You will be safe and sound in my heart

di Artemisia_Moletta
(/viewuser.php?uid=256520)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Non puoi giocare con la mia vita, papà ***
Capitolo 3: *** Benvenuta Rose... ***



Capitolo 1
*** Prologo ***








Mi chiamo Rose, Rose Lawrence. Ho 18 anni compiuti da poco e vivo nel remoto distretto 12 nella nazione di Panem. Il mio è un distretto considerato come dire “di buoni a nulla”. Capitol City, la città più ricca della nostra nazione, ci ha sempre considerati come degli esseri inferiori, e non credo abbiano tutti i torti. La maggior parte di noi è figlio di minatori o piccoli commercianti. Per sfamarci i nostri genitori ci insegnavano a cacciare o allevare piccoli animali da cortile, in modo da poterci procurare almeno quel poco da vivere.

Più di 80 anni fa il nostro distretto insieme ad altri 11 si ribellò al potere di Capitol City. Ci furono lotte continue e inutili spargimenti di sangue. Migliaia di uomini caddero in quelle battaglie, troppo sangue fu versato e, alla fine della guerra, noi dei 12 distretti pagammo care queste battaglie. Da quell’anno furono indetti i cosiddetti “Hunger Games”. Ogni anno, il giorno della mietitura, 1 ragazzo e 1 ragazza, dai 12 ai 18 anni venivano sorteggiati come “tributo” e per loro sarebbe iniziata una lotta contro la morte all’interno di una grande arena in cui, 24 ragazzi si sarebbero uccisi a vicenda finchè solo uno di loro fosse sopravvissuto a quell’incubo. Tutto questo solamente per i puri scopi ludici dei ricconi scansafatiche di Capitol City.

Ho un fratellino di appena 12 anni, Fred. Piccolo ma molto sveglio per la sua età. Mia madre lavorava come piccola commerciante di stoffe, ma nel piccolo mercato del distretto 12 cercare di vendere qualcosa è impossibile.

Mio padre invece lavora, o meglio, lavorava come cacciatore fino a quando non fu ferito da una freccia di un altro cacciatore anonimo. Molti pensarono che un cacciatore di un altro distretto si fosse addentrato nel nostro. Comunque il colpevole non fu mai trovato e mio padre perse una gamba.

Il mio migliore amico si chiama Zayn, Zayn Malik. Ha 20 anni ed è riuscito a vincere gli Hunger Games due anni fa. Ci conosciamo da quando eravamo piccoli. Lui era il figlio del panettiere locale e durante gli Hunger Games perse la sua fidanzata, Lucilla (si legge Lusilla). Tornò vincitore si, ma dal quel momento perse ogni ragione e si iscrisse alla lega “BASTA CON GLI HUNGER GAMES”. Questa lega fu istituita dai vari distretti, circa 4 anni fa e aveva l’obbiettivo di eliminare gli Hunger Games una volta per tutte, ma con poco successo. Zayn passò 3 mesi nel carcere di Capitol City subendo terribili torture. Quando tornò a casa era ricoperto di ferite. Tutto il paese si curò di lui, compresi alcuni dei suoi compagni del distretto. Da quel momento la lega continua ad agire in segreto. Nessuno sa dove sia la base e non si fanno più vedere ai consueti appuntamenti prima o durante gli Hunger Games.


Questo era l’ultimo anno in cui potevo venire sorteggiata e la paura era maggiore rispetto agli altri anni.
 
Mancavano circa 3 mesi al giorno della mietitura. 

Spazio autrice:


Allora eccoci qua! So che il prologo è breve, ma non disperate... i capitoli sono lunghissimi a confronto :) Alcune di voi mi hanno detto che i One Direction nel mondo di Panem era una cosa strana, mai vista (almeno credo!) e proprio per questo motivo ho deciso di mettermi in gioco scrivendo questa FF. Se alcune di voi sono poco esperte in materia, state tranquille perchè nella storia sono inserite anche delle chicce dalla storia originale in modo da farvi capire come si svolgono i fatti. Lasciatemi una recensione con più di 10 parole, e a 10 recensioni aggiorno :)) 

"Che la fortuna possa sempre essere a vostro favore" 

A presto xx

Banner by GoodGoneGirl (pagina se la volete contattare http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=221453 ) c:

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Non puoi giocare con la mia vita, papà ***



 

Giovedi 12 Marzo, ore 6.10


E’ mattino presto. Sono giorni che il sole non si fa vedere e le nubi diventano pian piano più grigie, ma l’acqua si fa attendere.

È meglio che vada subito nel bosco


Presi l’arco dal mio piccolo armadio di legno. Quell’arco me lo aveva regalato mio padre quando ho compiuto dodici anni, ma non sapevo assolutamente come usarlo ne da che punto iniziare. Quell'anno fu il primo in cui potevo essere sorteggiata come tributo, ma fortunatamente non successe, o meglio non ancora. Quell’anno, per la prima volta, gli Hunger Games ebbero due vincitori. Katniss Everdeen e Peeta Mellark. Mio padre convinse la giovane Katniss ad insegnarmi ad utilizzare l’arco. Mi ricordo che alla prima lezione mi disse


“Non devi aver paura. Che la tua preda sia un uomo o un animale, tira sempre con la stessa convinzione”


Quelle sue parole mi rimasero impresse nella testa. All’inizio tirare con l’arco mi spaventava ma, andando avanti, scoprivo che avevo quasi una specie di talento e anche Katniss se ne era accorta secondo me. La ritenevo una delle mie migliori amiche ma si era trasferita a Capitol City da parecchio tempo ormai e non l’avevo mai più rivista.
Quella mattina mi ero data appuntamento con Zayn davanti la panetteria del distretto.

