Fine del gioco

di EmilyG66
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cattura ***
Capitolo 2: *** Jackle ***
Capitolo 3: *** Pianificare ***
Capitolo 4: *** Il picnic ***
Capitolo 5: *** Baci e botte ***
Capitolo 6: *** Si può ***



Capitolo 1
*** Cattura ***


Nella foresta della memoria era tutto tranquillo. Troppo tranquillo.
Infatti poco distante stavano combattendo due nightmaren, Nights e Reala.
Si davano pugni, calci e si trasformavano grazie alla loro Persona.
Sembravano entrambi stanchi, chissà per quanto tempo avevano combattuto.
Reala afferrò Nights per le spalle e le immobilizzò le braccia.
:- Arrenditi ti ho in pugno ormai. Ti porterò subito dal maestro Wizeman.
Nights cercò di dimenarsi.
Per quanti millenni ancora doveva sopportare di essere catturata e poi liberata.
Alzò la testa fieramente e disse.
:- Va bene verrò con te a Nightmare dal maestro Wizeman ma solo se lui accetterà delle condizioni.
Il giullare rosso ridacchiò.
:- Pensi davvero che ti ascolterà? Forza andiamo.
Reala la lasciò poi le afferrò il bracciò e volarono verso Nightmare.
Il nightmaren rosso non vedeva l’ora tornare come un vincente.
Arrivati al castello Reala scortò Nights dal suo maestro e ricevette anche molte lodi da lui per aver finalmente catturato la traditrice poi uscì lasciando Nights al suo destino.
:- Nights alla fine sei tornata strisciando dal tuo creatore? Bene.
:- No Wizeman non sono venuta strisciando ma a proporti delle condizioni altrimenti ti assicuro che riuscirò a scappare, sai che ho amicizie tra i visitatori.
:- Non sono intimorito Nights e non ti conviene sfidarmi ma voglio ascoltarti lo stesso.
:- Potrai tenermi qui a Nightmare ma non farmi partecipare alle missioni di recupero delle Ideya, potrò visitare ogni tanto Nightopia e tu non dovrai distruggerla ma avrai comunque il titolo di Dio di questo mondo.
:- Le tue condizioni mi sembrano giuste ma vorrei aggiungerne un’altra.
Nights mise le mani sui fianchi in segno di sfida.
:- Dovrai portare sempre la tua Persona.
La nightmaren ringhiò ma accettò.
Le condizioni che aveva proposto erano buone, anche se Wizeman sarebbe venuto meno alla parola data Will e Helen erano potenti poiché possedevano tute le Ideya e poi avevano scoperto che il loro potere messo insieme poteva risanare i luoghi distrutti.
Nights se ne andò dalla stanza e stranamente Reala non era lì ad origliare. 
S’incamminò verso la sua e fermatasi lì davanti Reala uscì sorprendendo entrambi.
:- Ho fatto dare una ripulita alla tua camera.
Nights era ancora scioccata e cercò di dire qualcosa ma il giullare rosso la interruppe.
:- Ora devo andare.
Detto questo se ne andò.
La nightmaren viola rimase ferma ancora un po’ poi entrò nella sua stanza. 
Tutto sembrava come se lei non se ne fosse mai andata.
Era tutto in ordine. C’erano ancora i suoi mobili ed erano puliti.
Quanti millenni erano passati da quando non aveva più riposato sul suo letto? O aveva preso qualche libro dalla biblioteca?
Il suo occhio poi cadde sul comodino vicino al letto ringhiò un po’ e tirò fuori la sua Persona appoggiandola lì sopra.
Si mise a sedere sul comodo e morbido letto viola e appoggiò la testa sui palmi delle mani, chiuse gli occhi. Intorno c’era molta quiete nonostante fosse un posto freddo e quasi desolato.
L’anima di Nights cominciò ad alleggerirsi e il suo corpo cominciò a raffreddarsi.
Nightmare le faceva questo effetto. La sua mente si svuotò e per rimediare alla solitudine cominciò a suonare il suo flauto.
Cominciò a credere che forse un giorno si sarebbe dimenticata perché era fuggita.
La sua melodia venne interrotta da una specie di sirena e dalla voce di Wizeman che diceva di andare a raccogliere le Ideya.
Nights si avvicinò alla finestra e andò sul balcone, vide tutti i Nightmaren volare via.
Chissà a chi avrebbero rubato l’Ideya.
Nights sospirò sperando che le vittime non fossero Will e Helen.
No, loro erano abbastanza bravi per cavarsela anche da soli, e poi con loro c’era anche Owl.
Intravide anche Jackle e si chiese come mai fosse ancora vivo visto che aveva un carattere particolare.
Il suo sguardo poi cadde su Reala, le sembrava che lui l’avesse vista e la stesse guardando mentre volava ma poi tornò a scrutare davanti a lui.
La giullare viola non staccò lo sguardo fino a che tutti loro non scomparvero nel cielo.
Rientrò, chiuse la finestra e si lasciò cadere sul letto con le mani sotto la testa e guardò il soffitto.
Non le piaceva stare lì, anche se doveva farlo, dopotutto non era una tragedia.
Si arrese al fatto che lo faceva solo per far stare al sicuro i suoi due amici.
Si mise una vestaglia e s’infilò sotto le coperte chiudendo gli occhi blu. Almeno poteva cercare di dormire un po’.
 
