Phoenix's Aliens

di Hollie Roberts
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un passo dalla verità ***
Capitolo 2: *** Bugie ***
Capitolo 3: *** Il legame ***



Capitolo 1
*** Un passo dalla verità ***


                                                      - Un passo dalla verità -


 

 

Che trauma tornare a scuola dopo le vacanze estive, soprattutto se queste sono state rilassanti e travolgenti, anche se non del tutto. Mi chiamo Helen Williams, ma tutti mi chiamano Hel, e questo era il mio secondo anno di liceo.

-Hel! -, una voce da lontano gridò il mio nome e quella voce la conoscevo bene, fin troppo bene: era Lisa, ma tutti la chiamavano Lizzy, nonchè la mia migliore amica ma la definisco più come una sorella. Ci conosciamo da sempre, fin dall'asilo e da lì non ci siamo più separate.
- Tu mi devi una spiegazione -, mi puntò un dito contro.

Eccola che ricomincia!

- Come ti salta in mente di dare buca ad Andew? E' così carino e poi...-
- E poi non è il mio tipo -, chiusi l'anta dell'armadietto con violenza, mi irritava pensare ancora a quella storia.
- Ma se è così gentile e premuroso... -, disse assumendo una vocina mielosa.
- Tanto! -, dissi a bassa voce.
- … e poi guardarlo -, lo indicò, - ti sta fissando -, disse guardandomi in modo malizioso.

Feci capolino da dietro la sua spalla per sbirciarlo. Era vero, mi stava fissando, ma si trova molto lontano da noi e le sue pupille non erano molto evidenti, quindi era poco probabile che stava guardando proprio me.

- Non me ne ero accorta che è anche strabico, sta fissando un'altra, stupidina -, le toccai la punta del naso, - E poi in questo momento non ho tempo di pensare ai ragazzi... -, guardai altrove.
- Ho capito! -, gridò lei, - A te piace il bel Jason Allon, ammettilo! -, inclinò la testa di lato e incrociò le braccia al petto.
- Ma chi? Mr. ciuffo ribelle? -, ci scappò una risatina, - Ma poi scusa, se ti piace così tanto questo Andrew perchè non ci esci tu? -.
- Ma io sono fidanzata con Chris -, disse in modo innocente.

Suonò la campanella e iniziammo a camminare lungo il corridoio della scuola.

- A proposito di Chris... come va la vostra relazione? E' da un po' che non parli più di lui -, le domandai recitando la parte dell'interessata, ma dovevo cambiare argomento o avrebbe continuato a tartassarmi con questo Andrew, che in oltre è anche antipatico!  Purtroppo non funzionò e diventò nervosa. Iniziò a masticare energicamente il chewingum e a tartassarsi le mani.
- Mhh... le solite cose... -, fece spalluccie. - Dai, sputa il rospo, a me puoi dirlo -, le feci l'occhiolino per incoraggiarla a parlare.
- Ultimamente Chris è strano -.
- In che senso? -, aggrottai le sopracciglia.
- Si comporta in modo freddo con me... -.
- Forse perchè siete fidanzati da solo un mese -.

Improvvisamente smise di camminare.

- O forse perchè mi nasconde qualcosa... -, disse lei alzando il tono di voce e assumendo un espressione seria.

Lizzy, anche se può sembrare nevrotica, una delle parole che a lei non vanno giù, è una delle poche persone vere che ci sono in giro, ha molte doti, è unica. Ma se qualcuno non la rispetta, la umilia o la tradisce, si trasforma in una dei nemici più temuti e non aspetta tempo per vendicarsi. Chris, invece, a parere mio, è uno che non ha la testa a posto, ogni sera va ad una festa diversa e si ubriaca. Lizzy ha molta fiducia in lui e non voglio che lei soffra, anche perchè non se lo merita.

- Ne sei così sicura? -, le domandai cercando di farle cambiare idea.

Ci fu un attimo di silenzio.

- … Non lo so -, rispose confusa e riprese a camminare.

Ci dirigemmo nelle aule, lei in palestra per educazione fisica ed io biologia, una delle materie che amo di più.


- Buongiorno ragazzi. Come sono andate le vacanze? -, domandò la prof.

Sono andate nel migliore dei modi! Escudendo il fatto che stavo quasi per rompermi la caviglia, che mia madre ha divorziato definitivamente con mio padre, che per colpa di un colpo di calore mio padre è andato all'ospedale e che questa è stata l'estate più calda che io abbia mai visto, la temperatura più alta è stata di 43°... un inferno, in pratica.

- Visto che è il primo giorno, non vi caricherò di compiti... -.

Improvvisamente si udirono profondi sospiri di sollievo.

- Ma... -, aggiunse lei, - Voglio che voi facciate una ricerca su un tipo di pianta che più vi piace, che più vi attira. Dovrete cercare i dettagli, le origini e tutto quello che c'è da sapere su di essa. E inoltre dovrete portarmela, ma attenti a non scegliere piante velenose o potrete rimanetterci -, rise, - E' tutto chiaro? -.

