Love is old, love is new, love is you.

di loujsvans
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Let's go! ***
Capitolo 2: *** From the moment I met you, everything chenged. ***
Capitolo 3: *** He just takes my breath away. ***
Capitolo 4: *** I'm not in love. ***
Capitolo 5: *** Sorry, I changed idea, I'm in love. ***
Capitolo 6: *** We're like diamonds in the sky. ***
Capitolo 7: *** They don't know about us. ***
Capitolo 8: *** We don't have to worry about nothing. ***
Capitolo 9: *** Happy New Year! ***



Capitolo 1
*** Let's go! ***


‘Hey pà :)
Ne è passato di tempo eh! Ormai ho 18 anni, sai che mi manchi?
Ti ricordi quando eravamo completamente innamorati di una canzone? ‘Il regalo più grande’, di Tiziano Ferro. Ricordi quando tu l’hai dedicata a me, e io a te? E quando poi, quel regalo che ci eravamo promessi mi è stato consegnato? Ecco, io non ho ancora avuto occasione di darti il mio, ma adesso è la volta buona. Se vuoi aprilo, è qui, ti piacerà :)
Scusa per il ritardo di ben 6 anni, ma meglio tardi che mai, no?
Il mio regalo è in camera mia, da quando me lo hai dato.
Ora io e Allison ci siamo trasferite, siamo a Mullingar, in Irlanda, ma adesso sono tornata qui perché Madison ha un impegno di lavoro, così l’ho accompagnata e ho approfittato della situazione per venirti a trovare :)
Sai, la mamma non mi sopporta più, è stanca di me, come già iniziava ad esserlo prima che tu ci lasciassi. Ha detto che non vuole più avere a che fare con me. Ma va bene, se questo la rende felice, è ok.
Comunque, come va lassù? Hai incontrato la nonna? Come sta? Quando la vedi, la puoi salutare anche da parte mia? Sai, mi manca anche lei..
Ora vado, Madison mi sta aspettando, ha quell’impegno di cui ti parlavo prima.
Ti voglio bene, papi.’

Posai la penna e introdussi la lettera e la scatoletta dalla carta colorata nella mia borsa mente attendevo che Madison finisse di prepararsi.

Ah, comunque ciao. Io sono Meredith. Ho 18 anni, i capelli biondi e gli occhi marroni. Come si è capito, mio padre è morto, e mia madre non vuole più avere a che fare con me. L’unica persona di cui mi fido ciecamente è Madison, la mia migliore amica. Sono una tipa che non ha molti amici, che tende ad isolarsi, del tipo ‘Se mi vogliono, vengono loro da me’, perché credo di essere un peso un po’ per tutti. Sono un po’ la solita sfigata, la studiosa con i soldi. Mia madre è una stilista. Ha detto che mi manderà un po’ di soldi al mese, ora non intendo trovare un lavoro, voglio prima finire gli studi, poi si vedrà.
Comunque, torniamo al mio discorso, non mi piace parlare di me, preferisco che gli altri capiscano come sono davvero, perché sinceramente non l’ho capito neanche io.
‘Ce l’abbiamo fatta eh’ dissi, vedendo che finiva di allacciare le sue Vans.
‘Perché, ci ho messo tanto?’ chiese, come se per lei ritardare come quel giorno, fosse una cosa normalissima.
Oh, no, aspetta. Per lei era davvero normale. Era una ritardataria con tutte le carte in regola per diventare una professionista.
‘Dai andiamo, imbecille’
Dimenticavo, io e Madison siamo due migliori amiche strane. Non siamo uguali alle altre ragazze. Ci insultiamo a vicenda, ci piace guardare il calcio e diventiamo due scaricatrici di porto durante le partite, anche se andiamo pazze per i tacchi. Insomma, siamo sempre due normalissime diciottenni, no?
Uscii per prima, lasciando a lei il compito di chiudere la porta d’albergo.
Lasciammo le chiavi alla reception dell’hotel e ci inoltrammo tra le vie della periferia di Londra.
Dopo una mezz’oretta di cammino io arrivai alla mia meta, il cimitero.
Entrai nel camposanto. Pensare che ero l’unica anima viva lì dentro mi spaventava un po’, ma lasciamo perdere, per papà questo e altro.
Mi diressi verso il punto in cui era stato sotterrato e presi il rotolino di scotch e ne strappai un pezzo. Lo attaccai al foglietto, che affissi sulla lapide di marmo.
Estrassi la scatoletta ricoperta di carta colorata e la appoggiai proprio sotto alla lettera scritta da meno di un’ora. Fatto.
Salutai velocemente papà e mi diressi verso l’uscita, davanti alla quale mi attendeva Madison.
‘Fatto?’ chiese, vedendomi varcare il cancello di ferro.
‘Fatto’ risposi io.
‘Ok, allora andiamo verso la sede a consegnare il mio curriculum’
‘Ma perché ti hanno fatta venire fin qui?’
‘Perché qui c’è la sede centrale, e vogliono che lascia tutti i miei documenti qui.’ Disse convinta.
‘Ma avrai la possibilità di lavorare a Mullingar?’ chiesi preoccupata.
‘Si, lì c’è un’altra sede più piccola, che cerca dipendenti’
‘Ah, ok’ risposi, emettendo un sospiro di sollievo.
Dopo qualche minuto arrivammo davanti all’ufficio, nel quale entrammo.
Madison si fermò al box informazioni, per chiedere a quale piano dovevamo andare per consegnare i suoi documenti.
Entrammo nell’ascensore e premette il tasto con su inciso il numero 5.
Dopo aver raggiunto il piano richiesto, Madison cercò l’ufficio e consegnò i documenti, presentandosi a quello che doveva essere il direttore dell’azienda.
Fecero quattro chiacchiere riguardo alla sua provenienza e alla sede, mentre io la aspettavo fuori.
Per ingannare il tempo, decisi di maneggiare con il cellulare comprato da poco, dato non avevo ancora avuto il tempo di capire come si usasse.
Madison uscì dalla stanza mezz’ora dopo esserci entrata.
‘Come è andata?’ chiesi, vedendola chiudere la porta alle sue spalle.
‘Bene, ha detto che molto probabilmente lunedì sarò già in servizio’ disse, particolarmente contenta.
‘Oddio, che bello!’ dissi andandole incontro per abbracciarla.
Uscimmo dall’edificio e ci dirigemmo nuovamente verso l’albergo.
Durante il tragitto mi raccontò cosa comprendeva il suo contratto.
Arrivammo davanti l’albergo in men che non si dica, e salimmo in camera.
Andai a fare una doccia.
***
 


Allora, buonsalve c:
Vi è piaciuto il primo capitolo?
Se volete, seguitemi su twittah, sono @NoName06 e aggiungetemi su Facebook, sono Carla Barone.
Recensite il capitoli, accetto tutto, sia complimenti che critiche :)
 

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Capitolo 2
*** From the moment I met you, everything chenged. ***


***
Presentai il mio passaporto e mi diressi verso l’aereo che ci aspettava.
Salimmo e andammo in cerca dei nostri posti. Trovati.
Qualche minuto dopo, una hostess annunciò che dovevamo allacciare le cinture e spegnere tutti gli apparecchi elettronici che avevamo con noi.
***
La porta si aprì, era quell’imbecille di mia sorella Allison, tornata dal suo viaggio in quei soliti paesi sperduti tra le montagne.
‘Ciao Meredith!’ disse con la sua voce che emetteva gioia da tutte le parti.
‘Allison!’ risposi andandole incontro.
Ci abbracciammo.
‘Tutto bene? Com’è andata?’ chiesi.
‘Bene. Tu come sei stata a Londra?’
‘Benissimo’
Portò la valigia nella sua camera e andò a fare una doccia.
Intanto chiamai Madison.
‘Puttana’ rispose.
‘Stronza’
‘Tutto bene?’
‘Si, a te?’
‘Devo ancora prepararmi psicologiacamente’ disse.
‘Ora te lo devi tenere il lavoro, bella mia’
‘Lo so’ rispose ridendo.
‘Ora vado troia’ continuò, scandendo la r.
‘Sei un’imbecille’
‘Anche tu, non preoccuparti’
‘Vai dai’
‘Ok, ciao puttana’ disse.
‘Ciao stronza’
Attaccai, così presi il mio portatile e mi recai in giardino.
Notai che una automobile scura entrò nel cancello dei vicini. Strano, non era il loro vecchio catorcio, e la loro auto non c’era.
Non me ne preoccupai tanto e mi concentrai sullo schermo da 16”del mio computer.
Mi collegai su Twitter per qualche minuto, ma dato che mi annoiavo, spensi e mi diressi dentro per un bicchiere d’acqua e il libro che stavo leggendo.
Mi distesi sul prato e attaccai la musica, che ascoltai con gli auricolari.
 
