“ Ho attraversato la porta con te.
C’era freddo, ma in qualche modo mi sentii a casa
e lasciai la mia sciarpa lì a casa di tua sorella

E ce l’hai ancora adesso nel tuo cassetto ”

Ed in quel momento senza rendermene conto, entrai nella tua vita. E' bastato un millesimo di secondo, e pensare che neanche me lo ricordo. Ero piccola e anche tu lo eri.

“Vuoi essere la mia amica di giochi?”

Avevi una voce così piccola, così innocente.
Mi ricordo ancora quel giorno. Le nostre mamme erano contente, ci guardavano sorridenti, felici che i loro figli fossero amici come lo erano loro due.

E siamo cresciuti insieme.
A dodici anni ci demmo il nostro primo bacio al gioco della bottiglia.

E tu senza neanche accorgetene hai commesso lo sbaglio più grande della tua vita, forse perchè da quel momento ti ho visto sotto una luce diversa.

Poi siamo cresciuti.
Tutte quelle serate passate a casa sua a guardarci un film in camera con i pop-corn, poi andavamo a dormire e lui mi abbracciava dicendomi che non mi avrebbe lasciato mai andare; e io ci credevo, credevo veramente in quelle parole, mi sono stampata in mente ogni nostro momento, ricordo tutto molto bene.

Credo che quando tutto finisce ogni cosa torna alla mente come dei flash. Avete presente, no? È come un caleidoscopio di ricordi; tutto torna indietro. Ma non davvero. Penso che una parte di me sapesse che sarebbe accaduto già nell’istante in cui l’ho visto. Non è qualcosa che ha detto o che ha fatto, è stata una sensazione che è arrivata in quel momento. Sapevo che il suo mondo si muoveva troppo velocemente e bruciava troppo luminoso, ma ho pensato: ‘quanto può essere diabolico essere attratti da qualcuno che sembra così angelico quando ti sorride?’ Forse ne era consapevole quando mi ha vista. Mi chiedo se ho semplicemente perso il mio equilibrio. Credo che la parte peggiore di tutto questo non sia stata perdere lui, ma perdere me stessa.

E così, come lui mi ha abbandonato, mi ha lasciato da sola, una parte di me è andata con lui.

Mi rigirai per l'ennesima volta nel mio caldo letto. La temperatura al di fuori di me cominciava a calare e io, essendo una ragazza freddolosa, cominciavo a coprirmi al più non posso.

“Juliet, alzati o farai tardi a scuola” disse mia madre togliendomi le coperte di dosso.
Dovrei fare un libro: mille modi per uccidere tua madre; avrebbe successo.
Trucidandola con lo sguardo mi alzai e scesi al piano di sotto per fare colazione.

“Sorellona...?”
“Non sono così grassa da esser chiamata 'sorellona' Jake smettila!” urlai contro mio fratello
“Senti, sorellona, mi porti al bar a fare colazione visto che qui a casa non c'è niente?” disse con due occhi da cerbiatto.
Peccato che ho sempre odiato i cerbiatti.
“Juliet porta tuo fratello al bar o sei in punizione” da che pulpito viene la critica? Già mamma lo aveva messo in punizione perchè per sbaglio la vicina aveva pominciato con lui -situazione abbastanza imbarazzante- e ora era costretto a restare in casa 'per un tempo indeterminato' così lo aveva definito la mamma.
Però pensandoci bene, rimanere in punizione non faceva parte del mio programma settimanale.
“Certo papà. Allora cosa vuoi al bar cappuccino, latte macchiato, latte, vuoi il latte?Bene ti prendo tutto il latte che vuoi però adesso staccati dalla mia gamba e non rompere la minchia okay?” esclamai riferendomi a Jake.

“La porta le devi spingere non tirare Jake!” urlai per poi aprire, io, la porta del bar.
“Stai calma, mi stai stressando” non è che mi sta diventando gay? Nessun bambino è stressato, o almeno, nessuno lo dice.
Ci avviciniamo alla cassa per ordinare e al posto di trovarmi, Sharon, la cameriera di turno a quell'ora mi ritrovo Zayn, il mio attuale ragazzo.
“Cosa posso offrir- Juliet?!”
“Zayn?!” esclamo sorpresa tanto quanto lo è lui.
“Mi hanno assunto come barista, figo no?” dice, poi si sporge verso di me baciandomi con trasporto, forse anche troppo.
“Comunque io volevo una tazza di latte con tanti cornetti” dice Jake all'improvviso
“Si anche io ma prendiamo un cornetto a testa” dico staccandomi e guardando male mio fratello.

Ci sediamo in attesa della nostra colazione quando mio fratello mi richiama con dolcezza.
“Dimmi” dico guardandolo con occhi dolci, solo poche volte è gentile con me quindi ne approfitto del momento.
“Perchè stai con Zayn?”
“Beh, perchè ci... amiamo” dico in imbarazzo
“Ma juli tu non lo ami”
“Pft, si che lo amo” lo guardo imbarazzata, e ora che si è messo in mente il piccoletto?
“Ma io lo so che non lo ami, tu ami Harry”
“Jake questo non è vero toglitelo dalla testa, stai zitto” guardo fuori dalla finestra cercando qualcos'altro a cui pensare ma ritorna all'attacco, quel mostro.
“Sorellona è da otto mesi che non vi vedete lo sai come faccio a saperlo?” scuoto la testa negativamente osservandolo bene “la mia maestra mi insegnato a contare i mesi e mi ha insegnato anche una cosa sai?Londra è tanto lontana da holmes chapel”

Come poteva un bambino, con la sua innocenza a distruggermi così?Una lacrima traditrice mi cadde sulla mano e Jake me l'asciugò per bene. “Manca anche a me” concluse.

