Fosters siblings are not let to...

di sistolina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** She is experimental music (Brandon/Callie) ***
Capitolo 2: *** Moby Dick (Brandon/Callie 1x04) ***
Capitolo 3: *** Blue Velvet (Jude/Connor, 1x05) ***
Capitolo 4: *** I'm Not Like Him (Brandon/Callie 1x05) ***
Capitolo 5: *** Stay (Brandon/Callie, 1x07) ***
Capitolo 6: *** Brandon Is In Charge (Brandon/Callie, 1x09) ***
Capitolo 7: *** Love Is Patient, Love Is Kind (Brandon/Callie, 1x10) ***



Capitolo 1
*** She is experimental music (Brandon/Callie) ***


Ad Aika ed Elle
La ABC Family è il male.





She is Experimental Music
 




If all you wanted was songs for you
Here goes, after all that you've put me through
Here's one for you...
(What you have done to us, Keaton Henson)
 


Ci sono cose giuste, e cose sbagliate. Ti hanno insegnato questo le tue due madri. E tuo padre, anche. C'è la legge da rispettare, la legge che difende i deboli, le persone che ami e sbagliano, perché non fanno la cosa giusta. Continui ad amarli, ma sai che stanno sbagliando.
Lei è quella sbagliata, lo sai. Perché a lei non frega niente di cosa è giusto. A lei, forse, nessuno lo ha insegnato. 
Non è come la musica. La musica che segue il ritmo, il tempo e lo spazio. Prevedibile nella sua sequenza mai definita di note. Ma sai cosa aspettarti dalle note, anche se ti fanno paura, anche se sei terrorizzato all'idea che il tuo mignolo non arrivi al tasto nero in tempo. Anche se manderai tutto a farsi fottere. Non chiedere scusa Brandon, cavolo, solo per un fottere qualsiasi rimbalzato a caso nei tuoi pensieri.
È per lei che devi chiedere scusa. Per quello che senti quando sai che è il suo turno in bagno, quando passi davanti alla porta della camera che divide con Mariana, quando abbassi il volume dell'i-pod per ascoltare la sua voce un po' roca dall'altra parte della parete che vi divide.
Chiedi scusa perché in fondo sai che non c'è parete che non sfonderesti, e legge che non infrangeresti, e divieto, e senso comune.
Tu non sei così. Non sei così, davvero?
Non hai mandato a farsi fottere, sì Brandon, fottere, la tua borsa di studio solo perché lei doveva andare chissà dove in Messico a recuperare suo fratello? Te l'ha forse chiesto? 
Avrebbe avuto una seppur vaga importanza?
So che fa male sentirlo adesso, questo bel lenzuolo d'insicurezza avvolto attorno alle caviglie, il leggero prurito vicino al Pomo d'Adamo, e le mani sudate, affondate nei pantaloni, in un disagio che non è mai stato tuo. Perché la vita era semplice, prima, anche se hai due madri lesbiche, fratelli adottivi a manciate e quel senso d'impotenza nei confronti del mondo che a volte ti toglie il sonno. Le cose erano facili, perché la melodia che hai creato per la tua famiglia sfociava in quei movimenti coordinati alla perfezione. 
Perché era facile scrivere canzoni su di loro.
Perché il movimento di Callie, tu, proprio non lo sapresti comporre.
Sai solo che fa male, sul fondo della gola, una melodia imponente che risuona ovunque. Non ha senso, non il senso che vorresti, stride e sbatte, soffoca, strappa e spinge. Non è prevedibile, non è lineare, e non si addomestica.
Sai che quello che vuoi dirle ogni momento da quando ha strisciato la sedia accanto alla tua quella mattina, è troppo anche solo per poterlo suonare.
Sei un musicista incompetente Brandon, limitato.
Filtri perfino i tuoi pensieri, razza di vigliacco. Quello che vuoi da lei, lo sanno tutti. 
E tutti ti guardano, e parlano. Perfino tua madre, perfino le tue due madri.
E vorresti essere davvero capace di scriverlo, disegnarlo, vederlo o provarlo, quello che lei è, ma non riesci a far altro che scarabocchiare rigacce nere sopra il suo nome scritto cento volte suo bordi del pentagramma.
Non ci sta, lei non è una nota. È in divenire, è confusa, nebulosa, intossicante. È quella musica sperimentale del cazzo, oh, complimenti B, fai progressi, che a te ha sempre fatto schifo.
E adesso ti sembra di respirare pece se lei non c'è.
È difficile.
Sbagliato.
I Fosters non possono...
Callie non può...tua madre...loro la...
Non puoi spiegarglielo. Non con la musica, che è sempre stato l'unico linguaggio capace di strapparti via dalla gola quello che volevi dire davvero. Perché lei non è altro che un confuso groviglio di suoni stonati che fanno sanguinare le orecchie.
Quello che lei è, un pentagramma non potrebbe contenerlo.
Benvenuto nel mondo vero ragazzino, era ora.

