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Ormai era passato un
anno da quando Hanna era sparita insieme a Eufonia e alle fatine dietro il
portale delle streghe.
Mindy era tornata in
America; Lullabi si era trasferita per lavoro; Sinfoni era andata a vivere nel
paese dove c’era la madre insieme al padre; Melodi finalmente riusciva a fare le
sue scelte, anche se contrarie alla madre, senza che quest’ultima scoppiasse in
lacrime; Bibì viveva tranquilla insieme a Doremi.
Sembrava che tutto
andasse normalmente anche nel mostro delle streghe e dei maghi, ma purtroppo non
era, così un’antica minaccia stava per ritornare, una minaccia che ormai in
molti avevano dimenticato, di cui solo un’antica profezia narrava.
Finalmente era arrivato
l’ultimo giorno di scuola. Tutto sommato le scuole medie non erano poi così
male, Doremi aveva avuto la fortuna di trovarsi insieme a molti suoi vecchi
compagni di classe tra cui Melodi.
Quel giorno Doremi era
proprio di ottimo umore (Chissà perché? NdA_sarcastica).
-Sono tornata!- avverti
rientrando.
-Ciao Doremi- la saluto
la madre ma nella sua voce c’era una punta di tristezza, che la ragazza però non
notò.
Bibì torno poco dopo ma
non resto molto a casa per via di un appuntamento con il suo ragazzo (uno dei
tanti NdD -__- Già NdB ^__^).
La giornata trascorreva
in modo normale ma Doremi sentiva che c’era qualcosa che non andava, qualcosa in
lei che non andava. Non era la prima volta che aveva questa sensazione
soprattutto nell’ultimo periodo, era come… in un modo che non sapeva neanche
lei. Però alla fine si spiegava che tutto dipendeva da quello che aveva passato
negli ultimi due anni, anche se neppure lei ci credeva veramente.
Passo una notte agitata
fece un incubo, ma un incubo così reale che sembrava quasi vero. Però appena si
sveglio non ricordo più cosa accadeva nel sogno l’unica cosa che le era rimasta
era un immagine, più precisamente il volto di una donna. Aveva i capelli del suo
stesso colore ma gli occhi di un verde-foresta, ma oltre a questo non ricordava
nient’altro neppure ciò che indossava la giovane donna e , forse le era rimasta
anche un senso di pace sostituito a paura e poi una profonda tristezza, la
stessa di quando aveva dovuto lasciare Hanna e Dodò.
Le ci volle molto per
riaddormentarsi ma alla fine ce la fece anche se erano le 6:00 di mattina e si
sveglio solo a mezzogiorno, ma stranamente nessuno quella mattina venne ad
annoiarla con frasi del tipo: “Anche se ora sei in vacanza non significa che
puoi dormire fino a tardi” (Perché? NdD Forse perché non bisognerebbe essere
così pigre NdA Ma sono in vacanza! NdD Io ci rinuncio NdA Finalmente l’hai
capito anche tu? NdB -__-) oppure “Ma come posso avere una sorella tanto pigra”
e questo secondo Doremi era molto preoccupante.
-‘Giorno- disse
scendendo le scale ancora un po’ assonnata.
-Ciao Doremi- disse la
madre con lo stesso tono del giorno prima.
-Finalmente ti sei
svegliata!- sopraggiunse Bibì. In quell’anno Bibì era molto cresciuta, non
sembrava più una bambina dell’asilo ma a una ragazzina delle scuole elementari,
come del resto Doremi era molto più carina e modellata.
Quest’ultima sposto il
suo sguardo alla Tv dove c’era una pubblicità di Lullabi, una delle tante. In
quest’anno, se possibile, era diventata ancora più famosa.
-Hai dormito bene?-
chiese la madre.
-Non proprio?- bofonchiò
Doremi.
-Perché?- chiese curiosa
la sorella.
Doremi fece le
spallucce, in effetti neanche lei aveva ben chiaro il perchè.
-Doremi andiamo da
Melodi- propose Bibì.
-Si, perché no? Ma ormai
sarà meglio andarci dopo pranzo, si è fatto tardi.-
-Già, chissà come mai?-
disse ironica la sorella.
Dopo il pranzo si
recarono da Melodi che le accolse a casa sua molto felice.
-Ciao Doremi, ciao Bibì.
Che ne dite andiamo a fare una passeggiata.-
La giornata trascorse in
modo piacevole anche se Doremi continuava ad avere la stessa sensazione con la
quale si era svegliata la mattina e cioè che non era nel posto giusto.
Quando tornò a casa notò
che la madre era preoccupata, ma preferì non dire niente davanti alla sorella,
non voleva fare preoccupare anche lei, che a quanto pareva quella sera era d
ottimo umore.
Si sentiva stranamente
stanca così decise di andare a dormire presto.
Ma neanche questa notte
ebbe un sonno tranquillo, fece il sogno della notte precedente di nuovo si
sveglio di soprassalto non ricordandolo più, solo quel volto un po’ sfocato come
se fosse un ricordo lontano e tutte quelle sensazione che la travolgevano.
Nel frattempo nel regno
delle streghe…
-Maestà!- chiamò
Majorin, il consigliere della regina, correndole incontro.
-Si, cosa succede?- la
regina era preoccupata per il comportamento della sua consigliera, solitamente
razionale e fredda.
- L’ordine oscuro…-
inizio la consigliera, cercando di riprendere fiato tra una parola e l’altra. -…
l’ordine oscuro si sa risvegliando…-
A quel punto anche la
regina capì cosa stava succedendo. L’ordine oscuro, quel maledetto ordine che
già aveva sconvolto una volta il mondo della magia… chissà quale catastrofe
sarebbe avvenuta se si sarebbe risvegliato. I maghi erano in pochi, e non
esisteva più un energia tanto grande da contrastarli. Doveva avvisare subito
Akasuki e soprattutto chiedere consiglio a Majotourbion. Pensò la regina.
Quando quella mattina
Doremi si sveglio credetté di stare ancora dormendo, quando aprì gli occhi tutti
gli oggetti erano sospesi in aria, lei compresa che stava a qualche centimetro
sospesa sopra il letto, mise una mano sotto di se per controllare se era vero
che non ci fosse nulla sotto di se appena ne fu sicura cadde sul letto facendo
cadere con se tutti gli oggetti che erano sospesi a mezz’aria provocando un
enorme fracasso.
- Doremi! Cosa sta
succedendo?- chiese la madre preoccupata salendo le scale fino alla camera della
figlia. Quando entrò la scena che vide fu una scena piuttosto strana: Doremi sul
letto scioccata, sembrava che ancora non avesse capito niente di quello che
fosse successo, e sul pavimento tutte le sue cose: dai libri di scuola ai
peluche.
-Ma cosa…?- inizio Bibì
che era entrata anche lei nella camera. Loro padre era riuscito ad andare a
pesca ( Se lo becco è__é NdMamma-Doremi_molto_minacciosa *gocciolone Doremi
Bibì*).
-Doremi, che cosa è
successo?- chiese la madre.
-Niente, niente… sono
solo caduta… eh, eh! disse mettendo una mano dietro la testa e ridendo
nervosamente.
-E alla stanza?-
insistette.
-Ieri sera stavo
mettendo in ordine, ma poi sono crollata addormentata.- disse lei sempre più
nervosa.
-Capisco- disse
tranquillamente la madre uscendo, non le aveva creduto, ma se le stava mentendo
sicuramente doveva avere una buona ragione, che forse lei conosceva.
Bibì aspetto che la
madre fosse uscita per rivolgersi alla sorella maggiore: -Che cosa è successo
“davvero”?-.
-Sinceramente, Bibì, non
lo so nemmeno io…- disse mentre si alzava e iniziava a rimettere a posto. Ma la
domanda che le aveva posto Bibì era la stessa che lei si stava ponendo in quel
momento.
Bibì uscì dalla camera,
sua sorella non le aveva raccontato tutto, di questo era sicura, Doremi per lei
non aveva segreti, era da qualche giorno che si comportava in modo strano:
pensierosa e con un velo di malinconia, ben celato, negli occhi che, però, lei
vedeva.
Quando vide la sorella
minore uscire Doremi si fece cadere sul pavimento, tutte le emozioni, le
sensazioni, che le trasmetteva quel sogno erano più fori che mai, senza contare
quello che era successo appena qualche minuto prima. Che fosse lo scherzo di
qualche strega o mago? Ma lei non si era inimicata nessuno che potesse farle uno
scherzo di così cattivo gusto. Si sentiva stanca stravolta, come se avesse
corso, viaggiato per metri, l’unica cosa che avrebbe voluto era quella di
sdraiarsi sul letto e dormire ancora un po’, ma la stanza era da sistemare,
altrimenti poi chi l’avrebbe sentita sua madre…
-Doremi, scendi, la
colazione è pronta!-. Doremi sentì il richiamo della madre, mai più
provvidenziale, era stanca, sembrava che non finisse mai di sistemare: tutte le
cose dei cassetti erano venute fuori, e i mobili si erano spostati durane il
loro volo per la stanza. In quel momento desiderò ardentemente essere una
strega.
Dopo la colazione, dove
non parlò, Doremi decise di tornare in camera sua, appena aprì la porta quale
non fu la sua sorpresa di trovare la camera bella linde e pulita molto più del
giorno prima.
-Desidero avverato…- si
limito a sussurrare a voce bassa, guardandosi in torno come se da un momento
all’altro potesse spuntare una strega da un momento all’altro, e visto quello
che era successo nell’arco di nemmeno mezz’ora.
Passo il resto della
mattinata stesa sul letto in camera sua, a cercare di decidere se era il caso di
parlarne con qualcuno. Qualcuno… ma chi? Forse le sue amiche con la quali aveva
trascorso giorni sia felici che tristi, ma le avrebbero creduto? Era vero che
erano le sue migliori amiche ma lei che aveva visto tutto con i suoi occhi aveva
fatto fatica a crederci, immaginiamoci loro.
BASTA! No,non poteva
continuare così, doveva uscire, doveva andare da qualche parte a schiarirsi le
idee. Di certo restando chiusa in quelle quattro mura non avrebbe concluso
niente, dubitava che uscendo sarebbe cambiato qualcosa, ma sempre meglio di
niente.
Fuori casa inizio a
camminare senza una meta precisa. Alla fine si blocco di scatto alzando gli
occhi su quello che era una negozio da lei fin troppo bene conosciuto il “MaHo”
che stava per Magic House. Era stata lei a proporre quel nome dopo che lei
Melodi e Sinfoni lo avevano ristrutturato. Si ricordava ancora come tutta la
loro grande avventura era iniziata…
Quel giorno era finita
al MaHo per caso e riconoscendo la gestrice per quello che era (una strega)
l’aveva trasformata in una ranocchia e così per farla ritornare normale aveva
dovuto diventare un’apprendista, dopodichè superati alcuni esami sarebbe
diventata una strega, cioè le stavano chiedendo di realizzare il suo più grande
sogno. E da qui è scaturita tutta la storia…
Decise che doveva andare
via da quel posto, si doveva allontanare a tutta velocità, troppe emozioni,
troppi ricordi come quando aveva dovuto dire addio ad Hanna.
Si allontano correndo,
corse per ben cinque minuti, finche non urto qualcuno. Finì sull’asfalto, una
brutta botta per il suo fondo schiena: -Mi dispiace…- disse la ragazza tentando
di alzarsi, nel frattempo il ragazzo che aveva urtato si era rimesso in piedi,
solo in quell’istante lo riconobbe. -Akasuki!- solo in quel momento il ragazzo
la riconobbe -Doremi…?!-, era piuttosto sorpreso, se non fosse stato per la sua
solita pettinatura non l’avrebbe riconosciuta.
-Dove stavi andando così
di fretta?- chiese curioso il principe dei maghi.
-Da nessuna parte.-
rispose lei.
-Sicura?- chiese lui
perplesso.
-Certo! Perché dovrei
mentirti- disse Doremi. -E tu? Come mai sei qui?-
-Niente di particolare,
volevo rilassarmi un po’, senza nessun mago apprensivo per la mia sicurezza
intorno- disse lui evasivo. A dir la verità era andato lì per vedere se nella
dimensione dei mortali c’era una qualche traccia dei maghi dell’ordine oscuro,
però non voleva parlarne a Doremi, si sarebbe preoccupata e basta per Hanna.
-Mah, non ti credo.-
disse schietta Doremi, incrociando le braccia davanti al petto, facendo iniziare
il ragazzo a sudare freddo. -Ma non mi interessa, e non mi riguarda. Dico bene?-
Akasuki annui colpevole.
-Ti chiedo solo una
cosa, non mentirmi. Va bene?- disse dolcemente lei.
-Certo… scusa…- disse
lui, arrossito.
-Ok. Ora ti lascio credo
che tu voglia restale solo senza mortali tra i piedi. Ciao!- disse andandosene
prima che lui potesse dire qualcos’altro.
-Ti sbagli… avrei voluto
che restassi, avrei voluto raccontarti tutto, ma non posso… - disse piano,
anche se lei era ormai troppo lontano perché potesse sentirlo.
Appena fu sicura che il
ragazzo non potesse più vederla inizio a correre.
-Io cerco di
allontanarmi dai ricordi e ci vado a sbattere contro…- si disse Doremi. -Tanto
vale che me ne torno a casa, prima di imbattermi nella regina del mondo delle
streghe- disse ironicamente.
Nota: i personaggi
appartengono ai rispettivi ideatori, a parte quelli che inventerò io, e che
saranno inseriti in seguito che saranno di mia proprietà, e indicibili saranno
le calamita che si abbatteranno a chi me li toccherà senza permesso è__é
Ed ecco che la mia mente
malata ha finito il primo capitolo, bene ed ora sta a voi:
COMMMMEEEENTATEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Che siamo commenti
piacevoli e non, ho un ottimo senso di auto ironia, ma vi prego, vi supplico
Commentate… ç__ç
-Doremi- disse la madre
seria, affacciandosi dalla porta della cucina. -dopo mangiato ti devo parlare-.
-Ci sono problemi?-
chiese Bibì, scendendo le scale.
-No, non credo… - disse
guardando interrogativamente la madre.
-Dopo mangiato dovrò
parlare anche con te, Bibì - così dicendo si girò verso la più piccola.
Dopodichè rientrò in cucina.
A cena il padre di
Doremi era assente, ma non chiesero spiegazioni, troppo occupate a chiedersi
cosa stesse succedendo e che diamine avevano fatto, loro madre non si era mai
comportata così, almeno per quanto potessero ricordare. Sembrava molto
preoccupata, e alle ragazze non restava che aspettare la fine della cena.
Mangiarono molto poco,
tutte e tre erano molto preoccupate.
Finita la silenziosa
cena, la madre si alzò e disse :- Seguitemi…-
Le ragazze non fiatarono
e ubbidirono, andarono nel retro della casa, la madre delle due si avvicinò ad
un albero, lo sfiorò, sussurrò alcune parole, si senti un antico suono e
l’albero si trasformo da prima in una gemma, poi da essa scaturirono alcuni fili
d’oro che si unirono intrecciarono fino a formare i contorni di una porta ad
arco.
-Ma… ma… questa è una
magia…- disse Bibì guardando la madre.
Doremi non parlò ma
guardò intensamente la porta, sapeva, non come, che doveva varcare quella porta,
che doveva farlo.
La madre sorrise e
disse: -Si è una magia. Non fare quella faccia!- disse vedendo Bibì con la bocca
mezza aperta dallo stupore. -So benissimo che avete fatto gli esami per
diventare delle streghe a tutti gli effetti.- gli occhi di Bibì si fecero a
palla.
-So pure che a causa di
una serie di sfortunate circostanze non lo siete potute diventare, ma che,
comunque, nel mondo della magia siete diventate una legenda con: Sinfoni,
Melodi, Lullabi, successivamente Mindy e la principessina Hanna.-
-Ma come…?- iniziò a
dire Bibì ma Doremi la bloccò.
-Come mai non ti abbiamo
mai vista nel mondo delle streghe, o non ho mai visto il cristallo fatato o la
tua fatina?- chiese.
-Semplice. E’ da molto
tempo che non vado nel mondo della magia, non avete mai visto il mio cristallo
fatato o la fatina perché non ne posseggo una.- spiegò.
-Ma è impossibile! Le
fatine si ricevono dopo il primo esame e…- iniziò incredula Doremi, ma la madre
la interruppe dicendo:
-Se fai parte di
quell’ordine, sì-.
-Ma ci sono solo i maghi
e le streghe!-
-No, ti sbagli c’è un
terzo e un quarto ordine, e come i primi due sono due opposti. Sono l’ordine
oscuro e l’ordine della luce. Io faccio parte di quest’ultimo ordine.- spiegò
tristemente.
-Perché non ne abbiamo
mai sentito parlare, siamo state molto nel modo delle streghe. Abbiamo
conosciuto entrambi i regnanti, se fosse esistito lo avremmo saputo?- disse
Doremi.
-Perché non esistono
più, sono andati distrutti- disse piano con aria molto cupa.
- Cos’è successo?-
chiese dolcemente Doremi.
-Questa storia non
riguarda molto me, o meglio non mi riguarda quanto riguarda te…- disse guardando
la figlia negli occhi. Occhi così diversi dai suoi, di una dolcezza infinita.
-In passato il matrimonio tra streghe e maghi non erano proibiti, come quelli
tra maghi/streghe e mortali,e non si doveva rinunciare alla magia…-
-CHE COSA??!!!!-
esclamarono le due all’unisono.
-Si, ma solo in questi
due ordini, che erano in conflitto tra loro-.
-Perché?- chiese
tristemente Doremi.
-Vedi le due fonti da
cui traevano i poteri erano troppo diverse. I quattro regni erano divisi in due
parti: i due che conoscete, prendono energia dalla creatività, dalla fantasia e
da ciò che la alimenta di ogni persona; invece i regni dell’oscurità e della
luce prendono energia dai sentimenti.- fece un lungo respiro, questa era la
parte più facile da raccontare, ma quello che sarebbe venuto dopo, quello sì che
avrebbe ferito profondamente Doremi. L’avrebbe cambiata per sempre, le avrebbe
messo sulle spalle una responsabilità che avrebbe portato a vita, ma ormai non
poteva più rimandare.
-Il regno dell’oscurità
prendeva energia da sentimenti come l’odio, invece il regno della luce da
sentimenti come l’amore o la speranza. Quindi questi regni erano totalmente
diversi tra loro e il regno dell’oscurità attacco quello della luce, per loro
fin troppo prosperoso, il regno resse all’attacco. Ma poi, l’ordine oscuro,
decise di mandare tutto il popolo, in un attacco massiccio, furono presenti i
loro più potenti maghi, tra cui il loro capo. Si scontrò contro la nostra
regina-
-Perché l’attacco?
chiese Bibì.
-Per via della
principessa, una neonata di neanche una settimana, ma dai poteri sconfinati,
molto più grandi di una figlia della regina delle rose al massimo delle proprie
potenzialità.
-Waoh!- disse Bibì. -Ma
come è possibile?-
-Vedi la famigli reale
derivava da un mortale, la regina del mondo delle streghe . Da loro derivava la
nostra regina invece il re era un futuro re del mondo dei maghi. Alla
principessa erano stati dati dei poteri senza precedenti, come quello di
guarire…-
-Eh!!!- dissero
all’unisono.
-Fu da una sua lacrima
sincera, che nacque il fiore del sommo amore. Che tu,Doremi, hai colto-.
-Ma che cosa centra
tutto questo, col fatto che sei una strega?!- chiese Doremi a voce piuttosto
alta.
-Vedi, io sono il primo
ministro del regno della luce.- iniziò.
-Quindi, io, sono una
strega naturale?- disse Bibì sorpresa.
-Sì-
-Ma perché non ho alcun
potere da strega?- chiese incuriosita.
-Non vi ho ancora detto
come finì lo scontro…- disse tristemente.
-Come?- disse Doremi
ansiosa, come se si stesse parlando della sua vita.
-La regina e il re
combatterono al massimo delle loro capacità ma alla fine capirono che per loro,
che per il regno non c’era scampo. Allora decisero di salvare non solo il regno
ma anche la loro unica figlia, ad ogni costo, crearono un varco nel tempo e
sigillarono i poteri della principessa, ella avrebbe varcato le soglie del
tempo. Non avrebbe potuto fare neanche le più semplici magie finche i suoi
poteri non sarebbero tornati, e ciò succederà solo quando il destino lo vorrà.
Poi con l’energia che gli era rimasta, fecero cadere in un sogno profondo
l’ordine oscuro in modo che non distruggessero quel regno, che tanto amavano e
per il quale hanno dato la vita.-
Doremi abbasso la testa,
mentre calde lacrime le solcavano il viso, non sapeva perché ma quella storia la
faceva star male, come se si riaprisse una vecchia ferita mai del tutto
rimarginata.
-Quando morirono il
regno sparì, e secondo una profezia finché la principessa non tornerà a regnare
e il regno oscuro sarà finalmente sconfitto, non tornerà.-
-Conosci questa
profezia?- chiese Doremi, asciugandosi le lacrime e alzando leggermente la
testa.
Il primo ministro del
regno della luce annuì poi iniziò a recitare:
- Sol colei nel cui cuore solo la luce alberga
Capace di perdonare
come di amare
Le cui lacrime
speranza diffondono
Porterà la luce in
ogni dove
E quando il suo posto
prenderà
Di nuovo il regno
risplenderà-
-Visto che dalle sue
lacrime è nato il fiore del sommo amore, si riferisce alla vostra principessa, e
quando parla “del suo posto” si riferiscono a quello come regina- ipotizzo
Doremi. La madre annuì.
-Non capisco perché i
miei poteri sono stati sigillati?- sbottò Bibì.
- E’ pericoloso per una
streghetta stare in un mondo dove non si conosce la magia, aggiungici di essere
la figlia del primo ministro di un regno dimenticato nel tempo, senza contare la
presenza di maghi e streghe che vogliono farti la pelle solo per l’ordine a cui
appartieni e vedrai che bel risultato ottieni- spiegò Doremi mentre la madre
annuiva.
-In effetti… - concordo
Bibì.
-Per me, vale la stessa
cosa?- chiese Doremi, anche se sentiva, sapeva che non era così.
-No, Doremi, o meglio
principessa…- a quelle parole Doremi sbiancò e sentì le ginocchia cedergli.
-C-cosa?- disse Bibì che
non aveva perso tempo e aveva assorbito subito l’informazione, anche se non
l’aveva accettata.
-Hai capito bene, Bibì.
Doremi è la principessa del regno delle streghe, fu lei a creare molti anni or
sono il fiore del Sommo Amore,- poi si rivolse alla sua principessa, ancora a
terra -E solo tu hai avuto un cuore così puro da poterlo cogliere, e un sogno
talmente grande da rendere meno efficace, anche se persistente, il sigillo per
diventare una strega. Ma ormai è venuto il momento, e il sigillo si è rotto
rivelando i tuoi veri poteri. Che dovrai imparare a gestire e controllare.-
Lo sguardo di Doremi
stava fissando il terreno anche se a dire la verità non lo vedeva. Ecco cosa era
successo quella mattina, non era stata una strega esterna, era stata lei. Ma se
lei non era la sua vera madre, voleva dire che Bibì non era… che lei non aveva…
che loro non erano…
No, questo no, non
poteva sopportarlo. Si alzò si girò e iniziò a correre più lontano che poteva,
non le importava dove andava, voleva solo correre, mentre grosse lacrime calde e
salate le rigavano il viso. Prima di quella sera era da molto che non piangeva
davvero, da quando aveva dovuto dire addio ad Hanna, pensava che niente le
avrebbe potuto fare provare un dolore simile, che niente l’avrebbe ferita al tal
punto ma in quella mezz’ora aveva scoperto cose che neanche immaginava, che
neanche sognava, o meglio qualcosa di strano l’aveva sognato.
Si fermò, era vero
qualcosa di strano lo aveva sognato e ora il sogno le stava tornando alla mente,
quel volto così simile al suo, stava iniziando a capire di chi era, era il volto
di sua madre.
Quel volto che pur di
salvarla era stato pronto a morire, doveva averla amata più di se stessa, lo
stesso amore materno che aveva per la piccola Hanna, anche era stata pronta a
tutto pur di salvarle la vita, era stata pronta anche alla morte. Avrebbe fatto
di tutto per quella bambina che tanto l’aveva fatta preoccupare e le aveva
regalato dei momenti felici.
Capiva la regina della
luce per quello che aveva fatto. “La regina” ecco come l’aveva definita, ecco
come aveva definito sua madre, si ecco quello che era sua madre. Ma anche la
donna con cui aveva vissuto fino a quel momento, che aveva chiamato giorno per
giorno: “mamma”, che l’aveva vista crescere era sua madre, questo lo sapeva.
Forse non era la sua madre naturale, ma dopotutto cosa importava? Ciò che
davvero era importante era l’affetto che provava per lei, e sapeva che era
molto. Cosa avrebbe dovuto dire Hanna, che si ritrovava cinque mamme, senza
contare Bibì o raganella, dell’età di dieci anni?
Hanna, vero forse
avrebbe potuto rivederla, avrebbe potuto vederla crescere. Avrebbe rivisto
Eufonia, Lalà, Dodò e tutte le streghe che aveva conosciuto in quegli anni,
senza contare i maghi.
Maghi, a proposito
proprio oggi aveva incontrato Akasuki, forse stava controllando che tutto fosse
in ordine e che i maghi oscuri non avessero già fatto la loro comparsa, si
questo era plausibile, ma questo non era un compito da re! Bhè non è che lui
fosse proprio un re normale.
Sulla testa di Doremi si
era formato un *grosso gocciolone*.
E lei… una principessa…
impossibile. Che fosse tutto uno scherzo? Forse, uno scherzo di cattivo gusto?
No, sua madre non avrebbe ma scherzato su qualcosa del genere, e quella che
aveva visto era una vera e propria magia.
-Non posso di certo dire
che la mia vita sia noiosa- disse ironica con un sorriso, che contrastava con i
suoi occhi arrossati dalle lacrime.
In quel momento l’unica
cosa che avrebbe voluto era un bel letto morbido, sul quale sdragliarsi e
dormire, ma non se la sentiva di tornare a casa, e non poteva restare tutta la
notte fuori da sola, poteva essere pericoloso, strega o no era solo una
ragazzina che non aveva la minima idea di come usare i suoi poteri. Ma dove
poteva andare? Da Melodi? No, le avrebbe fatto troppe domande, domande alle
quali lei non se la sentiva ancora di rispondere. Da chi altro? Non le veniva in
mente nessuno, di amici ne aveva, ma non sapeva cha poter andare, qualcuno che
non la avrebbe sommersa di domande. Nessuno.
Ricomincio a camminare e
si ritrovo di fronte al MaHo.
-Oggi non è giornata- si
disse.
Ma eccola lì la
soluzione, nel negozio non c’era nessuno, dopotutto aveva bisogno di stare lì
solo per poche ore, il tempo di far passare la notte.
Entrò, il negozio era in
pessime condizioni, era un anno che nessuno ci metteva piede, l’ultima era stata
proprio lei. C’era polvere ovunque, e pensare quanto rompeva raganella perché
tutto fosse a posto, se l’avesse visto con molte probabilità le sarebbe venuto
un infarto.
Sorrise mentre con la
forza iniziavano ad entrare nella sua mente ricordi, ricordi che aveva cercato
di seppellire nei luoghi più oscuri e remoti del suo animo, pur di non
continuare a soffrire . Ma tutti quei giorni che aveva passato lì, non poteva
cancellarli da un giorno all’altro, l’avevano cambiata profondamente, l’avevano
resa più matura.
Si sedette su una
poltrona che era rimasta lì (dopo averle dato un spolverato, spero NdA Certo!
Guarda, ha cambiato colore NdD E tu, che ci fai qui con quella poltrona! NdA Una
passeggiata NdD Con una poltrona? NdA Sì, perché? NdD Zitta e tornatene nella
fic NdA_minacciosa Ok, ok, ho capito capo. NdD) e si addormentò.
Fece uno strano sogno,
si trovava in quella che sembrava una palazzo interamente di marmo bianco e
sfumature d’oro e argento, nelle pareti si aprivano enormi finestre dalle quali
entrava una calda luce. Si guardò intorno e notò la presenza di una persona, era
una donna, aveva lunghi capelli rossi e due scintillanti occhi verde smeraldo,
indossava un abito lungo sul verde- bianco. La gonna aveva molte pieghe, il
sopra del vestito era scollato, ma non in modo provocante, e aveva appuntato al
centro (in alto) una strana spilla dalla forma sferica: era composta da una
gemma dello stesso colore dei suoi occhi, con delle sfumature bianche,
contornato d’oro; aveva dei lunghi guanti e ai polsi vari braccialetti, che
tintinnavano ad ogni suo più piccolo movimento. Ma la cosa che notò di più, fu
ciò che aveva sul capo: una corona molto fina e delicata, allora quella era la
regina del mondo della luce.
-…mamma…- mormorò
Doremi. La regina annui.-… come…?-
La regina le si avvicinò
finche non furono una di fronte all’altra.
-Questo è un sogno,
l’unico modo con cui posso parlarti.- disse la regina, per la prima volta dopo
molto tempo Doremi poté sentire la voce della madre. Era dolce e melodiosa e per
alcune intonazioni ricordava la sua. -Sulle tue spalle c’è un peso enorme, che
io non ti posso levare. Posso solo chiederti di accettarlo.- disse con uno
sguardo triste.
-Perché? Perché proprio
io?- disse, mentre delle lacrime le bagnavano il viso.
-Solo tu hai un cuore
abbastanza grande per poter avere tali poteri- così dicendo le prese il viso tra
le mani e con un dolce gesto , il gesto di una madre, le asciugò le lacrime.
-… mamma…- sussurrò
prima di tuffarsi tra le sue braccia, la madre ricambio l’abbraccio. Restarono
così per molto tempo, tempo in cui Doremi poté finalmente sfogarsi.
-Va meglio?- sussurrò la
regina quando Doremi pose fine a quell’abbraccio.
-Per colpa mia, per
colpa dei miei poteri, tu non ci sei più, tutto il regno non c’è più.-
-No- disse in tono
autoritario la regina -non è colpa tua, non devi neanche pensare qualcosa del
genere.- continuò più dolcemente.
Doremi annuì.
-So cosa hai fatto in
questi anni, per il mondo delle streghe e dei maghi. Grazie a te e alle tue
amiche: tra i due regni c’è di nuovo la pace, la foresta oscura è sparita e
Majotourbion ha trovato la tranquillità. Senza contare, che non vi siete mai
tirate indietro quando i vostri amici avevano bisogno di aiuto, siete diventate
addirittura delle Sentinelle!- disse la regina orgogliosa.
- E’ normale che se
qualcuno ha bisogno di aiuto, tento di darglielo- spiegò imbarazzata.
La regina sorrise, era
molto orgogliosa di sua figlia, e del suo modo di ragionare, che nel mondo di
oggi non era poi così comune,
-Ti devo dare una cosa-
disse la regina. Doremi la guardò dubbiosa, sua madre chiuse una madre e da
questa si sprigiono un intensa luce rosa. Quando la aprì sul palmo della sua
mano c’erano due gemme, di colore rosa-fucsia, avevano una forma di una specie
di mezza luna tondeggiante, ricordavano dei fagioli.
-Ma questi sono i miei
cristalli fatati- disse Doremi scioccata.
-Si, ti appartengono di
diritto- disse porgendoglieli, la ragazza li prese.
-Ma è impossibile?-
-Come strega dell’ordine
della luce, c’è una cosa che devi imparare prima di tutto, e cioè,che come i
sentimenti sono infiniti, anche la magia che ne deriva lo è- disse dolcemente.
-Non vorrei esagerare,
ma non potresti fare qualcosa per le mie amiche e per Bibì.- disse un po’
titubante.
-No, non stai
esagerando, sono felice che pensi anche al bene delle tue amiche. Per Bibì non
c’è alcun problema, ma per le tue amiche non posso fare niente, non ora…- disse
la regina.
-Perché?- chiese
curiosa.
-Vedi, almeno per ora è
meglio che nessuno sappia chi sei veramente, Bibì come tua sorella l’ha dovuto
sapere per forza. Ma le tue amiche dovranno aspettare.- disse tristemente.
-Per loro, potrebbe
essere pericoloso?- chiese preoccupata Doremi.
-Sì. Ti ho ridato, i
cristalli in modo che i tuoi poteri siano completi, quando diventerai
un’apprendista del tuo regno, principessa.- spiegò sorridendo.
-Mi fa strano essere
chiamata così…- disse Doremi perplessa.
-Oh, bhè ti ci abituerai
presto- disse scherzosamente.
-Spero- disse
sorridendole.
-Ora devi andare- disse
la regina.
-Mamma… ti rivedrò-
disse Doremi.
-Sì, se ne avrai
bisogno, ma ricordati, io sarò sempre con tè. Come il primo ministro, anche lei
è tua madre al mio pari, ricordatelo-
-Lo so- disse Doremi
sorridendo.
-Ti voglio bene.- disse
la regina mentre una lacrima le rigava il viso.
-Anche io- disse
sorridendo amaramente, mentre sentiva una lacrima attraversarle il volto fino a
morire sulle sue labbra.
In quel preciso istante,
Doremi, si risveglio sulla poltrona del MaHo. Da principio pensò che fosse stato
un sogno, si un bel sogno ma comunque soltanto un sogno. Poi si accorse di
stringere qualcosa in mano, l’aprì e vide che c’erano tre cristalli: i suoi due
più quello di Bibì, il cristallo rosso. I suoi due si illuminarono e si fusero
in uno più grosso, ma sempre dello stesso colore e forma.
Non ci poteva credere,
aveva il suo cristallo fatato! Avrebbe fatto i salti di gioia se non avesse
saputo che quello non era il suo destino, non lo era mai stato.
Decise che era ora di
andare, infatti era ormai si era fatto giorno, sentiva sul suo viso i raggi del
sole e per di più stava morendo di caldo.
-Mi sa, che e ora che
torno a casa. Spero che non siano troppo preoccupate, altrimenti principessa o
no quelle due mi fanno la pelle.- disse in tono ironica, ma da cui traspariva un
leggera , ma più che fondata, preoccupazione.
Ed anche questo capitolo
è finito!! (Urrà stappiamo lo champagne NdA ^__^ Oh, fly! NdD&NdB -__-). Forse
ora vi sembrerà che tutto sia più che scontato, ma ancora devono entrare in
campo molti altri personaggi, ho comunque voluto mettere tutto in chiaro sin da
subito, altrimenti non finirò mai e per questo sono già sulla buona strada…
Vorrei ringraziare Pé e
per i suoi consigli, mi sono stati davvero molto utili ^__^ e a proposito
COMMEEEEEENTTTAAAAATTTTEEEEEE!!!!!!!!!!!!!
Si diresse di corsa
verso casa, ed entrò nel giardino, stava per aprire la porta, ma qualcuno lo
fece prima di lei, con forza, facendola sbattere contro il muro (Per poco non si
stacco dai cardini NdA). Davanti a lei si parò una Bibì fiammeggiante d’ira, in
torno si vedeva una pericolosa aurea sul rosso fuoco, il cristallo che Doremi
aveva in tasca reagì, iniziando a vibrare, ma non ci fece caso, troppo
preoccupata per la propria incolumità, visto l’umore della sua sorellina.
-DOREMI!!!!!- tuonò la
piccolina.
-S-s-si… s-sorellina-
disse Doremi facendosi piccola piccola.
-DOVE SEI STATA?!!-
ringhiò (Ma, ho una sorella o un cane? NdD Fa che non ti senta NdA Già, se no mi
fa fuori NdD).
-Bhè… ecco… io- iniziò a
balbettare.
-SAI QUANTO SONO STATA
IN PENSIERO??!!- tuonò.
-… io… - disse,
facendosi sempre più piccola. - scusa - bisbiglio, ma questo, non fece altro, che
far crescere l’ira della ragazzina.
-SCUSA!!!! CREDI DI
RISOLVERE TUTTO CON UNO “SCUSA” !!!!!!!!!!!!???????- iniziò la sua sfuriata, che
durò una buona mezz’ora. Solo quando si fu sfogata ben benino la lasciò entrare
in casa, dove incontrò la madre.
-Vuoi infierire?-
sussurrò Doremi, ancora intontita e mezza sorda.
-No, non credo che c’è
ne sia bisogno. Bibì ha fatto un ottimo lavoro.- disse sorridendo.
-Quando vuole, sa essere
terribile.- disse piano Doremi, in modo che la sorella non la sentisse.
-In effetti…- disse la
madre, con un *gocciolone* sulla testa. -A proposito, dove hai passato la notte,
sono stata in pensiero?- chiese, facendo scomparire il gocciolone.
-Sono stata al MaHo, non
volevo che qualcuno mi facesse delle domande.- spiegò tranquillamente. -A
proposito… Bibì, vieni qui!- disse la ragazzina.
-Cosa c’è?!- disse Bibì,
con il passo pesante, tipico della sua arrabbiatura.
Frugò nelle sue tasche,
ne prese qualcosa, poi disse: -Tieni- e le diede il suo cristallo.
-Ma non è possibile…
?-disse Bibì incredula, come la madre.
-Come?- disse il
ministro
Allora, Doremi, racconto
ciò che la madre le aveva detto nel sogno, a proposito del cristallo, ma non
andò troppo sul dettagliato, riguardo il resto della conversazione, dopotutto
per la maggior parte, riguardava solo lei e la sua vera madre.
-Per ora, è meglio che
questi cristalli li tenga tu- disse Doremi rivolgendosi alla madre.
-Stai scherzando?!-
chiese scioccata Bibì.
-No-
-Perché?- disse
disperata.
-Noi siamo due streghe
naturali, dobbiamo risvegliare i nostri poter,i e non ci riusciremo se faremo
affidamento al cristallo- disse Doremi.
-Hai ragione- disse Bibì
stupita -non sapevo che sapessi fare ragionamenti così complicati- a quelle
parole Doremi rovino a terra, e quando si rialzò, aveva un *grosso gocciolone*
sulla testa e due lacrimoni le pendevano dagli occhi –Cattiva ç__ç -
La madre delle due, era
felice, a quanto sembrava, il fatto di scoprire di non essere veramente sorelle,
non aveva danneggiato il loro rapporto.
-Dai, la colazione è
pronta-
Gli occhi di Doremi si
fecero a forma di cuore, e si precipito in cucina, come se non mangiasse da
giorni.
Sulle teste delle due si
era formato un *grosso gocciolone*. -E sarebbe una principessa?- disse Bibì.
-…-
-Meglio non commentare,
vero?- disse alla madre che aveva fatto scena muta, che annuì.
-Che mangiata- disse
Doremi.
-Sembra che non mangi da
una settimana-disse Bibì seccata.
-In effetti ieri non ho
mangiato molto- disse Doremi.
-Perché non provate a
pulire i piatti con la magia?- suggerì la madre.
-E come?- chiese curiosa
Bibì.
-Vi ho detto, da dove la
nostra magia prende energia, quindi dovete basatevi su un sentimento molto forte
che sentite, poi con il passare del tempo sarà automatico.- spiegò.
-Ci penso io o tu?-
chiese Bibì
-Faccio io- disse
Doremi. Chiuse gli occhi, e si concentro su una sensazione che provava in quel
momento. Felicità. Sì, era felice che Bibì non si fosse comportata in modo
diverso, anche se aveva scoperto che non era davvero sua sorella; era felice che
aveva di nuovo il suo cristallo fatato; era felice che davanti a lei aveva un
futuro da strega.
Quando riapri gli occhi,
i piatti che erano davanti a lei, come quelli della sua sorellina e della madre,
erano lindi e splendenti come non lo erano mai stati, e levitando si stavano
mettendo da soli a posto.
-Ottimo lavoro- si
complimento la madre.
-Voglio provare anch’io-
disse Bibì.
-Perché non provate con
la levitazione?- suggerì il ministro.
-Il procedimento è lo
stesso?- chiese Doremi. La madre annuì.
-Proviamo!- disse
eccitata Bibì.
In neanche una decina di
minuti Doremi imparò a levitare in modo magistrale, Bibì in modo stentato.
-Come mai, Doremi, è già
così brava?- chiese Bibì meravigliata, alla madre.
-Te l’ho detto, lei come
principessa, ha dei poteri molto grandi, in poche parole circa dieci volte tanto
quanto una regina del mondo delle streghe adulta e al massimo della sua forma.-
-Capisco-
-Se è per questo anche
tu, come strega, sei piuttosto potente-
-Non è vero- disse
tristemente Bibì.
-Si invece, hai imparato
a levitare in una decina di minuti, forse non in modo perfetto o per lungo
tempo,ma pochi ci sarebbero riusciti in così poco, senza contare, che quando hai
fatto gli esami, sei stata così brava che te ne hanno fatto saltare alcuni.-
disse la madre seria.
Bibì sorrise, Doremi
aveva grandi poteri, questo era vero, ma neanche lei scherzava.
-Cosa confabulate tutte
e due?- chiese Doremi, spuntando dal nulla.
-Chi, noi, nieente!-
risposero all’unisono, con aria angelica.
-Bhà, se lo site voi… -
disse sospettosa.
-E tu, non è che
origliavi?!- disse indagatrice la sorellina.
-No, io non stavo
facendo niente del genere.- si discolpo subito. -Volevo solo dire alla mamma una
cosa.-
-Cosa?!- chiese sempre
più sospettosa.
-E’ che ieri ho visto
per strada Akasuki. Il principe del regno dei maghi.- disse Doremi.
-Allora?- chiese Bibì.
-Allora, non lo vedevo
in giro da molto tempo, poi sembrava molto preoccupato, e quando gli ho chiesto
come mai fosse qui mi ha mentito, lo ha ammesso pure lui- disse Doremi.
-Con molte probabilità,
era qui per vedere se c’erano tracce dei maghi oscuri, altrimenti ti avrebbe
detto il perché della sua presenza.- disse il primo ministro.
-Perché i maghi oscuri
si dovrebbero far vedere qui? A meno che non sappiano di Doremi.- disse Bibì
preoccupata.
-No, non credo sia per
questo. Vedete, come vi ho detto, dopo la morte dei due reali il regno si è
dissolto, sparito e molte streghe e maghi sono venuti ad abitare qui.- spiegò.
-E il portale di ieri,
dove conduceva?- chiese Doremi.
-Vedi, nel mondo delle
streghe, c’è una città composta completamente da maghi e streghe dell’ordine
della luce. Essa si gestisce da sola, o meglio, in assenza della regina la
gestisco io- disse il ministro. -Poi, ci sono delle streghe e maghi che vivono
sparsi nei territori rispettivamente, del regno delle streghe e quello dei
maghi-.
-Mamma, quando possiamo
andare in questa città?- chiese elettrizzata Bibì.
-Quando saprete gestire
bene i vostri poteri- disse il ministro.
-Bene cosa stiamo
aspettando? Alleniamoci!- disse Bibì rivolta alla sorella maggiore.
-Cosa dobbiamo fare?-
chiese Doremi.
-Perché non vi allenate
nella creazione di oggetti?- propose.
-Si comincia!- dissero
in coro le due.
Da prima, iniziarono con
le piccole cose, come dei solidi (cubo, piramide ecce…), poi passarono a vari
oggetti, sempre più complicati e infine alla parte che più interessava a Doremi:
alimentari.
La prima cosa che creò
fu una bistecca, era perfetta: grandezza, odore, ecce… ma la madre non gliela
fece mangiare, dicendo che le avrebbe fatto male, questo per lei fu un duro
colpo, ma in fin dei conti aveva ragione, dopo la colazione la carne? Comunque,
le promise che avrebbe avuto bistecca per cena.
Ciò che creava Doremi
era sempre perfetto, fin dei minimi dettagli e faceva il tutto come se fosse la
cosa più naturale del mondo, con il minimo spreco di energie.
Bibì invece aveva delle
difficoltà, ma con l’aiuto di sua sorella c’è la faceva sempre.
Quando finirono con
l’allenamento Doremi era ancora fresca come una rosa, invece Bibì era piuttosto
stanca.
-Ma come fai?-chiese
Bibì a Doremi.
-A far cosa?- chiese
ingenuamente.
-Io sono stanca morta,
tu invece sei rilassata come quando abbiamo iniziato.- disse respirando a
fatica.
-Non lo so. Ma fare
questo tipo di incantesimi non mi stanca, anzi mi rilassa e mi fa sentire
meglio- spiegò Doremi.
-Si, infatti più ti
eserciti, più i tuoi si risvegliano e li potenzi- disse la madre.
-Allora cosa stiamo
aspettando!?- disse Doremi al settimo cielo.
-Che io riprenda un po’
di fiato- disse scocciata Bibì.
-Eh, eh giusto- disse un
po’ imbarazzata.
-Dopo, con cosa ci
dobbiamo allenare?- chiese la più piccola.
-Potete, fare un po’ di
esercizio con le trasformazioni, dopodichè si pranza.- disse.
-Non vedo l’ora.- disse
Doremi con l’acquolina in bocca.
La parte delle
trasformazioni fu superata con molta facilità da entrambe, ormai capito il
meccanismo era facile. Ciò non toglie che ci si stancava, e si bruciavano molte
energie.
-Meglio di un pomeriggio
in palestra.- disse Doremi.
-Hai ragione, anche io
non vedo l’ora di pranzare- disse Bibì
-Allora sarai
accontentata, di fatti è pronto.- disse la mamma delle due, spuntando dalla
porta della cucina.
Le due in un millesimo
di secondo si fiondarono nel corridoio entrarono in cucina e si spaparanzarono
sulle sedie, anche se aspettarono la madre per iniziare il pasto, che durò circa
un cinque minuti, vista la velocità con la quale mangiavano, ( Da Doremi me lo
aspettavo, ma da te Bibì! NdA Prova tu, ad esercitarti per tutta la mattina con
incantesimi vari, stando dietro, alla forse, più potente strega del mondo! NdB
Mi dispiac,e ma non posso provare, visto che non sono una strega NdA bene,
allora… CHIUDI IL BECCO E TORNA A SCRIVERE!!!! NdB Dì, per favore NdA Grr NdB Ho
capito, ho capito, ma ora, da brava, posa quella mazza da Baseball NdA).
-Per oggi lasciamo
stare, avete già fatto abbastanza. Se proprio volete fare qualcosa, continuate
ad esercitarvi su quello che avete imparato- disse il ministro finito il pranzo.
Nel regno della magia…
-Akasuki, come mai sei
qui?- chiese la regina delle streghe al principe.
-Ero venuto ad
informarmi se tutto andava bene e se non c’erano stati attacchi.- chiese
-Per fortuna, qui, tutto
bene.-
-Sono stato nel mondo
dei mortali, anche lì c’era calma piatta-
-Speriamo che continui
così- sopirò la regina, molto preoccupata.
-La speranza è l’ultima
a morire.- disse sconsolato il principe.
-Comunque, è meglio
avvertire le streghe e i maghi dell’ordine della luce-. Disse una voce alle
spalle del ragazzo, era Majotourbion.
-Sono d’accordo,
bisognerebbe rintracciare il loro ministro- disse la regina.
-Non sapete chi è il
ministro?- chiese stupito lui.
-Sì, il duo nome è Anya,
però, da quello che so, vive nel mondo dei mortali è lì ha una nuova identità,
che in pochi conoscono. Forse, solo qualche altro ministro.- spiegò la regina.
-Bisogna andare nella
loro città a chiedere informazioni- disse l’ex regina.
-Dovremmo farlo al più
presto- disse Akasuki.
-Yao…che dormita…-
sbadiglio Doremi. Dopo la fine dell’allenamento si era abbandonata ad un sonno
restauratore, dopotutto, il giorno prima non è che proprio aveva dormito.
Guardò fuori dalla
finestra, ormai era già sera, chissà quanto aveva dormito.
Scese in cucina, la
tavola era apparecchiata, e la madre era stava cucinando, mentre Bibì, sospesa a
mezz’aria, stava osservando il suo lavoro.
Dire che era una scena
insolita, era un eufemismo, in un giorno molte cose erano cambiate, ora loro
erano delle streghe, e avevano poteri dalla nascita, quindi, nessuno glieli
avrebbe più potuti levare. Le cose non finivano qui, si perché lei non era la
figlia del primo ministro, noo, era la figlia della regina, una delle più
potenti streghe del mondo.
Si appoggio a una angolo
della porta, con le braccia incrociate, sul petto, ad osservare la scena.
Dopo una decina di
minuti, Bibì, si girò: -Ma da quanto tempo sei lì?- chiese indispettita.
-Un po’- rispose
evasiva.
-Bene, sei arrivata
giusto in tempo per la cena- disse la madre sorridendo.
-Sempre puntuale per
questo- ironizzo Bibì
-…- Doremi fece scena
muta, ma sorrise come una deficiente.
-Va bè andiamo a tavola-
disse Bibì, ormai esasperata dal comportamento della sorella.
-Agli ordini capo-
dissero all’unisono ministro e principessa.
Bibì sorrise, era
difficile non credere che quelle fossero madre e figlia. Sembravano una vera e
propria famiglia, mancava solo loro padre. La madre gli aveva detto che lo aveva
spedito qualche giorno fuori casa, lui logicamente, se ne era andato a pesca.
La cena, come
preannunciato, fu base di bistecca (ti adoro autrice NdD Basta poco a farti
felice NdA No, basta: bistecca, bistecca, bistecca NdD *ç* *gocciolone* NdA).
La notte fu molto più
tranquilla delle precedenti, era troppo stanca per fare qualche sogno strano, ma
il risveglio, della mattina, non fu tra i più tranquilli.
-DOREMI, SVEGLIA!!!!- si
sentì urlare, a due centimetri dalle orecchie. Per lo spavento, lei, fece un
salto da campionessa olimpionica, spappolandosi contro il muro e atterrando sul
letto.
-MA SEI
IMPAZZITA???!!!!!!- le urlò, quando si fu ripresa dalla botta.
-No, voglio solo andare
ad esercitarmi- disse Bibì, per niente intimorita dall’arrabbiatura della
sorella.
-E per questo, mi svegli
presto la mattina?!- disse Doremi nera. Odiava svegliarsi presto.
-Guarda, che non è
presto, sono le otto- la informò.
-Appunto, è presto,
anzi, prestissimo, visto che siamo in vacanza!- le urlò dietro.
-Mi dispiace, ma ti ci
dovrai abituare, visto che, finché non potremo accedere alla città di Illune,
non ti lascerò un attimo di pace.- Doremi ebbe un fremito, se Bibì diceva così
non scherzava. La attendevano tempi duri, e alla fine riuscì a dire: -Illune?-
-Sì, Illune è il nome
della città dell’ordine della luce. Me lo ha detto oggi la mamma.- spiegò.
-Capisco- disse
tranquillizzandosi, Bibì era di nuovo di ottimo umore, buon segno.
-Ora sbrigati, vestirti
e a fare colazione, non vedo l’ora di iniziare?- disse uscendo dalla stanza.
-Esagerata- disse
sorridendo.
La mattina trascorse in
fretta, Doremi riusciva a fare qualunque cosa volesse, le piaceva anche molto
fare magie a tutto spiano, senza neanche doversi preoccupare di note magiche,
polvere per i dolci e via dicendo, e soprattutto senza una fastidiosa ranocchia
che rompeva.
Bibì, anche se aveva
delle difficoltà, era dello stesso avviso della sorella. Escludendo la parte che
riguardava raganella-Spumella.
-Sono fiera di voi!-
disse la madre a pranzo. -Non avevo mai conosciuto nessuno che apprendesse così
in fretta. Anche io per imparare alcune cose ci ho messo parecchie settimane,
cose, che siete riuscite ad imparare voi in alcune ore.- disse stupita. Proprio
non se lo aspettava, da Bib,ì perché non aveva chissà quali poteri in confronto
a quelli della sorella; da Doremi, perché non credeva che si sarebbe impegnata
tanto e in modo così costante.
-Vedi, è che…- inizio
Bibì.
-… vogliamo acquisire in
fretta i nostri poteri, in modo da poter riavere con noi al più pesto le nostre
fatine per e poter stare di nuovo con Hanna, Eufonia, Lalà e anche la regina.-
concluse Doremi per la sorella.
-Capisco, e sono felice
che la prendiate così- disse il ministro.
-Però mi chiedo, come
faremo a dire che Doremi è una principessa senza che ci scoppino a ridere in
faccia o ci rinchiudano in un manicomio?- disse perplessa Bibì.
-Per ora non dobbiamo
preoccuparcene, quando sarà il momento si metterà tutto a posto da solo- disse
Doremi.
-Hai ragione- disse il
ministro.
-Doremi, che dice una
cosa sensata… questo sì che impossibile- ironizzo Bibì.
-Che ti ho fatto di
male?- chiese con due lacrimoni agli occhi.
-Niente, perché?-disse
Bibì tranquilla.
-Sembra che c’è l’hai
con me…-
-Ma dai, stavo solo
scherzando- disse Bibì ridacchiando.
-Se lo dici tu- disse
Doremi riprendendo il suo solito buon umore. -Finito il pranzo, dobbiamo
continuare con gli allenamenti o siamo libere?- chiese.
-Visto che stamattina
avete imparato a fare le cose programmate per l’intera giornata, siete libere
fino a domani mattina- rispose.
-Perfetto, che ne dici
di andare a trovare Melodi?- disse Doremi felice.
-Credi che sia una buona
idea?- disse dubbiosa Bibì.
-Perché non dovrebbe?-
chiese Doremi, non riuscendo a capire i dubbi della sorella.
-E, se per sbaglio,
facciamo qualche magia?-
-Non credo che accadrà.
Poi sarebbe strano, se non ci faremmo più vedere con le nostre amiche, molto più
di qualche magia- disse Doremi.
-Hai ragione- disse Bibì
convinta.
-Allora, andiamo!- disse
Doremi, solare come al solito.
Bibì, si chiese come
faceva, aveva scoperto che tutta la sua famiglia era morta, a causa dei suoi
poteri, si non era colpa sua, ma ormai sapeva di essere sola. Il suo livello
magico era molto più grande di quello di Hanna, e di qualunque altra strega
esistente, era una principessa, ed ora poteva comandare delle persone a suo
piacimento. Ma lei non era cambiata, non si era montata la testa, era sempre sua
sorella, Doremi.
-Si andiamo!- disse
Bibì.
Bene, ed anche questo
capitolo è stato sfornato dal mio cervellino (Perché, tu hai un cervello?
NdMia-sorella-maggiore_sarcastica A dire la verità, non ne sono sicura neanche
io O.O NdA), vorrei ringraziare chi mi ha commentato o chi perde tempo decidendo
di leggere sta’ storia ^__^
Credo di aver detto, hem
scritto, tutto, No! Quasi dimenticavo… COOMMMEEEENTTAAAATEEEEEEEEEE!!!!!!!!!
In breve arrivarono a
casa di Melodi, che si stava esercitando con il violino, le due ragazze la
ascoltavano estasiate. Era davvero molto brava, ma anche Doremi lo era
diventata e in quel momento le era venuta molta voglia di suonare, così propose
un duetto. Per fortuna, che quando suonavano, si lasciavano trasportare dalla
musica e chiudevano gli occhi, altrimenti avrebbero notato alcune farfalle,
composte di luce, che svolazzavano per la stanza. L’unica che le notò fu Bibì,
da prima ne si stupì O.O poi, con la magia, tentò di farle sparire, ma niente da
fare, anche se Doremi stava facendo quella magia inconsciamente, era
potentissima. Non aveva mai visto niente del genere.
Per loro grande fortuna,
appena finì la musica, le farfalle fecero la stessa fine.
Dopodichè, Melodi, le
invitò a bere del tè freddo, visto la stagione, al gelsomino, come piaceva
Doremi.
-In questi ultimi giorni
non ci siamo viste, cosa avete fatto?- chiese tranquillamente la ragazzina.
Le due per poco non
soffocarono, ma per fortuna, Melodi non se ne accorse.
-Noi, niente di
particolare. E tu? Che cosa hai fatto?- chiese Doremi tentando, di levarsi
dall’impiccio.
-Non ho fatto niente di
particolare, ma che ne dite, se domani, andiamo al mare?- chiese.
-Domani mattina, non so
se possiamo, abbiamo promesso a nostra madre di aiutarla- disse Doremi
dispiaciuta, ma una promessa era sempre una promessa.
-Non importa, faremo per
un'altra volta- in quel momento suonarono al campanello, la tata di Melodi andò
ad aprire, dopo poco ritornò dicendo: -Signorina Melodi, ci sono delle sue
amiche che la vorrebbero vedere, le faccio entrare?-
-Certo, ma chi sono?-
chiese Melodi.
-Siamo noi- dissero in
coro delle ragazze, affacciandosi alla porta. Anche se erano tutte più grandi,
come non riconoscerle? Erano Sinfoni, Lullabi e Mindy.
Appena le vide Doremi
seguita dalle altre corsero ad abbracciarle.
-Perché non ci avete
detto che eravate arrivate?- disse quest’ultima.
-Volevamo farvi una
sorpresa- disse Mindy, con il suo forte accento americano.
-Ci siete riuscite in
pieno- disse Melodi felicissima.
-Come mai siete qui?-
chiese Doremi.
-Vacanza!- disse
Sinfoni, mentre Mindy annuiva felice.
-Io sia per vacanza che
per lavoro- disse Lullabi.
-Dove starete?- chiese
Melodi.
-Alla mia vecchia casa-
rispose Lullabi. -Ci sarà anche mia madre-
-Forse ora è meglio
andare, la mamma ci aveva chiesto di tornare presto- disse Bibì a Doremi.
-Meglio non farla
arrabbiare. Però, che ne dite di vederci domani pomeriggio?- propose Doremi.
-Dove?- chiese Lullabi.
-Ci possiamo incontrare,
alla nostra vecchia scuola, elementare- propose Melodi.
-E’ un ottima idea-
disse Sinfoni.
-Yes- disse Mindy.
-Bene, allora noi
andiamo, a domani- disse Bibì sorridendo.
Appena si furono
allontanate un po’ dalla casa, Doremi, chiese: -Qual è il problema? La mamma, ci
ha detto, che avevamo fino a domani mattina libero- era piuttosto seccata, ma
aveva deciso di reggerle il gioco.
-Il problema, è che non
c’è la faremo, non ci riusciremo- Bibì era in preda ad una crisi isterica.
–Forse, solo con Melodi, saremmo riuscite a mantenere il segreto, ma con tutto
il nostro vecchio gruppo riunito qui !-
- Bibì, non
preoccuparti, c’è la caveremo, come abbiamo sempre fatto- disse paziente Doremi.
-Ma, ma se lo
scopriranno?- disse nervosa.
-Se succederà, non ci
trasformeremo in ranocchie, ricordatelo- disse Doremi ironica. -La regina, non
vuole che sappiano niente, non perché non le reputa in grado di essere
dell’ordine, ma perché sapere io chi sono davvero, sarebbe pericoloso.- sussurrò
Doremi, bloccando la sorella per le spalle, facendo in modo che la guardasse in
faccia. –Se, scopriranno qualcosa, e se loro e la reggina vorranno, diventeranno
delle streghe dell’ordine della luce, altrimenti so che manterranno il segreto-.
-Hai ragione- disse
Bibì, più tranquilla.
Comunque, a casa, si
rivolsero alla madre, per chiederle consiglio, e lei, gira gira,disse lo stesso
si Doremi le.
La mattina dopo, come il
giorno prima, Doremi, fu svegliata dalla Sveglia-Bibì alle otto, ma rinunciò a
protestare. Ora, che le sue amiche erano nei paraggi, prima finivano, con
l’allenamento, meglio era.
-Oggi, faremo qualcosa
di diverso e più pericoloso, ma importante- disse la madre, o meglio
l’insegnante.
Le ragazze, rimasero in
silenzio, ad aspettare il proseguimento.
-Vi insegnerò: prima, a
creare scudi magici potenti, molto potenti, e poi, veri e propri colpi, quelli
che dovrete usare durante attacco, da parte dell’ordine oscuro.-
Fece una pausa, ecco, a
cosa doveva davvero preparare la principessa e Bibì, che come sua figlia,, era
anche a rischio attacco.
Così, inizio la
spiegazione, le ci volle un po’, ma alla fine riuscì a rendere il concetto ben
chiaro. Bibì, fece i primi tentativi, lo scudo non avrebbe retto ad un colpo ben
calibrato, ma era già un inizio. Invece, quello di Doremi, era tra i più potenti
che avesse mai visto, molto, ma molto più potente del suo.
-Bhè, non posso certo
dire, che non ci sei portata, per questo tipo di incantesimi- disse la madre
ancora scioccata.
-Dici…- disse Doremi,
mantenendo lo scudo attivo, come se niente fosse.
-Non lo dico, è vero-
disse il ministro.
-La mamma ha ragione,
sei bravissima in tutto quello che ti metti in testa di fare, da quando hai
riacquistato i tuoi veri poteri- disse Bibì sorridendo.
Doremi, invece, era
imbarazzata, non era abituata a ricevere tanti complimenti, soprattutto nel
campo della magia, dove lei, era imbranata in tutto. Però, non doveva montarsi
la testa come al suo solito, perché sapeva, che se voleva, poteva fare molto
meglio.
-Comunque, con gli scudi
mi voglio esercitare ancora, so che posso fare di meglio. Per te, Bibì, va bene-
disse la ragazza.
-Certo!- disse felice,
visto che aveva paura di restare indietro alla sorella, che volendo, avrebbe già
potuto passare a un argomento successivo.
Decisero di passare
metta mattinata solo ad esercitarsi con gli scudi: scudi di luce, energia,
acqua, fuoco, terra, aria oppure formato da piante, o da alcune variazioni degli
elementi, come il ghiaccio per l’acqua.
Doremi, li padroneggio
come se niente fosse, e più passava il tempo, più i suoi poteri crescevano e si
facevano quasi palpabili, in effetti, spesso, intorno a lei si formava un aurea
rosa e argentata, come a Bibì, quando si arrabbiava, si formava quella
rossastra.
-Doremi, Bibì! Fermatevi
un secondo.- ubbidienti le ragazze lo fecero.
-Avete notato, che
attorno a voi si formano delle specie di auree, che vi avvolgono?- disse seria
la madre. -Una cosa che dovete imparare a fare, subito, è controllare le vostre
emozioni, in modo che non si manifestino, o almeno non di fronte ad altre
persone, altrimenti, qualunque mago o strega leggermente esperta, capirebbe
subito che siete delle streghe, e a quale ordine appartenete.-
-Come dobbiamo fare?-
chiese Doremi, che conosceva bene il suo carattere, cioè, sapeva che era aperto
e che faceva qualsiasi cosa le venisse in testa (Che principessa…
NdA_molto_ironica), cosa molto controproducente, soprattutto, con le sue amiche
in giro.
-Bè, non è che ci sia
una vera e propria tecnica, dovete tentare di controllarvi è come ordinare alla
vostra energia di non diffondersi. E magari tentare di, invece rispondere ad
ogni minima provocazione, contare fino a dieci.- suggerì.
-Tenteremo- dissero in
coro le due sconsolate, mentre nella loro testa si stavano formando due pensieri
e cioè: Reika e cuginetta.
-Ah, mamma, pomeriggio
possiamo uscire con le altre, e magari, uno di questi giorni, andare al mare?-
chiese Bibì.
-Certo che potete
uscire, per quanto riguarda il mare, in questi giorni, finiti gli allenamenti,
potrete andare- rispose la madre.
-Perfetto- disse Doremi.
Conosceva la madre, e sapeva che se diceva “in questi giorni” sarebbe stato
presto.
-Sì, però non con gli
scudi. Ora ci eserciteremo con delle piccole sfere di energia>> disse la madre,
dopotutto che erano già le dieci e mezza.
-Sfere di energia?-
ripeté Doremi perplessa. -Non sarà pericoloso: con dei maghi, streghe ed ex
streghe nelle vicinanza?-
-No, visto che non ci
alleneremo qui. Modificherò il portale che conduce a Illune, e ci farà andare in
una dimensione di luce, per non far danni. E, vedendo la velocità con la quale
imparate, ne fareste molti- disse l’ultima parte della frase, con un ironia
mischiata ad un pizzico di orgoglio.
Si girò verso l’albero,
dove pochi giorni prima aveva fatto apparire il portale, e come allora il
portale riapparve, tranne che ora l’energia che emanava era diversa, Doremi, lo
capì subito.
-Cosa state aspettando?
Entrate!- disse di buon umore la madre.
Le due ubbidirono,
quando passarono il portale ebbero una strana sensazione, come di leggerezza,
come se stessero levitando, e in effetti era così, si trovavano in una specie di
strappo dimensionale dove non c’era nulla , ne il cielo o più semplicemente il
terreno, sembrava u luogo sconfinato, degli stessi colori del cielo nel regno
delle streghe, anche se, a dire la verità, i toni davano più sull’argentato.
-Qui, potrete allenarvi-
le ragazze a mala pena la sentirono, troppo occupate a guardarsi intorno.
-Bene, cosa dobbiamo
fare?- chiese Doremi, indirizzando la sua attenzione alla madre, e come per gli
scudi, in breve impararono a creare le sfere di energia. Doremi, poco dopo, ci
prese la mano, e senza l’aiuto di alcuna dimostrazione, imparò a creare sfere
energetiche sempre più potenti, come con gli scudi c’erano: energia, terra,
fuoco, aria, acqua e luce, più i loro derivati.
Bibì e il ministro,
guardavano scioccate Doremi, va bene che imparava in fretta e che aveva dei
grandi poteri, ma questo era al limite dell’impossibile. Ora capivano, perché i
maghi dell’oscurità ci tenevano a distruggerla, finche era ancora piccola,
nessuna di loro l’avrebbe mai voluta avere come nemica.
Doremi, nel frattempo,
si stava impegnando, mentre, nella sua memoria si stavano affacciando dei
ricordi, ricordi di colpi molto particolari e potenti, sicuramente di sua madre
che si esercitava.
Non si diede tregua per
un bel po’ di tempo, finché pensò di staccare per fare una pausa, quei colpi
erano belli e potenti, ma levavano molte energie. Così, notò, la madre e la
sorella, che la stavano guardando a bocca aperta.
-Ci sono problemi?-
chiese avvicinandosi alla due.
-No, ma dove hai
imparato quei colpi?- disse Bibì.
-Non lo so. Solo me li
ricordavo, devo averli visti fare a qualcuno quando ero piccola- disse Doremi.
-In effetti, se mi
ricordo bene, quando il re o la regina si allenavano, una cameriera si occupava
della principessa, ma non si allontanavano mai dai due in caso di attacco,
vedete, io a quel tempo, non ero il primo ministro.- disse loro madre.
-Bè, il fatto di
ricordarsi questi colpi è un bel vantaggio- disse Bibì.
-Concordo, visto che
alcuni neanche io li conosco, e proprio non sapevo come fare- disse il ministro
sollevata. -Però ora basta, si è fatto tardi- terminò.
-Non possiamo continuare
ancora un po’?- la supplicarono le due.
-No, iniziate ad essere
stanche, e così non concluderete un bel niente- disse autoritaria.
-Non abbiamo voce in
capitolo, vero?- disse Doremi.
- Perspicace- disse loro
madre ironica. -Ora seguitemi- si avvicinarono alla porta, che conduceva nella
loro dimensione. Tese la mano in avanti e il potale si aprì.
In casa guardarono
l’orologio, in effetti era quasi mezzo giorno, la madre si mise ai fornelli,
Bibì ad osservarla, come la sera, prima sospesa a mezz’aria in modo da avere
una visuale dall’alto (Già, l’unico modo che hai per vedere è: o sospesa a
mezz’aria o con una scala NdD Doveva essere una battuta? Bhé, se è così non fa
ridere NdB NdD :P). Doremi, per un po’ osservo la scena, poi chiese: -Mamma,
secondo te, tra quanto ci potremo presentare agli altri reali e riavere le
nostre fatine ?-. A dirla tutta, la cosa che le interessava di più, era il poter
riavere la sua fatina con se, per quanto lei e Dodò litigassero, erano grandi
amiche.
-Doremi, sinceramente,
non lo so. Stamattina presto, ho ricevuto un messaggio, secondo il quale, tra i
maghi dell’ordine oscuro c’è calma piatta, e la cosa non mi piace- disse il
ministro preoccupato.
-Credi che sia la calma
prima della tempesta?- chiese Doremi.
-Precisamente-
-Almeno, quando potremo
diventare delle apprendiste?- chiese Bibì.
-Non prima, di aver
avvertito almeno la regina delle streghe, che siete delle streghe della luce- “e
che streghe”, aggiunse mentalmente.
-Perché?- chiese Doremi.
-Le vostre fatine-
-E loro, che c’entrano?-
chiese Bibì
-Forse, visto che noi
cambieremo completamente ordine, anche loro potrebbero cambiare- ipotizzò
Doremi.
-Indovinato. Quindi, se
loro cambiassero, cosa che accadrà, ne avremmo di spiegazioni da dare. Meglio
darle noi direttamente, che subire un terzo grado.- disse il ministro.
-Quando allora?- chiese
Bibì.
-Non lo so. La regina,
ti ha fatto promettere di mantenere il segreto con le tue amiche?- chiese il
ministro a Doremi.
-Si, ha detto che non
sarebbe stato giusto, coinvolgerle ed esporle a dei rischi, almeno per ora-.
-Per ora?-
-Si, ha detto, che
dovranno aspettare- disse Doremi.
-Quindi, forse, la
regina non crede che questo sia il momento adatto. Ma, che in un futuro non
troppo lontano, gli verranno ridati i cristalli e… ma che cos’è questo odore…-
di colpo iniziò ad annusare l’aria come un segugio, -odore… odore di bruciato!-
esclamò girandosi verso i fornelli, ai quali aveva dato le spalle, durante la
conversazione.
-Ops- disse Doremi,
vedendo un leggero fumo nero che si levava dai fornelli, addio pranzo (BWAAA!
ç____ç NdD Poverina, per lei vedere la cena bruciata è stato un colpo NdB Non
credo che sarà ne la prima, ne l’ultima, quando sarà grande, dovrà cucinare lei
NdA),
-Ormai, il pranzo è
andato- disse la madre, buttando ciò che ne era rimasto, carbonizzato, anche se
per la maggior parte era solo cenere.
-Che si fa?- chiese
Doremi allarmata.
-Non abbiamo tempo per
cucinare di nuovo tutto. Vediamo, come ve la cavate, come cuoche magiche- disse
il ministro, Doremi aveva già gli occhi a forma di cuore. -Ah! e niente
bistecche, le abbiamo mangiate l’altra sera- aggiunse. Doremi si incupì non poco
ç__ç .
-Bene, allora, cosa
vuole per pranzo, madame?- disse Bibì, imitando un cameriere e facendo apparire
un menù.
Il pranzo si svolse in
un modo strano, cioè lo crearono loro,o meglio Doremi e Bibì fecero da cameriere
e la madre, una volta tanto, poté rilassarsi e farsi servire. Era vero che la
magia non doveva essere usata con gioco, ma là si parlava dei loro stomaci, che
reclamavano cibo, cibo… come non accontentarli, poi, mica sprecavano note
magiche e via dicendo. Quindi: libero sfogo alla fantasia!
Finalmente ho finito
anche questo capitolo, ciò messo più tempo a correggerlo (Mmhpf NdAlex Zitto tu!
Ancora non devi entrare nella storia! NdA >__<*) che a scriverlo! Bene mi
raccomando: CCCOOOMMMMMEEENNNTTTAAATTTEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!
Dopo il pranzo, le due,
uscirono di casa correndo come matte, ci avevano messo più tempo del previsto.
Arrivate trovarono il gruppo al completo, o meglio, secondo Doremi, con
l’assenza di Hanna, il gruppo non lo era.
-Finalmente, è un quarto
d’ora che aspettiamo- si lamento Sinfoni.
-Scusate, ma abbiamo
pranzato più tardi del previsto- disse Doremi.
-Come mai?- chiese
Melodi.
-La mamma, lo ha
bruciato- disse Bibì. Sulla testa delle altre si formo un *grosso gocciolone* .
-Allora, dove vogliamo
andare?- chiese Lullabi.
-Facciamo un giretto per
il quartiere, così vediamo quant’è cambiato in un anno- propose Mindy.
-Approvato- disse
Doremi, mentre le altre annuivano entusiaste.
Il pomeriggio passo
tranquillo e bello, era da tempo che, Doremi, non provava quella sensazione di
tranquillità, che solo la vicinanza delle sue migliori amiche le sapeva dare,
anche aveva un peso allo stomaco: “il senso di colpa”. Sì, il senso di colpa per
non aver raccontato loro tutto, per il fatto che ora lei è una strega e loro no.
Doremi guardò Bibì e capì che anche lei non era a suo agio, e che era in preda
ai sensi di colpa e, come lei, faceva di tutto per non farlo vedere, non
pensarci.
La sera, a casa, erano
sfinite, nella loro mente c’era solo una, o meglio due cose: cibo e letto. Ed
entrambe furono soddisfatte.
Nel mondo delle streghe,
più precisamente a Illune…
-Ministro, come mai si
trova qui?- chise un altro ministro vedendo arrivare il primo.
-Non dovrei?- chiese lei
sorpresa.
-No, è solo che pochi
minuti fa, sono arrivati i reali del mondo delle streghe e dei maghi.- disse
l’altro ministro al primo (non ne capisco più niente NdA @__@).
-Come mai sono qui?-
-Chiedono di lei-
-Dove sono?- disse il
primo ministro, indossando gli abiti da strega del regno della luce, era
composto di tonalità del suo colore, e cioè un marrone dello stesso colore dei
suoi capelli e face comparire nelle sue mani un velo, che le coprisse il viso.
Se l’avessero vista, senza dubbio, l’avrebbero riconosciuta e che, sia Bibì che
Doremi, dovevano essere delle streghe.
-Si trovano nella sala
delle riunioni. Stavamo per andarla a chiamarla nel mondo dei mortali. -spiegò
l’altro ministro.
-Va bene, vado subito da
loro- disse avviandosi per un corridoio, esso era tutto in marmo bianco, le
colonne erano scolpite, come i capitelli e le arcate o i soffitti, ma non in
modo esagerato che dopo un po’ da la nausea, ma con gusto. Lì cerano molti
enormi portoni, alla fine del corridoio c’era il più grande e maestoso di tutti,
che conduceva alla provvisoria sala reale (il vero palazzo, dove un tempo c’era
la vera e propria sala reale era sparita con tutto il regno, comunque, di quella
sala doveva essere rimasto ben poco visto che ci si era tenuto lo scontro
finale). La sala che interessava al ministro era la secondo a destra, partendo
dal portone.
Entrò, c’era un tavolo
circolare, che di solito ospitava le riunioni, ma in quel momento c’erano solo:
la regina, l’ex regina e il principe e in aggiunta il primo ministro.
La guardarono curiosi
visto che nessuno la conosceva, così si inchinò e presentò: -Il mio nome è Anya,
sono il primo ministro di questo regno, che per ora gestisco-.
-Pensavo che ci
avrebbero messo di più- costato il principe, visto che l’altro ministro era
uscito appena pochi minuti prima.
-Io e il ministro (@__@
NdA_K.O) ci siamo incontrati in corridoio, ero già diretta qui, maestà- spiegò
sedendosi.
-Credo che voglia sapere
il motivo della nostra visita – disse Majotourbion.
-Sarebbe bene- disse
Anya.
- L’ordine oscuro si sta
risvegliando…- disse la regina. Il ministro non ebbe alcuna reazione e disse:-
Lo so-
-Come? Eppure non c’era
nessuna agitazione, soprattutto da parte di un regno che dovrebbe provare verso
quell’ordine dei rancori.- disse il principe.
-Io, sono una delle
poche a conoscenza di questo fatto.- disse il ministro.
-Dovrebbe avvertire il
popolo- disse la regina.
-Ho già dato ordine
perché venga fatto, ma per ora non ho preso provvedimenti a riguardo-
-Perché?! Bisogna agire
subito!- disse il principe.
-La fretta è cattiva
consigliera, principe- lo ammonì il ministro.
- E’ vero, ma non
possiamo aspettare un loro attacco, per quanto io detesti questa prospettiva-
disse la regina malinconicamente.
-Non credo che scatenare
una guerra, con un attacco, sia una buona idea. Senza contare che sono pochi i
maghi e le streghe, del vostro ordine, capaci di sopportare uno scontro con un
loro mago/strega.- iniziò il ministro. -Senza contare, che il regno dei maghi
si è da poco ripreso da una situazione di distruzione e la principessa del regno
delle streghe, una delle poche con abbastanza poteri da poter sostenere uno
scontro con un mago oscuro di alto livello, è ancora una bambina di quattro
anni. I nostri maghi e streghe non sono molti, e per la maggior parte, sono
sparpagliati nei tre regni-.
Il ministro, aveva
stupito tutti, non solo era ben informata sulla situazione dei loro regni, ma
aveva già calcolato tutti i fattori in caso di uno scontro. Anche se ciò che ne
era derivato non piaceva a nessuno.
-In poche parole,
secondo lei, non abbiamo alcuna speranza- disse Majotourbion che si era incupita
non poco.
-Non ho detto questo-
disse il ministro stupendo, di nuovo, tutti, nelle loro menti c’era ben chiara
una domanda: “di che cavolo sta parlando”(Secondo te, ora, re e regine pensano
così? NdAlex-kun_che_deve_rompere_sempre Hai presente Doremi? NdA U_U
…NdAlex-kun -__-). -A cosa si sta riferendo?- disse il principe che iniziava a
spazientirsi.
-Alla ragione per cui
bisogna aspettare ancora- disse Anya, indifferente alla rabbia del principe, che
stava crescendo in modo evidente.
-Può essere più
chiara…?- chiese il quest’ultimo sul punto di esplodere da un momento all’altro.
-No, non posso- disse
serafica.
-Come, non può?- disse
la regina leggermente esasperata.
-Non posso, non ora-
-Forse almeno ai reali
potrebbe dirlo, e se io sono di troppo, posso sempre andarmene- disse
Majotourbion alzandosi.
-No, per favore si
segga, lei è l’unica persona alla quale potrei parlarne senza violare un
patto-disse dolcemente.
-Non continuo,
continuiamo a capire- disse la regina.
-Ex regina Majotourbion,
lei conosceva la nostra di regina, se non mi sbaglio?- disse il ministro,
incupendosi non poco, sperava di stare facendo la scelta giusta.
-Si, la conoscevo, e
molto bene anche, era la migliore persona che avessi mai conosciuto e, tutt’ora,
non ho trovato più nessuno con un cuore così grande.- disse la regina diventando
più cupa del ministro.
-Ne è così sicura?-
disse lei con un sorriso enigmatico. A quelle parole sul viso della regina
passarono molte espressioni: dalla sorpresa, all’incredulità e infine sul so
volto comparve un sorriso radioso.
-Allora, la mia prima
impressione non era sbagliata- disse scioccata.
Il ministro ricambiò il
sorriso.
Nei suoi occhi si poteva
leggere una muta domanda: Sa?
Il ministro riuscendo a
“leggerla” annuì. Ormai era come se le due parlassero una lingua conosciuta solo
a loro e che nessun altro capiva.
-Scusate, potreste fare
capire anche a noi?- chiese il principe incuriosito.
-No, non possiamo-
dissero all’unisono. Il ragazzo si accasciò alla sedia, ormai era meglio
rinunciare, da quelle due non avrebbero saputo niente, la regina sembrava
pensierosa, ma nella sua mente c’erano le stesse domande e cioè di cosa, o
meglio di chi stavano parlando (per dire parlando NdR Già, dire parlare è un
eufemismo NdAk).
Nel mondo dei mortali…
La mattina, secondo
Doremi, arrivò fin troppo presto, guardò l’orologio, erano le 8:15, a vedere
questo si sveglio completamente e si mise seduta, come mai quella mattina la
sveglia-Bibì non era entrata in funzione venendo a rompere? Decise di scendere
in cucina per vedere se andava tutto bene.
Lì trovò la madre, che
non la finiva di sbadigliare, e Bibì che a quanto pareva si era riaddormentata
sul tavolo, Doremi la guardò con dolcezza, poi si avvicino alla madre e le disse
piano, in modo da non svegliare la sorella: -Oggi non potremmo iniziare un po’
più tardi- disse indicando la più piccola.
Quando si rivolse alla
madre lei sobbalzò, evidentemente non si era accorta della sua presenza in
cucina, ma poi annuì. Bibì era ancora stanca e non avrebbe retto ad un
allenamento.
Con molta dolcezza, la
prese in braccio, non senza fatica, e la porto in camera.
Scese di nuovo in cucina
dove trovò la madre in uno stato comatoso.
-Mamma, ma questa notte
non hai dormito?- chiese curiosa Doremi, sedendosi la tavolo della cucina e
iniziando a fare colazione.
-No, non molto. Sono
dovuta andare a Illune.- la frase fu seguita da un lungo sbadiglio.
-Come mai? Spero non ci
siano stati dei problemi- disse Doremi sperando ardentemente che non ci sia
stato un attacco oscuro.
-No, nessun problema.
Ero solo andata lì per un controllo, ma mi sono trovata davanti ai due reali,
più l’ex regina Majotourbion.-
-Come mai?- chiese
Doremi sempre più curiosa.
-Volevano sapere la
nostra posizione, e hanno proposto di attaccare…- si fermò aspettando la
reazione della principessa, per vedere se fosse pronta, anche ora, a prendere il
comando.
-ATTACCARE!!!- urlò
scioccata, ma poi, ricordandosi che Bibì ancora dormiva, abbasso il tono di voce
-Attaccare significherebbe scatenare una guerra, che non credo i regni dei
maghi, delle streghe e il nostro sarebbero in grado di sopportare- disse Doremi
scioccata.
-Hai ragione, glielò
fatto notare anch’io e abbiamo deciso di aspettare. Poi gli ho accennato che
c’era anche un'altra ragione per aspettare, ma non gli ho detto quale.- disse il
ministro.
-E quale sarebbe?-
chiese Doremi
-Tu- disse il ministro
indicandola.
-Io?- chiese confusa.
-Sì, tu sei la strega
più potente mai esistita. Solo tu puoi confrontarti con il loro capo e i suoi
più alti esponenti.- disse guardando la bambin…no, la ragazza, che per tanto
tempo ha sostenuto essere sua figlia, anche se, in un certo senso, lo era
davvero -per ora, nessuno oltre me, tua sorella e tuo padre sa chi sei
veramente. Ah, sì, ora lo sa anche l’ex regina Majotourbion.- terminò un po’
soprappensiero. A quelle parole, Doremi, che stava bevendo un bicchiere di succo
di frutta, per poco non soffoco, e anche quando riuscì a recuperare l’uso della
parola si limitò a guardare la madre allibita.
-Non fare quella
faccia-le disse sorridendo -lei lo avrebbe capito comunque, sai quando era
piccola era un’amica di tua madre, visto che avevano più o meno la stessa età.