Si mi hai abbandonata, si eri il mio migliore amico, si ti amo, Harry.

E questa caffetteria era il nostro posto, e fa male e sai perchè?

Perché ci siamo di nuovo e ti ho amato così
Prima di perdere l’unica cosa vera che abbia mai conosciuto
Era lì, ero lì, mi ricordo fin troppo bene.
 

                                                                            


“Stiamo cantando nell’auto perdendoci verso nord
Tutte le foglie che cadono giù come pezzi in un posto
E posso immaginarle dopo tutti questi giorni
E so che è andato via, e che la magia non è più qui
E potrei stare bene, ma non è così, ho trovato tutto

Perchè siamo di nuovo qui su quella piccola strada del tempo
Tu sembri quasi rosso perchè mi stavi guardando
Vento tra i miei capelli,

Ero li Ricordo fin troppo bene “

E sapevo che avresti portato solo guai.
Solo lacrime, sapevo che tu non saresti mai diventato mio, ma sapevo una cosa: io ero sua.

Avevamo il nostro giorno, una volta al mese. Te lo ricordi?
Ti ricordi il nostro ultimo giorno?
Andavamo a tutta velocità su quella strada di campagna in mezzo ai campi, ormai era la fine dell'Estate e le foglie si stavano ingiallendo; il paesaggio era magnifico.
Cantavamo le canzoni dei Queen a squarcia gola, come se non ci fosse un domani ed era tutto così bello, eravamo così spensierati; lui mi guardava, distraendosi un attimo dalla strada.

“Scemo, guida!” gli urlai ridendo; le sue guance si colorarono di rosa, forse per il freddo o forse perchè arrossiva.

Ed è stato il nostro giorno migliore.
Il vento nei miei capelli, ero lì e ricordo tutto fin troppo bene.

“Juliet, aspettami!” disse con il fiatone la mia migliore amica, raggiungendomi all'armadietto della scuola.
“Mary, non scappo mica”
Mary era sempre stata la mia migliore amica fin dall'asilo, è come se fosse mia sorella.
E' sempre stata solare e simpatica, il contrario di me.
Ad un certo punto comincia a blaterare su come il professore l'abbia guardata e su quanto è 'terribilmente sexy' il suo accento.
“...e mi ha detto 'ciao'. Cioè ti rendi conto?Andiamo a pranzo?” è sempre stato un suo difetto. Cambia argomento troppo velocemente.
“Certo” risposi risvegliandomi dai miei pensieri.

“La smetti di mangiare così tanto?Se mangi così diventerai una balena!”
“Mary, ho il metabolismo accelerato quindi non metto su un bel niente, una figata in poche parole, no?” dissi mettendo in bocca una cucchiaiata di riso.
“Juliet fai schifo a mangiare, pensa la gente che ti vede” protestò.
“Peggio per loro” lei trattenne una risata e sbuffò, poi di scatto le si illuminò il viso.
“Tra tre settimane esatte c'è il ballo della scuola”

“Siamo di nuovo qui nel mezzo della notte,
stiamo ballando intorno alla cucine,
con la luce del frigorifero.
Sotto le scale, ero lì, ricordo tutto fin troppo bene”

“Ma, Harry...i nostri amici ci stanno aspettando al ballo non possiamo farli aspettare”
“Ascolta me” disse per poi ballare, misi una mano sulla sua spalla e incominciammo.
“Don't let me, don't let me, don't let me go” sussurrò cantando, al mio orecchio.

E stavamo ballando nella cucina di casa sua, e l'unica cosa che illuminava i nostri volti era la luce del frigorifero, forse non era romantico, forse non era il posto giusto per ballare e forse ero con la persona giusta.
Non posso dimenticarlo.

“Con chi ci andrai?” mi chiese Mary. Presi una patatina e la mangiai disinvolta per poi rispondere.
“Zayn ovvio, te?” divenne rossa alla mia domanda e non ne capii il motivo
“Beh, oggi Louis mi ha chiesto se venivo con lui e io...beh, io ho accettato” e vi presento Mary also know as peprone.
"Oddio, sono felicissima per te!” Louis le era sempre piaciuto e finalmente stava accadendo qualcosa tra i due, ero felicissima per lei tanto che le diedi un abbraccio, e io non do abbracci tanto facilmente.

Alla fine delle elezioni uscii da scuola e mi diressi verso la scuola elementare per prendere mio fratello.

Stavo camminando quando il telefono squillò: Mary.
“Hei Mary ci siamo appena viste, lo so che sono irresistibile ma puoi far a meno di me per un po' di ore, no?”
“Si si va bene, ascoltami ho una grande notizia, ma è meglio se ti siedi perchè non credo che ti reggeresti” disse euforica, alzai un sopracciglio, come 'segno di sfida'
“Spara”
“Harry, Harry Styles, te lo ricordi?” tonfo al cuore. Certo che me lo ricordo.
“Si lo ricordo molto bene.” dissi cominciando a diventare rossa senza nessun motivo.
“Ecco, lui, il tuo migliore amico, tra una settimana ritornerà qui, per sempre.”

Buona sera a tutte c: intanto volevo ringraziare Hazzas_dimples per il MAGNIFICO banner c:
Vi piace?
Poi volevo ringraziare voi per le 100 e passa visualizzazione e le 3 recensioni c:
Grazie mille c: Spero che il capitolo sia alla'altezza di un parere c: Mi piacerebbe sapere che ne pensate.
Okay il capitolo è ispirato a, ovviamente All too well, di Taylor Swift e a Don't let me go di Harry Styles c:
Juliet in questo caso, nel banner è Bridgit Mendler c:
Spero vi piaccia, al prossimo capitolo! c:
Baci<3
Alessandra c: