Neverending Summer

di KiSSeop
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Inutile scappare ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Una svolta ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Azzardo ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - Non siamo poi così diversi ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - In trappola ***
Capitolo 6: *** Parte 2; Capitolo 6 - Senza pensarci ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - Tu ed io ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 - Pensiero fisso ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 - Stupido ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 - Sogno ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 - La direzione giusta ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 - Interlude ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Inutile scappare ***


Era un Agosto particolarmente caldo a Seul, quel giorno poi si sfioravano di poco i 32 gradi all'ombra. Anche per questo Zitao non sarebbe dovuto scendere quella mattina, ma lo fece comunque. Come di suo solito, saltò nella metro di Seul senza alcuna destinazione specifica.
Se ne stava lì, spesso in piedi davanti all’entrata del mezzo di trasporto, tenendosi con il braccio al corrimano in modo da non cadere a causa dei bruschi scossoni della metro.
Era lì ad osservare le persone salire nei vagoni, intento ad adocchiare la sua prossima “vittima”, ma spesso nessuno lo stuzzicava al punto da poter diventare tale, e dunque tornava a casa a mani vuote. 
Quel giorno invece era diverso.
Non appena Zitao mise piede sul mezzo di trasporto il suo sguardo si posò su un ragazzo di bell’aspetto, alto e ben vestito.
“Sicuramente sarà un modello” pensò tra sé e sé, senza staccargli gli occhi di dosso. Questi, che intanto non si era accorto degli occhi indiscreti di Zitao, si limitava a fissare fuori dal finestrino della metro con lo sguardo perso nel vuoto ed un paio di auricolari nelle orecchie. Zitao attese la propria fermata e, una volta che fu arrivata, si affrettò a scendere. 
Per fare questo si avvicinò al ragazzo di bell’aspetto, urtandolo leggermente.
–Scusa! Colpa mia!- esclamò mettendo entrambe le mani in avanti in segno di scuse, per poi mettere piede definitivamente fuori dalla metro. Il ragazzo, intanto, non si era nemmeno accorto di essere stato urtato e si limitò a guardare l’altro scendere dal vagone.
Nel momento in cui Zitao sentì le porte della metro richiudersi per ricominciare la corsa, si girò verso il bel ragazzo ancora all'interno del mezzo, guardandolo attraverso il vetro. Con fare disinvolto e molto velocemente, sfilò dalla tasca un portafogli che il presunto modello parve riconoscere.
Infatti era il suo.
Peccato che nell'esatto secondo in cui realizzò la situazione la metro fosse già ripartita, lasciando Zitao con un sorriso stampato sul volto dovuto al suo nuovo bottino.

Aprì il portafogli di cuoio curioso del suo contenuto, trovando numerose banconote e vari documenti sull’identità del ragazzo. Prese quella che aveva tutta l’aria di essere una carta d’identità e lesse le informazioni che vi erano all’interno.
–Kris... Wu YiFan? Quel ragazzo è cinese? Tu guarda, ho derubato un compaesano!- pensò Zitao. –Pare venga dal Canada… dev’essere sicuramente ricco!- continuò il ragazzo sfilando i won dal portafogli. 

Adesso che era riuscito nella sua missione non gli rimaneva altro da fare che tornare a casa passando prima per il market, dove avrebbe acquistato della buonissima carne che non poteva permettersi tutti i giorni. Queste erano le sue intenzioni, almeno fin quando non gli si parò davanti un tizio ansimante e sudato, dall’aria piuttosto incavolata: era il ragazzo di prima, Kris.
 –Dove… anf… credi di andare… brutto stronzo…- 
Zitao trattenne il respiro che quasi non gli veniva un colpo. Come per istinto, il suo primo pensiero fu quello di correre e scappare lontano per salvare la pelle, e lo fece: cercò di darsela a gambe il più velocemente possibile per sfuggire alla collera di Wu Fan, che non si diede per vinto e lo rincorse a sua volta.
Più volte Zitao era sul punto di travolgere qualche passante nella sua folle corsa, che terminò dopo un quarto d’ora circa. Wu Fan era un osso duro e gli era stato alle calcagna fino a quel momento, ma pareva fosse riuscito a seminarlo definitivamente. Si prese un momento per riprendere fiato, accostandosi ad un vicoletto lì vicino.
Si piegò leggermente in avanti posando entrambe le mani sulle ginocchia, respirando affannosamente. Quando si fu ripreso fece un sorriso sbieco, divertito da se stesso: era da tanto che non gli capitava di provare quel tipo di brividi, quelli che si possono provare solo quando sai di essere davvero nei guai.
Pensò allo sguardo assassino di quel Wu Fan. Poche persone sono capaci di far gelare il sangue nelle vene solo con uno sguardo, e Kris era sicuramente una di quelle.

Finalmente pronto ad uscire dal vicoletto e a mettere in atto i suoi piani per la cena, ad attenderlo poggiato al muro lì vicino vi era Kris.
–Ehi, pezzo di merda- lo chiamò con una disinvoltura disarmante –che ne dici di ridarmi il portafogli, hm?- disse con fermezza nonostante l’affanno, afferrando Zitao per il colletto della maglia.
-Ok ok, hai vinto tu, amico! È tutto tuo ma lasciami!- implorò Zitao sperando di risultare il più patetico possibile, in modo da essere lasciato andare.
–Tsk, che pena ‘sto poveraccio, sicuro di essere un uomo? Dov’è la tua dignità?- pronunciò disgustato da quella pietosa scena Kris, lasciando la presa sulla maglia di Zitao che si apprestò a ridargli il portafogli.
–Eccolo qui, è tutto tuo, amico- disse lanciandogli il portamonete, che Kris afferrò con prontezza. –Adesso io tooolgo il disturbooo…- sembrò quasi sussurrare Tao, allontanandosi lentamente a grandi passi intanto che Wu Fan apriva il portafogli intento a controllarne il contenuto.
Vuoto
completamente
vuoto.

Alzò lo sguardo dal portafogli alla direzione in cui si era allontanato Zitao, che si trovava già dall'altra parte della strada, ma era ancora abbastanza vicino da poter sentire cosa aveva da dire.
–Sai una cosa, Kris Wu Fan? Mi piaci, sei un ragazzo simpatico. Ti ho lasciato una cosa nel portafogli, vieni a trovarmi se rivuoi i tuoi soldi!- gli raccomandò a distanza di sicurezza Zitao, per poi sparire nel nulla. 
Kris riaprì il portafogli e controllò meglio il suo contenuto; al suo interno vi era un piccolo foglio di carta con un indirizzo scritto sopra.
Lo strinse nel palmo della mano mentre un ghigno si allargò sulle sue labbra  –“Vieni a trovarmi”, mh? Mi sa proprio che lo farò-.






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Fine primo capitolo! Yey
Come sempre ditemi che ne pensate, mi raccomando voglio tanti pareri ç___ç non sono del tutto sicura se continuarla o no askdfjffks;;;; vabbè, alla prossima!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Una svolta ***


Din don.
Kris suonò il campanello una volta, ma nessuno rispose.
Din don.
Di nuovo, ancora niente.
Spostò lo sguardo dal campanello alla porta accorgendosi che era leggermente socchiusa.
Decise di entrare senza troppi indugi, e non appena girato il pomello ed oltrepassata la porta, si trovò uno spettacolo piuttosto strano davanti agli occhi. 
–Ah!! Sei il tipo del portafogli! Ti prego aiutami!- gemette un ragazzo dai capelli scuri al limite delle forze. Sopra di lui vi era un altro ragazzo che Kris non riconobbe, intento a bloccare il moro a terra col suo corpo. Kris rimase ad occhi sbarrati a fissare la scena, continuando a sentire le richieste di aiuto del ladro della metro, dopodiché sbuffò –Senti amico, non so cosa tu stia facendo ma pare che questo qui - indicò Zitao –non lo apprezzi molto, quindi ti conviene smetterla-
-E tu chi diavolo sei?- ringhiò l’altro.
-Bwhuuu Wu Fan! Aiutami!- continuò a singhiozzare il moro.
-Alzati- ripetette Kris.
-Altrimenti?- domandò l’altro con aria di sfida.
Con uno scatto Kris afferrò il colletto della maglia del ragazzo scostandolo dalla presa con cui aveva afferrato Zitao. –Altrimenti ti gonfio di botte- sussurrò. L’altro, spaventato dal tono di Kris, con un veloce gesto si staccò dalla sua presa e si fiondò fuori dalla porta dell’appartamento. –Tornerò, Tao! Aspettami!- urlò fuggendo via.
Zitao si alzò dal pavimento e si avvicinò all’entrata –Aspettarti? Ma neanche per sogno, brutto stronzo!- urlò in risposta per poi sbattere la porta, ma il tipo era già scomparso.
Zitao si girò verso Kris –Scusa per lo spettacolo, amico. Quello era SeHun, il mio coinquilino, di solito non è così aggressivo ma oggi ha proprio esagerato!- sorrise imbarazzato, come se fosse la cosa più normale del mondo imbattersi in certe situazioni. –Tu sei… di quella sponda?- chiese Kris, quasi disgustato –Gay e ladro, c’è di peggio?-
-Ehi, io non sono gay!- rispose a tono l’altro –Solo che a causa di questo bel faccino che mi ritrovo attiro le persone sbagliate, me tapino!-. “Bel faccino”…? Pensò Kris tra sé e sé, ma decise di non dilungare oltre la cosa. –Dove sono i miei soldi?- 
-Uhuhuh, quanta fretta! Tu, piuttosto, ci hai messo quasi più di un mese a venire. Stavo iniziando a pensare di tenermi i soldi-
-Ho avuto di meglio da fare- rispose seccato.
-Hai ragione, per voi ricchi i soldi vengono dopo, tanto ne avete a tonnellate- lo provocò, accennando un sorriso malizioso.
-Dove sono i miei soldi?-
-Calma calma! Prima di tutto presentiamoci. So che ti chiami Kris Wu Yifan, l’ho letto sulla tua carta d’identità l’altra volta. Sai come mi chiamo io?-
-Sporco Ladro?-
-Ahah, l’avevo detto io che eri un tipo divertente!- si lasciò sfuggire una risata Zitao, veramente divertito. –Mi chiamo Tao-
-Tao e...?-
-Tao e basta. È un soprannome. Non c’è bisogno che tu sappia il mio vero nome né il mio cognome-
-Ok Tao, molto piacere, dove sono i miei soldi?-
-Come sei frettoloso Kris! O dovrei chiamarti Wu fan? O magari solo Wu?-
-Chiamami come ti pare e anzi, se puoi non chiamarmi proprio. Dammi i miei soldi così me ne vado da qui-
-Ecco ciò che ti devo- disse Tao passandogli un mucchio di banconote –controlla pure se non ti fidi, dopotutto è comprensibile!- sorrise. Mentre Kris contava velocemente le banconote ricevute, domandò all’altro –Piuttosto, quel tuo coinquilino, quel SeHun… pensi che ritornerà?-
Tao sbarrò gli occhi, sorpreso da quel tono premuroso –Se ritornerà…? Beh, immagino di sì, dopotutto vive qui!- rispose ancora un po’ stupito –perché?-
-Non hai paura di quello che potrebbe farti? Se non c’ero io questa volta chissà come sarebbe andata a finire- osservò Kris.
-Hai ragione ma non preoccuparti, questa volta mi aveva solo colto di sorpresa. Sono tornato da poco a casa stremato e senza forze, e lui se n’è approfittato. Ma non succederà certo una seconda volta!- disse digrignando i denti e mostrando il pugno. –Sarà…- rispose Kris, senza prestare molta attenzione alle parole di Tao. Ruotando gli occhi, diede un'occhiata al piccolo appartamento –Certo che vivi proprio in una topaia- affermò senza troppi giri di parole.
Tao rise. –Che c’è? Provi pena per me?-
-È solo che mi sentirei in colpa se quel SeHun tornasse e ti facesse del male. Insomma, non voglio un pezzente sulla mia coscienza-
-E cos’avresti intenzione di fare, allora? Portarmi con te?- rise più forte Tao.
-Non sarebbe una cattiva idea- disse pacatamente Kris.
-Cosa---? Intendi sul serio?- Tao smise di ridere di colpo e spalancò occhi e bocca.
-Sì, cercavo proprio un coinquilino- “qualcuno che facesse le faccende domestiche al posto mio” pensò Kris, ma decise di non dirlo.
-Io… io... non ho mai vissuto a casa di un ricco! Omo omo omo mangerò bene tutti i giorni~- Tao non riusciva a contenere l’entusiasmo. –Dopotutto hai ragione, quel cattivone di SeHun-sshi potrebbe tornare da un momento all’altro, meglio se mi porti con te! Sarà un’ottima idea, non te ne pentirai, vedrai!- Tao corse a stringere il braccio di Kris. –Grazie per l’opportunità, padrone! Non la deluderò! Non potrò pagare l’affitto ma in cambio posso fare un sacco di servizi! Dobby è un bravo elfo!- esclamò Tao ancora in preda alla gratitudine, strusciando la faccia contro la spalla di Kris. –Sì ok ma levati di dosso, coso- rispose Wu Fan, scostandosi bruscamente dalla presa di Tao.
“Mi chiedo se questa sia la giusta decisione” pensò tra sé e sé Kris.
 Non sapeva che da quel momento la sua vita sarebbe stata tutt’altro che tranquilla.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Secondo capitolo! Enjoy it! Non mi aspettavo tanto successo dal primo così ho pubblicato il secondo a distanza di poche ore xD Spero vi piaccia! Voglio pareri mi raccomando! >u<

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - Azzardo ***


-Wu Fan-
-Dimmi-

Silenzio.

-…Wu Fan-
-Dimmi, Tao-
-Wu Fan, credevo tu fossi ricco-
-Lo sono- rispose tranquillamente il ragazzo, posando le chiavi sul ripiano della cucina.
-Che razza di ricco vive in un monolocale così lercio?-
-Sono ricco di spirito, infatti-
-Questo non è il momento di scherzare! Guarda! È tutto minuscolo! Inoltre dove credi che debba dormire?- continuò a sbraitare Tao, girandosi intorno in quel piccolo appartamento spoglio.
-Non lo so, sul pavimento?- scherzò Kris sedendosi sul letto.
-E pensare che già mi ero preparato all’idea di vivere nel lusso… e invece…- sospirò Tao, con un cipiglio di delusione sul volto.
-Dai non prendertela, meglio al sicuro qui che in pericolo in quella sottospecie di catapecchia-
-A questo punto preferisco il pericolo- sbuffò l'altro. –Comunque toglimi una curiosità, Wu Fan… vivi qui da solo? Cioè, non vai all’università? E i tuoi genitori?-
Kris non rispose.
Tao fece spallucce -Ho capito, non ti va di parlarne- constatò, mettendosi a sedere sul letto accanto a lui con in mano una busta della spesa. –Beh, abbiamo comprato queste birre per inaugurare il mio arrivo qui, no?- disse frugando nella busta ed estraendo due lattine –sarà meglio berle prima che si riscaldino-. Ne porse una a Kris, che in silenzio l’aprì e la bevve. Una dopo l’altra le lattine vuote si accumularono sul pavimento, e i due si addormentarono ubriachi sopra il comodo e disordinato letto di Kris.
Il mattino seguente Kris si svegliò intorno alle undici e mezza circa. Ancora confuso per la sbronza della scorsa notte, si girò intorno alla ricerca di Tao, il cui ultimo ricordo che aveva era delle sue risate da ubriaco. Al suo posto trovò solo un bigliettino: “Sono uscito per un po’! Ps: ho preso in prestito i tuoi vestiti, anche se mi vanno un po’ larghi! Mangia di meno!” tutto scritto in cinese con una calligrafia davvero scadente, accompagnata da stupidi disegnini qua e là.
Distrattamente Kris si girò verso il suo armadio e dovette sfregare più volte gli occhi per realizzare che ciò che stava vedendo fosse vero.
Tutti i suoi adorati vestiti gettati a terra come stracci, segno che Tao aveva scavato affondo nel suo guardaroba per cercare l’outfit desiderato.
-Io a quello lo ammazzo!- disse ad alta voce furioso, gettandosi sui vestiti e sistemandoli accuratamente.
Una volta finito di riporre gli indumenti nel suo armadio, decise di uscire un po’ da quella stanza.

Scese di fretta la rampa di scale fino ad uscire fuori dall’edificio; era una bella giornata soleggiata, perfetta per un giro in moto.
Si diresse verso l’officina lì vicino dove aveva lasciato il suo mezzo per una controllatina, quando sentì qualcuno chiamarlo alle sue spalle. -Kriii~s!- lo salutò la voce squillante.
-Ah, sei tu LuHan- rispose pacatamente Kris, realizzando a chi appartenesse la voce.
-Non “LuHan”! Devi chiamarmi Hyung! Hyung!- insisté più volte l’altro con una smorfia.
-Come vuoi- scrollò le spalle l'altro, continuando a camminare –sono qui per riprendermi la moto-
-Ah--! Proprio di questo volevo parlarti!- sembrò ricordare improvvisamente l’altro -Mio zio ha dato un’occhiata alla tua moto e pare non sia in buono stato. Ha bisogno di essere restaurata, i freni sono quasi completamente andati- sospirò grattandosi il capo.
-Non ho soldi-
-Ehhh? Uno come te che non ha i soldi? Impossibile!- osservò LuHan –Scommetto che se fai l’accompagnatore qualcosa rimedi- aggiunse sghignazzando.
Kris lo fulminò con lo sguardo. –Comunque- riprese, –non ho soldi. Vorrà dire che mi farò bastare la moto così com’è-
LuHan strabuzzò gli occhi -Sei del tutto impazzito per caso? Guarda che qua finisci a terra sicuro!- si allarmò.
-Nah, anzi. Più pericolosa è, meglio è. Mi piace il pericolo- sorrise Wu Fan.
-… Ho paura di ritrovarti morto in un vicolo un giorno di questi- sospirò LuHan, scuotendo il capo.
-Non succederà, Lulu- ridacchiò l’altro.
-L…Lulu?! È Hyung! H Y U N G!- ripeté ancora una volta l’amico, esasperato.
Kris lo guardò divertito per poi montare in sella alla sua moto. –Allora ci si vede, “Hyung”-
-Spero di sì, Kris. Non farti male. Più tardi passo a trovarti- gli sorrise facendo un cenno con la mano nella sua direzione.
Non appena salito sulla moto, Kris sfrecciò lontano; era come se quel mezzo lo facesse sentire libero e capace di tutto, gli sgomberava la mente.
 Dopotutto era stanco di pensare a tutti i suoi sbagli.
 E dire che fino a due mesi prima era ancora in Cina, a casa dei suoi, fino a quando un giorno, stanco di tutto e di tutti, aveva deciso di andarsene. Aveva sentito che LuHan, uno dei suoi più cari amici, di lì a poco sarebbe andato a vivere in Corea e aveva deciso di approfittarne.
Sua madre fu molto amareggiata da questa scelta improvvisa di partire, dopotutto avrebbe dovuto mettere da parte lo studio di diritto all’università e quindi il suo futuro, ma infine accettò questa sua decisione.
Suo padre invece, un importante politico cinese, fu estremamente deluso. Fino all’ultimo aveva cercato di fargli cambiare idea, era arrivato al punto di minacciarlo che una volta partito non sarebbe potuto tornare più indietro da loro.
Ma Kris non gli diede ascolto ed eccolo qui ora in Corea, in un appartamentino acquistato a poco prezzo due mesi prima coi soldi che si era portato, pagando ogni mese l’affitto con una parte dei soldi che la madre gli inviava.
Nonostante a quest’ultima importasse ancora del suo piccolo Wu Fan, a Kris non interessava. Entrambi i suoi genitori rappresentavano per lui una minaccia per la sua libertà, ed era anche per questo che era scappato.
Troppe aspettative.
Improvvisamente però, gli venne in mente cosa aveva fatto poche ore prima.
Aveva ospitato a casa sua a tempo indeterminato un tizio, un ladruncolo da due soldi.
Cosa gli era passato per la testa in quel momento? Anzi, in realtà sapeva bene cosa aveva pensato:
si sentiva solo.
Ed è per questo che aveva “adottato” Tao, un randagio a cui dare una casa.
L’aria allegra e spensierata che emanava Tao era proprio quello di cui aveva bisogno. Sentiva la necessità di avere un’aura positiva accanto a lui, in modo da non rimuginare sulle cose brutte rimanendo sempre da solo coi suoi pensieri.
Già, era sicuro che avere Tao intorno si sarebbe rivelato utile, e mentre pensava questo vide dal ciglio della strada qualcuno probabilmente intento ad attraversare, non lontano da lui.
Questa figura alta, snella, piombata all’improvviso dal nulla, se ne stava lì immobile in mezzo alla strada come ad aspettare di essere investito.
-Ma che caz--? Questo tizio non ha intenzione di muoversi?!- s’infuriò Kris, per poi premere con rabbia il freno.
Inutilmente.
Kris sudò freddo –Cazzo, non ci voleva..! Levati! Spostati, presto!!- fu solo capace di urlare, ma non vedendo segni di spostamento da parte della figura sterzò bruscamente, finendo completamente a terra.
-Maledetto ferro vecchio…- furono le sue ultime parole, prima di svenire.

