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All’epoca
ero ancora molto giovane e dimostravo circa 15 anni, avevo i capelli castano scuro
che mi ricadevano sulle spalle e i miei occhi castani spiccavano tra le
numerose lentiggini che avevo sul viso, ero abbastanza alta ma non molto magra.
“
Cosa c’è, Gordon? Perché mi hai
fatta venire?”, ero leggermente irritata per quella convocazione improvvisa, ma
anche se non volevo darlo a vedere da mio tono di voce si capì subito.
Nella
stanza c’era una vecchia scrivania con una sedia e un caminetto col fuoco
acceso; un uomo che sembrava avere una cinquantina d’anni mi venne vicino e mi
mise una mano sulla spalla.
“Mia
cara ragazza, ti ho chiamato perché credo che tu sia abbastanza grande da
reggere la ciò che ti sto per dire…”, nella sua voce c’era un sottile velo di
compassione.
Ero
molto curiosa e non potevo aspettare oltre, doveva dirmi tutto subito: “Cosa? Cosa devi dirmi?”. Gordon mi fissò per niente stupito:
sapeva che ero molto curiosa e non avevo molta pazienza.
“Calma,
calma. Una cosa per volta. Prima dimmi cosa stavi prima che io ti convocassi.”;
mi chiese cosa centrasse tutto questo con quello che doveva dirmi, ma conclusi che prima avrei risposto alle sue domande, prima
avrei ricevuto delle spiegazioni.
“Stavo
litigando con i miei compagni perché non volevano farmi entrare nel dormitorio.”
“
Sono sicuro che vorresti sapere il perché di questo comportamento da parte dei
tuoi compagni.”
“Si,
ma prima dimmi l’altra cosa…un momento non vorrai dirmi che ciò che vuoi dirmi
centra con il motivo per cui i miei compagni mi
escludono?!”
Gordon
annuì con la testa e poi disse:”Luna, ora sei un po’
solitaria e scontrosa, ma anche quando eri molto piccola e amavi conoscere
gente nuova tutti gli altri vampiri della tua età di escludevano, quindi il
motivo non è certo perché sei solitaria e scontrosa. Ma
allora perché? Questo è un po’ più difficile da spiegare…!,
rimase in silenzio per qualche secondo, poi continuò: “E’ il loro istinto
istinto che li che li porta a starti lontano…”
Io
lo guardai per qualche secondo, poi dalla mia bocca uscirono dei sussurri molto
bassi ma chiari: “Non capisco…”
Gordon
abbozzò un sorriso che però svanì subito.
“Lo
credo bene ragazza mia, è una cosa molto difficile.
Adesso, però, ascoltami. L’istinto li fa stare lontano da te perché tu sei
mezzo vampiro e… mezzo Lican (ovvero lupi mannari ^.^ nda). Tua madre era un
vampiro e tuo padre un licantropo e per la loro unione sono stati condannati.
La guerra fra i vampiri e i Lican è nata perché noi proibivamo questa unione, ma i licantropi la approvavano.”
Rimasi in silenzio; nella mia mente
scorrevano solo queste frasi: mezzo vampiro e mezzo Lican; tua madre era un
vampiro e tuo padre un licantropo; sono stati condannati…
Sussurrai
una frase diretta a me stessa: “Quindi è anche colpa mia se c’è questa guerra…”
“Cosa hai detto Luna? Non ho capito.”
Un
solo pensiero mi balenò nella testa: devo andarmene, devo scappare, ho bisogno
di pensare…
Usci
dalla stanza di corsa e Gordon non mi fermò, forse
perché non riusciva a immaginare quello che volessi fare.
Entri
nell’dormitorio senza badare ai ragazzi che mi
prendevano in giro; presi tutto quello che avevo, mi trasformai in un
pipistrello e volai fuori dalla finestra nella notte tenendo il mio zaino con
le zampe.
Mentre
ero in volo molti pensieri mi assalirono la mente:
ecco perché posso uscire di giorno per cui frequento una scuola di semplici
mortali; perché posso bere anche l’acqua e mangiare carne e frutta; ecco perché
divento un pipistrello rispettivamente più grosso da quelli in cui si
trasformano i miei compagni…
Grazie
mille per aver recensito o letto questa schifezza!!!
Vi prego di recensire anche questo capitolo per farmi migliorare.
Beh,
ora buona lettura (O.o?!?!) !!!
Kevin
Erano
appena le tre di notte, camminavo assorta nei miei pensieri con lo zaino sulle
spalle e una leggera brezza mi accarezzava il viso. Ogni tanto prendevo a calci
qualche sasso, non avevo una meta precisa, stavo semplicemente aspettando, di
malavoglia, che arrivassero le otto per poter andare a scuola.
Di
solito ogni notte la mia bocca assaporava il piacevole gusto del sangue ed io
lasciavo che quel liquido rosso mi scorresse per la faccia fino al collo, ma
quella nottenemmeno il mio istinto da
vampiro reclamava qualche goccia di sangue e questo accadeva solo perché la
rivelazione di Gordon mi aveva sconvolto talmente tanto da farmi isolare dal
resto del mondo per pensare.
Per
arrivare fino alla scuola c’era ancora un’ora di cammino e decisi che mi sarei
seduta davanti al cancello della mia scuola in attesa che arrivasse Laura, la
mia migliora amica, e anche se lei era un semplice mortale non badava molto
all’aspetto esteriore, ma soprattutto a quello interiore,e io e lei ci capivamo
semplicemente con uno sguardo.
Erano
circa cinque minuti che camminavo in direzione della scuola, ogni tanto alzavo
la testa per guardare il cielo con tutte le sue stelle che sembravano i
lampioni accesi di una grande città; più di una volta rimasi assorta nei miei
pensieri e andai a sbattere contro un muro o un albero, ma ora sbattei contro
qualcosa che non era affatto duro come la corteccia di qualche pianta.
Caddi
a terra, mi ripresi un attimo e mi scusai senza alzare la testa per non vedere
contro chi avevo scontrato. Appena mi rialzai mi accorsi di non avere lo zaino
e dopo essermi scostata una ciocca da davanti al viso notai che davanti a me
c’era un ragazzo, che dimostrava circa un anno di più di me e aveva gli occhi
verde scuro che brillavano nella notte mentre i capelli corti di un castano
chiaro si muovevano con il vento, e mi porgeva lo zaino.
Io
lo guardai e mormorai un grazie prima di riprendere lo zaino e ritornare sui
miei passi. Stavo per andarmene quando il ragazzo mi prese per un braccio e
disse: ”Ehi ragazza, cosa ci fai fuori a quest’ora di notte?”
Non
sapevo cosa rispondere, ma poi mi dissi che non erano fatti suoi se decidevo di
andare a farmi un giro nella notte fonda, per cui risposi con tono un po’
scontroso: “Non sono fatti tuoi!”
Il
ragazzo mi guardò trattenendo a stento una risata, poi mi domandò: “Come ti
chiami, ragazza?”. Mi venne spontaneo rispondere a quella domanda.
“Luna”
“Bene
Luna, io sono Kevin. Lo sai che è pericoloso andare in giro di notte in questi
tempi? Potresti incontrare un Vampiro o un Lupo-mannaro.”
Lo
guardai, mi trattava come se fossi una bambinetta di sei anni e di certo non
poteva sapere chi ero se no non mi avrebbe detto queste cose, decisi di
raccontare qualche storia così per fare.
“Io
non credo né ai lupi-mannari né ai vampiri, sono solo delle leggende e solo i
bambini ci credono, forse dovresti stare tu attento a non farti spaventare
dalle tue stesse fantasie.”
Kevin
mi guardò, ma l’espressione sul suo volto era stranamente indecifrabile e
inquietante. Decisi di andarmene, il prima possibile, lontano da quel ragazzo
così strano.
“Scusa,
ma ora devo salutarti perché devo andare a scuola.”
“Ma
se sono solo le cinque di mattina?!”
Non
sapevo più cosa rispondere per cui me ne andai senza dire una parola.
Quando
arrivai davanti al cancello della scuola erano appena le sei meno cinque,
pensavo ancora a Kevin e mi chiedevo il perché di quelle domande, ma poi mi
distrasse l’alba e rimasi per molto tempo a fissare il sole che splendeva in
alto nel cielo e mi domandai come facessero gli altri vampiri a sopportare di
non poter mai vedere le splendida luce che emetteva quella stella per tutto il
giorno…
Ad
un tratto uno strano rumore mi fece ritornare alla realtà e notai che sopra una
grossa quercia c’era un animale simile a un enorme cane o gatto, chiusi gli
occhi un istante per assicurarsi che non mi fossi addormentata, appena mi
risvegliai nell’albero non c’era più nessuno.
Sussurrai
a me stessa: “Per un attimo mi era sembrato di vedere…di vedere un Lican…no,
non è possibile…il sole è ormai sorto e questa notte non c’era nemmeno la luna piena…”
Fino
all’arrivo di Laura, verso le otto meno un quarto, rimasi a fissare l’albero
nel caso che la creatura si fosse rifatta viva, ma non vidi più niente di
simile a quell’animale sull’albero.
Durante
la lezione di storia venni interrogata e non presi un gran bel voto dato che
pensavo sempre a Gordon, a Kevin e alla creatura sull’albero.
All’uscita
da scuola io accompagnai Laura a casa e a circa metà del tragitto, lei si
fermò.