Tu e la regina siete due gocce d’acqua, l’unica differenza sta nel colore degli
occhi, lei li aveva verdi. L’avrebbe capito e di fatti così è stato.- disse non
smettendo di sorridere. Doremi ora era passata dallo stato di scioccata a quelli
di incomprensione più totale. -Vedi io mi sono limitata a chiederle se conosceva
tua madre, lei mi ha detto di si, e che non aveva mai conosciuto nessuno come
lei, ed io, a quel punto, le ho solo chiesto se ne era sicura e poi, lei, lo ha
capito da sola- disse angelicamente con un aureola dorata, apparsa dal nulla,
sulla sua testa.
-Ma davvero? Sono sicura
che la regina e Akasuki, non ne avranno capito niente e, che per ora, saranno
nella confusione più totale- ribatté Doremi, stuzzicando, con un forcone da
demone, l’aureola della madre.
Bibì, nel frattempo,
sentendo l’urlo della sorella, decise di scendere, a vedere che cosa stesse
succedendo e arrivò alla scena del forcone e dell’aureola, sulla sua testa si
era formato un *enorme gocciolone*.
-Oh, ciao Bibì!- disse
Doremi vedendo la sorella minore.
Quest’ultima fece
sparire il suo gocciolone e salutò la sorella: -Ciao Doremi, come mai già
sveglia?-
-“Già sveglia”? Bibì,
guarda che sono le 9 meno un quarto- le fece notare la sorella. Restò bloccata
per qualche secondo, non recependo subito questa informazione.
-CHE COSA!!!!????- urlò
a squarcia gola, poi prese madre e sorella e le trasportò di peso fuori dalla
casa nel giardino, vicino all’albero che apriva il portale,e una volta
ricollegato sulla dimensione del giorno prima, iniziarono l’allenamento: prima
con un veloce riepilogo, poi la madre insegno loro a creare e regolare portali,
che conducevano nel mondo delle anche streghe, i maghi e le streghe della luce
potevano, sostituire l’energia che il portale sfruttava della luna con la loro,
così potevano aprire il portale anche di giorno.
-Ottimo lavoro a
entrambe- disse il ministro, -avete imparato con una velocità sorprendente-
continuò.
-Logico…- iniziò Doremi.
-…non vediamo l’ora di
poter andare nel mondo delle streghe, e come potremmo se non sappiamo come
creare un portale?- completò Bibì ( <__< quando quelle due fanno così d’accordo
mi fanno pauraNdA).
-Bene, allora, sarete
felici di sapere che pomeriggio andremo ad Illune- disse il ministro.
Per fortuna che in
quella dimensione non c’era la forza di gravità, altrimenti avrebbero fatto una
di quelle cadute che non si dimentica facilmente.
-C-cosa?- riuscì a dire
Doremi.
-Ci sono dei problemi?-
disse il ministro.
-No, è… che…bè- inizio
Bibì.
-E’ che, visto non hai
voluto fare sapere agli altri reali di noi, ci sembra strano che di colpo decidi
di portarci ad Illune.- spiegò Doremi.
-Io, non ho detto agli
altri reali del fatto che sei una principessa, ma tu andrai lì in veste di
figlia del primo ministro. Potrai vedere com’è la situazione a palazzo, e
decidere di conseguenza quando sarai principessa.-
-In poche parole,
guarderò come si comportano le persone davvero, e no come appariranno quando
sarò il loro capo.- rifletté Doremi a voce alta.
-Più o meno…- disse il
ministro.
-Per capire di chi
fidarsi- disse Doremi.
-Ma se qualche strega
che ci conosce ci vede e riconosce?- chiese Bibì preoccupata.
-Mica andrete lì come
turiste o meglio non solo…- disse il ministro spazientito. -Dovrete imparare dai
libri quello che non vi ho insegnato , vi dovrete informare sulla nostra storia
e via dicendo. Poi ,tu, Doremi, dovrai studiare da un libro molto particolare, è
stato scritto da tua madre, lì c’è tutto quello che vuoi sapere per quanto
riguarda i tuoi poteri. Può essere aperto e letto solo dall’erede al trono.-
disse il ministro.
-Di conseguenza, andremo
lì, per una specie di scuola estiva del regno della luce- disse Doremi piuttosto
abbattuta.
-Più o meno. Ma ti posso
assicurare che la storia del nostro regno non è affatto noiosa, senza contare
che dovrai imparare la nostra lingua, non è difficile, il parlato è uguale, lo
scritto no.- disse il primo ministro.
-Scuola estiva… ç__ç-
disse Doremi.
-Sì, Doremi. Te lo
abbiamo già detto- disse Bibì seccata.
-Continuando, verrete
oggi a Illune a prendere dei libri poi finché non farete, per così dire, il
vostro ingresso nella società, verrete poche volte. Va bene?-
-Certo!- dissero le due
all’unisono.
-Allora, a pomeriggio-
disse il ministro.
Così, ripresero gli
allenamenti, furono più serrati degli altri, le ragazze erano super eccitate e
felici per la nuova scoperta. E, visto che i loro poteri prendevano energia dai
loro sentimenti, è tutto dire…
Doremi, dovette disdire
l’impegno con le sue amiche, le dispiacque molto, ma non poteva rinunciare a
vedere quello che restava del suo regno.
Avevano deciso che si
sarebbero recate lì verso le due, quel tempo non sembrava passare mai, alla
fine, Doremi e Bibì, si bloccarono davanti all’orologio che, secondo loro, era
rotto, tanto andava piano, i secondi , i minuti sembravano non passare mai. Ma
alla fine il momento arrivò, le due quasi portarono di peso la madre sul retro,
tanto erano impazienti, l’albero si trasformo nel portale che ormai conoscevano
bene e Doremi, per la seconda volta, sentì che era giusto che la varcasse, e
questa volta poteva.
Lei si avvio per prima,
non aveva alcuna paura, sfiorò la superficie del portale, sembrava uno specchio
d’acqua, non ci pensò per più di un secondo, entrò.
CINQUE!!!!!!!!!!!
^______^, questo è il quarto capitolo (O mio dio, a questa, la testa, è partita
davvero NdAlex-kun -__- Partita? Per dove? Voglio venire anch’io! NdA ^__^ …
NdAlex-kun -__-‘ ‘ ‘), ops, volevo dire quinto capitolo ^__^ ‘ ‘ ‘ ‘ ‘ che
finisco. Bene, ed ora volevo ringraziare tutti colore che mi hanno commento, e
come è ormai da routine, ve lo richiedo: CCCOOOMMMEEENNTTTAAATTTOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Quello che le si parò
davanti agli occhi la face restare a bocca aperta. Il palazzo davanti a cui si
era aperto il varco era in marmo bianco decorato d’oro e argento, più alcune
gemme rosa, verdi, i motivi erano floreali, ma ciò non toglie che alcune volte
variavano e figuravano alcune creature mitologiche: draghi, unicorni alati,
ecce…
Attorno al palazzo c’era
un ricco giardino, con una meravigliosa fontana e delle piante e fiori che non
aveva mai visto, in compenso riconobbe molti salici piangenti e alcuni meli, poi
tutti gli altri alberi erano diversi da quelli che ne aveva visti fiori, e dopo
aver lavorato in un negozio di fiori ne sapevano parecchio.
Palazzo e giardino erano
racchiusi da un cancello sorvegliato da alcune guardie, in divisa bianca, più
delle sfumature dei colori dei loro occhi più una gemma, sempre del colore degli
occhi della strega che la possiede. In pugno avevano delle aste con una gemma in
punta sospesa a mezz’aria, non erano molto alte non più di trenta centimetri,
gemma esclusa.
-Doremi, ti vuoi
spostare?- protestò una voce alle sue spalle. Di fatti si era bloccata appena
uscita dal portale, e Bibì, che era venuta dopo di lei, le aveva sbattuto
contro. Ma quando anche lei vide il palazzo rimase a bocca aperta.
-Bello, vero?- disse
una voce, non era la madre, era un'altra strega, molto carina che dimostrava al
massimo 22 anni. Aveva i capelli color oro, legati in una coda bassa, con occhi
azzurri, la sua divisa era dello stesso colore dei capelli. Anche lei aveva
un’asta ma era diversa, più alta e la gemma era leggermente più grossa, sospesa
a mezz’aria ,e sotto, cioè all’estremità dell’asta,c’erano alcuni conetti
d’orati piegati verso l’esterno come per contenere la gemma.
Doremi sorrise e poi
rispose: -Si, lo è molto-
-Non siete di qui,
vero?- chiese lei.
-Si, è la prima volta
che veniamo qui- disse Bibì.
-C’è una ragione in
particolare?- chiese curiosa, ma cortese, la ragazza.
-Nostra madre è una
strega di questo ordine, lavora a palazzo- disse Doremi.
-Scommetto che sarà una
sguattera del palazzo- sopragiunse una voce alle loro spalle, si girarono e
davanti a loro videro una strega piuttosto bassa, con i capelli di una specie di
viola chiaro e gli occhi castani, aveva la sua divisa da strega e un’asta della
stessa grandezza di quella dell’altra strega. Sembrava che avesse la puzza sotto
il naso e guardava le due dall’alto in basso.
Le due sorelle la
guardarono stupite, o nel caso di Bibì male.
-Sempre scortese come
sempre, eh, Mesgi?- disse la ragazza con cui avevano parlato fino a quel
momento.
-E tu ti fidi sempre di
tutti, Lirin- disse l’altra.
-Fino a prova contraria,
è bene dare fiducia alla gente- disse Lirin tranquilla.
-Non in guerra- ribatté
l’altra.
-Se lo dici tu… tanto
non ti farò mai cambiare modo di pensare, come tu non lo farai cambiare a me-
disse Lirin.
-Su questo, ti do
ragione- disse la strega, prima di rivolgersi di nuovo a Doremi e Bibì. -Spero
almeno che siate delle apprendiste.-
Doremi e Bibì
arrossirono leggermente, poi risposero:-No-.
-Allora come mai siete
qui, se non è per sostenere un esame? - chiese Lirin cortese come al suo solito.
-E’ comunque per studio-
disse Doremi -vuole che conosciamo, oltre alla magia, anche la storia e la lingua del
regno. Crede che ci potrebbe essere utile-.
Vostra madre, è molto
saggia a farvi fare questo- disse Lirin piacevolmente stupita.
-Come vi chiamate?-
chiese l’altra strega.
-Sarebbe buona
educazione, presentarsi, prima di chiedere a qualcun altro di farlo>> disse
Bibì, alla quale il commento di prima non era andato giù.
-La ragazzina ha
ragione, molto piacere io sono il ministro Lirin-.
-Io invece sono il
ministro Mesgi- le due credevano che appena le ragazze avrebbero scoperto con
chi stavano parlando si sarebbero agitate o che, come minimo, avrebbero iniziato
a balbettare delle scuse al loro comportamento (tsè ,se sapessero chi è davvero
Doremi si sarebbero inchinate e avrebbero fatto scena muta NdA Per una volta hai
ragione NdB Mi sa che non ti stanno molte simpatiche, eh, Bibì NdA No, Lirin mi
sta molto simpatica e mi ha fatto una buona impressione ma l’altra… grr NdB
Sorella o cane questo è il problema NdD_bisbigliando_ all’autrice *gocciolone*
NdA), ma niente, non avevano fatto una piega.
-Molto piacere io sono
Doremi- disse facendo l’inchino alla giapponese.
-Io mi chiamo Bibì-
disse facendo anche lei l’inchino, simpatiche o no, l’educazione era
l’educazione.
-Scusate, ma chi sarebbe
vostra madre?- chiese Lirin.
-Credo che la
conosciate- disse Doremi sovra pensiero.
-Ma davvero, e chi
sarebbe?- chiese Mesgi sempre più scocciata.
-Io- disse una voce
accanto al portale, appena la videro le due si inchinarono e dissero: - Primo ministro.-
-Mamma, come mai ci hai
messo tanto?- chiese Bibì, dimenticando le due interlocutrici, a quelle parole
Mesgi sbianco mentre Lirin sorrise.
-Hanno suonato alla
porta- disse sbrigativa.
-Chi era?- chiese
Doremi.
-Vostro padre- disse il
ministro.
-Davvero! Così quando
torneremo potremo vederlo, e da quando abbiamo ricevuto i poteri che è a pesca.-
disse Bibì. Doremi le tappo subito la bocca, infatti a torno alla madre c’era
una crescente aurea.
-Calma, mamma, glielo
hai chiesto tu di andare fuori per qualche giorno, in modo che non ci saremmo
potute allenare come volevamo>> tentò di ricordarle Doremi, ma vedendo che non
funzionava molto bene disse: -Che ne dite di iniziare il giro per il palazzo?-
tentando di cambiare argomento e, per fortuna, funzionò.
-Va bene, andiamo, voi
potete alzarvi e tornare ai vostri compiti- disse rivolgendosi ai due ministri
ancora inchinati.
-Buona giornata ministro
Lirin, ministro Mesgi- saluto Doremi.
-Buona giornata- disse
Bibì.
-Buona giornata ragazze-
disse Lirin salutando con la mano.
Mesgi era ancora
impietrita, aveva dato della sguattera al primo ministro, la sua carriera era
finita.
-Su, dai Mesgi, non fare
così, non credo che le ragazze siano così vendicative da riferire, al ministro,
la nostra conversazione- disse Lirin a cui le ragazze avevano fatto una buona
impressione.
-Lo spero- disse Mesgi
piuttosto sconsolata.
Nel frattempo Doremi,
Bibì e il ministro erano entrate nel giardino. Da dentro era ancora più bello,
ma non si poterono guardare in giro per molto, infatti, subito dopo, dovettero
entrare nel palazzo. Che da dentro era, se possibile, ancora più bello che
dall’esterno. Nei corridoi, che erano tanti, c’erano dei quadri, che per
rappresentavano per la maggior parte ambienti naturali e spesso l’universo,
anche alcuni animali della mitologia gli stessi che ornavano l’entrata, che a
Doremi ricordavano qualcosa ,ma, pensò, di sicuro li aveva visti in qualche
libro. Se così non era, ora di sicuro li avrebbe visti in altri, infatti la loro
prima, ed unica tappa, fu la biblioteca. Era enorme, i mobili che ospitavano i
libri erano più di duecento riempiti da entrambi i lati alti fino al soffitto,
molto, molto alto e su di essi c’erano delle scalette. Senza contare il fatto
che tutte le pareti erano formate da scafali, l’unica eccezione, era dove c’era
una scrivania circolare, dov’erano posizionati una strega e un mago anziani, i
bibliotecari.
-Allora, mamma, da dove
dobbiamo cominciare?- chiese Doremi.
-Dalla storia del regno,
gli incantesimi li studierete a casa, dove potrete provarli- disse il ministro.
Diede loro due libri, e via con la storia dell’ordine della luce, collegata
logicamente ai vari ordini. Doremi si stava già iniziando ad annoiare ma
studiava, prima finiva, meglio era.
Ma i suoi buoni
propositi furono duramente messi alla prova da alcuni nuovi arrivi, appena li
vide sbiancò, infatti erano Eufonia, Malissa, la regina, Alexander e quelli che
a quanto pare dovevano essere degli apprendisti dell’ordine delle streghe e
quello dei maghi. Rimase un secondo paralizzata, soprattutto vedendo gli
apprendisti/e : Tetsuya, Masaru (il ragazzo che piaceva a Melodi),Kayoko,
Marina, Reika e la sua cuginetta Erika; ma riuscì a riprendersi e a allontanare
la sorella prima che riuscissero a vederle.
-Doremi, ma che ti
prende?- chiese Bibì scocciata. Doremi indicò il gruppo e all’istante anche Bibì
sbiancò. Erano nei guai, ma che guai, loro madre si era dovuta allontanare un
attimo. Non potevano creare un portale perché, da quanto gli aveva spiegato la
madre, c’erano dei sigilli che lo impedivano: in caso ai maghi oscuri fosse
venuto in mente di fare una visitina.
-E ora che si fa?-
chiese Bibì a Doremi, si stava facendo prendere dal panico.
-Siamo o non siamo delle
streghe?- chiese Doremi, domanda retorica.
-Ma non possiamo creare
dei varchi!- protesto Bibì a voce un po’ troppo alta, tanto che le voci che
provenivano dal gruppo si spensero e si sentirono dei passi nella loro
direzione.
Doremi bloccò la
sorella, in modo che la vedesse in faccia- poi sulle sue labbra si formò la
parola: “gatti”.
Questa volta Bibì capì
dove voleva arrivare la sorella e si trasformo in un gattino, la stessa cosa
fece Doremi. Erano due gattine molto carine, anche se si vedeva che erano
piccole: Bibì aveva lo stesso colore del suo cristallo fatato, rosso e quindi
Doremi era in rosa.
Anche da gatte non
sarebbero passate inosservate, senza contare che una strega esperta come erano
la regna, Eufonia o Malissa, le avrebbero riconosciute subito per quel che
erano, e cioè streghe.
I passi si facevano
sempre più vicini, Doremi iniziò a pensare freneticamente (Non sapevo che Doremi
sapesse pensare?0.0 NdB C’è sempre una prima volta NdA Questo è vero NdB C’è
l’hanno con me ç__ç NdD_che_va_a_fare_cerchietti_in_un_angolo). Allora, erano
circondate da libri, questo non gli era di alcuna utilità, ma un secondo, i
libri erano su degli scaffali e se… infatti, eccola lì la loro ancora di
salvezza, su quello scaffale c’era un buco. Mancava un libro, ed eccone poco
distante un altro. Indico alla sorella il secondo prima di saltare, proprio come
un vero gatto, nel primo ed infilandocisi dentro.
Poco dopo l’origine dei
passi arrivò, era Tetsuya: -Guardate, che qui non c’è nessuno- disse
-Eppure le voci
provenivano da qui- sopragiunse Marina con Kayoko, Reika ed Erika.
In quel momento arrivo
anche Mosaru, che iniziò a guardare insistentemente lo spazio dove si trovava
Bibì. Doremi, non riflette neanche per un secondo, uscì dal suo nascondiglio e
usò la testa di Tetsuya come scala per scendere.
-Ehi, ma cosa…- ebbe il
tempo di dire prima di vedere una macchia rosa balzargli in testa e dirigersi
verso la porta. Tutti erano troppo stupiti per reagire, così Doremi riuscì a
filarsela a tutta velocità, senza essere ostacolata da alcun incantesimo, mentre
Bibì se ne andava più discretamente.
Si ritrovarono in
giardino. -Ma che diamine ci facevano lì?- disse Doremi, ancora con il fiatone.
-Non lo so, ma a quanto
pare ora sono degli apprendisti/e, forse cercavano delle informazioni. Dopotutto
con loro c’erano la regina, Malissa e…- disse Bibì, ma si interrupe.
-Eufonia- completò per
lei Doremi.
-Quando l’ho vista ho
avuto la tentazione di lasciare stare la promessa e di andare dalla mia
Spumella- Bibì si sedette nascondendo il viso nelle ginocchia.
-Anche io- ammise
Doremi, sedendosi sull’erba accanto alla sorella. -Ma non possiamo, non ancora.-
disse quasi in un sussurro.
-Perché deve essere
sempre tutto così complicato?- chiese Bibì tra le lacrime.
-Non lo so- ammise
Doremi.
-Ora che facciamo?-
disse Bibì asciugandosi le lacrime.
-Non possiamo tornare in
biblioteca, dove abbiamo appuntamento con la mamma, ne tanto meno andare in giro
per il castello, potremmo incontrarli ad ogni angolo. Non sappiamo come
contattarla, l’unica cosa da fare è aspettare.-
-E se ci vedranno?-
chiese Bibì molto preoccupata.
-Per evitare questo
problema faremo come abbiamo fatto prima.- disse Doremi sorridendo.
-Trasformarci e
nasconderci?- chiese Bibì scettica.
-Qualche altra idea?-
chiese Doremi seccata.
-No, è che se ci
trasformiamo la mamma come farà a riconoscerci?-
-Ci ha allenate e ci
conosce, poi appena vedrà gli ospiti della biblioteca e la nostra assenza, farà
due più due e ci verrà a cercare, a quel punto noi ci sveleremo per quello che
siamo- disse Doremi ottimista.
-E se quando la mamma
arriva se ne sono già andati dalla biblioteca?- chiese Bibì seriamente
preoccupata.
-In quel caso, possiamo
già considerarci morte- disse Doremi serafica.
Sulla testa di Bibì si
era formato un *grosso gocciolone*. Doremi invece si trasformo in un gatto e
iniziò a girare per il giardino, seguita da Bibì.
In quel momento il
cancello si aprì e con un inchino le guardie- che avevano visto al loro arrivo,
fecero entrare un ragazzo che loro conoscevano fin troppo bene: Akasuki.
-La regina del regno
delle streghe è già nella biblioteca- disse una voce le due micie si girarono e
videro che dal palazzo era appena uscita il ministro Lirin.
-Le raggiungeremo
immediatamente- disse lui autoritario.
Alle ragazze non sfuggì
il suo “raggiungeremo” infatti dopo di lui nel giardino entrarono Torù, Fujio e
Leon.
Dire che capitavano
tutte a loro era un eufemismo, dove andavano erano braccate dal loro passato
come apprendiste streghe, da un lato la regina&Co e dall’altro il gruppo dei
FLAT al completo, senza contare il ministro che vedendole avrebbe potuto
chiedere il perché fossero trasformate in gatte, roba da incubo (Incubo e
restrittivo NdD_stizzita)
Doremi era paralizzata,
ora sì, che erano nei guai, anche se la voglia di vedere come si sarebbero
comportati Tetsuya e Akasuki era forte, si erano sempre poco sopportati.
Un occhiata e entrarono
nel palazzo, ma appena entrate si sentirono sollevare in aria, il primo ministro
le aveva beccate in flagrante, le riappoggio a terra e fece cenno alle due micie
di seguirla, ubbidienti lo fecero.
Attraversarono alcuni
corridoi e alla fine arrivarono in quello che sembrava (era) un enorme studio
con delle grandi finestre, che davano sul giardino fiorito.
-Potete tornare normali-
disse il ministro. Detto fatto le due gatte furono avvolte da una potente luce
rosa e si ritrasformarono nelle due ragazze.
-So che cosa è successo
e sono felice che ve la siate cavata- disse il ministro in tono di scusa.
-Abbiamo passato
situazioni ben peggiori e ce la siamo cavata comunque, senza poteri così forti e
silenziosi>> disse Doremi sorridendo mentre la sua sorellina annuiva.
-Comunque credo che oggi
ne abbiate avute di sorprese- disse leggermente ironica loro madre.
-Già, le nostre tre
amiche apprendiste, senza contare Masaru e Tetsuya. Era la prima volta che
vedevo le divise da apprendista maschili, pensavo peggio- quest’ultima parte la
disse quasi con sollievo, già di immaginava i suoi due amici con un vestito
simile al loro tranne che invece della gonna c’erano i pantaloncini.
Sia lei che Bibì
scoppiarono a ridere.
-Ora sarà meglio tornare
a casa, nel mondo dei mortali. Continuerete lì a studiare ma prima bisognerà
uscire dal palazzo, qui…-
-… non è possibile creare
portali, si mamma, ce lo hai già detto- concluse per lei Doremi in tono seccato.
-Allora sarà meglio che
vi ritrasformiate in gatte- disse tranquillamente (Pensavo che vi sbranasse O.O
NdA Naa, si vuole fare perdonare, quindi siamo al sicuro NdD -__-‘ NdA).
Chissà grazie a quale
santo, riuscirono ad arrivare alla fine dei confini del giardino senza
incontrare qualcuno di conosciuto.
A casa le due ragazze
fecero molte feste a loro padre (Ma che siamo cani? NdB Era solo un modo di
dire! -__-* NdA), ma poi, la madre, gli diede i libri che avevano iniziato a
leggere in biblioteca con l’ordine di continuare. Cosa assai difficile visto
che nelle loro menti c’era ancora il ricordo di Illune, dei luoghi e delle
persone che avevano visto.
Doremi iniziò a pensare
che se oggi le fossero stata viste i loro guai sarebbero finiti, e che avrebbero
finalmente riavuto con loro fate e amici, ma così avrebbero violato una
promessa. Cosa che Doremi non avrebbe mai fatto, se non in caso di estremo
bisogno, come un attacco.
Ma mentre lei era nel
pieno di tutti questi pensieri una voce la riporto alla realtà o almeno ci
provò.
-Doremi… Doremi- Bibì
tentava di risvegliarla dai suoi pensieri prima che loro madre la notasse e si
cacciasse nei guai, ma troppo tardi…
-DOREMI!!!- quest’urlo
brusco, a pochi centimetri dalle sue orecchie, la fece sobbalzare e il bicchiere
con l’acqua che era accanto a lei esplose. -Ti dispiacerebbe prestare un po’ di
attenzione o almeno provarci?!- disse la madre arrabbiata. A quanto sembrava in
quel momento doveva aver iniziato a parlare, comunque, le,i non si era accorta
di niente.
-Come avevo iniziato a
dire…- occhiataccia a Doremi - non so come farvi diventare apprendiste, per il
regno delle streghe avete passato tutti gli esami possibili ed immaginabili per
diventarlo, avete i cristalli e per ri-fonderli con i vostri poteri originari
non posso farvi diventare delle normali apprendiste.- disse sconsolata.
-Scusa, mamma, ma qual è
la differenza se siamo streghe della luce o no. Siamo comunque delle vere o
proprie streghe!- protestò Bibì.
-Piccola, ancora non ti
rendi conto di quali e quanti poteri possedete, e alcuni sono molto più forti di
quelli che hai come nell’ordine delle streghe- disse il ministro.
-Senza contare il fatto
che sarebbe… ehm… particolare che il nostro regno avesse per regina una strega
che non facesse neanche parte dell’ordine su cui dovrebbe governare- disse
Doremi saggia. (“Doremi saggia” O.O NdB Forse ho un po’ esagerato… NdA).
-Ma, allora, come si
fa?- chiese una sconsolata Bibì.
-Quando sarà il momento
lo sapremo- disse tranquillamente Doremi aveva fiducia in sua madre-regina,
sapeva che le avrebbe aiutate.
-Speriamo- disse loro
madre un po’ demoralizzata, -nel frattempo sarà meglio continuare con le
lezioni, e per favore impegnatevi!- quest’ultima frase la disse guardando
Doremi.
Sai mamma eppure Illune
non mi sembrava un posto completamente sconosciuto- disse Doremi, in effetti era
vero, anche se era rimasta strabiliata dalla magnificenza della reggia, non era
per così dire- una cosa nuova, all’inizio aveva pensato al sogno, ma poi aveva
capito che nel sogno non si trovava ad Illune ma, che con molte probabilità, si
era trovata alla vera reggia.
-Infatti ci sei già
stata- disse con noncuranza il ministro.
Doremi non assimilò
subito l’informazione, ma appena comprese appieno le parole della madre non si
trattenne dall’esclamare:-Eeeehhhhhhh!-
Bene ed anche il sesto
(Almeno stavolta sai a che capitolo siamo arrivati U.U NdAlex-kun In che lingua
te lo devo dire che non puoi intervenire visto che ancora non sei entrato in
scena! >.< NdA Quindi quando accadrà potrò intervenire come mi piace ne tuoi
commenti *__* NdAlex-kun Certo… che no? ^__^ NdA -__-‘ NdAlex-kun) è finito, non
so bene tra quanto riuscirò a pubblicare il prossimo (Ammettilo che non sai qual
è NdAlex-kun ZITTO!!! >.<***** NdA) Comunque è ancora da correggere (Allora
possiamo stare freschi NdAlex-kun Scusate, commetto un omicidio e torno
NdA_armata_di_spada_fregata_ad_Alex).
Mi raccomando:
CCCOOOMMENNNTTTAAAAATTTTEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
-Cosa ho detto che fate
quella faccia?- chiese il ministro ingenuamente.
Doremi, invece. stava
per esplodere in una crisi isterica, ma riuscì a trattenersi: -Mi puoi spiegare
come è possibile che io sia già stata in quella città?-
-Semplice, ti ci ho
portato io-.
Uno… due… tre… sì,
Doremi stava mettendo in pratica il consiglio della madre per non esplodere: -Ti
potresti spiegare?-
Il ministro vedendo la
figlia “leggermente” arrabbiata pensò che fosse meglio dare delle spiegazioni, e
in fretta (Prima che mi distrugge tutto ç__ç NdA). -Quando è nata Bibì, per
sigillare i suoi poteri, abbiamo dovuto andare nella città di Illune e visto che
il danno sarebbe stato fatto, io e tuo padre, decidemmo di portare anche te e
trattenerci per un mese, a palazzo non sarai venuta non più di un paio di volte,
visto che abitavamo in una casa più in paese-.
-Capisco Bibì che era
una neonata, ma come mai io non mi ricordo niente?- chiese Doremi, un mese che
si passa in un paese pieno di maghi e streghe, senza contare il fatto che essere
una strega era sempre stato un suo sogno, o meglio, ora che ci pensava, più che
un sogno era un suo diritto.
-Ti ho fatto un
incantesimo in modo che non ricordarsi- disse il ministro.
-Ma è contro le regole-
disse, scioccata Bibì, che fino a quel momento era stata zitta.
-No, è contro le regole
cancellare i ricordi, cosa che io non ho fatto. Li ho solo nascosti un angolo
buio nella tua memoria, come se li avessi sigillati- spiegò il ministro.
Doremi non poté fare a
meno di pensare che fosse ingegnoso, e parecchio. Ma più di tutto ora le
interessava riavere questi ricordi. -Come faccio?- si limito a chiedere.
La madre la capì al
volo, e le disse: -Basta che lo vuoi-
Doremi, chiuse gli occhi
e tentò, ma non aveva capito bene come fare, volere ricordare, ma ricordare
cosa? Da dove avrebbe dovuto cominciare, ma sapeva che se anche avrebbe chiesto
a sua madre non sarebbe stata più esauriente, dopotutto la loro magia si basava
sulle sensazioni, sullo stato d’animo. Se lei non ci avrebbe creduto non sarebbe
successo niente.
Si concentrò più che
poteva, poi successe qualcosa, una voce che le chiedeva se stava bene, la voce
di un ragazzino, subito dopo tutti insieme riaffiorarono i ricordi, come una
marea, ricordi che si sovrapponevano l’uno con l’altro.
Portò le mani alla
testa, che le faceva male, e sussurrò: -No, non così non tutti assieme…-.
La madre era
preoccupata, il sigillo si sarebbe dovuto rompere più piano, e non così. Ma non
aveva calcolato i poteri fuori dal comune della principessa. Diamine era stata
una stupida a non mettere in conto questa variante.
Passò qualche minuto in
cui nel viso di Doremi si susseguirono varie espressioni: dalla sorpresa,
all’imbarazzo all’allegria. Alla fine aprì gli occhi e chiese: -Come sta Alex?-
La madre sorrise, la
ragazzina era riuscita a mettere in ordine tutti i ricordi: -Sta benissimo-
-Chi è Alex?- chiese
Bibì curiosa.
-Nessuno di particolare-
disse Doremi.
-Ma…- iniziò la bambina.
-Nessuno che conosci-
disse Doremi prima che potesse continuare.
-Va be’ se lo dici tu…-
disse Bibì anche se non ne era molto convinta.
-Mamma posso andare in
camera mia?- chiese Doremi.
-Va bene, credo che tu
voglia mettere assieme e in ordine tutti i ricordi- disse il ministro.
-Grazie- disse prendendo
il libro e salendo in camera sua, arrivata posò lo posò sulla scrivania e si
straglio sul letto abbandonandosi ai ricordi.
Era appena arrivata
nella città di Illune, e dopo tutti le raccomandazioni fatte dalla madre aveva
avuto il permesso di uscire.
Per le vie della
città si sentiva a disagio, c’erano tutte quelle streghe e quei maghi vestiti in
un modo diverso dal suo, e forse, per questo attirava l’attenzione. Quando
passava non erano poche le persone che la guardavano incuriosite, alla fine non
c’è la fece più e decise di allontanarsi dal centro abitato, prese un vicolo
piuttosto scuro e appena non vide più nessuna strega in vista iniziò a correre,
corse per un bel po’ finche con suo sommo orrore si rese conto di essersi persa.
Tentò di tornare da
dove era venuta, ma non se lo ricordava, visto che aveva fatto tutto la strada
di corsa.
Non si perse d’animo
e decise di continuare a camminare, appena avrebbe incontrato qualcuno avrebbe
chiesto delle indicazioni.
Camminò per circa un
quarto d’ora finché non si ritrovò nei pressi di un fiume, decise di
avvicinarsi, ormai iniziava ad essere stanca ed ad avere sete.
-Tò guarda, una
mocciosa mortale- disse una voce alle sue spalle.
Si girò e vide un
bambino che al massimo poteva avere un paio d’anni in più di lei, ma non era
molto rassicurante…
-Mi sa che hai
ragione- disse un'altra voce, era un altro ragazzo e come il primo non era molto
tranquillizzante, accanto a lui c’era un terzo ragazzo e poi un quarto.
-Già, allora cosa ne
facciamo di lei?- chiese quest’ultimo.
-Chissà se le va di
fare un bagnetto?- disse ironico il primo che aveva parlato, forse era il capo.
-Ottima idea- dissero
i tre in coro, mentre tutti e quattro iniziarono ad avvicinarsi in modo sempre
più pericoloso, lei iniziò ad indietreggiare, ed in breve si ritrovo sull’orlo
del fiume. Era nei guai e lei lo sapeva.
-Smettila di fare
così e buttati direttamente nel fiume- disse scocciato il capo dei quattro.
-Perché?- riuscì a
sussurrare Doremi spaventata.
-Perché?- ripeté il
bullo facendo finta di pensarci – Mmm…perché mi và- disse maligno, così dicendo
avanzò di più e Doremi fece un passo indietro era sull’orlo del terreno, un
altro passo o anche meno e sarebbe stata in acqua e il fiume, anche se non lo
sembrava, era piuttosto profondo, in modo particolare per una bambina di a mala
pena 5 anni.
Sembrava che ormai
non avesse più via d’uscita finche…
-Lasciatela stare,
non vi ha fatto niente!- esclamò qualcuno, Doremi si girò verso quel qualcuno e
vide che era un ragazzo circa dell’età degli altri, aveva capelli castani
ribelli e due bellissimi occhi verdi.
-E a te che cosa ti
importa?- disse uno dei quattro ragazzi.
-E a voi perché preme
tanto il fatto di buttarla nel fiume, sapendo che potrebbe farsi male, e sul
serio!- ripeté infuriato il ragazzo, intorno a lui si stava formando un energia
verde (come quella che ora può
scatenare sia lei che sua sorella), i tre ragazzi ne furono intimoriti e se
la diedero a gambe.
Quel ragazzo le si
avvicino ma lei non ne era affatto intimorita, al contrario le ispirava fiducia.
Lui la guardò un po’
sorpreso poi chiese: -Non hai paura di me?-, infatti erano in molti a
spaventarsi quando a lui si formava quell’aurea, visto che tutta quell’energia
poteva essere molto pericolosa, in modo particolare ad un ragazzo così giovane.
-Perché dovrei? Mi
hai appena aiutato- disse lei sorridendogli.
Il ragazzo rispose al
sorriso poi chiese: -Come ti chiami?-
-Il mio nome e
Doremi. E grazie per prima-
-Di niente, il mio
nome è Alex- rispose il ragazzo.
Strano ma vero Doremi
non fece come al solito e se ne innamorò (Sta per esserci la fine del mondo 0_0 NdB Si
salvi chi può O_O NdA ù__u NdD) ma invece lo elenco come un amico di cui
potersi fidare ciecamente.
Da quel giorno tra di
loro si instaurò una meravigliosa amicizia, anche ad Alex quella bambina aveva
ispirato fiducia e, quando le aveva chiesto se fosse ancora arrabbiata con quei
ragazzi e lei aveva risposto di no, che verso di loro non provava alcun rancore,
lui aveva avuto la conferma che quella ragazzina meritava la sua fiducia, perché
non lo avrebbe tradito.
Le aveva fatto da
cicerone per tutta la città, e avevano passato insieme giornate meravigliose.
C’è da dire che tra
tutte le sue coetanee Alex era molto corteggiato, e una volta Doremi gli chiese,
dopo l’ennesima ragazza che gli aveva proposto di uscire e lui aveva rifiutato:
- Perchè non hai
accettato?- chiese lei curiosa.
Alex alzo le spalle e
disse: -Non mi interessava, perché avrei dovuto accettare di uscire con lei?-.
Doremi sbuffò: -Se
continui così nessuna ragazza vorrà più uscire con te-
-Allora?-
-Ma dimmi Alex ma tu
hai mai dato un bacio ad una ragazza?- chiese Doremi serafica, Alex divenne
rosso come un pomodoro maturo e balbettò -M-ma che domande fai?-
-Ah, ho capito, no-
disse Doremi con lo stesso tono di prima.
-Perché, tu?- disse
lui provocatorio.
-No, non ho mai dato
un bacio ad un ragazzo, e non me ne dispiace- rispose la ragazzina guardandolo.
-Perché?- chiese lui
curioso, nel frattempo erano usciti dalla parte più abitata della città ed erano
arrivati in un prato che delimitava con un boschetto, uno dei loro posti
preferiti.
-Credo che il primo
bacio si debba ricordare, e se lo darò preferisco darlo a qualcuno a cui
allegherò dei bei ricordi, che ad un ragazzo occasionale- (Magari ragionasse così anche ora -__-‘’ NdA
Già crescendo è andata peggiorando V__V NdB <__< sai Bibì, tu dovresti essere
l’ultima persona a parlare NdD °///° NdB) disse la ragazza sedendosi sul
prato.
-Come me?- chiese
Alex.
Doremi lo guardò
negli occhi un po’ perplessa poi sorrise e disse: -Se tra di noi come amici non
cambierà niente, allora sì-
-Bene- si limitò a
dire il ragazzo prima di avvicinarsi a lei e darle il suo primo bacio a fior di
labbra.
Quando il bacio finìi
lui si alzò e le disse dolcemente, come al suo solito –Andiamo, si è fatto
tardi- Doremi annuì, e dopo essersi levata della terra dai pantaloni lo seguì a
casa.
-Questa a mia madre
gliela faccio pagare- disse Doremi a voce, alta interrompendo per un secondo il
flusso dei ricordi, cavolo farle dimenticare il suo migliore amico, non che il
ragazzo a cui aveva dato il suo primo bacio!
Passarono molti altri
giorni insieme e per fortuna Doremi notò che tra di loro non era cambiato
proprio niente, la loro amicizia era molto forte e insieme ne avevano combinate
tante ma come ogni cosa anche le cose belle anno una fine.
Un mese, dopotutto,
erano solo trenta giorni, giorni che erano trascorsi in fretta, troppo in fretta
secondo Doremi, ma non poteva far ritornare indietro il tempo, e anche potendo
non l’avrebbe fatto, ogni giorno era stato diverso dall’altro e ogni giorno
aveva reso la loro amicizia più indissolubile.
In quel mese Doremi
lo aveva conosciuto affondo, ora sapeva che come mago era potente per la sua
età, che da grande gli sarebbe piaciuto entrare nell’esercito reale, perché
voleva proteggere le persone che gli volevano bene e a cui lui teneva, senza
contare il fatto che gli sarebbe piaciuto almeno vedere, quando sarebbe tornata,
la loro principessa…
Questo suo sogno è stato
realizzato senza che neanche lui se ne accorgesse, pensò Doremi sorridendo.
… le aveva raccontato
la storia del loro regno, dei loro poteri e della possibilità di diventare
apprendiste per poi streghe.
-Ti prometto- gli
aveva detto, -che diventerò anche io una strega dell’ordine della luce, in modo
che prima o poi ci potremmo rivedere- disse seria.
Già prima o poi, nel
frattempo il giorno della partenza per ritornare nel mondo dei mortali si stava
facendo sempre più vicino, finche non arrivò.
Lei, sua madre e la
sua sorellina (tenuta dalla madre) si stavano dirigendo verso il varco appena
creato. Non aveva detto niente ad Alex, non sapeva che sarebbero partite proprio
qual giorno, non voleva dovergli dire addio, come a quella città di cui si era
innamorata. No, non c’è l’avrebbe fatta a dirgli addio.
Ma non sapeva come
qualcuno ad Alex doveva averglielo detto, infatti poco prima che entrasse nel
varco lui arrivo correndo e la chiamò: -DOREMI!!!-
Lei si girò più
felice che stupita, stava per andare da lui, guardo la madre che annui e
disse:<< 5 minuti>>
Gli andò incontro e
chiese: -Che cosa ci fai qui?-
-Cosi che mi dici? E
io che me la sono fatta a corsa per venire in tempo per salutarti!- disse lui
fingendosi offeso.
Doremi riconosciuto
l’errore mormorò uno -scusami-.
-Dai, stavo
scherzando!- disse lui, di scatto Doremi lo abbraccio e in lacrime disse :- Non
voglio lasciarti, tu sei l’unico vero amico che ho-.
-Doremi, di amici
come me ne incontrerai molti.- disse lui dolcemente, poi le prese il viso tra le
mani asciugandole le lacrime -Poi questo non è un addio ma un arrivederci, ti
ricordo che mi hai fatto una promessa e voglio che tu la mantenga, ma ora non
piangere più.-
Lei ubbidì e gli
sorrise -Hai ragione ci rivedremo, diventerò una strega-
-Doremi dobbiamo
andare- disse sua madre, le dispiaceva interromperli ma era ora. Comunque
avrebbe fatto in modo che quello tra i due ragazzi non fosse un addio ma, come
avevano detto loro, un arrivederci.
-Allora ciao- disse
Doremi avviandosi dentro il varco.
-Ciao- disse il
ragazzino.
Quella era l’ultima
volta che lo aveva visto, comunque il giorno dopo conobbe Melodi.
Finalmente, Doremi,
sapeva da dove nasceva la sua voglia la sua ostinazione a diventare una strega,
tutto era scaturito da una promessa, da una promessa che aveva fatto al suo
amico: il MaHo, Eufonia, Alexander, Lullabi, Hanna, il gruppo dei FLAT, Mindy.
Tutti loro li aveva
conosciuti solo grazie al suo inconscio desiderio di mantenere una promessa. Si
ricordava che lei e Alex avevano fatto delle foto e sicuramente le aveva la
madre, appena finito di pensare questo si fiondò in cucina dove si trovava il
ministro.
-MAMMA!!!!!- urlò
scendendo le scale, e per poco non le faceva in caduta.
Invece la madre sobbalzo
non credeva che sarebbe scesa così in fretta, -Che cosa c’è?-
-Le… foto…-disse
ansimando.
-Quali?- chiese il
ministro.
-COME QUALI?!!!!-
(Espressioni che passarono sul viso di Doremi nel giro di due secondi: O__O 0__0
°__° -__- >__< >o< NdA) urlò la ragazzina, come poteva essersene dimenticata o
magari le aveva distrutte in caso lei le avesse trovate. No, questo no.
-Ah, sì, ora ricordo! Te
le vado a prendere- disse avviandosi in soggiorno, prese un librone di
dimensioni bibliche: “Guerra e pace” e ne tirò fuori le foto.
Aveva avuto l’idea
geniale di metterle lì, sapeva che ne Bibì o Doremi lo avrebbero mai preso, un
libro di mille e rotti pagine, la versione integrale in Italiano, inglese e
giapponese, dubitava che sarebbe mai potuto interessargli e comunque dove lo
aveva messo non attirava l’attenzione.
-Ma mamma scusa lì non
era un posto un po’ pericoloso?- chiese Doremi sconcertata.
-Più una cosa la si ha
di fronte ai propri occhi più non la si vede- si giustifico la madre. -Ecco
tieni queste sono tue- disse porgendogli un mazzo di foto.
-Grazie-- disse Doremi
prima di ri-fiondarsi nella propria camera.
-Ma che succede?- disse
Bibì mentre sentiva la porta della sorella sbattere -mi sembra di essere in un
manicomio- si disse sconcertata, tornando poi a studiare (Invece di mia sorella
maggiore io studio NdB_molto_orgogliosa_di_sé Io invece sto ricordando, e se non
fosse per nostra madre per ora anche io starei studiando! NdD Se, se e noi ci
dovremmo credere NdA&NdB)
Ed anche questo capitolo
è andato ^_________^, anche se mi ha fatto faticare un po’ (Dì più che altro che
non ti andava di correggerlo NdAlex XP NdA), so che rispetto al normale è stato
pubblicato un po’ in ritardo, ma sembra che tutti i prof si stiano coalizzando
per farci avere un compito a giorno T__T (Quanto mi dispiace NdAlex Te lo dico
in poche parole: NON SEI ANCORA ENTRATO NELLA STORIA, QUINDI CHIUDI IL BECCO >o<
NdA Rileggi il capitolo NdAlex …Fatto! ^__^ Ma a te è sfuggito il punto che
Doremi ti ha “solo” ricordato, ma non sei ancora entrato nella storia ^_______^
NdA ç__ç NdAlex).
Spero di poter
aggiornare al più presto, ma ora vorrei ringraziare a tutti quelli che mi
commentano ^_________^ è anche grazie a voi che la fic va avanti.
Mi raccomando:
COOMMMEEENNTTTAAATTTEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!
L’indomani mattina come
al solito iniziarono con le lezioni, (Eh, adesso basta! Ogni giorno la stessa
solfa, mattina = lezioni! NdD Che c’è, preferivi Mattina = lezioni; pomeriggio =
lezioni. Se vuoi lo posso fare questo cambiamento NdA_angelica Ricattatrice NdD
Eh, eh *evil grin* NdA) ma quel giorno loro madre aveva una notizia da
comunicargli.
-Ci sono dei problemi,
mamma?- chiese Bibì preoccupata.
-No, no, è che ho preso
una decisione- disse lei sedendosi su una poltrona in salotto.
-E sarebbe?- chiese
Doremi alzando gli occhi dal libro.
-Doremi, tu e le tue
amiche siete riuscite a cogliere il fiore del sommo amore, in parte è grazie a
voi se nel mondo delle streghe e dei maghi e ritornata la pace, in un certo
senso, siete famose nel mondo della magia- disse loro madre.
-E allora, non dovrebbe
essere una cosa buona?- chiese Bibì.
-No, se visto che vi
siete fatte una fama come persone buone, veniate catalogate per i maghi oscuri
come persone da eliminare.- disse preoccupata.
-Se ci attaccassero
useremmo i nostri poteri per difenderci- disse noncurante Bibì.
-Con tutte le streghe in
giro che ci conoscono? O più semplicemente Melodi, Lullabi, Sinfoni e Mindy?-
chiese Doremi, preoccupata pure lei, -Senza contare che ho fatto una promessa-.
-Hai ragione, allora che
si fa?- chiese Bibì guardando prima l’una poi l’altra.
-Avevo pensato…- inizio
cautamente il ministro, non aveva la più pallida idea di come l’avrebbero presa
-… ad una guardia del corpo-.
Silenzio di tomba.
Neanche quando Bibì iniziò a dire che era una buona idea Doremi riuscì a
registrare per bene l’informazione.
-Avevo pensato ad uno
dei migliori generali del nostro regno- disse tranquillamente il ministro, visto
che Bibì l’aveva presa bene e Doremi era ancora scioccata, sarebbe stato meglio
concludere in fretta.
- M-mamma stai
scherzando?- chiese Doremi che evidentemente era riuscita a riprendersi.
-No, non abbiamo altra
scelta- disse sintetica il ministro.
-Ma come spiegheremo
perché siamo seguite 24 ore su 24 da un adulto?- chiese Doremi arrabbiata.
-Perché oltre a noi dovrebbe stare dietro anche alle altre, vero?!- esclamò
sempre più arrabbiata.
Già che non le piaceva
non poter raccontare tutto alle sue amiche, figuriamoci dovergli mentire
spudoratamente, non era stato ma in lei mentire, essere stata una strega l’aveva
costretta a farlo e per lungo tempo, quando aveva perso i poteri almeno, aveva
pensato, che non avrebbe dovuto mentire più a nessuno, e ora tutto questo, non
aveva neanche le sue migliori amiche con cui potersi confidare. Sì, è vero,
c’era sempre Bibì, ma il loro carattere era molto differente, dubitava che
l’avrebbe capita a pieno.
Nel frattempo, gli
oggetti nella stanza, stavano iniziando a vibrare in un modo pericoloso, ed
intorno alla ragazzina si stava formando la sua aurea rosa.
-Doremi, calmati…- la
imploro sua sorella minore, ma lei neanche la sentì. L’unica persona che in quel
momento voleva sentire era il primo ministro.
-Credi che non ci abbia
pensato?! Secondo te non ho passato una notte insonne, rigirandomi su questa
ipotesi? Ma che cosa credi che sia più importante: dire qualche bugia o la vita
delle tue migliori amiche?- chiese il ministro alzandosi di scatto.
Quelle parole colpirono
Doremi. Era vero, qui non c’era di mezzo il fatto di diventare una strega oppure
o no, cioè in ballo c’era pure quello, ma erano in guerra e lì si parlava della
vita delle persone.
-Scusa, hai ragione-
disse piano.
-Bene ora lo contatto,
arriverà nel pomeriggio- disse uscendo dal salotto, non prima di aver sorriso a
Doremi assicurandogli, in quel modo, che andava tutto bene.
Il pomeriggio arrivò in
fretta, la loro nuova guardia del corpo sarebbe arrivata verso le 6 minuto più
minuto meno…
Ormai l’ora si stava
avvicinando, e Bibì aveva iniziato a camminare per il salotto avanti e indietro
cercando di allontanare il nervosismo, ma l’unica cosa che era riusciva a fare
era far innervosire gli altri.
Il tempo nel frattempo
sembrava che stesse rallentando, l’unica tranquilla era Doremi, che tanto aveva
deciso di non dare alcuna importanza al nuovo arrivato, al contrario dei suoi
genitori che sembravano pronti ad esplodere al minimo dettaglio fuori posto.
Poi d’un tratto
sentirono qualcosa, un varco che era appena stato creato nel giardino, tutti si
precipitarono fuori per accogliere il nuovo arrivato che non si fece attendere:
Doremi e Bibì si aspettavano un adulto che ricordasse una specie di armadio, ma
quanto si sbagliavano…davanti a loro si parò un ragazzo di circa quindici anni
alto un dieci centimetri più di Doremi era muscoloso sì, ma non in modo
esagerato, comunque faceva la sua figura, era molto carino, capelli castano
ribelli e due occhi verdi color smeraldi. Stop, stop torniamo indietro: capelli
castani ribelli, occhi verdi…
-Alex…- disse piano
Doremi, come se non fosse molto sicura di quello che stava dicendo.
Il ragazzo la guardò ben
bene poi disse -Doremi?-
Ormai ne erano sicuri,
Doremi gli si getto letteralmente al collo e il ragazzo lascio cadere le valigie
per poterla abbracciare. Il resto della famiglia decise che era meglio sparire.
-Non credevo di trovarti
qui- disse il ragazzo. -Mi avevano detto che avrei dovuto proteggere la ragazza
che aveva colto il fiore del sommo amore- disse quando Doremi lo ebbe lasciato
andare --Tu come mai sei qui?- chiese curioso.
-E’ me che devi
proteggere- disse Doremi sedendosi sull’erba aspettando la reazione del suo
amico, che non tardò ad arrivare: -Stai scherzando?- si limitò a dire sedendosi
sull’erba accanto alla ragazza.
-No, non sto scherzando.
Vuoi che ti racconti la mia storia?- chiese lei guardandolo negli occhi.
-Certo, e io, in cambio,
ti racconterò che cosa mi ha portato qui- disse il ragazzo.
-Affare fatto- disse
Doremi stringendogli la mano come se stessero suggellando un contratto. Entrambi
scoppiarono a ridere di gusto.
Doremi, racconto al
ragazzo di come era diventata un apprendista e del MaHo. Divise la storia
principalmente in cinque parti:
-la prima quando diventano tutte
e quattro apprendiste, diventano streghe e perdono i poteri per aiutare la loro
amica.
-la seconda con l’arrivo di
Hanna e la successiva distruzione dei cristalli fatati per riuscire a cogliere
il fiore del sommo amore.
-la terza con l’arrivo di Mindy
e il ritrovamento della ricetta preferita dell’ex regina.
-la quarta con Hanna che diventa
grande e la distruzione del loro secondo cristallo per ricostruire quello della
principessa.
-la quinta quando loro madre
rivelava a lei e a Bibì che erano delle streghe di nascita (non gli aveva detto
però di essere la principessa, anche se le dispiaceva, la promessa era valida
anche per lui).
Alex la guardava
stupito, ma felice, che la sua amica in tutti quegli anni non fosse cambiata, ma
al contrario aveva mantenuto, anzi resi più forti, i principi che aveva quando
si erano conosciuti.
-Non posso dire che tu
non ti sia data da fare per mantenere la promessa che mi avevi fatto- disse il
ragazzo.
-Aspetta, non ti ho
raccontato la parte più divertente, e che ogni tanto mi da la voglia di farla
pagare a mia madre in qualche modo- disse facendo una smorfia.
-E cioè?- chiese lui
tranquillo.
-Che io non mi ricordavo
di averti fatto una promessa, o meglio non mi ricordavo l’intero periodo che
avevo passato ad Illune. - disse lei più tranquilla.
-Come non ti ricordavi
del periodo trascorso ad Illune?- chiese Alex.
-Credo che mia madre
avesse paura che mi sarebbe potuto sfuggire qualcosa con qualcuno, quindi ha
nascosto i miei ricordi in un angolo della mia memoria, in modo che, finché non
fossi stata una strega, non ci sarei potuta arrivare- disse lei.
-Ingegnoso, cancellando
i ricordi avrebbe infranto la legge me non nascondendoli…- riflette il ragazzo a
voce alta.
-Sarà ingegnoso, mi è
dispiaciuto averti dimenticato per così lungo tempo- disse lei.
-Non importa,
l’importante è che adesso ti ricordi chi sono e dei giorni che abbiamo passato
insieme- disse lui con il suo tono di voce cordiale di sempre (“sempre”
NdA_sarcastica).
-Hai ragione, ma ora
tocca a te raccontare- disse la ragazza. -mia madre ci aveva detto che sarebbe
arrivato uno dei migliori generali del regno, come mai sei arrivato tu?- chiese
lei curiosa.
-Doremi-chan mi
sottovaluti- disse lui sorridendole.
-Stai dicendo che… ma
hai solo quindici anni!- disse lei sorpresa.
-Mi sono dato da fare e
non mi sono mai tirato indietro.- spiegò il ragazzo.
-Sono molto felice per
te!- disse la ragazza abbracciandolo,-sei riuscito a realizzare il tuo sogno-.
-E tu c’è la farai
presto- disse il ragazzo.
-Lo spero, ci sono
sempre andata così vicino a diventare una strega, ma poi all’ultimo momento
vedevo tutti le mie fatiche sfumarmi tra le mani- disse lei sconsolata.
-Però non ti sei mai
arresa- disse il ragazzo.
-E’ vero e mai lo farò!-
dichiaro lei.
-Lo spero e ricordati
che ora ci sono io, e se avrai bisogno di me ci sarò sempre- ( &__&
NdA_con_un_attacco_di_diabete_da_scene_smielose -__-‘’’’ NdAlex) disse lui
alzandosi -sarà meglio andare, ci avranno dati per dispersi-.
-Conoscendo mia sorella
starà sclherando per sapere chi sei- disse Doremi ridacchiando.
Come preannunciato da
entrambi, tutti gli altri membri della famiglia li stavano aspettando
impazienti.
-Credo che Doremi ti
abbia raccontato tutto- disse il ministro.
-Tutto o quasi- disse il
ragazzo. Aveva capito che non gli stava dicendo tutto, la conosceva troppo bene
perché potesse mentirgli.
Il ministro guardò la
figlia che aveva un aria colpevole. -Visto che Doremi non ti sa mentire credo
che sia meglio che ti dica la parte che lei non ha potuto per via di una
promessa-.
Alex guardò Doremi
confuso, e lei annui. -A chi hai fatto questa promessa?-.
- L’ha fatta alla regina
del nostro ordine- disse il ministro.
Alex era scioccato, cioè
la regina era morta questo lo sapevano tutti, e ne era sicuro, da quanto sapeva
non si sarebbe mai finta morta quando il regno aveva avuto bisogno di lei. Ma
allora di che diamine stavano parlando? Eppure vedeva che non stavano
scherzando.
-Credo che sia meglio
che ti spieghi…- disse il ministro vedendo la confusione del ragazzo - la nostra
regina, era una strega molto potente ed esperta e se qualcuno ne ha bisogno può
farsi vedere in sogno, ma ciò può essere fatto se la strega con cui si vuole
mostrare è molto potente o ha un cuore molto grande-.
-Cosa che Doremi è
entrambi, come principessa del nostro regno- disse Alex stupendo tutti,
compresa Doremi, ma quel ragazzo la conosceva così affondo da averlo capito, va
bene che lei faceva pena a mentire, ma se in un paio d’anni nessuno era riuscito
a capire che era una strega…
-Come l’hai capito?-
chiese Bibì.
-Conosco Doremi troppo
bene perché possa avere dei segreti con me, all’inizio non capivo bene che cosa
fosse che nascondeva, ma quando il ministro… - altro schok generale visto che
nessuno gli aveva detto che la madre di Doremi era il ministro -… mi ha detto
che la regina le era apparsa in sogno, ho tentato e a vedere le vostre reazioni
ci ho azzeccato in pieno, giusto?- (SDONG *caduta dell’autrice* in poche parole
hai tirato ad indovinare #__-‘’’’’ NdA Giusto ^__^ NdAlex)
-Un ragazzo con un
cervello, specie in via di estinzione- disse Bibì ironica a voce alta.
*Gocciolone* del padre e
delle due: -Bibì…-
-Dai papà, stavo
scherzando- disse lei in imbarazzo.
-Io non ne sarei tanto
sicura- disse Doremi piano, in modo che solo il suo amico potesse sentirla.
*Gocciolone* Alex
-Scusa, io ancora non mi
sono presentata, il mio nome e Bibì, molto piacere- disse facendo l’inchino alla
giapponese.
-Il mio nome è Alex-
disse lui facendo anche l’inchino.
Dopodichè seguirono le
presentazioni con il padre di Doremi e il saluto con la madre.
Mentre, Doremi, guardava
la scena le venne un idea e si rivolse subito alla madre: -Mamma, mi avevi detto
che un giorno di questo io e le mie amiche saremmo potute andare al mare,no?-
iniziò.
Anya annuì. E Doremi
continuò -Una giornata al mare sarebbe ottima per presentargli Alex.-
-Doremi una volta tanto
ha avuto una buona idea, giusto mamma?- chiese Bibì.
-Sì, perché no. A te
Alex va bene anche domani?- chiese il ministro rivolgendosi al generale.
-Non c’è alcun problema,
anzi mi piacerebbe visitare al più presto la città e iniziare dal mare non è
male come idea.- disse lui.
-Perfetto, se Doremi si
mette in contatto con le altre per me non ci sono problemi- disse il padre.
-Va bene accompagno
Alex, e telefono- Doremi si stava avviando fuori dal salotto, quando si blocco e
si girò verso i suoi genitori e chiese: -Dove lo accompagno?-
Caduta di gruppo, quando
riuscirono a rimettersi in piedi i suoi genitori e sua sorella la guardavano con
un enorme *gocciolone* sulla testa, mentre Alex scuoteva le testa come per dire:
“non cambierà mai, è sempre la solita…”
-Ma scusate, è vero non
c’è una camera per gli ospiti!- si difese Doremi, e non aveva tutti i torti.
-Invece ora c’è, ed è
davanti alla tua camera- disse il ministro alla figlia. <
-La ringrazio- disse il
ragazzo.
-Di niente, e quando
siamo in questa dimensione dammi del tu- disse il ministro.
-Va… va bene…- disse il
ragazzo un po’ incerto.
-Ora andiamo- disse
Doremi prendendolo per un braccio.
Doremi fece come la
madre le aveva detto, lo porto nel corridoio, dove c’era la sua camera, e in
effetti c’era una porta che non aveva mai visto prima, entrarono. Era molto
spaziosa con una grande finestra che dava sull’albero del varco, le pareti erano
bianche poi la maggior parte delle cose (lenzuola, tende ecce…) erano in verde,
c’era pure una libreria con dei libri scritti in una lingua che Doremi non
conosceva, forse quella del regno, loro madre in breve avrebbe dovuto
insegnargliela.
Alex si sedette sul
letto guardando la sua nuova camera, Doremi iniziò a fissare i libri per non
doverlo guardare in faccia.
-Alex…- lo chiamò piano,
ma lui la sentì e la guardò, ma lei no. -Ora che sai, come me che sono la
principessa, nel il nostro rapporto di amicizia cambierà qualcosa?- chiese non
riuscendo a guardarlo.
Lui sorrise dolcemente e
si alzò avvicinandosi alla ragazza, quando le fu a pochi centimetri le sfiorò il
viso in modo che lo guardasse in faccia.
-Tu vuoi che cambi
qualcosa?- chiese lui, serio, gli sarebbe dispiaciuto perdere un amica così
importante per avere un nuovo capo, anche se giusto.
Doremi scosse la testa
sicura.
-Allora non cambierà
niente- disse il ragazzo lasciandole il volto e dedicandosi ai suoi bagagli, non
prima di averle fatto un dolce sorriso, ricambiato.
Se qualcuno li avesse
visti avrebbe pensato ad un coppietta, ma entrambi si consideravano solo buoni
amici, amici preziosi, di cui se ne incontra uno/a una volta nella vita.
-Io vado a telefonare-
disse allegramente uscendo dalla camera.
Si precipitò in cucina
dove c’era il telefono, e chiamò Melodi. Il telefono squillo un paio di volte
prima che la tata di melodi rispondesse.
-Pronto?- disse la tata
-Pronto casa Fujiwara,
sono Doremi c’è Melodi-. Disse Doremi
-Un secondo, le passo la
signorina Melodi- disse prima di lasciare Doremi da sola al telefono, ma Melodi
non si fece attendere e in breve rispose.
-Pronto, Doremi, sei
tu?-
-Si, sono io. Scusa per
l’altro giorno ma proprio non sono potuta venire- disse la ragazzina.
-Non preoccuparti- disse
dubito Melodi comprensiva.
-Ti avevo chiamato per
chiederti se domani mattina avevi degli impegni- chiese Doremi.
-No, non ne ho perché?-
chiese Melodi curiosa.
-Allora che ne andresti
di una gita al mare?-
-Sarebbe una fantastica
idea- disse Melodi felice.
-Bisognerebbe contattare
le altre, e se per voi non ci sono problemi potrebbe venire un mio vecchio
amico, è arrivato oggi- disse Doremi incrociando le dita, sperando nel si
dell’amica.
-Per me non c’è alcun
problema, ma questo ragazzo chi è?- chiese curiosa, chissà forse era Tetsuya
oppure Akasuki, due ragazzi che le volevano bene.
-No, non lo conosci e
non credo di avertene mai parlato, è uno dei migliori amici e l’ho conosciuto
prima che conoscessi te- disse Doremi.
-Davvero?- chiese
stupita.
-Già, le contatti tu le
altre?- chiese Doremi.
-Va bene, ciao, fra poco
ti richiamo e ti faccio sapere-.
-Ciao Melodi- disse
Doremi prima di sentire il rumore della cornetta che veniva riattaccata.
Melodi non si fece
aspettare a lungo, dopo qualche minuto richiamo, Doremi,che era rimasta ad
aspettare la chiamata, rispose subito.
-Pronto?-
-Pronto casa Harukaze,
sono Melodi c’è Doremi?- chiese educata Melodi.
-Melodi sono io-
-Ah, ciao Doremi. Per le
altre va bene, abbiamo deciso di radunarci domani mattina alle sette a casa di
Lullabi, ci accompagnerà sua madre- disse Melodi
-Alle sette?- chiese
Doremi demoralizzata.
-Sì, così potremo
arrivare vero le sette e mezza, e soprattutto non trovare confusione e traffico-
disse Melodi.
-Ma scusa l’auto di
Lullabi basterà per tutti?- chiese curiosa e preoccupata.
-Non preoccuparti ha un
auto nuova, è molto grande, e forse avanzeranno dei posti, quindi sia tu, Bibì e
il tuo amico non vi dovrete preoccupare. A proposito, scommetto che ne sarai
innamorata pazza- aggiunse Melodi in un sospiro rassegnato.
-No, a dire la verità
fin da quando l’ho incontrato l’ho catalogato subito come amico e non mi sono
mai presa una cotta per lui- disse tranquillamente.
-Davvero?- chiese
stupita
-Si-
-Va bene, ciao, ora sarà
meglio che mi vada a preparare- disse Melodi ancora sorpresa, ma poi pensò che
si dovesse trattare di un bruttone e lasciò stare.
-Ciao e a domani
mattina-
-Sì e si puntuale- disse
Melodi conoscendo l’amica.
-Ci proverò-disse
sconsolata prima di riattaccare il telefono.
Dopo che ebbe dato la
notizia ad Alex e Bibì non gli resto altro che prepararsi per l’indomani ed
aspettare.
Ed anche questo capitolo
è finito ^__^ ( ^__^ NdAlex <_< E tu che hai da sorridere è__é NdA Non mi puoi
più estromettere dalla storia, quindi posso rompere quanto mi pare e piace
^___________^ NdAlex Sicuro? NdA_versione_evil_mode_on Sì ^____^ NdAlex E cosa
ti dice che non ti faccio fare un incidente in macchina e ti faccio schiattare?
*__* NdA Semplice, me lo fa credere il fatto che sei molto più avanti con la
storia di quanto pubblicato… NdAlex ^__^’’’’’’’’ NdA … e che non manderesti
all’aria una mezza dozzina di capitoli per un rapsus U__U NdAlex ^__^ Hai
ragione NdA Perché così felice? NdAlex_preoccupato Due parole: CAPITOLO 14 *___*
NdA E’ il capitolo che devi finire di scrivere…che significa?
NdAlex_estremamente_preoccupato Significa: la vendetta è un piatto che si gusta
freddo *___* NdA Oh. Oh NdAlex). La correzione dei capitoli mi sta uccidendo,
quindi non so quando pubblicherò ç__ç, ma spero il prima possibile, tanto domani
ho vacanza ^__^.
Come al solito ringrazio
chi commenta o legge ciò che scrivo ^____________^ e mi raccomando
CCOOOMMMEENNNTTTAAAATTEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Capitolo 9 *** Incontri in spiaggia e strane sensazioni... ***
Incontri in spiaggia e strane sensazioni
Incontri in
spiaggia e strane sensazioni…
Capitolo9.
L’indomani mattina, per
quanto fossero buoni i propositi, Doremi non si riuscì ad arrivare proprio in
tempo.
A casa di Lullabi.
-Ma dove sono finite?!-
disse scocciata Sinfoni.
-Saranno in ritardo,
conosci Doremi- disse Melodi.
-A proposito, ci hai
detto che con Doremi e Bibì sarebbe venuta un'altra persona- disse Lullabi.
-Sì, un amico di Doremi-
disse Melodi.
-Un altro per cui si
sarà presa una cotta- disse sconsolata Mindy, che conosceva fin troppo bene
l’amica.
-No , mi ha detto che è
un suo buon amico ma che non si è mai presa una cotta per lui- disse Melodi
sovra pensiero.
Le altre aprirono la
bocca scioccate, poi Lullabi chiese: -Non è che è Tetsuya?-
-No, mi ha detto che non
lo conosciamo- disse Melodi.
Sulle teste di tutti si
formò un punto interrogativo. Poi si sentì una voce che veniva dal cancello:
-Scusate per il ritardo!- disse Doremi, appena arrivata.
-Tanto c’è lo
aspettavamo- disse scocciata Sinfoni poi passo in rassegna gli arrivati, c’era
Doremi, Bibì ed un ragazzo piuttosto alto, ma non potevano vederlo bene visto,
dato che la loro visuale era oscurata da varie borse che portava, evidentemente
lo avevano usato come facchino.
-Allora andiamo?- chiese
Lullabi soffermandosi a guardare il nuovo arrivato.
-Posiamo le valige e ve
lo presento- disse Doremi avvicinandosi alla macchina, che in effetti era
enorme.
Quando Alex finì di
posare le valige, si girò verso le ragazze che vino a quel momento lo avevano
osservato di schiena, appena lo videro i loro occhi cambiarono forma e
diventarono come dei cuori.
-Molto piacere io sono
Alex- si presento facendo l’inchino alla giapponese.
-Io sono Melodi- disse
che evidentemente aveva riacquistato le proprie facoltà mentali, seguita a ruota
dalle altre.
-Io mi chiamo Sinfoni-
-Il mio nome invece è
Lullabi-
-My name is Mindy- si
presentò la ragazza.
-Andiamo- chiese Bibì,
che non era affatto felice del ritardo fatto, e non voleva aggravarlo di più.
In pochi minuti si
misero tutti in viaggio, la macchina aveva molti posti, una specie do limousin
ma non così elegante e bassa, ed i posti erano più o meno questi:
Il viaggio non fu
proprio tranquillo, le ragazze non fecero altro che chiacchierare e Alex si
limito a guardare il paesaggio fuori.
-Tu ed Alex come vi
siete conosciuti?- chiese poi Melodi.
Doremi era nel pallone.
-Per caso- disse Alex.
-E cioè?- chiese Lullabi
curiosa.
-Ero in vacanza e per
poco non cadevo in un fiume, ma lui mi ha aiutata- disse Doremi e, a dirla
tutta, non è che aveva proprio mentito…
-Maldestra come al
solito- disse Bibì che non conosceva come erano andati i fatti.
-Cattiva- disse Doremi
depressa.
Nel frattempo, Alex, che
aveva assistito ad un battibecco simile durante la cena, si godeva la
spettacolo.
-Mancano solo i pop
corn- disse Alex.
-Tieni.- disse un voce
davanti a lui. Era Mindy che gli stava porgendo appunto dei pop corn, -Ormai le
conosciamo- si giustificò la ragazza, mentre sulla testa di Alex si stava
formando un *gocciolone*.
-Grazie- riuscì a dire
prima di tornare a guardare, con un rifornimento di pop corn, le due sorelle,
che non avevano smesso di litigare.
Il viaggio fu piuttosto
lungo ma piacevole: lungo perché alla fine incontrarono parecchio traffico e
piacevole perché con quello strano gruppetto l’allegria non mancava di certo.
Alex comunque rimase per
la maggior parte del viaggio sulle sue, non conosceva nessuno se non si vuole
contare Bibì, con cui aveva scambiato al massimo due parole, l’unica persona che
conosceva bene era Doremi, e anche se non la vedeva da anni sembrava che le
potesse leggere nel pensiero.
Le ragazze erano
scioccate da questo, infatti Sinfoni chiese: -Ma come fai?-
-A cosa ti riferisci?-
chiese lui ingenuamente.
-Tu e Doremi sembra
quasi che vi leggiate nel pensiero- disse Lullabi.
-Anche noi, che la
conosciamo da molto, non riusciamo a vedere la sua mente come un libro aperto,
che possiamo leggere a nostro piacimento- rincarò Melodi.
-Sarà vero che io per
lui sarò come un libro aperto, ma la cosa è reciproca!- disse Doremi sorridendo.
Le ragazze guardarono
Alex come per avere una conferma, che ebbero, infatti il ragazzo annuì.
Non che dubitassero
della loro amica, ma Alex, era sembrato un ragazzo piuttosto chiuso e
misterioso, ma comunque che ispirava una certa fiducia ed… autorità (Logico,
altrimenti non sarebbe un generale NdB Sarà, ma su Doremi non fa effetto NdA Non
so… NdB Scusate ma non vi dispiacerebbe tornare a narrare?! NdAlex_spazientito
Agli ordini! NdA&NdB Alex +__+NdA_appena_ripresa Vuoi continuare questa stria si
o no? O vuoi continuare o ricopiare? NdAlex_bast***o_come_non_mai T__T NdA).
Arrivarono verso le
otto, la giornata era perfetta, un sole che spaccherebbe le pietre, il mare
piatto e non troppa gente.
Si sistemarono
abbastanza vicino al mare, con ombrellone e accessori vari, tra cui alcuni
cestini con il pranzo, ma ora passiamo alla descrizione dei costumi da bagno:
Doremi aveva un due
pezzi, rosa e bianco, con le bretelle del pezzo di sopra che si legavano dietro
il collo lasciando la schiena, quasi scoperta se non fosse per in leggero laccio
e nel pezzo di sotto, sul fianco destro, era disegnata una nota musicale.
Melodi aveva un costume
intero, arancione con dei merletti più chiari.
Sinfoni aveva pure un
due pezzi, il sopra era un top blu con i contorni che andavano dall’azzurro al
bianco e il sotto erano dei piccoli pantaloncini degli stessi colori del pezzo
di sopra.
Lullabi aveva un due
pezzi giallo/besc con i contorni dei cerchi viola e arancioni, e il davanti era
legato alla cowboy.
Mindy ne aveva uno a due
pezzi a strisce gialle e verdi.
Bibì ne aveva uno simile
alla sorella solo più accollato e rosso.
Alex ne aveva uno
semplice, maschile, cioè dei pantaloncini (indovinate di che colore NdA) e stava
davvero bene, almeno a parere di tutte le ragazze che c’erano in spiaggia, che
lo guardavano con un leggera bavetta alla bocca.
-Alex hai fatto colpo-
disse Doremi guardandosi a torno resistendo a mala pena dallo scoppiare a
ridere, ogni volta era la stessa storia, e a lui che non piaceva stare al centro
dell’attenzione era ogni volta sommerso da ragazze che cercavano di abbordarlo.
Non che a lui all’inizio
la cosa dispiacesse, ma poi era diventato un tormento, non aveva un attimo di
pace.
Alex, stava per
risponderle con una battutina ma si sentì una voce chiamarli da non molto
lontano : -Doremi!!!!!!!!!-
Le ragazze si girarono
verso il lato da dove avevano senti provenire la voce. Ed eccola tornare alla
riscossa, una volta trovata la sua preda, la sfiga, non ti abbandona mai ^o^ .
Infatti a chiamarle era stato un gruppetto che conoscevano fin troppo bene, o
meglio che in quel periodo avevano incontrato sempre in circostanze poco
piacevoli, per lei e Bibì. (E basta con tutti sti giri di parole NdD_seccata
Uffa un po’ di sunpens NdA).
Erano il gruppo dei FLAT
e gli apprendisti/e che avevano visto nella biblioteca reale. A chiamarle era
stata Marina, che ora le stava raggiungendo.
-Ciao Marina- la saluto
felice Doremi, le era stata simpatica fin dal principio, così dolce e delicata,
come i fiori che amava tanto.
Nel frattempo anche gli
altri le avevano raggiunte/i, non dimentichiamoci di Alex.
-Ciao, come mai tutte
qui?- chiese Tetsuya, non sapeva che le ragazze erano tornate.
-Vacanza, e oggi ci
siamo concesse una bella giornata al mare- rispose Mindy.
-La stessa cosa vale per
noi- disse Leon, poi guardò sinfoni sorridendo e disse: -Ti va una partita a
palla a volo?-
-Uno contro uno?- chiese
la ragazza.
-Esatto, allora, accetti
la sfida- disse Leon.
-Mi sono mai tirata
indietro contro di te?- disse lei, pronta alla nuova sfida lanciata da Leon, ne
aveva ricevute tante e non aveva mai perso e questa volta non sarebbe stato
diverso…
-Un secondo- li bloccò
Doremi, tutti la guardarono, era riuscita ad attirare l’attenzione su di sé,
--Prima che iniziate, vorrei presentarvi un mio vecchio amico-.
Tutti si guardarono in
giro cercando il ragazzo di cui stava parlando la ragazza, e il loro sguardo si
bloccò su Alex, Tetsuya e Akasuki non potevano, non volevano credere che fosse
lui il ragazzo di cui parlava Doremi, se così fosse stato non avrebbero più
avuto alcuna speranza.
Ma purtroppo per loro,
non si erano sbagliati infatti Doremi lo presentò -Lui è Alex, un mio vecchio
amico, lo conosco da anni- disse lei mentre il ragazzo faceva l’inchino.
-Molto piacere io mi
chiamo Kayoko- disse lei.
-Io invece sono Reika-
che già lo aveva classificato come preda, cosa che il ragazzo già aveva capito,
in poche parole era nei guai.
-Io mi chiamo Erika-
disse la ragazzina, Alex la guardò ben bene e notò la somiglianza impressionante
con la ragazza che si era già appena presentata, com ‘è che si chiamava? Ah, si
Reika.
-Scusa ma voi due siete
parenti?- chiese.
-Sì, hai indovinato,
come l’hai capito?- chiese curiosa Lullabi.
-Si somigliano molto,
senza contare che hanno nomi piuttosto simili- disse il ragazzo.
Mentre nelle mente di
Akasuki e Tetsuya si stava delineando un unico pensiero e cioè: “diamine oltre
ad essere carino è anche intelligente e la conosce da tempo, questa volta sono
proprio nei guai”.
-Continuiamo con le
presentazioni, io mi chiamo Marina, molto piacere-
-Anche per me- rispose
tranquillamente Alex.
-Io mi chiamo Tetsuya-
disse guardandolo non troppo bene (Sembra che se potesse mi ucciderebbe
volentieri NdAlex ^__^ NdA).
-Io sono Masaru- disse
indifferente, mentre Melodi lo affiancava.
-Io invece mi chiamo
Akasuki- anche quest’ultimo lo guardò male, molto male.
-Io Torù- disse il
ragazzo dai capelli verde-acqua.
-Mi presento io mi
chiamo Fujio- disse un ragazzo con i capelli arancioni.
-Ed io Leon, bene credo
che ora possiamo tornare a noi e alla nostra sfida Sinfoni- disse rivolgendo
l’ultima parte della frase alla ragazza, che non aspettava altro.
-Che ne dite se ci
mettiamo tutti insieme? propose Doremi.
I due squadrarono Alex
male, ma poi dissero all’unisono –perfetto-
Così iniziarono con il
spostare le loro cose, alla fine rimasero solo Alex e Mindy che trasportavano
quello che rimaneva, visto che erano soli Alex fece la domanda, che gli ronzava
per la testa da un po’, alla ragazza: -E’ una mia impressione o c’è l’anno con
me?-
-Credo che hai
indovinato- disse lei tranquillamente.
-Ehmm… perché di grazia?
Non credo di averli mai visti prima d’ora…- disse lui.
-Semplice, ad entrambi
piace Doremi, cosa di cui lei non si è accorta, e forse ti vedono come un rivale
pericoloso.- disse sovra pensiero, ma comunque a voce bassa in modo che solo lui
potesse sentirla.
-Allora quando vedranno
che io e Doremi ci capiamo al volo, quasi leggendoci nel pensiero…- iniziò
piuttosto preoccupato.
-…ti potrai definire in
guai molto grossi- concluse la ragazza, e con questa frase si concluse anche il
discorso tra i due visto che erano arrivati in prossimità degli altri.
Alex però non potè fare
a meno di pensare: “E se sannò del bacio allora che fanno? Mi scannano vivo?”
(Se vogliono una mano io sono sempre pronta, questo sport non mi sembra male
+__+ NdA_versione_evil_grin_mode_on ç__ç Ma che ho fatto di male per meritarmi
lei come capo? NdAlex ^__^ NdA).
Sembrava una specie di
accampamento, formato da ragazzi e ragazze quasi della stessa età, più un
adulto, difficile trovare un gruppo più strano…
Ma comunque la giornata
trascorreva tranquilla, anche se Akasuki e Tetsuya non erano proprio dell’umore
migliore, sembravano pronti a fare a pugni, no, una volta tanto erano alleati
contro una minaccia per loro maggiore: “Alex”, (il nemico del mio nemico è mio
amico U__U NdA). E quest’ultimo però, alla fine, decise di lasciare stare di
tentare di parlare con loro, e anche con Masaru che già parlava poco di natura,
e se parlava, era con Melodi, già Alex aveva capito che c’era del tenero tra i
due, non che la cosa non fosse così evidente, ma c’è chi ci avrebbe messo un po’
a capirlo comunque, però lui aveva dovuto imparare a capire e studiare il
comportamento delle persone per via del suo lavoro.
-Alex, vieni con noi a
fare un bagno- così dicendo Doremi lo risveglio dai suoi pensieri, con quel
caldo non è che l’idea fosse così male…
-Va bene Doremi-chan-
disse lui sorridendo, lei ricambio il sorriso, il ragazzo sentì su di lui gli
sguardi infuocati dei suoi amici (?), ma ormai lui aveva deciso che tanto se gli
volevano fare la pelle avrebbe dato loro più motivi per farlo, non che chiamare
un amica: Doremi-chan fosse proprio un buon motivo, ma a vedere dalla reazione
dei due…
Tutti entrarono in
acqua, a parte la madre di Lullabi.
-L’acqua è splendida-
disse Lullabi.
-Sono d’accordo- disse
Sinfoni, l’acqua arrivava a tutte alla pancia, quindi tutto sommato non era
molto alta.
-Tutto è così
tranquillo, e rilassante- e in effetti lo era, ma qualcuno non era così
tranquilla come le altre, Doremi, qualcosa le diceva che da un momento all’altro
sarebbe successo qualcosa, non aveva la minima idea di cosa, ma lo sapeva.
Qualcosa che lei non riusciva a definire glielò diceva…
Vedendola preoccupata,
Alex le si avvicinò e le chiese piano: -Tutto bene?-
-Non proprio, credo che
stia per succedere qualcosa da un momento all’altro, ma non so cosa, non capisco
perché mi preoccupo tanto, ma è più forte di me…- disse lei a voce altrettanto
bassa, in modo che solo il ragazzo, che le stava accanto, la sentisse.
-Mi fido di te, e se hai
questa sensazione sarà meglio stare attenti- disse leggermente più
serio,-comunque sarà meglio preoccuparsi solo quando arriverà il momento-.
-Hai ragione- disse la
ragazza.
-Andrà tutto bene
Neko-chan (neko = gatto)- disse lui sorridendo e allontanandosi leggermente, la
conosceva abbastanza per sapere che questo appellativo l’avrebbe fatta infuriare
di sana pianta, ma era un buon modo per tranquillizzarla.
-C-come mi hai chiamata
scusa?- disse Doremi, con una specie di tic nervoso al sopracciglio, quando
erano ad Illune lui spesso la chiamava così ed ogni volta lei puntualmente si
arrabbiava, non sopportava di essere chiamata “gattina” (anche se gira gira
quando ne aveva bisogno era uno degli animali in cui adorava trasformarsi) e lui
lo sapeva bene.
-Neko-chan , perché?-
chiese lui ingenuamente.
-Alex- ringhiò lei
guardandolo male, nel frattempo gli altri si erano accorti delle loro lite (?)
ed osservavano in silenzio.
-Sì ?- chiese lui
serafico.
-non chiamarmi mai più
così- disse lei a mo’ di avvertimento.
