Convergence

di ryuga hideki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Inizio ***
Capitolo 2: *** Tinfoil ***
Capitolo 3: *** Night Of The Hunters ***
Capitolo 4: *** Runaway ***
Capitolo 5: *** Do Or Die ***
Capitolo 6: *** Powerless ***
Capitolo 7: *** Lies, Greed and Misery ***
Capitolo 8: *** The Story ***
Capitolo 9: *** And One ***
Capitolo 10: *** AVVISO ***



Capitolo 1
*** Inizio ***


EHILA!!! QUESTO CHE SEGUE è UN ASSAGGIO DI QUELLO CHE POTETE TROVARE NEI PROSSIMI CAPITOLI! è GENERE FANTASY E SPERO VI GARBI!
BUONA LETTURA!






 

 

-Non cambiare mai, promettilo!- esclamò la bambina un po' imbarazzata.

-Ci proverò...- rispose timidamente il giovane principe, coetaneo della tenera bimba.

-Io credo in te!- gli sorrise, prendendogli la mano.

 

Di colpo si svegliò tutto sudato, mettendosi seduto sul letto cercando di regolarizzare il respiro. Si asciugò la fronte e poi si guardò le mani. Faceva sempre lo stesso sogno, lui da piccolo insieme alla sua amichetta. Gli faceva schifo come ricordo, gli dava solo il voltastomaco. Si alzò dal letto un po' scazzato e con tanta nausea addosso. Chiamò in modo brusco il suo fidato cameriere ed aspettò.

-Dov'è Anna?- chiese con quel suo tono acido da sembrare lava avvelenata.

-E' andata in paese, Sire-

-Senza il mio permesso, come al suo solito fa di testa sua, quella lurida cagna!- esclamò irritato e sull'orlo di una crisi di ira, mentre si spogliava per andarsi a lavare. -Fate che il mio bagno sia pronto fra due, e ripeto DUE, minuti! E trovatemi Anna immediatamente!!! E' un ordine!!!- ordinò al cameriere alzando la voce.

-Subito!- s'inchinò ed uscì dalla stanza lasciando solo il Re Shinoda.

Il giovane sovrano si guardò allo specchio prima di spogliarsi del tutto ed infilarsi l'accappatoio di velluto rosso per raggiungere il bagno.

 

Quella maledetta! Giuro che la faccio secca un giorno di questi! Cosa, cazzo, le costa chiedere il permesso di uscire anche se la risposta è sempre e comunque un secco N O?

 

Appoggiò le mani sul tavolino di legno chiaro cercando di controllarsi dato che i suoi occhi erano diventati rossi per la rabbia. Fece un respiro profondo e si calmò abbastanza da scacciare via l'incazzatura. Si spogliò completamente ed andò in bagno.

 

 

Nel frattempo fuori dal regno di Mike, un giovane e bellissimo ragazzo, da occhi azzurri come l'oceano e viso angelico, era in giro per il bosco con suo fratello maggiore altrettanto bello con occhi verdi tendenti all'oro verso l'iride, un fisico ben piazzato ma con l'unico difetto di essere leggermente basso.

-Stai bene?- chiese il maggiore un po' preoccupato, tenendo la mano sull'elsa della spada.

-Me l'hai chiesto cinque minuti fa...- rivelò l'altro con un dolcissimo sorriso sulle labbra.

-Scusa... Sono un po' preoccupato per te, tutto qua!-

-Lo so. Non devi scusarti- gli strinse la mano per lasciargliela qualche secondo dopo ed andare un po' più avanti.

-Stai attento!-

-Sì!- rispose il giovane quasi sul ridere. Poco dopo, però, sfiorò con la spalla un ramo di un albero ed ebbe una visione. Gli occhi gli diventarono tutti bianchi, seguito poi dall'intero corpo che via via stava diventando dello stesso colore della neve. Il respiro incominciò a mancargli, sentendosi quasi svenire.

Nella sua mente vagavano immagini confuse di un bambino che piangeva ed urlava; un uomo terribile che lo maltrattava e poi tanta luce e tanto, forse troppo, caldo. Non riusciva a respirare e nemmeno a muoversi; era come se fosse intrappolato in quelle immagini piene di terrore e caos. Non riusciva nemmeno a sentire suo fratello che lo chiamava disperato mentre cercava di raggiungerlo prima che svenisse. Poco prima che il più vecchio si fosse avvicinato abbastanza per poterlo afferrare, uno sconosciuto lo prese in ostaggio puntandogli un coltello alla gola.

-Stai fermo lì o lo ammazzo!-

-No, ti prego!-

-Allora abbassa la guardia!- nel momento in qui disse queste parole, strinse di più al suo petto il giovane veggente la quale ebbe una visione ancora più potente della precedente, facendolo svenire tra le sue braccia. Lo sconosciuto lo guardò un po' terrorizzato, come un cucciolo spaventato. -Io...io non ho...- lo appoggiò delicatamente a terra e lo guardò.

-Oddio! No!- esclamò preoccupato il fratello della vittima che si avvicinò in fretta e furia, soccorrendo il più piccolo. -Ehi!- gli accarezzò una guancia e gli spostò i capelli dal viso. -Dai...dai! Svegliati!-

Lo sconosciuto li guardò un po' confuso e spaventato. Avrebbe voluto fare qualcosa, ma non sapeva cosa.

-Posso aiutarvi? Posso fare qualcosa?- gli chiese.

-No... non possiamo fare niente, deve svegliarsi da solo- strinse al petto il semi-cadavere del fratellino.

-C..cosa? Ma non possiamo! Ci deve essere qualcosa! Sembra un cadavere!-

-LO SO!!! Ma non possiamo fare niente! Ok?- si sfogò quasi in lacrime.

 

 

In tanto al palazzo il Re, dopo aver fatto il suo rilassante bagno caldo, ricevette nella stanza del trono la sua serva Anna.

Era seduto sul suo trono, ereditato dal padre Muto, di velluto rosso. Indossava uno di quei bellissimi vestiti stralussuosi e fatti anche loro di velluto. Aveva le gambe accavallate con le braccia appoggiate sui braccioli della poltrona di cui una mano reggeva il suo viso.

-Oh! Finalmente ti posso vedere a palazzo, Anna!- disse scandendo per bene il nome della ragazza, la quale si avvicinò un po' imbarazzata e tenendo la testa bassa.

-Mi...mi spiace...-

-Non ho detto che puoi parlare! Devi stare zitta! Puoi aprire quella cazzo di bocca che ti ritrovi solo quando te lo ordino io, sono stato chiaro?- chiese ironico con un tono acidissimo, più acido di un limone e più tagliente di una katana.

La ragazza non rispose, si limitò solamente ad inginocchiarsi davanti al suo Re come segno di sottomissione e profonda fedeltà.

-Ora, avvicinati a me...- ordinò con tono calmo, ma che faceva rabbrividire ugualmente.

La serva gli si avvicinò timidamente, tenendo sempre la testa bassa come segno di rispetto ed inferiorità. Rimase davanti a lui guardandolo con la coda degli occhi e sentendosi morire di paura. L'affascinante Re si alzò e le si avvicinò all'orecchio per poterle sussurrare qualcosa.

-Stupida...- disse con un sorriso malefico sul volto. La guardò con odio e disprezzo, uno sguardo terribile, il più disgustoso che riuscite ad immaginarvi. Le strappò un po' il vestito, scoprendole la parte sopra del corpo, e le diede uno schiaffo con il dorso della mano, uno di quelli pesanti da farti cadere per terra. -DOVREI UCCIDERTI PER IL TUO MANCATO RISPETTO NEI MIEI CONFRONTI!-

La ragazza si coprì le nudità con un braccio, mentre con l'altra mano si puliva il labbro sporco di sangue e lo guardava terrorizzata a morte. Tremava più di una foglia, aveva talmente tanta paura che non riusciva a muoversi e nemmeno ad aprire la bocca.

-Sparisci... Togliti dalla mia vista!- ordinò, lasciandosi cadere sul trono. La serva, senza farsi ripetere le cose due volte, si alzò un po' barcollante e scappò via in lacrime.

 

Stupida donna! Stupida serva! Stupida Anna! Non fa altro che istigarmi! Sarà la decima volta in una settimana che succede una cosa del genere! Mi domando il perchè sia ancora qui e non sia scappata a gambe levate! Se lo farà di nuovo giuro che le spezzo quel suo candido ed esile collo che ha!

 

La giovane si rifugiò nel suo misero buco in cui alloggiava nel palazzo. Vi era solo un misero e scomodo letto con uno straccio di coperta. Vi si sedette sopra e si strinse, posando una mano sulla bocca e medicandosi la ferita grazie al suo potere curativo.

Sapeva che se sarebbe rimasta lì il suo Re l'avrebbe ammazzata, ma lei non aveva intenzione di andarsene. Non poteva farlo. Aveva fatto una promessa ad un bambino non molto tempo fa e anche a sé stessa. Non poteva scappare. Avrebbe mantenuto la sua parola anche al costo della sua stessa vita. 

 


CHE VE NE PARE DEL PRIMO CAPITOLO? TROVERETE UN SACCO DI COSE MOLTO STRANE NEI PROSSIMI CAPITOLI! TUTTO PER VIA DELLA MENTE CONTORTA CHE MI RITROVO! AVVISO CHE PUBBLICHERò UN CAPITOLO OGNI MESE (UNO O DUE AL MESE) QUESTO PERCHè IN CONTEMPORANEA STO SCRIVENDO UN LIBRO E QUINDI PRIMA VIENE LUI E POI LA FF! (per non parlare della scuola! che l'anno prossimo è l'ultimo anno!)
COMUNQUE VOGLIO SAPERE DA VOI CHE AVETE LETTO COSA NE PENSATE DEL PRIMO ACCENNO DELLA STORIA E COSA PENSATE SUCCEDA IN SEGUITO!

A presto!

Ryuga

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Capitolo 2
*** Tinfoil ***


Ecco il nuovo capitolo! Spero vi piaccia!! Buona Lettura!!!









TINFOIL



Il corpo stava diventando sempre più freddo con il passare del tempo ed erano già passati un paio di minuti da quando il veggente era svenuto. Sembrava un vero e proprio cadavere e la cosa non faceva molto piacere al fratello che si stava disperando lentamente, interiormente. Faceva finta di essere calmo di fronte allo sconosciuto. Provava un po' di odio nei confronti di questo ragazzo che aveva preso in ostaggio, per qualche secondo, il suo adorato fratellino. Era colpa sua se era successo tutto ciò. Avrebbe voluto farlo a pezzettini, ma non voleva staccarsi da quel corpo freddo.

 

-Dobbiamo fare qualcosa...- interruppe il silenzio lo straniero.

-E cosa? Ti ho detto che non possiamo fare niente...-

-Ci deve essere qualsiasi cosa che possiamo fare! Oppure vuoi vederlo morto?- gli chiese, alzando un po' il tono di voce.

-No... NO! CERTO CHE NON VOGLIO!-

-Allora dobbiamo fare qualcosa!- rimase per qualche istante in silenzio per poi riprendere a parlare sopraffatto da un colpo di fulmine. -Ci sono!- l'altro lo guardò un po' spiazzato, non capendo che intenzioni avesse lo straniero.

-Che intendi dire?-

-So cosa fare! Devi farti un taglio sulla mano ed uno a lui sul petto, niente di troppo profondo. Per il resto ci penso io!-

-Come posso fidarmi?-

-Hai altra scelta, forse?-

-No...- rispose con tono da chi sapeva di aver perso, o per meglio dire, da chi sapeva che non aveva altra scelta se non fidarsi di uno che aveva conosciuto da pochi minuti. Fece quello che gli aveva detto di fare. Sbottonò la camicia bianca e tutta ricamata del fratello; gli fece un taglietto sul petto e poi se ne fece uno sulla mano che appoggiò sopra il sangue del giovane veggente. Poi fissò lo sconosciuto cercando di capire cosa avesse in mente di fare adesso. Il giovane e straniero ragazzo si avvicinò con la propria mano su quella dell'altro. Chiuse gli occhi facendo un respiro profondo cercando di liberare la mente il più possibile. Incominciò a sussurrare delle parole poco comprensibili e in una lingua sconosciuta. All'improvviso la propria mano si illuminò appena di una luce chiara e calda, aprì gli occhi i quali erano diventati di un viola acceso. Sembrava che fosse posseduto da qualche strano spirito o forza mistica da confondere il ragazzo vicino a lui, lasciandolo incredulo e stupito. Pian piano il viso del veggente prese ad avere un colorito più umano rispetto a com'era prima. Le guance iniziarono a tornargli rosee e le labbra si tinsero di un leggero rosso acceso. Poco dopo la luce, che proveniva dalle mani dello straniero, si spense lasciandolo un po' senza forze. Tutto tornò come prima, come se non fosse successo nulla. Qualche secondo dopo il giovane veggente si svegliò, aprendo lentamente gli occhi. Vide suo fratello che, preoccupato e allo stesso tempo sbalordito, era vicinissimo al suo viso e sbatteva ripetutamente le palpebre.

-Oddio! Sei salvo! Stai bene?-

-Sì...- sussurrò appena, mettendosi seduto per poi alzarsi in piedi aiutato dal fratello. Si guardò intorno e vide lo straniero davanti a sé. Gli sembrava di aver già visto quel volto, gli sembrava qualcuno di famigliare. I sottili occhi di un castano scuro e profondo che comunicavano smarrimento e malinconia; la bocca grande incorniciata da labbra sottili e rosse; le orecchie leggermente a sventola che, però, erano armoniose sul suo viso. I capelli corti e un po' ricci dello stesso colore del petrolio e qualche tatuaggio visibile sul corpo, specie quelli sulle braccia, due fiamme blu e rosse.

Il fratello maggiore si mise tra i due sguainando la spada e puntandola contro lo straniero.

-Sparisci o ti uccido! Ti ucciderò se osi di nuovo toccarlo!- finito di dire ciò, la mano del fratellino si posò sulla spada, facendogliela abbassare.

-Non ti preoccupare, non mi farà niente- disse l'altro con un tenero sorriso sulle labbra ed avvicinandosi allo straniero. -Non farebbe del male nemmeno ad una mosca...- aggiunse guardandolo negli occhi. -Io sono Jared, Jared Leto e lui...- indicò il fratello. -è mio fratello Shannon!-

-Piacere, il mio nome è Chester Bennington- si presentò inchinandosi come se fosse davanti ad un principe, imbarazzando Jared e facendo provare disgusto a Shannon.

-Non c'è bisogno che fate tutte queste onoranze...- disse il giovane veggente con le guance rosse e vedendo il suo interlocutore mettersi composto.

-Senti un po'...- si intromise Shannon con aria da rozzo, ma allo stesso tempo fine. -Che volevi da noi?- gli chiese con aria da beffardo e da superiore, mettendosi le mani sotto le ascelle.

-Avete una cosa che mi interessa... un amuleto. Lo voglio. Mi serve.- rispose con tono molto sicuro di sé, facendolo spazientire ed irritare un tantino si preparò a rispondergli a modo, ovvero prendendolo a mazzate; ma poco prima che la situazione potesse degenerare, intervenne Jared.

-Va bene, l'amuleto sarà tuo, ma ad una condizione... Vieni con noi, ci puoi essere d'aiuto e molto utile con il tuo potere- detto ciò seguì un momento di silenzio in cui i due si guardarono negli occhi come se stessero comunicando con lo sguardo. Chester lo stava guardando con la sua solita espressione persa, malinconica ma con un pizzico di sensualità, mentre Jared ricambiava con una allegra, imbarazzata e molto sicura di sé.

-Ehilà! C'è nessuno? Qualcuno mi dice che succede? Jared, sei ancora connesso?- smorzò il silenzio l'unico escluso dei tre che non capiva quale fosse il piano del fratellino.

-Ok, accetto!- esaudì Chester dopo aver analizzato per bene gli occhi azzurri e profondi di colui che gli stava di fronte.