“Lu,
oggi sembri particolarmente distratta…si può sapere cosa hai? A me puoi dirlo,
lo sai.”
Forse
potevo davvero dirgli tutto, ma mi avrebbe creduto? O mi avrebbe preso per una
pazza? Probabilmente la cosa migliore da fare era non dirle niente, almeno per
ora…
“Niente…niente
di importante…”
Laura
non era molto convinta della mia risposta, comunque annuì in segno di assenso e
ricominciammo a camminare verso casa sua.
Ad
un tratto sentii qualcuno che mi chiamava e quando mi voltai e vidi Kevin che
mi salutava agitando una mano.
“Luna,
ma lo conosci quel ragazzo”
“In
effetti…ma solo da poco!”
“Come
sei fortunata in amore!!! Quel ragazzo è veramente carino!!!”
“Forse…ma
ti assicuro che invece il suo carattere non è affatto carino…”
Laura
non mi rispose e fissò Kevin che mi stava venendo incontro.
“Ciao!
Dove vai? A casa?”
“Scusa,
ma…”
“Ciao,
io sono Laura, la mia migliore amica di Luna.”, m’interruppe la ragazza che
avevo accanto.
Kevin
le sorrise e poi disse: “Piacere, Laura, io sono Kevin.”, detto ciò si girò
verso di me: “La stavi accompagnando a casa? Posso venire anche io?”
“No,
mi disp…”, Laura mi tirò una gomitata allora io mi corressi a malavoglia: “Ma
ceeeeeeeeeeeeeeeerto…con piaceeeeeeeere!!!^____^’’’’’ ”
Arrivati
davanti alla casa della mia migliore amica, Laura mi prese da parte.
“Ehi
Lu, quello lì te lo devi curare bene! E’ veramente figo e anche il suo
carattere e bello!!!”, detto ciò ci salutò e salì in casa sua.
“Kevin,
ma si può sapere cosa vuoi? E poi come hai fatto a trovarmi?”
“Volevo
semplicemente sapere dove abitavi. Trovarti è stato molto semplice, è bastato seguirti
dopo l’uscita da scuola.”
“Al
momento non abito da nessuna parte, non chiedermi il perché. Ora devo trovare
un posto dove mangiare qualcosa. Ma tu non ci vai mai a scuola?! O_o?”
“Sono
uscito da poco da scuola e lo zaino lo già portato a casa mia; comunque che ne
dici di venire a mangiare qualcosa con me?”
Accettai
infondo non avevo nulla da perdere.
Prendemmo
i nostri motorini e andammo a mangiare in un bar verso la periferia della
città; c’erano della camere in un piano superiore ed era un locale molto antico
a cui non avevo mai fatto caso, forse perché non passavo mai da quelle parti.
Comunque
Kevin conosceva tutti lì dentro e appena mi presento ad alcuni suoi amici loro
mi guardarono storto. Kevin mi lasciò per qualche minuto da sola in un tavolino
mentre lui parlava un po’ ai suoi amici e ordinava qualcosa da mangiare.
Dopo
circa dieci minuti mi raggiunse, insieme ai suoi amici che ora mi sorridevano,
e con le mani reggeva un vassoio con sopra due birre e due panini con della
Milanese e dell’insalata.
“Allora
Luna, questo e Lucas”, un ragazzo alto con capelli e occhi castani mi porse la
mano e io la strinsi, “lui e Lucius”, un ragazzo abbastanza più alto di me, con
gli occhi neri come la pece e i capelli castano scuro, mi mise una mano sulla
spalla e mi sorrise, “questa,invece, è Erika”, una ragazza alta più o meno come
me, con i capelli lunghi e biondi e gli occhi verde foglia, mi strinse la mano,
“e questa e Alessia, la mia sorellina di cinque anni. ”, una bambina spuntò da
dietro gli altri ragazzi e mi fisso sorridendo (vero che è una amore? ^.^
ndkevinSi! ^.^ ndaperò è ank una peste… è.é’’’… ndkevinNn c credo!!! è.é!!! nda)
Stare
insieme ai quei ragazzi mi piaceva, mi faceva sentire diversa e nessuno di loro
mi escludeva, inoltre più guardavo Kevin più scoprivo che mi piaceva e questo
mi rendeva strana ma anche molto felice.
Alessia
si era addormentata sulle mie gambe e quando Kevin se ne accorse decise che
sarebbe stato meglio se l’avesse portata a casa; così mi sorrise e dopo aver
preso in braccio sua sorella la portò in una stanza al piano di sopra.
Immaginai
che il padrone del locale fosse suo padre e quindi che lui e sua sorella
vivessero lì, pensai di chiedere a Kevin di poter passare la notte lì dato che
non sapevo dove andare, così lo raggiunsi al piano di sopra.
“Kevin,
senti, come ti ho già detto non ho una casa al momento, quindi mi chiedevo se
avessi potuto ospitarmi tu per la notte…”
Lui
mi squadrò con gli occhi per qualche secondo, poi mi sorrise.
“Va
bene. Dormirai insieme a mia sorella perché solo lì c’è un letto in più e le
altre stanze sono gia occupate. Ok?”
Sono in
ritardo? Direi proprio di si… Ma ora sono tornata,
contenti? ^.^ (NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!MA
PERCHÉÈÈÈÈ!?!?!? ç.ç ndtutti)
|puntando
un mitra su tutti|
Come? Scusate ma non ho sentito bene? è.é
(Evviva!!!!sei tornata!!!! ^___^’’’’’’’ ndtutti)
sono molto facili da corrompere. ^___^ Kmq sono in ritardo per motivi più k giusti, ma mi dispiace cmq…
SCUSSSSSSSATTTTEMIIIIIIIII!!!!!!
Recensite, vi
prego!
Le Guide
E’ ora…………..l’ora è
arrivata……….te lo ricordi vero?L’ora è ormai
giunta…………sei diversa e quindi la tua ora giunge adesso!…………
Mi svegliai di colpo, ero tutta sudata. Avevo sognato Gordon
che mi parlava, ma non mi ricordavo il senso di quello che mi aveva detto, i
miei ricordi riguardo a quel sogno stavano svanendo…
Alessia si rigirò
nel letto e io temetti di averla svegliata, ma poi la bambina
rimase nuovamente immobile e io mi avvicinai a lei.
Ero abbastanza
vicina da sentire il suo respiro e il suo battito del cuore, poi qualcosa si
risvegliò in me: scostai con una mano i capelli dal viso della bambina e rimasi
a fissare l’arteria che pulsava sul collo di Alessia.
I miei canini si
allungarono e i miei occhi diventarono di un colore rosso sangue, mentre la mia
pelle si schiariva sempre di più.
Ero pronta a
mordere il collo di Alessia, ma all’improvviso spuntò
da sotto le coperte un cucciolo di lupo rosso che incominciò a ringhiarmi
contro.
Per lo spavento
caddi a terra con un tonfo. Kevin irruppe nella camera
seguito da un grosso lupo grigio che mi saltò addosso; poco prima di
svenire vidi Gordon e gli altri vampiri guerrieri con ognuno un pipistrello
sulla spalla.
Quando rinvenni ero
sul letto legata e attorno a me c’erano Lucas, Lucius,
Erika e Kevin con in braccio sua sorella; io guardai quest’ultima e sorrisi, ma
Alessia sembrava terrorizzata e si strinse ancora di più al fratello. Tutti mi
fissavano, io cercai di alzarmi, ma ebbi un capogiro e ricaddi sul letto. Notai
che nel tappeto al centro della stanza c’erano cinque lupi tra cui un cucciolo.
Ad un tratto mi
ricordai tutto quello che era successo durante la notte e fui attraversata da
un tremito di paura: il mio terrore era pensare a quello che mi avrebbero fatto
ora che sapevano chi o cosa ero…
-Luna, avresti
dovuto dircelo, almeno non ti avrei fatto dormire con
mia sorella…-
-Ma io non volevo che succedesse! E poi…-
-E poi cosa? Non credi di doverci dare delle
spiegazioni? è.é?
-E poi…io non ci
capisco più niente…chiedetemi pure qualunque cosa-
-Luna, allora dimmi
una cosa: come mai un vampiro esce di giorno e come mai non riesce a
riconoscere un semplice umano da un lupo-mannaro? O.O?
Ci pensai un po’
su: era il caso di dir loro che ero mezzo Lican per
farli preoccupare ancora di più? Meglio di no, anche se mi pareva di aver
capito che pure loro erano Lican, non potevo e non riuscivo ancora a dirglielo.
-Vedi Kevin, io
sono un vampiro, è vero, ma sono anche mezzo mortale… ora posso
chiederti una cosa io? o.o’’’’?-
-Si, dimmi pure.-
-Siete Licantropi? Anche Alessia? O.o?-
Kevin mi fissò
sorridendo.
-Si, siamo tutti
Licantropi qui a parte te. Anche Ale lo è, e per questo motivo ti ho chiesto
come mai un vampiro non riesce a capire di che razza è la sua preda.-
-…Forse perché il
mio lato umano vede il Lican come un essere simile a lui e quindi non riuscivo
a distinguerlo… -.-“”””
-Dimmi
Vampira, tu hai mai
combattuto?- mi chiese Lucas.
-Veramente no, e
non chiamarmi Vampira: io ho un nome che è Luna! è.é -
-Sei presuntuosa,
Vampiretta!!! Comunque se non hai mai combattuto è
logico che tu non ti sia mai accorta del fatto che non sai riconoscere un Lican
da un semplice mortale!