-Perché, a me piace!-
disse lui sorridendo, in un modo con il quale ogni ragazza sarebbe caduta ai
suoi piedi, ma lei lo conosceva troppo bene per farsi fregare così facilmente.
-Ma a me no!- disse lei,
con quel tic persistente.
-…- Alex si limitava a
sorridere, gli piaceva troppo quel soprannome e non ci avrebbe rinunciato così
facilmente.
-Scusate ragazzi, ma di
cosa state parlando?- chiese Mindy.
-Del soprannome di
Doremi, da piccola - disse Alex, Doremi lo guardò molto male.
-E sarebbe?- chiese
Melodi curiosa, lei non lo conosceva.
-Domisol- disse Tetsuya.
-No, da piccola ne aveva
un altro- disse lui allontanandosi dalla ragazza, per la sua incolumità.
-Quale?- chiese Bibì,
neanche lei lo conosceva, ma se era del periodo in cui aveva conosciuto Alex era
logico, in quel periodo lei era ancora una poppante.
Alex aprì bocca per
rispondere, ma Doremi gli diede un forte pizzicotto sul braccio e disse, o
meglio sibilò :-Alex guai a te se aprì quella bocca-
-Altrimenti che mi fai?-
chiese lui sarcastico.
-Questo- disse
bagnandolo completamente, lui rispose con altra acqua e in breve ci fu una
battaglia tutti contro tutti.
Dopo qualche minuto
Doremi si fermò di scatto, il suo brutto presentimento era più forte che mai, e
infatti in quell’istante il cielo si rannuvolò, tutto si oscurò, il mare, prima
piatto, divenne agitato, iniziò a soffiare un vento fortissimo e i ragazzi
decisero di andare in spiaggia. Un tuono squarciò il suolo e il suo fulmine
cadde contemporaneamente proprio in spiaggia, creando un fuggi, fuggi.
-Che cosa sta
succedendo?- chiese Marina spaventata.
-Niente di normale-
disse Akasuki, anche lui ora sentiva il pericolo, ma non chiaramente come
Doremi, che sapeva che cosa stava per accadere, i maghi dell’ordine oscuro erano
molto vicini e stavano per attaccare…
Bene ed ecco che anche
questo capitolo è finito ^__^ e la gran bast***a che in me ha avuto la meglio
sulla mia parte buona (Quale? NdAlex Non lo so, la devo ancora trovare +__+
NdA)e o deciso di interrompere così il capitolo ^__^ e non sapete quanto mi
piace fare così *__*.
Comunque vedrò di
aggiornare al più presto, ringrazio chi l’ha fatto e gli chiedo di a continuare
come al voi del resto: CCOOOMMMEEENNNTTTTAATTEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!
Capitolo 10 *** I cristalli, le fate e la Luce ***
I cristalli
I cristalli,
le fate e la Luce
Capitolo 10.
Sfiorò il braccio ad
Alex e lo guardò negli occhi, facendogli capire a cosa stava pensando, lui annuì
e le sussurrò :-in caso, fai un incantesimo di sonno sui tuoi amici, così che io
possa agire indisturbato.-
La ragazza annuì e si
avvicino alla sorella, se sarebbe stata costretta, avrebbe usato i suoi poteri
pur di difenderla.
-Ma che cosa sta
succedendo?- chiese Kayoko.
-E se…- iniziò Fujio, ma
Akasuki gli chiuse subito la bocca.
- “e se” cosa?- disse
Lullabi minacciosa.
-Niente, non è vero?-
disse nervoso, mentre il ragazzo, ancora con la bocca tappata, annuiva.
-Non ti credo, ma ne
riparliamo dopo- disse Sinfoni, minacciosa.
-Bene, bene. Chi abbiamo
qui?!- chiese una voce nel cielo.
-Chi sei?!- chiese Alex,
per nulla intimorito.
-Ne hai di fegato
ragazzo!- disse la voce, ma nella frase si sentiva una punta di rabbia mal
celata.
-Perché non dovrei?-
chiese Alex sarcastico.
Tutti lo guardarono
scioccati, non avevano visto ancora quel lato del suo carattere, Doremi invece
lo conosceva bene, era l’atteggiamento che prendeva quando qualcuno se la
prendeva con chi era più debole, un atteggiamento che lui non sopportava.
All’inizio si arrabbiava e basta, ma quando aveva cinque anni! Ormai era
cresciuto e il suo modo di fare era cambiato, o meglio era iniziato a cambiare
quando aveva conosciuto Doremi.
-Sei coraggioso ma
questo non ti scamperà alla morte-disse la voce anch’essa sarcastica.
-E chi dovrebbe essere
ad uccidermi? Tu?- chiese lui sempre più sarcastico.
-Indovinato, ma d’ora in
poi dammi del lei- disse leggermente nervoso.
-Do del lei solo alle
persone che rispetto o che credo che se lo meritino, e Tu non sei tra
queste persone-
-Ma come fai a dirlo se
nemmeno mi conosci?- disse lui con voce finta offeso, ma sarcastica.
-Intuito- disse lui
serafico.
-Bene vediamo come se la
caverà il tuo intuito contro questo!- così dicendo, dal nulla apparve una
creatura nera con dei contorni indefiniti, l’unica cosa che si distinguevano
erano degli occhi rosso rubino. -E’ un mostro oscuro, senza anima, cuore o
intelligenza, sa solo obbedire agli ordini e uccidere- disse lui facendo seguire
la frase da una risata stile cattivo doc.
-Credo che tu abbia
visto un po’ troppi film- disse Alex con un *gocciolone* sulla testa, quello era
proprio partito.
-Ora devo andare, ma vi
lascio in compagnia del mio amico…- dopo aver detto questo la presenza ,che
Doremi aveva avvertito, sparì come se ne era andata.
-Ed ora che si fa?-
chiese Tetsuya, in effetti la situazione era piuttosto complicata, ma se si
sarebbero conosciuti tutti i fatti, non ci sarebbe stato alcun problema, ma
così…
-Non lo so- rispose
Akasuki, il suo sguardo si soffermo su Alex, era lui il vero problema, eppure,
non era così convinto che lo fosse, senza contare il modo in cui si era
comportato con il mostro, non aveva paura, non era da tutti i giorni, sia per un
mortale sia per un mago, incontrare un mostro come quello, ma lui non aveva
paura, anzi era tranquillo. Erano due le soluzioni: o era un mago, ma in quel
caso l’avrebbe saputo o conosciuto, il regno non era molto grande e lui era
spesso per le strade, oppure l’altra ipotesi era che quel ragazzo era
completamente pazzo “cosa probabile” pensò.
-Ci conviene scappar…-
stava dicendo Melodi spaventata, me non finì la frase che cadde a terra
addormentata, come tutti gli altri, meno Bibì, Doremi e Alex.
-Ma che cosa?!!!- chiese
Bibì spaventata.
-Non preoccuparti, sono
stata io. Questo era l’unico modo per agire senza metterci in guai più grossi di
quelli in cui siamo- disse Doremi.
-Io penserò al mostro,
voi proteggete i vostri amici- disse Alex facendo apparire dal nulla una gemma
dalla forma ovale, verde, con un cerchietto d’oro a torno.
Senza distogliere lo
sguardo dal mostro alzò la gemma e da essa scaturì un abbagliante luce verde,
plasmandosi in una spada piuttosto grossa. La luce non scomparve e si posò sul
ragazzo plasmandosi in un armatura leggera, formata praticamente solo dalla
parte del busto e delle spalle dalle quali scendeva un mantello, e dalle
protezioni per il polpaccio, i colori variavano dal verde, al bianco all’oro,
con cui erano fatte delle rifiniture.
Bibì e Doremi crearono
uno scudo di energia per i loro compagni cha stavano ancora dormendo.
Alex attacco il mostro
levitando, ma appena gli si fu avvicinato esso si sdoppio e da uno divenne in
venti, le cose si complicavano, se ogni volta che tentava di attaccarne uno
quello si sdoppiava in venti era un bel problema.
Ma non si perse d’animo
e portò a termine l’attacco, la sua spada si illumino e con un colpo distrusse
il mostro, nessun rimpianto, non erano degli essere senzienti, ma meno di
semplici marionette.
Però i problemi di certo
non finirono, visto che per ogni essere che distruggeva ne riapparivano in
cento, era abile si, ma non un mago! Errore lui era un mago, bene, avrebbe
dovuto ricorrere alle maniere pesanti, ma a mali estremi, estremi rimedi. Tra le
sue mani si formò una sfera di energia, potentissima, la scaglio contro quegli
esseri, ne distrusse due centinaia, ma non era abbastanza, visto che ormai
erano a migliaia. La sua paura più grande era, che se il mostro si fosse
annoiato, avrebbe pensato di attaccare qualcun altro, Doremi per esempio, e
l’ultima cosa al mondo che voleva è che lei fosse in pericolo a causa della sua
incompetenza. No, questo mai, avrebbe preferito rimetterci la vita. Creò una
seconda sfera, molto, ma molto più potente della prima, caricata dell’affetto
che voleva alla sua amica, e visto che per lui era una specie di sorella minore
era tutto dire.
Questa volta li decimò,
ma non li distrusse tutti, uno di loro avverti la presenza di qualcun altro, si
girò verso la spiaggia dove si trovavano le due ragazze e gli addormentati, creò
una sfera energetica con tutta l’oscurità che possedeva, autodistruggendosi,
così fecero anche altri, mentre Alex distruggeva quelli che si stavano creando.
La sfera si scaglio a tutta velocità verso il gruppo, Doremi era spaventata, ma
non poteva lasciarsi andare, molti contavano su di lei, non avrebbe mai permesso
che fosse fatto del male a delle persone a cui voleva bene. . Mai nessuno
avrebbe dovuto fare loro del male, a torno alla ragazza c’era una crescente
aurea rosa, una tra le più potenti che mai erano state percepite nel mondo dei
mortali e magico.
Nel mondo della magia…
In quella che è la casa
di Eufonia, le fatine stavano tranquillamente giocando tra loro, Dodò si fermò
di colpo, si sentiva strana, potente, sentiva che qualcosa dentro di lei stava
cambiando…
In un altro luogo di
quel regno, nel posto dove un tempo c’era la foresta oscura, tre luci iniziarono
a brillare: una arancione, una blu e una viola. La medesima cosa stava
succedendo sia in un negozietto in America, ma brillava un'unica luce gialla,
sia nella sala del trono, momentaneamente vuota, nel regno delle streghe, dove
brillavano quattro luci: una arancione, una blu, una gialla e una viola.
In casa di Doremi, nella
camera dei loro genitori, il cofanetto che c’era su un comodino vicino al letto
si spalancò, facendo uscire due luci fortissime, una rosa e l’altra rossa.
In spiaggia…
Melodi, Sinfoni, Lullabi
e Mindy si stavano svegliando, non capivano che cosa stava succedendo ma
passarono da un sonno profondo, ad una perfetta lucidità. Si alzarono, per prima
cosa videro la loro amica avvolta in un energia potentissima, i loro amici
addormentati, Alex in armatura che combatteva contro delle specie di mostri, ed
infine solamente una enorme sfera altamente distruttiva che di li a poco li
avrebbe ridotti in polvere atomica. Niente di più normale.
Ma alla prima cosa a cui
pensarono furono ai loro amici, che non avrebbero avuto alcuna possibilità di
scampo, anche da svegli. Per distruggere quella sfera ci sarebbe voluta un
energia fortissima che non avevano mai visto da nessuna parte, anche se in quel
momento Doremi, forse… dovevano aiutarli, anche Bibì che fino a quel momento
aveva guardato la sorella come in stato di schok pensò la stessa cosa, ora
intorno a tutte le ragazze c’era una forte energia ognuna dei loro colori…
Nel mondo delle streghe…
Tutte le fatine si
bloccarono mentre e torno a loro c’era una strana aurea, dopodichè sparirono nel
nulla.
Le luci, che nel
frattempo si erano fatte sempre più potenti, sparirono velocemente come erano
apparse.
In spiaggia…
Le ragazze sentivano la
loro energia crescere sempre di più, davanti a loro apparvero due luci che
presero una la forma della loro fatina e l’altra dei cristalli fatati, non
sapevano come, ma conoscevano quello che dovevano fare, ogni gesto, ogni
movimento.
Doremi mise i polsi di
fronte a se, la sua fatina e i cristalli emanarono una luce fortissima e si
unirono per poi colpire i polsi, la sua luce crebbe a dismisura fino a
raggiungere l’aglomerato di energia oscura, che sparì nel nulla, la stessa cosa
successe ai mostri quando la luce li sfiorò, mentre Alex si senti molto più
potente, come era possibile che una ragazzina avesse un tale potere? Ma in quel
momento non gli importava granché, perché in quell’istante si sentiva bene…
Quando anche le ragazze
furono colpite da quell’emanazione di energia alle loro fatine e cristalli
fatati accadde la stessa cosa successa a Doremi, tranne che la luce fu molto
minore.
Quando questa luce si
attenuò poterono vedere meglio i loro bracciali, erano ognuno del loro colore,
composti da una specie di bocciolo al centro e ai lati due cristalli sferici,
erano come i loro cristalli fatati tali e quali, da questi partivano dei fili di
perline bianche uniti in un gancetto in modo da poter mettere o togliere il
bracciale, erano due bracciali gemelli, sembrava tutto finito, quando quelle
quattro sfere di illuminarono di nuovo, davanti ad ognuna delle ragazze apparve
un fiore, del loro colore, sbocciò e da esso apparve la loro fatina, adulta. Ora
avevano un aspetto più umano, e assomigliavano in modo impressionante alle loro
proprietarie, avevano mantenuto quelle due ciocche di capelli che avevano tutte
uguali mentre gli altri gli capelli ricadevano sciolti sulle spalle, aprirono
leggermente gli occhi e videro che anche quelli non erano cambiati. Indossavano
un top e dei pantaloncini corti, semplicissimi dei loro colori, ma molto più
chiari, l’unica cosa di particolare che avevano erano piccoli bracciali ai
polsi, due cerchietti d’oro con una gemma sopra.
Appena aprirono
completamente gli occhi, sembrarono come prese da una stanchezza infinita,
infatti non riuscirono a mantenere la levitazione e avrebbero fatto una bella
caduta se non fosse stato per le ragazze che le presero. Il fiore ancora, che
non era sparito, attiro la loro attenzione cambiando forma, divenne una sfera,
come quella che avevano prima, per far riposare le fatine. Quest’ultime svennero
e le ragazze le adagiarono nella sfera, dopodichè la presero in mano e la
guardarono preoccupate.
Ma furono subito
distratte, Alex era tornato a terra, con l’armature e la spada, che però
scomparve, nella sua mano era rimasta solo la gemma e in breve fece sparire
anche quella.
Ok, ora, per le ragazze,
il poco senso logico che erano riuscite a mantenere in tutti quegli anni come
apprendiste era sparito del tutto, andato, partito. Solo una cosa l’avevano
capita: Doremi = risposte.
-State bene?- chiese
Alex preoccupato.
-Certo Alex, e tu?-
chiese preoccupata Doremi, dopotutto il ragazzo se l’era dovuta vedere con
chissà quanti mostri.
-Benissimo, ma ora sarà
meglio che ci stendiamo a terra facendo finta di dormire, prima che anche loro
si sveglino.- disse il ragazzo indicando il resto del gruppo.
-Ma noi… veramente…-
disse un’incerta Melodi.
-Poi vi daremo tutte le
spiegazioni, ma non ora- le supplicò Doremi.
-Va bene, ma dopo
vogliamo delle risposte, chiare- disse Sinfoni minacciosa.
-Certo. Ve lo prometto-
disse la ragazza sorridendo.
Fecero come Alex gli
aveva consigliato, e infatti in breve i loro amici si svegliarono, non riuscendo
a capire niente di quello che era successo, sapevano solo che il mostro era
sparito e che stavano tutti bene.
Alex aveva appena fatto
finta di risvegliarsi e stava aiutando Doremi ad alzarsi, e così faceva
aggiungere ai due ragazzi un altro motivo di fargli la pelle, sembrava che se le
andasse a cercare, e in effetti…
-Credo che sia meglio
andare a casa- disse pacamente Alex. Prima parlava con il ministro meglio era.
-Credo che tu abbia
ragione- disse Akasuki. Prima informava la regina delle streghe meglio era.
-Si andiamo- disse
Tetsuya. Akasuki doveva dare loro delle spiegazioni, perché sembrava che ne
sapesse di più di quello che voleva far vedere.
-Sono d’accordo- disse
Lullabi. Voleva avere delle risposte dall’amica il più velocemente possibile,
aveva di nuovo la sua Lulù e i poteri da strega, questo lo aveva capito, ma
voleva sapere il perché, non che la cosa le dispiacesse però…
Così dicendo il gruppo
si divise, Doremi&Co trovarono quasi subito la madre di Lullabi, e dopo che si
fu assicurata che stavano tutte bene, decise di riportarle a casa. Dopo un po’
di insistenza la madre diede il consenso alla figlia di mangiare da Doremi.
Arrivate a casa di
Doremi lei non disse una parola, ma entrò dentro lasciando la porta aperta per
far entrare le altre. Era preoccupata, come raramente le sue amiche l’avevano
vista, aveva fatto così solo quando Hanna era in pericolo, ma glielo leggevano
negli occhi che non era questo, ma qualcosa che in un certo senso gli andava
vicino.
-Mamma siamo a casa-
disse Doremi.
Dalla cucina apparve il
volto sorridente della madre, -Come mai già di ritorno?-
L’espressione della
figlia le fece capire che era successo qualcosa di grave.
-Forse e meglio se ne
parliamo in salotto, tranquilli- disse la madre avviandosi, tutti gli altri la
seguirono obbedienti. Si sederono sul divano e sulle poltrone disposte a forma
di cavallo mentre la madre davanti in piedi le guardava per bene, Sinfoni,
Melodi, Lullabi e Mindy non riuscivano proprio a capire che cosa c’entrasse lei
in tutta quella storia, ma sapevano che in breve i loro dubbi sarebbero stati
chiariti.
-Che cosa è successo?-
chiese preoccupata, guardandoli una ad una per le loro espressioni: per la
maggior parte erano sconcertate, Alex era tranquillo come se stessero parlando
del tempo, Doremi guardava con un gocciolone il ragazzo, mentre Bibì guardava
lei.
-Doremi, me lo puoi
spiegare tu?-
-Certo- disse lei. Poi
racconto di come in spiaggia avessero incontrato i loro amici, e del cielo che
di colpo si era oscurato, della voce, dei mostri, dei fasci di luce e dei
bracciali. Mentre le sue amiche la guardavano con occhi a palla come se fosse
impazzita.
-Perfetto- si limito a
dire serafica il ministro. Ora avevano tutti gli occhi a palla ( Ma nostra madre
e pazza? NdB Abbiamo rischiato la vita, le nostre amiche sanno del fatto che
siamo delle streghe, ora dovremmo raccontargli tutto. E lei dice… NdD
PERFETTO!!!!!!!! NdB).
-Doremi i bracciali sono
i gingle set del regno. Lascio a te le spiegazione- e così dicendo si fiondò in
cucina. (Ecco perché era così tranquilla, ha lasciato a me la patata bollente
NdD e già NdB A proposito nee-chan NdD_versione_angelo “aiuto” Sì Doremi NdB Non
vorrai lasciare la tua adorata sorellina tutta sola a dare questa spiegazione,
vero? NdD_mentre_Bibì_se_la_svigna Vero? Ehi Bibì dove sei, Bibì! Mi ha lasciato
sola NdD ç__ç).
-Bene Doremi, a te le
spiegazioni- disse Sinfoni ironica.
-Bé ecco io… da dove
inizio?- disse lei in difficoltà.
-Inizia da cosa ci ha
attaccati oggi- disse Mindy.
-Era un mago dell’ordine
oscuro- disse Alex.
-Bene, ora saprai da
cosa iniziare, chi o cosa è un mago dell’ordine oscuro?- chiese Lullabi.
( Ho deciso di fare un
piccolo ripasso, quindi annoiatevi a riascoltare la storia NdA) -Allora: oltre
all’ordine dei maghi e delle streghe esistevano l’ordine oscuro e quello della
luce, il primo traeva energia da sentimenti come l’odio e il secondo come
l’amore, i due erano opposti, e l’ordine oscuro alla fine attacco quello della
luce…- Doremi si fermo per poter vedere le reazioni sul volto delle sue amiche,
erano tutte scioccate.
-Perché?- riuscì a
sussurrare Melodi.
Un’altra stretta al
cuore, -La creatrice del fiore del sommo amore…- riuscì a bisbigliare.
-Che cosa c’entra?-
chiese Lullabi sempre più sconcertata.
-Fu la principessa
neonata dell’ordine della luce a farlo nascere da una sua lacrima sincera- no,
non se la sentiva ancora di dirgli tutto, a mala pena era riuscita a raccontare
la storia fino a quel punto, senza essere schiacciata dai sensi di colpa.
- N-neonata- disse Mindy
scioccata credendo di non aver capito bene.
-Sì, era solo una
neonata. L’ordine oscuro attacco quello della luce, la regina e il re
trasportarono la figlia in un atra era dove avrebbe potuto vivere e aiutare il
suo popolo, e con un loro ultimo gesto fece cadere l’ordine oscuro in un lungo
sonno- disse Doremi cupa.
-Ultimo gesto?- chiese
piano Melodi.
Doremi annuì, -Con la
loro morte tutto il regno sparì e secondo una profezia solo quando la
principessa tornerà sul trono, il regno con lei tornerà, nel frattempo la sede
dell’ordine della luce si trova in una città di nome Illune ed è governata dal
primo ministro, ma molto maghi e streghe si trovano nel mondo dei mortali e nei
regni dei maghi e delle streghe- disse lei più tranquilla.
-Alex…?- chiese incerta
Melodi.
-Lui è un generale
dell’ordine della luce, ed è venuto qui per farci da guardia del corpo- disse
Bibì.
-Allora non è un tuo
vecchio amico?- disse Sinfoni inarcando un sopracciglio.
-Per essere un mio
vecchio amico lo è, quando è venuto qui non sapeva neanche che fossi io da
proteggere- ridacchiò lei.
-Al ministro era
sfuggito questo piccolo dettaglio-disse lui sbuffando.
-E i bracciali?- chiese
Mindy alzando il polso e indicando il suo giallo.
-L’hai sentita anche tu
mia madre, a quanto pare sono i gingle set dell’ordine. Da quanto ho capito sono
diversi dai normali, che dovrebbero essere una specie di piccola sfera,
dopotutto uniscono in loro anche i poteri delle streghe, infatti hanno
trasformato le nostre fatine, uniche, visto che nell’ordine della luce non c’è
ne sono>-disse lei tranquillamente.
-Si, Reika, Erika
Marina, Kayoko, Masaru e Tetsuya sono diventati degli apprendisti del regno dei
maghi e delle streghe-.
SDANG rumore delle
mascelle in caduta libera delle ragazze, questo era troppo anche per loro.
-Li abbiamo incontrati
nella biblioteca del palazzo di Illune, non sapete che fatica per non farci
beccare- disse Bibì.
-Ci siamo trasformate in
gatte- precisò Doremi.
-Ma ancora non avevate i
gingle set- obbiettò Lullabi.
-Siamo streghe di
nascita, ed anche se abbiamo da poco riacquistato i poteri, già sappiamo un po’
utilizzarli- disse Doremi sprofondando sulla poltrona, era molto stanca, a
proposito chissà come stava Dodò. L’aveva tenuta per tutto il tempo in tasca,
dentro la sfera, voleva farla riposare, ma ora voleva vedere come stava e se
come sperava il suo carattere non era cambiato. Mise la mano in tasca e ne uscì
con la sfera, il suo cuore batteva molto forte e riuscì solo a sussurrare un
debole –Dodò-, mentre anche le altre chiamavano le loro fatine.
La fatina, sentendosi
chiamare da quella foce familiare, aprì leggermente gli occhi, ma all’inizio
credette di stare sognando, troppo bello per essere vero.
Doremi vedendo la sua
fatina aprire appena gli occhi la chiamò leggermente più forte: -Dodò!-
Dodò capì di non stare
sognando, ora ne era sicura, saltò andando ad abbracciare la sua migliore amica,
per quanto le diverse dimensioni glielo permettessero.
Una scena simile si
ripeté per tutte le altre, Alex sentendosi di troppo stava per uscire ma una
voce lo fermò.
-Dove credi andare- era
Doremi, -se proprio te la vuoi svignare, aspetta che te la presenti- disse lei.
-Non preoccuparti, lo
conosco già- disse candidamente la fatina.
-Come?- chiese Doremi.
-Quando mi sono fusa con
il bracciale ho condiviso alcuni dei tuoi ricordi, anche quelli che riguardano
lui, voi…- disse la fatina indicandolo con un sorrisetto sulle labbra.
Doremi era imbarazzata e
la guardò con uno sguardo del tipo: Ti-pregon-non-dire-niente-era-solo-un-bacio.
-Va bene, ho anche i
ricordi di quando il ministro ti ha raccontato tutto…- disse lei di colpo
seria, poi guardo le ragazze: loro-sanno-?.
Doremi scosse la testa.
-Non preoccuparti- disse
la fatina sorridendo, poi si ricordò di qualcosa. -Come mai parlo la vostra
lingua?- chiese sconcertata.
-Ora non sei come prima,
anche il tuo aspetto è cambiato come il colore dei tuoi capelli- le fece notare
Doremi, in effetti ora erano rossi proprio come quelli di Doremi.
La fatina si guardò e
poco dopo arrossì poi balbettò : -N-non a-vresti qualcos’altro d-da farmi
m-mettere?-
Doremi sorrise -Alex,
puoi uscire?-
Il ragazzo non se lo
fece ripetere due volte e in breve fu fuori.
Doremi schiocco le dita
ed apparvero dei vestiti, in miniatura tutti sul: bianco- rosa- rosso- oro. Si
passava dalle magliette più comuni alle minigonne ai jeans.
La fatina prese una
minigonna bianca, un paio di stivali rosa e bianchi una maglietta rosa una
giacca rossa, come la cintura per i pantaloni, in più un elastico e due
orecchini a cerchi d’orati.
Entrò nella sua sfera e
quando ne uscì era vestita di tutto punto, era molto carina e simile a Doremi.
Le fatine guardarono
prima Dodò e poi le loro padroncine, per poi guardarle con occhi languidi.
-Ma noi non sappiamo
come fare- disse Melodi un po’ dispiaciuta alla sua fatina con gli occhiali.
-Basta che lo vogliate,
dovete pensare ad un sentimento buono, e basare la vostra magia su di esso-
disse Doremi tranquillamente mentre rimetteva la sfera in tasca.
-Ma noi non siamo delle
streghe di nascita!-protestò Lullabi.
-E’ vero, ma come avrete
capito queste quattro gemme sono i nostri cristalli fatati che erano andati
distrutti, quindi credo che li possiate usare, senza problemi- disse Doremi.
-Credo che tu abbia
ragione…- disse Lullabi sconcertata, da quando la loro amica faceva ragionamenti
così complicati? (Non è l’unica ad esserselo chiesto NdB T__T NdD)
Comunque fecero proprio
come gli aveva suggerito, ed ecco fatto, di fronte a loro apparvero dei
mini-vestiti, dei loro colori.
-Non è poi così
difficile- disse Sinfoni, soddisfatta del proprio lavoro.
-Bene, anche se Dodò sa
tutto, noi no. Ci potreste fare un veloce riassunto?- chiese Mimi supplichevole.
-Certo- disse
tranquillamente, prima di iniziare con il riassunto.
Sentirono bussare alla
porta, era la madre di Doremi che entrò sorridendo.
-Credo che sia venuto il
momento che anche gli altri conoscano le nostre nuove apprendiste. O meglio
rivedano- disse riferendosi ai reali.
-Ne è sicura?- chiese
Mindy un po’ a disagio, anche se ora sapevano che era un strega non voleva dire
che gli venisse facile parlare con lei.
-Sì. Le vostre fatine
sono sparite dal regno delle streghe tra breve Lalà se ne accorgerà, se non è
già successo. E’ meglio che ne parliamo direttamente noi prima che le cosa
degenerino.- disse lei tranquillamente.
Ma le fatine si
incupirono, Lalà, appena non le avrebbe viste tornare si sarebbe preoccupata,
prima le parlavano meglio era.
-Seguitemi- disse il
ministro Anya.
Tutte ubbidirono, a loro
si unì anche Alex, e si avviarono verso il varco che alcune di loro ben
conoscevano.
Anche se un po’
riluttanti le ragazze entrarono nel varco che le portò ad Illune.
Ed anche questo capitolo
è finito ^o^, finalmente un po’ di azione ^-^. Questo, comunque, è stato un
capitolo più tosto serio e finalmente anche le altre ragazze hanno iniziato ad
avere un ruolo più importante nella storia ^_____^ e per questo ho deciso di non
intervenire troppo nel capitolo (Alleluja NdTutti). Anche questo capitolo si è
fatto attendere un po’ più degli altri, ma ho un sacco di cose da ricopiare e
odio farlo T__T. Come al solito sto divagando.
Ringrazio Pè che
commenta sempre ^o^ e per i suoi consigli in fatto di grammatica, che con me non
bastano mai ^__^’’’’’’.
Mi raccomando:
CCOOOMMMEENNTTTAAATTTEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Come pochi giorni prima
era successo a Doremi, anche le ragazze si bloccarono, estasiate, vedendo il
palazzo dell’Ordine della Luce.
-Bene, ora andremo nel
mio studio, da dove chiamerò gli altri, dopodichè vi presenterò loro
ufficialmente. Poi, se ci rimarrà tempo, potrete fare un giro turistico per la
città- disse Anya.
-Andiamo- disse Doremi,
non vedeva l’ora che tutto finisse.
Si addentrarono del
palazzo, in molti, appena passavano, facevano l’inchino al primo ministro e il
saluto militare ad Alex, Doremi di questo era stupita, non credeva che il suo
amico fosse così tanto conosciuto e rispettato.
Andarono nella stessa
stanza di qualche giorno fa dove si erano potute ritrasformare tranquillamente
da gatte a persone.
-Aspettate un secondo in
fondo alla sala- disse il ministro prendendo dal cassetto una sfera. Scioccò le
dita in modo che le apparisse la sua uniforme da strega. L’appoggio su un
cuscinetto sul tavolo, dopodichè si concentrò e disse -Regina Jooh del regno
delle streghe-, la sfera si illuminò e poco dopo dentro si poté scorgere il viso
velato della regina.
-Ministro, ha saputo
dell’attacco?- chiese la regina preoccupata.
-Sì, ne sono al
corrente- disse la donna tranquilla.
-E’ al corrente della
ragione per cui il mostro si è ritirato?- chiese.
-Si, sono al corrente
anche di questo, vorrei chiedere la vostra presenza in una riunione, in cui
presenterò delle nuove apprendiste del mio regno, chiedo inoltre se è possibile
che ne prendano parte delle streghe del suo regno: Eufonia, Malissa e l’ex
regina Majotourbion - disse tranquillamente.
-Va bene, non credo che
ci siano problemi, ma Akasuki?- chiese la regina.
-Per ora non voglio che
partecipi, ma se lo riterrà opportuno, potrà raccontargli tutto. Quasi
dimenticavo, alla riunione potrebbero prendere parte anche le fatine delle due
streghe?- chiese infine il ministro.
-Non vedo dove sia il
problema. Arriverò il prima possibile- disse la regina, leggermente rassegnata.
Con il ministro non c’era niente da fare, quando non voleva dire qualcosa non si
sbottonava.
La sfera si illuminò poi
le immagini che c’erano dentro sparirono.
-Voi aspettate qui, poi
io verrò ad avvertirvi quando arriveranno, devo andare a chiedere a qualche
cameriera di sistemare la sala delle riunioni- disse uscendo dalla porta.
Melodi si sedette
stancamente su una poltrona e disse: -Sta succedendo tutto troppo in fretta-
-Hai ragione- disse
Mindy.
-Forse- disse invece
tranquillamente Doremi -ma forse questa volta faremo gli ultimi esami e poi
saremo delle streghe a tutti gli effetti, a quel punto avremo tutto il tempo per
rilassarci ed annoiarci- disse tranquillamente Doremi
-Giusto!- disse Sinfoni
energetica come sempre.
Bibì guardò la sorella
maggiore con un velo di tristezza negli occhi, forse loro lo avrebbero avuto un
po’ di pace, ma dubitava che lei l’avrebbe mai avuta, principessa di un ordine
distrutto, che ha bisogno di essere ricostruito e governato, un nemico che le
vuole fare la pelle solo perché, perché… ESISTE!!!!!!! Solo a pensarci le veniva
una rabbia, ma doveva controllarsi o avrebbe fatto dei danni molto seri.
Passarono qualche minuto
tranquille, ma con molti pensieri per la mente. Quando qualcuno bussò alla
porta, le fece sobbalzare, visto che erano ormai abituate a quel silenzio
assoluto che regnava per la stanza.
-E-entri pure- disse
Doremi.
-Scusate il disturbo, ma
il Ministro vorrebbe vedervi- disse il ministro Lirin, apparendo dalla porta.
-Non preoccupatevi, vi
accompagno io- disse il ministro con il suo solito tono dolce.
Quest’ultima gli (C’è
Anche Alex NdA) fece percorrere un paio di corridoi, di cui non notarono nulla:
come i quadri e le colonne lavorate magistralmente, troppo preoccupate per il
colloquio.
Il ministro Lirin le
condusse davanti ad una porta di dimensioni enormi.
Nel frattempo, dietro
quella porta…
-Come mai ci ha chiesto
di venire qui- chiese Lalà stupendo tutti, di solito era dolce e gentile, ma era
troppo preoccupata per le fatine.
-Lalà!- la rimproverò
Eufonia.
-Non preoccupatevi,
capisco la sua preoccupazione, ma loro stanno bene- disse il Ministro
cordialmente. Colpita ed affondata, ora Lalà aveva la bocca semiaperta dalla
sorpresa, ma del resto neanche le altre erano da meno, possibile mai che quel
ministro sapesse sempre tutto! Di solito la regina del mondo delle streghe era
quella più informata, ma con il ministro di questo regno non c’era paragone.
-Prima di tutto, vorrei
presentarvi le nuove apprendiste del regno- disse il ministro, tutte la
guardarono un po’ contrariate, ma lei non ci fece caso e disse: -Lirin, falle
entrare-.
Il maestoso portone si
aprì ed entro un incerta Doremi seguite da delle pallide: Melodi, Sinfoni,
Lullabi, Mindy e Bibì.
Nella sala caddé un
silenzio di tomba, cosa che non distese di molto i nervi delle ragazze, passò un
minuto di intero silenzio, la calma prima della tempesta.
-Mi aspettavo almeno un
ciao e non una reazione del genere- sbottò alla fine Doremi.
-Scusa- si riprese
subito la regina. –Ma, tra tante persone che ci potevano capitare come
apprendiste avremmo immaginato tutti meno che voi-.
-Non importa- disse
Melodi sorridendo.
-Spumella- disse Bibì
fiondandosi tra le braccia della strega, mentre Lullabi andava da Malissa, l’ex
regina si avvicinò a Doremi sorridendo, la ragazza ricambiò il sorriso, lei era
una delle poche persone che sapeva il suo segreto e a cui avrebbe potuto
chiedere consiglio: -Sono felice che tu sia di nuovo nel mondo della magia- .
-Anche io sono felice di
essere di nuovo qui- disse Doremi con un enorme sorriso.
-Saranno molte le
streghe felici all’apprendere questa notizia- disse la regina avvicinandosi alle
due.
-E’ vero ragazze, sono
molte le persone che vi sono amiche- disse Lalà, -a proposito sapete dove sono
le fatine?- chiese preoccupata.
-Sì, aspetta- disse
Doremi prendendo la sfera. -Dodò… dai svegliati c’è Lalà che ti vuole vedere-
disse, dalla sfera si senti un rumore soffocato come se qualcuno stesse
sbadigliando, poi dalla sfera apparvero due mani intrecciate, a quanto pareva la
fatina si stava stiracchiando, poco dopo con un balzo la fatina uscì dalla sua
sfera e ci si sedette sopra.
-Buon giorno- disse con
la voce ancora un po’ appannata dal sonno.
-Dodò?!- chiese un po’
sorpresa Lalà, in effetti la fatina era proprio cambiata tanto dall’ultima volta
che l’aveva vista… neanche un paio d’ore!
-Sì, sono io, la
trasformazione in fata della luce mi ha cambiata parecchio- disse Dodò
orgogliosa.
-Come noi del resto-
disse una voce familiare, in quel momento erano sopraggiunte anche le altre
fatine.
-Come avete fatto a
diventare apprendiste? Per essere streghe di quest’ordine bisogna avere grandi
poteri, e voi anche se da principio li avevate con la perdita dei cristalli
fatati sono diminuiti parecchio- disse la regina un po’ dispiaciuta, avrebbe
preferito non dire niente, ma dopo tutto era quella la verità.
Sinfoni prese e mise i
polsi davanti a se in modo da far vedere alla regina i suoi nuovi gingle set. La
regina vedendoli chiese: -Che cosa sono? Non ho mai visto niente del genere-.
-I nostri nuovi gingle
set- disse Sinfoni.
-A proposito possiamo
provare a trasformarci- chiese Bibì eccitata.
-Non ancora, Sinfoni,
Melodi, Lullabi, Mindy le nostre trasformazioni sono molto potenti ed è meglio
se prima vi esercitate, la stessa cosa vale per te Bibì. Tu invece ,Doremi,
almeno che in caso di pericolo non dovrai trasformarti- disse seria. Doremi
annuì anche se con poca convinzione.
-Non che il sapere che
ora loro sono di nuovo delle streghe mi dispiaccia, ma credevo che avesse delle
informazioni sull’attacco alla spiaggia- disse la regina rivolgendosi al
ministro.
-E’ così e come saprà le
ragazze si trovavano proprio lì- disse il ministro mentre la regina annuiva.
-Mettiamola così- disse il ministro leggermente ironico -il mostro che il mago
aveva lasciato per i ragazzi non se n’è andato proprio da solo…-
Tutte si girarono a
guardare le ragazze, Doremi sospirò e disse: -Visto che oggi è giornata ci
penserò io a raccontare-.
-Tanto dubito che avessi
molta altra scelta- disse il ministro sorridendo.
-Avevamo deciso di
passare una giornata al mare, e che c’ero avevano deciso di portare anche un mio
amico…- iniziò lei, ma fu interrotta da Eufonia che chiese stupita: -Chi?-
-Io- disse una voce
vicino al portone, e dall’ombra apparve la figura di Alex.
-E’ il nostro generale,
nonché uno dei maghi più potente di tutto il regno- disse il ministro -e visto
che avevo previsto un eventuale attacco e che Doremi lo conosceva già, ho
pensato che per le ragazza sarebbe stato un ottima guardia del corpo- spiegò il
ministro.
-Potrei continuare?-
chiese Doremi un po’ scocciata.
-Certo- disse il
ministro.
-Bene dopo poco che
eravamo in spiaggia, il cielo si è oscurato e si è iniziata a sentire una voce,
il mago, e dopo che Alex lo ha preso in giro per un po’, se ne è andato
lasciandoci un suo mostro alle calcagna- disse Doremi.
-Che tipo?- chiese il
ministro.
-Non lo so: aveva le
caratteristiche di un mostro oscuro di medio livello, ma la capacità di creare
in pochi secondi centinaie di sue copie- disse Alex, formale.
-Non avevo mai sentito
niente del genere- disse stupita la regina, per poi girarsi verso il ministro
che disse: -Neppure io, a quanto pare hanno qualcosa in mente, questa era una
dimostrazione. Credo che volessero attaccare solo i vostri nuovi apprendisti e
che non avessero calcolato la presenza di loro- indicò le ragazze- e del
principe. Dopotutto sono diventate apprendiste solo dopo l’attacco- disse il
ministro.
-E’ molto probabile, la
cosa che non capisco è come siate diventate apprendiste?- disse Eufonia.
-Bene… dopo la venuta
del mostro, e secondo consiglio di Alex ho fatto addormentare tutti- disse
Doremi sbrigativa.
-E come avresti fatto,
secondo quello che ci ha detto il ministro siete diventate delle apprendiste
solo dopo la scomparsa del mostro- disse indagatrice Malissa.
Doremi fece un largo
sorriso e si voltò verso il ministro, sulla cui testa c’era un piccolo
*gocciolone* ben nascosto alla vista delle streghe.
-Poi ve lo spiegheremo-
disse quest’ultima.
-Continuiamo, il mostro
era pronto a farci a pezzettini, allora Alex l’ha attaccato.- disse Doremi, che
riprese un po’ fiato -A quel punto il mostro ha iniziato a dividersi e per
quanto ne venissero eliminati non finivano mai, alcuni di loro hanno tentato di
attaccarci creando un enorme sfera di energia oscura e ce l’hanno lanciata
contro, Alex era troppo impegnato a combattere una dozzina di migliaia di mostri
per aiutarci. Per quanto mi riguarda ,in quell’istante, mi sono arrabbiata al
solo pensiero di essere inutile e di non poter salvare i miei amici, mi sono
sentita avvolgere da un enorme energia, in quell’istante, loro si sono
svegliate- disse indicando le altre, -Anche loro sono state avvolte da una
colonna di energia. Poi sono apparse dal nulla le nostre fatine più i cristalli,
questi ultimi sono fusi in un agglomerato di energia che si è espansa ed ha
distrutto tutti i mostri presenti e quando tutto è tornato alla normalità avevo,
avevamo questi bracciali ai polsi- disse Doremi.
-I bracciali sono
apparsi a tutte nello stesso momento?- chiese la regina.
-Veramente no- disse
Mindy.
-Vero, sono apparsi solo
dopo quello di Doremi, la stessa cosa dicasi con le fatine, come se fosse stata
solo una conseguenza- disse Sinfoni.
-Interessante- mormorò.
-Forse, comunque dovrei
chiedervi di non far sapere a nessuno di loro, almeno finché non sapranno
utilizzare al meglio i loro poteri- disse il ministro, -Un ultima cosa, Doremi
finche io non te lo dirò non dovrai trasformarti in apprendista- disse
guardandola.
-Va bene- disse Doremi
anche se un po’ incerta.
-Perché?- chiese
Malissa.
-Ho le mie ragioni,
ragioni che non vi posso svelare, almeno per ora- disse il ministro in tono
pacato.
-Capisco, ma al meno ora
ci può dire come ha fatto Doremi a fare un incantesimo se non era ancora un
apprendista?- chiese Eufonia, tentando di mantenere il suo sangue freddo, i modi
misteriosi di quel ministro le davano sui nervi (Cosa non le da sui nervi?
NdD_molto_ironica).
-Questo è molto
semplice- disse sorridendo.
-Bene allora c’è lo
dica- disse Eufonia, che stava per scoppiare da un momento all’altro.
Inaspettatamente il
ministro si levò il leggero velo che le copriva il volto.
SDNENG, rumore delle
mascelle delle due streghe delle loro fatine in caduta libera versoi il
pavimento, le due regine si erano limitate ad una faccia scioccata.
-Vi va bene come
spiegazione o ne avete bisogno di altre?- chiese il ministro.
-No, credo che possano
bastare- disse la regina.
-Allora, credo che sia
meglio se almeno le ragazze vadano a casa, per tutte è stata una giornata
stressante e molto faticosa. Un buon pranzo vi farà bene, e a questo proposito,
anche io devo andare a prepararlo- disse il ministro.
-Ministro- la chiamo
Alex, tutti si girarono a guardarlo, -io devo mantenere il mio ruolo di guardia
del corpo?- chiese.
-Sì, credo che è la
decisione migliore, ancora non sanno controllare i loro poteri e in caso di
pericolo dovrai riuscire a gestire la situazione- disse il ministro
sorridendogli, poi aggiunse: -A meno che non ti dispiaccia-.
-No, al contrario. Mi
piace il mondo dei mortali e l’idea di starci un po’, anche se per lavoro, mi
piace-disse lui ricambiando il sorriso.
-Andiamo pure noi- disse
l’ex regina alzandosi, seguita da tutte le altre.
-Bene ragazze ci
rivedremo presto- disse Eufonia, facendo un largo sorriso.
-La stessa cosa vale per
noi- disse la regina mentre Majotourbion annuiva. Malissa si limito ad un cenno
della mano, dopodichè uscirono tutte dal portone e dalla vista delle ragazze.
-Lo spero- mormorò Bibì.
-Non ti preoccupare-
disse Doremi, appoggiandole una mano su un braccio, per rincuorarla.
Ma nei meandri più
oscuri del regno magico…
-Mi ha fatto chiamare
capo?- disse una voce, e dal nulla apparve una figura con un armatura nera come
la notte lo stesso colore dei capelli e gli occhi sfumati di un colore molto
simile al rosso sangue. Era un ragazzo, di circa sedici anni, inginocchiato
davanti ad un trono avvolto in una tenda nera, come le pareti della stanza e la
poca luce che c’era proveniva da due sfere energetiche, poste ai lati del trono,
di quello che, molto probabilmente, era il capo.
-Sì, Mike. Ti ho
chiamato a causa della tua ultima missione, se ben ti ricorderai ti avevo
affidato il compito di eliminare dei semplici apprendisti di quegli inetti, o
sbaglio?- disse una voce dietro il vetro, più fredda del ghiaccio e più
tagliente della lama di una spada.
-Ho già provveduto-
disse Mike.
-Come?- disse senza
cambiare tono.
-Li ho raggiunti in
spiaggia poi ho ordinato ad uno dei mostri Riproducton di ucciderli- disse in
tono sicuro, anche se realmente non lo era affatto, perché il suo capo gli
faceva tante domande? Non era normale…
-Quindi hai assistito
alla loro eliminazione- disse il capo.
-No… io sono andato via
prima- disse il mago, la cui voce ebbe una leggera inclinazione.
-Qual è la ragione?-
mantenendo la sua voce fredda, di una freddezza inumana.
-Erano dei semplici
apprendisti, non avrebbero potuto mai reggere contro una creatura di tale
potere- disse riacquistando il suo tono sicuro.
-Eppure…- la figura
nell’ombra fece un gesto e si materializzò una sfera nella quale si vedevano gli
apprendisti/e che sulla loro scopa volavano sopra la città -…mi sembrano ancora
in buona salute- disse in un tono leggermente sarcastico.
-No… non è possibile… è
un trucco…- disse Mike.
-Stai forse dicendo che
ti sto imbrogliando- disse la voce senza perdere un millesimo della sua
freddezza.
-N-no i-io non o-oserei
m-mai- balbettò il mago -Ma non capisco come sia possibile-.
-Non lo sa nessuno.
Perché, tu, invece di vedere ciò che accadeva, hai preferito andartene in giro.
Forse ora avremmo già levato quella che potrebbe diventare una pericolosa spina
del fianco- così dicendo il possessore dalla voce alzo la mano, dove si formo
una potentissima sfera oscura.
-La prego, no, mi dia
un'altra possibilità- lo supplicò il ragazzo.
-E sia, hai la
possibilità di riparare al tuo errore, prima scoprirai chi o cosa ha eliminato
il mostro, e provvederai, poi penserai a quegli stolti degli apprendisti- e fece
sparire la sfera dal palmo della sua mano.
-La ringrazio non la
deluderò- e come era apparso sparì.
Fine capitolo ^o^ . So
che questo capitolo si è fatto attendere, molto più di tutti gli altri
^__^’’’’’’, ma ho avuto da fare molto con la scuola e con un’altra fic che
precedeva troppo a rilento, comunque la storia va avanti e dal prossimo capitolo
la e cose inizieranno a prendere una nuova piega ^o^, però non so quando
aggiornerò. Ringrazio: Pé, Momoko-chan e kyomi89 che hanno commentato e lo
chiedo ancora: COMMEENTAAAAAAAATEEEEEEEEEE!!!!!!!!
Avevano appena finito
con il pranzo, ma erano già arrivate nel regno, Anya aveva dato a tutte degli
altri abiti, non potevano andare mica in giro con i vestiti dei mortali, anche
se molti provenivano da quel mondo c’era a chi non piacevano, o che credeva di
poter fare qualche scherzetto, e questo Doremi se lo ricordava bene, ora.
Quast'ultima, per
esempio, indossava: una gonna bianca con una cintura ad anello, guanti rosa con
due strisce bianche, una maglietta, rosa/fucsia, che le lasciava scoperte le
spalle, calze alte con delle scarpe sportive rosa scuro e i capelli raccolti in
una coda alta.
In effetti per la
maggior parte tutte si erano vestite con i loro colori più sfumature varie (un
po’ come le loro fatine per intenderci NdA). Avevano tutte la gonna, o bhè quasi
tutte, visto che Sinfoni non aveva rinunciato ai suoi pantaloni.
-Hai ragione, sembra di
essere in un sogno- disse Melodi strabiliata.
In effetti tutti i
monumenti erano in una strana pietra di marmo bianco o/e di colori perlati,
quasi ad ogni davanzale c’erano dei fiori dai colori vivaci, come ai lati delle
porte non mancavano delle aiuole in fiore.
La città era piena di
maghi e streghe di tutte le età, non ne avevano mai visti così tanti tutti
insieme, ed erano in molte le streghe che portavano con loro dei passeggini con
i loro figli e figlie, senza dimenticarsi dei negozi, le vetrine ricordavano un
po’ quelle del mondo dei mortali, ma avevano qualcosa di diverso, anche se non
si riusciva a capire cosa.
-Mi piace questo posto-
sentenziò Sinfoni.
-Cool!-
-Vero, è un peccato che
nel periodo in cui eravamo delle streghe della musica non ci abbiamo mai messo
piede- disse Doremi avvicinandosi alla vetrina di un negozio.
-Hai ragione, visto che
vestiti? Sono favolosi *__*- disse Lullabi avvicinandosi ad una vetrina.
-Ecco spiegato il
motivo- disse d’un tratto Sinfoni.
-Sarebbe?- chiese
Doremi.
-Sapete quant’è tirchia
Raganella, avrà pensato che l’avremmo mandata in rovina- disse Sinfoni,
avvicinandosi anche lei alla vetrina di un negozio.
-Non possiamo comprare
niente, non abbiamo i soldi ç__ç- disse d’un tratto Doremi.
-Veramente…- iniziò
Bibì, mentre usciva dalla tasca una specie di carta telefonica argentata -… la
mamma mi ha dato questa- finì, un momento, quella non era una carta telefonica,
ma era un carta di credito.
-Sorellina cara cara
cara *__*- cerco di arruffianarsela Doremi.
-Sì, Doremi- disse la
bambina, facendo finta di stare al gioco.
-Non me la potresti
prestare?- le chiese, o meglio supplicò.
-Vedremo…- disse
iniziando a camminare con un sorrisetto leggermente sadico sul volto.
-Sono nei guai- mormorò
Doremi, come spesso aveva sperimentato, sua sorella quando ci si
mettevadiventava pericolosa, per lei, quindi era meglio girare alla larga.
Iniziarono a seguire
Bibì, per quanto fosse possibile, visto che ogni minuto che passava, sia loro si
avvicinavano a quello che sembrava il centro più frequentato della città, sia la
maggior parte dei negozi stavano iniziando ad aprire solo in quel momento e
quindi molta gente usciva di casa.
Per quanto Doremi ce la
provasse a stare dietro alle sue amiche, alla fine non ci riuscì, si trovò in
mezzo ad una corrente di persone che la allontanarono sempre di più dalle
ragazze e alla fine non solo non le trovò più, ma non sapeva nemmeno dove fosse
lei!
-Ed ora che faccio?!- si
disse leggermente esasperata.
E mentre pensava (Tsz,
troppo facile NdB) iniziò a camminare, con l’unico risultato di perdersi ancora
di più.
“Ma, allora, sono
proprio un’idiota” (Tentazioni… NdB) pensò la ragazza bloccandosi, si era
allontanata di molto dal centro abitato. Questa situazione le era familiare,
proprio come quando aveva incontrato Alex, forse anche questa volta, dalla sua
distrazione cronica, ne sarebbe venuto qualcosa di buono (Si, certo, come no NdB
-__-‘ NdA).
Continuò a camminare, le
piaceva quel posto, era uscita dalla città vera e ora era in una parte molto più
aperta, non c’era neanche una casa, solo una piccolo bosco, era strano, anche se
era un posto fantastico non c’era mai stata con Alex, e aveva una strana
sensazione: da un lato qualcosa le diceva di proseguire e ma una parte di lei
avvertiva che c’era un pericolo.
Alla fine stava per
seguire quest’ultima sensazione, si era già girata e si stava dirigendo verso il
lato per il quale era venuta, anche se non lo conosceva esattamente, ma comunque
doveva andare lontano da quel luogo.
“Per favore, che
qualcuno mi aiuti”.
Doremi si girò verso il
boschetto, era stata solo una sua impressione o qualcuno l’aveva chiamata?
Qualcuno aveva chiesto il suo aiuto… eppure non c’era nessuno e quello che aveva
sentito, o credeva di aver sentito, non era proprio una voce, non sapeva neanche
lei come definirlo.
-Mi devo essere
sbagliata…- si disse, ma non ne era molto convinta.
“Aiuto…”
No, questa volta non si
era immaginata tutto, qualcuno aveva chiesto veramente il suo aiuto, al diavolo,
si sarebbe messa nei guai, questo lo sapeva, ma sapeva anche che se era per
aiutare qualcuno ne valeva sempre la pena.
Iniziò a correre verso
il boschetto, si stava avvicinando sempre di più. Correva più veloce che poteva,
come se ci fosse stata la sua vita in gioco, e in effetti, in gioco una vita
c’era…
A forza di correre finì
al delimitare del bosco, pochi passi e sarebbe arrivata. Ecco davanti a lei
c’era un enorme spiazzo d’erba, con molti fiori, sarebbe stato veramente molto
bello se delle grida disperate non avessero squarciato l’aria, no, non grida
ruggiti…
In alto, nel cielo,
c’erano delle figure mantate di nero, figure che Doremi riconobbe subito come
maghi oscuri, stavano combattendo contro… contro un drago!
Doremi non aveva mai
immaginato che un drago potesse essere così: maestoso. Sì, maestoso era questo
l’unico modo per poterlo descrivere: era molto lungo, di colore argenteo-bianco,
con le sfumature della pancia dorate, il muso era affusolato con delle specie di
baffi, sulla fronte aveva una gemma cerchiato d’oro, d’oro come gli artigli
delle zampe.
Ma per quanto quel drago
fosse potente, e a parere di Doremi lo era molto ( Ah, allora… NdB_sarcastica),
era in grave difficoltà, dopotutto erano venti contro uno!
Doremi fece qualche
passo in dietro in modo da non poter essere vista, se sarebbe intervenuta i
maghi l’avrebbero scoperta e avrebbe messo tutte le persone che conosceva in
grave pericolo, ma non avrebbe mai lasciato qualcuno in difficoltà, e ora lo
era, quei… quei, difficile definirli maghi, stavano cercando di fargli mettere
una specie di collare nero.
“Aiuto…”
Di nuovo quella
richiesta, che Doremi sentiva attraverso il suo cuore, non c’è la fece a
resistere, tra le sue mani si formò una sfera di energia potentissima e la
lanciò contro quegli, hem… esseri.
Il colpo andò a
destinazione, ma i maghi lo evitarono, come il drago.
-Chi è l’ha?- chiese un
primo uomo.
Doremi rimase ben
nascosta e non rispose.
-Presto, andiamocene,
prima che arrivino altri maghi dell’ordine della luce- disse un secondo uomo,
tutti ubbidirono e sparirono.
Comunque, Doremi attese
che la sua sensazione di pericolo sparisse prima di uscire allo scoperto. Dopo
qualche minuto si avvicinò al dragone, che, per quel breve lasso di tempo non si
era mosso di un millimetro.
All’inizio era un po’,
molto incerta, ma non spaventata.
“Grazie” disse il
dragone.
Doremi sorrise
rincuorata poi disse: -Di niente-
Stavolta, fu il drago a
guardarla sorpreso, con i suoi profondi occhi oro-castani: “Sai ciò che dico?”
chiese.
-Sì, anche se non so
come faccio, sento le tue parole dal cuore- disse lei incerta, credeva di
potersi fidare del drago.
“C’è solo un…
AAARRGGGHHHH!!!!!!!!!!” il drago urlò dal dolore, mentre dal ‘collare’ che gli
era stato messo si stavano espandendo scariche di energia oscura. Doremi voleva
aiutarlo, ma non sapeva come fare, decise di seguire l’unica regola che valeva
sempre e comunque: seguire il cuore.
Chiuse gli occhi e si
concentrò su quanto voleva aiutare il suo nuovo amico, intorno a lei si stava
formando un’aurea molto potente, i bracciali che aveva ai polsi reagirono
illuminandosi e emanando una forte energia, fece dei gesti che lei non
conosceva, ma forse il suo cuore si…
Mise le braccia in basso
con i gomiti l’uno vicino all’altro e i palmi delle mani rivolti verso l’alto,
distacco i polsi e portò le braccia rivolte verso l’alto con i palmi rivolti al
basso e i bracciali verso il cielo. I quattro cristalli si illuminarono e i due
fiori sbocciarono, da essi si crearono due sfere di luce che si unirono e si
posarono sul collare e lo distrussero.
I fiori si richiusero e
Doremi caddé in ginocchio, era sfinita.
Il drago le si avvicino,
le sfiorò il braccio con il muso e disse: “Grazie, principessa” Doremi si girò
verso di lui spaventata, ma lui con un suo sguardo la tranquillizzò “non
preoccuparti manterrò il segreto”.
Doremi sorrise, si
fidava.
“Ora devo andare” le
disse alzandosi in volo “ma se avrai bisogno di me ci sarò sempre, anche solo
per un passaggio. Sono ai suoi ordini principessa, basterà che mi chiami con il
cuore”
-Grazie, e chiamami
Doremi, tutti i miei amici lo fanno- disse lei. Il drago le sorrise (Ma come
fanno i draghi a sorridere? NdB Bhè, ecco…uffa, non lo so NdA Allora perché lo
scrivi! NdB Pignola NDA -__-) e se ne andò.
La ragazza si girò e
iniziò a camminare nella direzione dalla quale era venuta, che chissà perché
ora, anche se sempre vagamente, ricordava.
Decise di mantenere per
lei questo segreto, o meglio aveva deciso che lo avrebbe raccontato solo a due
persone: Dodò e Alex. Dopotutto non aveva molta scelta, aveva capito (Mmhf NdB)
che quei poteri erano quelli “in più” che aveva dalla nascita, quindi con le sue
amiche non ne poteva parlare, a sua madre e a Bibì non se la sentiva, ci mancava
solo che ora si metteva a parlare con i draghi! Quindi aveva deciso per: Dodò,
perché era la sua fatina e con lei non voleva avere più segreti; Alex, perché
tanto a lui non riusciva a tenere nascosto niente.
Camminò per un po’, e
alla fine si trovò di nuovo nel centro della città, pieno come prima, ma ora la
gente sembrava molto più calma e tranquilla.
-Doremi!!!!- qualcuno la
stava chiamando, si guardò un po’ intorno, ed infatti eccole lì, le sue amiche
le stavano vedendo incontro, sembravano sollevate.
-Ci hai fatto stare in
pensiero!- la rimproverò Melodi.
-Scusate, ma un gruppo
di persone mi ha allontanato da voi- disse sbrigativa.
-Lo immaginavamo- disse
Bibì. –Che ne dite se andiamo a prendere un gelato?- (P.S. Alex non era con
loro, dopo il pranzo il ministro gli aveva dato la giornata libera, dopotutto le
ragazze erano in città, cosa gli sarebbe potuto accadere? NdA Nieente… oltre al
incontrare un drago si intende ^__^ NdD … -__-‘’’NdA).
-E’ un ottima idea.-
disse Doremi.
-Quelle che tu non hai
mai, in pratica ^__^.- disse Bibì.
-… ç__ç- Doremi preferì
non rispondere, oggi la sorella era in vena (No, in arteria NdB …NdA
-__-‘’’’’’‘) di sarcasmo.
Il resto della giornata
passo piuttosto tranquillamente, a parte le battutine di Bibì, su cui stendiamo
un velo pietoso…
Per quanto a Doremi
quella città piacesse, non vedeva l’ora di tornare a casa, aveva bisogno di
sfogarsi con qualcuno, e in breve i suoi desideri furono esauditi.
Si divisero a casa di
Doremi, dove era stato aperto il varco, erano tutte molto stanche e se ne
andarono quasi subito ognuna nella propria casa, era stata una giornata molto
pesante.
A casa, Bibì e Doremi,
salirono tutte e due al piano superiore, dove c’erano le loro camere, Bibì andò
di filato nella sua, a riposarsi prima dell’ora di cena. Doremi, invece, bussò
alla camera di Alex, lui aprì e la lascio entrare senza un parola, appena si fu
seduta sul letto le disse: -Avanti sputa il rospo-
Lei gli sorrise radiosa,
chiamò la sua fatina, e iniziò a raccontare, parlò per quasi un quarto d’ora
senza che nessuno dei due la interrompesse, quando finì nella stanza scese un
silenzio di tomba.
Alla fine Alex disse:
-Sono fiero di te.-, Doremi era piuttosto stupita, si aspettava un
interrogatorio o qualcosa del genere, invece niente, solo un complimento.
-Alex… stai bene?-
chiese Doremi.
-Certo, ma sono molte le
persone che, dovendo scegliere tra la propria vita e quella di un drago, se la
sarebbero data a gambe levate.- disse lui.
-Mi ha chiesto aiuto-
disse lei breve.
-Questa parte, in
effetti, non mi è molto chiara.- disse Dodò.
-Credo che sia uno dei
poteri che ho in più, dopotutto il drago mi ha riconosciuto chiamandomi
principessa- disse Doremi.
-Sì, non esiste un'altra
strega o mago con poteri simili.- disse Alex.
-Comunque ora ho un
nuovo amico!- disse felice la ragazza.
-In fatto di amici hai
sempre avuto gusti strani, come me.- disse Dodò sorridendo.
Fine capitolo^__^ … ehm,
fatemi controllare… 12 ^O^, l’avevo detto che la storia avrebbe preso una piega
differente e un po’ più particolare ^_____________^ (Draghi -.- E’ pazza NdAlex
Embè, l’hai scoperto solo adasso ^__^ NdA -__-‘’’’’’’’ NdAlex). Comunque non so
quando potrò aggiornare, devo finire di ricopiare il 14 da circa 1 mese ç.ç
anche se sono arrivata al 17, ma su un quaderno T_T.
Mi raccomando:
Commentate -.^ (Che succede? Stai male?é.è NdAlex Perché ?.? NdA Niente urlo
chilometrico 0.0 questa è una data da ricordare NdAlex Io lo uccido, giuro che
lo uccido ù_u************** NdA)
Capitolo 13 *** Tre ombre, una luce e uno spiraglio di verità. ***
Tre ombre
Tre ombre, una
luce e uno spiraglio di verità
Capitolo 13.
Si sdraiò sul letto, era
stanchissima, quel giorno ne aveva passate molte, e l’unica cosa che il suo
corpo e la sua mente richiedevano era un po’ di riposo. Non ci volle troppo
perché si addormentasse, ma come le era capitato più volte in quelle poche
settimane, non fu un sogno normale, ma qualcos’altro, diverso anche dagli altri:
non un sogno, un ricordo, o un incontro…
Si trovava in un luogo
avvolto completamente dalle tenebre, non riusciva a vedere niente, l’unica cosa
che riuscì a mala pena a distinguere erano quattro ombre, erano tutte a torno a
lei, si sentiva persa, non le piaceva quell’oscurità, ma non aveva la sensazione
di pericolo che avverte ogni volta che i maghi oscuri sono nelle vicinanze.
In un secondo un raggio
di luce la illuminò, sembrava che fosse al centro di un palcoscenico illuminata
dai riflettori, la cosa non le piaceva…
Le ‘ombre’, ancora non
visibili, si mossero, per quello che riuscì a capire si stavano inchinando,
perché? Perché lo stavano facendo, lei non sapeva chi erano, non riusciva
neanche a vederli abbastanza per capire cosa erano!
Ma non dovette spettare
molto che un nuovo fascio di luce illuminò una delle quattro figure, bianco con
riflessi d’oro e due occhi che emanavano una sicurezza senza uguali, non era
possibile, quello era il drago che aveva visto poco tempo prima. Cosa stava
succedendo? Cosa centrava ora, lui? Si ricordò delle altre tre figure, distolse
la sua attenzione dal drago e guardò gli altri, era, per così dire, circondata.
Decise che non poteva
stare lì, bloccata senza fare niente per sempre, si fece coraggio e decise di
avvicinarsi a quella che le era a destra (Il drago le era davanti NdA), fece un
passo e come di conseguenza due occhi d’orati si aprirono e la guardarono dritto
nei suoi, voleva vedere a chi appartenevano, quei due occhi che sembravano
composti da oro liquido, fece un altro passo, ma… ma si svegliò di scatto.
Sempre la stessa storia, nei sogni, ogni volta che stava per succedere qualcosa
di interessante si svegliava, di scatto, e sentiva come se non aveva riposato
affatto.
Quella storia stava
iniziando ad annoiarla, se da una parte capiva che qui ‘sogni’ l’aiutavano, ogni
volta che si svegliava si sentiva sfinita ed in un certo senso svuotata. Si
passò una mano tra i capelli, momentaneamente sciolti. Si alzò dal letto e diede
una fugace occhiata alla finestra, era ancora completamente buio, come un
riflesso condizionato guardò la sveglia: 4:30 a.m. di sicuro avevano deciso di
non svegliarla per la cena, non riuscì a fare a meno di pensare che forse
avevano fatto male, o forse no…
Quei sogni la stavano
distruggendo, non riusciva più a capire bene cosa voleva veramente. Forse la sua
reazione era esagerata, o forse stavano succedendo troppe cose insieme, o forse…
non sapeva neanche lei bene cosa. Salì a gattoni sul letto per poi mettercisi in
piedi e tentò di sporgersi dalla finestra, che ormai stava diventando troppo
grande per le sue uscite, ma a questo ‘problema’ ci avrebbe pensato in seguito.
In quel momento l’unica cosa che voleva fare era poter guardare il cielo.
Si arrampicò sul tetto,
a forza di trasformarsi in gatto iniziava a non avere più problemi del genere
^__^.
Si sedette nella parte
del tetto più riparata, che non dava sulla strada, ci mancava solo che qualcuno
la vedeva e la prendeva per una pazza suicida (Per essere pazza, è pazza, ma
suicida non lo credo proprio NdB Anche se fare arrabbiare la Bibì-cane può
equivalere ad un tentativo di suicidio
NdA_molto_piano_per_non_varsi_sentore_e_di_conseguenza_non_rischiare_la_vita Hai
detto qualcosa? >_< NdB No, io, figurati, immaginati che non so nemmeno che cosa
sia un Bibì-cane… ops NdA_terrorizata_a_morte Grrr NdB Stendiamo un velo
pietoso sulle sorti dell’autrice -__-‘ ‘ ‘ NdD), ma in modo che potesse guardare
bene le stelle. Quelle luci lontane che attutivano le ombre della notte, cos’è
una notte senza stelle o senza luna?
Oscurità più completa,
un luogo senza luce dal quale non si può fare ritorno, ma c’è anche quando una
luce lontana ti illumina la strada, facendoti uscire da quel luogo dove non può
esistere la vita, la gioia, ma forse solo la speranza riesce a sopravvivere, la
speranza di vedere, un giorno, la luce…
Mamma mia quanto stava
diventando filosofica (Doremi… filosofica… paura °.° NdB), chissà a cosa era
dovuto? Forse al ruolo che di li a pochi anni avrebbe dovuto assumere?
Possibile, ma la cosa non la convinceva fino in fondo, era più probabile che
tutto quello che era successo negli ultimi tempi le stava fondendo il cervello e
ora stava stragionando (A questo credo anch’io U_U NdB).
Quella sera la via
lattea si vedeva molto bene, guardava il cielo come in trance, dopo un po’
iniziò a non vederlo neanche più, non pensava a niente (Sai che novità NdB) o
meglio pensava a tutto “CHE CONFUSIONE!!!!!!!”
Sentì un braccio che le
circondava le spalle, non si allarmò o spaventò, non si girò nemmeno per vedere
che, tanto lo sapeva chi era: Alex.
Ad Illune quando aveva
bisogno di qualcuno con cui parlare, sfogarsi, piangere o solo condividere
momenti di puro silenzio lui c’era sempre. Ed ora, a distanza di chissà quanti
anni, le cose non erano cambiate.
Si appoggiò alla sua
spalla, e,lui, con l’altro braccio le circondò le sue, Doremi affondo il volto
nel suo petto, si stava così bene tra le sue braccia… lui la strinse più forte a
se (Se Akasuki e Tetsuya li vedrebbero, ucciderebbero Alex a mani nude NdA
Esagerata -_- NdB “l’autrice e Bibì riguardano la scena” Ok, lo ucciderebbero
con uno sguardo NdA&NdB).
Restarono così per un
po’, per un bel po’, infatti si separarono solo quando iniziò a sorgere il sole.
-Wow è stupendo- esclamò
Doremi, spostando leggermente la testa dal petto di Alex, per vedere meglio.
-Va meglio Neko-chan?-
chiese Alex.
La ragazza
annuì:-Grazie, mi sento meglio, sono molto più tranquilla e rilassata.- con le
labbra sfiorò la guancia del ragazzo(TA TA TATA…
NdA&NdB_che_cantano_un’allegra_marcia_funebre), lui si limito a sorriderle e a
scompigliarle i capelli come per dirle “ti proteggo io gattina”.
-Quasi dimenticavo…-
disse Doremi avvicinandosi al suo orecchio come per dirgli qualcosa di segreto:-
NON CHIAMARMI NEKO-CHAN !!!!!!!!!!- , facendo attenzione a non svegliare
qualcuno (Ceeerto, come no NdA).
-Dai non arrabbiarti
micia e vieni qui.- così dicendo la prese tra le sue braccia e le scompiglio i
capelli con le nocche delle dita.
-Dai smettila, mi sento
un gatto.- lo implorò Doremi.
Il sorriso di Alex si
allargò e disse: - non dire poi che non te le vai a cercare.-
-Mi sono incastrata con
le mie mani- disse fintamente sconsolata.
-E già....- disse lui
con un sorriso ironico- … neko-chan.- proprio non ce la faceva a non chiamarla
così, anche se sapeva che ogni volta rischiava di ritrovarsi contro una delle
sue sfere di energia,
Lei lo guardò con occhi
da cucciolo ferito ( gatto ferito, caso mai U_U NdA Ti ci metti pure tu ?!
>__
-Va bene- sospirò lui:
-la smetto, per ora.- e la lasciò andare.
-Scendiamo?- chiese
Doremi.
-Sarà meglio, prima che
svegliamo qualcuno.- disse Alex alzandosi e aiutando anche lei a farlo.
In cucina non c’era
nessuno, e come spesso succedeva quando entrava in cucina a Doremi era venuto un
certo languorino ( “spesso”? vorrai dire sempre U_U NdB).
-Alex-kun…- iniziò lei.
- Va bene, ti cucino
qualcosa. Cosa vuoi?- le chiese avvicinandosi ai fornelli.
-A tua scelta, mi fido-
disse lei sedendosi al tavolo e osservandolo.
Dopo circa un quarto
d’ora dalla cucina iniziò a diffondersi per tutta la casa un ottimo odore di
frittelle appena fatte, che i due iniziarono a mangiare (Ti ricordo che ritratta
di mia sorella, lei non mangia le cosa lei le “divora” U_U NdB >_< Bibì a
letto!!! NdD)
Finito Doremi guardò il
ragazzo in un modo serio ma deciso accompagnato da un sorriso e disse
semplicemente: -Grazie-
-Di cosa?- chiese lui.
-Di esserci sempre,
esserci quando ho bisogno di te- rispose lei.
-Di niente- disse
tranquillamente lui, poi d’un tratto si fece serio e finalmente si decise a fare
quella fatidica domanda: -Qual è il problema?-
Doremi si fece seria e
poi rispose: -Per ora? Tutto.-
-Problemi con i sogni?-
diamine quel ragazzo sembrava telepatico (Siamo sicuri che non lo è? NdB No, non
lo è, o almeno spero. Altrimenti sono rovinata ç__ç NdA).
-Se si possono definire
sogni…- disse ironica ma dal suo tono di voce traspariva una punta di
esasperazione.
-Dopo la colazione degli
altri usciamo e andiamo a parlare un po’, va bene?- chiese lui tranquillo.
-Sì, grazie, di nuovo.
Ne ho bisogno- disse lei guardandolo con riconoscenza.
-Se avrai bisogno di me
io ci sarò sempre d’ora in poi, lo sai, vero?- chiese Alex serio e deciso (<__<
Quando fa così mi preoccupa NdA).
-Certo, me lo hai
dimostrato fino a due secondi fa- disse la ragazzina.
- Cos’è questo buon
odore?- chiese una voce sopraggiungendo dal corridoio, che si rivelò essere la
madre della ragazza.
-La cucina di Alex-
rispose Doremi indicando il ragazzo.
- Bè buon appetito-
disse servendosi da una pila, che il ragazzo aveva preparato anche per gli altri
(Ma che ragazzo d’oro NdB Solo, ed esclusivamente, quando vuole NdA_scettica Che
vuoi dire NdAlex Che da ragazzo d’oro puoi passare in un paio di secondi a
ragazzo rompi palle >_< NdA Non è vero NdAlex Non ti conviene continuare questa
discussione… NdA_che_ha_pagine_da_trascrivere_ed_è_di_pessimo_umore Altrimenti
NdAlex_sarcastico Ti estrometto dai commenti finali e dalle note *__* NdA Come
credi di poter fare NdAlex_che_non_sa_quando_tenere_la_bocca_chiusa Non ti
conviene saperlo… +__+ NdA Sto tremando di paura
NdAlex_che_vuole_proprio_morire Mai sentita la frase: io ti faccio ed io ti
disfo +___+ NdA *glom* NdAlex).
Doremi ed Alex stavano
camminando per una delle tante strade della città, non avevano una meta precisa,
senza contare il fatto che era ancora molto presto, circa le 7:30 a.m. e molti
erano o già a lavoro o ancora nel mondo dei sogni, dopotutto era pur sempre
vacanza.
-E questo è tutto.-
disse Doremi che aveva appena finito il resoconto del suo “sogno”.
Alex stava in silenzio,
il dragone, quel particolare tipo di drago e le altre essenza che si
inginocchiavano alla principessa… gli ricordavano qualcosa ma non sapeva cosa…
- Cos’hai in mente?-
indagò Doremi.
-Niente, per ora, niente
di cui sono sicuro- disse serio.
-E di cosa non sei
sicuro?- chiese Doremi.
-Quello che mi hai detto
mi ha fatto tornare in mente qualcosa, ma neanche io so bene cosa. O forse è
solo una mia impressione.- disse il ragazzo pensieroso.
-Non possiamo fare altro
che aspettare- disse Doremi.
-Come sempre- iniziò lui
– le cosa si metteranno a posto da sole.- e le sorrise.
-Come sempre…- e
ricambiò il sorriso.
Ed ecco finalmente (NOOOO!!
T__T NdLettori) il tredicesimo capitolo, anche se mi sto ancora chiedendo il
perché l’ho scritto ?__? L’unica cosa interessante è il sogno U__U .MI
RICORDO!!! (Alleluia -.- NdTutti) l’ho scritto dopo aver letto un commento di Pé
un po’ di tempo fa ^O^ ah-ehm molto tempo fa. Quindi questo capitolo lo dedico a
lei ^____^.
Dopo varie richieste
(suppliche NdA), il ministro accettò di mandare ‘da soli’ Alex e Doremi a
Illune.
Entrambi volevano fare
un salto in biblioteca (Doremi… biblioteca… O.O NdB) forse lì avrebbero trovato
qualcosa in proposito, ma al ministro avevano dovuto raccontare una bugia, lei
non voleva ancora dire niente a nessuno.
Una volta tanto
riuscirono, o meglio Doremi riuscì, ad arrivare alla biblioteca senza incontrare
qualcuno di, così per dire, spiacevole. Per ora ogni volta che andava ad Illune,
per caso, incontrava o qualche reale o mago oscuro, va bè che era successo solo
tre volte, ma lei dopotutto, quante volte era andata ad Illune?
Stendiamo un velo
pietoso su questo ragionamento (Meglio NdB&NdA).
Doremi non sapeva che
cosa cercavano esattamente e quella biblioteca era immensa, senza contare che
loro non sapevano da che parte cominciare ç__ç.
-Ora che si fa?- chiese
Doremi, si sentiva un pesce fuor d’acqua.
-Chiediamo informazioni-
la mise facile Alex, avviandosi verso i bibliotecari, ma Doremi lo bloccò per un
braccio e gli disse: -Sei impazzito?.
-Perché ?- chiese
tranquillamente lui.
-Non puoi andare lì e
chiedere se sanno se c’è un libro che parla di un drago bianco, con cui ‘io’ ho
avuto una piacevole conversazione, o un altro con quattro creature che ‘io’ ho
visto in sogno!. Mi prenderanno per matta!- (ragionamento egocentrico NdB
^__^’’’’’’ NdA).
Dipende tutto da come
viene posto un argomento…- così dicendo si avvicinò verso il bancone per poi
rivolgersi a uno dei proprietari: -Scusi…-
-Sì, dimmi pure Alex.-
disse l’anziana strega (Ma lo conoscono tutti O.O NdD).
-Sto cercando delle
informazioni su un drago bianco.- disse il ragazzo.
La strega fece un gesto
nervoso con la mano, poi disse: -Alex lascia perdere, queste sono cose che
neanche tu devi sapere.- dopodichè si girò verso una pila di libri e fece come
se il ragazzo non ci fosse.
Era strano, Alex
conosceva bene la bibliotecaria, aveva dovuto sostenere molti esami per poter
diventare un generale, e in quella biblioteca aveva dovuto passare molto tempo e
molte notti, e la strega non si era mai comportata così, al contrario era sempre
stata molto disponibile e gentile…
-Problemi?- chiese
Doremi.
-Quando mai non c’è ne
sono?- chiese lui ironico: - comunque qui non otterremo niente-
-Me lo aspettavo, non
poteva essere tutto così semplice- disse Doremi mentre il ragazzo annuiva: -Ed
ora dove andiamo?-
-Forse… mh- iniziò lui,
ma poi sbloccò iniziando un suo corso di pensieri, quando faceva così Doremi non
lo sopportava (Non è l’unica >_< NdA Ti ricordo che TU sei peggio di me U__U
NdAlex ^__^’’’’’’’NdA). Sarebbe potuta scoppiare la terza guerra mondiale e lui
non se ne sarebbe neanche accorto (-__-‘’’’’’ NdA).
Pazienza, ecco cosa
doveva avere, per fortuna ora lo aveva di più di quando lo aveva conosciuto,
altrimenti sarebbe già esplosa, e urlare il nome di un ragazzo per ‘svegliarlo’,
in una biblioteca, non era quella che su poteva definire una buona idea…
-Possiamo andare dove lo
hai incontrato per la prima volta, forse lì troveremo qualche indizio- disse
lui.
-Non credo sia una buona
idea ti ricordò che lui lì è stato attaccato, non ci ritornerà.- disse Doremi.
-Lo so, infatti noi non
cercheremo lui, ma qualcosa che ci aiuti a capire chi o cosa è.- disse Alex
(Quanto lo detesto quando fa il saccente >o< NdA).
-Posso sempre chiamarlo
e chiederglielo- obiettò Doremi.
-Potremmo metterlo in
pericolo- si spiegò lui.
-Allora andiamo- disse
Doremi con non troppa allegria.
Fuori dal castello la
ragazza si bloccò di scatto e disse: -Un momento…-
-Sì?- la incitò il
ragazzo.
-Ci sarebbe un piccolo
problema- disse lei un po’ sulle spine.
-Quale sarebbe?- chiese
lui alzando un sopracciglio, leggermente preoccupato.
-Bè ecco- disse Doremi
iniziando a sudare freddo, con un dito tentò di spostare il colletto della
maglietta.
Alex le si avvicinò e le
ordinò:- Sputa il rospo-
-Non ho la più pallida
idea di dov’ero ^__^’’’’’’- disse grattandosi nervosamente dietro la testa.
- ù__u P-puoi ripetere?-
chiese lui un po’ innervosito.
-Quando ero nei pressi
del bosco mi ero appena persa e poi per raggiungerlo ho seguito la sua “voce”,
avevo capito che era in pericolo, quindi non ho fatto molta attenzione alla
strada che facevo ^__^’’’’’’’’’’’’’- disse lei leggermente imbarazzata.
Alex sospirò, la sua
amica non sarebbe mai cambiata:- Dove ti trovavi prima di perderti?- chiese il
ragazzo tranquillo (Qualcuno che riesce a stare calmo con Doremi O.O? E’ un
sogno? NdB No, quando vuole sa essere una santo U.U NdA Secondo me soffre di
personalità multipla NdB E chi lo sa? NdA La smettete di sfottere? ù_u NdAlex
Ehmm… NO! NdA&NdB Come scusa? è_é NdAlex_armato_della_sua_fidata_spada Niente
^__^’’’’’’’’’’’’’’’ NdA&NdB_spaventate).
-Io e le altre stavamo
guardando le vetrine dei negozi, poi un ‘fiume’ di persone mi ha sballottato a
destra e a sinistra e non so come non ero più nella strada principale in poche
parole non sapevo più dov’ero ç_ç il resto lo sai…- spiegò la ragazza.
-Non abbiamo molto da
cui partire…- disse il ragazzo leggermente preoccupato, ma dopo poco esclamò:-
IDEA!- con una lampadina accesa sulla testa ( Qualche altra e facciamo l’albero
di Natale =_= NdAlex Shi!!! ^O^ NdA O.o NdAlex).
Doremi lo guardò un po’
preoccupata, quando faceva così sapeva essere più imprevedibile di lei, il che è
tutto dire…
-Cosa devo fare?-
-Semplice ^___^- disse
il ragazzo, Doremi era sempre più preoccupata:- Chiudi gli occhi, concentrati su
dove vuoi andare e cammina ^________^- disse con un sorrido che le andava da un
orecchio all’altro.
O.o- ß
l’unico modo per descrivere l’espressione della ragazza.
-Dai neko-chan non fare
quella faccia, non è difficile ^_^- disse il ragazzo non smettendo di sorridere
neanche per un secondo.
-Soprassediamo sul
neko-chan, per questa volta, ma tanto per curiosità, sei impazzito?- chiese
tranquillamente la strega.
-No, ma ti ricordo che
sei una strega, potente, e che se vorrai una cosa fermamente accadrà ^__^- disse
il ragazzo.
Doremi lo guardò male.
-Fidati ^____^- disse
Alex
-Va bene, mi fiderò di
te, come sempre- disse lei e ubbidì al ragazzo.
