Carpe Diem - Pillole di vita.

di Lost on Mars
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Luglio 2024. ***
Capitolo 2: *** 14 Febbraio 2025. ***
Capitolo 3: *** Agosto 2025. ***
Capitolo 4: *** 25 Dicembre 2025. ***
Capitolo 5: *** Marzo 2029. ***
Capitolo 6: *** Settembre 2029. ***
Capitolo 7: *** 20 Ottobre 2029. ***



Capitolo 1
*** Luglio 2024. ***




Carpe Diem — Pillole di vita.

Luglio 2024.
 

Solo un mese prima, Lily avrebbe dato oro per vedere i risultati dei G.U.F.O. e adesso che quelle sacrosante lettere erano arrivate, voleva bruciare la sua senza nemmeno aprirla.
Anche perchè, dopo aver visto che suo fratello aveva preso Eccezionale in quasi tutte le materie, sapeva che i suoi risultati messi a confronto con quelli Albus sarebbero risultati come cacca di Troll. O peggio.
«Lily, apri la tua lettera che non abbiamo tutto il giorno.» Quella era la terza volta che Ginny riprendeva Lily.
«Mamma, ho fatto schifo, ho paura, non l’aprirò.» Disse Lily lamentandosi come una bambina.
«Per i tanga di Merlino, Lily! Hai sedici anni, comportati da persona matura.» Questa volta fu Albus a parlare. Ora che si era diplomato ed era uscito da Hogwarts senza riportare gravi danni irreparabili si vantava con chiunque gli passasse accanto.
Ma chi si credeva di essere? Salazar Serpeverde sceso in Terra?
Lily sbuffò e con una mossa sola aprì quella cosa maledetta che altro non era che la sua condanna a morte.
«Al, leggila tu per me. Non ce la faccio.» Anche se, c’è da dirlo, in quanto a recitazione Lily era molto brava.
Dopotutto, era così che si era tolta dai guai in tutti quegli anni: come quando suo padre aveva beccato lei e Scorpius Malfoy chiusi nel bagno di Mirtilla e lei aveva inscenato una litigata colossale.
«Se vuoi... » Albus prese la lettera e senza alcuna difficoltà la tirò fuori dalla sua busta. «Troll in Trasfigurazione, Incantesimi, Erbologia, Difesa, praticamente in tutto.» Disse divertito. Se Lily era brava a recitare Albus era un caso perso, ma chissà perché, lei gli credette.
Infatti, Lily impallidì. Anzi, divenne quasi trasparente, sbatté gli occhi un paio di volte e venne scossa solamente dalla risata a dir poco fragorosa di suo padre Harry.
«Andiamo, Albus, mi hanno raccontato l’esame pratico di Difesa di Lily e non credo che si sia meritata un Troll.» Poi le fece l’occhiolino e Lily cominciò a respirare normalmente.
«Sei un cretino!» E così dicendo Lily strappò di mano la lettera al fratello e la lesse tutta d’un fiato.
«Allora?» Chiese Ginny.
«Oltre Ogni Previsione a Trafigurazione, Astronomia, Erbologia e Antiche Rune.» Iniziò Lily, sospirò alquanto sorpresa e decise di andare avanti. «Accettabile in Storia della Magia.» E qui storse il naso, era sì, l’unico Accettabile della sua pagella, ma era sicurissima di essere andata bene. Aveva studiato tantissimo per Storia della Magia.
«Eccezionale in Difesa e... Pozioni?» Disse poi, forse più rivolta a se stessa che alla sua famiglia.
«Eccezionale in Pozioni?» Esclamarono Ginny, Albus e Harry contemporaneamente.
Ginny sapeva che Lily non era una cima in Pozioni, e che il più delle volte aveva rischiato di far esplodere l’intera aula – e una volta c’era anche riuscita: conservav ancora  la lettera della McGranitt nel cassetto del comò.
Harry non capiva come sua figlia fosse migliorata così velocemente, dato che negli anni passati Pozioni era la materia in cui prendeva sempre i voti più bassi.
Albus, invece, lo sapeva bene come aveva fatto a prendere quell’Eccezionale, ed era più che sicuro che il suo migliore amico c’entrasse qualcosa.
«Ma è fantastico, no?» Disse Harry scompigliandole i capelli rossi. «Perché non dici alla mamma come hai fatto a prendere Eccezionale a Difesa Contro le Arti Oscure?»
Lily distolse gli occhi da quelli verdi del padre e guardò sua madre Ginny, poi scrollò le spalle e cominciò a raccontare il suo esame.
«Allora, sono entrata e mi hanno fatto un paio di domande, ad un certo punto mi hanno chiesto di fare alcuni incantesimi di protezione. Verso la fine mi hanno dato carta bianca ed io ho evocato un Patronus.» Nel modo in cui lo disse, così talmente di fretta, Ginny capì che era imbarazzata per qualcosa e ovviamente non accennò a finire la conversazione. Che razza di madre sarebbe stata, altrimenti?
«E che forma ha il tuo Patronus?» Le chiese sorridendo.
Lily spalancò gli occhi, e si rese conto che la forma del suo Patronus l’aveva rivelata solamente a Scorpius e – per qualche scherzo del destino – era stato quello a risolvere tutti i loro malintesi. Ed era sempre grazie a quello se stavano insieme da un mese e qualche giorno. E lei non lo vedeva da sue settimane.
«Oh, ehm, una tigre.» Rispose lei arrossendo. Anche Albus questa volta se ne accorse, mentre Harry sorseggiava placidamente il suo caffè e leggeva la Gazzetta del Profeta alzando talvolta gli occhi per controllare che sua moglie e sua figlia non iniziassero a scannarsi a vicenda.
«Davvero, Lils? Anche quello di Scorp è un-» Ma Albus non finì mai quella frase perchè Lily si avventò su di lui così rapidamente che il povero ragazzo non se ne accorse nemmeno.
«Malfoy cosa, Albus?» Chiese suo padre che, appena aveva sentito pronunciare quello “Scorp” aveva messo da parte il giornale.
«Che anche Malfoy ha preso Eccezionale all’esame di Difesa, giusto, Albus?» Tentò Lily cercando appiglio nel fratello. Albus, però, dopo che gli era saltata addosso come una scimmia non aveva la minima intenzione di aiutarla, anzi.
«E io che ne so! Fino a prova contraria la fidanzatina che deve sapere tutti i suoi voti sei tu, no?» Le disse con un ghigno. Ad Harry Potter, Capo degli Auror e Salvatore del mondo Magico, bastò una semplice frase del figlio diciassettenne per pensare di star per avere un infarto.
«Maledetta Serpe!» Gridò Lily, fece per avventarsi nuovamente su di lui con la promessa di picchiarlo a sangue quando due braccia la sollevarono e la separarono dal povero Albus che si era ritrovato a terra.
Anche bloccata da Harry però, Lily continuò ad attaccare Albus. «E tu ti definisci mio fratello? Traditore! Brutto idiota diplomato, sei maturo quanto tuo cugino Fred!» E quello sì che era un insulto all’intelligenza di Albus.
«Lily smettila, per Salazar!» Quella voce fece voltare tutti e quattro: Scorpius Malfoy era bellamente appoggiato allo stipite della porta sul retro, quella che dava sulla cucina da cui si vedeva l’intero salotto.
Quella che Ginny non aveva chiuso perché Albus l’aveva trascinata via dicendole che erano arrivare le lettere da Hogwarts.
Guardava Lily da dietro le lenti degli occhiali che, effettivamente, Lily non ricordava avergli mai visto addosso ma che gli stavano dannatamente bene.
«E tu come sei entrato?! È per colpa tua che Albus ha rischiato di morire, lo sai?» E ora come se non fosse bastata la sfuriata contro Albus, Lily aveva cominciato a prendersela anche con Scorpius.
«Passavo di qui e ho notato la porta sul retro aperta.» Rispose Scorpius.
«Passavi per Godric’s Hallow? Seriamente?» Chiese Albus aggrottando le sopracciglia.
Scorpius sbuffò. «In realtà, volevo sapere come erano andati i G.U.F.O. di Lily.» Ammise il ragazzo ancora fermo sullo stipite.
«Beh, non vorrai stare lì fuori, no? Entra, caro.» Gli disse Ginny acquistando il volto della mamma dolce e amorevole.
«Grazie, signora Potter, ma non posso trattenermi molto, devo andare tra poco.» Rispose gentilmente Scorpius, poi il suo sguardo tornò su Lily, seduta su una poltrona.
«Com’è andata in Pozioni?» Le chiese dolcemente.
«Eccezionale.»
Allora le fece l’occhiolino e le regalò un sorriso, poi sparì dalla porta e Lily si ritrovò inspiegabilmente col naso schiacciato sul vetro della finestra che dava sul giardino.
Senza pensarci troppo l’aprì.
«Te ne vai così?» Gli chiese delusa. «Insomma, ho preso Eccezionale in Pozioni!» Esclamò.
Scorpius sorrise ancora, divertito stavolta, si avvicinò alla finestra e le scompigliò i capelli. Poi si avvicinò pericolosamente al suo viso, e Lily pregò affinché suo padre non uccidesse Scorpius che aveva tutta l’aria di qualcuno che stava per baciare una persona.
«Sei stata bravissima.» Le sussurrò all’orecchio.
Lily non ebbe nemmeno il tempo di sciogliersi in un sorriso da ebete che Scorpius si era già smaterializzato.
Poi si riprese e volse la sua attenzione ad Albus. «Con te non ho finito, e ricorda che la mia mazza da Battitrice posso usarla anche al di fuori del Quidditch, se voglio.» Disse assottigliando gli occhi a due fessure.
«Questo è scorretto, Lily!» Esclamò Harry.
«Parla quello che al sesto anno ha dato della Felix Felicis a zio Ron.» Sbuffò Albus guardando di sottecchi il padre.
«Non gli ho dato della Felix Felicis, gliel’ho solo fatto credere. E tu signorina, non credere che mi sia dimenticato dell’irruzione del tuo… r-ragazzo in casa mia!» Ribatté Harry, rivolgendosi poi a Lily che l’aveva completamente ignorato mentre saliva le scale.
Ginny sospirò. «Lascia stare, Harry. Combatti una battaglia persa.»





