How I met the band

di Amy e Clau
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Confessioni di un chitarrista fallito ***
Capitolo 2: *** 2: Quasi amici ***
Capitolo 3: *** Questa band non sarà mai famosa! ***
Capitolo 4: *** Perchè io dovevo andare a Harvard! ***
Capitolo 5: *** Sweet Home Canada ***



Capitolo 1
*** Confessioni di un chitarrista fallito ***


How I met the band!

Chapter 1: Confessioni di un chitarrista fallito.

“Era il 1986 e lavoravo in un negozio di dischi a un’ora e mezza da casa mia. Era l’unico lavoro che ero riuscito a trovare. Non sono mai stato molto timido e mi piaceva attaccar bottone con tutti i clienti, specialmente se avevano un’aria ‘rock’. Un giorno entra questo ragazzo dai lunghi capelli castani. Aveva una bandana  rosa, una giacca di pelle molto figa, sembrava una rockstar!”-Dave Sabo

“A causa di divergenze artistiche ho lasciato la band e ho deciso di intraprendere una carriera da solista.”

Questo almeno è quello che ho raccontato in giro. La verità è che sono stato licenziato. Brutalmente buttato fuori, secondo il mio modesto punto di vista. E dal mio migliore amico per di più. Cioè, in realtà stavo già pensando di andarmene, ma doveva sembrare una MIA idea, non quella di qualcun altro! La colpa, ovviamente, è tutta di quel Ricky…Richie…come cavolo si chiama! Ammettetelo, lo avete preso solo perché è più fotogenico di me! Che ci posso fare se ho un naso grande?! Non volevate qualcosa che spaccasse l’obiettivo?? Così mi ritrovo senza amici, senza band, senza futuro…e per di più senza cane, perché recentemente il mio adorato Scotti ci ha lasciato! Un salsicciometiccio botolo affettuoso!

Jon, come hai potuto farmi questo?!? Siamo sempre stati amici io e te, eravamo pure vicini di casa. Abbiamo fatto un patto di sangue in terza elementare! E tu ignori tutto così?! Se fossi un vero musicista a quest’ora avrei già scritto una canzone molto seria e disperata, ma bè, non lo sono più!  E per rivoltare il coltello nella piaga probabilmente a giorni verrò pure licenziato, dato che il negozio di dischi in cui lavoro non vende niente. Oggi è completamente deserto, e io mi sto deprimendo al bancone. Oh,  sta squillando il telefono. Forse è un cliente, finalmente!

“Pronto? Spaccio del Disco, spacciamo dischi per tutti i gusti, come posso aiutarla?”

“David! Come sta il mio biscottino?!”

“Mamma!! Come hai trovato il numero del negozio?”

“Esistono le rubriche telefoniche sai caro!”

“Cosa vuoi? Sto lavorando!”
 
“Sì, come no, tanto lo so che non fate mai niente lì! Anzi, mi sa pure che ti licenzieranno! E comunque, volevo sapere come stavi. Tu non chiami mai qui a casa!! Siamo tutti sempre in pensiero per te!”

“Sì, come lo eravate quando a  cinque anni  siamo andati a pesca e io sono caduto nel laghetto. Ed era febbraio!”

“E’ stato solo un attimo di distrazione, e comunque tuo padre ti ha subito ripescato con la canna! Ma quello che volevo dirti in realtà è…accendi la tv! Ci sono i tuoi amici su MTV, a quanto pare hanno avuto successo! Hai fatto proprio male a smettere di suonare con loro!”

“Mamma, a causa di divergenze artistiche ho lasciato la band e ho deciso di intraprendere una carriera da solista!”

“Bè, non è stata la tua miglior pensata figliolo. Ma comunque fai come vuoi. E accendi la tv eh!”

“Mamma, non abbiamo una tv in negozio. Ciao!”

