Shila

di Sanae78
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mi presento ***
Capitolo 2: *** Lo spavento ***
Capitolo 3: *** I miei padroni ***
Capitolo 4: *** I loro amici ***
Capitolo 5: *** Chiamatemi ruspetta ***
Capitolo 6: *** Il cibo ***
Capitolo 7: *** Il bosco ***
Capitolo 8: *** Cangurotta ***
Capitolo 9: *** Cane pastore ***
Capitolo 10: *** I miei nemici ***
Capitolo 11: *** Capì ***
Capitolo 12: *** Riflessioni di una cagnolina ***



Capitolo 1
*** Mi presento ***


Buona lettura!

Sanae78


Shila”

di Sanae78


Capitolo 1


Mi presento


Ciao a tutti, mi presento, il mio nome è Shila e sono una cagnolina, dico così perché tutti quelli che m' incontrano dicono che sono molto dolce, ma in realtà sono una cagnolona, di taglia media ed abbastanza grossa.

Dovrei avere circa diciotto mesi, sono ancora un po' una cucciolotta, pensate che uno dei miei padroni dice che sono la sua bambina.

Non lo so...però mi piace farmi coccolare e che si preoccupino per me.

Fisicamente dicono tutti che sono bella, pur essendo una meticcia, nata dall' avventura di mia madre, un cane volpino dal pelo fulvo e di un cane-lupo.

Credo di aver preso in po' da tutti e due, anzi abbiamo preso, visto che facevo parte di una cucciolata di quattro.

Come mi posso descrivere...

La forma del mio muso è piuttosto aggraziata, anche se ci sono diverse teorie: alcuni dicono che sembro un Collie, altri che ho lo stesso musetto dei Syberian Husky, coi colori differenti ovviamente, questo lo dice sempre quella mia padroncina.

Da quel che ho capito prima che giungessi in questa casa, avevano avuto un' altra cagnetta di quella razza che si chiamava Diana.

Le mie orecchie sono come quelle di un volpino ed il mio nasino è nero.

Il mio musetto è quasi tutto rossiccio con delle sfumature nere appena sotto alle orecchie.

I miei occhi sono castani chiari, quasi del colore del pelo e questa mia padroncina dice che sono dello stesso colore dei suoi.

Si...un pochetto si somigliano!

Sono snella e molto agile, dicono perché pur essendo abbastanza grandina, sono decisamente leggera.

Tornando a me ed al mio pelo, quello inferiore e rossiccio, mentre il manto a livello superiore è nero, come quello di un cane-lupo.

Il mio manto è decisamente folto e ciuffetti di pelo lungo e bianco spuntano all' estremità inferiori delle mia zampe, sul mio di dietro e sulla mia coda che sembra quasi la coda di una volpe, i colori sono sempre gli stessi, anche se lì in più ci sono un sacco di peli bianchi.

Me ne sono resa conto, quando mi hanno spazzolata per la prima volta.

A dir la verità ero destinata a finire con un' altra famiglia, ma poi sono finita qui.

Dove sono nata, mi chiamavano Lola ed ero rimasta lì con la mia mamma ed uno dei miei fratelli.

La più alta ero io, il mio fratellino era uguale a me, ma decisamente più basso di statura.

Verso marzo del duemilasette ha iniziato a venire a trovarmi un signore, che dev' essere un amico del padrone della mia mamma, mi salutava e mi diceva che mi avrebbe portata a casa sua.

Un giorno si è presentato con una ragazza, mi hanno salutata e detto che sarei dovuta andare con loro.

La ragazza, piccola di statura, magra e dai capelli di uno strano colore, sembravano quasi arancioni, mi ha messo il guinzaglio al collo, mentre l' uomo che lei chiamava papà, mi ha presa in braccio e caricata su una macchina.

Chiara, così la chiamava il signore, si è seduta sul sedile posteriore vicino a me ed ha iniziato a parlarmi e dirmi che da quel momento il mio nome sarebbe stato Shila.

Mi accarezzava e la cosa non mi dispiaceva affatto.

Guardavo indietro ed ero un po' spaventata, stavo lasciando la mia mamma e mio fratello per andare chissà dove.

Queste persone sembravano gentili, ma non le conoscevo.

Tuttavia non ho pianto, guardavo solo nel finestrino cercando di passare nel baule, anche se Chiara con molta dolcezza me lo impediva.

Avevo solo otto mesi, seppur decisamente grandina, ero poco più piccolo di come sono ora.

Avevano preparato il posto dove avrei dormito, da sola...mamma che sensazione strana!

Il luogo dove mi hanno portata assomigliava un po' a quello dove stavo prima, vivo in una rustica cascina piemontese immersa in un angolo di paradiso nel verde, sembra davvero una piccola magica vallata, ricca di prati e di boschi.

Siamo scesi dalla macchina ed ho iniziato a guardarmi intorno.

C' erano un mucchio di gatti in giro, ma proprio tanti sia nel cortile, dove avevano parcheggiato che in quello che avevano attraversato prima.

Mi hanno portata sul retro ed una magnifica distesa di prati e di boschi è apparsa alla mia vista e per farmi abituare alla mia nuova casetta, mi hanno messa nella mia cuccia dandomi del cibo.


La rete serve per proteggermi dai cani maschi, quando vado in calore, perché senza quella potrebbero saltarmi tutti addosso facendomi anche del male.

I cani maschi, quando sentono che c'è una femmina in calore in giro, possono diventare davvero molto cattivi.


Vi svelo un segreto da tre giorni sono entrata in calore e spesso capita che dei cani vengano ad abbaiare vicino alla mia cuccia...menomale che la rete mi protegge!


Torniamo al mio arrivo...mi sembrava così strano avere tutto quel cibo a disposizione per me, prima dovevo lottare per riuscire anche solo a mangiarne un pochetto.


Era l' ora di pranzo e loro che al momento erano in quattro, mancava ancora un componente della famiglia che avrei conosciuto più tardi, perché doveva andare a giocare a pallone, sono andati a pranzare e mi sono sentita abbandonata.


Vedevo quei prati e morivo dalla voglia di correrci sopra, mi sono avvicinata alla rete e coi denti ho aperto un varco, attraverso cui sono evasa.

Mi divertivo un sacco, potevo giocare e scatenarmi...loro si sono accorti della mia fuga ed hanno iniziato a chiamarmi disperati 'Shilaaaa! Dove sei? Tornaaa!'.


Non capivo ed intanto continuavo ad esplorare il territorio, Chiara è venuta perfino a cercarmi tornandosene indietro abbattuta.


Continuavo a non comprendere, nemmeno mi conoscevano e già erano così preoccupati per me...forse avrei fatto meglio a tornare!


Non so quanto tempo, me ne sono stata a spasso...più di un' ora di sicuro.

Chissà quale sarebbe stata la loro reazione!?


Sono tornata lì ed ho visto che i loro sguardi dicevano che temevano che me ne fossi andata per sempre...mi hanno riaccolta a braccia aperte ed i loro visi si sono illuminati, non appena sono riapparsa..


Si, mi sarei trovata bene con loro, nonostante dovessi ancora ambientarmi.


Ecco così...ho trovato una casa e sono diventata a tutti gli effetti Shila.

E' un nome molto carino ed ormai mi sono abituata a sentirmi chiamare così...la mia padroncina l' ha deciso attraverso un sondaggio su un Forum che frequenta su Internet e dove parlano più che altro di 'Capitan Tsubasa' ovvero 'Holly e Benji'.


Mi lusinga il fatto che delle persone si siano preoccupate di decidere il mio nome...ero famosa prima di essere adottata.


Sono felice di conoscervi...vedrete che le mie avventure vi faranno ridere e sorridere!


Ora vi saluto, é quasi l' ora della passeggiata...


Continua...

