Stella stellina

di Jessica Fletcher
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il mio fratellino ***
Capitolo 2: *** Julian ***
Capitolo 3: *** Stella e stellina ***



Capitolo 1
*** Il mio fratellino ***


stella stellina

Stella, stellina


Capitolo 1 - Il mio fratellino


"Ryan, devo parlarti"  il viso di Natalia esprimeva preoccupazione;
"Certo, mia cara....cosa c'è.....stai bene? Il bambino?";
Natalia era incinta di circa 5 mesi e la sua era una gravidanza di quelle considerate a rischio. Com'è naturale suo marito si preoccupava molto per la sua salute e per quella del bambino che doveva arrivare. Ma non era quello il problema, non quella volta.

"Tranquillo, io sto bene e il bambino sta bene. E' Olivia che mi da' dei pensieri....è un po' di tempo che la vedo triste e malinconica, vuole stare sempre da sola, quasi non vuole che mi avvicini. Mangia poco, ho l'impressione che non dorma a sufficienza, la vedo sempre pallida e stanca...e questa mattina, quando la sono andata a svegliare per mandarla a scuola, ho notato che il suo cuscino era bagnato, zuppo, come se avesse trascorso la notte a piangere....";
"Magari è solo gelosa per l'arrivo del fratellino" l'ultima ecografia aveva chiarito che si sarebbe trattato di un maschio "o, forse, c'è qualcuno che le da' noia  a scuola....bisognerebbe cercare di capire; vuoi che le parli io?"
"Preferirei, lo faresti?" ;
"Certo è mia figlia, penso che sia mio dovere. Questa sera temo che dovrò lavorare fino a tardi, penso di non farcela. Ma domani ti assicuro che faremo una chiacchierata io e lei. Ok?"
"Ok".

Invece, proprio quella notte, rientrando tardi dal lavoro, Ryan ebbe modo di udire uno strano suono proveniente dalla camera di sua figlia....una specie di lamento....quasi come il guaito di un cucciolo. Decise, così, di andare a vedere che cosa stava succedendo, entrò nella cameretta di Olivia e la trovò  seduta sul proprio letto, rannicchiata con le braccia intorno alle ginocchia e disperatamente in lacrime.
"Olivia!" la chiamò, la piccola sollevò il viso per mostrare due occhioni gonfi e cerchiati di rosso, "Patatina cosa c'è? Perché stai piangendo?";
"Niente....." fu la risposta;
"Non direi proprio che non c'è niente....se piangi vuol dire che c'è qualcosa che ti fa stare male. Perché non me lo dici?"
La bimba non rispose e si limitò a scuotere il capo,
"Olivia" Ryan le mise una mano sulla guancia, girandole delicatamente la testa in modo che lei lo potesse guardare negli occhi "perché non mi dici niente? Lo sai che avevamo fatto un patto di dirci tutto quello che ci sarebbe successo e che ci faceva stare male? Te lo ricordi?", la bimba annuì;
"Allora, perché non me lo dici? Pensi di essere troppo grande per parlarne col tuo vecchio papi?"
A queste parole Olivia scoppiò in un pianto dirotto, Ryan cercò di abbracciarla ma la piccola si spostò bruscamente;
"Ehi....cosa succede? cosa ti ho fatto, Olivia? Si può sapere una volta per tutte che cos'hai?"
"E' che mi ci devo abituare" fu la risposta appena sussurrata;
"Abituare? a che cosa?";
"A che non mi abbraccerai più e non sarai più il mio papi!"
"Eeeeh? Ma non è assolutamente vero! Ma chi ti ha messo in testa una simile sciocchezza?"
"A scuola, la mia compagna Trisha mi ha detto che, ora che avrete un bambino vostro, tu e la mamma non mi vorrete più con voi e mi manderete in un istituto" e qui la bimba ricominciò a piangere disperatamente "non voglio andare via.....voglio restare con voi....ti prego papi, non mandarmi via!
"No, no....ssshh Olivia, tranquilla, tranquilla piccola mia" questa volta Ryan le afferrò le spalle, sempre con delicatezza, ma in modo fermo e la attirò a se portando la testa della bambina verso il proprio petto "la tua amica ti ha detto una grossa caz....ahem.....cavolata. Non è vero che non ti vogliamo più con noi....ma come puoi anche solo pensare una cosa simile? Tu sei la nostra bambina, esattamente come il tuo fratellino sarà il nostro bambino.....vi ameremo allo stesso identico modo, ci siete arrivati in modo diverso, questo è vero. Ma non vuol dire che tu sei meno importante di lui! Io e la tua mamma ti amiamo tantissimo, tantissimo!"
"Ma Trisha era così sicura!"
Bella stronza, questa Trisha, domani vado a scuola e dico due parole alla sua mamma, le dovrebbe insegnare cos'è l'educazione....ferire così questa creatura, che ha già sofferto tanto.....a volte i bambini sono proprio senza cuore.
"Frega niente di quello che dice quella stronzetta della tua compagna.....credimi Olivia.....mai e poi mai abbiamo pensato di abbandonarti."
"Davvero, papi?"
"Davvero! Cosa ti ho sempre detto? che sei la mia bimba speciale....potrei mai abbandonare la mia bimba speciale?  Eh....pensi davvero che potrei?"
"Beh....no...." rispose la piccola, quasi rassicurata, tirando su col naso
"E allora..... sei convinta che resterai per sempre con noi e che ti ameremo sempre tantissimo, con tutte le nostre forze?"
"Beh, sì......" la voce di Olivia si sentiva appena;
"Come? non ho sentito, dillo più forte!"
"SIIIII!!!!" ora quasi urlava;
"Bene, allora domani mattina andiamo dalla mamma, che era tanto preoccupata per te e le diciamo di stare tranquilla, che va tutto bene. Ok?"
"Ok! ma perché la mamma si era preoccupata?"
"Perché vedeva che eri triste, lei ti vuole tanto bene e stava in pensiero per te. Patatina mia....ti vogliamo un bene immenso!"

