Abducted

di you are nineteen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Book One ***
Capitolo 2: *** Alone ***
Capitolo 3: *** Chapter One ***
Capitolo 4: *** Chapter Two ***
Capitolo 5: *** Chapter Three ***
Capitolo 6: *** Day 365? ***
Capitolo 7: *** Chapter Four ***
Capitolo 8: *** "Where were you?" ***
Capitolo 9: *** Chapter Five ***
Capitolo 10: *** Chapter Six ***
Capitolo 11: *** Chapter Seven ***
Capitolo 12: *** Gang ***
Capitolo 13: *** Kidnapped... again? ***
Capitolo 14: *** Home bitter home ***
Capitolo 15: *** Back to normal ***
Capitolo 16: *** Water ***
Capitolo 17: *** Heartache ***
Capitolo 18: *** Holmes Chapel ***
Capitolo 19: *** Why am I not broken again? ***
Capitolo 20: *** Where is she? (Harry's pov) ***
Capitolo 21: *** Flashbacks ***
Capitolo 22: *** Book Two ***
Capitolo 23: *** Police ***
Capitolo 24: *** Court ***
Capitolo 25: *** ATTENZIONE A ME! ***



Capitolo 1
*** Book One ***


ATTENZIONE: LA STORIA NON E' INVENTATA DA ME. E' SOLO LA TRADUZIONE, IN ITALIANO, DELL'ORIGINALE.
Lei è l’autrice: http://www.harrystylesfanfiction.com/Member/8909/
Questa è la storia: http://www.harrystylesfanfiction.com/Story/6285/Abducted/
Questa l’autorizzazione: http://tinypic.com/r/5zimav/5 



MALLORY
 
ONE
La corda ruvida graffiava la mia pelle, facendomi trasalire quando si strinse attorno i miei polsi. Ebbi il coraggio di alzare lo sguardo, incontrando gli occhi del mio assalitore. Erano di un verde brillante. Insieme alla corda che mi bloccava, i suoi occhi collaboravano a tenermi prigioniera. Mi ritrassi, ma non riuscivo a distogliere lo sguardo. Erano… strani. Avevo sempre immaginato i cattivi con gli occhi scuri. Joker, Voldemort, e anche Crudelia Demon aveva varie sfumature di marrone scuro e nero ma mai nessuno aveva gli occhi di quel verde brillante. I suoi occhi erano quasi… un eccezione. Ma si indurirono quando guardò dietro.

Mi voltai a guardare il modo in cui legava le mie caviglie insieme. Ero molto confusa per non parlare delle mie emozioni. Di certo non ero tranquilla – tanti tipi di pensieri si facevano spazio nella mia mente- ma non stavo gridando o nient’altro. Avevo sempre pensato che mi sarei messa a gridare  e lottare per fuggire, se davvero mi fossi trovata in una situazione come questa, ma sorprendentemente, non era il momento.

Forse ero solo in uno stato di shock.

Si.

Appena poggiò il mio corpo sulle sue spalle e si avviò verso la macchina, iniziai ad urlare, lottando disperatamente per la fuga, le lacrime rigavano il mio viso. Ma non ero nella giusta situazione per stare in piedi e scappare. Voglio dire, ero qui, con le caviglie e i polsi legati insieme, mentre il mio corpo si trovava sulle sue spalle.

“Ferma!” mormorò, tenendomi stretta, facendomi ansimare. Quella era la prima volta che sentii la sua voce.

Ma ero nel panico, incapace di fermare le mie lacrime che stavano bagnando la sua maglietta, ma lui non se ne accorse quando aprì il bagagliaio. La sua grande mano si trovava sulla mia bocca per soffocare i singhiozzi e le urla, prima che lui mi gettò pesantemente nel bagagliaio di un auto.

Con un tonfo sordo, la mia testa colpi il lato della macchina e caddi, a malincuore, in uno stato di incoscienza.


 ***

Questa è la nuova storia di cui vi parlavo. E’ molto carina, secondo me. Su consiglio di KatyiD ho pensato di aggiungere adesso il prologo e se vi piace questa sera metto il primo capitolo
Credo che si capisce già chi sia l’aggressore: il nostro Harry. Ma nella storia ci sarà anche la presenza di Niall e Zayn.
Beh, cosa ne pensate della storia? Ne vale la pena continuare a tradurre?
Commentate e fatemi sapere cosa ne pensate. Un bacio a tutte. xx

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Capitolo 2
*** Alone ***


TWO

Mi svegliai con le tempie che mi facevano male e il corpo rannicchiato in un piccolo spazio. Chiusi gli occhi quasi immediatamente, i ricordi scorrevano davanti ai miei occhi chiusi, forzando la loro strada nel mio cervello, ripetendoli e ripetendoli, più e più volte. Aprii la bocca per gridare, ma venni soffocata da uno straccio che fu infilato tra le mie labbra. Aveva un sapere schifoso.

Cercai di sputare, ma mi vennero solo dei conati di vomito per il gusto. Che cos’era? Benzina?  Iniziai a lottare nello spazio ristretto, ma smisi quando persi le forze. Era troppo buio per vedere qualcosa oltre ad un piccolo rettangolo illuminato. Era una finestra! Avevo bisogno di trovare un modo per chiedere aiuto.

Cercai di mettermi seduta, ma fallii miseramente. Le mie mani erano legate dietro la schiena e le mie spalle erano bloccate tra due scatole pesanti. Stavo molto scomoda. Potevo sentire le lacrime iniziare a scendere dai miei occhi ma cercai di soffocare i miei piagnucolii. Pochi minuti dopo, la macchina si fermò e gli scatoli si spostarono leggermente, colpendo la mia testa.

Iniziai a tremare quando sentii il rapitore aprire il baule ed andai nel panico. Lui mi afferrò e mi portò in una stanza buia, ma tutto era troppo buio per permettermi di vedere qualcosa. Sentii le sue forti mani spingermi sopra una sedia di legno e mi legò ad essa. Si accese una luce e lo straccio che si trovava nella mia bocca fu tolto. Iniziai a tossire per almeno due minuti, mentre il mio rapitore mi guardava incredulo. Sembra che fosse divertito.

“Sei patetica, lo sai?” sorrise.

Non potei fare a meno di rispondere con un commento poco gradevole, “Beh, in primo luogo non avresti dovuto rapirmi!” lo sputai sul volto, sapendo che stavo per pentirmene, ma ormai ero stanca di lui. Mi misi a gridare “Uccidimi e fa la finita con questo!”

I suoi occhi brillarono pericolosamente e diventarono di un nero scuro. Ecco, l’avevo detto io, i cattivi di solito hanno gli occhi di un colore scuro. Mi pietrificai pensando a quello che mi sarebbe successo da lì a poco, così mi ritrassi con la schiena contro la sedia, stringendo gli occhi quando la sua mano colpì la mia guancia. Urlai di dolore e impulsivamente piegai la mia mano a coppa per tirargli uno schiaffo, ma le mani erano legate alla sedia.

Il mio labbro tremava, non so se stavo piangendo perché avevo paura di lui o perché stavo per lasciare la mia famiglia e i miei amici. Le lacrime scorrevano lungo le mie guance. Lo guardai attraverso la mia visione sfocata e notai che i suoi occhi stavano tornando al colore di prima e sembrava che mi stesse chiedendo scusa. No. La mia mente stava sicuramente giocando con me.

“Come ti chiami?” chiese con tono morbido, ma le sue mani erano chiuse a pugno.

Distolsi lo sguardo dalle sue mani e lo guardai negli occhi, ancora una volta mi stavo perdendo in loro. Non so perché risposi, ma lo feci in un sussurro a malapena udibile “Mallory”

“Io mi chiamo Harry; piacere di conoscerti, Mallory.” Disse quasi gentilmente.

Annuii, ma non mi fidavo di lui.

“Anni?”

“Diciannove.”  Ho risposto, pensando a quali potrebbero essere le conseguenze se non lo facessi.

“Io ho ventidue anni.” Rispose.

Mi limitai ad annuire di nuovo, a disagio.

“Vai a dormire.” Disse

“No.” Sorpresi me stessa con la mia improvvisa audacia.

La sua testa scattò, guardandomi incuriosito.

Mi rannicchiai al suo movimento improvviso ed entrambi ci rilassammo lentamente. “Perché mi hai rapito?” gli chiesi, ignorando la vocina dentro di me che mi consigliava di star zitta. Guardai Harry chiudere gli occhi e contrarre la mascella. Ci fu un lungo periodo di tempo prima che lui rispose, “Non lo so.”

“Cosa vuole dire che non lo sai?” insistetti confusa. “Devi sapere! Non si rapisce una persona senza motivo.” La mia voce si alzò in un grido e, adesso, tremavo come una foglia.

“NON LO SO!” Harry gridò, alzandosi in tutta la sua altezza che dominava su di me.

Non risposi, capendo che avevo esagerato. Chiusi gli occhi, stingendoli fortemente, lo sentii sospirare mentre usciva dalla stanza, e spegneva la luce.

Perché doveva essere così confuso? E cos’erano quei suoi sbalzi d’umore? Espirai, lasciando andare il respiro che non mi ero accorta di aver trattenuto e caddi in un sonno scomodo e agitato.


***

Eccomi qui! Cinque commenti già nel prologo?? Ma voi mi volete morta!? Hahahah comunque grazie mille.
Harry che si interessa di sapere il nome e gli anni della ragazza. E quando Mallory gli chiede perché l’ha rapita non sa nemmeno rispondere: Wow!
Fatemi sapere cosa ne pensate, eh! Buonanotte, bellissime!

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Capitolo 3
*** Chapter One ***


A questo ritmo, ero sul punto di cadere a pezzi. Ero sicura di sembrare un disastro con i capelli tutti arruffati, la faccia rossa e con gli occhi di pianto di tutte quest’ultime notti, e stavo ancora indossando gli stessi vestiti, che sarebbe il mio pigiama, da quando c’è stato il mio rapimento. E’ una meraviglia che non mi sono messa a piangere adesso. Avevo pianto tutta la notte, con il risultato di occhi gonfi e labbra screpolate per la disperazione. Per tutta la notte mi sono rigirata nei miei incubi da cui non potevo scappare, ma adesso che sono sveglio, non c’è nessun sollievo per cui speravo. La realtà è peggio dei miei incubi.

Ho iniziato a fare quei ridicoli singhiozzi che partono ogni volta che piango. Sentii dei passi avvicinarmi, così ingoiai i miei singhiozzi e mi pulii il viso dalle lacrime. Non c’è nessun motivo per cui abbia voglia di farmi vedere da Harry in queste condizioni. Ma l’atteggiamento da ragazza dura che cercavo di tenere crollò. Il mio respiro iniziò ad accelerare quando quell’uomo orribile entrò nella stanza. Lui sorprendentemente non fece nessun commento sulla mia faccia rossa e appena si sedette, iniziò a fissare le sue mani.

“Perché sei qui?” chiesi, rompendo il silenzio che si era creato e mi stava uccidendo.

Mi guardò e si strinse nelle spalle. Esitò un po’ e poi si alzò in piedi, infine, mormorando delle specie di scuse mi porse un orsacchiotto con un giglio. Prima che potessi reagire, lasciò la stanza, camminando velocemente per tutta la casa, mormorando qualcosa a se stesso. Tenevo l’orsacchiotto ben stresso a me. Annusai il buon profumo del fiore ammirando la sua bellezza- chissà quando potrò vedere qualcosa di così bello di nuovo. Questo pensiero mi fece iniziare a piangere.

Il fiore mi aveva ricordato la mia famiglia, i miei amici, tutti i momenti più belli della mia vita che non avrei mai più potuto vedere, probabilmente. L’orsacchiotto… era così carino. Così diverso da Harry… Prima che lo sapessi, avevo sussurrato un “ Grazie…” anche se non c’era nessuno nella stanza con me. Ero stata tutto il giorno l’, rannicchiata in un angolo della stanza, stringendo l’orso e il giglio al mio petto. Finalmente, caddi in un sonno senza sogni.

 

***

Scusate per il ritardo (non mi uccidete) ma il 14-15-16 nel mio paese c’è la festa padronale e ieri sono tornata a casa alle 4.00 di mattina perché ho visto i fuochi. Comunque eccomi qui! :D
-Nel secondo capitolo della storia (Day One) TidaMati mi aveva suggerito di fare i capitoli un po’ più lunghi.  Quindi le avevo detto che avrei unito due capitolo in uno solo, però ieri ho notato che questo è l’ultimo capitolo corto. Partendo dal ‘Day three’ la scrittrice ha fatto i capitoli molto più lunghi. Conclusione: questo capitolo lo lascerò così com’è . Ma da domani i capitoli saranno più lunghi, per fortuna. Ps. Comunque grazie per il consiglio. Mi fa piacere quando suggerite dei miglioramenti per la storia.-
Tornando alla storia: Harry è stato la dolcezza in persona quando si è seduto vicino a lei e mormorando delle scuse gli ha detto un orsacchiotto e un giglio. Che carino, era in imbarazzo! c:
-Secondo voi la lascerà andare?-
Mallory, poverina, sente la nostalgia della sua famiglia, dei suoi amici e di tutti i ricordi.
Se siete arrivate fin qui, che ne dite di lasciare una piccola recensione e farmi sapere cosa ne pensate? Vi piace la storia? Ne vale la pena continuare a tradurre?  Xx

E’ inutile dire che ringrazio tutte quelle che recensiscono e mettono le storie tra seguite/preferite/ricordate perché già lo sapete.

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Capitolo 4
*** Chapter Two ***


Mi svegliai, aspettando di trovarmi sul pavimento, ma ero su un divano con una coperta di lana. Mi sedetti lentamente, stiracchiandomi. Notai che Harry era in piedi ad un angolo della stanza, guardandomi come uno stalker. Non potei fare a meno di arrossire. Mi ha guardata mentre dormivo e mentre mi stiracchiavo?

Sorprendentemente, non avevo paura. “Grazie per il fiore e l’orsacchiotto.” Dissi piano, incerta su che cosa dire.

Harry annuì, un piccolo sorriso si formò sulle sue labbra, dando vita a quelle fossette così carine, facendolo sembrare più piccolo. Più innocente. Ma i suoi occhi erano diligenti.

“Perché mi hai rapita se non volevi farlo?” chiesi improvvisamente. Subito coprii la bocca con le mani. Non avrei dovuto chiederlo. Lo guardai con occhi allarmati.

Le sue sopracciglia si aggrottarono, un accenno di sorriso si formò sul suo viso. “Cosa vuoi dire?”

Deglutii, perché parlo sempre? “Beh, sembra che tu non abbia mai rapito delle persone e ieri sei stato così carino con me, diversamente da un normale rapitore…” Ugh. Suonava male. Non riuscivo a trovare le giuste parole per spiegare. Mi guardai le mani, il mio rossore erano ancora più visibile, adesso.

I suoi occhi mi guardarono sorpresi “Veramente?”                           

Aspettai che lui continuasse a parlare, ma non lo fece. Decisi di lasciar perdere; forse tutto quello che avevo sospettato era un mio desiderio. Guardai il pavimento, cercando di non incrociare i suoi occhi indiscreti.

“Beh, non ti farò tornare a casa, lo sai.” Disse piano, ma con fermezza.

I miei occhio guardarono il suo viso con stupore. Pensavo di saperlo già, ma quando me lo disse in quel modo così diretto, mi prese alla sprovvista. “Per favore.” Iniziai, la mia voce era un sussurro, “Voglio solo tornare a casa.” Mi venne da piangere, invece mi morsi il labbro e cercai di ingoiare il groppo che mi si era formato in gola e si rifiutava di scendere.

“No.” Sussurro piano e sospirando.

Adesso il mio labbro tremava, proprio come quando sto per piangere. Strinsi la mascella, rifiutando di piangere di fronte a lui. Posizionai i capelli in modo che coprissero metà della mia faccia così lui non poteva vedere.

Mi guardava con un espressione che non riuscivo a spiegare. Afferrò la mia mano all’improvviso facendomi saltare e tirarla via.

“Dai, fai colazione; hai bisogno di mangiare.”

Camminai lentamente verso la cucina, afferrando una ciotola di ceramica. Lui mi guardava da dietro, improvvisamente mi cadde quando inciampai nei miei stessi piedi. Mi lasciai cadere, anche se mi potevo salvare. Afferrai uno dei pezzi rotti e lo spinsi nella sua mano quando l’allungò per aiutarmi.

Lui urlò per il dolore e strinse forte la mascella, i suoi occhi adesso erano neri. Immediatamente afferrai un pezzo di ceramica e corsi fuori la cucina, ansimando. Dove potevo andare? Non avevo tempo per aprire la finestra e l’unica porta che mi poteva far uscire da quella casa era in qualche modo chiusa. I miei occhi subito si fermarono nel bagno. Non c’era una finestra, ma c’era una serratura.

Corsi dentro e chiusi per bene la porta, il sangue martellava nella mia testa. Non mi accorsi che per la paura stavo stringendo il piccolo pezzo di ceramica fino a quando non sentii il dolore acuto di un taglio sulla mia pelle. Gridai, stavo per cadere, ma invece, allentai la presa.

Potevo sentire le sue urla e i suoi pugni battere sulla porta. Non ci sarebbe voluto molto tempo perché lui rompesse la porta. Cosa dovrei fare? I pensieri mi soffocavano, feci lunghi respiri tremanti e sentivo le lacrime che mi rigavano il viso. Lo avevo ferito, e sicuramente avrei pagato per questo.

Questo quando mi venne in mente una brillante idea. Alzai la mano, guardando il frammento frastagliato. Se dovessi morire, non vorrei che succedesse per mano di un rapitore. Presi un profondo respiro, sentendo delle nuove lacrime uscire dai miei occhi quando infilai il pezzo di ceramica nel mio polso e lo piegai per il dolore.

La mia visione ero sfocata; non ero sicura che questo fosse per colpa delle lacrime o per la troppa perdita di sangue. Probabilmente per entrambe. Ma la cosa strana e che non avevo visto molto sangue. Che cosa? Ma caddi sulle ginocchia, stavo per perdere la coscienza, quando vidi la porta aprirsi e sentii un urlo forte. Delle grandi mani mi strinsero, e la voce roca che ormai mi era familiare mi riempì le orecchie.

Ho sentito il polso tagliato che veniva afferrato e un forte sussulto “Oh mio dio! Mallory!”

*10 minuti dopo*

Feci una smorfia quando Harry posò il batuffolo di cotone, imbevuto di qualcosa, sul polso. L’altra mano ero serrata in un pugno mentre stringevo i denti e cercavo di concentrarmi sul dolore invece di pensare che non ero riuscita a suicidarmi e scappare da questo inferno.

“Mi dispiace… Promettimi che non cercherai mai più di farti del male.” Disse con un tono basso e un bordo di minaccia. Si passò la mano tra i ricci, li scompigliò prima che li strinse nel suo pugno.

Non dissi niente, non ero sicura di poter mantenere la promessa. Lui aggrottò la fronte al mio silenzio e continuò a medicare la ferita.

“E’ una buona cosa che non è troppo profondo. Altrimenti… avresti potuto… morire.” La sua voce si fece un po’ più morbida quando si avvicinò alla fine della frase e intanto prese un po’ di garza. Sembrava che stesse parlando più a se stesso che a me quindi non risposi.

Non mi resi conto che lo stavo osservando così attentamente, lasciando che i miei occhi osservassero tutto il suo viso –Non sapevo che fosse così attraente- dai suoi lunghi ricci castani ai suoi luminosi occhi verdi, e alle sue… labbra. Lo vidi cacciare il labbro inferiore di fuori, mentre si concentrava sul mio polso, avvolgendolo con cura con la garza.

Ad un tratto mi guardò, facendomi sussultare, gli sfuggì il polso dalle mani a causa del salto. Era come se mi avesse sorpresa ad osservarlo. Sentii la mia faccia accaldarsi e diventare rossa, così distolsi lo sguardo dai suoi occhi e osservai il polso.

Potevo giurare di aver visto un sorriso crescere sulla sua faccia quando afferrò di nuovo il polso.

 

***
 

Ciao a tutte, i capitoli, d’ora in poi, saranno più lunghi!:)
Sono rimasta un po’ delusa delle recensioni dell’altro capitolo. Solo una.. Vabbè, spero che in questo capitolo ce ne saranno di più!
Harry è stato molto dolce con Mallory nonostante lei gli ha fatto male:)

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Capitolo 5
*** Chapter Three ***


Mi svegliai per la prima volta senza che gli incubi mi avessero riempito la testa la notte prima. Mi sentivo quasi tranquilla, come se essere rapiti era una cosa normale.
I mio leggero sorriso scomparve quando mi ricordai che non ero a casa. Questa posto era incasinato proprio come la mia testa; iniziavo ad avere sbalzi d’umore come Harry.

*Più tardi nel pomeriggio*

“Vieni, voglio mostrarti una cosa.” Saltai al suono della famigliare roca voce ed esitando mi alzai. Era bello come gli altri giorni, ma era ancora un rapitore con sbalzi d’umore.

Ruotò i suoi occhi, facendolo sembrare più piccolo. Impazientemente, afferrò il polso un po’ troppo forte ed io feci una smorfia. Sospirò ed allentò la presa, ma ancora mi tirava verso la porta d’ingresso.

I miei occhi si aprirono, avevo la possibilità di scappare! Affrettai il passo, lo seguii volentieri fuori. Fui subito colpita da un ondata di caldo, vento umido. Barcollai quando mi spinse nella Range Rover e sentii le mie speranze cadere quando bloccò le portiere.

Dove ero stata? Il paesaggio verde non sembrava per niente la mia casa a Londra. Il suo fastidioso sorriso si fece spazio sul suo volto prima che mormorò “Benvenuta a Holmes Chapel.”

Rimasi senza fiato, non avevo mai sentito parlare di Holmes Chapel, ma sapevo che ero da qualche parte in Inghilterra. Non sapevo se essere sollevata o spaventata. Non ero a Londra, ma almeno ero ancora in Inghilterra.

Potevo sentire il mio cuore battere veloce, sapendo che non ero vicino a casa. Ma per adesso, volevo solo rilassarmi e godermi il panorama. Cercai di rilassare i muscoli tesi e senti me stessa boccheggiare per il panorama. Oggi c’era il sole, esso rendeva il prato di un verde brillante, ma niente in confronto agli occhi di Harry. Ugh. Harry. Cercai di distogliere i pensieri da lui, ma lo trovai difficile.

Lasciai uscire un altro gemito, quando vidi un bel laghetto scintillante. Sentii una risatina e mi voltai per vedere Harry accostare al lato della strada e guardarmi. Arrossii immediatamente e tornai a guardare il laghetto, ma stavo ancora immaginando il sorriso di Harry.

Lo stagno era veramente bello. Sentii una delle grandi mani di Harry, afferrare una delle mie, ma non mi allontanai. La mia bocca era ancora a forma di ‘o’ ed Harry ridacchiava, “Non è bellissimo?”

Potevo solo annuire quando Harry mi portò verso il bordo dello stagno indicando una famiglia di cigni che nuotava vicino il bordo, dei piccoli cigni nuotavano dietro i loro genitori. Non mi resi conto di stare emettendo strani rumori, fino a quando Harry si mise a ridere e mi guardo con una strana espressione.

Sentii la mia faccia arrossire e guardai per terra, all’improvviso sentii le sue dita fredde spostare una ciocca dei miei capelli castano scuro dietro un orecchio. Mi bloccai, ma lo guardai con occhi attenti e potevo vedere i suoi occhi verdi che erano vigili su di me. “Così bella.” Mormorò sottovoce, facendomi arrossire ancora di più.

La nebbia bassa iniziò a creare delle piccole goccioline sui suoi ricci, facendo riflettere la luce e facendolo sembrare un angelo. Le sue labbra erano tirate in un lieve sorriso, facendo uscire di nuovo le fossette. Non mi resi conto che poggiai la testa sulla sua spalla fino a quando non avvolse un braccio intorno a me in modo protettivo.

Oh mio dio. Che cosa stava facendo? Ma non mi importava più. Era tutto sbagliato. Ma involontariamente mi rannicchiai a lui, facendolo sobbalzare per la sorpresa, prima che si chinò verso di me. Sospirò soddisfatto. “Sei mia.” Mormorò nel mio orecchio, facendomi rabbrividire.

Ma improvvisamente mi allontanai da lui. Mi fissò con un espressione scioccata sul viso, guardandomi male ma non sorpreso. Non riuscivo a guardarlo negli occhi mentre piangevo. Mi voltai, con la mascella serrata “Non sono una cosa che si può possedere. Sono un essere umano!” sentii la sua mano posarsi sulla mia spalla, ma lo respinsi.

“Io-io..” cercò di rispondere, ma lo interruppi. “Io ti odio.” Gridai. Solo il pensiero della sua roca voce mi fece male. Ma non potevo che quelle cose prendessero il controllo di me. Era un fottuto criminale!

