Stella stellina di Jessica Fletcher (/viewuser.php?uid=117300)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il mio fratellino ***
Capitolo 2: *** Julian ***
Capitolo 3: *** Stella e stellina ***
Capitolo 1 *** Il mio fratellino ***
stella stellina
Stella, stellina
Capitolo 1 - Il mio fratellino
"Ryan, devo parlarti"
il viso di Natalia esprimeva preoccupazione;
"Certo, mia cara....cosa c'è.....stai bene? Il bambino?";
Natalia era incinta di circa 5 mesi e la sua era una gravidanza di
quelle considerate a rischio. Com'è naturale suo marito si
preoccupava molto per
la sua salute e per quella del bambino che doveva arrivare. Ma non era
quello il problema, non quella volta.
"Tranquillo, io sto bene e il bambino sta bene. E' Olivia che mi da'
dei pensieri....è un po' di tempo che la vedo triste e
malinconica,
vuole stare sempre da sola, quasi non vuole che mi avvicini. Mangia
poco, ho l'impressione che non dorma a sufficienza, la vedo sempre
pallida e stanca...e questa mattina, quando la sono andata a svegliare
per mandarla a scuola, ho notato che il suo cuscino era bagnato, zuppo,
come se avesse trascorso la notte a piangere....";
"Magari è solo gelosa per l'arrivo del fratellino" l'ultima
ecografia aveva chiarito che si sarebbe trattato di un maschio "o,
forse,
c'è qualcuno che le da' noia a
scuola....bisognerebbe cercare di capire; vuoi che le parli
io?"
"Preferirei, lo faresti?" ;
"Certo è mia figlia, penso che sia mio dovere. Questa sera
temo che dovrò lavorare fino a tardi, penso di non farcela.
Ma domani ti assicuro che faremo una chiacchierata io e lei. Ok?"
"Ok".
Invece, proprio quella notte, rientrando tardi
dal lavoro, Ryan ebbe modo di udire uno strano suono
proveniente dalla camera di
sua figlia....una specie di lamento....quasi come il guaito di un
cucciolo. Decise, così, di andare a vedere che cosa
stava succedendo, entrò nella cameretta di Olivia e la
trovò seduta sul proprio letto, rannicchiata con
le braccia
intorno alle ginocchia e disperatamente in lacrime.
"Olivia!" la chiamò, la piccola sollevò il viso
per mostrare due occhioni gonfi e cerchiati di rosso, "Patatina cosa
c'è? Perché stai piangendo?";
"Niente....." fu la risposta;
"Non direi proprio che non c'è niente....se piangi vuol dire
che
c'è qualcosa che ti fa stare male. Perché non me
lo dici?"
La bimba non rispose e si limitò a scuotere il capo,
"Olivia" Ryan le mise una mano sulla guancia, girandole delicatamente
la testa in modo che lei lo potesse guardare negli occhi
"perché
non mi dici niente? Lo sai che avevamo fatto un patto di dirci tutto
quello che ci sarebbe successo e che ci faceva stare male? Te lo
ricordi?",
la bimba annuì;
"Allora, perché non me lo dici? Pensi di essere troppo
grande per parlarne col tuo vecchio papi?"
A queste parole Olivia scoppiò in un pianto dirotto, Ryan
cercò di abbracciarla ma la piccola si spostò
bruscamente;
"Ehi....cosa succede? cosa ti ho fatto, Olivia? Si può
sapere una volta per tutte che cos'hai?"
"E' che mi ci devo abituare" fu la risposta appena sussurrata;
"Abituare? a che cosa?";
"A che non mi abbraccerai più e non sarai più il
mio papi!"
"Eeeeh? Ma non è assolutamente vero! Ma chi ti ha messo in
testa una simile sciocchezza?"
"A scuola, la mia compagna Trisha mi ha detto che, ora che avrete un
bambino vostro, tu e la mamma non mi vorrete più con voi e
mi
manderete in un istituto" e qui la bimba ricominciò
a piangere disperatamente "non voglio andare via.....voglio
restare con voi....ti prego papi, non mandarmi via!
"No, no....ssshh Olivia, tranquilla, tranquilla piccola mia" questa
volta Ryan le afferrò le spalle, sempre con delicatezza, ma
in
modo fermo e la attirò a se portando la testa della bambina
verso il proprio petto "la tua amica ti ha detto una grossa
caz....ahem.....cavolata. Non è vero che non ti vogliamo
più con noi....ma come puoi anche solo pensare una cosa
simile?
