In too deep of my heart.

di abbeysdeath
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Welcome to Ajax. ***
Capitolo 2: *** hi, we are a band from Ajax ***
Capitolo 3: *** be wild and free. ***
Capitolo 4: *** let go. ***
Capitolo 5: *** music is our energy. ***
Capitolo 6: *** infinity. ***
Capitolo 7: *** baby, you and I. ***
Capitolo 8: *** won't let you go. ***
Capitolo 9: *** promises ***
Capitolo 10: *** coming back ***
Capitolo 11: *** minds ***
Capitolo 12: *** another day, another adventure. ***
Capitolo 13: *** two persons in one person. ***
Capitolo 14: *** let 'em know that we're still rock 'n roll ***
Capitolo 15: *** everybody's got their problems ***
Capitolo 16: *** my head was a hell, a burning hell. ***
Capitolo 17: *** tomorrow is not yesterday. ***
Capitolo 18: *** gonna be strong gonna move on. ***
Capitolo 19: *** ready to go. ***
Capitolo 20: *** time goes by ***



Capitolo 1
*** Welcome to Ajax. ***


Era una fresca giornata d'estate qui in Canada. I miei ed io dovevamo trasferici da Belleville, una cittadina nell'Ontario a Ottawa, per questioni di lavoro di mio padre. Ero alquanto triste di perdere tutti i miei amici..ed ero spaventata all'idea di vivere in una grande città. Beh, il mondo è grande e io sono piccola ma non devo aver paura. Era una frase che avevo letto in un libro e che mi aveva davvero colpito. Io ero una ragazza piuttosto spontanea, ma più volte timida. Adoravo andare in skate per le strade di Belleville, cantare e suonare ma soprattutto mi piaceva essere diversa dagli altri, infatti avevo un abbigliamento tutto mio, ascoltavo musica sul genere rock/punk che pochi della mia età ascoltavano. Mi piaceva scrivere canzoni su cuori spezzati, canzoni in cui mi lamentavo del mondo in cui vivevo. Diciamo che prendevo la vita come capitava. Giunti nella periferia di Ottawa, smontammo dal nostro sub e aspettammo il camion che conteneva tutti gli scatoloni. Entrammo nella nostra nuova casa, era piuttosto grande, mi guardai intorno e corsi al piano di sopra dove si trovava la mia nuova stanza. Era grande..le pareti erano di color bianco, e c'erano due grandi finestre che davano sulla strada. Portai sopra i miei scatoloni e tirai fuori tutto. Mio padre mi montò i mobili ed io completai il tutto "decorandola". Coprii tutti i muri con 1000 posters, attaccai il computer e misi tutti i miei vestiti nell'armadio. Appoggiai la mia chitarra acustica vicino al letto e quella elettrica vicino all'armadio. Mi feci una doccia e poi presi lo skate, scesi in strada a "skaettare" un po' in modo tale da perlustrare il nuovo ambiente.

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Capitolo 2
*** hi, we are a band from Ajax ***


Era un posto come un altro ma mi piaceva. Andando sullo skate tutti i miei capelli biondi mi volavano dietro e il vento me li spettinava. Sentivo della musica provenire da una casa a pochi metri da lì . La musica era bella, spaccava ed era suonata dal vivo, così essendo curiosa corsi a dare un'occhiata. Il rumore proveniva da quel garage! La porta era semi aperta così andai a vedere. Era l'occasione giusta per farsi dei nuovi amici. Entrai e i ragazzi smisero di suonare. #io: la vostra musica spacca, farete strada sapete? Come vi butta? Sono nuova di qui. un ragazzo con dei capelli biondi, messi all'insù col gel, posò la sua gibson e mi venne incontro #(?): e tu chi saresti bambina? Io sono Deryck e noi siamo una band del posto, ci dilettiamo a suonare in qualche bar ogni tanto. *sorrise #Io: awesome, piacere Abbey. *presi lo skate in mano* Gli altri quattro ragazzi si alzarono, lasciarono i loro strumenti e si presentarono. Il bassista si chiamava "Jason" ma per gli amici "Cone", il batterista era "Steve" denominato "Stevo" e il secondo chitarrista era Dave. Io iniziai a raccontargli la mia storia: #io: sono Abbey McDonald, mia madre è francese, mio padre è di Belleville. Vivevo lì ma ci siamo trasferiti qui per lavoro di mio padre. E adesso mi ritrovo qui come una cogliona haha. #Deryck: sei interessante bambina, sai suonare qualcosa? #io: yes, suono la chitarra acustica e elettrica e suonocchio il piano. Mi piace un sacco anche cantare . #Deryck: hai una band? #io: haha magari, no. Faccio tutto per conto mio. #Dave: wow sei una grande sorella. #Cone: e se andassimo a mangiarci una pizza e poi andassimo alle giostre? #Stevo: bella idea Cone #io: ragazzi, passo a casa a prendere i soldi e ad avvisare, abito qui vicino! Presi lo skate e Deryck mi fermò #Deryck: ragazza cosa sai fare sullo skate? #io: ho un nome, lo sai? So fare un paio di trick, andare in skate è bello e divertente. #Deryck: va bene Abbey, sarai di sicuro scarsa. #io: ou, come ti permetti. Sono una ragazza che sa andare in skate e anche bene, c'è uno skate park qui vicino? #Deryck: devo vedere per credere haha. È vicino alle giostre se vuoi dopo ci andiamo. #io: fatta E battemmo il cinque. Passai per casa, posai il cappellino, presi lo zaino e i soldi. Salutai i miei che avevano lavori in corso, ovvero arredare la casa. Infilai lo skate sullo zaino e raggiunsi i miei nuovi amici.

