La quiete e la tempesta

di Achille88
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nubi all'orizzonte ***
Capitolo 2: *** Una dichiarazione inaspettata ***
Capitolo 3: *** Una vista agghiacciante ***
Capitolo 4: *** Un nuovo nemico ***
Capitolo 5: *** L'inizio della tempesta ***
Capitolo 6: *** Il piano di Shikamaru ***
Capitolo 7: *** Un combattimento all'ultimo sangue ***
Capitolo 8: *** La proclamazione del nuovo Hokage ***
Capitolo 9: *** Il matrimonio ***
Capitolo 10: *** Passato e futuro a confronto ***
Capitolo 11: *** Le nuove generazioni ***
Capitolo 12: *** Un maestro speciale ***



Capitolo 1
*** Nubi all'orizzonte ***


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NUBI ALL'ORIZZONTE

Era una notte serena nel Villaggio della Foglia e due giovani camminavano per le strade di Konoha tenendosi per mano.
Naruto e Hinata stavano insieme già da un paio d'anni e ormai erano diventati shinobi di altissimo livello.
Naruto era considerato da tutti il degno figlio del Quarto Hokage e il probabile successore di Tsunade alla guida del Villaggio della Foglia; Hinata invece era da poco entrata nella squadra ANBU e si era finalmente guadagnata il rispetto del padre.
I giovani arrivarono fino alla sommità della montagna degli Hokage e si sedettero su una panchina; davanti a loro Konoha era illuminata dalla luce della luna.
"Un giorno diventerò Hokage!", esclamò Naruto con aria sicura.
"Da quando ti conosco non fai altro che ripetere sempre la stessa frase", lo rimbeccò Hinata con un dolce sorriso.
"Comunque temo che questa pace non durerà a lungo", riprese la giovane kunoichi assumendo uno sguardo preoccupato. "Neji nii-san è impegnato in una missione ai confini del Paese del Fuoco e mi ha scritto in una lettera di aver notato dei movimenti sospetti da parte di shinobi del Villaggio della Nuvola".
"Anche Sakura mi ha informato a proposito di queste notizie. Comunque non bisogna preoccuparsi; finchè Naruto Uzumaki è qui, nessuno attaccherà Konoha!", disse infine il giovane ninja biondo esibendo la sua sicurezza.
Hinata sorrise a quelle parole; si era innamorata di Naruto proprio per la sua sicurezza e fiducia in se stesso.
"Hinata...", disse Naruto assumendo improvvisamente un'aria seria. "C'è qualcosa di molto importante che devo dirti".
"Di che si tratta?", domandò Hinata al suo ragazzo.
Naruto stava per riprendere il discorso quando una giovane kunoichi dai capelli rosa si presentò davanti a loro.
"Naruto! Hinata! Tsunade-sama richiede immediatamente la vostra presenza. Sembra che il Villaggio della Nuvola stia preparando un attacco contro Konoha!", disse Sakura in modo serio.
"Arriviamo subito", rispose Hinata; i sospetti erano fondati e bisognava darsi da fare per la salvezza del Villaggio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Una dichiarazione inaspettata ***


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UNA DICHIARAZIONE INASPETTATA

Si respirava un'aria carica di tensione all'interno dell'ufficio dell'Hokage; Tsunade era visibilmente tesa e Naruto, insieme ad Hinata, lo aveva capito fin dall'inizio.
"La situazione è grave", esordì la donna alzandosi di scatto. "I rapporti tra i daimyo del Paese del Fuoco e del Paese del Fulmine sono molto tesi e il Villaggio della Nuvola è ormai pronto alla guerra contro Konoha. Hinata, voglio che tu raggiunga tuo cugino Neji ai confini del Paese del Fuoco!".
"Certo, Hokage-sama!", fu la rapida risposta di Hinata.
"Ed io?", chiese Naruto all'Hokage.
"Tu, Naruto, dovrai recarti insieme a Shikamaru al Villaggio della Sabbia per convincere il Kazekage-sama ad aiutarci; avremo bisogno di tutto l'aiuto possibile in caso di attacco".
"Sono certo che Gaara ci aiuterà senza esitazione", affermò Naruto mentre pensava all'amico.
"Bene. Allora partirete tra due giorni; ora potete andare", concluse Tsunade e subito dopo i due ninja si allontanarono.

