Save me

di marty kaulitz
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prefazione ***
Capitolo 2: *** Nuovi occhi ***
Capitolo 3: *** Lui ***
Capitolo 4: *** verità ***
Capitolo 5: *** Tom ***
Capitolo 6: *** L'angelo ***
Capitolo 7: *** Gelosia ***
Capitolo 8: *** Arrivederci ***
Capitolo 9: *** Dolce attesa ***
Capitolo 10: *** Maturità ***
Capitolo 11: *** Benvenuto Kyeran ***
Capitolo 12: *** Il tempo dei sogni ***



Capitolo 1
*** Prefazione ***


Save-me





Vieni a salvarmi, solo tu puoi liberarmi… Vieni e salvami…. Salvami…. Salvami….

_Rette mich . Tokio Hotel_




Prefazione




Finalmente…. Non vedevo l’ora! In quel giorno, che all’apparenza non aveva nulla di speciale, qualcuno, una persona tornava, dopo un lungo periodo di lontananza. Avevo aspettato due mesi, due lunghissimi mesi, prima di rivederla… prima di riabbracciare la mia dolcissima Marty!
Era partita a inizio giugno, e sarebbe tornata a minuti. Mi batteva il cuore, tamburellavo impaziente le dita, mentre l’emozione cresceva prepotente dentro di me. Era stata ospitata da una famiglia di Lipsia, i Kaulitz
Non mi aveva mai chiamato, fremevo, stavo impazzendo, tanta era la gioia e l’agitazione…. Come mi si sarebbe presentata? Come sarebbe tronata?
Raggiante e solare, luminosa come il Sole… Ne ero sicura!
…………………………………….
No…
Dopo quella maledetta estate… nulla fu più come prima… nulla, per sempre!
La mia dolce Martina, colei che consideravo la mia sorellina, colei a cui raccontavo tutto…. Era lì, in piedi, disperata e piangente. Mi guardava, mentre le lacrime le rigavano il volto, stanco e abbattuto.
Quell’amore l’aveva distrutta. Tra le mie braccia, raccontava di qull’amore tanto agognato, tanto sognato, ormai solo un ricordo.
_ Mi dispiace…… ma adesso andrà meglio dai!............. Vedrai…. Passerà! Ti aiuterò io, ti aiuterò io_ cercavo di consolarla, ma come? Come potevo fare? Cosa le potevo dire? Tranquilla lo dimenticherai? Tra poco non ti ricorderai nemmeno il suo nome? No, non potevo… Con che coraggio la costringevo a lasciarsi tutto alle spalle, nel giro di due ore? Era tornata dalle Germania completamente a pezzi,travolta dai sensi di colpa per aver lasciato l’amore della sua vita, mentre dormiva. Quella vacanza che sarebbe dovuta essere stupenda, si era trasformata in sofferenza allo stato puro.
_Mi odierà! Quando si risveglierà mi odierà! Non mi troverà e… e mi odierà! ……… Per tutto il resto della sua vita! _ Disse, fissando qualcosa che solo lei vedeva: il volto di Bill che si disperava.



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Note delle autrici:
Grazie a tutte di averci seguito su secret! Spero tanto che leggerete anche questo continuo! *-*
Non ci resta che salutarvi.. al prossimo capitolo! *-*

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Capitolo 2
*** Nuovi occhi ***


Capitolo 1

Nuovi occhi




_Signorina Totti*?_ Pregavo perché non fosse lei.
_ Maki?_ Sussurrò una voce.
_ Signorina Totti?_ Continuava la voce, con fare irritante.
_ Maaaakii!_ Un altro sussurro.
_SIGNORINA TOTTI! _
_Ahhhhhhhhhh! _ Urlai spaventata; l’orrenda voce della professoressa Dreucci mi ridestò dal mio dolce sogno.
_Noto con piacere che è ancora tra noi! Ma.. Gradisce anche teh e pasticcini?_ Chiese sarcastica, mostrando un falso sorrisetto. Mi guardò con la coda nell’occhio, spostando lentamente gli occhiali. Ma di che anno erano? Sembravano quelli che mia nonna usava per le parole crociate. Beh.. Non c’era da stupirsi! La Dreucci era nota in tutta la scuola come “la strega”.
_Sì, perché no! _ Risposi maliziosa, abbozzando un meraviglioso sorriso, a trentadue denti.
_ MARIA CHIARA! _ Rimproverò a bassa voce la mia compagna di banco: la Marty.
_ Vuole anche andare in presidenza? _ chiese, cercando di imitare il mio sorriso…. Non ci riuscì.
_ Nooo! Magari un’altra volta!_ Risposi, nuovamente, mantenendo il sarcasmo.
_Uhn!!_ Continuò a bisbigliare la Marty, serissima come sempre.
_Sì, d’accordo… Andiamo avanti!_ Sospirò voltandosi verso la lavagna. _ Ah.. Totti! Ti do un consiglio cara…. STUDIA! Perché sai… la maturità è alle porte e… scusa se te lo dico, ma tu rischi davvero grosso!_ Terminò. Mostrando il libro di matematica, la materia che odiavo particolarmente.
_ Maledetta… me l’ha fatta anche stavolta!_ Sussurrai indispettita. Ormai tutta la scuola era a conoscenza dell’astio che c’era tra me e la Dreucci.



_Ohhhhh! Finalmente….! Tra due ore potremo dire addio per alcune settimane a questi banchi lerci! _ Dissi, mentre mi sedevo sul mio banco.
_Che tu sporchi!_ Mi corrsse la Marty, e così dicendo addentò il suo panino.
_ Noh! Questo è un dettaglio!_ Scoppiò una risata collettiva, che coinvolse tutti, tutti tranne la mia migliore amica.
Dopo quattro anni ancora non era cambiato nulla….
_ Marty! Ma sorridi dai! Hai 19 anni! Sei nel pieno della tua foritura! 19 anni… : Tutto sesso e rockn’ roll!_ Affermai orgogliosa.
_E studio!_ Disse la Dreucci, rimbucando da chissà dove. Quella donna mi perseguitava. Era il mio incubo, era sempre pronta a punzecchiarmi, e se lo poteva permettere…. Maledetta maturità!
_Ragazzeeeeeee! Grande notizia!_ Appena in tempo arrivò Cristina: sarei presto saltata addosso a quella donna irritante.
_Oh! Grazie al cielo, appena in tempo!_ frecciatina alla Dreucci.
_Ho appena parlato con mia zia Virginia!_ Disse, mostrando il cellulare.
_ Ma chi? Quella che vive in Germania?_ Chiesi, voltandomi verso la nuova arrivata, che nel frattempo si era seduta accanto a noi. Al solo sentire la parola “Germania”, Martina sobbalzò.
_Sì sì! E sentite che proposta mi ha fatto!_ Sorrise, sprizzando gioia da tutti i pori. _Allora…. Tenetevi forte! Mia zia ci ha invitato tutte e tre nel suo albergo di lusso!_ Pronunciò queste ultime parole con un tono di voce molto alto. In risposta all’euforia di Cristina, si scatenò una serie di urletti di felicità.
_Sìììì! Oddio, sìììììììììììì!_ Urlai, strepitante ed eccitata da quell’idea meravigliosa. Noi tre, le pazze… insieme in Germania? Sarebbe stato davvero pazzesco!
_ No! Assolutamente no!_ La gioia comune fu ben presto guastata dalla risposta ferma e decisa della mia migliore amica. Era irremovibile… e io sapevo il perché.
_Ma perché Marty? È un’ occasione! L’albergo è a cinque stelle, lussuosissimo, la città è bellissima, e poi…. Noi tre pazze insieme! Ma ti rendi conto? È super-mega-hiper-fantastico!- Disse Cristina, mentre gli occhi le brillavano come stelle.
_Mi dispiace Cri, ma dovrete fare le pazze da sole!_ Affermò la Marty, mentre decisa si alzava.
_Ma dai Marty! Cri ha ragione! E poi…._ Terminai, guardandola fissa, cercando di comunicarle con lo sguardo quello che stavo pensando.
_La Maki ha ragione! E poi… Amburgo è piena zeppa di centri commerciali e negozi!_ Disse Cri, prendendo le mani della Marty, continuando a fissarla.
Cristina era conosciuta come “la maniaca dello shopping” …. Potete capire il perché!
…. Vi chiedete che soprannome avevo io? …. Beh… in tutta la scuola ero nota come…. “la collezionista d’amore” … Ancora oggi me ne vergogno!
_Hai detto…. Amburgo?_ Chiese la Marty, alzando un sopracciglio.
_Sì, certo, è lì che mia zia ha edificato l’hotel!_ Affermò Cristina, sorridendo.
_Mmmmm…. Non so…_ Chiuse gli occhi e si mise abraccia conserte.
_Eddaaaaaaaiiiiiii!_ Sorridemmo io e Cristina, a trentadue denti, abbracciandoci.
_Mmmmm…. Va bene…._ Sospirò, sconfitta dalla nostra pazza voglia di divertimento estremo.
_Evvai, evvai!_ Gridammo, sempre abbracciate, intonando alcuni versi Alpini.
La vacanza che ci aspettava, sarebbe stata qualcosa di speciale, qualcosa che non avremmo mai dimenticato… per sempre.



Quel pomeriggio la Marty venne a “studiare” a casa mia, e nella foga, ci capitò di parlare di quell’invito. Non l’avessi mai fatto.
_Che bello! Non vedo l’ora di andare ad Amburgo! Magari conosco anche qualche bel tedescone!_ Sorrisi, mentre la Martina svogliata si girava.
_Uhn…. Te l’ho già detto… NON VENGO! Non farmelo ripetere!_ Dissi acida.
_Ma… Avevi detto che venivi!_ Piagnucolai, mentre con sguardo affranto la fissavo. Rimaneva fredda, impassibile, non le facevo alcun effetto.
_ Naaah! L’ho detto solo per azzittirvi!_ Rispose sarcastica e orgogliosa del suo piano ben riuscito.
_Basta! Marty, smettila! Reagisci, devi andare avanti!_ Ribattei, alzandomi di scatto.
_Ma… ma perché mi dici questo? Io sto benissimo!_ Rispose, alzandosi anche lei. Continuava a fissarmi, seria, troppo seria.
_ Ma ti sei vista? Hai declinato milioni di appuntamenti, sei trasandata… Non vieni neanche più in disco e… Quand’è l’ultima volta che hai fatto l’amore con qualcuno? Nell’era glaciale?_ Dissi, fissandola.. Si stava irritando.
_Smettila! Piantala, tu non puoi capirmi! Sai quello che provo ma sei come sempre cocciuta e ottusa come un asino! _ Sbottò. L’avevo fatta veramente arrabbiare, di rado mi insultava. Cercai di trattenermi. Dovevo aiutarla, consolarla… Dovevo tirarla su…
_Marty… Lo sai che da quattro anni ceco di aiutarti… Cerco di consolarti… Ma devi capire che la vita va avanti…_ Sospirai, mantenendo un tono pacato e dolce. La abbracciai, aveva gli occhi velati: era sull’orlo di una crisi di pianto.
_Lo so… Ma… Oddio…. È che… Maki, è così difficile, io.. non ci riesco! È troppo forte, mi fa star male il solo ricordo! Mi sembra ancora di sentire il suo corpo…._ Le lacrime cominciarono a bagnarle il viso._ Mi manca Maki, mi manca tanto… da morire!_ Appoggiò la testa sul mio petto e cominciò a piangere disperata. Non smetteva più.
Vederla soffrire mi faceva star male. Vederla piangere mi procurava un dolore immenso . Ma il dolore più grande… era la consapevolezza di non esserle di alcun aiuto.



_Waaaah! Guardateeeee!_ Disse Cristina, sbucando dalla tenda rosso fuoco del camerino. Addosso aveva una graziosa mogliettina rosa, che le calzava a pennello. Sembrava quasi che le fosse stata cucita addosso. _ Non mi sta d’incanto?_ Continuò, atteggiandosi e dimenandosi davanti allo specchio.
_Oddio Cri! Stai benissimo! Sembri una modella!_ Commentai, afferrando un lembo di quella mogliettina, che tanto mi piaceva.
_Ohoh! Grazie mille!_ Si vantò, mentre continuava ad atteggiarsi.
_E’ vero, ti sta davvero bene Cri! Lo compri vero?_ Chiese la Marty, sbucando da dietro a una fila di vestiti.
Quel pomeriggio eravamo uscite tutte e tre assieme, per fare un po’ di compere. Il centro commerciale era un edificio chiuso, mastodontico. I negozi erano tantissimi, e la merce in vendita di alta moda. Da tempo, avevo in mente di acquistare un vestitino, un tubino nero, corto e attillato, da mettere ad una serata speciale, magari al party di Capodanno! Avevo messo da parte i soldi ricevuti come regali di Natale, compleanno e Pasqua…. Un vero miracolo per una scialacquatrice come me.
_Oggi lo devo assolutamente comprare!_ Affermai orgogliosa e piena di speranza.
_Cosa?_ Chiese la Marty.
_Già cosa?_ Chiese nuovamente Cristina. Teneva in mano faticosamente le buste: Erano veramente tante, e tutte rigorosamente firmate!
_Il vestito!_ Dissi, puntando il dito verso uno dei negozi più in voga e costosi del centro.
_Che vestito?_ Chiese la mia migliore amica, guardandomi storta.
_Quello di cui ti avevo parlato, il tubino super sexy… ricordi?_ Dissi emozionata, mentre entravamo all’interno della boutique.
_Ahhhh! Scommetto che lo metterai al party di capodanno!_ Cristina si unì alla mia eccitazione.
_P-party?_ Chiese la Marty, ignara di tutto.
_Il party di Capodanno! Ma come… non lo sapevi?_ Le risposi sorpresa: Davvero non le avevamo parlato della grandiosa festa? Fortunatamente intervenne Cri, che le spiegò tutto per filo e per segno.
_Mmmmm… Forse non c’era quando l’ho detto a te!_ Rispose Cristina, portandosi un dito al mento, con fare pensante.
_Allora? Daaai! Ma perché non so mai niente?_ Piagnucolò la Marty.
_Ti spiego… Allora…. L’albergo in cui alloggeremo è uno dei più lussuosi della città, quindi ospita molto spesso grandiosi party, soprattutto durante le feste, come Natale e Capodanno! A queste feste partecipano sempre ricconi, star… Insomma, quelli con la puzza sotto al naso!_ Si fermò per riprendere fiato, tanta era l’emozione, poi continuò._ Siccome io e mia zia, siamo come sorelle…. E in quanto lei… è la proprietaria dell’hotel ……_ Si fermò, lasciando la discussione sul teatrale.
_Q-Quindi?_ Chiese titubante la Martina, deglutendo.
_QUINDI SI VA A STO’ PARTYYYYY!_ Rispondemmo in coro, urlammo come due pazze, gioiose e felici: Non vedevamo veramente l’ora.
_E io che centro scusa?_ Chiese la Marty, tremendamente a disagio.
_ Come che centri? Ovviamente parteciperai anche tu! Quindi dobbiamo comprarci un vestito adatto!_ Le sorrisi, cercando di farle capire che lui non ci sarebbe stato, che non l’avrebbe incontrato, e che quella sarebbe stata una vacanza indimenticabile. Era il minimo che potessi fare per lei.
_Ma, ma io mica vengo!_ Cercò di obiettare, di porre resitenza. Era davvero complicato convincerla, era molto più cocciuta e testarda di me.
_Sì che vieni, a costo di legarti e trascinarti!_ Affermai seriamente, mentre con lo sguardo cercavo quell’abito.
_No, ho preso la mia decisione, basta parlarne!_ Ribattè Martina, con sguardo basso.
_Piantala…. Sei così noiosa!_ Le risposi, guardandola fissa. In qualche modo dovevo riuscire a “salvarla”, dovevo riuscire a liberarla da quel buio, da quel timore che viveva nel suo profondo. E se non ci fossi riuscita con le buone… Avrei sicuramente provato con le cattive.
Lei non rispondeva, evidentemente si era davvero resa conto che qualcosa in lei non andava. Era come sfiorita, morta dentro. Ma da una fine… c’è sempre un nuovo inizio. Le bastava capirlo, le bastava cercare di andare avanti, di ripartire. Basta guardare al passato, il futuro era alle porte, perché buttarlo così? Perché rovinare questa giovinezza che mai ritornerà? Lo sapevo, aveva paura, troppa paura. La voglia di continuare a “vivere”, di sorridere, c’era ancora; in un angolo nascosto del suo cuore, questa voglia ardeva, esisteva. Ma il panico sfumava questo sentimento, e tutto tornava al punto di partenza. Non potevo lasciare che la mia migliore amica marcisse così.
_Dai ragazze…. Non litigate, vi prego!_ Pregò Cristina, afferrandomi la mano. Lei non sospettava nulla, l’idea che la Martina soffrisse, non la sfiorava neanche. Non si rendeva conto che stava male, troppo male per andare avanti.
_Non lo so…._ Sospirò Martina.
_Sì._ Ribattei decisa.
_Ma…_ Cercò di giustificarsi.
_Sì…._ Ribattei. Non le diedi il tempo di farlo.
_A….._ Produsse solo un gemito.
_Sì!_ Continuai.
_.............. Va bene………._ Si rassegnò, definitivamente. Ormai era completamente convinta, finalmente c’ero riuscita.
Mi sentivo orgogliosa, ero talmente felice. Forse un lieve bagliore di speranza si era acceso nel suo cuore buio. Da qui in poi, avremmo lottato, io e lei… Insieme, per salvarla.


_Allora? Sei pronta?_ Chiesi sorridente, mentre sfogliavo tranquillamente una rivista di moda. La musica era “sparata” a tutto volume nella stanza. La camera della Marty era in completo caos. Tutti i vestiti erano riversati a destra e a manca. Lei era lì, in piedi, in mezzo a quel disordine. Accanto alla sua sagoma, un’enorme bagaglio vuoto aspettava di essere riempito. Era molto indecisa, le serviva il mio aiuto anche per scegliere i vestiti?
_Mmmm…. Che dici? Slip o perizoma? E il tanga?_ Chiese mostrandomi la biancheria.
_Tutti e tre!_ Alzai lo sguardo e lo riabbassai.
_Ok… Che dici, le porto le gonne?_ Chiese, mentre infilava le mutande all’interno della valigia.
_Le mini vorresti dire! Ovvio che le devi portare!_ Affermai decisa.
_Ok!_ Sorrise, e infilò anche quelle.
_Evvai! Rimorchierò un casino!_ Risi orgogliosa.
_Rimorchieremo!_ Mi corresse. Quell’affermazione mi lasciò perplessa: che quella voglia fosse tornata?





Avete presente quando qualcosa di grande e doloroso ti buca dentro? Sapete cosa si prova, quando milioni di emozioni ti attanagliano fino a farti svenire? ….. Sì, io l’ho provato. Un’emozione così forte e potente che ti annebbia. Al solo vedere quella scritta, quella parola…. “Deutschland” …. La Germania. Finalmente ero tornata. La patria di quell’amore che mi aveva fatto morire.
Avevamo appena passato il confine. Il pullman correva veloce, lungo le numerose strade. Filoni di alberi costeggiavano la via, la neve ricopriva ogni cosa. Faceva freddo, l’aria era gelida: si rabbrividiva. Io e la Maki eravamo sedute una accanto all’altra. Lei era davvero tranquilla: Ascoltava la musica e leggeva una rivista. Intanto… teneramente mi stringeva la mano… Sapeva del calvario che stavo affrontando. Mi parlava, cercava di comunicare silenziosamente con me. Un solo ed unico pensiero: Non lo rincontrerai.


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* Totti: Allora, specifico che il cognome non centra un cavolo con il calciatore. Questa storia è nata da un mio sogno e in quanto tale, le protagonistre dovremmo essere io e la mia migliore amica.. I cognomi perciò sono reali  ( lei fa veramente di cognome Totti ), come le descrizioni e i nomi. Il resto ( ambiente e personaggi secondari) sono solo frutto della nostra immaginazione.

Grazie a tutti per le recensioniiiiiiiii *-*

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Capitolo 3
*** Lui ***


Capitolo 2

Lui



Era sera, le tenebre erano calate silenziosamente da circa tre ore, ricoprendo il tutto.
Solo la flebile luce dei lampioni, rendeva possibile la visione della strada. La neve cadeva come lacrime…. Era bianca, candida… Ci avvolgeva, ci accarezzava delicatamente la pelle. Tutto intorno il bianco e il buio. Scaricavamo i bagagli silenziosamente. Il viaggio ci aveva distrutto, avevamo bisogno di riposo, di un letto morbido e di calore. La Marty era stanchissima, consumata dalla fatica e da quel calvario di emozioni, che l’avevano accompagnata nell’arco della giornata.
Davanti a noi, l’enorme palazzo si erigeva luminoso, bellissimo… Un vero e proprio paradiso. Era lussuosissimo, raffinato ed elegante.
L’intonaco era bianco e in stile rococò. Le finestre erano coperte da tende rosse di velluto. Tutto intorno, il giardino era costeggiato da filoni infiniti di alberi e fuori dai cancelli si potevano scorgere le prime luci di Amburgo di notte. Milioni di bagliori colorati, venivano sprigionati dalle case, rendendo il paesaggio qualcosa di unico e mozzafiato.
Entrammo, eravamo emozionate, non eravamo assolutamente abituate a quel lusso e a quello splendore. Era davvero troppo per i nostri occhi.
D’un tratto, si diresse verso di noi una bellissima ragazza. Era alta, bionda e sorridente, insomma, la tipica tedesca.
_Benvenutissime ragazze! Io… Sono Virginia!_ Sorrise dolcemente, stringendoci forte la mano. Dopodichè, abbracciò forte Cristina, che ricambiò teneramente.
_Oddio! Ziaaaaa! Quanto tempo, sono troppo felice di vederti…_ Urlò. Cri aveva le lacrime agli occhi dalla commozione, adorava sua zia.
_Zia? No,no! Cri, ho solo 23 anni, mi fai sembrare estremamente vecchia!_ Rimproverò, e continuò._ Beh… Che vi posso dire ragazze…. Benvenute al Palace Hotel di Amburgo!_ Chiuse gli occhi, indicando l’edificio in cui avremmo alloggiato. Continuava a sorridere.
_Grazie mille… Oddio…. Ma sei giovanissima e hai edificato tutto questo?Ma come hai fatto?_ Chiesi meravigliata, bella, giovane e con una carriera impeccabile. Cosa avrebbe voluto di più dalla vita? Ero veramente sbalordita.
_Beh… Che ti posso dire…. Ci vuole molta… Pazienza, ecco! Allora tu sei?_ Chiese, indicandomi e continuando a sorridere.
_ Io? Molto piacere, mi chiamo Maki!_ Ricambiai cordialmente quel dolce sorriso.
_Ed io… Sono la Marty, piacere di conoscerti!_ Si presentò, sbucando da dietro le mie spalle.
_Ehi zia…. Noi saremmo un po’ stanche, Non è che ci mostreresti le nostre camere?_ Chiese Cristina, afferrando la sua borsa a tracolla.
_Oh, ma certo… Allora, venite a prendere le chiavi alla reception, le valigie lasciatele pure qui, tra poco un fattorino le porterà direttamente nelle vostre stanze.. _ Si incamminò, indicandoci la strada che avremmo percorso. Ci spiegò in poche parole la storia dell’albergo… Mi era impossibile ascoltarla, quel lusso mi stregava, ero ipnotizzata da tutta quella magnificenza. Arrivammo alle nostre camere e finalmente andammo a dormire.
Erano tre stanze separate, unite da una porta e da un corridoio che passava attraverso queste. Mi sistemai comodamente, misi a posto tutti i miei bagagli, mi spogliai e misi il pigiama. Ben presto la Marty bussò alla mia porta. Senza darmi il tempo di rispondere entrò.
_Ehi…. Allora? Come va?_ Chiese, avvicinandosi e buttandosi nel letto. Anche lei era in pigiama, pronta per una bella dormita ristoratrice.
_Bene, ho messo a posto la roba ma….. A te come va?_ Chiesi, alzando un ciglio.
_ Sì, meglio di come credessi…._ Sorrise timidamente, e abbassò lo sguardo.
Ci fu un minuto di silenzio.. La conversazione era caduta, non osavo andare avanti. Decisi di cambiare discorso, di sviare.
_ Allora.. Perché non dormi qui? Questo letto è così grande, non ci sono abituata!_ Chiesi sorridendo, appoggiando la mano sul materasso.
_ Davvero posso?_ Chiese con gli occhi che le brillavano.
Era da tanto che non passavamo una serata decente da sole. L’ultima volta che avevamo dormito assieme era stato tanto tempo fa? A quell’epoca… non facevo altro che consolarla; lei passava le notti a piangere sulla mia spalla, e io le passavo a tirarla su.
_Ma certo che sì! Dai, vieni!_ Le feci spazio, mi scansai alzando un lembo della trapunta. Lei si infilò svelta, e ci ricoprimmo. Faceva molto freddo, l’aria era gelida. Spegnemmo la lampada, posta sul comodino e finalmente ci addormentammo.





_Allora? Siete pronte per la festa?_ Domandò Virginia, mentre aiutava lo staff a disporre le luci e le decorazioni.
_Non vedo l’ora! Oddio!_ Rispose Cristina. Era in piedi su una ripida scala, e con l’aiuto di un altro ragazzo sistemava un festone.
_Già, questa sera sarà davvero super! Sono già eccitata!_ Affermai. Il mio compito era quello di addobbare l’enorme abete, che si erigeva al centro della enorme sala da ballo.
_Bene, bene! È la carica giusta questa, ma…. Ma la vostra amica? La Marty? Dove è?_ Si guardò intorno, in cerca della Martina.
_Sta dormendo… Ieri sera era davvero molto stanca, meglio lasciarla dormire ancora!_ Dissi, voltandomi verso la ventitreenne.
_Ah, sì, hai ragione! Non vorrei che crollasse proprio durante il brindisi!_ Sorrise, facendo cenno ai camerieri di smettere di sistemare._ Allora… Avete fame?_ Chiese, continuando a sorridere.
Era mattina tarda, ci eravamo alzate presto, svegliate dai primi raggi mattutini. Ancora nevicava, non accennava a smettere. Io e Cristina eravamo scese per prime, lasciando la Marty addormentata. Quel viaggio era stato molto duro per lei. Il solo pensiero di tornare in quella terra, che era stata la patria della sua sofferenza, la faceva star male, tremendamente male. Ma io la vedevo, riuscivo a vedere la voglia con cui cercava di affrontare la giornata… Quella stessa voglia voleva uscire, cambiare la realtà.
_Sì, a dire la verità sì!_ Risposi, attaccando l’ultima decorazione al ramo dell’albero.
_Ok, allora seguitemi… _ E detto questo si diresse verso la cucina.
Quella sera sarebbe stata speciale, una serata che avrebbe sconvolto la nostra vita… e noi, non ce ne rendevamo neanche conto: la fine dell’anno…. L’inizio di una nuova era.




Ancora nevicava… I fiocchi imbiancavano ogni piccolo centimetro, ogni cosa era coperta da quel chiarore.
Mi preparavo, titubante ed avvolta da quell’eccitazione causata da quell’avvenimento. Cosa sarebbe successo? Perché avvertivo quella strana sensazione?
_Avanti!_ Rispose la Martina.
Avevo appena bussato, stavo entrando nella sua stanza per sentire come andava. Lei era rimasta tutto il giorno chiusa in camera, avvolta da quella fiacca e stanchezza che difficilmente riesci a trascinarti. Non stava affatto bene.
_Ehi… Ciao, come stai?_ Chiesi, mentre sbucavo da dietro la porta di legno lavorato. La sua stanza era in ordine, perfetta. A differenza di me lei era sempre stata ordinata e precisa.
_Bene, grazie…. Oggi ero un po’ stanca…_ Rispose, cercando di allacciarsi da sola il grazioso vestitino rosso, che aveva addosso.
_Aspetta…._ Mi avvicinai e l’aiutai a chiudere la zip. Era molto carina vestita in quel modo. Il rosso la ravvivava, e quel modello la faceva sembrare una vera e propria bambolina.
_Oh, Grazie!_ Disse sorridente, mentre si voltava. _ Ma… Fatti vedere!_ Aprì le braccia, cominciando ad osservarmi.
_ Allora? Come sto?_ Chiesi maliziosa, mentre mi mettevo in posa.
_Oddio, niente da fare, sei troppo sexy stasera!_ Affermò, con occhi languidi.
Finalmente indossavo quel vestito che tanto avevo bramato: il mio tubino nero, attillato e tremendamente sexy. Era corto, anzi, cortissimo! Il modello era senza spalline ed era perfettamente abbinato ai decoltè neri. Quella sera avevo i capelli liscissimi, e un trucco molto più che leggero: solo matita e un filo di ombretto.
_Ohoh! Neanche tu scherzi mia cara!_ Affermai, afferrando la sua mano, perfettamente curata.
_Ok! Chiamiamo Cri e andiamo!_ Sorrise, aprendo la porta. Giocherellava con una ciocca arricciata.
Ci dirigemmo nella camera di Cristina, attraverso il corridoietto. Lei era in mezzo alla stanza, che finiva di truccarsi. Era molto più agitata di noi.
Fremevo, l’emozione era troppa… Avrei resistito?
Scendemmo le scale lentamente, in silenzio. Dal corridoio principale si poteva sentire la musica, che veniva sparata a tutto volume nella sala. La tensione era palpabile, palpitava dentro di noi. Entrammo in una sala, perfettamente illuminata e decorata.
Le persone erano sparpagliate: alcune si muovevano goffamente nella pista, altre invece, cercavano di parlare. L’eleganza e la raffinatezza facevano da assoluti padroni.
_Ragazze! Finalmente… Vi aspettavo!_ Ci accolse Virginia, sorridente e più bella che mai. I suoi capelli biondo platino erano raccolti in una coda e indossava un vestito lungo color azzurro cielo.
_Sì, abbiamo impiegato tutto il pomeriggio per prepararci decentemente!_ Dissi, sorridendo.
_Lo vedo, siete davvero stupende!_ Ci fissò, continuando._ Sono sicura che questa sera farete dei bei incontri! Che dite?_ Continuò a sorridere.
_Speriamo! Comunque… Che bella festa zi…. Ehm.. Virgi!_ Si corresse cristina, rivolgendosi a sua zia.
_Massì! ….. Ah! Venite, vi presento delle persone!_ Ci prese per mano, nel mentre pronunciava queste parole. Attraversammo la sala, il cuore mi batteva e non esisteva nessuna cura per farlo smettere. Virginia ci presentò ad un gruppo di ragazzi, probabilmente dei suoi amici. Sentii subito gli sguardi di uno di loro puntati su di me. Era alto, moro, molto bello. Era vestito in modo molto elegante: indossava uno smoking nero e continuava a fissarmi con un sorrisetto malandrino.
_(Ragazzi… Loro sono, mia nipote e le sue amiche!... Ragazze… Loro sono Gary, John e Hans…)_ terminò la presentazione sorridendo.
Gary continuava a squadrarmi, fu il primo a proferir parola:
_(Allora…. Le voci son vere… Le italiane sono davvero una gioia per gli occhi maschili!)_ Si fermò e mi baciò delicatamente sulla mano. _(La signorina mi concede l’onore di questo ballo?)_ Chiese, sempre con quel sorrisetto stampato. Sapevo cosa voleva, ormai ne ero certa…. E allora…. Perché non stare al gioco?
_(Mmmm… Non saprei…. Sono appena arrivata e già mi chiedi di ballare? Mmmmm… Che ne dici invece di berci qualcosa?)_ Sviai sorridente.
_(Saggia scelta…. Bene, accetto con molto piacere!)_ Mi porse la mano, sempre sorridente.
_(…..)_ La afferrai, sempre sorridente. Quel gioco di sguardi mi eccitava e divertiva allo stesso tempo.
_(Uffaaaa! È sempre la prima che rimorchia! Non è possibile… e poi tutti dei belloni!)_ Si lamentò Cristina.
_(Signorina… Martina… Giusto?)_ Si rivolse alla Marty, il ragazzo vicino ad Hans: John. Era anche lui molto alto, ma di capigliatura chiara e di pelle olivastra. _(Che ne dice di conoscerci un po’?)_ Chiese sorridendo.
_(Mmmm… Scusa ma… no grazie….)_ Abbassò lo sguardo.
Intanto io e il bel morettine, parlavamo tranquillamente, davanti a un buon bicchiere di vino. Eravamo seduti uno di fronte all’altro, sguardo fisso e solito sorriso stampato.
_(Allora…. La signorina è fidanzata?)_ Chiese sarcastico, mentre giocava con il bordo del bicchiere di cristallo.
_(No, per la verità preferisco divertirmi con l’altro sesso…)_ Terminai, portandomi una mano sotto al mento.
_(Ohh… Ho davanti una cattiva ragazza, a quanto pare!)_ Ridemmo insieme, poi continuò._(E… questa ragazza… Avrebbe voglia di divertirsi con me?)_ Domandò, prendendomi la mano, guardandomi fissa.
_(Mmmm… Credo proprio di sì…)_ Mi avvicinai, ma prima che il tutto potesse nascere ci fermarono. In fretta e furia Virginia arrivò, con in mano due bicchieri di spumante. Era quasi mezzanotte, dovevamo brindare all’anno nuovo, alla nuova era.
_(Credo che per ora… Non potremo divertirci…)_Affermò malinconico.
_(Beh… Ma la notte è giovane, non credi?)_ Risposi sorridente. Scostai i capelli dal viso e avanzai al centro della sala. Gary continuava a seguirmi. Ormai nulla gli avrebbe impedito di farmi sua… Ma davvero pensava che io fossi interessata? Davvero pensava che fosse così facile? Per me quello era solo un gioco, uno dei tanti, un divertimento. Non sarebbe nato assolutamente niente…
_5,4,3,2,1…._ Gridammo tutti in coro. Quell’attimo dopo l’ultimo numero, fu magico, eterno. Il nuovo anno era iniziato, la nuova era era appena cominciata.
_(Auguri!)_ Dissi girandomi verso la Marty e la Cri, che nel frattempo si erano unite. La Marty era stanca, pallida.
_(Maki… Non mi sento molto bene… )_ Abbassò lo sguardo, avvicinandosi a me._(Credo che tornerò in camera….)_ Terminò.
_(Coosa? Ma no! È capodanno! Non puoi andare via adesso!)_ Ribattei decisa, prendendo la sua mano.
_(Massì, dai…. È capodanno!)_ Insistette la Cri.
Martina scosse la testa, e dopo averci salutato tornò in camera. Salì le scale lentamente, da sola.