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Capitolo 3
*** be wild and free. ***


#Cone: sono sorpreso che una ragazza vada in skate e sappia suonare la chitarra elettrica. #Io: haha sono fatta così io. Mi piace essere diversa dalle altre ragazzine.. la maggiorparte sono puttanelle da 4 soldi. #Stevo: e la batteria ti piace? #io: la trovo uno strumento davvero fantastico, è bello sentirla in una canzone. Mi piacerebbe suonarla, ma adesso mi sto impegnando con il piano. #Deryck: questa bambina è una skater rockettara #Dave: Ben detto Bizzy-D #io: wtf!? Bizzy-D? #Deryck: è il mio nomignolo, ti piace? #io: hahahaha #Deryck: perchè ridi Abbey? #io: è un nome piuttosto buffo! #Cone: sei davvero simpatica abbey, benvenuta nel gruppo. #Deryck: chi ti ha detto che lei possa entrare nel nostro team? #io: sei simpatico eh, Bizzy-D *mi scappò una risata* #Deryck: dopo la pizza sarai assunta bambina. Arrivammo al pub, ordinammo una pizza maxi e mangiammo come dei maiali. Gli altri facevano battute pessime e io ridevo come non mai. Tutti quanti prendemmo una birra a testa. #Deryck: se riesci a stappare la birra con i denti sei nel gruppo. #io: motherfucker credi che non ne sono capace? Mi sottovaluti! Presi la bottiglia, presi il tappo fra i denti e con tutta la forza che avevo la stappai. #Deryck: sono sbalordito. #Dave: wow #Cone *stupefatto* #Stevo: sei la prima ragazza che ce la fa al primo colpo! #io: quanti complimenti! Presi lo skate, iniziai a skaettare e urlai:"seguitemi bambocci!" #Deryck: ti ricordo che non sai la strada. #io: *lo guardai* hai ragione. Raggiungemmo lo skate park ed io mi esibii con lo skate, diciamo che feci qualche trick e qualche salto senza mai cadere, finché Deryck non mi corse incontro fancendo una smorfia. Presi paura e caddi, senza, però, farmi niente. Ci sedemmo, poi per terra e parlammo del più e del meno. Arrivò poi l'ora di tornare a casa. Giunta fuori di casa, li salutai tutti con un bacio sulla guancia e gli ringraziai per la bella giornata: #Deryck: è stato divertente, non devi ringraziarci! Domani vieni a sentirci alle prove? Avrai l'occasione di ascoltare buona musica bambina. #io: ci vengo volentieri! #cone: *scoppia a ridere* Guardai Cone e sorrisi, tutti in coro mi urlarono "A Domani" Entrai a casa salutai i miei e corsi su, in camera mia a cambiarmi e lavarmi.. per poi non fare niente. Con la coda dell'occhio vidi la mia chitarra elettrica e mi venne in mente Deryck...

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Capitolo 4
*** let go. ***


era davvero un grande quel ragazzo. Onestamente lo trovavo persino carino, a volte. Sorrisi. Avevo finalmente trovato dei ragazzi che avevano i miei stessi interessi e sogni. A loro piaceva molto fare cavolate, come tutti i ragazzi d'altronde, ed io mi divertivo assieme a loro. Scesi per cena e raccontai dei ragazzi ai miei, loro erano contenti per me ma mi risposero che dovevo trovarmi anche qualche amica femmina. Io annuì giusto per non avere liti o discussioni. Finito di mangiare tornai di sopra e mi buttai sul letto assieme alla mia chitarra acustica e suonai qualche accordo. Avevo solo lui in mente, Deryck. Pensavo alle sue parole e al suo volto di continuo. Avete presente quando una canzone vi entra in testa e non fate altro che cantarla e cantarla, anche senza volerlo? Ecco, era lo stesso principio. Mi misi poi, in pigiama, navigai un po' su internet, scrissi un messaggio alla mia migliore amica di Belleville, Michelle. Mi sentivo davvero persa senza di lei, lei era il mio punto di riferimento in ogni cosa. Ci eravamo promesse che ogni tanto ci saremmo riviste e ci eravamo dette che la distanza era solo un numero di kilometri, niente di più. La chiamai e le raccontai tutto riguardo Ottawa e lei mi raccontò le novità a Belleville. Poi, riposi il cellulare sul comodino e mi addormentai. A svegliarmi fu il mio cane,Kurt , un golden retriever dorato, tranquillo ed affettuoso. Corsi in bagno e feci le cose che si fanno in bagno, poi mi misi un filo di eyeliner e mascara, indossai una bella felpona calda e larga, un paio di jeans stretti e delle sneakers. La colazione la feci in un batter d'occhio, presi un po' di corn flakes con del latte e del succo d'arancia e scappai fuori casa. La mia band mi stava aspettando. Fuori dal garage intuii che stavano suonando qualcosa sugli AC/DC, entrai e ne ebbi la conferma. Appena entrai tutti smisero di suonare e mi salutarono.

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Capitolo 5
*** music is our energy. ***


#Dave: abbiamo cucinato dei Pankcakes, ne vuoi uno? Onestamente avevo paura di quei pankcakes, pensai. #io: oh siete gentili ma ho già mangiato! Mi sono portata dietro un pacco di pop corn da mangiare durante le vostre prove. Che suonate? #Deryck: posso qualche popcorn? #io: va bene *gliene tiro un po' in faccia* #Deryck: bambina sei proprio una bambina! e mi corse incontro cercando di rubarmi il pacchetto. Lo prese e iniziò a lanciarmi pop corns ovunque! #io: haha non è divertente smettila Deryck! E così iniziò a lanciarli agli altri membri della band. Tutti iniziammo a ridere perchè il garage si era trasformato in una discarica. #Deryck: dai ragazzi, non facciamo i cretini *trattenne una risata* facciamoci sentire ora. #io: EHM EHM, che suonate? #Stevo: beh un po' di tutto, Nirvana, AC/DC, Aereosmith e molti altri. #io: wow, ora sono curiosa. Iniziarono così a suonare. Erano davvero bravi, l'avevo sempre saputo. Ma Deryck era il migliore, era il leader, il suo modo di suonare la chitarra, il suo sguardo perso nel vuoto, la sua concentrazione e determinazione, era unico. Dovevo smetterla di fare questi pensieri, non dovevo e non potevo innamorarmi di nuovo. Le prove durarono due ore e appena concluse, i quattro salirono su in casa a bere qualcosa mentre io rimasi in garage. Mi guardai intorno e vidi una chitarra acustica, riposta in un angolo. L'imbracciai, mi misi davanti al microfono ed iniziai a suonare Wonderwall degli Oasis ed in seguito a cantarla. Ero persa nei miei sogni e desideri. Dopo una manciata di secondi, sentii la porta aprirsi, stava arrivando qualcuno, così smisi di cantare.

