Un Amore Impossibile

di Ale_Never_let_me_go
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I'Incontro (Prologo) ***
Capitolo 2: *** Si Chiamava Amore ***
Capitolo 3: *** Felice. ***
Capitolo 4: *** La verità fa sempre male ***
Capitolo 5: *** I Love you ***
Capitolo 6: *** Una nuova vita ***
Capitolo 7: *** Forse tutto sarà più facile ***
Capitolo 8: *** Io spero nel destino ***
Capitolo 9: *** Un Amore impossibile ***



Capitolo 1
*** I'Incontro (Prologo) ***


Come tutte le mattina dopo aver salutato mia padre, andavo nel mio posto segreto. Avevo 12 anni quando lo scoprì appena 6 anni fa, era una cascata magica nessuno sapeva della sua esistenza, anche se l'avevo rivelato a mio padre...
Adoravo lasciarmi trasportare dal rumore dell'acqua e farmi cullare dalle onde.
Ma quando arrivai accanto alla cascata sentii uno strano rumore come se qualcuno fischiettasse.
Così mi nascosi dietro una roccia e mi sporsi per vedere da dove proveniva quel rumore e vidi un ragazzo.
Rimasi incantata dalla sua bellezza a dai suoi muscoli.
Nel mio villaggio nessuno era come lei, tutti erano magrolini e bruttini, ma lui era diverso.
Come una scema mi feci sgamare e mi vide, così per un attimo i nostri occhi si incontrarono, ma subito mi rinascosi dietro la roccia.
"Hey tu che mi spii esci fuori senza voltarti" ok Elizabeth sei proprio una sciocca queste cose non le facevi neanche quando avevi 3 anni. Cosa faccio? Adesso scappo, ma appena mossi un piede intenta a fuggire lui disse " Non provare a scappare!" così uscì fuori senza voltarmi, avevo un abito celeste il mio preferito, avevo paura che mi avrebbe fatto qualcosa.
" Voltati!" esitai poi mi voltai come mi ordinò.
Rimase sbalordito, non so da cosa da me di sicuro no non ero molto bella soprattutto quella mattina. Ma lui era bellissimo, mi incantai di nuovo sui suoi splendidi occhi.
" Perchè mi spiavate?" " Veramente siete voi che avete invaso il mio luogo segreto" " Ah scusate non sapevo che era il vostro luogo " Segreto" " lo disse con ironia, cosa che mi fece infuriare.
" Io mi chiamo Henry" " Io Elizabeth e meglio che torno a casa" " La posso accompagnare? " " Perchè?" dissi " Perchè voi siete bellissima e io vorrei conoscerla" " Non penso che mio padre approverebbe" ma non si lasciò scoraggiare dalle mie ultime parole e una volta avvicinatosi iniziammo a camminare.

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Capitolo 2
*** Si Chiamava Amore ***


Mi accompagnò fino fuori al villaggio e parlammo tantissimo. Era una persona divertente e mi era sembrata abbastanza onesta in tutto quello che faceva e diceva.
" Siamo arrivati" dissi anche un pò triste che quell'incontro finisse lì " Vogliamo rivederci? " " Ah così su due piedi mi prendi alla provvista " " Niente di impegnativo. Domani allo stesso posto? " " Va bene." cedetti anche se pensavo a cosa avrebbe detto mio padre a riguardo " Sei proprio una cattiva bambina Elizabeth" con quel suo tono severo, ma anche tanto dolce e protettivo .
Così lo salutai e mi incamminai verso casa, prima di rientrai mi rigirai e lui era ancora lì che mi sorrise.
Entrai in casa e mi gettai sul letto. Ero stranamente felice, mi sentivo strana mai prima d'ora avevo provato un sentimento simile, era allo stesso tempo bellissimo e emozionante, ma avevo paura di cosa sarebbe successo. 
Mi abbandonai solo al suo pensiero e all'indomani che ci saremmo incontrati.
La Giornata passò, per mia fortuna, molto velocemente e subito venne sera.
Quando mi misi a letto non riuscivo a prendere sonno pensavo a ripensavo a quello che poteva succedere, avevo paura di questa nuovo sentimento era la prima che volta.
Alla fine presi sonno e l'indomani quando mi svegliai, subito mi ricordai dell'incontro.
Così mi vestii in fretta e furia e mi avviai nel bosco.
Ad un certo punto, quando già avvertivo il rumore delle cascate, mi fermai. " Ma che fai Elizabeth?" la solita vocina che non è mai d'accordo sulle tue scelte, e se poi aveva ragione? Stavo per tornare indietro, ma non ebbi la forza, era come se la mia mente volesse tornare indietro, ma il cuore comandava i miei piedi di camminare e andare avanti. E così fu.
Quando arrivai lui era lì sulla riva della cascata, mi fermai vicino alla roccia a osservarlo mentre era di spalle. Era meglio di quanto ricordavo. Lui si girò e mi vide.

Punto di vista di Henry

Da quando il giorno prima ci eravamo salutati io non avevo fatto altro che pensare a lei. Era incredibilmente bella, amavo tutto di lei e pur non conoscendola, ancora.

Poi mi girai e la vidi lì dietro di me, in tutta la sue bellezza.
I nostri occhi si guardarono per un attimo interminabile.

Punto di vista di Elizabeth
Presi coraggio e gli parlai per prima " Hey Ciao! Stavi aspettando da molto?" " Non ti preoccupare".
Ci sedemmo alla riva della cascata e parlammo di tutto quello che ci veniva in mente, con lui non c'era nessun imbarazzo mi sentivo libera di raccontargli tutto anche le mie cose più intime.
" Che ne dici di fare un bagno?" rimasi un pò sorpresa, fin ora mi ero comportata molto naturalmente, ma quando mi fece quella proposta mi sentii totalmente imbarazzata.
Lui se ne accorse e disse " Non ti preoccupare era solo un'idea" quanto era speciale quel ragazzo!

Così passò una settimana e ogni giorno puntualmente si incontravamo.

