NOW YOU'RE TEARING ME APART.

di jawaadlove_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** New meetings. ***
Capitolo 2: *** Odd feelings. ***
Capitolo 3: *** First speeches. ***
Capitolo 4: *** You have to choose ***
Capitolo 5: *** You're perfect to me. ***



Capitolo 1
*** New meetings. ***


Ecco il trailer della fanfiction: http://www.youtube.com/watch?v=1cVYOHKUSBM spero vi piaccia, buona lettura!xx.


NOW YOU'RE TEARING ME APART.

- Professoressa, mi scusi non ho capito - dissi richiamando la sua attenzione. - Al posto di chiacchierare avresti potuto prestare attenzione! Studierai con più impegno a casa - tuonò con una voce di rimprovero. Non ribattei e aprii il libro, che fino al quel momento era rimasto chiuso. Presi un foglio di carta ed iniziai a sventolarlo in modo da poter raffreddare anche solo un pò l'aria circostante che era diventata quasi irrespirabile. Solitamente qui a Bradford non c'era molto caldo nel mese di maggio, ma in quella classe si respirava un'aria cupa, invivibile. Le finestre erano chiuse e la presenza di 23 persone nell'aula non favoriva la situazione. - Charlie! - esclamai a voce bassa girandomi verso il banco della mia migliore amica. Era intenta a scrivere qualcosa, ma subito dopo alzò leggermente la testa, come se avrebbe voluto continuare ciò che stava facendo. - Cosa c’è? Se mi fai mettere un altro rapporto giuro che ti uccido! - esclamò con una tonalità di voce più alta della mia, stava per riabbassare la testa quando mi lasciai sfuggire una leggera risata. - Se parlassi un po’ più piano non ci sentirebbe! Ti sembra normale che chiedo spiegazioni e non me le da? - dissi cercando di andare al dunque, stavo parlando con lei solo perchè non mi andava di seguire la lezione, stavo cercando di aprire una discussione per distrarmi un pò. - Dai, sai com’è la professoressa, devi sopportala ancora per un pò, sono gli ultimi giorni di scuola. - disse accennandomi un sorriso, raccolse i suoi lunghi capelli biondi in una coda alta e ricominciò a scrivere. Non volevo chiudere la conversazione, se così posso definirla. - E finalmente! Non potrei stare un giorno di più qua dentro, voglio il mare, le serate con gli amici e soprattutto non vedo l’ora di iniziare l’Estate Ragazzi. - la guardai ancora, ma lei non distoglieva lo sguardo dal suo foglio, intuii che non volesse continuare a parlare. - Anche io! - mi rispose quasi raggiungendo la tonalità di un urlo, mi guardava e sorrideva, ma subito dopo il suo sorriso si trasformò in un'espressione seria. La guardai inclinando la testa verso destra, la guardai nei suoi grandi occhi neri per cercare di capire il suo cambio di umore. Subito dopo sentii una figura alle mie spalle, così mi girai di colpo. - Mills e Barker! Non so, cosa preferite un cappuccino o un thè? E lei Mills, non mi venga a chiedere spiegazioni dicendomi che non ha capito quando sta tutta l'ora a chiacchierare con la sua compagna! - gridò, non risposi, non avevo un buon rapporto con i professori, il più delle volte rispondevo beccandomi un rapporto, ma sta volta non dovevo rispondere, erano gli ultimi giorni di scuola e non volevo aggiungere un altro rapporto alla lunga collezione. La professoressa si andò a risedere, prima di riniziare a spiegare mi lanciò un'occhiata.  

Aprii il cancelletto di casa, entrai e lo richiusi lentamente. Subito Brit, la mia piccola beagle, venne a farmi festa. Continuai per il vialetto fino ad arrivare alla porta di casa, cercai le chiavi nello zaino, aprii la porta ed entrai lasciando fuori Brit. Le serrande erano chiuse, la casa era buia, cercai l'interruttore sul muro e accesi la luce. La casa era vuota, segno che mio padre non era ancora tornato da campagna, mia madre a lavoro e mia sorella Faith ancora a scuola. Andai a posare lo zaino nella mia camera, al piano di sopra. Prima di mettermi ai fornelli aprii tutte le serrande, la casa si illuminò, così andai a spegnere la luce. Mi recai in cucina e cucinai qualcosa di veloce per me e mia sorella, che arrivò poco dopo. Non parlavamo spesso, essendo più piccola non mi andava di raccontarle le mie cose, il suo vizio era quello i andarle a spifferare in giro. - Ciao - disse con un tono freddo non appena entrata in cucina. Mi girai e le accennai un sorriso per ricambiare il saluto, poi ripresi ciò che stavo facendo. Accesi la televisione, il silenzio che si era creato era quasi imbarazzante, subito dopo riposi i piatti in tavola ed iniziammo a mangiare prestando attenzione a ciò che veniva trasmesso in televisione. Finì di mangiare lei per prima e come suo solito fare si alzò senza aiutarmi a sparecchiare, così non appena finii lo feci io. 
Andai in camera mia, presi lo zaino ed estrassi il libro di storia, domani avevo l'ultima interrogazione di recupero e doveva andare bene se no mi sarei presa il debito anche in storia. Studiai con impegno, cercando di non distrarmi dai messaggi che ricevevo. Guardai l'orario, erano le 15:30 ed io non avevo ancora finito di studiare ma dovevo andare a prepararmi, decisi di chiudere il libro, avrei continuato a studiare la sera, così andai a prepararmi. Cercai di rendermi un tantino decente, piastrai i miei lunghi capelli marroni, misi un pò di matita nera che faceva contrasto con i miei occhi verdi. Ero pronta, scesi giù, informai mia madre che stavo uscendo e raggiunsi Charlie che mi stava aspettando fuori casa. E ci incamminammo verso gli Arti. Aprimmo la porta ed entrammo dentro. Camminammo per un lungo corridoio poi raggiungemmo un grande atrio, che ospitava anche un campo di pallavolo. Nel lato opposto c'erano una cinquantina di ragazzi seduti in cerchio, noi eravamo in ritardo, la riunione era già iniziata. Stavamo iniziando i corsi di formazione per gli animatori dell'Estate Ragazzi, ci saremmo dovuti impegnare tutti per riuscire a far divertire i bambini. Ci unimmo anche noi a quel cerchio e prestammo attenzione a ciò che diceva la coordinatrice. Iniziò a farci varie raccomandazioni sul come dovevamo comportarci con i bambini, dovevamo farli giocare, ballare, cantare e in tutto questo dovevamo stare attenti che non si facessero male. - E' una grande responsabilità, le madri ci affidano i loro bambini, quindi dobbiamo essere pronti al cento per cento. Penso che il primo passo sia andare d'accordo tra di voi, perciò adesso vi chiedo di iniziare a presentarvi, basterà dire il vostro nome e la vostra età, Inizia tu. - incoraggiò la ragazza che aveva accanto e man mano andavano avanti. Io e Charlie di quel gruppo conoscevamo tutti di vista, non avevamo nessuna confidenza con loro. Le uiche persone che conoscevamo erano le nostre amiche, se non vecchie compagne di scuola, Beryl, Nicole, Pam, Phoebe e Giuls. Un'altra persona che conoscevo era ovviamente mia cugina Grace. Vidi Charlie alzarsi, era il suo turno. - Mi chiamo Charlie Barker ed ho 17 anni - si risedette e a catena mi alzai io, era il mio turno, guardai un pò tutti e scommetto che arrossii, ero timida in queste situazioni, presi un respiro - mi chiamo Alison Mills, ed ho 16 anni, quasi 17. - subito mi risedetti tirando un respiro di sollievo quando tutti quegli occhi smisero di guardarmi ed iniziarono a guardare la ragazza che avevo accanto. Le presentazioni continuavano, ma poi arrivò il suo turno, dentro di me venne la voglia di sorridere, ma non lo feci, non dovevo. - mi chiamo Zayn Malik, ho 19 anni. - lo osservai per bene mentre si risiedeva, indossava dei jeans chiari, una maglietta grigia con delle scritte bianche e le blazer grigie. I suoi capelli erano perfetti, come sempre, non aveva un capello fuori posto. Zayn era l'ex ragazzo della mia amica Nicole, erano una di quelle coppie perfette, stavano insieme da più di un anno e mezzo, ma lei decise di lasciarlo su per giù un mese fa. Guardandolo ripensai alla scorsa settimana, ero su facebook quando..