Scuotemmo la testa su e giù per annuire.

- Bene, ho finito. Arrivederci -, disse per poi uscire dall'aula.

Mi alzai e mi apprestai a mettere tutto nella mia borsa ma, per sbaglio, feci cadere il mio diario personale dove all'intero c'erano trascritti tutti i miei segreti.
Mi chinai per prenderlo quando un'altra mano lo afferrò prima di me. Alzai la testa per guardarlo in faccia: era Jason, Jason Allon, il ragazzo di cui tutti credono che io abbia una cotta, ma non è così... forse.

- Cos'è? -, domandò lui.

La sua mano scivolò lungo la copertina di velluto blu, stava per aprirlo. In un batter d'occhio strappai il diario dalle sue grandi mani e lo strinsi sul mio petto.

- Niente. Grazie per avermelo recuperato... -, lo ringraziai accennando un sorrisino.

Lui mi guardò intensamente negli occhi tanto da farmi sentire a disagio, forse le mie guance erano diventate rosse come un peperone.

- Ho capito -, disse lui per poi girarsi e andarsene con un sorrisetto sulle labbra.

Cosa? Cosa aveva capito? Mica che quello era il mio diario e all'interno stavano scritte varie cose e alcune anche su di lui, vero?
Cavolo, l'ho detto! E comunque è impossibile. Ma se lo avrebbe aperto sarebbe stata la fine, la FI N E. Sarei diventata la protagonista delle chiacchierate delle ragazze perchè qui nessuno si fa sfuggire un nuovo amore... ma che dico, a me non piace Jason!
Prendo i manici della borsa e li infilo nel mio braccio per poi farle scorrere lungo la spalla. Esco dall'aula e inizio a correre per raggiungerlo. Lui intanto stava parlando con il suo gruppetto formato da sua sorella Natalie e Daniel Elton, il suo migliore amico. Stanno sempre per conto loro e discutono sempre lontano dagli altri, come se avessero un segreto... bhè, qui tutti hanno un segreto!
Stavo per pronunciare il suo nome quando qualcuno spicca il mio.

- Cosa c'è? -, dissi infastidita non appena mi accorsi che era Jeremy, un mio stretto amico.

Lui è un tipo strano. La sua stanza è piena di telescopi e poster con i vari pianeti del sistema solare, crede che ci sia vita nello spazio, crede negli alieni ma io penso che siano solo sciocchezze.

- Che stavi facendo? -, mi domandò lui con la sua solita aria da saputello.
- Niente... Ah, Jeremy? -, lo chiamai.
- Dimmi -.
- Oltre all'astronomia, te ne intendi di... piante? -.
- Piante? -, domandò lui confuso arricciando i suoi capelli.
- Si. La prof. Di biologia vuole che cerchiamo una pianta su cui studiare, ma non ho la minima idea di che pianta posso scegliere... -, dissi mentre girovagavo con lo sguardo per cercare ispirazione.
- Ho un'idea! -, alzò un dito.
- Sapevo che potevo contare su di te, di che si tratta? -, incrociai le braccia al petto.
- Potresti studiare... le piante sui pianeti -, disse con un'espressione compiaciuta in volto.

Scossi il capo.

- Lascia perdere -, dissi sospirando.

Questa ricerca sarebbe stata un vero fallimento, ne ero sicura!

- Prova con la cactaceae -, mi sussurrò qualcuno all'orecchio.

Alzai lo sguardo per vedere chi fosse stato e mi ritrovai Jason davanti. Lui sorrise, mi voltò le spalle e se ne andò, lasciandomi con un'inconsueta domanda...
Come aveva fatto a sentire?

- Jeremy, ma Jason non si trovava laggiù? -, gli domandai puntando la zona.
- Si, vicino gli armadietti -, annuì lui.
- Praticamente dall'altro lato del corridoio... -, pensai, - Allora come avrà fatto a sentirci? -, dissi iniziando a contare con i passi quanto distava il corridoio, ma la teoria di Jeremy mi fece smettere di farlo.
- Forse avrà sentito mentre veniva qui! -, ammise lui.
- Hai ragione, che stupida. -, dissi sbattendo una mano sulla fronte, - Si è fatto tardi, andiamo -, dissi uscendo dalla scuola.



- Sicura che non vuoi accompagnarmi? -, domandai a Lizzy.
- Sicurissima, mi dispiace. E poi tu sai com'è mio padre, ci tiene allo Smash Up e poi il Lunedì arrivano più clienti del solito -, rispose lei dall'altra parte della cornetta.
- Si, lo so. Vabbè, vuol dire che ci andrò da sola -, sospirai.
- Ma sta attenta, non si sa cosa si può trovare nel deserto -, disse, dopodichè attaccò.

La solita fissata... chi vuoi che ci trovi nel deserto? Dei mostri, per caso?
Avevo pensato alla proposta che mi aveva detto prima Jason: stavo andando alla ricerca della cactaceae, ovvero, il cactus.
In un solo luogo poteva trovarsi e questo era il deserto dell'Arizona. E' un posto solitario, soleggiato ma anche rilassante, almeno me ne starò tranquilla a studiare questa pianta senza nessun scocciatore che mi distrae.
Appena arrivata, salii su una montagna per godermi il panorama e ne avvistai uno da lontano.

