Continuavo a beccare i semi quando potevo spiccare il volo

di laura_19_m
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come sempre... ***
Capitolo 2: *** Musica... che dici? ***



Capitolo 1
*** Come sempre... ***


La campanella era appena suonata, e io sfrecciavo con la mia bici fluo attraverso le strade che conoscevo benissimo, un anno era passato e non vedevo l'ora di iniziarne un altro... l'anno della verità, l' anno in cui vuoi scoprire che sei e cosa vuoi, l'anno in cui devi fare una scelta importante e questa volta nessuno c'è che ti dice cosa devi fare, è una tua scelta è il tuo futuro. "Laterzamedia" si, tutto attaccato, parola inesistente nei vocabolari, ma nella mente dei ragazzi si, degli adolescenti, di me stessa... Luna! Io, Luna, capelli nerissimi, occhi azzurri, tagliati da una frangia con striature bionde, sono una ragazza strana, sì, perchè per me se è bianco deve diventare nero, se ho torto faccio in modo di aver ragione, non sono semplicissima da capire e nessuno tranne Laura ci è riuscito. Ci conosciamo da ormai 4 anni, io ero piccolissima e lei, avvicinandosi, pianissimo si sedette sulla mia stessa panchina e mi salutò con un sorriso ampissimo, mi guardò e sempre con quel sorriso di disse "ciao, io sono Laura e vorrei giocare con te, ma se mi dici che non posso io me ne andrò e non ti parlerò mai più" in quel momento scoppiammo a ridere, a undici anni sembravamo bambine delle elementari, così la guardai facendo lo stesso sorriso e le dissi di si, quel pomeriggio incontrai non un amico, ma un tesoro che nessuno poteva togliermi. Guardavo le case, noia, sempre le solite, sempre la stessa strada! Arrivata a scuola poggiai la bici sul muretto legandola con un lucchetto  e presa la borsa corsi verso il cancello, perchè era il primo giorno di scuola ed io ero in ritardo!  
- Hei Luna!
- Oi ciao Laura! 
- Puntuale come sempre! 
-Oh, ma che c'è mi sono scordata di mettere la sveglia!
- Entra in classe che stiamo aspettando solo te!
Entrai in classe salutando l'insegnante e i compagni, li riconoscevo tutti, i miei compagni uno ad uno, tutti. Con loro avevo già passato due anni, ma quest'anno sarebbe stato l'anno forse il più bello di tutti e due.  Guardai il volto della professoressa, era un bianco quasi cadaverico, che non aveva sfumature nè grigie, nè nere, solo bianco. Non avevo mai visto una professoressa così bianca, veramente non avevo mai visto una professoressa bianca cadaverica, questa cosa non mi quadrava era strana, e lei non era il tipo da stare male sul punto da diventare color cadavere. Comunque esitando andai a sedermi al mio banco, ancora c'erano i miei bellissimi disegni fatti con il pennarello indelebile, quando io e Laura disegnavamo i nomi dei nostri figli sul banco con cuori e mezzi cuori, ero sempre stata una persona con le idee abbastanza chiare, avevo prescritto tutto; il nome dei miei due figli, e da piccola avevo pensato anche al vestito da sposa, ma si sa che da piccoli non si sa mai se quei sogni diventeranno mai realtà. Laura entrò in classe i suoi capelli rossi e le lentiggini la facevano sembrare ancora più bella e tutto quello che volevo da lei era solo una splendida amicizia pensando sempre che non sarebbe mai finita. Si sedette vicino a me notando anche lei i disegni dell'anno prima, fece un sorrisetto e diete una gomitata per far capire che anche lei aveva condiviso lo stesso mio pensiero. Guardai i miei compagni ognuno dietro il banco dell'anno prima, con lo stesso compagno e le stesse scritte, sogni, gomitate.
- Iniziamo l'appello!
La professoressa iniziò l'appello e io con lei... lo conoscevo a memoria e con Laura lo cantavamo mentre la professoressa leggeva i vari nomi...
- Laura ma che ha la prof di inglese?
- Non lo so infatti l ho vista anche io un po' strana
Chiuse il registro e mi guardò ero sorpresa non l'aveva mai fatto... Avevo fatto qualcosa? Non penso era il primo giorno di scuola pur volendo non potevo. Laura se ne era accorta la guardai, stupita, ma non trovai risposte nel suo sguardo guardai anche tutti gli altri e i loro sguardi non mi dicevano niente lo stesso. Cosa voleva la professoressa di inglese, la più acida di tutte rinomata per la sua acidità in tutta la scuola? "Speriamo bene" dissi tra me facendo un sospiro di sollievo...
"DRIIIIN" 
La campanella della ricreazione mi fece balzare dalla sedia tanto che caddi come una stupida per terra feci finta di niente anche se alla fine gli altri se ne erano accorti... Durante la  ricreazione io e Laura ci avvicinavamo sempre al nostro gruppo perchè si sa che in una classe ci sono dei gruppi, nella nostra c'erano tre gruppi; 