Tu sei la nostra bambina, esattamente come il tuo fratellino
sarà il nostro bambino.....vi ameremo allo stesso identico
modo,
ci siete arrivati in modo diverso, questo è vero. Ma non
vuol
dire che tu sei meno importante di lui! Io e la tua mamma ti amiamo
tantissimo, tantissimo!"
"Ma Trisha era così sicura!"
Bella stronza, questa
Trisha, domani
vado a scuola e dico due parole alla sua mamma, le dovrebbe insegnare
cos'è l'educazione....ferire così questa
creatura, che ha
già sofferto tanto.....a volte i bambini sono proprio senza
cuore.
"Frega niente di quello che dice quella stronzetta della
tua
compagna.....credimi Olivia.....mai e poi mai abbiamo pensato di
abbandonarti."
"Davvero, papi?"
"Davvero! Cosa ti ho sempre detto? che sei la mia bimba
speciale....potrei mai abbandonare la mia bimba speciale?
Eh....pensi davvero che potrei?"
"Beh....no...." rispose la piccola, quasi rassicurata, tirando su col
naso
"E allora..... sei convinta che resterai per sempre con noi e
che ti ameremo sempre tantissimo, con tutte le nostre forze?"
"Beh, sì......" la voce di Olivia si sentiva appena;
"Come? non ho sentito, dillo più forte!"
"SIIIII!!!!" ora quasi urlava;
"Bene, allora domani mattina andiamo dalla mamma, che era tanto
preoccupata per te e le diciamo di stare tranquilla, che va tutto bene.
Ok?"
"Ok! ma perché la mamma si era preoccupata?"
"Perché vedeva che eri triste, lei ti vuole tanto bene e
stava in pensiero per te. Patatina mia....ti vogliamo un bene immenso!"
"Ehi....che state confabulando voi due?" Natalia stava in piedi, sulla
soglia e li guardava sorridendo;
"Niente, mamma" rispose Ryan "è solo che Olivia aveva paura
che la abbandonassimo, dopo la nascita del suo fratellino";
"Davvero, piccola mia?" Natalia le si avvicinò e la
accarezzò il viso "ma come hai
potuto pensare una cosa simile? Io e il tuo papi, come lo chiami tu, ti
amiamo moltissimo, non potremmo mai abbandonarti, mai. E poi,
scusa, quante famiglie
conosciamo che hanno più di un bambino....non è
che abbandonano il primo
quando nascono gli altri. Pensa a quante tue amichette hanno dei
fratellini o delle sorelline....";
"Ma io sono stata adottata" rispose, non tanto convinta, Olivia "per me
è diverso."
"E' la stessa medesima cosa.....solo sei arrivata a noi in un altro
modo; ma è la stessa cosa....sei nostra figlia allo stesso
modo
del bambino che nascerà";
"E' quello che le ho detto io" intervenne Ryan ma Natalia
lasciò cadere il discorso,
prese la mano di Olivia e se la mise sul pancione ....."lo senti? lo
senti il tuo
fratellino muoversi?";
la bimba annuì;
"gli vuoi bene?"
di nuovo la piccola annuì;
"Perfetto" proseguì la donna, "ora cantagli una canzoncina,
così lui sa che lo stai aspettando";
Olivia si soffermò alcuni secondi a pensare e poi
iniziò a cantare :
Twinkle, twinkle, little star,
How I wonder what you
are.
Up above the world so
high,
Like a diamond in the
sky.
Twinkle, twinkle, little
star,
How I wonder what you are
"Dici che mi sta
sentendo?" chiese la piccola alla sua mamma
"Certo che ti sente, il tuo fratellino....."
"Il mio fratellino....." e la bimba accarezzò ed
abbracciò il pancione della sua mamma.
Fine, dolcissima e in
sospeso, del primo capitolo
In occasione
dell'ennesima replica da
parte di Italia 1 dell'ingresso di Ryan nella squadra di CSI Miami e in
considerazione del fatto che le mie Wolvista sono abbastanza lette
(anche se, ahimè, poco commentate) ho pensato bene di
postare
almeno il primo capitolo di questa nuova fiction, che è il
seguito di Una Famiglia e di Wolfe in trappola, che andrebbero lette
prima altrimenti non ci si capisce molto.