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Capitolo 6
*** infinity. ***


Era Deryck, lui era ovunque. #Deryck: oh bambina..anzi Abbey eri tu che cantavi! #Io: mi stavi per caso spiando? si... #Deryck: hai talento lo sai? #io: bah io non credo, semplicemente quando canto mi lascio andare e credo in quel che canto. #Deryck: è proprio così che si fa. Io in genere canto per tutto l'odio che provo per questo mondo e mi diverto molto a fare la voce da metallaro *scoppiò a ridere* #io: ah ti volevo dire che pure tu sei molto bravo, mi avete davvero colpito. Avete già trovato una fan sei contento? *sorrido timidamente* #Deryck: tutti i miei parenti si lamentano che io suoni in una band. Ma io credo che suonare punk rock non sia un crimine #io: ehi se sei così fortunato da essere diverso non cambiare mai, ricordatelo. Poi il punk rock è qualcosa di fottutamente perfetto, non smettere mai. #Deryck: sei fottutamente saggia, la bambina sta crescendo e anche bene. #io: Deryck smettila di chiamarmi "bambina" *lo spinsi* #Deryck: haha e come ti dovrei chiamare se non 'bambina'? Decidi 'bambina' o 'bambina' *scoppia a ridere* #io: ma tu sei malato, sappilo. hahaha. Abbey, se non le dispiace." Sorrisi. Così tornammo su dagli altri. Bevemmo qualche birra e giocammo un po' alla play. Arrivò presto l'ora di tornare a casa. Passarono così i giorni, le settimane, loro continuavano a suonare e io mi stavo davvero innamorando di quella band, del loro modo di suonare, e soprattutto del cantante.

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Capitolo 7
*** baby, you and I. ***


Io, nel frattempo, avevo fatto amicizia con una certa Kate, la mia vicina di casa. Era una ragazza della mia età, molto simile a me caratterialmente. Era alta un pochino più di me, e magrissima, aveva dei capelli rossi, sicuramente tinti, ma non molto lunghi. Un freddo pomeriggio, Deryck m'invitò a casa sua per ammazzare la noia, diciamo. Arrivata lì mi fece accomodare sul divano, poi portò due belle tazze piene di cioccolato caldo, con sopra la panna. Io adoravo la cioccolata. #Deryck: bella eh questa sorpresa? #io: hahaha, si mi è piaciuta molto *sorrisi* ma l'hai preparata tu? #Deryck: in realtà no..sennò la casa avrebbe già preso fuoco. L'ha preparata mia madre, io l'ho riscaldata e aggiunto la panna. #io: no, ma che bravo, persino la panna hai messo. #Deryck: certo così facevo più bella figura *scoppiò a ridere* Presi un po' di panna e gli disegnai dei baffi sul viso. Era tremendamente tenero. #Deryck: adesso sei anche pittrice eh? Ti diverti a disegnare sulla mia brutta faccia. #io: volevo vedere come stavi con i baffi *mi misi a ridere* la tua faccia non è affatto brutta, sciocco. #Deryck: prendimi in giro in un'altra maniera, bambina. #io: ero molto seria, sai? Non sono una bambina, cazzo. #Deryck: sii che lo sei. #io: noooo! E mi nascosi la faccia con un cuscino. Appena riaprì gli occhi e tolsi il cuscino, Deryck non c'era più. Allora mi limitai ad aspettarlo. Dopo una manciata di secondi tornò con in mano una chitarra classica. #io: che intenzioni hai? #Deryck: di condividere la mia passione con te, che ne dici di cantare qualche canzone? #io: sarebbe davvero bello. Mi appoggiai su di lui e lui iniziò ad intonare qualcosa. La sua voce era bella, bellissima. Cantammo qualcosa. Poi prendemmo un foglio di carta e iniziammo a buttare giù qualche rima. In 20 minuti avevamo scritto una canzone. #io: come la intitoliamo? #Deryck: parla di due persone, di un legame speciale, l'abbiamo scritta insieme..quindi? #io: "with me"? #Deryck: è perfetto. Ci guardammo per un po', dritti negli occhi, dopo scoppiammo a ridere. Lui mi guardò, mi si stava avvicinando sempre di più. Eravamo soli, io, lui e la chitarra. Stava chiudendo gli occhi. Il mio cuore batteva sempre più forte, potevo sentirlo da quanto silenzio c'era. Ci baciammo, un piccolo bacio a stampo. Poi lo guardai e sorrisi, e mi ribaciò questa volta era un bacio vero. Durò talmente tanto che potevo a malapena respirare. Appena ci staccammo. corsi via. Non so davvero che mi sia preso. Senza accorgermi, correndo via, avevo preso il k-way di Deryck, così con una lacrima sugli occhi, mi sedetti fuori da casa sua, aspettandolo. Dopo due minuti, mi accorsi che stava aprendo la porta, così mi alzai. #io: ti dovevo ritornare la giacca. *distolsi lo sguardo* #Deryck: ah.