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Capitolo 2
*** Lo spavento ***


Ringrazio le persone che stanno seguendo questa storia, è la prima storia originale che scrivo...buona lettura!


Sanae78


Shila”

di Sanae78


Capitolo 2


Lo spavento


Ciao a tutti...eccomi di nuovo a parlarvi di me e delle pazzesche avventure che mi capitano abbastanza di frequente.

Faccio prendere certi spaventi a questi poveretti, cinque esseri umani che stravedono per me e mi accudiscono con tanto amore.

Vi ho già raccontato di quella volta che stavo per morire!?

Non credo...vabbè rimedio subito.

Dovete sapere che circa una decina di giorni, dopo che sono giunta in questa magnifica cascina, all' improvviso sono stata malissimo rischiando di morire.

Quello che mi è capitato, nessuno l' ha capito, credo nemmeno io...so solo che sono stata tanto male ed ho fatto preoccupare moltissimo per quasi due settimane tutti i componenti di quest' affettuosa famiglia.

Magari sarà dovuto a qualcosa che ho mangiato!?

In quei giorni il capofamiglia era stato ad una cena con dei suoi amici e mi aveva portato a casa un po' di ossa da mangiare.

Noi cani amiamo tanto mordicchiarle, ma purtroppo non sempre ci fanno bene.

Non avevo nemmeno la forza di uscire dalla mia cuccia ed una volta, uno dei miei padroncini mi ha dovuto riportare indietro in braccio, perché non avevo più la forza di muovermi e nemmeno di mangiare.

Non mangiavo e tutti hanno ritenuto che fosse il caso di farmi visitare.

Dai loro sguardi si vedeva chiaramente che temevano il peggio ed erano quasi sempre tutti tristi.

Una sera sono rientrati dal lavoro, Renato, il papà, mi ha caricato a forza sul sedile posteriore di una macchina, dove Chiara aveva posato una coperta e dopo avermi messo un guinzaglio, si è seduta vicino a me.

Poi siamo partiti...sono stata brava in macchina e non mi sono spaventata, è così strano viaggiare su quella cosa, però non capivo che stava accadendo.

La catenella serviva per proteggermi. Il posto, dove dovevamo recarci, si trovava vicino ad una strada piuttosto trafficata ed avevano paura che mi spaventassi e scappassi finendo sotto qualche macchina.

Renato mi ha sollevata e siamo entrati in questo studio veterinario, dove dicono che ci sia il dottore che cura gli animali.

Che strano essere umano, indossava una specie di camice azzurro ed aveva uno sguardo un po' strano, ma con me c' erano Chiara e Renato e comunque, anche se avessi avuto paura non avrei avuto la forza di muovermi.

Ci siamo rimasti davvero tanto e penso che a casa ci dessero per dispersi.

Mi hanno fatta sdraiare sul tavolo e quell' ometto così strano ha iniziato a visitarmi...poverino gli ho pure morsicato una mano. Voleva obbligarmi a farmi aprire troppo la bocca per guardarci dentro. Ci hanno provato per un paio di volte, ma non ci sono riusciti.

Mi ha prelevato anche il sangue e dopo averlo messo dentro una provetta ed in sgeuito in una strana macchinetta, ha detto che non avevo ingerito veleno.

Tutti temevano che avessi mangiato qualche schifezza nel corso di una delle mie scorribande per la campagna e chi fossi stata avvelenata.

Poverini avevano già perso un cagnolino così, si chiamava Alex, ed avevano dovuto sopprimerlo perché era stato avvelenato da qualcosa di non ben definito ed il dottore non era riuscito a salvarlo.

Da queste parti bisogna fare attenzione. In giro mettono il veleno per ammazzare i topi.

Ha anche tentato di farmi una radiografia, portandomi in un' altra stanza e bloccandomi con solo la mano destra, le mie zampe anteriori e con la sinistra quelle inferiori.

Lì un pochino mi sono spaventata e credo di averlo morso di nuovo.

Non riuscivano a capire che cosa avessi...i loro occhi non promettevano nulla di buono.

Sono dovuta ritornare lì anche la sera seguente, anche se quel pover uomo, dopo averle provate tutte, non è riuscito ad emettere una diagnosi precisa.

La prima sera che mi aveva visto, aveva perfino provato a darmi anche lui del mangime, ma avevo scostato il musetto nauseato.

Continuavo ad avere una nausea tremenda e non riuscivo proprio a mettere in bocca nulla.

Ha consigliato ai miei padroni di: tenermi sotto controllo, provare a darmi delle vitamine ed a stuzzicarmi l' appetito con delle cose appetitose, tipo la carne.

Quando siamo rientrati quella sera, ho capito che erano tanto abbattuti, speravano almeno di capire la causa del mio male. Mi hanno portata in casa ed adagiata su un plaid colorato.

Ero stanchissima e non riuscivo nemmeno a reggermi sulle mie zampe.

Il giorno dopo hanno iniziato a curarmi, facendo l' impossibile nella speranza che mi riprendessi.

Lasciavano perfino la porta della cuccia aperta sperando che la varcassi dando qualche segno di ripresa...dovete pensare che avevo passato diversi giorni rimanendo praticamente immobile nel recinto rifiutando ogni tipo di cibo.

Hanno dovuto curarmi di peso.

Mi preparavano della buonissima carne, che macinavano per rendermi più facile la digestione, oltre a darmi anche delle vitamine, che erano piacevoli da masticare.

Sentivo tutti che mi dicevano: “Forza Shila mangia qualcosa che ti fa bene!”

Tuttavia non ci riuscivo e mi dava fastidio l' odore di qualunque cosa commestibile.

Funzionava così...Renato mi prendeva in braccio e mi metteva su un tavolino di vetro che hanno nel giardino, dove è situato il mio giaciglio, mentre Chiara mi teneva ferma. Renato prendeva un grosso cucchiaione, mi ficcava giù un po' di cibo giù per la bocca, me la chiudeva con forza e Chiara mi massaggiava il collo per fare in modo che la ingoiassi il più velocemente possibile.

Temevano che rigurgitassi tutto ed in quel periodaccio, avevo proprio bisogno di mangiare per rimettermi un pochino in sesto.

Hanno continuato in questo modo per diversi giorni...poi tutto d' un colpo ho ricominciato a mangiare qualcosa, senza che fosse necessario imboccarmi.

Erano tutti così felici, quando mi hanno rivisto mangiare da sola.

E piano piano ho ripreso a passeggiare con loro ed a correre.


Forse non sapremo mai cosa mi sia accaduto...ciò che conta è che da quel giorno non sono stata più male e continuo a correre come una matta su questi prati stupendi.


Mi sta venendo sonno, a volte esagero con le mie corse sfrenate, dovrei cercare di darmi una regolata...tanto non lo farò mai, mi diverto troppo!


Mi ritiro nella mia botte. Dormo in una vecchia botte che hanno con tanto amore piazzato per crearmi un comodo lettuccio, una di quelle vere che si usavano una volta per il vino...non appena mi sveglio, vi racconterò ancora qualcosa.


Ve lo prometto!


Continua...

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Capitolo 3
*** I miei padroni ***


Buona lettura!

Sanae78


Shila”

di Sanae78


Capitolo 3


I mie padroni


E' mattina e tra poco la casa si rianimerà, me ne sto qui buona nella mia cuccetta in attesa della mia uscita mattutina. Da questa posizione posso controllare quello che accade, ma ormai li conosco e so che orari hanno. Il mio orologio biologico è sintonizzato col loro.

Ecco che si apre la porta, i primi a scendere sono sempre i due genitori che si alzano sempre prestissimo ed appare Renato.

Mi sta liberando ed ora posso sgranchirmi un pochetto...scusatemi un attimo, ma la natura chiama e non amo sporcare l' interno del mio recinto.