- Ottimo! -, dissi tra me e me.
 

Mi avvicinai ad esso e inizia a scrutarlo.
Posai la cartella che avevo con me su una pietra ed estrassi il mio portatile. Mi sedetti sul terreno e incrociai le gambe.

- Cac ta ce a e -, dissi facendo lo spelling.

Premetti invio e cliccai sulla prima scritta, wikipedia era molto utile in quelle circostanze. Iniziai a scrivere qualcosina quando sentii delle voci provenire da lontano, ma non ci feci molto caso, saranno stati turisti, e continuai a scrivere.
Improvvisamente sentii un botto così forte che il terreno vibrò ai miei piedi.
Sarà stato una piccola scossa di magnitudo? Se era così, già me la stavo facendo sotto!
Ma sentii sempre quelle voci e iniziai a incuriosirmi.
Mi alzai e mi diressi nella zona da dove provenivano quelle voci, la stessa parte da dov'era provenuto il botto. Ma il mio cammino fu interrotto da un alto muro di pietre che divideva le due parti.
Intanto le voci diventavano sempre più udibili e la mia curiosità aumentava sempre più, così decisi di arrampicarmi.
Arrivata in cima, feci capolino per vedere chi fosse e notai da lontano due persone. Agguzzai la vista per vedere meglio e, forse mi sarò sbagliata, ma quelli erano Jason e Daniel... ma che ci facevano lì?

- Voglio andarmene -, disse Daniel, - Non ce la faccio più a vivere così, a fingere -.
- E' l'unico modo per non farci scoprire chi siamo davvero -, disse Jason.
- Ed io sono stanco di questo -, urlò Daniel dando un calcio ad una pietra, - Che senso ha vivere così? La mia vita è un vero schifo. Mark non fa altro che ubriacarsi e darmi la colpa di tutto, anche della morte di Maggie. Almeno tu e Natalie siete fortunati ad avere una famiglia come gli Allon -.
- Ma non puoi. Dobbiamo restare uniti e scoprire da dove siamo venuti, cercare Claire e... -.

Ascoltavo la loro conversazione con interesse ma, appena scostai il piede, una pietra cadde al suolo provocando un suono acuto. Jason si fermò e iniziò a guardarsi attorno: ero fregata.


*POV Jason*

- Ma non puoi. Dobbiamo restare uniti e scoprire da dove siamo venuti, cercare Claire e... -, mi fermai appena udii un botto provenire da lontano.

Il mio udito molto sviluppato poche volte si sbaglia: qualcuno stava origliando.

- Cosa c'è? -, mi chiese Daniel.
- Spie -, dissi sussurrando, - Tu aspetta qui, vado a controllare -, dissi dando una pacca sulla sua spalla.

Iniziai a correre per raggiungere in fretta la zona, ma c'era un muro di pietre, sicuramente starà dall'altra parte.
Mi arrampicai fino ad arrivare in cima.
Ora non aveva scampo!


SPAZIO SCRITTRICE

Riciao a tuttiiiii!!!
Ok, forse sarà il caso che vi debba delle spiegazioni! Alloooora il mio bellissimo e vecchissimo pc portatile mi ha lasciato e si è portato con sè tutti i miei capitoli ed ora non potete sapere come stia, ho il fumo che escono dalle orecchie per la rabbia, menomale che avevo questo capitolo segnato a penna sul foglio =D. Non allarmatevi perchè continuerò la storia perchè so che con questo finale vi ho messo sulle spine hahahaha!!!
Bene bene, ho finito il mio avventuroso e sfortunato racconto e credo che sia inutile parlare della storia perchè già la sapete!!
Comunque sia, personalmente, questo capitolo non è un granchè ma DON'T WORRY, la storia, quella VERA, inizierà a breve, questo è una specie di... intro!
Bene bene, ora vi lascio e mi raccomando, recensite in tante ;) Un grande bacio a tutte!

- Hollie

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Capitolo 2
*** Bugie ***


                                       

                                                                  - Bugie -

                                     

Vidi Jason avviciniarsi a me correndo e una sola cosa mi venne in mente: scappare il più veloce possibile!
Mi staccai dal muro e caddi a terra alzando un po' di polvere.
Mi avvicinai alla mia borsa e misi tutto dentro, dopodichè iniziai a correre con tutte le mie forze.