Se il primo capitolo è dolce e malinconico il secondo
sarà decisamente drammatico, lo preannuncio.
La canzoncina che canta Olivia la trovate a questo link, è
molto carina e adatta ai bambini piccoli
http://www.youtube.com/watch?v=gAioeWL1xaU
Infine, se qualcuno si
trovasse nella
condizione di guardare proprio in questi giorni le puntate di
CSI
Miami trasmesse da Italia1, ambientate nella terza stagione, di sicuro
troverebbe una grande differenza fra il Ryan, ragazzotto ambizioso e
rompiballe, dei telefilm e il padre di famiglia, maturo e
responsabile della mia fiction.
Lo so, non fatemi critiche in proposito, la mia fiction è
ambientata parecchi anni dopo quelle puntate e il nostro Ryan ha dovuto
per forza di cose crescere ed è cambiato .
Per avere un'idea ancorché approssimativa del suo
cambiamento provate a leggere le altre mie fan fictio....altrimenti
seguitevi tutto CSI Miami, fino alla decima stagione (cosa che vi
consiglio) e scoprirete le varie vicende di Ryan
Saluto tutti
A presto
Love
Jessie
PS: un saluto particolare al mio kiwi che adora le mie Wolvista
"familiari"
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Capitolo 2 *** Julian ***
julian
Stella stellina
Cap 2 - Julian
Era la giornata libera
di Ryan e lui
e Natalia stavano seduti, abbracciati, sul divano di casa. Era una
mattinata tranquilla, Oliva era regolarmente a scuola e sembrava tutto
a posto. Erano passate alcune settimane dalla crisi con la loro
figliola adottiva e tutto sembrava dimenticato. La bimba,
anzi,
aveva cominciato a prendere molto in considerazione il fatto che presto
sarebbe diventata una sorella maggiore: aveva scelto lei il nome da
dare al bambino, Julian "come un mio compagno di classe" aveva
spiegato, aiutava o, almeno, cercava di aiutare, Natalia nella
preparazione della culla e del corredino e spesso si avvicinava al
pancione della mamma e cantava la solita canzoncina "Twinkle twinkle
little star" che le piaceva tanto.
"Sono veramente contenta che Olivia abbia accettato il suo fratellino"
stava dicendo Natalia "mi faceva stare male vederla così
triste"
e la donna guardò il proprio marito come a cercare una
risposta;
Ma lui era rimasto silenzioso e la stava guardando intensamente;
"Ehi che hai da guardare?"
"Come sei bella...." fu la risposta "la gravidanza ti ha reso ancora
più bella....potresti avere tutti gli uomini che vuoi e stai
con
me. Non so proprio cosa ci trovi in uno come me";
"A parte, Ryan, che non ritengo che l'aspetto fisico sia la cosa
più importante per giudicare una persona....a parte questo;
io
ti trovo molto bello, invece. Di una bellezza fine, intrigante,
sensuale....anche con le tue orecchie a sventola e il naso che dici
tanto di odiare e che invece è così carino su di
te. E
poi quello che è bello in te è quello che hai
qui" e
Natalia gli mise una mano sul petto in corrispondenza del cuore "lo
vedo sai, come ti interessi ai casi, lo zelo e l'impegno che ci metti e
come ti dispiace tutte le volte che non riesci a salvare la vita di
qualcuno o quando muore qualche tuo collega...tu, marito mio, sei una
gran bella persona!"
Per tutta risposta lui la attirò a se per poi baciarla
appassionatamente e, mentre la baciava, le teneva una mano sul pancione
ad accarezzarla. Ad un certo punto sentì che lei si
irrigidiva e
la vide fare una smorfia;
"Nat, cos' hai?" chiese stupito;
"Niente....ho sentito come una specie di contrazione. A volte succede,
non credo che sia il caso di preoccuparsi.....ahi! eccone un'altra";
"Vado a chiamare il tuo ginecologo?" Ryan, un po' preoccupato, si era
alzato in piedi;
Natalia annuì col capo e stava per dire "sì
chiamalo" ma
una contrazione più forte delle altre le strappò
un grido
di dolore e poi, dopo un po' un'altra e un'altra ancora.
Suo marito, ora preoccupatissimo, aveva preso il telefono ma per
chiamare il 911, l'ambulanza non aveva tardato ad arrivare e Natalia
era stata immediatamente portata in ospedale.
