Maybe you shouldn't come back to me.

di xDaddario
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** all i know since yesterday, is everything has changed. ***
Capitolo 2: *** I need someone. ***
Capitolo 3: *** catch me now. ***



Capitolo 1
*** all i know since yesterday, is everything has changed. ***


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Stavo correndo mentre cercavo di raggiungere il mio "santuario" al parco, era un posto nasosto che avevo scoperto qualche anno fa. Era molto importante per me perchè era lì che io mi sentivo davvero a mio agio, era come se mi sentissi a casa mia ogni volta che stavo male.
Stavo piangendo mentre correvo. A casa, cercando tra le vecchie cose avevo una videocassetta, la misi nella televisione e in essa c'era mia madre da giovane che parlava a mio padre che riprendeva, sorrideva e poi cantava. Mi piaceva trovare cose riguardanti mia madre visto che erano le uniche cose che avevo di lei, ma allo stesso tempo mi mettevano una grandissima tristezza. Lei era morta quando ero più piccola, mio padre scomparve e di lui non si seppe più nulla, io fui cresciuta da mia nonna Marie e mio nonno Gerard che mi accudirono dalla mia infanzia fino ad ora. Correvo per arrivare al mio santuario quando sbattei contro qualcuno e cademmo a terra.
 
"Sta più attenta!" disse il ragazzo tenendo lo sguardo abbassato mentre si alzava da terra.
"sta più attento tu" dissi io restando ancora seduta asciugandomi le lacrime senza fare vedere che piangevo.
"eri tu quella che correva, non io" disse lui. 
Nello stesso tempo alzai lo sguardo incontrando il suo, aveva due grandi occhioni marroni scuri molto intensi e i capelli un po' in disordine, ci fissammo per qualche minuto quando decisi di alzarmi.
"ahi" dissi cercando di alzarmi.
"cos'hai?" mi chiese preoccupandosi.
"solo una storta, niente di che" dissi
"aspetta ti aiuto" disse lui prendendomi
"non ne ho bisogno" dissi con fare un po' antipatico.
mi alzai del tutto. "Stai bene?" mi chiese.
"si" dissi tenendo lo sguardo abbassato.
"la prossima volta non correre, forse è meglio" disse lui accennando una risata "Comunque io sono George" disse lui.
"Io invece sono davvero di fretta, ciao George" dissi andandomene.
 
Mi allontanai da lui. Decisi che per oggi sarei dovuta tornare a casa, se solo fossi restata un'altro po' in giro avrei combinato sicuramente dei danni. Tornai a casa, appena arrivai salutai i miei nonni fingendo un sorriso come se fossi stata felice, come se non fosse successo nulla, non volevo loro soffrissero per me, avevano già fatto tanto per farmi stare bene. 
Quando li salutai andai di corsa nella mia camera buttandomi sul letto, non sapevo se volevo dormire, piangere o non so cos'altro. Sentii improvvisamente il cellulare squillare, quindi alzai la mia testa che era affondata nel cuscino qualche minuto prima, lessi il nome sul display 'Josh', risposi.
"Pronto?" dissi.
"Hayley! ti chiamo da un'ora circa, perchè non mi rispondevi?" mi chiese lui.
"scusami, ero uscita di casa e evidentemente ho lasciato il cellulare a casa, mi dispiace" dissi.
"dai non preoccuparti, volevo dirti che domani inizia la scuola, non vorrei che tu lo dimenticassi e che non ti presentassi" disse lui ridendo.
accennai un sorriso "non preoccuparti, lo ricordavo" dissi. 
"okay, allora ci si vede domani scimmietta" disse lui con tono dolce.
"a domani" dissi, chiusi la chiamata e appoggiai di nuovo la testa nel cuscino.
 
Volevo un bene dell'anima a Josh, ci conoscevamo dalla prima elementare, lui mi era stato sempre accanto, era il mio migliore amico, ma io.. provavo qualcosa per lui. Lo provavo da sempre ma non pensavo di voler stare con lui, in realtà io sarei voluta restare single a vita. Ero una ragazza con molti problemi e odiavo che le persone stessero male anche per me. E poi già Josh sta male per me da migliori amici, figuriamoci come starebbe se io e lui avessimo avuto una relazione, era impensabile. Arrivò ora di cena, scesi a mangiare con i miei nonni e dopo aver finito andai subito a coricarmi presa dalla tristezza della mattina prima e visto anche che la mattina dopo mi sarei dovuta svegliare presto.
 
La mattina dopo mi svegliai presto, andai in bagno a lavarmi e poi andai in stanza in biancheria intima per decidere cosa mettere, era Settembre, fuori non c'era ne freddo ne caldo, quindi optai per un paio di jeans grigi e un maglioncino bianco con la spalla calata. Mi truccai leggermente, misi le mie converse bianche e infine presi lo zaino e scesi.
 
"buongiorno amore" disse mia nonna che preparava la colazione.
"nonna tra poco passa a prendermi Josh, quindi io dovrei andare a momenti" dissi.
"e non fai colazione?" mi chiese.
"casomai mangio qualcosa fuori casa" dissi, non l'avrei fatto.
"almeno prendi un cornetto" disse lei.
"okay, un cornetto solo" lo presi, sentii un clarkson fuori casa mia "ecco Josh, ciao nonna" dissi dandole un bacio nella guancia.
"buon primo giorno di scuola" le sentii dire mentre uscivo di casa, urlai un 'grazie' e uscii di casa. Vidi la bellissima macchina di Josh di fronte casa mia, lo raggiunsi ed entrai in macchina, ci abbracciammo.
 
