Sembrava solo un sogno.

di GiuliaLunaP
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una nuova conoscenza. ***
Capitolo 2: *** La dura realtà ***
Capitolo 3: *** Verità o bugia ***
Capitolo 4: *** Dopo una tempesta. ***



Capitolo 1
*** Una nuova conoscenza. ***


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Una nuova conoscenza.

Capitolo 1.

 

 

 

Stavo leggendo un libro molto interessante, parlava della gentilezza che, una volta, avevano gli uomini, " e quelli si che erano Uomini" pensai, con le ragazze.

 

Passeggiavo lungo il fiume vicino casa mia quando mi accorsi che una anziana signora stava annegando. Non feci in tempo a soccorrerla che, un affascinante ragazzo si era già tolto la camicia e si era tuffato nell'acqua, corsi da lui per vedere come stava la anziana signora, " Per fortuna tutto a posta " pensai. Guardai meglio quel ragazzo,la prima cosa che notai furono gli occhi, azzurri come il ghiaccio, e quei capelli mossi neri che stavano benissimo con la sua carnagione olivastra.

I suoi occhi si incontrarono con i miei, ci fu qualcosa di "esplosivo".
Alzò la gentile signora e poi si presentò. Mi prese la mano e me la bacio, " Che cosa strana e allo stesso tempo affascinante" pensai, e poi il ragazzo, ancora senza nome, disse:

" Salve, sono Phil Threy, ho acquistato con mia sorella la villetta sul lago."

Gli risposi alquanto sorpresa:

" Sono lieta, mi chiamo Eléna, Eléna Hile. Abito qui. " Mi soffermai.
" Da sempre." Phil sorrise.

" Adesso devo andare, arrivederci, piacere davvero di averla conosciuta, Eléna." Mi salutò Phil baciandomi di nuovo la mano.

 

Corsi a casa, presi il telefono e telefonai subito alle mia migliore amica Charlie raccontandogli tutto quello che era accaduto al fiume, mi disse anche la situazione di quella famiglia, Phil e sua sorella non avevano più i genitori e perciò, lui avevo deciso di cambiare casa e di accudire sua sorella di appena 12 anni.

Ero sempre al telefono con Charlie e gli domandai :

" Che destino crudele, per un ragazzo così giovane. Sai mica quanti anni ha? "

Charlie ci pensò per un po ma poi cercò di rispondere:

" Credo " tentennò " Credo vent'anni. Ma perché ti interessa così tanto?"

" Non so ha qualcosa che mi piace. Credo che mi abbia colpito la sua gentilezza e il suo modo di comportarsi nei miei confronti. Be poi è davvero carino. Quei gli occhi. Oh quei gli occhi. Fanno impazzire! Ha anche un bel fisico." Risposi.

Charlie ironicamente disse: 

" Ma allora ti piace? Sapevo che c'era qualcosa in più!!"

Aggancia il telefono e presa del sonno mi appisolai sul letto e mi addormentai.

 

Il mattino seguente, guardando il cellulare, avevo già tre messaggi. Tutti di Charlie. Li lessi, ma l'unico che veramente m'interessava era uno che riportava:

" Ciao Elé. Come va?? Oggi vuoi venire al fiume con noi. Ci divertiremo. Dimenticavo, ci sarà anche Lizzie la tua "CARA AMICA". Ti voglio bene. Charlie. <3 "

Decisi di andarci.

Per fortuna Charlie quando parlava di Lizzie era veramente ironica, io la odiavo, o al dire il vero lei odiava me.

 

Passarono le ore, mi preparai la merenda e mi incamminai verso il fiume.

Quando arrivai erano tutte lì; Charlie, Katie, Juliet e infine ... Lizzie.

 

Ero vestita con semplici pantaloncini corti di jeans e una canotta rossa, che stava benissimo con la mia carnagione olivastra e con i miei capelli castani, mentre le altre, ormai, erano già tutte in costume decise a fare il bagno.