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Note sparse...questa raccolta è senza pretese, su una serie tv appena iniziata, personaggi che, mi perdonerete, non conosco ancora bene, e soprattutto completamente avulsa dal mio solito stile narrativo e anche telefilmico. La ABC Family ci vuole male, diciamo, e crea queste shipper amabili da ragazzine fangirlanti e ce le lancia addosso, praticamente....
E niente, non so ancora che piega prenderà la cosa, ma il progetto è quello di creare una raccolta di OS varie sui personaggi, ma già rassegnatevi perchè so già che questi due monopolizzeranno tutto :D
La canzone, molto bella, è linkata nel testo...Potete trovarmi qui, fra fenicotteri, serpi, pesci rossi e cigni di carta se volete, e sul nostro blog collettivo^^

 

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Capitolo 2
*** Moby Dick (Brandon/Callie 1x04) ***


A Ellina e Aika, tanto ce la cantiamo e ce la suoniamo 
fra di noi, con questi due :)





Moby Dick







Contro di te io sto per infrangermi, 
o balena che tutto distruggi ma nulla vinci; 
fino all'ultimo ti combatto; 
dal cuore dell'inferno ti vibro colpi di pugnale; 
e in nome del mio dio ti sputo addosso il mio ultimo respiro. 
(Moby Dick, Herman Melville)
 

 
Non è che non avessi sonno. Sei rimasto sveglio ad aspettarla.
Sveglio, gli occhi spalancati sul soffitto, il cellulare che s'illuminava a tratti, le chiavi della macchina di tuo padre sul comodino. È sempre Talya, ormai lo sai. Hai sperato fosse lei la prima, la seconda, forse anche la terza volta.
Ma no, era Talya.
Le sue scarpe erano abbandonate sui gradini, quell'argento un po' pacchiano tipico di Mariana che Callie non avrebbe mai scelto. Ma era meravigliosa ugualmente, e tu questo lo hai ingoiato con fatica ogni secondo da quando il suo muoversi silenzioso per casa è diventato un ticchettio sommesso di tacchi sulle scale, un frusciare di abiti eleganti in cui non sapeva come muoversi, e quello sguardo, incerto e un po' perso, che sembrava cercare una risposta in un punto imprecisato sul tuo viso.
Non sai se l'espressione da idiota ormonato che ha incontrato a metà strada è stata una risposta esaustiva, ma sai per certo che non ha fatto altro che scappare da te, un minuto dopo l'altro, per tutta la festa.
È diventato quasi un gioco fra voi, un addestramento al massacro. Un inseguimento. Una ricerca disperata. Moby Dick, che ti occhieggia ancora aperto sulla scrivania, un plettro come segnalibro e quella citazione evidenziata con la penna nera che usi per tracciare il suo nome fra le note, prima di accorgerti di quanto questo ti renda patetico e stupido, e magari anche un po' stalker.
Sai che ha camminato sulla spiaggia a piedi nudi, lontano da te quel tanto che basta per farti avvertire il vuoto gelido in fondo allo stomaco. Abbastanza da farti pensare che sì, l'hai persa, e forse non è mai stata lì. Per fortuna, dici a te stesso, per fortuna.
E intanto resti sveglio a contare le piegature di quella ragnatela esile che precipita dal soffitto, ad osservare il ragno destreggiarsi in movimenti convulsi ed elettrici, a tracciare disegni nell'aria che diventano il suo unico appiglio per non precipitare a terra.
Riesci anche ad invidiarlo un po', perché lui ci riesce a restare aggrappato.
Non è mai stata silenziosa casa Foster. Troppe persone, troppa vita, troppi respiri. Una volta, per te, quel rumore gorgogliante era casa. Adesso manca un pezzo.
Perché non è solo preoccupazione, ansia, saperla lontana, sola, o forse no che è anche peggio, in una realtà che ancora non conosce.
È che dovresti esserci tu, lì, con lei, il ginocchio accanto al suo su un autobus notturno puzzolente. Ovunque lei sia.
Dovresti esserci tu.
Fermarla, quello era il piano. E guardarla, e ascoltare la sua risposta, qualunque fosse. Perché quello che le hai detto non era solo un tiepido scusarsi e giustificarsi, il tuo solito arrossire di niente e abbassare lo sguardo. Lei ti rende stupido, e avventato, e incosciente. Altrimenti non le avresti detto quelle parole che ancora rifiuti nella tua testa, accantonate in angoli bui dove nemmeno quel ragno agile riuscirebbe a cucire una ragnatela.
“So già tutto quello che ho bisogno di sapere su di te” 
Ma non è vero. Fa paura accorgersi di quanto ancora vorresti....tutto.