NdA:
Sono tornataaaaa :3
Che bello, mi mancava scrivere di questi due. La cosa buona è che il prosciutto sopra gli occhi non ce l'hanno più, ma ne vedremo delle belle °w°
Dunque, questa storia sarà una mini-long, perciò credo che ci saranno massimo sette capitoli; poi sarà una specie di raccolta in momento diversi della vita di Lily e Scorpius.
Questo era Luglio 2024, quando Lily riceve i risultati degli esami. La prossima sarà 14 Febbraio 2025. (ehehe) chissà di cosa parlerà, lol.
Anche i capitoli sono più corti, i know.
Detto questo, spero di sentirvi presto e che non mi abbiate abbandonata AHAHAHAH u_u
Per qualunque cosa (domande, scleri, storie ecc.) aggiungetemi su facebook c: mi chiamo Marianne Efp.

 

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Capitolo 2
*** 14 Febbraio 2025. ***




14 Febbraio 2025.
 


 
Quando Lily aveva letto in bacheca che la gita a Hogsmeade si sarebbe tenuta sabato 14 Febbraio, era combattuta sull’avere due diverse reazioni.
La prima era quella di deprimersi nel suo dormitorio perché il suo ragazzo non frequentava più la scuola, e di conseguenza non avrebbero potuto andarci insieme.
La seconda era quella di rovinare il San Valentino con un’occhiata truce a tutte le coppiette che le sarebbero passate accanto.
Optò per la seconda, perché la prima le ricordava troppo il comportamento dei Grifondoro rammolliti e lei era tutto tranne che una Grifondoro rammollita. Lo diceva anche lo stemma verde e argento sulla divisa, dopotutto.
Si avviò in Sala Comune dato che le sue compagne di dormitorio non c’erano, e vi trovò l’ultima persona che avrebbe voluto vedere al mondo.
Paula Harvey era seduta su uno dei divani di pelle nera con le sue amiche. Rideva così sguaiatamente che Lily ebbe l’impulso di lanciarle qualche fattura e di farla stare zitta.
Però decise di evitarla e si diresse verso l’uscita, dicendosi che a pancia piena avrebbe avuto tentazioni meno omicide.
Certo, se Paula avesse tenuto la sua bocca da oca chiusa.
«Vai ad Hogsmeade, Potter?» Le chiese con un tono più che strafottente. Lily si girò e quel che ottenne fu un radiografia dalla testa ai piedi. «Non mi pare che tu abbia un ragazzo.»
Lily serrò i pugni, lei un ragazzo ce l’aveva eccome. Il problema era che Scorpius aveva finito Hogwarts l’anno prima, e adesso studiava per diventare Medimago.
«Neanche a me risulta che tu ne abbia uno, Harvey.» Rispose Lily di rimando.
«Già. Ma io, a differenza tua, ho delle amiche con cui andarci. Tu chi ci trascinerai, i tuoi cuginetti Grifondoro?» Disse ancora Paula, aggiungendo una risatina però.
Lily si disse di calmarsi. Dopotutto, se l’avesse ammazzata sarebbe stata mandata ad Azkaban senza processo, o peggio, sarebbe stata espulsa.
E a quel punto avrebbe preferito di gran lunga i Dissennatori che i rimproveri epici di sua madre: almeno i Dissennatori stavano zitti.
Però si rese anche conto che Paula aveva ragione. Lei non aveva delle amiche. Insomma, conosceva Janet perché era in squadra con lei e condividevano il dormitorio, ma non erano molto amiche. Con le gemelle Snow le capitava di parlarci solo di sera o di mattina presto, appena sveglie o prima di andare a dormire.
E ora che Albus, Scorpius e Rose erano andati via a lei rimanevano soltanto i suoi cugini Fred, Dominique – che quell’anno avrebbero avuto i M.A.G.O. – Hugo, Roxanne e Louis.
Basta.
Sospirò ed uscì senza rispondere a Paula in nessun modo. Se prima era depressa adesso si sentiva anche peggio.
Andò in Sala Grande, anche se sapeva che non avrebbe messo molto sotto i denti. Dopo parecchi minuti passati ad osservare un toast, decise di prenderlo e di imburrarlo a dovere.
Stava per addentarlo quando sentì le inconfondibili voci di Fred e Roxanne entrare schiamazzando nella Sala Grande. Perciò si vide costretta ad alzarsi per calmare quei due dato che Rose non c’era più.
«Fred, Roxanne! Volete smetterla di fare tutto questo chiasso? C’è gente che cerca di mangiare qui.» Li rimproverò quando giunse al tavolo dei Grifondoro.
«Questa cosa riguarda principalmente te, Lily!» Di disse di rimando Roxanne, rossa in viso. Aveva un dito puntato contro la cugina e l’altro ad indicare la lettera che suo fratello Fred teneva in mano.
Lily aggrottò le sopracciglia. «Io?»
«Sì! La lettera che ha Fred è indirizzata a te, vuole leggerla ma io gliel’ho impedito.» Disse Roxanne incrociando le braccia al petto.
«Fred, la lettera.» Disse Lily sospirando, tese una mano verso il cugino ma non ricevette nulla. «Fred!»
«Lily è una ragazza, non penso che voglia che altri leggano le sue lettere, quindi ridagliela.» Roxanne si avventò sul fratello riuscendo quasi a strappargli la lettera di mano, quando Lily li separò.
«Rox, potrebbe anche essere la mamma, se così fosse non avrei problemi a farla leggere a Fred.» Disse Lily per calmare un po’ i suoi cugini.
«Ma è questo il punto! Non è della zia Ginny.» Disse Roxanne.
«E di chi è?» Chiese Lily guardando Fred accigliata.
«Andiamo Lils, non penso che tu e Scorpius Malfoy vi confidiate dei segreti di stato nelle lettere, no?» Disse Fred con un sorriso malandrino stampato sul volto.
Il volto di Lily si colorò, ma non per imbarazzo, bensì di rabbia. Gli istinti omicidi erano tornati, e stavolta stavano per abbattersi su Fred Weasley.
«Fred Weasley Junior!» Iniziò Lily attirando molti sguardi dagli studenti. In genere, nessuno chiamava Fred così. La maggior pare della volte era “Weasley” o semplicemente “Fred”. Talvolta capitava che qualcuno – specialmente Roxanne – lo chiamasse sia per nome che per cognome, ma nessuno, nessuno aveva mai aggiunto quel “Junior”.
«Dammi quella lettera.» Scandì ogni parola, ogni sillaba.
Fred le fece la linguaccia – e quel ragazzo aveva diciassette anni? –  «Scordatelo.» E così dicendo corse via dalla Sala Grande.
Quando lo raggiunse, in cortile, gli saltò addosso e i due diedero inizio ad una lotta alla babbana in cui la povera lettera aveva rischiato più volte di venir calpestata e strappata.
Lily ne uscì vincitrice, nonostante Fred fosse più grosso e più allenato di lei, Lily sapeva come usare un ramo caduto a terra e ringraziò il fatto di essere una Battitrice.
«Mangia la polvere, cuginetto!» Gli disse prima di correre via verso i sotterranei. Appena entrò in Sala Comune, non si rese nemmeno conto che Paula Harvey e le amiche oche erano ancora lì; si accomodò su una poltrona e iniziò a leggere, immaginando la voce di Scorpius mentre diceva quelle parole.
 
Cara Lils,
Quando ti arriverà questa lettera sarà San Valentino, e io non ho avuto il tempo di farti un regalo, mi perdoni?
Qui le cose vanno alla grande, insomma, non pensavo che per diventare Medimago si dovesse lavorare e studiare così tanto, ma va bene. Mi piace questo lavoro e credo che continuerò a farlo fino alla fine.
Come va ad Hogwarts? Ora che non ci sono più io mi chiedo in che condizioni sia la squadra e da quali primini sia infestato ora il mio dormitorio, ugh.
Spero che tu stia bene e che nessuno ti dia fastidio. Mi manchi, Lils, per questo ho deciso di venire ad Hogsmeade oggi (cioè domani). Mia cugina, che è al settimo anno adesso, mi ha detto che la gita è fissata proprio per il quattordici, curiose le scelte della McGranitt, non trovi?
Quindi niente, ti aspetto davanti ai Tre Manici di Scopa verso le undici.
A presto.
 
Tuo,
Scorpius.
 