-CAZZO, LUCAS!!!! COME TE LO DEVO DIRE CHE IO HO UN NOME?!?! E POI L’HO SCOPERTO DA POCO DI ESSERE MEZZO UMANO!!! è_____________é-
Lucas si spaventò
per il mio urlo improvviso.
-Luna, ma quanti
anni hai?- continuò Kevin. Io mi calmai un poco nel
sentire la sua voce calda e sicura.
-154 e questa
notte, a mezza notte, ne faccio 155, e voi? ^^?-
-Erika ha la tua
età, Lucius e io 160 anni, Lucas 165 e Alessia 75 da oggi. Ma
si può sapere a che età vi fanno combattere? Noi iniziamo appena abbiamo 100
anni.-
-Noi finché non
abbiamo 185 anni non andiamo a combattere. U.U”””-
-E perché così tardi? O.o???
-Perché
finché non abbiamo la Guida non ci fanno combattere. Se non sbaglio quei lupi sono le vostre
Guide, ma a che età li ricevete?-
-Appena abbiamo 75 anni,
quando avviene anche la nostra prima trasformazione.-
-Se ho capito bene
alla prossima luna piena Alessia muterà per la prima
volta. Ma quand’è la luna piena più vicina? o.o?-
-Questa notte. Noi
riusciamo a controllarci, ma lei ancora no. Questa sera è meglio se vai via.-
Io annuii con la
testa. Non volevo andare via, ma non avevo altra scelta.
Oggi non c’era
scuola per cui passai tutto il tempo con Kevin e gli
altri cercando di rifarmi amica Alessia, che era ancora terrorizzata per quello
che era accaduto durante la notte. Fu difficile, ma dopo qualche ora io e Ale eravamo di nuovo come sorelle.
Alle cinque di sera
Kevin mi disse di incominciare ad andarmene, così uscii, presi il motorino e
andai vicino a dove abitava Laura. Li vicino c’era un
bar, io vi entrai e mi presi un Bakardi. Mentre bevevo continuavo a chiedermi
che cosa sarebbe accaduto quella notte dato che anche
io ero mezzo Lican, poi mi dissi che se non era mai successo nulla, neanche ora
sarebbe stato diverso.
Stavo passeggiando
per Parco Maggiore, quando la campana dell’ campanile
suonò le otto. Avevo fame, ma in tasca avevo solo 3euro e 50, così mi presi un
panino in un baretto e poi tornai al parco.
Suonarono le 9 e io
mi addormentai accarezzata da un fresco venticello. Mi svegliai di soprassalto
quando la campana suonò mezza notte.
Un lungo ululato
ruppe il silenzio e davanti a me cadde una pioggia di fiammelle blu e gialle.
Dopo qualche secondo un lupo e un pipistrello si materializzarono
davanti a me dove erano cadute quelle fiammelle.
-Luna, siamo noi,
siamo le tue guide.- mi disse la lupa, o forse me lo immaginai, perché la sua
bocca non si mosse; comunque quell’animale aveva una
voce così dolce e sicura che io mi fidai fin dall’inizio. Poi anche il
pipistrello parlò.
-Luna,
sei stupita di vederci
in due vero? Eppure dovresti capire che se sei mezzo Lican e mezzo Vampiro non puoi avere solo uno di noi, e non puoi neanche averci per
metà…allora eccoci qui…-
Continuai a fissare
i due animali e per qualche secondo nessuno disse nulla. Poi mi feci coraggio.
- M-ma scusa…un Vampiro riceve la Guida a 180 anni…io ne ho solo
154…-
La lupa mi si avvicinò
lentamente e la sua voce mi giunse di nuovo alle orecchie.
-Luna…Luna…innanzi
tutto tu hai 155 anni da quando è suonata la mezza notte…e poi i licantropi
ricevono molto prima dei Vampiri la loro guida, per cui
anche tu l’hai ricevuta prima rispetto agli altri Vampiri…
Silenzio…la lupa e
il pipistrello tesero le orecchie…un grido acuto squarciò l’aria e qualcosa
piovve da cielo strappandomi la manica del giubbotto.
Guardai il cielo e
vidi una grande nube nera formata da tanti uccelli…no,
forse non erano uccelli…quelli erano pipistrelli…erano i Vampiri…
-LUNA, CORRI!!!!!!!!!!! SCAPPA!!!!!!!!- mi
urlarono il pipistrello e la lupa all’unisono.
Incominciai a
correre seguendo le mie Guide. Guardai nuovamente il cielo e vidi…la luna! Il
mio cuore incominciò a battere all’impazzata, continuavo a correre ma ero
stanca…troppo stanca per continuare…!!! Mi fermai
ansimando e le mie due guide mi guardarono…
Il mio cuore
continuava a battere, ma non mi sentivo più stanca…ma sembrava quasi di
rinascere…
Urlai verso la luna…un
secondo…un minuto…non ero più io e le mie Guide erano diventati
fasci di luce mentre mi penetravano dentro.
Ululai e le ali mi
si spalancarono…avevo fame…avevo sete…
Spiccai il volo
mentre la nube nera scendeva verso terra…
Ok raga!!! Credevate che fossi morta e invece…eccomi di nuovo qui
con il nuovo chappy!!!! Prima di incominciare rispondiamo alle recensioni…
XWitchRita:Ehi, ma allora sono
davvero prevedibile…. ç.ç Ops…forse hai ragione….la mia fic è un po’ incasinata…… U.U””””””” Voto 10? Ma è
Troppo per
me….. ^///////////////////^ kmq grazie di cuore per la
recensione!!!! ^///////////////////^ Sono ultra felicissima!!!!!
XDafne: “Omb” a chi? è.é”””””””” Sembra che stai meditando………… -.-“”””””””” Kmq
in teoria non doveva far tanta paura, ma tu te la fai sotto x
Ogni
cosa……. -.-“””””””” Kmq grazie di tutto!!!!!! Ti voglio tanto, tanto bene!!!!!
^.^ p.s. MI MANKI!!!!
XLulumiu: sinceramente,
sinceramente mi chiedo anch’io come farà a continuare a nascondere a quelli di
essere un mezzo-Lican… ^.^( ma se sei
L’autrice
dovresti saperlo…. -.-“”””””” ndtuttiAh
si? Beh, allora lo so! ^.^ nda…….-.-“”””””” ndtutti)! Grazie per la tua recensione!!!!!
^.^
Scusate tanto
tanto x il ritardo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ritorno
a “casa”
Appena
aprii gli occhi feci fatica a mettere a fuoco il
paesaggio attorno a me. Una leggera brezza mi accarezzò il corpo. Dopo qualche
secondo riuscii a capire dove mi trovavo: ero in una
piccola casupola di legno e attorno a me era pieno di fasci di fieno coperti
con vecchie coperte.
Mi
alzi e mi accorsi che accanto a me c’erano le mie due
Guide anch’esse ancora mezze addormentate.
La
casupola era illuminata da una forte luce che penetrava da una
grande buco nel soffitto.
Mi
guardai e mi accorsi di non avere nulla addosso, arrossii stringendomi le
spalle. Presi una di quelle coperte che coprivano i fasci e, dopo essermela
messa sulle spalle, uscii. Fuori splendeva un forte sole. Mi accorsi di
trovarmi in collina non molto distante dalla periferia città. Ero stanca e
affamata.
Incominciai
a scendere verso valle e le mie Guide mi seguirono. Dopo qualche minuto di
cammino mi girai a guardare la lupa e il pipistrello dietro di me.
-Come
vi chiamate?- chiesi con tono curioso.
-Non
lo sappiamo…sei tu che ci devi dare un nome…- disse la
lupa tranquilla.
-Io?
O.O? Non lo sapevo….
Silenzio.
Tutti e tre ci fermammo.
-Xend
e Sfoxen- dissi improvvisamente. Il pipistrello mi guardò.
-Io
sono Sfoxen?- mi chiese.
-Si…-
poi aggiunsi guardando la lupa -e tu sei Xend.-
Le
due Guide mi annuirono e poi riprendemmo il cammino.
Arrivammo
in città verso mezzo giorno. Decisi di dirigermi nel bar in cui avevo
conosciuto Alessia e gli amici di Kevin.
Appena
varcai la porta del bar mi osservarono tutti. Io
arrossii: non era affatto piacevole avere solo una coperta a dosso ed essere
per questo al centro dell’attenzione.
-Ehm…
^////^””” c’è Kevin?-
-No,
non è ancora tornato, questa notte Alessia, appena si è trasformata, è scappata
mentre Kevin era distratto e allora si sono messi a cercarla.-
-Oh,
Lucas!!!! Come sono felice di vederti!!!!- lo abbracciai.
-Ok,
ok…. -////-“”” ora saliamo in camera, poi mi spiegherai
tutto…-
Mentre salivamo al piano superiore, la gente non smetteva di
fissarmi, e io non smettevo di arrossire.
-Allora,
io rimango in corridoio, tu ti vesti in camera e quando hai finito io entro.-
Mi
misi un paio di jeans e una maglia, poi feci entrare Lucas con il suo lupo.
-Posso
chiederti una cosa, lucas?