 
 
 
 
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Terzo capitolo! Grazie per le recensioni, spero vi piaccia anche questo capitolo!
Come potete vedere è finito un po’ in sospeso ma sono già al lavoro per il quarto xD
Apprezzerei tantissimo anche qualche recensione su questa parte ;3;’’ purtroppo sono molto insicura (e mi vergogno di far leggere alle mie amiche le mie fanfic AHAHAH non sanno nemmeno che ho un account di EFPfhreuhfurh) così le scrivo e poi boh, non ho pareri esterni, non ho nulla, mi sento di andare alla cieca e ho sempre la sensazione di star sbagliando qualcosa  >< è per questo che ho molto apprezzato i complimenti sotto i due capitoli precedenti, grazie! *0*
Spero sia all’altezza delle vostre aspettative <3
Ciao~

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 - Non siamo poi così diversi ***


Kris aprì gli occhi, confuso.
-Dove sono…?-
-In ospedale- rispose una voce familiare accanto a lui, con un sospiro di sollievo. –Finalmente ti sei svegliato-
-Ah, LuHan. Cos’è successo?-
- È “Hyung”. E comunque sei caduto dalla moto, proprio non ricordi?-
-Hmm- Kris si portò i palmi delle mani sulla fronte, sfregandola. –Proprio no, ma ho un gran mal di testa-
-Immagino. E non hai ancora visto in basso-
-Hm? Cos’ho in bas--. Kris si guardò le gambe, notando che una era ingessata dal ginocchio fino al piede. -Ma che diavolo?!- sbraitò.
-Il dottore ha detto che una volta svegliato saresti pure potuto tornare a casa- disse LuHan, ignorando le lamentele dell’amico.
-Ma per quanto dovrò tenerlo questo coso? È insopportabile!- continuò Kris, furioso.
-Due settimane, dice il dottore. Ma se continui a dimenarti almeno tre, anzi, ti amputeranno direttamente la gamba!- lo prese in giro dolcemente come se stesse parlando con un bambino. -Comunque ti è andata di lusso, avresti potuto farti molto più male e, non per dire, ma te l’avevo detto che i freni non funzionavano!-.
Kris tacque, consapevole del suo sbaglio.
 –Adesso andiamo, c’è un taxi qua fuori. Ti accompagno a casa-

 
Un’ora dopo circa, i due arrivarono nel quartiere dove abitava Kris.
-Ngh, come sei pesante!- annaspò LuHan. –Proprio al quinto piano dovevi abitare?! In un palazzo senza ascensore?!-
-Invece di lamentarti pensa a darmi una mano- rispose Wu Fan, che con una mano si reggeva su una stampella mentre l’altro braccio era sorretto dal collo di LuHan. –Ecco, ci siamo- disse portando le chiavi all’interno della serratura di ferro. Avvertito il rumore della porta Tao, che al momento era già rincasato da un pezzo, si avvicinò in direzione dell’ingresso per dare il ben tornato al suo coinquilino.
-Wu Fan! Sono quasi le nove! Dove sei stato per tutto questo tem-. Si interruppe improvvisamente appena vide Kris in che stato era ridotto. –Ma cosa--- che ti è successo?- dopo essersi ripreso dallo sconcerto, si avvicinò a Kris e lo sorresse poggiando il braccio dell’amico intorno al proprio collo, accompagnandolo a sedere con delicatezza sul letto. –Sono caduto dalla moto- rispose pacatamente Kris. –Ma cosa…? Ah, aspetta, lui chi è? Un tuo amico?- domandò Tao guardando in direzione di LuHan, che nel frattempo era rimasto in silenzio.
-Piacere, io sono Tao, il nuovo coinquilino di Kris- sorrise il moro in direzione di LuHan, facendo un piccolo inchino.
–Ah--! Piacere mio, sono LuHan.- rispose l’altro ricambiando l’inchino, un po’ sorpreso, dopodiché si girò verso Kris. –Non sapevo abitassi con qualcuno-
-Già, è un nuovo acquisto. Ti piace?-
 -Non parlare di me come se fossi un oggetto!- lo sgridò Tao.
LuHan osservò i due in silenzio. –Beh, io qui ho finito. Ci sentiamo presto Kris, verrò a trovarti per sapere come stai- si girò verso Tao. – È stato un piacere conoscerti, Tao-
-Anche per me!- sorrise ricambiando il saluto.
Dopo che LuHan fu uscito dall’appartamento, Kris si sdraiò sul letto.
-Merda, fa malissimo-
-All’ospedale che ti hanno dato?-
-Mi hanno fatto una puntura-
-Capisco- Tao fissò il pavimento per qualche secondo – c’è niente che io possa fare per te?-
-No, ora dormo- sospirò. –Che bella situazione… volevo dimostrare di sapermela cavare da solo ma ancor prima di iniziare eccomi ridotto in questo stato-
Tao fece una sorriso simile ad una smorfia –Ti sei abbattuto solo perché ti sei fatto male? Davvero ti deprimi per così poco?-
-Sta’ zitto. Ho come l’impressione che sia stato tu a portarmi sfortuna- farfugliò Kris.
Tao rimase in silenzio per un attimo –Non stai dicendo sul serio, vero?- gli domandò a bassa voce, sapendo già che probabilmente non avrebbe ottenuto risposta.
Incredibile” pensò tra sé e sé Wu Fan “anche se è una cosa stupida, mi rassicura davvero avere una persona vicino” dopodiché si addormentò.

Il giorno seguente Kris fu il primo a svegliarsi. Si alzò sul busto con cautela a causa della lesione sul torace e sulla gamba per poi girarsi in direzione di Tao, ancora dormiente a terra.
-Coso- lo chiamò a voce bassa, ancora un po' roca. –Coso, svegliati-
-..Mhhh…?- rispose dal canto suo Tao, con gli occhi chiusi.
-Coso, preparami la colazione-
-Ma che…?- farfugliò Tao ancora in dormiveglia.
-Avanti, sbrigati che ho fame e in queste condizioni non posso fare nulla- si grattò il capo l’altro.
Nonostante Tao fosse chiaramente contrario allo svegliarsi così presto si alzò comunque, dirigendosi lentamente verso la piccola zona della cucina. In una decina di minuti o poco più preparò una perfetta colazione per Kris, sistemandola su di un vassoio per fargliela gustare direttamente sul letto, senza bisogno che si alzasse fino ad arrivare al banco dove mangiavano.
-Non pensavo fossi bravo a cucinare- osservò Kris addentando una fetta di pane –in realtà ero preparato al peggio, ma a quanto pare mi sbagliavo-
-Eheh, vivo da solo da tanto tempo, sono migliorato con l’esperienza- rispose Tao portandosi fiero il pugno al petto.
Finito di mangiare, Kris si alzò.
-È il momento di parlare di una cosa-
-Di che si tratta?- rispose curioso Tao, mangiando del riso.
-Soldi- sospirò Kris. –Come ben sai, da quando sei arrivato tu le spese sono aumentate-
-Già, ma tu sei ricco!- rispose Tao entusiasta, con la bocca piena.
-Ma se sono “ricco”, come dici tu, lo devo solo al duro lavoro. Due volte a settimana lavoro part time in un market-.
Tao rise.
-Tu… che lavori part time? Kekekeke non ti ci vedo proprio con quell’espressione truce dietro al bancone kekeke, faresti scappare tutti i clienti!- continuò a ridere con ancora dei rimasugli di chicchi di riso attaccati intorno alla bocca.
-E invece ti sbagli di grosso! Spesso un sacco di ragazze del liceo compravano cose inutili solo per potermi parlare alla cassa. Ma purtroppo in questo stato non potrò riprendere il mio lavoro, a meno che…-
-A meno che cosa?-
-A meno che qualcuno non mi sostituisca-
Tao smise per un attimo di masticare e ingoiò tutto in un colpo il riso che aveva in bocca. –Vuoi… che io lavori part time?- chiese esterrefatto, quasi come se non sapesse l’ovvia risposta. –Già- gli confermò Kris –ma non ti preoccupare. Il mio capo, SuHo, è un tipo apposto. È molto flessibile, anche se parecchio pignolo-
Tao impallidì –L-lavorare…? In tutta la mia vita non ho mai dovuto lavorare!- piagnucolò.
-Beh, in realtà ci sarebbe un altro metodo per guadagnare qualcosina-.
A Tao brillarono gli occhi –E sarebbe? Sono disposto a fare di tutto!-
Kris indicò un punto impreciso sulla pancia dell’amico.
-Hm…? Cos’avrebbe la mia pancia…?- si chiese Tao, toccandosi freneticamente il ventre.
-Non la tua pancia, ma ciò che hai al suo interno. Pare che al giorno d’oggi paghino proprio bene per gli organi umani- rispose Kris.
Tao piagnucolò più forte, come se ormai il suo destino fosse già stato segnato. –Bwhuu, mamma! Chi avrebbe mai pensato che il futuro del tuo figlio preferito sarebbe stato quello di finire sotto i ferri in Corea, per una manciata di won? Che vita misera!-. Tirò su col naso piagnucolando ancora un po' per poi scuotere leggermente il capo, tornando improvvisamente serio.
-Anche in queste condizioni sei proprio sicuro di non poter tornare a casa, Wu Fan?- gli domandò di punto in bianco, non avendo la minima idea di quale sarebbe potuta essere la reazione dell’altro.
Dopo un primo silenzio, Kris rispose –No, non posso proprio più tornare indietro-
-Immaginavo… sei proprio come me- gli sorrise amareggiato Tao. –Ci sono tante cose su di me che non sai, Wu Fan, e altrettante che io non so di te. Ma di una cosa sono certo. Se continuiamo a vivere sotto lo stesso tetto finiremo per conoscerci meglio l’un l’altro, e sinceramente questa cosa mi spaventa- sospirò. –Ho paura di come potresti reagire venendo a sapere chi sono veramente e qual è stato il mio passato. Chissà, magari finiresti davvero per pensare che sono io la causa di tutta la tua sfortuna- ecco di nuovo quel sorriso forzato e malinconico.
-Non dire sciocchezze- lo interruppe Kris, quasi come se l’ultima frase pronunciata da Tao l’avesse profondamente infastidito. –Piuttosto, ho bisogno del tuo aiuto- disse, alzandosi dalla sedia.
-Hm?- rispose Tao, sorpreso da quell’improvvisa richiesta –Cosa dovrei fare esattamente?-
Kris si sbottonò la leggera camicia che indossava per dormire –Come ben sai finché non guarisce la gamba, dovrai essere al mio servizio-. Tao sgranò gli occhi. –P-p-p-p-p-perché ti stai spogliando? Che succede?-.
Kris gli si avvicinò. –Che ti prende? Tra ragazzi è normale, non c’è nulla di cui vergognarsi-
Tao, ormai con le spalle al muro, si sentiva in trappola. –Co-co-co-cosa intendi dire?-. Aveva le palpitazioni; era intimorito dal modo in cui gli si era avvicinato Wu Fan. Sapeva che era un bel ragazzo, dopotutto l’aveva notato proprio per questo alla metro, ma visto da così vicino risultava ancora più attraente.
-Tao, sto chiedendo in prestito le tue mani-
-…Eh?- . Adesso era confuso.
-Non capisci? Voglio lavarmi, ma non posso riuscirci da solo in queste condizioni. Perché ti agiti tanto?-
Tao sgranò gli occhi. –Adkjrfhurhfu Wu Fan, diamine! Quanto sei ambiguo!- disse scostandosi dal muro e cacciando fuori tutta l’aria che involontariamente aveva trattenuto dentro per la tensione.

Tao preparò tutto l’occorrente per il bagno. Innanzitutto lo fece accomodare su una sedia, con lo schienale rivolto verso il lavabo; in questo modo gli avrebbe fatto lo shampoo senza scomodarlo troppo.
Iniziò a massaggiargli la cute delicatamente con le sue dita lunghe e affusolate, insieme ad un po’ di shampoo.
-Come va, signore?-
-Va bene, sei bravo. E si dà il caso che mi piaccia farmi fare lo shampoo- rispose Wu Fan, con gli occhi chiusi onde evitare che il sapone gli finisse negli occhi.
-Sei un tipo strano, Wu Fan- rise Tao. –Hai visto? È una fortuna che ci sia qui io, no? Non sono poi così inutile!-
Kris sospirò dolcemente. -Vedremo col tempo- gli rispose infine, mentre attendeva il getto d’acqua tiepida che gli avrebbe tolto la schiuma dai capelli.





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Fine del quarto capitolo! Ma quanto ho scritto? °°
Questo capitolo l’ho scritto mentre avevo la febbre a trentotto ;3; e ce l’ho tutt’ora, sigh
IN OGNI CASO! Spero vi sia piaciuto çuç e IL PRIMO CAPITOLO HA SUPERATO LE CENTO VISITEfijhrfuirehf e pensare che l’ho pubblicato solo quattro giorni fa! Grazie tante TuT anche se ci avete cliccato per sbaglio, fa niente, EFP me l’ha contata lo stesso come visita (cosa) (dovrei dormire) (deliro)
Anticipescion del prossimo capitolo: SUCCEDERA’ QUALCOSA OH OH OH no sul serio, wait for it!
AH E COME SEMPRE VOGLIO RECENSIONI! PLEEEEASE FATEMI CAPIRE CHE NON STO SCRIVENDO PER IL PIACERE DI SCERVELLARMI E CHE C’E’ VERAMENTE QUALCUNO A CUI IMPORTA ok basta sul serio ciao

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 - In trappola ***


-Come mai non sapevo niente del tuo nuovo coinquilino?-
Kris ci pensò un attimo su. –Ah, non so. È qui da poco, probabile che mi sia dimenticato di dirtelo-
-Eppure è una persona con cui dividi l’appartamento- osservò LuHan –come hai fatto a dimenticartene?-
-Che vuoi che ti dica- Kris si alzò dal letto e si diresse verso la zona cucina.
-A proposito, si chiama Tao, giusto? E adesso dov’è?-
-A lavoro- rispose l'altro versando dell’acqua dalla bottiglia in due tazze –ma perché tutte queste domande? Ti interessa Tao?-
- È solo che la cosa mi puzza troppo. Sei sempre stato un tipo solitario e senza amici, anche all’università te ne stavi sempre per i fatti tuoi. Mi chiedo solo da dove sia spuntato questo Tao, è un tuo amico d’infanzia forse?-
-Macché, l’ho conosciuto da poco in realtà- Kris si grattò il capo. –So davvero poco su di lui-
-E nonostante questo l’hai accolto in casa tua? E se si trattasse di un criminale?-
-Ma che vai a pensare…- “Non posso certo dirgli che l’ho conosciuto perché ha tentato di rubarmi il portafogli…” pensò Wu Fan.
-Allora cosa ti ha spinto a farlo venire qui?- LuHan era perplesso.
-Hmm… non so in realtà, gliel’ho chiesto senza pensarci-
Kris si avvicinò all’amico porgendogli la tazza con l’acqua fresca. Fortunatamente la giornata non era troppo afosa e sentiva già dei miglioramenti alla gamba.
-Secondo me non c’è da fidarsi- continuò LuHan, per poi bere un sorso d’acqua. –Cos’avrebbe di speciale, poi?-
-Beh, innanzitutto è sorprendentemente ubbidiente. Da quando mi sono fatto male continua a farmi da domestico senza invadere i miei spazi-. Si fermò un attimo per bere. –Anche se sembra uno sbandato è un tipo apposto, mi piace-.
LuHan fissò Kris per qualche secondo, rimanendo di stucco. – È strano sentirti dire questo di una persona. Non sei il tipo che va d’accordo con tutti, anzi, di solito sei un attaccabrighe-sembrò riflettere ad alta voce, dopodiché chiuse gli occhi, sospirando. –Beh, se questo Tao riuscirà a cambiarti in meglio, ben venga allora-. Si alzò e posò la tazza sul ripiano della cucina. –Comunque mi fa piacere sapere che stai meglio con la gamba, mi hai fatto prendere un gran spavento l’altra volta. Adesso recupero le mie cose e vado- disse prendendo due grandi buste da terra.
-Hm? Cosa c’è lì dentro? Guarda che se è del cibo puoi anche lasciarlo qui eh, non va sprecato-
-Pff, ma sentilo, ‘sto morto di fame! Comunque sono dei videogiochi, li avevo portati per far passare un po’ il tempo mentre eri in fase di guarigione ma qui non hai né una playstation né tanto meno una televisione dove collegarli, pezzente-
-Gentile da parte tua- sorrise Kris –ma non ho intenzione di perdere il mio tempo con quella roba. Grazie comunque-
-Come non detto- fece spallucce LuHan. –Allora io vado, ci si vede Kris!- lo salutò per poi uscire dall’appartamento.
-Tu guarda se quell’idiota di LuHan non deve sempre preoccuparsi per nulla- pensò Kris tra sé e sé, stendendosi sul letto –come se non sapessi cavarmela da solo!-
Chiuse gli occhi con l’intenzione di dormire, ma fu interrotto dal suono del campanello.
-Chi sarà a quest’ora? Forse LuHan avrà dimenticato qualcosa?- si guardò intorno mentre lentamente si diresse verso l’uscio, aprendo la porta.
-Salve, sono qui per una consegna al signor Tao- disse un uomo che aveva tutta l’aria di essere un fattorino. Dietro di lui vi era una montagna di scatole e scatoloni, pieni di roba apparentemente costosa.
-Sicuro che questa consegna sia per il signor Tao…?- chiese Kris, confuso.
-Sicurissimo, ha anche già pagato-
“Ha già pagato?” a Kris questa faccenda non piacque per niente.