Lily si illuminò, sorrise e non si accorse quasi del «Non vai più ad Hogsmeade, Potter?» Che Paula le rifilò.
Prima di uscire, però, non si fece scappare l’occasione di risponderle a tono.
«Sì che ci vado, con il mio ragazzo. Sai, lui non frequenta più Hogwarts e mi aspetta direttamente lì. Ci si vede in giro, Harvey.» E così dicendo, prese il mantello dove l’aveva lasciato e si catapultò fuori dalla Sala Comune.
Erano quasi le undici, non si era neppure accorta di essersi svegliata così tardi quella mattina, quindi fece una gran corsa per arrivare ad Hogsmeade in tempo.
Scorpius era arrivato con dieci minuti d’anticipo, accidenti a lui e alla sua maledetta ansia!
Aveva le mani affondate nelle tasche del cappotto e il viso nascosto nella sciarpa nera, si trovava proprio davanti ai Tre Manici di Scopa e ogni tanto rivolgeva un’occhiata speranzosa verso il castello.
Sorrise quando vide avvicinarsi una figura dai capelli rossi, la sciarpa verde e argento attorno al collo e il mantello messo alla bell’e meglio per la fretta.
La guardava avvicinarsi e per lui Lily, anche con i capelli scompigliati dal vento, con il viso rosso per il freddo e per la fatica, col fiatone e tutto il resto, rimaneva bellissima.
Non disse niente quando gli si avvicinò, lei si limitò ad abbracciarlo più forte che poteva. E non importava che lui non le avesse fatto regali, il più bel regalo che potesse ricevere era  lì accanto a lei.
«Sei diventata più alta, lo sai?» Le disse lui accarezzandole i capelli.
«Hogwarts senza di te è una noia mortale, mi manchi tantissimo.» Lily aveva stretto Scorpius in un altro abbraccio e non accennava a lasciarlo.
«Anche tu.» Rispose Scorpius. Rimasero l’uno stretti all’altro per un’infinità di tempo, Lily si riprese solo quando sentì lo stomaco brontolare. Dopotutto, per prendere quella lettera non aveva toccato cibo.
«Andiamo a mangiare da qualche parte?» Chiese Lily stringendo la mano di Scorpius.
«Certo! Dove vuoi andare?» Scorpius le sorrise.
«Basta che non mi porti da Madama Piediburro, sai che sarei capace di cruciarti.» Scherzò Lily, anche se Scorpius non colse l’ironia. Dopotutto, Lily sarebbe stata davvero capace di farlo.
Stavano per entrare ai  Tre Manici di Scopa quando Lily sentì la voce che quella mattina l’aveva fatta tanto arrabbiare.
Paula Harvey scherzava con le sue amiche per le vie di Hogsmeade.
«Ma quella non è Paula Harvey? La ragazza che non mi ha dato pace finché Albus non l’ha strigliata a dovere?» Chiese Scorpius indicandola.
«Sì, proprio lei.» Rispose atona Lily, stava per trascinare Scorpius nel locale quando sentì la frase che fece scattare la scintilla.
«La Potter mi ha detto che sarebbe andata ad Hogsmeade con il suo ragazzo, ma lui casualmente non frequenta più Hogwarts. Vi rendete conto che bugia colossale? Mi farò due risate quando la vedrò camminare da sola»
Lily strinse la mano di Scorpius così forte che per un attimo pensò di avergli bloccato la circolazione. «O peggio, con i suoi cugini!»
«Lily, non fare cazzate.» L’ammonì Scorpius a bassa voce.
«Lily Potter non fa cazzate. Lily Potter si vendica e basta.» Così dicendo Lily si chinò a raccogliere un piccolo sassolino che era a terra. Lo tirò verso Paula che venne colpita alla schiena, questa infastidita si girò e vide una Lily Potter sorridente che stringeva convulsamente la mano di uno Scorpius Malfoy alquanto confuso.
Dopodiché Lily si voltò e si alzò sulle punte dei piedi, e baciò Scorpius nel modo più passionale possibile.
Senza pensarci due volte Scorpius rispose al bacio mettendo le mani sui fianchi di Lily e avvicinandola al suo corpo. Un po’ perché era felice delle attenzioni che gli riservava la sua ragazza, un po’ perché non ci stava capendo niente, ed era sicuro che quello non era il momento di fare domande.
Quando Lily interruppe il bacio riprese Scorpius per mano ed entrarono nel locale, fu allora che la lampadina si accese nel cervello di Scorpius.
«Sei davvero una Serpe.» Le sussurrò all’orecchio mentre si incamminavano verso un tavolo libero.
«A proposito, buon San Valentino, amore.» Disse Lily rivolgendogli un sorriso sincero.




NdA:
Buongiorno miei prodi! Tutto bene?
Dunque, questa mattina mi sono alzata troppo presto per i miei standard, ma è tutta colpa dei piccioni che fanno casino sul mio balcone ç_ç
Ed eccoci arrivati a San Valentino! *^* Non amo particolarmente questa festa (chissà perchè), però anche se fossi fidanzata mi farebbe schifo comunque perchè io odio le cose sdolcinate e romantiche, ecco perchè non mi vedrete mai scrivere un qualcosa di eccessivamente mieloso da far rischiare il diabete a chi lo legge (e a chi lo scrive)
Bando alle ciance, vi è piaciuta la vendetta di Lily? Dopotutto, non è una Serpeverde per nulla, ehehe.
Premetto che come Eleanor Zabini nella precedente fan fiction, Paula è stata creata per essere odiata e ricoperta di insulti, le voglio male anche io çç
Detto ciò, domani parto e sarò senza internet fino al 16 (che destino crudele) quindi se non risponderò alle recensioni non sono morta, ahahaha. Per fortuna che c'è il mio cellulare con la 3G :3
Vi saluto e alla prossima! Baci,
Marianne

 

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Capitolo 3
*** Agosto 2025. ***



 

Agosto 2025.
 

Lily si era guardata allo specchio almeno una decina di volte quella sera.
Scorpius le aveva ripetuto almeno una decina di volte che era bellissima e che non avrebbe dovuto preoccuparsi. Dopotutto, i suoi genitori non erano così antipatici.
Però Lily non poteva farci niente: davvero non ci si vedeva con quel vestito blu scuro addosso, con i capelli lasciati sciolti in morbidi boccoli e con il rossetto rosso sulle labbra. Semplicemente, non sembrava lei.
Il vestito era bellissimo, però. Era lungo, di un blu simile alla notte. Stretto appena sotto il seno e monospalla.
«E se non piaccio ai tuoi genitori?» Chiese. Scorpius sbuffò, non aveva idea di quante volte glielo aveva chiesto nel giro di un’ora.
Paziente, si mise a sedere sul letto della ragazza e rispose: «Loro già ti adorano, credimi.»
Lily si allontanò dallo specchio e si mise vicino a Scorpius, impeccabile nel suo abito grigio.
«Allora andiamo.» Disse. Scorpius sorrise, era da più di un’ora che si trovava a casa Potter, in fondo, era solo una maledetta cena con la sua famiglia e con Lily.
Scesero e salutarono Ginny, Harry ed Albus. Dopodiché uscirono e si smaterializzarono direttamente fuori da Malfoy Manor; quella casa era enorme, Lily non avrebbe mai smesso di pensarlo.
Mosse un passo incerta verso l’imponente cancello, e si fece guidare dalla mano di Scorpius stretta alla sua.
Quando entrarono la magnificenza di quel posto la colpì come la prima volta che vi era entrata, si guardò attorno fino a quando non sentì Scorpius fermarsi, allora si arrestò anche lei.
Erano giunti in un grande salone: al centro c’era una tavola apparecchiata per cinque persone e la signora Malfoy era ai piedi delle scale mentre sorrideva amabilmente.
Questo, almeno, diede un po’ di coraggio a Lily.
Scese anche il padre di Scorpius: Draco Malfoy indossava un smoking nero. Cavolo, ma tutta quell’eleganza solo per una cena con la fidanzata del proprio figlio?
Quel coraggio accumulato mentre Astoria sorrideva svanì di colpo.
Infine, fece il suo ingresso Narcissa, la nonna di Draco, e Lily avrebbe volentieri scavato una fossa per poi seppellircisi dentro. Insomma, era davvero così importante fare anche la sua conoscenza?
«Siete arrivati finalmente, sedetevi pure.» Disse gentilmente Astoria.
Scorpius, senza lasciare la mano di Lily un momento, si avvicinò al tavolo e fece accomodare Lily, poi si mise seduto accanto a lei. Draco Malfoy occupava il posto di capotavola mentre alla sua sinistra – quindi di fronte a Lily e Scorpius – sedevano Astoria e Narcissa.
Lily deglutì, non aveva nemmeno fame per quando era nervosa.
Si era creato un silenzio pieno di tensione che fu spezzato da Astoria.
«Il tuo vestito è molto grazioso Lily.» Iniziò la signora Malfoy, elegante in un abito color panna.
«Grazie mille.» Rispose Lily educatamente.
«Potrei sapere dove l’hai preso?» Le chiese Astoria. Quelle domande mettevano Lily a suo agio, finché si parlava di vestiti le sarebbe andato bene.
«Oh, l’ho comprato con mia zia Hermione in un negozio babbano.» Rispose raggiante.
Draco tossicchiò, Astoria si sforzò di sorridere e  Narcissa emise uno sbuffo esasperato. Il tutto mentre Scorpius si sbatteva una mano in fronte.
«Ho detto qualcosa che non va?» Gli sussurrò Lily afferrandogli la mano da sotto al tavolo. Scorpius scosse la testa e sorrise.
«A me piace molto il vestito di Lily, comunque.» Disse lui cercando di alleggerire la tensione.
Se c’era una cosa che Lily aveva imparato in quello stesso istante, era quella di non parlare di cose babbane con i Malfoy.
 «Allora Pott- Lily, come sta tuo padre?» Chiese Draco gentilmente, aveva cambiato abilmente discorso e Lily si disse che se avesse avuto una ventina di anni in meno e se lei non fosse fidanzata con Scorpius, probabilmente gli avrebbe dato un bacio.
«Bene, benissimo. A dir la verità, credo che da quando siamo usciti di casa abbia smesso di farsi venire attacchi di panico.» Rispose Lily ridendo, fortunatamente questa sua frase provocò reazioni abbastanza divertite.
«E i tuoi fratelli, hanno entrambi finito la scuola, giusto?» Chiese ancora Astoria.
Intanto, Lily si era trovata sotto al naso un piatto di tacchino, accompagnato da patate arrosso e una deliziosa salsa.
«Sì. James è il più grande, vive a Londra ed è diventato da poco un Auror.» Iniziò Lily. «Albus invece ha l’età di Scorpius e immagino che voi lo conosciate… anche lui vuole seguire le orme di nostro padre e adesso sta facendo l’apprendistato.» Disse infine e si permise di assaggiare quel che aveva nel piatto.
«L’Auror è un mestiere difficile…» Commentò Draco. «Scorpius ha voluto scegliere la carriera di Medimago, ancora devo capire il perché.»
«Beh, papà, mi affascina molto il poter aiutare le persone.» Rispose Scorpius.
«E tu, Lily, quest’anno avrai i M.A.G.O. Cos’hai in mente per il futuro?» A parlare era stata Narcissa che fino a quel momento era rimasta in silenzio, tutti si voltarono verso di lei attendendo la risposta di Lily.
La nonna di Scorpius la intimidiva non poco, ma trovò comunque le parole giuste da dire.
«Sì avrò i M.A.G.O. Penso che non saranno troppo difficili, più che altro bisogna saper gestire l’ansia e non credo che ne proverò mai tanta quanta ne ho provata durante i G.U.F.O.» Scherzò Lily.
«Questo è perché non sei stata dodici ore fuori dalla Sala Parto del San Mungo in attesa che nascesse tuo figlio.» Disse Draco, poi guardò Astoria che era arrossita leggermente.
Lily rise e continuò a parlare per rispondere pienamente alla domanda di Narcissa. «E per quanto riguarda il futuro, non lo so ancora di preciso, ecco…» E poi sorrise come a giustificare quella mancanza di decisione.
«Beh, non vedo cosa potrebbe farsene mio nipote di una ragazza tutto sorrisi e nessun progetto.» Commentò, prese il calice di vino e lo portò alle labbra.
Scorpius sbiancò, Draco rimase a bocca aperta e Astoria stava pensando a qualcosa da dire per cambiare discorso, ma Lily era diventata rossa in viso e Scorpius sapeva che non preannunciava nulla di buono.
Lily si alzò in piedi facendo rumore con la sedia, poggiò le mani sul tavolo  e prese un grande respiro.
«Ascolti, signora Malfoy.» Iniziò per venir poi bruscamente interrotta.
«Black.» Precisò l’anziana.
«La nonna vuole farsi chiamare così da quando è morto il nonno.» Spiegò Scorpius a bassa voce.
«Signora Black, io non sono una ragazza tutto sorrisi e nessun progetto per il futuro. Non credo di far affidamento sulla mia bellezza perché, diciamocelo, non sono poi così bella. Non sarò un genio a scuola, lo so. Mi piace il Quidditch, sono nella squadra da quando ho tredici anni e a volte mi comporto un po’ come un maschiaccio, ma se c’è una cosa di cui sono sicura, adesso, è proprio il mio futuro.» Disse Lily a voce alta, poi si fermò a prendere fiato. «Sì, io diventerò una Pozionista, e non solo perché l’Eccezionale nei G.U.F.O. in Pozioni mi ha incoraggiato, ma anche perché per raggiungere quel voto ho avuto un insegnante magnifico, e quell’insegnate è proprio suo nipote, quindi, io diventerò una Pozionista, per rendere Scorpius orgoglioso di me!» Detto questo riprese posto con calma e non tolse gli occhi di dosso dalla Signora Black che, strano a dirsi, adesso sorrideva.
Tutti erano in silenzio e Lily non avrebbe biasimato nessuno se l’avessero cacciata a calci da quel castello immenso.
«Pozionista, Lils, Sicura?» Le chiese piano Scorpius.
«Sicurissima.» Ribatté la ragazza senza battere ciglio.
«Era proprio quello che volevo sentire.» Disse Narcissa con un sorriso sul volto. Quindi quella era tutta una messa in scena per far sputare a Lily tutte quelle cose?
Lily spalancò gli occhi. «Voleva sentirmi dire che diventerò Pozionista?» Chiese Lily spaesata.
Scorpius soffocò una risata. «No, che avresti fatto di tutto pur di rendere Scorpius orgoglioso di te.» Rispose Narcissa.
«Oh.» Disse Lily sbigottita. Anche perché era vero, lei avrebbe fatto di tutto pur di rendere Scorpius orgoglioso di avere una ragazza come lei.
«Vedi nonna, Lily mi renderebbe orgoglioso anche se non facesse tutto questo, per me lei è perfetta così.» Disse Scorpius rivolto, in realtà, a tutta la sua famiglia. «Sì, è quella giusta, ne sono più che certo.» E mentre lo diceva guardava Lily che si girò non appena sentì gli occhi azzurri di Scorpius su di se.
Ricambiò lo sguardo e sorrise felice, dopotutto, quella cena non era andata così male.