Mentre Juliet, Katie e Charlie erano nel fiume, io e Lizzie prendevamo il sole, quando mi accorsi che a trenta metri da me, seduto con una ragazzina bionda, c'era Phil che, tranquillamente, stava leggendo un libro.
Avevo vergogna a salutarlo, alla fine non lo conoscevo affatto. Lo guardai per un po, portava una camicia bianca con le maniche tirate su e un paio di bermuda color sabbia.

Poi vidi Lizzie che, con tutto il suo coraggio, si alzò e s'incamminò verso di lui, in quel momento ero piena di risentimento per quella ragazza, non poteva farlo, almeno non doveva farlo.

Era lì come una civetta, ma Phil non interessava molto e così si alzò la saluto e s'incamminò nel bosco dietro il fiume.

Non so come ma decisi di seguirlo, presi il mio zaino e mi misi in cammino.

Anche se era partito poco prima di me, non sapevo già più dove fosse andato, per fortuna lo trovai e gli urlai:

" Ciao, aspettami. Sono Eléna, ti ricordi di me?"

Si fermò e si girò di scatto. Mi guardò e disse:

" Oh ciao, non mi sono accorta di averla dietro." Mi aiutò a salire e continuò. "Sono felice che lei sia qui. Vuole venire con me?"

" Ne sarei molto lieta. Ma la prego non mi dia del lei, ho solo diciotto anni. Cosa ti ha portato qua? In questa piccola cittadina senza niente?"

Continuammo a camminare.

" Sa, non so se le voci girano già in paese, ma... " Si soffermò e singhiozzando continuò. " I miei genitori sono scomparsi sei mesi fa." Ci fu un attimo di silenzio poi continuò di nuovo. " In un incidente sai. Allora volevo far cambiare aria a mia sorella Allison. Non si merita tutto questo." Si soffermò di nuovo, ma continuò: " Non so perché ti sto dicendo queste cose, mi scuso molto. Non mi sono mai aperto ha una persona, ma mi ispiri fiducia. Eléna."

I suoi occhi erano molto lucidi, ma non sapevo ancora che rispondere.

Per un po camminammo senza parlare, ma infine decisi di emettere qualche parola : " Mi dispiace molto per i tuoi genitori, ma sono anche molto contenta che tu ti fidi di me pur avendomi conosciuto solo ieri. Ma dove siamo??"

Mi guardai intorno e vidi uno splendido paesaggio intorno a me,e infine un piccolo laghetto con l'acqua talmente pulita che mi veniva voglia di tuffarmi poi Phil mi prese la mano e mi fece accomodare su un sasso vicino al lago. Si sedette vicino a me e , finalmente, rispose alla mia domanda : "Quando mi sono trasferito ho trovato questo posto, è davvero fantastico. Qua ci vengo a pensare. Mi rilassa, sai ?!? " Mi guardò negli occhi. " Hai gli occhi davvero fantastici, così intesi e quei capelli castani meravigliosi." Si soffermò. Non sapevo che dire. " Infine ... infine quella bocca così seducente che" Mi baciò. Un bacio appassionante e allo stesso tempo coraggiose. Le sue labbra erano morbide e carnose, i miei occhi si chiusero all'istante e non pensai molto alle conseguenze o a quello che stava facendo. Eravamo solo io e lui, lo so un po strano perché non lo conoscevo da molto, ma quel bacio era quasi ipnotico per me. Riaprii gli occhi lo guardai,mi sorrise e mi diede un altro bacio sulle labbra.

Alla fine mi disse: " Non affezionarti a me. Ti prego, scusami devo andarmene non dovevo fare niente di quello che ho fatto. " Mi baciò la mano e mentre si allontanava sentii:" Scusami, non mi sono comportato da gentiluomo."

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Capitolo 2
*** La dura realtà ***


La dura realtà.

Capitolo due.