Dopo durante la notte tutti i nightmaren tornarono al castello, depositarono le Ideya e andarono a dormire.
Tutti tranne Reala. Lui arrivò dopo molte ore con il bottino più grande di Ideya che si fosse mai visto, non per niente era il braccio destro di Wizeman e il migliore.
Reala stava per coricarsi quando gli venne un dubbio.
- E se questo fosse tutto un sogno?
Passò davanti alla camera di Nights per dirigersi nella sua ma si fermò.
- E se io aprissi quella porta e Nights non ci fosse? O fosse scappata?
Il dubbio era il peggior nemico di Reala, riusciva a farlo impazzire.
Decise quindi di aprire la porta e di guardare dentro la camera di Nights solo per assicurarsi che non si trattasse di un sogno.
Aprì piano la porta e guardò dentro.
Nights era distesa sul letto, sotto le coperte, girata su un fianco e con gli occhi chiusi.
Probabilmente era addormentata, infatti respirava lentamente.
Reala fece cenno di si con la testa e chiuse immediatamente la porta per timore che qualcuno lo sorprendesse a guardare nella camera di Nights e peggio ancora a spiare lei.
Il nightmaren rosso scosse la testa.
Chi poteva pensare che gli importasse spiarla? E poi chi mai l’avrebbe potuto vedere?
:- Reala.
Reala si bloccò alla voce di Wizeman che lo stava chiamando e volò nella camera del suo maestro.
Si inginocchiò e disse
:- Eccomi Maestro Wizeman mi avete chiamato?
:- Reala come mai hai sbirciato nella camera della tua acerrima nemica? Credevi che fosse scomparsa e che tutto questo si trattasse di un sogno?
Wizeman parlava lentamente e non sembrava minaccioso ma nonostante questo Reala era preoccupato.
Non pensava che qualcuno l’avesse visto.
:- Mi perdoni Maestro Wizeman, si credevo si trattasse di un sogno. Aver portato finalmente Nights indietro non mi sembra vero.
:- Capisco. Oggi mi hai soddisfatto molto Reala. Mi hai portato un ricco bottino, prima Nights e adesso una montagna di Ideya, mi congratulo.
:- Grazie Maestro Wizeman.
:- Come tutti sanno il prossimo a regnare su Nightmare sarai di sicuro tu poiché sei un nightmaren di primo livello e anche il migliore. Nonostante la tua carica sia ormai decisa ti concedo un desiderio. Qualunque cosa tu voglia, anche contro le regole, per una volta potrai ottenerla.
:- Grazie Maestro Wizeman vi assicuro che non vi pentirete della vostra decisione.
Reala salutò il suo padrone e si diresse nella sua stanza.
Aveva voglia di urlare e gridare per la felicità, ma non poteva. Semplicemente si mise un pigiama e uscì sul balcone.
Si sedette e guardando Nightmaren cominciò a muovere le mani come se avesse in mano una chitarra.
Infatti uscirono veramente delle note!
Sembrava una canzone dolce al contrario di come sembrava essere chi la stava suonando.
Reala strimpellò qualche nota, era da tanto che non suonava. Si diceva che suonasse solo quando era veramente felice, ma dalla sua faccia non si poteva dire.
Quelle poche note servirono a far svegliare la nightmaren viola che dormiva nella stanza accanto.
Nights aprì gli occhi e si mise a sedere.
- Reala sta suonando?
Un piccolo sorriso apparve sulle labbra della Nightmaren viola come si ricordò che da ragazzi suonavano spesso insieme.
Si alzò e andò verso la finestra ascoltando meglio quella vecchia canzone che sembrava Reala ricordasse.
Quando finì il nightmaren rosso rientrò ed andò a dormire.
Nights sopirò e sentendo un po’ freddo si rigirò nella sua veste violetta e si rimise sotto le coperte.
Chiuse gli occhi e pensò
- Infondo non è poi così male…
Sbadigliò e abbracciò il cuscino sussurrando a bassissima voce
:- Reala.

