They don't know about us.

di NeedHoransHug_1DMyLife
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


“Piacere di conoscerti, sono Harry Styles.”

Harry era teso. Una persona bellissima gli stava davanti, e gli stava stringendo la mano.

Gli occhi blu lo guardavano, mentre un sorriso si formava sul suo volto.

Harry sentiva il suo cuore man mano diventando sempre più veloce, i battiti erano accelerati, il sudore stava per scendere dalla sua faccia.

Uno sguardo. Era bastato un solo sguardo per innamorarsene. E ora era lì, davanti a lui. Quella creatura perfetta.

Non aveva mai provato una sensazione del genere. Le aveva sentite tante volte, le farfalle nello stomaco. Ma ora sembrava che volessero uscire e circondare quella visione che Harold si trovava davanti.

Sapeva che sarebbe stato difficile far ricambiare il suo amore. Lo sapeva benissimo. Ma ci voleva provare, non gliene importava di ciò che pensava la gente. Sapeva, nel suo piccolo cuore, che ce l’avrebbe fatta, un giorno.

 

 

“Piacere.” rispose. “Louis Tomlinson”

 

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ANGOLO AUTRICE

 

Ok, il prologo non è il massimo. Ma il bello deve ancora arrivare. Non sono LS, ma mi ispirava scrivere un racconto su Larry. Sarà un’impresa, dato che penso che entrambi siano etero. Ma ci provo.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