 

 

 

Era tutto così strano, non sapevo che dire, non sapevo che fare. Perché mi aveva detto quelle cose ?? Perché mi aveva baciata?? Non sapevo proprio cosa pensare.

 

Tentai di inseguirlo ma correva troppo veloce, inizia a correre anch'io ma tentai per niente, non lo vidi più.

 

 

Tornai al fiume e vidi Charlie e Lizzie sedute sulla riva, ormai si era fatto tardi e loro mi stavano aspettando. Charlie venne verso di me e disse:

" Ti abbiamo cercato per un'ora dove eri finita? Io dovevo andare a casa mezz'ora fa, ma siccome ero preoccupata sono rimasta. " poi si schiarì la voce e abbassandola continuò : " Lizzie è rimasta tutto il tempo con me ad aspettarti, era preoccupata e te che pensavi che ti odiasse. Adesso scusami ma devo andare." Offesa se ne andò senza nemmeno farmi ribattere.

Lizzie era sempre sulla riva del fiume e visto che mi stava tutt'ora aspettando decisi di sedermi con lei. I suoi occhi erano lucidi, tentennai un po prima di parlargli poi le parole vennero da sole :" Cos'hai ? Hai gli occhi molto lucidi."

Non rispose. Continuai " Su, sfogati." Scoppiò a piangere. " Mio fratello..." singhiozzò " Mio fratello ha un tumore, non volevo dirtelo perché dopo tutto quello che è successo tra di voi non mi sembrava opportuno. Dopo il tuo litigio tra te e mia madre sul futuro di mio fratello, ci siamo un po allontanati e poi non volevo che tu stessi male."

Mi misi a piangere. Sillabai qualche parola ma non avevo più la voce. Cory, il fratello di Lizzie, aveva vent'anni e un po di tempo fa ci frequentavamo, ci amavamo molto e lui era molto cortese e gentile con me, ma sua madre si era messa in mezzo, dicendo che io stavo rovinando il futuro di Cory. L'amavo così tanto che non ci facevo nemmeno caso alle dicerie di quella donna, invece Lizzie si fece condizionare; ed anche lei, la mia migliore amica a quel tempo, cercò di mettermi contro suo fratello.

Cory non resisteva più, le tre donne più importanti della sua vita stavano litigando per lui, decise di andarsene, lasciando solo una lettere per ciascuna con sotto riportato il motivo che l'aveva portato a compiere quel gesto.

 

Mi alzai ed aiutai Lizzie.

Non pensai neanche un po a quello che era successo nel pomeriggio, era passato tutto in secondo piano, la salute di Cory era più importante.

 

Lizzie mi spiegò che quando Cory, finalmente, tornò a casa non parlò ne con lei ne con sua madre per qualche mese, finché un giorno ci disse che si era fidanzato e questa era quella giusta, sua madre non disse una parole non voleva che suo figlio andasse di nuovo via di casa.

Ero molto felice per lui, ormai la cotta che avevo era già sparita da un po.

 

Quella sera tornai a casa, non me la sentivo di andare a trovare Cory, non ero ancora pronta. Non mangiai nemmeno, mi rifugiai in camera a piangere come una bambina e c'erano molte cose che mi domandavo: perché, il destino crudele, aveva scelto un ragazzo gentile e bravo, invece che altri?? La frase, però, risultava un po egoista.

 

Mi addormentai sul divano e, quella sera stessa, sognai Cory e Phil, tutte e due su un precipizio. Tuoni e lampi infestavano il cielo e Cory piano piano svaniva nel vuoto mentre Phil cercava, invano, di aiutarlo. Ed io ero lì che guardavo senza fare nemmeno un piccolo passo per evitare che tutto ciò accadesse.

 

Mi svegliai tutta sudata e piena di terrore, erano appena le quattro e mezzo di mattina. Andai in cucina per prepararmi una tazza di caffè ma non riuscii nemmeno a berla.