-Certo.-
-Ti
sembra il caso di dire, come se niente fosse, che Alessia si è trasformata?!-
-Perché, scusa?-
-Ma come perché?! Gli umani non devono sapere della nostra
esistenza!!! Quando eravamo giù al bar lo hai fatto
sapere a tutti!!!-
-Vuoi
dire che non te ne sei accorta?- rise.
Io
lo guardai stupita e arrabbiata allo stesso tempo.
-Accorta
di cosa?-
-Ok,
non te ne sei accorta… In questo bar ci sono solo Lican!!!
Non hai visto tutti i lupi che ci sono?-
Io
lo fissai strabiliata.
-In
effetti…mi ero chiesta come mai ci fossero tanti cani in giro…-
-Cani?
Hai detto CANI? AH AH AH!!!!! AHAHAH!!!! NON è
POSSIBILE CHE TU NON SAPPIA DISTINGUERE UN CANE DA UN LUPO!!!
AH AH AH!!!! AHAHAH!!!!-
Gli
mollai un ceffone sulla guancia.
-Non
mi sembra io caso di prendermi così in giro…!!!
è////é****-
-Non
vedo perché non dovrei prenderti in giro…comunque
scusami…- sogghignò tenendosi una mano dove lo avevo colpito.
Strinsi
i pugni senza dire niente.
-Allora…loro
chi sono?- indicò le mie Guide.
-Xend
e Sfoxen, le sue Guide, piacere di conoscerla- disse il pipistrello con una
specie di inchino a mezz’aria.
Lucas
mi guardò stupito.
-Guide?
Un lupo è un pipistrello? Ci nascondi qualcosa?- aveva uno sguardo severo e
impassibile, -allora?-
Abbassai
la testa.
-Io….io
ve lo avrei detto…prima o poi…-
-Detto
cosa?-
-Che…che
non sono mezzo vampiro e mezzo umano, ma mezzo vampiro e mezzo Lican…-
Il
suo sguardo mi trafisse il petto lasciandomi senza fiato. Xend uggiolò mentre
il lupo di Lucas ringhiava profondamente.
La
porta si aprì di scatto e Kevin entrò seguito da altri Lican.
-Ci
serve il tuo aiuto: Alessia è stata presa dai Vampiri.- mi disse.
-Aspetta
un attimo, credo che tu debba sapere qualcosa…- Lucas
disse a Kevin quello che io avevo appena detto a lui.
Passo
qualche secondo in cui nessuno disse niente.
-Ok,
ammetto che la tua scelta di non dirci niente è stata sbagliata, ora però ci
serve il tuo aiuto: tu andrai dai Vampiri a riprendere mia sorella, noi ti
copriremo- se ne andò visibilmente incazzato.
Andammo
verso la sede dei Vampiri.
-Erika…ma
perché Lucas e Kevin sono così arrabbiati? Ho capito che ho sbagliato ma non mi
sembra una cosa così grave…- mormorai.
-Perché? È una storia lunga….vedrai che scoprirai tutto l’esito di
questa storia… poco a poco…- andò a parlare con Lucius.
-Ma…
come faccio a capire l’esito se non conosco l’inizio
della storia?- dissi fra me e me.
!
Camminammo
a lungo per un sentiero che io conoscevo bene: alberi secchi e rovi mostravano
il limite del sentiero impedendo alla luce di filtrare, creature della notte
vegliavano anche durante il giorno provocando rumori sinistri e inquietanti. Il
sentiero non aveva curve: proseguiva dritto attraverso la foresta. Le foglie secche
che ricoprivano il terreno scricchiolavano al nostro passaggio.
Ad
un tratto dal fitto del bosco si intravide un imponente
cancello scuro che segnava l’inizio dei peggiori momenti della mia vita. Dietro
al cancello si ereggeva un maestoso castello nero.
Un
rumore di battiti d’ali echeggiò nell’aria rompendo il silenzio spettrale
venutosi a creare.
Molti
sguardi si posarono su di me.
-No…non
sono loro… il battito di un vampiro e più profondo e irregolare…- risposi a quegli sguardi.
-Se lo dice lei…- mormorò qualcuno.
Kevin
mi si avvicinò, -Sei perdonata per quello che non c’hai
detto. Ora ti prego: aiutami a riportare indietro mia sorella.-
Un
bacio dolce mi diede coraggio.
-Sei pronta?- disse Kevin staccando la sua bocca dalla mia. Io
annuii silenziosamente.
Il
mio spirito di Lican venne represso mentre spiccavo il
volo e varcavo il cancello lasciando Xend al di là delle sbarre: non sarebbe
riuscita ad entrare ed ora ero solo mezzo Vampiro. Atterrai davanti al portone
di legno e Sfoxen si separò da me.
Mi
girai a guardare la strada completamente deserta dietro di me e constatai che i miei amici si erano nascosti bene.
-Ok……sono
tornata a “casa”-
Il
portone si aprì silenzioso mostrandomi le buie stanze, io lo
varcai affatto tranquilla.
Allora…eccomi
nuovamente qui con un altro chappy. Non posso dirvi altro che….SPERO CHE VI
PIACCIA!!!
Ah, una cosa:
questo chappy è dedicato alla mia amica Marzia (anche se lei vorrebbe tutto il
libro… ndaIO????????
ndmarzia)
Verità?
Buio.
Intorno a me c’era solo buio. I miei occhi diventarono gialli e riuscii a
vedere.
-Guarda,
guarda chi è tornata…- a queste parole seguì una
sonora e maliziosa risata. Mi voltai per capire chi avesse
parlato, anche se sapevo già di chi era quella voce…
-Kian…-
già, era proprio lui: un mio vecchio compagno di dormitorio. Lo
fissai con sguardo assente e indecifrabile: un tempo quel Vampiro mi era
piaciuto…quasi quanto mi piaceva ora Kevin… e forse mi piaceva ancora ora, mi
piacevano i suoi capelli biondi, mi piacevano i suoi occhi azzurri, mi piaceva
il suo atteggiamento: troppo malvagio per essere solo un semplice Vampiro…
-Allora
ti ricordi di me?! Credevo che ti fossi dimenticata di quello che era
successo…- mormorò con tono come se mi stesse prendendo in giro.
Qualche
anno prima, in una notte di luna nuova due ragazzi
camminavano in una piccola città… in quella notte Luna assaggiò per la prima
volta il sangue di un mortale. Gli era compagno Kian e le loro prime prede
furono due innocenti innamorati…
-Tutto
quello che ti ho insegnato: la caccia, il volo e il piacevole sapore del
sangue… non l’hai scordato, vero?- aggiunse dopo
qualche secondo di silenzio.
Lo
guardai e mi domandai che cosa volesse da me.
-No,
non l’ho scordato… ma cosa vuoi da me?-
-Cosa
voglio? Rivelarti il tuo passato- disse con
semplicità.
Lo
guardai storto: ma dove voleva arrivare? E cosa ne
sapeva del mio passato?
-Il
mio passato? E cosa sai del mio passato?- domandai
-So
dei tuoi genitori… loro sono stati uccisi dai Lican.- mi disse
appoggiandomi una mano sulla spalla con uno sguardo che sembrava pieno di compassione. Io mi ritrassi, quasi spaventata…
incredula e spaventata solo per quelle semplici parole…
-Io…io…no…non
è possibile…NON E’ VERO!!!! CHI TE LO HA DETTO????- urlai improvvisamente.
-Non
importa chi me lo ha detto, importa la verità- disse
avvicinandosi sempre di più a me.
Io
corsi via ripensando alle parole di Kian.
Corsi,
corsi e corsi ancora, salendo scale, percorrendo corridoi, varcando porte… poi
arrivai davanti al mio vecchio dormitorio e vi entrai chiudendo subito la
porta.
Ansimai.
A quell’ora non c’era nessuno perché tutti i Vampiri erano a caccia… tutti a
parte Kian…. Già, e ora dov’era? Lo avevo seminato da un po’... no, non ero
molto sicura di essere riuscita a seminarlo… e avevo ragione.
-Lo
so, Luna… è difficile da accettare il fatto che i tuoi
genitori siano stati uccisi dal quei sporchi Lican… Ma lascia, lascia che ti
consoli io…perché l’altra cosa che voglio sei te!- mi si avvicinò, troppo per i
miei gusti… mi mise le mani sui fianchi, mi butto sul divano li vicino e mi
baciò. Al inizio non reagii, ma poi spinsi via Kian.
-No,
Kian. Lasciami. Lasciami stare- il mio sguardo era
serio e arrabbiato, ma lui sorrideva, sogghignava, quasi con malizia.
-Ma come? Io ti piacevo.-
-Dici
bene, ma piacevi… ora non più-. Perché?
Perché dovevo sempre mentire anche a me stessa? Non
potevo semplicemente dire che mi piaceva, ma ora non potevo, e in fondo non
volevo, stare con lui? No, invece no, dovevo sempre mentire a me stessa…perché mi veniva spontaneo mentire a me e agli altri… ma facevo
bene? Questo non lo so.
-No
cara, ora tu starai con me, perché io so di piacerti.-
disse. Sentii Sfoxen dietro di me: era pronto a difendermi.
-No,
Sfox. E’ troppo pericoloso. Tu vai a cercare Alessia,
a Kian penso io.- sussurrai e Xend obbedì silenzioso.
-Cosa
hai detto?-, chiese Kian, curioso.