...Adesso sto decisamente meglio e posso riprendere a parlare dei miei cinque padroni.


Renato, è il papà, credo che abbia più di cinquant' anni, non è molto alto e la sua corporatura è robusta. I suoi capelli si stanno ingrigendo e deve portare degli occhiali da vista per fare diverse cose. Lui è il mio capo-branco, infatti tra tutti i componenti della sua famiglia è quello che mi ispira più fiducia, nel senso che con lui non ho mai paura, potrei seguirlo ovunque. Con lui ho girato in lungo ed in largo per i boschi di questa zona. Si vede che li conosce bene, perché credo che sia cresciuto da queste parti. A casa sua è rispettato da tutti, anche se a volte, per colpa del caratterino che si ritrovano tutti quanti, capita che discuta coi suoi figlioli, poi però si chiariscono e fanno la pace.


Rosita è la mamma e penso che sia coscritta di Renato. Ha dei corti capelli castani ricci, gli occhi castani e porta degli occhiali da vista. Non la vedo spesso. Da quel che ho capito dal comportamento degli altri, non sta molto bene di saluto e fatica anche a camminare, quindi passa gran parte del tempo in casa. Non sono mai andata a passeggiare con lei. Di solito passo a salutarla, quando riesco ad intrufolarmi in cucina, così mi faccio coccolare pure da lei. Oppure mi affaccio al davanzale della finestra del bagno, quando deve chiudere la persiana e lei mi lancia sempre qualche pezzo di pane o un biscottino. Anche perché altrimenti con me lì non riuscirebbe a chiudere.


Stefano, il figlio maggiore, non è molto alto, è snello e porta degli occhiali da vista.

All' inizio non era tanto d' accordo all' idea di adottarmi. Aveva sofferto tanto, quando erano mancati sia la Diana, ma soprattutto Alex che era morto tra atroci sofferenze, lasciando un profondo vuoto in tutti loro. Forse aveva paura di poter star male ancora, ma poi gli altri alla fine l' hanno convinto ed ha perfino contribuito a costruire sia la mia cuccia che il recinto dove si trova. Lui e suo padre hanno lavorato un pomeriggio intero per costruirla e potermi portare a casa loro.

Mi ha accettata e mi vuole un gran bene, è sempre gentile e premuroso con me e quando non ha impegni, tipo andare a fare dei lunghi giro con la bici da corsa. Dovete sapere che lui adora quello sport. Andiamo spesso a passeggiare insieme ed è il primo a ricordare agli altri, quando devo mangiare e spesso volentieri mi fa trovare tanta buon acqua fresca nella mia ciotola.

Correndo tanto, al mio rientro ne bevo tantissima.


Chiara, la secondogenita, se non sbaglio dovrei avervi già parlato di lei.

Bassa, magra, con gli occhi castani, molto simili ai miei e dei lunghi capelli rossi.

Dicono che somigli a sua madre e regolarmente le scambiano al telefono.

In questo periodo è la persona che si sta occupando più spesso di me, andiamo a passeggio ben due volte al giorno e mi coccola sempre tantissimo.

Da quel che ho capito ha dovuto lasciare un lavoro ed adesso è a casa. La cosa a me non dispiace, anche se le auguro di trovarne presto uno nuovo, perché da come si comporta ho potuto capire, quanto questa cosa le pesi.


Il guaio è che in settimana lavorano quasi tutti ed i minuti che possono dedicarmi sono centellinati. Tuttavia a pranzo, non appena arrivano, mi lasciano libera di scorrazzare per la campagna, quanto più mi piace. Ma in questi giorni non lo fanno, perché essendo in calore, preferisco controllarmi...uffi!


Infine c'è Matteo, il più piccolino, si fa per dire. In realtà penso che sia lui quello che comandi in casa. E' il più alto di tutti ed ha gli stessi occhi verdi di suo padre Renato. I suoi capelli dovrebbero essere castani chiari e ricci, ma lui preferisce rasarseli...non l' ho mai visto coi capelli!

E' quello che passa pochissimo tempo in casa e che mi porta meno in giro.

Spesso esce a fumare nel giardino davanti alla mia cuccia, mi libera e giochiamo un pochetto.

Gioca a pallone ed a volte la domenica mi porta lui a fare il giretto prima dell' ora di pranzo.


Direi che in linea di massima obbedisco a tutti loro, non mi allontano mai troppo e rispondo ai loro richiami...anche se a volte, mi diverto a far arrabbiare chi so essere particolarmente paziente, Chiara ad esempio.

Di pazienza ne ha tanta, ma quando scompaio si arrabbia e mi spedisce immediatamente a cuccia.


Questa è la famiglia che mi ha accolto...non sono perfetti, però si e mi vogliono un gran bene e questo mi basta!


Devo rientrare...ci aggiorniamo presto ragazzi!


Continua...

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Capitolo 4
*** I loro amici ***


Buona lettura!

Sanae78


Shila”

di Sanae78


Capitolo 4


I loro amici


Se ne sono andati a tutti a svolgere le loro faccende e posso riprendere i miei racconti.


Dovete sapere che conosco anche tanti amici dei miei padroni, li ho conosciuti tutti in un' occasione particolare e sono già diventata la loro beniamina.


D' altronde che ci posso fare io, se chiunque m' incontra mi adora subito!?

Non credo che sia per il fatto della bellezza, non è che mi senta così tanto bella ... tutti dicono che sono dolcissima e vengono conquistati dal mio sguardo ... che dire, meglio così!

Mi piace stare con la gente, pur vigilando, sono pur sempre un cane e fiuto, quando c'è qualcosa di strano.

Tra l' altro sono stata portata qui per vegliare su questo cascinale e spesso volentieri la sera, dopo aver avvistato qualcosa di strano, mi metto ad abbaiare.

Dovrei essere io a proteggere loro, anche se a passeggio sono loro che proteggono me, che cosa curiosa!


Era il giorno dopo Natale, Santo Stefano mi pare, ricordate uno dei figli si chiama proprio così ed hanno la tradizione di invitare tutti i suoi amici per festeggiarlo in quell' occasione.

Che cosa carina!


Non avevo mai visto così tanta gente tutta insieme, la casa d' improvviso si è riempita ed ho contato che in tutto erano almeno più di trenta persone.

Già ero inquieta, perché sentivo tanti deliziosi odorini provenire dalla cucina, avrebbero mangiato tantissime leccornie ... che invidia!


Erano tutti ragazzi piuttosto giovani, più maschi che femmine e tutti insieme facevano tanto e tanto rumore.

Appena arrivati, sono venuti quasi tutti a guardarmi ed a salutarmi.

Sentivo che dicevano delle belle cose di me ...stavo per arrossire!


Tanti fumavano ed ad intervalli regolari il giardinetto posteriore si riempiva.


Volevano conoscermi e giocare con me e per questo dopo poco tempo sono stata liberata.

Ho iniziato a correre tra di loro ed avvicinarmici, a volte era presente anche uno dei miei padroni.

Non conoscendoli, sono stata cauta ed ho iniziato con la mia famosa tecnica di avvicinamento, correre disbiego. Come posso spiegarmi corro fissando qualcosa quasi di traverso e la mia coda finisce tra le mie gambe e mentre eseguo quest' operazione abbaio.

Avevo ragione, stavano mangiando delle cose buonissime... quel giorno ho festeggiato anche io con loro, man mano che avanzava qualcosa me lo portavano fuori su dei piattini di carta.

C' erano le lasagne ... che buone che erano, i ravioli, tantissimo affettato e tanta carne e dulcis in fundu, mi sono strafogata anche una fetta di dolce.

Non ho mai mangiato così tanto ed il mio stomaco stava per scoppiare.