Fece un passo indietro. Dandomi la possibilità di scappare, mi allontanai da lui, cercando di far aumentare la distanza tra di noi. “Mallory!” lo sentì gridare, ma non lo ascoltai. Continuai a correre, scivolando un paio di volte sull’erba umida.

“Mallory” immediatamente sentii la sua voce roca dietro di me, cercai di correre più veloce, ma saltò e mi afferrò per le braccia. Mi agitai cercando di liberarmi dalla sua presa, ma prese il mio corpo e mi trascinò verso di lui. La mia lotta era inutile, in questo momento. “Allontanati da me!” piangevo, debole. Cercai di spingerlo, ma non si mosse. “No.” Disse con fermezza e mi trascinò verso la sua auto.

Rabbrividii quando l’aria fredda mi colpì. Mi resi conto che il cardigan era bagnato e sporco di erba a causa delle mie numerose cadute, quando cercai di scappare. La nebbia fredda era ancora più pesante e mi inzuppava. La presa di Harry su di me si allentò ma non scomparve, sospirando si tolse il cappotto e lo mise sulle mie spalle, mi beai di quel calore.

Rabbrividii di nuovo, ma lo fulminai con lo sguardo, per tutto l’odio che provavo nei suoi confronti. Quando arrivammo alla macchina, lui mi bloccò e sentii le sue mani indugiare sul mio corpo più del dovuto, mi sposto i capelli ma gli tirai uno schiaffo alla mano e lo vidi chiudere gli occhi e serrare la mascella.

L’intero viaggio di ritorno fu imbarazzante. Casa. La sua casa era adesso la mia casa. E questo non mi piaceva. Mi mancava la mia famiglia e la mia vera casa. Sentii una lacrima sfuggire dai miei occhi ben chiusi e scivolare giù per il viso. Harry non parlò con me e io non parlai con lui.

Ci stavamo avvicinando al suo appartamento quando vidi le luci lampeggianti blu vicino il suo appartamento e una macchina grigia con su scritto POLIZIA al lato. Sentii il mio corpo preso dalla gioia ed aprii la bocca per gridare aiuto. Improvvisamente una mano si posò sulla mia bocca e mi tirò verso Harry.

“Ascolta, non ti azzardare a chiedere aiuto, capito? Se lo fai, sei morta.” Mormorò velocemente. Annuii sentendo il cuore fermarsi. Sapevo che non scherzava sul fatto di potermi uccidere. Il mio corpo sobbalzò quando fece una manovra illegale e si allontanò dal suo appartamento che era pieno di poliziotti. Ciò significa che i miei genitori avevano capito che ero scomparsa e mi stavano cercando.

Le lacrime rigavano il mio volto, facendomi singhiozzare un po’, ma non feci rumori troppo forti, per paura che Harry mi avrebbe fatto male. Guardai con nostalgia fuori il finestrino che ovviamente era chiuso. La mia famiglia mi stava cercando. Cercai di trovare conforto in questo, sperando di essere trovata dalla polizia i più presto possibile.

Guidammo in silenzio per quasi tre ore, Harry si fermò in un piccolo bar e mi porse una borsa di vestiti da indossare. Annuii e mi diressi al bagno, era un vestito bianco sottile con le maniche che cadevano dalle spalle. Pettinai i capelli bagnati e arruffati con le dita, e li legai in una coda di pesce che cadeva sul lato.

Trovai Harry che aspettava fuori dal bagno e prese la mia mano, facendomi irrigidire, ma sapevo che stava per dirmi qualcosa. Mi tirò vicino, come se fossimo una giovane coppia di innamorati e mi abbracciò, quando seppellì le sue labbra tra i miei capelli mormorò velocemente nel mio orecchio “Sei la mia ragazza. Siamo una coppia di semplici fidanzati che si divertono in un bar. Tu hai 21 anni e ti chiami Megan. Io mi chiamo Terence.” Annuii, ridendo un po’, facendo finta che lui mi avesse raccontato una battuta, sapendo che era stato ad ‘abbracciarmi’ per troppo tempo.

Quindi ci si sente così a disobbedire alla legge – anche se era contro la mia volontà.

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Capitolo 6
*** Day 365? ***


Guardai fuori la fessura tra le due tende chiuse che erano ormai così familiari che sembravano quasi come la cella di una prigione. Ero stata lontana da casa per quanto? Un anno? Avevo perso la cognizione del tempo molto tempo fa. Harry non voleva farmi vedere l’ora, la data e nient’altro! Stava davvero cercando di distruggere le mie speranze di scappare. Non ci era mai veramente riuscito, avevo solo rinunciato molto tempo fa.

Ci sono state molte volte in cui lui ha perso la pazienza quando dicevo tutto quello che pensavo e mi faceva male, ma non succedeva molto spesso o non era grave. Penso che nel corso dei mesi abbia cercato di fare amicizia con me, o farmi fidare di lui, ma questo era molto difficile da fare, da quando lui non mi ha lasciata tornare a casa.

Più volte, aveva il sospetto che la polizia ci avrebbe trovati e avremmo dovuto cambiare travestimento e casa, anche se si sono sempre rivelati falsi allarmi. Lui mi ha costretta a rubare molte volte, ma ho sempre rifiutato, facendogli perdere il controllo, ma imparò in fretta che non mi poteva insegnare ad essere un criminale. Preferirei morire che cedere alle sue continue richieste.

C’era un altro lato di lui che era molto occasionale, ma c’era. Sembrava quasi… pentito. Quasi come se non era felice di ciò che aveva fatto, ma non aveva altra scelta. Era molto misterioso –non so ancora perché mi ha rapito- ha semplicemente ignorato le mie suppliche per le risposte, ogni volta.

Ora, mi sentivo vuota. Niente famiglia. Niente amici. Nessuno. Da sola.. con Harry.

--

Ero seduta sul piccolo cuscino che si trovava sulla seduta della finestra del nostro nuovo appartamento, assorbendo la luce del sole che entrava attraverso la fessura tra le tende, sapendo che Harry non mi permetteva di aprirle. Sentii dei passi avvicinarsi e i miei muscoli diventarono tesi. Harry. Chi altro potrebbe essere, ovviamente era Harry. Strinsi le braccia attorno le gambe per il massimo conforto. Posai la guancia sul ginocchio e aspettai il suo approccio.

“Felice primo anniversario!” disse con un sorriso sulla faccia e mise un vassoio di biscotti e tè sul tavolino vicino a me. Annuii e mi voltai verso le tende, guardando con desiderio.
Sospirò e si sedette vicino la finestra con me, posizionandosi porto le sue gambe troppo su e di fronte a me, cercando di fare più spazio sul cuscino. Per qualche ragione, non ero ancora andata via. Le sue ginocchia si sporsero troppo quando cercò di prendere un biscotto e stava quasi cadendo. Sorrisi appena quando vidi la sua espressione perplessa, ma rapidamente mi ripresi e mi fermai. Presi la mia tazza di tè verde e sorseggiai evitando i suoi occhi.

Ugh. Il tè era molto aromatico e floreale, ma era troppo forte. Cercai di mandarlo giù e ingoiavo ripetutamente per togliere il sapore con un espressione amara sul volto. Harry ridacchio alla mia espressione ma immediatamente si fece serio. “Hey.” Sussurrò.

Alzai lo sguardo verso di lui sorpresa “Hey.” Risposi con calma mentre mangiavo un biscotto, cercando di calmare i nervi e il cuore pulsante.

“Che succede?” disse con noncuranza, passandosi una mano tra i ricci. Quando ha avuto il tempo di tagliarli? Non mi ero accorta che da quando ero stata rapita i miei capelli arrivavano oltre la metà della mia schiena.

“Niente.” Dissi con amarezza. Era vero, non era successo niente in questa casa noiosa. Ho accuratamente lasciato il biscotto che non era servito a calmare i miei nervi, e iniziai a giocare con le dita, poi ci rinunciai e lasciai cadere le mani sui jeans.

Annuì lentamente, prima di alzarsi, prendendo un ultimo biscotto che mise tutto in bocca, mi prese la mano, facendomi sussultare “Mi dispiace.” Mormorò con calma, allentando la presa e portandomi fuori.

Rimasi senza fiato, era molto soleggiato oggi, e questo era molto raro per Holmes Chapel. Ci siamo seduti sul prato dietro l’appartamento, esponendoci al sole. Mi fece piacere il fatto di aver indossato dei pantaloncini di jeans ed una blusa floreale. Aveva ancora in mano la mia mano tipo che quel gesto aveva rovinato quel momento, ma lo ignorai e guardai verso il cielo. Si distese sul prato, portando giù anche me, facendo cambiare il mio respiro per la sorpresa mentre mi stendevo sul prato umido di fianco a lui. Ridacchiò e mi sorrise, chiusi gli occhi e mi immersi nella vitamina D.

Lui iniziò a scuotermi per svegliarmi. Mi ero addormentato? Oops. Aprii gli occhi al suo viso che era a pochi centimetri dal mio mentre lui continuava a muovermi. “Sono sveglia.” Mormorai guardando nei suoi occhi verdi, perdendomi di nuovo in essi. Prima che me ne accorgessi,  passai una mano tra i suoi riccioli. Cazzo. Che cosa avevo fatto? Ritirai la mano e divenni rossa.

Lui ridacchiò e si spostò “Pensavo volessi vedere il tramonto.”

La mia testa scattò, ancora rossa fissavo il cielo sempre più scuro. Il luminoso sole arancione era sul fondo del cielo, lasciando delle tonalità arancioni e rosa nel cielo scuro. Era veramente bello. Sentii le ultime tracce di rossore sul mio viso scomparire e un sorriso formarsi sul mio volto. Premuroso e dolce, Harry era qui oggi.

“Grazie.” Dissi e giurai di aver visto un sorriso formarsi sul suo viso mentre il cielo si faceva sempre più scuro.

 

***

Per chi non ha capito il modello della finestra che l’autrice descrive all’inizio della storia, eccolo qui:
http://i44.tinypic.com/nf1s8m.jpg

Harry è stato veramente dolce. Non mi dileguo troppo perchè devo andare via. Buonanotte, belle. xx

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Capitolo 7
*** Chapter Four ***


Mi svegliai, sentendo i raggi del sole sulla faccia per la prima volta. (oltre a ieri!) strofinai via il sonno dai miei occhi e sorrisi, guardando fuori la finestre che non è più coperta dalle tende.

--

*Prima della cena*

Qualcuno busso alla porta della mia stanza e dissi “Avanti!”

Harry camminò nella stanza in silenzio, porgendomi una piccola scatola che sembrava una di quelle in cui si mettono i vestiti. Ero perplessa, così annuii e lui uscì fuori la stanza. Vestiti? Stavamo andando da qualche parte?

Aprii la piccola bianca scatola, rivelandomi un bellissimo vestito. Presi il vestito e rimasi a bocca aperta. Non avevo avuto alcun motivo per indossare un vestito così bello da tanto tempo! E’ la ragazza che era in me stava urlando. Credo che stavamo andando da qualche parte.

Indossai immediatamente il vestito, insieme ai tacchi rosa, la borsetta e gli orecchini. Spazzolai in fretta i capelli, lasciandoli nella loro forma naturale.

Feci un passo fuori, arrossendo quando la bocca di Harry si spalancò. “Sei bellissima.” sorrise, facendomi diventare ancora più rossa. Le fossette si formarono sul suo viso facendomi scogliere. Dio, quegli occhi.

Spostai lo sguardo dal suo viso al pavimento imbarazzata e mi lasciai guidare da lui nel luogo in cui dovevamo andare. Arrivammo presto, parcheggiò la sua Range Rover con cura, prima di girarsi verso di me. Alzai le sopracciglia con curiosità quando non uscì dalla macchina o non bloccò le porte.

Esitò un po’, il suo volto si arrossì e aveva un espressione imbarazzata sul volto che era adorabile. “Ecco.” Tirò fuori una piccola catena con appeso un ciondolo rosa. La mia bocca si aprì. Il quarzo rosa era stato scolpito perfettamente, era semplice ma molto elegante.

Lui sorrise e aggiunse timidamente (Oh mio dio, Harry era timido?) “Ti piace? L’ho preso pensando al tuo cognome, che è Rose..”

“Shh.” Lo zittì, sorprendendolo “Grazie mille.” Sospirai, sporgendomi in avanti per abbracciarlo. Sentii le sue mani posarsi sulla mia schiena nuda e abbracciarmi. Normalmente, questo mi avrebbe tesa e avrei voluto gridare, ma mi sentivo molto meglio ad abbracciare qualcuno.

Sorrise, uscirono le sue fossette, mentre uscì dalla macchina. In un lampo, mi aprì la porta, facendomi arrossire ed aiutandomi ad uscire dalla macchina. Dopo che chiuse la porta della macchina, mi tirò più vicina e mi agganciò la collana. Sentivo il ciondolo fresco contro e le sue dita sulla mia pelle rosa e calda.

Mi afferrò la mano, trascinandomi in un ristorante che era pieno di persone.

--

Un ora dopo, sorridevamo come stupidi e saltammo in macchina. Tutte le porzioni non erano abbondanti ed erano veramente costose, ma ci siamo divertiti un sacco, ridendo e chiacchierando come se fossimo buoni amici. Molto volte, chiesi a me stessa perché mi stavo lasciando fare questo da lui. Soprattutto quando mi rapì, ma spazzolai via quei pensieri, volevo divertirmi per una volta.

“Che ne dici di andare a prendere qualcosa di più forte da bere?” strizzò gli occhi, facendomi arrossire senza motivo. Annuii.

Pochi minuti dopo, arrivammo in un bar che era affollato di gente. Mi sentii inappropriata con quel vestito, ma scrollai le spalle ed entrai in quel bar con Harry.

--

Abbiamo preso il nostro chi-sa-quanti giro di bevande, barcollando verso la pista da ballo. Ridacchiavo come una pazza, appoggiandomi pesantemente su di lui per il supporto e lui si appoggiò contro di me, facendomi ridere sempre di più.

Abbiamo finito velocemente le nostre bevande ed abbiamo iniziato a muoverci a ritmo di musica. La musica assordante mi riempiva le orecchie e voci confuse e risate erano ovunque. Persi di vista Harry.

“Harry.” Dissi con voce impastata, guardando in giro per trovarlo, ma mi fermai subito a causa delle vertigini.

Arrivai sul petto di qualcuno. “Harry?” mormorai, non girandomi per vedere chi fosse perché la pista era affollata.

“Si.” Una voce profonda rispose, facendomi rabbrividire.

Iniziai a ridere di nuovo e continuai a ballare a ritmo di musica. Sentii che anche l’uomo stava ballando, e presto, la musica iniziò ad essere sempre più veloce, rendendo l’intera pista da ballo un concentrato di persone. Sentii delle mani intorno alla mia vita che mi tirarono più vicina. Riuscii a girarmi e vidi che quel ragazzo non era Harry.

Barcollai via, in cerca di lui. “Harry?” iniziai a gridare. Feci un giro su me stessa, spingendo via la folla. Poi, lo trovai. Si! Prima che potessi chiamare di nuovo il suo nome, mi fermai. Mi resi conto che stava parlando con qualcuno. Una ragazza. Iniziò a ridere di qualcosa che lei gli aveva detto, lo vidi avvicinarsi sempre di più, una mano sulla sua coscia nuda. Poi, si baciarono.

Non sapevo perché ero così arrabbiata. Ero così disgustata dalla ragazza sconosciuta. Il loro bacio era molto lungo e lo vidi diventare più profondo, facendolo gemere. Potevo sentire l’umidità sulle mie guance. Le asciugai subito, stavo veramente piangendo? Perché? Non mi importa di lui. L’ho fatto? Non dovevo. No.

Mi spinsi attraverso la folla, cercando di consolarmi pensando che era ubriaco. Avevo bisogno di dimenticare tutto. Corsi al bar, ordinando cinque altri shot. “Signorina, stai bene? Credo che tu abbia bevuto abbastanza per questa sera.” Mi chiese il barista, ovviamente interessato.

“Dammi solo il mio ordine!” gridai quasi, ma la mia voce era così impastata che era un borbottio.

Lui annui e mi porse i drink.

--

*Qualche ora dopo*

Vidi Harry ancora con quella ragazza, ma stavano camminando fuori il bar. Mi affrettai a raggiungerli, ma mi fermai quando lo vidi salire nella macchina della ragazza. Che cazzo? Cercai di chiamarlo, ma lui andò via. Dannazione. Cosa faccio adesso? Non avevo nessun modo per tornare a casa senza macchina o qualche speranza per camminare fino a Londra, la mia casa. Ero totalmente distrutta e potevo addormentarmi da un momento all’altro.

Mi avvicinai alla sua Range Rover, aprendo la porta e bloccandola dopo essere entrata. Sarei dovuta rimanere qui fino a quando lui non sarebbe tornato. Se lo avrebbe mai fatto. Non potevo far altro che desiderare che la ragazza venisse fermata dalla polizia per stato di ebbrezza, ma non sembrava molto ubriaca quando l’ho vista. Dannazione.

 

***
 

Eccomii quaa!
Mi fa ridere il fatto che Mallory arrossisce sempre hahah
Vabbèè, Harry regala un vestito ed una collana a Mallory, poi la porta in un ristorante e quando vanno al bar la lascia da sola per un'altra ragazza e addirittura se ne va con quest’ultima lasciando Mallory lì tutta sola! Wow! Che capitolo incasinato hahaha. Comunque questo è l’outfit di Mallory:
http://www.polyvore.com/pink_spring/set?id=29929704 per la collana lascio a voi la libertà di immaginarla come più vi piace (?) lol.

Solo una recensione nell’ultimo capitolo? Spero che miglioreranno in quest’altro :(

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Capitolo 8
*** "Where were you?" ***


HARRY’S POV

Mi svegliai dopo una grande sbornia. Ci fu un dolore immenso dietro la mia tempia sinistra ed il mio corpo era tutto dolorante. Stavo per uscire dal letto, quando realizzai che c’era un rigonfiamento dall’altro lato del letto. Porca puttana. Ho fatto quello che penso sia successo?

Gettai il lenzuolo con le mani tremanti e vidi una ragazza con i capelli biondi e la pelle chiara. Aveva un sorriso sul viso e si sporse in avanti con gli occhi chiusi. Cosa si aspettava da me? Baciarla? Diavolo, no.

Inorridito e disgustato mi allontanai da lei e mi vestii. Corsi fuori, ignorando la sua voce confusa. Una parola fluttuava nella mia mente, mi riempiva di sensi di colpa e preoccupazione. Mallory. Corsi e cercai la mia macchina, cercai di fare in fretta così potevo trovarla. Cosa le era successo? Dov’era?

Mi resi conto che non avevo portato la mia macchina qui la notte scorsa. Avrei dovuto correre. Per fortuna, riconobbi il quartiere e iniziai a correre nell’area dove si trovava il bar. Mallory. Mallory. Mallory. Il suo nome fluttuava nella testa costringendomi a correre più veloce nonostante i miei polmoni doloranti.

Finalmente arrivai nel parcheggio, mi giravo intorno selvaggiamente, cercando di trovarla. “Mallory?” la chiamai dolcemente, sentendo i miei occhi cercarla freneticamente in tutti gli angoli. Dov’era? Cosa le era successo? Era abbastanza stupida da provare a tornare a casa a piedi? E se si fosse persa? E se le fosse successo qualcosa?

Notai una macchina solitaria parcheggiata. Capii che era la mia e corsi verso di essa. Aprii la porta e lei era lì.. Sembrava orribile con gli occhi leggermente gonfi e con il viso immerso nel dolore, ma lei era ancora splendida.

“Mallory!” urlai, ma lei non si svegliò. Si mosse leggermente ma non si svegliò.

Strinsi il suo corpo al mio petto, sentendo che le lacrime stavano scendendo dai miei occhi e la baciai in fronte. Grazie a Dio lei era ancora qui.

Iniziai a guidare, ma quando il motore della macchina ruggì, lei si svegliò. “Harry?” disse a bassa voce, mettendo le mani sulla fronte e sentendo gli effetti della sbornia.

“Stai bene?” le chiesi, ansiosamente.

Lei annuì guardando fuori il finestrino così non potevo vedere la sua faccia. La guardai molte volte durante il viaggio, cercando di capire le sue emozioni, ma lei non sembrò accorgersene.

Quando arrivammo nel mio appartamento e aprii la porta, lei si precipitò nella sua stanza sbattendo la porta e chiudendola con un click. Trasalii a quel rumore e non potevo sentirmi colpevole. Perché era così turbata? A causa di quello che ho fatto? Lei mi ha visto lasciare il bar con quella ragazza? Se l’avesse fatto, perché dovrebbe essere turbata? Non siamo usciti insieme o nient’altro! Mallory sente qualcosa per me? E cosa più importante, l’ha fatto per me?

Sospirai, rinunciando dopo quasi mezz’ora di cercare ad entrare nella sua stanza.

Invece, afferrai un Tylenol e un bicchiere di acqua, mettendoli sul pavimento di fronte la porta e dissi, “Ti ho portato alcune cose per aiutarti con la sbornia.” Non ci fu risposta, mi allontanai e mi sedetti sul divano. Pochi minuti dopo, aprì la porta e afferrò il Tylenol e il bicchiere. Mi chiuse la porta in faccia quando cercai di raggiungerla. Merda.

Gemetti, cercando di aprire la porta. Era stata chiusa. Il suo ignorarmi mi stava uccidendo. “Mallory! Mi dispiace! Ero ubbriaco e penso che quella ragazza ha messo qualcosa nel mio drink.. Apri la porta!” sapevo che quello che stavo dicendo era patetico, ma era vero!

“No.” La sua voce stanca mi rispose un po’ tremante.

“Stai piangendo? Ascoltami, apri la porta! Ti ho detto che sono dispiaciuto!” dissi.

“No, perché dovrei?” rispose.

Non c’era stata ancora nessuna risposta da parte mia e gemetti, bussando alla porta. Improvvisamente le parole uscirono dalla mia bocca, facendomi arrossire, “Perché ti amo.” Le mani volarono sul mio viso, ma sapevo che le parole erano vere. Io l’amavo.

 

***

Secondo voi Mallory ricambia i sentimenti di Harry? Cosa ne pensate della dichiarazione di Harry? Recensite:)
Scusate il ritardo. Comunque volevo ringraziare tutte quelle che recensiscono, chi mette la storia tra le preferite/seguite/ricordate e grazie tante anche alle lettrici anonime. Ho notato anche voi. Lo so che non vi ringrazio in ogni capitolo ma penso che sia chiaro, non sarei qui a tradurre la storia senza di voi. Vi ringrazio un casino, veramente!

Ps. Avete visto i ragazzi alla premiere di This is us? Voi l’avete vista su Yahoo UK? Io no, non ero a casa in quel momento, però almeno oggi sono riuscita a vedere i ragazzi al Today Show ma mi sono persa l’intervista perché si era bloccato il sito. Ho un sfortuna..!

Adesso vi lascio con le mie due gif preferite (tra quelle poche che ho trovato):


(da notare la faccia di Zayn. Lol.)


(Che amore Trisha!)

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Capitolo 9
*** Chapter Five ***


MALLORY’S POV

Ero scioccata. Poi iniziai a singhiozzare senza controllo. Era troppo perfetto. E mi amava!? Non poteva.

“No, non è così.” Risposi semplicemente, non credendolo. Non ha alcun senso.

“Invece si.” Rispose con una tale sicurezza che non potevo mancare.

Aprii la porta lentamente, uscendo fuori per parlare con lui in modo corretto. Alzò lo sguardo sorpreso, prima di venirmi incontro e abbracciarmi. Strinsi i denti e lo spinsi via, lasciandolo abbracciare l’aria con un espressione ferita sul volto.

“Se è vero, perché mi hai rapita? Perché non sono a casa?” gridai contro di lui, le lacrime scendevano lungo il mio volto. Che tipo di diavolo era? Perché non mi ha lasciata andare a casa? Cosa ho fatto per meritarmi questo?

“Io-io..” balbettò, fece un passo indietro con un espressione frustata e si passò una mano tra i ricci.

“Rispondimi!” gridai, accasciandomi a terra ai suoi piedi.

“Perché ti amo troppo!” gridò prima di cadere a terra affianco a me.

“Cosa vorresti dire?” mormorai con rabbia.

“I-io ti ho rapita perché avevo bisogno che tu stessi con me!” la sua voce si ruppe in un piccolo sussurro, “Ed ho ancora bisogno di te adesso!” guardò le sue mani.