Sentivo lo scricchiolio che provocava la strada colma di piccole pietre. Dietro di me non c'era nessuno, per fortuna.
Correvo sempre più veloce e l'aria mi graffiava la faccia.
I colori delle case si mescolavano diventando un tutt'uno.
Stavo correndo da più di dieci minuti e necessitavo di una pausa.
Finamente vidi la mia salvezza: lo Smash Up, ovvero, il pub dove lavorava Lizzy.
Spinsi con tutte le mie forze la porta che fece suonare il campanello su di essa.
Appena misi piede in quel posto, l'aria fresca, che fuoriusciva da quel salvavita chiamato climatizzatore, mi avvolse facendomi provare una sensazione di sollievo.
Il mio petto si alzava e abbassava rapidamente a causa del fiatone.
Chiusi con delicatezza la porta alle mie spalle e mi avvicinai al bancone.
Si sentivano le voci delle persone confondersi con il tintinnio dei patti.
Alzai la sbarra di legno che serviva per non far intrufolare i clienti ed entrai in cucina.

- Lisa, Lisa, Lisa -, la chiamai in continuazione avvicinandomi a lei, che intanto, stava impiattando le verdure.

Lei girò il capo lentamente per osservare chi l'aveva appena chiamata... come se non conoscesse la mia voce!

- Che ci fai qui? -, domandò aggrottado le sopracciglia, - Non dovevi fare una ricerca sulle piante? -.

Per l'agitazione presi una patatina fritta dal contenitore di alluminio e iniziai a mordicchiarla.

- Mi sono messa completamente nei guai -, dissi scandendo ogni parola.
- Non è una novità -, scosse il capo con disinvoltura.
- Ma questa volta è diverso, sono davvero nei guai, nei guai seri! -, dissi quasi gridando.

Lei smise di impiattare, si asciugò le mani sul grembiule prima di appoggiarle sui fianchi e spostò tutto il peso su una gamba.

- In verità non ti ho mai vista così agitata... che hai combinato questa volta? -, disse inclinando la testa.
- Mi trovavo nel deserto quando ad un certo punto sento delle voci provenire da lontano. All'inizio non ci faccio tanto caso, perchè di solito arrivano molti turisti, ma poi il suolo inizia a tremare e vado a controllare. E indovina chi ho trovato? -, le domandai con le braccia incrociate al petto.
- Chi? -, piegò un sopracciglio.
- Jason e Daniel -, dissi quasi in un sussurro.
- Ma chi Allon ed Elton? -, domandò confusa.

Annuii prendendo un'altra patatina.

- E che ci facevano lì? -, domandò meravigliata.
- Questo non lo so. Ma parlavano di qualcosa. Daniel diceva che voleva andarsene e Jason invece contraddiceva e poi ha accennato che potrebbero scoprire chi sono davvero... -.
- Chi potrebbero scoprire? -, mi interruppe lei, attenta ad ogni parola che dicevo.
- Non lo so -, scossi la testa per negare.
- Due Hamburger con salsa tabasco al tavolo 5 -, gridò una ragazza.
- Subito! -, rispose Lizzy mettendosi all'opera, - E di che altro parlavano? -.
- Jason diceva che dovevano stare uniti, trovare una persona che ora mi sfugge il nome e poi un'altra cosa che mi ha interessato molto -.
- E cioè? -, domandò lei sempre più curiosa.
- Scoprire da dove sono venuti -, dissi sussurrando, dopodichè presi un'altra patatina.
- E vabbè forse sono stati adottati e vogliono scoprire dove sono nati -, pensò lei.
- E infatti lo sono -, le risposi.
- Allora ecco la soluzione -, disse mettendo la salsa sull'hamburger.

Forse Lisa aveva ragione. Forse ero io che facevo solo illusioni... avrò visto troppi film sovrannaturali!
Spostai lo sguardo su Lizzy, intenta a spalmare quella roba rossa disgustosa il cui odore mi stava facendo andare in tilt.

- Chi riuscirebbe a mangiare il tabasco con questo caldo? -.
- Ah non lo so, qualcuno che ha il palato forte -, rispose lei.
- A me ci vorrebbero brocche intere di acqua e comunque non riuscirei a reggere il piccante -, dissi disgustata al solo pensiero e presi un'altra patatina, avevo perso il conto di quante ne avevo mangiate.
- Basta così però -, disse togliendo il contenitore con le carote dalla mia vista, - Puoi farmi un favore? -, mi domandò lei.
- Certo -.
- Visto che ho centinaia di cose da fare, potresti portarlo un attimo tu al tavolo 5? -, mi domandò porgendomi i piatti.
- Ok. Vado e torno -, dissi uscendo dalla cucina.

Chiusi la porta alle mie spalle e iniziai a cercare il tavolo 5.

- 1, 2, 3, 4, 5 -, dissi contando i tavoli.

Appena notai che le persone che stavano sedute al tavolo erano Jason e Daniel, corsi nella prima stanza che vidi per nascondermi, sperando che non mi avevano vista.
Non appena scoprii che quella stanza era lo spogliatoio, mi venne un'idea!
Posai i due piatti e la borsa che avevo ancora a tracolla sulla panchina e misi l'uniforme. Dopodichè ripresi i piatti e uscii sottoforma di cameriera.

- Ecco a voi -, dissi posando con delicatezza i piatti davanti a loro due e fingendo la parte dell'indifferente.
- Helen? Sei tu? -, mi domandò Daniel, - Che ci fai qui? -.