Era stato un giorno confuso e pieno di gioia e dolore allo stesso tempo. La mattina dissi a mia mamma tutto quello che stava passando Cory, che mi consigliò di andarlo a trovare, ma non avevo ancora le forze, lo shock era stato troppo grande e l'unica cosa che poteva fare era di rassicurare Lizzie che, era molto più giù di me.

I giorni passarono, scorrevano lenti lenti, finché un giorno decisi di andare a trovare Cory; Arrivati a casa sua bussai alla porta e mi venne ad aprire sua madre che mi guardò dall'alto verso il basso e disse:

"Oh sei tu, adesso che il mio caro e piccolo Cory è fidanzato torni alla porta per portartelo via di nuovo. Non è così?" Non risposi. " Entra che Lizzie è in camera sua, ma non voglio assolutamente che tu vada nella camera di mio figlio Cory."

Rimasi un po scioccata, suo figlio sta male e lei si comportava ugualmente così.

Salii le scale e vidi Lizzie che mi accompagnò nella sua camera per non tentar sospetto a sua madre. Poi mi guardò negli occhi e disse:

" Oggi, Cory sta molto meglio!! Sono davvero contenta per lui, ma credo che la sua nuova "ragazza" l'abbia lasciato senza dire il vero e proprio motivo. Forze è meglio che tu vada a rassicurarlo che almeno tu rimarrai per sempre nella sua vita." Con un tono molto poco rassicurato io dissi:

" OK. Sono davvero contenta che Cory stia molto meglio ma mi rattrista molto che la sua nuova ragazza l'abbia lasciato. Come ha potuto fare una cosa del genere dopo tutto quello che gli sta accadendo ?!?!" Ci fu un attimo di silenzio poi Lizzie parlò:

" Non so. Dimenticavo se vuoi andare a trovare mio fratello passa dal passaggio di camera mia e non dalla porta principale che mia mamma potrebbe vederti. Sai non accetta ancora quello che è successo a mio fratello."

Posai la borsa ed andai verso la porta che univa la camera di Cory a quella di Lizzie.

Entrai e vidi Cory sul letto molto stanco, era veramente pallido e i suoi occhi non erano più quelli di un tempo. Stavo molto male a vederlo così.

Quando mi vide mi sorrise e disse:

"Sapevo che non mi avresti mai lasciato. Sapevo che saresti sempre tornata. Grazie, grazie davvero di cuore." Mi sedetti sul suo letto e lo abbracciai.

 

Era passato ormai un mesa da quando ero andata a fare visita a Cory e ormai ci passavo quasi tutte le giornate li da lui, a volte gli leggevo dei racconti mentre altre parlavamo e basta, un giorno lo portai perfino al fiume, da quando lo andavo a trovare mi sembrava che stesse sempre più bene.

Non potevo andarmene.

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Capitolo 3
*** Verità o bugia ***


Verità o bugia.

 

Capitolo 3.

 


 


 

Passeggiavo per le strade del mio paesino quando mi suonò il telefono, lo presi e vidi che era Charlie. Risposi:

" Ehi Charlie, è da tanto tempo che non ci vediamo. Come stai ?? "

Lei con un tono alquanto sgradevole disse:

" Ascoltami è da tre settimane che non ti fai sentire ed esci sempre con Lizzie e con suo fratello. Cosa è accaduto ?? Da quand'è che hai fatto pace con quella famiglia ? Vorrei almeno delle spiegazioni. Ti ho fatto qualcosa?"

Non potevo spiegarli le cose, Lizzie mi aveva assolutamente vietato di parlare con qualcuno della malattia di Cory.

Risposi semplicemente dicendo:

" Scusami tanto se non mi sono fatta risentire, è solamente colpa mia. Ti va di vederci che parliamo. "

" Ok. Dove?"

Risposi felicemente alla domanda:

" Facciamo fra 15 minuti al fiume."

" Ok. Porto qualcosa da mangiare. Ciao."

"Ciao."


