Save me di marty kaulitz (/viewuser.php?uid=39175)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prefazione ***
Capitolo 2: *** Nuovi occhi ***
Capitolo 3: *** Lui ***
Capitolo 4: *** verità ***
Capitolo 5: *** Tom ***
Capitolo 6: *** L'angelo ***
Capitolo 7: *** Gelosia ***
Capitolo 8: *** Arrivederci ***
Capitolo 9: *** Dolce attesa ***
Capitolo 10: *** Maturità ***
Capitolo 11: *** Benvenuto Kyeran ***
Capitolo 12: *** Il tempo dei sogni ***
Capitolo 1 *** Prefazione ***
Save-me
“Vieni
a salvarmi, solo tu puoi liberarmi… Vieni e
salvami…. Salvami…. Salvami….”
_Rette mich . Tokio Hotel_
Prefazione
Finalmente…. Non vedevo l’ora! In quel giorno, che
all’apparenza non aveva nulla di speciale, qualcuno, una
persona tornava, dopo un lungo periodo di lontananza. Avevo aspettato
due mesi, due lunghissimi mesi, prima di rivederla… prima di
riabbracciare la mia dolcissima Marty!
Era partita a inizio giugno, e sarebbe tornata a minuti. Mi batteva il
cuore, tamburellavo impaziente le dita, mentre l’emozione
cresceva prepotente dentro di me. Era stata ospitata da una famiglia di
Lipsia, i Kaulitz…
Non mi aveva mai chiamato, fremevo, stavo impazzendo, tanta era la
gioia e l’agitazione…. Come mi si sarebbe
presentata? Come sarebbe tronata?
Raggiante e solare, luminosa come il Sole… Ne ero sicura!
…………………………………….
No…
Dopo quella maledetta estate… nulla fu più come
prima… nulla, per sempre!
La mia dolce Martina, colei che consideravo la mia sorellina, colei a
cui raccontavo tutto…. Era lì, in piedi,
disperata e piangente. Mi guardava, mentre le lacrime le rigavano il
volto, stanco e abbattuto.
Quell’amore l’aveva distrutta. Tra le mie braccia,
raccontava di qull’amore tanto agognato, tanto sognato, ormai
solo un ricordo.
_ Mi dispiace…… ma adesso andrà meglio
dai!............. Vedrai…. Passerà! Ti
aiuterò io, ti aiuterò io_ cercavo di consolarla,
ma come? Come potevo fare? Cosa le potevo dire? Tranquilla lo
dimenticherai? Tra poco non ti ricorderai nemmeno il suo nome? No, non
potevo… Con che coraggio la costringevo a lasciarsi tutto
alle spalle, nel giro di due ore? Era tornata dalle Germania
completamente a pezzi,travolta dai sensi di colpa per aver lasciato
l’amore della sua vita, mentre dormiva. Quella vacanza che
sarebbe dovuta essere stupenda, si era trasformata in sofferenza allo
stato puro.
_Mi odierà! Quando si risveglierà mi
odierà! Non mi troverà e… e mi
odierà! ……… Per tutto il
resto della sua vita! _ Disse, fissando qualcosa che solo lei vedeva:
il volto di Bill che si disperava.
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Note delle autrici:
Grazie a tutte di averci
seguito su secret! Spero tanto che leggerete anche questo continuo! *-*
Non ci resta che
salutarvi.. al prossimo capitolo! *-*
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Capitolo 2 *** Nuovi occhi ***
Capitolo
1
Nuovi occhi
_Signorina Totti*?_ Pregavo perché non fosse lei.
_ Maki?_ Sussurrò una voce.
_ Signorina Totti?_ Continuava la voce, con fare irritante.
_ Maaaakii!_ Un altro sussurro.
_SIGNORINA TOTTI! _
_Ahhhhhhhhhh! _ Urlai spaventata; l’orrenda voce della
professoressa Dreucci mi ridestò dal mio dolce sogno.
_Noto con piacere che è ancora tra noi! Ma.. Gradisce anche
teh e pasticcini?_ Chiese sarcastica, mostrando un falso sorrisetto. Mi
guardò con la coda nell’occhio, spostando
lentamente gli occhiali. Ma di che anno erano? Sembravano quelli che
mia nonna usava per le parole crociate. Beh.. Non c’era da
stupirsi! La Dreucci era nota in tutta la scuola come “la
strega”.
_Sì, perché no! _ Risposi maliziosa, abbozzando
un meraviglioso sorriso, a trentadue denti.
_ MARIA CHIARA! _ Rimproverò a bassa voce la mia compagna di
banco: la Marty.
_ Vuole anche andare in presidenza? _ chiese, cercando di imitare il
mio sorriso…. Non ci riuscì.
_ Nooo! Magari un’altra volta!_ Risposi, nuovamente,
mantenendo il sarcasmo.
_Uhn!!_ Continuò a bisbigliare la Marty, serissima come
sempre.
_Sì, d’accordo… Andiamo avanti!_
Sospirò voltandosi verso la lavagna. _ Ah.. Totti! Ti do un
consiglio cara…. STUDIA! Perché sai…
la maturità è alle porte e… scusa se
te lo dico, ma tu rischi davvero grosso!_ Terminò. Mostrando
il libro di matematica, la materia che odiavo particolarmente.
_ Maledetta… me l’ha fatta anche stavolta!_
Sussurrai indispettita. Ormai tutta la scuola era a conoscenza
dell’astio che c’era tra me e la Dreucci.
_Ohhhhh! Finalmente….! Tra due ore potremo dire addio per
alcune settimane a questi banchi lerci! _ Dissi, mentre mi sedevo sul
mio banco.
_Che tu sporchi!_ Mi corrsse la Marty, e così dicendo
addentò il suo panino.
_ Noh! Questo è un dettaglio!_ Scoppiò una risata
collettiva, che coinvolse tutti, tutti tranne la mia migliore amica.
Dopo quattro anni ancora non era cambiato nulla….
_ Marty! Ma sorridi dai! Hai 19 anni! Sei nel pieno della tua foritura!
19 anni… : Tutto sesso e rockn’ roll!_ Affermai
orgogliosa.
_E studio!_ Disse la Dreucci, rimbucando da chissà dove.
Quella donna mi perseguitava. Era il mio incubo, era sempre pronta a
punzecchiarmi, e se lo poteva permettere…. Maledetta
maturità!
_Ragazzeeeeeee! Grande notizia!_ Appena in tempo arrivò
Cristina: sarei presto saltata addosso a quella donna irritante.
_Oh! Grazie al cielo, appena in tempo!_ frecciatina alla Dreucci.
_Ho appena parlato con mia zia Virginia!_ Disse, mostrando il cellulare.
_ Ma chi? Quella che vive in Germania?_ Chiesi, voltandomi verso la
nuova arrivata, che nel frattempo si era seduta accanto a noi. Al solo
sentire la parola “Germania”, Martina
sobbalzò.
_Sì sì! E sentite che proposta mi ha fatto!_
Sorrise, sprizzando gioia da tutti i pori. _Allora….
Tenetevi forte! Mia zia ci ha invitato tutte e tre nel suo albergo di
lusso!_ Pronunciò queste ultime parole con un tono di voce
molto alto. In risposta all’euforia di Cristina, si
scatenò una serie di urletti di felicità.
_Sìììì! Oddio,
sìììììììììììì!_
Urlai, strepitante ed eccitata da quell’idea meravigliosa.
Noi tre, le pazze… insieme in Germania? Sarebbe stato
davvero pazzesco!
_ No! Assolutamente no!_ La gioia comune fu ben presto guastata dalla
risposta ferma e decisa della mia migliore amica. Era
irremovibile… e io sapevo il perché.
_Ma perché Marty? È un’ occasione!
L’albergo è a cinque stelle, lussuosissimo, la
città è bellissima, e poi…. Noi tre
pazze insieme! Ma ti rendi conto? È
super-mega-hiper-fantastico!- Disse Cristina, mentre gli occhi le
brillavano come stelle.
_Mi dispiace Cri, ma dovrete fare le pazze da sole!_ Affermò
la Marty, mentre decisa si alzava.
_Ma dai Marty! Cri ha ragione! E poi…._ Terminai,
guardandola fissa, cercando di comunicarle con lo sguardo quello che
stavo pensando.
_La Maki ha ragione! E poi… Amburgo è piena zeppa
di centri commerciali e negozi!_ Disse Cri, prendendo le mani della
Marty, continuando a fissarla.
Cristina era conosciuta come “la maniaca dello
shopping” …. Potete capire il perché!
…. Vi chiedete che soprannome avevo io? ….
Beh… in tutta la scuola ero nota come….
“la collezionista d’amore” …
Ancora oggi me ne vergogno!
_Hai detto…. Amburgo?_ Chiese la Marty, alzando un
sopracciglio.
_Sì, certo, è lì che mia zia ha
edificato l’hotel!_ Affermò Cristina, sorridendo.
_Mmmmm…. Non so…_ Chiuse gli occhi e si mise
abraccia conserte.
_Eddaaaaaaaiiiiiii!_ Sorridemmo io e Cristina, a trentadue denti,
abbracciandoci.
_Mmmmm…. Va bene…._ Sospirò, sconfitta
dalla nostra pazza voglia di divertimento estremo.
_Evvai, evvai!_ Gridammo, sempre abbracciate, intonando alcuni versi
Alpini.
La vacanza che ci aspettava, sarebbe stata qualcosa di speciale,
qualcosa che non avremmo mai dimenticato… per sempre.
Quel pomeriggio la Marty venne a “studiare” a casa
mia, e nella foga, ci capitò di parlare di
quell’invito. Non l’avessi mai fatto.
_Che bello! Non vedo l’ora di andare ad Amburgo! Magari
conosco anche qualche bel tedescone!_ Sorrisi, mentre la Martina
svogliata si girava.
_Uhn…. Te l’ho già detto…
NON VENGO! Non farmelo ripetere!_ Dissi acida.
_Ma… Avevi detto che venivi!_ Piagnucolai, mentre con
sguardo affranto la fissavo. Rimaneva fredda, impassibile, non le
facevo alcun effetto.
_ Naaah! L’ho detto solo per azzittirvi!_ Rispose sarcastica
e orgogliosa del suo piano ben riuscito.
_Basta! Marty, smettila! Reagisci, devi andare avanti!_ Ribattei,
alzandomi di scatto.
_Ma… ma perché mi dici questo? Io sto benissimo!_
Rispose, alzandosi anche lei. Continuava a fissarmi, seria, troppo
seria.
_ Ma ti sei vista? Hai declinato milioni di appuntamenti, sei
trasandata… Non vieni neanche più in disco
e… Quand’è l’ultima volta che
hai fatto l’amore con qualcuno? Nell’era glaciale?_
Dissi, fissandola.. Si stava irritando.
_Smettila! Piantala, tu non puoi capirmi! Sai quello che provo ma sei
come sempre cocciuta e ottusa come un asino! _ Sbottò.
L’avevo fatta veramente arrabbiare, di rado mi insultava.
Cercai di trattenermi. Dovevo aiutarla, consolarla… Dovevo
tirarla su…
_Marty… Lo sai che da quattro anni ceco di
aiutarti… Cerco di consolarti… Ma devi capire che
la vita va avanti…_ Sospirai, mantenendo un tono pacato e
dolce. La abbracciai, aveva gli occhi velati: era sull’orlo
di una crisi di pianto.
_Lo so… Ma… Oddio…. È
che… Maki, è così difficile, io.. non
ci riesco! È troppo forte, mi fa star male il solo ricordo!
Mi sembra ancora di sentire il suo corpo…._ Le lacrime
cominciarono a bagnarle il viso._ Mi manca Maki, mi manca
tanto… da morire!_ Appoggiò la testa sul mio
petto e cominciò a piangere disperata. Non smetteva
più.
Vederla soffrire mi faceva star male. Vederla piangere mi procurava un
dolore immenso . Ma il dolore più grande… era la
consapevolezza di non esserle di alcun aiuto.
_Waaaah! Guardateeeee!_ Disse Cristina, sbucando dalla tenda rosso
fuoco del camerino. Addosso aveva una graziosa mogliettina rosa, che le
calzava a pennello. Sembrava quasi che le fosse stata cucita addosso. _
Non mi sta d’incanto?_ Continuò, atteggiandosi e
dimenandosi davanti allo specchio.
_Oddio Cri! Stai benissimo! Sembri una modella!_ Commentai, afferrando
un lembo di quella mogliettina, che tanto mi piaceva.
_Ohoh! Grazie mille!_ Si vantò, mentre continuava ad
atteggiarsi.
_E’ vero, ti sta davvero bene Cri! Lo compri vero?_ Chiese la
Marty, sbucando da dietro a una fila di vestiti.
Quel pomeriggio eravamo uscite tutte e tre assieme, per fare un
po’ di compere. Il centro commerciale era un edificio chiuso,
mastodontico. I negozi erano tantissimi, e la merce in vendita di alta
moda. Da tempo, avevo in mente di acquistare un vestitino, un tubino
nero, corto e attillato, da mettere ad una serata speciale, magari al
party di Capodanno! Avevo messo da parte i soldi ricevuti come regali
di Natale, compleanno e Pasqua…. Un vero miracolo per una
scialacquatrice come me.
_Oggi lo devo assolutamente comprare!_ Affermai orgogliosa e piena di
speranza.
_Cosa?_ Chiese la Marty.
_Già cosa?_ Chiese nuovamente Cristina. Teneva in mano
faticosamente le buste: Erano veramente tante, e tutte rigorosamente
firmate!
_Il vestito!_ Dissi, puntando il dito verso uno dei negozi
più in voga e costosi del centro.
_Che vestito?_ Chiese la mia migliore amica, guardandomi storta.
_Quello di cui ti avevo parlato, il tubino super sexy…
ricordi?_ Dissi emozionata, mentre entravamo all’interno
della boutique.
_Ahhhh! Scommetto che lo metterai al party di capodanno!_ Cristina si
unì alla mia eccitazione.
_P-party?_ Chiese la Marty, ignara di tutto.
_Il party di Capodanno! Ma come… non lo sapevi?_ Le risposi
sorpresa: Davvero non le avevamo parlato della grandiosa festa?
Fortunatamente intervenne Cri, che le spiegò tutto per filo
e per segno.
_Mmmmm… Forse non c’era quando l’ho
detto a te!_ Rispose Cristina, portandosi un dito al mento, con fare
pensante.
_Allora? Daaai! Ma perché non so mai niente?_
Piagnucolò la Marty.
_Ti spiego… Allora…. L’albergo in cui
alloggeremo è uno dei più lussuosi della
città, quindi ospita molto spesso grandiosi party,
soprattutto durante le feste, come Natale e Capodanno! A queste feste
partecipano sempre ricconi, star… Insomma, quelli con la
puzza sotto al naso!_ Si fermò per riprendere fiato, tanta
era l’emozione, poi continuò._ Siccome io e mia
zia, siamo come sorelle…. E in quanto lei…
è la proprietaria dell’hotel
……_ Si fermò, lasciando la discussione
sul teatrale.
_Q-Quindi?_ Chiese titubante la Martina, deglutendo.
_QUINDI SI VA A STO’ PARTYYYYY!_ Rispondemmo in coro, urlammo
come due pazze, gioiose e felici: Non vedevamo veramente
l’ora.
_E io che centro scusa?_ Chiese la Marty, tremendamente a disagio.
_ Come che centri? Ovviamente parteciperai anche tu! Quindi dobbiamo
comprarci un vestito adatto!_ Le sorrisi, cercando di farle capire che
lui non ci sarebbe stato, che non l’avrebbe incontrato, e che
quella sarebbe stata una vacanza indimenticabile. Era il minimo che
potessi fare per lei.
_Ma, ma io mica vengo!_ Cercò di obiettare, di porre
resitenza. Era davvero complicato convincerla, era molto più
cocciuta e testarda di me.
_Sì che vieni, a costo di legarti e trascinarti!_ Affermai
seriamente, mentre con lo sguardo cercavo quell’abito.
_No, ho preso la mia decisione, basta parlarne!_ Ribattè
Martina, con sguardo basso.
_Piantala…. Sei così noiosa!_ Le risposi,
guardandola fissa. In qualche modo dovevo riuscire a
“salvarla”, dovevo riuscire a liberarla da quel
buio, da quel timore che viveva nel suo profondo. E se non ci fossi
riuscita con le buone… Avrei sicuramente provato con le
cattive.
Lei non rispondeva, evidentemente si era davvero resa conto che
qualcosa in lei non andava. Era come sfiorita, morta dentro. Ma da una
fine… c’è sempre un nuovo inizio. Le
bastava capirlo, le bastava cercare di andare avanti, di ripartire.
Basta guardare al passato, il futuro era alle porte, perché
buttarlo così? Perché rovinare questa giovinezza
che mai ritornerà? Lo sapevo, aveva paura, troppa paura. La
voglia di continuare a “vivere”, di sorridere,
c’era ancora; in un angolo nascosto del suo cuore, questa
voglia ardeva, esisteva. Ma il panico sfumava questo sentimento, e
tutto tornava al punto di partenza. Non potevo lasciare che la mia
migliore amica marcisse così.
_Dai ragazze…. Non litigate, vi prego!_ Pregò
Cristina, afferrandomi la mano. Lei non sospettava nulla,
l’idea che la Martina soffrisse, non la sfiorava neanche. Non
si rendeva conto che stava male, troppo male per andare avanti.
_Non lo so…._ Sospirò Martina.
_Sì._ Ribattei decisa.
_Ma…_ Cercò di giustificarsi.
_Sì…._ Ribattei. Non le diedi il tempo di farlo.
_A….._ Produsse solo un gemito.
_Sì!_ Continuai.
_.............. Va bene………._ Si
rassegnò, definitivamente. Ormai era completamente convinta,
finalmente c’ero riuscita.
Mi sentivo orgogliosa, ero talmente felice. Forse un lieve bagliore di
speranza si era acceso nel suo cuore buio. Da qui in poi, avremmo
lottato, io e lei… Insieme, per salvarla.
_Allora? Sei pronta?_ Chiesi sorridente, mentre sfogliavo
tranquillamente una rivista di moda. La musica era
“sparata” a tutto volume nella stanza. La camera
della Marty era in completo caos. Tutti i vestiti erano riversati a
destra e a manca. Lei era lì, in piedi, in mezzo a quel
disordine. Accanto alla sua sagoma, un’enorme bagaglio vuoto
aspettava di essere riempito. Era molto indecisa, le serviva il mio
aiuto anche per scegliere i vestiti?
_Mmmm…. Che dici? Slip o perizoma? E il tanga?_ Chiese
mostrandomi la biancheria.
_Tutti e tre!_ Alzai lo sguardo e lo riabbassai.
_Ok… Che dici, le porto le gonne?_ Chiese, mentre infilava
le mutande all’interno della valigia.
_Le mini vorresti dire! Ovvio che le devi portare!_ Affermai decisa.
_Ok!_ Sorrise, e infilò anche quelle.
_Evvai! Rimorchierò un casino!_ Risi orgogliosa.
_Rimorchieremo!_ Mi corresse. Quell’affermazione mi
lasciò perplessa: che quella voglia fosse tornata?
Avete presente quando qualcosa di grande e doloroso ti buca dentro?
Sapete cosa si prova, quando milioni di emozioni ti attanagliano fino a
farti svenire? ….. Sì, io l’ho provato.
Un’emozione così forte e potente che ti annebbia.
Al solo vedere quella scritta, quella parola….
“Deutschland” …. La Germania. Finalmente
ero tornata. La patria di quell’amore che mi aveva fatto
morire.
Avevamo appena passato il confine. Il pullman correva veloce, lungo le
numerose strade. Filoni di alberi costeggiavano la via, la neve
ricopriva ogni cosa. Faceva freddo, l’aria era gelida: si
rabbrividiva. Io e la Maki eravamo sedute una accanto
all’altra. Lei era davvero tranquilla: Ascoltava la musica e
leggeva una rivista. Intanto… teneramente mi stringeva la
mano… Sapeva del calvario che stavo affrontando. Mi parlava,
cercava di comunicare silenziosamente con me. Un solo ed unico
pensiero: Non lo rincontrerai.
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* Totti: Allora, specifico che il cognome non centra un cavolo con il
calciatore. Questa storia è nata da un mio sogno e in quanto
tale, le protagonistre dovremmo essere io e la mia migliore amica.. I
cognomi perciò sono reali ( lei fa veramente di
cognome Totti ), come le descrizioni e i nomi. Il resto ( ambiente e
personaggi secondari) sono solo frutto della nostra immaginazione.
Grazie a tutti per le recensioniiiiiiiii *-*
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Capitolo 3 *** Lui ***
Capitolo 2
Lui
Era sera, le tenebre erano calate silenziosamente da circa tre ore,
ricoprendo il tutto.
Solo la flebile luce dei lampioni, rendeva possibile la visione della
strada. La neve cadeva come lacrime…. Era bianca,
candida… Ci avvolgeva, ci accarezzava delicatamente la
pelle. Tutto intorno il bianco e il buio. Scaricavamo i bagagli
silenziosamente. Il viaggio ci aveva distrutto, avevamo bisogno di
riposo, di un letto morbido e di calore. La Marty era stanchissima,
consumata dalla fatica e da quel calvario di emozioni, che
l’avevano accompagnata nell’arco della giornata.
Davanti a noi, l’enorme palazzo si erigeva luminoso,
bellissimo… Un vero e proprio paradiso. Era lussuosissimo,
raffinato ed elegante.
L’intonaco era bianco e in stile rococò. Le
finestre erano coperte da tende rosse di velluto. Tutto intorno, il
giardino era costeggiato da filoni infiniti di alberi e fuori dai
cancelli si potevano scorgere le prime luci di Amburgo di notte.
Milioni di bagliori colorati, venivano sprigionati dalle case, rendendo
il paesaggio qualcosa di unico e mozzafiato.
Entrammo, eravamo emozionate, non eravamo assolutamente abituate a quel
lusso e a quello splendore. Era davvero troppo per i nostri occhi.
D’un tratto, si diresse verso di noi una bellissima ragazza.
Era alta, bionda e sorridente, insomma, la tipica tedesca.
_Benvenutissime ragazze! Io… Sono Virginia!_ Sorrise
dolcemente, stringendoci forte la mano. Dopodichè,
abbracciò forte Cristina, che ricambiò
teneramente.
_Oddio! Ziaaaaa! Quanto tempo, sono troppo felice di
vederti…_ Urlò. Cri aveva le lacrime agli occhi
dalla commozione, adorava sua zia.
_Zia? No,no! Cri, ho solo 23 anni, mi fai sembrare estremamente
vecchia!_ Rimproverò, e continuò._
Beh… Che vi posso dire ragazze…. Benvenute al
Palace Hotel di Amburgo!_ Chiuse gli occhi, indicando
l’edificio in cui avremmo alloggiato. Continuava a sorridere.
_Grazie mille… Oddio…. Ma sei giovanissima e hai
edificato tutto questo?Ma come hai fatto?_ Chiesi meravigliata, bella,
giovane e con una carriera impeccabile. Cosa avrebbe voluto di
più dalla vita? Ero veramente sbalordita.
_Beh… Che ti posso dire…. Ci vuole
molta… Pazienza, ecco! Allora tu sei?_ Chiese, indicandomi e
continuando a sorridere.
_ Io? Molto piacere, mi chiamo Maki!_ Ricambiai cordialmente quel dolce
sorriso.
_Ed io… Sono la Marty, piacere di conoscerti!_ Si
presentò, sbucando da dietro le mie spalle.
_Ehi zia…. Noi saremmo un po’ stanche, Non
è che ci mostreresti le nostre camere?_ Chiese Cristina,
afferrando la sua borsa a tracolla.
_Oh, ma certo… Allora, venite a prendere le chiavi alla
reception, le valigie lasciatele pure qui, tra poco un fattorino le
porterà direttamente nelle vostre stanze.. _ Si
incamminò, indicandoci la strada che avremmo percorso. Ci
spiegò in poche parole la storia
dell’albergo… Mi era impossibile ascoltarla, quel
lusso mi stregava, ero ipnotizzata da tutta quella magnificenza.
Arrivammo alle nostre camere e finalmente andammo a dormire.
Erano tre stanze separate, unite da una porta e da un corridoio che
passava attraverso queste. Mi sistemai comodamente, misi a posto tutti
i miei bagagli, mi spogliai e misi il pigiama. Ben presto la Marty
bussò alla mia porta. Senza darmi il tempo di rispondere
entrò.
_Ehi…. Allora? Come va?_ Chiese, avvicinandosi e buttandosi
nel letto. Anche lei era in pigiama, pronta per una bella dormita
ristoratrice.
_Bene, ho messo a posto la roba ma….. A te come va?_ Chiesi,
alzando un ciglio.
_ Sì, meglio di come credessi…._ Sorrise
timidamente, e abbassò lo sguardo.
Ci fu un minuto di silenzio.. La conversazione era caduta, non osavo
andare avanti. Decisi di cambiare discorso, di sviare.
_ Allora.. Perché non dormi qui? Questo letto è
così grande, non ci sono abituata!_ Chiesi sorridendo,
appoggiando la mano sul materasso.
_ Davvero posso?_ Chiese con gli occhi che le brillavano.
Era da tanto che non passavamo una serata decente da sole.
L’ultima volta che avevamo dormito assieme era stato tanto
tempo fa? A quell’epoca… non facevo altro che
consolarla; lei passava le notti a piangere sulla mia spalla, e io le
passavo a tirarla su.
_Ma certo che sì! Dai, vieni!_ Le feci spazio, mi scansai
alzando un lembo della trapunta. Lei si infilò svelta, e ci
ricoprimmo. Faceva molto freddo, l’aria era gelida. Spegnemmo
la lampada, posta sul comodino e finalmente ci addormentammo.
_Allora? Siete pronte per la festa?_ Domandò Virginia,
mentre aiutava lo staff a disporre le luci e le decorazioni.
_Non vedo l’ora! Oddio!_ Rispose Cristina. Era in piedi su
una ripida scala, e con l’aiuto di un altro ragazzo sistemava
un festone.
_Già, questa sera sarà davvero super! Sono
già eccitata!_ Affermai. Il mio compito era quello di
addobbare l’enorme abete, che si erigeva al centro della
enorme sala da ballo.
_Bene, bene! È la carica giusta questa, ma…. Ma
la vostra amica? La Marty? Dove è?_ Si guardò
intorno, in cerca della Martina.
_Sta dormendo… Ieri sera era davvero molto stanca, meglio
lasciarla dormire ancora!_ Dissi, voltandomi verso la ventitreenne.
_Ah, sì, hai ragione! Non vorrei che crollasse proprio
durante il brindisi!_ Sorrise, facendo cenno ai camerieri di smettere
di sistemare._ Allora… Avete fame?_ Chiese, continuando a
sorridere.
Era mattina tarda, ci eravamo alzate presto, svegliate dai primi raggi
mattutini. Ancora nevicava, non accennava a smettere. Io e Cristina
eravamo scese per prime, lasciando la Marty addormentata. Quel viaggio
era stato molto duro per lei. Il solo pensiero di tornare in quella
terra, che era stata la patria della sua sofferenza, la faceva star
male, tremendamente male. Ma io la vedevo, riuscivo a vedere la voglia
con cui cercava di affrontare la giornata… Quella stessa
voglia voleva uscire, cambiare la realtà.
_Sì, a dire la verità sì!_ Risposi,
attaccando l’ultima decorazione al ramo dell’albero.
_Ok, allora seguitemi… _ E detto questo si diresse verso la
cucina.
Quella sera sarebbe stata speciale, una serata che avrebbe sconvolto la
nostra vita… e noi, non ce ne rendevamo neanche conto: la
fine dell’anno…. L’inizio di una nuova
era.
Ancora nevicava… I fiocchi imbiancavano ogni piccolo
centimetro, ogni cosa era coperta da quel chiarore.
Mi preparavo, titubante ed avvolta da quell’eccitazione
causata da quell’avvenimento. Cosa sarebbe successo?
Perché avvertivo quella strana sensazione?
_Avanti!_ Rispose la Martina.
Avevo appena bussato, stavo entrando nella sua stanza per sentire come
andava. Lei era rimasta tutto il giorno chiusa in camera, avvolta da
quella fiacca e stanchezza che difficilmente riesci a trascinarti. Non
stava affatto bene.
_Ehi… Ciao, come stai?_ Chiesi, mentre sbucavo da dietro la
porta di legno lavorato. La sua stanza era in ordine, perfetta. A
differenza di me lei era sempre stata ordinata e precisa.
_Bene, grazie…. Oggi ero un po’
stanca…_ Rispose, cercando di allacciarsi da sola il
grazioso vestitino rosso, che aveva addosso.
_Aspetta…._ Mi avvicinai e l’aiutai a chiudere la
zip. Era molto carina vestita in quel modo. Il rosso la ravvivava, e
quel modello la faceva sembrare una vera e propria bambolina.
_Oh, Grazie!_ Disse sorridente, mentre si voltava. _ Ma…
Fatti vedere!_ Aprì le braccia, cominciando ad osservarmi.
_ Allora? Come sto?_ Chiesi maliziosa, mentre mi mettevo in posa.
_Oddio, niente da fare, sei troppo sexy stasera!_ Affermò,
con occhi languidi.
Finalmente indossavo quel vestito che tanto avevo bramato: il mio
tubino nero, attillato e tremendamente sexy. Era corto, anzi,
cortissimo! Il modello era senza spalline ed era perfettamente abbinato
ai decoltè neri. Quella sera avevo i capelli liscissimi, e
un trucco molto più che leggero: solo matita e un filo di
ombretto.
_Ohoh! Neanche tu scherzi mia cara!_ Affermai, afferrando la sua mano,
perfettamente curata.
_Ok! Chiamiamo Cri e andiamo!_ Sorrise, aprendo la porta. Giocherellava
con una ciocca arricciata.
Ci dirigemmo nella camera di Cristina, attraverso il corridoietto. Lei
era in mezzo alla stanza, che finiva di truccarsi. Era molto
più agitata di noi.
Fremevo, l’emozione era troppa… Avrei resistito?
Scendemmo le scale lentamente, in silenzio. Dal corridoio principale si
poteva sentire la musica, che veniva sparata a tutto volume nella sala.
La tensione era palpabile, palpitava dentro di noi. Entrammo in una
sala, perfettamente illuminata e decorata.
Le persone erano sparpagliate: alcune si muovevano goffamente nella
pista, altre invece, cercavano di parlare. L’eleganza e la
raffinatezza facevano da assoluti padroni.
_Ragazze! Finalmente… Vi aspettavo!_ Ci accolse Virginia,
sorridente e più bella che mai. I suoi capelli biondo
platino erano raccolti in una coda e indossava un vestito lungo color
azzurro cielo.
_Sì, abbiamo impiegato tutto il pomeriggio per prepararci
decentemente!_ Dissi, sorridendo.
_Lo vedo, siete davvero stupende!_ Ci fissò, continuando._
Sono sicura che questa sera farete dei bei incontri! Che dite?_
Continuò a sorridere.
_Speriamo! Comunque… Che bella festa zi…. Ehm..
Virgi!_ Si corresse cristina, rivolgendosi a sua zia.
_Massì! ….. Ah! Venite, vi presento delle
persone!_ Ci prese per mano, nel mentre pronunciava queste parole.
Attraversammo la sala, il cuore mi batteva e non esisteva nessuna cura
per farlo smettere. Virginia ci presentò ad un gruppo di
ragazzi, probabilmente dei suoi amici. Sentii subito gli sguardi di uno
di loro puntati su di me. Era alto, moro, molto bello. Era vestito in
modo molto elegante: indossava uno smoking nero e continuava a fissarmi
con un sorrisetto malandrino.
_(Ragazzi… Loro sono, mia nipote e le sue amiche!...
Ragazze… Loro sono Gary, John e Hans…)_
terminò la presentazione sorridendo.
Gary continuava a squadrarmi, fu il primo a proferir parola:
_(Allora…. Le voci son vere… Le italiane sono
davvero una gioia per gli occhi maschili!)_ Si fermò e mi
baciò delicatamente sulla mano. _(La signorina mi concede
l’onore di questo ballo?)_ Chiese, sempre con quel sorrisetto
stampato. Sapevo cosa voleva, ormai ne ero certa…. E
allora…. Perché non stare al gioco?
_(Mmmm… Non saprei…. Sono appena arrivata e
già mi chiedi di ballare? Mmmmm… Che ne dici
invece di berci qualcosa?)_ Sviai sorridente.
_(Saggia scelta…. Bene, accetto con molto piacere!)_ Mi
porse la mano, sempre sorridente.
_(…..)_ La afferrai, sempre sorridente. Quel gioco di
sguardi mi eccitava e divertiva allo stesso tempo.
_(Uffaaaa! È sempre la prima che rimorchia! Non è
possibile… e poi tutti dei belloni!)_ Si lamentò
Cristina.
_(Signorina… Martina… Giusto?)_ Si rivolse alla
Marty, il ragazzo vicino ad Hans: John. Era anche lui molto alto, ma di
capigliatura chiara e di pelle olivastra. _(Che ne dice di conoscerci
un po’?)_ Chiese sorridendo.
_(Mmmm… Scusa ma… no grazie….)_
Abbassò lo sguardo.
Intanto io e il bel morettine, parlavamo tranquillamente, davanti a un
buon bicchiere di vino. Eravamo seduti uno di fronte
all’altro, sguardo fisso e solito sorriso stampato.