"da quanto tempo non ci vediamo" disse lui guardandomi negli occhi e sorridendomi
"già" risposi io "sei cresciuto" dissi ridendo.
lui rise "si, sono cresciuto in un mese" disse lui.
era un ragazzo che non sorrideva molto, ma stranamente quando era con me a volte lo faceva, il che mi rendeva felice.
 
Durante il tragitto fino alla scuola parlammo, arrivammo lì, Josh posteggiò e scendemmo dalla macchina. Tutti a scuola erano convinti del fatto che tra me e Josh ci fosse qualcosa, o che sarebbe nata, noi ignoravamo tutti perchè sapevamo di essere amici e niente di più, anche se io provavo qualcosa per lui, non gliel'avrei mai detto. 
Andammo in classe per la prima lezione, dopo le altre ore di lezione andammo a mensa.
 
"Ragazzi sedetevi qui con noi!" urlò Jaymi dal tavolo in fondo, il nostro tavolo. 
Raggiungemmo lui, Jj e Caterina e ci sedemmo con loro.
"Non ci vediamo da tantissimo ragazzi, mi siete mancati" disse Caterina.
"ohh" dicemmo all'unisono abbracciandoci.
"Non mangi Hayley?" mi chiese Jaymi.
"no, non mi va" dissi accennando un sorriso per far capire che tutto andava bene, mi girai incontrando lo sguardo di Josh che mi guardava come se qualcosa non andasse.
"Hayls, devi mangiare qualcosa" disse lui mettendomi davanti il suo vassoio. 
"ma non mi va nulla" dissi allontanando il vassoio.
lui mi mise davanti l'insalata e mi costrinse a mangiarla, la dovetti mangiare per forza, suonò la campanella, dovevo tornare in classe, la lezione che avevo ora non l'avevo ne con Josh, ne con Jaymi e Jj, ma con Caterina. Lei mi disse che mi raggiungeva direttamente in classe visto che era con Jj. Stavo andando in classe, di corsa come sempre e mi scontrai con qualcuno proprio come il giorno prima, che goffa che ero. 
alzai lo sguardo e vidi di nuovo quegli occhi 
 
"tu?" gli chiesi.
"a quanto pare si, ciao anonima" disse lui ridendo.
"anonima?" gli chiesi stranita.
"ieri non mi hai detto come ti chiamavi, almeno che il tuo nome non sia 'di fretta' allora non saprei proprio" disse lui ironico.
risi "sono sicura che non hai dormito stanotte con questo pensiero" dissi sempre ridendo e intanto raccogliendo i libri caduti a terra.
"si, non facevo altro che pensare a quale poteva essere il tuo nome, ho fatto anche una lista" disse ridendo e alzandosi.
mi alzai da terra "tutto questo è davvero molto divertente ma io devo andare in classe" dissi allontanandomi.
"e non vuoi dirmi ancora come ti chiami?" gridò mentre io me ne andavo.
"non penso che ce ne sia bisogno, non vorresti conoscermi fidati" risposi. Entrai in classe.
 
Chiesi scusa al professore per il ritardo e mi andai a sedere accanto a Caterina.
"ma che fine avevi fatto?" mi chiese lei.
"niente, mi ha fermata un imprevisto" dissi.
"va bene" disse lei.
Avevo un bel rapporto con Caterina, era come la mia migliore amica dopo Josh, usavo dire 'dopo Josh' perchè avevo un bellissimo rapporto con lei, ma non mi ero mai confidata con lei, non come facevo con lui. Seguimmo la lezione e quando finì io e lei andammo a cercare quei tre anche perchè io sarei dovuta tornare a casa con Josh. Io e lei andammo verso il posteggio, vedemmo Josh, Jaymi e Jj che parlavano vicino alla macchina del primo, mentre li raggiungevamo, girando lo sguardo notai che c'era il ragazzo degli scontri che stava per salire sul suo motore, si girò anche lui verso di me e mi sorrise.
"Hayley vieni, dobbiamo andare!" urò Josh che era appoggiato sulla sua macchina.
"arrivo!" dissi staccando lo sguardo da quel ragazzo che intanto era salito sul suo motore e aveva lasciato il posteggio. 
Arrivai in macchina, salutai i ragazzi e salii in macchina con Josh.
 