Ecco il mio primo capitolo, primo in tutti i sensi, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate! Aggiornerò presto, buon pomeriggio!xx.

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Capitolo 2
*** Odd feelings. ***


Ero su facebook, stavo semplicemente cercando di ammazzare il tempo, non avevo nulla da fare, anche lì però non c'era niente di interessante, stavo per spegnere  quando mi si aprì la chat, era lui.  Mi chiesi quali potessero essere le ragioni per le quali mi aveva scritto, ma niente, zero idee, mi limitai ad aprire la chat e lessi ciò che mi aveva scritto, lì iniziò una conversazione alquanto strana: 
ZM: mi piaciiiiiiiiiiiiiiiiii.
A: Mhmn, apposto?
ZM: Nono davverooooooo.
A: Si.. Ok.
ZM: Non mi credi?!:(((
A: No! Nemmeno sei  Zayn secondo me!
ZM: perché no?!
A: Non sei Zayn e basta.
ZM: quindi non mi vuoi:( va bene, ciao.
A: Hahahhaah, ciao!
Ogni nuovo messaggio che ricevevo da parte sua ridevo sempre di più, era buffo, ma sapevo benissimo che non era lui. Pensai che i suoi amici si divertissero a metterlo in imbarazzo! Non mi passava nemmeno lontanamente per la testa l'idea che potesse essere lui, nessuno, cerca di fare colpo su una ragazza rivolgendosi in quel modo, ma sapevo anche che lui non mi avrebbe cercata, stava con una mia amica e delle volte uscivamo anche insieme, sarebbe stato, come dire, strano! Così chiusi la chat. Non ci pensai più di tanto e spensi il computer per poi passare un pomeriggio come tanti con Charlie. La sera stessa mi ricollegai su facebook ed notai di avere un nuovo messaggio, era di nuovo lui. Adesso cosa voleva? 
ZM: Emh perdonami inutile dire che non ero io ahahah! Però sei davvero carina, ciaooo.
A: era ovvio che non eri tu! Ciao Zayn.
Mi soffermai soltanto al fatto che fosse scontato che non era lui, non volevo rispondere al complimento, non volevo avere niente a che fare con lui.
Scacciai via quei pensieri e ritornai alle presentazioni, ormai avevamo finito e la coordinatrice aveva iniziato a riparlare. La vidi mentre si alzava e notai l'impegno che ci metteva nel svolgere ogni minima cosa, sempre con uno splendido sorriso, era una signora sulla quarantina, impegnava il suo tempo libero con noi, ed è notevole. Aveva un blocco di fogli in mano che iniziò a distribuire a tutti noi. Arrivò davanti a me, sfoggiò un altro dei suoi sorrisi ed io ricambiai prendendo il foglio. Lessi ciò che c'era scritto, erano appuntati tutti gli orari e le date degli incontri che avremmo avuto, in più c'era il testo dell'inno dell'estate ragazzi, il tema quell'anno era il cartone animato, Rio. Ci raccomandò di imparare tutta la canzone con i corrispettivi gesti. Mi alzai e mi allontanai dal cerchio avvicinandomi alla panchina dove avevo lasciato la borsa. La aprii riposi il foglio dentro e ritornai a sedermi, accanto a me c'erano, Charlie e Zayn. Prima di ritornare a casa decidemmo di incominciare a provare il canto insieme al ballo, le ragazze che lo avevano inventato si misero al centro del cerchio per poter spiegarlo meglio a tutti. Iniziammo la prima strofa, passammo il ritornello poi venne il turno della seconda strofa. I gesti di quel pezzo comprendevano una specie di saluto con le mani, perciò si doveva fare in coppia. Mi voltai verso Charlie, ma vidi che stava già svolgendo 'l'esercizio' con Giuls, la maledissi col pensiero. Mi girai verso Zayn, ma anche lui era girato verso un'altra ragazza, così mi misi a guardare gli altri. Subito dopo sentii una mano poggiarsi sulla mia spalla, girai lentamente la testa ed incontrai i suoi occhi. - Allora, vuoi ballare da sola? - mi chiese con un sorriso stampato in faccia, risi, quello non si poteva chiamare ballare! - Facciamo questa stupida cosa - affermai già stufa. Guardammo le ragazze al centro e cercammo di copiare ciò che facevano, ma Zayn era totalmente incapace, sbagliava, stavamo andando fuori tempo, eravamo in ritardo. Guardammo gli altri gesti e notammo che tutti gli altri erano abbracciati, guardai Zayn, feci un finto sorriso, ma subito dopo si fiondò tra le mie braccia! Cosa diamine stava facendo?! Non volevo, no. Perchè non si staccava? Mi staccai io e mi girai verso Charlie, notai che ricominciò il ritornello e tirai un respiro di sollievo. Eppure già quella sensazione, stare tra le sue braccia mi mancava già, perchè mi sono staccata?! Pensai a quanto potessi essere stupida, sia perchè stavo pensando quelle cose e non dovevo, sia perchè dovevo aspettare che si staccasse lui. Era una lotta, ma non stavo combattendo con nessuno, combattevo con me stessa. La canzone finì, non salutai nessuno, corsi a prendere la mia borsa, cercai Charlie con lo sguardo mi sentivo.. confusa. Vidi la sua figura alta e magrolina camminare con delle altre ragazze, la raggiunsi, la tirai per un braccio e la portai fuori di lì dentro. - Alison, ma che fai! Stavo parlando! - esclamò, cercava di assumere un tono di rimprovero, ma non ci riuscì e mi regalò un sorriso. - scusa, che succede? - domandò subito dopo. Non lo sapevo nemmeno io cosa succedeva, volevo solo andarmene da lì. - Non lo so, mi sentivo a disagio lì dentro, non lo so il perchè. - Affermai sperando che mi capisse. Mi guardò confusa. - Come non sai il perchè? - chiese quasi divertita dalla situazione. - Non lo so, sono delle sensazioni. Mangi da me? - Era una domanda abituale che le facevo, era quasi sempre a casa mia, i miei genitori la consideravano ormai come una figlia. La vidi prendere il telefono e mi scappò una risata, sapevo cosa stava facendo. - Pronto? Papà, mangio da Alison. Ci sentiamo più tardi. - Riposò il telefono in borsa e mi fece un occhiolino. - Allora che si mangia? - Scoppiammo entrambe in una sonora risata, la presi sotto braccio e ci incamminammo verso casa mia. Avvisai mia madre che Charlie avrebbe cenato con noi, poi salimmo in camera mia. - Alison ti devo dire una cosa - la guardai sorridente e la incoraggia a parlare. - dimmi tutto! - la guardai sorridere poi prese un respiro - hai seguito le presentazioni oggi no? - annui, cercando di capire dove volesse arrivare. - hai presente quel ragazzo alto, con i capelli ricciolini? - riflettei, ma non mi ricordavo. - come si chiama? - chiesi. -Harry - rispose! Mi illuminai, certo che me lo ricordavo, un ragazzo del genere non passa inosservato! - oddio, racconta! - era successo qualcosa ne ero certa! - qualche giorno fa mi ha cercata su facebook, abbiamo iniziato a parlicchiare, oggi, quando mi hai tirata via, stavo andando da lui con la sua amica, ma tranquilla, ci vediamo domani! - disse piena di gioia! Ma io sprofondai, mi sentii terribilmente in colpa! - Charlie! Potevi benissimo dirmelo, ti avrei aspettata! - dissi quasi urlando, ripeto, mi sentivo terribilmente in colpa! - stai tranquilla, ci vediamo domani - mi sorrise nuovamente - se ci sarà una prossima volta, dimmelo in tempo, va bene? - lei annuì, mi sorrise e mi venne ad abbracciare. Iniziammo una lunga conversazione su quel ragazzo, le brillavano gli occhi quando ne parlava, le piaceva, era ovvio. Ero stra-felice per lei, non la vedevo così felice da molto! - Alison! E' pronto scendete! - sentii urlare dal piano di sotto, mia madre ci stava chiamando. - Continuiamo dopo va bene? - dissi alzandomi dal letto ed incamminandomi vero la porta - certamente!- disse seguendomi. Andammo a mangiare, non appena finito risalimmo in camera mia e riprendemmo il discorso dove lo avevamo lasciato. Si erano fatte le 22.00, Charlie doveva andare a casa ed io dovevo ancora finire il capitolo di storia! Prese le sue cose e la accompagnai al piano di sotto, salutò tutti e poi andò via. Diedi la buonanotte ai miei e mi recai in camera dove il libro di storia mi aspettava.

