Give me love like never before Cos lately I’ve been craving more

di LucindaJ
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Breve Intro ***
Capitolo 2: *** Le cose non vanno mai come ci aspettiamo ***
Capitolo 3: *** Il mio tormento ***
Capitolo 4: *** La mia svolta ***



Capitolo 1
*** Breve Intro ***


Ti guardo rapita mentre canti 'Give me a love', so che l'hai scritta molto prima che ci conoscessimo, ma non importa.

Mentre canti il ritornello mi guardi negl'occhi, mi ha scovata in mezzo ad una folla di gente che è lì solo per te.
Ma a te non sembra importarti, guardi solo me, non sposti lo sguardo per nessun motivo al mondo da me, esisto solo io in questo momento.
Mentre ti impegni a cantare e a suonare la chitarra. E io sono lì, pietrificata, le tue parole sono ruscite a farlo. Come se mi comunicassi, oltre che col canto, anche con gli occhi, la tua voglia di essere amato.
E finalmente ho capito, vuoi che sia io ad amarti.
Dopo mesi sono riuscita a capirlo, o forse facevo finta di non averlo capito. Perdona la mia sciocca stupidità. Perdonami! Penso di averti fatto del male inconsapevolmente. 
 
Mi dispiace . . .

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Capitolo 2
*** Le cose non vanno mai come ci aspettiamo ***


Quando conobbi Ed, ero reduce da una 'lunga' relazione durata un anno, con un uomo molto più grande di me. Ero innamorata di lui, ma ci siamo lasciati di comune accordo. Per quanto ne sapevo, Claudio, il mio ex, era tornato con la sua ex. Era stato con lei 12 anni, me lo raccontò appena ci eravamo conosciuti. -Invece il ragazzo che amavo è morto. - me ne uscì di botto. Non volevo dirlo in realtà, ma era uscita spontanea questa frase. Non la dicevo mai o perlomeno non parlavo mai di Freddie. Era meglio se mi tappavo la mia fottuta bocca. Claudio in quel momento non seppe dire altro che: -Mi dispiace tanto. - Cos'altro poteva dire? Ci conoscevamo appena quando glielo dissi. Da allora non ne parlammo più. Non c'era stato bisogno di parlarne, ancora. Quando ero con lui non pensavo a Freddie, il mio ex -morto- . Lo sognavo sporadicamente o mi appariva in incubi ormai da 3 anni. Non me ne sarei mai liberata, avrei portato sempre con me il ricordo di Fred. Ritrovai un pò di Freddie in Ed, ma Ed era meglio. Ed era aria fresca. Era la mia roccia. Il mio dolce preferito. Non saprei spiegarmi meglio. Era se stesso e basta, era Ed. Anche se pensavo che con Claudio sarebbe durata. E tanto pure. Invece le cose non vanno mai come ce le aspettiamo. Ci siamo conosciuti per sbaglio più che altro, potrà sembrare da film ma è realmente successo che lui mi chiese un indicazione per cercare un posto in cui dormire e alla fine dopo qualche battuta scherzosa, una sigaretta fumata in compagnia, c'è stato una specie di colpo di fulmine. L'ho accompagnato in un albergo e ci siamo salutati con la promessa che ci saremmo visti per un caffè con passeggiata per le vie sconosciute di Londra che gli avrei mostrato. Una settimana dopo ci rivedemmo. E da lì iniziò tutto. Andammo a letto insieme quasi subito. Forse avevamo confuso il colpo di fulmine con l'attrazione sessuale. A letto eravamo quasi spettacolari, non ne avevamo mai abbastanza di noi. Un solo sguardo che ci scambiavamo emanavamo una specie di scossa elettrica, c'era una carica sessuale quando io e lui eravamo uno accanto all'altro, assurda. Ogni volta che lo vedevo mi si mozzava il fiato, smettevo di respirare e non riprendevo finchè non mi dava un bacio. Per questa miriade di sensazioni che provavo quando lo vedevo avevo deciso già che fosse quello giusto. Ma appunto, come ho già detto, mi ero sbagliata . . . Man mano che passava il tempo, dopo la nostra rottura, mi resi conto che in realtà io non avevo amato davvero Claudio. Mi ero illusa, ero solo molto attratta da lui. Mi misi a riflettere a lungo quando non ci vedemmo più. Sarà stata la sua maturità dato che all'epoca, io avevo 23 anni mentre lui ne aveva 38. Non si sa quante volte è successo che quando mi portava in giro per locali qualche tizio/a se ne uscisse con frasi del tipo: " Carina tua figlia!", "Chi è la tua puttanella?" o via dicendo. Ma andando avanti ci abituammo e non ascoltavamo più quei commenti stupidi e inutili. Anche se spesso litigavamo per questo motivo, ma facevamo subito dopo pace tra le lenzuola. Non ne potevamo fare a meno. Siamo stati insieme per circa un anno. La nostra relazione era andata avanti a discussioni, litigi e sesso. Taaanto sesso. Ma a lungo andare ci stufammo entrambi. Alla fine non avevamo nulla in comune. Lui era un attore e a me piaceva scrivere. A me piaceva il dolce a lui il salato. Io ero sboccata e lui no. A me piaceva uscire la sera e a lui no. Spesso se ne usciva con: "Non mi va, sono stanco!" oppure "Sto raggiungendo una certa età, rimaniamo a casa.." E anche da qui nascevano discussioni su discussioni, litigi su litigi. Eravamo arrivati ad un punto che sembravamo una coppia sposata. Io non lo sopportavo. E neanche lui. Non riuscivamo più a goderci ciò che avevamo. Eravamo arrivati al limite. Quasi quasi tirammo un sospiro di sollievo quando avevamo deciso di lasciarci. Ci promettemmo che dopo poco tempo ci saremmo rivisti, almeno per un caffè. Passò qualche mese, intanto lui ritornò con la sua ex, come ho già detto prima, ed io frequentai altri ragazzi e uomini, ma nulla di serio. Quando ci rivedemmo, quasi inevitabilmente andammo a letto insieme. Dopo quella volta non lo vidi più... *SPAZIO AUTORE* Salve a tuuutti, ringrazio tanto chi deciderà di leggere questa storia, mi scuso per la brevità dei capitoli ma a volte h l'ispirazione nei momenti meno opportuni e proprio in quel momento non ho ne carta e ne penna per poter segnarmi ciò che mi viene in mente :D perdonatemi qualche svista di grammatica o di battitura :) lasciatemi una recensione se volete così mi consigliate, dato che ho iniziato da poco a scrivere FF.. Con questo vi saluto e... Grazie ancora.. ;) Sarahmoms