NdA:
Ciao a tutti! Vi auguro buon ferragosto in ritardo, lol. Sono finalmente tornata a casa, non ce la facevo più. Insomma, passavo le serate a giocare a carte con mio zio e mio padre D:
E questo è "Agosto 2025" fra dodici anni precisi, lol.
Cosa ne pensate? Ho deciso di spostare l'attenzione sui Malfoy stavolta: parliamo sempre dei mini-infarti di Harry alla vista del povero Scorpius, una svolta ci voleva u_u
Dato che l'altra volta non ve l'ho detto il titolo del capitolo, stavolta sono buona e vi dico che il prossimo momento sarà ambientato a "Natale 2025" e vi dico anche che il tutto si svolgerà durante il mega-pranzo di Natale alla Tana, adesso non dico più nulla, sta a voi immaignare cosa accadrà u_u
Adesso vi saluto, e vedo di rispolverare i dizionari di greco e latino... giusto per non diventare un'analfabeta e saper tradurre qualcosa per quando ricomincerà la scuola :\
Alla prossima,
Marianne

PS: Scusate se non vi ho ancora risposto alle recensioni del capitolo scorso, cercherò di rimediare quanto prima, intanto ringrazio tutti voi per le 16 recensioni totali, le 10 preferite, le 2 ricordate e le 31 seguite!
PPS: Non credo sia necessario ma se cliccate sul link (vestito)potrete vedere l'abito di Lily :D

 
 

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Capitolo 4
*** 25 Dicembre 2025. ***




25 Dicembre 2025.
 

Era finalmente giunto il Natale, e come tutti gli anni da quando Charlie Weasley era venuto al mondo, il pranzo di Natale alla Tana era una sacrosanta tradizione.
Non si sa come, tutti i figli e i nipoti di Molly e Arthur Weasley erano stati stipati in casa e avevano ormai preso posto in tavola.
Lily era alla sua seconda porzione di arrosto quando James si alzò in piedi richiamando l’attenzione di tutti con un bicchiere ed un coltello.
«Se lo rompi la nonna ti ammazza.» Gli fece notare Rose, seduta alla sua sinistra.
Alla destra di James c’era Teddy, in quanto cresciuto con Ginny ed Harry era a tutti gli effetti un membro della famiglia.
«Attenzione, gente!» Disse James, tutta la tavola si ammutolì e lo guardò. «Devo fare un annuncio.» Disse ancora.
Lily lo guardò curiosa, e poi le spuntò sul viso un sorriso: già sospettava cosa sarebbe successo di lì a poco.
«Teddy deve dirvi una cosa importante.» E così dicendo gli diede una pacca sulla spalla incoraggiandolo ad alzarsi, ma quest’ultimo non si mosse di un centimetro.
«E perché io? È da te che è partita l’idea.» Si oppose Teddy.
«Sei il più grande e quello che pulisce casa, quindi tocca a te.» Disse James. «Andiamo, che razza di uomo sei? Sembri una ragazzina.» E qui Lily giurò di aver visto James fare l’occhiolino a Teddy, e dato che questo era diventato tutto rosso – insieme ai suoi capelli – ne ebbe la conferma.
«Tu avverti tutti loro e poi io lo dirò alla fine.» Bofonchiò Teddy incrociando le braccia. James annuì e rivolse lo sguardo verso i presenti.
«Cominciamo, allora. Papà, ti prego di non svenire come tuo solito, e, mamma, tu non picchiarmi.» Iniziò Teddy.
Entrambi i coniugi Potter si guardarono confusi e poi rivolsero lo sguardo sul proprio figlio, alquanto divertiti.
«Zio Ron, promettimi che andremo comunque a vedere le partite dei Cannoni di Chudley insieme. Zia Hermione, tu sei la zia più intelligente che ho, quindi so che capirai.» Continuò James. Ron rise e gli fece “ok” con la mano mentre Hermione assunse un’espressione molto dolce.
«Rose, tu sei quella che ad Hogwarts pur di non farmi fare casino toglieva i punti alla sua stessa casa e… ti voglio bene. Hugo, piccolo, tenero Hugo, chi se lo aspettava che saresti diventato più alto di Teddy?» Disse James asciugandosi una finta lacrima.
«Non che ci voglia molto…» Scherzò Victoire sotto voce. Tuttavia Teddy la sentì e la guardò male.
«Lily, tu già lo sai quindi non fa niente… Al, se non te l’ha detto Lily lo scoprirai a breve.» Albus rise per la scarsa considerazione da parte del fratello, a volte erano come cane e gatto, l’uno l’opposto dell’altro ma si volevano davvero bene.
«Zia Angelina! Se la mamma non mi picchiasse per averla ferita nell’orgoglio direi che sei la miglior Cacciatrice che Grifondoro abbia mai avuto. Zio George, senza di te io a quest’ora sarei caduto in depressione, non so come avrei fatto a sopravvivere ad Hogwarts senza far rifornimento al tuo negozio ogni anno.» Continuò James seguito dalle risate dei suoi due zii.
«Roxanne, come tu tiri i Bolidi non li tira nessuno, credimi.» E qui Lily tossì in segno di disapprovazione. «Anche Lily è molto brava, sì… Fred! Il mio compagno di avventure, spero che tu abbia gestito bene la squadra in questi anni.» Continuò James.
«Zio Bill, dopo questo penso che non avrai più il sospetto che io ci abbia provato con Dominique e, Domi, tu lo sai che io non ci ho mai provato con te.» Disse James stavolta. «Zia Fleur, io amo il fatto che tu abbia provato ad insegnarmi il francese e mi dispiace, ma sono un caso perso ormai.» Tutti erano così presi dal discorso di James, anche perché non sapevano cosa dovesse dire dopo di tanto importante, e da come parlava sembrava che dovesse partire e non tornare mai più.
«Victoire, sia io sia Teddy volevano dirti grazie. Per tutto quello che hai fatto in questi anni, e Teddy ti chiede scusa per tutti i giorni che hai passato rinchiusa in camera tua.» Continuò James.
«Louis, hai quindici anni adesso e nessuno di aspettava che tu venissi smistato in Corvonero, cerca di acchiappare il boccino prima dei Serpeverde, chiaro?» Gli raccomandò James.
«Sì, capo.» Rispose Louis divertito.
«Ehi!» Protestò Lily «Solo perché Scorpius non fa più parte della squadra non vuol dire che il nostro  Cercatore fa schifo.» Disse indignata.
«Per favore, non mettiamo in mezzo Malfoy, facciamo continuare James.» Disse Harry.
E James continuò: «Molly, Lucy, se dopo questo annuncio tutto dovesse andare storto vi ingaggio come avvocati, non si sa mai…» E le due ragazze risero di gusto, l’ironia di James era un qualcosa di magnifico.
«Zio Percy, io te non parliamo spesso, lo so. Però come vedi faccio l’Auror e in un modo o nell’altro al Ministero ci sono entrato.» Disse James con un sorriso orgoglioso stampato in faccia.
«E Zia Audrey, tu hai reso lo zio un uomo felice, meno solo, e meno fissato. Te ne siamo tutti grati.» Tutti scoppiarono a ridere, compresa Hermione che si ritrovò con le lacrime agli occhi per il troppo ridere.
«Nonno Arthur, ti prometto che un giorno ti porterò a vedere la Londra babbana. Sai, c'è un posto chiamato Piccadilly Circus: ci sono un sacco di cose luminose, maxi-schermi, è uno spettacolo di luci.» Disse James, mentre si perdeva nei ricordi. La prima volta che c’era andato era con Teddy e gli stringeva la mano.
«Nonna Molly, sappi che io amerò sempre i tuoi pranzi di Natale, Pasqua o quel che sia, anche se mi fanno ingrassare, ma Teddy non se ne è mai lamentato.» E con questo, James concluse il suo discorso, o come aveva detto Teddy, i suoi avvertimenti.
«Bene, a te la parola Teddy.» Disse infine James che sentiva la gola secca.
Teddy si alzò in piedi, e mentre i suoi capelli variavano dal rosso, al viola – il colore preferito di James – batteva il piede nervoso e deglutiva convulsamente.
«Allora, quello che volevamo dirvi era che…io e James…» Iniziò il ragazzo interrompendosi un attimo.
Lily lo guardò come per incoraggiarlo a continuare e lo stesso stava facendo Victoire, dopotutto, loro due erano le uniche a saperlo.
«…io e James stiamo insieme da tre anni.»
Per un attimo non ci fu alcuna reazione, solo un terrificante silenzio che Lily si preoccupò di spezzare.
«Ce l’avete fatta!» Disse battendo le mani, poi tirò un calcio ad Albus sotto al tavolo e iniziò ad applaudire anche lui. I due fratelli furono seguiti da Victoire e Louis e ben presto tutti i cugini di James presero ad applaudire come non mai.
«Dopotutto, sono io l’uomo, giusto?» Sussurrò Teddy all’orecchio di James. «Cosa? No, no, scusami Teddy non volevo darti della ragazzina prima.»
Gli adulti si guardavano sbalorditi, qualcuno sorrise anche, come Hermione e Angelina.
Harry era rimasto a bocca aperta e sembrava che si fosse stato pietrificato da un Basilisco, Ginny ancora non sapeva se andare da James e abbracciarlo per essersi finalmente accasato o sgridarlo per averci messo tutto questo tempo a dirlo.
Poi, Harry sembrò ridestarsi improvvisamente dal suo stato di shock.
«Se Lily lo sapeva l’ha scoperto per forza quando è andata a casa vostra l'anno scorso, quindi spero per te, James, che non abbiate fatto nulla con la mia bambina in casa!» Urlò letteralmente per sovrastare gli applausi, ma questi si arrestarono un momento prima e tutti sentirono quella frase alquanto imbarazzante.
James guardava il padre come per dirgli “ho un maniaco al posto di un genitore” e Lily era rimasta sconcertata.
«Guarda il lato positivo, Jamie» Iniziò la ragazza. «Papà pensa più alla mia innocenza che al fatto che tu stia con Teddy.»
«Innocenza, stai con Malfoy da più di un anno…» Disse il ragazzo guardandola.
«Che cosa vorresti insinuare?» Disse Lily indignata.
«La mia Lily è troppo piccola per fare quel genere di cose! Con Malfoy, poi.» Si intromise Harry.
E Lily si chiese cosa avesse fatto di male per capitare in una famiglia dove, per un motivo o per un altro, si ritrovava sempre a parlare di Scorpius Malfoy.