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Capitolo 3
*** First speeches. ***


-Sei in ritardo! Ti muovi?- Schiusi leggermente gli occhi per poi richiuderli velocemente infastidita dalla luce del sole che penetrava dalla finestra, iniziava un nuovo giorno ed io non avevo le forze di alzarmi dal letto. - Alison ma mi ascolti? Svegliati devi andare a scuola! - Mugugnai qualcosa di incomprensibile, stanca di quella voce che mi urlava nelle orecchie. Riaprii leggermente gli occhi scrutando l'immagine di mia madre che aspettava una mia mossa. - Se pensavi  a studiare durante l'anno a quest'ora potevi stare ancora a dormire, iniziando prima le vacanze! - disse con tono arrabbiato agitando le mani per aria. - Mamma l'ho capito, mi alzo!- Le urlai contro. Tolsi via il lenzuolo che mi copriva a metà, andai in bagno e mi buttai sotto la doccia fredda. Avevo l'ultima interrogazione di recupero oggi e se fosse andata bene non sarei più andata a scuola, l'avrei rivista l'anno prossimo e avrei potuto incominciare a godermi l'estate. Mi vestii di fretta, scesi al piano di sotto, rubai un puncake a mia madre a scappai via. Charlie mi aspettava alla fermata, come al solito, non si muoveva se non arrivavo, non le piaceva camminare per i corridoi della scuola da sola nè tanto meno passare per il cortile davanti lo sguardo di tutti, era un pò timida a volte. 