Cavolo! Ma non potevano mangiare tranquillamente senza troppe spiegazioni?

- Ci lavoro! -, mentii.
- Proprio te stavamo cercando -, disse Jason.

Dannazione, mi hanno scoperto!

- Devo darti una cosa -, disse girandosi per poi estrarre una piccolo quadernino blu.

Ma non era una semplice quadernino, quello era il mio diario!
Improvvisamente sentivo il cuore accellerare i battiti, come se stesse per uscire dal petto.
Nonostante l'aria fresca, iniziai a sentire caldo e le mie mani sudavano.
La mia più grande paura era quella di credere che Jason aveva letto il mio diario.

- Credo che questo sia tuo... -, disse porgendomelo.

E se aveva scoperto che c'ero io nel deserto? E se aveva pensato che ero io ad averli spiati? Di sicuro me l'avrebbero fatta pagare!

- Grazie -, accennai un sorriso, - Ma non è mio... -, mentii di nuovo, ma subito mi pentii di averlo fatto.

Daniel e Jason si guardarono confusi per un attimo per poi ridarmi la loro attenzione.

- Ah, e di chi è? -, domandò Jason.

Aveva l'espressione di chi vorebbe prendere una persona e tagliarla a pezzi per poi sotterrare i resti in un fossato... ma non credo che Jason lo farebbe.
Guardai attorno per trovare una soluzione quando vidi Lizzy uscire dalla cucina.

- Della mia amica... -, mentii.

- Chi? Lei? -, domandò Daniel puntando Lisa.

Jason di sicuro non avrebbe ucciso una persona, ma Daniel forse si!

- Ehm.. si? Cioè, si! -, mentii di nuovo, ora avevo messo anche lei nei guai.

Daniel si alzò per instinto ma Jason lo fermò.

- Vado a parlarle io -, disse Jason per poi alzarsi e avvicinarsi a Lisa.

I sensi di colpa iniziavano a prendere il possesso di me stessa. Dovevo fare qualcosa e dovevo farlo alla svelta.

*POV Lisa*

Erano passati molti minuti da quando ho chiesto ad Helen di portare l'hamburger ai clienti, forse se n'era andata, ma mi avrebbe avvisato, o forse si sarà messa parlare con qualcuno, com'è il suo solito fare, ma meglio che vada a controllare!
Appena uscii dalla cucina, la vidi parlare con due ragazzi ed era vestita con l'uniforme del pub... Ma che ci faceva vestita così?
Improvvisamente uno di loro si alza e viene verso di me e quest'ultimo era Jason Allon... forse l'hamburger non gli sarà piaciuto?

- Ciao, credo che questo sia tuo. L'abbiamo trovato nel deserto... -, disse con un espressione abbastanza seria.

Abbassai lo sguardo sull'oggetto e lo riconobbi subito: quello era il diario di Hel, mi stupisce che l'abbia perso!

- Ma questo è... -, stavo per dire il nome di Helen quando la vidi fare dei strani gesti e sussurrarmi qualcosa, di sicuro mi avrà inserito in questa storia!

- … Si, grazie -, forzai un sorriso finto, ma lui mi guardò in modo strano, avrà sicuramente capito tutto.

Rientrai in cucina più nervosa che mai, ora Helen mi doveva dare delle spiegazioni.
Parli del diavolo e spuntano le corna!
La vidi entrare in cucina. Aveva la faccia rossa come la salsa che avevo spalmato prima sugli hamburger ed era rigida come una statua.

- Ok, ora ti spiego tutto... -, disse iniziando a raccontarmi l'accaduto.



- Avevo ragione allora! -, gridai soddisfatta, - Lo sapevo che ti piaceva Allon, l'avevo sempre saputo! -, dissi con l'eccitazione nelle parole.
- Ma che stai dicendo, non è assolutamente vero! E poi non gridare il suo nome che ci sentono! -, disse sussurrando, - E comunque... mi perdoni? -, fece gli occhi grandi.
- Piantala di fare quella faccia che non resisto. Comuqnque si, perchè si fa tutto per il proprio AMORE -, dissi scandendo la parola, - Non è vero? -.

Lei scosse la testa con un sorriso beffardo in volto.

- Devo andare che si è fatto tardi, ciao -, mi salutò dandomi un bacio sulla guancia e prendendosi il diario dalle mie mani.

*POV Helen*

Ero passata dal fioraio per comprare una piantina di cactus, ma quelle dannate spine mi stavano riempendo le braccia di graffi.
Ero stanca morta e non vedevo l'ora di stendermi sul letto e non pensare a niente, anche perchè oggi ho pensato a molte cose!

- Eccomi -, dissi appena misi piede in casa.

Quell'odore squisito di pollo cotto al forno mi accolse con il miglior bentornato che si possa ricevere.

- Il telefonino sempre irreperibile, eh? -, disse la voce di mio padre dall'altra parte della casa.
- In realtà l'ho dimenticato qui -, risposi con il tono più calmo possibile.