Intorno alle sei del pomeriggio, Tao fece ritorno a casa.
-Sono tornato dal mio primo giorno~ me l’aspettavo più faticoso, ma alla fine si è rivelato divertente! SuHo è davvero simpatico! Ma... Wu Fan? Ci sei?- Tao si avvicinò al letto dove Kris era seduto. Attorno a lui vi erano un sacco di scatoloni ancora sigillati.
-Tutto bene? Cosa sono questi scatoloni? Ah, ho capito! Sono arrivate le mie cose! E pensare che le avevo ordinate pochi giorni fa, che velocità!- affermò entusiasta.
-Spiegami che sta succedendo. Cos’è, tutto a un tratto hai trovato i soldi?- l’espressione di Kris era tanto seria da spaventare Tao. –E questa?- disse mostrando tra due dita una carta di credito.
-…!- Tao strabuzzò gli occhi, incredulo. – Dove hai preso quella?! Hai frugato tra le mie valigie?!-
-Questa carta è indirizzata a “Oh SeHun”. Aspetta, dove ho già sentito questo nome? Ah già, non era il tizio che aveva cercato di violentarti?- Kris iniziò ad alzare la voce, alterato.
-E allora? Cosa c’è di male? L’altro giorno ero passato a prendere delle cose al mio vecchio appartamento e SeHun ha provato di nuovo a mettermi le mani addosso. Gli ho tirato un calcio e ho preso la sua carta di credito, mi sembra anche poco!- rispose a sua volta, arrabbiato.
-Tsk, avevo dimenticato che eri solo uno sporco ladro- la voce di Kris si era fatta tremendamente disprezzante. –Ti rendi conto che al mondo per avere le cose bisogna lavorare? Piuttosto che rubare vai a mendicare, oppure torna da quello lì e venditi!-
Tao si pietrificò a causa di quell’ultima affermazione.
–Dovevi… proprio dirlo…?- singhiozzò a bassa voce, trattenendo a stento le lacrime. –E tu cos’avresti di speciale? Cos’hai di diverso rispetto a me?! Se sei riuscito a rimanere con l’orgoglio intatto fino ad ora è solo fortuna!-.
Kris gli si avvicinò e lo strinse per il colletto della maglia, trattenendosi dal colpirlo dritto in faccia con un pugno.
–Vattene da qui-
Tao non se lo face ripetere due volte. Guardò per un’ultima volta Kris dritto negli occhi con i suoi ancora pieni di lacrime e scappò via, sbattendo violentemente la porta.
Cazzo” pensò Kris, “ho detto quello che dovevo dire, non ho sbagliato… e allora perché mi sento così in colpa?” sbuffò stendendosi sul letto, cercando di mantenere la calma.
Forse me la sono presa tanto perché mi fidavo di lui, ed è per questo che mi sono sentito tradito. Ma soprattutto che razza di idiota… piangere per una cosa simile…” chiuse gli occhi e lentamente si addormentò.

Si svegliò un paio d’ore dopo a causa del rumore delle chiavi che aprono la serratura di casa.
Si alzò in piedi e vide Tao entrare con una busta della spesa di plastica in mano.
-Scusa, ho sbagliato io, facciamo pace- disse porgendo la busta a Kris. –Regalo di scuse-
Kris sospirò, arruffandosi i capelli e distogliendo lo sguardo. –Ho sbagliato anch’io, scusa-
Tao sorrise, contento. –Allora è fatta! Dai, beviamo!-

Seduti sul pavimento con la schiena poggiata contro il letto, bevvero una lattina di birra dopo l’altra, sciogliendo lentamente la tensione accumulata un paio d’ore prima durante quella litigata.
-Comunque ci ho riflettuto su e ho deciso che domani restituisco tutta la roba e la carta di credito. Inoltre mi comporterò bene, quindi per piacere non cacciarmi, ok?- il suo tono di voce era basso e insicuro, ed era forse a causa della troppa birra ma agli occhi di Kris, Tao risultò estremamente vulnerabile. 
–In verità prima ho pianto perché non sono molto abituato al confronto diretto, e le parole pesanti mi feriscono. Senza contare che oggi pomeriggio con quello che ha cercato di farmi SeHun ho subito uno shock…- sospirò.
-Dai, non fare quella faccia- Kris portò la sua mano sulla testa di Tao, accarezzandola.
-Stai provando a consolarmi?- gli chiese l’altro, evitando il contatto occhi per l’imbarazzo.
-Già-
-Cos’è, prima mi distruggi e poi mi consoli?-
-Scemo, ho ammesso anch’io di aver sbagliato-
Tao sorrise dolcemente, portandosi una mano sulle labbra -Adesso che abbiamo fatto pace sono di buon umore!- esclamò chiudendo gli occhi e poggiando la testa sulla spalla di Kris. Lentamente i suoi respiri si fecero più profondi ogni secondo che passava.
-Ehi?- “si sarà addormentato?” si chiese Wu Fan scrutando sott'occhio il delicato volto assopito di Tao.
–Comunque l’avevo capito che non eri per niente un cattivo ragazzo e che quelle cose non le avevi comprate solo per te. Tuttavia i tuoi modi di fare sono del tutto discutibili, ma se ti comporterai bene potrei anche fidarmi di te. Soprattutto perché mi piaci-
-Menomale- rispose Tao, riaprendo improvvisamente gli occhi –pensavo mi trovassi fastidioso-
-Tu SEI fastidioso- replicò l’altro, ma Tao sembrò non ascoltare. Con un’espressione lasciva avvicinò la sua faccia a quella di Kris e con una mano gliel’accarezzò dolcemente. “Questo è completamente ubriaco” pensò Wu Fan.
Come per istinto si avvicinò a sua volta alla faccia di Tao, e dopo un intenso scambio di sguardi unì le proprie labbra con quelle dell’altro, baciandolo intensamente.

Certo, io non ero ubriaco. Avrei potuto facilmente staccarmi da questo ragazzo, eppure non lo feci;
inconsapevolmente ero stato attratto a mia volta da lui
che con tanta leggerezza
aveva risvegliato in me degli impulsi che erano sopiti.





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Fiiine quinto capitolo! Finalmente si sono baciati 8DDD
Comunque a dirla tutta avevo intenzione di continuarla, ma mi piaceva come avevo concluso questo capitolo… quindi la tentazione di chiudere qui la storia c’è. Ma in realtà ci sarebbero ancora tante cose da dire sul Kris e sul Tao di questa storia, solo cheeeeee sarà difficile metterle per iscritto.
Quindi in questi giorni proverò a scrivere il sesto capitolo. Se mi piace com’è venuto continuo, sennò mi dispiace dirlo ma concludo qua, cambiando il raiting e mettendo “concluso” alla storia ><
Dunque per il momento vi saluto, fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo e di questo apparente(?) finale tra Tao e Kris! Ciao e grazie per aver seguito fin qui ^^

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Capitolo 6
*** Parte 2; Capitolo 6 - Senza pensarci ***


-Wu Fan! Ti prego!-
-No-
-Solo per una notte!-
-Ho detto di no!- ribadì ancora una volta Kris, infastidito.
-Ti scongiuro, fammi dormire sul letto! Sono giorni che dormo sul pavimento e ho il corpo tutto indolenzito! Almeno per stanotte!- Tao era a terra intento a contorcersi su se stesso, preso dagli spasmi.
-La smetti di urlare? Sono appena le nove del mattino!- gli rispose l’altro grattandosi il capo, coi nervi a fior di pelle.
-Anche se sono il tuo coinquilino mi tratti peggio di un cane!- frignò Tao, mordendo il lenzuolo che usava per coprirsi durante la notte. -In realtà so perché sei arrabbiato! È per colpa della telefonata di stamattina, quella del venditore che ha esplicitamente detto che la roba non potrà essere restituita! Ma ormai è fatta, quindi potresti smetterla di guardarmi in quel modo?- Tao aveva gli occhi lucidi mentre cercava di non incrociare lo sguardo severo dell'altro.
Kris lo scrutò con la coda dell'occhio. -Tsk, non m’interessa, fa’ un po’ come ti pare-
-Davvero non sei arrabbiato?-
Sospirò -No, non lo sono-
-Sicuro che non me lo rinfaccerai un giorno con una scusa?-
-Non lo farò!-
Tao assunse un’espressione perplessa –Allora mi chiedo come mai tu sia così alterato stamattina. Non è che ti è venuta la febbre?- si avvicinò cautamente toccandogli la fronte con l’intenzione di sentire se fosse più calda del normale, ma Kris si scostò subito. –N-non ho niente!- sobbalzò distogliendo lo sguardo imbarazzato, spostando gli occhi nella direzione opposta a quella di Tao. “Non riesco neanche a guardarlo in faccia” pensò. “Che cosa ridicola, lui neanche se lo ricorda”.
Tao lo scrutò un altro po’ –Dici che non è febbre, hm? Allora sarà solo fame! Preparo da mangiare!-.
Dopo un quarto d’ora circa, erano entrambi seduti l’uno di fronte all’altro e davanti a loro vi era un’abbondante colazione.
–Buon appetito!- esclamò Tao impugnando le bacchette.

“… È  stata tutta colpa sua” continuò Kris, immerso nei suoi pensieri. “Mi ha provocato lui. Mi si è poggiato addosso. E poi era buio…”. Alzò lo sguardo dalla ciotola di riso al volto di Tao, osservandolo: si soffermò in particolare sulle sue labbra, notando come fossero ancora gonfie a causa del sonno (e, gli piacque pensare per un attimo, ancora per il bacio).
 “Su quella bocca mi ci sono perso senza pensarci, e dire che non era nemmeno il mio primo bacio... ho dimenticato con chi avevo a che fare e mi sono lasciato andare”.
-Kris?... Tutto bene?- gli chiese preoccupato Tao, notando che il ragazzo continuava a fissarlo in modo strano. “Basterebbe pensare che sia successo perché ero ubriaco, ma ancora adesso ho il ricordo vivido di quell’espressione, di quella sensazione e—“ –DEVO USCIRE!-  annunciò improvvisamente Kris alzandosi in piedi, convinto che se fosse rimasto ancora un po’ a fissare Tao sarebbe impazzito del tutto.
-Cosa…? Aspetta che ti accompagno fuori!- rispose Tao a quell’improvvisa richiesta, sempre più perplesso. Kris si allarmò. –No! Tranquillo, faccio da solo!-
-Ma… la tua gamba…-
-Non ti preoccupare, scenderò le scale e andrò all’officina di LuHan! Ci sentiamo più tardi!- disse, per poi uscire di fretta dalla porta di casa.
Tao era confuso dallo strano comportamento di Kris, ma non si fece troppe domande. Magari aveva solo bisogno di stare un po’ da solo.

Kris arrivò a passo lento all’officina sotto casa dove lavorava LuHan.
-Lulu, ho bisogno di un passaggio in moto-
-Tu chiamami ancora Lulu e te lo do io il passaggio per dove devi andare, ma a calci!- rispose l’altro, intento a togliere dell’olio dal motore di una macchina. –Comunque, dov’è che devi andare?-
-Qualunque posto- rispose l’altro, guardandosi intorno in quell'ambiente fatiscente e poco pulito. –Devo solo rilassarmi un po’-
In un primo momento LuHan lo guardò perplesso, ma poi si rassegnò non appena vide l'espressione tormentata dell'amico. –Va bene, ma sappi che ti verrò a prendere presto- gli disse porgendo un casco rosso –non voglio che ti faccia male un’altra volta-.

Kris era seduto su di una panchina nel quartiere commerciale più rinomato di Seul.
Che diavolo sto facendo io qui? Quando mai ho perso le staffe in questo modo? In questo momento tutto ciò di cui avrei bisogno sarebbe dare un pugno a qualcuno”.
I suoi pensieri  furono interrotti da un ragazzo alto e slanciato che a prima vista Kris non parve riconoscere.
-Guarda guarda chi si vede- disse il ragazzo, con un tono canzonatorio –il tipo che non si fa gli affari suoi!-
-E tu saresti?- rispose Kris alzando un sopracciglio, con aria superiore.
-Ma come, non ti ricordi di me? Di' al tuo amichetto Tao di ridarmi la carta di credito- rispose l’altro digrignando i denti.
-Ah!- parve ricordare improvvisamente Kris –Sei Oh SeHun! Il suo ex coinquilino! Come te la passi amico?- sorrise in modo arrogante: sapeva che ben presto si sarebbe divertito.
-Cosa---?!? Ti prendi gioco di me, per caso? Ma guardati, sei ridotto uno straccio- osservò SeHun alludendo alle condizioni della gamba del più grande. –Ho voglia di farti a pezzi-
Kris si alzò dalla panchina grazie all'aiuto della stampella, levandosi in piedi mentre un ghigno gli comparì sul volto –Che aspetti allora? Non trattenerti e dammi un pugno!-
Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e si scagliò contro di lui col pugno chiuso, ma Kris lo scansò senza troppa difficoltà. – È questo tutto quello che sai fare? Che pena!-
SeHun, irritato dall’incredibile arroganza di Kris, si gettò nuovamente su di lui ma anche questa volta il suo colpo fallì e Kris lo spinse con forza lontano, facendolo urtare contro un pedone.
Il più piccolo ripartì alla carica, questa volta pronto a riempire Kris di pugni, ma il suo braccio fu immobilizzato dal pedone stesso.
-Non ti intromettere!- sbraitò Kris al passante; un ragazzo alto, dai capelli nero corvino e molto snello.
-Non è che volessi intromettermi, ma stavate esagerando-
Kris rimase un attimo di stucco ascoltando la voce del ragazzo: era profonda, roca, non si sposava per niente bene con i suoi occhi grandi e i lineamenti delicati da bambino.
-Meglio se te ne vai prima che chiami la polizia- disse il ragazzo rivolgendosi a Oh SeHun.
-Non avrai intenzione di scappare, spero!- urlò Kris al suo avversario che, spaventato dalla minaccia dell’altro ragazzo, scappò via comunque.
-Hai visto? Mi hai rovinato i piani!- continuò a sbraitare Kris.
-La moto… Tu sei il tipo della moto… - disse a bassa voce il ragazzo, come se stesse facendo mente locale. “Pare stia bene, a parte la gamba”.
-La moto…? Comunque tu hai rovinato i miei piani e io ho ancora intenzione di sfogarmi, quindi fatti avanti!- lo provocò Kris portando entrambi i pugni davanti alla faccia, in posizione di combattimento.
-Non sei conciato granché bene- osservò lo sconosciuto buttando un'occhiata alla gamba dell'altro –ma se è un combattimento quello che vuoi…- disse facendo spallucce, afferrando Kris per il braccio e spingendolo con forza sul pavimento, atterrandolo. –Io odio la violenza-
-Tsk, dici che odi la violenza e mi spingi con tutta la forza che hai a terra?-
Il ragazzo porse una mano a Kris, per farlo rialzare. –Tirati su-. Kris accettò di cattivo grado l’aiuto offertogli e afferrò la mano dello sconosciuto, sussurrandogli –Sappi che non è finita qui-.
 Scrutò il ragazzo per qualche secondo in più: era alto praticamente quanto lui e nonostante fosse magro era piuttosto muscoloso, inoltre pareva particolarmente bravo a combattere.
-…Noi due ci conosciamo già?- gli chiese Kris.
-Forse. Ci vediamo.- rispose il passante, per poi sparire nella folla così com’era comparso.
“Roba da matti” pensò infine il cinese, rimettendosi a sedere.

LuHan era passato a prenderlo mezz’ora prima del previsto, ma Kris rifiutò il suo passaggio perché aveva intenzione di tornare a casa a piedi.
A pochi metri dall’arrivo a casa, sentì una voce dietro di lui chiamarlo. Si girò cautamente, sicuro di sapere a chi appartenesse quella voce: era Tao.
-Ah, Tao…- lo salutò Kris, evitando il contatto coi suoi occhi e limitandosi a fare un cenno nella sua direzione.
-Sei tornato piuttosto tardi. Ora va meglio?- gli sorrise il più piccolo.
-Sì… sto meglio, avevo solo bisogno di uscire un po’-
Tao sospirò. -Wu Fan, guarda che non sono stupido. È dalla sera in cui abbiamo bevuto che sei strano. Per caso è successo qualcosa?-
Kris sgranò gli occhi, deglutendo a fatica –C-cosa…?- “possibile che se ne sia ricordato?”
-Sì insomma, cos’ho fatto? Ti ho vomitato addosso? Ho rotto qualcosa? Ti ho picchiato? Qualunque cosa abbia fatto non c’è bisogno di evitarmi in questo modo, sai!- sottolineò Tao, gonfiando le guance.
Kris si sentì quasi sollevato nel sapere che il suo coinquilino non avesse ricordato nulla e si prese qualche secondo per pensare. –No, non hai fatto niente-
-Allora perché hai quella faccia? Guarda che chi ti incontra si spaventa!- osservò l'altro, alludendo all’espressione severa stampata sul volto del suo coinquilino
Kris sorrise, dopodiché si avvicinò e poggiò la sua testa sulla spalla di Tao, come per avvolgerlo in un abbraccio.
-È solo che quando ti ho davanti agli occhi mi vien voglia di strangolarti. Ma quando non ti vedo sto sulle spine- sussurrò, per poi chiudere gli occhi e godere dell’odore buono e delicato provenire dalla pelle e dai capelli di Tao, desiderando di rimanere in quella posizione ancora un po’.






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Nuovo capitolo!
la cosa che mi fa ridere è che avevo iniziato questa fanfiction perché già avevo ben preciso un finale in mente.
ma adesso boh, non c’è più.
Scomparso.
Aiuto

Ps: avete capito chi è il "passante"? xD è un membro degli exo, ma chi?~ Fatemi sapere che ne pensate del capitolo! Bye!
 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 - Tu ed io ***


-Hyung, secondo te sono brutto?- domandò Tao rilasciando un lungo sospiro, segno che durante tutto il tempo passato al negozio era stato sovrappensiero.
-Brutto? Non direi proprio! Chi te l’ha detto?-  gli chiese SuHo, perplesso pe.
-Wu Fan, ha detto che quando mi guarda vorrebbe strangolarmi!- singhiozzò l’altro –E pensare che non gli ho fatto niente! Prima mi guarda come se volesse ammazzarmi, poi all’improvviso si azzittisce e mi fissa in silenzio. Quel tizio ha problemi, ti dico!-si lamentò infine, poggiando entrambi i gomiti sul bancone del negozio.
-Non preoccuparti dai, avrà avuto una giornata storta- lo rassicurò SuHo, che ormai assumeva sempre di più il ruolo di una madre per Tao. –Dato che ha la gamba ancora ingessata immagino sia nervoso. E poi tra amici capita di litigare, no?- sorrise premuroso.
-Amici? Ti pare che io e quel tipo siamo amici?-
-Beh, non è così? Ti ha passato il suo posto di lavoro e vivete insieme, è una cosa normale per gli amici intimi!-
Amici. Tao rimase qualche secondo a riflettere su quella parola a lui assai sconosciuta.
-Sai una cosa, Hyung? Credo proprio tu abbia ragione, senza contare che Wu Fan non può fare a meno di me! Sai che gli preparo da mangiare, faccio la spesa e lo aiuto con le faccende?- esclamò tutto ad un tratto battendosi la mano sul petto, orgoglioso.
-Ahah, sei proprio un bravo amico!- commentò il più grande, sorridendo nel vedere Tao così entusiasta –E poi tu hai un’energia positiva davvero contagiosa, basterà un tuo sorriso e Kris tornerà quello di prima!-
-Sorriso dici? Come questo?- la bocca di Tao si allargò in una smorfia che di carino aveva ben poco, mostrando due file di denti dritti e gli zigomi sollevati più del dovuto.
-Proprio così!- rise SuHo, dando una lieve pacca sulla spalla al più piccolo. –Adesso vado a fare l’inventario nel retro. Accogli bene i clienti, mi raccomando!-
-No problem, Hyung!- gli fece l’occhiolino Tao, come per rassicurarlo che aveva tutto sotto controllo.