-Perfetto! Possiamo metterci in viaggio!-

 

Sistemato ogni cosa e preso tutto quanto avessero appoggiato per terra, si misero in viaggio. Ad aprire la fila era lo straniero che sembrava conoscere perfettamente quelle terre e poi a seguire vi erano i due fratelli che camminavano fianco a fianco. Era pomeriggio presto e il sole era ancora alto in cielo che illuminava ogni angolo del bosco. Il vento passava tra gli alberi emanando un incantevole melodia che faceva da sottofondo alla loro impresa insieme al canto degli uccelli. Era appena arrivata la primavera e la natura stava rinascendo a poco a poco, ma ancora l'aria aveva quel suo tocco freddo che faceva da contrasto al calore del sole.

I due fratelli stavano camminando con calma, stando dietro al loro nuovo compagno di avventura. Jared lo stava guardando con aria entusiasta e felice, lo stava analizzando per bene ad ogni centimetro. Era contendo di aver fatto conoscenza con qualcun altro e di avere un nuovo componente al di fuori di suo fratello. Allo stesso tempo, però, aveva la testa piena di domande, una tale confusione che non riusciva a riordinare. La visione che aveva avuto qualche momento prima gli aveva lasciato molti dubbi. Voleva scoprire e saperne di più, allo stesso tempo voleva conoscere a pieno il nuovo amico di avventura. Per quanto riguardasse Shannon, invece, non faceva altro che guardare in malo modo il nuovo arrivato. Di certo Chester non era entrato nelle loro vite nel miglior modo possibile e per questo non aveva fatto buona impressione al più vecchio del gruppo. Non lo sopportava per quello che aveva fatto al fratello e ancora di più gli dava fastidio il suo comportamento, o forse detestava non conoscere delle cose di cui erano a conoscenza solo Jared e l'altro.

-Si può sapere che ti è saltato in testa, Jared? Perchè l'hai fatto venire con noi?- gli chiese con tono da rimprovero ed a bassa voce, guardando il fratello e poi quello che gli stava davanti.

-Ci può servire. Ha un potere molto forte, per quanto ne sappia- rispose continuando a guardare il nuovo compagno.

-E che potere ha?-

-Oh, non te lo dico! Lo scoprirai più avanti, eheh-

-Stronzo! Non è giusto! Voglio sapere! E poi non lo conosciamo nemmeno bene! Potrebbe ammazzarci nel sonno!-

-Appunto per questo ho intenzione di conoscerlo meglio e come ho già detto non è uno aggressivo, per lo meno se non gli fai niente, quindi vedi di stare buono e non farlo arrabbiare-

-Tu! Sempre che ragioni con quel tuo modo da veggente e da crocerossina!- sbruffò, assumendo una posizione e sguardo da bambino capriccioso. All'affermazione del fratello, Jared diventò lievemente rosso un po' per rabbia e un po' perchè si sentiva offeso nell'essere definito “crocerossina”.

-Io non ho atteggiamenti da crocerossina!!!- esclamò irritato ed andando verso Chester. Quando gli fu vicino, si schiarì la voce e prese a parlare. -Sembra che voi conosciate bene questi boschi, vivete nei paraggi?-

-Non proprio. Si può dire che giro senza meta-

-Oh, quindi siete un ramingo! Da dove venite? Se posso sapere...-

-Da un regno molto lontano, Aldalómë* si chiama... E voi?- chiese guardandolo con la coda degli occhi e spostando con una mano alcuni rami.

-Non lo so. Ero troppo piccolo quando sono successe tante cose brutte e sono passati tanti anni da quando ho lasciato il mio villaggio. Sono in viaggio da parecchio tempo...- rivelò con tono malinconico e posando lo sguardo sul soffice manto di foglie. Il giovane ramingo lo guardò un po' dispiaciuto, aveva toccato un tasto dolente senza nemmeno saperlo. Si morse il labbro sentendosi in colpa e sapendo che, dietro di loro, Shannon li stava guardando e lo stava ammazzando con gli occhi. Gli appoggiò una mano sulla schiena per dargli un po' di conforto e mostrandogli un tenero sorriso che lo fece stare subito meglio.

-Che poteri avete, oltre a quello delle premonizioni?-

-Sono un mezzo elfo e mutaforma, riesco a trasformarmi in qualsiasi cosa ad eccetto degli animali-

-Wow! Potente! E quindi sei un incrocio di razze?- chiese eccitato come un bambino di fronte alle caramelle.

-Sì, mio padre elfo e mia madre umana... e dato che sono un misto di razze, ho anche la capacità di volare, mi escono delle ali dalla schiena quando voglio-

-Forte!!! E vostro fratello?-

-Beh, lui...- non fece in tempo a finire di parlare, quando il fratello lo interruppe per proseguire.

-So parlare di me stesso da solo, grazie... comunque, sono anche io un mezzo elfo, ovviamente. Domino l'arte del fuoco e ho i sensi ultrasviluppati. In più riesco a percepire il pericolo, ma non so perchè con te non ha funzionato...- lo guardò severo cercando di capire qualcosa di più su di lui senza, ovviamente, riuscirci.

-Siete forti entrambi!-

-Tu che poteri hai?- gli chiese Shannon.

-Perdonate mio fratello e la sua scortesia nel darvi del tu...- disse imbarazzato.

-Non importa, anzi diamoci del tu pure noi due! Comunque, sono stato allevato da uno degli ultimi stregoni rimasti in circolazione, uno dei tre...-

-E poi?-

-E poi è meglio se continuiamo il nostro viaggio senza troppi rallentamenti- rispose con un sorrisetto da stronzetto aumentando il passo e lasciandoli un po' indietro.

 

 

Nel frattempo nelle Terre di Alkar**, nel Regno di Andúril***, il re Mike era in camera sua che si preparava per fare il suo bagno caldo prima di andare a letto. Era, ormai, sera tardi lì, nelle lontane Terre Brillanti. Il cielo era di un blu chiaro e ancora si riusciva ad intravedere qualche sfumatura rossa.

Il giovane Re si stava guardando allo specchio, di preciso stava fissando la cicatrice che aveva sul petto. Due piccoli, ma dolorosi, buchi marchiavano il suo splendido torace. Si passò un dito sulla ferita, assumendo uno sguardo pieno di odio. Qualche secondo dopo bussarono alla porta e, dopo aver ricevuto il permesso, entrò nella stanza Anna la quale, vedendo il suo Re col petto scoperto, chiuse immediatamente gli occhi diventando rossissima per l'imbarazzo.

-Perdonatemi, Sire... Volevo avvisarvi che il vostro bagno è pronto...- disse con tono dolce ed inchinandosi.

-Sì, arrivo...- si mise la vestaglia di velluto e si recò presso il suo lussuoso bagno. Passò tutto il tempo a rilassarsi e a pensare al suo passato, presente e futuro. Aveva voglia di ammazzare qualcuno con le sue stesse mani, pur di sfogare la sua rabbia per quello che aveva passato. Ma non poteva farlo, non ancora. Doveva aspettare. Doveva aspettare che i suoi soldati gli facessero sapere qualche cosa riguardo alla missione segreta che gli aveva affidato, dopo di che avrebbe potuto sfogarsi come meglio gli pareva, ma doveva aspettare.

Quando ebbe finito di fare il bagno, andò in camera sua trovandovi Anna intenta nel preparargli il letto per dormire.

-E' tutto pronto, Sire... Potete venire a dormire-

Il re si avvicinò a lei, la guardò negli occhi con acidità e poi si sdraiò sul letto. Non gli ci volle molto ad addormentarsi. Ogni volta che si arrabbiava riusciva a cadere nel mondo dei sogni con molta facilità. La giovane serva, dopo avergli rimboccato le coperte, si sedette sulla sedia vicino al suo giaciglio e lo guardò mentre stava dormendo.

 

Fosse l'ultima cosa che farò, ma io ti salverò... ti renderò libero da tutto ciò che ti opprime... sarai libero e potrai vivere serenamente come non ti è stato concesso fare fino ad ora.

 

Poco dopo si addormentò anche lei sulla sedia. All'improvviso, però, Mike incominciò ad agitarsi nel sonno. Delle gocce di sudore gli scendevano dalla fronte, colandogli fino al collo. Stringeva forte le coperte del letto mentre inarcava la schiena per resistere al dolore. Subito dopo si svegliò agitato ed ansimante, chiamando, con un filo di voce, Anna.

-Anna...!- mugolava a denti stretti. La serva si svegliò di soprassalto e lo guardò un po' spaventata.

-Sono qui! Stai calmo, Mike- gli si avvicinò con tanta premura.

-Fa tanto male!- gemette, mettendosi una mano sopra il petto.

-Ssh, ci penso io- la giovane donna gli posò una mano nel punto preciso in cui aveva la ferita. Si concentrò un poco, la mano le si illuminò, rilasciando un piacevole calore curativo che servì a farlo stare meglio. Mentre gli alleviava il dolore, lo cullava con il suono della sua voce dicendogli che sarebbe stato bene e che tutto si sarebbe sistemato.

Dopo poco, lo spasmo, causato dalla cicatrice del Re, sparì quasi del tutto facendolo calmare.

-Stai bene?- gli chiese con tono dolce ed affettuoso.

-S...sì...- rispose con un filo di voce.

-Bene... riposa, adesso. Io tolgo il disturbo- fece per alzarsi quando venne afferrata da una mano del suo re.

-Resta qui...ho paura che torni...- la guardò con uno sguardo da cucciolo abbandonato ai quali, Anna, non riuscì a dire di no. Si sdraiò vicino a lui e lo accolse tra le sue braccia, coccolandolo e riempiendolo di affetto per farlo riposare serenamente.



 


I nomi che ho scelto per le ambientazioni sono elfiche e questi sono i significati:

Aldalómë* alberi della notte

 

 Alkar** brillantezza, splendore 

 

Andúril*** fiamma calante

Comunque, che ne pensate? spero vi sia piaciuto! e vi prego, lasciate qualche commento, critica....qualsiasi cosa! così mi stimola a continuare la storia, se no va a finire che non la finisco. fatemi sapere!

A presto!!

Ryuga

 

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Capitolo 3
*** Night Of The Hunters ***


RIASSUNTO DEL CAPITOLO PRECEDENTE!

Jared si è ripreso grazie all'aiuto di Chester che si è unito a Shannon e co per aiutarli a trovare una cura per Jared, in cambio dell'amuleto che hanno i due fratelli. Jared e Shannon sono mezzielfi con poteri molto fighi. Chester ha un potere di cui ancora non si sa nulla.
Mike in tanto si è scoperto che sta male (non si sa bene cos'abbia) e Anna lo aiuta nel alleviare il suo dolore e si addormentano insieme.
 
NIGHT OF THE HUNTERS
 

 

 

Il sole stava tramontando, il cielo si era tinto di una miscela meravigliosa di colori che andava dal rosso profondo al blu più intenso. Si iniziavano ad intravedere le prime stelle che illuminavano l'orizzonte con la loro luce chiara. La temperatura stava lentamente scendendo, lasciando posto ad una brezza fredda e quasi autunnale che penetrava nei loro corpi facendoli rabbrividire leggermente. Erano da ore che camminavano in cerca di uno luogo adatto dove fermarsi a riposare e passare la notte.

-Qui potrebbe andare bene!- esclamò Chester dando un'occhiata intorno per controllare se non ci fossero pericoli. -Possiamo fermarci qui per stanotte!-

-Ok! Io vado in cerca di cibo! Tu, Jared, vai a cercare della legna con Chester?- gli chiese, inutilmente perchè sapeva già la risposta, al fratellino.

-Sì! Vai tranquillo a cercare da mangiare! Ho tanta, tantissima fame!- gli disse mostrandogli un enorme sorriso.

-Ok, se succede qualcosa...urla e sarò subito da te!-

-Ho detto che puoi stare tranquillo- gli rispose ridendo un poco e dandogli un bacino sulla guancia. -Starò bene, puoi starne certo!-

-Ok... allora io vado...- concluse, guardando un po' male l'altro compagno per poi correre, silenziosamente, via.

-Bene! Andiamo?- domandò Jared mettendosi le mani sui fianchi, mostrandogli un visino da furbetto.

-Ok... stammi vicino!-

S'inoltrarono nel bosco in cerca di qualche buon pezzo di legno da ardere per tutta l'intera notte. Alle spalle di Chester, c'era Jared che lo guardava sospirando e facendosi mille e mille domande sul nuovo amico che avevano incontrato. Voleva conoscere ogni cosa di lui, perchè sapeva che il loro incontro non era stato puramente casuale. Era consapevole che il destino aveva unito le loro strade per qualche strano motivo, una ragione sicuramente più grande di loro due e dell'intero universo messi insieme. Oramai aveva imparato a credere che ogni cosa che accade nella propria vita è dovuta a qualche fine più grande ed importante, che tutto ciò che succede è per qualche motivo. Aveva imparato, anche a proprie spese, che nulla accade per caso e perciò voleva sapere il perchè questo bellissimo ragazzo fosse entrato nelle loro vite così all'improvviso e che genere di ruolo avesse nella loro storia.

Si morse le labbra, alzò il passo e lo raggiunse al suo fianco guardandolo con la coda degli occhi, mettendosi le mani dietro la testa.

-Aaallooora... Chester... se sei entrato nel mio destino e quello di mio fratello ci sarà stato un valido motivo!-

-E' stato solo un caso, nulla di più...- rispose con aria un poco indifferente e leggermente distaccata.

-Non esiste il caso. Lo so per esperienza. Nulla è affidato al caso, nemmeno la sorte stessa! Il caso non esiste. Tu sei entrato di colpo nella mia vita per un motivo...e per quanto posso percepire tramite i miei sensi, questo motivo è anche importante. Con ciò... dimmi di più su di te, ramingo di Aldalómë. A che Terre appartiene il tuo Regno?-

-Alle Terre di Alkar, quelle che stanno a sud del continente-

-Ne ho sentito parlare! Dicono che sia un posto meraviglioso, quasi un paradiso terrestre in cui, nei tempi antichi, regnava pace e serenità-

-Hai detto bene, regnava. Ormai non è più il posto che raccontano gli Elfi o chiunque vecchio saggio del continente-

-Cos'è successo?-

-Il sovrano di quelle Terre era molto malvagio, portava dolore e disperazione tra i popoli e sudditi. Si viveva in miseria, non c'era nulla da mangiare perchè tutto, o per la maggior parte, era in mano al re. Ora non so chi sia il nuovo sovrano...sono andato via quando ero ancora piccolo...-

-E i tuoi genitori? Che fine hanno fatto?- si mise una mano sul cuore con uno sguardo dispiaciuto.

-Non lo so... Non m'importa più di loro- rivelò, raccogliendo qualche pezzo di legno. -E te? Da dove vieni? Chi sono i tuoi genitori?-

Prima di rispondere lasciò passare qualche secondo, il viso gli diventò cupo, posando lo sguardo sul terreno.

-Mio padre era un Elfo di Elerossë*, Regno che si trova nelle Terre ad est, quelle di Elros**. Mia madre, invece, era una Umana che viveva nei boschi e cambiava dimora di tanto in tanto. Mio padre era prossimo ad essere Re del suo Regno, ma s'innamorò di mia madre e quando i Grandi Saggi degli Elfi lo scoprirono li divisero...così mio padre morì per via del suo cuore spezzato, per essere stato allontanato dalla donna che amava, mentre mia madre...è morta anche lei. Non ricordo esattamente cosa sia accaduto, so soltanto che c'era tanta confusione e che io e mio fratello siamo scappati quando eravamo ancora piccoli. Lui si è preso cura di me come se fosse mio padre e mia madre, oltre che mio fratello... Non so dove vivevamo. Non ho ricordi di quel periodo e non riesco a capire il perchè...- si fermò per qualche istante per avere tempo di respirare ed impedire alle lacrime di bagnargli il viso. Si abbassò ed accarezzò i petali di un fiore con estrema delicatezza, sapeva che Chester lo stava guardando con aria mortificata, non voleva vederlo in volto per evitare di scoppiare a piangere davanti a lui. -L'unica cosa che so...è che mio fratello mi vuole davvero bene, che l'amore deve essere vissuto a pieno e deve davvero valere la pena morire per chi si ama...- si alzò, raccogliendo da terra un fiore e rimanendo a guardarlo per evitare di incrociare lo sguardo del compagno. -Non mi dispiacerebbe morire per...- prima che riuscisse a concludere la frase, venne afferrato da Chester che lo strinse in un abbraccio. Rimase spiazzato per qualche istante, lasciando cadere dalla mano il piccolo fiore appena raccolto. Si morse il labbro e scoppiò a piangere, cercando di controllare i singhiozzi. Lo strinse forse aggrappandosi alla sua maglietta come se non volesse lasciarlo andare via. Si sentiva al sicuro tra le sue braccia e provava una sensazione piacevole. Gli sembrava di essere stretto da qualcuno di famigliare, aveva la sensazione di aver già conosciuto molto affetto da lui, come se si stesse trattando di un deja vù; eppure era molto certo di non averlo mai visto prima d'ora. Era sicuro che fosse uno sconosciuto incontrato poche ore fa, ma in quel momento non gli importava. Voleva solo che Chester lo continuasse a tenere stretto a sé e lo consolasse proprio come stava facendo. Se avesse potuto, avrebbe fermato il tempo in quell'istante per poter rimanere per l'eternità in quel modo.