-Louis?
-Mh?
-Secondo te, quando si muore, cosa succede?
-Perché me lo chiedi?
-Non so.
-Louis?
-Dimmi
-Se io muoio, tu che fai?
Abbassò lo sguardo su quegli occhi verdi magnetici che lo fissavano.
-Ti seguirei, piccolo.
-NO! Io non voglio che tu muoia.
Louis sorrise, sfiorando con la mano i ricci di Harry.
-Perché?
-Lo sai, idiota.
-Voglio sentirlo.
-Perché ti amo.
Louis sentì lo stomaco in subbuglio.
-Dillo di nuovo...
-Ti amo, Louis. Ti amo e ti amerò.
-Per sempre.
-Per sempre.
Il modo in cui pronunciava quelle parole, il modo in cui uscivano da quelle labbra, quelle labbra che non voleva far altro che baciare, tutto il giorno, lo facevano impazzire.
Erano sdraiati per terra nel salotto, il caminetto acceso che faceva luce, fuori il cielo cupo. Guardavano il soffitto, le mani intrecciate e il sorriso sulle labbra. Adoravano passare così i minuti che li separavano dall'arrivo di Eleanor. Sembravano non finire mai.
La stanza era già addobbata per il Natale, l'albero pieno di palline colorate, le lucine colorate intorno ad esso che lampeggiavano, le calze sul caminetto, il divano col telo natalizio, alcuni regali già sotto l'abete, i disegni alle finetre fatti con gli spray bianchi.
-Quando potremo uscire allo scoperto?
-Non so, Hazz.
Harry sospirò, avvicinandosi al suo amato.
-Grazie alla Modest - sospirò, con un risolino, lo sguardo fisso un po' più sotto del collo di Louis.
Louis si avvicinò e le sue labbra schioccarono un bacio sulla fronte di Harry non appena Eleanor entrò in camera.
-Ciao ragazzi... - fece un po' malinconica. Soffriva per loro. Lei voleva bene a entrambi.
-Ciao El, prenditelo pure, ma non trattarmelo male! - fece Harry sorridendo, ma con un groppo in gola.
-Ciao Hazz... - fece Louis, alzandosi.
-Ciao Tommo... - rispose. -Aspetta... - fece poi, prendendolo per un braccio e facendo peso per alzarsi. -Posso?
Louis annuì e chiuse gli occhi, aspettando le labbra di Harry sulle sue, le sue braccia sulle sue spalle.
Harry andò a chiudere le finestre per evitare i paparazzi e si avvicinò a Louis. Prima di agire, guardò Eleanor, con uno sguardo di scusa. Lei annuì, poi uscì.
-Vi lascio soli. Quando avete fatto, Louis, esci, ok?
Lui annuì, poi richiuse gli occhi.
Appena le carnose labbra del ragazzo toccarono le sue, una fusione si innescò in lui. Lo amava, lo amava tantissimo.
Si lasciò trasportare da quel bacio che durò forse troppo, ma non potette fare a meno che rimanere in quel mondo incantato, lontano dalla triste realtà che circondava lui e Harry.
Louis abbracciò Harry, facendolo sbilanciare. I due cadderò sul divano, continuando a baciarsi appassionatamente e ridendo l'uno sulle labbra dell'altro.
Harry aprì leggermente le labbra, facendo passare la lingua dell'altro.
Dopo qualche secondo, Louis si staccò e posò lo sguardo sull'orologio.
-Devo andare, piccolo. Ti prometto che quando torno ti faccio una sorpresa. Ok?
-Ok... - disse Harry un po' sconsolato.
Louis si alzò e accarezzò la faccia di Harry.
Era perfetta, i lineamenti ben scolpiti, gli occhi elettrici, le labbra carnose, il naso perfettamente simmetrico, i ricci scuri ricadenti sugli occhi.
Harry sorrise, poi guardò l'anulare sinistro di Louis.
-Togliti l'anello...
Louis all'inizio non capì, poi su guardò le mani e si ricordò della fede. La tolse e la diede ad Harry.
-Proprio un bel viaggio in Australia, eh?
Harry sorrise, guardando la sua fede. Quella dove c'era scritto dentro I will always love you. Louis. . Quella che aveva faticato per averla.
Detto questo, fece l'occhiolino ad Harry e uscì.
Quandò sentì il portone di casa chiudersi, Harry scoppiò in lacrime. Pianse, pianse tantissimo. Ricordò la prima volta che incontrò Louis, il cuore a mille. E rise, rise tantissimo.
Ricordò tutti i tweet che facevano intuire che ci fosse qualcosa, ma che nessuno voleva capire.
Ricordò tutte quelle Larry Shippers che gli chiedevano perché le avevano unfollowate, e lui non ne sapeva niente.
Ricordò le immagini, quelle immagini che tutti pensavano che fossero fotomontaggi, persino quelle persone che credevano nel loro amore, ma che erano foto vere.
Ricordò tutti i racconti che aveva letto.
Ricordò il patto, la firma, quel contratto che avrebbe impedito loro di stare insieme, di farlo vedere al mondo.
E poi, ricordò quella sera, quella sera in cui diede il suo cuore al suo amato, in quella chiesa a Sydney. Quel matrimonio di cui nessuno sapeva nulla.
Ripensò a quella canzone, They Don't Know About Us. Quella canzone che era apposta per loro due. La loro canzone. Ripensò a quanto avessero faticato per metterci quei messaggi subliminali. Se l'ascoltavi alla rovescia, sentivi frasi come Thank you Modest for killing us e, durante l'assolo di Louis, Harry's falling in love, oh, he is falling in love.
Si chiuse a uovo sul divano, le gambe sotto il mento, lasciando che le lacrime bagnassero i pantaloni.
Erano rinchiusi in una gabbia, una gabbia chiamata società.
Come era possibile? Come potevano due ragazzi soffrire così tanto? Perché era così difficile, per loro, l'amore?



SPAZIO AUTRICE

Hi pipol! Scusate se non ho ancora messo il capitolo 1, ma la scuola me lo ha impedito. Be', anche perché non avevo idee. Ho approfittato di questo momento perché sono malata, perciò...
Ho riscritto il capitolo almeno 10 volte (e questo vuole dire che vi voglio bene u.u) quindi meglio per voi che vi piaccia SE :) NO :) PEGGIO :) PER :) VOI :) PERCHE' :) SO :) DOVE :) VIVETE :)
Ah e comunque sono diventata una Larry shipper, per la cronaca. Però non odio le Elounor shippers. Ognuno la pensa come vuole, no?

-Natalia

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