Passati i primi dieci minuti, solo un gruppo di ragazzi aveva messo piede nel negozio per comprare un paio di birre. Dopo un quarto d’ora circa, un altro ragazzo era entrato nel market.
-Un pacchetto di Camel, grazie-
-Mi raccomando signore, smetta in fretta di fumare- raccomandò Tao come gli era stato insegnato di fare ai clienti fumatori, poggiando distrattamente il pacchetto sul bancone della cassa.
-“Signore”? Ma come, non mi riconosci?- chiese il ragazzo che al momento indossava dei grandi occhiali da sole neri, nonostante fosse buio, e un cappello con visiera in testa.
-Ci conosciamo già…?- chiese Tao, cercando di ricordare dove avesse già sentito quella voce particolarmente nasale.
Il ragazzo si tolse gli occhiali –Adesso mi riconosci?- sorrise sbieco. Tao sobbalzò.
-Oh SeHun! Che ci fai tu qui?!- esclamò sconcertato, cercando di non farsi prendere dal panico.
In quel momento SuHo rientrò in negozio. –Ehi Tao, tutto ok?- chiese, per poi accorgersi della presenza del cliente.
-Scusa Hyung, devo uscire un secondo. Non ci metterò molto!- si inchinò davanti al suo superiore, mentre si apprestava ad uscire di scatto dal negozio inseguito da SeHun.
A SuHo quella situazione non prometteva niente di buono. –D’accordo, fa’ attenzione-
Tao schizzò fuori dal negozio cercando di seminare il suo inseguitore; s’infilò in un vicolo stretto, sperando di non essere trovato da SeHun.
Pochi secondi dopo, sentì una voce alle sue spalle.  –Ti ho trovato-
-Che vuoi ancora?!- ringhiò il cinese, per nulla contento di quella visita improvvisa.
-Calma calma, devo solo dirti una cosa. Chanyeol è tornato-
Tao spalancò gli occhi. Il sangue gli si raggelò nelle vene e le gambe cominciarono a farsi sempre più deboli.
-Vuoi dire che ancora non lo sapevi?- SeHun rise notando la reazione del ragazzo alle sue parole. –Ovviamente ti sta cercando. L’ho incontrato l’altro giorno, voleva sapere dove ti trovavi. Non ho potuto dirglielo purtroppo, anche perché non so in che buco ti sei cacciato con quello sfigato storpio-
Tao alzò lo sguardo, sorpreso  -…Come fai a saper- ma SeHun lo interruppe immediatamente –Girovagava per strada, il tuo “amichetto”-
-Giuro che se gli hai fatto qualcosa, io…- Tao strinse il pugno, pronto a colpirlo.
-Tu cosa, sentiamo?- SeHun afferrò Tao per la maglia e lo avvicinò a sé –Tu non fai proprio niente- aggiunse, per poi spintonarlo con forza contro il muro. –Adesso mi sono scocciato di giocare, me ne vado- disse, voltandosi di spalle.
Senza che SeHun se ne fosse accorto minimamente, nel momento in cui si erano avvicinati Tao era riuscito a sfilargli il portafogli dalla tasca posteriore.
Si fermò un attimo a guardare il portamonete di cuoio che aveva in mano.
Gli venne in mente Kris.
-SeHun, ti è caduto qualcosa- disse infine, lanciando il borsellino all’altro. SeHun si girò e lo afferrò al volo, per poi guardare in direzione dell'ex coinquilino. –Tsk, complimenti Tao. Sei proprio cambiato- sorrise, beffardo –ti sei trasformato in un rammollito. Ci vediamo – sputò infine, uscendo dal vicoletto e sparendo nella strada.
Tao approfittò di essere rimasto  solo e si rannicchiò a terra, poggiato contro il muro.
-Chanyeol… sei tornato…- sospirò, poggiando la testa sulle ginocchia –con che coraggio riuscirò a guardarti in faccia?-. I sospiri si trasformarono ben presto in singhiozzi; era l’ultima cosa che Tao si sarebbe aspettato.

Non molto lontano da lì, Kris era nel suo appartamento, intento a chiamare al negozio.
-Come non sai dov’è?! Non risponde al cellulare, è passata l’una, il suo turno è finito da un pezzo!- sbraitò.
-Aveva una faccenda da sbrigare… non ti preoccupare, dai! Tra meno di dieci minuti sarà a casa- la voce dall’altra parte del telefono era di SuHo.
-Ma perché non rispondere al cellulare? Cazzo, quell’idiota mi farà impazzire!-
-Kris, fidati. Non preoccuparti, sa cavarsela, non è un bambino - lo rassicurò dolcemente. -Adesso scusa ma devo staccare, ci sono dei clienti. Ci sentiamo-
-Ciao SuHo, e scusa per il disturbo- sospirò Kris cercando di darsi una calmata, per poi riagganciare.

“Dov’è, con chi è, starà bene?” continuava a rimuginare Kris. “Ora che ci penso, non mi sono mai informato sul suo passato. Lui non ha mai accennato a niente, quindi non ho pensato fosse necessario saperlo.
Ma dopotutto in questo modo così com'è apparso potrebbe anche sparire. Inoltre, se fosse stato preso da qualche gang il problema sarebbe solo suo… giusto?”

 Kris non poteva fare a meno di scervellarsi su quella situazione, quando all’improvviso pensò alla più drastica delle conseguenze.
Gli venne in mente Tao, preso d’assalto da un gruppo di delinquenti che lo picchiavano, lo torturavano, lo assalivano e…

 Impallidì.
Iniziò a sudare freddo.
Afferrò di fretta una giacca e si scaraventò senza pensarci fuori dalla porta, senza avere la benché minima idea di dove andare a cercarlo.

Ma, al contrario delle sue aspettative, una volta aperta la porta di casa, si trovò dinnanzi un Tao addormentato, accovacciato sulle scale del palazzo.
-Ma che cazzo ci fa questo davanti alla porta di casa?!- urlò Kris, preso alla sprovvista. Il suo cuore ebbe un sussulto; averlo di fronte lo aveva tranquillizzato, e lui come al solito aveva pensato al peggio, come un perfetto idiota.
Lo scosse bruscamente, in modo da svegliarlo –Spiegami per quale motivo sei qua a terra tipo barbone!-
 Tao aprì leggermente gli occhi, borbottando qualcosa. –Ah… Wu Fan… Mi sa che ho perso le chiavi… ho provato a bussare ma ero troppo… stanco… - rispose a bassa voce, per poi addormentarsi nuovamente.
-Tu guarda questo idiota!- esclamò Kris fremendo di rabbia, caricandoselo sulle spalle e portandolo dentro casa.
Con delicatezza lo adagiò sul letto, approfittando del fatto che stesse dormendo per fissarlo.
“Non hai neanche la minima idea di quanto io sia stato in ansia per te”.
Si avvicinò in modo da potergli togliere i vestiti, troppo scomodi per dormire, notando dei segni rossi sul collo, dovuti probabilmente alla presa brusca di SeHun.
–Ma allora ti hanno fatto davvero qualcosa!- si allarmò improvvisamente Kris. –Devo controllare se hai altri segni!- si affrettò a sfilargli la t-shirt ma a quel punto Tao prese la sua mano.
–Tienimi la mano finché non mi addormento…- sussurrò, in dormiveglia.

Kris rimase un attimo basito da quella dolce e insolita richiesta, ma eseguì il suo ordine. Avvicinò la sua mano a quella del suo coinquilino e gliela strinse delicatamente, accarezzandone le nocche.
“Stupido imbecille” continuò a pensare. “Non puoi capire quanto la mia vita sia incasinata adesso a causa tua”. Si avvicinò lentamente alla sua faccia sistemandogli dolcemente le ciocche di capelli di lato, lasciando la sua fronte scoperta.
-Sei proprio un idiota- sussurrò prima di chiudere gli occhi e posare le proprie labbra su quelle di Tao, lasciandosi andare e perdendosi nuovamente su quella bocca che stava cominciando ad essergli molto familiare.



Il mattino seguente Tao aprì lentamente prima un occhio e poi l'altro, rigirandosi più volte nel letto.
 -Come ho fatto ad arrivare qui…? E soprattutto, perché sono nudo?- furono le prime domande che si porse strofinandosi le palpebre, notando di essere coperto solo da un lenzuolo e di indossare soltanto la biancheria intima.
-Finalmente ti sei svegliato- gli rispose la voce profonda di Kris dalla cucina.
-Ah, Wu Fan!- esclamò Tao, accortosi della sua presenza –Sto usando il letto, scusa…- affermò a bassa voce, quasi mortificato.
-Come?-
-Il tuo letto… so che non vuoi che lo usi- rispose alzandosi frettolosamente, portandosi il lenzuolo al petto.
-Quando mai avrei detto una cosa del genere? Ti preoccupi per cose inutili- osservò Kris.
-Non sembra, ma a queste cose ci tengo- sottolineò l'altro.
-Smettila di dire stupidaggini e preparati; la colazione sarà pronta tra poco-.

Una decina di minuti dopo, Tao uscì dal bagno ancora coi capelli bagnati.
-Aaah! Adesso mi sento decisamente meglio!- sorrise strofinandosi la testa con un asciugamano, mettendosi a sedere a tavola. –Che strano che sia tu a cucinare, a cosa devo l’onore?-
-Zitto e mangia- rispose Kris, posando una ciotola di riso e vari condimenti davanti  all’amico.
-Allora non faccio complimenti! Buon appetito!- esclamò Tao, contento. –Aspetta un attimo, Wu Fan… tu non mangi?-
-Ho già mangiato, questo è per te- rispose pacatamente l'altro, aprendo una rivista.
Tao prese la ciotola di riso e l’annusò, con fare sospetto. -Non è che ci hai messo dentro qualcosa di strano?-
-Che idiota! L’ho preparato solo con le cose migliori! Tu pensa a svuotare il piatto!- sbottò, offeso dalla poca fiducia riposta nei suoi confronti.
-Scusa scusa, non volevo offendere lo chef! È solo che non è da te preparare la colazione… ti devi far perdonare per qualcosa?- chiese il moro, cominciando a mangiare di gusto. –Sappi che se hai secondi fini ti conviene dirlo subito, tanto io non vomito nulla!- esclamò, cominciando a mangiare più velocemente.
-Non c’è niente sotto! Mangia piano, non ti tolgo il cibo di bocca! Ma che ti prende?-
Tao sorrise, continuando a masticare con le guance piene. – È che tutto a un tratto sei gentile, ovvio che mi spaventi!-
-Anche io posso fare qualcosa, ogni tanto- affermò Kris, osservando come il compagno sembrasse un bambino con quell'espressione così adorabile sul volto. –Sai, quando vivevo in Cina mi prendevo cura dei miei genitori molto bene. Spesso cucinavo io, ed ero un figlio davvero diligente-
-Ah sì?- Tao sembrò incuriosito. –Quindi adesso senza di te come se la staranno cavando?-
-Alla perfezione, sicuro- rispose Kris, amareggiato.
Tao lo guardò in silenzio. –È la prima volta che mi racconti una cosa del genere, inoltre sei gentile, premuroso e, cosa più importante, non eviti più il mio sguardo. Cos’è successo?-.
Kris arrossì per un secondo, imbarazzato, cambiando immediatamente discorso -Tu, piuttosto… i segni che hai sul collo…- disse portando la mano in prossimità del volto di Tao, accarezzando i segni ancora rossi. Tao se li coprì velocemente con la propria mano. –Ah! Questi dici? Ieri mi sono caduti degli scatoloni addosso mentre lavoravo… non pensavo avessero lasciato dei segni…- rispose vagamente.
Kris si alzò e lo afferrò per un braccio –Che fai, mi prendi in giro forse?!- ringhiò, sorprendendo Tao per l'improvviso cambio di umore. –Non fare il finto tonto con me. Ieri SuHo mi ha detto che sei letteralmente fuggito da un tizio! È stato lui a farti questo?-
-Ma che razza di film ti fai? Guarda che non è andata come credi…- rispose a bassa voce l'altro, intimorito.
-Non sei bravo a mentire, smettila con queste stronzate! Hai qualcosa da nascondere? Cosa fai quando esci? Dove vai?-
-Insomma, anch’io ho la mia privacy! Che t’importa? Fatti gli affari tuoi!- alzò la voce Tao, infastidito dall’atteggiamento invasivo di Kris.
-Non posso essere preoccupato, brutto idiota? E se un giorno mi piombasse la polizia in casa per colpa tua, eh? Del tipo che lo scambiano per il nascondiglio di un criminale!- Kris si avvicinò sempre di più a Tao, strattonandogli il braccio.
-Ma cosa--
Tao non fece in tempo a finire la frase che scivolò a terra, portandosi Kris dietro. Adesso erano entrambi stesi sul pavimento; il corpo di Kris schiacciava quello del più piccolo.
-W-Wu Fan… sei pesante…!- annaspò Tao.
Kris, ancora confuso sul come era finito a terra, si accorse solo dopo una manciata di secondi di trovarsi sopra Tao; erano decisamente troppo vicini.
-Ah--! S-scusa!- si affrettò a dire alzandosi, arrossendo. “Cazzo, non ci voleva”
-…Guarda che lo so- affermò improvvisamente il più piccolo, fissando il pavimento.
“…cos’è che sa?” Kris si girò nella sua direzione, ammutolito.
-…Lo so che ti preoccupi per me- continuò, col tono di voce di chi sa di aver sbagliato ma vuole rimediare. “Ah, è questo ciò che sa” pensò Kris, che per un attimo aveva temuto il peggio.
-Ma sai, non sono affatto fiero delle cose che ho fatto in passato… per questo pensavo fosse meglio non dirti niente. Ma tu ti preoccupi davvero per me- concluse il discorso guardando l’altro negli occhi.
-Se solo tu fossi uno che pensa solo a se stesso non mi sarei dato tanto pensiero per te- affermò Kris. “Già, se fosse stato uno stronzo, il peggiore dei bastardi… forse sarei riuscito a controllare la confusione dei miei sentimenti…” pensò distrattamente.
Tao cercò di trattenere una risata, per poi scoppiare. -Pfft…Ahahah!- rise sonoramente, poggiando la nuca sulla spalla di Kris. –Non so perché ma adesso mi sento davvero sereno!- sorrise. –Ormai pensavo che al mondo non fosse rimasto più nessuno dalla mia parte, ma dopo ciò che mi hai detto mi sento meglio.-
Alzò la testa dalla spalla dell’altro, in modo da poterlo guardare bene in faccia. –Wu Fan… noi siamo “amici”, vero? In futuro, qualunque cosa dovesse accadere, tu sarai dalla mia parte, vero?- gli chiese mentre le guance imporporavano, assumendo un colorito simile a quello delle rose.
Kris si stupì per quanto tenero e vulnerabile fosse sembrato in quel momento il suo piccolo coinquilino.
-Che idiota…- sussurrò, afferrando la mano di Tao e guardandolo dritto in faccia, senza lasciar trapelare la minima insicurezza.
“Più lo guardo e più sento una morsa allo stomaco. Se dovessi dare un nome a questa sensazione, cosa potrebbe essere…?”. Con l’altra mano delicatamente gli accarezzò il volto; spostò da un lato le ciocche di capelli nero corvino che incorniciavano il volto di Tao, soprattutto quelle davanti agli occhi, in modo da poterlo guardare meglio.
-Che fai?- chiese l’altro.
-Ovvio che sarei dalla tua parte- disse infine Kris stringendosi all'altro, accarezzandogli dolcemente la testa con una mano e con l’altra la schiena.

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Un po' lunghetto questo capitolo, eh? xD è che ne ho messi due insieme!
Ps: è uscita la drama version 2 nGHHH non vedo l'ora che esca la terza parte
PPs: recensite u_u

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 - Pensiero fisso ***


-Ehi, LuHan! Guarda qui!- esclamò Kris, sorprendendo il proprio amico di spalle.
-Cosa c’è Kr---UAAH!- LuHan quasi non cadde a terra per lo spavento.  Quel giorno Kris si era finalmente tolto l’ingessatura alla gamba e non vedeva l’ora di mostrarla al suo caro compagno, e dunque aveva pensato bene di esibire la sua guarigione facendo finta di dargli un calcio in faccia. –Ma sei impazzito?!? Aspetta un attimo… dov’è finito il gesso?- si domandò LuHan, riprendendosi dallo sgomento.
-Me l’hanno tolto! Hai visto che roba?- saltellava Kris sul posto, felice di essersi liberato di un peso.
-Ne sono felice, ma sei davvero un bastardo!- esclamò LuHan, che se l’era legata al dito. –Comunque- riprese sorridendo–sono davvero contento per te-; vedere Kris di nuovo in forma come prima gli aveva alleggerito il cuore.
-Più tardi non prendere impegni! Andiamo a festeggiare!-
-Certamente! Ah… verrà anche Tao con noi?- domandò.
-Purtroppo stasera Tao deve lavorare- gli rispose Kris, facendo spallucce –ma  potremmo passare a trovarlo prima di andare al locale!-
-Mi sembra una buona idea- annuì LuHan. –Non vedo l’ora di passare un po’ di tempo con te! È da un sacco che non stiamo soli soletti- alluse facendo un risolino davvero poco virile.
-Che idiota--!- commentò Kris, prendendo la testa dell'amico sotto il braccio e scompigliandogli leggermente i capelli. –Questa sera te la faccio pagare cara!-