Quella mattina andai spedita all'appuntamento, ero felice e sentivo che quel sentimento che non avevo mai provato si chiamava Amore.
Come sempre mi stava aspettando e subito gli corsi incontro, stringendoci in un dolce abbraccio.
Quella mattina facemmo quella passeggiata e mentre camminavamo, lui sfiorò la mia mano e poi la strinse alla sua. A quel dolce contatto senti un brivido lungo la schiena che non avevo mai provato prima però mi piaceva.
Senza neanche farci caso lasciai la sua mano per aggiustarmi i capelli e lui disse " Non dovevo farlo? Ti ha dato fastidio?" " No no e che... Mi devi scusare, sai non ho mai .." " Che problema c'è lo impareremo insieme" e questa volta io gli presi la mano e la strinsi alla mia.
Anche quella giornata era passata troppo velocemente e l'indomani ci saremmo incontrati nuovo.

Quella mattina quando salutai mio padre per poi andare alla cascata mi chiese " Posso venire con te? Ho voglia di fare una passeggiata" ok questa non ci voleva proprio, finsi un sorriso e disse " Certo papà" mi prese sotto braccio e incominciammo a camminare.
Dovevo elaborare qualcosa il più velocemente possibile, ma non avevo nessuna idea. Ero stata proprio una sciocca a imbattermi in questo guaio, anche se non me ne pentivo affatto.

All'improvviso ebbi un'idea e quando fummo vicini alla cascata urlai a più non posso " Papà senti l'eco? " " Sciocchina l'eco si sente in montagna" lo sapevo speravo solo che il piano aveva funzionato.
Quando arrivammo alla cascata non c'era l'ombra di nessuno, per fortuna Henry aveva capito il segnale.

Così ci bagnammo i piedi e poi mi girai e lo vidi lì dietro la roccia dove per la prima volta i nostri sguardi si incontrarono. Così dissi "Papà mi sembra di aver visto una farfalla stupenda tu resta qui io torno subito" " Certo però non ti allontanare troppo".
Corsi tutto d'un fiato e lo raggiunsi e ci avvolgemmo in un abbraccio, gli sussurrai in un orecchio "Mi hai sentito? " " E come non potevo hai urlato talmente forte" e cercammo di trattenerci dal ridere per non farci sentire.
" Elis ti devo dire una cosa forse non so se ti farà piacere, ma devo farlo" ci fu un attimo di silenzio poi disse " Ti Amo"

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Capitolo 3
*** Felice. ***


Rimasi sbalordita da quelle parole, nessuno me le aveva mai dette e Cosa dovevo rispondere? Mi stavo per sentire male.
" Ehm..... Anche io" dissi un pò tentennante, ma lui come chi mi capiva meglio di chiunque altro mi strinse tra le sue braccia.
Dopo averlo salutato ritornai da mio padre. Mi ritrovai stranamente felice, al sol pensiero di quello che mi aveva appena detto, mi sentivo euforica.

L'indomani ci rincontrammo e lui mi rivelò, mentre passeggiavamo mano nella mano " Vorrei conoscere la tua famiglia. Non mi va più di incontrarci di nascosto, voglioo fare le cose per bene " mi stupiva ogni giorno di più questo ragazzo. " Va bene. Oggi parlo con la mia famiglia. Incrociamo le dita" e poi entrambi scoppiammo in una sonora risata.


Mentre tornavo a casa riprovavo più volte le parole che avrei voluto usare, ma arrivata a casa non trovai neanche il coraggio.
Durante la cena mio padre che continuava a fissarmi disse " Elis tutto bene? Devi dirci qualcosa? " ecco l'occasione perfetta. Feci un grande respiro e cacciai tutte le parole con l'aria " Mi sto vedendo con un ragazzo e vorrei farvelo conoscere" talmente che lo avevo detto veloce che non ricordavo cosa avevo detto. Vidi tutti con gli occhi da fuori per lo stupore, poi papà prese coraggio e disse " Prima o poi doveva succedere, non ti possiamo escludere dal mondo" mentre lo diceva si girò a guardare la mamma. Dovevo a tutti delle spiegazioni così dissi " Si chiama Henry e l'ho incontrato nel mio posto segreto. Lui ha espresso il desiderio di conoscervi" " Va bene portalo domani quando ci sarà la festa di paese".
Ero super felice e ero soddisfatta di me, era andato tutto alla perfezione, così mi alzai diedi un bacio sulla guancia alla mamma e al papà e ritornai nella mia camera.
Sprofondai nel mio soffice letto e incominciai a sognarlo per tutta la notte.

Quando l'indomani mi svegliai come al solito mi preparai e andai da lui " Mi raccomando non combinare guai!" mi disse mio padre, sapendo che avevo un appuntamento con Henry.

Così ormai vicina lo vidi da lontano sembrava visibilmente agitato, io feci una corsi e gli saltai a dosso facendolo cadere a terra e ritrovandoci uno sull'altra.
I nostri occhi si incrociarono e vidi qualcosa di diverso nei suoi occhi: il desiderio.
Mi accarezzò i capelli e poi avvicinò la sua bocca alla mia. Mi sentivo un'impacciata come una bambina che cerca di camminare, ma cade sempre. Lui mi metteva a mio agio e mi feci guidare da lui verso un bacio appassionato.
Durò un eternità, ero in paradiso era la sensazione più bella che avessi mai provato e in fondo era solo un bacio.
Poi le nostre bocche si staccarono, anche se non avrei voluto, mi disse " Com'è andata con i tuoi? " " Più che bene sei invitato stasera alla festa in paese. Verrai vero? " facendo una faccia da cucciolo, " Certo!".
Restammo più del solito abbracciati e sentire il rumore dell'acqua e a scambiarci dolci baci.
Si poteva essere più felici?

" A stasera!" ci salutammo.
Ero molto agitata per quella sera, avevo paura che i miei non approvassero oppure di rimanere delusa.
Quando ormai fu sera fu acceso un falò nella piazza e si radunò tutto il paese.
Dopo alcuni minuti lo vidi in lontananza, più bello del solito. Si era rasato aggiustato i capelli e aveva prestato attenzione a come vestirsi.
Mi incamminai verso di lui e lo abbracciai, " Finalmente sei arrivato! " lui mi sussurrò nell'orecchio " Oggi sei più bella del solito " arrossì, ma riuscì a dire " Anche tu" .
Poi mano nella mano ci avvicinammo ai miei e dissi " Mamma Papà lui è Henry" così iniziò la serata.
Fu una serata bellissima e Henry fece subito amicizia con tutto il paese, addirittura con persone che neanche io avevo mai visto. Lo adoravano tutti, i bambini lo chiamavano per chiedergli di giocare e lui li accontentava quasi sempre. Era fantastico di meglio non potevo chiedere. 
Finita la festa tutti ritornarono nelle proprie casa, ma papà esortò Henry a restare ancora un pò con loro. Così restammo tutti insieme fino alle 2 di notte. Poi mamma e papà si congedarono e dissero " Henry lieti di averti conosciuto, speriamo di rivederti al più presto" " Anche per me è stato un piacere e un onore".
Restammo ancora un pò, poi però Henry disse " Adesso devo andare e tu devi andare a dormire" mi avvicinai a lui e lo baciai " Ok. A domani" così restai lì fin quando non scomparve nel folto della foresta. Poi andai nella mia stanza e felicissima mi infilai nel mi letto, pensando a lui e a tutto quello che era successo.