- Mills, interrogata. Vieni? - Annui alla professoressa e mi recai alla cattedra. Dopo il suo consenso inizia a parlare dell'argomento assegnato, andavo a gonfie vele, mi ero preparata bene, volevo togliermi il debito che avrei ricevuto se l'interrogazione fosse andata male, essendo l'ultima. Iniziò a farmi delle domande, alle quali risposi con certezza. - Va bene così, puoi andare al posto. - sorrisi alla professoressa, ma non andai al posto. -Posso chiederle come andata? - Volevo avere la certezza che fosse andata bene, anche se ne ero quasi più che sicura, volevo sentirmelo dire da lei per togliermi ogni dubbio. - E' andata bene, stia tranquilla. - Ecco la risposta che volevo avere, tirai un sospiro di sollievo e andai a sedermi. Le ore passavano e le lezioni andavano avanti, fino a quando finalmente  suonò l'ultima campanella, era davvero l'ultima in tutti i sensi, l'ultima della giornata e l'ultima di quell'anno scolastico che sembrava non finire mai! Salutai i miei compagni e i professori, feci lo zaino e mi diressi verso l'uscita in compagnia di Charlie. -Allora, dopo scuola che si fa? - chiese la bionda, intenta a cercare qualcosa nello zaino. -Siamo sempre agli Arti! - dissi, infilandomi una cuffia nell'orecchio. -No, io no, non sono nel gruppo costumistica. - la guardai e schiusi leggermente la bocca. -Ah, bene devo andare da sola! - affermai. Il gruppo costumistica si occupa di creare vestiti per gli sketch e per la storia che avremmo raccontato ai bambini. Non mi andava a genio l'idea di dover andare da sola, non avevo stretto amicizia ancora con nessuno e mi sarei sentita di certo a disagio, ma non potevo obbligare Charlie a venire con me, l'avrei costretta passare un pomeriggio di pura noia in quanto non avrebbe dovuto fare nulla, quindi non le chiesi di farmi compagnia. Parlammo fin quando non raggiungemmo la fermata dell'autobus. -Allora ci vediamo domani! Oggi pomeriggio mi faccio sentire via messaggi almeno mi tieni un pò di compagnia. - Lei annui, andai a salutarla poi la vidi salire sull'autobus, così mi incamminai vero casa. Non appena aperta la porta sentii un profumino sparso nell'aria, ciò significava che il pranzo era pronto e che mamma era a casa. Andai a posare il mio zaino e mi misi a tavola. Poco dopo arrivò anche Faith che si mise anche lei subito a tavola. Mamma incominciò a farci domande sul come fosse andata a scuola. Iniziò a parlare Faith raccontando ciò che aveva fatto in mattinata. - Mamma, io ho finito le interrogazioni, da domani non vado più a scuola. - dissi interrompendo il discorso di mia sorella. -Va bene, ora vedremo i risultati. - Sapevo cosa voleva dire, era convinta che sarei stata bocciata, così come era convinto anche mio padre. Fino a due mesi fa lo pensavo anch'io, non mi è mai piaciuta del tutto la scuola e non studiavo quasi per niente, ma negli ultimi due mesi mi ero impegnata per recuperare il lavoro mancato durante l'anno e per mia fortuna, anzi e con il mio impegno ero riuscita a riparare. Ma i miei continuavano a sostenere che non avrei passato l'anno. Non risposi alla sua affermazione, se lo avessi fatto sarebbe iniziata una lunga conversazione che sarebbe andata a finire con un litigio, quindi mi alzai semplicemente da tavola e andai in camera mia. Avevo un'ora a disposizione per rilassarmi un pò, dopo avrei avuto la riunione. Decisi di passare il tempo su facebook. Per prima cosa andai a guardare le notifiche, poi aprii il messaggio.
Alan Shaw: Ei, Alison, con Theo? Come va? AHAHAH! xx.
Ecco cosa poteva farmi cambiare l'umore. Una scossa di rabbia improvvisa percorse il mio corpo, non riuscivo più nemmeno a leggere il suo nome, quelle quattro lettere facevano nascere in me una rabbia assurda. Adesso proverò a darvi un piccolo riassunto di un anno e mezzo di dolore e sentimenti non ricambiati del tutto: Theo è il mio ex ragazzo, se così posso definirlo. Siamo stati 'insieme' su per giù cinque mesi,  continuavamo a riprenderci in questo arco di tempo, ben diciotto mesi, ma erano poche le volte che lui ricambiava i miei sentimenti, c'era sempre una lascia e prendi da parte sua, io ero totalmente ed incondizionatamente innamorata di lui. Ritornammo per l'ennesima volta insieme a Marzo. Stemmo insieme per altre due settimane, poi si stufò di nuovo, ma stavolta era deciso ad allontanarmi del tutto, mi disse che dovevo andare avanti, che non dovevo continuare a soffrire per lui, che dovevo divertirmi, come d'altra parte faceva lui. Se ci rimasi male? Si moltissimo forse più delle altre volte che mi aveva piantata, ma io ci ero sempre tornata perche non smettevo di amarlo anche quando lui andava a divertirsi con altre ragazze ed io stavo a casa, senza uscire, nè incontrare nessuno, chiusa in me stessa, si, ci ritornavo ed ogni volta subivo lo stesso dolore, ma questa volta il dolore era più grande, sentivo che l'avrei perso per sempre, infatti così fu. I primi due mesi pensavo sempre a lui, poi col passare del tempo ho incominciato a dimenticarlo, mi costringevo a farlo, dovevo farlo, mi stava uccidendo quella situazione e non potevo più andare avanti. Adesso posso dire tranquillamente che non me frega più assolutamente nulla di lui, se mi viene nominato provo solo rabbia per come mi ha trattato per quello che mi ha fatto provare per un anno e mezzo, ma forse dovrei pure ringraziarlo, perchè da un lato mi ha aiutato a crescere. Alan è uno degli amici di Theo, tutta la sua comitiva è ancora convinta che io sbavi dietro di lui, cosa assolutamente non vera, e quindi continuano a nominarmelo, provocando in me solo rabbia. 
Non risposi, non gli volevo dare nessuna soddisfazione, qualsiasi cosa avrei detto avrebbe insinuato il contrario quindi chiusi semplicemente la chat. Andai a prepararmi.

Davanti il cancello c'erano due ragazze, Vale e Cloe. Ricordavo i loro nomi grazie alla presentazione del giorno prima. Vale era l'incaricata a gestire il gruppo. Mi avvicinai a loro e con timidezza le salutai, non avevo nessuna confidenza ed ero un pò in imbarazzo. Vale aprì il cancello e subito ci dirigemmo nella sala dove avremmo dovuto 'lavorare', trovammo tutto il materiale e Vale mi assegnò un lavoro.
-Alison, devi costruire con la carte di giornale dei becchi di tucano. - disse passandomi il materiale.
Si la cosa era alquanto strana ma il tema dell'E.R. era il cartone Rio. Ascoltai ciò che mi disse ed iniziai a lavorare, nel mentre arrivavano gli altri ragazzi, tra loro c'era anche lui, Zayn. Non appena entrato mi squadrò, io rigirai lo sguardo continuando ciò che stavo facendo. Vale assegnò anche a loro dei lavori. Passò una mezzìoretta ed io finii il mio lavoro, chiesi a Vale cosa dovevo fare. - In realtà ho assegnato tutto agli altri, chiedi se serve aiuto. - disse non distogliendo lo sguardo da ciò che stava facendo. -Perchè non aiuti me? E' alquanto difficile tenere il palloncino e pennellare. - Mi girai di scatto e risi guardano la scena, Zayn era ricoperto di colla, era intento a ricoprire un palloncino con colla vilinica e care igienica. Vale mi disse di aiutare lui così mi avvicinai e lo aiutai. - A cosa serve ciò che stiamo facendo? - chiesi osservando ciò che stava facendo. -Serve per costruire le teste degli uccelli. - rispose. 'Molto interessante' pensai tra me e me. Osservavo Zayn mentre svolgeva il suo lavoro, io lo aiutavo tenendogli semplicemente il palloncino. Era lentissimo, per oggni pezzo di carta che incollava passavano minuti, il mio braccio iniziava a stancarsi e non eravamo nemmeno a metà dell'opera. - Non credi di essere un tantino lento? Insomma, se continui così per domani non finiremo. - dissi accennando un sorriso, subito dopo mi chinai per passargli un pezzo di carta. Non appena rialzai la testa mi sparse la colla su tutto il braccio. Mi stava guardando con aria di sfida. 
-Cosa diamine hai fatto?! - era una domanda retorica, nemmeno avrei aspettato una sua risposta. Presi la scodella con la colla, immersi il pennello e glielo passai sulle guance. Inziò una lotta con la colla e nessuno dei due era intenzionato a concludere. - Ragazzi, il materiale non serve per giocare. - affermò con tono arrabbiato Vale. Ecco, il primo rimprovero, grazie a lui! Ci scusammo con Vale e andammo alla fontanella di fuori per tentare di ripulirci per quanto era possibile. Fui tentata di schizzargliun pò di acqua addosso e lui ricambiò il gesto. Io gliene avevo schizzata poca, lui stava esagerando. -Che ne dici smetterla e di ritornare dentro? - dissi con fare da saputella. -Se non la smetto che fai? - rispose lui. Mugugnai qualcosa di incomprensibile, non sapevo cosa rispondere. Scoppiò in una sonora risata, cosa che mi fece innervosire. Lo guardai con gli occhi a fessura e gli confessai l'effetto che mi faceva. - Mi fai salire in nervi! - Prima di finire la frase feci per tornarmene in sala. Iniziai a camminare con fare convinto, ma con mia sorpresa mi blocco da dietro, infilando le sue braccia sotto le mie per poi alzarmi e girarmi dal lato opposto. Era ancora dietro di me, mi giro verso di lui. -E adesso cosa vuoi? - esclamai, stufa della situazione. -Mmm, niente, semplicemente vado prima io! - Subito dopo scoppiò in un'altra delle sue rumorose risate. Lo guardai un'altra volta con gli occhi a fessura, lui mi fece una linguaccia e subito dopo venne a prendermi sotto braccio. -Come siamo permalose! Dai, andiamo, abbiamo una testa da finire. - disse. Sorrisi spontaneamente.