Fu sballotolata un po’,
ma per fortuna c’era Alex che la teneva per le spalle e la aiutava a non cadere
o sbattere contro pali e muri (peccato, ci ha privato di una bella scenetta
comica NdB Cattiva >o< NdD Sincera NdA).
Percossero molte strade,
peggio di un labirinto (Quando Doremi si perde sa farlo con stile U_U NdB).
Doremi aprì gli occhi
solo quando per poco non andò a sbattere contro un albero, ma fu bloccata dal
ragazzo.
-Ci siamo- esclamò la
ragazza:- riconosco questa foresta!- (Ma tanto per curiosità, ma quante foreste
ci sono NdAlex Una NdA In tutto il regno NdAlex Diciamo allora più di una
^__^’’’’ NdA Allora come mai andiamo sempre in quella NdAlex Magia
NdA_che_sta_per_perdere_la_pazienza Sarà NdAlex “Questa me la pagni” NdA)
-Bene, andiamo- disse il
ragazzo incamminandosi.
Attraversarono il bosco,
che a Doremi era sembrato molto più breve la prima volta che ci era stata, era
comunque sicura di essere nel posto giusto, lo sapeva e basta. Infatti dopo poco
arrivarono nella radura bianca dove aveva incontrato il drago bianco.
Lei non era tranquilla,
avvertiva una strana sensazione di pericolo, ma non era la stessa di quando
stavano per arrivare dei maghi oscuri o comunque erano nelle vicinanze. Era
qualcosa di molto diverso, ma c’era comunque qualcosa che non andava.
-Tutto bene?- chiese
Alex.
-Per ora sì, ma non so
ancora per quanto- disse preoccupata la ragazza dando una veloce occhiata
intorno.
-Maghi oscuri?- chiese
piano il ragazzo preparandosi a tutto.
-No, non è questo è
qualcos’altro, ma non chiedermi cosa, perché non lo so nemmeno io- sussurrò la
ragazza.
Fu un attimo e per
fortuna che entrambi avevano degli ottimi riflessi altrimenti forse tutti e due
non avrebbero più potuto parlare, o meglio non avrebbero più potuto fare
nient’altro nella loro vita. Infatti un fascio di luce squarciò l’aria e il
suolo creando un solco profondo e distruggendo parte del verde che li
circondava, loro erano il bersaglio…
Doremi senza dire
neanche una parola si rimise in piedi e si girò a guardare il punto da dove era
partito il raggio. Sul suo volto si dipinse un espressione di genuina sorpresa
vedendo chi o cosa era stato ad attaccarli.
A pochi metri da loro si
trovava una creatura stupenda: era un cavallo ma non lo era… (più precisa no,
eh? NdLettori Se aspettate è.é**** NdA)
Aveva le sembianze di un
cavallo, ma il suo manto era di un bianco così luminoso e bello che non poteva
essere reale, era un qualcosa di mistico e impossibile, come il fatto che dalla
schiena dell’animale spuntassero due bellissime e candide ali e sulla fronte
spuntava un corno d’oro bianco con delle incisioni e simboli. E due occhi d’oro,
oro liquido… due occhi che credeva di avere già visto, ma non poteva essere, non
era possibile. eppure era sicura di averli già visti, ma non ricordava ne dove
ne quando.
Non ebbe il tempo di
pensarci ancora che lo stupendo animale li attaccò, attacco che però loro
riuscirono a schivare.
“Andatevene” Doremi
sentì dire all’animale.
A questa parole seguì un
nuovo attacco, schivato.
Alex aveva già fatto
materializzare la sua gemma, pronto al combattimento, ma la ragazza lo bloccò
dicendo: -No! Fermo, Alex aspetta!-
-Se continuiamo così
finirà per ucciderci- protestò il ragazzo, in effetti la frase fu seguita da un
nuovo attacco, schivato, ma erano sempre più veloce e potenti, non sapevano per
quanto avrebbero potuto resistere senza farsi male.
-Alex, fidati di me- lo
supplicò l’apprendista strega.
-Va bene, ma non
facciamoci uccidere.- disse lui mettendosi comunque in una posizione di
attacco-divesa per i corpo a corpo, anche se sapeva che in quelle circostanze
gli serviva a poco.
Doremi decise di
rivolgersi all’animale, se così lo si poteva definire.
-Perché ci stai
attaccando?!?!-
“Sapete benissimo il
perché” rispose l’unicorno.
-No, non lo sappiamo.-
disse Doremi rispondendo a tono, senza la minima paura di colui che aveva di
fronte.
“Come fai a sapere
quello che dico?” chiese il cavallo alato, la cui sicurezza tintinnò.
-Lo so e basta- disse
Doremi. Alex era nel pallone (Novità ^___^ NdA Come scusa è_é*** NdAlex Se vuoi
te lo ripeto NdA_sfacciata_a_morte Morte è la parola giusta +__+ NdAlex
^___^’’’’’’’’’) visto che non sapeva che cosa diceva, per modo di dire,
l’unicorno.
“Questo è solo un altro
sporco trucco dei maghi oscuri” disse l’unicorno alato preparandosi ad un nuovo
attacco.
Doremi non sapeva più
che cosa fare, perché si ostinava a non crederle? Non le era mai successo niente
del genere, incrociò lo sguardo di Alex e sulle lebbra di quest’ultimo si
delineò la parola: - Continua-.
La ragazza annuì decisa,
e si girò per continuare a rivolgersi all’unicorno e a farlo ragionare, cosa che
in quel momento sembrava più facile a dirsi che a farsi:- Perché ti ostini a non
credermi?!- il suo tono era quasi, no ERA esasperato, nella sua mente balenò
l’idea di chiamare il Drago Bianco, ma per cosa? Per metterlo nei guai se
c’erano dei maghi oscuri nelle vicinanze? Dopotutto era passato troppo poco
tempo perché il Drago si fosse rimesso in forze e, chissà, chiamandolo
l’unicorno alato lo potrebbe attaccare, ma qualcosa le diceva che non sarebbe
successo… la ‘voce’ dell’animale la risvegliò dai suoi pensieri:
“Perché dovrei
crederti?”
Uno a zero per
l’unicorno, perché avrebbe dovuto crederle? Già perché…?
Doremi rimase una attimo
imbambolata, un attimo di troppo visto che l’unicorno attaccò, attaccò lei…
Quando capì di trovarsi
nei guai era tardi, non ebbe neanche l’istinto di chiamare uno scudo di energia
o di contrattaccare, non sapeva il perché ma non riusciva a considerare
quell’animale, chiamare quella bellissima creatura animale sembrava quasi un
offesa, come un nemico.
“DIAMINE. Doremi
svegliati!” pensò la ragazza “Ti stanno attaccando, stanno tentando di farti la
pelle e tu stai ferma così, imbambolata come se niente fosse e tu non reagisci?!
No, non è da me! Ma allora perché non ci riesco? Perché nonostante tutto mi fido
di lui? PERCHE’!?!”
Comunque ormai era
tardi…
Chiuse gli occhi e
aspettò il colpo, colpo che non arrivò…
Che cosa stava
succedendo? Perché… perché era ancora viva?
Sentì qualcosa
accasciarsi al suolo. Aprì di scatto gli occhi con un terribile presentimento,
presentimento che si trasformò in certezza, realtà…
Alex era davanti a lei,
in ginocchio, le rivolgeva le spalle, vedeva le spalle del ragazzo alzarsi e
abbassarsi molto velocemente: respirava male e si stringeva spasmodicamente una
mano sul petto (Dubbio dell’autrice: arrabbiarsi perché hanno toccato il MIO
Alex o esultare perché finalmente qualcuno gli ha fatto abbassare la cresta,
facendolo quasi fuori ?__? NdA_con_una_fredezza_preoccupante Questa ci fa paura
O.o NdLettori). Anche se la ragazza non lo poteva vedere la sua maglietta verde
sgargiante si stava macchiando di rosso sangue, non di rosso sangue, di sangue…
Alex era stato colpito, colpito per proteggere lei, Doremi…
^_____________________^
Scusate ma sta’ volta non ho resistito ed ho tagliato il capitolo più o meno a
metà, diciamo che abbiamo sperato per un po’ la metà ^__^’’’’’’’’’ E’ da un bel
po’ che non attivo la modalità Bastard inside e questa volta non ho resistito (Oo
NdLettori ancora sotto shock) E poi MUAHAHAHAHAH MUAHAHAHO ß
risata sadica da cattivo DOC anche se mi ci è voluto un po’ devo dire che questo
capitolo mi piace (Oo ma tu mi vuoi vedere morto NdAlex Non lo so, ma chissà se
POTRAI rompere ancora nel prossimo cap NdA_molto_sadica Tornerò come fantasma
NdAlex O ma che paura NdA_che_si_sta_limando_le_unghie) e finalmente succede
qualcosa (+__+*** NdAlex) Bhè alla prossima e mi raccomando: Commentate ^_-
LightAngel
Ps. di Alex:
per favore non incoraggiatela nella mia fine che questa è capace di eliminarmi
dalla storia o di eliminarmi direttamente, Pé aiuto ç__ç
Doremi si sentì mancare,
no questo non sarebbe MAI dovuto succedere, nessuno avrebbe mai dovuto rischiare
la vita per lei, di nuovo. Già i suoi genitori avevano perso la vita per lei,
no, non ancora
Lei era immobile sotto
shock, non sembrava neanche che respirasse, riuscì a riprendersi solo quando
Alex cadde in ginocchio appoggiò una mano sul suolo: i fiori e il terreno sotto
di lui si coloro dello stesso colore rosso sangue che gli stava sporcando la
maglietta. La ferita era molto grave, altrimenti non si sarebbe rialzato come
aveva sempre fatto (Secondo dubbio dell’autrice: Lo ucci-censura_mediaste(I
bambini non possono sentire la parola MORTE immaginiamoci uccidere NdMediaset Se
qualcuno come me è un patito di slayers :Un incantesimo ecce… può capire che
cosa intende sto’ qui ..../.NdA) o no? NdA è_é NdLettricI *gocciolone* Ah-ehm
vedremo ^__^’’’’’’’ NdA).
Non poteva stare ferma
lì a vedere il suo migliore amico morire, non lo avrebbe mai fatto né avrebbe
mai permesso che morisse.
Si inginocchiò accanto a
lui e aiutò il ragazzo a mettersi in posizione supina, ma non gli permise di
sedersi, anche se ci aveva provato.
-Stai bene?- chiese il
ragazzo.
-Solo grazie a te- disse
lei facendogli un sorriso stentato.
“Ma che commoventi”
disse il cavallo ironico.
-TU! NON OSARE
PARLARE!!!!- tuonò Doremi, nessuno l’aveva mai vista così infuriata e con una
tale rabbia negli occhi.
-Doremi…- disse il
ragazzo tentando di mettersi seduto.
-Che cosa c’è?- gli
chiese dolcemente.
-Non è malvagio, non
farti prendere dalla rabbia- disse piano faceva molto fatica a respirare
immaginiamoci a parlare, così dicendo cadde a terra (Era seduto NdA).
-Va bene, ma non
parlare, ora ci penso io- disse la ragazza, guardandolo attentamente negli
occhi.
“Cosa crede di fare”
pensò l’unicorno, aveva preferito non parlare, quella ragazza aveva un energia
che poteva diventare estremamente pericolosa, mortale. Doremi mise le mani sulla
ferita del ragazzo e si concentrò, ma non successe niente, perché non riusciva a
guarirlo, eppure sarebbe dovuto essere un suo potere… perché allora non c’è la
faceva?!
Sentì il respiro del
ragazzo, che aveva quasi perso conoscenza, farsi sempre più debole.
Non lo avrebbe lasciato
morire, a costo di rimetterci lei la vita.
Ma se non c’è la faceva,
se lui sarebbe morto a causa sua, per proteggerla?! Per cosa poi, per sapere
qualcosa su un Drago!? E non perché un mago oscuro aveva cercato di ucciderli,
ma perché un unicorno, animale che sarebbe dovuto essere buono, una creatura che
sarebbe dovuta essere dalla loro parte?! Ma che cosa importava, quanto era
importante il come o il perché? Niente. L’unica cosa a cui pensava in quel
momento era il suo migliore amico, quello che lui considerava come un Oni-kun (o
Nii-kun, ho trovato queste due versione per dire fratello NdA)
Calde lacrime iniziarono
a rigarle il volto.
Senza che se ne
accorgesse intorno a lei iniziò a formarsi una forte energia, aurea, bianca,
magia allo stato più puro. Più l’energia cresceva più tutto quello che li
circondava spariva, ma non li distruggeva, più semplicemente li riportava nella
loro forma originaria, energia (Si vede che le sparo grosse, eh? ^__^’’’’’’
NdA), tutto quello che c’era intorno ai due a all’unicorno (O.O NdUnicorno)
cambiò, sotto di loro si formò una leggera patina d’acqua che intorno a loro
formava delle piccole onde, come quando in una superficie liquida cade una
goccia, ma c’era qualcosa di strano, ciò che li circondava non poteva essere
definita acqua, ma era qualcos’altro, forse, altra energia, qualsiasi cosa fosse
non era importante…
Le lacrime di luce
caddero sulla ferita del ragazzo guarendola… (Lacrime di luce O.o NdTutti Se la
fic si chiama TOoTL una ragione ci sarà -.- NdA).
La ragazza spalancò gli
occhi stupita, ormai non ci sperava quasi più, ma alla fine c’è l’aveva fatta,
ci era riuscita!
-Ti devo un favore
micia- disse piano il ragazzo, a quanto sembrava era ancora molto debole.
“Lacrime della luce
eterna…” commentò a bassa voce il cavallo alato. C’era solo una persona che
poteva usare quel potere… una sola ed unica persona… quindi quella ragazzina
era… no, non poteva essere tanto imbecille per non dire qualcosa di più pesante
(Qui crolla il mito dell’unicorno NdA Ma quale mito NdLettori -__-**** NdA).
Il cavallo alato si
avvicinò piano ai due.
-Vuoi ancora attaccarci-
disse Doremi con voce stanca, non era arrabbiata, non sarebbe servito a niente,
lo sapeva, ma difficilmente ci sarebbe arrivata così presto se Alex non le
avesse parlato.
“No voglio scusarmi”
disse piano lo pseudo unicorno. “Ho sbagliato e vi chiedo scusa.
-Non sta a me
perdonarti- disse Doremi con una punta di freddezza nella voce, guardando la
creatura negli occhi per poi girarsi verso il volto di Alex, respirava in modo
stanco e sofferto, era ancora molto debole, ma non lo avrebbe mai ammesso
neanche sotto tortura (Del tipo: W l’orgoglio NdA XP NdAlex *gocciolone* NdA).
“Per colpa mia questo
ragazzino (Per fortuna che Alex non lo può sentire NdD sarebbe successa la fine
del mondo NdA) ha rischiato di perdere la vita. Vi chiedo scusa, ma vi ho
scambiati per dei maghi oscuri, solo ieri hanno attaccato qui, pensavo che
fossero ritornati.”
-Sarebbe stata una mossa
piuttosto stupida non trovi?- disse la ragazza scettica.
“Da loro si ci può
aspettare questo ed altro” disse il cavallo ghignando.
*gocciolone Doremi (+Autrice)*.
-Che cosa dice?- chiese
Alex che non poteva sapere che cosa si dicevano, e non riusciva a capire di cosa
stavano parlando (… NdA Angel? Stai bene? Niente battutine ironiche o altro,
stai bene? Forse bisogna chiamare un ambulanza NdAlex_preoccupato Alex, se non
la smetti ti faccio schiattare per un emorragia interna ù_u******* NdA Così va
meglio^^ NdAlex Ed io che volevo fare la brava *Alex la guarda scettico* o
almeno volevo provare a fare la brava per tutto il resto del capitolo ç_ç NdA),
fino a quel momento aveva deciso di restare in silenzio, ma quando aveva visto
il cavallo ghignare, cosa che non credeva possibile, aveva deciso di chiedere
spiegazioni.
-Ti ha chiesto scusa e
si è giustificato che ci aveva scambiato per…- aveva iniziato a spiegare la
ragazza, ma Alex completò per lei: -… per maghi oscuri, l’avevo capito.- Lui si
girò per guardare bene l’unicorno alato e disse:- Sei perdonato, capita a tutti
di sbagliare, no? ^^-
L’unicorno era
leggermente stupito, difficilmente le persone esseri umani, maghi o streghe che
fossero perdonavano così in fretta e facilmente.
-Bene allora amici?
^____^- chiese Doremi.
“Sì e se avrete bisogno
di me ci sarò” disse l’unicorno di nuovo stupito, nessuno gli aveva mai chiesto
così esplicitamente di essere suo amico anzi, nessuno glielo aveva mai chiesto e
basta. Si, con il drago bianco e con gli altri (O.o “gli altri” NdLettori Gli
altri^^ NdA_che_adora_fare_la_bastarda) era stato “lavoro”, rispetto e poi
quella che si poteva definire amicizia.
-La stessa cosa vale per
noi- disse Doremi mentre Alex annuiva tentando di alzarsi, ma fu subito bloccato
da un occhiataccia della rossa.
“Ora devo andare” disse
l’unicorno facendo una specie di inchino… inchino? Il sogno…
“Da ora e per sempre
sarò ai suoi ordini principessa” disse l’unicorno prima di prendere il volo e
sparire in una scia argentea.
In un luogo immerso
nell’oscurità dove nulla vive.
-Capo, chiedo il
permesso di parlare- chiese un ragazzo avvolto completamente in un mantello nero
con le sfumature blu.
-Parla- disse la voce di
ghiaccio di colui che nascosto nell’ombra dell’oscurità più profonda trama e ha
già iniziato ad attuare i suoi piani per distruggere il sommo ordine della luce.
-Se posso permettermi.
Perché ha trattato così il Generale Mike? Lui è indispensabile per la nostra
missione, senza di lui il nostro ordine non sarebbe mai potuto tornare… -
-Questo è vero- disse in
tono calmo la voce: -Ma lui non lo sa e non lo dovrà mai sapere.-
-Perché?- chiese il
giovane ammantato.
-Le sue mancanze di
informazioni sul passato e conoscenza su di e del suo passato è l’unica arma che
abbiamo per controllarlo.-
-Altrimenti?- chiese
curioso il mago oscuro.
-Altrimenti l’arma che
dovrà portarci alla vittoria potrà essere quella che segnerà la nostra fine, ora
va!- disse, sempre glaciale, la voce.
La figura in nero non
aggiunse altro e uscì silenziosa come un ombra dalla sala del trono.
Sulle labbra dell’uomo
dalla voce di ghiaccio si delineò un sorriso che non aveva niente di umano:-
L’unica arma che abbiamo contro di lui e contro di te, stupido ragazzino.-
E anche questo cap è
finito^^ un po' corto ma che introduce qualcosina^^
Alex:- Capo io avrei
qualcosa da ridire.
A:- Parla.
Alex:- Perché hai fatto
entrare in scena il b…
A:- ALEX! *occhiataccia
del tipo: se-continui-ti-lincio*
Alex:- Va bhè, allora
perché lo hai fatto entrare in scena? Ora ti sconvolge la storia ^^’’’’’’’’’’’’
A:- Al contrario, c’era
qualcosa che non mi quadrava, invece ora è tutto a posto.
Alex:- Quindi non è
proprio una comparsa ç__ç
A:- ^-^ *ghignetto
sadico.
Ho deciso di inserire
un angolo per le risposte che NON E’ standard, solo se ci sono abbastanza
commenti per farlo:
Pé:
Alex:- ***Non
puoi fare del male ad Alex… cioè, puoi torturarlo quanto vuoi basta che alla
fine rimanga vivo e vegeto*** ò.o Molto gentile.
A:- XD XD XD XD
XD XD
Alex:-
Sfotti è.é
A:-
Fammici pensare… SHI ^______________________^
Alex:-
Ma dove sono capitato.
Doremi:-
Me lo chiedo anch’io -.-
Alex:-
Almeno tu non sei una sua creazione quindi legato a lei per sempre T_____T
Doremi:-
Condoglianze
A.-
-.-******************
Comunque
che cosa mi ha fatto per farmi arrabbiare così? Bho che cosa vuoi che ne sappia,
per ora c’è l’ho con lui^^ è la mia caviapertorture e ilmiopuncingbal preferito
(La mia è una vita da cani -.- NdAlex).Grazie del commento ^O^
Kyomi89: grazie^^
sono felice che vogliate che continui^^
Alex:-
Ma la istigate anche? Ç.ç
A:-
^__________________^
Momoko-chan:- Che
cosa avrebbero fatto Akasuki e Tetsuya? Qualcosa tipo improvvisare un balletto
per la felicità e una canzoncina del tipo: “Parappapero, c’è ne siamo
liberati^O^ Sì” e Doremi li lincia con lo sguardo e l’unicorno pure, non per
Alex, ma per il troppo casino che stanno facendo^^ (Ma te le sogni la notte -.-
NdAlex Quasi *evil grin* NdA).
Vocalista91:- Tanks^_____________________^.
Alex:-
Nuuu ç__ç un'altra che me la istiga ç.ç
SDONG
A:-
Zitto te moribondo
Alex:-
ç.ç
******:-
AHAHAHHAHAHH!!!!
Alex:-NO! Ma io lo uccido.
******:-
Sto tremando di paura *fulmini tra i due*
Alex:-
Vuoi fare a pugni +__+
******:-
Non chiedo di meglio.
A:-
bene… tre…due… uno *fa un respiro profondo* ADESSO LA FINITE SE NON VOLETE FARE
UNA FINE MOLTO MOOOLTO DOLOROSA!! Bene, avete qualcos’altro da dire^^.
******&Alex:- *glom* NO ^__^’’’’’
Pé
(di nuovo^^):- Ok,
va bene è quasi un mese che non aggiorno, volevo prima di tutto portare avanti
l’altra fic visto che l’ho tutta già scritta in mente ma solo al non capitolo^^.
Poi a me il quadrimestre finisce e domani e infatti anche domani ho l’ultimo
compito, o meglio interrogazione scritta^^”””””.
Comunque
è stato un bene che ho aspettato tanto, così sono riuscita ad elaborare questo
nuovo personaggio sia fisicamente che caratterialmente e a dargli un ruolo ben
definito nella storia, prima il suo ruolo era piuttosto approssimativo ora ha
fatto in modo da ricongiungere tutti i pezzi del puzzle della storia ^O^, che
non è verso la conclusione -__- sta venedo più linga del previsto…
-Alex!- urlò Doremi al
limite dell’esasperazione, quel ragazzo la stava facendo ammattire:- Vuoi stare
fermo e tranquillo almeno per un po’! Fino a neanche dieci minuti fa stavi per
morire!-
-Appunto, dieci minuti,
mi sono già riposato, ora andiamo, altrimenti tua madre ci, mi lincia, se
facciamo troppo tardi, disse lui camminando avanti in modo spedito.
La ragazza stava per
fargli un occhio nero, non era mai stata un tipo molto paziente, a parte con Hannah, ma dopotutto lei era sua figlia adottiva invece Alex sarebbe dovuto
essere quello responsabile, la sua guardia del corpo… perché allora aveva la
netta impressione di avere a che fare con un bambino che vuole fare il bagno
anche se ha appena finito di mangiare.
Il viaggio dal
prato, al bosco e alla città di Illune fu accompagnato dalle proteste di Doremi
(e dell’autrice è__é NdA Allora ti preoccupi per me^^ NdAlex No ma ad alcune
lettrici stai ù__u**** simpatico e si ti facessi schiattare non so come
reagirebbero NdA <__< fifona NdAlex No, previdente NdA).
Ormai erano arrivati
all’interno della città, piuttosto affollata a dire la verità. Nel bel mezzo di
una strada Doremi si bloccò di botto, la testa le faceva un male terribile.
-Doremi, va tutt- Alex
non ebbe il tempo di finire la frase che la ragazza sparì nel nulla, come se una
forza superiore l’avesse portata lontano da quel luogo. La domanda era: questa
forza era buona o malvagia?
-Non preoccuparti, è il
suo destino…- disse una voce alle sue spalle, il ragazzo si girò velocemente per
vedere chi era stato a parlare, ma non c’era nessuno, benché la strada fosse
piuttosto affollata, era sicuro che non fosse stato ne un mago ne una strega a
parlare, figuriamoci un essere umano allora chi?
Il mal di testa era
passato così come era venuto, la ragazza aprì lentamente gli occhi, non era più
nella strada della città di Illune, ne in qualsiasi altro luogo per così dire:
“definito” nello spazio e nel tempo, comunque era un luogo lei ormai conosceva,
bhè, per così dire.
Un luogo oscuro senza
alcuna luce, quattro ombre la circondano, tutte si inchinano a lei un fascio di
luce la avvolge, come se fosse su un palco scenico, un'altra luce avvolge la
figura inchinata davanti a lei, il drago bianco, questa volta qualcosa nel sogno
cambia, un altro fascio di luce avvolge la figura alla sua destra… l’unicorno
con gli occhi d’oro.
Non riusciva a capire
che cosa significasse.
Ok, prima il drago, poi
l’unicorni, gli ricordava vagamente qualcosa, ma non riusciva a capire bene
cosa, ma aveva tanto di dejà vu.
Tentò di avvicinarsi
all’animale, ma non ci riuscì, qualcosa la face svegliare… qualcosa o qualcuno.
Aprì stancamente gli
occhi, non era con Alex o nella strada centrale della città, ma in una delle
tante vie poco trafficate che la attraversavano, si guardò in torno non c’era
nessuno, ma anche se non ne sapeva la ragione precisa, non era così sicura…
Fece qualche passo
avanti, non sapeva esattamente dov’era, in verità non era sicura al cento per
cento di trovarsi ancora ad Illune.
-Cosa ci fa una così
bella signorina da questa parti?- chiese una voce gentile.
La ragazza si girò a
destra e vide tra due case, che formavano una specie di vicolo, un uomo anziano
con una lunga barba, indossava dei vestiti strani, ricordava un indovino cinese,
come quelli che ogni tanto si vedono nei film.
Doremi era molto
stupita, era sicura di aver guardato in quel vicolo e di non aver visto niente…
eppure quell’uomo era lì, apparso come per magia.
“Bhè, dopo tutto siamo
nel regno della magia” pensò la ragazza tranquillizzandosi almeno un po’.
Sorrise all’anziano e
disse:- Mi sono persa, per favore più indicare la strada per raggiungere il
palazzo o una della strade principali di Illune^^-
L’uomo sorrise e disse:-
Spesso è più importanti cercare delle strade che passano attraverso l’oscurità
per trovare la luce.-
-Come scusi &__&?-
chiese la ragazza non riuscendo a capire le parole del vecchio.
Ma lui non sembrava
volesse dare alcuna spiegazioni e si limitò a dire:- Vuoi che ti legga la mano?-
-Bhè… ecco, io… non so.-
lei era molto incerta, forse per l’apparizione di quello strano personaggio o
più semplicemente per quello che avrebbe potuto leggere del futuro e del…
passato.
-Non si preoccupi e si
fidi.- disse gentilmente.
Non seppe il perché ma
lo fece, si fidò di un perfetto sconosciuto.
La ragazza gli diede la
mano sinistra.
-Vedo molte difficoltà e
misteri, che riguardano coloro che cercano la tua fine… ma che potrebbero
segnare la tua vittoria o la fine di tutto, ma forse la fine porterà ad un nuovo
inizio…e al ritorno della luce…- lo sguardo del saggio era serissimo, mentre
quello di Doremi era qualcosa tipo questo:- &__&-
L’uomo alzò lo sguardo
per incrociare gli occhi della ragazza, che tornò più tranquilla:- Non farti
ingannare dalle apparenze, perché spesso dietro l’oscurità più profonda si può
nascondere l’energia elementare…-
-L’energia elementare?-
ripeté la ragazza non riuscendo a capire.
-Guardati tanto dai
nemici che dai nuovi amici, ascolta questi miei consigli e forse la luce tornerà
a splendere i un luogo che ormai in molti hanno dimenticato…-
No, il saggio non
sembrava minimamente intenzionato a rispondere alle domande della ragazza. Dava
informazioni di cui non spiegava il significato, ma forse i momento era meglio
così…
CLAP CLAP CLAP
Qualcuno stava
applaudendo, e questo qualcuno si stava avvicinando sempre di più ai due.
-Complimenti, bella
scenetta da storia del mistero^^ un saggio che appare dal nulla è che da le
risposte ai vari personaggi… forse più che una storia sembra un video gioco di
serie C ^-^- quel qualcuno si avvicinò sempre di più finche non riuscirono a
vederlo bene, era un bel ragazzo, con corti capelli neri e occhi rossi come il
sangue. La cosa che colpì di più la ragazza fu cosa indossava, un armatura nera
come la notte con riflessi rosso scuro-porpora il mantello era completamente
nero con un attaccatura nera laterale, in modo da non mostrare il braccio
destro, anche se in quel momento era visibilissimo, e si vedeva uno strano
bracciale-polsino di un materiale che la ragazza non riconobbe, con delle
scritte in oro bianco.
Ma quella voce, e il
senso di pericolo…
Inizialmente fece un
passo indietro, guidata dall’istinto, poi il suo solito carattere e la
caparbietà presero il sopravvento.
-Chi sei!?-
-Pardon ragazzina, non
mi sono ancora presentato, il mio nome è Mike- così dicendo fece un mezzo
inchino, con tutta l’eleganza di un nobile.
-Nome orrendo -___- -
disse Doremi, del genere, tatto sotto zero, da fare concorrenza a Reika.
-Concordo piccola^^-
disse il ragazzo con vari goccioloni sulla testa.
La ragazza soffocò una
risata, e quello sarebbe dovuto essere il loro nemico?
Il saggio lo guardò
attentamente, poi sgranò gli occhi: “E se fosse…”
Sul polso il bracciale
nero come la pece si illuminò, mandando delle scariche elettriche. Il ragazzo
portò una mano alle tempie, gli faceva un male cane, e questo lo si poteva
capire semplicemente guardando la sua espressione.
-Ora devi andare, non
puoi più stare fermo a riflettere, lei ha bisogno del tuo aiuto- disse la voce
di prima, si girò avanti e indietro per vedere chi era colui che aveva parlato,
niente.
Alla fine sbottò:-Mi
faranno diventare matto tra draghi, unicorni e voci ç__ç- disse Alex molto
piano, poi a voce più alta:-Mi spieghi ora dove devo andare?-
Apparve una piccola
luce, che iniziò a muoversi molto velocemente.
-Efficiente^^- disse il
ragazzo prima di seguirla.
In un angolo, poco
lontano da Alex c’era un ombra, un ragazzo che indossava un largo mantello nero
viola, con riflessi verdi e delle rifiniture d’oro (piccola nota: il ragazzo
ammantato che aveva avuto il dialogo con il sommo capo oscuro aveva il mantello
nero blu^^ NdA) dal cappuccio spuntava parte di una ciocca di capelli, che
andava dal nero per poi sfumare al viola. Sulla testa dell’incappucciato faceva
capolino un *gocciolone* e disse:- Spero solo che nelle situazioni di pericolo
si ricordi che anche lui può fare affidamento alla magia.- *gocciolone più
grosso*.
Doremi fece un passo
incerto, voleva aiutarlo, ma non sapeva ne come, ne se glielo avrebbe permesso…
-Mi dispiace piccola.-
alzando la testa che aveva abbassato per il dolore, il tono era quello familiare
che aveva già sentito… :- ma ora dovrò eliminarti.- la ragazza non poté fare a
meno di chiedersi a cosa era dovuto quel repentino cambiamento.
In quel momento arrivò
Alex.
-Doremi, va tutto bene?-
-Non preoccuparti- disse
la ragazza.
-Su questo io non sarei
così d’accordo.- disse il ragazzo dagli occhi di rubino.
-Tu- iniziò Alex
guardandolo attentamente dopo aver ascoltato la sua voce:- sei il mago della
spiaggia.- disse in tono gelido.
-Indovinato generale.-
disse lui di rimando, glaciale.
-Cosa vuoi?!- chiese
Alex “piuttosto” alterato per la semplice presenza del mago.
-Uccidere lei.- disse,
come se fosse la cosa più naturale del mondo, indicando Doremi.
-Credi che te lo per-
stava per ribattere il ragazzo, ma lei lo bloccò per rivolgersi direttamente al
ragazzo.
-Perché!? Che cosa ti ho
fatto?!-
-Ti sei salvata dalla
spiaggia.- disse lui laconico.
-Così sarei dovuta
morire, così, tanto per farti contento!- disse lei con vari nervetti sulla
testa.
-No, vedi: se tu vivi o
muori a me non me ne frega niente, anche se sei la principessa dell’ordine della
luce (O.O NdLettori. È detto in tono ironico -__- NdA), io eseguo solo degli
ordini.- disse tranquillamente il ragazzo.
-Quindi per te se uccidi
o no qualcuno non cambia niente, è solo un ordini.- disse la ragazza tremando di
rabbia.
-Non proprio o muori ti
e company o muoio io, semplice e lineare.- disse con il solito tono tranquillo,
ma gelido.
- C-come?- chiese la
ragazza stupita.
-Hai capito bene. Ho già
fallito una volta, in spiaggia, e mi è stata concessa solo un'altra possibilità,
il mio capo ha la stessa compressione sia per i suoi subordinati sia per i suoi
nemici.-
-Ma è orrendo.- disse
piano Doremi.
-Se lo dici tu.- disse
il ragazzo con un alzata di spalle:- comunque non ho molto tempo da perdere, se
volete tentare di portare a casa la pelle vi conviene prepararvi a combattere.-
così dicendo fece apparire la sua spada.
Fine cap 16^^
Per ora c’è ne una
capitolo, o meglio ogni volta che Doremi prova a mettere il naso fuori è nei
guai fino al collo^^’’’’
Devo ammettere che mi
sono divertita molto a scrivere questo cap perché: 1) Ho finalmente buttato
tutti gli appunti dei cap precedenti, tagliano pezzi inutili che alla fine
potevano risultare noiosi e che non c’entravano niente con lo svolgimento della
fic bhè, poi… LIBERAZIONE*__*!!
2)E’ stato scritto tutto
in un giorno quindi diciamo che mi sono lasciata un po’, un po’ tanto,
trascinare 3) Adoro i discorsi che fanno ammattire la gente (vedi quello che
dice il saggio) XD XD XD XD XD XD.
Ora:
Pé
:Grazie del com^^ diciamo che il 15 non è uno dei miei capitoli preferiti U__U.
O bhè, per le figuracce nelle mie fic nessuno ne è esentato: regine, principi,
ministri, animali millenari e co^^ , per il personaggio dal mantello blu bisogna
avere solo un po’ di pazienza, come per l’altra nuova entrata di oggi^^.
Momoko-chan: Mhmmm… ho
l’impressione che l’unicorno non si sia fatto molti fan ^^’’’’. Grazie per la
recensione^^ … E’ INIZIATA LA QUARTA SERIE ^O^, finalmente posso vedere se e
come inserire Hannah, sono indecisa non conosco molto bene il suo carattere e
modo di fare visto che, ne sono sicura, caratterialemente crescerà durante la
serie ç__ç . Vedremo…
Doremi guardò
attentamente la spada; già era vero, lui era un loro nemico, ma per un po’ non
era riuscita a considerarlo come tale, perché?
Questa situazione le
ricordava qualcosa di sottilmente diverso, ma molto simile… ma cosa?
-Bene, se la metti su
questo piano.- così dicendo Alex prese la sua forma mago-cavaliere e trasformò
la sua gemma nella potente spada.
Lo scontro iniziò, Alex
e Mike schivavano i colpi dell’avversario ad una velocità impressionante, era la
prima volta che Doremi vedeva quello di cui era veramente capace l’amico, ciò
non toglie che l’avversario era potente, molto potente.
Un nuovo attacco dal
cavaliere oscuro, schivato.
Contrattacco di Alex,
evitato per un soffio, ma aveva colpito il mantello dell’avversario che era
stato tagliato completamente a metà.
-Dovresti fare più
attenzione, tartaruga.- disse Alex
Mike lo guardò mooolto
male, mentre sul capo dell’anziano di formò un *gocciolone* di dimensioni
bibliche, tentò di farlo sparire con un gesto nervoso della mano, ma non
sembrava aver sortito l’effetto desiderato.
Dopo avari tentativi ci
riuscì e si rivolse al ragazzo:- Che cosa credi di ottenere?! Sei in minoranza
numerica e solo quel ragazzo ti sta facendo penare, ti conviene scappare!- disse
l’anziano.
Per la prima volta il
ragazzo concentrò l’attenzione di lui, lo guardò attentamente prima di sorridere
e rispondere in tono serafico:- Forse ha ragione, non molte speranze,
soprattutto se decidereste di attaccare tutti insieme.-
-Allora ritirati,
SCAPPA!- disse l’anziano, non poteva permettere che a quel ragazzo fosse fatto
del male, era troppo importante per loro, per i loro piani, non era quello il
suo destino…
-Ma c’è un “ma”…- iniziò
lui, :- c’è sempre un “ma”…-
Stavano tutti guardando
attentamente il ragazzo.
-E quale sarebbe?-
chiese la ragazza.
-Che se scappa lo
uccidono.- disse Alex.
Doremi spostò lo sguardo
sul ragazzo dagli occhi verdi per poi riportarlo su quello dagli occhi di
rubino, giusto in tempo per vederlo negare, tranquillamente, con la testa,
sorrideva.
- No, vedi, secondo le
mie leggi e il modo in cui dovremmo comportarci in combattimento, io non farei
niente di male a scappare… per poi tornare quando sarei stato in 1 contro 100
logicamente…- disse tranquillo. – Il mio “ma” è ancora più semplice, e cioè che
io non ho alcuna attenzione di arrendermi, ne ora ne mai…-
I lineamenti
dell’anziano si fecero più duri… non si sbagliava…
-Quindi che cosa decidi
di fare? Farti uccidere?- chiese quest’ultimo.
-No, ma ho tutta
l’intenzione di combattere per quello in cui credo giusto.- rispose il ragazzo
con sguardo cupo.
-Credi che dia giusto
uccidere per un ordine?- rincarò il saggio.
-No, ma per vendetta
sì.- senza dare il tempo a nessuno di controbattere si lanciò all’attacco contro
Alex.
Era finito il tempo di
parlare, ora c’era spazio solo per combattere… fino alla fine…
Doremi aveva guardato la
scena con occhi vuoti e spenti, non capiva quel ragazzo, di solito entrava
subito in sincronia con le persone che la circondavano… invece adesso non
riusciva a capire… non riusciva a capirlo, e quando invece era convinta di
esserci finalmente riuscita mostrava un nuovo lato del suo carattere che faceva
crollare tutte le sue ipotesi sul ragazzo. Una cosa era sicura, dietro tutto
l’odio e il rancore che si notava dietro ogni colpo c’era qualcos’atro dietro,
qualcosa di talmente forte che lo condizionava e lo portava ad odiare…
-Attento- la voce
dell’anziano la riportò alla realtà, per poco Alex non veniva colpito. Era
stanco e debilitato dalla lotta contro l’unicorno. Anche al massimo delle
potenzialità con le più giuste delle previsioni sarebbe tutto finito con un
pareggio, ma in quelle condizioni… non aveva molte speranze…
FIUUU
Un colpo secco e deciso
che aveva sferzato l’aria vicino alla spada.
Doremi chiuse gli occhi,
non volendo vedere la scena.
Un rumore strano, come
qualcosa di metallico che cadeva al suolo.
Aprì gli occhi, non
riuscendo ad intuire solo dai suoni quello che era successo, ma temendo il
peggio.
Alex era a terra,
seduto, la spada per terra, poco lontana da lui e Mike gli stava puntando la sua
alla gola, ma stava bene, almeno per ora…
-Non so che cosa sia
successo prima che rintracciassi la ragazzina.- disse lei in tono glaciale:- ma
venendo qui speravo in un avversario di alto livello con cui confrontarmi, e se
non sei tu, allora, sarà lei…- abbassò leggermente la spada dalla gola del
ragazzo:- poi, se sarà il caso, ti ucciderò.- una folata di vento scaraventò lo
sconfitto lontano, mandandolo a sbattere contro una parete, che mandò in
frantumi. Poi, come se niente fosse, il ragazzo si girò verso Doremi, pronto a
combattere.
Istintivamente lei fece
un passo indietro.
-Non credere di
andartene, non vorrai che il tuo amico faccia una brutta fine?- così dicendo
indicò con un gesto della testa il mucchio di pietra da cui spuntava il mago,
che aveva, momentaneamente, perso i sensi.
Doremi si fermò e,
guardandolo dritto negli occhi, disse:- Io non voglio combattere.-
-Preferisci vedere
morire tutti i tuoi amici?-
-Che vuoi dire?- chiese
lei, non fidandosi del tono del ragazzo, troppo tranquillo.
-Semplice, una volta
finito con te, passerò ai tuoi amici, l’ordine è di pensare prima al problema
principale poi a completare la missione vera e propria, che consiste nella morte
degli apprendisti e degli amici che erano con loro in spiaggia^^-
Doremi sentì come se al
suo cuore mancasse un battito, era così che stavano le cose? O combatteva o la
sua morte e quella delle persone che la circondavano? Ma lei non sapeva
combattere, non aveva ancora imparato, e poi lei non VOLEVA combattere, aveva
sempre cercato di convincere le persone con le parole e con i suoi modi di fare
sinceri e buffi e ora gli stavano dicendo di prendere una spada e di attaccare
un suo simile per ferirlo… per ucciderlo…
-Io non posso.- disse in
un soffio.
Lui la guardò
attentamente poi sparì per pochi secondi riapparendole di fronte a una decina di
centimetri di distanza.
-Perché?- le chiese
tranquillamente, guardandola negli occhi.
Anche la ragazza lo
guardò attentamente, in modo particolare quelli che erano definiti: gli specchi
dell’anima, i suoi occhi. Erano… strani… rossi come il fuoco, ma spenti, nessun
sentimento o emozione, solo una distesa fredda, ma qualcosa, un piccola fiamma
brillava in essi, una fiamma che era stata circondata, avvolta, segregata nel
ghiaccio, ma non del tutto spenta…
-Io non tenterei mai di
fare del male a nessuno, neanche se ne dipendesse la mia stessa vita.- disse lei
non interrompendo lo sguardo.
-E se in gioco ci fosse
quella di qualcuno a cui tieni?- chiese lui.
- Mi capirebbero.-
-Hai troppa fiducia
nelle persone.- disse lui con un sorriso amaro dipinto sulle labbra.
-Tu invece ne hai troppo
poca- disse lei.
-Forse^^ , la prossima
volta che ci incontreremo però dovrai combattere^^, non potrai evitarlo^^- disse
lui chiudendo gli occhi e sorridendo.
-Non ne sarei così
sicura se fossi in te ^O^- disse lei, riacquistando il suo solito buon umore. –
Ti posso fare una domanda?- così dicendo guardò verso l’alto, a causa delle
differenza di altezza.
-Perché no?-
-Cosa ti porta ad odiare
tanto e a cercare vendetta?- chiese lei piano.
Il ragazzo spalancò gli
occhi, velati di una tristezza infinita:- Il passato.- disse piano, poi fu come
se davanti agli occhi del ragazzo quello stesso passato ritornasse tutto in una
volta, simili ad un fiume in piena impossibile da arginare erano ritornate a
farsi strada tutte le emozioni che avevano distrutto la sua vita e avrebbero
potuto distruggerne altre…
Serrò talmente forte le
mani a pugni che le nocche iniziarono a diventargli bianche. Lo strano bracciale
che il ragazzo aveva al polso destro si illuminò generando delle scariche di
luce oscura, di scatto il ragazzo si allontanò e Doremi non fu da meno, in
qualche modo aveva capito che le cosa stavano degenerando, tutto per una
semplice domanda… ma perché ogni tanto no chiudeva quella bocca ç__________ç?
(Perché altrimenti il cap non solo veniva corto, ma non potevo inserire un
importante pilastro della storia +__,+ NdA).
Mike alzò un braccio e
aprì la mano, una sfera di energia oscura ci si formò sopra.
Le pupille della ragazza
si ridussero ad un puntino, stava per attaccarla.
Ecco, succedeva di
nuovo, un momento prima era tranquillo, quasi gentile, ed ora stava per
attaccarla… di certo non si poteva dire che non fosse lunatico…
E il saggio? Bene,
adesso la ragazza non riusciva più a capire se fosse dalla sua parte o no, stava
fermo, si limitava a guardare il ragazzo con sguardo duro, ma non ostile, come
si può guardare un alleato che sta sbagliando…
La situazione stava
sfuggendo di mano.
Lanciò la sfera di
energia contro di lei, per fortuna che dopo l’incontro con l’unicorno aveva
capito che era meglio se stava più attenta e con i riflessi pronti… invocò uno
incantesimo… non specificando di che tipo: acqua, fuoco, terra, aria, luce o
oscurità; erano questi i fondamenti su cui si formava la magia dei due ordini,
sugli elementi, come molte delle religioni antiche, ma qui questa distinzione
era di vitale importanza.
L’energia invocata era
di una potenza spaventosa, senza confini, l’aria circostante si caricò di una
nuova vibrazione…
Alex aprì di scatto gli
occhi, una potente energia lo circondava… era Doremi.
Poco lontano
-Ma che diamine sta
succedendo?!- chiese un ragazzo avvolto in un mantello nero viola con dei
riflessi verdi, stava correndo a perdifiato per le strade della città, stava
succedendo qualcosa di strano, di non previsto… se non si sbrigava… non sapeva
neanche lui che cosa sarebbe successo, e sinceramente non aveva neanche il tempo
materiale di pensarci.
In un luogo oscuro.
Un ragazzo avvolto in un
mantello nero-blu stava tranquillamente seduto su una poltrona leggendo un libro
scritto in strani caratteri, non c’era molta luce quindi non si capiva
esattamente come facesse a leggere, ma non sembrava avere alcuna difficoltà o
problema di alcun genere… dopo un po’ ci si abitua a tutto anche alla notte
costante, anche a non poter mai vedere la luce del sole.
TLAC
Chiuse di scatto il
libro, si alzò in fretta dicendo:- Ca**o! adesso che cosa sta combinando il
cagnolino del capo.-
Uscì con passo svelto
dalla stanza, ma nessuno sembrava essersi accorto della forte emanazione di
energia che poco prima aveva percepito, era stato come un ondata di pace e
benessere… Accelerò il passo, come mai erano tutti così tranquilli?
-Qualcosa che non va,
generale?- gli chiese un soldato.
Lui lo guardò
glacialmente per poi rispondere in un laconico- No- dopodichè si teletrasporto
schermando il teletrasporto… sapeva che nessuno doveva capire dove stava
andando… in effetti non lo sapeva esattamente neanche lui, l’unica cosa di cui
era a conoscenza era che doveva aiutare quell’imbranato di Mike, l’unica persona
con un carattere decente in quel covo di pazzi… lui… un carattere decente…
questo poteva dare un idea di quanto fosse piacevole la compagnia.
Con non poca fatica e
leggermente ammaccato, il mago dagli occhi rossi si alzò, non poteva dire di
essere ridotto troppo bene, ma almeno era tutto intero.
La ragazzina a poca
distanza da lui era a terra, in ginocchio, sembrava stanchissima e sicuramente
più che sembrarlo lo era.
Un rumore dietro di lui.
Si girò.
Alex, o almeno così
credeva si chiamasse il ragazzo dagli occhi verdi, si stava alzando, neanche lui
era al massimo della forma, ma non era lui ad aver provocato il rumore che aveva
attirato la sua attenzione, era stato provocato da qualcun altro.
Diede un’altra veloce
occhiata intorno, eccolo, lo aveva trovato, un ragazzo avvolto da un mantello
verde, non aveva la più pallida idea di chi fosse: nemico o alleato…
Il nuovo arrivato sparì
per pochi secondi per poi riapparire vicino ad Doremi, che era stata già
raggiunta da Alex.
Nemico.
Doremi aprì con molta
fatica gli occhi, si sentiva sfinita, doveva aver sbagliato qualcosa, ma non
sapeva bene cosa…
Qualcuno la stava
aiutando ad alzarsi, non aveva bisogno neanche di controllare, era Alex.
Sentì dei passi
avvicinarsi a loro, non era Mike, non sapeva come, ma aveva già memorizzato i
modi di fare, come il modo di camminare, del mago appena conosciuto, e il rumore
dei di quei passi le era nuovo.
Vide avvicinarsi un
ragazzo, ma non poteva vederlo in volto a causa del cappuccio e del mantello
nero viola, non era un nemico lo percepiva… se è per questo in quel momento non
percepiva più neanche Mike come un nemico… ma i suoi poteri erano attivi al
massimo, lo avvertiva…
-Tutto bene?- le chiese
il nuovo arrivato.
-Sì^^- disse
riprendendosi del tutto:- Sto benissimo, prima ero solo un po’ stanca ^O^- disse
lei ritornando, come al solito, piena di energia e iper attiva.
Il ragazzo sorrise
sollevato, ma non fu l’unico, anche Mike sentendo quelle parole si era sentito
più tranquillo, scosse la testa infastidito: non erano pensieri adatti ad un
mago oscuro verso qualcuno, soprattutto non verso qualcuno che si sarebbe dovuto
eliminare. Ma non ci riusciva, era più forte di lui…
Si alzò preparandosi a
combattere, ora erano in quattro contro uno, quasi quasi rimpiangeva di non aver
fatto fuori il mago in verde quando ne aveva avuto la possibilità. Sospirò,
ormai quel che era fatto era fatto, non si poteva tornare indietro.
-Vattene- disse il nuovo
arrivato rivolgendosi verso il mago oscuro, il tono con cui aveva parlato non
era più quello gentile con cui si era rivolto a Doremi, ma era freddo e
tagliente come il ghiaccio.
-No-
-Vuoi rischiare la
vita?-
-Non sarebbe una novità-
-Tre contro uno.- disse
il mago con il mantello verde.
-Quattro, contando anche
il saggio… ma non sembra che abbia molta voglia di entrare in scena.- fece
notare il ragazzo dai capelli neri.
-Vero, siamo sempre in
tre contro u…-
-DUE- disse una nuova
voce.
Tutti si girarono verso
il luogo dal quale proveniva, un altro ragazzo incappucciato (Ma che c’è oggi?
La svendita dei mantelli NdD -___- NdA).
-Credo che dopotutto una
parità ci sia^^- continuò il nuovo venuto:- La ragazza ha detto che non vuole
combattere, quindi siamo due a due.-
-Mi dispiace, ma non
sono qui per combattere.- disse l’incappucciato viola.
- Neanch’io, ma per
salvare la pelle a un idiota.-
-Potrei offendermi,
sai?- disse Mike indispettito.
- Naaa, se ti saresti
dovuto offendere l’avresti dovuto fare dopo il ritorno dalla battaglia in
spiaggia, non ora XD XD XD XD- rispose l’incappucciato blu notte.
-Tu ci ridi, ma per poco
il capo non mi faceva fuori ç_________ç – disse il ragazzo.
-Avrebbe fatto un favore
all’intera umanità- dichiarò l’altro in tono solenne.
-Ti stai confondendo con
te^^-
-Possibile^^-
Mentre i due
continuavano a scambiarsi gentilezze sulle teste degli spettatori si stavano
accumulando vari *goccioloni*.
Una branca di matti…
anche se simpatici.
In un antico regno
“bianco”.
-Finalmente… è molto che
aspetto questo momento… devo avere solo un po’ di pazienza… non manca molto…
solo poco… ma ora tocca a me…-
Nel regno della magia,
in una stradina nella periferia di Illune.
-Sì, in effetti^^- disse
l’incappucciato blu con una faccia tosta invidiabile, non sapeva il perché, ma
quella mattina si sentiva di ottimo umore, o meglio si sentiva così da quando
era arrivato lì.
-Xander?- chiamò Mike
l’incappucciato blu, sicuramente quello era il nome nel ragazzo con il mantello
blu:- Non è che tra poco arriva la cavalleria per salvare il generale in verde?-
ò.o, Alex non era molto
contento dell’appellativo.
-No, non preoccuparti^^
ho schermato il teletrasporto, il capo non sa che sono qui.-
- Ah-ehm se è per questo
neanche il capo sa che IO sono qui^^’’’-
-Lo sa qualcuno?-
-Non credo… a proposito
tu come hai fatto a raggiungermi?-
Xander alzò le spalle,
disinteressato, in effetti non lo sapeva neanche lui, *gocciolone*.
-Scusate, volete un the?
Biscotti? Qualcos’altro?- chiese l’incappucciato viola.
-No, grazie^^ ma non mi
dispiacerebbe una fetta di torta, magari con taaaanta panna *____* - disse
Xander.
-___-‘’’’’’ ß
espressione comune, soprattutto perché il ragazzo NON stava scherzando.
-Xander- tentò di farlo
ragionare Mike:- per favore.-
-Va bene ç__ç- disse il
ragazzo.
Una piccola luce invase
la strada.
Tutti ritornarono seri
guardando, o meglio cercando di guardare quella luce ormai fortissima, che pian
piano stava prendendo una forma rettangolare, ricordava vagamente un libro, o
qualcosa di simile.
Un diario dalla
copertina bianca e verde perla con rifinire d’orate e in oro bianco e una gemma
rosa.
-Che cos’è?- chiese Alex
dicendo a voce alta quello che gli altri stavano pensando.
Ma nessuno aveva la
risposta, o quasi.
Il saggio stava
guardando attentamente il libro, lui conosceva molto bene quell’oggetto.
Doremi sorpassò Alex,
sentiva che quel libro era molto importante, non solo per lei… in quelle pagine
era racchiusa un’energia senza confini…
La gemma rosa perla che
c’era sulla copertina si illuminò trasportandoli lontani da quel luogo di pace e
serenità, ma facendogli conoscere un luogo in cui il tempo e lo spazio non
esistevano più e dove regnava solo il dolore del passato…
Bene ed anche questo cap
è finito^^, mamma mia sto facendo precipitare le cose, o bhè non potete dire che
questa parte della storia non è più interessante della prima ^O^. So che per ora
Melodi&co non fanno molto, mi sto concentrando soprattutto su Doremi e sul ruolo
dei ragazzi^^, poi anche loro rientreranno.
Ed ora:
Pé: Il
ruolo del saggio si vedrà tra un po’, non credo che da questo cap si capisca se
è buono o cattivo^-^ comunque alla seconda domanda posso rispondere: mentre Mike
chiacchierava con Doremi lui si godeva la scena… gli mancavano solo una busta di
pop corn ed era a posto -__- .
Per la
terza domanda: Sore wa, himitsu mi desnu ^_- (Trad= Spiacente, ma questo è un
segreto ^_-). Perché sono così crudele (di pure sadica NdAlex) con Alex-kun… non
so, mi viene naturale ^O^ (Piccola nota: nella prima storia, mai pubblicata né
finita, Alex ci partiva già da morto^^, non sto scherzando appariva solo in
alcuni flaschback ^-----^ *sorrisero super bast***o*.
Ciao
ciao^^ spero che continuerai a leggere ^O^.
Kyomi89:
Oh bhè, non posso dire di aver continuato presto *gocciolone*, ma la storia sta
continuando con la sua vita, presto ci saranno varie rivelazioni e casini^^ devo
solo decidere un paio di cose. Grazie del commento e spero che anche tu
continuerai a leggere e recensire^^
Vocalista91: Non c’è bisogno di ringraziarmi se ho risposto alla recensione, ho
deciso di adottare il sistema delle risposte a fine cap per evitare di
rispondere a chi mi fa delle domande con [Contatta]^^
Alex:
traduzione = le annoiava ogni volta andare a cercare il Login, o semplicemente
le annoiava e basta -__-.
A:
Ah-ehm ^///^
Xander:
cos’è questo? Un sì?
Alex: A
me sa di sì ^-^
A: Ma da
quando in qua voi fate comunella?
Alex/Xander: NOI NON FACCIAMO COMUNELLA!!!!!
Tornano
a litigare come cane e gatto…
Bhè,
grazie del commento e spero che continuerai a leggere la storia^^.
-Mamma mia che botta-
mormorò Alex rialzandosi, non aveva la più pallida idea di dove si trovasse,
anche se la costruzione architettonica gli ricordava vagamente quella del
palazzo reale di Illune. In effetti anche quello doveva essere un palazzo, o
qualcosa del genere. Un palazzo completamente in bianco, di un minerale che
aveva visto solo in piccole quantità in qualche museo, era molto raro e prezioso
e lì c’era un’intera costruzione fatta in quella sostanza… non era normale. Bhè,
non è che essere risucchiati da un libro lo fosse -___- .
Fece alcuni passi
avanti, niente da fare, non c’era nessuno con lui, era completamente solo.
Con una mano sfiorò una
colonna, ogni oggetto, anche il più piccolo, in quella stanza traspirava magia,
potere… luce.
Si guardò di nuovo
intorno, la stanza era grande e spaziosa, non c’erano molti mobili, una sieda
ed un tavolino con appoggiati sopra alcuni tomi, a prima vista, di magia, circa
di mille pagine l’uno. C’è ne voleva di coraggio per leggerli, anche se non gli
sarebbe dispiaciuto dargli almeno un’occhiata.
Lasciò stare i libri e
fece scorrere di nuovo il suo sguardo della stanza, una parete era completamente
oscurata da una tenda, fece un passo avanti, per andare a curiosare un po’,
magari proprio dietro quella tenda avrebbe trovato degli indizi su dove si
trovasse. Comunque non arrivò a guardare lì, la sua attenzione fu catturata
prima da qualcos’altro, una finestra, chissà come aveva fatto a non averla
notata prima…
Si avvicinò per guardare
fuori.
Spalancò gli occhi.
-N-no non è possibile.-
Stava camminando in
circolo da quasi cinque minuti, quel posto non gli piaceva, troppa magia bianca
e la netta sensazione di esserci già stato.
-No, lo giuro. Non mi
metterò più nei casini per aiutare il cagnolino del capo >O<.-
Accelerò il passo, non
che così potesse andare da nessuna parte, semplicemente girava in tondo sempre
più veloce, non una porta, non una finestra solo un casino di magia di luce,
disgustoso, secondo i suoi gusti. Bhè, a dire la verità non gli dava poi tanto
fastidio, era più che altro una questione di principio! Lui, un generale oscuro
a stare in un luogo del genere, senza la possibilità di andarsene, e lì i suoi
poteri erano completamente inutili, sinceramente dubitava che qualsiasi altro
tipo di magia funzionasse. Non aveva neanche armatura e mantello.
Si bloccò in mezzo alla
stanza e si scompigliò i capelli bi-colore in un gesto esasperato: i capelli
erano lunghi, raccolti in una coda all’altezza del collo, sciolti gli arrivavano
più o meno alle caviglie e legati… bhè legati non lo sapeva bene neanche lui
visto con non stavano dritti o seguivano la normale legge di gravità, ma
prendevano una forma ad esse, davanti al volto gli occhi blu-viola-azzurro
ghiaccio, solo uno era nascosto da una folta ciocca di capelli… blu acceso che
oltre all’occhio nascondevano una cicatrice verticale, nascosta a sua volta da
alcuni simboli neri; aveva un fisico molto atletico, uno sportivo, e sul braccio
tatuato un bellissimo tribale; indossava una semplice maglietta blu, jeans
larghi, neri con tre cinture: una messa giusta e due laterali, una sulla destra
e una sulla sinistra.
Si fermò vicino ad una
colonna, a cui diede un pugno fortissimo, rompendosi quasi una mano:-
DANNAZIONE! VOGLIO SAPERE DOVE C***O SONO IO E DOVE SONO LE MIE KATANE!!!!!- si
era un po’ innervosito, ma nessuno gli doveva toccare le sue due katane, no
quelle no…
Come per magia… non
come, ma per magia comparve un enorme portone in pietra bianca e in cristallo,
con uno scricchiolio sinistro si aprì, dando in un corridoio completamente buio.
-Chiedi e sarai
accontentato, non male… mhmmm UNA TORCIA NO?!- niente:- uff, va bhè, non si può
mica avere tutto dalla vita ç__ç- così dicendo uscì dalla stanza bianca e si
avviò verso il corridoio, appena uscito la porta si chiuse dietro di lui,
lasciandolo nel buio più completo.
Un passo, due passi,
tre passi.
Uno due tre.
Uno due tre.
Uno due tre…
-guarda un po’ chi c’è?-
Terrore, paura, scappare
lontano, più lontano che si può…
-Sai chi sono io? No,
non lo sai? Bene allora te lo dico^^. Io dono la morte a chi vuole vivere,
perché io sono la morte…-
Un esplosione.
Il nulla.
Silenzio.
La fine.
L’inizio.
La luce.
Uno due tre
Uno due tre
Uno due tre…
-La morte arriverà anche fino a te…-
-Aspetto.-
Un esplosione
Il nulla.
Silenzio.
SDONG
Era andato a sbattere contro una colonna.
Anche se la botta faceva piuttosto male
ringraziava quella colonna e chiunque avesse avuto la fantastica idea di
piazzarla lì.
No, non gli piaceva quando succedeva, quando
c’erano questi flash, li odiava profondamente.
Non sapeva che cosa significavano.
Non sapeva di quando erano.
Non sapeva perché li aveva.
Ma una, una cosa la sapeva, non li voleva,
non voleva averli, voleva solo chiudere gli occhi e fare come se niente fosse,
ma non ci riusciva il pensiero di quella voce che giocava con lui come se fosse
il gatto con il topo non gli piaceva, diventava un pensiero fisso, un pensiero
che lo faceva star male, come se dietro a quelle parole ci fosse altro, altri
luoghi, altre sensazioni, altre persone…
-Basta- sibilò velenoso.
Lo stava facendo di nuovo, si stava
abbandonando a dei sciocchi pensieri, del tutto inutili, stupidi e senza senso…
ma se erano così sciocchi perché sentiva che erano tremendamente importanti?!
Chiuse stancamente gli occhi ricominciando a
camminare…
Alex prese ed iniziò a prendere a pugni il
muro.
Era arrabbiato, non era possibile.
Lo stavano prendendo in giro.
Non c’era altra soluzione… invece un’altra
forse c’era… ma non voleva che fosse possibile. Eppure a parole era tutto
semplice e lineare, tre parole, ma secondo la logica umana non era… possibile.
Altro pensiero teoricamente logico, ma allora cosa doveva fare? Non credere a
quello che vedeva con i suoi stessi occhi?!
Sentì una leggera corrente d’aria alle
spalle, la finestra era aperta e stava facendo ondeggiare la preziosa stoffa
della tenda, di cui si era completamente dimenticato.
Lasciò stare il muro, pieno di crepe, e si
dedicò alla stoffa.
La sfiorò con una mano, era fredda ma
soffice, seta.
Senza che lui facesse niente la tenda si aprì
rivelando ciò che custodiva.
Un quadro.
Un bellissimo quadro, che ritraeva una
ragazza… no, una donna, anche se non dimostrava molti anni, aveva lunghi capelli
neri con delle ciocche blu e splendenti occhi verdi.
Quel volto gli era familiare, ma non riusciva
a ricordare di chi era…
Uno due tre.
Uno due tre
Uno due tre…
-guarda un po’ chi c’è?-
Terrore, paura, scappare
lontano, più lontano che si può…
-Sai chi sono io? No,
non lo sai? Bene allora te lo dico^^. Io dono la morte a chi vuole vivere,
perché io sono la morte…-
Un esplosione.
Il nulla.
Silenzio.
La fine.
L’inizio.
La luce.
Uno due tre
Uno due tre
Uno due tre…
-La morte arriverà anche fino a te…-
-Aspetto.-
Un esplosione
Il nulla.
Silenzio.
Spalancò gli occhi, che significava tutto
questo?!
*- *-
*- *- *-
*- *- *- *-
- Mhmm e adesso dove sono finito? C’è da dire
che per finire nei guai io sono unico, se ci fosse un premio per i più
deficienti io lo vincerei -___- - il ragazzo dagli occhi rossi stava curiosando
per una stanza in bianco, con molti tavoli all’interno, bhè non è che i tavoli
si vedessero molto sommersi così com’erano da tutti quei libri.
Con molta tranquillità ne prese uno ed iniziò
a sfogliarlo.
- Magia della luce, Magia della musica
suddivisa in Maghi/Streghe e Magia dell’oscurità… Tsz, niente di interessante.-
con molta tranquillità lanciò il libro alle sue spalle.
CRASC! SDNOG IUUUUUUU CRASC
*gocciolone*.
Lentamente si girò e vide il casino che aveva
fatto, non c’era nessun’altra parola per definire l’effetto “Domino” che aveva
causato con quel semplice libro, anche se manicomio rendeva l’idea…
- Ops…-
Diciamo che per lui era normale fare dei
danni di proporzioni catastrofiche, ma forse distruggere mezza stanza non era
stato il modo migliore per presentarsi al proprietario/a del palazzo.
-Forse è meglio cambiare stanza^^’’’’-
Si guarda intorno.
*gocciolone*
-Ah-ehm e dove sarebbe la porta? Bhè da
qualche parte sarò pure entrato, no?-
Continua a guardarsi intorno dicendosi
mentalmente: “Ma quando sono entrato qua dentro? Ohcchebbello sono finito dentro
un libro, questo mi ci mancava nel curriculum…”
-Mhmm adesso basta, mi sono annoiato di
girare in circolo con tutto sto casino, adesso si usano le maniere forti ^-^
*evil grin*.
Aprì il palmo della mano per creare una sfera
di energia oscura.
Silenzio…
Mike spalancò gli occhi e si guardò il palmo
della mano.
Concentrò tutte le sue energie, sperando.
Niente.
- T________________T NO, sono senza poteri,
senza spada e senza armatura ç.ç-
Una luce colpì una parte del muro che mutò,
cambiò come se fosse della cera da modellare e prese una nuova forma, un enorme
portone dall’aria molto pesante.
-E io dovrei aprire quell’affare?! Ma stiamo
scherzando?! No, mi rifiuto.- disse sedendosi sul pavimento a mo’ di indiano con
le braccia incrociate e il broncio.
Senza neanche farlo a posta il portone si
aprì.
Con un sorriso a trentadue denti varcò la
soglia, sorriso che gli morì in gola quando vide in che stanza era entrato.
Un luogo di cui aveva solo vaghi ricordi, ma
che avrebbe tanto voluto cancellare… voleva sapere solo una cosa, perché era lì?
CHI lo stava sottoponendo a tutto questo?
-Questo posto mi è familiare…- disse piano un
ragazzo lo stesso che poco prima aveva indossato un lungo mantello viola, che
adesso era sparito.
Era un tipo atletico con grandi occhi azzurri
come il ghiaccio e capelli che sfumavano: davanti al volto c’erano tre ciocche
che passavano da una radice verde che sfumava al nero per poi passare al viola,
gli altri capelli si limitavano a passare dal viola (vicino al collo) al nero,
non era di certo un colore che passava inosservato. Indossava una
maglietta-giacca viola con alcune fibbie nere e sotto una semplice maglietta
attillata nera, pantaloni larghi, tipo jeans che andavano dal verde scuro al
viola, dipende da come venivano colpiti dalla luce.
Chiuse tranquillamente gli occhi, non aveva
dalla sua parte la magia o meglio, non quella che normalmente si usa, ma quel
posto dopotutto era impregnato di bene e di luce, sotto forma di magia o di
semplice energia che caricava il palazzo di una strana vibrazione che lo rendeva
unico e… mistico...
Eppure… eppure qualcosa gli diceva che, per
quanto il posto fosse vero e concreto era solo una delle tante sfaccettature che
possono avere i sogni…
Sfiorò con una mano una colonna al centro
della stanza, non era come tutte le altre nell’enorme salotto in cui si trovava;
la colonna era completamente e finemente intagliata, quattro animali mitologici
la attraversavano, due di essi erano bianchi, molto più degli altri due.
-Drago, unicorno…- sulle sue labbra si
delineò un mezzo sorriso, aveva una mezza idea su dove si trovava, una mezza
idea ma nessuna certezza, solo una colonna ed una strana sensazione, più che una
sensazione un istinto, e lui, per quanto razionale fosse, aveva imparato che era
sempre meglio lasciarsi guidare dalle proprie sensazioni, l’unico modo per
andare avanti quanto molte persone vogliono la tua morte per il semplice fatto
che esistevi… prima o poi anche Doremi avrebbe dovuto imparare sulla sua pelle
questa importante lezione per il futuro…
Aveva un forte mal di testa, ma era comoda,
sdraiata su qualcosa di morbido e avvolta da qualcosa di altrettanto soffice.
Ma quel mal di testa era una vera tortura
come un incessante martellare.
Qualcosa di soffice, di morbido e caldo le
stava sfiorando dolcemente il volto, era una sensazione bellissima, avrebbe
voluto che non finisse mai, ma la curiosità era più forte, voleva sapere chi
era…
Molto lentamente aprì gli occhi si sentiva
stanca, ma tutta la stanchezza finì appena vide la giovane donna seduta sul
letto accanto a lei.
-M-ma cosa-
-Non preoccuparti piccola^^, va tutto bene.-
-Ora sì-, disse la ragazzina prima di
tuffarsi letteralmente tra le braccio della donna…
Fine cap^^.
Ah, sono contenta, mentre scrivevo i cap
dell’altra fic (Una luce dal passato, bey blade) ho avuto paura che la mia
modalità Bastard inside stesse per andar in letargo, ma questo cap dimostra
semplicemente che non era giornata ^^ (*gocciolone* Questa è pazza NdLettori
Embhè, l’avete capito solo ora^^
NdA_che_dopo_24_domande_come_interrogazione_scritta_di_mate_è_completamente_andata_^^).
Come cap so che è parecchio confusionario, ma
è un introduzione al prossimo^^ che ho l’impressione chi chiarirà leggermente le
idee, non so quando pubblicherò, soprattutto che mettere per iscritto quello che
ho in mente non mi sembra molto facile^^, è, sì, lo so, me le vado a
cercare^^’’’
Tende
bianche come la neve che coprivano quasi interamente un enorme finestra, un
letto a due piazze, bianco con dei ricami rossi.
Sfiorò la superficie, liscia, seta, lo stesso materiale di cui probabilmente
erano fatta anche le tende e i cuscini.
Seta,
la stoffa dei ricchi.
Dettagli del tutto inutili.
Fece
un passo in avanti, mentre la frangetta dei capelli neri gli ricadeva
stancamente sul volto nascondendo i suoi occhi rossi come il fuoco, occhi di
rubino, preziosi,000, sì, ma solo se tagliati e lavorati, un po’ come il suo
cuore che però era stato modellato da qualcuno nel modo sbagliato, facendo
perdere tutta la luminosità a quelle preziose gemme…
Girò
lentamente la testa, un letto, per un bambino, poco lontano, era l’unica cosa
fuori posto in quell’enorme stanza, il letto più dei giocattoli sopra, sotto, di
lato; giocattoli che sarebbero dovuti stare in un cassettone poco lontano dal
“campo di battaglia”.
Un
malinconico sorriso gli delineò le labbra.
Nell’aria c’era una strana vibrazione, ma diversa da quella che si respirava
nella stanza e nel corridoio dov’era stato, o meglio, forse l’energia che si
avvertiva in passato era la stessa, ma poi era cambiato, il dolore aveva
sostituito la luce, e l’odio la pace.
Con
passo lento si sedette sul grande letto, prendendo tra le mani una cornice,
d’oro, prima appoggiata sul comodino affianco al letto, la sfiorò con un dito,
guardando con nostalgia il passato e i ricordi racchiusi in quelle poche linee e
colori.
Chiuse stancamente gli occhi, lasciando scorrere quei ricordi che lottavano per
ritornare a galla, il bracciale con le incisioni esplose, andando in polvere,
così come l’incantesimo che lo legava al male…
-Presto svegliati!- una voce molto allarmata e preoccupata lo chiamava
insistentemente.
Il
bambino aprì stancamente gli occhi, era notte fonda.
-Che cosa succede, mamma?- chiese il piccolo strofinandosi gli occhi.
Di
fronte a lui c’era un donna bellissima con corti capelli rosso porpora, quasi
castano e occhi rossi come due rubini.
La
donna gli fece un sorriso stanco, poi, senza dire niente, lo prese in braccio.
-Mamma, cosa c’è?- chiese un po’ incerto il bambino, non era ancora molto bravo
a destreggiarsi con la lingua avrà avuto al massimo un quattro anni, se non di
meno.
-Ci stanno attaccando- il bambino la guardo incuriosito, non conosceva a pieno
il significato di quella parola però l’aveva sentita ripetere tante volte dalla
mamma e dal papà, e quando succedeva non erano mai contenti, significava che era
una cosa brutta.
-Ora ti devi nascondere, hai capito piccolo mio.- gli disse dolcemente la donna.
-No, mamma, voglio restare con te, non da solo.- disse il piccolo con le lacrime
agli occhi.
La
donna gli sorrise dolcemente e disse:- Non sarai solo, ci saranno altri tre
bambini della tua stessa età e speciale come te^^- gli disse dolcemente la madre
con la voce velata di una certa e profonda malinconia.
-Io non sono speciale.- disse il bambino.
-Sì invece, e neanche io so quanto^^- disse la donna continuando a sorridere.
-Tesoro! State bene?! Qui fuori sta per scoppiare l’inferno.- disse un terza
voce, un uomo, alto e muscoloso, con un’armatura indosso. Aveva corti capelli
corti neri e occhi tra il giallo e l’arancione.
-Papà ^O^- disse il bambino contentissimo.
L’uomo gli sorrise, era molto stanco, aveva combattuto fino ad un momento prima.
-Adesso andiamo, ti dobbiamo portare dai gemelli e dal piccolo genio.- gli disse
dolcemente l’uomo.
Il
bambino annui, anche se a malincuore.
-Dai sbrighiamoci, gli altri dovrebbero essere già l…- l’uomo non poté finire
la frase, ne in quel momento né dopo…
I
suoi occhi divennero un puntino mentre accasciandosi a terra, per non rialzarsi
mai più.
Gli occhi della donna si riempirono di lacrime, e come un gesto automatico
nascose al figlio quello spettacolo.
Lentamente alzò lo sguardo dal marito per vedere colui o colei che era alle sue
spalle, la persona che aveva ucciso una delle due persone a cui teneva di più al
mondo.
Spalancò gli occhi, non era possibile, non era un mago oscuro, era…
Si
girò di scatto per proteggere il figlio dal quel corpo mortale, per cercare di
salvare almeno lui.
Anche lei, come prima il marito, cadde al suolo senza, vita, cercando, come
ultimo gesto prima di morire, di nascondere il figlio, anche sapendo che era
tutto inutile.
-Mamma…- mormorò il bambino vedendo la donna che non si muoveva.
Lentamente, molto lentamente, si mosse, aveva paura.
Il
corpo della donna si mosse, magia. Qualcuno la sollevò in aria e la fece andare
contro un muro.
-MAMMA!!!- urlò il bambino.
-Non preoccuparti, ormai nessuno può fargli del male, non più.- una voce che
conosceva, ma con un tono così maligno e gelido da renderlo terribilmente
diverso.
Lentamente e più pallido che mai, si voltò per vedere la persona che ormai era
vicinissima a lui.
Un
asta molto alta con un gemma sopra.
Un
asta con poteri fuori dall’ordinario.
Poteri che venivano affidati ai ministri della luce.
Lo
sapeva bene, erano gli stessi che aveva la sua mamma, secondo ministro.
L’asta si sollevò verso di lui, per colpirlo.
Una luce bianca lo avvolse, portandolo lontano, in un'altra era, il futuro che
avrebbe e che lo ha completamente cambiato.
Ma
questa era un'altra storia
Si
stese sul letto guardando con occhi vuoti il soffitto, strano, fino a quel
momento non ci aveva fatto caso, ma si poteva vedere il cielo, ma non quello del
regno delle streghe, il bellissimo c’ero azzurro e limpido del regno dei
mortali. Un vero e proprio spettacolo.
Chiuse gli occhi, c’erano cose che fino a quel momento aveva completamente
dimenticato:
1)Che tutto
risalisse ad un qualche attacco dai maghi oscuri.
2)Che sua
madre e suo padre facessero parte di quell’ordine.
3)I loro
volti, i volti di sua madre e suo padre.
Ma
ormai che importanza aveva? Sua madre e suo padre erano stati uccisi da un
mago/strega dell’ordine della luce, coloro che sarebbero dovuti essere sempre
dalla parte della luce, del bene… si certo, come, no! Tutte cretinate! E a
dimostrarlo c’era il fatto che suo padre era stato attaccato alle spalle da uno
dei paladini della luce! E0 sua madre?! Morta per difendere lui. Da chi? Da un
ministro, qualcuno che lavorava con lei…
Se
solo si fosse ricordato il suo volto, avrebbe fatto l’unica cosa che lo aveva
portato ad allearsi con l’oscurità: vendetta.
Riapparve lontano, molto lontano, dal luogo di pace e armonia che fino a poco
prima era stata la sua casa. Era un posto scuro formato solo da ombre, non c’era
un piano solido su cui camminava, sembrava una specie di supervice liquida
trasparente.
Aveva paura
Aveva tremendamente paura.
Era solo, completamente solo.
Ma
era davvero da solo?
No
C’era qualcun altro, ma chi?
-Su e dai, non fate così^^- disse una voce di bambino.
Lentamente e con occhi vuoti si girò verso quella voce. Non vedeva bene chi era/
erano, dopotutto quel bambino si doveva essere pur rivolto a qualcuno, no?
Ma
era saggio avvicinarsi a qualcuno che non si conosceva? Ma dopotutto un bambino
di a malapena quattro anni che ha appena visto la fine dei suoi genitori pensa e
questo? No.
L’ingenuità dei più piccoli è una delle poche cose che fa andare avanti il
mondo.
Con passo lento e occhi vuoti si avvicinò alla voce.
-Chi va là?!- chiese una seconda voce.
Non si era sbagliato, non era solo, con quel bambino c’erano altri due bambini.
**
Il
ragazzo con i capelli verdi-neri-viola aveva deciso che era meglio andarsene da
lì, uscire da quella stanza per cercare gli altri, già lui aveva le idee non
troppo chiare sul perché erano lì, ma gli altri…bhè gli altri con molte
probabilità erano nel pallone più totale e non sapeva quei due maghi oscuri
quanta pazienza avessero, in teoria molta, in pratica molto paca, almeno a prima
impressione. Ma dopotutto le persone che non si conoscono riservano spesso delle
sorprese… si sarebbe per sempre ricordato di questo detto come una cosa vera, e
mai come quel giorno lo avrebbe capito.
Camminò lentamente, ma con passo sicuro, non aveva nessuna fretta. Appena
arrivato di fronte alla parete apparve e si aprì una porta di fronte a lui.
Finì
in un corridoio piuttosto buio a dirla tutta, per poi entrare in una stanza…
**
Xander camminava veloce con passo spedito, di pessimo umore, vabbè, diciamo
semplicemente che era nero. Avrebbe spezzato in due qualsiasi cosa avesse avuto
sotto mano, qualcosa o qualcuno.
Non
gli era molto difficile camminare al buio, normale amministrazione considerando
dove viveva normalmente, eppure qualcosa gli ricordava che non era sempre stato
così, forse, da piccolo… peccato che lui non si ricordasse niente di quando era
piccolo, circa dai quattro anni in su, o cinque o sei; dopotutto era normale a
sedici anni non ricordarsi che cosa era successo quando ne aveva avuti due, no?
Eppure aveva la strana e fastidiosa sensazione di essersi dimenticato qualcosa
di importante, tremendamente importante, prima o poi gli sarebbe venuto in
mente… forse.
Continuò a camminare finché non arrivò ad un vicolo ceco, era piuttosto
contrariato e stava per mettersi ad urlare contro il padrone di casa, ma non c’è
ne fu alcun bisogno, apparve un enorme porta che si aprì lentamente da sola.
Ecco,
un'altra stanza, simile ma precedente all’altra.
Stava
per dire un paio di cosette sul fatto che questo gioco stava iniziando a
stancarlo quando notò di non essere solo.
Nella
stanza c’erano due bambini.
**
Alex
non ne poteva semplicemente più, quel quadro stava diventando un chiodo fisso,
era come se finalmente poteva rivedere una persona dopo tanto tempo, ma lui
quella donna non l’aveva mai vista, o no? Forse era solo un ricordo lontano? O
solo un illusione?
La
parete a destra iniziò a cambiare, mutare, una porta enorme che piano piano
iniziò ad aprirsi.
Una
risata alle sue spalle.
Si
girò e vide due bambini che stavano tranquillamente giocando… litigando per un
gioco, veramente.
Erano
molto simili, con molta probabilità fratelli, se non gemelli: l’unica differenza
vera e propria che li distingueva erano il colore dei capelli tagliati a
caschetto con due ciocche per il primo, che aveva i capelli castani, erano più
chiare, sul biondo, il secondo che invece aveva i capelli neri le due ciocche
vicino agli occhi erano blu, altra differenza erano il colore degli occhi: verde
smeraldo per il primo e per il secondo che sfumavano dal blu al viola per poi
andare all’azzurro ghiaccio.
-Dai oni-kun! Tocca a me è__é- disse il bambino con i capelli castani.
-NO XP, tocca a me!- disse l’altro.
Alex
guardava i due incuriosito, quei due gemelli gli ricordavano qualcuno, ma non
riusciva a capire esattamente chi…
Distolse leggermente lo sguardo da quelle piccole pesti per vedere leggermente
più lontano, sulla soglia di una porta, che prima non c’era, un ragazzo guardava
l’intera scena, non ebbe bisogno di molto per riconoscerlo, il pazzoide della
torta alla panna, difficile dimenticarsi di un tipo del genere soprattutto se
quel tipo ti spunta del nulla con lo scopo di aiutare in suo amico uccidendo lui
per poi uscire con varie sparate fuori dal mondo.
Strano eppure in quel momento aveva un’espressione strana, assorta; il ghignetto
era sparito, come l’espressione da deficiente o il sorriso a 32 denti.
-Chi
sono?- chiese il ragazzo in questione guardando i bambini.
-Non
lo so, sono apparsi dal nulla.- disse Alex.
-Allora, molto probabilmente, saranno entrati dalla porta senza che tu te ne
accorgessi.- disse lui tranquillamente.
Alex
lo guardò per qualche secondo male, poi sbuffò e continuò:- No, me ne sarei
accorto, sono pur sempre dei bambini.- disse lui in tono neutro, non gli andava
di intavolare con quel mago, i suoi nervi ne avrebbero risentito.
-Mi hai fatto male ç__ç BUAHHHHHHHH!- il bambino dai capelli neri era caduto
lasciando di colpo il gioco, per poi scoppiare a piangere.
-Cusa
é__è – disse l’altro mortificato.
Lasciò cadere per terra il giocattolo e si avvicinò al fratello:- Tutto bene?-
chiese.
In
un secondo il bambino di capelli neri e blu si avvicinò al gioco prendendolo e
dicendo:- Oggi tocca a me^^- tutta scena.
-Mi hai fregato -___- - disse l’altro, non sembrava molto arrabbiato, quasi come
se si aspettasse una mossa del genere dal gemello.