_(Allora…. La signorina è fidanzata?)_ Chiese
sarcastico, mentre giocava con il bordo del bicchiere di cristallo.
_(No, per la verità preferisco divertirmi con
l’altro sesso…)_ Terminai, portandomi una mano
sotto al mento.
_(Ohh… Ho davanti una cattiva ragazza, a quanto pare!)_
Ridemmo insieme, poi continuò._(E… questa
ragazza… Avrebbe voglia di divertirsi con me?)_
Domandò, prendendomi la mano, guardandomi fissa.
_(Mmmm… Credo proprio di sì…)_ Mi
avvicinai, ma prima che il tutto potesse nascere ci fermarono. In
fretta e furia Virginia arrivò, con in mano due bicchieri di
spumante. Era quasi mezzanotte, dovevamo brindare all’anno
nuovo, alla nuova era.
_(Credo che per ora… Non potremo
divertirci…)_Affermò malinconico.
_(Beh… Ma la notte è giovane, non credi?)_
Risposi sorridente. Scostai i capelli dal viso e avanzai al centro
della sala. Gary continuava a seguirmi. Ormai nulla gli avrebbe
impedito di farmi sua… Ma davvero pensava che io fossi
interessata? Davvero pensava che fosse così facile? Per me
quello era solo un gioco, uno dei tanti, un divertimento. Non sarebbe
nato assolutamente niente…
_5,4,3,2,1…._ Gridammo tutti in coro. Quell’attimo
dopo l’ultimo numero, fu magico, eterno. Il nuovo anno era
iniziato, la nuova era era appena cominciata.
_(Auguri!)_ Dissi girandomi verso la Marty e la Cri, che nel frattempo
si erano unite. La Marty era stanca, pallida.
_(Maki… Non mi sento molto bene… )_
Abbassò lo sguardo, avvicinandosi a me._(Credo che
tornerò in camera….)_ Terminò.
_(Coosa? Ma no! È capodanno! Non puoi andare via adesso!)_
Ribattei decisa, prendendo la sua mano.
_(Massì, dai…. È capodanno!)_
Insistette la Cri.
Martina scosse la testa, e dopo averci salutato tornò in
camera. Salì le scale lentamente, da sola.
Non c’era il motivo di rimanere a quella stupida festa; una
squallida e fottutissima festa dove l’importante era
ubriacarsi e scoparsi qualcuno. Non c’era alcun motivo di
rimanere. Entrai in camera e tirai un sospiro di sollievo; Non vedevo
l’ora di togliermi quello scomodo vestito, struccarmi,
indossare il pigiamo e farmi una bella dormita. Ancora seminuda mi
guardai allo specchio e per la prima volta, dopo essere tornata dalla
Germania, vidi cos’ero diventata: un nulla, semplicemente un
nulla. Avevo deciso quattro anni fa di cambiare: a settembre mi tagliai
i capelli, cambiai genere musicale e persino le valigie;
così da non dover riutilizzare quelle che mi avevano
accompagnato durante quel “viaggio”. Il mio
eccessivo dimagrimento e il poco appetito avevano suscitato la
preoccupazione di tutti; ma cosa volevano? Che pensavano di farmi?
Ripensai a quello che poche ore prima mi aveva detto la Maki: sorridere.
Ci provai, ma fu davvero difficile.
Una sanguisuga vera e propria; quel Gary non si spiccicava
più da me. Cazzo, ma a che pensavo quando avevo deciso di
provarci? Alle lucciapalle?
Ero già al quarto bicchiere di spumante, ma la sbronza non
si decideva ad arrivare. Dopo l’ennesimo tentativo di
“approccio” da parte sua, decisi che era arrivato
il momento di spiccicarmelo di dosso; presi il mio bicchiere e di corsa
scappai alla ricerca di Cristina.
Cominciai letteralmente a correre, fino a quando il mio corpo non si
scontrò contro qualcosa… Mi correggo, contro
qualcuno…
_(Scusami tanto, scu… sami…)_ Riuscii a finire a
stento la frase; quella che mi si presentò davanti fu una
visione celestiale: un ragazzone, alto quanto un grattacielo, con
vistosissimi e lunghi rasta biondi e sguardo furbetto…
Portava abiti un “tantino” extra large con abbinato
un cappellino nero. Mi guardò con lo sguardo di un lupo che
sta per saltare addosso alla sua preda.
_(Scusa…. Davvero… non volevo!)_ Continuai.
_(Oh, beh, no problem! Se questo è il prezzo da pagare per
incontrare una bambola come te, che vuoi che mi faccia un po’
di champagne?)_ Chiese languido.
Decisi di contraccambiare.
_( Concordo pienamente!)_ Dissi maliziosa, sfiorando la sua maglietta,
completamente fradicia.
_(Che fai favola, balli?)_ Chiese, falsamente speranzoso. Passo falso!
_(Scusa, sto cercando una mia amica!)_ Così dicendo me ne
andai, ancheggiando a più non posso.
_(Cristina, finalmente, ma dove eri? È una vita che ti
cerco!)_ Chiesi esausta, dopo mezz’ora di ricerca.
_(Scusa, ero con mia zia…. Ma dove è Gary?)_
Domandò, cercando qualcuno dietro di me.
_(Chi?.... Ah, quello… no, l’ho scaricato!)_ Dissi
orgogliosa.
_(Mmmmm…. Ma che te lo chiedo a fare? A proposito, mi
spieghi perché Martina se ne è andata subito dopo
il brindisi?)_ Cavolo, colpita in fallo.
_( Beeeh… Non si sentiva molto bene…. Sai, mal di
testa…)_ Cercai di abbozzare una scusa che sembrasse
plausibile.
_(Beh… ma più tardi potremo andare a
richiamarla… )_ Propose titubante.
_(No,no sai quanto diventa irascibile quando la si disturba troppo.)_
_(Ma….)_ cercò di controbattere, ma non le
lasciai scampo.
_(Su,su, andiamo a berci qualcosa!)_ La presi sottobraccio posando il
mio bicchiere ormai vuoto.
Ci sedemmo ad un tavolo, insieme ad un gruppo di amici conosciuti poco
prima, ridemmo e scherzammo come matti. Ad un tratto qualcosa
sfiorò la mia spalla nuda; mi voltai e vidi il biondone di
prima.
_(Che fai stavolta, balli sì o no?)_ Chiese, sfiorando con
le labbra il mio orecchio.
_(Mmm… Non posso resistere a “moi
lolita”!)_ Dissi, proprio mentre il DJ faceva partire la
canzone omonima. Posai il bicchiere sul tavolino e presi per mano
quell’emerito spaccone. Ci posizionammo proprio al centro
della sala e, attorniati da altri ragazi, cominciammo la nostra danza
sexy.
Con le enormi mani, mi cingeva possente i fianchi, ondeggiando e
molleggiandosi assieme a tempo di musica.. Piano piano, delicatamente,
cominciai a fare scivolare le mie mani lungo tutta la schiena,
percependo ogni suo minimo, istantaneo, movimento, brivido, fremito.
Ballavamo da solo cinque minuti, e già non sapevo chi dei
due era più eccitato. Cominciò in modo falsamente
delicato, a leccarmi il collo, mentre le mani oscillavano da schiena a
fondoschiena, e viceversa. Girai il viso e cercò impaziente
di baciarmi, senonchè riuscivo sempre ad impedirglielo
finendo poi per accarezzarci la punta dei nasi. Mi voltai ancheggiando,
e scivolai lungo tutto lungo tutto il suo petto,il ventre, le gambe,
mentre lui, eccitato, mi accarezzava i capelli con la punta delle dita.
Risalii, lentamente e stavolta, toccò a me leccare il collo
a lui, che nel frattempo mi “testava” le natiche.
La musica sensuale faceva da colonna sonora, mentre i nostri due corpi
sprizzavano piacere da tutti i pori. Sapevo già come sarebbe
andata a finire quella serata, ed anche lui.
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Volevamo ringraziare tutti per le recensioniiii
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Graccieeeeee!
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Capitolo 4 *** verità ***
Capitolo
3
Verità
Ormai ero
rapita da quello sguardo intrigante, da quella eccitante sicurezza.
L’attrazione era forte, e non lo conoscevo neppure…
Avrei
passato volentieri la notte assieme a lui.
Silenziosamente
ci staccammo dalla folla, ci allontanammo. Ci fissavamo muti, mentre i
nostri sguardi erano entrambi fissi, l’uno
nell’altro. La sua mano continuava a cingermi i fianchi, le
sue labbra ardevano di voglia. Salimmo le scale, sempre silenziosi,
avvolti dal buio. Percorremmo il lungo corridoio che portava alla mia
camera. Lui non ce la faceva più, sarebbe scoppiato a
minuti. Le sue dita mi stringevano forti, il mio corpo era appoggiato
al suo. Sentivo il suo profumo, quell’essenza mi invadeva, mi
annebbiava… Finalmente arrivammo, la mia stanza era proprio
alla fine di quel lungo e buio “cunicolo”. Prima
che riuscissi ad aprire la porta, il ragazzo mi sbattè al
muro, sempre continuando a fissarmi. Sorrisi maliziosa, e ruppi quel
fastidioso silenzio.
_( Cosa
c’è? Lo vuoi fare qui? )_ Chiesi languida,
portando un dito sulle sue labbra. Feci scivolare l’indice, e
cominciai a sfiorare il piercing con i polpastrelli.
_(Mmmm….
Sono tentato….)_ Rispose, avvicinando le labbra sul mio
collo. Lo sentivo, fremevo, era così passionale…
Ma chi era quel ragazzo?
_(Beh,
perché no? Peccato che sarebbe molto scomodo!)_ Risi,
finalmente lo spumante stava facendo effetto; ero euforica,
completamente andata… Accarezzai col palmo della mano,
quelle guance bollenti.
_( Hai
uno strano accento… di dove sei?)_ Chiese, sussurrando al
mio orecchio. Con le sue mani accarezzava la schiena, le sue labbra
tracciavano un “percorso” eccitante: scivolavano
delicatamente sul collo, fino ad arrivare al petto.
_(
Italia… Conosci?...)_ Sorrisi, continuando ad accarezzarlo.
_(Sei
Italiana? No… e come fai a parlare il tedesco
così bene?)_ Chiese sorpreso, fissandomi negli occhi.
Parlavo così bene il tedesco? Sinceramente non me ne rendevo
conto.
_( A
scuola lo studiamo dal triennio… Poi mia nonna aveva dei
parenti a Monaco…)_ Rivelai, abbassando lo sguardo.
_(Ohhh…
Devi essere proprio una secchiona allora! Sei proprio una brava
ragazza… adoro le brave ragazze…)_
Ricominciò a sorridere, spingendomi ancora di più
contro il muro.
_(Cooosa??
No, guarda che io sono una Cattiva ragazza! )_ Sorrisi, avvicinando la
mia bocca alla sua pelle. Quel momento era troppo eccitante.. Dopo
quelle parole si scatenò, cominciò a baciarmi,
selvaggio ed incontenibile.
_( Ehi,
cattiva ragazza…. Come ti chiami?)_ Chiese con occhi vitrei.
_(
Maki… e tu? )_ Ridomandai, chiudendo gli occhi. Quelle
emozioni che nascevano a poco a poco mi soffocavano, mi toglievano
completamente il respiro.
_( Tom..
Tom Kaulitz…. )_ Pronunciò queste parole a voce
alta e si fermò. Tutto intorno a me si fermò.
Rabbrividii….
Non potevo crederci, era impossibile, troppo. Non poteva essere una
semplice coincidenza, evidentemente il destino ce l’aveva
proprio a morte con me… Ma come poteva essere possibile?
Come? Sembrava veramente uno scherzo, no… non riuscivo
assolutamente ad accettare la realtà: Davanti ai miei occhi,
c’era il fratello gemello di colui che stregò il
cuore della Marty… Non potevo esserne certa al cento per
cento… Dovevo assolutamente accertarmene.
_( Tom
Kaulitz? )_ Chiesi titubante, deglutendo. I brividi mi percorrevano la
schiena, il sudore si faceva sempre più gelato.
_( Ovvio
piccola… Mi conosci? Sono il chitarrista dei Tokio Hotel!
Conosci i Tokio Hotel?!?!?!?!? )_ Chiese sorpreso e allo stesso tempo
eccitato.
_(
Tom… Dimmi…. Tu hai un fratello? )_ Domandai
seria. Di colpo, era come se tutta la sbronza e l’eccitazione
fosse passata. Era bastata una sola parola, un solo nome, per
riportarmi coi piedi per terra.
_(
Sì, certo… Bill! Ma io sono meglio, vero
zuccherino?)_ Sorrise presuntuoso, ricominciando a baciarmi qua e
là.
Ormai ne
ero pienamente sicura. Troppe coincidenze… Non era un caso,
il destino mi si era proprio messo contro, e in quella strana
situazione non sapevo proprio cosa fare… Davanti a me
c’era il ragazzo più sexy e intrigante che avessi
mai conosciuto, ma anche il fratello di quel ragazzo che anni fa aveva
bruciato di passione il cuore della mia migliore amica: Bill Kaulitz.
Dovevo
troncare definitivamente i rapporti sul nascere? Oppure passare la
notte con quello sconosciuto, fregandomene di tutto e tutto, ma
soprattutto fregandomene di lei, la mia dolce Mrtina…. ? No,
non avrei mai permesso che l’istinto prevalesse sulla
coscienza, quello che dovevo fare lo sapevo, era ovvio.
Mi
scansai bruscamente, sotto il suo sguardo vigile e stupito. Non capiva
la mia reazione, cercava di darsi una spiegazione plausibile, mentre
era lì, in piedi e con gli occhi sgranati. Aprii la porta, e
prima che riuscisse a parlare, entrai e la chiusi dietro di me. Quello,
fu un vero e proprio passo falso, il peggior modo per troncare i
rapporti…
_( Ehi,
ma che scherzo è questo?!?!?! )_ Battè forte i
pugni contro la porta, urlando e strepitando.
_(
Vattene scemo! )_ Replicai, portandomi le mani sul viso. Ero ancora
scombussolata: Sbornia e piacere erano davvero un mix letale, mi
distruggeva.
_( Chee?
OH! MA CHE CAZZO STAI DICENDO, APRI, SENNò LA BUTTO GIU STA
PORTA! )_ Urlò, battendo ancora più violentemente.
Ora avevo
veramente paura, mi tremavano le mani. Ero rannicchiata a terra,
accovacciata, con le mani che stringevano il viso. Tremavo, aspettavo
che la smettesse, che la piantasse una volta per tutte…. Ma
lui continuava, pensava davvero che gli avessi aperto? Con che coraggio
lo avrei guardato?
_(
OHHHHH! ALLORAA! TI DECIDI? CHE C’è? HAI PAURA CHE
TI FACCIA MALE? )_ Chiese presuntuoso, poi continuò, con la
stessa arroganza._( APRI, NON MI FARE INCAZZARE, NON PUOI LASCIARMI
COSì, SEI UNA STRONZA! )_ Continuava a battere, con la
stessa medesima violenza. Il tremore non accennava a smettere, anzi
aumentava ogni minuto di più. Non riuscivo più a
parlare, tanto era lo spavento.
_( OH! MA
CHE è STO’ CASINO? EHI, TU! STIAMO DORMENDO Qui!
)_ Una voce sconosciuta fermò Tom, che finalmente smise di
battere. Evidentemente un altro cliente si stava lamentando per il
troppo baccano. La mia salvezza….
_( MA CHE
CAZZO VUOI TU? VATTENE E NON ROMPERE, STRONZO! TORNA A DORMIRE, E
Già CHE CI SEI VAFFANCULO! )_ Rispose Tom, ancora
più alterato. Quel suo tono sicuro di sé e
tremendamente arrogante, riuscì a fare tacere
l’uomo che, borbottando tornò in camera.
Ci fu un
minuto di silenzio, in cui pensai che Tom se ne fosse andato; ma
proprio quando tirai un sospiro di sollievo, riudii un battito, un solo
ed unico battito, più delicato. Era ancora lì,
arrabbiato e strepitante come prima.
_(
tu…. Se ti ribecco… Lo sai cosa ti faccio?
Maledetta oca… Come hai potuto? Beh, affari tuoi…
Avresti potuto passare una serata diversa, molto molto divertente!
Cavoli tuoi, ADDIO!)_ Disse, voltandosi e allontanandosi
definitivamente.
Non
potevo lasciarlo andare così, avevo bisogno di spiegazioni,
avevo bisogno di sapere di più… Come avrei
aiutato la Marty? Non sapevo nulla di questo Bill… Lui, lui
poteva tornarmi utile… La paura c’era ancora, ma
dovevo assolutamente radunare quel poco coraggio che rimaneva in corpo.
Mi alzai, veloce mi diressi verso la porta, e senza pensare la aprii.
Tom si era voltato, mi fissava storto. Chiusi gli occhi e li riaprii.
Con un filo di voce, ruppi quell’imbarazzante silenzio.
_(
Aspetta……….. Ti devo assolutamente
parlare… )_ Sussurrai. La sua risposta fu un sorrisetto
malandrino, che mi fece sobbalzare. Mi scansai, lasciando libero il
passaggio, poi continuai. _( Entra….)_ terminai, abbassando
lo sguardo sconfitta. Gliela stavo dando vinta, ma per una giusta causa.
_(Hai
cambiato idea? )_ Chiese entrando tranquillo. Mi fissava e sorrideva.
Chiusi la porta delicatamente, e mi voltai verso di lui._ ( allora? Che
hai da dirmi di così importante?)_ Continuò,
avvicinandosi pericolosamente.
_(Smettila…
è una cosa seria…)_ Obiettai, cercando di farmi
vedere il più seria possibile.
_( Come
sei fredda bambolina… da tigre.. ti sei trasformata in
gattina arrendevole?)_ Domandò sarcastico, passando la sua
mano tra i miei capelli. Mi accarezzava, fissava con il suo sguardo i
miei occhi, che si facevano sempre più languidi.
_(
Tom… è molto importante… per favore!
)_ Urlai, staccandomi e voltandomi di scatto. Abbassai lo sguardo e
continuai._( Tom… io…. Io…)_ Non
riuscivo a dirlo, non riuscivo a pronunciare quelle maledette parole.
Una strana ansia martellava nello stomaco.
_( Tu?)_
Chiese, alzando il sopracciglio.
_(
Io… sono la migliore amica della Marty…)_
Finalmente pronunciai quella frase. Stringevo i pugni, mentre
l’ansia saliva, saliva….
Mi
voltai, e mi accorsi che continuava a fissarmi, in silenzio. Con la
lingua sfiorava il piercing, e sul suo viso si era dipinta una strana
smorfia di stupore.
_( La
Marty……?)_ Rimase a bocca aperta. Sapeva a chi mi
stavo riferendo?
_(
Sì, la ragazza che bel 4 anni fa, venne in vacanza da voi
e….)_ Abbasai lo sguardo, chiudendo gli occhi e sospirando.
_(E che
si innamorò di mio fratello… lo so….)_
Abbassò lo sguardo anche lui.
_( Te
l’ha detto lui? )_ Chiesi, fissandolo seria.
_(Più
o meno, ma comunque era evidente, fin troppo… ma…
e lei? Come sta? )_ Domandò, sorridendo teneramente. Voleva
davvero bene alla Martina, glilo si leggeva dallo sguardo, mutato
velocemente, al solo parlare di lei.
_(Ah,
benissimo! È qui accanto che dorme beata!)_ Indicai, dicendo
queste ultime parole.
Mi
guardò con sguardo allibito, scioccato. Gli occhi erano
completamente sgranati, e la bocca aperta.
_( Cosa?
È qui? No, non ci posso credere! )_ Fece per aprire la porta
del corridoietto, ma appena in tempo riuscii a fermarlo, afferrandolo
per un braccio.
_(Fermo!
Non vorrai svegliarla! E poi…. Pensa se ti
vedesse… Che cosa farebbe? Non è ancora riuscita
a superare il trauma della storia finita con tuo
fratello….)_ Mi fermai e lo guardai fisso, cercai di
trattenerlo. Non poteva piombare a quell’ora nella sua
camera, come ci sarebbe rimasta la Marty? Dopotutto era il fratello,
per di più gemello, del suo dolce
“morettino”… Vedendolo avrebbe sofferto
ancora più di adesso. Non era ancora pronta a ricevere una
visita così importante.
_(
Sì, hai ragione……)_ Abbassò
lo sguardo, sconfitto e triste. Poi continuò.. _(
Ma… Quando potrò rivederla?)_ Domandò,
con lo sguardo languido, con occhi pieni di preoccupazione fraterna.
_( Per
ora…. Credo che sarebbe meglio se non la
incontrassi….)_ Mi fermai, poi seria lo fissai. _( Ma lui?
Dove è?)_ Chiesi, alludendo a colui che aveva rubato il suo
cuore, a colui che si era impossessato dei pensieri della mia migliore
amica: Bill.
_( Non
è qui…. Stai tranquilla….)_
Sospirò.
_(
Ok….)_ Sospirai anche io.
_(Ma
dimmi…. Come mai non si è ancora ripresa? )_
Domandò, rompendo quell’imbarazzante sessione di
sospiri. Aveva lo sguardo preoccupato, teneva molto alla
Marty… peccato che fosse stato tanto ottuso! Ma come faceva
a non capire?
_( Ma
quanto sei ottuso! Secondo te?? ….. Lei non ci riesce, non
l’ha ancora dimenticato… da quattro lunghi
anni….)_ Risposi bruscamente. Chiusi gli occhi e mi voltai.
Quella domanda mi aveva fatto letteralmente innervosire… _(
Scusami…. Ma ora si è fatto davvero
tardi… Vorrei andare a dormire…….)_
Continuai, mentre mi dirigevo svelta verso il letto. Mi sedetti
comodamente, accavallando le gambe e lo fissai; Con lo sguardo lo
invitai più volte ad andarsene.
_( Come?
Di già? Ma… Non avevi detto che avremmo passato
la notte insieme?)_ Chiese, mentre sul suo viso si dipingeva a poco a
poco una smorfia furbesca. Lentamente si avvicinò, sedendosi
accanto a me.
_( Guarda
che io non ho detto niente…. )_ Sorrisi, fissando i suoi
occhi nocciola.
_(
Sì, è vero…. Era il tuo corpo che
parlava da solo….!)_ Così dicendo mi spinse,
facendomi sdraiare delicatamente. Si posizionò
accuratamente: Era appoggiato a me, le sue mani accarezzavano
dolcemente i miei capelli; il suo sguardo tremendamente intrigante ed
enigmatico era immerso nel mio…
_( Ti
stai sbagliando….. Hai tradotto male carino…)_ Mi
alzai, scansandolo con un braccio. Mi rimisi a sedere, e sempre
fissandolo continuai.._( Questa sera ti è andata
male… Mi dispiace…! )_ Scesi dal letto, e mi
diressi verso la porta. Gli sorrisi, e con un gesto lo invitai ad
uscire.
_( che
cattiva che sei…. Prima mi fai eccitare e poi….
Vabbè… Almeno il tuo numero me lo lasci? Quello
sì, dai!)_ Chiese sarcastico, pregandomi con sguardo
languido e con mani giunte.
_(
Massì… Quello sì, te lo concedo!)_
Sorrisi divertita, infine abbassai lo sguardo.
_(Grande…
Allora? )_ Tirò fuori il cellulare dalla tasca e
sbloccò la tastiera.
_(
3337863673…. Ok? )_ dettai velocemente, ed infine aprii la
porta.
_(
Fantastico, allora……)_ Continuò,
terminando di scrivere le ultime cifre. Non gli diedi neanche il tempo
di finire di parlare che subito lo spinsi fuori.
_( Ok,
Ciaoooooo!)_ Sbattei la porta e la chiusi definitivamente a chiave.
Silenzio…
Finalmente….
Mi
diressi nuovamente verso il letto, mi cambiai e mi infilai sotto le
coperte. Finalmente un po’ di pace e tranquillità,
ma inaspettatamente qualcosa ruppe quel momento… Il
cellulare trillò, facendomi sobbalzare.
_(
Pronto? )_ Risposi, accettando la chiamata. Chi poteva essere a
quell’ora? Il numero scritto sul display era sconosciuto alla
memoria del telefono.
_(
Ohi… Mi riconosci? Questo è il mio numero..! )_
Una voce squillante e vispa mi ridestò completamente.
_( Oh
no… Ancora?!?!?! Ma non ti stanchi mai? )_ Chiesi ridendo;
Era veramente il colmo…
_( No,
tranquilla…. Non ti voglio stancare…. Volevo solo
darti la buonanotte!)_ Rise anche lui._( Ah…. Complimenti!
)_ Disse, lasciando la discussione in sospeso.
_(
Complimenti? E per cosa?)_ Chiesi curiosa, alzando un ciglio.
_( Hai
davvero un bel culo! )_ Ghignò orgoglioso, mentre la mia
espressione mutava, secondo per secondo… Rimasi allibita.
_(
Co… Ma… ma… come….)_ Cercai
di domandargli; Non riuscivo a parlare, tanto era lo stupore.
_( La
serratura… Dovresti stare più attenta mentre ti
cambi… Sai… Si vede davvero tutto! )_ Rise
orgoglioso, rivelandomi il suo strategico piano. Di colpo arrossii
violentemente.
_(
Vaffanculo scemo!)_ Dopo poco, lo stupore fece spazio ad una strana
sensazione. Era proprio pazzo! Mi scappò spontanea una
risata. Il rossore però, non accennava ad andarsene.
_(
Grazie… Beh… Buonanotte bambolina…)_
Disse dolcemente, sorridendo.
_(
Buonanotte maialino…)_ Sorrisi anch’io, dicendo
sarcastica.
Staccai e
spensi il telefono.. Ora nulla poteva impedirmi di affondare la testa
nel cuscino e sprofondare in un sonno lungo e ristoratore. Pensai che
dopotutto quella sera non era andata poi così
male… Certo… Le sorprese c’erano
state… Ma tutto sommato era andato a finire tutto bene!
Chiusi gli occhi e, annebbiata dalla stanchezza, caddi finalmente in un
sonno profondo.
I raggi
lucenti del Sole mi accarezzarono dolcemente, sfiorando la mia pelle
delicatamente. La notte prima era stata tremendamente faticosa. Avevo
anche conosciuto un ragazzo… Ma lui…. Lui era
più di un semplice
“ragazzo”…. Quella sera avevo avuto
l’onore di conoscere Tom Kaulitz, il gemello di
Bill…
Aprii gli
occhi, osservai la stanza completamente illuminata. Mi alzai a fatica,
e mi portai una mano alla fronte. I postumi della sbornia cominciavano
a farsi sentire: mi scoppiava la testa e una forte nausea, si faceva
spazio nello stomaco.
Scesi dal
letto, appoggiando prima un piede e poi un altro. Quel dolore mi
uccideva. Non riuscii ad alzarmi completamente e mi piegai dal male.
Appoggiai una mano alla parete e mi feci forza. Mi diressi verso il
bagno, sempre appoggiandomi al muro. Mi guardai allo specchio e mi
rimproverai.
_Vedi?
Sei una cretina…. Una grande e assoluta oca… Che
bisogno c’era di sbronzarti? Ti sta bene brutta scema!
Uff…._ Terminai, dirigendomi nuovamente verso il letto. Mi
buttai e affondai la testa sul cuscino. Non feci in tempo a riprendere
sonno che subito qualcuno bussò alla porta. Produssi solo un
gemito, non riuscivo a parlare. La prossima volta, ci avrei pensato due
volte, prima di riubriacarmi nuovamente.
_Maki…
Ohi! Sei sveglia?_ Entrò la Marty, luminosa e sorridente.
_Uhn…
Ciaoooooo!_ Dissi svogliatamente, mentre con un occhio seguivo i suoi
movimenti.
_Vedo con
piacere che ti sei sbronzata… Complimenti!_ Si sedette
accanto a me, dicendo sarcastica.
_Sta’
zitta! Non rompere…_ Obiettai, voltandomi
dall’altra parte. Strinsi forte il cuscino e mi rannicchiai ,
cercando una posizione giusta, comoda.
_Mmmmm…
Allora… Quanti te ne sei fatti ieri sera? 9? 10?_
Continuò, con lo stesso tono sarcastico.
_Nessuno….
Ieri non mi andava…._ Mi tornò subito in mente il
volto di Tom, e di quel ballo tremendamente sexy. _Marty…._
Sussurrai, voltandomi verso di lei. Mi guardava con occhi vispi e
curiosi… Era davvero il caso di raccontarle del mio
“incontro”? Avrebbe dovuto saperlo, o glielo avrei
dovuto tenere nascosto? Dovevo dirglielo, dovevo raccontarle tutto, era
per il suo bene, doveva assolutamente superare quel trauma, doveva
andare avanti, guardare in faccia alla realtà. Mi feci
coraggio e finalmente sputai il rospo.
_Marty….
Ieri sera…. Ieri sera ho conosciuto una
persona….._ terminai, sperando che capisse.
_Chi? Un
ragazzo?_ Chiese curiosa. Non sospettava nulla.
_Sì…
Ma stai calma… Non ti agitare…._ Mi alzai,
cominciando a fissarla seria.
_Perchè?
Che c’è Maki? Dai, non farmi prendere colpi eh?_
Chiese deglutendo.
_Marty…
Io ho incontrato Tom._ Dissi seria, decisa.
In quel
momento… posso solo descrivervi la faccia della Marty al
solo sentire quelle parole. In quell’attimo
sbiancò completamente.
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Come sempre vi ringraziamo perchè siete troppo dolci! Grazie
delle recensioni ci fa davvero troppo piacere! *-*
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Capitolo 5 *** Tom ***
Capitolo 4
Tom
Mi guardava, falsamente faceva finta di non capire, inutilmente. La sua
espressione la tradiva. Sgranava gli occhi, teneva la bocca aperta.
_Tom?_ Chiese.
_Sì… Tom…_ Affermai decisa, seria in
volto.
_Ma.. Tom? Tom chi?_ Continuò, abbassando lo sguardo.
_Marty! Sai di chi sto parlando…_ Ribattei, alzandomi a
fatica.
_....._ Taceva, era muta. Non osava controbattere.
_Mi… Mi ha chiesto come stavi…._ Dissi,
abbassando lo sguardo, giocherellando con le dita. Non riuscivo a
controbattere, quell’argomento era troppo delicato.
_Maki…. Dove lo hai incontrato?_ Chiese rialzando lo
sguardo, fissandomi seria, fredda. Mi inchiodava letteralmente.
L’ansia cominciava a salire…
_Alla festa… Abbiamo ballato e…._ Mi fermai. Non
potevo assolutamente dirle che la sera prima stavo per farci
l’amore.
_... E ci sei andata?_ Domandò storta.
_No, tranquilla…. Non lo farei mai! Almeno… non
con lui!_ Dissi. Pensava davvero che l’avessi
“tradita” in questo modo? La abbracciai, era
rimasta scioccata. Aveva lo sguardo perso, occhi spenti, e quel bel
sorriso luminoso che mi aveva accolto, era a poco a poco sfumato. Ma il
mio compito non era quello di consolarla e di aiutarla nel suo piano
“nascondino”, ma bensì quello di
aiutarla a guardare avanti. Mi staccai, sospirai e dissi seriamente.
_Marty… Lo so che hai sofferto tanto… Ma adesso
Basta!... Cazzo, devi andare avanti, basta pensare a Bill, basta,
BASTA!_ Dissi, guardandola fissa negli occhi, seria, irremovibile.
_Nooo! Non pronunciarlo… Non pronunciare quel nome!_ Si
accasciò, tappandosi le orecchie, chiudendo gli occhi.
_......_ La guardai, rimasi veramente allibita da quella risposta. Ero
di fronte a lei, davanti a quella scena disperata. Possibile che
soltanto il suo nome provocasse in lei quelle reazioni?
Restammo in silenzio, mute. Io la fissavo, mentre lei minuto dopo
minuto si calmava, si ricomponeva.
_.................Maki…. Se ti piace… Non ti
vieto.. Non ti vieto nulla. Se ti piace non ti impongo di non andarci..
Non farti problemi a causa mia!_ Si alzò, lentamente si
diresse verso la porta, scandendo queste ultime parole.
Appoggiò la mano sulla maniglia e riprese a parlare._
Scusami…. Mi dispiace per come mi sono
comportata…_ Disse, sorridendo falsamente.
_Ma…_ Cercai di controbattere, ma lei mi fece tacere,
alzando il volume della sua voce, continuando a scusarsi.
_Io torno in camera… Sarai stanca, meglio che ti riposi.
Ciao…_ Il mio sguardo continuava a seguirla, aprì
la porta e scomparve dietro di essa velocemente.
Ma cosa avevo fatto? Maledetta me, avevo solo peggiorato la situazione!
Maledetta me, la mia bocca e la mia sbronza! Accidenti….
Avevo combinato un vero e proprio casino. In ogni modo, avrei dovuto
trovare un rimedio a quel disastro.. Ormai ne ero certa… La
Marty non aveva la forza sufficiente per lasciarsi il passato alle
spalle, per ricominciare a guardare avanti… Non ci sarebbe
mai riuscita da sola. C’era un solo modo, un solo ed unico
modo… Lei, non avrebbe mai dovuto incontrare né i
gemelli, né gli altri componenti della band. Ma per aiutarla
avevo bisogno di un altro “braccio”, del supporto
di qualcun altro… Avevo bisogno del suo aiuto.
Aprii le tende e controllai il tempo: aveva finalmente smesso di
nevicare e le nuvole grigie e minacciose, avevano lasciato spazio ad un
caldo e splendido sole. Il cielo era limpido, piatto….