1. Il gruppo dei "normali" composto da me, Laura, Francesco, Lorenza, Claudia, Angelo
Francesco era soprannominato "il rapper", perchè oltre ad amare la musica rap aveva scritto un compito in classe tutto in rima e avendo preso naturalmente un bel 4 perchè la "professoressa non l' aveva chiesto" era rimasto il nostro rapper comunque. Aveva grandi occhi neri abbinati ai capelli i quali avevano striature bionde sulle punte. La sua particolarità? I cappellini di ogni colore! 
Lorenza soprannominata "Lory" era l' amica d'infanzia mia e di Laura avevamo fatto l'asilo insieme e ci eravamo poi perse alle elementari, quando poi alle medie ci siamo accorte di essere nella stessa scuola e addirittura nella stessa classe non ci eravamo più perse di vista. Occhi grigi e sguardo ammiccante, peccato per gli occhiali a fondo di bottiglia e l'apparecchio ai denti, a parte l'apparenza Lory era una festaiola strambissima, infatti pur essendo una vera e propria secchiona, non stava tutto il giorno a studiare, perciò per noi era diventata una "finta secchiona"...
Claudia era soprannominata "love" era la migliore amica di Lory ed era perdutamente innamorata del rapper da più di due anni e questo spiega il soprannome! Capelli biondi occhi da cerbiatto timidissima era la nostra spalla nei momenti di difficoltà...
Angelo era una persona un po' sulle sue, ma simpatico e allegro, quando voleva sapeva tenere banco sempre ad ogni occasione! Era biondo con gli occhi verdi un bel tipo il quale però non se la tirava molto.
2.Il secondo gruppo era dove c'erano i club della matematica e della logica era composto da tre persone tutte uguali soprannominate il trio, Brenda, Lara e Mirca... è inutile specificare il loro aspetto fisico, li conosciamo i secchioni... no? In ogni classe ce n'è uno! 
3 nel terzo gruppo c'erano "gli intoccabili"... Serena, Alessandro, Elena e Giovanni... già il nome dice tutto gli "intoccabili" erano i VIP della classe nonchè della scuola... Serena era la tipica ragazza che viene supertruccata e con i tacchi a scuola bionda ossigenata, occhi verdi ed era la fidanzata di Alessandro, playboy per eccellenza il classico ragazzo che si crede bello e lo fa credere.
Elena, capelli rosso fuoco, occhi azzuri era quella ragazza vestita sempre di nero con borchie e tatuaggi... era la fidanzata di Giovanni, ma se la faceva un po' con tutti! Lui era il tipico ragazzo che usava e gettava... Se ancora non aveva gettato Elena era perchè Elena aveva gli stessi suoi principi, quindi erano fidanzati per gli altri, ma alla fine potevano fare ciò che volevano quando non stavano insieme.
La ricreazione quindi era formata da questi tre gruppi e ogni gruppo aveva il suo " posto d'onore" il primo gruppo vicino al termosifone; 
il secondo non si proprio spostava dal banco;
il terzo vicino alla finestra, all'angolo.
perciò io andai al mio "posto" e iniziai a salutare gli altri
- Ehi! il mio rapper come sta!
- Oi ciao Lunetta! tutto ok!
Tra il Rapper e me c'era quasi una sorta di telepatia, riuscivamo a capirci anche con un solo sguardo... Era per me un grande amico e non l' avrei scambiato con nessuno, mai! Mi aveva aiutato nei momenti difficili e non potevo abbandonare la sua amicizia senza un motivo! I suoi occhi neri brillavano come se fossero stati azzurri, lo abbracciai forte forte quasi a strozzarlo e lui fece lo stesso con me, non importava niente a nessuno dei due se gli altri potevano giudicare male la nostra amicizia, era il mio migliore amico e volevo dimostrargli il mio bene in tutte le forme! 
- Ma brava Luna ormai non saluti più nessuno al di fuori di Rapper! 
- Ciao Lory! Come stai! 
Oltre a lei salutai anche Love e Angelo eravamo un bel gruppo abbastanza unito e non ci nascondevamo niente di tutto quello che succedeva! L'unico un po' più strano era Angelo, infatti compariva poco nelle nostre uscite, non parlava quasi mai, eccetto quando eravamo alle feste e lui si scatenava come un pazzo. Devo dire che a volte mi sono un po' preoccupata per lui, insomma tutti noi riuscivamo a interagire con gli altri, mentre lui non riusciva a dirci neanche una parola, "CIAO" era troppo! Parlammo di tutto in quei 15 minuti prima che suonasse la campanella della ricreazione eravamo davvero entusiasti che ci fossimo ritrovati dopo una vacanza forse durata troppo! 