La sera successiva Hinata si recò a casa di Naruto; il suo ragazzo intendeva riprendere il discorso interrotto la sera prima.
Hinata bussò alla porta e subito dopo entrò in casa; la confusione regnava sovrana e il pavimento era pieno di ciotole di ramen sparse ovunque.
"Questo posto ha proprio bisogno del tocco femminile!", pensò la giovane kunoichi.
"Che cosa dovevi dirmi?", domandò Hinata al suo ragazzo.
"Desidero farti questo regalo per la missione di domani", affermò Naruto mentre teneva in mano un kunai.
Era un'arma davvero particolare: era dotato, oltre alla lama centrale, di due piccole lame laterali; nessuno a Konoha usava quel tipo di arma.
"Soltanto mia madre usava kunai come questi e quando conobbe per la prima volta mio padre in una missione nel Paese del Vortice decise di regalargli quest'arma; sono sicuro che ti sarà utile nella missione di domani".
Hinata lo ringraziò per il dono, ma non riusciva a capire il significato di quel gesto. "Che cosa stai cercando di dirmi?", gli chiese infine.
"Hinata, vorresti diventare mia moglie?", domandò Naruto in ginocchio.
A quelle parole, Hinata ebbe il cuore in subbuglio e le lacrime le salirono agli occhi; aveva aspettato quel momento da tanto tempo.
"Certo che voglio sposarti!", gridò Hinata mentre abbracciava con forza Naruto.
Subito dopo i due si scambiarono un lungo ed appassionato bacio; le paure ed i dubbi che fino a poco prima regnavano nei loro cuori furono spazzati via dall'amore e dalla passione che i due provavano l'uno per l'altra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Una vista agghiacciante ***


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UNA VISTA AGGHIACCIANTE

"Si può sapere cosa ti prende?", chiese seccato Shikamaru a Naruto; da quando erano partiti il giovane ninja biondo non aveva aperto bocca ed aveva uno strano sorriso stampato sulla faccia.
"Scusami, Shikamaru: stavo pensando a ciò che è successo ieri sera", si giustificò Naruto.
"Cosa è successo?", domandò Shikamaru incuriosito.
"Ieri ho chiesto ad Hinata di sposarmi e lei ha accettato!", eslamò Naruto al culmine della felicità.
"Sono felice per voi", commentò il pigro Shikamaru. "Comunque per me il matrimonio è solo una gran seccatura: gli inviti, la cerimonia, il banchetto... molto meglio restare a guardare le nuvole e giocare a Shogi!".
"Possibile che tu non pensi ad altro? E Temari?", chiese infine Naruto.
"Posso solo dirti che per me è diventata un'adorabile seccatura", rispose Shikamaru. "Comunque siamo arrivati!".
I due si trovarono davanti al cancello del Villaggio della Sabbia e subito dopo uno shinobi ordinò di aprire le porte di Suna.

Nel frattempo Hinata si stava dirigendo verso nord a gran velocità; anche lei stava pensando alla sera prima, ma adesso aveva una missione da compiere.
Indossò dunque la maschera della squadra ANBU ed affrettò il passo.
Arrivò infine in un'ampia radura, ma subito dopo esservi giunta rimase pietrificata dall'orrore; davanti a lei giacevano i corpi senza vita di decine di shinobi della Foglia, con i kunai e gli shuriken ancora conficcati nel terreno.
"Come è potuta accadere una cosa del genere?", si domandò Hinata con la preoccupazione dipinta sul volto; attivò immediatamente il Byakugan e si aggirò tra i cadaveri con la katana alla mano.
Improvvisamente vide suo cugino Neji; giaceva supino a terra in un lago di sangue e con un profondo squarcio sul petto.
"Neji nii-san...", riuscì a dire Hinata con la voce strozzata dalle lacrime.
"Non preoccuparti per lui; non ha sofferto prima di morire!", disse all'improvviso una voce.
Hinata si voltò di scatto; davanti a lei c'era un uomo corpulento con un kunai insanguinato ed un ghigno cattivo stampato sul volto.
"Tu chi sei?", domandò Hinata con rabbia.
"Sono il responsabile della sua morte!", esclamò l'uomo mentre indicava il corpo di Neji con sguardo malefico.
"La pagherai cara!", urlò Hinata furibonda. Ma prima che potesse fare una sola mossa, fu raggiunta da un colpo alla nuca; improvvisamente i suoi occhi videro solo il buio e prima di crollare a terra priva di forze, rivolse a Naruto il suo ultimo pensiero.