NdA:
Saaaaalve a tutti! Ed è arrivato Natale (che noi siamo al 23 Agosto, però, non è normale °-°).
In questo capitolo ho lasciato spazio a James e Teddy, awwwww. Sono l'amore come si fa a non amarli? Diciamo che ultimamente sono molto - troppo - emotiva, ed è tutta colpa dei Malec, (Magnus e Alec di Shadowhunters) mi fanno piangere e ridere nello stesso istante, aiuto D:
Comunque, dato che un po' di sano slash non fa mai male, ecco un capitolo quasi interamente Jeddy (?) Non so dare i nomi alle coppie, i know.
E poi, ce l'avessi io una famiglia dove si parla sempre di Scorpius Malfoy D: appena nomino qualche personaggio della Saga sbuffano tutti, eccetto la mia tenera sorellina che è stata giustamente contagiata dalla sottoscritta.
La finisco qui, vi dico solo che nel prossimo capitolo ci sarà un luungo salto temporale, infatti andremo a finire a Marzo del 2029! (Da cui è tratto il pezzo che avete letto nell'introduzione).
Poi vi ringrazio per le meravigliose recensioni che lasciate, è fantastico sapere che questa storia vi piace.
Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo :3
Alla prossima (che forse sarà un po' prima del solito).
Marianne

 

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Capitolo 5
*** Marzo 2029. ***




Marzo 2029.
 
Scorpius Malfoy era nervoso.
Sì, per la prima volta, Scorpius Malfoy si stava torturando le mani per nervosismo. E soprattutto perché aveva paura di non riuscire nel suo intento.
Lily era andata in bagno e lui sentiva quella scatolina rossa di velluto pesare quintali nella sua tasca, ma non le avrebbe detto nulla, non ancora almeno.
Per Merlino, stavano insieme da sei anni, da quando Lily ne aveva appena quindici e ora la guardava e si rendeva conto che erano cresciuti insieme, avevano imparato tanto l'uno grazie all'altra.
Sì, perché Lily ormai era una donna: aveva ventun’anni, la sua voce era calda e delicata, non più quella di una ragazzina, e Scorpius l’amava da morire.
Però, in quella camera che un tempo apparteneva a James, Scorpius Malfoy ci si sarebbe volentieri suicidato, in quel preciso istante.
Si guardò attorno: i poster erano spariti, ma la foto di una Lily appena tredicenne che si sbracciava per farsi vedere era ancora appesa alla parete. Era la foto della squadra di Quidditch.
Della loro vecchia squadra: Scorpius era al centro, ai suoi lati c’erano i due Battitori: Lily e Greg. Seduto sull’erba sotto di loro c’era il portiere Robert e in piedi sugli spalti per farsi vedere c’erano Janet, Paula e Chad, i Cacciatori della squadra.
Se Scorpius pensava che quella foto era stata scattata otto anni prima gli veniva un po’ di nostalgia… aveva amato il Quidditch quasi quanto amava Lily in quel momento.
E nel bene o nel male, per quanto sgangherata potesse essere, la sua squadra, quella che lui aveva selezionato con tanta cura e impegno, era fantastica.
Lily rientrò in camera, e si sciolse in un sorriso quando vide il suo ragazzo osservare quella foto.
«Ci incantiamo davanti ai ricordi, eh?» Gli disse Lily mettendosi accanto a lui.
Scorpius annuì.
«Eri una ragazzina in questa foto, guardati.» E così dicendo le cinse la vita con un braccio.
«Tu avevi appena quindici anni…» Disse Lily accoccolandosi al suo petto. «E adesso ne hai ventitré.»
Già, aveva ventitré maledettissimi anni, aveva avuto il coraggio di dissezionare corpi e non aveva il fegato di chiedere alla sua ragazza di sposarlo.
«Lils, c’è tuo padre?» Chiese di botto Scorpius.
«Credo sia a lavoro adesso, perché?» Rispose Lily divertita.
«Oh, nulla. Dovrei parlargli.» Borbottò di rimando Scorpius.
Allora Lily gli piazzò un bacio sulla guancia, stringendolo a se. «Credo che andrò ad aiutare la mamma con la cena, rimani qui?» Gli chiese.
«Sì, rimango qui, con te.» E così dicendo le rubò un bacio, Lily scoppiò a ridere e poi uscì dalla stanza.
Scorpius rimase da solo, e si disse che non appena il padre di Lily fosse arrivato a casa lui gliel’avrebbe chiesto. Avrebbe chiesto a Lily si sposarlo e niente e nessuno l’avrebbe fermato.
Decise di scendere e di non rimanere imbambolato di fronte a quella foto.
E di nuovo lo assalì quella paura di fallire. Sì, perché Scorpius Malfoy aveva immaginato tutto.
Si era immaginato la casetta nella quale lui e Lily avrebbero vissuto, si era immaginato persino i loro futuri figli e il giorno in cui li avrebbe messi su una scopa.
E si era dato dell’idiota, insomma, Lily poteva anche non essere pronta per il matrimonio, ma lui lo era eccome. Lui lo sentiva, Lily era quella giusta. L’aveva promesso di fronte ai suoi genitori anni prima e persino di fronte a lei.
E il fatto che anche Lily fosse perdutamente innamorata di lui avrebbe dovuto incoraggiarlo ma aveva quella paura matta che un giorno lei si sarebbe stancata.
Stancata di lui, delle sue battutine, del suo comportamento da orgoglioso, di tutte quelle cose che lo rendevano Scorpius Malfoy e nessun altro.
Stava varcando la soglia della cucina quando sentì il campanello suonare. Si disse che, ormai, per tutte le giornate che passava in quella casa, era diventato uno  di famiglia, quindi si avviò verso la porta e l’aprì, ritrovandosi davanti nientemeno che Harry Potter ancora in tenuta da Auror.
«Buonasera, signor Potter.» Lo salutò Scorpius con educazione. Si chiese se un giorno avrebbe dovuto chiamarlo “papà” e rabbrividì al pensiero.
«A te, Malfoy.» Ebbene, questo era uno dei tanti motivi per cui Scorpius Malfoy aveva paura di non farcela. Lo sapeva che Harry lo chiamava così con una nota affettuosa, ma in quel momento non l’aiutava per niente.
«Papà! La cena è pronta.» Strillò Lily dalla cucina, lo aveva sentito rientrare e ben presto i suoi passi raggiunsero il salotto. «Resta anche Scorpius, oggi.» Disse poi.
«Sai che novità…» Bofonchiò Harry, infatti non erano poche le volte in cui il ragazzo rimaneva a cena da loro, per questo era uno di famiglia.
Poi andarono tutti in cucina dove il tavolo era stato apparecchiato per quattro. Albus era ufficialmente un Auror e al momento si trovava ad Edimburgo per alcune ispezioni.
La cena iniziò tranquillamente, senza annunci particolari, ma più il tempo passava più lo stomaco di Scorpius di chiudeva, così al momento del dolce – perché Ginny Weasley in Potter deve mostrarsi sempre la donna perfetta quando ci sono ospiti – decise di agire.
«Signor Potter, volevo chiederle una cosa.»  Iniziò Scorpius posando delicatamente le posate sul tavolo.
«Cosa?» Chiese Harry versando dell’acqua nel bicchiere.
Adesso o mai più, di disse Scorpius. Deglutì e si schiarì la voce con un colpo di tosse. «Volevo chiederle la mano di Lily.» Disse risoluto. Non vacillava, non c’era dubbio nei suoi occhi. Questo Harry lo vide chiaramente.
Scorpius Malfoy era serio come non lo era mai stato.
Ci furono tre reazioni diverse a quella proposta. Per prima cosa, Ginny aveva poggiato la torta sul tavolo con molta poca grazia e si era portata le mani alla bocca per nascondere la sua sorpresa, poi gli occhi le erano diventati lucidi.
Non tanto per quello che aveva detto Scorpius, ma perché la sua bambina era cresciuta e ora aveva addirittura ricevuto una risposta di matrimonio.
Harry guardò Scorpius come se avesse detto che Lord Voldemort era tornato e si era dato al balletto classico – si sforzò di non ridere mentre pensava a Voldemort con addosso un tutù.
Poi sospirò, in cerca della risposta giusta. Insomma, Lily era una donna ormai e lui che potere aveva sulla sua vita? Le scelte erano le sue, e sapeva che Scorpius glielo aveva chiesto semplicemente per educazione, perché era cresciuto così, rispettando le persone.
Lily, infine, quasi si strozzò con il pezzo di pesce che aveva ancora in bocca, tossì un paio di volte e richiamò alla vita reale tutti i presenti che accorsero a darle colpetti sulla schiena e a riempirle il bicchiere d’acqua.
«Ti senti bene, Lils?» Le chiese Scorpius quando la ragazza assunse nuovamente un colorito normale.
«Mi sento bene? Mi sento bene?! Non potevi parlarne prima con me?» Gli chiese furente, e anche se non lo diede a vedere, Lily era felicissima. Non aspettava altro.
«Be', prima devo avere il permesso di tuo padre, poi posso chiedertelo.» Le disse Scorpius sorridendo, poi si girò a guardare Harry che non aveva proferito parola.
«Lo hai.» Erano due semplici parole, ma ad Harry sembrò di lasciare indietro una parte di sé concedendo a Scorpius di sposare sua figlia.
Scorpius si illumino di gioia e si alzò dal tavolo.
«Un momento, e se io dicessi di no?» Chiese Lily.
Ginny scoppiò a ridere, e Lily capì che non poteva mentire a se stessa, come avrebbe potuto dire di no?
Intanto Scorpius si era inginocchiato a terra e aveva tolto quella benedetta scatolina di velluto rossa dalla tasca, l’aveva aperta rivelando così un anello.
Era argentato, molto fine e delicato. Con un unico, piccolo diamante incastonato al centro. Emanava una luce stupenda e Lily non poté che fissarlo per almeno una decina di secondi.
«Lily Luna Potter, vuoi sposarmi?» Le chiese Scorpius sorridendo.
Ma Lily non si smentì nemmeno quella volta, con le lacrime agli occhi e con un “sì” sulle labbra «Solo se ti alzi da terra e metti fine a questa situazione imbarazzante.» Gli disse sorridendo a sua volta.
Lui si alzò e le tese la mano che Lily prese senza pensarci due volte. Non si accorse di avergli dato, quasi involontariamente, quella sinistra. «Sì, ti voglio sposare.» Mormorò guardando gli occhi azzurri di cui era tanto innamorata.
Lui allora le mise l’anello al dito e solo dopo Lily lo stritolò con un classico abbraccio alla Potter.