Si calmò pian piano ascoltando il ritmo del battito del suo cuore, che in modo armonioso pulsava contro il proprio petto, come se il cuore di Chester fosse dentro al proprio torace. Si staccarono appena e si guardarono negli occhi. Jared arrossì vistosamente abbassando lo sguardo sentendosi leggermente a disagio, mentre l'altro gli asciugava le guance bagnate dalle lacrime versate.

-Stai bene?- gli chiese teneramente con una voce profanda.

-S..sì...- gli rispose con un filo di voce per via dell'imbarazzo che stava provando.

-Torniamo indietro, abbiamo abbastanza legna per un po'...-

S'incamminarono per tornare al posto in cui avevano deciso di sostare per la notte, accesero il fuoco e gli si sedettero vicino mentre aspettavano il ritorno di Shannon con la cena. Il mezzoelfo aveva lo sguardo pensieroso e fisso sul focolare che rifletteva su molte cose, mentre Chester lo guardava con la coda degli occhi pronto a rompere quel momento di silenzio che si era creato. Fece un respiro profondo e poi si voltò verso di lui con aria incuriosita.

-Cosa sai delle visioni che vedi? Cosa hai visto?- Jared ritornò con i piedi per terra e si voltò verso di lui con uno sguardo confuso. -Cosa sai?Cosa hai visto?- richiese, capendo che l'amico non era stato molto attento precedentemente.

-Ecco...sentivo delle urla, un bambino che urlava e chiamava i suoi genitori. Prima non riuscivo bene a capire, poi ad un tratto si è fatto tutto più chiaro e nitido. La voce del bimbo era ben comprensibile, c'era una città in fiamme e un uomo su un cavallo che rideva come un pazzo, portando via il ragazzino. Questo è la mia visione ricorrente...-

-Capisco...sei riuscito a capire di che cosa si tratta?-

-Non ancora... però questa volta ho avuto anche un'altra visione- lo guardò con uno sguardo penetrante. -Un altro bambino, non era lo stesso di prima, avevano voci diverse. Questo qui era trattato male dalla sua famiglia, gli erano successe cose brutte. Di notte piangeva rannicchiato in un angolo della casa. Poi è scappato ed ha imparato ad usare la magia...- Chester sgranò appena gli occhi, si voltò verso il fuoco e rimase in silenzio stringendo i pugni. -Quel bambino eri tu, non è così?-

Annuì, mordendosi il labbro ed assumendo un'espressione priva di emozioni, o per lo meno così sembrava anche se, invece, facendo molta attenzione si riusciva a notare un velo di tristezza, disgusto e malinconia in quei occhi scuri e profondi. Jared gli prese la mano e gliela strinse dandogli conforto. Non voleva fare domande, o meglio avrebbe voluto, ma si controllò dal non chiedere. Sapeva che non erano cose piacevoli da ricordare, tanto meno da raccontare; così decise di rimanere in silenzio facendogli capire che per qualsiasi cosa avesse bisogno poteva contare sulla sua presenza. Preferiva che fosse lui, di sua spontanea volontà, a parlargli della sua vita senza aver bisogno di fare domande. Voleva ottenere la sua fiducia in questo modo, senza essere invadente.

-Mio padre mi ha sempre dato la colpa della morte di mia madre. Ha sempre pensato che fossi stato io ad ucciderla con il mio potere... Appena aveva l'occasione si prendeva gioco di me e mi trattava come se valessi meno di zero, come se non contassi nulla e non fossi suo figlio. Non si è nemmeno interessato alla mia scomparsa di un giorno, quando un uomo mi ha preso e stuprato per una notte e due giorni senza sosta. Non ha nemmeno soccorso suo figlio che ritornava a casa barcollante e sanguinante dopo essere stato violato violentemente... A sette anni sono scappato di casa, una notte senza nemmeno pensarci più di tanto ho preso poche cose e me ne sono andato mentre dormiva. Da quel giorno non l'ho più visto...- gli rivelò con voce rotta.

Il mezzoelfo rimase un po' shoccato da tale rivelazione. Sapeva che gli erano capitate cose brutte, le aveva viste, ma non pensava che fossero così tanto orribili e meschine. D'istinto lo abbracciò, stringendolo forte al suo petto e gli accarezzò i capelli.

-Da adesso...siamo noi la tua nuova famiglia. Non sarai più solo, te lo prometto!-

Chester trattenne le lacrime a stento, continuando a respirare profondamente per calmarsi. Dopo poco si staccò guardandolo negli occhi ed accennando ad un sorriso tenero, subito dopo tornò Shannon con in mano una coppia di conigli.

-La cena è servita!!! Ecco qui! Ho catturato una coppia di conigli!- disse, mostrando ad entrambi il trofeo che era riuscito a catturare.

-Bene! Adesso li puliamo e li mangiamo!. Si alzò Chester e gli si avvicinò.

-Che schifo! Io non mangio quelle cose! Bleah! No! No, no, no! Lo sai che non mangio carne!- rimproverò Shannon, alzando leggermente il tono di voce.

-Lo so! Caro fratellino, lo so che non mangi carne! E' per questo che ho fatto tardi! Stavo cercando qualcosa che potessi mangiare! Non è facile trovare qualcosa di commestibile in questi boschi! Non sono come quelli di casa...- si difese concludendo con aria un po' malinconica. Gli mancava casa, sarebbe voluto tornare nel suo ovile, rivedere gli alberi famigliari e gli animali con cui era solito giocare quando era piccolo; ma non potevano ancora fare ritorno in quel magnifico posto perchè dovevano trovare una cura per Jared. -Comunque ho trovato dei funghi e qualche frutto!- glieli diede per poi mettersi a pulire i conigli. Si sedette per terra vicino al fuoco e prese dalla tasca un piccolo coltello. Appena fu pronto a lavorare, avvertì un brutto presentimento nell'aria, si mise sull'attenti guardandosi intorno ed ampliando l'udito. Sentì dei passi provenire da dietro Jared, si voltò di scatto prendendo in mano la spada.

-Cosa c'è?- chiesero gli altri due guardandolo un po' confusi.

-C'è qualcuno che si sta avvicinando!! Chester proteggi Jared!-

Chester tirò fuori la spada e si mise davanti al veggente per proteggerlo, mentre Shannon stava in allerta in direzione del rumore. Ad un certo punto comparve una bellissima e alta donna che indossava un abito nero con le maniche larghe un po' sgualcite, il torso era fatto a modo di corsetto con ricami in pizzo viola. La gonna era semitrasparente che, anche essa molto rovinata, lasciava intravedere i pantaloncini che calzava di sotto. Aveva lunghi capelli neri e lisci, la pelle era un po' scura su cui vi erano dei segni ed un tatuaggio. Sembrava una dea, ma allo stesso tempo sembrava un angelo maledetto pronto ad ucciderti.

-C'è qualcuno che mi sta intralciando la strada, ma poco importa perchè adesso moriranno tutti!- alzò una mano mentre guardava negli occhi Shannon.

 

 

Nel frattempo, al castello del re Shinoda, un soldato corse davanti alla camera del suo sovrano. Bussò, sapendo di rischiare molto la vita dato che stava dormendo, ed aspettò.

-Mmh!!!- aprì lentamente gli occhi, si mise seduto e si alzò. -Chi diavolo mi disturba?- borbottò un po' a bassa voce. Si avvicinò alla porta ed aprì. -Che diamine vuoi a quest'ora? Lo sai benissimo che sto dormendo, Robert!-

-Sì, lo so! Perdonatemi! Non volevo! Ma è davvero importante!- s'inchinò in segno di perdono.

-Parla velocemente!-

-L'abbiamo trovata! Sappiamo dov'è!-

-Dici sul serio?- gli chiese incredulo.

-Sì, sire!-

-Bene! Allora portala da me! Viva! La voglio viva!-

-Come desiderate!- s'inchinò di nuovo e si congedò per poi andarsene via.

Chiuse la porta e tornò a letto senza nemmeno rendersi conto di avere affianco la sua serva Anna che dormiva profondamente.

 

Finalmente dopo anni di ricerca ti abbiamo trovata! Non mi sfuggi!

 

Si sdraiò e notò Anna. Si girò verso di lei e rimase a guardarla senza dire niente e senza nemmeno fare un minimo di rumore. Contemplò il suo volto, spostandole i capelli.

 

Non ci credo che tu sia ancora qui, vicino a me...dopo tutto quello che ti ho fatto... .

 

Sospirò, chiuse gli occhi e si riaddormentò più velocemente di quanto potesse immaginare.

 

 

 

Elerossë* spuma di stelle

 

Elros** schiuma di stelle


 


Ecco il nuovo capitolo! se ci sono errori li correggerò domani perchè adesso non ho tempo! spero vi sia piaciuto!!!

a presto

Ryuga

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Capitolo 4
*** Runaway ***


 

 

 

Erano vicini alla morte ne erano sicuri, o per lo meno così pensavano Shannon e Chester, mentre Jared era sicuro che sarebbe andato tutto per il meglio. Il ramingo era davanti al veggente per proteggerlo da qualsiasi eventuale attacco, mentre il più vecchio della compagnia era pronto per attaccare la giovane ma senza alcun successo. Si sentiva come se fosse intrappolato, come se qualcuno l'avesse legato ad una sedia. Era sotto l'incantesimo della strega che l'aveva ammaliato impedendogli qualsiasi tipo di movimento, ma mantenendogli la mente lucida. Quale e più crudele sortilegio poteva infliggergli, se non quello di essere cosciente durante l'uccisione dei suoi amici e non avere il potere di salvarli? Pura perfidia, era pura perfidia messa in scena da una pazza strega per chissà quale ragione.

La mano della giovane e bella donna incominciò a diventare rosso incandescente ed emanando una strana aurea tutt'intorno. Aveva un sorrisetto perfido sul volto e gli occhi lasciavano intravedere una lieve pazzia.

-Cosa avete da dire come ultima preghiera?-

-Sarà la tua fine, non la nostra!- esclamò Chester impugnando la spada. Le corse in contro cercando di colpirla, ma senza avere successo. Prima che potesse scagliarle un colpo di spada, la donna si smaterializzò dietro Jared prendendolo di mira. Si voltò verso di lei con uno sguardo pieno di stupore, odio e terrore mentre si mordeva il labbro. Non sapeva che fare, la strega aveva giocato bene la sua partita ed era vicina allo scacco matto, vincendo così lo scontro.

-Che farai adesso? Se osi avvicinarti, lui muore; se osi fare qualsiasi altra cosa il tuo amichetto muore. Faccio prima a dire che qualsiasi cosa tu faccia, il mocciosetto muore!-

-Merda! Shannon, dammi una mano!- si voltò verso l'altro.

-Vorrei, ma non riesco a muovermi!-

La giovane scoppiò a ridere sonoramente e di gusto nel vederli in difficoltà.

-Mi spiace, ma sei rimasto da solo, il tuo amico è sotto un incantesimo e non potrà muoversi fino a che non sarò abbastanza lontana, quindi... ho come la sensazione che dovrai cavartela da solo!- concluse, ritornando a ridere. Proprio in quel momento Jared se ne approfittò e le scagliò una gomitata in pieno stomaco, facendola tossire e cadere in ginocchio. Corse via, raggiungendo Shannon e cercando di aiutarlo.

-Shanny! Stai bene?- chiese preoccupato.

-S...sì, più o meno-

La donna, poco dopo, si rialzò più in collera di prima. Aveva uno sguardo da assassina, con gli occhi tutti neri, le unghia più lunghe con le dita tese e sottili. Una strana e potente aurea la circondò, mentre dalle mani incominciò ad uscire dell'energia scura e potente.

-ME LA PAGHERETE! VI UCCIDERO' TUTTI QUANTI!!!- scagliò il suo attacco in direzione di Shannon e Jared e nel mentre lo fece, Chester si mise davanti per proteggerli.

-Chester!!!- esclamò impaurito Jared, sgranando gli occhi.

-Non ti permetterò di fargli del male!!!- con tutta la forza che aveva in corpo, urlò a pieni polmoni e allungò le mani in avanti. All'improvviso, sotto gli occhi di tutti, dai palmi di Chester si creò un enorme barriera che li salvò dall'attacco della strega. Rimasero tutti increduli, persino il ramingo stesso non credeva ai suoi occhi.

-Cosa diavolo..?- si domandò la ragazza rimanendo a bocca aperta. Poco dopo venne travolta da un'onda di energia che la scaraventò contro un albero, facendola cadere a terra. L'incantesimo si spezzò e Shannon fu finalmente libero.

-Brutta strega di merda!!! Ti faccio vedere io, adesso!- le andò vicino puntandole la spada alla gola. Rimase immobile a fissarla. Era svenuta, cosa del tutto normale visto la botta che aveva preso. La guardò molto bene, ogni angolo del viso e del corpo. Era bellissima, la donna più bella che avesse mai visto. Aveva una bellezza che solo gli elfi possedevano, eppure lei non lo era. Le faceva pena, non riusciva a finirla come aveva esclamato poco prima. Gli sembrava da meschini uccidere una persona svenuta, figuriamoci se codesta persona è una donna! Non sarebbe stato corretto compiere una mossa del genere.

Sospirò, abbassò l'arma e si allontanò, tornando dal fratello.

-Andiamocene...- disse Shannon allontanandosi e venendo seguito a ruota dagli altri due.

Si allontanarono il più possibile da quel posto, cercando di cancellare ogni minima traccia del loro cammino. Sapevano che si sarebbe ripresentata per reclamare vendetta e concludere ciò che avrebbe dovuto compiere in quel momento. Dovevano cercare un posto sicuro, ma non avevano la minima idea di dove andare.

-Come hai fatto?- gli chiese Jared, guardando negli occhi Chester.

-Non lo so...-

-Hai un potere molto forte- aggiunse Shannon, facendo voltare il ramingo.

-Ci farà molto comodo!- concluse il fratello mostrandogli un dolcissimo sorriso.

Continuarono a vagare senza meta precisa per qualche ora, rimanendo in silenzio. C'era chi stava pensando a cosa sarebbe successo d'ora in avanti; chi pensava ad un luogo sicuro dove rimanere per un paio di giorni e chi, invece, rifletteva su quanto era accaduto poco prima. La quiete, però, venne rotta da Jared che, con uno starnuto, si trasformò in una donna.

-Aiuto!- cadde a terra per poi rialzarmi. Si guardò da capo a piedi sbruffando.

-Ma buondì, cara sorellina!- esclamò sul ridere Shannon.

Chester rimase confuso e allo stesso tempo imbarazzato nel ritrovarsi davanti una bella ed affascinate donna.

-Cosa...?-

-Mi presento, sono Jared versione femmina!- disse spazientito. -Puoi chiamarmi Jay o anche Jared o come diavolo ti pare!- era leggermente irritato, odiava quel corpo e non sopportava dover passare del tempo, magari molto tempo, in quelle sembianze soprattutto davanti a Chester!

-Perchè ti sei trasformato?- domandò ingenuamente il ramingo.

-Ho i poteri in subbuglio. Non riesco a controllarli per via del mio problema, ma comunque questa è la mia seconda versione, il mio alterego! E non ho idea per quanto tempo resterò così!- abbassò lo sguardo. Nella mente iniziarono a frullargli molte domande e paranoie inutili.

Cosa penserà, adesso, Chester? Mi considererà una palla al piede! Sarò ancora di più di peso! Perchè proprio adesso? Perchè quando c'è anche lui? Perchè non poteva capitare prima di averlo conosciuto? Sono terribile! Odio questo corpo! Odio avere queste tette! Sono un mostro! Penserà che sono un mostro! Ma sentimi! Mi faccio i soliti complessi che si fanno le donne! ODIO ESSERE UNA DONNA!