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Capitolo 2
*** Jackle ***


La mattina Nights si svegliò presto e andò a fare colazione lontano da quei Nightmaren cannibali, assassini di poveri, innocenti, piccoli, adorabili, coccoloni ecc…Nightopians.
Nel tragitto Nights incontrò Helen e le raccontò tutto quello che era successo.
La visitatrice le promise che sarebbero stati allerta.
La nightmaren viola salutò e tornò al castello.
Passò per il salone principale dove alcuni Nightmaren erano sparsi.
Vide il suo ex-rivale e lo salutò come se niente fosse.
:- Buon giorno Reala dormito bene?
Il giullare rosso si voltò con non curanza verso di lei, in verità non si aspettava che lo salutasse.
Quando la guardò notò che aveva indossato, non volontariamente, la sua Persona.
A Reala sembrava più se stessa quando la portava, gli sembrava che lei fosse un vero Nightmaren di primo livello fedele come lui!
E vedergliela indossare significava che lui aveva vinto e che Nights si era sottomessa al volere del maestro Wizeman.
:- Non mi lamento.
:- Strano di solito fai solo quello, comunque io bene.
Reala ringhiò un po’.
Nights stava solo scherzando ma sapeva com’era fatto Reala, ed era tutto meno che divertente. O così credeva.
:- Come mai ieri sera hai suonato la chitarra?
Il nightmaren non diede alcun segno di interesse, in realtà era stupito che fosse sveglia.
:- Non sono affari tuoi!
Rispose freddamente.
:- E come mai ieri guardavi tanto la nostra partenza? Volevi unirti a noi?
Reala disse beffardo incrociando le braccia.
Nights si sentì offesa e andando faccia a faccia gli ribadì :- Non sono affari tuoi!
La loro vicinanza tra viso e viso faceva intendere che si stavano uccidendo a forza di sguardi, guardandosi dritti negli occhi.
Tutta la loro rabbia e la loro ostilità sembrava volesse uscire fuori.
:- Ehi! I miei due migliori amici che finalmente si salutano dopo tanto tempo!
:- Ciao Jackle
Esclamarono entrambi allontanandosi.
Jackle arrivò baldanzoso e saltellando di felicità poi prese tutti e due e li strinse forte forte.
:- Jackle! Ma che fai idiota!? Lasciami!
Cominciarono a dimenarsi i due Nightmaren di primo livello.
:- Oh finalmente un abbraccio a tre come si deve ragazzi!
:- Jackle giuro che se non mi lasci ti ucciderò personalmente!!
:- Anche io concordo con lui.
Jackle diede un ultimo strattone e poi li lasciò entrambi.
:- Visto? Andate di nuovo d’accordo no? Tutto sembra come hai vecchi tempi!
:- Guarda che noi non andiamo affatto d’accordo, noi ci odiamo!
Reala fece cenno di sì con il capo.
Jackle non poteva sopportarlo così li afferrò coprendoli con il suo mantello e li fece trasportare nella sua stanza.
:- Jackle! Smettila! Appena mi liberi ti faccio vedere io!
Reala urlò contro il nightmaren arancione.
Si ritrovarono sia lui che Nights in una stanza molto strana e arancione dove gli oggetti volavano da tutte le parti e non c’erano ne finestre ne porte.
:- Jackle! Ti ordino di farci uscire!
Cominciò Nights.
:- No finché non fate pace. Stringetevi la mano e tornate amici, se no vi farò rimanere qui dentro per sempre!
Nights e Reala erano infuriati, passarono cinque minuti buoni e Jackle ancora non li aveva liberati.
Ogni protesta era vana, Jackle sembrava non sentirli e si mise anche a giocare a carte.
Già sapeva che sarebbero rimasti lì dentro per molto tempo.
:- Reala…
Disse la nightmaren viola a quello rosso.
:- No! Scordatelo io non farò pace con te!
:- Potremmo far finta però. Finché Jackle è in giro.
Sussurrò.
:- Se questo mi farà uscire di qui per strozzarlo d’accordo…D’accordo Jackle hai vinto faremo pace!
:- Bene! Allora datevi una stretta di mano.
Entrambi a malincuore e forse disgustati si strinsero la mano. Per fortuna che portavano i guanti.
:- Fatto!
Disse Nights ritirando la mano.
:- E adesso datevi un bacetto.
:- Jackle!!!!
Urlarono mentre lui rideva fortemente e di gusto.
:- Intendevo sulla guancia, ma va bene, stavo scherzando! Questo non era nei patti, vi faccio uscire.
Nights e Reala si ritrovarono dove erano prima.
:- Amici! Venite, un bell’abbraccio di gruppo!
:- No!!
Esclamarono entrambi.
:- Basta abbracci per oggi!
Ammise Reala volando via.
Nights alzò gli occhi al cielo e se ne andò anche lei.
Nessuno saluto il nightmaren arancione.
Jackle rimasto da solo sorrise per la sua malefatta.

:- Tu guarda quell’idiota di Jackle cosa mi ha fatto fare, mi ha obbligato a fare pace con Nights. La persona che detesto di più in questo mondo! E mi ha anche fatto perdere del tempo prezioso.
Reala ribolliva di rabbia nella sua stanza.
Voleva spaccare il muro con la sua terribile forza muscolare ma Wizeman non gli avrebbe fatto di sicuro una camera nuova.
:- Ma questa volta gliela faccio pagare, oh si! Un’altra stupidaggine e vedrai che gli combino!

Nights decise di fare un giretto e Jackle andò in camera sua ridendo e buttandosi sul suo letto come un matto.
Si teneva lo stomaco e rideva della faccia che aveva fatto il suo terrificante e pericoloso amico.
Afferrò un libro che volava sopra la sua testa e si mise a leggere solo due o tre parole e poi voltò pagina.
Lui leggeva così.
Rimaneva fisso su una pagina solo se trovava una parola che stuzzicasse la sua attenzione.
Lesse qualche parola poi si soffermò su due sconosciute e messe vicine.
:- Zio e Nipote.
Il nightmaren arancione si portò una mano sulla testa e rifletté sullo strano significato che potevano avere quei nomi.
Poteva sempre prendere un dizionario e cercare la parola ma non gli piaceva leggere il dizionario.
Decise che avrebbe chiesto poi a Nights.
Lei era colta e di sicuro sapeva cosa volessero dire quelle parole che suonavano deliziosamente normali.
Nel pomeriggio Jackle trovò qualcuno con cui giocare a carte.
Poker, Briscola, poker, poker e ancora poker.
Nights volò dai suoi amici e più tardi fino a notte fonda Jackle lavorò al recupero delle Ideya come Reala.