**Notine sparse: l'ho buttata giù in mezz'ora, senza nemmeno pensare se avesse un senso^^ L'episodio 1x04 è stato quantomai foriero di spunti, totalmente, e Brandon e Callie, Brendon principalmente, perchè è un cucciolo adorabile, hanno colonizzato questa mia piccola parte di vita^^
La mia socia Sinclaire ha scritto una OS meravigliosa su di loro, ma anche su tutti gli altri membri della famiglia Foster, che tutto il mondo dovrebbe leggere a prescindere, perchè è di una bellezza descrittiva sconvolgente, ma specialmente i fan del telefilm, perchè è altrettanto una fotografia magistrale e perfetta di tutti i personaggi <3
Potete sempre trovarci qui, a delirare per quelle strane e assurde delizie che ci strappano brandelli di vita^^

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Capitolo 3
*** Blue Velvet (Jude/Connor, 1x05) ***


Allo smalto blu,
che diventa una spada,
una nuvola,
un ombrello,
e anche il sole.
Per smettere di avere paura.


 

Blue Velvet







“Lately I’ve been thinking about who 
I want to love, and how I want to love, 
and why I want to love the way I want to love, 
and what I need to learn to love that way, 
and who I need to become to become 
the kind of love I want to be… ” 
( Andrea Gibson)


