They don't know about us. di NeedHoransHug_1DMyLife (/viewuser.php?uid=513423)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
“Piacere
di conoscerti, sono Harry
Styles.”
Harry era
teso. Una persona bellissima gli stava davanti, e gli stava stringendo la
mano.
Gli occhi
blu lo guardavano, mentre un sorriso si formava sul suo volto.
Harry sentiva
il suo cuore man mano diventando sempre più veloce, i
battiti erano accelerati,
il sudore stava per scendere dalla sua faccia.
Uno sguardo.
Era bastato un solo sguardo per innamorarsene. E ora era lì,
davanti a lui. Quella
creatura perfetta.
Non aveva
mai provato una sensazione del genere. Le aveva sentite tante volte, le
farfalle nello stomaco. Ma ora sembrava che volessero uscire e
circondare
quella visione che Harold si trovava davanti.
Sapeva che
sarebbe stato difficile far ricambiare il suo amore. Lo sapeva
benissimo. Ma ci
voleva provare, non gliene importava di ciò che pensava la
gente. Sapeva, nel
suo piccolo cuore, che ce l’avrebbe fatta, un giorno.
“Piacere.” rispose. “Louis Tomlinson”
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ANGOLO
AUTRICE
Ok, il
prologo non è il massimo. Ma il bello deve ancora arrivare.
Non sono LS, ma mi
ispirava scrivere un racconto su Larry. Sarà
un’impresa, dato che penso che
entrambi siano etero. Ma ci provo.
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Capitolo 2 *** Capitolo 1 ***
-Louis?
-Mh?
-Secondo te, quando si muore, cosa succede?
-Perché me lo chiedi?
-Non so.
-Louis?
-Dimmi
-Se io muoio, tu che fai?
Abbassò lo sguardo su quegli occhi verdi magnetici che lo
fissavano.
-Ti seguirei, piccolo.
-NO! Io non voglio che tu muoia.
Louis sorrise, sfiorando con la mano i ricci di Harry.
-Perché?
-Lo sai, idiota.
-Voglio sentirlo.
-Perché ti amo.
Louis sentì lo stomaco in subbuglio.
-Dillo di nuovo...
-Ti amo, Louis. Ti amo e ti amerò.
-Per sempre.
-Per sempre.
Il modo in cui pronunciava quelle parole, il modo in cui uscivano da
quelle labbra, quelle labbra che non voleva far altro che baciare,
tutto il giorno, lo facevano impazzire.
Erano sdraiati per terra nel salotto, il caminetto acceso che faceva
luce, fuori il cielo cupo. Guardavano il soffitto, le mani intrecciate
e il sorriso sulle labbra. Adoravano passare così i minuti
che li
separavano dall'arrivo di Eleanor. Sembravano non finire mai.
La stanza era già addobbata per il Natale, l'albero pieno di
palline colorate, le lucine colorate intorno ad esso che lampeggiavano,
le calze sul caminetto, il divano col telo natalizio, alcuni regali
già sotto l'abete, i disegni alle finetre fatti con gli
spray bianchi.
-Quando potremo uscire allo scoperto?
-Non so, Hazz.
Harry sospirò, avvicinandosi al suo amato.
-Grazie alla Modest - sospirò, con un risolino, lo sguardo
fisso un po' più sotto del collo di Louis.
Louis si avvicinò e le sue labbra schioccarono un bacio
sulla fronte di Harry non appena Eleanor entrò in camera.
-Ciao ragazzi... - fece un po' malinconica. Soffriva per loro. Lei
voleva bene a entrambi.
-Ciao El, prenditelo pure, ma non trattarmelo male! - fece Harry
sorridendo, ma con un groppo in gola.
-Ciao Hazz... - fece Louis, alzandosi.
-Ciao Tommo... - rispose. -Aspetta... - fece poi, prendendolo per un
braccio e facendo peso per alzarsi. -Posso?
Louis annuì e chiuse gli occhi, aspettando le labbra di
Harry sulle sue, le sue braccia sulle sue spalle.
Harry andò a chiudere le finestre per evitare i paparazzi e
si avvicinò a Louis. Prima di agire, guardò
Eleanor, con uno sguardo di scusa. Lei annuì, poi
uscì.