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Capitolo 3
*** Il mio tormento ***


- Selena! Per la quarta volta, ti ripeto che non mi va di uscire.. Devo ancora riprendermi dalla sbornia di ieri sera. Guarda che a volte sei di una pesantezza assurda eh! - risposi per l'ennesima volta sospirando esausta alla mia migliore amica che in momenti come quelli odiavo a morte. Mi alzai dal divano per andare in cucina, mi misi in bocca due pasticche per il mal di testa che mandai giù con un sorso d'acqua. Selena mi aveva seguita fin lì, visto che quando mi voltai, quasi saltai due metri da terra. Avevo il suo viso a due centimentri dal mio, a momenti. - Per favore Eff... Stasera sicuramente ci sarà Jaime i quel locale e poi ci sarà sicuramente un concerto, visto che lì c'è sempre qualcuno che suona.. Te lo chiedo per favore! - tentò di nuovo di convincermi. Selena era fatta così, se si metteva una cosa in testa non voleva sentire scuse. Dovevi fare ciò che diceva lei. Io stavo uno schifo e dovevo andare per forza con lei, solo perchè aveva litigato col suo ragazzo e se la voleva spassare. - Che cazzo di petulante sei oh! - quasi le urlai. - Va bene, vengo! Ma è l'ultima volta sia chiaro, Sel. Sei un tormento! E poi, cosa cazzo avresti intenzione di fare quando saremo lì?! Ti vuoi rimorchiare uno davanti a Jaime così farà a botte solo per te e così sarete felici e contenti? - Sbroccai di botto. Appena le dissi ciò spalancò appena i suoi occhi verdi. Mi resi conto di aver esagerato e cercai di rimediare. - Senti Sel, mi dispiace. -Sbuffai, come al solito ero una frana con le parole. - Sai che non sopporto che quel coglione ti faccia soffrire, tu meriti il meglio. Capisci o no? - mi avvicinai a lei, mettendo le mani sulle sue spalle. - Effy, ma mi hai dato una splendida idea invece! - scoppiò a ridere per poi darmi un leggero bacio sulla guancia. Quella che rimase sbalordita questa volta fui io. - Dai muoviti Eff, preparati! - mi incitò. Sempre più sbalordita mi diressi verso camera mia per vestirmi. Indossai un semplicissimo vestitino nero, ci abbinai una cinta di cuoio marrone scura e ai piedi misi i miei anfibi preferiti. Quella sera non ero proprio in vena di concentrarmi sull'abbigliamento, sulla moda o quel che è. Mi truccai anche di nero, facendo esaltare il blu dei miei occhi. Quella è stata la sera in cui vidi per la prima volta Ed Sheeran. Si esibiva in un locale di Londra, con un nome del tipo 'CherryBomb' o qualcosa del genere. La sera in cui, se Selena non mi avrebbe costretto ad uscire non avrei conosciuto il mio futuro FIDANZATO. E non si sarebbe innamorato di me...

