1. Il Risveglio

“ É una giostra che và
questa vita che
gira insieme a noi
e non si ferma mai
e ogni vita lo sa
che rinascerà
in un fiore
che fine non ha”

Il Re Leone

Erano le 7, la sveglia suonava e il giovane ragazzo nel letto non aveva la minima intenzione di alzarsi. Suo padre che non era dello stesso parere lo scosse bruscamente dicendogli: “ Vuoi arrivare tardi il primo giorno, fannullone?”

“ Mmmm arrivo” gli rispose intontito.

Il ragazzo aprì gli occhi, i suoi bei occhi castani, e sbadigliò, poi cercò i suoi vestiti e infine si diresse verso il bagno.

Fu là che guardò il suo riflesso allo specchio e emesse un altro “Mmm”, poi si disse: “Oh, sei pessimo amico mio... non è possibile, non posso parlare con me stesso!”

Allora il ragazzo cominciò a pensare a cosa fare per sistemarsi i capelli e tutto il resto.

***

“ Dove il latte?” chiese la ragazza a suo padre che era al telefono: “ Si, arrivo, sarò da te in tre minuti” chiuse la telefonata, prese un croissant e disse: “ C'è un cadavere devo andare, buona giornata”

“ Si ma dov'è il latte?” troppo tardi se ne era già andato “ Lo detesto quando fa così!” disse lei nel silenzio della sua cucina vuota, poi rivolgendosi al cane: “Vieni Mozie!” il piccolo animale, felice di uscire, cominciò a scodinzolare e farle le feste. La ragazza lo portò a fare la passeggiata e poi andò al liceo.

2.L'Incontro

Chiuse la portiera e salutando suo padre, visto che non guardava dove stava andando, andò contro qualcuno. Pensando che fosse il suo migliore amico Lukas, o come tutti lo chiamavano Luke , disse: “ Guarda dove vai Imbecille!” ma a rispondergli fu una voce femminile:” Forse sei tu che dovresti fare attenzione a dove metti i piedi, idiota” il ragazzo girandosi vide una ragazza tanto bella quanto arrabbiata, e purtroppo era arrabbiata con lui.

“ Ehm, mi dispiace pensavo fosse il mio amico” si scusò, ma questo non sembrava calmare la ragazza che si girò e se ne andò.

“ Sono Stiles” le urlò dietro ma lei continuò a camminare.

“ Ciao Stiles! Come va?” Stiles fece un salto di mezzo metro, sta volta era veramente Luke.

“Sono un idiota Lukas ecco come va” gli rispose demoralizzato.

“ Perché? Che hai fatto?” gli chiese l'altro.

“ Ho appena insultato la ragazza più bella che abbia mai visto” e così gli raccontò l'accaduto.

***

Furiosa Annie andò verso la sua amica Holland che le domandò:

“ Cos'è successo? Ha telefonato di nuovo tua madre?”

“ No ho solo parlato con un idiota” le rispose e le due ragazze andarono verso le loro classi. Annie aveva chimica alla prima ora. Sulla soglia della porta notò che erano rimasti solo due posti: o vicino a Ricky che lei detestava visto che non faceva altro che provarci con lei, o vicino a Stiles l'idiota di prima.

Suo malgrado Annie scelse di sedersi vicino a Stiles, quindi si andò a mettere nel banco vicino, lo guardò qualche secondo e quando lui si girò rimase rapita dai suoi meravigliosi grandi occhi castani. Quando si accorse che la stava guardando con aria interrogativa si presentò: “ Ciao, io sono Annie”

“ Io sono Stiles” disse lui con aria quasi sconvolta e un po' preoccupata.

“ Si, me l'hai detto prima, ricordi?”

“ Oh, si, giusto!” esclamò e prima che potesse continuare furono interrotti dal prof:” Voi due, volete venire a fare lezione al posto mio? No, come immaginavo allora chiudete la bocca”.

I ragazzi smisero di parlare e iniziarono a seguire la lezione.

3.Il Pranzo

Era l'ora di pranzo e Stiles aveva fretta di andare a prendere i posti visto che era riuscito a chiedere a Annie di sedersi con lui. In realtà con loro, visto che c'era anche Lukas e probabilmente Holland e Daniel, i migliori amici di Annie.

Stiles e Lukas stavano andando verso la mensa ma per sfortuna del primo il suo amico continuava a fermarsi senza un vero motivo o meglio il motivo era fare innervosire Stiles che sapeva aveva fretta.

Quando, finalmente, arrivarono in mensa presero posto a tavola.

“Rilassati! O se ne andrà ancora prima di averti parlato” lo punzecchiò Lukas che poi riflettendoci, con un ghigno stampato in faccia, aggiunse “Beh, in effetti non le faresti perdere tempo perché tanto appena capirà che sei fuori come un melone scapperà”

Stiles lo guardò molto irritato.

“Chiudi la bocca Luke!”

“Sorridi, qualcuno si innamorerà del tuo sorriso” gli propinò l'amico, indispettito per la perla di saggezza di Luke, Stiles stava per rispondergli a tono ma proprio in quel momento arrivò Annie... con i suoi amici, così Stiles si rivolse a loro.

“Hei, todo bien?” nella sua testa si insultò, perché doveva rendersi sempre ridicolo? Per fortuna Annie rideva divertita e lui si mise l'animo in pace.

“Perché dobbiamo sederci con questi sfigati?” esclamò Daniel.

Eccola di nuovo, quella sensazione che Stiles odiava. Era di nuovo preso dal panico.

***

“Daniel!” lo sgridò Annie colpendolo in testa e scusandosi con Lukas e Stiles che l'assicurarono che non c'erano problemi.

Annie voleva chiedere una cosa a Stiles ma il suo cellulare squillò, quindi si scusò e si allontanò.

“Mex, tutto a posto?”

“Si, certo. Volevo solo sapere come andava la tua giornata e chiederti di preparare la cena perché arriverò un pelo più tardi. Grazie” gli annunciò e senza aspettare risposta riattaccò.

Annie ormai non faceva più caso ai modi del padre, non troppo almeno, che lei chiamava con quel soprannome senza senso che non era neanche il suo vero nome. Mex. Non sapeva il perché ma l'aveva sempre chiamato così visto che sua madre glielo diceva sempre, o almeno era quello che Annie capiva quando era piccola, ormai sua madre non parlava più con loro da troppo tempo per potersne assicurare.

Tornata al tavolo Annie capì che che Daniel stava di nuovo prendendo in giro Stiles.

“Stole, no scusa, come ti chiami?”

“Stiles, s-t-i-l-e-s” rispose il ragazzo.

“Ragazzi, potete smetterla? Grazie!” si intromise Annie.

“È Stole che mi incita” replicò Daniel.

“Tesoro ti voglio bene, lo sai, ma se continui così ti ficcherò qualcosa in bocca per chiudertela!” lo minaccio la ragazza, poi rivolgendosi a Stiles: “ Vuoi che lavoriamo al progetto di chimica insieme? Magari potrei aiutarti ad alzare il voto”.