Non c’era il motivo di rimanere a quella stupida festa; una squallida e fottutissima festa dove l’importante era ubriacarsi e scoparsi qualcuno. Non c’era alcun motivo di rimanere. Entrai in camera e tirai un sospiro di sollievo; Non vedevo l’ora di togliermi quello scomodo vestito, struccarmi, indossare il pigiamo e farmi una bella dormita. Ancora seminuda mi guardai allo specchio e per la prima volta, dopo essere tornata dalla Germania, vidi cos’ero diventata: un nulla, semplicemente un nulla. Avevo deciso quattro anni fa di cambiare: a settembre mi tagliai i capelli, cambiai genere musicale e persino le valigie; così da non dover riutilizzare quelle che mi avevano accompagnato durante quel “viaggio”. Il mio eccessivo dimagrimento e il poco appetito avevano suscitato la preoccupazione di tutti; ma cosa volevano? Che pensavano di farmi? Ripensai a quello che poche ore prima mi aveva detto la Maki: sorridere.
Ci provai, ma fu davvero difficile.


Una sanguisuga vera e propria; quel Gary non si spiccicava più da me. Cazzo, ma a che pensavo quando avevo deciso di provarci? Alle lucciapalle?
Ero già al quarto bicchiere di spumante, ma la sbronza non si decideva ad arrivare. Dopo l’ennesimo tentativo di “approccio” da parte sua, decisi che era arrivato il momento di spiccicarmelo di dosso; presi il mio bicchiere e di corsa scappai alla ricerca di Cristina.
Cominciai letteralmente a correre, fino a quando il mio corpo non si scontrò contro qualcosa… Mi correggo, contro qualcuno…
_(Scusami tanto, scu… sami…)_ Riuscii a finire a stento la frase; quella che mi si presentò davanti fu una visione celestiale: un ragazzone, alto quanto un grattacielo, con vistosissimi e lunghi rasta biondi e sguardo furbetto… Portava abiti un “tantino” extra large con abbinato un cappellino nero. Mi guardò con lo sguardo di un lupo che sta per saltare addosso alla sua preda.
_(Scusa…. Davvero… non volevo!)_ Continuai.
_(Oh, beh, no problem! Se questo è il prezzo da pagare per incontrare una bambola come te, che vuoi che mi faccia un po’ di champagne?)_ Chiese languido.
Decisi di contraccambiare.
_( Concordo pienamente!)_ Dissi maliziosa, sfiorando la sua maglietta, completamente fradicia.
_(Che fai favola, balli?)_ Chiese, falsamente speranzoso. Passo falso!
_(Scusa, sto cercando una mia amica!)_ Così dicendo me ne andai, ancheggiando a più non posso.
_(Cristina, finalmente, ma dove eri? È una vita che ti cerco!)_ Chiesi esausta, dopo mezz’ora di ricerca.
_(Scusa, ero con mia zia…. Ma dove è Gary?)_ Domandò, cercando qualcuno dietro di me.
_(Chi?.... Ah, quello… no, l’ho scaricato!)_ Dissi orgogliosa.
_(Mmmmm…. Ma che te lo chiedo a fare? A proposito, mi spieghi perché Martina se ne è andata subito dopo il brindisi?)_ Cavolo, colpita in fallo.
_( Beeeh… Non si sentiva molto bene…. Sai, mal di testa…)_ Cercai di abbozzare una scusa che sembrasse plausibile.
_(Beh… ma più tardi potremo andare a richiamarla… )_ Propose titubante.
_(No,no sai quanto diventa irascibile quando la si disturba troppo.)_
_(Ma….)_ cercò di controbattere, ma non le lasciai scampo.
_(Su,su, andiamo a berci qualcosa!)_ La presi sottobraccio posando il mio bicchiere ormai vuoto.

Ci sedemmo ad un tavolo, insieme ad un gruppo di amici conosciuti poco prima, ridemmo e scherzammo come matti. Ad un tratto qualcosa sfiorò la mia spalla nuda; mi voltai e vidi il biondone di prima.
_(Che fai stavolta, balli sì o no?)_ Chiese, sfiorando con le labbra il mio orecchio.
_(Mmm… Non posso resistere a “moi lolita”!)_ Dissi, proprio mentre il DJ faceva partire la canzone omonima. Posai il bicchiere sul tavolino e presi per mano quell’emerito spaccone. Ci posizionammo proprio al centro della sala e, attorniati da altri ragazi, cominciammo la nostra danza sexy.
Con le enormi mani, mi cingeva possente i fianchi, ondeggiando e molleggiandosi assieme a tempo di musica.. Piano piano, delicatamente, cominciai a fare scivolare le mie mani lungo tutta la schiena, percependo ogni suo minimo, istantaneo, movimento, brivido, fremito. Ballavamo da solo cinque minuti, e già non sapevo chi dei due era più eccitato. Cominciò in modo falsamente delicato, a leccarmi il collo, mentre le mani oscillavano da schiena a fondoschiena, e viceversa. Girai il viso e cercò impaziente di baciarmi, senonchè riuscivo sempre ad impedirglielo finendo poi per accarezzarci la punta dei nasi. Mi voltai ancheggiando, e scivolai lungo tutto lungo tutto il suo petto,il ventre, le gambe, mentre lui, eccitato, mi accarezzava i capelli con la punta delle dita. Risalii, lentamente e stavolta, toccò a me leccare il collo a lui, che nel frattempo mi “testava” le natiche. La musica sensuale faceva da colonna sonora, mentre i nostri due corpi sprizzavano piacere da tutti i pori. Sapevo già come sarebbe andata a finire quella serata, ed anche lui.

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Volevamo ringraziare tutti per le recensioniiii
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Graccieeeeee!

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Capitolo 4
*** verità ***


Capitolo 3

Verità




Ormai ero rapita da quello sguardo intrigante, da quella eccitante sicurezza. L’attrazione era forte, e non lo conoscevo neppure…
Avrei passato volentieri la notte assieme a lui.
Silenziosamente ci staccammo dalla folla, ci allontanammo. Ci fissavamo muti, mentre i nostri sguardi erano entrambi fissi, l’uno nell’altro. La sua mano continuava a cingermi i fianchi, le sue labbra ardevano di voglia. Salimmo le scale, sempre silenziosi, avvolti dal buio. Percorremmo il lungo corridoio che portava alla mia camera. Lui non ce la faceva più, sarebbe scoppiato a minuti. Le sue dita mi stringevano forti, il mio corpo era appoggiato al suo. Sentivo il suo profumo, quell’essenza mi invadeva, mi annebbiava… Finalmente arrivammo, la mia stanza era proprio alla fine di quel lungo e buio “cunicolo”. Prima che riuscissi ad aprire la porta, il ragazzo mi sbattè al muro, sempre continuando a fissarmi. Sorrisi maliziosa, e ruppi quel fastidioso silenzio.
_( Cosa c’è? Lo vuoi fare qui? )_ Chiesi languida, portando un dito sulle sue labbra. Feci scivolare l’indice, e cominciai a sfiorare il piercing con i polpastrelli.
_(Mmmm…. Sono tentato….)_ Rispose, avvicinando le labbra sul mio collo. Lo sentivo, fremevo, era così passionale… Ma chi era quel ragazzo?
_(Beh, perché no? Peccato che sarebbe molto scomodo!)_ Risi, finalmente lo spumante stava facendo effetto; ero euforica, completamente andata… Accarezzai col palmo della mano, quelle guance bollenti.
_( Hai uno strano accento… di dove sei?)_ Chiese, sussurrando al mio orecchio. Con le sue mani accarezzava la schiena, le sue labbra tracciavano un “percorso” eccitante: scivolavano delicatamente sul collo, fino ad arrivare al petto.
_( Italia… Conosci?...)_ Sorrisi, continuando ad accarezzarlo.
_(Sei Italiana? No… e come fai a parlare il tedesco così bene?)_ Chiese sorpreso, fissandomi negli occhi. Parlavo così bene il tedesco? Sinceramente non me ne rendevo conto.
_( A scuola lo studiamo dal triennio… Poi mia nonna aveva dei parenti a Monaco…)_ Rivelai, abbassando lo sguardo.
_(Ohhh… Devi essere proprio una secchiona allora! Sei proprio una brava ragazza… adoro le brave ragazze…)_ Ricominciò a sorridere, spingendomi ancora di più contro il muro.
_(Cooosa?? No, guarda che io sono una Cattiva ragazza! )_ Sorrisi, avvicinando la mia bocca alla sua pelle. Quel momento era troppo eccitante.. Dopo quelle parole si scatenò, cominciò a baciarmi, selvaggio ed incontenibile.
_( Ehi, cattiva ragazza…. Come ti chiami?)_ Chiese con occhi vitrei.
_( Maki… e tu? )_ Ridomandai, chiudendo gli occhi. Quelle emozioni che nascevano a poco a poco mi soffocavano, mi toglievano completamente il respiro.
_( Tom.. Tom Kaulitz…. )_ Pronunciò queste parole a voce alta e si fermò. Tutto intorno a me si fermò.
Rabbrividii…. Non potevo crederci, era impossibile, troppo. Non poteva essere una semplice coincidenza, evidentemente il destino ce l’aveva proprio a morte con me… Ma come poteva essere possibile? Come? Sembrava veramente uno scherzo, no… non riuscivo assolutamente ad accettare la realtà: Davanti ai miei occhi, c’era il fratello gemello di colui che stregò il cuore della Marty… Non potevo esserne certa al cento per cento… Dovevo assolutamente accertarmene.
_( Tom Kaulitz? )_ Chiesi titubante, deglutendo. I brividi mi percorrevano la schiena, il sudore si faceva sempre più gelato.
_( Ovvio piccola… Mi conosci? Sono il chitarrista dei Tokio Hotel! Conosci i Tokio Hotel?!?!?!?!? )_ Chiese sorpreso e allo stesso tempo eccitato.
_( Tom… Dimmi…. Tu hai un fratello? )_ Domandai seria. Di colpo, era come se tutta la sbronza e l’eccitazione fosse passata. Era bastata una sola parola, un solo nome, per riportarmi coi piedi per terra.
_( Sì, certo… Bill! Ma io sono meglio, vero zuccherino?)_ Sorrise presuntuoso, ricominciando a baciarmi qua e là.
Ormai ne ero pienamente sicura. Troppe coincidenze… Non era un caso, il destino mi si era proprio messo contro, e in quella strana situazione non sapevo proprio cosa fare… Davanti a me c’era il ragazzo più sexy e intrigante che avessi mai conosciuto, ma anche il fratello di quel ragazzo che anni fa aveva bruciato di passione il cuore della mia migliore amica: Bill Kaulitz.
Dovevo troncare definitivamente i rapporti sul nascere? Oppure passare la notte con quello sconosciuto, fregandomene di tutto e tutto, ma soprattutto fregandomene di lei, la mia dolce Mrtina…. ? No, non avrei mai permesso che l’istinto prevalesse sulla coscienza, quello che dovevo fare lo sapevo, era ovvio.
Mi scansai bruscamente, sotto il suo sguardo vigile e stupito. Non capiva la mia reazione, cercava di darsi una spiegazione plausibile, mentre era lì, in piedi e con gli occhi sgranati. Aprii la porta, e prima che riuscisse a parlare, entrai e la chiusi dietro di me. Quello, fu un vero e proprio passo falso, il peggior modo per troncare i rapporti…
_( Ehi, ma che scherzo è questo?!?!?! )_ Battè forte i pugni contro la porta, urlando e strepitando.
_( Vattene scemo! )_ Replicai, portandomi le mani sul viso. Ero ancora scombussolata: Sbornia e piacere erano davvero un mix letale, mi distruggeva.
_( Chee? OH! MA CHE CAZZO STAI DICENDO, APRI, SENNò LA BUTTO GIU STA PORTA! )_ Urlò, battendo ancora più violentemente.
Ora avevo veramente paura, mi tremavano le mani. Ero rannicchiata a terra, accovacciata, con le mani che stringevano il viso. Tremavo, aspettavo che la smettesse, che la piantasse una volta per tutte…. Ma lui continuava, pensava davvero che gli avessi aperto? Con che coraggio lo avrei guardato?
_( OHHHHH! ALLORAA! TI DECIDI? CHE C’è? HAI PAURA CHE TI FACCIA MALE? )_ Chiese presuntuoso, poi continuò, con la stessa arroganza._( APRI, NON MI FARE INCAZZARE, NON PUOI LASCIARMI COSì, SEI UNA STRONZA! )_ Continuava a battere, con la stessa medesima violenza. Il tremore non accennava a smettere, anzi aumentava ogni minuto di più. Non riuscivo più a parlare, tanto era lo spavento.
_( OH! MA CHE è STO’ CASINO? EHI, TU! STIAMO DORMENDO Qui! )_ Una voce sconosciuta fermò Tom, che finalmente smise di battere. Evidentemente un altro cliente si stava lamentando per il troppo baccano. La mia salvezza….
_( MA CHE CAZZO VUOI TU? VATTENE E NON ROMPERE, STRONZO! TORNA A DORMIRE, E Già CHE CI SEI VAFFANCULO! )_ Rispose Tom, ancora più alterato. Quel suo tono sicuro di sé e tremendamente arrogante, riuscì a fare tacere l’uomo che, borbottando tornò in camera.
Ci fu un minuto di silenzio, in cui pensai che Tom se ne fosse andato; ma proprio quando tirai un sospiro di sollievo, riudii un battito, un solo ed unico battito, più delicato. Era ancora lì, arrabbiato e strepitante come prima.
_( tu…. Se ti ribecco… Lo sai cosa ti faccio? Maledetta oca… Come hai potuto? Beh, affari tuoi… Avresti potuto passare una serata diversa, molto molto divertente! Cavoli tuoi, ADDIO!)_ Disse, voltandosi e allontanandosi definitivamente.
Non potevo lasciarlo andare così, avevo bisogno di spiegazioni, avevo bisogno di sapere di più… Come avrei aiutato la Marty? Non sapevo nulla di questo Bill… Lui, lui poteva tornarmi utile… La paura c’era ancora, ma dovevo assolutamente radunare quel poco coraggio che rimaneva in corpo. Mi alzai, veloce mi diressi verso la porta, e senza pensare la aprii. Tom si era voltato, mi fissava storto. Chiusi gli occhi e li riaprii. Con un filo di voce, ruppi quell’imbarazzante silenzio.
_( Aspetta……….. Ti devo assolutamente parlare… )_ Sussurrai. La sua risposta fu un sorrisetto malandrino, che mi fece sobbalzare. Mi scansai, lasciando libero il passaggio, poi continuai. _( Entra….)_ terminai, abbassando lo sguardo sconfitta. Gliela stavo dando vinta, ma per una giusta causa.
_(Hai cambiato idea? )_ Chiese entrando tranquillo. Mi fissava e sorrideva. Chiusi la porta delicatamente, e mi voltai verso di lui._ ( allora? Che hai da dirmi di così importante?)_ Continuò, avvicinandosi pericolosamente.
_(Smettila… è una cosa seria…)_ Obiettai, cercando di farmi vedere il più seria possibile.
_( Come sei fredda bambolina… da tigre.. ti sei trasformata in gattina arrendevole?)_ Domandò sarcastico, passando la sua mano tra i miei capelli. Mi accarezzava, fissava con il suo sguardo i miei occhi, che si facevano sempre più languidi.
_( Tom… è molto importante… per favore! )_ Urlai, staccandomi e voltandomi di scatto. Abbassai lo sguardo e continuai._( Tom… io…. Io…)_ Non riuscivo a dirlo, non riuscivo a pronunciare quelle maledette parole. Una strana ansia martellava nello stomaco.
_( Tu?)_ Chiese, alzando il sopracciglio.
_( Io… sono la migliore amica della Marty…)_ Finalmente pronunciai quella frase. Stringevo i pugni, mentre l’ansia saliva, saliva….
Mi voltai, e mi accorsi che continuava a fissarmi, in silenzio. Con la lingua sfiorava il piercing, e sul suo viso si era dipinta una strana smorfia di stupore.
_( La Marty……?)_ Rimase a bocca aperta. Sapeva a chi mi stavo riferendo?
_( Sì, la ragazza che bel 4 anni fa, venne in vacanza da voi e….)_ Abbasai lo sguardo, chiudendo gli occhi e sospirando.
_(E che si innamorò di mio fratello… lo so….)_ Abbassò lo sguardo anche lui.
_( Te l’ha detto lui? )_ Chiesi, fissandolo seria.
_(Più o meno, ma comunque era evidente, fin troppo… ma… e lei? Come sta? )_ Domandò, sorridendo teneramente. Voleva davvero bene alla Martina, glilo si leggeva dallo sguardo, mutato velocemente, al solo parlare di lei.
_(Ah, benissimo! È qui accanto che dorme beata!)_ Indicai, dicendo queste ultime parole.
Mi guardò con sguardo allibito, scioccato. Gli occhi erano completamente sgranati, e la bocca aperta.
_( Cosa? È qui? No, non ci posso credere! )_ Fece per aprire la porta del corridoietto, ma appena in tempo riuscii a fermarlo, afferrandolo per un braccio.
_(Fermo! Non vorrai svegliarla! E poi…. Pensa se ti vedesse… Che cosa farebbe? Non è ancora riuscita a superare il trauma della storia finita con tuo fratello….)_ Mi fermai e lo guardai fisso, cercai di trattenerlo. Non poteva piombare a quell’ora nella sua camera, come ci sarebbe rimasta la Marty? Dopotutto era il fratello, per di più gemello, del suo dolce “morettino”… Vedendolo avrebbe sofferto ancora più di adesso. Non era ancora pronta a ricevere una visita così importante.
_( Sì, hai ragione……)_ Abbassò lo sguardo, sconfitto e triste. Poi continuò.. _( Ma… Quando potrò rivederla?)_ Domandò, con lo sguardo languido, con occhi pieni di preoccupazione fraterna.
_( Per ora…. Credo che sarebbe meglio se non la incontrassi….)_ Mi fermai, poi seria lo fissai. _( Ma lui? Dove è?)_ Chiesi, alludendo a colui che aveva rubato il suo cuore, a colui che si era impossessato dei pensieri della mia migliore amica: Bill.
_( Non è qui…. Stai tranquilla….)_ Sospirò.
_( Ok….)_ Sospirai anche io.
_(Ma dimmi…. Come mai non si è ancora ripresa? )_ Domandò, rompendo quell’imbarazzante sessione di sospiri. Aveva lo sguardo preoccupato, teneva molto alla Marty… peccato che fosse stato tanto ottuso! Ma come faceva a non capire?
_( Ma quanto sei ottuso! Secondo te?? ….. Lei non ci riesce, non l’ha ancora dimenticato… da quattro lunghi anni….)_ Risposi bruscamente. Chiusi gli occhi e mi voltai. Quella domanda mi aveva fatto letteralmente innervosire… _( Scusami…. Ma ora si è fatto davvero tardi… Vorrei andare a dormire…….)_ Continuai, mentre mi dirigevo svelta verso il letto. Mi sedetti comodamente, accavallando le gambe e lo fissai; Con lo sguardo lo invitai più volte ad andarsene.
_( Come? Di già? Ma… Non avevi detto che avremmo passato la notte insieme?)_ Chiese, mentre sul suo viso si dipingeva a poco a poco una smorfia furbesca. Lentamente si avvicinò, sedendosi accanto a me.
_( Guarda che io non ho detto niente…. )_ Sorrisi, fissando i suoi occhi nocciola.
_( Sì, è vero…. Era il tuo corpo che parlava da solo….!)_ Così dicendo mi spinse, facendomi sdraiare delicatamente. Si posizionò accuratamente: Era appoggiato a me, le sue mani accarezzavano dolcemente i miei capelli; il suo sguardo tremendamente intrigante ed enigmatico era immerso nel mio…
_( Ti stai sbagliando….. Hai tradotto male carino…)_ Mi alzai, scansandolo con un braccio. Mi rimisi a sedere, e sempre fissandolo continuai.._( Questa sera ti è andata male… Mi dispiace…! )_ Scesi dal letto, e mi diressi verso la porta. Gli sorrisi, e con un gesto lo invitai ad uscire.
_( che cattiva che sei…. Prima mi fai eccitare e poi…. Vabbè… Almeno il tuo numero me lo lasci? Quello sì, dai!)_ Chiese sarcastico, pregandomi con sguardo languido e con mani giunte.
_( Massì… Quello sì, te lo concedo!)_ Sorrisi divertita, infine abbassai lo sguardo.
_(Grande… Allora? )_ Tirò fuori il cellulare dalla tasca e sbloccò la tastiera.
_( 3337863673…. Ok? )_ dettai velocemente, ed infine aprii la porta.
_( Fantastico, allora……)_ Continuò, terminando di scrivere le ultime cifre. Non gli diedi neanche il tempo di finire di parlare che subito lo spinsi fuori.
_( Ok, Ciaoooooo!)_ Sbattei la porta e la chiusi definitivamente a chiave.
Silenzio… Finalmente….
Mi diressi nuovamente verso il letto, mi cambiai e mi infilai sotto le coperte. Finalmente un po’ di pace e tranquillità, ma inaspettatamente qualcosa ruppe quel momento… Il cellulare trillò, facendomi sobbalzare.
_( Pronto? )_ Risposi, accettando la chiamata. Chi poteva essere a quell’ora? Il numero scritto sul display era sconosciuto alla memoria del telefono.
_( Ohi… Mi riconosci? Questo è il mio numero..! )_ Una voce squillante e vispa mi ridestò completamente.
_( Oh no… Ancora?!?!?! Ma non ti stanchi mai? )_ Chiesi ridendo; Era veramente il colmo…
_( No, tranquilla…. Non ti voglio stancare…. Volevo solo darti la buonanotte!)_ Rise anche lui._( Ah…. Complimenti! )_ Disse, lasciando la discussione in sospeso.
_( Complimenti? E per cosa?)_ Chiesi curiosa, alzando un ciglio.
_( Hai davvero un bel culo! )_ Ghignò orgoglioso, mentre la mia espressione mutava, secondo per secondo… Rimasi allibita.
_( Co… Ma… ma… come….)_ Cercai di domandargli; Non riuscivo a parlare, tanto era lo stupore.
_( La serratura… Dovresti stare più attenta mentre ti cambi… Sai… Si vede davvero tutto! )_ Rise orgoglioso, rivelandomi il suo strategico piano. Di colpo arrossii violentemente.
_( Vaffanculo scemo!)_ Dopo poco, lo stupore fece spazio ad una strana sensazione. Era proprio pazzo! Mi scappò spontanea una risata. Il rossore però, non accennava ad andarsene.
_( Grazie… Beh… Buonanotte bambolina…)_ Disse dolcemente, sorridendo.
_( Buonanotte maialino…)_ Sorrisi anch’io, dicendo sarcastica.
Staccai e spensi il telefono.. Ora nulla poteva impedirmi di affondare la testa nel cuscino e sprofondare in un sonno lungo e ristoratore. Pensai che dopotutto quella sera non era andata poi così male… Certo… Le sorprese c’erano state… Ma tutto sommato era andato a finire tutto bene! Chiusi gli occhi e, annebbiata dalla stanchezza, caddi finalmente in un sonno profondo.




I raggi lucenti del Sole mi accarezzarono dolcemente, sfiorando la mia pelle delicatamente. La notte prima era stata tremendamente faticosa. Avevo anche conosciuto un ragazzo… Ma lui…. Lui era più di un semplice “ragazzo”…. Quella sera avevo avuto l’onore di conoscere Tom Kaulitz, il gemello di Bill…
Aprii gli occhi, osservai la stanza completamente illuminata. Mi alzai a fatica, e mi portai una mano alla fronte. I postumi della sbornia cominciavano a farsi sentire: mi scoppiava la testa e una forte nausea, si faceva spazio nello stomaco.
Scesi dal letto, appoggiando prima un piede e poi un altro. Quel dolore mi uccideva. Non riuscii ad alzarmi completamente e mi piegai dal male. Appoggiai una mano alla parete e mi feci forza. Mi diressi verso il bagno, sempre appoggiandomi al muro. Mi guardai allo specchio e mi rimproverai.
_Vedi? Sei una cretina…. Una grande e assoluta oca… Che bisogno c’era di sbronzarti? Ti sta bene brutta scema! Uff…._ Terminai, dirigendomi nuovamente verso il letto. Mi buttai e affondai la testa sul cuscino. Non feci in tempo a riprendere sonno che subito qualcuno bussò alla porta. Produssi solo un gemito, non riuscivo a parlare. La prossima volta, ci avrei pensato due volte, prima di riubriacarmi nuovamente.
_Maki… Ohi! Sei sveglia?_ Entrò la Marty, luminosa e sorridente.
_Uhn… Ciaoooooo!_ Dissi svogliatamente, mentre con un occhio seguivo i suoi movimenti.
_Vedo con piacere che ti sei sbronzata… Complimenti!_ Si sedette accanto a me, dicendo sarcastica.
_Sta’ zitta! Non rompere…_ Obiettai, voltandomi dall’altra parte. Strinsi forte il cuscino e mi rannicchiai , cercando una posizione giusta, comoda.
_Mmmmm… Allora… Quanti te ne sei fatti ieri sera? 9? 10?_ Continuò, con lo stesso tono sarcastico.
_Nessuno…. Ieri non mi andava…._ Mi tornò subito in mente il volto di Tom, e di quel ballo tremendamente sexy. _Marty…._ Sussurrai, voltandomi verso di lei. Mi guardava con occhi vispi e curiosi… Era davvero il caso di raccontarle del mio “incontro”? Avrebbe dovuto saperlo, o glielo avrei dovuto tenere nascosto? Dovevo dirglielo, dovevo raccontarle tutto, era per il suo bene, doveva assolutamente superare quel trauma, doveva andare avanti, guardare in faccia alla realtà. Mi feci coraggio e finalmente sputai il rospo.
_Marty…. Ieri sera…. Ieri sera ho conosciuto una persona….._ terminai, sperando che capisse.
_Chi? Un ragazzo?_ Chiese curiosa. Non sospettava nulla.
_Sì… Ma stai calma… Non ti agitare…._ Mi alzai, cominciando a fissarla seria.
_Perchè? Che c’è Maki? Dai, non farmi prendere colpi eh?_ Chiese deglutendo.
_Marty… Io ho incontrato Tom._ Dissi seria, decisa.
In quel momento… posso solo descrivervi la faccia della Marty al solo sentire quelle parole. In quell’attimo sbiancò completamente.

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Come sempre vi ringraziamo perchè siete troppo dolci! Grazie delle recensioni ci fa davvero troppo piacere! *-*

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Capitolo 5
*** Tom ***


Capitolo 4

Tom







Mi guardava, falsamente faceva finta di non capire, inutilmente. La sua espressione la tradiva. Sgranava gli occhi, teneva la bocca aperta.
_Tom?_ Chiese.
_Sì… Tom…_ Affermai decisa, seria in volto.
_Ma.. Tom? Tom chi?_ Continuò, abbassando lo sguardo.
_Marty! Sai di chi sto parlando…_ Ribattei, alzandomi a fatica.
_....._ Taceva, era muta. Non osava controbattere.
_Mi… Mi ha chiesto come stavi…._ Dissi, abbassando lo sguardo, giocherellando con le dita. Non riuscivo a controbattere, quell’argomento era troppo delicato.
_Maki…. Dove lo hai incontrato?_ Chiese rialzando lo sguardo, fissandomi seria, fredda. Mi inchiodava letteralmente. L’ansia cominciava a salire…
_Alla festa… Abbiamo ballato e…._ Mi fermai. Non potevo assolutamente dirle che la sera prima stavo per farci l’amore.
_... E ci sei andata?_ Domandò storta.
_No, tranquilla…. Non lo farei mai! Almeno… non con lui!_ Dissi. Pensava davvero che l’avessi “tradita” in questo modo? La abbracciai, era rimasta scioccata. Aveva lo sguardo perso, occhi spenti, e quel bel sorriso luminoso che mi aveva accolto, era a poco a poco sfumato. Ma il mio compito non era quello di consolarla e di aiutarla nel suo piano “nascondino”, ma bensì quello di aiutarla a guardare avanti. Mi staccai, sospirai e dissi seriamente.
_Marty… Lo so che hai sofferto tanto… Ma adesso Basta!... Cazzo, devi andare avanti, basta pensare a Bill, basta, BASTA!_ Dissi, guardandola fissa negli occhi, seria, irremovibile.
_Nooo! Non pronunciarlo… Non pronunciare quel nome!_ Si accasciò, tappandosi le orecchie, chiudendo gli occhi.
_......_ La guardai, rimasi veramente allibita da quella risposta. Ero di fronte a lei, davanti a quella scena disperata. Possibile che soltanto il suo nome provocasse in lei quelle reazioni?
Restammo in silenzio, mute. Io la fissavo, mentre lei minuto dopo minuto si calmava, si ricomponeva.
_.................Maki…. Se ti piace… Non ti vieto.. Non ti vieto nulla. Se ti piace non ti impongo di non andarci.. Non farti problemi a causa mia!_ Si alzò, lentamente si diresse verso la porta, scandendo queste ultime parole. Appoggiò la mano sulla maniglia e riprese a parlare._ Scusami…. Mi dispiace per come mi sono comportata…_ Disse, sorridendo falsamente.
_Ma…_ Cercai di controbattere, ma lei mi fece tacere, alzando il volume della sua voce, continuando a scusarsi.
_Io torno in camera… Sarai stanca, meglio che ti riposi. Ciao…_ Il mio sguardo continuava a seguirla, aprì la porta e scomparve dietro di essa velocemente.




