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“FRED!!! VUOI MUOVERE QUEL TUO MALEDETTISSIMO CULO E PARARE QUEL
BOLIDE?! STAVA PER STACCARE LA TESTA A HARRY!!!”
Fred sbuffò innervosito e con una brusca inversione della scopa schizzò
in direzione della famigerata palla nera, che stava per attentare alla testa
del povero Harry…erano quasi sei ore che si stavano allenando come pazzi, in
vista della partita Grifondoro-Corvonero ed erano sei lunghissime, estenuanti,
interminabili ore che Baston stava sbraitando, a mo’ di scimmione, tutto il suo
repertorio di rimproveri, contro tutto e tutti…“GEORGE PORCA MISERIA, STAI
SEGUENDO LE FARFALLE O I BOLIDI?! NON HAI VISTO CHE KATIE STAVA PER ESSERE
DISARCIONATA? ANGELINA SEI LENTA! VUOI FAR ANDARE QUELLA BENEDETTISSIMA
COMET?!”…appunto!
Era plausibile che a Oliver bruciasse tremendamente la sconfitta contro
i Tassorosso, ma che ci potevano fare loro, se Harry era svenuto facendo un
volo di 15 metri e rischiando di finire come una caccabomba sul muro?! “ALICIA,
NON FARE PASSAGGI COSI’ LUNGHI! E TU KATIE…”
“BASTON! Non ti sembra che per oggi ci hai spompati abbastanza?!”
azzardò Katie Bell, in piena crisi nervosa, dopo il millesimo urlo del
capitano. La squadra sembrò essere completamente d’accordo con la cacciatrice.
“Sono sei ore, sei, che ci stai urlando contro come una Mandragola!
Sappiamo che la scorsa partita è stata un fiasco, ma guardaci…siamo
distrutti!!!” accennò con un gesto della mano, indicando i compagni, che nel
frattempo si erano fermati un attimo, per ascoltare le proteste della ragazza.
Solo in quel momento Oliver sembrò aprire gli occhi e vedere in che
condizioni fosse la squadra: Fred e George avevano lasciato cadere le mazze a
terra e si erano praticamente coricati sulle scope, sfiancati; Alicia aveva il
naso, le labbra, le guance e le punte delle mani viola, visto il freddo rigido
di quella mattina; Angelina aveva una luce omicida negli occhi, meditando in
quanti modi si potesse far fuori il proprio capitano con una semplice pluffa;
Harry era il più umano, se si tralasciavano i profondi segni sotto gli occhi,
colpa della levataccia all’alba, e infine Katie, che pareva sul punto di
mettersi a piangere, lì in mezzo al campo, con i capelli castani legati in
quelle, che all’ inizio dell’ allenamento erano due treccine, e che adesso
sembravano due grossi bozzoli incasinati alla base della testa.
“TI
PREEEEEEEEEEEEGOOOOOOOOOO!!!” fecero in coro i gemelli con aria sofferente,
sguardo sbrilluccicante e mani congiunte in segno di estrema preghiera.
“Uhmm…” Oliver ora guardava i due rossi, ora la cacciatrice che gli
stava davanti, che aveva tirato fuori uno sguardo da cucciolo bastonato, che
sembrava volesse dirgli
“se-dici-di-no-chiamo-la-protezione-animali-brutto-insensibile”….e ora guardava
preoccupato la pluffa che stringeva fra le mani Angelina…
“Si, credo che per oggi possa bastare…” La partita era importante, ma
anche la propria vita lo era!
Entrati negli spogliatoi i ragazzi cominciarono a cambiarsi, fra gli
schiamazzi di Fred e George, che sembravano aver ripreso un po’ di vita e lo
sguardo rassegnato degli altri due.
Non passò molto tempo che Oliver si ritrovò solo con i suoi
pensieri…quello era il suo ultimo anno ad Hogwarts e Dio solo sapeva se c’era
qualcuno che desiderava vincere la Coppa del Quidditch come lui!
Aveva consacrato la propria vita a quello sport. Fin da quando era un
bambino il suo sogno era sempre stato diventare un grande del Quidditch, ci
aveva messo impegno, volontà, fatica…ogni partita era stata da lui giocata
prima con il cuore e poi con il corpo. Aveva pianto dopo la sconfitta inflitta
loro dai Tassorosso, lacrime amare, amarissime, cariche di dolore, vergogna e
rabbia…non potevano perdere altre partite, non potevano perdere per l’ennesimo
anno quella coppa, quel sogno, il suo sogno! A costo di allenarsi per una
giornata intera se necessario…
Aveva una squadra fantastica, doveva ammetterlo, erano i più in gamba
di tutta Hogwarts, a partire da Harry, un talento naturale quel cercatore,
veloce e agile, oltre che in sella ad una Firebolt -attualmente nelle mani
della Mc Granitt!-; i gemelli, che non avevano nulla da invidiare al primo,
compensavano la mediocre qualità delle scope con precisione e potenza; le tre
cacciatrici, quelle tre ragazzette avrebbero dato filo da torcere perfino a uno
come lui. Angelina, punta di diamante del trio, impeccabile nei lanci e potente
nei tiri, non c’era pluffa che non entrasse; Alicia veloce e precisa nei
passaggi corti e lunghi,ottima stratega e un asso nei tiri liberi; e infine
Katie, abilissima nelle finte, con una potenza di tiro pazzesca, un’agilità in
campo da far invidia a chiunque e…i suoi pensieri furono interrotti da alcune
risate argentine provenienti dalla stanza accanto…lo spogliatoio delle ragazze.
Incuriosito, si ritrovò ad ascoltare il discorso delle tre, con
crescente interesse, nonostante lo spesso muro che li divideva…
***
“…eddai Kat! Ammettilo, si vede lontano un miglio che sei cotta! Più
persa di un troll in un labirinto! Te lo si legge in faccia che ti piace da
morire! Che ti costa rivelarlo alle tue amiche, su!”
La voce di Alicia risuonava amplificata nello spogliatoio vuoto…erano
ormai prese da parecchi minuti dal loro passatempo preferito: le chiacchiere!
Con singolare sadismo le due amiche stavano torturando la povera Katie,
con il proposito di estorcerle qualche verità piuttosto personale…
“Ve l’ho detto ragazze! Davvero avete preso un abbaglio, a me non piace
nessuno, giuro!” tentò di giustificarsi la povera vittima dei due inquisitori
in gonnella…
“ Seeeeee come no, e allora spiegaci come mai la tua faccia ha assunto
il colore della tuta quando loabbiamo nominato…hai le vampate o hai ingoiato un sorso di Whisky
Incendiario?” la punzecchiò Angelina con una sorrisetto malizioso sul volto,
sistemandosi in una coda alta i lunghi capelli neri…
Katie avvampò più di prima, se possibile, e balbettò un“…no…ma …non è vero…” che non fece altro che
confermare il, già fondato, sospetto nelle due amiche.
“Kat…hai almeno provato a parlargli? Perché, scusa se te lo
dico, ma sarà pure un bravo ragazzo, un ottimo portiere, un eccellente
capitano, ma almeno che tu non ti presenti davanti a lui, cavalcando una
Firebolt, tutta nuda e con solo una pluffa in mano chiedendogli una “ripassatina”,
sarà difficile che si accorga di qualcosa…” proferì schietta la mora
cacciatrice…
“…mmm sai Angelina, ho il sospetto che in quel caso si bloccherebbe a
guardare la scopa, e non chi ci sta sopra!!!” asserì Alicia, spazzolando la
chioma bionda e scoccando uno sguardo rassegnato alla compagna.
“Sono senza speranze…” mugolò la terza ragazza sconsolata, scivolando
mesta su una panca, guardando il pavimento con sguardo vacuo e sospirando
affranta.
Le due compagne si scambiarono uno sguardo molto eloquente.
“Kat…da quanto tempo ti piace?” disse la biondina dagli occhi azzurri.
“Dal primo anno, quando l’ho visto giocare la prima volta…è grazie a
lui che mi sono appassionata al Quidditch…”
“CINQUE ANNI E LUI NON SOSPETTA NIENTE!?!?!?!?” Disse Angelina
sconvolta. “ Kat, non so chi sia più troll se tu che non gli dici un fico secco
e te lo sogni la notte, o lui che ha due bolidi sugli occhi per non rendersi
conto di te…è…è allucinante!” proseguì la moretta.
Katie annuì silenziosamente con un cenno del capo. “Il fatto è che ho
paura di non piacergli…” disse tristemente.
“KATIE BELL!” urlarono le altre due, facendo sussultare l’interessata.
“In qualità di compagne di squadra e tue migliori amiche da ben cinque, lunghi,
meravigliosi anni, ti ordiniamo di confessare i tuoi sentimenti a quel troll di
Oliver Baston, o la nostra ira si scaglierà su di te, lenta ancorché
inesorabile!” Proclamarono con tono di solennità e aria melodrammatica le due
compagne, decise più che mai a far mettere insieme quei due tontoloni…e magari,
già che c’erano,ottenere degli allenamenti più umani…
* * *
SBAAAAAAAM
La porta del dormitorio maschile del terzo anno si aprì con un boato,
rivelando al suo interno una specie di campo di battaglia con relativi soldati.
Al momento erano presenti Fred con la bacchetta fra i denti, e George e Lee
Jordan sul suo stomaco armati di cuscini, nel mezzo di una lotta all’ultima
piuma…
“Ohier he hi huhehe? Pehè nonhei henuto
né a hanzo né ha hena? Biascicò Fred con ancora la bacchetta in bocca, a testa
in giù dalla spalliera del letto, guardando il ragazzo che era sulla soglia con
un’aria indecifrabile sul volto.
“Che?!?!” disse Baston leggermente sconvolto per quella -non proprio
usuale- scenetta in dormitorio.
George sfilò l’oggetto dalle labbra del gemello, che riprese.
“Dicevo…che ti è successo? Perché non sei venuto né a pranzo né a cena?”
Oliver lo guardò con gli occhi sgranati e un’espressione, che avrebbe
impietosito perfino i sassi, dipinta sul volto. “Ragazzi, mi dovete aiutare! Ho
un problema! Un problema enorme!”
“Hai ucciso Malfoy e non sai dove nascondere il cadavere?!” chiese
speranzoso George.
“No…” cercò di ribattere Oliver dubbioso.
“Oppure hai trasfigurato Gazza in un criceto e quel sacco pulcioso
della sua gatta se l’è pappato in un boccone?!” asserì gioioso Lee.
“No, veramente io…” tentò di continuare il povero capitano, ma venne
nuovamente interrotto da Fred che, alzandosi in piedi sul letto e assumendo un
atteggiamento impettito e solenne con le mani sui fianchi, esordì.
“Sei innamorato cotto di…CEDRIC
DIGGORY!!!”
“NO!!!” gridò il portiere, scandalizzato.
“Ma allora tu non hai problemi seri!” disse George semplicemente.
“Si che ne ho, ma se magari, mi lasciate parlare, vi spiego!!!”replicò
stizzito il ragazzone.
“Ok, ok, sentiamo cos’ha da dirci il nostro Mr Son-tutto-un-problema!”
proclamò Lee alzando le mani in segno di resa.
“Allora…questa mattina, dopo che siete usciti tutti dallo spogliatoio,
mi sono fermato un attimo lì a riflettere e casualmente ho ascoltato
parte di una conversazione fatta dalle ragazze…”
“Ooooh! Una ragazza!!!” esclamarono in coro i tre teppistelli con
un’aria di finta sorpresa e ammirazione.
“Già, ecco…io piaccio a Katie Bell…da cinque anni…e non me ne sono mai
accorto…” disse con aria sconsolata il capitano e abbassando la testa per nascondere
il colorito cremisi delle guance.
Urla di giubilo e vittoria si levarono dai due rossi e dal loro amico,
lasciando visibilmente perplesso il loro interlocutore. “Era ora vecchio mio!
Certo che ce ne hai messo di tempo per accorgertene!!” disse Fred.
“Ehi capitano, dovevi origliare una conversazione di tenere fanciulle
per arrivarci?”asserì Jordan con un sorrisetto malizioso sulle labbra.
“Cominciavamo a preoccuparci
sai, certo aspettare il tuo settimo anno per arrivarci, mi sembra esagerato…finalmente
hai tolto quelle enormi fette di prosciutto che avevi sugli occhi e lo hai
capito!” concluse George.
“V-voi lo sapevate?! Lo avevate capito tutti?!” asserì Baston in un
soffio, completamente sconvolto rivolgendosi ai tre furbetti, che intanto stavano
sghignazzando come matti.
“Ma mi sembra ovvio! Ancora un po’ e lo capiscono anche quei due
scimmioni cerebrolesi di Tiger e Goyle!! Soprattutto quest’anno è più evidente!
Ma scusa non hai mai notato che quando le parli, nota bene…le parli non
le urli…sembra che abbia la pluffa al posto della faccia?!” Ironizzò di
nuovo uno dei gemelli.
Oliver scosse la testa. “Ragazzi… non vuol dire niente, magari è solo… emotiva.”
Incrinò la voce sull’ultima parola, non troppo convinto di aver detto qualcosa
di abbastanza sensato.
Lee balzò giù dal letto, con aria strafottente. “Oh sì certo… da quando
in qua avere il quaderno di storia della magia pieno di ‘K’ e ‘O’, corredate da
cuoricini, è sintomo di emotività?”
“Ma… e se ‘O’ fosse… qualcun altro? …cioè forse…magari…”
Fred allontanò il fratello, avvicinandosi al capitano. “Sì,
forse…magari…chissà… quindi vuoi farci credere che il tuo nome è saltato fuori
così… senza alcun motivo… se non per mascherare il vero amore di Katie…”
“Forse…”
“Capitano… ma l’ultimo bolide della giornata te lo sei beccato tu in
testa, al posto di Harry?” Chiese Lee, sospirando e scuotendo i dread lock.
“…ma allora che devo fare, ditemelo voi ragazzi…io…”
“Tu…prova a pensarci…” Propose George, subito spalleggiato dal fratello
gemello.
“…sì infatti, prova a pensarci… in fin dei conti noi sappiamo cosa
prova lei, ma tu non c’hai ancora detto che cosa ne pensi di Katie…”
Il capitano sgranò gli occhi. “Katie…beh…Katie….. è
una bravissima cacciatrice!!”
I gemelli sbuffarono, infastiditi. “…alè! E sai la novità!… no
intendiamo cosa ne pensi di lei dal punto di vista… umano… non agonistico!”
“…ah ehm… credo che andrò a schiarirmi le idee…”
* * *
La Sala Grande era gremita di studenti intenti a consumare la propria
cena. Un allegro cicaleccio empiva l’enorme stanza.
Al tavolo dei Grifondoro, Angelina e Alicia stavano tentando di
infondere coraggio alla compagna seduta davanti a loro, che con sguardo
sofferente stava sezionando il pasticcio, nemmeno fosse uno dei tanti rospi da
sventrare durante le terribili lezioni di Piton.
“Stai tranquilla Kat! Quando torniamo ai dormitori, lo chiami e gli
parli con il cuore in mano, senza aver paura di niente! Sei una ragazza in
gamba, ce la farai!” disse la biondina puntando gli occhioni azzurri dritto in
quelli color caffè dell’amica, che sorrise debolmente, rabbuiandosi però, colta
dal dubbio.
“E…se non gli piacessi, se non gliene importasse niente di me, magari
mi trova immatura…o peggio brutta!!!” proferì d’un fiato, con la voce
pericolosamente incrinata e due enormi lucciconi, che minacciavano di dare il
via a una tempesta di proporzioni bibliche…
“ In quel caso mettiti il cuore in pace e cercane un altro” annuì
convinta Alicia.
“Così, tu saprai che non è il tipo giusto, e noi avremo la certezza che
è un imbecille!” sorrise soddisfatta Angelina. Di tutta risposa ricevette uno
sguardo interrogativo dalla compagna che le stava seduta accanto.“…cosa c’è!?
Voglio dire, tu me lo chiameresti intelligente un tipo che mi rifiuta questo
gran pezzo di Grifondoro?! Io no!” sparò Angelina, in risposta allo sguardo
dubbioso dell’amica, che scoppiò a ridere contagiando anche Katie.
“ Grazie ragazze.” asserì la brunetta, guardando le due sedute di
fronte a lei “ Siete le migliori!” .
“Ma è ovvio, siamo Grifondoro!!!”
………
Devo parlargli, devo parlargli, devo parlargli! Calmati Katie! Devi
solo fare quattro chiacchiere col capitano…devi solo chiarire tutto!
Katie pareva stesse per disputare i Mondiali di Quidditch tanto era
agitata, camminava tesa come la corda di uno Stradivari, ripetendosi, tipo
giradischi impallato, di rimanere calma e…ottenendo l’esatto contrario.
Senza nemmeno accorgersene era arrivata dritta dritta alla camera dei
ragazzi del settimo anno, con i quali Oliver divideva la stanza.
…Ommerda! Come cazzo ci sono arrivata io qui?!?!Io non sono mica
psicologicamente preparata porca miseria! E mo cosa gli dico?!COSA GLI
DICO?!?!?!?Non posso mica presentarmi così da lui e dirgli: “Ciao capitano!
Avresti un minuto di tempo? Sai dovrei parlarti! Niente di importante, solo non
capisco come mai dopo cinque anni tu non ti sia accorto che quella cosa su cui
scivoli sul campo, non è erba bagnata, ma bava…la MIA! Ora se non ti dispiace
vado in cerca di qualche dissennatore per chiedergli il BACIO della buona
notte!!!
In quel momento si aprì la porta del dormitorio…a Katie partì una
coronaria, se non due!
Ma per sua fortuna -o sfortuna- non apparve il bel portiere, ma un
ragazzo dai capelli rossi: Percy Weasley il fratello maggiore di Fred e George.
“Bell! Che cosa ci fai qui?! Stavi cercando qualcuno?”
…fa che Oliver non ci sia, fa che non ci sia, fa che non ci sia,fa che non ci sia…tipregotipregotiprego!!!
“…ehm…no, cioè si!…ma…vedi…forse…io…C’E IL CAPITANO BASTON?” snocciolò,
infine, tutto d’ un fiato, diventando del colore dei capelli del Caposcuola che
la fronteggiava.
Il ragazzo guardandola sconvolto, e anche un po’ spaventato, le rispose
in tono piatto “No…no, Oliver non c’è, l’ ho visto un’ attimo di sfuggita in un
corridoio, mi pare che abbia detto volesse farsi un giro…o qualcosa del
genere…ma se ti serviva qualcosa posso riferirgliela io Bell, non
preoccuparti!”
“Uhm, no…non ti preoccupare, niente di importante, glielo dirò un’altra
volta, grazie ugualmente Weasley…” rispose la ragazza improvvisamente più
tranquilla.
Detto ciò si voltò e proseguì dirigendosi verso i dormitori femminili…
***
Baston fu felicissimo di trovare la biblioteca praticamente deserta.
Bene, aveva un paio d’ore prima che Madama Pince gli facesse arrivare qualche
gigantesco tomo di “Tutte le rivolte dei goblin dal 1235” in mezzo agli
occhi, segno che la sua presenza lì non era più gradita, ed era ora che
sloggiasse!
Amava la biblioteca, era l’unico posto dove si potesse pensare in santa
pace. Fra tutti quei libri si sentiva al sicuro, nessuno lo avrebbe disturbato.
Prese da uno scaffale il suo volume preferito “Il Quidditch
attraverso i secoli” e sedutosi ad uno dei tavoli più appartati, cominciò a
sfogliare distrattamente le pagine, ormai consunte e ingiallite, completamente
preso dal flusso dei suoi pensieri.
Che cos’ è per me Katie? Un membro della squadra, ovvio! Argh! Ecco che
ripenso con la testa da capitano…no, devo pensare con la testa di Oliver
Baston…ok, riproviamo,cos’è per me Katie Bell?Lei è…è…un’ottima cacciatrice! A
rieccomi a pensare da capitano, inutile, qua dentro c’è solo il Quidditch…
Ok, aspetta Oliver, il fatto sia un importante, anzi no,
IMPORTANTISSIMO membro della squadra può essere un punto di partenza!
E’ veloce e precisa, sa fare delle finte che nemmeno io riuscirei a
prevedere, quando segna ha una potenza pari a quella di un ragazzo robusto…non
che Katie sia robusta…anzi!
Si nota soprattutto quando fa passaggi lunghi, il corpo si tende e la
tuta aderisce meglio a tutte le curve…e che curve!
Ora che ci faccio attenzione mi
rendo conto che Katie ha un fisico niente male! Ha anche un visetto niente
male…non è una bellezza selvaggia come quella pantera di Angelina, ed è diversa
da quella nordica di Alicia…Katie è più…più…armoniosa?
Baston maledisse mentalmente la sua scarsissima conoscenza di
aggettivi, che non fossero per riferirsi a una scopa, a una pluffa o a una
squadra.
Wow, la conosco abbastanza bene per non fregarmene niente!
Ha davvero un bel viso, di solito incorniciato da qualche ciocca
castana scappata alle solite treccine o ai comodi codini che usa farsi… una
bella fronte, un nasino perfetto…due guance quasi sempre coperte da un lieve
rossore, sembrano lisce e morbide, chissà com’è accarezzarle?! Quando sorride è
davvero un sogno, le si illuminano quegli occhi caffè che ha! Sono enormi, mi
ci potrei specchiare…e quelle labbra color ciliegia…wow sono una favola! Mi
piacerebbe sapere che sapore hanno…MI PIACEREBBE SAPERE CHE SAPORE
HANNO?!?!?!?!
…OMMERDA…
………
“FREEEEEEEED TOGLIMI QUEL CALZINO DALLA FACCIA! SONO TROPPO GIOVANE PER
MORIRE!!!” urlò Lee durante una delle solite risse da dormitorio…
Fred stava per ficcargliene sotto al naso un’altro, ma fu bloccato da
alcuni colpi sulla porta…
“AVANTI!!!” disse George lanciando via il cuscino con il quale stava
per soffocare l’amico con i rasta…
Dalla porta apparve Oliver Baston con un’aria a dir poco sconvolta, le
guance rosse e gli occhi sgranati.
“Toh! Mr. Son-tutto-un-problema è tornato a trovarci!” asserì
Fred abbandonando la sua preda e sedendosi comodamente sul letto. “Allora?
Quali nuove dal tuo mondo?”
“Bhe…ecco io ci ho pensato…e….” iniziò il capitano.
“Eeeeeee….” continuarono in coro gli altri tre concuriosità mal trattenuta.
“…e…cosa significa quando tu pensi che una tua compagna di squadra
sia…stu…stuprabile?!” proferì Baston mantenendo lo stesso sguardo allucinato e
diventando due volte più rosso.
Fred, George e Lee si scambiarono uno sguardo molto eloquente e fu
proprio George a rispondere alla domanda del bel portiere.
“I casi sono due, capitano…o i tuoi ormoni hanno raggiunto le
dimensioni di un bolide…o sei innamorato cotto…”
“…e visto il colorito “braciola ai ferri”, propenderei per la
seconda opzione” concluse il fratello.
Baston rivolse ai due uno sguardo in tralice e con un filo di voce
disse “Io…innamorato di…Katie?!”
“Proprio così vecchio mio! Ti piace, e a giudicare dalla tua faccia,
nemmeno poco!” gli sorrise George.
“Ed ecco Katie Bell che segna 200 punti nel cerchio de cuore del bel
capitano!!!” concluse Jordan portandosi il pugno vicino alla bocca come se
stringesse un microfono e facendo l’occhiolino all’ interessato.
Oliver non avrebbe sicuramente dormito molto quella notte…
…chi sa che sapore hanno le sue labbra…
***
La porta del dormitorio femminile si chiuse con un lieve cigolio. La
stanza era illuminata solo dalla luce proveniente dai tizzoni della stufa e un
paio di candele. Probabilmente le sue compagne stavano già dormendo…
“E allora?! Che gli hai detto!?” disse concitatamente Alicia, saltando
giù dal letto in camicia da notte.
…come non detto.
“Bhe…io…lui…” tentò di spiegare la brunetta torturandosi le dita.
“E lui che ti ha risposto? Ha detto di si?!” la interruppe Angelina,
traboccante di curiosità, sbucando dalle pesanti tende color porpora…vestita da
un babydoll nero, che fece sgranare gli occhi, alla già abbastanza agitata
Katie.
“A-Angelina…che diavolo ti sei messa addosso?!” esordì la ragazza
ancora in divisa, sconcertata, che ora comprendeva appieno la fama di pantera, che
la bella mora si era guadagnata.
“ Questo?” continuò Angelina guardandosi l’abitino provocante “Carino
vero?! L’ho comprato quest’estate, lo conservavo per le occasioni importanti,
ma volevo vedere come mi stava…che ve ne pare?! Non sono figa?!” Disse
sorridendo e atteggiandosi a super donna.
“Lascia stare Katie, gli elfi domestici delle cucine devono aver messo
qualcosa nella sua fetta di torta al miele…è impazzita! Poverina, così giovane,
così promettente!!!” Suggerì la bionda,con aria esasperata e melodrammatica, facendo finta di asciugarsi una
lacrima di dispiacere.
“Piuttosto, vuoi dirci com’è andata?!”
Katie si scosse dallo “shock da babydoll” e guardò la ragazza
dagli occhi azzurri, rispondendole con disappunto “Baston…Oliver non c’era,
Percy Weasley mi ha detto che era da qualche parte non so dove, per farsi un
giro.”
“Ah…” dissero con aria abbattuta le due compagne, come se tutto a un
tratto avessero tolto loro, un bel regalo dalle mani.
“Bhe, puoi sempre parlargli domani, no?” propose Alicia.
“Oppure durante gli allenamenti…anzi no, che se gli girano, ci riduce a
pappa per gufi! Sempre che non restituiscano la Firebolt a Harry…forse solo in
quel caso, preso dal giocattolino, riusciremmo ad arrivare ai dormitori con un
aspetto lievemente antropomorfe…” si corresse Angelina pensierosa.
“ …alé…evvai con l’ottimismo ragazza!” la canzonò sarcasticamente la
Spinnet…
“Ma è vero!!!” si giustificò la mora alzando le mani in segno di resa.
“Vabbè, lasciamo perdere…comunque Kat, cerca di non rimandare le
confessioni, altrimenti ti sentirai sempre peggio…” la ammonì la biondina.
“Si, appena riesco a trovarlo cerco di parlargli…cervello permettendo!
Credo che averlo davanti avrà, su di me, lo stesso effetto di una pozione
tartagliante…” dissesorridendo
ironicamente.
“Non ne dubito…ma vi prego, andiamo a dormire! Sei ore di allenamento
con Baston sono peggio di un corpo a corpo contro un troll!…YAAAWN” le pregò
Angelina sbadigliando e stropicciandosi gli occhi assonnata.
“Ehm…Angelina…non per essere rompiscatole, ma ti prego, togliti quel
coso di dosso, altrimenti mi sembra di dormire in una casa di
appuntamento!!!”concluse Alicia
sospirando rassegnata.
Dopo poco (giusto il cambio di mise di Angelina), le ragazze si
tuffarono sotto le calde coperte scarlatte e spensero le luci rimanenti.
Nel suo letto, sotto quelle spesse coperte, protetta dalle pesanti
tende vermiglie, Katie non riusciva a dormire, fissava il baldacchino con
sguardo spento, immersa nei suoi pensieri…
…per tutte le pluffe, oggi ho rischiato l’infarto almeno due volte in
dieci minuti…qualcuno lassù mi vuole un mondo di bene…certo che se lo hanno
capito quelle due matte che adesso ronfano beate, perché non ci arriva anche
lui?
Non sono brava con le parole…se non si tratta di quidditch. Sembra che
mi sia arrivato un bolide in faccia ogni volta che gli parlo, divento rosso
pluffa!
Oltretutto quando dovrei parlargli? Non andiamo in classe insieme, ha
orari totalmente differenti da quelli che ho io…l’ unico momento che stiamo
insieme è agli allenamenti e in sala comune…eviterei quando si va in Sala
Grande, a meno che il mio cervellino fuso, non abbia sviluppato istinti suicidi
durante gli ultimi tempi…
Quanto mi piacerebbe sapere che diamine sta facendo adesso quel
tipo…magari sta dormendo, conoscendolo starà sognando di vincere Coppa del
Quidditch…è il suo sogno più grande…e lo sappiamo bene, per questo diamo sempre
il massimo…per questo do sempre il massimo.
Io voglio realizzare quel sogno...il suo sogno!
Peccato che a lui non interessi realizzare il mio…
Una liquida perla di pura tristezza e dolore, cadde sul candido
cuscino, bagnandolo. Ricacciò indietro quella tristezza che la lacerava nel
profondo…non doveva piangere prima di aver tentato.
Chissà come sarebbe stare insieme…sarebbe fantastico potersi specchiare
in quegli occhi…erano così tristi dopo la sconfitta dei Tassorosso, così severi
durante gli allenamenti, e così vivi, carichi di grinta quando gioca una
qualsiasi partita. Sono quegli occhi che mi spronano a dare il massimo in
campo, sempre! E’ per quel sorriso di gratitudine dopo ogni vittoria, che sono
diventata la cacciatrice che sono…quel sorriso…vorrei poterlo vedere sempre,
solo per me, per me…
…poter catturare quelle labbra senza aver paura di essere allontanata…è
questo il mio sogno più grande…
Senza nemmeno rendersene conto stava pian piano scivolando fra le
braccia di Morfeo. Una semplice frase comparve nella mente della ragazza prima
di cadere in un sonno profondo…
“Tieni Fred…” disse la mora cacciatrice, con aria fra il disgustato e
lo sconvolto, passando il vasetto all’amico, che era intento a farcire il
sedicesimo- diciassettesimo toast della mattina. “Fred, toglimi una curiosità,
ma a te e tuo fratello…che a quanto vedo è alla sesta porzione di pancetta con
le uova, non danno da mangiare quando siete a casa?!”
“Certo che si!” rispose George nel modo più dignitoso possibile che una
persona possa assumere, con la bocca piena di pancetta e uova.
“Solo che siamo delle buone forchette!” concluse Fred addentando il
toast abbondantemente imburrato.
“Vedo…vorrei solo spere dove va a finire tutta quella roba, visto che
avete sempre un fisico perfetto!”
“Dai Angelina, così ci farai arrossire!!!” dissero in coro i due
monelli.
“Sai quante energie ci vogliono per sopportare giornate dure e
spossanti come le nostre?” esordì George con un sorrisone.
“Tu non hai idea di quante calorie si perdono facendo tutto quello che
facciamo noi” proseguì Fred con aria grave.
“E, di grazia, cosa sarebbe tutto quello che fate voi?” chiese
sospettosa la cacciatrice.
“Beh, seminare Gazza nei corridoi, dormire durante le lezioni di
Ruf…”iniziò uno dei gemelli tenendo il conto sulla punta delle dita.
“..gli allenamenti di Quidditch, le lotte in dormitorio con Lee,
sgattaiolare di nascosto nelle cucine…”proseguì il secondo.
“Insomma tutte quelle cose per cui, allenamenti a parte, vi
sbatterebbero fuori dalla scuola in un colpo di bacchetta…capisco…” concluse
rassegnata Angelina scuotendo la mora chioma.
“Sai Johnson, con quel tuo caratterino potresti far parte alla grande
del nostro trio!” osservò Fred “Ti pare?” disse poi rivolto al fratello.
“Già…se solo fossi più spericolata e ligia nell’ infrangere le regole,
saresti una dei nostri!” asserì convinto George.
“Non ne dubito, ma…voglio rimanerci ancora un po’ qua a Hogwarts, se
non vi dispiace…”esordì la ragazza. “Beh ora vado, le ragazze mi stanno
aspettando in biblioteca per studiare.”
“CIAAAAAAAAAOOOOO”la salutarono in coro i gemelli, con un sorrisone
ebete stampato in faccia.
Poco dopo, un’ altra persona prese il posto della bella
cacciatrice…persona tutt’altro che in forma questa mattina…
“George, illuminami, da quando in qua i dissennatori possono fare
colazione al tavolo dei Grifondoro?” chiese Fred, guardando il ragazzo sedutosi
da poco alla grande tavolata.
“Non saprei fratello, ma questo fa più schifo di una cacca di troll…”
rispose l’altro rosso, scoccando uno sguardo perplesso alla figura in
questione.
“Ah ah, che battitori spiritosi che mi ritrovo in squadra, vorrei
vedere voi dopo una nottata in bianco, che faccini freschi che avreste” ribatté
acido il capitano della squadra dei Grifondoro, afferrando uno dei toast dalla
pila di Fred.
Effettivamente il poverino aveva una cera decisamente terribile, un
colorito pallido, accentuato dalle profonde occhiaie, conseguenza della
nottataccia.
“E sentiamo, Mr son-tutto-un-problema, cos’è che ti ruba il sonno?” chiese
con un ghignetto George.
“Beh, ora che ho capito che mi piace…non so come comportarmi, insomma,
devo parlarle io, o aspettare che si faccia avanti lei?”
“Oh noooooooo, ancora?!?” sbuffarono esasperati i giovani Weasley.
I due, per tutta risposta,videro il loro capitano chinare il capo,
depresso, e sospirare sconsolato, rimestando distrattamente la scodella di
porridge.
Immaginando già i titoli sulla Gazzetta del Profeta “Giovane
studente di Hogwarts, promettente portiere, si toglie la vita strozzandosi col
porridge” i due decisero di aiutare il ragazzo, ripromettendosi, di strozzarlo
loro, senza fiocchi d’avena, se questa storia si fosse ripetuta tutte le
mattine.
“ Senti Oliver,visto che lei aveva già intenzione di parlarti, aspetta
che sia lei a farsi avanti per prima…”
“…se però vedi che non ce la fa, fai tu il primo passo! Per il resto
comportati normalmente.”concluse uno dei gemelli.
“Comportarmi normalmente...Ok, ho capito, grazie per il consiglio!” li
ringraziò il bruno alzandosi e facendo per dirigersi verso l’ingresso della
sala. Fu fermato da uno dei gemelli che in tono perentorio esordì con un
“Baston, alla fine di tutta questa storia, ci dovrai pagare la parcella, lo sai
vero?!”
Fece finta di non aver sentito…
***
Era una bella domenica mattina, un timido sole splendeva nel cielo
invernale rischiarando la bianca neve nel cortile. Molti ragazzi, attirati
dalla bella giornata erano usciti in cortile, chi per fare una passeggiata, chi
per godersi quei rari raggi di sole.
La biblioteca era quasi vuota, se non fosse stato per pochi studenti
del quinto e settimo anno che, preoccupati, stavano studiando sodo per G.U.F.O
e M.A.G.O e chi probabilmente così sommerso dai compiti da non potersi
svagare…oltre che a qualcuno che si trovava lì con ben altro intento che non
studiare…
“Allora, appena finisce di pranzare, lo raggiungi e gli chiedi se gli
puoi parlare in privato, tutto chiaro?” Chiese Alicia alla povera Bell,
quest’ultima seduta davanti alle due amiche che, con una precisione degna del migliore
stratega bellico, stavano pianificando la sua dichiarazione.
“Se accetta, lo porti in una classe vuota, lontano da sguardi
indiscreti e gli dichiari tuoi sentimenti!” proseguì Angelina con aria
determinata,come se stesse parlando di un’imboscata a qualche ignaro imbecille.
“Se lui dice di si, è fatta! Dovrai solo dirci quando e per quanto
tempo, vuoi il dormitorio libero!” asserì convinta la Spinnett con malizia,
ignorando il rossore che coloriva la brunetta.
“E a quel punto, possiamo dire addio a quegli allenamenti omicidi, dei
quali sono soddisfatti solo Baston e Potter!” gongolò la Johnson.
“E…se dice di no?” intervenne la ragazza, diretta interessata del
diabolico piano.
“In quel caso, il professor Lupin ci ha spiegato le Maledizioni
Senza Perdono…USALE…” concluse la mora cacciatrice con aria truce,
spalleggiata dalla compagna, che già vedeva infrangersi il proprio sogno di
tornare in dormitorio sulle proprie gambe.
“Capisco…” disse rassegnata Katie, pregando di non dover mettere in
atto la seconda alternativa.
Poi, con un aria di chi la sa mooooolto lunga, e con un tocco di
malizia chiese alle due “Piuttosto, qui mi pare si parli un po’ troppo della
sottoscritta e poco e niente di voi, avanti cacciatrici, chi sono le vostre
prede?”
Le due amiche, colte alla sprovvista, dopo un primo tentativo -fallito-
di glissare sull’ argomento, ritornando allo studio, si trovarono costrette a
confessare. La prima a parlare fu Alicia.
“Beh, Cedric Diggory è un figo, se non fosse che ci ha soffiato la
vittoria, gli avrei già chiesto che ne pensa di me!”
“E quindi niente. E come altra possibilità?” proseguì Katie con
avidità.
“Non saprei,Fawcett dei
Tassorosso è carino, ma a quanto pare si è messo da poco con una tipa della sua
casa, poi ci sarebbe il capitano dei Corvonero Roger Davies, e anche il
battitore non è male, sai quello castano chiaro, porc…non mi ricordo mai come
diavolo si chiama!! Ma sono prede piccole, sinceramente non mi viene in mente
nessuno di eccezionale…” continuò distrattamente la biondina.
“Ah..” replicò l’altra con una
punta di delusione negli occhioni color caffè “E tu Ange? Ti piace qualcuno?”
chiese la brunetta inclinando su un lato la testa e guardando l’amica con
curiosità.
“Mah, non saprei, se mi devo ridurre come una certa persona che, se
nonci fossimo noi, avrebbe sulla
fronte i segni di tutti gli spigoli dei corridoi dove incrocia un certo
capitano, preferisco non innamorarmi di nessuno.” ribatté ironica la moretta
guardando divertita il broncio infantile dell’ amica.
“E’ strano, eppure tu hai un codazzo di ragazzi che ti vengono dietro,
ci sarà un povero disgraziato che trovi carino…!” intervenne Alicia, alzando il
naso dall’enorme tomo di pozioni.
“Vi ho detto che non mi interessa nessuno, e poi per me è più
importante avere un amico che un ragazzo…”rispose stizzita la ragazza,
apparentemente intenta a copiare alcuni effetti di una pozione.
“E quindi, c’e qualcuno che vorresti fosse il tuo migliore amico?”
chiese timidamente Bell.
“Senza ombra di dubbio Fred e George, sono simpaticissimi…” asserì
Angelina con sicurezza.
“Fred e George non sono solo ‘simpatici’, non ci crederai ma metà delle
ragazze di Hogwarts farebbero il doppio di ore di Piton, anche solo per spacciarsi
loro fidanzate!” precisò Alicia scuotendo la bionda chioma.
Le altre due si rivolsero uno sguardo eloquente e alzarono un
sopracciglio sospettose, prima che Katie, giocherellando con un codino
prendesse la parola “Signorina
sinceramente-non-mi-viene-in-mente-nessuno-di-eccezionale, non è che fra quella
metà di ragazze ci sei anche tu?” la interrogò con un’occhiata maliziosa.
“Chi io?!”chiese sgranando gli occhioni azzurri con finta aria
sorpresa.
“Nooooooo, non tu Aly! Gazza ovviamente! Non lo sai che scoppia d’
amore per quelle due teste calde?” ironizzò sarcastica Katie…
La ragazza sospirò rassegnata quindi, chiuso il grosso volume ammuffito
su cui aveva perso gran parte della mattinata, replicò “Diciamo che se fossero
più maturi, cosa che dubito possa accadere, sarei ben lieta di ripassare con
uno di loro Storia della Magia. E con questo il discorso è C-H-I-U-S-O!!!”
sillabò imbarazzata.
“Traduzione: adoro quel loro caratterino da piccole pesti, e si, sono
la fondatrice del loro Fan Club. Sono pronta ad ammettere che Marcus Flitt
gioca pulito durante le partite di quidditch, pur di vedere un sorriso da parte
di quei due gran tocchi di manzo… ” sospirò silenziosamente Angelina, scuotendo
rassegnata la coda mora.
Katie Bell stava per soffocarsi, pur di non ridere in faccia all’ignara
biondina che si era persa il ‘simpatico’ commento.
***
La
Sala Comune si stava lentamente svuotando, man mano che tutti i ragazzi, già in
partenza pochi, data la bella giornata, scendevano a pranzare. Oliver Baston
aveva passato la mattinata ad escogitare nuovi schemi di gioco, visti i suoi
ottimi voti in tutte le materie. Stava giusto arrotolando una pergamena con
sopra un dettagliatissimo groviglio di frecce e segni colorati quando, anche il
suo stomaco impose attenzione.
Sceso
in Sala Comune prese posto vicino ai gemelli, i quali stavano discutendo
animatamente con Harry, riguardo il sequestro della sua meravigliosa,
efficientissima e indispensabilissima Firebolt, prendendo subito parte a quella
che considerava unaprofonda
conversazione.
Aveva
giusto ingoiato l’ ultimo pezzo di crostata di fragole quando sentì una timida
vocina chiamarlo…timida vocina che si era scoperto amare, non meno della
proprietaria, che ora lo guardava, rossa in volto torturandosi uno dei bassi
codini e trovando interessantissimo e degno di acuta osservazione qualsiasi
cosa, pur di non guardarlo negli occhi.
“Ehm…scusa
Capitano, dovrei parlarti un attimo…ehm in privato…se puoi…” sussurrò
implorandolo con quegli occhioni color caffè e scoccando poi uno sguardo
nervoso alle due amiche sedute verso la fine del tavolo.
Agitato
Baston, cercò appoggiò morale, o quantomeno un segnale dai due rossi, i quali
lo guardarono e facendo un mega sorrisone idiota, alzarono i pollici. “Certo
Bell, se vuoi possiamo andare…nel corridoio del secondo piano, a quest’ ora
dovrebbe essere abbastanza desolato…” disse grattandosi nervosamente il capo e
guardandosi imbarazzato i piedi.
I
due Weasley si scambiarono uno sguardo d’intesa.
Mentre
saliva silenziosamente la grande scalinata in pietra, numerosi pensieri affollavano
la mente della timida cacciatrice…la maggior parte dei quali avevano come
protagonista l’ imbarazzato ragazzo che la precedeva.
Ci
siamo quasi Katie, è giunto il momento…devi stare calma, devi calmarti o
incasinerai tutto quanto! Digli solo che il tuo desiderio più grande sono le
sue labbra, le sue labbra, le sue labbra…
Ma
la bruna testolina della ragazza, non era l’ unica sul punto d’esplodere,
infatti anche il bel portiere aveva in mente solo una cosa: Katie Bell.
Ok Oliver, calmati, hai il cuore che sta per uscirti dal
petto, non devi mica giocare la coppa del mondo di Quidditch! Forza vecchio
mio, pensa che fra dieci minuti quelle labbra ciliegia saranno tue! Le sue
labbra, saranno solo tue!
Così presi dai loro
pensieri si ritrovarono proprio a metà del corridoio deserto…o quasi…due
visetti identici, cosparsi di lentiggini sbucarono da dietro un arazzo e
curiosi si appostarono dietro un’ angolo, ad un estremo del corridoio.
“Fred, sei sicuro che
stiamo facendo la cosa giusta?” sussurrò George al gemello che annuendo
convinto gli rispose “Tranquillo fratello, conoscendolo, avrà sicuramente
bisogno di aiuto!”.
“Hai ragione, dopotutto è
sempre di Baston che stiamo parlando…” concluse semplicemente l’ altro in un
soffio.
Ma le due pesti non avevano
idea che dietro l’angolo opposto, le due cacciatrici del Grifondoro avevano
avuto gli stessi propositi.
“Angelina, non ti sembra
che dovremmo lasciarli soli? Mi sento molto una ficcanaso, io!”
“Alicia, se non te la
senti te ne puoi andare, ma fossi in te non lo farei. Se conosco Katie bene
come te, scommetto cento galeoni che dovrò tirarla fuori dall’ennesimo guaio!”
“Ssssst! Fa piano se non
vuoi che ti rispondano! Comunque resto solo per darle una mano in caso succeda
qualcosa o per consolarla in caso lui la rifiuti…”
“Si, si, va bene
quint’essenza della discrezione, se non ti dispiace vorrei sapere se dovrò
continuare a sopportare allenamenti degni di Azkaban ancora per molto…”la
ammonì bisbigliando la moretta.
“Secondo te la rifiuta?”
chiese curiosa la compagna.
“Non lo so, Baston è di
spalle, vedo solo lei! Comunque dovesse dirle di no ho portato la bacchetta,
quante maledizioni efficaci conosci?” chiese con aria diabolica la Johnson.
***
“Mi sembra non ci sia
nessuno…ehm…di cosa volevi parlarmi?” chiese teso il capitano dei Grifondoro
guardandosi intorno, con apparente noncuranza.
“Bhe ecco…vedi io…”iniziò
la ragazza, guardandosi i piedi.
Guardalo Katie e digli che vivi per quegli occhi, per
quelle labbra…le sue labbra, le sue labbra, le sue labbra….
“Fred…lei che sta
dicendo?”
“Che diavolo ne so George,
è di spalle, vedo solo la faccia di quel troll di Baston!!!”
“Dovremmo inventare
qualcosa per origliare meglio fratello…”
“Hai ragione George…ehi,
guarda quanto è rosso, secondo te ha raggiunto i duemila gradi Fareneiht?”
Sono un cretino, non la sto nemmeno guardando negli
occhi…ora alza lo sguardo e falle capire che tutto ciò che vuoi adesso sono
quelle labbra…
Fu un attimo…il tempo di
un battito di ciglia, di uno schiocco di dita…il tempo di sollevare il viso…ed
entrambe i ragazzi, come stregati da un incantesimo sconosciuto e bellissimo,
si ritrovarono a osservare non gli occhi innamorati dell’altro, ma la bocca,
adesso serrata.
“A-Angie, perché non
parla?”
“Non lo so Alicia, ma deve
sbrigarsi se non vuole fare una figura disastrosa davanti al ragazzo che ama da
cinque anni!!”
“George, ma che diavolo fa
quell’ imbranato, ha uno sguardo da tonno che non mi piace!”
“Fred…credo che si sia
beccato una pastoia total body…sembra una statua di ghiaccio…”
“…con un’ espressione
molto stupida per altro!”
“Fratello, sta facendo una
figura da cretino, non oso immaginare che faccia abbia la Bell in questo
momento…”
Sembrava che il tempo si
fosse congelato, nell’istante in cui i suoi occhi avevano incrociato quella
splendida bocca vermiglia. Tutti i pensieri del giovane capitano erano stati
cancellati alla vista di quelle labbra.
Un solo desiderio…
…baciami…baciami…baciami…
Il suo cuore batteva così
forte, che sicuramente il ragazzo che le stava davanti lo sentiva, avrebbe
voluto alzare di poco lo sguardo e osservare la sua espressione, ma i suoi
occhi erano come incollati a quella bocca fresca e invitante, quella bocca che
aveva sognato così tante volte durante quei cinque anni e che ora era a poco
più di venti centimetri dalla sua.
Ormai non le interessava
più nemmeno sapere la reazione di chi la fronteggiava, le bastava poter
guardare quelle morbide labbra, avrebbe potuto farlo per sempre, se le fosse
stato concesso. Nella sua mente, ormai vuota da qualsiasi logica, che non fosse
quella del cuore, una sola brama…
…baciami…baciami…baciami…
“ANGELINA FA QUALCOSA, SI
STA DISTRUGGENDO CON LE SUE MANI!!!”
“GEORGE, QUA SERVE UNA
MANOVRA D’URTO, O QUELLO USERA’ IL PORRIDGE DI DOMANI PER FARSI FUORI!!!”
In un men che non si dica
i quattro ‘intrusi’ saltarono fuori dai
rispettivi angoli, con una velocità pari a quella di un pipistrello fuori
dall’inferno.
Le due ragazze, senza
nemmeno guardare in faccia il capitano, che immaginarono essere perplesso, se
non sconvolto, presero sottobraccio l’amica esordendo con un “Kat! Ma dove ti
eri cacciata, ti abbiamo cercata in tutto il castello! C’è una cosa
URGENTISSIMA che devi sapere!!!” trascinandola via praticamente di peso.
Contemporaneamente i due
rossi, correndo dalla parte opposta a quella da cui erano arrivate le due
cacciatrici, fecero altrettanto con Oliver, e senza nemmeno guardare che
espressione avesse la timida brunetta, agganciarono il capitano e ruggendo un
“Eccoti qui, devi ancora mostrarci QUELLA COSA, muoviti!!!” si defilarono
sparendo dietro l’angolo.
***
"Signorina Katie
Bell, poteva pure dircelo che aveva visto un Basilisco mentre stava per
dichiararsi!” sbraitò la Johnson a due centimetri dal naso dell’amica che,
confusa non capiva ancora cosa fosse successo.
“Ma…perché mi avete
trascinata via?” farfugliò disorientata quella.
“No! La domanda esatta è:
perché tu eri lì con un’ aria ebete sulla faccia, completamente rossa in volto
e apparentemente colpita da un incantesimo silencio???” sbottò Alicia con le mani sui fianchi.
“Ero…così?!” chiese la
poverina, sgranando gli enormi occhi color caffè con aria disperata.
“Mmm…no, ora che mi ci fai
pensare no…eri molto peggio!” rispose sarcasticamente Alicia spostando una
ciocca dorata dietro le orecchie e posando una mano sul mento, assumendo una
finta aria pensierosa.
“Mio dio, non oso pensare
all’espressione di Baston, probabilmente gli sarò sembrata una deficiente!
Fantastico, mi odierà a morte…”piagnucolò sconsolata la Bell.
“Certo che con la faccia
da allucinata che avevi non avrai sicuramente migliorato la tua reputazione…ho
conosciuto troll con facce più sveglie sai?!” asserì convinta la ragazza dai
capelli corvini.
L’espressione della
compagna con i codini, avrebbe tranquillamente lasciato presagire a numerosi
tentativi di suicidio nei giorni successivi. Le amiche parvero accorgersene…
“Dai, forse non tutto è
perduto…forse…” cercò di consolarla la ragazza dagli occhi celesti.
Katie la guardò perplessa
sull’ orlo di una crisi di pianto.
“Ha ragione Kat…magari il
nostro provvidenziale intervento è arrivato al momento giusto…”proseguì
l’altra, accarezzandole la testolina; quella parve un poco più sollevata.
“Per sicurezza, quando lo
becchi la prossima volta, scusati con lui. Inventa qualcosa tipo che hai avuto
un giramento di testa o qualcosa del genere…se non è totalmente rincretinito,
capirà…sempre che dopo aver visto quel tuo grazioso faccino con un’espressione
simile a quella degli scimmioni di Malfoy,non ci sia finalmente arrivato da solo!” concluse la bionda cacciatrice,
sperando vivamente che quella storia finisse al più presto, possibilmente bene!
***
Intanto nella Sala Comune
dei Grifondoro, una scena simile stava avendo luogo conprotagonisti differenti…
“Weasley, ma che vi è
preso!? Siete ammattiti?!” commentò scandalizzato il portiere, dopo che i
gemelli lo avevano letteralmente catapultato su una poltrona della grande
stanza.
“NOI?! Cosa prende a NOI!?
Capitano, mi sa che chi ha qualche problema con la testa sei proprio tu!” ruggì
George parandosi davanti al ragazzo.
“Vuoi che per caso andiamo
a cercare quel paio di rotelle che ti sei perso per il castello? Non si sa mai
che le ritroviamo!” continuò con lo stesso tono Fred, mettendosi accanto al
fratello.
“Altrimenti si potrebbe
pensare a una pastoia total body…combinata a non so quale incantesimo, che per
farti fare una faccia così babbea, deve essere sicuramente molto, molto
brutto!!!” annuì convinto George scuotendo la testa fulva.
“ Non capisco dove
vogliate andare a parare ragazzi…”
Fred e George rotearono
gli occhi prima di spiegargli con una sorta di quieta disperazione nella voce
“Oliver, avevi una faccia da cretino ciclopico, paragonabile solo a quella di
un cretino che fissa una veela…credo che Katie non l’abbia presa troppo
bene…hai per caso visto che faccia aveva?”
“Veramente…no.”
“E, se ci è concesso
saperlo, cosa stavi guardando mentre lei
ti parlava?” Indagò sospettoso George.
“Non stava parlando! Me ne
sarei accorto perché…”titubò imbarazzato il caposquadra.
“…perché da bravo maniaco
tu ti sei inchiodato sulle labbra!!!” lo anticipò Fred sbattendosi una mano
sulla faccia.
Il portiere annuì con un
cenno del capo.
“Menomale che ti avevo
detto di comportarti normalmente! Se quello era un atteggiamento normale mio
fratello diventa una ballerina di danza classica!!” lo ammonì l’altro rosso
indicando il gemello.
“Ma secondo voi lei se l’è
presa?” intervenne timidamente il ragazzo sulla poltrona.
“Chi lo sa! Magari, visto
che è così timida e impacciata, non ci ha fatto caso…”iniziò uno.
“Oppure le ha fatto
piacere! Le donne sono un universo incasinato sai!” proseguì il fratello.
“O nel peggiore dei
casi…non ti rivolgerà mai più la parola poiché avrà pensato che non la stavi
ascoltando…in quel caso sei fregato…”concluse con semplicità l’altro rosso.
“E in quel caso come
potrei rimediare?!” domandò il bruno spaventato.
“Potresti incominciare col
chiederle scusa la prossima volta che la vedi!” rispose Fred con un’alzata di
spalle.
“Magari comportandoti normalmente,
e non da troll in calore…”continuò George con un ghignetto.
“Comportarmi
normalmente…più facile a dirsi che a farsi…”sospirò silenziosamente Oliver.
***
Quel sabato si sarebbe
giocata la partita contro i Corvonero, ragion per cui tutti i membri della
squadra si aspettavano allenamenti ben peggiori dei precedenti.
Angelina ne stava giusto
discutendo con i gemelli nella Sala Comune dei Grifondoro, qualche minuto prima
di scendere negli spogliatoi per iniziare ‘il massacro’, quando venne interrotta da Baston che ruggì
qualcosa come “Il quidditch adesso deve diventare di priorità assoluta, non mi
interessa come o con cosa arriverete ai dormitori, dovesse essere anche
strisciando! Non voglio saltiate nemmeno un allenamento, fosse anche perché Black
vi tiene in ostaggio! E ora basta fare discorsi da ragazzette, al campo!!!”
“Scusa se sono una
ragazzetta…gne gne gne!” sussurrò Angelina facendo una smorfia alle spalle del
capitano.
I gemelli produssero dei
colpi di tosse molto simili a risate.
Negli spogliatoi la
domanda da parte dei due Weasley rivolta al capitano fu scontata
“Baston…come mai questo
improvviso cambiamento di priorità? La tua cotta è durata solo due giorni?!”
“Certo che no, ma ora come
ora è più importante il quidditch, più importante anche dei sentimenti, mi
sembra ovvio…fino alla partita contro i Corvonero non se ne parla, semmai
dopo…sempre se vinciamo…”sospirò sconsolato il portiere.
“Allora, non le chiederai
scusa fino alla partita…uff un salvataggio sprecato” sbuffò George con un’
alzata di spalle.
“Io non ho mai detto
questo! Mi scuserò con lei dopo l’allenamento, così sarò sicuro che per la
partita darà il meglio di se!” concluse giulivo Oliver pregustando l’ottimo
lavoro della cacciatrice.
“Sempre se ti perdona…”
aggiunse Fred uscendo dagli spogliatoi.
“E per favore, comportati
normalmente, o questa volta userò un bolide per salvarti la faccia…” ammiccò
complice George uscendo anche lui.
Baston era di nuovo
sprofondato nella più cupa disperazione, ma si fece coraggio ripetendosi di
comportarsi come sempre. Ma la sua sicurezza vacillò un attimo quando vide
correre verso di lui Katie Bell, probabilmente pretendeva una spiegazione per
la figura del giorno prima e lui gliel’avrebbe data…a tempo debito. Ora doveva
comportarsi come sempre con lei.
La ragazza fece per
parlare ma lui l’anticipò assentendo seccamente “Non ora Bell, tutto dopo
l’allenamento!”
La freddezza del ragazzo
annientò in un attimo quella poca fiducia che le sue amiche le avevano infuso
dopo la scena del giorno prima, aumentando invece la paura che il ragazzo fosse
arrabbiato con lei. Cercò comunque di concentrarsi solo sull’ allenamento che
stava per avere inizio, avrebbe chiarito tutto dopo…
Per prima cosa Baston si
premurò di spiegare in modo dettagliato, per la bellezza di quattro volte, i
nuovi schemi di gioco che aveva elaborato. Grossomodo tutti prevedevano che
Harry si tenesse fuori dal gioco fino all’ avvistamento del boccino, solo in
caso il cercatore dei Corvonero fosse stato troppo opprimente avrebbe dovuto
distrarlo con un paio di finte o qualche picchiata, nelle quali il ragazzo era
un maestro. Il grosso del gioco lo dovevano fare i battitori, i quali mentre le
tre cacciatrici, che attraverso una serie di passaggi dovevano distrarre gli
avversari mantenendo la pluffa in gioco il meno possibile, dovevano indirizzare
i bolidi a disarcionare il portiere, intralciare i cacciatori del Corvonero e,
se possibile mandare in infermeria i battitori avversari.
Oliver riponeva estrema
fiducia soprattutto nel povero Harry, il quale era sì un talento nel prendere
il boccino, ma ancora non aveva ricevuto la sua Firebolt, nonostante le
continue pressioni, sia da parte del proprietario, sia da parte del portiere
alla McGranitt.
Dopo un veloce volo di
riscaldamento iniziarono a provare le nuove strategie, le urla di Baston
cominciarono a risuonare in tutto il campo, ma questa volta non sbraitava
contro tutto e tutti…
“BELL, HAI DECISO DI
CONCORRERE ALLA MARATONA DELLE LUMACHE CARNIVORE? SEI PIU’ LENTA DI UN BRADIPO
ZOPPO, MUOVITI!”
“BELL! COS’ERA QUEL
PASSAGGIO?! ANGELINA STAVA PER PRENDERLA CON LA FACCIA LA PLUFFA!”
Angelina rivolse uno
sguardo dubbioso alla brunetta mortificata, rassicurandola e dicendole che non
erano i suoi passaggi ad essere sbagliati…ad esserlo era la zucca vuota del
portiere.
“BELL! TI SEI RESA CONTO
CHE QUEL PASSAGGIO COSI’ CORTO ALICIA LO AVREBBE PRESO SOLO SE FOSTE IN GROPPA
ALLA STESSA SCOPA?!”
E ancora…
“BELL! HAI DECISO DI
GIOCARE SUL LAGO INVECE CHE SUL CAMPO?! VOI CACCIATRICI DOVETE RIMANERE SERRATE
A CENTRO CAMPO! STAVI DORMENDO MENTRE PARLAVO?!”
“BELL! NON HAI VISTO CHE
HARRY STA SEGUENDO IL BOCCINO? UN ATTIMO E LO PRENDEVI IN PIENO CON LA SCOPA, E
NON MI SEMBRA IL CASO CHE UN GIOCATORE DEL SUO CALIBRO E DELLA SUA IMPORTANZA SI
INFORTUNI PROPRIO PRIMA DELLA SEMIFINALE!”
Ormai, la situazione era
degenerata, Harry a parte, che ignaro continuava a rincorrere il boccino d’oro,
tutti gli altri sembravano aver notato l’accanimento contro la povera
cacciatrice.
Fred e George che si
sentivano trascurati, perché una volta tanto Baston non li degnava di una
critica, pur di farsi sbraitare contro avevano iniziato a fare ‘giro girotondo’
in volo, appena sopra la testa del portiere, fischiettandone il
motivetto…Oliver non li degnò di uno sguardo…
Alicia guardava
preoccupata la compagna con le treccine, che oramai volava a testa bassa
probabilmente per nascondere qualche lacrima…e infine c’era Angelina che
puntava, con sguardo truce e pluffa alla mano, il capitano, meditandone
l’atroce morte.
“BELL! HAI PERSO QUALCOSA
LA’ SUL PRATO?! NON TI HA MAI INSEGNATO NESSUNO CHE SI VOLA A TESTA ALTA!?”
Oliver non fece in tempo
ad aggiungere nient’altro alla ramanzina che Katie alzò il viso…inondato dalle
lacrime.Le guance congestionate per il pianto e gli occhi color caffè, come due
pozzi di tristezza.
Quella era l’ultima
goccia. La ragazza scese in picchiata e corse piangendo verso gli spogliatoi,
seguita a ruota da Alicia e George, che preoccupato, aveva interrotto il suo
gioco con il fratello e si era catapultato in soccorso dell’amica. Diversa
direzione avevano preso Angelina e Fred, i quali minacciandolo l’una con la
palla rossa, l’altro con la mazza da battitore, lo costrinsero a scendere
prendendolo per la collottola e urlando verso un Harry che si era fermato
incuriosito, di continuare tranquillamente senza di loro.
“OLIVER, TI SEI FUMATO IL
CERVELLO?! SE MAI NE HAI AVUTO UNO!!! CHE COSA TI HA FATTO DI MALE KATIE?!
ESIGO UNA RISPOSTA!!!” ruggì Angelina rossa in volto e agitando minacciosa la
Pluffa che aveva ancora in mano.
“CRETINO!!! TI AVEVAMO
DETTO DI COMPORTARTI NORMALMENTE!!!” si aggiunse Fred livido di rabbia anche
lui brandendo la mazza pericolosamente.
“Ma io…” iniziò impaurito
il portiere “… credevo di comportarmi normalmente…”
“IL CAZZO CHE TI SEI
COMPORTATO IN MODO NORMALE!!! TI SEI RESO CONTO CHE LE HAI SPEZZATO IL CUORE?!”
urlò ancora Angelina sul punto di picchiarlo seriamente. A quelle parole,
Oliver sembrò sul punto di mettersi a piangere e fissava disperato e con
sguardo sconvolto ora l’uno ora l’altra dei suoi giocatori.
“L’HAI UMILIATA DAVANTI A
TUTTA LA SQUADRA!!! SE NON FOSSE CHE E’ INNAMORATA PERSA DI TE DA CINQUE ANNI,
TI AVREI PICCHIATO A SAN…” le parole morirono in gola ad Angelina, quando si
rese conto di quello che aveva appena rivelato.
“Tranquilla, lo sapeva
già!” buttò giù lì Fred, riacquistando la sua aria tranquilla e spensierata.
Angelina riacquistò l’aria
da boia prima di un’esecuzione, ma questa volta la regalò a Fred, il quale
arretrò impaurito sperando di potersi difendere con la mazza.
“COSA SIGNIFICA CHE LO
SAPEVA?!” esigé Angelina verso il rosso.
“C-calma… Angelina…”
soffiò Baston pentendosene subito dopo essere stato incenerito da uno sguardo
della mora. “Il fatto è che… ecco… ho ascoltato la vostra conversazione lo
scorso allenamento… quando eravate nello spogliatoio, e…”
“…e cosa? Ti dovrei aprire
la faccia solo per aver origliato…” sibilò tagliente Angelina. Fred, trovando
un po’ di coraggio si intromise nella poco felice discussione.
“Ma… lascia che si spieghi
almeno… per favore!” concluse con tono mite.
***
“WAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!
MI ODIA!!!” singhiozzò Katie.
“Alicia fa qualcosa, qua
rischiamo di annegare!” esclamò George preoccupato.
“Ci sto provando!” ribatté
la bionda sull’orlo di una crisi di nervi, continuando ad accarezzare la bruna
testolina dell’amica.
In quel momento entrò
negli spogliatoi Harry, con il boccino in mano e fissò i tre ragazzi con aria
sconvolta. “Ma ragazzi… non dovreste consolarla?” chiese rivolto a George e ad
Alicia, non distinguendo chi fosse veramente da rincuorare.
“Che cose stupide fanno le
persone quando sono innamorate!” esclamò George all’improvviso, battendosi una
mano sulla fronte. Subito dopo, Katie smise all’istante di piangere e assieme
ad Alicia guardò stralunata il battitore, che dopo essersi morso la lingua
arrossì nella zona orecchie e distolse lo sguardo pur di non incontrare quello
delle due ragazze. “Ops…” gli sfuggì poco dopo.
“V-vuoi dire che… anche
lui, è…” balbettò Alicia indicando sconvolta nella direzione degli spogliatoi
maschili. Il ragazzo annuì sconsolato e proseguì. “Sì, è innamorato cotto, e…
da due giorni praticamente… credo…”
“Come credi…?” chiese
Katie tirando su col naso e sgranando gli occhi “… che significa?”
“Beh, sta torturando me e
mio fratello per aver consigli su come e dove parlare, su come comportarsi
eccetera, anche se a me pare che oggi sia stata torturata solo tu, Katie…”
concluse George guardandola mestamente. “Io glielo avevo detto di comportarsi
normalmente… ma non ha capito!”
“Ehm… ce ne siamo accorti
tutti!” aggiunse Alicia inarcando un sopracciglio.
“Ma allora gli piaccio?!”
domandò con sguardo vacuo la cacciatrice con le treccine.
“Se gli piaci? Ma non hai
visto che sguardo beota aveva ieri, quando gli hai parlato?” chiese stupito il
battitore.
“No, la signorina gli ha
guardato le labbra da brava pervertita!” ribatté acida Alicia.
“Anche lei?” fece George
stranito. I due si scambiarono uno sguardo rassegnato esordendo con un: “Sono
senza speranza!” pietoso.
“E adesso quando dovrei
parlargli?” chiese speranzosa Katie, interrompendo i due.
“Dopo la partita!”
risposero in coro i due ragazzi.
***
“Quindi, fammi capire
Baston, mi stai dicendo, che proprio perché lei ti piace tu l’hai aggredita a quel
modo?!” lo interrogò Angelina mettendosi una mano sulla tempia e
massaggiandosela…le era venuta un’ emicrania pazzesca. Il capitano le aveva
spiegato tutto, dal discorso negli spogliatoi fino al pianto della compagna.
Aveva miracolosamente evitato lo svenimento…
“Non proprio, per
comportarmi normalmente devo avere un po’…ehm…calcato la mano!” si spiegò
meglio il portiere.
“No, l’unica mano qui,
sarà la mia sulla tua faccia, se non farai pace con lei!” sbuffò la ragazza
esasperata. “Io proverò a parlarle e cercherò di spiegarle questa storia che
è…è…è assurda! Non trovo altri aggettivi per descriverla!”
“Io si! Patetica!” esordì
Fred appoggiato al freddo muro di pietra.
“Grazie Fred, mi mancava!”
lo ringraziò Angelina con aria complice.
“E…quando dovrei fare pace
con lei?!”intervenne ansioso il capitano.
“Non oggi! E se puoi
nemmeno domani!” lo frenò Fred prontamente, spalleggiato dalla cacciatrice.
“Già, io direi di
lasciarle digerire tutta questa faccenda, anche perché, viste le recenti
rivelazioni rimarrà non poco sconvolta!” proseguì sbrigativa la Johnson. “Direi
che dopo la partita si possa fare…”concluse spicciola.
“Sempre se non le salta
addosso prima sto pervertito! Tze…gli guardava le labbra lui ieri!!!” esordì
Fred scuotendo la chioma rossa.
“Anche lui?!” chiese
scandalizzata la mora.
“Oddio…Baston siete fatti
l’uno per l’altra!!!” concluse Fred dandogli delle amichevoli pacche sulla
spalla.
Angelina non poté far
altro che sospirare rassegnata scuotendo l’alta coda nera.
Continua…
Vega: Y_Yme commossa sigh sigh!!! La mia prima
recensione *.*! Sono veramente contenta che questa storia ti sia piaciuta. Mi
fa piacere tu abbia apprezzato il rapporto fra i ragazzi, perché mi sono
spremuta il cervellino (con conseguente morte del mio unico neurone..povero)
per azzeccare i possibili legami di amicizia! Continua a seguirmi e ne leggerai
delle belle, notoriamente sono abbastanza da ricovero a riguardo!
Luna Malfoy: O.o chi si vede, la signora
Malfoy!!! O potentissima, sono oltremodo onorata che questa st…no, non è
definibile storia, mi dispiace…questo aborto di scrittura partorito dalla mia
mente malata, le sia piaciuto…a proposito, grazie alla sua recensione mi sono
resa conto che forse non ho caratterizzato molto bene Alicia, e questo è un po’
un problema…Aermannino dovrà fare gli straordinari…ma mi sa che è morto
annegato…grazie e al prossimo chap^^!
Angéle87: Voilà une jeune fille française. Merci
beaucoup pour ta…come si dice recensione in Francese??? Comunque, grazie di
cuore per avermi recensita. Lo so, Baston l’ ho fatto un inguaribile tontolone,
ma, non avendo riferimenti dal libro, se non riguardo il suo amore viscerale
per il Quidditch, ho dovuto fare tutto di testa mia…spero di averlo centrato
almeno un po’…il proximo chap arriverà non appena troverò un po’ di tempo (e
l’ispirazione) per scriverlo…non disperare, arriverà…o la cara Luna Malfoy mi
manda suo marito…
Audrey: Sono veramente felice che
qualcuno la pensi come me riguardo alle storie sui personaggi secondari di
Harry Potter! Mi piace l’idea di alcune possibili relazioni che la Rowling non
accenna neppure, fra alcuni personaggi che compaiono sporadicamente nella
storia…il difficile, ma anche la cosa più divertente, sta nel dargli una
carattere! Infatti, sia l’aspetto fisico delle cacciatrici (Angelina a parte
che più o meno è descritta nel 5 libro) e il loro carattere è completamente
inventato…anche perché se dovevo prendere in considerazione (per quanto
riguarda il fisico) quei rutti che compaiono nel film, il povero Baston si
sarebbe messo le mani nei capelli meditando suicidio!!! E poi non vedo l’ora di
leggere la tua storia!!! ^^ ancora grazie e al proximo chap!!!
Kiria: 10?!?!?!?! Ma io non merito
tanto!!! La ringrazio di cuore signorina Kiria, questo mi sprona a scrivere
meglio (e più in fretta!!!^^’’) ! Personalmente adoro i gemelli nei loro panni
da teppistelli, ma ho provato ad immaginarli anche da consiglieri nel campo
sentimentale…e come sono quando si arrabbiano °-°?! Credo anche lì abbastanza
divertenti…spero di non essere uscita dal personaggio T__T!!! beh aspetto la
recensione dei questo chap…FORZA GENTE, CHE QUESTO è SOLO L’INIZIO (quindi
immaginate il resto…)^^
Mokichan: Sono felice che ti sia piaciuta
(^///^me arrossisce) spero che continuerai a leggere e…recensire ^^’’’…
Blackmoony: Eccoti accontentata, il seguito
è questo qui, non uccidetemi per aver tardato tanto, ma la mia ispirazione se
n’è andata con l’inizio della scuola…
Piccola Alex: Eh eh, anche io l’ho
sempre detto che Oliver è un gran tocco di manzo, anche se alla fine l’ ho reso
davvero tonto.
Ryta Holmes: O.o oooooooohhhhh! Sua altitudine
Ryta Holmes!? Lei mi onora! Grazie per i complimenti, ma non dica così o mi
farà arrossire! Si, lo so, lo so, il mio Baston è acuto come un troll, ma io lo
immagino un po’ così, voglio dire, da uno che ha imparato prima a cavalcare una
scopa e poi a camminare e la prima parola che ha biascicato è stata ‘Pluffa’
non credo che ci si possa aspettare niente di buono…e poi lei eviti di fare
spoiler della MIA storia, perché altrimentiJOOOONAAAATHAAAAAAAAAAAAAN…poi fatti tuoi se la vede mio fratello con
te…
Paige: Tu che ne dici?!A me pare
proprio sia cotto a mo’ di bistecca ai ferri…soddisfatta la tua curiosità?!
Pea: Pea!!! Tesora!!!! Non riesco a credere
che nonostante le febbri, il mal di stomaco e tutta quella serie di malattie
che ti stai portando dietro e che mi impediscono di passare giornate
scolastiche normali, in tua assenza, e perciò catastrofiche con la presenza
delle lobotomizzate di turno, tu sia riuscita a trascinarti sino al computer,
aprire internet, leggere la mia st…cosa, si insomma la roba qua sopra, e
perfino RECENSIRE!!! T___T me piange per tale gesto d’amicizia!!! Bene, spero
che anche qst chap sia di tuo gradimento^^…niente morso vero?!°-°
Marti: Povero Baston, perché non
dovrebbe avere un cuore? ^^’’’ a me sembra così teneroso…cmq, dopo questo chap
sembrerà solo più stupido…ma non smettete di leggere solo perché l’autrice ha
il cervello infestato da Doxy, partite col presupposto che anche quella è una
forma di malattia, direste di no alle richieste di un malato?! *.*
Ale: Sono commossa, davvero, ti è
piaciuta la mia st…questo aborto di pagina web?! Y__Y me davvero commossa!!Non
sapevo che a così tanta gente interessasse leggere cosa succede dietro le
quinte di Harry Potter, quando una partita o una allenamento di Quidditch si
conclude! Sono davvero, davvero commossa!! Ecco il secondo chap…no, dai mettete
via le bacchette…aargh! Non l’avada kedavra! Sono così in ritardo?
Un ringraziamento
particolare a Luna Malfoy e Ryta Holms che mi sopportano e supportano, leggendo
questa st…quest’ accozzaglia di lettere unite a caso…ragazze vi voglio bene!!!
Dopo il fatidico pianto di Katie Bell, gli allenamenti
furono pressoché tranquilli, nonostante la temperatura delle guance del
portiere diventasse pari a quello della corona solare, ogni volta che
incrociava lo sguardo della cacciatrice in questione…la quale però, se sul
campo non lasciava trasparire alcuna emozione, appena finiti gli allenamenti
camminava a un metro da terra, SENZA SCOPA!!!
Quel venerdì mattina Oliver si svegliò con l’impressione di
cominciare una giornata davvero bella.
Il giorno prima la professoressa McGranitt aveva restituito
la Firebolt a Harry e con quel gioiellino in squadra, avevano la vittoria in
pugno.
Si preparò velocemente e scese a fare colazione, sorridendo
in modo ebete a tutti.
“Fred, non ti sembra che oggi Baston sia mooooooolto
contento?”
“Hai ragione George, troppo contento per i miei gusti…se non
avesse le orecchie il sorriso farebbe il giro della testa…”
“Cosa state confabulando voi due?!” li interruppe
bruscamente Angelina arrivando loro alle spalle. Ci mancò poco che George non
ci rimanesse secco, stroncato da una salsiccia infame.
“Angelina! Non stavamo confabulando affatto, non lo faremmo
mai!” si giustificò Fred con aria innocente, davvero poco credibile, assestando
dei violenti colpi sulla schiena dell’altro rosso, che tossendo violentemente
aveva assunto un vago colorito viola.
Angelina per tutta risposta aveva spostato lo sguardo sulle
rispettive colazioni dei due Weasley e sgranando gli occhi pronunciò con un
filo di voce con tono piatto “Fred…ma tu stai bevendo solo un tè…e
George…sta mangiando solo due salsicce!!! Dove sono le solite torri di
toast e colonne di piatti?!”
“Beh, sai come si dice, uccel che non becca ha già
beccato!!!” sentenziò Fred con un sorrisetto furbo.
“Beh io stavo per diventare un passero morto con quella
salsiccia!” pronunciò George guardando scherzosamente sottecchi Angelina che
aveva alzato un sopracciglio.
“E, dove avreste beccato voi due, pettirossi?!” Li
canzonò la mora sospettosa.
“Eh, quando sarai una vera teppistella, e le regole per te
esisteranno solo per essere infrante…”iniziò uno dei fratelli vagamente.
“…forse allora, te lo diremo. Ma c’è tantissima strada da
fare per diventare come noi!! Tante cose da sapere, tanto da studiare…” concluse
l’altro con aria di chi la sa molto lunga, spalleggiato dal gemello che annuiva
poderosamente.
“Oh si, un lavoro difficile quello dei combinaguai, dovrò
mettermi sotto, già, altrimenti passerò il settimo anno senza problemi…” li
sbeffeggiò la ragazza con aria di finta preoccupazione.
“Brava brava, vedo che hai capito! E dato che noi siamo immensamente
buoni, potremmo assumerti come nostra allieva insegnandoti la difficile e
quanto mai affascinante arte del perfetto malandrino!!” proferì George mantenendole
il gioco e parlando con aria solenne.
“Lusingata…ma per adesso ho altro a cui pensare, devo fare
da babysitter a una certa cacciatrice, che in questo periodo cammina
fluttuando anche fuori dal campo di quidditch.” Disse in tono confidenziale la
ragazza spostando la coda corvina dietro la schiena.
“Ohh!” fecero i gemelli capendo l’allusione e proseguirono
“Certo, anche noi abbiamo un grosso bambinone da tenere sott’occhio. Era
proprio di lui che parlavamo prima che arrivassi tu, non sembra anche a te che
oggi abbia un’aria più ebete del solito?” conclusero poi lanciando un’occhiata
al posto dov’era seduto Baston.
Angelina sembrò rabbrividire alla vista del portiere, che
vedendola le sorrise con aria beota, salutandola con la mano. “Ragazzi, voi sapete
cosa significa quel sorriso?!”
I due Weasley si scambiarono un’ occhiata dubbiosa.
La moretta proseguì “Significa tre cose: uno, oggi dopo
l’allenamento noi NON torneremo nei dormitori, e domani i Corvonero avranno da
giocare contro un grosso ammasso di carne sanguinolenta coagulata sul prato;
due, dopo che Harry ha ricevuto la sua Firebolt ha intenzione di fare un falò
con le nostre scope; tre, e questa è la cosa che mi preoccupa maggiormente, non
vede l’ora che arrivi domani per…per…avete capito no?!”
“Non so cosa è peggio fratello…”disse George con sguardo
vacuo dopo che la cacciatrice se ne fu andata. Di tutta risposta il fratello
gli rivolse uno sguardo preoccupato, pensando a se stesso come a una grossa
polpetta sanguinante sull’erbetta verde del campo.
***
Le ore passarono in fretta e ben presto arrivò il -per
alcuni temuto- ultimo allenamento prima della partita.
La stessa Madama Bumb, che assisteva agli allenamenti per
tenere Harry sotto controllo, rimase incantata alla vista della Firebolt del
cercatore, studiandola da vicino ed esprimendo il proprio giudizio tecnico, in
un discorso lungo non meno di un quarto d’ora. Baston decise di interrompere il
prolisso soliloquio della professoressa, notando che alle spalle di quella,
Fredfaceva finta di suicidarsi
trafiggendosi con un pugnale invisibile e interpretando una morte agonizzante,
mentre il fratello, subito accanto a lui, mimava un perfetto impiccato, con
tanto di lingua di fuori e testa piegata su un lato. “Ehm…Madama Bumb? Le spiace restituire
la Firebolta Harry? Dovremmo proprio
allenarci…” disse il capitano.
Dopo che l’ insegnante ebbe restituito la scopa al cercatore
ed ebbe preso posto sugli spalti insieme a Ron Weasley, la squadra si riunì
attorno al portiere che stava dando le ultime istruzioni prima della partita
del giorno dopo.
“Harry, ho appena scoperto chi sarà il cercatore dei
Corvonero. Cho Chang. E’ una del quarto anno, ed è bravina…Speravo che non
fosse in forma, ha avuto qualche problema…” disse Baston con disappunto, poi
aggiunse “D’altra parte, cavalca una Comet Duecentosessanta, che sarà
semplicemente ridicola vicino alla Firebolt.” Guardò la scopa di Harry come un
padre guarda il proprio figlio, e diede il via all’allenamento.
Finalmente tutti poterono ammirare le reali capacità della
scopa del cercatore. Era fantastica, obbediva al minimo tocco, ed aveva
un’accelerazione spaventosa; Harry la fece voltare così bruscamente che per un
po’ non fece cadere Alicia, che lanciò un urlo e meditò di ridurre il ragazzo a
cera per manici di scopa, se avesse ripetuto lo scherzetto.
Il moro si esibì in una serie di picchiate perfettamente
controllate, fino a quando Oliver non liberò il boccino, che pochi secondi
dopo, era stretto nel pugno del ragazzo. Fu impossibile trattenere un urlo di
gioia.
Mentre Harry si esercitava a catturare il boccino fra finte,
avvitamenti e picchiate, Baston, facendo appello a tutte le sue forze e buona
volontà, staccò miracolosamente gli occhi dalla Firebolt e si dedicò ai sui
doveri di capitano nonché portiere.
“Bene, adesso proviamo lo schema dell’ultima volta.
Angelina, Alicia e Katie provate la Formazione d’Attacco Testa di Falco*,
mentre voi due fate la Dipplebeater Defence**, voglio che quel bolide mandi in
infermeria qualcuno, intesi?! Avanti, diamoci dentro!”
Provarono tutte le tattiche migliori senza commettere
nemmeno un errore. La presenza della Firebolt in squadra aveva dato una carica
nuova a tutti i giocatori, e questo non sfuggì al capitano.
Baston era fermamente convinto che niente questa volta
avrebbe potuto togliere ai Grifondoro la vittoria, i battitori avrebbero di
sicuro fatto fare gli straordinari a Madama Chips, le tre cacciatrici erano di
una precisione e una velocità nei passaggi mostruosa, e infine, con Harry a
cavallo di un tale gioiello, il boccino sarebbe stato loro anche prima di
montare in sella alle scope!
Fu un allenamento così riuscito che quando atterrarono di
nuovo, Oliver non ebbe una sola critica da fare.
“Wow! È la prima volta che il capitano non dice assolutamente
niente di negativo a nessuno!” fece notare George allucinato.
“Beh, che dire, non so proprio che cosa potrebbe fermarci
domani!” disse il portiere “A meno che…Harry, hai risolto il tuo problema con i
dissennatori vero?” chiese poi fra lo speranzoso e il dubbioso.
“Si” rispose il ragazzo con gli occhi verdi, seppur
consapevole del proprio debole Patronus.
Dopo le rassicurazioni di Fred su di un impossibile ritorno
dei dissennatori, in quanto preciso ordine di Silente, tutti i giocatori,
tranne Harry rimasto lì con Ron, tornarono nei rispettivi dormitori, stanchi ma
soddisfatti di quell’allenamento.
***
La mattina dopo Oliver si svegliò quasi all’alba, ripassando
mentalmente gli schemi di gioco e rallegrandosi nel notare che erano…perfetti?
Attese in Sala Comune il resto della squadra, ritrovandosi
però, davanti all’intero dormitorio, mobilitato da Fred, Gorge e Lee, che erano
convinti la Firebolt meritasse una sorta di drappello d’onore…non che ci fosse
voluto molto a convincere i compagni di casata, tutti assolutamente d’accordo
con i tre.
Scesero tutti a colazione, godendo come caimani delle facce
fulminate dei Serpeverde, alla vista della “Sacra Scopa di Harry”, come l’aveva
solennemente eletta uno dei tanti Grifondoro, convinti della sacralità di quel
gioiello, non appellabile semplicemente ‘scopa’.
A Baston non era sfuggito il pallore e la faccia da gnomo
rincretinito del capitano Marcus Flitt, suo acerrimo nemico tanto sul campo
quanto fuori, e assaporando a pieno quella dolce sensazione della serie io-sono-un-dio-tu-una-cacca-di-doxy
decise di rigirare abbondantemente il coltello nella piaga, mettendo in
bella vista l’oggetto del desiderio.
Un nugolo di ragazzi di Corvonero e Tassorosso si
avvicinarono curiosi, chi per dare solo un’occhiata, chi come Cedric Diggory
per complimentarsi con il proprietario. Angelina giurò di aver sentito
ringhiare il portiere della propria squadra.
Si avvicinò anche Penelope Light, la graziosa ragazza di
Percy, anche lei interessata alla Firebolt.
Fu proprio allora che Oliver si ricordò che dopo la partita
avrebbe dovuto scusarsi con la giovane cacciatrice della sua squadra,
protagonista da ben una settimana dei suoi sogni più sfrenati, notturni e non.
I suoi pensieri vennero interrotti dal suono di una fredda
voce strascicata, appartenente al biondo cercatore dei Serpeverde, che seguito
a ruota da due cerebrolesi ciclopici, stava facendo del sarcasmo gratuito.
“Sei sicuro di saperla controllare quella scopa, Potter?”
disse sprezzante, non notando la ciotola di cereali davanti ad Angelina,
potenziale arma impropria nelle mani della Johnson, cui unico desiderio al
momento era fare fuori l’arrogante ragazzino.
“Si, credo di si” rispose Harry in tono indifferente.
“Ha un sacco di effetti speciali vero? Peccato che non abbia
un paracadute, nel caso arrivi un dissennatore.” I due lobotomizzati alle
spalle del biondo ridacchiarono e Alicia fece appena in tempo a frenare un
cucchiaio assassino lanciato dalla compagna con i capelli corvini.
Ci pensò il moro cercatore a rimettere a posto i tre,
esordendo con un “Peccato che tu non abbia un braccio in più Malfoy, così forse
ce la faresti a prendere il boccino!”
La squadra dei Grifondoro scoppiò in una sonora risata,
mentre Draco, incazzato come un’ape si allontanava. Lo videro confabulare
cospiratorio con il resto della sua casa.
Quella mattina splendeva un bel sole tiepido e soffiava un
piacevole venticello, le condizioni perfette per disputare una partita di
Quidditch.
Alle undici meno un quarto la squadra rosso-oro si diresse
verso gli spogliatoi, avvertendo, man mano che passava il tempo, l’adrenalina
salire e l’eccitazione farsi insopportabile.
Harry pensò bene di portare con se la bacchetta, nel caso si
fosse visto qualche dissennatore, sperando vivamente di non doverla usare.
“Sapete che cosa dobbiamo fare, se perdiamo questa partita
siamo fuori gara. Voi…comportatevi come all’allenamento di ieri e andrà tutto
bene!” disse Baston incoraggiante.
Uscirono in campo accolti da un applauso strepitante. Harry
notò che la mora cacciatrice dei Corvonero era molto carina, ciò che non notò
fu invece lo sguardo di disapprovazione del proprio capitano e li sghignazzi di
Fred e George.
“Baston,Davies
stringetevi la mano”
Dopo il saluto dei capitani Madama Bumb
fischiò l’inizio della partita, i giocatori si librarono in aria, la Firebolt
in testa…e il gioco ebbe inizio.
***
“Sono partiti e l’attenzione di tutti in questa partita è
puntata sulla Firebolt che Harry Potter cavalca per i Grifondoro.” Lee aveva
dato il via all’ennesima ‘imparziale’ telecronaca, tenuto come al solito
sott’occhio dalla professoressa McGranitt, che cercava di frenare i soliloqui
di elogio alla scopa più veloce del momento.
“Katie Bell sfreccia a capo della Formazione d’Attacco Testa
di Falco ed é in possesso di palla, scarta il primo bolide, passa la palla ad
Angelina Johnson, la quale la lancia ad Alicia Spinnett che ora è a capo della
formazione…si avvicinano all’area di punteggio…Alicia passa di nuovo ad
Angelina…ma …attente a quel cacciatore!!! Per fortuna che il provvidenziale
bolide di George Weasley devia il tentativo del giovane Corvonero…”
Ormai Oliver non seguiva più quello che il moro
radiocronista urlava euforico, piuttosto osservava rapito la grinta delle sue
tre cacciatrici. Le aveva in squadra da ormai quattro anni, ma mai aveva visto
una tale carica e determinazione. Trattenne il respiro quando fulminea, la sua
dolce brunetta afferrò la pluffa, scattando in avanti nell’area di
punteggio…mancavano pochi metri…
Gli occhi color caffè di Katie erano dritti in quelli del
portiere avversario… rapido il movimento di polso…veloce la palla rossa si era
librata in aria, pronta per essere colpita con potenza con la coda della sua
scopa… il portiere si era spostato verso l’anello parallelo all’estremità
posteriore di quella…un grosso errore…
Cretino, era una finta…
Con un deciso movimento di polso aveva indirizzato la pluffa
verso l’anello più alto…lancio di mano.
“Siiiiii, ed è la magnifica Katie Bell che segna il primo
goal della partita!!!” ruggì Jordan, coperto dalle grida di giubilo dei tifosi
giallo-rossi.
La partita era ormai entrata nel vivo, Grifondoro era in
vantaggio su Corvonero per 80 a30.
“HARRY NON E’ IL MOMENTO DI FARE IL GENTILUOMO! FALLA CADERE
DALLA SCOPA, SE DEVI” ringhiò Baston quando Harry deviò per evitare una
collisione con la graziosa cercatrice avversaria. Cho Changera una giocatrice esperta, aveva tallonato
Harry per tutto il tempo, soffiandogli più volte l’occasione di agguantare
l’agognato boccino. Quello che il capitano non capiva era perché il giovane
dagli occhi verdi si ostinasse tanto a non mettere in pratica gli schemi che
avevano provato, che la stesse sottovalutando? O forse era inibito perché era
una ragazza…o forse…
I pensieri del portiere vennero interrotti, quando vide
scattare la Firebolt, in direzione di un noto luccichio.
Il giovane cercatore accelerò, seguito a ruota dalla sua
avversaria, quando…tre alte figure incappucciate, ammantate di nero fecero il
loro ingresso nel campo…i dissennatori!
Tutti gli sguardi saettarono ora in direzione del ragazzo
con la cicatrice, ora sulle tre oscure presenze, quando qualcosa di enorme, di
un bianco argenteo spuntò dalla bacchetta di Harry, fu un attimo, la figura
argentea si diresse verso i tre dissennatori scaraventandoli via…ma pochi
furono quelli che seguirono cosa successe perché lo sguardo di tutti era
puntato su Harry, con il braccio teso, a pochi centimetri dalla pallina dorata,
una sola preghiera da tutti i Grifondoro…
Ti prego Harry, prendi quel boccino…
Tese ancora la mano che stringeva la bacchetta…e due piccole
alucce vivaci spuntarono fuori dal pugno di Harry…
Avevano vinto…
In un attimo tutta la squadra fu addosso a quel piccolo
talento, Angelina, Alicia e anche Katie gli schioccarono un bacio affettuoso,
Fred e Gorge sembravano impazziti di gioia, gridavano come ossessi e lo
stringevano così stretto che probabilmente non sarebbe arrivato vivo a terra e
Oliver ripeteva urlando “Così si fa, così si fa!!!”. Sotto di loro un mare
rosso-oro, ruggiva entusiasta. La squadra scese a terra accolta dalle ovazioni
dei tifosi, e fu una sorpresa scoprire che i tre dissennatori altri non erano
che Flitt, Malfoy e i suoi due scagnozzi dal cervello paramecioso. Fu ancora
più divertente assistere alla sfuriata contro i quattro Serpeverde, da parte
della McGranitt, potevano dire fosse quasi meglio che prendere il boccino e
vincere la partita!
Si diressero tutti verso il castello, ancora con le tute,
seguiti dall’intera casata scalpitante ed euforica per la meritata vittoria.
***
Quanto tempo era passato da quando erano rientrati al
castello? Un’ora? Due? Aveva perso il conto. Certo è che era un mucchio di
tempo che nella sala comune dei Grifondoro, pazzia e gioia regnavano sovrane;
ovviamente a capo del trambusto c’erano due scatenati rossi dall’ identico viso
cosparso di lentiggini, che ormai erano sfrenati, ripetendo per la seicentesima
volta la faccia dei quattro Serpeverde, mentre la McGranitt li strigliava a
dovere, scatenando l’ilarità generale.
Alicia era con le lacrime agli occhi, Angelina aveva mal di
pancia per le risate e Katie aveva rischiato tre volte di soffocarsi.
Oliver era seduto su una comoda poltrona scarlatta
apparentemente preso dai propri pensieri…
Quando sorride le si illuminano gli occhi…
Fred e George dovevano fare i comici, erano forse tre ore
che si stava sbellicando dalle risate, con molteplici casi di soffocamento per
giunta, alla vista delle espressioni che quei due esibivano imitando Tiger e
Goyle. Per giunta si era dimenticata di togliersi le protezioni, che adesso
erano diventate insopportabilmente calde e scomode; approfittando di un attimo
di respiro, durante il quale i gemelli stavano parlando con Angelina e Alicia,
prese anche le protezioni dei compagni e si decise a portarle negli spogliatoi.
Uscendo notò Oliver, stravaccato su una
poltrona rossa.
“Ehm, Oliver, potresti darmi le tue protezioni, le porto giù
negli spogliatoi…”
Oliver sembrò capire solo in quel momento chi fosse la
ragazza nascosta dietro l’enorme ammasso di protezioni, e arrossendo si rivolse
a lei cordialmente “Se vuoi ti posso dare una mano a portarle”…
Perfetto posso parlarle…
Senza pensarci su Katie accettò di buon grado.
Fu solo a metà strada, camminando in mezzo al verde prato
del parco, che si rese conto di cosa avesse accettato, e di chi la
stesse scortando come un perfetto cavaliere…
Non sapeva se mettersi a saltellare come uno snaso o
mettersi a piangere per la sua abissale superficialità.
Fu la porta che si trovò davanti a salvarla dal commettere
una delle due azioni. Varcatala, si diressero entrambi verso i propri
spogliatoi, entrambi con un mucchio di pensieri per la testa.
Oddio, ma devo essere davvero scema se ho accettato di
farmi accompagnare da lui, LUI, così, come se mi avesse chiesto un pezzo di
panino col salame!!! Brava Katie, ora seidavvero sicura che nella tua scatola cranica non c’è un cervello, ma
un’infestazione di doxy!!!
E ora come mi devo comportare?! Oooommerda, stupida
stupida stupida!!! Ok ora calmati, rilassati e ragiona…cosa ti direbbero quelle
due sciagurate che adesso stanno tubando con quegli altri due?!
Katie immaginò per un attimo di avere Angelina davanti, cosa
le avrebbe detto? Probabilmente qualcosa che suonava molto come “ Se non gli
parli adesso ti scarto la faccia come ho fatto con i regali di Natale!!!”…
le bastò a prendere la decisione di chiarire una volta per tutte i propri
sentimenti.
Mentre Katie si crucciava inutilmente, maledicendo la
propria stupidità, ignaro di quali fossero i pensieri della giovane, il Capitano
dei Grifondoro cercava di fare ordine in quel casino che era la sua mente
diciottenne.
Ok, Oliver, tu sei un FESSO!!! Ungigantesco frullato di stupidità, che agisce
secondo quelli che sono gli impulsi del suo ‘coso’ nei pantaloni, e non
seguendo il cervello!!!
Come cavolo ti è saltato in mente di chiederle scusa
senza esserti prima preparato?! Sono sicuro, quant’ è vero che Piton è uno
stronzo, che mi impappinerò con le parole e lei a quel punto mi considererà
davvero un caso disperato ,chiedendosi, come ha potuto mai provare qualche
sentimento per me, lo so, sarà così, me lo sento…ma d'altronde, se non faccio
pace con quella piccola, dolce, graziosa cacciatrice, rischio comunque che mi
detesti…ma soprattutto,se non le parlo
al più presto rischio di scoppiare.
Spinto soprattutto
dall’ultimo pensiero, il ragazzo si risolse ad aprire la porta che lo divideva
dal corridoio.
Fu sorpreso nel vedere
che anche la causa del groviglio che gli trapanava le meningi, stava varcando
la soglia della stanza adibita alle ragazze, proprio in quel momento.
***
“ Oh…Capitano, stavo
giusto venendo a cercarti…ehm dovrei parlarti.”
“Che coincidenza, anche
io ho da dirti un paio di cose…se non ti dispiace.”
“No,no, anzi..a questo
punto inizia prima tu…”
“Ma figurati, dimmi
tutto, che io devo parlare per un po’ quindi.”
“Anche io, e scommetto
quello che vuoi, che il tuo discorso è 4 volte meno lungo del mio!”
Ma che diavolo sto facendo, mi sto comportando come una
bambina!! Questo già mi odia…
“Beh, se proprio insisti,
inizio io allora…”
Respira Oliver, respira…stai calmo e rifletti su quello
che dici….
“Scusa…io volevo
chiederti scusa per come mi sono comportato all’allenamento, lunedì, ti giuro
che non avevo davvero intenzione di esagerare in quel modo, davvero! Non ho MAI
pensato, una sola, delle cose che i ho detto, e mi picchierei da solo, per
quanto male ti ho fatto, ma…”
Oliver alzò lo sguardo e
lo puntò dritto negli occhi di Katie…respirò a fondo un’alta volta, aveva i
pugni così stretti, che le nocche erano bianche…ancora poche parole…
Katie aveva gli occhini
caffè sgranati, il cuore che batteva a mille. Quella vicinanza al ragazzo le
provocava piccole scariche alla base della nuca, ad ogni singola parola.
Quando Oliver si bloccò
guardandola, arrossì violentemente. Il suo cuore era come impazzito…
“M…ma…?” sillabò senza
fiato…la voce si era nascosta da qualche parte, insieme alla sua lucidità,
quegli attimi le sembrarono infiniti…
“ Ma…cerca di capire…la
gente… si comporta sempre in modo…strano…con le persone che..ama”
L’ho detto…
Il cuore della giovane
saltò un battito.
Liquide perle le rigarono
le guance arrossate, ma sorrideva…ed era un sorriso di una persona che aveva
realizzato il sogno più grande.
“C-ce…ne hai messo di
tempo a capirlo eh?!”disse fra i singhiozzi.
La mano di lui a
raccogliere una piccola goccia salata, la vide chiudere gli occhi e sospirare,
rilassandosi, a quel tocco.Si portò la lacrima alle labbra, poi, lentamente, le
passò una mano sulla fronte, scostandone qualche ciocca e posandola
delicatamente dietro l’orecchio. Avvicinò con lentezza il volto al suo e
cominciò a baciarle la sottile striscia salata che ancora fresca le solcava le
gote…piano, con dolcezza, godendo ad ogni contatto del sapore salino di quella
scia fino a quando non incontrò la morbida curva delle labbra.
Si scostò un poco il
viso…lei aprì lentamente gli occhi, come se non volesse destarsi da un
bellissimo sogno. Si guardarono, specchiandosi l’uno negli occhi dell’altro, e
ritrovandovi la luce dello stesso desiderio.
Alzò lentamente una
manina bianca, e la passò sul viso del ragazzo, studiandone la perfetta
geometria, gli zigomi lineari, la pelle bronzea. Lo vide coprire la propria
mano con quella sua, più grande e fresca,inclinando un poco il capo echiudendo gli occhi a quella carezza. Le
baciò dolcemente il palmo, ancora stretto nel suo.
Poi, con esasperante
lentezza avvicinò nuovamente il bel viso, chiudendo gli occhi…morbida e calda
la sua bocca coprì quella della ragazza…
E fu come volare…fu come
fare una picchiata da un’altezza enorme, come vincere una seconda volta la
partita…o forse no…no, quello che stava accadendo a loro due, era molto meglio…
Le loro labbra si
sfioravano dolcemente, accarezzandosi quasi, poi il bacio diventò più
profondo…le lingue ad intrecciarsi come le loro anime, in quel bellissimo
gioco, che si erano scoperti amare anche più del quidditch.
Oliver la spinse
gentilmente contro il muro, e Katie, ormai presa da quel passatempo, gli tuffò
le mani nelle ciocche castane, facendo rabbrividire il ragazzo, che di tutta
risposta le prese il volto fra le mani.
Continuarono così fino a
quando, i rossi raggi del tramonto, non fecero capolino, a stuzzicare i due
amanti, che si decisero a tornare in dormitorio.
Ormai le loro anime erano unite in un indissolubile
legame, intrecciate per sempre l’una con l’altra.
Continua….
* Formazione d’Attacco
Testa di Falco: Manovra che interessa i cacciatori. I tre cacciatori si
dispongono in una formazione di freccia e volano uniti verso le reti. Manovra
intimidatoria che serve a togliere di torno i giocatori avversari.
**Dipplebeater Defence: Manovra che interessa i
battitori.Entrambe i battitori
colpiscono contemporaneamente un solo bolide, infondendo una maggiore potenza
nel tiro.
Ok...questa
è la mia prima scena romantica non esilarante..siate buoni, vi supplico ^^’’’
Kiria: + di 10?! O.o wow, e qst capitolo qnt mi dai (una carico di mazzate
visto che ho aggiornato dopo un’era…). Ti ringrazio per i complimenti ^///^ e
non so se sono del tutto meritati…mi impegno molto per far si che quello che
scrivo risulti piacevole e divertente, ma sinceramente non vedo fino a che
punto questa pseudo-schifezza di storia si rispecchi nelle mie aspettative
-.-‘’’. La ringrazio ancora e spero che continueràa leggere qst obbrobrio che i miei pidocchi stanno partorendo….
Angéle87: Merci une autre fois pour ta
CRITIQUE (<= me ha appreso subito il nuovo vocabolo^^), je suis très
contente que tu m’a critiqué ce nouveau chapitre^^…vabbé ora smetto che a furia
di parlare francese mi si è rincretinito il neurone…spero che sia sopravvissuta
anche a questo capitolo (mmm…non ci giurerei) così da potersi vendicare per
qualsiasi empietà di cui mi sono macchiata…grazie ancora per la recensione e al
prossimo capitolo^^…spero…
Blackmoony: Eh Eh Eh…come vedi ho
liquidato quei due inetti timidoni di Katie e Oliver in tre capitoli ed ora
verrà il bello…la storia continua, questo non è che uno dei tanti amori nati su
di un campo di Quidditch^^.
Vega: OLAAAAAAA^^ bene bene e così
sei una fan di Angelina e Fred…purtroppo per te, deturperò in maniera
orripilante la loro bellissima storia d’amore (della serie: “ma tu non hai
niente di meglio da fare?”)…quindi se vorrai seguire la storia per sapere fino
a che punto, io non so scrivere accomodati pure…ah, per favore, niente lettere
all’antrace, o mia mamma penserà che mi faccio di coca…non che già non ci
creda^^’’…
Pea: Grasssssssssie per la sua
magnanimità, sono oltremodo lusingata…ecco il terzo chap…devo aspettarmi il
morso?
Phoenix46: *.* un’altra anima che ha
conosciuto l’oblio leggendo quella che si spaccia per un “dietro le quinte di
Harry Potter”…sono d’accordo con te sul fatto che la coppia Angelina-Fred sia
la migliore, non sai i trip mentali che mi faccio quando penso a quei due^^’’…mi
dispiace solo che dovrò distruggere con la mia stupi-storia anche quei due,
tutta colpa del fatto che io sono un’analfabeta…(diamo la colpa
all’analfabetismo…)…beh, che dire se non
? Solo……
Ale: Spero che quel “CONTINUA…”
alla fine abbia saziato la tua curiosità^^…ti ringrazio per i complimenti, sono
davvero contenta che apprezziate il mio dislessico lavoro, o così spero che
sia…^^’’
Beh un grazie di cuore e aspetto la prossima recensione^^…
Sarikketta malfoy: Wow,
capitolo di new entry questo!? Ed ecco un’altra che dovrà assistere al brutale
racconto della relazione Angelina-Fred e Alicia-George…buona fortuna e se
sopravvivi, ti prego, non mi portare rancore^^’’’.
Un ringraziamento particolare a Luna Malfoy e Ryta Holms che mi
sopportano e supportano, leggendo questa st…quest’ accozzaglia di lettere unite
a caso…ragazze vi voglio bene!!!
“…e poi…mi ha baciata!!! Ohhh è stato così dolce, e tenero,
e- ”
“-e dannatamente diabetico!!!!” concluse sarcasticamente
Angelina all’ennesima, zuccherosa, dettagliatissima, commovente, straripetuta
descrizione del tanto sospirato bacio fra Katie e il capitano Oliver.
“Diamine Angie, sei poetica come una lucertola sventrata!!!
Non vedi che mi sta raccontando il suo Primo Bacio!!!” ribatté seccata Alicia,
che al contrario dell’amica dai lunghi capelli neri, non la smetteva più di
chiedere particolari su particolari, e pendeva dalle labbra della brunetta ogni
volta che la pregava di raccontarle di quel fatidico pomeriggio.
“Ma non mi dire!!! Davvero le stai raccontando la scena del
tuo primo bacio Katie?! Strano, mi pareva la scena del tuo primo bacio…no, ma
forse mi sbaglio, può darsi che ti stesse raccontando la scena del suo primo
bacio Alicia!!!!” assentì aspramente la mora cacciatrice, non senza una punta
d’isterismo, quindi, rivolta all’amica dalla serica chioma sbottò dicendo…
“Sono tre giorni, TRE, che Katie racconta a mo’ di disco
impallato di quel pomeriggio, e se non mi sbaglio, ma potrei anche sbagliare,
questa è la duecentotrentasettesima volta che sta ripetendo cosa è successo
negli spogliatoi fra lei e il capitano…e questa è la duecentotrentasettesima
volta che tu, Alicia mi rincretiniscia
suon di ohhhhhhh e checcariniiiiiiiiii…BASTA!!! Se me lo chiedi
ti ripeto a memoria scena per scena quello che è successo, posso anche dirti
qual’era la frequenza del battito cardiaco di Oliver e il numero di estrogeni
che produceva in quel momento Katie!!!” strillò esaurita Angelina, sotto lo
sguardo basito, e impaurito delle due amiche, che davvero stentavano a credere
a un tale cedimento psicologico della compagna.
Senza aspettare nessuna risposta la chioma corvina della
ragazza sparì dietro alla pesante porta di legno del dormitorio femminile,
seguita dallo sbattere della porta…Katie e Alicia si scambiarono uno sguardo
stranito alzando leggermente il sopracciglio.
Angelina si era comportata in modo davvero insolito, non che
non fosse felice per Katie, anzi era stata proprio lei a correre incontro ai
due ragazzi e a congratularsi con loro, quando, ritornati in Sala Comune, li
aveva visti mano nella mano, e più volte l’avevano sentita ripetere sono
proprio contenta per voi ragazzi .
No, di sicuro non si poteva dubitare del fatto che Angelina
fosse sinceramente contenta di questo fidanzamento…ma allora perché quella
reazione? Perché tanta collera?
Era vero che forse questa storia del bacio della brunetta
era stato quasi l’argomento principale di questi tre giorni -sicuramente dopo
l’attentato di Sirius Black nei dormitori maschili-ma certamente non tanto da scatenare quello scatto d’isterismo di
prima!
No, c’era qualcos’altro che la cacciatrice dai capelli color
della notte nascondeva, qualcosa di molto importante a giudicare dal suo
comportamento…già…ma cosa?
***
I gemelli erano accucciati in un angolo della Sala Comune,
Fred allungato sulla sua poltrona preferita intento a consultare un libro alto
una spanna, molto probabilmente di pozioni, mentre George scarabocchiava
qualcosa su una lunga pergamena sgranocchiando caramelle trafugate da Mielandia
grazie a un piccolo aiuto dai signori Lunastorta, Ramoso, Felpato e Codaliscia,
quando furono distratti da dei singhiozzi sommessi, provenienti dalle scale dei
dormitori femminili.
Ne uscì una nota figura, dalla pelle color cioccolato e
capelli nero inchiostro, che cercava di asciugare due enormi goccioloni che
proprio non ne volevano sapere di smettere di venir giù a mo di cascata. La
ragazza attraversò velocemente l’accogliente stanza scarlatta, a quell’ ora per
fortuna semivuota, e uscì dal buco dietro al ritratto senza smettere di
piangere.
“Fred…era la Johnson quella? E stava piangendo per caso?!”
chiese il rosso senza togliere lo sguardo dal punto in cui la ragazza era
scomparsa.
“No George, era tua nonna che raccoglieva margherite! Ma
certo che era lei! Alza le chiappe e andiamo a vedere cos’ha, non ho mai visto
Angelina piangere, deve esserle successo qualcosa di grave!!!”
“Mmm, confermo…andiamo a vedere…chissà cosa le è
successo…magari ha le sue cose e le fa male la pancia…anche a Ginny succede a
volte…”
“Può darsi, oppure si è resa conto che la sua vera strada è
quella della malandrina e pensando a quante occasioni sprecate, non ha saputo
trattenere le lacrime!!” proferì l’altro.
A quell’affermazione George fissò il fratello alzando un
sopracciglio concludendo con un “Giusto!!” trotterellando per i corridoi della
scuola alla ricerca della ragazza.
Dopo aver controllato almeno quattro aule vuote, la
biblioteca, gli spogliatoi, la torre di Astronomia, e la voliera ebbero la
brillante idea di fare una visitina alla cara Mirtilla Malcontenta, che
quando si trattava di disgrazie, pianti e cuori infranti era meglio di un
segugio e sapeva con una certezza a dir poco sibillina dove si trovasse la
vittima…
La risposta fu la seguente:
“Quella stanga coi capelli neri! Si che l’ho vista! Vedeste
come piangeva, era proprio ridicola!!! Adesso probabilmente starà tentando di
farsi fuori strozzandosi di cioccolato per la depressione…ahahah spero che ci
riesca, almeno avrò qualcuno con cui parlare…”
I gemelli si guardarono sconcertati, solo loro sapevano come
accedere a quel luogo…o per lo meno erano gli unici che avevano il coraggio di
farlo…come diavolo aveva fatto Angelina a sapere come si entrava nelle cucine?!
“Si Oliver, ti dico che si è messa ad urlare, sembrava
davvero arrabbiata e nervosa per quella storia…secondo te che cosa può esserle
successo?!” chiese agitata Katie a cavalcioni sulle gambe del ragazzo, che
sembrò pensarci un po’ su, per poi rispondere “Magari si sente sola…eadesso che tu e Alicia parlate sempre e solo
di te (ma sarebbe meglio dire di me) si sente esclusa…magari vorrebbe essere
coinvolta anche lei no?!”
“Ma Angelina detesta i discorsi che io e Alicia
facciamo…quelli sui ragazzi, sai quelle cose da donne…le definisce diabetiche!”
“Ahahah diabetiche!! Ahahah…questa mi mancava…e di cosa
parla di solito il maschiaccio?!” rise divertito il capitano reclinando
la testa fino a toccare il bordo della spalliera del letto.
“Andiamo Oliver, lo sai benissimo che non è un maschiaccio,
è una delle ragazze più ambite di Hogwarts, la chiamano pantera!!! Ora
che ci penso comunque, di solito ad Angie piace ascoltare, non che non parli,
ma sai di solito si limita a qualche commento ironico…è molto simpatica!”
“Si, come un bolide in mezzo agli occhi! Ahahah non metto in
dubbio la sua femminilità, ma a volte lancia certi sguardi che fanno
rabbrividire perfino i dissennatori…dovrebbe tirar fuori gli artigli un po’
meno spesso secondo me!”
“Eheheh, è vero…ma non è sempre così, in fondo è una ragazza
dolcissima…” disse la brunetta sorridendo teneramente e circondando con le
braccia il collo del capitano.
“Lo so, non può essere che una persona meravigliosa se è una
tua amica.” Concluse il giovane sorridendo di rimando, avvicinando il viso a
quello della ragazza e baciandola delicatamente.
***
“Ok Fred, non ci ha visti nessuno, fai il solletico alla
pera e vediamo di trovare Angelina, prima che cominci a credere alle parole di
quel fantasma…”
“Non dirlo nemmeno per scherzo George, Angelina non userebbe
mai il cioccolato per farsi fuori, è banale…se la volesse fare finita,
conoscendola, accetterebbe di uscire con uno di quei cretini dei Serpeverde che
le vanno dietro!!” puntualizzò Fred aprendo la porta delle cucine.
George sembrò rabbrividire un attimo pensando alle parole
del fratello.
Come sempre le cucine erano piene di elfi domestici intenti
a sfaccendare con certosina precisione, e subito una truppa di piccoli esserini
si preoccupò di servire e riverire i due rossi senza smettere un secondo di
sprofondare in inchini.
“Ehm…grazie, grazie…ma non vogliamo ci-”
“Fred!!! Crostatine all’uva spina!!! Guarda che bendiddio,
si grazie, ne prendo dieci!” lo interruppe George gettandosi su una montagna di
appetitosi dolcetti che gli elfi domestici sembravano voler dire prendete,
prendete!!!
“George! Razza di pozzo senza fondo, ti sei dimenticato
perché siamo qui?! Penserai dopo a mangiare, abbiamo tutto il tempo per farlo,
adesso pensiamo alla Johnson!” lo riprese stizzito il fratello guardandosi
intorno alla ricerca di una nota coda nera.
“Giusto” ripeté il rosso assumendo tutt’a un tratto un aria
seria anche se con mezza crostatina già in bocca “Mettetemi da parte le
tartine, le prenderò dopo, ora devo pensare alla Johnson!!!” ordinò con aria
eroica a un paio di elfi, che furono felicissimi di esaudire quest’ imposizione.