Mi sono seduta lì stordita. Ma prima che potessi rispondere, lui continuò a parlare. “Ti ho amata per molto tempo. Anche prima che io.. ti rapissi. Eri così sola. Così sbagliata. Così.. vulnerabile. Appena ti ho vista, volevo aiutarti.. per poterti conoscere. Poi, un giorno, stavi scherzando con i tuoi amici, nella metropolitana, quando sei corsa fuori alcuni minuti prima che arrivasse la metropolitana. Ma quando sei tornata, ti eri persa. Ti ho vista, volevo dirti dove si trovavano i tuoi amici. Ma ero troppo timido e avevo paura di parlarti. E poi.. quel fottuto gruppo di uomini ha iniziato a camminare verso di te e ti hanno trovata. Stavi per essere il loro nuovo obiettivo.”

Mentre parlava, sempre di più, iniziai a dare un senso. I ricordi venivano riprodotti nella mia mente. Si, dovevo andare al bagno, ma quando sono tornata, non riuscivo a trovare i miei amici. Poi, un gruppo di ragazzi vestiti tutti con una giacca da motociclista mi vennero in contro, mi circondarono. Allora, questo ragazzo mi spinse nel treno prima che le porte si chiudessero, così ero riuscita a scappare.

“Mi hai salvata..” lui alzò gli occhi sorpreso. Credo che lo lasciai senza parole.

“Tu… ricordi?” chiese.

Annuii. “Dopo che ti ho salvata, sapevo di aver bisogno che tu fossi mia. Ho iniziato a guardarti ogni giorno. Tu eri come la mia nuova ossessione. Eri come una droga per me. Ogni giorno, volevo vederti, mentre andavi a scuola, ti divertivi con gli amici, facevi shopping al centro commerciale..”

Lo fissai con la bocca aperta a forma di ‘o’. Mi vennero i brividi. Lui mi.. pedinava? Fissò la mia faccia con un espressione ansiosa.

“Adesso capisco..” sono stata subito interrotta quando lui mi afferrò all’improvviso e si avvicinò, chiudendo la distanza che c’era tra di noi e guardandomi con occhi affamati. I miei occhi si spalancarono e lo spinsi via, cercando di evitare la sua espressione ferita.

“Mi dispiace, ho solo bisogno di tempo per pensare..” mormorai. Lui annuì e distolse lo sguardo.

 

***

Ecco la verità! Sono rimasta scioccata come Mallory. Non immaginavo tutto questo. Che genio questa scrittrice.
Beh, cosa ne pensate? Avreste preferito che Mallory baciasse Harry o, secondo voi, ha fatto bene a rifiutarlo? Recensite!
Ps. il prossimo capitolo è molto lungo e non so se faccio in tempo a tradurlo tutto per domani. xx

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Capitolo 10
*** Chapter Six ***


Pioveva ancora. Sembrava che il tempo era in continuo cambiamento per soddisfare l’umore di come il mio giorno sarebbe finito. Guardavo accigliata fuori osservavo le nuvole grigie che coprivano il cielo e la pioggia che offuscava la mia visuale. Harry. Ugh. Non sapevo cosa pensare. Certo, era un bellissimo ragazzo con quei lucenti riccioli marroni, occhi verdi, labbra carnose, e le fossette, ma lo amavo? Sicuro, lui mi piaceva – era difficile non fartelo piacere quando ti guarda ogni secondo della giornata con un espressione intimorita sulla faccia ogni volta che ti vedeva, ma di nuovo: lo amavo?

Lui era interessato, aspettava pazientemente che mettessi le idee a posto, ma potevo vedere l’ansia dentro di lui. Uccidendolo. Mangiandolo fuori. Proprio come tutto questo pensare stava mangiando me. Ma lui ha avuto anche i suoi svantaggi. Lui aveva quella rabbia che scoppiava ogni tanto, ma non era emersa fino a quando non mi ha portata al ristornate di lusso, ma cosa sarebbe successo se fossimo capitati in una rissa?

Inoltre, era giusto innamorarsi di uno stalker/rapitore? Rabbrividii al pensiero, ma rapidamente ricordai che lui mi aveva salvata. Ugh. Sembra come se ogni volta che prendo una decisione, c’è un altro motivo per pensare il contrario. Ero sempre più frustata al passare delle ore.

Non ero pronta per una relazione. Non per una cosa seria, almeno. Forse potremmo essere solo amici, per conoscerci l’un l’altro, e magari uscire insieme qualche volta. Poi, possiamo vedere quali sono i nostri sentimenti alla fine. Perfetto. Esasperata gettai le mani in aria e mi alzai.

Harry fu immediatamente al mio fianco, tenendo una distanza di sicurezza tra di noi, ma si stava ovviamente chiedendo cosa gli stavo per dire. “Harry, non credo di essere già pronta per una relazione seria.” Mormorai, non volevo vedere la sua espressione ferita.

La sua espressione non sembrava risultare molto cattiva, così continuai, “Ma forse potremmo conoscerci di più e poi vedremo come andranno le cose, ok?” sembrava un po’ deluso, ma felice.

“Certo, qualsiasi cosa. Infatti, ti porterò fuori a pranzo oggi, va bene?” rispose con un sorriso speranzoso sul viso.

Annuii e andai nella mia camera, felice di vedere come tutto è andato liscio. Indossai la prima cosa che trovai ma era un abbigliamento molto carino e misi anche una giacca per proteggermi dall’acqua.

--

Eravamo in un posto, penso Nando’s. il cibo era abbastanza buono per un fast food. Gli occhi di Harry brillavano mentre mi raccontava una storia di sua sorella, in pratica una volta il labbro di Gemma era rimasto bloccato a causa di un ghiacciolo. Potevo dire che lui l’amava molto e che le mancava, ovunque lei fosse.

“Perché non vai a trovarla?” gli chiesi, la sua faccia cambiò rapidamente colore e i suoi occhi tornarono di una tonalità scura.

“Non posso.” Rispose con un tocco di rimorso nella voce.

“Perché no-“ fui interrotta dalla sua voce tagliente che disse, “Non posso.”

Lasciai perdere l’argomento quando vidi com’erano scuri i suoi occhi.

Ci sono voluti un paio di minuti perché lui tornasse a parlare e ridere con me. Ma anche così, potevo vedere di aver toccato un argomento delicato e avrei scavato in fondo per scoprire il suo segreto.

Dopo che abbiamo finito di mangiare, abbiamo fatto una passeggiata lungo la riva, ora che il tempo si era calmato. Le nostre dita erano intrecciate ed eravamo a pochi centimetri l’uno dall’altra. Ancora una volta, guardammo il tramonto, riempiendoci dei dolci ricordi del nostro passato. “Harry, voglio provare una cosa..” dissi piano.

Alzò le sopracciglia “Cosa?”

Senza dire una parola, mi alzai un po’ e tenendo saldamente i suoi riccioli con la mia mano, con esitazione mi chinai verso di lui per baciarlo. Lui si sporse in avanti troppo impulsivamente e le nostre labbra si unirono.

Harry si allontanò per primo, lasciandomi con un espressione scioccata sulla faccia. Non voleva avere una relazione con me, in primo luogo? Glielo stavo per chiedere, ma lui parlò per primo, “Mallory, ricorda, volevi fare le cose con calma. Tu sei ancora confusa. Non sai se mi ami ancora.” Sembrava molto frustato, con il dolore negli occhi.

Guardai i miei piedi. Era vero? Le mie emozioni stavano correndo così veloci che non potevo dire se lo amavo o no? Perché ogni cosa doveva essere così complicata? Ma quando guardai nei suoi occhi color smeraldo, non potevo far altro che sentirmi in colpa. Lo amavo?

Non sapevo cosa dire. Lo avevo ferito. “Harry, io…” mormorai, ancora incerta su cosa dire.

“Va bene, capisco… non provi sentimenti per me.” Mi interruppe con il dolore visibile sul suo viso.

“No, è solo che i-io ho bisogno di tempo per pensare.” Risposi, non volendolo ferire di più. Poi, afferrai la sua mano e ci incamminammo verso la macchina. Potevo giurare di aver visto delle lacrime nei suoi occhi, ma non ne ero sicura. Batteva gli occhi ripetutamente. Stava piangendo. No.. non potevo sopportare di vederlo soffrire.

Certo, non ero sicura di amarlo, ma mi stavo preoccupando per lui. “Non piangere..” gli mormorai, ma i miei occhi si riempirono di lacrime, contraddicendo le mie parole. Era il suo turno di confortarmi, mi abbracciò, disegnando dei cerchi sulla mia schiena.

E sapevo in quel momento, che se non l’avrei mai amato, vorrei sempre amarlo come un amico.

 

***

Scusate il ritardo, questo schifo di computer è lentissimo e ho dovuto fare la deframmentazione (si dice così?) e per mia e vostra sfortuna ci ha messo un giorno intero e non l’ho potuto usare il pc perché mi si bloccava. Scusatemi tantissimo *si nasconde*.
Tornando a noi: Wow! Che capitolo! Che cavolo fa Mallory? Sta combinando un casino, a parere mio. Ha fatto piangere il mio povero e indifeso Styles. Devo dire che questa storia mi piace perché Harry non è raffigurato come il solito puttaniere/spacciatore/stupratore o puttaniere, spacciatore e stupratore tutto insieme, come nelle altre fan fiction. Anche se devo ammettere che quelle ff mi piacciono da morire. Starete pensando che non sono molto coerente, ebbene sì: lo penso anche io.

Vabbè basta rompere le palle.


PER CONTATTARMI SU TWITTER

Il profilo di facebook è inutile che ve lo do perchè ci sto poco e niente.
Magari farò un profilo Facebook per scrivere tutti gli aggiornamenti della storia (quando aggiungerò i capitoli, l'anticipazione del capitolo da aggiungere ecc.). Però lo chiamerò ‘You’re nineteen’ per poterlo usare anche per le prossime fan fiction. Ditemi cosa pensate dell'idea.

Comunque volevo ringraziarvi tantissimo. Tutte; nessuna esclusa. Per chi recensisce: grazie mille, davvero, mi fa piacere leggere cosa ne pensate della storia e siete sempre dolcissime. Quindi recensite perché mi fa piacere leggerle. xx

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Capitolo 11
*** Chapter Seven ***


Il giorno successivo è stato magnifico. Sono stata di buon umore tutto il giorno, perché mi sono svegliata con una inaspettata colazione-a-letto da Harry che consisteva in frittelle bruciate e toast carbonizzati (non mi importava veramente, l’espressione imbarazzata di Harry mi fece ridere e quello, messo tutto insieme era dolce.), il sole mi scaldava dalla testa ai piedi, e non avevamo parlato di argomenti imbarazzanti.

Sorrisi e chiusi gli occhi mentre mi distesi su di un plaid affianco ad Harry, perché l’ erba era ancora bagnata dalla pioggia di ieri, ma il sole continuava a riscaldarci. Harry. A cosa stava pensando? Sembrava immerso nei suoi pensieri e non potevo fare altro che sentirmi in colpa.

Mi sedetti e lo fece anche Harry. Mi girai verso di lui, ma il mio corpo era completamente congelato. Dannazione. I raggi del sole passavano attraverso le foglie e gli alberi che incombevano su di noi, la luce cadeva su di Harry. I suoi occhi verdi erano più luminosi del solito e i suoi riccioli brillavano alla luce. Le sue fossette erano evidenti e le sue labbra piene erano tirate in un sorriso. Sentii il mio cuore perdere un battito. Merda. Era così perfetto.

I suoi occhi guardavano la mia espressione in un modo strano, e lui stava per parlare quando lo interruppi. “Hai un aspetto sexy.” Borbottai, immediatamente divenni rossa e coprii la mia bocca con entrambe le mani. Le sue sopracciglia si inarcarono per la sorpresa ma era compiaciuto e i suoi occhi divennero più luminosi. Com’era possibile?

“E tu sei bellissima.” lui sorrise. Mi voltai e guardai i miei piedi.

Prese il mio mento nelle grandi mani e alzò il mio viso per poterlo guardare dritto negli occhi. I miei occhi nocciola osservavano in profondità i suoi occhi verdi. Mi ero di nuovo persa in lui. “Senti, so che è tutto un po’ imbarazzante e..” iniziò, ma poi improvvisamente si sporse il avanti e le nostre labbra si unirono.

Si tirò via troppo in fretta, prima che il bacio divenne più profondo. I suoi occhi tornarono di una tonalità scura e il suo viso era rosa “Mi dispiace... avevo bisogno di farlo.” Mormorò, evitando i miei occhi.

“Va bene, ed io ho solo bisogno di fare questo.” Mi gettai su di lui, ridendo mentre lo abbracciavo forte, facendolo stendere. Mi sdraiai su di lui e poggiai gentilmente le mie labbra sulle sue. Lui rise, questo lo rese difficile da baciare, ma si alzò leggermente così ero seduta sulle sue ginocchia e le sue braccia erano dietro la mia schiena, senza interrompere il bacio.
E poi, tutto era chiaro. Lo amavo. Lo capii in quel momento mentre guardavo i suoi occhi lucenti, vedendo quel lampo d’amore nei suoi occhi. “Ti amo.” Sussurrai.

I suoi occhi brillavano e comparirono le sue adorabili fossette “Ti amo anche io.”

Mi svegliai, sentendo una coperta poggiata sul mio corpo. Non ricordo di essere entrata dentro casa per andare a dormire. Mi devo essere addormentata e Harry mi ha portata dentro. Harry. Avevo pensato molto a quel nome, ultimamente. Mi misi in piedi, ricordando cos’era successo ieri. Arrossii lievemente e mi sedetti sul piccolo letto.

Il mio cuore batteva incontrollatamente; questo probabilmente non è molto salutare per il mio cuore. Le mie dita arrivarono sulle labbra, sentendole, chiudendo gli occhi e immaginando il modo in cui mi baciava. Il calore delle sue labbra calde contro le mie, il modo in cui i suoi occhi verdi brillavano quando mi vedevano, al modo in cui le sue grandi mani si avvolgevano lungo il mio corpo in modo protettivo, avvicinandomi a lui.

Poteva essere tutto questo vero? Com’era possibile? Mi ero innamorata del mio rapitore – la persona che dovrei odiare di più in questo mondo confuso. Sospirai, scuotendo la testa per mandare via quel pensiero. Indossai un paio di skinny jeans e una camicetta con una sciarpa. Uscii dalla mia stanza, sorpresa dal trovare Harry che ridacchiava mentre mi abbracciava e mi baciò una guancia.

Risi, scivolando dalla sua presa e prendendo una ciotola di cereali mentre lui mise il broncio come un bambino e mi abbracciò forte, rubandomi un cucchiaio di cereali, sorridendomi sfacciatamente. Lo colpii leggermente in testa, ridendo insieme a lui mentre mi stringevo di più a lui. Sorrisi respirando il suo profumo familiare di colonia.

Non mi resi conto di aver perso la presa sulla ciotola fino a quando non sentii un crack e rimasi a bocca aperta mentre osservavo la tazza in frantumi. Oops. Harry iniziò a ridere, facendomi arrossire. Ero diventata molto rossa. Ugh! Perché ero così innamorata di lui?

“Tu…sei..così divertente!” riuscì a dire tra le risate. Ma la sua risata si fermò quando vide che io non ridevo con lui. Mi guardo un po’ preoccupato, “Stai bene? Ti sei fatta male quando è caduto?”

Arrossii ancora di più per la sua preoccupazione, sentendo un leggero sorriso sulle mie labbra per quanto fosse dolce. Gli indicai che stavo bene. Sorrise, “Lo sai che sei adorabile quando arrossisci!” questo, ovviamente, mi fece arrossire ancora di più. Lui ridacchiò e mi pizzico la guancia affettuosamente, facendomi ridere.

Improvvisamente, divenne serio. Apriva e chiudeva la bocca, sembrava come se stesse esitando sul dire qualcosa. Risi alla sua faccia ma mi fermai quando mi fece cenno di zittirmi. “Cosa? Sputa il rospo.” Sorrisi.

Lui esito un altro po’, “Mallory, lo so che è presto, a non posso farne a meno. Voglio solo renderlo ufficiale. Vorresti essere la mia ragazza?” sbirciò dalle lunghe ciglia, guardando insicuro la mia faccia. La mia bocca si aprì. Sono stata presa alla sprovvista.

Sembrava come se stesse per piangere. “Mi dispiace, va tutto bene, capis-“

“SI! SARO’ LA TUA RAGAZZA.” Lo interruppi.

Mi fissò, un sorriso apparve sul suo viso insieme alle sue fossette. Prese la mia mano e mi abbracciò, baciandomi la fronte. “ho il presentimento che lo dirò molto spesso ma ti amo.”

 

***

Lo so, il capitolo l’ho postato fuori dal solito orario ma visto che questa sera non sarò a casa: eccolo qua con una nuovissima e bellissima notizia: si sono fidanzatii! Yeeeaaahh! Sono felicissima.
Sono bellissimi insieme, non ho parole. Harry è la dolcezza in persona. Non so che altro dirvi. C:

Ps. come potete notare, ho cambiato il nome dei capitoli, questo perché, ho intenzione di tradurre due capitoli alla volta (anche tre se ce né il bisogno e se ho tempo a disposizione) come mi era stato consigliato tempo fa perché questi capitoli sono veramente molto corti e quindi nominandoli con ‘Chapter...’ mi trovo meglio, se no mi confonderei. xx
Bisogna assolutamente inserire la storia in codice html, altrimenti il testo verrà fuori tutto attaccato. Per istruzioni guardate il riquadro azzurro affianco e se non sapete cos'è l'html, utilizzate la prima delle due opzioni, l'editor di EFP.

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Capitolo 12
*** Gang ***


Guardai fuori la finestra che dava sul cortile isolato che era molto famigliare per me, adesso. I primi giorni da quando mi sono fidanzata con Harry furono come una favola – perfetto e dolce, forse troppo perfetto per essere vero. Abbracciando e baciando.. mi sentivo come una principessa e lui, il mio principe.

Ma alla fine, ha iniziato ad uscire di casa, lasciandomi da sola, ancora sotto chiave. Cominciava a stare sempre più lontano da casa, a volte non tornava per diverse ore. Aveva sempre uno sguardo teso e arrabbiato, stingendo i suoi pugni. Mi spaventava; perché si stava comportando in modo strano? Ogni volta che gli chiedevo spiegazioni, lui inventata delle bugie evidenti come una scusa.

Finalmente, dopo averlo aspettato stando in piedi tutta la notte, lo vidi aprire la porta ed entrare. Immediatamente mi alzai e gli stavo per chiedere dov’era stato, quando mi ignorò e andò nella sua stanza, chiudendo la stanza con un click.

Rimasi senza parole. Cosa stava succedendo? Questo è tutto, stavo andando a scoprirlo. Camminai decisa verso la sua porta e bussai. “Harry! Cos’è successo?” lui grugnì appena.
Seriamente? “Non ti vedo mai adesso.” Mi lasciai cadere a terra, le lacrime scendevano lungo il mio viso. Avevo perso la mia famiglia, e adesso stavo perdendo il mio amore per il mostro che era diventato?

Potevo sentire i suoi passi esitanti e la porta che si aprì “Mi dispiace.” Disse semplicemente. Si inginocchiò a terra e mi abbracciò. Iniziai a rilassarmi mentre disegnava dei cerchi sulle mie braccia.

Guardai il suo volto, improvvisamente mi si bloccò il respiro. Stava guardando leggermente verso il basso, mentre cercava di nascondere qualcosa. Confusa, alzai la sua faccia e urlai quasi. Il suo viso era coperto da lividi lungo la mascella e dei tagli poco profondi erano sulla sua palpebra un po’ ingiallita.

“Oh mi dio Harry..” dissi “Cosa ti è successo?”

Tutto il suo corpo era visibilmente teso e la sua mascella era serrata. La sua presa era molto stretta intorno a me – non ero sicura se fosse per la rabbia o per proteggermi. "Dimmi…” dissi, girando il mio corpo per affrontarlo. Accarezzai i suoi zigomi, tracciando con cura i piccoli lividi e tagli. Chiuse gli occhi e sospirò, non rispose.

“I-io non posso dirtelo.” Borbottò. I suoi occhi erano scuri ora, e lui si era irrigidito.

“Perché non puoi?” chiesi, confusa.

“Fatti i fatti tuoi, fottuta puttana.” Le sue parole mi tagliarono come un coltello affilato. Potrei giurare di aver visto il dolore nei suoi occhi prima che li chiuse, prendendo un lungo respiro. La sua voce sembrava infastidita e con un leggero tono di minaccia.

La mia bocca si spalancò, mentre le lacrime minacciavano di scendere dai miei occhi. Chiusi velocemente le palpebre, non permettendogli di uscire dai miei occhi. Cosa gli succedeva?

Guardò verso di me, improvvisamente, le scuse erano scritte sulla sua faccia “Mi dis-“

“Dimenticalo.” Lo interruppi, mi alzai con rabbia strappando il ciondolo rosa che mi aveva regalato. Lo buttai nella sua direzione ed entrai in camera, chiudendo la porta con un botto mentre le lacrime scivolavano sul mio viso. Lo sentii camminare nella direzione della mia camera, ma lo sentii sospirare quando capì che la porta era chiusa a chiave e frustato si trascinò via dopo mezz’ora in cui aveva cercato di convincermi ad aprire la porta.

--

Il giorno dopo mi svegliai con gli occhi gonfi e i capelli arruffati. Sospirai, stavo male, ma non abbastanza. Lui stava male ed era successo qualcosa di brutto, ma non aveva motivo di essere così scortese, avevo solo cercato di aiutarlo. Ma mi sentivo ancora un po’ in colpa. Ma avevo bisogno di una spiegazione. Volevo scusarmi con lui, ma chiedere delle spiegazioni. Indossai i primi vestiti che trovai.

Ho esitato un po’ mentre aprivo la porta, ma sospirai quando realizzai che lui non era di nuovo a casa. Grande. Come facevo a confrontarmi con lui adesso? Afferrai una barretta aspettando che lui tornasse.

--

Mi svegliai con urgenza perché qualcuno mi muoveva e gridava. Mi svegliai con un flash, sentendo la voce di Harry. “Harry?” mormorai, rendendomi conto che mi ero addormentata.

“Si, sono io. Dobbiamo andare.” Rispose, la sua voce era piena di allarme.

“Cosa? Harry, ascolta, mi dispiace per ieri..” risposi, ancora non del tutto sveglia.

“Dispiace anche a me, avrei dovuto dirti la verità da subito.” Mi tirò subito in un abbraccio stretto, ma mi lasciò andare presto e mi tirò in piedi “Presto! Mi stanno cercando!”
“Cosa?” fece una smorfia quando afferrò il mio polso e mi portò nel retro. “Chi ti sta cercando?”

Parlava in fretta quando corse verso la sua macchina “Sai quella ragazza che io ehm… con cui sono andato a casa dopo il bar?”

Trasalii a quel ricordo e salii in macchina.

“Beh, il suo ragazzo è il capo di una gang..” borbottò imbarazzato e cercò di avviare la macchina.

I miei occhi si spalancarono. La sua spiegazione è stata molto veloce, ma sapevo quanto pericolosa fosse la situazione in cui Harry si era cacciato.

“Merda.” Mormorò mentre la sua auto non aveva intenzione di partire. Ci fu una piccola scintilla nella parte anteriore della vettura, facendomi sobbalzare e la macchina non si accese più.

“Ottimo..” gemette, tirandomi fuori dall’auto, afferrando di nuovo il mio braccio e tirandomi per le strade. Potevo sentire una voce arrabbiata seguirci e andai nel panico, cercando di tenere il passo al suo ritmo veloce.

“Mi dispiace, Mallory. Avrei dovuto portarti a casa subito. Ora ti ho messo in pericolo. Mi dispiace.” Continuava a scusarsi, scuotendo la testa e piangendo.

“No.” Sussurrai, tutto il mio corpo tremava mentre correvamo per le strade. “Non dispiacerti. Non posso stare senza di te. Ti amo.”

Lui scosse la testa tristemente, quando incominciammo a rallentare, ansimando pesantemente, mentre sentivamo dei rumori di moto avvicinarsi. Il mio cuore batteva forte, non saremmo mai stati capaci di sfuggire da loro.

“Mi dispiace tanto..” borbottò di nuovo, guardandomi tristemente. Ormai piangevo troppo, abbracciandolo forte. Chiusi gli occhi e mi nascosi nel suo petto, respirando il suo odore familiare e sentendo le sue parole di addio.

Potevo sentire degli uomini arrabbiati e le motociclette arrestarsi intorno a noi. Alzai gli occhi e vidi gli uomini alzarsi dalle moto e venire vicino a noi. Una donna bionda pendeva insanguinata e martoriata da un uomo grande e grosso con capelli castani e freddi occhi grigi, lui ovviamente era il capo.

Potevo sentire il respiro di Harry diventare irregolare, realizzando che noi stavamo per morire. Tremavo, rannicchiata tra le sue braccia, sentendolo borbottare tra i miei capelli “Va tutto bene, va tutto bene Mallory.” Ma sapevo, che non andata tutto bene.