Nel frattempo, in un appartamento non lontano da lì, suonò il campanello.
-Yixing, renditi utile e vai ad aprire!- sbraitò scocciato un ragazzo.
-Sì, SeHun-ssi…- rispose ubbidendo l’altro, che velocemente si apprestò ad aprire la porta. –Ah…! Ma tu sei…-
Silenziosamente, una figura alta e slanciata avanzò a pochi passi all’interno dell’appartamento.
-Ci si rivede, Chanyeol-hyung- esclamò SeHun, non sorpreso da quella visita. –Se ti vuoi accomodare fai pure, ti presento i miei amici!- esclamò entusiasta.
-Non sono qui per queste stronzate- rispose freddamente l’altro –sto cercando Tao. So che adesso sai dov’è-
SeHun scosse la testa, stringendosi nelle spalle –Purtroppo ancora nulla, mio caro. Quella puttana sfugge via come una lepre, ma penso che tu lo sappia meglio di tutti- il suo tono era beffardo ma la sua espressione era piuttosto amareggiata. –A proposito, come sei uscito di prigione?-
Chanyeol estrasse dal taschino della giacca che aveva indosso un pacchetto di sigarette; ne tirò fuori una e la portò all'angolo della bocca, trattenendola tra le labbra. Dalla sacca dei pantaloni cacciò fuori un accendino malandato ma funzionante. Lo attivò e lo avvicinò alla sigaretta, accendendone la punta. –Sono uscito prima per buona condotta-.
Sulla bocca di SeHun comparì una smorfia simile ad un ghigno –Buona condotta dici, hm? Chissà se è vero, non mi stupirei se avessi ammazzato qualche guardia e fossi scappato-.
Chanyeol lo fulminò con lo sguardo. –In ogni caso- riprese SeHun, poggiando la schiena contro il divano –ci terrei davvero a presentarti i miei amici. Quel ragazzo che ti ha aperto la porta è Yixing, o Lay, chiamalo come diavolo ti pare- disse facendo un veloce cenno in direzione di un ragazzo biondo, snello, con un fisico ben definito visibile da sotto la leggera canottiera slabbrata che indossava.
-È un p-piacere- balbettò il ragazzo, intimidito da quella figura di cui aveva tanto sentito parlare, chinando leggermente il capo di fronte al ragazzo più alto.
Chanyeol rimase in silenzio limitandosi a fumare la sua sigaretta, disinteressato.
-Tsk, a quanto pare in carcere non ti hanno insegnato le buone maniere- osservò SeHun, ghignando. –Lay non è l’unico che volevo farti conoscere- aggiunse, prima di chiamare a raccolta gli altri ragazzi della sua gang –Jong-In, Kyungsoo, Minseok! Venite qui, voglio presentarvi un mio caro amico!- alzò la voce il più piccolo, in modo che nelle varie stanze dell’appartamento tutti potessero sentire. Poco dopo il gruppo di ragazzi avanzò nella stanza.
–Cosa c’è, SeHu--- chiese Jong-In entrando, ma si interruppe non appena vide il tipo di “ospite” che si trovava in salotto.
–Tu sei… Park Chanyeol…- continuò la frase Kim Minseok, aggrottando la fronte.
SeHun rise –Ahahah, visto hyung? Da queste parti sei famoso! Questi ragazzi ti hanno riconosciuto grazie a un solo sguardo!- esclamò gioiosamente.
Chanyeol rimase in silenzio, portandosi nuovamente la sigaretta ormai consumata alla bocca e aspirando profondamente.
-Già, sei famoso, ma almeno sai per cosa? Park Chanyeol, il ragazzo migliore che questa banda avesse mai avuto. Un tipo impassibile, a sangue freddo. Riusciva a fare a pezzi un uomo guardandolo in faccia senza cambiare minimamente espressione- disse SeHun, come se stesse recitando a memoria dei pezzi di un articolo di giornale –Era l’assassino perfetto fino a quando due anni fa non è stato preso dalla polizia. I giornali ne parlarono per settimane- il suo tono si fece improvvisamente più cupo. –Nessuno riusciva a spiegarsi come avesse fatto un perfezionista come lui a farsi beccare, quando ecco che spunta fuori uno stupido ragazzino gay cinese che vuota il sacco, rivelando di essere stato lui la causa. Roba da pazzi- sbuffò, scuotendo la testa.
Chanyeol allontanò dalle labbra il mozzicone di sigaretta ormai terminato, cacciando fuori tutto il fumo aspirato. -Non ti permettere di parlare di Tao- disse per poi gettare la cicca a terra.
-Oh, finalmente sento la tua voce!- squittì gioiosamente SeHun battendo le mani –Non ti preoccupare, non te la tocco la tua adorata principessa. Solo che dovresti fare attenzione... Sai, adesso si è trovato un nuovo “compagno”, probabilmente ti avrà già dimenticato-
Chanyeol rimase un attimo in silenzio, fissando il pavimento. –No… non mi ha dimenticato- sussurrò infine, come se stesse parlando tra sé e sé.
-Beh- SeHun si alzò dal divano, dirigendosi verso di lui -in questo caso so dove puoi trovarlo-


Più tardi, quella sera;
-Kris, sono quasi le undici, dovremmo sbrigarci!-
-Non ti preoccupare LuHan, al locale non avranno folla. E poi ti ho detto che volevo fare un salutino a Tao e SuHo a lavoro- 
LuHan era un po’ imbronciato –D’accordo, ma fa’ presto. Questa è la nostra serata-.
Non appena Kris mise piede all’interno del negozio fu accolto da SuHo, che lo aspettava con un gran sorriso. –Kris, finalmente, quanto tempo! Come va? Tao mi aveva detto che saresti passato, è davvero un piacere sapere che adesso stai bene!- gioì, salutando cordialmente anche LuHan con un inchino.
-È un piacere vederti anche per me, SuHo! Spero te la sia cavata in mia assenza e che Tao non ti abbia creato troppi problemi- esclamò ricambiando il sorriso, per poi girarsi intorno -a proposito, dov’è quello scansafatiche? Non dirmi che è a riposare!- insinuò Kris.
-Ma quale scansafatiche, che razza di bastardo! Sono qua giù!- precisò una voce provenire da uno degli scalfali del negozio. Kris seguì la voce fino ad arrivare a Tao.
-Ma… cos’hai combinato?- spalancò gli occhi, alla vista del suo coinquilino.
-Ti piacciono? Avevo voglia di cambiare un po’!- affermò il più piccolo, entusiasta del suo nuovo taglio. I capelli che prima erano di un sobrio nero corvino adesso erano rosso fuoco, rasati ai lati e con un grosso ciuffo che scendeva davanti agli occhi.
-Stai davvero bene, Tao!- si complimentò LuHan.
-Grazie- arrossì l’altro, abbassando la testa per l’imbarazzo, per poi accorgersi della strana espressione che Kris aveva in volto.
-Wu Fan, che c’è? Non ti piacciono? Eppure mi sono costati tanto!- disse toccandosi una ciocca di capelli.
Kris scosse velocemente la testa. –Al contrario, ti stanno davvero bene…- “non appena l’ho visto mi sono sentito mozzare il fiato. Devo fare più attenzione a non fissarlo troppo o altrimenti potrebbe sospettare qualcosa---“
-Non trovi che io sia molto più figo adesso?- assottigliò gli occhi Tao, cercando di assumere un’espressione seria.
Kris avvicinò la propria mano al volto dell’altro e lo accarezzò dolcemente –Affatto, anzi. Adesso sei ancora più carino di prima, molto più carino di una ragazza…-
Tao arrossì vistosamente, sbarrando gli occhi –Wu Fan? Ma che dici? Mi hai scambiato per la tua fidanzata per caso?-
-Ha ragione Tao! Kris, è vero che è un bel ragazzo, ma non dovresti esagerare!- commentò divertito SuHo.
-Ah--- ovviamente scherzavo, ahah!- si affrettò a precisare Kris. “Non può essere, non posso perdere il controllo per una cosa così stupida!” pensò “devo assolutamente calmarmi”.
-Dai Kris, dobbiamo andare ora!- esclamò LuHan, impaziente.
-Sì, dammi soltanto un minuto- gli rispose Kris, avvicinandosi a Tao –qualunque cosa succeda, hai il mio numero. Chiamami-
-Perché dovrei chiamarti? Vai a divertirti e smettila di preoccuparti per me!- sorrise Tao.
Kris fissò per qualche secondo quel dolce sorriso sincero, cercando di ricambiare con uno altrettanto onesto, di cui però Tao riuscì a cogliere la tristezza e la preoccupazione celata. -Vorrei tanto poter smettere di preoccuparmi…- gli disse infine Kris, salutando SuHo ed uscendo dal negozio.
Tao continuò a guardare il suo coinquilino con la coda dell'occhio finché non fu definitivamente fuori dal market. “…Stupido” pensò, arrossendo ripensando alle ultime parole pronunciate dal ragazzo. “Se ti preoccupi così per me finirai solo per soffrire”


Una mezz’ora dopo, i due arrivarono al locale, stranamente più affollato del previsto;
-Wow Kris, non ti avevo mai visto entrare tanto in confidenza con nessuno da anni! Quel Tao dev’essere davvero un bel tipo!- commentò LuHan, bevendo la sua terza bottiglia di birra.
-Già, è un ragazzo speciale- aggiunse Kris, anche lui un po’ brillo. –Vado a prendere un altro paio di bottiglie al bancone- disse alzandosi in piedi e dirigendosi verso il barman.
 –Due birre- indicò con le dita al barista, e nel mentre gli si avvicinò una ragazza.
-Caspita, sei carino. Sei un idol o qualcosa del genere?- chiese lei, scrutandolo dall’alto verso il basso.
-No, non lo sono- rispose Kris ricambiando le occhiate curiose.
-Peccato, sei davvero un tipo particolare. Sicuro di avercela l’età per stare nei club? Quanti anni hai? - domandò, avvicinandosi leggermente.
-Abbastanza per bere-
-Sei proprio riservato! Però mi piaci, che ne diresti di conoscerci meglio? Nel privè, ad esempio. Ti va?- gli chiese con un’espressione lasciva sul volto, segno che aveva voglia di divertirsi un po’.
Kris ci pensò un po’ su, squadrandola ancora una volta. –D’accordo, aspetta qui un secondo- disse infine, avviandosi in direzione di LuHan.
-Ehi Kris, chi è quella ragazza con cui stavi parlando al bancone? È carina- osservò LuHan adocchiando la giovane donna da lontano.
-Solo una tipa che vuole un po’ di compagnia- rispose pacatamente Kris.
-Non dire altro, gege! Vai e divertiti, io vado a salutare un po’ di amici- esclamò LuHan, dando delle pacche sulla spalla dell’amico.

Poco dopo Kris si trovò nel privè del locale assieme alla ragazza, che non aveva perso tempo dal passare dalle parole ai fatti; iniziò infilando la mano sotto la maglietta di Kris, toccandolo sul petto e sulla schiena, passando con l'altra a sfiorare la patta dei pantaloni. Continuò baciandogli il collo, facendo attenzione a non lasciare né segni né marchi di alcun genere.
“Forse questa è la volta buona che mi tolgo Tao dalla mente, già, devo smetterla di pensare a lui, devo smetterl---“ –T-Tao…!- esclamò Kris senza rendersene conto, mentre la ragazza gli mordeva avidamente il lobo dell’orecchio.
-“TaHo” hai detto? Chi è, la tua ragazza?- chiese la tipa, sollevando un sopracciglio.
-Una specie- rispose Kris, allontanandosi dalla sua presa e alzandosi in piedi –Scusa, tutto questo è stato un errore, ti sto usando per dimenticare qualcuno-.
La ragazza restò per un attimo a fissarlo, dopodiché si passò una mano tra i capelli, sospirando –Tranquillo, ho qualche anno più di te, so come vanno queste cose-
-Adesso perdonami, ma devo proprio scappare. Ho un gatto a casa a cui devo badare- la salutò con un cenno Kris, pronto ad uscire dalla zona del privè.
-Fammi indovinare- ipotizzò lei, prima che Kris avesse già oltrepassato le spesse tende di velluto. -Questo gatto a cui devi badare è una femmina a pelo lungo con tanto di pedigree, non è vero?-
-No- rispose il cinese, scuotendo il capo –è un maschio, ed è anche randagio!- sorrise, per poi uscire definitivamente.
Con un gesto della mano salutò da lontano a LuHan, avvertendolo che sarebbe tornato a casa per primo; mai come adesso aveva avuto voglia di vedere Tao. I suoi passi veloci verso casa si trasformarono ben presto in una vera e propria corsa.
“Prima non sapevo dove andare. Non avevo un posto da chiamare ‘casa’. Ma da quando è arrivato lui tutto è cambiato; voglio vederlo, voglio andare da lui!” pensò, mentre il desiderio di stringere il ragazzo con cui viveva stava crescendo.
Una volta salite tutte le scale di fretta, spalancò la porta di casa.
-TAO!!- urlò non appena dentro.
-Ehi Wu Fan, sei già di ritor---
Non finì la frase che Kris gli si fiondò addosso, abbracciandolo.
-Tao… Tao… Tao…- continuava a ripetere, tenendolo stretto a sé, accarezzandogli la soffice testa con la mano.
-…Wu Fan… il tuo profumo…- accennò Tao, ripresosi dallo stupore iniziale.
-Cosa?-
-Il tuo profumo è stranamente dolce, è diverso dal solito… sei stato con una donna per caso?-
Kris rimase a guardarlo senza sapere cosa dire. “...Cazzo”
-Appena ti è guarita la gamba subito sei corso dalla fidanzata, eh? Ahhh~ beato te, Wu Fan! Vorrei tanto avere anch’io una ragazza da abbracciare, coccolare, baciare!- si lagnò il suo coinquilino.
-Vuoi farle anche tu tutte queste cose?- chiese Kris sorridendo, intenerito e incuriosito da questo nuovo lato di Tao che stava scoprendo.
-Beh, certo che voglio farle! Dopotutto sono un ragazzo nel pieno del vigore! È normale desiderare certe cose!- precisò Tao, un po’ offeso.
Kris ci pensò un attimo su, dopodiché gli comparì un ghigno sul volto, e con aria sospettosa si avvicinò al ragazzo –Aspetta un attimo… ma tu sei ancora vergine?-
Tao spalancò gli occhi -C-c-c-c-c-certo che non lo sono!!!- si affrettò a rispondere, particolarmente nervoso per quella domanda.
-Dai non ti preoccupare, anche se sei vergine troverai qualcuno a cui piace- “…tipo me”
-Chiudi il becco, questi non sono affari tuoi!- rispose Tao, rosso in volto fino alla punta delle orecchie (e dei capelli).
“Certo che sono affari miei!” –Allora, sei vergine o no?- continuò imperterrito Kris.
-Uffa! Con te non parlo!- mise il broncio Tao, girandosi dall’altro lato.
“Che tenerezza…” pensò Kris.
-Tao!-
-Cosa?-
Kris cacciò dalla busta una lattina. –Birretta?- “voglio un bacio”
Tao guardò l’orario –Ma… ma sono le tre del mattino…-. Ci pensò un po’ su, infine decise di accettare comunque.
Lattina dopo lattina, in meno di mezz’ora Tao era già steso a terra.
Kris si chinò su di lui, accarezzandogli il volto con delicatezza. “Approfittare di te quando sei ubriaco mi fa sentire davvero in colpa… ma dopotutto è l’unico modo che ho per farti mio”. Poggiò nuovamente le labbra su quelle di Tao, baciandolo intensamente; il sapore dolce della sua bocca aveva il retrogusto di birra, ma a Kris non dispiaceva. Avrebbe voluto baciarlo notte e giorno, ma soprattutto avrebbe voluto farlo quando era cosciente. Non desiderava altro che sapere che Tao provava le sue stesse sensazioni, o di sentire la sua voce chiedere per un altro bacio. Ma purtroppo sapeva bene che tutto questo non sarebbe potuto realizzarsi, almeno non al momento.
-Ti prometto che domani farò il bravo- gli sussurrò dolcemente sollevandolo dal pavimento per posarlo sul letto –quindi adesso dormi tranquillamente-. Lo adagiò con delicatezza sul materasso e lo coprì col lenzuolo, in modo che non prendesse freddo.
Si assicurò che tutto fosse in ordine prima di spegnere la luce e addormentarsi a terra.
Solo una cosa non aveva calcolato;

non si era accorto che Tao stava solo facendo finta di dormire.




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QUESTO È STATO IL CAPITOLO PIÙ DIFFICILE CHE IO ABBIA MAI SCRITTO   H E L P
penso sia anche il più importante della storia lol
ed è per questo che voglio tanti, TAAANTI pareri su come l’avete trovato, cosa ne pensate, quALUNQUE COSA VI PREGO
Ciao!  

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 - Stupido ***


Erano le dieci del mattino quando Tao, in punta di piedi, fece ben attenzione a non emettere alcun rumore mentre si apprestava ad uscire dalla porta di casa.
-Dove vai a quest’ora?- esordì una voce alle sue spalle.
-UAHHH!- urlò Tao, preso alla sprovvista. Voltandosi notò che il suo coinquilino Kris Wu Fan era molto più vicino di quanto si aspettasse.
-Che diamine ti urli?!- lo rimproverò, colpendogli leggermente la testa. –Perché stai uscendo così quatto quatto? Cosa mi hai rubato ‘sta volta?-
-Stavo andando a lavoro!- esclamò Tao, nervoso. –Stavi dormendo e non mi andava di svegliarti-
-Capisco- si limitò a rispondere Kris grattandosi il capo, avvicinandosi sempre di più. –Come mai hai gli occhi così rossi? Notte in bianco?- chiese guardando il coinquilino dritto in faccia, sollevandogli delicatamente il mento con la mano.
-Ma che dici, è solo una tua impressione!- rise nervosamente Tao, onde evitare sospetti. “Secondo te di chi è la colpa, brutto idiota?! A causa tua non ho chiuso occhio!” pensò, metà tra l’essere furioso e imbarazzato.
-A-adesso sarà meglio che vada, non vorrei fare tardi!- esclamò, facendo per afferrare la maniglia. Girò più volte il pomello e spinse con forza la porta, ma questa non dava segni di volersi aprire. –Che diavolo succede a questa stupida porta?!- urlò in preda al panico, preoccupato di rimanere in presenza di Wu Fan anche solo un minuto di più.
Kris sospirò leggermente -Lascia, faccio io- disse avvicinandosi alla porta. Tao riusciva a sentire il corpo del più grande premere leggermente contro la sua schiena, trattenendo il sospiro. Poteva avvertire la punta delle sue orecchie cambiare gradualmente colore, diventando dello stesso tono dei suoi capelli.
Kris maneggiò un aggeggio riposto sopra la porta, all'altezza delle loro teste. –Neuroni in vacanze, eh? Come pensavi di uscire se questo era ancora chiuso?- disse indicando il lucchetto di sicurezza.
-A-ah… non me n’ero proprio accorto…- si scusò Tao, deglutendo imbarazzato. –Adesso devo proprio andare-
-Aspetta!- lo fermò Kris, afferrandolo per un braccio prima che fuggisse via. –Stavo pensando… che ne dici se questa settimana ti porto a cena fuori, eh?- gli sorrise imbarazzato, accorgendosi successivamente della troppa enfasi messa nel pronunciare quelle parole.
-Ah… non credo ce ne sia bisogno…- rispose l’altro sbattendo più volte le palpebre sorpreso da quella proposta improvvisa, mentre il rossore sulle sue gote non accennava ad andarsene.
“Ma come diavolo fa?” pensò. “Guardalo, tutto tranquillo, che mi chiede di uscire… e io non ho chiuso occhio. Possibile che sia una mia inutile paranoia? Magari non ricorda niente…
-Davvero, ci terrei a portarti fuori per una volta- continuò a sorridere Kris, accarezzando dolcemente i capelli di Tao.
-Adesso vai, non voglio farti tardare-
-Già… allora vado, a dopo- lo salutò l'altro, con la testa tra le nuvole. Chiuse la porta e pensò al tono dolce di Kris di qualche istante prima, per poi scuotere violentemente il capo, imbarazzato. “Non posso perdere la testa per certe cose!”. Scese le scale di corsa, dirigendosi verso il negozio. Durante tutto il tragitto però, non smise di pensarci neanche per un secondo.
“Possibile che fosse tanto ubriaco? Mi avrà scambiato per qualcuno? Forse per la sua ragazza… Già, la sua ragazza. Non me ne ha mai parlato prima d’ora, possibile che davvero ce l’abbia? Uno come lui? Ahhh…” sospirò Tao, portandosi le mani alla testa, arruffandosi i capelli. -Aish, devo smetterla di pensarci. Dannato Wu Fan!- imprecò tra sé e sé, ad alta voce.
-Hm? Dici a me?- gli chiese SuHo, che al momento si trovava fuori al negozio a spazzare l’ingresso. –Ben arrivato!- lo accolse con uno dei suoi soliti sorrisi smaglianti.
-Ah, SuHo-hyung… mi metto subito a lavoro!- lo salutò a sua volta Tao con un lieve inchino, entrando nel negozio e avvicinandosi ai grossi scatoloni da riporre sui ripiani alti degli scaffali.