‘Hey’
Una voce femminile mi distrasse, mia sorella.
‘Che fai? Mangiamo?’ continuò.
‘Va bene’
‘Pizza o McDonald?’ chiese.
‘McDonald, la pizza l’ho mangiata ieri’ dissi.
‘Va bene, vado a vestirmi’
‘Ok, adesso vengo anche io’
Spensi la musica, chiusi il libro e andai in camera mia per decidere cosa indossare.
 
‘Sono pronta’ dissi scendendo le scale di casa.
‘Anche io’ disse mia sorella mentre stringeva i lacci delle sue scarpe.
Uscimmo e in poco tempo arrivammo al McDonald in centro.
Ordinammo e mangiammo.
Notai un ragazzo biondino, era piuttosto carino. Ma che dico, carino? Di più.
Lo guardai, mia sorella si accorse delle mie attenzioni rivolte al biondo dall’altra parte della sala, che scherzava e rideva con i suoi amici.
Eppure quei volti li avevo già visti da qualche altra parte.
‘Quelli non sono i One Direction?’ Disse Allison.
Giusto, i One Direction. Non ero una loro fan, facevano buona musica, ma non mi entusiasmava più di tanto.
‘Ecco dove li ho visti!’ risposi pulendo le mie mani.
Improvvisamente il biondino si girò verso di me, mi sorrise. Oh cacchio, il sorriso è spettacolare.
Ricambiai il suo sorriso, poi guardai mia sorella e introdussi un argomento a caso, prima di arrossire.
‘Quando riprendi a lavorare?’
‘Durante questa settimana’
‘Ah, ok’ risposi, rivolgendo uno sguardo veloce al ragazzo biondo che mi stava guardando, questa volta insieme ai suoi amici.
‘Perché?’ chiese dopo qualche secondo Allison.
‘Così’ risposi con sufficienza.
Avevamo entrambe finito di mangiare, così andammo via, a mio malincuore. Non capita tutti i giorni di incontrare i One Direction al McDonald.
Ci dirigemmo verso la macchina di mia sorella, allineata insieme alle altre.
Notai un’automobile scura, l’avevo già vista prima, era proprio quella che era entrata nel cancello dei vicini il pomeriggio stesso, ma non ci feci molto caso. Potevano esserci altre persone con la sua stessa auto.
***

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P
otete farmi sapere cosa ne pensate della storia? 
Grazie a tutte quelle che recensiranno
xx

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Capitolo 3
*** He just takes my breath away. ***


Cap.3
 
‘Ho notato le tue attenzioni verso il biondino’ disse Allison guardando la strada che le si poneva davanti.
‘Ma che dici?’ dissi girando il mio capo verso il finestrino, per non mostrarle il mio viso infiammato dall’imbarazzo.
‘Dai, ti ho vista’
‘Lo stavo guardando perché lo avevo già visto da qualche parte’
‘Certo, come no’
 
Arrivammo a casa e mi gettai sul divano a guardare un po’ di tv, ma non trasmetteva niente di bello, niente che potesse attirare la mia attenzione.
Decisi di andare a mettere il pigiama per poi rifugiarmi sotto il caldo piumone del mio letto.
‘Notte’ disse Allison passando per il corridoio.
‘Notte’ risposi.
***
 
Uscii a piedi per dirigermi verso il supermercato vicino casa.
Dopo essere entrata nella struttura, mi diressi verso il reparto che desideravo.
Un ragazzo biondo, che avevo già visto da qualche altra parte era al banco frigo, valutando quale marca di latte comprare.
Mi avvicinai al frigo mentre trascinavo dietro di me, il piccolo cestino contenente la mia spesa.
‘Ehi’ disse il biondino.
La sua voce era perfetta, proprio come lui, no?
‘Ciao’ risposi sorridendogli.
Ricambiò il mio sorriso.
Estrassi la bottiglia di plastica dal frigo, e mi diressi verso le casse, seguita dal biondino.
Pagai e mi diressi verso l’uscita del supermercato, dopo di che tornai a casa.
Notai che il biondino entrò nel cancello di quella doveva essere la sua nuova abitazione.
 
 
Vidi che il postino posò la posta nella nostra cassetta, prima di posarla anche in quella del nostro nuovo vicino. Il nostro nuovo, bellissimo vicino.
Uscii, anche il ragazzo biondo andò a ritirare le buste bianche.
‘Ciao’ mi salutò, appena mi vide.
‘Hey’
Ritirò la posta e si diresse verso di me.
Calma Meredith, calma.
‘Piacere, Niall’
‘Meredith’
‘Oh, bel nome, bello come te’ disse arrossendo leggermente.
‘Dai, finiscila’ dissi sorridendo, mentre arrossivo insieme a lui.
Ci fu qualche momento di imbarazzante silenzio tra noi.
I suoi occhi color ghiaccio erano uno spettacolo, per non parlare del suo sorriso.
Per ingannare il silenzio imbarazzante che si era creato tra noi, lessi velocemente i mittenti della mia posta.
‘Bhe, allora.. ciao’ disse Niall allontanandosi da me, con aria delusa.
‘Ciao’ risposi rientrando in casa.
Perché aveva usato quel tono?
Poggiai il mucchio di buste bianche sul tavolo della cucina, in attesa di Allison che se ne occupasse.
Il campanello suonò, quindi andai ad aprire la porta.
‘Hey, ciao’ si fermò. ‘Di nuovo’ continuò accennando una risata.
‘Ciao’ risposi sorpresa.
‘Disturbo?’
‘No, entra pure’ dissi.
‘Ti andrebbe di passare del tempo con me? Sono solo a casa, non ho niente da fare e mi sembri simpatica’ disse.
‘Certo, va bene’
 
Ci sedemmo in cucina.
‘Ti va di mangiare qualcosa?’ chiesi.
‘Si, ho una leggera fame’
‘Ti piacciono i pancakes?’
‘Oh, si, li adoro’ rispose felice.
‘Allora li preparo’ dissi sorridendo.
 
Dopo qualche minuto i pancakes furono pronti, così poggiai il vassoio che li conteneva sul tavolo.
‘Come sono venuti?’ chiesi a Niall.
‘Buonissimi’ rispose dopo aver ingoiato il primo morso.
‘Grazie’ risposi compiaciuta.
 
‘Cosa fai nella vita?’ chiese.
‘Per il momento studio, ora devo fare l’ultimo anno di liceo, poi vorrei andare all’università e intraprendere la carriera di giornalista. Tu?’
‘Io canto in una band, gli One Direction. Ne hai mai sentito parlare?’
‘Si, vi ho anche ascoltati qualche volta’ risposi sorridendo.
Sorrise.
Notai che lo schermo del mio cellulare era illuminato, a causa di una chiamata.
‘Troia’
Era Madison.
Risposi.
‘Madison’
‘Devo dirti una cosa importante’ disse velocemente.
‘Cosa succede?’
‘Devo andare a una cena di famiglia, cosa mi metto? Il vestito nero o il pantalone a vita alta?’ chiese, come se tutto fosse normale per lei.
‘Lo sputo in faccia lo vuoi adesso o subito?’
Sentii Niall ridacchiare.
‘Dai, è davvero importante’ disse quasi pregandomi.
‘Il vestito nero’ risposi, dandogliela vinta.
‘Grazie, ti voglio bene stronza’
‘Anche io troia’
Attaccò.
‘Vedo che non siete come tutte quelle ragazze ‘ti amo’, ‘amore’,’tesoro’, eccetera’ disse soffocando una risata.
‘Siamo l’opposto contrario. Ci prendiamo a parole, il calcio è la nostra fede, lo stadio un po’ la nostra seconda casa, la PlayStation, con PES e Fifa, è l’elemento che ci salva dalla noia. Siamo l’una la copia dell’altra’ dissi.
‘È la prima volta che conosco una ragazza come te, wow. Mi piaci’
Risi. Era simpatico.
‘Pensa che tutte le ragazze a scuola non ci sopportano, solo perché a noi non siamo le due troiette. Pensano che siamo due maschiacci, perché ci piace il calcio, giochiamo alla PlayStation oppure ci insultiamo a vicenda. Ma non sanno che dietro le ‘bad girls’ ci sono due ragazze che adorano i tacchi e lo shopping’
‘Fa’ finta che loro non esistono, per me sei perfetta’ disse, arrossendo.
‘Grazie, ma non lo sono’ risposi, abbassando la testa per nascondere il rossore che si era sparso sul mio viso.
‘E invece si. Dove la trovi la ragazza a cui piace il calcio, giocare a PES e Fifa?’
‘Non lo so, ma ce ne sono tante..’ dissi.
 