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Capitolo 8
*** won't let you go. ***


E scappai via. Raggiunsi casa, tutta infreddolita, c'era appena stato un temporale. Mi accoccolai a letto e iniziai a pensare, e indovinati a chi? A Deryck ed il suo bacio, al pomeriggio passato assieme. Mi arrivò un messaggio da Cone: "Ehilà Abbey, domani ti va di venire al lago con noi? Dai, dì di si, ci divertiremo come sempre. " Decisi di andare, sennò che avrei fatto? Tutta la giornata passata sul divano a guardare la tv, pensai. Il sole sorse, e la mattina arrivò, mi preparai, presi l'autobus che mi portò diretta al lago. Là vidi tutti tranne Deryck, allora Stevo mi prese per il braccio e ridendo, mi trascinò fino ad una barchetta. Lì, c'era Deryck. Stevo mi ordinò di salire. Mi spinse e stavo quasi per cadere in acqua, neanche il tempo di sedermi che Deryck mise in moto. #io: deryck che cavolo ci fai qui? Questa barca è tua? #Deryck: bambina che ti è successo ieri? È rubata, cosa credevi. Io tacqui. Raggiunsimo il centro del lago, e ci fermammo lì. Deryck venne verso di me, mi si sedette vicino. #Deryck: dov'eravamo arrivati ieri? #io: mi vuoi usare? Io non sono una troia che ti scopi e via. Io sono molto ma molto diversa. #Deryck: bambina tu hai capito male. Sai in tutti questi giorni passati insieme, ho notato che tu hai qualcosa in più delle altre. Di sicuro non avrei scritto una canzone con te solamente perchè avevi un bel visino, due belle tette ed un bel culo. No, e dico no. Il tuo riuscire ad essere sempre e comunque te stessa mi fa diventare matto in senso buono. Il tuo sorriso, l'aspetterei tutta la vita. Tu sei la mia bambina. Io in quel momento mi misi a piangere dalla felicità, lo guardai e mi limitai a dire due stupidaggini. #io: Deryck, non ho parole per quel che hai detto. Davvero, mi hai stupita. Tu mi sei piaciuto fin da subito, sei speciale per me, sei il più bel chitarrista che io abbia mai visto, sei persino il mio membro preferito della band, lo sai?" Sorrisi. Mi venne incontro e mi baciò.

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Capitolo 9
*** promises ***


Poi ci alzammo, lo abbracciai forte e guardammo il panorama. Il lago era davvero stupendo, forse il più bello che avessi mai visto. Deryck mi diede un bacio sulla fronte e urlò: "ORA LEI È SOLO MIA" #Deryck: è davvero bello poter dire che tu sei mia. #io: oh quindi tu sei mio? #Deryck: certo, tutto tuo, in realtà dovrai condividermi con gli altri 3 colleghi, ma questo è solo un dettaglio. Mi baciò delicatamente e mi abbracciò, facendomi sentire protetta. Stammo un paio di minuti, lì uno accanto all'altro. Poi tornammo a riva e neanche il tempo di scendere che notammo la presenza degli sbirri; così scendemmo dalla barca e corremmo via, il più veloce possibile. Gli altri tre erano lì, che cercavano di tenere occupati i poliziotti. Corremmo per tutte le strade di Ottawa. Io non ce la facevo quasi più. Riuscimmo a raggiungere la strada provinciale ed uscire dalla città. Così riprendemmo a camminare. Lui mi mise il braccio intorno al collo e io lo abbracciai. #Io: deryck, sono davvero stanca. *sospirai* #Deryck: bambina, adesso ti porto in un bel posto. Eravamo a camminare sul ciglio della strada, da una parte tutte le auto che frettolosamente lasciavano Ottawa o la raggiungevano e dall'altra parte, la natura, il bosco. Trovammo una stradina , o meglio un sentiero. Entrammo nel bosco. Camminammo per un po' poi trovammo una panchina. Il posto era talmente tranquillo che faceva venire i brividi. #Deryck: ehi stai tremando. #io: no no, sono solo stanca. #Deryck: cazzate, prendi la mia felpa. #io: ok, grazie *sorrisi* Ero seduta su di lui, lui accarezzava i miei capelli biondi e mi guardava con occhi persi. Presi un pezzo di vetro, trovato per terra e incisi sull'albero "A+D" #Deryck: ci lasceremo solo quando abbatteranno quest'albero, ovvero mai. #io: oh amore *gli diedi un bacio* Continuammo a baciarmi, ormai le sue labbra si erano fuse con le mie. Alle volte mi divertivo a spettinare i suoi capelli, messi sempre all'insù con il gel, sembrava quasi un riccio. #io: deryck questo posto è così lontano da casa ed è così ben nascosto, ho paura #Deryck: bambina non devi avere paura, ci sono io, non preoccuparti, troveremo il modo per tornare a casa, te lo prometto. Sono solo poche miglia e potremo prendere un autobus. #io: hai ragione. E se ci venisse a fare visita un orso grande e grosso? #Deryck: *scoppiò a ridere* mi lascerò sbranare e tu dovrai scappare. Ma dai che orso e orso, stupidina! #io: era un'ipotesi, stavo scherzando."