Dopo quasi una giornata intera di lavoro, Tao era ancora a rimuginarci su.
“Che stupido” pensò. “Non riesco a togliermelo dalla testa. Quel bacio… quel sapore… forse è stato tutto un sogno? No, ero sveglio, ricordo bene quella sensazione”. Scosse la testa per la centesima volta.
Scatolone dopo scatolone, Tao cercava di togliersi i cattivi pensieri dalla mente col lavoro. Purtroppo, distratto da questi, non si accorse di aver riposto male uno scatolone, il più pesante tra l’altro.
Non fece in tempo a rimediare che questo vacillò, finendogli addosso, facendolo cadere dal piccolo scaletto utilizzato per arrivare così in alto. Con un forte schianto, Tao sbatté la spalla contro il pavimento. SuHo accorse immediatamente.
-Tao!! Stai bene?!- urlò in preda al panico, vedendo il suo dipendente steso a terra. –Bisogna chiamare un’ambulanza!-
Tao si raddrizzò leggermente, emettendo lievi lamenti per il dolore. –Non ti preoccupare, Hyung… non ce n’è bisogno- disse tenendosi la spalla.
SuHo gli diede una mano ad alzarsi, facendo ben attenzione alla zona urtata. Decise di chiamare comunque aiuto. –Kris-sshi? Sono SuHo. Vieni al negozio, Tao è caduto e probabilmente non è niente di grave, ma forse è meglio se ci sia anche tu qui!-
-ARRIVO SUBITO!- urlò Kris dall’altro capo del telefono, così forte che anche Tao poté udire le sue parole al di fuori dell’apparecchio telefonico.
Una decina di minuti dopo, spalancò la porta del negozio un ragazzo affannato e sudato, dall'aria piuttosto preoccupata.
-Dov’è Tao?!-  urlò guardandosi intorno, respirando a fatica.
-Sono qua giù- fece segno Tao, che si premeva una busta con del ghiaccio sulla spalla.
Non appena lo vide, Kris si sentì improvvisamente sollevato; era ancora tutto intero, aveva solo la spalla un po’ malandata. Pensò che sarebbe potuta andare molto peggio e tirò un sospiro di sollievo.
-In ogni caso il turno di Tao era finito, ti ho chiamato in modo che potessi accompagnarlo a casa- affermò SuHo, dando una pacca sulla spalla di Kris.
-Ah… sì grazie, hai fatto benissimo a chiamarmi- sorrise Kris, ancora un po’ scosso per la paura. –Allora andiamo?- fece cenno a Tao, affinché lasciassero il negozio.
-Andiamo- ripetette Tao, alzandosi dallo sgabello e riponendo la borsa del ghiaccio all’interno della cella freezer del negozio. –Ci vediamo, SuHo-hyung!-
-Rimettiti in fretta, Tao. Ciao Kris!- li salutò SuHo, sorridendo come al solito.

Una volta che i due furono fuori dal negozio, Kris afferrò la mano di Tao, stringendola mentre camminavano.
 –Sono felice che non sia successo nulla di grave- sorrise, emettendo un lieve sospiro.
Un brivido percosse la schiena di Tao. Non che gli piacesse particolarmente essere toccato, ma quando lo faceva Kris era davvero piacevole. Si ricordò improvvisamente della sera precedente, e con uno scatto lasciò la presa della mano del coinquilino.
-C-c-c-che ti prende?? Posso camminare benissimo da solo, se è questo quello che cercavi di fare…-
-Non era questo il mio scopo, volevo solo tenerti la mano. Mi andava- rispose Kris riafferrandola, imperterrito. Che Wu Fan fosse una testa dura ormai l’aveva capito da tempo, era il tipo che non accettava un no come risposta.
-Ma siamo per strada, e inoltre siamo due ragazzi… è imbarazzante!- esordì Tao, fissando a terra imbarazzato.
-Io non ci vedo nulla di male- sorrise nuovamente Kris guardando avanti a sé, stringendo più forte la mano del coinquilino.
 Tao decise di non replicare oltre; dopotutto gli piaceva. Kris poteva essere scorbutico delle volte, molte volte, ma ci sapeva fare. Sapeva come trattarlo, sapeva come farlo sentire meglio.
-So che forse non dovrei dirlo ma… sono contento che tu sia infortunato- ridacchiò dopo qualche minuto di silenzio. –Ti sei preso cura di me così bene quando ero a letto che non sapevo proprio come avrei potuto ricambiare. Questa che mi si presenta adesso mi sembra un’ottima occasione!- continuò, con un velo di entusiasmo nella voce.
-Come puoi dire di essere felice per una cosa del genere?- sottolineò Tao, un po’ irritato. –Per me è una scocciatura! Come posso continuare a lavorare così? Che noia!- sbuffò.
-Fossi in te non mi lamenterei, dopotutto sarai viziato dal sottoscritto e dalla sua cucina!- affermò Kris portandosi una mano al petto, orgoglioso.
Tao arrossì e ringraziò il cielo che Kris non lo stesse guardando.
-In effetti l’idea non sembra così male… ma non volevi portarmi a cena fuori?- rise, cercando di prendere alla leggera quella proposta sulla quale aveva riflettuto tutta la giornata.
-Per quello ci sarà tempo. Prima pensa a rimetterti in sesto!- lo rassicurò il suo coinquilino, stringendo dolcemente la sua mano accarezzandone le dita affusolate. –A proposito, come ti senti adesso?-
-Mi fa ancora male la spalla, ma è davvero migliorata rispetto a prima- osservò Tao, muovendo leggermente il braccio in modo da testarne il dolore.
-Vedrai che con un po’ di riposo si sistemerà tutto-.
Tao annuì. Era certo delle parole di Wu Fan, che sarebbe bastato solo un po’ di riposo per rimettersi in sesto. Chissà, magari avrebbe potuto approfittare della gentile offerta del suo coinquilino, quella di farsi ‘coccolare’. Ci pensò un po’ su finché non arrivarono al loro appartamento; erano le nove e ancora non avevano cenato.
-Sarà meglio darsi da fare!- esordì Kris, rimboccandosi le maniche e dirigendosi ai fornelli. Non aveva in mente di preparare chissà quale manicaretto, era sicuro che Tao fosse stanco dopo una giornata del genere e quindi aveva intenzione di cucinare qualcosa di semplice. Purtroppo tutto quello che trovò in dispensa fu del ramen istantaneo, ma Tao insistette per mangiarlo.
-Non capisco come tu possa essere felice di mangiare questa roba- osservò, poggiando la ciotola di ramen fumante davanti al suo compagno infortunato.
Tao sorrise. –Quando non ti conoscevo ancora, circa un mese fa, questo era il mio piatto quotidiano. Mangiavo ramen ad ogni pasto, era davvero nauseante nonostante continuassi a cambiare marca e tipo di condimento. Dopo che mi hai accolto in casa tua e mi hai sfamato ogni giorno con cibi sani e freschi, questo sapore familiare mi era decisamente mancato!- esclamò entusiasta, con gli occhi che gli brillavano. Kris non gli aveva staccato gli occhi di dosso durante il racconto, notando tutti i suoi muscoli facciali muoversi all’unisono mentre pronunciava quelle parole. Il suo sguardo era nostalgico, le sue labbra sorridevano mentre raccontava quell’aneddoto e Kris non poté fare a meno di notarlo.
-Adesso sarà meglio mangiarlo, prima che si freddi!- esclamò, portando la mano al tavolo per afferrare le bacchette ma si fermò improvvisamente avvertendo un terribile dolore alla spalla.
-Uaargh!- emise un lamento straziante che fece subito alzare lo sguardo di Kris.
-Che succede?!-
-Purtroppo per oggi sarà meglio non sforzare il braccio…- disse a bassa voce Tao, limitandosi a fissare la tazza di ramen.
-Potresti mettere la testa nella ciotola e mangiare!- affermò l'altro, quasi come se avesse avuto un’idea geniale.
-E rischiare un ustione di terzo grado per un po’ di ramen?! Mi prendi in giro per caso?-
Kris lo fissò per un attimo. -Aish- esclamò, spostandosi di posto e avvicinandosi a Tao. –Da’ qua le bacchette, ci penso io-
Gli occhi di Tao s'illuminarono improvvisamente. –Hai… hai intenzione di imboccarmi, Wu Fan? Sul serio?- continuò a ripetere incredulo del gesto dell’amico. –Potrai essere duro quanto vuoi all’apparenza, ma dentro sei un angelo! Un dono del cielo! Ahhh~- esclamò chiudendo gli occhi e aprendo la bocca, in attesa del suo primo boccone.
-Wah! Scotta scotta scotta! Non potresti soffiarci un po’ sopra prima di darmelo…?- abbozzò un sorriso, spaventato dal probabile insulto che Kris gli avrebbe rifilato dopo una richiesta così stupida.
-…- Kris non parlò; immerse nuovamente le bacchette nel ramen e tirò fuori una manciata di spaghetti sottili, li avvicinò alla bocca e lentamente ci soffiò su un paio di volte. –Ecco, adesso vanno bene, apri la bocca-
-Ahhh~- spalancò nuovamente le sue fauci Tao, attendendo impaziente il boccone che questa volta arrivò della temperatura giusta.
–Adesso sì che va meglio! Sei fantastico, Wu Fan!- gli sorrise contento, soprattutto perché aveva accontentato anche la sua richiesta più idiota.
Boccone dopo boccone, la ciotola finì in fretta. Tao afferrò il bordo della scodella con una sola mano, portandosela alla bocca per berne il brodo. Kris osservò attentamente il suo pomo d’Adamo fare su e giù per deglutire e si inumidì le labbra. Tao era eccitante anche mentre faceva le cose di tutti i giorni.
-Ti sono infinitamente riconoscente, Wu Fan! Questo ramen ci voleva proprio!- lo ringraziò ancora una volta Tao, poggiando la ciotola sul tavolo. –Adesso ci vuole solo una bella dormita!- disse levandosi in piedi, dirigendosi goffamente verso il letto.
-Beh? Dove hai intenzione di andare?- lo richiamò Wu Fan.
Tao si girò subito mostrando una faccia implorante, sporgendo leggermente il labbro inferiore in avanti. –Wu Fan… hai visto che mi sono infortunato oggi... non vorrai farmi dormire a terra, spero!- affermò, sbattendo più volte le lunghe ciglia sottili.
-Non è questo ciò che intendo- si portò una mano alla testa Kris, sospirando. –Hai intenzione di andare a dormire con tutti i vestiti? Levali!-.
-Oh- esclamò Tao, guardandosi gli indumenti. –Non mi ero proprio accorto di essere ancora vestito! Vado in bagno a cambiarmi e--
-Perché in bagno? Cambiati qui-
-Q-qui? Perché?- chiese Tao, titubante.
-Come perché? Ti ricordo che oggi sei caduto, e se ti fossi fatto male da altre parti? Devo ispezionarti- osservò Kris annuendo col capo, mettendosi a sedere sul bordo del letto. –Avanti, spogliati-
-O-okay… - acconsentì Tao, prendendo per i lembi il tessuto della sottile maglia a mezze maniche per poi sfilarla delicatamente, in modo da non sfiorare la zona dolorante.
Kris, intanto, si godeva lo spettacolo. Trovava eccitante la visione di Tao intento a spogliarsi davanti a lui, quasi come se lo stesse facendo per lui. Ghignò leggermente non appena Tao scoprì il torace ben scolpito, dovuto probabilmente a tutti quegli anni di wushu che una volta aveva accennato di aver fatto.
Sì, decisamente lo eccitava. Non aveva mai provato quel tipo di attrazione verso un ragazzo, contando che spesso aveva visto LuHan svestito. Lo scrutò ancora un po’ mordendosi il labbro, finché Tao non lo riportò alla realtà.
-…Wu Fan? Allora? Noti niente di strano?- gli chiese contorcendosi leggermente all’indietro per guardare diverse zone del suo corpo.
-Hm? Ah… sì, allora…- scosse velocemente il capo Kris, segno che aveva tutt’altro in mente. Si avvicinò al fisico dell’altro e lo analizzò affondo; scrutò attentamente la schiena per poi poggiare le mani sui suoi fianchi nudi, cosa che fece sobbalzare immediatamente Tao.
–Nngh…!-
-Oh, non dirmi che qui ti sei fatto male!- si allarmò Kris.
-No… è solo che… non me l’aspettavo, ecco- confessò a bassa voce Tao, imbarazzato.
Kris sorrise. -Scusa, farò più attenzione la prossima volta- gli sussurrò all’orecchio, sfiorandolo leggermente con le labbra.“Basta così poco a farlo eccitare? Che bambinone, è adorabile” pensò, mordendosi il labbro inferiore. -Comunque qui pare non ci sia niente di rotto, meglio assicurarsi che anche laggiù sia tutto apposto- aggiunse, indicando in basso.
-C-c-che intendi dire…?-
-Che devi togliere i pantaloni, adesso-
La voce ferma di Kris aveva fatto rabbrividire Tao, che ci pensò un attimo su. –Lo faccio solo se la smetti di guardarmi in quel modo, sei inquietante!-
-E in che modo ti starei guardando, scusa?- assottigliò gli occhi Kris, curioso della risposta.
Tao lo fissò dritto in faccia. Era sicuro che sapeva bene in che modo lo stava fissando, stava solo facendo il finto tonto.
-Sei meschino-
-Basta con le chiacchiere e via i pantaloni, su!- sorrise Kris, battendo le mani.
Tao si rassegnò e con una mano si allentò la cintura. Sbottonò la patta dei jeans facendoli cadere a terra, scoprendo le sottili gambe bianche e rivelando un paio di slip verdi, la cui scritta sull’elastico portava il marchio “Gucci”.
-Wow… sembrano quelle di una donna!- commentò Wu Fan, adocchiando le gambe. –e possibile che anche le tue mutande debbano essere firmate? Preferisci morire di fame piuttosto che essere vestito come un pezzente?-
Tao si portò le mani al volto –potresti non essere così imbarazzante, per favore?- lo rimproverò, cercando di nascondere il rossore delle guance.
“Adorabile” continuò a pensare Kris. Quando Tao era imbarazzato non poteva resistergli, l'espressione che faceva ogni volta era la sua preferita. Gli occhi dell’altro continuavano ad evitare quelli di Wu Fan, cosa che lo faceva impazzire. Le ragazze le aveva sempre preferite aggressive, a volte scontrose; perché adesso aveva perso la testa per un tipo dolce, premuroso, timido ma soprattutto un ragazzo?
-A-allora... vedi niente sulle mie gambe…?- gli chiese Tao, facendo una lenta giravolta su se stesso.
-Nah, le gambe sono perfette, immacolate. Adesso non resta che controllare un solo posto…- Kris allungò la mano verso gli slip dell’altro, sfiorandoli appena sul davanti prima che il compagno si retrasse.
-C-C-CHE C- CHE COSA DIAMINE FAI TU BRUTTOrfhifdiejdf—urlò Tao in preda al panico, rifugiandosi contro un angolo per la vergogna.
Kris strabuzzò gli occhi in direzione di Tao, che continuava a rotolarsi a terra avvolto in una coperta. -Certo che tu sei---
-NON DIRE NIENTE! NON-DIRE-NIENTE!!! POTREI MORIRE DALL’IMBARAZZO, AISH!- continuava a urlare l'altro in preda al panico, probabilmente preso da una crisi isterica.
-Sei veramente dotat---
Tao si gettò sul coinquilino serrandogli la bocca con una mano. –HO DETTO DI NON DIRE NIENTE!- urlò nuovamente, rischiando di collassare per la vergogna.

Qualche minuto dopo Tao era seduto sul letto, avvolto dalla stessa coperta di prima che portava fin sopra la testa, lasciandosi visibile solo il volto, e in mano stringeva una forchetta. Wu Fan si trovava ad almeno un metro e mezzo di distanza da lui.
-Tao, posa quella forchetta!-
-Non ti avvicinare!- urlò l'altro, sventolando la sua arma. –Che tu sia dannato, Wu Fan! Giuro che se durante la notte ti avvicini ti stacco un braccio a morsi, e poi ti accoltello con la forchetta!-.
Kris roteò gli occhi –Giuro solennemente che non mi avvicinerò, quindi adesso dormi!- lo richiamò prima di spegnere la luce.
Tao poggiò con rabbia la testa sul cuscino, posando la forchetta vicino a lui.
“…stupido, stupidissimo Wu Fan. Come ti viene in mente una cosa del genere?! Sei un idiota, uno sciocco, un bastardo!”pensò serrando con forza gli occhi, addormentandosi poco dopo con le gote ancora in fiamme. 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 - Sogno ***


-…caduto?! E adesso come sta?!-
-Sta bene, non preoccuparti. Come vedi sta ancora riposando-
Tao aprì lentamente prima un occhio e poi l’altro, sbattendo le palpebre numerose volte. Ci mise un po’ a riconoscere le due voci che l’avevano risvegliato da quello che parve essere un sonno durato troppo; si sentiva il corpo pesante, come se quel letto fosse stato la sua tomba per almeno due anni.
-Oh, pare si sia svegliato! Buongiorno Tao-sshi!- lo salutò con un sorriso un ragazzo dal fascino infantile e dal volto angelico; i suoi tratti erano delicati, decisamente non adatti alla sua età.
Tao decise di ricambiare il buongiorno ma notò con estremo disappunto che nessun muscolo del suo corpo riusciva a muoversi, ad eccezione dei suoi occhi. Iniziò a sudare freddo, emettendo strani mugolii disperati.
-Che ti prende?- lo richiamò Kris, perplesso da quel suo comportamento, finché non si accorse che Tao non stava fingendo: era paralizzato, probabilmente sotto shock.
Senza pensarci due volte si gettò sopra di lui, afferrandogli la maglia e scuotendolo con forza.
-Tao! Alzati!- sbraitò in preda al panico più totale. Non notando nessuna reazione da parte del ragazzo, la vista gli si annebbiò; alzò la mano e spiaccicò un sonoro schiaffo sulla guancia del coinquilino, che in cambio emise un verso di dolore.
-Ma sei idiota?!- urlò Tao, finalmente ripresosi. Si portò le dita sulla zona colpita e iniziò a massaggiare delicatamente, con una lacrima che gli scendeva dall’estremità dell’occhio.
–Ti pare il caso di colpirmi così forte?! Scommetto che ci hai messo dentro tutta la tua rabbia!-.
Kris tirò un sospiro di sollievo. –L’hai capito, allora- tornò composto alzandosi dal letto, permettendo a Tao di sistemarsi seduto.
-Meno male che è andato tutto bene!- commentò LuHan dietro di loro. –Se non sbaglio le chiamano “paralisi nel sonno”. Non sapevo ne fossi affetto, Tao-sshi!-.
Tao si passò una mano tra i capelli rossi –A dirla tutta non lo sapevo neanch’io- rispose con un sorriso di circostanza stampato in faccia.
“’Paralisi nel sonno’, eh? Che merda di sensazione, per pochi minuti mi è sembrato di essere morto” sospirò, ancora pallido per lo spavento. “È da un sacco di tempo che non lo sognavo…”
-Guarda che ti ha combinato sulla guancia quello stupido di Kris!- osservò LuHan mettendosi a sedere sul letto di fianco a Tao, accarezzandogli la parte ancora rossa.
Kris si girò di scatto nella loro direzione, scrutando attentamente quella scena da lontano. “Sono geloso persino dei sogni che fa, che stronzate. Guardalo come si fa accarezzare da LuHan, quando poi appena ci provo io scatta subito sulla difensiva, quel pezzo di mer—“
-Wu Fan- chiamò Tao, dolcemente. –Non è che mi prepareresti la colazione? Muoio di fame- mugolò.
“Piccolo figlio di—“ –D’accordo, ma LuHan viene a darmi una mano!- annunciò l’altro tirando l’amico per la collottola della maglia, il più lontano possibile da Tao.
Qualche minuto dopo Tao era seduto dinnanzi al tavolo, e davanti a lui vi era un’appetitosa omelette.
-Evvai~- esclamò leccandosi i baffi anche solo guardando la pietanza. –Wu Fan, sei il migliore! …Ma aspetta, perché voi due non mangiate? Avete già fatto colazione?-
-Veramente sono le cinque del pomeriggio- sorrise LuHan, comprensivo.
Tao strabuzzò gli occhi –Le.. le cinque?!- urlò sputando chicchi di riso qua e là. –Ho… ho dormito per più di 15 ore?!-
-Già, adesso dovresti essere del tutto guarito- commentò Kris.
Tao scosse il braccio infortunato avanti e dietro, notando quanto il dolore si fosse attenuato tanto da non fare più male. –Wow, sono guarito, miracolo!-
-Veramente Kris ti ha spalmato una pomata antidolorifica mentre dormiv—lo corresse LuHan, prima che Kris potesse dargli una gomitata nello stomaco.
-Come dici?-
-Niente niente!- lo rassicurò, piegato in due a causa del colpo.