Parlammo di molte cose quel pomeriggio, in particolare di noi stessi, delle nostre abitudini, i nostri hobby.
Avevamo molte cose in comune.
Notò che ormai era ora di cena, decise di tornare a casa.
‘Meredith, io vado. Grazie per il bel pomeriggio trascorso insieme, domani vuoi venire da me?’ chiese.
‘Si, con piacere. A che ora?’ dissi sorridendo.
‘Quando vuoi, domani sono a casa’
‘Va bene’
Sorrise e mi salutò mentre raggiungeva il cancelletto di ferro grigio.
Chiusi la porta, ripensando al pomeriggio che avevo appena trascorso.
Sapevo che Allison non sarebbe tornata a casa per cena, aveva cominciato a lavorare, di nuovo.
La sala di registrazione ormai era la sua seconda casa. Penso che l’unica fortuna di scrivere testi musicali sia il fatto che si incontrano i cantanti più famosi. Per il resto non so che pensare, da dove le escono quelle canzoni così belle? Fossi io, non riuscirei neanche a scrivere un verso.
 
Mangiai velocemente una piadina, per poi andare a guardare un po’ di televisione.
Feci un giro sui canali sportivi, mi accorsi che trasmettevano una partita della vecchia stagione della squadra che tifavo. La guardai.
Il vibrare del mio cellulare nella mia tasca mi fece sobbalzare, guardai il messaggio che mi era appena arrivato.
Da Niall:
-‘Hey.x’
A Niall:
-‘Hey c:’
Dopo qualche secondo il mio I-Phone tornò a vibrare.
 Da Niall:
-‘Cosa fai?’
A Niall:
-‘Guardo una partita degli Spurs, te?’
Da Niall:
-‘Ora la vado a vedere anche io’
 
Non risposi.
E pensare che in quella stagione di calcio c’era ancora il mio calciatore preferito nella mia squadra..
Ricordo ancora quanto ho pianto, quando ho saputo che era stato venduto.
 
La partita finì, così, non avendo niente da fare, andai a letto.
Attaccai il caricabatterie al mio cellulare ormai scarico e portai le coperte sopra il naso.
Sentii la porta aprirsi, doveva essere Allison, tornata dalla sua giornata di lavoro.
Non me ne preoccupai molto e mi addormentai.
***

ECCO IL TERZO CAPITOLO DELLA MIA FF C: VE PIASA? (?)
RECENSITE CON I VOSTRI PARERI, ACCETTO ANCHE LE CRITICHE :)
SE VOLEETE, POTETE SEGUIRMI SU TWITTER C: https://twitter.com/NoName06

A presto c:

 

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Capitolo 4
*** I'm not in love. ***


Erano le 17:00, così decisi di andare da Niall, come promesso il giorno precedente.
Mi vestii, misi un filo di trucco e uscii di casa.
Bussai alla porta di casa sua.
Dopo qualche secondo il biondino mi aprì.
‘Ciao’ dissi sorridendo.
‘Ciao, vieni, accomodati’ rispose, sorridendo anche lui.
 
Ci andammo a sedere sul divano.
Oddio, adoro casa di Niall.
Le chitarre appese al muro, la batteria. Un sogno.
Le guardai attentamente.
‘Ti piacciono?’ disse Niall mentre si avvicinava a me.
‘Si, sono bellissime. Le suoni tutte?’
‘Non proprio, ce ne sono alcune che uso tutti i giorni, in particolare quelle acustiche, poi ci sono quelle elettriche, che uso quando non ho niente da fare e i vicini non ci sono’
Mi mostrò le sue preferite.
Su una mensola c’erano tutti i premi vinti, e poi una sua foto con gli altri componenti della band.
Ci teneva tanto e si vedeva.
Mi soffermai a guardare anche i premi, mi guardò sorridendo.
‘Quelli sono tutti tuoi?’ dissi indicandoli.
‘Si’ rispose soddisfatto di sè stesso.
‘Wow’
Continuò a sorridere.
 
‘Ti va di bere qualcosa?’ mi chiese.
‘Si, grazie’
Dopo qualche minuto tornò con un vassoio sul quale erano poggiati due bicchieri. Notai che era un po’ impacciato, così accorsi in suo aiuto, prima che cadesse tutto a terra.
Lasciai il vassoio sul tavolino, poi mi andai a sedere non molto distante da Niall.
Presi uno dei bicchieri e lo portai alla mia bocca.
‘Ti va di sentire come suono la chitarra?’
‘Certo’ risposi sorridendo.
Riusciva sempre a strapparmi un sorriso, perché?
Prese una delle chitarre.
‘Questa è la mia preferita’ disse guardandola.
‘La adoro. È quella che uso quando sono triste, e anche quando sono felice. In pratica la uso sempre’ continuò, soffocando una risata alle sue ultime parole.
Risi anche io.
Mi raggiunse sul divano, e cantò una canzone.
Non so precisamente quale, non ne ricordo neanche i versi, ma le parole erano davvero belle.
Era riuscito a farmi sentire bella, e non era da tutti, la mia autostima era molto spesso sotto zero.
‘Niall, sei bravissimo’ dissi, ero quasi senza parole.
‘Grazie’ rispose, sorridendo e arrossendo anche un po’.
Ricambiai il sorriso.
 
Le mie guance facevano ormai male, dato che sorridevo sempre quando ero con lui.
Mi provocava una sensazione strana che neanche io so spiegare, boh.
Sentivo che tra noi sarebbe potuta nascere un’amicizia molto forte, ma era presto per dirlo, ci conoscevamo da appena due giorni.
***
 
Ero in ritardo. Questa volta la ritardataria ero io.
I messaggi insistenti di Madison mi facevano notare che il ritardo era enorme.
Sarei dovuta andare a prenderla al lavoro alle 16:00, erano le 16:20.
In poco tempo riuscii ad arrivare al negozio in cui lavorava Madison.
Lei era fuori, appoggiata ad un muretto, con il suo cellulare tra le mani, aspettando una mia risposta, probabilmente.
Fermai l’auto di mia sorella e la feci salire a bordo.
‘Ce l’abbiamo fatta’ disse Madison.
‘Ma che vuoi? Stavo studiando’ dissi, un po’ infastidita.
Ero in ritardo e Madison aveva ragione, ma ero impegnata a studiare.
Se, vabbe’, a chi lo vado a raccontare.
Ci fermammo davanti casa di Madison per permetterle di cambiarsi, poi uscimmo.
Passai a casa a posare l’auto, Niall era in giardino con il suo portatile.
Mi salutò, ricambiai.
Ormai era un mesetto che ci conoscevamo, eravamo diventati buoni amici.
‘Hey, chi è quel ragazzo che ti ha salutata?’ disse euforicamente.
‘E’ Niall, il mio vicino di casa, te ne ho parlato l’altro giorno, ricordi?’
‘Ah si, quello che ha cantato per te, il componente dei One Direction’
‘Esatto’ dissi.
‘Allora, a quando le nozze?’ disse.
‘Nozze?’ chiesi stupita.
Ne diceva di stupidaggini, ma questa era la più grande che avesse mai detto.
‘Dai, ammettilo che ti piace’
‘Un po’, ma poco. Cose da adolescenti’ dissi con sufficienza.
‘Sei innamorata. Guarda che l’ho visto il tuo sorriso quando ti ha salutata. Per non parlare dei tuoi occhi, brillavano quasi’ disse.
‘Davvero?’
‘Si’
***


Ciauu c:
Allora, ecco il quarto capitolo della mia ff c:
se volete potete seguirmi su twitter, sono @xlouisconverse e potete aggiungermi su facebook, sono Carla Barone c:
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e che magari recensiate. Se avete qualche critica o cose del genere, non esitate a scrivere perchè accetto tutto yee(?)
Vabè, probabilmente continuerò verso le 2 o 3 recensioni c:
A presto Cà.xx

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Capitolo 5
*** Sorry, I changed idea, I'm in love. ***


Quella, era la ‘serata cinema’, così la chiamavamo, Madison poi, avrebbe dormito da me.
‘Preparo i popcorn, tu sistema il divano e inizia a mettere il film che abbiamo scelto’ dissi dalla cucina.
‘Ok’
Aspettai che lo scoppiare dei chicchi di mais si facesse sentire, dopo ciò versai i popcorn nella ciotola, li condii e li portai in salone.
Tornai nuovamente in cucina, avevo dimenticato il cellulare sul tavolo.
Accesi lo schermo, notai che Niall mi aveva mandato un messaggio.
Da Niall:
-‘Heeey.x’
A Niall:
-‘Heeeeyheyheeey c:’
 
Raggiunsi la sala da pranzo e mi gettai sul divano.
Il film stava iniziando, Niall mi inviò un altro messaggio.
Da Niall:
-‘Cosa fai?’
A Niall:
-‘Film con una mia amica, te?’
Da Niall:
-‘TV :)’
 