Qualcuno di quei ragazzi ha tentato di fare amicizia con me, quindi mi sono sentita di porgergli la zampa. Chiara ha immortalato questo momento con la sua fotocamera digitale.

Si sono socievole, ma d' abitudine porgo le zampe ed abbraccio solo i miei padroncini. Loro hanno sempre cura di me!


Tutti erano felici, ridevano e scherzavano ... quanti ragazzi simpatici!

So che la compagnia dei miei padroncini è parecchio numerosa e parecchi di loro si conoscono da tantissimi anni, alcuni dal tempo dell' asilo.

Caspita!

Ne combinano sempre un sacco insieme e quando si muovono riempiono i locali in cui si recano.


Quando si è fatto buio, sono stata ritirata. Avevano dimenticato di chiudere la persiana del bagno e così riuscivo a salutare chiunque passasse da quelle parti.

Ho leccato le mani ad una ragazza e questo l' ha resa felice.


Sono andati via tardissimo ed in casa so che hanno iniziato quasi subito a mettere in ordine.

Quella sera la mia solita razione di pappa non è arrivata, avendo già soddisfatto questo mio bisogno nel corso di questo lunghissimo pranzo.

Tanto non sarei riuscita a mandare giù un solo boccone, mi piace mangiare, ma se son piena son piena.


Speriamo che fatti così si ripetano spesso ... magari l' anno prossimo, sono già pronta!


Ma quello che vedo passare è un gatto ... adesso gli abbaio e lo faccio spaventare, questo è il mio territorio e comando io!


A presto!


Continua...

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Capitolo 5
*** Chiamatemi ruspetta ***


Buone lettura!

Sanae78


Shila”

di Sanae78


Capitolo 5


Chiamatemi ruspetta


Ma come! Siete già tornati?

Proprio ora che ho il muso immerso in un bel buco nel terreno, ho fiutato una talpa, mentre passeggiavo e sto cercando di catturarla.

E' da un quarto d' ora che muovo energicamente le mie zampette lanciando terra ovunque, però non si vede ancora nulla.

Sono rapidissima, muovo le zampe ritmicamente ed a volte puccio il naso per annusare a che punto sono.

Chiara mi sta osservando da lontano, credo di essere tutta sporca.


D' altronde lei non mi chiama solo bimba, ma pure ruspetta.


Vabbè dai, continuo a scavare ed intanto provo a spiegarvi la ragione di questo mio buffissimo soprannome.

Non so esattamente cosa sia una ruspa, da quel che ho capito è qualcosa che gli essere umani utilizzano per eseguire dei buchi.


Io sono una piccola ruspa, perché sono dolce ... o almeno spero.


Che ci posso fare, se scavare è un gioco che mi diverte tantissimo, d' accordo ogni tanto questa mia passione, mi porta a fare dei piccoli danni, ma niente di grave.


I prati dei dintorni sono disseminati da buche fatte da me, scavo anche nel bosco.

Qualcuno pensa che siano stati fatti dai cinghiali che si aggirano per questi luoghi, ma tantissimi sono miei.


Ma lo sapete che mi sono scavata pure una caverna!?

Si d' estate, perché volevo starmene un po' al fresco e si moriva dal caldo.


Vicino alla mia botte ci sono delle lastre in sasso che servono a livellare il terreno, anche se tutto intorno è prato.

Ho tutti i comfort, una tettoia che mi ripara, quando diluvia ed un balconcino da cui mi affaccio.

Ma il terreno non è regolare, è quella zona in particolare è un po' rialzata. E come se mi trovassi su una piccola montagnetta.

Ho iniziato a scavare sotto quei sassi, in casa sentivano che facevo casino, ma forse credevano che stessi giocando e quindi non mi hanno detto nulla.

Rosita se ne è accorta.

Ero molto grintosa ed ho mosso un mucchio di sassi e terra.

Mi sono costruita la mia tana!

Si stava così al fresco lì dentro e dopo averlo finita, mi sono subito rifugiata lì sotto.


Però gli altri non mi vedevano. Pensavano che fossi scappata di nuovo ed hanno incominciato a chiamarmi preoccupati.


Come sono ansiosi ... tanto io da qui non me ne vado, sto troppo bene!


Non era della mia misura, ma mi piaceva raggomitolarmici dentro.

Solo che così ho fatto qualche danno, con l' arrivo dell 'autunno sono iniziate le piogge, la mia caverna si è riempita d 'acqua e stava per crollare tutto.

Renato è stato costretto a richiuderla ... che peccato!


Ma io non mi arrendo ed ho provato a riaprirla e lui l' ha chiusa di nuovo.

Dice sempre che gli faccio fare gli straordinari e non ha tutti i torti.

Lui e Stefano hanno passato i giorni successivi al mio arrivo a rinforzare il perimetro intorno alla rete. Mi aprivo varchi ovunque ed in quei giorni mi sono data diverse volte alla fuga.


Non posso biasimarli, ci conoscevamo da così poco e temevano che no riuscissi a stabilire un legame con loro. Ero già grandina, quando mi hanno condotta qui ed avevano paura che tentassi di ritornare alla mia vecchia casa.

Che idee strampalate che hanno a volt e ... non so mica, se sarei in grado di ritornarci, la strada non lo conosco.


Tanto la mia mamma non si trova più lì, è scappata per l' ennesima volta e forse non ha più fatto ritorno.

Mi mancano lei ed i miei fratelli, sono l' unico cane in questa casa che è piena di gatti.

Chissà se sta bene!?

Spero che sia ancora viva e che qualcuno le abbia dato da mangiare.


Mi hanno detto qualcosa i miei padroni e quella sera ho ululato alla luna, avevo già capito dentro di me che era accaduto qualcosa di poco piacevole.


Sento Chiara che mi chiama, è ora di tornare a casa e tra poco mi daranno un bel pezzo di pane ... pancia mia fatti capanna!


Ciao! Ciao!


Continua...

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Capitolo 6
*** Il cibo ***


Buona lettura!

Sanae78


Shila”

di Sanae78


Capitolo 6


Il cibo


Chiara è già sulla soglia e sta bussando, tra poco arriva il pane ... che bello!

La vedo e l' ho quasi raggiunta, prima sono andata un salto nell' altro cortile a far correre i gatti del vicino. Ho preso la rincorsa e sono andata di là, anche i due loro cani hanno abbaiato.

Ho un po' il fiatone, tra pochi secondi sarò al suo fianco.

La porta-finestra si sta aprendo ed una mano umana sta tenendo sollevato un pezzetto di pane ... è per me!

Caspita mi ha anticipata ... la guardo, lei mi accarezza e mi dice: 'A cuccia Shila!”

Apre la porta, io l' attraverso e lei mi lancia il pane che afferro al volo. La chiude ed io mi accomodo a mangiarlo.

Com'è buono! Adoro il paneee!

Ne mangerei a quintali ... mi piace un casino!

Era piccolo stavolta ... è già finito ... pazienza, speriamo che il prossimo sia più grande!

Ci vuole un po' d' acqua adesso .. .com'è bella fresca!


Ops! Ma voi siete ancora lì?

La storiaaa, è vero! Che sbadata che sono!

Comunque sarebbe stato da maleducati parlare con la bocca piena, mi metto al mio balconcino e riprendo immediatamente il mio racconto ... vediamo potrei parlarvi del rapporto che ho col cibo.

Che ne dite?

Vi piace l' idea?

Inizio col dirvi che i miei padroni hanno tanta pazienza in questo senso.

Come posso dire, sono un po' difficile sul mangiare.

Sono diventati matti a cercare un mangime che mi potesse piacere e comunque non lo mangio mai da solo.

Dev' essere mischiato con carne per cani od eventuali avanzi, tipo pasta.