Sei abituato a passeggiare da solo. A non avere amici, a pranzare nel tavolo più lontano dalla caffetteria, più lontano dai ragazzi popolari, più lontano dalle chiacchiere dei tuoi compagni di scuola che si incontrano per aria sotto gli ombrelloni, contro la pietra dei tavoli, la plastica delle sedie.
Vicino ai cassonetti, di solito, dove nessuno si siede mai perché fa caldo e c'è puzza di verdura marcia.
Se sei fortunato hai trovato una famiglia adottiva che ti prepara un panino o un'insalata, anche se i pomodori non ti piacciono, ma non lo diresti mai, perché non vuoi davvero che ci rimangano male. Se sei meno fortunato l'hai preparata tu, la sera prima, con gli ingredienti trovati a caso nel frigorifero.
Ma la maggior parte delle volte affondi le mani nelle tasche dei jeans vecchi di Callie per trovare un quarto di dollaro e comprare delle patatine al distributore.
Alcuni genitori non sono in grado, altri pensano semplicemente di farti un favore già abbastanza grande a volerti fra i piedi, e che questo li scagioni dal doverti anche preparare il pranzo, o aiutare nei compiti.
Poi capiti a casa di Stef e Lena, e cominci davvero a credere che qualcosa sia cambiato. Non è solo per il pranzo vero, i sandwich la mattina, o le cene in cui le persone parlano davvero, e non grugniscono solo davanti alla tv. È per lo smalto, per Lena che non ti ha chiesto di toglierlo, ma di difenderlo. Uno smalto blu acceso che Callie ha odiato al primo sguardo, perché non può dimenticare. I vestiti della compagna del vostro ex patrigno ammonticchiati vicino all'armadio, le scarpe col tacco di tre numeri più grandi, il suo sguardo imbestialito. E il pugno che ti ha mancato per mezzo centimetro.
Ti sei sentito bene per un attimo, con quella collana di bigiotteria e quegli orecchini con la clip. 
Ma il mondo a volte è nero, come il tuo zigomo il mattino dopo.
Callie non può davvero scordarlo. E nemmeno tu.
Sai che quello smalto non è solo una decorazione, un vizio da ragazzina appariscente.
È un colore che colpisce e acceca, un blu acceso che è più di un colore, è una dichiarazione di guerra.
E vorresti che Lena fosse lì, adesso, mentre Connor si siede accanto a te con il suo panino al prosciutto. Vorresti che vedesse quanto sono belle le sue unghie smaltate di blu elettrico, e quanto sono belli i suoi occhi castani.
Quanto è bello quel sorriso, solo denti, labbra e gengive che sanno dire tutto. Che siete amici, che lui non ci sta, che non gli interessa, che se quello smalto blu ti fa sentire in quel modo, farà sentire così anche lui.
Vorresti che Lena fosse lì, e non avesse paura di abbracciare Stef e sussurrarle all'orecchio che possono arrivare alla macchina, uscire nel vialetto e abbracciarsi, e baciarsi, e lasciare che tutto quel blu le illumini tutte e due per un solo momento.
Un lungo, morbido momento. Blu elettrico.








Note: è una fanfiction diversa. Non parla di shipper, non del tutto...parla di Jude, che è un personaggio che amo immensamente, e di Connor, che in un secondo ha scalato ogni classifica possibile. E' di una dolcezza, di una tenerezza e di un coraggio, quella scena, anche per ABC Family, che non potevo veramente non scrivere nulla su quel momento.
So che sono successe cose fra Callie e Brandon, so che ci sarebbe da dire anche su di loro.
Ma Jude è troppo coraggioso, e meraviglioso. Troppo per tutti noi.
Se volete potete trovarmi come sempre fra i Fenicotteri e i cigni, ma anche nella pagina FB The Fosters Italia, che io, Elle, Aika e altre meravigliose donne amministriamo con amore e gaudio^^

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Capitolo 4
*** I'm Not Like Him (Brandon/Callie 1x05) ***


I'm Not Like Him



E mi chiedevo, con il mondo in mano,
perché ci preoccupassimo dei lampadari che cadono...
E del freddo...
 