Ma cosa avevo fatto? Maledetta me, avevo solo peggiorato la situazione! Maledetta me, la mia bocca e la mia sbronza! Accidenti…. Avevo combinato un vero e proprio casino. In ogni modo, avrei dovuto trovare un rimedio a quel disastro.. Ormai ne ero certa… La Marty non aveva la forza sufficiente per lasciarsi il passato alle spalle, per ricominciare a guardare avanti… Non ci sarebbe mai riuscita da sola. C’era un solo modo, un solo ed unico modo… Lei, non avrebbe mai dovuto incontrare né i gemelli, né gli altri componenti della band. Ma per aiutarla avevo bisogno di un altro “braccio”, del supporto di qualcun altro… Avevo bisogno del suo aiuto.
Aprii le tende e controllai il tempo: aveva finalmente smesso di nevicare e le nuvole grigie e minacciose, avevano lasciato spazio ad un caldo e splendido sole. Il cielo era limpido, piatto…. Intorno a me era tutto bianco, un paesaggio da favola. Mi cambiai velocemente: scelsi una mini pesante, nera, indossai un maglioncino bianco a collo alto e gli scaldamuscoli. Mi pettinai e truccai accuratamente; nel frattempo avevo fatto partire un cd di musica rock, mi aiutava a riflettere, a pensare.
Ormai ero pronta… Era arrivato quel momento; Presi il cellulare e digitai quel numero.
_(Pronto?)_ Una voce vispa e furbetta mi fece sobbalzare.
_(Ehm…. Tom? Sei tu? )_ Chiesi titubante.
_( Ohi, Bambolina! Ma sei proprio tu!.... Non ci credo, mi hai chiamato! )_ Disse. Era stranamente contento, non pensavo che gli facesse così piacere.
_( Ehm… Sì. Senti.. Posso parlarti? Cioè… Dove possiamo incontrarci? )_ Chiesi, cercando di sembrare il più disinteressata possibile.
_(Ohoh! Vuoi uscire con me favola? Wow! … Che c’è? Hai voglia? )_ Chiese sarcastico, mentre ghignava furbesco._( Tom… smettila, davvero…. È importante! )_ Ribattei, mentre infilavo le ultime cose in borsa.
_(… Ok…. Raggiungimi qui alla casa discografica… Questa mattina incidiamo! Aspetta, ti do l’indirizzo…..)_ Cominciò a dettarmi l’indirizzo, dandomi precise indicazioni, consigliandomi i treni e le linee della metro più comode.
_(Ok… Allora parto adesso, Aspettami ok? )_ Chiesi, uscendo e chiudendo a chiave la camera.
_( Ma certo! Ti aspetto mooooolto volentieri…. Allora ciao tesorino! )_ Salutò sarcastico.
_( Ciao maiale, a dopo! )_ Risi, contraccambiando.
Scesi òe scale e uscii, senza avvertire nessuno. Fortunatamente Virginia era via quel giorno, Cristina dormiva e la Marty…. La Marty era chiusa come sempre in camera sua.
Mi diressi verso la stazione: chiamai un taxi e camminai lungo un viale alberato, che attraversava tutta la città. Presi la metro per un pelo e arrivai in centro in tarda mattinata. Amburgo era caotica, soprattutto sotto il periodo delle feste natalizie. C’erano così tante vie, era difficile orientarsi. Dovetti più volte chiedere indicazioni e, finalmente, dopo varie vie e strade, arrivai. Era un edificio grande, moderno; aveva le vetrate a “specchio”, tutte rigorosamente chiuse. Suonai il campanello, posto accanto alla mastodontica porta a vetri del palazzo. Con voce calma e tranquilla qualcuno rispose e la serratura della porta scattò. Entrai e salii le numerose scale che portavano ad una saletta al secondo piano. Dalle finestre si potevano osservare le bellezze del centro storico della città. Finalmente arrivai, affaticata e stanca bussai cordialmente. Mi aprirono subito. Ad accogliermi, il viso di Tom sorridente e il suo solito sguardo furbetto.
_(Ciao! Benvenuta! )_ Sorrise, notando con estremo piacere la minigonna che indossavo.
Dietro di lui, altri tre ragazzi erano seduti comodamente su tre poltrone distinte. Un bel moro mi fissava con occhi curiosi. Era molto particolare: aveva occhi nocciola e uno strano taglio di capelli.. Descriverli era impossibile, erano come… “sparati” ! Le ciocche nere erano alternate da altre decolorate e bionde. Aveva un bellissimo sorriso. Il suo stile era particolare quanto i capelli, un misto tra emo e dark… I giornali lo avrebbero indicato come dark-glam. Non sembrava assolutamente tedesco. Gli altri due invece, a differenza dell’altro, avevano lineamenti tipici. Uno, biondo cenere, alto con occhi chiari. Non aveva uno stile particolare come il moro, che al contrario saltava agli occhi subito. Sorrideva e mi fissava. Il terzo aveva capelli castani, lisci, lunghi fino alle spalle. Notai ben presto che il suo sguardo non era puntato sul mio viso, ma bensì sul mio corpo. Guardava Tom e gli sorrideva e infine tornava a fissarmi.
_( Ragazzi…. Vi presento la Maki…!)_ Sorrise, facendomi entrare. Mi presentò a tutti molto cordialmente.
_(Che gnocca! )_ Esclamò il ragazzo dai capelli castani, ridendo e fissando Tom.
_( Eh sì…. Ma è solo mia! )_ Disse, cingendomi i fianchi, mentre ci scioglievamo in una risata collettiva.
_( Che peccato… Comunque piacere… Sono Georg! )_ Si presentò, sorridendo e alzandosi.
_( Molto piacere…. )_ Tesi la mano sorridendo.
_( Ciao, sono Bill! )_ Sorrise il ragazzo con i capelli strani. Rimasi di stucco, consapevole di avere davanti il “famoso” Bill. Sobbalzai, scatenando la sua curiosità. Aspettava una risposta, un sorriso cordiale.. Ma sul mio viso era dipinta tutt’altra espressione.
_( C… Ciao…. Molto piacere…! )_ Tesi la mano, cercando di ricompormi, facendo finta di niente.
_( Manco solo io! Che maleducato!.... Beh, piacere Maki, io sono Gustav! )_ Si avvicinò sorridente e tese anche lui la mano.
_( Piacere….)_ Finalmente terminammo quell’imbarazzante giro di presentazioni.
_(Beh, ragazzi…. Non me la consumate, mi serve dopo! )_ Disse Tom malizioso, continuando a stringermi da dietro.
_( Il solito spaccone… Maki stai attenta! )_ Rise Georg, mettendomi in guardia, mentre Gustav e Bill ridevano fragorosamente.
_( Sì, tranquilli… Ci penso io a metterlo in riga! )_ Affermai scherzosamente, mentre sorridendo guardavo Tom.
_( Sì,sì! È una vera schiavista….)_ Rise il ragazzo, che non accennava a staccarsi.
_( Quanti anni hai Maki? Sembri molto giovane! )_ Chiese Bill, avvicinandosi. Sorrideva, era tranquillo…. Io no.
_(19, sono una bambinetta! )_ Risi.
_(Ma che coincidenza! Siamo coetanei! )_ Affermò Tom eccitato.
_( Eh, sì….)_ Sorrisi, abbassando lo sguardo.
_(Mmmmm…. Mi piacciono le ragazze più piccole…)_ Rise Georg, mentre Tom mi stringeva ancora più violentemente.
_(Basta provarci Gerog! Tanto non ci sta…! )_ Replicò languido, indicandomi.
_( Ok, scusa…)_ Abbassò lo sguardo sospirando.
_( Vittoria! … Vabbè, noi andiamo…. Tanto qui abbiamo finito, no? )_ Chiese Tom aprendo la porta, poggiando il suo braccio attorno al mio collo.
_( Ok, divertitevi ragazzi! )_ Disse Gustav, sorridendo nuovamente.
_( è stato un vero piacere conoscervi, spero tanto di rivedervi!)_ Salutai.
_( Il piacere è tutto nostro… Fa sempre piacere conoscere una bella ragazza come te…! )_ Rispose Bill, baciandomi sulle guance in segno di saluto. In quel momento rimasi paralizzata.
_( Ehm…. Grazie….)_ Strinsi forte i pugni.
_(Torna a trovarci!)_ Disse Gerog, imitando Bill.
_( Basta baciarla… Uffa! Ora ci provi anche tu, Bill?)_ Replicò nuovamente Tom, mentre tutti ridevamo nuovamente. Salutammo tutti ancora una volta e poi finalmente ci isolammo: quel ragazzo stava per diventare il mio complice, in quella disperata situazione.





_( Allora? Di cosa volevi parlarmi? )_ Chiese Tom, mentre passeggiavamo tranquillamente lungo il viale che serpeggiava all’interno di un parco. Intorno a noi, gli alberi, le aiuole. Era tutto coperto da uno strato di neve candida. Pareva quasi cotone, veniva voglia di toccarla, di prenderla tra le mani. Camminavamo, sotto quel meraviglioso cielo azzurro, sotto quel sole che cercava di scaldarci, dopo tutto quel gelo. Lo guardai, gli sorrisi e riabbassai lo sguardo.
_( Sono simpatici gli altri ragazzi….)_ Cercai di sviare il discorso. Prendevo tempo, non avevo il coraggio di dirglielo chiaramente.
_( Non cambiare discorso…. So dove vuoi arrivare…. )_ Mi fissò con occhi seri, mentre tutto intorno a noi si era fermato. Mi prese la mano e mi portò a sedere su una panchina, posta sotto ad un albero secolare. Abbassai lo sguardo e presi coraggio.
_( Lo so…. Ma è davvero difficile, non so se riusciresti a capirmi…..)_ Dissi, fissando qualcosa di inesistente, mentre il mio sguardo si faceva più vuoto che mai.
_(Maki………)_ Con una mano prese il mio viso e lo portò davanti al suo.
_( Tom…. È meglio che tu non la veda più…. Né tu, né Bill…..)_ Dissi, mentre il magone che si annidava nello stomaco scompariva.
_(……………………………….)_ Non rispose, semplicemente abbassò lo sguardo demoralizzato.
_( Sta male, solo sentire il suo nome la fa soffrire… Da quel maledetto giorno è cambiata, ha cercato di costruirsi una nuova vita, una nuova “lei”… ha lasciato il passato con il cuore infranto… Si è tagliata i capelli… Ha persino buttato le valigie…. Tom… La Marty soffre troppo… Mi capisci? )_ Domandai, afferrando la sua mano, fissandolo nel profondo. Doveva assolutamente capire, doveva accettare quella crudele realtà.
_( Sì, capisco… Anche se è troppo doloroso…! )_ Ricambiò il mio sguardo. Sorrisi teneramente e mi rialzai. Ricominciammo la nostra passeggiata, mano nella mano, sguardo perso e un interminabile silenzio.
_( Povera Marty…… Non pensavo che avesse sofferto così tanto…. )_ Continuavamo a camminare.
_( Sì… è sempre triste, non si è mai ri-innamorata… Ho cercato di tirarla su… Ma è stato tutto inutile. )_ Strinsi la sua mano, pronunciando queste parole.
_( Hai fatto anche troppo… Sei stata fantastica…. )_ Mi guardò sorridendo dolcemente. Mi staccai e mi voltai verso di lui.
_ ( … è Bill?? Sinceramente non mi è sembrato poi così abbattuto… Cioè… Ci provava anche! )_ Risi, scostandomi i capelli dal viso. L’atmosfera cambiò in un istante: l’aria si fece pesante e lo sguardo di Tom, cupo e tenebroso.
_( Che… Che cosa? MA TU CHE CAZZO NE SAI? CRETINA MA CHE NE VUOI SAPERE? TU NON C’ERI, NON CI SEI MAI STATA! CHE NE SAI EH? TU NON C’ERI QUANDO QUELLA MATTINA IL SUO CUORE SI SPEZZò…….QUANDO RIMASE DISTRUTTO, DISPERATO…… )_ Urlò, mi prese per un braccio, mi afferrò violentemente, mentre a poco a poco sbiancavo.
Con quella frase, Tom tornò a quattro anni prima, in quel giorno tristemente maledetto….






Come glielo avrei detto? Merda…. Come cavolo avrei fatto a dirgli che la ragazza del suo cuore era scappata di nascosto da lui?
La macchina sfrecciava lungo l’autostrada. Io e i miei avevamo accompagnato la ragazza che avevamo ospitato… La ragazzi di cui Bill si era pazzamente innamorato. Lui era all’oscuro della sua partenza, completamente ignaro. Come lo avrei affrontato?
Arrivammo a casa, i miei corsero al lavoro e io rimasi solo, solo con mio fratello che ancora dormiva. Lei era andata via, lasciandolo addormentato, convinto che al suo risveglio l’avrebbe ritrovata. Accesi la tv e nervosamente mi sedetti sul divano, in attesa che si svegliasse. Girai velocemente canale e buttai il telecomando accanto a me. La casa era buia, le serrande erano quasi completamente chiuse. Attendevo impaziente quel momento… Come mi sarei comportato?

Un’ora………..

Due ore………

Sentii un rumore, un grido: Si era svegliato e si era accorto della sua mancanza.
_(NOOOOO! CAZZO…. CAZZO DOV’è? )_ Gridò, sbattendo la porta, cercando la Marty in tutte le camere. Si era rivestito, piangeva e si disperava come un matto. _( MARTY… DAI SU…. DOVE SEI? MERDA, MERDA! ……………)_ Scese dalle scale velocemente, controllando anche in cucina e in bagno.
_( Bill, calmati cazzo! )_ Gridai, afferrandolo per le spalle. Non capiva più nulla, era confuso, completamente impazzito. Aveva gli occhi spenti, e le lacrime rigavano le sue guance rosse e bollenti.
_(STA’ ZITTO STRONZO! )_ Così dicendo mi sferrò un destro in pieno volto. Caddi dolorante. Sanguinavo? No, non mi interessava… Dovevo cercare di riportarlo alla realtà, dovevo calmarlo.
Prima che potessi rialzarmi, Bill si inginocchiò di fronte a me, ancora piangente.
_( Bill…..)_ Lo abbracciai, mentre fissava perso, il vuoto dietro di me. Lo strinsi forte, fortissimo. Cercavo di consolarlo, ma non era possibile… Lui era concentrato su di lei: sul suo viso, sul suo corpo, sul suo splendido sorriso. Tra le lacrime e i singhiozzi cominciò a sussurrare…
_( Tom…. Mi ha lasciato… Mi ha abbandonato…. No… no…. Nooooo……! )_ Poi mi strinse, e affondò il viso sul mio petto, ormai fradicio di lacrime.





Rimasi scioccata, il racconto di Tom mi aveva lasciato allibita. Ero ferma, lo fissavo, mentre il suo sguardo si abbassava a poco a poco.
_( Io…. Non lo sapevo………)_ Abbassai anche io lo sguardo e mi voltai. Portai le mani alla bocca e una lacrima scivolò silenziosa. Si avvicinò e dopo aver appoggiato una mano sulla mia spalla, mi abbracciò e mi baciò dolcemente.
_( Ci sei riuscito finalmente….. Sei contento adesso? )_ Chiesi languida.
_( Mmmm…. Molto simpatica………. Mi piaci Maki, sei carina…..)_ Disse, ritornando improvvisamente serio.
_(Anche tu… Sei bellissimo…..)_ Non riuscii a terminare il discorso. Cominciammo a guardarci negli occhi, lo accarezzai, mi accarezzò, finchè non tornammo a baciarci con più trasporto di prima.
_( Mi dispiace averti offeso prima…. Non volevo…. È stato il momento che…..)_ Non gli permisi di continuare, con la mano bloccai le sue labbra.
_( Stai zitto…. Non mi importa niente… Io voglio solo te! )_ Confessai, con sguardo falsamente candido.
_( Dillo a me…. Non so come ho fatto a trattenermi ieri sera…….. è stato da matti… sei pazzesca, dico davvero! )_ Confessò. Lentamente cominciò a mordersi il labbro inferiore, forse a causa di un po’ di agitazione, o forse…. Per l’eccitazione. Delicatamente mi accarezzò il viso, e tornò ad intrecciare le sue labbra con le mie. Svelto mi spense contro un albero ed iniziò ad accarezzarmi la gamba destra. Dio benedica le calze scure! Poi tra gli affanni disse…
_( Voglio farlo Maki……. Non resisto, non ce la faccio…! )_ Mentre parlavamo, incrociai casualmente lo sguardo scandalizzato di un gruppo di giovani ragazzine, sedute su una panchina lì vicino.. Ci fissavano curiose ed imbarazzate. Girai la testa e guardai Tom sorridente.
_( Anche io…. Ma andiamocene da qui!)_ Gli presi la mano, e silenziosamente ce ne andammo dal parco.



Non era difficile trovare la casa di Tom: era proprio sopra la casa discografica dove, un’ora prima, lo avevo raggiunto. Cominciò ad alzarmi ed abbassarmi la maglia, già dentro l’ascensore.
_( Tom…. Aspetta ma….. Se ci scopre tuo fratello? O gli altri? Che facciamo? )_ Mi lamentai.
_( Tranquilla…. Bill è a fare shopping, mentre Georg e Gustav, dopo le riprese sono scappati ad un raduno di Harley Davidson…)_ Disse, mentre mi sfilava la maglietta. Il suo respiro era caldo, le sue labbra erano fuoco, la sua voce una droga. Con le dita accarezzava la mia pelle, scivolava, come gocce d’acqua, come piume trasportate dal vento. Era bollente, affamato di piacere, in cerca di estasi, di passione. Lo sentivo scorrere su di me, sentivo la voglia salire fino alle stelle, lo volevo di più, di più….
_( Dimmi che mi vuoi…. Dimmelo ora! )_ Pretesi, coprendomi il seno ormai nudo, con il braccio.
_( Ti voglio, voglio il tuo corpo…. Ora…. SUBITO! )_ Disse, baciando la mano con cui mi coprivo, scostando il braccio delicatamente.
_(Tom… ti voglio…..)_ Risposi, chiudendo gli occhi, mentre appoggiava le labbra sul mio seno, mentre con la lingua sfiorava la pelle._( Tom….)_ Ansimai, annebbiata dal piacere.
Lentamente riprese a far scivolare la lingua per tutto il corpo, le sue mani sfioravano ogni parte nascosta, ogni punto sensibile. Le sue dita di fuoco esploravano ogni parte proibita, procurandomi dolori e piaceri che non avevo mai provato sino ad ora.
_( Ti piace? )_ Chiese prepotente, con quel sorrisetto malizioso stampato.
_(Sì…. Sei fantastico….)_ Risi, portandomi il dorso della mano sulla bocca.
SI spogliò completamente, gettando gli abiti in mezzo al corridoio. Mi premeva contro il muro, violento mi amava, mentre con la lingua cercava di tracciare solchi su tutto il collo.
Cominciò a baciarmi appassionato, selvaggio…. Incontenibile. Le lingue si univano in un gioco lussurioso e allo stesso tempo eccitante. Sentivo le sue labbra ardere, a contatto con le mie.
Accarezzandoci, sempre baciandoci, ci dirigemmo verso una delle tante camere e, arrivati davanti ad un letto, mi fece sdraiare, posizionandosi comodamente sopra di me.
_( Sei pronta? )_ Chiese, socchiudendo gli occhi, leccandosi sensualmente il piercing. Strinse forte la mia mano e prima che potessi rispondergli, mi penetrò. Finalmente entrò e si unì, in quell’attimo di follia e lussuria. Non aveva alcun riguardo, non si tratteneva. Violento, implacabile. Dolore e piacere…. Non provavo altro, solo quelle emozioni fortissime, che rendevano quel momento speciale. Non parlava, a volte tra gli affanni e i gemiti mi fissava, guardava il mio corpo sciogliersi, sotto tutti quegli “attacchi”.
_( I tuoi occhi…… Hanno qualcosa di diverso… di speciale…. )_ Disse,, terminando la faticosa penetrazione, fissandomi dritta nel profondo, dritto nello sguardo.
_(Io sono speciale….)_ Risi, accarezzando quella pelle liscia, calda.
Mi fissava, osservava il mio corpo, nudo, a contatto con le bianche lenzuola, testimoni di quella passione che ci aveva travolto.
Mi accarezzava dolcemente le guance, sussurrava parole incomprensibile al mio orecchio, mentre continuavo a sciogliermi, sotto quel corpo così perfetto, baciati dai raggi di quel sole che ci aveva accompagnato.

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Grazie mille delle recensioni ragazzi! *_* Siamo molto felici davvero!
Vi avvertiamo ce in seguito forse cambieremo il raiting per la presenza
di alcune scene... ehm... avete capito! XD Spero che continuerete a
seguire il tutto, vi promettiamo che ci saranno degli sviluppi
sorprendenti ! *_* Grazie ancora e al prossimo capitolo! *O*

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Capitolo 6
*** L'angelo ***


Capitolo 5


L’angelo




Tic tac tic tac tic tac…. Il suono dell’orologio a pendolo…. Quell’irritante ticchettio era l’unico mezzo che ancora mi teneva legata a questo mondo crudele…. Come avrei voluto cadere in un sonno, un coma profondo, una cura necessaria per far rimarginare le mie ferite.
Tic tac tic tac tic tac
Il tempo passa, I minuti, I secondi… Sono tutti frammenti di una vita inutile, vuota. A volte vorrei essere come le nuvole, belle, libere… Senza alcun tipo di problema. Anch’io vorrei planare leggiadra nell’azzurro, e poi sparire… Sparire…. SPARIRE! Questo sole mi distrugge, la luce mi fa male: mi fa ricordare. La mia vita è amara, dura, è una vita senza emozioni. Sono come morta…. Sfiorita, appassita.
Un essere inutile e invisibile in questo mondo disperato. Come vorrei essere davvero morta. Non soffrirei più, non piangerei più…. Perderei ogni suo ricordo e vivrei finalmente in pace, finalmente libera. Come un soffio la mia anima si perderebbe e sparirei… sparirei finalmente….


Basta, basta! No, era inutile, era tutto inutile! Sparire? E a che scopo? Basta pensieri, dovevo dire addio ai dubbi: no, io dovevo tornare a vivere!


Di colpo mi svegliai, di scatto un gemito di paura uscì spontaneo. Stavo sognando, mi ero veramente addormentata. Portai una mano alla fronte, e chiusi gli occhi. Mi ributtai sotto alle coperte, coprendomi, cercando l’ombra, il buio. Da sotto il piumone allungai un braccio verso il comodino e, faticosamente, afferrai il telefonino. Guardai l’ora e feci riaffondare la faccia sul cuscino.
Quella vita mi uccideva, ero uno zombie: sempre seria, sempre tappata in casa. Basta…. Lo zombie si doveva assolutamente risvegliare, doveva tornare tra le persone “vive”! Scesi dal letto rapidamente, procurandomi un maledetto giramento di testa. Mi lavai e mi cambiai. Preparai la borsa accuratamente. Tiravo fuori veloce i vestiti dall’armadio, mentre con la spazzola cercavo di strecciare dei nodi sui capelli: presi una felpa azzurra, semplice, di quelle senza zip, con il cappuccio. Dalla valigia invece, sfilai un paio di jeans firmati e li indossai. Infilai le scarpe e mi truccai. Quella mattina sarei uscita, avrei ricominciato a vivere. Col nuovo anno tutto doveva cambiare: il mio aspetto, il mio corpo, il mio carattere…. La realtà. Basta nascondersi, basta tenebre… Volevo la luce, volevo vivere!
Uscii dalla camera e mi diressi verso la stanza della Maki. Bussai, ma nessuno mi rispose: che fosse uscita?
_( Accidenti…. Ora la chiamo….)_ Presi il cellulare e digitai il suo numero. _(Dai… Rispondi! Uff…….. )_ Borbottai, mentre lentamente tornavo verso la mia stanza.
Chiusi la chiamata ed entrai. Decisi così di inviarle un messaggio;
“ Ciao tesoro!... Sto uscendo.. Vado al centro commerciale, dovrebbe chiamarsi A.M.B. …. Semmai mi raggiungi lì, ok? Scusa per prima, ti voglio bene, a dopo… Ciao! “
Inviai e riposi il telefonino nella borsa. Chissà cosa stesse facendo.. Magari in questo momento era insieme a Tom! Cercai di non pensare. Mi infilai il giubbotto e finalmente varcai quella soglia. La nuova era era iniziata anche per me.






I negozi erano tanti, belli… delle vere e proprie calamite per il mio portafoglio. Entrai in parecchie boutique, tutte rigorosamente firmate e con merce di alta moda. Comprai subito una gonna graziosissima ed un baschetto altrettanto grazioso. Non potevo negare di avere una vera e propria mania per i cappelli. Mi fermai presso un bar, e ordinai una cioccolata calda.. Intrattenni anche una piacevole conversazione con un cameriere, che serviva al bancone.
_( è sola la signorina? )_ Chiese, attaccando “bottone”. Era alto, biondo con occhi verdi. Nel complesso non era male, benché non fosse proprio il mio tipo.
_( Sì… Mi faccio una girata! )_ Sorrisi, cominciando a bere la mia cioccolata. Quel calore scendeva, dalla gola fino al petto, scaldandomi.
_( E il fidanzato? Come può aver lasciato sola una bella ragazza come lei? )_ Chiese, asciugando con uno straccio un bicchiere di cristallo. Sobbalzai, al solo sentire quelle parole.
_( Il fidanzato? Macchè…. Ancora preferisco divertirmi! )_ Dissi sorridente, mentre ripensavo al carattere esuberante della Maki. Con queste parole “rimorchiava” sempre, era davvero pazzesco.
_( Condivido il tuo pensiero…. Anzi… che ne dici se usciamo qualche volta? )_ Chiese fissandomi, mentre terminavo la mia bevanda.
_( Mi porti il conto? )_ Domandai, ignorando la sua proposta. Si diresse verso la cassa e ritornò rapido, ma al posto dello scontrino, mi consegnò un foglietto con su scritto un numero.
_( Offre la casa…. Chiamami eh? )_ Continuò a sorridere, mentre dalla tasca sfilava il cellulare.
_( Contaci… e grazie! )_ Risposi alzandomi. _( Ciao… )_ salutai ed uscii, ricominciando la mia “passeggiata”.
Quel ragazzo.. Davvero si era interessato a me? Davvero risultavo apprezzabile ai suoi occhi? Ormai ne ero sicura: quello che mi occorreva era la fiducia, la sicurezza. Non mi mancava nulla, solo un po’ d’amore per me stessa, che avevo perso quando per la prima volta pensai di essere inutile, senza emozioni, un essere apatico. senza emozioni, un essere apatico.
E in un attimo, in un istante lo vidi. Tutto mi ritornò in mente, come la pellicola di un film. Un negozio che ricordava tutto di lui.. Di piccole dimensioni, con un ampia vetrina a sfondo nero. Sui manichini magri spiccavano vistosi abiti in stile dark-emo. Il genere non era mai stato uno dei miei preferiti.. Ma tutto mi ricordava lui! Ero come attratta, inconsciamente “indirizzata” verso quel luogo. Solo lo squillo insistente del mio cellulare mi fece rinsavire da quello stato di trans.
_( Pronto? )_ Risposi, senza neanche controllare il numero sul display.
_( Ohi, Marty! Dove sei? )_ La voce della Maki mi ridestò completamente. In sottofondo riuscivo ad udire il chiasso e la confusione: Anche lei si trovava all’outlet.
_( Maki… Sono davanti ad un negozio… si chiama “Darkness” )_Terminai, cercando di leggere l’insegna scusa. _( Ma tu… Dove sei stata? )_ Chiesi curiosa. Qualcuno accanto a lei disse qualcosa e di colpo tossì. Quella voce mi era familiare.
_( Ehm…. Ho fatto un giro…. )_ Sentii un’altra risata. La voce era maschile. _( Vabbè…. Ti raggiungo…)_ Continuò, sembrava alquanto imbarazzata.
_(Ah, ok… Allora intanto entro… )_ Staccai e riposi il cellulare in borsa. Finalmente entrai, titubante tremavo come una foglia. Il respiro si arrestò completamente, chiusi gli occhi e….
Quando li riaprii mi trovai dentro, “inserita” in quel buio, tra tutto quel nero. Feci un giro, diedi un occhiata veloce, mentre la cassiera mi osservava storta. Ero vestita troppo colorata? Abbassai lo sguardo e presi la prima cosa che mi capitava sotto tiro. Era un vestitino nero, non male… Era grazioso nella sua semplicità. Mi diressi nel camerino, scostai la tenda ed entrai.
A volte il destino gioca proprio strani scherzi… Coincidenze? Casi? Impossibile! Qualcuno doveva per forza avercela a morte con me… Magari un dio, oppure una forza maggiore ancora sconosciuta. Fatto sta, che proprio mentre mi stavo cambiando, la tenda si aprì rapidamente, mentre davanti a me, un ragazzo mi fissava stupito. Ero quasi completamente svestita. Indossavo solo la biancheria intima, che metteva in risalto il mio fisico e…. ed il tatuaggio. I suoi occhi mi scrutavano curiosi e allo stesso tempo eccitati. Lo fissavo, a bocca aperta. Cercavo di coprirmi con l’abitino, ottenendo uno scarso risultato. Lui era alto, magrissimo. Gli occhiali scuri coprivano i suoi occhi e i suoi capelli erano nascosti da un berretto. Era moro e, le ciocche nere, erano alternate da altre decolorate.
_( Oddio, scusaa! Non volevo! )_ E così dicendo richiuse la tenda. Ci fu un attimo di silenzio. Chi era? Perché il suo volto mi era così familiare? Un nodo mi strinse lo stomaco, facendomi tornare in mente ricordi che ormai credevo di aver rimosso.
Mi voltai, ripresi i vestiti e mi rivestii velocemente. Rimanemmo in silenzio per qualche minuto, finchè la voce della Maki non ruppe quella pace agognata.
_Martyy? Sei qui?_ Domandò parlando in Italiano.
_Sì, aspettami che esco! _ Risposi, mantenendo la stella lingua.
Ma prima che potessi raggiungerla, la tenda si riaprì e la sagoma di quel ragazzo si posizionò nuovamente di fronte a me. Mi fissò, mentre si sfilava gli occhiali. Lo fissai, incredula e confusa. Ero muta, incapace di parlare.
_( Marty… Sei tu? )_ Chiese, spingendomi contro il muro. Con le mani mi afferrò le spalle e mi fissò. I suoi occhi nocciola penetrarono i miei, bloccandomi il cuore, il respiro.
_( Ma… ma… ma chi sei? Che vuoi? )_ Chiesi spaventata, abbassando lo sguardo.
_( Marty… Sono io… Non mi riconosci? )_ Continuò implacabile. Gli occhi cominciarono a velarglisi. Non capivo perché piangesse, perché si disperasse. Cominciai a tremare, avevo paura.. Cercai di scansarlo, ma la sua presa era forte, decisa. Cominciai a dimenarmi, ad urlare.
_( NO…. CAZZO! GUARDA CHE CHIAMO LA SICUREZZA, VATTENE! )_Dissi, stringendo i pugni, digrignando i denti. Tra la foga notai due particolari… Sul ciglio desto e sulla lingua, due piercing in metallo… Tutto si bloccò, e nitido il suo viso comparve nella mia mente. I suoi occhi nocciola, la sua bocca che tanto avevo amato, il suo viso da meraviglioso angelo… No, non poteva essere lui.
Mi mancò il respiro, quasi caddi, mentre perdevo coscienza ogni minuto di più.
_( Marty… Oddio! Sono Bill… Guardami… Merda! )_ Disperato mi abbracciò, mi strinse forte, mentre ancora incredula tacevo. Di colpo mi “svegliai” e spaventata mi ribellai.
_( STRONZO… VATTENE! CAZZO! )_ Mi dimenai, urlando e strepitando. _( AIUTO! )_ Gridai a voce altissima.
_(MARTY… PER FAVORE… GUARDAMI! )_ Strillò, fissandomi.
_( BASTA, MI HAI ROTTO! )_ E così dicendo gli ammollai uno schiaffo, che lasciò sulla sua guancia un segno evidente.
Si irritò, prese violentemente le mie mani, le strinse, fino a farmi morire di dolore. Cominciai a piangere, abbassai lo sguardo, mentre le lacrime rigavano il mio volto. Mi premette forte contro la parete, sentivo persino il suo respiro, che si posava sul mio collo. I suoi occhi erano seri, fissavano il mio viso disperato.
_( BASTA MARTINA… RAGIONA! MERDA SONO IO! )_ Urlò, poggiando le sue labbra vicino al mio orecchio. I polsi mi bruciavano e le gambe stavano per cedere.
_( NO, NO! TU NON SEI BILL! BILL NON MI FAREBBE MAI DEL MALE! )_ Gridai, riuscendo a “sciogliermi” da quella presa. Scappai, letteralmente fuggii. Piangevo e correvo, correvo e piangevo. Il cuore moriva a poco a poco e il respiro si spegneva, mentre il dolore saliva, saliva… Nel caos urtai il corpo della Maki, che nel frattempo mi fissava sbigottita. Non vedevo nessuno, intorno a me il nulla, il buio.
_( Marty… Ma che…? )_ Cercò di fermarmi, afferrandomi per una mano. Riuscii a fuggirle e, proprio mentre varcai la soglia, lei si vide davanti il ragazzo disperato e abbattuto.
_( Bill?!?! )_ Si rivolse a quest’ultimo, che piangeva in mezzo al negozio, noncurante degli sguardi curiosi dei presenti.
_( Ma… Maki? )_ Chiese avvicinandosi. _( che ci fai tu qui? )_ Continuò, perplesso.
_( Bill… Posso parlarti? )_ Chiese, trascinandolo fuori.
Per tutto il giorno parlarono, e l’argomento centrale…. Ero proprio io.