-Ho
detto che io non starò mai con te-
-E invece tu starai con me- queste parole mi spaventarono. Kian
mi guardò e i suoi occhi passarono dall’ azzurro al
rosso sangue, i suoi canini si allungarono. Mi prese, mi ributtò sul divano e
mi sfilò le scarpe; questa volta non riuscivo proprio a liberarmi.
-Lo
capisci? Lo capisci ora che siamo fatti per stare insieme?- una voce glaciale,
paurosa, tremenda usci dalla sua bocca.
-No!!!!....- il mio grido fu interrotto da un suo bacio. Le sue
mani mi accarezzarono la schiena e poi arrivarono al reggiseno mentre lui
continuava a baciarmi. Niente, non potevo reagire… mi sentivo
debole, arresa, priva di forze… ero nella sua morsa, nella morsa di un Vampiro…
Mi
sbottonò il reggiseno e poi passò a togliermi la camicia. I miei occhi erano
vitrei mentre lui faceva quello che voleva di me.
La
camicia era già per terra e ora toccava al reggiseno. Un secondo e questo indumento fu buttato accanto alla camicia. Lui
incominciò ad accarezzarmi il seno, a baciarlo e io lo assecondavo come se non
fossi più me stessa.
Poi
appoggio la sua bocca vicino al mio cuore e mi morsicò,
i suoi canini mi entrarono nella carne. Io urlai un urlo senza voce e i miei
occhi persero ogni espressione. Se prima avrei avuto qualche possibilità di
sfuggire alla sua morsa, ora non ne avevo più. Mi
sentivo parte di lui, e quando le sue mani mi sfilarono i pantaloni, io feci un
sorriso strano, satanico, lasciando che anche i miei canini crescessero. Ero
solo in mutande e guardavo assente Kian che si spogliava davanti a me. Poi si
mise a cavalcioni sopra di me e ricominciò a baciarmi senza smettere.
Dopo
qualche secondo le sue mani accarezzarono l’elastico delle mie mutande,
spingendolo sempre di più verso le gambe. Quando ormai
la mia mente non reagiva e non pensava più, ma seguiva solo Kian, qualcuno
irruppe nel dormitorio e allontanò Kian da me. Ci fu una rissa e poi mi
addormentai in un sonno senza sogni.
!
Qualcosa
di freddo mi bagno la faccia. Mi svegliai: ero sul divano e addosso avevo solo
le mutande e la mia camicia, che però era sporca di sangue vicino al petto. Non
ricordavo cosa fosse successopoco prima e neanche come mi ero ferita li
dove mi usciva il sangue. Una cosa però me la ricordavo:
della parole…”i tuoi genitori sono stati uccisi dai Lican”; quelle parole mi
riecheggiavano nella mente in continuazione.
Mi
guardai intorno e vidi Kevin seduto accanto a me.
-Ma
che è successo?- chiesi.
-Vedo
che il mio bicchiere d’acqua fredda ti ha svegliato-
mormorò Kevin.
-Già…-
-Dimmi,
credi che facendoti un Vampiro aiuti mia sorella?- mi disse
con tono severo.
-Ma…ma io…farmi un Vampiro?-
-Già…quel
vampiro- indicò un ragazzo legato a una sedia che
fissava Kevin con uno sguardo furente.
-Kian?
Io mi sono fatta Kian?- non ci potevo credere, non
riuscivo a crederci, ma mentre continuavo a guardare il Vampiro, pezzi di ricordi
mi riaffiorarono nella mente… e in questi ricordi c’era anche Kian.
-Diciamo,
quasi fatta…- rispose lui senza badare al mio sospiro di sollievo
che feci dopo queste sue ultime parole.
-E’
tutta colpa di questo stupido Lican se il piano di Gordon è fallito…- mormorò sommessamente
il Vampiro, subito dopo io e Kevin ci girammo a
guardarlo.
-Come
Gordon? Come sapeva che ero qui?- chiesi con il fiato in gola.
-Vi
ha visto, o almeno le Guide dei Vampiri Guerrieri vi hanno visto… lui voleva
farti tornare da noi, dalla nostra parte: non puoi restare con coloro che hanno ucciso i tuoi genitori! I Lican! Capisci? Sono
stati loro ad ucciderli! Credimi!!!- urlo Kian. Kevin prima
lo guardò stupito, poi gli si avvicinò e gli tiro un
pugno in pancia facendolo tacere immediatamente. Le lacrime incominciarono a
rigarmi le guance e Kevin se ne accorse.
-Luna,
non devi credergli.- mi disse con voce dolce e piena di affetto.
-Io
non gli credo, Kevin…ma devo pensare…- detto ciò, indossai i miei vestiti e me ne andai continuando a piangere.
!
Xend
e Sfoxen mi raggiunsero nel corridoio.
-Sfoxen,
hai trovato Alessia?- dissi cercando di nascondere le
lacrime.
-No
e allora ho avvertito Kevin di quello che ti stava succedendo.- mi rispose. Mormorai un “grazie” e poi pensai a dove poter
cercare Alessia…
-Ma certo! Perché non ci ho pensato
subito?!- mi diedi una pacca sulla fronte, -Alessia è nella stanza di Gordon!!!-
aggiunse vedendo gli sguardi perplessi delle sue due Guide, ma Sfoxen e Xend rimasero
perplessi e allora chiesi loro: -Che c’è?-
-Che credi che sia nella stanza di Gordon te lo avevamo letto nei
pensieri, ma dov’è sta stanza?- risposero le mie due Guide all’unisono.
-Ah…
aspettate un attimo che non mi ricordo… ah! Ecco! Di qua!- disse salendo una
scalinata, pensando sempre e comunque alle parole di
Kian e chiedendosi: chi dice la verità?
Prima di tutto volevo avvertirvi che la prima parte di questo chappy è
un dialogo tra Gordon e la sua Guida, x cui, in questa
Prima di tutto
volevo avvertirvi che la prima parte di questo chappy è
un dialogo tra Gordon e la sua Guida, x cui, in questa parte, sarà lui a
raccontare in prima persona.
Allora…Buona
lettura!!!! ^^
X Fanny-chan: ho ricevuto la tua e-mail
^^. Tranquilla, non ti ho preso per pazza ^^ l’unico pazzo qui nei dintorni e
Ghish…. (parla l’altra -.-“””” ndGhish). A parte tutto credo di aver capito che
ti piacciano le mie fanfiction e se è così ne sono molto felice. Secondo te è meglio se la storia duri ancora tanto o che finisca il
prima possibile? Rispondi sinceramente anche xk mi fido della tua opinione e di
quella di ogni lettore… ^^ Spero che questo chappy ti
piaccia. Ci@o ci@o!
X WitchRita:sono felice che gli ultimi
due capitoli ti siano piaciuti, Spero che ti piaccia anche questo! ^^ Secondo te è meglio se la storia duri ancora tanto o che finisca il
prima possibile? Rispondi sinceramente anche xk mi fido della tua opinione e di
quella di ogni lettore… ^^ Ciao! Sm@k!
X Dafy: sono contenta che ti
piaccia! ^^ Secondo te è meglio se la storia duri
ancora tanto o che finisca il prima possibile? Rispondi sinceramente anche xk
mi fido della tua opinione e di quella di ogni
lettore… ^^
X Marzia:Babba!!! Spero che ti piaccia
anche questo chappy! Secondo te è meglio se la storia
duri ancora tanto o che finisca il prima possibile? Rispondi sinceramente anche
xk mi fido della tua opinione e di quella di ogni
lettore… ^^ Ciao, Gemy!!!
X Lulumyu: Ci@o!!!
Lo so che ci metto tanto ad aggiornare… ma non ho tempo…^^ kmq grazie della
recensione! Secondo te è meglio se la storia duri
ancora tanto o che finisca il prima possibile? Rispondi sinceramente anche xk
mi fido della tua opinione e di quella di ogni
lettore… ^^ Baci!!! Ciao ciao!!!
La
stanza di Gordon
-MALEDIZIONE!!!!
Quella ragazza riesce sempre a sfuggirmi e per di più ora è anche aiutata da
quei maledetti Lican!!!!- urlai sbattendo i pugni
sulla scrivania.
-Gordon, non te la
prendere. Riuscirai a prenderla al resto ci penseranno Kian e quella piccola
Lican- mi sussurrò, tranquilla, Veesa appollaiata
sulla mia spalla.
-Kian? Quel
maledetto vampiro ha già combinato un bel guaio! HA FALLITO!!!.
-No…non ha fallito
del tutto…- rise, e un pipistrello che ride non è una bella cosa a vedersi…
-Cosa intendi dire?- ma cosa aveva in mente la mia Guida? I suoi
pensieri erano così ben nascosti che non riuscivo mai a decifrarli…
-Mio caro Gordon,
aspetta e vedrai… per ora attieniti al piano-
Strinsi i denti:
non la sopportavo quando mi teneva così sulle spine… ma decisi che fosse stato
meglio non contraddirla.
!
*stessa storia,in
un luogo non lontano*
-Dovremo
essere vicini- procedevo lenta: cercavo di prendere
tempo.
“Una
volta raggiunta la stanza di Gordon che faccio???”
pensai…
-Quello
che fai di solito: improvvisa- mi disse Sfoxen.
Io
annuii non molto convinta: non era tutto come al
solito…no, questa volta se avessi improvvisato male sarebbe finita male…
Xend
mi leccò una mano.