"sto morendo di sonno" dissi appoggiando la testa sul sedile e accovacciandomi su me stessa.
"come mai? non hai dormito stanotte?" mi chiese.
"ho dormito non molto bene in realtà, il motivo però non lo so" dissi mentendo.
"sarà stato per la tensione del primo giorno di scuola" disse lui guardando la strada.
"si sarà stato questo" mentii, quanto odiavo mentire, peccato che lo facevo davvero spesso.
Arrivammo nel vialetto di casa mia "dopo ti chiamo, ciao Hayls" disse Josh dandomi un bacio nella guancia.
"Ciao Joshy" dissi uscendo dalla macchina e entrando a casa.
"Ehi tesoro sei tornata" disse mia nonna salutandomi.
"si" dissi.
Poi andai sul divano dove era seduto mio nonno, lo abbracciai e mi sedetti con loro a guardare la televisione.
"com'è andato il primo giorno di scuola?" mi chiese mio nonno.
"abbastanza bene, i professori sono sempre gli stessi dell'anno scorso" dissi.
"fatte nuove conoscienze?" mi chiese poi mia nonna.
pensai a quel ragazzo "no, non ancora" dissi sorridendole.
Il pomeriggio passò in fretta, arrivò cena, mia nonna cucinò la sfoglia, ci mettemmo a tavola ma io avevo lo stomaco completamente chiuso, non avevo fame.
"Hayley perchè non mangi?" mi chiese mia nonna vedendo che io non avevo nememeno assaggiato ciò che c'era a tavola e avevo allontanato il piatto.
"nonna, non ho fame"dissi.
"si ma dovresti mangiare, ti capita spesso di non avere fame ma devi obbligare il tuo corpo a farlo" disse lei.
"okay" dissi. Presi due, tre forchettate e poi lasciai tutto sul piatto. "io ho sonno, posso salire in camera?" chiesi ai miei nonni.
"e va bene, vai" disse mia nonna non molto convinta.
 
Salii in camera e mi buttai a peso morto sul letto, mi sentivo così piena, eppure non avevo mangiato nulla. Mi coricai e mi addormentai. Era passata una settimana circa, era mattina, mi alzai controvoglia dal letto, mi vestii e scesi giù aspettando Josh come quasi mattina, lui arrivò, io salutai i miei nonni e lo raggiunsi, ci salutammo e dopo lui mi porse qualcosa di incartato, leggevo la scritta del bar nella carta.
"cos'è?" gli chiesi.
"è un cornetto, sono sicuro che non hai fatto colazione e che non hai mangiato niente come fai da un po', mangialo" mi disse.
"ma veramente io.." stavo per dire.
"non mi importa se non hai fame, io ti obbligo a mangiare" disse lui insistendo.
Cedetti e aprii quella carta trovando dentro un cornetto vuoto, ne presi qualche morso, ma dopo circa tre, quattro morsi lo lasciai.
"sono sazia, giuro" dissi.
"io non so cosa fare, davvero" disse lui.
"non devi fare niente, è un mio problema, non tuo" dissi.
"tu sei un mio problema, tu mi riguardi" disse lui addolcendo il tono.
in quel momento arrivammo a scuola, uscimmo dalla macchina e lo abbracciai.
"adoro il fatto che tu voglia prenderti cura di me, ma io sto bene, davvero" gli dissi sorridendogli.
lui mi sorrise "va bene" disse.
mi mise un braccio intorno al collo ed entrammo a scuola.

Io lo adoravo. 

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Capitolo 2
*** I need someone. ***


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Dal primo giorno di scuola non mi ero più incontrata/scontrata con George, quel ragazzo. 
Dopo varie lezioni avevo il corso di canto a scuola, ci ero andata tutti gli anni di scuola, arrivai nella sala musica e non era ancora arrivato nessuno, andai al microfono e cercai tra i testi del blocco che avevo, scelsi Nightingale di Demi Lovato, cominciai a cantarla, arrivai al ritornello quando mi fermai sentendo qualcuno dietro di me che applaudeva, mi girai e mi trovai dietro George.
 
"Adoro Demi Lovato, e tu hai una bellissima voce, Hayley" disse lui.
"oh, adesso sai il mio nome" dissi avvicinandomi ve rso di lui facendo un sorrisetto che stava ad indicare il fatto che lo stessi prendendo in giro.
"l'ho sentito dire nel posteggio l'altro giorno al tuo ragazzo" disse lui.
"al mio ragazzo?" chiesi confusa.
"si, il fusto con i capelli chiari e gli occhi azzurri" disse lui.
risi "ah, Josh. Ma lui non è il mio ragazzo" dissi abbassando lo sguardo.
"non sembrava voi due foste solo amici, poi a scuola tutti parlano di voi due come coppia" disse lui.
"la gente è stupida, parla senza sapere" dissi "piuttosto tu che ci fai qui?" gli chiesi.
"amo cantare, durante l'iscrizione ho messo la crocetta in questo corso, e visto che oggi comincia eccomi qui" disse lui.
Arrivarono anche gli altri partecipanti al corso e anche il professore di musica, era più un amico che un professore per noi.
"Allora, voglio dare il benvenuto ai nuovi partecipanti a questo corso, vorrei invitare Hayley Austin a parlarvi di questo corso, questo è il quinto anno che lei lo frequenta quindi a te la parola Hayley" disse il professore.
Mi alzai dalla mia sedia e andai accanto al professore. "allora ragazzi, ci sono delle cose fondamentali che dovete sapere di questo corso, prima cosa noi odiamo chiamarlo 'corso' perchè per noi questo è molto di più, per noi è come essere in famiglia. Cose che non devono assolutamente esistere qui è l'ostilità tra i vari ragazzi frequentanti, le persone che insultano non sono ben accette qui. Questo posto è per chi ama cantare, non importa che voi siate professionisti per partecipare, tutti possono entrare nella nostra grande famiglia, nessuno deve essere giudicato qui, dobbiamo volerci bene tutti. Spero che vi troverete bene come me in questi ultimi anni, detto questo adesso mi sento in imbarazzo, meglio che mi vado a sedere" dissi ridendo.
loro risero e mi dissero 'grazie' tutti insieme. 
 