Tao finì il suo pasto e posò il piatto nel lavandino. –Wu Fan! Non smetterò mai di ringraziarti per tutta questa premura nei miei confronti~- esclamò felicemente, volteggiando nella stanza. –Come potrò mai sdebitarmi?-
-Potremmo parlare, ad esempio- rispose Kris, particolarmente serio.
LuHan, avvertito il clima grave di Kris, raccolse le sue cose e si avviò verso l’uscita –Adesso è meglio che tolga il disturbo, non vorrei essere di troppo! È stato un piacere rivedervi, buona chiacchierata!- sorrise inchinandosi leggermente verso i due.
Una volta che la porta fu chiusa, Kris si avvicinò a Tao.
-Dobbiamo parlare-
-Sì, me l’avevi già accennato due secondi fa circa- rispose stranito Tao, mettendosi a sedere. –Allora, di cosa vorresti parlare?- domandò muovendo freneticamente i piedi sotto la sedia, cercando di scrollarsi di dosso quell'aria tesa.
-Ad esempio di quel Chanyeol-
Immediatamente Tao spalancò gli occhi, arrestandosi dal muovere le gambe. Deglutì –C-come conosci Chanyeol…?- chiese con la voce spezzata, turbato.
-Continuavi a chiamarlo durante il sonno- rispose l'altro passandosi una mano tra i capelli, visibilmente irritato. –“Chanyeol, Chanyeol”… cazzo, sembrava ti stesse scopando qualcuno! Non smettevi più di urlarlo, cos’è, il tuo fidanzato per caso?- sbraitò furioso.
Tao si levò in piedi dalla sedia. –Ma che cazzo dici?! Chanyeol è…- le parole gli si fermarono in gola.
-…Il tuo ragazzo. Ci ho preso, giusto?- continuò la frase Wu Fan, sorridendo amaramente. –Allora è vero che ti piacciono i ragazzi… questo spiegherebbe la volta con Oh SeHun-. Kris si avvicinò a tal punto da spingere Tao contro il muro, bloccandolo.
–Che ne diresti di provare anche con me, hm? Scommetto che l’idea ti piace- gli sussurrò all’orecchio, per poi abbassare la testa e baciargli lentamente il collo. Al suo tocco Tao rabbrividì; a differenza degli effetti che Wu Fan gli provocava di solito, questa volta non erano affatto piacevoli.
-Wu Fan… che stai facendo…?- chiese a bassa voce, iniziando a tremare.
-Voglio solo assaggiare anch’io un po’ di Tao, visto che pare che l’abbiano avuto un bel po’ di persone…- continuò a sussurrargli all’orecchio, lasciando diversi baci umidi all’altezza della mascella del più piccolo percorrendo tutto il collo.
A Tao bollì il sangue nelle vene. Con uno spintone violento allontanò da sé Kris, facendolo urtare contro la sedia.
-Che cazzo ti prende, stronzo? Ti pare il modo di scherzare?!- urlò rabbioso.
-Credi che stia scherzando?- ricambiò il tono Kris.
Tao alzò lo sguardo incontrando quello determinato del coinquilino, per poi abbassare la testa.
-Hai fatto la parte del buon amico solo per prendermi in giro, non è così? Ti piace così tanto giocare con le persone?!- urlò a pieni polmoni rialzando lo sguardo, rivelando delle copiose lacrime intente a scendergli lungo tutta la faccia, rigandogli le gote.
-Cosa..? Tao, io— - annaspò Kris, cercando di afferrare il braccio del coinquilino.
-Non mi toccare!- sbraitò. –Non voglio più avere niente a che fare con te!- esclamò infine, per poi gettarsi a capofitto fuori alla porta.

“Cosa… cosa diavolo è successo…?” si chiese Kris, portandosi una mano alla testa, confuso. “L’ho fatto piangere, non volevo fare una stronzata del genere!”. Chiuse la mano a pugno e colpì con forza il muro su cui era poggiato, cosa che gli causò non poco dolore. –CAZZO!- urlò, scagliandosi immediatamente verso la porta.

“Nemmeno io so cosa fare, queste sono emozioni a me sconosciute, ma non posso permettermi di perderti!” pensò mentre scendeva freneticamente le scale, rischiando più volte di cadere.
Una volta fuori dal palazzo iniziò a correre senza meta precisa, alla ricerca disperata del suo coinquilino.
“Ho perso le staffe. Quella che ho per lui è una voglia troppo forte, mi ha fatto perdere la testa!” continuava a pensare, non curante dell’asfalto ruvido che feriva i suoi piedi; dopotutto si era gettato fuori dalla porta senza pensare a nient’altro che non fosse Tao.
“Vorrei riuscire a comunicare nel modo giusto, ma non so come fare. In questo modo finirò solo per ferirlo, e questa è la cosa che mi spaventa di più al mondo”
–TAO!- urlò a pieni polmoni, girandosi intorno nella strada affollata. –Tao, dove sei?! Ti prego rispondi!-


Non lontano da lì, seduto su di una panchina, Tao era decisamente furioso.
-Che imbecille! Mi ha messo troppa pomata sulla spalla!- si lamentò ad alta voce, toccandosi la scapola. –Ha rovinato la mia maglietta preferita! Inutile pezzo di merda!-. Chiuse gli occhi e inspirò affondo, poggiando la schiena contro il freddo schienale di ferro delle panchine pubbliche.

“Idiota. Stronzo. Sfacciato. Cretino. Credevo potessi fidarmi di lui”  
sospirò scuotendo il capo.  “Ero passato sopra al bacio dato di nascosto, ma quand’è troppo è troppo”.

I suoi pensieri vennero interrotti da una voce in lontananza.
-Tao!! Dove cazzo sei?! Rispondi! Tao!-
Improvvisamente s’irrigidì alla visione di Kris, intento a chiamarlo dal fondo della strada lungo tutto il quartiere.
-Ta-- -
-Sta’ zitto, hai intenzione di essere denunciato per schiamazzi?- sbottò Tao dietro di lui.
-…Tao…!- sospirò l'altro una volta giratosi, felice di aver ritrovato il suo coinquilino.
-Cazzo ti urli in mezzo alla strada? Stai cercando il tuo cagnolino per caso? Ti stanno fissando tutti!-
Kris abbassò il capo –Tao, mi dispiace…- sussurrò con voce rotta.
Tao lo scrutò dal basso verso l’alto, notando improvvisamente l’assenza di scarpe.

“Che stupido, è a piedi nudi… ma che diamine gli passa per la testa? Non è da lui corrermi dietro come un pazzo”

Gli si avvicinò con aria dura. –Hai sbagliato-
-Lo so- rispose semplicemente Kris, mortificato. –Pestami finché non ti sentirai meglio-
Tao non se lo fece dire due volte; chiuse il pugno pronto a sferrare un colpo micidiale al suo compagno ma si arrestò non appena le nocche furono vicine al volto di Kris.
–Mi fa ancora male la spalla, non posso colpirti-


-Devi darti una regolata quando sei in quello stato!- lo rimproverò, seduto sulla panchina. Sul lato opposto del sedile vi era Wu Fan, che si limitava ad annuire. –Sei pericoloso soprattutto perché ci metti troppa enfasi in quello che dici!-
-Che ci vuoi fare, è il mio carattere- “e metà delle cose che ho detto sono anche vere” –piuttosto, non mi hai ancora risposto-
Tao si girò nella sua direzione fissando il ragazzo dritto negli occhi, perdendosi nella sua espressione severa.
–No, Chanyeol non è il mio ragazzo-
-Davvero non c’è stato niente tra voi due?- il suo sguardo era fisso, non diede segno di vacillare neanche per un istante.
Tao rimase qualche secondo in silenzio. Secondi che per Kris durarono un’eternità.
 -…No, non c’è stato niente-
-Veramente?-
-Perché continui a chiedermelo? Sinceramente io sarei più curioso di sapere perché ti interessi così tanto a me- ammise Tao.
-Mi pare ovvio- sorrise l'altro, alzandosi in piedi e dando le spalle all’amico.
–A questo punto non voglio lasciarti più a nessuno-

Il cuore di Tao ebbe un sussulto.

–Wu Fan… io ti piaccio?-












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Quanto so stronza a far finire i capitoli così AHAHAHA scusate! Il prossimo capitolo sarà ufherhuffhur #gay #molto
COMUNQUE
non ho niente da dire, solo rEEECENsiiiiTEEEE grazie!
Davvero un sacco di gente segue questa fanfic °° la cosa non può farmi che stra-piacere tehe <3
Quindi continuerò a mettermi d’impegno! Solo che… le recensioni… ne voglio di più ç^^ç (mi sento sola) (e tanto) (daaaai <3) Ciao, alla prossima!


 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 - La direzione giusta ***


Seul, dieci e trenta del mattino circa.
-Come sarebbe a dire che non vuoi più riprendere il tuo posto?- esclamò SuHo, stranamente senza il suo solito sorriso stampato sul volto. –C’è qualcosa che non va?-
-No, semplicemente ho bisogno di cambiare aria- gli rispose tranquillamente Kris, portandosi le mani in tasca.
L’altro corrucciò un po’ la fronte, contrariato. -È per colpa di Tao-sshi?-
-Ma no, che c’entra Tao adesso!- sbofonchiò l’ex dipendente al solo sentire quel nome, strofinandosi nervosamente il collo con una mano.
Il ragazzo dietro al bancone non poté fare a meno di ridere –Certo che sei proprio divertente, Wu Fan! Non appena si parla di Tao cambi subito espressione!- osservò con un sorriso premuroso.
-Al diavolo!- esclamò coi suoi soliti modi garbati –Ci sentiamo SuHo, stammi bene-
-Buona fortuna, Kris!- lo salutò l’altro.


Sentendo il rumore delle chiavi all’interno della serratura, Tao non aspettò nemmeno di vedere in faccia la persona intenta a varcare la soglia di casa.
-Allora, l’hai trovato un lavoro?-
Kris si portò una mano alla fronte, scompigliandosi leggermente il ciuffo. –Macché, ancora nulla- sospirò, rassegnato. -Apparecchia, muoio di fame-
-Niente da fare, questa volta apparecchi tu! Non sono certo il tuo schiavetto!- lo provocò l’altro, continuando a sfogliare la rivista di moda che aveva tra le mani.
Una vena cominciò a pulsare sulla fronte di Kris.
-Tao… Ti conviene non farmi arrabbiare… soprattutto oggi, soprattutto ora!- ringhiò afferrando il coinquilino per un braccio, issandolo dalla sedia.
-Aspetta---! Cosa vuoi far-
 Non fu nemmeno in grado di finire la frase che Kris si avvinghiò a lui e lo coinvolse in una zuffa, atterrandolo con la propria forza.
-Yah!!! Alzati subito, brutto bastardo!- urlò Tao a pieni polmoni, schiacciato dal peso non indifferente di Kris che lo forzava al pavimento.
-Perché mai dovrei alzarmi, qui è così confortevole!- lo prese in giro il più alto, mettendosi seduto comodamente sul corpo esile di Tao.
-Yah!! Come puoi fare questo alla persona che ti piace?!- strepitò l’altro.
Kris storse il naso, aggrottando lievemente la fronte.
-Quand’è che avrei detto che mi piaci, esattamente?-
-Ma come, non ricordi? Ieri, mentre eravamo seduti sulla panchina, hai detto di amarmi alla follia e che non mi avresti lasciato a nessun altro!- piagnucolò il più piccolo, ancora schiacciato da quella massa possente che era Wu Fan.
“Tu guarda questo gran figlio di putt—“ – Che diavolo t’inventi? Guarda che non ho mai detto niente del genere, è inutile che ti fai illusioni- affermò l’altro, levandosi in piedi. –E poi non mi piaci in quel modo-
“Che infame!” pensò Tao facendo la linguaccia in direzione di Kris. “Se non ti piacevo ‘in quel modo’ non mi avresti baciato quella notte, stupido!” arrossì pensando ancora a quell’istante.
-Tu, piuttosto- continuò Kris. –Anche quando una persona dice che gli piaci continui a comportarti da idiota. È davvero così semplice per te?- gli chiese senza guardarlo in faccia, avviandosi verso i fornelli.
Tao si zittì per un momento.
–È solo che è strano vederti così, Wu Fan. Sei così carino a preoccuparti!- gli sorrise.

“E così eviti il problema con nonchalance, eh?”  pensò amaramente Kris.



Qualche ora dopo il pranzo Tao uscì per un po’, dirigendosi in quello che all’apparenza aveva tutta l’aria di essere un parco, trovandosi faccia a faccia con una lastra di pietra.

-Sono già passati cinque anni, vero hyung?- sospirò, chinandosi sulle ginocchia per scrutare meglio la fredda lapide. Abbassò lo sguardo notando un ricco fascio di fiori adagiato lì vicino, ancora fresco e profumato.
-Sarà già venuto qualcun altro a trovarti? Non che la cosa mi sorprenda, dopotutto un sacco di gente ti voleva bene- sorrise tristemente mordendosi le labbra, accarezzando il marmo duro.
“Da quando sei morto non ti ho sognato nemmeno una volta, hyung. Possibile che mi odi così tanto?” pensò mentre sentiva la gola chiudersi e gli occhi pizzicare. “Mai una volta che mi fossi comparso in sogno, dicendomi cosa fare; Sei davvero pessimo”.
Con una mano si pulì il volto dalle lacrime che si accorse troppo tardi di stare versando. Accarezzò per un’ultima volta la tomba, prima di lasciare il cimitero.
Soffermò per qualche secondo le dita sul nome inciso nel marmo; “Byun Baekhyun”


Nel frattempo, in un quartiere non lontano da lì, Kris era seduto su di una panchina, affranto; non aveva voglia di starsene con le mani in mano, aveva bisogno di un lavoro. Poco prima aveva provato a chiamare LuHan, sperando potesse consigliargli qualcosa, ma questo si era solo limitato a passargli un indirizzo.
“Vacci oggi tra le quattro e le cinque” gli aveva detto l’amico. “Vedrai che ti prenderanno di sicuro!”.
Non gli aveva detto altro.
Guardò più volte il foglio con l’indirizzo che stringeva tra le mani. Non era lontano, avrebbe facilmente potuto raggiungere la destinazione in meno di dieci minuti.
Decise di tentare, sperando fosse la volta buona.

Come previsto, in meno di dieci minuti si trovò dinnanzi ad un palazzo moderno, probabilmente da poco costruito. Entrò dalla porta d’ingresso trovandosi all’interno di quella che aveva tutta l’aria di essere un’immensa sala d’attesa, dove un uomo sedeva in lontananza dietro una scrivania.
Man mano che Kris si avvicinava, l’uomo lo scrutava con più attenzione.
-Ah, è qui per l’audizione, immagino- constatò.
“Audizione…?” pensò Kris tra sé e sé, prima di essere invitato ad oltrepassare l’interno di una delle numerose porte situate nell’atrio.

Una volta varcata la soglia, non molto gli fu visibile; venne accecato da una forte luce che verificò poi provenire da un riflettore, puntatogli dritto in faccia. Solo una volta messa a fuoco la situazione notò dinnanzi a sé cinque persone poggiate su delle sedie, intente a scrutarlo da cima a fondo.
-Oh, ecco che ne arriva un altro!- esclamò una voce provenire da una di quelle persone; a parlare era stato un giovane uomo all’apparenza minuto, dall’aspetto molto comune.
–Ti dispiacerebbe dirci chi sei?-
-Kris Wu YiFan- rispose prontamente il ragazzo, socchiudendo gli occhi a causa del bagliore troppo forte.
-Oh! Non sapevo avessimo candidati cinesi!- esclamò sorpreso l’altro con un sorriso genuino. –Ma adesso che noto non sei neanche sull’elenco. Potresti dirci come sei finito qui?-

Kris si girò intorno: oltre al gruppo di persone dinnanzi a lui, alla sua destra si trovavano altre persone, tutti ragazzi dall’aspetto ben curato che lo fissavano con aria di sufficienza.
Allora realizzò.
-Non ditemi che questa è una di quelle audizioni per cercare modelli tutti uguali, tutti con la stessa faccia, lo stesso corpo, che credono di essere i migliori al mondo con le loro pose del cavolo?!- “LuHan, questa me la pagherai cara!”

In un primo momento all’interno della sala ci fu un attimo di silenzio generale, rotto improvvisamente dalla sonora risata del giovane uomo di prima.
-Ahahahah! Questo ragazzo è una forza!- esclamò il piccoletto. –Kris Wu YiFan hai detto, giusto? Beh Wu, sappi che mi piaci! Piacere, il mio nome è Kim Jongdae- si presentò infine.
Gradualmente tra i modelli e i giudici si sollevò un mormorio generale.
-Jongdae- sussurrò uno dei giudici all’orecchio del collega –Sicuro di averci visto giusto? Questo tipo mi sembra solo un arrogante!-
Jongdae scosse la testa. –Fidati hyung, ci ho visto giusto. Nel momento in cui è entrato in sala ha attirato su di sé l’attenzione generale, inoltre attorno a lui c’è un’aria di tensione non indifferente, cosa che non tutti hanno la capacità di creare- sorrise, per poi girarsi nuovamente verso il palco.

-Ti terremo aggiornato, Kris Wu YiFan!-
 
Qualche ora più tardi, Kris rincasò. Lentamente percorse le scale che conducevano al suo appartamento, ma prima che potette inserire le chiavi nella fessura della porta, la sua attenzione fu catturata da un foglio appeso in prossimità della maniglia.
“Vieni sul tetto!”. Kris riconobbe immediatamente la pessima calligrafia cinese e quegli stupidi disegnini infantili.
Sorrise pensando a quale potesse essere il motivo di quell’invito improvviso.
Una volta salita l’ultima rampa di scale aprì lentamente la porta del tetto, cercando di non fare rumore; davanti a lui vi era Tao, di spalle, probabilmente ancora ignaro della sua presenza. Era seduto sul muretto di un metro e mezzo che recintava il tetto, con le gambe sospese nel vuoto.