Intorno a me era tutto bianco, un paesaggio da favola. Mi cambiai
velocemente: scelsi una mini pesante, nera, indossai un maglioncino
bianco a collo alto e gli scaldamuscoli. Mi pettinai e truccai
accuratamente; nel frattempo avevo fatto partire un cd di musica rock,
mi aiutava a riflettere, a pensare.
Ormai ero pronta… Era arrivato quel momento; Presi il
cellulare e digitai quel numero.
_(Pronto?)_ Una voce vispa e furbetta mi fece sobbalzare.
_(Ehm…. Tom? Sei tu? )_ Chiesi titubante.
_( Ohi, Bambolina! Ma sei proprio tu!.... Non ci credo, mi hai
chiamato! )_ Disse. Era stranamente contento, non pensavo che gli
facesse così piacere.
_( Ehm… Sì. Senti.. Posso parlarti?
Cioè… Dove possiamo incontrarci? )_ Chiesi,
cercando di sembrare il più disinteressata possibile.
_(Ohoh! Vuoi uscire con me favola? Wow! … Che
c’è? Hai voglia? )_ Chiese sarcastico, mentre
ghignava furbesco._( Tom… smettila, davvero….
È importante! )_ Ribattei, mentre infilavo le ultime cose in
borsa.
_(… Ok…. Raggiungimi qui alla casa
discografica… Questa mattina incidiamo! Aspetta, ti do
l’indirizzo…..)_ Cominciò a dettarmi
l’indirizzo, dandomi precise indicazioni, consigliandomi i
treni e le linee della metro più comode.
_(Ok… Allora parto adesso, Aspettami ok? )_ Chiesi, uscendo
e chiudendo a chiave la camera.
_( Ma certo! Ti aspetto mooooolto volentieri…. Allora ciao
tesorino! )_ Salutò sarcastico.
_( Ciao maiale, a dopo! )_ Risi, contraccambiando.
Scesi òe scale e uscii, senza avvertire nessuno.
Fortunatamente Virginia era via quel giorno, Cristina dormiva e la
Marty…. La Marty era chiusa come sempre in camera sua.
Mi diressi verso la stazione: chiamai un taxi e camminai lungo un viale
alberato, che attraversava tutta la città. Presi la metro
per un pelo e arrivai in centro in tarda mattinata. Amburgo era
caotica, soprattutto sotto il periodo delle feste natalizie.
C’erano così tante vie, era difficile orientarsi.
Dovetti più volte chiedere indicazioni e, finalmente, dopo
varie vie e strade, arrivai. Era un edificio grande, moderno; aveva le
vetrate a “specchio”, tutte rigorosamente chiuse.
Suonai il campanello, posto accanto alla mastodontica porta a vetri del
palazzo. Con voce calma e tranquilla qualcuno rispose e la serratura
della porta scattò. Entrai e salii le numerose scale che
portavano ad una saletta al secondo piano. Dalle finestre si potevano
osservare le bellezze del centro storico della città.
Finalmente arrivai, affaticata e stanca bussai cordialmente. Mi
aprirono subito. Ad accogliermi, il viso di Tom sorridente e il suo
solito sguardo furbetto.
_(Ciao! Benvenuta! )_ Sorrise, notando con estremo piacere la minigonna
che indossavo.
Dietro di lui, altri tre ragazzi erano seduti comodamente su tre
poltrone distinte. Un bel moro mi fissava con occhi curiosi. Era molto
particolare: aveva occhi nocciola e uno strano taglio di capelli..
Descriverli era impossibile, erano come…
“sparati” ! Le ciocche nere erano alternate da
altre decolorate e bionde. Aveva un bellissimo sorriso. Il suo stile
era particolare quanto i capelli, un misto tra emo e dark… I
giornali lo avrebbero indicato come dark-glam. Non sembrava
assolutamente tedesco. Gli altri due invece, a differenza
dell’altro, avevano lineamenti tipici. Uno, biondo cenere,
alto con occhi chiari. Non aveva uno stile particolare come il moro,
che al contrario saltava agli occhi subito. Sorrideva e mi fissava. Il
terzo aveva capelli castani, lisci, lunghi fino alle spalle. Notai ben
presto che il suo sguardo non era puntato sul mio viso, ma
bensì sul mio corpo. Guardava Tom e gli sorrideva e infine
tornava a fissarmi.
_( Ragazzi…. Vi presento la Maki…!)_ Sorrise,
facendomi entrare. Mi presentò a tutti molto cordialmente.
_(Che gnocca! )_ Esclamò il ragazzo dai capelli castani,
ridendo e fissando Tom.
_( Eh sì…. Ma è solo mia! )_ Disse,
cingendomi i fianchi, mentre ci scioglievamo in una risata collettiva.
_( Che peccato… Comunque piacere… Sono Georg! )_
Si presentò, sorridendo e alzandosi.
_( Molto piacere…. )_ Tesi la mano sorridendo.
_( Ciao, sono Bill! )_ Sorrise il ragazzo con i capelli strani. Rimasi
di stucco, consapevole di avere davanti il “famoso”
Bill. Sobbalzai, scatenando la sua curiosità. Aspettava una
risposta, un sorriso cordiale.. Ma sul mio viso era dipinta
tutt’altra espressione.
_( C… Ciao…. Molto piacere…! )_ Tesi
la mano, cercando di ricompormi, facendo finta di niente.
_( Manco solo io! Che maleducato!.... Beh, piacere Maki, io sono
Gustav! )_ Si avvicinò sorridente e tese anche lui la mano.
_( Piacere….)_ Finalmente terminammo
quell’imbarazzante giro di presentazioni.
_(Beh, ragazzi…. Non me la consumate, mi serve dopo! )_
Disse Tom malizioso, continuando a stringermi da dietro.
_( Il solito spaccone… Maki stai attenta! )_ Rise Georg,
mettendomi in guardia, mentre Gustav e Bill ridevano fragorosamente.
_( Sì, tranquilli… Ci penso io a metterlo in
riga! )_ Affermai scherzosamente, mentre sorridendo guardavo Tom.
_( Sì,sì! È una vera
schiavista….)_ Rise il ragazzo, che non accennava a
staccarsi.
_( Quanti anni hai Maki? Sembri molto giovane! )_ Chiese Bill,
avvicinandosi. Sorrideva, era tranquillo…. Io no.
_(19, sono una bambinetta! )_ Risi.
_(Ma che coincidenza! Siamo coetanei! )_ Affermò Tom
eccitato.
_( Eh, sì….)_ Sorrisi, abbassando lo sguardo.
_(Mmmmm…. Mi piacciono le ragazze più
piccole…)_ Rise Georg, mentre Tom mi stringeva ancora
più violentemente.
_(Basta provarci Gerog! Tanto non ci sta…! )_
Replicò languido, indicandomi.
_( Ok, scusa…)_ Abbassò lo sguardo sospirando.
_( Vittoria! … Vabbè, noi andiamo….
Tanto qui abbiamo finito, no? )_ Chiese Tom aprendo la porta, poggiando
il suo braccio attorno al mio collo.
_( Ok, divertitevi ragazzi! )_ Disse Gustav, sorridendo nuovamente.
_( è stato un vero piacere conoscervi, spero tanto di
rivedervi!)_ Salutai.
_( Il piacere è tutto nostro… Fa sempre piacere
conoscere una bella ragazza come te…! )_ Rispose Bill,
baciandomi sulle guance in segno di saluto. In quel momento rimasi
paralizzata.
_( Ehm…. Grazie….)_ Strinsi forte i pugni.
_(Torna a trovarci!)_ Disse Gerog, imitando Bill.
_( Basta baciarla… Uffa! Ora ci provi anche tu, Bill?)_
Replicò nuovamente Tom, mentre tutti ridevamo nuovamente.
Salutammo tutti ancora una volta e poi finalmente ci isolammo: quel
ragazzo stava per diventare il mio complice, in quella disperata
situazione.
_( Allora? Di cosa volevi parlarmi? )_ Chiese Tom, mentre passeggiavamo
tranquillamente lungo il viale che serpeggiava all’interno di
un parco. Intorno a noi, gli alberi, le aiuole. Era tutto coperto da
uno strato di neve candida. Pareva quasi cotone, veniva voglia di
toccarla, di prenderla tra le mani. Camminavamo, sotto quel
meraviglioso cielo azzurro, sotto quel sole che cercava di scaldarci,
dopo tutto quel gelo. Lo guardai, gli sorrisi e riabbassai lo sguardo.
_( Sono simpatici gli altri ragazzi….)_ Cercai di sviare il
discorso. Prendevo tempo, non avevo il coraggio di dirglielo
chiaramente.
_( Non cambiare discorso…. So dove vuoi
arrivare…. )_ Mi fissò con occhi seri, mentre
tutto intorno a noi si era fermato. Mi prese la mano e mi
portò a sedere su una panchina, posta sotto ad un albero
secolare. Abbassai lo sguardo e presi coraggio.
_( Lo so…. Ma è davvero difficile, non so se
riusciresti a capirmi…..)_ Dissi, fissando qualcosa di
inesistente, mentre il mio sguardo si faceva più vuoto che
mai.
_(Maki………)_ Con una mano prese il mio
viso e lo portò davanti al suo.
_( Tom…. È meglio che tu non la veda
più…. Né tu, né
Bill…..)_ Dissi, mentre il magone che si annidava nello
stomaco scompariva.
_(……………………………….)_
Non rispose, semplicemente abbassò lo sguardo demoralizzato.
_( Sta male, solo sentire il suo nome la fa soffrire… Da
quel maledetto giorno è cambiata, ha cercato di costruirsi
una nuova vita, una nuova “lei”… ha
lasciato il passato con il cuore infranto… Si è
tagliata i capelli… Ha persino buttato le
valigie…. Tom… La Marty soffre troppo…
Mi capisci? )_ Domandai, afferrando la sua mano, fissandolo nel
profondo. Doveva assolutamente capire, doveva accettare quella crudele
realtà.
_( Sì, capisco… Anche se è troppo
doloroso…! )_ Ricambiò il mio sguardo. Sorrisi
teneramente e mi rialzai. Ricominciammo la nostra passeggiata, mano
nella mano, sguardo perso e un interminabile silenzio.
_( Povera Marty…… Non pensavo che avesse sofferto
così tanto…. )_ Continuavamo a camminare.
_( Sì… è sempre triste, non si
è mai ri-innamorata… Ho cercato di tirarla
su… Ma è stato tutto inutile. )_ Strinsi la sua
mano, pronunciando queste parole.
_( Hai fatto anche troppo… Sei stata fantastica….
)_ Mi guardò sorridendo dolcemente. Mi staccai e mi voltai
verso di lui.
_ ( … è Bill?? Sinceramente non mi è
sembrato poi così abbattuto…
Cioè… Ci provava anche! )_ Risi, scostandomi i
capelli dal viso. L’atmosfera cambiò in un
istante: l’aria si fece pesante e lo sguardo di Tom, cupo e
tenebroso.
_( Che… Che cosa? MA TU CHE CAZZO NE SAI? CRETINA MA CHE NE
VUOI SAPERE? TU NON C’ERI, NON CI SEI MAI STATA! CHE NE SAI
EH? TU NON C’ERI QUANDO QUELLA MATTINA IL SUO CUORE SI
SPEZZò…….QUANDO RIMASE DISTRUTTO,
DISPERATO…… )_ Urlò, mi prese per un
braccio, mi afferrò violentemente, mentre a poco a poco
sbiancavo.
Con quella frase, Tom tornò a quattro anni prima, in quel
giorno tristemente maledetto….
Come glielo avrei detto? Merda…. Come cavolo avrei fatto a
dirgli che la ragazza del suo cuore era scappata di nascosto da lui?
La macchina sfrecciava lungo l’autostrada. Io e i miei
avevamo accompagnato la ragazza che avevamo ospitato… La
ragazzi di cui Bill si era pazzamente innamorato. Lui era
all’oscuro della sua partenza, completamente ignaro. Come lo
avrei affrontato?
Arrivammo a casa, i miei corsero al lavoro e io rimasi solo, solo con
mio fratello che ancora dormiva. Lei era andata via, lasciandolo
addormentato, convinto che al suo risveglio l’avrebbe
ritrovata. Accesi la tv e nervosamente mi sedetti sul divano, in attesa
che si svegliasse. Girai velocemente canale e buttai il telecomando
accanto a me. La casa era buia, le serrande erano quasi completamente
chiuse. Attendevo impaziente quel momento… Come mi sarei
comportato?
Un’ora………..
Due ore………
Sentii un rumore, un grido: Si era svegliato e si era accorto della sua
mancanza.
_(NOOOOO! CAZZO…. CAZZO DOV’è? )_
Gridò, sbattendo la porta, cercando la Marty in tutte le
camere. Si era rivestito, piangeva e si disperava come un matto. _(
MARTY… DAI SU…. DOVE SEI? MERDA, MERDA!
……………)_ Scese
dalle scale velocemente, controllando anche in cucina e in bagno.
_( Bill, calmati cazzo! )_ Gridai, afferrandolo per le spalle. Non
capiva più nulla, era confuso, completamente impazzito.
Aveva gli occhi spenti, e le lacrime rigavano le sue guance rosse e
bollenti.
_(STA’ ZITTO STRONZO! )_ Così dicendo mi
sferrò un destro in pieno volto. Caddi dolorante.
Sanguinavo? No, non mi interessava… Dovevo cercare di
riportarlo alla realtà, dovevo calmarlo.
Prima che potessi rialzarmi, Bill si inginocchiò di fronte a
me, ancora piangente.
_( Bill…..)_ Lo abbracciai, mentre fissava perso, il vuoto
dietro di me. Lo strinsi forte, fortissimo. Cercavo di consolarlo, ma
non era possibile… Lui era concentrato su di lei: sul suo
viso, sul suo corpo, sul suo splendido sorriso. Tra le lacrime e i
singhiozzi cominciò a sussurrare…
_( Tom…. Mi ha lasciato… Mi ha
abbandonato…. No… no….
Nooooo……! )_ Poi mi strinse, e affondò
il viso sul mio petto, ormai fradicio di lacrime.
Rimasi scioccata, il racconto di Tom mi aveva lasciato allibita. Ero
ferma, lo fissavo, mentre il suo sguardo si abbassava a poco a poco.
_( Io…. Non lo sapevo………)_
Abbassai anche io lo sguardo e mi voltai. Portai le mani alla bocca e
una lacrima scivolò silenziosa. Si avvicinò e
dopo aver appoggiato una mano sulla mia spalla, mi abbracciò
e mi baciò dolcemente.
_( Ci sei riuscito finalmente….. Sei contento adesso? )_
Chiesi languida.
_( Mmmm…. Molto
simpatica………. Mi piaci Maki, sei
carina…..)_ Disse, ritornando improvvisamente serio.
_(Anche tu… Sei bellissimo…..)_ Non riuscii a
terminare il discorso. Cominciammo a guardarci negli occhi, lo
accarezzai, mi accarezzò, finchè non tornammo a
baciarci con più trasporto di prima.
_( Mi dispiace averti offeso prima…. Non volevo….
È stato il momento che…..)_ Non gli permisi di
continuare, con la mano bloccai le sue labbra.
_( Stai zitto…. Non mi importa niente… Io voglio
solo te! )_ Confessai, con sguardo falsamente candido.
_( Dillo a me…. Non so come ho fatto a trattenermi ieri
sera…….. è stato da matti…
sei pazzesca, dico davvero! )_ Confessò. Lentamente
cominciò a mordersi il labbro inferiore, forse a causa di un
po’ di agitazione, o forse…. Per
l’eccitazione. Delicatamente mi accarezzò il viso,
e tornò ad intrecciare le sue labbra con le mie. Svelto mi
spense contro un albero ed iniziò ad accarezzarmi la gamba
destra. Dio benedica le calze scure! Poi tra gli affanni
disse…
_( Voglio farlo Maki……. Non resisto, non ce la
faccio…! )_ Mentre parlavamo, incrociai casualmente lo
sguardo scandalizzato di un gruppo di giovani ragazzine, sedute su una
panchina lì vicino.. Ci fissavano curiose ed imbarazzate.
Girai la testa e guardai Tom sorridente.
_( Anche io…. Ma andiamocene da qui!)_ Gli presi la mano, e
silenziosamente ce ne andammo dal parco.
Non era difficile trovare la casa di Tom: era proprio sopra la casa
discografica dove, un’ora prima, lo avevo raggiunto.
Cominciò ad alzarmi ed abbassarmi la maglia, già
dentro l’ascensore.
_( Tom…. Aspetta ma….. Se ci scopre tuo fratello?
O gli altri? Che facciamo? )_ Mi lamentai.
_( Tranquilla…. Bill è a fare shopping, mentre
Georg e Gustav, dopo le riprese sono scappati ad un raduno di Harley
Davidson…)_ Disse, mentre mi sfilava la maglietta. Il suo
respiro era caldo, le sue labbra erano fuoco, la sua voce una droga.
Con le dita accarezzava la mia pelle, scivolava, come gocce
d’acqua, come piume trasportate dal vento. Era bollente,
affamato di piacere, in cerca di estasi, di passione. Lo sentivo
scorrere su di me, sentivo la voglia salire fino alle stelle, lo volevo
di più, di più….
_( Dimmi che mi vuoi…. Dimmelo ora! )_ Pretesi, coprendomi
il seno ormai nudo, con il braccio.
_( Ti voglio, voglio il tuo corpo…. Ora…. SUBITO!
)_ Disse, baciando la mano con cui mi coprivo, scostando il braccio
delicatamente.
_(Tom… ti voglio…..)_ Risposi, chiudendo gli
occhi, mentre appoggiava le labbra sul mio seno, mentre con la lingua
sfiorava la pelle._( Tom….)_ Ansimai, annebbiata dal piacere.
Lentamente riprese a far scivolare la lingua per tutto il corpo, le sue
mani sfioravano ogni parte nascosta, ogni punto sensibile. Le sue dita
di fuoco esploravano ogni parte proibita, procurandomi dolori e piaceri
che non avevo mai provato sino ad ora.
_( Ti piace? )_ Chiese prepotente, con quel sorrisetto malizioso
stampato.
_(Sì…. Sei fantastico….)_ Risi,
portandomi il dorso della mano sulla bocca.
SI spogliò completamente, gettando gli abiti in mezzo al
corridoio. Mi premeva contro il muro, violento mi amava, mentre con la
lingua cercava di tracciare solchi su tutto il collo.
Cominciò a baciarmi appassionato, selvaggio….
Incontenibile. Le lingue si univano in un gioco lussurioso e allo
stesso tempo eccitante. Sentivo le sue labbra ardere, a contatto con le
mie.
Accarezzandoci, sempre baciandoci, ci dirigemmo verso una delle tante
camere e, arrivati davanti ad un letto, mi fece sdraiare,
posizionandosi comodamente sopra di me.
_( Sei pronta? )_ Chiese, socchiudendo gli occhi, leccandosi
sensualmente il piercing. Strinse forte la mia mano e prima che potessi
rispondergli, mi penetrò. Finalmente entrò e si
unì, in quell’attimo di follia e lussuria. Non
aveva alcun riguardo, non si tratteneva. Violento, implacabile. Dolore
e piacere…. Non provavo altro, solo quelle emozioni
fortissime, che rendevano quel momento speciale. Non parlava, a volte
tra gli affanni e i gemiti mi fissava, guardava il mio corpo
sciogliersi, sotto tutti quegli “attacchi”.
_( I tuoi occhi…… Hanno qualcosa di
diverso… di speciale…. )_ Disse,, terminando la
faticosa penetrazione, fissandomi dritta nel profondo, dritto nello
sguardo.
_(Io sono speciale….)_ Risi, accarezzando quella pelle
liscia, calda.
Mi fissava, osservava il mio corpo, nudo, a contatto con le bianche
lenzuola, testimoni di quella passione che ci aveva travolto.
Mi accarezzava dolcemente le guance, sussurrava parole incomprensibile
al mio orecchio, mentre continuavo a sciogliermi, sotto quel corpo
così perfetto, baciati dai raggi di quel sole che ci aveva
accompagnato.
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Grazie mille delle recensioni ragazzi! *_* Siamo molto felici davvero!
Vi avvertiamo ce in seguito forse cambieremo il raiting per la presenza
di alcune scene... ehm... avete capito! XD Spero che continuerete a
seguire il tutto, vi promettiamo che ci saranno degli sviluppi
sorprendenti ! *_* Grazie ancora e al prossimo capitolo! *O*
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Capitolo 6 *** L'angelo ***
Capitolo 5
L’angelo
Tic tac tic tac tic tac…. Il suono dell’orologio a
pendolo…. Quell’irritante ticchettio era
l’unico mezzo che ancora mi teneva legata a questo mondo
crudele…. Come avrei voluto cadere in un sonno, un coma
profondo, una cura necessaria per far rimarginare le mie ferite.
Tic tac tic tac tic tac
Il tempo passa, I minuti, I secondi… Sono tutti frammenti di
una vita inutile, vuota. A volte vorrei essere come le nuvole, belle,
libere… Senza alcun tipo di problema. Anch’io
vorrei planare leggiadra nell’azzurro, e poi
sparire… Sparire…. SPARIRE! Questo sole mi
distrugge, la luce mi fa male: mi fa ricordare. La mia vita
è amara, dura, è una vita senza emozioni. Sono
come morta…. Sfiorita, appassita.
Un essere inutile e invisibile in questo mondo disperato. Come vorrei
essere davvero morta. Non soffrirei più, non piangerei
più…. Perderei ogni suo ricordo e vivrei
finalmente in pace, finalmente libera. Come un soffio la mia anima si
perderebbe e sparirei… sparirei finalmente….
Basta, basta! No, era inutile, era tutto inutile! Sparire? E a che
scopo? Basta pensieri, dovevo dire addio ai dubbi: no, io dovevo
tornare a vivere!
Di colpo mi svegliai, di scatto un gemito di paura uscì
spontaneo. Stavo sognando, mi ero veramente addormentata. Portai una
mano alla fronte, e chiusi gli occhi. Mi ributtai sotto alle coperte,
coprendomi, cercando l’ombra, il buio. Da sotto il piumone
allungai un braccio verso il comodino e, faticosamente, afferrai il
telefonino. Guardai l’ora e feci riaffondare la faccia sul
cuscino.
Quella vita mi uccideva, ero uno zombie: sempre seria, sempre tappata
in casa. Basta…. Lo zombie si doveva assolutamente
risvegliare, doveva tornare tra le persone “vive”!
Scesi dal letto rapidamente, procurandomi un maledetto giramento di
testa. Mi lavai e mi cambiai. Preparai la borsa accuratamente. Tiravo
fuori veloce i vestiti dall’armadio, mentre con la spazzola
cercavo di strecciare dei nodi sui capelli: presi una felpa azzurra,
semplice, di quelle senza zip, con il cappuccio. Dalla valigia invece,
sfilai un paio di jeans firmati e li indossai. Infilai le scarpe e mi
truccai. Quella mattina sarei uscita, avrei ricominciato a vivere. Col
nuovo anno tutto doveva cambiare: il mio aspetto, il mio corpo, il mio
carattere…. La realtà. Basta nascondersi, basta
tenebre… Volevo la luce, volevo vivere!
Uscii dalla camera e mi diressi verso la stanza della Maki. Bussai, ma
nessuno mi rispose: che fosse uscita?
_( Accidenti…. Ora la chiamo….)_ Presi il
cellulare e digitai il suo numero. _(Dai… Rispondi!
Uff…….. )_ Borbottai, mentre lentamente tornavo
verso la mia stanza.
Chiusi la chiamata ed entrai. Decisi così di inviarle un
messaggio;
“ Ciao tesoro!... Sto uscendo.. Vado al centro commerciale,
dovrebbe chiamarsi A.M.B. …. Semmai mi raggiungi
lì, ok? Scusa per prima, ti voglio bene, a dopo…
Ciao! “
Inviai e riposi il telefonino nella borsa. Chissà cosa
stesse facendo.. Magari in questo momento era insieme a Tom! Cercai di
non pensare. Mi infilai il giubbotto e finalmente varcai quella soglia.
La nuova era era iniziata anche per me.
I negozi erano tanti, belli… delle vere e proprie calamite
per il mio portafoglio. Entrai in parecchie boutique, tutte
rigorosamente firmate e con merce di alta moda. Comprai subito una
gonna graziosissima ed un baschetto altrettanto grazioso. Non potevo
negare di avere una vera e propria mania per i cappelli. Mi fermai
presso un bar, e ordinai una cioccolata calda.. Intrattenni anche una
piacevole conversazione con un cameriere, che serviva al bancone.
_( è sola la signorina? )_ Chiese, attaccando
“bottone”. Era alto, biondo con occhi verdi. Nel
complesso non era male, benché non fosse proprio il mio tipo.
_( Sì… Mi faccio una girata! )_ Sorrisi,
cominciando a bere la mia cioccolata. Quel calore scendeva, dalla gola
fino al petto, scaldandomi.
_( E il fidanzato? Come può aver lasciato sola una bella
ragazza come lei? )_ Chiese, asciugando con uno straccio un bicchiere
di cristallo. Sobbalzai, al solo sentire quelle parole.
_( Il fidanzato? Macchè…. Ancora preferisco
divertirmi! )_ Dissi sorridente, mentre ripensavo al carattere
esuberante della Maki. Con queste parole
“rimorchiava” sempre, era davvero pazzesco.
_( Condivido il tuo pensiero…. Anzi… che ne dici
se usciamo qualche volta? )_ Chiese fissandomi, mentre terminavo la mia
bevanda.
_( Mi porti il conto? )_ Domandai, ignorando la sua proposta. Si
diresse verso la cassa e ritornò rapido, ma al posto dello
scontrino, mi consegnò un foglietto con su scritto un numero.
_( Offre la casa…. Chiamami eh? )_ Continuò a
sorridere, mentre dalla tasca sfilava il cellulare.
_( Contaci… e grazie! )_ Risposi alzandomi. _(
Ciao… )_ salutai ed uscii, ricominciando la mia
“passeggiata”.
Quel ragazzo.. Davvero si era interessato a me? Davvero risultavo
apprezzabile ai suoi occhi? Ormai ne ero sicura: quello che mi
occorreva era la fiducia, la sicurezza. Non mi mancava nulla, solo un
po’ d’amore per me stessa, che avevo perso quando
per la prima volta pensai di essere inutile, senza emozioni, un essere
apatico. senza emozioni, un essere apatico.
E in un attimo, in un istante lo vidi. Tutto mi ritornò in
mente, come la pellicola di un film. Un negozio che ricordava tutto di
lui.. Di piccole dimensioni, con un ampia vetrina a sfondo nero. Sui
manichini magri spiccavano vistosi abiti in stile dark-emo. Il genere
non era mai stato uno dei miei preferiti.. Ma tutto mi ricordava lui!
Ero come attratta, inconsciamente “indirizzata”
verso quel luogo. Solo lo squillo insistente del mio cellulare mi fece
rinsavire da quello stato di trans.
_( Pronto? )_ Risposi, senza neanche controllare il numero sul display.
_( Ohi, Marty! Dove sei? )_ La voce della Maki mi ridestò
completamente. In sottofondo riuscivo ad udire il chiasso e la
confusione: Anche lei si trovava all’outlet.
_( Maki… Sono davanti ad un negozio… si chiama
“Darkness” )_Terminai, cercando di leggere
l’insegna scusa. _( Ma tu… Dove sei stata? )_
Chiesi curiosa. Qualcuno accanto a lei disse qualcosa e di colpo
tossì. Quella voce mi era familiare.
_( Ehm…. Ho fatto un giro…. )_ Sentii
un’altra risata. La voce era maschile. _(
Vabbè…. Ti raggiungo…)_
Continuò, sembrava alquanto imbarazzata.
_(Ah, ok… Allora intanto entro… )_ Staccai e
riposi il cellulare in borsa. Finalmente entrai, titubante tremavo come
una foglia. Il respiro si arrestò completamente, chiusi gli
occhi e….
Quando li riaprii mi trovai dentro, “inserita” in
quel buio, tra tutto quel nero. Feci un giro, diedi un occhiata veloce,
mentre la cassiera mi osservava storta. Ero vestita troppo colorata?
Abbassai lo sguardo e presi la prima cosa che mi capitava sotto tiro.
Era un vestitino nero, non male… Era grazioso nella sua
semplicità. Mi diressi nel camerino, scostai la tenda ed
entrai.
A volte il destino gioca proprio strani scherzi…
Coincidenze? Casi? Impossibile! Qualcuno doveva per forza avercela a
morte con me… Magari un dio, oppure una forza maggiore
ancora sconosciuta. Fatto sta, che proprio mentre mi stavo cambiando,
la tenda si aprì rapidamente, mentre davanti a me, un
ragazzo mi fissava stupito. Ero quasi completamente svestita. Indossavo
solo la biancheria intima, che metteva in risalto il mio fisico
e…. ed il tatuaggio. I suoi occhi mi scrutavano curiosi e
allo stesso tempo eccitati. Lo fissavo, a bocca aperta. Cercavo di
coprirmi con l’abitino, ottenendo uno scarso risultato. Lui
era alto, magrissimo. Gli occhiali scuri coprivano i suoi occhi e i
suoi capelli erano nascosti da un berretto. Era moro e, le ciocche
nere, erano alternate da altre decolorate.
_( Oddio, scusaa! Non volevo! )_ E così dicendo richiuse la
tenda. Ci fu un attimo di silenzio. Chi era? Perché il suo
volto mi era così familiare? Un nodo mi strinse lo stomaco,
facendomi tornare in mente ricordi che ormai credevo di aver rimosso.
Mi voltai, ripresi i vestiti e mi rivestii velocemente. Rimanemmo in
silenzio per qualche minuto, finchè la voce della Maki non
ruppe quella pace agognata.
_Martyy? Sei qui?_ Domandò parlando in Italiano.
_Sì, aspettami che esco! _ Risposi, mantenendo la stella
lingua.
Ma prima che potessi raggiungerla, la tenda si riaprì e la
sagoma di quel ragazzo si posizionò nuovamente di fronte a
me. Mi fissò, mentre si sfilava gli occhiali. Lo fissai,
incredula e confusa. Ero muta, incapace di parlare.
_( Marty… Sei tu? )_ Chiese, spingendomi contro il muro. Con
le mani mi afferrò le spalle e mi fissò. I suoi
occhi nocciola penetrarono i miei, bloccandomi il cuore, il respiro.
_( Ma… ma… ma chi sei? Che vuoi? )_ Chiesi
spaventata, abbassando lo sguardo.
_( Marty… Sono io… Non mi riconosci? )_
Continuò implacabile. Gli occhi cominciarono a velarglisi.
Non capivo perché piangesse, perché si
disperasse. Cominciai a tremare, avevo paura.. Cercai di scansarlo, ma
la sua presa era forte, decisa. Cominciai a dimenarmi, ad urlare.
_( NO…. CAZZO! GUARDA CHE CHIAMO LA SICUREZZA, VATTENE!
)_Dissi, stringendo i pugni, digrignando i denti. Tra la foga notai due
particolari… Sul ciglio desto e sulla lingua, due piercing
in metallo… Tutto si bloccò, e nitido il suo viso
comparve nella mia mente. I suoi occhi nocciola, la sua bocca che tanto
avevo amato, il suo viso da meraviglioso angelo… No, non
poteva essere lui.
Mi mancò il respiro, quasi caddi, mentre perdevo coscienza
ogni minuto di più.
_( Marty… Oddio! Sono Bill… Guardami…
Merda! )_ Disperato mi abbracciò, mi strinse forte, mentre
ancora incredula tacevo. Di colpo mi “svegliai” e
spaventata mi ribellai.
_( STRONZO… VATTENE! CAZZO! )_ Mi dimenai, urlando e
strepitando. _( AIUTO! )_ Gridai a voce altissima.
_(MARTY… PER FAVORE… GUARDAMI! )_
Strillò, fissandomi.
_( BASTA, MI HAI ROTTO! )_ E così dicendo gli ammollai uno
schiaffo, che lasciò sulla sua guancia un segno evidente.
Si irritò, prese violentemente le mie mani, le strinse, fino
a farmi morire di dolore. Cominciai a piangere, abbassai lo sguardo,
mentre le lacrime rigavano il mio volto. Mi premette forte contro la
parete, sentivo persino il suo respiro, che si posava sul mio collo. I
suoi occhi erano seri, fissavano il mio viso disperato.
_( BASTA MARTINA… RAGIONA! MERDA SONO IO! )_
Urlò, poggiando le sue labbra vicino al mio orecchio. I
polsi mi bruciavano e le gambe stavano per cedere.
_( NO, NO! TU NON SEI BILL! BILL NON MI FAREBBE MAI DEL MALE! )_
Gridai, riuscendo a “sciogliermi” da quella presa.
Scappai, letteralmente fuggii. Piangevo e correvo, correvo e piangevo.
Il cuore moriva a poco a poco e il respiro si spegneva, mentre il
dolore saliva, saliva… Nel caos urtai il corpo della Maki,
che nel frattempo mi fissava sbigottita. Non vedevo nessuno, intorno a
me il nulla, il buio.
_( Marty… Ma che…? )_ Cercò di
fermarmi, afferrandomi per una mano. Riuscii a fuggirle e, proprio
mentre varcai la soglia, lei si vide davanti il ragazzo disperato e
abbattuto.