"Ehi....che state confabulando voi due?" Natalia stava in piedi, sulla soglia e li guardava sorridendo;
"Niente, mamma" rispose Ryan "è solo che Olivia aveva paura che la abbandonassimo, dopo la nascita del suo fratellino";
"Davvero, piccola mia?" Natalia le si avvicinò e la accarezzò il viso "ma come hai potuto pensare una cosa simile? Io e il tuo papi, come lo chiami tu, ti amiamo moltissimo, non potremmo mai abbandonarti, mai. E poi, scusa, quante  famiglie conosciamo che hanno più di un bambino....non è che abbandonano il primo quando nascono gli altri. Pensa a quante tue amichette hanno dei fratellini o delle sorelline....";
"Ma io sono stata adottata" rispose, non tanto convinta, Olivia "per me è diverso."
"E' la stessa medesima cosa.....solo sei arrivata a noi in un altro modo; ma è la stessa cosa....sei nostra figlia allo stesso modo del bambino che nascerà";
"E' quello che le ho detto io" intervenne Ryan  ma Natalia lasciò cadere il discorso,  prese la mano di Olivia e se la mise sul pancione ....."lo senti? lo senti il tuo fratellino muoversi?";
la bimba annuì;
"gli vuoi bene?"
di nuovo la piccola annuì;
"Perfetto" proseguì la donna, "ora cantagli una canzoncina, così lui sa che lo stai aspettando";
Olivia si soffermò alcuni secondi a pensare e poi iniziò a cantare :

Twinkle, twinkle, little star,
How I wonder what you are.
Up above the world so high,
Like a diamond in the sky.
Twinkle, twinkle, little star,
How I wonder what you are
"Dici che mi sta sentendo?" chiese la piccola alla sua mamma
"Certo che ti sente, il tuo fratellino....."
"Il mio fratellino....." e la bimba accarezzò ed abbracciò il pancione della sua mamma.




Fine, dolcissima e in sospeso, del primo capitolo

In occasione dell'ennesima replica da parte di Italia 1 dell'ingresso di Ryan nella squadra di CSI Miami e in considerazione del fatto che le mie Wolvista sono abbastanza lette (anche se, ahimè, poco commentate) ho pensato bene di postare almeno il primo capitolo di questa nuova fiction, che è il seguito di Una Famiglia e di Wolfe in trappola, che andrebbero lette prima  altrimenti non ci si capisce molto.