Mi andai a sedere nella sedia vuota che era accanto a George, lui mi sorrise.
"grazie mille per la presentazione Hayley, non potevo dirlo meglio" disse il prof ridendo "cominciamo!" disse lui.
Cominciammo a parlare tutti insieme dei cantanti che seguivamo, del genere di musica che ci piaceva, e di altre cose per conoscerci meglio.
"Qualcuno vuole salire nel palchetto e cantare qualcosa?" chiese il professore.
Silenzio totale, erano tutti presi dall'imbarazzo.
"Non dovete spaventarvi, non siamo qui per giudicare, ma per divertirci e migliorarci" disse il prof "Hayley vuoi cominciare di nuovo tu?" mi chiese ridendo.
risi "va bene, ma poi dovete cantare anche voi" dissi loro.
Salii sul palchetto, dissi ai ragazzi dei strumenti la canzone che volevo cantare, partì la base di Something that we're not di Demi Lovato (, questa canzone mi dava una carica pazzesca, mentre cantavo andai dai ragazzi seduti e a poco a poco li feci salire tutti nel palco con me a cantare, finì la canzone.
"Questo è quello che chiamo lavoro di squadra, ben fatto" disse il prof battendo il cinque a tutti, ridemmo.
Suonò la campanella, ci salutammo e uscimmo dalla classe, stavo andando a mensa quando qualcuno mi mise la mano sulla spalla, mi girai e incontrai per la terza volta quegli occhi. 
"perchè hai il fiatone?" gli chiesi ridendo.
"tu cammini veloce, cercavo di raggiungerti" disse lui.
risi "hai tutta questa voglia di seguirmi?" gli chiesi.
"ti sembra così strano che qualcuno abbia voglia di seguirti?" mi chiese.
"si, se io fossi te o qualche altra persona starei lontana da me stessa il più possibile, porto solo problemi" dissi spostandomi una ciocca di capelli.
"evidentemente lo pensi solo tu perchè ho sentito molte persone a scuola che parlano bene di te" disse lui.
"chissà cosa ci trovano di bello le persone a parlare di me" dissi. "andiamo a mensa?" gli chiesi.
"si" mi rispose lui.
Andammo a mensa, Josh e gli altri mi invitarono a sedermi con loro, potevo percepire i loro sguardi straniti sin da lontano.
"Ehm, ti va di venirti a sedere con me e i miei amici?" chiesi a George.
"okay" mi rispose lui.
Raggiungemmo i ragazzi.
"ragazzi lui è George, George loro sono Josh, Jj, Jaymi e Caterina" dissi indicandoli tutti ad uno ad uno.
Si strinsero tutti la mano, ci sedemmo nel tavolo con loro.
"Ti ho preso da mangiare" disse Caterina porgendomi il vassoio.
"grazie, ma non dovevi" dissi.
"invece doveva, vedi di mangiare" disse Josh.
era inutile contrabbattere perchè Josh avrebbe rotto le palle, lo adoravo ma in alcuni momenti non sopportavo il fatto che lui dovesse decidere cosa dovevo fare io. Cercavo di parlare con tutti e di non far sentire trascurato George.
Cominciai a mangiare ma senza farlo vedere ai ragazzi lasciai praticamente tutto, suonò la campanella.
 
"Io ho biologia adesso" dissi.
"io pure" dissero Caterina e Jj.
"anche io" disse Jaymi.
"Io ho letteratura" dissero George e Josh all'unisono, si guardarono.
"va bene, allora ci vediamo dopo ragazzi" dicemmo io Jj, Caterina e Jaymi.
 
Ci avviammo verso la nostra classe, io avevo un po' di mal di pancia, nel tragitto tra la mensa e la classe appoggiai la mia testa nelal spalla di Jaymi e andammo in classe, mi sedetti nel banco accanto a lui.
"cos'hai?" mi chiese.
"solo un po' di mal di pancia, niente di che" dissi fingendo un sorriso.
"va bene" disse lui "parlami di quel ragazzo" disse lui infine.
"chi?" gli chiesi facendo finta di non capire.
"di George" disse lui facendo un sorrisetto.
"ah lui, l'ho incontrato, o perlomeno ci siamo scontrati il giorno prima che iniziasse la scuola, poi ci siamo incontrati il giorno dopo. Emozionante vero?" gli chiesi ridendo.
"tantissimo, è carino" disse lui.
"non sapevo fosse il tipo di ragazzo che ti piace" dissi ridendo.
"ma non mi piace in quel senso, è carino come ragazzo, si comporta bene con te" disse lui.
"si, è simpatico, ma non interessa nemmeno a me in quel senso" dissi.
"certo" disse Jaymi guardandomi come se avessi detto una cavolata.
"guarda che dico sul serio" dissi.
Lui mi ignorò e continuammo a seguire la lezione, quando finì andammo al posteggio, salutai i ragazzi e poi salutai George che stava per salire sul suo motore. Salii in macchina con Josh.
"Tell me do you feel the way i feel.." stavo canticchiando mentre ero appoggiata sul sedile.
"come l'hai conosciuto?" sbottò improvvisamente Josh. "come hai conosciuto George?" mi chiese.
"perchè me lo chiedete tutti? ci siamo scontrati per sbaglio il giorno prima che iniziasse la scuola e poi ci siamo incontrati a scuola il primo giorno" dissi.
"è simpatico" disse lui.
"si lo è, ma niente di più, o almeno per me" dissi io.
"eppure è il tuo tipo di ragazzo, castano con gli occhi marroni, simpatico, con un bel sorriso" disse Josh.
"e tu come fai a dire che il mio tipo di ragazzo è così?" gli chiesi ridendo.
"perchè negli ultimi anni tutti i ragazzi con cui sei uscita avevano queste caratterisiche" disse lui ridendo.
"sono solo coincidenze, preferisco i ragazzi con i capelli chiari e gli occhi azzurri, se avessi ragione tu come ti spiegheresti il fatto che ho una cotta per te?" dissi scompigliandogli i capelli e sorridendogli.
lui mi sorrise "adulatrice che non sei altro" disse ridendo.
"questo è il mio lavoro" dissi guardando fuori dal finestrino.
Ah, se avesse saputo che io non facevo l'adulatrice, era vero quello che dicevo.
Arrivammo nel vialetto di casa mia.
"ciao bello" dissi dandogli un bacio nella guancia.
"ciao, ci sentiamo dopo mi raccomando" disse lui.
"si, poi ti chiamo baby" dissi ridendo mentre entravo a casa.
 