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Un nuovo nemico ***


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UN NUOVO NEMICO

"D'accordo, amico mio; vi aiuteremo con piacere!", esclamò Gaara mentre stringeva la mano di Naruto. Il colloquio era durato meno di un'ora e aveva già dato i frutti sperati; il Villaggio della Sabbia avrebbe aiutato Konoha anche in questa occasione.
All'improvviso la porta si aprì e Temari entrò nella stanza; la donna aveva in mano una lettera e subito la consegnò a suo fratello.
Gaara la lesse immediatamente e dopo pochi minuti la consegnò a Naruto.
"Brutte notizie da Konoha!", fu il mesto commento del Kazekage.
Naruto lesse il messaggio e subito dopo lasciò cadere a terra la lettera; il suo volto divenne immediatamente una maschera di inquietudine.
"Cosa c'è scritto su quel foglio?", domandò Shikamaru all'amico.
"La squadra capitanata da Neji è stata raggiunta da un gruppo di shinobi del Villaggio della Nuvola; nessuno è sopravvissuto!", concluse mestamente Naruto mentre pensava con ansia ad Hinata.
"Allora dovete partire immediatamente", intervenne subito Temari. "Io verrò con voi!".
"Non credo che sia una buona idea", rispose sarcastico Shikamaru.
"Invece è un'ottima idea!", ribattè Gaara con sicurezza. "Invierò al più presto una squadra di soccorso in aiuto di Konoha".
"Ti ringrazio molto, amico mio", rispose Naruto rivolgendosi a Gaara.
Subito dopo essersi preparati, i tre ninja partirono verso est muovendosi a grande velocità.
Naruto stava pensando ad Hinata; se le fosse accaduto qualcosa, non se lo sarebbe mai perdonato.

Dopo qualche ora Hinata riprese conoscenza; aveva ancora la vista annebbiata e sentiva un dolore acuto all'altezza della nuca, ma intuì di avere le mani legate e non aveva abbastanza forze per tentare un qualsiasi attacco.
"Finalmente ti sei ripresa", disse all'improvviso una voce rude.
Hinata alzò lo sguardo e riconobbe in quella faccia l'assassino di Neji.
"Si può sapere chi sei? Quali sono le tue intenzioni?", domandò Hinata con gli occhi carichi d'odio.
"Il mio nome è Enoki Yugito e sono il nuovo Raikage del Villaggio della Nuvola", si presentò l'uomo con voce sicura. "Diversi anni fa venne firmata una tregua tra il Villaggio della Foglia ed il Villaggio della Nuvola e una delegazione si presentò a Konoha per firmare il trattato di pace".
Hinata conosceva bene quegli eventi: all'epoca aveva solo tre anni, ma era stata rapita da uno shinobi della Nuvola; tuttavia il rapimento venne sventato e suo padre aveva ucciso il rapitore con un solo colpo.
Per evitare una crisi diplomatica, suo zio Hizashi si era sacrificato al posto del fratello per salvare il nome del clan Hyuuga.
"L'uomo che tuo padre ha assassinato era mio fratello", riprese l'uomo. "A causa del fallimento della missione, la mia famiglia venne messa a morte; ma io mi sono salvato e ora porterò a termine la mia vendetta!".
"Non riuscirai nel tuo intento!", gli rispose Hinata con forza.
"Non credo proprio", continuò Enoki con un sorriso malefico. "Sono diventato molto potente durante questi anni di addestramento e presto di Konoha rimarranno solamente le ceneri!".
L'uomo concluse la frase con una risata e subito dopo si dileguò seguito a ruota libera dai suoi uomini.
Dopo quelle parole Hinata sentì il sangue raggelarsi nelle vene e fu presa dallo sconforto; quell'uomo era assolutamente determinato a compiere la sua vendetta e nella mente della giovane il suo sogno d'amore si sgretolava lentamente.

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** L'inizio della tempesta ***