Da quel giorno non ci limitavamo a vederci la mattina nel nostro posto segreto, ma quasi sempre passava per salutare i miei e passò un mese.

Il mese più felice di tutta la mia vita. Ero felice tanto da non poterlo descrivere e cercavo di imprimere ogni momento per non lasciarlo sfuggire dalla mia mente, ma soprattutto dal mio cuore.

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Capitolo 4
*** La verità fa sempre male ***


In quella sera, dove la luna piena non rischiarava il cielo, Henry si avvicinò a me e mi sussurrò "Ti desidero Elizabeth " ci misi qualche minuto a capire cosa volesse dire davvero quella frase. Per me era tutto nuovo e avevo tremendamente paura di sbagliare in ogni mio piccolo gesto.
Cadde il silenzio, non sapevo cosa dire e lui presa le mie mani e le strinse alla sue. " Se non ti senti pronta io sono pronto a aspettarti per la vita" queste sue parole mi fecero capire quanto in realtà anche io lo desiderassi. Gli rivolsi un sorriso e annui.
Poi mi alzai e mano nella mano lo portai nella mia stanza lì nessuno ci poteva disturbare.
" Elizabeth Ti amo e ti guiderò io. Non ti preoccupare." gli diedi un bacio per fargli capire chi mi fidavo di lui e poi mi abbandonai nelle sue braccia...

Era mattina, lo sentivo dal sole che mi riscaldava i piedi fuori dalle coperte. Mi sentivo benissimo ed era stata la notte più magica delle mia vita.
Trovarmi lì tra le braccia dell'uomo che amavo e che mi amava dopo aver fatto l'amore, non potevo chiedere di meglio che continuare a condividere con lui momenti sempre più belli.
Questo era il mio sogno che si stava realizzando.
Aprì gli occhi in cerca che tutto quello che ricordavo fosse reale e non solo un sogno, ebbi la conferma in tutto e per tutto.
Ma il sogno si frantumò in tanti piccoli pezzi chee ti lacerano il cuore come un cane che prende a morsi un pezzo di carne.
Mi senti portare via l'aria, avevo bisogno di  credere che fosse vero. Chiusi gli occhi pensai costantemente " Non è veroNon è veroNon è veroNon è vero" così riaprì gli occhi, ma non stavo sognando. Quel sogno stava cadendo in un buco nero e stava diventando un incubo.
Respira, in fondo cosa era successo? Beh avevo fatto l'amore con un licantropo un "Demone della notte" come c'era scritto anche in quel tatuaggio sul braccio sinistro. Come potevo non averlo visto prima? Lacrime amare mi rigarono il volte,se l'avrebbero scoperto sarei stata uccisa con la pena di morte. Era considerato alto tradimento l'accoppiamento con un licantropo.
Mi feci coraggio, mi alzai e mi asciugai le lacrime. Mi faceva schifo l'odiavo, anche se sapevo fin troppo bene che non era così anche se l'avrei voluto così da non soffrire per l'addio inevitabile.
" Elis torna a letto è presto" disse Henry ancora insonnolito e con gli occhi chiusi. Quando vide che non rispondevo aprì gli occhi e quando mi vide vestita e scura in volto, i suoi si trasformarono in due piccole fessure e disse alzandosi subito dal letto " Elis ti prego non.... Lo so ... Ho sbagliato....Ma io...." " Prima cosa mi chiamo Elizabeth Seconda cosa: Mi fai schifo e sei pregato di andartene subito dal mio letto e non farti più vedere. Mi hai ingannato e io non tollero i sporchi bugiardi" cercai di dirlo con la voce più convincente che potessi fare, ma anche io sentii solo la mia voce stridula e rotta dalla disperazione.
Senza replicare si rivestì e come un cane bastonato se ne andò.
Mi gettai sul letto e incominciai a piangere sommessamente.
Passai tutta la mattina e il pomeriggio sul mio letto fingendo di star male.

Intanto nella cucina....
" Sophia (Mamma di Elis) stasera abbiamo una riunione con quei luridi cani non mi aspettate" disse John (Padre di Elis) baciando la moglie e preparandosi a uscire.

Punto di vista di Henry
Amo Elis più della mia vita, a costo di rapirla e fuggire con lei. Odio questo branco, odio mio padre, odio essere un lupo mannaro e odio questo tatuaggio. Come potevo essere stato così sciocco? Non me ne capacitavo " Henry muoviti che abbiamo la riunione" disse mio padre lo odiavo con tutto me steso. Senza neanche degnarmi di risponderlo mi alzai e mi diressi al confine del bosco dove si sarebbe tenuta questa riunione.

Eravamo tutti in attesa quando finalmente arrivarono.
Riconobbi subito quei visi familiari che avevo conosciuto e mi venne una stretta al cuore. Se mi avessero visto? Sarebbe finita.
Cercai di scappare, ma mio padre che stava accanto a me mi afferrò il braccio e disse " Tu devi restare qui!".

Eccoli di fronte a me, all'inizio non mi riconobbero, ma appena mio padre disse " Io e mio figlio Henry..." tutti si guardarono e dissero rivolti a me " Tu piccolo bugiardo e falso dovremo ucciderti per quello che ci hai fatto, ma faremo i conti con Elizabeth" " No lei noo non la toccherete altrimenti..." " Altrimenti cosa? Ci ucciderai? Lo vedremo"

Punto di vista di Elizabeth
Dopo quella giornata straziante che mi aveva devastato caddi in un sonno tanto fragile quanto me.
L'indomani fui svegliata da un sole caldo, mi alzai e usci fuori dalla mia stanza. Inondata da quella luce che amavo.
Ma mentre camminavo e salutavo tutti, essi si giravano e si chiudevano in casa. Mica avevo la malaria! Perchè tutti fuggivano da me? Mi balenò in mente quel pensiero " Pena di morte" ma subito lo scacciai, non era possibile.