Z: Hey Lawrence

R: dacci un taglio Malik che oggi non sono per niente di buon umore

Z: si lo noto. Dovresti dormire un po’ di più sai – disse scostandomi i capelli dal viso-

R: smettila e non toccarmi. Andiamo a caccia

Z: si infatti.

Camminammo a passo molto svelto e arrivammo alla recinzione di fili metallici. Katniss una volta ci disse che era attraversabile, e allora ci mostrò il passaggio che lei aveva creato più di sei anni fa. Li la selvaggina era buona e ultimamente abbondava di cervi, castori, e talvolta anche conigli. Zayn cacciava con diversi attrezzi. Alcune volte con dei piccoli coltelli, altre volte con delle fionde, ma anche con il fucile di suo nonno. Aveva diversi oggetti a casa dato che suo padre era compagno di caccia del mio. Si vogliono un gran bene, come me e Zayn d’altronde e ci piace pensare che la nostra amicizia sia un fatto di sangue.
 
Da bambini stavamo sempre insieme e guardavamo gli Hunger Games con il fiato sospeso ogni volta. Quando andò lui, avevo come uno stato d’ansia addosso. Non li volevo guardare, ma i miei genitori mi costrinsero. Non volevo vedere il mio migliore amico fatto a pezzi o sbranato da animali feroci e ragazzi assetati di sangue davanti ai miei occhi, ma quando vinse… mi senti la ragazza più fortunata del mondo! Se fosse morto non me lo sarei mai perdonato.
 
Passeggiavamo nel bosco da ormai mezz’ora, almeno secondo me e ancora nessuna preda che poteva far gola al mercato.  Zayn provò a sparare ad un falco ma era troppo alto perché il proiettile potesse centrarlo. Io ero riuscita ad uccidere un piccolo uccellino. Secondo Zayn sarebbe stato sufficiente, ma avevo promesso a mio fratello di fargli mangiare uno dei dolcetti al cioccolato che vendeva la signora Bickers per mezzo scoiattolo (ladra!).

Z: Rose, li c’è un piccolo scoiattolo – me lo disse sottovoce –

R: lo so Zayn, ma non lo posso colpire con l’arco è troppo vicino. E se poi sente il rumore della corda che tende?! Addio dolcetto per Fred.

Z: usa questo.

Mi stava porgendo il suo preziosissimo coltello da caccia. Con quello uccise il suo ultimo avversario durante la battaglia finale degli Hunger Games. Avevo paura persino a toccarlo

R: sai quanto mi fa senso toccare questo coltello

Z: prendilo dai.

R: NO!

Z: ok

Non avevo assolutamente idea di cosa quel pazzoide del mio migliore amico volesse fare. Quello scoiattolo era li, fermo, come se stesse aspettando che potesse accadere qualcosa.
Zayn posizionò il coltello. Lo lanciò, facendolo roteare su se stesso

Z: eccoti uno scoiattolo per la signora Bickers. Dato che ci sei prendi un dolcetto anche per me

Quel povero scoiattolo aveva il petto squarciato dal coltello d’argento puro di Zayn, il quale era sporco di sangue. Ci sbrigammo a metterlo in una sacca prima che l’odore di carogna si propagasse per tutta la foresta. Continuammo a cacciare per un altro paio d’ore. Prendemmo conigli e altri uccelli, ma purtroppo nessun cervo.


Dopo esserci divisi equamente il nostro bottino andammo insieme al mercato e comprammo, oltre ai dolcetti, qualche tozzo di pane, filo per mia madre e regalai a Zayn un braccialetto dell’amicizia. Era composto da due piccole pietre di color marrone scuro tenute insieme da una catenina d’ottone.

Uscimmo dal mercato

Z: oggi pomeriggio ti porterò in un posto. Ti piacerà.

R: davvero?! Ti prego dimmi dove.

Z: mi dispiace piccola. È una sorpresa. Ci vediamo qui alle 16.00 . Ah! E porta l’arco, mi raccomando. Non si può mai sapere. A dopo.


La slanciata figura di Zayn si allontanava piano piano tra il fumo che usciva dai camini delle piccole catapecchie di legno, da cui era costituito il nostro piccolo distretto. Arrivai a casa, poggiando il sacco con quel poco degli animali che mi era avanzato dalla caccia e dal baratto al mercato


M: buona giornata cara?

R: si, abbastanza. È rimasto qualche uccellino, due mezzi conigli e… ah! Tieni

M: tesoro, sono delle more. Dove le hai trovate?

R: Appena ai confini della radura. Dovrebbero essere buone.

M: sono perfette piccola. Grazie

Lasciai mia madre a cucinare la selvaggina, e andai da mio fratello.

F: Rosie, Rosie! Mi hai preso quel dolcetto?