Entrai e trovai un bigliettino sul tavolo "siamo usciti a fare una visita alla zia, tra qualche oretta dovremmo tornare, se non arriviamo per cena cucinati qualcosa tu. Baci Nonna" che carina, tanto non avrei mangiato di sicuro se loro non fossero venuti per cena. Salii nella mia stanza e misi della musica, avevo tantissimi dischi nella mia stanza e avevo messo Speak Now di Taylor Swift, lo ascoltai tutto, ma vista la depressione che mi era salita ascoltando tracce come Dear John, Last Kiss e Back To December decisi di mettere poi qualcosa di più felice. Passarono delle ore, passò anche cena, sentii la porta di giù aprirsi, dopo qualche minuto mia nonna entrò nella stanza.
"Ehi tesoro siamo arrivati" disse lei.
"sisi avevo sentito la porta di ingresso aprirsi" dissi.
"hai mangiato?" mi chiese.
"si" dissi un po' titubante.
"tanto so che non l'hai fatto, mi faresti davvero felice se tu mangiassi qualche cosa" disse lei.
"va bene, lo farò" dissi sorridendole.
Ascoltai un'altro po' di musica e quando i miei nonni già furono a letto scesi giù, aprii il frigo e mangiai qualcosa. Dopo di che mi andai a coricare.
 
Passò un'altra settimana. Nei giorni che passarono andai a scuola, prendevo buoni voti anche se non ottimi, continuavo ad andare al mio corso di canto, lì dentro c'erano le uniche persone dopo i miei nonni, Josh, Caterina, Jaymi e Jj che sentivo veramente come parte della mia famiglia. Avevo stretto un bel rapporto anche con George. Era un giorno come tanti, mi stavo preparando per andare a scuola quando mi arrivò una chiamata.
"Pronto?" dissi.
"Hayls" disse un tono raffreddato dall'altra parte.
"Ehi Josh, come mai mi stai chiamando?" gli chiesi.
"ho la febbre e ti volevo dire che non potrò venirti a prendere stamattina, mi dispiace di avertelo detto solo ora" disse lui.
"ah, non preoccuparti, me la sbrigherò da sola. Guarisci in fretta, adesso ti saluto che devo andare, ti voglio bene" dissi.
"anche io te ne voglio" disse lui.
chiusi la chiamata e finii di prepararmi, scesi giù.
"Nonna, Josh è ammalato e non può venirmi a prendere, potresti accompagn..." stavo per dire quando sentii un clarkson dal mio vialetto, mi affacciai dalla finestra e vidi George sul suo motore.
"non fa niente" dissi "ciao nonna, a dopo" dissi infine.
"ma chi c'è?" mi chiese.
"un mio amico" dissi "ciao nonna" dissi.
"ciao tesoro" disse lei.
Uscii e raggiunsi George.
"che ci fai qui?" gli chiesi. 
"ieri ho saputo che Josh stava male, quindi pensavo che forse non avevi un passaggio" disse lui.
"stranamente il tuo piccolo cervellino ha pensato bene, quindi mi dai un passaggio?" gli chiesi.
"no, sono venuto a rinfacciarti il fatto che io abbia un motore e ti lascerò andare a scuola a piedi" disse lui ironico ridendo.
risi "dai sali" disse lui porgendomi un casco, gli sorrisi, mi misi il casco in testa e salii nel motore dietro di lui.
"tieniti bene" disse lui girandosi verso il mio viso.
"okay" dissi.
misi le mie fragili braccia intorno alla sua vita e appoggiai la mia testa sulla sua spalla, dopo qualche minuto arrivammo a scuola, scesi dal motore e poi scese anche lui, gli passai il casco e poi entrammo a scuola, Facemmo le nostre cinque ore di scuola e poi andammo al parcheggio.
 
"Ti va se invece di accompagnarti ora a casa ci andiamo a fare un giro?" mi chiese.
"mh, va bene" dissi "prima però chiamo mia nonna" dissi io.
la chiamai e le dissi che uscivo un po', lei mi diede il permesso e salii nel motore con George.
"dove mi porti?" gli chiesi.
"sorpresa" disse lui ridendo.