Se il primo capitolo è dolce e malinconico il secondo sarà decisamente drammatico, lo preannuncio.

La canzoncina che canta Olivia la trovate a questo link, è molto carina e adatta ai bambini piccoli
http://www.youtube.com/watch?v=gAioeWL1xaU

Infine, se qualcuno si trovasse nella condizione di guardare proprio in questi giorni le puntate di CSI Miami trasmesse da Italia1, ambientate nella terza stagione, di sicuro troverebbe una grande differenza fra il Ryan, ragazzotto ambizioso e rompiballe,  dei telefilm e il padre di famiglia, maturo e responsabile della mia fiction.
Lo so, non fatemi critiche in proposito, la mia fiction è ambientata parecchi anni dopo quelle puntate e il nostro Ryan ha dovuto per forza di cose crescere ed è cambiato .

Per avere un'idea ancorché approssimativa del suo cambiamento provate a leggere le altre mie fan fictio....altrimenti seguitevi tutto CSI Miami, fino alla decima stagione (cosa che vi consiglio) e scoprirete le varie vicende di Ryan

Saluto tutti
A presto
Love
Jessie


PS: un saluto particolare al mio kiwi che adora le mie Wolvista "familiari"

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Capitolo 2
*** Julian ***


julian

Stella stellina

Cap 2 - Julian

Era la giornata libera di Ryan e lui e Natalia stavano seduti, abbracciati, sul divano di casa. Era una mattinata tranquilla, Oliva era regolarmente a scuola e sembrava tutto a posto. Erano passate alcune settimane dalla crisi con la loro figliola adottiva  e tutto sembrava dimenticato. La bimba, anzi, aveva cominciato a prendere molto in considerazione il fatto che presto sarebbe diventata una sorella maggiore: aveva scelto lei il nome da dare al bambino, Julian "come un mio compagno di classe" aveva spiegato, aiutava o, almeno, cercava di aiutare, Natalia nella preparazione della culla e del corredino e spesso si avvicinava al pancione della mamma e cantava la solita canzoncina "Twinkle twinkle little star" che le piaceva tanto.

"Sono veramente contenta che Olivia abbia accettato il suo fratellino" stava dicendo Natalia "mi faceva stare male vederla così triste" e la donna guardò il proprio marito come a cercare una risposta;
 
Ma lui era rimasto silenzioso e la stava guardando intensamente;
"Ehi che hai da guardare?"
"Come sei bella...." fu la risposta "la gravidanza ti ha reso ancora più bella....potresti avere tutti gli uomini che vuoi e stai con me. Non so proprio cosa ci trovi in uno come me";
"A parte, Ryan, che non ritengo che l'aspetto fisico sia la cosa più importante per giudicare una persona....a parte questo; io ti trovo molto bello, invece. Di una bellezza fine, intrigante, sensuale....anche con le tue orecchie a sventola e il naso che dici tanto di odiare e che invece è così carino su di te. E poi quello che è bello in te è quello che hai qui" e Natalia gli mise una mano sul petto in corrispondenza del cuore "lo vedo sai, come ti interessi ai casi, lo zelo e l'impegno che ci metti e come ti dispiace tutte le volte che non riesci a salvare la vita di qualcuno o quando muore qualche tuo collega...tu, marito mio, sei una gran bella persona!"
Per tutta risposta lui la attirò a se per poi baciarla appassionatamente e, mentre la baciava, le teneva una mano sul pancione ad accarezzarla. Ad un certo punto sentì che lei si irrigidiva e la vide fare una smorfia;
"Nat, cos' hai?" chiese stupito;
"Niente....ho sentito come una specie di contrazione. A volte succede, non credo che sia il caso di preoccuparsi.....ahi! eccone un'altra";
"Vado a chiamare il tuo ginecologo?" Ryan, un po' preoccupato, si era alzato in piedi;
Natalia annuì col capo e stava per dire "sì chiamalo" ma una contrazione più forte delle altre le strappò un grido di dolore e poi, dopo un po' un'altra e un'altra ancora.
Suo marito, ora preoccupatissimo, aveva preso il telefono ma per chiamare il 911, l'ambulanza non aveva tardato ad arrivare e Natalia era stata immediatamente portata in ospedale.