Poi incontrai mio padre che con uno sguardo gelido mi disse " Elizabeth mi hai deluso profondamente e adesso dovrai subire le conseguenze, anche se io non voglio farlo. Farò di tutto per non farti uccidere, però mi devi promettere che mai più lo rivedrai" come potevo promettere una cosa che non sarei riuscita a mantenere ma dissi " Prometto".

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Capitolo 5
*** I Love you ***


Capitolo 4







"Elizabeth lei è condannata all'esilio" 

3 ore prima...

Era stata indetta una riunione con tutti i capifamiglia, anche io dovevo presidiare, ma non avevo il diritto di parlare.

Andai e mi fecero sedere di fronte tutti quegli omoni che conoscevo come i palmi delle mie mani, ma adesso sembravano tanti sconosciuti che ti vogliono solo rovinare la vita.
Ognuno di loro mi guardava come se avessi commesso il reato più grave dell'universo, ma forse anzi no, di sicuro il tradimento era la cosa peggiore.
Mi sentivo gli occhi di ogni singola persona puntati su di me, nei loro sguardi c'era disprezzo e odio.
Il cuore mi batteva all'impazzata e mi odiavo per quello che avevo combinato.
Iniziarono a parlare, non prestai molta attenzione a quello che dicevano. Ormai la mie vita era sfumata potevo solo lasciarmi morire e vivere queste ultime ore della mia vita.
Tutti erano contro di me, mi volevano morta, volevano vedere la pietà, il dolore, la morte nei miei occhi, nelle mie membra.
Vedevo solo mio padre che cercavo di salvarmi, vedevo la disperazione e il dolore di vedere una figlia morire prima dei genitori.
Passarono 3 ore, ero spacciata lo sapevo.
Usciti dalla sala delle riunioni, mi feci invadere dalla luce del sole che anche se mi accecava volevo assaporare quel momento.

Ecco mi trovavo sul banchetto tra poco avrebbero deciso la mia sorte.
Eccolo il capo, apriva la bocca stava pronunciando il verdetto sembrava andasse a rallentatore, furono i minuti più lunghi della mia vita poi finalmente udii "Elizabeth lei è condannata all'esilio".
Sentivo il cuore battermi a mille, ero viva ero Ancora viva.
Era meglio l'esilio o la morte?
Lontano da tutti e tutto, ma cosa mi importava potevo ricominciare una nuova vita dove nessuno mi conosceva, mi sarei innamorata o almeno speravo.
" Avrai un 'ora per andartene e non tornare mai più in questa città"

Passai l'ultima ora a raccogliere le mie cose, a salutare mio padre e a assaporare tutte quelle persone e cose che avevano fatto parte delle mia vita e che mi avevano accompagnato nellla mia dolce infanzia.
Mancavano 5 min e sarei andata via, abbracciai mio padre " Addio mio piccola e dolce Elis" poi mia madre, che vedendomi mi sputò contro neanche fossi una cane con la rabbia " No mamma ti prego noo" urlai ma fui trascinata fuori dal paese.

Le lacrime mi salirono agli occhi, sapevo dove andare.
Lì in quel posto dove tutto era iniziato tutto doveva ricominciare. Volevo visitare il mondo, dimenticare tutto per quanto fosse possibile e lasciare il passato al passato.
Anche se mi sentivo persa e vuota, dopo tutto quello che avevo abbandonato. 
Mi accucciai lì sulla riva, dove tante volte ero stata con lui, ma mi impongo di non pensarlo mai più, non fa più parte di me.
Ma cosa potevo essere con metà cuore? L'altra l'avevo data a lui che l'aveva portata via da me, non riuscivo a non pensarlo era il mio vivere, la mia anima come avrei potuto vivere senza di lui......

Caddi in un sogno senza sogni.

Quando all'improvviso fui svegliata da un ululato. Guardai il cielo, eccola la luna piena e i demoni della notte erano vicini, che mi avessero anche ucciso, speravo solo che tra di loro non ci fosse anche lui.
Poi sentii passi rapidi e poi li vidi erano circa una decina. Tutti bellissimi, ma tra tutti non ci fu bisogno di nessun segno per capire chi tra di loro lui fosse. Vidi i suoi occhi che erano lo specchio della sua anima, si avvicinò a me e i nostri sguardi si incrociarono, dissi senza un filo di voce " I Love You" sembrava che avesse detto " Anche io" ma non l'aveva detto.

Punto di vista di Henry

Poi la vidi, lì di fronte e me, fragile come un vaso di cristallo.
Subito mi vide e subito i nostri sguardi si incrociarono. Quanto la amavo? Più di mee stesso, mi sarei ucciso per lei eppure non l'avevo fatto, anzi mi sono lasciato amare come se tutto fosse normale a discapito di chi? Solo di lei.
Perchè? Perchè sono un vile e codardo, ecco perchè.
Mio padre aveva solo detto "Ti stai divertendo eh? Bravo figliolo" gli avrei voluto urlare " MA che divertimento! Io la amo più della mia anima. vorrei prenderla fuggire con me e stare per tutta la vita abbracciato a lei e consolato dai suoi innocenti baci.
E invece? Me ne ero andato senza proferire una parola.
E perchè? Anzi per cosa? Per una cazzo di dignità.
Sentii quelle tre parole " I love You" e risposi " Anche io", ma perchè c'è sempre un ma lei non poteva sentirlo non poteva assaporarlo e così fanno solo i codardi me ne andai.
Ma promisi a me stesso che prima o poi l'avrei rivista e avrei detto " Anche io" per non lasciarla andare mai più lontano da tutto e tutti.

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Capitolo 6
*** Una nuova vita ***


Punto di vista di Henry e Elizabeth

Caro diario,
E' passato qualche anno da quando ho visto l'ultima voltai miei genitori, mi mancano da morire e non solo loro. Ogni momento che lasciavo la mente libera da tutti i miei pensieri, mi balenava tutto quello che era legato a lui, era impossibile dimenticarlo e adesso lo capivo davvero. 
Ho vagato in tante città conosciuto tantissime persone, ma adesso sono qui a "FaithFully" e credo di restarci per molto tempo. 