Fred, fece spallucce e scosse il capo, quindi chiese a
un’elfetta con due grandi occhi azzurri se avesse visto una ragazza dai capelli
neri, con la carnagione scura, passare di lì o se sapesse dirgli dov’era.
“Certo signore, Winny ha visto la bella ragazza, è là da un
po’ signore, piange molto signore!” rispose ossequiosa l’elfetta indicando un
angolo lontano della cucina, dietro a uno dei quattro lunghi tavoli che
occupavano l’immensa stanza, vicino al camino.
“Grazie” sorrise gentilmente il ragazzo avviandosi nella
direzione indicatagli, seguito a ruota dal fratello.
Angelina era raggomitolata su se stessa, aveva la testa
poggiata sulle longilinee gambe, cinte dalle braccia; i lunghi capelli neri, di
solito tenuti insieme da un’alta coda erano sciolti e ricadevano
disordinatamente sulle spalle, tutto il corpo era scosso da violenti
singhiozzi.
Vedendola così non sarebbe stato difficile non riconoscerla.
Vedere piangere quella ragazza, di solito così energica e
sempre pronta a scherzare, metteva addosso una tristezza incredibile, e
spingeva chiunque a tentare di consolarla.
I due gemelli si scambiarono uno sguardo preoccupato quindi
le si fecero vicini e cominciarono ad accarezzarle la nera chioma, come
facevano di solito con la sorellina, cercando di calmarla e palesando la
propria presenza.
La grifondoro avvertì il tocco amichevole sul capo e alzò lo
sguardo, un po’ stordita verso i due ragazzi che la guardavano preoccupati.
Quindi con voce incrinata dal pianto cercando di asciugarsi gli occhi arrossati
chiese “E v-voi che ci sigh fate qui?!”.
Sorridendo amichevolmente George rispose “Siamo venuti a
salvarti madamigella!” subito appoggiato dal fratello che proseguì “Non
potevamo certo lasciarvi sola in balia di cotali pericoli!!”
La moretta sorrise del tono aulico dei due amici e si
asciugò una guancia congestionata.
“Allora madamigella, cos’ è che turba a siffatta maniera i
vostri…errr…radiosi pensieri?!” proseguì Fred.
“Qualche villano ha forse importunato vossia!?” intervenne
l’altro rosso con aria sdegnata.
“No, nessun villano…” rispose mitemente la cacciatrice
cominciando a calmarsi e ritornando a respirare più regolarmente.
“E cosa allora vi angustia a tal modo?!” continuarono i due
ragazzi mantenendo il registro antiquato.
“Mi…mi sono resa conto…di essere sola…non ho nessun amico
vero!” rispose la giovane dai capelli corvini ritornando a piangere.
“Non è vero!” risposero in coro i gemelli. “Ci sono Katie e
Alicia no?!”
“Mpf…Katie…e Alicia…si, loro sono mie amiche…gli voglio un
mondo di bene…ma da un po’ di tempo mi sembrano lontane…Katie sta sempre con
Oliver e Alicia…beh Alicia non fa altro che aspettare Katie per chiederle cosa
ha fatto con Oliver e farselo ripetere fino alla nausea…” rispose sconsolata la
ragazza senza smettere di piangere.
“Uhhh…sai che divertimento…” rispose uno dei fulvi
beccandosi un gomitata dal fratello.
“I-io…mi sento sola, terribilmente sola…non sapete quanto vi
invidio, vorrei poter avere anche io una persona che mi capisca con uno
sguardo, con cui divertirmi e magari fare casino…” sospirò affranta la prima
lasciandosi sfuggire una lacrima solitaria.
I due rossi si scambiarono un occhiata e come sempre, senza
dire una parola, si erano già capiti…
“Venga con noi madamigella, la portiamo nel paese delle
meraviglie…” disse George rizzandosi in piedi e tendendo una mano verso la
giovane accucciata.
“Si, madamigella, lei ha bisogno di una buona dose di
divertimento questa sera!” ribadì Fred, rialzandosi a sua volta e porgendo
anche lui una mano alla figurina seduta per terra, sorridendole rassicurante.
La ragazza li guardò con gli occhi ancora lucidi e arrossati
dal pianto, incerta sul da farsi…avrebbe dovuto seguirli in una delle loro
pazze avventure, magari venire scoperta, rischiare una punizione…oppure avrebbe
dovuto rifiutare e tornare da brava ragazza nei dormitori e andare dritta
filata a letto, aspettando il giorno dopo, per la gita a Hogsmeade?
Prese la sua decisione…
Angelina in fondo non era mai stata una brava ragazza…era
una scavezzacollo matricolata, e sorridendo prese le mani che le venivano tese
e si alzò, lasciandosi dietro un po’ di quella tristezza che si era portata
addosso.
Fu quello l’inizio di tutto…
***
“Ragazzi, ma dove mi state portando?!”
Una cacciatrice piuttosto confusa si aggirava per i corridoi
deserti con una benda sugli occhi, scortata da due impavide pesti dai capelli
sanguigni e dal volto spruzzato di lentiggini, che avevano l’aria di chi ha
scoperto che il suo compleanno è arrivato con largo anticipo.
“Stia tranquilla madamigella, è tutto sottocontrollo! Si
rilassi!” la rassicurò George, facendole svoltare un angolo…rassicurazione che
detta da uno che è in punizione tre volte si e l’altra pure, non tranquillizzò
affatto la figura bendata, sempre più convinta che si sarebbero cacciati in
qualche guaio.
I tre si fermarono davanti ad una statua di una strega orba,
Angelina sentì sussurrare qualcosa da uno dei due ragazzi, quindi venne fatta
passare attraverso una porta piuttosto stretta che dava in luogo più freddo dei
corridoi e a quanto pare molto più buio. Quindi sentì sussurrare nuovamente
qualcosa…ma che diavolo stavano facendo quei due matti?! Dove la stavano
portando?
“R…ragazzi, si può sapere dove stiamo andando? E perché mi
avete bendata?” sussurrò la ragazza con un filo di inquietudine.
“Ve l’ho detto madamigella, nel paese delle meraviglie…la
benda è solo una cautela, nel caso vi abituaste a queste scorrerie e tentaste
di ripetere l’esperienza col rischio che vi facciate beccare!” le rispose Fred
prendendola per un braccio e conducendola chissà dove.
Mi hanno bendata per non mettermi nei guai…forse dovrei
ringraziarli, dopotutto si stanno preoccupando per me…
Fece per parlare, ma Fred la anticipò “Ecco…siamo arrivati”
sentì aprire qualcosa, come una porta o una finestra di legno, quindi i due
l’aiutarono a salire –doveva essere una botola- .
Quando furono saliti tutti e tre, e la botola venne
richiusa, George le slegò la benda.
Si ritrovò di fronte al sorriso furbo di Fred che con un
gesto teatrale le disse:
“Eccoci, madamigella, questo è il paese delle meraviglie!”
…e lo era davvero…
Tutt’intorno c’erano enormi scatole di dolci e dolciumi a
perdita d’occhio, barili di burrobirra da fare la felicità di qualsiasi mago ne
conoscesse l’esistenza, scaffali traboccanti di qualsivoglia leccornia,
tonnellate di Gelatine tutti i gusti + 1, torri di pezzi di cioccolato che
chiedevano solo di essere assaggiati, iceberg di torrone cremoso, contenitori
ricolmi di quadrotti rosa ricoperti di glassa al cocco,
e ancora interi recipienti finemente scolpiti di fragili
piume di zucchero, montagne di Piperille nere e Topoghiacci e Rospi alla menta,
almeno due dozzine di tipi di caramelle mou tutti in una quantità industriale e
un’altra infinità di prelibate squisitezze…quello era davvero il paese delle
meraviglie!
“Ma…ma…è FANTASTICO!!! Ragazzi, questo posto è un sogno!!!
Sembra Mielandia ma è tre volte più grande e fornito!!” proferì estasiata e
piacevolmente sconvolta la ragazza, guardandosi intorno stralunata.
“Eheheh, siamo più vicini a Mielandia di quanto tu possa
immaginare…” sghignazzò Fred, gongolando della sorpresa della ragazza.
“Cosa?” chiese la fanciulla ancora incantata, inclinando
leggermente il capo dall’oscura criniera e alzando un sopracciglio con fare
interrogativo, non avendo capito cosa sussurrasse ridacchiando il battitore suo
amico…
“Niente, niente…ma ora…” disse con solennità il ragazzo
avvicinandosi alla cacciatrice, passandole un braccio intorno alle spalle
“….sbafati queste dolcezze fino a crollare!” concluse teatralmente. Quindi
lanciò uno sguardo alle spalle dell’amica e pensò bene di sussurrarle
“err…magari evita di prendere esempio da George, ok?!” indicando con un cenno
del capo il gemello, che con la testa tuffata in un barile di cioccorane, si
esibiva in una delle sue rappresentazioni migliori :
Avvertendo degli sguardi su di se il suddetto alzò il viso
dai dolcetti e con i pugni e la bocca piena di ranocchie e un tribale di cioccolata
su tutto il viso, biascicò un “Hoete gnam chomp chomp haorire sbaf chomp glom?!” allungando
alla grifondoro dai capelli color della notte un palmo ricolmo di cioccolatini.
Per tutta risposta la ragazza declinò la “gentile offerta”
scuotendo il capo con un sorrisettodisgustato, quindi volse lo sguardo all’altro rosso che guardava il
gemello con un’espressione che pareva molto dire:
E’AncoraUnCuccioloCercateDiCapireNonSaCosaFaMaE’CarinoAdottateloViPrego
con un sorrisetto dipinto in volto, quasi non stesse
guardando il proprio quindicenne fratello, ma un grazioso animaletto che poteva
essere a scelta:
-o un porcello molto affamato
-o un draghetto molto affamato
-o un George molto affamato (classificabile anche questo
negli animali)
Decise di lasciar perdere e cercare di divertirsi…quelle
burrobirre avevano un aspetto davvero invitante….
***
La porta del dormitorio femminile si aprì di scatto, e una
bionda dall’aria molto trafelata –ma forse è meglio dire incazzata- comparve
nella stanza…vuota!
Se si potesse uccidere con lo sguardo, intorno ad Alicia non
ci sarebbero che cadaveri nel giro di mille miglia…
Ok, Alicia, calmati…non ti agitare perché fa male alla
salute…ora, respira a fondo e rispondi a questa domanda:
Perché alle 12, 45, in pieno coprifuoco, dopo un - grazie
a dio- scampato attentato di Sirius Balck, “l’arteriosclerotica” non è ancora a
tornata in dormitorio?! Eh? Per quale strana ragione?!
Domanda ancora più importante:
DOVE CAZZO STA KATIE!?!?!?!?!?!?!
Ringhiando la ragazza dai capelli color del grano girò sui
tacchi e uscì dalla stanza, con l’intento di mietere qualche vittima quella
sera…l’importante sarebbe stato TROVARLE!!!
Allora…prima vediamo di trovare Katie, e poi con lei
andremo alla ricerca di quella pazzoide…bene Katie…dove potrebbe essere adesso?
La cacciatrice si fermò un attimo a pensare, ma non le ci
volle molto per avere la sua risposta…
Oliver! Dove c’è Baston c’è anche lei…bene, dove potrebbe
essere adesso Baston?
La cacciatrice si rifermò un attimo a pensare, ma non le ci
volle molto per riavere la sua risposta…
Quindi con passo deciso,si incamminò verso le stanze dei dormitori maschili dei ragazzi del
settimo anno.
Tok Tok
Una figura dai capelli vermigli, il viso coperto di
lentiggini e l’aria tra l’assonnato e lo scocciato, le aprì la porta
sbadigliando vistosamente.
“Yawn…Spinnett…si può sapere cosa ci fa lei qui? E a
quest’ora soprattutto? C’è il coprifuoco! Non vorrà costringermi a chiamar- ”
“Zitto!!! Dov’è Baston?! Mi serve Baston! Dov’è?! Dov’è Oliver?!
Dov’è Oliver?! Dimmi subito dove si trova Baston per l’amor del cielo!!!” lo
interruppe esasperata Alicia con fare isterico, spaventando non poco il
caposcuola, il quale, più per amor proprio e spirito di sopravvivenza, che per
compassione, deglutì rumorosamente e moderò il tono.
“Glom…ehm…Oliver non c’è credo che sia giù in Sala
Comune a finire di studiare…credo…domani abbiamo un test di Storia della
Magia…” ma la ragazza dalla chioma dorata era già scomparsa.
In sala Comune?! Ma non c’è in Sala Comune…ho controllato
tre volte in Sala Comune, e c’erano solo la Granger, dei ragazzini di primo e
Lee Jord-
Una lampadina s’illuminò nella bionda testolina della
cacciatrice…si precipitò giù dalle scale, e arrivata nell’ampia sala circolare,
si guardò intorno alla ricerca della propria preda, la quale ignara di tutto
ronfava beata (o quasi) su di un morbido divano.
Rincorsa, scatto, salto e…
“AAARGHHH, MIO DIO!!! Spinnett, sei impazzita!!! Saltarmi
sullo stomaco mentre tento di dormire!!!Non bastano quei deficienti dei Weasley con cui rischio la vita ogni
volta che entro in dormitorio adesso ci si mette anche la sign-”
“Silencio!!!”
Uno sconcertato Jordan si portava le mani alla gola,
accorgendosi che la voce lo aveva abbandonato…tutto merito di quel grazioso
incantesimo che la cacciatrice gli aveva lanciato…non gli restava che
ascoltare..e tentare di rispondere…
“Bene Lee, risposte concise ed esaurienti ok?! Sai dove sono
Oliver e Katie?”
Il ragazzo annuì energicamente con il capo scuotendo i bei
dread.
“Ottimo, davvero ottimo Lee e dove sono?!”
Il moro cercò di parlare ma furono solo le sue labbra a
muoversi; la ragazza mosse elegantemente la bacchetta con un gesto secco e
“…amera mia e dei gemelli!” concluse il cronista delle partite di Quidditch.
“Sono in camera tua?!”
“E’ quello che ho detto!” confermò leggermente scocciato
Jordan.
La ragazza cambiò totalmente espressione, sfoderando un bel
sorriso allegro e emettendo un gridolino di gioia. Quindi ringraziò il giovane,
sempre più perplesso e saltandogli giù dallo stomaco gli fece segno della
vittoria, fiondandosi nella stanza dei due sosia.
“Mmm…dovremmo andare…Lee rivorrà la sua stanza…e Percy vorrà
la mia testa…abbiamo straviolato il coprifuoco…” sospirò un Baston, affatto
convinto di quello che diceva, persuaso dagli umidi baci che la sua piccola
cacciatrice stava posando dolcemente sul collo, con il preciso intento di
continuare quella dolce tortura.
Sentendo queste parole la brunetta, abbandonò il suo collo
per dedicarsi al petto scolpito del proprio capitano.
“Ooohddio…scherzavo!” disse il ragazzo percorso da un
brivido di piacere, girandosi di scatto e portandosi sopra la provocante
ragazzina che adesso rideva argentina, compiaciuta per quella decisione.
“Ridi eh?! Adesso mi diverto io però!!” le sussurrò ad un
orecchio provocante, facendole chiudere gli occhi e mugugnare sensualmente,
mentre veloce una mano andava ad aprirle gli ultimi bottoni della camicetta,
con il proposito di sbottonarle il reggiseno.
SLAAAAAAAM
La porta si spalancò con uno schianto.
Un’ Alicia con uno sguardo da fanatica, ansimante, con i
lunghi capelli biondi incasinatissimi comparve nella stanza accendendo tutte le
luci.
La scena che le si presentò agli occhi fu quella di un
impegnatissimo portiere, con solo i pantaloni addosso, intento a sbottonare
l’ultimo bottone della camicia della propria amica, la cui gonna vide essere
stata lanciata in un remoto angolo della stanza.
O.oIL CAOSo.O
I due tanati, cambiarono colore almeno tre volte passando
dal bianco, al blu puffo, al rosso carminio, confondendosi quasi col colore
delle tende del baldacchino, quindi Oliver, con un salto lasciò la camicia
della ragazza come se scottasse, ma per la fretta si rovinò a terra cadendo dal
letto, con un sonoro ouch!!! rischiando l’osso del collo e tutta la
colonna vertebrale.
La brunetta invece, cercò di ricomporsi alla meno peggio
coprendosi con la prima cosa che le capitava a tiro –la tenda vermiglia del
letto- e pronunciando infine un agitatissimo “A-Alicia!!! C-cosa ci fai qui?!”
Per niente sconvolta dalla scena, la bionda si fiondò
sull’amica, non calcolando minimamente il ragazzo, che già temeva menomazioni a
vita da parte della propria cacciatrice dai serici capelli.
“Katie! Angelina è scomparsa e TU mi devi aiutare a
trovarla!!! E’ dalla sfuriata di questo pomeriggio che nessuno l’ha vista!”
Un po’ interdetta la ragazza interpellata si riprese e
annuendo debolmente accettò di andare alla ricerca della mora amica.
***
Certo che quelle burrobirre erano davvero la fine del
mondo….quante ne aveva bevute? Dodici? Tredici? Boh, non lo voleva sapere, si
stava divertendo troppo!!
Fred e George erano la cura migliore per la depressione,
nonché i due migliori amici che chiunque potesse desiderare.
Avevano chiacchierato allegramente tutto il tempo, trincando
burrobirra manco fossero camionisti alcolizzati e mangiando caramelle e
dolciumi fino a scoppiare, il tutto condito da scherzi e risate.
Adesso però era stanca, le palpebre le erano diventate
pesantissime e vedeva doppio, aveva il singhiozzo e probabilmente uno sguardo
da cernia che avrebbe fatto concorrenza a quella dei due mononeuronici gorilla
dell’odioso Malfoy.
“Ahahahaha Angie!!! Hai una faccia da Tiger, che farebbe
concorrenza all’originale!!!”
“Ehehe lo so George…hic…mmm…ragazzi…sono un po’
stanca –hic- mi riaccompagnereste in dormitorio?! Hic” detto
questo la giovane sbadigliò rumorosamente.
Fred si avvicinò all’orecchio del gemello e gli sussurrò un
“George, questa è sbronza!!!”.
L’altro rosso rispose “Ahahaha…occazzo…lo so…” pian piano
tornando sempre più serio e realizzando la veridicità delle parole del
fratello.
“Bene madamiglella, è ora di tornare alla reggia!!!” disse
scherzosamente Fred aiutando il fratello a tirarsi su, quindi gettando uno sguardo
alla ragazza.
Angelina era sdraiata a terra con una mano a sostenere la
testa e uno sguardo che se non fosse ubriaca sfatta, sarebbe stato molto
provocante, e le labbra carnose arricciate in un sorrisetto monello. Il corpo
da pantera ad assumere una posizione davvero sexy, con una delle belle gambe
leggermente piegata sull’altra, la camicia con un paio di bottoni leggermente
sbottonati, effetto del caldo dell’alcool, lasciava intravedere la curva piena
dei seni, e il leggero pizzo del reggiseno nero…tasso erotico? 300%…era davvero
troppo!!!
Se non l’avesse riportata immediatamente a letto, se la
sarebbe probabilmente violentata seduta stante…grazie a dio suo fratello non
aveva notato lo sguardo da maniaco che gli si era dipinto sul volto, intento
com’era a far sparire il casino che avevano combinato, con leggeri colpi di
bacchetta.
Scrollò la testa come a volersi riprendere, quindi tentò di
far alzare la ragazza, che dopo un primo tentativo, barcollando
pericolosamente, cadde a terra ridacchiando in modo molto stupido...
Fantastico, gli sarebbe toccato portarla in braccio!!!
Uno sguardo disperato di aiuto all’altro battitore che gli
aprì la botola e lo aiutò a calare la ragazza, ormai profondamente
addormentata, in braccio al suo cavaliere.
Il tunnel per tornare al castello, a Fred non parve mai così
lungo!!!
Seppur la cacciatrice fosse un peso piuma, nonostante
l’altezza, era davvero faticoso riuscire a portarla fra le braccia rimanendo
perfettamente sereni e tranquilli…per fortuna George era davanti e faceva luce
con la bacchetta, altrimenti lo avrebbe preso per un autentica belva, pronta a
saltare addosso alla mite preda addormentata…e in effetti l’aspetto era più o
meno quello…era difficile rimanere calmi e impassibili quando fra le braccia si
stringeva una sexy pantera, per altro priva di conoscenza, che mezza Hogwarts
avrebbe voluto volentieri farsi…Fred faceva appello a tutto il proprio self
control, per non sfociar in lascivi comportamenti…per altro sotto gli occhi del
gemello inpiena infrazione di almeno
dodici regole scolastiche…
CalmoFredCalmoFredCalmoFredCalmoFredCALMOFREEEEED!!!! Non
pensare, perché se cominci a pensare, ti parte uno di quei trip vietati ai
minori che poi non ci dormi la notte…tranquillo Fred, gli ormoni fanno brutti
scherzi a quest’età…mi raccomando non guardare che ha la camicia un po’
sbottonata e le si vede si vede il reggiseno nero…ma porterà almeno una terza
abbondant-HEI!!! Ma stai guardando!!!
Fred si schiaffeggiò mentalmente e chiusi violentemente gli
occhi –prima distrattamente caduti sul bel decolté della mora- voltò la testa
dall’altra parte tentando di non pensare a niente fuorché a come non farsi
espellere…ma, si sa, gli ormoni fanno brutti scherzi a quell’età…
Che tu sia maledetto Frederick Weasley se i tuoi occhi si
poseranno di nuovo sul petto della bellezza che porti in braccio! Lei ti ha
dato fiducia [..ma se è ubriaca?! <- vocina maligna]…zitta!…dicevo…lei ti ha
dato fiducia e tu non la puoi tradire!!!
[ma se lei non se ne accorge nessuno può dirti niente!]…senti
ciccia, facciamo così, io ti ascolto quando devo fare qualcosa di divertente,
ma quando sono in situazioni critiche, situazioni come queste, tu ti fai da
parte ok? Non mi metti in pericolo di vita ok? Fuori dai piedi ok?! [mmm…ma
anche questo può essere divertente, dai Fred…apri gli occhi] no!!! [dai! uno
sguardo piccino picciò…non se ne accorgerà nessuno…] NO!! [suvvia Fred, non te
ne pentirai…dai…dai solo un po’ solo un po’] ho… detto… di…
Ma il ragazzo aveva già aperto gli occhi…
Ahah!!! Fregata!!! Ci sono le gambe lì, solo le
gambe…maledetta vocina, ti ho frgata!! Ahah! Le gambe!! Niente tette!!
Fregata!!! [eheheh… tu
dici?…] cos…?In che senso scusa…ti ho fregata…ci sono le gambe li… [le
gambe…certo…e ha la gonna…]si appunto ha la gonna!!! [ la gonna…carino quel
triangolino nero…] qu-quale triangolino nero?!?!?!?
Fred cominciava a sudare…
Certo, stava guardando le lunghe gambe della ragazza, e
guarda caso lo sguardo era risalito lungo tutta la coscia lasciata scoperta
dalla veste, che era scivolata molto più in su di quanto non avrebbe dovuto,
formando con questa un piccolo triangolino d’ombra, in fondo al quale…
Dio no! NO ti prego, tutto ma non questo!!! Sono sensibile
a certe cose…non puoi…[ dai Fred…lo vedi quel piccolo triangolino…un leggero
scossone e saprai anche il colore delle mutandine…sempre che le porti…dai, non
se ne accorgerà mica, qualche centimetro più in su, e il mistero della
biancheria della Johnson verrà svelato…daiiiiiiii]
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!
“Fred!!! Che cavolo ti prende, ti sei addormentato?! Siamo
arrivati! Ohi!!! Qui mi sa che dormi più tu di lei!”lo richiamò ridacchiando la propria copia già fuori dal busto
della strega orba.
Fred non fu mai così felice di sentire la voce di suo
fratello…
Ma il peggio doveva ancora arrivare…
Erano in prossimità delle scale, avrebbero dovuto superare
il piano con l’infermeria e salire un paio di rampe e sarebbero arrivati alla
torre dei Grifondoro, Angelina sembrava per lo meno riuscire a camminare,
seppur sostenuta da Fred (con grande sollievo di quest’ultimo che non doveva
più tenerla in braccio!!!)…quando sentirono un noto miagolio che più volte gli
aveva fatto gelare il sangue nelle vene…
Mrs Purr…
Il Panico!! I due rossi si guardarono sull’orlo di una crisi
di pianto, normalmente ci sarebbe voluto niente a sgattaiolare in un passaggio
segreto o creare un diversivo, ma con Angelina, tutto era terribilmente più
complicato…
“Cosa c’è mia cara? Qualche studentello che viola il
coprifuoco? Chi c’è?!”
La voce di quel maledetto sadico di Gazza…era la fine…di lì
a poco sarebbe finita la lunga storia degli imprendibili gemelli Weasley…
Passi pesanti si avvicinavano…
Sempre più vicino…sempre più vicino…sempre più vicino…
Un ultimo sguardo complice al proprio fratello…orami Gazza
era dietro di loro…li aveva visti e affrettava il passo per raggiungerli,
pregustando già innumerevoli torture…
Peccato solo per Angelina, dopotutto non era stata un sua
idea…l’avevano messa in un brutto guaio…
“Oooohh brava tesoro mio, hai preso i due Gemelli!!! Allora
farabutti, questa è la volta che vi faccio espellere!!!” Il custode stava
praticamente ringhiando con l’aria di chi ha scoperto che Natale arriva con
largo anticipo…
Era stato bello finché era durato, ma adesso era
finita…peccato…c’erano ancora un sacco di regole che avrebbero voluto
infrangere…già immaginavano la lettera del vecchio preside rivolta alla signora
Weasley, che assumeva un noto cipiglio, cui era solita terrorizzare tutta la
propria progenie…poi solo la fine del mondo avrebbe potuto porre fine alle loro
sofferenze
ma…
“No…la prego…non stavamo…infrangendo le regole…ahi…”
Tre sguardi totalmente allucinati si erano concentrati nella
figura nascosta dietro ai ragazzi dai capelli porporini, adesso inginocchiata
che stringeva le mani al ventre, come se fosse stata colta da dolorossissimi
spasmi, e il volto contratto in una smorfia sofferente.
I gemelli si guardarono assolutamente sconcertati con il
tipico sguardo OddioQuestaMiE’ImpazzitaAiutoSalvatemi…
“La prego signor Gazza, mi creda…argh, mi sono
sentita male, e Fred e George si sono offerti per accompagnarmi in infermeria…ahi
ahi, non riesco a muovermi dal dolore mmm ahia ahia”
Sguardo sofferente e supplicante, occhi lucidi e
pericolosamente sbrilluccicosi, colorito leggermente pallido, prostrata per
terra a stringersi la pancia emettendo piccoli urletti di dolore simili a
guaiti…ok…le cose erano tre:
-o Angelina era davvero ubriaca sfatta e non si rendeva
conto di quello che stava facendo
-o stava davvero molto male
-o era davvero un’ottima attrice
Sperando in una qualche salvezza, i battitori si premurarono
reggere la parte.
“Oh, si Gazza è come dice lei!!! Poverina, la guardi, può
forse mentire una ragazza che soffre in questo modo?! Eh? Può forse fingere di
provare un tale dolore?!?!” disse Fred con veemenza rivolto all’ uomo che un
po’ interdetto rispondeva con un “N-non credo…” rivolgendo poi un ennesimo
sguardo alla giovane che ormai era piegata a terra dolorante, che si contorceva
gemendo.
“Dubitare di due poveri studenti che aiutano una indifesa
compagna, che soffre!! Non si fa! E’ riprovevole!!” continuava George aiutando
un’agonizzante Angelina a rialzarsi, sostenendola.
Il custode ora guardava la mora, che aveva tutta l’aria di
voler tirare le cuoia lì, in mezzo al corridoio, ora guardava le due pesti che
scuotevano il capo con aria di rimprovero come a dire
SeMuoreQuiSaràTuttaColpaTuaMaledettoInsensibileGuardaComeSoffrePoveraRagazza
“Puah, sbrigatevi a portarla in infermeria, o mi toccherà
pulire vomito all’una di notte!!” detto questo l’uomo si allontanò, e i
gemelli, aiutando la giovane a fare qualche passo si avviarono nella direzione
opposta, apparentemente verso l’infermeria.
Appena girato l’angolo Angelina lasciò l’appoggio dei
fratelli, smise di gemere e si sistemò non curante la camicia, come se fino a
quel momento si fosse fatta un’allegra scampagnata per il prato, e non avesse
rischiato l’espulsione o una punizione a vita, tutto questo sotto lo sguardo
allucinato dei due Weasley che la guardavano con la mandibola che spazzava per
terra.
“Questo era per ringraziarvi ragazzi, voi avete salvato il
culo a me, io l’ho salvato a voi…ora, se non vi è di peso, vi pregherei di
raccattare la mandibola e schiodare le chiappe da lì, prima che a Gazza sorgano
dubbi sul mio terribile malessere!!” quindi, spostò con un gesto una ciocca di
neri fili di seta dietro le spalle, girò i tacchi e si diresse verso la torre
dei Grifondoro.
I due ragazzi si scambiarono uno sguardo scioccato…
“Fred…da quando Angelina sa fingere così bene?!” chiese
George al fratello senza distogliere lo sguardo dalla mora cacciatrice che
noncurante camminava davanti a loro con passo svelto.
“Non lo so George, davvero non lo so…” rispose in un soffio,
ancora sconvolto, l’altro grifondoro, anche lui fissando la giovane che lo
precedeva…
Davvero non lo so George…so solo due cose…
O l’ammazzo…
O la sposo!!!
Continua….
Bene, ecco il quarto
capitolo di questo gran casino che è la mia storia…mi scuso per il ritardo con
cui ho aggiornato, ma non potete immaginare quanto siano per me devastanti le
crisi d’ispirazione!!!
Piuttosto, volevo dirvi
che o la sottoscritta riceve le recensioni e le letture del primo capitolo, o
la sottoscritta si deprime…dal primo chap al terzo c’è stata una notevole
digressione, quindi per favore RECENSITEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
>.
Lizzie: *.* new entry in questo chap!!! Chiedo venia per
il ritardo, cmq grazie per apprezzare il mio sforzo di “rendere giustizia” ai
personaggi secondari della storia!!! Sono fatta così, tutto ciò che è dietro la
storia credo che sia molto più interessante della storia stessa!! Continua a
seguirmi….e ti prego RECENSISCI ^.^!!!
Vega: Eheh…grazie per la fiducia ^//^, cmq giudica da
questo capitolo, visto che dopo un’eternità la mia ispirazione ha deciso di
venir fuori!!! Purtroppo non so come sia uscito questo chap, mi sembra un po’
più “moscio” rispetto agli altri, ma magari è solo una mia
impressione…Recensisci e dammi un tuo parere^^.
Audrey: Muahahahaha sarò spietata con te visto che non
hai recensito il mio secondo capitolo!!! Preparati a soccombere Muahahahah
[GEORGE! FRED!!! PIANTATELA!!! Mi spaventate la lettrice!!! Già ne ho poche!!!
NdLynn] [XP NdFred XD NdGeorge] uff…scusali, ma hai visto come sono, non li
tieni a bada nelle storie, immagina fuori!!! Non ti preoccupare per il 2° chap,
recupererai con qst!!! ^^
Blackmoony: ok, il bacio è fatto, adesso siamo passati agli
amori dei gemelli…Fred ha già i suoi trip mentali, ma Angie?! Povera, quella
l’ultima cosa che vuole vedere sono i ragazzi che le vengono dietro!!! [e che
mi sbavano sulle tette!!! NdAngelina] [errrr…°///° NdLynn] [okkazzo…°-°
NdFred]….beh non ti resta che seguire i prossimi capitoli per vedere cosa
succederà!!! XD RECENSISCIIIIIII ^^!!!
Voldie Weasley: *.* Ohh-ohhh un’altra new entry nella schiera dei
miei lettori!!! Quale onore!!! Non importa per il ritardo, l’importante è che
tu sia arrivato in campo!!! Mi spiace solo averti lasciato senza leggere per
tutto qst tempo, ma come dico io la mia ispirazione è un meccanismo a “feedback
negativo”, cioè quando c’è carenza di compiti e impegni la mia ispirazione
ritorna…beh, spero che tu non ci sia rimasto male, ma ora RECENSISCI e fammi
sapere che te ne pare di questo capitolo^^.
Luna Malfoy: Sua eccellenza!!! Nooooooooooooooo la
pregoooooooooooo posi quell’ascia bipenne, potrebbe essere pericoloso!!! (Lynn
guarda disperatamente che giorno del calendario è…luna piena passata da
giorni…ommerda…) Sia ragionevole Sua Maestà non è opportuno uccidere l’autrice,
altrimenti chi continuerà a scrivere?! [NOINOINOI!!! NdFred&George ] [Maledetti traditori…ora vi
sistemo…George! Guarda !!! Un mega vassoio di crostatine all’uva spina!!!
Fred!! C’è Angelina in costume d bagno!!! Andate a Prenderle!!! NdLynn]
[Dovedovedove?!?!?! NdFRed&George che corrono alla ricerca dell’oggetto del
desiderio…] bene…dicevo, chi continuerà a scrivere?!?!? Su, sia
buonaaaaaaa…fiuuuuuu speriamo….^^’’’’’
Pea: Nooooooooooooo la canzoncina nooooooooooooo!!! °-°*
Ahahah, ti dico io che convivenza, fra Katie e Oliver, altro che “donna schiava
zitta e Lava” se si permette non dico Katie, ma sicuramente Angelina e Alicia
gli fanno arrivare a scelta:
-una firebolt in corsa
-un bolide
-Tiger e Goyle
-una mazza da battitore
nei coglioni…quindi
forse è meglio che i panni sporchi, se li lavi da solo…cmq, per quanto riguarda
le droghe di cui fanno uso Fred eGeorge, chiediamo ai diretti interessati:
Ragazzi, ma voi, di che
droghe fate uso?!
[Allora, personalmente
tiro polvere di Apifrizzole (quelle si che sballano), mi faccio cannoni con la
crema [°-° ma quelli sono i cannoli!!! NdLynn] cannoni, cannoni, e io che ho
detto?! E infine mi pero di dosi di burrobirra per via endovenosa…NdGeorge]
[Io invece, mi tiro
cannoni fatti con le gigantografie di Angelina, poi sono cioccolato dipendente
da ormai molti anni…ah, se mi capita a volte lecco Oscar il rospo di Nevill
Paciock…non ti dico i trip che ti vengon fuori con quel rospo…ho già immaginato
almeno dieci posizioni del Kamasutra da provare con la Johnson ^^ [qst è
malato, è ovvio che poi c’ha le vocine malefiche in testa!!! °-°’’’ NdLynn]
Beh, soddisfatti o
rimborsati, RECENSISCI e al proximo chap^^
Phoenix46: eheheh…chissà perché ma ho come l’impressione
che tu già sapevi che avrei postato in questo periodo eh?! Chissà perché?! Beh,
questo chap è prettamente di transizione, non inquadra perfettamente una
storia, ma diciamo che ci fa capire un po’ di cose in più…nel prossimo mi sa
che voleranno mazzate…ma la mia mente contorta potrebbe sconvolgere l’intera
trama, chi lo sa?! Beh come vedi non sei l’unica a tripparsi su Fred e
Angelina…anche Fred si trippa su se stesso e Angelina…rincuorante…oddio, mi
toccherà sbrigarmi a scrivere il proximo chap, o questo cane arrapato me la stupra
prima del previsto…RECENSISCI e EMAILAMI ancora!!! Ciao^^
Ale: Sono contenta che quel continua ti abbia
rincuorata…ma non mi picchiare se il capitolo non è dedicato a Fred e
Angelina…diciamo che è dedicato a Fred, George e Angelina…ma tranquilla, tutto
questo fa parte di un mio precisissimo piano per la conquista del mondo
Muahahahahahahaha…Muahahahahahah….ehm ehm…scusa mi sono lasciata
trasportare….volevo dire per la stesura della storia…^^’’’…tranquilla comunque,
i prossimi chap saranno ricchi di sorprese, tu continua a seguirmi e
soprattutto a RECENSIRE^^!!!
Angéle87: Mademoiselle [Madamigella!!! NdFRed eGeorge]
[Si?! NdAngelina] [Non parlavo con voi!!! Via via sciò sciò!!! NdLynn] li
perdoni mademoiselle, si sono fatti prendere dall’entusiasmo di questo
chap…soprattutto Fred…George è in overdose di cioccorane…Beh mi fa piacere che
il capitolo scorso vi sia piaciuto, è molto rincuorante…come vedi i due
piccioncini, si danno da fare…anche se “persi nell’estasi mistico dell’amore”
come sono, non calcolano più di tanto gli amici (vedi la povera Alicia che se
n’è uscita schizofrenica…)!!! Spero che anche questo capitolo, seppur non
proprio ricco di colpi di scena e battutone, piaccia lo stesso…fatemi sapere e
RECENSITEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE XD!!!
Un ringraziamento particolare a Luna Malfoy e Ryta Holms che mi
sopportano e supportano, leggendo questa st…quest’ accozzaglia di lettere unite
a caso…ragazze vi voglio bene!!!
Se la povera Hermione Granger, avesse avuto tempo, forza,
voglia e meno cose da studiare per parlare, probabilmente avrebbe descritto
quella serata come molto movimentata.
Avrebbe detto di aver visto prima Alicia Spinnett attentare
alla vita del povero Lee Jordan per estorcergli dove fossero Katie Bell e il
capitano della squadra dei Grifondoro, Oliver Baston, quindi scapicollarsi alla
ricerca dei due; poi avrebbe raccontato (sicuramente un po’ seccata per il
comportamento trasgressivo nei confronti del coprifuoco) di aver visto sbucare,
pochi minuti dopo, dal buco dietro al ritratto, tre figure: la mora cacciatrice
della squadra della sua casa e i due battitori identici, nonché fratelli
scavezzacollo di quello che un tempo considerava il suo amico Ron.
Se dopo ciò Hermione non si fosse ancora stancata,
probabilmente avrebbe continuato col dire che quella sera nella Torre dei
Grifondoro si era scatenato l’inferno…i protagonisti?
La bionda Alicia Spinnett e la corvina Angelina Johnson…
“TU!!! Razza di deficiente!!! Ho perso dieci anni questa
sera, dieci!!! Ti ho cercata in lungo e in largo, ero preoccupata per te! Buon
dio si può sapere dov’eri finita!?! E perché sei tornata a quest’ora?!”
La ragazza dai serici capelli stava dando il meglio delle
proprie capacità canore…diciamo che George aveva un timpano rotto e Fred si era
freneticamente tappato le orecchie implorando di far smettere quell’orrore.
“Calmati Alicia, sbaglio o dovrei essere io quella
incazzata?! Adesso smettila di urlare come una mandragola e abbassa il tono di
voce per favore, o la McGranitt domani farà lezione con le nostre teste come
portapenne…”
“Calmarmi?! CALMARMI?! MI CALMO UN CAZZO!!! Forse non ti è
arrivato il messaggio carina,ma la
sottoscritta ha rischiato l’esaurimento nervoso – che probabilmente è arrivato-
per cercare la qui presente
MissArteriosclerosiUrloQuantoVoglioPoiMiDileguoEFaccioProccupareLaGenteTantoAMeCheMeNeFrega,
la quale si presenta in dormitorio ad un orario sconsiderato, scortata da chi?!
Dai Weasley?! Brava Angelina, se avevi scelto un modo per farti espellere ne
hai trovato uno infallibile!”
“Non mettere in mezzo Fred e George!!! Loro non centrano
assolutamente niente! Se devi accusare qualcuno prenditela con me…che poi non
vedo di cosa dovrei essere incolpata visto che –coprifuoco violato a parte- non
ho fatto assolutamente niente!”
“Oh poverina!! Non ha fatto niente lei!! Mi ha solo fatto
beccare una decina di infarti pensando a cosa le fosse successo!!! Potevi
essere morta! Potevi essere in mano a Sirius Black, sgozzata in chissà quale
luogo dimenticato da dio!!! Sei una maledetta egoista Angelina, io mi sono
preoccupata per te!!”
“NESSUNO TE LO HA CHIESTO!!! Nessuno ti ha chiesto di
preoccuparti della sottoscritta, visto che fino a quando avevi di meglio da
fare chiacchierando con Katie lo hai fatto senza degnarmi di un briciolo
d’attenzione! Poi cos’è successo?! Suppongo che i due piccioncini abbiano avuto
voglia di trastullarsi con ben altre “arti” che non quelle oratorie e tu ti sei
ritrovata senza nessuno con chi passare il tempo, allora ecco che ti sei
ricordata di quella cogliona a cui fa tanto piacere ascoltare!!! Peccato però
che non l’hai trovata, peccato, davvero peccato!!!! Mi sono rotta di essere il
ripiego della Bell, Alicia, ne ho pieni i coglioni!!! Mi vieni a cercare se hai
bisogno di qualcosa, non ti degni di farmi un po’ di compagnia quando sto sola,
se poi c’è Katie, potrei benissimo trasformarmi in un Ungano Spinato e non te
ne fotterebbe un emerito cazzo, intenta come sei a spettegolare del più e del
meno! Non vedo perché dovrei informarti di dove vado a piangere, o con chi
cerco di recuperare un po’ di quella dignità che mi è stata tolta pezzo
pezzo!!! E non farmi la paternale, perché sei davvero l’ultima che può
parlare!”
La freddezza e la ferocia con cui Angelina aveva ribattuto,
erano state come uno schiaffo per l’amica. Ma il colpo di grazia glielo avevano
dato le parole e gli insulti con cui era tessuto il discorso. Una pugnalata le
avrebbe fatto meno male probabilmente.
Aveva cominciato a piangere, per la rabbia e il dolore, i
pugni serrati quasi a tagliarsi i palmi.
“E così tu saresti il ripiego di Katie eh?! Io ti userei
alla stregua di un oggetto?! Ma bene! Davvero fantastico! Quindi non contano
tutte le sere passate insieme a chiacchierare, tutte le volte che ci siamo
divertite insieme, tutte le volte che io ho aiutato te, tutte le volte che ho
tentato di tirarti su il morale! Lo facevo perché eri un ripiego secondo te?!
Ti ho aiutata perché effettivamente non me ne fotte un cazzo di dove sei, come
stai o che fai?! Mi spiace, ma non credo proprio!!! Se davvero non m’importasse
nulla di te, sai cosa avrei fatto?! Non sarei di certo impazzita a cercare di
scovarti, ma me ne sarei fottuta e avrei trovato di meglio da fare!! E invece
no! Mi sono preoccupata per te, anche se nessuno mi ha chiesto di farlo perché
ti voglio un bene dell’anima, e ho avuto una paura cane che tu avessi fatto
qualche cazzata, perché se davvero ti avessero trovata morta o uccisa da
qualche parte, sarei stata la prima a non avere il coraggio di continuare a
vivere!!! E queste cose se me ne strafottessi di te non te le starei dicendo
con le lacrime agli occhi!!!”
Ormai le lacrime della bionda erano un fiume in piena, i
begli occhi azzurri erano rossi e le guance congestionate. Urlava e non le
importava se altri ragazzi l’avrebbero presa per pazza, le interessava solo
dell’amicizia della mora, voleva solo che quei bei momenti trascorsi insieme
non rimanessero un bel ricordo, voleva riviverli tutti, di nuovo, come un
tempo!
Aveva abbassato lo sguardo, distrutta. Se cera una cosa che
davvero era peggio delle sue parole taglienti come rasoi, erano le lacrime di
una persona che diceva la verità e la ostentava a tutti senza preoccuparsi di
quello che le avrebbero detto…per farle capire, per farla ragionare.
Sono una stupida…una stupida egoista che pensa solo a se
stessa…scusami Alicia, forse eri l’unica persona oltre a Katie che mi è sempre
stata vicina…e io ti ho fatto male…perché sono un’egoista, che si sente
immensamente sola quando vede che una delle sue migliori amiche si diverte con
qualcuno che non sia lei…e le rode, e si sente come se le avessero portato via
un pezzetto di anima, e non importa chi sia che gliel’ha strappata, perché non
doveva farlo, e quando mi sono vista “portare via” Katie non l’ho sopportato,
ma mi rimaneva almeno Alicia…ma quando ho visto chelei si divertiva con Katie, ed era come se si fosse allontanata
anche lei, non l’ho sopportato, non lo volevo! Volevo di nuovo sentirla amica,
vicino com’era prima…ma Alicia non è una bambolina, è una persona, una stupenda
persona che non voleva fare del male a nessuno e che si preoccupa anche per le
cazzate che faccio io…e davvero non merita la mia amicizia dopo tutte quelle
cose che le ho detto…non doveva finire così…non doveva finire così…
Adesso stava piangendo anche lei, avrebbe voluto dirle che
le dispiaceva, che era stata una stupida a dire tutte quelle cose, che in
realtà non pensava, che la gelosia e la solitudine erano insieme un veleno più
letale che quelli studiati a pozioni, più potente di una Imperio, e facevano
fare cose stupide, assolutamente insensate…ma non disse nulla, le labbra
rimasero serrate e le guance continuarono ad essere bagnate dalle lacrime della
giovane.
Erano una di fronte all’altra, sotto lo sguardo muto dei
presenti, entrambe desiderando che quello stupido litigio finisse e ritornasse
tutto com’era qualche giorno fa…
“N-non doveva finire così…non doveva finire così…”
singhiozzò Alicia con la voce piena di dolore.
Se la povera Hermione Granger, avesse avuto tempo, forza,
voglia e meno cose da studiare per parlare, probabilmente avrebbe concluso
dicendo che quella sera una vecchia amicizia era finita, e ne era nata una più
forte e più bella di prima…due amiche erano ritornate ad intrecciare le proprie
strade.
***
“Allora Johnson, puoi aiutarci?!”
Angelina si trovava davanti ad una scena che non sapeva se
definire:
-patetica
-commovente
-molto divertente
Mani giunte, in ginocchio, ai suoi piedi.
Due faccini cosparsi di lentiggini, letteralmente identici,
con gli occhioni sbrilluccicosi stile
SonoUnCuccioloBisognosoDiAffettoTiPregoAdottami, la stavano implorando
chiedendo una santa mano nei compiti…
Fred e George la stavano pregando –ma forse è più corretto
dire stressando- da giorni, con questa storia delle ripetizioni e degli aiuti
per i G.U.F.O.
“Ragazzi, vi ho già detto che mi piacerebbe, ma non ho
tempo! Non solo seguo più corsi di voi, ma oltretutto devo pensare agli
allenamenti, e lo vedete anche voi quanto Oliver ci si è messo d’impegno per
rovinarci la vita, la salute e la mente! Davvero, mi dispiace, ma vi ho già
detto che non posso!”
Coretto angelico di invocazione estrema…sguardo
implorante…frangetta vermiglia sugli occhi lacrimevoli da cane bastonato,
musetto in procinto di mettersi a piangere…non ce la faceva, ma doveva
resistere!!!
“Noooooo…niente sguardi da cucciolini affranti, non ci
casco!!!”
Guaito sofferente…era troppo!!!
“Aaarrrgghhh!! E’ troppo!! Siete troppo cuccioli!! Va bene
vi aiuterò!!!”
Alla fine aveva ceduto…
I due fratelli si esibivano in danze vittoriose; dopo giorni
di fatica ce l’avevano fatta, avrebbero avuto ripetizioni da Angelina!
“Uff…voi due avete URGENTE bisogno di una ragazza…
“Se ti proponi come volontaria accetto…” aveva borbottato
Fred, fantasticando su quella probabilità.
“Come scusa?” aveva chiesto curiosa la mora, non avendo
capito un’acca del borbottio dell’amico.
“Non ha detto niente di importante, lo sai che è un idiota…”
lo aveva coperto l’altro rosso.
“Errrr…grazie George fa sempre piacere sapere che tuo
fratello ha in te molta stima…”
“Di nulla Fred caro” rispose l’altro di rimando imitando la
voce della madre.
“Ehm-ehm” una chioma color paglia si era avvicinata ai tre
amici interrompendo il –probabilmente prossimo e probabilmente davvero stupido-
litigio fra i ragazzi dalla chioma fulva.
“Mi dispiace interrompere quest’idilliaca conversazione fra
fratelli, ma mi dovreste prestare Angy per un attimo…” aveva dichiarato
sinteticamente Alicia, già trascinando via per un braccio la cacciatrice dalla
chioma color inchiostro.
Sguardo perplesso dei gemelli e sopracciglio alzato…
“Aly…hai bisogno di qualcosa?” l’aveva anticipata la giovane
dai capelli corvini.
“Niente di particolare, volevo solo sapere se puoi
correggermi questo problema di Aritmanzia, l’ho fatto milioni e milioni di
volte ma ancora non mi esce, puoi trovarmi l’errore?” le chiese gentilmente la
biondina porgendole il lungo foglio di pergamena pieno di cifre all’apparenza
assurde.
“No problem, avrai il tuo problema il prima possibile…sempre
il mio cervellino malato riesca a recepire l’errore…” ridacchiò l’altra in
risposta.
“Ma smettila che sei un genio!!! Comunque fa con calma, ho
ancora un po’ di tempo…” detto questo Alicia lasciò l’amica concentrata sui
complicati passaggi del problema, e non avendo nulla di meglio da fare si
diresse dritta dritta dai due Weasley, che al momento stavano confabulando
qualcosa, di evidentemente molto interessante.
“Dai Fred, ma perché non vai a dirglielo scusa! Se ti piace,
tanto vale che concludi in fretta…oltretutto tu le sei simpatico!” commento
semplicemente George facendo spallucce.
“Appunto…solo simpatico...senti George, piantala di rompere
i miei amici scrotali altrimenti Piton ci rimane male, che non sa più che cosa
rompere…Angelina ci ha detto chiaramente che preferirebbe degli amici, te ne
sei dimenticato?!”
“Seee see…mi ricordo…che lei non sopporta più tutti quei
bell’imbusti che le sbavano sulle tette e che la stressano chiedendole un
appuntamento…ma appunto per questo dovresti chiederglielo…”
“Ma se non vuole vedere bell’imbusti!!!”
“Appunto…tu non sei un bell’imbusto…sei solo un povero
idiota che non sbava solo sulle sue tette ma su tutto il suo magnifico
corpicino…” concluse francamente l’altro rosso beccandosi un’occhiata
inceneritrice dal gemello.
“Sta parlando…ma se te al posto del cervello ti ritrovi il
pasticcio di rognone del pranzo…ma vedi se devo avere un fratello così
imbecille!!! Io ti parlo dei miei problemi sentimentali e della mia cotta per
Angelina e lui che fa?! Mi da dei consigli che avrei potuto ottenere andando
direttamente da Gazza…ehi…perché fai quella faccia?”
Preso com’era nel ribattere non si era accorto dei segnali
d’avvertimento che il fratello gli stava lanciando..così come non si era
accorto di essere stato sentito da una cacciatrice dalla serica chioma.
Aveva voltato lentamente il capo, congelato, ritrovandosi
davanti alla faccia furbetta e maliziosa di una certa Alicia Spinnett, che
aveva tutta l’aria di voler dire
GuardaUnPoCheBellaNotiziaQuiQualcunoSiELasciatoSfuggireQualcosaDiTRoppoCheAdessoIoSoEPotreiDivertirmiARaccontarloInGiro…raccapricciante…
“A-Alicia…lo sai che ti voglio tanto, tanto,tanto bene
vero?!”
George aveva cominciato a sbellicarsi dalle risate,
rischiando di cadere rovinosamente dalla sedia.
“Siiiiiii, lo so Fred!!” Rispose maliziosamente la ragazza
dai capelli color dell’oro.
“Tipregonondirenienteadangelinaosonomortotisupplicotiscongiurofalloperme!!!”
snocciolò disperato Fred buttandosi ai piedi della giovane che per tutta
risposta aveva incominciato a ridere anche lei.
“Ahahahahahah!! Tranquillo Fred, il tuo segreto morirà con
me!”
“Grazie, grazie!!!”
“Aly, ti ho trovato l’errore, vedi era qui in questo
passaggio, bisognava usare l’altra formula, quella che hai usato tu sarebbe
stata corretta se si fosse verificata la prima conseguenza del terzo teorema,
ma qui c’è solo la seconda…”
“Giusto!! Che scema! Grazie Angelina, se non ci fossi tu,
chissà come farebbero certe persone!!!” aveva affermato, sottolineando
le ultime due parole e lanciando un’occhiata molto eloquente al diretto
interessato, che per tutta risposta aveva contraccambiato con uno sguardo degno
di un basilisco, prima che questa gli facesse una linguaccia e trotterellasse
verso i dormitori.
Angelina alzò un sopracciglio, guardando i due rossi, uno
ancora a terra che si rotolava cercando di frenare le risate e il gemello che
aveva distolto lo sguardo fissando lo sguardo su un punto indefinito del
soffitto grattandosi imbarazzato il capo sanguigno.
Chi fosse entrato in quel momento nei dormitori maschili del
quinto anno -casa Grifondoro- avrebbe assistito all’ennesima sconvolgente battaglia
da dormitorio, trovandosi di fronte a un Lee Jordan con una luce folle negli
occhi, che, seduto a cavalcioni sulla schiena di George, lo strozzava
passandogli la bacchetta sotto al collo.
Lee 1- George 0
A questo punto, Fred preso da un’improvvisa passione per i
tuffi, era saltato a volo d’angelo sui due, probabilmente in una sinfonia di
costole rotte e spine dorsali spezzate.
Lee 1 –
George 0 – Fred 10000000
“Gheheheheh, vittoriaaaaa!!! Adesso voi due brutti
schiopodi, dovete pagare pegno!!!” disse trionfante il rosso, saltando giù dal
suo “morbido” punto di atterraggio.
“Waaaaaaaaaaaaaa!!! La prego signor Fred, non faccia il
sadico!!! Sia buono!!! Siamo minorenni e minorati, sia buono!!!” avevano
supplicato piagnucolosi, in coro gli altri due, strisciando in ginocchio ai
piedi del terzo che se la rideva con fare minaccioso.
“Muahahahahahahah…vedremo…bene bene, cosa potrei chiedervi?
Qualcosa di difficile…anzi no!! Dev’essere qualcosa di imbarazzante…CI SONO!!!”
Terrore negli occhi delle due vittime.
Fred si alzò teatralmente in piedi, in quel momento si
abbassarono magicamente le luci della stanza concentrandosi solo sulla figura
del battitore presa dalla pazzia, che disse solennemente :
“Dovete confessarmi la vostra fantasia più sconcia con la
persona che vi piace!!!”
“Fred… ma che cazzo di penitenza è?!?!?!” aveva ribattuto
Lee, visibilmente più rosso però!
“Non vorrai mica avere suggerimenti per eventuali –e
improbabili- performance con la Johnson!!!” lo aveva sfottuto il fratello maliziosamente.
“Nooooo, la Johnson me la volevo fare ioooo!!! Fred ti
odio!” aveva frignato Leegettandosi
per terra e battendo i pugni come un bambino viziato che pretende un giocattolo
nuovo.
“Zitto cacca di doxy, Angelina è mia e non la do a
nessuno!!!” aveva ribadito, sullo stesso tono da bambino viziato della serie
QuestoEMioENonTeLoDo, il ragazzo nei panni dell’inquisitore.
“Seeeee, vabbé chi non se la farebbe la Johnson?!” aveva
alla fine concluso il moro incrociando le braccia annuendo, facendo dondolare i
bei rasta.
“Io!” aveva risposto semplicemente George.
Gli altri due compagni si erano scambiati uno sguardo molto
eloquente, che si era trasformato in un’occhiata che aveva del sadico. Il sesto
senso del ragazzo aveva subito captato il pericolo mortale in cui incorreva, ma
erano stati più veloci gli altri due, che con un incantesimo lo avevano sospeso
a testa in giù, e ora gli giravano intorno sghignazzando pericolosamente.
“Aaargh…e-ehi…fatemi scendere!!!”
“Solo se ci dirai chi è!!!”
“Fossi scemo!!!”
“Peggio per te! Lee, dolcetto!!” aveva ordinato il fratello,
come sono soliti fare i medici chiedendo i ferri durante un’operazione. Il moro
era scattato, agguantando una busta di dolcetti di Mielandia, che aveva passato
con solennità al carnefice in questione.
“No…Fred, tutto ma non questo…non Dolcetto!!!” aveva
scongiurato orripilato quello a testa in giù, mentre il proprio boia agguantava
una piccola delizia e cominciava mangiarla, con pura soddisfazione.