Eccomi, mi piacerebbe molto avere la vostra opinione, quindi vi chiedo di farmi sapere se c'è qualcosa che non vi piace, o qualche suggerimento su come scrivere la storia. Aggiornerò prestro. Buona serata!xx.

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Capitolo 4
*** You have to choose ***


Sento il mio viso riscaldarsi sempre di più, da un lato è una sensazione piacevole, ma più passa il tempo, più diventa un fastidio, inizia quasi a bruciare leggermente, rigiro la testa sul cuscino cercando di coprirmi dai raggi del sole che penetravano dalla finestra e che battevano sulla mia faccia. Cercai di riprendere sonno ma tuttavia non ci riuscì. Allungai il braccio portandolo verso il comodino, rimasi sempre con la testa sul cuscino, cercando di trovare il mio telefono. Quando lo trovai lo portai davanti la mia faccia e lessi l'orario. Sgranai gli occhi quando vidi che erano le otto e trenta ero in ritardo di mezz'ora, le lezioni erano già iniziate! Mi scaraventai del tutto fuori dal letto e corsi in bagno, chiudendo la porta di fretta. Dopo qualche secondo la riaprì con tutta la tranquillità e spensieratezza del mondo. Me ne ero dimenticata, la scuola era finita, potevo benissimo stare ancora sotto le lenzuola, si è giugno ma non riesco a dormire senza qualcosa che mi copra, così pensai di rimettermi a dormire, ma scartai l'opzione considerando il fatto che non sarei riuscita a riprendere sonno. Cosa potevo fare? Erano le otto e trenta del mattino, quale insano di mente si sarebbe svegliato a quell'ora se non per andare a scuola?! Solo io. Non mi andava di mettermi al computer. Così decisi di andare a prendere Brit e portarla a fare una passeggiata all'Horton park, che distava pochi metri da casa mia. Bradford è una grande città, ma fortunatamente vivo in centro ed ho quasi tutto vicino casa! 

Slegai Brit e lasciai che si divertisse correndo nei prati, io semplicemente camminavo e mi godevo un pò di tranquillità. Iniziai a pensare e con mio stupore pensai a lui, Zayn. Non era un brutto ragazzo, non lo era affatto, anzi! Mi sembrava un ragazzo molto cupo e silenzioso, quasi timido, anzi, riservato direi, avevo avvertito quel comportamento in lui da quando si era lasciato con la mia amica Nicole, prima era sempre allegro, pronto a fare la qualsiasi sempre insieme a lei, adesso invece era un altro ragazzo. Nicole lo rendeva felice e si vedeva. Gli mancava, si, gli mancava, si notava da come le parlava, da come la guardava. Lei era andata avanti, mettendosi con un altro ragazzo, lui no, lui era rimasto solo, deluso da ciò che era successo. Penso fosse ferito da ciò che lei gli aveva fatto, insomma a nessuno piace essere mollati e sapere che il giorno dopo il tuo ragazzo o la tua ragazza stanno con un altro! Non è affatto carino e lui soffriva per questo, ne ero certa, lui la amava con tutto se stesso, forse quanto io amavo Theo. Anche il mio comportamento un mese fa era diverso, anche io ero cupa e sempre triste, perchè mi mancava il ragazzo che mi faceva soffrire ma allo stesso tempo sorridere, eppure io sono riuscita ad andare avanti, lui no. Nelle ore che avevo trascorso con Zayn però, l'avevo trovato un ragazzo diverso, non il ragazzo riservato e timido, ma il ragazzo allegro e pronto ad accogliere nuove esperienze, quello di una volta. Soprattutto ieri, era un altro, non faceva altro che sorridere, ed era una cosa fantastica, aveva un sorriso stupendo. Ogni volta che rideva gli si illuminavano gli occhi, quel color nocciola tendeva a diventare quasi color miele! E mi piaceva, sia quel sorriso, sia quegli occhi, così profondi e misteriosi che avrei voluto esplorare per scoprire cosa nascondessero. Avevo camminato a lungo, avevo girato per tutto il parco. Era ora di tornare, ripresi Brit e mi incamminai verso casa. 

Erano passati giorni, ero iniziata ad andare al mare quando potevo, per lo più delle volte stavo agli Arti con gli altri, ma soprattutto con lui. Si, Zayn. Avevamo incominciato a parlare mi aveva cercata su facebook e mi aveva chiesto il numero. Inizialmente non sapevo cosa fare, era l'ex di una mia amica e non mi sembrava il caso, eppure iniziava a piacermi quel ragazzo, ogni volta che stavo con lui mi sentivo felice, non pensavo a nulla. Non sapevo cosa fare ma alla fine gli detti il numero, insomma, eravamo amici, cosa ci vietava di parlare normalmente come fanno tutti? Niente, quindi mi sentii libera di darglielo. Parlavamo sempre, per lo più delle volte ci insultavamo, sapendo entrambi che scherzavamo. I giorni passavano sempre di più e il nostro rapporto diventava sempre più stretto, non la consideravo comunque una relazione, lo vedevo come un amico, stretto. 