Mio padre è morto e adesso sono qui da solo. Mi sento vuoto, ma libero da quegli occhi che ti penetravano l'anima. E adesso?
Prenderò il posto di mio padre e come primo incarico dovrò partire per un convegno su cosa?? Boh le solite cose noiose.

Lavoro in una casa di una donna molto amorevole che mi tratta come fossi sua figlia, anche se ha un figlio Caius che non ho mai visto, ma proprio oggi tornerà. 

Ogni paese che visito vedo negli occhi di ogni giovane ragazza il suo viso, i suoi occhi, il suo corpo e sento il bisogno di lei. Come potrò vivere senza sapere se lei vive?

Punto di vista di Elizabeth
"Elizabethhhhhh... Dove sei? " " Signora vengo subito" mi precipitai nella stanza di Kate che stava cercando di agganciarsi da sola una collana " Ti prego, Aiutami" disse facendomi cenno alla collana.
"Oggi torna mio figlio, non lo vedo da 5 anni, chissà come sarà diventato bello." disse con l'euforia di una bambina che ha un giocattolo nuovo.
Mentre aiutavo Kate a finire di prepararsi arriva Steven, un altro servitore, urla " E' arrivatoo! E' arrivatoo". Kate sobbalza dalla sedia e si precipita all'ingresso. Eccolo lì che aspettava impaziente la mamma. Appena la vede le corre incontro e si lasciano in un abbraccio pieno di felicità.
Era davvero bellissimo, biondo, occhi verdi e molto alto. Aveva ragione la mamma. Sciolto dall'abbraccio della mamma si avvicinano a me e Kate dice "Lei è Elizabeth la mia dama di compagnia" mi prede la mano e dopo un lieve bacio mi guarda con quegli occhi penetranti e dice " Io sono Caius e sono molto felice di conoscerti".

Una settimana dopo...

Punto di vista di Henry
"Di preciso dov'è che stiamo andando?" dissi mentre rigiravo tra le mani una cartina geografica, il mio amico Alex prende la cartina e me la mette nel verso giusto e dice " A Faithfully".

Punto di vista di Elizabeth
"Ti va di fare una passeggiata?" mi propose Caius, da quel primo incontro, mi prestava tante attenzione e mi faceva sentire di nuovo amata. " Certo" risposi.
Passeggiamo tra i lussureggianti giardini della villa quando mi chiese " Tu sei già fidanzata con qualche ragazzo?" " No adesso no, perchè?" " Perchè tu dal primo momento che ti ho visto mi hai fatto impazzire e vorrei essere il tuo ragazzo!"
Ero rimasta sorpresa, mai e poi mai avrei pensato che qualcun altro si potesse innamorare di me, la povera e piccola traditrice.
Non sapevo cosa provavo per noi, mi attraeva, ma non penso che mai più amerò un uomo al di fuori di lui. Non risposi calò il silenzio, ma lui prese la mia mano e la strinse alla sua. " Non mi devi rispondere adesso, io ti aspetterò" disse prendendomi entrambi le mani e dandomi un lieve bacio.

Punto di vista di Henry
"Allora siamo arrivati a questa famigerata villa?" disse molto stanco a causa del viaggio " Si siamo arrivati, la padrona di casa si chiama Kate e ci ospiterà prima di ripartire".
Finalmente arrivati ci condussero attraverso il giardino, la vedi lì. Era lei non era una delle mie allucinazioni che mi continuavano a opprimere ogni giorno, la cosa peggiore: Era lì con un uomo. 
Mi sentii il cuore in gola, perchè mi ero illuso solo per un momento che lei mi amasse ancora, era logico che si rifacesse una vita con un altro uomo.
"Henryyyyy Muoviti!" mi esortò il mio amico così mi feci coraggio e feci un passo alla volta, un piede davanti l'altro.

Punto di vista di Elizabeth
Ritrassi le mani e mi allontanai con le mani sulla faccia. Lui mi seguì " Mi dispiace per quello che ho detto. Scusa se ti ho ferito. Non volevo" " No tu non c'entri niente, io non amerò mai più nessuno. Tu sei tanto gentile, bello e mi fai sentire bene, ma io amo solo una persona e sarà sempre l'unica e per sempre, qualunque cosa sia successo. Mi dispiace mi piacerebbe essere la tua ragazza ma non potrei mai ricambiare quello che tu provi per me. Scusa." dopo averlo detto tutto d'un fiato, andai verso la mia stanza. Adesso non so perchè stavo correndo piangendo, mi sentivo il cuore a pezzi e sentivo il bisogno di lui. Mentre correvo mi scontrai con qualcosa. Sbirciai dalle mani che mi ricoprivano la faccia bagnata dalle lacrime e scoprì che era una persona.
Feci scivolare le mani sui fianchi e poi alzai lo sguardo: il cuore che faceva mille battiti al minuti, la gola arida e la mente in estasi. Quanto avevo desiderato quel momento? Quante volte l'avevo sognato? Io nostri occhi penetrarono l'uno nell'altro e sentii che mi amava ancora. Mi gettai tra le sue braccia, ma lui staccò le sue braccia dalle sue spalle e semplicemente si allontanò.
Cosa era successo? Ma che domande, mi aveva dimentico, sradicato dal suo cuore, cancellato ogni singolo ricordo. Mi sentivo una povera scema imbottita di illusione e legata a stupidi ricordi.

Punto di vista di Henry
Eccola davanti ai miei occhi, vedendola per la seconda volta avevo capito quanto l'amavo e che non avrei mai smesso di esserlo.
Ma di fronte a quell'abbraccio, cosa avevo fatto? L'avevo semplicemente rifiutato e perchè? Perchè è risaputo che sono uno sporco codardo e dopo averla vista con quel ragazzo..... una rabbia mi faceva.
E dovevo vivere 5 giorni con lei nella stessa casa? Come avrei resistito a non prenderla tra le mie braccia, baciarla, accarezzarle i capelli e tenerla stretta a me per sempre.

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Capitolo 7
*** Forse tutto sarà più facile ***


La mattina seguente, mi svegliai forse credendo solo che fosse uno dei miei tanti incubi e come tutte le mattine mi diressi in cucina per preparare la colazione. Poi mi recai nella grande sala da pranzo dove mi stavano aspettando e fu in quel momento che lo vidi. Non era stato solo un sogno, ma la pure e semplice realtà.
Mi avvicinai prima dal suo amico e dopo avergli servito la colazione passai a lui, ma sbadata come ero inciampai nel grande, immenso tappeto persiano e gli rovesciai tutta la teiera del caffè a dosso. Per fortuna che me lo facevano servire freddo!
" Elizabeth corri a rimediare al danno" disse Kate apparentemente calma, ma per chi la conosceva bene sapeva che era molto arrabbiata.
Mi avvicinai a lui e lo portai in una camera affianco.
Elizabeth corri a rimediare al danno equivaleva a dire fagli togliere la camicia, lavala e dagliene un'altra.
Così gli dissi " Scusa, sono proprio una sbadata ti ho sporcato tutto. Dammi la camicia, te ne porto una pulita." senza dire una parola obbedì alle mie parole e si tolse la camicia.
A rivedere il suo petto nudo, mi venne voglia di abbracciarlo e di appoggiare il mio orecchio sul suo cuore per ascoltare ogni suo battito, ma rividi anche il suo tatuaggio. La causa di tutto il male, la vergogna e il dolore. Era arrabbiata, ma felice i miei sentimenti si annullavano a vicenda fino a non farmi più sentire niente. Un silenzio assurdo che faceva male al cuore e alla mente.

Persa nei miei pensieri, mi costrinsi a prendere la camicia che mi porgeva e mi diressi su per le scale a prendere nella sua stanza un'altra camicia. Aprì la porta e con la schiena al muro, piansi di rabbia, dolore, disperazione e malinconia.
Subito dopo asciugandomi le lacrime cercai la camicia. 
Dopo un cerca cerca finalmente la trovai nel cassetto. La presi cercando di non sgualcirla e mi diressi nella stanza di prima.
Era ancora lì, seduto sul letto, appena sentì la porta aprirsi sobbalzò e si alzò in piedi. Gli porsi la camicia aperta e mi diressi fuori la mia porta: la mia salvezza.
"Aspetta...." disse mentre stava aprendo l'ultimo bottone della sua camicia. Mi fermai sulla soglia e mi girai, i nostri occhi penetrarono l'uno nell'altro e il cuore esplose in mille battiti. 
" Che succede?" dissi poco convinta " Ti volevo dire che mi sei mancata e che non ti ho mai dimenticato. Sei stato il centro del mio vivere, ti rivedevo in ogni ragazza che cercavo e ogni notte ti sognato. Ti desidero" disse avvicinandosi a me "Tu sei parte di me" mi prese le mani " Basta un tuo Si per un Noi per sempre" mi prese le mani.
Sentii le lacrime invadermi gli occhi " Anche io ti ho sempre pensato e desiderato, ma non possiamo stare insieme. Il destino c'è lo ha impedito questo vuol dire che noi non dobbiamo stare insieme non è il nostro destino" " Il destino c'è lo creiamo noi!" disse quasi urlando " Tu non capisci. per colpa tua io ho perso tutto anche me stessa. Dammi una sola ragione per stare con te di nuovo" " Perchè senza di te non vivo" " Non basta. Mi dispiace" ero delusa, ma anche abbattuta perchè nulla era andato come previsto.
Uscii dalla stanza, ma lui mi afferrò i braccio "E adesso?" " Se il destino vorrà ci rincontreremo" questa volta ne me andai senza tentennare e ritornai in cucina a pulire il disastro che avevo combinato.

I giorni passarono o meglio volarono....
Mi limitavo a guardarlo in silenzio e basta. Mi sarebbero bastate quelle due paroline e sarei stata sua per sempre, e invece niente.
Ma la mia decisione l'avevo presa solo pensando a me stessa.
Mentre lui varcava per l'ultima volta la soglia della porta d'ingresso io lo guardavo dalla finestra non avrei avuto il coraggio di salutarlo faccia a faccia, non sarei resistita ai suoi occhi.
Ma quando uscì alzò gli occhi verso la finestra la mia finestra e alzò la mano per salutarmi.

Passai tutta la giornata in camera mia fingendomi malata,non avevo voglia di parlare nè di vedere nessuno. Volevo restare da sola.

Il giorno seguente Caius avvicinandosi a me disse "Ti va una passeggiata?" " Si anche perchè ti devo parlare!" " Mi devo preoccupare?" " No no."

Così ci incamminammo nel giardino e facendomi coraggio dissi "Ho preso una decisione... Accetto la tua proposta!" vidi i suoi occhi illuminarsi dall'emozione, mi prese i fianchi e sollevandomi da terra mi fece fare un giro " Che bello! Sono tanto felice" " Sappi però che tu non occuperai il primo posto nel mio cuore perchè al 1 posto c'è un' amore impossibile" " Io ti accetto con tutto quello che hai da offrirmi. Non mi importa niente".
Perchè avevo preso questa decisione?
Cosa mi aveva spinto nelle braccia di un altro uomo?
L'amore per Henry.

Tutto mi faceva capire che noi non saremo mai stati insieme e che alla fine io mi sarei logorata nel suo ricordo, ma accettando la proposta di Caius ho preservato me stessa e il mio cuore dalla distruzione. Gli voglio bene come a un fratello e mai lo amerò di questo ne sono più che sicura. Anche lui lo sa e questo mi conforta.
Cosa si può far se non rendere felici un' persona a costo della tua.

Fidanzati. Ormai tutti lo sapevano e tutti quelli che ci incontravano ci faceva i complimenti. 
Quando la aveva saputo Kate era impazzita dalla felicità e aveva subito iniziato i preparativi del matrimonio con la data ancora da fissare.
Vedendola avevo pensato a mia mamma, a come sarebbe stata felice vedermi sposare per giunta con una persona che non fosse Henry.
Quando un giorno Caius mi chiese " Prima di arrivare qui dove vivevi? Non hai una famiglia" la mia risposta era semplicemente "E' inutile rivivere il passato quando si vive nel presente" e lui con il suo animo pure e amabile capiva che non ne volevo parlare e che mai lo avrei fatto.

Sapevo solo che adesso tutto era più facile e che da lì in puoi per me sarebbe iniziata una nuova vita. Lontana dal passato e da tutto quello che mi parlava di noi.

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Capitolo 8
*** Io spero nel destino ***


Il giorno del matrimonio fu perfetto e ero davvero felice.

Ma non tutto fila liscio come l'olio.

" BuonGiorno Amore mio" mi disse Caius la mattina seguente il matrimonio, era abitudine la sera del matrimonio dimostrare il proprio amore, ma io non me la sentivo proprio e Caius era stato tanto rispettoso che non mi aveva imposto niente.
"Oggi devo partire per "Landslide" per affari urgenti e mi farebbe piacere se anche tu venissi. Si tratta solo di qualche giorno e poi ritorniamo a casa. Che ne dici?" ci pensai su un attimo, in fondo eravamo sposati e desideravo tanto cambiare aria, quindi annui sorridendo aggiungendo " Sarei onorata di accompagnarti" scoppiammo entrambi a ridere e poi Caius mi diede un dolce bacio.

In fretta e furia preparammo tutte le valigie e ci mettemmo subito in viaggio.
Non fu molto lungo, durò solo 2 ore, e arrivammo in questa graziosa città piena di persone cordiali e molto rumorose.
" Benvenuti. Il signor Marcellus vi ha fatto preparare la stanza più bella di casa sua. Vi aspetta stasera a cena.".
Così ci ritirammo in questa stanza bellissima e lussureggiante, e dopo esserci sistemati e cambiati, scendemmo per la cena.
Fu molto noiosa perchè parlavano soltanto di missioni, guerre e armi.
Quando finalmente fu finita tornammo nella nostra stanza per un lungo sonno.

La mattina seguente quando mi svegliai, il letto era vuoto, Caius non c'era, ma trovai un bigliettino " Sono uscito presto e non ti volevo svegliare. Ti aspetta giù in salone una domestica Camille che ti accompagnerà per la città. Divertiti, Ti amo".
Eccitata nel visitare la città , mi vestii in tutta fretta e scesi in salone e vidi seduta nell'angolo una giovane ragazza molto bella, eccetto lei la stanza era vuota. Quindi intuii che era la ragazza che cercavo, così mi avvicinai e le chiesi " Sei tu Camille?" " Si signora sono io." " Ti prego chiamami Elis" " Va bene sigElis" già mi era simpatica questa ragazza.Girammo per tutta la città, c'era tantissima gente, ma tantissime cose da scoprire e vedere.
Però restai affascinata da una bancarella che vendeva gli scacciapensieri erano tutti meravigliosi e creavano una melodia che ti faceva sognare a occhi aperti.
Immaginai di ritornare a casa mia, di stare con Henry per sempre e pensavo a lui, quando mi apparì davanti gli occhi come uno scatto improvviso del passato. Nei miei ricordi era nitido e chiaro la sua figura, ma mi sbagliavo perchè quello non era un sogno. Era lì di fronte a me, che mi guardava e leggevo nei suoi occhi la voglia di me, forse anche lui la leggeva nei miei perchè anche io avevo bisogno di lui.
Ci avvicinammo entrambi, però prima dissi "Camille torna pure a casa ricordo la strada di casa" " Va bene Elis". Così una volta che era scomparsa dietro una angolo, fummo vicinissimi, mi sfiorò i capelli e poi fece scivolare la mano fino a incontrare la mie e stringerla. " Ciao Elis." " Henry... ", ma una volta stretta bene la mia mano e aver sentito qualcosa di duro vicino al mio dito, le sollevò ancora unito e se la portò davanti agli occhi e ecco che lo vidi lì, quell'anello che valeva più di mille parole.
" Henry...io" " Ti sei sposata." " Si. Ma io..." "Niente ma. Ti sei sposata" " Si c'è un ma io non lo amo come amo te, insomma gli voglio bene e lui lo sa. La mia vita doveva andare avanti e non potevo aspettare e sperare ogni giorno di incontrarti per puro caso, e sono felice." "Hai ragione" finalmente il muro che ci divideva si frantumò, e mi concedemmo mille baci tutti pieni d'amore e felicità.
L'unica cosa che desideravo era lui, le sue labbra, i suoi occhi, le sue mani e quel suono piacevole che era la sua voce.
Dopo aver passeggiato per un pò, mi disse " Questa è casa mia." senza neanche aspettare la domanda, annuii sorridendo.
Quante volte avevo desiderato quel momento, quante volte l'avevo sognato.
Così passo dopo passo il suo letto divenne la dimora del nostro amore.

Qualche ora dopo.....
" Ti amo Elis e.." " Ti prego non continuare perchè renderebbe le cose più difficili di quanto non lo sono già. Anche io Ti amo. E lo sappiamo entrambi che non potremmo mai stare insieme." dissi dandogli un altro bacio e alzandomi dal letto, per rivestirmi.
"Lo so. Dimmi che ci rincontreremo?" " Se il destino lo vorrà ci rincontreremo e io spero nel destino". Dopo gli ultimi baci sfuggenti prima di scappare via come il vento mi prese le mani e disse " Elis Promettimi che mi amerai sempre e comunque?" "Per sempre.".
Così me ne andai e appena svoltato l'angolo le lacrime mi bagnarono il viso come a ogni nostro addio.

Una settimana dopo......
Oggi per pranzo c'era pollo, il mio piatto preferito.
Appena mi fu servito il piatto e vidi quel pollo, corsi in bagno a vomitare. Kate mi raggiunse subito in bagno e mi disse " Elis che hai ti senti bene?" mentre mi parlava già urlava " Camille chiama il medico" poi entrò anche Caius e prendendomi in braccio mi accompagna in stanza adagiandomi sul letto. E fin quando non arrivò il medico rimase accanto a me a sussurrarmi parole confortanti.

Quando arrivò io medico e mi visitò, annunciò a tutti noi nella stanza, con un sorriso, " Auguri. Avrete un erede tra nove mesi".

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Capitolo 9
*** Un Amore impossibile ***


Vidi gli occhi di Caius sprofondare in un abisso di dolore. Lui sapeva e l'unica spiegazione era che io l'avessi tradito, come in realtà era successo.
Una volta che tutti se ne furono andati e restammo da soli, disse " C'è qualcosa che mi devi dire?" " Credo che tu l'abbia capito, ma tu sapevi che lui sarebbe stato per sempre il mio unico vero amore quindi..." " E' vero io lo sapevo e non sai quanto mi dispiaceva non poterti far cambiare idea, ma questo non vuol dire che ti abbandonerò anzi io vorrei crescere questo bambino come se fosse mio se tu me lo permetterai e lo amerò come se fosse mio". 
Scoppiai in lacrime, quale uomo esisteva al mondo come lui? 
Perchè a me, non lo meritavo.