"Signor Wolfe?" la ginecologa lo stava guardando con aria seria;
"Sono io, piacere" Ryan porse la mano alla dottoressa, poi le chiese "come sta mia moglie?" ;
"Sua moglie sta bene, abbastanza bene, date le circostanze....vede, signor Wolfe.....";
"Mi chiami pure Ryan";
"Ok.....vede Ryan, sua moglie ha avuto un parto prematuro. Ha avuto il bambino praticamente già nell'ambulanza";
"Ma era appena al sesto mese di gestazione....";
"Alla venticinquesima settimana, per la precisione. Ryan, l'utero di sua moglie era gravemente danneggiato a causa di un precedente fatto traumatico....";
Lo so bene....pensò il giovane agente;
".....e, in casi come questo, il parto prematuro è una delle tante complicazioni che possono capitare....";
"E, quindi?" Ryan cominciava a essere sui carboni ardenti;
"E quindi, Natalia sta discretamente....nonostante abbia perso molto sangue a causa di un'emorragia causata dal suo utero già così danneggiato.....mi raccomando non cercate di avere altri bambini.....sarebbe pericolosissimo"
"No, no....." Ryan fece vigorosamente un gesto di diniego col capo;
"Il bambino, però, un bel maschietto ma tanto piccolo: appena 800 grammi di peso ci da' delle preoccupazioni....non ha pianto alla nascita.....fa fatica a respirare perché i suoi polmoni sono troppo piccoli e non ha preso conoscenza.....è in una specie di stato comatoso"
L'uomo guardava la dottoressa con gli occhi sbarrati e non sapeva cosa dire; aveva solo una gran voglia di mettersi a piangere
non doveva finire così, non doveva proprio finire così
Poi, preso un po' di fiato, chiese alla ginecologa "Posso vederli? Mia moglie e mio figlio.....posso vederli?"
"Beh....suo figlio è al reparto prematuri, è nell'incubatrice, però può andare a vederlo; dovrà rendersi sterile, però; l'infermiera le mostrerà cosa fare. Sua moglie si sta riprendendo; è ricoverata qui in reparto, fra un paio di giorni contiamo di rimandarla casa. Può andare da lei quando vuole."
"Prima mio figlio" riuscì a dire Ryan in un sussurro;
"Va bene, le mostro il reparto"

Il piccolo giaceva immobile nell'incubatrice, il piccolo corpicino tutto martoriato da tubi e catereri.
Ryan lo guardava e sentiva le lacrime scivolargli lungo il viso......non doveva andare così, non a loro che ne avevano già passate così tante......
"Posso toccarlo?" chiese all'infermiera;
"Sì, anzi è importante che senta del calore umano, una carezza data con amore ..... Sentirsi amato, desiderato potrebbe aiutarlo. Non è detto che sia totalmente incosciente e insensibile al mondo esterno"
Il giovane padre mise la propria mano dentro l'incubatrice ad accarezzare il piccolo corpo del bambino....era così minuscolo e così immobile;
"Benvenuto, piccolo mio" gli disse, mentre una lacrima gli scendeva sul  volto "bada a non fare scherzi. Io e tua mamma ti abbiamo atteso con tanta impazienza ...per non parlare della tua sorellina...."

Oddio, Olivia, devo andare a prenderla a scuola!!! Ma prima devo andare da Natalia.....

Okay , capitolo breve ma denso di avvenimenti
In realtà avrei voluto concludere la storia con questo secondo capitolo, ma temo di non riuscire a scrivere un capitolo lungo in tempi brevi e poi mi piaceva aggiornare ma lasciarvi ancora un po' in sospeso
Nel prossimo capitolo rientra in scena Olivia e .....beh lo vedrete!
Vi saluto, ora

Mi raccomando, buona lettura
A presto (spero di aggiornare presto)
Love
Jessie


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Capitolo 3
*** Stella e stellina ***


stella e stellina

Cap. 3 - Stella e stellina



Natalia se ne stava stesa sul letto, lo schienale appena rialzato, lo sguardo perso nel vuoto e una flebo attaccata al braccio.