-Abbi
fiducia di te stessa e di noi e vedrai che andrà tutto bene-
Annuii
in silenzio,ma non ne potevo più. Mi
inginocchiai, abbracciai Xend e piansi nascondendo il volto nel suo
pelo.
Non
sapevo perché piangevo, sapevo solo che dovevo piangere, sfogarmi e liberarmi
da un grosso peso che mi portavo dietro da sempre…
Dopo
qualche secondo mi rialzai e mi asciugai le lacrime.
-Andiamo…siamo
vicini…- mi diressi verso una rampa di scale e
incominciai a salirla in silenzio.
!
*fine della rampa di scale*
-Eccoci…-
Davanti a me c’era una grossa porta in legno ricca di
decorazioni e di rune antiche.
Mi
chiesi se fosse stato opportuno bussare o se invece avrei
dovuto entrare e basta. Optai per la seconda
opzione. Appoggiai una mano sulla maniglia e spinsi.
Un
forte cigolio eccheggiò nell’aria.
-Avanti,
Luna. Vieni avanti.- disse qualcuno appena il cigolio
finì.
Entrai
nella stanza. Mi era tutto familiare: la poltrona, il caminetto, la vecchia
scrivania e… lo sguardo severo di Gordon.
-Mi
stavi aspettando?...- chiese fissando il pavimento.
-Vedo
che non sei sola…quelle sono le tue Guide?- fissò Xend
e Sfoxen.
-Sbaglio
o non hai risposto alla mi domanda?- questa volta lo guardai
negli occhi: non so con che forza o che coraggio lo feci, so solo che riuscii a
sostenere il suo sguardo come tanto tempo fa.
-Si,
ti stavo aspettando, sapevo che saresti tornata. Vuoi delle
risposte, vero?- sulla sua bocca si creò un leggero ghigno.
Io
lo guardai disgustata, stringendo i pugni.
-No…ho
tutte le risposte di cui ho bisogno…-
Non
era vero, e lui lo sapeva… ma io non volevo risposte da lui…no, le volevo da
qualcuno di cui potevo fidarmi.
-Se
ne sei così sicura direi che puoi andartene…-
-Ma…-
incominciai, ma Gordon mi interruppe.
-NON
INTERROMPERMI!!!!- urlo sbattendo i pugni sul tavolo,
-HAI Già FATTO ABBASTANZA, NON CREDI? Se
credi che io non possa più esserti utile allora vattene!!!-
Se
voleva farmi sentire in colpa ci stava riuscendo.
Lui
mi fisso ghignando: si stava prendendo gioco di me…
lui stava ridendo di me!
-Va
bene…smetterò di urlare, ma tu te ne andrai…e porterai
con te anche quella stupida bambina.-
Ebbi
un tuffo al cuore… stava parlando di Alessia?
-Veesa,
vieni qui.- Un pipistrello arrivò dalla porta che
avevo lasciato aperta. Ebbi la sensazione che quel pipistrello fosse sempre stato lì a ascoltare le mie parole, ma mi costrinsi
a credere che era arrivato ora.
-Si?-
il pipistrello si posò sulla spalla di Gordon.
-Vai a chiamare la bambina.- Il pipistrello
uscì dalla stanza
lasciandomi sola con Gordon.
Non
riuscivo a parlare. Fissavo il fuoco del caminetto senza pensare niente. Poi
riuscii finalmente ad aprire bocca…
-Tu…Tu
mi lasci veramente andare via?...- non so perché lo
chiesi: non potevo aspettare che portassero qui Alessia e andarmene
tranquillamente senza rimorso? No, non potevo: fosse stata un'altra occasione
me ne sarei andata e basta approfittano dalla
stupidità di Gordon… ma ora no, sentivo che c’era qualcosa di strano nelle
parole di quel vampiro…ma non riuscivoa
capire cosa.
Il
pipistrello tornò dopo pochi minuti seguito da una bambina.
-Alessia!!!- dissi appena vidi la piccola Lican, questa aveva sulle
spalle solo un vecchio straccio e aveva l’aria triste, addolorata, spaventata e
sembrava che avesse pianto molto. Appena Alessia mi
vide mi corse in contro piangendo. Io la abbracciai e la presi in braccio, poi
mi ricordai di una cosa.
-Gordon, dov’è la sua Guida?-
Il
vampiro cominciò a ridere e Veesa mi si avvicinò.
-Te
ne sei accorta in fretta, bastarda.-
L’ultima
parola mi trafisse da parte a parte lasciandomi totalmente spiazzata: era vero…
Bastarda era l’aggettivo più adatto a me…
Gordon
mi guardò, sempre con un ghigno dipinto sul volto.
-Vuoi
sapere dove si trova la sua Guida? È nel nostro laboratorio.-
-E’
assurdo!!! Lei non può sopravvivere senza la sua
Guida!!!-Non capivo cosa avesse intenzione di fare…perché ci stava trattando in
quel modo???
-E’
per questo che per lei sarebbe meglio rimanere qui da noi.-
-Ecco
dov’era il trucco!!! O porto via Alessia e la faccio
morire, o la lascio qui sotto le vostre torture.-
-A
te la scelta.- eccolo che si riprendeva gioco di me.
“Cosa faccio? Cosa devo fare?”
-Dimmi
ancora una cosa, Gordon. Quanto può sopravvivere senza la sua Guida?-
-Nelle
sue condizioni? Un paio d’ore se non meno.- rideva di nuovo.
-…Kevin…-
mi sussurrò Alessia all’orecchio. Io la guardai: non potevo lasciare che Gordon
e Veesa facessero quello che volevano della Guida di
Alessia mentre io la portavo da suo fratello…poi ebbi un idea.
-Xend
e Sfoxen, portatela da Kevin. Poi tornate qui.- misi Alessia a cavalcioni sopra
Xend poi rimasi a guardarla mentre usciva dalla stanza in groppa alla lupa e
seguita dal pipistrello.
-Credi
che sia la soluzione giusta? Ora sei anche tu senza Guide…- mi domandò Gordon.
-Torneranno…- risposi io.
-Ne
sei sicura? Io non lo sarei più di tanto…- mi si avvicinò
e mi appoggiò le mani sulle spalle.
Ad
un tratto mi venne in mente un cosa… “Kian!”
Cercai
di correre verso le mie Guide ma non ci riuscii: Gordon mi teneva bloccata.
-XEND!!!!!
SFOXEN!!!! NON PORTATELA!!! NON PO…- il vampiro mi
mise una mano sulla bocca.
-Prima
tu hai voluto che io smettessi di urlare, ora sei tu che la devi smettere.-
La
porta davanti a me si chiuse con un tonfo. Io rimasi a fissare là dove prima c’era
l’unica via d’uscita da quella stanza dell’inferno e piansi.
Gordon
mi lasciò ridendo. Io presa dalla rabbia mi girai e
gli sferrai un pugno, ma prima che riuscissi a “toccare” Gordon qualcosa mi
morse nell’avambraccio.
Caddi
a terra urlando.
-MALEDETTO
STRONZO!!!! LA TUA GUIDA NON PUò TOCCARMI!!! È CONTRO LE REGOLE!!!!-
-Veesa,
sta urlando.- il pipistrello mi ripiombò addosso.
Urlai
di nuovo per il dolore.
-Stupida,
per me non ci sono regole!-
Aspettai
un altro morso, ma Veesa rimase accanto a Gordon fissandomi.
-Ma
voglio comunque farti morire con un po’ di onore-
Mi
porse un pugnale.
-Avanti,
combatti!-
Presi
il pugnale e mi alzai. Era da molto che non combattevo con quell’arma e poi
avevo anche il braccio destro fuori uso.
Eccomi con un altro chappy!! ^^ Contenti? ^^ (nooooooooooooo ç.ç ndtutti)
CATTIVI…. çOç
Va
ne…. Andiamo avanti che se no…. ç.ç
Dimenticavo una cosa… questo capitolo è dedicato alla xsona cui tengo di + al
mondo: la mia migliore amica (o almeno la mia ex…..) Marzia. Volevo dirti che ti
vorrò sempre un mondo di bene e che litighiamo proprio xk ti voglio bene…..ora,puoi
ank nn crederci…. Io nn ci posso fare nulla…….. ti ho solo detto quello che
dovevo dirti…. Xk io TI VOGLIO BENE; PRIMA; ADESSO E X SEMPRE!
Luna
Rossa
Il braccio destro era ferito,
il sangue mi scivolava lungo tutto il braccio macchiandomi la maglia.
-Maledetto…. Me la pagherai…-
Incominciai ad attaccare, lui
schivava e si difendeva con abilità, sembrava non preoccuparsi minimamente di me
e del che lo stavo attaccando. Così non andava: non riuscivo nemmeno a
sfiorarlo, provai con un fendente a destra, lui si mise in posizione di difesa,
ma all’ultimo momento cambiai direzione e riuscii a ferirlo un po’ nel fianco
destro.
-Brava… non credevo saresti
riuscita a ferirmi… ma ora tocca a me.-
Incominciò a sferrare
fendenti, alcuni riuscivo a schivarli o difenderli, ma il più delle volte il
fendente arrivava a segno lasciandomi macchie di sangue ovunque.