-Hai intenzione di buttarti?-

Tao si girò immediatamente, trattenendo il fiato. –Oh, sei tu Wu Fan. Che spavento!-
Kris si mise a sedere vicino a lui, portando anch’egli le gambe a penzoloni nel nulla.
-Buttandoti da qui non credo faresti una bella fine-, osservò sporgendosi leggermente in modo da vedere la distanza che li separava dall’asfalto. –Trovati un altro posto, ok? Uno dove io non ti possa vedere-
Tao sorrise, alzandosi in piedi su quel piccolo tratto di cornicione che lo separava dalla vita e la morte.
-Chi ha detto che mi voglio buttare?- scrollò le spalle, barcollando leggermente.
-Sarà meglio che tu non lo faccia, infatti- lo avvertì Wu Fan alzandosi anche lui in piedi, avvicinandosi all’altro e stringendolo per lo scollo della larga canottiera. –Altrimenti te la scavo io personalmente, la tomba- concluse guardandolo dritto negli occhi, con uno sguardo che se solo avesse potuto l’avrebbe ucciso.
Tao avvertì la troppa tensione messa nelle parole di Kris e, spaventato, fece un leggero passo indietro, trovando il vuoto; immediatamente si aggrappò al compagno con entrambe le braccia, cingendogli la vita.
-UAAH!! Wu Fan!! Non mi lasciare!! Muoio!- urlò come una femminuccia, raggiungendo note così alte che nemmeno la cantante lirica più esperta sarebbe riuscita a toccare. –Aiuto!!! Mamminaaa!- continuò a piagnucolare, spingendo Kris all’indietro e finendo entrambi per cadere sul pavimento del tetto, uno sopra l’altro.
-Datti una calmata, coso- gli accarezzò dolcemente la testa Kris, fissando divertito il più piccolo mentre stava a cavalcioni su di sé. –Adesso va tutto bene- lo tranquillizzò con un sorriso premuroso. –Non hai proprio voglia di morire, non è così?-
Tao imprecò qualcosa metà tra il coreano e il cinese affondando la testa nel petto del più grande, con le lacrime che rigavano completamente il suo volto arrossato e che non davano segno di voler cessare.
-Questo è il vero te- osservò Kris senza smettere di sorridere, tenendo la testa del più piccolo stretta a sé e asciugando dolcemente le sue lacrime coi pollici. –L’aria da depresso non ti dona affatto-

-Comunque, perché mi hai invitato qua sopra? Non c’è neanche niente di bello da vedere- gli domandò il più grande una volta che si furono staccati l’uno dall’altro, tornando composti.
Tao indicò una piccola piattaforma davanti a loro su cui vi era poggiata della birra e un paio di pizze.
 –Semplicemente mi andava di fare qualcosa di speciale-, abbassò gli occhi prendendo un lungo sorso dalla lattina.
Kris scrutò il suo volto affondo, rimanendo perplesso a causa dal suo sguardo triste.
 –La tua non sembra affatto la faccia di chi ha voglia di festeggiare-
Il più piccolo sospirò; -Ogni anno che passa non so mai cosa aspettarmi dal futuro. L’anno scorso non avrei neanche lontanamente immaginato che sarei arrivato ai vent’anni e senza ancora sapere cosa fare, dividendo l’appartamento con un tizio del genere- sorrise di sbieco, lanciando un’occhiata all’altro. –Per il mio compleanno mi ritrovo sempre a desiderare la stessa cosa ogni anno; vorrei tanto svegliarmi un giorno e trovarmi un navigatore che mi dica cosa fare, cosa non fare, dove svoltare e che mi indichi le scorciatoie- emise un altro sospiro, liberando tutta l’aria che aveva dentro di sé, girandosi verso le luci della città. –E invece mi ritrovo ad avere sempre la sensazione di star girando a vuoto-

Lentamente si volse verso il più grande, cercando il suo sguardo.
 –Anche se sono più piccolo di te lascia che ti dia un consiglio, Wu Fan- si avvicinò accarezzandogli una guancia, sorridendo amaramente. –Torna a casa. Anche se non so bene perché tu sia qui, almeno hai un posto dove tornare-
Kris afferrò il polso del più giovane, allontanandolo leggermente da sé. –Io amo la mia famiglia, ma non era quello il mio posto- disse pacatamente, scuotendo il capo. –E questo è solo uno dei mille motivi per cui mi trovo qui. Inoltre io non ho perso la mia strada; sono qui per mia scelta- affermò con una certa arroganza, tipica da parte sua.
Tao non poté fare a meno di trattenere una risata. –Mi domando da dove provenga tutta questa sicurezza!-
-È perché io non ho bisogno di coordinate né altro, tutto ciò di cui ho bisogno è qui-. Kris sfiorò dolcemente il volto del compagno con le dita.
-Tao, baciami-

L’altro strabuzzò gli occhi, incredulo.
 –C-c-cosa stai dicendo, Wu Fan?- si allarmò non appena incrociò lo sguardo del più grande, questa volta più determinato che mai. –Guarda, c’è un ufo!- cercò immediatamente di distogliere la sua attenzione da quella voglia improvvisa e insolita, inutilmente.

-Questa volta non te la caverai tanto facilmente!- esclamò afferrando il più piccolo per la nuca e spingendolo verso il proprio volto; le loro labbra s’incontrarono in quello che parve il minuto più lungo della loro vita, scoprendosi affondo. Dopo aver assaporato il dolce retrogusto iniziale delle labbra del più basso, Kris volle di più. Lentamente aprì la bocca alla ricerca della lingua dell’altro, che una volta trovata non lasciò andare nonostante fosse esitante nel ricambiare tutta quella passione. Con le mani cingeva a sé i fianchi di Tao saldamente, avvicinandolo sempre di più al proprio bacino. I loro corpi aderirono perfettamente come anche le loro labbra e, per un istante, a Kris parve di sentire anche le loro menti coinvolte in una sintonia incredibile. Era sicuro che Tao volesse quel bacio tanto quanto lo desiderasse anche lui, solo che mai sarebbe stato capace di ammetterlo, troppo orgoglioso. Ma infondo gli bastava, adorava il lato testardo del più piccolo, molto simile al suo.
Le loro labbra si separarono solo quando l’ossigeno era ormai arrivato al punto di cessare; il petto di Tao si muoveva in su e in giù, mentre il suo corpo era scosso da diversi tremiti. Kris si leccò il labbro superiore, facendo schioccare successivamente la lingua sotto al palato.

-Ma perché continui a fare così…?- gli domandò il più piccolo portandosi una mano sulla bocca, respirando ancora a fatica. –E pensare che avevo deciso di lasciar perdere quella volta del bacio mentre dormivo!-
-Hm, in realtà quella non era la prima volta che ti baciavo- roteò gli occhi Kris, facendo spallucce. –E nemmeno la seconda, probabilmente neanche la terza-
Gli occhi di Tao si dilatarono così come la sua bocca si spalancò.
-…!!!! Brutto maniaco, cosa mi hai fatto?!- arrossì fino alla punta delle orecchie, battendo leggermente i pugni contro il torace del più grande.
Kris afferrò con dolcezza i polsi dell'altro affinché smettesse di colpirlo. -La differenza è stata che questa volta l’ho fatto apertamente- sussurrò appena e, prendendo il volto dell’altro tra le mani lo avvicinò di nuovo a sé, facendo sfiorare i loro nasi.

 –Quello che voglio dire è che adesso non c’è più bisogno che tu vada a vuoto.
Vedi in me le tue coordinate, Tao.

 D’ora in avanti focalizzati solo su di me-










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Non ho niente da dire, lascio a voi i commenti xD
dunque recensiterecensiterecensiteeee! È terribile quando ho pochi pareri, inizio a pensare di aver sbagliato qualcosa, di non aver descritto bene qualche scena e che forse non è coinvolgente abbastanz---- BASTA! Alla prossima <3

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 - Interlude ***


                                                                     


Era l’una e mezza di notte quando la situazione all’interno dell’appartamento di Wu Fan non era delle migliori.

Da un lato della stanza vi era Tao, accovacciato in un angolo del letto, coperto da un lenzuolo bianco tirato fin sopra la testa, che lo nascondeva del tutto ad eccezione della faccia; dal lato opposto della camera vi era Kris, seduto su di una sedia, con le gambe accavallate e le braccia conserte. Il suo sguardo era severo e fisso sul più piccolo, mentre sulla bocca vi era stampata l’immagine di una smorfia canzonatoria. Tao rabbrividì.

“Questa sensazione… ho come un dejà vu” pensò.

Dopo qualche minuto decise di porre fine a quella situazione imbarazzante, cercando per prima cosa di iniziare una conversazione. –Wu Fan, mi spieghi cosa sta succedend--
Come spesso accadeva, Tao non finì neanche la frase che fu interrotto dal suo coinquilino che, non appena accortosi che l’altro aveva finalmente aperto bocca dopo le precedenti due ore di silenzio e sguardi assassini, si alzò in piedi, avvicinandosi senza far vacillare minimamente lo sguardo.

-A PAROLE!!!- si affrettò a precisare il rosso. –Spiegati a parole!!! E sta’ lontano da me!- lo additò spaventato, retraendosi sempre di più all’interno delle coperte ad ogni passo che Wu Fan avanzava.
-Succede che ancora non mi hai dato una risposta.- rispose pacatamente Kris non accennando per nessun motivo a voler arrestare il suo passo, neanche quando Tao si era trovato completamente con le spalle contro la testiera del letto. –Ti ho fatto una dichiarazione così sofferta e tu non mi hai ancora detto niente!-

“Dichiarazione?! Sofferta?! Più che una confessione la sua pareva una minaccia bella e buona!” pensò Tao arrossendo, non sapendo in che modo reagire.

Kris sorrise teneramente notando il più piccolo scervellarsi per trovare le parole giuste. – Be’, certo- ghignò divertito  –Non è che tu abbia tutta questa scelta, dopotutto. Fossi in te accetterei la cosa senza farmi troppi problemi- dichiarò infine, mettendosi a sedere sul materasso in tutta tranquillità.
Tao scattò in piedi. –Ma come fai a dire cose del genere con quella faccia?! Certo che sei proprio un tipo assurdo a pretendere certe cose!- sbottò, quasi sull’orlo di una crisi di nervi.
Passarono alcuni secondi di silenzio in cui si scambiarono numerose occhiatacce finché non fu Wu Fan a riprendere la parola.
-Io non ti capisco- ammise, tutt'a un tratto.  –Sono un tipo apposto, sono bello, ti do da mangiare e ti ho dato un posto dove vivere, cosa vuoi di più?- sospirò, gettando la testa all’indietro e poggiandosi coi gomiti sopra il morbido materasso. –Credi che un tipo come me sia da buttare? Ti conviene accettare senza fare troppe storie-

Il più giovane roteò gli occhi, frustrato: decise di spiegargli le cose così come stavano adoperando più gentilezza possibile.
-Wu Fan caro,- cominciò, con tono dolce. –Capisco come tu possa essere attratto da Taozi perché, andiamo, dove lo trovi un bocconcino come me?- sorrise facendo spallucce, concedendosi un attimo di puro egocentrismo. –Ma il punto è, mio adorato gege, che io sono un maschio!- enfatizzò sul finale.
-Già, sei un ragazzo, e allora? Il sesso è qualcosa con cui si nasce, non possiamo farci niente, quindi non è una scusa!- s’impuntò il padrone di casa.
Tao avvertì le vene sulla fronte pulsare, sentendosi di nuovo sul punto di esplodere. –Ma sei del tutto impazzito?! Wu Fan, tu… tu sei solo confuso! I tuoi sono ormoni adolescenziali in ritardo!- si agitò, andando nel panico ogni qualvolta che incrociava lo sguardo fiero di Kris. –Io in realtà non ti piaccio! Hai semplicemente bisogno di qualcuno con cui sfogarti, ma non avevi una ragazza? Non lasciarti illudere, credi di essere interessato agli uomini ma non lo sei! Quindi per favore, per favore, chiudiamola qui, ok?-

Passarono alcuni secondi in cui Tao si preoccupò di riprendere fiato.
-Non capisco cosa tu voglia dire- storse il naso il più grande, facendo il finto tonto con una scrollata di spalle.
-Dio mio, ma che ti frulla in quella sporca testa?!- riprese a sbraitare Tao, incredulo davanti alla cocciutaggine del coinquilino, rilasciando in seguito un lungo sospiro di rassegnazione. –Wu Fan, solo… lasciamo perdere, dai. Buttiamola sul ridere- abbozzò un sorriso, portandosi una mano alla fronte mentre si risedeva sul letto.
-In realtà- iniziò Kris, dopo qualche secondo di silenzio – io non ho bisogno di una tua risposta immediata. Potremmo fare semplicemente che io prendo l’iniziativa e tu cerchi di non essere troppo testardo-
-Vedi che non hai capito niente, allora?! Io non--
-Aish, ho capito- rivolse gli occhi al cielo stanco di tutte quelle lamentele, raggiungendo Tao sul materasso e incastrando il più piccolo su questo col proprio corpo. –Devo prendere l’iniziativa da ora, altrimenti qua si va per le lunghe- soffiò quelle parole sul bel volto di Tao, accarezzando con le nocche lo zigomo ben marcato del più piccolo. –Da oggi in poi noi due staremo insieme-

Tao sobbalzò immediatamente sentendo quella frase. –St-sta-stare insieme?! È assurdo, sei impazzito!- piagnucolò mentre Kris si gettava col volto nell’incavo del suo collo, posando le labbra umide dal pomo d’Adamo fino alla clavicola almeno una decina di volte. –Shh, lo sai che ti va bene! Lascia che io sfoghi i miei ormoni adolescenziali in ritardo- lo canzonò, tirando gli angoli della bocca verso l’alto in un sorriso malizioso.
Tao aveva le mani strette saldamente alle spalle di Kris cercando di scostarlo da sé inizialmente con forza, ma man mano che i baci aumentavano la potenza con cui cercava di allontanare il più grande andava scemando. Mai avrebbe ammesso né a se stesso né a Wu Fan che la cosa gli stava piacendo.

Mugolò uno svogliato “no” quando Kris iniziò ad infilare le mani sotto la sua canottiera, riprendendo ad opporre resistenza. Fu quando le labbra del più grande si trovarono a pochi millimetri dalle sue che il telefono squillò, facendo destare Kris dalla trance del Voglio-Tao-ora-e-subito in cui era caduto.
Afferrò con una mano il cellulare mentre con l’altra teneva fermo Tao sul letto, spingendolo contro il materasso.
-Chi cazzo chiama a quest’ora?!- sbraitò, alterato. La voce di LuHan non era particolarmente squillante, ma fu comunque udibile in tutta la casa grazie al silenzio tombale che era caduto tra i due.
-Oh! Allora sei sveglio, YiFan! Che fai? Tao dorme? Mica vi ho svegliati?-
Kris ebbe l’impulso di gettare il telefono dall’altra parte della stanza. Poi si ricordo quanto l’aveva pagato e no, in effetti non sarebbe stata una grandissima idea.
Tao approfittò di quel momento di distrazione del suo coinquilino per risvegliarsi a sua volta da quella trance improvvisa, decidendo di sgattaiolare via prima che la situazione si facesse troppo “scomoda”. Scivolò via dalla presa ferrea di Wu Fan in modo da poter mettere piede fuori dal letto, ma una mano lo tenne per i pantaloni. –Tu non vai da nessuna parte- sibilò Kris tra i denti, con un’espressione minacciosa. Tao deglutì.
-Adesso non ho tempo per le tue idiozie, LuHan! Ci sentiamo domani!-
-Hm? Che ti prende? Volevo solo sapere come ti era andato il colloquio! Avaaanti, parla con Lu-ge~- lo pregò attraverso l’apparecchio il più grande, cercando di invogliarlo con quello che aveva tutta l’aria di essere stato un aegyo telefonico.
-Ho detto domani!- ripeté con più frustrazione Kris, guardando la sua preda cercare in tutti i modi di sfuggire dalle sue grinfie. Se non fosse stato innervosito dall’insistenza di LuHan adesso starebbe probabilmente ridendo perché, deve ammetterlo, la visione di Tao indeciso tra il togliersi i pantaloni e riuscire a fuggire via o rimanere coi pantaloni tra le fauci della belva era troppo divertente.
-Adesso devo proprio andare!- si affrettò nel liquidare LuHan, perché con tutta probabilità Tao ben presto avrebbe scelto la via del senza-pantaloni-ma-libero.
-Hm, ok! Ma domani non mi sfuggirai! Notte!- lo salutò LuHan, giurando di aver sentito un “LuHan-gege! Aiuto!” provenire dal telefono pochi istanti prima che chiudesse la chiamata.

-Dove eravamo rimasti?- sorrise Kris, dando uno strattone più violento alla presa del jeans di Tao e tirandolo di conseguenza verso di sé. Tao non ebbe nemmeno il tempo di implorare pietà che Kris si avvinghiò a lui, gettandosi sulle sue labbra con veemenza, mentre le mani vagavano su tutto il corpo. Tao riuscì nel suo intento di staccarsi dal bacio solo quando entrambi necessitarono di ossigeno.
-V-va bene!- respirò affannosamente, allontanando quel poco che bastava Kris da sé. –Rifletterò… rifletterò sulla cosa dello stare insieme, ma fino ad allora non dovrai toccarmi per nessun motivo, chiaro?!- sputò tutto più velocemente di quanto credesse, rendendosi conto solo successivamente di aver firmato la sua condanna a morte. Volse lo sguardo verso quello di Kris per scorgere la sua reazione.

Si stupì ed arrossì velocemente non appena incrociò gli occhi del più grande: le rughe sulla fronte, sempre troppo marcate a causa del suo sguardo torvo, erano distese e ben piegate; la sua bocca era leggermente aperta, le labbra ancora gonfie e rosse, gli occhi fissi in quelli di Tao.
-Dici… dici sul serio? Che ci penserai?-
E Tao si odiò in quel momento.
Perché trovò il rozzo e burbero Wu Fan estremamente carino.
-È quello che ho detto, no? Adesso smettila di fare quella faccia e- oh diamine, toglimi le mani da lì!-
Nemmeno il tempo di finire la frase che già si era pentito della sua decisione, a causa di Wu Fan che non mancò di esprimere la sua immensa gioia palpando Tao qua e là.
-Sarà meglio per te che tu ci pensa beeeene- lo minacciò scherzosamente, prendendo il suo viso con due dita e volgendolo verso l’alto, nella sua direzione.
Tao rabbrividì per l'ennesima volta. –Ci penserò senz’altro bene!- “me ne vado di qui, scapperò lontano, addio Corea, addio Cina, bienvenido Mexico!” si disse, pensando alle possibili varianti di “Zitao” per il suo nuovo nome messicano.
 
 


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E come i peggio autori stronzi aggiorno dopo
tipo
tipo che sono passati sei mesi

Vorrei scusarmi e dirvi che probabilmente se non l’avessi scritta io questa fanfiction e mi fossi trovata al posto vostro adesso mi odierei, tantissimo

comunque non mi dilungo! Ringrazio quelli che non l’hanno dimenticata ahah
Stavo pensando al nome messicano di Tao… sono indecisa tra Pablo e Pepito, voi che consigliate? Una roba tipo Huang Carmelo e Kris Wu Juan (ok la smetto)
Alla prossima~ (che si spera non sarà nel 2015, ahah)

 

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