Non so se sia dovuto alle disavventure di salute che ho avuto in precedenza, so solo che anche dopo, pur avendo ripreso a mangiare, spesso e volentieri mi dovevano quasi pregare per convincermi a farlo.


Forse sarà dovuto al fatto che, quando stavo con mamma e fratelli, il mangime non lo mangiavamo quasi mai.

Se non mi hanno abituato da cucciolina, sarà mica colpa mia!

Adoro gli avanzi che mi danno, infatti in questa casa ci sono parecchi cuochi provetti e le buone pietanza non mancano mai.

La sera mi arriva sempre qualcosa di diversi ed il mattino dopo la ciotola è bella pulita.


La settimana scorsa in questa casa stavano tutti male ed avanzavano talmente tanto cibo che ho rischiato di fare indigestione, la mia ciotola traboccava ogni sera.

Stavano talmente male che riuscivano a malapena a mangiare.

Si sono ammalati in quattro, quasi in contemporanea .. .l' unico che l' ha schivata è stato il Matteo.

In quei giorni mi liberavamo e nessuno veniva a passeggiare con me.

Non ne avevano la forza!

Sono stati mali per tanti e tanti giorni, riuscivo a vederli appena.

Credo che fossero rintanati in casa a prendere medicinali e cercare di riposarsi.

Poi per fortuna si sono ripresi ed ora gli ex malati, godono di ottima saluta.


Mi piace passeggiare con loro e mi ero stufato del fatto di dovermene stare da sola per la maggior parte del tempo ... ho bisogno anch' io di compagnia e delle loro dimostrazioni d' affetto!


Ma perché non posso avere panini in abbondanza?

Temo di stare divagando .. .ma l 'amore tra me e le pagnotte è nato quasi per caso, mentre i miei padroni pranzavano o cenavano ed io sgattaiolavo in cucina, accucciandomi di fianco alla loro tavola imbandita.


Una volta gliene è caduto un pezzo che ho afferrato nel giro di pochi secondi e da lì è iniziato tutto, ora non ne posso più fare a meno!

Li controllavo, mentre erano seduti a tavola e se c' era qualche pezzo che sporgeva dalla tavola, approfittavo di un loro attimo di distrazione per allungarmi ed afferrarmelo.

Gliene ho strappati alcuni perfino dalle mani ...tanto è grande la voglia che ho di mangiarlo, non appena lo vedo.

Lo sanno anche i miei padroni che adoro questo alimento, così semplice eppure così tanto buono e spesso volentieri lo usano come diversivo per farmi obbedire ai loro ordini, se faccio i capricci.


I biscotti ... mi stavo dimenticando!

Mi piacciono tanto pure quelli, in particolare i frollini che gli umani consumano a colazione.


Trovate che sia un po' viziata?


E' vero ... sono parecchio esigente e chi mi accudisce cerca di accontentarmi, seppur, discorso mangime a parte, per il resto mangio quasi tutto senza fare troppi problemi.

Non m' ispirano tanto quelle crocchette di varie colori, sebbene siano studiate apposta per me in modo da fornirmi tutte le sostanze di cui necessita il mio organismo.


Preferisco il cibo vero e se potessi mi metterei a tavola coi miei padroni, ma con la mia staffa e la mia goffaggine combinerei qualche disastro e poi in quanto cane, mi devo comportare come tale.


Mi scuso, se magari vi ho annoiato con questi giorni, ma il cibo è importantissimo e non va mai né trascurato né sprecato ... quì ci penso io a fare pulizia!


E' ora del mio riposino pomeridiano ... continuate a seguirmi... ho ancora tanti episodi in serbo per voi!


Continua...

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Capitolo 7
*** Il bosco ***


Buona lettura!

Sanae78


Shila”

di Sanae78


Capitolo 7


Il bosco


Nuovo giorno e nuovo giro ... io e Chiara siamo a spasso. Vedo già il bosco che si staglia all' orizzonte, chissà da che parte deciderà di andare?

Per me è uguale, tanto ovunque andiamo nel bosco trovo sempre il modo per divertirmi.

Siii ... sta proseguendo dritta, significa che faremo quello più lungo.

Evvaiiii!

Mi sento piena di energia ... quasi quasi faccio uno scatto vicino a quei rovi, mi sembra di aver visto un uccellino che sta volando basso.

Eccolo ... lo vedo ...u no, due, tre ... manca poco ... cavoli mi è sfuggito per poco!


Chiara intanto mi sta raggiungendo, lei procede tranquilla, sembra così buffa a guardarla.

Indossa una tuta sgualcita, una vecchia giacca a vento ed un paio si stivali neri di plastica, quelli che si usano per non far entrare l' acqua nei piedi.

Porta un buffo cappello verde di lane in testa, dei guanti blu e credo che indossi anche una sciarpa.

Forse ha freddo ... le giornate sono ancora piuttosto freschine e tira un gran vento.

Ma mi muovo talmente tanto e così velocemente che nemmeno me ne accorgo.

Nella mano destra impugna un bastone da passeggio, le serve per difendermi da eventuali attacchi di cani e nella sinistra il guinzaglio, nel caso ci fosse bisogno di agganciarmi per proteggermi.


Mi sta lasciando indietro, è già in cammino e mi sta chiamando: “Shila andiamo!”

Com' è bello questo sentiero in mezzo al bosco e poi poco tempo fa hanno fatto pulizia in queste selve e si riesce a circolare meglio, sebbene non sia raro trovare tronchi abbattuti da qualche fulmine durante il cammino.

Ce ne sono anche tanti tagliati dall' uomo, in questi mesi per legge possono farlo.

Come sono complicati questi umani!


Il sentiero è abbastanza ampio e discende fino ad un piccolo ruscelletto che da quel che dicono Chiara e suo padre, delimita il limitare tra i loro terreni e quelli di altre persone.

Ci scorre un po' d' acqua, ma è stato in secco per tantissimo tempo, causa mancanza di piogge.

Mi piace fare su e giù per il suo corso, mentre la mi padroncina si mette ad osservare incuriosita i fiori che spuntano intorno alle sue rive.

Dovrebbero essere i bucaneve, piccoli fiori bianchi, a forma di campanella a testa in giù con lo stelo verdi ed i bordi dei petali bordati dello stesso colore.

Sono fiori semplici, ma davvero bellissimi ... dicono che crescano dopo che cade la prima neve, da questa cosa dipende anche il loro nome ... magari se sarò fortunata li vedrò così.


Mi è venuta sete, mi avvicino al ruscello e mi metto a scavare sotto il punto in cui scorre l 'acqua. Bastano un paio di zampate veloci e posso abbeverarmici.

Alcuni di questi fiori crescono vicinissimi all' acqua.

E' bello vedere tutti questi mazzettini di fiori bianchi che spuntano qua e là.

Già che ci sono bevo anche un po' dell' acqua che c'è sopra e mi puccio pure le zampe.

Che tranquillità, ci siamo solo noi due e si ode qualche piccolo rumorino ogni tanto.


Sono proprio fortunata ... ogni giorno mi diverto in questi luoghi magnifici.

Ok, confesso ... con i fiori ho un rapporto un po' contrastante, mi piace distruggerli e poi mi metto a mordicchiare i vasi.

Hanno rinunciato a piantare piante in prossimità della mia cuccia. Sanno già che avrebbero vita breve. Glieli ho sradicati tutti quelli che c' erano.

Ma lo faccio solo per giocare e sono anche un po' che gli dedichino attenzione e si fermino a fissarli.

Resistono solo quelli nel giardino anteriore, quelli non oso toccarglieli.

Ci faccio solo delle brevi scorribande per fare scappare i loro gattini.


Ma ora riprendiamo il giro, vi porteremo a spasso con noi.

Forza che si sale, attraversiamo un po' di rovi di spine e sbuchiamo in un bel prato che è circondato ancora in parte da boscaglia.

