Postcards from Wonderland

di Son of a preacher man
(/viewuser.php?uid=190014)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mirror ***
Capitolo 2: *** Fire ***
Capitolo 3: *** Cyclamens ***
Capitolo 4: *** Light ***
Capitolo 5: *** Sky ***
Capitolo 6: *** Colour ***
Capitolo 7: *** Corruption ***
Capitolo 8: *** Mind ***
Capitolo 9: *** Beast ***



Capitolo 1
*** Mirror ***


Raccolta di drabbles partecipante al terzo turno del contest La Sfida dei Grandi Autori indetto da fa92
Candidata al premio speciale Voglio fare un gioco con te

<< Postcards from Wonderland >>

 

 

Mi accarezzo i capelli, canticchiando.
Dopodiché noto il mio riflesso, che comincia a ridere sadicamente.
Non sento più il cuore.
Sono bloccata.
“Li hai uccisi tu, Alice!” mi accusa lo specchio, trasformando la risata in un malvagio rimprovero.
- Non è vero, finiscila! – urlo, scuotendo la testa.
“Sono morti. A causa tua! Se solo avessi spento la stufa!”
“La stufa era spenta, lo giuro!”
“Ah, sì? Sei sicura?”
Singhiozzo, prendendo a pugni il vetro.
Rivedo il mio riflesso, quello reale.
Spero davvero di essere la ragazza in questo specchio.
L’altra parte di me... mi terrorizza.
Sarà meglio andare a dormire.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Fire ***


 

2 - Fire


Non riesco a dormire.
Stesso incubo per l’ennesima notte.
Apro gli occhi, distrutta, e mi avvio verso il corridoio del manicomio Rutledge.
Apro la porta.
Fiamme. Fiamme ovunque.
I bambini, ormai sfigurati, invece che urlare dal dolore, stanno ridacchiando tra loro, intonando canzoncine che ai tempi anch’io cantavo spensieratamente.
Da piccola ero sempre io quella in mezzo ai guai, mia sorella era molto più tranquilla di me.
“Alice, non giocare mai col fuoco, capito? E’ pericoloso!”:quante volte i miei avranno detto questa frase?
Ironia della sorte: sono bruciati vivi, durante l’incendio di casa nostra.
Rientro in stanza, e corro verso la finestra.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Cyclamens ***


Cyclamens

 

 
Gli occhi si stanno aprendo, come un sarcofago, ma sono troppo curiosa perché li richiuda.
Sento qualcosa scivolarmi sulla faccia, come una carezza, accompagnando le lacrime in questa mia precipitazione.
Petali.
Riconosco il profumo.
Casa mia aveva questo enorme giardino sul retro.
Molte volte mia mamma ci piantava dei ciclamini, mentre mia sorella componeva coroncine con quei fiori.
Lei adorava il loro essere così delicati, dall’odore così leggero. Quel fiore la rappresentava, per certi versi.
Una volta mi disse:“Tu sei più come una farfalla, Alice, così piena di vita!”
Le farfalle vivono in media un giorno.
Allora perché sono morti tutti prima di me?

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Light ***


Luce


Sono Alice Liddell, e sono in piedi.
O sdraiata, dipende dai punti di vista. La stessa di cui ora non dispongo.
C’è il nero, completo.
Ma ciò che vedo è quel che effettivamente c’è? O sono veramente diventata cieca?
Sento il cuore battermi all’impazzata, la gola farsi secca.
Comincio a muovere le gambe, freneticamente. Niente, immobilità totale.
“Alice! Salvaci! Resta con noi, Alice!”.
Mi giro di scatto.

E la vedo.