Gli odiosi titoli di coda erano appena iniziati, ma il lettore dvd era così.. lontano.
Non avevo voglia di spegnerlo e il telecomando era stato lasciato sulla parete attrezzata del salone di casa mia.
Il mio cellulare vibrò, era Niall che mi augurava la buonanotte.
Quel ragazzo era di una dolcezza unica.
Si preoccupava di me come fossi sua figlia.
Mi augurava il buongiorno e la buonanotte tutti i giorni.
Sorrisi nel vedere il suo nome illuminare lo schermo.
Lui per me era diventato un po’ come il sole che illumina il giorno e la luna che illumina la notte.
Avevamo trascorso tanto tempo insieme durante quel mese, ci eravamo conosciuti, sapevamo quasi tutto l’uno dell’altra. Era strano il modo in cui eravamo riusciti a confidarci con una persona che conoscevamo da pochissimo tempo, eppure lui mi capiva e io capivo lui.
La nostra passione comune? Il cibo.
Io adoravo cucinare, lui mangiare.
Ma anche mangiare non mi dispiace, soprattutto se si parla di dolci e schifezze varie.
La musica era ciò che amavamo in assoluto.
Lui cantava e suonava, io lo ascoltavo.
Era bravissimo, non pensavo che fosse così intonato anche dal vivo.
E poi.. quegli occhi blu in cui si può intravedere il mare, quei capelli biondi tinti che incorniciano il suo viso fanno di lui un angelo.
‘Oi, rispondi a Niall’
La voce di Madison mi distrasse, riportandomi alla realtà.
Scossi la testa e mi concentrai sullo schermo.
Niall era ancora online, nonostante fossero passati 5 minuti da quando mi aveva inviato il messaggio.
A Niall:
-‘Notte scemo :) xx’
 
NIALL’S POV
Ero online da qualche minuto, in attesa di una risposta di Meredith.
Posai il cellulare accanto al cuscino e portai le lenzuola fino al naso.
Il mio Iphone vibrò, ecco una sua risposta.
Da Meredith:
-‘Notte scemo :) xx’
 
Adoravo quando mi chiamava ‘scemo’.
Non lo so perché, mi trasmette confidenza, voglia di scherzare, boh.
Ma era proprio per questo che eravamo amici.
Siamo uno la copia dell’altra.
Adoriamo il calcio, la musica e mangiare.
Finalmente qualcuno che mi capisce.
Mi addormentai con il sorriso sulle labbra, quella ragazza provocava una strana sensazione in me.
Arrossivo quando mi diceva che ero bravo a cantare e suonare, sorridevo e il mio cuore batteva più forte quando la vedevo. Dicono che si prova questo quando si è innamorati, ma non credo di esserlo, non voglio esserlo.
Non voglio passare le notti in bianco per una persona.
Non voglio piangere perché lei mi manca quando sarò in tour.
Non voglio essere innamorato, semplicemente.
È troppo complicato esserlo.
Ma più ci penso e più sono convinto di essere innamorato, perché mi succede questo?
***
A Meredith:
-‘Buongiorno splendore.xx’
 
Lei è il mio primo pensiero alla mattina, l’ultimo alla sera.
Anzi, non proprio l’ultimo alla sera, stanotte l’ho sognata.
Ma non ne voglio parlare, ora aspetto solo una sua risposta.
Eccola.
Il mio viso fu invaso da un enorme sorriso.
Da Meredith:
-‘Buongiorno :)’
A Meredith:
-‘Hai dormito bene?’
Dopo qualche secondo il suo nome illuminò lo schermo del mio cellulare.
Da Meredith:
-‘Si, te? xx’
A Meredith:
-‘Benissimo :)’
 
Scrissi un ‘ti amo’ che poi cancellai subito.
Perché avevo scritto quelle due parole?
I ‘ti amo’ sono solo per le mie directioners, ma forse stavano diventando anche per qualcun altro.
E quel qualcun altro era proprio quella ragazza bionda dagli occhi castani che abitava accanto a casa mia.
 
MEREDITH’S POV
‘La finisci di leggere le chat con Niall?’
‘Va bene’ dissi alzandomi dal letto.
 
Erano le 11:30 più o meno, pensavo fosse più tardi.
Io e Madison ci alzammo e andammo a fare colazione.
***
Il campanello di casa mia mi fece quasi sobbalzare, ripulii le mani dal sapone per i piatti che stavo lavando, le asciugai velocemente e aprii per vedere chi fosse.
Era Niall.
‘Heeey’ dissi con tono felice.
‘Heey’ rispose, adottando il mio stesso tono.
‘Entra’
‘Devo darti una cosa e parlarti di un’altra’ disse, con un tono abbastanza serio.
Ecco, lo sapevo. Era stanco di me e voleva lasciarmi andare. Succedeva sempre così.
‘Dimmi’
‘Da dove vuoi che inizio?’
‘Non lo so’
‘Allora iniziamo da questo’ tirò il suo portafogli fuori dalla tasca posteriore del suo jeans e ne estrasse due pezzi di carta e me li porse.
Li guardai, e capii che erano due biglietti per la prossima partita in casa degli Spurs.
Sorrisi e impulsivamente, mi gettai addosso a lui, abbracciandolo.
‘Oddio, grazie, non dovevi’
‘Perché non avrei dovuto? Sei felice, e mi basta vederti così per esserlo anch’io’ disse quasi con sufficienza.
‘Grazie Niall’ dissi sorridendo.
Ero ancora tra le sue braccia.
‘Ora però ti devo dire una cosa importante’ disse tornando serio.
Non lo avevo mai visto così serio.
‘Dimmi tutto’
‘Allora, vedi.. ho riflettuto a lungo questi giorni, anzi, questo mese, e ho capito di provare qualcosa per te.’ si fermò. ‘Non so precisamente cos’è, ma sento che è qualcosa di più del sentimento dell’amicizia’ continuò. ‘Ti invio il buongiorno e la buonanotte ogni giorno, perché senza te non posso stare. Non ci riesco per niente. Stai diventando più di quanto pensassi. Mi preoccupo della tua felicità, perché è ciò che contribuisce a rendere migliore il mio umore. Farei di tutto per vederti sorridere, perché il tuo sorriso è la cosa migliore che abbia mai visto, probabilmente. E non so come farei senza di te. Senza i tuoi ‘scemo’, senza le tue prese un giro, senza le tue canzoni senza senso, sparate così, come ti vengono, senza la tua voglia di scherzare e senza i momenti in cui canto e tu rimani senza parole. Non so come farei senza i tuoi capelli biondi e i tuoi occhi marroni, nei quali riuscirei a perdermi, ed è difficile perdersi in un paio di occhi castani. Sono come i miei, trasmettono il tuo carattere, ciò che pensi. Non so come farei a stare senza la tua tensione prima di una partita, senza i tuoi urli e i tuoi insulti verso i giocatori, che poi non sono realmente tali. Non so come farei a stare senza di te, davvero, non lo so. Chissà prima di conoscerti a cosa pensavo.’ Arrossì. ‘Ti amo’ aggiunse dolcemente, guardandomi negli occhi.
I suoi occhi erano lucidi, esattamente come i miei. Nessuno mi aveva mai detto parole così dolci, neanche il mio ex, Luke.
‘Niall, sai, anche io ci ho riflettuto e sono nella tua stessa situazione.’ Iniziai. ‘Quando ti vedo mi sento diversa, migliore. Sento che tutto quel vuoto che c’era dentro me, ora è svanito nel nulla, tu l’hai riempito. Mi sento strana quando penso a te, e quando guardo i tuoi occhi mi sento come un marinaio che naviga su uno degli oceani più belli del mondo.’ Abbassai la testa, per non mostrargli il rossore che si stava spargendo sulle mie guance. ‘Ti amo Niall’ dissi, alzando il capo per incrociare i suoi occhi.
Il panico aveva ormai preso il sopravvento su di lui, ma dopo le mie parole, sul suo viso si dipinse un sorriso a 32 denti.
Si avvicinò lentamente, finchè le sue labbra non toccarono le mie.
Era un bacio aspettato da tempo, un bacio che non si dimentica.
Un bacio semplice, sincero, bello.
Si staccò e mi sorrise.
La mia giornata era cambiata in meno di un’ora.
***




Alloraaaaa :)
Ecco il quinto capitoloo c: 
Che ne dite? Ho seguito i vostri consigli e spero vi piaccia :)
Recensite se volete dirmi ciò che pensate della mia ff c:
A presto Cà.xx

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Capitolo 6
*** We're like diamonds in the sky. ***


‘Allora?’ chiese Niall, guardandomi negli occhi.
‘Davvero vuoi sopportarmi sempre? Sono imprevedibile, posso essere un momento dolce, un altro la ragazza più stronza del mondo’
‘È questo quello che ti rende perfetta’
‘Sicuro?’ chiesi.
‘Sicurissimo’
Mi avvicinai e lo baciai.
‘Lo prendo per un si?’ disse con le labbra che quasi premevano sulle mie.
Annuii con la testa e sul suo viso si disegnò un sorriso enorme.
Lo abbracciai.
‘Ti amo’ disse, timidamente.
‘Anche io’ risposi sorridendo.
***
 
‘Seeeei prontaaa?’ disse Niall dal piano di sotto, aspettando che mi finissi di preparare.
‘Eccomi’ dissi scendendo le scale, con il cellulare in mano, rispondendo al messaggio di Madison.
Sorrise nel vedermi.
‘Andiamo?’
‘Andiamo’ dissi prendendo la mia borsa e le chiavi.
Uscì e andò a prendere la sua auto, mentre io chiudevo la porta di casa mia.
Lo aspettai fuori al cancelletto di ferro.
 ‘Se perdiamo, vado sul campo e picchio tutti quanti!’ dissi, chiudendo la portiera della sua auto.
‘Sei aggressiva. Mi piaci.’ Rispose Niall, convinto di sé stesso.
Scoppiai a ridere.
‘Quanto sei scemo’ dissi, ancora ridendo.
‘Tu invece sei dolce’
‘Sicuro?’
‘Certo, anche quando sei nervosa e te la prendi con tutti lo sei’
Sorrisi, guardandolo mentre guidava attentamente.
 