 
Ha un buon odore.
Anche se cammina come se dovesse scavalcare la faglia di San Andrea, ha un buon odore.
Anche se corre, silenzioso, la rabbia che crepitava nell'abitacolo come un deodorante per ambienti troppo dolce, ed è esplosa fuori dalla macchina mentre la sua portiera sbatteva.
Ha un buon odore anche se le sue parole graffiano il prato ad ogni passo deciso, in cui la suola delle scarpe affonda nel terreno innaffiato di fresco
“Devi proprio chiedermelo?” non devi, in realtà. “Mi hai chiamato per venire a prenderti ad un appuntamento con Wyatt!” sapevi che sarebbe venuto. Hai chiamato lui per questo.
“Non c'entra nemmeno Wyatt!” no, infatti.
Hai paura del modo in cui apre gli occhi. Del modo in cui li chiude, e del modo in cui respira. Pensavi che ti avrebbe spaventata vederlo arrabbiato, perché gli uomini arrabbiati della tua vita sono sempre stati violenti e crudeli. Ma non lui.
Lui sembra solo in bilico.
“Non voglio che tu esca con Wyatt perché non voglio che tu esca con qualcuno” e galleggia solo un silenzio ansioso, un respirare angosciato e sincopato. Un cane spaventato abbaia in lontananza.
Non hai telefonato a Stef e Lena, perché con loro non puoi mostrarti davvero fragile.
Ma Brandon...
No, nemmeno Brandon. Perché se sbagli, se ti avvicini troppo, se lo sfiori per sbaglio, è finita.
“Non posso...”
Se lasci che lui ti segua, e ti guardi, arrampicandosi sui mobili e lungo le scale per non lasciarti andare, è finita. Se lasci che ti veda davvero, tu, Callie, con tutti i tuoi Liam, e Jude, e i genitori adottivi, le cose che hai fatto, che hanno fatto a te. Se anche Brandon, che ti guarda come si guardano le cose belle, e pure, e preziose...
Se Brandon vedesse davvero tutto quello che di te crede di sapere, sarebbe finita davvero.
Eppure non riesci a fermarti. Perché è facile con lui, mostrare le cicatrici ricucite male, e i segni dei lividi che non spariranno mai del tutto. 
Facile lasciare che le veda, e le sfiori con le sue lunghe dita da pianista pieno di talento, e le guardi, e copra quel dolore di musica e parole, di calma e attenzioni.
Troppo facile.
“Non può succedere. Io l'ho già fatto e...”
Prendersi cura di Jude, è per questo che sei lì. Per Jude. E per te. Per non dover mostrare al prossimo fratello adottivo le stesse dannatissime ammaccature.
Perché se lui ti ferisse, non ci sarebbe sutura capace di rammendare gli orli laceri di quell'affondo.
“Io non sono come lui”
Vorresti che mentisse. Vorresti agguantare la certezza che stia solo cercando di avere quello che tutti vogliono.
Ma non è così.
Brandon non è come lui.
Brandon non è come nessuno.
“Finisce sempre allo stesso modo”
Non è vero.
Con lui, lo sai, sarebbe peggio.
 
 
Quando la ruggine che abbiamo addosso
rendeva impossibile abbracciarci.
E sterili i nostri tentativi di ferirci
(Lampadari, Giorgieness)




Note Brallie: alla fine ci sono caduta. Ho rivisto dodici volte la scena, e la riguarderò ancora altre dodici, già lo so^^
Li amo, c'è poco da fare. 
La canzone che ho linkato è di un gruppo di cui mi sono innamorata follemente di recente, si chiamano Giorgieness e finora hanno all'attivo un solo EP autoprodotto. Sono valtellinesi e la cantante è anche autrice dei testi.
Sono fighi, amateli con me.
Potete trovarli qui <3

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Capitolo 5
*** Stay (Brandon/Callie, 1x07) ***