_( Bill?!?! )_ Si rivolse a quest’ultimo, che piangeva in
mezzo al negozio, noncurante degli sguardi curiosi dei presenti.
_( Ma… Maki? )_ Chiese avvicinandosi. _( che ci fai tu qui?
)_ Continuò, perplesso.
_( Bill… Posso parlarti? )_ Chiese, trascinandolo fuori.
Per tutto il giorno parlarono, e l’argomento
centrale…. Ero proprio io.
Faceva sera velocemente, le tenebre calavano, oscuravano il Sole,
facendo spazio all’ormai nascente plenilunio. Non nevicava,
l’aria era gelida, frizzante. La luce calda della lampada
illuminava la stanza, creava un’atmosfera familiare,
trasmetteva un tepore che avevo dimenticato col passare del tempo. Ero
stranamente tranquilla: il pianto aveva trasportato e
“lavato” via il dolore, lasciando in me un senso di
pace, di calma. Leggevo, non avevo niente di meglio da fare. La mente
era sgombra di ogni pensiero triste, di ogni ricordo. Era una
sensazione alquanto piacevole.
La finestra era aperta, le tende erano sospinte dolcemente da una
brezzolina fredda e la città era più luminosa e
bella del solito. La Maki non aveva ancora rincasato, evidentemente era
ancora in giro. Chiusi gli occhi e inspirai quella purissima e fresca
aria.
Ad un tratto la pace e la tranquillità che si era venuta a
creare, venne rovinata dal suono di tre battiti alla mia porta:
qualcuno aveva bussato… Ma chi poteva essere a
quell’ora di notte?
_( Apriiii! ……… Marty! )_ Una voce, un
lamento mi fece sobbalzare. No, non poteva essere proprio lui, come era
riuscito a trovare l’indirizzo e la camera
d’albergo? Un nome distinto mi venne in mente, un volto
nitido comparve nei miei pensieri… Solo una persona poteva
avergli rivelato quelle informazioni: La Maki.
Batteva violentemente, cercava di aprire, forzava la maniglia. _(
GUARDA CHE SE NON APRI MI AMMAZZO…. DAAII! )_ Me ne resi
conto subito, Bill era ubriaco…. La disperazione lo aveva
spinto fino a quel punto? _(Marty… cazzo… DAI,
UFFA… SE NON APRI… IO CANTO! )_ Continuava a
delirare, mentre io tacevo. Facevo finta di non esserci, avevo persino
spento la lampada. Cominciò a cantare, stonando brutalmente,
storpiando quella meravigliosa canzone._( Über den
Dächeeeeeeeeern, ist es so kaaaaalt, und so stiiiiill. Ich
schweig Deinen Nameeeeeeen…. )_ faceva troppo baccano, prima
o poi qualcuno si sarebbe lamentato.
_( EHI? MA CHE è? MA ALLORA è UN VIZIO! MA CI
STATE ZITTI? )_ Appunto. Un uomo uscì da una camera
lì vicino, alquanto alterato, borbottando e strillando,
rivolgendosi contro di “lui”.
_( CAZZO! MERDA STA ZITTO! IO MI AMMAZZOOOOO! LEI NON MI APRE! OH!
MERDAAA! APRIIIIII….. weil Du ihn jetzt, nicht
hören willst. Der Abgrund der Stadt, verschlingt jede
Träne die fällt…….. UFFAAAA!
NON MI APREE! )_ Continuò, mentre batteva ancora
più violentemente. L’uomo se ne andò
via sbattendo la porta, borbottando ad alta voce.
_( BASTA! È L’ULTIMA VOLTA CHE VENGO IN QUESTO
POSTO! )_ E così tutto si fece silenzioso. Solo le parole
bisbigliate di Bill rompevano la monotonia. Mi alzai, silenziosamente
mi diressi verso la porta e, dopo un bel respiro la aprii. Bill era
davanti, completamente andato, quasi non si reggeva in piedi. I suoi
occhi malinconici mi fissavano, il suo sguardo disperato mi metteva a
disagio.
_( Bill…. Vattene, basta! )_ Dissi, richiudendo la porta,
abbassando lo sguardo. Lui infilò un braccio nella soglia,
impedendo lo scorrimento della parete di legno lavorato.
_( MARTY! Allora vedi…? Mi hai riconosciuto….! )_
Disse, entrando prepotentemente. Chiuse la porta e cadde a sedere.
Aveva il viso puntato verso il pavimento, gli occhi chiusi e il respiro
affannoso. Era in uno stato pietoso: la matita era quasi completamente
colata ed il suo viso era pallido. Mi avvicinai, restai in piedi,
ferma, decisa.
_( No… Smettila… Perché continui a
dire di essere lui? Con che coraggio? Tu NON SEI BILL! Lui non si
comporterebbe mai in questo modo! )_ Ribadii, puntando i miei occhi
verso di lui.
_( PIANTALA! MA PERCHèè? CAZZO, DAI…
BILL SONO IO! )_ Si alzò a fatica, traballando goffamente.
Urlava, puzzava tremendamente d’alcool.
_( B..BASTA! NON ALZARE LA VOCE! È INUTILE, IO NON TI CREDO,
PERCIò VATTENE! )_ Mi avvicinai ancora di più,
con i pugni serrati, digrignando i denti.
_( ZITTA, CRETINA! )_ E così dicendo, alzò la
mano e mi dette un fragoroso schiaffo. Ancora stupita, portai una mano
sulla guancia dolorante, verso i suoi occhi, colmi di rimorso, erano
puntati su di me. _( Oddio….Marty.. Scusami…. Ti
prego…..)_ Si portò le mani sul viso, mentre
lentamente si accasciava a terra. Mi abbassai, mi avvicinai, mentre le
lacrime cominciarono a fuoriuscire e a cadere. Milioni di gocce mi
bagnavano le guance, accaldate e arrossate.
_( No… no…. Ti prego….
Bill…. Bill non mi picchierebbe…
Bill…)_ Chiusi gli occhi, permettendo alle lacrime di
“scivolare” via. Alzò lo sguardo, mi
fissò abbattuto, mentre allungava le braccia verso di me.
Con le maniche asciugai i miei occhi bagnati e lui mi strinse in un
abbraccio dolce, tenero…. Disperato.
Mi abbandonai a quella forza e a quel pianto, mentre i singhiozzi si
calmavano a poco a poco.
_( Marty…. Sono ubriaco ma….. ma non sono ancora
del tutto scemo….. Io ti amo, e tu sei mia, solo
mia… e questo… Questo non lo puoi mettere in
dubbio! )_ Bisbigliò dolcemente, con la voce rotta
dall’ennesima lacrima. _( Non puoi abbandonarmi….
Tu sei mia, non puoi lasciarmi nuovamente solo….
Salvami… Ti prego… SALVAMI….)_
Avvicinò le labbra al collo: il suo respiro era caldo,
affannoso.
_( Bill… io…)_ Cercai di ribattere, ma ormai ero
persa. Persino la mia mente si stava convincendo del tutto. Il mio
cuore era stato del tutto ipnotizzato da quella voce, da quel viso.
_( Shhhhh… è da troppo che aspetto questo
momento… Voglio farti ancora una volta mia,
nuovamente… Voglio farlo adesso….ADESSO! )_ E
così dicendo mi fece sdraiare a terra, mentre lui si
posizionava sopra di me.
_( No … Bill…. Ti prego! Io… Io ti
devo dimenticare…)_ Obiettai, chiudendo gli occhi. Mi
rispose appoggiando delicatamente le sue labbra sulle mie.
Basta… Ormai ero convinta, completamente condizionata da
lui. Tacqui e silenziosamente acconsentii.
_( No, tu non mi puoi dimenticare… tu sei
mia…..)_ Sussurrava dolcemente, incantava i miei pensieri.
L’angelo impuro mi violava nuovamente, ancora una volta
silenziosamente, segretamente.
_( Bill…. Mi sei mancato….)_ Accarezzai i suoi
capelli, il suo viso, la sua schiena. Stavo per rivivere quei momenti
sacri che avevo cercato di scordare, di rimuovere. Cominciò
a baciarmi dappertutto, senza risparmiare neanche un centimetro.
_( Marty… Potrei perdere il controllo… Non
ragiono lucidamente…)_ Disse, guardandomi fissa.
_( Non mi importa, voglio farlo con te… solo con te! )_
Risposi, chiudendo gli occhi, portandomi il dorso della mano sulla
fronte bollente.
_( Bene….)_ Sussurrò, comincindo a baciarmi sul
collo violentemente, lasciandomi segni piuttosto evidenti. Mi
“mangiava” letteralmente, mordeva la mia pelle, mi
assaggiava con la lingua. Lo sentivo tracciare un percorso confuso,
dall’orecchio fino al petto e viceversa. Le sue mani
esploravano sotto la maglietta, confusamente mi accarezzavano, senza
riguardo, completamente annebbiato dal piacere e dalla lussuria. Mi
sfilò velocemente i jeans, afferrando e baciandomi le
coscie. Con la guancia sfiorò il ventre, lo baciò
dolcemente, facendo scivolare le labbra fino sul seno. Si
sfilò la maglietta, mostrando il suo petto perfetto,
terribilmente eccitante. Cinsi il suo collo con un braccio e lo tirai a
me. Cominciai a baciargli il petto, mentre accarezzava i miei capelli
con le sue mani. Le mie carezze scivolavano veloci lungo tutta la
schiena. Mi spogliò velocemente, mentre intrecciava le sue
labbra alle mie. Le nostre lingue si sfioravano, si legavano.
Arrivò il mio “turno”. Lentamente,
sempre baciandolo, mi alzai e cominciai a privarlo dei pantaloni, dei
boxer…
Lo accarezzai, cercavo nuovamente quel piacevole contatto che avevo
dimenticato. Mi fermai, lo guardai e gli sorrisi maliziosa.
_( Come vedi… Non sono più la ragazzina insicura
di quattro anni fa…! )_ Dissi, avvicinando il mio viso al
suo, tanto da sentirne gli affanni.
_( Sì, sei una donna… La mia
donna…)_Mi rispose, spingendomi delicatamente a terra,
facendomi sdraiare. Scese, mi baciò dolcemente quella
stella, il nostro simbolo d’amore.. e poi… e poi
ci unimmo.
Fu un momento magico, un incantesimo che aveva rotto quella
maledizione, una maledizione di malinconia e di disperazione.
Sorridevo, finalmente ero felice. Il suo corpo scorreva contro il mio,
violento, causa dell’ebbrezza dovuta all’alcool. Le
sue mani stringevano le mie, le sue labbra afferravano le mie e le
nostre lingue si sfioravano.
_( Ripeti il mio nome, dimmi che mi ami…. Ne ho
bisogno…. Sei la mia droga….)_
Sussurrò, continuando a penetrarmi, accarezzandomi quel
disegno che ci univa, quella stella che tempo fa, ci eravamo tatuati in
segno del nostro amore.
_( Bill…. Bill…. Bill! Tu sei la mia droga, tu
sei il mio sole…. Ti amo, ti amo troppo.. amore mio! )_
Dissi, stringendo forte la sua mano, accarezzando i suoi capelli
corvini.
_( Marty…. Amami… per sempre…)_
Bisbigliò terminando la penetrazione, terminando quel
rapporto che tanto avevo desiderato, quel rapporto segreto e proibito,
che tanto avevo amato.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Beh, come vedete questo capitolo è bello lungoccio eh! XD
Innanzi tutto volevamo ringraziare coloro che ci seguono da secret (la
fan fiction prima di questa)... Grazieeeeeeeeeeeeeeee ! *-*
*inchino profondo* ... Ora rispondo ai commenti *-*
Lovelory: Ma grazie mille cara! Spero che leggerai anche questo
capitolo! *-*
GemyBillina: Grazie anche a teee! *-* Come sei dolceeeeeee *O*
Tesorinely: Ma graccie cara! ù.ù Eccoti
accontentata con il capitolo successivo XD
milly94: Oddio ma grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
*_* Anche per il commento su secret ti ringraziamo tantissimo cara! *-*
Tu dolceeeeeeeeeeee! Spero che continuerai a seguirci! X3
Grazie a tutti e al prossimo aggiornamento! *-*
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Capitolo 7 *** Gelosia ***
Capitolo 6
Gelosia
Quella mattina il Sole era sceso dal cielo, e in quel momento
meraviglioso, dormiva accanto a me, brillando di una flebile luce
stellare, tra le bianche lenzuola. Il suo corpo sfiorava delicatamente
il mio, mentre il suo pensiero era perso in qualche bellissimo sogno.
Fissavo il suo viso che tanto mi mancava, quelle labbra di zucchero che
addolcivano l’anima, quelle mani bellissime, che la sera
prima mi avevano stretta e fatto sua. Ad un tratto i suoi occhi si
dischiusero, scoprendo quel bellissimo color ambra. Mi
guardò, cercando di ricollegare, cercando di ricordare. Poi
mi sorrise dolcemente, e cercò di alzarsi per mettersi a
sedere.
_( Buongiorno amore…. )_ Disse, avvicinandosi, appoggiando
la sua mano sulla mia guancia.
_( Buongiorno…. Dormito bene?)_ Chiesi, avvicinando le
guance e sfiorando con il viso il suo petto.
_( Sì… Sei così calda e
morbida…! )_ Mi strinse a sé.
_( Anche tu…..)_ Sorrisi e ricambiai
quell’abbraccio.
_(è troppo bello… è un
sogno…. Quasi non riesco a crederci! Io che ti stringo
nuovamente, io che ti accarezzo i capelli, io che ti
posseggo…)_ E così dicendo sfiorò la
mia fronte con le sue labbra. Arrossii involontariamente.
_( Bill…. Tu sei il mio sogno… Senza di te non so
come ho fatto a vivere… Sei tu la mia vita, il senso di
questa esistenza… me lo dai tu! )_ Lo afferrai, mi
avvinghiai prepotentemente a lui.
_( In questi quattro anni ho sofferto silenziosamente…
Quella mattina ha distrutto il mio cuore…. Ma come faccio ad
odiarti? Io ti amo così tanto…)_ Disse,
accarezzandomi le guance rosse e bollenti, sfiorando con un dito le mie
labbra rosee.
_( Bill… Ho dovuto…. Il mio cuore sarebbe
scappato con te, avrebbe corso volentieri tutti i pericoli assieme a
te… Ma la ragione mi impediva di farti compiere quella
grande cazzata… Io tengo troppo a te! Non potevo vederti
rovinare tutti i tuoi sogni e le tue aspirazioni.)_ Dissi fermando il
suo dito, appoggiando le labbra sul suo collo. Con la lingua sfiorai
delicatamente la sua pelle, suscitando in lui la sensazione di piacere
che ci aveva accompagnato tutta la notte. Si dispose nuovamente sopra
di me, ricominciò a baciarmi, stringendo forte le mie mani.
Respirava affannoso, cercava di trattenersi: A malapena ci riusciva.
_( Lo so…. Tu mi vuoi… lo sento! Io…
In tutto questo tempo ho riflettuto su di noi… sul nostro
rapporto…. Sulla mia scelta……..
Marty.. Non posso assolutamente rinunciare a te, al tuo sorriso, al tuo
corpo….)_ Sussurrò dolcemente, appoggiandosi
stanco a me.
_( Che vuoi dire? )_ Domandai, legandomi al suo collo con le mani. Mi
guardò, il suo sguardo languido penetrò il mio,
inebriando il mio animo d’amore. Mai lo avevo amato in questo
modo.
_( Voglio amarti ancora… Voglio amarti per
sempre……… Questa volta non
partirò con te, scappando da tutto……
Marty… Resterò in Germania, ma ci vedremo,
continueremo a vederci… Sicuramente! Amore mio…
Amarci sarà possibile lo stesso! )_ Mi baciò
dolcemente. Piansi, le lacrime mi bagnarono silenziosamente. La gioia
era tale, che le lacrime non accennavano a smettere di tracciare
solchi. In quei quattro anni, finalmente era maturato, aveva
capito… Il nostro amore sarebbe vissuto alla luce del Sole,
finalmente avrebbe visto l’immensità del cielo .
_( Sì, Bill! Voglio amarti sempre, sempre, sempre! )_ Urlai,
col sorriso stampato sul viso, abbracciandolo forte. Non ci saremmo mai
più separati…
Erano passati cinque giorni da quando Tom ed io avevamo fatto
l’amore, e da allora non lo avevo più sentito.
Dalla Marty ero venuta a conoscenza della sua fama di play-boy
incallito, e ne avevo anche avuto la prova
“fisica”… No, non poteva avermi fatto
questo, non a me, non a me! Mi aveva già dimenticata? Si era
già scordato di me? Una strana rabbia iniziò a
prendere spazio nel mio stomaco, come miele che fuoriesce da un vaso
rotto… Ma a me, in fondo in fondo, che
m’importava? Non ero io quella che non voleva una storia
seria? Non ero io quella che voleva solo divertirsi? In fondo ero come
lui….
No, dovevo fare qualcosa… dovevo fare qualcosa! Ma cosa? E
con chi? Cristina si era beccata un febbrone da cavallo e non avevo
voglia di vedere la Marty e Bill, amoreggiare appiccicati come la
colla! Non sapevo più che fare, finchè non mi
venne in mente lui…: Gary.
Massì, perché non uscire con
quell’idiota? Tanto non avevo nulla da fare! Presi il
cellulare e svelto lo chiamai: ci saremmo incontrati al centro
commerciale..
_( Ciaoooo! Grazie per avermi chiamato, sai, non ci speravo
più, avevo perso ogni speranza, mi hai davvero sorpreso! )_
Disse Gary, baciandomi forte e sorridendo, rischiando quasi la paresi.
_( Sì…. Beh…. Avevo da fare, tutto
qui…..)_ cercai la scusa più plausibile che
conoscessi, senza grandi risultati.
_( Mmm… Fa niente! Che facciamo?? )_ Chiese euforico.. Era
proprio mutato da quella sera! Dove era finito il suo sguardo
misterioso ed enigmatico? Dove era andata a finire la sua sicurezza?
_( Che ne dici di una bella passeggiata? )_ Risposi.
_(
Sìììììì!
)_ Esclamò. Era evidente… Davanti a me vedevo
solo un disperato….
_( Mano nella mano? )_ Chiesi languida, cercando di far tornare quella
sicurezza e quell’eccitazione.
_( Certo! )_ Ammiccò.
Cominciammo a camminare, le mani che si toccavano, le spalle che si
sfioravano… Ma non era la stessa cosa! No, no e ancora no!
Non dovevo assolutamente pensarci! Guardavamo tranquillamente le
vetrine, passeggiavamo, ridevamo spensierati. Adesso stavo bene,
veramente bene! Peccato che questa pace durò un battito di
ciglio…. Ad un certo punto, un velo interruppe le nostre
chiacchiere.
_( Hey, voi due….)_ Mi voltai di scatto… Oh mio
dio!....
_( Oh cristo!.... Ma… Ma lui… Lui non
è il chitarrista dei Tokio Hotel? Oddio…
Com’è che si chiama? )_ Si interrogò
stupito.
_( Tom…. )_ Sussurrai spaventata.
_( Sì, sì! Brava, Tom…. Tom Kaulitz!
)_ Esclamò felice l’idiota.
_( Ehy, tu! Staccati! )_ Ordinò il pazzo, indicando Gary.
_( Cosa?)_ Chiese l’altro.
_( Staccati! )_ Era furioso.
_( Ma perché? Che succe…. )_ Non gli diede il
tempo di terminare che subito gli diede addosso.
_( BASTA! HAI ROTTO IL CAZZO! )_ E fu così che Tom Kaulitz,
ormai osservato dalla folla affluente di persone, sferrò ,
credo, il destro più violento della sua vita; poi mi
strattonò via, facendosi spazio tra la folla spaventata,
lasciando Gary in una pozza di sangue.
_( Tom… Tom… mi fai male, la…
lasciami…. TOM! )_ Urlai cercando, invano, di staccarmi
dalla sua presa.
_( Sta’ zitta! Che cazzo facevi eh? Che cazzo pensavi di
fare? )_ Strillò, mentre mi conduceva verso la sua macchina.
_( Cosa? Ma… Che vuoi? )_ Replicai, mentre il pazzo si
apprestava a mettere in moto l’auto.
_( RISPONDI PORCAPUTTANA! VOGLIO SAPERE COSA STAVI FACENDO PRIMA, CON
QUELLO! )_ Sentenziò guidando a cento all’ora.
A quella richiesta mi irritai profondamente: Come si permetteva di
intromettersi nella mia vita? Che cosa voleva da me? Cosa pretendeva?
Risposi a tono, sgarbatamente.
_(Quel cazzo che mi pare! Va bene? )_ Sorrisi sarcasticamente.
_( NO! NO,NO, PORCA PUTTANA NO! )_ Urlò sbraitando.
_( Ma mi dici che vuoi da me? Cosa vuoi? Spiegamelo! )_ Gesticolavo
agitata.
_( Tu… tu…. Non puoi andare in giro con chi ti
pare e piace…. Non lo conosci nemmeno quello! )_ Rispose
acido, tenendo lo sguardo fisso sulla strada.
_( Che cosa? Ma tu…. Ma che cazzo vuoi da me? Io esco con
chi mi pare chiaro? HAI CAPITO? )_ Ringhiai inviperita.
_( No! )_ Inchiodò di fronte ad una fabbrica abbandonata,
notevolmente fuori Amburgo. Non credevo che, durante la litigata, ci
fossimo allontanati tanto dal centro della città. Intanto
lui scese, aprì il mio sportello e mi strattonò
fuori.
_( No, Maledizione! Ma non capisci? Se… Sei solo una
sfottuta puttana, ecco cosa sei! )_ Disse, gesticolando, infine
indicandomi.
_(Una puttana? UNA PUTTANA? Ma tu come ti permetti di insultarmi
così? Proprio tu poi?? Tu che te ne scopi una dietro
quell’altra? Tu vieni a dare della puttana a me?? )_ Non ce
la facevo più, ero esausta. Mi voltai verso
l’edificio, portandomi una mano alla fronte.
_( Scusa…. Mi… mi dispiace…
è che qua… quando ti ho vista da sola, mano nella
mano con quello non ce l’ho fatta e ho perso la
testa…)_ Disse imbarazzato a testa bassa, ma ormai era tardi
per le scuse.
_( Non mi frega niente né di quello che hai provato,
né di quello che provi adesso… Ora per
favore… Riportami in albergo! )_ Dissi fissandolo dritto
negli occhi, arcigna e acida.
_( No.. Davvero, ascoltami.. io…. Ecco di solito non mi
succede… è che… So.. Sono geloso
e… )_ Non terminò, lo interruppi.
_( Forse non mi hai sentito bene…. Non mi frega un cazzo se
sei geloso oppure no, io esco con chi voglio e
adesso…… Vorrei tornare in hotel! )_ Ordinai
stizzita.
_( No! Non ti ci porto in hotel! Sei arrabbiata perché non
ti ho chiamato prima? Scusami… Ho dovuto lavorare tantissimo
e…. )_ Si giustificò imbarazzato.
_( Non m’interessa! Voglio tornare immediatamente in
albergo!Ora, SUBITO! )_ Mi diressi veloce verso la macchina e aprii lo
sportello dalla parte del guidatore. _( CAZZO… SE NON MI CI
PORTI TU, VADO IO! )_ Urlai, sedendomi e afferrando il volante. Tom mi
raggiunse, afferrò il mio polso e mi fece scendere di peso,
trascinandomi e sbattendomi contro il cofano.
_( CAZZO MA CHE FAI? TI HO DETTO CHE MI DISPIACE, FERMATI, PORCA
MISERIA! )_ Urlò, stringendomi i polsi, che premevano contro
la fredda superficie dell’auto.
_( LASCIAMII! LASCIAMI STRONZO! )_ Gridai divincolandomi, cercando di
sciogliermi da quella presa.
_( Urla, urla… Tanto qui non c’è mai
nessuno… Nessuno ti può sentire! )_ Sorrise
furbesco, fissandomi. Riuscii ad alzarmi, a mettermi a sedere.
Infuriata, alzai la destrosa e gli ammollai cinque dita sulla guancia,
scatenando in lui una rabbia incontenibile.
_( Tu…)_ Sussurrò, appoggiando le labbra sul
collo, facendo scivolare le mani sotto al giubbotto.
_( No, Tom! Io non voglio! NON VOGLIO FARLO CON TE! )_ Dissi, cercando
di allontanare il suo viso dal mio.
_(STA’ ZITTA! )_ Mi cinse prepotentemente i fianchi e mi
trascinò all’interno della macchina. Chiuse lo
sportello dietro di sé e svelto mi sfilò il
giubbotto.
_( NO TOM….)_ Mi interruppe, sfiorandomi la bocca con le sue
labbra. Il suo corpo premeva contro il mio, mentre sentivo le sue mani
percorrere tutta la mia pelle. Ben presto mi spogliò di ogni
abito, continuando a baciarmi dappertutto. Amarezza, rabbia,
dolore… piacere… Non riuscivo a
“slegarmi” da lui, era troppo forte, troppo
violento. Le sue carezze mi facevano male, le sue labbra bollenti
sfioravano la mia pelle, il mio petto, il mio ventre….
Quella passione mi travolgeva, ma non potevo perdonargli
quell’affronto, quelle parole…. Non volevo
concedermi a colui che così facilmente mi aveva insultata,
che così facilmente mi aveva dato della puttana.
Si spogliò, sorridendo, bloccandomi con una mano.
_( TOM… IO NON VOGLIO! NO… BASTA! CAZZO, MI STAI
VIOLENTANDO! )_ Urlai, cercando nuovamente di liberarmi.
_( Tanto lo so che ci godi… è inutile, ti piaccio
troppo! )_ E così dicendo cominciò quella
difficile penetrazione, diede inizio a quel rapporto che io non volevo.
Mi faceva male, più male del solito. La gola, lo
stomaco… Tutto bruciava dentro di me. Era un vero e proprio
mostro, un animale… Non si curava del dolore che stavo
provando, non si curava dei sentimenti che albergavano in me.
_( Ti odio…… )_ Sussurrai socchiudendo gli occhi,
girando lo sguardo.
_(……………………….)_
Non rispose, Continuava a scorrere sopra di me, potente, tremendamente
violento. Ansimavo, tremavo infreddolita, gemevo dolorante,
finchè finalmente stanco non si fermò,
accasciandosi definitivamente sopra di me. Il suo viso sfiorava
delicatamente il mio, le sue mani stringevano ancora le mie.
_( Scommetto che ti sei divertita…….)_ Rise
orgoglioso, respirando a fatica.
_( Sei un animale… Sei contento? Mi hai violentato! )_
Risposi stizzita, aprendo gli occhi, mentre una lacrima scivolava sulla
guancia e si andava a posare sul suo viso bollente, arso da una
passione viva.
_( Anche tu lo volevi, era evidente…….)_
Baciò delicatamente il mio seno, accarezzandomi le guance.
_( Vaffanculo………. Sei un
bastardo… Uno stronzo! )_ Ribattei piangendo disperata,
afferrando la sua mano, scostandola dal mio viso. Mi girai
completamente, mentre le sue braccia cominciarono a cingermi da dietro.
_( No…. Io… te l’ho detto…
Quando ti ho vista con quel deficiente mi sono saltati i
nervi…. Il desiderio di farti nuovamente mia, lì
davanti a tutti……. Mi sono dovuto
trattenere….)_ Sussurrò, accostando il viso
all’orecchio, abbracciandomi.
_( Ma…. Ma sei un perverso! )_ Risposi allibita, mentre sul
suo viso si dipingeva una smorfia maliziosa.
_( No, sei tu che mi accendi…..)_ Chiuse gli occhi e
annusò il profumo dei miei capelli.
_( Tu mi spegni, maiale! )_ Ribattei sarcastica, mentre si scioglieva
in una risata fragorosa. Sorrisi, scostandomi una ciocca ribelle dal
viso.
_( Come sei carina quando ti arrabbi…)_ Rise.
_( Tu no! Ti odio! )_ Ribattei candida.
_( Hihi… Dai… Ti prego…. Facciamo
pace? Non ce la faccio a tenerti il muso!)_ Sorrise teneramente,
mostrando il mignolo.
_( No… Ti odio! )_ Risposi decisa, scostando la sua mano.
_(MMmmmm… vediamo se così mi
perdoni…)_ E così dicendo prese il mio mento con
le dita e mi diede un bacio dolce, tenero.
Il mio animo di ghiaccio si sciolse ben presto e mi lasciai trasportare
da quella dolcezza infinita.
_( ……..Sì…. Mi hai
convinta! )_ Risi, girandomi verso di lui, abbracciandolo e appoggiando
il viso sul suo petto.
_( Martyyyyyyy…. Che fai di bello? )_ Chiese Bill, sbucando
da dietro la porta, con due tazze di cioccolata fumante in mano.
_( Oh….Bill! Non ti ho sentito entrare….)_ Dissi,
tenendo lo sguardo fisso sullo schermo luminoso del pc.
_( Ho la chiave…. Devo sempre avvertirti?)_ Sorrise,
passandomi dolcemente una tazza.
_( Già… Hai ragione….)_ Cominciai a
bere.
_( Allora? Che stai facendo? )_ Chiese, appoggiandosi alla sedia,
bevendo e fissando anche lui lo schermo.
_( Sto lavorando ad una ricerca per la maturità….
Cosa che tu non farai mai….. PUZZONE! )_ Risposi sarcastica,
ridendo e continuando a battere sulla tastiera.
_( Ma…. Ma… Scusaaaaaaa! )_ Rispose disperato,
finendo la sua cioccolata e appoggiando le sue mani sulle mie spalle.
_( Lasciami studiare, dai! )_ Dissi, senza staccare gli occhi dalla
complicata ricerca.
_( Mmm…. Che ne dici di studiare insieme nel lettino?? )_
Chiese sfiorando con il naso e le labbra il mio collo. Appoggiai una
mano sulla sua guancia e gli diedi un bacio tenero. Sorridendo mi
staccai e lo fermai.
_( Non ora Bill… Ti prego…. Non possiamo farlo
tutti i giorni! )_ Mi giustificai, mentre accarezzavo la sua guancia
liscia e vellutata.
_( Uffa…. Ma quando sarai in Italia…. Come
farò senza sentirti? Senza vederti… Senza
toccarti? )_ Domandò, abbracciandomi da dietro.
_( Comprati un “giornalino”! Ce ne sono
così tanti… )_ Risi sarcastica.
_( Spiritosa… è te che voglio vedere nuda! )_
Sorrise baciandomi teneramente sulla testa. Arrossii.
_( Che gran maiale! )_ Sorrisi divertita.
_( No, sono semplicemente innamorato! …. E voglio farlo con
te! )_ Rispose, facendomi alzare dalla sedia, appoggiandomi
delicatamente sul letto.
_( No Bill… Oggi non ne ho voglia…
Scusami…)_ Mi scusai, abbassando lo sguardo.
_( Uhm… Vabbè…. Allora che ne dici se
ci facciamo le coccole? )_ Mi guardò languido, mentre mi
scioglievo davanti a quegli occhi dolci, davanti a quello sguardo di
miele.
_( …. Sì… Quelle sì! )_
Sorrisi, buttandomi a capofitto tra le sue braccia, finendo tutti e due
sul letto, abbracciati, innamorati…
Mi baciava teneramente dappertutto, bisbigliava parole
d’amore e canticchiava allegramente le sue canzoni..
_( Ti prego…. Cantami rette mich… Solo per me! )_
Pregai, avvicinandomi con il vico al suo, pregando come una bambina fa
con il suo papà.
_( No! Tu non vuoi fare l’amore con me…. )_
Sorrise, voltandosi dall’altra parte.
_( Ohhh! Cattivo! Sei un mostro… Ti odio! )_ Mi girai anche
io, facendo finta di fare il muso.
_( Komm und rette mich, Ich verbrenne innerlich. Komm und rette mich
Ich schaff’s nicht ohne dich. Komm und rette mich Rette mich
Rette mich ….. )_ Cominciò a cantare, dolcemente,
mentre appoggiava il suo corpo al mio, mentre le sue dita sfioravano i
miei fianchi e le mie gambe. Mi voltai verso di lui, cominciai a
fissare il suo viso d’angelo, mentre la sua voce scandiva
quel momento magnifico. Sorrisi, quando alla fine del ritornello
aggiunse un “ich liebe dich”…
_( Ti amo anche io…)_ Rivelai, bisbigliando dolcemente.
_( ……….La partenza si
avvicina………..)_ Disse, accarezzandomi
i capelli.
_( Già… Ma tanto… ci vedremo
spesso… Non è vero? )_ Domandai, fissandolo.
_( Ma certo!... Come farei senza la mia bambolina? )_ Disse,
appoggiando l’indice sulle mie labbra.
_( Verrai nei week-end? Dimmi di sì… Ti prego! )_
Supplicai, guardandolo languida.
_( Sì, assolutamente… Non mancherò! )_
Mi rispose, sistemando delle ciocche ribelli.
_( Ok… Allora sto
tranquilla……………………..
Bill? )_ Dissi languida.
_( Sì? )_ Chiese curioso.
_( Devo tornare a studiare! )_ Continuai, mentre il suo sguardo
mutava… Sorrisi divertita. _( Scherzo amore! )_ E
così dicendo lo baciai e, annebbiati dall’amore e
dal piacere, ci unimmo nuovamente, appassionatamente, anche quella sera.