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Capitolo 10
*** coming back ***


Guardò verso la strada e mi strinse forte sentivo il suo freddo respiro sulla mia testa. Così decidemmo di tornare sulla strada di prima e raggiungere di nuovo la città. Durante il tragitto, accesi una sigaretta e diedi due tiri anche a Deryck, fumare mi rilassava molto, il fumo che usciva, il respiro che diventava più lento. Raggiungemmo una fermata del bus che conduceva ad Ajax, il paesino dove vivevamo, alla periferia di Ottawa. L'autobus arrivò e noi montammo. Ci sedemmo in un posto da due. Ci abbracciammo e ci baciammo per tutto il tragitto, bello no? Dopo una ventina di minuti scendemmo. Lui si preoccupò di portarmi fino a casa. Arrivata, lo salutai con un bacio a stampo e lui mi diede la buonanotte. Tornai a casa distrutta ma con un sorrisone disegnato in viso. I miei si arrabbiarono per il ritardo, ma pensai "Who Gives A Fuck" ero sana e salva e soprattutto felice. Mi feci, poi, un bel bagno caldo, mi piastrai i capelli e andai a letto. Non riuscivo a dormire così chiamai Michelle. #Michelle: sis, da quanto tempo, come ti va? #io: scusami ma ero molto impegnata, sai che mi sono trovata uno? *mi scappò una smorfia* #Michelle: il chitarrista di cui mi parlavi. #io: ahhh si proprio lui, è fantastico. #Michelle: sono davvero contenta per te, ti vedo felice. #io: l'unica cosa che mi manca, sei tu. #Michelle: dai un giorno prendo l'aereo e vengo da te a conoscere questo famoso chitarrista, tesoro. #io: vieni, non vedo l'ora di rivederti. Parlammo delle nostre faccende e poi riattaccammo.

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Capitolo 11
*** minds ***


DERYCK's TURN sono qui a letto, sto pensando a lei, lei è come una droga per me, ho bisogno di lei., della sua presenza. Lei è molto più efficace sui miei sentimenti rispetto alla marjuana e alle vere droghe. Devo smetterla di drogarmi, di autodistruggermi, ma il mio passato mi torna sempre in mente. Il mio passato è come un virus, infetta il mio presente. Ma adesso voglio solo lei, niente e nessun'altro, lei è la perfezione, siamo uguali in maniere diverse. Credo di essermi innamorato, e suona strano da un tipo come me. Mi addormentai. La mattina mi vennero a chiamare Cone, Stevo e Dave. Ero ancora assonnato e mi buttarono giù dal letto. #Stevo: ehi come stai? #Cone: ti sei messo con Abbey? #Deryck: si e sono finalmente felice. #Cone: sa della droga? Dei tuoi problemi? #Deryck: non voglio che lo sappia, ho troppa paura che s'allontani da me. #Dave: la tua ragazza è molto ma molto carina. #Deryck: Dave, taci o le prendi. #Cone: e se lo scoprisse? #Deryck: adesso è tutto così fottutamente perfetto! Non voglio rovinare tutto per gli affari miei. Non voglio si spaventi. #Cone: okay." Andammo al garage di Stevo a suonare un po'. Dopo saremmo andati sotto casa di Abbey. ABBEY'S TURN Erano le 10 di mattina, ero più sveglia che mai, c'era solo Deryck nella mia testa, lui occupava tutti i miei pensieri. Salii in soffitta, dove si trovava il mio pianoforte. Avevo deciso di comporre una canzone. Iniziai a premere i tasti. Il dolce suono del piano mi faceva sempre sognare. Nel giro di un'oretta scrissi "Innocence" che diceva: It's the happiness inside your feelings It's so beautiful that makes you wanna cry" Era una canzone piuttosto strappalacrime ma non ero capace di fare di meglio.

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Capitolo 12
*** another day, another adventure. ***


Sentii poi degli urli provenire dalla strada erano Deryck e gli altri; di corsa scesi ed abbracciai Deryck, ci baciammo, e tutti gli altri sorrisero. Andammo al McDonald a mangiare qualcosa. Cone e Dave s'intrufolarono nella cucina del Mc e andarono a mangiare il gelato direttamente dal distributore, lasciando poi la spina aperta. Tutto il gelato colava e scapparono. #io: i soliti scemi, beh dai meritate tutta la mia stima guys. Deryck si mise a ridere. Mangiammo qualcosa e uscimmo. Io e Deryck eravamo tutto il tempo abbracciati e gli altri ridevano. #io: ragazzi miei, è il tempo che vi trovi delle ragazze. #Cone: mi bastano i porno. #Io: cone, era pessima questa. #Deryck: adesso mi basterà vedere Abbey nuda per soddisfare i miei desideri. *scoppiò a ridere* e io gli tirai uno schiaffo. #Dave: ma non devi essere cosi dura con lui, dai. #io: ma se fa queste battute, deve darsi una calmata. Gli diedi un dolce bacio sulla guancia. #Deryck: dai stavo scherzando bambina. Sorrisi. Deryck mi prese e mi portò un secondo via dagli altri. Mi baciò, poi strinse forte ed infine mi chiese #Deryck: bambina, mia madre ti vuole conoscere, non so bene il perchè. Magari poi ti puoi fermare a casa mia a dormire, come quel pomeriggio. #Io: ohw mi sento onorata, mi va bene il piano per la serata. Tornammo, poi, dagli altri. Andammo al bowling a fare qualche tiro, io ero la più scarsa. #Deryck: wow, abbiamo trovato qualcosa in cui la bambina non è brava. Gli avrei tirato la palla in testa se non fosse stato il mio ragazzo, non sopportavo quando faceva così. #io: sei proprio simpatico Bizzy D, sono umana ed ho anche io dei difetti, purtroppo. #Deryck: per questa volta ti perdono, tu sei già perfetta, stupidina. Tutto i soprannomi che mi dava erano buffi ma allo stesso tempo adorabili. Raggiungemmo casa sua in skateboard, mano nella mano. Lui suonò e ad aprirci una donna alta magra, con dei capelli biondi e ricissimi.