Mio padre è sempre stata una persona ossessiva. Gli ho sempre ripetuto che mi sarei trovata nelle vicinanze ma per lui questa parola significa l'Africa!
Per fortuna non rispose e si limitò a impiattare le cosce di pollo.

- Com'è andata la ricerca? -, mi domandò lui sedendosi a tavola.

La verità? Bhè, ho scritto due righi perchè ho trovato cose migliori da fare, come origliare due ragazzi nel bel mezzo del deserto che discutevano tra loro, senza farmi scappare una bella corsa a perdifiato tra le calde strade di Phoenix fino a far finta di lavorare allo Smash Up e il tutto per cosa? Per non farmi scoprire!

- Bene... -, dissi con la testa tra le nuvole.
- Dopo voglio vederla! -, disse serio.

Improvvisamente mi salì il cuore alla gola. Quello che era successo prima non era niente in confronto a mio padre, se l'avrebbe scoperto, come minimo mi avrebbe messo in punizione per un mese, poi mi avrebbe sequestrato qualsiasi cosa e il tutto per cosa? Solo perchè per un giorno insignificante non ho fatto un compito. Certo, è ovvio, io sono la ragazza che ha tutti 10 ed è inconcepibile che io non esegua un lavoro scolastico.
Certe volte penso di scappare e andarmene, forse da mia madre a Roswell, almeno lei è più comprensiva.

- Ok... -, risposi indifferente.

Lui mi guardò meravigliato, poi ritornò a pregare.

- Sono stanchissima -, sbadigliai, - Senti, posso fartela vedere domani... ti prego -, dissi iniziando a lamentarmi.

Lui mi guardò per un attimo, pensando se doveva accettare o non, ma alla fine acconsentì.

- Ah, e ricorda che domani hai la gara d'equitazione! -, mi ricordò lui.



14 Settembre
Caro diario,
oggi è stata una delle giornate più instense, anche perchè continuavi a scivolarmi di mano e , per fortuna, nessuno ti ha letto perche se qualcuno leggesse tutto quello che ho scritto qui dentro sarebbe la fine per me, soprattutto se lo facesse Jason... non potrai crederci ma continuo a pensare a lui, è stupido lo so, lui neanche mi conosce! Ci siamo visti di sfuggita e quella volta che chiacchieriamo lo facciamo per quel misero minuto.
Non ho ancora abbandonato il mio sospetto su di lui, ma forse dovrò farlo. D'altronde, qui tutti hanno un segreto, no?
Ora devo andare, sennò dovrò subirmi l'interrogatorio di mio padre e non sono in vena di farlo.
Domani c'è la gara d'equitazione e cercherò di mettere tutta me stessa!
Notte, Hel
 

SPAZIO SCRITTRICE

Eccomi quiii!!! Sono FINALMENTE riuscita a completare questo dannato capitolo (prima il caldo asfissiante, poi il pc e CHE CAVOLO!) L'ho fatto un PO' lunghetto perchè doveva comprendere tutto. Ok, ammetto che è venuto una totale SCHIFEZZA ma vi annuncio che dal capitolo seguente inizierà la storia VERA e proprio nel capitolo seguente ci sarà un avvenimento (ma non vi anticipo niente xD)
Ed ora parliamo del capitolo.
Jason ha scoperto che qualcuno stava origliando ed Helen è scappata, rifugiandosi nel locale dove lavora Lisa. E da lì iniziano le bugie!! Hel scopre che Jason e l'amico Daniel sono anche loro nel locale e lei si finge una cameriera. Inoltre dice a Jason che il diario non era suo ma dell'amica e Lisa si innervosisce. Ma tutto finisce nel migliore dei modi, le due amiche fanno pace ed Helen torna a casa stanchissima. Ma ci si mette anche il padre a tartassarla ma per fortuna Hel se la squaglia >.< Come avete letto, il finale si conclude con una pagina di diario che ha scritto Hel appunto della giornata. Ma come andrà la gara d'equitazione?
Lo scoprirete soltanto leggendo!!!
P.S. Grazie a tutte le ragazze che hanno recensito il 1° capitolo e scusatemi ancora per aver cancellato la storia!
Baci baci <3

- Hollie

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Capitolo 3
*** Il legame ***


                                                            - Il legame -

 

*POV Lisa*

Sfrecciavo come una saetta a bordo del mio Pick-up Chevy del '57.
La musica era a tutto volume ed io cantavo a squarciagola e scuotevo la testa a ritmo, mi sentivo energica.
La giornata era iniziata nel migliore dei modi, a scuola tutto era andato liscio, mia madre – stranamente – era contenta ed io spruzzavo felicità da tutti i pori e nessuno mi avrebbe rovinato questo giorno sacro!
Stavo andando da Hel, oggi c'era la gara d'equitazione e, come le avevo promesso, sarei arrivata prima di tutti per incoraggiarla.
Stavo per voltare a destra quando un imbecille si scontra contro la mia auto.
In fretta e furia parcheggio al lato e scendo sbattendo la portiera.
Senza pensarci due volte mi dirigo verso il cofano per controllare che tutto sia al proprio posto ma noto una visibilissima ammaccatura tra la ruota e il fanale.
Da lì capii che ero destinata ad essere nervosa per il resto della mia vita.