R: eccolo piccola peste. Ma la prossima volta te lo vai a comprare da solo.

F: te sai bene come rovinare i miei momenti di felicità sorellina.

Per tutta risposta cominciai a ridere. Poi andai da mio padre

P: allora raggio di sole, come è andata la giornata?

Mi piaceva parlare con lui. Parlavamo sempre di caccia, del mio rapporto con Zayn e di altri argomenti. Oggi però mi sembrava diverso e mi stavo preoccupando. Aveva un aria spenta, era cupo e triste

R: papà che succede? Perché quel grugno?

P: tesoro, non so come dirtelo. La mamma non ne sa niente e non vorrei farla soffrire.

R: papà ti prego. Ti scongiuro! Dimmi qualcosa

P: quest’anno stai rischiando tantissimo. Ci sono circa cinquanta biglietti con il tuo nome. Tesoro mio, mi dispiace

Senti le lacrime riempirmi gli occhi. Cinquanta biglietti con il mio nome?!

R: MA COME TI SEI PERMESSO?! STAI GIOCANDO CON LA MIA VITA. SEI UN ESSERE SCHIFOSO. SPERO CHE MI SORTEGGINO COSI NON DOVRO’ PIU’ VEDERE LA TUA FACCIA!


La rabbia aveva ormai preso il controllo del mio corpo. Perché dovevano farci questo? Perché?! PERCHE’?! Non mi sarei mai aspettata che mio padre giocasse con la mia vita solamente per portare qualche razione di pane a casa. Non gli bastava il fatto che ogni giorno rischiavo di essere uccisa dai poliziotti di Capitol City?! Non gli bastava che spendevo quei pochi soldi che ci davano da Capitol City per comprargli le medicine?! Non gli bastava niente di tutto questo?! Ottimo. Me ne sarei andata a vivere da Zayn. Avevo il cuore a pezzi. Corsi nella mia camera e presi un piccolo borsone di pelle marrone scuro. Ci misi dentro qualche cambio, dei vestiti, quei pochi risparmi che mi ero conservata da un servizietto a casa del sindaco e la faretra per l’arco. Quest’ultimo me lo misi in spalla.

M: tesoro dove stai andando con quel borsone?

R: fattelo spiegare da papà

Usci come una furia senza neanche aver salutato il mio adorato fratellino e mi diressi verso la casa di Zayn. Camminavo sotto un temporale infernale. La pioggia scendeva forte, la grandine mi faceva rabbrividire le mani e i tuoni mi facevano sussultare.

Raggiunsi la casa di Zayn in centro città, non molto lontana dal Giacimento, ossia la zona in cui vivono i figli dei minatori o, nel mio caso, di cacciatori.

Bussai...

Z: Rose, ma che ci fai qui? Vieni entra o ti prenderai una polmonite.

Mi accomodai dentro casa. Intanto che Zayn mi prese il borsone e mi mise l’arco davanti lo stipite della porta iniziai a scrutare casa sua. Si era trasferito qui da oltre un anno ma non mi ci aveva mai fatto entrare. Sapevo solo la zona. Casa sua era molto più piccola della mia. Era composta da un unico grande salone e la zona notte era separata dalla zona giorno da un unico grande muro. Al centro della stanza c’era un tavolo circolare con tre sedie disposte in ordine sparso e un divano rovinato dalle unghie del gatto di Zayn morto due mesi fa. Ad un lato c’era un piccolo angolo cottura. Oltre una piccola porticina di legno, c’era la stanza da letto e il bagno.

Z: allora dato che sei qui ti fac…

Lo interruppi bruscamente

R: Zayn sono venuta qui per un motivo preciso e con una domanda per te

Z: spara

R: mio padre ha portato a cinquanta i bigliettini con il mio nome. Non lo voglio più vedere! È come se mi volesse vedere morta. Ti prego fammi restare qui con te. Almeno fino al giorno della mietitura

Z: oh dio! Quell’uomo è pazzo. Comunque certo resta quanto vuoi.

Lo abbracciai di scatto. Lui si che era un vero amico

Z: si però non so dove farti dormire. Avrei solo il divano, anche se è un po’ …  ecco … come dire

R: distrutto? Ahahahah non ti preoccupare. L’importante è la comodità

Z: allora puoi rimanere! Che vuoi per pranzo?

R: in realtà non ho molta fame

Z: neanche io perciò possiamo andare direttamente dove ti dicevo stamattina

R: mio caro Malik 1) di fuori sta facendo l’ira di dio 2) non mi ha detto niente stamattina 3) che stavi dicendo prima?

Z: prima quando?

R: prima che ti interrompessi

Z: aaa! Forse è più complicato da spiegare a parole. Vieni con me

Uscimmo di nuovo in fretta e correndo verso il bosco, sotto una pioggia meno battente ma comunque fredda. Se non avesse smesso, avrei dato la colpa a Zayn per la mia polmonite più che assicurata. Oltrepassato il muro di filo spinato, raggiungemmo un luogo della radura in cui c’era costruito un piccolo casolare. Zayn bussò alla porta

X: parola d’ordine

Z: “Se le porte della percezione fossero purificate, tutto apparirebbe all’uomo come in effetti è, infinito.”

La porta si apri e mi ritrovai davanti una bellissima ragazza

X: e lei chi è?