Stay





E' perché non ti tocca, anche se vorrebbe farlo.
È perché ha guidato la macchina dove volevi tu, ma è rimasto indietro.
È perché non ti parla quando è arrabbiato con te, perché sa che quello che vorrebbe dire non ti piacerebbe.
Perché cammina intorno a te, e rallenta, e ti guarda, da lontano, in silenzio. Ma non ti tocca.
Perché rallenta quando ascolta i tuoi passi sul vialetto dietro di sé, fa il giro lungo per tornare da scuola, e non ti accompagna a casa, mai, ma ti chiede di accompagnarlo.
È perché ti lascia sempre l'ultimo bicchiere di succo, e mette a tostare il pane quando sente il rumore delle tue pantofole sulle scale.
È perché non vuole che tu esca con Wyatt, o con nessun altro, ma lo ha protetto.
Non conosci questo genere d'amore. Nessuno te l'ha mai insegnato. 
Ti hanno fatto sentire una nullità, e anche una principessa, ma mai così, mai per niente.
E Brandon forse non sarà incasinato, e indosserà camicie tremende per andare a scuola, e jeans che nessuno mette più dagli anni '90, e si eserciterà fino a notte fonda, e si sveglierà con gli occhi pesti, e non ti porterà mai a vedere le stelle cadenti nella casa di qualcun altro. 
Non è il suo modo di sorprenderti.
Ma non ti tocca, anche se è sempre attorno a te. Anche se cammina piano accanto ai tuoi passi. Anche se resta in silenzio, nella stanza accanto, e trattiene il respiro per ascoltare le tue lacrime.
Per questo è stato così difficile dirlo a lui. Per il modo in cui i suoi occhi ti hanno guardata esitanti, e la cautela, e la voce bassa, e le mani che non sapevano dove posarsi. Mai su di te.
Chiunque altro ti avrebbe stretta fino a soffocarti, ti avrebbe promesso che tutto sarebbe andato a posto. Avrebbe cercato Liam per ucciderlo, forse.
Ma non Brandon, lui no. 
Lui non ti tocca, e resta a guardarti, e respira piano. E gli dispiace. Non per Liam, ma per te, perché tu sei ferita, e tragica, e distrutta, e difettosa. Perché tu sei fragile.
Non volevi dirlo a lui, perché ai suoi occhi tu eri un'altra. Non la patetica Callie, rozza ragazzina adottata. Eri qualcosa di diverso, eri un “wao” sussurrato al tuo vestito da cerimonia, ai tuoi capelli in ordine, al tuo incedere sicura, per una volta. Eri dita sulle corde della chitarra, eri una melodia da fondere con quella familiare dei suoi cari.
E il terrore di non vedere più la sorpresa e l'affetto, in quegli occhi, ma solo la debole crepa della pietà, è capace di inchiodarti a terra. 
Brandon non ti tocca, restando immobile, in piedi, accanto al bracciolo del divano dove ti sei lasciata cadere, e allo stesso tempo non sei nemmeno seduta. Fra voi c'è solo un respiro e mezzo di ammorbidente, bagnoschiuma e sudore leggero. Gel per capelli e gomma da masticare alla menta e cannella.
Non ti tocca, Brandon Foster, nemmeno con un dito. Nemmeno con l'orlo dei suoi jeans fuori moda, nemmeno con la punta dei piedi. Ma resta. Fino alla fine, anche quando gli occhi di Lena e Stef si colorano di diverse gradazioni di furia e dispiacere. Anche dopo, quando crollate tutte e tre.
Resta fermo. Attorno a te.
E non se ne va.





Note: prima volta con il POV di Callie. Spero di non aver fatto completamente schifo^^
Avevo rallentato con la visione, perchè l'assenza di Brallie nello scorso episodio, e di Jude, mi aveva un po' demotivata, ma sono tornata :)
Episodio molto forte, e molto intenso. Spero di non aver reso il tutto troppo melenso...io adoro questi due, het e canon al massimo, li amo nonostante ciò, immaginateXD
Potete sempre trovarmi allo zoo amorevole che è la mia casetta, e dovete assolutamente leggere la raccolta della mia roommate Elle su questi due, Where you belong, perchè è l'amore, e la miglior cosa che potrete mai leggere sui Brallie nella vostra vita!!! 

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Capitolo 6
*** Brandon Is In Charge (Brandon/Callie, 1x09) ***


Brandon Is In Charge




“It doesn't have to be my fault
 for me to feel bad”
(Brandon to Callie, 1x09)
 