L’aria gelida entrava furtiva dal finestrino e andava a
finire sul mio viso, accarezzando la mia pelle ancora bollente. Io e
Tom avevamo appena fatto l’amore, nella stessa auto su cui
ora stavamo viaggiando. Regnava il silenzio assoluto. Andava forte,
molto forte. Ogni tanto i suoi occhi mi osservavano dallo specchietto,
mentre il mio sguardo era perso nelle tenebre notturne.
Sospirò, e sempre con gli occhi fissi sulla strada
cominciò a parlare.
_( Quando è che parti? )_ Domandò mordendosi il
labbro inferiore, imbarazzato.
_( Tra una settimana…. )_ Abbassai lo sguardo,
giocherellando con una ciocca bruna.
_(No! Che peccato….. Come farò senza di te
,favola?)_ Domandò, sorridendo sarcastico.
_( Non so te… Ma io benissimo! )_ Risi, guardandolo
sottecchi.
_( Ma che cattivona! Io starò tanto male, come
farò senza vederti? Come farò senza vedere il tuo
corpo… )_ Lo interruppi imbarazzata.
_( Ehi, ehi! Non è difficile, con tutte quelle che ti fai!
)_ Dissi, guardandolo storto.
_( Mi spezzi il cuore! )_ Sorrise furbesco, mentre mi apprestavo a
scendere dall’auto. Mi diressi verso il finestrino e mi
affacciai. Il suo viso era a pochi centimetri dal mio e il suo sguardo
perso nei miei occhi.
_( Io vado…. Grazie di avermi riaccompagnato… )_
Distolsi lo sguardo.
_(…. Posso salire? )_ Chiese, indicando l’hotel.
_(… Come vuoi…..)_ Risposi, dirigendomi verso il
portone, mentre lui parcheggiava accuratamente.
Salimmo le scale, mi teneva stretta la mano. Ci dirigemmo verso le
camere lentamente, mentre lui bisbigliava qualcosa al mio orecchio. Non
gli davo molto peso.
_( Scusa.. Devo passare un attimo dalla Marty… Puoi
aspettarmi in camera… Se vuoi! )_ Dissi, aprendo la porta
della mia stanza.
_( No… Posso salutarla? )_ Chiese avvicinandosi, entusiasto
sfilò una mano dalla tasca dei jeans e afferrò la
mia, facendo richiudere così la porta.
_( Ok… Come vuoi! )_ Bussai alla sua di camera e sobbalzai
al sentire “strani” rumori, che provenivano da
lì. Titubante domandai:
_( Ehm… Marty? Ci… ci sei? )_ Chiesi deglutendo;
intanto Tom mi fissava con occhi sgranati e con bocca aperta.
_( No, non c’è! )_ una voce familiare, rotta da
numerosi affanni ci rispose: Era Bill, e in quel momento era
lì con lei.
_( Bill!!!! Ma… Ma sei tu?!!?!?!? )_ Sbottò
sorpreso Tom, battendo tre colpi sulla porta, ancora più
sbigottito di prima.
_( Tom! )_ Rispose il gemello, urlando anche lui.
_( Shhhh! Sta’ zitto! )_ Bisbigliò severa la
Marty, azzittendolo.
_( Marty… Ma.. Ma che stai facendo? )_ Chiesi, falsamente
curiosa: Sapevo cosa stavano combinando quei due!
_( Stanno scopando! Lasciali stare! )_ Rispose Tom, appoggiando il
collo intorno al mio collo, pronunciando queste parole con estrema
naturalezza.
_( Ma… ma…. )_ Balbettai, mentre le labbra del
ragazzo si avvicinavano pericolosamente al mio viso.
_( Eddai.. Lasciamoli perdere!... Anzi…. Perché
non li imitiamo anche noi? )_ Domandò furbesco, sfiorandomi
con la sua delicata mano.
_( MA L’ABBIAMO APPENA FATTO! )_ Urlai imbarazzata.
_( l’avete già fatto? )_ Chiese Bill, curioso.
_( Shhhhh! Bill! )_ Continuò la Marty con fare di rimprovero.
_( ANCHE NOI! LO STIAMO FACENDO!! )_ Affermò orgoglioso.
_( CAZZO BILL! )_ Urlò la Marty imbarazzata.
_( Che c’è di male? E poi la Marty… )_
Non gli dammo il tempo di continuare quel discorso strampalato e
alquanto imbarazzante.
_( Basta ragazzi! )_ Rispondemmo in coro io e la mia migliore amica,
mentre una fragorosa risata si espandeva a poco a poco.
_( Vieni… )_ Lo invitai, aprendo la porta e incitandolo ad
entrare.
_( Mooolto volentieri! )_ Sorrise, dirigendosi verso di me.
_( Ooh! Mi mancava la tua stanza!)_ Rise sarcastico, mentre
giocherellava con un soprammobile.
_( Spiritoso… Che fai stasera? )_ Chiesi, sfilandomi il
giubbotto.
_( Non so… Non ho molti programmi… )_ Sorrise,
sfiorando il piercing con la lingua.
_( Ah… Scusa… Vado un attimo a
cambiarmi… )_ E così dicendo presi dalla valigia
un paio di jeans ed una felpa. Sul suo viso si dipinse ben presto un
sorrisetto furbetto. Si avvicinò con passo veloce, ormai
solo un soffio separava le nostre labbra.
_( Ti scoccia se ti aiuto? )_ Chiese, cingendomi i fianchi. Mi alzai
sulle punte e lo baciai teneramente sulle labbra.
_( Che dolce… Ma faccio da sola! )_ Risposi, ricambiando
quel sorrisetto, staccandomi e allontanandomi verso il bagno.
Sbuffò e svogliatamente si andò a sedere sul
letto, spulciando e curiosando nella mia borsa.
_( Eccomi… Scusa….) _ Dissi, spegnendo la luce de
corridoio, sedendomi accanto a lui. Nel frattempo Tom non aveva mai
smesso di fissarmi divertito: Che cosa aveva da nascondere?
_( Nulla…. )_ Continuò a fissarmi malizioso, e a
poco a poco abbassò lo sguardo.
_( Tom… che c’è? )_ Domandai
sospettosa, mentre rialzava lo sguardo.
_( Non sapevo che ti piacessero all’arancia… Anche
a me! )_ Rise, mostrandomi una bustina di profilattici. Arrossii
violentemente all’istante. Evidentemente li aveva rispescati
nella mia borsa… Li avevo comprati tanto tempo fa, per
sicurezza, ma sinceramente non li avevo mai usati ed erano rimasti
lì, senza che neanche me ne ricordassi. Il vero problema era
che adesso quel “materiale” imbarazzante era in
mano sua.
_( Ma… ma… )_ Cercai di parlare, balbettando,
mentre le guance andavano letteralmente a fuoco. Mi buttai sopra di
lui, cercando di recuperare quell’oggetto molto personale:
Finimmo sdraiati, io ero appoggiata sopra di lui, mentre i suoi occhi
sprofondavano letteralmente nei miei. Avvicinò le sue labbra
alle mie, ma prima che potessero sfiorarsi nuovamente, prima che ci
potessimo perdere in un lungo e dolcissimo bacio, mi guardò
losco.
_( che ne dici se li usiamo ora questi? )_ Domandò,
mostrando la “merce” deliberatamente rubata.
_( No brutto maiale che non sei altro! Non lo faccio più con
te! )_ Risposi stizzita, girandomi dall’altra parte.
_( Ehi… )_ Avvicinò le sue guance al mio viso,
sfiorando con la sua pelle vellutata il mio orecchio. _(Lo sai che mi
dispiace…. Te l’ho detto, non è colpa
mia… Sei tu che mi ecciti troppo! )_ Sorrise, portando la
sua mano sulle mie labbra. _( Mi dici come farò quando non
ci sarai? )_ Chiese, cominciando ad accarezzarmi teneramente.
_( Smettila… Sono sicura che troverai una migliore
sostituta…. Magari una modella, o una cantante! )_ Mi alzai,
e cominciai a fissarlo a braccia conserte. Si alzò anche lui
e velocemente si avvicinò, sfiorando con le sue grandi mani
il mio viso, lentamente, dolcemente.
_( Ohoh! Sbaglio o sei gelosa? )_ Mi guardò con sguardo
malizioso e, prima che potesse rubarmi l’ennesimo bacio, lo
spinsi violentemente sul letto. Si sdraiò, mentre austera lo
guardavo in piedi davanti a lui.
_( Gelosa? Io? … Io non sono affatto gelosa! )_ Continuai
ridendo. Allungò le braccia verso di me, sorridendo,
invitandomi a sedermi sulle sue gambe. Così feci, mi
allungai e comodamente mi sedetti. Mi abbracciò forte e mi
lasciai letteralmente trasportare. Con la sua voce calda e profonda
cominciò a bisbigliare al mio orecchio.
_( Va bene… Se lo dici tu… Ma.. Posso dormire qui
accanto a te stanotte? )_ Chiese sorridendo, accarezzandomi le gote
arrossate, cercando con gli occhi il mio sguardo.
_( Niente sesso! Però… Va bene… Hai il
permesso! )_ Sorrisi, prendendo la sua mano, cominciando a
giocherellare con le sue dita.
_( Uffa… Che palle! )_ Sbuffò, abbassando lo
sguardo. Appoggiai delicatamente la testa sul suo petto e cominciai ad
annusare il suo profumo.
_(Dai… Ma lo sai che non esiste solo quello? Per
esempio… Potremo parlare e… Conoscerci meglio! )_
Sorrisi, mentre lui rideva di gusto.
_( Ma certo che parliamo… Parliamo anche mentre lo facciamo
no? )_ Distolse l’indice e lo portò sulle mie
labbra, facendolo così scivolare fino al collo.
_( Non cambierai mai tu… )_ Sbuffai rassegnata. Quel suo
modo di sviare ogni discorso mi faceva davvero impazzire, e come una
vera e proprio scema, mi facevo fegare.
_( No,no! Comunque… venendo a noi… Che ne dici di
coccolarci un po’ sotto alla doccia? )_ Domandò,
rivolgendo il suo sguardo verso il bagno, afferrando un lembo della
felpa.
_( Ahhh! Ma allora sei proprio malato! )_ Mi alzai allibita.
_( Sì… L’unica cura sei tu! )_ Sorrise,
sdraiandosi e portando le braccia dietro la nuca.
_( Sì, come no… Senti.. Io me la faccio
sta’ doccia… DA SOLA! Tu aspettami qui! )_
Ribattei, afferrando due asciugamani dalla valigia.
_( Ok… Farò il bravo bambino! )_ Rispose,
sorridendo sarcastico.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ok, Mi sa proprio che cambierò il raiting XD Comunque...
Grazie a tutti per le recensione dello scorso capitolo! *-*
Tesorinely:
Ma grazie caraaaa ! *-* Come sei dolce, davvero! XD Comunque,
sì abbiamo scritto due volte lo stesso pezzo
perchè dal sito dove l'ho copiata me l'avevano scasinata
tutta, infatti se rileggi ho dovuto cancellare una parte che era di
questo capitolo XD Grazie ancora e spero che continuerai a seguire la
ff! Grazie ! *_*
LovelyLory :
Ma grazie cara! Al prossimo capitolo X3
RockDevil:
Vivyy!!!!!!!! Ma grazie cara! *-* Eheh tu l'avevi
giòà letta tutta perciò acqua in bocca
eh! XD Un bacio, ciao bellissima!
Milly94: Oddio,
siamo commosse *-* Abbiamo visto anche la recensione su secret e siamo
veramente rimaste a bocca aperta! Grazie, grazie, grazie... GRAZIEEE!
XD Spero che continuerai a seguire ! X3 Un bacio e ciauuuu! XD
Cry91: Anche
a te davvero Millegrazie! Sei stata dolcissima a commentare ma
soprattutto a leggere! Grazie ancoraaa! Spero che continuerai a seguire
la storia! Un bacio ciau! *-*
Al prossimo capitolo! X3
|
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Capitolo 8 *** Arrivederci ***
Capitolo 7
Arrivederci
Luce…. I raggi del sole illuminarono la mia stanza sin dalle
prime ore del mattino. Quel giorno era arrivato… Quella
stessa mattina avremmo fatto ritorno a casa, nella nostra amata Italia,
ma qualcosa non quadrava. Perché quella strana sensazione di
malinconia saliva a poco a poco dallo stomaco alla bocca?
Cos’era quella tristezza improvvisa?
Anche quella sera, io e Tom avevamo fatto l’amore e lui era
lì, addormentato, baciato dalla luce solare. Lo fissai,
mentre mi alzavo delicatamente, senza far troppo rumore, cercando di
non svegliarlo. Scesi dal letto e velocemente mi rivestii.
_( Ehi… Buon giorno… Già sveglia? )_
Chiese, stropicciandosi un occhio semi-chiuso.
_( Sì, oggi parto… Perciò…
)_ Sorrisi, infilandomi le calze nere, sfilando una mini di jeans.
_(Oddio… è vero! Oggi parti! Che
sfortuna… nooo! )_ Si portò le mani sul viso,
dopodichè si stiracchiò. Mi infilai anche la
maglietta e mi spazzolai i capelli accuratamente.
_( Povero… )_ Risi sarcastica, cominciando a truccarmi.
_( Guarda che mi dispiace davvero…! )_ Disse avvicinandosi,
alzandosi e dirigendosi verso di me. Mi abbracciò da dietro
e mi baciò teneramente sul collo.
_( Oh… Ma che carino! )_ Sorrisi divertita, baciando
dolcemente le sue labbra. _( L’ultimo bacio! )_ Risi.
_( Mmmm… Che tristezza! )_ Sorrise malinconico.
_( Dai, preparati… tra poco è ora! )_ Distolsi lo
sguardo e riposi il tutto nella valigia, mentre lui svogliatamente si
rivestiva.
_( Amore…. )_ Sussurrò Bill, dolcemente.
_( Uhn? )_ Risposi, voltandomi verso di lui, cercando con le mani il
suo corpo.
_( Mi mancherai…. )_ Bisbigliò baciandomi le
labbra.
_( Non voglio partiree! )_ Ribattei capricciosa.
_(…… Ti amo…… )_ Disse,
accarezzandomi i capelli.
La notte prima io e Bill l’avevamo fatto, ed era stata una
delle notti più belle e passionali. Era così
dolce, così tenero…. Il mio amore per lui non
sarebbe mai sfumato… Anche se saremmo stati lontani, ci
saremmo amati lo stesso, incondizionatamente, appassionatamente. Mi
abbracciò e mi baciò la fronte.
_( Ti amo anche io! )_ Risposi, sorridendo.
_( Ah! )_ Gemette, sobbalzando e scansandosi, portandosi una mano alla
fronte.
_( Che c’è? )_ Chiesi preoccupata, avvicinandomi
nuovamente.
_( Cazzo, non lo abbiamo usato… Oddio! Che
deficiente… Me ne sono proprio scordato…
Accidenti! )_ Rivelò, guardandomi fisso.
_( …….. Vabbè….. Non ti
preoccupare… Non sono nel periodo
“fertile”… Possiamo stare tranquilli! )_
Sorrisi, mentre una strana ansia cominciava a farmi sudare freddo.
Effettivamente, la notte prima non avevamo usato il preservativo,
travolti dall’amore e dalla passione.
_( Amore… ma…. )_ Continuò.
_( Tranquillo! Te l’ho detto… )_ Ribattei decisa.
Non dovevo temere nulla, non sarebbe successo nulla… Ma
allora… Perché quella paura e
quell’opprimente timore, si creavano a poco a poco dentro di
me?
_( Va bene amore.. Mi fido…. )_ Sorrise, baciandomi la
stella, salendo a poco a poco, fino ad arrivare alle labbra. Chiusi gli
occhi e cominciai a baciarlo dal petto, scendendo sempre di
più, arrivando ad essere completamente coperta dalle bianche
lenzuola.
_( è ora di prepararsi… )_ Dissi, risalendo.
_( Va bene…. )_ Rispose sorridendo, abbracciandomi
affettuosamente.
_( Allora…. Siete pronti? )_ Chiese Gustav, sorridendo e
avvicinandosi verso di noi.
_( Sì, che barba! Non voglio tornare! )_ Rispose Cristina,
piagnucolando.
_( Maki…. Ritornerai.. vero? )_ Mi chiese Georg, appoggiando
la sua mano sulla mia spalla, sorridendomi teneramente.
_( Sì, certo! Mi sono divertita tantissimo…)_ Gli
risposi, contraccambiando quel sorriso, mentre gli occhi seri di Tom mi
fissavano.
_( Ovvio che torna… Non può fare a meno di me! )_
Disse quest’ultimo, abbracciandomi e sorridendo malizioso.
La Marty e Bill, erano invece isolati dal mondo, mentre con occhi colmi
di tristezza si salutavano un’ultima volta.
_( Bill…. È difficile lasciarti…
Troppo difficile! )_ Abbassò lo sguardo, malinconica.
_( Lo so, ma te l’ho promesso…. Io ci
sarò… Staremo insieme lo stesso! )_ Disse Bill,
accarezzando le sue guance.
_( Ti amo… Ti chiamerò sempre! )_ Rispose la
Marty, mentre le lacrime le rigavano il volto.
_( E io aspetterò tutte le tue chiamate! )_ Chiuse gli occhi
e, con una mano, asciugò il suo viso. Si baciarono
appassionatamente, mentre io e Tom continuavamo a parlare, noncuranti
dell’ imminente partenza. I gemelli avevano dormito da noi e,
quella stessa mattina avevano chiamato gli altri per salutarci. Tom mi
prese la mano e mi sorrise.
_( Mi chiamerai? )_ Domandò baciandomela, fissandomi
teneramente.
_( No… Se vuoi chiamami tu! )_ Risposi sarcastica.
_( Maki… )_ Cominciò, serio in volto.
_( Sì?... )_ Domandai curiosa.
_(…… No, nulla….. )_
Abbassò lo sguardo.
Ci dirigemmo verso il pulmann, salutai Gustav e Georg con un forte
abbraccio, che fece molto piacere a quest’ ultimo. Salutai
anche Bill, baciandolo affettuosamente sulle guance. Abbracciai anche
Tom, che contraccambiò dolcemente. La prima a salire
sull’autobus fu Cristina, seguita dalla Marty, che continuava
a salutare con la mano dal finestrino. Io salii per ultima, misi il
piede sul primo gradino e…. E qualcuno da dietro mi
afferrò. Una mano strinse forte il mio braccio e quando mi
voltai, qualcuno baciò le mie labbra con dolcezza ed innata
naturalezza. Aprii gli occhi e mi ritrovai Tom davanti.
_( Ops… Ti ho rubato un’ ultimo
bacio…)_ Sorrise, fissandomi affettuosamente.
_( Che scemo…)_ Risi, staccandomi e continuai a salire la
scalinata.
_( Ciao piccola…)_ Sorrise teneramente, mentre le porte si
chiudevano dietro di me.
- febbraio
-Marzo
-Aprile
Tre mesi, tre lunghissimi mesi passarono dalla nostra vacanza e dalla
conseguente partenza. La maturità si avvicinava e
l’aria si appesantiva di tensione. La scuola era davvero
dura, e i momenti di libertà erano minimi. Persino io mi ero
messa seriamente a studiare. Io e la Marty continuavamo a sentire per
telefono quei ragazzi, che tre mesi prima avevamo
conosciuto… O meglio… Che avevo conosciuto, visto
che lei già gli era affezionata, a causa di una vecchia
storia.
Bill veniva a trovare la mia migliore amica ogni week end, e talvolta
si portava dietro anche il fratello Tom. Quest’ ultimo, non
faceva altro che chiamarmi, ogni santo giorno. Però alla fin
fine, tutte quelle attenzioni mi facevano piacere. Ogni sera, per
esempio, mi dava la buonanotte dicendomi “ Sogni
d’oro piccina, sognami… “ e frasi di
questo tipo. Quello che mi rendeva perplessa era il perché
di tutto ciò: perché si preoccupava di chiamarmi?
Perché era così dolce?
Per lui provavo qualcosa di più che semplice amicizia, un
affetto molto più profondo, un sentimento che lasciava in
bocca un sapore dolciastro…. Sempre parlando di
sentimenti…… L’odio per la Dreucci non
era diminuito di una virgola, anzi… Col passare dei giorni,
quella donna si faceva sempre più acida. Le sue intenzioni
di bocciarmi, trasparivano sempre di più, accendendo la mia
voglia di sfida.
_Allora ragazze…. Come avete passato il Natale?_ Chiese
scostando i suoi occhiali rosso fuoco, fissandomi arcigna.
_Benissimo, ho ricevuto tanti regali!_ Rispose euforica Cristina, che
neanche venne considerata dalla “strega”.
Lentamente la prof, si avvicinò al mio banco, mentre
tranquilla leggevo l’ennesimo messaggio di Tom. Persino
durante le ore di scuola insisteva nel mandarmi sms.
“Ciao tesoro…. Come va? Anche oggi ti chiamo,
più tardi però… Tieni il telefono
acceso eh? Mi manchi! Uffa, ci credi che mi sto facendo il FAI DA TE
con una tua foto? XD Mi manchiiiii! Posso passare da te? Ciao favola,
ci sentiamo dopo! “
Sorrisi divertita, non sarebbe mai cambiato, rimaneva sempre il solito
maiale. Intanto la Dreucci si avvicinò e sfilò il
cellulare dalle mie mani.
_ Signorina Totti…. Cosa ha fatto lei?_ Chiese, fissando il
display , guardandomi con una faccia allibita. _ Ma… ma.. Ma
chi è questo scostumato?_ Chiese, sgranando gli occhi.
_Uno… Comunque.. Mi sono molto divertita!_ Sorrisi
maliziosa, allungando la mano e riprendendo il telefono.
_ E mi dica…_ Si ricompose._ Ha studiato?..._
Domandò, fissandomi severa.
_ Ohhh, sì! Ho ripassato le tabellone del 2, del 3 e
l’alfabeto a letto!_ Risi sarcastica, mentre la Marty
sbuffava.
_... Io mi chiedo…. Come può una maleducata come
lei, tentare l’esame? Lo sa cosa dovrebbe fare lei?..._ Mi
guardò storta, accennando ad un’aria di
superiorità. Sottointese la risposta. Nel frattempo mi
inviperii e mi alzai di scatto, mentre la classe in silenzio osservava
la discussione.
_Cosa?_ Domandai serrando i pugni. La prof stava quasi per rispondere,
quando un imprevisto interruppe quella tensione palpabile.
_ Oddio!_ Ci interruppe la Marty, mentre si portava una mano alla
bocca, mentre impallidiva a poco a poco.
_Marty… non adesso! _ Le risposi, sempre fissando la strega.
_Signorina Beligni… non ora! _ Rispose arcigna e acida.
_Oddio… Sto male…_ Disse, appoggiando la testa su
un braccio, ansimando.
Non dissi nulla, semplicemente mi diressi verso di lei, la afferrai e
di peso la portai al bagno, mentre la Dreucci in silenzio, continuava a
fissarmi.
_Marty…._ Sussurrai, accarezzandole la testa delicatamente.
_Maki… sto meglio… ora…_ Si
portò una mano alla fronte, mentre stanca chiudeva gli occhi.
_Marty! Hai vomitato…… Che vuol dire meglio? _
Ribattei, prendendo la sua mano. _ Sei pallidissima… Ma mi
vuoi spiegare che hai?_ Domandai, fissandola.
_Maki… Tranquilla, sto.. ugh…_
Sussurrò e goffamente vomitò di nuovo, mentre i
miei occhi la fissavano.
_Ah, stavi meglio?_ Dissi, aiutandola a mettersi a sedere.
Non rispose, teneva gli occhi chiusi, il viso leggermente volto verso
l’alto ed il suo respiro era affannoso.
_Marty…_ Continuai, ma non me ne diede il tempo.
_ Maki… Ho paura… che cosa ho?_ Rispose, mentre
le lacrime cominciarono a rigarle le guance pallide.
_ Dai, stai tranquilla.. Sarà solo nausea, no?_ Sorrisi a
stento, cercando di consolarla.
_Sì.. Forse hai ragione.._ Ribattè, asciugandosi
con una mano la guancia, abbozzando un mezzo sorriso.
_ Ce la fai a tornare in classe?_ Chiesi, tendendo la mano.
_Sì… Credo!_ Sospirò, alzandosi in
piedi a fatica, afferrando la mia mano. _ Ah…
Maki… mi raccomando, basta con la prof! _ Si
raccomandò affettuosamente, mentre ci dirigevamo verso la
nostra classe.
_Ok… Lo faccio solo perché me lo chiedi tu!_
Sorrisi sospirando, varcando la soglia.
Il campanello suonò rumorosamente: La Marty era arrivata.
L’avevo invitata a casa mia per tranquillizzarla, per
calmarla. Quella stessa mattina, si era sentita male a scuola, ed io le
avevo proposto di venire da me per svagarsi.
_ Ciao, entra… Ora sei più tranquilla?_ Sperai
ardentemente in una sua risposta positiva.
_ Insomma….. Oggi pomeriggio, a casa ho vomitato altre tre
volte…. Mamma non voleva nemmeno che venissi qui, ho dovuto
dirle che avevo urgente bisogno di un libro…._ Disse,
abbassando lo sguardo, varcando la soglia.
Si diresse in camera mia, silenziosamente, mentre le raccontavo e
cercavo di distrarla. Entrammo in camera.
_ Sei sola? _ Chiese guardandosi attorno.
_ Sì, tranquilla! _ La rassicurai.
_ Oddio… Ma che caldo! _ Disse, sventolandosi, mentre le sue
gote si stavano facendo sempre più arrossate.
_ Caldo? Ma se fuori diluvia… Ci saranno solo 10 gradi! _
Risposi allibita.
_ Senti…. Ti spiace se mi vado a prendere un bicchiere
d’acqua?_ Chiese alzandosi, gli occhi stanchi e profonde
occhiaie violacee.
_ Vuoi che venga con te? _ Domandai preoccupata.
_ No, non ce n’è bisogno…_ Rispose,
abbozzando un sorriso.
_ Ok…._ Terminai.
La Marty non era affatto migliorata, anzi… Sembrava
più abbattuta di prima. Nonostante il fatto che con Bill, si
sentissero almeno trenta volte al giorno e si vedessero spessissimo,
era sempre molto pallida e debole. Ma cosa le stava succedendo? Queste
strane nausee, erano cominciate poco il rientro a scuola…
Solo stress? Impossibile… C’era
qualcos’altro sotto, era evidente.
Ad un tratto, un rumore improvviso mi fece sobbalzare. Dalla cucina si
udì un tonfo e un “crash” assordante. Mi
alzai di scatto e mi diressi verso quella stanza. Ciò che
vidi fu la Marty accasciata per terra e un bicchiere colmo
d’acqua, in mille pezzi.
_ Oddio! Cazzo, Marty che hai?_ Urlai, cercando di risvegliarla da quel
“coma” improvviso, che l’aveva assalita.
Mi gettai verso di lei e l’afferrai, scansandola da quel
macello. Si risvegliò a fatica, aprì gli occhi
lentamente e mi fissò spaesata.
_ Che è successo….? _ Chiese sussurrando.
_ COME CHE è SUCCESSO! CAZZO SEI SVENUTA! DOBBIAMO ANDARE DA
UN DOTTORE… DI CORSA!_ feci per prendere le chiavi della
macchina di mio padre, quando Martina, da dietro, mi fermò,
ancora stordita.
_ No, no! Sei impazzita? Ma che dottore! Guarda… Mi stendo
un attimo eh? Passa tutto!_ Rispose cercando di alzarsi. La aiutai e si
tirò su.
_ Martina smettila… Ti porto dal dottore…
adesso… SUBITO! _ La presi per mano e la strattonai fuori.
_ Noo! Ti prego…_ Cominciò a piangere, a
disperarsi, e a quel punto mi impietosii.
_ Ehi… Calma…. Che hai… Che succede?_
Domandai, accarezzandole il viso.
_ Devo… Maki….. Io… Devo dirti una
cosa….. Sono tre mesi che non ho …. Che non ho il
ciclo!_ Rivelò tra le lacrime, tra i singhiozzi.
_.......... Che? Ma… idiota, ma me lo dici adesso? _ Risposi
agitatissima.
_ Scusa… è che… Credevo che fosse solo
lo stress per gli esami! Visto… Mangiavo poco…
Dormivo…. Oddio Maki, scusa! _ Mi fissò languida,
con le lacrime che non smettevano di scendere.
_ Ma… e tua mamma? Che ha detto? _ Chiesi, prendendo la sua
mano.
_ Non sa nulla…. Ho finto di averlo! Mettevo lo stesso gli
assorbenti…. Maki.. Ho paura! _ Continuò, mentre
incredula la stavo a sentire.
_ Bisogna chiamare Bill… subito!_ Dissi, tirando fuori il
cellulare.
_NO! MA SEI MATTA? NON CI PROVARE NEANCHE! _ Urlò, facendomi
sobbalzare, mentre il cellulare cadeva.
_ Ma sei matta!?!?!? Lo deve sapere! _ Ribattei urlando.
_ Deve sapere cosa? COSA? _ Obiettò seria.
_Martina! _ Rimproverai, sottintendendo molte cose._ … Forza
ti porto dal dottore! Non vuoi dirlo a Bill? Va bene, tanto prima o poi
lo scoprirà!.... Lo vedrà! È
inevitabile! _ Continuai, riprendendo il cellulare e mostrando le
chiavi.
_.... ma come faccio? Come glielo dico?_ Chiese, portandosi una mano
alla fronte._ Gli rovinerei la carriera… Ha solo 19 anni!_
Continuò urlando.
_ Perché, tu quanti ne hai?_ Risposi con lo stesso tono di
voce.
_.................._ Non rispose, semplicemente, teneva lo sguardo
basso e i pugni serrati.
_Forza… Andiamo!_ La incitai, afferrando il suo braccio.
Pensavo che avesse fatto forza, che avrebbe continuato a ribattere, e
invece… Si lasciò condurre pacificamente da me e,
insieme, andammo in ospedale. Dovevamo fare luce su questa storia.
La sala medica era monotona, troppo monotona.. Metteva tristezza tutto
quel bianco… Inoltre… Il viso della Marty si
mimetizzava con quelle odiose pareti. Ad un tratto, il suono di un
cellulare, ruppe quel silenzio. La Marty sfilò dalla tasca
il suo cellulare e, dopo controllato il display, rabbrividì,
e si girò terrorizzata verso di me.
_Maki…. È lui…._ Sentenziò,
tremolante, passandomi il telefono. _Ti prego… Ti
scongiuro… Rispondi tu! _ Sussurrò con un filo di
voce, continuando a piangere.
_Mmmm… Va bene…._ Aprii lo sportellino del suo
motorola e risposi._( Sì? Chi è? )_ Finsi
spudoratamente.
_( Maki! Sei tu? )_ La sua voce mi fece sobbalzare.
_( Ohi, Bill! Ehm… Come va? )_ Cercai di instaurare una
specie di conversazione, per prendere tempo.
_( Ah… Mmm.. Bene ma… La Marty? )_ Chiese curioso.
_( E… il lavoro? Procede tutto alla grande, scommetto! Anche
qui in Italia state facendo furore! )_ Abbozzai un falso sorriso,
mentre la Marty continuava disperata a singhiozzare.
_( Ah.. davvero?... Che bello… Comunque… Me la
passi? )_ Chiese nuovamente.
_( … Chi? )_ Risposi. Non ce la facevo più.
_( Ma come chi! La mia ragazza! La Marty! )_ Disse spazientito.
_( Ah… la Marty…?? Ehm… E Tom? Mi
manca tanto! )_ Continuai esausta.
_( Maki! Ciaoo! Tesoro, come stai? Mi maaaanchii! Lo sai che
l’ultima volta che ho scopato con una, pensavo a te?? )_ Tom
afferrò il telefono di Bill, e cominciò la sua
cantilena.
_( Cosa? )_ Chiesi curiosa, distraendomi.
_( Era uno scherzo piccola! Mi manca la mia porcellina! )_ Rise
sarcastico.
_( TOM, LEVATI DALLE PALLE! BASTA! )_ Urlai.
_( Sì, per davvero Tom, usufruisci del tuo di cellulare
scemo! )_ Si riprese il suo telefono, scansando Tom. _( Makii! Mi passi
la Marty? MARTYYYY!!?!?!?! SEI Lì???? )_ Urlò
arrabbiato.
_ Oddio…_ Disse a bassa voce, la diretta interessata, che
continuava a consumarsi dal pianto.
_( Ehm… eh….. cioè…
è al bagno! )_ Risposi sorridendo sfinita.
_Al bagno?_ Chiese curiosa.
_( Al bagno? )_ Chiese curioso.
_( Ehm.. Sta facendo la doccia! )_ Risposi a tutti e due, invitando la
Marty a stare ZITTA.
_( Ohhh… Sto pensando cose sporche! )_ Rispose, mentre la
sua voce si faceva sempre più… ansimante.
_( Bill! Comunque… tifacciorichiamareciao!)_ Terminai
rapidissima, spegnendo anche il cellulare.
_Signorina….. Beligni?_ Chiese un signore sulla cinquantina,
entrando sorridente: era il ginecologo.
_ Kaulitz, tra poco! _ Sorrisi a trentadue denti, mentre la Marty mi
dava un calcio.
_ Ho qui i risultati delle analisi…. Vi ho fatte aspettare
un po’… Un’oretta…
Comunque… Nulla di grave! _ Sorrise nuovamente. Era
tremendamente irritante.
_NULLA DI GRAVE!?!?!?!_ Dicemmo in contemporanea, sgranando gli occhi.