La luce.
La luce delle fiamme dell’incendio di casa mia.
Quel bagliore che ha rovinato ogni mia speranza, ma lo stesso che ora mi sta aiutando.
Aiutando a uscirne fuori.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Sky ***


Cielo


 

 

Mi alzo da terra col cuore in gola, in una maniera talmente assurda che potrei vomitarlo da un momento all’altro.
Ricordo, per un attimo, mia sorella, che m’invitava a respirare“profondamente! Non vorrai morire d’infarto prima di mamma e papà, vero?”.
Infilzo le unghie nel terreno, per tastare il reale, quel che mi è rimasto.
Sono distesa, con gli occhi fissi verso l’alto.
Adoro il cielo di Wonderland.
A est c’è un sole, che picchia sulla mia pallida pelle come per corroderla.
Mentre a ovest si intravedono nuvole scure, tra stelle e pianeti, immerse nel blu più magico che esista.
Spettacolo invidiabile.
O impossibile?

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Colour ***


Colore

Se c’è qualcosa che non posso criticare della nuova Wonderland, è il colore.
Le piante, per quanto pericolose, conservano quelle classiche sfumature di colori esotici sull’arancione.
I fiori donano a queste magiche terre un qualcosa d'innocente, seppur questo posto abbia perso tale innocenza molto tempo fa.
Questa vivacità di colori, di finta tranquillità... sembrano volermi condurre a un profilo di ingenuità.
Al non rimanere in guardia.
Bumby lo sottolineava, a ogni seduta: “Non puoi avere paura di qualcosa che tu stessa componi”.
Ma se fossi spaventata da me stessa?
Il discorso crollerebbe in un istante, giusto?
Credo di sì.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Corruption ***


Corruzione
 

Il sangue cola, goccia per goccia.
Ma lo si può definire come tale?
Così nero, simile alla benzina.
Lecco il pugnale, per assaporare quella sostanza gelatinosa.
Sputo disgustata, per poi fissare la pianta carnivora a terra, sulla pozza nerastra.
Sangue corrotto, come tutta Wonderland.
Comincio a camminare, pulendo il pugnale sul mio grembiule bianco.
“Il tuo Paese delle Meraviglie è corrotto perché TU sei corrotta dentro”.
- Stregatto! Dove sei?
Sbarro gli occhi.
Quindi sarò costretta ad alternare la realtà con la fantasia, finché non percepirò più la differenza?
Se la fine di Wonderland comporta alla mia autodistruzione, vale la pena rischiare?

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Mind ***


Mente
Corro verso il Cappellaio, ormai agonizzante sul pavimento.
- Cos’è successo? – chiedo disperata.
Mi pongo sotto di lui, appoggiandomelo sulle gambe.
- Ormai sei sul punto di non ritorno.
- Cosa?
- Non ricordi di avermi piantato un pugnale in petto?
Sto tremando, sono esterrefatta.
Non ricordo... nulla.
- Perdonami, Cappellaio, perdonami.
- Alice... non è colpa tua. E’ la tua mente a imbrogliare.
- Distruggila, finché non sarai salva. – continua poco dopo, accarezzandomi una guancia.
Annuisco, piangendo, mentre il Cappellaio pronuncia le sue ultime parole.
- Tu mi hai creato, Alice...
- ... E chi ti crea, ti deve distruggere. – lo interrompo, piangendo.
Mi sorride, sereno, chiudendo gli occhi.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Beast ***


Bestia


 
Urlo dalla disperazione, versando lacrime amare sul cadavere.
Mi fermo, appena sento il rumore di qualcuno che si avvicina.
Mi alzo da terra, afferrando il pugnale.
Un’enorme pozza nera comincia a prendere forma, seppur in modo disumano.
Sembra un ammasso di budini e benzina, con bolle d’aria qua e là.
Emette un urlo minaccioso, simile a un ruggito.
Ricordo mio padre.
“Lo scopo di un’arma non è intrinseco, Alice...”
Stringo la presa del pugnale, non nascondendo un evidente tremolio di nervosismo.
 “... In fin dei conti, il suo valore è pari a quello della persona che la impugna”.
Salto addosso alla bestia, urlando.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2076587