Chiusi la porta ed entrai dentro, erano già tutti lì, che cantavano e ballavano. Posai la mia borse e mi unì agli altri, Charlie era già lì, ma non andai da lei, andai vicino Zayn. Appena mi vide mi abbracciò, ma si staccò subito, dovevamo seguire gli altri. Iniziai anch'io a cantare a ballare. Mancavano solo due giorni all'inizio dell'E.R. e tutto era pronto, avevamo finito le riunioni ma avevamo deciso di continuare comunque a vederci nel pomeriggio per ripassare i balli e i canti. Era anche un modo per passarci il tempo divertendoci! Avevamo legato tutti tra di noi e scherzavamo come se ci conoscessimo da una vita, per ogni frase che veniva detta corrispondeva una battuta! Mi piaceva stare in loro compagnia! Decidemmo di smettere di cantare ed andare a vedere tutti insieme la partita di pallavolo che c'era nel campo esterno. Cercai Charlie ed andai da lei, Zayn mi seguiva come un cagnolino. - Allora, andiamo anche noi fuori? - le chiesi. -Si, io vado un attimo al bar con Giuls, dopo vi raggiungiamo. - Affermò con un sorriso, io annuì e mi rivolsi verso Zayn che subito mi sorrise, mi prese sottobraccio e mi portò all'esterno dove si svolgeva la partita. Mi piacevano i suoi modi di fare, quella spontaneità. Ogni tanto guaravo Nicole, per vedere se ci guardasse, ma in realtà se ne fregava altamente ed io stavo più tranquilla. Mi sedetti accanto a Zayn e gli rubai il telefono dalle mani. Si mise a ridere quando gli dissi di farsi una foto, ma accettò volentieri. Prendevamo in giro i giocatori, non facevamo altro che ridere, ma poi arrivò Charlie. - Alison, ti devo parlare. - La guardai con fare curioso, inclinando la testa verso destra, cercando di capire se qualcosa non andava, ma non riuscivo a capire, lo sguardo era impenetrabile, non mi restava che ascoltare cosa volesse dirmi. Guardai Zayn come per cercare un segno di approvazione da lui, come se volessi il consenso per andare dalla mia amica, così fù, mi sorrise. Non era molto, ma per me significava, ricambiai il sorriso e mi alzai. Andai verso Charlie e ci allontanammo dagli altri per parlare con più tranquillità. -In giro si sa di te e Zayn. - disse guardandomi dritta negli occhi, era preoccupazione la sua? La guardai confusa, cosa dovevano sapere? Eravamo semplicemente amici. -Cosa sanno? - volevo delle spiegazioni. -Si dice che vi frequentate. - continuò. Spalancai gli occhi e schiusi leggermente la bocca. -Cosa!? Charlie sai benissimo che siamo solo amici! - alzai il tono di voce, mi stavo innervosendo? -Si, io lo so, ma gli altri sanno così, non so ancora se lo sa Nicole..- disse cambiando espressione, si, era decisamente preoccupazione la sua. -Non deve venirlo a sapere, alla fine non siamo niente, solo e ripeto, solo amici! - dissi, cercando di giustificarmi, ma lo stavo facendo con la persona sbagliata, lei lo sapeva benissimo! Ero scolvolta dalla situazione ma non perchè mi dava fastidio l'idea che in giro si pensasse che io e Zayn ci frequentassimo, anzi, in un'altra vita avrebbe potuto farmi piacere! Non volevo che si dicesse così, soprattutto cose non vere, per non perdere la mia amica, è vero che non stavano più insieme, ma in fin dei conti chi non ci sarebbe rimasto male!? Io avevo detto solo a Charlie che parlavo con Zayn, ma lei non avrebbe detto assolutamente nulla, mi fidavo ciecamente, l'altro a sapere, ovviamente era Zayn! Che lo avesse detto a qualcuno? Dovevo chiedere a lui, ma era come se già sapessi la risposta, eppure non vedevo il motivo per il quale dovesse dire cavolate in giro.  -Zayn devo parlare con te, puoi venire un attimo? - gli chiesi, si girò e mi guardò con la stessa espressione con la quale avevo guardato io Charlie prima, però lui mi sorrideva. Si alzò e ci allontanammo dagli altri.  - Mi è stata riferita una cosa da una persona. - spiegai. - Da Charlie? - Affermò come se la cosa fosse ovvia, infatti lo era! Che stupida, era lì presente quando mi aveva chiamata e prima di allora non dovevo dirgli nulla, potevo risparmiarmi quell'affermazione ed andare al dunque. - Si, Charlie! In giro si sa che noi due ci frequentiamo. Io non ho detto a nessuno che noi due parliamo come amici, non vedo come in giro si sappia addirittura che ci frequentiamo, adesso mi chiedo se sia stato tu a dirlo.. Insomma chi altri?! - non ero arrabiata, volevo capire. -Cosa? Io giuro di non aver detto niente, ne ho parlato solo con la mia migliore amica, Florence e con nessun altro, ma sono più che sicuro che lei non abbia detto niente! - disse con certezza. - Sei sicuro Zayn? - mi sembrava strano, come poteva sapersi in giro allora? - Si sta tranquilla che non me ne vanto. - disse sorridendomi, penso si riferisse al fatto che parlasse con me. -Anche se fosse, ripeto di non aver detto nulla, ti darebbe fastidio? - continuò. Sussultai e diventai rossa, a quella domanda non sapevo cosa rispondere. O meglio, si lo sapevo, ma non ero certa se confidarmi con lui o meno. Guardai in basso pensando a qualcosa da dire. Ma lui mi alzò il viso prendendolo delicatamente dal mento. - Alison? - mi incoraggiò a parlare. -No che non mi darebbe fastidio, affatto. Solo che non voglio che lo venga a sapere Nicole. Sai, è una mia amica e..- Non mi diede il tempo di finire la frase che controbbattè. -Nicole è felicemente fidanzata! Cosa può importarle di me!? - si stava arrabbiando? Aveva un comportamento diverso, quasi innervosito. -Si è fidanzata, ma sono una sua amica e penso che anche io ci sarei rimasta male se si fosse messa con un mio ex. - Affermai convinta, ma Zayn mi guardava con aria contraddittoria. - A lei non importa più nulla di me, non ci rimarrà male. - affermò un'altra convinto di sè. -Aspetta. Non ci rimarrà comunque male Zayn, noi non ci frequentiamo, siamo solo amici, non è così? - Chiesi anch'io con aria convinta, aspettando una sua risposta che ritardò ad arrivare. Lo guardai mentre si infilava le mani in tasca e guardava verso il basso. Lo vidi prendere un respiro. - Alison, pensavo lo avessi capito che mi piaci e anche molto, se non hai nulla in contrario vorrei provare a frequentarmi con te. - disse guardandomi dritta negli occhi. Era una domanda? Mi sentivo in difficoltà, cosa dovevo rispondere!? Mi piaceva Zayn, ma Nicole!? Mi serviva una risposta e anche velocemente. Se avessi risposto di si avrei forse perso l'amicizia di Nicole e se avessi risposto di no avrei perso sicuramente la sua amicizia. Cosa dovevo fare?!