 


 


 

Decisi di prendere qualcosa di speciale a Charlie, per chiedergli scusa e sperando che non facesse domande del perché ero scomparsa. Entrai in un negozio bellissimo, pieno di cose carine da fare a una ragazza e mentre sceglievo il regalo perfetto per la mia migliore amica vidi Phil e sua sorella. Erano quattro settimane che non lo vedevo e vederlo mi rattristava molto perchè nel fondo del mio cuore sapevo di amarlo.

Feci un gesto di saluto con il viso e lui replicò salutando con la mano. Non si avvicinò nemmeno di un centimetro e questo mi faceva capire che quel bacio ormai non fosse significato niente. Presi il regalo, pagai e me ne andai.

 

 

 

Ero quasi arrivata al fiume quando la sorella di Phil mi chiamò:

" Scusami. Scusami. Sono la sorella di Phil, Sophie. Conosci mio fratello, devo dirti delle cose riguardo lui."

Non feci in tempo a girarmi che Phil prese Sophie sopra le spalle e la portò via.

Cosa mai mi dovrà dire di così tanto importante? L'avrei scoperto quello era scontato.

 

 

 

Arrivai al fiume tutta contenta e vidi Charlie che mi aspettava, mi venne in contro e mi abbracciò, e con qualche lacrima mi disse:

" Mi sei mancata, non sapevo più come fare senza di te." Fece una pausa.

" Devo raccontarti tantissime cose che sono successe questa settimana. Ho conosciuto un ragazzo, è un po strano ma è molto simpatico e mi piace davvero. Sono stata con tanti ragazzi ma lui sono sicura che è davvero la persona giusta. Te, con quel ragazzo? Come si chiamava?... Ah si Phil. Niente di nuovo ? "

Ero tristissima, da un momento all'altro sarei scoppiata a piangere, dovevo raccontare qualcosa a qualcuno, chi meglio della persona di cui mi fidavo di più? Così risposi :

" Spero che tu abbia un po di tempo, perché in queste settimane sono successe tantissime cose."

"Parla."

" Allora partiamo dal principio. Quel giorno al fiume quando ero scomparsa, avevo "inseguito" Phil e mi aveva portato ad uno splendido lago nel bosco, abbiamo parlato del suo passato e poi mi ha guardata negli occhi e mi ha baciata. Un bacio veramente incantato, veramente strepitoso come se lo conoscessi da tantissimo tempo. "

Sbalordita disse:

"Non ci posso credere vi siete baciati. Ti prego continua."

Continuai:

" Dopo il bacio mi ha detto che non sarebbe potuto succedere niente che non dovevo innamorarmi." Ci fu un attimo di pausa e poi continuai: " Dopo sono tornata da voi e quando tu te ne sei andata ho visto Lizzie piangere e ho fatto l'educata e gli ho chiesto perché stava piangendo e lei mi ha detto che..." Le prime lacrime stavano scendendo dai miei occhi, non potevo continuare. Charlie mi abbracciò, così trovai le forze di continuare a parlare.

"Cory a un tumore e non sanno se vivrà." Charlie rimase sbalordita. Continuai: "Perciò sono andata a trovarlo ed era stato appena lasciato dalla ragazza, così mi ha detto che sa che io ci sarò sempre. Perciò è per questo che passo sempre così tanto tempo con loro, non posso lasciar perdere lui mi vuole bene e per quel poco che gli resta vorrei che fosse felice."

Charlie disse:

"Mi rammarica molto per Cory, ma tu non lo ami insomma ti piace Phil, perché fai tutto ciò."

Rimasi in silenzio e non mi accorsi che Phil era proprio a pochi passi da me che origliava tutti i nostri discorsi.

 

Salutai Charlie e con le lacrime mi rifugiai al lago.

 

Pensai alle parole della mia amica e capii che non aveva sbagliato a dire quelle cose, io non amavo Cory a me piaceva Phil. Rimasi lì per qualche orette, fino a quando venne Phil che mi vide piangere e disse:

" Spero proprio che tu non pianga per me, non ti merito proprio."