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Capitolo 3
*** Pianificare ***


La mattina arrivò e Jackle entrò senza bussare o chiedere il permesso nella camera della sua amica viola.
Lei sentendo sbattere la porta si svegliò di colpo e quando si accorse che era solo Jackle lo sgridò.
:- Jackle! Ti sembra questo il modo di entrare nelle camere altrui!? Primo mi hai svegliata e secondo mi hai fatto venire un colpo!
Il giullare arancione si scusò subito.
:- Oh scusami…aspetta…
In tre secondi il nightmaren aveva chiuso la porta ed era uscito.
Bussò.
Nights esasperata disse
:- Avanti.
:- Non chiedi chi è?
Si sentì la voce di Jackle ma non lo vide entrare.
:- Devo proprio?
:- Si se vuoi che faccia le cose per bene.
Jackle ribussò.
:- Va bene…Chi è?
:- Il tuo migliore amico…
Rispose allusivo.
:- Will?
:- No!
:- M…Reala?
:- Magari! Ti piacerebbe!?
:-…
Nights fece finta di non riuscire ad indovinare per divertirsi un po’ e Jackle l’aveva capito.
:- Ti do un indizio…Amo giocare a Poker.
:- M…Wizeman?
:- Perché a lui piace giocare a Poker?
Chiese confuso e speranzoso.
:- No non credo.
Rispose fermamente la nightmaren.
:- Allora devi essere Jackle…
:- Indovinato! Posso entrare?
:- M…No.
:- DAI!
:- Va bene entra.
Jackle entrò e chiuse la porta mettendosi a sedere sul letto di Nights di fronte a lei a gambe incrociate.
:- Come mai sei venuto qui e a quest’ora?
:- Perché mi devi spiegare una cosa. Che cos’è uno zio?
Nights sembrò pensarci un po’ su poi gli rispose:- Uno zio è una persona che ha un fratello o un amico e quest’ultimo ha un figlio.
:- Per esempio?
:- Per esempio se Will e Helen da grandi avessero un bambino, io che sono la loro amica sarei la zia di quel bambino.
:- Wau e che cosa sarebbe il nipote?
:- Può essere il bambino degli amici, dei fratelli o il figlio del figlio di una persona.
:-M…ok grazie.
Jackle aveva capito in parte e voleva farselo rispiegare, ma sarebbe risultato esasperante per Nights stare sempre a ripeterglielo.
Uscì quindi dalla stanza e andò a cercare Reala.
Sapeva che poteva rischiare un bel po’ ma se provava a lodare il nightmaren rosso come il più intelligente sarebbe potuto uscire vivo.
Lo trovò e chiese le stesse cose che aveva chiesto a Nights e lui malvolentieri gliele spiegò, poi aggiunse:- Come mai ti interessa tanto? Queste sono cose da umani, nessun nightmaren potrebbe essere uno zio o avere un nipote. Servirebbe che la regola non ci fosse e che uno dei tuoi amici stesse con qualcuno.
Il nightmaren arancione non disse più niente e Reala si allontanò.
Jackle era deciso e determinato. Voleva essere uno zio a tutti i costi!
Per farlo però aveva bisogno che la regola sull’accoppiamento fosse abrogata e che qualche suo amico si legasse con qualcuno/a.

Nel pomeriggio Reala incrociò Nights nel corridoio, non sapeva se ignorarla o andarsene. Si girò per andarsene di soppiatto quando:- Reala!
-No!
Il giullare rosso pensò ringhiando e si voltò a guardare la nightmaren viola che si avvicinava.
:- Che c’è?!
Domando irritato.
:- Non ti scaldare, ti volevo chiedere se hai visto Jackle oggi si comporta in modo…
:- Strano? Se non fosse così ci sarebbe da preoccuparsi. Più matto di quanto non sia in realtà?
Nights mise una mano sul suo mento e scosse la testa.
:- No volevo dire schivo, evasivo ecco. Non è da lui.
:- Già di solito sta sempre tra i piedi.
:- Per caso anche a te ha fatto delle domande su zii e nipoti?
:- Si stamattina.
:- Chissà cos’avrà in mente.

Mentre i due nightmaren stavano parlando “civilmente” un giullare arancione li osservò guardingo da dietro una colonna.
Jackle vedendo la scena sorrise.
-Certo…Nights e Reala. Due miei amici, un maschio e una femmina, in più i preferiti del maestro Wizeman…
Bene bene devo trovare il modo di farli piacere…
Il nightmaren stette ad ascoltarli chiacchierare ancora un po’ per farsi venire un’idea.

:- Comunque sia non sono affari nostri e ancora meglio non è un problema mio, io ora vado a mangiare.
Ammise Reala.
:- Vai a divorare Nightopians?
:- Ovviamente non mangio solo frutta e poi fanno bene ai muscoli.
Rispose riferendosi e lodando i suoi bracci pompati.
La sua gemella mise una mano su un fianco e chiudendo gli occhi e agitando l’altra mano disse:- Tutti tuoi.
Poi se ne andò.
Reala dilatò la bocca in un sorriso cattivo e si leccò le labbra nere pensando ai deliziosi nightopians poi volò via.