Ho aggiornato prestissimo, spero vi piaccia! Buona notte. xx

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Capitolo 5
*** You're perfect to me. ***


Mi serviva tempo, per pensare, non potevo dare una risposta a caso! Tenevo all'amicizia di entrambi e non volevo perderli. Si era creato un silenzio imbarazzante, ma non gli avrei dato una risposta, ne ero più che convinta, non l'avrei fatto. - Alison, allora? - mi chiese. Adesso cosa dovevo dire? Guardai altrove, poi ripresi il contatto con il suo sguardo. - Zayn, non lo so, adesso non so cosa risponderti, devo pensare. Non che non voglio provare a frequentarmi con te, non hai niente che non va, ma Nicole, devo trovare un modo per dirglielo prima. - dissi convinta e fiera della risposta che avevo dato. - Alison! Nicole ha già.. - stava per dire qualcosa ma lo fermai - lo so, Nicole è fidanzata, ma le devo parlare! Adesso scusami, vado a casa, ci risentiamo stasera va bene? - mi sorrise e chinò il capo per annuire, aprì le braccia e corsi ad abbracciarlo, gli stampai un bacio sulla guancia e mi incamminai verso casa, avrei inviato un messaggio a Charlie per dirle che me ne ero andata. Mi metto sotto le lenzuola, erano le nove, non avevo cenato ma sinceramente non avevo fame. Dovevo trovare una risposta a quella domanda, in fretta. Il telefono sul comodino vibrò, allungai il braccio per prenderlo. Era Zayn - allora hai preso una decisione? - ecco, cosa dovevo rispondergli?! La confusione cresceva sempre di più. - No, Zayn, devo parlare con Nicole! - inviai. Ero più che certa, lo avrei fatto, ma non di certo via messaggi, glielo avrei detto di presenza. Mi arrivò un altro messaggio, sempre Zayn - Ali, oggi non mi hai fatto finire di parlare. Volevo dirti che Nicole sa già tutto. Oggi pomeriggio prima della riunione mi ha scritto su facebook, dicendomi che le faceva piacere se mi frequentavo con te e che non dovevo farti soffrire. - sgranai gli occhi! Lei sapeva tutto? Come mi sarei dovuta comportare con lei? Dovevo scriverle, non potevo aspettare domani! Non risposi a Zayn e scrissi a Nicole - Ei, Nico! Ho saputo che sai di me e Zayn. Prima di oggi pomeriggio in realtà non eravamo niente, quindi le voci che erano in giro erano false. Te lo dico perchè se fosse stato vero te lo avrei detto io stessa, per questo sto scrivendo questo messaggio. Vorrei provare a frequentarmi con lui, sempre se a te non da fastidio - ecco, rilessi quel messaggio una decina di volte, dovevo inviarlo?! Chiusi gli occhi e premetti invia. Era fatta, dovevo avere solo una sua risposta. L'ansia cresceva in me, ma lei non rispondeva. Che fosse arrabbiata? Che non volesse parlarmi? O forse aveva il telefono scarico? Era senza soldi? Un sacco di domande si crearono nella mia testa, quell'attesa mi stava uccidendo. Continuavo a rigirarmi tra le lenzuola, poi il telefono vibrò, sussultai. Accesi lo schermo, ma non era la persona che mi aspettavo. - Pronto? - chiesi al telefono - Alison! - rispose felice la mia amica. - dimmi tutto - la incitai a parlare. - Ieri non ci siamo sentite per niente, non mi hai scritto più! - affermò, aveva ragione, me ne ero completamente dimenticata! - Scusami Charlie, me ne sono dimenticata. - confessai. - Tranquilla, devo raccontarti come è andata con Harry! - disse euforica, anche attraverso un telefono si poteva riuscire a capire la sua felicità. - Dimmi tutto! Immediatamente! - la curiosità mi stava mangiando. - Allora, siamo usciti ieri sera, mi è venuto a prendere a casa alle nove. Mi ha portata in un bar e mi ha offerto da bere, abbiamo parlato, più che altro faceva delle battute squallide.. Poi siamo usciti e mi ha portata a Lister Park, ci siamo andati a sedere sotto un albero e abbiamo iniziato a scherzare di nuovo, mi ha rincorsa per un pò, poi mi ha presa abbracciandomi da dietro, gli ho detto che dovevo andare e mi ha riaccompagnata a casa, prima di andarsene mi ha baciata - disse contentissima, si  percepiva, chiunque lo avrebbe capito! - sono felicissima per te - le dissi sinceramente! - mi devi tenere aggiornata su tutto! - continuai - si certo! Tranquilla, ma tu con Zayn com'è finita? - mi chiese, le raccontai un pò tutto, del messaggio che avevo inviato a Nicole, e come sempre mi diede giusti consigli. - Charlie scusami, adesso stacco, vedo se Nicole mi ha risposto, ti faccio sapere via messaggi! - le dissi, dovevo guardare subito. - si tranquilla, ci sentiamo dopo, ciao! - chiusi la telefonata. Due messaggi, Nicole, Zayn. Aprii subito quello di Nicole, lessi tutto ciò che mi aveva scritto tirai il telefono sul letto e mi buttai all'indietro tirando un sospiro. Scrissi subito un messaggio a Zayn - sono le dieci meno un quarto ma non mi importa, mi vieni a prendere? Ti devo parlare. - dopo nemmeno un minuto mi rispose - sto arrivando - posai il telefono sul comodino e mi infilai le scarpe. Andai a sciacquarmi la faccia e subito dopo scesi giù. - Mamma, sto andando un attimo da Charlie, so che è tardi ma è urgente! Per le undici sono qui! - dissi tutto d'un fiato, non volevo che mi dicesse un no, non doveva dirmi di no. Mi guardò in un modo strano - A quest'ora!? Da Charlie? E come ci arrivi là sopra? - perfetto, Charlie abita in periferia! Cosa le dico? - tranquilla, mi viene a prendere e mi riaccompagna suo fratello, è già al bar dell'angolo che mi aspetta! - ero stata abbastanza convincente? La sua espressione cambiò nuovamente, sospirò. - E va bene, orario massimo le undici! - mi raccomandò. Perfetto, se l'era bevuta! Uscii di corsa e chiamai Zayn.