NdA:
Ho deciso di fare la venditrice di fazzoletti, farò fortuna se continuo a scrivere capitoli del genere.
Aww, sprizzo tenerezza da tutte le parti ultimamente. :3 Anche se non dovrei dato che domani è il primo di Settembre e nemmeno quest'anno è arrivata la mia lettera, sigh.
E oltretutto tra undici giorni ricomincerà la scuola. Maledetti babbani.
Comunque, ecco a voi il capitolo tratto dall'introduzione. Mi scuso per il ritardo, ma ultimamente non ho fatto molto, sì, sono pigra ç_ç Spero vi sia piaciuto :3
L'importante, comunque, è che io sia finalmente qui xD Ora, ho un dilemma: questo è il quinto capitolo, e io non so se far finire questa mini-long al prossimo o al settimo.
L'idea per un settimo capitolo c'è, ed è il matrimonio, dato che qui ne abbiamo parlato *q* Quindi ditemi voi, volete il matrimonio di Lily e Scorp?
Metto un minuscolo spoiler del prossimo (di cui ho scritto qualche frase scarsa oggi) perchè ho fatto ritardo e mi sento il colpa n.n

 
"Allora fece evanescere quel coso – giusto per non lasciare prove schiaccianti alla mercé di sua madre – ed uscì dal bagno come se nulla fosse accaduto.
«Scorpius, dobbiamo parlare.» Disse una volta raggiunto il ragazzo in camera. E quelle parole all’orecchio di qualsiasi uomo sulla faccia della terra equivalevano a: “Hai combinato un casino, preparati alle conseguenze”. Fu per questo che il viso di Scorpius si corrugò in un’espressione molto seria."

 
 
Ho quasi finito, giuro xD Volevo dirvi inoltre che _memories_ sta scrivendo una Blaise/Daphne, la prima long che leggo su loro due da quando sono registrata. Sono la mia OTP e la sua storia è davvero carina. Quindi, se anche voi amate questa coppia come la amo io, passate a leggere "Just Give Me A Reason."
Adesso vi saluto, anche perchè è uno spazio autrice troppo lungo °-°
Baci,
Marianne

PS: Recentemente ho creato una pagina facebook, e indovinate come si chiama? Marianne. Che fantasia, AHAHAHA. Qui pubblico aggiornamenti e spoiler, e appena saremo un po' di più (ci sono appena 15 fan) creerò anche degli album con i vari prestavolto delle mie storie.
Adesso ho veramente finito.  LOL.

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Capitolo 6
*** Settembre 2029. ***




Settembre 2029.

Era da più di un quarto d’ora che Lily era in bagno. Fissava quel maledettissimo bastoncino bianco che aveva convinto Rose a comprare in una farmacia babbana.
La cugina l’aveva guardata confusa non appena gliel’aveva chiesto, e a volte Lily si chiedeva come facesse a non capire le cose al volo ma allo stesso tempo essere così intelligente.
«Lils, a che ti serve un test di gravidanza?» Le aveva chiesto. Lily era tentata di rispondere con qualcosa come: “A vedere se Albus troverà mai una ragazza” ma si era limitata a «Mi serve e basta.» Senza aggiungere ulteriori spiegazioni.
E stava pregando che quell’aggeggio si fosse sbagliato, ma per quante volte avesse letto il foglietto con le istruzioni, quel bastoncino parlava chiaro.
Una striscia rossa negativo, due strisce positivo. E quelle maledette strisce erano due!
Doveva dirlo a Scorpius, anche se poi dirlo a lui non era poi così difficile. Andiamo, per uno che si immaginava a cambiare pannolini in una casetta di campagna la notizia che la sua ragazza era incinta avrebbe dovuto rallegrarlo.
Allora fece evanescere quel coso – giusto per non lasciare prove schiaccianti alla mercé di sua madre – ed uscì dal bagno come se nulla fosse accaduto.
«Scorpius, dobbiamo parlare.» Disse una volta raggiunto il ragazzo in camera. E quelle parole all’orecchio di qualsiasi uomo sulla faccia della terra equivalevano a: “Hai combinato un casino, preparati alle conseguenze”. Fu per questo che il viso di Scorpius si corrugò in un’espressione molto seria.
«Dimmi.» Le rispose cercando di rimanere calmo. Lily lo guardò negli occhi e decise di andare dritta al punto, meno avrebbe aspettato e meno Scorpius avrebbe rischiato di morire di crepacuore da un momento all’altro.
«Sono incinta.» Disse. Forte e chiaro, diretta come una spada.
Scorpius sgranò gli occhi e poi si lasciò scappare un sospiro di sollievo, aveva pensato che Lily volesse piantarlo ad un mese dal matrimonio.
«Ma è una cosa magnifica!» E poi Lily venne sommersa dall’abbraccio del suo fidanzato che la strinse forte a se e, chissà per quale ragione, non ci pensò due volte a toccare la pancia di Lily con la mano destra.
 