In realtà la tv l’abbiamo, solo che mi guardo bene dall’accenderla!
Merda! La mia vita ha sempre fatto schifo. Sono l’ultimo di tre fratelli, che mi hanno sempre trattato male. Il mio naso è grande quanto Giove. Sono allergico agli anacardi. E ora come ora non posso nemmeno permettermi una chitarra decente, la mia sta cadendo a pezzi. Destino infame! L’universo si diverte a cospirare contro d…

“Dlin-dlon”

Oh, scusate, è appena entrato un cliente. Mi converrà andare a vedere cosa vuole lo scocciatore, altrimenti mi licenziano sul serio! Il tizio sembra avere la mia età. E’ vestito in modo strano, ma non strano brutto, strano…interessante! E…cavolo, ha una catenella che gli pende dal naso! Gli rivolgo la parola:
“Ehm… posso aiutarti?”

  “In realtà cercavo qualcosa di nuovo, tipo QUESTO!”
 
Oh, cazzo. Il tizio sfodera l’album d’esordio della mia band. Cioè, quella che sarebbe dovuta essere la mia band se non mi avessero buttato fuori:  Bon Jovi.

 “NO!”

 “Come no?”

 “Buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhh!!”

 “Ehm…Fanno così schifo?” 

Salve a tutti. Questa follia nasce dalla spasmodica idea di dare una genesi a questa banda di decerebrati. Riferimenti a cose o persone niente affatto casuali, teniamo a precisare che non abbiamo assolutamente niente contro Jon o i Bon Jovi in generale, au contraire! Il cane ovviamente non esiste e Dave non è allergico agli anacardi (forse. Si spera!). Da uno spunto reale abbiamo dato la nostra personale, nonché totalmente inventata versione dei fatti! Speriamo vi sia piaciuto.

Amy e Clau

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Capitolo 2
*** 2: Quasi amici ***


Chapter 2:Quasi amici

“[...]Entro nel negozio di dischi vicino a casa mia, lo vedo e gli dico ‘Ma non ci siamo già conosciuti?’ E ci siamo messi a parlare, poi gli ho proposto di fare una jam insieme”- Rachel Bolan

La vita è strana. Fino a pochi minuti fa stavo pacificamente cercando un disco nuovo da ascoltare, facendomi i cazzi miei, quando ad un tratto mi ritrovo a consolare un commesso depresso per non so bene quale motivo. Ha farfugliato qualcosa ma non ho capito del tutto, forse perché era troppo impegnato a tirar su col naso che, tra parentesi,  è davvero grande, cavolo!  Ma iniziamo dal principio…

Vi dirò chi sono io. Sempre che vi importi qualcosa. Dovrebbe importarvi, perché sono abbastanza fondamentale nello sviluppo degli eventi. Il mio nome è James Southworth . Lo so, non è affatto figo per una rockstar. Perché io sono una rockstar, o per lo meno, è nei miei programmi diventarlo. Ho una catenella che mi pende dal naso. Figo vero? È un regalo del mio caro nonno, che lavora in una ferramenta e presumo non avesse previsto l’uso che ne avrei fatto.  Mio nonno è portoghese sapete. E’ in suo onore che ho scelto il mio nome d’arte. Volete saperlo? Ok, ve lo dirò…

“Io mi chiamo Rachel”

“Ma è un nome da ragazza”

“E’ PORTOGHESE!”

“Ne sei sicuro? Perché non mi sembra affatto portoghese!”

“Ehi, vuoi saperne più di me?!”

“No, ok, scusa…”

Tzh, ma tu guarda questo qua, non solo ha sbrodolato lacrime e muco sulla mia nuovissima maglietta dei Kiss, ma ha pure il coraggio di venirmi a dire come mi devo chiamare! Sono sicuro che Rachel sia portoghese. O quasi. In ogni caso…

“Si può sapere perché stai frignando come un rubinetto rotto?”