“Mmmmmmm…è delizioso!!! Chomp…dovrestichomp chomp provarlo, anche tu…è
fantastico…” aveva proferito l’altro assaporando, libidinoso, il bocconcino,
sventolandolo sadicamente sotto al naso del gemello che si divincolava tentando
in tutti i modi di agguantarlo.
“Iiiiiiiiihhhh, dammelo, dammeloooooo!!!”
Perfetto…stava cedendo…
“Solo se dici chi è la ragazza…” aveva dichiarato l’altro
rosso canzonatorio.
“Uuuuhhhghhh…non posso!!!” aveva tentato di resistere
George, ma aveva la bava alla bocca e lo sguardo inchiodato al dolcetto, tanto
che il fratello si divertiva a muoverglielo a destra e a sinistra sotto il
naso, e catturando tutta la sua attenzione sulla piccola prelibatezza.
“Daaaaaaaaiiiiiii, guarda quant’è soffice questa crema…e
com’è croccante il biscotto, si sente la pasta frolla quando lo mordi…” lo
aveva irretito malizioso il fratello.
“Paaaastaaaaaa frooooollaaaaaaa sbaaaaaaaav”
Ormai era al limite, tanto che la mente di George si
concentrava solo su una cosa:
Il dolcetto!!!
Lo vedeva, era davanti a lui, e lo salutava allegro con una
manina, mentre gli sussurrava:
Mangiami George, sono buono…guarda come sono buono,
mangiami mangiami mangiami!!!
Guarda com’è fine la mia glassa di cioccolata…e il mio
biscotto di croccante pasta frolla, si scioglie in bocca…e la crema!! Guarda la
mia crema George, perché non la mangi?! E’ più soffice delle nuvole!!
“Nuuuuvoleeeeee…creeeeeeeeemaaaaaa sbaaaaaaaaav”
“Fred…è agghiacciante come tuo fratello si trippii col
cibo…io mi preoccuperei!!!” aveva sussurrato Lee all’orecchio dell’amico, che
divertivo assisteva al cedimento del fratello, completamente drogato dal
dolcetto, e ormai nelle sue mani…
“Braaaaaaavo George, e adesso il nome…”
“A-A…”
“Aaaaaaaaaaaaaaaa…” aveva continuato l’altro più
insistentemente, avvicinando pericolosamente dolcetto –e mano- alle fauci
fameliche dell’altro ragazzo a testa in giù.
“Alicia Spinnett!!!” aveva infine snocciolato.
“Ottimo!!! Sei stato un bravo animaletto!!” lo aveva infine
lodato il gemello, dandogli come premio il tanto agognato bocconcino, e
facendolo rovinare a terra dalla sua posizione in aria.
George, neanche minimamente infastidito dalla caduta, si era
pappato la ghiottoneria in un morso, con la faccia di un cagnolino che si è
meritato il biscotto dopo molti sforzi…
***
Intanto nel dormitorio femminile, c’è un’allegra
conversazione fra cacciatrici…
“Dai, dai, dicci chi preferisci dei gemelli, daiiiiiiii!!!”
avevano supplicato petulanti una timida brunetta e un’avvenente bionda.
“Uff, che vi devo dire! Sono gemelli!!! Comunque
effettivamente almeno caratterialmente, sono leggermente, ma proprio poco,
differenti…”
“Cioè?!” l’avevano incalzata desiderose di sapere.
“Fred è meno fogna di George…e mi sembra a volte un po’ meno
infantile…”aveva affermato…poi però aveva riflettuto sull’audace valutazione e
aveva scambiato uno sguardo perplesso con le amiche, concludendo poi con un
“Naaaaaaaaaaaaaaaaa!!!” di smentita.
Erano scoppiate tutte e tre a ridere.
“Ahah…comunque, credo che tu piaccia a Fred sai Angelina…”
aveva commentato Katie all’amica.
“Katie!!! Ma che cavolo dici!” aveva risposto imbarazzata
l’interessata.
“A me sembra ti guardi in un modo strano…sai, come quando
guardavo io Oliver…”
“Ah…uno sguardo da cefalo lesso allora...in quel caso è la
sua faccia naturale, non preoccuparti!” aveva ribattuto scherzosamente quella
scuotendo la chioma colore della notte.
“Non credo proprio…è vero che tu gli interessi, l’ho sentito
io oggi, mentre tu correggevi il mio problema, è letteralmente cotto!!” aveva
affermato convinta Alicia.
Angelina era rimasta un attimo perplessa e meravigliata da
quell’affermazione.
“Bhe, mi spiace per lui, ma lo preferisco come amico…già è
abbastanza difficile fare loro da baby sitter qualche volta, immagina a tempo
pieno!” aveva infine concluso con un’alzata di spalle e tono disinteressato.
…non che Fred fosse un brutto ragazzo, anzi era un
bocconcino niente male, ma pensandoci, non era certa di volersi legare con
qualcuno…
“Poverino…gli si spezzerebbe il cuore se lo sapesse!
Uff...beata te Angie, ti vengono dietro i partititi migliori…” aveva sospirato
con aria fintamente sconsolata la biondina.
“Senti chi parla, come se lei fosse tampinata da quei cessi
di Tiger e Goyle!! Ti ricordo che anche tu hai mezza scuola che ti corre
dietro!!” l’aveva sfottuta scherzosamente la mora cacciatrice.
“Parole sante Angy, parole sante” l’aveva appoggiata
convinta Katie.
“Pazienza…mi accontenterò di George!!!” aveva infine
concluso la terza risoluta…
Le altre due si erano scambiate uno sguardo rassegnato,
scuotendo la testa come a dire ESenzaSperanza.
“Povero George, non ce lo vedo proprio a dichiararsi a
questo iceberg qui, schietto com’ è non si rispecchia proprio nei tuoi canoni
di dichiarazione, già me lo immagino, che si avvicina tutto allegro e
spensierato, dopo un’ora di Piton magari, e sgranocchiando una cioccorana ti si
gira e fa :
-Ehi Spinnett, mi piaci un botto vuoi metterti con
me?!-…poverino, non oso immaginare come tornerebbe in dormitorio…” aveva
pronosticato la Johnson imitando il ragazzo.
“Ahahaha, ma dai, non sono così bestia, certo però che se me
lo chiede come se mi chiedesse li appunti di Storia della Magia, non gli
crederei di certo!!”
Le tre si erano messe a ridacchiare civettuole, continuando
quel discorso fino a quando esauste dalle troppe chiacchiere non si erano
addormentate.
***
“Allora ti dichiarerai giusto?!” aveva concluso Lee, dopo un
lungo discorso improntato sulla cotta di George per Alicia.
“Beh, questo è poco ma sicuro caro il mio schifoide!” aveva
risposto il rosso sfregandoli scherzosamente un pugno sulla testa.
“Certo genio, allora dicci come farai!” aveva continuato il
fratello.
“Ferd, porca vacca, come dovrei fare, vado da lei dopo le
lezioni e le dico:-Spinnett mi attizzi un casino, vorresti diventare la mia
ragzza?!- non resisterà al mio sex-appeal da conquistatore!!” aveva dichiarato
con fare fascinoso passandosi una mano in quei fili sanguigni.
Gli altri due erano scoppiati a ridere.
“Uahahahahahahahahah!!! Tu farai cosa?! Uahahahahahah!!
Ommioddio che ridere!!! Uahahahahah….sex-appeal
uahahahahahah!!!”
“Uahahahah come no, neanche tu resisterai al suo ceffone
quando glielo dirai! Uahahahahaha”
“Umphf…che spiritosoni…allora suggeritemi come dovrei
dichiararmi, voi, tze, non sapete nemmeno cos’è una ragazza!!!”
“Si come no, ti piacerebbe!” aveva sghignazzato Lee.
“Senti fratello, non per rovinarti la parte, ma conoscendo
la Spinnett, di sicuro non ti crederà se gli chiedi una cosa così seria come se
le chiedessi l’ora, ti pare?! Non vedi come va in brodo di giuggiole quando
ascolta la storia assolutamente diabetica di Katie e Oliver? Sembra quasi che
le brillino gli occhi!!”
“E allora come dovrei fare sapientoni!!”
“Ma che vuoi che ne sappia, si un po’ più romantico,
regalale qualcosa! Dei fiori, dei cioccolatini, delle caramelle, mandale un
biglietto tutto zuccheroso, insomma usa un po’ di tatto, sei delicato come una
trivella!!!” lo aveva ripreso Fred, evidentemente rassegnato davanti alla
totale assenza di passionalità del gemello.
“Cioccolatini eh?…mmm…interessante…”
Lee e Fred si erano scambiati un’occhiata preoccupata…non
era un buon segno quando George pensava; uno perché non lo faceva mai, due
perché quando lo faceva era sempre qualcosa di diabolico…
Non restava che vedere cosa sarebbe successo…
Continua…
Bene, un altro capitolo è
concluso... non sono granché soddisfatta per il semplice fatto che in questi
chap di “transizione” sono costretta a spiegare eventuali intenzioni e
pensieri, piuttosto che far agire i miei adorati personaggi...non me ne
vogliate, purtroppo devo farlo, altrimenti non ci capireste una cippa di quello
che scrivo ù.ù...
Comunque non disperate,
nel prossimo capitolo sicuramente le cose cambieranno...
Ah...le recensioni e le
letture del 4° chap sono state praticamente inesistenti, meno dei primi tre…ora,
vi avverto, purtroppo ho a che fare con dei personaggi molto esigenti, che se
non vedono le16 recensioni e 410
letture del primo capitolo si rifiutano di comparire nei prossimi chap…io nun
ci posso fare niente, ma loro sono dei testardi [l’hai detto!! ù.ù niente
recensioni, niente Fred!! NdFred] [Idem!! ù.ù
NdGeorge]
Vi prego...recensite
^^’’’’
Luna Malfoy: Err…sono davvero contenta che la scena di Fred
sia piaciuta non credevo fosse così comica, sono rimasta piacevolmente colpita
dal fatto vi sia piaciuta^^…Lo so lo so, io sono una dentona ad aggiornare, ma
non tantissimo, visto che le mie crisi ispirative richiederebbero anni per
passare…piuttosto lei, esperta scrittrice dovrebbe smettere di postare per 4
volte lo stesso chap, illudendo i poveri lettori!!! Vabbé lasciamo stare va…
Phoenix46: Phoeniiiiiiiix!!! Spero di non aver perso una
lettrice (per altro fedelissima) con questo schifo-capitolo, che davvero non mi
sa di niente…“perché non l’hai
modificato?!” mi dirai, ma sai, non riesco a concepire di meglio, giuro!!
Perdona la mia ignoranza =°°°…e recensisci ^^’’’
BlackMoony: bene bene, altri complimenti per la scena fra
Fred e Angelina, grazie grazie, sempre troppo buoni, me non merita
tanto…giudicate anche questo chap e fatemi sapere, i miei personaggi pretendono
recensioni!!!
Angèle 87: Mmmm..non so cosa sia successo alle recensioni,
forse un errore di sistema…vabbè nun importa, alla fine il commento è arrivato
e anche la risposta come vedi ^.^!! Il rapporto fra Fred e Angelina…chi lo sa,
la Johnson non ha la minima intenzione di prendere in considerazione l’idea…per
ora…ma il cuore ha delle ragioni che la ragione non può comprendere…^-^
recensisci ti prego!!!
Ale: Garzie per i complimenti, tutto ciò mi stimola
a scrivere più velocemente…vorrei dire meglio anche, ma dopo questo chap non
credo che sia legittimo…carissima, per quel favore dovrai aspettare, come si
dice dulcis in fundo, e per la coppietta più amata (che poi è anche la mia
preferita ^^) dovrete aspettare un po’…mi dispiace, ma la mia testolina
contorta non riesce a partorire di meglio…ma fammi sapere che ne pensi di qst
schizoide di uno pseudo orrore di capitolo recensendomi^^…
Un ringraziamento particolare a Luna Malfoy e Ryta Holms che mi
sopportano e supportano, leggendo questa st…quest’ accozzaglia di lettere unite
a caso…ragazze vi voglio bene!!!
Suo fratello doveva
avere dei seri problemi, questo era poco ma sicuro!
Passare tre ore, TRE,
nel magazzino di Mielandia, sarebbe stato troppo anche per quella fogna
antropomorfe di George, se poi si tiene conto che era andato da solo, lasciando
al castello il suo fedele doppio, compagno di mille e un’avventura, non si
poteva che arrivare che alla conclusione di momentanea infermità mentale…ma in
stato molto avanzato però!!!
“Mmmm…mi sa che forse
dovrei tornare al castello…Fred si starà preoccupando, è un po’ che sono
qui…comunque, ricapitoliamo, cioccolato bianco…c’è, al latte…anche, poi c’è
quello fondente, con le nocciole, al caramello, con il liquore, con il
biscotto, al caffè, alle rose, alle mandorle, col croccante, al whisky
incendiario…e in fine…c’è anche il cioccolato all’Acquaviola…molto bene!!! Le
qualità di cioccolato più raffinate e sublimi che il mondo magico abbia mai
potuto concepire sono qui, nelle mie mani, alla modica cifra di…NIENTE!!!”
aveva gongolato giulivo George, chiudendo il pacchettino in cui aveva riposto
tutte le piccole ghiottonerie, trafugate nell’immenso e fornitissimo deposito
del celebre negozio di dolciumi.
Bene, con questi
cioccolatini farò sciogliere quell’ iceberg dannatamente bello di Alicia…gioia,
gaudio e felicità, non vedo l’ora di vedere la sua faccia quando si troverà
nelle mani queste squisitezze al cioccolato ghe he he…
State per assistere al
trip mentale di un battitore quindicenne Made in Weasley con gravi scompensi
ormonali:
Lui: bellissimo nella sua semplicità,
l’aria leggermente trasandata e lo sguardo sexy del
bello-simpatico-e-combinaguai…nei corridoi, al suo cammino, si levano gridolini
di gioia e svenimenti di tenere fanciulle…si passa una mano in quei fili
carmini, con non chalance, i ragazzi fanno largo, lui è il re, lui è figo, lui
è maledettamente un dio! Tiene in mano un grazioso pacchettino, ci sono ragazze
che darebbero la vita per quel sacchetto…ma solo una ne sarà degna…eccola!!!
Biondissima, con due occhi azzurrissimi, come il cielo terso d’estate, due
labbra rosse che popolano i sogni proibiti di metà razza studentesca (l’altra
metà sono ragazze), stringe al petto- altro ispiratore di fantasie erotiche-
alcuni libri. Lei lo vede, sorride, e si dirige con passo sensuale verso di
lui…i ragazzi fanno a gomitate per vederla passare. Gambe lunghe e sottili
spuntano dalla gonnellina piacevolmente cortadella divisa, in pochi, leggeri passi è davanti a lui, che le sorride
con tutto il suo charme.
Lei: “Oh George, non aspettavo altro che
vederti!”
Lui: “Lo so piccola, volevo darti
questo…aprilo…”
Lei-sorpresa-e-commossa: “Oh George!!
Sono per, me?! Ma sono dei costosissimi e deliziosi cioccolatini! Oh grazie
George, come potrò mai sdebitarmi?!”
Lui con aria da non-ringraziarmi-baby-sono-solo-un-eroe-figo:
“No, ti prego, nessun ringraziamento mi basta vedere il tuo splendido sorriso
bambolina…”
Lei con sguardo da Sono-tutta-tua: “Oh
George, ti prego, fammi diventare la tua ragazza, lo desidero con tutta la mia
anima! Ti prego!”
Lui nei panni del bello-e-dannato: “Sono
un pirata tesoro, non so se saprò renderti felice…”
Lei con sguardo adorante: “Mi basta
poterti amare!”
Lui la strige per la vita e le alza il
viso con una mano. Lei chiude gli occhi e avvicina quelle provocanti labbra
rosse alle sue e…
“GEORGE!!! RAZZA DI
FARABUTTO DI UN FRATELLO!!!”
No…non era esattamente
quello che succedeva…a quel punto avrebbe dovuto fare sua la bella bionda, non
doveva ritrovarsi davanti quell’avanzo di galera identico a lui, il quale aveva
tutta l’intenzione di volerlo fare fuori…no…non doveva affatto andare così…
“Ehi, ehi, che cavolo
vuoi Fred, sembra come se Gazza ti avesse beccato in piena guerra di
caccabombe!”
“Stai zitto
scellerato, rimanere tre ore nel magazzino di Mielandia e lasciare me, da solo,
al freddo e al gelo! Non ci sono spiegazioni, un comportamento ignobile, non me
lo sarei mai aspettato da te, mi sono offeso ecco!!” aveva esordito
infantilmente l’altro, facendogli una linguaccia e dandogli le spalle.
“Toh ecco, prendi
questo e fai il bravo” aveva detto prendendo un cioccolatino dalla piccola
bustina e passandolo al fratello.
“In questo
caso…George! Che bello rivederti caro fratellino mio, sei stato un lampo!”
aveva ripetuto schiaffandosi il dolcetto in bocca.
Sarà pure che dei due
è George la fogna umana…ma non è che Fred scherzi!!!
Tornati in dormitorio,
e lasciato il fratello a chiacchierare –leggasi: tripparsi- con Angelina,
l’altra peste innamorata era corsa in camera abbandonando il piccolo tesoro di
cioccolato sul proprio letto, e cominciando a rovistare nel proprio baule alla
ricerca di un contenitore più adeguato al regalo.
Non trovando quello
che faceva al caso suo era corso a chiedere prima a Lee, quindi a Oliver, poi a
Katie, per proseguire con Ron, Ginny e arrivando a chiederlo perfino a Percy.
Tutto inutile, nessuno
aveva un bel niente per conservare cioccolatini…stava per rivolgersi anche ad
Angelina, quando Hermione Granger, decisamente rotta dal tran tran del rosso,
con uno sbuffo gli si era avvicinata e esordendo con un “Ma che mago sei!?!?!”
aveva trasfigurato in una graziosissima scatolina tutta decorata d’oro e rosso
una piuma spezzata e una pergamena accartocciata, quindi, ancora sbuffando
aveva girato i tacchi e si era rituffata in un’enorme pila di libri più alti di
lei.
George probabilmente
avrebbe voluto ringraziarla erigendo una sua statua, tutta di caramelle a
grandezza naturale, ma vista la scarsa disponibilità della ragazzina aveva
snocciolato un “Grangergrazieadioesistisenonfossecosìdovrebberoinventartimiofratelloronnoncapisceuncazzopoverino!!!!!!”
correndo verso la sua stanza gongolante.
Bene, adesso aveva la
scatola, aveva anche cosa metterci dentro, non doveva che sistemare i
cioccolatini che erano sul lett-
“OMMIODDIO I CIOCCOLATINIIIII!!!!”
aveva urlato con una maschera d’orrore al posto del viso, scoprendo che il
prezioso regalo per Alicia era scomparso dal suo posto sul letto.
Voleva piangere, lo
avrebbe fatto lì, in pieno dormitorio, se non fosse arrivato suo fratello, con
aria tranquillissima, che candidamente gli aveva domandato un
“Che succede?”
L’altro si era voltato
pietrificato…sguardo vuoto…aveva soffiato un “...tini…” con aria affranta,
manco gli fosse morto il gatto…
Fred non avrebbe mai
immaginato che i tre semplici gesti che avrebbe compiuto dopo le parole del
fratello, gli sarebbero costate molto, molto, molto care.
In ordine aveva fatto
questi tre –apparentemente innocui- gesti. Aveva:
-estratto la mano dal
piccolo sacchetto –una volta pieno- che teneva in palmo
-infilato l’ultimo
cioccolatino in bocca leccandosi poi le dita ancora sporche di cioccolata
-accartocciato
l’involucro vuoto, gettandoselo dietro le spalle con noncuranza…
George era livido, con
i pugni serrati e le nocche bianche, il capo chino e tremava, si sarebbe detto
stesse ruggendo.
“IO TI
AMMAZZOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!”
Quindi gli era saltato
al collo e lo aveva menato, accompagnando le davvero poco amichevoli mazzate
con un profluvio di:
-parolacce
-bestemmie
-maledizioni con e
senza perdono
-“Li hai mangiati!!!
Assassino!!!” “Erano il regalo per Alicia! Farabutto!!!” “Sputali, brutta merda
di troll, sputali, sputali!!!”
Dopo il trattamento,
Fred era un allegro coagulato di sangue sul pavimento…
Primo tentativo per
conquistare Alicia Spinnett: FALLITO
***
Era emotivamente
sconvolto, ma non si era arreso…George Weasley non si arrende mai!
Aveva promesso a se
stesso che Alicia sarebbe diventata la sua ragazza, e lo avrebbe fatto, a costo
di arrivare in groppa ad un cavallo bianco volante, vestito da principe azzurro
(rabbrividiva solo all’idea).
Quella mattina si era
alzato orribilmente presto, era sgattaiolato da solo nei corridoi ancora
deserti, per raggiungere quello del terzo piano, dove aveva pronunciato,
davanti alla strega gobba la parolina che solo lui, suo fratello, e adesso
anche Harry conoscevano, per arrivare nel paese dei balocchi.
Era tornato lì, dove
ieri aveva fatto incetta di dolciumi, e questa volta ci aveva riprovato, di
nuovo, scelta certosina dei cioccolatini, controllo severo che tutto fosse in
ordine e ritorno a scuola, il tutto nel più assoluto silenzio…almeno questa
volta si era evitato il trip…
Era silenziosamente
tornato nella propria stanza, aveva sistemato con cura il contenuto nella
scatolina del giorno prima, e quando aveva finito si sentiva talmente
orgoglioso e soddisfatto di se stesso, che aveva perfino decorato con tanti
piccoli cuoricini di cioccolato il bigliettino su cui aveva scritto a grandi
lettere d’oro, tutte ricci e ghirigori ‘G&A’ cerchiati da un cuore.
Alicia non avrebbe
resistito a tanto romanticismo.
Aveva nascosto il dono
in una tasca del mantello, progettando di darglielo dopo le lezioni…ma perché
poi dopo le lezioni?!
Un nuovo piano si
disegnava nella mente contorta del ragazzo: avrebbe lasciato i cioccolatini in
un posto dove lei avrebbe potuto trovarli subito…nella sua stanza!!! Perfetto,
allora avrebbe lasciato la scatolina nella stanza della ragazza…sul suo letto,
niente di meglio!!!
Aveva sghignazzato
felice, pensando a quale dei duemila modi per eludere i vari allarmi dei
dormitori femminili avrebbe usato…non stava più nella pelle.
Le ore di lezione
passarono in fretta e a pranzo colse l’occasione per attuare il proprio
diabolico intento. Così, era alla fine riuscito ad entrare nella camera delle
cacciatrici…
“Uuuhhh guarda un po’
che casino…solo un letto è bello ordinato…sarà quello della Bell…”
La scelta si era
bloccata su due letti, tutti e due devastati, ricoperti da un bendiddio di cose
indefinite fra magliette, mutande, reggiseni, calzini, pigiami e chi più ne ha
più ne metta…
Qual’era il letto di
Alicia?! Aveva iniziato a cercare qualcosa che ne rivelasse l’appartenenza.
“Mmm…calzini…ma questi
li porta anche la Johnson…maglietta delle Weird Sisters…non mi dice nie-
oooookkazzo!!!”
Aveva estratto
tremante dall’ammasso di indumenti una specie di mini mutandine pressoché
impalpabili, di sottile pizzo bianco decorate “proprio lì” con un piccolo
cuoricino di strass…
“O-MIO-DIO! Questo è
quella sorta di cose che mandano in svarione gli ormoni maschili...se questa è
la biancheria che indossano di solito le ragazze, Alicia non vedo l’ora di
mettermi con te!”
Poi però si era
fermato a riflettere un secondo…poteva mai Alicia Spinnett indossare un
indumento così provocante?! Decisamente no, anche se sarebbe stata la sua
fantasia per i prossimi sei mesi probabilmente…no, quelle simpatiche mutandine
non appartenevano di certo alla, sì bellissima, ma pur sempre abbastanza
equilibrata Alicia, dovevano sicuramente appartenere alla ben più provocante
Angelina Johnson, ergo quel letto apparteneva sicuramente alla mora
cacciatrice.
“Quindi, questo qui è
il letto dove dorme la mia bella principessa…molto bene, lasciamo questo
qui…ecco così…perfetto!! Posso andare…” detto questo aveva regalato un ultimo
sguardo alla graziosa scatolina e aveva tagliato la corda.
***
“Dai Angelina, non mi
dire che Fred non ti piace perché non cicredo nemmeno morta!!” la punzecchiò maliziosa la bionda compagna.
“Uff, Aly, ti ho mai
detto che sei stressante quando vuoi! Non ho mai detto che è brutto o che non
mi piace, ho solo detto che non mi ci voglio mettere!” aveva ribattuto l’altra
palesemente seccata.
“Allora lo ammetti che
ti piace!!”
“Che rompicoglioni! Se
se, lo ammetto Fred Weasley è un bel ragazzo…”
“…e tu sei una scema
che non ne approfitti” aveva concluso quella scuotendo la testa color del
grano. “Se capitasse a me di avere, che ne so, George ai piedi non aspetterei
due minuti…”
“Eheh…ma allora qui
qualcuno fa preferenze…di la verità, George è sempre stato il tuo preferito ,
così pacioccone e sempre famelico, un grazioso cucciolo perennemente affamato”
adesso era Angelina a beffare…
Alicia non aveva
risposto si era limitata ad arrossire confermando le teorie dell’amica.
“Ah-ahhhhh ed ecco che
si scoprono tutti i segreti!! La fredda e impenetrabile Spinnett alla fine
dichiara la sua passione per il bel Weasley!!! Applausi!”
“Piantala!! Certo è
che se tu hai Fred non vedo perché io non possa avere George!”
“Punto uno, io non ho
proprio un bel niente, punto due, nessuno arroga diritti sui due gemelli quindi
la cara fognetta combina guai è tutta tua!” aveva infine concluso la mora con
un’alzata di spalle, aprendo la porta del dormitorio.
Subito l’attenzione delle due era stata
catturata da un grazioso cofanetto d’oro e carminio adagiata sul letto
di…Angelina.
“Guarda Angie, un
regalo!!”
“Chi può avermelo
mandato?”
“Aprilo, sono curiosa
di sapere cosa contiene…conosco solo una peste che avrebbe il coraggio di
portartelo fin in camera, sfuggendo agli allarmi…ohhh è così romantico!”
“Mmm cioccolatini!
Aspetta, c’è un bigliettino…”
Lo aveva aperto
incerta e imbarazzata, e quello che aveva visto non le era piaciuto per
niente…due lettere scritte a caratteri elaborati con inchiostro dorato, erano
cerchiate da un cuore…Erano una A e non una F, come sarebbe stato più facile
pensare…ma una G.
George.
Aveva alzato lo
sguardo, con un’espressione strana sul volto, un misto fra lo sconsolato e il
compassionevole, ma di sicuro questo bastò a far perdere l’espressione allegra
e sognante di Alicia, che preoccupata dal quel repentino cambiamento nella
compagna si era alzata e le aveva preso il piccolo pezzettino di carta dalle
mani…
G&A…cerchiati da
un cuore…George&Angelina…
Era stato come se
l’avessero accoltellata alle spalle, uno strano pungolo all’altezza del cuore,
uno strano pizzicore le aveva preso gli occhi…che stava facendo? Perché aveva
voglia di piangere?
Aveva sentito la mano
della cacciatrice dai capelli color inchiostro posarsi sulla sua spalla,
l’aveva guardata dritta negli occhi,, quei bellissimi pozzi d’ossidiana, e vi
aveva visto una tristezza immensa. Doveva sforzarsi di apparire normale, anche
se avrebbe significato fingere.
“Ehi…guarda un po’…che
combinazione…tutti e due i fratelli Weasley innamorati di te Ange…adesso si che
hai un bel problema, non vorrei essere nei tuoi panni!!” aveva mormorato
tentando di sembrare spensierata o quanto meno apparentemente non interessata a
quello che c’era scritto sul biglietto.
“Alicia…io…”aveva tentato
di spiegare l’altra, cercare di consolarla…non era certo piacevole scoprire che
il ragazzo che ti piace ama la tua migliore amica.
“Dai Angy, perché
quella faccia!? E’ solo un ragazzo dopotutto, ne posso avere quanti ne voglio
se mi ci metto! Tranquilla è tutto ok!” sorrideva, ma lo faceva con la
tristezza nel cuore, cercando di trattenere quelle liquide perle che sapeva a
momenti sarebbero sgorgate a fiumi.
Angelina aveva
abbozzato un sorriso, non si aspettava che anche George si fosse innamorato di
lei, ma doveva rifiutarlo, e per quanto sapesse che avrebbe molto probabilmente
perso un amico, e detestasse quel pensiero, doveva farlo, per il bene che
voleva ad Alicia.
***
Le lezioni di Ruf
erano quanto di più noioso al mondo potesse capitare ad uno studente, lente,
lentissime e altamente soporifere, che lasciavano solo due vie d’uscita: o
dormivi o ti facevi i fatti tuoi. Così mentre un buon 50% della classe
schiacciava un pisolino, con la ninnananna della rivolta dei folletti del ’57,
l’altro 50% si faceva i benemeriti cazzi propri.
George si poteva dire
appartenere a quest’ultima categoria intento com’era a decorare il proprio
quaderno, inutile per prendere appunti, con un numero equivalente alle cifre
dopo la virgola in un periodico di G e A e cuoricini e “TI
AMO” e tante altre cosine molto sdolcinose, che avrebbero fatto venire il
diabete ad un ipoglicemico…
Chissà se ha trovato i
cioccolatini…speriamo di si…
Pensava candidamente
gettando qualche occhiata alla bionda chioma che sedeva al primo banco,
apparentemente molto attenta alla lezione.
La campanella aveva
messo fine all’ora di pisolin…err…Storia della Magia; aveva svegliato Fred con
una gomitata, beccandosi un grugnito seccato e un “’zzo rompi?” impastato di
sonno.
Era troppo allegro
perfino per mandare a quel paese suo fratello così aveva esordito con un
“Fredduccio caro,
dovresti moderare i termini, non si risponde così al tuo fratellino adorato che
ti vuole tanto bene e che ti sveglia perché se non alzi il culo, Piton ci
toglie 200 punti a capoccia!” aveva detto con vocina mielosa e cinguettante.
Il gemello lo aveva
guardato perplesso, alzando un sopracciglio, borbottando un “Sei troppo allegro
per aver subito un ora di Ruf e per prepararti a due di Piton…non mi piace…”
quindi si era alzato affrettandosi ad uscire dall’aula seguendo il flusso di
studenti. Non si era accorto del blocco lasciato sul banco dal gemello.
Alicia aveva aspettato
fossero usciti tutti, voleva rimanere un po’ in disparte, non avrebbe avuto il
coraggio di guardare in faccia George.
Aveva salutato
rispettosa il fantasma che le faceva da docente e si era avviata verso il fondo
dell’aula, ma il suo sguardo era stato catturato da un quaderno, abbandonato su
un banco. L’aveva preso, in alto sul bordo della copertina c’era un nome.
Grafia pessima e piena di curve…George Weasley.
Quando lesse quel nome
ebbe un tuffo al cuore, affrettandosi ad uscire dall’aula dirigendosi verso i
sotterranei di pozioni, aveva aperto il quaderno un po’ incuriosita. George non
aveva certo l’aria di essere uno che sta attento alle lezioni di Storia della
Magia!
Aveva sfogliato un paio di
sottili pagine…solo per ritrovarsi avanti ad uno spettacolo che le aveva
mozzato il fiato: pagine e pagine piene di George ama A. e G &
Ae un’infinità di cuori e Ti
amo che non fecero altro che confermare i sospetti che le aveva istillato
quel maledetto bigliettino: George Weasley era follemente innamorato di
Angelina Johnson.
Le lezioni erano
infine terminate, e George, nonostante la giornata pesante, era un potenziale
surrogato di una qualche sostanza energetica, in quanto scoppiava di entusiasmo
e saltava qua e la come un capretto…
Angelina Johnson si
era alzata mordendosi nervosamente il labbro inferiore, le dispiaceva perdere
l’amicizia del battitore, ma almeno non avrebbe illuso lui e Alicia.
“Ehm…George, potrei
parlarti per favore?” aveva pronunciato sommessamente.
“Ovviamente si
madamigella, desidera qualcosa?!” aveva risposto l’altro allegro come sempre.
“Io…non so davvero
come dirtelo…” le faceva male vederlo così allegro, non voleva ferirlo “…vedi,
apprezzo molto il gesto che hai fatto, ma non credo di volere nulla che vada
oltre la semplice amicizia, sai, non fraintendermi, tu mi sei molto simpatico,
davvero ma-”
“Alt alt…time
out…rallenta…respira…rilassati…ok adesso dimmi: di-che-cazzo-stai-parlando?!”
aveva sillabato lentamente, come di solito si fa con gli idioti o con Tiger e
Goyle –degni esemplari della razza- guardando assolutamente perplesso la
ragazza mora che le stava davanti.
“Ma…dei cioccolatini
no? Il biglietto eccetera eccetera, di che vuoi che stia parlando?!” era
sbottata confusa la giovane.
“Che vuoi dire, io non
ti ho mai regalato dei cioccolatini Angelina, me ne guardo bene dal farlo se
non voglio ritrovarmi i coglioni tagliati per conto di…err…amici!!!” aveva
risposto il rosso con una sottile nota di preoccupazione, mentre i suoi
peggiori timori si facevano largo nella mente.
“Che vuol dire che non
mi hai regalato cioccolatini?!?! George Weasley, la sottoscritta questo pomeriggio
ha trovato sul proprio letto, della pertinente camera questa scatola,
contenente dei cioccolatini, con questo biglietto. Ora lei mi viene a dire che
questi non erano per me?!” aveva ringhiato fra l’isterico e il disperato,
cacciando fuori dal mantello la confezione rosso e oro, sventolandogli il
bigliettino sotto al naso.
Il battitore aveva
sgranato gli occhi sconvolto; ora guardava la scatolina ora la giovane, ora la
scatola ora la giovane, scatola giovane, scatola giovane.
“…n..on…può…ess…re”
aveva soffiato pietrificato, mentre realizzava che i suoi peggiori sospetti si
erano verificati.
“George, credo che tu
mi debba delle spiegazioni!” aveva infine dichiarato dispotica la giovane
cacciatrice dalla nera coda.
Secondo tentativo per
conquistare Alicia Spinnett: FALLITO
***
“…e poi sei arrivata
ed è successo tutto sto casino…” aveva concluso il giovane Weasley ancora
visibilmente scioccato, ma mai quanto la bella cacciatrice che lo fronteggiava,
indecisa se picchiare il ragazzo che adesso la guardava con sguardo
preoccupato, prendere a pugni se stessa per la figura di merda e le conclusioni
affrettate a cui era giunta, o picchiare Alicia per il semplice fatto che non
centrava nulla, ma doveva centrarci qualcosa!
“N-no…fammi capire,
quindi, adesso quella povera disgraziata della Spinnett sta versando tante di
quelle lacrime da poterci affogare mezza Hogwarts con tanto di dissennatori,
solo perché il suo amore è corrisposto?!?!? MA QUESTA E’ L’APOTEOSI
DELL’ILLOGICITA’!! George, per l’amor di dio fa qualcosa, parla, esprimiti!!!”
aveva urlato la ragazza in preda ad una crisi di stress da equivoci, prendendo
per il colletto della camicia il giovane rosso e scuotendolo come un
bambolotto.
“Waahhahhaa,
Angeeeeeeliiiiiinaaaaa, per fovoreeee ora voooomitooo!!”
“Giusto…scusa…bene, so
quello che ci vuole! Weasley, scatta il piano B!” aveva intimato con fare
militare e autoritario.
“Piano- cosa?
Angelina, ma di che parli?!” aveva chiesto per nulla convinto il ragazzo dai
capelli vermigli.
“Silenzio recluta! Io
sono per te il comandante Johnson intesi!?” aveva risposto camminando avanti e
dietro sotto il naso del ragazzo che ci capiva sempre meno e cominciava a
pensare a quanto potesse essere labile il confine fra sanità e pazzia.
“Ho detto
intesi?!”aveva sbraitato rivolta al gemello, che temendo il peggio aveva
assunto una posizione di saluto urlando “Sissignore, signore!!!”
“Molto bene Weasley,
il piano B prevede una contromanovra, bisogna attaccare frontalmente il nemico
e annullare le proprie difese!” ormai Angelina era completamente immersa nella
parte del comandante belligerante.
“Non capisco,
Signore.” aveva dichiarato George sempre mantenendo l’aria militare, anche lui
sempre più convinto che dovesse scendere in campo più che dichiararsi.
“E’ semplice Weasley,
tu le comprerai un mazzo di fiori, e glielo darai!” aveva continuato in tono
imperante.
“Comprare
Signore?!”al Comandante Johnson
non era sfuggita la nota vagamente inquieta nel pronunciare la parola
‘comprare’, quindi aveva continuato, sempre andando avanti e indietro come se
stesse soppesando le capacità del soldato “Esatto Weasley, comprare! Le
comprerai dei fiori, e glieli darai di persona! E bada bene che il piano non
abbia intoppi!” aveva infine affermato puntando minacciosa l’indice in mezzo
agli occhi del ragazzo il quale aveva deglutito il vuoto.
“E’ d’accordo con me
Weasley!?” aveva poi concluso con un tono che aveva tutta l’aria di voler dire
TuProvaADireDiNoEIDissennatoriAvrannoQualcunoACuiDareIlBacioDellaBuonaNotte
“Sissignore
signore!!!” aveva infine risposto rassegnato il ragazzo.
“Quanto mi piace
essere democratica!!! Bene Weasley, ed ora scattare, domani dovrà COMPRARE dei
fiori, e si preoccupi che siano decenti se non vuole pagarne le conseguenze!”
Era impressionante quanto
quella ragazza fosse convincente!
Il giorno dopo,
George, aveva mandato un gufo ad Hogsmeade, dove aveva comprato un mazzo di
rose, tanto belle quanto care…
“Sigh…maledetti fiori
mi siete costati un occhio, se non si mette con me giuro che divento piromane!
Ma perché alle ragazze non piacciono, che ne so, le caccabombe?!” aveva
piagnucolato tornando quatto quatto in dormitorio, dove lo aspettava una
furtivissima moretta, che come lo vide, subito gli fu appresso.
“Allora, ce l’hai?”
“Eccolo”
“Benissimo, rose
rosse, perfetto”
“Lei dov’è?!”
“Il bersaglio scenderà
le scale fra quattro, tre, due, uno, zero secondi”
Alicia era apparsa in
quel momento dai gradini che portavano al dormitorio, guardandosi intorno.
“Bene Weasley, sai
cosa devi fare, adesso, all’attacco!!!” aveva sussurrato la mora, spingendo
fuori dall’angolo dove erano nascosti il povero George, che fece un bel
respiro, e un po’ imbarazzato si era diretto verso la biondina.
L’aveva visto sbucare
quasi dal nulla con in mano un…enorme e bellissimo mazzo di rose rosse, che
avrebbero fatto la felicità di qualsiasi ragazza con un minimo di romanticismo
nel cuore…purtroppo sapeva che quel mazzo non era affatto per lei, ma per la
sua compagna, la Pantera Johnson…benissimo, qualcuno davvero l’odiava lassù,
non solo era riuscita in due giorni a scoprire che il ragazzo per cui aveva una
potente cotta, sbarellava dietro la sua migliore amica, le regalava
cioccolatini, le aveva riempito un quaderno con scritte dolci dolci, le
comprava dei fiori…non bastavano tutti questi schiaffi morali, no no, il
destino la voleva vedere alla stregua di una strisciante lumaca bavosa e allora
aveva fatto si che proprio lei fosse presente ogni sacrosanta volta…se non
fosse assurda come idea avrebbe pensato ad un potente attacco di Colui Che Non
Deve Essere Nominato!! Di bene in meglio, non solo doveva sopportare in
silenzio lo smacco nel vedere che il ragazzo che LEI amava regalava dei fiori
alla SUA amica, adesso veniva anche verso di lei con tanto di sorriso da SBAVO
MODE: ON pretendendo chissà cosa?!
Tu-sai-chi, se ci sei,
allora lanciami un’Avada Kedavra prima che quel figo da paura di George venga
qui, tipregoseciseibattiuncolpo!!!
Ormai Alicia era in
pieno panico e George l’aveva ormai raggiunta con tanto di mazzo in bella
vista.
“Spinnett! Cercavo
proprio te!”
“Weasley…buonasera”
ostentare freddezza…calda come la calotta polare artica!!!
“Ehm…senti
Alicia…io…beh…tu…vedi…ho...questi fiori…e…dovrei…ehm…” aveva balbettato
completamente rosso in volto, imbarazzato “…tu…ehm…vorresti…cioè…io dovrei…ma…”
La ragazza si stava
scocciando, aveva iniziato a battere nervosamente un piede a terra e aveva
incrociato le braccia, e adesso lo guardava con un sopracciglio alzato e uno
sguardo seccato.
“…ma cosa Weasley? Uff…lascia
stare ho capito!!” aveva infine sbuffato ostica la bionda, strappando dalle
mani del rosso i bei fiori e commentando con un “Se glieli devi dare ad
Angelina, potresti farlo di persona, visto che non ti sei mai fatto problemi a
dire o fare cose in faccia alle persone, per questa volta ti farò un favore, ma
sappi che non sono la servetta di nessuno, ne tanto meno la segretari a della
Johnson!!!” che rasentava la schizofrenia. Quindi aveva girato i tacchi e più
nera di un ippogrifo preso per il culo, si era diretta nei dormitori salendo le
scale con la grazia di un falegname sbronzo.
Terzo tentativo per
conquistare Alicia Spinnett: FALLITO
***
George non aveva
affatto una bella cera, e non sarebbe certo stato sorprendente visto che la
sera prima il suono del suo cuoricino spezzato era risuonato in tutta la Sala
Comune.
Era stancamente
appoggiato sulle braccia, accasciato sul banco, senza energie. Alla fine
dell’ora si era alzato con fatica da quella posizione e sempre con lo sguardo
passivo era uscito mogio mogio dall’aula. Angelina si era avvicinata timorosa
al giovane e gli aveva gentilmente posato una mano sulla spalla.
“Ehi…come stai?” aveva
pigolato comprensiva.
“Come un riccio
investito da un treno” aveva commentato tristemente il ragazzo.
“Mi dispiace, ma ho
provato a parlarle, ma non vuole sentire ragioni, dice che lo faccio per
tirarla su, che non è vero che è tutto un equivoco e così via!!!” aveva
spiegato la mora.
“Tranquilla…non
importa *sob*” stava per allontanarsi quando la sua attenzione era stata
catturata da una strana scenetta che aveva come protagonisti proprio la bella
biondina di cui era pazzo e…MARCUS FLITT?!?!
“Senti Flitt, te l’ho
già detto mille volte, non mi va di uscire con te, al momento vorrei rimanere
sola, non te la prendere, ma davvero non mi va…” ecco cosa faceva il mal
d’amore, non aveva più nemmeno la forza di mandare a cagare il capitano dei
Serpeverde, che da settimane la torturava chiedendole un appuntamento.
Il giovane verde
argento si era rabbuiato “E’ solo perché sono un Serpeverde…se fosse qualcun
altro a chiedertelo avresti già accettato!”
La Grifondoro stava
per rispondergli ma la sua attenzione fu attratta da un rosso battitore, per
cui aveva perso la testa, impegnato a parlare con la sua migliore amica, la
quale gli aveva poggiato, amichevole, una mano sulla spalla. Il vederli così
vicini e in sintonia le aveva provocato un fitta al cuore. Non poteva fare a
meno che constatare che quei due insieme sarebbero stati davvero bene, un
inusuale gioco di contrasti…l’inchiostro di lei con il fuoco di lui, la pelle
scura della prima e quel bronzo appena accennato dell’altro…una combinazione
strana, ma nella sua stranezza perfetta…
Un moto di gelosia
l’aveva colta, e spiazzata…aveva di nuovo guardato il ragazzo che le stava
davanti, supplicante…era un bel ragazzo Marcus, non c’è che dire…
“Va bene Flitt, mi hai
convinta, dopotutto non credo mi dispiacerà tanto uscire con un Serpeverde!”
aveva esordito apprezzante la cacciatrice, mentre l’altro ragazzo s’illuminava
contento e stabiliva luogo e ora dell’appuntamento. Si erano salutati e si era
diretta verso l’aula di Difesa contro le Arti Oscure.
Purtroppo il suo
cammino era stato intralciato da un ostacolo non facile da superare: George
Weasley.
“Spinnett, mi puoi
spiegare cosa facevi con Flitt, quella carogna della peggior specie?!”
“Quella carogna della
peggior specie, Weasley, mi ha chiesto di uscire con lui, e si da il caso io
abbia accettato, ergo se non le dispiace, la pregherei di moderare i termini e
di lasciarmi passare, grazie!”
“COSA?! Tu esci con
quello sporco Serpeverde?! Spinnett, ma ti ha dato di volta il cervello!?”
aveva ruggito il battitore.
“No! Piuttosto,
Weasley vedi di prenderti i cazzi tuoi, perché non sei mia madre e non hai il
diritto di chiedermi dove o con chi passo le mie serate! E ora se non ti
dispiace…” aveva risposto acida la bionda, aggirando il ragazzo, visibilmente
scosso e avviandosi verso la prossima lezione.
***
“Bwaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa,
Alicia esce con quella cacca di troll di Flitt!!!
Bwaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa”
Se non avessero
risolto in fretta quella questione, sicuramente sarebbero diventati sordi per
mano di quel disgraziato di George che si stava disperando da quel fatidico
discorsetto con Alicia.
Katie gli accarezzava
maternamente la testa mentre ‘il piccolo’ tirava su col naso abbracciando il
cuscino. Angelina, Fred, Lee e Oliver intanto discutevano animatamente sul da
farsi, calcolando minimamente la fontana che era accucciata sul letto.
“Ma se Flitt fosse
veramente innamorato di lei?” aveva dichiarato Angelina dubbiosa.
“Johnson, qui non si
tratta più solo di questioni sentimentali, stiamo parlando di Marcus Flitt
alias GiocoSporcoSempreEConTuttiAncheConMiaMadreLImportanteECheOttengoQuelloCheVoglio!
Non mi sorprende che lo faccia con una cacciatrice, guarda caso Grifondoro,
casa con cui dovrà disputare la Coppa del Quidditch!” aveva sentenziato Oliver
risoluto.
“Oliver ha ragione,
quel farabutto non ci penserebbe due volte a fare una meschinità del genere” lo
aveva appoggiato convinto Lee.
“Il punto è che noi lo
sappiamo, ma la Spinnett no, ed è risaputo quanto sia dura di comprendonio…”
aveva continuato Fred.
“Lo so, effettivamente
anche io ho subito pensato al doppio gioco di Flitt, non si spiega in altro
modo, un Serpeverde convinto, che chiede di uscire ad una Grifondoro! Non si è
mai visto! Purtroppo però il problema rimane, Alicia è una testarda
matricolata, non darà retta a nessuno e quando si convincerà sarà troppo
tardi…” aveva sospirato la mora.
“Lo devo
picchiareeeeee, vi prego, deve morire quel bastardo , vi supplico, vendetta
vendettaaaaaaaaaaaa!!” era intervenuto George in uno scatto d’ira, prendendo a
pugni il povero cuscino, mentre Katie, continuava ad accarezzargli il capo e a
sussurrargli di calmarsi.
“No George, purtroppo
passeresti tu dalla parte del torto, è stata Alicia ad accettare e per adesso
Flitt non ha ancora fatto nulla di male…” aveva riflettuto la ragazza dalla chioma
color della notte.
“Angelina ha ragione,
certo, anche a me piacerebbe rifilargli un cazzotto su quel brutto muso, ma non
sappiamo se quello che pensiamo sia effettivamente la realtà!” l’aveva
sostenuta Lee.
“Certo che è così!”
avevano affermato convintissimi Oliver e i gemelli in coro.
Angelina si era
sbattuta una mano in faccia esasperata.
George camminava
distrattamente nei corridoi verso la classe di pozioni, era incazzato nero e
questo lo si capiva dalla frequenza di monellate che lui e suo fratello
-convinto che il proprio doppio dovesse sfogarsi- combinavano per la scuola,
facendo impazzire Gazza.
Stava giusto meditando
su una possibile crudeltà attuabile su Flitt, quando sentì delle risate
sguaiate provenire da un corridoio attiguo; passando vide che si trattava di un
gruppetto di Serpeverde, fra i quali riconobbe due scimmioni, la cui massa
muscolare e adiposa era inversamente proporzionale alla dimensione
dell’encefalo –leggasi Tiger e Goyle- , il biondino sputasentenze Malfoy e,
coincidenza Marcus Flitt, intento a pavoneggiarsi con il resto della cricca –a
detta sua di stronzi-.
Aveva deciso di tirare
dritto, dato che la sola vista di quell’essere abominevole gli provocava
l’orticaria, ma aveva cambiato idea sentendo il nome di Alicia chiamato in
causa…stavano parlando di lei. Si era appostato dietro un angolo e aveva teso
le orecchie.
Uff…dovrebbero
inventare qualcosa per origliare più comodamente porca miseria, ora come ora mi
servirebbe tantissimo…
“Che schifo Marcus,
fartela con una Grifondoro, preferirei baciare un cesso piuttosto!”
Malfoy…gentile come
sempre, un giorno o l’altro lo meno, e insieme a lui anche quel maledetto
Mangia Morte di suo padre!
“Stai calmo Malfoy, ti
ricordo che stiamo parlando di una delle ragazze più popolari di Hogwarst, non
di quel rutto della Parkinson!” aveva ribattuto il captano zittendo per un
momento il biondino, che però era tornato immediatamente alla carica affermando
schifato un “Rimane sempre una sporca mezzosangue! E comunque, andiamo, non ci
credo che tu ti sia davvero preso una cotta per una tipa del genere, cosa c’è
sotto?!”
“Ma come, Draco osi
dubitare del mio sincero e puro amore per quella interessantissima cacciatrice
dei Grifondoro?!” aveva pronunciato con finta innocenza l’altro scoppiando poi
a ridere e con lui trascinando anche tutti gli altri.
Stupido idiota,
cos’hai in mente?
“Mi sembra ovvio
Malfoy, io, con una, puah, cacciatrice Grifondoro?! Mi Avada Kedavrerei da solo
pur di evitare, anche se effettivamente, prima un bel giro di scopa con
quella bionda me lo farei, mi avete capito no…eheheh”
Maledetta merda, ora
lo uccido, ora lo impicco per i coglioni e salvo tutta la razza femminile da un
simile pericolo! La sta solo usando…
“Ho intenzione di
estorcerle un paio di interessanti notizie sui loro schemi di gioco, poi,
quando l’avrò spremuta ben bene a suon di complimenti e galanterie, la manderò
a quel paese, e con lei ci andranno tutti i Grifondoro alla Coppa del
Quidditch!!Ahahah”
Aveva sentito fin
troppo, era saltato fuori dalsuo
nascondiglio e era praticamente saltato addosso al capitano, cominciando a
prenderlo a pugni, con una forza e una violenza dettata solo dall’ira.
Di lì a poco si era
scatenato l’inferno, una torma di studenti chi di una casa chi dell’altra tentava
di fermare i due rissosi, altri li incitavano a continuare.
Notando quel casino
Alicia, si era avvicinata curiosa per vedere cosa accadesse ed era rimasta
scioccata nel constatare che era una rissa e che i due contendenti erano Marcus
e George.
Si era messa in mezzo
tentando inqualche modo di separarli
prima che Madama Chips avesse da fare gli straordinari, beccandosi un
inaspettato “Levati di mezzo troia, gli apro il culo a quel coglione” proprio
da Marcus.
Stava per rispondergli
quando una voce era risuonata, potente nel corridoio.
“Che cosa sta
succedendo?!”
Subito la folla si era
in gran parte dileguata, facendo comparire un nervosissimo Piton, la cui sola
vista era riuscita a fermare i due attaccabrighe.
“Cosa diavolo succede
qui, pretendo una spiegazione a questo comportamento a dir poco animalesco!”
aveva pronunciato categorico l’uomo.
“Professore, Weasley
mi ha attaccato, io non avevo fatto nulla lo giuro!” si era difeso il giovane
Serpeverde, scatenando così le ire del rosso che aveva tentato di mollargli un
cazzotto, per fortuna bloccato da Alicia, la quale si era trovata coinvolta suo
malgrado.
“E’ vero professore,
il capitano stava tranquillamente chiacchierando con noi, quando questo, pazzo,
lo ha assalito!” era intervenuto Malfoy, appoggiando il capitano.
“Bene, signor Flitt,
vada subito in infermeria.” Aveva ordinato al giovane il cui naso perdeva
fiotti di sangue. Quindi rivolto ai due Grifondoro “Quanto a voi due, sarei
tentato di espellervi seduta stante per un comportamento sì riprovevol-”
“Professore, veramente
io passavo di qui e-”
“Spinnett! Non mi
sembra di aver chiesto spiegazioni da te, venti punti in meno a Grifondoro e
sarai punita anche tu per non aver impedito ad un tuo compagno di malmenare un
altro studente! Ora, seguitemi dal preside.”
Molto dopo, Piton era
uscito dalla presidenza nero in volto, consapevole che nessuno studente sarebbe
stato espulso, tuttavia rincuorato da una salata punizione affibbiata ai due
giovani.
Quella stessa sera,
una contrariatissima cacciatrice dai capelli color dell’oro e un ben più mite
battitore coperto di lividi, si erano diretti nella torre di astronomia, per
scontare la loro punizione:
avrebbero dovuto
lucidare TUTTI i telescopi della torre, e senza l’aiuto della magia!
Erano quattro ore che
pulivano quei maledetti telescopi, e lo avevano dovuto fare già tre volte,
perché secondo quel mentecatto di Gazza, che finalmente aveva deciso di
liberarli dalla sua presenza, non erano abbastanza splendenti! Per di più
Alicia non la smetteva di lamentarsi a suon di “Ma io non centravo niente” e se
il compagno le chiedeva qualcosa non rispondeva, ringhiava.
Erano distrutti,
stanchi e con le braccia indolenzite, grazie a quel rospo del custode avevano,
per giunta, un mal di testa da primati oltre che una fame da lupi.
George si era
stancamente abbandonato su una panca dell’aula. Alicia lo aveva guardato
severamente, mentre puliva per la quarta volta la lente di uno dei tanti
strumenti.
“Mi terrai il muso per
molto ancora?” le aveva domandato il ragazzo dai capelli rosseggianti.
“Stai zitto, grazie a
te mi ritrovo a dover scontare una punizione che non meritavo!”
“Mi dispiace ma non è
colpa mia se Piton è un concentrato di stronzaggine!”
La biondina era
ritornata a spolverare, consapevole che il ragazzo, dopotutto, non aveva tutti
i torti.
Gli aveva rivolto una
sbirciata con la coda dell’occhio, e avvertendo la stanchezza si era seduta
anche lei sulla panca, anche se leggermente distante dal compagno.
Erano rimasti in
silenzio per un po’, con la sola compagnia delle stelle. Era una notte
bellissima, sarebbe stata perfetta per fere lezione di astronomia, il cielo era
terso e privo di nuvole e non tirava un filo di vento.
Ad un tratto quel
piacevole silenzio era stato interrotto da un flebile sussurro, quasi chi lo
aveva pronunciato non volesse violare quel momentaneo stato di calma.
“Perché lo hai fatto?
Perché hai fatto a pugni con Marcus?”aveva soffiato la cacciatrice dalla serica
chioma, alzando lo sguardo al cielo stellato.
Dal canto suo il
ragazzo non aveva smesso di fissare un attimo un punto indefinito sul pavimento
di pietra, rispondendole semplicemente con un “Perché è uno stronzo.”
“E di grazia, la
sottoscritta potrebbe saperne il perché?”
“Mi sembra ovvio
Malfoy, io, con una, puah, cacciatrice Grifondoro?! Mi Avada Kedavrerei da solo
pur di evitare, anche se effettivamente, prima un bel ‘giro in scopa’ con
quella bionda me la farei… Ho intenzione di estorcerle un paio di interessanti
notizie sui loro schemi di gioco, poi, quando l’avrò spremuta ben bene a suon
di complimenti e galanterie, la manderò a quel paese, e con lei ci andranno
tutti i Grifondoro alla coppa del quidditch!…passavo dal corridoio mentre
diceva questo.”