Entrammo allo stadio e andammo a prendere i nostri posti.
Ci sedemmo e aspettammo l’inizio del match.
***
 
‘Ho noleggiato dei film horror per farti cagare addosso e poi abbracciarti, dicendoti che è solo un film, nonostante all’inizio ci sia scritto che è tratto da una storia vera’ disse Niall, facendomi vedere i dvd che aveva preso in prestito dalla videoteca.
‘Quanto ci scommetti non mi spavento?’ risposi, con aria di sfida.
 ‘Tante coccole!’
‘Ok! Se vinco, te le fai a me. Se vinci tu, io le faccio a te’
‘Ci sto’ rispose determinato.
Andai in cucina per preparare i pop corn, e quando tornai Niall era già sul divano, sdraiato sotto una coperta di pile, aspettando me e gli snack.
Mi distesi accanto a lui, il biondino cinse il mio bacino con un braccio.
‘Sei fredda!’
‘No, sei tu che sei più caldo di una stufa, Niall’
‘Va bene, hai ragione, tanto ora ti riscaldo’
‘Già, con tutte quelle coccole che mi devi..’
Baciò la mia testa e tenne premuto il tasto play.
Non sapevo dove poggiare la ciotola con i pop corn. Se la mettevo a terra Niall non ci arrivava, decisi di poggiarla sul bracciolo del divano, cercando di farla mantenere in equilibrio.
Il mio corpo si era riscaldato, effettivamente un po’ di paura ce l’avevo, ma non finchè Niall non rovesciò accidentalmente i pop corn sulle nostre teste.
Scoppiammo a ridere entrambi, mentre il biondino prendeva dai miei capelli i pop corn che vi erano rimasti incastrati, per poi mangiarli.
‘Devo ammettere che passati nei tuoi capelli, sono più buoni’
‘Modestamente’ risposi.
‘Assaggia’
Ne prese uno e me lo mise in bocca.
Mi girai verso di lui  e tolsi quelli che erano rimasti incastrati tra i suoi capelli e li mangiai.
Pulii i suoi capelli biondi dal sale, spettinandoli più di quanto lo erano prima. Lui fece lo stesso.
Sorrisi  e lo baciai.
‘Dovresti rifarti la tinta, Horan’
‘Non ti piaccio moro?’
‘Moro sei bello, biondo lo sei ugualmente, ma sei anche dannatamente sexy’ dissi, mordendo il mio labbro.
Sorrise, soffocando una risata.
Tornammo a vedere il film, fin quando non mi arrivò un pop corn quasi nell’occhio.
‘Niall?’ dissi stranita.
Scoppiò a ridere e con lui, anche io.
‘Ti amo’ dissi.
Baciò i miei capelli, e poi, con la scusa del bacio sulla guancia, prese con i denti il pop corn che era rimasto in bilico tra il mio zigomo e la mia tempia.
‘Grazie’ disse velocemente mentre lo masticava.
Scossi la testa. Non c’era niente da fare con quel ragazzo, era un caso perso, ed era proprio per quello che lo amavo.
Il film finì e ne mise un altro, non penso che lo avremmo guardato, sia per le condizioni in cui eravamo, che per la nostra voglia di giocare e scherzare.
Gli lanciai un pop corn, lui ne lanciò uno a me. Iniziò la nostra lotta.
‘Lo prendi?’ dissi.
‘Vai, lancia’ disse, per poi aprire la bocca.
Lo lanciai per far centro e ci riuscii.
‘Ora tocca a te’
‘Lanciaaa’ dissi.
Lanciò e anche io lo presi, stranamente.
Il film finì, ma noi eravamo impegnati a mangiare pop corn e fare confusione.
‘La scommessa la rimandiamo alla prossima volta eh’ disse Niall.
‘Io invece penso che dovremmo farci le coccole a vicenda’
‘Per me va benissimo’
‘Andiamo prima a fare una doccia però’
‘Va bene. Vai prima te, io pulisco qui, prima di trovare un formicaio’
‘Sei sicuro? Vuoi che faccio io?’ dissi.
‘No no, vai, non ti preoccupare’
‘Ok’ dissi dirigendomi verso il bagno.
Entrai nella doccia e dopo un quarto d’ora finii, asciugai i capelli e andai a vedere a che punto era Niall, che aveva finito.
Andai in camera sua e vidi che stava scavando nei cassetti, alla ricerca di vestiti puliti, probabilmente.
Dopo averli trovati, si diresse in bagno, mentre io presi una sua maglia e la infilai.


SPAZIO AUTRICE:
Ecco il nuovo capitoloo c:
Ho provato a mettere meno discorsi diretti ma non so se ci sono riuscita lol, ditemelo voi ahah
Vi piace il rapporto che c'è tra Meredith e Niall? 
Ho fatto del mio meglio per creare tra loro un rapporto basato sullo scherzo e sul gioco che sui baci e cose dolci, anche se non mancheranno questi momenti.
Spero vi sia piaciuto e mi raccomando, recensite con vostri pareri e consigli.
A presto, Cà.xx

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Capitolo 7
*** They don't know about us. ***


‘Hey quella è mia!’ disse entrando nella stanza.
‘Per stanotte no’
Ci sdraiammo sul letto.
Mi avvicinai a lui, baciai lievemente le sue labbra, che si univano continuamente, in quel momento.
Carezzai la sua guancia, lui fece lo stesso.
Eravamo abbracciati, sotto le coperte.
Io baciavo il suo collo, lui il mio viso. Eravamo come una cosa sola in quel momento.
Nessuno sapeva di noi, del nostro piccolo segreto. Solo io e lui.
Dicevamo stupidaggini, invece di cose sdolcinate.
Giocavamo, ridevamo e scherzavamo.
Lo amavo, lo amavo e basta. Era la cosa più bella che mi potesse capitare.
Lo guardai negli occhi, nei quali mi persi. Non sentivo le farfalle nello stomaco, bensì gli elefanti in corsa. Si, perché lui mi stravolgeva. Rendeva migliore le mie giornate con una semplice parola. Come faceva a provocare quella reazione in me?
Mi sorrise.
Tornai con la testa sulla sua spalla, mentre guardavamo il soffitto, parlavamo di un po’ di tutto.
‘Comunque io preferisco il crudo al cotto’ disse.
‘Anche io.. Ma come siamo arrivati a parlare del prosciutto?’
Fece le spallucce.
‘Ah, bene’ dissi io, tra una risata e un’altra.
Io e Niall stavamo da una settimana insieme, eppure mi sembrava di aver trascorso un’intera vita accanto a lui.
‘E se un giorno tutto questo finisse?’ disse, all’improvviso.
‘Cosa intendi?’ risposi, voltando il mio viso verso di lui.
‘E se tutto questo fosse solo un sogno?’
‘Tutto questo cosa?’ chiesi, continuando a non capire.
‘Io e te, la band, troppe cose belle insieme. Credo di sognare’
‘No, non stai sognando’
‘Chi te l’ha detto?’
‘Io’ risposi. ‘Io so che non è un sogno. Nei sogni non accade che tua madre non ti vuole più e tuo padre muore. Né tantomeno che ti innamori del tuo vicino di casa’
Non rispose, si limitò a voltare nuovamente la testa verso il soffitto, continuando a pensare.
‘Ma se comunque fosse un sogno, perché non continuare a sognare? Perché dobbiamo perdere tempo in sciocchezze?’ chiesi.
‘Già, hai ragione’
Si girò di scatto verso di me e baciò le mie labbra, facendomi ritrovare impreparata.
‘Questi impulsi ti vengono all’improvviso?’ dissi, scherzando.
‘Se è un impulso’ rispose Mr. Ovvio.
Soffocai una risata.
Era più o meno l’una, noi eravamo ancora lì, a parlare delle cose più stupide al mondo.
Dal prosciutto, alle lenticchie  per poi passare al calcio, la nostra passione comune.
Erano le due, io non avevo per niente sonno, lui neanche.
Continuammo a chiacchierare fino alle quattro, quando il sonno si fece iniziare a sentire.
‘Notte’ dissi, baciando le sue labbra.
‘Notte tesoro’ rispose, carezzando il mio viso.
***
 