-Reala sta andando a fare uno spuntino, Nights a fare un giro in Nightopia…idea!
Jackle sorrise di gusto pronto a ideare e a mettere in pratica il suo piano, anche se sarebbe stato molto difficile convincere i due nightmaren di primo livello ad accettare.
Jackle si era ripromesso che ci sarebbe riuscito in un modo o nell’altro.
Quando una cosa pazza ronzava nella sua testa vuota era impossibile che lui se ne sbarazzasse e non la facesse.
Corse quindi in camera sua ridacchiando.
Verso l’ora di cena scese e cominciò ad implorare Reala di ascoltarlo, poi fece lo stesso con Nights.
Reala fu irremovibile e difficilissimo da convincere ma alla fine tramite ricatti accettò.
La giullare viola invece accettò anche se in un primo momento aveva rifiutato.
Sarebbero andati tutti e tre, la mattina presto, a fare un picnic in un luogo scelto dallo stesso Jackle, per questo nessuno dei due si fidava.

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Capitolo 4
*** Il picnic ***


La mattina presto i tre nightmaren si alzarono in volo verso il portone del castello e poi volarono via.
Reala guardava in cagnesco la sua gemella ma lei non l’osservava, era impegnata a sorridere per lo splendido panorama che si estendeva ai suoi occhi.
Tutti i colori possibili ed immaginabili lontani da Nightmaren.
Sentiva il vento su tutto il corpo e per assaporarlo meglio si tolse la sua persona lasciando visibile il suo volto.
Poi se la rimise.
Jackle volava davanti a loro con uno sguardo vago dietro di lui per osservare il comportamento dei suoi amici.
Dopo un po’ scese e si fermò dicendo:-Siamo arrivati!
Il giullare rosso e quello viola scesero a loro volta.
Atterrarono sull’erba verde vicino a degli alberelli e ad un laghetto.
A Nights venne subito voglia di lanciare via la sua Persona e buttarsi in quell’acqua cristallina scintillante.
A Reala invece veniva voglia di rimettere.
Odiava troppa luce, i colori forti e la chiarezza di quella chiazza enorme d’acqua.
Jackle depositò a terra una coperta arancione che si era portato e disse indicando un albero di frutti:- La colazione è servita.
Nights sorrise felice e si fiondò sull’albero raccogliendo tanta frutta.
Reala guardò Jackle stringendo i pugni ma lui gli fece cenno di seguirlo.
Dopo una collinetta, poco lontano da li il nightmaren arancione indicò un gruppo di Nightopians al suo amico.
Reala sorrise, gli mise una mano sulla spalla poi leccandosi le labbra scivolò di soppiatto vicino ai Nightopians per uno spuntino.
Jackle sorrise soddisfatto e ritornò da Nights.
Parlarono per un po’ finché non tornò Reala che si stava leccando le dita.
La giullare viola era sicura che non aveva mangiato delle more rosse.
Poveri Nightopians.
Quando il giullare rosso si mise a sedere Jackle disse che era il suo turno di andare a mettere qualcosa sotto i denti, anche se aveva mangiato un po’ di frutta.
Quindi si allontanò lasciando, come previsto, Nights e Reala da soli.
Non era un’ottima idea, potevano uccidersi, doveva ammetterlo ma in quale altro modo poteva agire?
Reala si appoggiò all’albero mentre Nights sedeva lontana in silenzio.
-Devo dire qualcosa? Jackle starà via per un bel po’. E se poi litighiamo e cominciamo ad attaccarci, potrebbe finire molto male…
Prima che potesse pensare altro Reala parlò un po’ infastidito.
:- Questo posto non mi piace, ma a te si giusto?
Nights lo guardò e rispose.
:- Si, dopo aver passato millenni qui a Nightopia conosco ogni angolo e conosco un posto che di sicuro ti piacerà.
Reala la guardò con la testa leggermente piegata e quando lei si mise in piedi anche lui si alzò.
Si librarono in cielo non sapendo di essere osservati da Jackle.
-Bene, bene questo è un buon segno.