Era inutile farsi tutte quelle domande, ma non riusciva a far smettere la testa di formularle. All'improvviso Chester le prese una mano e gliela baciò con fare galante e da gentiluomo, facendo rimanere a bocca aperte il veggente ed irritando un po' il fratello.

-Sei incantevole...- le disse, accennandole un sorriso. Non stava mentendo, la trovava una bellissima donna, molto sexy ed attraente. Sembrava un angelo per via dei lineamenti ancora più fini, ornati da lunghi capelli lucenti e setosi. Le labbra erano belle carnose e di un colore roseo molto invitante. Era tentato di baciarla per assaporare quella bella ed elegante bocca, ma non poteva, non aveva alcun diritto di farlo.

Jared arrossì vistosamente, voltando il viso verso suo fratello che li stava guardando con uno sguardo assassino. Era tentato di prendere Chester e massacrarlo di botte, ma non sarebbe stato molto carino, dopotutto non stava facendo nulla di male. Sapeva, però, che lo avrebbe fatto in caso in cui avrebbe toccato in modo più intimo suo fratello\sorella.

-Vogliamo proseguire?- interruppe Shannon.

-Sì!- esclamò Chester. -Potremmo andare nel mio villaggio, non è lontano da qui-

-Va bene!- s'incamminarono verso la città di Chester per stare al sicuro.

 

Nel frattempo i soldati del Re Shinoda trovarono la strega. Le legarono le mani e la tirarono su da terra. La donna riprese conoscenza e si guardò in torno, non capendo cosa stesse succedendo.

-Cosa diavolo?-

-Se osate fare qualsiasi tipo di magia non tornerete viva a casa!-

-Chi siete? Che volete da me?- domandò irritata e un po' incazzata.

-Siamo i soldati del Re Shinoda di Andúril, appartenete a lui adesso!-

-AHAHA! Ve lo potete pure scordare!- sputò in un occhio ad un soldato, iniziando a dimenarsi. -Lasciatemi andare o vi trasformo in rospi!-

-Vedete di stare calmina, brutta troia che non siete altro!- le tirò uno schiaffo uno dei quattro soldati lì presenti, mentre un altro la teneva ferma. -Siete bella, peccato che siete una serva di Roeg*- la guardò con uno sguardo da far paura. -Meritate una bella punizione!-

-Cosa...?-

Incominciarono a torturarla e ad abusare di lei contro la sua voglia, mentre si dimenava ed urlava con tutto il fiato che aveva in corpo. Quando ebbero finito la portarono al castello aspettando che il loro re arrivasse per parlare con la strega.

 

 

 

 

 

 

Roeg* demonio inteso come satana.


 questa è Jay\jared versione da donna, con le labbra un po' più carnose e i capelli come ce li ha adesso!


 


Buona sera o Buon giorno! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, è un po' corto e mi spiace ma dovevo per forza tagliare per creare la suspance! Fatemi sapere che cosa ne pensate e le vostre previsioni se vi va!
A presto!

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Capitolo 5
*** Do Or Die ***



Do Or Die

 

 

 

 

Il Re Mike si svegliò con molta calma, rimanendo a guardare per qualche istante la sua serva che gli dormiva accanto. Si mise seduto e la svegliò con un tocco di mano. Aprì di colpo gli occhi guardandosi intorno cercando di capire dove si trovasse. Tutto le fu più chiaro quando vide il suo sovrano che la stava guardando con uno sguardo privo di emozioni. Di colpo si alzò, diventando completamente rossa in viso per tutto l'imbarazzo che stava provando in quel preciso istante. Si sistemò appena i capelli e gli stracci che aveva addosso per, poi, inchinarsi umilmente davanti a lui.

-Chiedo immensamente perdono per ciò che ho fatto! Non era mia intenzione addormentarmi nel vostro letto e, soprattutto, con voi affianco!- le tremavano le mani per la paura che aveva. Aveva il terrore che il suo Re potesse farle del male, che quel gesto lo avrebbe portato al farlo irritare più di quanto non avesse già fatto e quindi portarla a morte certa.

-Non ti preoccupare...Te l'ho chiesto io di restare...- le disse, facendole un cenno con il capo per poi alzarsi infilandosi la vestaglia di seta blu scuro. -Preparami il bagno, ho un appuntamento importante fra non molto...anzi, penso che sarei dovuto essere già lì, ma non importa! Sono il Re! Posso concedermi di ritardare!-

-Subito, Sire!- s'inchinò e corse a preparargli il bagno. Qualche secondo dopo la raggiunse anche Mike che, pian piano, incominciò a spogliarsi. Trascorsi alcuni minuti, quando ebbe finito di togliersi i capi, si avvicinò alla vasca e vi entrò dentro, sedendosi comodamente per rilassarsi. Anna chiuse gli occhi per evitare di vedere le nudità del suo signore e raggiungere le sue spalle per incominciare a lavarlo.

 

Quando ebbe finito di lavarsi, si vestì con l'aiuto della sua serva. Indossò una camicia bianca con dei ricami in oro sul collo e sulle maniche; dei pantaloni di taglio ampio e morbido di colore rosso scuro con ai lati delle strisce d'oro, in fine si mise una lunga giacca stile settecento con un motivo a scacchi tutto sul colore rosso scuro, facile da confondersi col marrone, e oro. Si sistemò il colletto della camicia, mentre guardava Anna riflessa sullo specchio.

-Grazie di essere rimasta con me questa notte...- si voltò e s'incamminò verso l'uscita.

-Cos-...?- lo guardò allontanarsi cercando di capire se ciò che aveva appena sentito fosse uscito veramente dalle sue labbra.

Il Re se ne andò e raggiunse la sala del trono dove era aspettato dai suoi soldati con la prigioniera. Si avvicinò all'ospite assumendo uno sguardo stranito e allo stesso tempo confuso. Si stava chiedendo del perchè fosse così mal concia con i vestiti sgualciti e delle ferite sul corpo. Appena le fu abbastanza vicino si presentò e incominciò a parlare.

-Come mai cotanta bellezza ha un aspetto così osceno e poco adeguato ad una corte regale?-

-I vostri maiali di soldati non sono stati molto ospitali, dato che hanno avuto la premura di stuprare la vostra ospite!!!- rivelò dimenandosi e con voce piena di odio.

-Cosa diavolo...?- guardò i suoi soldati in malo modo.

-Ora lasciatemi libera!!! Orsù! Pretendo di essere liberata immediatamente!!!- esordì alzando la voce.

-Non posso lasciarvi andare via! Siete mia ospite e mi spiace davvero molto per ciò che vi hanno fatto, purtroppo mi sono dovuto accontentare di uomini poco colti e a modo. Vorrei farmi perdonare col miglior modo che conosco! Vi farò sistemare dalla mia personale serva e poi farete colazione con me, insisto!- fece un piccolo inchino in segno di scuse.

-Mmh... e sia!-

Mike fece chiamare Anna che arrivò qualche secondo dopo. S'inchinò di fronte all'ospite ed aspettò gli ordini del suo signore.

-Portala nella stanza più bella che abbiamo, vestila con il più bel vestito, lavala e medicala...poi la farai accomodare in sala!-

-Certo, Sire!- s'inchinò.

-Ci vediamo a colazione, my lady!- fece un piccolo inchino, baciandole la mano.

Anna le fece strada e si ritirarono nella stanza degli ospiti. Nel frattempo Mike rivolse uno sguardo malefico ai suoi quattro soldati che avevano maltrattato la giovane strega.

-Dovrei farvi fuori! Farvi decapitare in piazza davanti a tutto il reame!- ringhiò come un leone inferocito a cui era stata tolta la sua preda.

-Ci spiace, sire!- esclamarono all'unisono i quattro.

-Non me ne faccio niente delle vostre scuse! Ma per questa volta sarò buono...- si calmò un poco. -e me la prenderò solo con uno di voi!- e nel mentre lo disse, cogliendo alla sprovvista tutti quanti, allungò la mano ed afferrò il collo del soldato che aveva davanti. Strinse la presa e gli conficcò nella morbida e rosea carne le sue unghia, lasciando scorrere il veleno. Il volto del giovane diventò man mano sempre più bianco con i segni del potente veleno spargersi dalle ferite fino a tutto il collo. Sembravano delle piccole vene ramificate di un verde acceso che si moltiplicavano a vista d'occhio. -Sarò ancora più buono! Vi do il permesso di cercare una cura per salvarlo...- lo lasciò cadere a terra agonizzante, si voltò ed aggiunse -ma dovete trovare un bravo esperto di veleni, prima!- mentre lasciava la stanza e concludendo con una sonora e malefica risata.

 

 

 

Anna si stava prendendo cura della giovane ospite che si stava concedendo un buon bagno caldo. L'aveva accompagnata nella stanza più bella del palazzo. Era grande e luminosa con un ampio balcone che affacciava sui monti lievemente innevati delle Terre di Alkar. Vi era un letto enorme con coperte di velluto rosso e ricami dorati che richiamavano lo stemma della Famiglia Shinoda.

-Come vi chiamate?- chiese la strega con un tono dolce e amichevole.

-Anna...-

-Piacere di fare la vostra conoscenza, Anna! Io mi chiamo Talinda!-

Le fece un sorriso in segno di risposta, l'aiutò a mettersi in piedi e le passò un asciugamano per coprirsi. Mentre la strega si asciugava, Anna iniziò medicarla posando il palmo della mano sulle ferite.

-Che poteri avete, oltre al saper curare le ferite?-

-Manipolo la luce e, anche se non è un potere, sono esperta di botanica e so creare ogni tipo di antidoto contro i veleni, non per questo sono il miglior medico dell'intero Regno e sono il dottore personale del Re...- finì di medicarla e le prese il vestito dall'armadio, il più bello che avesse a disposizione. Era un abito lungo rosso e nero. La parte superiore era a mo' di corsetto col décolleté a forma di cuore. Subito dopo la fine del corsetto scendeva uno strato di stoffa, uguale a quella del busto- rosso scuro con dei ricami floreali neri-; che si allungava man mano fino al lato sinistro. Per finire, la gonna era di un tessuto ruvido e opaco nero che ricadeva fin sopra i piedi morbidamente.

Porse il vestito a Talinda che si vestì insieme al suo aiuto.

-Voi che poteri avete, nìn Inv?*- chiese gentilmente Anna.

-Sono una strega, l'ultima rimasta in circolazione dopo lo sterminio avvenuto trent'anni fa. Pratico ogni tipo di magia e in più ho il dono dell'onniscenza e controllo i ferormoni, posso far fare alle persone tutto ciò che voglio...-

-Capisco...- aveva intuito per quale motivo la donna si trovava al castello e perchè era ricercata dal Re.

-Come mai voi vi trovate a corte?- le chiese Talinda.

-La mia famiglia serviva Re Muto, il padre del mio signore, perciò io sono qui per discendenza...-

-Perchè non scappate? Siete sprecata qui! Vi trattano malissimo!- le disse con un tono turbato.

-Perchè non posso lasciare il castello, ho fatto una promessa quando ero piccola. Avevo promesso ad un mio amico che avrei protetto il Re, che gli sarei stata sempre accanto qualsiasi cosa sarebbe successa e che avrei trovato una cura per il suo dolore... Se scappassi lo tradirei e non posso farlo- le rivelò a malincuore con un velo di tremore nella voce.

-Ho capito... voi siete...- non fece in tempo a concludere la frase che qualcuno bussò alla porta ed entrò, interrompendole.

-La colazione è pronta, il Re vi sta aspettando!- rivelò un servo.

-Arrivo subito!- finì di sistemarsi e scese in sala accompagnata da Anna.

Non appena Talinda entrò nella stanza, Mike si alzò e le fece cenno, con una mano, di accomodarsi accanto a lui. La giovane si sedette ed aspettò a proferir parola.

-Siete incantevole con questo abito...- disse il Re con un tono e sguardo apatico. Era bellissima, non c'erano dubbi, eppure al giovane Re sembrava non toccare i suoi sensi minimamente. Era impassibile, come se avesse davanti a sé sua sorella o qualsiasi altro parente.

-Perchè sono qui? Di certo non è perchè volete farmi vostra moglie, dato che non provate alcun sentimento per me visto il vostro sguardo inespressivo, anche se sostenete che io sia incantevole, perciò...ditemi cosa volete?- esclamò, prendendo le posate in mano ed iniziando a mangiare.

-Beh, molto semplice...avete qualcosa che voglio. So che siete una strega e avete enormi poteri che mi farebbero comodo, perciò vi chiedo di insegnarmi l'arte magica, tutto ciò che sapete. Anche io avrei dovuto possedere il dono dell'onniscenza, ma per colpa di mio padre il mio potere non si è del tutto sviluppato...- bevve un sorso di thé.

-Spiegatevi meglio...-

-Discendo da una famiglia potente che ha la fortuna, se vogliamo dirla così, di poter possedere quattro poteri a individuo, perciò ho quattro poteri: il dono del teletrasporto, controllo del tempo, creare sfere velenose dalle mani o qualsiasi tipo di veleno in qualsiasi forma ed in fine una parziale onniscenza, questo perchè mio padre, quando ancora ero un feto, ha tentato di ampliare i miei poteri con uno strano intruglio che, però, ha avuto l'effetto opposto. Così mi ritrovo con un potere poco sviluppato rispetto al normale. So tutte le lingue di questo pianeta e apprendo molto facilmente, ma non so tutto-

-E io cosa vi servo...? Volete apprendere l'arte magica per poi impadronirvi dei miei poter e così facendo uccidermi?-

-Acuta osservazione, molto sveglia! Avete scoperto il mio piano, ma non accetto un rifiuto vostro!- stava iniziando ad irritarsi, avrebbe voluto prendere il coltello e conficcarglielo in gola.

-Ho già una missione da compiere, non posso accettare...-

-Guarda caso, io ho ciò che fa a caso vostro, ma ve lo cederò solo se mi darete l'aiuto che cerco- le si avvicinò con il viso, cercando di essere il più persuasivo possibile.

-Non potete aiutarmi se non l'unica cosa che cerco, mi spiace, ma non metterò al rischio la mia vita per voi-

-Lo state già facendo, potrei uccidervi in questo preciso istante e credo che lo farò...-

Si era creata un'atmosfera gelida e piena di sentimenti ostili eppure c'era una calma apparente. Il Re ribolliva di rabbia eppure sembrava molto tranquillo; la giovane stava per morire eppure era rilassatissima. Si potrebbe dire che si era creata una scena alquanto inquietante.

-Non abbiate fretta, ho la soluzione che fa al caso vostro e forse è anche meglio di me...- rivelò con fare altezzoso e molto sicuro di sé.

-Vi ascolto...-

 

 

Nel frattempo Chester, Jared e Shannon avevano appena lasciato il bosco, imboccando una stradina sterrata che li avrebbe portati entro le Terre di Alkar che comprendeva anche il Regno di Aldalómë oltre a quello di Andúril.

-Quanto manca?- chiese Jared un po' stanco.

-Ci siamo quasi! Manca poco!- e non appena pronunciò quelle parole videro dall'alto la capitale di Aldalómë già piena di vita.




nìn Inv - mia signora in elfico
 
Ecco il nuovo capitolo! Spero che vi sia piaciuto! Il prossimo capitolo uscirà il 24 Dicembre! (spero)

A Presto

Ryuga

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Capitolo 6
*** Powerless ***


 
 

Powerless
 
 

Arrivarono ad Aldalόmë ed oltrepassarono le mura che difendevano la città. Shannon e Jared si guardarono intorno stupiti di fronte alla bellezza del paese. Ricordava uno di quei villaggi egiziani ma con un tocco di stile romano rinascimentale, con le case basse dello stesso colore della sabbia, le strade ben curate e fatte di pietra, che venivano riprese anche sui gradini dei palazzi e come ornamento nelle facciate. Qua e là sparsi per l'intera città vi erano altissimi alberi con ampie foglie di un verde scuro, molto tendente al blu, con le venature argentate; non a caso era il Regno degli Alberi della Notte, conosciuto anche come il Regno della Luna. Si credeva, infatti, che proprio ad Aldalόmë scorresse la sorgete del sangue lunare, denso liquido argentato che si diceva avesse proprietà benefiche sia per la terra che per gli abitanti. Altri, invece, pensavano che in quel Reame gli antichi Dei avessero creato la Luna e che lì, ogni cent'anni, piovessero lacrime lunari.