- Hey, ma che hai al posto degli occhi? -, gridò un tizio alle mie spalle.

Mi voltai lentamente per non perdere la pazienza ma, purtroppo, mi aveva abbandonato già da tempo.
Il mio sguardo si incrociò con un finto biondino dagli occhi celesti.

- Io che ho al posto degli occhi, io? Ma se sei tu che mi sei venuto addosso! -, strepitai contro.
- Forse non ci siamo intesi... tu e il tuo stupido rottame stavate per schiantarci contro il muro... -.
- Primo -, lo interruppi alzando l'indice, - Non azzardarti mai più a chiamare stupido rottame il mio Pick-up e secondo... -, alzai anche il medio, - Guarda cos'hai combinato -, dissi indicando l'ammaccatura, - Dovrai pagarmi i danni per questo! -, conclusi con tono di sfida.
- Dai ragazzi, smettetela, è solo un graffietto! -, disse un altro ragazzo alle nostre spalle.

Sentivo le vene pulsarmi nel cervello e il sole cocente che batteva sulla mia fronte.

- Solo un graffietto? Guarda, guarda cos'ha combinato il tuo amico! -, dissi appena mi accorsi che quest'ultimo era Daniel, l'amico di Jason.
- Ma tu sei la ragazza del diario, giusto? L'amica... -, domandò Daniel.
- Si esatto, sono l'amica di Helen. E se non era per te, adesso, già ero alla sua gara -, sbraitai così forte da farmi sentire da tutto il vicinato.
- Che caratterino! -, disse Daniel ironicamente.
- Anche tu vai alla gara? -, mi domandò Jason.
- Si ci vado anch'io -, incrociai le braccia al petto.
- Ragazzi, vi sbrigate? Nostra sorella sta aspettando -, un'altra voce, questa volta femminile,urlò nella loro macchina.
- Ehm... -, Jason mi indicò confuso per sapere il mio nome.
- Lisa -.
- Senti Lisa, ti restituiremo fino all'ultimo centesimo, promesso -, disse lui.

Io e Daniel ci guardammo per istinto. Nei nostri sguardi c'era tensione, aria di sfida e se voleva proprio sfidarmi... che si faccia avanti, io di certo non mi arrenderò facilmente!

- Sarà buon per voi che manteniate la parola -, conclusi salendo in macchina e anche loro fecero lo stesso.



Arrivai alla gara con un quarto d'ora di ritardo, sicuramente Hel sarà piena d'ansia fin su al collo.

- Reverendo -, salutai suo padre che mi indirizzò da lei.

Entrai nella stalla e, tra ragazze che si preparavano e pulivano il proprio cavallo, lei era l'unica che parlava... ma da sola!

- Eccoti, finalmente -, mi richiamò.
- Scusa. Solo che è successo uno sgradevole inconveniente e... -.
- Non importa -, mi interruppe, - aiutami a mettere la sella, dai -.



Tutto era pronto e al proprio posto. Helen salì con disinvoltura sul cavallo ed io, con le redini l'accompagnai dal suo allenatore.
C'erano molte persone intente a puntare le loro figlie e a fotografarle e la mia mente iniziò a fantasticare.

Avevo appena finito di danzare sulle note di Let's Get It Started dei Black Eyed Peas, ed ora dovevano solamente annunciare il vincitore.

- Vince... -, il presentatore iniziò a parlare.

La mia adrenalina salì salita alle stelle, sentivo il cuore uscirmi dal petto, non potevo più attendere.

- Con la canzone Let's Get It Started... -.

Oh... mio... Dio!

- Lisa Philipps -.

Boati di applausi e grida accolsero la nuova stella della danza. Non potevo credere di aver vinto.
Il presentatore mi diede il trofeo e mi invitò a fare un discorso.

- Sono emozionatissima... io... -.
- Lizzy... -, una voce pronunciò il mio nome.
- Io... -.
- LIZZY -.
- Che c'è? -, gridai stanca.

Purtroppo questi sono solo sogni, sogni che posso solo immaginare e custodire in quel famoso cassetto, che è stufo di essere messo sempre da parte.

- C'è Jason. Nono, non posso farcela... -, si lamentò.
- SMETTILA. Lui è lì per sua sorella... -.
- … Giusto! Quindi, se in tal caso lui dovesse guardarmi mentre io cavalco, lui tiferà sempre per sua sorella e penserà solo a lei -, disse tristemente.

*POV Helen*

- Esatto -, rispose Lisa.

Quello che aveva appena detto mi aveva un po' ferita, ma d'altronde era anche la verità. Lui non mi conosce, per lui sono una delle tante ragazze che abitano a Phoenix, un insignificante e comune ragazza di sedici anni. Lui ne ha diciotto e sicuramente avrà la testa solo per le ragazze coetanee...

- Dai Helen, si inizia -, mi avvertì Luke, il mio allenatore.

