Realtà spartane su visi sghembi

di JasonFire
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Deformazioni oniriche, aspettative grezze ***
Capitolo 2: *** I gatti del potere, omertosi e parolieri ***
Capitolo 3: *** Sogni tarpati da rosoni d'oro ***
Capitolo 4: *** Esplosione in un campo di merli ***
Capitolo 5: *** Convenzioni dischiuse; giudizi cedevoli ***
Capitolo 6: *** Sproloqui esistenzialistici ***
Capitolo 7: *** Languida innocenza, snodata e fioca ***
Capitolo 8: *** Efebo echeggia, fulgido e logoro ***
Capitolo 9: *** Prigionia d'avorio ***
Capitolo 10: *** Addio ***
Capitolo 11: *** Passione ***
Capitolo 12: *** Compagna inettitudine ***
Capitolo 13: *** Combustione ***
Capitolo 14: *** Ignominia ***
Capitolo 15: *** Natura d'essenza ***
Capitolo 16: *** Amanti ***
Capitolo 17: *** Folata di vita ***
Capitolo 18: *** Creatura alata ***
Capitolo 19: *** Indomito eremita ***
Capitolo 20: *** Sarà l'arte tentacolata ***
Capitolo 21: *** Delirio in una stanza ***
Capitolo 22: *** Quel ventisei Luglio ***
Capitolo 23: *** Massi gravosi ***
Capitolo 24: *** Indomito eremita ***
Capitolo 25: *** Riflusso ***
Capitolo 26: *** Ricordi di un'amicizia sbiadita ***



Capitolo 1
*** Deformazioni oniriche, aspettative grezze ***


Deformazioni oniriche
protagonisti effimeri
di una pellicola sgranata,
Chimeriche assoluzioni.

Schizzi deploranti
futuri velleitari
Dna, spirali 
deleterie, transitorie
rotaie deraglianti
di fumose aspettative

Leggiadre precipitazioni
da altitudini morali
Inafferrabili e agrodolci
sogni,
multicolori, tra foschie
inenarrabili di noncuranza.

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Capitolo 2
*** I gatti del potere, omertosi e parolieri ***


Fervide rimembranze
accalappiate da 
vimini intrecciati.
Carpisco il senso
delle ore perse da
plotoni indifferenziati
e conformisti.

Incravattati, i quattro gatti
del potere
omertosi e parolieri
retori e conquistatori.
Governatori del piacere
comune.

Popoli smarriti, burattini
ossequiosi della legge.
Totalitarismi odierni.

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Capitolo 3
*** Sogni tarpati da rosoni d'oro ***


Inchiostri fermi
su righe di origami
scarichi, come sogni
rigettati.

Sinapsi stagnate 
ché la coscienza
appicca sé stessa
in fuochi tribalici.

Furenti sogni, selci 
duttili, difettosi.
Smorzati da veleni
di offese.

A Icaro, aptero
spennato, il sole
non è rosone d'oro.
Alle sue ali,
tarpate.

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Capitolo 4
*** Esplosione in un campo di merli ***


Macabre frenesie
allegre e mercificate
comuni nutrici
di invidie collose

Lembi ostruiti
vanificati, geni 
contaminati.
Solo vitree opalescenze,
livori pencolanti

Interruttori spenti,
occhi di merli stecchiti 
in campi
infruttuosi.
Biglie verdognole di
pregiudizi;
Rigurgito sociale.

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Capitolo 5
*** Convenzioni dischiuse; giudizi cedevoli ***


Mi impegno spesso 
per non essere 
me stesso
Vivendo nel cumulo
della finzione.

Parti improvvisate
cementate 
nell'ordinario,
costrette alla convenzione

Torri solitarie,
cedevoli, su sabbie
di giudizi permeabili

Espressioni infanti,
figlie di improtezione
sole e corrucciate.
Dischiuse in sempiterni 
attimi mascherati.
Sciolti.

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Capitolo 6
*** Sproloqui esistenzialistici ***


.

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Capitolo 7
*** Languida innocenza, snodata e fioca ***


" Sentori d'innocenza "


Quel flebile 
refolo dal gelido schermo ,
proviene ...

Sentori d'innocenza 
in congiunzione 
due fibre spaurite.

Silenzio .

Tacito assenso , 
e a morsa nel petto 
infrange .

Terra serena 
che dall'autentico affetto 
mi scosti , 
fammi abbracciare il bene 
più puro . 

Non appartengono 
questi incatenati corpi 
a loro stessi , 
e sono perduti .

Ma io non m'appartengo 
e niente m'illumina 
se non la fioca immagine 
riflessa in trasparenza . 

Sentori d'innocenza .