 
È stato in quel momento che l'hai visto davvero. Per la prima volta. Forse in vita tua.
Abituarsi alle millimetriche distanze, ai contatti contorti, alle occhiate fugaci, non è bastato. Non ti ha preparata a questo. Niente avrebbe potuto.
Hai visto Brandon scucirsi piano piano e riversarsi a terra in pezzi. Ti sei chiesta perché nessun altro lo avesse visto. 
Solo un attimo prima di capire.
C'era solo lui. Con il suo dolore, il suo senso di colpa, e l'impotenza. C'era suo padre che si grattava la nuca ogni tanto per sedare il panico, e Lena che si ostinava a leggere tutti i volantini contro l'abuso sulle donne, e per le adozioni a distanza che permettono di comprare i vaccini contro le malattie comuni nei Paesi in via di sviluppo. C'era Mariana che si scheggiava la manicure sfregando le unghie contro i braccioli della sedia, e Jesus che digrignava tanto la mandibola da sbriciolarsi i denti.
Ma c'era solo Brandon, con quelle note disperate che venivano fuori dal niente e si trasformavano nell'aria, quella melodia che appariva stonata, adesso, perché c'erano movimenti fuori posto, passaggi che stridevano e note che non riuscivano più ad appoggiarsi al pentagramma, ma lo squarciavano. 
C'era solo Brandon, con la sua paura cieca di aver visto gocciolare via l'ultimo sorso di senso in una canzone destinata ad interrompersi a metà.
Odore di lucido per parquet e piastrine anti-acaro. Il suo tono di voce, sempre oscillante fra la rabbia e le scuse. E il suo modo di ascoltarti, e di accettarti, e di farti sentire sempre preziosa.
E il rumore di un megafono è il suono della resa, e della pace. Lucine rosse strampalate e una risata un po' roca e strappata all'orlo del pianto. È rimasta in bilico lì, sulla lingua, ma anche tu hai respirato un po' di più. 
Cauto e morbido, di nuovo. Siete al sicuro, tutti voi. 
È stato lì per te, mentre le tue dita sbatacchiavano disperate nell'impasto dei biscotti nell'inutile tentativo di tenere la mente occupata. E ti ha guardato in quel modo da “non importa quanto schifo faccia la mia vita adesso, io ci sono per te”, e tu hai creduto davvero che fosse così. Ci credi sempre con Brandon.
Qualunque sia la sua paura, Brandon Foster può riuscirci. Ma è quel suo modo di lasciarti formicolare addosso la certezza di non poterlo fare senza di te, a dare senso a tutto. Perché può scalare ogni montagna, e aggiustare ogni contrasto, e suonare ogni spartito, ma avrà sempre bisogno di te. Mai parole vuote, mai inutili chiacchiere.
Se Brandon ti guarda negli occhi, tu sai che quello che dici diventa anche suo. Quello che sei è suo. Quello che siete insieme, come riuscite a mescolare biscotti e un po' di vecchio dolore da scrollarsi di dosso, tu non lo conoscevi prima. Non devi prenderti cura di lui. Lui non deve essere il fratello maggiore, quello “in carica”. 
Forse c'è Thalya, i Servizi Sociali. Forse. Ma quello che avete è diverso. È qualcosa di diverso da quello che loro credono, e di diverso ancora.
Una musica da improvvisare, e nella sorpresa trovare un senso.










Note: sto recuperando gli ultimi due episodi, e non potevo esimermi dallo scrivere qualcosa di loro. Non è un momento esatto, è solo un pensiero, un riepilogo un po' sfuggente di Callie, a letto, alla fine della 1x09, mentre Brandon suona e il silenzio cade di nuovo su casa Foster con un sospiro di sollievo. Mi è dispiaciuto molto per Wyatt, perchè è un personaggio davvero dolce e amabile. Quindi spero per lui che qualcosa di bello gli capiti^^
Come sempre potete trovarmi qui, se desiderate condividere con me qualsiasi cosa^^

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Capitolo 7
*** Love Is Patient, Love Is Kind (Brandon/Callie, 1x10) ***


Love Is Patient, Love Is Kind





And I can’t change
Even if I tried
Even if I wanted to
And I can’t change
Even if I tried
Even if I wanted to
My love, my love, my love
She keeps me warm 
 