_ Allora, faccia il serio per favore! Cazzo, ma non vede come sta? Sono
tre mesi che non fa altro che vomitare e svenire, svenire e vomitare..!
_ Non riuscii a trattenermi.
_Maki!_ Mi sgridò la ragazza accanto a me….
_Si calmi signorina…_ Mi guardò serio.
_Si calmi un cazzo! _ Ribattei arcigna. Era evidente, mi stava
antipatico!
_ BASTA! _ Mi urlò la Marty, strattonandomi.
_Posso continuare? _ Chiese fissandomi storta.
_Certo… la scusi!_ Si scusò al posto mio, mentre
mi stringeva forte una mano. Era molto agitata.
_Va bene…. Allora, venendo a noi…. Non si deve
assolutamente preoccupare, i sintomi che mi ha descritto sono dovuti
sì allo stress, ma….._ Si fermò,
osservando la cartella clinica.
_Ma?_ Domandò ansiosa Martina.
_Ma… Congratulazioni! _ Sorrise ancora.
_Basta di prenderci per il culo! Che cazzo ha? Lo vuole dire
sì o no?_ Urlai inviperita.
_ Signorina Beligni…. Lei è incinta di tre mesi e
mezzo!_ Si alzò tendendo la mano, abbracciandola teneramente
come ad una figlia..
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Ed eccoci di nuovo con il caopitolo 7! *-* Ahahahahahaah in questo chap
ci sono stati degli sviluppi sorprendenti davvero mwahahahahaha! Che
bello! *-* Che succederà nel capitolo 8? Non vi resta che
aspettare un pochino e i dubbi saranno svelatiiI! *-*
La Marty è incinta e adesso? Cosa dirà Bill?
Succederà altro tra i due? E tra Tom e la Maki?
Prossimo capitolo: Dolce attesa
Grazie mille a coloro che hanno
recensito:
Milly94
Cry91
Tesorinely
lovelylory
Grazieee continuate a seguirci! <3
|
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Capitolo 9 *** Dolce attesa ***
Capitolo 8
Dolce attesa
Il ginecologo mi abbracciava teneramente, mentre quella
“notizia” rimbombava nella mia mente.
L’espressione sul mio viso era indescrivibile, non sapevo
nemmeno che emozioni provavo dentro di me. Tutto era confuso, il mondo
cominciava lentamente a distorcersi. Gioia? Tristezza?...... Paura?
Già, troppa paura… Come lo avrei affrontato? Come
glielo avrei detto? Avrebbe capito… Oppure no? Gli occhi
cominciavano a velarmisi, mentre una sensazione, paragonabile allo
sconforto cominciò ad avvolgermi.
_Ma….. Sta scherzando? _ Chiese la Maki, incredula. A
malapena si reggeva in piedi, tanto era sbigottita.
_ Ma certo che no! La signorina aspetta veramente un bimbo! _ Rise,
riaccomodandosi sulla poltrona.
_ E… ed il padre? Si può sapere chi è?
_ Chiese la Maki, fissandomi, riaccomodandosi anch’essa.
_Bill…._ Sussurrai a testa bassa.
_ Impossibile saperlo ora… Solo con un test del DNA si
saprà… Adesso non possiamo saperlo…
Bisogna aspettare la nascita._ Lesse il foglio, che aveva sfilato dalla
mia cartella clinica.
Bill… Bill era il padre del bambino.. Solo con lui avevo
fatto sesso, solo lui avevo veramente amato fino a quel punto. Quei
sintomi dolorosi erano la prova del nostro “errore”.
Le lacrime cominciarono a scendere, bagnando completamente il mio viso
abbattuto da una tristezza logorante. La Maki mi abbracciava
teneramente, mi consolava, cercava di farmi forza. Ma nulla ormai
poteva cambiare quella realtà, che nessuno di noi avrebbe
mai immaginato.
_Beh Signorina, se non le spiace… Io avrei
un’altra consulenza adesso…_ Mi tese la mano._
Adesso le farò sapere le varie date delle
sedute…. Mi potrebbe dare il suo cellulare, o il numero di
casa?_ Chiese, aprendo una piccola agenda rossa, prendendo dal taschino
la penna e cominciando a scrivere.
_ Cellulare… Se non le spiace…!_ Sbottai. Non
potevo assolutamente dargli il mio numero di casa, cosa avrei fatto se
i miei avessero risposto alla chiamata? Anche sul cellulare era
pericoloso, ma non avevo altra scelta. Cominciai a dettare.
_333…_ Scandii bene le prime tre cifre del mio numero, ma
prima che potessi andare avanti la Maki mi interruppe.
_3337863673… Vuole anche l’indirizzo di posta
elettronica?_ Chiese sarcastica, mentre il dottore continuava a
scrivere.
_No… va bene così…_ Richiuse
l’agendina e ci accompagnò alla porta. Lei aveva
capito del rischio che correvo dando il mio cellulare, e gentilmente
aveva dato il suo. Non smetterò mai di
ringraziarla… _Allora arrivederci!... _ Ci salutò
e finalmente lasciammo quell’edificio monotono, fatto di
lunghe pareti bianche e stanze buie e fredde. Una sola domanda frullava
imperterrita nella mia mente: Come glielo avrei detto?
_Marty….._ Il silenzio infinito ed il frullare continuo dei
miei pensieri, venne rotto dalla voce delicata e dolce della mia
migliore amica che, seduta accanto a me, sussurrava. Sfrecciavamo ad
alta velocità, lungo tutta l’autostrada. Non le
risposi, persa com’ero nei miei molteplici pensieri.
Semplicemente mi limitavo ad osservare i numerosi paesaggi che
correvano sotto i miei occhi e pensavo ad un qualche modo per
rivelargli quella “notizia”..
_Marty.. Non devi farne una tragedia…_ Cercò di
consolarmi, mantenendo gli occhi puntati sulla strada davanti a lei.
_Maki, sono INCINTA! Ho solo 19 anni ed il padre è Bill
Kaulitz… Dimmi se non è una tragedia cazzo!_
Risposi stizzita, sfiorando l’isteria. Ma perché
me la prendevo con lei? Proprio con lei che tanto mi aveva aiutato. Era
solo colpa mia, solo e soltanto colpa mia.. E questa cosa mi
distruggeva.
_Ma Marty.. Pensa a questo bimbo…_ Continuò
testarda, cercando di farmi capire che il nostro non era un errore,
bensì un segno del destino, qualcosa che avrebbe unito
ancora di più il nostro amore. Peccato che non riuscivo a
vederla sotto questo punto di vista.
_ No! Non penso a nulla! Maki, è un casino, un vero e
proprio casino , merda! Mi dici come faccio? Come glielo dico? Bill non
vuole un figlio da me, Bill… Bill non concepisce nemmeno il
matrimonio! Pensa un bimbo!_ Ribattei isterica, portandomi una mano
alla fronte, cercando di ricompormi. La testa girava dolorosamente e il
mio cuore batteva, procurandomi un respiro affannoso ed irregolare. Il
respiro cominciava a mancarmi.
_Martina, non fare la bambina! Assumiti le sue
responsabilità.! È vero, non te lo aspettavi, ma
ormai è accaduto, ormai non puoi farci nulla!_ Si
arrestò per un attimo, poi punto lo sguardo verso di me,
inchiodando violentemente, frenando bruscamente._ Non vorrai dirmi
che……._ La interruppi prima che potesse terminare.
_ Terrò il bimbo…. Tranquilla! Non potrei mai
uccidere il figlio di Bill!_ La fissai seria.
_ Uff….. Mi hai fatto prendere un colpo lo sai?_
Sospirò sollevata, rimettendo in moto l’auto.
_................... Maki…….._
L’ennesima lacrima scese dai suoi occhi persi, rigandole
ancora una volta le sue guance pallide, stanche di tutto quello che era
successo, e di tutto quello che sarebbe successo._ Come
faccio……. Bill… Bill sarà
qui tra tre settimane…. Cazzo!_ Mi portai una mano alla
bocca e mi voltai. _ Dio che cazzo di casino!_ Chiusi gli occhi
terrorizzata al solo pensiero che Bill scoprisse tutto.
_ Glielo dirai, vero?_ Chiese sottintendendo una risposta positiva. Ma
come poteva pensare che io avessi sputato il rospo con tanta
naturalezza e sincerità? Bill non lo avrebbe mai accettato
un figlio! Era ovvio!
_No, no… No! Non gli dirò nulla….. Lui
non deve sapere niente!_ Ribattei arcigna, mentre continuavo a
piangere. Prima o poi avrei esaurito tutte le lacrime. Quella
realtà era davvero difficile da accettare… ma
Bill… Il padre del mio bambino, non avrebbe mai dovuto
sapere niente… Ormai, avevo preso la mia decisione.
L’unico vero problema era il fatto che, se avessi veramente
preso questa decisione, non avrei potuto rivederlo, per tanto, tanto
tempo.
_ Tanto… Tanto lo scoprirà… Marty
è evidente! Già si riesce a vedere…
è inutile! _ Ribattè cocciuta, passandosi una
mano tra i capelli.
_........ Lo so.. In qualche modo farò.. Troverò
il modo, fidati….._ Mi asciugai il viso con una manica,
mentre spazientita continuava ad ascoltarmi.
_ Ti farai solo del male! Farai del male a te, a Bill e …. E
anche a lui_ E così dicendo, indicò la mia
pancia, alludendo alla nuova vita che albergava ormai da tre mesi in me.
_ Lo so…. Lo so! Cazzo… Ma io non posso
dirglielo! Capiscimi, ti prego! Inoltre… Da sola non
riuscirei mai a farcela… perciò….._ La
fissai supplicante._ Maki… Ho bisogno del tuo
aiuto… Ti prego… Non abbandonarmi!_ I miei occhi
inchiodarono malinconici i suoi, cercando di raccogliere e guadagnare
la sua pietà.
_ Marty…. Lo sai, io ti voglio bene come ad una
sorella…. Per me… Tu sei la mia dolce
sorellina… ! Io tengo troppo a te…
Perciò.._ Mi sorrise affettuosamente._ Sarò
sempre, sempre, sempre dalla tua parte… Ti
aiuterò in ogni situazione!_ Terminò, continuando
a sorridere, infondendomi una felicità ed una gioia
necessarie, in una giornata buia come quella.
_ Grazie!_ Sorrisi anche io e forte la abbracciai, affettuosamente,
piena di riconoscenza.
Quella giornata fredda e grigia, avrebbe cambiato radicalmente la mia
vita, per sempre. Due insormontabili problemi, ostacolavano la mia pace
quotidiana : Bill ed i miei.
E…. Come un battito di ciglio, un frullo d’ali
improvviso, quel giorno arrivò. Quel fine settimana lo avrei
passato in compagnia del ragazzo che amavo, in compagnia del padre del
mio bambino.
Continuavo a fissarmi allo specchio, accarezzavo la mia pancia
evidente, mentre con un golf cercavo di coprirmi. Ero ingrassata tre
chili, ma tutto sommato non sembravo poi così male! Il mio
viso era più luminoso, gli occhi sempre ridenti e le labbra
più rosee che mai. La storia della
“bellezza” in gravidanza era vera! Mi sciolsi i
capelli e li spazzolai accuratamente. Avevo seguito i numerosi consigli
della Maki, l’unica persona che era a conoscenza del mio
segreto. Era lei che mi aiutava: Si documentava in internet, comprava
tanti libri e, per la prima volta nella sua vita, andò anche
in biblioteca. Questa gravidanza dava dei risultati positivi a quanto
pareva. Lei era davvero entusiasta, molto ma molto più di
me. Desiderava tanto che mio figlio la chiamasse zia, o zietta.
Quella sera Bill sarebbe venuto da me, in compagnia di Tom, il suo
gemello. Probabilmente saremmo rimasti soli, in quanto il fratello,
sarebbe corso dalla mia migliore amica, sola anche lei. Loro due non
erano fidanzati, eppure flirtavano e facevano l’amore ogni
volta… Ma sotto sotto ero sicura che la Maki per lui,
provava davvero qualcosa.
Mi diressi in sala ed accesi il televisore, quando il campanello
suonò, giusto in tempo, facendomi sobbalzare. Mi alzai di
scatto e mi diressi verso il portone con passo incerto. Aprii titubante
la porta, consapevole di colui che mi sarei trovata davanti, e
invece… Un dolce profumo di miele invase le mie narici,
inebriando il mio pensiero, incantando i miei occhi: una miriade di
petali bianchi accoglievano il mio viso, un bouquet di rose bianche era
porso gentilmente da colui che amavo. Alzai lo sguardo, finora
incollato a quella splendida visione, ed il suo splendido viso mi tolse
il respiro, molto più del regalo appena ricevuto. Il mio
più bel sogno era lì, davanti a me, sorridente e
luminoso più del Sole, bello e perfetto come una scultura.
Dolce rideva, mentre varcava la soglia di casa mia.
_( Amore….)_ Sussurrò dolcemente, sfiorando le
mie labbra, baciandomi affettuosamente.
_( Bill….)_ Sorrisi, tale era la gioia nel cuore.
_( Come stai? Ti trovo bene…. Sei più bella
dell’ultima volta! )_ Accarezzò la mia guancia e
mi spinse delicatamente contro il muro.
_( Bill…….. Ma… Tom? Tom
dov’è? )_ Chiesi, cercando di sviare inutilmente
il discorso.
_( è dalla Maki.. Non vedeva davvero l’ora di
rivederla! Secondo me c’è sotto qualcosa! )_ Rise,
passando le sue dita curiose tra i miei capelli, accarezzandomi le
guance, osservando insistentemente il mio volto.
_( Ovvio… Comunque…. Che ne dici di mangiare
qualcosa? )_ Balbettai.
_( Sììì… Voglio mangiare
te…)_ Sorrise malizioso, cominciando a mordere dolcemente il
lobo dell’orecchio destro, accarezzandomi le cosce.
_( No! )_ Sobbalzai, scansandomi d’impulso, suscitando in lui
una strana curiosità.
_( Cosa… Che c’è? )_ Domandò
stupito, prendendo la mia mano e portandosela alla bocca.
_( No… nulla è che… Non ho voglia
ecco….)_ Mi giustificai, abbassando lo sguardo.
_(… Ma come… è da tanto che non lo
facciamo!...)_ Piagnucolò, cominciando a baciarmi
delicatamente sul collo.
_( No… Bill…. Oggi… Non mi
va…. )_ Mi scansai, dirigendomi verso il divano e sedendomi
comodamente.
_ ( Cattivaaa…. E io che pensavo che avremmo fatto fuoco e
fiamme! )_ Continuò seccato, avvicinandosi.
_( Bill, Ho detto che non ho voglia… Come cazzo te lo devo
dire? )_ Sbottai irritata. Se c’era una cosa negativa che la
gravidanza mi aveva provocato, era la poca pazienza.. In quel periodo
ero tesa come una corda di violino, e ci sarebbe voluto un nonnulla per
farmi esplodere.
_( Ma che hai? Oggi sei insopportabile! )_ Si avvicinò,
leggermente alterato.
_( Niente… Semplicemente penso che a volte sei peggio di
Tom! Guarda che il sesso non è tutto! )_ Risposi inviperita,
portandomi una mano sulla fronte.
_( Ma.. Marty… Ecco… Lo sapevo! Non mi ami
più, è così?? )_ Ribattè
ostinato, coprendosi gli occhi e sospirando tristemente.
_( Ma che dici? Non centra niente Bill… Cazzo…
Non hai capito un cazzo, come sempre! )_ Urlai, alzandomi e camminando
svelta verso di lui, additandolo.
_( Ma la pianti di insultarmi? Cazzo… Io ho assoluto bisogno
di sentirti… io devo assolutamente toccarti…
Sennò… sennò impazzisco… Io
ti amo troppo…..)_ Mi accarezzò,
avvicinò lentamente il volto, tanto che riuscii in quel
momento, ad udire tutti i suoi respiri, tutti i suoi numerosi palpiti.
Poi chiuse gli occhi e nuovamente mi baciò, selvaggio,
passionale. Delicatamente mi fece stendere sul divano, mi fece sdraiare
e lui si appoggiò sopra di me. Cercavo di oppormi con tutte
le mie forze, cercavo di divincolarmi…
_( No, Bill… Ti scongiuro….)_ Neanche mi rispose,
forse nemmeno mi ascoltò. Semplicemente cominciò
a toccarmi dappertutto, alchè.. sfortunatamente, si accorse
di tutto. Incredulo cominciò a tastare la mia pancia,
cominciò a toccarla, ad esaminarla, mentre tutto intorno a
me moriva, io compresa.
Il cuore mi batteva violento, come se cercasse di penetrare la carne ed
uscire, facendosi spazio tra quel vortice di emozioni che mi soffocava.
_( Marty…. Ma… Ma tu… )_ Sbigottito mi
fissava, gli occhi vispi e la mente curiosa attendevano una mia
fatidica risposta.
_( Oddio… Bill… )_ Mi rialzai e cominciai a
piangere involontariamente, mentre il suo sguardo cercava di scrutare
la mia anima.
_( Sei… Sei incinta? )_ E così dicendo prese il
mio viso tra le sue mani, e asciugò con il dito una lacrima
che scivolava silenziosa.
_( … Cazzo.. cazzo… CAZZO! )_ Urlai, staccandomi
violentemente ed alzandomi. Istericamente continuai a negare,
alchè, irritato, si alzò e cominciò a
stringere i miei polsi, facendomi morire di dolore. Mi
strattonò e mi portò nuovamente contro quella
parete, spogliandomi di tutto ciò che copriva il mio ventre.
Sfilò la maglia e slacciò il golf.
_( E ALLORA QUESTA COS’è? Perché NON ME
LO HAI DETTO? )_ Strepitò impazzito, continuando a farmi
male.
_( Bill…)_ Sussurrai tra le lacrime.
_( perché? NON TI FIDI? )_ Domandò infuriato,
strattonandomi a più non posso.
_( Bill… no…)_ Piansi, le lacrime non si
arrestavano e quel pianto continuava disperato.
_( RISPONDI CRETINA! Perché?? )_ Mi sbattè al
muro, abbassando lo sguardo, respirando a fatica.
_( BIll…Cazzo… Avevo
paura……. Io avevo tanta, troppa
paura….)_ Sussurrai esausta, corrosa da quella sua reazione
e dalle mie emozioni.
_( Marty…..)_ Bisbigliò, alzando lo sguardo verso
il mio volto, solcato da rigoli rossi, causa le lacrime.
Alzai anche io lo sguardo, timorosa delle parole che avrebbe
pronunciato contro me e mio figlio, e invece, vidi qualcosa che non
avrei mai pensato di vedere. Lui mi fissava con occhi che brillavano di
stelle, sorridendo luminoso ed emozionato, quasi commosso, con il volto
felice ed appagato _( è bellissimo, sei incinta! )_ Mi
abbracciò euforico, con le lacrime che a stento si
trattenevano all’interno dei suoi occhi.
_( Ma Bill…)_ Balbettai.
_( marty… Mio dio! Sono troppo contento, sono troppo felice!
)_ Sorrise, accompagnandomi delicatamente a sedere. Abbassai lo sguardo.
_( Ma… Bill…. Mi avevi detto che non volevi dei
figli! )_ Confessai malinconica.
_( Ma me lo dai tu! Il figlio me lo dai tu… ed è
la cosa più bella che potesse capitarmi amore! Io ti amo..
non ci devono essere segreti tra di noi!)_ Asciugò con la
manica le mie ultime lacrime.
_( Ma… Bill… )_ Cercai di ribattere, ma la sua
commozione ed il suo entusiasmo non mi fecero proseguire.
_( Oddio, è troppo bello! )_ Appunto.
_(Come lo dico ai miei? )_ Riflettei ad alta voce.
_( Come lo chiameremo? )_ Domandò curioso.
_( Come lo dico ai miei….)_ Sbuffai.
_( Di che colore la cameretta? )_ Continuò insistente.
_( Come lo dico ai miei?!??! )_ Cominciai ad irritarmi.
_( C… )_ Lo interruppi.
_( BILL! COME CAZZO LO DICO AI MIEIIIIII? )_ Urlai isterica, in cerca
di attenzioni.
_( Oddio, scusami! È che sono così emozionato! )_
Sorrise, abbracciandomi.
_( … Lo so… e ti ringrazio… )_ Chiusi
gli occhi e mi rilassai, sprofondando la testa nel cuscino.
_( Amore? )_ Mi chiamò nuovamente.
_( Uhn? )_ Gemetti. Ero veramente esausta.
_( è maschio o femmina? )_ Chiese eccitato.
_(.. Mmmm …. Maschio credo! )_ Risposi, osservandomi la
pancia.
_( Waaaaah! Che bello, un maschiettooo! Gli insegnerò tutto
quello che so! )_ Si alzò e cominciò a girellare
per la stanza eccitato. Peggio di un bambino!
_( Immagino… Tipo su come mettere la matita e
l’eye liner? )_ Risposi sarcastica, ridendo.
_( Spiritosa! Dai, chiamiamo Tom, non vedo l’ora di
dirglielo! )_ E così dicendo, sfilò dalla tasca
il telefono e chiamò il fratello.
_( Tom… ti prego…. Fai piano…)_ Per
chi non lo avesse capito, io e Tom stavamo facendo l’amore.
Lui era più violento del solito, causa della lontananza, ed
io ero troppo preoccupata per la Marty per
“concentrarmi”.
_( Dai, cucciola… è tanto che non ci vediamo, lo
sai no? )_ Supplico, continuando a muoversi dentro di me, spingendo
sempre più in profondità. Ad un certo punto il
cellulare di Tom, cominciò a squillare… Il mio
cuore si fermò completamente: era successo qualcosa alla
Marty? Al bambino? Si era sentita male? No, ti prego, no! Pregai Dio
perché li proteggesse entrambi: una donna incinta di quattro
mesi e mezzo…. Normale no? Intanto il telefono continuava a
reclamare attenzione.
_( Tom…. Rispondi! )_ Ordinai ansimante.
_( Ma che ti frega, dai…. Continuiamo! )_ Mi
supplicò.
_( No…. RISPONDI! )_ Ordinai allontanandolo.
_( Ok… che palle… pronto? )_ Rispose
svogliatamente.
_( SARò
PAPààààààààààààààààààààà!!!!!!!)_
Tom si allontanò il cellulare dall’orecchio.
L’urlo si percepì fino a me. Era lui.
_( Bill? Sei tu?? )_ Chiese ancora stordito dalla brusca risposta.
_( Sarò papà! Diventerò padre Tom! )_
Gli occhi di Tom si illuminarono.
_( Ma sei scemo? Hai bevuto? Ah, lo so… Sei di nuovo
ubriaco, vero? )_ Disse smorfiando.
_( Nooo! Tom avrò un bambino, Martina è incinta,
aspetta un bambino, è di quattro mesi e mezzo, forse avremo
un maschietto, ma ti rendi conto?)_ Oddio, lo aveva scoperto, era
felice, era felice! Era meraviglioso, stupendo.
_( No, davvero? Non mi stai prendendo in giro? )_ Urlò Tom,
coprendosi con i boxer, notando subito che avevo cominciato a sorridere.
_( Ma dico, sei scemo? È vero, è tutto vero! Oh
Cristo… Ancora non ci credo, è un sogno, una
favola!... Tom… Non riesco a smettere di piangere!)_ Il viso
di Tom cominciò ad arrossarsi evidentemente.
_( Il solito frignone….. Dio Bill, è bellissimo,
auguri ma… ma la Marty come sta? Bene vero? Dimmi di
sì, ti prego! )_ Chiese con lieve preoccupazione.
_( Sì,sì, sta benissimo! Dio Tom, vedessi che
pancione che ha! È già enorme!!)_ Bill non si
decideva a smettere di piangere.
_( Ma che meraviglia! Ehi, Maki.. Facciamolo anche noi un bambino! )_
Esclamò Tom, rivolgendosi eccitato verso di me.
_( Va a cagare scemo! )_ Ribattei sarcastica, cercando di ricoprirmi
con le lenzuola.
_( oddio, non ci credo! Diventerò papà! )_
Continuò Bill, euforico. Era da un’ora che
ripeteva sempre e solo questa frase.
_( Sì, che meravigliosa notizia! …..
Adesso…. Torno dalla mia cucciola, poverina… Mi
aspetta tutta infreddolita nel letto!)_ Rise sarcastico, lanciandomi
un’occhiata veloce.
_( Infreddolita?!? Io sto benissimo! )_ Bisbigliai stizzita.
_( Ok… Allora ciao… Oddio, sono troppo contento!
Salutami la Maki! )_ Rise, staccando e chiudendo la chiamata.
_( Ciao…)_ Chiuse anche lui e, dopo aver posato il telefono,
si diresse di nuovo verso di me. Si appoggiò delicatamente
sul letto, sopra le coperte. Sorrise e cominciò ad
accarezzarmi dolcemente le guance.
_( La Marty… è incinta…)_
Sussurrò al mio orecchio,sfiorandolo con le labbra.
_( Lo so…. Io lo so da prima di Bill…)_ Rivelai,
abbassando lo sguardo, chiudendo gli occhi.
_( Ma… e non mi hai detto niente? Brutta monella…
ora ti faccio vedere io! )_ Sorrise malizioso, alzando la coperta e
cominciando a baciarmi.
_( No, Tom… Adesso no…)_ Ribattei capricciosa,
voltandomi.
_( Ma… ma….)_ Balbettò stupito.
_( Non voglio fare l’amore…. Mi sono
stancata… Voglio qualcosa di diverso…
Voglio…. )_ Ribattei imbarazzata.
_( Vuoi? )_ Chiese curioso.
_(…………………
Voglio….. voglio le coccole! )_ Risposi, rossa in viso,
girandomi verso di lui. Sorrise e mi abbracciò
affettuosamente, cingendomi i fianchi, sfiorando le mie labbra con le
sue.
_( ma che carina… Non ti facevo così dolce! )_
Disse, baciandomi anche la fronte.
_( Io… io sono dolce! )_ Bisbigliai, sorridendo e
giocherellando con il suo piercing.
_( Già… è per
questo……. È per questo che ti
amo……..)_ Abbassò lo sguardo
imbarazzato, appoggiando il suo volto sul mio petto, stringendomi forte.
_( Cosa? )_ Ribattei colpita.
No, non poteva essere possibile. Quelle due semplici parole risuonarono
in me come un armonioso canto, come un’ incantesimo in grado
di spezzare una qualche maledizione, una dolce magia lenitiva. Una
strana e sconosciuta gioia, salì dentro di me, facendosi
spazio tra altre milioni di emozioni.
_( Maki…. Ti amo….. Mi sono innamorato di
te…. Il mio cuore… i miei pensieri…
Sono tutti orientati verso il tuo volto, il tuo sorriso…. TI
AMO…)_ pronunciò queste parole lentamente,
pronunciandole dolcemente.
_( Tom…. Io….)_ Balbettai emozionata. Sentivo di
provare qualcosa di più che un semplice affetto, era
qualcosa di più che una semplice amicizia. Ma cosa voleva
dire amare? Non avevo mai provato un sentimento del genere….
Io amavo Tom? Non riuscivo proprio a darmi una risposta.
_( …. Maki….. Cosa provi tu per me? )_ Chiese
languido, fissandomi.
_( Io…. Ecco….. Trovo che tu… Trovo
che tu sia un ragazzo stupendo, davero……)_ Dissi,
distogliendo lo sguardo. Non pensavo che si potesse creare una
situazione del genere con lui.
_( Ma non mi ami…. Giusto? )_ Continuò il mio
discorso, abbassando lo sguardo, chiudendo gli occhi e sospirando.
_( No, Tom… Io… Provo qualcosa per te…
ma non so se sia amore o no…)_ Sussurrai, prendendo il suo
candido volto tra le mie mani.
_( Va bene cucciola…. Io e Bill, staremo in Italia per una
settimana… Prima della partenza, vorrei una
risposta…)_ Mormorò dolcemente, sorridendo.
_( Sì…. Troverò una
risposta… Te lo prometto! )_ Sentenziai, seria in volto. In
quel brevissimo lasso di tempo, sarei riuscita a trovare dentro di me
una risposta? Avrei saputo ascoltare il mio cuore?
_( Senti… è calda…..)_
Sussurrò Bill, accarezzandomi la pancia, baciandola
teneramente. _(Qui dentro….. C’è il
nostro bambino! )_ Sorrise teneramente.
_(Già… Il nostro bambino… Il nostro
piccolo amore…..)_ Bisbigliai, avvicinandomi con il viso,
appoggiando la mia mano sulla sua.
_( Il nostro Kyeran….! )_ Rispose con occhi che brillavano,
orgoglioso di un’euforia mai provata e completamente
sconosciuta fino a quel momento.
_( Kyeran???? E quando l’avremmo deciso??? )_ Chiesi storta.
_( L’ho deciso io! )_ Rispose fiero.
_( Ma… Ma era più bello Davide o.. che so, Luca!
)_ Piagnucolai, fingendo tristezza e amarezza, incurvando
esageratamente il labbro inferiore in una smorfia di tristezza.
_( Nooooo! Davide… è da Gay! )_ Rise con una
punta di lieve sarcasmo, portandosi una mano tra i capelli.
_( Ah sì?? E perché Bill? Sembra il nome di un
finocchio! )_ Controbattei sarcastica.
_(Cattivaaaaa! )_ Frignò, gettandosi tra le mie braccia,
quasi fosse lui il bambino, e mi baciò dolcemente le labbra.
_( Ti amo… )_ Mormorai.
_( Ti amo…..)_ Sussurrò.
_( Sarà bello il nostro bimbo… Sarà
bello come te… )_ Disse, carezzandomi il ventre,
socchiudendo le palpebre. Il suo cuore batteva così
forte… riuscivo davvero a sentirne i palpiti.
_( E……..)_ Non mi diede il tempo di continuare,
che subito con l’indice mi tappò la bocca e, dopo
avermi rivolto l’ennesima, tenera occhiata, si rivolse a
“lui”.
_( Kyeran….. Ehi…… è il tuo
papà che parla! Come va lì? )_ mormorò
Bill, appoggiando completamente il volto sul mio ventre. Chiuse gli
occhi.
_(AH! )_ Gemetti, il bimbo aveva appena sferrato un calcio alla povera
mamma e se ne era accorto anche il papà!
_( HA scalciato! )_ Sorrise emozionato, portandosi una mano alla bocca.
_( Oh, sì! Non sai che dolore! )_ Benché il
dolore nascesse continuamente e continuasse a svilupparsi, la gioia
copriva ogni gemito e l’emozione cresceva veloce quasi quanto
il primo, rallegrandomi.
_( Kyeran… Fai il bravo eh? Vedrai che alla tua
nascita…. Io sarò lì, insieme alla
mamma e vivremo tutti felice e contenti… Ma… Fino
a quel giorno io sarò molto occupato,
Perciò…. Occupati tu della mamma eh? Me lo
prometti ometto? )_ Sorrise teneramente, rivolgendo i suoi occhi
ambrati verso di me. _( Uff… Sai che casino faranno la
stampa e le fan, quando sapranno che sono diventato papà?
Oddio… non me lo voglio neanche immaginare! )_
Terminò, continuando a fissarmi.
_( Bill… Mi aiuterai con i miei? Glielo diremo insieme,
vero? )_ Domandai seria, fissandolo implorante.
_( Ma certo…! Non ti lascerei mai sola, in un momento
così delicato ed importante..)_ Sorrise, prendendomi la mano.
_( Ok.. Grazie…! )_ Ricambiai.
_( Sai… Non vedo l’ora di dirlo ai miei!
Chissà che diranno! )_ Continuò orgoglioso,
immaginandosi la scena.
_( Oh, mio dio… Chissà che diranno… Mi
etichetteranno come la solita sciacquetta….)_ Abbassai lo
sguardo, vergognandomi per un istante di me.
_( Simone non lo farebbe mai… Tiene a te come ad una figlia!
)_ Ribattè fiero, facendomi rialzare il piglio.
_( … Bill… è normale avere
così tanta paura? )_ Chiusi gli occhi, impaziente di udire
un solo e secco sì.
_( Sì… devi stare tranquilla! Io ti
proteggerò! Ti starò accanto…. )_
_( Come…? Bill, abiti in Germania, a mille e passa
chilometri da qui… Come puoi starmi accanto? )_ Risposi con
una punta di isterismo.
_( Un modo c’è… ed è
più semplice di quello che credi…)_ Sorrise.
_( Che vuoi dire? )_ Risposi sorpresa, curiosa di scoprire questo
“fatidico” modo.
_( Marty… Per proteggervi… per starvi
accanto… Io ho bisogno di un sì…. )_
Sussurrò, baciandomi la mano.
_( Continuo a non capire…)_ Sbuffai.
_( Marty… )_ Richiamò serio la mia attenzione.
_(S-Sì? )_
_( Mi vuoi sposare? )_ Tutto, tutto intorno a me cessò di
esistere. Solo noi due vivevamo in quel paradiso. Io e lui, due anime,
due cuori finalmente uniti, che battevano all’unisono. Quella
proposta era veramente inaspettata, quanto bramata e desiderata. La
risposta venne spontanea, non dovetti nemmeno riflettere, tutto venne
fuori incondizionatamente. Mi gettai tra le sue braccia con le lacrime
agli occhi, sorrisi emozionata e risposi:
_(
Sìììììììììììììììììììììììììììì!
)_ Urlai commossa, mentre il suo viso si dipingeva di un sorriso
soddisfatto e felice.