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Capitolo 13
*** two persons in one person. ***


#MammadiDeryck: oh tu devi essere Abbey, io sono Michelle, la madre di questo ragazzaccio, accomodati. Wow, si chiamava come la mia migliore amica, mi era già simpatica. #Deryck: ciao Mamma *con freddezza* Entrammo ed io appoggiai le mie cose nella stanza di Deryck. Era piuttosto buia e disordata, i muri erano coperti da poster, c'erano vestiti ovunque..e c'erano due chitarre riposte in un angolo. Tutto sommato era carina e anche piuttosto "creativa". Scesi giù e mi sedetti a tavola, mangiammo qualcosa di poco soffisticato e intanto parlammo della mia vita, raccontai la mia storia a sua madre e sembravo starle simpatica. Guardammo un po' di tv tutti e tre insieme, sua madre sulla poltrona ed io e Deryck abbracciati sul divano, sotto il plaid. Ad una certa ora salimmo. Deryck cercò di sistemare quel marasma di cose, cercando di rendere il posto più accogliente. #io: amore, vado a mettermi il pigiama, torno subito." #Deryck: ti aspetto qui, bambina. uscii dal bagno e sfoggiai il mio bel pigiama rosa e bianco, #io: deryck ti piace il mio pigiama? #Deryck: come siamo sexy questa sera! #io: haha non prendermi in giro. Sorrisi e gli saltai addosso, lui mi prese e iniziammo a baciarci. Non ci stancavamo mai di scambiarci baci su baci. Poi mi buttò sul letto e si mise accanto a me. Ci abbracciammo e la passione, saliva sempre di più, il nostro amore traboccava. Lui iniziò a mettermi la mano sotto la maglietta, mi toccò i fianchi e poi salì. Non mi dava fastidio, a lui era permesso. Continuavamo a baciarci, a darci baci sul collo. Poi frettolosamente mi tirò via la maglietta e continuava a toccarmi e a baciarmi dolcemente. Lui si tirò via la t-shirt e io mi levai gli shorts. Ci scambiavamo sguardi, baci e carezze. Ed in un batter d'occhio ci trovammo nudi, nel suo letto, pronti a trasformarci in una persona sola.

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Capitolo 14
*** let 'em know that we're still rock 'n roll ***


Non potete neanche immaginare quanto bene mi faceva sentire in quel momento. I nostri respiri erano sempre più affannosi, i nostri cuori erano a mille. La mattina ci risvegliammo, abbracciati sotto le coperte. Lo svegliai dolcemente dandogli un bacio sulla fronte. Aprì velocemente gli occhi. #Deryck: l'abbiamo fatto alla fine, ti è piaciuto bambina? #io: si, tantissimo. #Deryck: lo faremo molte altre volte, non preoccuparti. #io: è insieme per sempre no? #Deryck: shhh *e mi baciò* Ci rivestimmo, e scendemmo, la mamma di Deryck aveva lasciato pronta la colazione perchè s'era già andata a lavoro. Mangiammo qualche crêpes con il burro d'arachidi e del succo d'arancia. Uscimmo di casa e Deryck andò a suonare con la sua band mentre io decisi di andare a fare shopping con Kate, per il centro di Ottawa. Comprai qualcosa di più seducente rispetto al mio solito look, volevo sembrare più "sexy" agli occhi di Deryck. Il mio aspetto non mi piaceva per niente. Mi vedevo troppo grassa e assomigliavo ad una specie di balena, tutti mi dicevano che non era così, ma le parole si lasciavano dire. Comprai un vestito, ed io non indossavo u vestito da quando avevo sette anni. Stavo crescendo e dovevo cambiare, dovevo evolvermi. La sera Cone mi chiamò e mi chiese di raggiungere il garage. Arrivai lì #Deryck: che ne dici di cantare con me il ritornello della nostra prima canzone:" In Too Deep" Dave iniziò a strimpellare, poi si aggiunse Stevo con la batteria, poi Cone con il suo basso ed infine Deryck iniziò la prima strofa, strimpellando pure lui la chitarra. Mi sentivo in imbarazzo a cantare davanti a loro, ma ricordai le parole di Deryck e la mia voce uscì.

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Capitolo 15
*** everybody's got their problems ***


Eravamo perfetti insieme. Tutti e tre mi fecero i complimenti e Deryck mi baciò. Ah quanto mi sentivo amata. Eravamo diventati davvero grandi amici. Loro erano la "mia band" e avrei continuato ad amare loro e la loro stupidità anche se fossero diventati famosi. Casa mia era libera, così invitai Deryck, lo feci salire nella mansarda e decisi di fargli ascoltare Innocence. Lui si sedette a terra, accanto al piano e ascoltò. Appena finì di "esibirmi" vidi Deryck con qualche lacrima sugli occhi. Mi sedetti accanto a lui e lo abbracciai #Deryck: sei davvero fantastica e io sono fortunata ad averti, sei la mia droga. #io: amore mio, io sono fortunata ad avere te, sei tutto in questo momento. Quello che volevo dirti l'ho detto prima, cantando. #Deryck:" ti amo." Sorrisi e mi limitai a dire un "anch'io, tanto, tanto" e ci baciammo. Finimmo per ritrovarci nudi per terra, in mansarda, avvolti nella dolcezza. Era tardi così ci rivestimmo velocemente, avevo paura che tornassero i miei da un momento all'altro. Lo buttai, praticamente fuori di casa. Il giorno seguente programmammo di andare al cinema e prima di mangiare qualcosa da Deryck. Salii in camera sua per andargli a prendere un paio di scarpe, rovistai tra il disordine e trovai una busta trasparente contentente una polvere bianca, simile alla cocaina. In testa avevo solo confusione, le idee peggiori mi si sbattevano per la testa. Corsi giù con il sacchetto al posto delle scarpe e chiesi a Deryck spiegazioni, con le lacrime agli occhi.