Faceva sera velocemente, le tenebre calavano, oscuravano il Sole, facendo spazio all’ormai nascente plenilunio. Non nevicava, l’aria era gelida, frizzante. La luce calda della lampada illuminava la stanza, creava un’atmosfera familiare, trasmetteva un tepore che avevo dimenticato col passare del tempo. Ero stranamente tranquilla: il pianto aveva trasportato e “lavato” via il dolore, lasciando in me un senso di pace, di calma. Leggevo, non avevo niente di meglio da fare. La mente era sgombra di ogni pensiero triste, di ogni ricordo. Era una sensazione alquanto piacevole.
La finestra era aperta, le tende erano sospinte dolcemente da una brezzolina fredda e la città era più luminosa e bella del solito. La Maki non aveva ancora rincasato, evidentemente era ancora in giro. Chiusi gli occhi e inspirai quella purissima e fresca aria.
Ad un tratto la pace e la tranquillità che si era venuta a creare, venne rovinata dal suono di tre battiti alla mia porta: qualcuno aveva bussato… Ma chi poteva essere a quell’ora di notte?
_( Apriiii! ……… Marty! )_ Una voce, un lamento mi fece sobbalzare. No, non poteva essere proprio lui, come era riuscito a trovare l’indirizzo e la camera d’albergo? Un nome distinto mi venne in mente, un volto nitido comparve nei miei pensieri… Solo una persona poteva avergli rivelato quelle informazioni: La Maki.
Batteva violentemente, cercava di aprire, forzava la maniglia. _( GUARDA CHE SE NON APRI MI AMMAZZO…. DAAII! )_ Me ne resi conto subito, Bill era ubriaco…. La disperazione lo aveva spinto fino a quel punto? _(Marty… cazzo… DAI, UFFA… SE NON APRI… IO CANTO! )_ Continuava a delirare, mentre io tacevo. Facevo finta di non esserci, avevo persino spento la lampada. Cominciò a cantare, stonando brutalmente, storpiando quella meravigliosa canzone._( Über den Dächeeeeeeeeern, ist es so kaaaaalt, und so stiiiiill. Ich schweig Deinen Nameeeeeeen…. )_ faceva troppo baccano, prima o poi qualcuno si sarebbe lamentato.
_( EHI? MA CHE è? MA ALLORA è UN VIZIO! MA CI STATE ZITTI? )_ Appunto. Un uomo uscì da una camera lì vicino, alquanto alterato, borbottando e strillando, rivolgendosi contro di “lui”.
_( CAZZO! MERDA STA ZITTO! IO MI AMMAZZOOOOO! LEI NON MI APRE! OH! MERDAAA! APRIIIIII….. weil Du ihn jetzt, nicht hören willst. Der Abgrund der Stadt, verschlingt jede Träne die fällt…….. UFFAAAA! NON MI APREE! )_ Continuò, mentre batteva ancora più violentemente. L’uomo se ne andò via sbattendo la porta, borbottando ad alta voce.
_( BASTA! È L’ULTIMA VOLTA CHE VENGO IN QUESTO POSTO! )_ E così tutto si fece silenzioso. Solo le parole bisbigliate di Bill rompevano la monotonia. Mi alzai, silenziosamente mi diressi verso la porta e, dopo un bel respiro la aprii. Bill era davanti, completamente andato, quasi non si reggeva in piedi. I suoi occhi malinconici mi fissavano, il suo sguardo disperato mi metteva a disagio.
_( Bill…. Vattene, basta! )_ Dissi, richiudendo la porta, abbassando lo sguardo. Lui infilò un braccio nella soglia, impedendo lo scorrimento della parete di legno lavorato.
_( MARTY! Allora vedi…? Mi hai riconosciuto….! )_ Disse, entrando prepotentemente. Chiuse la porta e cadde a sedere. Aveva il viso puntato verso il pavimento, gli occhi chiusi e il respiro affannoso. Era in uno stato pietoso: la matita era quasi completamente colata ed il suo viso era pallido. Mi avvicinai, restai in piedi, ferma, decisa.
_( No… Smettila… Perché continui a dire di essere lui? Con che coraggio? Tu NON SEI BILL! Lui non si comporterebbe mai in questo modo! )_ Ribadii, puntando i miei occhi verso di lui.
_( PIANTALA! MA PERCHèè? CAZZO, DAI… BILL SONO IO! )_ Si alzò a fatica, traballando goffamente. Urlava, puzzava tremendamente d’alcool.
_( B..BASTA! NON ALZARE LA VOCE! È INUTILE, IO NON TI CREDO, PERCIò VATTENE! )_ Mi avvicinai ancora di più, con i pugni serrati, digrignando i denti.
_( ZITTA, CRETINA! )_ E così dicendo, alzò la mano e mi dette un fragoroso schiaffo. Ancora stupita, portai una mano sulla guancia dolorante, verso i suoi occhi, colmi di rimorso, erano puntati su di me. _( Oddio….Marty.. Scusami…. Ti prego…..)_ Si portò le mani sul viso, mentre lentamente si accasciava a terra. Mi abbassai, mi avvicinai, mentre le lacrime cominciarono a fuoriuscire e a cadere. Milioni di gocce mi bagnavano le guance, accaldate e arrossate.
_( No… no…. Ti prego…. Bill…. Bill non mi picchierebbe… Bill…)_ Chiusi gli occhi, permettendo alle lacrime di “scivolare” via. Alzò lo sguardo, mi fissò abbattuto, mentre allungava le braccia verso di me. Con le maniche asciugai i miei occhi bagnati e lui mi strinse in un abbraccio dolce, tenero…. Disperato.
Mi abbandonai a quella forza e a quel pianto, mentre i singhiozzi si calmavano a poco a poco.
_( Marty…. Sono ubriaco ma….. ma non sono ancora del tutto scemo….. Io ti amo, e tu sei mia, solo mia… e questo… Questo non lo puoi mettere in dubbio! )_ Bisbigliò dolcemente, con la voce rotta dall’ennesima lacrima. _( Non puoi abbandonarmi…. Tu sei mia, non puoi lasciarmi nuovamente solo…. Salvami… Ti prego… SALVAMI….)_ Avvicinò le labbra al collo: il suo respiro era caldo, affannoso.
_( Bill… io…)_ Cercai di ribattere, ma ormai ero persa. Persino la mia mente si stava convincendo del tutto. Il mio cuore era stato del tutto ipnotizzato da quella voce, da quel viso.
_( Shhhhh… è da troppo che aspetto questo momento… Voglio farti ancora una volta mia, nuovamente… Voglio farlo adesso….ADESSO! )_ E così dicendo mi fece sdraiare a terra, mentre lui si posizionava sopra di me.
_( No … Bill…. Ti prego! Io… Io ti devo dimenticare…)_ Obiettai, chiudendo gli occhi. Mi rispose appoggiando delicatamente le sue labbra sulle mie. Basta… Ormai ero convinta, completamente condizionata da lui. Tacqui e silenziosamente acconsentii.
_( No, tu non mi puoi dimenticare… tu sei mia…..)_ Sussurrava dolcemente, incantava i miei pensieri. L’angelo impuro mi violava nuovamente, ancora una volta silenziosamente, segretamente.
_( Bill…. Mi sei mancato….)_ Accarezzai i suoi capelli, il suo viso, la sua schiena. Stavo per rivivere quei momenti sacri che avevo cercato di scordare, di rimuovere. Cominciò a baciarmi dappertutto, senza risparmiare neanche un centimetro.
_( Marty… Potrei perdere il controllo… Non ragiono lucidamente…)_ Disse, guardandomi fissa.
_( Non mi importa, voglio farlo con te… solo con te! )_ Risposi, chiudendo gli occhi, portandomi il dorso della mano sulla fronte bollente.
_( Bene….)_ Sussurrò, comincindo a baciarmi sul collo violentemente, lasciandomi segni piuttosto evidenti. Mi “mangiava” letteralmente, mordeva la mia pelle, mi assaggiava con la lingua. Lo sentivo tracciare un percorso confuso, dall’orecchio fino al petto e viceversa. Le sue mani esploravano sotto la maglietta, confusamente mi accarezzavano, senza riguardo, completamente annebbiato dal piacere e dalla lussuria. Mi sfilò velocemente i jeans, afferrando e baciandomi le coscie. Con la guancia sfiorò il ventre, lo baciò dolcemente, facendo scivolare le labbra fino sul seno. Si sfilò la maglietta, mostrando il suo petto perfetto, terribilmente eccitante. Cinsi il suo collo con un braccio e lo tirai a me. Cominciai a baciargli il petto, mentre accarezzava i miei capelli con le sue mani. Le mie carezze scivolavano veloci lungo tutta la schiena. Mi spogliò velocemente, mentre intrecciava le sue labbra alle mie. Le nostre lingue si sfioravano, si legavano. Arrivò il mio “turno”. Lentamente, sempre baciandolo, mi alzai e cominciai a privarlo dei pantaloni, dei boxer…
Lo accarezzai, cercavo nuovamente quel piacevole contatto che avevo dimenticato. Mi fermai, lo guardai e gli sorrisi maliziosa.
_( Come vedi… Non sono più la ragazzina insicura di quattro anni fa…! )_ Dissi, avvicinando il mio viso al suo, tanto da sentirne gli affanni.
_( Sì, sei una donna… La mia donna…)_Mi rispose, spingendomi delicatamente a terra, facendomi sdraiare. Scese, mi baciò dolcemente quella stella, il nostro simbolo d’amore.. e poi… e poi ci unimmo.
Fu un momento magico, un incantesimo che aveva rotto quella maledizione, una maledizione di malinconia e di disperazione. Sorridevo, finalmente ero felice. Il suo corpo scorreva contro il mio, violento, causa dell’ebbrezza dovuta all’alcool. Le sue mani stringevano le mie, le sue labbra afferravano le mie e le nostre lingue si sfioravano.
_( Ripeti il mio nome, dimmi che mi ami…. Ne ho bisogno…. Sei la mia droga….)_ Sussurrò, continuando a penetrarmi, accarezzandomi quel disegno che ci univa, quella stella che tempo fa, ci eravamo tatuati in segno del nostro amore.
_( Bill…. Bill…. Bill! Tu sei la mia droga, tu sei il mio sole…. Ti amo, ti amo troppo.. amore mio! )_ Dissi, stringendo forte la sua mano, accarezzando i suoi capelli corvini.
_( Marty…. Amami… per sempre…)_ Bisbigliò terminando la penetrazione, terminando quel rapporto che tanto avevo desiderato, quel rapporto segreto e proibito, che tanto avevo amato.

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Beh, come vedete questo capitolo è bello lungoccio eh! XD
Innanzi tutto volevamo ringraziare coloro che ci seguono da secret (la fan fiction prima di questa)... Grazieeeeeeeeeeeeeeee ! *-*
*inchino profondo* ... Ora rispondo ai commenti *-*

Lovelory: Ma grazie mille cara! Spero che leggerai anche questo capitolo! *-*
GemyBillina: Grazie anche a teee! *-* Come sei dolceeeeeee *O*
Tesorinely: Ma graccie cara! ù.ù Eccoti accontentata con il capitolo successivo XD
milly94: Oddio ma grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
*_* Anche per il commento su secret ti ringraziamo tantissimo cara! *-* Tu dolceeeeeeeeeeee! Spero che continuerai a seguirci! X3

Grazie a tutti e al prossimo aggiornamento! *-*

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Capitolo 7
*** Gelosia ***


Capitolo 6


Gelosia






Quella mattina il Sole era sceso dal cielo, e in quel momento meraviglioso, dormiva accanto a me, brillando di una flebile luce stellare, tra le bianche lenzuola. Il suo corpo sfiorava delicatamente il mio, mentre il suo pensiero era perso in qualche bellissimo sogno. Fissavo il suo viso che tanto mi mancava, quelle labbra di zucchero che addolcivano l’anima, quelle mani bellissime, che la sera prima mi avevano stretta e fatto sua. Ad un tratto i suoi occhi si dischiusero, scoprendo quel bellissimo color ambra. Mi guardò, cercando di ricollegare, cercando di ricordare. Poi mi sorrise dolcemente, e cercò di alzarsi per mettersi a sedere.
_( Buongiorno amore…. )_ Disse, avvicinandosi, appoggiando la sua mano sulla mia guancia.
_( Buongiorno…. Dormito bene?)_ Chiesi, avvicinando le guance e sfiorando con il viso il suo petto.
_( Sì… Sei così calda e morbida…! )_ Mi strinse a sé.
_( Anche tu…..)_ Sorrisi e ricambiai quell’abbraccio.
_(è troppo bello… è un sogno…. Quasi non riesco a crederci! Io che ti stringo nuovamente, io che ti accarezzo i capelli, io che ti posseggo…)_ E così dicendo sfiorò la mia fronte con le sue labbra. Arrossii involontariamente.
_( Bill…. Tu sei il mio sogno… Senza di te non so come ho fatto a vivere… Sei tu la mia vita, il senso di questa esistenza… me lo dai tu! )_ Lo afferrai, mi avvinghiai prepotentemente a lui.
_( In questi quattro anni ho sofferto silenziosamente… Quella mattina ha distrutto il mio cuore…. Ma come faccio ad odiarti? Io ti amo così tanto…)_ Disse, accarezzandomi le guance rosse e bollenti, sfiorando con un dito le mie labbra rosee.
_( Bill… Ho dovuto…. Il mio cuore sarebbe scappato con te, avrebbe corso volentieri tutti i pericoli assieme a te… Ma la ragione mi impediva di farti compiere quella grande cazzata… Io tengo troppo a te! Non potevo vederti rovinare tutti i tuoi sogni e le tue aspirazioni.)_ Dissi fermando il suo dito, appoggiando le labbra sul suo collo. Con la lingua sfiorai delicatamente la sua pelle, suscitando in lui la sensazione di piacere che ci aveva accompagnato tutta la notte. Si dispose nuovamente sopra di me, ricominciò a baciarmi, stringendo forte le mie mani. Respirava affannoso, cercava di trattenersi: A malapena ci riusciva.
_( Lo so…. Tu mi vuoi… lo sento! Io… In tutto questo tempo ho riflettuto su di noi… sul nostro rapporto…. Sulla mia scelta…….. Marty.. Non posso assolutamente rinunciare a te, al tuo sorriso, al tuo corpo….)_ Sussurrò dolcemente, appoggiandosi stanco a me.
_( Che vuoi dire? )_ Domandai, legandomi al suo collo con le mani. Mi guardò, il suo sguardo languido penetrò il mio, inebriando il mio animo d’amore. Mai lo avevo amato in questo modo.
_( Voglio amarti ancora… Voglio amarti per sempre……… Questa volta non partirò con te, scappando da tutto…… Marty… Resterò in Germania, ma ci vedremo, continueremo a vederci… Sicuramente! Amore mio… Amarci sarà possibile lo stesso! )_ Mi baciò dolcemente. Piansi, le lacrime mi bagnarono silenziosamente. La gioia era tale, che le lacrime non accennavano a smettere di tracciare solchi. In quei quattro anni, finalmente era maturato, aveva capito… Il nostro amore sarebbe vissuto alla luce del Sole, finalmente avrebbe visto l’immensità del cielo .
_( Sì, Bill! Voglio amarti sempre, sempre, sempre! )_ Urlai, col sorriso stampato sul viso, abbracciandolo forte. Non ci saremmo mai più separati…







Erano passati cinque giorni da quando Tom ed io avevamo fatto l’amore, e da allora non lo avevo più sentito. Dalla Marty ero venuta a conoscenza della sua fama di play-boy incallito, e ne avevo anche avuto la prova “fisica”… No, non poteva avermi fatto questo, non a me, non a me! Mi aveva già dimenticata? Si era già scordato di me? Una strana rabbia iniziò a prendere spazio nel mio stomaco, come miele che fuoriesce da un vaso rotto… Ma a me, in fondo in fondo, che m’importava? Non ero io quella che non voleva una storia seria? Non ero io quella che voleva solo divertirsi? In fondo ero come lui….
No, dovevo fare qualcosa… dovevo fare qualcosa! Ma cosa? E con chi? Cristina si era beccata un febbrone da cavallo e non avevo voglia di vedere la Marty e Bill, amoreggiare appiccicati come la colla! Non sapevo più che fare, finchè non mi venne in mente lui…: Gary.
Massì, perché non uscire con quell’idiota? Tanto non avevo nulla da fare! Presi il cellulare e svelto lo chiamai: ci saremmo incontrati al centro commerciale..


_( Ciaoooo! Grazie per avermi chiamato, sai, non ci speravo più, avevo perso ogni speranza, mi hai davvero sorpreso! )_ Disse Gary, baciandomi forte e sorridendo, rischiando quasi la paresi.
_( Sì…. Beh…. Avevo da fare, tutto qui…..)_ cercai la scusa più plausibile che conoscessi, senza grandi risultati.
_( Mmm… Fa niente! Che facciamo?? )_ Chiese euforico.. Era proprio mutato da quella sera! Dove era finito il suo sguardo misterioso ed enigmatico? Dove era andata a finire la sua sicurezza?
_( Che ne dici di una bella passeggiata? )_ Risposi.
_( Sìììììì! )_ Esclamò. Era evidente… Davanti a me vedevo solo un disperato….
_( Mano nella mano? )_ Chiesi languida, cercando di far tornare quella sicurezza e quell’eccitazione.
_( Certo! )_ Ammiccò.
Cominciammo a camminare, le mani che si toccavano, le spalle che si sfioravano… Ma non era la stessa cosa! No, no e ancora no! Non dovevo assolutamente pensarci! Guardavamo tranquillamente le vetrine, passeggiavamo, ridevamo spensierati. Adesso stavo bene, veramente bene! Peccato che questa pace durò un battito di ciglio…. Ad un certo punto, un velo interruppe le nostre chiacchiere.
_( Hey, voi due….)_ Mi voltai di scatto… Oh mio dio!....
_( Oh cristo!.... Ma… Ma lui… Lui non è il chitarrista dei Tokio Hotel? Oddio… Com’è che si chiama? )_ Si interrogò stupito.
_( Tom…. )_ Sussurrai spaventata.
_( Sì, sì! Brava, Tom…. Tom Kaulitz! )_ Esclamò felice l’idiota.
_( Ehy, tu! Staccati! )_ Ordinò il pazzo, indicando Gary.
_( Cosa?)_ Chiese l’altro.
_( Staccati! )_ Era furioso.
_( Ma perché? Che succe…. )_ Non gli diede il tempo di terminare che subito gli diede addosso.
_( BASTA! HAI ROTTO IL CAZZO! )_ E fu così che Tom Kaulitz, ormai osservato dalla folla affluente di persone, sferrò , credo, il destro più violento della sua vita; poi mi strattonò via, facendosi spazio tra la folla spaventata, lasciando Gary in una pozza di sangue.



_( Tom… Tom… mi fai male, la… lasciami…. TOM! )_ Urlai cercando, invano, di staccarmi dalla sua presa.
_( Sta’ zitta! Che cazzo facevi eh? Che cazzo pensavi di fare? )_ Strillò, mentre mi conduceva verso la sua macchina.
_( Cosa? Ma… Che vuoi? )_ Replicai, mentre il pazzo si apprestava a mettere in moto l’auto.
_( RISPONDI PORCAPUTTANA! VOGLIO SAPERE COSA STAVI FACENDO PRIMA, CON QUELLO! )_ Sentenziò guidando a cento all’ora.
A quella richiesta mi irritai profondamente: Come si permetteva di intromettersi nella mia vita? Che cosa voleva da me? Cosa pretendeva? Risposi a tono, sgarbatamente.
_(Quel cazzo che mi pare! Va bene? )_ Sorrisi sarcasticamente.
_( NO! NO,NO, PORCA PUTTANA NO! )_ Urlò sbraitando.
_( Ma mi dici che vuoi da me? Cosa vuoi? Spiegamelo! )_ Gesticolavo agitata.
_( Tu… tu…. Non puoi andare in giro con chi ti pare e piace…. Non lo conosci nemmeno quello! )_ Rispose acido, tenendo lo sguardo fisso sulla strada.
_( Che cosa? Ma tu…. Ma che cazzo vuoi da me? Io esco con chi mi pare chiaro? HAI CAPITO? )_ Ringhiai inviperita.
_( No! )_ Inchiodò di fronte ad una fabbrica abbandonata, notevolmente fuori Amburgo. Non credevo che, durante la litigata, ci fossimo allontanati tanto dal centro della città. Intanto lui scese, aprì il mio sportello e mi strattonò fuori.
_( No, Maledizione! Ma non capisci? Se… Sei solo una sfottuta puttana, ecco cosa sei! )_ Disse, gesticolando, infine indicandomi.
_(Una puttana? UNA PUTTANA? Ma tu come ti permetti di insultarmi così? Proprio tu poi?? Tu che te ne scopi una dietro quell’altra? Tu vieni a dare della puttana a me?? )_ Non ce la facevo più, ero esausta. Mi voltai verso l’edificio, portandomi una mano alla fronte.
_( Scusa…. Mi… mi dispiace… è che qua… quando ti ho vista da sola, mano nella mano con quello non ce l’ho fatta e ho perso la testa…)_ Disse imbarazzato a testa bassa, ma ormai era tardi per le scuse.
_( Non mi frega niente né di quello che hai provato, né di quello che provi adesso… Ora per favore… Riportami in albergo! )_ Dissi fissandolo dritto negli occhi, arcigna e acida.
_( No.. Davvero, ascoltami.. io…. Ecco di solito non mi succede… è che… So.. Sono geloso e… )_ Non terminò, lo interruppi.
_( Forse non mi hai sentito bene…. Non mi frega un cazzo se sei geloso oppure no, io esco con chi voglio e adesso…… Vorrei tornare in hotel! )_ Ordinai stizzita.
_( No! Non ti ci porto in hotel! Sei arrabbiata perché non ti ho chiamato prima? Scusami… Ho dovuto lavorare tantissimo e…. )_ Si giustificò imbarazzato.
_( Non m’interessa! Voglio tornare immediatamente in albergo!Ora, SUBITO! )_ Mi diressi veloce verso la macchina e aprii lo sportello dalla parte del guidatore. _( CAZZO… SE NON MI CI PORTI TU, VADO IO! )_ Urlai, sedendomi e afferrando il volante. Tom mi raggiunse, afferrò il mio polso e mi fece scendere di peso, trascinandomi e sbattendomi contro il cofano.
_( CAZZO MA CHE FAI? TI HO DETTO CHE MI DISPIACE, FERMATI, PORCA MISERIA! )_ Urlò, stringendomi i polsi, che premevano contro la fredda superficie dell’auto.
_( LASCIAMII! LASCIAMI STRONZO! )_ Gridai divincolandomi, cercando di sciogliermi da quella presa.
_( Urla, urla… Tanto qui non c’è mai nessuno… Nessuno ti può sentire! )_ Sorrise furbesco, fissandomi. Riuscii ad alzarmi, a mettermi a sedere. Infuriata, alzai la destrosa e gli ammollai cinque dita sulla guancia, scatenando in lui una rabbia incontenibile.
_( Tu…)_ Sussurrò, appoggiando le labbra sul collo, facendo scivolare le mani sotto al giubbotto.
_( No, Tom! Io non voglio! NON VOGLIO FARLO CON TE! )_ Dissi, cercando di allontanare il suo viso dal mio.
_(STA’ ZITTA! )_ Mi cinse prepotentemente i fianchi e mi trascinò all’interno della macchina. Chiuse lo sportello dietro di sé e svelto mi sfilò il giubbotto.
_( NO TOM….)_ Mi interruppe, sfiorandomi la bocca con le sue labbra. Il suo corpo premeva contro il mio, mentre sentivo le sue mani percorrere tutta la mia pelle. Ben presto mi spogliò di ogni abito, continuando a baciarmi dappertutto. Amarezza, rabbia, dolore… piacere… Non riuscivo a “slegarmi” da lui, era troppo forte, troppo violento. Le sue carezze mi facevano male, le sue labbra bollenti sfioravano la mia pelle, il mio petto, il mio ventre…. Quella passione mi travolgeva, ma non potevo perdonargli quell’affronto, quelle parole…. Non volevo concedermi a colui che così facilmente mi aveva insultata, che così facilmente mi aveva dato della puttana.
Si spogliò, sorridendo, bloccandomi con una mano.
_( TOM… IO NON VOGLIO! NO… BASTA! CAZZO, MI STAI VIOLENTANDO! )_ Urlai, cercando nuovamente di liberarmi.
_( Tanto lo so che ci godi… è inutile, ti piaccio troppo! )_ E così dicendo cominciò quella difficile penetrazione, diede inizio a quel rapporto che io non volevo. Mi faceva male, più male del solito. La gola, lo stomaco… Tutto bruciava dentro di me. Era un vero e proprio mostro, un animale… Non si curava del dolore che stavo provando, non si curava dei sentimenti che albergavano in me.
_( Ti odio…… )_ Sussurrai socchiudendo gli occhi, girando lo sguardo.
_(……………………….)_ Non rispose, Continuava a scorrere sopra di me, potente, tremendamente violento. Ansimavo, tremavo infreddolita, gemevo dolorante, finchè finalmente stanco non si fermò, accasciandosi definitivamente sopra di me. Il suo viso sfiorava delicatamente il mio, le sue mani stringevano ancora le mie.
_( Scommetto che ti sei divertita…….)_ Rise orgoglioso, respirando a fatica.
_( Sei un animale… Sei contento? Mi hai violentato! )_ Risposi stizzita, aprendo gli occhi, mentre una lacrima scivolava sulla guancia e si andava a posare sul suo viso bollente, arso da una passione viva.
_( Anche tu lo volevi, era evidente…….)_ Baciò delicatamente il mio seno, accarezzandomi le guance.
_( Vaffanculo………. Sei un bastardo… Uno stronzo! )_ Ribattei piangendo disperata, afferrando la sua mano, scostandola dal mio viso. Mi girai completamente, mentre le sue braccia cominciarono a cingermi da dietro.
_( No…. Io… te l’ho detto… Quando ti ho vista con quel deficiente mi sono saltati i nervi…. Il desiderio di farti nuovamente mia, lì davanti a tutti……. Mi sono dovuto trattenere….)_ Sussurrò, accostando il viso all’orecchio, abbracciandomi.
_( Ma…. Ma sei un perverso! )_ Risposi allibita, mentre sul suo viso si dipingeva una smorfia maliziosa.
_( No, sei tu che mi accendi…..)_ Chiuse gli occhi e annusò il profumo dei miei capelli.
_( Tu mi spegni, maiale! )_ Ribattei sarcastica, mentre si scioglieva in una risata fragorosa. Sorrisi, scostandomi una ciocca ribelle dal viso.
_( Come sei carina quando ti arrabbi…)_ Rise.
_( Tu no! Ti odio! )_ Ribattei candida.
_( Hihi… Dai… Ti prego…. Facciamo pace? Non ce la faccio a tenerti il muso!)_ Sorrise teneramente, mostrando il mignolo.
_( No… Ti odio! )_ Risposi decisa, scostando la sua mano.
_(MMmmmm… vediamo se così mi perdoni…)_ E così dicendo prese il mio mento con le dita e mi diede un bacio dolce, tenero.
Il mio animo di ghiaccio si sciolse ben presto e mi lasciai trasportare da quella dolcezza infinita.
_( ……..Sì…. Mi hai convinta! )_ Risi, girandomi verso di lui, abbracciandolo e appoggiando il viso sul suo petto.






_( Martyyyyyyy…. Che fai di bello? )_ Chiese Bill, sbucando da dietro la porta, con due tazze di cioccolata fumante in mano.
_( Oh….Bill! Non ti ho sentito entrare….)_ Dissi, tenendo lo sguardo fisso sullo schermo luminoso del pc.
_( Ho la chiave…. Devo sempre avvertirti?)_ Sorrise, passandomi dolcemente una tazza.
_( Già… Hai ragione….)_ Cominciai a bere.
_( Allora? Che stai facendo? )_ Chiese, appoggiandosi alla sedia, bevendo e fissando anche lui lo schermo.
_( Sto lavorando ad una ricerca per la maturità…. Cosa che tu non farai mai….. PUZZONE! )_ Risposi sarcastica, ridendo e continuando a battere sulla tastiera.
_( Ma…. Ma… Scusaaaaaaa! )_ Rispose disperato, finendo la sua cioccolata e appoggiando le sue mani sulle mie spalle.
_( Lasciami studiare, dai! )_ Dissi, senza staccare gli occhi dalla complicata ricerca.
_( Mmm…. Che ne dici di studiare insieme nel lettino?? )_ Chiese sfiorando con il naso e le labbra il mio collo. Appoggiai una mano sulla sua guancia e gli diedi un bacio tenero. Sorridendo mi staccai e lo fermai.
_( Non ora Bill… Ti prego…. Non possiamo farlo tutti i giorni! )_ Mi giustificai, mentre accarezzavo la sua guancia liscia e vellutata.
_( Uffa…. Ma quando sarai in Italia…. Come farò senza sentirti? Senza vederti… Senza toccarti? )_ Domandò, abbracciandomi da dietro.
_( Comprati un “giornalino”! Ce ne sono così tanti… )_ Risi sarcastica.
_( Spiritosa… è te che voglio vedere nuda! )_ Sorrise baciandomi teneramente sulla testa. Arrossii.
_( Che gran maiale! )_ Sorrisi divertita.
_( No, sono semplicemente innamorato! …. E voglio farlo con te! )_ Rispose, facendomi alzare dalla sedia, appoggiandomi delicatamente sul letto.
_( No Bill… Oggi non ne ho voglia… Scusami…)_ Mi scusai, abbassando lo sguardo.
_( Uhm… Vabbè…. Allora che ne dici se ci facciamo le coccole? )_ Mi guardò languido, mentre mi scioglievo davanti a quegli occhi dolci, davanti a quello sguardo di miele.
_( …. Sì… Quelle sì! )_ Sorrisi, buttandomi a capofitto tra le sue braccia, finendo tutti e due sul letto, abbracciati, innamorati…
Mi baciava teneramente dappertutto, bisbigliava parole d’amore e canticchiava allegramente le sue canzoni..
_( Ti prego…. Cantami rette mich… Solo per me! )_ Pregai, avvicinandomi con il vico al suo, pregando come una bambina fa con il suo papà.
_( No! Tu non vuoi fare l’amore con me…. )_ Sorrise, voltandosi dall’altra parte.
_( Ohhh! Cattivo! Sei un mostro… Ti odio! )_ Mi girai anche io, facendo finta di fare il muso.
_( Komm und rette mich, Ich verbrenne innerlich. Komm und rette mich Ich schaff’s nicht ohne dich. Komm und rette mich Rette mich Rette mich ….. )_ Cominciò a cantare, dolcemente, mentre appoggiava il suo corpo al mio, mentre le sue dita sfioravano i miei fianchi e le mie gambe. Mi voltai verso di lui, cominciai a fissare il suo viso d’angelo, mentre la sua voce scandiva quel momento magnifico. Sorrisi, quando alla fine del ritornello aggiunse un “ich liebe dich”…
_( Ti amo anche io…)_ Rivelai, bisbigliando dolcemente.
_( ……….La partenza si avvicina………..)_ Disse, accarezzandomi i capelli.
_( Già… Ma tanto… ci vedremo spesso… Non è vero? )_ Domandai, fissandolo.
_( Ma certo!... Come farei senza la mia bambolina? )_ Disse, appoggiando l’indice sulle mie labbra.
_( Verrai nei week-end? Dimmi di sì… Ti prego! )_ Supplicai, guardandolo languida.
_( Sì, assolutamente… Non mancherò! )_ Mi rispose, sistemando delle ciocche ribelli.
_( Ok… Allora sto tranquilla…………………….. Bill? )_ Dissi languida.
_( Sì? )_ Chiese curioso.
_( Devo tornare a studiare! )_ Continuai, mentre il suo sguardo mutava… Sorrisi divertita. _( Scherzo amore! )_ E così dicendo lo baciai e, annebbiati dall’amore e dal piacere, ci unimmo nuovamente, appassionatamente, anche quella sera.