Quanti bei buchi ci ho fatto ... ho annusato qualcosa di strano nel bosco, vado a controllare!

Abbiamo raggiunto un' altra stradina, la percorriamo fino a dove è possibile e ci immettiamo in un altro.

Chiara cammina ed io annuso quasi ovunque.

E' pieno di odori interessanti.

Mi piace gironzolare su queste vie circondate dagli alberi ... ha anche un nome questa via, le 'chemin de l' amour', ovvero la strada dell' amore, l' hanno chiamata così il nostro anziano vicino francese e la sua dolce metà.

Purtroppo hanno fatto idei lavori ed hanno tolto il cartello che indicava il nome e si trovava alla fine di questo percorso. Noi lo stiamo percorrendo all' inverso.


Conosco a memoria ogni angolo di questa foresta, avendola girata in un lungo ed in largo, pur non allontanandomi mai troppo.

Intravedo già la cascina, devo prepararmi alla mia piccola fuga ed alla mia solita arrampicata nell' altro boschetto.


Devo prendere la rincorsa, parto lentamente ed aumento la mia velocità man mano. Un bel salto e su che mi arrampico.


Chiara deve aver capito quello che combino e si sta dirigendo verso casa da sola ... Chiara sa che tra un paio di minuti le apparirò davanti trafilata.


Prima vado pure a fare abbaiare i cani del vicino ed a far spaventare qualche micio ... ci si risente al mio ritorno! Saluti!


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Capitolo 8
*** Cangurotta ***


Buona lettura!

Sanae78


Shila”

di Sanae78


Capitolo 8


Cangurotta


Cosa vedono i miei occhi?

Laggiù c' è una bellissima farfallina gialla ... dev' essere miaaa!

Sta per volare via, devo saltare più in alto che posso.

Sto aprendo la bocca ... è scappata per un pelo, intanto rimetto le zampe per terra.

Mi volto e sento ancora quella parola 'La nostra cangurotta!' e delle risate. Mi sa che l' ho fatto di nuovo!


Gira voce che salto come un canguro, perché mi elevo tantissimo tenendo le zampe anteriori sollevate, proprio come quell 'animale che vive così lontano.

Se sono agilissima e leggerissima che ci posso fare?

Voi site capaci di saltare?


A volte esagero, ma lo faccio senza farlo apposta ed il mio istinto che mi guida ad agire in questo modo.

Probabilmente sbaglio, quando presa dall' euforia di poter acchiappare qualcosa mi lancio a capofitto nella boscaglia, incurante perfino del dolore che posso procurarmi.

Non è che mi vada sempre bene, sul muso porto un piccolo sfregio che rimane coperto dal mio folto pelo e di cui si è accorta Chiara. Accarezzandomelo si era ritrovata uno dei suo guanti sporchi di sangue e non appena siamo giunte a casa, mi ha disinfettato la ferita cercando di pulirmi la ferita il meglio che poteva. Naturalmente non stavo ferma e l' ho fatta faticare parecchio.

Ha proprio tanta pazienza!


Nel bosco potrei anche incontrare qualche cinghiale, si fanno vivi di notte e lasciano delle buche profonde nei prati, alcuni dei quali se non si sta attenti possono essere pericolosi.

Renato, quando Chiara gli ha detto del mio taglio, ha pensato subito che fossi stato provocato da qualche animale con cui avrei litigato nel bosco o qui in cascina.

Ricordatevi che è strapiena di gatti e quelli lì, è meglio non farli arrabbiare, altrimenti tirano fuori le loro unghie e poi si che son dolori.


Possibile che non sia ancora riuscita a prenderne uno ...riesco solo a farli scappare, ma sono molto agili anche loro. A volte capita di incontrarne qualcuno anche per il bosco.


Ve ne potrei raccontare a decine di storie a riguardo. Penso che due siano più che sufficienti, in fondo si assomigliano un po' tutte. Tutte successe passeggiando.


Una volta ci eravamo immesse da poco nel viottolo nel bosco. Ho intravisto qualcosa di rossiccio ed ho capito quasi subito di cosa si trattasse. Chiara mi ha vista partire all' impazzata, peccato che nel momento in cui raggiungevo l' albero, dove si trovavo quel gatto, lui se ne è scappato su per la pianta.

Chiara mi è venuta vicino ed ha riconosciuto subito l' animale, una delle sue gatte. Una pacioccona gattina rossa di nome Cica che ha già ben più di dieci anni.

L' ha salutata e mi ha invitata a proseguire ... volevo aspettare che scendesse, uffi!

Ho dovuto ubbidire!

Chiara si è fermata lì e ho sentito che le diceva: “Ciao, Cica!”

D' altronde non sono mica l' unico animale domestico di questa famiglia ed anche i gattini sono parecchio amati.

Loro però sono una piccola tribù che varia di periodo in periodo. Quella più bisognosa d' affetto solo io, i gatti seppur affettuosi sono più indipendenti.

Con questa famiglia si trovano bene anche loro che alcuni dopo essere spariti per qualche tempo ritornano, anche i maschi. E' una cosa piuttosto particolare.


Ma quella non è stata la prima occasione in cui è capitata una cosa del genere. Ci trovavamo nella parte del sentiero che è stato asfaltato e che gira accanto alla cascina.

E' successo tutto in un attimo, l' ho visto grigio e col pelo lungo. Mi sono gettata giù per uno dei pendii e sono risalita in fretta e furia sul pendio, dove c' era quel gatto.

Uno dei gatti dei vicini che sembra faccia il prepotente coi nostri gatti. Anche lui se ne è fuggito su per un albero.

Chiara mi ha richiamato ricordandomi che dovevo sbrigarmi a ritornare.

Non ha mica voluto scendere, sono rimasta in attesa per un po' .. .ma non è sceso.


So saltare molto in alto, però non riesco ad arrampicarmi sugli alberi, non è giusto!


Eppure sono in grado di alzarmi su due zampe senza problemi per afferrare cose ed abbracciare i miei padroncini.

Dicono che riesca a sedermi ... boh, rimango in equilibrio un pochino da sola, ma poi mi devo tenere con le loro mani per non farmi cadere.


Adoro essere espansiva ed cingo volentieri tra le mie zampotte quasi tutti quelli che so che mi vogliono bene.

Abbracciare può essere anche un gioco, quando ci metto troppa forza, gli altri rischiano di cadere, ma alla fine rimangono in piedi.


Vi abbraccio forte sperando di trasmettermi in questo la mia allegria.


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Capitolo 9
*** Cane pastore ***


Buona lettura!

Sanae78


Shila”

di Sanae78


Capitolo 9


Cane pastore


Mi guardo in giro ed annuso dappertutto, ma non c'è più traccia del pastore e del suo gregge.

Che se ne siano andati davvero?

Sono rimasti qui per quasi due mesi e si spostavano a brucare in lungo ed in largo nella nostra piccola vallata.


Scusate, ero un po' sovrappensiero si, da queste parti spesso e volentieri capita che passino pure le greggi che vengono qui a svernare scendendo dalle località montane della zona.

Così tengono puliti sia i prati che i boschi.


Era un gregge piuttosto grande con tante pecore, tanti asinelli ed un paio di cani che li curavano. Li guidava un uomo, venuto dalla Romania, il dipendente del loro proprietario, che si muoveva con una roulotte e la sera per proteggerle le recintava col del filo spinato, dotato di una piccola scarica elettrica di energia.

Renato ha parlato diverse volte con questa persona che gli ha raccontato un pò di sé. Nel suo paese ha moglie e due figli, come tanti stranieri è venuto in Italia per lavorare e si è ritrovato a fare questo mestiere, per cui deve lavorare tutti i giorni guadagnando un misero stipendio.