Z: Harmonie ti presento Rose. Rose Lawrence

Che qualcuno mi spieghi chi è questa Harmonie! Un amica di Zayn?! La FIDANZATA di Zayn?! Se è la fidanzata sono gelosa. Dopo averle stretto la mano, ci fece accomodare dentro questo casolare. Era di medie dimensioni, ed era arredato come casa di Zayn solo senza piano cottura e camera da letto. Il tavolo era vecchio, di legno, e dalla lucidità sembrava mogano.

Z: dove sono gli altri?

Gli altri?! Chi erano gli altri?

H: saranno qui alle 16.00 come avevamo stabilito

Z: e allora perché te sei già qui, bambola?

Bambola?! Zayn cosa mi stai nascondendo?

H: per farti piacere. Scherzo! Mi trovavo nei dintorni a cacciare e sono arrivata prima.

Mentre Zayn e Harmonie discutevano di non so cosa, cominciai a scrutare per benino la ragazza. Era alta, aveva due occhi marron cioccolato e lunghi capelli neri le scendevano lungo le spalle. Indossava un elegante tuta nera che le metteva in risalto il fisico. Cavolo che imbarazzo! Facevo pena in confronto a lei. Non ce la vedevo male con Zayn però. Di certo quello era il suo tipo di ragazza.

H: allora ragazzina… meglio che mi presenti per bene. Mi chiamo Harmonie Stewart, ho 19 anni e provengo dal distretto 3. Sono la vincitrice dei 76 Hunger Games.

Ok tesoro, ma non vantarti troppo”

Non mi fidavo ancora completamente di lei, ma quando mi tese la mano in segno di saluto (di nuovo)  non esitai a stringergliela abbozzando un sorriso. Si sedette vicino a me ed iniziammo a discutere. Forse l’avevo giudicata male. Era dolce, simpatica e molto solare, ma come dice il proverbio “fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio”. Zayn le lanciava parecchie occhiate. Secondo me lei se ne accorgeva ma faceva finta di niente. A quanto pare la ragazza si faceva desiderare.

“Fai soffrire il mio migliore amico e ti faccio desiderare da Ade nell’inferno”


Sono molto gelosa del mio migliore amico, forse TROPPO. Appena il temporale si fu placato, alla porta del casolare bussarono. Zayn si avvicinò e chiese la parola d’ordine. Gli risposero quattro voci distinte, dove ognuna diceva una parola o un espressione diversa

Z: venite ragazzi sbrigatevi.

Quattro ragazzi, tutti diversi fra di loro entrarono di corsa.

R: Zayn mi puoi spiegare per favore? Che razza di posto è questo?! E chi sono tutte queste persone?

Z: Ti ritrovi nel quartier generale della lega “BASTA CON GLI HUNGER GAMES”. Harmonie la conosci già, mentre questi sono Harry, Liam, Louis e Niall. Provengono rispettivamente dai distretti 1, 4, 10 e 11.

Ognuno di loro si presentò. Mi sembravano quattro ragazzi svegli e cortesi.

Harry aveva due meravigliosi occhi verdi e foltissimi capelli ricci castani. Era molto alto e indossava pantaloni da trekking verde militare, scarponi da montagna, polo scura e giubbotto di pelle.

Liam aveva due bellissimi occhi marroni scuro, e capelli castani chiari. Anche lui molto alto. Indossava una semplice maglia, pantaloni morbidi e stivali da pioggia

Louis invece gli occhi color oceano. Appena mi si presentò sfoderò un meraviglioso sorriso che li mise ancora più in risalto. I capelli erano acconciati a ciuffo e anche i suoi erano color castano chiaro. Era vestito esattamente come Harry.

Niall, invece era molto diverso dagli altri. Carnagione chiara, capelli biondo grano e meravigliosi occhi azzurri molto espressivi. Lui indossava lo stesso tipo di pantaloni e scarpe di Liam, una maglietta dismessa e un keeway militare.

Dopo i convenevoli, ci sedemmo tutti e sette sparsi per la sala. Chi sul divano e chi sulle sedie intorno al tavolo. Zayn iniziò a parlare
 

Spazio Autrice:

Salve a tutte :) Finalmente posto il primo capitolo di questa nuova FF. Ho ricontrollato alcuni degli errori che molto spesso faccio, come ad esempio scrivere i numeri alla loro forma base (?) e non con le lettere, quindi un errore grave in meno c'è. Per eventuali errori di gramattica o di battitura perdonatemi, vedo di ricontrollarmi prima che possiate leggerlo, ma se non li noto vi prego di non farmi una sgridata di proporzioni epiche perchè ricontrollare un capitolo lungo sette pagine di Word è veramente difficile quindi chiedo perdono in anticipo. Allora ditemi nella recensione cosa ne pensate in generale, se è il caso che continui o meno e soprattutto cosa pensate del carattere dei nostri protagonisti. La recensione sempre con più  di 10 parole, mi raccomando. Mi sembra di avervi detto tutto. Se volete contattarmi vi lascio qui tutti i social network in cui mi trovate (vi lascio anche INSTAGRAM) e se volete che ricambi il follow sia su twitter che su instagram ditemelo :) Al prossimo capitolo bellezze, e ancora grazie per l'enorme sostegno xx

Talk to me :D

Instagram: Artemisia_Moletta
Twitter: https://twitter.com/xwantbebo
Facebook: https://www.facebook.com/artemisia.moletta
Facebook per richieste trailer: https://www.facebook.com/artemisia.molettaefp?fref=ts

 


Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Benvenuta Rose... ***






“Allora, Rose ti diamo il benvenuto nella lega. Ferma! Non dire nulla. So già quello che vuoi dire”

Appena fini di parlare gli spuntò uno di quei suoi soliti sorrisi malizioso

“avanti, spara.”