L’aria gelida entrava furtiva dal finestrino e andava a finire sul mio viso, accarezzando la mia pelle ancora bollente. Io e Tom avevamo appena fatto l’amore, nella stessa auto su cui ora stavamo viaggiando. Regnava il silenzio assoluto. Andava forte, molto forte. Ogni tanto i suoi occhi mi osservavano dallo specchietto, mentre il mio sguardo era perso nelle tenebre notturne.
Sospirò, e sempre con gli occhi fissi sulla strada cominciò a parlare.
_( Quando è che parti? )_ Domandò mordendosi il labbro inferiore, imbarazzato.
_( Tra una settimana…. )_ Abbassai lo sguardo, giocherellando con una ciocca bruna.
_(No! Che peccato….. Come farò senza di te ,favola?)_ Domandò, sorridendo sarcastico.
_( Non so te… Ma io benissimo! )_ Risi, guardandolo sottecchi.
_( Ma che cattivona! Io starò tanto male, come farò senza vederti? Come farò senza vedere il tuo corpo… )_ Lo interruppi imbarazzata.
_( Ehi, ehi! Non è difficile, con tutte quelle che ti fai! )_ Dissi, guardandolo storto.
_( Mi spezzi il cuore! )_ Sorrise furbesco, mentre mi apprestavo a scendere dall’auto. Mi diressi verso il finestrino e mi affacciai. Il suo viso era a pochi centimetri dal mio e il suo sguardo perso nei miei occhi.
_( Io vado…. Grazie di avermi riaccompagnato… )_ Distolsi lo sguardo.
_(…. Posso salire? )_ Chiese, indicando l’hotel.
_(… Come vuoi…..)_ Risposi, dirigendomi verso il portone, mentre lui parcheggiava accuratamente.
Salimmo le scale, mi teneva stretta la mano. Ci dirigemmo verso le camere lentamente, mentre lui bisbigliava qualcosa al mio orecchio. Non gli davo molto peso.
_( Scusa.. Devo passare un attimo dalla Marty… Puoi aspettarmi in camera… Se vuoi! )_ Dissi, aprendo la porta della mia stanza.
_( No… Posso salutarla? )_ Chiese avvicinandosi, entusiasto sfilò una mano dalla tasca dei jeans e afferrò la mia, facendo richiudere così la porta.
_( Ok… Come vuoi! )_ Bussai alla sua di camera e sobbalzai al sentire “strani” rumori, che provenivano da lì. Titubante domandai:
_( Ehm… Marty? Ci… ci sei? )_ Chiesi deglutendo; intanto Tom mi fissava con occhi sgranati e con bocca aperta.
_( No, non c’è! )_ una voce familiare, rotta da numerosi affanni ci rispose: Era Bill, e in quel momento era lì con lei.
_( Bill!!!! Ma… Ma sei tu?!!?!?!? )_ Sbottò sorpreso Tom, battendo tre colpi sulla porta, ancora più sbigottito di prima.
_( Tom! )_ Rispose il gemello, urlando anche lui.
_( Shhhh! Sta’ zitto! )_ Bisbigliò severa la Marty, azzittendolo.
_( Marty… Ma.. Ma che stai facendo? )_ Chiesi, falsamente curiosa: Sapevo cosa stavano combinando quei due!
_( Stanno scopando! Lasciali stare! )_ Rispose Tom, appoggiando il collo intorno al mio collo, pronunciando queste parole con estrema naturalezza.
_( Ma… ma…. )_ Balbettai, mentre le labbra del ragazzo si avvicinavano pericolosamente al mio viso.
_( Eddai.. Lasciamoli perdere!... Anzi…. Perché non li imitiamo anche noi? )_ Domandò furbesco, sfiorandomi con la sua delicata mano.
_( MA L’ABBIAMO APPENA FATTO! )_ Urlai imbarazzata.
_( l’avete già fatto? )_ Chiese Bill, curioso.
_( Shhhhh! Bill! )_ Continuò la Marty con fare di rimprovero.
_( ANCHE NOI! LO STIAMO FACENDO!! )_ Affermò orgoglioso.
_( CAZZO BILL! )_ Urlò la Marty imbarazzata.
_( Che c’è di male? E poi la Marty… )_ Non gli dammo il tempo di continuare quel discorso strampalato e alquanto imbarazzante.
_( Basta ragazzi! )_ Rispondemmo in coro io e la mia migliore amica, mentre una fragorosa risata si espandeva a poco a poco.



_( Vieni… )_ Lo invitai, aprendo la porta e incitandolo ad entrare.
_( Mooolto volentieri! )_ Sorrise, dirigendosi verso di me.
_( Ooh! Mi mancava la tua stanza!)_ Rise sarcastico, mentre giocherellava con un soprammobile.
_( Spiritoso… Che fai stasera? )_ Chiesi, sfilandomi il giubbotto.
_( Non so… Non ho molti programmi… )_ Sorrise, sfiorando il piercing con la lingua.
_( Ah… Scusa… Vado un attimo a cambiarmi… )_ E così dicendo presi dalla valigia un paio di jeans ed una felpa. Sul suo viso si dipinse ben presto un sorrisetto furbetto. Si avvicinò con passo veloce, ormai solo un soffio separava le nostre labbra.
_( Ti scoccia se ti aiuto? )_ Chiese, cingendomi i fianchi. Mi alzai sulle punte e lo baciai teneramente sulle labbra.
_( Che dolce… Ma faccio da sola! )_ Risposi, ricambiando quel sorrisetto, staccandomi e allontanandomi verso il bagno. Sbuffò e svogliatamente si andò a sedere sul letto, spulciando e curiosando nella mia borsa.



_( Eccomi… Scusa….) _ Dissi, spegnendo la luce de corridoio, sedendomi accanto a lui. Nel frattempo Tom non aveva mai smesso di fissarmi divertito: Che cosa aveva da nascondere?
_( Nulla…. )_ Continuò a fissarmi malizioso, e a poco a poco abbassò lo sguardo.
_( Tom… che c’è? )_ Domandai sospettosa, mentre rialzava lo sguardo.
_( Non sapevo che ti piacessero all’arancia… Anche a me! )_ Rise, mostrandomi una bustina di profilattici. Arrossii violentemente all’istante. Evidentemente li aveva rispescati nella mia borsa… Li avevo comprati tanto tempo fa, per sicurezza, ma sinceramente non li avevo mai usati ed erano rimasti lì, senza che neanche me ne ricordassi. Il vero problema era che adesso quel “materiale” imbarazzante era in mano sua.
_( Ma… ma… )_ Cercai di parlare, balbettando, mentre le guance andavano letteralmente a fuoco. Mi buttai sopra di lui, cercando di recuperare quell’oggetto molto personale: Finimmo sdraiati, io ero appoggiata sopra di lui, mentre i suoi occhi sprofondavano letteralmente nei miei. Avvicinò le sue labbra alle mie, ma prima che potessero sfiorarsi nuovamente, prima che ci potessimo perdere in un lungo e dolcissimo bacio, mi guardò losco.
_( che ne dici se li usiamo ora questi? )_ Domandò, mostrando la “merce” deliberatamente rubata.
_( No brutto maiale che non sei altro! Non lo faccio più con te! )_ Risposi stizzita, girandomi dall’altra parte.
_( Ehi… )_ Avvicinò le sue guance al mio viso, sfiorando con la sua pelle vellutata il mio orecchio. _(Lo sai che mi dispiace…. Te l’ho detto, non è colpa mia… Sei tu che mi ecciti troppo! )_ Sorrise, portando la sua mano sulle mie labbra. _( Mi dici come farò quando non ci sarai? )_ Chiese, cominciando ad accarezzarmi teneramente.
_( Smettila… Sono sicura che troverai una migliore sostituta…. Magari una modella, o una cantante! )_ Mi alzai, e cominciai a fissarlo a braccia conserte. Si alzò anche lui e velocemente si avvicinò, sfiorando con le sue grandi mani il mio viso, lentamente, dolcemente.
_( Ohoh! Sbaglio o sei gelosa? )_ Mi guardò con sguardo malizioso e, prima che potesse rubarmi l’ennesimo bacio, lo spinsi violentemente sul letto. Si sdraiò, mentre austera lo guardavo in piedi davanti a lui.
_( Gelosa? Io? … Io non sono affatto gelosa! )_ Continuai ridendo. Allungò le braccia verso di me, sorridendo, invitandomi a sedermi sulle sue gambe. Così feci, mi allungai e comodamente mi sedetti. Mi abbracciò forte e mi lasciai letteralmente trasportare. Con la sua voce calda e profonda cominciò a bisbigliare al mio orecchio.
_( Va bene… Se lo dici tu… Ma.. Posso dormire qui accanto a te stanotte? )_ Chiese sorridendo, accarezzandomi le gote arrossate, cercando con gli occhi il mio sguardo.
_( Niente sesso! Però… Va bene… Hai il permesso! )_ Sorrisi, prendendo la sua mano, cominciando a giocherellare con le sue dita.
_( Uffa… Che palle! )_ Sbuffò, abbassando lo sguardo. Appoggiai delicatamente la testa sul suo petto e cominciai ad annusare il suo profumo.
_(Dai… Ma lo sai che non esiste solo quello? Per esempio… Potremo parlare e… Conoscerci meglio! )_ Sorrisi, mentre lui rideva di gusto.
_( Ma certo che parliamo… Parliamo anche mentre lo facciamo no? )_ Distolse l’indice e lo portò sulle mie labbra, facendolo così scivolare fino al collo.
_( Non cambierai mai tu… )_ Sbuffai rassegnata. Quel suo modo di sviare ogni discorso mi faceva davvero impazzire, e come una vera e proprio scema, mi facevo fegare.
_( No,no! Comunque… venendo a noi… Che ne dici di coccolarci un po’ sotto alla doccia? )_ Domandò, rivolgendo il suo sguardo verso il bagno, afferrando un lembo della felpa.
_( Ahhh! Ma allora sei proprio malato! )_ Mi alzai allibita.
_( Sì… L’unica cura sei tu! )_ Sorrise, sdraiandosi e portando le braccia dietro la nuca.
_( Sì, come no… Senti.. Io me la faccio sta’ doccia… DA SOLA! Tu aspettami qui! )_ Ribattei, afferrando due asciugamani dalla valigia.
_( Ok… Farò il bravo bambino! )_ Rispose, sorridendo sarcastico.

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Ok, Mi sa proprio che cambierò il raiting XD Comunque... Grazie a tutti per le recensione dello scorso capitolo! *-*

Tesorinely: Ma grazie caraaaa ! *-* Come sei dolce, davvero! XD Comunque, sì abbiamo scritto due volte lo stesso pezzo perchè dal sito dove l'ho copiata me l'avevano scasinata tutta, infatti se rileggi ho dovuto cancellare una parte che era di questo capitolo XD Grazie ancora e spero che continuerai a seguire la ff! Grazie ! *_*
LovelyLory : Ma grazie cara! Al prossimo capitolo X3
RockDevil: Vivyy!!!!!!!! Ma grazie cara! *-* Eheh tu l'avevi giòà letta tutta perciò acqua in bocca eh! XD Un bacio, ciao bellissima!
Milly94: Oddio, siamo commosse *-* Abbiamo visto anche la recensione su secret e siamo veramente rimaste a bocca aperta! Grazie, grazie, grazie... GRAZIEEE! XD Spero che continuerai a seguire ! X3 Un bacio e ciauuuu! XD
Cry91: Anche a te davvero Millegrazie! Sei stata dolcissima a commentare ma soprattutto a leggere! Grazie ancoraaa! Spero che continuerai a seguire la storia! Un bacio ciau! *-*

Al prossimo capitolo! X3

 

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Capitolo 8
*** Arrivederci ***


Capitolo 7


Arrivederci







Luce…. I raggi del sole illuminarono la mia stanza sin dalle prime ore del mattino. Quel giorno era arrivato… Quella stessa mattina avremmo fatto ritorno a casa, nella nostra amata Italia, ma qualcosa non quadrava. Perché quella strana sensazione di malinconia saliva a poco a poco dallo stomaco alla bocca? Cos’era quella tristezza improvvisa?
Anche quella sera, io e Tom avevamo fatto l’amore e lui era lì, addormentato, baciato dalla luce solare. Lo fissai, mentre mi alzavo delicatamente, senza far troppo rumore, cercando di non svegliarlo. Scesi dal letto e velocemente mi rivestii.
_( Ehi… Buon giorno… Già sveglia? )_ Chiese, stropicciandosi un occhio semi-chiuso.
_( Sì, oggi parto… Perciò… )_ Sorrisi, infilandomi le calze nere, sfilando una mini di jeans.
_(Oddio… è vero! Oggi parti! Che sfortuna… nooo! )_ Si portò le mani sul viso, dopodichè si stiracchiò. Mi infilai anche la maglietta e mi spazzolai i capelli accuratamente.
_( Povero… )_ Risi sarcastica, cominciando a truccarmi.
_( Guarda che mi dispiace davvero…! )_ Disse avvicinandosi, alzandosi e dirigendosi verso di me. Mi abbracciò da dietro e mi baciò teneramente sul collo.
_( Oh… Ma che carino! )_ Sorrisi divertita, baciando dolcemente le sue labbra. _( L’ultimo bacio! )_ Risi.
_( Mmmm… Che tristezza! )_ Sorrise malinconico.
_( Dai, preparati… tra poco è ora! )_ Distolsi lo sguardo e riposi il tutto nella valigia, mentre lui svogliatamente si rivestiva.






_( Amore…. )_ Sussurrò Bill, dolcemente.
_( Uhn? )_ Risposi, voltandomi verso di lui, cercando con le mani il suo corpo.
_( Mi mancherai…. )_ Bisbigliò baciandomi le labbra.
_( Non voglio partiree! )_ Ribattei capricciosa.
_(…… Ti amo…… )_ Disse, accarezzandomi i capelli.
La notte prima io e Bill l’avevamo fatto, ed era stata una delle notti più belle e passionali. Era così dolce, così tenero…. Il mio amore per lui non sarebbe mai sfumato… Anche se saremmo stati lontani, ci saremmo amati lo stesso, incondizionatamente, appassionatamente. Mi abbracciò e mi baciò la fronte.
_( Ti amo anche io! )_ Risposi, sorridendo.
_( Ah! )_ Gemette, sobbalzando e scansandosi, portandosi una mano alla fronte.
_( Che c’è? )_ Chiesi preoccupata, avvicinandomi nuovamente.
_( Cazzo, non lo abbiamo usato… Oddio! Che deficiente… Me ne sono proprio scordato… Accidenti! )_ Rivelò, guardandomi fisso.
_( …….. Vabbè….. Non ti preoccupare… Non sono nel periodo “fertile”… Possiamo stare tranquilli! )_ Sorrisi, mentre una strana ansia cominciava a farmi sudare freddo. Effettivamente, la notte prima non avevamo usato il preservativo, travolti dall’amore e dalla passione.
_( Amore… ma…. )_ Continuò.
_( Tranquillo! Te l’ho detto… )_ Ribattei decisa.
Non dovevo temere nulla, non sarebbe successo nulla… Ma allora… Perché quella paura e quell’opprimente timore, si creavano a poco a poco dentro di me?
_( Va bene amore.. Mi fido…. )_ Sorrise, baciandomi la stella, salendo a poco a poco, fino ad arrivare alle labbra. Chiusi gli occhi e cominciai a baciarlo dal petto, scendendo sempre di più, arrivando ad essere completamente coperta dalle bianche lenzuola.
_( è ora di prepararsi… )_ Dissi, risalendo.
_( Va bene…. )_ Rispose sorridendo, abbracciandomi affettuosamente.






_( Allora…. Siete pronti? )_ Chiese Gustav, sorridendo e avvicinandosi verso di noi.
_( Sì, che barba! Non voglio tornare! )_ Rispose Cristina, piagnucolando.
_( Maki…. Ritornerai.. vero? )_ Mi chiese Georg, appoggiando la sua mano sulla mia spalla, sorridendomi teneramente.
_( Sì, certo! Mi sono divertita tantissimo…)_ Gli risposi, contraccambiando quel sorriso, mentre gli occhi seri di Tom mi fissavano.
_( Ovvio che torna… Non può fare a meno di me! )_ Disse quest’ultimo, abbracciandomi e sorridendo malizioso.
La Marty e Bill, erano invece isolati dal mondo, mentre con occhi colmi di tristezza si salutavano un’ultima volta.
_( Bill…. È difficile lasciarti… Troppo difficile! )_ Abbassò lo sguardo, malinconica.
_( Lo so, ma te l’ho promesso…. Io ci sarò… Staremo insieme lo stesso! )_ Disse Bill, accarezzando le sue guance.
_( Ti amo… Ti chiamerò sempre! )_ Rispose la Marty, mentre le lacrime le rigavano il volto.
_( E io aspetterò tutte le tue chiamate! )_ Chiuse gli occhi e, con una mano, asciugò il suo viso. Si baciarono appassionatamente, mentre io e Tom continuavamo a parlare, noncuranti dell’ imminente partenza. I gemelli avevano dormito da noi e, quella stessa mattina avevano chiamato gli altri per salutarci. Tom mi prese la mano e mi sorrise.
_( Mi chiamerai? )_ Domandò baciandomela, fissandomi teneramente.
_( No… Se vuoi chiamami tu! )_ Risposi sarcastica.
_( Maki… )_ Cominciò, serio in volto.
_( Sì?... )_ Domandai curiosa.
_(…… No, nulla….. )_ Abbassò lo sguardo.
Ci dirigemmo verso il pulmann, salutai Gustav e Georg con un forte abbraccio, che fece molto piacere a quest’ ultimo. Salutai anche Bill, baciandolo affettuosamente sulle guance. Abbracciai anche Tom, che contraccambiò dolcemente. La prima a salire sull’autobus fu Cristina, seguita dalla Marty, che continuava a salutare con la mano dal finestrino. Io salii per ultima, misi il piede sul primo gradino e…. E qualcuno da dietro mi afferrò. Una mano strinse forte il mio braccio e quando mi voltai, qualcuno baciò le mie labbra con dolcezza ed innata naturalezza. Aprii gli occhi e mi ritrovai Tom davanti.
_( Ops… Ti ho rubato un’ ultimo bacio…)_ Sorrise, fissandomi affettuosamente.
_( Che scemo…)_ Risi, staccandomi e continuai a salire la scalinata.
_( Ciao piccola…)_ Sorrise teneramente, mentre le porte si chiudevano dietro di me.










- febbraio







-Marzo











-Aprile


Tre mesi, tre lunghissimi mesi passarono dalla nostra vacanza e dalla conseguente partenza. La maturità si avvicinava e l’aria si appesantiva di tensione. La scuola era davvero dura, e i momenti di libertà erano minimi. Persino io mi ero messa seriamente a studiare. Io e la Marty continuavamo a sentire per telefono quei ragazzi, che tre mesi prima avevamo conosciuto… O meglio… Che avevo conosciuto, visto che lei già gli era affezionata, a causa di una vecchia storia.
Bill veniva a trovare la mia migliore amica ogni week end, e talvolta si portava dietro anche il fratello Tom. Quest’ ultimo, non faceva altro che chiamarmi, ogni santo giorno. Però alla fin fine, tutte quelle attenzioni mi facevano piacere. Ogni sera, per esempio, mi dava la buonanotte dicendomi “ Sogni d’oro piccina, sognami… “ e frasi di questo tipo. Quello che mi rendeva perplessa era il perché di tutto ciò: perché si preoccupava di chiamarmi? Perché era così dolce?
Per lui provavo qualcosa di più che semplice amicizia, un affetto molto più profondo, un sentimento che lasciava in bocca un sapore dolciastro…. Sempre parlando di sentimenti…… L’odio per la Dreucci non era diminuito di una virgola, anzi… Col passare dei giorni, quella donna si faceva sempre più acida. Le sue intenzioni di bocciarmi, trasparivano sempre di più, accendendo la mia voglia di sfida.
_Allora ragazze…. Come avete passato il Natale?_ Chiese scostando i suoi occhiali rosso fuoco, fissandomi arcigna.
_Benissimo, ho ricevuto tanti regali!_ Rispose euforica Cristina, che neanche venne considerata dalla “strega”. Lentamente la prof, si avvicinò al mio banco, mentre tranquilla leggevo l’ennesimo messaggio di Tom. Persino durante le ore di scuola insisteva nel mandarmi sms.
“Ciao tesoro…. Come va? Anche oggi ti chiamo, più tardi però… Tieni il telefono acceso eh? Mi manchi! Uffa, ci credi che mi sto facendo il FAI DA TE con una tua foto? XD Mi manchiiiii! Posso passare da te? Ciao favola, ci sentiamo dopo! “
Sorrisi divertita, non sarebbe mai cambiato, rimaneva sempre il solito maiale. Intanto la Dreucci si avvicinò e sfilò il cellulare dalle mie mani.
_ Signorina Totti…. Cosa ha fatto lei?_ Chiese, fissando il display , guardandomi con una faccia allibita. _ Ma… ma.. Ma chi è questo scostumato?_ Chiese, sgranando gli occhi.
_Uno… Comunque.. Mi sono molto divertita!_ Sorrisi maliziosa, allungando la mano e riprendendo il telefono.
_ E mi dica…_ Si ricompose._ Ha studiato?..._ Domandò, fissandomi severa.
_ Ohhh, sì! Ho ripassato le tabellone del 2, del 3 e l’alfabeto a letto!_ Risi sarcastica, mentre la Marty sbuffava.
_... Io mi chiedo…. Come può una maleducata come lei, tentare l’esame? Lo sa cosa dovrebbe fare lei?..._ Mi guardò storta, accennando ad un’aria di superiorità. Sottointese la risposta. Nel frattempo mi inviperii e mi alzai di scatto, mentre la classe in silenzio osservava la discussione.
_Cosa?_ Domandai serrando i pugni. La prof stava quasi per rispondere, quando un imprevisto interruppe quella tensione palpabile.
_ Oddio!_ Ci interruppe la Marty, mentre si portava una mano alla bocca, mentre impallidiva a poco a poco.
_Marty… non adesso! _ Le risposi, sempre fissando la strega.
_Signorina Beligni… non ora! _ Rispose arcigna e acida.
_Oddio… Sto male…_ Disse, appoggiando la testa su un braccio, ansimando.
Non dissi nulla, semplicemente mi diressi verso di lei, la afferrai e di peso la portai al bagno, mentre la Dreucci in silenzio, continuava a fissarmi.




_Marty…._ Sussurrai, accarezzandole la testa delicatamente.
_Maki… sto meglio… ora…_ Si portò una mano alla fronte, mentre stanca chiudeva gli occhi.
_Marty! Hai vomitato…… Che vuol dire meglio? _ Ribattei, prendendo la sua mano. _ Sei pallidissima… Ma mi vuoi spiegare che hai?_ Domandai, fissandola.
_Maki… Tranquilla, sto.. ugh…_ Sussurrò e goffamente vomitò di nuovo, mentre i miei occhi la fissavano.
_Ah, stavi meglio?_ Dissi, aiutandola a mettersi a sedere.
Non rispose, teneva gli occhi chiusi, il viso leggermente volto verso l’alto ed il suo respiro era affannoso.
_Marty…_ Continuai, ma non me ne diede il tempo.
_ Maki… Ho paura… che cosa ho?_ Rispose, mentre le lacrime cominciarono a rigarle le guance pallide.
_ Dai, stai tranquilla.. Sarà solo nausea, no?_ Sorrisi a stento, cercando di consolarla.
_Sì.. Forse hai ragione.._ Ribattè, asciugandosi con una mano la guancia, abbozzando un mezzo sorriso.
_ Ce la fai a tornare in classe?_ Chiesi, tendendo la mano.
_Sì… Credo!_ Sospirò, alzandosi in piedi a fatica, afferrando la mia mano. _ Ah… Maki… mi raccomando, basta con la prof! _ Si raccomandò affettuosamente, mentre ci dirigevamo verso la nostra classe.
_Ok… Lo faccio solo perché me lo chiedi tu!_ Sorrisi sospirando, varcando la soglia.





Il campanello suonò rumorosamente: La Marty era arrivata. L’avevo invitata a casa mia per tranquillizzarla, per calmarla. Quella stessa mattina, si era sentita male a scuola, ed io le avevo proposto di venire da me per svagarsi.
_ Ciao, entra… Ora sei più tranquilla?_ Sperai ardentemente in una sua risposta positiva.
_ Insomma….. Oggi pomeriggio, a casa ho vomitato altre tre volte…. Mamma non voleva nemmeno che venissi qui, ho dovuto dirle che avevo urgente bisogno di un libro…._ Disse, abbassando lo sguardo, varcando la soglia.
Si diresse in camera mia, silenziosamente, mentre le raccontavo e cercavo di distrarla. Entrammo in camera.
_ Sei sola? _ Chiese guardandosi attorno.
_ Sì, tranquilla! _ La rassicurai.
_ Oddio… Ma che caldo! _ Disse, sventolandosi, mentre le sue gote si stavano facendo sempre più arrossate.
_ Caldo? Ma se fuori diluvia… Ci saranno solo 10 gradi! _ Risposi allibita.
_ Senti…. Ti spiace se mi vado a prendere un bicchiere d’acqua?_ Chiese alzandosi, gli occhi stanchi e profonde occhiaie violacee.
_ Vuoi che venga con te? _ Domandai preoccupata.
_ No, non ce n’è bisogno…_ Rispose, abbozzando un sorriso.
_ Ok…._ Terminai.
La Marty non era affatto migliorata, anzi… Sembrava più abbattuta di prima. Nonostante il fatto che con Bill, si sentissero almeno trenta volte al giorno e si vedessero spessissimo, era sempre molto pallida e debole. Ma cosa le stava succedendo? Queste strane nausee, erano cominciate poco il rientro a scuola… Solo stress? Impossibile… C’era qualcos’altro sotto, era evidente.
Ad un tratto, un rumore improvviso mi fece sobbalzare. Dalla cucina si udì un tonfo e un “crash” assordante. Mi alzai di scatto e mi diressi verso quella stanza. Ciò che vidi fu la Marty accasciata per terra e un bicchiere colmo d’acqua, in mille pezzi.
_ Oddio! Cazzo, Marty che hai?_ Urlai, cercando di risvegliarla da quel “coma” improvviso, che l’aveva assalita. Mi gettai verso di lei e l’afferrai, scansandola da quel macello. Si risvegliò a fatica, aprì gli occhi lentamente e mi fissò spaesata.
_ Che è successo….? _ Chiese sussurrando.
_ COME CHE è SUCCESSO! CAZZO SEI SVENUTA! DOBBIAMO ANDARE DA UN DOTTORE… DI CORSA!_ feci per prendere le chiavi della macchina di mio padre, quando Martina, da dietro, mi fermò, ancora stordita.
_ No, no! Sei impazzita? Ma che dottore! Guarda… Mi stendo un attimo eh? Passa tutto!_ Rispose cercando di alzarsi. La aiutai e si tirò su.
_ Martina smettila… Ti porto dal dottore… adesso… SUBITO! _ La presi per mano e la strattonai fuori.
_ Noo! Ti prego…_ Cominciò a piangere, a disperarsi, e a quel punto mi impietosii.
_ Ehi… Calma…. Che hai… Che succede?_ Domandai, accarezzandole il viso.
_ Devo… Maki….. Io… Devo dirti una cosa….. Sono tre mesi che non ho …. Che non ho il ciclo!_ Rivelò tra le lacrime, tra i singhiozzi.
_.......... Che? Ma… idiota, ma me lo dici adesso? _ Risposi agitatissima.
_ Scusa… è che… Credevo che fosse solo lo stress per gli esami! Visto… Mangiavo poco… Dormivo…. Oddio Maki, scusa! _ Mi fissò languida, con le lacrime che non smettevano di scendere.
_ Ma… e tua mamma? Che ha detto? _ Chiesi, prendendo la sua mano.
_ Non sa nulla…. Ho finto di averlo! Mettevo lo stesso gli assorbenti…. Maki.. Ho paura! _ Continuò, mentre incredula la stavo a sentire.
_ Bisogna chiamare Bill… subito!_ Dissi, tirando fuori il cellulare.
_NO! MA SEI MATTA? NON CI PROVARE NEANCHE! _ Urlò, facendomi sobbalzare, mentre il cellulare cadeva.
_ Ma sei matta!?!?!? Lo deve sapere! _ Ribattei urlando.
_ Deve sapere cosa? COSA? _ Obiettò seria.
_Martina! _ Rimproverai, sottintendendo molte cose._ … Forza ti porto dal dottore! Non vuoi dirlo a Bill? Va bene, tanto prima o poi lo scoprirà!.... Lo vedrà! È inevitabile! _ Continuai, riprendendo il cellulare e mostrando le chiavi.
_.... ma come faccio? Come glielo dico?_ Chiese, portandosi una mano alla fronte._ Gli rovinerei la carriera… Ha solo 19 anni!_ Continuò urlando.
_ Perché, tu quanti ne hai?_ Risposi con lo stesso tono di voce.
_.................._ Non rispose, semplicemente, teneva lo sguardo basso e i pugni serrati.
_Forza… Andiamo!_ La incitai, afferrando il suo braccio. Pensavo che avesse fatto forza, che avrebbe continuato a ribattere, e invece… Si lasciò condurre pacificamente da me e, insieme, andammo in ospedale. Dovevamo fare luce su questa storia.



La sala medica era monotona, troppo monotona.. Metteva tristezza tutto quel bianco… Inoltre… Il viso della Marty si mimetizzava con quelle odiose pareti. Ad un tratto, il suono di un cellulare, ruppe quel silenzio. La Marty sfilò dalla tasca il suo cellulare e, dopo controllato il display, rabbrividì, e si girò terrorizzata verso di me.
_Maki…. È lui…._ Sentenziò, tremolante, passandomi il telefono. _Ti prego… Ti scongiuro… Rispondi tu! _ Sussurrò con un filo di voce, continuando a piangere.
_Mmmm… Va bene…._ Aprii lo sportellino del suo motorola e risposi._( Sì? Chi è? )_ Finsi spudoratamente.
_( Maki! Sei tu? )_ La sua voce mi fece sobbalzare.
_( Ohi, Bill! Ehm… Come va? )_ Cercai di instaurare una specie di conversazione, per prendere tempo.
_( Ah… Mmm.. Bene ma… La Marty? )_ Chiese curioso.
_( E… il lavoro? Procede tutto alla grande, scommetto! Anche qui in Italia state facendo furore! )_ Abbozzai un falso sorriso, mentre la Marty continuava disperata a singhiozzare.
_( Ah.. davvero?... Che bello… Comunque… Me la passi? )_ Chiese nuovamente.
_( … Chi? )_ Risposi. Non ce la facevo più.
_( Ma come chi! La mia ragazza! La Marty! )_ Disse spazientito.
_( Ah… la Marty…?? Ehm… E Tom? Mi manca tanto! )_ Continuai esausta.
_( Maki! Ciaoo! Tesoro, come stai? Mi maaaanchii! Lo sai che l’ultima volta che ho scopato con una, pensavo a te?? )_ Tom afferrò il telefono di Bill, e cominciò la sua cantilena.
_( Cosa? )_ Chiesi curiosa, distraendomi.
_( Era uno scherzo piccola! Mi manca la mia porcellina! )_ Rise sarcastico.
_( TOM, LEVATI DALLE PALLE! BASTA! )_ Urlai.
_( Sì, per davvero Tom, usufruisci del tuo di cellulare scemo! )_ Si riprese il suo telefono, scansando Tom. _( Makii! Mi passi la Marty? MARTYYYY!!?!?!?! SEI Lì???? )_ Urlò arrabbiato.
_ Oddio…_ Disse a bassa voce, la diretta interessata, che continuava a consumarsi dal pianto.
_( Ehm… eh….. cioè… è al bagno! )_ Risposi sorridendo sfinita.
_Al bagno?_ Chiese curiosa.
_( Al bagno? )_ Chiese curioso.
_( Ehm.. Sta facendo la doccia! )_ Risposi a tutti e due, invitando la Marty a stare ZITTA.
_( Ohhh… Sto pensando cose sporche! )_ Rispose, mentre la sua voce si faceva sempre più… ansimante.
_( Bill! Comunque… tifacciorichiamareciao!)_ Terminai rapidissima, spegnendo anche il cellulare.