Arrivammo al parco, scesi dal motore, lui posteggiò ed entrammo al parco.
"lo conosco già il parco" dissi.
"vieni" disse prendendomi improvvisamente la mano e trascinandomi. 
Ci avviavamo per non so dove, ma se dovevo dire la verità non mi dispiaceva il fatto che lui mi tenesse per mano, George era così.. Aspetta, Hayley che stai dicendo? a te dispiace tenerlo per mano e lui era solo un amico. Staccai la mia mano dalla sua imbarazzata e camminammo con fatica tra degli alberi che c'erano al parco.
"Ma dove stiamo andando?" gli chiesi stranita.
"lo vedrai" dissi.
"spero di vederlo prima che un ramo mi arrivi in faccia" dissi ridendo.
lui rise "eccocci" disse quando uscimmo da quel vialetto strettissimo pieno di alberi, c'era un laghetto molto piccolo ed era circondato da un piccolo spazio di prato. Quel posto era circondato da alberi ed era deserto, come se nessuno fosse mai venuto.
"Ma come hai trovato questo posto?" gli chiesi mentre mi abbassai per bagnare la mia mano nel lago.
"Quando ero più piccolo i miei genitori divorziarono, io ero distrutto, allora uscii di casa e cominciai a camminare, arrivato al parco mi infilai in questo vialetto di alberi e arrivai in questo posto, pensai che era stupendo il fatto che l'avessi trovato io, a mio parere questo posto è magico. Ogni volta che pensavo al divorzio dei miei genitori ed ero triste venivo qui" disse lui sedendosi nel prato.
mi sedetti anche io "è davvero bello qui, e mi dispiace che i tuoi genitori abbiano divorziato, ma l'importante è che loro ci siano per te, insieme o no" dissi.
"i tuoi stanno insieme?" mi chiese.
deglutii violentemente mandando giù non so cosa "ecco.. mia madre è morta qualche anno fa, mio padre mi ha abbandonata, io abito con i miei nonni materni" dissi avvertendo la tristezza che stava arrivando.
"oh mi dispiace, se solo l'avessi saputo non te l'avrei chiesto" disse lui.
"non preoccuparti. Solitamente non ne parlo mai, Josh ha cercato spesso di farmi sfogare su questa cosa, ma io non riesco a parlarne con lui, in realtà non sono mai riuscita a parlarne con nessuno" dissi.
"sfogarti però non ti fa male, se ti sfoghi mandi via tristezza da dentro di te, ogni tanto tutti ne abbiamo bisogno" disse lui guardandomi negli occhi.
"l'altro giorno ero in cantina, di nascosto ai miei nonni avevo preso la grande scatola con le cose che erano di mia madre, trovai una cassetta e la sera quando i miei nonni si addormentarono, la misi nel registratore nella televisione e la guardai. In quella cassetta c'era mio padre che riprendeva mia madre quando era più giovane, lei parlava con lui, ridevano e poi lei cominciava a cantare dicendo che sarebbe stata felice se sua figlia avesse avuto la sua stessa passione per il canto, cominciai a piangere, il giorno dopo ero ancora più triste allora uscii di casa per non farmi vedere triste dai miei nonni e andai al parco" dissi piangendo.
lui mi abbracciò "so che probabilmente ti sembrerò uno dei soliti che cerca di metterti di buon'umore con due frasette, sono sicurissimo di non riuscire a capire il tuo dolore, ma mi dispiace davvero, e so che prima o poi passerà. Con questo non voglio dire che ti dimenticherai dei tuoi genitori, ma che il dolore sarà sempre minore e prima o poi magari te ne farai una ragione" disse lui.
 
continuai a piangere.
 "ma stai davvero piangendo così tanto solo per quello?" mi chiese lui.
"mio nonno ha una grave malattia, è all'ultimo stadio, lui e mia nonna non me ne parlano mai facendomi capire che va tutto bene, ma so che probabilmente non gli resterà tanto da vivere, io non voglio perdere anche lui" dissi tremando e piangendo.
lui mi strinse ancora più forte "se può conosolarti io ti starò sempre accanto, qualunque cosa accada" disse lui guardandomi negli occhi, poi si avvicinò sempre più a me come se volesse baciarmi, ma io non ci riuscivo.
lo allontanai "scusami George ma io.. non me la sento" dissi asciugandomi le lacrime.
"si scusami, non dovevo, non volevo approfittare di un tuo momento di debolezza, mi era venuto normale" disse lui.
"non importa George, adesso vorrei tornare a casa" dissi asciugandomi le ultime lacrime che mi coprivano il viso.
"va bene, andiamo" disse lui alzandosi e porgendomi la mano per farmi alzare.
Prendemmo di nuovo quel vialetto e tornammo al motore, salimmo e lui mi portò a casa, arrivammo nel mio vialetto.
"Ciao George, grazie per avermi consolata" dissi.
"e di che, ciao Hayls" disse lui dandomi un bacio nella guancia, ci abbracciammo.
Stavo per entrare "e mi raccomando, tieni duro" mi disse lui.
"lo farò" dissi sorridendogli.
Entrai in casa, mi misi a tavola con i miei nonni.
"dove sei stata questo pomeriggio?" mi chiese mia nonna.
"sono uscita con un mio amico" dissi mangiando, stranamente.
"lo stesso che ti è venuto a prendere stamattina?" mi chiese poi.
"si" dissi.
"lui non lo conoscevo, l'hai conosciuto da poco?" mi chiese.
"si, un po' prima che iniziasse la scuola" dissi io.
"capito" disse lei.
Finimmo di mangiare, sparecchiammo, ci salutammo e poi andammo nelle nostre stanze. Mi misi nel letto e mi coricai cominciando a pensare, George era stato così carino con me, nessuno si era mai comportato così con me, mentre questi pensieri si facevano spazio nella mia mente mi addormentai, era la prima volta dopo tanto tempo che mi addormentavo con dei lieti pensieri.
...
 