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Ed eccoci ancora qua con un nuovo capitolo! *-* Secondo noi
questo è il più bello o almeno il più
dolce sìsì *O*
Insomma grazie ancora per le recesioni e a tutti i preferitiiii! ahhh
come siamo contente che vi piacciaaaa *-*
Grazie grazie grazie grazieee! Per noi raggiungere le 30 recensioni
è un traguardone eh! ù.ù Disperate! XD
Insomma grazie mille a
lovelylory
cry91
milly94
tesorinely
CHRIS_tokio live
Grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee *-* Continuate a seguirci ne vedrete
delle belle! *O*
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Capitolo 10 *** Maturità ***
Capitolo
9
Maturità
Sogno ma sono sveglia…. Dormo ma non sogno… Cosa
mi stava accadendo? Il mondo stava cambiando veloce sotto i miei occhi,
ed io? Perché non cambiavo? La Marty era incinta di
Bill… quest’ultimo stava per diventare padre, e
quasi sicuramente le avrebbe chiesto di sposarlo. Tom invece, non
faceva altro che complicarmi la vita… Non riuscivo a capire
se il suo “ti amo” fosse sincero, oppure il frutto
di qualche falso giochetto. Lo conoscevo troppo bene… Come
poteva essere così serio? No, ovvio che non poteva.. Non lo
era mai stato. Io non avevo il diritto di soffrire a causa sua e dei
suoi mutevoli sentimenti. È vero anche che io non avevo mai
amato per davvero e non sapevo cosa volesse dire esattamente amare, ma
allora come si spiegava il fatto, che il suo volto era onnipresente nei
miei sogni e nei miei pensieri?
L’unico mio grande timore era la sofferenza, ed era
più che naturale.
Ma io amavo Tom?
_Pronto?_ Risposi all’incessante squillo del telefonino,
senza neanche controllare il numero sul display.
_(Maki?)_ La sua voce… No.. no..! Ancora! Ma questa volta
non era un sogno.
_(Tom? Sei tu? )_ Chiesi falsamente curiosa.
_( Ohi… Ciao! Come va? Perché non mi hai
chiamato???? )_ Domandò affabile.
_( bene! Ehm….. Stavo studiando… )_ Studiare?
STUDIARE? Ma come avrei potuto con tutta la pressione che riusciva ad
esercitare su di me? Che stupida scusa! Avrei solo potuto sperare che
qualche suo neurone se ne fosse andato a fare una scampagnata!
_(AH… Ti disturbo? )_ Impossibile! Ormai cominciavo a
sospettare della sua integrità mentale.
_( No, no.. Tranquillo… Ma tu dove sei? )_ Chiesi,
osservando il tempo che fuori cambiava. Le nuvole stavano lentamente
scomparendo, lasciando spazio ad un limpido e cristallino cielo azzurro.
_( Sono in albergo… Mi sono appena svegliato e pensavo di
farmi una giratina… Che ne dici di andare al cinema? )_
Propose allegramente, sperando in un mio sì entusiasta.
_( Mmm… Massì dai… Che andiamo a
vedere? )_ Chiesi, falsamente attirata dalla sua proposta.
_( Che ne dici di un comico? )_ Propose eccitato.
_( E se andassimo a vedere “Non aprire quella porta
3”???)_ Proposi eccitata e divertita.
_( Ohoh… Sei coraggiosa! Ma hai davvero voglia di guardare
un horror? )_ Domandò sarcastico.
_( Hai paura? )_ Risi.
_( Io? Non credo carina! Comunque… vai a scuola domani?)_
Chiese curioso.
_(Sì… perché? )_ Oddio…
cosa aveva in mente adesso?
_( No… nulla… Stavo
pensando…… E se andassimo da qualche parte di
romantico? )_ propose. Romantico??? What? Esisteva veramente nel suo
vocabolario la parola “Romantico??” Cosa stava
succedendo a Tom? Cosa aveva mangiato? Ok, in Italia il cibo era buono,
ma era proprio il caso di fare un indigestione forzata di dolci e
sdolcinatezze?
_( ehm… Non posso Tom… Sono gli ultimi mesi di
scuola… Tra poco ho gli esami! Se salto ora è un
disastro!)_ Mi scusai.
_( Ah.. ok… Comunque devo staccare che Bill
rompe….)_ Sbuffò._(Ci vediamo stasera
allora… Ti passo a prendere io? )_ Disse dolcemente.
_( Ok.. Ciao Tom….)_ Slautai.
_( Ciao cucciola… Ti amo…)_ Sussurrò
teneramente, tanto dolcemente che qualunque ragazza sarebbe presto
andata in iperventilazione… qualunque… tranne me!
_(Ciao…)_ Salutai semplicemente.
Tom si impegnava, cercava di farsi piacere, ed era proprio questo che
mi faceva andare coi piedi di piombo. Non era sé stesso, io
non provavo nulla per “quel” Tom… Dove
era andata a finire la sua sicurezza, la sua prepotenza? Quella sera
saremmo usciti nuovamente insieme, ma in cuor mio sapevo che non
sarebbe stato lo stesso. Quello non era Tom…. Io rivolevo
colui che tempo prima mi aveva stregata col suo sguardo magnetico,
colui che era riuscito a possedermi contro la mia volontà.
La notte calò presto, il tempo volò in un soffio
e l’ora in cui Tom sarebbe passato sotto casa mia si
avvicinava. Perché qualcosa continuava a premermi nel petto?
Cosa c’era che non andava? Quella sera non sarebbe stata la
solita notte di sesso tra me e lui.. no… Qualcosa sarebbe
successo e stranamente me lo sentivo. Che avessi acquistato
misticamente doti soprannaturali di preveggenza, non ne ero al
corrente… Forse sono quelle sensazioni di previsione, oppure
era il desiderio sommesso che chiedeva, no, che supplicava che Tom
tornasse al suo stato di normale maiale quale era stato per 19 lunghi
anni. E se non l’avesse capito da solo, glielo avrei fatto
capire io, anche a costo di utilizzare cattivi metodi.
Indossai il primo vestito che trovai a portata di mano e, per fortuna
ero riuscita a ripescarne uno buono. Corto fino al ginocchio, bianco
con le rifiniture nere e argento, stile impero e adornato da un fiocco
di raso che percorreva sinuoso tutto il giro vita e si annodava
graziosamente poco più sotto del seno. Quella sera ero
decisa a risvegliare il suo istinto da perfetto maniaco, che sotto
sotto era riuscito a sciogliere il mio cuore infedele.
Solo il vibrare insistente del cellulare sulla scrivania,
riuscì a ridestarmi da quella moltitudine di pensieri che
aveva occupato quel poco di materia grigia rimasta. Un tuffo al cuore
venne ben presto seguito da un battito continuo e costante e dal
respiro affannoso. L’idea di perdere il Tom che riusciva a
farmi sorridere, colui che con una sola mossa riusciva a sedurmi e a
possedermi, mi faceva morire. Io dovevo riuscire nel mio intento o
sarebbe stato tutto perduto…. Tutto quei momenti passati
sarebbero stati vani e inutili.
_( Ciao topolina… allora? Come va?)_ Topolina? Cosa? Come mi
aveva chiamato? Ma chi avevo davanti? Tom Kaulitz, il cosiddetto
sex-gott, colui che ne sapeva una più del diavolo in materia
hot, oppure un surrogato della disney?
I suoi occhi balzarono ferocemente sulla scollatura tattica che avevo
indossato di proposito, ma fu come… come se ritirasse e
costringesse sé stesso a non guardare. Ma cosa gli era
successo? Perché si tratteneva così in mia
presenza?
_( Bene… dai andiamo a fare la fila…)_
Svogliatamente mi rizzai dal sedile su cui ero seduta, sbuffando e
gettando il mio sguardo altrove purchè non fosse indirizzato
su di lui. Tom Kaulitz ammansito era lo spettacolo più
patetico che si potesse mai vedere e non lo avrei augurato neanche al
peggiore degli anti, tanto era osceno.
_( Fila? No , no! Ho tutto sotto controllo! Tranquilla ha
già provveduto Saki a comprare i biglietti! )_ Sorrise,
mostrando due foglietti colorati, su di cui si poteva intravedere una
scritta a caratteri cubitali che, non solo urtò in malo modo
il mio sguardo, ma inoltre fece arrivare uno strano mal di stomaco alla
sottoscritta..
_( Splendid and sad love sotry????????????????????????????????????)_ La
bocca si spalancò da sola e gli occhi schizzarono
rapidamente fuori dalle orbite. Come aveva potuto prenotare, ma
soprattutto spendere soldi, per un film che non valeva nulla e che
–personalmente- detestavo? Prima o poi sarei scoppiata in
lacrime e mi sarei buttata ai suoi piedi reclamando il vecchio e
simpatico maiale di un tempo, peccato che il mio orgoglio da quattro
soldi impedisse tutto ciò. Mi controllai e repressi tutta la
voglia e l’istinto omicida che era sorto in poco tempo e mi
apprestai a dirigermi verso la sala senza neanche rispondergli, alzando
gli occhi al cielo in segno di supplica. Ma… Dentro fu anche
peggio.
Il film era veramente una noia e, benché cercassi fermamente
di non addormentarmi, la natura sopravvaleva ogni volontà e
per tutto il primo tempo non feci altro che dormire, mentre Tom
continuava a visualizzare quel concentrato di insulina, sereno e calmo.
Non una battuta, non uno sbuffo. Ma chi era quello che mi stava vicino?
Ad un certo punto non ce la feci davvero più. La rabbia
accomulata nel corso della giornata venne scagliata e buttata fuori
dopo che la protagonista baciò appassionatamente il bello di
turno dicendo le solite frasi fatte come “Tu sei la mia vita,
senza di te io non vivo”. Mi alzai di scatto, attirando ogni
singolo sguardo, più interessato a quello che stavo per fare
più che al lungometraggio.
_( ORA BASTA CAZZO! NON NE POSSO DAVVERO PIù! MA CHE CAZZO
TI SUCCEDE TOM? DOVE è IL MAIALE CHE NON PENSA CHE AL SESSO
24 ORE SU 24? DOVE è FINITO IL RAGAZZO CHE NON FACEVA ALTRO
CHE TOCCARMI ????? CAZZO MI STO ROMPENDO LE PALLE, QUESTO FILM
è UNA MERDA E TU SEI PATETICO! )_ Urlai indicando prima lui
e poi il film, mentre i suoi occhi mi studiavano sorpresi e spaesati.
_(Cosa?)_ Chiese lui sorpreso e maledettamente falso. Sapeva benissimo
di cosa stessi parlando.
_( Non fare il finto tonto! Io mi sono scocciata di questo tuo
atteggiamento!)_ Ribattei decisa, additandolo continuamente.
_( Ma di che stai parlando? Mettiti seduta ci stanno guardando
tutti....)_ Si guardò intorno e i suoi occhi cominciarono a
farsi minacciosi.
_(ME NE FOTTO DI QUELLO CHE DICONO QUESTI! TOM BASTA MENZOGNE! TU NON
MI AMI TU MI PRENDI SOLO PER IL CULO... SEI UNO STRONZO, UN BUGIARDO!)_
pestai il pavimento con violenza, strepitando ed urlando come una
matta, suscitando in lui ancora più irritazione.
_( SENTI CRETINETTA… DI COSA CAZZO MI ACCUSI? IO HO CERCATO
IN TUTTI I MODI DI ESSERE CARINO, GENTILE E..)_
_( E PATETICO! MA TI SEI VISTO? NON SCOPIAMO DA UNA SETTIMANA E TU NON
FAI ALTRO CHE DIRMI “AMORINO,
TESORINO…”)_ Strepitai, non accorgendomi che stavo
parlando in tedesco come una mitragliatrice, mentre lo sguardo vigile e
muto degli spettatori era incollato su di noi. Tom afferrò
la mia mano bruscamente, tirandomi a sé.
_( è questo che vuoi? Vuoi che sia stronzo??
Bene… Ti accontento subito dolcezza! )_ Così
dicendo mi strattonò violentemente, trascinandomi dietro di
sé e conquistandosi fischi e insulti del pubblico.
Ringhiò ferocemente pronunciando le uniche parole che sapeva
in Italiano, riuscendo comunque ad ammutolire tutti i presenti.
Continuava a stringermi il polso, fino a che non arrivammo alla
macchina. Aprì lo sportello e mi spinse dentro , mentre
prendeva posto e accendeva il motore. Il silenzio regnava, neanche i
nostri respiri erano percettibili nell’aria. Solo un
maledetto e dannato silenzio. Inchiodò l’auto
proprio sotto casa mia e rapidamente scese. Ancora il polso mi doleva
per la forte stretta ricevuta. In quel momento provai quella che
veramente si può definire Paura.
Afferrò la mia spalla e mi costrinse a scendere.
_( Ora ti darò quello che volevi…)_ Non potei
nemmeno rispondere, non potevo nulla contro di lui. Quelle labbra dolci
e allo stesso tempo amare avevano stregato la mia psiche e catturato
ogni mia facoltà di pensiero. Io non potevo nulla contro il
vero Tom kaulitz. Cominciò a baciarmi quando fummo in
ascensore, e ci trascinammo fino al secondo piano senza neanche dire
una parola. Ma il suo bacio era più caldo e selvaggio delle
altre volte, il che mi piacque ancora di più. A stento aprii
la porta, inserendo la chiave mentre le sue mani frugavano voraci sotto
al vestito, sempre più in fondo. Era puro fuoco che
accarezzava violento la mia pelle. Non riuscimmo neanche ad arrivare
nella camera da letto tanta era la voglia e la passione che ci stava
travolgendo. Spinse il mio corpo al muro cominciando a baciare ogni
minimo centimetro di pelle. Il suo viso sul mio petto, il suo respiro
su di me erano come una droga, e quella sensazione mi era davvero
mancata in quella settimana. Velocemente si privò di ogni
suo abitò e mi proibì bruscamente di fare lo
stesso. Lui era il padrone, lui faceva quello che voleva di me e del
mio corpo, come se fossi la sua bella bambola di porcellana. Ci
ritrovammo a fare di nuovo l’amore, posseduta da quel
maledetto uomo che era riuscito a rubare non solo la mia anima ma anche
il mio cuore. Ed ora avevo veramente in chiaro ciò che
provavo per lui, ma non volevo assolutamente rovinare quel momento di
passione travolgente. No… Io in quel momento volevo solo
lui, e averlo mi bastava per quel secondo. Quella notte fu bello, fu la
volta più bella e calda di tutte, la notte in cui capii che
davvero Tom mi amava, la notte in cui capii.. che davvero io amavo Tom.
E mentre scorreva violento sopra di me, mentre i miei respiri
divenivano veri e proprio gemiti di dolore, lui non accennava a
placarsi, non accennava a smettere. Voleva di più voleva
ancora di più. Sentivo le sue calde mani percorrere lungo
tutto il corpo, tracciando un percorso che andava dal ventre fino al
seno, mentre le sue labbra mordevano e assaporavano ogni cosa di me.
Lui, dannatamente bello e maledetto ed io, che non volevo altro che
quel corpo così perfetto e potente, io che non desideravo
altro che quell’animo impetuoso, io, che mi ero accorta di
amare davvero Tom kaulitz, il Dio del sesso.
Riversati l’uno sull’altro, i nostri corpi nudi e
dissacrati che si sfioravano in una sincronia di sospiri e affanni..
Solo silenzio, puro silenzio rotto da respiri e gemiti continui. Anche
quella notte era ormai terminata, come il nostro rapporto proibito e
tremendamente eccitante. Si girò dall’altro lato e
si tirò su a fatica, strappando il suo corpo dal mio. Rimasi
lì, semplicemente mi rannicchiai ad un angolo, afferrando il
vestito e, cercando di coprirmi mi appoggiai alla parete con sguardo
fisso e basso. Nel frattempo immerso nel silenzio, Tom si rivestiva,
mantenendo gli occhi fissi verso il pavimento, accennando ad una
smorfia di rabbia e indignazione.
_( Rimani… Ti prego… Non te ne
andare…)_ Sussurrai con voce flebile,indirizzando i miei
occhi verso la sua imponente e perfetta figura.
_( Dammi solo un valido motivo perché dovrei
rimanere…)_ Ringhiò inviperito, allacciandosi la
cintura dei pantaloni e sistemandosi il cappellino come suo solito.
_(…………….
Perché ti
amo……………….)_
Bisbigliai imbarazzata, chiudendo gli occhi e stringendo il vestito al
petto. Speravo con tutto il cuore che capisse… speravo che
la sua risposta fosse positiva…
Qualcosa richiamò la sua attenzione. Forse la mia strana
pronuncia della “ch” oppure il fatto che avessi
dedicato a lui proprio la parola che sarebbe riuscita a placarlo. Forse
ero veramente riuscita a fare breccia in lui, tanto da far passare ogni
sentimento di astio e offesa. Si chinò verso di me, con un
sorriso luminoso più dell’alba e gli occhi
brillanti come stelle cadenti.
_( Cosa… Che hai detto?)_ Stentò quasi a crederci.
_( Ho detto che…. Che io ti
amo…………………………..)_
Persa nel suo sguardo pronunciai queste fatidiche parole e fu come il
risveglio da un brutto sogno, come se tutto intorno a me fosse
completamente sparito ed era come se in un mondo perduto esistevano
solo due entità: io e lui e nulla che poteva separarci o
farci soffrire.
Accarezzò dolcemente le mie guance, ancora ardenti di quella
passione infinita e sfiorò le mie labbra delicatamente
mantenendo i suoi occhi fissi nei miei._( Scusa… se non ti
ho risposto subito……. Scusami se ti ho fatto
soffrire… )_ Mi appoggiai al suo petto, abbracciata da
quelle mani che erano riuscite a farmi eccitare con una sola ed unica
carezza.
_( Shhhh… L’unica cosa che conta è che
tu adesso sia mia…)_ Rise, facendomi sedere sulle sue gambe,
afferrandomi dolcemente e carezzandomi la coscia scoperta.
_( E tu mio…..)_ Risposi stizzita.
_( Lo so…)_
_( Giuralo!)_ Pretesi
_( Lo giuro! )_ E mi baciò ancora, ancora e ancora.
_( Ciao amore miooooo!!!!!!)_ piagnucolò Bill, abbracciando
la Marty fin quasi a farla soffocare. _( Come faccio quindici giorni
senza di te?)_ Continuò, varcando la porta di
un’entrata secondaria annessa all’aeroporto.
_( Bill! E smettila! Non vedi che la stai stritolando? È
incinta, capisci? IN-CIN-TA!)_ Disse Tom, provocandolo.
_( Stai zitto idiota! Lei è mia e di quello che facciamo non
te ne deve fregare un cazzo, capisci???? E poi non potrei mai farle del
male! Né a lei né al nostro cucciolottoooo! )_
Pigolò, rivolgendosi al bimbo, mentre quest’ultimo
si muoveva agitato in preda ad un raptus dovuto alla dose eccessiva di
zucchero da parte del padre. Intanto mamma Martina doveva sopportare
tutti i calci ma soprattutto, doveva ascoltare da brava mamma, tutte le
cazzate che diceva Bill.
_( Oh, guardalo… Adesso vuole fare il bravo
paparino….)_ Tom non si stancava mai di punzecchiarlo.
_( è chiaro! Mio figlio sarà fiero di me! )_
Controbattè orgoglioso Bill
_( Ohhhh, e il pannolino lo cambierai? )_ Chiese l’uno.
_( Certamente! )_ Rispose l’altro.
_( Il tuo o il suo? )_ Rise il rasta, piegandosi in due e provando un
lieve senso di compiacimento nel prendere in giro il gemello.
_( Brutto bastardo io ti…)_ Minacciò Bill, che
era deciso ad azzuffarsi con il fratello, più per scena che
realmente.
_( RAGAZZI!)_ Urlammo assieme io e la Marty, stufe di quella ridicola
scenetta da Cabaret.
_( … Scusa Bill… è più
forte di me… Cavolo… Non vedo l’ora di
dire alla mamma che finalmente mi sono innamorato e ho messo la testa
apposto…. Cazzo! Mi sono innamoratoo! TUTTO IL MONDO DEVE
SAPERE CHE MI SONO INNAMORATO! E che la mia fidanzata scopa come
nessun’altra! )_ Ed ecco che Tom ricominciò con le
sue manie da miale-megalomane che, naturalmente frenai
all’istante.
_( Tom! )_ Urlai inviperita.
_( Sììì… Gli
prenderà un colpo! )_ E finalmente anche Bill
tirò fuori il suo Humor e cominciò a sfottere il
fratello.
_( Sìììì! E aspetta che
veda quello che avete combinato tu e la Marty!.. )_ Ribattè
con una punta di ilarità.
_( Zitto deficiente! )_ Sbottò il gemello, mentre il
pubblico restante si scioglieva in una risata fragorosa e spensierata.
_( Dai… è ora…)_ Annunciò
solenne Tom, stringendomi con maggiore forza. Perché
dovevamo separarci proprio ora?
_( Noo… Posso venire con te?)_ Occhini grandi e sguardo
candido si dipinsero sul mio volto. Questo era uno dei fattori che
riusciva a colpire profondamente nell’orgoglio il caro
sex-gott.
_( No prinzeschen… devi prepararti per gli esami! Non voglio
una fidanzata somara! )_ Mi baciò dolcemente sulla fronte,
indossando i suoi soliti occhiali da sole e sfoderando quel suo sorriso
sghembo che tanto amavo.
_( Senti chi parla… Raccomandato del cazzo! Tu neanche li
fai sti’ esami! )_ Risposi stizzita, incrociando le braccia.
_( Dai Tom… L’aereo parte… Bisogna
sbrigarci!)_ Intervenne Bill, afferrando una delle sue tante borse.
_( ok… fate buon viaggio! )_ Dopo essersi alzata sulle
punte, la Marty baciò dolcemente Bill, che
ricambiò teneramente.
_( Beh… allora ci si saluta qui…)_ Sorrisi,
reprimendo quella punta di triste amarezza che voleva uscire e
supplicare Tom di non lasciarmi sola e di non partire.
_( Ti amo…. Non mi stancherò mai di
ripeterlo………)_ Confesso
quest’ultimo, cominciando a giocherellare con una ciocca
mora, spostando i suoi occhi, dapprima catturati dalla lucentezza dei
miei capelli e poi da quella dei miei occhi, lucidi e pronti per un
lungo e dispersivo pianto.
_( Già… Lo so… )_ Mi limitai
semplicemente ad appoggiare il mio viso sul suo petto, nascondendo la
lacrima che cominciava a scivolare rapida, solcando la mia guancia
lievemente. Quei suoi occhi, quelle sue mani… mi sarebbe
mancato tutto di lui, persino l’ultimo capello presente sulla
sua testa… Tutto… Tutto di tutto… Due
settimane sarebbero state un agonia senza sentire il suo corpo sul
mio… senza sentirlo… Ma dovevo concentrarmi solo
e soltanto sugli esami, che si avvicinavano minacciosi.
Prese tra le sue mani il mio viso e, dopo averlo guardato per qualche
secondo, avvicinò lentamente le sue labbra alle mie,
fermandosi a due o pochi più millimetri. Lo faceva sempre,
gli piaceva vedere come cercavo le sue labbra, come il mio
“spirito di iniziativa” usciva fuori e si
trasformava in pura passione. Ma in quel momento mi limitai
semplicemente a sorridere e ad avvicinarmi, in modo che finalmente le
nostre labbra si sfiorassero in un puro e casto bacio. Bastava quello
per farmi stare contenta… Bastava quello per eliminare mille
o più problemi…
I ragazzi partirono a malincuore, lasciando l’amore in
Italia, per far ritorno a casa. Ma un problema ancora più
grande della separazione, si avvicinava con tutti i suoi pro e contro:
la maturità.
Storia, geografia, matematica… Dovevamo imparare tante date,
tanti nomi e tante formule. X=Y e Y=
2X……….. Perché? Chi era
Garibaldi? Cosa era la tettonica a placche? Chi era Giotto e quali
furono le sue opere più importanti? Ogni giorno era fatto di
studio, libri e calmanti. L’agitazione era tale che neanche
la notte si riusciva a chiudere occhio. Le mie sorelle erano in vacanza
da un bel pezzo, e non facevano che divertirsi, ma quello che sembrava
divertirle ancora di più era rinfacciarmi la loro
libertà da scuola e compiti. Inoltre, dopo tutta questa
rottura, ci sarebbe stato anche il matrimonio della Marty. Era
doppiamente agitata. Ovviamente la pancia continuava a crescerle, ed il
bambino continuava a scalciare. Giorni prima l’avevo
accompagnata a comprare il vestito, ed era stato veramente
faticoso… La Marty era davvero la pignola! Odiava mettere in
risalto il pancione, perciò, dopo ore e ore alla ricerca di
idee, eravamo arrivate alla conclusione che, per coprire il tutto
doveva comprare un grosso bouquet e tenerlo in mano, in modo che la
pancia non si vedesse.
Arrivò il giorno prima della nostra
“morte”… La mattina dopo avremmo
affrontato gli orali, e per allentare lo stress decisi di andare a fare
un po’ di compagnia alla neo-mamma che mi ritrovavo come
migliore amica.
Mi armai di un dolce al cioccolato –vista la esorbitante
golosità che si era abbattuta sulla Marty- e partii alla
volta di casa sua.
_Ohi! Maki… Non ti aspettavo…_ Mi accolse
affettuosamente, soprattutto quando notò ciò che
avevo in mano.
_ Ciao! Sono passata per una pausa… Basta coi libri! Ho
comprato la merendina!_ Risi, mostrando quell’ammasso di
gustose calorie, notando una certa brillantezza nel suo sguardo.
_ Merendinaaaaaaaa!_ Esclamò contenta, gettandosi sul
pacchetto che mostrava orgoglioso l’effige della pasticceria
in cui l’avevo acquistato.
_ Ehi ehi! Abbi almeno il tempo di arrivare al cucchiaino!_ Risi
sarcastica, tirando indietro il pacco dalle fauci della signorina
golosa.
_A che è????_ Chiese quest’ultima, che
già assaporava con gli occhi quella meraviglia succulenta,
guardandomi fissa con mani congiunte in segno di supplica.
_Cioccolata! Tanto per rimanere leggeri e non ingrassare…_
Scherzai, appoggiando il tutto sul tavolo della sala da pranzo, seguita
a ruota dalla Marty.
_Ah, ma non c’è problema! Più grassa di
così non posso diventare!_ Mostrò la pancia,
ancora più gonfia, mostrando quel sorriso che di rado si
può vedere nelle persone: luminoso, bello.. sincero.
_Che scema!... Comunque…. Sei pronta per domani?_ Domandai,
inforchettando un bel pezzo e portandomelo in bocca.
_Sì! Pronta per
morire…………………..
Ah!_ gemette, mentre continuava a mangiare il dolce. _Kyeran! Cazzo,
vuoi stare fermo?_ Urlò, contro la sua stessa pancia.
Chiunque sarebbe scoppiato dalle risate nel vedere quella scena. Una
ragazza che se la prendeva con sé stessa… Che
scenetta spettacolare!
_Uffa… Di matematica non so un cazzo, sicuramente la Dreucci
domani si vendicherà, complicandomi
l’esame… uff….._ Bofonchiai
rinforchettando.
_Non ti preoccupare… è vero, non studi ma sei
comunque intelligente e brava! Sei una puzzona.. hai la media del 7 e
non fai un cazzo!_ Mi guardò storta, ammollandomi un col
pettino sulla spalla e sbuffando come una locomotiva.
_ Ehhh… Lo so… Il fancazzismo è un
arte e l’ho ereditata da mio babbo!_ Risi, divertita e
ansiosa di sentire la sua risposta.
_Sì, certo…
Comunque……….. Prima ha chiamato Bill!_
Solo? Pensavo che mi facesse un predicozzo lungo un giorno, oppure che
se ne uscisse con le sue solite battutine fredde… Invece si
era solo prodigata nel cambiare discorso… ! la gravidanza
doveva buttarla veramente giù!
_Anche Tom… Era indeciso su che cappellino indossare..
“Quello rosso o quello blu?”… Che
amore!_ Sorrisi, continuando a masticare il cucchiaino.
_Oh mio dio… Patetici ! Comunque… Cambiando
discorso…. Oggi abbiamo parlato del
matrimonio….._ Continuò, indirizzando il suo
sguardo verso un punto indefinito della sala.
_Ah, davvero?_ Un altro boccone._ E che fi fiefe feffi? (E che vi siete
detti?)_ Masticai, curiosa e innamorata di quel dolce che stavo
assaporando.
_Ha detto che ci sarà la stampa e che sarà
l’articolo da prima pagina di moltissime
riviste…._ Alzò lo sguardo verso di me e non
potei fare alto che cogliere in esso una leggera punta di timore. Cosa
la turbava?
_Sì, fantastico no?_
_ mMm…. Bill ha così tante
fan…………. La maggior parte
di queste già mi odia, dopo il matrimonio…_ Sul
suo viso si dipinse una leggera smorfia di tristezza e malincuore, ma
dopotutto a lei che importava? Bill kaulitz aveva giurato amore a lei e
non alle sue amate fan… Perché doveva
corrucciarsi?
_Ehi ma che ti frega? Bill è il tuo ragazzo, è
solo e soltanto tuo!_ Ribattei stizzita, afferrando il cuscino posto
vicino a me.
_Sì, mio e di 350000 fan_
_Marty… Tu lo ami?_ Chiesi seria, attirando i suoi occhi nei
miei, cercando di strappare quel “sì”
che avrebbe sollevato tutta la questione che si era venuta a creare. Se
lei amava veramente Bill, allora non ci sarebbero stati problemi e
tutto sarebbe filato liscio… ma se fosse stato il
contrario…….
_Ovvio! Che domande sono?_ Sbottò inviperita, come se fosse
la cosa più scontata che potesse mai dire.
_Perfetto.. E allora che problema c’è scusa? Lui
ti ama… tu lo ami… Non capisco perché
tu ti stia turbando tanto!_ La rassicurai, sorridendo e appoggiando la
mia mano sulla sua spalla, ricevendo un sospiro e un altro sguardo
fisso. Perché cercava sicurezza? Perché tutto ad
un tratto le sembrava così complicato?
_....... Forse hai ragione… Comunque… hai scelto
il vestito?_ Domandò curiosa, apprestandosi rubare
l’ultimo pezzetto di cioccolata rimasto. Peccato che a tavola
nessuno batteva la mia super velocità –come la
chiamava Tom- e sfortunatamente per lei, afferrai il boccone e lo
mangiai prima che potesse arrivare al piatto con la forchetta.
_Che ne dici di un bel vestito lungo e bianco?_ Ammiccai con
ilarità.
_ Eh? Il bianco è della sposaaa!_ Controbattè
stizzita, dimenando le braccia e il cucchiaino, sbraitando come una
pazza.
_Era una battuta scemina… Tranquilla!_ La tranquillizzai,
portando le mani avanti, cercando di difendermi col cuscino che mi
stava accanto.
_Mmmmm… Scusa ma tu?_
_Uh?_
_A quando le nozze con Tom?_ Sorrise sospettosa, paccandomi e ridendo
sotto ai baffi.
_Io? Naaaaaa! Il più tardi possibile!_ Matrimonio?
No,no… Io amavo Tom, ma era ancora troppo presto!
Sinceramente non riuscivo ad immaginarmi il caro Tom kaulitz in smoking
con tanto di papillon! Beh, neanche Bill a dirla tutta, ma lui, il
sex-gott in chiesa ? No, impossibile! Come sarebbe potuto succedere un
evento del genere? Come minimo i maiali avrebbero cominciato a volare e
l’apocalisse sarebbe arrivata solo dopo aver pronunciato il
fatidico “Lo voglio!”….
Inoltre, come se non bastasse, ancora non avevo oltrepassato
quell’insormontabile problema quale la maturità.
_Prego signorina Beligni…_ la prof di latino mi
invitò gentilmente ad entrare, tendendo la mano e aprendo la
porta. Ero la seconda nell’elenco, mentre la maki una delle
ultime, perciò non era ancora arrivata, ma contava di
ripassare il tutto prima della prova.. Pazza!
Mi alzai decisa, pregando che per quel lasso di tempo in cui avrei
affrontato gli orali, Kyeran non avesse scalciato. Mi diressi verso la
porta con un falso sorrisetto stampato, con sguardo di chi sta per
affrontare una delle tante pene dei gironi dell’inferno. In
cuor mio mi auguravo di stare tranquilla.. Dopotutto avevo studiato e
la maturità non era poi una guerra..
Forse….
La stanza era calda e illuminata, i prof seduti comodamente sulle
sedie, disposte ordinatamente a ferro di cavallo. Mi fecero sedere al
centro della sala, nel tempo in cui sentivo gli sguardi taglienti di
tutti i presenti, posarsi su di me. Ad un tratto una sagoma che
francamente non mi mancava dopo la fine della scuola e, che mai mi
sarebbe mancata, si alzò e, dopo aver sistemato gli occhiali
come a suo solito, la Dreucci sentenziò:
_Signorina… Noto con piacere il suo…
ehm… Pancione) _ Si avvicinò, aggirando un paio
di banchi accostati tra loro, cercando di somigliare a più
non posso alla ragazza della pubblicità delle caramelle
senza zucchero che, pesando lei sola come uno di quei confetti, passava
tranquillamente nelle fessure, peggio di qualunque minuscola creatura
esistente su questo pianeta.