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Capitolo 8
*** Efebo echeggia, fulgido e logoro ***


Infanzia


Beati gli anni tuoi 
quando al Sole schiude 
la spensieratezza.

Si sa...

Il tempo nuoce.
Corre, feroce.

Il millesimo d'un sorriso 
che si dissolve...
che nel buio s'addentra.

Come in penombra,
sul precipizio 
del ricordo , in bilico
tra passato e presente.

Beata infanzia.

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Capitolo 9
*** Prigionia d'avorio ***


" Prigionia d'avorio " 


Stentorea contrazione 
del busto
nell'aurea capsula 
ancor vige circospetto 
il languido desio .

S'oltraggia lascivo
come una biscia
che ondeggia
nel lercio costume .

Sussulto .

I germi dei quattrini
addentati dai canini 
come un porporeo strascico
di inezia .

Io , in pietra .
Scolpito nel marmo
il volto in rilievo
e il Fato suggella quel patto divino .

Io in una prigionia d'avorio 
immolatomi per il mio stesso
destino .

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Capitolo 10
*** Addio ***


        Addio
Saluto a 
ritroso , agli 
antipodi , alle 
macerie mai 
risanate .

Semmai fosse 
l'ultimo , che 
riecheggi 
e si propaghi 
come una 
goccia nell'incommensurabile.

Addio, semmai.
Se questo m'è 
gradito, non
lo è. 
Non che mi giovi 
e che mi appaghi.

Reti inconsulte 
di brividi trafiggenti.
Mi tenta,
rimbombante di collera,
il pretesto di un saluto,
ultimo o illusorio che sia.

       

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Capitolo 11
*** Passione ***


 " Passione "

E in igual tocco
si posarono l'un sull'altra,

e l'oscuro si accese
d'un dorato rifulgente,

come i tuoi occhi.

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Capitolo 12
*** Compagna inettitudine ***


  

"Compagna inettitudine"

T'affianca, poderosa
nel torpido sonno
T'acciglia col
suo abbaglio dissacrante.

E il fiammifero
animato dal bulbo 
incupito
affievolisce.

Compagna, nemica
con la fallace negazione
ingannandoti
come un acquazzone
spazzarti via...

E tu, nel meriggio
non sarai più
nella tormenta
non sarai più
nell'inverno asfissiante
non sarai più mia
non irromperai proterva,
non mi schiaccerai come un'incudine
Mia, compagna inettitudine.

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Capitolo 13
*** Combustione ***


"Combustione"

 
Dardi infuocati
che sfrecciano
ossessi
 
Nelle celle epiteliali
come avversari
arroventano
 
E s'arroventa 
come al rogo 
come condanna
la linfa.
 
Le schegge
acuminate, furibonde
lapidano 
i nostri sensi
 
E la legna 
in combustione
come cenere
sedimenta.

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Capitolo 14
*** Ignominia ***


"Ignominia"


Cerbero ringhia
rastrella il
terriccio secco.

Secerne 
saliva oleosa
con essa
plasma.

I latrati come
artigli
scuoiano la preda.

La preda,
denudata dalle 
sue deformità

E a carponi
becero, lo afferra
afferra il suo 
pasto di ignominia.

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Capitolo 15
*** Natura d'essenza ***


 

" Natura d'essenza "

 

 
Dal concatenante 
pianto , si terge 
al cospetto 
dell'ammirevole.

Ciò che ha bagnato
s'asciuga con la vista ineffabile,
ineccepibile.

L'essenza costituente 
del panorama esistente ,
generatrice del nostro 
circostante .

S'adorna quel cerchio
dimezzato 
che al tramonto 
s'assopisce .

Scappa a gambe levate 
e l'alone sfumato 
che brilla , sale .

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Capitolo 16
*** Amanti ***


"Amanti"


Gli amanti
a contemplar
la risacca.

Appollaiati
sullo scoglio
frastagliato
in pendenza.

Studiando
il mare
col suo bordo
cromato.

Si scambiano,
confondono
e con le mani 
strette attendono
I loro corpi
si fondono.

Loro
a osservare
a scrutarsi
nell'ameno
con sintonia
in simbiosi.

Gli amanti
scoprono 
il giorno
con la sua brezza
freddolosi
avviluppati

Impavidi
della guerriglia
armati 
di scudi
di sciabole

Sferzano l'aria
greve,
l'allegeriscono
e come dei Titani
la impoveriscono
Questi sono,
questi son stati
questi saranno,
gli amanti.

 

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Capitolo 17
*** Folata di vita ***


Folata di vita

Luminescenze
silenti
pastellate

Lucciole
fluttuanti
cortecce
ansimanti

Cigni col
capo chino
nel vibrato 
raggio d'acqua.

La vita è una folata
si esprime
in natura

E' un giro
spettrale
è odore
che non sfugge.