Non appena s'inoltrarono di più nella città, Jared fu colto da una visione. Si fermò di botto, gli occhi gli diventarono bianchi come la neve, le labbra e la pelle iniziarono a farsi sempre più chiare.

 

-Madre!- esclamò una tenera voce, avvicinandosi ad una donna.

-Sono qui...- rispose con un tono di voce indecifrabile e poco udibile.

A loro si avvicinò un uomo tatuato di cui si riuscivano a vedere solo delle labbra sottili. Poco dopo la scena cambiò e si fece più intensa di dolore e caos. L'intera città era incendiata con la gente che urlava e cercava di mettersi in salvo. Su di un cavallo nero con la criniera bianca stava un uomo che ghignava, tenendo la spada verso l'alto. Ai suoi piedi, incatenato e tenuto d'occhio da dei soldati, c'era un giovane ragazzo di appena quindici anni. Aveva dei tratti delicati e un po' femminili, con i capelli castani, leggermente mossi, a caschetto. Fu portato via con forza dall'uomo sopra il cavallo.

-PADRE!- si riuscì a sentire chiaramente in mezzo al casino della città. L'unica cosa che il ragazzino riuscì a dire mentre veniva portato via.

 

Il veggente cadde a terra in preda a delle convulsioni. Shannon e Chester si voltarono verso di lui e, spaventati a morte, corsero in suo aiuto. Il corpo gli si fece sempre più rigido e freddo.

-Jared!!!- gli accarezzò il viso, il fratello. Alzò lo sguardo verso il compagno, guardandolo terrorizzato. -Rifa quella cosa! Aiutalo!!!- alzò un po' il tono di voce.

-Non posso! Funziona solo una volta!-

-Oddio... Jared!!!- lo tirò a sé.

-Ce la fai a portarlo in braccio?-

-Hai un piano?-

-Sì, ce la fai a portarlo in braccio?- gli richiese un po' spazientito.

-Sì!-

-Bene, seguimi!-

Shannon prese in braccio il fratello e seguì a passo svelto il ramingo. Arrivarono in una locanda lontana dal centro città. Presero in affitto una stanza e lo misero a letto.

-Allora? Che hai intenzione di fare?- gli chiese in preda al panico.

-Stai calmo! Chiamerò chi può aiutarci!- appoggiò il suo zaino per terra e tirò fuori un pezzo di carbone e cinque candele. Disegnò sul pavimento una stella e dentro alle punte incise i simboli dell'aria, acqua, fuoco, vento e terra. Al centro scrisse i nomi dei cinque elementi in elfico: nîn per l'acuqa, inv per l'aria, noer per fuoco, dyr come terra e sŷl come vento. Accese le candele e le posizionò sulle cinque punte, si mise in centro e si fece un taglio sulla mano per far cadere qualche goccia di sangue. In fine pronunciò la formula magica; l'aria si fece sempre più fredda fino a che un lampo di luce incandescente non illuminò la stella e fece apparire un uomo. Aveva degli ampi capelli ricci castani e una folta barba anche essa riccioluta. Il viso era asciutto e pallido, con dei occhi piccoli e labbra sottili. Indossava un buffo vestito blu grigio, con ampie maniche e ricami argentei. In mano reggeva un bastone di legno ricavato da un albero di ciliegio, nell'estremità vi era una pietra di topazio giallo con la punta blu, avvolto da intrecci di legno.

-Chi mi ha chiamato?-

-Ehm... maestro...- si fece notare Chester.

-Oh! Ma tu guarda chi si vede! Il mio prediletto! Cosa posso fare per te?- gli chiese sorridendo.

-Abbiamo bisogno del vostro aiuto! Suo fratello, veggente, non riesce a tornare indietro...-

Il mago si voltò verso di lui analizzandolo, poi guardò Shannon con un buffo sorriso sulle labbra.

-Piacere, sono Brad, uno dei cinque grandi maghi...- s'inchinò.

-Piacere...- lo guardò stranito, inchinandosi per ricambiare. -Sono Shannon...-

-Bene...- si inginocchiò e mise una mano sulla fronte di Jared. Si concentrò ed entrò in trance. Shannon guardò la situazione, poi si avvicinò piano a Chester e, senza togliere gli occhi dal fratello, gli sussurrò: -Possiamo fidarci? E' alquanto strano...-

-Sì, fidati... Sa quello che fa!- rimasero a guardare in silenzio ciò che il mago stava facendo. Sussurrò delle parole incomprensibili per il mezzo elfo, gli occhi gli si coprirono di una patina bianca e, poco dopo, uscì dalla trance, togliendo la mano dal veggente. Si voltò verso gli altri due e si mise in piedi.

-Sono riuscito a riattivargli la mente in modo che possa sentirvi, ora resta a voi farlo svegliare...-

-E come?- chiese Shannon che non capiva se lo stesse prendendo in giro o fosse serio.

-Dovete parlargli...l'unico modo per farlo tornare è dargli un motivo per farlo. Io proverei anche con il bacio del vero amore!- concluse ridendo.

-Mi pigliate per il culo?- chiese ironico Shannon, alzando la voce e le maniche fin sopra i gomiti, pronto a prendere a botte quel ciarlatano.

-No, fermati!- lo bloccò Chester, prima che si fiondasse al collo del suo maestro.

-Suvvia! Stavo scherzando!-

-Vi pare il momento per farlo?- lo rimproverò, irritato, Shannon.

-Beh...- posò lo sguardo fuori dalla finestra. -Uuh! Un uccellino!- l'aprì sorridendo.

-No, basta! Quando è troppo è troppo!- fece per prendere a botte il mago e venendo fermato in tempo da Chester.

-Perdonalo! E' solo fumato di suo, ma sa quello che fa! Te lo garantisco!-

-Va beh...- si arrese, andando a sedersi sul letto, vicino al fratello.

-Oh! Chester!- si voltò Brad. -Ho una cosa per te!-

-Cioè?-

Il mago tirò fuori dalla manica una specie di uovo rosso con dei strani simboli in oro e glielo diede.

-Un uovo di drago... Me l'hanno consegnato subito dopo che te ne sei andato. Con me non si è schiuso quindi penso che sia tuo! Eheh!-

Chester lo guardò e lo accarezzo delicatamente, sentendo la superficie calda e ruvida.

-Come faccio a farlo schiudere?-

-E io che ne so?- gli rispose, scoppiando a ridere. -Quando vuole, se è scritto, nascerà...se noooo... boh-

-Siete sempre molto preciso nei dettagli...- disse ironico, guardandolo un po' male.

-Mi spiace, caro! Ma ora devo andare!-

-Ma...!- non fece in tempo di finire la frase che il maestro scomparve nel nulla.

-E' un po' pazzo...- disse Shannon.

-E' un mago...sono tutti così o almeno...così mi ha detto...- gli rispose con uno sguardo non molto convito di quello che diceva.

-Ecco...appunto, così t'ha detto!-

-Sta tranquillo, però! Jared si riprenderà!- gli sorrise per confortarlo.

-Lo spero...- sospirò.

 

 

Nel frattempo Mike aveva dato l'ordine ai suoi soldati di cercare il ragazzo che gli aveva descritto Talinda qualche ora prima. Sentiva la sua presenza, sapeva che era nelle vicinanze, così decise di andare anche lui, personalmente, a cercarlo. Il tempo trascorse molto velocemente, il sole stava già tramontando e ancora non avevano trovato nessuna traccia del giovane nel Regno di Andúil, così passarono a perlustrare la regione di Andalómë.

Nella locanda, in tanto, Jared non aveva ancora preso conoscenza, ma sembrava che la situazione stesse migliorando. Le labbra non erano più violacee e il corpo non era più rigido. Sembrava stesse dormendo molto profondamente. Al suo fianco c'era Shannon che gli teneva la mano, senza muoversi nemmeno di un centimetro. Chester, che si stava occupando del suo uovo, si voltò a vedere i due fratelli, notando uno Shannon mezzo assonnato, così si alzò e andò da lui.

-Vai a riposarti un po'. Ci sto io dietro a lui... ti chiamo qualsiasi cosa dovesse accadere...-

-No...ha bisogno di me...-

-Ha bisogno di te in forze e non un morto che cammina!-

-Mmh... mi chiami anche se muove un singolo muscolo!- lo guardò con uno sguardo stanco e preoccupato.

-Certo, ora vai!- Shannon si alzò e lasciò il posto a Chester. Andò a sdraiarsi sul letto di fronte e cadde subito addormentato. Il ramingo si mise seduto accanto a Jared e, timorosamente, gli prese la mano.

-Jared...ti prego...svegliati. Non puoi rimanere così per sempre...non puoi lasciare tuo fratello! Non puoi lasciarci...- parlò con un filo di voce. -Avevi detto che eravamo una famiglia...- aspettò qualche secondo e poi riprese a parlare. -Non so nemmeno perchè ti sto parlando, non so neanche se mi stai sentendo! Però Brad ha detto di darti un motivo per svegliarti...- sospirò. Sentiva il cuore stringersi nel suo petto. Aveva una voglia tremenda di piangere, ma non lo avrebbe fatto. -Ho bisogno di te...sei l'unico che mi fa sentire felice, sei l'unico che mi ha dato un motivo per vivere...Senza di te non avrei nessuno...- rimase a guardarlo per un po', accarezzandogli una guancia e spostandogli una ciocca di capelli dietro l'orecchio. -Sei bellissimo anche in questo stato. Sei bellissima, la donna più bella che io abbia mai visto...- contemplò il suo viso per qualche minuto, poi ripensò alle parole di Brad “Io proverei anche con il bacio del vero amore”. Rise sotto i baffi per quello che aveva pensato per qualche istante, poi tornò subito serio. Si avvicinò alle sue labbra con uno sguardo non molto convinto. -Devo essere impazzito...- fece per appoggiare le labbra su quelle di Jared. -Svegliati...- era, ormai, vicinissimo alla sua bocca quando Shannon lo interruppe, facendolo ritrarre rapidamente.

-Cosa?- disse con tono un po' rabbioso, alzandosi e avvicinandosi.

-Io...-

-Avevi intenzione di baciarla?- gli chiese alzando un po' il tono di voce.

-Ecco io... non...-

-Tu volevi baciare mia sorella!!!-

Chester lo guardò terrorizzato, stringendo forte la mano di Jared. A quel punto il veggente si svegliò, mugugnando qualcosa senza senso, facendo voltare gli altri due.

-Jared!!!- esclamò colmo di entusiasmo, Shannon che gli afferrò l'altra mano.

-Shan...- sussurrò, guardandolo. Il ramingo gli sorrise, ritraendo la mano.

-Stai bene?- gli chiese preoccupato il maggiore.

-Sì...-

Chester si alzò per lasciare un po' soli i due fratelli quando Jared gli afferrò il polso, costringendolo a voltarsi.

-Grazie, per avermi svegliato...-

-Non ho fatto niente- gli sorrise affettuosamente. Il veggente si mise seduto, rispondendo alle domande premurose del fratello, mentre guardava Chester.

 

Mangiarono qualcosa per rimettersi in forze dopo lo scontro con la strega e lo spavento. Quando ebbero finito era ormai sera, la luna era sorta già da qualche ora e in giro si sentivano cantare le cicale. Sotto obbligo di Jared, decisero di rimettersi in viaggio e di cercare un altro posto che non richiedeva il dover spendere il denaro. Quando uscirono sentirono, ed in seguito videro, un uomo urlare disperato con in braccio il corpo senza vita di suo figlio.

-AIUTATEMI! VI PREGO!- si fermò a chiedere aiuto ai tre. -Me l'hanno ucciso!-

-Chi?- chiese Jared inorridito.

-I soldati del Re!!!- rispose disperato e in lacrime.

-Perchè?- chiese disgustato Shannon.

-Non lo so!!! Avranno avuto l'ordine da parte del loro Re!!!-

-Che cosa mostruosa!!!- intervenne Shannon.

-Aiutatemi!-

-Non possiamo fare nulla, ci spiace...- disse a malincuore Jared. Chester rimase immobile a fissare il corpo del bimbo. Sembrava terrorizzato e allo stesso tempo schifato. Poi si avvicinò all'uomo come se fosse incantato, prese il fanciullo e si mise inginocchio. Sembrava posseduto da qualche spirito; gli occhi gli diventarono oro, tendente al bianco, con i contorni azzurri, anche essi tendenti al bianco. Mise una mano sul petto del giovane ed iniziò a farfugliare parole in una strana lingua e nel mentre lo faceva, una luce incominciò a spandersi dalla sua mano fino a diventare sempre più ampia. Ai lati degli occhi gli si dipinsero dei strani motivi, quasi floreali, che scendevano fino al collo per raggiungere il cuore. Poi la luce divenne sempre più intensa, fino a che non alzò il viso verso il cielo e sia lui che il bambino vennero travolti da quel bagliore lucente che si innalzò verso lato.

Da qualche parte, non molto lontano da loro, anche l'attenzione di Re Mike cadde verso quel raggio luminoso, facendolo rimanere stupefatto.

-Eccolo!- sussurrò, si concentrò e quando sentì la sua presenza, si teletrasportò scrocchiando le dita.

Nel mentre Mike si stava impegnando a percepirlo, la luce si spense e il bambino aprì gli occhi. Chester si sentì mancare, senza capire cosa fosse successo.

-Figlio mio!-

-Padre!-

-Chester...- sussurrò Jared che lo stava guardando incredulo, insieme al fratello, mentre si accingeva ad aiutarlo.

-Cosa...?-

-Hai appena resuscitato un bambino...- gli rivelò ancora scosso.

-Io...cosa?-

Qualche istante dopo apparve Mike che guardò il ramingo come se avesse appena trovato la sua preda con cui saziarsi.

-Bene, bene! TU!- lo chiamò, facendolo voltare. -Tu verrai con me!-

I tre non capirono cosa stesse succedendo e prima di poter reagire, Mike li bloccò ad eccezione del diretto interessato.

-Cosa?-

Gli si avvicinò, lo avvolse con un braccio e si teletrasportarono via. Gli altri si sbloccarono non trovando più il loro compagno.

-Chester!!!- lo chiamò preoccupato, Jared.

-Ma dove diavolo...?-

-E' stato il Re! Deve averci bloccati per poter rapire il vostro amico!-

-No!!!- disse disperato il minore, mettendosi le mani nei capelli.

-Jared...- cercò di avvolgerlo in un abbraccio, venendo, però, spinto via.

-Dobbiamo aiutarlo!!! Dobbiamo...dobbiamo salvarlo!!!-

-Ma come pretendi di fare?- alzò un po' la voce il maggiore.

-Troveremo un modo!!!- seguì qualche minuto di silenzio per riflettere, poi guardò l'uomo che li stava fissando e gli venne un'idea. -Voi! Diteci tutto quello che sapete sul vostro Re!-


 


Buongiorno!!! Avrei dovuto postare questo capitolo a natale, ma non riuscivo ad aspettare XD. Il prossimo capitolo verrà pubblicato...non lo so penso a gennaio! Se avete voglia rispondete a queste domandine, per vedere cosa vi aspettate in futuro!
1. Vorreste che muoia qualcuno?
2. Che tipo di Regno nuovo vorreste vedere?
3. Che personaggio vorreste vedere di nuovo?

A presto! E Buon Natale e Buon Anno!!!

Ryuga

(crediti alla mia pagina fb!)

 

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Capitolo 7
*** Lies, Greed and Misery ***



 




Lies, Greed and Misery
 


 

Il sole stava per tramontare definitivamente da quando Chester era stato catturato da Re Mike. Per tutto questo tempo, Jared e Shannon, si erano fatti raccontare tutto ciò che c'era da sapere sul conto del Re della Regione.

-Bene! Quindi il Re Shinoda fa parte di una nobile famiglia...la più potente di Aldalòme...- disse Jared con il viso pensieroso.

-E ha la particolarità di avere molti poteri per via della sua casata...- aggiunse Shannon con tono abbattuto.

-Esatto!- disse il paesano che avevano aiutato poco prima.