_Ehm… sì._ trattenni a fatica una risata,
ripensando alla battuta che aveva fatto la Maki durante una delle sue
tante noiose lezioni. Non era quello il momento di ridere. Abbassai
semplicemente lo sguardo.
_A che mese è?_ Domandò stranamente interessata,
praticamente fucilandomi con gli occhi. Il motivo di tanto astio era
che la compagnia della Maki, secondo lei, era più che
deviante. Molte volte la prof mi aveva ordinato
–più che consigliato- di lasciarla stare. Ma la
Maki era la mia migliore amica da una vita e preferivo andare contro la
scuola che contro la mia “quasi-sorella”!
_Sei!_ Risposi decisa, alzando lo sguardo e puntandolo su colei che in
quel momento mi avrebbe volentieri sbranato. Riuscivo a leggere nei
suoi occhi una scintilla di pura gelosia.
_Professoressa! Io inizierei…_ Sentenziò il
Presidente della Commissione, riprendendo la Dreucci e invitandola a
tornare al suo posto. Fedele come un cagnolina ella obbedì e
tornò a sedere.
Quel travaglio durò circa mezz’ora, 30 minuti in
cui tutti i prof mi tartassarono di domande. Stranamente la Dreucci
stava zitta, evidentemente riservava la sua malvagità pura
per la Maki.. Poveretta……..
Mi fecero uscire, accompagnandomi gentilmente alla porta. Proprio alla
fine di quella tortura Kyeran cominciò a scalciare
all’impazzata, come se, tutto sommato si volesse
complimentare. Adesso toccava alla mia migliore amica, e per lei non
sarebbe stato così “facile”.
Merda, merda…. Odiavo l’attesa, aspettare era
davvero snervante. Il mio turno stava quasi per arrivare, mancavano
all’incirca due o tre persone prima di me. Avevo studiato
tanto, troppo… Ma accidentalmente avevo tralasciato alcuni
capitoli di storia, che proprio non ce l’avevo fatta a
studiare. “Signore, ti prego, aiutami!” Ripetevo
tra me e me, alzando gli occhi al cielo. “Giuro che se
andrà tutto bene farò un fioretto…
Niente sesso con Tom per un mese… no… troppo, una
settimana! Daaaai!”
Aspettavo da più di un ora, e già Tom mi aveva
chiamato tre volte: stavo per diventare pazza. Perché
sembravano tutti così tranquilli ed io l’unica
agitata?
Poi quel momento arrivò, e dalla porta di platino
uscì niente meno che quella strega della Dreucci. Quel suo
sorrisetto maligno preannunciava la mia fine. Silenziosamente mi alzai
e, fissandola, mi avviai verso di lei. Stessa sorte degli altri, mi
fecero sedere scomodamente al centro della sala ed in silenzio si
misero a squadrarmi. Non dovevo assolutamente farmi vedere agitata,
perciò sorrisi, decisa a non perdere quella sfida ,che la
strega tanto aveva preannunciato.
_Signorina………._ Lesse il registro,
facendo scorrere il dito tra la lista di tutti gli esaminandi, cercando
il mio nome.
_Totti_
_Sì, grazie…._ Sorrise il presidente, riponendo
il registro al suo posto. Intanto la Dreucci si avvicinava con passo
sicuro e con la lancia puntata, pronta per piombarmi addosso e
divorarmi, come farebbe un leone con la sua povera e spacciata preda.
Questo era quello che credeva lei. Più che una povera e
indifesa preda potevo paragonarmi ad un suo pari, tanta era la
sicurezza e l’orgoglio che mi trascinavo da 19 lunghi anni.
_Signorina… Ha studiato per oggi? La maturità non
è uno scherzo.. lo sa?_ Ecco… lo sapevo! Mi
mancava la critica della donna più acida della scuola. Oggi
più che mai, avrebbe cercato di torturarmi, di umiliarmi con
i mezzi più subdoli. Maledetta matematica!
_Professoressa! Non dica così, non mangiamo mica noi
insegnanti! Poveri studenti…_ Ribattè il
professore d’Inglese, azzittendo finalmente quella donna
insopportabile. Lo sapevo… Era dall’inizio del
trimestre che il professore di inglese mi trattava con più
rispetto delle altre mie compagne. Avevo sempre sospettato che gradisse
anche troppo il mio aspetto… Ogni suo compito era un 8, e
ogni sua interrogazione un 7… C’era sicuramente
qualcosa sotto. Anche il modo di parlare si rapportava da alunna ad
alunna.. In quel caso mi tornò molto utile.
Risero tutti, tutti tranne lei, che continuava a fissarmi arcigna.
_Professor magli… Non dobbiamo fare il loro
gioco….. La maturità non è un uscita
in discoteca!_ Lo fissò severa, poi senza attendere oltre
tornò a me.
_Questo è vero, ma non dobbiamo spaventarli e prevedere
già dagli inizi la loro fine… Non crede?_ Si
intromise il Presidente, diplomaticamente, ma sotto sotto, anche lui mi
aveva preso in simpatia. Venni a scoprire poco dopo che il mio viso
assomigliava a quello della nipote. Forse la fortuna cominciava a
girare per le mie.
_Giusta affermazione!_ Concordò la prof
d’artistica, una donnona dall’aspetto burbero ma
dall’animo gentile.
Contro di me non avevo, come credevo, tutti e 9 i prof, ma solo la
signora Dreucci. Questa scoperta mi infuse una strana determinazione,
che mi permise poi di conseguire una brillante interrogazione.
_Bene signorina Totti… Sono rimasto colpito dalla sua prova
orale!_ Sorrise il Presidente, alzandomi e tendendomi la mano.
_Grazie mille…_ Abbassai lo sguardo timidamente. Dove era
andata a finire tutta la mia sicurezza?
_Ci rivedremo ai quadri allora!_ Continuò affabile._ Ma
comunque non si deve preoccupare, promossa lo sarà
sicuramente!_ Rise, volgendo lo sguardo agli altri prof.
_Grazie… Davvero, grazie, grazie!_ Sorrisi, piena di
gratitudine. L’istinto mi avrebbe spinto ad abbracciare
quell’uomo che, come aspetto ricordava tanto un nonno, ma il
buon senso mi fermò appena in tempo, e mi limitai a
ringraziare cordialmente.
Aprii la porta tranquillamente, e nel frattempo una meravigliosa
sorpresa mi attendeva: Tom e Bill erano venuti ad assistere ai nostri
esami, ma un ritardo causato dal traffico, li aveva fatti ritardare. Ma
che importava? Ciò che veramente contava era che loro erano
lì, insieme a noi, felici quanto noi… Tutti
insieme, finalmente….
E adesso… C’era il grande evento!
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Ancora grazie mille dei commentiii *-* Oddio siamo commosse!
Save me sta per giungere al termine, in tutto i capitoli sono 11 e
siamo già al 9
XD Che tristezza finire ç-ç
Insomma grazie ancora per la costanza con cui ci seguiteeeeee
grazie ai recensitori e ai preferiti *-*
Grazie infinitamente a tesorinely,
CHRIS_tokio live, tokiohotellina95
*____________* al prossimo capitolo!
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Capitolo 11 *** Benvenuto Kyeran ***
Capitolo
10
Benvenuto Kyeran
Realtà o fantasia? Solo un bellissimo sogno? Per la Marty lo
era sicuramente.. Un bellissimo sogno che si realizzava.
Rideva, era felice.. Finalmente in pace con se stessa, finalmente
realizzata, questa volta pienamente. Quella mattina anche il Sole
festeggiava questo evento. Nell’aria c’era gioia ed
euforia…
La Marty si cambiava nella camera da letto, non faceva altro che ridere
e scherzare, Si vedeva lontano un miglio che era raggiante. Gli ospiti
si stavano radunando a poco a poco nella chiesetta poco distante dalla
casa della Marty, e nel frattempo io l’aiutavo a cambiarsi.
_Maki! Dai, svelta! Aiutami a mettere il vestito!_ Pretese insistente,
cercando qua e la nella sua stanza, scappando dal truccatore che,
spazientito, la rincorreva con la torusse e il fondotinta in mano.
_Stai calma, su! Mancano ancora tre ore, devi finire di truccarti!_
Rimproverai la ragazza, guardandola storta e aspettando che il
truccatore finisse con lei per poi passare a me.
_Sì ma… Uffa! Mi sto annoiando! Voglio sposare
Bill ora, ora ORA!_ Piagnucolò dimenandosi, capricciosa come
una bambina di tre anni, strepitando malamente, arrivando quasi a
rovinare le due ore di lavoro precedenti.
_Martina Beligni! Ma che figura fai? Hai 19 anni o 3? _ Urlai stizzita,
riuscendo finalmente a metterla a tacere. Era l’ora! Il
truccatore sospirò sollevato e non sprecò
l’occasione: si rimise subito a lavorare, ringraziandomi dal
più profondo del suo cuore.
_Chissà che farà il papà…
eh Kyeran?_ Sì interrogò curiosa, portandosi un
dito al mento si con fare pensante. _AHI! Ok, il papà sta
bene!_ Gemette dolorosamente, in risposta all’ennesimo calcio
del suo bimbo.
_Oh mio dio… Ma comunicate a suon di calci?_ Constatai
sarcastica, chiudendo gli occhi e sospirando, permettendo al mascara di
asciugare perfettamente.
_Spiritosa! Io e il mio amore ci vogliamo tanto, tanto bene! _ Si
abbracciò affettuosamente, sorridendo e urtando quella
povera anima del truccatore, che davvero non ce la faceva
più.
_E ti da i calci…. _ Ribattei, soffocando una risatina piena
di sarcasmo.
_Ha-ha! Voglio vedere te quando sarai incinta! Lì
sì che ci sarà da ridere!_ Si compiacque,
immaginandosi la spassosa scena e ridendo malignamente.
Stessa mattina, stesse emozioni…. Ma questa volta, in una
altra stanza, altri due ragazzi si preparavano per il grande evento. Il
quasi neo-sposo e il fratello: Bill e Tom kaulitz.
La stampa attendeva meticolosamente fuori dal palazzo. Tutta la
città era in subbuglio, attendeva gli sposi, attendeva quel
giorno, quello scoop da primissima pagina.
_(cazzo Tom…. Sono troppo nervoso!
Oddio……. Peggio che prima di un concerto!)_ Si
lamentò Bill, girando insistentemente in tondi, percorrendo
il perimetro di tutta la stanza.
Era davvero irritante vederlo in quello stato: aveva deciso di farmi
saltare i nervi? Sarei esploso se avessi ancora passato un solo minuto
di più assieme a lui.
_( Dio, Bill! Ma la pianti? Mi stai facendo imbestialire!)_ Sbottai
stizzito, profondamente irritato. Era da tre ore che mio fratello si
angosciava solo per grandi cazzate, era diventato insopportabile stare
chiuso da tre mura solo con lui. Dove era la mamma quando serviva?
_(Scusa… è che devi capirmi…. CAZZO!
Mi sto per sposare!...)_ Gesticolò come suo solito, quasi
fosse un direttore d’orchestra nel bel mezzo di un concerto.
Non vedevo l’ora di rivedere la Maki e i suoi occhi
così grandi e sinceri… Possibile che dovesse
mancarmi così tanto la sua presenza? Ma comunque, credevo
che anche a lei fosse toccata la mia stessa e identica sorte.
_( Preoccupati di quello che ti dirà il prete quando ti
vedrà! Sono sicuro che ti scambierà per la
sposa..! )_ Risi sarcastico, sistemandomi una ciocca di rasta che non
ne voleva sapere di stare apposto.
_( Ah-ah! Molto divertente! Invece scommetto che a te non
farà neanche entrare, scambiando per una scopa i tuoi
capelli!)_ Contraccambiò senza mezzi termini, soffocando una
risata di compiacimento.
_(Bella battuta! Ma allora quei due neuroni che rimangono non sono
lì per bellezza!)_ Lo additai, sfoderando il mio humour che
tutti conoscevano e apprezzavano.
_(Ah-Ah!)_
_( Dai, scherzo! Comunque….. Lo sai che non ti sopporto
più? Mi hai rotto! Basta, vado a scopare con la Maki!)_ Mi
alzai deciso, camminando con passo lento e potente, cercando di
punzecchiare ancora una volta Bill. La mia presenza lo rassicurava. Per
lui era importante che io ci fossi, era molto, molto importante. La sua
reazione fu disperata, proprio come volevo io.. A volte ero proprio
maligno…
_(Nooooooooooooooo!)_ Mi afferrò piagnucolando disperato, e
non potei fare altro che voltarmi, divorato dalla pena che mio fratello
riservava appositamente per farmi sentire un mostro cattivo. _( Non
puoi lasciarmi quiiii!)_ Si incollò letteralmente,
presupponendo che lo avessi trascinato via con me… Povero
matto!
_(Dai, Bill! Non fare il bambino! Ti vuoi calmare?!? Forza,
respira…. Respira…)_ Con una mano scansai il suo
braccio, letteralmente intrecciato al mio.
_(Alloraaaaaaa! Il mio tesorino è pronto????)_ La mammaaaa!
_(MAMMA!)_ Urlò Bill sollevato.
_( Teso…. MA BILL, SEI IMPAZZITO?)_ Si fermò di
colpo, con gli occhi che le uscivano letteralmente fuori dalle orbite.
_(Perché dovrei esserlo?)_ Chiese sbigottito il mio fratello
gemello, inarcando il sopracciglio e osservando torto mia madre.
_(COSA SONO QUEI CAPELLI????? E SEI PURE TRUCCATOOOOOOOO!)_
Strepitò la donna, rivolgendosi ai capelli sparati di Bill e
al suo solito, pesantissimo trucco.
_( Sì, beh….)_ Non riuscì a terminare;
nostra madre lo bloccò all’istante.
_( Bill, non stai per fare un concerto…. TI STAI PER
SPOSARE! FAI LA PERSONA SERIA ALMENO OGGI!!!!!)_ Urlò quasi
fosse indiavolata, prendendo fiato a più non posso e
diventando rossa come un pomodoro maturo.
_( Lo faccio solo per dare un tocco personale al mio matrimonio! Non
vedo l’ora di vedere Martina, chissà quanto
sarà bella! )_ Strepitò euforico.
_( Ma che tocco e tocco! Struccati I-M-M-E-D-I-A-T-A-M-E-N-T-E!!!!)_
Ordinò Simone, afferrando due o tre fazzolettini profumati
dai comodino.
_( Cheeeeeeeeeee? Non ci penso nemmeno!)_ E così dicendo mio
fratello si nascose letteralmente dietro di me, rannicchiandosi e
appoggiandosi a me.
_( Ehi, Bill!)_ Lo strattonai, invitandolo a staccarsi.
_(Io non mi muovo di qui! E rimango così, chiaro?)_
Ribattè ostinato, dirigendosi alla porta, aprendola e
fuggendo dietro questa.
_( Prendilo Tom! Seguilooooo!)_ Berciò la mamma, correndo di
qua e di la per la stanza, dimenando le salviette con cui
–ipoteticamente- avrebbe struccato Bill.
_( ma lascialo stare!)_ Sbuffai scocciato. Ma la Maki quando arrivava?
Ne avevo piene le tasche di quella storia! Ed ero sicuro che la sola
visione di lei, mi avrebbe sicuramente rasserenato… o
almeno, lo speravo vivamente.
_( Non sia mai! È ridicolo! VIENI!)_ Con movimento rapido ed
elegante mi afferrò la mano e mi trascinò dietro
a quel pazzo.
_( Che casino! Ma che succede?)_ Chiesi curiosa, affacciandomi
all’atrio della camera in cui si cambiava la Marty.
_(Non so… Perché non vai a vedere? Io non
posso!)_ Domandò, affacciandosi dallo stipite, impegnata ad
allacciarsi il corpetto del vestito.
Mi diressi verso la porta con passo titubante, stando attenta e
ascoltando attentamente i rumori concisi di passi che si avvicinavano,
finchè la porta non si aprì con un tonfo
assordante, scoprendo dietro di se una figura che conoscevo molto bene.
Respirava affannoso e mi fissava spaesato.
_(Bill?!?)_ Sbottai piena di clamore.
_(Ohi, Maki! Ciao! Come va?)_ Domandò con innaturale
tranquillità, sorridendo e facendo cenno con la mano.
_( Cosa cazzo ci fai???? Vai via, non puoi vedere la sposa scemone!)_
Rimproverai, cercando di spingerlo fuori, e ne frattempo lui continuava
a supplicarmi di farlo rimanere. Naturalmente le cose si complicarono
ulteriormente con l’arrivo del gemello, nonché mio
ragazzo. Proprio mentre ero riuscita a cacciare il neo-sposo,
impedendogli di rovinare tutto quello che avevamo preparato nelle ore
precedenti io e il truccatore, arrivò rapido Tom, tanto per
concludere l’allegro quadretto.
_(Maki!)_ Respirò finalmente, sorridendo luminoso alla mia
vista.
_(Tom!)_ Lo stesso valeva anche per me. Vederlo così
perfetto e semplicemente meraviglioso era qualcosa che la mente umana,
vagamente riusciva a definire. Un qualcosa di così bello che
a stesso si riusciva a credere alla sua esistenza. E lui era quel
qualcosa, sotto ogni termine.
_Maki? Chi c’è lì con te?_ La voce
cristallina della Marty, adornata da quella punta di
curiosità che caratterizzava specialmente il suo carattere,
fece sobbalzare tutti i presenti, me compresa.
_Ehm…. _ Non potevo dirle che il suo quasi marito era
lì insieme al mio ragazzo, e che tutto rischiava di essere
scoperto prima della cerimonia.. Per fortuna che Tom capì
subito la situazione e, prima che tutto fosse perduto, girò
i tacchi da bravo principe azzurro. Era in quei casi che
l’amavo da morire..
_(Scusa amore, Prendo l’evaso e scappo!)_ Afferrò
un lembo del vestito prezioso di Bill, che non potè che
smorfiare, mentre di soppiatto mi stampò un casto e puro
bacio sulle labbra. No, non ora… I miei ormoni non potevano
svegliarsi proprio in quel momento critico… Ma dopotutto..
Un bel bacino non aveva mai ammazzato nessuno. Afferrai voracemente i
colletti della camicia del mio ragazzo, che non disdegnò
affatto. Cominciai a baciarlo appassionatamente, sorridendo e
continuando a stringere quei benedetti colletti che tanto mi
eccitavano. Non ero abituata a vedere Tom così in
ghingheri.. Ne frattempo mi accarezzava con una mano i fianchi e con
l’altra tratteneva il fratello che, interessato ci osservava.
_( Ehi, pomicioni… la smettete? Comunque… Tom io
non ci vengo con te dalla mamma!)_ Si lamentò il moro,
congiungendo le braccia e sbuffando.
_( E chi ti ha detto che ti porto dalla mamma, sottospecie di galeotto
evaso? )_ Ammiccò Tom, continuando a guardare i miei occhi
profondamente, giocherellando con il piercing maliziosamente. Conosceva
i miei punti deboli, e sapeva che letteralmente impazzivo con questo
suo giochetto.
_(Waah! Ti amo Toom! Se non fossi mio fratello avrei sposato te! )_
Fece finta di piangere dalla commozione, gettandosi ai piedi del
fratello e cingendo le sue gambe.
_( Ehi! Tom è mio chiaro?)_ Bofonchiai, baciandolo sul collo.
_MAAKII! C’è BIILL????????? MANDALO VIAAAAAA!_
Tuonò la sposa, sbattendo la porta e chiudendosi a chiave.
_( è ora che andiate… Vi conviene scappare o la
maledizione della sposa si abbatterà su di voi!)_ Risi,
aprendo la porta e accompagnandoli.
_( Va bene amore… Oddio… Sto vestitino mi
eccita… Non vedo l’ora di togliertelo!)_
Avvicinò nuovamente le sue labbra al mio viso, sfiorando la
mia pelle calda ancora dei suoi baci.
_(Via maiale…!)_ Lo scansai e, senza timore sbattei la porta.
Eccomi…. Finalmente era il giorno più importante,
l’inizio di un sogno..
La chiesa era grande, bella. Intorno a me si espandeva un coro
d’angeli ed un mormorio rilassante. La stampa, i
fans… Erano tutti lì, pronti a congratularsi e a
allietarsi assieme a me di quell’evento. Mio padre stringeva
la mia mano… La sua principessina era cresciuta, si stava
per sposare e tra poco avrebbe avuto anche un bimbo.. Non riusciva a
credere che la sua bambina, colei che poco tempo prima si addormentava
sulle sue gambe davanti alla tv, colei che quotidianamente faceva
richiesta di caramelle e dolcetti all’insaputa della mamma,
fosse cresciuta e che stesse per mettere su famiglia. Era impensabile
anche per me, dopotutto. La Maki e Tom mi attendevano alla soglia,
sorridenti e uniti.. anche loro. Tutti, dal primo all’ultimo
invitato seduto sulle panchette della chiesa, attendeva il mio arrivo.
A Fatica riuscivo a muovermi, agghindata come una bomboniera, in quel
vestito che personalmente avevo scelto: bianco, lungo, e talmente
semplice che catturava lo sguardo. Il corpetto fasciava lievemente il
busto, allargandosi poi sul ventre, lasciando abbastanza spazio al
pancione. Le spalline si intrecciavano finemente lungo tutta la
schiena, cercando di coprire un vertiginoso scollo a V. La lunga gonna
in seta, cadeva dolcemente, percorrendo tutte le gambe e ricadendo
leggera in un lungo strascico, raccolto in parte in una
“coda” legata al bacino. Da questa partivano trine
e organza ricamata a balze, sul cui bordo di ognuna brillavano fili
d’argento.
_( Sei bellissima…. Davvero! Mio fratello morirà
appena ti vedrà!)_ Scherzò Tom, accarezzando il
lungo velo.
_(Oddio, speriamo di no!)_ Rise emozionata la mia migliore amica, con
le lacrime che, lentamente cominciarono a rigarle le guance.
_( No, no! Maki, dai! Se piangi dopo piango anche io e…
addio trucco! )_ Dissi, ridendo nervosamente, cercando di trattenere a
stento i singhiozzi.
_(Ti voglio bene… Da morire!)_ Disse lei, abbracciandomi.
_(Anche io… anche io!)_ Ricambiai la stretta.
_(Io ci sarò sempre per te… lo sai?)_
_(Sì, lo so…. Lo so!)_ Stavo veramente per
scoppiare a piangere. No, dovevo resistere.
_(Dai, su… non va mica alla ghigliottina.. Va a sposarsi!)_
interruppe Tom, cercando di camuffare l’emozione.
_( Sì, hai ragione… allora su, ci vediamo
dentro!)_ E i due scomparvero dietro quell’enorme portone,
ove si trovava lui, l’amore della mia vita.
_Sei pronta?_ Chiese mio padre.
_Sì…….. AHI!_ Gemetti, rivolgendo il
mio sguardo verso il ventre. _Anche lui!_ Risi.
_Allora è ora…._
E le porte si aprirono lentamente, mentre la classica marcia nuziale
accompagnava quel momento infinito. E poi…. Eccolo
là, bello, bellissimo, splendido! Vestito col classico
completo nero, camicia candida, cravatta nera; sul taschino della
giacca, una rosa bianca del mio bouquet e poi….. il suo
tocco personale che tanto amavo: capelli sparati, occhi truccati
ma… no! Niente smalto!
Sentivo tutti gli occhi puntati addosso, mentre mi avviavo lenta lungo
la navata, avvinghiata al braccio di mio padre, pestando milioni di
petali bianchi sparsi per tutta la chiesa.
Non riuscivamo a non guardarci, i nostri occhi erano come legati,
uniti: Non vedevo che lui. Finalmente arrivammo. Baciai e strinsi forte
mio padre poi, andò da Bill e strinse forte anche lui,
sussurrandogli:
_Rendila felice!_
_Non si preoccupi!_ Rispose lo sposo, illuminato da un sorriso
celestiale, strascicando un italiano penoso ma comprensibile.
Poi si avvicinò, alzò il velo dal mio viso e lo
posò delicatamente sulla mia testa e, dolcemente mi
baciò le labbra.
_(Ti amo..)_ Mormorò-
_(Anche io…. Sei il mio angelo)_ Risposi, sfiorando la sua
gota con la mano. Inaspettatamente, scese verso il mio pancione, lo
prese tra le mani e, impetuoso lo baciò, sussurrando:
_(Ciao Kyeran!)_ Al suono di queste parole un boato si fece spazio tra
la folla montante di persone, seguito da un fragoroso applauso.
Durante la cerimonia il piccolo si mosse continuamente, quasi volesse
partecipare anche lui all’evento. Bill continuava ad
accarezzare il nostro cucciolo, quasi stessero in qualche modo,
comunicando. I festeggiamenti durarono tutta la notte, cantando,
ballando e ridendo. Kyeran, al suono di monsoon si accese e,
cominciò a muoversi all’impazzata, coccolato dalla
voce di papà e dalle carezze della mamma.
Il 29 ottobre di quello stesso anno, all’ospedale
universitario di Lipsia nacque, alle 3:30 del mattino, dopo 36 ore di
travaglio, il piccolo Kyeran Kaulitz, 3 kg e 300 grammi e tanta voglia
di venire al mondo e vedere, per la prima volta, mamma e
papà. E tra le lacrime e i singhiozzi commossi inaspettati,
anche i parenti si strinsero in quella gioia comune. La
felicità pareva essere caduta tutta d’un tratto ,
travolgendo tutto e tutti… Ma le sorprese non erano
finite…….
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Il prossimo capitolo sarà quello finale
ç-ò
Siamo commosse e tristii! Bwahhhhhhh
Finire una fan fiction porta sempre tanta tristezza
sìsì ù.ù
insomma volevamo ringraziare tutti i recensitori, soprattutto:
cry91
tokiohotellina95
tesorinely
CHRIS_tokio live
milly94
lovelylory
RockDevil
eonys
GemyBillina
krystal
lallina
che hanno recensito e seguito la storia *-*
E a tutti i preferiti
1 - BADMXRECORD
2 - bunnyforever
3 - CHRIS_tokio live
4 - cry91
5 - FabyVampire
6 - ilenia91dorough
7 - LadyBennet92
8 - lovelylory
9 - makistellina
10 - milly94
11 - nihal_chan
12 - noirfabi
13 - picchia
14 - selina89
15 - sole a mezzanotte
16 - tesorinely
17 - tokiohotellina95
18 - very87
*-*
grazie siamo commosseeeeeeeeeee *-*
Al prossimo capitolo che sarà l'epilogo!
Un bacio x3
Maki e Marty
|
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Capitolo 12 *** Il tempo dei sogni ***
Epilogo
Il tempo dei sogni
_Ahi!.... Attenta!_ Qualcosa bucò la mia pelle, procurandomi
un irritante pizzicorio.
_Scusa! Questa collana è infida!_ Smorfiò la
martina, agganciando le estremità del collier di perle.
_Ok, ma stai attenta! Voglio arrivare sana e salva
all’altare…_ Bofonchiai ironica, accarezzandomi
dolorante il collo, che poco prima era stato penetrato malamente dal
gancio.
_Sì,sì… è proprio un
evento! Tu e Tom…. Sposati? Sembra quasi una battuta!_ Rise
sarcastica.
_bella battuta!_ Ribattei smorfiosa, sistemandomi la gonna.
Due anni… Quanto tempo… Erano accadute
così tante cose… Kyeran era nato tra la gioia di
tutti, tra le lacrime dello zio Tom , tra la gioia dei presenti (me
compresa), tra l’orgoglio di Bill e di Martina.
Ma la cosa più inaspettata fu la proposta di matrimonio che
mi arrivò tra capo e collo una sera, davanti ad una
romantica cena a lume di candela. Tom sapeva come stupirmi, soprattutto
quando dalla tasca dei jeans larghissimi, tirò fuori
l’anello tempestato di stelle.
E adesso ero lì, in piedi, raggiante di una gioia attesa e
sognata, coperta di un velo bianco che da sempre
–segretamente- avevo sognato.
Lui era bello, bellissimo.. Un angelo nel vero senso del termine. Il
suo sorriso infondeva in me una sicurezza maggiore, e il fatto che dopo
quella cerimonia saremmo stati una cosa sola per sempre… Era
come addormentarsi e aspettare che il bel sogno arrivasse, ma
forse… questo era già avverato. E non era che
l’inizio.
Un bel respiro…
Un passo..
E fui dentro la chiesa,
e fui accanto all’uomo che amavo, davti ad una forza maggiore
che ci avrebbe legato eternamente… “Nel bene e nel
male, nella saluta e nella malattia”… Sempre, io
volevo Tom sempre, sempre sempre! E sempre saremmo stati insieme.
Mio padre d’altro canto, non poteva che essere pienamente
emozionato, come tutti del resto. Come biasimarlo? La sua principessina
adorata era accanto ad un altro uomo che non fosse lui, e
d’ora in poi sarebbe stata protetta da un altro. Ma
dopotutto, la gioia riempiva il suo cuore mentre guardava i nostri
volti luminosi e pieni di infinita felicità e realizzazione.
L’ultima nota scandita dall’organo, i fischi e gli
applausi dei presenti e… due piedini insicuri che
camminavano a fatica sul tappeto rosso. Un bimbo, biondo, bello come il
sole ed elegante come la luna, si avvicinava incerto e timido. Le sue
mani afferravano un cuscinetto in velluto rosso, da cui partivano due
nastrini di bianco raso, su cui erano legate le fedi con finezza
maestrale.
Un passo
E giù!
Una mancanza di equilibrio o non so.. fatto sta che il bimbo cadde a
sedere, rimanendo visibilmente turbato. Non pianse, semplicemente si
limitò a rivolgere il suo sguardo verso coloro che erano i
suoi raggi, le sue stelle maestre. Kyeran si portò il dito
in bocca e aspettò che il papà lo aiutasse.
Quest’ultimo si avvicinò elegantemente, camminando
con passo leggiadro e aggraziato; Sorrise e prese in braccio il piccolo
e, insieme si incamminarono verso l’altare, tra gli applausi
dei presenti, mentre il sorriso della mamma illuminava il suo viso.
I sogni si realizzano, basta volerlo, basta
desiderarlo…… La nostra storia ne è
una prova, la nostra vita è un chiaro emblema di
felicità.
La Marty e Bill ebbero un’altra bambina, una dolce sorellina
per Kyeran, la piccola Leni.
Io e Tom dammo alla luce Iezebel, una bellissima bimba, sorridente e
dolcissima.
Gustav e Georg ben presto, trovarono anche loro l’amore. La
band continuò a suonare e, tra tour e date, i maritini
riuscivano sempre a trovare spazio per i loro cari.
Ci trasferimmo tutti in Germania, ad Amburgo…
I sogni sono frammenti di una realtà possibile, vanno saputi
utilizzare per mettere, infine, la frase “E vissero tutti
insieme, felici e
contenti……….”
“E quando la
mia anima sarà finalmente salva, potrò finalmente
dedicarmi a te……. Salvami….”
FINE
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Bwaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah! Non è possibile è
finitaaaaaa ç______________ç Dio che tristezza
uffaaaaa! Stiamo piangendo come due fontanelle
ç_ç Ci abbiamo messo anima e corpo a
scrivere questa fan fiction che, inizialmente era partita tutta da un
sogno. Il seguito di secret è venuto dopo , visto che ci
dispiaceva troncare un amore tanto bello e agognato (non siamo certo
carogne) ù.ù
Ci siamo divertite ad immaginare come sarebbe stata questa vita, fatta
di piccoli attimi di felicità che tutti possono avere.. La
gioia di avere qualcuno accanto (a prescindere che sia Tom o Bill
Kaulitz) di giurare eterna fedeltà.... sono valori che
appreziamo e stimiamo.
Grazie mille a chi ci ha seguito
grazie mille a chi ha commentato
a chi ha pianto (speriamo che vi abbia emozionato *-*)
a chi ha sperato che le cose si potessero risolvere
a chi ci ha sostenuto
a chi ha riso nei momenti divertenti
e a chi si è disperato nei momenti tragici...
Grazie a tutti vi amiamooooooooooo *-*
E speriamo che continuerete a seguirci nelle prossime storie *O*
Grazie mille ai preferiti perchè ci fa piacere e onore che
la nostra storia sia tra quelle che vi piacciono *-*
1 - BADMXRECORD
2 - billy_72
3 - bunnyforever
4 - CHRIS_tokio live
5 - cry91
6 - FabyVampire
7 - ilenia91dorough
8 - LadyBennet92
9 - Lally_the best
10 - Lithia del Sud
11 - lovelylory
12 - makistellina
13 - milly94
14 - nihal_chan
15 - noirfabi
16 - picchia
17 - selina89
18 - sole a mezzanotte
19 - tesorinely
20 - tokiohotellina95
21 - very87
Grazie mille a coloro che hanno anche recensito *-* Siete stati
dolcissimi *-*
milly94
cry91
CHRIS_tokio live
Lithia del Sud
tesorinely
tokiohotellina95
lovelylory
RockDevil
GemyBillina
eonys
krystal
lallina
E un ultimo grazie va alle nostre compagne di classe che ci hanno
sopportato e continuano a leggere e a soffrire in silenzio i nostri
discorsi sui tokio hotel XDXDXD
GRAZIE a:
LadyBennet92 (Mapi)
RockDevil (Vivy)
Sissi
Francy
Telli
Bubu
Ele
Ily
*-*
Vi amiamo a tutti! XDXDXDXD
Un bacio, vi salutiamo e non possiamo che dire:
Alla prossima fan
fiction *-*
MAkI
und Marty
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