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Capitolo 3
*** catch me now. ***



Mi svegliai di buon orario, mi preparai e mi vestii e scesi, Josh si era rirpeso quindi sarei andata a scuola con lui. Ero felice che sarebbe passato lui a prendermi, non perchè mi era dispiaciuto andare a scuola con George il giorno prima ma.. mi mancava Josh.
"Buongiorno!" dissi a mia nonna.
"Buongiorno tesoro, oggi ti passa a prendere Josh?" mi chiese.
"sisi, anzi vado, ciao nonna" dissi salutandola.
Uscii di casa e Josh mi aspettava con la macchina nel mio vialetto, entrai in macchina.
"Ciao!" dissi abbracciandolo "mi sei mancato ieri" dissi ridendo.
lui rise "anche tu" disse. "come mai oggi così di buon'umore?" mi chiese.
"perchè sono con te" dissi sorridendogli.
lui rise e mi diede un bacio nella guancia.

Arrivammo a scuola, posteggiammo e nel momento in cui uscimmo dalla macchina io e lui arrivò con il suo motore George, si tolse il casco e scese dal motore, era davvero bello. Quando mi vide mi sorrise e io feci lo stesso.
"ma a chi sorridi?" mi chiese Josh poi girandosi e vedendo George "Ah capito" disse lui diventando serio.
"ma capito cosa?" gli dissi ridendo.
"niente" disse lui freddo.
"ciao ragazzi" disse George raggiungendoci.
"ciao" rispondemmo noi.
Andammo in classe, io avevo la prima lezione con Josh e Jj, seguimmo per tutta la durata di essa, ci fu l'altra ora di lezione e poi andai al corso di canto, prima di arrivare nella sala mi incontrai con George e andammo lì insieme. 
"Chi canta?" chiese il prof.
"canto io?" dicemmmo nello stesso momento io e George.
"cantate entrambi!" disse lui.
"va bene" rispondemmo noi due.
"cosa cantate?" chiese Drew, una delle ragazze del corso.
"io pensavo ad uno dei duetti famosi, pensavo a Taylor Swift e Ed Sheeran oppure Demi Lovato e Joe Jonas" dissi io.
"vada per Joe Jonas e Demi Lovato, quale vorresti cantare? On the Line, Wouldn't change a thing, Make a wave?" mi chiese.
"On the line" dissi.
Partì la base (LINK), cominciammo a cantare, era bello cantare con lui, mi sentivo a mio agio. Finimmo di cantare, tutti ci batterono le mani.
"Siete stati bravissimi, sono così in sintonia le vostre voci!" disse Troy, sempre un ragazzo del corso.
"sono d'accordo!" disse il professore.
"grazie" dicemmo noi due.

Finimmo il corso e andammo a mensa, eravamo tutti al nostro tavolo che mangiavamo e parlavamo, quando finimmo facemmo l'ultima ora di lezione e poi uscimmo, Jj, Jaymi e Caterina se ne andarono, restammo io, Josh e George.
Andammo al posteggio quando vidi che Josh stava guardando qualcuno dietro di me e gli stava sorridendo. Mi girai e vidi Mandy, la ragazza che era venuta quest'anno in questa scuola che guardava Josh imbambolata, provai una certa strana sensazione dentro, ma quale? gelosia?
"Josh dovremmo andare" dissi dandogli uno spintone.
"si" disse lui.
"ciao George" dissi.
"ciao Hayley" disse lui con tono strano.
Salì sul suo motore e se ne andò. Io e Josh salimmo in macchina.
"ci stavi provando con Mandy?" sbottai improvvisamente.
"eh?" disse lui.
"vi sorridevate, tu e mandy" dissi.
"ti sbagli. O almeno non come vi sorridete tu e George" disse.
ma che stava dicendo? nella sua risposta c'era una punta di rabbia, come se lui fosse geloso di me e George, era insensato perchè tra me e George non c'era nulla.
"non c'è nulla tra me e George" dissi improvvisamente.
"ma lo vorresti, vero?" mi chiese lui.
"no" dissi.
per il viaggio restammo in silenzio, arrivammo nel vialetto di casa mia, lui posteggiò.
"e allora cosa vorresti Hayley?" sussurrò a due centimetri dal mio viso.
deglutii violentemente "c- cosa ti fa pensare che io voglio per forza qualcosa?" gli chiesi.
"non lo so, sembrava così" disse lui "quindi se io ti baciassi in questo momento tu ti allontaneresti?" disse lui.
deglutii un'altra volta senza rispondere, non sapevo cosa dire perchè nemmeno io sapevo se volevo baciarlo o no.
lui prese la mia 'non risposta' come un si avvicinandosi sempre di più a me, quando fu abbastanza vicino che i nostri nasi si sfioravano, appoggiò le sue labbra sulle mie. Avevo sempre pensato che lui avesse delle labbra bellissime, ma provarle non era la stessa cosa, il bacio si allungò per un po' quando mi allontanai.
"no josh" dissi.
"perchè no?" disse lui.
"non lo so ma io.. non ne sono sicura" dissi.
"di cosa non sei sicura?" mi chiese lui.
"non lo so Josh, ora devo andare. Ciao" dissi uscendo dalla macchina.
 