“come potete pensare che io entri in questa lega? Chi vi ha dato l’autorizzazione? Cosa ve lo fa pensare?”- disse imitando la mia voce e, cacchio, aveva ragione.

 “la mia imitazione è penosa”

“ahahahhaha cosi mi offendi sorella. Comunque tornando a noi. Prima di tutto ti voglio dire che potresti diventare un pezzo grosso in questo nostro giro. Hai talento nel tirare con l’arco e sai anche come convincere la gente a seguire le tue idee. Ci saresti utile, anche se…”

anche se cosa? – disse il riccio facendo una faccia tra lo stupore e la felicità - Da come l’hai descritta questa ragazza ha un grande potenziale

“lo so Harry. È la mia migliore amica, e la conosco meglio delle mie tasche. Il problema è che lei è ancora sorteggiabile per i giochi e quest’anno se la sta passando brutta”

“brutta quanto?” –disse il ragazzo con i capelli castani chiari

“50 biglietti”

Ma Zayn ,dico io, era necessario?! D’istinto mi venne da guardarmi intorno. Tutti i ragazzi mi stavano osservando con gli occhi sbarrati. Le lacrime mi iniziarono a rigare il viso. Sapevo che ormai il mio destino era segnato. Sarei morta in quella maledettissima arena, fatta a pezzi da ragazzini assetati di sangue, solamente per far divertire gli abitanti di Capitol City. Un destino cosi crudele non lo auguro a nessun essere umano. In quel frangente, tutti i miei pensieri si distolsero da un improvviso abbraccio del biondino.
Passammo il pomeriggio a conoscerci e i ragazzi e Harmonie cominciarono a mostrarmi vari fogli e documenti della lega. Mi fecero firmare una specie di contratto in cui dovevo promettere di non tradire mai la lega, non passare da parti nemiche e cavolate del genere.

“Zayn, mio caro Zayn… a cosa pensi che servano tutti questi accordi di riservatezza e di pura fedeltà?! Si sa che odiano tutti gli Hunger Games”

“quelli del distretto 1 li amano”

Appena disse quella frase, passò lo sguardo verso Harry. Il riccio era Harry giusto?!

“se dici che noi li amiamo, non vedo perché dovrei essere qui.”

“perché tu sei uno di quei pochi, intelligenti, che sono contro. Adesso non ricominciare, per favore.”

Il ricciolino abbassò lo sguardo, e io non potevo fare a meno di guardare quella massa di ricci rivolti verso il basso.  Non sapevo né cosa fare, né cosa dire.
Sapevo che quelli del distretto 1 erano i più” privilegiati” dato che rifornivano Capito City delle sue varie cianfrusaglie inutili, ma io non volevo che quel ragazzo si sentisse “diverso”, se si può considerare un termine appropriato alla situazione, dagli altri.

“domani mattina andremo nel bosco tutti insieme per ufficializzare la tua entrata nella lega. Dovrai dimostrarci tutto quello che puoi fare e ti potrà essere anche molto utile come allenamento, nel caso ti chiamassero”

“corna, Malik. Comunque per me va bene. Tanto toccherà a te svegliarmi domani mattina.”

“come mai?! Vivete insieme?” – disse Louis, il più simpatico tra tutti i ragazzi.

“si, da oggi in realtà”

“quindi abbiamo una coppia in mezzo a noi” disse Niall, che era una sottospecie di angioletto

“CHE COSA?! Ahahahahahha NO! Zayn non è il mio tipo di fidanzato. È solo il mio miglior amico, e gli voglio un bene dell’anima.”

“appunto. Ragazzi sono le 19,30 ed è meglio che torniate ai distretti. Ci vediamo domani mattina alle 9,30 nel bosco, al solito posto. Buonanotte a tutti”

Dopo il saluto di Zayn, uscimmo tutti dal casolare tornando verso le nostre rispettive case. Il sole era appena tramontato, e il suo bagliore aveva lasciato spazio alla notte. Una notte non molto stellata, le nuvole erano ancora abbastanza visibili nel buio del cielo. Tornando verso la casa, o catapecchia, di Zayn il verso caratteristico delle civette aumentava sempre di più. Mangiammo un po’ di carne e andammo a dormire. Alla fine quel divano, per quanto distrutto poteva essere, era veramente comodo. Zayn russava come faceva mio nonno e il sonno tardò un po’ ad arrivare.