‘Niall è bello’
Erano questi i messaggi che scriveva a Sim Simi, aspettando probabilmente un suo consenso.
‘Niall, smettila’
‘Che c’è? Stai insinuando che non è vero?’
‘No, ma non ti risponderà mai di si’
‘Chi te l’ha detto?’ disse, con aria di sfida.
‘Io’ risposi, allontanandomi da lui per piegare la t-shirt che avevo usato per la scuola quella mattina. Preparai la borsa con i libri per il giorno successivo e tornai da lui.
Ora il suo ultimo messaggio era ‘Amo Meredith’.
La risposta di Sim Simi? ‘Tutti la amano’.
Odiavo quel coso, non sapevo neanche perché lo avevo scaricato, era solo una perdita di tempo e le sue risposte mi facevano innervosire. Ma quella, fu l’unica risposta che mi piacque, anche se non ero d’accordo.
Posò il mio cellulare sul letto della mia camera e si lasciò cadere all’indietro.
‘La tua camera è così figa’
Risi, mentre aprivo l’armadio per cercare i vestiti da indossare il giorno dopo a scuola.
Presi un felpa chiusa davanti, un jeans e le mie amate Converse.
***
Niall mi aprì la porta di casa sua, mi baciò velocemente e mi portò in salone, dove c’era una signora bionda ad aspettarlo. Capii che era sua madre, Niall mi presentò alla donna. Parlammo per tutta la serata di me e del rapporto che avevo instaurato con il biondino, Maura, così si chiamava, sembrava felicissima.
Dato che il giorno dopo avevo scuola, intorno alle 22:00 decisi di tornare a casa mia.
‘Domani lavoro tutto il giorno, non ci potremo vedere’ disse Niall.
‘Non ti preoccupare, io ho da studiare tantissimo domani. Ho un compito e due interrogazioni’
‘Minchia’ disse stupito.
Lo salutai e andai a casa.
***
Le vacanze di Natale si avvicinavano, finalmente un po’ di tregua.
Le luci dell’albero natalizio illuminavano il buio del salone di casa mia.
I regali c’erano tutti, nessuno escluso.
Il campanello suonò, era Niall.
Lo baciai e ci andammo a sedere sul divano, chiacchierammo a proposito della nostra giornata, scherzammo, come sempre del resto.
‘Vieni qui, fatti riscaldare’ disse, vedendo che, nonostante stessi indossando un maglione pesante, avevo freddo.
Mi avvicinai a lui e lo abbracciai. Baciò il mio capo.
‘Andiamo a letto?’ dissi, desiderosa delle mie coperte tra cui perdersi.
‘Va bene’
Ci stendemmo sul materasso, io e Niall eravamo più vicini che mai, ci facevamo calore a vicenda.
Dopo qualche chiacchiera, costrinsi Niall a cantare per me. Era tanto tempo che non lo faceva, avevamo poco tempo per vederci, lui lavorava di continuo, io ero impegnata con la scuola e lo studio, ma quel sabato sera tutto era concesso, ad eccezione del lavoro e dello studio.
‘Sai che tra due mesi tutto cambierà?’ disse improvvisamente.
‘Perché?’
‘Parto per il tour, ma ti prometto che appena avrò qualche giorno di riposo tornerò qui’
‘Tanto io verrò a trovarti appena ho meno impegni con la scuola, avremo il tempo di vederci, lo prometto’
‘Anche io’ disse avvicinandosi alle mie labbra per lasciarvi un bacio.
Quella sera Niall dormì a casa mia. Non dormivamo insieme da settimane intere, e averlo nel letto mi mancava. Lui mi riscaldava e sapeva coccolarmi, ma anche prendermi in giro, poiché ero sempre fredda come un ghiacciolo.
Ormai avevamo dei ruoli ben precisi, lui era il camino, o termosifone, io il ghiacciolo.
‘Grazie’ sussurrai contro le sue labbra, unite alle mie per l’ennesima volta.
‘Di cosa?’
‘Di tutto, ti amo’
‘Anche io Meredith, anche io’ sussurrò, per poi carezzare la mia guancia sinistra.
***


Eccomiii :) Questo capitolo è più corto degli altri ma include più scene perchè non potevo fare altrimenti, e deve passare un po' di tempo lol
Comunque, se volete, potete trovarmi su twitter, sono @xlouisconverse e su facebook, sono Carla Barone.
Il rapporto che c'è tra Niall e Meredith vi continua a piacere? 
Cosa dovrei cambiare?
Per favore, ditemelo lol 
Mi raccomando, vi aspetto e ricordate che anche se leggete e non recensite vi posso vedere OuO (?)
A presto Cà.xx

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Capitolo 8
*** We don't have to worry about nothing. ***


Mi svegliai, Niall era fuori la porta a bussare al campanello come un matto.
Aprii la porta.
‘Hey hey hey, che hai da suonare a prima mattina?’ chiesi, fermandolo.
‘Non so, forse oggi è la Vigilia di Natale e la voglio trascorrere interamente con te. e comunque sono le dieci, non è tanto ‘prima mattina’, come dici tu’ disse felice più che mai.
Sorrisi e lo baciai, dopo averlo fatto entrare.
Preparai i pancakes, che entrambi amavamo.
 ‘Mhm, inizio promettente’ disse, vedendo il piatto sulla penisola.
 ‘Allora, che intenzioni hai per oggi?’ chiesi, dopo essermi girata verso di lui.
‘Se stessimo a casa, a cantare e suonare e fare casino, come facciamo sempre?’
‘Va bene’
Facemmo colazione e poi mi vestii, intanto Niall andò a prendere la chitarra a casa sua.
 
Era mezzogiorno, io e Niall eravamo ancora a casa mia, avevamo cantato quasi tutte le canzoni che conoscevamo. Fuori continuava a nevicare, e anche se avessimo voluto uscire, non potevamo, la neve e il ghiaccio sulla strada ce lo impediva.
Eravamo in camera mia, entrambi avvolti da una coperta di pile. Posò la chitarra ai piedi del letto, io lo abbracciai da dietro e appoggiai la testa sulla sua spalla.
‘Ti ricordi quando ci siamo incontrati?’ dissi.
‘Si, come potrei dimenticarlo?’
‘Non lo so, tu sei scemo, gli scemi dimenticano facilmente le cose’
‘Ma le cose importanti non le dimentico’
Lasciai un bacio sulla sua guancia un po’ ruvida. Mi chiese se il giorno precedente ero uscita con Madison e cosa avevo comprato. Gli mostrai i vestiti nuovi, indossandoli.
‘Ti piace quest’abito?’
‘Si, ma mi piace più quello che c’è sotto’
‘Idiota’
Corsi a cambiarmi, avevo freddo. Poi tornai da lui e mi sedetti tra le sue braccia.
Fino ad allora era la più bella Vigilia di Natale che avessi mai trascorso in vita mia, ero accanto a Niall e mi bastava questo per essere felice. Mi faceva ridere e stare bene.
Lui era appoggiato alla testata del mio letto, io facevo peso sul suo petto. Potevo sentire il suo respiro regolare e il suo cuore battere. Girai il capo verso di lui e lo guardai. Lui guardava un punto impreciso nella mia camera, avvolto tra i suoi pensieri.
‘A cosa pensi?’ chiesi.
‘Niente di che’
Lui abbassò lo sguardo verso di me, incrociando i miei occhi. Quel color ghiaccio fisso nelle mie pupille doveva essere illegale.
‘Che programmi hai per stasera?’ mi chiese.
‘Penso che starò con mia sorella’
‘Perché non venite da me? Ci saranno anche i miei e mio fratello’
‘Va bene, ora mando un messaggio a Allison’
Dopo aver inviato un sms a mia sorella, poggiai il cellulare sul materasso e proposi a Niall di andare a giocare con la neve fuori.
Niall annuì e uscimmo in giardino. Faceva molto freddo, i fiocchi di neve cadevano lentamente uno dopo l’altro, imbiancando le strade e i tetti delle case di Mullingar. Dalle finestre si potevano intravedere famiglie che giocavano, alberi colorati e bambini sorridenti. L’aria era proprio quella natalizia. Adoravo quel periodo. Adoravo vedere bambini felici, papà che nascondono i regali dei propri figli e mamme complici dei mariti.
Stavo uscendo di casa quando Niall mi tirò una palla di neve. Da quel momento iniziò la nostra battaglia.
Scivolai e scoppiai a ridere. Niall mi raggiunse e si stese accanto a me, mentre quasi lacrimavo dalle risate per la mia strana caduta. Mi osservò per qualche secondo, e non si trattenne, scoppiò a ridere anche lui.
Mi baciò e si mise sopra di me, affondando le mani nella bianca e candida neve. Strusciò il suo naso con il mio, poi vi lasciò un piccolo bacio. Tornò alle mie labbra, mordicchiandone la parte inferiore.
‘Sto affondando’ disse.
Soffocai una risata, mentre lui torturava le mie labbra con i suoi denti. Lasciò stare e mi baciò, poggiai le braccia dietro alla sua nuca, spingendolo verso di me.
‘Entriamo dentro? Ho freddo’ disse.
Entrammo dentro e pranzammo. I nostri vestiti erano bagnati a causa della fredda neve che copriva il prato del mio giardino.
 