“Oh, io non la penso così.” Sogghignò l’uomo, indicando la sua ex fidanzata insanguinata.

Sentii Harry irrigidirsi, fissandolo. “Guarda, eravamo solo ubriachi! Mi dispiace!”

“Oh veramente? Hmmm.. non ti credo.” Sorrise diabolicamente, facendo segno alla sua gang di chiudersi ancora di più intorno a noi.

Mi staccai da Harry, incapace di rimanere lì, senza agire. “Sta zitto! Harry non avrebbe mai fatto una cosa del genere apposta!” mi sentivo così piccola, ma mi sentivo un po’ soddisfatta per aver dato una mano. Sentii qualche risata provenire dal gruppo, ma si zittirono rapidamente. “Questa è la mia ragazza!” Harry sussurrò silenziosamente nel mio orecchio, mi riempì di un po’ più di fiducia, ma mi tirò indietro con cautela.

“Ooh, la ragazza ha carattere!” il capo sorrise, facendo ridere gli altri. Mi guardò, mettendomi paura “Mi piace.” Si avvicinò a me, facendomi fare qualche passo indietro. “Pensi davvero che lei” indicò la sua ex ragazza “era l’unica ragazza che abbia mai avuto?”

Trasalii e immediatamente mi congelai. Cosa voleva dire?

“Stai. Lontano. Da. Lei.” Mormorò Harry a denti stretti, le mani formavano dei pugni stretti come se stesse cercando di non picchiare l’uomo.

“Io non la penso così. Che ne dici di fare un patto?” rispose l’uomo, ancora sorridendo.

“No.” Disse Harry, avvolgendo un braccio intorno a me con fare protettivo.

“Peccato. Beh, penso che sia giusto. Perché tu hai avuto la mia ragazza, quindi io dovrei avere la tua.” Sorrise.

Rimasi senza fiato. Harry si tese e gridò contro di lui “NO! Tieni il tuo cazzo lontano da lei o ti uccido.”

“Hmm?” l’uomo estrasse una piccola pistola, facendomi ansimare di nuovo. “tesoro, è meglio che tu venga con me se vuoi che lui viva ancora.”

Esitai. Si, avevo paura, ma non potevo lasciar morire Harry per me. Mi sconvolse la velocità in cui presi la mia decisione. Anticipai Harry. “Si. Verrò con te!” dissi alzando la voce.

Harry mi bloccò immediatamente nella sua presa tremante. “No, io non ti lascerò. Uccidimi!” urlò.

Le sopracciglia dell’uomo si alzarono. Puntò la pistola contro Harry.

Mi staccai dalla presa di Harry in qualche modo, camminando verso l’uomo, dicendo addio ad Harry con gli occhi. Ho potuto vedere il suo volto affogare in una marea di emozioni. Tristezza. Paura. Rabbia. Tutte quelle emozioni attorcigliate insieme, facendomi sentire una merda quando il suo volto mi osservò.

“No!” rispose urlando e saltando sull’uomo.

No! Stava per farsi ammazzare. L’uomo alzò la pistola. Saltai immediatamente, spingendomi tra Harry e la pistola.

La pistola emise un rumore, il proiettile ruppe l’aria con una velocità impressionante.

Sentii il rumore dell’impatto e rimasi a bocca aperta per l’orrore.

 

***

Amatemi!Ho impiegato un giorno intero per tradurre questo capitolo. Questo è il capitolo più lungo, fino ad adesso.
Che dire! Quell’uomo è stato una merda. Secondo voi il proiettile chi ha colpito?? Vi lascio sulle spine, amorii! Hahahah
Ok, non mi posso trattenere molto, quindi buona lettura anche se il capitolo al 99% lo avete già letto se siete arrivate fin qui. Ma vabbè! Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo, eh! Xx

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Capitolo 13
*** Kidnapped... again? ***


Tutto sembrò rallentare. L’urlo di Harry riempiva l’aria, facendomi subito venir voglia di fermarlo e sentire solo il dolore. Si chinò, stringendomi al suo petto, cercando di fermare il sangue che usciva. “No!” sfuggi dalle mie labbra quando un altro colpo fu sparato, spezzando l’aria e questa volta, entrando nel polpaccio di Harry, facendolo chinare di nuovo.

Immediatamente cercai di correre da lui, facendolo sentire meglio, ma delle forti mani mi afferrarono e mi allontanarono da lui. NO! “Harry!” gridai. Non avevo paura di morire, avevo solo paura che lo avrebbe fatto lui. Morirei per lui.

Il suo volto era contorto dal dolore, ma lui alzò lo sguardo, il panico lampeggiò nei suoi occhi. “Mallory!” riuscì a gracchiare, adesso i suoi bellissimi lineamenti erano insanguinati e impotenti. Lottai contro le braccia forti che mi tenevano, ma fu inutile. Le lacrime rigavano la mia faccia, rendendo la mia visione blu, ma li sbattevo ripetutamente non volendo dimenticare nessun dettaglio di Harry. Probabilmente non lo avrei mai più rivisto.

Potevo vederlo mentre delle gambe gli tiravano dei calci e lui gridò, ma i suoi occhi verdi non lasciavano mai i miei. “Smettila! Lascialo stare! Prendi me! Non ucciderlo.” Sbattevo per potermi liberare quando ci riuscii corsi e mi posizionai tra Harry e il capo della gang.

La faccia di Harry era piena di furia e odio verso la banda ed è un miracolo che non abbiano fatto di peggio. Cercò di alzarsi, ma le sue ferite erano troppo grandi. Urlò per la frustrazione, ruggendo di rabbia alla sua impotenza.

“Mi dispiace..” gli sussurrai, quando mi tirarono via da lui.

Non avevo paura e non ero preoccupata per la mia sicurezza. La mia faccia era inondata di emozioni. Niente di quello che vorrei passare sarebbe peggio di quello che sta provando Harry. Non guardai mai lontano dai suoi occhi pieni di dolore, anche se mi avevano costretta a stare sulla motocicletta con il capo della gang, dopo che aveva gettato la sua ex fidanzata sul marciapiede accanto al corpo danneggiato di Harry.

Anche se mi stavano portando via da lui, continuai a guardare nella direzione di Harry, non ero in grado di spazzare via il ricordo del suo volto pieno di dolore, agonia e rabbia. Non avevo il coraggio di correre, per scappare dalla gang che mi teneva prigioniera. Sapevo che se l’avrei fatto, mi avrebbero presa, uccisa, ed Harry avrebbe sofferto troppo. Se non lo stesse già facendo…

Il vento freddo pungeva le mie guance e sbatteva i capelli intorno al mio viso, tagliando la mia pelle secca e facendomi piangere. Ma la velocità (che era probabilmente sopra il limite) è stata quasi confortante per me. Mi ha aiutata a scappare da tutti quei ricordi contorti e malati, quasi come se stessero volando via.

Sapevo di avere le allucinazione non appena iniziai a vedere Harry. La sua immagine era come un fantasma dietro di noi, lampi di ricordi agrodolci giravano intorno alle nostre spalle, essendo tirare via dal vento frustante che andava nella direzione opposta alla nostra. Non mi resi conto di aver perso la presa dal busto del guidatore del mezzo fino a quando non fui catturata in una delle sue grandi braccia.

“Stai bene, zuccherino?” si voltò a guardarmi con un ghigno malvagio sul volto, non rallentando mai la velocità della sua moto.

Deglutii e annuii velocemente, chiudendo le mie braccia intorno il suo petto, chiudendo gli occhi, cercando di forzare via le immagini (e cercando di non cadere dalla moto!)

--

Dei minuti dopo, la moto si fermò. Aprii velocemente gli occhi, iniziai a sentire una bolla di panico in me. La luce già scura per colpa delle nuvole presenti nel cielo, divenne più scura a causa del vicolo in cui ci eravamo fermati. Un brivido percorse la mia schiena quando deglutii e feci un passo lontano dalla moto.

Deglutii e un brivido lungo la schiena mi colpii. Ma non potevo far comparire la mia paura. Non davanti a quel coglione che avrebbe potuto uccidere Harry.

Invece, stabilii una smorfia sulla faccia e cercai di nascondere le ginocchia tremanti, sperando di sembrare senza paura.

Non credo che stesse funzionando molto bene, perché non appena il capo della gang si avvicinò feci un passo indietro, quasi cadendo sopra il petto di un altro membro della gang.

Grande. Questo mi guardò duramente. Sentii un paio di risatine ed arrossii. “Stai bene, tesoro?” il capobanda ridacchiò prima di avvicinarsi. Feci cautamente un passo indietro fino a quando non fui premuta contro il muro. Merda. Ero in trappola.

Il capobanda sorrise malignamente, facendo segno agli altri di andare via, facendomi sussultare. “Sai cosa mi piace fare alle fidanzate dei ragazzi che osano sfidarmi?” sogghignò, sentendo il suo respiro caldo sulla mia faccia.

Scossi la testa. Non avevo e non ho voglia di scoprirlo. Mi sentivo come se dovessi correre, ma non ho potuto, specialmente quando ero puntata ad un muro.

“Beh, mi piace fare un giochetto.” Egli fece le fusa con un voce incredibilmente dolce. “Si chiama ‘Quanto a lungo puoi durare?’ il record attuale è di tre minuti e due secondi. Se lo batti la tua punizione sarà meno grave. E se non ci riesci, beh… non permetterti di parlare di questo.”

Deglutii. Evviva. Sono morta. Mi preparai. Il primo schiaffo punse la mia guancia, mi ha quasi sbattuta a terra. Mi appoggiai al muro per un po’ di supporto e lo sentii afferrare le mie spalle e un calcio colpì il mio stomaco. Gemetti, avvolgendo le mani intorno allo stomaco e gridando. Mi tirò i capelli, prima di cacciare lentamente un coltello dalla tasca. I miei occhi si spalancarono. NO! Lui sorrise, facendo una linea superficiale sugli zigomi, sulla mascella, sul collo e alle clavicole. Gridai per il dolore, non in grado di muovermi, con la paura che avrebbe dato fine alla mia vita. Iniziò a premere più forte, il taglio più profondo attraverso la mia carne, prima di togliere il coltello. Urlai per il dolore, prima di cadere in ginocchio dopo che mi diede un pugno in faccia. “Sei… un fottuto… bastardo” sputai.

Sorrise e mi diede dei pugni, prima di tirarmi i capelli. Non volevo lasciarmi andare. Avevo bisogno di vincere. “due minuti e cinquanta secondi.” Sorrise.
Ancora pochi secondi… improvvisamente, il colpo più forte arrivò, facendomi cadere a terra in un mucchio inutile. “tre minuti e un secondo.”

 
***
 
Ecco qui! La pallottola ha preso Mallory, Harry non è ancora morto ma è solo ferito. Solo che… Li hanno separati. Povera Mallory, quante ne ha dovute subire da quel bastardo. Vi anticipo solo una cosa: nel prossimo capitolo sarà rivelata l’identità del capobanda. Ma è una sorpresaaa! Hahahah. Buonanotte piccolee!xx
Ps. Ho dato il nome alla coppia Harry e Mallory, sarà Hallory. Anche se mi è venuto proprio adesso che si sono separati. Vi piace il nome?? Recensite, belle. xx

 

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Capitolo 14
*** Home bitter home ***


PER FAVORE, LEGGETE L'ANGOLO AUTRICE


 
“Resta lì, è così che mi piace.” Sputò, prendendo a calci il mio corpo che era disteso per terra. Gemevo per il dolore, non in grado di alzarmi anche se avrei voluto.

“Zayn, penso che sia abbastanza.”  Un membro della banda con i capelli biondi e diversi tatuaggi sulle braccia parlò.

“Chiudi quella cazzo di bocca!” il capobanda, che da quanto ho capito si chiamava Zayn, gridò con rabbia. Il membro che gli disse di smetterla annuì e si allontanò lentamente come se fosse spaventato. Mi lanciò uno sguardo simpatico e scrollò le spalle prima di andare via per unirsi al resto della gang mentre guardavano.

Zayn mise una sigaretta nella sua bocca, accendendola e cacciando fuori un lungo bastone. Gemetti dalla paura, ma ero paralizzata a terra. Iniziò a colpirmi le gambe, facendomi urlare dal dolore e spinse uno straccio nella mia bocca. Ero imbavagliata e la mia testa venne sbattuta a terra. Strinsi i denti, probabilmente finirà che dovrò togliere la ghiaia dal mio mento per giorni. Sempre se ne sarei uscita viva.

Riuscii a sputare la straccio e feci lunghi respiri per prendere aria. “Harry!” iniziai a gridare, sapendo sicuramente che non sarebbe stato in grado di venire, ma ero disperatamente appesa alla mia vita. “Harry! Harry! Harry!” gridai. “ZITTA!” urlò Zayn, tirandomi uno schiaffo.

Improvvisamente –Benedetto il Signore- le sirene iniziarono ad essere più forti e svenni quasi dalla gioia. Zayn ringhiò per il fastidio e mi tirò dei calci nelle costole, facendomi sbattere la testa al muro. Lui e il resto della banda si misere sulle loro motociclette e andarono via. Merda, non l’avrebbero preso..

Strinsi le costole dal dolore e gemetti. Non potevo alzarmi. Improvvisamente sentii una voce disperata chiamare il mio nome “Mallory? Dove sei?”
“Sono qui.” Riuscii a dire, voltandomi verso la voce famigliare del mio angelo. Harry.

Si girò verso di me, “Oh mi dio, oh, Mallory! Mi dispiace così tanto, dio, stai bene? Mi dispiace così tanto..” mormorò, cullando il mio corpo mal ridotto tra le sue braccia.

Iniziai a singhiozzare per il dolore e la gioia, stringendo il suo corpo. “Mallory.. stai male. Hai bisogno di andare all’ospedale.”

“No.” Mormorai, sorprendendo anche me stessa. Ma era vero, se fossi andata in ospedale, mi avrebbero portata a casa e non l’avrei mai più rivisto.

“Sì” tirò sul col naso, i suoi occhi così scuri che le pupille sembravano sparite. Mi prese in braccio, in stile sposa, trasportandomi e gridando alla polizia che eravamo qui. No! Cercai di fermarlo, ma la testa mi faceva male, avevo la visione offuscata, “Harry… no…” e poi persi la coscienza.

Mi svegliai lentamente, cercando ad abituarmi alle luci che riflettevano sui muri e sul pavimento. Era tutto troppo semplice e un fastidioso bip suonava in sottofondo. Ovviamente, ero in ospedale. Potevo sentire una mano che stringeva la mia, stringendo con forza. “Harry?” mormorai.

“No, tesoro. Sono tua mamma.” Una soffice voce rispose. I pezzi della mia vita prima che venissi rapita da Harry offuscavano la mia mente, riempiendola di piccoli pezzi di dolci ricordi che non volevo più ricordare. Volevo Harry. Avevo maledettamente bisogno di lui. Ma volevo anche rivedere mia mamma. La mia povera, dolce e gentile mamma. L’unica che mi ha cresciuta da quando sono nata, separandomi da lei solo quando venni rapita. Le lacrime minacciavano di scendere dai miei occhi mentre sussurrai “Mi sei mancata.”

“Mi sei mancata anche tu.” Disse lei semplicemente, si chinò per baciarmi la fronte, ma ci ripensò quando vide le mie ferite.

Provai a sedermi, ma trasalii per il dolore. “Dannazione.” Protestai, gemetti sommessamente mentre mia mamma di precipitava per aiutarmi ad alzare il letto dell’ospedale.

“Attenta..” mormorò, aiutandomi.

“Mamma?” chiesi ad un tratto, il dolore riempiva la mia testa e perforava il mio petto.

“Si, tesoro?” alzò gli occhi, offuscando i suoi lineamenti preoccupati.

“Dov’è Harry? Cosa gli è successo?” chiesi, il panico riempiva il mio corpo. Ero a casa adesso, con la mia famiglia, ma mancava ancora un pezzo della mia vita.

Lei aggrottò le sopracciglia. “vuoi dire quel coglione che ti ha allontanata da me? E’ in carcere. Stava piangendo e ti ha portata in ospedale. Che uomo strano.” Scosse la sua testa per il disgusto.

“Cosa? No! Era gentile con me! Ha fatto tutto quello che poteva per aiutarmi.” Gridai con orrore.

“Tesoro, hai una leggera commozione celebrare. Stai bene? Torna a dormire.” Mi ordinò mia mamma, ma la ignorai.

“Che cosa ne sai tu? Lo giuro, non era cattivo con me.” Stavo quasi urlando, più lacrime scivolavano sul mio volto. Sapevo che questo era sbagliato. Non dovrei urlare contro mia mamma, da cui ero stata separata per più di un anno, ma lei non capiva. Io amavo Harry.

“INFERMIERA!” mia mamma gridò, un signora entrò correndo nella stanza e iniettò alcuni antibiotici nella piccola casacca che era attaccata alla mia mano.
Immediatamente, le mie palpebre diventarono pesanti e a malincuore mi addormentai.
 

***

 
Eccomi qui, bellissime!
Visto che ho avuto una recensione negativa sul fatto della Sindrome di Stoccolma (che apprezzo molto.) ci tenevo a dire che la Sindrome di Stoccolma è una cosa molto delicata. Come si vede in questo capitolo, Harry va in carcere per ciò che ha fatto. Ed è giusto così. Mallory si è innamorata di lui ma è una cosa sbagliatissima, però io credo che ognuno di voi (che abbiate 12 anni o 18 anni) siete in grado di capire che questa è una cosa sbagliatissima e che non bisogna prendere esempio da questa fan fiction. Se mai vi succedesse una cosa del genere NON dovete seguire l’esempio di questa fan fiction. Detto questo, dico anche quest’altra cosa lol: non ho intenzione di cancellare la storia perché già ne ho lasciata una in sospeso per dei problemi e inoltre questa fan fiction sì, tocca un tema molto particolare come la Sindrome di Stoccolma, ma non è una storia con argomenti molto forti, dicendo la verità se non fosse per questa Sindrome non sarebbe nemmeno una storia rossa. Buonanotte. xx

 

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Capitolo 15
*** Back to normal ***


*Two years later*

Erano passati due anni da quando ero tornata a casa. Fortunata me. Sembra come se in un primo momento, tutto è andato da una tromba d’aria – a partire dall’inizio del processo di Harry alla fine. I federali non avevano molte prove, quindi il pubblico ministero si poteva appendere al fatto che lui fosse un criminale confessato e che mi avesse tenuta lontana da una madre single e preoccupata per più di un anno, ma gli anni di carcere che si sarebbe dovuto fare Harry non erano molto lunghi visto il fatto che insistetti sul fatto che lui non mi aveva mai fatto male. Che ha causato un sacco di emozioni contrastanti. Alcune persone ritenevano che fosse un caso cieco della Sindrome di Stoccolma, mentre gli altri sostenevano che quello che stessi dicendo forse era vero. Dopo molti mesi di discussioni costanti e il caso iniziò ad essere il protagonista di molti canali tv, Harry è stato mandato in una prigione che si trovava a mille chilometri da Londra.

Ma dopo che tutto finì, la scuola era un dolore, non avevo la forza di ripetere la stessa cosa più e più volte: svegliarsi al fastidioso rumore della sveglia. Guidare fino il college. Studiare. Intervallo. A malapena passavo le verifiche. Viaggio di ritorno a casa. Andare a dormire. Tutto era più noioso a causa della vita ricchi di eventi che avevo vissuto per un anno. Avevo fatto e perso molte amicizie, iniziai a saltare le lezioni, ignorando i compiti. Per fortuna, ho trovato un lavoro che non richiede tanto studio come un artista. All’inizio mia mamma non era felice della mia decisione di abbandonare la scuola, ma cosa mi importa? La mia difesa era che anche un fottuto genio come Einstein aveva abbandonato l’università, e alla fine, quello poteva accadere anche a me. Ehi, può succedere. (mia mamma ruotava gli occhi a quell’affermazione.)

Più tardi, aprii un piccolo panificio che è cresciuto velocemente ed ha iniziato ad essere conosciuto ogni giorno di più. La vita era ancora noiosa, ma almeno il forte dolore nel mio cuore non c’era più, era ormai un dolore sordo. Avvolte mi capitava di scappare dai miei incubi con protagonista Zayn.

--

Dopo un terribile giorno pieno di incidenti dopo incidenti, afferrai un Tylenol e un bicchiere d’acqua, ingoiando velocemente per cancellare il mio insopportabile mal di testa. Afferrai il mio taccuino e una matita ed iniziai a scarabocchiare sul foglio. La mia mano correva sul foglio molto velocemente, non sapevo nemmeno cosa stessi disegnando fino a quando non finii. Rimasi senza fiato, cercando nei miei ricordi, sono stati quegli occhi familiari ad ipnotizzarmi. Il mio respiro iniziò d accelerare e con il dito tracciai con cura ogni dettaglio. Era il duplicato esatto del suo sguardo, da ogni ciglia ad ogni scintilla nei suoi occhi. Non avevo niente da ricordare con Harry, solo i miei ricordi – nessuna foto, nessun video, niente.

Non realizzai che stavo piangendo fino a quando una lacrima cadde sul foglio, sbavando leggermente il disegno. Mi asciugai immediatamente gli occhi, ma più lacrime scivolarono sul mio viso. Immediatamente, un colpo forte sulla finestra della mia stanza mi fece saltare. Mi asciugai il naso con la manica della maglietta, cercando di rendermi presentabile e lanciai il taccuino, facendo capitare il disegno sul pavimento. Mi avvicinai lentamente alla finestra.
No. Questo non stava accadendo. Stavo sognando. Iniziai a respirare di nuovo, il mio cuore batteva forte e mi tirai un paio di schiaffi per assicurarmi che fosse reale. Mi strofinai gli occhi. Controllai. Era ancora lì. Spalancai la finestra provocando rumore quando arrivò sul muro e il vetro tremolò violentemente. “Harry?” urlai.

Mi diedi un altro pizzicotto mentre lui saliva in camera mia, attraverso la finestra. Spalancai la bocca. Avevo le labbra a forma di ‘O’ e gli occhi spalancati. Guardò verso di me con occhi pieni di emozioni che ovviamente cercava di trattenere. “Non dovresti essere ancora in prigione?” era tutto quello che potevo dire, ero rimasta senza parole.

Ci è voluto un po’ che lui rispondesse, ma lo fece. “Hanno accorciato la mia sentenza, perché hanno trovato Zayn e ha ammesso di averti fatto del male.”
La mia mascella era quasi a terra.

Lui ridacchio leggermente “Entreranno delle mosche. Chiudi la bocca.” Mi diedi di nuovo un pizzicotto.

In un primo momento mi trovavo lì, dopo aver sentito il dolore pungente realizzai di nuovo che era tutto vero. Ed era meglio così.

Poi, iniziai a ridere, una piccola risata all’inizio, ma dopo divenne più forte fino a quando non ci trovammo a ridere a terra. Non era per la battuta di Harry, era per tutte le emozioni che riempivano l’aria della mia stanza. Sollievo. Ritrovarsi. E un po’ di isteria. Dopo poco ritornammo di nuovo seri.

“Dio, hai un aspetto orribile.” Mormorò, notando che ero dimagrita e avevo i capelli arruffati.

“E tu no?” risposi sulla difensiva, sentendomi un po’ stupida su come avevo reagito.

Lui ridacchiò, scuotendo la testa e tirandomi a se. Respirai il suo odore, che non avevo mai dimenticato, sospirando lentamente e avvolgendo le braccia attorno il suo corpo. Lo sentii ridacchiare e baciò i miei capelli dolcemente.

“Mi sei mancato..” mormorai, ancora avvolta tra le sue braccia.

“Mi sei mancata anche tu.” Rispose lui, facendo apparire quelle fossette che non vedevo da tanto.

Infilai un dito nelle sue fossette, ridendo. Ci staccammo molto in fretta, ma le nostre mani erano intrecciate. “Harry..?” dissi con esitazione.

“Sì?” alzò il sopracciglio.

Abbassai lo sguardo, incapace di guardarlo. “A mia mamma non piaci e fra un po’ lei sarà qui per prendere una tazza di tè. Puoi restare, ma devi nasconderti da qualche parte..”

Annuì seri. “Capisco.”

Annuii, ringraziandolo.

I suoi occhi scrutarono la stanza, prima di prendere il mio taccuino che era ancora sul pavimento, nel bel mezzo della stanza. “Cos’è questo?” chiese, afferrandolo prima che potessi fermarlo.

“Fermo! Ridammelo!” urlai, il panico mi inondò al pensiero che avrebbe visto il mio ultimo disegno. Lui ridacchio, alzandolo sopra la sua testa in modo che non arrivassi a prenderlo. Lui e la sua altezza. Dannazione.