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L'INIZIO DELLA TEMPESTA

"Siamo arrivati troppo tardi!", commentò mestamente Temari osservando quella radura cosparsa di corpi senza vita.
A quella vista raccapricciante, la rabbia e la disperazione cominciarono ad impadronirsi del cuore di Naruto: non poteva neppure sopportare l'idea di vedere Hinata morta insieme a suo cugino Neji.
All'improvviso sentì una flebile voce a lui familiare che lo chiamava.
Naruto si voltò all'istante e non appena vide Hinata, si precipitò da lei; era debole, ma ancora viva.
Naruto la abbracciò con forza e dai suoi occhi scesero delle lacrime di gioia.
"Prendi questo tonico, Hinata: ti sentirai subito meglio!", esclamò il giovane mentre teneva in mano una piccola pillola rossa.
Hinata la ingerì e dopo pochi minuti le forze le tornarono in corpo; il tonico aveva fatto subito effetto.
"Che cosa è successo qui?", le chiese all'improvviso Shikamaru.
A quel punto Hinata si alzò e raccontò ai tre ninja ciò che era successo.
Non appena finì di parlare, Naruto iniziò a stringere i pugni; era fuori di sè dalla rabbia.
"Maledetto!", esclamò con gli occhi carichi d'ira. "Pagherà per tutto quello che ha fatto!".
"Cerca di calmarti, Naruto", rispose Shikamaru con la sua solita calma. "Il nuovo Raikage sembra un tipo pericoloso e dobbiamo stare in guardia".
"Che cosa proponi di fare, Shikamaru?", domandò Temari con aria perplessa.
"Prima di tutto dobbiamo tornare a Konoha", rispose lui con aria sicura.
"Questo mi sembra ovvio!", lo fermò Naruto.
"Lasciami finire!", lo rimbeccò Shikamaru lanciandogli un'occhiataccia. "Dobbiamo arrivare sulla sommità della montagna degli Hokage; da lì potremo oservare tutta Konoha ed elaborare una strategia senza correre alcun pericolo".
"Allora muoviamoci", affermò Hinata con la determinazione negli occhi. "Non abbiamo tempo da perdere!".
Il gruppo partì immediatamente e durante il tragitto non incontrarono alcuna resistenza.
"Tutto questo non mi piace affatto", affermò Shikamaru con aria nervosa.
Finalmente i quattro arrivarono a destinazione e dalla vetta della montagna poterono osservare il paesaggio sottostante.
Era uno scenario terribile: alcuni edifici erano in balia delle fiamme e ovunque si potevano sentire il clangore delle armi che cozzavano tra loro e il lamento dei feriti; per la Foglia l'ora della disfatta sembrava ormai imminente.

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** Il piano di Shikamaru ***


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IL PIANO DI SHIKAMARU

Hinata attivò il Byakugan e notò subito che gli shinobi della Nuvola si erano divisi in due gruppi: la maggior parte di loro, capitanati dallo stesso Enoki, si stava dirigendo verso il Palazzo dell'Hokage, mentre gli altri stavano combattendo contro gli shinobi della Sabbia giunti in aiuto di Konoha nei pressi dell'Accademia.
Hinata riferì ai suoi compagni ciò che aveva visto e alla fine Shikamaru tradì un lieve sorriso.
"Questo semplifica le cose", commentò soddisfatto. "Ora ascoltate il mio piano!".
Immediatamente gli altri componenti del gruppo si avvicinarono a lui con lo sguardo attento.
"Io e Naruto combatteremo contro i ninja comandati dal Raikage: sicuramente si tratta di un uomo molto orgoglioso e questo sarà la sua rovina perchè al momento giusto lo colpirò con la Tecnica del controllo dell'ombra".
"Per me va bene!", rispose Naruto.
"Invece Temari, insieme ad Hinata, raggiungerà gli shinobi della Sabbia: sono certo che non ci saranno problemi con il tuo ventaglio".
"Ci puoi giurare!", rispose Temari con aria determinata.
"Se mi permettete, vorrei essere io colei che dovrà combattere contro Enoki", affermò Hinata lasciando tutti senza parole.
"Sei sicura di volerlo fare?", le domandò Shikamaru.
"Certo", ribattè la giovane con sicurezza. "Devo vendicare la morte di Neji nii-san e sono convinta di poterci riuscire".
"Allora è deciso", affermò alla fine Shikamaru. "Andiamo!".
A quelle parole il gruppo si divise e prima di raggiungere Temari, Naruto lanciò uno sguardo ad Hinata e le augurò buona fortuna.

"Avanti, uomini", urlò Enoki ai suoi. "La vittoria è vicina!".
Soltanto un piccolo gruppo di shinobi della Foglia capitanati da Tsunade lo separava dal compimento dei suoi progetti.
Ma prima di poter intraprendere qualsiasi attacco, una figura a lui nota gli si parò davanti: Hinata impugnava il kunai che Naruto le aveva regalato e nei suoi occhi si potevano leggere la sua grinta e il suo coraggio.
Alcuni shinobi della Nuvola stavano per attaccarla, ma Enoki li bloccò all'istante.
"State indietro!", ordinò l'uomo. "Di lei mi occuperò personalmente".
Dopo quelle parole, Enoki si lanciò all'attacco con decisione; il destino di Konoha era nelle mani di Hinata.