Eccolo, appoggiato al muro del parco con il telefono in mano. Ogni volta che lo guardavo mi convincevo sempre di più che fosse la perfezione, lo era, davvero in tutto. A partire dal suo ciuffo fino ad arrivare ai suoi piedi, ma non vi parlo solo di aspetto fisico, questo ragazzo è qualcosa di indescrivibile, ciò che ti riesce a dare ti riempi, dà tutto se stesso, tutto ciò che fa lo fa con amore ed impegno, è sempre pronto ad aiutare tutti. L'aria intorno a lui si riempie sempre di amore, è come se usasse un profumo, un profumo magico, una pozione! Attraverso la strada, accertandomi che non passasse nessuna macchina, continuo a camminare, lo vedo mentre alza lo sguardo e incurva la sua bocca formando uno splendido sorriso, che ricambiai subito. Aprii le braccia e mi fiondai su di lui. Mi ricordai ad una frase che mi aveva detto Charlie ‘ci hai mai fatto caso allo sguardo di chi viene abbracciato? Hai notato che chi è stretto in un abbraccio sembra avere il sole negli occhi?’, pensai che in ciò che aveva detto non c’era nemmeno l’ombra di una parola sbagliata, era fottutamente vero, me ne rendevo conto ogni volta che lo abbracciavo, era sera, ma i miei occhi luccicavano come non mai, appunto come se avessi il sole negli occhi. – Zayn, se ti stacchi ti do una risposta alla domanda di oggi pomeriggio – dissi sbuffando ma continuando a tenere uno splendido sorriso. Si staccò immediatamente. –Avanti, rispondi! – mi incoraggiò, gli sorrisi, era ansioso? Si, lo era. Quella situazione mi faceva ridere. – Tranquillo! – dissi chinando e rialzando il capo più volte, come per annuire senza dire niente. – Cosa significa? – mi chiese. – Considerando che ho parlato con Nicole e mi ha detto apertamente che non le da fastidio se stiamo insieme perché non prova più nulla per te, ti rispondo di si – dissi guardando verso il basso, iniziavo a sentirmi in imbarazzo! Rialzai lo sguardo, non aveva detto niente, volevo almeno vedere la sua espressione, fece un sorriso e subito dopo lo vidi fiondarsi sopra di me, non mi stava baciando semplicemente abbracciando. Era qualcosa di dolcissimo, sembrava un bimbo contento del nuovo giocattolo! Lo strinsi ancora più forte a me, lui ricambiò la stretta, poco dopo si staccò e mi lasciò un dolce bacio, sulla guancia, arrossii di scatto. Eravamo rimasti in piedi davanti l’entrata del parco per tutto quel tempo, diedi un’occhiata all’orologio, avevamo ancora tre quarti d’ora a disposizione. – Entriamo dentro? – chiesi indicando l’entrata dell’Horton Park. Annuì, quindi entrammo dentro e ci andammo a sedere davanti al piccolo laghetto. In quel momento, lì con lui, mi sentii come se non mi mancasse niente, che tutto fosse perfetto! E lo era, davvero! Mi aveva migliorata, mi aveva aiutata! Se prima pensavo di poter trovare ancora qualche briciolo di sentimento, per Theo, infondo al mi cuore, adesso ero più convinta che non sentivo più niente per lui, Zayn lo aveva spazzato via per farsi posto. Mi aveva guarita da qualcosa che nessuno mai era riuscito a fare fino a quel momento e ne ero felice. Mi chiedevo se la stessa cosa valesse per lui, se lo avessi aiutato a dimenticare del tutto Nicole, ma non potevo saperlo, potevo solo sperarlo profondamente. In realtà non avevo capito bene cosa fosse successo tra lui e Nicole, sapevo solo che lei lo aveva lasciato perché era interessata a qualcun altro, almeno questo era quello che si diceva in giro, ma non ero mai entrata veramente nella situazione, non avevo mai chiesto né a lui, né a Nicole. – Zayn, volevo chiederti una cosa, a cui sei libero di rispondere o meno. Non so se ti da fastidio, ma vorrei sapere cosa è successo tra te e Nicole. – dissi guardandolo negli occhi, mi fissava anche lui, quando finii la frase mi sorrise, tutto avrei pensato, ma quella reazione? Forse stavo guarendo anche lui, forse stavo spazzando via dal suo cuore Nicole. Ricambia il sorriso, lui sospirò. – Okay, provo a riassumere un po’ la situazione. Partiamo dal fatto che lei ha un comportamento stranissimo, almeno con i ragazzi, e un carattere che non so descrivere a parole. Ma comunque, un sabato sera che lei non usciva, in realtà lei non esce mai la sera – disse ridendo – ma vabè, stavo dicendo, mi hanno invitato a casa di un mio amico per un festa, prima di rispondere all’invito ho chiesto a lei, se non lo avessi fatto si sarebbe arrabbiata, è gelosissima, mi disse che potevo andare e così feci. Dormii dal mio amico quella sera, l’indomani eravamo rimasti che ci saremmo visti il pomeriggio. A pranzo vennero i miei zii a mangiare da me e quindi non potei uscire. Quando gliel’ho detto, è impazzita, letteralmente. Ovviamente non è stato questo il motivo della nostra rottura, mi ha detto che non l’accontentavo più, che non la sorprendevo più, quando invece era da un anno e mezzo che davo tutto per lei. Non avevamo ancora rotto, ma le cose erano già cambiate, era fredda. Due giorni dopo mi dice che le piace un altro ragazzo ma vuole continuare ad essermi amica perché sono un ragazzo d’oro e non vuole perdere il nostro rapporto. Io l’ho semplicemente mandata a fanculo. – disse per poi spostare il suo sguardo in basso. – In pratica ti piace ancora? – chiesi, non so perché lo feci, avevo quella sensazione e dovevo fargli la domanda. Alzò lo sguardo e fece una faccia confusa. – Mi manca un sacco, ma no, non posso essere io a passare per il fesso. – ci rimasi un po’ male, abbassai lo sguardo. – ei, tu mi piaci e lo sai, voglio dimenticarmi di Nicole, anche per questo parlo con te – mi disse, rialzai lo sguardo e notai che stava sorridendo, non diedi peso alle parole che disse e mi fiondai tra le sue braccia. Poco dopo mi staccai, eravamo faccia a faccia, i nostri nasi si sfioravano, potevo sentire il suo respiro unirsi al mio, chiusi gli occhi, protesi le mie labbra verso le sue, ma non dovetti compiere l'intero percorso perché me le trovai addosso a metà strada. Quel bacio era come me l’ero immaginato, quelle labbra sapevano dei miei sogni. Sentii la sua lingua chiedere accesso alla mia bocca, non gli negai di farlo. Le nostre lingue si inseguivano, danzavano, giocavano, come se non potessero fare l’uno a meno dell’altra. Come me d'altronde, non potevo fare a meno di lui. Stavo provando mille emozioni in quel momento, non saprei descriverle, ma sono certa che se trovassi le parole scriverei ancora per molto su ciò che stava accadendo. Mi convinsi in quel momento che lui era quello giusto, quello che stavo cercando. 

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