La ragazza era rimasta
visibilmente turbata da quelle parole.
“U-un oggetto?! E’
questo che sono?!” aveva pronunciato con una smorfia di dolore e disprezzo sul
viso, sarebbe scoppiata in lacrime “Che stupida, che stupida che sono stata!
Credere che Flitt…dio mi fulmini per tanta leggerezza! Che merda, che merda! E
magari io avrei anche accettato di…” una lacrima le aveva rigato la guancia, si
sentiva un’idiota.
George la guardava in
silenzio, completamente colto alla sprovvista, avrebbe voluto consolarla, ma
temeva avrebbe solo peggiorato le cose. Fu sorpreso quando con voce rotta dal
pianto, Alicia gli sussurrò
“Grazie…”
“Eh?” non era certo di
aver capito il motivo di tali scuse…
“Ti sei preoccupato
per me…dopo tutto quello che ti ho detto…dopo che ti ho trattato da schifo,
perché sono maledettamente gelosa, e non riesco a sopportare di saperti
innamorato di Angelina, eppure tu ti sei preoccupato per me, nonostante ti
piaccia un’altra ragazza! Mi faccio schifo, non dovrei nemmeno parla-”
Alicia non poté più
pronunciare alcunché, perché George le aveva fermato le labbra con le proprie…
Continua…
^o^ BENEEEEEEEEEEEEE, ed ecco che ho sistemato anche quel simpaticone di
George!!! [*-* graaazieeeeeeee NdGeorge]. Ohohohoh (<-risata sadica) come vi
è parso sto capitolo? Credo più attivo dei due precedenti che secondo me
sapevano davvero di poco…
Giusto per la cronaca cmq, la scena del bacio, quell’unico rigo finale,
mi è costato due giorni, perché non riuscivo a dargli una soluzione decente…poi
alla fine, è uscito!
Ah, volevo scusarmi con tutti i fan dei Serpeverde, non ho davvero
niente contro quella casa, anzi, ritengo che Piton sia davvero una brava
persona quando vuole [°-° è pazza NdTUTTI]…il fatto è che scrivo dal punto di
vista di un Grifondoro, e si sa che fra queste due case non corre buon sangue!
Quindi, vi prego non me ne vogliate se a volte insulto qualche
verde-argento u.u’’’.
IMPORTANTISSIMO: vi consiglio
di visitare questo sitoàhttp://peachan.altervista.orgdove troverete alcuni miei...errr…disegni di
Harry Potter…il sito è bello tutto e vale la pena guardarlo da cima a fondo,
poi fatemi sapere che ne pensate delle mie Fan Art…(Sezione Other FanArt^-^)
Dunque, rispondiamo alle recensioni che vedo sono aumentate rispetto al
4° chap [NON BASTANO!!!è.é NdFred] [Se
per quel bacio non ricevo minimo 10 recensioni, non vedrete più ne me, ne la
mia Alicia NdGeorge] [ehm…George, Alicia può benissimo decidere da sola,
grazie! NdLynn]
Angèle87: °-° Lee?! Ommioddio hai sollevato un dubbio Amletico (si può dire o ho
detto una scemata?)…lo faccio mettere o non lo faccio mettere?! Ehum…su due
piedi ti direi che non fa parte effettiva della squadra di Quidditch, anche se
mi rendo conto che forse gli ho dato discreta importanza nella storia…il fatto
è, con chi lo concerto? E se dopo averne viste di tutti i colori preferisce
rimanere single?!?! °-° questo si che è un problema, mettiamola ai voti!
Sondaggio: chi vuole vedere anche il caro Lee Jordan bello
e sistemato con una dolce fanciulla alzi la mano, anzi no, lasci una recensione
^^!!!
Kurogane: eccoti
accontentat…a? O sei un ragazzo? (miiiii che deficiente di autrice!!!
=.=’’’’)…lasciamo perdere…cmq, ecco il nuovo chap, continua a seguirmi e a
recensire nonostante l’autrice (cioè io!) sia una deficiente!!!
Phoenix46: Ed ecco la mia lettrice fedele, contenta di questo chap? O l’ultima
scena la trovi spoetizzante? Mi sono impegnata taaaaanto per farla come volevo
io, ma non so se ai lettori piace, tu che ne pensi? Non è che sono uscita dal
personaggio di George?! (°-°**me terrorizzata da questa possibilità). Ho
tentato di fare le scene di depressione di George, comunque un minimo comiche
(non ce lo vedo depresso e apatico povero il mio George!!!), ma non so quanto
ci sono riuscita (ma perché sono così limitata?!?!?! =°°°) vabbuò, non ti dico
di recensire perché so che tanto lo farai sicuramente, ti dico solo di non
prendertela per eventuali mega strafalcioni!!!
George Weasley:
°-° * George?! Mi recensisci anche tu? Anzi, ti auto recensisci da solo?! Ok, chiudiamo
la parentesi mononeuronica che ci sono Tiger e Goyle che si stanno divertendo
(segno che sto pericolosamente superando la soglia della decenza e della sanità
psichica)…mi fa piacere avere nuovi lettori, spero che continuerai a seguirmi e
a recensireeeeeeee ^O^!!!
Selphie: *.* altra lettrice nuova (me feliiiiiiiiiiiceeeeeeeeeeeee XD) [ noi
puuuuuureeeeeee ^^ ^^ ^^ ^^ ^^ ^^ ^^ [ndFred George Alicia Angelina Katie
Oliver e Lee] come hai visto uno dei due scavezzacollo è finalmente riuscito a
dichiararsi (cori angelici si aprono e la pace divina scende
sull’autrice!)…continua a seguirmi e a recensire, perché manca ancora un coppia
all’appello!!!
Pea: Webmistress dei miei sogni! Finalmente mi onori con la tua recensione,
mini mini, da donna impegnata come sei! Graaaaaaaazieeeeeee un botto! E ricorda
che io sono la potenza che fa girare le sfere!!!! (XDDDDDDDDDDDD). [x gli altri
lettori: lasciate stare,quella di prima è filosofia aristotelica 2004 by
Pea…NdLynn]
Ale: Eheheh…intanto goditi, per quanto te ne sarà possibile (ma dubito si
possa godere dei miei capitoli ù.ù) questo bacio, metodo inusuale per zittire
la gente, ma come avete visto efficacissimo!
Comunque, visto che notoriamente sono una sadica, non credo che Fred si
dichiarerà ad Angelina…bwahahahah poi vedrete! Mi raccomando recensisci!!!
Roby-chan: err…diciamo che l’ultima coppia
è palese [Qual è? °v° NdFred] [Quella di tua nonna FRED!!! NdLynn]. Per
quanto riguarda Harry, mi dispiace ma come ho già detto del caro Potter parla
la Rowling, e io mi inchino al suo volere! Ergo, Harry si arrangia (me molto
schietta)!! Lo so che l’ ho fatto un tantino tonno, ma c’è una ragione, che
spiegherebbe il perché io parli poco e niente di lui. Semplicemente credo che
la Rowling scriva il suo libro attraverso gli occhi del giovane cercatore (non
vorrei dire baggianate, ma per la maggiore, mi sembra sia così…), perciò tutto
quello che vede Harry, la Rowling scrive. Quindi, per farla breve se dovessi
far comparire Harry molto più spesso e fargli vedere molte cose, doveri
attenermi maggiormente al testo e la cosa non mi va…Il mio è un dietro le
quinte…Già quando ho scritto il 2° chap mi sono sentita male a scrivere
qualcosa dove Harry c’era, ma sul libro non compariva affatto (il pianto di
Katie insomma…). Non so se ci avete capito niente, ma spero di aver risposto ad
alcune domande^^! Cmq…passando ad altro, davvero ti sono piaciute le scene di
F&G (D&G?!) versione Cuccioli bisognosi d’affetto?! Me provvederà a
disegnare qualcosa^^, per il resto, ecco Crazy George all’opera, NEVER GIVE
UP!!! Continua recensirmi ti prego^^!!!
Al diavolo le
sdolcinatezze, al diavolo i mazzi di fiori e i cioccolatini, al diavolo le
belle dichiarazioni da film strappalacrime.
Lui era George Weasley
ed agiva come tale. Zero regole, zero doveri, seguire l’istinto, il proprio
cuore era l’unica regola ammettesse veramente, e il suo cuoricino gli aveva
mormorato che forse era il momento di far silenzio.
L’aveva baciata. Un
bacio leggero, a fior di labbra, impulsivo eppure affatto violento, una
carezza, un sussurro. Un bacio che veniva dritto dal cuore, e se erano
destinati ad amarsi, lei lo avrebbe capito.
L’aveva baciata e per
un istante le loro anime si erano sfiorate, avevano vibrato della stessa
bellissima musica.
Aveva abbandonato
quelle labbra e le aveva sorriso. L’avrebbe schiaffeggiato? Non gli importava.
“Già, non dovresti
affatto parlare, perché adesso parlo io.” Aveva detto sorridendo, spensierato,
con innocenza.
L’aveva
guardato…confusa forse? Non sapeva decifrare lo sguardo della ragazza. Non gli
importava, stava facendo quello che riteneva giusto, e non se ne sarebbe
pentito.
“Mi piaci Alicia, mi
piaci da impazzire.” Era serio mentre lo diceva, ma con una luce negli occhi,
ingenua, spontanea. Parole semplici, ma sincere, quasi fossero state pronunciate
da un bambino.
“Vorrei poter stare
con te, sem-” non gli era stato possibile concludere, perché questa volta era
stata la ragazza dai serici fili a farlo tacere con un bacio.
L’aveva colto di
sorpresa, doveva ammetterlo, era arrossito violentemente quando lei,
allontanato il viso gli aveva sussurrato
“Ssh…non c’è bisogno delle parole, lascia che
sia lui a poter parlare…” e gli aveva posato una mano sul petto, all’altezza
del cuore.
Era visibilmente
imbarazzato, ma aveva iniziato a ridere, come fanno i bimbi quando sono
contenti, anche per una cosa sciocca come una farfalla candida su di un bel
fiore.
Le aveva sorriso
chiedendole
“E cosa sta dicendo?”
Lei si era messa a
ridere, argentina, con le guance rosse rosse per la vergogna, gli aveva preso
timidamente la mano…tremava…l’aveva posta sul proprio petto, sul proprio cuore,
che batteva, furioso, impertinente, proprio come quello del giovane.
“Quello che dice anche
il mio.”
Gli aveva sorriso di
rimando, con le guance più accese di prima…e si era rinnovato quel patto che
poco prima avevano sancito, prima uno…poi l’altra…adesso, insieme…
Leggere le labbra,
come farfalle, come piume portate dal vento, si erano posate, di nuovo, una
sull’altra. Un contatto, una scarica elettrica su per la schiena, infinite
emozioni.
Sentiva sulla nuca una
pressione leggera, gentile, segno che l’altra non aveva affatto intenzione di
rompere quel magico contatto che si era venuto a creare.
Aveva schiuso le
labbra e di certo non si era aspettata la reazione che ne seguì.
George aveva
spalancato gli occhi ed aveva smesso di respirare…possibile che…no, non ci
credeva…
“George…non mi dire
che questo era…la prima volta che tu…” l’aveva visto abbassare il viso per
celare quell’incendio che gli aveva colorato piacevolmente le guance, prova che
aveva fatto centro.
Non riusciva a
crederci, George Weasley, quel monello scavezzacollo terribilmente figo, che
aveva fatto perdere la testa, oltre che a lei, anche a gran parte della
popolazione femminile di tutta Hogwarts, lui, non aveva mai baciato prima una
ragazza!!
Se fosse stata in
un’altra occasione si sarebbe rotolata dalle risate…e invece provava solo un
sottile piacere, quasi le fosse stata fatta una lusinga…gli aveva preso il
volto febbrile fra le mani e aveva puntato il proprio cielo in quello color
dell’ambra più pura dell’altro, lo aveva guardato profondamente e gli aveva
sussurrato semplicemente
“Lascia che
t’insegni…”
Aveva chiuso gli occhi e si era lasciato guidare, da quelle
mani sottili, abbandonandosi a quel suo vero, primo bacio avvicinando il viso,
a quell’immagine di perfezione che lo fronteggiava, completamente nuovo a
quelle sensazioni, che lei sola riusciva a trasmettergli semplicemente
sfiorandolo.
Con gentilezza infinita gli aveva posato l’ennesimo bacio su
quelle labbra chiarissime, quindi aveva dischiuso nuovamente le proprie,
rendendo il bacio più profondo, la lingua a picchiettare vivacemente con quella
del ragazzo, a intrecciarsi, a fondersi, fino ad assaporarne tutta la
fragranza, fino a diventare una sola cosa.
Si erano staccati uno dall’altra, con le gote arrossate,
ansimanti. Era stato quasi spontaneo leccarsi le labbra, quasi a voler
assaporare fino in fondo il gusto di quel bacio, che sapeva di buono, dolce e
piccante, gentile e passionale al contempo, come loro due, ghiaccio e fuoco
fusi in un tutt’uno.
Erano rimasti abbracciati, semplicemente, ascoltando il
suono del proprio respiro, con la sola compagnia delle stelle.
“Alicia…”
“Si?”
“Stavo pensando…ma se i cioccolatini che volevo mettere sul
tuo letto, gli ho messi invece su quello di Angelina…”
“Si…”
“Ma allora…le mutandine col cuore sono le tue?!”
***
Aprì lentamente gli occhi, girò la testa di lato, guardando
il piccolo orologio sul comodino accanto al proprio letto. Sorrise.
Dire che quella mattina Katie Bell fosse felice, era un
eufemismo! Nessuno avrebbe provato una gioia tale, nemmeno se fosse stato un
Grifondoro in procinto di uccidere Piton.
Era maledettamente felice. Punto.
Si era alzata pimpante come non mai e si era preparata, con
più cura e attenzione del solito. Doveva essere *perfetta*! Canticchiando
allegramente aveva sistemato i morbidi capelli castani in una mezza coda, che
finiva a treccia, legandola attentamente con un nastrino rosso.
Si era guardata allo specchio e aveva sorriso solare,
facendosi poi una linguaccia.
Aveva sistemato alcuni libri nella sacca, fischiettando
spensieratamente.
Tutto questo fatto sotto gli occhiperplessi delle due compagne, che vedendola così allegra, ne
avevano approfittato per fare dell’umorismo.
“Aly, per caso hai trasfigurato tu Katie in un fringuello?”
“Mmm…no, no Angelina mi dispiace, ma non è opera mia. Può
darsi però sia contenta per qualcos’altro!” disse maliziosa la bionda dagli
occhi color del mare, allacciandosi la cravatta rosso-oro della divisa.
“Ah sì?! E per cosa di grazia?! No, aspetta provo ad
indovinare…mmm, ma certo, come ho fatto a non pensarci prima!!!” aveva detto la
bella pantera sbattendosi una mano in fronte, come se non fosse arrivata prima
ad un ragionamento elementare “Che scema, ma è ovvio che sia felice per le due
ore di tortur…err…pozioni che abbiamo questo pomeriggio! Si sa che hai da
sempre un debole per Piton.” Aveva esordito con aria scontata annuendo col
capo.
“Ma no, non vedi che è contenta perché sa, che questo
pomeriggio, andrà a morire in uno di quegli allenamenti alla
Oliver-ti-spacco-tutte-le-ossa-Baston! E ci gode, perché sa che tanto poi lui
la salva!” aveva detto la ragazza dagli occhi azzurri cominciando a degenerare,
lanciandosi in una discussione all’ultima stupidata!
Katie assisteva alla scenetta assumendo la tipica posizione
di perplessità: braccia incrociate, mano sul mento con fare pensoso,
sopracciglio inarcato, mente che partorisce pensieri sul male incurabile che ha
affetto le sue due amiche…ma forse doveva rassegnarsi, era una predisposizione
genetica alla stupidità, dopotutto i neuroni non sono un dono per tutti…eh no!
“Ah-ah…ma guarda che spirito di patata queste due, sono
appena le 8,30 e voi già siete così! Calmatemi perché altrimenti questa sera mi
raccogliete col cucchiaino per le risate!” aveva commentato sarcastica la
brunetta.
Le altre due erano scoppiate a ridere, contagiando anche la
terza. Alla fine tra una risata e l’altra, Alicia aveva avuto la forza di
chiedere il perché di tanta gioia all’amica dagli occhioni color caffè.
“Beh, diciamo che oggi è un giorno speciale per me…e il mio
cucciolo…” aveva detto arrossendo un poco con aria sognante.
“OOOOHHHHHHH CHECCARIIIIIIINIIIIIIII!” avevano detto in coro
le altre due con fare da ochette diabetiche, mettendo i pugni chiusi sotto al
naso e sbattendo in modo rivoltante le ciglia stile
AdolescenteIdiotaDaFumettoShojo.
“Siete spoetizzanti…non ve lo dico più ecco!” detto questo
la bella ragazzina, aveva fatto un’infantile linguaccia, e ridacchiando era
scesa in Sala Comune, trepidante di incontrare il suo adorato Oliver.
***
Aveva spalancato gli occhi trafelato, e si era seduto sul
letto ansimando, madido di sudore.
Buon dio che incubo.
Si era guardato intorno, realizzando di essere nel suo
letto, al sicuro, nella sua camera, e che quella segheria che sentiva era solo
Percy che russava. Era tutto perfettamente normale.
Si era passato una mano sulla fronte gelida e umida. Dire
che quella mattina Oliver Baston fosse sconvolto era un eufemismo!
Aveva fatto un incubo, che gli sembrava aver dormito
appiccicato ad un dissennatore!
Ma cosa aveva sognato di tanto allucinante il povero
portiere dei Grifondoro?
Quello che di solito un povero portiere dei Grifondoro, che
quel sabato avrebbe dovuto giocare la coppa del Quidditch contro i Serpeverde,
teme di più in assoluto: perdere il proprio asso nella manica.
E il suo asso era Harry Potter.
Aveva ripensato a quel sogno infausto pregando con tutto il
cuore che assolutamente non fosse premonitore.
Aveva sognato che Harry veniva menato ogni giorno, più
volte, dagli studenti di Serpeverde, e arrivava a sabato più simile a carne
macinata che non al suo cercatore dalle manine d’oro. E loro perdevano. E Flitt
lo assumeva come schiavo. E lui avrebbe dovuto chiamarlo ‘mio signore e
padrone’.
Stava tremando.
Si era alzato sconvolto, si era preparato, ed era giunto ad
un’unica plausibile, lineare, necessaria decisione: doveva difendere Harry da
tutto e tutti, anche dai professori se necessario!!!
Si era preparato frettolosamente ed era sceso in Sala
Comune, dove già i ragazzi più mattinieri si erano radunati, chi ripassando le
ultime cose prima della lezione, chi chiacchierando allegramente.
Si era seduto su di una poltrona aspettando che il numero di
studenti aumentasse copiosamente.
Dopo un’oretta buona la Sala Comune era quasi del tutto
piena di Grifondoro, bloccati dal fiondarsi a colazione da un proccupatissimo
Baston , che li imponeva di dargli retta con aria grave, giustificando quel
gesto come un questione di vita o di morte.
Al che George aveva sospirato affranto che nulla era più
importante della colazione, anche quella questione di vita o di morte...per lui
almeno!
Quando ritenne il momento, iniziò a parlare, spiegando di
come Harry potesse diventare un facile bersaglio per quei rompiballe dei
Serpeverde, e aveva disposto in modo da non lasciare mai il giovane moro dagli
occhi verdi da solo, fosse anche per andare in bagno…anzi, soprattutto per
andare in bagno!!! I Grifondoro accettarono tutti di buon grado la proposta.
Così Harry si ritrovò una sorta di scorta al seguito già da
quella mattina.
Finita la sua orazione, il giovane portiere era ancora
visibilmente crucciato da quella situazione, quando vide correre verso di lui,
una secondo lui un-po’-troppo-allegra-Katie, la quale, raggiuntolo, gli aveva
gettato le braccia al collo, salutandolo con un bacio, affatto casto.
Il ragazzo l’aveva guardata un po’ perplesso, non capitava
tutti i giorni che la sua bimba sprizzasse gioia e ormoni da tutti i pori, così
le aveva sorriso. Stava per domandarle il motivo di tanta gioia, ma fu
interrotto da un’impaziente George, che era schizzato dal buco fuori del
ritratto, infrangendo il muro del suono e urlando qualcosa che decifrò come “PAPPAPAPPAPAPPAPAPPAPAPPAPAPPAPAPPAPAPPAPAPPAPAPPA”…
In quel momento anche il suo stomaco gli ruggì contro, così
decise di anteporre la propria sopravvivenza alla domanda, rimandando le
spiegazioni ad un altro momento.
Aveva guardato la ragazzina che stringeva fra le braccia.
Era più bella del solito. Aveva legato i capelli diversamente, e li aveva
fermati con un nastrino scarlatto, e gli sorrideva con la faccia della
felicità: *deliziosa*.
Le aveva preso la mano ed erano scesi insieme in Sala
Grande, unendosi agli altri compagni.
George, era accoccolato sulle braccia, con lo sguardo
sognante e fissava insistentemente, la graziosa biondina che lo fronteggiava,
la quale, imbarazzatissima, stava spalmando del burro sul proprio toast. Gli
aveva dato un morsetto, degno di un uccellino. Aveva lanciato uno sguardo al
rosso, che la guardava adorante.
“George, potresti smetterla di fissarmi per piacere?” aveva
chiesto mitemente quella.
“No” aveva risposto candidamente il ragazzo.
Alicia si era rassegnata, dando un altro morso alla propria
colazione e di tanto intanto lanciando uno sguardo al Weasley che non le
staccava un secondo gli occhi di dosso.
“George, ma mi puoi dire che guardi?”
“Te”
Alicia, aveva abbassato lo sguardo sospirando…niente da
fare, George era più bravo in altri usi della lingua che non quello del
parlare.
Aveva posato il proprio toast nel piatto, rassegnandosi a
saltare la colazione, quando il ragazzo che le stava davanti, era scattato
spalancando gli occhi con espressione da bimbo a cui è stato tolto un bel gioco
e aveva mugolato un “Nu! Perché ti sei fermata?! Sei *così carina* mentre
mangi!!” supplicandola con sguardo sbrilluccicoso.
Alicia era rimasta leggermente interdetta, aveva guardato
George, che aveva l’aria da CUCCIOLO MODE: on, che se glielo avrebbe chiesto,
era sicura, avrebbe iniziato a scodinzolare! Quindi arrossendo aveva ripreso la
fetta tostata –che non gli era mai parsa tanto grande- e aveva rincominciato da
dove si era fermata, con sommo piacere del ragazzo dalla chioma sanguigna, che
aveva ripreso la propria posizione da adoratore e si era rimesso ad ammirare
quell’immagine di perfezione che lo fronteggiava, sospirando innamorato.
Cosa non si fa per amore!
Tre posti più in là, una spensierata Katie, non faceva che
sorridere al ragazzone che le stava seduto davanti, il quale, sedata la fame e
ingollato l’ultimo boccone di bacon, le aveva infine domandato:
“Come mai così felice?”
NON L’AVESSE MAI
FATTO!
Katie a quella domanda parve diventare un po’ meno allegra.
“Ma come Oliver…tu non sei felice?” gli aveva chiesto lei un
po’ confusa.
“Euhm…si…perché? Cosa c’è oggi?”
La brunetta aveva improvvisamente perso tutta la propria
allegria, gli occhioni color caffè erano diventati due pozzi di lacrime, che a
stento riusciva trattenere.
Com’è possibile, lo ha dimenticato?!
A quella reazione tutti i compagni si erano voltati a
fissarlo.
Oliver si era guardato intorno furtivamente.
Perché si sta mettendo a piangere!? Perché la mia piccola
Katie si comporta così?Che ho detto?! Che le ho fatto?! Ommioddioooo!!!
“C-cosa c’è Katie?”
La ragazzina aveva alzato li occhioni lacrimosi, facendolo
sentire come se fosse stato preso in pieno da un bolide. Quindi, tirando su col
naso gli aveva chiesto con la voce rotta dal pianto
“O-Oliver sniff sniff , tu sai che giorno è oggi
vero?”
Oliver era nel panico!
Che cosa diavolo c’è oggi!?! Cosa c’è di così
importante!?!?!
Quanto odiava quel genere di domande!! E quanto odiava il
fatto che le ragazze andassero pazze nel festeggiare sempre qualcosa! Sarebbe
impazzito, e se non lo avesse fatto lui, sarebbe sicuramente morto, o annegando
nel pianto monsonico che Katie si preparava a versare o comunque linciato dalla
Johnson, che aveva tirato fuori uno sguardo inceneritore alla CosaLeHaiFattoBruttoInensibile.
Aveva deglutito il vuoto. Sudava freddo. Stava facendo uno
sforzo IMMANE, tentando di ricordare cosa diavolo ci sarebbe dovuto essere quel
giorno. Niente. Il vuoto pneumatico.
Angelina lo stava mutamente minacciando di morte, Alicia lo
guardava perplessa alzando un sopracciglio, Fred e Lee lo fissavano apprensivi,
come se dovesse morire da un momento all’altro –il che potenzialmente sarebbe
stato vero- e George…George guardava Alicia con aria sognante.
Vabbé non se n’era curato più di tanto, visto che in quel
momento il suo istinto di sopravvivenza era in netto vantaggio su tutte le
altre sensazioni.
Gli rimaneva un’unica disperata via d’uscita: Inventare.
“Ehm…è…è…il tuo…compleanno?” aveva tentato, riducendo
praticamente ad un soffio l’ultima affermazione.
Katie era scoppiata in lacrime correndo via dalla Sala
Grande. Angelina l’aveva seguita lanciandogli un’occhiata che aveva tutta
l’aria di voler dire DiLeTueUltimePreghiereMaledetto mentre Fred e Lee si erano
sbattuti una mano in faccia con espressione sofferente. Alicia si era alzata e
gli aveva poggiato una mano sulla spalla, abbassando il viso fino all’orecchio
del portiere e sussurrandogli un
“Il compleanno di Katie è il 22 di Agosto…”
Gli era crollato il mondo addosso.
Applausi, applausi, grazie grazie, non merito tanto amore!
Come vincitore del premio ‘sfigato idiota’ di quest’anno volevo solo dirvi, che
se la deficienza avesse un nome si chiamerebbe OLIVER BASTON!!!!
Fred e Lee si erano
scambiati uno sguardo molto eloquente, e lo avevano scambiato anche con un
George ancora sognante, che parve solo in quel momento –rendendosi conto che il
suo oggetto del desiderio se l’era svignata- capire a quale catastrofe di
proporzioni apocalittiche avesse assistito.
Si erano fatti tutti intorno
a lui, Fred alla destra, George alla sinistra e Lee gli si era seduto di
fronte.
George aveva sospirato e
gli aveva passato un braccio intorno alla spalla esordendo con un “Oliver,
Oliver, Oliver…così giovane, come potevi saperlo…” in tono da navigato conoscitore
che elargisce suggerimenti ad uno scolaretto “devi sapere, che anche nell’amore
vi sono delle regole…” aveva detto.
“Già, come…il Quidditch!”
aveva proseguito Fred, buttandogli un braccio sulle spalle come il fratello.
“Regole? Quidditch?” aveva
mugolato affranto Oliver, che pareva un condannato pronto a salire sul
patibolo.
“Già vecchio mio, regole.
E guai a non rispettarle,potresti
trovarti in un colpo di bacchetta magicamente single!”
“Verissimo!” aveva annuito
Lee scuotendo la bella testa mora.
“E quali sono queste
regole?” aveva pigolato sempre più preoccupato il portiere.
“Regola numero 1) Mai
dimenticare una qualsiasi data, fosse anche il compleanno del criceto della zia
del cugino del nonno della tua ragazza.” Aveva decantato Fred a memoria.
“Regola numero 2) Mai
mentire ad una ragazza se ti dimentichi di una qualsiasi data.” Aveva
continuato George sullo stesso tono del gemello.
“Regola numero 3) Mai
tentare di indovinare date che si è certi non ricordare. Meglio dirle qualcosa di
vero e assolutamente scontato.” Aveva concluso Lee semplicemente.
“Bene…sono fottuto…” aveva
infine sospirato rassegnato il capitano chinando il capo sconfitto.
“Maaaa noooooooo…” avevano
detto in coro i due gemelli con aria rassicurante.
“…sei solo in un mare di
guai!” aveva concluso sorridendo spensierato Lee, come se avesse appena detto
che non avrebbe avuto alcun problema a risolvere tutto.
“Grazie Jordan, davvero,
la tua presenza è rincuorante!” aveva esordito sarcasticamente il diretto
interessato. “Ma adesso cosa dovrei fare?!” aveva piagnucolato continuando.
“Due semplici, elementari,
basilari, stupidissime cose: 1) scoprire COSA si festeggia oggi.
2) cercare di scoprire
COME rimediare!” aveva spiegato George in tono pratico.
“Ah…ecco…e voi mi darete
una mano?”
“Assolutamente no, fra
moglie e marito…sai come si dice no?” si era affrettato a rispondere il moro.
“Questo è vero, ma magari,
scemo com’è, il secondo punto potrebbe risultargli problematico no?!” aveva
detto candidamente Fred.
“Giusto, magari una mano
per il secondo ci scappa!” aveva concluso l’altro Weasley facendogli
l’occhiolino.
Oliver li aveva visti
uscire dalla Sala Grande, ed era stato come se da quella porta non fossero
usciti Fred, George e Lee, ma Aiuto, Speranza e RisoluzioneDeiMieiProblemi.
Era davvero in grossi,
grossissimi guai.
***
“Bwaaaaaaaaaaaa, c-come ha p-potuto sigh sigh dimenticarsi
di o-oggiiiii strasigh!!!”
“Su su, Katie, andiamo, non fare così, dai, asciugati gli
occhi.” Le aveva gentilmente detto la compagna dagli occhi cerulei passandole
un fazzoletto. Quella però vi aveva tuffato la faccia, proseguendo nel suo
‘umido’ sfogo, accompagnata da rumorosi singhiozzi.
Le altre due cacciatrici si erano scambiate uno sguardo
molto, molto eloquente.
Per fortuna il professore Lupin, con cui avrebbero dovuto
fare quell’ora di lezione, vedendo il nubifragio a cui andava incontro la
classe, aveva consigliato alla povera Bell di sfogarsi insieme alle proprie
amiche con tutta tranquillità, possibilmente fuori dalla classe.
Effettivamente Oliver non avrebbe potuto dimenticarsi data
più importante, possibile che i ragazzi fossero delle tali teste vuote?!
“Dai Katie, non fare così, dopotutto, sai che quel babbeo di
Oliver è preso dal Quidditch in questo periodo, no, sai quanto ci tiene, può
essergli sfuggito di mente…”aveva azzardato cautamente la mora.
La ragazza aveva sollevato la testa castana dal fazzolettino
–fradicio- e aveva ribattuto depressa
“SniffSniff sigh strasigh l- lo so, ma mi s-sembra
che per lui sigh s-sia più importante il Quidditch che ioooooo
waaaaaaaahhh” e giù di nuovo a piangere.
La ragazza dai capelli color della notte aveva alzato lo
sguardo al cielo, segnandosi mentalmente che se mai si fosse messa con un
ragazzo –cosa molto improbabile visti alcuni esempi- avrebbe depennato tutte le
date da ricordare dai calendari, compreso Natale, Pasqua e San Valentino!!!
Nel frattempo, un noto portiere della squadra rosso-oro,
assisteva, apparentemente molto interessato ad una lezione di trasfigurazione,
riguardante i possibili problemi nella smaterializzazione, argomento dei
M.A.G.O, da parte della Professoressa McGranitt. In realtà il ragazzo era preso
da ben altri problemi, affatto magici. Aveva segnato su un foglio tutto quello
che era accaduto d’importante fino a quella tragica mattina. La maggior parte
degli avvenimenti riguardavano il Quidditch: A Harry viene sequestrata la
Firebolt, la McGrannitt restituisce la Firebolt a Harry, Harry prova per la
prima volta la Firebolt, Allenamento con la Firebolt, Partita contro i
Corvonero, vittoria contro i Corvonero.
Senza accorgersene era stato catturato dai ricordi. In quel
periodo aveva scoperto di piacere alla sua Katie, e poco prima diquella benedetta partita, per uno stupido
malinteso, e per il suo ‘sangue freddo’ avevano litigato…proprio come adesso,
poco prima della partita contro i Serpeverde, grazie alla sua maledettissima
memoria, avevano litigato di nuovo.
Oliver si stava mentalmente prendendo a cazzotti.
Porca miseria Oliver, sei un maledettissimo lobotomizzato!
Possibile tu riesca a ricordarti a memoria tutto ‘il Quidditch attraverso i
secoli’ e non ricordi cosa diavolo ci sia da festeggiare oggi?! Sei un fallito
ecco cosa!!! Idiota di un cervello, a cosa mi servi se non sai risolvere i problemi,
è colpa tua se adesso sono in questa situazione, esattamente com’era colpa tua
l’altra volta che la mia dolce bimba ha pianto…sigh…povera piccola, non la
merito…la faccio solo soffrire…anche prima che ci mettessimo insieme la facevo
soffrire…prima della partita…mettersi insieme…partita…OCCAZZO!!!
Finalmente il cervellino bacato di Oliver si era vendicato
di tutti le offese ricevute –mica tanto ingiustamente a volte- facendo
accendere una preoccupante lampadina nella testa del capitano.
Un binomio inscindibile era comparso nella mente del
ragazzo:
METTERSI
INSIEME=ANNIVERSARIO.
Binomio che lui non aveva assolutamente tenuto da conto.
Oddio, oggi…oggi sono 3 mesi che sto con Katie…e l’ho
dimenticato…un quarto di anno, mica cazzi! Ma come ho fatto a trascurarlo!? E’
ovvio che adesso non mi voglia più vedere, uscirmi di mente così, come se non
fosse importante! Perché poi?! Per pensare a cosa?! A delle sciocchezze, come
il Quidd…no aspetta, il Quidditch NON è una sciocchezza, è vitale per me tanto
quanto la mia bimba…Aaargh, sto divagando!!! Allora, adesso ho capito COSA c’è
da festeggiare, ma non so COME rimediare al casino che ho combinato…vacca
miseria, urge il consiglio di quei tre scapestrati!
Bhe almeno ho risolto un problema…mi sento molto meglio!
“Bene Baston, visto che
sei così contento, oggi ripeterai davanti a tutta la classe, ciò che ho
spiegato durante questa lezione” la voce della McGrannitt, lo aveva
bruscamente, inesorabilmente, sfortunatamente riportato alla realtà.
Oliver aveva deglutito il
vuoto, guardando sconsolato la propria pergamena per prendere appunti…bianca.
Sarebbe stata una giornata
MOOOOOOLTO lunga.
Continua…
Ohohohoh
(<- risata sadica) credevate voi, poveri lettori, che filasse tutto liscio…e
invece, la qui presente sadica ha voluto metter su un po’ di casini ^^.
Muahahahahaha
me perfida…no vabbé…sto scherzando, tanto, prevedibile come sono si può
facilmente immaginare come andrà a finire…il fatto è che mi ero accorta che ho
trascurato un po’ troppo questa coppietta, e non mi sembrava giusto. Inoltre,
non potevo mica bruciarmi così la storia fra George e Alicia, o peggio,
liquidarmi in una baleno la quanto mai complicata relazione fra Angie e Fred!?
(della serie, ma se me la liquidavi ero più felice -.-).
Volevo
deicare questo chap a tutte quelle persone che ammorbano i propri partners a
colpi di “cucciolo” “bimba” e così via, e riescono a festeggiare anche le ore e
i minuti che sono stati insieme.
Per
favore, abbiate pietà!
Ah…per
quanto riguarda il sondaggio della scorsa
volta, forse non mi sono spiegata bene, ma davvero avevo aperto la domanda ai
lettori…vabbè ripetiamo il tutto:
VORRESTE VEDERE
ANCHE LEE JORDAN FIDANZATO?
LASCIATE UNA RECENSIONE CON LA
VOSTRA OPINIONE!
^^ ^^ ^^ ^^
Ma
adesso passiamo a rispondere alle vostre belle recensioni che, guarda guarda,
sono aumentate vertiginosamente rispetto agli altri capitoli!!!
[Fred
ringrazia u.u NdFred] [ Me ha ricevuto 10 recensioni, me contento ^^ NdGeorge]
[
graaaaaaaazie *-* NdLynn]
George Weasley: *-* George…sono così contenta che la tua storia
ti piaccia sblink sblink (Lynn ha il tipico sguardo sbrilluccicoso
-.-’’). Fammi sapere cosa ne pensi dei questo chap e ovviamente se hai qualche
suggerimento per il sondaggio sopracitato ^^.
Silphie: Davvero ti è piaciuta la parte nella torre di
astronomia?! Me onorata!!! L’ho continuata anche in questo chap perché
presumevo non vi sareste accontentati dell’ unico rigo che ho scritto la volta
scorsa [presumevi male =.= NdTutti]…vabbé ciccia, che vi devo dire, la mia vena
romantica è saltata fuori così all’improvviso e mi sono fatta prendere la mano.
Recensisci anche questo
chap e…ti prego partecipa al sondaggio, me ha bisogno di sapere ;__;!
Angèle87: Angèle!!! Mademoiselle
*.* !!! Ha visto che non era solo un rigo, per la gioia dei miei lettori
(che stavano già benissimo come stavano), ho prolungato la scena!!! Me onorata
del fatto le siano piaciuti i miei disegnininini! Qualche altra su Ron ed
Hermione? Perché no, l’importante è che mi arrivi l’ispirazione °-°*!! Recensisca
anche questo chap, e anche se mi ha posto lei la domanda, mi faccia sapere cos
ne pensa del sondaggio!! ^^ Au revoir!!!
Mokichan: *.* ohhh una pecorella smarrita ritorna
all’ovile (Lynn si è fatta di cioccorane staseraaaaaa...con Georgeeeee @_@)…vabbé
lasciamo perdere gli sbarellamenti da overdose di cacao, piuttosto, mi fa
davvero piacere tu mi recensisca di nuovo, continua a farlo, perché mi fa molto
piacere ricevere recensioni, e come vedete mi aiuta a scrivere più
velocemente!!! Ah…fammi sapere cosa ne pensi riguardo al sondaggio su Lee ^^!!!
Janice: U-un miliardo?!?!?!?!? °-° credo di essere sul
punto di svenire…*wooooooow* me tanto felice per tutti questi complimenti, e
tanto contenta di avere una recensione in più!!! Fammi sapere se ti è piaciuto
anche questo chap, e visto che Lee ti sta simpatico, fammi sapere se lo vuoi
vedere fidanzato o meno, e se hai qualche suggerimento per il “con chi” lo
vorresti sistemato, fammi sapere ^^!!!
Ale: Bwahahahahahahahah Piton versione Angioletto
mode:ON…bwahahahahahahahah ommioddio mi sto spanzando!!! XDDD Mammina che
ridere!! Deh, per quanto riguarda la storia fra Angelina e Fred…beh, portate
pazienza, essendo la mia coppia preferita, me la voglio analizzare ben bene *-*
sblink!!…a-aiuto…n-no t-ti prego, Ale, perché mi punti quell’ascia
bipenne contro? Noooo, da brava, metti giù quella motosega!!! O.O**
Bryn: ^o^ una nuova lettriceeeeeeeee siiiiiiiiiiii!!!
Bene, e così ti sei immedesimata con Katie…cavoli…anche li stessi trip
mentali…è grave!!! Se poi sei fidanzata anche con un tipo che si chiama
Oliver…allora mi sa che di cognome fai proprio Bell…Ti ringrazio per l’appoggio
sulle coppie, in realtà senza rendermene conto, la Rowling aveva già anticipato
qualcosina nel terzo libro…alla partita Grifondoro-Serpeverde…ci sono una paio
di cosucce che hanno confermato la mia teoria…vabbè di Fred e Angelina lo si
capive dal 4° libro…ma ci sono un paio di atteggiamenti durante la
partita…vabbé lasciamo stare…(mi ha terrorizzata l’idea delle due gemelle più
pestifere…credo che sarebbe la fine per Hogwarts a quel punto °-°!!!) Mi
raccomando recensisci anche questo chap e dimmi che te ne pare di un Lee
fidanzato^^
Ryta Holmes: Ohohohohohohohohohohohoh (<- ristata molto,
molto, molto sadica alla Drag Queen) Tu osi chiedere pietà per non aver
recensito?! Giammaiiiiiii Muahahahahahaha!!!! Scherzavo ti ho già perdonata,
tranquilla ^^. Lo so, i M.A.G.O sono esami molto difficili purtroppo, quindi
non fa niente se ci metti l’ira di dio a recensirmi…l’importante è che tu lo
faccia!! Grazie per le minacce, ma non mi chiamo né Luna Malfoy, né Ryta
Holmes, quindi, aggiorno abbastanza in fretta (almeno adesso) XP. Grazie a dio
sei stata una che ha risposto al sondaggio…cmq mi scervellerò per inventarmi
qualcosa riguardo al nostro Lee…si vedrà si vedrà…per quanto riguarda la coppia
Fred e Angelina, leggi le altre risposte e mettiti l’anima in pace. [anche
perché io non ho intenzione di mettermi con nessuno! NdAngelina fermamente
convinta] [nuuuuuu!!! NdFred decisamente depresso…]
Felpy: Un’altra lettrice, un’altra lettrice, un’altra
lettrice (Lynn gognola cantilenando come una bimba scema -.-’’)…Ecco
l’aggiornamento, spero non me ne vogliate se non parla dei gemelli, che noto
sono i personaggi preferiti…adottare i due cuccioli? Se fosse possibile lo
avrei già fatto u.u!!! Recensiscimi ancora e rispondi al sondaggio che ho un
bisogno disperato di sapere cosa ne pensa il mio pubblico (-.- vuoi dire quelle
povere anime che ti sopportano forse!?)!!!
Audrey: *.* un’ altra pecorella smarritaaaaaaa…oddio,
lasciamo stare, lasciamo stare prima che chiamiate la NEURO…mi fa piacere che
ritorni a seguirmi, mi raccomando recensisci anche questo chap e dammi notizie
sul sondaggio ^.^!!!
Luna Malfoy: ahi ahi ahi…ouch…dolore atroce…Vostra Potenza
signorina Luna, la prego, le fatture senza perdono, magari le eviti, altrimenti
chi si rialza e arriva FINO AL PC!? Chiedo umilmente perdono per aver…err
maltrattato il suo migliore amico, ma come ho già specificato nello scorso
chap, io contro i Serpeverde non ho assolutamente niente di male, ma mi
consenta, parlo dei Grifondoro, dovrò pur scrivere secondo l’ottica rosso oro
no?! Per quella cosuccia fra George e Flitt, non se la prenda, certo, il
povero, povero Marcus aveva il naso che gli sanguinava, ma non è che George
fosse messo meglio sa?! [mi ha rotto il labbro quel b******o NdGeorge] [Geroge,
per l’amor di dio, piantala di insultare Flitt se non vuoi ritrovarti avada
kedavrato!!! NdLynn]…e cmq mi sembra abbastanza importante che nella astoria abbia
fatto comparire anche Marcus no?! Mi sembra già un gesto abbastanza carino
visto che è uno dei personaggi che nessuno caga! E poi al tuo Dracuccio non è
successo niente!!!….P-P-Potter…d-d-dissennatoriii...uhhhhhhhh…lo ricorderemo
per sempre così, un allegro figo da paura…
Mi perdona?!
Mia raccomando recensite
numerosi, perché un commento non costa niente e aiuta l’autore a scrivere
meglio!!! ^.-
Deleteria…quella
mattina era definibile solo in quel modo…deleteria. Avrebbe segnato quella data
negli annali come ‘il giorno più sfigato dei miei miseri 17 anni’.
In ordine:
-aveva dimenticato il
proprio anniversario (che poi proprio ‘anni’ non era)
-aveva fatto piangere
Katie
-era stato fregato in
pieno dalla McGrannitt
-l’allenamento di
Quidditch era stato una silenziosa tortura…
E ora provate a dire
che non sono uno sfigato!!!!
Oliver camminava a testa bassa nei corridoi rimuginando su
cosa avrebbe dovuto fare per rimediare al suo disastro sentimentale…inutile…non
gli veniva in mente niente di buono!
Aveva pensato di regalarle qualcosa, tipo fiori,
cioccolatini, e così via, ma sarebbero sembrate una scusa per comprarsi il suo
perdono; doveva pensare a qualcosa che la facesse sorridere e che le facesse
capire che in realtà voleva solo fare pace con lei…già, ma cosa?!?!
Si stava svitando il cervello, quando si sentì chiamare da
una voce ben conosciuta.
“Ehi Mr Son-tutto-un-problema!! Risolto il primo punto?”
Aveva sgranato gli occhi, pensando che forse qualcuno lassù
–o quaggiù- dopotutto non lo odiava così tanto…anzi, poteva volergli anche
bene!
“Fred! George!” si sentiva meglio adesso…era andato loro
incontro, proseguendo con un “Il primo punto? Si…direi che l’ho risolto…ma…”
aveva pronunciato scivolando dal tono SonoFeliceEOrgogliosoDiMeStesso a quello
SonoUnDiciassettenneDepresso.
“Ma…ovviamente non hai idee su come fare a per pace
con lei.” Aveva esordito sibillino un rosso, mentre l’altro annuiva convinto.
“Già…cosa posso fare?!” aveva sospirato affranto il
capitano, dirigendosi verso la Sala Comune dei Gifondoro.
“Beh, potresti regalarle qualcosa in segno di scuse!” aveva
affermato con ovvietà un rosso.
“E cosa di grazia?”
“Fiori…” aveva consigliato Fred
“…Cioccolatini…” aveva proseguito il fratello.
“Ma sono cose ovvie, sembra che così mi voglia comprare il
suo perdono! Mi serve qualcosa di speciale…”
“Uffaaaa, sei un rompiscatole capitano…falle una serenata
allora!” aveva sbuffato esaurito uno dei due teppistelli.
“Maaaaa ceeeeeeeertooooo, e poi mi venite a prendere voi dal
San Mungo, reparto Malattie Mentali vero?!” aveva ribattuto sarcastico il
ragazzone.
“FRED FERMAMI O LO MENO!!!” aveva ruggito George meditando
seriamente di causare la dipartita del ragazzo.
Dal canto suo l’altro battitore, non aveva degnato di uno
sguardo il proprio doppio, borbottando qualcosa pensoso.
“Mumble mumble…cosa diavolo puoi regalare ad una
ragazza, in segno di scuse, di particolare che le faccia capire che faresti di
tutto per lei? Mumble mumble”
L’altro, lasciando improvvisamente perdere il raptus omicida
da cui era stato colto, lo aveva guardato; dopo un attimo di riflessione, gli
si era dipinto un sorrisone sul bel volto coperto di lentiggini, ed aveva
esclamato un “CI SONO!” ridacchiando perversamente.
“George…non mi piace lo sguardo di tuo fratello…” aveva
mugolato Oliver preoccupato.
“Suvvia, non credo sarà niente di così assurdo!!” aveva
tranquillamente ribattuto il rosso entrando dal buco del ritratto, e seguendo
l’altro battitore che sghignazzava, lanciando occhiatine maliziose al portiere.
Erano entrati in camera dei due ragazzi quindicenni -che
come al solito era stata risistemata dal casino serale dagli elfi domestici -e
si preparava ad essere demolita quella sera- e si erano seduti sui tre letti
presenti nella stanza…o meglio, George e Baston si erano seduti, Fred, vi era
salito sopra, e con aria teatrale, aveva assunto una posa pensosa decantando
con aria solenne “Io e la mia mente brillante, abbiamo trovato il modo migliore
per farti fare pace con Katie…”
I due spettatori erano rimasti non poco sorpresi, ma avevano
teso le orecchie.
“Tu…dovrai regalarle…un completo di biancheria intima!!!”
aveva infine esordito, assumendo l’aria da condottiero appoggiando un piede
sulla spalliera del letto, e puntando un braccio teso, verso non si sa quale
punto della stanza.
Che idiota…
Oliver aveva assunto il colore delle tende del baldacchino,
immaginando quanto avrebbe donato a Katie un completino sexy di pizzo
bianco…stava sbavando…
Ma si riprese subito dalle proprie fantasie, imponendosi un
certo autocontrollo e pensando che forse, i reggiseni non erano il modo
migliore per riappacificarsi con la propria ragazza.
Quindi aveva esordito indignato un “Ma ti sei fumato il
cervello?!?! E poi cos’ altro? Le vado in contro con una maglietta con scritto
a lettere cubitali ‘SCOPAMI, MI PIACE IL QUIDDITCH?!?”
“Magari con un bel 69 sulla schiena…” aveva suggerito
George, davvero convinto che fosse una bella idea quella del fratello.
“George! Ti ci metti anche te?!”aveva ruggito il ragazzo
dalla chioma castana, lanciando un’occhiata inceneritrice al rosso davanti a
lui…che ormai non lo calcolava più, immerso in una concitata conversazione col
fratello.
“Ohi ohi!! Fred, sai una cosa?!”
“No, cosa?”
“Quando sono andato a lasciare i cioccolatini in camera
delle ragazze, ho trovato una cosa molto, molto interessante!” aveva ghignato.
L’altro aveva sgranato gli occhi interessatissimo, ed aveva
tirato fuori un sorrisone monello.
“Cosa hai trovato?! Cosa? Dai dimmi dimmi!!” aveva incalzato
curioso.
“Ho trovato, rovistando fra il casino che c’era sui letti
della Johnson [Fred si era illuminato] e di Alicia…un paio di mutandine di finissimo
pizzo bianco, decorate con un…grazioso cuoricino di brillantini, PROPRIO
LI’!!!”
Fred aveva sgranato gli occhi più di prima, aveva aperto e
chiuso la bocca più volte senza articolare alcun suono, poi finalmente, con
grande fatica delle proprie sinapsi aveva buttato giù un “E…di chi erano?” già
cominciando a partorire oltraggiose fantasie con quel paio di mutandine
descrittegli dal fratello, indosso alla Johnson.
George lo aveva guardato sorridendo sornione “Di Alicia, mi
sembra ovvio! Angelina credo che indossi molto peggio…la Johnson è più…più…”
“…da stupro…sbaaaaaaaaaaaav” Fred era andato
completamente a quell’affermazione. Grazie a dio si era subito ripreso dal trip
che aveva iniziato (che aveva come protagonista la mora dei suoi sogni con una
tuta da motociclista in pelle aderente -“peeelleeeee…aderenteeeee glglglglgl”-
e sotto… niente!) e si era rivolto al fratello, con aria decisamente convinta
affermando un “Noi, scopriremo che biancheria indossa Angelina Johnson!!”
George sembrò entusiasmarsi per un attimo, ma subito dopo l’aveva guardato con
aria interrogativa, mugugnando un “Noi?”
“Si bello NOI!”aveva risposto l’altro sempre convintissimo
con l’aria da avventuriero che va incontro alla propria morte.
“Ma…a me non interessa affatto sapere che biancheria porta
la Johnson…” aveva continuato candidamente quello.
“Già…giusto…allora NOI, scopriremo che biancheria indossano
Angelina Johnson e Alicia Spinnett!!” si era corretto l’altro.
“Bene!!! Ci sto! Quando si parte?!” si era subito proposto
l’altro Weasley.
“Subito, mi sembra ovvio, ti pare?!”
“Bene, andiam-” la corsa dei due, verso la terra della
felicità –leggasi: cassetto della biancheria delle ragazze- era stata
interrotta da un paio di colpi di tosse, di un piuttosto irritato e imbarazzato
Oliver, che era stato praticamente dimenticato dai due e che adesso batteva
nervosamente un piede per terra ed aveva le mani sui fianchi.
“Ah, già Oliver…vuoi venire anche tu?” aveva snocciolato con
semplicità uno dei due rossi già con la mano sulla maniglia della porta.
“No! E penso che voi due non dovreste rovistare fra le cose
di una ragazza! Non sta bene!” li aveva rimproverati.
I due dal canto loro si erano guardati con un’espressione
fra l’affranto e l’orripilato, e quindi avevano di nuovo rivolto lo sguardo al
portiere che non si capacitava di quella reazione. Quindi i due battitori si
erano fiondati su di lui urlando “Perché? Perché anche lui! Non lo meritava,
era un così bravo ragazzo!” “Percy,
ce la pagherai! Contagiarlo con le tue manie di perbenismo e rispetto delle
regole!” facendo finta di piangere come se fossero al funerale di qualcuno,
asciugandosi di tanto in tanto una lacrima invisibile e continuando a maledire
il fratello maggiore.
Erano andati…
Baston si era sbattuto una mano in faccia esasperato, e
assolutamente convinto di poter dire addio alla propria bellissima storia
d’amore con la sua adorata Kat.
Lasciando che i due gemelli continuassero la propria
magistrale interpretazione, aveva abbandonato il dormitorio dei tre monelli, e
si era rintanato nella propria camera, vuota.
Percy doveva essere a cena, come del resto tutta la scuola.
Si era gettato stancamente sul proprio letto, posando il braccio sugli occhi e
sospirando affranto. Quanto avrebbe voluto fare pace con Katie, ma dopo
quell’episodio, davvero non sapeva che fare. Avrebbe dovuto parlarle? E cosa le
avrebbe detto? Avrebbe saputo mantenere la calma e spiegare le proprie ragioni,
sempre ne avesse avuta qualcuna? No, di sicuro non ci sarebbe riuscito, avrebbe
finito con l’impappinarsi con le parole, o sicuramente non si sarebbe spiegato,
peggiorando la situazione.
Se solo fosse stato un tantino meno timido.
Katie gli ripeteva in continuazione che adorava quel lato
tenero del suo carattere…ma cosa non amava Katie di lui? Gli aveva ripetuto
mille e mille volte che lui era perfetto, che avrebbe fatto qualsiasi cosa per
lui, che lo amava dal profondo del cuore, che avrebbe dato la vita se fosse
stato necessario…e lui cosa aveva fatto per lei? Niente! Si era persino dimenticato
il loro anniversario.
Si era rigirato flebilmente su un fianco. Voleva fare pace
con Katie, voleva dirle che anche lui l’amava e che non l’avrebbe fatta più
piangere. Ma lei lo avrebbe ascoltato? Probabilmente no. E allora come fare?
Poi, un’idea…una debole ipotesi, una flebile speranza…si era alzato di scatto
dal letto e si era seduto alla scrivania.
***
Se la depressione avesse un nome, di certo sarebbe stato
Katie Bell, senza dubbio alcuno. Le due compagne l’avevano guardata
vivisezionare il pasticcio, segno che stava ancora decisamente male, inoltre
non aveva staccato un attimo gli occhi, ancora rossi e lucidi, dalla porta
della Sala Grande. Si erano scambiate uno sguardo eloquente.
“Kat, ti prego, mangia qualcosa, sei a digiuno da questa
mattina.” Aveva consigliato apprensiva Alicia.
La ragazza dai capelli castani l’aveva guardata, abbozzando
un debolissimo sorriso, e scuotendo il capo sconsolata. Non aveva fame. Non
aveva voglia di nulla…o meglio aveva voglia di fare pace con Oliver, solo questo.
Non le importava se lui si fosse dimenticato di quella stupida data, non le
interessava. Lo aveva evitato tutto il giorno, solo per scoprire di non poterne
fare a meno. Gli mancava. Gli mancava lui, i suoi abbracci, quei baci di
sfuggita nei corridoi fra una lezione e l’altra, quando l’aspettava fuori
dall’aula per andare insieme in Sala Grande, o anche solo per ‘vedere il tuo
sguardo che si illumina’ come le diceva sempre quando lo vedeva aspettarla
appoggiato accanto alla porta della classe. Gli mancava quello scambio di
occhiate durante gli allenamenti, e quell’attesa nello spogliatoio, aspettando
che diventasse vuoto, solo per sentire bussare alla porta, sapendo già chi sia
e cosa voglia: affetto, incondizionato, semplice, come quello che lei riceveva.
Come quello che non aveva dato e ricevuto quel giorno. Si erano allenati, ma
era come se quell’ora sul campo di Quidditch l’avesse passata da sola.
Aveva nuovamente alzato lo sguardo, solo per riscoprire
nelle due giovani che la fronteggiavano la stessa apprensione di tutta quella
giornata. Aveva sorriso debolmente ed aveva allontanato il piatto che aveva
davanti, praticamente intatto da come le era stato servito, sospirando.