"Ciao" le disse suo marito entrando nella stanza, poi, senza aggiungere altro,  si avvicinò, la strinse in un forte abbraccio e le posò un bacio fra i capelli.

"Ciao" rispose lei con aria quasi assente, ma contraccambiò l'abbraccio aggrappandosi a Ryan come una naufraga in cerca di salvezza.  Rimasero così, stretti, allacciati per alcuni minuti, e fu la donna la prima a sciogliersi per guardare suo marito dritto negli occhi e chiedergli  "Lo hai visto?"  alludendo al bambino;

"Si....è  bellissimo, perfetto, solo un po' troppo piccolo. Una bellissima, splendida, minuscola creatura addormentata"

Una bellissima creatura, splendidamente addormentata, che forse non si sveglierà mai, che forse non mi vedrà mai...che non saprà mai che io sono il suo papà...

"Voglio vederlo"

"Non so se puoi alzarti, Nat. Hai ancora la flebo attaccata"

"Oh...questa sta finendo...dovrebbero essere le quattro del pomeriggio, ormai....Oddio! Le quattro! Olivia...bisogna andare a prenderla a scuola! Ryan!"

"Sssh, Nat, stai tranquilla; è tutto a posto. Ho chiamato tua sorella, ha detto che ci pensa lei. Le ho detto di portarla a casa sua e di aspettarmi lì"

Natalia sospirò, parzialmente sollevata, almeno la loro figlia era, seppur momentaneamente, a posto. Ora però bisognava pensare al bambino.

Nel frattempo, la flebo era finita e l'infermiera che l'aveva tolta le aveva assicurato che almeno per un po' l'avrebbero lasciata riposare e che poteva andare a vedere suo figlio, alla nursery, muovendosi almeno inizialmente con la sedia a rotelle, nelle sue condizioni era meglio aspettare un po' prima di cominciare a camminare.

"Non credo proprio che ce la farei a camminare" aveva risposto lei sentendosi tutta indolenzita e con un gran male al basso ventre.

Ryan l'aveva scortata fino alla nursery ed era rimasto fuori a guardare dal vetro mentre la puericultrice l'aveva accompagnata presso la culla; le avevano dato il permesso di prendere il piccolo in braccio per qualche minuto e lei lo aveva cullato e coccolato. Sentiva le lacrime bagnarle il viso, mentre guardava e dondolava dolcemente la sua creatura;

"Sei bellissimo, gli ripeteva, sei bellissimo...piccolo mio...tieni duro, non te ne andare. Ti abbiamo desiderato così tanto, così tanto....svegliati, bambino mio....svegliati. Sono la tua mamma, la tua mamma...."

Ryan, la fronte appoggiata al vetro, guardava sua moglie e il loro figliolo con le lacrime agli occhi. All'improvviso sentì una voce dietro a se.

"Papi!" Olivia lo stava chiamando fondo del corridoio, lui si voltò, fu la questione di un secondo e la bimba era lì fra le sue braccia.

"Ha voluto venire qui a tutti i costi" cercò di spiegare Anjia, la sorella di Natalia, che l'aveva accompagnata "ho provato a distrarla, a chiederle se voleva andare al cinema o al parco, ma lei continuava a dire che voleva venire qui e vedere il suo fratellino, che si sentiva che c'era qualcosa che non andava e voleva la sua mamma e il suo papi. È la bimba più testarda che io conosca, è proprio tua figlia, Ryan !"

"È anche figlia di tua sorella, se è per questo" rispose lui abbastanza seccato; poi, più dolcemente rivolgendosi a Olivia "patatina, perché non hai voluto rimanere con la zia?"

"Perché voglio vedere il mio fratellino. Dov'è?"

"Nella nursery ma......vedi, piccolina, il tuo fratellino è come addormentato, non può vederti né sentirti e non so se si sveglierà mai"

"Non è vero che non può sentirmi, anche se dorme sono sicura che lui può sentirmi, se gli parlo, come mi sentiva quando era nella pancia della mamma! Voglio dargli il benvenuto, dirgli che io lo aspetto, che voglio che si svegli al più presto per giocare con lui. Dov'è il mio fratellino, papi?"