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Un combattimento all'ultimo sangue ***


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UN DUELLO ALL'ULTIMO SANGUE

Hinata si trovò subito in difficoltà; nonostante il duro allenamento cui si era sottoposta nella squadra ANBU avesse reso il suo corpo agile e scattante, non riusciva a tenere testa al suo avversario.
Enoki, infatti, si muoveva agilmente nonostante la sua considerevole stazza e la giovane kunoichi riusciva malapena a contrastare i suoi potenti colpi.
"Non potrai mai battermi!", disse il Raikage ormai sicuro della vittoria.
Ma all'improvviso Hinata si abbassò per evitare l'attacco dell'avversario e notò che aveva il fianco destro scoperto; immediatamente la ragazza colpì Enoki con il Pugno Gentile e il Raikage cadde in ginocchio dopo aver accusato il colpo.
Vedendo Enoki in difficoltà, uno shinobi della Nuvola lanciò un kunai contro Hinata; l'arma si conficcò nella gamba destra e Hinata lanciò un urlo di dolore.
Approfittando dell'attimo di difficoltà della sua avversaria, Enoki si rialzò e immediatamente scagliò un potente pugno allo stomaco di Hinata; la giovane accusò il colpo e si ritrovò nella polvere a diversa distanza dal suo avversario e si contorceva per il dolore atroce.
"Questa è stata una mossa sleale! Siete dei miserabili codardi!", urlò Tsunade inferocita insieme agli altri shinobi della Foglia.
"La guerra non è un gioco per femminucce!", ribattè Enoki mentre si avvicinava ad Hinata.
Stava ormai per dare alla sua avversaria il colpo di grazia, quando ad un tratto il suo corpo si bloccò contro la sua volontà.
Enoki riuscì a voltarsi e vide che un ninja della Foglia aveva allungato la sua ombra fino a farla congiungere con la sua.
"In una partita di Shogi i giocatori sleali sono destinati a perdere sempre!", commentò Shikamaru con la sua solita calma.
L'uomo non capì quelle parole, ma non appena vide Hinata rialzarsi, capì il loro significato.
Prima di poter tentare una qualsiasi difesa, la giovane kunoichi conficcò nel cuore di Enoki il kunai che Naruto le aveva regalato.
L'uomo emise un breve rantolo e subito dopo crollò a terra privo di vita; Hinata aveva vinto.
A quel punto gli shinobi della Foglia si lanciarono all'attacco contro i ninja della Nuvola, ma prima di poter compiere un solo passo, Hinata svenne per la grande fatica e l'ultima cosa che vide furono gli occhi senza vita del suo avversario; dopodiché il buio prese il sopravvento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** La proclamazione del nuovo Hokage ***


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LA PROCLAMAZIONE DEL NUOVO HOKAGE

Hinata aprì finalmente gli occhi e dopo qualche minuto capì di trovarsi distesa su un letto d'ospedale; volse lo sguardo verso la finestra e notò un mazzo di fiori di ciliegio appoggiato sul comodino.
"Finalmente ti sei ripresa", disse una voce a lei familiare.
Hinata si voltò e vide il volto di Naruto; il suo cuore si riempì di gioia e subito lo abbracciò al collo con forza.
"Credevo che non ti avrei mai più rivisto!", disse la giovane al culmine della felicità.
"Anch'io ho creduto di averti persa per sempre", affermò il giovane. "Ma ora questa guerra è finalmente conclusa!".
"Davvero?", domandò Hinata incredula.
"Certo!", rispose Naruto con un sorriso. "Dopo il tuo duello con Enoki, gli shinobi della Nuvola sotto il suo comando sono stati respinti e grazie al mio intervento e quello di Temari, anche gli altri shinobi nemici sono stati sconfitti. Inoltre soltanto ieri Tsunade-sama ha stipulato un trattato di pace con il nuovo Raikage; questo significa che siamo in pace con il Paese del Fulmine".
"Questo significa che potremo sposarci?", domandò Hinata con la speranza negli occhi.
"Certo, Hinata", rispose Naruto. "In breve tempo saremo marito e moglie".
Proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta. "Avanti", disse Naruto.
La porta si aprì e Sakura entrò nella stanza. "Naruto, Tsunade-sama richiede la tua presenza; ha qualcosa di molto importante da dirti", disse la ragazza.
"Arrivo subito!", rispose Naruto mentre si chiedeva cosa volesse la donna.

"Ho capito bene?!", domandò Naruto con aria sbalordita.
"Hai capito benissimo!", rispose Tsunade con la massima serietà.
"Questa guerra mi ha aperto gli occhi", continuò la donna. "Ormai è evidente che non sono più capace di difendere Konoha con efficacia; perciò ho deciso di dimettermi dalla carica di Hokage e di nominare te come mio successore".
"E voi cosa farete?", domandò il giovane ninja biondo a Tsunade.
"Sono già entrata nel Consiglio degli Anziani; incredibilmente anche loro hanno accettato la mia decisione e quindi continuerò a lavorare per il bene del Villaggio della Foglia", rispose la donna. "La cerimonia di insediamento avverrà tra tre giorni. Congratulazioni, Naruto; il tuo sogno si è realizzato!".
Dopo quelle parole, Tsunade abbandonò il suo ufficio e lasciò Naruto nei suoi pensieri.