“beh…forse è meglio che…vada a dormire…sono stanca…” scuse
inutili.
Si era alzata dal proprio posto, e aveva appena fatto
qualche passo verso la grande uscita quando aveva sentito distintamente
Angelina pronunciare ciò che voleva sentirsi dire da ore:
“Va da lui Katie…vai, ti starà aspettando.”
Si era voltata, di scatto, quasi non fosse convinta di aver
sentito proprio quello, ma le sue deboli insicurezze erano state cancellate dal
sorriso che le rivolgevano le due compagne. Aveva sorriso di rimando, un
sorriso finalmente vero e sentito, una sorta d muto ringraziamento, quindi era
corsa via, alla ricerca della propria anima, dacché qualcuno gliel’aveva
portata via con un bacio, dopo una partita di quidditch vinta.
In mente solo una cosa…
Oliver…Oliver…Oliver…
“Angie, sei sicura che sia stata una buona idea quella di
mandarla da lui?”
“Alicia, dammi retta…non aspettava altro…”
“Suppongo di si…”
“Piuttosto, signorina…non credere che non mi sia accorta di
come ti guardava questa mattina la fognetta Weasley sai…” aveva sorriso
sorniona la mora.
Alicia si era quasi strozzata con un biscotto infame,
facendo strage di succo di zucca sul tavolo
“C-cosa? C-hi?” aveva balbettato, arrossendo violentemente.
“Mpffffahahaha, lascia stare, mi è bastata la tua faccia per
capire che la sera della punizione, non deve essere stata così male come avevi
pronosticato tu! O sbaglio?” l’aveva provocata maliziosa appoggiando la testa
sulla mano ed alzando un sopracciglio.
Alicia l’aveva guardata sottecchi, continuando a bere il
proprio succo di zucca e mormorando poi un “In effetti…”
“Lo sapevo, lo sapevo, dio se lo sapevo! E così il piccolo
George si è dato una svegliata…uh…a proposito quel lavativo di Fred mi starà
aspettando per quel chiarimento sulla rivolta dei Goblin del ’58…ma vai a
vedere se devo spiegargli anche Storia della Magia!”
“Povero Fred, è ovvio che lo faccia con ben altro proposito
che non quello dello studio…” aveva sghignazzato astutamente la biondina.
“Certo certo, come no, e tu Aly, risparmiati queste
frecciatine alla Weasley per quando sei con George, anzi già che ci sei, mi
pare abbia un paio di cosucce non troppo chiare di ARITMANZIA, perché
non gli fai una ripassatina?!” aveva proposto la mora molto
eloquentemente.
“Ma, Angelina, George non fa Aritmanz…ooohhh” si corresse la
ragazza dalla serica chioma afferrando l’antifona, quindi alzandosi le rifilò
un “Pervertita”.
***
Oliver…Oliver…Oliver
Aveva raggiunto la porta del dormitorio maschile del settimo
anno, non vedeva l’ora di abbracciarlo e chiedergli scusa, per la scenata a
colazione, che in realtà non gliene fregava più di tanto di quella data, che
voleva solo poterlo baciare di nuovo. Aveva spalancato la porta…ritrovandosi
davanti ad una stanza *vuota*.
Non c’è…dove sei Oliver…non mi vuoi
vedere?
Era corsa giù per le scale, fino ad arrivare alla stanza dei
gemelli, l’aveva aperta di scatto. Non c’era nemmeno lì. Non aveva dato retta
ai due fratelli che le chiedevano se aveva bisogni di qualcosa, doveva trovare
il suo portiere.
Era corsa giù per le scale dei dormitori maschili, si era
guardata intorno in Sala Comune…non c’era.
Era corsa fuori dal buco del ritratto.
Dove sei Oliver?!
Aveva posato la piuma d’oca e si era poggiato stancamente
allo schienale della sedia. Che silenzio. Lo aveva sempre detto, la biblioteca
è il posto migliore se si vuole pensare, calmo, silenzioso, e a quell’ora anche
deserto…eccezione fatta per Madama Pince, pronta a fargli lo scalpo da un
momento all’altro, vista l’ora di chiusura imminente…forse era meglio
sloggiare, quel grosso, e a prima vista molto pesante tomo di pozione doveva
fare molto male se ti arrivava di traverso sui musi.
Oliver aveva preso le proprie cose, lanciando un ultimo
sguardo alla pergamena piena della calligrafia del ragazzo. Una lettera. Era
uscito dall’enorme biblioteca, pensando a come fare per consegnare quella
missiva al suo destinatario. I suoi passi a risuonare nell’enorme corridoio
deserto. Era arrivato all’entrata per i propri dormitori. Parola d’ordine. Era
entrato.
Oliver…Oliver…Oliver…
Non era in Sala Grande, non era in infermeria, e adesso
aveva scoperto che non era neppure in biblioteca. Non era da nessuna parte. Ma
allora dove si era cacciato?
Oliver,come faccio a chiederti scusa se
non ti trovo? Devo fare pace con te, perché non ci sei mai?
Era tornata mestamente sui propri passi, lo avrebbe
aspettato…tutta la notte se necessario, ma doveva parlargli, subito, non poteva
spettare ancora.
Intanto una bella chioma biondo grano, si muoveva verso la
porta che l’avrebbe condotta dritta dritta fra le braccia di un certo battitore
con i capelli color del sangue. Aveva bussato allo spesso ingresso ligneo,
quindi non ricevendo alcuna risposta era entrata mormorando un “E’ permesso?
Disturbo?”. Non era decisamente pronta a quello che vide.
Su uno dei letti, si ergeva in tutta la sua statuaria
bellezza George Weasley, quindici anni e un fisico da orgasmo multiplo, fisico,
coperto appena da un misero paio di boxer blu, che più che coprire invitavano a
scoprire…
Quell’idilliaca visione era stata altresì accolta da un
estrogenico cedimento nella bionda, la quale si ritrovava le gambe di gelatina
e un crescente, insopportabile, incontenibile attacco di perversione in corpo.
Il ragazzo dal canto suo non sembrava essersi accorto della
presenza della giovane Grifondoro che lo stava divorando con gli occhi, e
avrebbe continuato a lungo a dare spettacolo, se in quel momento un Fred
Salvatore non fosse arrivato, armato di libro di Storia della Magia e sorrisone
da SonoLoStudentePiùFeliceDiHogwarts, e avesse commentato un “George, hai
deciso di farti stuprare? O è un nuovo giochino? Guardare ma non toccare!?”
“Eh? Cosa?” il fratello non sembrava aver afferrato di
essere in grave pericolo di vita.
“Credo che la bestia assetata di sesso sulla porta, abbia
squadrato famelica i tuoi quarti posteriori per un bel pezzo…per il tuo bene,
ti conviene vestirti prima che sia troppo tardi.” Gli aveva risposto facendogli
l’occhiolino e indicando con un cenno del capo la ‘bestia assetata di sesso
sulla porta’, la quale, granitica nella propria posizione, calcolava se fosse
più veloce saltare addosso al proprio dio sceso in terra dalla punto in cui si
trovava, e quindi ruzzare come gli adolescenti in piena crisi ormonale che
erano, oppure richiamarlo con un incantesimo d’appello e violentarlo lì, sulle
scale dei dormitori.
Solo in quel momento George parve notare la propria ragazza,
quindi, affatto sconvolto, o quantomeno imbarazzato della propria mise,
esclamò gioioso un “Alicia, tesoro! Che bello, sei venuta a trovarmi!!!”,
infilandosi –con grande sollievo della cacciatrice e dei suoi ormoni impazziti-
un paio di pantaloncini neri e una grande felpa blu pervinca con un drago,
regalo del fratello Charlie. Balzato giù dal letto, le fu subito accanto
sollevandola, non senza un urletto di sorpresa e numerose proteste della
giovane, salutandola –e zittendola- investendola con una tempesta di bacini
sulle labbra.
Tutto questo sotto lo sguardo schifato-annoiato di Fred, che
sospirando, fece spallucce ed uscì dalla camera salutandoli con un “Vado in
paradiso ragazzi, ci vediamo fra due ore”, quindi strizzò l’occhio al fratello
e chiuse la pesante porta in legno.
“George, ti prego mettimi giùùùùù!!” aveva urlato divertita
e fintamente spaventata Alicia dopo l’ennesima giravolta subita.
Il giovane era scoppiato in una risata argentina, posandola
sul letto morbido, intrappolandola fra le proprie braccia, tese nell’atto di
sorreggersi. Stava ridendo anche lei. Era bellissima, con quel mare dorato
sparso sul piumone scarlatto, le guance colorate da un leggero rossore, e quel
cielo che portava negli occhi, accesi da una luce calda e allegra.
“Sei bellissima” le aveva detto, baciandola
appassionatamente. L’aveva sentita ricambiare con trasporto, allacciandogli le
braccia intorno al collo tornito e tirandolo sopra di se.
Dio, quel teppista non era bravo solo a combinare guai,
decisamente no…le cose erano due, o George imparava davvero molto in fretta, o
era dotato di un particolare talento nell’arte del bacio.
Si stava letteralmente sciogliendo, e tutto solo per un
bacio…un bacio… quello non era una semplice bacio, quello era un capolavoro!
Aveva sentito i polpastrelli ruvidi del giovane sfiorargli la gamba, salendo
verso il bordo della gonna, superandolo, arrivando all’elastico delle
mutandine. Si era lasciata sfuggire un mugolio di piacere, non avrebbe resistito
a lungo a quel genere di tortura. Ma il ragazzo non sembrava aver alcuna voglia
di voler porre fine a quella dolcissima sofferenza, continuando a giocare con
l’orlo dell’indumento, e percorrendone l’intera superficie con le dita.
Aveva socchiuso gli occhisospirando di puro piacere. Aveva alzato lo sguardo, incrociando il viso
del giovane, che in tutto il suo sadismo aveva cacciato fuori un ghignetto
malizioso, che aveva mandato in tilt il proprio sistema endocrino, il suo
progesterone e con lui, la propria lucidità. L’aveva visto accostare
soddisfatto le labbra al proprio orecchio, dove vi aveva soffiato un
“Ti sei messa quelle col cuore!”
***
“Yawn…ripeti…” una
stanchissima Angelina, aveva sbadigliato sonoramente appoggiando la testa sulle
braccia, conserte sul tavolo, dove, da ormai un’oretta abbondante, ripeteva con
Fred Storia della Magia. Il giovane faceva una confusione pazzesca con le date,
e di conseguenza non si raccapezzava con gli avvenimenti, ma per il resto non
aveva grandi problemi. Avevano ripetuto, o meglio, fatto per la prima volta,
visto che quel libro non era stato toccato durante tutto l’anno, una buona
parte del programma, e adesso, il proprio ‘allievo’ si apprestava a ripetergli
la battaglia contro gli orchi del 450. Tremendamente noioso. Aveva sbadigliato
di nuovo. Le dispiaceva non prestare completa attenzione a Fred, ma stava
lottando duramente contro i propri occhi nel tentativo di non farli chiudere.
Avrebbe taaaaanto voluto tornare in dormitorio, nel suo lettino, e dormire…anzi,
prima doveva dare quella lettera da parte di Oliver a Katie, scomparsa al
momento, quindi avrebbe potuto fare sogni d’oro.
Quando si dice, parli del diavolo…proprio in quel momento
gli era saettata davanti una trafelata Bell, che i dirigeva verso i dormitori
maschili. Si era ripresa un attimo da quel torpore, richiamando per nome la
giovane cacciatrice. Questa sentendosi interpellare, aveva arrestato la propria
corsa, voltandosi in direzione della voce. Aveva visto una punta di delusione
nel suo sguardo, ma le aveva comunque fatto cenno di avvicinarsi. Le aveva
porto la missiva sussurrandole un “E’ per te, da Baston…mi ha chiesto di
dartela, dice che gli dispiace”. La brunetta aveva preso la pergamena
sigillata, le tremavano le mani. Le aveva sorriso debolmente, quindi si era
allontanata, questa volta in direzione dei dormitori femminili.
“Speriamo bene…”
“…quindi, dopo aver decapitato il proprio capo, ne aveva
preso il posto, ingaggiando una dura battaglia contro Thimeus l’audace e…” si
era interrotto notando la propria, sensualissima maestra, chiudere gli occhi,
esausta. “Johnson…gli orchi…” aveva provato ricordarle. Niente.
“Angelina…mi devi ascoltare, sennò mi confondo no?…”.
Macché?! L’aveva vista respirare, tranquillamente e con regolarità…si era
addormentata. “Bene! E adesso chi ascolterà la mia brillante esposizione sulla
rivolta degli orchi del 450? Eh?” aveva borbottato scherzosamente sbuffando
rassegnato. Aveva lanciato un’occhiata alla testolina color della notte che
aveva davanti. Un paio di ciocche ricciolute color pece le ricadevano sulla
fronte liscia, lo sguardo rilassato, quasi soddisfatto…le lunghe ciglia e le
morbide palpebre, a celare quei due pozzi d’ossidiana. Le sopracciglia
perfette, leggermente inarcate verso la fine, a conferirle quel tipico sguardo
seducente, il profilo lineare del naso, la geometria piena e perfetta di quelle
labbra, morbide, invitanti, troppo invitanti…ecco, era partito l’ennesimo trip…
[Freeeeed…sta dormendo…] OH NO, OH NO!! NON DI NUOVO TU!!! [dai
Fred, se sei un vero uomo, ne dovesti approfittare…] No, maledetta vocina,
adesso fili via! Sto ripetendo gli orchi ad Angelina [ma se dorme?!] non
importa glieli ripeto ugualmente! [che brava ragazza, ti ha aiutato…] puoi
dirlo forte! [le devi essere grato!] ma sicuro! Gliene sono già infinitamente
grato!!! [e la dovrai ricompensare…] ovviamente s-… ehi brutta idiota!!! Ho
capito dove vuoi arrivare sai! No, no e no, non ne approfitterò, sono un
gentiluomo, io! [uff, ma chi vuoi che se ne accorga, lei dorme come un sasso!]
non me ne frega niente, non la bacerò durante il sonno! [ma guarda cosa ti
perdi…quelle labbra, così sensuali e calde…chiedono solo di essere
baciate!]sigh sigh…no! [guarda George, lui si che sa come si fa!] che centra
mio fratello adesso?! La sua ragazza era sveglia! [ma lui l’ha baciata a
sorpresa!] sai che novità, lei poteva benissimo schiaffeggiarlo se fosse stata
contraria, invece Angelina non può, e lei è sicuramente contraria!
[daaaaaaaaiiii, che ti costa, un bacino, piccolo piccolo!] ho detto
no![suuuuuuuu, non lo saprà nessuno!!!] smettila per carità, smettila, prima
che combini qualcosa di cui pentirmi!! [andiamo, so che non desideri altro,
pochi centimetri e quelle labbra saranno tue…] smettila! [ancora poco…]
SMETTILA [un po’ più vicino…] BASTA BASTA BASTA!!!
Si era scostato bruscamente dalla posizione, pericolosamente
vicina al viso della cacciatrice, in cui si trovava. Le aveva lanciato uno
sguardo, la tentazione era davvero tanta, ma lei si fidava di lui, e certo
rubarle un bacio a tradimento non avrebbe certo fatto aumentare la sua stima
nei suoi confronti…però, quella bocca, era qualcosa di davvero troppo
attraente, e rischioso, un binomio per Fred non indifferente, anzi del tutto
affascinante…lui rideva in faccia al rischio, e se voleva qualcosa, la
otteneva. E in quel momento voleva baciare Angelina!
E se si fosse svegliata? Non lo avrebbe più guardato in
faccia…però, cosa si perdeva! Si stava letteralmente rodendo, senza per altro
concludere nulla. Si era riavvicinato, cautamente, per paura di svegliarla. La
vocina continuava imperterrita a dirgli
Baciala Fred, baciala!
Mentre la parte razionale tentava in tutti i modi di
dissuaderlo da quei propositi.
Si era fermato un attimo ad osservare quella creatura fatta
d’ebano, quasi forgiata nel bronzo…era stupenda, non sapeva resisterle, era
troppo invitante! Era come se fosse un bambino, davanti ad un barattolo di
cioccolata che la mamma gli ha ordinato di non toccare, mentre lei è fuori.
Un buonissimo vasetto di cioccolata, proprio davanti ai suoi
occhi.
Le aveva scostato un ciocca corvina dal viso, posandola
dietro le orecchie. *Agognava* quelle labbra, le voleva con tutto se stesso, la
voleva con tutto se stesso, proprio come quel bambino.
Ma non poteva averla…la mamma glielo aveva vietato…
Ma adesso la mamma non c’era.
Si era avvicinato ancora di più a quel viso dalla rara
perfezione, avrebbe rischiato, e a dirla tutta, non si era mai sentito vivo
come in quel momento…nemmeno quando aveva fatto esplodere due caccabombe nel
paiolo di pozioni…aveva il cuore a mille…
Ormai vi erano solo pochi millimetri a separarlo da quelle
labbra, poteva sentire il respiro caldo della giovane sul proprio viso, e quel
buon profumo che lo stregava ogni volta che le stava accanto.
Pochi millimetri separavano la propria bocca chiara, dalla
curva morbida di quella della giovane, splendida, appetibile, proibita.
Ma Fred Weasley, dopotutto, in fondo in fondo è un bravo
ragazzo…
Si era lentamente allontanato da quelle labbra, un inferno
che prometteva il paradiso…le aveva posato un tenero bacio, sulla fronte
liscia…probabilmente si sarebbe impiccato per quel gesto, si sarebbe maledetto
da solo, per non averne approfittato, per non aver colto al volo un’occasione
tanto facile…ma Fred Weasley sapeva che una cosa, tanto più è lontana dalla
nostra portata, tanto più la si desidera…le cose difficili alla fine, sono
quelle che se realizzate danno più soddisfazione. E lui avrebbe aspettato…oh se
avrebbe aspettato…e alla fine sarebbe stato appagato, appieno.
***
Era entrata nella propria camera, vuota, buia, incasinata
come sempre…la sua camera…
Si era seduta stancamente sul letto, le mani tremanti
stringevano quel pezzo di carta, da cui sarebbe dipesa la sua storia
d’amore…aveva paura di sapere cosa ci fosse scritto.
Poteva essere qualcosa di buono, come anche no. Magari
Oliver, si era stancato di quelle sue lacrime, che uscivano sempre a
sproposito, per qualsiasi sciocchezza. Magari era diventata soffocante per lui.
Non osava immaginare in quel caso come avrebbe reagito. Eppure quella lettera
era ancora lì, nelle sue mani, sigillata come le era stata consegnata,
inviolata e custode del suo destino. Sarebbe bastato aprirla e leggere. Ma
aveva paura. Maledettamente una paura cane di non potersi più specchiare in
quegli occhi color cioccolato, di non poter più accarezzare quella pelle o
baciare quelle labbra, insomma di non poter più vivere. Perché in realtà per
lei, Oliver era questo. Era aria, acqua, era vita! La sua vita, e non avrebbe
sopportato di vederlo fra le braccia di nessun altro.
Ma la lettera era ancora lì, arcano scrigno di chissà quali
parole.
Cosa aveva da perdere aprendola? Se fossero state cattive
notizie, leggerle lì, o venire a saperle da lui, sarebbe cambiato davvero poco,
giusto un prolungamento di poche ore di quella tortura psicologica a cui si era
sottoposta. E se fossero state belle notizie, ci avrebbe solo guadagnato…si era
decisa.
Aveva sollevato la missiva all’altezza del viso, lentamente
aveva staccato il sigillo di ceralacca con cui era fermata la pergamena.
L’aveva srotolata, tremando, ed aveva cominciato a leggere.
Per Katie da Oliver
Cara Katie
Non so nemmeno cosa ci
faccia, io, qui davanti ad un pezzo di carta, a cui affido i miei pensieri, ma
soprattutto le mie paure, paure che sono il frutto della mia incapacità. Perché
è questo che sono, un incapace. Fuori dal campo di Quidditch Oliver Baston, non
è nessuno. Non è niente. Oliver Baston esiste solo in funzione del Quidditch, e
di questo sport ne ha fatto il proprio sogno e la propria vita. Tutto il resto
per lui non esiste. O meglio, non esisteva. Esatto amore mio, quel tempo è
ormai passato, adesso non è più così.
Da quando ci sei tu, mia
dolce Katie, sono qualcuno anche fuori dal campo, anche senza una pluffa fra le
mani o a cavallo di una scopa. Perché ci sei tu che con i tuoi sorrisi e con i
tuoi bellissimi occhi, mi fai capire che per te Oliver Baston, non è solo
portiere o capitano, è qualcosa di più, è un ragazzo, il tuo ragazzo, una
persona che per definizione ti dovrebbe stare accanto più di chiunque altro,
che ti deve proteggere, e deve fare di tutto per non farti soffrire...e invece,
cosa ho fatto io? Ti ho fatta piangere, di nuovo. Ho visto per l’ennesima volta
i tuoi occhi, quel bellissimo spettro di colori e toni, dal mogano più scuro
fino ad arrivare all’ambrato più penetrante, li ho visti pieni solo di
un’immensa tristezza, di nuovo, e mi si è lacerato il cuore, come un velo che
viene strappato con forza. Ogni liquida perla salata sulle tue guance è per me
motivo di sconforto e pena, e rabbia...già, rabbia, contro me stesso, contro un
povero idiota che non ti merita, perché non fa altro che darti motivo di
sofferenza, per degli errori che sa ripeterà ancora, e ancora, e ancora...e so
che quegli incerti tentativi di restituirti l’affetto che mi dimostri, sempre,
incondizionatamente, non saranno mai così intensi come vorrei che fossero, e
come meriteresti che siano...è così semplice, eppure non ci riesco, ho paura di
dimostrare quanto ti amo, perché sarebbe mettere a nudo la mia anima, il mio
cuore, mostrarmi a te, senza barriere, vulnerabile da tutto e da tutti. Credimi
piccola mia, fra i due, quello da difendere sembro essere io...
Amore mio, mi ero
ripromesso di non farti più soffrire, di proteggerti, ma come faccio a
proteggerti da me stesso? Un modo ci sarebbe, ma ne temo anche solo il
pensiero, perché credo che senza di te, non solo tornerei ad essere il nessuno
fuori da campo, ma scomparirei del tutto, perderei me stesso,perché perderei te. Tu sei la mia vita
Katie, e tre mesi da festeggiare, diventano un’ inezia se paragonati
all’infinito che vorrei passare con te...ma ti ho fatta piangere, di nuovo, e i
sensi di colpa mi rodono come un cancro maledetto, e sto male se penso che quel
bacio di stamattina poteva essere l’ultimo, perché non ti ho ancora detto
quanto ti amo, non ti ho ancora dimostrato quanto ho bisogno di te, perché se
il Quidditch mi appaga per una metà, l’altra metà sei tu, che mi fa sentire
completo, il vero Oliver Baston, uno sciocco, che per egoismo o stupidità,
forse ha perso il suo tesoro più bello.
Ti amo mia dolce Katie,
e continuerò a farlo per sempre...anche se tu, forse, hai già smesso di farlo.
Ti amo.
Oliver K. Baston
Aveva smesso di leggere, perché non riusciva più a vedere,
attraverso quella liquida barriera che adesso andava ad inumidire il foglio,
sciogliendo quei segni d’inchiostro sulla carta.
Come aveva anche solo osato pensare di non essere importante
per Oliver. Il suo Oliver, che le aveva permesso di leggere quello scorcio
della sua anima, quel frammento di cuore, quella scheggia di pensieri che
sapeva d’infinito, come il bene che le voleva, come il bene che le aveva
dimostrato.
Era scoppiata in lacrime, si era alzata ed era corsa fuori
dalla stanza, lungo i corridoi, giù per le scale, attraverso la Sala Comune, su
per le gradinate dei dormitori maschili, ancora corridoi, ancora porte, ancora
stanze, fino a quella porta, a quella stanza.
Era entrata, senza bussare, senza sapere se ci fosse o no…o
forse lo sapeva, come sapeva che le avrebbe aperto, come sapeva che l’avrebbe
perdonata.
La camera era in penombra, illuminata solo da poche candele.
Solo una figura seduta sul letto, con le mani incrociate, quasi stesse
pregando, a sostenere la testa.
L’aveva visto.
Era lì sull’uscio, con ancora la lettera in mano. Piangeva e
ansimava, aveva corso.
Si era avvicinata, incerta, Oliver aveva la testa china, non
la guardava.
Era davanti a lui, a pochi centimetri di distanza, e ora più
che mai era certa su quello che avrebbe dovuto dire a quel ragazzo che la
fronteggiava col capo chinato.
“Scusa…scusami Oliver…non voglio perderti…” glielo aveva
detto fra le lacrime, ma con voce ferma.
Il ragazzo non aveva alzato lo sguardo, era ancora lì con la
testa appoggiata alle mani, non la guardava.
“Ti prego Oliver…di qualcosa…ti prego…” niente…nessun cenno,
nemmeno uno movimento, un sospiro. Aveva paura…paura di aver letto quella
lettera troppo tardi…
Si era accasciata al suolo, sentiva il freddo pavimento
sulle proprie gambe, le guance ancora inondate da quella tempesta salata che
non voleva cessare il proprio corso.
“Oliver…guardami almeno…ti supplico…” piangeva, piangeva
come non aveva mai fatto, non riusciva a sostenere quel silenzio, era un
supplizio, una violenza, un martirio. Voleva solo una risposta, anche solo uno
sguardo, le sarebbe bastato a capire. Gli aveva preso il volto tra le mani, e
lo aveva sollevato piano sussurrando un disperato “Ti scongiuro…guardami”.
E li aveva visti, i suoi occhi, gli occhi del ragazzo che
amava, pieni di lacrime, che premevano per uscire. Un abisso di disperazione
quello sguardo. Solitaria, una goccia di tristezza, o forse sollievo gli aveva
rigato la guancia ambrata.
“Non voglio perderti nemmeno io Katie, per nulla al mondo”
Era stato un soffio, un sospiro, quello che aveva
pronunciato il giovane, ma era bastato a sollevarle dal cuore un macigno. Lo
aveva abbracciato, forte, scoppiando in un pianto liberatorio. Il ragazzo la
stringeva, e non l’avrebbe più lasciata andare.
Sarebbero rimasti così, per sempre, insieme.
Continua…
Oddio...insulina,
presto, fate in fretta!!! Sto avendo una crisi ipergligemica!! Ecco, mi sale il
diabete…scusatemi, vi prego, abbiate pietà per questo chap all’insegna dello
zuccheroso-smieloso-diabetico-romantico, ma la mia mente malata è riuscita a
concepire solo questo…uff io lo dico sempre che sono un’idiota limitata [anche
noi te lo diciamo sempre!! NdFred&George] [zitti!!! Bastardi! NdLynn]…che
dire, spero che vi sia piaciuto, ho tentato di renderlo un poco romantico,
almeno nell’ultima parte, ma non saprei…mi sembra solo l’ennesima
schifezza…vabbuò fatemi sapere con una recensione^^’’’.
IMPORTANTE: sul sitoàhttp://peachan.altervista.orgß sezione OTHER FANART troverete i miei nuovi disegni, alcuni
riguardanti Amori sul Campo di Quidditch, quindi, consiglio a tutti di
visitarla, così mi fate sapere, se oltre alla scrittura, sono un fallimento
anche con la matita (a quel punto Lynn, s’ammazza)…
MI RACCOMANDO FATEMI SAPERE!!! XD
Bene…ora passiamo al
risultato del sondaggio…a grande, o più o meno grande richiesta, LEE JORDAN DEVE FIDANZARSI [°-° chi io? NdLee] [si
proprio tu, quanti Lee conosci??? NdLynn]…il problema rimaneCON CHI???? …sono ben
accetti suggerimenti…
Dunque dunque, sono
andata a vedere Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, gentilmente
accompagnata dalle mie fedeli amiche Luna Malfoy e Ryta Holmes (anche
loro autrici di splendide fic su questo sito^^)…se qualcuno non l’ha ancora
visto e non vuole spoiler, passi avanti e non legga, grazie…
Dicevamo, sono andata a
vedere HP3…due parole CHE SCHIFO.
Questo è il giudizio
complessivo, ma non tutto è perduto…diciamo che ci sono dei pro e dei contro…
PRO:
-ottimi effetti speciali
(soprattutto le scene con Beccuccio, che carino ^//^)
-sublime ambientazione
-tutti i personaggi
erano molto convincenti nell’intrpretazione (meno nell’aspetto -.-)
-Un applauso al trio.
Daniel è cresciuto, e si vede, Emma Watson è diventata stupenda, e Rupert Grint
(o come cacchio i chiama)…vi dico solo che quando ha fatto il verso del leone,
mi sono sciolta tipo gelato all’equatore…
-Draco Malfoy. Punto.
Posso solo dire, di non essere una fan esasperata del biondino, eppure il caro
Tom Felton era semplicemente stuprabile…ricorderemo per sempre la scena
P-P-P-Potter…d-d-d-dissennatore!! Uuuuhhhh… (àvedi Luna Malfoy che in mezzo al cinema viene presa da orgasmi
multipli e ha la faccia da chi è arrivato in paradiso)…lo serberemo nella
memoria così, un allegro figlio di buona donna figo da far paura…
-dulcis in fundo…I
GEMELLI [YEAHHHHHH XDXDNdFred&George]… buon dio I Gemelli…con I capelli
lunghi…scusate sto sbavando ancora…quando sono apparsi, e Luna e Ryta
confermano, ho cacciato fuori uno sguardo sbrilluccicoso da cucciolo che non vi
dico…o forse era quello da
AdolescenteInPenaCrisiOrmonaleConRelativoSangueDalNasoEffettoFumettoShojo…sorvoliamo
-Nella scena dopo la
partita di Quidditch fanno vedere Angelina^^
CONTRO: bene, a partire dalle prime scene del film si
vedono gli strafalcioni assurdi…elenchiamoli:
-Harry, NON può
fare assolutamente alcun tipo di magia al di fuori di Hogwarts, e loro cosa mi
fanno, mi mettono Harry, che fa l’incantesimo Lumos Maximo (studiato per altro
il primo anno) sotto alle coperte…ditemi voi se è coerenza.
-hanno fatto un taglia
taglia, che mi sembra abbiano tratto il film da un libro completamente diverso
da quello di HPPoA.
-hanno tagliato le scene
dei malandrini
-non hanno minimamente
spiegato la nascita della mappa
-non se ne sa niente di
James che diventa un cervo, che dovrebbe poi spiegare il perché il patrono di
Harry abbia quelle sembianze.
-si sono sputtanati a
metà film l’effetto sorpresa (da uccidere)
-Remus sembra abbia
avuto una tresca con Lily!
-MI HANNO TAGLIATO TUTTE
LE PARTITE DI QUIDDITCH, e quella della sconfitta contro i Tassorosso non fanno
capire chi ha vinto. Inoltre nella suddetta partita, mi fanno fare a Cedric-sono-un-dio-greco-bello-buono-e-bravo-Diggory
la figura dell' idiota! La Chang non compare manco per sbaglio…uno sfacelo.
-la
Firebolt viene nominata SOLO alla fine del film (!!)(e qui si vede un Baston
disperato che si butta giù dalla torre di astronomia -.-’’)
-Il
lupo mannaro è uno scherzo della natura e dell’anatomia…ora, per chiunque non
sappia com’è fatto un lupo mannaro, visto che sono io stessa un essere
appartenente a questa razza e mi sta molto a cuore questo problema, voglio
puntualizzare un paio di cosucce…I Lupi Mannari (con L e M maiuscoli per il
sommo rispetto che nutro in questi esseri) hanno l’aspetto di un lupo normale,
ma con dimensioni due, tre, a volte anche quattro volte superiori, e sono
famelici ed assetati di sangue. Sono riconoscibile grazie al colore degli
occhi, che diventano color del sangue, da un particolare ciocca di peli sul
collo, dalla coda a ciuffo, molto folta e più lunga di un lupo normale ma anche
molto più muscolosa, e infine dal muso del lupo mannaro, che reca delle
particolari macchie ed è più tozzo rispetto a quello affusolato del lupo,
questo perché la dentatura del mannaro non solo è più sviluppata ma anche molto
più potente di quella di un normale lupo…i licantropi hanno un ottimo sviluppo
dei sensi soprattutto olfattivi, uditivi e visivi, e mantengono una traccia di
questo sviluppo anche quando sono umani, ovviamente in proporzioni decisamente
ridotte!…ora, chi ha visto il film, prenda il lupo mannaro che c’è lì, e quello
che ho descritto io…c’entrano niente?
-punto
primo i doppiatori italiani facevano pena…punto secondo, mi aspettavo un attore
un tantino meglio per interpretare il mio REMUS LUPIN (nome che dovrebbe essere
pronunciato LupEn e non LùpIn), e invece mi hanno smorzato l’entusiasmo quando
l’ho visto…deprimente.
-Gary
Oldman (aka Sirius Black) anche se devo dire che è molto simpatico, mi
aspettavo, come sopra essere un figaccione da paura, con le dovute
modificazioni di Azkaban…e invece…Nisba!
-poi,
mi chiedevo, ma i dissennatori, VOLANO??? Io sapevo fluttuassero, tipo,
sembrava non camminassero ma fossero sospesi a pochi centimetri da terra, ma
non che mi partono tipo Jet o Caccia militari!!
-l’aula
della Cooman, dovrebbe essere in una torre, si raggiunge con delle scalette
d’argento (ho visto solo grandi gradinate in marmo io), è piccola, buia,
stretta e piena di schifosi incensi e altre cose (quella era grande come un
auditorium di università, luminosa e priva di qualsiasi nebbia…fate un po’
voi…)
-Madama
Rosmerta sembra a scelta: o una scaricatrice di porto in pensione, o una
boscaiola frustrata, o una detenuta con la fedina penale pulita come quella di
Bellatrix Lestrange…ma non doveva essere una donna paffutella e molto gentile?
E da quando i Tre Manici di Scopa è chiuso ai minorenni?!
…ci
sarebbe ancora un’infinità da dire, ma non lo faccio sennò rimango qui fino a
domani…
Ho
solo un ultimo consiglio da dare a Cuaron e allo sceneggiatore….DATEVI AL
BOWLING!!!
Ma
adesso passiamo alle vostre recensioni^^
George Weasley: Eccoti qui, caro il mio teppista…allora, sei
soddisfatto della piega che stai prendendo? Mi sa che forse ti sto facendo
diventare un po’ troppo sdolcinato eh? Qualche consiglio su chi inculcare a
Lee? RECENSISCI^^
Selphie: Devo ammettere che mi è venuto fuori un George
davvero teneroso…anche in questo chap…mi sa che è un tantino Out Of
Character…hai qualche consiglio su con chi mettere Lee? Fammi sapere^^
RECENSISCI^^
Janice: Bene bene, volevate il Lee fidanzato? E fidanzato
sia, anche se credo che farò solo un sub chapter nel caso…qualche consiglio su
chi rifilare al bel moretto? Dimmelo RECENSENDO^^
Luna Malfoy: Scena: Luna si erge in tutta la sua colossale
altezza, braccia conserte, piede che batte a terra nervoso e bacchetta alla
mano…sguardo da mangiamorte frustrato…terribile!!!! Davanti a lei due figure
tremano cercando di farsi il più piccolo possibile nonostante siano tutt’altro
che piccini. “Allora? Cos’hai da dire in tua discolpa George?!” un pigolio alla
TiPregoNonFarmiMaleSonoGiovanePerMorire proviene dalla gola del rosso “Cosa?
Non ho capito!” “…mi dispiace…ma io…non intendevo…cioè…era quello
che pensavo…” “Ahh…tu pensi?!
Cavoli, facciamo progressi eh?!” gli lancia un’occhiata in tralice
fulminandolo…poi si rivolge al portiere che gli trema davanti, coi lucciconi
agli occhi “Oliver…cosa devo fare con te? Mi spieghi?” sospiro rassegnato… “ehm…ma
si è risolto tutto no?! No?” tenta di salvarsi il capitano “Uff…per
favore…evaporate…” due figure scompaiono alla velocità della luce. Da un angolo
esce Angelina che tutta sorridente batte il cinque a Luna e la ringrazia per la
gentile collaborazione “A me non mi ascoltano più!”, da un altro angolo spunta
Lynn, che non sarà mai abbastanza grata alle due per la strigliata di
capo…Grazie ancora e fammi sapere di questo chap…
Marty: Grazie per i complimenti, per quanto riguarda la
scena del bacio, ci ho messo davvero tanto a scriverla, la volevo rendere
abbastanza sdolcinata…poi mi è presa la mano e ho tirato fuori questo
chap…fammi sapere che te ne pare! Ah, se hai qualche consiglio per quanto
riguarda la potenziale ragazza di Lee, fammi sapere con un RECENSIONE^^
Angle 1987: Merci, merci beaucoup mademoiselle (ah, la proffa
mi ha dato 8 in Français^^). Grazie a dio qualcuno ha apprezzato questo
cambiamento di rotta verso la coppia principale…*me molto felice*…ha qualche
consiglio su chi appioppare a Lee? Mi raccomando, RECENSISCA^^!
Sasha: Ti ringrazio infinitamente per i complimenti,
spero tu possa recensirmi ancora, magari facendomi sapere con chi mettere il
povero Lee ^^…
Felpy: Grazie grazie grazie per i complimenti, ma non
credo di meritarli tutti…^^ per quanto riguarda Lee, mi fa piacere che ci sia
qualcuno che la pensi diversamente, ma se comunque hai qualche idea su chi
debba essere la prescelta, fammi sapere^^.
Phoenix: PHOENIX!! Quanto mi sei mancata!!! Non importa
per il sesto chap, lo so che era colpa di quel maledetto ammasso di chip, byte
e MG…ma che ci vuoi fare, errare è umano, ma per incasinare davvero tutto è
ne cessarlo un computer (Arthur Bloch)…presto arriverà anche la coppia
Angelina Fred, tranquilla^^. Qualche idea sulla probabile partner del bel
moretto Jordan?
Ale: Ok…signorina Ale, spero che l’armadio dove ha
riposto ascia bipenne e motosega sia ancora bello e sigillato…come vede questo
chap è all’insegna del romantico più mieloso, l’ho accontentata? C’è scappato
pure il bacio fra Freddino e Angeluccia… ^.-…per
quanto riguarda la futura ragazza di Lee, ha qualche ideuzza? Mi faccia sapere,
RECENSENDO^^.
Audrey: Ecco un’altra che, non sa con chi sistemare Lee…a
chi lo dici, mi sto sbattendo per trovarne una ok…andrà a finire che mi invento
un nuovo personaggio Y-Y…Mi raccomando, se le vengono in testa idee su
possibili candidate al fidanzamento non ha che da parlare, ovviamente
RECENSENDO ^o^.
Bryn: Ghehehehehe, Alicia come ottimo surrogato del
crack, ce la vedo sai, stesa tutta nuda su di un letto e Gorge che se la sniffa
[*.* ci sarà una scena come questa vero!?!? NdGeorge] [Certo certo, come no…
-.- NdLynn altamente dubbiosa]…povero Baston, lo capisco benissimo perché come
lui, ne ho conosciuti a slavine, e sinceramente, dopo un po’ smetti anche di
incazzarti quando non si ricordano di compleanni e anniversari…vabbè che ci
vuoi fare, sono ragazzi, nel cervello non c’è spazio per quelle cose, ti pare?!
Fammi sapere chi ti sembra congeniale nel ruolo di ragazza per Lee, visto che
ti è simpatico! E RECENSISCI^^.
Ringrazio infinitamente
chi mi recensisce ma anche chi non lo fa, ogni nuova lettura è per me motivo di
grande soddisfazione^^.
Un commento non costa
niente e aiuta l’autore a scrivere meglio.
“Hai capito Harry, devi prendere il boccino solo se
siamo sopra i cinquanta punti ok?”
Era forse la millequattrocentoventesima volta che il
capitano dei Grifondoro ripeteva al suo asso nella manica quello che doveva
fare, come se il povero Potter si fosse d’un tratto rincretinito, alla stregua
di Tiger e Goyle, due perfetti microcefali, che non capiscono una mazza se non
glielo sillabi almeno dodici volte.
Tanto per rendere l’idea, mentre Baston rinnovava il
concetto, Fred faceva finta di fargli arrivare un’invisibile ascia bipenne fra
capo e collo, George invece brandiva minaccioso la mazza da battitore, pronto a
fargliela arrivare sul cranio se non avesse smesso quella tortura psicologica,
con cui stava seviziando i già instabili nervi del cercatore, Angelina stava
sbattendo la testa contro il manico della sua Tornado, ormai impotente davanti
al martirio, mentre Alicia e Katie si facevano amabilmente i cazzi loro…
“Sopra i cinquanta, altrimenti vinciamo la partita ma perdiamo
la coppa, Hai capito vero?! Devi prendere il boccino solo se-”
“LO SO OLIVER!!!” aveva urlato Harry esaurito. Tutta la
squadra gli aveva rivolto uno sguardo alla HarrySeiIlNostroSalvatore.
L’indomani ci sarebbe stata la tanto attesa partita contro i
Serpeverde. Come aveva immaginato il portiere dei rosso-oro, il periodo subito
antecedente all’avvenimento era stato davvero difficile: dappertutto piccole
risse e litigi fra membri delle due case, non c’era giorno, Harry non
rischiasse minimo uno sgambetto e quei due neanderthaliani dal cervello
paramecioso non ancora toccati dall’evoluzione –gli scagnozzi di Malfoy-
sbucavano dappertutto, tornando da dove erano saltati fuori non appena vedevano
la schiera di Grifondoro che proteggeva il ragazzetto dagli occhi verdi,
pupillo di Oliver.
Quella sera la torre dei Grifondoro sospese tutte le
consuete attività. Era tanto straordinario l’evento, che persino
Hermione-lasciami-in-pace-non-vedi-che-sto-studiando-Granger aveva messo da
parte i libri, evidentemente troppo emozionata per infilare il naso in qualche
vecchio tomo…o forse troppo distratta dal casino apocalittico che stavano
facendo i gemelli Weasley per sfogare la loro tensione.
“Ed eccolo là, che allunga la mano e afferra il boccino! E
CHARLIE WEASLEY FA VINCERE LA COPPA AI GRIFONDORO!!” aveva urlato George
afferrando un’ape frizzola al volo, quasi fosse la pallina d’oro da 150 punti e
sventolandola come un trofeo, accompagnato da piccoli fuochi d’artificio fatti
esplodere da Fred e un’ovazione da stadio prodotta dalla bacchetta di Anglina
che si stava crepando di risate su un divano davanti al camino, insieme ad
Alicia e a Katie.
Oliver stava lavorando da ormai due ore su alcuni schemi di
gioco, preso dalla sua solita ‘mania di perfezionismo pre-partita’.
La cacciatrice dai capelli castani avrebbe voluto tanto
coccolarlo un po’, anche solo per smorzare quella tensione pazzesca che lo
attanagliava prima di ogni partita, questa, poi, lo aveva reso più simile alle
corde di uno Stradivari che ad un portiere o capitano di una squadra di
Quidditch, aumentando in modo esponenziale quel classico atteggiamento
dispotico che il giovane assumeva sul campo, e che sapeva molto di
SeNonSeiPerfettoAdessoImmaginaDuranteLaPartitaESePerdiamoTiAvadaKedavroComeSoFareIo.
Gli aveva rivolto un’ occhiata, le piaceva osservarlo di
nascosto, era ancora chino su quel maledetto modellino del campo, illuminato
dal fuoco del camino. Il profilo perfetto del ragazzo, risaltava di una luce
rossa, il riflesso del fuoco, colorava la pelle ambrata del giovane di toni
bronzei.
Sembra un dio greco…
Ecco i pensieri che passavano per la mente della giovane
cacciatrice, prima di un’imminente partita…preoccupante.
Inaspettatamente, Baston alzò lo sguardo, andando ad
incrociare i propri occhi con quelli della ragazza, che lo stava letteralmente
sbranando con lo sguardo, e lui doveva aver notato quella scintilla di pura,
semplice, essenziale malizia.
Si era alzato di scatto. Aveva già visto quell’ espressione,
diverse volte, e di solito era una muta richiesta di…
“Squadra a letto!” aveva detto in tono sbrigativo. Si era
sorpreso di come Harry si fosse letteralmente fiondato verso i propri
dormitori.
Aveva visto due agitatissimi Fred e George saltare qua e la
per l’ultima volta, seguiti dalle risate delle tre ragazze. Katie era un po’
indietro rispetto agli altri, e rideva anche lei. Era un piacere guardarla
sorridere, e sentire quella ristata, solare, simile al suono di un
campanellino. L’aveva aspettata. Aveva visto scomparire uno ad uno i membri
della propria squadra, diretti verso le specifiche stanze, ultimi George e
Alicia che dopo un focoso bacio si erano dati la buonanotte –nonostante il
rosso continuasse a pregarla di venire a dormire da lui-.
“E tu, non mi dai il bacio della buona notte?” gli aveva
sussurrato la ragazza, con ancora quella scintilla negli occhi.
Si era chinato su di lei sorridendole, e posando le proprie
labbra su quelle color ciliegia di lei. Un bacio lieve, decisamente della buona
notte. Katie non sembrava troppo contenta di quella troppa delicatezza, e aveva
messo su un broncio infantile, seguito da un’altrettanto puerile linguaccia.
L’aveva osservata avvicinarsi alle scale, ed aveva sorriso
compiacendosi del fatto fosse caduta nella sua piccola trappola.
Stava per salire le scale, quando si era resa conto di
essere trattenuta da dietro, si era voltata solo per scorgere il proprio
capitano tirarle un lembo della lunga divisa scolastica, con in faccia dipinto
un sorrisetto malizioso…bene bene, a quanto pare non era l’unica a volere
coccole quella sera…
Aveva fatto finta di nulla e con falsa ingenuità gli aveva
chiesto
“Capitano? C’è qualcosa che mi deve dire?” voltandosi verso
di lui e cominciando a tracciare, con la punta delle dita, degli immaginari
cerchietti sul petto del ragazzo, il quale, le aveva circondato la vita con le
braccia.
“Euhm, credo di si Bell, credo proprio di si…”
“Ohhh, e cosa sarà di così importante da non poterlo dire
davanti al resto della squadra?!”
“Diciamo che George mi ha dato un’idea…”
“E sentiamola, quest’idea”
“Vorresti dormire con me questa notte?”
Katie era arrossita, perdendo un po’ di quella sicurezza che
aveva prima. Oliver doveva essersene accorto perché si affrettò ad aggiungere
“Ma se non ti va non fa niente, posso capirti sai, sarai stanca, domani c’è la
partita e-”
L’aveva baciato.
“Devo prenderlo come un si?”
L’aveva baciato di nuovo.
“Direi proprio di si…” Quindi l’aveva presa per mano e
l’aveva condotta per le scale dei dormitori maschili, verso la propria camera.
“Ehm, Oliver, come faremo con Weasley? Sai com’è fatto il
Caposcuola!”
“Percy? Non c’è problema, il caro Caposcuola, ha anche lui
una ragazza, e mi deve un favore! ” detto questo, le sorrise ed aprì la porta.
La stanza era vuota. Katie si sedette sul letto morbido, senza scollare per un
attimo gli occhi dal ragazzo, che aveva preso a cambiarsi. Era arrossita nel
vedere quel petto scolpito, gli addominali che parevano cesellature nel
bronzo…come cavolo avrebbe fatto a dormire!?
Oliver stava per sbottonare anche i pantaloni –Katie stava
trattenendo il respiro, a costo di farsi venire un collasso- quando si girò e
le disse leggermente imbarazzato
“Hai intenzione di rimanere lì a mangiarmi con gli occhi o
ti cambi anche tu?!”
La ragazza si era ripresa un attimo da quell’adorazione,
pensando che però la prima proposta non sarebbe stata male.
“Cambiarmi? Oliver, ma io non ho niente da mettermi
addosso!”
L’aveva osservato valutare un attimo la situazione, quindi
aprire l’armadio e tirarne fuori una felpa, decisamente enorme per lei, dei
Kenmare Kestrels, verde smeraldo, con le maniche gialle e sul petto il celebre
stemma della squadra, le due K gialle unite per l’asta.
“Ehm, credo di non avere altro…dovrai accontentarti! Puoi
cambiarti di là.” Le aveva detto con un sorriso mite indicandole il bagno.
La ragazza gli aveva sorriso di rimando dirigendosi verso la
stanzetta attigua.
Si era svestita, quindi aveva preso l’indumento e lo aveva
spiegato, osservandolo.
“Da quando sei fan dei Kestrels? Credevo che sostenessi i
Puddlemere United!”
“Infatti, ma lo sono anche dei Kestrels…sono delle mie
parti!”
“Davvero?! Quindi è stato Darren O’Hare* ad ispirarti!?”
aveva detto infilando l’enorme felpa. Profumava di Oliver…se la sarebbe fatta
regalare.
Era uscita dal bagno. La maglia le arrivava fino a metà
coscia e le maniche, troppo lunghe, le coprivano del tutto le mani.
Si era messo a ridere, era così carina! Sembrava ancora di
più una bambina conciata così.
“Perché ridi? Sembro così stupida con una tua felpa addosso?”
aveva mugugnato avvicinandosi al ragazzone –il cui pigiama a quanto pare era
una maglietta dei Puddlemere United e un paio di pantaloncini dello stesso
colore blu oltremare-.
Oliver non aveva smesso di ridacchiare e l’aveva sollevata
di peso baciandola.
“No, rido perché la mia bimba è ancora più carina con le mie
felpe!” le aveva detto sorridendole. La ragazza aveva sorriso di rimando
arrossendo un po’.
L’aveva fatta scendere e l’aveva vista sbadigliare
sonoramente.
“Forza piccola, a nanna che domani ci aspetta una partita
importante.”
Si erano infilati tutti e due sotto le coperte, al
calduccio, nascosti dalle tende chiuse. Il ragazzo l’aveva tirata a se
stringendola per la vita, posandole un delicato bacio sul collo e mormorandole
la buona notte. Si erano addormentati così, ascoltando il respiro dell’altro,
quasi fosse una piacevole ninnananna.
***
Quella mattina la squadra dei Grifondoro venne accolta in
Sala Grande da un fragoroso applauso, applauso proveniente non solo dal tavolo
dei rosso-oro, ma anche da quello dei Corvonero e dei Tassorosso. Non
prestarono attenzione ai fischi dei verde-argento, per il semplice fatto che
bastava vedere la faccia da cadavere di Malfoy, per capire che era tutta
apparenza.
Finita la colazione si diressero verso il campo per
constatare le condizioni di gioco.
“Ok…niente vento…è fin troppo sereno, il sole potrebbe
abbagliarvi, state attenti…il terreno è duro, bene, il decollo sarà veloce…”
aveva detto Baston percorrendo il campo con la squadra al
seguito, fino a quando non videro le porte del castello aprirsi e una marea di
studenti riversarsi nel parco. Quindi si diressero negli spogliatoi dove si
cambiarono in religioso silenzio.
Si erano schierati per uscire nel campo. Un ultimo sguardo a
Katie, un sorriso rassicurante. Aveva visto George stringere convulsamente la
mano ad Alicia, continuando però a guardare dritto davanti a se. La ragazza
aveva ricambiato il gesto.
Furono accolti in campo da un’ondata di roboante entusiasmo,
i tre quarti degli spalti erano rosso-oro, e il leone rampante dei Grifondoro
imperava incontrastato.
“Ed ecco i Grifondoro!” urlò Lee Jordan entusiasta. “Potter, Bell, Johnson, Spinnett,
Weasley, Weasley e Baston. Ampiamente accreditata come la squadra
migliore che Hogwarts abbia avuto da parecchi anni…”
Il commento del moretto fu contrastato da un fottio di
‘buuuuu’ dai Serpeverde.
“Ed ecco la squadra dei Serpeverde, guidata dal capitano
Flitt!”
Fred giurò di aver sentito il gemello ringhiare e salutare
il capitano Serpeverde con un amichevole “Fottiti maledetto stronzo!”
Dopo il saluto dei capitani, che sembravano doversi staccare
gli arti da un momento all’altro, Madama Bumb diede il fischio d’inizio.
Quattordici scope si librarono in aria. Subito Alicia si
fiondò sulla pluffa. Impossessandosene, intanto Lee commentava –assolutamente
‘imparziale’-.
“Alicia Spinnett di Grifondoro ha la pluffa e si dirige
verso la porta dei Serpeverde, vai cosi Alicia!! Argh no…pluffa intercettata da
Warrington…”
Il bestione Serpeverde le aveva intercettato il passaggio
con Katie, e adesso attraversava il campo dirigendosi verso le porte.
George, dopo aver ringhiato un “Nessuno può togliere la
palla alla MIA ragazza!” aveva indirizzato un bolide proprio verso quel
mentecatto verde-argento, che aveva perso la palla, subito riacciuffata dalla
mora cacciatrice dei Grifondoro, sogno proibito di suo fratello.
“…Grifondoro è di nuovo in possesso, forza Angelina…bel
dribbling su Montague…”
Aveva dribblato senza troppi problemi quell’ammasso di stupidità
a cavallo di una scopa che era Montague, lo avrebbe salutato anche con
un’alzata di dito medio se le fosse stato concesso! Si dirigeva verso le porte
dove quel maledetto di un portiere la aspettava, quando sentì il familiare
rumore da B.I.A. cioè Bolide In Avvicinamento, e si era prontamente scansata.
Per sua fortuna la palla nera si era diretta dritta verso il
portiere avversario, che per non prendersela in faccia si era spostato
lasciando l’anello in basso a destra libero…eccellente.
Aveva spronato la scopa e con un lancio dalla precisione
inimitabile…
“E SEGNA!!! DIECI A ZERO PER GRIFONDORO!”
Angelina aveva alzato il pugno vittoriosa mentre il mare
scarlatto sotto di lei era in delirio.
Fred Weasley stava letteralmente urlando qualcosa che
suonava molto come “Amo quella ragazza!!! Me la sposo!!!”
“AHIA!”
Angelina finì quasi disarcionata mentre Marcus Flitt la
urtava, giustificandosi con un falsissimo “Scusa!” coperto dalle urla di
protesta della folla “Scusate, non l’ho vista!”.
“E no! Nessuno può attentare alla vita della mia futura
ragazza cazzo! Quella deve diventare mia moglie!!!”
Una attimo dopo Fred Weasley colpì Flitt in testa con la sua
mazza da battitore, godendo per giunta nel vedere il naso del portiere
spiaccicarsi contro la scopa e sanguinare copiosamente.
“Basta così!” strillò Madama Bumb sfrecciando fra di loro.
“Rigore a Grifondoro per attacco immotivato al suo cacciatore! Rigore a
Serpeverde per attacco immotivato al suo cacciatore!”
Flitt non sembrava affatto d’accordo, ma l’arbitro soffiò
nel fischietto e la bionda cacciatrice dei Grifondoro scattò in avanti per
battere il rigore. “Forza Alicia!” aveva urlato Lee nel momentaneo silenzio
della folla.
Si era disposta davanti alle porte dei Serpeverde. Quel
bestione di nome Bletcheley, del sesto anno, non la intimoriva per niente.
Aveva respirato a fondo, DOVEVA segnare. Potenza, precisione e velocità, ecco
la combinazione perfetta per un centro perfetto. Aveva deciso.
Aveva lanciato la pluffa in aria e aveva eseguito un
rotazione di 180° con la scopa, ritrovando si a testa in giù, dopo aver colpito
con la coda della scopa la palla rossa…
“SI!! HA BATTUTO IL PORTIERE!!! VENRI A ZERO PER I
GRIFONDORO!”
Adesso toccava a Flitt battere la punizione a favore dei
Serpeverde –con tanto di naso sanguinante-.
Baston era accovacciato davanti alla porta di Grifondoro, le
mascelle serrate.
“Naturalmente Baston è un ottimo portiere!” disse Jordan
alla folla, più per se stesso che per i tifosi, mentre Flitt aspettava il
fischio di madama Bumb.
Stava sudando freddo…seppur bastardo dentro e un metro
intorno, Flitt era un ottimo cacciatore, e doveva ammettere, sebbene con sommo
disgusto e dispiacere, che adesso che batteva lui, sarebbe stato complicato
parare. Doveva calmarsi, aveva respirato a fondo e puntato gli occhi sulla
sfera rossa.
Fischio.
Il cacciatore verde-argento aveva simulato un tiro verso
l’anello centrale, ma aveva deviato la corsia della palla verso quello di
sinistra, con un leggero scatto del polso, e imprimendo potenza al tiro
accompagnando la pluffa con uno colpo di coda.