-Il castello è, inoltre, ben sorvegliato da guardie e circondato da una enorme fortezza...- continuò Jared.

-E non si può sgattaiolare dentro senza essere visti...bene!- Shannon si alzò e si sistemò i pantaloni. -Direi che è inutile stare qui quando possiamo andarcene, dato che è poco fattibile- concluse, prendendo la spada. Jared si voltò verso di lui, guardandolo in cagnesco e un po' offeso.

-Vuoi lasciarlo in mano al suo destiono?- gli ringhiò.

-Eheh! Non a caso si chiama “destino”...se è successo vuol dire che doveva accadere! Non possiamo farci nulla!-

-Non lo lascerò morire! Siamo una famiglia! E un membro della famiglia non viene MAI abbandonato!- alzò la voce, mettendosi in piedi.

-E come diavolo pensi di fare per salvarlo? Vuoi, forse, farti ammazzare?-

-Sempre meglio morire per qualcuno che si vuole bene, che per un fottuto difetto dei propri poteri!!!-

Il paesano se n'era già andato da un bel pezzo, quando vide che la situazione si stava mettendo male.

-Jad! Ti prego! Non voglio che mia sorella si faccia ammazzare per uno che conosciamo appena!-

-L'hai visto! Hai visto il suo potere! È l'unico che può aiutarci!-

Detto ciò, Shannon rimase zitto perchè sapeva che il fratello aveva ragione. Se avesse voluto concludere qualcosa con questa spedizione, avrebbero avuto bisogno del suo aiuto.

Così si misero in cammino verso il castello, mentre pianificavano cosa avrebbero fatto.

 

Nel frattempo, al castello, Chester era stato portato nelle segrete; un posto buio e angosciante, illuminato solo da una lanterna. Era legato a delle catene ai polsi e alle caviglie contro il muro. Sotto i suoi piedi c'era una grata di metallo con buchi, non troppo grandi, da cui usciva del vapore per via del fuoco che viveva lì sotto. Aveva la maglia completamente strappata che gli lasciava scoperto l'intero petto. Gli stivali gli erano stati portati via una volta essere stato incatenato. Era sudato e sfinito, con la testa che gli cadeva sul petto per la poca forza che aveva nel tenerla su. Aspettava, aspettava di essere ucciso; aspettava il suo fato impotente, accettando qualsiasi cosa gli sarebbe accaduto.

Mike entrò nella sala delle torture con tutta la sua magnificenza. Si fermò a guardarlo prima di oltrepassar la grata.Incrociò le brqaccia ghignandoe osservando il prigioniero con aria soddisfatta.

-Non hai idea di quanto ti ho cercato e desiderato...- si alzò da terra lievitando, avvicinandosi lentamente a lu8-Ti ho sognato così ardentemente che mi faceva male e impazzivo...-

Chester alzò lo sguardo su di lui, ersa impaurito e allo stesso tempo schifato. Cercò di dimenarsi, ma le forze gli mancavano.

-Che vuoi da me? Perchè sono qui?- gli ringhiò, cercando di essere più minaccioso possibile, senza riuscirci.

-Oh, beh...- gli mise una mano sul petto guaredandolo con uno sguardo ambiguo e perfido. -hai qwualcosa che voglio...- gli guardò il petto, sorridendo malefico. Chester rabbrividì e iniziò a tremare lievemente.

-C...cosa...vuoi?- strizzò gli occhi per non guardarlo in faccia.

Mike gli si avvicinò al viso, sfiorandogli la guancia, schiuse la bocca e gli sussurrò -Il tuo potere...- con un tono acido e allo stesso tempo suadente.

Aveva l'intenzione di persuaderlo, farlo cadere nel suo volere per poter ottenere il suo potere senza alcuna difficoltà. Sentendo quelle parole, Chester spalancò gli occhi ancora più terrorizzato. Sarebbe morto, la sua vita era giunta al termine, ne era certo. Lo guardò in cagnesco, ma poi fu colto da un ricordo, un lampo illuminò la sua mente.

-Tu sei...tu sei quel ragazzino!-

-Cosa?- si allontanò un po' dal prigioniero guardandolo sconvolto e confuso.

-Sei il principe! Il principe Mike!-

Il Re non capiva cosa volesse dire, dove volesse arrivare.

-Che fine ha fatto il ragazzino che salvava bambine in preda al bullismo di crudeli nobili schifosi?!-

-Co...come fai a saperlo?!-

-Ho visto quel ragazzino salvare una bambina, una serva, presa di mira sa dei ragazzini aristocratici che si credevano superiori. Si era fatto prendere a botte cercado di salvarla... insieme ad un bambino, poco più grande di lui, figlio di un artigiano- disse, esitando nel dire le ultime parole.

-Come...come fai a saperlo?!- lo sbatté contro la parete con violenza.

-Perchè ero l'altro ragazzino...-

-Tu?!- lo guardò stupito, allentando la presa sul suo corpo.

-Sono il figlio del Vostro fedele artigiano, Sire...-

Seguì un momento di silenzio nel mentre il Re Mike lo fissava per cercare di ricordarsi di lui.

-Tu...- indietreggiò un po', ancora sotto shock .

-Che fine ha fatto quel ragazzino?-

-E' morto...-

-Non vi credo...che fine ha fatto?- alzò un po' il tono di voce.

-E' MORTO! MORTO! Non esiste più!!!- gli ringhiò contro, guardandolo in cagnesco.

-Quindi la promessa non l'avete mantenuta...-

-Non sono affari che ti riguardano!- ghignò e gli si avvicinò. -Ma ora...smettila di ficcanasare...anche se sei quel ragazzino, le cose non cambiano! Ti succhierò tutto il tuo potere fino all'ultima goccia, fino a toglierti tutta la linfa vitale!- gli si avvicinò sempre di più al viso.

-Voi non siete così...-

-Mi spiace deluderti- gli posò una mano sul petto. -però... prima, dimmi che facevi di nuovo nelle mie terre?-

-Niente...-

-Ti conviene non mentirmi...oppure uccido i tuoi amichetti...-

-on oseresti! Lo guardò in cagnesco, cercando di tenergli testa.

-Oh, sì! Sai che posso...-

Rimase in silenzio per un po', riflettendo su quel che gli conveniva fare. Abbassò lo sguardo, sapendo di non avere scelta e dover dire la verità.

-Li accompagnavo a cercare l'Acqua...l'Acqua Silvana...-

Mike indietreggiò e sorrise soddisfatto, sembrava che un'idea malvagia gli avesse percorso la mente.

-Oh, bene... bene bene bene! Ti sei appena allungato la vita, mio caro..maghetto da strapazzo-

-C...cosa?- lo guardò confuso.

-Lavorerai per me, mi procurerai quell'Acqua Sacra....-

-Ma...ma...-

-Non m'interessa se serve alla tua amichetta. La voglio per me! Mi occorre!-

-N...no!-

-Non m'importa ciò che dici! Ti costringerò!- posò l'indice sul suo cuore, s'illuminò di verde scuro. Una specie di liquido denso e nero colò da esso. Tolse il dito e guardò il buco che aveva creato qualche momento fa e da cui partirono dei strani segni e colava la sostanza.

-Ora farai quello che dirò io. Seguirai i miei ordini senza esitare...- gli sussurrò vicino all'orecchio. Gli occhi di Chester diventarono completamente neri, era sotto il controllo di Mike. La mente era offuscata come se fosse imprigionato ed un'altra essenza si fosse impossessato del suo corpo.

-Cosa volete che faccia?- chiese con tono atono.

-Torna da loro e portami l'Acqua Sacra...- lo guardò fisso negli occhi, assumendo uno sguardo crudele e sadico.

-Ai vostri ordini...- chinò il capo.

-Bene...- lo liberò .-Ora vai! Ti teletrasporto sul loro cammino- con un cenno di mano lo fece scomparire. Incrociò le braccia e sorrise soddisfatto, si voltò e se ne andò in camera sua.

 

In quel momento Jared e Shannon si erano già incamminati verso il castello di Mike per andare a liberare il loro compagno e, senza aspettarselo, si ritrovarono davanti Chester. I due fratelli vennero colti dallo spavento e dalla sorpresa.

-Chester!!!- esclamò entusiasta Jared che sorrise contento.

-Stavamo venendo a salvarti in qualche modo...- rivelò un po' sospettoso e guardandolo un po' male.

-Non ce n'è bisogno, andiamo dove dobbiamo andare! Non c'è tempo da perdere...- si voltò e si mise in marcia verso le Terre Sacre. I due gli stettero dietro, Jared con gli occhi sognanti e radiosi mentre Shannon aveva uno sguardo da indagatore. Dopo qualche minuto di silenzio, il più anziano parlò. Si avvicinò al ramingo e gli disse -Come hai fatto a liberarti?-

-Ho avuto fortuna...-

-Mmh...ne hai avuta tanta...che ti hanno fatto?-

-Niente di insopportabile, solo tanto caldo...- rispose con tono atono.

-Beh, meglio così!- gli accennò un sorriso forzato. -Facci strada, bello!- gli diede una pacca sulla spalla e raggiunse Jared che era poco dietro di loro.

Seguì ancora qualche attimo di silenzio in cui Shannon ne approfittò per analizzare meglio il comportamento della guida e anche il fratello che sembrava letteralmente fuso.

La luna era quasi sorta, prendendo completamente il posto del sole. L'aria stava diventando più fredda e il vento stava iniziando a soffiare più forte. Shannon tirò per la manica Jared per farlo fermare e potergli parlare senza essere sentito.

-Non ti sembra che ci sia qualcosa di strano?- gli sussurrò.

-Cosa? No, perchè?- gli chiese confuso.

-Avanti, Jared! Sveglia! È completamente diverso da come l'abbiamo lasciato!!! Guardalo! C'è qualcosa che non va! Non è normale!-

-Ti pregooo! Non fai altro che avere paranoie, Shannon! Smettila! Non c'è niente che non va...-

-Oh certo! È solo che sei troppo cotto di lui...- sbruffò, incrociando le braccia.

-Io non ho alcuna cotta per lui!!! Finiscila!- arrossì vistosamente, strizzando gli occhi e sbruffando.

-Sì, certo...- riprese a camminare senza più aprire bocca.

Ad un tratto, quando ormai il sentiero era illuminato solo dalla luce della luna, vennero attaccati nuovamente da Talinda che li accerchiò con il fuoco. Si fermarono di colpo, Shannon si mise davanti a Jared per proteggerlo mentre Chester non mosse nemmeno un muscolo.

-Che vuoi da noi?- chiese irritato Shannon, cercando di sembrare più rabbioso possibile anche se non ci riusciva. La donna aveva uno strano potere su di lui, sembrava come se fosse attratto e sedotto dalla sua bellezza (il che era molto probabile visto che era una ragazza di un fascino smisurato).

-Voglio semplicemente sbarazzarmi di voi e impedirvi di intralciarmi la strada...- rivelò soddisfatta con un sorriso leggermente crudele sul volto. La strega alzò una mano e iniziò un piccolo scontro in cui il ramingo rimase impassibile, vicino ad un albero, senza muovere un muscolo e stando a guardare i tre combattere. Dopo un po' si stancò nel dover aspettare ed intervenne, cacciando via la donna provocando un onda d'urto. La strega cadde per terra e li guardò con odio per poi sparire nel nulla.

-Muoviamoci abbiamo già perso troppo tempo...- disse spazientito Chester che riprese a camminare come se niente fosse accaduto. Shannon lo guardò allibito senza dire alcuna parola e, poco prima che Jared riprese il cammino, lo fermò trattenendolo per il braccio.

-Non vorrai seguirlo, spero! Ci ha quasi fatto ammazzare! Non ha alzato un dito!- sussurrò con tono incazzoso.

-Sì, lo seguirò. Ho intenzione di seguirlo perchè è l'unico che sa la strada e perchè avrà avuto i suoi motivi per comportarsi come ha fatto...-

-Jared! Svegliati! Ragiona con la testa! Dovrebbe proteggerti e non lasciarti morire per mano di una strega! Dobbiamo fare qualcosa! Dobbiamo sbarazzarci di lui!-

-Cosa?! Io non ti aiuterò a farlo fuori! Non puoi!- gli si allontanò bruscamente guardandolo shoccato.

-Bene, allora decidi...me o lui!-

-Non puoi chiedermi una cosa del genere!!!-

-Sì che posso!-

-Non intendo scegliere!- incrociò le braccia.

-Bene, allora lo prendo come un “lui”... addio, Jared...- s'incamminò verso la parte opposta lasciando il fratello senza parole e da solo.

-Shannon...-


 


Giorno a tutti! E scusate il ritardo! Ma non un po' presa con la scuola e molto altro! Avviso che non so quando uscirà il prossimo capitolo, sia per gli impegni vari che per la scelta di unire più capitoli in uno per velocizzare un po' la prima parte ed arrivare alla seconda (dato che la storia è un po' lunga), ma comunque prometto di farmi viva e di finire la storia!

A presto

Ryuga

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Capitolo 8
*** The Story ***


 

The Story


 
 
 
 

Shannon corse via, il più lontano possibile dal fratello che l'aveva completamente fatto arrabbiare. La notte era ormai giunta portando con sé il vento freddo e tagliente. Rallentò il passo e si appoggiò contro un albero e guardò il cielo stellato. Sospirò un po' deluso e amareggiato. Si sentiva triste, profondamente triste, avrebbe voluto urlare e distruggere tutto quello che gli capitava sotto mano. Avrebbe voluto fare tremare la terra, franare i monti e travolgere le città con una marea. Si sentiva solo come non mai, sapeva che le parole di Jared erano vere, Chester era l'unico che conosceva la strada e l'unico che aveva un così grande potere da salvarlo. Non sapeva se stava male perchè il fratello aveva scelto uno sconosciuto o perchè non sarebbe stato accanto a lui nel momento della sua morte se mai sarebbe avvenuta. Tirò un pugno contro il tronco dell'albero e abbassò lo sguardo. Ad un tratto un leggero rumore di passi si avvicinò sempre di più verso di lui fino a che non si sentì più nulla. A quel punto Shannon, senza alzare nemmeno la testa, parlò.

-Uccidimi, fa di me quello che vuoi...tanto nulla ha importanza ormai...-

-Ti arrendi così? Senza nemmeno combattere? Ti senti bene?-

Il mezzelfo alzò lo sguardo e la vide davanti a sé, bellissima e sensuale come sempre. Quella maledetta strega che aveva rovinato ogni cosa e che in qualche modo lo stava manipolando senza sapere come fosse possibile. Alzò le spalle con atteggiamento rassegnato e tornò a guardare il cielo. La donna sbruffò sonoramente e incrociò le braccia.

-Maledetto! Non c'è alcun divertimento a farti fuori senza nemmeno combattere!!!-

-Tanto mi hai in pugno, fin dal momento in cui ti ho visto la prima volta...-

-Lo so, ma almeno combatteresti! Cercheresti di contrastarmi!-

Seguì un momento di silenzio, lui sempre concentrato a fissare il cielo e lei impegnata ad accendere un falò lì vicino. Shannon si mise a pensare a quello che accadde qualche momento prima. Si mise ad analizzare lo scontro avvenuto prima della discussione avvenuta col fratello cercando di capire qualcosa di più. Poi d'un tratto un fulmine colpì la sua mente trovando un'idea. Si avvicinò alla donna, ancora intenta ad accendere il fuoco come i comuni mortali senza riuscirci, e le accese la fiamma con un solo gesto di mani.

-Devo chiederti una cosa...-

-Sentiamo!- si alzò e si mise davanti a lui mettendo le mani sui fianchi.

-Tu sai cos'è successo al nostro amico Chester, vero?-

-Certo che lo so...è stata un'idea mia...-

-Come?!- domando sbalordito.

-Beh, non proprio una mia idea diciamo che ho messo le pulci nelle orecchie al Re e lui ovviamente ha seguito la strada che volevo seguisse, ma speravo che lo ammazzasse o lo ipnotizzasse per uccidervi e togliervi di mezzo senza sporcarmi le mani. Però a quanto pare ho fatto male i calcoli e le cose non sono andate come speravo...- sospirò vinta.

-Allora sai come farlo tornare normale?- le chiese speranzoso e afferrandola per le spalle.