Tre giorni dopo, una folla immensa era radunata sotto la balconata del Palazzo dell'Hokage; tutti attendevano con trepidazione l'arrivo di Naruto.
Finalmente il nuovo Hokage arrivò e subito dalla folla partì un caloroso applauso.
A quel punto Naruto si tolse il copricapo e cominciò il suo giuramento davanti all'intero Villaggio.
"Il mio nome è Naruto Uzumaki!", disse il giovane con voce tonante. "Da questo momento in avanti, in qualità di nuovo Hokage, giuro solennemente dinanzi a tutti voi di difendere Konoha anche a costo della mia vita!".
Dopo quelle parole, dalla folla si alzarono grida di gioia e tutti lo acclamarono; Naruto aveva finalmente coronato il suo sogno e lo avrebbe difeso fino alla fine.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** Il matrimonio ***


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IL MATRIMONIO

All'interno del santuario del clan Hyuuga era tutto pronto per il matrimonio tra il nuovo Hokage e la figlia primogenita di Hiashi Hyuuga: nell'aria si poteva respirare un gradevole odore di incenso bruciato e tutte le maggiori autorità del Paese del Fuoco e del Villaggio della Foglia attendevano con trepidazione l'arrivo della sposa.
Sotto il torii che delimitava l'ingresso del santuario Naruto attendeva l'arrivo di Hinata: indossava un elegante kimono di colore nero con un kamon che rappresentava una spirale rossa, simbolo di Konoha, sulla manica destra.
Finalmente Hinata arrivò e non appena la vide Naruto rimase a dir poco senza parole: era semplicemente bellissima.
La ragazza indossava un elegantissimo furisode bianco decorato con motivi floreali abbinato con un raffinato obi di colore viola che ne evidenziava il seno prosperoso e i lunghi capelli erano raccolti tramite due kanzashi d'argento appartenuti a sua madre.
Suo padre Hiashi la teneva per mano e i due erano seguiti dagli altri componenti del clan Hyuuga; la piccola carovana procedeva con passi lenti e solenni.
Finalmente Hinata arrivò all'ingresso del santuario e non appena suo padre pose la sua mano sinistra su quella di Naruto, la giovane non riuscì a trattenere un sorriso di gioia.
Tenendosi per mano, gli sposi si diressero verso il santuario e furono accolti da un lancio di petali di fiori d'arancio e di ciliegio; stavano compiendo i primi passi come marito e moglie.

"Finalmente siamo soli!", esclamò un Naruto a dir poco esausto.
La cerimonia era stata lunga e alla fine della giornata, i due si erano recati al Palazzo dell'Hokage ed ora si trovavano sulla balconata ad ammirare Konoha illuminata dalla luce della luna.
"Ti ricordi il giorno in cui proprio qui sono stato salutato dal Villaggio come nuovo Hokage?", domandò Naruto a sua moglie.
"Come potrei dimenticarlo?", rispose Hinata. "Quel giorno eri al culmine della felicità; tuo padre sarebbe stato molto fiero di te".
A quelle parole Naruto si voltò verso la montagna degli Hokage ed inquadrò il volto in pietra di suo padre.
"E anch'io lo sono", disse Hinata mentre abbracciava suo marito. "Ti amo tanto!".
"Anch' io ti amo", disse Naruto guardando Hinata negli occhi.
I due si scambiarono un lungo e caloroso bacio mentre sotto di loro Konoha dormiva sonni beati illuminata dalla luce della luna.

P.S: Alcune precisazioni; il furisoge è un particolare tipo di kimono indossato dalle ragazze non ancora sposate; il torii è il tradizionale portale che si trova all'ingresso di un'area sacra shintoista, il kamon è un cimiero di famiglia che si trova riprodotto sui kimono, l'obi è una cintura di seta indossata sopra il kimono e portata sia dagli uomini che dalle donne e i kanzashi sono degli ornamenti di varie forme e materiali usati nelle acconciature femminili.
Ho voluto inserire questi termini per rendere la mia storia più veritiera!

 

P.P.S: Colgo l'occasione per ringraziare tutti gli autori delle varie recenzioni, in particolare LaTerrestreCrazyForVegeta e Hana Turner; scusatemi se non ho risposto alle vostre recenzioni e spero di riuscire a farmi perdonare con questo capitolo!