“Superbo! Molto difficile da prendere…”
Difficile Lee?! E’ Impossibile! C’è solo una cosa da fare, rischierò l’osso
del collo, ma…
Aveva eseguito una perfetta Starfish and Stick**…e aveva la
pluffa stretta nell’unica mano libera.
“SI! NON CI CREDO! L’HA PARATA!”
Un sospiro di sollievo viene tirato da tutti i rosso-oro, e
anche da Harry, che intanto sfrecciava alla ricerca del boccino. Doveva tenere
Malfoy lontano dalla pallina dorata, almeno fino a quando non avessero superato
i cinquanta punti.
“Grifondoro in possesso, no, è Serpeverde in
possesso…no!…Grifondoro torna in possesso, ed è Katie Bell, Katie Bell per
Grifondoro con la Pluffa…”
Benissimo, aveva preso la pluffa, e adesso filava per il
campo, verso la porta avversaria. Aveva schivato un bolide, stava per entrare
nell’area di tiro quando, Montague, un cacciatore di Serpeverde, le aveva
tagliato la strada, scartandole davanti; questo invece di prenderle la palla,
le aveva afferrato la testa. Katie si era rovesciata in aria riuscendo
fortunatamente a rimanere in sella, ma lasciandosi sfuggire la palla di mano.
“L’HA FATTO APPOSTA!!!” Lee ululava assatanato contro il
ragazzo dalla mole affatto piccola che aveva commesso fallo.
Oliver era tentatissimo di abbandonare la sua posizione per
impalare quel deficiente di Montague con la sua stessa scopa!
Il fischietto di Madama Bumb aveva sibilato nuovamente,
mentre la donna sfrecciava inviperita verso il giocatore.
Nuovo rigore per i Grifondoro. Katie aveva insistito per
batterlo, urlando un “Gliela faccio vedere io a quel deficiente! Maledetto
idiota dal cervello di un carciofino! Spero che un bolide ti arrivi dritto in
mezzo ai coglioni affinché l’intera popolazione scampi il pericolo di avere
teste di cazzo della tua risma e con la tua faccia!!”
Tutti erano rimasti leggermente sconvolti da
Katie-sempre-calma-e-sorridente-Bell, che al momento aveva tirato fuori un
frasario da boscaiolo ubriaco. Angelina aveva commentato un orgoglioso “CHE
DONNA!” .
Un minuto dopo Katie aveva sferrato un tiro che parare
sarebbe stato impossibile, se non un’inutile rischio di perdita di qualche
arto.
Oliver, mandando a quel paese la propria dignità da portiere
corretto, aveva gioito del tiro scandendo un “Prendetevela nel culo mezze
seghe!!” che suscitò solo ammirazione nei gemelli.
“TRENTA A ZERO! VI STA BENE BRUTTI IMBROGLIONI…”
“Jordan, se non riesci a commentare in modo imparziale…”
“Dico le cose come stanno professoressa!”
In quel momento tutta l’attenzione fu catturata da Harry che
era schizzato verso la parte di campo dei Serpeverde seguito a ruota da Malfoy,
una perfetta finta per evitare che il biondo si accorgesse del boccino, che il
moro non poteva ancora prendere, e che al momento svolazzava accanto ad una delle
porte dei Grifondoro.
Il ragazzo aveva evitato prima l’uno e poi l’altro bolide
scagliati dai battitori Serpeverde Derrick e Bole…battitori che adesso gli
venivano incontro con le mazze levate pronti a ridurlo a carne da macello.
Poveri idioti…
Attese fino all’ultimo minuto, quindi puntò la Firebolt
verso l’alto e saettò verso il cielo ad una velocità pazzesca, e Bole e Derrick
si spiaccicarono uno contro l’altro con un rumore assordante, il tutto accolto
da un “Ah ahhhhhhhh!!” di Jordan, mentre i due battitori si allontanavano uno
dall’altro rincretiniti, tenendosi la testa fra le mani.
“Peccato, ragazzi! Dovete darvi una svegliata se volete
battere una Firebolt! E Grifondoro è di nuovo in possesso, ecco Johnson che
prende la pluffa…Flitt la segue…colpiscilo nell’occhio Angelina! Scherzavo,
professoressa, scherzavo…oh no, Flitt in possesso, Flitt vola verso le reti di
Grifondoro, dai, Baston, prendila!”
Ma questa volta il miracolo non si era ripetuto e Flitt
aveva segnato, osannato dall’ala dei Serpeverde, e commentato da Lee con un
“Porco cazzo!” che la McGranitt cercò di strappargli il megafono magico.
Harry aveva costatato con orrore che quella era la partita
più sporca mai giocata da quando era entrato a Hogwarts. Furiosi che Grifondoro
fosse passato così velocemente in vantaggio, ricorrevano ormai ad ogni mezzo
per prendere la Pluffa.
Bole aveva colpito Alicia con la mazza giustificandosi
dicendo di averla scambiata per un bolide, di conseguenza George Wealsey,
ribattendo con un “Ringrazia iddio che non ho un bolide sotto mazza, altrimenti
potevi dire addio ai tuoi cosi nelle mutande!” gli aveva tirato una gomitata.
Madama Bumb assegnò nuovi rigori, e grazie ad un eccezionale
salvataggio di Baston il risultato era passato a 40 a 10 per Grifondoro.
Poco dopo Katie fece un’altra rete.
“Weasley, statele addosso, non voglio le succeda niente, e
temo che dopo questa rete vorranno vendicarsi!” aveva urlato Oliver ai due
gemelli, che subito si erano fatti intorno alla cacciatrice, mazze levate, per
evitare eventuali ritorsioni.
Approfittando della momentanea mancanza dei due battitori,
Bole e Derrick spararono entrambi i bolidi contro Baston;
Il giovane si sentì morire, d’un tratto non aveva più fiato,
voleva piangere per il dolore, ma gli mancava l’aria. Era rotolato nell’aria
stretto alla scopa.
Madama Bumb stava seriamente prendendo in considerazione
l’idea di far diventare quella partita un bagno di sangue...più di quanto già
non lo fosse!
Nuovo rigore per Grifondoro, un’altra rete, erano sessanta a
dieci. Poco dopo raggiunsero i settanta punti grazie ad un’azione a buon fine
di Alicia, aiutata daFred.
La folla dei Grifondoro era in delirio, se Harry avesse
preso il boccino, i rosso-oro avrebbero vinto la coppa!
Il giovane aveva su di se migliaia di sguardi, mentre volava
con Malfoy alle calcagna. Ad un tratto il noto sbrilluccichio della pallina
attirò la sua attenzione. L’aveva visto, era sei metri più in alto. Aveva
spronato la scopa, ma ad un certo punto la sua Firebolt aveva rallentato…
Cosa diavolo succede?!
Si guardò alle spalle con orrore, scoprendo che il suo
problema era il biondino della squadra avversaria, che –seppur con fatica- gli
tratteneva la coda della scopa.
“Tu!” gli aveva ringhiato,lo avrebbe picchiato, oh se lo avrebbe fatto. Finalmente si sarebbe
preso una di quelle rivincite da fare la felicità di un Grifondoro, già sentiva
il setto nasale di Malfoy, sfracellarsi contro le sue nocche, ma purtroppo,
Draco era già lontano, e il boccino….sparito!
“Rigore! Rigore per Grifondoro! Non ho mai visto un
comportamento simile!” strillava madama Bumb in piena crisi isterica,
sfrecciando verso Malfoy che era riscivolato a cavallo della sua Nimbus
duemilauno.
ululava Jordan, saltellando via dalle grinfie della
McGranitt, immaginando già la Cruciatus che gli avrebbe scagliato. Dal canto
suo la professoressa, non si era minimamente preoccupata di riprenderlo,
impegnata com’era a sbraitare, brandendo minacciosamente il cappello contro il
cercatore verde-argento.
Angelina aveva gentilmente augurato diverse sciagure al
biondino, affibbiandogli coloriti epiteti della serie “Tu, maledetto cazzone
cagoso, figlio di puttana! Alla fine della partita ti farò talmente tanto male
che sembrerai più simile ad un hamburger che ad un umano! Ti faccio diventare
cibo per ippogrifi, razza di decerebrato col cervello di un cetriolino
sott’aceto!!!! ”, sostenuta appieno da Fred e George che prendevano mentalmente
nota di trasfigurare il ragazzino in uno spazzolone per il cesso e pulirci
tutti i bagni della scuola, mentre Katie sbraitava qualcosa che suonò molto
come “Tu! Errore della copula! Pregherai che arrivino i cavalieri
dell’apocalisse, perché solo la fine del mondo potrà salvarti dal servizio che
ti darò!!” mentre sorreggeva un ancora non troppo in forze Oliver, che però
salutava il cercatore con un poco rassicurante dito medio.
Alicia batté il rigore, ma era talmente tanto incazzata, che
mancò la porta di diversi metri.
Dopo il fallo di Malfoy i Grifondoro erano sempre più
deconcentrati, mentre i Serpeverde avevano acquistato più baldanza e
cavalcavano a spron battuto, sempre più in alto. Montague segnò un rigore,
approfittando anche della non completa ripresa del portiere dei leoni, portando
la squadra dei verde-argento a 20 punti.
Potter marcava Draco talmente stretto che le loro ginocchia
si urtavano in continuazione…dopo lo scherzetto di prima, col cazzo che Malfoy
si sarebbe più avvicinato al boccino!
“Angelina Johnson prende la pluffa per il Grifondoro, dai
Angelina, DAI!!!”
Era sfrecciata con la palla rossa ben stretta, saettando per
il campo, dritta verso le porte dei Serpeverde, quando, ogni singolo giocatore
avversario –Malfoy escluso- stava risalendo il campo, portiere compreso:volevano
bloccarla a tutti i costi…
Cazzo questi mi ammazzano!!!
“CAZZO QUELLI L’AMMAZZANO!!!!” aveva sbraitato Fred tentando
di lanciarsi in salvataggio della mora ma, impotente davanti all’ imminente
sciagura, giurando a se stesso, che se le fosse stato torto un capello, li
avrebbe uccisi. Tutti.
Fu Harry a salvare la situazione, puntando la Firebolt,
appiattendosi sul manico e spronando la scopa. Come un proiettile filò verso i
Serpeverde.
Non pochi giocatori se la fecero abbondantemente sotto. Lee
urlò e Katie chiuse gli occhi. Angelina pensò seriamente ad un suicidio.
Gli avversari si scansarono, lasciando via libera alla
Johnson, la quale urlò al cercatore dagli occhi verdi un “Harry ti farò una
statua d’oro per questo!!!”. Pochi secondi dopo, lo stadio era scoppiato in una
fragorosa ovazione e il punteggio dei Grifondoro era salito ad 80 a 20.
Oliver urlava come una matto “AMO POTTER!!! IO AMO POTTER!!!
E ANCHE LA JOHNSON!!!!!!!”, interrotto da un amichevolmente contrariato Weasley
che gli urlava di rimando “Non ci pensare nemmeno, lei è mia!!”
Il ragazzetto, che nel frattempo si era quasi incuneato
nelle tribune, si era voltato soddisfatto. Il suo sorriso si tramutò in orrore,
quando vide Malfoy, che trionfante sfrecciava in picchiata verso un noto
brillio dorato. Aveva spronato la Firebolt verso il basso, ma il giovane
avversario era miglia avanti a lui.
“Vai! Vai! Vai!” Harry incitava a più non posso la propria
scopa…stava per raggiungere il biondino…era vicino alla sua coda…erano pari…
Era come se in quegli attimi, il tempo si fosse fermato. Lo
stadio era piombato nel più totale silenzio, tutti i giocatori si erano fermati
e assistevano impotenti alla scena.
Gli sguardi di tutti erano incollati sui due ragazzi, che
lottavano per la conquista del boccino.
Oliver stava mutamente pregando, aveva riposto tutti i
propri desideri in quel giovane, tutte le proprie speranze, tutto il lavoro che
aveva fatto da quando aveva iniziato a giocare a Quidditch. Solo Harry poteva
realizzare il suo sogno.
Un’unica preghiera…
Ti prego Harry, ti prego, ti prego ti prego!
Il moretto si era gettato in avanti, scendendo in picchiata,
staccando entrambe le mani dalla scopa, dando un colpo secco al braccio di
Malfoy…un centimetro…mezzo…pochi millimetri…
“SI!!!”
Aveva interrotto la picchiata, la mano alzata in aria,
trionfante…e lo stadio era esploso.
Harry era volato sulla folla, stringendo fra le mani quella
pallina che impazzita tentava di volare via, invano.
In un attimo, Baston fu addosso al cercatore, era in
lacrime, piangeva come un bambino, un pianto irrefrenabile sulla sua spalla,
faceva una tenerezza infinita così, attaccato al suo collo.
Fred e George lo salutarono con una pacca sulle spalle e un
sorrisone che se non avessero avuto le orecchie avrebbe fatto il giro della
faccia; poi le voci di Angelina, Katie e Alicia che urlavano “ABBIAMO VINTO LA
COPPA!!!ABBIAMO VINTO LA COPPA!!”.
La squadra dei Grifondoro era scesa a terra stretta in un
abbraccio collettivo, urlando come degli ossessi.
Un mare scarlatto aveva scavalcato le barriere, entrando in
campo e issando la squadra sulle spalle della folla. Regnava la gioia più
sfrenata. Hagrid ricoperto di coccarde scarlatte urlava a al giovane Potter “Li
hai battuti, Harry, li hai battuti!!! Aspetta solo che lo dica a
Fierobecco!!!”. Percy, abbandonato il suo tipico aplomb da caposcuola ora
saltava come un forsennato. La professoressa McGranitt singhiozzava più forte
del povero Baston, asciugandosi gli occhi con un’enorme bandiera Grifondoro.
La squadra venne trasportata alle tribune, dove Silente li
attendeva in piedi con l’enorme Coppa del Quidditch nelle mani.
Baston aveva preso singhiozzante la Coppa d’argento fra le
mani, prova tangibile di un sogno realizzato, e l’aveva passata a Harry, che
era sicuro di non essere mai stato più felice che in quel momento.
Continua…
*Darren O’Hare: portiere del Kenmare Kestrels dal 1947 al
1960, tre volte capitano della Nazionale Irlandese, a lui viene attribuita la
Formazione d’Attacco Testa di Falco.
** Starfish and Stick: manovra di difesa del portiere, che
tiene la scopa in orizzontale, e ci rimane attaccato con una piede e una mano,
protendendo il corpo nel vuoto.
E finalmente Baston
realizza il suo sogno! Allora, piaciuto questo chap? L’ho scritto in davvero
pochissimo tempo, forse perché mi piace davvero tanto il Quidditch e le partite
soprattutto (ma soprattutto i commenti di Lee XD) [Lynn ripensa ai suoi anni ad
Hogwarts ricordando di quando era cacciatrice dei Corvonero e aveva fatto
vincere la coppa alla sua casa…bei tempi quelli!!].
Devo ammettere di essere
molto soddisfatta di questo capitolo, (evento mondiale, Lynn è soddisfatta di
un suo lavoro O.O!!) e nonostante l’ora tarda (sono le 2,30 di notte -.-), ho
voluto completare questo chap^^.
Probabilmente avrete
notato, o comunque noterete, che nei prossimi due-tre chap, parlerò molto di
più della coppia Katie/Oliver, per il semplice fatto, che dopo non ne parlerò
quasi più (Y-Y me triste di perdere questi due personaggi sigh sigh)…mi
mancheranno molto [a noi no ^o^ NdKatie e Oliver] [=°°° cattiviiii NdLynn]
La cosa davvero bella di
questo chap, è che è proprio il testo originale a mettere in risalto alcuni
atteggiamenti dei giocatori! Se andate a rileggere sul libro questa partita vi
renderete conto che io non ho fatto altro che approfondire qualcosa che la
Rowling suggerisce di leggere fra le righe!!
Sia lodata Santa
Rowling!!!
IMPORTANTISSIMO!!!
Per chiunque volesse vedere i miei disegnini sulla
storia Amori sul campo di Qudditch, Nata Per Soffrire e Preludio (entrambe
storie della bravissima LUNA MALFOY
[leggete leggete leggete ^^]) più altri disegni
vari visiti il sito
(al posto di peachan.altervista.org)sezione OTHER FAN ART ,dove troverà gli aggiornamenti
della Webmistress (La bravissima PEA).
COMMENTATEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
XD!
Bene, ma adesso passiamo
alle vostre recensioni ^o^!!!
Sasha:^^
grazie per i complimenti, aspetto tue recensioni, fammi sapere che ne pensi^^
Cleon Weasley: *.* graaaaaaaaaaaaassssssssssieeeeeeee quanti
complimenti. Sono contenta che la mia storicciuola ti piaccia, faccio di tutto
per sfornare capitoli decenti (anche il più delle volte -.-…)
Mi raccomando non
estasiarti troppo e recensisci i proximi chap ^^!
Angéle 87: Mademoiselle!! Le assicuro che il proximo chap
sarà altrettanto teneroso (per la gioia di tutti i diabeti ci XD). Per quanto
riguarda la sua storia, la leggerò con piacere, ma non so se riuscirò a fare
dei disegni, in quanto, devo essere ispirata davvero tanto per prendere in mano
la matita! Se verrò ispirata dalla sua storia, stia tranquilla che non mancherò
di tirarle fuori qualche disegnino ^^! Mi faccia sapere cosa ne pensa di questo
chap!
George Weasley: GRAZIE!!! Davvero
George caro (versione Mamma Weasley mode:ON) ti sono piaciuti miei
scarabocchi?! Quanto sei dolce! Allora, che ne dici di questo chap? Commenti
apparte è tutto vero! Recensisci ^^!
Selphie: Hahahahaha, ti sei ripresa dallo shock post
capitolo…effettivamente mentre scrivevo quella parte, mi dicevo. Ma quanto è
fortunata Alicia? Quanto? TROPPO!!! Che carini! Spero di non uscire dal
personaggio quando faccio George così teneroso ^^, è che ispira, sembra un
bambino perennemente affamato! Ciccio…basta altrimenti qui finiamo domani
sera!Certo, certo, un applauso a
Molly e ad Arthur, ma mica solo per gli ultimi tre maschietti…io direi anche
per i primi due!!! (Lynn pensa a Bill e Charlie e sbava in modo oltraggioso
*ç*)
Felpy: Sei ancora viva? Hai il diabete? Spero di
no…perché altrimenti il prossimo chap non lo sopporti!!! Ti ringrazio per
quanto riguarda i consigli sulla ipotetica ragazza di Lee…se continuo così va a
finire che mi invento un personaggio nuovo! Fammi sapere che ne pensi di sto Chap^^!
Ale: Grazie, grazie…preparati perché il prossimo chap
sarà anche peggio (e qui torme di lettori armati di mazze chiodate e fucili a
canne mozze, mi minacciano di morte, facendomi notare che se fanno regolari
iniezioni di insulina è solo colpa mia) ….lo so scusate, ma che ci posso fare,
quei due poveri disgraziati compariranno pochissimo dopo ‘sti chap! Credo
proprio che prenderò in considerazione l’idea del nuovo personaggio! ^.^
recensisci anche il proximo chap XD!!!
Bryn: Ohhh Bryn…mi hai contagiata con tutti quegli
‘ohhh’! Volevi sentire Lee che da del bastardo a Draco…eccoti accontentata, e
con tanto di interessi! Come ti capisco, al cinema anche a me sono scappate un
paio di figure di merda da Visione-Gemelli! Esistessero davvero due tipini così…farebbero
sicuramente la felicità di qualcuno [hei…hei, guarda che stai parlando di
Noi!!! NdFred e Gerorge]…Angelina Angelina…una svegliata…secondo me è più
sveglia di quanto sembri…secondo me quella ha capito molte cose…il problema è
che è una testa dura!!
Grazie per
l’appiccicosa, aggiungerò questo aggettivo alla mia già lunga lista ^o^! Vi
piacciono i chap melensi…aspettate il prossimo! RECENSISCIIIIII XD!
Tesora della mia vita!!!
Webmistress dei miei sogni!!! Mi recensisci [dopo un’eternità -.- NdGeroge]
[silenzio zotico! Vatti a sbaciucchiare Alicia e lasciami rispondere! NdLynn][
Aliiii…NdGeorge]…*-* Pea, il mio pisellino preferito! Che gioia! Bwahahahaah
bellissima quella della biancheria, la mia mente malata stava per concepire
qualcosa di assolutamente mostruoso del tipo inserire il nonno nazista (o
mangiamorte) armato di fucile a canne mozze sulla sedia a rotelle, bwahahaha
che ridere!!! Morale: mai regalare biancheria a una ragazza se il padre ha un
fucile, potreste ritrovarvi una schioppettata in mezzo alle scapole! [Grazie
per il mandrillo, tu si che sai come si fanno i complimenti XD NdFred] [e
George? NdLynn] [Si è nascosto, lo hai spaventato cn la storia del
nonno…NdFred] (in un angolino[°-° * nonno…fucile…biancheria…paura…NdGEroge
molto impaurito])…effettivamente per quanto riguarda Remus…magari, mettendo da
parte il mio orgoglio da adolescente bavosa in piena crisi ormonale, come prof
traviato lupo mannaro, senza il becco di un quattrino…era abbastanza
convincente…ma preferisco il Lupin Figo da stupro libero ^O^!!! Ciao Pisellino!
Luna Malfoy: [Lynn osserva preoccupata Luna che allaccia il
grembiulino da macellaio di Draco, ancora macchiato di sangue, e pensa che
forse, è bene che avverta tutti quelli che nel chap hanno osato insultarlo, che
sono in grave pericolo di vita… °-°’’’] orbene Vostra Onnipotenza, ssspero
caldamente che il suo sadismo non saltino fuori proprio ora, perché…lo
giuro…NON E’ COLPA MIA SE VENGONO DETTE QUELLE COSE A DRACO, LOGIURO, IO NON HO
FATTO NIENTE!!! >.< ABBIA PIETA’!!! Lynn spera ottimisticamente che
quella luce verdognola sprigionata dalla bacchetta di Luna non sia quello che
ha in mente che sia…
Ryta Holmes: Lynn si avvicina ad una Ryta svenuta vicino al
pc, con schiuma alla bocca e colorito cianotico…[ehm...Ryta…sei viva? °-°*
NdLynnMoltoPreoccupata]…la giovane non si muove…Lynn ci riprova picchettandola
con un bastoncino stile AraleConLeCacchine…nulla.
Lynn non si da per
vinta, va un attimo nella borsa da guaritore del suo papino e ne estrae una
siringa piena di un liquido giallognolo. Glielo inietta tuuuutto nel braccio e
aspetta dieci secondi…in quel momento Ryta si riprende e si guarda intorno un
po’ smarrita, poi guarda Lynn e la mena perché lo scorso chap ha rischiato di
morire per iperglicemia…
Sigh sigh, e al prossimo
chap che mi fa, mi aspetta con un’accetta canadese fuori alla porta?!
Ah…in bocca al lupo per
i MAGO!!!!
Audrey: CIAO ^_________________^ Grazie per i
complimenti, fammi sapere che ne penso ok?
Ringrazio infinitamente
chi mi recensisce ma anche chi non lo fa, ogni nuova lettura è per me motivo di
grande soddisfazione^^.
Un commento non costa
niente e aiuta l’autore a scrivere meglio.
Tutti gli studenti si
erano diretti verso il castello, Harry trasportato in spalla, trionfante. Aveva
restituito l’enorme Coppa d’argento al suo capitano, che ancora piangendo si
era diretto verso gli spogliatoi maschili.
Katie l’aveva visto
allontanarsi da solo, rifugiandosi nelle stanze addette ai Grifondoro, l’aveva
seguito.
Era entrata nel
silenzioso corridoio, e si era timidamente avvicinata alla porta dei locali
adibiti ai ragazzi. L’aveva aperta cautamente. Oliver era seduto a
terra…piangeva…sulla panca dietro di lui, c’era la Coppa del Quidditch.
L’intero corpo del
ragazzo era scosso da violenti singhiozzi. Non lo aveva mai visto piangere in
quel modo, mai, dacché era entrata ad Hogwarts e lo aveva conosciuto. Gli si
era avvicinata, inginocchiandosi davanti a lui e abbracciandolo, sussurrandogli
teneramente
“Ce l’hai fatta, amore
mio, sei il migliore.” Accarezzandogli il capo con fare materno.
Il ragazzo aveva
poggiato la testa sul petto della giovane, abbracciandola per la vita e
piangendo più forte, sfogando appieno e scaricando quella tavolozza di emozioni
collezionate quel giorno.
Erano rimasti così,
come una mamma che consola il suo bimbo, stretti uno a l’altra. Ogni tanto la
ragazza gli posava un bacio sui capelli castani, o gli sussurrava qualche
parolina gentile per farlo calmare.
Piano piano, il
fremiti che percorrevano il portiere diminuirono fino a cessare del tutto, e il
respiro del giovane si fece più regolare. Il ragazzo, senza staccarsi, spostò
la testa nell’incavo del collo della brunetta, chiudendo gli occhi, lasciando
scivolare le ultime lacrime, mentre veniva sommerso da quel profumo di gigli
che lo faceva impazzire.
“Ti amo Katie” gli
aveva sussurrato debolmente.
Adesso era lei a
commuoversi, sorridendo e chiudendo gli occhi per fermare quelle fastidiose
goccioline che avrebbero tanto voluto scivolar fuori.
“Ti amo anche io,
Oliver…più della mia stessa vita.”
E l’aveva visto
sollevare il capo e fissarla negli occhi, l’aveva baciata, dapprima con grazia
e delicatezza poi sempre con crescente passione.
Aveva sentito
ricambiare con slancio e uguale sentimento quel gesto, che stava prendendo
pieghe sempre più sensuali ma allo stesso tempo conservando quella dolcezza
infinita che gli era propria. Gli aveva tuffato le mani nei corti capelli
castani, quasi a voler sottolineare quel contatto, che non voleva sciogliere, e
che anzi sentiva crescente e sfacciato, e sempre più impudico. Una leggera
pressione sulla spalla e si era ritrovata sotto di lui, quel corpo possente a
sovrastarla, quel corpo che amava e voleva con tutta se stessa. Sentiva quelle
labbra scenderlesulla gola e posarvi
un’umida scia, ad assaporare quel collo dalla serica grana, che sapeva di buono.
L’aveva sentita
gemere, ed era certo che in quel momento non avrebbe voluto altro che averla,
solo per lui, sua e di nessun altro, bramosia di un piacere che i suoi
sensi da diciassettenne non avrebbero saputo controllare, ma che al contrario
avrebbero solo accresciuto. Si era staccato velocemente, quasi si fosse
scottato.
Uno sguardo incerto da
parte della giovane, di certo non si aspettava quella reazione.
“Cosa c’è Oliver?”
“Vai via Katie, vai
via prima che possa fare qualcosa di cui pentirmi…non voglio farti soffrire,
ancora…” gli aveva sussurrato. Erano un supplizio quelle parole, ma non voleva
farle del male, non ora che finalmente si erano chiariti.
“Non mi hai mai fatta
soffrire, e questa non sarà la prima volta…ho paura, ma so che se non sarà con
te…non sarà con nessun altro…” gli aveva posato una morbida carezza sulla
guancia calda.
“Non sei obbligata a
farlo…se non vuoi…se ti farò male, mi fermerò…se non ti piace, smetterò...”
Non aveva ricevuto
alcuna parola in risposta, solo un sorriso, muta richiesta di un sentimento ben
più profondo che semplice sesso, non lussuria, ma amore, unione di due anime, e
fusione di due corpi, vincolo inscindibile che li avrebbe legati l’uno al cuore
dell’altra, con invisibili catene, impossibili da spezzare.
Si era impossessata
delle labbra di Oliver, con il più rovente e dolce dei baci, sciogliendosi dal
fastidioso mantello scarlatto, il giovane aveva fatto lo stesso; aveva sentito
le mani fresche del compagno sulla schiena nuda, liberandola dall’ingombro
della maglia di squadra, a cui seguì quella del ragazzo e i suoi pantaloni.
Si era fermato un
attimo per spogliarsi a sua volta, rivelando il torace scolpito e quelle cosce
di marmo, appena coperte dalla sottile barriera dei boxer.
Nessuna remora a
privarla di quegli ultimi deboli ostacoli, che nascondevano quella nudità
fragrante e perfetta. Era sotto di lui, completamente spoglia, tremante, col
volto acceso di vergogna e piacere, il viso appena imperlato di sudore,
ansimante.
L’istinto a guidare
quei gesti e la passione a superare l’inesperienza. Entrambi in uno spogliatoio
vuoto a vivere insieme quell’addio all’innocenza.
Sentiva le labbra del
giovane tracciarle una scia infuocata, in mezzo ai seni, giù fino alla conca
piatta dell’addome, regalandole momenti di tale piacere, che nemmeno nei suoi
sogni più sfrenati era convinta di provare con una tale intensità e con un
simile coinvolgimento.
DIAVOLO! Quella
cacciatrice non era brava solo nel Quidditch, indubbiamente eccelleva anche in
altre arti…o era un talento naturale…in ogni caso, non era riuscito trattenere
un gemito quando aveva sentito quella bocca amata coprire di baci ogni singolo
centimetro di quel corpo statuario, mordicchiandolo dolcemente, aggrappata a
quelle spalle tornite.
Era impazzito quando
aveva avvertito le manine della giovane giocare con l’elastico dei boxer.
Non ce la faceva più,
doveva essere sua, adesso.
Aveva rivolto uno
sguardo alla ragazza, leggendo in quegli occhi color del mogano quel consenso
che cercava disperatamente, dacché sapeva di non poter più fare a meno di lei.
Ciò che seguì non fu
che il completamento e la concretizzazione di quel sentimento, che forte aveva
unto i loro cuori.
Un’unica cosa, io e
te, tu ed io, insieme…per sempre.
***
“Questo è per il
bolide che ha fatto perdere la pluffa a Warrington…e questo…è per la gomitata a
Bole!”
George Weasley si era
portato una mano alle labbra…se quello era il ringraziamento per aver salvato
Alicia, lo avrebbe fatto altre duemila e uno volte.
Aveva guardato la
radiosa biondina che lo teneva avviluppato in un abbraccio stritolatore, da
piovra assassina, e sapeva solo di essere tremendamente felice!
Aveva sospirato beato,
e aveva pronunciato un “Ma di che, è sempre un piacere salvarti Alicia!” con
aria sognante, posandole un bacino su quelle belle labbra chiare…e un altro e
un altro e un altro…
“Fred, sto per
sboccare!”
Angelina aveva
un’espressione esattamente a metà fra chi ha visto quell’incrocio fra un
pachiderma e una spora batteriologica di Tiger –di cui dal primo ha ereditato
le dimensioni, e dal secondo, la sottile intelligenza e la voracità
distruttiva- in perizoma e uno che invece si è sorbito una delle
–eufemisticamente parlando- pallosissime lezioni di Ruf.
I due piccioncini non
si erano certo scomodati per porre fine al loro scambio di effusioni, o
quantomeno appartarsi. No, loro erano rimasti fermi, immobili, marmorei nella
loro posizione al centro della stanza dei gemelli…della serie
GurdateciSoffriteEImparateComeSiFaBruttiBambocciEMagariDateviUnaSvegliata.
Una svegliata…da parte
sua si sarebbe detto prontissimo, più scattante di un pipistrello fuori
dall’inferno…lui, il fratellino minore nei pantaloni e quegli ormoni grandi
come pluffe che ormai agivano indisturbati sulle sue sinapsi, provocandogli
piacevoli e quanto mai porci trip mentali da quindicenne in calore. Se quella
bambolina che adesso sedeva sul suo letto, accanto a lui, e che
esibiva un’adorabile faccino schifato glielo avesse concesso, avrebbe
democraticamente mandato a cagare quei due pomicioni diabetici, quali suo
fratello e la sua ragazza, si sarebbe chiuso in camera con quella pantera e
l’avrebbe fatta urlare di piacere, talmente forte, che almeno che non
subentrasse l’ipotesi dell’omicidio, tutta Hogwarts –ma era convinto anche
Hogsmeade- avrebbe saputo in che modo passasse il suo tempo uno dei rampolli
Weasley in compagnia della promettente Johnson.
E invece, quella
sexissima cacciatrice, che proprio non ne voleva sapere di disinserire la
versione STUPRO MODE:ON -il che implicava testosteronici risvegli dell’
amichetto nelle mutande anche quando la suddetta cacciatrice vestiva con un
felpone dei Grifondoro e un paio di jeans con varie prese d’aria- preferiva
immolarsi all’altare dell’amicizia…non che gli dispiacesse essere amico della
Johnson, anzi, era una delle poche ragazze, terribilmente gnocche, da
classificarsi ancora nella specie ‘umani’ e non ‘metamorfosi’cioè fisicamente STRAFIGA, mentalmente
PROTOZOO, come certi esemplari che giravano per scuola. Angelina era diversa,
era sveglia e brillante, ma non aveva l’aria di chi pare trasudar intelligenza,
come quello sfigato di suo fratello Percy, 17 anni, una ragazza –niente male
per altro- e un’attività sottocoperta pari a quella di un fagiolino!
Sarà che sono di case
diverse, ma la torre della Cooman, l’avranno costruita a qualcosa no?!
Poteva ben dire che
quella pantera non fosse tanto meno annoverata nella sezione ‘squinzie’,
per il semplice fatto che a memoria d’uomo, l’ultimo idiota che ci aveva
provato con lei, nella speranza di infilarsi nelle sue mutande, si era ritrovato
appeso per i piedi, nudo come un verme, fatta eccezione per quei simpatici
boxer con la scritta ‘la vera magia è qui dentro’ –già di per se
possibile materiale da persecuzione medievale- e con affisso un cartello che
recava scritto SONO UNA CACCOLA NINFOMANE.
No, decisamente era un
piacere essere amico di Angelina, ma non poteva negare sarebbe stato molto
meglio esserne il suo ragazzo!
Vabbé eliminando tutte
le parentesi erotico-adolescenziali, causate più da carenza di affetto, che non
da vera e propria perversione, si poteva ritenere un tipo anche piuttosto
romantico, sicuramente un tocco di manzo come pochi, e con quel fascino tipico
del Bello-e-Simpatico, che gli dava quell’aria da adorabile teppista…insomma,
proprio da buttare non era!
Però la deliziosa
ninfetta che gli sedeva accanto, non sembrava nutrire per lui alcun interesse,
se non quello sopraccitato di una seppur profonda, ma pur sempre limitativa,
amicizia.
Le donne! Era sicuro
non le avrebbe mai capite! Pazienza, avrebbe aspettato, pazientemente, un
giorno lei si sarebbe accorta del povero
Fred-sexy-amico-bellissimo-e-divertente-sempre-pronto-ad-aiutarla-perennemente-innamorato-di-lei-Weasley,
e lui l’avrebbe accolta fra le sue possenti braccia, con la gioia nel cuore…e
nelle mutande.
***
Dio che schifo…
Sarà pure che aveva la
sensibilità di un gargoyle in marmo di Carrara, sarà che aveva una finezza
nell’intercalare degna del peggior portuale-bestemmiatore-et-ubriaco del mondo
magico e non, sarà pure perché, come le ripetevano costantemente le sue due
migliori amiche, non era innamorata e/o fidanzata, quindi non riusciva a
cogliere quel roseo sentimento per cui si era felici solo nel tenere per mano
il proprio amato, e assaporare quel brivido nel guardarlo negli occhi…ma
l’unico brivido che in quel momento riusciva a percepire, dal basso dei suoi
quindici anni, era quello di zuccheroso disgusto alla vista di un
George-microcefalo-in-calore-Weasley che sbaciucchiava vomitosamente una
Alicia-lolita-porca-ma-non-troppo-diciamo-più-appassionatamente-romantica-Spinnett,
che si esibiva nella classica MossaDelKoala. Aveva guardato il povero George,
colpito da un male abbastanza virulento da risultare anche nei registri medici
sotto ‘malattie decisamente venefiche’ , ottimo surrogato di un qualche
potentissimo acido, da encefalogramma piatto: l’innamoramento.
Poveretto, era un
ragazzo tanto attivo e simpatico nel branco, quanto lobotomizzato e semovente
nel privato…o forse era meglio dire, che qualora una certa biondina fosse nei
paraggi, la peste Weasley inseriva la modalità CUCCIOLO VIOLENTABILE MODE: ON,
riducendosi a poco più che un peluche –pur sempre fighissimo-, all’occorrenza
spupazzato a dovere dalla suddetta biondina.
Agghiacciante…ma, se
da un lato i suoi brillanti neuroni da adolescente riuscivano –seppur con
sforzo eroico- a sopportare tutto quell’eccesso di melensi atteggiamenti,
quello che davvero le sue sinapsi, ma era certa anche tutte le cellule del suo
adorabile corpicino, non riuscivano ad accettare era lo sguardo alla GuardaSoffriEImparaEMagariDattiPureUnaMossaPrimaCheQuelPoveroIdiotaCheTiStaAccantoMiMuoiaPerOverdoseTestosteronica,
che la cacciatrice –momentaneamente in apnea e molto occupata- le aveva
lanciato.
Muoversi un par di
palle! Ma porca vacca miseria, se c’era una cosa che non capiva, era perché
dalla tenera età di undici anni, età in cui dal profiterol al cioccolato con il
punto vita di un autobus che era, si era trasformata nella Gnocca Sapiens
Sapiens che era adesso, tutti avevano una voglia matta di vederla sistemata e
piacevolmente innamorata con un qualsiasi zotico le avesse chiesto di
uscire…uscire poi! Questa era davvero bella! Uscire! Forse era meglio dire
ENTRARE…sì, ma fra le sue gambe! Aveva perso il conto degli esemplari, di
quella razza che spacciavano per ‘ragazzi’,con cui avesse accettato di uscire, solo per scoprire che il fine
ultimo del galletto di turno era farle conoscere il coso che gli pendeva in
mezzo alle gambe…la cosa più dolce che le avevano detto? “Con quel culo che
ti ritrovi c’è da tirarsi un gancio con l’alzabandiera!”, ma grazie, il
trattore che ho dietro casa è più sensibile! E la cara Alicia le parlava di
romanticismo?! Sai, quando hai a che fare con fischi di testosteronico
apprezzamento per i tuoi quarti posteriori, anche quando giri vestito da
profugo rumeno post-valico dei Carpazi, consigliato da un boscaiolo daltonico,
il romanticismo se ne va a strafottere, e subentra quel delizioso spirito di
auto-conservazione e atteggiamento da pantera più pronta a sbranarti che non a
invitarti nel suo letto. Che poi, se doveva fare una classifica, nella scuola a
salvarsi ce n’erano davvero pochissimi. Secondo il suo modestissimo parere da
BellaBravaEStronza, escludendo la categoria under-fifteen, tutti quelli
studenti cioè, anagraficamente, e molto probabilmente anche mentalmente –fatte
le dovute eccezioni-
inferiori a lei, che
comprendevano una vasta gamma di opzioni, scegliendo le quali sarebbe sfociata
però nella pedofilia, la restante popolazione maschile di Hogwarts si poteva
dividere in ‘cozze’ cioè quegli esseri che dovevano avere nelle vene del
sangue mostro, visto l’aspetto fisico da film horror, che finivano sessualmente
frustrati come Piton, un uomo, che se si facesse una scopata al posto di
togliere ogni volta punti a Grifondoro, risolverebbe tanti di quei problemi,
che sarebbero tutti più contenti, lui compreso! Per continuare, c’è la
categoria ‘microcefali da accoppiamento’ categoria tanto vasta quanto
deleteria. Gli esemplari di tale specie, sono i tipici fighetti del Quidditch
la cui massa muscolare è inversamente proporzionale a quella dell’encefalo, e
laddove avessero un qualche surrogato di cervello si troverebbe sicuramente ad
altezza pelvica, cui se ne dedurrebbero i ragionamenti scrotali che
concepiscono! Insomma i classici ragazzi-trofeo SeiBelloFinchéStaiZitto, che
facevano la felicità di parecchi esemplari del gentil sesso –a detta sua della
stessa intelligenza, visto che non dovevi averne molta per trovare interessante
un tipo, che ha la loquacità o la gamma di argomenti del mocho vileda!-.
Quindi si passava al
sicuramente meno affollato genere dei ‘carini’ , cioè quei maschi
mediamente guardabili e non del tutto idioti con cui intrattenere una
discussione non al livello TuberoCongliOcchi, ma quantomeno uno scambio al di
sopra del mononeuronico; apparteneva a questa specie, senza ombra di dubbio, il
Capitano Oliver-cuoricino-di-burro-Baston. L’unica pecca di questo gruppo era
quello di comprendere elementi dalla timidezza impressionante –vedi il
sopraccitato portiere- o comunque non predisposti a sopportare un tipina
caliente come lei.
Quindi c’erano i
classici ‘Belli e impossibili’ categoria che contava scarsissimi
esemplari, e che era l’evoluzione massima del genere maschile, quei quarti di
manzo significativamente stuprabili che mandavano kaputt il sistema endocrino
della stragrande maggioranza delle femmine, ormonalmente e mentalmente sane
della scuola, un esempio? Cedric Diggory.
Nonostante si possa
pensare che la scelta della bella cacciatrice dalla chioma color della notte
potesse ricadere proprio su quelli esemplari di rara maschia perfezione, la
sopraccitata moretta rilegava in una serie tutta sua i maschi degni del suo
apprezzamento, la classe ‘Maschi Fuoriserie’ , quei ragazzi cioè
geneticamente predisposti a farla andare di matto, quegli esseri che anche se
comportanti alcuni difetti, riuscivano ad intrigarla e inflipparla a dovere,
grazie a quel carisma ed un certo non-so-che da orgasmosa
contemplazione…insomma quei tipi provvisti di un cervello pensante, collocato nella
giusta sede quale la testa, fisicamente scopabili, anche se non del tutto
perfetti, e che soprattutto fossero divertenti e, perché no, anche un tocco
romantici –attenzione, non diabetici, ma romantici, passionali-, qualcuno che
sapesse al contempo essere preda, ma all’occorrenza anche predatore. Diamine!
Non poteva fare sempre e solo tutto lei, o tutto lui –il che di solito
prometteva disastri-! Appartenevano a questa divisione Fred e George
Weasley…anche se, a dirla tutta, il cervello del secondo adesso poteva
benissimo essere scambiato per zuppa inglese, una pappetta giallognola, che lo
rendeva un adorabile ma pur sempre mansueto cucciolotto nelle mani della sua
ragazza, tutta sospiri d’amore e romanticherie…contenta lei!
No, non aveva bisogno
di quel genere di smancerie lei, non che fosse una sorta di bestia senza
sentimento, capace solo di concepire sesso, ma nemmeno un’adorabile
principessina tutta principe azzurro, cavallo bianco e atteggiamenti mielosi!
Voleva passione bruciante, ecchediamine! Baci febbrili da farle sciogliere il
cuore e…anche qualcos’altro ad altezza inguine, se doveva essere sincera!
Passione, rovente
passione, ecco la parola d’ordine per accedere al suo inviolato cuoricino,
abbattendo le barriere del suo granitico orgoglio e sviscerato femminismo.
Purtroppo non aveva
trovato ancor nessuno che l’avesse capito…o forse si…era convinta che
quell’intrigante maschietto seduto accanto a lei, potesse essere un potenziale ‘ragazzo
tipo’, ma non voleva correre, non voleva l’ennesimo fiasco, perché era
certa non l’avrebbe retto.
George, si era resa conto, calzare a pennello
per la sua seducente compagna dagli occhi color del mare, come ragazzo
s’intende…come amico, poteva andarle benissimo anche a lei.
Fred invece, per
quanto tutti li professassero gemelli anche nell’animo, era diverso –ovviamente
nel limite delle microdifferenze che potevano comprendere quei due esseri
sfornati dallo stesso stampo- ad essere sincera, non lo aveva ancora inquadrato
perfettamente, insomma, Fred era un tipetto ben diverso dai disadattati-passeri
scopatoli-fedifraghi con cui aveva avuto il dispiacere di passare del tempo, e
a dirla tutta erano stati proprio alcune delle suddette checche isteriche a
farle prendere di quelle cantonate mostruose, a causa delle quali il suo
–allora- tenero cuoricino era tutta una cicatrice. Colpa di quei mononeuronici
se adesso aveva preso le sue drastiche precauzioni, e preferiva di gran lunga
rimanere amica di qualcuno a cui teneva davvero, che non pagare un potenziale
biglietto per l’inferno, sola andata, ergo poi ritrovarsi nuovamente sola,
abbandonata e ferita.
Sapeva, o meglio
sperava che l’esemplare Weasley che adesso era tutto preso da chissà quali
pensieri, non fosse l’ennesimo SDDS (Sexy Deficiente Da Scopata), e a dire la
verità lo aveva ampiamente dimostrato, sempre pronto a consolarla e a
difenderla, a farle fare addominali extra a furia di ridere e a farle provare
il brivido dell’espulsione con le sue cazzate! Insomma il prefetto amicone, mai
di troppo, sempre gradito, una persona con cui poter parlare liberamente di…beh
quasi tutto, e soprattutto l’unico, che seppur irrimediabilmente cotto
–da quel che sapeva, e vedeva- non aveva osato toccarla nemmeno con un dito!
Notevole da un ragazzo, non ancora immolato all’ara dell’omosessualità e
cerebralmente a posto. Tuttavia, non sapeva dire il perché non avesse già
aperto la caccia di quel raro esemplare di maschio…o forse lo sapeva fin troppo
bene…limiti.
Secondo la sunnomata
moretta era limitante mettersi con un proprio amico, cioè, non diceva di
infilarsi nel letto del più odiato essere dell’universo, semplicemente evitare
di trasformare un bella, anzi no, bellissima, stabile, rilassante amicizia, in
quello stato da chiamare la neuro che è l’amore, in cui si diventa insicuri e
stressati manco avessi sopportato quello zotico del caro Severus per tutti i
tuoi 15 anni! Limiti…perché quello che tu dici liberamente ad un amico,
potresti non dirlo al tuo ragazzo, e lei non voleva avere segreti per le
persone che amava, non era nella sua natura, Angelina Johnson era notoriamente
una faccia di bronzo, che nel bene o nel male ti spiattellava quello che
pensava, pur sapendo di essere, a volte, piacevole come un calcio sotto la
cintura…e allora, come poteva lei, discepola del credo secondo cui la persona
amata deve vivere nel più alto stato dell’idillio psico-fisico, ferirla con
quella linguetta da cobra, che a volte sputava talmente tanto veleno da potersi
strozzare?! Come?! Semplice, evitava proprio di esporsi a quel rischio, e
riservava alle persone più importanti della sua vita quel sentimento di
amicizia profondo, puro, vero, che considerava l’espressione massima dell’amore
per qualcuno: Esserle accanto, senza farla soffrire…oddio…anche se a guardare
bene, il manzo dai capelli color del sangue che aveva accanto non aveva
propriamente la faccia di chi è perso ‘nell’estasi mistico dell’empireo’
–leggasi: paradiso- visto che dallo stato catatonico in cui era caduto, si
poteva ben dire si stesse tribolando in fastidiosissimi tormenti testosteronici…chi
sa cosa frullava in quella matta testolina in quel momento?
***
Niente, quel suo fratello perverso e
autolesionista, al momento caduto in una sorta di trance da sega mentale NC17,
che aveva –ne era certo- come protagonista la cacciatrice dai capelli corvini,
che tracannando burrobirra, gli sedeva accanto, non si decideva a farsi avanti.
Il nulla! Vuoto pneumatico, nonostante lo spettacolino che da ormai
un’abbondante mezzora i due si stavano gustando fra lui e il suo ghiaccioletto
sexy preferito; nessuno di quei ritardati si decideva a darsi una mossa. Cosa
diavolo aspettavano? Che scendesse la Madonna con al seguito tutte le
intelligenze celesti ad illuminarli? O forse avevano deciso di vedere chi dei
due avrebbe avuto prima il crollo ormonale?! E senza ombra di dubbio
ragionevole, quello messo peggio era il suo adorato gemello, che con tutta la
spavalderia di cui erano geneticamente dotati, almomento vantava un’audacia da coniglio! E volete sapere perché
signori miei!? Per degli insulsi concetti della deliziosa
Angelina-sono-giovane-e-rampante-bella-di-notte-di-giorno-bella-sempre-Johnson,
la quale seguiva la fede del
NonVoglioFartiSoffrirePerciòTiRimangoAmicaAncheSeInRaltàSonoSolaComeUnCaneEHoTantoBisognoDiAmoreENonAmicizia…tze,
pivelli! Ed avevano anche il coraggio di dirgli che in amore era un bambinone
lui, un cuccioletto troppo innocente per essere definito stuprabile e troppo
poco per non esserlo, una sorta di scolaretto delle elementari tutto bacini e
occhiatine da ulcera duodenale, quando poi, i fatti erano inoppugnabili, che
dei due, quello sessualmente appagato era proprio il suddetto cuccioletto, e
non quell’abominevole eccesso di ormoni e porcate mentali in cui poteva
identificare il suo fratellino. Dio che spreco, davvero non capiva cosa ci
fosse di tanto complicato, era chiaro, lampante, trasparente come l’acqua, che
quei due si piacevano. Punto. Realtà, dura realtà. Che suo fratello fosse in
modalità cinghiale in amore, ormai lo avevano capito anche quei
disadattati-parameci di Tiger e Goyle, d’altro canto, di quella moretta,
sboccata come uno scaricatore di porto e pericolosa come una Manticora
incazzata si sarebbe giurato il contrario, eppure, era proprio quel suo
costante amichevole menefreghismo, che gli aveva fatto sorgere il dubbio
amletico secondo cui la bella bambolina considerasse –naturalmente a sua
insaputa- il caro Fred ben più importante di un amico. Ne era arcisicuro, il
suo sesto-senso-Weasley non sbagliava mai, ma allora, perché nessuno dei due
faceva niente?! Perché stavano ancora giocando alle belle statuine invece di
sbatterli fuori da quella stanza, con buona pace di tutti, e fare sentire alla
torre dei Grifondoro sinfonie tipo ‘La cavalcata DELLA VALCHIRIA’ con
controcanto da telefono erotico e apertura in CHIAVATAdi violino? Perché non stavano già ruzzando
come gli adolescenti in piena crisi ormonale che erano? Perché quel suo
stramaledetto sosia, porco da far pura, bello da far invidia –non che lui
avesse niente da invidiare, sia ben chiaro- non le aveva già strappato le
mutande?! Perché!?!?…oddio forse perché in quel modo la moretta gli avrebbe
strappato qualcos’altro effettivamente, ma non ne era mica troppo sicuro…da
come lo stava guardando adesso, cipiglio alla NonMeNeFregaMolto, da leggersi
TiVorreiScopare, tradito da quel leggero rossore, che voleva far credere frutto
della burrobirra ingollata, ma che era sicuro fosse provocato da un certo
teppista seduto accanto a lei, si poteva dedurre la sua teoria sottilissima non
fosse poi così sbagliata, e che quel cioccolatino che stava sibilando da ormai
troppo tempo per risultare convincente frasi tipo “Che schifo” “Sbocco”
“Vomitevoli”, si stesse rodendo d’invidia…eh carina, c’è chi può e chi non può,
io può! Ennesimo sguardo rivolto ad Angelina-gnocca-gnocchissima-e-intoccabile-Johnson,
classica posa alla topa-nature che sfodera quando deve conquistare o
quando deve annientare, e visto che gli unici bersagli che avrebbe dovuto fare
fuori in quel momento, si stavano ancora slinguazzando amorevolmente, propendeva
per la prima opzione…riflesso incondizionato del carattere da seduttrice? Può
essere, o forse era un muto FredGuardamiCazzoEFaiIlTuoDovereDaUomoEtero…anche
questa ipotesi accettabile.
E poi osavano dargli
del bambinone-sempre-a-fare-scherzi-o-in-stato-Alicia-contemplativo?! Mi sa che
aveva capito molto più lui di tutta quella faccenda, che stava al disinteresse
come lui a uno Schiopodo, che quei due bifolchi che facevano finta di
ignorarsi, quando non chiedevano altro che calcolarsi, e magari giungere a
quello stato di beatitudine, cui lui adesso faceva ampiamente parte…vabbé
meglio tornare a concentrarsi sulla sequenza BACIARE-LECCARE-BACIARE quella
deliziosa boccuccia a cuore, la cui proprietaria era altrettanto allettante,
prima che la suddetta proprietaria decidesse di privarlo di un tale
piacere...Ah, l’amour!
***
Ok, a questo punto
scattava l’opzione sei lesbica o completamente rincoglionita?!
Nonostante avesse
lanciato –o linciato- ad Angelina un’occhiata da far passare l’Avada Kedavra
per un divertente giochino fra amici, pericoloso quanto il ‘Lumos’, la
ninfetta fatale aveva la mobilità di un sasso sotto incantesimo Pastoia Total
Body, in confronto al quale, un Moloch di pietra era l’essenza stessa del moto!
Ora, considerando il fatto fosse amica della graziosa cacciatrice dalla
sensibilità belluina, da ben cinque lunghi anni, poteva di certo affermare la
suddetta non fosse una delle figlie di lesbo, ergo le veniva messa davanti agli
occhi l’unica incontestabile verità: Angelina si era rincoglionita! E doveva
averlo fatto anche in modo abbastanza traumatico se tutti quei suoi splendidi
neuroni avevano indetto sciopero ad unanimità.
Che fosse prevenuta,
era risaputo, e lo sarebbe stato anche lei se avesse avuto al seguito un torma
di pecoroni lobotomizzati, arrapati un giorno sì e l’altro pure, il cui unico
obbiettivo è farti perdere la verginità –sebbene tu non sia affatto d’accordo-
con la grazia di un trivella. E’ naturale che poi la poveretta prenda i suoi
tempi per mettersi con qualcuno, visto che in quel cervellino femminista che si
ritrova, comincia a spaziare la convinzione, secondo cui, i maschi non
discendano dalle scimmie ma dai maiali! Su questo non poteva che essere
d’accordo con la moretta, che adesso guardava distratta l’esemplare di ‘vir
stuprandus’ -latino signori!!- e al
posto di mettere in atto una delle sue napoleoniche strategie d’adescamento
(che non le sarebbero servite a molto visto che al momento quel quarto di manzo
con occhio lubrico poteva più definirsi uno STRACOTTO bovino) cioncava
burrobirra da cirrosi epatica. Le sarebbe uscito un ‘Ti Odio’ alla Malfoy se
non fosse stata troppo impegnata a dilettar la lingua con ben altri
giochi…quello che davvero non capiva era perché, la Pantera di Hogwarts stesse
temporeggiando tanto, quando il soggetto da film porno che le sedeva accanto, e
che tentava di diventare strabico nell’intento di:
-gettare l’occhio su un certo davanzale
da porto d’armi, perché davvero quella moretta senza ritegno, aveva un corpo da
bruciare anche le ultime cellule cerebrali –laddove ve ne fossero- dei poveri
idioti che le capitavano a tiro (e detto da una, che è felicemente fidanzata e
ostenta un tono da SonoEteroEMeNeVanto, voleva dire che era davvero una bella
ragazza)
-e cercare di non dare
nell’occhio per non fare la figura del suino
quest’essere si sapeva
essere uno di quei rari esemplari, che, a parte le porcate da maschio
adolescente, tollerabili in quell’età, era buono come il pane, che se gli fosse
capitata una mosca in cinta l’avrebbe aiutata a sgravare! Ma allora cosa
diavolo aspettava quella matta?! Anche a volerlo creare con la magia non ci
sarebbe stata una persona più affidabile, gentile e passionale di Fred, e
laddove ci fosse, era il suo sosia naturale, che almomento era bello che occupato con lei e recava un cartello con
affisso PROPRIETA’ PRIVATA ALICIA SPINNETT : KEEP OUT!, anche se era certa, che
quel cucciolone con cui stava amoreggiando da un abbondante mezz’ora, non era
quel concentrato di erotismo di suo fratello. No, decisamente, il suo ciccino
era teneroso quanto voleva -ma anche terribilmente maschio all’occorrenza-
mentre il suo gemello Angelina-dipendente era decisamente più passionale. Ora,
facendo un rapido calcolo secondo cui:
1.la sua amica
detestava, come le stava chiaramente facendo capire da mezz’ora,
rincoglionendola a suon di “Che schifo”, le romanticherie -per cui lei invece
stravedeva- ed era più il tipo da sgroppata iper passionale al limite della
censura
2.Fred non fosse
proprio il tipo tutto zucchero e paroline dolci, piuttosto si poteva dire tutto
frasette maliziose da telefono erotico e palpatine nemmeno troppo ‘ine’
, ma non fosse nemmeno uno di quei mufloni in calore, con la sensibilità di un
bolide, che si prefissavano come scopo della vita perdere la verginità il prima
possibile e possibilmente con la più figa
3.la Johnson avesse
esplicitamente ammesso di trovare il caro Weasley per lo meno fisicamente
interessante, se non anche psicologicamente, sostenendo quei due fossero amici
per la pelle, il che tradotto in termini umani voleva dire il rosso fosse
ampiamente entrato nelle sue grazie
Sommando il tutto si
poteva avere un’unica, semplice, lampante soluzione = AMORE.