-Oh,
ma che bravo bambino.- disse Xander con un sorriso a 32 denti.
-Sì
certo.- disse Alex ironico.
Xander non fece caso al tono e si abbassò in modo da essere, a grandi linee,
alla stessa altezza dei bambini.
-Ciao
piccolini, il mio nome è Xander, voi come vi chiamate?-
I
bambini fecero come se non fosse successo niente.
-Non
sapete che non rispondere agli adulti è maleducazione.- disse sempre Xander.
Alex
sbuffò divertito e per tutta risposta Xander gli fece una linguaccia.
La
porta si aprì di nuovo ed entrò una donna, la stessa del quadro.
-State ancora litigando.- chiese con un sorriso dolcissimo lei.
-Chi? Noi? Ma che cosa dici?- dissero entrambi con un ampissimo sorriso.
-Dovreste sapere che non è bello mentire alla mamma^^-
-
é///è Cusa.- dissero i due in coro.
La
donna fece per avvicinarsi ai bambini, e sarebbe dovuta andare a sbattere contro
Xander, ancora ad altezza bambino, ma la cosa non avvenne, la donna gli passo
direttamente attraverso.
O.O
ß
facce dei due.
-Ma
che cosa sta succedendo?!- chiese Xander che iniziava a perdere la sua poca
pazienza.
-Siamo in un ricordo.- disse Alex con occhi spenti, guardando attentamente il
bambino dagli occhi verde smeraldo, occhi così conosciuti.
Xander lo guardò attentamente, più serio che mai.
Dopodichè anche lui si girò a guardare i tre, quel dolce quadretto.
La
porta si aprì di nuovo ed entrò un ragazzo sui 25-28 anni, alto con capelli
castani e occhi azzurri, indossava una pesante armatura. Sembrava molto
preoccupato, dalla sua espressione si poteva solo capire che era un annunciatore
di cattive notizie.
-John! Che cosa succede?- chiese la donna molto preoccupata mentre i bambini si
avvicinavano al padre.
-Ci attaccano! L’ordine oscuro si sta avvicinando qui con un esercito, i nostri
informatori ci hanno appena avvertito!- disse l’uomo rivolgendosi alla moglie.
-M…ma –eravamo… avevamo stipulato…- stava tentando di ragionare la donna, ma lo
sguardo grave del marito le fece capire che terminare la frase era del tutto
inutile, così con tono stanco continuò:- Che cosa vogliono da un popolo pacifico
come il nostro?- chiese la donna
-Il Potere, quello che bramano da sempre.-
Lo
sguardo della donna ricadde automaticamente sui due bambini, quasi con le
lacrime agli occhi.
Il
marito capì a cosa stava pensando la donna e disse.- Con molta probabilità
vogliono anche loro, la Magia e i suoi protettori.- il tono di voce era molto
grave.
-Indovinato.- disse una gelida voce alle loro spalle.
I
due adulti si irrigidirono spaventati, per poi girarsi verso la porta per vedere
chi era stato a parlare.
-Oh! Ciao^^- disse la giovane madre.
-Ci hai spaventato.- disse John:- abbiamo temuto che fossi un mago oscuro^^-
-CIAO!!- dissero i due bambini, facendo per avvicinarsi al mago/strega, la/o
conoscevano bene, come d’altronde lui/lei conosceva loro.
-Ciao Alex^^, ciao Xander^^.- disse la donna ai due.
-Eh,
eh! Quei due anno i nostri stessi nomi, e ci assomigliano parecchio anche^^’’’
coincidenze.- disse Alex con una risatina nervosa e poco convinta, accompagnata
da un enorme *gocciolone*.
-Non
ti facevo così tonto, quelli con molte probabilità siamo noi.- disse Xander
serissimo.
-E
tu, quindi, saresti mio fratello?!- disse Alex leggermente disgustato alla sola
idea.
-Hai
ragione sono solo coincidenze.- disse annuendo freneticamente, per poi
aggiungere in tono più basso:- Lui, mio fratello?! Ma stiamo scherzando… chiedo
la prova del DNA, no… chissà cos’è il test del DNA… bhè, roba da esseri umani…-
*GOCCIOLONE* Alex, ok, quel mago era pazzo, ma come non capirlo, tutta quella
situazione era da manicomio.
-Come mai sei qui da noi?- chiese il padre dei due sorridendo dolcemente.
-Ordini del capo^^-
-La regina? Ci sono dei problemi?- chiese preoccupata la donna dagli occhi
verdi.
-No, non quel capo.-
-Quale allora?- chiese leggermente insospettita.
-Indovina.- così dicendo puntò la mano contro l’uomo e una sfera di energia si
formò tra le sue mani, per poi andare a colpire e ad uccidere l’uomo.
-PAPA’!!!.- urlarono i piccoli, volevano avvicinarsi al padre, perché quella
persona, che loro conoscevano così bene, aveva fatto questo?! Perché non usciva
dall’ombra e aveva la decenza di farsi vedere in faccia?!
-PERCHE’?! PERCHE’ STAI FACENDO QUESTO, TU SEI DALLA NOSTRA PARTE?!- disse la
donna infuriata, una potente energia l’avvolse, bianca con riflessi azzurri.
L’altra persona non sembrava affatto intimorita per quella reazione, al
contrario Alex e Xander adulti avevano quasi la sensazione che ne fosse
divertita.
Gli
occhi dei due ragazzi come dei bambini erano diventati vuoti, dolore, dolore
allo stato puro, avevano appena creduta, anche se facevano di tutto per negarlo,
di aver ritrovato quella che per loro era una famiglia per poi vedere uno dei
suoi componenti venire ucciso come se niente fosse, e qualcosa gli diceva che
non era la fine.
-Fare parte di uno sciocco ordine che crede nel bene e nella luce, mha fammi il
piacere! Poi, per cosa lo faccio? Mi sembra ovvio, il potere.-
Un’altra sfera cercò di colpire la donna, ma l’energia che costantemente
l’avvolgeva la respinse, anche se ci riuscì di poco, con un gesto veloce attirò
i suoi figli nel campo energetico che aveva formato la sua aurea, per
proteggerli.
-AHAHAHAH! Credi che così potrai salvargli la vita?! Mi dispiace, ma non ci
riuscirai!-
L’eco di un esplosione fece tremare il palazzo, fuori stava accadendo l’inferno,
lo scontro era già iniziato.
-Mamma?- chiese Xander.
-Perché fa così, non è un nosto amico?- finì Alex.
Il
mago/strega fece tra piccoli passi avanti restando sempre nell’ombra.
-guarda un po’ chi c’è-
I
due ragazzi videro i bambini rabbrividire, avevano paura, con molta probabilità
avrebbero desiderato andare il più lontano possibile.
Il
ministro se ne accorse e spiegò a loro qual era il suo nuovo compito.
-Sapete ora chi sono?No, non lo sapete? Bene
allora ve lo dico^^. Io dono la morte a chi vuole vivere, perché io sono la
morte…-
Un'altra esplosione squarciò il cielo.
Niente, il silenzio regnava incontrastato sul regno intero.
Poi un nuovo inizio, una luce, lo scontro stava continuando ad armi pari.
Il
mago o strega che fosse fece altri tre passi, ma per quanto camminasse non
riuscivano a vederla in volto, forse non era una questione di luce e ombra,
forse erano solo loro che non erano pronti a ricordare il passato.
-Io non mi arrendo.- disse la madre dei ragazzi, con uno sguardo freddo, gelido
che mai nessuno le aveva visto.
-La morte arriverà fino a te.-
-Aspetto- rispose glacialmente la donna.
-Va bene, addio Miyu.-
Un’altra esplosione o meglio due, gemellate, una dentro l’altra fuori della
stanza.
La
donna caddé a terra, la magia della strega/ del mago era più potente e
distruttiva del normale, aveva fatto un patto con l’oscuro per battere
l’oscurità, un patto con il male.
In
quel preciso istante una luce avvolse i due bambini portandoli lontano.
-DANNAZIONE!- urlò infuriato, non era riuscita a portare a termine il suo
compito, ma aveva ancora una possibilità…
Alex
e Xander avevano gli occhi spalancati, entrambi in quel momento avrebbero voluto
che si trattasse solo di un brutto sogno, peccato che entrambi conoscevano,
avevano capito quale era la verità.
I
simboli sul volto di Xander sparirono, ora si vedeva solo una cicatrice, che
però non sminuiva la sua bellezza. I due si guardarono in volto, erano molto
simili, con un gesto identico fecero alcuni passi avanti per uscire dalla porta,
mentre nella loro mente entravano a forza i ricordi che erano stati nascosti.
I
due gemelli apparvero in un luogo oscuro, senza vita, si guardarono piano
intorno, avevano una paura tremenda, ma era come se fossero vuoti, in pochi
minuti avevano visto sgretolarsi non solo la loro famiglia, ma anche le loro
certezze, quello che gli avevano insegnato sul bene e sul male, i loro genitori
uccisi da un loro amico (ricordo
che io metto o il maschile o il femminile per confondervi le idee, è presto per
sapere se è un lui o una lei ^O^ NdA).
-Dove siamo.- chiese Alex leggermente spaventato, al contrario del fratello che
sembrava incuriosito, affascinato da tutta quella oscurità, la mancanza della
luce e del potere benefico che lo avevano sempre accompagnato.
Era attirato da tutta quella oscurità, fece un passo in avanti, non vedeva bene
attorno a tutto c’era una specie di nebbia:- Chissà che cosa c’è oltre.- disse
piano facendo un passo avanti.
-Aspetta.- di Alex.
-Che cosa c’è?- chiese annoiato il bambino.
-Non farlo.- disse Alex, Xander guardò attentamente gli occhi del fratello, seri
e freddi, non sembrava più un bambino di quattro anni, “Chissà se anche io
sembro tanto più grande solo per il modo di guardare le pessone” pensò il
piccolo, ma scacciò subito l’idea sedendosi a gambe incrociate sul pavimento,
tenendo il broncio.
-Credevo di essere solo^^.- disse un’altra voce di bambino, a loro si avvicinò
un ragazzino della loro stessa età.
**--
La
stanza in cui era entrato era molto bella e luminosa con un enorme vetrata e
stracolma di libri, forse in un modo leggermente esagerato e confusionario,
rendendo quasi impossibile camminare senza schiacciarne qualcuno.
Con
passi enormi e rischiando spesso di capire, si avvicinò alla vetrata, come una
sua tacita richiesta il vetro scomparve, come un enorme parete senza muro che si
affacciava su un enorme città in bianco, con un gesto annoiato prese dalla tasca
della giacca un pacchetto di sigarette Camel light (io non fumo, ma vivo in una
famiglia di fumatori U_U NdA) e con un gesto molto tranquillo ne accese una, con
un accendino viola nero e verde, portò la sigaretta alle labbra, aspettando,
sapeva che doveva solo aspettare, questa volta il passato gli sarebbe venuto
incontro.
Aspettò per qualche minuto concentrandosi sulla sua sigaretta, non fumava molto
o spesso, ma ogni tanto, quando finiva in situazioni fuori dal mondo si
concedeva una sigaretta, e le situazioni così strana gli capitavano più spesso
del solito, almeno in quel periodo.
La
porta cigolò leggermente per poi aprirsi lentamente, lui con molta tranquillità
aveva spento la sigaretta sul pavimento, per concentrarsi meglio sul nuovo
arrivato.
Non
che riuscisse a vederlo molto bene comunque.
Una cosa era sicura, si trattava di un bambino con i capelli tri colori, che
difficilmente sarebbero passati per naturali se la gente non si sarebbe chiesta
perché un bambino di a mala pena quattro anni doveva tingersi i capelli, o si
sarebbero potuti semplicemente chiedere perché un bambino così piccolo camminava
tenendo un enorme carico di libri, una piccola montagna dietro il quale spariva.
Non aveva un passo molto deciso, ma piuttosto barcollante, era un miracolo che
non fosse già caduto con quel carico e infatti.
SDADABRACOM
-No, adesso come li distinguo dagli altri? Ç__ç-
Il
ragazzo, ancora alla finestra, osservava la scena con un enorme *gocciolone*
sulla testa, si ricordava che da piccolo era un po’ casinista, ma non così
disastroso.
Con molta tranquillità il piccolo iniziò a guardare i libri, per distinguerli da
quelli già letti e studiati.
Già,
lui un piccolo genio, che sempre sui libri, ma senza ingobbirsi o dover portare
occhiali o altro, ma con un cervello e un quoziente intellettivo invidiabile.
-Oh, signorino!- disse entrando un’anziana donna dall’aria simpatica e molto
cordiale:- non dovrebbe studiare tanto, anche la regina crede che è meglio se si
comporta da bambino finché ne ha la possibilità.- disse iniziando ad aiutarlo a
raccogliere i libri e metterli uno sopra l’altro accanto ad una scrivania.
-Comportarsi
da bambino finché ne ha la possibilità.- disse il ragazzo con un sorriso amaro
sulle labbra.
Fece
un piccolo sospiro e continuò ad osservare la scena.
-Non preoccuparti Tata, né tu né la regina avete alcuna ragione per
preoccuparvi, a me piace molto leggere soprattutto le leggende che inventano gli
esseri umani, in particolare alcune della mitologia cinese, lo sapevi che
secondo un’antica leggenda il Drago, l’Unicorno, la Tartaruga e la Fenice, erano
importanti divinità benefiche in Cina^^, se non mi sbaglio devo aver letto
qualcosa di simile in una leggenda del nostro regno, un secondo che cerco il
libro, anche se non mi ricordo quale… non sono neanche molto sicuro che si
tratti di un libro…- il bambino iniziò a cercare ma la Tata lo fermò:- Vediamo
se era questa^^:
In un giorno lontano
In un tempo dimenticato
In un regno che ancora non
era nato
Per una vita che ancora
doveva sbocciare
Gli elementi iniziarono a
mutare
Dai venti più pericolosi e
ribelli
Del tornado
Dal ciclone
Da un semplice soffio di
vento
Nacque il potente e niveo
Drago
Dalle terre più
terrificanti
Dalle terre più luminose
Dalle foresti
Dalla giungla più fitta
Da ogni singolo filo
d’erba
Nacque il
Unicorno alato
Dagli abissi più profondi
Dal mare
Dai laghi
Da ogni più piccola goccia
d’acqua
Nacque l’antica e eterna
Tartaruga
Dal fuoco eterno
Dalle stelle
Dal caldo sole estivo
Nacque l’eterna e saggia
Fenice
Quattro animali
Per quattro poteri
Quattro animali
Per quattro esseri umani
Essi porteranno il nome di
custodi
Perché la proteggeranno
La loro voce si confonderà
col vento
Il loro potere li
accompagnerà segnerà il loro destino
La loro vita sarà tra la
luce le tenebre
E alla Magia consacreranno
la loro esistenza
Nasceranno, vivranno e
moriranno per essa
Sol colei nel cui cuore
solo la luce alberga
Capace di perdonare come
di amare
Le cui lacrime speranza
diffondono
Porterà la luce in ogni
dove
E quando il suo posto
prenderà
Di nuovo il regno
risplenderà…
Nord, Sud, Ovest, Est…
Di
colpo la tata di bloccò, guardò il bambino che la fissava con la bocca
leggermente aperta, stupito.
-Allora signorino Ruyji le è piaciuta?-
-È
stupenda, però e strano, come mai non avevo mai sentito da nessuna parte una
filastrocca tanto bella?- chiese il piccolo.
-Perché dietro a queste cose belle, semplice e melodiose sono nascoste le trame
più complicate nel nostro destino^^-
-Non capisco.- disse il bambino corrugando le sopracciglia in un espressione
concentrata che lo rendeva parecchio buffo.
-Non im-
-Un secondo! Forse ci sono *__*. Allora questa più che una filastrocca è una
storia che racconta qualcosa di molto importante, giusto ^O^?- chiese il piccolo
-Indovinato^^… quasi.-
-Un secondo… se è una storia così importante non è qualcosa che dovrebbero
sapere tutti, no?- chiese il bambino.
-Cosa ti fa credere che è qualcosa che conoscono tutti?- chiese la signora
anziana.
-Bhè se la sia anche tu che non sei un Ministro…-
-Di questa storia non sono a conoscenza neanche i Ministri, o meglio, sanno che
esiste, ma non né conoscono le parole^^.-
-E
chi le sa allora?- chiese Ruyji molto curioso, era sempre stato così curioso,
ecco una ragione per cui amava circondassi di libri quando i suoi coetanei non
sapevano ancora leggere.
-Io, la Regina, un giovane soldato e, adesso, tu^^-
-Waoh.- mormorò il bambino leggermente meravigliato, dopo qualche secondo
chiese:- Perché l’hai detto anche a me?-
-Perché era giusto così.-
-Ma…- non poté finire una frase, fuori dalla reggia si era appena scatenato il
finimondo.
-Presto!- disse la tata serissima:-Dobbiamo andare, non la possiamo aiutare.-
continuò mentre una lacrime solitaria le attraversava il viso, quella volta il
bambino non riusciva a capire.
Ruyji
“adulto” guardava tristemente la scena, almeno di una cosa doveva ringraziare la
”padrona di casa” la possibilità anche se breve e dolorosa di poter vedere di
nuovo la persona che aveva significato molto per la sua vita, quella che gli
aveva fatto da madre e da padre, quando non sapeva, come ora del resto, che fine
avessero fatto i suoi veri genitori…
-Aiutare chi?- chiese il bambino mentre la donna lo trascinava quasi di peso
fuori dalla porta.
-L- l’anziana donna non ebbe il tempo di rispondere che una sfera di energia la
colpì in pieno, lasciò la mano del bambino per poi accasciarsi al suolo ed
esalare l’ultimo respiro.
-NO TATA!- urlò il piccolo inginocchiandosi vicino alla vecchia balia.
-Ed ora iniziamo.- disse una figura avvolta nell’ombra, la stessa figura che
aveva appena ucciso la persona che gli era stata accanto da quando aveva
memoria.
-Tu sarai il primo a morire.- disse, ma il piccolo non l’ascoltava, troppo
intento a stare vicino alla persona che aveva appena perso mentre dai suoi dolci
occhi azzurri continuavano a scorrere calde lacrime perlate.
Questo no, no…
-NO!!- urtò il bambino, intorno a lui si nacque una luce verde-viola con
riflessi più carie e più scuri di entrambi i colori, una potenza senza confini.
-Tsz, non basta questo a fermarmi!- disse la voce, lanciò una sfera contro il
piccolo, l’avrebbe ridotto molto male se l’avrebbe colpito, ma prima una luce
bianca lo avvolse per portarlo lontano, in un luogo che, forse, non era meglio
di quello…
Era solo completamente solo, ma non aveva paura, che cosa gli sarebbe potuto
succedere? L’avrebbero ucciso? Non sapeva se gli dispiaceva o no…
Si
asciugò stancamente le lacrime, il luogo dove era finito era completamente buio,
non aveva mai avuto paura del buio, per fortuna.
Apparve una piccola luce poco lontano da lui, poi delle voci, molto cautamente
si avvicinò, erano due bambini uno con i capelli neri e blu e un altro castani e
con due ciocche di fronte agli occhi più chiare, quasi bionde.
Si
avvicinò ai due e sforzandosi di fare un sorriso e disse:- Credevo di essere
solo.- così facendo attirò la loro attenzione.
I
due indietreggiarono un po’ intimoriti fino a scoppiare a pianger, sia per la
paura i essersi trovati, di nuovo qualcuno alle spalle e il sollievo che non
solo quel qualcuno non voleva fargli la pelle ma anche il fatto che non erano
soli.
*gocciolone Ruyji*
-Su e dai, non fate così^^- disse per cercare di calmarli, la cosa sembrò
funzionare, almeno per un po’…
Sentirono dei passi poco lontani da loro, così Alex chiese subito:- Chi va là?!-
Fine capitolo e nel prossimo, la conclusione della storia dei quattro, poi forse
vi farò capire chi è il capo del castello e che fine ha fatto Doremi-chan e il
padrone di casa… questo è un capitolo piuttosto deprimente, ma era necessario,
anzi l’ho fatto bello lungo per non perdermi troppo con la storia, non voleva
farne troppi capitoli, anzi si sarebbe dovuta concludere con questo, ma già così
è piuttosto lungo poi… bhè, mi conoscete^^ sapete quanto mi piace staccare il
capitolo sul più bello e, anzi, avrei potuto staccare molto prima ^-^, ma per
ora sono in vena di capitoli lunghi ^O^.
Ora,
rispondiamo:
Sikki:
sono felice che ti piaccia il mio modo di scrivere^^ ed ecco fatto, aggiornato
con un capitolo bello luuungo ^^’’ grazie per la recenzione ^O^
Pé: Allora
pè^^ le tue ipotesi seguivano il mio stesso filo logico? Sinceramente speravo di
aggiornare prima, ma mi sono bloccata con la filastrocca della Tata^^, dire che
mi ha fatto venire le crisi di nervi è un eufemismo, anche a te grazie per la
recenzione^^.
Vocalista91:
In effetti ci sono alcune parti comiche (in questo non tante) perché quando
scrivo, ma anche leggo un capitolo, mi piacciono molto le scene che allentano la
tensione e ti fanno ridere fino all’inverosimile XD XD XD, poi è molto mooolto
diverte fare fare figuracce ai propri personaggi (Mi chiedo se anche l’ideatore
di Doremi l’abbia creata per questo scopo ?__?), la solita frase fatta -__-:
Grazie per aver recensito^^.
Gea: (Qui
c’è molto da scrivere -__-, meglio rimboccarsi le maniche) Ho capito
perfettamente e sì, mi rendo conto che negli ultimi capitoli sto uscendo un po’
fuori dagli schemi della storia vera e propria, ma mi è stato NECESSARIO, adesso
mi spiego: allora per prima avevo bisogno di inserire la storia di questi
personaggi, più in là si capirà il perché, poi il secondo e vero e proprio
motivo è che la serie è ricominciata, quindi come per le predenti con molte
probabilità le apprendiste cresceranno, matureranno, e non solo loro, ma anche
le famiglie (vedi Melodi), quindi mi devo riorganizzare su come gestirle, poi
non parliamo di Hanna il cui carattere ancora non è stato ancora inquadrato e
lei sarà quella che crescerà e cambierà di più. Devo ammettere che più di una
volta ho pensato di lasciar stare la storia e riprenderla alla fine della serie
e nel frattempo portare avanti le altre 2 fic (di beyblade, una qui una su
Manga.it con il nick di Chaosangel), ma non mi sembrava molto giusto per chi
leggeva, quindi mi sto incentrando un po’ su i nuovi personaggi e farvi capire
bene il loro modo di fare e pensare (cosa non molto facile, credimi), per poi
concentrarmi sulle apprendiste e Doremi, anche se già dal prossimo capitolo
dovrei far rientrare Doremi e, se tutto va come deve, anche le altre, visto che
ormai la fine si sta avvicinando (sempre salvo imprevisti o nuove idee^^). Spero
di essere stata io a essermi spiegata chiaramente. Cmq spero che continuerai a
leggere e recensire.
Tutti, per la prima
volta, ricordavano chiaramente il giorno in cui si erano incontrati e divisi, il
giorno che aveva segnato la loro vita.
Un giorno che avevano
preferito dimenticare, o meglio erano stati obbligati a dimenticare, non per
loro scelta, ma per fare in modo che il destino si compisse.
Il bambino dai
capelli neri e gli occhi rossi si era avvicinato agli altri tre, di cui due,
molto simili tra di loro, avevano appena smesso di piangere e il terzo rimanente
sembrava nel pallone con gli altri due e non si fidava di lui.
Lo capiva.
Era un bambino, sì,
ma capiva perché quel suo coetaneo non riuscisse a fidarsi di un ragazzino dagli
occhi rossi appena incontrato, se è per questo neanche lui riusciva a fidarsi di
quei tre… dubitava seriamente che sarebbe mai riuscito a fidarsi di qualcun
altro, l’unica cosa che voleva era vendetta…
-Chi sei?- chiese il
terzo ragazzo.
-Il mio nome è Mike,
fino a poco fa ero a palaz- le parole gli morirono il gola e abbassò leggermente
la testa.
-Capisco.- disse
Ruyji in tono pacato.
Si sentiva stanco,
lui, Ruyji, il piccolo genio, una volta avrebbe voluto smettere di pensare…
pensare e ricordare, ma questo era impossibile, neanche la magia poteva
cancellare i ricordi.
“Volete dimenticare?”
una voce, sentirono una voce arcana e… e non umana rimbombare intorno a loro, ma
non videro nessuno.
-Chi sei?- chiese
Xander, non aveva paura, anche se sarebbe dovuto tremare non era così, neanche
lui ne conosceva il motivo, ma era tranquillo, non come se si trovasse in un
posto a lui nuovo costantemente avvolto dall’oscurità.
“Lo vuoi sapere?”
chiese la voce.
Alex si avvicinò al
fratello e disse:- Sì-
Mike non parlava,
guardava solo l’oscurità di fronte a lui, oltre quella nebbia,oltre tutta quel
buio sapeva che c’era qualcos’altro e lui voleva scoprire cosa.
Ignorò completamente
la voce e fece un passo avanti, sentiva qualcosa o qualcuno che lo stava
chiamando,no, non con la voce, ma era un qualcosa che lo attraeva come una
calamita, come se stesse guidando ogni suo passo, anche il più piccolo. Era
importante che lui andasse avanti… importante, forse, ma giusto? No. Sapeva che
sarebbe dovuto restare insieme agli altri ragazzi, ignorare categoricamente la
voce e usare i loro poteri per andare via da lì… ma era come se LUI non volesse
farlo…
Non sembrava il solo
a pensarla in questo modo, gli si affiancò un altro ragazzino di cui non
conosceva ancora il nome, ma aveva i capelli neri e blu.
Quest’ultimo fece un
leggero gesto con la mano e di colpo tutta la nebbia che li avvolgeva si diramò,
facendo spazio a… a statue incastonate nel ghiaccio.
-Statue?- chiese Alex
a mezza voce, facendo un passo indietro, qualcosa gli diceva che non era così…
-No- disse Ruyji
sicuro, avrebbe preferito non ammetterlo, ma quella era la verità…
“Persone” completò
per lui la misteriosa voce.
Negli occhi di Mike
passò un lampo di sorpresa misto alla paura, poi la curiosità prese il
sopravvento.
Con passi lenti e
incerti si avvicino a una delle statue. Esse erano come disposte in circolo, o
meglio, a ferro di cavallo; alcuni erano in posizione eretta, altri
inginocchiati verso un punto ben preciso. Alzò lentamente lo sguardo leggermente
rialzato c’era quello che sembrava una specie di trono coperto da una tenda,
un enorme velo scuro che ricordava la nebbia che fino a poco fa li aveva
avvolti.
Uno strano silenzio
avvolse la scena, stava per accadere qualcosa, doveva accadere qualcosa…
Mike fece un passo
avanti perso la tenda, doveva avvicinarsi più che poteva.
Ruyji iniziò a
guardarsi freneticamente intorno, si può sapere dove diamine erano?!
Con dei movimenti
rapidi si avvicinò ad una statua.
Un uomo, di certo un
mago, aveva lunghi capelli rosso-arancione con delle ciocche viola, di certo non
il migliore degli accostamenti, ma per ora non era importante… lo guardò dal
basso, indossava un’armatura nera come la notte, con degli strani simboli, come
delle scritte e sulla spalla una specie di spilla, un segno di riconoscimento.
Sgranò gli occhi,
conosceva quel simbolo…
Mike era arrivato di
fronte alla tenda, con un movimento incerto la scostò, ghiacciò nero avvolgeva
quella figura che sapeva di eterno, ma restava comunque nell’ombra,
nell’oscurità più profonda.
“Bene piccolo, vieni
da me e compi il tuo destino…” disse la voce maligna.
Un brivido percosse
la schiena di Xander mentre guardava il fratello, Alex, avvicinarsi a quella
strana statua.
-FERMI.- gridò una
quinta voce che nessuno conosceva, una voce eterea, ma melodiosa ed unica,
capace d’incantare chiunque l’ascoltasse.
Ma ormai era tardi,
Mike aveva già sfiorato la statua, il fuoco distrugge il ghiaccio. E questo
fuoco distrusse l’ultimo gesto della regina dell’ordine della luce per salvare
tutti dall’oscurità, ma forse quello era il nostro destino.
L’ombra all’interno
del ghiaccio aprì di scatto gli occhi, bianchi come la neve e con un altro
movimento rapido abbassò lo sguardo per vedere in basso, a quel gesto Mike
indietreggiò di scatto, spaventato, non si aspettava niente del genere, o meglio
non si aspettava proprio NIENTE!
Una sfera di energia
si formò a mezz’aria, energia nera come la notte più buia. Si diresse a tutta
velocità per colpire Alex, ma il fratello lo fece cadere a terra venendo colpito
di striscio dalla sfera sul volto.
-Xander.- urlò il
ragazzino dai capelli castani, si girò verso il fratello, che aveva il volto
coperto di sangue.
I suoi occhi erano…
erano vuoti, non sembrava neanche essersi accorto della ferita.
Velocemente Alex gli
si avvicinò scuotendolo per un braccio, e per tutta risposta Xander fece un
gesto veloce con la mano e, come spostato da un enorme folata di vento, il
bambino fu scaraventato contro il muro.
Che cosa stava
succedendo?! Che cosa stava succedendo al fratello!?
Alex era confuso e
dolorante, adesso iniziava ad avere davvero paura, per lui e per il fratellino.
Una nuova sfera fece
per colpire Mike, ma questa sfera era diversa, infatti più che gli si avvicinava
più cambiava forma, diventava sempre più piccola e con una specie di buco
all’interno, sembrava un anello o qualcosa di simile.
Il bambino dagli
occhi rosso fuoco non tentò neanche di scappare, sapeva perfettamente che era
inutile, poi lui non era un vigliacco…
Quello strano
bracciale si bloccò sul suo polso destro. Appena prese una forma materiale Mike
sentì tutto l’odio, il rancore, il male, l’oscurità, la voglia di vendetta,
tutto ciò che aveva provato vedendo cadere i genitori sul pavimento, senza vita
e ogni cosa, ogni più piccolo sentimento venne amplificato, reso cento, mille
volte più grande e doloroso di ciò che era da principio.
Le fiamme avvolsero
tutto.
Colui che è fuoco
aveva appena volato le spalle alla luce.
Colui che è aria era
pronto a spazzare via ogni cosa, anche il proprio fratello.
-E’ tardi…- disse la
quinta voce, che aveva tentato di avvertirli, avvertirli perché non riportassero
l’oscurità che per tanto tempo aveva cercato di corrompere il cuore del regno
della magia.
-Per loro due non
posso fare più niente, ma per voi c’è ancora speranza.- continuò questa quinta
voce, in un leggero sussurro che solo Ruyji riuscì a sentire.
Il bambino stava per
aprire bocca, ma non ne ebbe il tempo.
Alex e Ruyji si
trovarono catapultati in pochi secondi in un altro posto, divisi.
*Alex, ormai senza
ricordi, finì su una stupenda distesa di verde.
Il brunetto si
guardava intorno, confuso. Ricordava di chiamarsi Alex, che aveva quattro anni
e… basta. Non ricordava più niente di ciò che era e ciò che era stato nel suo
passato. Non ricordava nessuno, neanche una persona che conosceva, un amico, una
famiglia.
Lui aveva una
famiglia?
Oppure era solo?
Non lo sapeva.
E chi avrebbe potuto
dirglielo?
Nessuno.
-Oh, povero piccolo!-
disse una voce che, almeno così credeva, apparteneva ad una persona anziana.
Il bambino si guardò
in giro, all’inizio pensò che non ci fosse nessuno, poi, alzandosi, vide
un’anziana signora che stava venendo nella sua direzione.
-Stai bene?- gli
chiese.
Stava bene?
Non ne era sicuro.
Gli faceva male ogni
parte del corpo, come se fosse stato lanciato da qualche parte, non facendo un
atterraggio, come dire… morbido.
- B-bene.- disse lui,
anche se incerto.
-Sicuro?- chiese la
signora preoccupata.
- N-non so.- disse il
bambino, gli girava la testa, non riuscì a restare in piedi e cadde di nuovo a
terra.
-No, tu non stai
bene, ti porto a casa mia, hai bisogno di cure.- disse la signora, guardandogli
la tempia destra, prima non l’aveva notato, ma da una ferita stava uscendo un
leggero filo di sangue.
Lui la guardò un po’
incerto, poi, non avendo altre opzioni, decise di seguirla, anche se i suoi
passi erano molto incerti.
-Dove sono i tuoi
genitori?- chiese la donna preoccupata.
-I-io non l-lo
ricordo.- disse portandosi una mano alla testa. Gli faceva tremendamente male.
La donna gli sorrise
benevola.
-Non preoccuparti li
cercheremo, nel frattempo starai a casa mia…- disse serafica la donna, lui la
guardò un po’ sorpreso da tutta quella gentilezza, poi mormorò in un sussurro:-
Grazie.-
Camminarono ancora
per un po’, poi la donna gli chiese:- Come ti chiami?-
-Alex, credo.- disse
lui.
-Bene Alex, io sono
strega Majober, bene arrivato ad Illune.-
Lui sorrise, per un
po’ quella sarebbe stata la sua casa, finché non avrebbe trovato i suoi
genitori.
Il giorno dopo
iniziarono le ricerche, ma questa non li portarono dietro. Alex e la signora non
si arresero. Cercarono il giorno dopo e quello dopo ancora, così le settimane e
i mesi iniziarono a passare, lentamente, ma inesorabilmente e con il passare del
tempo, anche le speranze iniziavano a sfumare…
Due anni dopo dal suo
arrivo ad Illune conobbe Doremi…
*Ruyji finì in uno
luogo strano. Aveva letto tanti libri, ma non aveva mai visto niente del genere…
Si trovava di fronte
a quello che sembrava un enorme tempio in roccia grezza, le decorazioni erano
molto bella, ma non fine o rassicuranti come quelle del palazzo, però si
riuscivano a distinguere alcune figure mitologiche, le stesse della filastrocca:
una fenice, un drago albino, un unicorno alato e una tartaruga.
Ma quel posto non gli
piaceva, inconsciamente fece un passo indietro, voleva andarsene, ma dove?
“Fermo” disse una
voce eterea, ma lui non la sentì, non aveva più la capacità di sentirli… non da
solo…
-FERMO- questa volta
la voce fu più vera… umana…
Si guardò intorno,
voleva sapere chi era stato a parlare, la voce sembrava femminile, ma non era di
nessuno che conosceva.
-Sono qui.- continuò
la voce.
Sì girò di scatto, la
persona che gli aveva parlato era esattamente alle sue spalle.
-Questa, d’ora in
avanti, sarà la tua casa…-
Nessuno di loro si era
più incontrato fino a quel giorno, il giorno in cui tutti gli elementi si erano
riuniti per ritornare a splendere.
Alex era seduto in un
angolo della stanza, con il braccio e la testa appoggiati su un ginocchio e il
volto in ombra.
Non sapeva che cosa
fare.
Semplice.
Lineare.
“E adesso?”
L’unica domanda che gli
passava per la testa.
Aveva appena rivisto la
distruzione della sua famiglia, ricordato di avere un fratello con cui poco
prima stava per nascere uno scontro e… e cosa? Vedere parte delle sue certezze
crollare in poco tempo? Sapere che a distruggergli la vita era stato qualcuno
del suo stesso ordine? Magari una persona che conosceva e con cui lavorava a
stretto contatto?
Bhè, almeno sapeva che
non era la madre adottiva della principessa, a quel tempo era ancora un soldato,
poi era diventato Ministro…
-Cosa hai intenzione di
fare adesso?-
Alzò la testa verso la
persona che lo aveva interrotto dai suoi pensieri, Xander, suo fratello.
Il ragazzo era
appoggiato alla finestra e gli dava le spalle, aveva parlato in tono pacato,
distaccato, ma in verità era al limite, non ne poteva più…
-Non lo so…- ammise con
sincerità:-E tu?- chiese, anche lui in tono pacato e vuoto.
-Non so se ho scelta, ma
se posso cambio ordine…. SE posso.- così dicendo si girò appoggiandosi al muro
con i gomiti.
-Capisco…- disse Alex
riappoggiando la testa sul ginocchio. Non sembrava avere alcuna intenzione di
reagire o semplicemente di muoversi.
Dalla parete in
direzione opposta alla finestra apparve una luce che si trasformò nell’ennesimo
portone, ma questa volta nessuno dei due sembrava avere la minima intenzione di
varcare quell’uscio.
Il portone si aprì così
che i due poterono intravedere il luogo dove conduceva, un giardino e due figure
che aspettavano…
Alex e Xander si
guardarono per qualche secondo negli occhi per poi alzarsi e con passi veloci
varcare la porta.
Un'altra stanza,
un’altra situazione.
Mike era sdraiato sul
letto, bene, aveva appena ricordato di essere lui ad aver svegliato l’ordine
oscuro, mandando a p*****e il sacrificio che avevano fatto i suoi genitori per
proteggerlo e non farlo finire nelle mani dei loro nemici…
Wella! Che divertimento,
il modo migliore per sentirsi in pace con il mondo e tradire chi credeva in te a
buttare sia il mondo della magia che quello dei mortali nelle mani di assassini
senza scrupoli, pronti a tradire tutto e tutti per il potere…
Che potere poi? Cos’era
questa misteriosa energia che aveva reso quel regno ormai dimenticato così fuori
dall’ordinario, tanto da portare l’ordine dell’oscurità a muoversi dai suoi
ghiacciai, che neanche dei pinguini troverebbero confortanti, e a fare un
attacco così di massa? Senza contare che prima di quell’attacco che distrusse i
due supremi ordini della magia erano anni che non c’erano ostilità… quindi,
perché?
La porta da cui era
entrato poco prima inizio a mutare di forma, colore e grandezza, per poi aprirsi
velocemente.
Non seppe mai neanche
lui la ragione precisa perché lo fece, ma con dei movimenti sicuri si alzò dal
letto e uscì da quel portone che dava in un’enorme, almeno a prima vista,
giardino.
Ruyji guardò sconsolato
il pacchetto di sigarette, ormai vuoto. Va bene, per i suoi standard aveva già
fumato parecchio, ma era proprio di pessimo umore, ok, aveva rivisto quelle
scene mille e mille volte nei suoi sogni, ma questa volta era stato diverso,
forse perché sapeva di non stare più dormendo, ma di assistere impotente a
qualcosa che a lui aveva stravolto e distrutto la vita, ad gliel’aveva
semplicemente portata via…
-Bene.- disse scocciato,
guardando per la ventesima volta dentro quel pacco. In quel momento i suoi
poteri gli mancavano parecchio, fosse in modo esagerato visto che gli servivano
solo per rovinarsi la salute (Grazie autrice *gocciolone* NdRuyji ^.^ NdA).
Si girò a guardare fuori
dalla finestra, tutto era vuoto e senza vita, ogni cosa era…
Uno scricchiolio alle
sue spalle attirò l’attenzione del ragazzo.
Una porta, appena
apparsa, si era aperta dando su un giardino niveo.
Con dei movimenti
annoiati si alzò e si diresse verso la porta, a pochi passi dall’uscio noto due
figure che sembravano aspettare qualcosa o qualcuno, una era in piedi, come
avvolta in un’aurea di tranquillità, l’altra invece era tranquillamente seduta
su un muretto con lo sguardo rivolto verso il cielo. Quest’ultima era un
ragazzina con lunghi capelli rossi raccolti in due buffe codine e gli occhi che
sembravano quasi abbinate ai capelli, la seconda persona invece era una donna,
simile alla ragazzina, con lunghi capelli rossi, sciolti, e due stupendi occhi
verdi acceso. Sembravano madre e figlia e, con molte probabilità, lo erano.
Varcò la soglia della
porta, solo allora notò che ce n’erano altre due, tre contando la sua. Non si
aprivano da una parete, ma era come se spuntassero dal nulla, come dei semplici
oggetti d’ornamento, ogni porta era come se segnasse il vertice di un
immaginario triangolo nel cui centro erano posizionate le due ragazze.
Le altre due porte si
aprirono, dalla prima spuntò Mike, dalla seconda Alex e Xander e logicamente la
terza porta era quella da cui appariva lui: Ruyji.
-Benvenuti.- disse la
donna dagli occhi verdi:- mi presento il mio nome è Filia
MajoMélos
Fons. Per ora ultima regina di Seliin, capitale del regno dell’ordine della
luce.-
Ok, anche questo cap
è scritto, mhmm però ci ho messo un bel po’ per scrivere un orrore, chiedo
perdono ç__ç.
*Angel guarda sopra,
dov’è scritto il nome della regina* Ah-ehm, non avevo molte idee per come si
potesse chiamare, avevo pensato vari nomi, sempre di origine greca (il latino è
troppo simile all’italiano é.è) tra cui: Callos (bellezza) Aei (eternamente, in
eterno) ecce… volevo un nome strano e bhè, l’ho trovato^^
Filia:
Philia, dal greco amore o amicizia.
Mélos:
dal greco, canto
Fons: dal latino, fonte.
Ora rispondo^^
Sikky:
Grazie per i complimenti ^///^ (tsz, se continuano così questa si monta la tes-
NdXander_che_viene_colpito_in_testa_da_un_martello_da_500t). Una storia d’amore?
Mhmm non so, dipende da come si evolve la storia, infatti io ci parto sempre da
un’idea, ma poi la fic va per i fatti suoi^^’’.
Pé: Ahh,
ma tu non mi puoi fare delle recensioni del genere ç__ç adesso io sono curiosa
di sapere chi tu creda che sia il lui/lei che ha ucciso i parenti dei quattro
T__T, potresti anche azzeccarci, dopotutto se sei riuscita a seguire il mio
stesso filo di pensieri una volta… chissà…
Vocalista91:
… … … *silenzio*
Alex: Uhuuu,
autrice! ci sei?
Autrice:
faccio la bastarda, non la faccio, la faccio, no, sì, no... NO
Posso dire
che non illudo le tue speranze^^. Thanks per i complimenti, ma non
sottovalutarti, sei già molto brava a scrivere, ma se vuoi migliorare ancora di
più posso solo consigliarti solo una cosa: scrivi più che puoi, basta che non
t’incasino come me con 4 fic in corso nello stesso momento, tra cui 1 a quattro
mani ^^’’’’’’’’’’’’’’’.
Gea: Sono
felice che mi capisci, ma credo che in un paio di cap si dovrebbe tornare alla
normalità^^. In effetti la storia è parecchio originale, il che non so sia un
bene, per esempio questa fic è uno dei miei schieri estivi alle 5 di mattina
quando non si riesce a dormire a causa del caldo, o per colpa degli uccellini
che vogliono darti il buon giorno +__+******. Ah, quasi dimenticavo, sì, non
sbagli ne sto scrivendo una con Lenn^^.
Clyel91:
Per il Romantico nella storia, vedi risp a Sykki^^. La fic è un po’ incasinata?
Mi sa che è normale visto che io sono una casinista e quindi anche la storia ne
risente o forse è la trama che è un po’ inconsueta^^”””” ma solo un po’, eh. Mi
sono limitata a stravolgere la vita a tutti, però è divertente ^--^ (COME
SCUSA?!!? ..../. NdAlex-Xander-Mike-Ruyji-Doremi- Ok, sto zitta ç__ç
NdA_va_in_un_angolo_a_fare_cerchietti_depressa). Tu e le tue amiche O.o ? Tanto
per curiosità, ma quante siete^^?.
AngySiria.
Sì in effetti nessun cap si blocca troppo su qualcosa, a parte un paio, quindi
la storia procede abbastanza in fretta, ma le cose da dire sono tante e se mi
dilungherei troppo, per primo temo che la storia diverrebbe noiosa ( o almeno lo
sarebbe per me che scrivo ) o mi verrebbe qualcosa come 100 cap. pensa che siamo
già a 20 e la fine s’intravede appena, se tutto va come dovrebbe, altrimenti è
ancora più lunga -__-. Quindi non credo che finirà proprio in fretta ^__^’’’’ (
Nuuu ç__ç NdLettori+Personaggi).
Grazie per le recensioni e i complimenti, spero che continuerete a seguite e
recensire ancora ^O^.
-Benvenuti.- disse la
donna dagli occhi verdi:- mi presento il mio nome è Filia MajoMélos Fons. Per
ora ultima regina di Seliin, capitale del regno dell’ordine della luce.-
Nessuno dei ragazzi si
stupì, avevano capito da tempo in che luogo si trovavano: Ruyji e Alex quando si
erano affacciati alla finestra e avevano riconosciuto il luogo dove Ruyji
ricordava di aver vissuto da piccolo e che Alex aveva studiato sui tomi enormi
trovati in biblioteca, per Xander e Mike invece erano stati i ricordi a chiarire
ogni cosa…
-Perché siamo qui.-
chiese Mike in tono pacato, non capiva perché dovesse rispetto a quella donna,
dopotutto si era fatta fregare da qualcuno che lavorava per lei…
-Mhmm non mi sono
proprio fatta fregare, ma se sapresti anche tu chi è stato a tradire non ci
crederesti mai.-
O.o ß
espressione di Mike.
Non capiva, quella donna
leggeva nel pensiero?
-Non so se si possa dire
“leggere” dopotutto la vostra mente non è che sia un libro su cui leggo, ma
semplicemente sento le vostre sensazioni…-
-Ma così non può sapere
esattamente che cosa stavo pensando è__é- protesto Mike.
-Vero, ma caro mio dalla
tua espressione è facilissimo capire tutto quello che ti passa per la testa ^OO^-
disse la regina allegra, nei modi di fare ricordava parecchio Doremi
(*gocciolone* NdA).
Nel frattempo la
ragazzina si era avvicinata all’amico:- Alex, stai bene?- chiese preoccupata,
dai suoi occhi si capiva che non stava bene, che c’era qualcosa che non
quadrava, ma il ragazzo preferì rassicurarla con parole vuote e false che dirle
tutta la verità… dopo,forse, ma in quel momento la ferita era troppo fresca
nella sua mente e… nel suo cuore…
-Tutto bene neko-chan.-
rispose.
-Alex, non mentirmi.-
disse con voce autoritaria, lui innervosito si passò una mano tra i capelli, che
cosa le avrebbe detto? –Mi dirai il problema quando vorrai ^O^. Mhmm scusate, ma
voi chi siete.- chiese voltandosi verso Ruyji e Xander. Mike, a grandi linee già
lo conosceva già, dopotutto aveva tentato di ucciderla un paio di volte, no?
^__^’’’
Quest’ultimo aveva
appena messo il broncio dicendo alla regina:- Non è vero! >o<-
-Sì invece^^-
-No-
-Sì-
-NO-
*gocciolone dei
presenti*
E quella era la regina
dell’ordine della luce? Help.
Bhè, almeno si capiva da
chi Doremi aveva preso i suoi modi di fare, ma chissà com’era il padre…
-Conviene fermarli?-
chiese Ruyji a nessuno in particolare.
-Tu sapresti come fare?-
chiese Xander poco istante dal genio, l’unico che lo aveva sentito riflettere a
voce alta.
Il ragazzo scosse la
testa.
-Non li conosco, non so
come prenderli.- si giustificò.
-Io conosco solo Mike,
ma non ha un vero e proprio punto debole… forse solo una cosa… ma lasciamo
perdere.- mentre diceva le ultime parole un *gocciolone di enormi dimensioni* si
formò sulla sua testa, conoscendo il punto debole dell’amico…
Doremi si era appena
girata verso i due.
*gocciolina*
-Ah-ehm, va tutto bene?-
chiese incerta.
-Certo^^- disse la
regina mentre Mike continuava a guardarla male.
-A… ah- disse la ragazza
poco convinta, pensava che tutte le regine fossero calme e tranquille, come
avvolte da un’aura di autorità, come le altre regine che aveva conosciuto…
chissà, forse sua madre era l’eccezione che confermava la regola.
-Ehi.- disse la regina
avvicinandosi alla figlia con un sorriso molto dolce sulle labbra:- le regine
sono solo persone che spesso hanno più fortuna delle altre, come decidere di
comportarsi avendone la possibilità spetta solo a loro…-
Questo erano parola che
al momento non comprese a pieno, ma in un futuro non troppo lontano, sarebbero
diventate molto importanti e le avrebbe comprese a pieno…
Gli altri guardarono
quella scena, Mike e Xander si stupirono per qualche secondo, dopotutto era
strano che una strega, in generale senza fare distinzioni di rango, si
rivolgesse così ad un essere umano… poi ricollegarono la somiglianza delle due.
Sorrisero.
-Perché ci hai portato
qui?- chiese Alex, gli dispiaceva interromperle, ma voleva sapere perché era
stato costretto a rivedere il suo passato.
-Risposte a domande che
non ne trovano da molto, troppo tempo.- disse la donna facendo seria tutta d’un
tratto.
Era impressionante come
quella donna cambiava umore tanto in fretta, quasi inumano…
Quasi come Mike… o
Doremi…
-Domande? Quali?- chiese
Doremi.
-Oh tutte queste domande
si possono riunire in una sola parola: Perché.- rispose la regina, dando le
spalle al gruppo.
Tese un braccio di
fronte a lei e dal nulla apparve una sfera dei colori dell’arcobaleno. Quella
sfera di magia sembrò ravvivare tutto ciò che li circondava e quel giardino,
composto solo da spettri di quelle che tempo addietro dovevano essere state
maestose querce e alberi non conosciuti nel regno dei mortali, ma che portavano
il nome Alanis, un tempo dovevano essere stati molto rigogliosi e splendenti, ma
ormai di loro era rimasto solo il tronco e qualche ramo grigiastro ricoperto da
ghiaccio e ragnatele che gli davano un aspetto spettrale.
Nella sfera iniziarono
ad apparire alcune immagini, volti di persone.
-Perché tutte queste
persone hanno combattuto una guerra senza senso?- chiese la regina a nessuno di
particolare.
-Le guerre non nascono
senza una ragione.- disse Ruyji malinconico, così gli era stato insegnato dopo
la fine di Seliin.
-Quando qualcuno perde
la vita, allora ogni cosa perde di senso, voi tutti dovreste saperlo bene- si
limitò a dire la regina.
Quando una persona a cui
vogliamo bene perde la vita per una causa, la causa perde ogni importanza e
senso…
Poi apparve una nuova
figura, sempre volti di persone, ma questa volte erano persone che loro
conoscevano più che bene, quelle che un tempo erano state le nostre famiglie.
La regina stava per
parlare, ma Alex la precedette dicendo:- Perché loro non sono più con noi?-
La donna annuì,
lentamente, mentre i volti degli altri ragazzi s’incupivano, Doremi non capì
bene chi fossero quelle persone, ma sicuramente qualcuno a cui loro tenevano
molto, preferì restare in silenzio, non aveva il diritto di parlare in teoria
sarebbe stata proprio lei ad avere più voce in capitolo, ma qualcosa gli diceva
che non ‘era così…
Tutto le ruotava intorno
lo sapeva, le era la causa di tutto…
Le immagini nella sfera
cambiarono, ora mostrava le scene di qualcosa accaduto molto tempo prima…
In un luogo scuro,
con pochi spiragli di luce, ma dove sembrava regnasse una strana armonia e pace,
lì c’erano persone avvolte da una strana aurea di rispetto e autorità
-Che sia lei?- chiese
una delle quattro figure
-Cosa te lo fa
credere?- chiese un altro, la cui voce era molto più anziana, soprattutto in
confronto a quella allegra e giovale della persona che aveva parlato per prima.
-Mhbè, la profezia le
si addice perfettamente alla bambina.- disse la prima voce.
-Non credo che sia
l’unica! E poi qui non si parla di una persona!- ribadì la seconda voce.
-E tu che ne sai?-
chiese con tono ironica la prima voce.
-Io sono il guardiano
dell’ACQUA e…- non poté finire la frase che la prima voce continuò al suo
posto:- E IO SONO LA GUARDIANA DEL FUOCO, E ALLORA!!!?!?-
-Angel, non ti
scaldare.- disse la terza persona, anche lui con una voce giovanile, sulla sua
testa si poteva notare un’enorme *gocciolone*.
-Tsz.- si limitò a
rispondere in coro.
Scintille tra gli
occhi dei due, sembravano pronti a farsi fuori a vicenda in pochi secondi.
La prima che aveva
parlato era una donna dai lunghi capelli neri come la notte e occhi rosso fuoco,
indossava quella che sembrava una specie di toga romana che usavano i sacerdoti,
anche se con qualche piccolo accorgimento… adesso arrivava a metà coscia con
rifiniture d’orate incise di simboli antichi, rune, forse, e varie gemme rosa
perla sul vestito, che però in quel momento stavano cambiando colore in rosso
fuoco.
L’altro invece, bhè
l’altro lo conoscevano già, era qualcuno che fino a poche ore prima aveva
parlato con Doremi, il saggio.
Sulla testa dei due
che assistevano alla scena apparve un’enorme gocciolone.
-Ma che abbiamo fatto
per meritarci questo?- chiese un ragazzo dai capelli argentei con alcune ciocche
d’oro come il colore degli occhi.
-Qualcosa di molto,
mooolto grave, comunque.- disse l’atro, o meglio l’altra che aveva lunghi
capelli azzurri che sfumavano al bianco per poi ritornare ad un azzurro più
scuro, quasi blu.
*gocciolone dei due
litiganti*
-Uff… non capisco
perché tu sia così ostinata…- riprese il saggio.
-Perché… ahh ma per
favore, cambia forma così sei orrendo è.é – protestò la ragazza.
-E quale dovrei
prendere?!-
-Semplice o quella
vera o quella da umano, ma non da vecchio bacucco, non li sopporto.- protestò la
ragazza.
Fu avvolto da una
luce verde e viola:- ahh adesso sei contenta?- chiese esasperato, adesso aveva
l’aspetto di un diciassettenne, capelli neri con dei ciuffi più lunghi vedi, che
mano a mano si avvicinavano alla punte sfumavano in blu.
-Molto^^- disse lei
allegra.
-L’aspetto per te non
dovrebbe contare molto, tsz invece, materialista…- disse il custode dell’acqua.
*cof cof* il ragazzo
dai capelli argentei cerco di attirare l’attenzione dei due, inutile, erano
troppo occupati a litigare.
-IO MATERIALISTA?!-
tuonò l’altra.
-Eh-ehm- il ragazzo
con i capelli argentei persisteva nel suo tentativo.
-Sì! E chi altro!-
- -.-**- il ragazzo
si stava innervosendo.
-TU!! Levagli la
cioccolate nera e vedrai se non ti sbrana!!-
-Ma c- stava per
continuare a ribattere il saggio, ma fu interrotto da quel poveretto che da tre
ora cercava di attirare l’attenzione.
-SILENZIOOOOOOOOOOOOO-
Un terremoto seguì a
quest’urlo.
Nessuno osò più
fiatare.
*gocciolone Alex* -Ma
chi sono ‘sti pazzi?- chiese.
*gocciolone regina*
-Meglio non approfondire.-
*gocciolone Xander*-
spero solo di non avere niente a che fare con nessuno di loro.-
La regina iniziò a
sorridere in modo nervoso:- Ah-ehm diciamo che non sarà possibile…-
-COME?- dissero i
gemelli in coro, la vedevano male, ma molto male.
-Allora- intervenì la
quarta ragazza, che fino a quel momento era rimasta per la maggior parte in
disparte:- Angel- così dicendo guardò la ragazza dagli occhi di fuoco:- questa
volta sono d’accordo con te.- le due si guardarono a lungo negli occhi, loro
sapevano qualcosa che, con molte probabilità, gli altri ignoravano.
-Somewhere in the
world, a light in the darkness don’t live a fanny live, four guardian for four
custiodian, and the magic in shining in the light but who is content to live in
the obscurty… non ne conosciamo il seguito, e anche questa parte è un po'
sgrammaticata, ma è tutto quello che è rimasto dopo l’incendio all’antica
biblioteca.- disse la ragazza dai capelli azzurri-bianchi-blu.
- Aemì (Soffiare,
greco) Angel, com’è possibile che sono voi siate a conoscenza di questo testo,
in Inglese, addirittura?- chiese il ragazzo dai capelli d’argento
- Semplice Aki
(guerriero), ti ricordo DOVE è stato trovato- rispose Aemì.
-Un incendio-
concluse l’ex saggio, tutti si girarono, lentamente, molto lentamente verso
Angel.
-Ah sta volta io non
centro niente- disse lei per discolparsi e facendo qualche passo indietro.
-Si certo, come no.-
disse ironicamente l’ex anziano.
-Seiya! Che cosa
vorresti dire?!-
-NON ricomincerete,
vero?- chiese Aki già arrabbiato.
Ultima occhiataccia
tra i due.
-Stavo dicendo, prima
che un deficiente m’interrompesse, che visto che si parla di una VITA si parla
anche di una persona, e non di un oggetto.-
-Ma com’è possibile
che una persona ab… MA COSA STA SUCCEDENDO!?!?- prima che Seiya potesse finire
di parlare un’ondata di energia aveva fatto tremare tutto.
-Stanno attaccando il
palazzo.- disse Angel con le pupille ridotte ad un puntino.
-PERCHE??!?!- urlò
Aki.
-Perché sono arrivati
alla conclusione dove siamo arrivati noi poco fa.- disse Angel in un soffio.
-Ma come?-
- I testi della
biblioteca… l’incendio.- disse Aemì.
-Andiamo- disse Angel
più decisa che mai.
Tutti e quattro
sparirono nel nulla lasciando quel posto nella desolazione più completa.
La sfera s’illuminò
di colpo e la scena cambiò, non si trovavano più in quel luogo etereo, ma in un
posto che in passato doveva essere stato molto bello, ma dove ormai regnava solo
la distruzione.
Nessuna casa era
stata risparmiata, e le strade ormai erano ricoperta da macerie.
-Seliin?- chiese
piano Aemì, come potevano credere che quella che, fino a poche ore prima, era la
città più bella dell’intero regno della magia fosse stata ridotta ad un accumulo
di detriti e macerie.
Una nuova ondata di
luce sconvolse il cielo, ma questa volta l’energia emanata era diversa, un
incantesimo di enorme potenza.
Al palazzo Ruyji,
Mike, Alex e Xander sparirono in un fascio di luce, uno dopo l’altro, mentre il
sicario, mandato per ucciderli meditava vendetta.
-Ma cos- Angel fu
avvolta dalla stella luce che aveva portato lontano i bambini, in modo che
potesse seguirlo, infrangendo le regole che regolano il tempo e il suo scorrere.
-Angel!- gli altri
tre erano disorientati, non sapevano che cosa fare, non capivano che cosa era
successo, sapevano solo che colei che è fuoco era scomparsa nel nulla.
Un luogo oscuro senza
luce, Angel fece un passo avanti, non sapeva dov’era, ma quel posto non le
piaceva, era freddo, e lei odiava il freddo.
Fece qualche passo
avanti, ma la nebbia ricopriva ogni cosa e non sapeva dove andare, portò le mani
vicino alle orecchie per tentare di percepire un qualsiasi suono, spalancò gli
occhi e iniziò a correre verso dove aveva sentito delle voci, voci di bambini.
La fitta nebbia si
diramò… era circondata da statue, statue di ghiaccio, maghi oscuri sigillati per
non uccidere ancora.
In lontana un bambino
stava per sfiorare una statua avvolta da un velo nero, colei che governava il
buio.
-FERMI- non sarebbe
mai riuscita a raggiungerli in tempo, lo sapeva, ne era sicura, ma non si voleva
arrendere, non poteva farlo, ma era già tardi.
Un antico ordine, una
minaccia ormai dimenticata da tempo si era risvegliata.
E due di coloro che
avrebbero dovuto proteggere colei che è erano caduti nelle loro mani, anche lui…
lei non era riuscita a proteggerlo, aveva fallito, ma c’era ancora una speranza,
o meglio due.
Chiamò a raccolta
tutte le sue energie, doveva portarli lontano.
Alex e Ruyji
sparirono, in un fascio di luce lei li seguì, adesso per gli altri due non
poteva fare niente, non aveva abbastanza poteri, ma sarebbe tornata, il destino
si sarebbe compiuto e il loro non era con la distruzione, ma con la vita.
Alex non poteva
ricordare il passato, altrimenti il suo cuore sarebbe stato divorato dall’odio,
ne era consapevole, ma d’ora in poi si sarebbe occupata lei di Ruyji, gli
avrebbe insegnato tutto quello che gli sarebbe servito, poi, solo a quel punto,
si sarebbe riunita con gli altri guardiani, per tornare a combattere…
*Angel batte il cinque con l’autrice*
Au:
Vi presento il personaggio da cui ho preso il nick.
Angel ^-^ *ghignetto sadico di chi si prepara a fare casini in combutta con
l’autrice*
Au:
Uno dei più importanti esponenti del bene parecchio sadico ^O^.
Mike: No, no, no…
Au:
Sì, sì, sì…
*Angel guarda male Mike.*
Au:
ricordate in che fic siete e NIENTE casini.
*Angel si gira lentamente verso l’autrice, con uno sguardo truce.*
Au:
ok, almeno non distruggetemi tutto.
M/A: proveremo di limitare i danni…
Finto
anche il 21 ^O^, il prossimo non so quando arriverà, i miei prof sono sadici
(quello d’Italiano mi ha chiesto di fargli la caricatura O.o se le va a cercare
XD XD), spero solo di poter riprendere ad inviare i capitoli più velocemente per
le vacanze, nn significa però che smetto d’inviarli^^’’ non preoccupatevi (E noi
che ci avevamo sperato NdLettori). Cmq avrei bisogno di un’informazione, vorrei
sapere il nome della strega che lavora il vetro *__* , se mi potete aiutare…
Pé: La
madre adottiva di Doremi la cattiva, ma è un idea folle… ci avevo pensato
seriamente, ma poi pensavo alla povera Bibì ç__ç non le potevo fare questo, poi
se mi ricordo bene nel secondo cap il ministro aveva detto che a quel tempo nn
era ancora un ministro e un semplice soldato non avrebbe avuto abbastanza poteri
per fare tutto sto casino^^. Sono felice che ti piaccia il nome della regina,
per ora ne sto trovando uno più assurdo dell’altro^^’’’’.
Sikky:
Sono felice che tu riesca ad immaginarti le scene, perché è quello che faccio io
prima di metterle su carta^^, devo vedere i personaggi muoversi, infatti prima
di inserirli li disegno, così riesco a “vederli” meglio. Il personaggio che
tradisce, spiacente ma anche la più piccola informazione è top secret, quindi
niente anticipazioni^-^
Vocalista91:
Mi dispiace ma questo cap si è fatto attendere ç__ç, ma per ora tutti prof hanno
il programma da finire e non trovo più molto tempo per mettermi su compu_chan.
Gea Kristh:
bello il nuovo nick, mi piace^^ in effetti in quasi tutte le mie fic c’è un po’
di comicità per allentare la tensione ^O^ anche se ogni tanto finisco per creare
personaggi poco gestibili -.-‘’’’ (Mi sento chiamata in causa NdM.Melos Anche
tu? NdAngel+Seiya noi stiamo zitti che è meglio NdXander+Mike).
S.D.:
benvenuta^^. Veramente (se ho interpretato bene i filmati in giapponese) è
Tetsuya che si dichiara a lei, quindi non è detto che lei lo ricambi… a me piace
molto questa coppia, lo devo ammettere, ma mi piace anche quella Akasuki/Doremi,
coppia anche possibilissima^^ . Ah e ti pregherei di evitare di rivolgerti alle
altre commentatrici, ognuno ha le sue idee e così, anche volendo, non possono
risponderti, andrebbero contro il regolamento del sito.
Miho:
(rispondo sia alla scorsa che alla nuova recensione^^)
A:Waho,
un’ altra nuova entrata^^
Alex:
Povera, mi chiedo che cosa abbia fatto di male per finire qui
SDONG
*Alex
sparisce all’orizzonte*
Grazie per
i complimenti ^O^ più tempo per scrivere? Mbhè, magari, volevo finire una delle
mia fic entro la fine della scuola, ma se continuo così non la finirò mai (non è
questa la fic in questione^^).
Spero
che continuerete a leggere e a recensire ancora, e per chi legge please
COMMENTATE (6 recensioni e 100 letture standard per ogni cap, anche mettendo che
a qualcuno piaccia rileggere i cap (come faccio io con alcuni della altre fic
che seguo) infatti “Il passato” (uno dei miei cap preferiti) ha 148 letture, ma
cmq i conti nn mi tornano O.o)
Non capivano chi
sarebbero dovuti essere quelle quattro persone, qualcuno di molto importante,
certo, altrimenti la loro storia non li avrebbe riguardati e la regina non gli
avrebbe mostrato quelle scene, ma, allora, chi erano?
La ragazza con i capelli
neri si era identificata come Custode del fuoco, e aveva parlato di vari
aspetti, forse… non capivano.
-Mamma.- disse Doremi:-
chi erano quei quattro?-
-Lo scoprirete quando
sarà il momento adatto, anche se avete tutti gli indizi per arrivarci per vostro
conto…-
-Prima ci mostra delle
immagini e poi non ce le spiega?!- disse Mike arrabbiato:- spero solo che
metterà fine a questa buffonata il più presto possibile.-
*gocciolone Xander*
Il suo collega avrebbe
dovuto sapere che non era uno scatto di genialità rivolgersi così ad un sovrano,
soprattutto se non era più in vita…a meno che non si tenesse davvero poco alla
pelle.
-Mike…- tentò di farlo
ragionare il mago dell’oscurità, con un sorriso nervoso sulle labbra.
-Tsz-
-Questa- iniziò la
regina:- non è una buffonata, se ti piace crederlo perché non riesci a capire,
sentendoti un’idiota, va bene, non me ne può fregar di meno, ma per favore se
non hai niente d’interessante da dire, non parlare.- disse la regina in tono
pacato.
Mike era rosso dalla
rabbia, stava per ribattere con qualcosa di molto pungente ma fu fermato di
Xander e Ruyji che gli chiusero la bocca e lo immobilizzarono.
-Mmmpfmm mmm- (trad:liberatemi
subito)
-Zitto te, prima che fai
una brutta fine.- sibilò Xander.
-Mmmpf- (trad: … meglio
non tradurre ^^’’ NdA).
Doremi non sapeva se
ridere o piangere, aveva la vaga impressione di essere finita in un manicomio,
con maghi dalla lingua lunga, una regina schietta fino a fare paura e con un
ragazzo sempre di pessimo umore pronto a mandarti a quel paese senza troppi
complimenti…
Alex guardava la scena
come se niente fosse, senza protestare o altro, dopotutto aveva letto da qualche
parte che era sempre meglio assecondare i pazzi…
*gocciolone della
regina*
-Adesso basta.- disse la
donna, schioccò le dita e di colpo tutti i ragazzi si trovarono belli chi seduti
in circolo, Mike compreso, anche se… aveva un’enorme pezzo di nastro adesivo a
tappargli la bocca.
-A cuccia.- disse Xander
in tono ironico.
Mike aveva già deciso,
quando si sarebbe liberato avrebbe fatto una strage.
-Se non la smetti guarda
che resti bello fermo così per molto mooolto tempo.- lo minaccio la donna.
-Mhmpfmmp- (trad: Non è
giusto, c’è l’hanno tutti con me ç__ç)
-Io, per ora, non posso
fare altro per aiutarvi, vi ho mostrato quello che, in futuro, vi aiuterà, ma
adesso dovete andare, ritornare alla vostra vita come se niente fosse successo.-
-Quindi io dovrei
ritornare con l’ordine oscuro anche sapendo che sono stati loro a rovinarmi la
vita?- chiese Xander con tono ironico.
-Per ora sì.- disse
MajoMèlos più seria che mai, si stava odiando per quelle parole, ma non erano
ancora abbastanza potenti per poter andare avanti, se avessero fatto un passo
falso, adesso, non avrebbero avuto la possibilità di rimediare, di andare avanti
e combattere per loro stessi e le persone chi li circondavano…
-Anche volendo, non
posso, non possiamo tornare senza tatuaggi e bracciale o semplicemente controllo
mentale.-
-Dimenticate con chi
state parlando.- la donna schioccò le dite e dal nulla apparve un bracciale
identico a quello che si era autodistrutto a Mike, non aveva il controllo della
mente, ma aveva abbastanza energia per ingannare chiunque, lei compresa, per
Xander bhè, bastava un semplice incantesimo elementare opportunamente modificato
dalla donna.
-Non ci viene lasciata
molta scelta.- disse Mike.
-In ef… O.o e tu come ti
sei liberato?- chiese il collega.
-Non vado di certo a
dirlo a te, traditore.- rispose il ragazzo dagli occhi di fuoco di già di
pessimo umore.
-Questa situazione non
durerà a lungo, Ruyji, tu dovrai andare con Doremi, seconda guardia del corpo,
tu ed Alex dovrete occuparvi anche delle altre apprendiste.- senza dargli il
tempo di rispondere fece un’altra magia.
-Ma cosa…?- davanti all’ojamado
era apparso una specie di libro, o meglio aveva la forma e le dimensioni di un
libro ma era semitrasparente.
-Per ora noi ci troviamo
qui, in questo diario, ma appena vi farò uscire ti resterà il libro vero e non
questa specie di ologramma, quindi prendilo.-
Doremi ubbidì alla
richiesta della madre e prese il libro, era... strano, fresco come una brezza
autunnale e leggero come una piuma, aveva quasi l’impressione che da un momento
all’altro le sparisse della braccia.
-Ti spetta di diritto…-
disse la regina sorridendole dolcemente:- e adesso… ANDATE!-
Il tunnel che li aveva
portati lì, dentro quelle pagine senza tempo riapparve portandoli, di nuovo, in
quella strada fuori mano di Illune, come se niente fosse successo, come se le
ore vissute nel passato non fossero mai trascorse, come se niente fosse
cambiato.
-Potreste spostarvi?
%__% - chiese Alex.
-Eh?- Doremi non capiva
la richiesta dell’amico, o meglio, in quel momento non capiva proprio niente,
aveva la vaga impressione di essere stata sulle montagne russe per un centinaio
di giri, per poi atterrare su qualcosa di morbido.
-Soffoco ç__ç-
Finalmente Doremi si
decise ad aprire gli occhi.
*gocciolina*
Si trovava sopra Ruyji,
momentaneamente K.O. , che si trovava sopra Alex atterrato sul pavimento, di
Mike e Xander non c’era traccia.
-Scusascusascusascusa.-
iniziò a blaterale la ragazza.
-Non è niente, ma adesso
SPOSTATEVI!- il poveretto si sentiva “leggermente” schiacciato, ma perché Ruyji
era tornato con tanto di armatura? Già che il mago pesava di suo, aggiungendoci
anche una decina di chili in metallo…
L’apprendista non se lo
fece ripetere e libera l’amico dal suo dolce peso, restava il mago.
SBADABRATANG
Senza tanti complimenti
Alex lo aveva spostato da un lato, fecendolo cadere non molto dolcemente sul
pavimento.
-Azz… mi gira la testa
&__&- disse il mago risvegliandosi.
-Thò! Siamo tornati al
punto di partenza- disse il povero greenboy finalmente alleggerito.
Doremi sussultò poi
iniziò a cercare qualcosa in giro.
-Che cos- stava
chiedendo Alex ma la ragazza non lo fece finire.
-Il libro! Dov’è finito
il libro? ç__ç librolibrolibrolibrolibrolibrolibrolibro!!!!!-
-Calmati, Doremi-chan,
adesso ti diamo una mano a cercarlo.- disse Ruyji, ma la ragazza non si voleva
calmare, stava cercando in ogni angolo di quel vicolo, anche sotto i sassi più
piccoli.
-Stai cercando questo?-
chiese Alex prendendo il libro e sventolandolo tranquillamente davanti al volto.
-Sì!- disse lei
strappandoglielo dalle mani, non aspettandoselo il povero mago per poco non
cadde rovinosamente a terra.
-Mbhè, delicatezza
*gocciolina Ruyji*-
-Ora che facciamo?-
chiese Doremi, tranquilla come se niente fosse.
-Io devo sbrigare un
paio di faccende…- iniziò Ruyji alzandosi finalmente da terra.
-Va bene, poi ci
rivediamo all’entrata del palazzo.- disse la ragazza.
-Mhmm allora noi,
aspettando, facciamo un giro per il paese, tanto non è tardi.- disse Alex
guardando l’orologio, verde, che aveva al polso. Secondo i suoi calcoli erano
tornati allo stesso orario di quando erano spariti come se niente fosse.
-Ok, ciao!- disse Ruy
prima di sparire nel nulla.
-Dove andiamo?- chiese
Doremi.
-Sinceramente non lo so…
è stata una giornata piuttosto piena… non sei stanca?- chiese il ragazzo,
sperava che fosse almeno un po’ stanca, così non si sarebbe cacciata nei guai,
possibile che ogni volta mettesse il naso fuori casa si trovasse in situazioni
tanto impossibili quanto pericolose e mortali? E pensare che quella giornata non
era ancora finita…
-Io stanca? Stai
scherzando?! Andiamo, fammi da cicerone per la città!- esclamò la ragazza piena
di energie, come al suo solito.
-Ecco lo sapevo io.-
disse Alex abbassando la testa sconsolato.
Doremi non lo poté
neanche sentire, ormai già stava camminando qualche metro davanti a lui.
-Aspetta! Prima che ti
cacci nei guai, DI NUOVO!-
*gocciolone*-Esagerato…-
Alex le mandò uno
sguardo truce.
-eeheheeeheheehe
Andiamo^^’’’’’’?- chiese la ragazza per tentare di cambiare argomento.
-Ve bene, ti porto al
museo, niente posti troppo fuori dalla città o dove non risiano almeno una
ventina di maghi o streghe.-
*ri-gocciolone Doremi*
Le sembrava che stesse un po’ esagerando, ma preferì non commentare, non le
conveniva con tutto quello che era successo quel giorno.
-Waho! Ma questo posto è
bellissimo!- esclamò meravigliata Doremi.
Alex l’aveva portata in
un museo che, all’esterno era la fedele riproduzione di un tempio greco, simile
a quelli che si possono trovare andando e Selinunte ed Agrigento.
Ma dentro, bhè, dentro
era tutta un’altra cosa…
Le pareti in quarzo
bianco con il pavimento in onice nero facevano un bellissimo contrasto, il luogo
era enorme, pieno di finestre che lo rendevano molto luminoso e grazie ad un
particolare gioco di luci il luogo sembrava ancora più grande. Si poteva dire
che, principalmente, il posto era formato da un’unica stanza, suddivisa in più
piccole da alcune pareti in cristallo con delle incisione che, ancora Doremi non
sapeva leggere, in ogni stanza si potevano trovare delle bellissime teche di
vetro contenenti antichi manufatti, libri d’inestimabile valore storico, gemme
preziose, vasi fatti a mano, arazzi e armi, poi si alcune pareti vari quadri che
raffiguravano Seliin.
-Strano…- iniziò Doremi
osservando l’ennesimo quadro:- Non c’è nessun quadro o anche arazzo che
raffigura la regina MajoMèlos…- era vero, lì dentro niente accennava alla
regina, forse qualche scritto alla parete, ma nessuna descrizione, e questo a
Doremi scocciava parecchio, dopotutto aveva fatto molto per questo, più di
quello che, credeva, lei sarebbe mai riuscita a fare.
-Logico.- rispose il
ragazzo.
-Come?-
-Ragiona, hai visto la
somiglianza tra te e la regina?-
-Bhè certo.- mormorò
Doremi, parlava a voce bassissima come il ragazzo, non tanto per il fatto che si
trovassero in un museo, ma perché non era saggio parlare di queste cose a voce
alta. Troppo rischioso.
-Allora, immagina che
tutti sappiano com’era l’aspetto della regina e aspettino la loro principessa…
figlia del primo ministro, madre adottiva della principessa del regno delle
streghe…- Alex lasciò il discorso in sospeso sapeva benissimo che non c’era
bisogno che continuasse.
Poco lontano dai due
qualcuno li stava osservano, indecisa, non poteva credere ai suoi occhi, eppure
era lei, ne era certa, la conosceva da troppo tempo per sbagliarsi, ma non
poteva essere lei… no, non era possibile… eppure…
-Mhm ho come
l’impressione di essere osservata, borbottò la ragazza dai capelli rossi.
-Esagerat- Alex non ebbe
il tempo di finire la frase che di vide passare davanti una cascata di capelli
biondi.
O.o ß
espressione del mago.
Una bambina di circa
quattro anni si era fiondata tra le braccia dell’amica, sinceramente non sapeva
che cosa fare, lui non aveva mai visto quella bambina in tutta la sua vita, ma
forse Doremi…
-HANNA! Si può sapere
che cosa stai facendo?- una delle due educatrici dell’asilo delle piccole
streghe si era avvicinata ai tre.
- Scus eh, Doremi?- ben
presto la donna venne raggiunta dall’altra collega, anche lei guardò
l’apprendista senza capire che cosa ci facesse in un museo dell’order
of the light.
*gocciolone Doremi *.
- Doremi-chan! Sono
tanto felice di vederti ^o^! – disse la bambina levitando a mezz’aria in modo da
essere alla stessa altezza della madre adottiva.
- Anch’io Hanna-chan .-
disse lei, anche se adesso era nei guai, in grossi guai. Hanna era molto curiosa
e di certo avrebbe chiesto delle spiegazioni e, se non l’avrebbe fatto lei, ci
avrebbero pensato le due balie, cosa poteva fare, adesso?
-Hanna?- chiese Alex,
adesso se la sua memoria non faceva cilecca Hanna era il nome della bambina di
cui l’amica si era presa cura…
No, non potevano essere
così sfigati…
-Come mai sei qui?-
chiese la bambina.
-Oh, bhè^^’’’…- avrebbe
tanto voluto non rispondere, ma la piccola non si sarebbe arresa facilmente, non
dopo tutto il dolore che aveva provato dovendosi separare da quella strega, con
l’unica promessa di potersi reicontrore al giorno della sua incoronazione, senza
contare le due istitutrici e la direttrice dell’asilo, che stava arrivando.
-Doremi! Ma com’è
possibile?- disse la donna, da prima piacevolmente stupita, ma poi rigida nelle
regole e severa nelle azioni voleva una risposta plausibile e giusta.
Doremi aveva la vaga
sensazione di essere sotto interrogazione.
La ragazza fece un passo
indietro, separandosi da Hanna, con un sorriso nervoso.
-Bhè, sa, quando si
tratta di magia ogni cosa è possibile ^__^’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’-
Ma il membro del
consiglio non sembrava affatto convinto, di certo non aiutava Alex, in sfondo,
che sbatteva la testa il muro.
-Non è possibile ç__ç
stavolta il ministro chi lo sente T.T possibile che non possa uscire senza
finire in un guaio, neanche in un museo non si può stare tranquilli… ma io mi
licenzio j.j .-
Il povero è al limite
dell’esasperazione, o bhè lo si deve capire, ha avuto una giornata infernale,
pure un membro del consiglio che riconosce la sua “protetta”… questo avrebbe
fatto arrabbiare il primo ministro… cosa molto, molto pericolosa…
-Tutto bene ragazzo O.o
?- chiese Majopon, una delle due educatrici.
- =_= potrei stare
meglio.- sospirò stancamente, si allontanò dal muro e disse:- Sono un generale
dell’ordine della luce, il primo ministro vorrebbe parlare con lei, ma siamo
arrivati in anticipo quindi le stavo facendo fare un giro per la città^^- aveva
cambiato subito umore, tornando allegro come al suo solito.
Solo in quel momento
Hanna notò il povero sfigato.
-Piacere ^O^ il mio nome
è Hanna!!- così dicendo, in levitazione, prese con la sua piccola mano quella
del ragazzo e iniziò a strattonarlo:- E tu come ti chiami?-
O.o ß
sguardo di Alex che iniziava a pensare di aver sbagliato quel giorno con il
teletrasporto ed essere finito in un covo di matti…
-Ah-ehm mi chiamo Alex…-
La direttrice non
sembrava molto interessata all’identità del ragazzo al contrario era pronta a
bersagliarlo di domande.
-Il primo ministro?-
chiese la direttrice.
Il ragazzo annuì poi
diede un veloce sguardo all’orologio, che non c’era:-Oh, siamo in
ritardo^^’’’’’- bugia, ma era meglio filarsela al più presto:- Buona giornata^^’
noi andiamo, buona giornata^^’’’’’’’’-
Così prese la ragazza
per un braccio, che ebbe appena il tempo di salutare, e la trascinò fuori dal
museo.
-Alex, tutto bene?-
- =.= - preferì non
rispondere, adesso che cosa avrebbe detto al ministro? Comunque era meglio
tornare il più presto a casa, se fosse stato per lui sarebbero potuti partire
subito, ma mancava Ruyji.
-Va bene^^ ho capito, è
meglio che andiamo a palazzo…-
-Speriamo solo di non
incontrare qualcun altro.- disse il ragazzo sospirando esasperato.
-Anche se fosse dopo:
maghi oscuri con uno strano passato, unicorni, regine, direttrici di asili nido,
Hanna, come potrebbe andare peg- non potè finire la frase che il ragazzo le mise
una mano sulla bocca.
-Ti prego ToT non finire
la frase, le cose possono andare SEMPRE peggio!-
*gocciolone Doremi*.
-Esagerato.- disse la
ragazza liberandosi.
- Come, scusa?- chiese
ironicamente il ragazzo.
-Va bhè, oggi sono
successe un po’ di cose…- occhiataccia di Alex su quel “Un po’” :- Ok, sono
successe parecchie cose, proprio per questo adesso dovremmo avere un po’ di
tranquillità.-
Alex fece spallucce e
iniziò a camminare, seguito a ruota dalla ragazza, verso il palazzo, mormorando:
- destra, sinistra, sinistra, destra…- voleva tenere la mente occupata con
qualcosa, se si sarebbe messo a pensare sarebbe stato male, neanche un paio
d’ore prima aveva appena rivisto la morte dei suoi genitori, si sentiva stanco,
sfinito, voleva solo un bel libro da leggere e una doccia fredda.
La ragazza lo seguiva in
assoluto silenzio, aveva capito che l’amico non era in vena di discussioni…
Ecco, erano arrivati, di
fronte a loro ecco l’immensa costruzione che segnava il regno di Illune, grande
punto do riferimento per ogni mago o strega di quell’ordine, come prima era
stato il vecchio palazzo, scomparso, ormai, da molto tempo.
Seduto a gambe
incrociate su un muretto di fronte al palazzo una figura con un mantello verde
era molto più evidente del normale per in contrasto che faceva con tutto quel
bianco.
Ruyji.
Si avvicinarono al
ragazzo, con la testa abbassata.
-Andiamo?- chiese senza
alzare la testa, i tono allegro.
I due annuirono, prima
di sparire nel nulla.
E adesso cosa avrebbero
detto?
Come spiegare la
presenza di Ruyji e soprattutto CHI era senza dover dire tutta la storia? Di
certo non potevano rischiare che qualcuno scoprisse che Mike e Xander erano di
nuovo dalla parte della luce, c’era in gioco la loro vita.