Nights volteggiò leggera verso la montagna dei gioielli. (Un vulcano che sputa diamanti, zaffiri, ecc…)
Era un posto oscuro e pauroso.
Entrambi i nightmaren si fermarono davanti alla montagna che eruttò un’enorme pietra facendo tremare la terra.
Nights quasi cadde e Reala se ne accorse sorridendo malignamente.
:- Questo posto mi piace.
Ammise voltandosi verso la sua gemella.
Lei incrociò le braccia fieramente.
:- Lo sapevo.
Mentre guardavano in giro la montagna sputò fuori un piccolo gioiello viola, Nights lo raccolse poi venne fuori un gioiello rosso e cadde proprio tra le mani di Reala che sorrise mentre la nightmaren l’osservava curiosa.
Infine con un grosso sputo uscì un’enorme diamante di colore blu e atterrò tra di loro.
Nights e Reala si guardarono un momento prima d parlare.
:- è blu.
:- Sai da quali colori si forma questo tipo di blu?
Chiese il nightmaren rosso.
La giullare viola rimase rigida mentre il suo gemello sorrideva malizioso del suo stato.
:- Si, dal rosso e dal viola.
:- Esatto.
Nights non alzò lo sguardo finché non arrivò Jackle.
:- Ehi ragazzi! Vi ho cercato dappertutto, andiamo voglio giocare un po’ prima di tornare a casa.
Loro annuirono e puntualmente la montagna sputò un souvenir anche per il nightmaren arancione, una bella sfera di colore arancio.
Tornarono poi al loro picnic.
Parlarono fino all’ora di pranzo, mangiarono e Nights non riuscendo più a trattenersi prese il volo, scendendo in picchiata, e si tuffò nel laghetto.
Jackle applaudì mentre Reala era del tutto indifferente.
A contatto con l’acqua, grazie alla sua persona, Nights si trasformò in un delfino.
Nuotò per un po’ poi fece un’uscita di scena molto bella e ritrasformata normalmente fece un inchino.
Ovviamente Jackle applaudì e anche Reala anche se non ne era contento.
Nights poi rinfrescata decise di svolazzare li vicino.
:- Ho portato le carte!
Urlò Jackle tirando fuori da non si sa dove un mazzo di carte.
:- Reala, tu giochi vero?
Chiese speranzoso.
:- D’accordo, tanto mi annoio, e poi mi piace batterti.
Fece un sorriso cattivello.
Jackle lo guardò arrabbiato poi si rivolse a Nights.
:-Nights, tu giochi con noi o ci lasci a un poker di uomini?
La giullare viola in aria si fermò e si girò guardandoli.
:-No, giocate voi.
Agitò la mano.
:- Ok.
Rispose Jackle cominciando a dare le carte.
Dopo un’ora buona il nightmaren arancione chiese a quello rosso:- Ehi Reala guarda, non è carina quando volteggia in aria, libera?
Indicò con la testa Nights che faceva il volo acrobatico alle spalle di Reala.
Lui si girò di poco e osservò, intanto Jackle sorrideva.
:- Si non c’è male, ma non mi interessa, sai le regole e poi è la mia gemella, quasi sorella.
Si rigirò verso il nightmaren arancione esclamando.
:- Ho vinto!
Jackle rimase a bocca aperta.
:- No! Non è possibile! Di nuovo!
:- Rassegnati Jackle tu perdi sempre e chiunque gioca con te vince, e poi solo Nights può riuscire a battermi.
Verso l’ora di merenda ritornarono a Nightmare, Jackle addirittura più felice di Nights.
Infondo aveva una nuova un’idea che poteva funzionare ma di sicuro lo avrebbe portato a morte certa.
:- Beh, una vita ben spesa a fare scherzi.
Ridacchio Jackle parlando a se stesso.
Appena fecero merenda i tre nightmaren si ritrovarono nel solito corridoio, solo che questa volta stavano camminando.
:- Finora è stata una buona giornata.
Ammise Nights.
:- Già, voi due non avete mai litigato, visto siete ritornati amici come prima.
Disse Jackle fermandosi.
:- Io non la farei così facile, non vuol dire che ci odiamo più.
:- Sì invece!
Insistette il nightmaren arancione.
:- Adesso ci vorrebbe un bel bacio.
Continuò, poi prima che i due giullari potessero obbiettare Jackle prese la testa di tutti e due e le premette insieme.
Non volendo le labbra di Nights incontrarono quelle del suo rivale/amico e furono scosse.

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Capitolo 5
*** Baci e botte ***


Reala era ancora attaccato testa a testa e labbra a labbra con Nights, fermo e impassibile proprio come lei.
:- Ecco così.
Quel bacio poteva legarli, ma non era intenzionale.
Finite le parole di Jackle i due nightmaren provarono a staccarsi.
Il giullare arancione tolse le mani per cominciare a correre via inseguito da un arrabbiatissimo nightmaren rosso.
:- JACKLE! SE TI PRENDO GIURO SU WIZEMAN CHE TI UCCIDO!! NON RESTERA’ NIENTE DI TE’!!!
Così i due nightmaren volarono per tutto il castello e quando, ovviamente, Reala raggiunse Jackle furono guai, un massacro.

Intanto Nights era rimasta impietrita e non osava muoversi.
Come un fantasma era entrata nella sua stanza e si era messa a riflettere seduta sul letto.
-Oh no. Jackle, quel pazzo stupido mi ha fatto baciare Reala. Come si è permesso! E adesso cosa faccio? I miei sentimenti per lui saranno cambiati? Un bacio nightmaren è in grado di legare ma non so se questo conta, non era volontario.
Nights si sdraiò sul letto pensando e pensando, poi la sera non fece cena.

Come previsto Reala infuriato gonfiò di pugni, calci ed altro Jackle che fu salvo solo grazie a Wizeman che aveva visto tutto e, per non perdere uno dei suoi fedeli nightmaren, aveva detto a Reala di smettere e che ci avrebbe pensato lui.
Jackle sarebbe potuto rimanere ferito per un mese o più se il nightmaren rosso non si fosse fermato subito, o peggio sarebbe potuto morire.
Però infondo se le era cercate.

Lontano dalla camera di Jackle Reala si trovava nella zona allenamenti e aveva fatto scappare tutti i nightmaren di secondo e terzo livello.
Era di pessimo umore.
:- Non me lo ha fatto uccidere! Si rende conto che ciò che ha fatto deve essere punito?! Questo non è stato divertente!
Per distrarsi dall’uccidere chiunque altro Reala andò a caccia di Ideya.