"Signor Wolfe?" la ginecologa lo stava guardando con aria seria;
"Sono io, piacere" Ryan porse la mano alla dottoressa, poi le chiese
"come sta mia moglie?" ;
"Sua moglie sta bene, abbastanza bene, date le circostanze....vede,
signor Wolfe.....";
"Mi chiami pure Ryan";
"Ok.....vede Ryan, sua moglie ha avuto un parto prematuro. Ha avuto il
bambino praticamente già nell'ambulanza";
"Ma era appena al sesto mese di gestazione....";
"Alla venticinquesima settimana, per la precisione. Ryan, l'utero
di sua moglie era gravemente danneggiato a causa di un precedente fatto
traumatico....";
Lo so
bene....pensò il giovane agente;
".....e, in casi come questo, il parto prematuro
è una delle tante complicazioni che possono capitare....";
"E, quindi?" Ryan cominciava a essere sui carboni ardenti;
"E quindi, Natalia sta discretamente....nonostante abbia perso molto
sangue a causa di un'emorragia causata dal suo utero già
così danneggiato.....mi raccomando non cercate di avere
altri
bambini.....sarebbe pericolosissimo"
"No, no....." Ryan fece vigorosamente un gesto di diniego col capo;
"Il bambino, però, un bel maschietto ma tanto
piccolo: appena 800 grammi di
peso ci da' delle preoccupazioni....non ha pianto alla nascita.....fa
fatica a respirare perché i suoi
polmoni sono troppo piccoli e non ha preso conoscenza.....è
in
una specie di stato comatoso"
L'uomo guardava la dottoressa con gli occhi sbarrati e non sapeva cosa
dire; aveva solo una gran voglia di mettersi a piangere
non doveva finire così, non doveva proprio finire
così
Poi, preso un po' di fiato, chiese alla ginecologa "Posso
vederli? Mia moglie e mio figlio.....posso vederli?"
"Beh....suo figlio è al reparto prematuri, è
nell'incubatrice, però può andare a vederlo;
dovrà
rendersi sterile, però; l'infermiera le mostrerà
cosa fare. Sua moglie si
sta riprendendo; è ricoverata qui in reparto, fra un paio di
giorni contiamo di rimandarla casa. Può andare da
lei quando vuole."
"Prima mio figlio" riuscì a dire Ryan in un sussurro;
"Va bene, le mostro il reparto"
Il piccolo giaceva immobile nell'incubatrice, il piccolo
corpicino tutto martoriato da tubi e catereri.
Ryan lo guardava e sentiva le
lacrime scivolargli lungo il viso......non doveva andare
così,
non a loro che ne avevano già passate così
tante......
"Posso toccarlo?" chiese all'infermiera;
"Sì, anzi è importante che senta del calore
umano, una carezza data con amore ..... Sentirsi amato, desiderato
potrebbe aiutarlo. Non è detto che sia totalmente
incosciente e insensibile al mondo esterno"
Il giovane padre mise la propria mano dentro l'incubatrice ad
accarezzare il piccolo corpo del bambino....era così
minuscolo e
così immobile;
"Benvenuto, piccolo mio" gli disse, mentre una lacrima gli scendeva
sul volto "bada a non fare scherzi. Io e tua
mamma ti abbiamo atteso con tanta impazienza ...per non parlare della
tua sorellina...."
Oddio, Olivia, devo
andare a prenderla a scuola!!! Ma prima devo andare da Natalia.....
Okay ,
capitolo breve ma denso di avvenimenti
In realtà avrei voluto concludere la storia con questo
secondo capitolo, ma temo di non riuscire a scrivere un capitolo lungo
in tempi brevi e poi mi piaceva aggiornare ma lasciarvi ancora un po'
in sospeso
Nel prossimo capitolo rientra in scena Olivia e .....beh lo vedrete!
Vi saluto, ora
Mi raccomando, buona lettura
A presto (spero di aggiornare presto)
Love
Jessie
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Capitolo 3 *** Stella e stellina ***
stella e stellina
Cap. 3 - Stella e stellina
Natalia se ne
stava
stesa sul letto, lo schienale appena rialzato, lo sguardo perso nel
vuoto e una flebo attaccata al braccio.
"Ciao" le disse
suo marito entrando nella stanza, poi, senza aggiungere
altro, si avvicinò, la strinse in un
forte abbraccio e le posò un
bacio fra i capelli.
"Ciao" rispose
lei
con aria quasi assente, ma contraccambiò l'abbraccio
aggrappandosi a Ryan come una naufraga in cerca di salvezza.
Rimasero così, stretti, allacciati per alcuni minuti, e fu
la donna la prima a sciogliersi per guardare suo marito dritto negli
occhi e chiedergli "Lo
hai visto?" alludendo al bambino;
"Si....è
bellissimo, perfetto, solo un po' troppo piccolo. Una bellissima,
splendida, minuscola creatura addormentata"
Una
bellissima
creatura, splendidamente addormentata, che forse non si
sveglierà
mai, che forse non mi vedrà mai...che non saprà
mai che io sono il
suo papà...
"Voglio vederlo"
"Non so se puoi
alzarti, Nat. Hai ancora la flebo attaccata"
"Oh...questa sta
finendo...dovrebbero essere le quattro del pomeriggio,
ormai....Oddio! Le quattro! Olivia...bisogna andare a prenderla a
scuola! Ryan!"
"Sssh, Nat, stai
tranquilla; è tutto a posto. Ho chiamato tua
sorella, ha detto che ci pensa lei. Le ho detto di portarla a casa
sua e di aspettarmi lì"
Natalia
sospirò, parzialmente sollevata, almeno la
loro figlia era, seppur momentaneamente, a
posto. Ora però bisognava pensare al bambino.
Nel
frattempo, la flebo era finita e
l'infermiera che l'aveva tolta le aveva assicurato che almeno per un
po' l'avrebbero lasciata riposare e che poteva andare a vedere suo
figlio, alla nursery, muovendosi almeno inizialmente con la sedia a
rotelle, nelle sue condizioni era meglio aspettare un po' prima di
cominciare a camminare.
"Non
credo proprio che ce la farei a camminare" aveva risposto lei
sentendosi tutta indolenzita e con un gran male al basso ventre.
Ryan
l'aveva scortata
fino alla nursery ed era rimasto fuori a guardare dal vetro mentre la
puericultrice l'aveva accompagnata presso la culla; le avevano
dato il permesso di prendere il piccolo in
braccio per qualche minuto e lei lo aveva cullato e coccolato.
Sentiva le lacrime bagnarle il viso, mentre guardava e dondolava
dolcemente la sua creatura;
"Sei
bellissimo,
gli ripeteva, sei bellissimo...piccolo mio...tieni duro, non te ne
andare. Ti abbiamo desiderato così tanto, così
tanto....svegliati, bambino mio....svegliati. Sono la tua mamma, la tua
mamma...."
Ryan, la fronte
appoggiata al vetro, guardava sua moglie e il loro figliolo con le
lacrime agli occhi. All'improvviso sentì una voce dietro a
se.
"Papi!"
Olivia lo stava chiamando fondo del corridoio, lui si voltò,
fu la questione di un secondo e la
bimba era lì fra le sue braccia.
"Ha voluto
venire
qui a tutti i costi" cercò di spiegare Anjia, la sorella di
Natalia, che l'aveva accompagnata "ho provato a
distrarla, a chiederle se voleva andare al cinema o al parco, ma lei
continuava a dire che voleva venire qui e vedere il suo fratellino,
che si sentiva che c'era qualcosa che non andava e voleva la sua
mamma e il suo papi. È la bimba più testarda che
io conosca, è
proprio tua figlia, Ryan !"
"È
anche figlia
di tua sorella, se è per questo" rispose lui abbastanza
seccato;
poi, più dolcemente rivolgendosi a Olivia "patatina,
perché
non hai voluto rimanere con la zia?"
"Perché
voglio
vedere il mio fratellino. Dov'è?"
"Nella nursery
ma......vedi, piccolina,
il tuo fratellino è come addormentato, non può
vederti né sentirti
e non so se si sveglierà mai"
"Non
è vero che non può sentirmi,
anche se dorme sono sicura che lui può sentirmi, se gli
parlo,
come
mi sentiva quando era nella pancia della mamma! Voglio dargli il
benvenuto, dirgli che io lo aspetto, che voglio che si svegli al
più presto per giocare con lui. Dov'è il mio
fratellino, papi?"