_Signorina….. Beligni?_ Chiese un signore sulla cinquantina, entrando sorridente: era il ginecologo.
_ Kaulitz, tra poco! _ Sorrisi a trentadue denti, mentre la Marty mi dava un calcio.
_ Ho qui i risultati delle analisi…. Vi ho fatte aspettare un po’… Un’oretta… Comunque… Nulla di grave! _ Sorrise nuovamente. Era tremendamente irritante.
_NULLA DI GRAVE!?!?!?!_ Dicemmo in contemporanea, sgranando gli occhi.
_ Allora, faccia il serio per favore! Cazzo, ma non vede come sta? Sono tre mesi che non fa altro che vomitare e svenire, svenire e vomitare..! _ Non riuscii a trattenermi.
_Maki!_ Mi sgridò la ragazza accanto a me….
_Si calmi signorina…_ Mi guardò serio.
_Si calmi un cazzo! _ Ribattei arcigna. Era evidente, mi stava antipatico!
_ BASTA! _ Mi urlò la Marty, strattonandomi.
_Posso continuare? _ Chiese fissandomi storta.
_Certo… la scusi!_ Si scusò al posto mio, mentre mi stringeva forte una mano. Era molto agitata.
_Va bene…. Allora, venendo a noi…. Non si deve assolutamente preoccupare, i sintomi che mi ha descritto sono dovuti sì allo stress, ma….._ Si fermò, osservando la cartella clinica.
_Ma?_ Domandò ansiosa Martina.
_Ma… Congratulazioni! _ Sorrise ancora.
_Basta di prenderci per il culo! Che cazzo ha? Lo vuole dire sì o no?_ Urlai inviperita.
_ Signorina Beligni…. Lei è incinta di tre mesi e mezzo!_ Si alzò tendendo la mano, abbracciandola teneramente come ad una figlia..


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Ed eccoci di nuovo con il caopitolo 7! *-* Ahahahahahaah in questo chap ci sono stati degli sviluppi sorprendenti davvero mwahahahahaha! Che bello! *-* Che succederà nel capitolo 8? Non vi resta che aspettare un pochino e i dubbi saranno svelatiiI! *-*
La Marty è incinta e adesso? Cosa dirà Bill? Succederà altro tra i due? E tra Tom e la Maki?
Prossimo capitolo:
Dolce attesa

Grazie mille a coloro che hanno recensito:

Milly94
Cry91
Tesorinely
lovelylory

Grazieee continuate a seguirci! <3

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Capitolo 9
*** Dolce attesa ***


Capitolo 8


Dolce attesa






Il ginecologo mi abbracciava teneramente, mentre quella “notizia” rimbombava nella mia mente. L’espressione sul mio viso era indescrivibile, non sapevo nemmeno che emozioni provavo dentro di me. Tutto era confuso, il mondo cominciava lentamente a distorcersi. Gioia? Tristezza?...... Paura? Già, troppa paura… Come lo avrei affrontato? Come glielo avrei detto? Avrebbe capito… Oppure no? Gli occhi cominciavano a velarmisi, mentre una sensazione, paragonabile allo sconforto cominciò ad avvolgermi.
_Ma….. Sta scherzando? _ Chiese la Maki, incredula. A malapena si reggeva in piedi, tanto era sbigottita.
_ Ma certo che no! La signorina aspetta veramente un bimbo! _ Rise, riaccomodandosi sulla poltrona.
_ E… ed il padre? Si può sapere chi è? _ Chiese la Maki, fissandomi, riaccomodandosi anch’essa.
_Bill…._ Sussurrai a testa bassa.
_ Impossibile saperlo ora… Solo con un test del DNA si saprà… Adesso non possiamo saperlo… Bisogna aspettare la nascita._ Lesse il foglio, che aveva sfilato dalla mia cartella clinica.
Bill… Bill era il padre del bambino.. Solo con lui avevo fatto sesso, solo lui avevo veramente amato fino a quel punto. Quei sintomi dolorosi erano la prova del nostro “errore”.
Le lacrime cominciarono a scendere, bagnando completamente il mio viso abbattuto da una tristezza logorante. La Maki mi abbracciava teneramente, mi consolava, cercava di farmi forza. Ma nulla ormai poteva cambiare quella realtà, che nessuno di noi avrebbe mai immaginato.
_Beh Signorina, se non le spiace… Io avrei un’altra consulenza adesso…_ Mi tese la mano._ Adesso le farò sapere le varie date delle sedute…. Mi potrebbe dare il suo cellulare, o il numero di casa?_ Chiese, aprendo una piccola agenda rossa, prendendo dal taschino la penna e cominciando a scrivere.
_ Cellulare… Se non le spiace…!_ Sbottai. Non potevo assolutamente dargli il mio numero di casa, cosa avrei fatto se i miei avessero risposto alla chiamata? Anche sul cellulare era pericoloso, ma non avevo altra scelta. Cominciai a dettare.
_333…_ Scandii bene le prime tre cifre del mio numero, ma prima che potessi andare avanti la Maki mi interruppe.
_3337863673… Vuole anche l’indirizzo di posta elettronica?_ Chiese sarcastica, mentre il dottore continuava a scrivere.
_No… va bene così…_ Richiuse l’agendina e ci accompagnò alla porta. Lei aveva capito del rischio che correvo dando il mio cellulare, e gentilmente aveva dato il suo. Non smetterò mai di ringraziarla… _Allora arrivederci!... _ Ci salutò e finalmente lasciammo quell’edificio monotono, fatto di lunghe pareti bianche e stanze buie e fredde. Una sola domanda frullava imperterrita nella mia mente: Come glielo avrei detto?




_Marty….._ Il silenzio infinito ed il frullare continuo dei miei pensieri, venne rotto dalla voce delicata e dolce della mia migliore amica che, seduta accanto a me, sussurrava. Sfrecciavamo ad alta velocità, lungo tutta l’autostrada. Non le risposi, persa com’ero nei miei molteplici pensieri. Semplicemente mi limitavo ad osservare i numerosi paesaggi che correvano sotto i miei occhi e pensavo ad un qualche modo per rivelargli quella “notizia”..
_Marty.. Non devi farne una tragedia…_ Cercò di consolarmi, mantenendo gli occhi puntati sulla strada davanti a lei.
_Maki, sono INCINTA! Ho solo 19 anni ed il padre è Bill Kaulitz… Dimmi se non è una tragedia cazzo!_ Risposi stizzita, sfiorando l’isteria. Ma perché me la prendevo con lei? Proprio con lei che tanto mi aveva aiutato. Era solo colpa mia, solo e soltanto colpa mia.. E questa cosa mi distruggeva.
_Ma Marty.. Pensa a questo bimbo…_ Continuò testarda, cercando di farmi capire che il nostro non era un errore, bensì un segno del destino, qualcosa che avrebbe unito ancora di più il nostro amore. Peccato che non riuscivo a vederla sotto questo punto di vista.
_ No! Non penso a nulla! Maki, è un casino, un vero e proprio casino , merda! Mi dici come faccio? Come glielo dico? Bill non vuole un figlio da me, Bill… Bill non concepisce nemmeno il matrimonio! Pensa un bimbo!_ Ribattei isterica, portandomi una mano alla fronte, cercando di ricompormi. La testa girava dolorosamente e il mio cuore batteva, procurandomi un respiro affannoso ed irregolare. Il respiro cominciava a mancarmi.
_Martina, non fare la bambina! Assumiti le sue responsabilità.! È vero, non te lo aspettavi, ma ormai è accaduto, ormai non puoi farci nulla!_ Si arrestò per un attimo, poi punto lo sguardo verso di me, inchiodando violentemente, frenando bruscamente._ Non vorrai dirmi che……._ La interruppi prima che potesse terminare.
_ Terrò il bimbo…. Tranquilla! Non potrei mai uccidere il figlio di Bill!_ La fissai seria.
_ Uff….. Mi hai fatto prendere un colpo lo sai?_ Sospirò sollevata, rimettendo in moto l’auto.
_................... Maki…….._ L’ennesima lacrima scese dai suoi occhi persi, rigandole ancora una volta le sue guance pallide, stanche di tutto quello che era successo, e di tutto quello che sarebbe successo._ Come faccio……. Bill… Bill sarà qui tra tre settimane…. Cazzo!_ Mi portai una mano alla bocca e mi voltai. _ Dio che cazzo di casino!_ Chiusi gli occhi terrorizzata al solo pensiero che Bill scoprisse tutto.
_ Glielo dirai, vero?_ Chiese sottintendendo una risposta positiva. Ma come poteva pensare che io avessi sputato il rospo con tanta naturalezza e sincerità? Bill non lo avrebbe mai accettato un figlio! Era ovvio!
_No, no… No! Non gli dirò nulla….. Lui non deve sapere niente!_ Ribattei arcigna, mentre continuavo a piangere. Prima o poi avrei esaurito tutte le lacrime. Quella realtà era davvero difficile da accettare… ma Bill… Il padre del mio bambino, non avrebbe mai dovuto sapere niente… Ormai, avevo preso la mia decisione. L’unico vero problema era il fatto che, se avessi veramente preso questa decisione, non avrei potuto rivederlo, per tanto, tanto tempo.
_ Tanto… Tanto lo scoprirà… Marty è evidente! Già si riesce a vedere… è inutile! _ Ribattè cocciuta, passandosi una mano tra i capelli.
_........ Lo so.. In qualche modo farò.. Troverò il modo, fidati….._ Mi asciugai il viso con una manica, mentre spazientita continuava ad ascoltarmi.
_ Ti farai solo del male! Farai del male a te, a Bill e …. E anche a lui_ E così dicendo, indicò la mia pancia, alludendo alla nuova vita che albergava ormai da tre mesi in me.
_ Lo so…. Lo so! Cazzo… Ma io non posso dirglielo! Capiscimi, ti prego! Inoltre… Da sola non riuscirei mai a farcela… perciò….._ La fissai supplicante._ Maki… Ho bisogno del tuo aiuto… Ti prego… Non abbandonarmi!_ I miei occhi inchiodarono malinconici i suoi, cercando di raccogliere e guadagnare la sua pietà.
_ Marty…. Lo sai, io ti voglio bene come ad una sorella…. Per me… Tu sei la mia dolce sorellina… ! Io tengo troppo a te… Perciò.._ Mi sorrise affettuosamente._ Sarò sempre, sempre, sempre dalla tua parte… Ti aiuterò in ogni situazione!_ Terminò, continuando a sorridere, infondendomi una felicità ed una gioia necessarie, in una giornata buia come quella.
_ Grazie!_ Sorrisi anche io e forte la abbracciai, affettuosamente, piena di riconoscenza.
Quella giornata fredda e grigia, avrebbe cambiato radicalmente la mia vita, per sempre. Due insormontabili problemi, ostacolavano la mia pace quotidiana : Bill ed i miei.




E…. Come un battito di ciglio, un frullo d’ali improvviso, quel giorno arrivò. Quel fine settimana lo avrei passato in compagnia del ragazzo che amavo, in compagnia del padre del mio bambino.






Continuavo a fissarmi allo specchio, accarezzavo la mia pancia evidente, mentre con un golf cercavo di coprirmi. Ero ingrassata tre chili, ma tutto sommato non sembravo poi così male! Il mio viso era più luminoso, gli occhi sempre ridenti e le labbra più rosee che mai. La storia della “bellezza” in gravidanza era vera! Mi sciolsi i capelli e li spazzolai accuratamente. Avevo seguito i numerosi consigli della Maki, l’unica persona che era a conoscenza del mio segreto. Era lei che mi aiutava: Si documentava in internet, comprava tanti libri e, per la prima volta nella sua vita, andò anche in biblioteca. Questa gravidanza dava dei risultati positivi a quanto pareva. Lei era davvero entusiasta, molto ma molto più di me. Desiderava tanto che mio figlio la chiamasse zia, o zietta.
Quella sera Bill sarebbe venuto da me, in compagnia di Tom, il suo gemello. Probabilmente saremmo rimasti soli, in quanto il fratello, sarebbe corso dalla mia migliore amica, sola anche lei. Loro due non erano fidanzati, eppure flirtavano e facevano l’amore ogni volta… Ma sotto sotto ero sicura che la Maki per lui, provava davvero qualcosa.
Mi diressi in sala ed accesi il televisore, quando il campanello suonò, giusto in tempo, facendomi sobbalzare. Mi alzai di scatto e mi diressi verso il portone con passo incerto. Aprii titubante la porta, consapevole di colui che mi sarei trovata davanti, e invece… Un dolce profumo di miele invase le mie narici, inebriando il mio pensiero, incantando i miei occhi: una miriade di petali bianchi accoglievano il mio viso, un bouquet di rose bianche era porso gentilmente da colui che amavo. Alzai lo sguardo, finora incollato a quella splendida visione, ed il suo splendido viso mi tolse il respiro, molto più del regalo appena ricevuto. Il mio più bel sogno era lì, davanti a me, sorridente e luminoso più del Sole, bello e perfetto come una scultura. Dolce rideva, mentre varcava la soglia di casa mia.
_( Amore….)_ Sussurrò dolcemente, sfiorando le mie labbra, baciandomi affettuosamente.
_( Bill….)_ Sorrisi, tale era la gioia nel cuore.
_( Come stai? Ti trovo bene…. Sei più bella dell’ultima volta! )_ Accarezzò la mia guancia e mi spinse delicatamente contro il muro.
_( Bill…….. Ma… Tom? Tom dov’è? )_ Chiesi, cercando di sviare inutilmente il discorso.
_( è dalla Maki.. Non vedeva davvero l’ora di rivederla! Secondo me c’è sotto qualcosa! )_ Rise, passando le sue dita curiose tra i miei capelli, accarezzandomi le guance, osservando insistentemente il mio volto.
_( Ovvio… Comunque…. Che ne dici di mangiare qualcosa? )_ Balbettai.
_( Sììì… Voglio mangiare te…)_ Sorrise malizioso, cominciando a mordere dolcemente il lobo dell’orecchio destro, accarezzandomi le cosce.
_( No! )_ Sobbalzai, scansandomi d’impulso, suscitando in lui una strana curiosità.
_( Cosa… Che c’è? )_ Domandò stupito, prendendo la mia mano e portandosela alla bocca.
_( No… nulla è che… Non ho voglia ecco….)_ Mi giustificai, abbassando lo sguardo.
_(… Ma come… è da tanto che non lo facciamo!...)_ Piagnucolò, cominciando a baciarmi delicatamente sul collo.
_( No… Bill…. Oggi… Non mi va…. )_ Mi scansai, dirigendomi verso il divano e sedendomi comodamente.
_ ( Cattivaaa…. E io che pensavo che avremmo fatto fuoco e fiamme! )_ Continuò seccato, avvicinandosi.
_( Bill, Ho detto che non ho voglia… Come cazzo te lo devo dire? )_ Sbottai irritata. Se c’era una cosa negativa che la gravidanza mi aveva provocato, era la poca pazienza.. In quel periodo ero tesa come una corda di violino, e ci sarebbe voluto un nonnulla per farmi esplodere.
_( Ma che hai? Oggi sei insopportabile! )_ Si avvicinò, leggermente alterato.
_( Niente… Semplicemente penso che a volte sei peggio di Tom! Guarda che il sesso non è tutto! )_ Risposi inviperita, portandomi una mano sulla fronte.
_( Ma.. Marty… Ecco… Lo sapevo! Non mi ami più, è così?? )_ Ribattè ostinato, coprendosi gli occhi e sospirando tristemente.
_( Ma che dici? Non centra niente Bill… Cazzo… Non hai capito un cazzo, come sempre! )_ Urlai, alzandomi e camminando svelta verso di lui, additandolo.
_( Ma la pianti di insultarmi? Cazzo… Io ho assoluto bisogno di sentirti… io devo assolutamente toccarti… Sennò… sennò impazzisco… Io ti amo troppo…..)_ Mi accarezzò, avvicinò lentamente il volto, tanto che riuscii in quel momento, ad udire tutti i suoi respiri, tutti i suoi numerosi palpiti. Poi chiuse gli occhi e nuovamente mi baciò, selvaggio, passionale. Delicatamente mi fece stendere sul divano, mi fece sdraiare e lui si appoggiò sopra di me. Cercavo di oppormi con tutte le mie forze, cercavo di divincolarmi…
_( No, Bill… Ti scongiuro….)_ Neanche mi rispose, forse nemmeno mi ascoltò. Semplicemente cominciò a toccarmi dappertutto, alchè.. sfortunatamente, si accorse di tutto. Incredulo cominciò a tastare la mia pancia, cominciò a toccarla, ad esaminarla, mentre tutto intorno a me moriva, io compresa.
Il cuore mi batteva violento, come se cercasse di penetrare la carne ed uscire, facendosi spazio tra quel vortice di emozioni che mi soffocava.
_( Marty…. Ma… Ma tu… )_ Sbigottito mi fissava, gli occhi vispi e la mente curiosa attendevano una mia fatidica risposta.
_( Oddio… Bill… )_ Mi rialzai e cominciai a piangere involontariamente, mentre il suo sguardo cercava di scrutare la mia anima.
_( Sei… Sei incinta? )_ E così dicendo prese il mio viso tra le sue mani, e asciugò con il dito una lacrima che scivolava silenziosa.
_( … Cazzo.. cazzo… CAZZO! )_ Urlai, staccandomi violentemente ed alzandomi. Istericamente continuai a negare, alchè, irritato, si alzò e cominciò a stringere i miei polsi, facendomi morire di dolore. Mi strattonò e mi portò nuovamente contro quella parete, spogliandomi di tutto ciò che copriva il mio ventre. Sfilò la maglia e slacciò il golf.
_( E ALLORA QUESTA COS’è? Perché NON ME LO HAI DETTO? )_ Strepitò impazzito, continuando a farmi male.
_( Bill…)_ Sussurrai tra le lacrime.
_( perché? NON TI FIDI? )_ Domandò infuriato, strattonandomi a più non posso.
_( Bill… no…)_ Piansi, le lacrime non si arrestavano e quel pianto continuava disperato.
_( RISPONDI CRETINA! Perché?? )_ Mi sbattè al muro, abbassando lo sguardo, respirando a fatica.
_( BIll…Cazzo… Avevo paura……. Io avevo tanta, troppa paura….)_ Sussurrai esausta, corrosa da quella sua reazione e dalle mie emozioni.
_( Marty…..)_ Bisbigliò, alzando lo sguardo verso il mio volto, solcato da rigoli rossi, causa le lacrime.
Alzai anche io lo sguardo, timorosa delle parole che avrebbe pronunciato contro me e mio figlio, e invece, vidi qualcosa che non avrei mai pensato di vedere. Lui mi fissava con occhi che brillavano di stelle, sorridendo luminoso ed emozionato, quasi commosso, con il volto felice ed appagato _( è bellissimo, sei incinta! )_ Mi abbracciò euforico, con le lacrime che a stento si trattenevano all’interno dei suoi occhi.
_( Ma Bill…)_ Balbettai.
_( marty… Mio dio! Sono troppo contento, sono troppo felice! )_ Sorrise, accompagnandomi delicatamente a sedere. Abbassai lo sguardo.
_( Ma… Bill…. Mi avevi detto che non volevi dei figli! )_ Confessai malinconica.
_( Ma me lo dai tu! Il figlio me lo dai tu… ed è la cosa più bella che potesse capitarmi amore! Io ti amo.. non ci devono essere segreti tra di noi!)_ Asciugò con la manica le mie ultime lacrime.
_( Ma… Bill… )_ Cercai di ribattere, ma la sua commozione ed il suo entusiasmo non mi fecero proseguire.
_( Oddio, è troppo bello! )_ Appunto.
_(Come lo dico ai miei? )_ Riflettei ad alta voce.
_( Come lo chiameremo? )_ Domandò curioso.
_( Come lo dico ai miei….)_ Sbuffai.
_( Di che colore la cameretta? )_ Continuò insistente.
_( Come lo dico ai miei?!??! )_ Cominciai ad irritarmi.
_( C… )_ Lo interruppi.
_( BILL! COME CAZZO LO DICO AI MIEIIIIII? )_ Urlai isterica, in cerca di attenzioni.
_( Oddio, scusami! È che sono così emozionato! )_ Sorrise, abbracciandomi.
_( … Lo so… e ti ringrazio… )_ Chiusi gli occhi e mi rilassai, sprofondando la testa nel cuscino.
_( Amore? )_ Mi chiamò nuovamente.
_( Uhn? )_ Gemetti. Ero veramente esausta.
_( è maschio o femmina? )_ Chiese eccitato.
_(.. Mmmm …. Maschio credo! )_ Risposi, osservandomi la pancia.
_( Waaaaah! Che bello, un maschiettooo! Gli insegnerò tutto quello che so! )_ Si alzò e cominciò a girellare per la stanza eccitato. Peggio di un bambino!
_( Immagino… Tipo su come mettere la matita e l’eye liner? )_ Risposi sarcastica, ridendo.
_( Spiritosa! Dai, chiamiamo Tom, non vedo l’ora di dirglielo! )_ E così dicendo, sfilò dalla tasca il telefono e chiamò il fratello.






_( Tom… ti prego…. Fai piano…)_ Per chi non lo avesse capito, io e Tom stavamo facendo l’amore. Lui era più violento del solito, causa della lontananza, ed io ero troppo preoccupata per la Marty per “concentrarmi”.
_( Dai, cucciola… è tanto che non ci vediamo, lo sai no? )_ Supplico, continuando a muoversi dentro di me, spingendo sempre più in profondità. Ad un certo punto il cellulare di Tom, cominciò a squillare… Il mio cuore si fermò completamente: era successo qualcosa alla Marty? Al bambino? Si era sentita male? No, ti prego, no! Pregai Dio perché li proteggesse entrambi: una donna incinta di quattro mesi e mezzo…. Normale no? Intanto il telefono continuava a reclamare attenzione.
_( Tom…. Rispondi! )_ Ordinai ansimante.
_( Ma che ti frega, dai…. Continuiamo! )_ Mi supplicò.
_( No…. RISPONDI! )_ Ordinai allontanandolo.
_( Ok… che palle… pronto? )_ Rispose svogliatamente.
_( SARò PAPààààààààààààààààààààà!!!!!!!)_ Tom si allontanò il cellulare dall’orecchio. L’urlo si percepì fino a me. Era lui.
_( Bill? Sei tu?? )_ Chiese ancora stordito dalla brusca risposta.
_( Sarò papà! Diventerò padre Tom! )_ Gli occhi di Tom si illuminarono.
_( Ma sei scemo? Hai bevuto? Ah, lo so… Sei di nuovo ubriaco, vero? )_ Disse smorfiando.
_( Nooo! Tom avrò un bambino, Martina è incinta, aspetta un bambino, è di quattro mesi e mezzo, forse avremo un maschietto, ma ti rendi conto?)_ Oddio, lo aveva scoperto, era felice, era felice! Era meraviglioso, stupendo.
_( No, davvero? Non mi stai prendendo in giro? )_ Urlò Tom, coprendosi con i boxer, notando subito che avevo cominciato a sorridere.
_( Ma dico, sei scemo? È vero, è tutto vero! Oh Cristo… Ancora non ci credo, è un sogno, una favola!... Tom… Non riesco a smettere di piangere!)_ Il viso di Tom cominciò ad arrossarsi evidentemente.
_( Il solito frignone….. Dio Bill, è bellissimo, auguri ma… ma la Marty come sta? Bene vero? Dimmi di sì, ti prego! )_ Chiese con lieve preoccupazione.
_( Sì,sì, sta benissimo! Dio Tom, vedessi che pancione che ha! È già enorme!!)_ Bill non si decideva a smettere di piangere.
_( Ma che meraviglia! Ehi, Maki.. Facciamolo anche noi un bambino! )_ Esclamò Tom, rivolgendosi eccitato verso di me.
_( Va a cagare scemo! )_ Ribattei sarcastica, cercando di ricoprirmi con le lenzuola.
_( oddio, non ci credo! Diventerò papà! )_ Continuò Bill, euforico. Era da un’ora che ripeteva sempre e solo questa frase.
_( Sì, che meravigliosa notizia! ….. Adesso…. Torno dalla mia cucciola, poverina… Mi aspetta tutta infreddolita nel letto!)_ Rise sarcastico, lanciandomi un’occhiata veloce.
_( Infreddolita?!? Io sto benissimo! )_ Bisbigliai stizzita.
_( Ok… Allora ciao… Oddio, sono troppo contento! Salutami la Maki! )_ Rise, staccando e chiudendo la chiamata.
_( Ciao…)_ Chiuse anche lui e, dopo aver posato il telefono, si diresse di nuovo verso di me. Si appoggiò delicatamente sul letto, sopra le coperte. Sorrise e cominciò ad accarezzarmi dolcemente le guance.
_( La Marty… è incinta…)_ Sussurrò al mio orecchio,sfiorandolo con le labbra.
_( Lo so…. Io lo so da prima di Bill…)_ Rivelai, abbassando lo sguardo, chiudendo gli occhi.
_( Ma… e non mi hai detto niente? Brutta monella… ora ti faccio vedere io! )_ Sorrise malizioso, alzando la coperta e cominciando a baciarmi.
_( No, Tom… Adesso no…)_ Ribattei capricciosa, voltandomi.
_( Ma… ma….)_ Balbettò stupito.
_( Non voglio fare l’amore…. Mi sono stancata… Voglio qualcosa di diverso… Voglio…. )_ Ribattei imbarazzata.
_( Vuoi? )_ Chiese curioso.
_(………………… Voglio….. voglio le coccole! )_ Risposi, rossa in viso, girandomi verso di lui. Sorrise e mi abbracciò affettuosamente, cingendomi i fianchi, sfiorando le mie labbra con le sue.
_( ma che carina… Non ti facevo così dolce! )_ Disse, baciandomi anche la fronte.
_( Io… io sono dolce! )_ Bisbigliai, sorridendo e giocherellando con il suo piercing.
_( Già… è per questo……. È per questo che ti amo……..)_ Abbassò lo sguardo imbarazzato, appoggiando il suo volto sul mio petto, stringendomi forte.
_( Cosa? )_ Ribattei colpita.
No, non poteva essere possibile. Quelle due semplici parole risuonarono in me come un armonioso canto, come un’ incantesimo in grado di spezzare una qualche maledizione, una dolce magia lenitiva. Una strana e sconosciuta gioia, salì dentro di me, facendosi spazio tra altre milioni di emozioni.
_( Maki…. Ti amo….. Mi sono innamorato di te…. Il mio cuore… i miei pensieri… Sono tutti orientati verso il tuo volto, il tuo sorriso…. TI AMO…)_ pronunciò queste parole lentamente, pronunciandole dolcemente.
_( Tom…. Io….)_ Balbettai emozionata. Sentivo di provare qualcosa di più che un semplice affetto, era qualcosa di più che una semplice amicizia. Ma cosa voleva dire amare? Non avevo mai provato un sentimento del genere…. Io amavo Tom? Non riuscivo proprio a darmi una risposta.
_( …. Maki….. Cosa provi tu per me? )_ Chiese languido, fissandomi.
_( Io…. Ecco….. Trovo che tu… Trovo che tu sia un ragazzo stupendo, davero……)_ Dissi, distogliendo lo sguardo. Non pensavo che si potesse creare una situazione del genere con lui.
_( Ma non mi ami…. Giusto? )_ Continuò il mio discorso, abbassando lo sguardo, chiudendo gli occhi e sospirando.
_( No, Tom… Io… Provo qualcosa per te… ma non so se sia amore o no…)_ Sussurrai, prendendo il suo candido volto tra le mie mani.
_( Va bene cucciola…. Io e Bill, staremo in Italia per una settimana… Prima della partenza, vorrei una risposta…)_ Mormorò dolcemente, sorridendo.
_( Sì…. Troverò una risposta… Te lo prometto! )_ Sentenziai, seria in volto. In quel brevissimo lasso di tempo, sarei riuscita a trovare dentro di me una risposta? Avrei saputo ascoltare il mio cuore?





_( Senti… è calda…..)_ Sussurrò Bill, accarezzandomi la pancia, baciandola teneramente. _(Qui dentro….. C’è il nostro bambino! )_ Sorrise teneramente.
_(Già… Il nostro bambino… Il nostro piccolo amore…..)_ Bisbigliai, avvicinandomi con il viso, appoggiando la mia mano sulla sua.
_( Il nostro Kyeran….! )_ Rispose con occhi che brillavano, orgoglioso di un’euforia mai provata e completamente sconosciuta fino a quel momento.
_( Kyeran???? E quando l’avremmo deciso??? )_ Chiesi storta.
_( L’ho deciso io! )_ Rispose fiero.
_( Ma… Ma era più bello Davide o.. che so, Luca! )_ Piagnucolai, fingendo tristezza e amarezza, incurvando esageratamente il labbro inferiore in una smorfia di tristezza.
_( Nooooo! Davide… è da Gay! )_ Rise con una punta di lieve sarcasmo, portandosi una mano tra i capelli.
_( Ah sì?? E perché Bill? Sembra il nome di un finocchio! )_ Controbattei sarcastica.
_(Cattivaaaaa! )_ Frignò, gettandosi tra le mie braccia, quasi fosse lui il bambino, e mi baciò dolcemente le labbra.
_( Ti amo… )_ Mormorai.
_( Ti amo…..)_ Sussurrò.
_( Sarà bello il nostro bimbo… Sarà bello come te… )_ Disse, carezzandomi il ventre, socchiudendo le palpebre. Il suo cuore batteva così forte… riuscivo davvero a sentirne i palpiti.
_( E……..)_ Non mi diede il tempo di continuare, che subito con l’indice mi tappò la bocca e, dopo avermi rivolto l’ennesima, tenera occhiata, si rivolse a “lui”.
_( Kyeran….. Ehi…… è il tuo papà che parla! Come va lì? )_ mormorò Bill, appoggiando completamente il volto sul mio ventre. Chiuse gli occhi.
_(AH! )_ Gemetti, il bimbo aveva appena sferrato un calcio alla povera mamma e se ne era accorto anche il papà!
_( HA scalciato! )_ Sorrise emozionato, portandosi una mano alla bocca.
_( Oh, sì! Non sai che dolore! )_ Benché il dolore nascesse continuamente e continuasse a svilupparsi, la gioia copriva ogni gemito e l’emozione cresceva veloce quasi quanto il primo, rallegrandomi.
_( Kyeran… Fai il bravo eh? Vedrai che alla tua nascita…. Io sarò lì, insieme alla mamma e vivremo tutti felice e contenti… Ma… Fino a quel giorno io sarò molto occupato, Perciò…. Occupati tu della mamma eh? Me lo prometti ometto? )_ Sorrise teneramente, rivolgendo i suoi occhi ambrati verso di me. _( Uff… Sai che casino faranno la stampa e le fan, quando sapranno che sono diventato papà? Oddio… non me lo voglio neanche immaginare! )_ Terminò, continuando a fissarmi.
_( Bill… Mi aiuterai con i miei? Glielo diremo insieme, vero? )_ Domandai seria, fissandolo implorante.
_( Ma certo…! Non ti lascerei mai sola, in un momento così delicato ed importante..)_ Sorrise, prendendomi la mano.
_( Ok.. Grazie…! )_ Ricambiai.
_( Sai… Non vedo l’ora di dirlo ai miei! Chissà che diranno! )_ Continuò orgoglioso, immaginandosi la scena.
_( Oh, mio dio… Chissà che diranno… Mi etichetteranno come la solita sciacquetta….)_ Abbassai lo sguardo, vergognandomi per un istante di me.
_( Simone non lo farebbe mai… Tiene a te come ad una figlia! )_ Ribattè fiero, facendomi rialzare il piglio.
_( … Bill… è normale avere così tanta paura? )_ Chiusi gli occhi, impaziente di udire un solo e secco sì.
_( Sì… devi stare tranquilla! Io ti proteggerò! Ti starò accanto…. )_
_( Come…? Bill, abiti in Germania, a mille e passa chilometri da qui… Come puoi starmi accanto? )_ Risposi con una punta di isterismo.
_( Un modo c’è… ed è più semplice di quello che credi…)_ Sorrise.
_( Che vuoi dire? )_ Risposi sorpresa, curiosa di scoprire questo “fatidico” modo.
_( Marty… Per proteggervi… per starvi accanto… Io ho bisogno di un sì…. )_ Sussurrò, baciandomi la mano.
_( Continuo a non capire…)_ Sbuffai.
_( Marty… )_ Richiamò serio la mia attenzione.
_(S-Sì? )_
_( Mi vuoi sposare? )_ Tutto, tutto intorno a me cessò di esistere. Solo noi due vivevamo in quel paradiso. Io e lui, due anime, due cuori finalmente uniti, che battevano all’unisono. Quella proposta era veramente inaspettata, quanto bramata e desiderata. La risposta venne spontanea, non dovetti nemmeno riflettere, tutto venne fuori incondizionatamente. Mi gettai tra le sue braccia con le lacrime agli occhi, sorrisi emozionata e risposi:
_( Sìììììììììììììììììììììììììììì! )_ Urlai commossa, mentre il suo viso si dipingeva di un sorriso soddisfatto e felice.