E quindi, cosa dovevano
fare adesso?
Ancora non lo sapevano,
ma ogni problema si sarebbe risolto a tempo debito.
Ancora non lo sapevano… ecco le parole esatte per descrivere il prox cap per cui
non ho idee… o meglio qualche scena l’ho in mente… stavo pensando, dopo tutti i
casini che sono successi dal tredicesimo cap in poi (tutto in una mattinata),
bisogno mettersi d’accordo per iniziare con la parte finale e mettere le parole
THE END a tutto questo…
meekochan
rimura:
grazie per l’informazione^^
_Pe_ : Te
l’ho detto non è un idea tanto assurda, anch’io ci ho pensato, ma quella donna
mi sta troppo simpatica XD errori di ortografia? Quelli non moriranno mai ç__ç.
Grazie per farmeli notare ^OO^, prima o poi riuscirò a non farli… (diciamo che
poi è più sicuro di prima).
Gea Krish:
No, io non uso per tutte le mie fic gli stessi personaggi, di solito quelli che
hanno in comune sono quelli a cui tengo di più^^ e che, gira gira, fanno parte
di una storia che ho in mente da parecchio tempo, ma che non ho mai messo per
iscritto, troppo lunga. Questa è la ragione perché sono quasi identici, perché
nessuno di queste storie è quella in cui sono nati e dove sono in versione
“originali”, nel loro Habitat possiamo dire, quindi ho preferito mantenerli il
più fedele possibile alla realtà^^. Tutto qui.
Cmq dal prox
cap le cose dovrebbero riprendere un parvenza di normalità…
Vocalista91:
in tutte le mie fic c’è una buona dose di suspense e misteri che vengono svelati
solo alla fine XD anzi, in questa solo stata più buona^^ se mai leggerai la mia
fic su beyblade che ho pubblicato qui capirai che cosa intendo.
Aky: Hello!
Sono felice che i colpi di scena non permettano al lettore di annoiarsi
semplicemente perché altrimenti mi annoierei anch’io^^’’ stessa cosa per i
luoghi e i pers, se fossero troppo uguali io sarei la prima a confondermi e fare
un casino^^’’’’’’’ . Sono felicissima che i miei personaggi ti piacciano, io
tengo a loro moltissimo e ho fatto di tutto per renderli unici, ho avuto un po’
di problemi con Alex e Xander, come fratelli dovevano avere un carattere simile,
ma hanno avuto una vita completamente diversa e soprattutto dovevo fare in modo
che non voi lettori non li scambiaste per sbaglio §__§ mi hanno fatto venire mal
di testa unici *In sfondo si vedono Alex e Xander che battono il cinque tutti
contenti*.
Vale_Hiwatari: Ciao ^O^ sono felice che anche questa mia storia ti piaccia,
anche se tra inizio a e fine c’è una bella differenza… *gocciolone*
Ringrazio anche anna92 per l’informazione su Mirai.
Doremi deglutì a vuoto,
erano di fronte al cancelletto di casa sua, c’era una pace e un silenzio
irreale, la calma prima della tempesta.
Dopotutto loro non
avevano fatto niente di male, no?
Mbhè, più o meno…
Appena avrebbero detto
al Ministro che cosa era successo li avrebbe linciati, questo era sicuro…
O forse avrebbe capito…
capito cosa? Di certo loro non potevano raccontare alla donna proprio tutto!
Sarebbe stato un suicidio…
-Dai entriamo, prima lo
facciamo prima finiamo.- sospirò Alex aprendo il cancello della casa e
avvicinandosi alla porta.
-Ruyji, una domanda.-
fece la ragazza.
-cosa?-
-Sei bravo a schivare?-
chiese lei.
-Embhè, certo, perché?-
lui la stava guardando leggermente preoccupato, perché quella domanda, adesso?
Ora che erano al sicuro? Senza contare tutta la loro indecisione ad entrare in
casa…
-Ti servirà.- disse
angelicamente Alex, con un sorriso non molto rassicurante.
Ruyji si limitò a fare
un alzata di spalle, la principessa e la sua guardia del corpo non dovevano
avere tutte le rotelle a posto.
Il silenzio che regnava
in casa era quasi irreale, come se non ci fosse nessuno, ma i tre erano certi
del contrario.
-Di sicuro mia madre
sarà sul retro, Bibì è ad una festa di compleanno.- bisbigliò Doremi.
Ruyji sbuffò
leggermente, il modo di muoversi di quei due gli dava l’impressione di stare
facendo qualcosa di male, come dei ladruncoli da quattro soldi al loro primo
lavoro.
-Bene, allora andiamo,
sono proprio curioso di conoscere questo ministro.- esclamò Ruy allegro,
dirigendosi ad ampi passi verso il retro, prima che i due potessero fermarlo.
-Ok, tre…- Ruyji era
appena sparito dietro l’angolo del muro:- due… uno… zero…- niente, non era
successo proprio niente.
-Strano, mi sono sbagl-
neanche il tempo di finire la frase che una leggera esplosione li assordò
momentaneamente.
*gocciolone dei due*
-No, non ci siamo
sbagliati ù_ù.- dissero in coro, conoscevano il ministro e le sue reazioni…
Tempo cinque secondi e
videro Ruyji arrivare verso di loro, di corsa e nascondersi dietro a Doremi,
sembrava parecchio scosso…
-Tutto bene Ruyji_kun-
chiese angelicamente la ragazzina.
Lo sguardo truce che le
mandò il ragazzo parlava da se.
-Chi sei??!- tuonò una
voce, raggiungendoli, era il primo ministro, avvolta in un aurea porpora davvero
poco rassicurante, molto poco rassicurante.
*goccia Doremi*
-Mammina, tutto ok?-
chiese la ragazza dolcemente, cercando di rabbonire il genitore adottivo.
-Doremi Harukaze!- tuonò
la donna, ahi ahi, quando la chiamava sia per nome che per cognome non si
prospettava niente di buono all’orizzonte.
-Si mammina cara cara
dolce dolce?-
-Non attacca! Dimmi chi
è, è un mago, ma non è normale, voglio sapere chi diamine è e SUBITO.- tuonò la
donna, che sembrava di malumore già per i fatti suoi.
“Oddio, l’abbiamo presa
di cattivo umore… spero che del tricolore resterà qualcosa.” Pensò Alex
leggermente preoccupato, ma, per fortuna, quello non era un suo problema.
-Ah-ehm un amico.- disse
timidamente la ragazza.
Ma lo sguardo infuriato
della madre le fece capire che quella risposta non le bastava.
-Mbhè… ecco… vedi…
mièstatoaffidatodallareginacomesecondaguardiadelcorpoperaiutareAlex- disse tutto
d’un fiato.
I tre la guardarono come
se fosse ammattita.
*gocciolone Doremi*
- Ripeti per favore.-
mormorò Anya passandosi una mano sulla fronte, come in preda a un forte mal di
testa.
-Ok^^’’ allora lui mi è
stato affidato dalla mamma regina come seconda guardia del corpo per aiutare
Alex.- ripeté la ragazza facendo delle decenti pause per far capire almeno un H
di quello che voleva dire.
-La regina del nostro
ordine?-
La rossina annuì piano,
ancora le sembrava quasi impossibile che non facesse parte delle streghe della
musica, ordine di cui era stata prima apprendista, poi strega, poi di nuovo
apprendista, ancora strega, apprendista, strega e alla fine sempre apprendista
per rinunciare al titolo di strega… si vedeva che il suo destino era nella
magia…
Il ministro diede un
ultima occhiataccia al ragazzo, prima di sorridergli e invitarlo ad entrare...
-Sicura?- le chiese
incerto, si vedeva che non si era ancora dimenticato la sfera d’aria di poco
prima.
-Non mento, IO-
Faccia leggermente
colpevole di Doremi, Alex e Ruyji sapevano mentire, al contrario della ragazza.
Doremi respirava a
fatica, quel giorno le sue amiche non erano potute venire, e sua madre aveva
potuto allenarla tranquillamente, non l’avesse mai fatto, si vedeva che non
l’aveva bevuta… eppure lei aveva detto la verità, semplicemente aveva evitato di
dire qualche cosina…
Uhum non sapeva
esattamente se un unicorno alato si poteva definire cosina, senza contare il
“contorno” di avvenimenti della giornata… voleva solo dormire!
Adesso che ci pensava si
era dimenticata di dirle di Hanna…
Oddio, era morta…
Forse era meglio fare
finta a continuare di non ricordare.
Problema: non era brava
a mentire.
Soluzione: Aleeeex
Ruyyyy!!!!!!! Lullaaaaaabi!!!!
Vabbhè, non tanto Alex
che a mentire non poi così bravo da insegnarle, la sua era più che altro faccia
tosta… ma Lullabi, lei di certo le avrebbe potuto dare una mano…
-Stanca?- chiese il
ministro.
-Solo un po’, ma non mi
arrendo.- sibilò la principessa rimettendosi per l’ennesima volta in piedi, non
era orgoglio, ma solo cocciutaggine e il sapere che poteva fare di più…
-Bene.- una sfera
d’acqua di livello E si materializzò tra le mani della donna.
Doremi la guardò bene, i
colpi, per le persone, diplomate, con maggiori poteri delle altre si dividevano
in livelli, chiamati per lettera.
A era il livello più
potente, mentre H quello più infimo.
-Fire Shield!-
istantaneamente uno scudo di fiamme si materializzò intorno alla giovane maga,
prima che il ministro lanciasse il colpo.
-Doremi_chan, quante
volte te lo devo dire? Lo scudo lo devi chiamare quando l’attacco è già partito,
altrimenti il mago o la strega possono cambiare l’essenza dell’attacco rendendo
lo scudo inutile, e per annullare il vecchio e crearne uno nuovo si perde troppo
tempo.-
-Scusa, mamma.-
-Non preoccuparti, è
normale fare di questi errori, adesso è meglio che ti vai a riposare, mi sa che
ti ho sfiancato troppo^^’’’-
La ragazza si trattenne
a stento dall’esclamare un: Alleluia!!
-Ciao mamma! Io vado in
camera mia!- esclamò allegra, fondandosi subito in casa e poi sulle scale,
rischiando d’inciampare un paio di volte, e rompersi l’osso del collo…
Arrivata alla sua stanza
a mala pena fece caso al fatto che adesso di fronte alla camera non c’era più
una sola porta, ma bensì due.
Segno che il Ministro
aveva sistemato anche Ruyji in casa loro… quel posto stava diventando un
albergo.
Aprì di scatto la porta
della stanza, per poi richiuderla velocemente, facendo un Chaos infernale, un
paio di quadri nel corridoio caddero a terra a causa delle onde sonore… e
pensare che erano riusciti a resistere a tutte le comic liti dei coniugi
Harukaze, mhà…
Si guardò velocemente
attorno, per poi bloccarsi ad osservare la scrivania, dov’era appoggiata la
sfera che conteneva Dodò, accanto il diario datole dalla madre la mattina
stessa.
Con passo lento ed
incerto si avvicinò alla scrivania, per poi sedersi lentamente, come se non
fosse sicura di quello che stava facendo, o che, semplicemente, non se la
sentisse ancora…
-Che cos’è?- chiese la
fatina uscendo fuori dalla sfera e guardando la sua padroncina con i suoi grandi
occhini rosa perla.
-Un diario.-
-Di chi è?- chiese
alzandosi in levitazione per poter osservare meglio il libro.
-Di mia madre.- disse in
un soffio, prima di raccontarle quello che era sucesso nella mattinata… fu un
racconto, molto, molto, lungo, ma di certo non noioso…
-Waho.- mormorò in un
soffio la fatina, acciambellatasi sul porta penne della scrivania:- E adesso?-
-Adesso? Non lo so!-
esclamò la streghetta portandosi le mani alla testa, in un segno di vera e
proprio stanchezza e esasperazione.
-Doremi-chan forse
dovresti dormire un po’.- mormorò la fatina non sapendo che pesci prendere.
-No, non adesso, prima…-
posò il suo sguardo sul diario della madre, per poi sfiorarlo leggermente, come
per paura che le svanisse tra le mani…
La piccolina la osservò
attentamente, sembrava quasi una statua, non si muoveva di un millimetro, aveva
lo sguardo fisso e lontano.
-Doremi? Doremi_chan?!
DOREMIIIII!!!!!!!-
-ARGH- per poco la
ragazza non cadde dalla sedia per lo spavento. :-Dodò! Ma si può sapere che ti
prende?!?-
-Tu non mi ascoltavi!-
sbottò la fatina mettendo il broncio.
-Uff, scorbutica.- senza
pensarci più prese il libro in bianco, per aprirlo.
-…- il diario non si
apriva:- N-no ditemi che tutto questo è solo uno scherzo, vi prego ç_ç – la
ragazzina era leggermente esasperata.
-Perché non lo apri con
la magia?-
-No, qualcosa mi dice
che non funzionerà…- disse lei fermandosi ad osservare la serratura.
Adesso che la guardava
bene la toppa era semplice, come tutte le altre, ma se si guardava attentamente
il buco, non si scorgevano gl’ingranaggi della serratura, ma una gemma rosa
perla.
-M-ma che significa?-
mormorò la ragazza, restando come incantata.
Alex si buttò a peso
morto sul letto, osservando Ruyji che osservava fuori dalla finestra.
-Mi dici che cosa ti è
successo quando sei arrivato in quest’era?- gli chiese.
Ruy lo guardò un po’
stranito:- Mbhè, mi hanno insegnato come difendermi e a combattere…-
-Ok, ma chi? Il ministro
lo ha percepito subito che tu non sei normale, cosa che con me non è mai
successa.- disse il mago portando le braccia dietro la testa e bloccandosi a
osservare il soffitto.
-Il guardiano del fuoco,
Angel.- disse lui tranquillamente.
Per poco non gli venne
un colpo quando il brunetto si alzò di scatto dal letto, senza che lui se lo
aspettasse minimamente, urlando:- CHEEEEE?!?!??!?!-
-Embhè, non l’avevate
capito? Quando il guardiano è sparito è stato perché ha seguito noi, lei ha
pensato me.- disse tranquillamente il ragazzo.
-Perché ci ha seguito?
Voglio dire, perché solo lei?- chiese il ragazzo calmandosi.
-Ah, questo non lo so e
non lo sa neanche lei, forse perché era stata la prima ad aver capito, ma non
chiedermi cosa, perché non lo so. Comunque questa è una domanda da fare alla
regina, non a me.- disse tranquillamente lui cercando in tasca le sue sigarette.
-Sì…- mormorò il ragazzo
in verde facendo andare la sua mente a mille, forse una mezza idea lui l’aveva,
sentendo le parole della ragazza dagli occhi rossi… frugò nelle tasche cercando
la copia del testo della profezia che aveva estorto poco prima al nuovo amico e
fondandosi nella sua lettura.
-Non troverai niente, io
cerco di capirla da anni…-
-Sì, ma prima non avevi
le informazioni che abbiamo adesso, e soprattutto, primi eri solo, adesso sei
circondato da persone cocciute, ad iniziare dalla nostra principessa.- disse il
ragazzo con un ampio sorriso sul volto.
Ruy annuì, prima di
mettersi con il ragazzo a rileggere il testo della filastrocca e a prendere
appunti.
-Non si può aprire!-
sbottò l’apprendista innervosita.
-Ma no, non credo che ti
abbia dato una cosa che non puoi usare.- disse la fatina rimboccandosi le
maniche e iniziando a tentare di aprire il diario con la forza, ma il libro non
voleva cedere.
-A mali estremi estremi
rimedi- disse la fatina avvolta da un aurea infuocata…
-Dodò, dai, fa la
brava^^’’- disse Doremi un pochetto preoccupato per il modo di fare dalla
piccola amica.
-NO, io non mi arrendo.-
fece tintinnare leggermente i bracciali che aveva ai polsi e la gemma che
contenevano s’illuminò, facendo apparire un… un enorme coltello.
-Bene mio caro diario,
scegli o la lettura o la vita.-
La fatina non aveva uno
sguardo proprio rassicurante, al contrario, sembrava un’invasata.
*gocciolone Doremi*
-Dai ti prego, posa quel
coltello, da brava.-
Peccato che non
l’ascoltasse più, era già presa a tentare di rompere il lucchetto con la nuova
arma, che in mano a lei era molto pericolosa.
All’ennesima prova della
piccola la gemma all’interno del lucchetto s’illuminò, risucchiandola al suo
interno.
-…- Doremi guardò
sconvolta il diario:- Dodò?- non aveva ancora recepito bene quello che era
successo:- Dodò?!?! DODODODODODODODODODODO!??!?!?!??!??!-
La rossina prese il
diario è iniziò a scuoterlo correndo come una matta per la stanza.
Nel frattempo nella
camera di Alex…
-Ci sono, ancora un
po’…- il ragazzo era arrampicato se un enorme scala e tentava di raggiungere
l’ultimo ripiano della libreria.
Il fracasso nell’altra
stanza accanto fece vibrare la scala sbilanciando lei e il ragazzo.
-Oddio, argh!-
*SDONG*
*caduta di Alex sul
pavimento.*
*gocciolone Ruyji*
-Non ho ancora capito
perché non usi la levitazione…-
*gocciolone Alex*
Se n’era dimenticato…
-No, dai Dodò, non farmi
di questi scherzi, non abbiamo neanche litigato, oggi.- disse la ragazza
tentando di aprire il diario, senza troppe speranze, ma, questa volta, ci
riuscì.
-Eh?- con più
tranquillità si risedette alla scrivania, per poi aprire il libro.
-Dodò…- mormorò la
ragazza osservando meglio il diario, era strano, nella prima pagina c’era una
cosa strana, una specie di specchio, ma era strano, sembrava della semplice
carta, ma rifletteva perfettamente la sua immagine.
Almeno fu quello che
fece per alcuni secondi…
-Nh?! Dodò!!- esclamò
lei osservando la fatina che s’intravedeva nello specchio.
-Forse funziona come il
ricettario.- disse la piccola, tranquilla come non mai, guardandosi intorno.
-DODO’!! Ti chiamo da
non so quanto!! Potevi almeno farti sentire?!?! O rispondere?!?!? Mi hai fatto
venire un colpo!-
-Ma quanto la fai lunga,
ti fidi di me, no?-
-Mhm più o meno^^’’.-
ammise la strega, dopo la scena con il coltello non era più tanto sicura.
-Ehi!-
-Lasciamo perdere^^’’
Dodò? Mi dici che cosa vedi?- chiese l’apprendista tornando seria.
- Io… non so che cosa
siano, sembrano tante bolle di sapone luminose…- mormorò piano, non osando
avvicinarsi a quelle sfere.
-Bolle, non ci sono
libri?-
La fatina scosse la
testa.
-Dodò, prova ad
avvicinarti ad una…-
La piccola annuì
serissima, pronta a tutto.
Doremi ingoiò a vuoto,
preoccupata per la sua amica, ma soprattutto per quello che avrebbe potuto
scoprire e capire.
-Dai, Hanna, vai con le
altre, non vuoi giocare?- chiese Majopon alla piccola biondina.
Hanna scosse la testa,
continuando a guardare il cielo, dalla finestra dell’asilo nido, aveva solo
quattro anni, ma conosceva molte cose che le sue coetanee ignoravano…
Ma avrebbe dato via
tutto quel sapere pur di poter riavere le sue mamme con se.
Quel giorno aveva visto
Doremi, doveva vedere il ministro dell’altro ordine, però, quell’incontro, il
modo di fare delle sua mamma, le aveva lasciato uno strano senso d’inquietudine,
come se mentisse.
Si sentiva triste,
avrebbe tanto voluto avere accanto qualcuno…
-Toototo.- la sua fatina
le stava facendo le smorfie per tentare di farla ridere, ma non c’era proprio
verso.
-Toto, lascia tare.-
disse la piccola, in tono infantile, appoggiando la testa sulle braccia,
guardando con sguardo vacuo il cielo dai mille colori del suo mondo, di quello
che sarebbe, presto, diventato il suo regno.
Spostò leggermente, lo
sguardo sulla sua fatina, giusto in tempo per vederla chiudere gli occhi e
cadere al terra.
-TOTO!- Hanna la
raccolse, subito, preoccupata:- Tai bene?-
-Non preoccuparti, starà
bene.-
Una voce rocca e
cavernosa, che non conosceva.
Si girò di scatto,
sentendosi coperta da un ombra…
Lo vide, un uomo molto,
alto, capelli rossi con delle mesh viola e il volto in penombra, sul mantello il
simbolo dell’ordine dell’oscurità.
Urlò, urlò con tutto il
fiato che aveva in gola, chiedendo aiuto.
Ma nessuno arrivò in
tempo, il mago portò via la piccola.
La prima offensiva.
Il primo attacco.
La guerra era iniziata.
Avrei voluto fare un cap più lungo, ma non avevo idee, per questo ho fatto un
cap d’introduzione al prossimo, dove, finalmente, le cose si smuoveranno un
po’^-^ *ghignetto sadico.*
Gea Kristh:
Mike? O_o chissà che idea hai in mente… shono curiosa di vedere se è giusta ^O^.
Per le scene di Mike e la regina ^____^ si vede che ogni tanto mi annoio, eh?
Anche se, poveri sudditi, con un capo del genere ù_ù’’’ (Ehi! NdMèlos)
Sikky:- Non
preoccuparti, succede anche a me di non vedere gli aggiornamenti^^’’ può
succedere, non c’è bisogno che ti scusi… per la love story, non so, forse.
_Pé_ :-
Tetsuya? Oddio, mi era venuto in mente, ma poi avrei dovuto mettere mezzo cap di
spiegazioni e non mi andava, poi, mbhè ho altri progetti, più sadici^^’’.
L’orologio? Vero, non ci avevo fatto caso, che dire l’avrà perso al
museo^^’’’’’’’’’’’’’.
Per il
ragazzo a cui Doremi si dichiara alla fine della serie… embhè, non si capisce se
è lui oppure no, anche se la pettinatura, a dirla tutta, non mi sembra la sua,
non so, ma non credo sia lui. Credo che abbiano messo quella scena per il
semplice fatto che lei voleva diventare una strega per riuscire a dichiararsi ad
un ragazzo, ma ha capito che non serve la magia per farlo^^’’.
Vocalista91:-
Mi chiedo perché tutti sti due alla fine hanno un sacco di fan, Mike in modo
particolare
M:-Che dire,
hanno gusto ^-^
A:-Sarà,
peccato che sei il cattivo della situazione.
M:- Qui no.
Occhiataccia
dell’autrice, =Mike, la spiaggia!!.
M:- Almeno non
più^^’’’’’’’’’’’
Doremi_chan:-
Benvenuta ^O^ Grazie, mamma mia quanti complimenti, sono felice che la mia
storia ti piaccia, ed eccoti il seguito, spero che non ti abbia deluso ^O^
Zakurochan:-
benvenuta anche a te, se Doremi avrà una love story con qualcuno, a dire il vero
quando ho ideato la storia non ci ho pensato, avevo solo voglia di creare un po’
di problemi a Doremi e “potenziare” sia la madre della ragazza che Bibì,
personaggio che sembra un po’ una ruota di scorta, ma visto che siete in tante a
chiedermelo è possibile… per questo leggi alla fine delle risposte alle
recensioni^^
Yoru:- Mamma
mia quante nuove commentatrici per questo cap *_*
Xander:-
Povere sfigate…
Alex:- …
capitate qui
Xander:-
chissà
Alex:- che
cosa avranno mai fatto
Xander:- di
così terribile.
*presa per i
fondelli dell’autrice -_-**** *
A:- Da
quando in qua andate così d’accordo?
Alex-Xander:- Ci adattiamo.
A:- O my God.
In questo
cap non è poi successo tanto a Doremi, mbhè, più o meno^^’’’’’’’’’’’’
--
Adesso, per voi, ho una domanda, visto che mi avete chiesto una love story, con
chi mi consigliate di metterla a Doremi?
A me
non cambia niente, voglio dire, solitamente la vedo bene con Tetsuya o Akasuki,
ma SOLITAMENTE non ci sono questi quattro pazzi^^’’
In
definitiva, voi ditemi con chi starebbe bene, secondo voi, poi, se non ci
saranno intoppi con la trama, vedrò che cosa potrò fare^^.
-Che facciamo?- chiese piano Xander, spalle
contro spalle con Mike, ferito di brutto.
-N-non possiamo scappare.- disse in un
soffio.
Si guardò intorno, erano circondati.
Centinaia di maghi, migliaia di ombre scure
gli erano intorno.
Tutti con una sola missione, uccidere.
Loro.
Non riuscivano ad usare i loro poteri,
neanche solo a levitare, il loro unico modo per sopravvivere erano le armi.
Armi che ormai iniziavano ad essere
scheggiate e rovinate.
Ok, erano armi magiche, ma non avrebbero
retto ancora per molto, non contro tutti quegli incantesimi in una volta sola...
quando i loro amici avessero imparato che cos'era il gioco di squadra per loro
era un mistero... ma maledirono lo stesso quel momento!
Avevano bisogno di rinforzi.
-Mai che c'è quel maledetto di mio fratello
quando serve!- sbottò Xander, distraendosi per qualche secondo, ma quel breve
lasso di tempo gli fu fatale.
Sentì qualcosa di freddo e duro passarlo da
parte a parte, un odore tra l'acre e il dolciastro nell'aria, poi... poi
qualcosa in bocca, come rame.
Sangue.
Sentì distintamente la voce di Mike
chiamarlo.
Poi... il buio.
-Xander! Diamine BICOLORE! Ti vuoi
svegliare!-
Il bicolore aprì di scatto gli occhi,
mettendosi subito a sedere velocemente e... e dando una capocchiata a Mike che
iniziò a bestemmiare in turco.
-La prossima volta ti sveglio che un secchio
di acqua gelata in testa!- sbottò il brunetto.
-Eh?-
-Ma che ti prende! Va bene che eri stanco, ma
è ancora pomeriggio, non puoi dormire, abbiamo un sacco di cose da fare.- disse
il ragazzo dagli occhi rossi in modo più tranquillo.
Con una mano alla fronte, nel punto dove
Xander lo aveva colpito, fece per uscire dalla stanza.
-E... e l'attacco?-
-Attacco? Ma di che parli? Siamo spuntati qua
meno di un quarto d'ora fa... mi sa che l'incontro con la regina ti ha fatto
proprio male...-
Senza aggiungere altro il ragazzo uscì dalla
stanza, per andare nella sua, dovevano addestrare alcune matricole... cosa che
lo mandava in bestia, odiava avere a che fare con i dilettanti... ma il compito
di un buon general oscuro era anche quello.
-E-era solo un sogno.- sussurrò Xander.
Ma quelle poche parole rimbombarono tra le
cupe pareti della stanza.
Sì, era stato solo un sogno, ma non era
tranquillo.
Quello era più di un semplice sogno.
Lo sentiva.
Lo avvertiva.
Lo SAPEVA.
-Alex, stai bene?- chiese Ruyji al ragazzo.
Ma lui niente, non rispose, rimase
semplicemente immobile.
-Alex?-
-Alex?! Tutto bene?!?- chiese Ruyji
preoccupato.
Ma il ragazzo ancora una volta non rispose,
aveva le mani sulle orecchio ed era piegato leggermente in due, come se stesse
soffrendo.
Quella voce... di chi era quella diamine di
voce?!?
Non lo sapeva, ma avrebbe voluto strozzarla
comunque.
Le parole gli rimbombavano nella testa come
se avesse preso e si fosse messo all'interno di una campana e qualcuno avesse
iniziato allegramente a suonarla...
Ogni cosa è nata per vivere, crescere e
morire.
Ognuna di queste cose è un evoluzione del
nulla.
Del nulla e del tutto.
In ogni oggetto, pianta o semplicemente
essere vivente sono sei le cose che ci compongono.
Acqua, fuoco, terra e aria.
E sopra loro il bene e il male.
Ma c'è altro, sotto la luce ed immersa
nelle tenebre, protetta dai quattro grandi con i loro compagni.
L'altro e quello che fa vivere due mondi e
ne fa sognare uno.
The One Power.
Ne luce ne tenebre.
Ma entrambe.
-Alex!-
-Eh?- era appena tornato alla realtà, per
fortuna.
-Stai bene?-
-Dopo un’aspirina per il mal di testa ti
posso assicurare che starò molto meglio.-
Senza aggiungere altro si alzò dal letto e
uscì dalla stanza.
Adesso finalmente capiva Doremi quando si
lamentava dei sogni premonitori, a lei i sogni a lui le voci che gli parlano di
piante, bene e male, gli elementi…
Ancora un po’ e si faceva mandare in
manicomio, così, tanto per provare qualcosa di nuovo…
*goccia Alex*
No, aveva davvero bisogno di una dormita o
magari di una vacanza!
Sè e la regina non lo mandava al diavolo,
ceeeerto!
Basta con sto senso ironico da persone
macabre.
Sì, infatti si addiceva meglio al suo caro
fratellino psicopatico che lo voleva morto, oppure all’amico del fratello che in
spiaggia aveva rotto con la sua risata sadica… oddio.
Argh, voleva andarsene!!
Non aveva nessun legame qui, dopotutto, non
aveva promesso a nessuno di proteggere fino alla morte la principessa… almeno
non ancora.
Ma, il ma di routine che c’è sempre, si era
affezionato a quel gruppo di pazzi tanto strani ma tanto simpatici.
Sorrise leggermente, ripensando al primo
incontro con Doremi-chan.
L’aveva protetta, salvata.
Non sapeva neanche lui la ragione precisa, ma
lo aveva fatto.
Forse era predestinato ad essere la sua
guarda del corpo, chissà…
Ecco, era vicina, la sfera colorata era a
pochi centimetri da lei…
-Dodò, se non te la senti non ti obbligo…-
-No, sono curiosa anch’io e poi non mi
arrendo!- disse la piccola avvolta da un’aurea infuocata… ecco, questo non
faceva presagire niente di buono.
*gocciolone Doremi *.
La fatina con passo sicuro si avvicinò alla
bolla, per poi sfiorarla leggermente.
A questo semplice tocco fu come se un
esplosione di colori, luci, pensieri, immagini, scene l’avvolgessero, per poi
uscire dal piccolo libro e proiettarsi nelle pareti della stanza
dell’apprendista.
-Ma cosa…?-
La fatina uscì dal libro, come se una strana
energia l’avesse cacciata… e forse era proprio così.
Il diario si alzò a mezz’aria per poi essere
avvolto da una luce purissima, dai riflessi verdi, per riuscire a cambiare
forma.
Un specchio, un grande specchio, sorretto da
alcuni cristalli bianchi adesso si erigeva nel centro della stanza.
Ma la calma ancora non era arrivata, ciò che
era stato catapultato nel muro in stato confusionale, senza un ordine e un senso
fu ributtato nello specchio, dove tutto tornò al suo posto, per poter raccontare
di cose, di persone, di luoghi e di ere, di amori e amicizie nati al tempo in
cui la giovane regina ancora era in vita.
-Ma brutta mocciosa la vuoi smettere di
piangere?!- il povero mago non ne poteva più.
Da quando l’aveva rapita quella peste non
aveva smesso di piangere neanche per un secondo.
Piangere e urlare, urlare, urlare…
Azz non ne poteva più… chissà se la poteva
infilzare.
Ma dai, giusto un po’, non la uccideva,
altrimenti il capo uccideva lui, ma un piccolo buchetto, così magari sveniva e
la smetteva di rompere.
-MAMMMMMAAAAA!!!!!-
Argh, che ugola la peste.
-Stai ZITTA!!!-
Ecco, adesso non fiatava più… ma che
significava quel labbrino tremulo?
Quegli occhini arrabbiati pieni di lacrime…
Oh oh, no dai, non scherziamo…
-Dai, piccola scherzavo, da brava…-
Niente, era esplosa.
Le urla della peste avvolsero il corridoio,
le sale adiacenti, in poche parole l’intero castello, mentre il povero mago
venne sbalzato di qualche metro più indietro per la forza delle onde sonore.
-Mamma mia che voce.-
Si riavvicinò alla piccola tentando di
chiuderle la bocca con una mano.
Risultato?
-ARGHHHH!!!!-
Senza farsi troppo scrupoli la piccola lo
morse per benino, lasciandogli la stampa.
-Ma che sta succedendo qui?!- una voce un po’
incerta si fece sentire.
Il poverino si girò verso la persona che
aveva parlato, per sbiancare completamente.
-G-generale Mike Kajima…-
Ops, aveva fatto troppo casino, o meglio, la
peste aveva rotto troppo.
-Allora?-
-Vedete la prigioniera…-
Solo in quel momento il ragazzo vide la
bambina… un piccola di circa 4… 5 anni, con i capelli biondi raccolti in due
buffe codine e caldi occhi castani.
-Chi è?-
-La futura regina del regno delle streghe.-
Oddio, pensò il ragazzo, il capo si stava
preparando ad andare in guerra… e adesso chi lo diceva a Doremi che avevano
rapito la bambina?!
Vedendo che la piccola Hipe (principessa) si
era calmata la prese in fretta in braccio.
-Ora scusi ma la devo portare in una cella,
secondo gli ordini, la saluto e le chiedo scusa per il disturbo!-
-Un cella?-
Incerta Doremi si avvicinò allo specchio,
sfiorandolo leggermente, a quel piccolo gesto s’illuminò, come se fosse di vita
propria e delle immagini iniziarono a mostrarsi al suo interno…
-Signorina!! Signorina dove siete?!?!?-
Ecco, adesso al ministro veniva un infarto,
se lo sentiva, Yeah!
La donna grassoccia dallo sguardo severo si
guardava continuamente in giro alla ricerca della peste numero uno del regno, ma
niente da fare, a quanto pareva si era già allontanata troppo.
-SIGNORINA!!!-
Silenzio.
La donna esasperata guardò il cielo dei mille
colori del regno delle streghe, quella le avrebbe fatto venire un esaurimento
nervoso, prima o poi…
Con passo elegante da snob si allontanò da
quel meraviglioso prato per proseguire la sua personale ricerca dell’uragano
combina disastri.
“Grazie, molto gentile, ministro Tabula”
ghignò un ombra nascosta dietro ad un albero al limitare del prato.
Dopo pochi minuti la figura uscì dall’ombra.
Una ragazzina di circa otto anni, con lunghi
capelli rossi legati in una coda alta, occhi verde brillante, lineamenti molti
dolci, mentre i vestiti erano… mbhè erano vagamente simili a quelli di un
teppista o di un ragazzaccio^^’’.
Pantaloni di jeans larghi, pieni di tagli e
toppe, con tanto di catena, mentre la maglietta era a collo alto, smaniata, con
su disegnato una fenice in stile tribale, il tutto accompagnato da uno sguardo
da strafottente D.O.C.
Cosa ci facessero simili abiti in quell’era e
in quel mondo, era e resterà per tutti un mistero…
Iniziò tranquillamente a camminare per il
prato, concentrandosi su qualche nuovo disastro, così, per non deludere quell’adoooorato
ministro.
Prese una ciocca di capelli tra le mani,
chissà, forse se li sarebbe dovuti tagliare, così, tutti, capivano all’istante
che era una ragazza…
Non fece neanche cinque metri che delle voci
attirarono la sua attenzione.
-No, lasciatemi stare!!-
-Oh, la principessa vuole essere lasciata in
pace, bhuu che paura, altrimenti che fai?! Chiami la regina?!?-
-Sì sì, tanto lei e la cocca del regno
ahahahaha-
-Vero!! Ahahah-
Ok, a lei non piaceva impicciarsi dei fatti
degl’altri… ehm… le piaceva da matti immischiarsi in cose che non la
riguardavano^^’.
Ma si sentiva in dovere di dare una mano… era
maledettamente curiosa.
Con passi svelti si avvicinò al luogo del
misfatto.
Erano vicino alla scuola elementare delle
streghe di quel regno le “disturbatrici della quiete pubblica”.
Ciò che vide le fece salire il sangue alla
testa.
Delle mocciose di dieci anni (lei ne aveva
solo otto, ma non era una mocciosa! Sia chiaro!) se la stavano prendendo con un
ragazzina della sua età, la osservò per qualche secondo… era molto carina,
capelli e occhi d’argento, pelle lattea e viso leggermente ovale.
Con passi lenti e tranquilli si avvicinò a
quel trio.
-Buooon giooorno, che fate di bello?!- disse
con un sorriso bello pacifico sulle labbra.
La calma prima della tempesta.
-Tsz,e tu che vuoi mocciosa impudente?-
Lei? Mocciosa?
Avevano appena firmato la loro condanna a
morte.
Lasciò perdere le loro parole e disse
semplicemente:- Come mai c’è l’avete con lei?-
-ma che t’importa?!-
-Semplice ed innocente curiosità!-
-Perché è solo una mocciosa viziata! Si
merita questo ed altro!-
La rossa si girò ad osservare la bambina che
aveva a pochi passi, in ginocchio, per terra, con le guance rigate dalle
lacrime.
Per qualche secondo i loro occhi
s’incontrarono.
Ciò che lesse fu solo tanta dolcezza, ma
accompagnata da tanta solitudine e tristezza.
No, quello non era lo sguardo di una persona
viziata.
No, quelli erano gli occhi di una persona
tanto sola.
-Lasciatela in pace.-
Poche semplici parole che fecero andare in
bestia le altre due ragazze.
-Altrimenti?!-
-Altrimenti…- iniziò in tono piatto e calmo:-
ve la vedrete con me.-
-Ohh ma che paura- una delle due streghe,
alzò in aria il suo cristallo fatato a forma di cubo, pronta ad usarlo.
Scagliò un incantesimo contro quella nuova
venuta tanto strana, ma la rossa schivò, sparendo come per incanto.
-Dove si è cacciata quella poppante?!?-
-Qui- di colpo le apparve di fronte, a pochi
centimetri dal volto, per un attimo la strega restò impietrita, terrorizzata, ma
non durò molto.
In pochi secondi la bulletta si ritrovò a
terra, con una guancia dolorante.
Quella teppista dalla testa rossa le aveva
appena dato un destro degno di un maestro.
In pochi secondi le due ragazzine si diedero
alla fuga, scappando in lacrime dalla loro maestra.
La rossa si avvicinò alla bambina dai capelli
argento.
-Tutto ok?-
-I-io sto bene…- disse l’altra spaventata.
*goccia rossa*
Ehm, non credeva di averle fatto proprio una
buona impressione.
Le porse una mano per aiutarla ad alzarsi:-
Piacere, il mio nome è Mèl!-
Incoraggiata da quel gesto amichevole la
ragazza le strinse la mano:- Felice di conoscerla Mèl, il mio nome è
Majotourbion-
La stanza era buia, com’era sempre, solo il
centro della sala era illuminato, in modo da poter mostrare colei che doveva
parlare.
Majorin entrò di corsa nella stanza del
consiglio, dove tutte le streghe erano state riunite, accanto a lei Majodo, la
direttrice dell’asilo.
-Majorin!- la rimproverò leggermente la
regina, quello di entrare così, mentre erano in riunione stava diventando
proprio un brutto vizio!
-Chiedo perdono Maestà, ma è successa una
cosa tremenda!-
-Come?!-
A quel punto la direttrice, evidentemente
scossa, parlò:- Hanna è stata rapita, non siamo riuscite a fermare il mago che
l’ha portata via.-
Tatto sotto 0.
Un pensante silenzio scese nella sala.
-Tourbion? Come mai quelle oche c’è l’avevano
con te?- chiese Mèl spiccia.
-Bhè… ecco… io…- non sapeva che cosa dire e
se una volta che l’avesse scoperto anche lei l’avesse allontanata?!
No, non voleva, era la prima sua coetanea che
si mostrava gentile con lei e l’aiutava…
Abbassò il volto, osservando insistentemente
un fiore, per non dover alzare lo sguardo.
-Non avrai fatto qualcosa di male, vero?-
-No, è solo che… io… sono la figlia delle
regina delle rose.- disse la piccola, con gli occhi imperlati di lacrime.
Adesso anche lei l’avrebbe lasciata sola.
-Allora?-
Alzò di scatto il volto, verso quella ragazza
tanto strana,che le dava le spalle.
-Che cosa cambia? Siamo tutti uguali, ogni
persona, ogni essere vivente, non è migliore di un altro, per nessuna ragione al
mondo qualcuno si può ritenere migliore di un’altra persona, che sia per un
fatto di sangue, età, sesso.-
Così dicendo iniziò a camminare continuando a
darle le spalle.
La principessa la guardava stupita… non aveva
mai sentito parlare qualcuno in quel modo, dire cose così importanti come se
fossero la cosa più semplice o naturale del mondo…era strano sentire quelle
parole nella bocca di una bambina di solo otto anni
Mel, girò leggermente il volto, per
incontrare gli occhi di Majotourbion:- Allora, andiamo?-
Con pochi passi, la ragazzina dai capelli
argentei la raggiunse gettandosi tra le sue braccia, mentre calde lacrime le
rigavano il volto.
-Nononononono ti prego, non piangere...-
Doremi non si era mossa neanche di un
millimetro da quando quello strano specchio aveva iniziato a raccontare quella
strano storia.
Mel?
MajoMèlos Fons…
Quindi era così sua madre?
Una mezza teppista con un cuore d’oro?
-Doremi-chan?- Dodò si avvicinò lentamente
alla sua amica…
Doremi scivolò lentamente sul pavimento,
mentre le lacrime le rigavano il volto, mentre, per la prima volta, una domanda
le raggiungeva la mente dal cuore…
Perché non l’ho potuta conoscere?
Perché… ?
Perché, non so neanche come sia il volto di
mio padre?
La fatina si avvicinò dolcemente
all’apprendista.
-Dodò… perché tutto questo sta succedendo a
me?-
Alzò leggermente il volto, incontrando lo
sguardo triste della fatina.
-Non lo so…-
Lo specchio s’illuminò di nuovo, pronto a
mostrare un’altra importante parte della sua storia…
Regno oscuro, segrete del castello
dell’ordine.
-BUHAAAA!!!-
-Argh, chiudi quella fogna peste.- il mago
era esasperato.
La mollò in malo modo al centro di quella
cella buia e fredda, dove la piccola sarebbe rimasta sola per un po’, senza
neanche la sua fatina a farle compagnia o i suoi poteri a proteggerla.
Hanna iniziò a tremare leggermente,
continuando a piangere in silenzio.
-Mamma…-
Doremi si alzò di scatto dal pavimento,
spaventando la piccola fata che le era vicino.
-Tutto bene Doremi-chan?- chiese apprensiva
Dodò.
-Non hai sentito?!-
L’apprendista si guardava continuamente
intorno, come se stesse cercando qualcosa o qualcuno.
-Cosa?-
-Qualcuno… qualcuno mi ha chiamata!!- disse
Doremi senza fermarsi.
-Ma… Dore-chan… io non ho sentito niente…-
-Ma io ne sono sicura!- insistette la
streghetta osservando la sua fata dritta negli occhi.
-Doremi…sono certa di non aver sentito nulla,
perché dovrei mentirti?!- esclamò la piccola mettendo il broncio.
-Eh? Ecco, scusa, solo che… no, niente.- la
ragazzina sospirò stancamente, cercando di auto convincersi di essersi
sbagliata…
Eppure… eppure lei era certa…
Qualcuno le aveva chiesto aiuto, se non con
le parole con il cuore…
Lo specchio s’illuminò di nuovo, pronto a
mostrare altro, così che la ragazzina lasciasse stare quel pensiero lontano
dalla sua mente, ma dal suo cuore?
Con un rumore sinistro e spettrale la porta
della cella della bambina si aprì. Hanna alzò di scatto la piccola testolina,
con le guance rigate dalle lacrime. Chi era?
L'avevano appena portata lì, quindi adesso
chi era?
Il suo carnefice?
A quel piccolo pensiero la bambina tremò
leggermente, ma non si sarebbe arresa, era questo che le avevano insegnato le
sue mamme, a non arrendersi, ad andare sempre avanti.
Sempre, stando vicino alle persone a cui si
vuole bene.
Cercò d'individuare la persona che era appena
entrata, ma niente.
Ombre, tutto ciò che si vedeva in quella
cella, era davvero poca la luce che filtrava là dentro...
-C-chi c'è?- chiese con voce tremante.
La paura la invase, q-qualcuno la stava
prendendo in braccio, non lo vedeva, era di spalle, sapeva che avrebbe potuto
tranquillamente girarsi, ma aveva paura.
Una voce dolce risuono in quelle triste
parete, dolce ma anche fredda.
-Non preoccuparti, il mio signore e padrone
non vuole farti del male.- disse tranquilla.
La bambina si girò, un mantello di nero
lucido, tutto ciò che vide, alzò la testa per osservare il volto del... della
nuova venuta.
Niente, solo ombre, il cappuccio del mantello
le copriva in buona parte il viso e la restante era in ombra.
-Chi sei?- chiese la piccola preoccupata.
-Per ora solo la tua babysitter.-
Ma non sembrava destino che le due piccole
avessero un po’ di pace…
A passo di marcia si avvicinò a loro una
persona…
Una donna dai lunghi capelli neri con
riflessi verdi, legati in una treccia un po’ strana ma molto complicata, la
donna trascinava con se una bambina.
La peste di prima, quella del pugno.
-Allora, chi è stato?!-
-Stata, casomai, ma chi è lei?- disse bella
tranquilla la piccola teppista.
-La direttrice dell’asilo, sei stata tu?-
sibilò indicando Mèl.
-Ceeerto ^.^-
-E lo dici così?!? Hai appena picchiato senza
una ragione una bambina!-
-Bambina? Tsz, senza una ragione?- disse
quella tranquilla con occhi talmente gelidi che la direttrice fece un passo
indietro.
-Primo: quelle bambine sono più grandi di me;
Secondo: senza una ragione, ma se stavano...- la ragazzina si era infiammata,
non sopportava le ingiustizie.
-Non m’interessa!- sbottò la direttrice.
Ecco, adesso era pronta a lanciare una sfera
di energia, accompagnato da un pugno, sul muso di quella stupida adulta.
-Mèl, lascia stare non è importante.- disse
la principessa d’argento piazzandosi tra le due.
La rossa la guardò per qualche secondo, poi
sorrise e scompigliandole leggermente i capelli disse:- Sai, Tourbion, tu se
troppo buona.-
-Ma che buona, quella è sempre una peste che
si caccia nei guai!- disse la direttrice, mentre quella del pugno ghignava:-
Basta vedere che persone frequenta!-
Che persone frequenta?
Sì, quella frase era rivolta proprio a lei.
Un ghignò da bast***a professionista le
delineò le labbra.
Ohhhh, ma come resistere!
-Parla di me?-
-Certo, di chi altro, ragazzina!-
Faccina angelica:- Scusi, non capisco che
cosa ci sia di male ad avere l’erede al trono del regno della luce come amica.-
ed iniziò a giocherellare con il sigillo reale.
Doremi osservò con un grosso *gocciolone* la
madre… ma quella era cattiveria!
Anche se… mbhè, l’espressione della
direttrice e delle altre erano tutto uno spettacolo. -Un po’ particolare la tua
vera mamma, eh?- chiese Dodò con un gocciolone più grande di lei che le faceva
piegare la testa a causa del peso.
Scusate, scusate, scusate.
Vi chiedo mille volte scusa!!!
Sono che sono mesi che non aggiorno, ma non è stata
colpa mia!!!!
Vi spiego, alla fine di ottobre ho dovuto cambiare
completamente casa e da qui iniziano i casini.
Ma tra pacchetti e scatoloni il giorno prima del trasloco mi sono preparata
il capitolo, pronto ad inviarlo... -Assenza di segnale- O__O addio
connessione... e ci trasferiamo, un mese per sistemare tutto meno il computer
[(a) Stè? Me lo monti? (b) Non ne sono capace -_- ; (c) Mamma? (b)^^''''''' Ma
chi? Io?] In parole povere ci ho dovuto mettere mani io... quindi ok, computer
montato, ma... nuova casa, senza neanche la linea telefonica °_°||| [(a) Non si
preoccupi entro il 10 ottobre siamo qui (b) T__T ... 10 ottobre (c)Siamo
spiacenti, ma non possiamo metterle l'ADSL al piano di sopra e neanche la linea
telefonica, chiami un elettricista ^^'''' (b) °O° dall'elettricista (d)
Vengo venerdì^^ ... venuto dopo 15 giorni T___________T] chiamata
all'operatore... il primo le mettiamo la linee ^O^ ed oggi mi sono divertita a
mettere il modem fare il l'update... ormai, in casa, il computer è materia mia
^O^.
Per farmi perdonare, per tutto questo mese verrà
messo un capitolo a settimana^^
E adesso rispondiamo... dopo anni, ma
rispondiamo^^'''
Yuki: sono felice che trovi la mia
fic divertente ^O^... per con chi far stare Doremi, in questo periodo di fermo
mi è venuta una piccola idea ^-^ (<- ghigno satanico).
Doremi-chan: Con chi starà Doremi?
Mistero ^O^, grazie della recensione
S.D: mbè, mi dispiace che i quattro
pazzi non ti piacciano^^, ed effettivamente Doremi e Tetsuya farebbero una bella
coppia, però... c'è anche Ak (AK!! +_+ NdAkazuki ^^ NdA) grazie per la
recensione ^O^
vocalista91: ^_____________________^
oh, la povera Hanna ^----------^ (<- sorriso che fa prevede guai) non t'immagini
che cosa ho in mente per lei...
Hanna-con-labrino-tremulo: Cosa?
An: ecco... ^^'''' dai Hanna-chan,
calmati.
H-c-l-t : Cosa?
Tutti: ^^'''' Hanna, calma.
H:
BWAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHH *la cascata del Niagara versione
viaggio*
Zarukochan: brava!! Hai fatto bene a
zittire Alex , cosi si fa ^OO^ (-.-** NdAlex_con_il_mal_di_testa ^_________^
NdXander Fo**iti NdAlex Dopo di te, prima le signore^^ NdXander -.-*****
NdAlex), sul "ne vedremo delle belle" puoi giurarci *_*!! Grazie per la
recensione!
Gea_Kristh: La tua idea? Bè, non so
se questo cap ti abbia fatto avere qualche certezza in più ^^'' ? Almeno adesso
sai che cosa siamo le "bolle"... e adesso si capirà meglio il carattere di Mèl
^O^!!
Sikky: Visto che mi sono ricordata
di spiegare che cosa le bolle ^OOOO^... diciamo pure che mi ci sono divertita
parecchio... per l'Aggiornare presto... ehm... oh! Mi sono appena ricordata di
avere un impegno ^^'' un impegno molto urgente ^^''''' *Angel se la defila... ma
torna dopo un secondo perchè ha altre recensioni a cui rispondere ed hanno già
aspettato abbastanza ù_ù)
_Pe_ : Eh, le virgole, tu e il mio
prof andata d'accordo ^_^ sono felice che il cap ti abbia fatto ridere ^O^, alla
fine con Hanna non è successo molto, cioè, si preannuncia una catastrofe (di cui
ho già scritto parecchio, infatti, signori e signore sono lieta di annunciarvi
di essere ormai quasi alla fine^^ sto finendo il 29° capitolo... quello e
un altro paio e la fic è finita... però per la fine ho una piccola
sorpresa ^-^ *bastard inside modalità on*). Bravissima ^OO^ con le bolle ci hai
azzeccato in pieno, non mi andava di prendere e dire :- Doremi iniziò a leggere
quelle pagine così vecchie, in cui erano rinchiusi i sogni, i racco... ecce...
grazie della recensione e alla prossima!!
Doremi-chan: grazie del
consiglio^^!!
Aky: Non ricordi a che capitolo
siamo arrivati? Pazieza! Capita anche a me (anche con le mie di fic, è qui sì
che la cosa è preoccupante ù_ù''""). Sono riuscita a far capire i sentimenti di
Dore-chan?! EVVIVA ^OO^... per quanto riguarda i ricordi... oh, no non sono così
sadica da farli aspettare troppo per questo (sarò molto più sadica per altre
cose ^--------^ su questo ci puoi contare ^O^). Sì, effettivamente Ruy e Alex
sto cercando di farli legare, tra i quattro sono i due più pazienti ed
equilibrati^^ e poi anche Xander e Mike per i loro standard si possono
considerare amici, e poi... bhò, mi fanno simpatia insieme ^O^, no, non ho avuto
blocco dello scrittore è stato che... mbè, leggi la nota in nero^^, qualche
pausa l'ho avuta in alcune storie la cosa comica era come ogni tanto ripartivo,
qualcuno, buttava anche solo a caso una parola ed ecco che migliaia d'idee ^O^
(Non sai che cosa sta scatenando la parola Maya in un'altra storia ù_ù).
Che gentile tua sorella, sono
commossa ç_ç (su questo non mi dilungo troppo perchè ho visto che ha
recensito^^, quindi poi mi rivolgerò direttamente a lei ^O^).
Iko:Ma che figura e figura ^O^ non
prendertela con tua sorella^^ (mi sa che ormai è tardi per parlare NdAlex Già,
ormai conviene scavare la fosse NdXander Sì, e che ci siamo scaviamo anche la
vostra, che ne dita NdAngel_molto_pericolosa *i due se la defilano*). Sono
felice che vi troviate d'accordo almeno con la mia fic ^O^ (strano, anche io e
mia sorella maggiore ci troviamo d'accordo solo su quello che leggiamo... tipo i
libri di Stephen King... un genio *_*). Grazie della recensione ^^.
Cristina: ed ecco a te
l'aggiornamento^^ grazie per la recensione.
bi-chan: grazia anche te del
consiglio e... della recensione ^OO^!!!!!!!!!!!!!
Aky: No, non mi va di farvi
morire^^''' rileggerla cinque volte e sei ancora viva °__° complimenti ^OOOO^
Alexandra:Un altra che è
sopravvissuta a leggere questa fic tutta d'un fiato °.° qui c'è da gridare al
miracolo ^OOOOOOOOO^ grazie per la recensione.
-Ahhh che paaace.- disse un ragazzo dai
lunghi capelli rossi raccolti in una coda e occhi verdi. Indossava un paio di
larghi pantaloni di tela panna, con un maglietta simile e un gilé marrone,
accanto a lui c'era una bella ragazza con un abito lungo lei era un tipo molto
particolare, unico direi, con i suoi lunghi capelli di quella strana tonalità
d'argento, come gl’occhi.
-Mel, però potresti vestirti in un modo un
po' più femminile!- la rimproverò scherzosamente Tourbion.
-Tsz e vestirmi come una principessa? Mai-
ribatté lei.
-Ma lo sei!-
*goccia Mel*
Non seppe come rispondere così decise di
lasciar perdere e il suo orgoglio piangeva.
Uff, al solito.
Con Argentee non vinceva mai!
Poi le venne in mente un idea, un sorrisetto
le incurvò le labbra.
-Oh, oh...- mormorò Tourbion.
-Carissssima…- ghigno sadico.
Ecco, adesso poteva essere terrorizzata.
-... che ne dici se…-
SDONG
La principessa semi teppista non potè finire
la frase che fu colpita in pieno viso da qualcosa…
Cosa? Un rozzo pallone da calcio…
*goccia majotourbion*
-Scusate, ci potete ridare il pallone?-
La ragazza dai capelli argentei lasciò stare
l’amica ancora a terra, con il pallone incastrato in volto e si dedicò al
ragazzo che aveva parlato.
“Carino, niente da dire”
In effetti aveva un bel fisico, capelli
biondo scuro con riflessi ramati e occhi che sembravano il mare in tempesta, con
riflessi azzurrissimi.
-Un sec.- non poté continuare che Mèl si
riprese… il pallone si spostò dal suo bel viso arrossato e lei si alzò tipo
vampiro che esce dalla tomba.
*goccia Tourbion*
Terrore dei ragazzi, escluso il leader che
osservava la scena curioso… almeno la osservò finché la sua vista non fu
oscurata da una pallonata che lo colpì proprio in volto.
- Eccovi il pallone.-
La principessa delle streghe si passò una
mano sul viso, mentre un sorriso nervoso le incurvò le labbra, non sapeva se
ridere o piangere.
Occhi di tempesta raccolse il pallone e con
un calciò lo rimandò al rosso, colpendolo nel ventre.
-M-maledetto.-
Due secondi e il rosso gli era di fronte,
pronto a colpirlo con uno dei suoi mitici ganci destri che… che andò
perfettamente a segno.
Il ragazzo rispose e via alla rissa.
-Siamo alle solite.- esclamarono in coro
Tourbion e gli amici del ragazzo.
-Damian non cambierà mai.- disse tranquillo
un ragazzo dai corti capelli neri raccolti in una coda bassa.
-Neanche il rosso però scherza… ahio questa
deve aver fatto male *goccia ragazzo*-
-Vabbhè, si sta facendo tardi, andiamo, quei
due ne hanno per molto.- sbottò uno e con gli altri si avviò verso casa,
lasciando il loro capo a fare a pugni con il nuovo venuto.
*goccia Tourbion*
-Ha trovato la sua anima gemella.- ghignò la
diciottenne dai capelli d’argento.
Si alzò di scatto, quei due adesso erano a
terra e stavano rotolando sull’erba verso il fiume.
-Ma no, dai, non succederà^^’’. Non
scherziamo, non finiranno in acqua, sarebbe sfiga, e neanche Mèl può essere così
tanto… appunto.-
I due erano a mollo, sott’acqua.
Tourbion si risedette, godendosi la scena,
anche se al momento non vedeva niente…
Sott’acqua…
Diamine!
Maledetto!
Deficiente!
Quello la non la voleva mollare, la teneva
sotto con lui… odiava l’acqua! Non sapeva neanche galleggiare, immaginiamoci
difendersi lì sotto.
Aprì gli occhi per osservare il ragazzo che
la sovrastava.
Ghignava, quel maledetto la guardava in volto
e ghignava.
Aveva una voglia matta di usare i suoi
poteri… tanto gli esseri umani conoscevano le streghe, erano in ottimi rapporti…
più o meno.
Ok, non aveva più fiato, ma quello sì…
Grr, quel sorrisino le metteva una rabbia.
Vide lo sguardo del ragazzo scendere
leggermente dal suo volto per poi bloccarsi sulla maglietta fatta diventare
trasparente dall’acqua.
Ecco, adesso quello strano ragazzo dalla
pelle lattea era dello stesso colore dei suoi capelli, quelli di Mèl.
Si era accorto che lei era una ragazza!
La lasciò di scatto, per poi risalire verso
la superficie, lasciandola lì.
Lì dove rimase…
Due bolle d’aria le sfuggirono dalle labbra.
E adesso come faceva a risalire su?!
Iniziò ad agitarsi come una matta, l’unico
risultato che ottenne fu quello di scendere più in fondo.
“Ma quanto diamine è profondo questo
stramaledettissimisimo fiume?!?!”
Damien, nel frattempo, era già bello
tranquillo in superficie.
Anche se poi così tranquillo non era…
-Una ragazza?!?!?-
Povero, i suoi principi gli vietavano di
picchiare le ragazze, però era quello che aveva fatto.
-No invece!! Chi chiamerebbe mai quella una
ragazza?!- portò le braccia al volto come a proteggersi da qualcosa, ma non
successe niente.
-Eh?- si guardò freneticamente intorno.
-Ma quel pazzo dov’è.- rabbrividì
leggermente:- q-quella pazza, mi correggo.-
Non aveva mai incontrato una ragazza come
quella e sperava di non doverne ne mai incontrare altre ne di rincontrare
quella…
Però…
Però, perché non riemergeva?
In pochi secondi anche lui fu sott’acqua,
cercandola nel letto del fiume…
Ed eccola, a pochi metri da lui.
Era in acqua, immobile, con molte probabilità
aveva perso conoscenza.
Bestemmiando mentalmente si avvicinò al corpo
della rossa, le passò una mano intorno alla vita e, con molta fatica, la portò a
riva con se.
La distese sul tappeto d’erba, arrossendo
profondamente per le curve ben visibili a causa dei vestiti bagnati.
Tourbion si alzò di scatto, tesa e
preoccupata, però qualcosa le diceva che era meglio se non si avvicinava.
Ma perché non aveva usato i suoi poteri?!
“Semplice” riflette la strega sorridendo
nervosamente: “come al solito il suo orgoglio le ha impedito di ricorrere alla
magia… pazza…”
-Ma porc… non respira… ma il cuore batte…-
Le fece dischiudere le labbra, la fece
mettere su un fianco, tentando si farle sputare l’acqua, ma niente… non aveva
altra scelta…
La rimise supina, con una mano dietro il
collo, mentre con l’altra le chiudeva il naso… non aveva altra scelta se non
farle la respirazione bocca a bocca…
Arrossì profondamente, ma poteva fare solo
quello per non lasciarla morire…
Si avvicinò alle sue labbra ed iniziò a darle
la sua aria.
Sotto shock la principessa d’argento non
poteva fare altro che osservare… questa scena non se la sarebbe persa per nulla
al mondo… senza contare la parte in cui avrebbe ripreso conoscenza…
Mai che ci sono dei pop corn quando servono.
Sentì la ragazza muoversi leggermente, alché
lui si spostò velocemente, per poi vederla sedersi e sputare l’acqua che aveva
nei polmoni.
Un capogiro la fece ricadere a terra, ma si
ritrovò tra le braccia del giovane.
-Ehi, piccola, tutto bene?- le chiese
dolcemente.
Ok, avevano appena finito di picchiarsi, ma
vederla lì, con le guancia arrossate per la precedente mancanza d’aria e il
freddo, così bagnata era tanto dolce, e quegl’occhioni verdi che l’osservavano
curiosi.
-Non sono piccola.- sbottò la ragazza.
-Lo vedo.- ridacchiò lui facendo un cenno con
la testa alle sue curve.
Mettendo un leggero broncio, portò le braccia
al petto, tentando di coprirsi, mentre il ragazzo scoppiava a ridere, ma la
teneva sempre più forte contro di se.
I *goccioloni* sopra la testa Doremi erano
talmente tanti che era impossibile contarli… un dubbio la sconvolse e se… nooo,
quello non poteva essere.
Fece una corsa a rotta di colla al piano di
sotto.
-MAMMA!!!!- ecco, adesso era al pian
terreno:- COM’ERA MIO PADRE!??!?!!!- ululò la ragazza entrando in cucina.
Silenzio.
Sua madre non era sola in quella stanza…
Melodi, Sinfoni, Lullabi, Mindy, Bibì, Alex e
Ruyji erano lì e le prime quattro la osservavano come se fosse matta.
Ecco, una volta che la sfiga ti becca…
-Ehm, com’era papà da giovane, quando vi
siete conosciuti.- *goccia* ben nascosta alla vista delle ragazze.
Il Ministro capì al volo qual’era la vera
domanda della figlia, ma non rispose a quella, non poteva… -Oh, non so… era
strano! Con una canna da pesca, dei fogli ed una penna sempre dietro… lo trovai
sin da subito molto buffo!-
-Ciao Doremi-chan!- dissero le ragazze
allegre.
-Ciao Ragazze, Ruyji, Alex.-
-Siamo qui da un po’, ma Alex ci ha chiesto
di non venire a chiamarti, dicendo che eri occupata…-
-Eh? Ah, sì, certo, stavo leggendo.- disse
lei mandando un occhiata di gratitudine al ragazzo.
Vedendo quello sguardo Lullabi s’insospettì e
sorridendo angelicamente iniziò…
-Ah, e che leggevi di bello?-
Ecco, e adesso che faceva?!?
Oddio…
Bene, un po’ di fantasia!
-Parla di una principessa un po’ strana,
sembra più che altro una teppista con un grande senso dell’amicizia e della
giustizia!-
-E come s’intitola?-
-The eternal's queen.-
Ehh, le sparava grosse.
Ma tanto, tanto!
Lullabi stava per fare l’ennesima domanda, ma
Alex fu più veloce di lei.
-Allora, ragazze, come mai siete venute qui?-
-Eh? Semplice, ce l’ha detto il ministro…
però non ci ha avvisate sul perché…- disse Sinfoni seria, girandosi per
osservare la madre di Bibì.
La donna, che in quel momento dava le spalle
alle ragazze lavando i piatti, si fermò un secondo.
Fece un profondo sospiro, poi si girò.
-Ascoltatemi bene, questa non è una
richiesta, ma è un ordine che vi do, non potete disubbidire o altro, niente
scusanti per nessuno.- calcò molto quest'ultima parola, come a rilevare
l'importanza della cosa:- e con questo intendo anche voi due, Ruy, Alex, nessuna
scusante.-
I due annuirono un po' incerti, c'era
qualcosa che non andava.
-Non dovrete andare per nessuna ragione nel
regno della magia, oltre a me nessun altro contatto con maghi e streghe, per
tutto il vostro allenamento vi dovrete isolare da questo mondo.- la voce era
fredda come non l'avevano mai sentita.
Gli occhi seri e impenetrabili.
- M-ma perchè, mamma?- mormorò Bibì.
- Ho deciso così, punto. Fra dieci minuti
allenamenti in giardino, tu Doremi li farai separati con Alex e Ruy.- e su
queste parole uscì dalla stanza.
Doremi osservò la donna finché non sparì
dietro alla porta... era strana...
Non aveva mai visto sua madre comportarsi
così, di solito spiegava sempre il perchè delle sue scelte, e sopratutto adesso
avrebbe dovuto farlo, eppure aveva reagito in modo... anormale, ecco.
Che cosa c'era dietro a tutto questo?
Forse stava succedendo qualcosa o... o forse
lei era la solita stupida che non riusciva a fidarsi neanche di sua madre, che
vergogna.
-Doremi-chan... che ha tua madre?-chiese
piano Melodì.
-Non lo so, ma vorrei tanto saperlo.- dopo
queste parole osservò i due ragazzi per alcuni secondi negli occhi, no, neanche
loro ne sapevano niente...
-Ok, abbiamo capito che con la spada sei
negata, Doremi.- disse Alex tranquillo.
-Cioè, volendo potresti anche farcela, ma non
vuoi.- riflettè Ruy.
La ragazzina gonfiò le guance offesa e soffiò
a destra a sinistra su e giù e borbottò:- Uff, non mi piacciono le armi.-
*goccia Ruy*
-Che c'è?- chiese il verde.
-No, no niente.- che strana quella ragazza...
O meglio, gli esseri umani, le streghe, i
maghi, re e regine... erano tutti strani, e lui non faceva eccezione.
Iniziava a chiedersi se la normalità
esistesse veramente o fosse solo una favola da raccontare ai bambini prima di
andare a letto, mhà...
-Detesto le armi, sono oggetti creati solo
per far del male alle persone.- disse lei prendendo fra le mani la lunga spada.
-Servono anche per difendersi...-
-Da persone che impugnano altre armi per
ferire dei loro stessi simili.- disse la ragazza osservando la lama
scintillare sotto la luce della dimensione per l'allenamento.
Alex le sorrise leggermente, aveva ragione,
ormai sempre meno spesso le armi venivano usate per quello che originariamente
erano state create: sopravvivere contro una natura avversa e animali feroci...
O forse sì, perchè ormai l'animale più feroce
al mondo era proprio l'uomo, ma questo è un discorso troppo serio e lungo da
fare per un semplice allenamento, un altro giorno...
-Ahhh!!!-
-Melodi! Calmati! E' solo una magia!- cercò
di calmarla Sinfoni.
-Noooooooo!!! Quello è un fantasma!!- ululò
la castana.
Sinfoni osservò l'incantesimo del Ministro
Anya... uno spettro di luce, con gli occhi di ghiaccio.
Non aveva ne forma ne sostanza, era una
specie di nuvola di fumo o qualcosa di simile, fatto sta che Melody e Mindy lo
avevano scambiato per un fantasma, e da lì la fine.
-Lullaby, Sinfoni! Che cosa facciamo?!-
chiese Bibì indietreggiando.
Quell'affare era inconsistente, non sapevano
come colpirlo... e il ministro le guardava tranquillamente, seduta a mezz'aria,
gambe incrociate e leggeva un libro... grr, che nervi.
-Ragazze, dovete solo ragionare.-
Bibì stava per prendere in seria
considerazione di compiere un matricidio.
-NOI STIAMO RAGIONANDO!!!- urlò Sinfoni, mai
stata tanto irritata da una persona senza che questa aveva fatto qualcosa.
-Non abbastanza.- rispose Anya facendo le
spallucce.
-Basta!!- urlò la streghetta e fu avvolta da
un'aurea blu notte, lo stesso colore dei suoi occhi... i bracciali
s'illuminarono, lei era pronta.
Chiuse gli occhi, sentiva qualcosa di caldo
avvolgerle il cuore, era come se la speranza, la tranquillità, la pace, l'amore
diventassero un tutt'uno con lei, s'integrassero con il suo essere di strega,
cambiandola radicalmente dal cuore.
Poi... il freddo, qualcosa di
ghiacciato le sfiorò la pelle, era come se
qualcosa di bagnato la stesse avvolgendo...
Ma queste sensazioni d'incanto non erano
destinate a durare...
Aprì di scatto gli occhi, e... e tutto era
esattamente come prima, almeno dal suo punto di vista.
Le altre la guardavano come se fosse
un'aliena, occhi sferici in un modo quasi inumano.
-S-sinfoni s-sei tu?- chiese piano Lullabi.
-E chi dovrei essere?!- fece per alzare un
braccio, ma non ce la fece... era come se fosse pesantissimo.
-Ma cosa...?- si guardò le mani, erano
fasciate in corti guanti azzurri, con ai polsi i due bracciali con i fiori
dischiusi... si fermò ad osservarli, con le loro striature argentee e quelle
sfumature di un blu che non aveva mai visto, impossibile riprodurlo in qualsiasi
altro modo, spalancò gli occhi spaventata, i suoi cristalli erano... erano
trasparenti ed era come se al loro interno ci fosse una specie di polverina del
colore dell'arcobaleno.
Il Ministro sorrise soddisfatta e schioccò le
dita, facendo apparire uno specchio di fronte alla ragazza.
-AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH-
*goccia Ministro*.
Forse la trasformazione in strega
personalizzata che aveva non le piaceva...
Indossava una specie di top con un'evidente
scollatura a V, dalle spalline partivano dei fasci di seta azzurra che le
fasciavano le spalle e, in cima alle spalline c'erano due sfere azzurre con due
piccole alette.
Il sotto era formato da sua mini
pantaloncini, con una fascia azzurra, inclinata parecchio lunga, che le faceva
da una specie di gonna inclinata, come scarpe aveva degli stivali che le
coprivano buona parte della gambe, alle orecchio due prezziose perle.
Elegante e femminile... forse un po' troppo.
-CHE COSA SIGNIFICA QUESTO?!?!??!- la ragazza
era parecchio arrabbiata:- e poi queste che significano?!- tuonò osservando
meglio la stoffa... osservandola da vicino era piena di piccolissimi segni, che
non conosceva.
-Rune.-
-CHE COSA CENTRANO LE RUNE CON LA MAGIA?!?!-
-Parecchio, anticamente...- iniziò serafica
il ministro.
-NON M'INTERESSA!!!!!-
Ruyji si bloccò di scatto.
-Ma che succede?-
-La mamma avrà fatto sklelare qualcuno.-
disse tranquillamente Doremi, come se la cosa fosse nella norma.
-Ah.- Tutti pazzi.
-Ci farai l'abitudine.- cercò di
tranquillizzarlo Alex.
-La speranza è l'ultima a morire.- borbottò
il ragazzo.
*goccia Alex*.
-Quindi le ragazze non verranno avvertite?-
domandò tranquilla la regina delle streghe.
-Questi sono stati gli ordini del primo
ministro.- disse tranquilla Lirin, con la sua solita tranquillità e allegria che
illuminava tutto.
-Ha fatto la scelta migliore, sarebbero
andate subito a tentare di salvarla, ma non sono pronte.- concordò la regina.
-Ma questo fa nascere dei problemi.- continuò
Mesgi.
-Sì, certo, gli altri apprendisti del nostro
regno e di quello dei maghi... i loro poteri sono molto bassi e da quanto ci è
stato riferito anche loro sono tra gli obbiettivi dell'ordine oscuro.-
-Stando con le ragazze avevano alcune
protezioni abbastanza stabili, come, per esempio, Tsucase Alex, uno tra i nostri
migliori generali.- fece il punto della situazione Mesgi.
-Se mi posso permettere, forse un protettore
per quei ragazzi...- iniziò Lirin.
-Non sarebbe una cattiva idea, ma chi si
potrebbe mai offrire per un compito così gravoso?- sospirò la regina.
-Io.- si fece avanti Lirin:- Se il mio
ministro me lo permetterà sarei felice di poter aiutare questi ragazzi, per
riallacciare i rapporti tra maghi e streghe loro, come la vostra principessa,
sono indispensabili...-
La regina la osservò per qualche istante, poi
sorrise.
-Se il primo ministro dell'ordine della luce
vorrà... io sarei lieta di sapere che gli apprendisti sono in buone mani.-
-La ringrazio per la fiducia.-
-te la meriti.-
A quel complimento il ministro s'inchinò,
mentre uno strano sorriso le incurvava le labbra.
Mesgi la guardò attentamente, ma non parlò,
meglio che lei non...
-Ministro Mesgi? Potrebbe rintracciare il
vostro ministro? Io e Lirin dobbiamo accordarci sulle ultime cose.-
-Certo- e lanciando un'occhiata fugace
all'amica sparì.
Poco prima della cena
in casa Harukaze.
-Allora Doremi? Com'è andato l'allenamento
con loro due?- chiese allegramente Bibì entrando, lei, come le altre aveva
appena finito.
-Oh, bene, un po' faticoso, ma sono
sopravvissuta.- disse la streghetta melodrammatica.
-Hai combinato qualche pasticcio, vero? -__-
- chiese la piccola della casa a mo' di domanda retorica.
-Cosa te lo fa pensare?-
-Forse il fatto che Il tricolor... Ruyji
sembra un sopravvissuto alla seconda guerra mondiale?-
-Esagerata^^''''-
-Magari.- biascicò Ruyji.
*gocciolone Doremi*.
Ed ecco Sinfoni entrare a passo di marcia in
casa, seguita dalle altre... la ragazza in azzurro indossava ancora l'uniforme
d'apprendista.
Doremi fece per dire qualcosa, ma fu
preceduta da Sinfoni:- Non-una-parola.- sibilò.
La principessa guardò Melodi come per
chiedere spiegazioni, l'amica le si avvicinò per mormorarle all'orecchio:-
Questa è la sua uniforme d'apprendista, solo lei è riuscita ad evocarla, però
c'è un problema... non sappiamo come farla sparire.-
*ri-gocciolone Doremi*.
La rossa si morse un labbro e gli occhi le
diventarono lucidi, portò una mano allo stomaco, tentando di restare seria.
-DOREMI guai a te!!- l'avvertì Sinfoni.
Ma niente, non ce la fece.
Scoppio a ridere come una disperata, per poi
venire seguita a ruota da tutti gli altri.
E mentre tutta la cucina era in allegria un
solo unico sfigato dai capelli tricolore iniziava a chiedersi se fosse il caso
di chiamare un manicomio... peccato che non sapesse come usare un telefono.
Sempre meglio assecondare i pazzi... ma
povero lui!
Scusate
per il piccolo ritardo, ma ho Word fuori uso, sono riuscita a copiare il file
prima che mi andasse in errore per la centesima volta... uff, che nervi >.<
E
adesso... (dopo un accorato _Pé_ dove sei? ç_ç) rispondiamo alle recensioni:
Aky: Chi è la donna incappucciata
^--^? Ah! Nn dovrai aspettare molto per scoprirlo... rivedendo il cap ho notato
che a parte uno spezzone un po' particolare nn è successo molto^^'' ogni tanto
capita... bhè, adesso sapete qualcosina in più sulla regina... cioè che non sa
nuotare XD... ehm, sì, lo so, sono crudele^^''. Misa che il ti perdono subito
perchè aggiorno un po' alla settimana sta andando a farsi friggere, vero? ^^''
Nn è colpa mia, ma è questo Word che mi da problemi, nn è la prima volta che mi
fa scherzetti di questo genere, nn so più come prenderlo T__T. Grazie per la
recensione!!
Doremi-chan:vi faccio di nuovo le
mie scuse^^''''''''''''''''' cose che capitano, anche se spero che nn mi
accadano più ^_____^ grazie per la recensione!!
Kris: un'altra che legge la mia
storia tutta d'un fiato e sopravvive... mhm, mi sa che devo levare l'avviso
"tossico. ATTENZIONE altamente mortale" dai miei appunti^^. Thanks per la
recensione ^-^
Iko: sorella maggiore stra
adorata? Con i suoi amici ed amiche che ti spuntano da ogni angolo? ehhhhh....
ti capisco =_=. Ma ricorda, la vendetta è un piatto che si gusta freddo (il
motto di mia sorella maggiore, l'ho sperimentato un paio di volte sulla mia
pelle T__T meglio farci attenzione^^'''''). Grazie per il commento ^O^.
marilisa: Alex! Stappa una
bottiglia!! Mi sa che come numero di sostenitrici stai superando Mike ^O^!!
Grazie per il comm.
tocchi: Alex, altra bottiglia!!
(sì, e magari che siamo ci facciamo direttamente una Sangria NdMike Non male
come idea ^,^ NdA) grazie per la recensione.
M.A. : *ghigno Angel* Mi sa che
non c'è bisogno di rivangare di nuovo il concetto, eh, Mike? (fo**iti NdMike XD
XD NdAlex Dio, sono circondato da idioti NdMike Sai la novità
NdRuy_che_cerca_sull'elenco_il_numero_del_manicomio Vuoi una mano NdMike Certo^^
NdRuy ^^''''''' NdA_mentrer_i_due_sfogliano_l'elenco_telefonico) grazie per la
recensione^^.
Devil: Mhmm bel nick ^O^ m'ispira
(come Kris del resto) sono felice che la tua attesa sia stata ben ripagata...
anche se questo cap è un po' noioso, pazienza, gli altri se mi ricordo bene sono
più concentrati, molto più concentrati ^-^. Sono felice che tu ti sia decisa a
commentarmi, grazie!!
daffy: altro punto per Alex!!!
Mike, conviene che ti ritiri! (Non mi lo faccio ripetere due volte
NdMIke_che_brinda_con_un_della_Sangria Che intendi +_+*** NdDoremi Chi? Io?
Niente!! ^^'''''''' NdMike) grazie per la recensione
-E così la regina ha deciso di non fare
trapelare nessuna notizia, eh?- ghignò l’ombra seduta sul trono nero come una
notte senza luna.
-Sì, mio signore, solo le streghe del
consiglio e pochi ministri dell’ordine della luce sono a conoscenza di tutto.-
una voce atona, ma femminile risuonò nella stanza.
-Bene, Spell, come sta il nostro
informatore?- chiese, anche se non sembrava parecchio interessato alla notizia.
-Crede che qualcuno tenti di ostacolarlo,
qualcuno di cui forse sarà costretto a liberarsi presto.-
-Basta che non dia nell’occhio, poi può agire
come preferisce.La principessa delle streghe?-
-Gode di buona salute.-
-Poi?-
La subordinata, anch’essa incappucciata,
guardò il suo signore senza capire.
-Ti ho affidato il ruolo di sua tata, sta
bene, perfetto, ma poi?-
Vide la sua subordinata scuotere leggermente
la testa, come se non riuscisse a capisse di che cosa stesse parlando.
Il signore oscuro sorrise leggermente,
quell’essere dall’aspetto di uno stupendo essere umano era una sua creazione,
creazione a cui non aveva insegnato che cosa fossero i sentimenti e tutto ciò
che era collegato ad essi , era logico che non capisse che oltre allo stato
fisico esisteva altro.
-Non è rilevante.- disse lui infine:- Torna
da lei.-
Dopo un profondo inchino la ragazza fece per
andarsene, ma il suo capo la fermò con poche parole.
-Non devi combattere a meno che io non te lo
ordini, niente scontri, se mai dovesse succedere che riuscissero a riprendere
Hanna tu lascia perdere e torna da me a fare rapporto, sono stato chiaro?-
-Sì, mio signore.- e dopo un altro inchino la
ragazza se ne andò.
-Perfetto, va tutto secondo i miei pian-
Il grande capo non poté finire la frase che
uno pseudo demone entrò a mo’ di tornado nella stanza.
Per poco non scardinò la porta.
*goccia boss*
-Buoooon giooorno capo ^O^-
-Sì, Apollo?-
Il ragazzo chiamato con quel nome… ops,
volevo dire demone era un po’ particolare… capelli arancione fosforescente, con
ciocche gialle tipo evidenziatore il tutto sparato a mo’ di cactus in ogni
direzione, occhi bianchi con venature fucsia…
Quella sua creazione gli era riuscita
evidentemente male, trascurando le enormi cuffie azzurre che non mancavano mai
dalle orecchie e il fatto che trascurava di mettere la maglietta, cascasse il
mondo.
-Sì, cosa?-
*leggero tic nervoso del signore oscuro.*
-Per quale ragione sei venuto?-
-Eh? Sapevo che Spell era qui, ma
evidentemente mi sono sbagliato… buon lavoro capo, io la vado a cercare!!!- fece
per uscire, ma per poco un fulmine non lo colpì in pieno.
-Vabbhè che io mi chiamo Apollo, ma va, lei
mica è Zeus, lei si chiama Abyss, Aaaaabyssss, dai, basta con la mitologia degli
umani che le fa male, su! Ed esca ogni tanto a divertirsi!-
*Vari tic nervosi del boss*
-Apollo, fuori.-
-Epekkè?-
Nuovo fulmine, ma questa volta lo colpì in
pieno…
Leggermente bruciacchiato il demone in
arancio sbuffando fece per andarsene:- Ok, ok, non c’è bisogno di usare la
violenza, vado, vado… Speeeelll tessssssssssoro, dove sei?!-
-E STA LONTANO DA SPELL!!!-
-UFFAAA- ed ecco uscire dall’enorme portone.
*goccia*
Ma che aveva fatto di male?
Perchè proprio quello lì?!?!?
Maledetto lui che aveva sbagliato nel
crearlo.
Sospirò stancamente, sentendo, da dietro
l'enorme portone ,uno: "Speeell dove ssssei?"
Lo uccideva.
Peccato che lo avesse creato quasi
indistruttibile...
Ghigno satanico, quasi...
"Caaaaapo, mi fischiano le orecchie, lei ne
sa niente!?!?!?!?!?!?!" ßurlo
da dietro la porta.
*goccia boss*
-Bene, allora, questo simbolo è il Tyr,
deriva dalle antiche rune del mondo degli umani e serve per ottenere giustizia e
vincere i nemici, ma rappresenta anche il padre universale... logicamente questo
è il suo significato simbolico, viene letta come una T.-
Doremi cercava di stare attenta, ma la cosa
era molto più semplice a dirsi che a farsi, sua madre non era mai stata tanto
soporifera... quella non era neanche la lingua del regno, ma erano delle basi
per fare vari incantesimi di alto livello.
-... e nell'oroscopo dei dodici segni viene
identificata con lo scorpione.-
Sonno, tanto, tanto sonno.