Mi rivolse un sorriso impertinente prima di passare l’attenzione sul taccuino e guardare il disegno. Stava per commentare, ma vide come il mio viso era rosso e girò il foglio, in modo che il disegno era di fianco al suo viso e di fronte a me. “Mallory, questo è il mio gemello Gary.” Risi alla sua stupidità, le ultime tracce di rossore scomparirono dal mio viso.

Si calmò e mi guardò di nuovo negli occhi, sentivo il suo sguardo concentrato nei miei occhi nocciola. Potevo sentire il cuore battere senza controllo, una marea di emozioni attraversavano il mio corpo. I suoi occhi erano leggermente chiusi e si avvicinò, i nostri nasi si toccavano e le nostre labbra si sfioravano quando sentimmo bussare alla porta che mi fece saltare. Dannazione! Aveva completamente rovinato il momento.

Harry iniziò a ridacchiare, prima di ricordarsi che era mia mamma che era dietro la porta. Rapidamente aprì la bocca e corse nel mio armadio, chiudendo velocemente la porta e nascondendosi tra i miei vestiti. Risi leggermente, immaginandomi lui rannicchiato come una palla, circondato dai miei vestiti, guardandomi con un espressione spaventata. Stavo ancora sorridendo quando andai ad aprire a mia mamma per permetterle di entrare.

“Beh, sei felice oggi?” mi chiese con un sorriso, ovviamente entusiasta di vedermi come un essere umano e non come uno zombie. Le sorrisi, annuendo e guidandola nella cucina del mio nuovo appartamento, offrendole una tazza di tè verde.

“Quindi, perché sei così felice?” mia mamma chiese non appena ci sistemammo sul divano con due tazze di tè in mano.

“Cosa vuoi dire?” dissi, con una falsa espressione di confusione sul mio volto. Mi morsi il labbro, non ero ancora sicura su cosa dire.

“Non giocare stupida.” Mia mamma sbottò. “Sei stata depressa per circa un anno ed ora mi chiedi perché sto sottolineando la tua felicità.” 

Sospirai, massaggiandomi le tempie per liberarmi dal mal di testa. “Beh, una ragazza deve andare avanti e vivere la sua vita, quindi sono felice adesso.” Le rivolsi un sorriso sperando ci credesse.

Il suo sorriso era tornato e c’era un luccichio malizioso nei suoi occhi. “Non tenerlo per te. Si tratta di un ragazzo?” sorrise, ricordandomi un po’ un adolescente che ridacchiava per una voce messa in giro.

Ruotai gli occhi, il mio sorriso era visibilmente in crescita. Arrossii leggermente, sapendo che era ovvio adesso. Scossi la testa in un sì. Mia madre quasi urlò di gioia, probabilmente felice per vedermi dimenticare il “rapitore” o dovrei dire, “figlio di puttana”.

“Chi?” strillò, saltando di gioia.

“Calmati, donna.” Risi, sentendo che gli ultimi pezzi della mia vita iniziavano a combaciare. “Dio tu sei anche peggio di (nome del famoso ragazzo.)!” anche se avevo praticamente tagliato tutti dalla mia vita diventando “la ragazza rapita e che impazzì”.

--

Finalmente, dopo ore di agonia in cui dovevo intrattenere mia mamma e evitare le sue domande indiscrete, l’ho dovuta letteralmente tirare fuori a calci dal mio appartamento, brontolando su come ero stanca. Ma non appena lei fu fuori, corsi in camera mia e iniziai a saltellare con entusiasmo “Harry! Puoi venire fuori adesso!” sorrisi, saltando verso la porta del appartamento. Lo sentii borbottare ed io aprii immediatamente la porta, sorridendo. Immediatamente si mise in piedi, uscendo dal casino e stiracchiandosi un po’, lamentandosi del sovraccarico di vestiti che lo stavano soffocando. Risi e alzai gli occhi. Gli ho dato un pugno scherzoso sul braccio per le sue lamentele, ridendo per tutto il tempo.

“Ehi! Vieni qui!” rideva, correndo verso di me.

Risi, saltando via dalla sua presa e correndo fuori la stanza. La sua risata riempì tutta la casa e mi avvolse nelle mie braccia prima che me ne accorsi.

“Merda! Sei veloce.” Mi lamentai.

Lui ridacchiò e mi abbracciò. “Ti porto fuori. Cambiati. Vengo a prenderti tra mezz’ora.” Ridacchiò per il mio stato – avevo ancora il pigiama e i capelli erano tutti arruffati.

Aprii la bocca per concordare ma la richiusi rapidamente. “Harry! Sarà su tutti i giornali se qualcuno ci vedere insieme! Posso già immaginare i titoli in evidenza: RAGAZZA SQUILIBBRATA ESCE CON IL SUO RAPITORE DOPO DUE ANNI!” mi feci piccola al pensiero, agitando le braccia per dare un po’ di enfasi.

La sua faccia era seria, “Va tutto bene. Andiamo a casa mia. Forse in spiaggia più tardi”

“Da quando hai un appartamento a Londra?” urlai felicissima.

“Da adesso.” Sorrise e uscì dalla porta.

Immediatamente corsi in bagno. Merda! Non sapevo da dove cominciare. Guardai il pasticcio che ero! Mi rasai le gambe, sapendo che fuori faceva caldo, soprattutto nel mese di Luglio. Poi andai nella doccia e mi lavai con quasi la metà di una bottiglia di shampoo e balsamo, cercando di aggiustare i miei capelli disordinati.

Avvolsi un asciugamano intorno al corpo , intrecciando i capelli in modo che sarebbero uscite delle onde quando gli scioglierò. Mi lavai la bocca con il Listerine mentre correvo nel mio armadio, in silenzio maledicevo Harry per aver reso un tale caos. Indossai un top di pizzo carino e dei pantaloncini, infilai la mia coppia preferita di sandali tipo quelli dei gladiatori. Dopo sputando il Listerine, mi lavai la bocca e asciugai i capelli, applicai un po’ di trucco waterproof e tirai i capelli in una coda di cavallo a lato. Mi guardai allo specchio, finalmente soddisfatta. Le occhiaie sotto i miei occhi erano quasi invisibili e i miei capelli sembravano decenti per una volta . I miei occhi erano incorniciati da ciglia lunghe e scure , mentre sulle mie labbra avevo applicato un po’ di lucidalabbra.
Ding dong! Il cuore batteva forte, Harry era qui. Afferrai la mia borsa, prima di correre verso la porta e spalancarla. Harry sorrise. I suoi riccioli perfetti arrivavano sugli occhi che erano coperti da degli occhiali da sole. Peccato, mi sono persa i suoi occhi verdi. Indossava una camicia bianca e dei pinocchietti. Era appoggiato sullo stipite della porta. Non mi resi conto che ero stata ad osservarlo fino a che non disse, “ti piace quel che vedi?”

Arrossi, spingendolo con leggerezza e salendo sulla sua Range Rover. Bastardo sfacciato, lui sorrise leggermente “Sei bellissima.”

Naturalmente arrossii.

Harry iniziò una piccola conversazione, ma io ne ascoltai solo la metà. Ero troppo occupata a fissare la sua perfezione, finché non sorrise e mi colse con le mani nel sacco. Arrossi ancora di più. Era possibile? Guardai fuori e cercai di cambiare discorso “Harry, come hai fatto?”

Alzò le sopracciglia “Fatto cosa?”

“Continuare a vivere. Guardami,” indicai la mia corporatura magra e la ovvia sofferenza fisica. “Voglio dire, tutti i giorni, non riuscivo a smettere di pensare a te. Mi stava uccidendo dentro. Mi esclusi dal mondo e iniziai a perdere anche me stessa. Come sei riuscito a mantenere te stesso vivendo normalmente?”
Si fermò nel parcheggio che era molto vicino al lungomare e alla spiaggia. “Stai scherzando? Ogni singolo giorno, ho pensato a te. Ho pianto fino ad addormentarmi come un bambino ogni notte, immaginando di poter accarezzare il tuo viso, toccare i tuoi capelli e baciare le tue labbra… stavo morendo dentro, il dolore, la rabbia e tutte le emozioni erano rinchiuse in una bottiglia fino a quando non mi sfogai picchiando il mio compagno di cella. E finii con l’aggiungere tre mesi alla mia sentenza. Poi realizzai che lasciare me stesso così sarebbe stato solo del dolore aggiunto. Avevo ancora nel dolore mentale, ma non volevo perdere il controllo fisico. Non ho mai smesso di amarti, Mallory. Capisci?”

Annuii lentamente, ascoltando il suo breve discorso. Onestamente , non mi aspettavo una cosa del genere da parte di Harry, non è mai stato uno per discorsi dolci. Mi sorrise di rimando, sentendolo prendere la mia mano, come faceva sempre prima. Siamo usciti dalla macchina, eravamo l'uno vicino all'altro.

“Vuoi andare prima al lungomare o prima in spiaggia?” Ha chiesto casualmente.

“Spiaggia. Sicuramente.” Ho sorriso, lui si incamminò verso il mare.

“Va bene, va bene!” Si mise a ridere per la mia impazienza.

Per fortuna, non c'era troppa gente in spiaggia, quindi abbiamo tenuto le nostre mani intrecciate, ma indossavo ancora un grande cappello da sole sulla testa. Ho strillato, non appena vidi l' acqua, grato per una fuga dal calore. Mi tolsi il cappelli, quindi ero nel mio bikini a righe bianche e blu e correvo verso l'acqua.

Urlai non appena l'acqua fredda arrivò sopra i miei piedi, schizzai Harry scherzosamente, ma non capivo perché lui non era in acqua . “Harry? Cosa c'è che non va?” Chiesi , confusa. Lo guardai, era leggermente imbarazzato. Lui non rispose, si limitò a fissare l'acqua.

“Harry? Hai paura del mare?” Non ho potuto fare a meno di ridere un pò, ma mi fermai quando lui non si unì a me “Dici sul serio, vero?” chiesi, uscendo dall'acqua e avvolgendo le braccia intorno al busto.

Lui annuì, “Non sono il migliore a nuoto.”

“Beh, un pò d'acqua non farà male. Andiamo!” misi su un broncio quando lui non si mosse. A malincuore gettò via la sua camicia, afferrando la mia mano e lasciandosi trascinare verso l'acqua. Trasalì leggermente per l'improvvisa freddezza, ma ha cominciato a rilassarsi quando le onde colpivano leggermente il suo corpo non facendogli niente. “Vedi? Non era poi così male, vero?” Sorrisi.

Lui mi guardò prima di andare nel panico. "Uhm , penso che siamo un po’ troppo in profondità.” Guardai l'acqua. Era solo all'altezza della vita. Stavo per aprire la bocca per dirgli che volevo andare avanti, ma notai come fosse realmente spaventato. “Va bene, rimaniamo qui per adesso.” dissi, stringendogli la mano.

Lui sorrise con gratitudine, prima di aggiungere un’ osservazione impertinente che mi sorprese. “Hai un aspetto sexy." strizzò l'occhio. Io lo colpì al braccio. "Ehi, so che pensi questo di me!” lui sorrise. Io arrossii, incrociando le braccia ostinatamente sul petto. “Dai, lo so che lo pensi.” rise.

Lanciai uno sguardo verso di lui, visto che la luce del sole si scontrava sopra la sua pelle abbronzata, facendo brillare i suoi capelli bagnati e rendendo gli occhi di un verde smeraldo ancora più luminoso. Il mio respiro si fermò in gola. Sembrava un dio greco. E il suo petto nudo non facilitava le cose. Uh! Perché è così perfetto? Sorrise, sapendo quello che stavo pensando. “Scatta una foto, che durerà più a lungo.” Lui strizzò l'occhio, facendomi battere il cuore incontrollabilmente.

 
***

Bellissime! Oggi volevo usare lo spazio autrice per darvi una notizia, diciamo da una parte bella e dall’altra brutta. Il mio amico che avrebbe dovuto risolvere il problema con il sito di ‘Beaten but still Breathing’ non è riuscito a risolverlo (questa è la parte brutta). Così visto che oggi non sapevo che fare ho iniziato a scrivere una storia tutta mia (questa è la parte bella). Se uscirà bene, la pubblicherò quando finirò questa storia. Vi do solo due anticipazioni su questa nuova storia: si chiamerà ‘Thanks for Goodnight kiss’ e il protagonista è Harry. Il significato del titolo lo scriverò nel primo capitolo della storia se no vi anticipo troppo. Cosa ne pensate? Recensite. Xx

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Capitolo 16
*** Water ***


Diedi di nuovo una pacca al suo braccio, ruotando gli occhi prima di sussurrare nel suo orecchio, facendo attenzione ad invadere il suo spazio personale: “Io credo che lo farò dopo che usciremo dall’acqua.” Sorrisi quando lui rabbrividì e indietreggiò lentamente, scendendo più giù nell’acqua mentre era ancora stordito.

Uscì dal suo stato di trance quando l’acqua arrivò sotto il suo petto e sopra il mio mento. Oops. Credo di averlo tirato troppo in profondità. Faceva grandi respiri e mi trascinava a riva. Mi staccai dalla sua presa e lo seguii, ma sono scivolata sulla sabbia e finii per cadere più in profondità nell’acqua, incapace di controllare il mio corpo mentre cadeva giù nelle acque profonde che coprivano la mia testa.

Ebbi un attacco di cuore quando scivolai, ma stavo per nuotare e salire a galla, ma potevo vedere delle bollicine volare da tutte le parti e belle braccia agitarsi, cercando di trovarmi. “Blub blub blub!” urlai sott’acqua (non era una buona idea) quando un braccio mi colpì in testa, buttandomi di nuovo verso il basso.

Il braccio mi raggiunse immediatamente e mi tirò su. Venni tirata in superficie, tossendo perché avevo ingoiato dell’acqua salata quando aprii la bocca. “Harry!” urlai con rabbia, infastidita dal fatto che la gola bruciava a causa della disgustosa acqua salata.

I suoi occhi erano pieni di panico, il loro colore era di diverse tonalità più scure del solito, nonostante il solo era anche luminoso. “Oh mio dio! Potevi morire! Cosa ti avevo detto del fatto di andare troppo in profondità?”

Sospirai, non potevo essere arrabbiata con lui. Sembrava molto preoccupato.

“Sto bene…” mormorai.

I suoi occhi si schiarirono, tornando al loro solito verde. Potevo vedere il mio riflesso nei suoi occhi pieni di lacrime che brillavano alla luce del sole.

“Potevo perderti.” Aprì le braccia ed io subito saltai su di lui, lasciando che lui mi stringesse al suo corpo, ricambiando l’abbraccio.

Uscimmo dall’acqua, sulla sabbia bianca che copriva i nostri corpi bagnati. Rabbrividii leggermente quando un po’ di vento mi colpii, indicando che dovevamo lasciare la spiaggia.

Harry guardò preoccupato. “Penso che stia per arrivare una tempesta.” Le sue sopracciglia erano aggrottate, indossammo i vestiti e ci avviammo alla macchina.

Mi lasciò a casa, dandomi un bacio sulla guancia. Rimasi fuori casa in piedi, nonostante stesse piovendo, fissavo nella sua direzione fino a quando lui non andò via.

Finalmente entrai dentro, ma realizzai che c’era la luce accesa. Strano, ricordo di aver lasciato la luce spenta…

Andai in cucina, persa nei miei pensieri che erano concentrati su Harry. Sentii il fornello accesso e qualche rumore. Rimasi senza fiato, non appena riconobbi la donna in piedi nella mia cucina. “Mamma?” ero senza fiato. Aveva visto Harry?

“Come hai fatto ad entrare?” urlai, respirando affannosamente.

“Ho una copia delle chiavi. E ho visto un uomo che ti portava a casa. Chi è? E’ lui il ragazzo che ti piace?” mia mamma sorrise direttamente, aveva un luccichio malizioso negli occhi.

Non sapevo cosa pensare. Dovevo sentirmi sollevata? Sollevata perché non aveva riconosciuto Harry. O frustata perché avrei dovuto mentire a mia madre?

Gemetti, “No mamma, è solo un amico.”

“Quando posso conoscerlo?” sorrise, ignorando completamente quello che avevo detto.

“Nooo! E’ solo un amico”

Alzò un sopracciglio. “Oh veramente? Allora com’è che dopo due anni in cui non avevi amici, improvvisamente esci con un ‘amico’? non sono stupida, lo sai.”

Sospirai, sapevo che mia madre non si sarebbe tirata indietro. “Bene. Mi piace. Ma è solo una piccola cotta. Non siamo usciti insieme o qualcos’altro.” Mentii, sapendo che questo sarebbe stato più credibile. Mia madre sembrava delusa, ma annuì e grido: “Merda! La verdura si sta bruciando”

Fui grata per l’interruzione, anche se la nostra cena consisteva in carote leggermente carbonizzate e broccoli. Dopo, mia mamma andò via ed io corsi in camera, russando non appena la mia testa fu sul cuscino.

Mi svegliai con le nuvole scure della tempesta e la pioggia rumorosa. Uhg. Sarebbe stato un altro giorno pigro. Mi infilai una vecchia maglietta ed una felpa, tirando i miei capelli in uno chignon disordinato e sciolto.

Il cellulare iniziò a squillare, facendomi sobbalzare. Lo afferrai troppo tardi e sentii partire la segreteria telefonica. “Hey, sono Diana Marciano dal museo d’Arte di New York. Ci piacerebbe mostrarti alcune delle vostre opere. Vi abbiamo inviato un pacco che ti spiegherà di più. Dovrebbe arrivare questa mattina”

Urlai, afferrando l’ombrello e dirigendomi verso la casella della posta. Presi tutta la mia posta ed entrai in casa, inzuppandomi nonostante il mio ombrello.
Cercai tra le mie lettere il pacchetto, gettando alcuni abbonamenti a delle riviste. IL RAPITORE SI RIUNISCE CON LA VITTIMA. 10 nei disturbi mentali.
La mia bocca si spalancò. Sfogliai il giornale, fermandomi sulla pagina che diceva: “QUESTO E’ SCANDALOSO!”

Oh no. Cazzo, no! C’era una foto che raffigurava me ed Harry che ridiamo.

 
***
 
Eccomi con un altro capitolo! Non ho il tempo per rileggerlo quindi spero che sia tutto corretto. Se trovate qualche errore riferitemelo in una recensione così correggerò. Grazie mille. Xx

Che carini Harry e Mallory che fanno il bagno insieme ed Harry che muore per lo spavento quando lei affoga. Poi Mallory trova l’articolo su di lei ed Harry, ma ancora non si sa cosa accadrà per la mostra d’arte a New York.
Cosa potrà mai succedere nel prossimo capitoloo?? Hahahah non vi dico niente. Papapero :D

 

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Capitolo 17
*** Heartache ***


Urlai e corsi fuori, non facendo caso alla pioggia fredda che mi stava bagnando e corsi verso il negozio di alimentari. Camminai oltre il reparto di verdure e andai verso lo scaffale dei giornali. Guardai tutti i giornali e riviste in fretta, notando che quasi tutti parlavano di me ed Harry. Lasciai cadere la rivista che avevo in mano, i miei occhi si spalancarono quando molte persone iniziarono ad indicarmi e sussurrare qualcosa.

Un microfono fu spinto verso la mia faccia e alcuni flash si accesero, mi stavano accecando. “Mallory, perché sei tornata con Harry?” “La Sindrome di Stoccolma ha già fatto effetto su di te?” “Che cosa ti ha fatto?” domande e dichiarazioni dolorose mi sono state dette. Mi spinsi oltre la piccola folla, ignorandoli.

“Deve essere mentalmente instabile per voler stare ancora con lui.” Un piccolo e semplice sussurro entrò nelle mie orecchie. Mi girai di scatto vedendo un adolescente sussurrarlo alle sue amiche.

Quelle parole mi ferirono. “Lasciami stare! E’ la mia vita!” le urlai.

Feci una semi-corsa fuori il supermercato, correndo verso casa. Una familiare Range Rover era parcheggiata nel mio vialetto. Mi misi accanto alla macchina, battendo ripetutamente la mano sul finestrino della macchina di Harry.

Aprì rapidamente il finestrino, sorridendo, con quelle fossette che mi hanno fatta sciogliere. “Ciao” sorrise.

Sentii gli angoli della mia bocca alzarsi leggermente ma mi costrinsi a rimandarli giù. “Hai. Sai… che…” strinsi i denti per non gridare. Quando ci potrebbe essere un lieto fine per noi? Cercai di mantenere la calma, ma… vaffanculo. “Siamo su tutti i giornali del Regno Unito!”

Il suo sorriso scomparve e fu sostituito a un cipiglio. “C-cosa?” balbettò, aprì la portiera ed uscì dalla macchina.

Eravamo ormai fradici, la pioggia cadeva su di noi, stavamo congelando, ma non ci importava. “H-Harry, che cosa dobbiamo fare?” gridai con orrore, già immaginando mia mamma e il resto del Regno Unito. “Tutti sono contro il nostro rapporto… mia mamma, i miei amici, tutti!”

“Non lo so.”

Prese le mie spalle, cercando di confortarmi. Non potevo lasciare che il dolore fresco che iniziava a tagliare di nuovo il mio cuore tornasse. Non c’era modo che noi potessimo stare insieme. Non potevo lasciarmi cadere per lui, ma l’avevo già fatto. Sono caduta duramente. Le lacrime scendevano giù dalla mia faccia, mescolandosi con l’acqua fredda che sbatteva su di me. Potevo lasciare Harry arrivare al mio cuore. Dovevo fermare il dolore. Dare fine all’agonia. Arrestare il tormento. “Non toccarmi!” gridai, la nostalgia dei nostri primi giorni insieme tremava nella mia mente.

Sentii il panico risalire nel mio cervello, facendomi impazzire. “Stai lontano da me! Hai reso i miei giorni un inferno!” sapevo che non era vero, ma era così vero allo stesso tempo. Senza di lui, niente di tutto questo sarebbe successo. Non avrei mai voluto essere rapita, non avrei avuto il mio primo bacio, e la maggior parte di tutto… non mi sarei mai innamorata.

Il dolore balenò nei suoi occhi verdi brillavano sia per le lacrime che per la pioggia. Ma potevo dire che lui sapeva che qualcosa come questo sarebbe successo. Certo che sarebbe successo. Lui stava tremando adesso.

“T-tu n-non mi hai m-mai amato.” Urlò, nuove lacrime si riversavano sulle sue guance.

“N-no. Non lo farò mai più. Non posso.” I singhiozzi attraversarono il mio corpo. Non volevo fargli del male, ma probabilmente la cosa migliore.

Lui si staccò dalla mio abbraccio quando tremante cercai di abbracciarlo e confortarlo. Borbottò qualcosa e andò verso la sua macchina, allontanandosi velocemente. Rimasi li in stato di shock, cadendo a terra in un mucchio inutile. Piansi per un buon quarto d’ora più o meno, sul freddo e bagnato terreno, tremando per tutto il tempo.

Tremante andai verso il portico. Armeggiai con le mie chiavi, facendole cadere due volte, finalmente aprii la porta con le mani tremanti. Chiusi velocemente la porta dietro di me.

Il mio cellulare squillo improvvisamente, facendomi sobbalzare. Corsi verso esso. Controllai e con disappunto vidi che era mia mamma, non Harry.

Risposi: “Mamma?”

Mi preparai, chiudendo gli occhi e appoggiandomi pesantemente sul muro e affondando a terra. " Ho appena letto il giornale e-" schiacciai subito 'fine' sul mio cellulare, non in grado di tollerare la sua ramanzina in questo momento .

Andai in cucina, aprii violentemente il frigo e presi una birra. Scendeva lungo la mia gola e portava via il dolore. Finii altre due bottiglie, prima di cadere in un mucchio, tremando e completamente giù di morale.

Mi svegliai di soprassalto, a causa del incubo che stavo facendo. Gemetti, la mia testa pulsava a causa di tutto l’alcol che avevo bevuto prima. Guardai l’orologio della cucina, erano le quattro e un quarto.

Aprii l’armadietto dei medicinali e mandai giù alcune Tylonels e un bicchiere d’acqua, inciampando in qualcosa che era a terra nella mia stanza e cadendo sul letto. Non riuscii a dormire a causa della sbornia e del dolore alla testa. Guardai distrattamente in giro per la mia stanza per cercare di fare qualcosa a quest’ora della mattina.

I miei occhi si spostarono sul ipod che era sul pavimento in legno, completamente dimenticato. Sospirai e lo raccolsi, accendendo e sentendo della vecchia musica. Avevo completamente ignorato la musica in quegli anni che Harry è stato in carcere, quindi molte delle canzoni erano vecchie, ma mi hanno fornito un po’ di conforto. Stavo canticchiando leggermente la canzone, prendendomi nelle parole, quando una triste storia d’amore venne su, facendomi irrigidire.
Stavo per spegnerlo ma qualcosa mi fermò. Forze era la semplice, ma emozionante sintonia che fece cadere delle lacrime dai miei occhi. O il testo. Chiusi gli occhi, e singhiozzai silenziosamente con la faccia immersa nel cuscino, cercando conforto in esso.