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** Passato e futuro a confronto ***


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PASSATO E FUTURO A CONFRONTO

"E con questo anche per oggi ho finito!", esclamò Naruto con aria stanca ma soddisfatta.
Firmare documenti importanti non era certo il massimo per un tipo come lui, ma la vita di Hokage era anche questo e Naruto lo sapeva bene.
Pochi minuti dopo, qualcuno bussò alla porta. "Avanti!", disse Naruto.
La porta si aprì e nell'ufficio entrò un bambino di circa sei anni che aveva uno sguardo triste e preoccupato; aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri e assomigliava moltissimo allo stesso Naruto.
L'Hokage si alzò dalla sedia e andò verso il bambino.
"Che cosa fai ancora in piedi a quest'ora, Nudoru?", gli disse Naruto con aria severa. "Dovresti essere a letto da un pezzo!"
"Non riesco a dormire, papà!", si giustificò il bambino. "Sono troppo nervoso per domani!".
A quelle parole il volto di Naruto si rasserenò e prese in braccio suo figlio.
"Hai ragione!", gli disse Naruto con un sorriso. "In fondo domani entrerai all'Accademia. Adesso vai a chiamare tua madre, così andiamo tutti insieme in un posto speciale".
"Sì, subito!", disse Nudoru sprizzando felicità da tutti i pori mentre andava a chiamare sua madre.

La famiglia stava guardando Konoha dalla balconata del Palazzo dell'Hokage: era sempre uno spettacolo speciale ed anche al bambino piaceva molto guardare le case del Villaggio della Foglia illuminate dalla luna.
"Sai chi è l'uomo il cui volto è scolpito su quella montagna?", domandò Naruto a suo figlio indicando con il dito il volto del Quarto Hokage.
"Sei tu, papà!", disse il bambino ingenuamente.
"No!", lo corresse Naruto con un sorriso. "Il mio volto si trova lì, a destra di quello di Tsunade-sama".
"Quello è il volto di tuo nonno Minato", riprese Naruto. "Era considerato il più grande shinobi che Konoha abbia mai avuto ed è tuttora considerato un grande eroe per aver salvato il Villaggio della Foglia dall'attacco della Volpe a Nove Code tanti anni fa".
Nudoru fissò il volto di suo nonno con stupore e ammirazione; era stato subito conquistato da quell'uomo dal volto severo e gentile allo stesso tempo.
"Un giorno anch'io diventerò un grande Hokage come te e il nonno!", disse Nudoru sicuro di sè.
"Certo che lo diventerai, piccolo mio!" disse Hinata mentre abbracciava suo figlio. "Ma ora devi andare a letto: domani ti aspetta una giornata importante!"
"D'accordo", disse il bambino con l'aria imbronciata. Diede la buonanotte ai suoi genitori e corse verso la sua stanza.
"Nostro figlio sta crescendo in fretta", disse Hinata con un lieve sorriso.
"Questo è vero!", rispose Naruto con sguardo fiero. "Sono sicuro che diventerà un ninja provetto".
A quel punto Naruto baciò sua moglie e insieme tornarono a casa tenendosi per mano: domani sarebbe stata una giornata importante per il loro bambino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 11
*** Le nuove generazioni ***


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LE NUOVE GENERAZIONI

Nel cortile dell'Accademia tutti attendevano l'arrivo di Naruto; infatti l'Hokage avrebbe tenuto un breve discorso prima dell'inizio delle lezioni.
Tutti i bambini, compreso Nudoru, si trovavano in fila davanti ai rispettivi genitori.
Naruto venne accolto da scroscianti applausi e si diresse verso il palco.
"Vi faccio i miei più sinceri auguri per il vostro inizio!", esordì il giovane Hokage. "Credete sempre in voi stessi e non arrendetevi mai di fronte alle difficoltà: questa è la strada da percorrere per diventare dei bravi ninja".
Non appena Naruto finì il suo discorso, la campanella suonò e tutti i bambini, dopo aver salutato i genitori, entrarono nell'Accademia.