Poverino ... ma come faceva a dormire lì, era freddissimo in queel periodo!


C' era anche un cuccioletto, che portava al collo una rumorosa campanella e che stava imparando a governare il gregge. Quel cagnolino dal pelo grigio e ricciolino, ha fatto subito amicizia con Chiara e Renato, facendosi perfino accarezzare da loro.

Li osservavo dalla mia cuccia, ero anche un po' gelosetta. Per ricordare loro che la loro dolce cagnolina ero io, mi sono messa anche ad abbaiare.

Non volevo che mi portasse via il loro affetto!

Chiara l' ha fotografato ... non so che dirvi, spesso si porta dietro la sua fotocamera in cerca di qualcosa da fotografare.

Di foto ne fa tante pure a me, lamentandosi del fatto che le faccio perdere l 'attimo giusto, muovendomi troppo velocemente.

Ma io che ne so di queste cose .. .mi fa strano vedere che lei mi punta addosso quella cosa così strana!

Quando me ne accorgo, mi sposto quasi subito.

Alcune le sono riuscite così bene che le ha pubblicate sul web ... mi conoscono anche nel mondo adesso!


Secondo voi potrei essere un buon cane-pastore?


Credo che sarei capace di farlo ... non so è una cosa che sento essere nel mio istinto.

Che il mio padre non fosse in realtà un cane-lupo, ma un cane-pastore?

Anche Piero, il nostro vicino, dice che potrei essere il frutto di quel tipo d' incrocio.


Non sono di razza pura, che importanza può avere sapere da che tipo di cani sono stata generata?

L' importante è che sono capace di trasmettere tanto affetto in chi mi circonda ... il resto conta relativamente!


Tipico degli umani ... complicarsi la vita facendosi tante domande!

Dovrebbero fare come me, che vivo la vita giorno per giorno cercando di sorridere sempre e sempre!


Adesso veniamo ai due episodi che mi hanno fatto capire di essere adatta a fare il cane-pastore.


Il primo.

Io e Chiara stavamo passeggiando ... c' è sempre lei, quando mi accade qualcosa di strano!

In uno dei prati, dove di solito scavo, c' erano una pecora col suo agnellino che mangiavano l' erba e oltre un piccolo boschetto si sentiva il rumoroso scampanellio del gregge.

Erano rimaste indietro, non andava mica bene ... mi sono messa a correre di traverso abbaiando.

Lei temeva che volessi attaccarle e cercava di richiamarmi.

Stavo dicendo loro di raggiungere le loro compagne.

Mi sono incaponita e dopo essere corsa a destra ed a sinistra, facendo un gran casino, hanno iniziato a muoversi e sono scomparse dentro la boscaglia.

Dopo abbiamo potuto proseguire la nostra passeggiata.

Ero così contenta, perché quelle pecore mi avevano ascoltata e sentivo di aver fatto un buon lavoro!


In un' altra occasione invece, sono riuscita a farmi obbedire da tutti gli asinelli.

Erano tutti più grossi di me e saranno stati circa una decina.

La prime volte che li vedevo mi mettevano pure paura ed ero molto titubante ad uscire.

Il gregge si stava spostando e loro si erano attardati.

Utilizzando la stessa tecnica usata con le pecore, ho ordinato loro di sbrigarsi e hanno eseguito i miei ordini.

Chiara però non si è allarmata ... aveva capito quello che stavo combinando!


Per ben due volte ho provato la sensazione di essere stata utile ... che bello!


Ma non potrei mai abbandonare la mia famiglia ... quando riesco a farli sorridere, sono utile anche a loro.


Tuttavia, quando chiudo gli occhi la sera, posso essere un buon cane-pastore nei miei sogni


Mi è venuta voglia di correre ... ariciao!


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Capitolo 10
*** I miei nemici ***


Buona lettura!

Sanae78


Shila”

di Sanae78


Capitolo 10


I miei nemici


Sono tornati di nuovo ... che noia!

Andateveneee via, vi sembra questa l' ora di venire a disturbare ... non sono neanche le sette del mattino!


Scusate ... non mi riferivo a voi che siete sempre benvenuti!


Ma a quel gruppetto di cani che da qualche giorno vengono davanti alla mia cuccia ad abbaiare, facendo un gran fracasso che disturba tutto il vicinato.

Così si scoprì che l' utilità della recinzione c' era davvero ... sono in pieno calore temo!


E pensare che hanno passato dei mesi a spaventarmi ed ora hanno avuto la faccia tosta di venire a corteggiarmi ... non esiste, nessuno di loro sarà mai autorizzato a fare chissà cosa con me!


Datemi un secondo che me ne libero, altrimenti va a finire che mi agito e non riesco a parlarvi tranquillamente.


Filateeee!


Come sono cocciuti.. .non c' è verso che mi ascoltino e non mi lasciano in pace!


Arriva Renato, il mio salvatore e i quattro se ne vanno a zampe levate.


Che sollievo ... a questo punto spero che il calore mi passi il prima possibile, non li sopporto più!


Sono i cani della fattoria vicina: due grandi maremmani, altri due cani grossi di razza indefinita ed un piccolo meticcio.


Quello che in assoluto fatico a sopportare più di tutti è il piccoletto. Ha il pelo bianco, chiazzato di macchie nere e le orecchiette scure.

Ci credereste ... è lui che comanda gli altri cani che lo seguono con molto reverenza.


Ce ne siamo accorti un giorno, mentre io e Chiara eravamo a passeggio, ad un certo punti su uno delle stradine tra i prati è apparsa l' allegra comitiva.

Era tutti in fila, come se fossero una scolaresca ed in testa c' era lui.


Alla vista di quella scena a Chiara è scappata una risata. Meno male che non si sono accorti della nostra presenza, altrimenti avrebbero iniziato a seguirci per cercare di farmi paura.

Anche lei si è accorta che hanno un comportamento un po' ostico nei miei confronti ed è sempre pronta a difendermi!


In altre occasioni si erano messi ad abbaiarmi contro ed io cercavo di fuggire.

Chiara ha dovuto fare la voce grossa riuscendo dopo parecchie urla ad allontanarmi.


Mamma che paura!


Mi è venuto anche una specie di blocco psicologico a causa di quei teppisti.

Sono molto socievole, ma anche timida e paurosa.

Se ci pensate bene, mi limito a cacciare gli insetti e le talpine e quando vado in giro sono i miei padroni che mi proteggono.

In teoria dovrei essere una sorta di cane da guardia, per carità per abbaiare abbaio ... ma mi blocco pure nei momenti meno aspettati!


Quanta pazienza che hanno dovuto usare Chiara e gli altri per convincermi a riprendere le passeggiate.

Mi facevano uscire, però io non ne volevo sapere né di seguirli e facevano avanti ed indietro per quel piccolo perimetro.


Per fortuna sono quasi riuscita a riprendermi da sta cosa.

Adesso i miei padroni s' incamminano e li seguo poco dopo.

Mi vergogno un po' a raccontarvelo, ma prima mi appostavo sull' orto del vicino e nonostante i loro continui richiami ed inviti ad andare con loro, rimanevo lì immobile e tornavo con la coda bassa in cuccia.

Temevo che quei cagnacci potessero vedermi ed all' inizio, per aiutarmi a sbloccare i miei padroncini attraversavano con me quel campo ed anche un boschetto pieno di spine .. .in quel modo, superata la visuale della loro tenuta, non mi potevano più vedere.

Superato quel limite mi sentivo più rilassata ed iniziavo a correre come al solito.


Qualche giorno fa mi sono bloccata di nuovo.


Il piccoletto si è avvicinato alla fontana, da queste parti la chiamano così, ma in realtà è una piccola piscinetta bassa in cui da un' apertura sgorga l' acqua di una fonte. Questi prati sono ricchissimi di acqua, è possibile trovarla, anche senza scavare a profondità elevate.