Le tue dita sulla mia pelle
Le palme ondeggiano nel vento
Immagini

Mi hai cantato delle ninna nanne spagnole
La più dolce tristezza dei tuo occhi
Trucco intelligente

Non voglio più vederti infelice
Ho pensato che volessi lo stesso per me

Addio, mio quasi amante
Addio, mio sogno senza speranza
Sto cercando di non pensarti
Non puoi semplicemente lasciarmi stare?
Così a lungo, mio sfortunato romanticismo
La mia schiena è rivolta verso di te
Dovevo capire che mi avresti fatto male al cuore
I quasi amanti lo fanno sempre

Abbiamo camminato lungo una strada affollata
Hai preso la mia mano e ballato con me
Immagini

E quando te ne sei andato hai baciato le mie labbra
Mi hai detto che non avresti mai dimenticato quelle immagini, no

Non voglio più vederti infelice
Pensavo tu volessi lo stesso per me

Addio, mio quasi amante
Addio, mio sogno senza speranza
Sto cercando di non pensarti
Non puoi semplicemente lasciarmi stare?
Così a lungo, mio sfortunato romanticismo
La mia schiena è rivolta verso di te
Dovevo capire che mi avresti fatto male al cuore
I quasi amanti lo fanno sempre

Non riesco ad andare a mare
Non riesco a guidare per le strade di notte
Non riesco a svegliarmi la mattina
Senza di te nella mia mente
Quindi te ne sei andato ed io sono ossessionato
E scommetto che tu stai più che bene
Era così facile
Camminare dentro e fuori la mia testa?

Addio, mio quasi amante
Addio, mio sogno senza speranza
Sto cercando di non pensarti
Non puoi semplicemente lasciarmi stare?
Così a lungo, mio sfortunato romanticismo
La mia schiena è rivolta verso di te
Dovevo capire che mi avresti fatto male al cuore
I quasi amanti lo fanno sempre

Il testo è stato cantato dolcemente, pieno di passione. Era così ironico come la situazione della mia attuale vita si assomigliasse così tanto ad una canzone. Ma non riesco a gestire la cosa; le mie emozioni correvano veloci, le mie tempie pulsavano, e per di più singhiozzavo come un bambino. Impulsivamente, gettai l’ipod contro il muro, facendo rumore. Sì, sono abbastanza sicura di star impazzendo.

Ho sentito che i miei pensieri si riempivano di nuovo di Harry. Ho immaginato la sua voce roca che mi canticchiava dolcemente qualcosa cercando di farmi dormire, potevo già sentire le mie palpebre cedere. Una nuova ondata di dolore mi tagliò e cercai di spingere lontano quei pensieri.

Accesi il cellulare per vedere se c’era qualche messaggio o qualche chiamata da Harry, ma trovai solo diversi messaggi e chiamate da parte di mia madre. Sospirai e lessi alcuni di 122 messaggio lasciati da mia madre. Accidenti, quella donna è fastidiosa!

-MALLORY!

-LO SAPEVI CHE SEI SU TUTTI I NOTIZIARI?

-COME PUOI AMARLO?

-COSA TI HA FATTO?

-TI HA RAPITO, PER L’AMOR DI DIO!

-TI PROIBISCO DI VEDERLO DI NUOVO!

-MI IMPORTA DI TE!

-RISPONDI

-NON STO SCHERZANDO, RISPONDI SUBITO, MALLORY

-STO LETTERALMENTE PER VENIRE DA TE E AMMAZZARTI!!

-RISPONDI!

Sospirai e ignorai i messaggi. Non avevo dubbi che mia mamma avrebbe fatto irruzione in casa mia, così saltai subito in piedi un pò troppo veloce e sussultai quando le mie tempie pulsanti urlavano in agonia. Afferrai lentamente una grande borsa e cominciai a riempirla di abbiti, accessori e trucchi.

Stavo per uscire da questo inferno. Anche se per un paio di giorni. Ma dovevo sfuggire ai continui ricordi che chiamavano il dolore della perdita del mio amore, e mia madre.

 
***
 
Scusate il ritardo, ma solo oggi ho avuto il tempo di tradurre.
Lo so il capitolo è molto triste e purtroppo per voi non ho letto i seguenti quindi non so dirvi se si incontreranno di nuovo. Adesso scappo, buonanotte.
Scusate se ci sono errori ma non l’ho riletto. Xx
Ps. Ho iniziato a scrivere i primi capitoli della mia storia.

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Capitolo 18
*** Holmes Chapel ***


Indossai degli abiti più comodi per andare chissà dove? Non aveva idea per dove stavo guidando. Ma sapevo che volevo andare lontano da Londra. Improvvisamente, sentii del trambusto venire da fuori. Chi era sveglio alle cinque e andava in giro nel mio cortile? Diedi un occhiata fuori dalla finestra, e rimasi a bocca aperta. Era la stampa! C’erano un paio di fotografi e giornalisti fuori. Veramente?

Ero solo una normale ragazza due anni fa, ma poi sono stata rapita. E da lì sono partiti i tutti i miei problemi. Wow. Feci un giro della casa, chiudendo le tende e le persiane, tirai su una felpa grigia e corsi verso la mia auto.

Immediatamente, mille domande mi vennero poste e le telecamere puntavano verso di me. Ero grata e per poco iniziai a singhiozzare con sollievo non appena mi chiusi in macchina, gridando “Proprietà privata!” per tutto il tempo, ma non sembrava che le persone mi stessero a sentire.

Guidai per un po’ con un bicchiere dello Starbucks in una mano e le lacrime agli occhi. Mi fermai per fare il pieno, guardando il paesaggio che mi circondava. Mi grattai la testa, perché l’aria aveva un aspetto così familiare ma così estraneo allo stesso tempo?

Per qualche motivo non ho potuto fare a meno di cercare di svelare il mistero e capire dove mi trovavo. Quando l’impiegato mi consegnò lo scontrino gli chiesi: “Dove siamo?”

Rispose con un ghigno arrogante: ”Holmes Chapel, signorina.”

Il mio cuore perse un battito. Avevo praticamente guidato alla cieca e il mio istinto mi portò qui. Perché qui? “G-grazie” risposi e lui si allontanò.

L'uomo mi scrutò da più vicino. “Hey! Non sei quella ragazza che si è innamorata dell'uomo che l'aveva rapita?”

Alzai gli occhi, “Si.”

“Beh, non è una coincidenza? C’è la sorella di Harry Styles con me, proprio adesso. Usciamo insieme.” Sorrise. “Vado a prenderla?” si avviò verso la ragazza.

Mi si gelò il sangue “No!”

Ma risposi troppo tardi. Pochi secondi dopo, una ragazza bruna con la pelle pallida era di fronte a me e mi sorrideva. “Uuh.. Ciao?” dissi, stringendole la mano.

“Ciao. Harry ha parlato di te tutto il tempo quando l’ho visitato in carcere. Lui..”

Ero sbalordita, ma sapevo che, anche se i suoi sentimenti per me erano reali, non potevamo farci nulla . Non quando tutta la Gran Bretagna era contro il nostro amore. Accidenti, Gemma era una chiacchierona…

“I-io devo andare” la interruppi. Immaginando che lei non aveva saputo della mia discussione con Harry.

Aggrottò la fronte ma si fece da parte in modo da farmi passare, ma non prima di avermi dato una busta.

Continuai a guidare per ore, non mi sono mai fermata fino a quando non raggiunsi un piccolo Motel che sembrava isolato abbastanza per non avere troppe persone che mi facessero domande. Stavo per prendere la chiave della mia camera, quando il telefono squillò. Mi scusai con l'addetto alla reception e controllai per vedere la persona che mi stava chiamando.

Era Harry.

Il mio pollice era fermo sul tasto di risposta. Per quanto mi facesse male sentire la sua calda voce roca, non ero sicura che sarebbe stato buono per me se avrei risposto. Accidenti, ero nei casini!

Esitante ho schiacciato il tasto di risposta e me ne pentii immediatamente, ma allo stesso tempo ero felice di averlo fatto. Era passato troppo tempo da quando avevo sentito la sua bella voce (solo due giorni!).

“Pronto?” la sua voce roca e bassa risuonò. Chiusi gli occhi, respirando rumorosamente; stavo chiudendo i ricordi della sua voce, immortalandola nella mia testa, sapendo che sarebbe stato tutto quello a cui avrei pensato nei prossimi giorni.

Mi dimenticai di rispondere; ero persa nei miei pensieri, stringendo il mio cellulare come se fosse la mia ancora di salvezza, la sua voce girava e girava nella mia testa.

Mi zittì l’addetto dell’hotel quando mi chiese se stessi bene, ovviamente sembrava preoccupato.

“Mallory? Sei lì?” la sua voce preoccupata mormorò.

“Sì.” La mia voce uscì in un sussurro.

La sua voce era debole “Oh dio mio, grazie a dio hai risposto. Guarda, sono-“

Ho riattaccato. Avevo bisogno di sentire la sua voce per l’ultima volta per evitare di rompermi. Le lacrime scendevano dai miei occhi.

Cos’avevo di sbagliato? Stavo piangendo perché Harry aveva detto ‘Ciao’? Afferrai la chiave della mia camera e mi diressi verso essa.

Il mio cellulare squillò di nuovo ed io rimasi in sala, per rifiutare la chiamata, ma un passante mi ha urtato, facendomi premere il tasto di risposta.

Guardai male la persona mentre si scusava e mi rivolsi al cellulare.

“Cosa?” chiesi irritata.

“Ciao anche a te” la sua voce roca scherzò, facendomi sorridere. Ritornai di nuovo seria, lottando con le mie emozioni. Come poteva giocare quando c’era tanta tensione tra di noi? La sua voce sembrava ancora diversa, molto più bassa e roca del solito.

“Cosa vuoi?” gridai, cercando di farlo smettere di amarmi. Per concludere tutto questo. Anche se avrebbe fatto male come non essere in grado di amare l’altro e essere giudicati da tutti. Accidenti, suona come una regina del dramma in questo momento.

“Ascolta, mi dispiace, ok? Le mie emozioni sono uscite tutte di colpo e mi dispiace di aver fatto nascere tutte queste accuse contro di te. Solo lasciami spiegare!” la sua voce iniziò a salire, come se fosse preoccupato che avrei riattaccato da un momento all’altro, ed era probabilmente vero.

Sospirai rumorosamente, “Bene. Hai tre minuti per cambiare le mie idee o rendere le cose peggiori di quanto già non lo siano, ok?”

Lui iniziò “Mi dispiace così tantooo. All’inizio, avevo veramente pensato che tu non mi avevi mai amato, che il nostro amore non è mai stato vero e che non sarebbe mai successo niente. Ma ricordo il dolore nei tuoi occhi, poi ho capito che eri stata costretta, che tu mi amavi. E… ti amo anche io. Con tutto il mio cuore. E anche se l’intero mondo non ci accettano. Non mi fermerei davanti a niente per essere tuo. No, non mi fermerò davanti a nulla.”

La mia bocca era aperta. Ero senza parole. Come potevo dimenticarlo dopo questo?

“Harry… ti perdono, ma non sono sicura di essere pronta per la stampa e tutti i giudizi.” Risposi con voce tremante, appoggiandomi al muro per non cadere sulle ginocchia. Potevo sentire tutta la delusione nella sua voce e feci del mio meglio per ascoltarlo.

“I-io capisco… penso che sia meglio se ci incontriamo per risolvere le cose faccia a faccia. Mi dispiace per tutto il dolore che ti ho causato. Ti aspetterò. Anche se si tratta di giorni, settimane, o anche mesi. Mallory… io ti amo!”

“Grazie… Harry. Sono grata per tutto quello che hai fatto.” Balbettai, aprendo lentamente la porta della mia stanza e stendendomi sul piumino che era sul letto. Non dissi che lo amavo anche io.

“Dove sei? Spero di incontrarti presto… la tua casa è vuota.” Disse a bassa voce, come se avesse paura che io non volessi dirglielo.

“Holmes Chapel” risposi leggermente, sentendo il calore che aumentava sul mio volto.

“Va bene, ti troverò”

La chiamata finii e io sospirai, da quando la mia vita si era rovinata? Oh si, tre anni fa… chiusi gli occhi e scivolai in un sonno pesante.

--

Mi svegliai lentamente, non sono mai stata un persona mattutina. Strofinai gli occhi gonfi e sbadigliai. Mi cambiai subito in dei vestiti semplici e comodi, ero ansiosa di uscire dalla locanda, aveva un odore disgustoso. Afferrai le mie chiavi e andai alla macchina.

Guidai per circa cinque minuti, quando la mia auto di fermò sul lato della strada. Che diamine? Guardai il serbatoio dell’auto e mi accorsi che era vuoto.

Come ho fatto a non accorgermene prima? La mia mente è così confusa. Gemetti per la frustrazione, perché dovevano succedere tutte a me? Scesi dall’auto e mi incamminai per trovare una stazione di servizio nelle vicinanze.

Dopo alcune ore di cammino sotto il sole cocente, mi sentivo come se stessi per svenire. Sapevo che ci fosse poco sole in Inghilterra. Immediatamente, un grande camion rosso veniva verso di me ad una velocità allarmante, spaventandomi. Mi buttai sul lato della strada, sull’erba che c’era al lato dell’asfalto cuocente. Il camion arrivò su una pozzanghera facendola schizzare su di me.

Strinsi i denti per la frustrazione e la rabbia. Veramente? Tornai subito sul lato della strada, ansiosa di uscire dalle piante che mi pizzicavano. Non mi interessava se la mia macchina era senza gas, volevo arrivare alla casa più vicina e fare un pisolino. Camminai velocemente per trovare una posto dove stare prima che calasse la notte.

Ecco! Trovai un appartamento marrone che era pieno di piante e alberi come se fosse un pericoloso segreto destinato ad essere dimenticato. Un brivido corse lungo il mio corpo, ma onestamente, ero così stanca che non mi importava.

Bussai alla porta, desiderosa di sfuggire al caldo cuocente. Non ci fu risposta. Wow. Sembrava un film horror. Quando bussano alla porta, ma non hanno nessuna risposta, poi entrano dentro e vengono uccisi. Forse uscirà un fantasma. Pensai decisamente.

Questo era quello che feci, aprii la porta.

La porta si aprii facendo entrare la luce del sole che illuminò il buio. Rabbrividii, nonostante il calore del sole. Ero grata della sua presenza. Scossi la testa al pensiero di esplorare quella casa di notte. Grande. Stavo letteralmente tremando di paura ma continuai a fare qualche passo dentro. Ogni cosa mi gridava di fermarmi e andare via da quel posto, qualcosa mi metteva a disaggio, qualcosa dietro di me.

Ferma. Rimproverai me stessa. Nessun vampiro stava per sbucare dal nulla. Nonostante la luce del sole, mi dovetti sforzare per individuare l’interruttore e subito la stanza si illuminò. CRACK! Saltai e cacciai un urlò che si sentii anche fino gli Stati Uniti. Sospirai e mi resi conto che un fusibile si doveva essere bruciato o l’interruttore non funzionava. Grande. Non avevo intenzione di andare in cantina alla ricerca degli attrezzi. Ma non avevo altra scelta, andiamo, come avrei fatto a vivere in questa casa senza luci?

Girai nella mia borsa alla ricerca del cellulare, e mi feci luce con esso. La luce illuminava la stanza, e mi girai lentamente nel ambiente per osservarlo. Rimasi senza fiato e feci cadere il cellulare quando il mio sangue si gelò. Non ero meravigliata che questo posto mi sembrava familiare, riconobbi i vecchi divani sbiaditi e il tavolino da caffè nel piccolo salotto dell’appartamento. Questo era il vecchio appartamento di Harry.

Che diamine? Cosa stava progettando il destino per me? Tutto mi stava ricordando Harry. Sospirai e spensi la luce del cellulare. Non avevo bisogno di luce, ricordavo questo posto a memoria grazie al ripetersi di tutti i miei ricordi, costantemente, quando avevo paura di perdere Harry. E hey, il mio cellulare si stava scaricando.

Camminai tranquillamente giù per le scale dello scantinato, tutte le mie fantasie su lupi mannari e folletti con la pelle verde e denti appuntiti stavano avendo vita. Felicemente resettai l’interruttore del circuito e corsi al piano di sopra per accendere le luci.

Decisi di esplorare l’appartamento e far riemergere i ricordi e rendendo così più facile per me dimenticare lo stomaco che brontola. Guardai tutto attentamente, ricordando tutti i vecchi ricordi, scorrendo la mano sul muro, guardando il frigo vuoto.

Non mi ero nemmeno resa conto che le lacrime avevano riempito i miei occhi fino a quando una non cadde fuori, arrivando sul diario che era posato sulla scrivania antica. Sembrava che nessuno avesse toccato casa da quando Harry l’aveva abbandonata. Battei le palpebre furiosamente, e curiosamente presi il diario che sembrava essere stato usato parecchie volte…

Si sentiva come un enorme violazione della privacy di Harry quando l’ho aperto; subito lo misi al suo posto dov’era prima. Ma non potevo. Mi morsi il labbro, e presi una sedia quando vidi quanto aveva scritto su di esso.

Questo diario è di proprietà di:
Harry Styles


Girai a caso tra le pagine, ridendo per alcuni suoi momenti imbarazzanti ed alcune lacrime caddero dai miei occhi quando lessi di alcuni lotte emotive che ha dovuto attraversare durante la sua vita.

Ho letto alcuni frammenti di pagine scelte a caso che attiravano la mia attenzione, boccheggiando in stato di shock:

19 Gennaio 2013
Troppo stanco per scrivere, troppo incasinato per scrivere, ho avuto un altro scontro con Jake. Sangue dal naso, volto sfigurato, braccio rotto, ma ne vale la pena. Era quasi morto e piangeva chiamando la mamma. Non mi darà fastidio per un po’.

Ho letto molti altri pezzi simili a questo e sembrava quasi di sentire la sua rabbia, ma mi aveva veramente scioccata. Ma quello che mi aveva scioccata di più è stato questo:

12 Novembre 2013
Dopo un altro giorno di merda passato a scuola con Henry e la sua banda che mi spingono in giro, mi sono perso di nuovo, mezzo-ubriaco camminavo senza meta in un parco di notte fonda. Ero ancora un po’ ammaccato dalla lotta precedente, ma non faceva molto male. Mamma voleva che tornassi a casa alle otto, ma chi se ne frega? Non so che ore sono, ma ero dannatamente sicuro di aver passato quell’orario. Mi stavo togliendo le croste che aveva addosso, quando qualcosa catturò la mia visione. Potevo sentire risate e musica. C’era una piccola festa ai margini del parco, dove un gruppo di adolescenti stavano parlando e giocavano al gioco della bottiglia. Questo è quando la vidi per la prima volta. Mi stavo leccando le labbra, con l’idea di unirmi al divertimento quando i miei occhi si posarono su quella piccola brunetta con la pelle abbronzata. Questo è quando tutto si è fermato. Non riuscivo a sentire i dolori dei miei infortuni. Le mie lotte. La mia vita incasinata. Tutto ciò che importava era lei, adesso. Lo so, sembra banale, ma è vero. Ho guardato da lontano, un amico attratto da lei, probabilmente il suo ragazzo, la tirò su per la mano e la portò verso l’altro lato del parco, il resto dei suoi amici era troppo ubriaco per notarlo. Potevo vedere che era ancora un po’ sobria, ma ancora abbastanza ubriaca. Li ho seguiti e mi nascosi dietro un cespuglio, mordendomi il labbro e con tutta la forza di volontà cercavo di non esplodere e quindi andarmi a prendere la ragazza. Potevo sentire il ragazzo sussurrare qualcosa in un piccolo mormorio e ho visto le sue labbra dirigersi verso il suo collo mentre la teneva stretta a se in un abbraccio. Potevo vedere la lussuria nei suoi occhi, ma la ragazza sembrava che lo guardasse incerto. Loro non erano una coppia. Potevo dirlo adesso, la ragazza lo guardò disgustato quando lui la strinse di più e cercò di sbottonare la sua camicetta. “F-Fermati” mormorò la ragazza, spingendolo, ma lui sorrise e continuò. “M-mark, per favore fermati. Sei ubriaco.” Lui ridacchiò e continuò non badando al corpo di lei che cercavo di scappare. Con un ringhio saltai fuori dal cespuglio e allontanai il ragazzo da lei, prendendolo a pugni e potevo sentire la ragazza gridare mentre correva dai suoi amici. Ho preso a calci quell’ammasso di sangue e sparii.

La mia mascella arrivava a terra. Chiusi gli occhi, ricordando i ricordi lontani nella mia mente. Si, ricordo. Ero giovane e stupidamente scherzavo con i miei amici al parco, seduti in un cerchio e giocavamo al gioco della bottiglia, quando Mark, il ragazzo di cui avevo sempre sospettato che provasse qualcosa per me, decise di trascinarmi via. Cercò di approfittarsene del mio stato di ubriachezza, quando tutto ad un tratto, venne allontanato da me da qualcuno che indossava un cappuccio nero. Era troppo buio per vedere qualcosa ed ero nel panico, così corsi via.

Quello era Harry? Ha salvato la mia vita? Cosa sta succedendo alla mia vita? Come potevo rifiutarlo adesso?

Sono quasi caduta dalla sedia. Voglio dire, si, sapevo che mi amava, ma così tanto? E lui è stato colui che mi ha protetta dal perdere la mia verginità? Ero così difficile rifiutarlo. Cercavo di mantenere la mia concentrazione mentre sfogliavo le pagine quando qualcosa di molto brutto attirò la mia attenzione.

I miei occhi si si spalancarono quando la pagina, intitolata ‘RAGAZZE SCOPATE’ si fece spazio tra le pagine. Wow, avevo solo dato un occhiata alla pagina, ma potevo vedere che la lista era lunga. Questo ha rovinato il momento emotivo che ho avuto pochi minuti fa. Ho sfogliato le pagine seguenti, notando che non si è mai scopato una ragazza più di una volta. Sapevo che aveva avuto un brutto passato con problemi di rabbia e cose illegali, ma sul serio?

Improvvisamente, un ricordo vivido balenò nella mia mente, “Pensi davvero che lei” indicò la ex ragazza, “era l’unica ragazza che abbia mai avuto?”

Zayn. Lui mi aveva detto che si era arrabbiato perché Harry si era scopato la sua ragazza. Non ci avevo mai pensato, ma adesso… non lo so.

La rabbia e il dolore si presero il possesso di me adesso, riempiendomi di un senso di terrore quando chiusi il giornale e lo infilai nella mia borsa. Non avevo intenzione di incontrarmi con Harry.
 
***
 
Ciao, bellissime! (?)
Scusate l’immenso ritardo. Lo so, sono una bastarda ma non ho avuto tempo in questi giorni e quando avevo cinque minuti mi sono dedicata a impostare la mia prima storia, che posterò non appena finirò questa. Però guardate che capitolo che vi ho tradotto! Mi sono messa tutto il giorno e sono riuscita a tradurvi cinque capitoli tutti insieme, anche se la nostra autrice scrive dei capitoli molto corti, ma vabbè!

Mallory ha violato la privacy di Harry, spero che lui non lo venga a sapere! Comunque mancano cinque capitoli circa, prima della fine della storia! Sono così emozionata e voglio ringraziarvi davvero tutte. Chi recensisce, chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate e le lettrici silenziose. Grazie mille a tutte per il supporto!

Oggi è il compleanno del nostro del irlandese! Sono così emozionata, anche lui 20enne, ricordo ancora la sua audizione ad X Factor e i suoi bellissimi dentini imperfetti. Adesso manca solo il compleanno di Louis.

E il 26 Settembre è il mio compleanno! Yeahhh! Sono così felice perché i miei genitori mi stanno regalando il Where We Are, l’ Up All night, e Let Go (il primo cd fatto da Avril Lavigne). Sono più felice per i regali che per il compleanno! Mentre il 27 Settembre (esattamente il giorno dopo) sarà il compleanno della mia Lavigne, scusate ma queste sono cose di cui essere orgogliosi!

Buonanotte, e tanti auguri al nostro Niall! xx

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Capitolo 19
*** Why am I not broken again? ***


Potevo sentire le lacrime pungere i miei occhi e sentivo il groppo in gola, ma sparii in fretta; non stavo per piangere su questo ragazzo che pensavo di amare, ma a mala pena sapevo qualcosa di lui! Sentii più rabbia che dolore in quel momento e non mi interessava che ore fossero, probabilmente mattina presto, e iniziai a correre per il distributore di benzina di cui ricordavo che Harry ci era andato un paio di volte.

Non appena afferrai il contenitore di benzina, tutta la mia adrenalina e i sentimenti che mi avevano dato la forza di correre stavano svanendo. Stavo ancora ansimando per la corsa e mi incamminai per la mia macchina. I miei muscoli erano doloranti e stanchi a causa del contenitore e perché avevo corso per 34 minuti di fila.