 
Una settimana dopo Lily si stava facendo prendere da un attacco di panico in piena regola.
Camminava su e giù per la stanza, non si dava pace e avrebbe volentieri tirato il primo oggetto che gli fosse capitato sotto mano a chiunque avesse osato entrare nella sua stanza.
Scorpius si era smaterializzato direttamente a casa di Lily, dopo aver ricevuto un messaggio da quest’ultima.
«Lils che succede?» Chiese preoccupato facendo irruzione nella stanza. Evitò per un pelo un portapenne che la ragazza aveva lanciato contro la porta.
«Succede che il giorno del nostro matrimonio non mi entrerà il vestito che ho scelto con Dominique, sarò grassa!» Disse – o meglio, urlò.
Scorpius sospirò e si avvicinò alla sua promessa sposa con cautela.
«Che dice il libro che ti ho regalato?» Le chiese con calma.
«Intendi: “Piccoli maghi in arrivo: guida alle streghe durante la gravidanza”? L’ho letto e sappi che lo nascondo sotto il materasso per non farlo vedere a mia madre!» Disse Lily rossa in viso poi si calmò e rispose alla domanda di Scorpius. «Dice che la pancia inizia a vedersi durante il terzo mese.»
«E tra quanto ci sposiamo?» Chiese ancora Scorpius.
«Un mese scarso…» Rispose Lily.
«E tu da quando sei incinta?»
«Tre settimane.»
«Ecco, quindi calmati.»
E Lily lo fece: prese un bel respiro e si sedette sul letto. Scorpius fece lo stesso e la guardò. Rischiava di farsela nei pantaloni, se lo sentiva.
Insomma, già Lily non era una persona calma e razionale, aggiungiamoci il fatto che era incinta e il nostro povero Scorpius avrebbe fatto prima a partire per qualche isola sperduta in mezzo all’oceano.
E quella era la terza settimana!
Mentre Scorpius pensava a quale meta tropicale avrebbe potuto scegliere Lily era rimasta in silenzio, un preoccupante silenzio a dirla tutta, tant’è che Scorpius tornò alla realtà.
E così fece Lily, affermando risoluta un «Dobbiamo dirlo ai miei.» che fece rizzare i capelli in testa a Scorpius.
«V-va bene, sono di sotto, scendiamo.» Disse Scorpius che non se la sentiva di contrastarla, se prima aveva quasi ricevuto un portapenne in testa, adesso avrebbe potuto essere vittima di una maledizione senza perdono.
Allora si alzarono e scesero, trovarono Ginny e Harry comodamente seduti sul divano a discutere del nuovo Ministro, quasi non si accorsero che Lily e il loro futuro genero erano scesi.
«Mamma, papà, dobbiamo dirvi una cosa…» Iniziò Lily con un tono talmente lugubre che sembrava stesse per annunciare la morte di qualcuno.
«Non farla così tragica, Lils, è una cosa bella…» La rassicurò Scorpius. Lei lo prese per mano e giunsero davanti ai suoi genitori, si mise seduta sul divano e guardò Scorpius per dirgli di fare lo stesso.
«Sedetevi, la cosa potrebbe… scioccarvi.» Disse Lily.
«Siamo già seduti, Lils.» Le fece notare suo padre.
Lily annuì e forzò un sorriso, mise una mano sulle ginocchia, l’altra andò a stringere a sangue quella di Scorpius che fece una smorfia di dolore.
Ginny ed Harry guardavano entrambi la figlia, curiosi e preoccupati di quello che avrebbe potuto dire loro.
Dopotutto, si trattava di Lily, e sicuramente c’era di mezzo anche Scorpius e da quei due ci si poteva aspettare veramente di tutto.
«Avete visto la casa che ha scelto Scorp?» Chiese Lily piena di entusiasmo.
«Sì, ce l’avete fatta vedere settimane fa.» Rispose Ginny.
«Ah… ehm, sapete, ancora non riesco a credere che sarò la signora Malfoy.» Disse ancora Lily, la stretta sulla mano del suo fidanzato si fece ancor più forte.
«Okay, adesso sarò seria… avete mai visto un Malfoy con i capelli rossi?» Chiese sorridente. Tutti e tre i presenti la guardarono scettici.
Lily allora pensò di andare dritta al punto come aveva fatto con Scorpius ma non ne aveva il coraggio, non aveva idea di cosa inventarsi adesso, dopo quella frase.
Sospirò sconfitta, pensando al fatto che magari avrebbero potuto prolungare la luna di miele fino alla nascita del bambino. Proprio in quell’istante, il caso volle che sua cugina Rose si smaterializzasse nel bel mezzo del loro salotto. Proprio come faceva solitamente Ron Weasley.
«Rose!» Esclamò Lily guardando la cugina.
«Scusa Lily, ma ho un urgente bisogno di parlarti, ciao zia, ciao zio.» Rose parlava talmente veloce che nessuno capì nulla, a stento si accorsero di come aveva liquidato Harry e Ginny e solo dopo gli occhi di Rose si posarono su Scorpius.
«Ciao anche a te, Malfoy.» Gli disse, poi prese Lily per mano e la trascinò in un angolo della stanza.
«Ieri mi stavo pensando a quando siamo andare nella farmacia babbana e mi sono ricordata solo ora cosa avevamo comprato!» Esclamò elettrizzata Rose, anche se l’aveva trascinata via non aveva pensato a fare incantesimi tant’era felice per sua cugina.
«Allora, sei incinta o no?» Chiese poi. Scorpius scoppiò a ridere e Harry sputò tutto il caffè che aveva in bocca sul tavolino in vetro.
Il ragazzo di fronte a lui si alzò e si avvicinò alle due ragazze.
«Mettiamola così, Wesley: tra nove mesi potrebbe nascere il primo Malfoy con i capelli rossi.»




NdA:
Ciao a tutte donneh!, almeno credo...
Ebbene, questo era il penultimo capitolo. Rileggendolo ho pensato che a farlo finire così sarei una persona orrenda, e che devo chiudere questa piccola storia in grande stile, perciò preparatevi: c'è un matrimonio in cantiere u_u
Allora, non chiedetemi come mi sia uscita la storia dei Malfoy con i capelli rossi perchè non lo so nemmeno io, quasi faccio fatica ad immaginarmeli... Lucius... con... i capelli... rossi *va in un centro di cura per psicopatici*
Ho recentemente scoperto che le mini-long non devono superare i cinque capitoli quindi... teoricamente questa sarebbe una long, lol. Ma di questo penso non interessi a nessuno, passiamo ai fatti seri.
Tra cinque giorni scarsi inizierà la scuola (che Zeus me la mandi buona), e spero di riuscire ad aggiornare e finire questa storia martedì 10. Calcolando che il capitolo del matrimonio è work in progress, quindi spero che mi ci vorrà un po' di meno a finirlo :) Spero che questo "annuncio" vi sia piaciuto e che abbia rivelato corrette le supposizioni di alcune di voi :')
Quindi nulla, nel caso io faccia un ritardo cronico (come è possibile che accada) divento buona e vi saluto con qualche riga iniziale del prossimo :3 
Marianne

"Con la scusa della gravidanza di Lily, la sera prima avevano deciso di bandire gli alcolici dalla festa di addio al nubilato, e forse era meglio così perché Lily aveva avuto l’occasione di vede Dominique ubriaca e non era veramente una bella cosa.
Rose parve addirittura sollevata quando Roxanne disse che aveva ordinato
solo due casse di burrobirra.
D’altra parte, per tutta la serata Lily si era chiesta cosa stesse facendo il suo futuro sposo alla festa d'addio al celibato, ed era quasi preoccupata per lui quando venne a sapere che il tutto era stato organizzato nientemeno che da Fred Weasley."




 

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Capitolo 7
*** 20 Ottobre 2029. ***



20 Ottobre 2029.
 
Probabilmente il più grande matrimonio mai visto alla Tana era stato quello di Bill Weasley e Fleur Delacour, ma Lily aveva intenzione di rendere il suo indimenticabile.
Nonostante i Malfoy in un primo momento si fossero categoricamente rifiutati di celebrare il matrimonio del loro unico figlio alla Tana, alla fine Scorpius li aveva convinti.
Come rimaneva un mistero.
Il gran giorno era finalmente arrivato: quel sabato di Ottobre c’era il sole, e, fortunatamente, non faceva molto freddo.
Lily conviveva ancora con il terrore che la sua pancia si vedesse, ma tutte le sue cugine le ripetevano che era ancora piatta come una padella e preoccuparsi non sarebbe servito a nulla, specialmente a poche ore dal matrimonio. E poi anche se fosse stato, il vestito l’avrebbe sicuramente nascosta.
Con la scusa della gravidanza di Lily, la sera prima avevano deciso di bandire gli alcolici dalla festa di addio al nubilato, e forse era meglio così perché Lily aveva avuto l’occasione di vede Dominique ubriaca e non era veramente una bella cosa.
Rose parve addirittura sollevata quando Roxanne disse che aveva ordinato solo due casse di burrobirra.
D’altra parte, per tutta la serata Lily si era chiesta cosa stesse facendo il suo futuro sposo, ed era quasi preoccupata per lui quando venne a sapere che il tutto era stato organizzato nientemeno che da Fred Weasley.
Albus era tornato in Inghilterra da qualche mese, e Lily sperava che potesse in qualche modo diminuire la demenza della serata.
Erano le otto del mattino, e Lily era già stata piazzata davanti ad uno specchio, Victoire aveva frequentato una scuola di alta moda in Francia, e si era offerta per fare l’acconciatura e il trucco.
Come diceva sempre la madre di Lily, l’importante è che era gratis.
E le lamentele della sposa sul fatto che mancavano circa tre ore non erano servite a nulla, Lily scoprì che le altre erano in piedi da molto più tempo di lei.
Scorpius nella camera che gli avevano dato sembrava cavarsela molto meglio in quanto non necessitava disperatamente di trucco e parrucco, né di aiuto nel mettersi l’abito da cerimonia.
Però, come tutti gli sposi che si rispettino, era visibilmente nervoso.
Negli ultimi cinque minuti aveva chiesto ad Al: «E se Lily mi molla davanti all’altare?» almeno una quindicina di volte.
E il povero Albus era esasperato, quasi si pentiva di essere uno dei due testimoni: l’altra era Rose, che moriva dalla voglia di avere quel ruolo.
Le damigelle erano Roxanne, Victoire e Dominique, l’ultima aveva scelto il vestito perfetto per tutte e tre, sostenendo di conoscere alla perfezione i gusti della sorella e di Roxanne.
Sta di fatto che le altre due non l’avevano ancora visto.
«Lils, sei magnifica.» Dopo quasi due ore di seduta, il trucco e l’acconciatura di Lily era finiti, e Victoire pareva molto soddisfatta del proprio lavoro.
«Vic, è fantastico! Non sembro nemmeno io.» Disse Lily girando la testa prima da un lato e poi da un altro.
Con sua grande sorpresa, Victoire non le aveva raccolto i capelli, bensì li aveva lasciati quasi tutti sciolti, legando dietro la testa solo le due ciocche laterali che erano state prima trasformate in trecce. Il resto era una cascata di boccoli rossi.
In quell’istante entrarono anche le damigelle e la testimone già vestite per la cerimonia. Lily avrebbe dovuto accorgersene che anche Victoire indossava il loro stesso vestito mentre la preparava, invece, non ci aveva fatto nemmeno caso.
Era un vestito giallo chiaro, molto tenue, corto fino al ginocchio: aveva una sola spallina arricciata in modo da sembrare un fiore.
«Ragazze, siete bellissime.» Mormorò Lily sbattendo gli occhi un paio di volte.
«Ma tu sarei più bella di noi, con quel vestito poi…» Disse Domi, si avvicinò alla cugina e la fece alzare dalla sedia. Roxanne teneva in mano l’abito come fosse un bambino.
Allora Lily si tolse il pigiama, anche se non era del tutto sicura di essere pronta per indossare quel vestito.
 