“Sono stato buttato fuori dalla band per cui suonavo la chitarra solista. E la cosa peggiore è che ora sono anche piuttosto famosi! Oh, ma non importa…tanto non li conosci…”

“Sono questi qui, vero?” sollevo il vinile dei cosiddetti Bon Jovi.
“Buaaaaaahhhhhh”

Alzo un sopracciglio. Mi viene piuttosto bene. Sospiro. So che mi pentirò per quello che sto per fare.

“Vuoi…Parlarne?”

“Sìì! Devi sapere che…”

Morale della favola. Sono qui da due ore e il tizio, che per inciso si chiama Dave, mi ha raccontato vita morte e miracoli della sua esistenza. Bè, effettivamente ammetto che la sua pateticissima storia in fondo ha del tragico. Povero, mi dispiace per lui. In effetti, io cercavo giusto qualcuno con cui suonare. Sono un bassista sapete? I bassisti son fighi per definizione, ma effettivamente, da solo non me ne faccio niente della mia figaggine. Potrei proporgli di suonare con me! No, piano, e se fosse un totale incapace? In fondo l’hanno buttato fuori dalla band in cui suonava prima. Proviamo a testarlo sul campo.

“Ehi, perché non provi a strimpellare qualcosa con quella chitarra laggiù?”

Andiamo tizio. Abbocca!!

“Ma, veramente…sarebbe forte, ma noi del personale non siamo autorizzati a suonare gli strumenti esposti!”

“C’è forse il tuo capo qui in giro?!”

“No, è in vacanza alle Bahamas. Effettivamente non so come possa permetterselo!”

“E allora fallo, suvvia, non avrà mica installato delle telecamere per spiarti! E poi tranquillo, non entrerà nessun altro qui, a parte me!”

“E va bene…”

Il tizio, cioè, Dave, inizia a suonare “Rock n’ roll High School”  degli ultra mitici Ramones. Niente male. Non è affatto così scarso. Il mio cervello sta partorendo un’idea geniale!

“Ti informo che hai appena superato il test!”

“Per cosa?”


“Per suonare con me!”

“Tu hai una band? Perché non l’hai detto prima??!!”

“In realtà no, ma l’avrò presto. Ho già un chitarrista!” Gli faccio gli occhi da cucciolo. Nessuno può resistere ai miei occhi da cucciolo.

“Ah sì? E chi è?”

“Tu, imbecille!”

“Figo! Ehi, non darmi mai più dell’imbecille!”

“Piantala di blaterare. Sei scritturato!”

“Wow…questo vuol dire che…siamo amici?”

“Woooh, piano, frena bello! Direi più che altro…dei conoscenti!”

“Ricevuto, qua la mano, mio conoscente!”

“Sai Dave, questo potrebbe  essere l’inizio di una grande…conoscenza!”


Ciao a tutti. Ecco il secondo capitolo, stavolta secondo il punto di vista di Rachel. Due precisazioni: primo, il nonno non lavorava in una ferramenta, o per lo meno noi non lo sappiamo. Secondo, Rachel non è davvero un nome portoghese. O almeno crediamo. Terzo (ops, c’è un terzo punto), l’ultima parte del dialogo tra Rachel e Dave è una citazione tratta da “Il Re Leone 3” . Speriamo vi sia piaciuto, questo è tutto!

Amy e Clau

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Capitolo 3
*** Questa band non sarà mai famosa! ***


Chapter 3: Questa band non sarà mai famosa!

“…”-Scotti Hill
…Scotti ha mai detto qualcosa?

Io, Scott Hill, sono una persona seria. O almeno, credevo di esserlo, ma evidentemente mi sbagliavo, dato che in caso contrario non mi sarei mai presentato a questo ridicolo provino. E’ più di un’ora che mi stanno facendo aspettare dietro questa porta, eppure mi sembra di essere l’unico a essersi presentato!  Lo sapevo che non dovevo fidarmi di quel Rachel. Non fatevi ingannare dal nome da ragazza, è un maschio. Probabilmente.