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Capitolo 2
*** Musica... che dici? ***


- Raga, che dite se domani sera usciamo? 
- Per me non ci sono problemi Love.... qualcuno non può? 
-  Luna, noi non possiamo!
- E dai! Senza i ragazzi che uscita è? 
In effetti la nostra Lory aveva ragione, un uscita senza ragazzi rimane una semplice uscita e in una semplice uscita non ci si diverte a meno che non si faccia una grande festa con tante persone, così decidemmo di non uscire più, ci saremmo organizzati meglio quando eravamo tutti, così, per inaugurare il nuovo anno! Comunque presi la bici, salutai Laura e pedalai verso casa salutando le vecchie case che avevo visto cinque ore prima! 
- Ciao mamma! 
- Ehi! Ben tornata! 
-  Allora, ricordi tuo fratello? 
-  Certo, quello che odio! 
-  Si, proprio quello... cioè… ma che dici! Comunque tornerà dall’ America per domani, questa mattina ci ha detto che era in viaggio!
Entrai in camera, sconvolta, l’idea di rincontrare Samuele non mi emozionava molto... mi ricordo che da piccola mi faceva un sacco di dispetti, una volta mi prese la mia bambola preferita, una di quelle con i capelli rosa che profumano di rosa, viola, lavanda,  me la prese e me la buttò nel gabinetto! Anche se era ancora “intatta” le aveva rotto il braccio e da quel giorno aveva fatto la parte della “caduta in guerra” in parole povere, non mi andava di riaverlo a casa, per dividere di nuovo un bagno, una camera, una casa, o, no, no io non ci stavo! Dopo quello che mi aveva fatto, ansi che non mi aveva fatto non volevo rivederlo, non potevo! Perchè era tornato!si la porta a chiave? Presi l' i pod, mi distesi sul letto, chiusi la porta a chiave e facendo scorrere il dito sul display e quella che cliccavo ascoltavo. "Eminem Not Afraid" ascoltai bene le parole cercai di capire perchè era uscita quella canzone tra tante. Spensi l' i pod e uscii di casa ignorando mmma che mi diceva di andare a mangiare. Presa la bici sfrecciai sui marciapiedi cercando di non investire le persone che ci camminavano sopra, pedalai più forte, sempre di più cercando di non stancarmi mai. Pensavo, guardavo la strada, i passanti tutti cupi, mai troppo sereni, una ragazza trascinava il fratello fuori da un negozio dsi giocattoli, mentre lui non si staccava dalle gambe della commessa! Mi venneda ridere a quella vista pensavo a me e a Samuele quando eravamo piccoli, anche lui mi trascinava fuori dal negozio di giocattoli in quel modo... Ma perchè mi ci portava se poi 1 non mi comprava niente e 2 mi doveva sempre forzare per portarmi via! Ad un tratto mi passò accanto Angelo, lo guardai, ma lui non mi guardò, anzi, mi guardò con molta freddezza, non l'avevo mai visto così! Lo chiamai, non si girò proseguì per la sua strada senza rispondermi, cosa era successo? Potevo aiutarlo? Scesi dalla bici e decisi di portarla in mano... Presi il cellulare e chiamai Francesco...
- Frà, ma che ha Angelo? 
- Ciao anche a te! Non lo so... perchè? 
- L'ho incontrato per strada, stavo in bici, ma non mi ha salutato!
- forse non ti ha vista!
- Non credo proprio! Ha qualcosa che non va già da un po'! 
- Non ne ho idea... 
Chiusi la telefonata con Francesco e non mi accorsi di essere arrivata a destinazione!
Suonai il campanello, mi fecero entrare. Ogni volta che entravo nella casa della nonna sentivo sempre un odore di rosa appena colta e gelsomino, era una casa particolare ed era particolare proprio perchè lì abitava proprio la mia nonna! Posai la bici sul muretto e corsi ad abbracciare la nonna che mi aspettava a braccia aperte! Il suo abbraccio mi invase di un calore tenero, quasi gradevole, mi dava sicurezza il suo abbraccio, un sensazione fantastica tutta insieme, la nonna era la mia droga!

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