"È
qui" rispose
Ryan in un sussurro, "guarda" ....e, presa la bimba in braccio, la
sollevò affinché potesse vedere meglio
all'interno della nursery
"lo vedi il tuo fratellino in braccio alla tua mamma?"
La bimba
riconobbe
subito Natalia, la quale, vista sua figlia, chiese qualcosa
all'infermiera che rispose con un cenno affermativo del capo.
Subito dopo, non
appena
ebbero riadagiato il piccolo nella culla termica, si voltarono verso
la vetrata e fecero cenno a Olivia di entrare.
La bimba si
avvicinò , guardò bene il suo fratellino
e,
appoggiando la mano sul vetro della culla, incominciò a
cantare a
bassa voce:
Twinkle, twinkle, little star,
How I wonder what you are.
Up above the world so high,
Like a diamond in the sky.
Twinkle, twinkle, little star,
How I wonder what you are
E accadde il
miracolo;
il bambino si mosse, cercò di avvicinare la manina a quella
della
sorella e spalancò due grandi occhioni che sembravano ancora
più
grandi in quel viso così piccolo e che erano di un bel
colore verde
scuro, proprio come quelli di suo padre.
"Oddio,
Natalia
era incredula e si era portata le mani alla bocca per lo stupore "si
è svegliato! Si sta muovendo, il mio piccolo.....oddio!
Infermiera, la prego, vada a chiamare
un medico e....se non le dispiace, dica, per favore a mio marito che
il nostro bambino si è svegliato. Lo hai fatto tu il
miracolo,
Olivia. Sei stata tu che hai portato tuo fratello da noi"
e,così
dicendo, abbracciò sua figlia e la strinse
forte.
"Vedi,
mamma" disse con
semplicità Olivia "gli ho cantato la canzoncina
perché
lui sapesse che lo stavo aspettando. Julian lo ha capito e ha
voluto venire qui da me,
qui da noi".
Dopo
le consuete visite i medici si dichiararono più che
ottimisti, Julian si sarebbe ripreso senza problemi e avrebbe di
sicuro condotto una vita normale. Non appena il suo fisico sarebbe
stato abbastanza forte da potere vivere fuori dell'incubatrice, i suoi
genitori e sua sorella avrebbero potuto portarselo a casa.
"Sei
la mia stella" ebbe a dire un commosso e orgoglioso Ryan alla sua
figlia maggiore, quello stesso pomeriggio, più tardi mentre
rientravano verso a
casa, "la mia stella!" disse ancora stampandole un bel bacio in fronte;
"Papi...."
chiese la piccola "ma se io sono la tua stella, Julian che
cos'è?"
"Oh, beh, lui
è .....la mia stellina!" e entrambi scoppiarono a ridere.
Certe
volte la logica e la magia
dei bambini a volte è difficilmente comprensibile da noi
adulti
ma
non è detto per questo che sia necessariamente errata. Anzi
tante volte i piccoli hanno una specie di dono magico che li aiuta a
vedere al di là del consueto.
Questa volta è proprio
finita prima però vi devo un paio di spiegazioni.
Quanto narrato in questo terzo
capitolo si riferisce, con gli opportuni adattamenti, a una storia
realmente accaduta qualche anno fa qui in Italia. Nella storia reale il
fratellino più grande era solito cantare al piccolino la
canzoncina "stella stellina, la notte si avvicina...." eccetera.
Dovendolo adattare a una realtà americana ho dovuto cambiare
il titolo e il testo della canzone (che esiste realmente e trovate il
link alla fine del primo capitolo), ma ho recuperato il titolo per la
mia fanfiction.
L'impaginazione del terzo
capitolo è diversa da quella degli altri due
perché ho usato un programma diverso, avendolo
scritto con lo smartphone, spero che non disturbi troppo e comunque
scusatemi.
Originariamente
questa avrebbe dovuto essere la mia ultima Wolvista, ma ho notato che
la serie è piuttosto seguita e quindi penso che
scriverà un'altra storia.....solo che quella che ho in mente
sarà difficilissima da scrivere e quindi vi prego di
pazientare ancora un po'....anche perché ho un paio di altre
idee che mi frullano in testa.
Volevo chiedervi se vi piace il rapporto che ha Ryan con Olivia, nel
tratteggiare Ryan padre mi sono un pochino ispirata al mio
papà, quindi spero proprio che sia di vostro gradimento
Adesso vi saluto
Buona lettura
Love
Jessie
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