Lo conosco da un po’, e qualche giorno fa mi ha telefonato per dirmi che stava formando una band. Non l’ha detto espressamente, ma so che ha disperatamente bisogno di me. E in effetti anche io ho bisogno di lui, dato che per ora non suono in nessun gruppo. Ma lo sapevo che c’era sotto qualcosa! Credeva davvero che fossi così stupido?! Questa non è una band, ma solo Rachel e un altro tizio che, per inciso, è pure lui un chitarrista (a cosa gliene servono due?), che si spacciano per tale. Avrei dovuto insospettirmi quando ha detto che stava ‘formando’ una band, invece che dire ‘ho una band’. Basta, non ho intenzione di prendere parte a questa pagliacciata, me ne vado!!!

 “Ehi amico, puoi venire!!!”.

 Oh, merda. Che tempismo perfetto.

 “Ehm, sai Rachel, io veramente ci avrei ripensat…”

“Su, su, sbrigati! Non ho mica tutto il giorno!”

 Oh, ma sentilo. Che diamine avrà avuto da fare per tutto questo tempo, lucidarsi la catenella? Resisti Scotti, ora fai il provino e poi non ti presenti più. Un bel sorriso di circostanza. Rachel mi sta presentando al suo amico

 “Ok Dave, lui è il chitarrista di cui ti parlavo, si chiama Scotti!”

Buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!! Sniff sniff!”

Sono basito. Dave è appena scoppiato a piangere e tira su col naso. Ma che cavolo gli è preso, metto forse paura?? Sono circondato da idioti. Anche Rachel sembra piuttosto stupefatto:

 “Si può sapere che ti prende?!”

 “Il mio povero Scotti!!! Buaaaaah!”

 “Oh no, ancora!!! Quando ti deciderai a superarlo?!?”

 “Ma di che diamine state parlando voi due?!”


 “Scotti era il suo adorato e recentemente defunto cane.”

 “…ma io non posso farci proprio niente. E’ questo il mio nome!”

 “Non hai un qualche soprannome, un nickname, un nome d’arte?”

 “No. E comunque Scotti è già un soprannome per Scott.”

 “Oh, andiamo, ce ne deve pur essere uno che ti piaccia! Che ne dici di Occhio di Trota?”

 “Adesso basta, non sono venuto qui per farmi insultare, ma per fare un provino. Se il mio nome vi crea così tanti problemi, allora me ne vado.”

“No no no no no no, assolutamente, non te ne andare!! Adesso ti facciamo fare il provino senza altre spiacevoli interruzioni, vero Dave?!”

 “Ehm…sì, ma certo! Sigh, povero Scotti!”

 “Ma quale provino, mi sono presentato solo io!!! Potreste anche prendermi direttamente.”

 “Ma noi siamo gente professionale!”

 Sono scettico. Ma ormai sono qui, per cui tanto vale fare le cose per bene. Tanto poi non mi ripresenterò mai più e chi s’è visto s’è visto. Di sicuro non troveranno nessuno disposto a suonarci. Questa band non sarà mai, mai, mai, mai, mai, mai e poi mai famosa.
 
Un anno dopo:

…ops!
 
Ok, questa è la nostra personale versione di come sono andate veramente le cose. E’ tutto inventato, a parte per il fatto che Scotti e Rachel già si conoscevano e ,beh, che Scotti sia una persona seria! Ah, all’epoca Matt Fallon faceva già parte della band come cantante, ma non l’abbiamo nominato perché praticamente non sappiamo niente di lui e non volevamo scrivere eccessivi svarioni, non più di quelli già presenti, perlomeno. Questo è tutto, speriamo che il capitolo vi sia piaciuto, al prossimo!:)

Amy e Clau

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Capitolo 4
*** Perchè io dovevo andare a Harvard! ***


Chapter 4: Perché io dovevo andare a Harvard


“Prima di raggiungere gli Skid Row, Affuso frequentava l'università e viveva a Wallkill, New York, dove suonava la batteria” -Wikipedia

Non posso farcela. Adesso mi alzo e torno a casa. Dirò ai miei che non lo faccio, e li pregherò in ginocchio di mandarmi a lavorare in un fast-food. Ma no, non posso farlo! Mamma ne uscirebbe distrutta! Sì, ho deciso, lo farò! Ma che cazzo sto dicendo, non sono in grado! Non mi prenderanno mai!
 