HARMONIE POV
Avevo lasciato Harry e Liam in mezzo al bosco. Ero arrivata al distretto e, nonostante l’ora, c’era ancora parecchia gente in giro. Le fabbriche avevano chiuso da poco e migliaia di lavoratori uscivano dalla fabbrica parlando degli ultimi aggeggi all’avanguardia che stavano costruendo per quegli scansafatiche di Capitol City. Il nostro distretto era specializzato, appunto, nella costruzione di meraviglie tecnologiche spesso utilizzate durante gli Hunger Games. Alcuni di noi, vanno a lavorare proprio a Capitol City nel grande laboratorio in cui gestiscono l’andamento dei giochi. Da piccola già lavoravo in una fabbrica con mio padre. Costruivo dei piccoli circuiti per le macchine e poi, piano piano, cominciai a specializzarmi anche nella vera e propria costruzione dei macchinari. Questa sera c’era la consueta festa del distretto. Fu una bellissima serata. Mangiai con le mie migliori amiche in un ristorante abbastanza frequentato dai giovani del mio distretto e passammo il resto della serata in piazza, a parlare con i nostri amici ed ex compagni di scuola. In piazza del municipio stavano già costruendo il palco per il giorno in cui sarebbero stati estratti i tributi di quest’anno.
Ah! Quasi dimenticavo. Oggi al distretto 1 estraggono. Spero che per Harry vada tutto bene.
 
NIALL’S POV
Dire che odio questo distretto è dire poco. Non posso immaginare come quella ragazza… come si chiama… oddio…  ROSE! ( Niall sei un genio) a sopravvivere al 12.

Scavalcai il basso cancelletto del confine e arrivai nella piazzetta dove vivo con mia madre, che non si sentiva neanche troppo bene. Non trovavo neanche più l’infuso di erbe che il dottore le aveva portato stamattina.
“tesoro, la medicina è in cucina”

Mi diressi nella nostra piccola cucina, che aveva la doppia funzione di salone e sala da pranzo. Infatti c’era anche un piccolo divano e un tavolino.
La cominciai a cercare in lungo e in largo. Infatti eccola li, sul ripiano vicino i fornelli. Lo misi accuratamente in un bicchiere e lo portai a mia madre, che lo bevve tutto d’un fiato

“tesoro, se vuoi mangiare, c’è qualcosa in dispensa.”
“te non vuoi nulla?”

“no, ti ringrazio. Ho già mangiato.”

Mi diressi verso la dispensa, ma notai che c’era solo del pane ed era anche veramente poco. Ne presi solo un pezzetto e poi mi misi a dormire.
Oggi al distretto 1 estraggono. Ho paura per Harry. Gli voglio bene ed è il mio migliore amico. Non vorrei mai ritrovarmelo nell’arena, cercando di ucciderlo.
 
LIAM’S POV
“PAYNE! Aiutami a tirare su questo salmone.”

“arrivo Andy!”

Sempre cosi. Neanche il tempo di mettere piede nel distretto che Andy deve puntualmente rompere le… spero abbiate capito. Cominciammo a litigare con l’amo della canna fino a quando non pescammo un bellissimo salmone. Era molto grosso, lucido e anche molto birichino. Si muoveva in continuazione e per tenerlo fermo dovemmo ucciderlo con l’amo che avevamo usato in precedenza.

Il nostro distretto, ossia il 4, era specializzato nella pesca. Andy e io lavoriamo in una fabbrica in cui abbiamo il compito di portare del pesce buono e pulirlo. Molto spesso, mi mandavano con un battello a Capitol City per portare i prodotti nelle dispense al municipio. Partecipai agli Hunger Games l’anno prima della vittoria di Katniss e Peeta. Sono fidanzato con Danielle, una ragazza più grande di me di un paio d’anni. Stiamo insieme da quando conclusi il “VICTORY TOUR” e non riuscirei ad immaginare come sarebbe vivere senza di lei. Andy dice che sono troppo sdolcinato con lei… GELOSO. Lei aveva i capelli lunghi, corvini e ricci. MOLTO ricci. Aveva la passione della danza, ma con tutto quello che passiamo qui al distretto non ha mai potuto studiare a livello professionale. Un talento sprecato, e non lo sto dicendo solo perché sto con lei. È veramente brava. Piace molto alla mia famiglia e questo mi fa molto piacere. È una delle cose a cui tengo di più e non potrei esserne più felice.

Portammo di corsa il salmone alla fabbrica e lo lasciammo nelle mani dei nostri sostituti. Io e Andy ce la cavavamo non molto facilmente. Ci piaceva molto di più fare casino e in questo Andy era imbattile.

Lo ospitai a casa mia e ci addormentammo parlando della lega e del giorno dell’estrazione che si avvicinava sempre di più. E parlammo anche dell’estrazione di oggi al distretto 1. Harry.

LOUIS POV
Appena arrivato a casa vidi la mia sorellina, Phoebe intenta a finire di mungere una delle sue caprette mentre la mamma era in cucina. Come al solito d’altronde.

Il nostro distretto si basa esclusivamente sull’agricoltura e alcuni dei nostri genitori lavorano come ingegneri genetici. Mio padre lavora infatti in quel campo, o meglio ci lavorava. È morto due anni fa a seguito di un incidente al laboratorio e da quel momento io diventai il capo famiglia. Badare a mia madre e a mia sorella piccola (Phoebe ha 8 anni) non è molto semplice. Io ho 21 anni e ancora non riesco a trovare un lavoro. Avevo anche pensato di trasferirmi a Capitol City, ma non ci sono  soldi e le tessere di cibo non possono essere convertite in denaro se non che al marcato nero, ma il mercato nero è stato chiuso in tutti i distretti tranne che nel 12, a meno che non sia vero. MHA’!

Per cena mangiammo un poco di formaggio prodotto dalla capretta preferita di Phoebe e poi andammo tutti a dormire. Le giornate a casa mia erano sempre cosi. Una madre perennemente triste, una sorellina avente bisogno di affetto e io non c’ero mai per loro. Mi sentivo un po’ in colpa, ma non potevo lasciarle morire di fame. Non riuscivo mai ad avere moltissime tessere e le capre erano la nostra unica  salvezza. Prima di chiudere gli occhi pensai alla giornata di domani. Quando si aggiungeva un nuovo membro alla lega era sempre un momento emozionante.

Ma prima di crollare, pensai ad Harry. Oggi si estraeva al suo distretto. Pregai un sacco per lui, chiedendo invano di poterlo salvare.
 
HARRY POV
Non ero ancora rientrato al distretto e sapevo che si stava facendo tardissimo. Il coprifuoco sarebbe scattato tra meno di un minuto,  ma me ne fregavo completamente.

La luna illuminava con la sua fioca luce il masso dove ero seduto fino a poco fa. Mi era sempre piaciuto osservare quell’enorme astro bianco latte e fantasticavo quali emozionanti luoghi e, perché no, strane creature avrebbero potuto vivere su di essa. Da bambino avevo un piccolo cannocchiale con il quale sfuggivo dai continui allenamenti nella palestra del distretto. Era una grande palestra, molto simile a quella che si trova a Capitol City piena di armi, percorsi di sopravvivenza, archi e spade. Con i miei compagni, mi ci alleno sin da quando avevo 5 anni. La mia specialità era il combattimento con la spada e la sopravvivenza. Molti dei miei amici erano stati scelti come tributi ma la maggior parte di loro non tornò. Persi anche mia sorella maggiore due anni fa. Si chiamava Gemma e mi manca terribilmente. Non andai al suo funerale per paura di poter combinare uno dei miei soliti casini. Mi rifugiai nel bosco, tra gli alberi e cominciai a piangere, piangere e piangere. Non volevo farmi vedere cosi dai miei genitori e soprattutto dai miei amici. Mi avrebbero di certo etichettato come una persona debole e fragile.

Tralasciando tutto questo, oggi è una serata importante. Come ogni anno il 12 di Marzo, nel nostro distretto venivano scelti i tributi. Lo facevano solo per farci preparare meglio. Al mio distretto funziona cosi, purtroppo.

L’appuntamento era per tutti in piazza alle 21. Entrato nel distretto vedevo bambini con la paura scritta in faccia, mamme che piangevano mentre mettevano il vestito buono ai propri figli e alle proprie figlie. Ero davanti casa mia. Una villa abbastanza grande, a due piani. La odiavo terribilmente come odiavo i miei genitori, soprattutto mio padre. Alto, magro, mezzo calvo, girava sempre in smoking e soprattutto era anche lui uno dei tanti vincitori dei giochi. Se ne vantava sempre. Voleva che io mi offrissi volontario come tributo. Avrei preferito morire prima piuttosto che accontentare quel bastardo. Invece con mia madre c’era un rapporto di amore e odio. Abbastanza alta anche lei, capelli castano scuro, abbastanza lunghi e mossi sulle punte.  

“Harry finalmente ti sei degnato di arrivare. Vatti a vestire che siamo in ritardo” –disse quella sottospecie di becchino strafottente

“e se non mi volessi presentare?!”

“sei costretto figliolo”

“ma fammi il piacere. Tu vuoi solo che mi offra volontario per quello schifo. “

“ fai come ti pare, tanto non ci riderai sopra ancora a lungo.”

“Mark adesso smettila. E anche tu Harold! Vai a cambiarti” – disse mia madre.

Wow… adesso anche con il mio nome completo mi chiamano. Che paura! Andai in camera e presi il vestito dal cassetto. Pantaloni beige, camicia bianca sbottonata fino all’altezza del torace e un paio di scarpe prese cosi al volo, senza neanche pensarci.

Alle 20,30 già l’80% di noi era in piazza e, tutti in fila come mucche all’abbattimento, ci stavamo andando a registrare. Il cuore mi batteva fortissimo, quasi a voler uscire dal petto. Mi fecero la solita puntura al dito, prendendomi del sangue. Mi andai a disporre nel quadrato in cui eravamo disposti tutti noi uomini.
 
Alle 21,10 precise un rintocco della campana del municipio fece azzittire tutte le persone presenti. Due poliziotti di Capitol City aprirono le porte, e da li uscirono il sindaco, mio padre sempre presente, e altri esponenti di spicco del distretto 1. Per ultima usci miss Jennesis, la custode dei tributi del distretto 1. Indossava un abito color turchese ricamato con perline provenienti di certo dal nostro distretto. Siamo specializzati proprio in questo, e a quanto pare quelli di Capitol City, in più di 80 anni, non si sono ancora stufati. Indossava delle scarpe a mio parere orribili. Blu scuro, con un tacco vertiginoso e una punta che sembravano quelle del genio di Aladino, e come al solito kili di trucco in faccia. Si posizionò al centro del palco, dove era presente un microfono.