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Ed eccoci ancora qua con un nuovo capitolo! *-* Secondo noi questo è il più bello o almeno il più dolce sìsì *O*
Insomma grazie ancora per le recesioni e a tutti i preferitiiii! ahhh come siamo contente che vi piacciaaaa *-*
Grazie grazie grazie grazieee! Per noi raggiungere le 30 recensioni è un traguardone eh! ù.ù Disperate! XD
Insomma grazie mille a
lovelylory
cry91
milly94
tesorinely
CHRIS_tokio live

Grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee *-* Continuate a seguirci ne vedrete delle belle! *O*

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Capitolo 10
*** Maturità ***


Capitolo 9

Maturità



Sogno ma sono sveglia…. Dormo ma non sogno… Cosa mi stava accadendo? Il mondo stava cambiando veloce sotto i miei occhi, ed io? Perché non cambiavo? La Marty era incinta di Bill… quest’ultimo stava per diventare padre, e quasi sicuramente le avrebbe chiesto di sposarlo. Tom invece, non faceva altro che complicarmi la vita… Non riuscivo a capire se il suo “ti amo” fosse sincero, oppure il frutto di qualche falso giochetto. Lo conoscevo troppo bene… Come poteva essere così serio? No, ovvio che non poteva.. Non lo era mai stato. Io non avevo il diritto di soffrire a causa sua e dei suoi mutevoli sentimenti. È vero anche che io non avevo mai amato per davvero e non sapevo cosa volesse dire esattamente amare, ma allora come si spiegava il fatto, che il suo volto era onnipresente nei miei sogni e nei miei pensieri?
L’unico mio grande timore era la sofferenza, ed era più che naturale.

Ma io amavo Tom?


_Pronto?_ Risposi all’incessante squillo del telefonino, senza neanche controllare il numero sul display.
_(Maki?)_ La sua voce… No.. no..! Ancora! Ma questa volta non era un sogno.
_(Tom? Sei tu? )_ Chiesi falsamente curiosa.
_( Ohi… Ciao! Come va? Perché non mi hai chiamato???? )_ Domandò affabile.
_( bene! Ehm….. Stavo studiando… )_ Studiare? STUDIARE? Ma come avrei potuto con tutta la pressione che riusciva ad esercitare su di me? Che stupida scusa! Avrei solo potuto sperare che qualche suo neurone se ne fosse andato a fare una scampagnata!
_(AH… Ti disturbo? )_ Impossibile! Ormai cominciavo a sospettare della sua integrità mentale.
_( No, no.. Tranquillo… Ma tu dove sei? )_ Chiesi, osservando il tempo che fuori cambiava. Le nuvole stavano lentamente scomparendo, lasciando spazio ad un limpido e cristallino cielo azzurro.
_( Sono in albergo… Mi sono appena svegliato e pensavo di farmi una giratina… Che ne dici di andare al cinema? )_ Propose allegramente, sperando in un mio sì entusiasta.
_( Mmm… Massì dai… Che andiamo a vedere? )_ Chiesi, falsamente attirata dalla sua proposta.
_( Che ne dici di un comico? )_ Propose eccitato.
_( E se andassimo a vedere “Non aprire quella porta 3”???)_ Proposi eccitata e divertita.
_( Ohoh… Sei coraggiosa! Ma hai davvero voglia di guardare un horror? )_ Domandò sarcastico.
_( Hai paura? )_ Risi.
_( Io? Non credo carina! Comunque… vai a scuola domani?)_ Chiese curioso.
_(Sì… perché? )_ Oddio… cosa aveva in mente adesso?
_( No… nulla… Stavo pensando…… E se andassimo da qualche parte di romantico? )_ propose. Romantico??? What? Esisteva veramente nel suo vocabolario la parola “Romantico??” Cosa stava succedendo a Tom? Cosa aveva mangiato? Ok, in Italia il cibo era buono, ma era proprio il caso di fare un indigestione forzata di dolci e sdolcinatezze?
_( ehm… Non posso Tom… Sono gli ultimi mesi di scuola… Tra poco ho gli esami! Se salto ora è un disastro!)_ Mi scusai.
_( Ah.. ok… Comunque devo staccare che Bill rompe….)_ Sbuffò._(Ci vediamo stasera allora… Ti passo a prendere io? )_ Disse dolcemente.
_( Ok.. Ciao Tom….)_ Slautai.
_( Ciao cucciola… Ti amo…)_ Sussurrò teneramente, tanto dolcemente che qualunque ragazza sarebbe presto andata in iperventilazione… qualunque… tranne me!
_(Ciao…)_ Salutai semplicemente.
Tom si impegnava, cercava di farsi piacere, ed era proprio questo che mi faceva andare coi piedi di piombo. Non era sé stesso, io non provavo nulla per “quel” Tom… Dove era andata a finire la sua sicurezza, la sua prepotenza? Quella sera saremmo usciti nuovamente insieme, ma in cuor mio sapevo che non sarebbe stato lo stesso. Quello non era Tom…. Io rivolevo colui che tempo prima mi aveva stregata col suo sguardo magnetico, colui che era riuscito a possedermi contro la mia volontà.



La notte calò presto, il tempo volò in un soffio e l’ora in cui Tom sarebbe passato sotto casa mia si avvicinava. Perché qualcosa continuava a premermi nel petto? Cosa c’era che non andava? Quella sera non sarebbe stata la solita notte di sesso tra me e lui.. no… Qualcosa sarebbe successo e stranamente me lo sentivo. Che avessi acquistato misticamente doti soprannaturali di preveggenza, non ne ero al corrente… Forse sono quelle sensazioni di previsione, oppure era il desiderio sommesso che chiedeva, no, che supplicava che Tom tornasse al suo stato di normale maiale quale era stato per 19 lunghi anni. E se non l’avesse capito da solo, glielo avrei fatto capire io, anche a costo di utilizzare cattivi metodi.
Indossai il primo vestito che trovai a portata di mano e, per fortuna ero riuscita a ripescarne uno buono. Corto fino al ginocchio, bianco con le rifiniture nere e argento, stile impero e adornato da un fiocco di raso che percorreva sinuoso tutto il giro vita e si annodava graziosamente poco più sotto del seno. Quella sera ero decisa a risvegliare il suo istinto da perfetto maniaco, che sotto sotto era riuscito a sciogliere il mio cuore infedele.
Solo il vibrare insistente del cellulare sulla scrivania, riuscì a ridestarmi da quella moltitudine di pensieri che aveva occupato quel poco di materia grigia rimasta. Un tuffo al cuore venne ben presto seguito da un battito continuo e costante e dal respiro affannoso. L’idea di perdere il Tom che riusciva a farmi sorridere, colui che con una sola mossa riusciva a sedurmi e a possedermi, mi faceva morire. Io dovevo riuscire nel mio intento o sarebbe stato tutto perduto…. Tutto quei momenti passati sarebbero stati vani e inutili.



_( Ciao topolina… allora? Come va?)_ Topolina? Cosa? Come mi aveva chiamato? Ma chi avevo davanti? Tom Kaulitz, il cosiddetto sex-gott, colui che ne sapeva una più del diavolo in materia hot, oppure un surrogato della disney?
I suoi occhi balzarono ferocemente sulla scollatura tattica che avevo indossato di proposito, ma fu come… come se ritirasse e costringesse sé stesso a non guardare. Ma cosa gli era successo? Perché si tratteneva così in mia presenza?
_( Bene… dai andiamo a fare la fila…)_ Svogliatamente mi rizzai dal sedile su cui ero seduta, sbuffando e gettando il mio sguardo altrove purchè non fosse indirizzato su di lui. Tom Kaulitz ammansito era lo spettacolo più patetico che si potesse mai vedere e non lo avrei augurato neanche al peggiore degli anti, tanto era osceno.
_( Fila? No , no! Ho tutto sotto controllo! Tranquilla ha già provveduto Saki a comprare i biglietti! )_ Sorrise, mostrando due foglietti colorati, su di cui si poteva intravedere una scritta a caratteri cubitali che, non solo urtò in malo modo il mio sguardo, ma inoltre fece arrivare uno strano mal di stomaco alla sottoscritta..
_( Splendid and sad love sotry????????????????????????????????????)_ La bocca si spalancò da sola e gli occhi schizzarono rapidamente fuori dalle orbite. Come aveva potuto prenotare, ma soprattutto spendere soldi, per un film che non valeva nulla e che –personalmente- detestavo? Prima o poi sarei scoppiata in lacrime e mi sarei buttata ai suoi piedi reclamando il vecchio e simpatico maiale di un tempo, peccato che il mio orgoglio da quattro soldi impedisse tutto ciò. Mi controllai e repressi tutta la voglia e l’istinto omicida che era sorto in poco tempo e mi apprestai a dirigermi verso la sala senza neanche rispondergli, alzando gli occhi al cielo in segno di supplica. Ma… Dentro fu anche peggio.

Il film era veramente una noia e, benché cercassi fermamente di non addormentarmi, la natura sopravvaleva ogni volontà e per tutto il primo tempo non feci altro che dormire, mentre Tom continuava a visualizzare quel concentrato di insulina, sereno e calmo. Non una battuta, non uno sbuffo. Ma chi era quello che mi stava vicino?
Ad un certo punto non ce la feci davvero più. La rabbia accomulata nel corso della giornata venne scagliata e buttata fuori dopo che la protagonista baciò appassionatamente il bello di turno dicendo le solite frasi fatte come “Tu sei la mia vita, senza di te io non vivo”. Mi alzai di scatto, attirando ogni singolo sguardo, più interessato a quello che stavo per fare più che al lungometraggio.
_( ORA BASTA CAZZO! NON NE POSSO DAVVERO PIù! MA CHE CAZZO TI SUCCEDE TOM? DOVE è IL MAIALE CHE NON PENSA CHE AL SESSO 24 ORE SU 24? DOVE è FINITO IL RAGAZZO CHE NON FACEVA ALTRO CHE TOCCARMI ????? CAZZO MI STO ROMPENDO LE PALLE, QUESTO FILM è UNA MERDA E TU SEI PATETICO! )_ Urlai indicando prima lui e poi il film, mentre i suoi occhi mi studiavano sorpresi e spaesati.
_(Cosa?)_ Chiese lui sorpreso e maledettamente falso. Sapeva benissimo di cosa stessi parlando.
_( Non fare il finto tonto! Io mi sono scocciata di questo tuo atteggiamento!)_ Ribattei decisa, additandolo continuamente.
_( Ma di che stai parlando? Mettiti seduta ci stanno guardando tutti....)_ Si guardò intorno e i suoi occhi cominciarono a farsi minacciosi.
_(ME NE FOTTO DI QUELLO CHE DICONO QUESTI! TOM BASTA MENZOGNE! TU NON MI AMI TU MI PRENDI SOLO PER IL CULO... SEI UNO STRONZO, UN BUGIARDO!)_ pestai il pavimento con violenza, strepitando ed urlando come una matta, suscitando in lui ancora più irritazione.
_( SENTI CRETINETTA… DI COSA CAZZO MI ACCUSI? IO HO CERCATO IN TUTTI I MODI DI ESSERE CARINO, GENTILE E..)_
_( E PATETICO! MA TI SEI VISTO? NON SCOPIAMO DA UNA SETTIMANA E TU NON FAI ALTRO CHE DIRMI “AMORINO, TESORINO…”)_ Strepitai, non accorgendomi che stavo parlando in tedesco come una mitragliatrice, mentre lo sguardo vigile e muto degli spettatori era incollato su di noi. Tom afferrò la mia mano bruscamente, tirandomi a sé.
_( è questo che vuoi? Vuoi che sia stronzo?? Bene… Ti accontento subito dolcezza! )_ Così dicendo mi strattonò violentemente, trascinandomi dietro di sé e conquistandosi fischi e insulti del pubblico. Ringhiò ferocemente pronunciando le uniche parole che sapeva in Italiano, riuscendo comunque ad ammutolire tutti i presenti.
Continuava a stringermi il polso, fino a che non arrivammo alla macchina. Aprì lo sportello e mi spinse dentro , mentre prendeva posto e accendeva il motore. Il silenzio regnava, neanche i nostri respiri erano percettibili nell’aria. Solo un maledetto e dannato silenzio. Inchiodò l’auto proprio sotto casa mia e rapidamente scese. Ancora il polso mi doleva per la forte stretta ricevuta. In quel momento provai quella che veramente si può definire Paura.
Afferrò la mia spalla e mi costrinse a scendere.
_( Ora ti darò quello che volevi…)_ Non potei nemmeno rispondere, non potevo nulla contro di lui. Quelle labbra dolci e allo stesso tempo amare avevano stregato la mia psiche e catturato ogni mia facoltà di pensiero. Io non potevo nulla contro il vero Tom kaulitz. Cominciò a baciarmi quando fummo in ascensore, e ci trascinammo fino al secondo piano senza neanche dire una parola. Ma il suo bacio era più caldo e selvaggio delle altre volte, il che mi piacque ancora di più. A stento aprii la porta, inserendo la chiave mentre le sue mani frugavano voraci sotto al vestito, sempre più in fondo. Era puro fuoco che accarezzava violento la mia pelle. Non riuscimmo neanche ad arrivare nella camera da letto tanta era la voglia e la passione che ci stava travolgendo. Spinse il mio corpo al muro cominciando a baciare ogni minimo centimetro di pelle. Il suo viso sul mio petto, il suo respiro su di me erano come una droga, e quella sensazione mi era davvero mancata in quella settimana. Velocemente si privò di ogni suo abitò e mi proibì bruscamente di fare lo stesso. Lui era il padrone, lui faceva quello che voleva di me e del mio corpo, come se fossi la sua bella bambola di porcellana. Ci ritrovammo a fare di nuovo l’amore, posseduta da quel maledetto uomo che era riuscito a rubare non solo la mia anima ma anche il mio cuore. Ed ora avevo veramente in chiaro ciò che provavo per lui, ma non volevo assolutamente rovinare quel momento di passione travolgente. No… Io in quel momento volevo solo lui, e averlo mi bastava per quel secondo. Quella notte fu bello, fu la volta più bella e calda di tutte, la notte in cui capii che davvero Tom mi amava, la notte in cui capii.. che davvero io amavo Tom. E mentre scorreva violento sopra di me, mentre i miei respiri divenivano veri e proprio gemiti di dolore, lui non accennava a placarsi, non accennava a smettere. Voleva di più voleva ancora di più. Sentivo le sue calde mani percorrere lungo tutto il corpo, tracciando un percorso che andava dal ventre fino al seno, mentre le sue labbra mordevano e assaporavano ogni cosa di me. Lui, dannatamente bello e maledetto ed io, che non volevo altro che quel corpo così perfetto e potente, io che non desideravo altro che quell’animo impetuoso, io, che mi ero accorta di amare davvero Tom kaulitz, il Dio del sesso.




Riversati l’uno sull’altro, i nostri corpi nudi e dissacrati che si sfioravano in una sincronia di sospiri e affanni.. Solo silenzio, puro silenzio rotto da respiri e gemiti continui. Anche quella notte era ormai terminata, come il nostro rapporto proibito e tremendamente eccitante. Si girò dall’altro lato e si tirò su a fatica, strappando il suo corpo dal mio. Rimasi lì, semplicemente mi rannicchiai ad un angolo, afferrando il vestito e, cercando di coprirmi mi appoggiai alla parete con sguardo fisso e basso. Nel frattempo immerso nel silenzio, Tom si rivestiva, mantenendo gli occhi fissi verso il pavimento, accennando ad una smorfia di rabbia e indignazione.
_( Rimani… Ti prego… Non te ne andare…)_ Sussurrai con voce flebile,indirizzando i miei occhi verso la sua imponente e perfetta figura.
_( Dammi solo un valido motivo perché dovrei rimanere…)_ Ringhiò inviperito, allacciandosi la cintura dei pantaloni e sistemandosi il cappellino come suo solito.
_(……………. Perché ti amo……………….)_ Bisbigliai imbarazzata, chiudendo gli occhi e stringendo il vestito al petto. Speravo con tutto il cuore che capisse… speravo che la sua risposta fosse positiva…
Qualcosa richiamò la sua attenzione. Forse la mia strana pronuncia della “ch” oppure il fatto che avessi dedicato a lui proprio la parola che sarebbe riuscita a placarlo. Forse ero veramente riuscita a fare breccia in lui, tanto da far passare ogni sentimento di astio e offesa. Si chinò verso di me, con un sorriso luminoso più dell’alba e gli occhi brillanti come stelle cadenti.
_( Cosa… Che hai detto?)_ Stentò quasi a crederci.
_( Ho detto che…. Che io ti amo…………………………..)_ Persa nel suo sguardo pronunciai queste fatidiche parole e fu come il risveglio da un brutto sogno, come se tutto intorno a me fosse completamente sparito ed era come se in un mondo perduto esistevano solo due entità: io e lui e nulla che poteva separarci o farci soffrire.
Accarezzò dolcemente le mie guance, ancora ardenti di quella passione infinita e sfiorò le mie labbra delicatamente mantenendo i suoi occhi fissi nei miei._( Scusa… se non ti ho risposto subito……. Scusami se ti ho fatto soffrire… )_ Mi appoggiai al suo petto, abbracciata da quelle mani che erano riuscite a farmi eccitare con una sola ed unica carezza.
_( Shhhh… L’unica cosa che conta è che tu adesso sia mia…)_ Rise, facendomi sedere sulle sue gambe, afferrandomi dolcemente e carezzandomi la coscia scoperta.
_( E tu mio…..)_ Risposi stizzita.
_( Lo so…)_
_( Giuralo!)_ Pretesi
_( Lo giuro! )_ E mi baciò ancora, ancora e ancora.



_( Ciao amore miooooo!!!!!!)_ piagnucolò Bill, abbracciando la Marty fin quasi a farla soffocare. _( Come faccio quindici giorni senza di te?)_ Continuò, varcando la porta di un’entrata secondaria annessa all’aeroporto.
_( Bill! E smettila! Non vedi che la stai stritolando? È incinta, capisci? IN-CIN-TA!)_ Disse Tom, provocandolo.
_( Stai zitto idiota! Lei è mia e di quello che facciamo non te ne deve fregare un cazzo, capisci???? E poi non potrei mai farle del male! Né a lei né al nostro cucciolottoooo! )_ Pigolò, rivolgendosi al bimbo, mentre quest’ultimo si muoveva agitato in preda ad un raptus dovuto alla dose eccessiva di zucchero da parte del padre. Intanto mamma Martina doveva sopportare tutti i calci ma soprattutto, doveva ascoltare da brava mamma, tutte le cazzate che diceva Bill.
_( Oh, guardalo… Adesso vuole fare il bravo paparino….)_ Tom non si stancava mai di punzecchiarlo.
_( è chiaro! Mio figlio sarà fiero di me! )_ Controbattè orgoglioso Bill
_( Ohhhh, e il pannolino lo cambierai? )_ Chiese l’uno.
_( Certamente! )_ Rispose l’altro.
_( Il tuo o il suo? )_ Rise il rasta, piegandosi in due e provando un lieve senso di compiacimento nel prendere in giro il gemello.
_( Brutto bastardo io ti…)_ Minacciò Bill, che era deciso ad azzuffarsi con il fratello, più per scena che realmente.
_( RAGAZZI!)_ Urlammo assieme io e la Marty, stufe di quella ridicola scenetta da Cabaret.
_( … Scusa Bill… è più forte di me… Cavolo… Non vedo l’ora di dire alla mamma che finalmente mi sono innamorato e ho messo la testa apposto…. Cazzo! Mi sono innamoratoo! TUTTO IL MONDO DEVE SAPERE CHE MI SONO INNAMORATO! E che la mia fidanzata scopa come nessun’altra! )_ Ed ecco che Tom ricominciò con le sue manie da miale-megalomane che, naturalmente frenai all’istante.
_( Tom! )_ Urlai inviperita.
_( Sììì… Gli prenderà un colpo! )_ E finalmente anche Bill tirò fuori il suo Humor e cominciò a sfottere il fratello.
_( Sìììì! E aspetta che veda quello che avete combinato tu e la Marty!.. )_ Ribattè con una punta di ilarità.
_( Zitto deficiente! )_ Sbottò il gemello, mentre il pubblico restante si scioglieva in una risata fragorosa e spensierata.

_( Dai… è ora…)_ Annunciò solenne Tom, stringendomi con maggiore forza. Perché dovevamo separarci proprio ora?
_( Noo… Posso venire con te?)_ Occhini grandi e sguardo candido si dipinsero sul mio volto. Questo era uno dei fattori che riusciva a colpire profondamente nell’orgoglio il caro sex-gott.
_( No prinzeschen… devi prepararti per gli esami! Non voglio una fidanzata somara! )_ Mi baciò dolcemente sulla fronte, indossando i suoi soliti occhiali da sole e sfoderando quel suo sorriso sghembo che tanto amavo.
_( Senti chi parla… Raccomandato del cazzo! Tu neanche li fai sti’ esami! )_ Risposi stizzita, incrociando le braccia.
_( Dai Tom… L’aereo parte… Bisogna sbrigarci!)_ Intervenne Bill, afferrando una delle sue tante borse.
_( ok… fate buon viaggio! )_ Dopo essersi alzata sulle punte, la Marty baciò dolcemente Bill, che ricambiò teneramente.
_( Beh… allora ci si saluta qui…)_ Sorrisi, reprimendo quella punta di triste amarezza che voleva uscire e supplicare Tom di non lasciarmi sola e di non partire.
_( Ti amo…. Non mi stancherò mai di ripeterlo………)_ Confesso quest’ultimo, cominciando a giocherellare con una ciocca mora, spostando i suoi occhi, dapprima catturati dalla lucentezza dei miei capelli e poi da quella dei miei occhi, lucidi e pronti per un lungo e dispersivo pianto.
_( Già… Lo so… )_ Mi limitai semplicemente ad appoggiare il mio viso sul suo petto, nascondendo la lacrima che cominciava a scivolare rapida, solcando la mia guancia lievemente. Quei suoi occhi, quelle sue mani… mi sarebbe mancato tutto di lui, persino l’ultimo capello presente sulla sua testa… Tutto… Tutto di tutto… Due settimane sarebbero state un agonia senza sentire il suo corpo sul mio… senza sentirlo… Ma dovevo concentrarmi solo e soltanto sugli esami, che si avvicinavano minacciosi.
Prese tra le sue mani il mio viso e, dopo averlo guardato per qualche secondo, avvicinò lentamente le sue labbra alle mie, fermandosi a due o pochi più millimetri. Lo faceva sempre, gli piaceva vedere come cercavo le sue labbra, come il mio “spirito di iniziativa” usciva fuori e si trasformava in pura passione. Ma in quel momento mi limitai semplicemente a sorridere e ad avvicinarmi, in modo che finalmente le nostre labbra si sfiorassero in un puro e casto bacio. Bastava quello per farmi stare contenta… Bastava quello per eliminare mille o più problemi…


I ragazzi partirono a malincuore, lasciando l’amore in Italia, per far ritorno a casa. Ma un problema ancora più grande della separazione, si avvicinava con tutti i suoi pro e contro: la maturità.









Storia, geografia, matematica… Dovevamo imparare tante date, tanti nomi e tante formule. X=Y e Y= 2X……….. Perché? Chi era Garibaldi? Cosa era la tettonica a placche? Chi era Giotto e quali furono le sue opere più importanti? Ogni giorno era fatto di studio, libri e calmanti. L’agitazione era tale che neanche la notte si riusciva a chiudere occhio. Le mie sorelle erano in vacanza da un bel pezzo, e non facevano che divertirsi, ma quello che sembrava divertirle ancora di più era rinfacciarmi la loro libertà da scuola e compiti. Inoltre, dopo tutta questa rottura, ci sarebbe stato anche il matrimonio della Marty. Era doppiamente agitata. Ovviamente la pancia continuava a crescerle, ed il bambino continuava a scalciare. Giorni prima l’avevo accompagnata a comprare il vestito, ed era stato veramente faticoso… La Marty era davvero la pignola! Odiava mettere in risalto il pancione, perciò, dopo ore e ore alla ricerca di idee, eravamo arrivate alla conclusione che, per coprire il tutto doveva comprare un grosso bouquet e tenerlo in mano, in modo che la pancia non si vedesse.
Arrivò il giorno prima della nostra “morte”… La mattina dopo avremmo affrontato gli orali, e per allentare lo stress decisi di andare a fare un po’ di compagnia alla neo-mamma che mi ritrovavo come migliore amica.
Mi armai di un dolce al cioccolato –vista la esorbitante golosità che si era abbattuta sulla Marty- e partii alla volta di casa sua.


_Ohi! Maki… Non ti aspettavo…_ Mi accolse affettuosamente, soprattutto quando notò ciò che avevo in mano.
_ Ciao! Sono passata per una pausa… Basta coi libri! Ho comprato la merendina!_ Risi, mostrando quell’ammasso di gustose calorie, notando una certa brillantezza nel suo sguardo.
_ Merendinaaaaaaaa!_ Esclamò contenta, gettandosi sul pacchetto che mostrava orgoglioso l’effige della pasticceria in cui l’avevo acquistato.
_ Ehi ehi! Abbi almeno il tempo di arrivare al cucchiaino!_ Risi sarcastica, tirando indietro il pacco dalle fauci della signorina golosa.
_A che è????_ Chiese quest’ultima, che già assaporava con gli occhi quella meraviglia succulenta, guardandomi fissa con mani congiunte in segno di supplica.
_Cioccolata! Tanto per rimanere leggeri e non ingrassare…_ Scherzai, appoggiando il tutto sul tavolo della sala da pranzo, seguita a ruota dalla Marty.
_Ah, ma non c’è problema! Più grassa di così non posso diventare!_ Mostrò la pancia, ancora più gonfia, mostrando quel sorriso che di rado si può vedere nelle persone: luminoso, bello.. sincero.
_Che scema!... Comunque…. Sei pronta per domani?_ Domandai, inforchettando un bel pezzo e portandomelo in bocca.
_Sì! Pronta per morire………………….. Ah!_ gemette, mentre continuava a mangiare il dolce. _Kyeran! Cazzo, vuoi stare fermo?_ Urlò, contro la sua stessa pancia. Chiunque sarebbe scoppiato dalle risate nel vedere quella scena. Una ragazza che se la prendeva con sé stessa… Che scenetta spettacolare!
_Uffa… Di matematica non so un cazzo, sicuramente la Dreucci domani si vendicherà, complicandomi l’esame… uff….._ Bofonchiai rinforchettando.
_Non ti preoccupare… è vero, non studi ma sei comunque intelligente e brava! Sei una puzzona.. hai la media del 7 e non fai un cazzo!_ Mi guardò storta, ammollandomi un col pettino sulla spalla e sbuffando come una locomotiva.
_ Ehhh… Lo so… Il fancazzismo è un arte e l’ho ereditata da mio babbo!_ Risi, divertita e ansiosa di sentire la sua risposta.
_Sì, certo… Comunque……….. Prima ha chiamato Bill!_ Solo? Pensavo che mi facesse un predicozzo lungo un giorno, oppure che se ne uscisse con le sue solite battutine fredde… Invece si era solo prodigata nel cambiare discorso… ! la gravidanza doveva buttarla veramente giù!
_Anche Tom… Era indeciso su che cappellino indossare.. “Quello rosso o quello blu?”… Che amore!_ Sorrisi, continuando a masticare il cucchiaino.
_Oh mio dio… Patetici ! Comunque… Cambiando discorso…. Oggi abbiamo parlato del matrimonio….._ Continuò, indirizzando il suo sguardo verso un punto indefinito della sala.
_Ah, davvero?_ Un altro boccone._ E che fi fiefe feffi? (E che vi siete detti?)_ Masticai, curiosa e innamorata di quel dolce che stavo assaporando.
_Ha detto che ci sarà la stampa e che sarà l’articolo da prima pagina di moltissime riviste…._ Alzò lo sguardo verso di me e non potei fare alto che cogliere in esso una leggera punta di timore. Cosa la turbava?
_Sì, fantastico no?_
_ mMm…. Bill ha così tante fan…………. La maggior parte di queste già mi odia, dopo il matrimonio…_ Sul suo viso si dipinse una leggera smorfia di tristezza e malincuore, ma dopotutto a lei che importava? Bill kaulitz aveva giurato amore a lei e non alle sue amate fan… Perché doveva corrucciarsi?
_Ehi ma che ti frega? Bill è il tuo ragazzo, è solo e soltanto tuo!_ Ribattei stizzita, afferrando il cuscino posto vicino a me.
_Sì, mio e di 350000 fan_
_Marty… Tu lo ami?_ Chiesi seria, attirando i suoi occhi nei miei, cercando di strappare quel “sì” che avrebbe sollevato tutta la questione che si era venuta a creare. Se lei amava veramente Bill, allora non ci sarebbero stati problemi e tutto sarebbe filato liscio… ma se fosse stato il contrario…….
_Ovvio! Che domande sono?_ Sbottò inviperita, come se fosse la cosa più scontata che potesse mai dire.
_Perfetto.. E allora che problema c’è scusa? Lui ti ama… tu lo ami… Non capisco perché tu ti stia turbando tanto!_ La rassicurai, sorridendo e appoggiando la mia mano sulla sua spalla, ricevendo un sospiro e un altro sguardo fisso. Perché cercava sicurezza? Perché tutto ad un tratto le sembrava così complicato?
_....... Forse hai ragione… Comunque… hai scelto il vestito?_ Domandò curiosa, apprestandosi rubare l’ultimo pezzetto di cioccolata rimasto. Peccato che a tavola nessuno batteva la mia super velocità –come la chiamava Tom- e sfortunatamente per lei, afferrai il boccone e lo mangiai prima che potesse arrivare al piatto con la forchetta.
_Che ne dici di un bel vestito lungo e bianco?_ Ammiccai con ilarità.
_ Eh? Il bianco è della sposaaa!_ Controbattè stizzita, dimenando le braccia e il cucchiaino, sbraitando come una pazza.
_Era una battuta scemina… Tranquilla!_ La tranquillizzai, portando le mani avanti, cercando di difendermi col cuscino che mi stava accanto.
_Mmmmm… Scusa ma tu?_
_Uh?_
_A quando le nozze con Tom?_ Sorrise sospettosa, paccandomi e ridendo sotto ai baffi.
_Io? Naaaaaa! Il più tardi possibile!_ Matrimonio? No,no… Io amavo Tom, ma era ancora troppo presto! Sinceramente non riuscivo ad immaginarmi il caro Tom kaulitz in smoking con tanto di papillon! Beh, neanche Bill a dirla tutta, ma lui, il sex-gott in chiesa ? No, impossibile! Come sarebbe potuto succedere un evento del genere? Come minimo i maiali avrebbero cominciato a volare e l’apocalisse sarebbe arrivata solo dopo aver pronunciato il fatidico “Lo voglio!”….
Inoltre, come se non bastasse, ancora non avevo oltrepassato quell’insormontabile problema quale la maturità.











_Prego signorina Beligni…_ la prof di latino mi invitò gentilmente ad entrare, tendendo la mano e aprendo la porta. Ero la seconda nell’elenco, mentre la maki una delle ultime, perciò non era ancora arrivata, ma contava di ripassare il tutto prima della prova.. Pazza!
Mi alzai decisa, pregando che per quel lasso di tempo in cui avrei affrontato gli orali, Kyeran non avesse scalciato. Mi diressi verso la porta con un falso sorrisetto stampato, con sguardo di chi sta per affrontare una delle tante pene dei gironi dell’inferno. In cuor mio mi auguravo di stare tranquilla.. Dopotutto avevo studiato e la maturità non era poi una guerra..

Forse….