Andai su tutte le furie a sentire quelle parole e dissi arrabbiata :

"Sei così orgoglioso di te stesso? Pensi che, da quando mi hai baciato, mi sia innamorata follemente di te?" Mi guardò negli occhi e io guardia i suoi così belli ed incredibilmente ipnotici, sarei voluta cadere nelle sue braccia. Rispose molto tranquillamente alle mie domande:

" No, ti ho sentita prima, mi scuso molto per tutto quello che ti ho fatto passare in queste settimane ma, veramente, non ti merito proprio. Tu sei così bella e generosa e così solare. Tu sei la mia luna ma io sono solo una povera persona che sogna, prima o poi, di arrivare a lei ma è troppo lontana e troppo imperfetto per lei. Io sono quella povera persona che ogni notte sogna la luna e spera di averla tra le braccia, ma è impossibile!" Amavo quelle.

Phil continuò:

"Devo dirti la verità sul tuo ragazzo, prima quando ero al fiume sono arrivati lui e sua sorella e hanno detto delle cose veramente poco piacevoli. Lo so ti sembrerà strano che te lo dica io ma, ripeto, mi piaci e non vorrei mai che tu stessi male."

 

Non sapevo se credere o no a qualunque cosa che gli usciva dalla bocca, ma non costava niente ascoltare.

 

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Capitolo 4
*** Dopo una tempesta. ***


Dopo una tempesta.

 

Capitolo 4.

 

 

 

 

 

Volevo sapere quello che voleva dire riguardo a Cory e quando lui si sedette vicino a me, mi prese la mano e iniziò a parlare:

" Prima ho sentito la sorella del tuo fidanzato e ha detto di smettere..." Non fece in tempo di terminare la frase che io gli dissi:

"Non è il mio fidanzato, è solo una amico che sta molto male e io gli sto vicino." Risposi con un tono arrogante. "Comunque si chiama Cory e sua sorella Lizzie. Continua."

Continuò.

" Lizzie ha detto di smetterla di fingere e suo fratello, Cory, l'ha minacciata dicendogli che se avesse detto tutto a te lui avrebbe detto a tutti che ha una relazione con il nuovo Sindaco."

Ero sconcertata, cosa  mi stava nascondendo e perché ricattava sua sorella?

Gli dissi :

" Hai sentito altro?" Ci fu un momento di silenzio poi continuai. "Phil parla, dimmi la verità."

Phil riprese a parlare:

"Eléna, Cory è bugiardo non ti sta dicendo la verità, lui non ha un tumore. Lo fa soltanto per poter stare insieme a te. Non mi crederei, lo immagino ma credimi questa è la verità."

Rimasi a guardare fissa nel vuoto, mi iniziarono a scendere le prime lacrime e Phil, che non era ancora andato via, mi abbracciò e mi guardò di nuovo negli occhi, ma non riuscii a guardarlo, non sapevo se credere a uno o all'altro.

 

 

 

Phil visto come avevo preso la notizia, mi prese in braccio e s' incamminò nel bosco. Non parlai e neanche Phil parlò.

 Arrivammo davanti a una villa bianca con un giardino enorme pieno di fiori e, in lontananza c'era Sophie con un grazioso vestito beige e due treccine bionde.

Entrammo in casa e Sophie mi prese subito un bicchiere d'acqua e con grande grazia si sedette vicino a me.

Phil parlò con mia madre e gli disse che stavo molto male e che per quella sere dovevo per forza stare lì.

 

Non parlai per tutta la sera con Phil, non sapevo se dovevo crederli o no, alla fine anche lui mi aveva fatto soffrire.

 Sophie preparò la cena, una gustosa pasta al sugo, mentre Phil mi stava preparando il letto per la sera.

Quella sera avrei dormito nel suo letto mentre lui avrebbe dormito sull'immenso divano letto in salotto.