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Capitolo 4
*** La mia svolta ***


Ho deciso di raccontarvi la mia vita, non perchè le mie relazioni siano motivo di vanto o altro, dato che ne ho avute un bel pò, poi che non siano andate bene, è un MIO problema. Ma perchè può  succedere che si  nasca sfortunati, si vive una vita di sofferenze e di ingiustizie, però può sempre arrivare una svolta. La svolta può essere anche una persona soltanto, che fa cambiare tutto. La tua vita, il tuo pensiero,fa cambiare noi stessi. Insomma, un motivo di maturità. La mia svolta è stata Edward Christopher Sheeran. 
Con Ed sono riuscita a capirmi e a capire cosa non è andato nella mia vita. Ho imparato ad amare e ad essere (finalmente) amata. Sono riuscita a capire e a parlare di cose che non ammettevo neanche a me stessa, di cui neanche mi rendevo conto. 
*FLASHBACK*
Quel giorno Ed mi era venuto a trovare a casa, mi aveva fatto una sorpresa. Avevo una dannata voglia di vederlo quel giorno, ma lui mi disse che era impegnato a scrivere. 'Devo scrivere qualcosa se voglio farmi conoscere ed incidere un album!' mi disse al telefono qualche ora prima. Ed invece, si presentò a casa mia con un pacco pieno di cioccolata (la mia passione). Rimasi quasi allibita quando lo vidi ma ero contenta, ovvio. Lo feci entrare e gli saltai addosso per dargli un appassionante bacio, non resistetti. Il pacco di cioccolata che mi aveva portato in poco tempo finì. Eravamo due golosoni, poi feci del caffè che andammo a bere sul mio terrazzo. Insomma relax assoluto. Dopo il caffè ci fu la sigaretta di rito. Iniziammo a parlare, di tutto. Poi io gli dissi: 
- Sai, tu mi ricordi tanto una persona. L'ho amata profondamente ma non è finita bene. - feci un tiro alla sigaretta, che ormai era quasi finita e aspirai il fumo, rivolsi uno sguardo nostalgico al panorama.
- In che senso? - mi chiese, spostando lo sguardo su di me. 
Tirai un sospiro prima di rispondere: - E'... E' morto, Ed. Stavo per avere anche un figlio da lui. - mi scese una lacrima al solo pensiero.
Sapevo che prima o poi avrei dovuto affrontare i miei fantasmi del passato, ma sapevo che potevo fidarmi di Ed. 
 
 
Continuai a parlare: - E.. Ho avuto un'aborto spontaneo. Non ho dovuto affrontare solo la morte di Fred, ma anche del mio bambino. Ti giuro che...in quel periodo non sapevo cosa fare. A parte l'idea del suicidio, non vedevo via d'uscita. Una tragedia dopo l'altra... Non riesco neanche a spiegarmi il perchè ti sto dicendo tutto ciò. Ma...non voglio avere segreti con te. Sono anni che non ne parlo. Neanche con Selena. Ma so che non posso continuare a far finta di nulla. Tutto questo è successo, ma posso dire di averlo superato. E soltanto raccontandolo a te, mi fa sentire un pò meglio. Un pensiero a loro va sempre, ogni tanto. Non posso farci nulla... - conclusi con un'alzata di spalle e spensi la cicca di sigaretta rimasta al posacenere che poggiao sul tavolino, accanto a me. Evitai per un momento lo sguardo di Ed, l'ultima cosa che volevo è ricevere uno sguardo di pena. Io non volevo far pena a nessuno, per questo evitavo sempre di parlare di tutto ciò e delle mie sventure passate. 
- Per un periodo ho fatto anche l'accompagnatrice nei locali notturni, avevo bisogno di soldi... - sospirai di nuovo, abbassando lo sguardo sui miei piedi.
 
Ed aveva passato tutto il tempo a guardarmi, non aveva abbassato lo sguardo per nessun motivo al mondo, cosa alquanto strana, dato che avevo sempre l'impressione di metterlo a disagio. Io ero molto più socievole e spigliaa di lui. Ma in quel momento, quando ho vuotato il sacco, mostrando la vera me, mi sentivo una bimba piccola piccola di fronte ai suoi occhi. 
Lui aveva compreso: - Tutto questo che mi hai detto non sconvolgerà il nostro rapporto o ciò che penso di te... Hai capito? E come avrai ben capito... Sono innamorato perso di te, Effie. - ridacchiò leggermente, diventando rosso. Quando aveva iniziato a parlare, finalmente alzai lo sguardo verso di lui e quando mi disse ciò che provava per me ebbi un tuffo al cuore. Diventai leggermente rossa anch'io, non potei farne a meno. 
 
Cosa potevo desiderare di più? 

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