Non appena Nudoru entrò in classe, notò una graziosa bambina dai lunghi capelli scuri e dagli occhi verdi.
"Come ti chiami?", le chiese Nudoru incuriosito.
"Il mio nome è Mahoko Uchiha", disse la bambina con un lieve inchino. "Sono onorata di conoscere il figlio di Naruto-sama!".
"Chiamami semplicemente Nudoru!", rispose il bambino cercando di nascondere il suo imbarazzo. "Diventiamo amici?".
La bambina acconsentì con un sorriso e Nudoru ne fu felice.
"Spero che la lezione di oggi non sia troppo pesante: ho voglia di schiacciare un pisolino!", disse all'improvviso un bambino dai capelli castano chiari raccolti in una coda alta e dagli occhi scuri.
"Chi sei?", domandò Mahoko cercando di capire il perchè dell'aria imbronciata del nuovo arrivato.
"Mi chiamo Daigo Nara e adoro giocare a Shogi con mio padre", disse il bambino. "Piacere di conoscervi!".
"Ragazzi!", urlò un bambino alla porta. "Sta arrivando il maestro!".
Immediatamente i bambini presero posto e Nudoru andò a sedersi in seconda fila con Daigo e Mahoko.
Il maestro entrò in classe e non appena lo videro i bambini quasi non riuscirono a trattenere le risate. L'uomo indossava una strana tuta verde e aveva una buffa capigliatura a scodella e delle folte sopracciglia.
"Il mio nome è Rock Lee e da questo momento sarò il vostro insegnante", disse il giovane con il pollice alzato e un sorriso smagliante. "Grazie al mio aiuto e alle fiamme della giovinezza che ardono dentro di voi diventerete tutti degli ottimi ninja!".
"Che strano maestro", pensò Nudoru.
"Oggi parleremo del sistema circolatorio del chakra; si tratta di un argomento importante, perciò massima attenzione!", disse Rock Lee mentre i suoi allievi prendevano i loro quaderni.
"Addio pisolino!", pensò Daigo sconsolato.

P.S: Per chi non l'avesse capito, Daigo Nara è il figlio di Temari e Shikamaru.

 

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Capitolo 12
*** Un maestro speciale ***


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UN MAESTRO SPECIALE

"Bene, ragazzi!", disse Rock Lee ai suoi allievi. "Da oggi siete ufficialmente dei Genin e verranno composte le squadre".
Erano passati cinque anni da quando Nudoru e i suoi amici erano entrati all'Accademia e soltanto il giorno precedente tutti gli studenti avevano conseguito il diploma e ricevuto il coprifronte della Foglia. Nudoru in particolare aveva stupito tutti dimostrando di aver imparato con successo la Tecnica della moltiplicazione del corpo.
Non appena Rock Lee riprese a parlare, all'interno dell'aula scese il silenzio.
"Il gruppo 7 sarà composto da: Uzumaki Nudoru, Uchiha Mahoko e Nara Daigo".
A quelle parole, Nudoru alzò le braccia al cielo e cacciò un urlo di gioia: era in squadra con i suoi migliori amici. Anche Mahoko era felice di essere compagna di squadra di Nudoru, mentre Daigo non tradì alcuna emozione.
Dopo aver annunciato le restanti squadre, Rock Lee invitò tutti i ragazzi ad uscire dall'aula e a raggiungere i rispettivi maestri ai campi di allenamento.

"Secondo voi come sarà il nostro sensei?", domandò Nudoru ai suoi compagni.
"Speriamo che non sia troppo severo con noi!", rispose Mahoko.
"Una cosa però è certa: è in ritardo!", disse Daigo con aria contrariata.
Subito dopo un ninja dai capelli argentati ed una maschera che gli copriva parzialmente il volto si presentò davanti ai tre Genin.
"Scusatemi per il ritardo; ho fatto visita ad un vecchio amico e non mi sono accorto dell'ora!", si giustificò l'uomo portandosi la mano destra sul capo.
Nudoru non poteva credere ai suoi occhi: il suo sensei era il leggendario Kakashi Hatake, maestro di suo padre ed uno dei più grandi shinobi della storia di Konoha.
"Il mio nome è Kakashi Hatake e voglio sapere quali sono i vostri sogni per il futuro", disse lo shinobi ai suoi allievi.
"Io voglio diventare il più grande ninja della storia del clan Nara!", disse Daigo lasciando a bocca aperta i suoi compagni.
"Io invece voglio diventare un bravo ninja medico come mia madre ed entrare nella squadra ANBU!", disse Mahoko con sicurezza.
"Il mio sogno è quello di diventare Hokage!", disse Nudoru con aria spavalda.
A quelle parole Kakashi non riuscì a trattenere un sorriso. "Proprio come suo padre", pensò l'uomo.
A quel punto Kakashi estrasse dalla tasca dei pantaloni un paio di campanelli e li mostrò ai suoi allievi.
"Il lavoro di squadra è fondamentale per la riuscita di ogni missione; perciò vi chiedo di prendere questi campanelli", disse lo shinobi.
I tre Genin si consultarono rapidamente e subito dopo si lanciarono all'attacco, ansiosi di fare bella impressione agli occhi del maestro.
Sapevano che avrebbero dovuto superare numerosi ostacoli per coronare i loro sogni; però, dentro i loro cuori, sapevano anche che ci sarebbero riusciti grazie alla loro amicizia.
Ma questa è un'altra storia!

FINE

 

 

 

 

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