-Certo che lo so! Sono una strega, ho il rimedio per ogni cosa...quasi per tutto. Perchè me lo chiedi?- lo guardò con un sorriso sulle labbra come se sapesse di già la risposta.

-Liberalo dal sortilegio!-

-Oh, come se fosse così semplice! Cioè lo è ma voglio qualcosa in cambio-

-Avrai me! Sarò tuo servo e schiavo per sempre fin che la morte non mi prenda o tu non mi conceda la libertà!-

-Uh! La cosa si fa allettante! Ok, ci sto!-

-Scusa, Jared...- pensò tra sé e sé mentre guardava negli occhi Talinda.

-Showtime!- disegnò una circonferenza attorno a Shannon con dei simboli strani nei poli opposti. Tornò davanti a lui e gli mise una mano sul petto e iniziò il rituale. Il cerchio incominciò ad illuminarsi mentre sulla mano le si formò un simbolo runesco. Gli occhi le diventarono neri, la potenza dell'incantesimo stava accrescendo sempre di più. Il vento introno a loro soffiava ancora più forte facendo alzare le foglie secche da terra e circondando Shannon che, a poco a poco, stava per essere avvolto da una luce abbagliante.

 

Nel frattempo Jared e Chester stavano continuando il loro cammino senza sostare per la notte. Il mezzelfo rimase in silenzio per parecchio tempo avente la testa altrove, pensando al fratello che se n'era andato qualche ora prima. Si sentiva responsabile per quanto era accaduto, ma non aveva scelta. La sua decisione ne valeva il bene del futuro che aveva visto più e più volte, non poteva lasciarlo.

-E così tuo fratello se n'è andato...-

-Già...- guardò per terra, sospirando malinconico.

-Che codardo!- rise acido.

-Non è un codardo!!!- alzò lo sguardo verso di lui guardandolo in cagnesco. -Non se n'è andato perchè ha paura! Non ti azzardare più a chiamarlo così!-

Chester si voltò rapidamente verso di lui e in un nanosecondo lo sbatté contro ad un albero, tenendolo fermo con un braccio.

-Perchè, se no che mi fai?- gli chiese con aria di sfida.

-Io...io...- era alquanto spaventato, non sapeva che fare e come reagire. Avrebbe voluto che suo fratello fosse in quel momento lì con lui per aiutarlo, ma l'aveva fatto andare via. Stava iniziando a pensare che Shannon avesse ragione nel dire che colui che aveva davanti non era più lo stesso di prima.

Ad un tratto un leggero bagliore colpì la schiena di Chester proprio all'altezza del cuore. Un gemito uscì dalle sue labbra serrate mentre il marchio nero del Re e il suo veleno stavano scomparendo. Gli occhi gli tornarono di nuovo limpidi come erano al loro primo incontro mentre il raggio luminoso si stava spegnendo. Poi tutto tornò alla normalità con Chester ancora su Jared che era contro il tronco dell'albero.

-J...jared? Cosa?- arrossì lievemente sentendosi in imbarazzo e un po' confuso. -Stai bene?- abbassò il braccio dal suo petto e gli accarezzò una guancia.

-Sì, sto bene non ti preoccupare-

-Ti ho fatto qualcosa? Cos'è successo? Dov'è Shannon?- si guardò intorno cercando di ricordare cosa fosse accaduto.

-Stai tranquillo, Chester. Eri sotto una specie di sortilegio, credo. Ma non ti preoccupare ora è tutto ok. Shannon se n'è andato...abbiamo discusso e lui ha preso un'altra strada-

-Cosa?! Perchè?- lo guardò confuso.

-Perchè stavamo litigando per via del tuo cambiamento e io ho “scelto” te anziché lui...- abbassò lo sguardo sentendosi un po' imbarazzato e allo stesso tempo triste.

-Hai...hai scelto me? P...perchè?-

-Perchè è così che doveva andare...- alzò lo sguardo su di lui. -Non posso dirti nulla, mi spia...- il ramingo gli mise un dito sulle labbra, accennando un sorriso.

-Non importa...non voglio sapere nient'altro. Capisco il perchè tu hai preso una decisione del genere... Spero solo che tu non abbia grossi rimpianti...- si guardarono intensamente negli occhi per qualche istante, fino a che Chester non lo avvicinò di più a sé con l'intensione di baciarlo. Gli sfiorò appena le labbra, ma poi si bloccò e allontanò il viso abbassando lo sguardo.

-Che...Chester...non devi...-

-Non posso, scusa... ho tentato di farti male, lo so...e non posso comportarmi così con te...- lo guardò negli occhi mordendosi il labbro. -non voglio contaminare la tua purezza, sei una ragazza così candida che...non voglio portare del marcio in te...- si voltò e si allontanò lentamente. -Mi domando quando tornerai normale!- rise un po' cercando di sdrammatizzare e alleggerire l'atmosfera.

Jared lo guardò con aria dispiaciuta e sospirando malinconico, poi si guardò da petto a piedi sbruffando irritato. Si era completamente dimenticato del cambiamento che aveva subito il suo corpo per via del potere instabile. Posò di nuovo lo sguardo verso Chester e si incamminò per raggiungerlo.

 

In quel momento il rito di Talinda stava per essere portato a termine, la luce che avvolgeva Shannon si stava affievolendo e il vento si stava calmando. Poco prima che il bagliore svanisse completamente, Talinda si avvicinò alle labbra di Shannon e lo baciò per poi staccarsi poco dopo. Dalla bocca le uscì una specie di fumo rossastro e brillantinato che andò a finire dentro la bocca della vittima. In fine tolse la mano dal suo petto e fece un passo indietro guardandolo soddisfatta.

-Bene, il rito è concluso...ora sei mio per l'eternità!- ghignò soddisfatta, incrociando le braccia. -Adesso farà tutto ciò che ti dirò io...anzi...ti concedo di avere una tua mente, diciamo una vita propria ma il tuo cuore e anima saranno legati a me. Se oserai tradirmi non esiterò ad ucciderti con un solo gesto della mano- mosse la mano davanti al suo viso, come se stesse scacciando una mosca, per liberargli la ragione e concedendogli ancora di usufruire del libero arbitrio.

Il mezzelfo fece un respiro profondo come se fosse tornato in superficie dopo un lungo periodo sott'acqua. La guardò un po' confuso e poi parlò.

-Che è successo? Hai mantenuto la parola?- chiese ansioso, come se sapesse che il fratello fosse in periocolo.

-Certo che ho fatto ciò che mi hai chiesto e in compenso ho un bel cagnolino muscoloso e affascinante ai miei ordini. Ti avviso, nuovamente, che se osi tradirmi sei morto-

-Oh...non ho intenzione di farlo, stanne certa-

La donna si sedette attorno al fuoco stringendo le ginocchia al petto, subito dopo, vicino a lei, si mise Shannon che contemplò per qualche istante la fiamma che ardeva davanti ai suoi occhi.

L'unica cosa che si udiva in quel momento era il canto dei gufi sugli alberi, il soffiare del vento tra le foglie e il leggero brusio dei grilli. Il fuoco scoppiettava allegro emanando un lieve calore che si infondeva nei loro corpi. Shannon non faceva altro che fissarlo e guardare con la coda dell'occhio la sua nuova compagna di avventure. Era curioso di sapere il perchè di molte cose; di avere risposte alle domande che si era posto fin dal primo momento che la vide. Voleva scoprire tutto su di lei, il vero motivo di codesta curiosità non lo sapeva. Era attratto da lei, su questo no vi erano dubbi, e l'unica scusa plausibile era proprio questa. Così si fece coraggio e provò ad indagare sul suo conto.

-Da dove vieni?- si voltò verso di lei.

-Non ho un luogo preciso da poter chiamare casa. Potrei dirti che sono una nomade, ma se la tua domanda precisa era quella di chiedermi “da dove venivo?”, inteso anche il mio popolo...beh ti posso dire che il mio popolo veniva dall'Ovest. Viveva vicino i confini di questa nazione, poi un giorno il padre di Re Mike decise di sterminare tutti gli stregoni perchè li vedeva come una minaccia.-

-Che crudeltà! Sia padre che figlio sono dei mostri!!!- esclamò inorridito.

-Già...-

-E te come ti sei salvata?-

-Beh, mia madre, che era una veggente e usava la sua sfera di stella per vedere il futuro, il giorno prima dell'attacco mi portò via. Mi accompagnò fino alla fine del villaggio e mi disse di continuare ad andare avanti e di non voltarmi mai per nessuna ragione. Avevo solo nove anni e non capivo nulla di tutto quello che stesse per accadere. Così me ne andai o per lo meno feci finta di andarmene. Rimasi nei paraggi per un po' fino a che non vidi i cavalieri del Re attaccare il villaggio e io, per paura, scappai via correndo e piangendo.- sospirò malinconica fissando il fuoco.

Seguì un minuto di silenzio, con Shannon che era preso a guardarla con aria dispiaciuta. Poi riprese a farle domande.

-Perchè ti serve l'Acqua Sacra?-

-Beh perchè il Re mi lanciò una maledizione. Un giorno, dopo un po' di anni dall'accaduto quando avevo circa sedici anni, il Re Muto mi trovò. Non ho la minima idea di come abbai fatto a trovarmi, ma successe e...mi catturò. Proprio quella notte che cadeva la luna piena, mi maledisse. Mi portò in uno strano posto circondato da lanterne poste a cerchio dentro la quale vi disegnò sul terreno la stella a cinque punte. Mi mise al centro del simbolo e mi stuprò con violenza, urlando le parole della maledizione. Ha impedito che tramite me potesse rinascere il mio popolo...e così mi ha punito con la mia stessa carta- lo guardò con aria scossa e piena di odio. Shannon rimase in silenzio, ancora sotto shock, guardandolo con uno sguardo spiazzato e allibito. Le prese la mano e gliela strinse forte per darle conforto. -Sto bene non ti preoccupare...ormai ho superato la faccenda- sorrise a forza per poi tornare a guardare il fuoco. -Parlami di te...-

-Beh, che dire? Sono un mezzelfo. Mio padre era un elfo e mia madre era un umana. Lei viveva nel bosco, le piaceva stare a contatto con la natura e poi un giorno incontrò mio padre. Era figlio del più importante Elfo di quel Regno...era destinato a governare il suo popolo, ma l'amore che provava per mia madre era più grande di ogni cosa. Pensavano di scappare ma un giorno li scoprirono e li divisero, io ero troppo piccolo per capire cosa stesse succedendo e mio fratello lo era ancora di più. Mio padre morì per la lontananza dal suo amore e mia madre...non ricordo....-

-Non ricordi per davvero o non vuoi ricordare?-

-La uccisero...è morta per difendere mio fratello. Dei soldati provenienti dall'Est erano venuti ad prenderlo per il suo potere di veggente e così lei per salvarci si mise in mezzo...-

-Oh...capisco...-

-Stavo cercando una cura per mio fratello perchè il suo potere lo sta uccidendo...così stavamo andando verso l'Acqua Sacra aventi come guida Chester...- sospirò. -e questo è tutto ciò che potrebbe interessarti.-

-Mi spiace...- si si avvicinò sorridendo. -concludiamo questo tragico momento con qualcosa di dolce...- Shannon la guardò confuso sentendosi molto goffo ed imbarazzato. Subito dopo Talinda lo baciò con tanta passione, avvolgendogli le braccia intorno al collo. Poco dopo si stacco e lo guardò con un radioso e soddisfatto sorriso sulle labbra per poi appoggiare la testa sulle sue gambe.

 

 

Il giorno seguente Shannon e Talinda si misero in viaggio. Il mezzelfo non aveva la benché minima idea di dove lo stesse portando, ma non poteva disubbidirle dato che ormai era legato a lei.

-Dove stiamo andando?-

-A cercare tuo fratello, mi sembra logico!-

-Cosa? Perchè?- chiese incuriosito.

-Zitto e cammina.-

Nel frattempo Jared si svegliò, avevano deciso di fare una sosta vicino il corso di un fiume, si guardò intorno e non trovò il suo compagno. Si alzò di corsa in preda al panico continuando a guardare ovunque.

-Chester...- sussurrò mordendosi il labbro.

-Ben svegliato!-

Jared si voltò verso la voce e trovò il suo amico con in mano qualche frutto che gli si avvicinava.

-Dove sei stato?-

-Ero andato a cercarti del cibo visto che sei vegetariano...non volevo farti spaventare...- si sedette vicino alla brace.

-Grazie...- gli sorrise un po' imbarazzato.

-Di nulla!-

Jared si voltò verso il fiume e avvicinandosi lentamente. L'aria era fresca e profumata di fiori e salsedine. Lo scrosciare dell'acqua era accompagnato dal cinguettio allegro degli uccelli che volavano qua e là nelle vicinanze. Respirò profondamente e alzò le spalle con un sorriso radioso.

-Perchè no?- si disse a bassa voce. Iniziò a spogliarsi non curandosi della presenza del ramingo alle sue spalle. Si tolse la maglia bianca e ricamata, si sfilò i pantaloni verdi scuri e lanciò via le scarpe; in fine corse verso il ruscello e si tuffò con prudenza. Dietro di lui Chester rimase a fissarlo imbambolato e con il viso completamente rosso come un pomodoro maturo. Si morse il labbro e abbassò lo sguardo cercando di calmarsi. -Perchè non vieni anche tu a lavarti? Quest'acqua ha poteri benefici, viene dalle valli delle Regioni Elfiche ti risana l'anima!- cercò di convincerlo. Il ramingo si alzò ed avvicinò al corso d'acqua cercando di mantenersi più tranquillo possibile.

-Tu, piuttosto, dovresti stare attento-

-Dai! Non farti pregare!!! Vedrai che dopo ti sentirai meglio!-

-Uff! E va bene!!!- si spogliò lentamente stando attento a non farsi notare troppo da Jared che di tanto in tanto guardava da qualche altra parte. Quando fu interamente nudo e il mezzelfo impegnato a nuotare, si buttò in acqua e gli andò incontro. Non si vergognava nell'essere visto nudo da qualcun altro, si sentiva solo in imbarazzo di fronte a lui dopo le varie vicende che gli erano capitate.

-Oh, eccoti!!! Non avevo notato che stavi entrando!- gli si avvicinò con un dolce sorriso sulle labbra.

-Secondo me dovremmo uscire...-

-Non essere un guasta feste!- gli schizzò dell'acqua in faccia ridendo. -Rilassati! E senti come l'essenza del fiume ti entra in corpo!-

-Va bene...ci proverò...- chiuse gli occhi e cercò di rilassarsi il più possibile. Proprio come aveva detto Jared, si sentì le membra rianimarsi e ritrovare la forza che aveva prima di partire per il suo lungo viaggio. -Hai ragione...mi sento meglio.- lo guardò -e ti dico che mi sembra di aver già vissuto questo momento...-

-Oh, beh...probabile...- gli disse con uno sguardo malizioso e allontanandosi.

Rimasero in acqua per qualche minuto ancora, poi uscirono e si coprirono con le coperte che si erano portati dietro. L'aria fresca a contatto con la loro pelle gli procurava brividi di freddo che gli percorreva lungo la schiena.

-Accidenti che freddo!- esclamò Jared sbattendo i denti e stringendosi di più alla coperta.

-Te lo dicevo io di uscire...- lo rimproverò con tono scherzoso mentre accendeva il fuoco per scaldarsi. Poi si alzò e si avvicinò a lui, gli mise le mani sulle braccia e iniziò a strofinarle sulla pelle. -Va meglio?-

-Abbastanza...pian piano mi sto riscaldando...- si avvicinò di più a lui per provare più caldo possibile. Passarono qualche minuto in silenzio a guardarsi intensamente, come se stessero comunicando con gli occhi. Il ramingo era un po' teso, stava cercando di mantenersi più calmo possibile. Stare vicino ad una tale bellezza lo faceva impazzire. Aveva il cuore che gli batteva forte contro il petto e il freddo che provava prima si era tramutato in un caldo ardente che quasi lo soffocava. Quegli occhi così azzurri come il cielo, quelle labbra sottili e quel collo così delicato lo mandavano fuori controllo.

Stessa cosa valeva per Jared, si sentiva al settimo cielo e provava una sensazione piacevolissima nel stargli accanto. Stare tra le sue braccia forti e respirare il suo profumo lo facevano stare bene e sentire al sicuro. Gli guardò le labbra e poco dopo decise di avvicinarsi di più al suo viso.