«Scorp, va tutto bene.» Albus era esasperato. Il suo migliore amico era seduto su una sedia e si faceva aria con un fazzoletto.
«No, Albus, non va affatto bene.» Ribatté il biondo sospirando.
«Di che cosa hai paura?» Gli chiese Albus.
«Che tua sorella cominci a piangere o qualche altra cosa strana per colpa della gravidanza, che si veda grassa nel vestito che io non ho ancora visto, e che scappi via lasciandomi come un pesce lesso di fronte all’altare.» Rispose velocemente Scorpius, più agitato che mai.
Per tutta risposta Albus scoppiò a ridere di gusto.
«Le tue sono paure infondate amico, rilassati.» Allora gli diede una pacca sulla spalla e si alzò, raggiungendo alcuni invitati.
Allora Scorpius lanciò il fazzoletto sul tavolo e si alzò anche lui, cominciando a girare in tondo per il giardino.
Dalla finestra della sua stanza Lily aveva visto tutta la scena, ed era più che contenta di non aver sentito anche i loro discorsi, anche perché conosceva bene il suo fidanzato e sapeva che si stava facendo prendere dall’ansia.
Dopotutto, chi non sarebbe ansioso il giorno del proprio matrimonio? Quale donna incinta non sarebbe ansiosa a meno di mezzora dal proprio matrimonio, soprattutto?
«Pronta Lily? Stiamo scendendo!» Le disse Rose entrando nella stanza.
Lily sospirò, e poi si voltò a guardare sua cugina Rose, la sua sorta di migliore amica. «Sì, sono pronta.»
Rose sorrise e aiutò Lily a scendere, con quell’enorme vestito addentrarsi per la Tana non era certo una cosa facile.
«Rose, mi prenderesti per stupida se ti dicessi che ho paura che salti fuori la Harvey o… chissà chi e che Scorpius scappasse con lei?» Chiese Lily una volta messo piede sull’ultimo gradino.
«No, ti schiaffeggerei. Però Vic ha fatto un capolavoro sul tuo viso e non ho intenzione di rovinarlo, forza!» Disse Rose e trascinò la cugina per l’ingresso, e poi fuori in giardino dove si trovava la maggior parte degli invitati.
Lily sbuffò e continuò a camminare, non vide Scorpius da nessuna parte: forse l’aveva trascinato via con la scusa che lo sposo non può vedere la sposa prima della marcia verso l’altare.
Il matrimonio si sarebbe tenuto all’aperto, e Lily aveva ringraziato Salazar per aver fatto sì che non piovesse, regalandole così un matrimonio normale.
Ma come le aveva detto sua zia Hermione quando parlavano della pioggia? Sposa bagnata, sposa fortunata… peccato che Lily non ci tenesse particolarmente a sposare Scorpius sotto la pioggia, per quanto il bacio avrebbe potuto essere romantico.
«Dieci minuti. Solo dieci minuti e camminerò verso il mio futuro marito.» Si disse, a voce così bassa che nemmeno Rose al suo fianco la sentì. «Merda.» Imprecò infine, a voce un po’ più alta.
«Lily?» Tentò Rose che si era accorta del disagio di Lily.
«Rosie, non sono pronta. Insomma, sì, voglio sposarmi ma non sono psicologicamente pronta. Ho avuto una cotta per Scorpius a quindici anni, non avrei mai pensato che quella cotta potesse portarmi qui. È stato il mio primo ragazzo…» Disse in preda all’ansia, scostandosi il velo bianco dal viso.
«Non sei contenta? Il primo ragazzo che ti è piaciuto ti ha ricambiata, all’inizio magari pensavo fosse una cosa temporanea ma adesso vi sposate, sembra un sogno.» Le disse Rose prendendole le mani.
«Sì.» Mormorò piano, sorridendo incredula.
«Bene, ti lascio nelle mani di zio Harry.» Disse la rossa, le sorrise per incoraggiarla e l’abbracciò, poi attraversò le panche a zig-zag e giunse al posto che spettava lei.
«Papà?» Iniziò Lily. Harry si girò verso di lei, mentre la prendeva sottobraccio. «Se piangi ti crucio.»
Harry rise. «Ti prometto che non uscirà nemmeno una lacrima, principessa.» La rassicurò Harry.
Lily sorrise dolcemente, quel nomignolo le faceva venire in mente quando era bambina, quando voleva fare la principessa da grande, non la Pozionista…
E adesso era lì, pronta per sposarsi con un vestito da vera principessa.
Vedeva Scorpius: si dimenava mentre Albus gli aggiustava la cravatta. Alla fine il moro si beccò uno schiaffo sulla mano e tornò a sedersi con le braccia incrociate al petto.
Lily era ancora ferma al suo posto, quando la marcia nuziale iniziò strinse il braccio di suo padre e iniziò a camminare a piccoli passi.
Fu allora che Scorpius si girò e vide Lily come se la vedesse per la prima volta in vita sua.
Sgranò gli occhi, che gli si illuminarono di una luce nuova. Vederla in quel vestito a dir poco magnifico, con i capelli rossi che tanto amava ricaderle sulla spalle lo aveva emozionato.
La sua fidanzata era in un abito bianco senza spalline, con lo scollo a cuore e stretto in vita; la gonna ampia slanciava la figura minuta della ragazza, e alla fine vi erano tanti piccoli, ma delicati, brillanti.
Sulle spalle aveva un delicato copri spalle trasparente, anche quello decorato leggermente con dei lustrini. I capelli rossi erano dei ricci morbidi, dei boccoli, e le stavano benissimo.
Ma Scorpius si disse che l’avrebbe sposata anche se fosse stata in jeans e maglietta, con i capelli arruffati e legati in una coda disordinata.
Non era esattamente la Lily che aveva imparato ad amare, quella ragazzina con le lentiggini un po’ dispettosa che non sapeva se insultarlo perché lo odiava o perché l’amava.
Non se ne accorse nemmeno, ma la canzone era finita e Lily adesso era accanto a lui, stretta al suo braccio, rossa in viso per l’emozione.
Non ci credeva nemmeno lei, aveva detto a suo padre di non piangere ma in quel momento faticava a trattenere le lacrime. Dopotutto, era sempre stata un po’ lunatica.
«Siamo qui riuniti oggi per unire in matrimonio Scorpius Malfoy e Lily Potter.» Il mago iniziò e Lily strinse ancora di più la mano di Scorpius, che sembrava non accorgersi di nulla.
«Scorpius Malfoy, vuoi tu prendere Lily Potter come tua sposa per amarla, onorarla e rispettarla in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi?»
Allora il silenzio cadde su tutti i presenti, guardavano i due sposi che sembravano volerla fare finita e iniziare a festeggiare, anche perché Scorpius Malfoy era diventato improvvisamente pallido.
E se non ce la faccio? Se mi manca la voce, o se svengo?
«Sì, lo voglio.» Disse guardando in faccia il mago incaricato di celebrare il matrimonio, poi tirò un sospiro di sollievo e sorrise, guardando Lily.
«Lily Potter, vuoi tu prendere Scorpius Malfoy come tuo sposo per amarlo, onorarlo e rispettarlo in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi?»
Lily sospirò e deglutì così sonoramente che pensò che perfino suo nonno Arthur che era sordo da un orecchio l’avesse sentita.
«Certo che lo voglio.» Disse sorridendo, strinse la mano di Scorpius il cui volto aveva finalmente assunto un colorito normale.
«Allora vi dichiaro marito e moglie.» Disse infine il mago agitando la bacchetta sopra le loro teste. Su di loro scese una specie di scia luminosa argentata gli danzò attorno.
Quindi non si sa come le fedi arrivarono in mano a Scorpius, che infilò l’anello al dito di Lily. Lei fece lo stesso e poi, anche se non aveva avuto alcun permesso – di cui poco le importava – si slanciò verso suo marito, ormai, e lo baciò.
Non era certo la prima volta che Lily lo baciava, ma quella volta era consapevole che sarebbe stato per sempre, che lo avrebbe ricordato per sempre, e che non se ne sarebbe mai pentita.
Poi tutto diventò un miscuglio di applausi e abbracci, lacrime e chi ne ha più ne metta.
Ma per Scorpius i rumori del mondo erano solo un eco lontano, come un ricordo che presto prenderà il sopravvento.
Lui sentiva solo la risata di Lily e vedeva solamente i suoi occhi lucidi di felicità.
«Ti amo.» Le disse mentre le teneva ancora stretta la mano. Lei sorrise e lo strinse forte.
«Anche io ti amo. Sempre





NdA:
Ed eccoci finalmente arrivati al gran finale! Il capitolo più lungo di questa mini-long è proprio quello sul matrimonio ^^
Ho l'abitudine di finire una fanfiction con la parola "sempre". L'ho fatto anche per un'altra long finita qualche settimana fa, e ammetto che non è affatto scelto a caso: mi rievoca tanti ricordi (SEEEEEEEV 
ç__ç) e anche se è una sola parola credo sia una delle citazioni più belle della Saga. 
Btw, stavolta non ho la foto del vestito. Cioè, ce l'avevo ma l'ho persa, si è smaterializzata nel cestino svuotato tipo due giorni fa, e non ricordo dove l'avevo presa, quindi nada. Spero di aver reso bene l'idea çç
Mi sono andata a rileggere il matrimonio di Bill e Fleur e ho visto che è un semplice mago a celebrare il tutto quindi...
Okay, passando ai discorsi seri: lo so che avevo sperato di aggiornare prima che iniziasse la scuola, ma quando mai io riesco a fare qualcosa? Quindi eccomi qui, adesso. La scuola è iniziata da tre giorni e sapere che ho ancora nove mesi davanti mi fa venir voglia di emigrare in qualche villaggio fatto di igloo in Groenlandia :D
Detto questo, "Carpe Diem - Pillole di vita" è ufficialmente finita. Ma non è detto... perchè ho una cosa in mente e, tranquilli, non si tratterà di un sequel del sequel (?) bensì di una storia vera e propria (niente minilong, stavolta) su quello che è successo prima di "Carpe Diem - La vita è imprevedibilie e gli adolescenti lo sono ancor di più."
L'idea mi è venuta in mente quando la nostra cara Zia Row ha annunciato che avrebbe scritto un nuovo libro sul mondo magico (credo che sia qualcosa collegato a "Animali fantastici, dove trovarli"), che vede come protagonista Newt Scamandro, un esploratore, ambientato 70 anni prima del nostro Harry. (sto ancora fangirlando troppo su questo FHJKGFDHJKFG).
Io però non andrò indietro di 70 anni xD Mi manterrò sulla New Generation.
Ecco perchè questo non è un addio, ma solo un arrivederci. Non so quando, anche perchè l'idea è solo una nuvola grigia informe che aleggia nel meandri più oscuri della mia testa, quando prenderà forma inizierò a scrivere xD per adesso, preferisco dedicarmi ad altre fan fiction che sono già su un documento word e che non aspettano altro che essere pubblicate.
Questo spazio autrice è il più lungo fatto in vita mia, perdonatemi per la mia logorrea xD (ora devo andare, stasera rispondo a tutte le recensioni dello scorso capitolo).
Baci,
Marianne




 

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