I suoi
spettatori
attori che
dirigono a bacchetta
quel che essi
stessi vivono.

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Capitolo 18
*** Creatura alata ***


Creatura alata

Allora
svolazza altrove
nel pallore
sopra le 
catene montuose

Creatura smunta
e alata
Parsimoniosa
addestrata
per non spiccare.

Sogghigna.

Prosciugata
tersa
privata del
suo scettro.

Decolla
col suo becco
ascendendo
senza il suo boccone
contrita, amareggiata.

 

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Capitolo 19
*** Indomito eremita ***


Sorseggia
l'indomito eremita
lo scricchiolio
arrugginito, scorticato.

Dallo scalpiccio
tuonante rifugge
dai tempestosi 
gemiti.

E' un fuscello
nell'aria
l'eremita
un granello piazzato
per caso

Un fannullone
che impreca
che sguaina l'elsa
e che poi si ritrae
cautamente
E' indomito, è eremita.

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Capitolo 20
*** Sarà l'arte tentacolata ***


Sarà l'arte tentacolata

Siamo riccioli di zucchero
sparsi su distese di sale.
Siamo fogli di seta
stracciati dal male

Impiccati da funi 
di nervi
assiderati 
dal volo convulso di cervi.

Siamo pacchi regalo scartati
dall'infimo domani 
degradati
nella pece

Nelle mani impedite
nelle scene più ardite
emarginati
fibre ormai sfibrate.
Siamo artisti
con le mani legate.

 

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Capitolo 21
*** Delirio in una stanza ***


Delirio in una stanza

 

Come testate
alle mura
fatiscenti.
Le urla inespressive
che si inerpicano.
I fiotti lacrimanti
le foci fluenti
di effigi
doloranti.

Prospettive convergenti
in palpitazione
la voce infestata
appestata.

Nell'antro 
dei segreti
storie irrisolte
angoli scordati
dall'ego 
impaurito.

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Capitolo 22
*** Quel ventisei Luglio ***


Quel ventisei Luglio

Mi appostai 
dietro la fronda
ferrosa
Origliando da lontano
la favella 
di due estranei

Poi, assorto
tornai nel
mio frangente
Non ero mai stato 
una iena. 
Ero gracile
un uomo fragile.

Nella mia esilità
sentii un friccico
quel ventisei Luglio.

Nulla più, nulla meno
l'ardesia si sfaldò
Quell'ardesia...
ero io
sfaldato nei ripiani appiattiti
del mio intelletto.

 

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Capitolo 23
*** Massi gravosi ***


Massi gravosi

Mi rannicchiai
sul telo
i sassi
gridarono

In prossimità
i compagni
strillarono
presi dalla
goliardia

Annotai
con l'oculare
i gabbiani
in decollo

I fremiti
emanati dal
triangolo
verdeggiante
  mi sollevò...

Quell'imbrunire
aspro
quel castello
affacciato ai margini
in solitudine.

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Capitolo 24
*** Indomito eremita ***


Indomito eremita

Sorseggia
l'indomito eremita
lo scricchiolio
arrugginito, scorticato.

Dallo scalpiccio
tuonante rifugge
dai tempestosi 
gemiti.

E' un fuscello
nell'aria
l'eremita
un granello piazzato
per caso

Un fannullone
che impreca
che sguaina l'elsa
e che poi si ritrae
cautamente
E' indomito, è eremita.

 

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Capitolo 25
*** Riflusso ***


Riflusso

Le asperità
puntellate
da estroflessioni
appuntite.

La mia anima
ingurgita
lei malsana,
se ne sta dritta
impettita
maciullata

Gravida nel
suo utero
ma abortita
dall'onta
scimunita

Prorogandosi lei
pazienta
nel tugurio
ove alloggia 
inviperita

Nel porcile
emarginata.
Intanto il taccuino trascrive
il suo rancore
partorendo la prole
accudita, allattata
dalla carta
ormai imbrattata.

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Capitolo 26
*** Ricordi di un'amicizia sbiadita ***


Ricordi di un'amicizia sbiadita

Ho aspettato che bussassi
alla mia porta, amica mia.
Ti ho aspettato con il cuore
tra le braccia,
l'ho coccolato perchè
piangeva troppo; erano singulti
i suoi, di te non era rimasto
altro che una sparuta traccia.

Ti ho aspettato nel vagone
di ritorno
con la bocca serrata
mentre sfogliavo tra le foto
la tua presenza sagomata.

Ora non vedo
lo spiraglio del nostro segreto
il tuo orgoglio rapace
lo ha fagocitato.
Ricordo ancora, tre anni fa
dall'orecchio destro un sussurro
"Chi non ti segue, amico mio, non ti ha mai amato".

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