Poi aveva le palpebre così pesanti...
-Ehi, Doremi sveglia... pss Doremi.- Melodi
cercava di richiamare l'amica, ma ormai quella aveva già chiuso gli occhi...
-Doremi-chan, get
up.- Mindy la scosse leggermente , cercando di farla svegliare, ma niente.
-Do-re-mi.- tono gelido che di solito
preannuncia una catastrofe.
La streghetta aprì di scatto gli occhi.
-Scusa mamma ^^''''''- la donna era avvolta
da un aurea rosso-legno non esattamente rassicurante.
*goccia delle apprendiste*
Nel corridoio adiacente alle stanza qualcuno
stava osservando la scena che lì si stava svolgendo.
Scrutava attentamente le ragazze e in modo
particolare la rossa... era così tranquilla.
Si appoggiò con le spalle al muro, mettendosi
vicino alla porta, come se stesse facendo la guardia.
Come faceva?
Forse non aveva ancora preso coscienza del
suo ruolo.
E le altre?
Che funzione avevano in tutta quella storia?
Gliele avevano presentate come semplici
apprendiste, amiche di lunga data di Doremi, ma era tutto qui? Era quello il
loro ruolo?
Quei gingle set erano identici a quelli della
futura regina, certo, cambiava il colore e la potenza, ma poi...
E la regina? Lei che era morta difendendo
degli innocenti le avrebbe coinvolte così, tanto per? Avevano rinunciato ad
essere delle streghe, ne avevano avuto la possibilità, quindi...
Più tentava di rifletterci meno ne capiva.
-Tutto bene Ruyji?-
Alzò di scatto la testa verso destra, dove
Alex lo guardava incuriosito.
-Forse.-
-Forse?- *goccia Alex*
-Da quanto le conosci?-
-Conosci, chi?-
-Le ragazze che sono con l'Hipe.-
-Non molto, a dire la verità, pochi
giorni...-
-Capisco.- si staccò dalla parete e
sorpassando il mago in verde si allontanò.
-Non troverai risposta.-
-Come?- a quelle parole Ruyji si girò di
scatto, che cosa significava quella frase?
-Per quanto tu ci possa riflettere,
rimuginarci sopra non lo capirai mai, per il semplice fatto che non è ancora
arrivato il momento.- disse semplicemente.
-Quindi dovrei rinunciare, arrendermi così
facilmente?- non era arrabbiato o altro, era una semplice domanda.
-No, ma non sei mai stato in questo mondo
giusto?-
Quella strana domanda lo stupì un po', ma
rispose:- Mbhè, è la prima volta che vengo qui, in effetti.-
-Bene, allora divertiti! Passa un po' di
tempo tranquillo scoprendo cose che non conosci e vedrai che quando meno te lo
aspetti troverai risposte alle tue domande.- disse Alex bello pacifico e
tranquillo.
-La fai facile.-
-Mi sono rotto di farla difficile... le
giornate per ora sono troppo complicate, quasi interminabili, come qualche
giorno fa, con l'unicorno, la regina e Xander, adesso è meglio metterla semplice
e lineare, ne va dei miei nervi.-
-Esagerato *goccia*-
-Se fossi tu ad avere il bicolore come
fratello?-
-Hai ragione, mettiamola in modo semplice e
lineare ^^'''''''- espressione del genere: "Chissà quale dio devo ringraziare
per non avere un fratello come quello ^O^?".
*goccia Alex*.
-Io esco, ciao Alex^^-
Il ragazzo si limitò ad un gesto della mano,
poi si avviò verso la sua stanza, per stare tranquillo qualche secondo.
L'importante era allontanarsi dal salotto
dove c'erano tutte le ragazze... i rumori che si sentivano erano piuttosto
preoccupanti...
Non riusciva a smettere di guardarsi
freneticamente intorno, sì, forse poteva anche apparire un po' ridicolo, ma,
sinceramente, in quel momento non gli poteva importare di meno, il mondo degli
umani era così affascinante...
Già, lui, Ruyji Takayama, uno pseudo genio
non conosceva quasi nessuna delle cose che lo circondavano...
Magnifiche, spettacolari, uniche!
Poi quei cellulari a colori... mhm, aveva la
moneta del posto e parecchia anche, quindi, volendo...
Ma quei videogiochi?! O i Personal Computer?!
o...o... c'era da perdercisi.
Però il posto che gli premeva di più visitare
era la biblioteca, voleva vedere alcuni testi di quel luogo, in modo particolari
quelli che trattavano le leggende e mitologia varia.
Peccato che non avesse la più pallida idea di
dove andare a cercarla.
*goccia Ruy*.
Svoltò l'angolo con la testa tra le nuvole,
con che risultato?
Con il risultato di buttare a terra una
povera ragazzina che passava di lì per caso, mentre a lui quello scontro non
aveva fatto niente, come se lo avessero sfiorato con un cuscino.
Si affrettò ad aiutare la ragazza al alzarsi,
cosa che lei forse non gradì...
Appena lo vide iniziò a tremare leggermente.
Bhè, in effetti quella non era una strada
molto frequentata e andare a sbattere contro uno sconosciuto, muscoloso, a cui
non arrivi neanche alle spalle, uno sconosciuto con i capelli tricolore,
precisiamo... non era proprio quello che sembrava un bell'incontro... poteva
anche essere un teppista... aiuto...
-Tutto bene ragazzina?- le chiese cordiale.
Lei annuì leggermente, facendo un passo
indietro, era veramente spaventata.
*goccia Ruy*.
-Ehm, scusa, ti ho fatta cadere, ma stavo
cercando una cosa e non ho fatto caso dove andavo... o contro chi andavo.-
cercando di metterla a suo agio, il ragazzo le fece una caldo sorriso che la
tranquillizzò un po'.
Ruyji la guardò attentamente per pochi
secondi. Cortissimi capelli castani ed occhi di uno strano colore grigio
violetto chiarissimo, bel fisico e lineamenti molto dolci... vestiva in verde
scuro e marrone, a occhio e croce avrebbe dovuto avere circa l’età di Doremi...
Dopo pochi secondi la ragazza sembrò
riprendersi dalla paura, più o meno...- Ecco, io, scusa è tutta colpa mia,
faccio solo disastri, non facevo attenzione... io... scusa, vedi...- s'inchinò
per chiedere scusa, con le mani che le tremavano leggermente.
Ruyji la guardò un po' preoccupato, l'inchino
era nella tradizione giapponese, ok, ma si stava mortificando troppo.
-Ma dai, lascia stare è colpa mia.- tentò di
calmarla, ma lei non sentiva niente.
Restarono una decina buona di minuti e
prendersi la colpa della caduta a vicenda, finché Ruy non né potè più.
-Ma dai, basta, è colpa di entrambi ok?-
Lei annuì leggermente, alzandosi dal suo
inchino prolungato.
-E' da parecchio che... ehm, parliamo e
ancora non mi sono presentato, scusa, mi chiamo Ruyji Takayama.-
-P-piacere io sono Nagato Kayoko.- disse un
po' imbarazzata.
-Allora, signorina Nagato, potrebbe indicarmi
una biblioteca?- le chiede sorridendole.
-Eh? Certo! L'accompagno, per farmi perdonare
per prima...-
A quelle parole Ruyji scoppiò a ridere come
un matto.
-C-che cosa ho detto?- aveva quasi le lacrime
agli occhi.
-Sai, ragazzina, dovresti dare meno
importanza a queste cose e riderci su, invece!-
-Come...? Riderci... su...?-
-Sì ^^, adesso mi fai vedere dov'è questa
biblioteca?!-
-Certo...-
Che strano quel ragazzo...
Ruyji guardò con la coda dell'occhio la
ragazza che adesso lo affiancava, sembrava un po' imbarazzata... che strana
quella ragazza...
E nel regno delle streghe?
-Una guardia del corpo?! Eufonia, ma ne sei
sicura?- chiese leggermente preoccupato Tetsuya, sì, certo, c'era l'episodio
della spiaggia da non dimenticare, ma addirittura una guardia del corpo!
-Sì, Tetsuya.- disse la strega leggermente
malinconica.
-Ah, ah, ah finalmente si sono resi conto che
due importantissime streghe come noi non possono andare in giro senza essere
protette.- le due cugine.
-Apprendiste.- le ricordò Marina.
-Il concetto è quello!- disse allegramente
Erika.
Masaru non disse una parola, all'occhiata di
Tetsuya si limitò ad una semplice alzata di spalle.
-Uh, un secondo, ma dov'è Kayoko?- chiese
d'un tratto Marina.
-Si sarà dimenticata.- disse sbrigativa
Reika.
-Forse è meglio andarla a cercare...- iniziò
Tetsuya, se succedeva qualcosa a quella ragazza aveva un po' paura della
reazione di Doremi^^''.
-No, non preoccupatevi.- disse tranquilla una
voce a loro sconosciuta:- Molto piacere, sono il ministro Lirin, per servirvi^^-
Si rannicchiò su se stessa, mettendosi in
posizione fetale, aveva freddo.
Quella cella era maledettamente fredda e lei
non lo sopportava, il freddo.
A dire il vero non sopportava neanche quella
cella, avrebbe preferito che la trattassero un po’ meglio, ok, era una
prigioniera, ma uffa! Lei era importante, non conveniva neanche a loro se si
ammalava e moriva di broncopolmonite…
Non che avesse ben chiaro in mente che cosa
fosse quella bronco e qualche cosa, ma il concetto era quello.
E poi, Spell-san che fine aveva fatto?
Già, era la sua tata… però era strana, non si
era mai immaginata così una persona cattiva… non era come i cattivi dei battle
ranger che ridevano come pazzi, al contrario, lei era sempre calma e
tranquilla, ma aveva gli occhi freddi e gelidi… non l’aveva mai vista in volto,
ne tanto meno era riuscita a scorgere i suoi occhi, ma era così.
Sapeva che era così.
Voleva la sua mamma.
Le sue mamme.
E Totò, la sua fatina, voleva rivedere anche
lei…
Perché non era venuto nessuno ad aiutarla, si
erano già dimenticati di lei? Era così poco importante per le persone che le
erano vicine?
Alle streghe del suo regno importava così
poco di lei?
A Doremi, a Sinfoni, Melodi, Lullabi, Mindy,
Bibì, Raganella e anche Lalà era così indifferente la sua presenza?
Si sentiva così sola…
La porta della sua cella con un rumore
sinistro e agghiacciante si aprì.
-Spell?- mormorò Hanna
-Il mio signore vuole vederti, andiamo.-
Senza possibilità d’appello la ragazzina la
seguì, impresa non facile a causa delle sue corte gambine da bambina di neanche
quattro anni.
Mondo dei mortali, casa Harukaze.
-Doremi entra.- un po’ incerta la ragazza
ubbidì entrando nella camere della madre, le sue amiche se n’erano andate da un
bel po’, ma solo pochi minuti prima era arrivata Bibì in camera sua dicendo che
loro madre gli voleva parlare.
-Sì mamma?-
-Dai, che fai sull’uscio? Vieni nel lettone.-
ridacchiò la donna.
Detto fatto e la rossa si buttò a peso morto
sul letto, per poi avvicinarsi meglio alla donna gattonando come una bambina.
-Ti ricordi che cosa mi hai chiesto oggi?-
-Sì, del re dell’ordine della luce… se non
vuoi parlarmene, io non…-
-Non preoccuparti.- disse il padre adottivo
della ragazza entrando della stanza.
Raggiunse le due nel letto, teneva un
quadernetto tra le mani.
-Tieni-
La ragazza aprì il quaderno, curiosa… uno
splendido sorriso le delineò le labbra:-Sono stupendi.-
Il quaderno era pieno di disegni a matita,
china o direttamente dipinti dei due sovrani e di alcune persone che erano a
palazzo al tempo del crollo della capitale.
-Questi li ha fatti uno dei ministri che
prima era a palazzo.-
-Davvero? E chi?-
-Oh, una persona tanto bella fuori quanto
dentro che però morì nell’attacco, con lei il marito e il figlio, il suo nome
era Nadia Tsucase, mentre il marito si chiamava Joah Tsucase e il figlio
Micheal.-
-Michael...- quel nome le dava una strana
sensazione...
-Bel nome, vero? Però quando morì era solo un
bambino e lo chiamavano tutti Mike.-
Mike.
Ehm…
-Mamma, ma sei sicura che sia morto?-
La donna la osservò stupita per qualche
secondo:- Le prove non ci sono, ma pochi sono sopravvissuti quel giorno delle
persone che erano a palazzo, troppo pochi, contando che…-
-che…?- la incitò la ragazzina, ma il
ministro scosse amorevolmente la testa:-No, niente, lascia perdere.-
Doremi tornò ad osservare il quaderno, tanto
lei sapeva già che qualcuno aveva tradito, ma era inutile dirlo, non poteva
ancora dare tutte le spiegazioni… preferiva avere prima il quadro chiaro, poi…
poi decidere.
Si fermò su un immagine… era il ragazzo del
fiume?
-Lui è…-
-Il re! Era un essere umano, ma è comunque
salito al trono… dopo vari problemi a corte.-
-Problemi?-
-Sì, un essere umano senza poteri, che non
stava neanche seguendo l’apprendi stato per diventare un mago… mbhè, a quel
tempo non era molto ben visto, ma alla fine tutto andò per il verso giusto.-
disse tranquilla il ministro, avrebbe voluto tanto raccontarle quella storia, ma
conosceva troppo poco, e molte delle sue informazioni erano dicerie di palazzo.
-Dai adesso va a letto! Domani ti aspetta una
giornata pesante.-
-Ok, mamma! Ehm…-
-Sì puoi tenere il quaderno!- disse
allegramente il padre della ragazza.
-GRAZIE- gettò le braccia al collo dei
genitori, cosa non poi così facile e dopo esserseli stritolati ben bene tornò in
camera sua… inciampando un paio di volte.
-Ahio.- mormorò aprendo la porta della sua
stanza:- se continuò così finirò per farmi male…- si fermò ad osservare il
quadernetto, a sfogliarlo.- comunque questo va a Mike… so che può essere solo
una coincidenza di nomi, però… non credo.-
-Ma guarda…!- osservò allegramente il disegno
di una pagina, erano Mesgi e Lirin, come non riconoscerle?
Però c’era qualcosa… qualcosa di strano che
le metteva addosso una strana sensazione… ma non sapeva identificarla…
Quel quaderno era di secoli prima, eppure…
Spalancò gli occhi, iniziando a stringere le
mani convulsamente… stava tremando.
Era di secoli prima, infatti una era… ma
l’altra…
No, non poteva…
Aveva paura.
Mensa del regno oscuro.
-Ma porc… potrebbero almeno darci qualcosa di
più decente da mangiare.- si lamentò Mike scocciato.
-Chiedi troppo dalla vita.- ribatté Xander
pacato.
-Ma se mi accontento anche di qualcosa di
vagamente commestibile… cosa che quest’affare non è.-
In effetti quella poltiglia grigia nera non
era poi così invitante.
-Appunto, chiedi troppo.-
-Uff-
Videro due guardie entrare, parlavano
velocemente tra loro, come se fosse successo chissà che…
Parlare in quel luogo non era poi così
normale… non così velocemente e animatamente almeno, eppure quella sera non
erano i soli.
-Ma che succede…?-
Si bloccò di scatto, vedendo Mike che gli
stava facendo cenno di tacere, ed gli indicava qualcuno alle loro spalle… altre
guardie, ma erano quelle delle celle, parlavano proprio di ciò che parlavano
tutti o quasi, ascoltando la loro conversazione, forse…
Xander annuì, chiudendo annoiato gli occhi,
almeno apparentemente, semplicemente si stava concentrando per annullare tutti i
suoi che non fossero le voci di quei due armadi ambulanti.
…
Spalancò gli occhi, osservando il suo
compagno di pazzie, no, non era possibile.
Doveva esserci un errore, non stava davvero…
Non… non era possibile, nessuno poteva, non
era…
Ma… ma…
Oddio.
Un alone di potere oscuro invase il castello
Xander strinse i pugni più che poteva,
conficcandosi le corte unghie nella pelle e iniziando a sanguinare leggermente.
Sapeva che cosa stava per accadere e ormai
era tardi.
Loro non potevano più fare niente, non erano
abbastanza potenti…
Se solo…
Alzò lo sguardo dal piatto a Mike, era più
pallido del solito, e anche se tentava di non darlo a vedere era infuriato,
sembrava che quella poteva forchetta fosse il suo peggior nemico tanto la stava
stritolando.
Doremi si alzò di scatto, doveva andare da
Alex e Ruyji, chiedere a loro…
NO, non poteva, non proprio a loro e se si
fosse sbagliata, allora…
Ma cosa, allora…?
Si bloccò di scatto.
Portò una mano al cuore, iniziando a
stringere più che poteva la maglietta.
Dolore.
Provava un dolore acuto all’altezza del
cuore.
Sentiva come, era come se…
Qualcuno vicino a lei…
Una persona che era vicino a lei era come se
fosse scomparsa, non la avvertiva più.
Non sapeva spiegarlo, ma lo sentiva, era un
dolore sordo che la stava avvolgendo completamente.
Ma, chi…?
Cadde a terra, lacrime amare iniziarono a
solcarle il volto creando intorno a lei quell’alone di potere di luce, quella
specie di dimensione che era apparsa per curare Alex…
Però questa volta non c’era nessuno da
guarire.
O, forse qualcuno c’era stato, solo che era
ormai tardi…
-Alex, che cosa fai?- chiese Ruyji allegro.
-Guardo il cielo, no?- disse il ragazzo, era
appoggiato con i gomiti alla finestra, ma lo sguardo era persone nel vuoto.
-Tutto bene?-
-Tempesta, sta per arrivare una tempesta…-
-Alex…- il tricolore era preoccupato, c’era
qualcosa di strano, vedeva l’amico più distante del dovuto, poi era preoccupato,
troppo, per una semplice tempesta.
-La terra si sta ribellando a qualcosa…-
-A cosa?-
-Qualcosa che potrebbe portare a una nuova
era… o al totale annullamento del tutto.-
Scenetta idiota al
castello dei cattivi..
-Caaaaaapo, dove mi ha
nascosta Spell?- lo psicopatico della biblioteca è entrato scardinando quasi la
porta.
Al solito.
Abyss lo osserva da sopra
il suo caffé nero, versione francese, quindi un’enorme tazza da tè.
*vari
tic nervosi
by Abyss*
-Cosa ti fa credere che io
sappia dove si trova il generale Spell?-
-Lei sa sempre tutto,
quindi, me lo dica ^.^-
-Dopo questo tuo ordine
spiegami perché io, tuo superiore, dovrei non solo risponderti, ma anche evitare
di distruggerti?- chiese più tranquillo che poteva.
-Perché lei non è così
cattivo^^-
Un fulmine cade dal
soffitto e lo colpisce in pieno.
Ehm…
-Capo! Ma dai quante volte
glielo devo dire lei non est Zeus! Your name is
Abyss, The DarkKing! A giusto parlando di nomi
e nomi… ma dico, Spell le sembra il modo di chiamare una ragazza tanto carina?!
Incantesimo, ma stiamo scherzando?! è un miracolo che da piccola non abbia avuto
qualche complesso.- disse con le braccia conserte e annuendo come uno che la
sapeva lunga.
Abyss mise una mano dentro
il suo cappuccio, per strofinarsi la fronte.
Un bibliotecario più
idiota e meno loquace, no, eh?
Qualcuno bussa al portone.
-Avanti, evidentemente
l’educazione non è passata di moda.- ringhiò il demone supremo.
-No, no, è solo che voglio
lanciare una nuova moda ^O^ di questi tempi lo fanno tutti ^-^ -
Che qualcuno lo aiutasse.
Il portone si aprì ed
entrò Spell.
-Tessssssssssoro- versione
Apollo-Gollum
Nuovo fulmine che lo becca
in pieno.
-Rompimento di balls,
qualcosa di nuovo no, eh?-
Dal soffitto scende una
colonna d’acqua che lo ingloba al suo centro… la colonna d’acqua persiste al
centro della stanza.
Il povero demone al suo
interno, iniziò ad agitarsi come un matto, tentando quello che teoricamente
sarebbe dovuto essere un nuoto a rana.
Spell si avvicinò al trono
del suo superiore e dopo un breve inchino fece una semplice domanda:- Scusi,
capo, ma il bibliotecario Apollo come demone completo non ha bisogno di
respirare, giusto?-
-Oh, certo *ghigno sadico*
questo è vero, ma finché lui non se lo ricorda...-
*goccia Spell*
Ed eccomi di ritorno,
niente da dire su questo cap, adesso rispondiamo alle re-re… O_O oddio, non
finirò mai.
Doremi-chan:
Fare la scrittrice? Non mi dispiacerebbe, ma ho ancora molto da imparare, in
modo particolare sulla punteggiatura (diciamo che iniziamo dalla punteggiatura,
poi per finire… perché si finisce d’imparare?)
Aky:Se mi
chiederebbero di riscrivere 10 o 12 io stravolgerei direttamente la
trama^^’’’’’’’’ ma di taaaaanto. Accontentate le tue speranze? Il nn dire niente
alle ragazze più che una cattiveria è stata una mossa saggia, tengono troppo ad
Hanna per stare con le mani in mano ù_ù e con i poteri che adesso si ritrova
Dore-chan sai che disastri? Eccoti i due psicopatici in black… vicini ad una
crisi di nervi^^’’
Iko:Effettivamente ho notato che ci sono più commenti del solito °_° ma taaanti
‘_’ … in ritardo, dai solo qualche giorno^^’’
Wontolla_sgf_
: Banale è la parola giusta^^’ ogni volta che mi riassumo in due parole questa
fic resto quasi con l’amaro in bocca^^’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’ Doremi una
principessa che combatte contro i maghi cattivi… ehm, mi vado a sotterrare, vhà
ù_ù.
Ania: grazie
per il commy ^O^ ed ecco che ritornano i/le sostenitori/itrici di Mike… prima o
poi dovrò mettermi a contare tutti i voti, anche i nuovi^^’’
Mang: sono
felice che pur nn conoscendo il cartone ti piaccia cmq la mia fic^^ grazie del
commy
Elefantinoesuberante: sorprendentemente pazzi? Bingo, ci hai azzeccato in pieno
^O^ anche per quanto riguarda i nuovi XD XD mi sa che non sono capace di
caratterizzare un pers con un normale equilibrio mentale (del genere: esiste la
normalità a questo mondo o quella che noi chiamiamo normalità e solo un’altra
forma di pazzia solo meno evidente?)
Mime-chan:
sono felice che ti piaccia, grazie del commy.
Bob: da come
dite sembra che io abbia appena fatto un miracolo^^’’’ sono felice che piaccia
anche a te! Doremi/Mike? La maggioranza di Alex/Doremi inizia a scendere (Non so
se esserne felice o meno… NdNMike -_-****** NdDoremi).
Sayoko: sono
felice che sia riuscita a trasmetterti qualcosa ^OOO^ (che non sia orrore
NdXander Va dalla tua torta panna e fragole, per piacere +_+*** NdA *_* panna e
fragole? Basta dirlo NDXander_che_sparisce_alla_ricerca_della_fantomatica_torta
Quando capirà che non c’è mi sa che sarò nei guai^^’’’ NdA)
Mirai: Altro
voto per Mike, la lotta si fa interessante (finché non le viene di nuovo il
pallino per la strage di massa NdRuy Sperandoci NdAlex)
Kris: La
madre di Doremi è un po’ particolare, ma ammetto che la sua storia piace anche a
me… tralasciando che fine fa da adulta^^’’’’’
Devil:
spiacente, ma non è avanzato niente, non chiedermi come ma qua tre (Alex, Mike e
Xander, Ruyji è astemio fino al midollo, una goccia d’alcol ed è andato^^’’’’’)
si sono finiti da soli tre casse di alcolici… carenza affettiva? (Nooo, ma che
dici, ci hai solo sterminato le famiglie NdTre ^^’’’’ NdA)
Cristina:
tante cose da studiare? Ehhhh ti capisco, io domani ho compito di greco, vedi
che allegria gira nell’aria =_=||||| non preoccuparti per il ritardo, capita^^
Tara:mi
dispiace che Alex e Mike nn ti piacciono, ma pazienza, per aprire possibilità ad
una love story con Tetsuya l’ho fatto entrare sin dal principio come apprendista
nella fic, anche se ancora non so bene come servirmene^^’’’’
Marilisa:
Accontentata? ^___^ grazie del commy.
Tocchi: della
figura incappucciata già hai avuto nuove informazioni (parecchie a dire il
vero), ma per una descrizione dovrai aspettare un po’^^’
Daffy: se
dico una cosa la faccio… anche se in ritardo ^O^ grazie del comm
Angelica:
un'altra sopravvissuta a 25 capitoli di fic, complimenti, dovrebbero darvi una
medaglia a te e alle altre/altri martiri *_* (Capo, guarda che questa è la tua
fic, così non aiuti NdAlex ^^’’’’ NdA)
M.D. : sono
felice che la madre di Doremi piaccia a parecchie persone ^O^ , mentre
l’uniforme di Sinfoni mi ha fatto penare, lo ammetto, e presto verranno anche
quelle delle altre ç_ç help.
Laira: Mike,
segna un altro punto per te!! Grazie del comm
Crazy fog: Si
ritorna ad Alex^^, mi sa che la lotta è incentrata più che altro su voi due,
Xander e Ruyji niente (meglio, NdXander ^^’’ NdRuy_che_ha_altro_per_la_testa)
Nemesis: sì,
effettivamente Mike non lo faccio apparire poi molto, ma cercherò di rifarmi,
almeno tenterò ^O^.
Summer: Sono
contenta che hai deciso di commentare e che ti piaccia come sono stati posti i
personaggi (in modo particolare quelli vecchi che già in se e per se sono
abbastanza imprevedibili, poi nelle situazioni in cui li ho posti^^’’’ forse uno
di quelli che mi fa penare di più è Masaru che, infatti, non appare molto
spesso). Grazie del comm.
Eiden: che ci
posso fare? Io adoro gli aloni di mistero… anche se quando leggo storie dove ci
sono mi fanno penare come nient’altro^^’’’. Occhebello, un'altra martire dei 25
capitoli *_* dovrò iniziare a cercare di far ideare una medaglia a posta, ce ne
vuole di fegato per sottoporsi a questa tortura (anche se in più pomeriggi^^’)
Ruimiko: ed
ecco a te l’aggiornamento, spero ne valga l’attesa.
-Non senti niente di
strano?- chiese piano Alex, continuando a guardare fuori imperterrito.
Ruyji girò il volto
verso destra, per non guardare più il castano, che continuava imperterrito a
dargli la schiena.
Se sentiva qualcosa?
Noo, ma che mi dite.
Aveva solo la vaga
sensazione che uno tsunami stava per abbattersi su di loro, tutto qui, niente di
che…
-Voglio, devo andare nel
regno della magia.- disse d’un tratto il ragazzo dagli occhi verdi,
risollevandolo dai suoi pensieri.
-Ma gli ordini…-
-Al diavolo gli ordini!-
sbottò di colpo.
Ruyji si mise
leggermente sull’attenti, conosceva Alex da poco, ma gli aveva dato
l’impressione di uno che si sarebbe tagliato una mano piuttosto che disubbidire
o tradire un suo superiore, invece… mhà…
-Sta succedendo
qualcosa, me lo sento nella pelle, non ce la faccio a stare qui ad ubbidire a un
qualche ordine e fare il bravo, non sono un cagnolino che ubbidisce
incondizionatamente a tutto quello che gli si dice di fare!-
Eh, si vedeva che lui e
Xander erano fratelli.
Certo, gli ambienti, la
storia, la magia, li avevano condizionati, molto, ma una parte del loro essere
non era stata toccata.
-E Doremi?-
-Lei sa cavarsela, tanto
tu resti qui…-
-Oh, no, non sperarci,
ho la tua stessa brutta sensazione, non me ne sto a casa a fare la maglia!-
*goccia Alex*
-F-fare la mag-glia?!-
-Modo di dire^^-
Alex alzò gli occhi al
cielo, cioè, al soffitto.
-Allora, che si fa?-
chiese Ruyji, anche se più che altro quella era una domanda di convenienza.
Green eyes
si staccò dal davanzale sospirando stancamente, era meglio così…
-Ne parliamo con Doremi,
anche se è solo una ragazzina ci si può ragionare.-
-Va bene… adesso?-
-Sì, è meglio, speriamo
solo che non stia dormendo…-
-Xander, calmati!- erano
una decina di minuti buoni che Mike tentava di trattenere l’amico, ma niente,
quello sembrava come impazzito.
E pensare che quello che
si scaldava sempre prima di solito era lui.
Mentre adesso quello
stava mandando al diavolo non solo la loro copertura, ma sembrava pronto a fare
un casino, una strage.
Attaccare lì, in quel
momento.
Così, come se non
fossero nella tana del lupo e che il loro più piccolo gesto errato non potesse
costagli la vita!
Perché quel pazzo a
lui?!
-No, no che non mi
calmo! Io qui non ci resto un minuto di più!-
-Ma basta! Per fortuna
che ti ho trascinato nella tua stanza, altrimenti saremmo già morti, te ne rendi
conto?!-
-Non me ne frega
niente!-
-XANDER, non sai
esattamente neanche quello che hanno fatto!-
-So benissimo quello che
hanno fatto, come lo sai tu.- mormorò il bicolore sfinito, sedendosi sul suo
enorme letto matrimoniale.
Mike aprì la bocca come
per dire qualcosa, ma poi ci ripensò e posò lo sguardo sul pavimento di
mattonelle nere come la pece della stanza.
-E quindi?-
-Quindi inizio a
detestare la regina.-
*goccia Mike*
-Credevo di essere io
quello che non la poteva vedere.-
-Stai trovando un
alleato.- ringhiò il ragazzo.
Gli tremavano le mani,
tremavano ad entrambi, non tanto per la situazione in se, cioè, anche per
quello, ma soprattutto per il nervosismo, oh, era proprio quello che spesso ti
faceva fare la scelta sbagliata…
Quello, ma non solo.
Il bracciale al polso di
Mike iniziò a vibrare.
I tatuaggi sul volto di
Xander s’illuminarono.
Il fuoco e il vento si
stavano ribellando.
Ma anche questo era solo
il principio.
I fili del destino, da
prima fini ed unici, quasi invisibili, adesso stavano per intrecciarsi,
diventando un unico filo.
Il filo della storia.
Speriamo solo che resti
qualcuno che possa apprendere dal passato…
-Ehi, Doremi, ti
dovremmo chiedere… DOREMI!-
Alex si era avvicinato
spaventato alla ragazza inginocchiata al centro della stanza.
I suoi poteri erano come
impazziti.
L’aria intorno a lei
stava vibrando, mutando.
-Ma cosa…?- Ruyji non
aveva mai visto niente del genere, mai aveva avvertito in qualcuno poteri tanto
forti e devastanti, neanche in Angel… eppure.
-Doremi.- Alex iniziò a
scuoterla per le spalle, tentando di farla tornare in se.
Niente.
Era come se la sua mente
fosse da un’altra parte.
-DOREMI!!- a quell’urlo,
tutto svanì.
Quella magia, quelle
sensazioni di colpo erano sparite com’erano apparse, con Doremi svenuta tra le
braccia del mago.
-Alex, che cosa stai
succedendo?- mormorò il tricolore osservando la ragazzina.
-Non lo so, ma dobbiamo
rinviare il nostro viaggio finché non si sarà ripresa.-
-Va bene.-
-Spell.-
-Sì, mio signore?-
chiese la ragazza in ginocchio di fronte al suo signore.
-È tutto pronto?-
-Le truppe sono armate e
decise a combattere per il nostro fine.-
-Bene, allora, DarkBlue,
tu da dove inizieresti?- chiese tranquillo il demone, rivolgendosi ad una figura
incappucciata di fianco a Spell.
A quelle parole
quest’ultima sentì una specie di fitta allo stomaco, ma scacciò in fretta il
pensiero, concentrandosi sulle parole della strega.
-A prima voce direi
Illune, ormai il regno della luce si è ridotto ad un semplice paesino, ma
proprio per questo è da temere, lì troviamo le streghe più potenti di tutto il
regno, mentre nel regno delle streghe, bhè, lì sono molto più sparpagliate,
quindi indebolite…-
-E il regno dei maghi?-
chiese tranquillo il demone.
-Piuff, quello non vale
neanche la pena di essere avvicinato, una perdita di tempo su tutta la linea.-
ed incrociò le braccia al petto, annoiata.
-Perfetto, allora è
deciso, Spell, avverti le truppe e i due generali a cui teniamo tanto, loro sono
essenziali, i loro poteri ci sono essenziali.-
E come al solito la
usava come una marionetta.
E infatti molti
credevano che lei era solo quello, una bella bambola da muovere a loro piacere…
ma non era così… però…
Non poteva ribellarsi.
Poteva solo continuare a
comportarsi così, punto.
-Sì, padrone.- con un
inchinò si alzò e, dopo avergli dato le spalle uscì dalla stanza.
Per tutto il tempo Abyss
non le aveva levato gli occhi di dosso.
Intuendone la ragione la
strega iniziò a ridere, insolente.
Ma il demone non ci fece
neanche caso, che ridesse pure, tanto…
Tanto chissà per quanto
gli sarebbe stata utile…
Tutto era… sfocato, ogni
cosa intorno a lei era priva di vita, palazzi di vuoto cristallo ricoprivano
ogni cosa…
Non capiva dove si
trovava, eppure era tutto così familiare…
Un luogo che aveva
conosciuto molto tempo prima, ma che adesso era così cambiato.
Non poteva scorgere a
più di un metro di distanza a causa della nebbia.
Già la nebbia, era così
strana, forse perché non era una cosa che lei conosceva bene le sembrava
anormale.
Però…
Con una mano si portò
delle ciocche di capelli rossi dietro le orecchie.
Non sapeva perché, ma
era come se quel luogo la mettesse in soggezione… non le piaceva.
-Dai, Doremi, fatti
coraggio! Andrà tutto bene!!- si disse, ma era la prima a non essere convinta di
quelle parole.
Aveva i brividi, come
negarlo?
C’era qualcosa, non
sapeva cosa, ma le metteva addosso una paura degli dei.
Poi… e le persone?
Dov’erano le persone?
-C’è qualcuno!?!!-
Silenzio.
No, evidentemente era
sola, sola come non era mai stata… non c’era neanche il vento a farle compagnia,
solo la nebbia.
La nebbia e i palazzi di
cristallo.
Niente alberi, erba,
fiori, o il semplice cinguettio di un uccellino.
Lì, queste cose,
sembrava fossero proibite.
Poteva solo camminare e
sperare.
Mike si alzò di scatto e
con un colpo fuori dal normale picchiò il bracciale contro il muro.
Quella strana luce
doveva averlo già debilitato e il colpo… mbhè, quello lo mandò definitivamente
in frantumi.
-Mike, si può sapere che
vuoi fare?- sibilò Xander con una mano sul volto.
-Questa è una di quelle
cose che gradirei conoscere anch’io.- una voce fredda e modulata vicino alla
porta.
Ed eccola, sull’entrata.
La subordinata diretta
del grande signore oscuro, Spell, incantesimo.
-Andare via.- disse Mike
glaciale.
-Sono spiacente, ma non
posso permettervelo.-
-Capisco, ma non
accetto.- fiamme, migliaia di fiamme invasero le camere di Xander.
-Vuoi combattere?-
chiese Spell, la tranquillità nella sua voce non era normale.
-Non credo di avere
altre possibilità per lasciare quest’ordine di assassini, giusto?-
-Precisamente.-
-Allora… ma che…?-
Un forte vento circondò
i due ragazzi, spegnendo alcune fiamme e accrescendo le più forti.
Spell fece un passo
indietro per proteggersi il volto dai tizzoni ardenti che, sollevati da quelle
specie di baby tornado, stavano volando all’impazzata verso tutte le direzioni.
Quando il vento si calmò
ormai i due ragazzi erano spariti.
La demone osservò per
pochi istanti la stanza bruciata.
Doveva fare rapporto.
Incurante delle
bruciature sulle braccia si avviò verso la sala del trono, stanza da cui era
appena uscita.
-Ma si può sapere come
faccio a cacciarmi sempre in queste situazioni- piagnucolò la streghetta al
limite:-Sì, certo, dai Doremi, fatti forza! Ma da dove.- era leggermente
abbattuta.
Adesso la nebbia si era
fatta sempre più fitta, non vedeva ad un palmo dal naso, era riuscita solo a
capire che non erano più in quella specie di città dalla strada, non più
asfaltata, ma in terra battuta… o qualcosa del genere, ma niente erba,
logicamente…grr, che nervi.
Mhm, adesso stava
facendo una salita…
-Ahh-
Caduta.
E-era inciampata su
qualcosa.
Una specie di lastra di
pietra o qualcosa del genere.
Solo questo ci mancava!
Si appoggiò una mano sul
ginocchio, se lo era sbucciato, managgia, ecco l’ennesima prova della sua
goffaggine.
Mandò un occhiataccia
alla lastra di pietra.
La guardò meglio e…
divenne più pallida di un lenzuolo.
Inclinò leggermente la
testa di lato e sbatte gli occhini rossicci un paio di volte.
-M-ma q-questa… questa…
QUESTA E’ UNA LAPIDE!!!-
Melodi ci sarebbe morta,
a proposito di Melodi…
-Sinfoni, ehi Sinfoni,
stai dormendo?- Melodi si puntellò sui gomiti, per poi sporgersi dal letto a
castello e guardare verso il basso, dove la blu dormiva.
Niente.
-Sinfoni!-
La ragazza si alzò di
scatto, evitando di sbattere la testa contro il letto di sopra per un soffio.
-Melodi, mi dici che
cosa c’è?!?- chiese leggermente innervosita.
-Eh, niente^^’’-
-Melodi, tu non mi hai
svegliata per niente, quindi parla.- sibilò lei con uno sguardo incendiario, ma
tanto ormai era sveglia, non ne valeva la pena di arrabbiarsi.
-Stavo pensando.-
-A cosa?-
-A tante cose…-
-E cioè?-
-A quello che stiamo
facendo.-
Sinfoni osservò
attentamente l’amica, era malinconica:- A cosa di preciso.-
-Sinfoni, noi stiamo
lottando per diventare di nuovo delle streghe, ti rendi conto?! E non siamo i
soli!! Anche Masaru sta facendo gli esami per diventare un mago! Poi la guerra
tra i due ordini, gli allenamenti, io… io…- aveva gli occhi imperlati di
lacrime.
-Melodi, che cosa c’è?-
le chiese l’apprendista dolcemente.
-Non lo so.- disse
Melodi imbarazzata, forse erano solo troppe cose tutte insieme.- Solo… Doremi.-
-E’ come se ci sta
nascondendo qualcosa, lo so.- disse la ragazza dagli occhi azzurri, sedendosi
sul letto e portandosi le gambe al petto. –Doremi che ha dei segreti… non so
perché, ma non pensavo che fosse possibile…-
Melodi annuì.
-Perché non si confida?
Forse non si fida di noi.-
Sinfoni guardò
attentamente l’amica, si vedeva che ci stava male per quella storia.
-Ascolta- iniziò
sorridendole:- vedrai che tutto si sistemerà, quando sarà pronta vedrai che
Doremi si confiderà con noi e vedrai che sarà solo una sciocchezza.-
A quelle rassicurazioni
la castani fece un leggero sospiro di sollievo, per poi risistemarsi meglio nel
letto.
-Melodì?-
-Sì?
-MASARU e gli altri?-
Colorito Melodi stile
estintore.
Sì, quella era proprio
una lapide, no, non ci poteva credere, fece un passo indietro, urtando contro
qualcos’altro.
Si girò di scatto, era…
era... una croce!
In pochi istanti la
nebbia si diradò.
Era circondata da
migliaia, milioni di lapidi, croci e pietre tombali con le loro sutope.
E nomi, tantissimi nomi
incisi su quelle pietre.
Persone che ormai non
c’erano più.
-Ecco, adesso gradirei
volentieri un aiutino per tornare a casa.- mormorò terrorizzata.
Una melodia, una strana
melodia iniziò a risuonare in quel tetro luogo.
Era dolce e tranquilla,
riusciva a metterti in pace con il mondo, non capiva che strumento fosse, ma
aveva un suono fantastico.
-Questo genere di musica
in un cimitero… adesso le ho viste proprio tutte…-
Si guardò intorno,
cercando il posto da dove provenisse la melodia.
In alto… una specie di
colinetta, il centro del cimitero, l’unica parte avvolta ancora dalla nebbia.
-Ok, se voglio uscirmene
da qui devo cacciarmi nei guai… al solito.- e iniziò la sua marcia verso l’alto.
Si stava tenendo stretto
a qualcosa, ma aveva la più pallida idea che cosa fosse la “cosa”.
E, sinceramente, non ci
teneva tanto a scoprirlo, sapeva solo che era qualcosa di morbido e che il vento
gli sfiorava il viso facendo gli ondeggiare i lunghi capelli neri sfuggiti alla
sua eterna coda.
Nuovo dato: la cosa
respirava.
Oh
Kami-sama
Oh Dio
Help me.
Ok, stare con gli occhi
chiusi evidentemente non serviva a molto, quindi…
Bianco.
Ecco ciò che in un primo
momento vide.
Solo ed esclusivamente
bianco.
Alzò leggermente il
volto per tentare di vedere meglio… era su una lunga cosa bianca, su un drago
bianco.
…
-SONO SU UN DRAGO?!?!?-
“Certo mago del vento”
-Ok, sono su un drago
bianco che sa parlare, o, ma quanto sono allegro.- il tono era parecchio
sarcastico.
-E che dovrei dire io
allora?-
Xander girò il volto
verso destra, dove aveva sentito la voce di Mike.
Oh, fly.
-Ok, tu sei messo
peggio.-
Il mago dagli occhi
rossi, accentuati dal pallore spettrale del volto, si trovava… in groppa alla
sacra fenice.
Le lunghe ali rosse,
bianche e gialle facevano uno splendido contrasto con gli occhi di zaffiro dal
taglio egiziano.
Le sfumature erano più
uniche che rare, ma di una bellezza sconcertante, sembrava che stesse andando in
fiamme e, in effetti, alcune sfere di fuoco accompagnavano il suo volo.
-Tanto per curiosità,
voi chi siete?-
“I vostri spiriti
elementari” disse cupamente la fenice mandando un occhiataccia a Mike.
*goccia di dimensioni
bibliche by Mike*
-Ma che ti ho fatto.-
“Niente, ma preferisco
Ruyji.” ammise candidamente la fenice.
*gocciolone dei tre*.
-E tu? Chi preferisci?
Alex, Ruyji o Mike?- chiese Xander al drago bianco.
“Oh, non lo so,
momentaneamente conosco solo te.” disse il drago in tono angelico.
-Perfetto.- sibilò il
bicolore, esasperato.
Si sfiorò il volto, dove
ormai i simboli erano spariti.
Non ci poteva credere,
uno stupendo albero in fiore lì! In un cimitero!
Non era un albero
normale, no, era qualcosa… qualcosa di unico, L’ARIAche si respirava intorno a
quei fiori era unica.
Un profumo dolce ed
inebriante.
Com’era bello…
Quei fiori li
conosceva... rose selvatiche, chiamate anche rose carine o dai cinque petali...
-Mh hm!- si girò di
scatto, aveva sentito qualcuno ridere.
Ne era certa!
Portò una mano sui
polsi, ai gingle set, ma…
-Com’è, possibile?!- era
terrorizzata, i suoi bracciali non c’erano più, per tutto quel tempo non ci
aveva fatto caso, aveva dato per scontato che fossero lì, ma adesso…
Fece un profondo
respiro, poco importava, lei era una strega naturale, quindi doveva stare calma,
tanto i poteri li aveva sempre e comunque.
Una risata.
Continuò a girarsi
freneticamente intorno, quella risata un po’ infantile ma di schermo le metteva
i brividi.
-Fatti vedere!!.-
dicendo queste parole indietreggiò leggermente, urtando qualcosa.
Una bara porpora.
Sbiancò leggermente, era
una bara piccola, adatta, solo… solo per un bambino.
Si portò una mano alla
bocca, non sapeva per quanto il suo stomaco avrebbe retto.
Guardò con più
attenzione ciò che la circondava. Oltre a quella c’erano altre quattro piccole
bare, una viola, un’altra gialla-verde poi blu ed infine arancione.
Sentì dei brividi gelati
salirgli lungo la schiena.
-Lalaalaala-lalala e se
il buio ancora dura, possiam solo aver paura.-
Quella canzone l’aveva
già sentita (Pubblicità di un film di poco tempo fa, un horror NdA)
La voce era proprio alle
sue spalle, sentì un alito gelido sulla pelle.
Ecco, adesso avrebbe
dovuto girarsi, girarsi e vedere chi era la proprietaria di quella voce.
Sì, però…
Ok, adesso o mai più.
Si girò di scatto,
incrociando gli occhi con la proprietaria di quella voce che… che era alta
quanto il suo pugno!
-Buon giorno Doremi, ti
stavo aspettando.-
La rossa osservò
attentamente l’essere che aveva di fronte, aveva le fattezze di una ragazza,
viso ovale, frangetta regolare, capelli lunghi e mossi da un vento inesistente,
fucsia, occhi rosa, maliziosi, sulla schiena facevano capolino quattro paio
d’ali e indossava un top e un paio di pantaloncini che le attivavano al
ginocchio, alla vita aveva un fiore dalla forma e dalle sfumature vagamente
conosciute e ai polsi e alle caviglie una sfera fucsia… e piccole orecchie a
punta.
-E… E TU CHI DIAVOLO
SEI!!-
-Oh, ma che cattiva che
sei! Non mi saluti neanche, e pesare che io ti aiuto sempre.- il tono aveva una
punta di malizia mal celata che fece arretrare la streghetta.
-I-io non ti ho mai
vista prima!-
-Sicura?- le era a due
centimetri dal volto, poi sbatte le alette e si avvicinò al polso destro della
ragazza.
La principessa guardò la
piccola attentamente… quei fiori… e le sfere.
-Ma… ma tu, TU sei il
MIO gingle set.-
-Oh, finalmente ci sei
arrivata! Non ti facevo così sveglia, sai?- tono di constante presa in giro.
*goccia Doremi*
Ci mancava solo un
gingle set sarcastico in un cimitero.
-Ma… ma dove mi trovo?-
-Ohi, che cosa vuoi che
ne sappia io?!- sbottò annoiata.
-Tu ti trovi qui!-
-Anche tu!-
-Questo è vero- ammise
Doremi.
-Comunque siamo in un
cimitero…- iniziò la… ma che cos’era esattamente?
-Questo lo sapevo
anch’io!-
-Fammi finire!! Dicevo,
siamo in un cimitero, ma non in uno qualsiasi, qui albergano ciò che erano i
sogni, le speranze, la felicità di…- la piccola creatura si bloccò di scatto,
girandosi ad osservare l’albero, non sembrava che avesse alcuna intenzione di
continuare.
-Di…?-
-Lascia perdere.- sbottò
la piccola, no, non ancora.
-Ma tu che cosa ci fai
qui, dopotutto sei un gingle set…-
-Oh, certo, io sono uno
strumento per la trasformazione e per fare magie- sbottò quella parecchio
irritata:- ma sono anche un folletto!- e si indicò le orecchie a punta.
-Ah-ah – ok, quella
giornata non era destinata a finire, perfeeeetto.
-Allora, io e le mie
compagne siamo qui, loro dormono… a parte una, la sola che è stata risvegliata,
quella blu.- disse pensierosa.- Non ho la più pallida idea perché ci troviamo
qui, so solo che ti devo far entrare in quella zucca dura una cosa che tu sai
già.-
-E cioè?-
-Che nessuno nasce
malvagio ^.^ -
-Eh? Questo lo so, ma…-
di colpo l’ambiente intorno a lei cambiò.
Era tutto nero… logico,
teneva gli occhi chiusi.
Li aprì lentamente e con
enorme fatica… la sua camera.
Si tirò di scattò a
sedere, sbattendo contro qualcosa… qualcuno.
-Scusa Alex.-
-Fa niente.- mormorò il
ragazzo sfiorandosi la spalla colpita. –Tu, come stai? Eri svenuta…-
-Sì- sbottò
imbronciata:- Il mio gingle set voleva parlarmi.-
Alex inclinò leggermente
la testa di lato, con un enorme punto interrogativo che faceva la sua comparsa
sopra.
-Lascia perdere, non ne
ho capito molto neanch’io, mi sono solo ritrovata in una specie di cimitero…-
iniziò pensierosa.
-ma che posto allegro.-
-Sì, lo so, Mike, per
favore, non interrompermi… Mike?!?- si girò verso la finestra, da dove sentiva
provenire la voce.
Ed ecco i due maghi
arrampicati sul tetto.
-M-ma che ci fate qui.-
balbettò la ragazza avvicinandosi ai due per aiutarli ad entrare.
-Oh, non lo so, non
chiederlo a me, parlane con tua madre.- sbottò Mike accettando l’offerta d’aiuto
della ragazza prendendole la mano… però era strano, non la guardava negli occhi,
ne lui ne Xander.
-Va tutto bene?-
-Mhm.- innervosito da
quella domanda perse leggermente l’equilibrio, facendola quasi cadere.
-Impedito.- ghignò
Xander… e cadde per terra.
-Da che pulpito.-
Tornò in fretta nella
sala del trono, dove sapeva di trovare il suo signore.
Sì, sapeva che non
avrebbe dovuto disturbarlo, in quell’istante si stava preparando ad invocare il
potere di una formula complicatissima, ma essenziale per i loro piani.
Bussò all’enorme
portone.
-Avanti.- la voce era
arrabbiata ed infastidita.
Senza pensarci due volte
la ragazza entrò.
-Chiedo scusa per
l’intrusione, mio signore.-
Il signore oscuro era
evidentemente sorpreso di trovarsi lì proprio lei, ma si riprese in fretta:- Che
cosa c’è?-
-I due maghi, Xander e
Mike.-
-Sono andati via?-
-Sì.-
-Perché non li hai
fermati?!-
-Chiedo scusa mio
signore, ma quando stavamo per iniziare lo scontro un forte vento li ha avvolti
portandoli fuori dalla mia portata.-
-Vento? Capisco, il
drago… non importa, ce la faremo anche senza di loro, adesso va dalle truppe,
aspettano solo te per iniziare l’attacco, ma prima passa nella nostra infermeria
per le bruciature.-
La ragazza sussultò in
modo quasi impercettibile, si era accorto anche di un dettaglio tanto futile?
La osservava davvero
così attentamente?
-Sì, mio signore.-
Quando Spell richiuse la
porta alle sue spalle, Abyss sbuffò sconsolato, questo era un notevole ostacolo
per i loro piani, ma niente di così insormontabile.
Al contrario, forse
questo cambio di frontiera così improvviso poteva anche giocare a loro favore...
Il tutto stava in come
sfruttare le situazioni che si sarebbero venute a creare…
Scosse la testa,
annoiato, dopo, queste cose così futili dopo, prima aveva un lavoro da fare,
doveva seguire la procedura, la stessa grazie a cui avevano annientato quello
stupido ordine di luce e buoni sentimenti… peccato che non avessero avuto il
tempo necessario per procurarsi una spia all’interno di quel sistema di stupide
donnicciole (Muori NdA).
-Maestà che cosa sta
succedendo?!?!?!- chiese Majorin preoccupata.
Esplosioni, tuoni e
fulmini, incantesimi… ecco con cosa qualcuno stava bersagliando l’intera
capitale del regno delle streghe, solo il palazzo non veniva toccato…
La regina Jhò era
affacciata al balcone e osservava terrorizzata il paesaggio che si estendeva
sotto di lei.
Il suo regno.
La sua gente.
Le persone che amava…
Sfere di energia
colpivano indiscriminatamente, senza alcun riguardo per bambine o vecchie.
Quello era l’inizio
della loro fine.
Ed ecco che anche questo cap
è finito, nn lo posso mettere tra i miei preferiti, ha qualcosa di strano che
non... non so, mi è strano >.<
Questo dovrebbe l'ultimo
capitolo di quelli una volta alla settimana... più o meno, non so, se ce la
faccio prima di gennaio mando anche il 28^^ mentre adesso sto lavorando al 29
(che mi sta facendo penare un po')
Ma cmq... ah, per i
risultati ai vostri voti su Doremi potete leggere la riposta a Aky mi sono fatta
il conto ^O^
Kris:Vedere che
succede? Mi sa che di cose da vedere ce ne sono state XD e ancora... ^^ grazie
per il commento ^O^
devil: Fa
niente se ti ha preceduta, grazie per il commy...
red flower: mhm...
mi sa che devo proprio preparare quelle medaglie! Un altra sopravvissuta
alla-lettura-di-tutti-i-cap-di-questa-fic complimenti ^O^!! (*goccia Alex* Non
capisco se sulle medaglie scherza o fa sul serio... NdAlex Quando ti chiederà in
che metallo è meglio farle inizia a preoccuparti, prima lascia perdere, è una
delle sue solite pazzie NdRuy -___-*** solite pazzie, eh? Vabbè che è vero, ma
il restetto verso i superiori che fine ha fatto? NdA Perchè? C'è mai stato?
NdRuy Ruyji, vieni qui NdA No, grazie^^'' NdRuy).
crazy fog:
grazie del commy ^OOOOO^ (<-- NdA che con arco e frecce in mano cerca di beccare
Ruy).
daffy: grazie
anche a te della recensione ^O^ sono felice che continua a piacervi^^
angelica: come
sopra ^OO^ grazie 1.000... Peccato(<-- ha mancato Ruy per un soffio).
tocchi: eccoti
accontentata, spero ne sia valsa la pena^^
M.D.:
come sopra ^O^ e sopra ancora... ehi! Ma che fine ha fatto il mio arco.... ALEX,
RIDAMMELO!!! (<-- sguardo assatanato)
giuly: ma
benvenuta anche a te tra le lettrici di questa storia ^O^ sono felice che la mia
storia ti piaccia^^... mhm con te ci sono due sostenitrici di Alex in più ^O^
green eyes ringrazia (grazie
NdAlex_che_parla_da_lontano Daaaai, avvicinati ^-^
*ghigno satanico* NdA Fossi matto, sei in vena di massacri NdAlex Sono solo
allegra ^O^ NdA Il che è anche peggio ç_ç NdAlex ^------------------^ NdA)
marilisa: un
genio? Magari la mia prof di mate la pensasse così^^ grazie del commy ^O^
Doremi-chan:
ahhh fosse per me... (è per te NdAlex mhm, più o meno, ci sono anche i voti di
tutti... NdA che non sai se rispettare o no NdRuy Esigenze della trama NdA Seeee
come no! NdMike ma è una coalizione?! NdA Sì! NdXander Oddio NdA) grazie del com
Aky: tesori?
Quei due.... ahahahahahahahahah (<-- Non riesce più a smettere) ehm, ok, mi
ricompongo effettivamente Mike con il suo bel flauto traverso può anche sembrare
un tesoro, ma Xander XD XD XD XD (-__-** NdXander) Lirin? Possibile... come è
possibile che la spia sia Mesgi, o una qualunque altra strega sconosciuta ^-^ un
secondo... a-angioletti mpf ç_ç (<-- per tentare di non ridere come una
deficiente le lacrimano gli occhi).
Muahahahahah
per Hanna dovrai aspettare un po' ma tranquilla, non è morta ^-^ (<-- simil
sorrisetto del genere, *ci ho pensato, ma mi serve*) per carità , io adoro
Hanna-chan, ma se ho bisogno di uccidere qualcuno non mi faccio troppi scrupoli,
in una fic su bey blade ho fatto una strage, dei personaggio nuovi che avevo
inserito ne sono sopravvissuti sono un paio e dei vecchi ho fatto fuori il mio
preferito ^__^''''''''''''
Sono felice che
l'incontro tra Kayoko e Ruy ti sia piaciuto^^ adoro quella ragazzina, è così
dolce *_*.
Mi dispiace per
la tua punizione, comunque non credo ti sia finita male^^'' da me alle scuole
medie per una piccolissima discussione con una prof un mio compagno è stato
sospeso per un paio di giorni, immaginati ^O^.
Cmq, ecco a te
i risultati delle votazioni^^
Xander: 0
Ruyji: 0
Akatuki: 3
Tetsuya: 5
Alex: 14
Mike: 19
Il voto
di ogni persona è stato contato una sola volta, se ha votato due personaggi i
voti sono stati contati entrambi
Bob: problemi
per un libro? Capisco, capita, a noi il prof d'Italiano ci ha lasciato da fare
per le vacanze una tesi di storia sul mondo arabo di almeno 30 pagine...
+__+************************* ... ah, adesso ho capito i caratteri di Aky e Iko
°___°... ehmbhè sono felice (più di prima) che averle fatte andare
d'accordo almeno su qualcosa ^O^. Grazie del commy ^__^
Iko: Mamma,
mia, avevo immaginato che la maggior parte dei nuovi commentatori fossero dei
vostri amici, ma non pensavo che sarebbe riuscita a convincere così tante
persone *__* grrrraaaazie Aky ^O^. Ti devo un grosso favore^^. Grazie anche a te
Iko per il comm, sono felice che il nuovo capitolo ti sia piaciuto, spero che
questo non ti abbia delusa^^.
Mang_Wontolla_sgf_ : Mhm, sono felice che anche apollo piaccia ^O^ anche se è un
po' strano^^'''' (grr NdAbyss_che_tenta_di_fulminarlo -__-'''''' NdA) mhm e
pensare che è il bibliotecario del palazzo, stare dietro a tutti quei libri gli
avrà fatto male^^''''. grazie a entrambi el commento ^O^
alissa: ci hai
azzeccato in pieno ^O^ i cattivi e tutti gli altri sono pazzi ^OOOOOOO^
benvenuta anche a te tra i lettori di questa storia^^ grazie del commy^^
Meggy: Non sei
la sola a pensarla così (su Doremi e Mike) a quanto si vede dai voti,
uhm...chissà... grazie mille del commento ^O^.
elefantinoesuberante: non male l'idea di riaprire un paio di vecchi manicomi, ma
metterli tutti lì? Nello stesso palazzo? Insieme? Il dificile sarebbe riuscire a
trovare un medico che si prendesse la responsabilità di curare questi pazzi...
un medico che riuscirebbe a sopravvivere almeno due giorni XD XD.
Il compito in
classe di greco? Lasciamo stare, il prof poi ha avuto la bastarda idea di darci
i voti l'ultimo giorno di scuola... mi ha rovinato mezza mattinata, dico mezza
perchè poi ci sono state le votazioni di un concorso che c'è a scuola da 28
anni... ^OOO^ il mio disegno è arrivato primo ^O^ su più di 20 disegni ^O^ targa
più un piccola premio in denaro ^O^. Sono ancora euforica^________^.
Ania: mi
dispiace, non ce l'ho fatta ad aggiornare prima é.è ho avuto le prove per una
recita che c'è stata ieri e che mi ha tenuta molto impegnata (se pensi che per
rispondere a tutte queste recensioni sono al computer da più di un ora ti basta
per capire perchè per mettere un cap mi ci vuole tanto tempo é.è, Scusa ancora e
grazie del commento^^
Sayoko: ma dai,
non scusarti, capita di non poter commentare subito, non me la prendo mica,
l'importante è che mi facciate sapere il vostro parere riguardo alla storia^^
sono felice che lo scorso cap ti sia piaciuto ^O^.
Mirai: grazie
anche a te del commy, sommersa dai compiti, eh? non sai quanto ti capisco ç_ç.
Nemesis: Bhè,
sì, sono cattivi un po' strani, ma di solito non creo mai personaggi
completamente "neri", ma, del resto, non creo neanche personaggi completamente
"bianchi"... non so se mi sono spiegata bene, ma il cattivo assoluto non mi
riesce bene^^''' solo un pers che c'è in questa fic ma che non si è rivelato
ancora per quello che è mi sta venendo "nero" come si deve... il traditore della
luce é.è. Grazie del comm ^^
Sikky: ciao ^OO^
era un po' che non commentavi, ben tornata^^ cmq... bhè, non mi è difficile
ricordare tutti i personaggi, sono abbastanza diversi tra loro, quindi diciamo
che spiccano tra i miei ricordi^^ ... bhè è ovvio che succeda sempre qualcosa di
nuovo, siamo ormai alla fine (forse non arriva ai 32 capitoli, io vorrei finirla
con il 30°), grazie del commy.
maryangel: non
mi dispiacerebbe scrivere qualcosa su quei due, mi diverte parlare di loro, ma
non so come inserire questi pezzi nella storia é.è... mhm, magari faccio una One
shot e la metto separata dalla storia ^O^, non è una cattiva idea... grazie del
commy e dell'idea.
L’avanzata dell’esercito
oscuro era inarrestabile, ormai era impossibile scorgere i meravigliosi colori
arcobaleno del cielo.
Pesanti e nere nuvole
avevano coperto il cielo dai colori dell’arcobaleno.
Creature nere e informi
distruggevano tutto ciò che sfioravano, ormai i prati fioriti tanto famosi e
rigogliosi del regno erano quasi tutti morti a causa del male che aveva
contaminato il terreno, e i pochi che si erano salvati dall’avanzata di quelle
creature non erano sfuggiti ai lapilli e alle piccole colate di lava che
fuoriuscivano da delle crepe nel terreno.
Raffiche di vento
sradicavano gli alberi secolari, tanto preziosi per le streghe.
La gente era nel panico.
-Maestà che cosa
dobbiamo fare? Mandare aiuti per la popolazione?- chiese Majorin.
La regina strinse i
pugni talmente forte che le nocche le diventarono bianche- no –
-Come?-
-Hai capito benissimo,
NO, prima di tutto dobbiamo pensare a proteggere il giardino delle rose, senza
di esso, la nostra fine è alle porte.-
-Perché adesso non lo
è?... scusi mia regina, non so che cosa mi sia preso…-
-Non importa, ma adesso
esegui gli ordini.-
La strega fece il solito
inchino e si avvicinò alla porta per raggiungere l’esercito e impartire i
comandi, ma quando ebbe appena socchiuso la porta si blocco:- Quindi dobbiamo
abbandonare la nostra gente?-
La regina restò in
completo silenzio, chi tace acconsente.
-Mi scusi se mi
permetto, ma credo che stiate facendo un grosso sbaglio, a che cosa serve
proteggere i fiori se poi non ci sarà nessuno a proteggere ed accudire le
streghe che ne nasceranno?- e uscì dalla stanza.
La regina si piegò su se
stessa, come sottoposta ad un’atroce tortura, lacrime amare iniziarono a rigarle
il volto.- Lo so, ma non abbiamo altra scelta.-
Spell guardava con occhi
vuoti ciò che la circondava.
Le creature d’infimo
ordine avevano distrutto tutto prima del loro passaggio, quindi la visuale che
si apriva al suo sguardo era… era di morte totale, la più completa e grottesca.
Ma a lei, tutto quello
non faceva nessun effetto.
Vedeva i membri del suo
esercito ghignare compiaciuti.
Fece una smorfia.
Non ne capiva il perché.
-Sai Spell, dovresti
farti coinvolgere un po’ di più.-
-Non rientra tra i miei
compiti.- era stata DarkBlue a chiamarla in causa.
DarkBlue… e lei che in
un primo momento aveva trovato strano il SUO di nome.
Alla fin fine non le era
finita poi così male.
Spell = incantesimo.
Dopotutto non era quello
ciò che era? Un semplice incantesimo.
Con la coda dell’occhio
vide DarkBlue allontanarsi.
-Dove stai andando?-
Un ghignò poco
rassicurante incurvò le labbra della ragazza, prima di rispondere.
Appena arrivati si erano
stabiliti in camera sua, dopodichè non avevano più fiatato.
Ancora un po’ e sarebbe
esplosa.
*tic nervosi by Doremi*
-Che cosa sta
succedendo?- tono tranquillo e rilassato.
Silenzio.
-Che cosa sta
succedendo?- tono leggermente contratto dalla rabbia e leggera aurea porpora
intorno alla ragazza.
Niente.
-Che cosa sta
succedendo?- ormai ogni cosa, maghi compresi, levitavano allegramente per la
stanza.
*gocciolone di
dimensioni bibliche dei quattro*
-neko-chan,
calmati^^’’’’-
-Piccola, su dai
rilassati.-
-Dai, forsa un po’ di
torta con panna e fragole…-
-XANDER!!-
-Era per dire…-
L’energia intorno a
Doremi non faceva che aumentare.
-Non lo sappiamo neanche
noi che cosa sta succedendo, solo che c’è qualcosa di strano, che non quadra con
tutto il resto, è più che altro una sensazione!-
In sfondo Xander, Alex e
Mike con le bandierine con la faccia di Ruy facevano il tifo.
*goccia by Ruyji*.
-Va bene.- borbottò la
ragazza chiudendo gli occhi e tentando di calmarsi.
Xander socchiuse
leggermente gli occhi, modulando il tono di voce e scegliendo attentamente le
parole:- L’ordine oscuro sta attaccando il regno delle streghe, se non ci
sbrighiamo a fare qualcosa sarà perduto.-
Per fortuna che aveva
fatto attenzione alle parole che usava, altrimenti…
Doremi si portò una mano
sul cuore, mentre le pupille le divennero piccolissime.
-C-come…?-
Occhiataccia a Xander,
che non si rese conto di nulla, o forse, semplicemente fece finta di niente,
sapeva perfettamente che non c’era tempo da perdere.
-Sì, e le truppe sono
comandate dal subordinato più potente del cap… ex-capo, lo… la stessa che si è
presa cura di mpf.- Non potè continuare che Mike gli chiuse la bocca.
-Zitto.- lo disse
talmente piano che Xander riuscì a capirlo solo seguendo il leggero movimento
delle labbra del collega.
-Di?- anche Alex e Ruyji
affiancarono Doremi in questa domanda.
-Nessuno in
particolare^^’’’’- poi si fece più serio che mai:- Secondo la procedura standard
d’assedio, quella che sicuramente useranno e che, a quanto ne so, fu usata anche
per l’ordine della luce, deve essere gettata una barriera di massimo livello
intorno al territorio da conquistare, in modo che le loro truppe possano
entrare, ma non i rinforzi per il regno sotto attacco… però, solitamente, non ne
hanno neanche il tempo, si tratta sempre, o quasi di attacchi lampo.-
Doremi socchiuse gli
occhi, cercando di assimilare in fretta tutte quelle parole.
-Dobbiamo andare lì.-
I quattro si bloccarono
di scatto ad osservarla.
-O meglio, io andrò lì,
forse non riuscirò a fare molto, non ho molta esperienza o pratica con i miei
poteri, ma tengo troppo a quel regno e alle persone che ci vivono per lasciarle
a loro stesse.- sfiorò i gingle set che aveva ai polsi, ancora non sapeva
neanche trasformarsi…
Nessuno nasce malvagio
Forse, ma quelle persone
lo erano diventate e lei non le avrebbe lasciate fare del male a coloro che
amava.
Eufonia.
Lala, Malissa, la
Regina, Majotourbion, i membri del consiglio, l’esaminatrici, la dottoressa…
Hanna.
Loro erano solo alcune
delle persone che voleva e che avrebbe protetto.
-Avviso mia madre di
quello che sta succedendo. Poi vado.-
Aveva già aperto la
porta, quando la voce di Alex la bloccò.
-Poi ANDIAMO.-
La principessa si girò
di scatto verso di lui, di loro.
-Precisamente! Sono
d’accordo con mio fratello!! E poi… ho un conto in sospeso con quelli del mio
vecchio ordine, giusto, Mike?!-
-Certo!-
-Mhà, io come Alex devo
portare a termine il mio compito di guardia del corpo, quindi…-
La streghetta fece ai
quattro uno splendido sorriso:- Grazie.-
-Dai sbrigati, non
abbiamo tempo da perdere.- sbuffò Mike.
Ne lui ne Xander erano
abituati a qualcuno… mbhè, qualcuno come lei!
Ehhmm, poche sono le
persone pronte a qualcuno come lei^^’’.
La ragazza fece una
veloce corsa verso la stanza dei genitori.
Nel frattempo i quattro
restarono nella stanza, ad aspettare.
-Xander, che cosa stavi
dicendo quando Mike ti ha interrotto?-
-Mbhè, ecco…-
DarkBlue guardò annoiata
le streghe che aveva di fronte, uff, delle pivelline.
E la barriera che
avevano innalzato?
Ridicola, anche una
bambina mortale sarebbe riuscita ad annientarla.
Vedeva il terrore negli
occhi delle streghe che avrebbero dovuto tentare di fermarla.
Impudenti.
A lei dovevano solo
rispetto, avrebbero dovuto venerala.
Già, adorarla come la
loro salvatrice, sì perché lei avrebbe salvato il suo popolo da quelle
sciocchezze come l’amore, il bene, il rispetto e quelle stupide leggi.
Sì, lei era la
salvatrice.
Creò una sfera d’energia
nella mano destra e fece per lanciarla contro le streghe… non ce ne fu neanche
bisogno.
Fifone.
Le persone codarde come
quelle non meritavano di vivere.
Pazienza, avrebbe
pensato dopo a quelle, prima la barriera… mhm… forse per quella avrebbe dovuto
perdere un po’ di tempo…
Il primo Ministro la
stava guadando con occhi sgranati e la capiva.
Fino a neanche mezz’ora
prima era uscita da quella stanza tutta allegra e adesso…
“Stanno attaccando il
regno delle streghe, se non ci sbrighiamo getteranno il sigillo e saranno
perse”.
-Ma Doremi, tu come…?-
-Fidati di me.-
Anya la guardò per
qualche istante dritto negli occhi, più seria che mai, poi lentamente annuì.
-Vado a radunare
l’esercito.-
-Grazie.-
-Non, c’è bisogno che mi
ringrazi- sorrise:- dopotutto sto solo ubbidendo ad un ordine della mia Hipe
(principessa).-
Doremi annuì lentamente.
Il ministro e suo padre
sparirono nel regno.
Velocemente ritornò
nella stanza dove ad aspettarla c’erano i suoi quattro amici, ma…
-Diamine… come facciamo?
Di certo useranno l’ostaggio come arma contro Doremi.- era la voce di Alex.
-Sì, il punto è questo,
come facciamo a combattere evitando che la principessa debba…- Ruyji non finì la
frase, per lui come per gli altri quattro non ce n’era bisogno.
-Non lo so, ma rapire
Hanna… che gesto meschino.-
-I maghi dell’ordine
oscuro sono meschini.- *goccia Mike*
La strega si portò una
mano in prossimità del cuore.
No, non era possibile.
Non poteva essere vero.
Non la sua Hanna.
Lei non centrava niente
in tutta questa storia, era ancora una bambina…
Che cosa centrava una
bambina in questioni di stato?!?!
Una rabbia
incontrastata, totale, le fece ardere gli occhi.
Non era la prima volta
che se la prendevano con una bambina, ma…
Ma Hanna non avrebbero
mai dovuto toccarla.
Se ne sarebbero pentiti.
Questa era la sua ultima
parola.
Il suo gingle set vibrò
leggermente, ma non ci fece neanche caso.
Chiuse gli occhi e si
teletrasporto nel regno delle streghe, alla reggia.
Maghi oscuri.
La prima cosa che vide.
Creature oscure.
La seconda.
Sangue.
La terza.
Un mago dell’ordine
delle tenebre fece per colpirla, ma lei, con un gesto della mano lo scaraventò
nel muro alla sua destra, lo vide muoversi leggermente, ma la botta era stata
troppo forte e presto ricadde a terra, svenuto e non tutto intero.
Che distruzione…
Si piegò leggermente in
avanti ed iniziò a correre, doveva trovare la regina, e il più presto possibile.
Corse fino alla sala del
trono, niente.
Diamine!
Anche se aveva
continuato a regnare dopo la distruzione del suo cristallo fatato la regina
aveva perso molti dei suoi poteri!
Era vulnerabile, a
quest’ora forse era… era…
Scosse freneticamente la
testa, NO, neanche per scherzo.
-REGINA!! MAESTA!!!-
Forse… che si fosse
recata nel giardino delle streghe?!
Quel luogo rappresentava
la vita, il futuro del regno, quindi…
Si bloccò di scatto,
cercando freneticamente una finestra, se solo… solo…
Eccola!
Scavalcò il davanzale e,
concentrandosi, fece apparire tra le sue mani una scopa.
Va bene, ormai a grandi
linee sapeva levitare, ma era meglio non rischiare, non in quella situazione,
non in guerra…
-Ma quanto ci mette
Doremi?!- sbottò Mike al limite della sopportazione.
-Troppo.- Alex aveva un
brutto presentimento…
Ruyji uscì in fretta
dalla stanza.
-Ma dove va?-
-Ah, non lo so.-
Xander restò in
silenzio, fermandosi ogni tanto ad osservare il fratello, mamma mia quanto erano
simili.
Passò qualche minuto,
poi la porta si aprì di scatto per poi richiudersi con un tonfo.
-Non è in casa.-
-Come?-
-Doremi, non è qui, in
casa c’è solo Bibì che dorme.-
-Che dormiva.- alla
porta apparve Bibì preoccupata:- E di grazia, voi chi siete?-
-Ehm.- *goccia Mike*
-Maghi.-
-Xander, monosillabico
coma al solito, eh?-
-Mike, non è il caso,
lascia perdere l’ironia.- Alex non sapeva che pesci prendere.
Un leggero odore di fumo
si propagò per la stanza.
Ruyji con un sigaretta
tra le labbra stava guardando il cielo dalla piccola finestrella della stanza:-
Bibì, in parole povere, casini.-
*gocciolone di gruppo*
-Bibì, torna a letto,
per favore. Adesso noi dobbiamo andare, non c’è tempo.-
-Ma…!-
-Niente ma- Xander, con
un leggero spintone l’aveva fatta finire fuori dalla stanza.
*ri-goccia di gruppo*
E i quattro sparirono.
Bibì con una spallata
aprì la porta.
-EHI TU!! SEMI VAMPIRO
CHI…!! Spariti grr… o,ma questa non gliela perdono!- tornò di corsa in camera
sua per cambiarsi.
Era il caso di fare una
visitina alle altre ragazze…
-Maestà!!- ed eccola,
lei, la grande regina, riversa sul pavimento, con il petto macchiato di sangue:-
Dottoressa Yuki!!-
Corse da lei e le prese
dolcemente una mano:- Regina…-
-Non, pre-preoccuparti…
io…- respirava e parlava a fatica.
-Non si preoccupi adesso
l’aiuto io-
-Lascia stare… n-non
fare sciocchezze e… e a-ascoltami…-
-Si fidi di me,
l’ascolterò dopo, quando sarà guarita.-
-Allora puoi stare
fresca! Questa qui tirerà presto le cuoia!-
Doremi si girò di scatto
verso colei che aveva parlato.
Una figura incappucciata
in blu scuro, poco più bassa di lei, non ne distingueva i lineamenti, ma era una
ragazza, ci avrebbe messo una mano sul fuoco.
-Sei stata TU?!?!? SEI
STATA TU A FARE DEL MALE ALLA REGINA!?!?!?!-
L’incappucciata batte le
mani annoiata:-Oh, ma che perspicace! Non l’avrei mai detto!!-
Gli occhi di Doremi
erano di fuoco.
-Dodò!-
In una luce rosata la
piccola fatina fece la sua comparsa.
-Proteggi e tieni in
vita sua maestà.-
-Sì, ma tu…-
-Io devo sistemare una
questione…-
-Oh, non sarai
arrabbiata, vero?- disse la ragazza in tono finto spaventato.
La stava prendendo in
giro.
-Precisamente.-
-E adesso che c’è? Mi
farai la bua?!-
Doremi la guardò con
occhi arrabbiati.
-Oh, non guardarmi così,
mi fai paura.- non si rese conto d’aver fatto un passo indietro, qualcosa nella
rossa le faceva tremare le gambe, ma nascose la sua paura dietro all’ironia.
-Questa paura è niente
in confronto a quella che proverai adesso.-
-Oh, avresti coraggio,
di fare del male a me, mammina?-
La strega in rosa si
bloccò di scatto, doveva aver capito male.
Mammina?
Ma cosa…?
Ghignando
l’incappucciata si sfilò il cappuccio.
La principessa sgranò
gli occhi, mentre le pupille le si ridussero ad un puntino.
Sentì le gambe cederle.
-Ha-Hanna!!-
Kayoko, come gli altri,
si stava guardando freneticamente intorno, preoccupata.
-Scusi Ministro, ma dove
ci sta conducendo?-
-Al giardino delle
streghe.- disse Lirin con un sorriso.
-Come mai?-
Il cielo nero e il
freddo che da pochi minuti si erano improvvisamente alzati non facevano
presagire nulla di buono… quel giorno avvennero dovuto dare l’ultimo esame,
dopodichè sarebbero diventate delle streghe a tutti gli effetti.
Però, Mota e Motamota?
Poi era ancora presto
per un nuovo esame!!
Ma se lo diceva la loro
guardia del corpo…
-Non lo so neanch’io, ho
ricevuto un messaggio dalla mia collega, non ricordo se l’avete mai incontrata,
comunque si chiama Mesgi. Ah, sì, dicevo che mi è arrivato un messaggio da parte
sua dicendo che avrei dovuto recarmi con voi al giardino delle streghe. Ordini
dall’alto! A quanto ne sa viene direttamente dalla nostra principessa!- si
vedeva che era molto allegra.
-La principessa?- chiese
Tetsuya cercando d’immaginarsi questa qui…
Sarà di sicuro una
viziata, snob, con la puzza sotto il naso, molto femminile e maniaca delle buone
maniere, con abiti sempre costosi e di marca… un brivido gli attraversò la
schiena… come mai questa principessa gli ricordava tanto Reika?
Ma neanche Erika
scherzava…
Oddio.
-Però… io ero convinta
non, come dire…? Bhè, che non aveste nessun regnante, solo un primo ministro.-
osservò Marina.
-Le cose sono un po’
diverse, ma vi spiegherò tutto, non temete.- quel sorriso li tranquillizzò
molto… anche se per poco, visto che una creatura oscura si parò di fronte a
loro.
Il ministro fece
apparire il suo bastone con un fascio di luce d’orato, poi lo mosse lentamente
facendolo arrivare in parallelo con il volto.
Senza una ragione ben
precisa il mostro scappò via.
-Waho.-
La donna si limitò a
fargli un bel sorriso e continuare a camminare:- Dai, altrimenti arriveremo in
ritardo…-
-Bibì, è notte fonda,
che ci fai qui?- tutte le ragazze la guardavano mezze assonnate, adesso che
finalmente erano riuscite a prendere sonno ecco che sentivano qualcuno bussare.
Ma non bussare alla
porta, come avrebbe fatto qualsiasi persone normale, No, ma alla finestra!
-Sta succedendo qualcosa
di grave dalle streghe e dai maghi!- esclamò con il fiatone.
Si era dovuta
arrampicare sul tetto, non poteva mica suonare il campanello come se niente
fosse! Sarebbe venuta ad aprire la madre di Lullabi e allora…
-E tu come lo sai?-
chiese Sinfoni di colpo sveglia.
-Uno, me lo ha detto Ruy
prima di andare lì con Alex e due che non conosco. Due: mia madre, mio padre e
anche Doremi sono spariti da un momento all’altro.-
Era sincera, questo era
ovvio, glielo leggevano negli occhi.
Poi, perché mentire?
-Il ministro ci ha detto
di non avere contatti con il mondo delle streghe e dei maghi…- iniziò Lullabi
facendo sgranare gli occhi a Bibì.
-ma, conoscendo Doremi
ormai sarà nei guai fino al collo, è la sua specialità, quindi…- continuò
Sinfoni.
-quindi andiamo,
l’amicizia viene prima di tutto.- concluse Melodi.
-Sinfoni! Dai
trasformati!- disse allegramente Mindy.
-Eh?! Che centro io!?!-
-Su, dai, let’s go!-
-No, non se ne parla!!-
Bibì si limitava ad
osservare la scena con un enorme *gocciolone* sulla testa.
-Oh, ma allora adesso ti
ricordi di me!- disse ironicamente la figlia della regina delle rose.
-Hanna, ma cosa…?-
-Una volta tanto stai
zitta, facendo un favore a tutti!!- sbottò irata la piccola strega facendo
sussultare la madre:- Quando ero nel mondo degli esseri umani non facevi che
starmi dietro, in modo quasi assillante! Tu e le altre, ma poi? Poi appena ne
avete avuto l’occasione vi siete liberate di me!!-
Doremi non ci poteva
credere, in quegl’occhi… occhi che erano sempre stati così caldi adesso leggeva
solo odio e rancore.
Che fine aveva fatto la
sua piccola?
-Mi odiavate, e non
guardarmi così! Tu e le altre apprendiste mi odiavate così tanto da rinunciare
anche al vostro sogno di essere streghe e alle vostre fate!- poi si batté una
mano sulla fronte in un gesto teatrale:- oh, ma che sbadata! Voi NON avete
rinunciato al fatto di essere delle streghe o alle fate! Nooo, voi adesso siete
di nuovo delle apprendiste, come ho fatto a non pensarci prima?- il tono era
passato velocemente dall’irato all’ironico, ma il suo sguardo era ancora colmo
d’odio.
-No, Hanna, ma che dici,
noi ti…-
Ma la bionda non la fece
finire:- Oh, certo! Hanna, noi ti vogliamo bene, I love you! Ma fammi il
piacere! Se mi avresti voluto così bene non ti saresti liberata di me così tante
volte!!-
Doremi si rimise in
piedi e tentò di fare un passo verso di lei, per farla ragionare, ma un’ondata
d’energia la fece cadere all’indietro.
-Non provare a
muoverti.- sibilò:- Sta ferma e osserva quest’ordine morire!-
Corde di luce avvolsero
il corpo della rossa impedendole ogni movimento, riusciva a mala pena a
respirare.
-E adesso…- levò al
cielo il suo cristallo fatato… ma era diverso da come Doremi l’aveva visto
l’ultima volta, non era più di quella bella tonalità argentea, ma adesso era un
grigio cupo, quasi nero, lo stesso colore delle nubi che in quell’istante
stavano oscurando tutto il cielo.
Il cristallo iniziò a
sprigionare una nube nera e densa che si avvicinava sempre di più al giardino
delle rose, ma ad un certo punto si fermò, come ostacolato da qualcosa… si
bloccò ad osservare Hanna, intorno a lei si stava sprigionando sempre si più una
energia macabra e oscura che stava mettendo i brividi alla rossa.
-ADESSO!!- l’urlo della
biondina fu accompagnato ad uno strano rumore, come di vetri che vengono
infranti.
La barriera protettiva
era stata rotta.
Doremi osservò con occhi
pieni di lacrime la figlia adottiva, non aveva altra scelta…
Chiuse gli occhi,
concentrandosi, e le fune che la tenevano legata esplosero in mille schegge
d’orate, con un piccola corsa precedette Hanna e le sbarrò la strada.