Oh, salve. Per chi non avesse capito niente, il mio nome è Rob Affuso e sono un aspirante avvocato. O meglio, i miei vorrebbero che lo fossi. Per questo sto per fare l’esame di ammissione per Harvard. Sì, avete capito bene, Harvard! Sono uno intelligente, io. Ho finito il liceo con il massimo dei voti…beh, perlomeno IO ho finito il liceo. Solo che non sono più tanto sicuro di voler diventare avvocato, per questo ora sono seduto sui gradini dell’edificio dove fra pochi minuti  (ODDIO!!!) inizierà il test di ammissione. Che faccio, entro o non entro?! Dovete sapere che i miei hanno sempre riposto un sacco di aspettative in me, l’ultimogenito. Mentre i miei fratelli erano in giardino a giocare, io facevo i compiti di matematica. “Robert è molto intelligente, farà strada nella vita, lui andrà all’università!” si vantavano i miei con parenti e amici, e a me piaceva essere lusingato; dopotutto, avevo solo otto anni.

Poi, a dodici, la svolta. Zio Artie, lo svitato di famiglia, mi regalò una batteria per il mio compleanno. Per la prima volta nella mia breve vita avevo trovato qualcosa che mi piacesse fare, e senza che fossi stato costretto a farlo. I miei, per conto loro, non si preoccuparono troppo: potevo suonare la batteria quando volevo…DOPO aver fatto i compiti di matematica, ovviamente; credevano che sarebbe stato un hobby passeggero, come era stato per il karate o per il corso di origami. Invece, a diciannove anni suonati, la suono ancora (avete capito il gioco di parole? Ahah!). E non sono neanche troppo male. In effetti avrei più chance come batterista che come avvocato. E in verità diventare una rockstar è sempre stato il mio più grande desiderio. Ma non l’ho mai detto nessuno, tantomeno ai miei genitori! Spezzerei loro il cuore! No, basta cazzate, adesso mi alzerò e entrerò per fare il te…

SPLAT! Stupido vento che trasporta volantini! Mi ha colpito dritto in faccia questa cartaccia (ahah, vi piace la rima? Lo so, sono un burlone!) !  Ehi, aspettate un secondo, sentite un po’ che dice il volantino: “Cercasi batterista per band quasi emergente. Astenersi perditempo e cialtroni. Chiamare Dave al 101 09 55 05”. Wow, questo è un segno divino, è a soluzione a tutti i miei prob…un secondo, ma questo volantino è scritto a pennarello!! E quel QUASI prima di emergenti…uhm, mi puzza di balla. Oh no, il test sta per cominciare, che cosa faccio???  Tento la sorte o seguo il cammino che i miei hanno scelto per me? Che devo fare?? Oddio, oddio, oddio! No, ok, ho deciso, farò la cosa giusta!
 
“Salve, sono qui per fare l’audizione”.

So già che me ne pentirò. Il tizio con cui ho parlato al telefono per sapere l’indirizzo non sembrava troppo sveglio. Beh, se non altro, non hanno ancora preso nessuno.

“Nome?”
 mi fa un tizio dall’aria minacciosa, con una catenella che gli pende dal naso

“Ehm…ah, sì, Rob!”

 “Bene Rob, facci sentire che cosa sai fare!”

 replica quello con cui ho parlato al telefono, Dave, indicandomi la batteria. Oh, diamine, quanto sono nervoso! Su, non devo pensarci! Il mio assolo totalmente improvvisato li impressionerà! Ho appena finito di suonare, che Dave e il tizio con la catenella mi si fiondano addosso entusiasti:

“Sei fantastico!!!!”

“Sì, il migliore che abbiamo sentito finora!!!”

 “Questo perché è l’unico che si è presentato alle audizioni…”

A parlare è un terzo ragazzo che non avevo notato prima, con i capelli lunghi e un po’ di pizzetto. Dato che Dave al telefono ha detto di suonare la chitarra, e catenella-man ha in mano un basso, deduco sia il loro cantante.

“Scotti!! Ok, è vero, ma è comunque bravo!”

 “Non ho mica detto il contrario, ho solo fatto notare che è stato l’unico. Comunque,”
il tizio si volta verso di me

“piacere, sono Scotti, il chitarrista”.

Uhm, qualcosa mi sfugge

 “Ehm, scusate…ma se in due suonate la chitarra e uno il basso…chi canta?”

 “Ehm…per ora io” risponde il bassista, “ma stiamo cercando un cantante!”

“Quindi non siete nemmeno una vera band! Siete solo una mezza-band!”

 “Beh, ma abbiamo già trovato un batterista!”
 
Ahi. Lo sapevo che c’era una fregatura. Forse faccio ancora in tempo a fare il test…

“Ah, a proposito, il mio nome è Rachel!”

 “Ma è un nome da ragazza…”

 “E’ PORTOGHESE!!!”.


Hello! Come al solito abbiamo ingigantito le cose. Rob frequentava l’università ma non certo a Harvard! E la caratterizzazione dei suoi genitori è totalmente inventata. Saluti dall’aspirante avvocato Rob!;)

Amy e Clau

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Capitolo 5
*** Sweet Home Canada ***


Chapter 5: Sweet Home Canada

“Il primo ricordo che ho di noi come band risale al giorno in cui siamo andati tutti e quattro a prenderlo all’aeroporto. Arrivava da Toronto per fare la sua audizione. Appena abbiamo visto questo vichingo dai capelli lunghi e biondi ci siamo detti ‘deve essere lui’. Quando ci ha visti si è messo a urlare ‘yeah, dude!’ Tutta la gente si è girata a guardare, avevano un po’paura” -Rob Affuso

Oh, che bello, l’aereo sta per decollare!! Oh say can you see…na-na-naa-na-naa! Ehm, non ricordo il resto delle parole…sapete, vengo dal Canada! Ma ora sto per andare negli Stati Uniti!! Ok, nel New Jersey, ma è pur sempre America! O almeno credo, non sono troppo bravo in geografia…né nelle altre materie, se è per questo! In compenso sono un fantastico cantante!! E vi starete ovviamente chiedendo perché mai sto cambiando stato…perché sto per diventare una rockstar, alla facciaccia vostra, perdenti!! Dovete sapere che qualche mese fa sono andato al matrimonio di un mio amico, e mi hanno implorato di cantare qualcosa! E si da’ il caso che fossero presenti i membri di questa band, di cui al momento non ricordo il nome, che sono rimasti talmente entusiasti da regalarmi un loro demo e chiedermi se mi interessava unirmi a loro! E dato che le canzoni mi sono piaciute molto, ho deciso di accettare.
E questo è tutto.
Non c’è assolutamente nient’altro dietro. Smettetela di fare i sospettosi!
Oh, ok, ve lo racconterò, ma voi non ditelo a nessuno!

Dunque, dovete sapere che sono nato alle Bahamas nel 1968 alle ore…come dite, non vi interessa niente della storia della mia vita?! Che ingrati, sappiate che un giorno io sarò qualcuno! Vabbè, arriviamo dritti al punto allora. Sapete, quando ho partecipato a quel matrimonio, in realtà facevo già parte di una band…peccato che fosse una band di sole ragazze*! Tuttora non sono convinto che abbiano capito che sono un maschio…in ogni caso ero già sotto contratto con loro, ed era un bel casino! Ma qualcuno, non so bene chi**, ha sborsato un sacco di soldi, e ora sono svincolato! Pronto per diventare famoso, il mio nome sarà sulla bocca di tutti!! Oh, ma che stupido, non vi ho ancora detto come mi chiamo! Il mio nome è Sebastian…Bjerk. Ma sto meditando di cambiare cognome. Beh, adesso mi godrò il mio volo.

Due minuti dopo…

“Mi scusi signorinaaa, ma quando si arrivaaa?!?”

 “Siamo partiti da appena dieci minuti signore!”

Uff, che scocciatura. Ascolterò un po’ di musica col mio walkman. Oh come sono agitato!! Sono sicuro che non riuscirò a chiudere occhio fino all’arrivo!

Altri due minuti dopo…

Zzzzzzzzzh…

***

“Ma quando cavolo atterra l’aereo?!”

  “Rachel è la quarta volta che me lo chiedi, e per la quarta volta ti rispondo che non lo so!”

“Sono stufo di reggere questo cartello”

 “Sei sicuro di aver scritto il nome giusto?”

 “Sì, era Sebastian Blerk, giusto?”

“Mmh, a me sembrava che il cognome fosse un altro…”

 “Taci Scotti, non ci hai parlato tu!”

“ Siamo sicuri che sia una buona idea prendere un immigrato canadese come frontman?”

 “Sempre meglio di Rachel che canta!”

 “Ehi!!! Oh, aspettate, zitti tutti, vedo qualcuno!”

***

Mmmh, credo di vederli! Sì, c’è un cartello con scritto Sebastian… Blerk?!? Ma quello non è il mio cognome! Staranno aspettando qualcun altro. Beh, guardiamoci in giro per cercarli…

***

“Ma che idiota, sta andando da tutt’altra parte! Fermatelo!!!”

“Ehi, non mi avevate detto che era un gigante!”

 “A me sembra un vichingo!”

 “A me sembra più che altro una ragazza!”

“Oh ma stai zitto Rachel, tu sei proprio l’ultimo che può criticare!”

 “Ma che diavolo stai insinuando, io sono molto virile!!”

 “ Ehm, ragazzi, il nostro cantante se ne sta andando!”

 “Ehi, tu, fermatiiiii!!!!”

***

Oh, ecco, li ho trovati! Sono i tizi di prima che reggevano il cartello…solo che questo vuol dire che hanno sbagliato a scrivere il mio nome…in effetti, mi ricordavo vagamente del tizio con la catenella e di quello con le mèche, ma non gli altri non li avevo mai visti! Mi presento:

“Ciaooooooooooo  ragazziiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!”.

La gente in aeroporto si volta a fissarmi. Non capisco per che, che hanno da guardare?! In ogni caso almeno adesso la band si è accorta di me.

 “Ehm…ehi, ciao!” mi dice il tizio con la catenella, “tu devi essere Sebastian…Blerk?”

 “Ehm, sì, in realtà sarebbe Bjerk, ma non importa…”

“Te l’avevo detto che avevi sbagliato a scrivere il suo cognome! Comunque ciao, io sono Scotti, loro
sono Dave e Rob e…”

“E io sono Rachel!”

 Aspetta aspetta aspetta, ha per caso appena detto che si chiama Rachel?! Non mi ero accorto che fosse una ragazza!! Beh, forse perché non ne ha la voce…e nemmeno l’aspetto…dannazione, non posso vivere con questo dubbio! A costo di fare una figura di merda, devo chiedere…

“Ehm…ma non è un nome da donna?”

 “E’ PORTOGHESE!!!”.



*i/le Madam X, la cui batterista Roxy entrerà poi a far parte delle Vixen

** Jon Bon Jovi sborsò qualcosa come un fantastilione di dollari per sciogliere Seb dal suo precedente contratto e aiutare il suo vecchio amico Dave                                   
 
Ok, siamo giunti alla fine della storia. Questa è stata la nostra molto romanzata versione di come i membri degli Skid Row si sono conosciuti. Ora la band si è formata e il resto… è storia! Ringraziamo chi ci ha letto e in particolare Nikki_Lee_666 che ci ha sempre commentato. Saluti e alla prossima,

Amy e Clau

 

 
 
 

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