Erano più o meno le 18:00, decisi di andare a fare una doccia per poi recarmi da Niall per preparare qualcosa per il cenone. Mi vestii e andai a bussare alla porta di casa del biondino, che mi aspettava lì da un’oretta, circa. Aveva iniziato a preparare qualcosa.
 
‘Cosa facciamo?’ dissi, asciugando le mie mani con un panno da cucina.
‘Tra un po’ dovrebbero arrivare i miei, quindi non lo so’ disse fermandosi a pensare.
‘Ti trovo sexy quando pensi’
‘Solo quando penso?’
‘Dipende’ dissi con sufficienza.
 Si avvicinò quasi maliziosamente, mi baciò. Poggiai una mano sulla sua guancia. Il campanello ci fece sobbalzare, dovevano essere i suoi genitori. Avevo conosciuto solo sua madre, ora era arrivata anche la volta del padre e successivamente del fratello. Ero un po’ preoccupata.
Ci salutammo e aspettammo che il fratello di Niall arrivasse, per poi mangiare.
 
Erano appena andati via tutti, eravamo rimasti soli.
‘Dov’eravamo prima?’ disse, avvicinandosi a me.
Mi baciò, saltai tra le sue braccia, abbracciandolo.
‘Ti amo’ disse contro le mie labbra.
‘Non sai quanto ti amo io’
Niall mosse verso la sua camera da letto. Mi gettò sul materasso e si distese su di me, coprendomi quasi interamente. Continuò a baciarmi, morsi il suo labbro, fino a fargli uscire il sangue. Le mie braccia erano ancora intorno al collo di Niall, spingevo il suo capo verso di me. Poggiò le mani sulle mie guance.
‘Sei l’unica’ disse, contro le mie labbra.
Rimasi scioccata da quelle parole. Nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere e faceva un certo effetto. Poi, sentirlo dire da lui, che i sentimenti li dimostrava attraverso i fatti, e non con le parole, era strano. Gli sorrisi e mi staccai dal nostro bacio.
‘Che c’è?’ chiese preoccupato.
‘Niente’ dissi ridendo, ritornando a baciarlo, questa volta con più foga. Le mie mani passarono dalla sua nuca alla schiena, carezzandola leggermente.
Giocammo per un’oretta, poi ci infilammo sotto le coperte e continuammo a scherzare, proprio come facevamo ogni volta che dormivamo insieme. Io ero sopra di lui, lo baciai con foga. Le sue mani passarono ai miei fianchi, sfilò la sua maglia che stavo indossando, beh, diciamo che quasi non serviva, nel muovermi sotto le coperte era salita sotto al seno. Ero in intimo, non era la prima volta che mi vedeva così, e non sarebbe stata l’ultima. Le sue mani si avvicinarono al gancio del mio reggiseno, sganciandolo. Capii le sue intenzioni e lo lasciai fare.
 
Erano appena le quattro del mattino, avevamo fatto ciò che non ci saremmo mai aspettati. Fu bellissimo, era la prima notte che tutti desideravano. Con la persona che si ama più di tutto, quella persona senza la quale non si può stare. Poi eravamo più impegnati a chiacchierare di cose che non c’entravano niente con ciò che stavamo facendo.
Eravamo completamente nudi, e ciò che ci dava calore era il piumone che ci copriva. Mi avvicinai a Niall, appoggiai la testa sulla sua spalla nuda e ci addormentammo.
 
‘Buongiorno piccola’
Alcuni baci insistenti mi svegliarono dal profondo sonno in cui giacevo, Niall era lì accanto a me, ad augurarmi il buon Natale. Era dietro di me, potevo sentire la sua erezione premere sulla mia schiena.
‘Auguri tesoro’ dissi, girandomi verso di lui, baciai le sue labbra.
Sorrise. ‘Che ne dici di portarmi una bella tazza di caffè, da brava ragazza che sei?’
‘Scordatelo Horan’
‘Beh, significa che me la preparo da solo e a te non do niente’ disse, con tono di sfida.
‘Ok’ risposi, con sufficienza.
Dopo una decina di minuti tornò con la colazione, io intanto avevo indossato la t-shirt di Niall e mi ero nascosta nuovamente sotto le coperte.
‘Ti ho portato la colazione perché mi facevi pena’
‘Si, come dici tu’
Mi fece la linguaccia e tornò a letto per bere la sua tazza di caffè. 
‘Vado a lavare i denti’ dissi, mentre mi alzavo dal letto.
Mi vestii e quando tornai il biondino era ancora sotto le coperte.
‘Hey, è mezzogiorno’
‘Lo so, non ho intenzione di alzarmi fino alle due’
Lo raggiunsi sul letto e mi inginocchiai sul suo ventre, mentre gli facevo carezze e cose del genere. Gli feci cambiare idea in pochi minuti.
***


OK GENTE(?), ECCO L'OTTAVO CAPITOLO DELLA MIA FF, CHE NE DITE? 
TROPPO LUNGO? TROPPO CORTO? VI CONTINUA A PIACERE IL RAPPORTO TRA NIALL E MEREDITH? VI ASPETTAVATE QUELLO CHE E' ACCADUTO? 
SE SI, INVIATE UNA RECENSIONE. SE NO, INVIATELA LO STESSO(?)
VOGLIO DIRE A TUTTI I LETTORI SILENZIOSI CHE LI VEDO OuO E A TUTTI I RECENSORI A MASSIVE THANK YOU.(?)
OK, OGGI STO DELIRANDO LOL.
Alla prossima, Cà.xx

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Capitolo 9
*** Happy New Year! ***


Il locale in cui eravamo quella sera era davvero bello. Gli elementi d’arredo erano tutti molto moderni, giovanili. Niall era seduto accanto a me, stavamo chiacchierando, come facevamo sempre. Parlavamo della nostra giornata, mi diceva tutto ciò che faceva al lavoro con i ragazzi, il nostro era diventato uno dei rapporti più belli e sinceri che avessi mai avuto nella mia vita. Era strano come due sconosciuti, riuscissero a stringere un rapporto così bello come il nostro. Ed era strano che due sconosciuti andassero oltre l’amicizia, anche se ormai tanto ‘sconosciuti’ non lo eravamo più. Ci amavamo, come non mai. Stavamo bene quando eravamo insieme e ci divertivamo con poco. Il nostro era uno di quei rapporti incredibili, quelli che ti fanno sorridere.
Lo fissai negli occhi, nei quali riuscii a perdermi, come al solito. Mi sorrise. Lo baciai e carezzai la sua guancia.
‘Stanotte sei mia, ok?’ disse. ‘Voglio abbracciarti sotto le coperte e riscaldarti’ aggiunse.
Sorrisi e annuii. Erano ormai le due di notte, decidemmo di tornare a casa.
 
Aprii la porta e il tepore di casa mia ci invase. Adoravo quella sensazione, mi faceva sentire a casa.
Tolsi le scarpe e le riposi nella cabina armadio, Niall mi raggiunse e mi abbracciò da dietro, baciando il mio collo. Mi girai verso di lui e mi ritrovai incastrata tra il suo corpo e il muro. Alzai lo sguardo verso di lui, mi sorrise. Mi baciò, mentre il suo sorriso continuava a brillare contro le mie labbra.  Il suo era un sorriso di quelli sinceri, quelli che ti riscaldano dentro.  Lo amavo alla follia. Giocherellai con il suo labbro inferiore, lo mordicchiai più volte. Soffocò una risata e allungò le mani verso i miei fianchi, sui quali iniziò a muovere le dita, facendomi ridere e contorcere come non mai. Dopo qualche minuto mi ritrovai a terra, dopo aver provato il tentativo di liberarmi e scappare, che non era andato a buon fine, come si può vedere. Si fermò, poggiò le mani sui suoi fianchi, mi guardò per qualche secondo e scoppiò a ridere. Decisi di vendicarmi: approfittai del suo momento di debolezza per attaccarlo. Cercai di fargli il solletico, salii sulle sue spalle, ma ci ritrovammo sul letto a lottare con i cuscini.
‘Questo è per avermi fatto il solletico’ dissi tirandogli una cuscinata sulla faccia, ‘e questo è per avermi fatto ridere come un’imbecille per un quarto d’ora, fino a lacrimare’ conclusi, dandogliene un’altra dritta dritta sulla fronte.
‘Ti senti realizzata?’ disse, ridendo.
‘Diciamo’
Lasciai andare il cuscino e mi lanciai sulle sue labbra.
‘Sei brava a dare le cuscinate, voglio la rivincita qualche giorno’ disse, ammiccando.
Sorrisi compiaciuta.
Ero sul suo corpo, inginocchiata sul suo ventre, mi lasciai cadere di lato. Mi stesi accanto a Niall, preoccupandomi di portare il suo braccio sotto il mio collo. Appoggiai la testa sulla sua spalla. Adoravo stare in quella posizione. Ma nonostante i termosifoni accesi, il freddo riusciva comunque ad invaderci. Decidemmo di nasconderci sotto le coperte e continuare a giocare. Dalle coperte spuntavano solo gli occhi e il naso. Dopo aver giocato, chiacchierammo per una mezz’oretta, prima di addormentarci.
‘Comunque sono geloso dei tuoi amici che ti vedono anche quando sei a scuola’ disse.
‘Ma tu mi vedi il pomeriggio, la sera e a volte anche la notte..’
‘Lo so, ma sono geloso lo stesso. Lo sai che con te trascorrerei tutto il tempo che ho a diposizione. Sono geloso perché possono vederti dare il meglio di te e perché sei mia’
Lo guardai. Gli sorrisi e lasciai un bacio sulla sua guancia.
‘Ti amo’ sussurrò al mio orecchio.
***