-Mi dispiace, ma non
puoi passare.-
-Oh, quindi avrai il
coraggio di combattere contro di me? Di farmi del male? Ma che bella madre sei!-
La strega in rosa non
disse niente, non sapeva se lei lo possedeva, quel coraggio.
Ma non si sarebbe
arresa.
No, non avrebbe
abbandonato così la sua Hanna, ne ora ne mai.
Anche se le sarebbe
costato la vita.
-Scusi, ministro Lirin,
manca molto?- era ormai il decimo mostro d’ombra che scappava via… o era
l’undicesimo?
Uff, ormai avevano perso
il conto.
La donna si girò per
guardarli in volto:- Non preoccupatevi, siamo quasi… ma cosa…?-
Lirin vide i suoi
protetti cadere sul pavimento addormentati.
-Un incantesimo.-
osservò con voce fredda, ritornò a guardare di fronte a se, e vide una figura,
una strega, sembrava che prima d’iniziare ad attaccare aspettasse che si
girasse.
-Cavalleresca come al
solito, eh, Mesgi?-
-…- la donna la stava
osservando con occhi freddi, gelidi, non suoi.
Era pronta a combattere.
Poco lontano da questo
luogo, dove sembrava che anche sono un soffio d’aria potesse far precipitare le
cose…
Spell osservava
attentamente coloro che fronteggiavano l’esercito del suo ordine.
Maghi e streghe
dell’ordine della luce.
Feccia.
Era sorprendente come in
pochi minuti avessero riunito il grosso dell’esercito… si vedeva che qualcosa
del genere se lo aspettavano.
Pazienza.
I loro soldati erano
pochi in confronto ai loro, troppo pochi per vincere.
Per ora era tutto
immobile.
Nessuno dei due aveva
dato il via allo scontro e per ora si limitavano a guardarsi in modo cagnesco.
Lei e il primo ministro
dell’ordine della luce alzarono il braccio destro quasi in sincronia.
Abbassandolo avrebbero
dato iniziò alla battaglia.
Un sorriso maligno le
incurvò le labbra.
Pochi, quel giorno,
sarebbero tornati a casa e avrebbero potuto narrare di quello scontro che già si
preannunciava sensazionale e… unico.
Sensazionale e unico…
O almeno, così lo
definiva una creatura delle tenebre.
Bene, sono spiacente
d’informarvi che la votazione è stata completamente e inesorabilmente annullata,
all’inizio era nata come una cosa carina, tanto per inserire una love visto che
me la chiedevate, ma adesso basta!
Non accetto che
qualcuno provi a prendermi per il c**o come passatempo natalizio, mi scuso per
non avere interrotto prima questa storia, ma sono stata fuori questi ultimi
giorni e non mi sono potuta avvicinare al computer.
Vedrò di fare in modo
per cancellare le false recensioni, almeno le più ovvie, chiedo scusa ai
recensori seri e alle persone che tenevano davvero a questo sondaggio e alla sua
lealtà.
E infine: per la love
story?
Nel seguito, se lo
scriverò.
Ringrazio i veri
commentatori, per questo cap niente risposta alle recensioni, sono troppo
nervosa e per essere fini inca**ata.
Al prossimo capitolo,
che è ancora da terminare.
Ps: Auguri a Kris e
crazy fog e a tutto BUON NATALE E BUON ANNO NUOVO!!
Mike si appoggiò una
mano sulla bocca per reprimere dei colpi di tosse:-Ruyji, ma si
può sapere dove siamo finiti?!- tutto ciò che li circondava era terra arsa e
nera, il cielo era coperto da nuvole scure e cupe.
-Questa è l’entrata alla
capitale del regno delle streghe…-
Lo disse a voce talmente
bassa che gli altri lo sentirono appena, ma lo sentirono.
Quella, l’entrata al
regno?
Ma era impossibile!
Quello era un posto
sempre coperto da stupendi fiori colorati, un luogo che un mago oscuro DOC
avrebbe definito nauseante!
E adesso…
-La guerra è già
iniziata, sbrighiamoci.- sibilò Xander.
-Mike, Xander, voi che
siete ex maghi oscuri, da dove avreste iniziato se avreste dovuto amministrare
la distruzione di un intero regno?-
Mike guardò il fratello
dell’amico, embhè, sapeva ragionare:- dal nucleo, credo.-
-Effettivamente il regno
della luce fu colpito direttamente in una parte “vitale” cioè la capitale e la
famiglia reale…-
-Qual è il nucleo delle
streghe?- chiese Ruyji riflettendo ad alta voce:- Domanda retorica, qui le
streghe nascono dai fiori, quindi per averle sotto controllo basta avere dalla
loro la prossima guida, e già l’hanno, Hanna, quindi adesso devono uccidere la
regina che è per adesso sul trono e distruggere i fiori che non solo assicurano
una discendenza alla famiglia reale, ma anche la sopravvivenza del regno.-
Alex annuì:- Avendo
Hanna dalla loro e riuscendo a piazzarla sul trono è possibile (per non dire
certo) che riuscirebbero ad impossessarsi legalmente, per modo di dire, del
regno.-
*goccia Mike e Xander*
-Mi sa che si sono
dimenticati di noi -_-‘’’ -
-Di noi e del fatto che
non è il momento di fare salotto.-
Alex batte il pugno sul
palmo aperto della mano:- Ok, si va nel giardino della vita!-
Ruyji si girò verso i
due in black:- Che aspettate! Non abbiamo tempo da perdere a fare salotto!-
-Giusto^^.- rincarò Alex
avviandosi.
-Faccio un parricidio.-
ringhiò Xander.
Un sorriso maligno si
disegnò sulle labbra di Hanna:- Sai, distruggerti potrebbe anche essere
divertente, se non fosse che sei troppo debole per sperare anche solo di
resistere pochi minuti contro di me…-
-Non dovresti
sottovalutare le persone.-
-Oh, ma che paura!!- il
suo tono di voce era dicostante presa per i fondelli:- Ti ricordo che sono la
strega più potente di tutto il regno delle streghe!-
La biondina fu avvolta
da una luce nera e partì all’attacco.
-Basta.-
Qualcosa si frappose tra
le due principesse.
Una regina.
Hanna fu respinta
indietro da un potente incantesimo, da un’energia così particolare che solo una
persona era capace di amministrare in tutto il regno.
-MajoTuorbion!-
L’ombra di un sorriso
curvò le labbra della streghetta.
Forse la sua fortuna non
era sparita completamente…
-Doremi, è meglio che ti
allontani.-
-No, io resto, questo è
un mio dovere! Non posso lasciarla sola.- disse la ragazzina serissima.
-Non sare-
-Ci sono anch’io!- ed
eccolo apparire con il suo manto bianco e l’enormi orecchie.
-Paho?-
-Sì^^-
Hanna, annoiata iniziò a
catastale una sfera d’energia, quella scenetta… scenetta, non sapeva neanche
come definirla, forse la parola esatta era stupida, o mediocre o… noiosa e
scontata.
Una dice va via, si
rifiuta e poi appare il personaggio a sorpresa, piuff, disgustoso e di cattivo
gusto.
-Doremi, va via.-
-NO.-
L’ex regina aprì bocca
per contestare, ma non era proprio destino che parlasse.
Cinque luci apparvero
dal nulla, per poi schiantarsi nel terreno, sulla destra al giardino delle
streghe.
Silenzio.
*vari tic nervosi by
Hanna*
La biondina fece sparire
il mantello nero e la sfera d’energia, apparentemente senza ragione.
-Ahio!! Sinfoni, sei una
pessima strega.-
-Piano con le offese.
Dovreste ringraziarmi per avervi dato un passaggio!-
-Sì, hai ragione,
Sinfoni, grazie per averci quasi uccise.-
-LULLABI!!-
-Ma che ho detto -.^ -
*goccia delle
apprendiste.*
-_-‘’’’’’’’’’
Un sorriso nervoso e
leggermente folle incurvò le labbra della principessa delle streghe.
Sembrava quasi che tutte
le sue madri si fossero messe d’accordo per prenderla in giro.
-Oh, mia cara, avresti
dovuto fare più attenzione alle persone di cui ti circondavi, la nostra povera e
defunta regina avrebbe dovuto fare più attenzione… e pensare che tu eri uno dei
pilastri del regno… ma che peccato, non sai quanto mi dispiace d’averti uccisa.-
-M-maledetta.-
-Allora non sei ancora
morta?! Complimenti, non ti facevo così resistente, ma poco tempo e non dovrò
più preoccuparmi di te. Sai, in tutti questi anni ho sempre temuto che tu te ne
accorgessi, che avresti semplicemente fatto due più due, invece...- e la strega
scoppiò in una sgradevole risata, la risata di una folle.
E mentre tutto questo
avveniva gli apprendisti dormivano tranquillamente, come se niente stesse
accadendo.
Dopo dieci minuti buoni
finalmente le apprendiste riuscirono a rimettersi in piedi e videro ciò che
stava succedendo.
-Doremi? Hanna? Ma
cosa…?-
Una strana luce
attraversò per pochi istanti lo sguardo della piccola strega.
-Sinfoni, Melodi,
Lullabi, Mindy, Bibì! Doremi e l’ex regina sono impazzite, hanno condizionato
anche Paho!- lacrime argentee e apparentemente sincere sfiorarono il volto della
ragazzina, corse verso le ragazze e si rifugiò tra le braccia di Sinfoni:- Hanno
anche ferito la regina! Dodò fa in modo che nessuno la possa aiutare… ho tentato
di fermarle ma sono troppo forti!-
Sinfoni osservò con
occhi sgranati una tra le sue migliori amiche.
Possibile che Doremi
avesse fatto tutto questo?
-Doremi, tu…?-
-No, certo che no!! Non
farei mai niente del genere.-
No, non ci poteva
credere
Hanna, la sua Hanna, la
stava mettendo contro le sue migliori amiche.
Doveva essere un brutto
sogno, tutte quelle ultime settimane dovevano essere solo un incubo, niente di
più…
Peccato che il dolore
che sentiva infondo al cuore era reale, autentico.
-Ed io perché dovrei
mentire?!- ribatté Hanna.
-Perché non sei in te!
Perché i maghi oscuri ti hanno condizionata!-
Le streghe guardarono
stupite la rossa, eppure… eppure sembrava lei, ma anche Hanna.
Non riuscivano, o forse
non volevano scorgere quell’ombra nera che intaccava i begl’occhi della bionda.
-Non è vero, è te che
hanno condizionato!! I tuoi poteri non sono forti quanto i miei è logico che
hanno scelto te, che sei più facile da manovrare!-
-E l’ex regina?- incalzò
Doremi:- Lei non è anche più potente di te e di me messe insieme?-
-Un tempo, forse, ma
ormai…-
Doremi scosse
freneticamente la testa, non sapendo come ribattere…
Che situazione…
Adesso doveva anche
dimostrare a qualcuno di essere sana di mente, ma possibile mai?!
Dall’altra parte le
ojamado dovevano ammettere che da un po’ la loro leader era strana, con la testa
sempre tra le nuvole, sfuggente e sembrava che stesse sempre nascondendo
qualcosa.
Ma… erano state con lei
fino a poche ore prima, ed era in se…
Però, anche Hanna, sì,
il suo modo di parlare era un po’ cambiato, va bene, ma dopotutto era una anno
che non la vedevano, quindi…
Che brutta situazione…
Melodi sussultò
leggermente, poi sorrise:- Maestà, regina…- e fece un passo verso la donna
sorretta dalla fata:- chi è stato a ferirla?-
Hanna strinse
leggermente i pugni, no, a lei non aveva pensato… dopotutto ormai dovrebbe
essere morta…
Maledetta Melodì!
La regina socchiuse
leggermente le labbra… riusciva a mala pena a respirare, ma doveva, prima che
succedesse l’irreparabile.
Una freccia nera colpì
la regina vicino al cuore.
Le apprendiste, Paho e
la regina, sgranarono gli occhi, no… non era… non poteva…
Doremi, con gli occhi
imperlati di lacrime si girò verso colei che aveva scagliato la freccia.
Un’altra figura
incappucciata…
-Ma quelli dell’ordine
oscuro sono FISSATI con i mantelli?!-
-Dodò!!- non era il caso
(-_-* Nda-addio-suspense).
-Chi sei?!- sibilò
Doremi avvolta in un aurea parecchio preoccupante.
La figura inclinò
leggermente la testa versi destra, fece un inchino e poi si decise finalmente a
parlare:-Il mio nome è Spell, membro dell’ordine oscuro.-
-Perché l’hai ferita!-
gridò Bibì correndo incontro alla regina.
-Ostacolo.-
-Viva la grammatica.-
borbottò Lullabi (-_-** NdA-NdRegina).
“esseri umani, fanno
battute idiote nei momenti più drammatici” e come dar torto alla povera Spell?
La creatura oscura
chiuse gli occhi annoiata.
Chiacchiere inutili.
Da un po’ aveva notato
che spesso i maghi e le streghe amavano dilungarsi… come le scrittrici.
Una freccia di fuoco per
poco non colpì l’emissario delle tenebre.
Si girò di scatto per
osservare chi aveva osato…
-Spell, va via.-
Ed eccoli, tutti e
quattro lì, pronti a combattere per adempiere alla loro missione.
Proteggere la
principessa.
Spell sorrise
leggermente, ma in un modo che li fece rabbrividire tutti.
Fece scivolare via il
mantello, pronta a combattere.
Doremi sussultò
osservando la sua avversaria… sembrava… sembrava una bambola.
La pelle di porcellana
con i lunghi capelli castani a boccoli che facevano da contrasto con il resto
del corpo, occhi scuri, quasi neri e due labbra rosse.
Indossava un vestito… un
vestito da bambola, in stile Gothiclolita nero con poche rifiniture bianche che
le stava benissimo con il fisico minuto e dolce che la ragazza si trovava.
-La burattinaia.-
mormorò Xander serissimo.
-Mhm?-
La burattinaia?
Sinceramente solo Mike e Spell capivano che cosa intendesse.
-Lei è la subordinata
preferita del nostro ex capo, sotto ogni punto di vista, potente, anzi,
potentissima direi, può controllare i movimenti delle persone come se niente
fosse.-
Un sorriso divertito
incurvò le labbra di Hanna, ma nessuno se ne accorse.
Quei due maghi erano
giusto quello che le serviva.
Si strinse più forte a
Sinfoni.
-Quei due sono dei maghi
oscuri!! E Doremi è con loro, che altra prova vi serve?-
Sinfoni abbassò la testa
e strinse a se Hanna.
Era ovvio, non voleva
crederci, ma non poteva ignorare ciò che stava accadendo.
Doremi era una loro
nemica.
Dovevano combatterla,
non avevano nessun altra scelta, ne andava nella loro vita… ma…
Lei era stata per anni
la loro Leader!
Sì, è vero, non lo
avevano mai detto a parole, ma era una cosa implicita, ovvia come il sole che
sorgeva ogni mattina.
-Ascoltate.- iniziò
Mike, ma per tutta risposta Lullabi portò i gingle set al volto, pronta a
colpirlo se avesse fatto anche un solo passo verso di loro:- Mamma mia ma che
allegria! E voi sareste delle streghe della Luce? Ma che ordine di mer-
-Miiiiiiiike!!-
-Dai Xander è vero!-
Xander fece per aprire
bocca ma una gomitata ben decisa di Alex gli fece cambiare idea.
“Non capisco… non vedono
il pericolo che incombe non solo su di loro, ma ovunque? Come fanno a scherzare
come se nulla fosse? Incoscienti.”
Ormai la regina del
regno delle streghe era al limite, il suo spirito non sarebbe riuscito a
resistere ancora per molto, il suo spirito, sì, ma soprattutto il suo corpo.
Ne era consapevole.
Stava per morire… ma
l’irrealtà di quella scelta… dio, dopo tutto che quelle streghetta avevano
passato non potevano finire per combattere le une contro le altre… no, non
proprio a causa di Hanna.
Sentì dei passi,
qualcuno stava venendo verso di lei… qualcuno, sì, ma chi?
Vide la fatina
sussultare, per poi distendere il volto in un leggero sorriso:- Doremi, non
riuscirò a tenerla in vita ancora per molto…è stanca.-
Incurante degli sguardi,
che sapeva ormai fissi su di se, fece per inginocchiarsi accanto alla regina.
-Doremi, non muoverti.-
mormorò Sinfoni creando una sfera d’acqua per poi rivolgerla verso… contro la
ragazza.
-Stammi a sentire.-
sibilò la ragazza osservando l’amica con uno sguardo indefinibile, fuoco e
ghiaccio uniti in una sola cosa.
I presenti ingoiarono a
vuoto… Spell esclusa che inclinò leggermente la testa verso destra, incuriosita,
ma… sì, c’era qualcosa di strano, quella ragazzina era strana.
Le sensazioni che le
dava erano strane.
-… non m’interessa che
cosa pensate di me, non è un mio problema se credete che sono una vostra nemica
o chissà cosa, l’aiuterò, qualsiasi cosa accada.- la sua voce era contratta
dall’ira e il sorriso sparito dal suo volto.
Non era la Doremi che
erano abituati a vedere tutti i giorni.
Adesso era l’apprendista
che era stata pronta a tutto per salvare Hanna, che si sapeva imporre, la
ragazza che sapeva che cosa fare e decideva.
Nel gruppo scese il
silenzio più assoluto… era strano.
Sembrava che anche i
rumori del combattimento, così vicino a loro, fossero stati attenuati.
Ma… qualcosa, un nuovo
suono attirò l’attenzione del gruppo.
Passi.
Lenti, incerti, stanchi.
Qualcuno si stava
avvicinando a loro.
Senza aspettare niente e
nessuno la rossa s’inginocchiò davanti alla regina delle streghe.
La donna cerco di
muoversi, come se fosse spaventata… e in effetti lo era.
Ma non per se stessa… se
Doremi avesse provato a guarirla, anche lei…
NO, non lo avrebbe mai
permesso.
La apprendiste notarono
la paura sul volto della regina, ma mal la interpretarono, mentre un sorriso di
vittoria incurvava leggermente le labbra di Hanna.
Ma c’era qualcos’altro a
cui pensare, prima di tutto.
-M-ministro
Lirin, oh my god!- Mindy si avvicinò
preoccupata al ministro del suo ordine.
Aveva i vestiti
strappati in più punti e il corpo ricoperto di ferite e sangue.
Sembrava appena uscita
da uno scontro all’ultimo sangue e che avesse vinto per poco.
-Gli apprendisti… Mesgi…
lei… ve ne prego a-aiutatemi.-
La donna cadde malamente
a terra.
Viva?
Forse.
Morta?
Possibile.
Pericolosa?
Chi lo sa?
Mindy e Bibì le si
inginocchiarono accanto, in modo che ricordava ironicamente la posizione che
aveva assunto Doremi accanto alla regina.
La rossa, in quel
momento, non aveva neanche fatto caso all’entrata in scena del Ministro, aveva
altro per la testa.
Aveva già guarito… ma
mai coscientemente.
Il suo era stato solo un
semplice istinto.
Amicizia, affetto, senso
di giustizia.
E, adesso… ?
Le appoggiò le mani
sulla ferita, concentrandosi.
Niente.
Non sapeva se c’erano
parole giuste da dire, particolari formule o rituali comunque sia lei non
conosceva niente del genere.
L’autrice si mette le
mani nei capelli:- Eccheccacchio, come diavolo adesso la sblocco sta situazione
><.-
*goccia di tutti i personaggi*.
Poco lontano da quel
miscuglio di maghi e streghe, di verità e bugie qualcuno si stava godendo la
scena… con un pacco di pop corn fra le mani.
-Uff, ma la musica di
sottofondo dov’è?! In una scena così drammatica manca la musica?! E siamo anche
nel regno della musica?!?!? Non è giusto ç_ç –
Il “personaggio
misterioso” prese un altro pugno di pop corn e se li mangiò tutto giulivo.
-Ohh, ma che masochista
quella rossa^^ facendo così muore pure lei^^-
Da nulla appare una mega
lattina di cocacola:- Uh, ma quei quattro che fanno le belle statiune? Mhà hanno
bisogno di una svegliata… oh, ma guarda chi c’è lì.- un ghignò gli piegò le
labbra:- sempre più interessante^^-
Esasperata, Doremi
chiuse gli occhi, lasciandosi condurre dall’istinto.
Una luce rosata avvolse
le mani della streghetta, e mentre le ferite più leggere iniziavano a guarire
quelle più profonde persistevano.
Non ci riusciva.
Non riusciva a curare
quella che per lei era stata una guida per tanto tempo.
Sentì lacrime di rabbia salirle al volto.
No, non poteva finire così.
Senza pensarci due volte Bibì si avvicinò
alla sorella maggiore, avvicinando i suoi bracciali.
-Non scherzare, se mi aiuti rischi la vita,
io no.-
Le apprendiste, Hanna per prima le guardavano
trattenendosi quasi dal respirare.
Io no.
Io usando la magia non rischio la vita.
Ma chi si credeva di essere?
Spell chiuse gli occhi, sospirando
leggermente, doveva andare a fare rapporto… questa “novità” sarebbe piaciuta al
capo, ne era certa.
In un soffio d’aria sparì nel nulla…
… per poi riapparire poco lontano.
-Tesssoro, ti sono mancato?-
-Apollo, che cosa stai facendo?- il suo tono
atono non tradiva curiosità o altro, forse una leggera irritazione.
-Mi godo la scena.- disse alzando il pacco di
pop corn e la bibita.
*goccia Spell*
Senza aggiungere altro la ragazza se ne andò.
Quello era un branco di matti.
Tra demoni, maghi e streghe c’era da perdere
il lume della ragione.
Sinfoni, senza pensarci un istante di più si
avvicinò alla principessa.
Doremi alzò leggermente lo sguardo, i suoi
occhi color cioccolata incontrarono quelli azzurri dell’amica.
Non leggeva fiducia.
Non era ancora convinta della sua “bontà”,
ma…
-Non so ancora se posso o no fidarmi di te,
ma qui c’è in gioco una vita, sai quello che stai facendo, te lo leggo in
faccia, quindi…- senza dire altro s’inginocchiò di fronte all’amica.
Melodi, Mindy e Lullabi le raggiunsero.
Hanna guardò stupefatta le streghe…
Come potevano abbandonare così Lirin?
Loro… loro non avrebbero mai fatto niente del
genere!!!
Non avrebbero mai abbandonato qualcuno per
qualcun altro!!!
Poi le guardò negli occhi.
E capì.
Stavano rispondendo a qualcosa, un richiamo.
Stava morendo, lo sapeva perfettamente.
Aveva lottato, ma aveva perso.
Era stata sconfitta proprio quando doveva
vincere, non per se stessa, ma per LUI.
Lo aveva visto solo un paio di volte… era un
ragazzo un po’ scontroso, ma con una testa dura da essere snervante.
Il suo mondo sarebbe crollato.
Ma lei non poteva arrendersi.
Era uno dei pilastri… sapeva quello che
sarebbe successo nel prossimo futuro e doveva agire.
Doveva fermarla.
Tentò di alzarsi… no, non ce la faceva.
Non poteva lasciare tutto così.
No, mai.
Sussultò leggermente… dei passi.
Un ombra oscurò la sua visuale.
-Ma tu chi… ?-
-Ti aiuto io. Devi portare a termine la tua
missione, ricordi?-
-Io… sì.-
-PRESTO!! Altre truppe sul fronte orientale!-
il primo ministro non sapeva più da che lato sbattere la testa.
Per quanti maghi e mostri uccidevano o, nelle
migliori delle ipotesi, sigillavano, altri prendevano il loro posto.
Diamine!
Eppure era certa che il loro non fosse un
attacco preparato!
Una cosa dell’ultima ora.
Si abbassò di scatto, per evitare una sfera
di energia oscura.
-Ministro, abbiamo bisogno di rinforzi.-
Si girò velocemente osservando la strega che
le aveva parlato, lunghi capelli verde acqua e occhi d’argento. Indossava un
lungo abito argenteo, la sua uniforme da apprendista.
-Lo so Hikari, ma non c’è nessuno che può
venire ad aiutarci, siamo NOI i rinforzi.-
Hikari restò in silenzio… c’era qualcosa che
non la convinceva nel tono del boss… ma, non aveva altra scelta.
Crederle e sperare che sapesse qualcosa che
avrebbe salvato tutti quanti.
-Che facciamo?- sibilò Xander annoiato:- Le
belle statuine?-
-Per ora non possiamo fare niente.- il
sorriso che Ruyji aveva sulle labbra era oltremodo snervante.
-Non è che tu sai qualcosa che noi non
sappiamo? Eh, Ruyji?- Mike gli si avvicinò minaccioso, ma il tricolore non fece
una piega.
-Io so quello che sai tu, solo che rifletto.-
-Stai dicendo che io non lo faccio?-
Il ragazzo fece spallucce, con un sorriso
talmente angelico sulle labbra da fare schifo.
E mentre quei due erano pronti al massacro
Alex e Xander da bravi fratelli e amici di quei due… prendevano scommesse.
L’ex regina li guardò con un sorriso nervoso
sulle labbra.
Chissà se avevano capito che in quell’istante
si stava facendo la storia?
-Hanna?-
Paho si era avvicinato lentamente alla strega
bianca:- per favore…-
-Cosa?- sibilò la piccola, guardandolo
dall’alto in basso.
-Torna in te.-
-Io sono già me stessa.-
-Non è vero e lo sai!-
-Sicuro?- disse la piccola maligna.
-Sì!- disse l’elefantino quasi urlando la
risposta.
La figlia della regina delle rose inclinò
leggermente la testa verso sinistra… uhm, allora quello non voleva proprio
capire.
Iniziava a venirle il dubbio che fosse
proprio stupido di suo o, semplicemente, non volesse aprire gli occhi.
Aveva tentato di abbattere la barriera che
proteggeva i cancelli del giardino per distruggere le rose… era così difficile
da capire?
Volevano essere così ciechi da rischiare la
vita?
-Senti, orecchie a sventola del cavolo perché
non ti sposti e mi lasci fare il mio lavoro, eh?-
-Hanna…?-
-Oh, ma non si ci metta anche lei! Ma perché
non va a disperarsi sulla tomba del suo povero maritino defunto, eh? Così magari
la finisce di rompere chi non la vuole sentire tutte quelle cretinaggini sul
bene, l’amicizia e quelle cose lì!-
Fece per sorpassarla, ma l’ex regina la
bloccò per un polso.
-Si può sapere che cosa ti hanno fatto?!-
-Lavaggio del cervello- disse Mike
interrompendo per pochi istanti la disputa con Ruyji.
-Ma da dove?!- sbottò Hanna pestando i piedi
per terra.
Non ne poteva più!!
Non facevano che parlare, bla bla bla.
Riempivano la testa di una persona con così
tante chiacchiere che è logico che quella cedesse, solo per levarsele dai piedi
tutti sarebbero disposti a cedere!
La regina socchiuse gli occhi, intorno a lei
avvertiva una strana energia… era qualcosa di caldo e dolce.
Come il delicato profumo delle rose che
spesso, d’estate, sentiva nel suo castello.
E come se una mano invisibile tracciasse un
antico disegno, sul terreno apparve una stella a cinque punte chiusa in un
cerchio d’orato.
Dapprima il marchio era piccolo, appena
accennato, fiacco pronto ad essere cancellato dal minimo soffio di vento.
Doremi allontanò le mani dalla ferita della
regina, si sentiva… strana, intontita, come se qualcuno stesse guidando i suoi
gesti.
Per pochi istanti fu certa di vedere quella
strana creatura che aveva incontrato nel cimitero, sotto i petali dell’albero di
ciliegio.
E le sorrideva, con gli occhi che brillavano
di una strana luce.
La principessa si portò le mani vicino al
cuore, lasciando risplendere la sua anima.
Un esplosione di luce avvolse tutto e tutto.
Il simbolo sul pavimento si allargò, crebbe
fino a sfiorare gli angoli più oscuri del regno delle streghe.
Le acque, trasformate in macchie nere
dall’ordine del male, divennero e cristalline e qualcosa, nei loro fondali,
iniziò a risplendere di nuova luce.
Come una leggera pioggia primaverile dal
cielo iniziarono a cadere fragranti petali di rosa.
Il marchiò è tornato a splendere.
Il passato sta per tornare.
Ma tutto ciò è già scritto nei piani del
destino?
O è solo una pallida speranza destinata a
spegnersi?
Il professore stava spiegando per la
centesima volta un semplice teorema ad una sua compagna, che, evidentemente,
doveva essere ritardata per non capirlo.
Sentì come una calda carezza sfiorargli il
volto.
Sussulto e si girò verso la finestra.
I suoi occhi, unici nel loro genere, si
bloccarono guardando il cielo.
-Ma cosa…?-
Il cielo aveva cambiato colore, era scuro… ma
com’era possibile?
Era ancora presto!!
Cinque colonne di luce attraversarono il
cielo.
Cinque pilastri le cui estremità formavano
una stella a cinque punte.
Lontani, ma vicini.
-Eh-ehm-
Impallidì leggermente, uffa, per una volta
che guardava fuori dalla finestra!!
-Sì, prof?-
-Se non è di troppo disturbo la pregherei di
seguire la lezione.-
Allora, le vene pulsanti sulla fronte di
quello erano… uhm cinque! Le aveva anche contate!
-Poi non capisco che cosa ci sia di così
interessante fuori!- sbottò il professore guardando fuori dalla finestra:- non
c’è niente di strano, quindi, guardi la lavagna!-
Socchiuse leggermente la bocca, restando
silente.
Sembrava che i suoi compagni fossero dello
stesso avviso del prof, anche se proprio di seguire non se ne parlava.
Loro… loro non vedevano?!
Sembrava che fuori stesse per scoppiare il
finimondo e loro non vedevano NIENTE di strano?!
Che diamine stava succedendo?!
Ho deciso! Questo è il
penultimo cap ^OOOOOOOO^.
Sinceramente non so come fare
per concludere tutto in nel trentesimo, ma 30 mi piace come numero, quindi…^^’’’
Questo cap mi ha fatto
penare, non sapevo come far coincidere tutto ><, senza contare la sparata finale
*ghigno satanico* e il fatto che ho davvero poco tempo per mettermi al
computer... e adesso...
Doremi-chan: grazie per i
complimenti^^
Aky: sì che è un
vizio^^. Hanna? Dopo questo cap qualcuno mi odierà, mbhè, dopotutto complicare
la vita alle princ mi piace e poi a inizio cap Alex e Ruyji hanno spiegato
perchè Hanna è stata rapita (del genere: non è stato solo per dar sfogo alla mia
bastardagine^^). Mentre Lirin e Mesgi ^-^ <- *ghignò bastardo* vedrai...
Grazie per avermi
avvisata per la storia dei commenti, purtroppo ce ne sono ancora parecchi
fasulli, ma non ci posso fare niente ç_ç
Bob: "Che scopo ha
fare tutto questo bordello?" Ecco, questa è la domanda che non smette di girarmi
per la testa, tutto questo per una love story O.o ?! E dopo mesi ecco il nuovo
cap^^'' e, come al solito l'ho tagliato in un punto ehm... interessante^^'''.
Mbhè, almeno per la
battaglia finale rimane solo un cap, pensa se li dividevo in una decina^^'?
devil: una
buffonata... la parola adatta^^. Sono felice che il cap ti sia piaciuto ^O^.
crazy fog: eh,
Hanna^^ sono felice che questa mia idea abbia riscontrato successo^^. 'azie del
commento.
Kris: ah, non hai
visto niente, Erika ha già cancellato quelle più ovvie, ma le altre le ha dovute
lasciare ç_ç. grazie del commento.
Wontolla_sgf_ :
masochismo mescolato a sadismo *ghigno* dimentichi la bastardagine^^. grazie del
commento ^O^.
angelica: perchè ho
interrotto il cap sul più bello? Ah, non so, certe cose sono più forti di
me^^''. cmq se leggi la risposta al commento di Kris vedrai che Erika ha già
agito^^.
Doremi-chan: ^^ sali
su, alla risposta a Kris ^O^.
silvia: se non ti è
piaciuta la parte degli insulti, mi sa che questo cap non ti è sceso molto
giù^^''.
Mang ed
elefantinoesuberante: shi ^O^ è una mia prerogativa ^O^. Una lista interminabile
di domande? Ah-ehm prima o poi ve le dovrò dare le risposte, vero? ç_ç (del
genere: ma a me non va T_T).
Sikky: la maggior
parte delle recensioni sono già state eliminate ù_ù, ma molte Erika non le ha
potute cancellare ç_ç. grazie del comm.
sayoko: presto o
tardi dovrò mettere le risposte, lo so ç_ç e mi sa che la maggior parte saranno
nel prossimo cap^^'
Ruimiko: grazie del
com... sì, prima la situazione era molto peggio, ma non ci posso fare più
niente ç_ç.
red flower: più
domande... ^^', quelle non mancano e non mancheranno mai, credimi^^. Se leggi
alcune risposte precedenti vedrai che per la storia delle recensioni è stato già
fatto qualcosa.
giuly: ma no che non
vi odio ^O^, anzi^^ solo che, come hai detto, sono sadica ^OO^.
Jeky: allora, questo
dovrebbe essere il penultimo capitolo, anzi, questo E' il penultimo cap.
Effettivamente hai ragione nel dire che la love story si ridurrebbe a pochi cap,
questa è una delle ragioni perchè ho deciso di metterla nel finale, mi
piacciono troppo le cose complicate e fare qualcosa tipo: "lo guardò negli occhi
e si accorse di amarlo..." ma per favore ><. Grazie del comm.
Gaiardo:
Mike:- Cattiva con la
piccola Hanna?-
Xander:- SOLO con la
piccola Hanna.
Mike:- questa ce l'ha
per vizio, altrochè =_=
A:- Ah-ehm^^' grazie
del comm e zitti voi due ><
Mike/Xander:- ^^
Nemesis: Ma povero
Tetsuya^^' dai, non avercela con lui, avrà fatto di tutta l'erba un fascio, ma
spesso capita, poi non avendo mai conosciuto una vera principessa... capita di
far correre la fantasia^^
Mirai: ehh, QUANDO lo
scopriranno *ghigno bastardo* ...
Summer: XD XD Hanna
esorcizzata... XD troppo forte, ma attenzione, staio facendo correre la mia
fantasia XD. Spero che tu adesso stia meglio é.è
Cristina: Ah-ehm, non
ho aggiornato proprio presto... ma ho aggiornato^^', l'importante è questo, no?
Ichigogi: grazie del
commento.
Iko: sì, lo so che
prima o poi dovrò darvi le risposte che cercate... ma dai, prima o poi lo farò
^O^.
eiden: *_* mamma mia
quanti complimenti^^ grazie, sono felice che la mia storia ti piaccia.
la voce della verità:
mi dispiace che la fic non ti piaccia, ma scusa... allora, da principio la
storia era semplice e banale, quindi secondo il tuo modo di ragionare sarebbe
dovuta restare così? Quando mi vengono delle idee le prendo e le metto su carta,
poi se a te il fatto che la storia si sia evoluta non piaccia... sinceramente
questa è una di quelle critiche che non trovo costruttive.
Cho: ah, le virgole,
la mia croce, prima o poi imparerò a metterle al punto giusto^^'
zakurochan: mamma mia
quanti complimenti u//u per la love story non preoccuparti ( quando dicevi
inserirla ti riferivi a quella, vero) ormai ho deciso che verrà inserita^O^,
tranquilla ^^.
la voce della verità:-
uno sono d'accordo, ognuno ha il diritto di dire la sua, ma calma^^''
zakurochan: ^^''' per
fortuna che è finita qui^^''''''''
nelly: effettivamente
all'inizio avevo già molte idee... ma adesso le cose si fanno sempre più
contorte e ancora non sai cosa ho in mente per il seguito... dico solo che
l'ultima parte di questo cap è un collegamento con il sequial -.^
Qualcosa di caldo le
stava sfiorando il volto, come un leggero vento primaverile che si portava con
se tutti i profumi di quella stagione.
Ma non era il vento.
Era qualcosa di
luminoso.
Ma non erano neanche i
raggi del sole.
Stancamente socchiuse
gli occhi.
-Ben sveglia, piccola
principessa.-
-Doremi?- chiese piano
la ragazzina dai lunghi capelli color dell’oro.
-No, non sono lei.-
Iniziò a focalizzare che
le era accanto, il dolce volto ovale era incorniciato da dei lunghi capelli
rossi di una tonalità così strana da renderla rara, eppure le era familiare,
erano gli stessi in cui aveva affondato il volto non sapeva più quante volte,
cullandosi nell’abbraccio di una mamma tanto dolce quanto giovane. Cercò i suoi
occhi, per chiedere tacite spiegazioni e allora capì che, per quanto simili,
quella non era la donna che l’aveva cresciuta, due splendenti occhi verdi le
dimostravano che non poteva essere così..
-Chi… chi sei?-
-Ah, sono… qualcuno che
non c’è più…-
-Come? Sei un
fantasma?!- chiese la ragazza un pelino in ansia diventando improvvisamente
lucida.
-Ah-ehm, non
esattamente, ma il concetto è quello *goccia*-
La ragazza si tirò a
sedere di scattò… peccato che quasi non le venne un mezzo infarto… era
circondata, da… cioè, non era circondata…si guardò intorno perplessa, non era
circondata da niente, se non energia, luce dai caldi colori del rosso e
dell’oro.
-D-dove sono?- adesso ai
lati del visto avevano fatto la loro comparsa due dolci lacrimoni.
-Dentro una colonna di
energia.- esclamò tutta contenta.
-Dentro una cosa?-
ripeté la ragazzina con un sorrisino nervoso sulle labbra.
-Un’enorme colonna di
energia altamente distruttiva, ad essere sinceri.-
-Aaah-
La donna guardo la
biondina muoversi un po’ a scatti… effettivamente avrebbe potuto essere un più,
ehm… delicata. O, come le aveva sempre detto suo marito fino alla nausea, usare
più tatto.
-Tranquilla, non siamo
in pericolo.-
-Davvero?-
-Mbhè, io no, sono già
morta, tu… non credo.-
-non credi?-
La rossa diede qualche
colpetto di tosse per tentare di levarsi dall’impiccio… forse Damon aveva
ragione con la storia del tatto… ma solo un po’, ovvio!
-Come non
CREDI?!?!?!-
Forse un po’ più di un
po’.
MajoMèlos iniziò a fare
una delle cose che le riusciva meglio in assoluto: l’arrampicata sugli specchi.
-Ecco, solitamente
nessuno sano di mente si avvicinava mentre veniva steso il marchio… non esiste
un precedente, almeno uno che io ricordi, ma da quanto ne so chi si avvicinava
troppo veniva distrutt- guardò l’espressione della piccola… ops, che cos’aveva
detto? Ritentiamo:- Ma sono solo dicerie, dopo tutto senza contare che, il
marchio non era MAI così esteso e potente. E po-
-Sono ancora viva?-
Le labbra della regina
si piegarono in un dolcissimo sorriso.
-Sì-
-Per ora.- aggiunse
sconsolata la piccola.
-Non ti farebbero mai
del male, ormai dovresti averlo capito, tengono molto a te.-
-Chi… ? Ah, loro.. –
Hanna strinse i pugni più che poteva:- Io… non volevo, ma…-
La donna si avvicinò
alla piccola… dio, quella bambina era sua nipote.
Certo, non avevano un
legame di sangue.
Ma era veramente una
cosa importante?
No, certo che no.
Abbracciò la streghetta,
proprio come avrebbe fatto una mamma:- Tranquilla.-
-Che cosa ho fatto…?- si
strinse alla strega.
Strano… lei e Doremi
avevano lo stesso calore, lo stesso profumo… ma la persona che le stava accanto
era… fuggevole, fragile… composta della stessa sostanza di cui sono fatti i
sogni.
Era solo l’ombra di ciò
che era stata.
Una strega potente e
buona.
Hanna si morse un
labbro, conscia di avere il volto ormai macchiato di lacrime.
-Non sono arrabbiate con
te, ti vogliono bene più che a loro stesse.-
-Ho cercato di
distruggere il legame che le univa, ho quasi ucciso la regina e Doremi…-
-Non eri in te…-
Si scostò con foga dalla
donna.
-E allora?! Non ero in
me, e per questo posso essere perdonata come niente?! Ho fatto del male alle
persone a cui tengo di più, che mi hanno sempre dimostrato amore!-
Ma se la principessa
credeva di avere a che fare con una persona come tutte le altre… mbhè, avrebbe
avuto una bella sorpresa.
-E quindi?- sbottò la
donna portando le mani ai fianchi e iniziando a parlare con uno strano cipiglio
autoritario:- Visto che hai sbagliato adesso dovresti compiangerti invece di
dare una mano?-
-Ma… ma io…-
-Ovviamente, invece di
rialzarsi restiamo sedute a terra nel dolce far nulla.-
Ecco, adesso anche Hanna
si stava innervosendo, quella donna sembrava nata per farle saltare i nervi –
non sapeva che, in molti, avrebbero giurato esattamente la stessa cosa.
-NO, MA CO CHE C-
-Con che coraggio? Non
lo so, fatti tuoi, usa la tua faccia tosta.-
-Facile per lei, ne ha
così tant-
-Di coraggio, sì!- ehm,
come definire la donna se non gasata?
-No, di faccia tosta!-
-Ehi!!-
La biondina fece un
ampio sorriso, voleva vedere la sua “faccia tosta”? Eccola!
-Impari in fretta.-
stravolgendo tutte le previsioni della streghetta la rossa scoppiò a ridere.
“Lunatica”
-Sì- tubò tutta
contenta:- lo sono.-
Ancora una volta lo
sguardo della piccola era allucinato.
-Oh, adesso dobbiamo
andare… fa attenzione.- il modo con cui la MajoMèlos cambiava tono ed
espressione era… strano, preoccupante oserei dire. Fatto sta che adesso era
seria, seria come raramente era.
-Attenzione a cosa?-
Hanna si bloccò,
incantata da quel sorriso dolce, ma un po’ malinconico.
-Alle persone false che
ti circondano.-
-Le pers… oh, no.-
terrore, terrore allo stato più puro e terribile:-Loro non-
-Tenta di avvertirle, ma
tutto accadrà molto in fretta, non ne avrai il tempo.-
-Tenterò- il sorriso
della donna si estese ancora più, sì, la sua Doremi era proprio una brava mamma.
Si piegò sulla biondina dandole un leggero bacio sulla fronte.
Un segno di buon
augurio.
Hanna sussultò, si sentì
attraversare da una scarica di energia incredibile… non aveva mai avvertito un
potere simile.
- Chi è lei?-
Ma non ricevette mai
risposta e la luce ingoiò ogni cosa.
Doremi scosse
leggermente la testa…. Dio, le girava tutto…
Aveva la vaga
impressione che il suo stomaco fosse pronto per andare a farsi un paio di giorni
di vacanza al mare,così, tanto per fare qualcosa di diverso ogni tanto, senza
rischiare la pelle… ma lo stomaco non aveva mica la pelle, no… ? E poi c’erano
andate da poco, al mare ed ecco com’era finita…
-Ma che diavolo…?-
-Sinfoni?- Doremi
socchiuse leggermente gli occhi, per cercare di vedere l’amica che aveva appena
parlato.
Uhm, bianco.
Vedeva TUTTO bianco,
come dopo che qualcuno ha la brillante idea di farti una foto con il flash a due
centimetri dal volto.
Il massimo quindi.
-Doremi, sei tu?-
-Melodì?-
-Sì… Mindy? Bibì?
Lullabi?-
-Presente.- sibilò Bibì
strofinandosi gli occhi:- però vedo unicolor.-
-Pure tu?-
-Aha-
La principessa,
innervosita, tentò di rimettersi in piedi… un profondo senso di stanchezza
l’avvolse facendola ricadere rovinosamente al suolo.
-AHIA.-
Non bastava non vedere
niente di niente, nooooo adesso non riusciva neanche a stare in piedi!!
-Doremi?-
Sbattè un paio di volte
gli occhi, riuscendo a distinguere qualcosa… un ombra…
“L’ombra” in questione
le prese dolcemente la mano, tirandola su, in piedi.
-Piccola, stai bene?-
-Più o meno… -
Sorrise, adesso riusciva
a distinguere, anche se solo vagamente, i lineamenti del volto del ragazzo.
Si diede una veloce
occhiata intorno.
Xander stava aiutando
Bibì ad alzarsi, anche se non sembrava molto… ehm… incline a ricevere l’aiuto
del bi-colore.
-Uhm, quel calcio deve
aver fatto male.- doveva aver pensato a voce alta visto che sentì Mike reprimere
una risata.
Sinfoni si era alzata
ostinatamente da sola e adesso stava aiutando Melodi.
Alex stava tirando su
Lullabi mentre Ruyji Mindy.
Continuò a guardarsi
intorno, mentre un’idea terribile si faceva strada nella sua mente, ma
soprattutto, nel suo cuore.
Hanna?
Dov’era finita la sua
bambina?
Che quel raggio di… di
neanche lei sapeva cosa le avesse fatto del male?
No, no, no, non era
possibile… non…
Sentì Mike stringerle
leggermente il braccio, alzò il volto su di lui che le indicò semplicemente le
sue spalle… e si girò.
Lentamente, con il cuore
in gola, tremando per il terrore, ma lo fece..
E la vide.
Addormentata fra le
braccia dell’ex regina, tenendo Pahò con un braccio come se fosse il suo
orsacchiotto preferito, i lunghi capelli biondissimi giacevano sciolti sulle sue
spalle, leggermente mossi dal vento.
Le salirono agli occhi
calde lacrime di felicità.
Stava bene.
Stavano bene.
Sentì una leggera
pressione sulla spalla…
Alzò di scatto la testa
e… la regina, con la piccola Dodò addormentata sulla sua spalla, le sorrise, un
sorriso stanco, certo… ma un incoraggiamento, un ringraziamento, una
rassicurazione, ma soprattutto un… che diamine sta succedendo?!?!
-Ehm… ecco^^’’’-
-Dopo- sospirò la donna.
-Dopo.- sibilarono le
apprendiste.
-Certo.- l’avrebbero
fatta a pezzi, lo sapeva.
-Ma cosa…?!-
Hikari si stava
guardando intorno sconcertata.
Come tutti gli altri
membri dell’armata della luce, del resto
Niente.
Dei loro nemici non era
rimasto niente, forse erano fuggiti…
Ma nessuno di loro ci
credeva veramente, sentivano nell’aria una strana energia, qualcosa di
assurdamente potente e familiare. Qualcosa che finalmente era tornato a
splendere, anche per loro.
Con passi lenti e
stanchi si avvicinò al Primo Ministro:- Scusi lei sai cosa…?-
La donna si girò di
scatto verso di lei, provocandole un mezzo infarto, e con un sorriso talmente
luminoso e sincero da distruggere ogni preoccupazione la vide alzare l’asta
magica al cielo:- E’ finita! Per questa volta ABBIAMO VINTO!!-
Ma, ahimè, non tutti
erano della stessa idea.
C’era chi ancora non era
disposto ad arrendersi e ad accettare una sconfitta, perché, questa volta,
difficilmente se la sarebbe cavata con un sorriso e qualche lacrima da
coccodrillo.
Hai voluto il potere?
Per un briciolo di
energia hai distrutto tutti coloro che ti circondavano?
Bene, gioisci, perché
ora che hai perso puoi farlo, puoi mostrare quel potere per cui hai venduto
l’anima al diavolo.
Per cui hai ucciso.
Per cui hai deciso che
non valeva la pena amare chi, invece, teneva a te con tutto il cuore.
-Sbrigati.-
-Aiutami.- sibilò la
donna disperata.
-Vorrei, ma non posso,
non questa volta, loro…-
-Sono sotto esame, ho
capito.- mormorò esasperata, tentando di aiutarsi il più possibile con il suo
bastone.
No… non erano lontane
loro potevano… lei poteva…
Ancora poco, le bastava
solo qualche minuto.
Pochi passi e sarebbe
arrivata.
Pregando che non fosse
tardi.
Perché per quanto quelle
ragazze possano essere potenti un attacco alle spalle è letale, sempre.
Forse non per tutte
loro, ma se poteva doveva riuscire a salvarne anche solo una.
Questa era la posta in
gioco, vite con un grande avvenire destinate a brillare come stelle luminose nel
cielo della storia.
E mentre anche le
apprendiste tiravano un sospiro di sollievo qualcuno digrignava i denti, furiosa
con quelle mocciose che si stavano mettendo fra lei ed il potere.
Nessuno doveva osare
farlo.
Nessuno.
Con movimenti troppo
veloci per essere quasi in fin di vita si alzò da terra.
Adesso basta.
Quelle insolenti si
erano spinte troppo oltre.
E lei, ormai, non aveva
più nulla da perdere.
Xander osservò
esasperato quella bambinetta dai capelli rosa che gli ringhiava contro.
Dio, aveva solo detto
che era meglio se tornava all’asilo!
Neanche l’avesse presa
in giro, perché lui non stava scherzando.
Quell’infantilismo…
La mania di credersi
sopra a tutti…
Il suo stesso modo di
fare…
Lo irritavano
profondamente.
Sorella della
principessa o meno l’avrebbe volentieri vista in un deserto, mezza morta per
disidratazione, il più possibile lontano dalla sua persona.
-Senti, mocciosa, modera
i termini se non vuoi finire male!-
-Taci capellone! Non ho
paura degli idioti come te!-
-Idiota?! Brutta
mocciosa viziata, fa silenzio!-
Ma che disidratazione!
Mangiata dagli sciacalli! Ecco come doveva finire!
Con la coda dell’occhio
notò un movimento alle spalle della ragazzina, ma non se ne curò.
Era normale che una
persona si alzasse da terra, no?
E mentre qualcosa gli
diceva che doveva smuoversi, che c’era qualcosa di profondamente sbagliato,
qualcuno realizzava una cosa molto pericolosa.
Quella mocciosa con li
capelli rossi aveva un cuore così grande.
Così puro.
In che modo avrebbe
sofferto di più?
Colpendola in prima
persona?
Nh, ne dubitava. Certo,
ucciderla sarebbe stato fantastico, ma terribilmente complicato e alquanto
difficile – dubitava di essere abbastanza potente per osare una mossa del
genere.
Volente o nolente la sua
stessa magia l’avrebbe aiutata.
E poi un cuore tanto
buono può essere distrutto in un solo modo…
Uccidendo qualcuno
vicino alla sua anima, qualcuno sia una parte integrante del suo cuore
I suoi occhi azzurro
cielo si posarono su una testolina di buffi capelli rosa…
Quella mocciosa era
stata così irritante, e lei si era dovuta comportare così maledettamente
bene…
Alla sua partner quel
caratterino era piaciuto.
Ma lei non era quella
stupida che non si accorgeva neanche delle cose più ovvie.
-Sbrigati!-
-Lo so, ma… io…-
rallentò sentendo il sangue alle labbra.
-Mesgi, ti prego!-
-Brutto stupido di un
ragazzo.-
-Stupido di un ragazzo?
Ma che razza di offesa è, mocciosa? Non sai inventarti niente di meglio?-
sogghignò Xander.
-Oh, ma sta zitto!-
sbottò Bibì.
-Tsz, non prendo ordini
da poppanti. Ed ora dai, da brava, torna a farti cantare le ninna nanne dalla
mamma e lascia lavorare gli adulti, su!-
-Sei un-
Un lampo di luce azzurro
sporco, come il cielo prima di una tempesta.
La terra squarciata in
due distruggendo il poco che restava di quel campo fiorito.
E… due braccia calde che
le cingevano la vita.
Eh?
Bibì sbatté un paio di
volte le palpebre vedendo tutto… blu?
Il suo primo pensiero fu
quello di essere stata di nuovo semi accecata, ma… quella sembrava stoffa.
Stoffa blu che si alzava
a scendeva in modo ritmato.
Silenzio.
Sbiancando per il
disgusto alzò lentamente il volto, posando gli occhi su un volto latteo
incorniciato da morbidi capelli blu con alcune ciocche nere ormai sfuggite alla
coda.
Ma come… come osava?
Aprì la bocca per
dirgliene di tutti i colori, ma qualcosa la bloccò.
Non lo conosceva da
molto, ma… quell’espressione d’ira e d’odio allo stato puro la fecero tremare
fin nell’anima.
Ringrazio di cuore che
non fosse rivolta a lei, ma a qualcuno che le era impossibile scorgere.
Tentò di girarsi, ma le
braccia del ragazzo la tenevano stretta fin quasi a farle male… sembrava
quasi protettivo.
Fece una smorfia al suo
stesso pensiero.
Protettivo?
Quell’idiota?
Ma non scherziamo!!
-Xander.- sibilò:-
Lasciami.-
Lui non rispose, si
limitò a sfiorarla con lo sguardo, due occhi gelidi come il ghiaccio si posarono
sui suoi rosa.
-Che… che cosa…?-
La tirò su di peso,
senza lasciarla:- Va da tua sorella.-
-Ehi! Non pos-
-Bibì- ringhiò mentre
una luce sinistra cambiava i suoi occhi:- Non discutere, vuole ucciderti e
contro una strega potente come lei non avrai neanche il tempo di dire A.-
-Quale strega?!- chiese
esasperata la piccola.
-Va da lei e basta.-
-Lo farei…-
-Bene fallo.-
Lo sguardo divertito
della bambina lo fece rabbrividire, aveva un brutto presentimento:- Se mi lasci
andare…-
Sbuffando come una
locomotiva a vapore la mollò di scatto, conscio che questa figuraccia
gliel’avrebbero rinfacciata a vita.
-Finito di chiacchierare
e di fare il pedofilo?-
-Mike, vuoi morire?-
sibilò all’indirizzo dell’idiota che aveva osato parlare.
-Oh, sarebbe
un’esperienza davvero interessante, sai?-
-Perfetto, allora perché
chiedi non a lei di farti questo favore? Sai, io non vorrei macchiarmi la
maglietta… adoro questo colore. Senza contare che sarebbe lieta di
accontentarti, vero Ministro Lirin?- il tono profondamente sarcastico sembrò
scontrarsi con quello maledettamente dolce di lei.
-Certo, tesoro, ma anche
la tua maglietta verrà macchiata di rosso, lo capisci questo, vero?-
Doremi osservò senza
fiato i lunghi capelli biondi che si muovevano dolcemente grazie ad un vento
inesistente.
Quel volto così dolce,
in cui erano incastonati due occhi azzurro cielo… oh, com’era bella.
Sì, era una delle donne
più belle che avesse mai visto, anche se aveva il volto macchiato di rosso e di
terra non perdeva quella bellezza irreale che, dietro a quel perenne sorriso,
non era mai riuscita a vedere.
Come non era mai
riuscita a vedere la sua anima sporca e nera.
-Perché?-
Quel volto non toccato
dai secoli si contrasse in una smorfia annoiata:- Per l’unica cosa che realmente
conta, il potere.-
-Mesgi?-
-Mpf, buona dentro
quanto aspra fuori. Ma che ti aspetti? Le guerre cambiano le persone, i sensi di
colpa distruggono i sopravvissuti, e li rendono incapaci di vedere l’ovvio
semplicemente perché bramano un pezzo di paradiso. Adesso è morta.-
-Morta?- chiese Melodi
portandosi una mano di fronte alla bocca, terrorizzata.
-Le persone buone
muoiono sempre.-
-Non è vero, It is the
bene che vince.-
-Sicura? Proprio tu che
vivi nel mondo degli esseri umani? Nelle favole la giustizia trionfa, ma ti sei
mai guardata veramente intorno?-
-Certo, e ho conosciuto
tante persone buone!- Urlò Mindy con gli occhi incendiati d’ira.
-Come il tuo mentore?
Che è morta?- la biondina indietreggiò, impallidendo.
-Oh, ma sta zitta.-
sbottò Lullabi:- esiste un intero ordine del bene!-
-Certo, e guardalo ora,
decimato, senza terra e senza regin- si bloccò di colpo, posando i suoi occhi
chiari su quelli scuri di Doremi:- Che stupida! Sono stata cosi cieca!- e
ridacchiando fece apparire la sua asta:- Mi correggo, con una principessa
bambina che fa solo magie a caso, vero Harukaze? O dovrei chiamarla Fons? Ah,
principessa?-
Doremi si mosse
nervosamente, mentre una sola parola risuonava nella sua mente.
Opss
Osservò le espressione
sbigottite delle sue amiche, mentre si trasformavano in maschere di furore.
-D-O-R-E-M-I-
-Dopo?- nicchiò lei.
-DOPO!-
Ripeteva.
Opss.
Vide quel maledetto di
Mike ridacchiare.
-Mike…-
-Scusa piccola, la
smetto… poi ovviamente voglio godermi la scena… Alex, Xander, Ruyji, si
accettano scommesse!!-
-Ma brutto…-
-No, no, non sono
brutto, anzi, modestamente sono un bel ragazzo!- tubò tutto contento il moretto.
Silenzio.
Stendiamo un velo
pietoso.
-Ma ragazzi.- iniziò
Lirin con aria fintamente offesa:- Non sta bene ignorare il nemico, su,
sbrighiamoci così vi ammazzo come ho fatto con i vostri genitori.- e gli sorrise
dolcemente.
Un silenzio saturo di
gelida consapevolezza e di odio scese su di loro mozzandogli il respiro.
Certo, se era lei la
traditrice…
Ma parlare così, senza
un minimo di rimpianto.
Senza rispetto…
Un basso ringhiò salì
alle labbra di Alex, le iridi rese più scure dall’ira.
-Oh, poverini, tasto
dolente?-
-Muori.- sibilò lui in
risposta, notando con la coda dell’occhio un ombra avvicinarsi alla strega. Si
morse le labbra, promettendosi di stare zitto e di non seguirla con lo sguardo.
Poteva essere un nemico
quanto un amico, ma…
Lirin non si accorse di
nulla, troppo ebra di gioia – finalmente… finalmente poteva mostrare a tutto
quello per cui aveva così duramente lavorato.
-Sì, probabilmente
accadrà, ma, vedi, io amo la compagnia, quindi mi porterò qualcuno con me! Senza
offesa per quelli che resteranno… ma non credo di riuscire ad uccidervi tutti.-
cinguettò felice.
Disgustosa.
Ma potente.
Alzò una mano al cielo,
parallela alla testa.
-Vediamo un po’, devo
finire con la mocciosa con i capelli rosa… poi vediamo gli altri…-
La sfera che si creò
dalle sua mani possedeva un’energia che molti non osavano neanche sognare.
Aveva fatto tutto quello
per il potere, no?
Bhè, lo aveva ottenuto.
Peccato che gli dei non
le avessero concesso la possibilità di usarlo.
Oh, almeno poteva
divertirsi come preferiva, poteva…
Li avrebbe uccisi,
sorrise, non tutti, ma avrebbe fatto a pezzi almeno qualcuno di loro.
Con movimenti lenti e
fluidi portò la mano parallela al busto pronta a colpire.
Ma una frase fermò una
battaglia sul nascere.
Una frase ed un gesto.
Una macchia rosso scuro
inizio ad estendersi sul tessuto chiaro della sua uniforme da strega,
all’altezza di quel cuore di pietra che aveva sterminato distrutto tante vite.
-Una vita per una vita
Lirin.-
E mentre le ginocchia le
cedevano sotto il peso di quel corpo che la vita stava per abbandonare, una
lacrima sfuggì al suo controllo e le labbra le si piegarono in un tenero
sorriso.
-Mesgi, alla fine ce
l’hai fatta, mi hai dovuta pugnalare alle spalle per riuscire, ma ce l’hai
fatta.-
La donna scosse
lentamente la testa con le guance imperlate di lacrime:- No, ho perso quando non
mi sono accorta del mutare del tuo cuore.-
-Nh, non avresti potuto
fare molto, Pilastro o no. Mesgi?-
-Sì?-
-Grazie.- e chiuse
lentamente gli occhi, lasciandosi andare all’oblio.
Libera, finalmente.
Libera dal suo cuore.
Libera dalle sue colpe.
Libera dai fantasmi che,
ogni notte, tormentavano i suoi sogni.
E adesso il suo corpo
giaceva lì, su quel freddo terreno, potente come aveva sempre sognato essere.
Sconfitta. Eppure il suo ultimo pensiero fu che doveva esserne felice, perché.
In fin dei conti aveva ottenuto tutto ciò che desiderava.
-Ministro Mesgi?-
mormorò Doremi avvicinandosi lentamente alla donna, indecisa su come
comportarsi.
Era successo tutto
troppo in fretta.
-Va tutto bene.- sorrise
lasciandosi scivolare al suolo:- Va tutto bene.- ripeté sfiorando il volto
dell’amica, chiedendosi come avrebbe fatto a chiarire a tutto, a parlare con le
persone che le avevano voluto bene spiegandogli che il sorriso che per secoli
avevano visto ogni giorno era finto quanto poteva esserlo un ombra. E anche se
iniziava già a cercare le parole giuste da usare sapeva che non sarebbe toccato
a lei andare a parlare con loro – con lui – era conscia che il suo tempo era
ormai agli sgoccioli, ma… voleva…
Doremi scosse la testa,
ma non si mosse.
Che cosa strana,
normalmente in queste situazioni si cerca di consolare le persone che soffrono,
eppure adesso sapeva che sarebbe stato stupido e fuori luogo.
Certe volte, le aveva
detto sua madre da bambina, le persone vogliono solo essere lasciate da sole con
il loro dolore, vogliono poter soffrire prima di essere costrette a rialzarsi. A
quel tempo lei aveva messo un leggero broncio dicendo che soffrire non era bello
e le persone non potevano volere veramente… !
Ancora rivedeva il
sorriso sul volto di sua madre, a quelle parole.
-Ministro?- ripeté
decidendo che, in fin dei conti, la sua opinione non era cambiata e che, di
conseguenza, non aveva la minima intenzione di lasciarla sola.
-Ascoltatemi.- sospirò
lei portandosi una mano sul stomaco:- non c’è molto tempo e io ho molto da dire.
Devo parlarvi di leggi che, per quanto in alto, tua madre non conosce. Si parla
di un passato che non ha vissuto, principessa.-
-C’è il tempo di una
vita.- si avvicinò alla donna fino a sfiorarla notando solo in quel momento le
ferite che la segnavano.
Lirin l’aveva detto, lei
era morta.
Scosse la testa
chiedendosi come fare, perché un modo per aiutarla doveva esserci anche se lei
non lo ricordava, anche se, pur avendolo conosciuto, sapeva di essere troppo
debole anche solo per sperare di metterlo in atto. Si inginocchio al suo fianco
poggiandogli una mano sulla spalla, probabilmente il Ministro neppure se ne
accorse, troppo stanca e sconvolta.
-Invece no.- ringhiò
l’altra stringendo i denti per non urlare troppo:- e lo sappiamo bene, ma non
angustiarti, non desidero la vita e se vorrei andare avanti non sarebbe per me,
ma per… per non lasciare solo qualcuno che non merita tutto l’odio che gli verrà
riversato addosso…-
-Chi-
-Nessuno, nessuno che
debba interessarti. Nessuno che incontrerai mai, probabilmente.- sorrise
stancamente:- Ma adesso basta, in questi ultimi giorni temo che abbiate visto il
mondo che conoscevate, o credevate di conoscere, diventare cenere. Ma è normale,
tutto cambia e non sempre in meglio- fece scorrere velocemente lo sguardo su di
loro, continuando a sorridere:-e questo credo che lo sappiate meglio di me,
siete figlie, bambine e allo stesso tempo madri. Con il passare del tempo sarete
voi le prime a cambiare, ricordatevelo sempre. Il tempo passa ed io sto
divagando.- sospirò stancamente.
Si guardarono indecisi
in volto, non sapendo se intervenire o meno.
Bibì fece per
avvicinarsi alla donna che aveva, così stupidamente, offeso la prima volta che
l’aveva incontrata – oh, forse offeso non era la parola giusta, ma non l’aveva
trattata con il rispetto che una grande strega meritava e quindi…
Una mano si posò sulla
sua spalla invitandolo a desistere. Furiosa alzò lo sguardo verso il ragazzo
dagli occhi blu, sul piede di guerra, ma Xander si limitò a posare un dito sulle
labbra e a scuotere lentamente il capo.
Ad ognuno le sue scelte,
e il Ministro aveva già fatto la sua.
-Ma…-
Il ragazzo le sorrise:-
Ascoltala e basta, è il suo desiderio.-
-Ascoltatemi
attentamente, bambine, voi siete speciali, non dubitatene mai. Lo siete da
quando siete nate, ma dall’istante in cui, coscientemente, avete accettato di
combattere al fianco della nostra futura regina le cose, per voi, si sono
complicate. Il tempo dei giochi è finito, ci saranno responsabilità di cui
dovrete farvi carico, decisioni che dovrete prendere, pur sapendo che ci sarà
chi soffrirà. Il nostro.- tossì:- anche… anche se viene detto Regno della Luce
sono secoli che non conosce la vera luce. La vita è effimera e ormai il
bene e il male si confondono. L’assoluto è svanito e resta quel che è un po’ più
giusto da quello che è sbagliato.-
-Noi – la interruppe
Lullabi:- Dovremmo limitarci a venire a patti?-
-Anche, perché ci
saranno momenti in cui non potrete farne a meno.- la donna sorrise chiedendosi
da dove trovava la forza per continuare a parlare:- dovrete vedere oltre i veli
che vi offuscheranno la vista e andare avanti, ma non permettete che nessuno
resti indietro. Perché voi sarete i Pilastri del regno. La sua forza, il suo
coraggio. Mentre tu, Doremi, sarai la sua Regina, il suo cuore, la sua anima.-
-I Pilastri?- chiese
Melodì.
-Sì, i Cinque Pilastri,
le Cinque punte della Stella che proteggono nostro regno. Non avete ancora
conosciuto le vostre guide, forse non le avete neppure viste, ma ci sono e
splendono al vostro fianco, anche se ancora siete troppo deboli e confuse perché
vi si mostrino. Loro vi spiegheranno ogni cosa, probabilmente in un futuro non
troppo lontano, dopotutto siete state in grado di riattivare il Marchio.-
-Il cosa?-
-Il Marchio, la luce di
alcuni istanti fa.- spiegò stancamente la donna pregando nella fine delle
interruzioni:- è una potente magia… è… - scosse la testa, incapace di trovare le
parole per un qualcosa che doveva essere sentito nell’anima e non capito con la
mente:- E’ parte di voi.- decise infine:- E’ ciò che farà sì che il regno
ritorni a spendere. Voi dovrete far sì che questo accada, ma ricordate, senza la
regina tutti i vostri poteri serviranno a ben poco.-
-E noi?- chiese Mike
indispettito.
-Oh, voi siete i
Guardini, i protettori delle nostre Luci. Voi dovrete non solo aiutare i
Pilastri in caso di difficoltà, ma proteggere ed appoggiare la nostra Regina
sempre e comunque.-
-Anche se le sue azioni
non ci andranno a genio?-
-Sì.- ammise lei
ignorando il come “Come no” che si era formato sulle labbra del ragazzo:- Lei è
potente certo, molto più di voi, ma… in futuro dipenderà dalla vostra forza e
dal vostro appoggio. Sarà grazie a voi nove che la luce splenderà in lei.-
Regina.
Regina, si ripeté la
ragazza, lei era la regina dell’Ordine della Luce, la persona da cui dipendevano
innumerevoli vite, lei era…
Scosse la testa.
No, non le piaceva,
inizialmente quel ruolo l’aveva intimorita, poi riempita di rispetto e orgoglio
– come poteva essere altrimenti dopo aver guardato negli occhi sua madre, dopo
aver visto il coraggio che le splendeva nell’animo? – ma adesso sentiva uno
strano peso scenderle sul cuore, chiuderle i polmoni.
Forse stava iniziando ad
intravedere, fra tutta quella luce, la gabbia di sottile cristallo che le si
stava stringendo attorno. Ma era ancora presto perché capisse cosa esattamente
comportava il destino che altri avevano scelto per lei, era presto perché
l’illusione avesse fine.
-Voi Guardiani lotterete
accompagnati dai vostri elementi e da coloro che li incarnano com’è e come deve
essere dall’inizio dei tempi.- la donna sorrise ancora. Buffo, erano anni che
aveva smesso di farlo, quando la sua vita si era estinta insieme ad un’altra,
chissà, forse era la certezza di essere ad un passo dalla morte a renderla
serena.
-Quindi siamo delle
semplici guardie del corpo, a conti fatti?- chiese Xander insofferente alzando
gli occhi dalla donna inginocchiata accanto alla traditrice e spostandoli verso
il cielo.
Aria, libertà.
-Capisco.- sospirò Riuji
posando lo sguardo sul sangue che, ormai, aveva formato una pozza sotto il corpo
della donna dai capelli biondi.
Acqua, cambiamento.
-Bhé…- Alex distolse lo
sguardo posandolo sul terreno che li circondava. Terra che fino a pochi minuti
prima era diventata arida, senza vita, ma che, presto, sarebbe stata ricoperta
di nuovo di fiori.
Terra, forza.
-Ah, diamine!- sbuffò
Mike:- Posso anche capire il proteggerla, ma così non possiamo neanche dire
quello che pensiamo, solo ubbidire tappandoci bocca e orecchie, chiudendo gli
occhi. Ho appena smesso di fare il bambolotto non voglio ricominciare da capo!-
ringhiò pestando un piede per terra per poi rivolgersi a Doremi:- Senza offesa,
piccola, ma non mi va di chiudermi in gabbia.-
Fuoco… il fuoco è
indomabile, sempre e comunque.
-Non potete scegliere.-
sospirò la donna, pregando che gli avesse detto tutto perché ormai restare
sveglia era sempre più difficile, le palpebre erano sempre più pesanti. Era
stanca, voleva poter dormire anche lei come, ormai, stava facendo la sua
compagna.
Chissà se si sarebbero
riviste, dopo la morte o se, invece, andando in posti diversi non si sarebbero
più incontrate…
-Scommettiamo?- ringhiò
il ragazzo sul piede di guerra.
-Vuoi abbandonare la
principessa?-
-Ecco… no.- scosse la
testa, infelice.
-State tranquilli, c’è
ancora tempo prima che dobbiate prendere atto dei vostri doveri, delle vostre
responsabilità. Siete giovani e i Pilastri non sono ancora pronti, ci vorrà
tempo, forse anni, in cui stare insieme sarà solo pericoloso per voi e per la
nostra Regina.- posò lo sguardo sulla ragazza a pochi centimetri da lei notando
solo in quel momento una mano appoggiato alla sua spalla. La ringraziò con un
cenno del capo. Non poteva riportarla indietro e lei, del resto, non lo voleva,
ma le aveva permesso di andare fino in fondo.
-E quindi?- chiese Mindy,
preoccupata.
-E quindi tornate alle
vostre vite da umane, ma ogni volta che potete tornate qui e avvolte dalla magia
allenatevi, guardate nel vostro animo e crescete.- sempre sorridendo spostò
delicatamente la mano della ragazza sentendo il dolore travolgerla e piegarla in
due sul corpo di Lirin.
Le sembrava di
impazzire, gemette sofferente per qualche istante prima di iniziare a tossire
spasmodicamente.
-Cercate… cercate voi
stessi e non dovrete avere mai… mai rimpianti.-
E così anche
quest’ultima luce si spense, lasciando dietro di se ancora molte parole non
dette, cose che avrebbero potuto cambiare il futuro e molte scelte. Ma lei non
poteva immaginare quanto cose a suo dire irrilevanti li avrebbero segnati.
Probabilmente fu meglio
così, perché la strada che porta alla pace è sempre avvolta in una fitta nebbia
di dolore e sofferenza.
E con questa morte si
chiude una battaglia che divenne storia, una storia ancora inconclusa – com’è
giusto che sia – dove una regina ancora bambina poté splendere ben poco, ma capì
il vero significato della parola guerra e cosa possono fare quelle armi che, con
tanta facilità, aveva imparato ad usare.
Non dimenticò mai il
sangue, mischiato, di quelle di due donne che aveva macchiato il terreno, come
non tentò nemmeno di cancellare i loro volti sorridenti dalla sua mente, dai
suoi incubi.
Erano morte serene, come
non erano riuscite ad essere in vita, ma una parte di lei si era spenta con
loro.
Perché erano morte.
E non sarebbero tornate
indietro, non avrebbe più potuto chiedergli il perché di tutto il sangue che
Lirin aveva versato o la ragione dell’asprezza di Mesgi e non ebbe il coraggio
di chiederlo a nessun altro, non sarebbe stato corretto.
La fine di questa guerra
fu l’inizio di un regno, o forse ne fu solo il prologo, perché per far si che la
storia inizi veramente ci vuole ancora molto. Devono ancora crescere, devono
ancora riuscire a capire.
Cresci, cambia, lotta e
non arrenderti.
Anche se non osarono
dirlo a voce alta le parole del Ministro avevano creato più interrogativi di
quanti, in realtà, ne avevano sciolti, ma quelle sono rispose che si trovano
solo durante il corso della vita, diverse per ognuna eppure tremendamente
simili.
Ben presto nel luogo
della lotta arrivarono le streghe e gli uomini dell’Ordine della Luce. Tutti
volevano delle spiegazioni che, probabilmente, non avrebbero mai accettato. E
così, sussurrata, la storia fu raccontata anche se in pochi seppero o intuirono
chi era quella ragazzina dai capelli rossi che piangeva così disperatamente sul
corpo delle due donne.
Tre giorni dopo.
-Siete proprio decisi?-
chiese preoccupata Melodì.
-Certo.- ghignò Mike:-
Non avete più bisogno di noi, almeno per un po’, ed abbiamo tutta l’intenzione
di approfittarne per essere liberi come l’aria.-
-Ma non ci avete ancora
detto dove andrete!- li rimbeccò Mindy.
Alex si guardò intorno
sorridente, si trovavano su un ponte nel mondo degli esseri umani, un posto dove
le streghe spesso si erano ritrovate andando al Maho o durante una delle loro
mirabolanti avventure. Era rilassante quel posto:- Sinceramente- ammise:- non lo
so.-
-Prego?-
-Dai Sinfoni te
l’abbiamo detto prima, no? Liberi come l’aria.- sorrise Ryuji.
-Ah, ma…- Bibì tentennò
un po’ osservando Alex, si era abituata, come tutte, ad averlo intorno ed era
strano non vederlo più girare in giro con tutte le sue cose assurdamente verdi.
Non che non tenessero di meno agli altri, ma, semplicemente, con lui aveva più
confidenza.
-Tranquilla.- sogghignò
Xander:- qualche anno e ci rivedremo.-
-Non mi stavo
preoccupando per te.- lo informò:- e… come farete a sapere quando dovrete
tornare?- chiese perplessa.
-Da quanto mi ha
spiegato il Primo Ministro lo sapremo e basta.- borbottò Mike evidentemente poco
convinto, ma troppo preso dall’idea del viaggio per contestare.
-Su Bibì-chan, sta
serena, andrà tutto bene, torneremo presto, almeno io entro la fine delle
vacanze estive.- sorrise Doremi mentre tutti ricominciavano, per l’ennesima
volta, a lanciarle occhiatacce.
Non avevano preso bene
le sue spiegazioni sul perché non si era aperta con loro. Oh, certo,
l’avevano capita, ma… probabilmente le aveva deluse, tacendo una cosa così
importante.
E non riusciva a dargli
torto, infondo, anche a lei era sembrato di venir meno a qualche patto, a
qualche sorta di regola non detta.
Ma si erano limitate ad
annuire in religioso silenzio cosa che, a quest’altra sua decisione, non avevano
fatto.
Non che ci volesse molto
da dire o da capire, aveva semplicemente deciso di partire, di fare quello che
una volta le avevano proposto, ma per una ragione o per un'altra si era
ritrovata a rifiutare, un’esperienza che, poi, aveva condizionato la sua
decisione di essere o meno una strega – anche se alla fin fine…
Sarebbe andata da
MajoMirai – in Italia, a Venezia, se non si era spostata di nuovo – e lì avrebbe
passato alcuni mesi, cercando di assimilare tutto quello che le era successo con
calma e senza maghi o streghe dell’Ordine intorno.
E poi era da tanto che
voleva farlo, che voleva parlare con lei o, semplicemente, rimettere piede nel
suo laboratorio e tornare a creare.
-Doremi-chan non credo
sia una buona idea.- la redarguì Melodì.
-Io, invece, sono
convita del contrario. Ne ho bisogno, e mia madre saprà cavarsela egregiamente
come ha sempre fatto. Comunque, in caso di problemi non sarà difficile metterci
in contatto.-
-Ma… l’Ordine delle
Tenebre…- borbottò Bibì.
-Si staranno leccando le
ferite, abbiamo vinto noi la guerra, ricordi?-
La bambina borbottò
ancora qualcosa non volendosi separare dalla sorella, ma non fece altro che
destare l’interesse di Xander e dare il via ad una serie di battutine senza fine
che le fecero venire la bile alla bocca.
Doremi li guardò
divertita, prima di fissarli uno ad uno, imprimendosi bene nella sua mente i
loro volti, li avrebbe rivisti presto, certo, ma…
Sorrise ricordando
l’abbraccio di Hanna, quanto si era svegliata, le sue scuse per ciò che aveva
fatto, per non averle avvertite quando, dopo quella luce, avrebbe solo dovuto
trovare la forza di rimettersi in piedi e urlare, informandole di Lirin. Aveva
pianto tanto quel giorno, la sua Hanna e a ben poco erano valse le loro
rassicurazioni. Solo dopo ore, quando le sue lacrime si erano calmate avevano
visto il suo viso da bambina diventare deciso e sicuro “Diventerò forte” aveva
promesso “e vi proteggerò”.
Scosse la testa mentre
il sorriso le si inclinava un po’. Proteggerle? Oh, non ne avrebbe avuto
l’opportunità perché, piuttosto che vederla in guerra, l’avrebbe sigillata da
qualche parte e al diavolo tutto!
-Dai, adesso dobbiamo
andare.- sospirò ritornando alla realtà, era un momento importante, quello.
Alle sue parole tutti si
zittirono prima che un leggero velo di malinconia li avvolgesse.
-Bhé a presto.- sorrise
Ryuji pentendosi che, a salutarlo, non ci fosse anche un'altra persona…
-Io vado… a Ovest!-
-Io a Sud.- decise Mike.
-Nord.- li informò Ryuji
-Est, allora.- si arrese
Alex.
Sorridendo fecero un
ultimo, veloce gesto della mano e si incamminarono, ognuno per la strada che si
erano prefissati, senza voltarsi indietro.
-Adesso tocca a me.-
sorrise Doremi:- Vi manderò un sacco di lettere!-
-Doremi-chan…- un ultimo
tentativo per non chiederle di partire, ma Bibì si ritrovò circondata dalle
braccia calde della sorella, dal suo profumo dolce.
-Ci vedremo presto
nee-chean te lo prometto.- e senza smettere di abbracciarla Doremi iniziò a
diventare evanescente, a sparendo in una luce rosa, soffusa e calda:- e mantengo
sempre le promesse, no?-
-Sì.- mormorò la bambina
alla ragazza ormai lontana:- Non dimenticartene.- si asciugò le lacrime dal
volto, dicendosi che doveva essere forte, che la sua reazione era esagerata
perché lei sarebbe tornata presto, era solo una questione di mesi, settimane,
ma…
Sinfoni le sorrise,
prendendola per mano e, senza aggiungere altro, anche loro si incamminarono
verso casa. Si sarebbero impegnate al massimo e quando loro sarebbero tornati
gli avrebbero mostrato quanto valevano.
Ma c’era ancora tempo.
Anni.
Perché per quanto si
possa metter fretta al tempo, si cresce lentamente, giorno dopo giorno e così si
diventa adulti. Ma, certe volte, si è costretti a crescere troppo in fretta, a
smettere di sognare quando è ancora presto lasciando solo il rimpianto, per ciò
che non si è riusciti a fare, il dolore, per un sorriso troppo forzato. L’odio
per i sogni dimenticati.
E quindi sognate, finché
potete, prima che la realtà vi crolli addosso costringendovi ad accettarla.
Sognate, perché così
arriverete lontano.
Sognate e non
dimenticate gli attimi felici anche quando vi sembreranno stupidi, inutili,
inesistenti.
Sognate e vivete. Vivete
anche di sogni se necessario, ma non arrendetevi all’asprezza della vita, mai.
Fine (?).
Allora, scrivere questo capitolo è stato problematico. Sono anni che lo scrivo
solo a più riprese per varie ragioni fra cui spiccano non solo il mio cambio di
vedute (yeha! Vittoria del male!), di genere ( eh, bello lo Yaoi, sapete?) e,
almeno spero, un cambio nel modo di scrivere (Basta faccine, escluso il
messaggio finale ù_ù) per non parlare del fatto che mi sfuggiva qualcosa – sono
diventata scema per ricordarmi, escluso Mike, quale altro elemento avevo
affidato agli altri tre -_-‘’ e tutta la storia dei pilastri la ricordavo solo
vagamente, ave agli appunti^^.
Il
pezzo di chiusura poi… ! Messo lì sembra non avere senso, ma invece ce l’ha. Si
riferisce alla guerra che è stata appena combattuta e a quella che ne seguirà
prima. Si riferisce anche al dolore di una persona di cui vi ho accennato molto
tempo fa.
Ma
va bene così, perché finalmente ho messo la parola fine a questa storia. Alla
prima storia che ho pubblicato.
Sì, lo so, sono anni che è stata iniziata, sono anni che non aggiorno e non ho
scusanti, ma… su, è finita e per il seguito… probabilmente ci sarà, in un futuro
lontano, come, prima o poi, riscriverò tutta questa storia.
E
a proposito di scritti… non crediate che in tutto questo tempo non abbia più
messo mano al pc è_é ho solo… cambiato nick… e molte cose che scrivo non le
pubblico – soprattutto perché aspetto di averle finite o quasi, le storie, così
da non ritrovarmi più in una situazione del genere.
Adesso a voi, niente risposte uno ad uno solo un grazie di cuore a coloro che mi
hanno seguito, letto e recensito: Pé, Momoko-chan, Doremi89, Monia, Kyomi89,
vocalista91, Sikky, Gea_khrist, Clyel91, AngySiria, Doremi-chan, zakurochan,
Yoru, Yuki, S.D, Aky, Iko, Cristina, bi-chan, Alexandra, marilisa, tocchi, M.A,
devil, daffy, Wontolla_sgf_ , Ania, Mang, elefantinoesuberante, mime-chan, Bob,
Sayoko, Mirai, tara, angelica, M.D., Laira, crazy frog, Nemesis, Ruimiko, red
flower, giuly, Jeky, Gaiardo, summer, Ichigoci, eiden,
la voce della verità, Cho, Nelly, Mashiro-chan, MORFEA, SWETTY, Rhaal, Dream for
me, baby_bunny, Aiko414,
hazu-chan, Saddy, HermyL7 e alexis_92.
Ovviamente
ho eliminato i recensori del capitolo 27 – sperando che non mi sia sfuggito
nessuno^^.