Entrai in casa, salutai i miei nonni e andai nella mia stanza a buttarmi sul letto
Passarono dei giorni, mio nonno peggiorava sempre di più. 
Era un giorno come tanti, arrivai a scuola con Josh, con cui praticamente non parlavo, feci tutte le lezioni con Caterina, Josh e Jaymi. A mensa mi sedetti al tavolo con Josh, Caterina, Jj, Jaymi e George. Non avevo parlato con Josh di quello che era successo, ci eravamo limitati a 'ciao' 'tutto bene?' e poi nulla. Quando mi ero baciata con Josh era stato strano, per uno strano motivo quando mi baciavo con lui nella mia mente era entrato il pensiero di George, cominciai a pensare a lui e mi sentii in colpa. Ma perchè mi sentivo in colpa? forse perchè tra me e lui stava nascendo qualcosa... no, non poteva essere.
Finirono tutte le lezioni, io Josh e George andammo al parcheggio, stavamo parlando quando una ragazza con i capelli neri, magra ma con forme e con gli occhi castani si avvicinò a noi.
"Ciao amore!" disse quella ragazza buttandosi sopra di George e poi baciandolo.
Perchè quella stava baciando George? lui si staccò.
"Paige, che ci fai tu qui?" gli chiese lui scioccato e stranito.
"sono venuta qui per te! ovvio no?" disse lei.
"forse è meglio che vi lasciamo soli anche perchè io devo tornare a casa, andiamo Josh" dissi un po' fredda andandomene seguita da Josh.
"Hayley aspetta!" gridò George, lo ignorai ed io e Josh andammo in macchina.
mentre eravamo in viaggio, in silenzio..
"che succede Hayley?" mi chiese Josh improvvisamente.
"non succede nulla, perchè?" dissi io.
"come perchè? in tutti questi anni mi era sembrato che tu provassi qualcosa per me, almeno un po', invece l'altro giorno ti ho baciata e tu ti sei staccata. Oggi quella ragazza si è avvicinata a George e quando l'ha baciato tu sei diventata gelosissima. Cosa succede Hayley?" disse lui fissandomi dritta negli occhi
"io non so cosa provo realmente per te, so che qualcosa c'è ma non so cosa. Ma l'altro giorno, quando mi hai baciata, io non so davvero perchè mi sono staccata, non lo so" dissi
"io lo so il perchè" disse Josh abbassando lo sguardo.
"sentiamo, perchè?" dissi io.
"Perchè tu stai cominciando a provare qualcosa per George, anche se non lo sai è così" disse lui.
 "io non provo qualcosa per George" dissi
"Hayls, il problema è che nemmeno tu sai cosa provi" disse Josh.
non risposi, forse era la verità, nemmeno io sapevo cosa provavo, insomma provavo qualcosa per Josh da anni, ma perchè quando l'avevo baciato avevo pensato a George? perchè George?
"Josh io.. dovrei entrare a casa" dissi aprendo la portiera e alzandomi.
lui mi tirò per il braccio "Hayls, io ci sarò sempre, lo sai questo. Vero?" disse guardandomi dritta negli occhi.
deglutii "si, lo so. Anche io ci sarò sempre" dissi mentre fissavo
 
Appena arrivai vidi la porta di casa aperta, trovai mia nonna seduta sul divano.
"ehi nonna, perchè la porta è aperta? dov'è il nonno?" gli chiesi.
lei si girò a guardarmi e notai i suoi occhi rossi "nonna che succede?" le chiesi sedendomi con lei e prendendole le mani.
"Hayley, amore, il nonno.. ci ha abbandonate" disse lei.
"ci ha abbandonate? nonna che stai dicendo?" dissi con la voce tremolante.
"il nonno è morto, sono passati ora quelli delle pompe funebri.. " disse lei mettendosi a piangere.
mi misi a piangere anche io e ci abbracciammo mentre piangevamo, sapevo che lui non ce l'avrebbe fatta a lungo, ma speravo che succedesse il più tardi possibile. 
"Hayley io vado a farmi una doccia" disse mia nonna piangendo e parlando con la voce tremolante.
lei se ne andò ed io rimasi lì a piangere, stavo per correre via da casa quando sbattei contro qualcuno nel vialetto di casa mia.
"Hayls, ehi ehi, va tutto bene" disse lui abbracciandomi e accarezzandomi la testa.
"niente va bene, tutto va uno schifo, voglio solo morire, non ce la faccio più!" dissi piangendo e gridando mentre parlavo.
"ehi non dire queste cose, cos'è successo?" mi chiese.
"mio nonno.. è morto" dissi piangendo ancora più forte.
lui mi strinse forte, cercando di consolarmi.

 
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