Mi feci coraggio e incrociai le dita!

*POV Lisa*

Era arrivato il turno di Hel ed io e suo padre eravamo i febbricitante attesa di vederla esibirsi.
Lei entrò con disinvolura.

Era bellissima.
Indossava dei pantaloni bianchi, una giacca blu, ghette nere e un cappello nero.

- Ed ecco la Young Riders, Helen Williams in sella ad un purosangue inglese -, la presentò lo speaker.

Doveva saltare 12 ostacoli tra cui due erano formati da un doppio ostacolo.
Le diedero il via e lei iniziò a cavalcare.
Era bravissima e ad ogni salto partivano un infinità di applausi che le davano la carica.
Era arrivata quasi al traguardo, ne mancavano solo cinque, poi quattro, tre.
Gli ultimi due erano i più critici, quelli con il doppio ostacolo.
Hel correva con una velocità assurda e i secondi passavano lenti.
Strinse le redini, serrò le gambe e il cavallo si staccò dal terreno.
Sembrava che stesse volando.
Tutti rimanemmo meravigliati da quel salto, persino i giudici.
Nessuno distoglieva lo sguardo da lei e tutti rimanemmo con la bocca spalancata.
Appena il cavallo poggiò lo zoccolo sul suolo, partirono gli applausi, ora le rimaneva solo l'ultimo ostacolo.
Prese la rincorsa e realizzò una curva.
Il cavallo saltò ma qualcosa andò storto e scalciò con i piedi posteriori. Helen perse il controllo dell'animale, lasciò le briglie e cadde all'indietro. Guardando quella scena il mio cuore si bloccò e il mio respiro si arrestò.
Helen sbattè con la schiena sulle sbarre dell'ostacolo e si distese a terra senza forze.
Tra il pubblico si seminò il panico.
C'erano persone che urlavano, scappavano e piangevano.
Io rimasi lì, immobile, come se qualcosa mi bloccasse, a vedere una mia metà mancare.

*POV Jason*

Di scatto mi alzai ma una mano afferrò il mio braccio.

- Andiamocene, ora -, mi ordinò Daniel, ma io non gli diedi retta.
- Copritemi -, gli ordinai a sua volta.

Sapevo che quello a cui andavo in contro avrebbe messo in pericolo me, Jason e Natalie, ma non potevo portarmi il rimorso di non aver salvato una persona per tutta la vita, soprattuto se quest'ultima era Helen.
Scavalcai la staccionata e mi avvicinai a lei, che si trovava distesa al suolo, con gli occhi socchiusi.
Mi voltai per un secondo per vedere la situazione.
Tutti erano intenti a scappare e gridare e Daniel e Natalie gli ordinavano di andarsene, questo era il momento giusto per agire, ora o mai più!
Mi sedetti di fianco a lei. Appoggiai delicatamente una mano sul suo stomaco e concentrandomi, accumulai tutte le mie energie, sprigionandole in lei.
Sentivo la sua anima, che prima era debole, rinforzarsi e accumulare potenza.
Lei aprì finalmene gli occhi e incrociò il mio sguardo.
Tutto intorno a noi scomparve e d'un tratto c'eravamo soli io e lei e il nulla a circondarci.
Entrammo in un universo parallelo, la vita, alle nostre spalle, scorreva veloce e noi diventavamo sempre più vecchi, sempre più anziani, con quelle immagini che ci accompagnavano nel nostro cammino.
Poi lo sentii, sentii il suo cuore battere e pronunciare il mio nome, che ormai era segnato in lei, come lei era segnata in me.
D'improvviso tutto tornò normale.
Udii la sirena dell'ambulanza da lontano e capii che dovevo scappare e andarmene da lì, quello che dovevo fare era fatto.
Mi allontanai da lei, che mi guardò spaesata e confusa e l'abbandonai, immersa in un oceano di domande.


SPAZIO SCRITTRICE

Ciao a tuttiiii!!!! Rieccomi qui con questo nuovo capitolo, uno dei miei preferiti *-*
Ho buttato giù migliaia di idee e infine sono riuscita a scriverlo, sperando che vi piaccia... sinceramene a me fa impazzire <3
Allooora, parliamone.
Lisa sta andando alla gara di Hel ma, sfortunatamente, fa un incidente e davanti ai piedi le capita Daniel. I due hanno una discussione da cui scaturisce un odio reciproco. Inoltre scopre che anche lui va a vedere la gara della sorellina di Jason e Natalie.
Tutto si sposta alla gara, Helen entra in ottima forma e tutto procede secondo i piani, ma, stranamente, il cavallo si imbizzarrisce ed Helen cade. Da lì, inizia la mia parte preferita *---* Jason salva misteriosamente (?) Helen con un tocco della sua mano e lei ritorna in vita, più carica di prima. Ma come ha fatto Jason a salvarla? E che cos'è quel tunnel che hanno attraversato insieme? E che cosa ha fatto sbizzarrise il cavallo?
Lo scoprirete soltanto leggendo!
Kiss kiss

- Hollie

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