Diventare mamma è la cosa migliore che mi sia capitata, tenere tra le braccia una piccola creatura, che vedi crescere, dire le prima parole e invidiare quelle belle cose che quando si è piccoli neanche immagini.
Pensai mentre osservavo la mia dolce Mary che ormai aveva già 15 anni. 
Era tutto nella mia vita e per fortuna aveva un padre come Caius, il migliore che le potesse capitare.

"Mamma, mamma ti hanno portato una lettera" "Chi?" " Non lo so, non l'ha detto" " Va bene. Grazie tesoro"

Mi rigirai la lettera in mano, non c'era scritto niente eccetto " Per Elizabeth".
Esitai un istante poi l'aprii.
" Cara Elizabeth,
sono Alex non so se ti ricordi di me, sono passati tantissimi anni, comunque sono quell'amico di Henry con cui è venuto alla villa.
Forse non ti importerà, anche se lui non era d'accordo a scriverti questa lettera, io ho deciso che tu dovevi sapere tutto e che era giusto così.
Con l'arrivo del nuovo sovrano è stata emanata una legge che condanna a morte tutte le persone che possono essere considerate " Soprannaturali" come tu ben sai e come so anche io anche Henry lo è ed è stata scoperto. Verrà impiccato domani mattina verso le 10:00.
Alle 9 permettono una visita, dopo tutto quello che avete affrontato (Si so tutto di voi) mi sembrava giusto avvisarti.
Ti aspetterò fuori casa tua verso mezzanotte, se non ti vedrò arrivare vuol dire che non ti importa più di lui, se invece verrai...

Alex. "

Lessi quella lettera tutta d'un fiato e solo dopo averla riletta 3 volte e solo allora capii cosa stava succedendo, le lacrime mi scendevano sul viso.
Sapevo cosa dovevo fare, dovevo andare senza alcun indugio.
Presi carta e penna e incominciai a scrivere una lettera a mia figlia.
Poi mi preparai e fatta ormai ora dissi a Caius " Devo andare. Troverai tutte le risposte che cerchi sulla lettera che stamattina mi è arrivata poggiata sul nostro letto. Grazie di essermi stato così vicino." gli diedi un leggero bacio e usci fuori casa. 
Lo vidi lì infondo, era esattamente uguale a come lo ricordavo.
Non parlammo molto, entrambi pensavamo a cosa stava per succedere.

Una volta arrivati nel paese senti una stretta al cuore, proprio lì al centro della piazza si erigeva un palco di legno con delle funi sopra.
Lì doveva essere......

Punto di vista di Alex 
Tra poco saremo dovuto andare alla visita, quando Elizabeth si avvicinò a me e mi chiese una cosa nell'orecchio. Rimasi completamente sconcertato, poi capì e annuì.

Punto di vista di Elis

Ci trovavamo fuori la porta, ci dividevano pochi centimetri e mi sentivo una stupida ragazzina innamorata.
Entrammo ed eccolo lì di fronte a me. Appena mi vidi i suoi occhi stupiti cercavano di rapire ogni piccolo dettaglio nuovo.
" Avete 15min" disse la guardia.
Ormai sola, mi avvicinai alla sua cella e gli presi le mani, lo amavo più che mai e il nostro amore sarebbe durato per sempre.
Iniziai a piangere, ma lui subito mi asciugò le lacrime e disse " Non devi essere triste. Fallo per me" " Henry ti devo dire una cosa... Ti ricordi l'ultima volta che ci siamo vista?" " Beh come posso dimenticarla!" " Beh dopo poco tempo ho scoperto che ero incinta e adesso Mary ha 15 anni" " E' la cosa più bella che tu potessi dirmi, padre io? Sono felicissimoo". Tutto il resto del tempo ci scambiammo baci, carezze e continuammo a parlare di cosa eravamo diventati e di cosa eravamo adesso.

Poi la guardia entrò e disse " Il tempo è finito" gli diedi un ultimo bacio tra le lacrime e me ne andai via con il cuore infranto.

Alex mi diedi quello che gli avevo chiesto poche ore prima, poco prima delle 10.

Intorno al palco si radunò una gran folla e io cercai di mettermi a portata d'occhio.
Dopo poco fecero ingresso 5 persone tra cui Henry.
Li sistemarono con il cappio al collo e mentre pronunciavano le accuse a discapito, io lo presi dalla tasca e mi preparai all'azione.

Punto di vista di Henry 
Una volta sul palco, la cercai tra la folla, ma qualcosa mi faceva riflesso negli occhi poi capì cos'era e da dove proveniva.
Era uno stiletto d'argento, che rifletteva al sole, ma la cosa più sconvolgente fu che Elis l'aveva tra le mani.

Insieme per sempre. Finchè morte non ci separi.

Punto di vista di Elis
Era stata la mia decisione, vivere e morire insieme.
Senza di lui io non ero niente e non aveva più senso la mia vita.
Il nostro è un'amore impossibile, quello che ci separa adesso ci lega.
Così quando il momento arrivò, i nostri sguardi non ti staccarono un momenti, " Via" presi lo stiletto diritto al cuore e entrambi dicemmo " Ti amo".

Punto di vista di Mary 

"Cara Mary,
Forse domani non sarò più qui pronta a stare con te. Non ci sarò più.
Lo faccio per amore, forse un giorno mi potrai capire, ma adesso ti chiedo solo di crescere e diventare la donne che desideri essere. Io ti sarò sempre vicina con il cuore sempre. 
Se vorrai sapere tutta la storia della mia vita, tutti i segreti che nessuno sa, basta che vai in camera mia nel mio portagioie, li troverai il mio diario segreto che ti possa essere d'aiuto.
Ti amo immensamente gioia della mia vita".

Ogni storia d'amore bella o brutta che sia merita un suo finale.
Anche per gli amori impossibile.

Insieme verso l'infinito e oltre 

Ringrazio tutti voi che avete letto questa mia storia e spero vi sia piaciuta :)

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