Era il 31 Dicembre, era abbastanza fredda come giornata. L’aria era molto umida e c’era molto vento. Guardavo la pioggerellina cadere da dietro la vetrata di casa mia, con una cioccolata calda in mano. Accanto a me c’era il biondino dagli occhi azzurri, che mi faceva compagnia e che rendeva tutto più lieto.
‘Facciamo il tifo per una gocciolina affinchè arrivi per prima alla fine della finestra?’ chiese.
Era alquanto strana come richiesta, di solito ero io quella che faceva domande assurde. Accettai, infondo l’avevo sempre fatto da piccola e, devo ammettere che, quando sono in macchina e non guido, beh, mi piace farlo ancora e a quanto pare non sono l’unica.
‘La mia è quella’ dissi indicandola.
‘A me piace quella’ rispose Niall, indicando anche lui quella che aveva scelto.
La guardai attentamente per qualche secondo, prima che Niall scoppiasse a ridere. Chissà perché, quel ragazzo era strano.
‘Perché ridi?’ chiesi.
‘La tua espressione era epica’ disse, continuando a ridere come un matto.
‘Vorresti dirmi che hai fatto tutto questo per ridere della mia espressione?’
‘Uhm, in poche parole, si’ disse, tornando serio.
Scoppiai anche io a ridere, seguita da lui.
‘Sei un grande stronzo’
La cioccolata calda che stavamo bevendo era ormai finita, lo guardai per qualche secondo, poi scoppiai a ridere, senza un motivo ben preciso. Ridevo. Ridevo perché stavo bene. Ridevo perché lui mi faceva ridere. Ridevo perché con lui tutto era più bello.
Poggiai la tazza sul pavimento, continuando a guardare la pioggia. Amavo il rumore delle goccioline che si infrangono sulle mattonelle del pavimento, sulle tettoie di plastica e l’odore della terra bagnata.
Niall si avvicinò ancora più a me, ne approfittai per poggiare la testa sulla sua spalla. Potevo sentire il suo profumo, lo abbracciai.
‘Guardiamo un film dopo l’altro sul divano sotto una coperta?’ disse.
‘Okay, scegli i film da guardare, io vado a prendere la coperta’ risposi alzandomi.
Presi la coperta e ci sdraiammo sul divano e guardammo i film scelti dal biondino.
La gamba di Niall era piegata sul mio bacino, le sue braccia erano completamente avvolte intorno al mio petto: una specie di trappola, insomma. Baciò più volte i miei capelli e accarezzò il mio viso. Amavo il modo con cui toccava la mia pelle e mi coccolava, lo faceva così dolcemente. Mi girai per qualche secondo verso di lui, gli sorrisi. Mi lanciò un piccolo bacio. Era più dolce di un panda che rotola giù per una collina di zucchero filato.
 
Ormai era sera e la madre di Niall, Maura, mi aveva invitata per il cenone di Capodanno a casa sua. Erano più o meno le 18:00, stavo scegliendo cosa indossare quella sera quando bussò Niall alla porta. Lui era pronto, io ero ancora in alto mare. Lo portai in camera mia e gli chiesi un consiglio. Dopo avergli mostrato i due abiti, indicò quello che tenevo nella mia mano destra. Lo indossai velocemente e andai a prendere le scarpe. Quando tornai Niall era steso sul mio letto con il mio cellulare in mano. Mi truccai leggermente ed ero pronta. Uscimmo di casa e ci recammo a casa Horan. Maura ci aprì e ci salutò affettuosamente, come se non ci vedesse da dieci anni: adoravo la sua dolcezza. La casa era adorabile, adoravo l’arredamento. La donna mi mostrò la casa, quando arrivammo alla vecchia cameretta di Niall, mi mostrò un incisione sulla scrivania. ‘Voglio essere un cantante. Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si’. Mi raccontò che lei si arrabbiò molto quando scoprì che il figlio aveva inciso quella scritta, ma che attualmente, era contentissima per lui perché era riuscito a coronare il suo sogno. Dopo aver terminato il giro della casa, tornammo in cucina per finire gli ultimi preparativi per il cenone. Sentivo Niall chiacchierare con il padre.
‘La amo, papà’ disse Niall.
‘Lo vedo, sei così felice con lei’ si fermò. ‘E poi mi piace’ continuò.
Ero curiosissima di vedere la reazione di Niall, anche se una mezza idea ce l’avevo: un sorrisone a 32 denti con la testa bassa. Intanto continuavo a parlare del più e del meno con Maura. Dopo un’oretta eravamo a tavola. La cena era deliziosa. Dopo la fine della cena, Niall mi propose di andare ad aspettare la mezzanotte in centro, accettai. Aiutai Maura a lavare le stoviglie e dopo avere salutato i genitori di Niall e avere loro augurato un buon anno, io e il biondino salimmo in macchina, per raggiungere il centro. Mentre eravamo in macchina, Niall mi raccontò della chiacchierata con il padre.
‘Mio padre ha detto che gli piaci e che è contento per noi’ disse Niall.
‘Sono contenta’ risposi sorridendo.
Era mezzanotte meno dieci, eravamo completamente imbottigliati nel traffico. Niall fece inversione e decidemmo di tornare a casa e aspettare il nuovo anno in giardino, stesi a terra su una coperta a guardare i fuochi d’artificio.
‘Da me o da te?’ chiese.
‘Dove vuoi’
‘Da me’ disse.
Entrammo e velocemente prese due coperte e le portò fuori. Ne stese una a terra e l’altra la usò per coprirci. Mi avvicinai a lui, mentre cercava di guardare l’orologio per individuare l’orario. Presi il suo cellulare dalla tasca e vi guardai l’orario. Mancava un minuto. Trascorse velocemente e allo scattare della mezzanotte, lo baciai. Era il classico bacio di mezzanotte, del nuovo anno.
‘Auguri’ sussurrai contro le sue labbra.
‘Auguri anche a te’
Lo baciai ancora, ancora e ancora. I fuochi d’artificio iniziarono a scoppiare e noi li guardavamo da sotto quella coperta.
‘Facciamo l’amore?’ chiese verso mezzanotte e mezza.
Lo baciai mentre salivo sul suo corpo.
‘Entriamo dentro però’ disse contro le mie labbra.
Ci alzammo velocemente, prendemmo le coperte ed entrammo dentro, entrando per la grande vetrata trasparente. Dopo essere entrati, mi baciò con foga, mentre avanzava in avanti per raggiungere la camera da letto. Mi teneva dietro la schiena per evitare che io cadessi nel camminare all’indietro. Mi lasciò sdraiare sul letto, e si stese su di me. Continuava a baciarmi, era così dolce quando faceva così. Baciarlo era così bello. Lo avrei baciato fino a consumare le mie labbra. Carezzò la mia guancia destra con delicatezza, poi la sinistra e, infine, nuovamente la destra. Baciò il mio collo.
Trovo che la sua richiesta, di fare l’amore, fosse stata la cosa più dolce al mondo. Non so perché, ma lo disse con un tono che nascondeva ‘ho voglia di coccolarti, di baciarti e di sentirti vicina nel modo migliore possibile’, e poi il fatto che me lo abbia chiesto, invece di agire direttamente, era assolutamente incredibile. Lui non era come tutti gli altri.
***

HEY (: NE E' PASSATO DI TEMPO, EH? E' UN PO' DI TEMPO CHE NON AGGIORNO, MA NON HO PROPRIO AVUTO IL TEMPO DI SCRIVERE O CONNETTERMI. 
COMUNQUE, COSA NE PENSATE DEL CAPITOLO? MEREDITH E NIALL, VI PIACCIONO INSIEME? COSA VI ASPETTATE DAL PROSSIMO CAPITOLO? SPERO VI CONTINUI A PIACERE LA MIA STORIA E IL RAPPORTO CHE NIALL E MEREDITH HANNO INSTAURATO. IO LI AMO, AWAW. 
ORA VADO, DEVO SCAPPARE. SE VOLETE SEGUIRMI SU TWITTER, SONO @xhoranshoney  E SU TUMBLR SONO needtobemyself (:.
P.S.: ve se ama, aw. Grazie per le recensioni (:

 

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