"È qui" rispose Ryan in un sussurro, "guarda" ....e, presa la bimba in braccio, la sollevò affinché potesse vedere meglio all'interno della nursery "lo vedi il tuo fratellino in braccio alla tua mamma?"

La bimba riconobbe subito Natalia, la quale, vista sua figlia, chiese qualcosa all'infermiera che rispose con un cenno affermativo del capo.

Subito dopo, non appena ebbero riadagiato il piccolo nella culla termica, si voltarono verso la vetrata e fecero cenno a Olivia di entrare.

La bimba si avvicinò , guardò bene il suo fratellino e, appoggiando la mano sul vetro della culla, incominciò a cantare a bassa voce:

Twinkle, twinkle, little star,
How I wonder what you are.
Up above the world so high,
Like a diamond in the sky.
Twinkle, twinkle, little star,
How I wonder what you are

E accadde il miracolo; il bambino si mosse, cercò di avvicinare la manina a quella della sorella e spalancò due grandi occhioni che sembravano ancora più grandi in quel viso così piccolo e che erano di un bel colore verde scuro, proprio come quelli di suo padre.

"Oddio, Natalia era incredula e si era portata le mani alla bocca per lo stupore "si è svegliato! Si sta muovendo, il mio piccolo.....oddio! Infermiera, la prego, vada a chiamare un medico e....se non le dispiace, dica, per favore a mio marito che il nostro bambino si è svegliato. Lo hai fatto tu il miracolo, Olivia. Sei stata tu che hai portato tuo fratello da noi" e,così dicendo, abbracciò sua figlia e la strinse forte.

"Vedi, mamma" disse con semplicità Olivia "gli ho cantato la canzoncina perché lui sapesse  che lo stavo aspettando. Julian lo ha capito e ha voluto venire qui da me, qui da noi".

Dopo le consuete visite i medici si dichiararono più che ottimisti, Julian si sarebbe ripreso senza problemi e avrebbe di sicuro condotto una vita normale. Non appena il suo fisico sarebbe stato abbastanza forte da potere vivere fuori dell'incubatrice, i suoi genitori e sua sorella avrebbero potuto portarselo a casa.

"Sei la mia stella" ebbe a dire un commosso e orgoglioso Ryan alla sua figlia maggiore, quello stesso pomeriggio, più tardi mentre rientravano verso a casa, "la mia stella!" disse ancora stampandole un bel bacio in fronte;

"Papi...." chiese la piccola "ma se io sono la tua stella, Julian che cos'è?"

"Oh, beh, lui è .....la mia stellina!" e entrambi scoppiarono a ridere.

Certe volte la logica e la magia dei bambini a volte è difficilmente comprensibile da noi adulti ma non è detto per questo che sia necessariamente errata. Anzi tante volte i piccoli hanno una specie di dono magico che li aiuta a vedere al di là del consueto.

Questa volta è proprio finita prima però vi devo un paio di spiegazioni.

Quanto narrato in questo terzo capitolo si riferisce, con gli opportuni adattamenti, a una storia realmente accaduta qualche anno fa qui in Italia. Nella storia reale il fratellino più grande era solito cantare al piccolino la canzoncina "stella stellina, la notte si avvicina...." eccetera. Dovendolo adattare a una realtà americana ho dovuto cambiare il titolo e il testo della canzone (che esiste realmente e trovate il link alla fine del primo capitolo), ma ho recuperato il titolo per la mia fanfiction.

L'impaginazione del terzo capitolo è diversa da quella degli altri due perché ho  usato un programma diverso, avendolo scritto con lo smartphone, spero che non disturbi troppo e comunque scusatemi.

Originariamente questa avrebbe dovuto essere la mia ultima Wolvista, ma ho notato che la serie è piuttosto seguita e quindi penso che scriverà un'altra storia.....solo che quella che ho in mente sarà difficilissima da scrivere e quindi vi prego di pazientare ancora un po'....anche perché ho un paio di altre idee che mi frullano in testa.

Volevo chiedervi se vi piace il rapporto che ha Ryan con Olivia, nel tratteggiare Ryan padre mi sono un pochino ispirata al mio papà, quindi spero proprio che sia di vostro gradimento

Adesso vi saluto
Buona lettura

Love
Jessie


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