Sospirai e improvvisamente una figura apparve di fronte a me. “Ehi, signorina!” i miei occhi si spalancarono, chi era quel uomo? Ebbi una brutta sensazione nella mia pancia, lui non dava a sembrare nulla di buono e iniziò ad avvicinarsi.

“Uuh…” fu la mia stupida risposta.

Lui ridacchiò e fece qualche altro passo verso di me, quando tutto ad un tratto, dei fari luminosi entrarono nella strada e si avvicinavano a noi! Rimasi senza fiato per lo shock e sentii la straniero boccheggiare e spingermi lontano da lui così poteva correre, facendomi posizionare sul percorso della vettura.

La macchina era quasi su di me adesso, chiusi gli occhi e pregai che qualche sorta di miracolo mi avrebbe aiutata da questa situazione fatale. Ma non si sentii nessun suono del impatto. Aprii gli occhi e rilassai i miei muscoli tesi quando realizzai che la macchina frenò a pochi centimetri dal mio corpo.

“Oh mio dio! Mi dispiace! Per favore, non dirmi che ti ho fatto male!” un ragazzo di media statura con  la pelle chiara, occhi blu penetranti, capelli biondi si precipitò fuori la macchina, gli occhi spalancati quando fece un passo fuori la macchina e iniziò a correre verso di me.

Annuii “S-so bene” annuì, ma disse ancora “Sei sicura? Posso portarti all’ospedale, è a pochi-“

“Sto bene!” gli rivolsi uno dei più grandi sorrisi che potessi fare in quel momento, e iniziai ad allontanarmi.

Lui si lanciò in avanti e afferrò la mia spalla “Aspetta! Hai bisogno di un passaggio? E’ il minimo che posso fare. Ne hai bisogno anche tu?” indicò l’uomo che stava ancora correndo.

Esitai “Uh… cerco. E n-no.”

Lui sorrise e mi aiuto ad entrare in macchina. “Allora, dove siamo diretti?” mi chiese.

“Um, non sono molto sicura, ma è vicino al bosco, vicino a qualche cespuglio molto alto..” mormorai, rendendomi conto di non sapere dove fosse la mia macchina. Grande, ora non sa nemmeno dove portarmi..

“So esattamente dove si trova! Proprio alle porte di Holmes Chapel! Sono passato di là per arrivare qui per le mie vacanze. E’ ancora abbastanza lontano ed è abbastanza tardi per la colazione, così cosa ne dici di alcuni pancakes?” sorrise per tutto il tempo; era molto affascinante e il suo sorriso diventava più grande quando parlò di cibo, accarezzando il suo stomaco per dare un po’ di enfasi.

Risi “Certo, perché no?”

Per il resto del viaggio ridemmo, scherzammo e chiacchierammo, e dimenticai quasi Harry. Quasi. Ma anche adesso, stava svanendo quando i miei occhi videro il viso adorabile e assolutamente impeccabile di Niall.

--

Dopo una deliziosa colazione di tre pancakes e bacon, notai che Niall stava ancora divorando i suoi quindici pancakes, dieci bastoncini di bacon, e un grande quantità di uova strapazzate. I miei occhi erano spalancati. Quel ragazzo poteva mangiare!

Sorrideva ogni volta che parlava–tra un morso e l’alto- e a questo punto, avevo completamente dimenticato Harry. Si!

Ci avviammo di nuovo verso la nostra destinazione e Niall si fermò vicino la mia macchina. Egli disse esitante dopo che lo ringraziai più volte “ Questo è il mio numero. Ho avuto una meravigliosa mattinata con te.” Lui arrossi leggermente e mi porse il bigliettino di carta con il suo numero scritto ordinatamente su di esso. Ero arrossita troppo, e me ne resi conto, afferrai il pezzo di carta e lo ringraziai di nuovo.

Mi fermo di nuovo dicendo “Aspetta! Tu sai il mio nome così qual è il tuo?”

“Mallory.” Sorrisi perché aveva afferrato la mia mano.

Annuì e si allontano, io riempii il serbatoio di benzina e guidai verso Londra. Avevo incontrato questo ragazzo oggi e siamo stati insieme solo per una mattina, e ancora non sapevo quasi tutto si di lui, ma lui non sapeva molto di me.

Lui era affascinante, gentile e divertente, a differenza di Harry che era misterioso, oscuro e iperprotettivo. Sospirai, forse non avevo dimenticato del tutto Harry. Scossi la testa. Stavo già provando qualcosa per Niall dopo una mattina? O provavo ancora qualcosa per Harry? O mi piacevano tutti e due?

Mi lasciai sfuggire un ringhio frustato. Non poteva piacermi Harry. No, non più, dopo tutte le cose che erano fuori controllo, le numerose litigate, il guaio in cui mi ero cacciata, ma mi piaceva? Forse. I miei pensieri ritornavano a Niall. Lui era tutto quello di cui avevo bisogno in questo momento, il suo fascino mi avrebbe aiutata a dimenticare Harry.

Aggrottai le ciglia, Harry o Niall? Cossi il capo, un piccolo sorriso si formò sulle mie labbra quando mi resi conto che stavo già pensando a quelle cose quando io e Niall eravamo stati insieme per poco tempo, ma avevo la sensazione che era quello giusto.. o Harry? Merda. Gemetti, era così difficile.

Ho guidato per quasi tutta la giornata, fino a raggiungere casa e andare nella mia stanza dopo aver chiuso a chiave la porta di ingresso. Ho accesso il telefono ignorando i messaggi di Harry e di mia mamma. Sospirai e sorrisi leggermente quando tirai fuori dalla tasca un bigliettino con su scritto il numero di Niall, lo memorizzai sul cellulare sotto il nome di ‘Niall Horan’ e gli mandai un messaggio dicendogli che ero io.

Lui rispose in fretta, il che rese il mio sorriso più grande.

Da Niall Horan:

Ehy! Sei tornata a casa? :)

Risposi velocemente, continuando ad osservare il cellulare aspettando la sua risposta.

A Niall Horan:

Si! Grazie per avermelo chiesto! Come stai? :) xx Mals

Il mio cellulare si illuminò, così immediatamente aprii il messaggio.

Da Niall Horan:

Sto bene! Sto solo cercando un po’ di cibo. Ooh! Ho trovato un  Nando’s! :P vuoi venire con me? Dove sei? Io sono a Londra, appena tornato dalle vacanze in Holmes Chapel :)

I miei occhi si spalancarono! Vive a Londra? Che fortuna!

A Niall Horan:

Anche io! Haha e OH MIO DIO vivi a Londra? Anche io! Haha certo! :) xx Mals

Da Niall Horan:

E’ un appuntamento, allora. ;)

Indossai immediatamente dei skinny jeans, camicetta floreale e un cappellino. Ho preso le mie chiavi e mi diressi da Nandos. Wow, che Niall fosse il ragazzo giusto per me?

Non appena parcheggiai la macchina mi arrivarono due messaggi, uno da Harry e l’altro da Niall. Il mio cuore iniziò a battere, ma non ero sicura che fosse per Harry o per Niall. Sospirai, stavo per andando ad un appuntamento con Niall quindi ignorai quello di Harry e aprii quello di Niall.

Da Niall Horan:

Ho visto la tua macchina fuori dalla finestra. :)

Mi girai immediatamente e gli sorrisi non appena lui mi aprii lo sportello della macchina per farmi uscire. Ah, che gentiluomo.

--

Dopo esserci messi comodi sulle nostre sedie, i nostri ordini arrivarono subito e Niall iniziò a dire di quanto fosse presto quella mattina così iniziarono a scherzare e parlare ancora.

“…sono così felice che potrei mangiare ancora più cibo dopo che ho tolto l’apparecchio, ed iniziai a fare una danza felice al dentista-” lo zittì mentre i miei occhi vagavano verso il corpo ingombrante ed abbronzato di un terribile uomo famigliare. Niall aggrottò le sopracciglia, confuso, e seguì il mio sguardo verso l’uomo che stava bevendo della birra con i suoi amici. “Andiamo!” afferrai la mano di Niall.

“Perché?”

“Um.. non mi piacciono quei ragazzi!” balbettai, non volendo raccontare la mia storia con Zayn e gli altri.

“Ma non ho finito di mangiare! E oh mio dio! Quello è mio fratello, Greg!” sorrise e indicò il moro muscoloso che si era anche fatto i capelli biondi e rideva insieme agli altri membri della banda. I miei occhi si spalancarono, Niall li conosceva?! E stava bene con loro? Ma sembrava così dolce e affascinante! Ma riconobbi suo fratello.. era quello che aveva detto a Zayn di fermarsi!

“Ecco, ti presento a lui” Niall sorrise, distogliendomi dai miei pensieri, ma aggrottai la fronte.

“Ah, devo andare al bagno..” mi precipitai velocemente verso il bagno, lontano da un espressione ferita di Niall. Mi chiusi nella stanza e mi coprii il viso con le mani. Cosa avrei dovuto fare? avevo finalmente trovato un ragazzo che fosse affascinante e adorabile, che mi poteva far dimenticare Harry, ma suo fratello era nella banda che mi aveva tenuta in ostaggio per meno di 24 ore. La mia vita era così strana.

Cosa avrei dovuto fare? sospirai, sperando che la gang non mi aveva riconosciuta se mi avevano vista. Tirai i capelli su, aggiunsi uno strato di trucco e lentamente uscii dal gabinetto. Notai Niall un po’ impaurito dalla banda, rideva e scherzava con loro come se avesse paura di fare qualcos’altro. Cosa stava succedendo? Era amico di quelle persone o no? Gli feci cenno di andarsene, ma aggrottò la fronte e scosse la testa. Mi fece cenno di avvicinarmi, ma gli mandai uno sguardo curioso e mi avviai verso la porta.

“Ehi, sei l’uccellino su cui Niall ha messo gli occhi? Vieni qui.” Una voce gridò. Mi bloccai e mi voltai. Niall mi fece cenno di avvicinarmi. Mi avvicinai esitante, “Immagino di si?” dissi con un accento inglese più pesante.

“Bene, bene, bene, Niall, finalmente hai trovato una ragazza, eh?” un membro della gang scherzò, i miei occhi guardarono Zayn, che mi guardava in silenzio come se stesse cercando di ricordare qualcosa.

Niall rise e disse “Bene, ma guarda che ore sono, dobbiamo andare..” afferrò il mio braccio e mi trascinò verso la porta.

“Ehi, non così veloce! Puoi presentarcela prima?”

Niall annuì titubante e disse “Certo, ma posso parlare con lei un attimo? In privato?” si girò verso di me e sussurrò, “Non è come pensi. Mi dispiace per averti trascinato in questo. Non sono, in nessun modo, amico di queste persone. Hanno costretto mio fratello ad entrare nella gang, ed ora ci provano con me. Non posso andare da nessuna parte da solo adesso, ho paura che mi facciano il lavaggio del cervello e che mi trasformino nella persona che non sono. Devo fingere di essere carino, altrimenti mi ammazzano, Mallory. Mi dispiace. Devi sopportarli per altri pochi minuti e poi andiamo via, ok?”

Annuii, mordendomi il labbro e lasciando che lui mi portasse dalla banda. Potevo vedere che suo fratello era diverso dagli altri, con il minor numero di piercing e tatuaggi, ma stava bevendo birra e strizzava l’occhio alla cameriera insieme agli altri membri. Lo avevano cambiato veramente. Sentii un ondata di rabbia attraverso il mio corpo e sperava di rimanere calma ed essere coraggiosa.

 

***

Scusatemi, se mi sono presa pausa improvvisa e soprattutto senza avvisare nessuno, ma nell’ultimo capitolo non avevo ricevuto nessuna recensione e mi ero un po’ demoralizzata, avevo perso la voglia di tradurre la storia. Però, visto che sono rimasti pochissimi capitoli per la fine ho deciso di continuarla comunque anche se non ci saranno recensioni, solo per finirla.

Se qualcuno vorrebbe recensirla per farmi sapere ancora cosa ne pensa, le sarò molto grata. :)

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Capitolo 20
*** Where is she? (Harry's pov) ***


Sospirai quando un altro altro quarto d'ora passò, aspettando Mallory nel piccolo bar di cui le avevo inviato un messaggio con l'indirizzo. Non era ancora qui, e dubitavo che sarebbe mai arrivata. Le era successo qualcosa? Probabilmente no. Probabilmente aveva trovato un motivo per non venire.

Sospirai, la rabbia si impossessò del mio corpo. Mi avrebbe almeno potuto dire che non sarebbe venuta! Mi sento come un idiota seduto da solo che aspetta per qualcuno che non arriverà mai. Finii il caffè ed uscii dal bar.

Qual'era il suo problema? Un giorni pensando a tutto l'odio e la merda che ci tiene lontani, poi guida fino Holmes Chapel, sparisce per qualche giorno, e quando finalmente mi lascia la possibilità di incontrarla e parlarle, non viene. Seriamente? Avevo proprio voglia di tirare un pugno contro il muro proprio adesso. Perchè la mia vita è così dannatamente frustrante? Un ringhiò inumano si formò nella mia gola e mi incamminai verso il vicolo in cui avevo passato la maggior parte della mia infanzia.

"Hey, ragazzo, vieni qui. Vuoi provare una bottiglia di questa merda? E' troppo forte per un vecchio come me."

"Fai un sorso."

Delle schegge frastagliate della prima volta che sono venuto qui balenarono nella mia mente, non appena osservai il vicolo. Le mie mani erano strette a pugno. I ricordi che avevo spinto via erano ritornati a galla. Non potevo lasciare che il mostro che era dentro di me uscisse di nuovo. Tirai un pugno al muro che mi trovavo di fianco facendo saltare l'uomo per lo spavento.

"Stai bene, ragazzo?" una voce burbera parlò, facendomi evadere dai miei pensieri. La mia testa scattò non appena sentii la parola 'ragazzo' uscire dalle sue labbra. Quello era il modo in cui mi chiamava il vecchio uomo che mi aveva fatto conoscere la droga e l'alcool. Ma non era lo stesso uomo, ovviamente, era troppo giovane per essere lui, ma lui mi chiama ragazzo proprio come il vecchio uomo faceva ed è stato come se un coltello riaprisse le ferite e i ricordi che avevo dimenticato scorrevano nella mia mente. Non potevo fare altro che essere arrabbiato nei confronti di quell'uomo che non mi aveva fatto niente e che si stava pentendo di avermi parlato.

La mia faccia era leggermente illuminata e i miei pugni erano ben stretti ai lati del mio corpo. Le mie mani continuava a guardare le mie mani e credo di aver sentito un gemito uscire dalle sue labbra. "Bene, devo andare." mormorò e corse via, guardando dietro per diverse volte in modo da valutare la mia reazione.

Il mio cuore batteva forte. Ero così vicino dal tirare un pugno in faccia a quell'uomo innocente, quando non aveva fatto niente. Cosa c'era di sbagliato in me? Il vecchio me stava ritornando? O era sempre stato lì? Mi ricordai di aver ferito Mallory più volte, quando era ancora in ostaggio e perdevo le staffe. Mi pentii di quei momenti e con orrore, realizzai non mi ero mai veramente scusato. Era per questo che lei aveva deciso di non tornare? Perchè non vuole tornare dal mostro che sono?

Sospirai, perchè Mallory mi sta facendo questo? Per tutto questo tempo, ero io quello da biasimare? Non avrei mai dovuto rapirla in primo luogo? Che tipo di persona rapisce la persona che ama? Un mostro di persona.

Come potrebbe Mallory provare qualche sentimento per me? Ero il suo contrario. Avevo un passato oscuro, avevo preso droghe, bevuto alcool e avevo avuto un sacco di donne, mentre lei... era, beh, innocente... fino a quando non mi ha incontrato. L'avevo cambiata così tanto? Avevo notato come era sembrata vuota e senza emozioni quando sono stato in prigione per quegli anni. Sembrava come se mi amasse veramente, ma come? Come poteva sentire così tanti sentimenti per me?

I miei occhi si spalancarono. Avevo rovinato la sua vita. L'avevo rapita e allontanata dalla sua famiglia, costringendo a cercare di togliersi la vita, poi la feci quasi morire a causa di una banda che avevo provocato, e l'ho lasciata da sola ad affrontare i proprio sentimenti. Dio, era una persona così orribile. Il suo rapimento ha portato tanti problemi. Le mie emozioni che non riuscivo a tenere dentro, mi avevano danneggiato.

Come potrebbero, i suoi sentimenti nei miei confronti essere reali? Come era possibile amare il mostro che sono? Non ero meravigliato che non sarebbe mai arrivata. Era davvero vero che aveva acquisito la Sindrome di Stoccolma per colpa mia? Erano tutti veri i suoi sentimenti nei miei confronti?

 
***
Eccomi qui con un altro capitolo! Siamo quasi alla fine, mancano veramente pochi capitoli e mi scuso se questo capitolo e corto però il soggetto che parla è diverso dai prossimi capitolo e non li potevo unire, quindi per farmi perdonare cercherò di aggiornare molto presto.
Beh, povero Harry si fa tanti problemi e ha anche ragione a credere a quello che pensa, però Mallory è stata una stronza hahah.
Cosa ne pensate del capitolo? Vi dispiace per Harry credete che fa bene a pensare a quelle cose? Le vostre recensioni sono molto importanti per me, quindi per favore recensite e fatemi sapere cosa ne pensate, più recensioni ci sono e prima aggiornerò:)
Buona serata a tutte. xx

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Capitolo 21
*** Flashbacks ***


I membri della banda mi hanno accolto bene, ma non potevo fare a meno di guardare nervosamente Zayn, che era tranquillo e sembrava che stesse studiando il mio viso. Forse mi aveva riconosciuto? Mi morsi il labbro e mi voltai verso Niall, che stringeva la mia mano con un espressione preoccupata in volto.

Zayn improvvisamente interruppe uno dei membri che stavano cercando di convincermi a fumare. "Come ti chiami?" Zayn chiese, stringendo gli occhi.

Il mio corpo fu preso dal panico "Sophia" mentii nel miglior modo possibile, cercando di essere convincente. Zayn annuì lentamente, ma mi fissava con occhi che non sembravano del tutto convinti. Aprì la bocca per dire qualcosa, quando il mio cellulare squillò, facendo spaventare Niall che era teso per la situazione.

Mi misi a ridere, "Scusa ma devo rispondere" mormorai, prima di vedere chi mi stesse chiamando. Trascinai un Niall agitato con me, fuori dal ristorante. Sospirai di sollievo quando vidi che era Arielle, la mia migliore amica.

"Arielle." urlai, mentre fissavo la banda che era ancora nel locale.

"Mallory! Stai bene?" disse Arielle preoccupata.

"Sì, sto perchè. Perchè pensi che non stia bene?" risi a disaggio.

"Forse perchè la tua voce trema? E per non parlare del fatto che sembri di stare sul punto di morire. E chi è il ragazzo biondo affianco a te?"

Non mi ero accorta che stavo tremando. Subito mi bloccai. "E come fai a-" mi girai di scatto e vidi Arielle. Chiusi subito la chiamata e corsi verso di lei, entrambe gridammo e ci abbracciammo con le lacrime agli occhi come se fossimo delle bambine di cinque anni.

"Oh mio dio, Mallory. Non osare a scappare di nuovo! Ero così preoccupata per te! Tua mamma ed Harry erano così preoccupati per te!" balbettò velocemente, i suoi occhi erano spalancati di preoccupazione.

Annuii, roteando gli occhi. Arielle di solito era pazza e casuale, ma la sua calma interiore e la sua preoccupazione stavano uscendo fuori in quel momento. "Ok, ok aspetta un secondo. Hai parlato con Harry?" mormorai, un pò a disaggio alla fine della frase.

"Si, beh, non proprio, voleva solamente sapere dov'eri e come stavi."

"Oh." fu la mia unica risposta.

"Chi è Harry?" borbottò Niall tutto ad un tratto. Arielle ed io ci eravamo completamente dimenticate di lui, dopo il nostro incontro.

"Ehm..." riuscivamo a rispondere a malapena. Improvvisamente, Arielle gli porse il giornale indicando un articolo su me e lui.

Niall spalancò gli occhi non appena lesse il titolo dell'articolo e sfiorò la carta delicatamente. "Sei stata rapita?"

Annuii "Dove sei stato? In una caverna?" cercai di mantenere calma la conversazione, adesso improvvisamente mi venne da piangere. "Qualcosa del genere." borbottò, "E ti piace questo ragazzo?"

Adesso non sapevo proprio come rispondere. Avevo la gola secca non appena cercai di pensare ad una risposta. "Io, ehm, non lo amo. Non l'ho mai fatto e mai lo farò." dissi, insicura del perchè l'ho detto.  Quante bugie ho detto oggi? Quanti vecchi ricordi sono tornati a galla oggi?

Niall annuì lentamente e Arielle sembrava un pò preoccupata. Casualmente disse "Ehm, mi piace il tuo outfit Mallory." scosse me e Niall fuori dai nostri pensieri e interruppe il silenzio imbarazzante, distogliendo i nostri pensieri dalla nostra precedente discussione.

Le mandai un sorriso per ringraziarla "Grazie, anche a me piace il tuo." era vero. I suoi lunghi capelli color caramello acconciati in dei riccioli che incorniciavano la sua pelle color oliva e i suoi occhi marroni. La gonna floreale e la sua blusa color crema erano molto belli sul suo corpo magro e sul suo sorriso limpido. Avrei voluto assomigliarle.

Lei sicuramente non aveva niente di cui preoccuparsi, ha una vita normale, molti amici, e non è mai stata rapita... Perchè devo avere una così brutta vita confronto alla sua?

 
***
I giorni dopo, sono uscita con Arielle e Niall, ho anche avuto un paio di uscite solamente con Niall. Mi ero completamente dimenticata di Harry e Zayn. Sembrava come se tutto lo stress e i problemi si stessero sciogliendo, non sapevo precisamente. Sapevo che c'era più dolore che veniva, ma per ora, stavo per dimenticare tutto.

Indossai delle scarpe rosa, mentre mi preparavo per uscire con Niall. Sono quasi caduta nel mio stordimento, ma non prima che una visione riempisse la mia mente, lampeggia velocemente, fuori da una scatola, una bellissima collana rosa e le grandi mani di Harry la misero intorno al mio collo. Rimasi senza fiato e mi buttai sul bordo del comò.

Cos'era appena successo? Il mio respiro era pesante e cominciai a sentire la testa leggera. Scossi la testa per cancellarlo, ma rapidamente aprì il cassetto del mio armadio e ci girai dentro, tirando fuori le cose e buttandole per la stanza, finalmente trovai la rosa collana di quarzo. La indossai chiudendo gli occhi e rapidamente mi diressi verso la porta, non appena sentii la porta suonare.

"Mallory. Sei bellissima." Niall mi sorrise e mi accompagnò alla macchina, che era una buona cosa visto che il mio corpo era ancora traballante a causa del mio ritorno di fiamma. "Grazie." gli sorrisi, lui prese la mia mano e la strinse, sapeva che qualcosa non andava ma non voleva ficcare il naso.

Per l'intero viaggio, Niall parlò di cose a caso e ridacchiava alle sue battute, io purtroppo lo ignorai, ma pensai che stesse solo facendo solo un rumore di sottofondo, così potevo pensare. Lo apprezzai. Dopo un pò la macchina si fermò, mi sentivo un pò in colpa, così rivolsi un sorriso a Niall e presi la sua mano dopo che uscimmo dalla macchina e passeggiammo lungo la spiaggia.

Niall sorrise e si passò una mano tra i capelli biondi, mordendosi il labbro e sembrava come se stesse trattenendo qualcosa. Gli rivolsi uno sguardo curioso, ma lui mormorò qualcosa e scosse la testa sorridendomi ancora, come se stesse cercando di schiarirsi le idee. Ruppi il silenzio imbarazzante "Guarda il tramonto."

Guardai il cielo; brillanti tonalità di oro e rosso erano disegnate sul cielo come un dipinto, e nuvole bordeaux erano sparse mentre uno schizzo color indaco era visibile ad un piccolo angolo del cielo. Improvvisamente, tutto il mio corpo si strinse e sentii gli occhi umidi.

Un altro flashback? Improvvisamente mi vidi distesa su un sottile lenzuolo che era steso sull'erba ancora leggermente bagnata dalla pioggia ed Harry mi sorrideva, le sue pupille smeraldine si chiusero mentre annullò la lontananza tra me e lui.

Rabbrividii e velocemente tornai alla realtà quando sentii la voce di Niall nei miei pensieri. Sembrava preoccupato "Stai bene?"

Mi morsi il labbro e annuii "Scusa, stavo pensando ad altro." balbettai e gli rivolsi un sorriso rassicurante. Lui annuì, ma altro sembrava passare per la sua testa. Sembrava che stesse pensando a qualcosa, insicuro se parlare o no.