 

Sophi era molto premurosa nei miei confronti, ed anche Phil lo era.

Cercavo di non pensare a qual'era la verità o qual'era la bugia, volevo solo dormire. Dissi dunque:

" Credo di andare a dormire, sono molto stanca e non potrei sopportare altre cose stasera."

Phil prese la mia mano, ma io la tolsi subito e mi diressi verso la camera da letto.

Mi addormentai. Mi svegliai verso le tre di notte, mi affacciai alla finestra. Vidi che uno spaventoso temporale stava devastando il bosco e raffiche di vento stavano portando via gli alberi.

 

 

 

 

 

 

Sentii bussare alla porta, non mi girai sapevo già chi fosse.

La porta si aprii ed entrò Phil, con un paio di pantaloni della tuta e senza maglietta, si notavano benissimo i suoi addominali scolpito, rimasi senza fiato. Poi disse:

“Visto che sei sveglia volevo parlarti.” Si sedette sul letto, poi continuò:  “So che sei molto arrabbiata, ma volevo spiegarti il perché del mio gesto riguardo l'altro giorno.” Fece una pausa: “Ti ripeto mi piaci molto ma, c'è un segreto che nascondo ed è anche il motivo per cui ti ho detto quelle cose quando ci siamo baciati” Mi girai e lo guardai, volevo e speravo che quel bacio si replicasse. Mi guardò negli occhi e poi continuò di nuovo: “ Spero che questa lettera spieghi tutto. Buona notte.”

 

 

 

Lasciò un una lettera sopra il letto, la lessi:

 

 

" Mia dolce Giulia,                                       

 

Mi dispiace molto per tutto quello che è successo in queste settimane,

voglio spiegarti che le cose che ti ho detto riguardanti il tuo amico

Cory.

Sono sicuro su ciò che ho sentito e lo so che riesce difficile

credermi, ma fallo per il tuo bene, credici.

Riesco a capire il comportamento di oggi nei miei confronti e sono

davvero rattristato per non averti salutato, questo pomeriggio

in negozio, e per aver portato via mia sorella senza nemmeno darti una

spiegazione.

 Scusami. Ti prego perdonami.

 

 

Domani mattina sarei lieto di far colazione con te e spiegarti

il motivo per cui sono così misterioso.

Scusami di nuovo.

 

 

                                   Baci

                                         Phil

 

P.S . Domani la colazione sarà servita alle dieci.

 

 

 

Lessi quella lettera con gli occhi piene di lacrime. Non sapevo se le parole di Phil fossero vere, l'avevo conosciuto da poco e l'amore che provavo per lui poteva essere solo attrazione fisica.

Mi tolsi la camicia che Phil mi aveva imprestato e mi vestii, presi la borsa e, con gran cautela, fuggi dalla finestra.

 

 

Le raffiche di vento facevano svolazzare i mie capelli castani, le foglie vagavano nel cielo e gli alberi più fragili era già tutti caduti.

 

Mi girai verso la casa di Phil e vidi la luce accesa proprio nella sua camera.

Mi nascosi per la paura di essere scoperta ma guardai ugualmente verso quella direzione.

Vidi Phil sporgere dalla finestra mentre leggeva un libro.

Quel ragazzo era stupendo, quegli occhi erano meravigliosi e perfino il modo in cui leggeva un libro era meraviglioso.  Mi piaceva tantissimo, ma l'avevo visto solo tre volte, come era possibile che fossi già innamorata? Poi pensai a Cory e alle parole che mi aveva detto Phil. Se l'accusa contro il fratello di Lizzy fossero vere? Se lui non fosse malato veramente, ma fosse solo una scusa per riavermi? Non volevo pensarci.

 

Mi diressi verso il lago, la tempesta si stava facendo sempre più forte e paurosa . Per mia fortuna vidi, vicino al lago, una piccola grotta, non pensai molto e mi nascosi lì. Mi addormentai.

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