-Vi lascio soli. Quando avete fatto, Louis, esci, ok?
Lui annuì, poi richiuse gli occhi.
Appena le carnose labbra del ragazzo toccarono le sue, una fusione si
innescò in lui. Lo amava, lo amava tantissimo.
Si lasciò trasportare da quel bacio che durò
forse troppo, ma non potette fare a meno che rimanere in quel mondo
incantato, lontano dalla triste realtà che circondava lui e
Harry.
Louis abbracciò Harry, facendolo sbilanciare. I due
cadderò sul divano, continuando a baciarsi appassionatamente
e ridendo l'uno sulle labbra dell'altro.
Harry aprì leggermente le labbra, facendo passare la lingua
dell'altro.
Dopo qualche secondo, Louis si staccò e posò lo
sguardo sull'orologio.
-Devo andare, piccolo. Ti prometto che quando torno ti faccio una
sorpresa. Ok?
-Ok... - disse Harry un po' sconsolato.
Louis si alzò e accarezzò la faccia di Harry.
Era perfetta, i lineamenti ben scolpiti, gli occhi elettrici, le labbra
carnose, il naso perfettamente simmetrico, i ricci scuri ricadenti
sugli occhi.
Harry sorrise, poi guardò l'anulare sinistro di Louis.
-Togliti l'anello...
Louis all'inizio non capì, poi su guardò le mani
e si ricordò della fede. La tolse e la diede ad Harry.
-Proprio un bel viaggio in Australia, eh?
Harry sorrise, guardando la sua fede. Quella dove c'era scritto
dentro I will
always love you. Louis. . Quella che aveva faticato per
averla.
Detto questo, fece l'occhiolino ad Harry e uscì.
Quandò sentì il portone di casa chiudersi, Harry
scoppiò in lacrime. Pianse, pianse tantissimo.
Ricordò la prima volta che incontrò Louis, il
cuore a mille. E rise, rise tantissimo.
Ricordò tutti i tweet che facevano intuire che ci fosse
qualcosa, ma che nessuno voleva capire.
Ricordò tutte quelle Larry Shippers che gli chiedevano
perché le avevano unfollowate, e lui non ne sapeva niente.
Ricordò le immagini, quelle immagini che tutti pensavano che
fossero fotomontaggi, persino quelle persone che credevano nel loro
amore, ma che erano foto vere.
Ricordò tutti i racconti che aveva letto.
Ricordò il patto, la firma, quel contratto che avrebbe
impedito loro di stare insieme, di farlo vedere al mondo.
E poi, ricordò quella sera, quella sera in cui diede il suo
cuore al suo amato, in quella chiesa a Sydney. Quel matrimonio di cui
nessuno sapeva nulla.
Ripensò a quella canzone, They Don't Know About Us.
Quella canzone che era apposta per loro due. La loro canzone.
Ripensò a quanto avessero faticato per metterci quei
messaggi subliminali. Se l'ascoltavi alla rovescia, sentivi frasi come Thank you Modest for killing us
e, durante l'assolo di Louis, Harry's
falling in love, oh, he is falling in love.
Si chiuse a uovo sul divano, le gambe sotto il mento, lasciando che le
lacrime bagnassero i pantaloni.
Erano rinchiusi in una gabbia, una gabbia chiamata società.
Come era possibile? Come potevano due ragazzi soffrire così
tanto? Perché era così difficile, per loro,
l'amore?
SPAZIO
AUTRICE
Hi pipol! Scusate se non ho ancora messo il capitolo 1, ma la scuola me
lo ha impedito. Be', anche perché non avevo idee. Ho
approfittato di questo momento perché sono malata,
perciò...
Ho riscritto il capitolo almeno 10 volte (e questo vuole dire che vi
voglio bene u.u) quindi meglio per voi che vi piaccia SE :) NO :)
PEGGIO :) PER :) VOI :) PERCHE' :) SO :) DOVE :) VIVETE :)
Ah e comunque sono diventata una Larry shipper, per la cronaca.
Però non odio le Elounor shippers. Ognuno la pensa come
vuole, no?
-Natalia |
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