Stavamo camminando sulla sabbia, con l'acqua fredda che ci bagnava i piedi, ammirando il tramonto. "E' bellissimo.." mormorai. La mano di Niall stringeva ancora la mia.

Sospirò e si volto verso di me, i suoi penetranti occhi blu erano pieni di qualcosa... Lussuria? Amore? "Ma niente bello quanto te." la sua voce era tremante all'inizio, ma cominciò subito a parlare con voce ferma e decisa.

Oh mio dio... Sta realmente accadendo. Cosa dovevo fare? Sentivo il rossore sulle mie guance crescere. "Mallory Rose, vuoi essere la mia ragazza?" la sua voce suonò forte e chiara, i suoi occhi sembravano implorarmi, ma la sua bocca era tirata in un sorriso speranzoso.

Questa è la realtà, quando devi prendere decisioni difficili, sopportare sorprese a cui non ti eri preparato, e la maggior parte di tutto ciò, potrebbero fare la differenza nella tua vita.

Abbassai lo sguardo, la mia mano lasciò la sua. La delusione riempì i suoi occhi e sembrava come se stesse per piangere. "Io..." mormorai, senza sapere cosa dire.

"Va bene. Capisco." mormorò.

"No. E' solo che non sono sicura di essere pronta.." sussurrai, tremando come una foglia.

Lui annuì, "Posso aspettare-" improvvisamente poggiai le mie labbra contro le sue, maledetto il mondo, maledetto Harry, e tutto quello che mi ha causato dolore. Dovevo dimenticare tutto quello che va dal mio oscuro passato a questo ragazzo. Niall James Horan, poteva farmi dimenticare. Ma cos'era quel senso di disagio che provai non appena le mie labbra toccarono le sue? Ma tutto si sciolse non appena lui ricambiò il bacio. Le nostre labbra si muovevano in sintonia.

Ero rigida. Potevo sentire il calore, ma non per Niall, ero ancora un pò consapevole del fatto che lo stavo baciando. Le sue labbra carnose erano contro le mie, le mie dita stringevano dei riccioli color cioccolato e delle iridi verdi mi fissavano.

Improvvisamente tornai alla realtà. Potevo sentire le mani di Niall accarezzarmi la testa, ma le sue mani finirono tra la mia collana e la tirarono via, facendola cadere nell'acqua, seppellendosi nella sabbia.

"Oh, mi dispiace.." si chinò per cercarla nella sabbia.

Lo fermai. Dovevo dimenticare Harry, giusto? "No, non la voglio più."

 
***

Per un mese intero, io e Niall siamo stati sempre insieme, condividendo storie e barzellette, avendo i nostri momenti emotivi quando ci siamo raccontati la nostra vita, imparando sempre di più gli uni dagli altri. Potei vedere il bambino scontroso che si nascondeva dietro il suo sorriso. Ho conosciuto ogni problema che ha dovuto sopportare durante la sua vita, come la perdita di entrambi i genitori durante un incidente stradale e ora aveva un fratello che si era unito ad una gang che cercava di far entrare anche lui. Notai come la sua fronte si corrugava ogni volta che pensava ai suoi problemi passati e recenti, sapevo che amava mangiare da Nando's specialmente, come ha condiviso una buona storia e il suo lato premuroso che usciva occasionalmente.

In diverse occasioni, vorrei vedere Harry in un angolo del mio occhio, in un angolo avvolto nella penombra, o accidentalmente urtarsi in un bar o qualcosa del genere.

Non potevo mai andare da qualche parte per cinque minuti senza sentirmi osservata da qualcuno, anche di notte, quando ero da sola in casa, mentre mi addormentavo. Dovrei bloccare la mia porta e chiudere le tende. Questo aveva a che fare con Harry?

Non ho mai avuto il coraggio di raccontarlo a Niall; si irrigidiva sempre e stringeva i denti ogni volta che menzionavo Harry. Sembrava come se Niall odiasse Harry dopo che ha scoperto che mi aveva rapita e tenuta prigioniera per più di un anno. Niall non avrebbe mai capito come e perchè io abbia amato Harry.

Ma un giorno, accidentalmente ho fatto una cosa orribile. Io e Niall eravamo seduti sotto un albero, i lunghi rami dell'albero incombevano su di noi mentre cercavamo di proteggerci dalla pioggia. Siamo finiti per baciarci, ma non appena il bacio si fece più intenso un unico nome uscii dalla mia bocca. "Harry." mormorai il nome piano, ma abbastanza forte da farmi sentire da Niall.

Si allontanò immediatamente da me e ho visto il dolore e la rabbia nei suoi occhi. Chiuse gli occhi e cercò di tenere a freno le emozioni. "Che cosa hai detto?" mormorò tra i denti.

"M-mi dispiace, non stavo pensando e.." balbettai, incerta su cosa dire.

Non ero sicura se fosse la pioggia o altro, ma vidi una goccia scendere sulla sua guancia.

 
***

Mi svegliai, ero sudata e il cuore mi batteva forte. Mi misi a sedere, cercando di ricordare cosa avevo sognato, ricordato solo due occhi verdi. Scossi la testa per pulirla dai ricordi del sogno e indossai dei pantaloncini e una maglietta. Presi un bicchiere d'acqua e poi decisi di fare una passeggiata per respirare un pò d'aria fresca. L'aria era pesante e umida, ma non calda. Improvvisamente, mi fermai perchè mi sentivo di nuovo osservata. Mi voltai velocemente, cercando di trovare qualcuno nascosto. ma non vidi nessuno. Nervosamente mi morsi il labbro e decisi di tornare a casa, ma per la fretta, arrivai su un uomo molto alto. Gridai per lo spavento e scivolai sul marciapiede bagnato.

Il ragazzo si affrettò a prendermi ma si mosse troppo velocemente e arrivammo tutti e due a terra. Lui arrivò su di me. Fremetti non appena colpì con la testa a terra e arrossì leggermente quando mi resi conto che il ragazzo era ancora su di me. Risi per quanto potessimo sembrare stupidi ma non appena capì chi era quel ragazzo mi fermai. Quegli occhi verdi scioccanti. I riccioli color cioccolato. Le labbra carnose.

Pensai che i miei flashback casuali erano già abbastanza, ma vederlo di nuovo era diverso. Salirono a galla tanti ricordi e fremetti.

"Harry?" mormorai, sconvolta.

I suoi occhi si spalancarono non appena capì chi ero, "Mallory?"

"Ehm, forse è meglio se continuo ad andare..." mormorai spingendolo da sopra di me e si rialzò.

"No!" afferrò il mio polso e mi fece sussultare.

"Oh, mi dispiace." allentò la presa ma mi tirò più vicino a se.

"Harry.. ho un ragazzo adesso." sospirai; ero stanca di lui in questo momento. Ma mi è mancato.. molto.

Si guardò i piedi, ma rialzò lo sguardo subito dopo e tossì, "Lo so."

"Oh." fu la mia risposta a disagio.

"Potrei essere migliore di lui." mormorò, lo guardai sorpresa.

"Smettila, Harry." dissi a voce troppo alta. Guardai in basso "Non ti voglio, credo." le mie parole suonavano dure persino per le mie orecchie. Ma per qualche motivo, non voglio ammettere di avere torto. Niall era il mio ragazzo, non lo potevo lasciare per tornare con Harry. Niall era un ragazzo dolce e affascinante... Ma Harry? Non avevo detto di averlo superato?

Feci una smorfia al pensiero e cercai di evitare il dolore di Harry che era visibile dalla sua espressione. "Io-" inizia, ma fui subito interrotta dalle morbide labbra di Harry che si poggiarono sulle mie. Per un attimo, iniziò a piacermi, strinsi i suoi ricci tra le mani come ho sempre fatto, ma non appena mi ricordai di Niall lo spinsi via.

"Che diavolo era quello?" gridai, spingendolo lontano da me.

I suoi occhi bruciavano di passione, "Non provare a mentirmi dicendo che non ti è piaciuto per un momento. So che c'è una parte di te che prova ancora dei sentimenti per me. Non negarlo! Perchè scappi dai tuoi veri sentimenti?"

Le mie mani erano strette in dei pugni. Mi morsi il labbro, aveva ragione ma non potevo lasciarglielo far sapere. Avevo ancora la mia dignità e non potevo, no, non potevo provare nessun sentimento per lui. Ma lui avrebbe capito se gli avrei detto una bugia. Mi conosceva troppo bene perchè gli mentissi. Lo odiavo. Odio Harry Styles, il ragazzo che ha rovinato la mia vita ed adesso è tornato, quando la mia vita era tornata normale.

"Quindi cosa cambierebbe se fosse vero? Hai rovinato la mia vita. Prima di tutto quando mi hai rapita, poi mi hai lasciata sola facendomi passare per una ragazza che ha problemi mentali ed ora mi segui ventiquattro ore su ventiquattro. Pensi che non lo sappia? Lasciami in pace." le lacrime iniziarono a scendere sulle mie guance. Non per il dolore, ma per la rabbia e le emozioni che stavo facendo uscire.

Mi guardò sorpreso e disse piano "Qualcuno ti osserva?"

Lo fulminai con lo sguardo "Non giocare, stupido. Lo so che sei tu."

Scosse la testa. "Non sono io." poggiò una mano sulla mia spalla "Perchè non me lo hai detto prima?"

Mi strinsi nelle spalle. "Perchè dovrei? La mia vita non ti riguarda e so che sei tu quella persona. Almeno per una volta, mi dirai la verità?" sapevo che mi stavo comportando come una vera stronza, ma aveva bisogno che mi capisse.

I suoi occhi erano confusi e preoccupati, tutta la rabbia andò via. "Non sto mentendo." disse lentamente.

"Come vuoi." ruotai gli occhi; ne aveva abbastanza di lui, mi allontanai e inizia a camminare per la mia strada quando mi disse un ultima cosa "Aspetta! Stai attenta. Non sono io che ti spio. Mallory! Devi ascoltarmi." la sua voce frustrata e preoccupata mi dava sui nervi.

Iniziai a correre, ma sapevo che le sue lunghe gambe mi avrebbero raggiunta velocemente. Mi nascosi dietro un albero e lo vidi correre oltre il mio nascondiglio. Feci qualche passo indietro e caddi in un pozzo, era buio e non potevo vedere niente.

 
***
Finalmente sono riuscita ad aggiornare. Siete felici?
Siamo alla fine della storia e vi vorrei ringraziare di cuore. Ho iniziato a scrivere una nuova storia, se vi va di leggerla schiacciate qui
Thanks For Goodnight Kiss
Secondo voi cosa succederà nel prossimo capitolo? Scusate se non mi soffermo, ma è molto tardi e domani mi devo svegliare presto.
Spero che lascerete una recensione per farmi sapere cosa ne pensate.

Grazie a tutte

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Capitolo 22
*** Book Two ***


BOOK TWO

Una giovane donna giaceva sul fondo del pozzo con intorno a sè della sporcizia e un pò di luce su di lei per tenerla sana e con un pò di speranza che cresceva ogni giorno che passava. Riusciva a malapena a muoversi a causa della sua caduta, si era rotta qualche ossa e aveva la visione sfocata. Dei ricordi lampeggiavano nella sua mente, i nomi echeggiavano attraverso la sua testa dolorante e gli incubi non la lasciavano dormire. Harry, Niall, Arielle.

C'era qualcosa di sbagliato nella sua testa; lei lo sapeva, forse era a causa della sua caduta, ed i suoi ricordi incominciavano a svanire. Presto, quello che riusciva a sentire erano i muri sporchi intorno a lei, la luce che non poteva raggiungere e un nome che non riusciva a pronunciare - Harry. Tutto quello che poteva ricordare era che Harry fu l'ultima persona che vide prima di cadere in questo buco infernale. Non ricordava la sua migliore amica, il suo fidanzato o la sua famiglia. Solo Harry.

E' stata tenuta prigioniera per un tempo che sembrava infinito, solo con pezzi di pane che erano stati buttati la sotto e con bottiglie vuote. Riusciva a malapena a muoversi, era sdraiata a fissare la luce che non sarebbe mai riuscita a raggiungere. Dopo una settimana di lotta, riusci a sedersi sulla spazzatura e dopo qualche settimana ebbe abbastanza forze per scalare quei luridi muri, di quel lurido posto. Ma quando riuscì ad uscire, vide un uomo vestito in abiti neri che la spinse di nuovo giù.

Per fortuna, riuscì a rallentare la caduta graffiando le pareti e rompendo qualche chiodo, per evitare lesioni peggiori di quelle che già aveva. Urlò di paura non appena vide un coperchio coprire la sua via di fuga.
 
***
 
Ciao belle! Lo so il capitolo è cortissimo ma è il prologo della seconda parte della storia.
Secondo voi cosa succederà nel prossimo capitolo? Harry e Niall si daranno da fare per cercare la loro amata? La troveranno? Spero proprio di si :)
Manca uno o due capitoli per la fine della storia e vi voglio ringraziare per tutto quello che avete fatto. Voglio ringraziare chi ha recensito, chi ha messo la storia tra le seguite/preferite/ricordate e anche le lettrici anonime. E' solo grazie a voi se sono a questo punto della storia e non so cosa farei senza di voi. Ho già trovato qualche storia da tradurre, però per adesso mi voglio concentrare su quella che sto scrivendo di mio pugno e se vi va di passare questo è il link Thanks for Goodnight Kiss. Mi farebbe molto piacere se passaste a dare un occhiata, anche per farmi sapere cosa ne pensate.
Ok, non affrettiamo i tempi dell'addio, ci sono ancora due capitoli, giusto?

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Capitolo 23
*** Police ***


HARRY'S POV

Mi sedetti sul marciapiede, i gomiti poggiati sulle ginocchia e la testa tra le mani. Era passato quasi un mese da quando Mallory era scomparsa. Ero l'ultimo ad averla vista. La notizia si propagò molto velocemente. Il dolore mi stava uccidendo visto che non sapevo dove fosse e se stava bene. La paura mi paralizzava; e se io fossi il motivo per cui lei era stata rapita di nuovo?

"T-tu fottuto bastardo!" un urlo mi fece scattare dai miei pensieri. Alzai lo sguardo al viso rosso della madre di Mallory.

Mi alzai rapidamente. "Mi dispiace, non capisco. Sono preoccupato quanto lei." dissi educatamente, cercando di mantenere la calma. Doveva essere la centesima volta che aveva camminato verso di me, sputando accuse e bestemmie. Ma oggi, c'era un uomo accanto a lei. Un uomo della polizia.

"Signora, preferirei che si calmasse e andasse di là." l'ufficiale indico il lato opposto della strada, dove un altro officiale della polizia stava aspettando.

Andò via furiosamente, ma prima mi rivolse uno sguardo di puro odio.

"Signore, mi piacerebbe che lei venisse con me per un interrogatorio." l'ufficiale sembrava come se fosse pronto a tirare fuori la pistola in ogni momento.

Oh mio dio. Pensa veramente che io abbia rapito Mallory?

"Perché?" gli chiesi senza pensarci. "Voglio dire, giuro, non volevo." strinsi la mascella.

"Ho paura che il suo passato non sia molto pulito e se l'ha rapita già una volta, probabilmente è capace di rapirla di nuovo." mise una mano sul mio braccio, come se avesse un pò paura di me. Sembrava come se fosse il suo primo giorno di lavoro.

"Ma non l'ho fatto!"

"Per favore si calmi, Non abbiamo altri sospettati al momento, e lei è il più sicuro al momento. Non aveva nemici o persone che aveva provocato, l'aveva rapita già una volta, e c'è la probabilità che l'abbia fatto di nuovo."

Sospirai, sapendo che mi avrebbe costretto ad andare con lui comunque. Inoltre, se mi fossi rifiutato, sarebbe stato un male per me. Scossi la testa per la frustrazione e andai insieme a lui alla centrale di polizia.

 
***
I palmi delle mie mani erano sudate mentre ero seduto in una piccola stanza. Non erano un pò troppo le manette? Non potevo fare altro che rispondere a qualche domanda. Alzai le mani, ancora ammanettate, per spostare un ciuffo di capelli dagli occhi e immediatamente mi puntarono una pistola contro. "Cosa ho fatto?" chiesi annoiato. Il ragazzo con in mano la pistola era molto nervoso.

"Rilassati, Bob." un agente più anziano e con più esperienza lo tranquillizzò poggiando una mano sulla spalla del collega. Ridacchiai in silenzio; chi viene chiamato con il nome Bob al giorno d'oggi?

Bob mi diede un occhiataccia e andò via dopo che un altro agente arrivò nella stanza. Mi contorsi sulla sedia nera e sentii la mie mani immobili.

"Che cazzo stai facendo?" gridai, desiderano di non avere veramente detto una parolaccia. Non mi sarebbe stata d'aiuto in quel momento.

"Verrai analizzato da un poligrafo, studierà molti dei tuoi eventi fisici come la pressione sanguigna, la respirazione e la conducibilità della pelle mentre ti interrogherò." una voce tagliente parlò dietro di me, vidi una donna di mezza età con i capelli raccolti in uno chignon stretto e un naso a punta che vagamente mi ricordava quello di un uccello.

Quando non risposi, parlò di nuovo con un tono di voce sprezzante, come se fossi uno schifoso scarafaggio che desiderava schiacciare sotto la suola delle scarpe. "In poche parole, sarai analizzato da una... macchina della verità."

"So cos'è un poligrafo." risposi irritato.

Potevo ben dire che fosse il tipo di persona a cui non vorresti mai mentire, ed era qualcuno che credeva al 100% che io fossi colpevole e non si sarebbe fermata davanti a nulla, e dico nulla, pur di farmi pagare le conseguenze.

Si sedette di fronte a me e iniziò a sbattere le sue lunghe e ossuta dita contro la scrivania di legno, mentre aspettava che l'ufficiale finisse di attaccarmi il poligrafo sulla testa e sulle braccia.

L'ufficiale uscì velocemente dalla stanza e mi lasciò da solo con la signora naso d'uccello. Si mise subito a lavoro.

"Questo è un poligrafo-"

La interruppi "Lo so, me l'hai già detto."

Lei mi ignorò e continuò, "-e mentre ti interrogo, registrerà le tue pulsazioni, la tua sudorazione e-"

La interruppi di nuovo. "Mi hai già detto anche questo."

La prima volta che l'avevo interrotta i suoi occhi erano rimasti impassibili mentre adesso si erano induriti, ma continuò comunque. "E' importante che rispondi sinceramente, altrimenti, beh, non vuoi veramente sapere cosa succederà altrimenti. La verità verrà trovata e-"

Qualcosa nel suo atteggiamento sprezzante e pressato mi fece venir voglia di infastidirla. Sembrava come se stesse per esplodere "No, dai! Si chiama macchina della verità per un motivo."

Fece un lungo respiro, "Signor Styles, sono felice che sa cos'è un poligrafo. Ora vedremo se il poligrafo funziona bene, poi iniziamo l'interrogatorio." disse la frase in fretta, come se stesse cercando di non essere di nuovo interrotta.

Strinse le labbra quando vide che non la interruppi e continuò.

La interruppi di nuovo, la sua faccia si era colorata di un colore rosso scarlatto. "Sai, una volta ho letto il libro di Roald Dahl e c'era un Roly-Poly Bird. Non ti ricorda la parola "poligrafo"?" ridacchiai, pensando al suo naso.

"Starai tranquillo adesso." sibilò.

Risi come una ragazza. Ma nel profondo stavo gridando dalla paura. Sapevo che il mio atteggiamento non mi stava aiutando ad uscire da questa situazione, ma ero tutto tremolante e incerto. Cercavo di mantenere il morale alto per non affondare.

La sua fredda voce mi tagliò dai miei pensieri, "Dì una bugia così ti mostro come è accurato il poligrafo."

Dannazione, no! Fu il mio pensiero immediato. "Il tuo naso mi ricorda quello di un uccello." i miei occhi si spalancarono, non credevo di averlo detto veramente. Ero molto maleducato nei confronti della donna che mi poteva sbattere in cella.

I suoi occhi uscirono di fuori. "Vero." strinse i denti mentre leggeva il risultato del poligrafo.

Non potei fare a meno di ridacchiare.

 
***
 
Non posso credere che sia passato più di un mese dall'ultimo aggiornamento. Mi vergogno così tanto. Scusate ma non ho proprio avuto il tempo, però oggi mi sono imposta di aggiornare la storia.
Questo è il penultimo capitolo e prima della fine vorrei ringraziare tutte coloro che mi hanno seguita nella mia prima traduzione.
Forse tradurrò altre storie migliorando il mio modo di scrivere però prima di ciò voglio finire la storia che sto scrivendo di mio pugno. 
Anzi, mi piacerebbe se passaste a dare un occhiata anche per sapere cosa dover migliorare. Per chi vorrebbe farmi questo favore, ecco il link:
Thanks for goodnight kiss
Tornando alla storia! Povero Harry, questa volta viene incolpato per qualcosa che non ha fatto e sotto sotto ha paura, anche se non lo da a vedere.
Cosa succederà nel prossimo capitolo secondo voi? Fatemi sapere cosa ne pensate e sopratutto se vi piace il capitolo. xx

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Capitolo 24
*** Court ***


*One week later*

Sembrava come se la mia faccia fosse in una smorfia permanente per un lungo tempo. Mallory era scomparsa. L'intero Regno Unito pensava che fosse morta. E che io l'avessi uccisa. E questo perchè avevo fallito il test con il poligrafo.

Queste cose non erano ancora affidabili. Ma il mio fallimento era appena sufficiente per rendermi il primo sospettato e delle false e incomprese testimonianze mi mandarono in tribunale.

Stavo per perdere e finire in galera. Arielle, Niall e la mamma di Mallory mi fissavano dalle panche di legno su cui erano seduti.

Il procuratore parlò con voce chiara e sofisticata come uno strato di acciaio duro e freddo. Le sue parole erano solo un sottofondo per me. Non le stavo più dando molta attenzione.

I miei occhi si posarono su Arielle, la migliore amica di Mallory, l'unica che aveva capito l'ossessione di Mallory e si fidava di più. Che traditrice.

Le lacrime le rigavano il viso e Niall la teneva stretta e disegnava dei cerchi sul suo braccio cercando di rilassarla, vedendo solo tristezza, ma continuava ad avere un espressione impassibile sul volto. Fui l'unico a notare quanto lui e Arielle si fossero avvicinati a causa del rapimento di Mallory. I suoi occhi erano puntati su di me, i suoi occhi freddi.

Tornai a dare retta al procuratore, che stava ancora dicendo delle bugie sul mio conto. La giuria continuava ad annuire, mandandomi degli sguardi freddi e borbottando tra di loro.

Ecco quando sono scattato. Tutto per un boato, dalle bugie del procuratore, la giuria che borbottava, agli insulti che mi venivano fatti dal pubblico. Mallory era troppo preziosa per perderla. Troppo preziosa per ferirla. Troppo preziosa per essere separata da me. Poteva essere davvero morta?

Saltai in piedi, spingendo via gli uomini che cercarono di trattenermi. Tirai le manette e un suono disumano uscì dai miei polmoni per poter mandare via tutte le emozioni che avevo dentro. Il dolore, la rabbia e l'angoscia. Il rumore si sentì in tutta la stanza, interrompendo la tensione che c'era nel tribunale.

Caddi in ginocchio per la sconfitta e le lacrime iniziarono a scendere dagli occhi che adesso erano chiusi e ad un tratto sentii un ago entrare nel mio braccio e l'oscurità e l'intorpidimento prese il sopravvento sul mio corpo.

 
***
Volevo ringraziarvi per il vostro sostegno e per tutto quello che avete fatto per me, senza di voi non sarei mai andata avanti con questa storia. Mi dispiace tantissimo lasciarvi. Comunque grazie mille a tutte.
Mi ero quasi dimenticata di tradurre l'ultimo capitolo. Sono stata piena di impegni oggi, per fortuna che il capitolo era molto piccolo e sono riuscita a tradurlo adesso.
La storia finisce con molta suspense.
Cosa sarà successo ad Harry? Tra Arielle e Niall nascerà qualcosa? Aveva ragione Harry a dire che loro si stanno avvicinando a causa del rapimento di Mallory? Arielle sarà abbastanza forte per continuare a credere nell'innocenza di Harry?
L'autrice ci ha lasciata con molte domande, quali sarebbero le vostre risposte a queste domande?

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Capitolo 25
*** ATTENZIONE A ME! ***














Controllando la storia scritta dalla ragazza inglese ho letto che non è finita, infatti dice che aggiornerà al più presto. Quindi, niente paura, la storia continua. Dobbiamo solo aspettare che la vera autrice aggiorni.
Nel frattempo a chi potrebbe interessare, io continuerò ad aggiornare la mia seconda storia.




Al prossimo capitolo. xx










 

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