Hai avvertito solo uno spostamento d'aria. È stato come disincagliarsi, grattarsi una puntura di zanzara, stropicciarsi gli occhi, starnutire. Raggiungere un nuovo tasto, una combinazione di note, una nuova armonia. Niente di eclatante, nessun punto di non ritorno. Solo un sorriso lasciato sopravvivere più a lungo, un contatto reale nascosto nello scambiarsi i piatti da lavare, nel sistemare le tovagliette della colazione, una parola spinta un po' più in là, non forzata, ma solo leggermente sospinta. La naturalezza di trovarsi senza l'imbarazzo di una distanza conteggiata in centimetri e secondi di silenzio.
Guadagnare boccate d'aria.
Ok, lei ti ha respinto, e ha detto che la tua vita è una bella favoletta che si conclude sempre bene, e probabilmente il sottotitolo non era dei più incoraggianti riguardo al toglierti dai piedi e lasciarla in pace, ma tu sai chi è Callie, e sai che è capace di spingerti via come nessun altro, e allo stesso modo restare lì, immobile, ad aspettare. E altrettanto, Callie, la Callie che conosci, è capace di strapparti via dalla realtà e prenderti in ostaggio dalla vita.
C'è stato un momento, questa sera, in cui hai solo saputo che la parete invisibile fra te, le cose da dire, da non dire, da fare, pensare, provare, non confessare, dimenticare, ricordare, e Callie, era caduta. Non frantumata improvvisamente. Abbattuta. Senza spallate, calci, fiamme ossidriche emotive e spinte furiose. Sono state quasi carezze. È stato calore. Bussare, aspettare, osservare. 
E' stato il suo modo di respirarti addosso le cose che volevi sentire. Il suo modo di stare scomoda nel suo vestito da sera quasi quanto era comoda nel tuo abbraccio. È stato solo il milionesimo modo di essere di Callie che ha smesso di essere suo, ed è scivolato nella tua gola, e si è fermato contro il cuore. Perché voleva essere felice, e voleva te. Contemporaneamente, come se una cosa significasse l'altra. 
Le hai detto che meritava tutto. Un tutto che in quel momento eri tu.
Perché lei è forte, coraggiosa, stupenda. Intelligente e sincera. Lei lotta, sempre, anche quando vorresti solo guardarla mentre si arrende, e crolla, ed è debole. Almeno una volta, solo per capire cosa si prova ad essere tu quello di cui ha bisogno.
Adesso lo sai. Sai l'odore che ha quando non devi sporgerti senza farti notare per poterla sentire vicina. Sai la consistenza che ha il suo corpo che non ti sguscia via dalle dita. 
Pensavi di amarla, prima, quando tutto era difficile e confuso. Ma non sapevi niente prima di quel momento. Cosa davvero volesse dire essere con lei nel momento in cui l'unica felicità che voleva eri tu.
E poi è stata troppo vicina. Un attimo e basta. Un solo contatto.
La stavi già perdendo, mentre diventava tua.
E diventava una sorella.
 
Strip away the fear
Underneath it’s all the same love
About time that we raised up
Note malinconiche: così anche questa è andata. Sono grata a The Fosters, per la dolcezza, la tenerezza, la gentilezza e l'amore di questi due mesi. Sono grata a Lena, per avermi insegnato la pazienza, a Stef, per le sue espressioni buffe e il suo brontolone cuore immenso, a Callie, per avermi fatto sentire capace di avere coraggio, a Brandon, per le sue camicie tremende e i suoi occhi gentili, ai gemelli, per la Quinceanera più tamarra del mondo con tanto di Mariachi canterini, a Jude e Connor, per il loro smalto blu che nessuno potrà grattare via. 
Sono grata alle amorevoli donne del nostro zoo, Elle e Aika, che mi hanno fomentata in tutto ciò, e alla pagina Facebook The Fosters Italia, perchè #LoveIsLove non è solo un mantra da ripetersi sempre quando il mondo fa un tantino troppo schifo, è proprio uno stile di vita^^
Sono qui, se vorrete lasciarmi scritto un mezzo commento, e anche lì e là. Tornerò con la nuova stagione, a Gennaio, ma intanto questa ha avuto fine, e l'umile raccolta di flash a loro dedicata, anche.
Vi sono grata per aver letto, commentato, preferito, piaciuto, ricordato, anche solo apprezzato, per un attimo, questo mio modestissimo scritto senza pretese.
A presto!!!

 

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