-Va meglio?- sussurrò Chester cercando di non rovinare l'atmosfera.

-Sì...-

-Io non so se...-

-Stai zitto...- e così il ramingo si azzittì posando le labbra su quelle del mezzelfo e stringendolo di più a sé. Si baciarono intensamente cercando di controllare gli impulsi passionali e rimanendo più casti possibili.

Proprio in quel momento Shannon e Talinda li trovarono dopo qualche ora di cammino; non fu difficile trovarli grazie ai sensi sviluppati del ragazzo che riusciva a sentire chiaramente l'odore del fratello. Quando vide la scene rimase per qualche istante immobile con la rabbia che gli cresceva dentro e poco dopo esplose.

-COSA DIAVOLO STAI FACENDO, CHESTER?!- urlò furioso con il viso tutto rosso e il fumo che quasi gli usciva dalle orecchie e dal naso.

I due interessati si staccarono velocemente voltandosi verso i disturbatori della quiete che l'interruppero.

-I...io...p...posso spiegare!- mise le mani davanti, il povero ramingo, per paura di essere sbranato in seduta stante.

-PUOI SPIEGARE?!?-

-Shannon stai calmino! E smettila di urlare! L'ho baciato io, ok?-

Il fratello maggiore li guardò entrambi, prima uno e poi l'altro per poi rimanere fisso sull'adorata sorellina.

-Cosa?-

-L'ho baciato io...-

Seguì un momento di silenzio disturbato solo dalle risate di Talinda. Nel frattempo l'animo di Shannon si era calmato provando, comunque, irritazione nei confronti dell'altro compagno.

Una mezzora dopo si prepararono a partire assieme ai due “nuovi” arrivati. Ad aprire la fila c'era sempre Chester che era affiancato da Shannon e proprio dietro di loro le due ragazze. In quel momento il più vecchio ne approfittò per fare quattro chiacchiere col ramingo e discutere sulla questione “bacio, tu, con mio fratello?!”, cercando ovviamente di rimanere calmo.

-Non ti azzardare a toccare di nuovo mio fratello\sorella...sono stato chiaro?- gli sussurrò con tono acido e apparentemente amichevole.

-Io...io...- fece un respiro profondo e poi rispose con un sì.

-Bene!-

Un altro momento di silenzio accompagnò il viaggio dei quattro che si erano inoltrati nel fitto bosco e si erano lasciati, quasi del tutto, alle spalle la Nazione governata da Mike. E proprio in quel momento udirono una voce un po' buffa e allo stesso tempo inquietante aggirarsi tra gli alberi.

-Guardate, amici!- rise in uno strano modo. I quattro si guardarono intorno cercando di capire chi stesse parlando. -Ciao, amichetti!-

-Cosa?- dissero all'unisono.

-Sto arrivandooo!!!- 

 
Come innaugurare il Tour MARS+LP con un nuovo capitolo! Spero vi piaccia e chiedo scusa se ci sono errori, provvederò a correggere quando ho tempo!

A Presto

Ryuga

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Capitolo 9
*** And One ***


And One



 

 

E proprio in quel momento udirono una voce un po' buffa e allo stesso tempo inquietante aggirarsi tra gli alberi.

-Guardate, amici!- rise in uno strano modo. -Ciao, amichetti!-

-Cosa?- dissero all'unisono.

-Sto arrivandooo!!!-

Tutti e quattro si continuarono a guardare attorno cercando di capire da dove venisse quella voce, poco dopo sentirono un leggero tonfo assieme allo sfrusciare delle foglie degli alberi. Si voltarono verso di esso e trovarono uno strano uomo: alto con una corporatura esile che dava l'impressione di essere leggero come una foglia, capelli neri e abbastanza lunghi, occhi scuri mentre in testa aveva un paio di corna d'orate. Aveva un viso buffo e  dava la sensazione di essere un ragazzo abbastanza birichino ma allo stesso tempo severo. Era vestito in un modo alquanto strano, aveva delle foglie che partivano dal collo e lo circondavano per tutto il busto mentre in vita aveva dei pantaloncini verdi strappati con delle altre foglie. In fine ai piedi non aveva altro che la sua pelle e dei rami che gli cingevano le caviglie e salivano fino alle ginocchia.

-E' Peter Pan?- chiese Chester alzando un sopracciglio e guardandolo in modo confuso.

-Manno! Sono un satiro! Il Satiro del Bosco di Karm!- gli rispose con un sorriso armonioso sulle labbra. -Sono un amico di Shannon e...Jared...che però non c'è...- rivelò guardandosi intorno cercando di scovare il fratello del maggiore.

-Ma certo!!! Ora mi ricordo di te! Tomo!- esclamò contento Shannon.

-Ciao, Shan! Ma tuo fratello?- gli chiese confuso, grattandosi la testa.

-Sono qui!- alzò la mano, scuotendola, per farsi notare. Ovviamente Tomo non lo aveva riconosciuto dato che era ancora una donna. Il satiro si voltò verso di lei e sbiancò all'istante.

-Ma cosa? Che diavolo ti è successo?-

-Ho un problema con il mio potere...-

-Per questo stiamo passando per il Regno di Karm...dobbiamo raggiungere la Terra di Amdòrë...- disse Chester.

-Per l'Acqua Sacra...- concluse Tomo con uno sguardo pensieroso in viso. -Mmh...non è facile arrivarci. Non è così semplice come pensate...dovrete superare delle prove. Per ottenere l'Acqua Sacra bisogna dimostrare di esserne degni! L'isola vi metterà alla prova.-

-Ne sai parecchie di cose! Quindi penso che tu dovresti venire con noi...Anzi mi correggo! Tu vieni con noi!- ordinò Talinda. Detto ciò si rimise in marcia -muoviamoci! Potrete parlare nel cammino, non c'è tempo da perdere in chiacchiere!-

Si rimisero in viaggio senza perdere altro tempo mentre i tre amici ritrovati parlarono dei tempi andati e si aggiornarono su quanto era accaduto di recente.

-E così...quello lì di nome Chester ha uno strano potere molto figo e potente?- chiese Tomo.

-Esatto!- esclamò Jared.

-L'abbiamo portato con noi SOLO perchè ci può aiutare in caso di pericolo e...perchè ha salvato la vita a Jad...- concluse con l'amaro in bocca e un po' scocciato.

-Shannon sbaglia, è con noi perchè ormai fa parte della nostra famiglia! Siamo amici...-

-Mmmh...mi sto un po' confondendo! Ahah! Ma non importa!-

Poco dopo si intromise Chester nella conversazione, domandando qualcosa di un po' più utile al giovane satiro.

-Scusate se mi intrometto, ma...che genere di prove bisogna affrontare per ottenere ciò di cui abbiamo bisogno?-

-Non lo so, ma comunque sono prove abbastanza strane e rischiose...diciamo che cambiano in base al cuore di chi entra nella terra sacra.-

Il giovane ramingo annuì pensieroso, cercando di ideare qualsiasi piano possibile in caso di pericolo.


 

Il tempo passò velocemente e nel giro di due settimane erano arrivati presso la riva del mare, grazie alle scorciatoie note solo a Tomo, da cui si vedeva l'Isola di cristallo. Si guardarono intorno per cercare un modo di raggiungerla.

-Come facciamo a raggiungere l'isola?- chiese Chester guardando Tomo.

-Devo fare una cosa e vi dico che potranno oltrepassare la barriera che la circonda l'isola solo se si è una persona pura di cuore e... beh ha un valido motivo per entrarci!-

-Beh, fai in fretta! Non abbiamo tempo da perdere- aggiunse Talinda, impaziente di voler entrare.

Tomo si mise in ginocchio in riva al mare e incominciò a pregare. Attorno a sé si creò un vortice di acqua che si propagò fino al cielo. Qualche secondo dopo si materializzò dal nulla una barca interamente fatta di cristallo con i remi di vetro. Tomo si alzò e si voltò verso di loro sorridendo.

-Possiamo andare!- salì sull'imbarcazione seguito dagli altri. I remi si mossero da soli ed incominciarono a far muovere la barca. Si meravigliarono un po' tutti nel vedere che l'imbarcazione era soggetta ad un incantesimo, ma dopotutto dovevano pur aspettarselo dopo  ciò che aveva detto Tomo riguardo all'isola. Dopo poco raggiunsero la barriera che proteggeva il luogo sacro e, come aveva avvisato prima il satiro, non tutti riuscirono ad entrare. L'imbarcazione si fermò intrappolata a metà, Shannon e Talinda non riuscirono ad oltrepassare il campo protettivo.

-Cosa diavolo succede?- chiese Shannon alquanto alterato.

-Non puoi passare...- gli spiegò Tomo.

-Cosa? Ma io devo seguire mio fratello! Non posso lasciarlo da solo in questo momento!!!-

-Non sono io che decido, mi spiace...-

-Shannon, stai tranquillo, andrà tutto bene...- gli sorrise il fratellino.

-Ma...non voglio lasciarti!-

-Sono al sicuro con Chester...mi proteggerà lui...fidati di me...-

Shannon rimase in silenzio a mordersi il labbro e a stringere i pugni, conficcandosi le unghia nella carne.

-Cerca di leggerti dentro e capire come mai non ti è concesso di entrare...anzi, fatelo entrambi...- suggerì Tomo. -Nel caso in cui riuscirete ad ammettere le vostre colpe e noi ad essere in pericolo, vi si materializzerà una nuova imbarcazione su cui potrete salire e raggiungerci!-

I due non dissero nulla, si limitarono ad abbassare lo sguardo e ad accettare la situazione. Con un gesto di mano di Tomo, vennero materializzati sulla terra ferma da dove erano partiti poco prima. I due si sedettero per terra e guardarono gli amici sparire nel nulla oltre la barriera.

-Dovrei esserci io lì con mio fratello! Maledizione! Cos'ho che non va!-

-Forse è proprio questo ciò che non va in noi...-

-Questo cosa?- si voltò verso di lei.

-Abbiamo passato la nostra vita nell'odio... o comunque stiamo provando odio verso qualcuno e desideriamo vendetta o qualcos'altro...- si voltò verso di lui e gli sorrise. -Odi qualcuno tu?-

-Beh...Odio la razza Elfica...che hanno fatto morire i miei genitori...odio me stesso perchè non riesco a proteggere mio fratello...e odio quel Chester... non fa altro che portarmi via Jared...-

-Mmh...vediamo un po'...se non fosse successo tutto ciò con i tuoi a quest'ora non mi avresti conosciuto e non avresti fatto altre conoscenze...Se i tuoi genitori sono morti e per amore, ci dev'essere stato un fine più grande...-

-E quale sarebbe?-

-Non lo so, ma lo scoprirai presto... Per quanto riguarda Chester...non credo lo abbia fatto apposta a “portarti via” Jared...credo che si siano innamorati per davvero, non una di quelle cotterelle passeggere...credo che sia una cosa seria. Non si decide chi amare, succede e basta. E poi non te lo sta portando via del tutto, tuo fratello ti amerà sempre perchè sei suo fratello, Chester non può avere quello che avete voi due...il legame forte che avete... Quello non te lo porterà mai via!- rise un po' cercando di alleggerire l'aria che si era creata.

-Tu credi?-

-Certo! Ne sono convinta! E non devi odiarti perchè non riesci a proteggere tuo fratello, anzi...hai sacrificato la tua anima per salvarlo...direi che hai fatto molto per lui...- gli prese la mano e gliela strinse. Shannon abbassò lo sguardo e sospirò.

-Tu prechè provi odio?-

-Perchè hanno sterminato tutta la mia famiglia...Il padre di Re Mike ha ucciso tutte le streghe che erano in circolazione e io sono rimasta da sola. Sono sola da quando ero piccola...in più mi hanno maledetto...impedendomi di avere figli...è per questo che volevo l'acqua sacra...per togliere la maledizione, o almeno vedere se avrebbe funzionato.-

-Mi spiace che tu abbia sofferto così tanto...-

-Non ti preoccupare...sto iniziando a vivere adesso... dopo tanto tempo...-

-Meno male! Qualcuno deve averti aiutato, allora!-

-Oh, sì!- lo guardò e gli sorrise commossa. -Mi hai aiutato...-

La strinse a sé e la coccolò baciandole la testa.


 

Nel frattempo gli altri riuscirono ad arrivare nel posto giusto, dovevano solo entrare nella grotta e far bere a Jared l'acqua e poi tutto si sarebbe sistemato.

Ma appena si inoltrarono nella caverna, Tomo fu costretto a rimanere fuori lasciando Jared e Chester da soli.

-Dovete proseguire da soli! Siate forti nell'affrontare le prove a cui sarete sottoposti... Buona fortuna!-

-Grazie...-

S'incamminarono all'interno del posto e non molto dopo furono sottoposti alla prima prova incentrata su illusioni mentali. Jared vide Shannon in pericolo, stava per essere attaccato da un branco di lupi mannari, mentre Chester si rivide da piccolo mentre un tizio lo stava torturando.

-Lo sentirei se mio fratello fosse in pericolo... Tutto ciò non è reale! Non avverto alcuna sensazione di pericolo nei suoi confronti...quindi non è vero che sta succedendo- pensava tra sé e sé cercando di convincersi che tutto era un'illusione. -Ho visto la sua vita futura e non gli succederà niente, oggi! Non ora...- il suo legame con Shannon era talmente forte da non cadere in trappola. Tutto ritornò normale, almeno per lui. Si voltò verso Chester e lo vide paralizzato e in preda al panico.

-Non...non toccarmi!- continuava a ripetere.

-Chester....- gli afferrò la spalla. -Chester, svegliati! E' solo finzione! Non è reale qualsiasi cosa tu stia vedendo!-

Ma per Chester era tutto fin troppo reale dato che stava rivivendo una cosa già successa.

-Chester, ti prego!!!-

-Jared!!! Aiuto!!!-

-Chester...- gli prese il viso tra le mani e appoggiò la fronte sulla sua. -Ti prego...ascoltami... so che puoi sentirmi...-

Chester riuscì a sentire vagamente la voce di Jared.

-Aiuto...-

-Segui la mia voce se la senti... Non ti lascio qui solo...-

Cercò di concentrarsi sulla voce del mezzelfo per capire che si trattava solo di una finzione.

-Non è vero! Non sono ancora in quel momento! C'è Jared con me...Non è vero niente...- si disse per farsi forza. -Chester, non è vero! Tu sei cresciuto e nessuno ti farà più del male!-

-Non sei solo...Ti proteggo io...- sentì dire da Jared e detto ciò, si fidò e l'illusione scomparve.

-Jared!- lo guardò terrorizzato con il fiato corto.

-Ce l'ha fatta! Lo sapevo!!!- lo strinse a sé. -Grande!!! Ora possiamo andare avanti!-

Si guardarono per qualche secondo negli occhi, si sorrisero e si misero di nuovo in marcia, pronti per le prossime prove.



Rieccomi dopo tanto tempo! Scusate il ritardo ma sono stata presa con la maturità e con la stesura del mio libro...in più ero senza idee, comunque avverto che proseguirà un po' lentamente perchè è una fan fiction molto lunga e non voglio fare le cose di fretta per poi rovinarla! Vi dico che dal prossimo capitolo le cose saranno più o meno in discesa e per me molto più facili da scrivere!
Fatemi sapere che ne pensate, sono curiosa! :)

A Presto

Ryuga!

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Capitolo 10
*** AVVISO ***


AVVISO


 
Ciao a tutti quelli che seguivano questa storia.
Scusate se per un bel po' di tempo è stata abbandonata nel dimenticatoio, ma vari impegni mi hanno tenuta lontana da qui.
Avevo intenzione di continuarla, ci stavo pensando giusto giusto settimana scorsa, ma... Ora come ora scrivere di Chester...non riesco. Ho cancellato tutte le storie che avevo scritto su di lui perché vederle nell'elenco faceva un po' male, ma ho tenuto questa perché è un qualcosa fuori dall'ordinario dove lui potrebbe non avere la vita disgraziata che ha avuto nella realtà.
Mi spiace doverla sospendere per un po' di tempo, ma prometto che prima o poi la finirò e saprete come si concluderà la storia.

Buona vita a tutti!


Ryuga Hideki

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