Caddi a terra quasi
incosciente, stavo per lasciarmi andare quando sentii una voce nella mia mente:
Luna…Luna…mia piccola cucciola, ascolta…sai chi sono? Sono tua madre…finché
tu ci ricorderai io e tuo padre saremo vivi nel tuo cuore…
-Mamma…mamma…tu sai la
verità! Dimmelo! Dimmi com’è andata veramente?- alcune lacrime mi rigarono il
viso…
Piccola mia….La scoprirai da
sola la verità…
Un soffio di aria calda mi
avvolse come un abbraccio.
Piansi, piansi come non avevo
mai fatto prima, e mentre piangevo mi alzai fissando il pavimento.
-Combatterò…combatterò Gordon
anche perché io voglio sapere la verità…tutta la verità….-
Guardai Gordon negli occhi
mentre il sangue della ferita sul viso mi colava lungo tutto il collo.
!
*Gordon*
La guarda mentre si alzava,
non so con che forza lo faceva…ma ci riusciva.
Quando mi guardò ebbi quasi
paura, devo ammetterlo: i suoi occhi non erano più i soliti, erano rossi come il
sangue che le colava lungo il corpo, con la mano sinistra stringeva il pugnale
sporco di sangue, il braccio destro scendeva inerme lungo i fianchi, i suoi
canini crescevano spiccando sopra le labbra carnose e rosse. Aveva in mente
qualcosa, ma non capivo cosa.
-Cos’hai in mente, stupida
ragazzina?-
Appoggiai la lama del pugnale
sull’aorta della ragazza. Lei mi guardava e basta, con i suoi occhi rossi e i
canini pronti a mordere, sembrava che si nutrisse del suo volere di vendetta.
!
*Luna*
Il pugnale di Gordon pronto a
mozzarmi la testa non mi faceva nessuna paura… anzi, a dispetto del vampiro
risi, una risata maligna che non sembrava affatto la mia.
Indietreggiai fino alla
scrivania di Gordon e lui mi seguì senza lasciare che la lama si staccasse dal
mio collo.
-Dimmi, sei mai stato morso
da un Vampiro?-
Lui mi guardo storto senza
dire nulla.
-E da un Lican?-
-Ma cosa centra?-
-Tu rispondimi.-
-Da un Vampiro certo che no,
e neanche da un Lican. Che intenzioni hai?-
-Non ti dicono niente i miei
canini?-
Rise, una risata forzata,
capii che aveva paura.
-Cosa speri di ottenere con
un semplice morso?-
-Vendetta.-
Gordon mi guardò silenzioso:
non rideva più, ora.
Con la mano allontanai il
coltello dal mio collo mentre un ghigno mi si dipingeva in volto.
-Ora incomincia la vera
lotta.-
Saltai sulla scrivania e
guardai la finestra: una luna splendeva nella notte, un luna piena…rossa. La
porta e la finestra si spalancarono improvvisamente mentre un forte vento
entrava nella stanza.
Si… Xend e Sfoxen ce
l’avevano fatta: erano tornati, erano dentro di me come la sera precedente.
Guardai Gordon negli occhi
mentre perdevo il mio aspetto normale, due grandi ali mi si aprirono sul dorso,
il corpo mi si riempì di pelo nero, ispido e folto, il viso mi si allungo
diventando un lungo muso, i denti si tramutarono in zanne.
Fissai Gordon: mi guardava
paralizzato, la bocca era semi aperta mentre stringeva con la mano sudata il
pugnale (°° dovevi essere proprio un mostro x terrorizzarlo in tal modo… ndkevin
già! XDDD nda °°””” no comment…. –.-“””” ndkevin).
!
*Gordon*
Non capivo cosa fosse
successo… non mi sapevo dare spiegazioni: da un momento all’altro il suo corpo
aveva subito un enorme mutazione…
I suoi occhi di un rosso
sangue mi trafissero il petto lasciandomi senza fiato. Lei scese dalla scrivania
con un balzo e mi si avvicinò.
-Hai paura, Gordon?-
La sua voce era più simile ad
un forte ringhio che ad altro. Incomincia ad arretrare e finii contro il muro:
non avevo via di scampo.
-No, stupida, certo che non
ho paura…-
-Oh, certo…come vuoi…- rise
in modo glaciale, cos’ glaciale che il sangue mi si ghiacciò nelle vene.
Credetti di svenire quando vidi il suo volto a pochi centimetri dal mio… Il suo
alito caldo mi scaldava il volto.
-Sai, Gordon…- incominciò
senza allontanarsi dal mio volto per avere l’opportunità di staccarmi la testa
con un morso quando voleva o appena avessi cercato di fuggire, -ora sembri un
gatto terrorizzato dal topolino che poco fa lui stesso stava cacciando: mi fai
quasi pena.-
Mi guardava incessantemente,
con gli occhi rossi puntati suoi miei quasi volesse catturarmi anche la mente.
!
*Luna*
Mi faceva veramente pena, si:
era lì, schiacciato contro il muro, con le mani che scendevano lungo i fianchi,
immobile.
Riuscivo a percepire ogni
singolo movimento nel suo corpo: il sangue che scorreva silenzioso nelle vene,
il cuore che pulsava e il movimento dell’aria che espirava.
La luna rossa splendeva in
alto sul cielo e illuminava la stanza di una luce quasi arancione.
Un battito d’ali eccheggiò
nella stanza.
-Veesa, sei arrivata
finalmente. Ti ha chiamato il tuo padrone, vero? Mi chiedo che speranze crede di
avere.- fissai Gordon, -Mi sai dire che cosa credi di fare?-
Lui non rispose, mi guardava
e basta, quasi credesse che se avesse aperto bocca il cuore gli sarebbe balzato
fuori.
Una voce sottile mi giunse
alle orecchie.
-Cosa vuoi, Luna? La Guida
della bambina? Ebbene, perché non la vai a prendere e ci lasci in pace?- disse
Veesa dietro di me.
Mi girai verso il
pipistrello. –A quale scopo? Credi che non conosca i tuoi inganni? Ho vissuto
gran parte della mia vita con te, con Gordon e con i vostri sporchi
trabocchetti, ormai vi conosco troppo bene per cascarci.-
-Hai tralasciato il piccolo
particolare che la bambina non può resistere a lungo senza la sua Guida, e tu te
ne stai qui a giocare con i nostri trabocchetti…-
Fissai Veesa con sguardo
glaciale. –Eccolo lì l’inganno. Maledetta!!! Avevi organizzato tutto o è stato
casuale?-
-Diciamo che avevo quasi
organizzato tutto.-
Mi girai verso la porta per
andare a cercare la guida di Alessia, ma mi fermai prima di varcare la soglia
della porta.
-Non crediate che sia finita
qui…ci rivedremo, me lo sento…-
Volevo andare via, volevo
raggiungere Alessia per portarla dalla sua Guida, ma la tentazione era tanta e
io cedetti alla rabbia e all’istinto del sangue che mi scorreva nelle vene.
Guardai Gordon con gli occhi pieni d’ira.
-Un ultima cosa…- balzai su
Gordon buttandolo a terra. –Ti avevo promesso un morso…. E io mantengo le
promesse…- Azzannai il suo braccio, e quando il sangue incominciò a scorrermi
per la gola strinsi ancora di più le fauci attorno al braccio della mia preda
fino a spezzarglielo.
Fissai Gordon a terra: con
una mano stringeva quello che rimaneva del suo arto urlando di dolore. Sputai la
carne che avevo in bocca che finì a terra lasciando una grossa macchia di
sangue.
-Mi piace la tua carne…spero
di tornare a morderla…- detto ciò ululai alla luna, quella stessa luna rossa che
mi aveva dato la forza di combattere e poi me ne andai in cerca della Guida di
Alessia.
L’ANGOLO DELLE
RISPOSTE IDIOTE XDDD
O: allora, via alle risposte ^^
D: mi hai copiato l’angolo!! ><***
*pikkia ombra*
K: *fix le due che si menano* beh, faccio io ^^””””
Lulumyu: grazie per aver recensito ^^ diciamo che Ombry pensa di nn
far durare ancora a lungo la storia quindi saprai presto come andrà finire, poi
magari farà un seguito. ^^ Speriamo che questo capitolo ti piaccia ^^
…..kmq, sappi che credo che nn sappia nemmeno lei come andrà a
finire la sua storia ^^”””
O:*spunta dalla rissa* nn è vero!! lo so benissimo!! >.#**** *lancia
pentola*
K: *schiva pentola* sarà ^^”””
Marzia: Ombra mi dice che sei molto pignola ^^ ….kmq sappi che
concordo con te sul fatto che sia un casino pazzesco ^^””” *colpito da carro
armato lanciato da Ombra* ok! Scusa!! “”>> kmq….stavo dicendo??? °° ah, grazie x
avere recensito anche se penso che Ombra ti abbia costretto >> kmq spero che
questo capitolo ti piaccia (più che altro lo spera Ombra) ^^””””
O: *urla qualcosa ma nn si sente x via di pugno ricevuta da Dafy* ………
K: Che hai detto??? Oo?
O: DI…….*altro pugno* E CHE CAZZO!!!!!!! ><**** *accoppa gemy*
K: Oo”””
O: stavo dicendo….. ah, si ^^ Gemy Marzia, questo chappy è dedicato a
te ^O^
Dafy: Oo che butto colore che ti ho messo… Oo”””” amen ^^….