Nights nella sua camera si tolse la maschera, mise la sua solita veste lilla e se ne andò a dormire solo dopo aver suonato un po’ il suo flauto.
Picchiare Jackle non era la soluzione giusta, anche se lei era arrabbiata con lui.
Domani gli avrebbe parlato.

Appena sveglia Nights andò nella camera di Jackle e vedendo com’era ridotto gli disse incrociando le braccia:- Fammi indovinare…Reala ti ha preso! Come mai sei ancora vivo? Sai che non devi scherzare col fuoco, specialmente se la fiamma è rossa e si chiama Reala.
Jackle sorrise disteso sul suo letto fluttuante.
:- Se non era per il maestro Wizeman sarei già morto. Sei qui per darmi il colpo di grazia?
Ridacchiò.
Nights si avvicinò al letto e si mise seduta.
:- No non mi va molto. Sono venuta a chiederti perché lo hai fatto.
:- Fatto cosa?
:- Perché ci hai fatti baciare, sai che non si può!
:- è la stessa cosa che ha detto Wizeman, e solo che stareste benissimo insieme e poi credo che tu a lui piaccia molto, anche se non lo dimostra e si comporta male.
:- Si certo come vuoi.
Rispose non curante Nights alzandosi.
:- Bene io me ne vado a più tardi.
:- Ciao, ciao Nights.
La salute Jackle.

Nights non credeva ad una sola parola di quello che le aveva detto Jackle e volando fuori decise di andare alla montagna dei gioielli.
In fondo era anche il posto preferito di Reala.
Sapeva che se l’avrebbe visto non avrebbe reagito in maniera logica, insomma, come ti devi comportare con qualcuno che hai appena baciato?
Qualcuno di cui hai sentito il profumo e visto le sue emozioni riflesse nei suoi occhi.
:- Nights?
Qualcuno di cui senti la voce come se ti stesse dietro…un momento, veniva veramente da dietro di lei!
Nights di scatto si girò per vedere Reala avanzare e poi fermarsi a qualche metro da lei.
:- Reala, cosa ci fai qui?
:- Potrei farti la stessa domanda.
:- Mi annoiavo e così prima ho fatto una visita a Jackle e poi sono venuta qui. L’hai conciato molto male.
:- Colpa sua!
Rispose sibilando e riprendendo a camminare verso di lei.
:- Non doveva fare ciò che ha fatto! Sei d’accordo anche tu, vero? Non poteva e non lui.
:- Hai ragione, si sono d’accordo.
I due nightmaren erano così vicini che potevano sentire il respiro dell’altro.
I loro occhi si incontrarono brevemente e Nights si allontanò da quelli di Reala troppo chiari.
:- Reala per favore, non starmi così vicino.
-Troppo vicino. È vero. Bacialo. No, abbraccialo. No, non fare niente. è sempre un nemico. Ma ti piace. No che non ti piace. A lui piaci. A lui non piaci.
:- Perché?
Chiese lui malizioso pensando di far scattare il suo ardore per lui.
Intanto si avvicinò di più, erano distanti a pochi centimetri.
Intanto nella testa di Nights c’erano voci contrastanti.
Stava per venirle il mal di testa quando finalmente parlò per se stessa.
Si chinò e baciò Reala sulle labbra che, accidentalmente, aveva già assaporato.
Lui rimase colpito e forse voleva fare altro ma non doveva o poteva, sembrò però contraccambiare lievemente.
Nights si staccò e gli rispose.
:- Ecco il perché.
Ammise la nightmaren viola diventata rossa, triste e imbarazzata.
Non sapeva cosa fare.
Il giullare rosso invece la guardò, sorrise un po’ e poi volò via.
Nights in quel momento si sentiva confusa e una stupida.

Reala volò via nella sua stanza e si sedette sul suo trono rosso e nero.
Non pensava che Nights l’avrebbe baciato intenzionalmente e non pensava che gli sarebbe piaciuto.
Non aveva fatto niente ma in un certo senso aveva ricambiato e si sentiva strano.
Forse in quel modo una piccola parte di loro due si era legata.
E se fosse stato uno scherzo da parte di Jackle per vendicarsi?
Doveva scoprirlo, così andò in camera sua e cominciò ad interrogarlo.
Lui però non sapeva di cosa stesse parlando.
Reala sperò solo che il maestro Wizeman non sapesse niente di niente.
Venne però a conoscenza che Jackle aveva fatto in quel modo per avvicinarli e si arrabbiò di più.
Non gli serviva aiuto se voleva conquistare una nightmaren e in particolar modo Nights.
Non era un inetto, sapeva come agire.
Solo non poteva.
E forse, forse non avrebbe mai potuto.
Andò a fare colazione.
Nights ritornò verso l’ora di pranzo.
Entrambi pranzarono e non si guardarono.
Non si scambiarono una parola.
E probabilmente non si stavano neanche pensando.
Jackle era ancora mezzo rotto e non riusciva più a giocare a carte.
Ormai non poteva più fare niente, e visto il risultato neanche ci avrebbe più provato.