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Capitolo 16
*** my head was a hell, a burning hell. ***


#Io: cos' è questa cosa? Deryck per favore dimmi che non è... #Deryck: è droga, è proprio quel che pensi. #io: la droga uccide le persone, la droga è da codardi. Tu non mi avevi detto niente, io pensavo di sapere tutto. Dimmi che non è vero, ti prego.. *scoppiai in un pianto isterico* #Deryck: ti prego non fare così, te l'ho nascosto per non farti prendere paura, non volevo tu stessi male per questo. Non volevo che tu t'allontanassi da me perchè mi drogo. La vita è così difficile. Con te ero riuscito a trovare la felicità ma la dipendenza...è qualcosa di più forte di me. #io: non dire altro ti prego, ho sentito abbastanza. Io ti amo, e non posso vedere questo. Non posso sapere che tu stia male e ricorri a questi metodi per stare meglio. Usa il cervello, il buonsenso. La droga racconta balle, la droga ti pugnala alle spalle. Non fare cavolate, io ci tengo a te. Deryck si mise ad urlare, era esausto. ero stata forse troppo dura con lui, ma avevo fatto la cosa giusta. Continuavo a piangere, il trucco nero colava giù dalle mie guance e i miei occhi erano sempre più azzurri, erano come il mare in tempesta. #Deryck: scusami, davvero. Il mio passato mi sta mangiando vivo, tu non sai tante cose su di me, e se te le ho nascoste e perchè non mi piace raccontarle, sono cose che mi fanno male. Non sapevo più che dire, l'ansia mi stava squartando viva, io volevo il bene per lui. #io: Deryck, sono con te. Se devi parlare, sfogarti o qualsiasi altra cosa, ti ascolterei volentieri. Ma ti prego smettila di drogarti. Butta via quella robaccia, te lo dico con il cuore il mano. Mi prese per i polsi e iniziò a piangere, io lo presi e me lo portai sul divano, lo abbracciai finché non si calmò. Piangevo assieme a lui. Soffriva lui, soffrivo io. Era insieme per sempre no? Non avrei permesso che la prima lite ci avesse separato, ma bensì rafforzato. #Deryck: il mio passato..quando avevo due anni i miei divorziarono, io rimasi con mia madre, girammo tutto il Canada , andammo di città in città. Era un continuo "sono il nuovo arrivato", l'assenza di mio padre, tante piccole cose che contrastano tra loro, fino a scoppiare. Adesso io e mia madre ci siamo stabiliti ad Ajax e spero che questa volta sia quella definitiva. Sto così male con me stesso. E se ti ho nascosto tutto questo era per il tuo bene. Ma ricordati che tutto quello che ti ho detto è vero. I sentimenti per te sono veri. #io: io ti credo, Deryck Whibley. Ma ti chiedo un favore, curati, non permettere alla droga di comandarti, ti prego. Tutto ha una soluzione, niente è perduto, il domani non è ieri! Svegliati! #Deryck: andrò a disintossicarmi, lo farò per te e per noi, per la band. #io: no! Lo farai per te, non per noi. Gli accarezzai il viso, si appoggiò sul mio petto, addormentandosi.

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Capitolo 17
*** tomorrow is not yesterday. ***


#io: niente cinema eh oggi. #Deryck: mi sento uno straccio, bambina, domani si va in clinica. #io: così si fa, devi essere forte ed andare avanti. Mi baciò di colpo e mi fece stare zitta. Presi il sacchetto contenente la droga e lo svuotai nel water, poi calai l'acqua. Preparai una camomilla al mio Deryck e lo lasciai risposare, era distrutto. Io raggiunsi Cone, dovevo parlargli visto che era il più serio del gruppo. #io: Jason ho scoperto della droga, ho scoperto tutto. Non ditemi che pure voi ne fate uso. #Cone: no! Deryck è l'unico, ho provato a parlagli, moltissime volte ma non riesce a capire. #io: oggi abbiamo discusso un sacco, ho fatto sparire la droga, l'ho convinto, gli ho fatto sputare il rospo. Io lo amo, e non voglio perdere una delle persone che amo di più. Deve curarsi. #Cone: questa è la prova che l'amore supera ogni cosa e ogni ostacolo. Abbey, hai fatto la cosa giusta. #io: io non voglio perderlo. Scoppiai a piangere e Cone mi abbracciò #Cone: siamo una band, e in una band si è tutti fratelli e ciò significa che nessuno viene dimenticato. Siamo una famiglia, ce la faremo. #io: lo spero tanto. Tornai un paio di minuti a vedere come stava Deryck. Bussai e lui mi aprì. Era ancora distrutto e appena mi vide mi abbracciò, fortissimo..mi fece poi entrare. #Deryck: so di avere la forza necessaria per andare avanti finché avrò te. #io: non preoccuparti, non ti abbandono. Ce la faremo. Ho parlato con Cone e lui mi ha detto che ho fatto la cosa giusta. #Deryck: il solito Cone Gli tirai due forti schiaffi. #io: devi smetterla di fare lo stupido, devi smetterla di drogarti. Devi trovare un modo "pulito" per andare avanti. #Deryck: puoi essere tu la mia nuova droga? #io: beh, questo si può fare *sorrisi* Ci abbracciammo, adoravo stare tra le sue braccia. Credo che il vero amore possa scavalcare il più alto degli ostacoli, il vero amore trova tutte le scorciatoie per uscirne vittorioso, pensai. #io: ce la farai, amore mio, ne uscirai, abbi tanta forza e pazienza." Gli preparai qualcosa da mangiare ed in seguito lo portai in camera sua, si cambiò e si mise sotto le coperte, gliele rimboccai e lo salutai con un bacio. Doveva riposare, era stata una giornata dura. Lasciai un biglietto a sua madre, dicendo che Deryck aveva un po' di febbre e che se n'era già andato a letto.