“Buonasera distretto 1. Benvenuti a tutti voi! Oggi con voi, inizierà questa nuova edizione degli Hunger Games, e che la fortuna possa sempre essere a vostro favore.”

“Si certo. Parli bene te” –dissi tra me e me”

“prima di tutto, vedremo questo video che vi arriva direttamente da Capitol City”

Misero quel solito video noiosissimo sulla nascita degli Hunger Games (http://www.youtube.com/watch?v=tl9aqZk4kFU scusate ma sono riuscita a trovarlo solo in inglese!)

Mi chiedo come faceva a piacere… mhà. Hanno una strana logica queste bambole di porcellana super arroganti.

“Bene! Allora è venuto il momento di scegliere i nostri tributi. Come l’etichetta comanda prima le donne.”

Miss Jennessis si avvicinò alla grande boccia di vetro alla sua sinistra. Come ogni anno indugiava prima di scegliere il biglietto, e con una mossa secca ne prese uno. Vidi l’angolo riservato alle ragazze, trattenere un respiro profondo. Volevano apparire forti, ma non ci riuscivano.

“Rita Nowline”

Un intera fila di ragazze che si trovava verso la fine del quadrato femminile fece un passo indietro. Due guardie la trascinarono via tenendola in mezzo a uno squadrone composto da 4 soldati. Due davanti e due dietro. Sporgendo la testa, la cominciai ad osservare bene. Dimostrava all’incirca 15 anni. Era di media statura, capelli castano chiaro tendenti al biondo e due occhi azzurri. Aveva un aria spaventata, e quando Miss Jennessis la fece salire sul palco, tenendola per le spalle, lei non riuscì a dire niente se non un leggero “Buonasera”.

“bene, adesso sorteggeremo il nostro coraggioso uomo.”

Fece la stessa cosa di prima. Si avvicinò alla boccia di vetro, estrasse un bigliettino e si avvicinò al microfono per pronunciare il nome
“Harry Styles”

Le ultime due parole, risuonarono nella mia testa per un paio di minuti. Non riuscivo ad alzare lo sguardo

“Harry?! Dove sei, dolcezza?”

Due pacificatori vennero nella mia direzione, mentre due ragazzi fecero un passo indietro lasciandomi intravedere dalle guardie. Mi presero per i bracci e mi portarono sul palco.

“Ed ecco i tributi per il distretto 1. E ricordate: che la fortuna possa sempre essere a vostro favore.”
Non avevo più il cervello collegato alla testa. Non riuscivo a crederci. Avevo la vita appesa ad un filo, e quel filo pian piano cominciava a bruciare. Adesso il mio unico pensiero andava ai miei amici della lega. Zayn avrebbe capito che sono stato scelto?!


Mentre ci conducevano dentro il palazzo del comune, chiesi a Miss Jennesis un piccione viaggiatore. Lei non esitò e me ne fece portare uno, insieme ad un pezzo di carta e ad una penna.


“Zayn spero che riceva questo messaggio. Le cose si sono messe male. Domani partirò per Capitol City. Si, hai capito bene amico mio. Mi hanno scelto. Spero che con la lega riuscirete a combinare qualcosa di buono, ma lo farete senza di me. Pregherò che queste teste montate non scelgano Niall o Rose. Non riuscirei a combattere contro di loro, non riuscirei ad ucciderli. Sarebbe stato come uccidere mia sorella, e sai a cosa mi riferisco.
Addio,
Harry                                                                                                                                                                                   “
 
Lanciai il piccione viaggiatore in direzione della casa di Zayn. Sapevo bene dove si trovava dato che le prime riunioni clandestine le facevamo a casa sua, in pieno centro. I miei genitori mi vennero a trovare quella sera. Mia madre era in lacrime. Aveva paura, glielo si leggeva in faccia. L’abbracciai più forte che potevo. Le promisi di mettercela tutta, di non morire, di tornare a casa, ma infondo sapevo che c’era una bassissima probabilità di tornare a casa. A mio padre… bhè. Non gli dissi quasi nulla. Lui mi regalò una spada. L’accettai solo per rispetto verso di lui. Era come dirgli addio, ma senza sentimento o parole buttate ai quattro venti.
Mi venne a trovare anche il mio miglior amico, Nick. Ci abbracciamo fortissimo. Eravamo amici sin da bambini, ci allenavamo insieme e adesso… bhè, sapere che ci sono il 99,9% delle probabilità che non vedrai più il tuo miglior amico, non ci invecchierai insieme ricordando tutte le bighellonate fatte insieme quando si aveva 10 anni, non credo sia un bellissima sensazione.
Quella sera dormi poco, male e con le lacrime che rigavano il mio viso.

Spazio autrice:
Finalmente dopo un secolo riesco ad aggiornare. Mi scuso per essere stata cosi assente ma ho avuto un sacco di casini, impegni, ho dovuto studiare tantissimo e il tempo materiale non c'è mai stato. Spero che non mi abbiate abbandonata :( Come avete potuto notare ho abbandonato lo stile a copione, per la vostra felicità. Fammi sapere che ne pensate di questo capitolo, e spero di aggiornare presto.

Bacioni xx
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2059746