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Capitolo 6
*** Si può ***


Dopo pranzo Nights decise di mettere le cose in chiaro con Reala.
Anche lui voleva specificare le azioni che li avevano spinti.
:- Reala io, senti stamattina io…non…e che è complicato…
:- Nights, è semplice, non avresti dovuto come non avrebbe dovuto Jackle, e non avrei dovuto neanche io.
La sua gemella spalancò gli occhi.
:- Allora è vero che hai cercato di ricambiare, non era una mia impressione…
:- No non era una tua impressione, ma poi mi sono accorto che era sbagliato, che tu avevi sbagliato e che noi siamo sbagliati. Wizeman dovrebbe saperlo.
:- Io avrei sbagliato!? Ti ricordo che il primo a farci baciare è stato Jackle e io non c’entravo niente!
:- Infatti, per questo lui è un pazzo e immobile sul suo letto.
:- Senti, oggi è stato un impulso e non pazzia!
:- Non hai saputo controllarti, tipico. Bisogna controllare le emozioni, anzi sarebbe meglio non averne.
:- Cosa stai dicendo? Dove vuoi arrivare?
:- Sai che le cose non torneranno mai come quando eravamo piccoli e sai che io non infrangerò mai le regole, neanche per te.
Nights stava quasi per sputargli per tanta meschinità ma si trattenne.
:- Non posso cambiare ciò che è successo ma ciò che sarà si. Non riesco più ad esserti amico Nights e non posso più fingere davanti a Jackle.
:- Neanche io ci riesco più comunque, ancora ti odio.
:- è così che deve essere quindi da oggi in poi puoi anche non rivolgermi più la parola.
Reala si girò per andarsene ma Nights parlò.
:- Reala…mi dispiace.
Detto questo la nightmaren viola volò via mentre la tristezza e il dolore si impossessavano di lei.
:- Anche a me Nights. Anche a me.

Nights si ritrovò nella sua stanza a piangere come una bambina per la sua disfatta.
:- Reala ti odio! Ti odio!
Poi naufragando nel dispiacere ammise:- Mi sono innamorata di un idiota.
La sera Nights non mangiò e si odiò per questo, era del tutto stupido.
Cercò di addormentarsi anche se non era facile con il peso che aveva sul cuore.
Si girò su un fianco e chiuse gli occhi verso notte fonda.
Non appena il suo respiro provò ad alleggerirsi una mano le prese il fianco e lo inchiodò sul letto tra due gambe.
Aprì gli occhi in tempo per vedere due occhi azzurri chiari e due labbra nere scendere su di lei.
Sapeva bene chi era ma alla luce della luna intravide il suo viso.
:- R-Reala!? Che ci fai qui e che cosa stai cercando di fare? Non avevi detto…
:- Ho mentito, ho sbagliato.
Ammise baciandole il viso disperatamente e tirandosi su.
:- Sai credo che quel bacio ci abbia connesso.
:- Credevo…non… che non provassi niente per me.
Reala ridacchiò.
:- Se non provassi niente non starei qui a baciarti non credi.
Le diede un bacio a stampo sulle labbra.
Nights arrossì ma poi si fece seria.
:- E il maestro Wizeman? Che gli dirai?
:- O già messo le cose a posto con lui, mi doveva un piacere e oggi lui l’ha esaudito ha tolto quella stupida legge sull’accoppiamento. Non gli dispiacerebbe avere qualche altro nightmaren con cui giocare soprattutto…
Le sussurrò.
:- uno di primo livello.
Nights ridacchiò, troppo imbarazzo per rispondere.
Poi tirò giù Reala in una sfilza di baci e tra di essi uscirono due sinceri “Ti amo” che fecero percorrere i due da brividi caldi.
Reala cominciò a spogliare Nights e lei fece lo stesso baciando ogni centimetro della loro pelle.
Quella notte sarebbe stata indimenticabile per entrambi.
Dopo qualche ora Nights era accucciata sul petto morbido del suo compagno e Reala le mise le braccia dietro le spalle e dietro la schiena nuda abbracciandola e tirandola più vicina.
Lei sorrise nel sonno emettendo un soffio contento e si rannicchiò meglio.
Reala ridacchiò di quell’espressione di beatitudine che tanto amava.
Ora era davvero felice.
La mattina tardi Reala e Nights ancora dormivano.
Il primo a svegliarsi fu Reala che sorrise guardando la sua tenera e dolce compagna che sarebbe stata sua per sempre, si vestì e uscì.
Non voleva mangiare, aveva già assaporato Nights ieri sera, voleva solo trovare Jackle.
Lo vide nel corridoio e gli raccontò di ciò che gli aveva concesso Wizeman, poi si girò per tornare in camera sua.
:- Ti dico solo Jack che se io e Nights continuiamo così sarai zio molto presto.
Reala sparì dal corridoio e Jackle rimase scioccato ma solo per un istante, poi si mise ad urlare come un matto.
C’era riuscito, ora mancava solo un piccolo nightmaren.

Come Reala tornò in camera di Nights lei era alla finestra, vestita con la sua solita vestaglia lilla.
Guardava il cielo ma sentendo la porta aprirsi si girò e un enorme sorriso apparve quando vide il suo amato Ree.
Si rigirò però.
Reala alzò gli occhi e volò affianco a lei.
L’abbracciò poi da dietro e come incrociarono il proprio sguardo e i propri occhi si scambiarono un dolce e tenero bacio.
Tornarono a fissare il cielo più innamorati che mai.
Ancora conservavano i loro gioielli e li scambiarono per avere sempre qualcosa dell’altro che gli ricordasse quanto contava e quanto si amavano.

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