I suoi padroni stavano lavorando alla vigna, lui li ha raggiunti, pur continuando la sua cagnara per più di un' ora.


Me ne sono rientrata nella mia botte, almeno avevo fatto il giretto dopo pranzo.


Non è affatto gentile quel cane, è un gran prepotente e mi dice un sacco di cose poco carine che preferisco non ripetervi.


Riuscirò mai a superare sta cosa?


Renato mi sta chiamando ... buona giornata a tutti!


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Capitolo 11
*** Capì ***


Buona lettura!

Sanae78


Shila”

di Sanae78


Capitolo 11


Capì


Lo vedrò o non lo vedrò?

Giocheremo di nuovo insieme?

Manca poco alla seconda uscita pomeridiana, spero di aver fortuna.


Ciao a tutti ragazzi ... sono sempre io, Shila, vi ricordate ancora di me, quella simpatica cognolina che vi sta rendendovi partecipi della sua vita strampalata.


Ho paura di essermi innamorata e lui è anche molto più giovane di me. I nostri rispettivi padroni sono d' accordo. Il suo padrone ha perfino acconsentito a fargli fare dei cuccioli con me, non appena sarà pronto anche lui.

Ora che ha solo otto mesi, non vuole ... sarà per il mio prossimo calore!


Il suo nome è Capì, per intero il suo nome si pronuncia Capitano, ma tutti lo chiamano con quel soprannome. E' un bellissimo cane-lupo di otto mesi. La prima volta che l' ho incontrato era piccolo piccolo ed aveva solo due mesi, ma già ci stavamo simpatici.

Ora è molto più alto di me, sebbene io rimanga molto più veloce ed agile di lui.


Quando ci vediamo ci chiamiamo e ci salutiamo sempre.


Una sera siamo andati a passeggiare tutti insieme: io, Capì, Chiara ed i suoi due padroni. Abbiamo giocato lungo tutto il percorsa ed alla fine siamo giunti tutti e due col muso umidiccio, giocavamo pure con la bocca, e col fiatone.

E' stato bellissimo ... avevamo già giocato diverse volte insieme rincorrendoci per i prati vicini, ma questa cosa è stata il massimo.


La mia tecnica di convincimento ha funzionato.

Chiara mi aveva liberata ed io mi ero subito diretta verso il cancello che separa il giardino esterno da quello interno della cascina.

Capì era lì, ci leccavamo e ci davamo la zampa.

Per far capire a Chiara che doveva farmi giocare con lui, mi sono perfino accucciata davanti a quelle sbarre e non c' era verso di smuovermi.

Il padrone di Capì è stato molto comprensivo, ha aperto il cancello e così siamo andati tutti a passeggio.


Gli umani ci guardavano con tanta dolcezza e ridevano.

Che ci sarò mai stato da ridere, vi innamorate anche tra di voi o sbaglio?


Capì mi piace tanto, perché ha un gran bel carattere ed andiamo tanto d' accordo. E' anche un bellissimo cane, insieme dicono che siamo una bella coppietta.

Forse senza saperlo sto ripercorrendo le orme di mia madre. Ma di rimanere incinta non se ne parla, anche se lui ha già tentato di saltarmi addosso, ma i nostri rispettivi padroni, vigilano sempre impedendoci questo tipo di approccio.

E' solo questione di tempo, prima o poi lo faremo anche noi ... non vedo l' ora! Ed avremo tanti bei cuccioletti che avranno la sua forza e la mia agilità.


Chiara dice che noi due siamo come Romeo e Giulietta a parti invertite.

Capì sta spesso e volentieri su un balcone, che guarda proprio sui prati ed è tenuto in piedi da due grandi ed alti pilastri, quando Piero deve fare dei lavori alla casa o in giardino.


Forse ora ricordo il perché ... certo è per quello che è successo quel giorno, il giorno successivo alla nostra prima camminata insieme. Dovevano essere le cinque del pomeriggi.

Piero stava preparando del diserbante da mettere sui suoi alberi da frutto nel cortile interno e Capì era lì vicino a lui.

Chiara ha aperto la porta della cuccia ed io sono corsa immediatamente al cancello a chiamare Capì. Capì dall' altra parte piangeva, sperando anche lui che si ripetesse quello che era successo il giorno precedente.

Ma stavolta il cancello è rimasto chiuso, Piero doveva finire di fare dei lavori e sarebbero andati più tardi a passeggiare. Capì continuava a piangere, ha dovuto prenderlo per il guinzaglio, l' ha portato in casa e poco dopo lui è apparso a quel balcone.

Che tristezza!


Chiara mi ha detto: “Mi spiace Shila, ma adesso Capì non può venire con noi. Ci tocca andare da sole.”


Ero mogia è mi ero seduta di fronte al cancello con la speranza di commuovere Piero in quel modo, ma non è servito.


Allora sono andata sotto il balcone a salutare il mio amato ed ho sentito la mia padroncina definirci come Romeo e Giulietta.

Noi siamo Capì e Shila e siamo legati da un legame speciale che solo noi siamo in grado di comprendere.


A mezzogiorno sono stata fortunata, sono uscita a passeggio con Renato e poco dopo è arrivato Capì. E' stato così divertente correre insieme come dei matti scatenati.


Incrociate le dita per noi ... ci conto!


Continua...



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Capitolo 12
*** Riflessioni di una cagnolina ***


Ringrazio tutte le persone che stanno seguendo questa storia ed auguro a tutti ... buona lettura!

Sanae78


Shila”

di Sanae78


Capitolo 12


Riflessioni di una cagnolina


Che peccato ragazzi, questa è l' ultima volta che ci sentiamo ... almeno per il momento. Ma non è detto che a quella mente fantasiosa della mia padroncina venga voglia di dare un seguito alle mie vicende.

Prima però dovrò combinarne qualcuna delle mie, altrimenti di che vi potrà parlare.


Vi lascio con qualche mia riflessione .. .sono un essere vivente dotato di cervello e mi sento di darvi qualche consiglio.


Ricordatevi:


      1. Ogni animale ha un' anima ed un carattere che lo rendono speciale e diverso da qualunque altro essere.

      2. Gli animali vanno amati e curati. Se adottate un animale, ricordatevi che è un impegno e che dovrete prestargli cure ed attenzioni.

      3. Gli animali non vanno abbandonati, se non potete più occuparvene cercate di trovargli una sistemazione ... non abbandonateli.

      4. Gli animali parlano a modo loro ed a modo vostro anche voi essere umani potete capirli


Io sono fortunata.

Dove mi trovo, sono amata e curata.


Sono riuscita a farvi ridere e sorridere?


Credo di si, perché seppur genuini, diversi miei racconti potevano apparire parecchio strani, ma sono tutti veri.

Sono cose che mi sono accadute davvero ed in quei momenti sono riuscita a comunicare le mie emozioni ai miei padroni.

Parliamo linguaggi diversi, ma vi garantisco che ci capiamo comunque ed è una cosa bellissima.

A volte mi piacerebbe comprendere in pieno le loro parole e che loro capissero le mie, ma siamo stati creati così e va bene lo stesso.

Anche tra di loro gli esseri umani parlano migliaia di lingua differenti, ma se ce n' è bisogno riescono a comprendersi.

Magari attraverso questa storia riuscirete a guardare i vostri animali con occhi diversi e sarete pronti ad ascoltarli.

E' vero, spesso e volentieri vi facciamo arrabbiare, ma capiamo quando state male ed in quei momenti siamo capaci di farvi sorridere di nuovo e confortarvi.


Non dimenticatevi che anche noi vi vogliamo bene!


FINE


PS


Se volete vedere delle foto della Shila, le trovate qui...


http://sanae78.deviantart.com/



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