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Capitolo 18
*** gonna be strong gonna move on. ***


DERYCK'S TURN. Ero sempre più nervoso all'idea di non avere più quella polverina bianca da sniffare, quella polvere che faceva sognare. Sembrava tutto così tremendamente difficile, ma pensai a lei..alle sue parole così fottutamente vere, io suoi occhi che gridavano aiuto, la sua preoccupazione nei miei confronti. Vedevo quanto amore ci metteva in tutto quello che faceva per me, dovevo ripagarla per tutto questo. Dovevo farle capire che il vecchio Deryck esisteva ancora, dovevo farle capire che non sono il drogato di cui ora forse, provava persino schifo. Ero convinto che sarei riuscito ad uscire da questo tunnel di ricordi e sofferenze legate a degli stupidi pensieri che mi navigavano per la mente. Ora tutto quello che volevo era essere felice con lei e volevo soprattutto stare bene con me stesso. Forse riuscirò a trovare la strada giusta per andare avanti, la vita è stracolma di sorprese, non devo mai smettere di sperare, pensai. Così presi un pezzo di carta e iniziai a scrivere rime su rime, quel che il mio cuore gridava e che pochi sentivano, scrissi tutto quello che provavo, scrissi riguardo i problemi della gente ed ecco che escì "The Hell Song". Sarebbe stato bello se un giorno fossi diventato famoso, avrei potuto aiutare la gente, trasmettendo al mondo quel che pensavo, scaricare tutta l'adrenalina sul palco. Guardare avanti al futuro mi faceva stare davvero bene. Abbey aveva ragione riguardo al "c'e sempre una soluzione a tutto". Decisi di scriverle un messaggio. "Abbey, provo vergogna per me stesso." Forse stava già dormendo.

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Capitolo 19
*** ready to go. ***


Non riuscivo a prendere sonno, tutte queste voci nella mia testa che non si zittivano un attimo. Volevo un suo abbraccio. Di punto in bianco mi addormentai. Venne a svegliarmi mia madre avvisandomi che c'erano visite. Vidi dei capelli biondi, era la mia Abbey. #abbey: buongiorno, ti ho portato un cornetto, mangialo. Mi diede un bacio sulla fronte e se ne andò. Cavolo, mi sembrava di essere un paraplegico, a malapena le ho parlato. Mi alzai, mi vestii e uscii da casa, incontrai Stevo che mi accompagnò da Cone, ed assieme a Cone c'era anche Abbey. Dave stava ancora dormendo. Andai da lei e l'abbracciai ma lei sambrava più fredda del solito. Prendemmo la macchina di Stevo e raggiungemmo la famosa clinica, dove io mi sarei dovuto disintossicare Scesi dall'auto ed Abbey mi prese per mano stringendola forte. Era l'ora di cambiare vita, pensai. ABBEY'S TURN Entrammo in quel caotico ospedale, Deryck sembrava piuttosto agitato, a momenti tremava. A dirla tutta avevo paura persino io. Lo abbracciai. Raggiungemmo il reparto di Disintossicazione e non so che altro. Lo accolsero e gli fecero subito dei prelievi. Poi Deryck rimase solo con il dottore. Uscii e ci disse #Deryck: pensavo molto peggio, avevo paura che mi avessero tagliato in mille pezzi. Invece dovrò fare esami del sangue e terapia di gruppo, una volta alla settimana. Tutti e tre in coro: BEN FATTA. E ci abbracciammo tutti quanti insieme. Intravedevo un futuro felice. Ognuno poi tornò a casa sua. Non stavo per niente bene, sembrava avessi la febbre, così, presi il termometro e controllai. Avevo 37.5 di alterazione, allora avvisai i miei e mi distesi a letto, sotto le coperte assieme a Kurt, il mio cane. Dormii tutto il giorno, avevo un mal di testa talmente forte che non riuscivo neanche a pensare. La mattina seguente, tra la veglia e il sonno, mi accorsi che qualcuno mi stava accarezzando i capelli. Non era né mia madre né mio padre, era Deryck. Aprii piano piano gli occhi. #Deryck: buongiorno dolcezza, come stai oggi?

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Capitolo 20
*** time goes by ***


#io: NO, deryck sei tu? Non devi vedermi in queste condizioni sono pallida e senza un filo di trucco. Sembro uno zombie." Lui sorrise e iniziò a farmi il solletico. Stavo ridendo e urlando "Smettila", soffrivo tantissimo il solletico e lui lo sapeva. Mi aveva portato su una buona brioche al cioccolato, ancora calda e una tazza di thé. Era il ragazzo più dolce al mondo. Mangiai tutto con poco appetito. Poi mi recai, giusto due secondi al bagno a rendermi un po' più presentabile. Uscii e stavo quasi per svenire. Meno male che c'era lui a sostenermi. #io: Deryck, scusa se sono stata così dura con te, riguardo la droga, ma spero tu abbia capito. #Deryck: bambina hai fatto solo la cosa giusta. Dai non sono arrabbiato o cose simili. Lo abbracciai e ci mettemmo tutti e due sotto le coperte a parlare, a ridere e a scherzare. Dopo si alzò e si mise ad ispezionare la mia stanza. Guardò le mie chitarre e prese quell'acustica iniziando a suonarla. #Deryck: canta qualcosa #io: oggi non me la sento.. Deryck pose giù la chitarra e si buttò sul letto ed iniziò a baciarmi. #Deryck: bambina è forse meglio che ti riposi. Mi prese in braccio poi, e mi portò giù sul divano a guardare un po' di tv. Prima lasciammo su MTV, poi cambiammo. Era bello passare del tempo con lui. Adoravo il modo in cui si prendeva cura di me, sembravo davvero la sua bambina. Poi non si sa come... dal nulla arrivarono Cone, Dave e Stevo che erano piuttosto ubriachi, combinarono un macello a casa mia. Ordinai di ripulire tutto, ma solo Deryck mise un po' apposto. Passarono i giorni e le cose stavano andando sempre sempre meglio, Deryck si stava disintossicando e la band iniziava ad esibirsi sempre più spesso in posti diversi. Deryck, preso dalla "fama" iniziava a trascurarmi. Chiamavo e non rispondeva, i ritagli di tempo che trovava per me erano sempre più piccoli. Soffrivo molto per questo, perchè la voglia che avevo di lui era tanta.

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