La stanza era calda e illuminata, i prof seduti comodamente sulle sedie, disposte ordinatamente a ferro di cavallo. Mi fecero sedere al centro della sala, nel tempo in cui sentivo gli sguardi taglienti di tutti i presenti, posarsi su di me. Ad un tratto una sagoma che francamente non mi mancava dopo la fine della scuola e, che mai mi sarebbe mancata, si alzò e, dopo aver sistemato gli occhiali come a suo solito, la Dreucci sentenziò:
_Signorina… Noto con piacere il suo… ehm… Pancione) _ Si avvicinò, aggirando un paio di banchi accostati tra loro, cercando di somigliare a più non posso alla ragazza della pubblicità delle caramelle senza zucchero che, pesando lei sola come uno di quei confetti, passava tranquillamente nelle fessure, peggio di qualunque minuscola creatura esistente su questo pianeta.
_Ehm… sì._ trattenni a fatica una risata, ripensando alla battuta che aveva fatto la Maki durante una delle sue tante noiose lezioni. Non era quello il momento di ridere. Abbassai semplicemente lo sguardo.
_A che mese è?_ Domandò stranamente interessata, praticamente fucilandomi con gli occhi. Il motivo di tanto astio era che la compagnia della Maki, secondo lei, era più che deviante. Molte volte la prof mi aveva ordinato –più che consigliato- di lasciarla stare. Ma la Maki era la mia migliore amica da una vita e preferivo andare contro la scuola che contro la mia “quasi-sorella”!
_Sei!_ Risposi decisa, alzando lo sguardo e puntandolo su colei che in quel momento mi avrebbe volentieri sbranato. Riuscivo a leggere nei suoi occhi una scintilla di pura gelosia.
_Professoressa! Io inizierei…_ Sentenziò il Presidente della Commissione, riprendendo la Dreucci e invitandola a tornare al suo posto. Fedele come un cagnolina ella obbedì e tornò a sedere.
Quel travaglio durò circa mezz’ora, 30 minuti in cui tutti i prof mi tartassarono di domande. Stranamente la Dreucci stava zitta, evidentemente riservava la sua malvagità pura per la Maki.. Poveretta……..
Mi fecero uscire, accompagnandomi gentilmente alla porta. Proprio alla fine di quella tortura Kyeran cominciò a scalciare all’impazzata, come se, tutto sommato si volesse complimentare. Adesso toccava alla mia migliore amica, e per lei non sarebbe stato così “facile”.









Merda, merda…. Odiavo l’attesa, aspettare era davvero snervante. Il mio turno stava quasi per arrivare, mancavano all’incirca due o tre persone prima di me. Avevo studiato tanto, troppo… Ma accidentalmente avevo tralasciato alcuni capitoli di storia, che proprio non ce l’avevo fatta a studiare. “Signore, ti prego, aiutami!” Ripetevo tra me e me, alzando gli occhi al cielo. “Giuro che se andrà tutto bene farò un fioretto… Niente sesso con Tom per un mese… no… troppo, una settimana! Daaaai!”
Aspettavo da più di un ora, e già Tom mi aveva chiamato tre volte: stavo per diventare pazza. Perché sembravano tutti così tranquilli ed io l’unica agitata?


Poi quel momento arrivò, e dalla porta di platino uscì niente meno che quella strega della Dreucci. Quel suo sorrisetto maligno preannunciava la mia fine. Silenziosamente mi alzai e, fissandola, mi avviai verso di lei. Stessa sorte degli altri, mi fecero sedere scomodamente al centro della sala ed in silenzio si misero a squadrarmi. Non dovevo assolutamente farmi vedere agitata, perciò sorrisi, decisa a non perdere quella sfida ,che la strega tanto aveva preannunciato.
_Signorina………._ Lesse il registro, facendo scorrere il dito tra la lista di tutti gli esaminandi, cercando il mio nome.
_Totti_
_Sì, grazie…._ Sorrise il presidente, riponendo il registro al suo posto. Intanto la Dreucci si avvicinava con passo sicuro e con la lancia puntata, pronta per piombarmi addosso e divorarmi, come farebbe un leone con la sua povera e spacciata preda. Questo era quello che credeva lei. Più che una povera e indifesa preda potevo paragonarmi ad un suo pari, tanta era la sicurezza e l’orgoglio che mi trascinavo da 19 lunghi anni.
_Signorina… Ha studiato per oggi? La maturità non è uno scherzo.. lo sa?_ Ecco… lo sapevo! Mi mancava la critica della donna più acida della scuola. Oggi più che mai, avrebbe cercato di torturarmi, di umiliarmi con i mezzi più subdoli. Maledetta matematica!
_Professoressa! Non dica così, non mangiamo mica noi insegnanti! Poveri studenti…_ Ribattè il professore d’Inglese, azzittendo finalmente quella donna insopportabile. Lo sapevo… Era dall’inizio del trimestre che il professore di inglese mi trattava con più rispetto delle altre mie compagne. Avevo sempre sospettato che gradisse anche troppo il mio aspetto… Ogni suo compito era un 8, e ogni sua interrogazione un 7… C’era sicuramente qualcosa sotto. Anche il modo di parlare si rapportava da alunna ad alunna.. In quel caso mi tornò molto utile.
Risero tutti, tutti tranne lei, che continuava a fissarmi arcigna.
_Professor magli… Non dobbiamo fare il loro gioco….. La maturità non è un uscita in discoteca!_ Lo fissò severa, poi senza attendere oltre tornò a me.
_Questo è vero, ma non dobbiamo spaventarli e prevedere già dagli inizi la loro fine… Non crede?_ Si intromise il Presidente, diplomaticamente, ma sotto sotto, anche lui mi aveva preso in simpatia. Venni a scoprire poco dopo che il mio viso assomigliava a quello della nipote. Forse la fortuna cominciava a girare per le mie.
_Giusta affermazione!_ Concordò la prof d’artistica, una donnona dall’aspetto burbero ma dall’animo gentile.
Contro di me non avevo, come credevo, tutti e 9 i prof, ma solo la signora Dreucci. Questa scoperta mi infuse una strana determinazione, che mi permise poi di conseguire una brillante interrogazione.

_Bene signorina Totti… Sono rimasto colpito dalla sua prova orale!_ Sorrise il Presidente, alzandomi e tendendomi la mano.
_Grazie mille…_ Abbassai lo sguardo timidamente. Dove era andata a finire tutta la mia sicurezza?
_Ci rivedremo ai quadri allora!_ Continuò affabile._ Ma comunque non si deve preoccupare, promossa lo sarà sicuramente!_ Rise, volgendo lo sguardo agli altri prof.
_Grazie… Davvero, grazie, grazie!_ Sorrisi, piena di gratitudine. L’istinto mi avrebbe spinto ad abbracciare quell’uomo che, come aspetto ricordava tanto un nonno, ma il buon senso mi fermò appena in tempo, e mi limitai a ringraziare cordialmente.
Aprii la porta tranquillamente, e nel frattempo una meravigliosa sorpresa mi attendeva: Tom e Bill erano venuti ad assistere ai nostri esami, ma un ritardo causato dal traffico, li aveva fatti ritardare. Ma che importava? Ciò che veramente contava era che loro erano lì, insieme a noi, felici quanto noi… Tutti insieme, finalmente….
E adesso… C’era il grande evento!

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Ancora grazie mille dei commentiii *-* Oddio siamo commosse!
Save me sta per giungere al termine, in tutto i capitoli sono 11 e siamo già al 9
XD Che tristezza finire ç-ç
Insomma grazie ancora per la costanza con cui ci seguiteeeeee
grazie ai recensitori e ai preferiti *-*
Grazie infinitamente a  tesorinely, CHRIS_tokio live, tokiohotellina95

*____________* al prossimo capitolo!

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Capitolo 11
*** Benvenuto Kyeran ***


Capitolo 10

Benvenuto Kyeran






Realtà o fantasia? Solo un bellissimo sogno? Per la Marty lo era sicuramente.. Un bellissimo sogno che si realizzava.
Rideva, era felice.. Finalmente in pace con se stessa, finalmente realizzata, questa volta pienamente. Quella mattina anche il Sole festeggiava questo evento. Nell’aria c’era gioia ed euforia…
La Marty si cambiava nella camera da letto, non faceva altro che ridere e scherzare, Si vedeva lontano un miglio che era raggiante. Gli ospiti si stavano radunando a poco a poco nella chiesetta poco distante dalla casa della Marty, e nel frattempo io l’aiutavo a cambiarsi.
_Maki! Dai, svelta! Aiutami a mettere il vestito!_ Pretese insistente, cercando qua e la nella sua stanza, scappando dal truccatore che, spazientito, la rincorreva con la torusse e il fondotinta in mano.
_Stai calma, su! Mancano ancora tre ore, devi finire di truccarti!_ Rimproverai la ragazza, guardandola storta e aspettando che il truccatore finisse con lei per poi passare a me.
_Sì ma… Uffa! Mi sto annoiando! Voglio sposare Bill ora, ora ORA!_ Piagnucolò dimenandosi, capricciosa come una bambina di tre anni, strepitando malamente, arrivando quasi a rovinare le due ore di lavoro precedenti.
_Martina Beligni! Ma che figura fai? Hai 19 anni o 3? _ Urlai stizzita, riuscendo finalmente a metterla a tacere. Era l’ora! Il truccatore sospirò sollevato e non sprecò l’occasione: si rimise subito a lavorare, ringraziandomi dal più profondo del suo cuore.
_Chissà che farà il papà… eh Kyeran?_ Sì interrogò curiosa, portandosi un dito al mento si con fare pensante. _AHI! Ok, il papà sta bene!_ Gemette dolorosamente, in risposta all’ennesimo calcio del suo bimbo.
_Oh mio dio… Ma comunicate a suon di calci?_ Constatai sarcastica, chiudendo gli occhi e sospirando, permettendo al mascara di asciugare perfettamente.
_Spiritosa! Io e il mio amore ci vogliamo tanto, tanto bene! _ Si abbracciò affettuosamente, sorridendo e urtando quella povera anima del truccatore, che davvero non ce la faceva più.
_E ti da i calci…. _ Ribattei, soffocando una risatina piena di sarcasmo.
_Ha-ha! Voglio vedere te quando sarai incinta! Lì sì che ci sarà da ridere!_ Si compiacque, immaginandosi la spassosa scena e ridendo malignamente.



Stessa mattina, stesse emozioni…. Ma questa volta, in una altra stanza, altri due ragazzi si preparavano per il grande evento. Il quasi neo-sposo e il fratello: Bill e Tom kaulitz.
La stampa attendeva meticolosamente fuori dal palazzo. Tutta la città era in subbuglio, attendeva gli sposi, attendeva quel giorno, quello scoop da primissima pagina.

_(cazzo Tom…. Sono troppo nervoso! Oddio……. Peggio che prima di un concerto!)_ Si lamentò Bill, girando insistentemente in tondi, percorrendo il perimetro di tutta la stanza.
Era davvero irritante vederlo in quello stato: aveva deciso di farmi saltare i nervi? Sarei esploso se avessi ancora passato un solo minuto di più assieme a lui.
_( Dio, Bill! Ma la pianti? Mi stai facendo imbestialire!)_ Sbottai stizzito, profondamente irritato. Era da tre ore che mio fratello si angosciava solo per grandi cazzate, era diventato insopportabile stare chiuso da tre mura solo con lui. Dove era la mamma quando serviva?
_(Scusa… è che devi capirmi…. CAZZO! Mi sto per sposare!...)_ Gesticolò come suo solito, quasi fosse un direttore d’orchestra nel bel mezzo di un concerto. Non vedevo l’ora di rivedere la Maki e i suoi occhi così grandi e sinceri… Possibile che dovesse mancarmi così tanto la sua presenza? Ma comunque, credevo che anche a lei fosse toccata la mia stessa e identica sorte.
_( Preoccupati di quello che ti dirà il prete quando ti vedrà! Sono sicuro che ti scambierà per la sposa..! )_ Risi sarcastico, sistemandomi una ciocca di rasta che non ne voleva sapere di stare apposto.
_( Ah-ah! Molto divertente! Invece scommetto che a te non farà neanche entrare, scambiando per una scopa i tuoi capelli!)_ Contraccambiò senza mezzi termini, soffocando una risata di compiacimento.
_(Bella battuta! Ma allora quei due neuroni che rimangono non sono lì per bellezza!)_ Lo additai, sfoderando il mio humour che tutti conoscevano e apprezzavano.
_(Ah-Ah!)_
_( Dai, scherzo! Comunque….. Lo sai che non ti sopporto più? Mi hai rotto! Basta, vado a scopare con la Maki!)_ Mi alzai deciso, camminando con passo lento e potente, cercando di punzecchiare ancora una volta Bill. La mia presenza lo rassicurava. Per lui era importante che io ci fossi, era molto, molto importante. La sua reazione fu disperata, proprio come volevo io.. A volte ero proprio maligno…
_(Nooooooooooooooo!)_ Mi afferrò piagnucolando disperato, e non potei fare altro che voltarmi, divorato dalla pena che mio fratello riservava appositamente per farmi sentire un mostro cattivo. _( Non puoi lasciarmi quiiii!)_ Si incollò letteralmente, presupponendo che lo avessi trascinato via con me… Povero matto!
_(Dai, Bill! Non fare il bambino! Ti vuoi calmare?!? Forza, respira…. Respira…)_ Con una mano scansai il suo braccio, letteralmente intrecciato al mio.
_(Alloraaaaaaa! Il mio tesorino è pronto????)_ La mammaaaa!
_(MAMMA!)_ Urlò Bill sollevato.
_( Teso…. MA BILL, SEI IMPAZZITO?)_ Si fermò di colpo, con gli occhi che le uscivano letteralmente fuori dalle orbite.
_(Perché dovrei esserlo?)_ Chiese sbigottito il mio fratello gemello, inarcando il sopracciglio e osservando torto mia madre.
_(COSA SONO QUEI CAPELLI????? E SEI PURE TRUCCATOOOOOOOO!)_ Strepitò la donna, rivolgendosi ai capelli sparati di Bill e al suo solito, pesantissimo trucco.
_( Sì, beh….)_ Non riuscì a terminare; nostra madre lo bloccò all’istante.
_( Bill, non stai per fare un concerto…. TI STAI PER SPOSARE! FAI LA PERSONA SERIA ALMENO OGGI!!!!!)_ Urlò quasi fosse indiavolata, prendendo fiato a più non posso e diventando rossa come un pomodoro maturo.
_( Lo faccio solo per dare un tocco personale al mio matrimonio! Non vedo l’ora di vedere Martina, chissà quanto sarà bella! )_ Strepitò euforico.
_( Ma che tocco e tocco! Struccati I-M-M-E-D-I-A-T-A-M-E-N-T-E!!!!)_ Ordinò Simone, afferrando due o tre fazzolettini profumati dai comodino.
_( Cheeeeeeeeeee? Non ci penso nemmeno!)_ E così dicendo mio fratello si nascose letteralmente dietro di me, rannicchiandosi e appoggiandosi a me.
_( Ehi, Bill!)_ Lo strattonai, invitandolo a staccarsi.
_(Io non mi muovo di qui! E rimango così, chiaro?)_ Ribattè ostinato, dirigendosi alla porta, aprendola e fuggendo dietro questa.
_( Prendilo Tom! Seguilooooo!)_ Berciò la mamma, correndo di qua e di la per la stanza, dimenando le salviette con cui –ipoteticamente- avrebbe struccato Bill.
_( ma lascialo stare!)_ Sbuffai scocciato. Ma la Maki quando arrivava? Ne avevo piene le tasche di quella storia! Ed ero sicuro che la sola visione di lei, mi avrebbe sicuramente rasserenato… o almeno, lo speravo vivamente.
_( Non sia mai! È ridicolo! VIENI!)_ Con movimento rapido ed elegante mi afferrò la mano e mi trascinò dietro a quel pazzo.










_( Che casino! Ma che succede?)_ Chiesi curiosa, affacciandomi all’atrio della camera in cui si cambiava la Marty.
_(Non so… Perché non vai a vedere? Io non posso!)_ Domandò, affacciandosi dallo stipite, impegnata ad allacciarsi il corpetto del vestito.
Mi diressi verso la porta con passo titubante, stando attenta e ascoltando attentamente i rumori concisi di passi che si avvicinavano, finchè la porta non si aprì con un tonfo assordante, scoprendo dietro di se una figura che conoscevo molto bene. Respirava affannoso e mi fissava spaesato.
_(Bill?!?)_ Sbottai piena di clamore.
_(Ohi, Maki! Ciao! Come va?)_ Domandò con innaturale tranquillità, sorridendo e facendo cenno con la mano.
_( Cosa cazzo ci fai???? Vai via, non puoi vedere la sposa scemone!)_ Rimproverai, cercando di spingerlo fuori, e ne frattempo lui continuava a supplicarmi di farlo rimanere. Naturalmente le cose si complicarono ulteriormente con l’arrivo del gemello, nonché mio ragazzo. Proprio mentre ero riuscita a cacciare il neo-sposo, impedendogli di rovinare tutto quello che avevamo preparato nelle ore precedenti io e il truccatore, arrivò rapido Tom, tanto per concludere l’allegro quadretto.
_(Maki!)_ Respirò finalmente, sorridendo luminoso alla mia vista.
_(Tom!)_ Lo stesso valeva anche per me. Vederlo così perfetto e semplicemente meraviglioso era qualcosa che la mente umana, vagamente riusciva a definire. Un qualcosa di così bello che a stesso si riusciva a credere alla sua esistenza. E lui era quel qualcosa, sotto ogni termine.
_Maki? Chi c’è lì con te?_ La voce cristallina della Marty, adornata da quella punta di curiosità che caratterizzava specialmente il suo carattere, fece sobbalzare tutti i presenti, me compresa.
_Ehm…. _ Non potevo dirle che il suo quasi marito era lì insieme al mio ragazzo, e che tutto rischiava di essere scoperto prima della cerimonia.. Per fortuna che Tom capì subito la situazione e, prima che tutto fosse perduto, girò i tacchi da bravo principe azzurro. Era in quei casi che l’amavo da morire..
_(Scusa amore, Prendo l’evaso e scappo!)_ Afferrò un lembo del vestito prezioso di Bill, che non potè che smorfiare, mentre di soppiatto mi stampò un casto e puro bacio sulle labbra. No, non ora… I miei ormoni non potevano svegliarsi proprio in quel momento critico… Ma dopotutto.. Un bel bacino non aveva mai ammazzato nessuno. Afferrai voracemente i colletti della camicia del mio ragazzo, che non disdegnò affatto. Cominciai a baciarlo appassionatamente, sorridendo e continuando a stringere quei benedetti colletti che tanto mi eccitavano. Non ero abituata a vedere Tom così in ghingheri.. Ne frattempo mi accarezzava con una mano i fianchi e con l’altra tratteneva il fratello che, interessato ci osservava.
_( Ehi, pomicioni… la smettete? Comunque… Tom io non ci vengo con te dalla mamma!)_ Si lamentò il moro, congiungendo le braccia e sbuffando.
_( E chi ti ha detto che ti porto dalla mamma, sottospecie di galeotto evaso? )_ Ammiccò Tom, continuando a guardare i miei occhi profondamente, giocherellando con il piercing maliziosamente. Conosceva i miei punti deboli, e sapeva che letteralmente impazzivo con questo suo giochetto.
_(Waah! Ti amo Toom! Se non fossi mio fratello avrei sposato te! )_ Fece finta di piangere dalla commozione, gettandosi ai piedi del fratello e cingendo le sue gambe.
_( Ehi! Tom è mio chiaro?)_ Bofonchiai, baciandolo sul collo.
_MAAKII! C’è BIILL????????? MANDALO VIAAAAAA!_ Tuonò la sposa, sbattendo la porta e chiudendosi a chiave.
_( è ora che andiate… Vi conviene scappare o la maledizione della sposa si abbatterà su di voi!)_ Risi, aprendo la porta e accompagnandoli.
_( Va bene amore… Oddio… Sto vestitino mi eccita… Non vedo l’ora di togliertelo!)_ Avvicinò nuovamente le sue labbra al mio viso, sfiorando la mia pelle calda ancora dei suoi baci.
_(Via maiale…!)_ Lo scansai e, senza timore sbattei la porta.








Eccomi…. Finalmente era il giorno più importante, l’inizio di un sogno..
La chiesa era grande, bella. Intorno a me si espandeva un coro d’angeli ed un mormorio rilassante. La stampa, i fans… Erano tutti lì, pronti a congratularsi e a allietarsi assieme a me di quell’evento. Mio padre stringeva la mia mano… La sua principessina era cresciuta, si stava per sposare e tra poco avrebbe avuto anche un bimbo.. Non riusciva a credere che la sua bambina, colei che poco tempo prima si addormentava sulle sue gambe davanti alla tv, colei che quotidianamente faceva richiesta di caramelle e dolcetti all’insaputa della mamma, fosse cresciuta e che stesse per mettere su famiglia. Era impensabile anche per me, dopotutto. La Maki e Tom mi attendevano alla soglia, sorridenti e uniti.. anche loro. Tutti, dal primo all’ultimo invitato seduto sulle panchette della chiesa, attendeva il mio arrivo. A Fatica riuscivo a muovermi, agghindata come una bomboniera, in quel vestito che personalmente avevo scelto: bianco, lungo, e talmente semplice che catturava lo sguardo. Il corpetto fasciava lievemente il busto, allargandosi poi sul ventre, lasciando abbastanza spazio al pancione. Le spalline si intrecciavano finemente lungo tutta la schiena, cercando di coprire un vertiginoso scollo a V. La lunga gonna in seta, cadeva dolcemente, percorrendo tutte le gambe e ricadendo leggera in un lungo strascico, raccolto in parte in una “coda” legata al bacino. Da questa partivano trine e organza ricamata a balze, sul cui bordo di ognuna brillavano fili d’argento.
_( Sei bellissima…. Davvero! Mio fratello morirà appena ti vedrà!)_ Scherzò Tom, accarezzando il lungo velo.
_(Oddio, speriamo di no!)_ Rise emozionata la mia migliore amica, con le lacrime che, lentamente cominciarono a rigarle le guance.
_( No, no! Maki, dai! Se piangi dopo piango anche io e… addio trucco! )_ Dissi, ridendo nervosamente, cercando di trattenere a stento i singhiozzi.
_(Ti voglio bene… Da morire!)_ Disse lei, abbracciandomi.
_(Anche io… anche io!)_ Ricambiai la stretta.
_(Io ci sarò sempre per te… lo sai?)_
_(Sì, lo so…. Lo so!)_ Stavo veramente per scoppiare a piangere. No, dovevo resistere.
_(Dai, su… non va mica alla ghigliottina.. Va a sposarsi!)_ interruppe Tom, cercando di camuffare l’emozione.
_( Sì, hai ragione… allora su, ci vediamo dentro!)_ E i due scomparvero dietro quell’enorme portone, ove si trovava lui, l’amore della mia vita.
_Sei pronta?_ Chiese mio padre.
_Sì…….. AHI!_ Gemetti, rivolgendo il mio sguardo verso il ventre. _Anche lui!_ Risi.
_Allora è ora…._



E le porte si aprirono lentamente, mentre la classica marcia nuziale accompagnava quel momento infinito. E poi…. Eccolo là, bello, bellissimo, splendido! Vestito col classico completo nero, camicia candida, cravatta nera; sul taschino della giacca, una rosa bianca del mio bouquet e poi….. il suo tocco personale che tanto amavo: capelli sparati, occhi truccati ma… no! Niente smalto!
Sentivo tutti gli occhi puntati addosso, mentre mi avviavo lenta lungo la navata, avvinghiata al braccio di mio padre, pestando milioni di petali bianchi sparsi per tutta la chiesa.
Non riuscivamo a non guardarci, i nostri occhi erano come legati, uniti: Non vedevo che lui. Finalmente arrivammo. Baciai e strinsi forte mio padre poi, andò da Bill e strinse forte anche lui, sussurrandogli:
_Rendila felice!_
_Non si preoccupi!_ Rispose lo sposo, illuminato da un sorriso celestiale, strascicando un italiano penoso ma comprensibile.
Poi si avvicinò, alzò il velo dal mio viso e lo posò delicatamente sulla mia testa e, dolcemente mi baciò le labbra.
_(Ti amo..)_ Mormorò-
_(Anche io…. Sei il mio angelo)_ Risposi, sfiorando la sua gota con la mano. Inaspettatamente, scese verso il mio pancione, lo prese tra le mani e, impetuoso lo baciò, sussurrando:
_(Ciao Kyeran!)_ Al suono di queste parole un boato si fece spazio tra la folla montante di persone, seguito da un fragoroso applauso.

Durante la cerimonia il piccolo si mosse continuamente, quasi volesse partecipare anche lui all’evento. Bill continuava ad accarezzare il nostro cucciolo, quasi stessero in qualche modo, comunicando. I festeggiamenti durarono tutta la notte, cantando, ballando e ridendo. Kyeran, al suono di monsoon si accese e, cominciò a muoversi all’impazzata, coccolato dalla voce di papà e dalle carezze della mamma.









Il 29 ottobre di quello stesso anno, all’ospedale universitario di Lipsia nacque, alle 3:30 del mattino, dopo 36 ore di travaglio, il piccolo Kyeran Kaulitz, 3 kg e 300 grammi e tanta voglia di venire al mondo e vedere, per la prima volta, mamma e papà. E tra le lacrime e i singhiozzi commossi inaspettati, anche i parenti si strinsero in quella gioia comune. La felicità pareva essere caduta tutta d’un tratto , travolgendo tutto e tutti… Ma le sorprese non erano finite…….



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Il prossimo capitolo sarà quello finale ç-ò
Siamo commosse e tristii! Bwahhhhhhh
Finire una fan fiction porta sempre tanta tristezza sìsì ù.ù
insomma volevamo ringraziare tutti i recensitori, soprattutto:
 cry91
tokiohotellina95
tesorinely
CHRIS_tokio live
milly94
lovelylory
RockDevil
eonys
GemyBillina
krystal
lallina

che hanno recensito e seguito la storia *-*
E a tutti i preferiti

1 - BADMXRECORD
2 - bunnyforever
3 - CHRIS_tokio live
4 - cry91
5 - FabyVampire
6 - ilenia91dorough
7 - LadyBennet92
8 - lovelylory
9 - makistellina
10 - milly94
11 - nihal_chan
12 - noirfabi
13 - picchia
14 - selina89
15 - sole a mezzanotte
16 - tesorinely
17 - tokiohotellina95
18 - very87

*-*
grazie siamo commosseeeeeeeeeee *-*
Al prossimo capitolo che sarà l'epilogo!
Un bacio x3
Maki e Marty

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Capitolo 12
*** Il tempo dei sogni ***


Epilogo

Il tempo dei sogni




_Ahi!.... Attenta!_ Qualcosa bucò la mia pelle, procurandomi un irritante pizzicorio.
_Scusa! Questa collana è infida!_ Smorfiò la martina, agganciando le estremità del collier di perle.
_Ok, ma stai attenta! Voglio arrivare sana e salva all’altare…_ Bofonchiai ironica, accarezzandomi dolorante il collo, che poco prima era stato penetrato malamente dal gancio.
_Sì,sì… è proprio un evento! Tu e Tom…. Sposati? Sembra quasi una battuta!_ Rise sarcastica.
_bella battuta!_ Ribattei smorfiosa, sistemandomi la gonna.

Due anni… Quanto tempo… Erano accadute così tante cose… Kyeran era nato tra la gioia di tutti, tra le lacrime dello zio Tom , tra la gioia dei presenti (me compresa), tra l’orgoglio di Bill e di Martina.
Ma la cosa più inaspettata fu la proposta di matrimonio che mi arrivò tra capo e collo una sera, davanti ad una romantica cena a lume di candela. Tom sapeva come stupirmi, soprattutto quando dalla tasca dei jeans larghissimi, tirò fuori l’anello tempestato di stelle.
E adesso ero lì, in piedi, raggiante di una gioia attesa e sognata, coperta di un velo bianco che da sempre –segretamente- avevo sognato.
Lui era bello, bellissimo.. Un angelo nel vero senso del termine. Il suo sorriso infondeva in me una sicurezza maggiore, e il fatto che dopo quella cerimonia saremmo stati una cosa sola per sempre… Era come addormentarsi e aspettare che il bel sogno arrivasse, ma forse… questo era già avverato. E non era che l’inizio.

Un bel respiro…

Un passo..

E fui dentro la chiesa,
e fui accanto all’uomo che amavo, davti ad una forza maggiore che ci avrebbe legato eternamente… “Nel bene e nel male, nella saluta e nella malattia”… Sempre, io volevo Tom sempre, sempre sempre! E sempre saremmo stati insieme.
Mio padre d’altro canto, non poteva che essere pienamente emozionato, come tutti del resto. Come biasimarlo? La sua principessina adorata era accanto ad un altro uomo che non fosse lui, e d’ora in poi sarebbe stata protetta da un altro. Ma dopotutto, la gioia riempiva il suo cuore mentre guardava i nostri volti luminosi e pieni di infinita felicità e realizzazione.
L’ultima nota scandita dall’organo, i fischi e gli applausi dei presenti e… due piedini insicuri che camminavano a fatica sul tappeto rosso. Un bimbo, biondo, bello come il sole ed elegante come la luna, si avvicinava incerto e timido. Le sue mani afferravano un cuscinetto in velluto rosso, da cui partivano due nastrini di bianco raso, su cui erano legate le fedi con finezza maestrale.

Un passo

E giù!
Una mancanza di equilibrio o non so.. fatto sta che il bimbo cadde a sedere, rimanendo visibilmente turbato. Non pianse, semplicemente si limitò a rivolgere il suo sguardo verso coloro che erano i suoi raggi, le sue stelle maestre. Kyeran si portò il dito in bocca e aspettò che il papà lo aiutasse. Quest’ultimo si avvicinò elegantemente, camminando con passo leggiadro e aggraziato; Sorrise e prese in braccio il piccolo e, insieme si incamminarono verso l’altare, tra gli applausi dei presenti, mentre il sorriso della mamma illuminava il suo viso.







I sogni si realizzano, basta volerlo, basta desiderarlo…… La nostra storia ne è una prova, la nostra vita è un chiaro emblema di felicità.


La Marty e Bill ebbero un’altra bambina, una dolce sorellina per Kyeran, la piccola Leni.
Io e Tom dammo alla luce Iezebel, una bellissima bimba, sorridente e dolcissima.
Gustav e Georg ben presto, trovarono anche loro l’amore. La band continuò a suonare e, tra tour e date, i maritini riuscivano sempre a trovare spazio per i loro cari.
Ci trasferimmo tutti in Germania, ad Amburgo…

I sogni sono frammenti di una realtà possibile, vanno saputi utilizzare per mettere, infine, la frase “E vissero tutti insieme, felici e contenti……….”









E quando la mia anima sarà finalmente salva, potrò finalmente dedicarmi a te……. Salvami….




FINE


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Bwaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah! Non è possibile è finitaaaaaa ç______________ç Dio che tristezza uffaaaaa! Stiamo piangendo come due fontanelle  ç_ç Ci abbiamo messo anima e corpo a scrivere questa fan fiction che, inizialmente era partita tutta da un sogno. Il seguito di secret è venuto dopo , visto che ci dispiaceva troncare un amore tanto bello e agognato (non siamo certo carogne) ù.ù
Ci siamo divertite ad immaginare come sarebbe stata questa vita, fatta di piccoli attimi di felicità che tutti possono avere.. La gioia di avere qualcuno accanto (a prescindere che sia Tom o Bill Kaulitz) di giurare eterna fedeltà.... sono valori che appreziamo e stimiamo.
Grazie mille a chi ci ha seguito
grazie mille a chi ha commentato
a chi ha pianto (speriamo che vi abbia emozionato *-*)
a chi ha sperato che le cose si potessero risolvere
a chi ci ha sostenuto
a chi ha riso nei momenti divertenti
e a chi si è disperato nei momenti tragici...
Grazie a tutti vi amiamooooooooooo *-*

E speriamo che continuerete a seguirci nelle prossime storie *O*

Grazie mille ai preferiti perchè ci fa piacere e onore che la nostra storia sia tra quelle che vi piacciono *-*

1 - BADMXRECORD
2 - billy_72
3 - bunnyforever
4 - CHRIS_tokio live
5 - cry91
6 - FabyVampire
7 - ilenia91dorough
8 - LadyBennet92
9 - Lally_the best
10 - Lithia del Sud
11 - lovelylory
12 - makistellina
13 - milly94
14 - nihal_chan
15 - noirfabi
16 - picchia
17 - selina89
18 - sole a mezzanotte
19 - tesorinely
20 - tokiohotellina95
21 - very87



Grazie mille a coloro che hanno anche recensito *-* Siete stati dolcissimi *-*

milly94
cry91
CHRIS_tokio live
Lithia del Sud
tesorinely
tokiohotellina95
lovelylory
RockDevil
GemyBillina
eonys
krystal
lallina


E un ultimo grazie va alle nostre compagne di classe che ci hanno sopportato e continuano a leggere e a soffrire in silenzio i nostri discorsi sui tokio hotel XDXDXD
GRAZIE a:

LadyBennet92   (Mapi)
RockDevil    (Vivy)
Sissi
Francy
Telli
Bubu
Ele
Ily

*-*
Vi amiamo a tutti! XDXDXDXD

Un bacio, vi salutiamo e non possiamo che dire:

Alla prossima fan fiction *-*


MAkI und Marty



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