Allora, intanto Ombra dice che nn sono problemi suoi se non capisci un
ca|censura| ^^””” Ombra dice che se tocchi Alessia (nn lei) sei morta ^^””” e io
concordo ùù”””” maniaca senza cervello XDDD *pentolata da Dafy* O.#””” ok, ok…scusa…
ma qui lanciate solo pentole? °°”””” e per di più vuote, nn c’è neank qualcosa
di buono dentro… XDDDD *Ombra e Dafne che si sono stufate di Kevin gli lanciano
un pentolone di ravioli bollenti*
O&D: così va bene? ùù****
K: #.#”” ma come siete pericolose… *fix motosega di dafy e
accetta di Ombra* #.#”””” xdono!!!!!! *si inginocchia*
O&D: ok… ùù*** *fixano kevin* XDDDDDDD
WitchRita: Questo colore è il più normale, direi….. ùù kmq Ombra ti
avverte che nn durerà ancora moltissimo ma che forse farà un continuo ^^ Che
Gordon sia un deficiente lo sapevamo già… ^^””” (Come scusa???? >> ndgordon)
°°””” niente caro nonnino ^^””” (nonnino? Oo sono tuo nonno? oO nn lo sapevo!!
^^””” ok nipote adorato ^O^ ndgordon) CVD… -.-“””” ok, abbiamo dimostrato che i
personaggi di questa ff, a parte me ovvio XDDD, nn sono molto normali…. Kmq
speriamo che ti piaccia anche questo chappy ^^
E come dici tu: Ciauuuuuuuuuuuuuuuz!!!! XDDD
O: TVB!!! ^^
Fanny chan: allora, tu sei la gemy di ombra, vero? Beh Ombra ti
saluta dalla rissa con Dafy ^^””” Kmq credo che seguirà il tuo consiglio,
infondo che fin dall’inizio nn aveva intenzione di farla tanto lunga ^^ (ma te a
me diceva che voeve falla unga….. ndalessia) Ale! Oo? Che ci fai qui??? Torna a
casa!!! *prende Ale e la riporta a casa* ><*
Kisshu *si impossessa del computer*: ahhhhhhhhh!!! Ora il
computer è miooo!!! Tutto mio!!!! *bacia computer*
O&D&S&F: Oo? Povero pazzo…….
Kaho_chan: *kevin uccide Kisshu e riprende il possesso del
computer* allora kaho, Ombra spera che anche questo capitolo ti piaccia e ti
chiede perdono per averci messo tanto ad aggiornare ^^””” Kmq in effetti Luna è
una gran bella ragazza… ^^
O: Kev caro… ùù*** evita….
K: che sei gelosa???? XDDD
O: ki? Oo? Io? Ma che sei pazzo???? Certo che no!!!!! ^^””””
K: >> sarà………….. Kmq grazie x aver recensito Kaho ^^
Capitolo 8 *** Un laboratorio poco rassicurante ***
Riekkime raga
Riekkime raga!!! *O* sn tornata!!! ^O^ …x sfiga vostra!!! XDDD (gyà….
-.-“” ndtutti) ih ih ih!!! Vi sta bene!!! XDDD va beh, incominciamo subito con
la storia ** BUONA LETTURA!!!
Questo
è uno dei dormitori del castello ** Questa
è Veesa **
§Un
laboratorio poco rassicurante§
Corsi a lungo in cerca di quel maledettissimo laboratorio, scesi
rampe e ne salii altre, attraversai corridoi, varcai porte,
cercai passaggi segreti, tutto senza fermarmi un attimo, finchè non
capii di aver esplorato ormai tutto il castello, allora mi sedetti a terra
ansimando con la lingua a penzoloni per la corsa mentre le ali da pipistrello
scendevano ferme lungo la schiena. Non sapevo dove cercare, ormai il castello
era totalmente esplorato, avevo perfino annusato l’aria in cerca di passaggi
segreti, ma qualcosa doveva essermi sfuggito: il laboratorio doveva pur essere
da qualche parte, e io dovevo trovarlo, il prima possibile.
Rifeci con la mente il giro del castello: uscita dalla stanza di
Gordon ero subito passata ai piani più alti, quelli
dei dormitori, lì non avevo avuto tanti problemi, mi ero mossa silenziosa in
ogni dormitorio in ogni stanza, forse tralasciando un poco la mia ma di certo
non era importante; poi ero passata alle cucine, lì gli odori erano molti ed
era dove avevo passato più tempo, come nelle mense d’altronde; subito dopo ero
passata alle varie sale di lezione… in queste ero rimasta abbastanza poco, non
c’era niente di speciale; dopo avevo cercato in tutti i corridoi ma ancora
niente di niente….
Poi ad un tratto mi venne in mente una cosa: c’era una cosa che
non avevo ancora esplorato… l’arena… perchè non ci avevo pensato prima? Perché??? Avrei risparmiato tempo prezioso…
Incominciai a correre verso il portone, uscii fuori attraversando
il giardino di corsa: l’arena si trovava dietro al castello,
dovevo correre il più veloce possibile o, lo sapevo, sarebbe stato troppo tardi…
A volte dovevo correre a zig-zag per evitare vari ostacoli tra cui alberi o
grossi massi. Il vento mi ululava nelle orecchie aderenti alla testa per
diminuire l’attrito, così come le grosse ali che rimanevano piegate lungo la
schiena. Il vento continuava ad aumentare e con la coda dell’occhio scorsi il
cielo: grossi nuvolosi color carbone si stavano accumulando
sopra il castello mentre rimbombi lontani mi segnalavano l’arrivo di un
temporale.
Arrivai all’arena dopo qualche minuto: avevo fatto bene a correre
invece che volare perché da quel che vedevo l’ingresso
superiore era chiuso e ora dovevo entrare dal passaggio sotterraneo. Mi allontanai
di circa dieci metri dall’ingresso dell’erena e prosegiuii verso destra fino a raggiungere l’albero più
vicino, davanti a questo mi fermai e, posando una zampa su un punto preciso
della corteccia, mi scostai lasciando che una grossa botola si aprisse sotto di
me.
-Beh, è rimasto quasi tutto come prima… o almeno così si direbbe
dall’esterno… vediamo all’interno com’è…
Abassai il capo entrando nella passaggio e lasciando che la botola si richiudesse
subito dopo, dopo qualche secondo i miei occhi scintillarono nell’ombra
rendendo il buio che fino a poco prima mi aveva avvolto soltanto una fievole
ombra.
Raggiunsi la parte “vera” dell’arena, ovvero là dove gli allievi e
i giovani vampiri combattevano, dopo queche minuto.
Appena arrivata mi ricordai l’immensità di quel luogo e volgendo lo sguardo al
soffitto ne ebbi la certezza: dal pavimento al
soffitto c’erano almeno dieci metri e questo era sorretto da enormi colonne che
si trovavano ai lati della sala.
Lanciai un ruggito che rimbombo molte volte prima di sparire del
tutto, poi spalancai le grandi ali e mi alzai in volo per raggiungere in
soffitto e osservarne da vicino i disegni
che lo decoravano.
Dopo poco mi ricordai del mio scopo e tornai a terra scrutando
intorno in cerca di qualsiasi possibilità di passaggi segreti. Scrutai tutta la
stanza senza trovare nulla finchè non mi accorsi che
avevano cambiato i disegni nel pavimento:
all’interno del cerchio che conteneva una grossa stella a cinque punta era
scritta una parola: Jeinatongram.
Sembrava una lingua antica, forse la nostra lingua: l’arcaico. La rilessi, non
aveva molto senso, allora provai ad anagrammarla e l’unica cosa con un senso
era: ragonamneij, ovvero
Faccia Centrale. Ancora non capivo cosa centrasse una faccia in tutto questo,
poi riguardando il pavimento in cerca di spiegazioni vidi che proprio al centro
della stella era disegnata una grossa faccia. Vi camminai sopra pestando forte
le zampe a terra in cerca di pulsanti o botole, ma non ottenni nulla allora
incominciai a girare di nuovo attorno alla stella, pensierosa, prima in un
senso poi in un altro, quando lessi, sempre camminando in senso opposto a quello
in cui era scritta la parola, mi accorsi che aveva
senso letta al contrario: Margnotaniej, Stella imperfetta.
Certo, anche questa non aveva molto senso, ma dovevo comunque provare: cercai qualcosa di imperfetto nella stella
o qualcosa che assomigliasse a una stella, poi trovai che una delle stelle che
circondavano la più grande era incompleta così mi misi al centro di essa,
attesi qualche secondo poi il disegno della stella si separò dal pavimento
scendendo sempre più in basso verso il sottosuolo finchè non arrivai in una
stanza totalmente buia.
Aspettai qualche secondo che i miei occhi si abituassero
all’oscurità e quando ciò accadde mi pentii di essere scesa fin là sotto: alle
pareti, su molte mensole, c’erano molti barattoli di varie dimensioni e
grandezzecon dentro organi, pezzi di
organismi immerse in una strana gelatina, ad un lato della stanza erano
presenti grossi tubi di vetro contenenti uno strano liquido verde, la maggiorparte di questi tubi erano vuoti, a parte in uno in
cui nel liquido verde galleggiava un piccolo lupo rosso. Senza pensarci due
volte mi gettai contro la parete di vetro con tutto il mio peso rompendola e
liberando così il cucciolo insieme al liquido, il èpiù
in fretta possibile presi il lupetto frale fauci e
corsi fuori dal laboratorio, verso l’esterno dell’arenae e l’aria fresca, in seguito in creca
di Kevin e di Alessia.