E allora perché quei
due mentecatti erano ancora lì, seduti uno accanto all’altra sul letto, con
fare da debosciati, quasi quello che stesse succedendo davanti ai loro occhi
non li toccasse, ma sapeva benissimo che non era così, perché da che mondo e
mondo una pomiciata i piena regola come quella che stavano eseguendo lei e la
sua fognetta adorata –cui avrebbe dato 10 solo per come la stava baciando-
l’avrebbe fatto venire duro anche a quell’impotente di Piton –perché Piton ERA
impotente! Era una legge della biochimica, un uomo così non può essere
altrimenti!-!!!
Ora, perché non stava
vedendo la stessa scena, magari con risvolti vietati ai minori –ma che ci
poteva fare lei se quei due parevano essere usciti da l’ultimo numero di Sexy
Magic?- fra quelli esemplari di carne da monta? Eh? Perché?! Che
aspettavano?! Speravano forse che si facesse scopare dal suo George per avere
una qualche reazione di esito vagamente positivo?! No perché in quel caso
potevano pure estinguersi, tanto lei non lo avrebbe fatto. O per precisare, non
lo avrebbe fatto così, con due idioti che si sarebbero parati tipo
cinema, con tanto di bidone di popcorn, a godersi la scena! Sticazzi!!!
Ecco, adesso si era
fatta un training autogeno al suicidio…poteva pure dire addio all’ultimo refolo
d’intelligenza, tanto dopo st’analisi da paranoia se l’era giocato! Meglio
lasciar perdere e concentrare le attenzioni su quel gioiello di maschia
perfezione che stringeva fra le braccia, la cui mano era piacevolmente scesa ad
altezza natica…povero piccolo George, mi sa che voleva qualcosa di ben più
sostanzioso che qualche misero bacetto…e lei, non chiedeva altro!
Continua…
…non credo ci sia niente da
commentare °-°*…
Bryn: Effettivamente se la Rowling mi deve
far diventare sfigati e sfregiati anche quei poveri cristi dei componenti della
squadra di Quidditch, VADE RETRO!! °-° Cmq, vedo che non sono l’unica esagitata
durante le partite di Quidditch! Della serie, il calcio non mi si fila di
striscio, ma datemi una scopa e vi sollevo il mondo (o il mondiale vista la
figura di melma dell’Italia -.-)…Povere Angelina e Alicia, hai detto bene che
dovranno sorbirsi una
Katie-sono-sola-e-abbandonata-mi-manca-il-mio-cucciolo-Bell…immagina i pianti
-.-…ma…ma…c’è un ma di salvataggio, perché, le tue speranze pie sono state
ascoltate e alla coppa del mondo di Quidditch c’è tutta l’allegra brigata (XD
ooooohhh yeah!!!)…piuttosto mademoiselle, jeespèreque la France est amusante et il y à beaucoup d’internent
café…così mi recensisci…e sei di nuovo la prima (\o/
\o/<-balletto della vittoria)…vabbé chiudiamo la parentesi francofona e
demenziale per favore sennò mi si arrovella il neurone!! Fammi sapere che te ne
pare di sto chap^^.
Felpy: °\\° *blush* d-davvero t-t-ti sono
piaciuti i miei disegni (*Lynn con sguardo sbrilluccicante*)
graaaaaaassieeeeeeeee ^^. Il disegno di Fred e George cuccioli l’ho fatto
proprio in onore delle mie lettrici (o lettori se ce ne sono…sono una frana a
capire nick e cose varie -.-), soprattutto quelle a cui piacciono i due
gemellini in versione cucciolo ^^. Fammi sapere che ne pensi di questo
chap…sarà un po’ troppo NC17??
Selphie: Sai, non sei l’unica a sognare ancora
George in mutande…perché la qui presente autrice, devi sapere, che non ci dorme
più la notte!! *ç* sbaaaaaaav inutile, è troppo
figo!!! Sono tutti fighi porcaccia la miseria! (escluso Percy, che già è tanto
se si è trovato quella povera anima di Penelope, che è pure carina!).
Per quanto riguarda Oliver e
Katie, purtroppo duole anche a me, che mi sono curata quei due timidoni nemmeno
li avessi inventati io Y-Y rimarrete sempre nei nostri cuori ragazzi! Ma
purtroppo è così, mi devo attenere alla storia..non che non compariranno
riferimenti, ma non sarà mai com’era prima…sigh!
Angéle87: Innanzitutto, volevo farti I
complimenti per la fan fic “perché Weasley è il nostro Re”, che non credo di
aver recensito, ma che ho letto e ho apprezzato parecchio *-* Ronnino ed Hermy,
la mia coppietta adorata *sbrilluccic sbrilluccic*, davvero ben scritta, ben
fatta…STUPENDA! Ora, ti ringrazio per la recensione e spero commenterai anche
questo chap…ah, cedo che da qui in poi ci saranno diversi capitoli NC17…sono
una lurda lo so -\\\-…
George
Weasley: George! Ciccio! Che
bello, ti recensisci…piaciuto questo capitolo? All’insegna dell’ humour mi
pare, e delle speculazioni cerebrali per altro…quanti, quanti, quanti altri
trip dovranno ancora sopportare i miei lettori? TANTI! Perché sono una sadica!
E pure masochista…mio dio sto sfollando, meglio che concluda qui con sta
risposta prima che metta in mezzo anche i puffi e le farfalle…fammi sapere che
ne pensi di questo chap^^.
Cleon Weasley: *-* me è troppo contenta per tutti
questi complimenti, davvero, me non li regge!!! Grazie per l’atto di fedeltà,
di lettura e recensione dei capitoli, che ne pensi di questo? Piaciuto?
Pea: T-T ho sbagliato i personaggi, sigh
sigh, mi sento un’autrice fallita…però, quel disegno…sarà che sono giapponesi,
ma ci ero cascata…porca paletta, ho sbagliato i character…sono una fallita,
farò seppuku per questo…George, rinuncerai all’idea della biancheria?
[Giammai!!! NdGeorge fermamente convinto]..allora ti servirà un giubbotto
antiproiettile e taaaante preghiere u.u [Lynn e Pea annuiscono con aria
grave…]…bwahahahaha mi immagino Fred con la coppola che cavalca la scopa, e
quando vede che disarcionano Angelina tira fuori il fucile a canne mozze!!!
Bwahahaha spassoso!!! Bellissima anche la tua storia, davvero complimenti! ^^
fammi sapere che ne pensi di questo chap^^.
Ale: *100* CENTESIMA RECENSIONEEEEEEEEE XD! Non
mi aspettavo davvero che la mia storiuncola riscuotesse tanto successo! Sono commossa,
sigh sigh, cento recensioni…nemmeno nei miei sogni più sfrenati…vabbé sniff,
sorvoliamo…bienbienmademoiselle, comment à été la France? Madonna,
riesco ancora a parlare francese nonostante sia finita la scuola da un
mese…impressionante! Hai visto che lavoro certosino di compensazione fra il mio
chap e quello della Rowling? Ma dopotutto, certe cose si capiscono subito!
Altro che Mondiali di Calcio, tze, mezze seghe, è col Quidditch che si conclude
qualcosa (Cannoni di Chudley a parte, che poracci non battono chiodo da
un’era…ma la speranza è l’ultima a morire!). Fammi sapere che te ne pare di
questo capitolo ^^.
Ryta Holmes: Toh una delle mie Beta-Reader
latitanti, fa piacere rivedervi qui ogni tanto…lo so lo so i M.A.G.O sono un
brutto affare, soprattutto quando alla prova di Pozioni, Piton fa di tutto per
fotterti…e ci riesce! Ma dico, una pozione un cincinnino più semplice no eh?
Dovrò parlare a Severus, non mi piace come si sta comportando, eppure è una
persona così sensibile…chissà come mai è cambiato così
radicalmente…radicalmente…ok, non radicalmente, ma è diventato un botto più
cattivo rispetto a quando frequentava Hogwarts con me…ma basta con le
elucubrazioni mentali, e, se sei ancora viva, fatti sentire! ^.^ (mocho
vileda)…bwahahahahahahahahahahahahahahahahahahahhahahahahahahahahahahahahahahahah!
Luna Malfoy: [ Lynn tremolante tira fuori la testa
da sotto al tavolo dove si era nascosta, con in mano una sorta di moloch in
cioccolata anti-dissennatore e all’occorrenza anti-LunaConMalditesta] brrr, fai
paura quando stai male, in confronto a te zio Voldie è un allegro simpaticone
pronto a scherzare cordialmente [ma io SONO un allegro simpaticone pronto a
scherzare cordialmente!!! ^o^ NdZioVoldie] [°-°** ok…adesso ne siamo sicuri…zio
Voldie si è rincoglionito!]cmq…toh ch si rivede, la mia seconda Beta-Reader
[che al momento è in brodo di giuggiole perché è venuto a trovarla l’amoruccio
suo ^^…]…ma tralasciamo!!!
Grazie per i complimenti e le
osservazioni, fa sempre piacere riceverne! Goditi sto chap, all’insegna delle
minuziose elaborazioni mentali…che dio ce la mandi buona a superare anche
questo capitolo!!!
Un ringraziamento particolare a Luna Malfoy e Ryta
Holms che mi sopportano e supportano, leggendo questa st…quest’ accozzaglia di
lettere unite a caso…ragazze vi voglio bene!!!
Un commento non costa
niente e aiuta l’autore a scrivere meglio.
Con la fine della
stagione di Quidditch e l’avvicinarsi degli esami, le attività di studio di
tutta la popolazione scolastica di Hogwarts si erano intensificate a dismisura.
Perfino quelle teste matte di Fred e George furono viste studiare, e non c’era
giorno non migliorassero considerevolmente, tutto questo grazie anche agli
aiuti di Angelina, e laddove non fosse sufficiente, dava man forte Alicia, per
quanto possibile.
“Allora, Fred, George,
concentratevi…voglio che facciate sparire queste due tazze…ci sarà sicuramente
una prova di evanesco per Trasfigurazione, e voi la supererete, vi siete
impegnati e so che potete farcela…al mio tre…uno, du-”
“Aspetta Angelina, e
se non ci riusciamo?! E se le tazze non spariscono?” aveva puntualizzato George
allarmato, accortosi del tono perentorio che aveva usato la ragazza.
“E-se-le-tazze-non-spariscono
George?! Non è prevista questa opzione, o spariscono o spariscono! E se non
spariscono loro…sparirete voi! E senza magia!!!” aveva ruggito quella,
guardando in tralice i due rossi che avevano deglutito il vuoto
contemporaneamente.
“Dai, Angelina, se fai
così li spaventi e basta!”
Alicia, l’angelo
salvatore di George, che al solo suono della voce della bionda, era scattato
come un fedele cucciolo, della serie SeMeLoChiediFaccioAncheBauBau.
Sospiro rassegnato di
Angelina, ormai aveva capito di essere una contro tre. Il perché era presto
detto, avendo la moretta un regime transigente come quello di un mangiamorte, i
due gemelli, dopo tre ore di studio con lei, uscivano si più preparati, ma
anche psicologicamente a pezzi, e alla biondina piaceva avere il suo bimbetto
bello arzillo per chissà quale giochino. Ennesima occhiata ai due lavativi…tze
avevano inserito lo sguardo da cucciolo in via d’estinzione, poteva dire di
aver già preso.
“E va bene,
allora…Alicia, mettiti qui.” Aveva dichiarato facendo cenno all’amica di
spostarsi accanto a lei e di sedersi su una poltrona, quasi si trattasse di una
bambola in esposizione, davanti ai due giovani che non capivano cosa volesse
fare Angelina con la giovane compagna. “Bene, allora George, mettiamola così,
se fai sparire la tazza…hai mezz’ora di tempo per ripetere una qualsiasi
materia con la Spinnett, in caso contrario, ripeterai l’ Evanesco con me
fino a quando non lo imparerai perfettamente.” Psicologia spicciola. Un
semplice ricatto, e sapeva che quei due avrebbero scalato perfino l’Everest per
ottenere ciò che desideravano.
George sembrava più
che soddisfatto, al contrario di Fred…
“Hei Angie, e io? Non
mi interessa ripetere con Alicia!” aveva precisato contrariato. Il fratello
aveva commentato con un “Anche perché se ti fosse interessato ti avrei fatto
passare io la voglia!”.
La moretta ci aveva
pensato un po’ su, non sapeva che cosa mettere in palio per l’altro ragazzo. Se
l’era cavata con un “Se fai sparire la tazza potrai chiedermi qualsiasi cosa.”
George e Alicia si
erano scambiati uno sguardo a metà fra lo scioccato e il perplesso.
Fred parve rifletterci
un attimo su, poi sfoderando uno dei suoi sorrisoni aveva esordito con un
“Ok!”.
E in un colpo di
bacchetta entrambe le tazze erano sparite e con loro anche uno dei Weasley e la
sua biondina, che avevano pensato bene di ripetere chissà quale materia.
La ragazza dalle
chiome corvine si poteva ritenere piuttosto soddisfatta del proprio lavoro,
quei due teppistelli miglioravano a vista d’occhio. Si era voltata per
immergersi nel magico mondo degli incantesimi di locomozione, quando si era
ritrovata davanti al sorriso furbetto di Fred, pronto a riscuotere il proprio
premio. Le toccava.
“Allora Fred,
sentiamo, cosa vuoi?” gli aveva chiesto senza troppo interesse, aprendo Incantesimi
Avanzati sfogliando velocemente le pagine.
L’amico parve pensarci
un attimo su.
Potrei chiederle un
bacio!Dopotutto mi ha detto lei che potevo domandarle qualsiasi cosa! Si, si le
chiederò un bacio!Bravo Fred, sei un genio!!!
Disse fra se e se
compiacendosi per la scelta, pensando che mai niente di più appropriato gli era
passato per la testa. Era sul punto di fare la propria richiesta e stava già
pronunciando “Voglio un ba-”…quando lo colse il pensiero di comportarsi
esattamente come quei porci che senza troppi complimenti le sarebbero balzati
addosso come lupi assatanati, quindi, rimase con la frase a metà, beccandosi
uno sguardo perplesso dall’amica.
“Una ba…?” l’aveva
incalzato quella.
“Un ba…rattolo
di…cioccolata da Mielandia…sì ecco cioccolata!” si era corretto prima di
commettere un errore fatale.
Angelina gli aveva
sorriso teneramente, forse era la prima volta che gli sorrideva così, e Fred
non poté fare a meno di notare, che quando sorrideva in quel modo,
avrebbe chinato al suo volere chiunque, dacché un’espressione così dolce
avrebbe smosso perfino un macigno.
“Sempre a mangiare
eh?!” gli aveva detto scherzosamente. L’altro aveva ridacchiato nervosamente,
glissando sull’argomento con un “Che stai studiando?”
“Incantesimi, ti va di
ripeterne qualcuno con me?” gli aveva domandato spontaneamente.
“E me lo chiedi?!” le
aveva risposto giulivo sedendosi accanto alla giovane e pensando a tutt’altra
cosa che non gli incantesimi di locomozione.
***
E così fra una lezione
e l’altra, fra compiti sempre più numerosi e le ripetizioni con Angelina e
Alicia, erano giunti i tanto temuti G.U.F.O e M.A.G.O, e così com’erano
arrivati erano anche finiti, con buona pace di tutti.
Alicia, Angelina e
Katie erano sedute sulle gradinate davanti all’aula di incantesimi, ultima
materia d’esame, dopo la quale sarebbero state finalmente libere di riposarsi.
Se le avessero viste avrebbero pensato ad un esame fallito: la cacciatrice dai
capelli color inchiostro non la smetteva di tamburellare le dita sul proprio
libro di fatture, la compagna bionda si stava divorando le mani e l’altra
ragazza non la smetteva di guardare l’orologio, lanciando di tanto in tanto
un’occhiata furtiva alla spessa entrata in legno dell’aula. Il perché di tale
comportamento non era certo dovuto ad un esame fallito, quanto ai due Weasley,
che al momento stavano sostenendo la prova pratica. Le tre cacciatrici erano in
ansia per i due amici, che nell’ultimo periodo si erano impegnati molto per
superare i GUFO. Finalmente l’enorme porta venne aperta e ne uscirono Fred e
George con in faccia un’espressione indecifrabile; subito le tre corsero loro
incontro, trepidanti.
“E allora?! Com’è
andata? Ce l’avete fatta?!” aveva esordito speranzosa Alicia.
Fred e George si erano
scambiati uno sguardo eloquente, poi imitando la voce dell’anziano professor
Tofty avevano scandito:
“Mai visti due
giovanotti così capaci in incantesimi…” aveva iniziato uno dei due monelli.
“…e per tutti i
gargoyle galoppanti, non sarà certo in questa materia che verrete
bocciati!!”aveva continuato il secondo.
C’era stato un grido
di giubilo da parte delle cacciatrici e un abbraccio collettivo, più un lungo
bacio per George, da parte del proprio ghiaccioletto.
Quindi aveva preso la
parola il fratello.
“Ehm ehm, innanzitutto
volevo ringraziare sia la qui presente signorina Johnson, che la, almomento molto impegnata con mio fratello, signorina
Spinnett per il loro aiuto, posso ben dire che senza di loro non ce l’avremmo
mai fatta, e sentiamo il dovere di ringraziarvi come si deve…”
“Ma dai, non c’è ne
alcun bisogno!” aveva commentato placidamente la ragazza dai capelli color
della notte.
“…la prego
madamigella, avevamo pensato…di invitarvi…a stare una settimana da noi alla
Tana!”aveva concluso allegramente Fred.
“COSA?!” l’urlo di
Angelina e Alicia –che quando aveva sentito la proposta si era staccata
sconvolta da George - era risuonato in tutto l’atrio.
“Allora? Che ne
dite?!” aveva insistito il gemello con un sorrisone dipinto sul volto.
“Ma-ma, i tuoi che
cosa diranno? Non daremo fastidio?!” aveva pigolato timidamente la biondina.
“Mamma lo sa già, e
non vede l’ora di cucinare per ‘quegli angeli che hanno aiutato due
scapestrati come voi a passare i GUFO’, e papà, quando ha saputo che tu,
Alicia vieni da una famiglia di babbani e la mamma di Angelina è anche lei
non-maga ha cominciato a contare i giorni…”aveva commentato sarcastico Fred.
Le due ragazze
sembravano perplesse, ma alla fine Angelina aveva sciorinato un “Per me non ci
dovrebbero essere problemi!”, quindi era stato il turno di Alicia che aveva
sospirato un “Se per voi non ci sono problemi…”.
I gemelli si erano
messi a saltellare euforici canticchiando un “Vengono da noi, vengono da noi,
vengono da noi!!!” sotto lo sguardo allucinato dei passanti.
“Katie, e tu come la
passerai l’estate?” aveva domandato incuriosita la ragazza dai setosi capelli
dorati, all’amica che sorrideva silenziosamente della scenetta appena
assistita.
“I-io? Beh…ecco…Oliver
mi ha invitato a stare da lui, dice che vuole farmi conoscere i suoi…genitori…”
aveva spiccicato quella arrossendo fino ai capelli.
“Oh-ohhh, a quando il
matrimonio?!” l’avevano presa in giro i gemelli.
“Oh, piantatela voi
due checche isteriche! Piuttosto, mi fa piacere, vuol dire che le cose fra voi
due vanno a gonfie vele no?” l’aveva rassicurata la moretta.
Il pensiero di Katie
corse ad uno spogliatoio vuoto, dopo una partita vinta contro i Serpeverde, e a
quello che c’era stato fra lei e il capitano, quindi era arrossita ancora di
più, raggiungendo probabilmente una temperatura che si aggirava attorno ai
duemila gradi Fahrenheit, ed aveva annuito scuotendo vigorosamente il capo. Le
ragazze si erano scambiate uno sguardo eloquente sorridendole.
Così era arrivata
anche la fine della scuola, e con quella l’inizio delle vacanze estive.
Quella mattina la Tana
era in gran fermento, da lì a poco sarebbero arrivati i tanto attesi ospiti.
Mamma Weasley impartiva ordini con una modalità da capitano belligerante.
“Ginny, cara, hai
sistemato i letti delle ragazze?”
“Si mamma!”
“Fred, George, spero
ben per voi che la vostra camera sia in ordine!”
“Sissignora!”
“E spero anche che non
salti fuori NESSUNO dei vostri scherzi!”
“Nossignora!”
“Vi avverto! Una sola
bacchetta che si trasforma, una sola caramella delle vostre, e pregherete che
arrivi l’apocalisse!!!”
“Glom…sissignora!”
“Arthur, caro, hai
preso quelle cose che ti avevo chiesto?”
“Certo tesoro, le ho
poggiate in cucina, sul tavolo. Fra quanto arrivano le vostre amiche?” aveva
chiesto il signor Weasley con impazienza malcelata, già pregustando domande
sulle paperelle gommose per il bagno o su quell’interessantissimo aggeggio
chiamato aspirapolvere.
“Dovrebbero arrivare a
momenti…”aveva risposto prontamente uno dei due rossi. Come ebbe terminato di
pronunciare la frase, vi fu una leggera nuvoletta di fuliggine proveniente dal
camino e dei colpi di tosse.
George sembrò illuminarsi,
e come un fedele cucciolo fiutare l’odore della propria padroncina.
“Questa deve essere
Alicia!” quindi trotterellò allegro verso il caminetto, ma prima di poter
compiere un altro passo fu nuovamente fermato dalla voce della madre che sibilò
un “Un solo scherzo…vi avverto” che gelò loro il sangue nelle vene, quindi come
se niente fosse, la donna sfoderò uno dei suoi sorrisi più accoglienti
dirigendosi verso la fonte del rumore.
In piedi in mezzo alla
stanza sostava una spaesata Alicia, leggermente coperta di cenere –prontamente
spazzata da Molly con un colpo di gratta e netta- con accanto una sacca
da viaggio. George si bloccò un attimo a contemplare cotanto splendore. La
ragazza era vestita con una maglietta rossa che recava scritto a grandi lettere
nere RHCP che le lasciava la pancia piacevolmente scoperta, un paio di shorts
–molto molto shorts- in jeans che evidenziavano la perfezione di quelle gambe
lunghe e ai piedi un semplice paio di scarpe da ginnastica. Dopo un primo
momento di estatica contemplazione, era stato riportato alla dura realtà da una
gomitata da lottatore di wrestling professionista dispensatagli da suo
fratello, quindi si era risolto ad articolare parola salutando la ragazza con
un bel sorriso.
“Alicia! Ben arrivata!
Tutto ok?”
“S-si, mi gira un po’
la testa, ma credo sia normale...”aveva risposto mitemente quella; quindi
rivolgendosi al resto della famiglia Weasley, che al momento era radunata in
salotto per darle il benvenuto, aveva snocciolato
“Buongiorno, io sono
Alicia Spinnett, spero di non arrecarvi disturbo…”
“Oh, ma cosa dici
cara, sei la benvenuta, piuttosto, lascia che ti presenti al resto della
famiglia! Ah, e non preoccuparti per la testa, se è la prima volta che usi la
Metropolevere è assolutamente normale!” le aveva detto la signora Weasley
cordiale.
“Allora cara, io sono
Molly, la mamma di quei due fetenti, lui è mio marito, Arthur, lavora al
Ministero, poi c’è Ginny, è la piccola di casa, e lui è Ron…Ron, vieni a
salutare la nostra ospite!” l’aveva apostrofato, richiamandolo dalle scale che
stava scendendo.
Ron si era avvicinato
alla ragazza stringendole la mano e commentando con un “Sei Alicia Spinnett,
giusto? Fenomenale quel rigore contro i Serpeverde!!” con aria entusiasta. La
biondina le aveva sorriso leggermente imbarazzata, mai immaginando che la
propria fama nella scuola fosse così tanta.
“Certo certo, parlerai
del Quidditch più tardi Ron, e la potrai torturare quanto vorrai, ora se non ti
dispiace…”l’aveva ammonito il fratello, allontanando la giovane con fare
possessivo, e proseguendo con un “Ti faccio vedere la nostra stanza!”
“Hei, hei, frena,
punto primo, è anche la mia stanza, punto secondo, sconsiglio caldamente a
tutti di salire di sopra, a meno che non lo facciate volando e nel più totale silenzio,
in quanto c’è un’orribile bestia secchiona che potrebbe sbranarvi da un momento
all’altro o peggio, abbattervi a suon di notizie sui calderoni.” Li aveva
bloccati Fred, linciato dalla propria genitrice che lo aveva rimesso a posto
con un “Percy, al contrario di voi due debosciati, si sta impegnando visto che
LUI è entrato al ministero!”
“Su, su, mia cara, la
nostra ospite è qui da appena cinque minuti e già si sta gustando una delle
famose liti alla Weasley, così le toglierete tutta la soddisfazione!” era
intervenuto il signor Weasley, per mitigare quel clima che prometteva urla, con
un tocco di ironia. La consorte aveva rifilato un’ennesima occhiataccia ai due
gemelli, prima di mutare completamente espressione rivolgendosi alla
cacciatrice che assisteva impotente alla scena con un
“Vado a preparare il
pranzo, sarete affamate, tu e la tua amica” detto questo si era diretta verso
il suo regno: la cucina!
“A proposito, dov’è
Angelina?” aveva chiesto interessato Fred, catturando l’attenzione degli altri
due.
“Non ve l’aveva detto?
Non verrà via camino!” aveva risposto allegra la giovane.
“E con cosa allora?!”
avevano chiesto curiosi in coro i gemelli.
In quel momento uno
strano rombo sembrò provenire dal cortile dell’abitazione, facendosi pian piano
sempre più udibile. Alicia aveva indicato con un cenno della testa verso il
rumore e quindi aveva cinguettato un “Eccola!”.
I ragazzi erano usciti
fuori, giusto in tempo per vedere una stupenda moto nera discendere nel
giardino della Tana, con a cavallo, due centauri di tutto rispetto.
La Ducati Monster Dark
-questo il nome della moto- era atterrata dolcemente al suolo, e da quella era
scesa il passeggero di dietro, o meglio, la passeggera, che si era tolta il
caso, ravvivando le splendide chiome corvine e salutando i presenti con un
“Heilà ragazzi, bello rivedersi!”, cui Alicia aveva risposto saltandole al
collo e salutandola con un bacino sulla guancia e George con un cinque e un
“Bella bestia quella su cui sei venuta!!” riferito al gioiello nero con cui era
arrivata.
“Puoi dirlo forte,
questa bambina fa le fusa che è un piacere!” era stata la risposta della
giovane.
L’unico che sembrava
–o per meglio dire era- caduto in uno stato catatonico, corredato da mascella
altezza ginocchia e sguardo allucinato era Fred, non si sa se solo per la moto,
o solo per Angelina, inguainata in una tuta da motociclista in pelle nera, che
non lasciava proprio niente all’immaginazione, o se dall’insieme
donna-macchina. Fatto sta che aveva un’aria da cernia davvero poco furba e il
suo cervellino malato aveva cominciato a darsi alla pazza gioia con porcate
alla sedicenne in calore…
State per assistere ad
un trip mentale di un sedicenne in piena crisi ormonale che ha davanti una
pantera vestita di pelle:
Lui: fighissimo nella sua tuta di pelle
da motociclista, a cavallo di una bestia a due ruote da far invidia a chiunque,
sgasa e saluta il pubblico di idioti con un profluvio di dita medie. E’ il re
della strada, nessuno può fare meglio di lui. Sfriziona e parte lanciatissimo,
nessuno lo può fermare. Le ragazze gli asfaltano la strada di bava, ma lui non
le guarda affatto…fino a quando non becca LEI.
Lei: sexissima, fasciata da una tuta in
pelle aderente rosso fuoco, che sottolinea tutta la carenatura da pantera, in
mezzo alle gambe, una sorta di drago a due ruote rosso, che fuseggia come la
padrona. Sgasa e lo invita ad una gara fra centauri dell’asfalto…non aspetta
altro. E’ un continuo rincorrersi e rimontare, fino a quando non si trovano in
un vicolo stretto buio e pieno zeppo di Serpeverde assetati di sangue. Non gli
fanno paura, accelera e fa strage degli idioti verde-argento, lasciando via
libera per la bella pantera che gareggia con lui.
Escono in un mega parcheggio e frenano.
Lui rimane fermo, a cavallo del suo bolide color della notte e sfila il casco,
lei scende dalla sua moto e con passo provocante si avvicina ancheggiando,
togliendo anche lei il casco e rivelando le chiome color inchiostro,
ravvivandole con fare sexy. Lui fa ruggire il motore e fa capire che non è l’unica
cosa in mezzo alle gambe che pare un leone, lei si passa la lingua sulle labbra
carnose, prima di avvicinarsi e divorarlo con un bacio…quindi sale in sella e
volano dritti verso l’infinito, dove si ameranno in almeno cento posizioni
differenti.
Sguardo preoccupato di
Angelina. La ragazza si era rivolta a George con un inquieto “Ma sta bene?”
indicando il gemello, ancora in trance da porcata repressa, e ricevendo un
placido “Lui?! Oh tranquilla, si sta divertendo un mondo!”, accolto dalla
moretta con un’alzata di sopracciglio.
Quindi lasciando
perdere Fred, si era rivolta al motociclista ancora in sella:
“Yian, mi ridimensioni
il bagaglio please?” ed
aveva estratto da una tasca un borsettina che pareva quella delle bambole. Il
misterioso guidatore, aveva aperto leggermente la propria tuta, molto simile a
quella di Angelina, ma dal taglio maschile, estraendone la bacchetta, quindi
pronunciato, un incantesimo, aveva ingrandito il borsone della ragazza.
“Ah…se non ci fosse la
magia!” aveva sospirato beata la giovane, quindi sventolando una mano per fare
un po’ d’aria aveva mugolato un “Mio dio, si squaglia!” abbassando anche lei la
cerniera della tuta, e rivelando parte del decolté, sotto lo sguardo dei
presenti.
Fred era sicuro gli
stesse uscendo sangue dal naso*, per non parlare del fratellino minore
che era ormai sveglissimo. Dio, come poteva quello splendore femminile agire
così, senza pensarci! C’erano maschi in calore alla Tana! E lui era uno di
quelli! E a quanto pareva, la lolita porca non portava niente sotto!!
“Angelina! Non hai
niente sotto la tuta?!” aveva commentato leggermente scandalizzata l’amica.
“Ma se fa un caldo
boia solo con la tuta! Mi volevi vedere morta?!” aveva ribattuto quella.
Morta no, ma nuda si!
Aveva pensato Fred.
Piuttosto, bisognava sapere chi fosse il fortunato che si era goduto il petto
di quella bambolina attaccato alla schiena per tutta la durata del viaggio!
Come se gli avesse
letto nel pensiero, Yian si era sfilato il casco, rivelando una cascata di
dread locks che incorniciavano un bel viso color cioccolato. Decisamente era un
bel ragazzo. Fred cominciava ad innervosirsi, non solo era fortunato, ma pure
carino! Lo avrebbe fatto fuori…
George si era subito
presentato interessato.
“Piacere, sono George
Weasley!” gli aveva detto stringendogli la mano guantata.
“Piacere mio, sono
Yian Johnson, il fratello di questa scavezzacollo, nonché suo fedele autista!”
aveva dichiarato ironico rivolgendosi alla sorella –Fred tira un sospiro di
sollievo- che ribatte con un:
“Vacci piano con i
complimenti ciccio, senno mi arrossiscono anche le mutande!” con un ghignetto
sul viso.
In quel momento,
probabilmente attirati dal rumore del motore, erano usciti in giardino il
Signor Weasley, seguito da un’altro ragazzo: Bill.
Come il maggiore dei
fratelli Weasley, aveva visto il famigerato autista, aveva spalancato gli occhi
e gli era corso incontro abbracciandolo amichevolmente.
“Yian! Porca miseria
da quanto tempo! Che ti venga un bene, dove ti sei rintanato per tutto questo
tempo?!” aveva snocciolato il rosso, sotto lo sguardo basito dei presenti.
“Bill, maledetto
capellone, è una vita che non ci si vede! Io sono entrato come addestratore di
troll nella sede in Kenya, lì sono piuttosto duri da convincere, e piuttosto
stupidi da addestrare! E tu invece? I tuoi pidocchi pensano ancora per te?!” lo
aveva apostrofato il moro.
“Mai come i tuoi! Hai
davanti uno dei migliori spezza incantesimi della Gringott, me la spasso in
Egitto fra mummie e danzatrici del ventre, mio caro!” aveva ribattuto l’altro.
“Mmm, entrambi
soggetti pericolosi, certo, non per il nostro latin lover! O sbaglio? Suppongo
che quella poveretta della Durson stia ancora piangendo lacrime amare!
Poverina, e tutta per colpa delle tue manie da bello e dannato!!!”
“Senti chi parla! Mr
Le-ho-tutte-ai-miei-piedi! Dovunque c’eri tu c’era una bufera di ormoni in
tempesta!!”
“Frena, frena,
frena…fatemi capire, voi due vi conoscevate già?!”
Toh, Fred era uscito
dallo shock da tuta di pelle aderente, e aveva bruscamente interrotto il
discorso fra i due amici.
“L’hai detto
funghetto! Io e il qui presente capellone Weasley eravamo inseparabili a
Hogwarts!” aveva sciorinato quello con i rasta.
“La croce di tutte le
donzelle della scuola…ah bei tempi quelli!!!” aveva sospirato Bill.
“Forte!!!” era stato
il commento dei ragazzi presenti. A quel punto era intervenuto il signor
Weasley, rimasto in silenzio fino a quel momento, invitando a rimanere per
pranzo anche Yian, il quale però aveva gentilmente declinato l’invito
scusandosi e spiegando di avere degli impegni inderogabili. Dopo aver salutato
il vecchio compagno di scuola e schioccato un bacio alla sorella ammonendola
con un “Non me li fare impazzire tutti, mi raccomando!” si era congedato dai
presenti ed era ripartito in sella alla sua Ducati color della notte.
***
“Bene, allora, voi due
ragazze dormirete in camera di Ginny, vi aiutiamo a portare su i bagagli.”
Aveva spiegato uno dei
gemelli con fare pratico caricando in spalla uno dei due borsoni. Erano saliti
per le scale che zigzagavano per la casa, arrivando al secondo piano, dove
l’altro aveva continuato “Quella lì in fondo è la nostra camera, gentilmente
lasciataci per questa settimana, sennò avremmo dovuto dormire con Ron visto che
Charlie e Bill se ne sono impossessati! Poi, quella accanto è la camera di
Mamma e Papà, affianco c’è quella del futuro Ministro della Magia, quindi c’è
il bagno. La vostra camera è di sopra, sotto quella di Ron.” Così dicendo erano
saliti ancora raggiungendo la porta della camera della sorella. Erano entrati.
Era una cameretta graziosa e molto illuminata, indubbiamente apparteneva ad una
ragazzina. C’era un grande letto matrimoniale e accanto vi avevano sistemato un
lettino singolo. Di fronte al letto v’era un vecchio armadio in legno scuro e una
scrivania sempre dello stesso materiale, sormontata da diversi scaffali,
accanto alla quale v’era una piccola porticina che probabilmente dava ad un
bagnetto. Ai piedi del letto troneggiava il baule di scuola. Le pareti erano
decorate da un grazioso motivo di glicini e alla finestra erano appese delle
tendine color panna, l’intera stanza era piena di pupazzi e peluches. Ginny era
seduta sul letto, con le gambe incrociate.
“Bene, ecco la vostra
roba, c’è un po’ di tempo prima di pranzo, se volete potete iniziare a
sistemare le vostre cose, altrimenti vi mostriamo la nostra camera!” avevano
subito proposto i gemelli.
Le ragazze si erano
scambiate un’occhiata, quindi avevano optato per sistemarsi e –nel caso di
Angelina, per la gioia di Fred, ancora in tuta- cambiarsi. I ragazzi avevano
sgomberato il campo, scendendo nella propria camera.
“Bene, tu sei Ginny
giusto? Io sono Angelina, e lei è Alicia, romperemo le scatole per questa
settimana!” la ragazzina aveva riso di gusto stringendo la mano delle due.
“Tranquille, non credo
che farete peggio di quei due disadattati dei gemelli!” aveva sorriso. “Se
volete sistemare la vostra roba, potete metterla nell’armadio, ho liberato due
ripiani per voi, se volete darvi una rinfrescata invece di là c’è il bagno!”
“Grazie! Sei molto
gentile! Ci dispiace averti disturbato!” si era scusata Alicia cominciando a
sistemare i propri vestiti.
“Scherzi?! Finalmente
un po’ di compagnia femminile!!!” aveva detto la rossina cordialmente. Quindi
avvicinatasi di più alla bionda, le aveva sussurrato un “Mi raccomando, mettilo
in riga tu George!” facendole un amichevole occhiolino. La bionda aveva assunto
un colorito in confronto al quale il celebre Rosso Valentino sarebbe parso lo
scaracchio di un tisico, balbettando un “M-ma t-tu, come fai a…t-te lo ha detto
lui?!”
Dal canto suo Ginny
aveva incominciato a ridere, vedendo l’espressione della ragazza, ma l’aveva
rassicurata spiegandole “No, no, ma lo conosco dalla bellezza di tredici anni,
e per me è come un libro aperto! Come anche Fred…” aveva poi proferito
eloquente scoccando un’occhiata ad Angelina, che afferrato il messaggio aveva
grugnito un “Ci mancavano solo le tredicenni sibilline!!!” seppur arrossendo
leggermente…infilandosi nella maglietta di cotone nera dei Wizard’s Blood –noto
gruppo metal mago- e allacciando un braccialetto borchiato per concludere il
tutto.
Le altre due l’avevano
guardata con un’espressione indecifrabile in volto. Sentendosi squadrare
insistentemente, cosa che non le era mai piaciuta troppo, aveva sbuffato un
“Che c’è adesso?!” piuttosto seccato.
Era stata Ginny a
prendere parola.
“Tu ascolti i Wizard’s
Blood?!” le aveva chiesto con un misto di curiosità e sorpresa.
“Si, perché? Li
conosci?” aveva proferito la moretta, con una punta di sorpresa, convinta non
fossero molti ad ascoltare quel genere di musica.
“Certo che li conosco!
A parte Perce, qui a casa mia i Wizard’s e le Weird Sisters sono all’ordine del
giorno! E’ il gruppo preferito di Bill, che a sua volta ha influenzato Charlie
e i gemelli, per la disperazione di mamma!” aveva spiegato la ragazzina.
“Fico! E così siete
una casa di metallari eh? Beh avrei dovuto immaginarlo visto com’era vestito
tuo fratello Bill!” aveva esordito allegramente la ragazza.
“Non tutti, a me e a
Ron non dispiace il metal mago, ma siamo più per il buon Rock, io ho tutti i cd
delle Weird Sisters!” aveva trillato gioiosa la piccola.
“Beh, non c’è che
dire, quanto a gusti musicali siete al top! E tu Alicia, che genere di musica
ascolti?”
“Io?! Oh, beh, oltre
alle Weird Sisters, ascolto molti gruppi babbani Rock, tipo i Red Hot Chili
Peppers, i Queen, Guns’n Roses, Nirvana, ma non mi dispiacciono i gruppi maghi
come i Morganas o anche Celestina Warbeck…cose così…” avevaspiegato tranquillamente.
“Capisco, beh, davvero
niente male! Certo, niente metal, ma non sono nemmeno da buttare, anche se
conosco appena la metà dei gruppi babbani che mi hai detto…mamma è fan dei
Queen!” si era spiegata Angelina.
L’allegra
conversazione fu interrotta dalla parolina magica di mamma Weasley:
“IL PRANZO E’
PRONTO!!”
E una mandria di
maschi affamati si era riversata nel cortile di casa Weasley, apparecchiato
all’occorrenza per 11 persone.
Continua…
*Per chi non lo sapesse, nei manga, quando qualcuno è molto, molto
eccitato perde sangue dal naso. Non saprei dire perché, ma fatto sta che
succede quando qualcuno guarda o si ritrova in scene hot!
^^’’ ok, magari qui qualche chiarimento ci
vuole…partiamo dal fatto che la scelta dei gruppi musicali che ascoltano le tre
è un tributo a tutti gli amanti del Rock e del Metal (babbano e non) …spero non
si sia visto troppo, il mio voleva essere solo un appunto fatto così, tanto
per! Ora, i gruppi babbani che avete letto suppongo li conosciate tutti, invece
quelli maghi, come i Wizard’s Blood (^^ Pea docet!) e i Morganas sono tutti
inventati di sana pianta. Tutti i rimanenti esistono davvero, e sono andata a
beccarli in giro per i libri (a voi il compito di scoprire quali!).
Secondo, non avendo la più pallida idea di come sia
fatta la Tana l’ho inventata, spero non ci siano problemi^^!!!
In poche parole, a partire da questo chap fino alla
Coppa del Mondo di Quidditch tutto sarà leggermente (o pesantemente) inventato,
quindi non prendete nulla per vero, se non lo ha detto la Rowling! è.é…
Passiamo alle vostre recensioni ^^
Angèle87: ^^
grazie per i complimenti, devo dire che loscorso chap mi
sono impegnata davvero tanto per scriverlo bene, e se pensate che mentre lo
scrivevo ridevo da sola -.-‘’’…cmq, ho letto tutte le tue one shot, e le ho
trovate davvero meravigliose! Non vedo l’ora di leggerne qualcun’altra^^.
Cleon Weasley: Ciao
fedelissima ^^, sono contenta che ti sia piaciuto lo scorso chap, meno male! Ti
ringrazio ancora per i complimenti e fammi sapere che ne pensi di questo capitoletto,
che a me sa davvero di poco…
Selphie:
Allora, volevo ringraziarti di cuore per i complimenti, e credimi, sentire che
le mie storie aiutano le mie lettrici (o lettori se ce ne sono) a superare dei
problemi o quantomeno a distrarsi da questi, mi riempie di gioia e commozione.
Quando ho letto la tua recensione sono rimasta davvero colpita, non cedevo di
poter fare tanto solo scrivendo quattro parole, vi ringrazio davvero di cuore.
Mira’82: *.*
nuova lettrice!!! Bene bene, che bello!!! Sono proprio contenta che la mia
storiella stia riscuotendo un tale successo, mi raccomando mi aspetto camionate
di recensioni!!!
Felpy:
Grazie per i giudizi tecnici! Speravo davvero che il chap scorso non fosse
troppo…ehm…HARD…ma alla fine mi rendo conto io stessa di non aver scritto
niente di eccessivamente sconcio…anche perché sennò cosa doveri combinare con
La Pantera e Lo Stracotto Bovino?! Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo
^^.
Janice: ^^
heilà chi si rivede!! Allora, letta l’e-mail e anche risposta, devo solo
mettermi all’opera (credo che quando leggerai avrò già iniziato…si spera!!!
^^’’). Spero solo non partorisca l’ennesimo schifo cartaceo! Beh tu recensisci
mi raccomando ^.-!
George Weasley: George,
concordo pienamente con te, ma devo fare una puntualizzazione, dovresti
estendere l’ammonimento ad Angelina, che se non si sbriga, mi fa morire tuo
fratello per overdose ormonale!!! Recensisci anche il tuo prossimo chap mi
raccomando ^o^!!!
Ale: Cara
Ale, mi hai fatto sorgere il dubbio…e se davvero gli elfi domestici
imbottissero di afrodisiaci i piatti di questi sei matti? °-° c’è da
preoccuparsi! Ma no, dai magari è l’età, gli ormoni e tutto il resto…magari…ma
anche no…non voglio neppure pensarci!!! Y-Y buone vacanze, mi mancheranno le
tue recensioni…quando ritorni però mi aspetto un papier di non so quanti righi
^o^!!! Grazie per i complimenti e divertiti mi raccomando!!!
Bryn: Heilà
francesista!! O.o 300 euro in 2 giorni?!?!?! Ti sei comprata la Tour Eiffel per
caso? Scherzavo, semplicemente essendo io una tirchiona come poche non riesco a
immaginare di spendere tanti soldi in soli 2 giorni! Comunque, fedele anche in
trasferta a quanto ho letto! E ancora più fedele a casa attuando la tattica
ninja per non farsi beccare prima di entrare in internet (usata spesso anche da
me, purtroppo, che rischiavo mutilazioni a vita se mi avessero beccata u.u).
Ebbene sì, finalmente quei due timidoni di Katie e Oliver ci hanno dato dentro
come ricci, o conigli o un qualsiasi animale che ha un’attività sessuale da far
accapponare la pelle di Piero Angela…
Sai, ho come il terribile sospetto che se Angie non
si decide a farsi avanti saremo in due a violentarci in modo molto poco
ortodosso quel figo di Fred…già già! Ma anche Geor- Aaaaaaaaargh no no, Alicia,
scherzavo, posa quell’accetta canadese, da brava…su, dai scherzavo, non te lo
tocco George, tranquilla. [°-° mio dio ho rischiato di morire…]. Aspettatevi
una Katie decisamente monsonica dopo la Coppa del Quidditch, perché si sa le
storie a distanza fanno molto male [povera Katie, =°°°]…Piuttosto, Angelina è
quella che si dovrebbe decidere, dico io, ma porca paletta, hai un tocco di
carne di manzo come Fred, io non ci penserei su due volte a farmelo!! E stai
certa che non soffrirebbe mica!!! Ora, visto che io sono notoriamente un cesso,
e invece tu, Angelina, sei una gnocca, se non vuoi morire per mano dell’autrice
e della qui presente Bryn, che altro non aspettano che un pretesto per avere
tutto per loro Fred, datti una svegliata carina ok?! [°-°’’’ o-ok….ndAngelinaDecisamenteImpaurita]…beh,
recensisci anche il prossimo chap mi raccomando ^^!!! (usa di nuovo la tecnica
ninja XD)…e DEVI farmi leggere tutti e 27 i righi che avevi scritto!!! Lo
PRETENDO!!!
Pea:
AAAAAAAAAAAaaaaaaaaaaaaaaaaaarrrrrrrgggggggghhhhh!!! Non mi picchiare non mi
picchiare non mi picchiare!!! Lo giuro, non avevo nemmeno un centesimo per
risponderti, infatti appena me lo hai fatto notare mi sono premurata di
scrivere tutto sul tuo blog, in tag…e scusa anche per la storia del
terremoto…non volevo, lo giuro!!! Comunque, mi fa piacere ti sia piaciuta la
scena d’amore fra Oliver e Katie, se pensi che ci ho messo tre giorni sani sani
a scrivere quel pezzo, solo perché sono talmente imbranata da non riuscire ad
esprimere una cippa di sentimento!! (Stavo per defenestrare mia sorella che
rompeva i maroni e non mi lasciava scrivere!!!)…eh lo so che non ci si può
piantare come capperi, ma purtroppo le paranoie adolescenziali sono molto
gradite all’autrice…sarà colpa di mia mamma, psicologa e cavillosa, insomma, le
elucubrazioni mentali sono all’ordine del giorno…vabbè lasciamo stare…ah….
AGGIORNA LA TUA STORIA!!!
Un commento non costa
niente e aiuta l’autore a scrivere meglio.
Se aveva mai osato
dubitare dell’abbondanza di cibo a casa Weasley, adesso Angelina ne aveva la
smentita!
Le era stato
presentato un pranzo pantagruelico!
Pasticcio di verdure e
di carne, arrosto di vitello, salsicce, patate al forno, fritte e passate,
insalata, formaggi e una quantità di dolci fatti in casa da far la gioia dei
suoi trigliceridi!!
Alla fine del regale
banchetto era più piena di un Tiger sotto incantesimo Engorgio!!! Al
contrario, tutti i Weasley sembravano appena soddisfatti -Alicia aveva pensato
seriamente avessero un buco nero al posto dello stomaco!-. Tutti, a partire dal
signor Weasley fino ad arrivare alla piccola Ginny, mangiavano quantità
industriali di cibo, chi più dignitosamente, come Percy e la piccola Ginevra
–che nonostante le dimensioni si era fatta fuori tre porzioni di ogni portata-,
chi meno, come i gemelli e Ron, che mangiavano come se il giorno dopo avessero
dovuto sopportare dieci anni di fame!
Alla fine del pranzo,
dopo aver aiutato la signora Weasley a sparecchiare, le due cacciatrici e i
restanti due componenti della squadra, avevano trovato riposo sotto un grande
albero, che cresceva nodoso dietro alla casa.
Angelina era
placidamente sdraiata per terra e canticchiava un motivetto, strappando qualche
filo d’erba secca, Fred era steso poco distante da lei, con le braccia sotto la
testa e ogni tanto le lanciava una rapida occhiata; George e la sua biondina si
stavano coccolando appoggiati al grande tronco.
Era tutto talmente
tranquillo, che pareva non essere vero. Fu Fred a rompere quella quiete.
“Ragazze, vi va di
vedere la nostra camera?”
Angelina era rotolata
su un fianco incuriosita, Fred non si perdeva una sola sua mossa. La ragazza ci
aveva pensato un attimo su, quasi a voler raccogliere le forze per riscuotersi
da quello stato di dolce far nulla. Alla fine aveva arricciato le labbra in un
sorrisetto, annuendo.
George si era ripreso
dalla spupazzata pomeridiana, e spolveratosi i pantaloni aveva aiutato anche
l’altra ragazza ad alzarsi da terra, salendo silenziosamente nella camera dei
ragazzi.
Lo spettacolo era
davvero singolare.
Appena entrati si
potevano notare un letto appoggiato al muro,accanto ad una delle due finestre
che davano luce alla stanza, con i piedi rivolti alla porta. Subito accanto
alla finestra v’era un’enorme scrivania, dove ci sarebbero state sedute
comodamente tre persone, se non fosse stata interamente ricoperta da strani
alambicchi, provette, bilance in ottone, dei piccoli paioli –probabilmente li
stessi usati a scuola durante le ore di Pozioni- e una quantità spropositata di
fogli, foglietti, pergamene, piume d’oca, ingredienti vari e, cosa
assolutamente strana, dolci e dolcetti di ogni forma, caramelle incartate in
colorati involucri, un mazzo di bacchette magiche, polli e topi di gomma e
un’altra quantità di cose assolutamente inutili per preparare una pozione!
Accanto alla scrivania
v’era la seconda finestra sotto la quale era stato posizionato il secondo
letto.
a lato della porta
invece c’era un grande armadio dalle ante intarsiate, che recavano dei disegni
di piante che si arrampicavano fino in cima al mobile.
Tutte le pareti della
stanza erano ricoperte da una quantità allucinante di poster di ogni sorta: ce
n’erano del Quidditch, dove i giocatori dei Falmouth Falcons sfrecciavano,
sfoggiando i colori della squadra (grigio scuro e bianco) ed esibendo la
celebre testa del falcone sul petto, sorridendo allegri, v’erano poster con la
pubblicità di Zonko, che cambiavano colore e che se venivano toccati lanciavano
una risata, altri con il gruppo dei Wizard’s Blood o delle Weird Sisters che si
esibivano in complicati arpeggi, un’enorme bandiera dei Grifondoro troneggiava
sul soffitto e qua e là appese per tutta la stanza c’erano fotografie che
ritraevano i gemelli durante la loro vita: i gemellini che correvano nel
cortile della Tana, completamente sporchi di fango (con la signora Weasley che
si metteva le mani nei capelli), i gemelli durante il loro decimo compleanno
-il primo di aprile- con una torta a forma di pesce, i gemelli con Lee seri e
subito dopo con le facce più stupide che potevano tirare fuori, vestiti con gli
abiti di Bill simil-rockettari –Alicia aveva incominciato a sbavare-, e ancora
a tre anni con un enorme gelato al cioccolato, metà in faccia e metà ancora sul
cono, a sette mentre lanciavano gli gnomi nel giardino, e con le divise dei
Grifondoro il primo anno, a cavallo delle scope, Fred e George che tenevano in
braccio Ginny appena nata, un’altra dove le legavano i codini, e poi una dove
entrambe avevano un ghignetto sadico stampato sul viso e posavano insieme al
piccolo Ron che stringeva fra le braccia un grazioso orsacchiotto di pezza,
un’altra con Charlie e il cucciolo di un draghetto, una vestiti da mummie
(scattata l’estate prima in Egitto) una dove cornificavano un
Percy-prefetto-perfetto; ce n’erano alcune scattate singolarmente che
ritraevano George che mangiava un enorme panino a più strati, Fred che colpiva
un bolide, George con le mani in un vasetto di marmellata alla tenera età di un
anno e mezzo –Alicia era quasi svenuta, e alla fine se l’era fatta regalare-,
Fred che faceva una linguaccia, George che si leccava le dita sporche di
cioccolata con ai piedi una scatola di cioccolatini –vuota-, Fred che spuntava
dietro ad un gigantesco lecca lecca…e così per tutta la stanza, ma quella che
aveva attirato maggiormente l’attenzione di entrambe le giovani era stata
quella dove i due fratelli non avranno avuto più di cinque anni, entrambi
addormentati profondamente uno accanto all’altro, mentre si stringevano la
manina.
Alicia era a dir poco
impazzita!
“Ommioddiocheccariniiiiiiiiiiiiiiii!!!
Angelina, ma l’hai vista questa eh? Hai visto che teneri?! Guarda che coccoli
che sono!!!”
La mora si era
avvicinata alla compagna per vedere e non resistendo alla tenerezza
dell’immagine, con grande sorpresa di tutti, fermamente convinti che Angelina
non sopportasse cose pucciose come quelle, aveva miagolato un:
“Ma guarda…sembrano
due angioletti!!”
Al che i due fratelli
erano scattati indignati con un “Ma noi SIAMO angioletti!!!” accolto dalle due
con un’alzata scettica di sopracciglio.
Erano rimasti in
quella camera per un po’, a parlare del progetto dei gemelli di aprire un
negozio di scherzi. L’idea non era delle più comuni, ma alla fine nemmeno i
gemelli lo erano! Ad Angelina era molto piaciuta l’iniziativa, ne era rimasta
affascinata, apprezzava molto il fatto che una persona facesse di una propria
dote un mestiere, realizzando un sogno. Era così contenta che aveva comprato
due bacchette finte e aveva prenotato dieci Mou Mollelingua. Purtroppo non le
aveva potute acquistare subito visto che erano ancora in “progettazione”.
Anche Alicia era
rimasta piacevolmente colpita dal sogno di Fred e George. Non si sarebbe
aspettata che il suo ciccino e suo fratello avessero tanto spirito
d’iniziativa, ma dopotutto, aveva sempre creduto che se non avessero aperto una
loro attività, Zonko li avrebbe sicuramente presi sotto la sua ala protettiva,
se non anche farli futuri proprietari del celebre negozio a Hogsmeade.
Erano appena le
quattro, quando la cacciatrice dai capelli color inchiostro sbadigliò
sonoramente, stropicciandosi gli occhi; il viaggio era stato stancante, seppur
non lunghissimo, e l’abbondante pranzo le aveva dato il colpo di grazia, così
l’idea di un pisolino, magari piccolo piccolo, si era fatto largo nella sua
testolina.
“Yawn…ragazzi, devo
dire che tutto questo è molto interessante, ma sono a pezzi e mi farei
volentieri una dormita prima di cena…non so tu Aly, ma io sto crepando!” aveva
detto stancamente alla compagna che aveva annuito pacatamente.
“Come vuoi Angelina,
io non sono stanchissima, ma dopo quella mangiata effettivamente anche a me si
chiudono gli occhi” aveva confermato la bionda. Poi rivolgendosi ai due ragazzi
si era scusata “Non vi dispiace se ci riposiamo per un’oretta, vero?!”
I due rossi le avevano
rassicurate comprensivi “Tranquille ragazze, sappiamo come passare il tempo”
avevano detto accennando alla scrivania, “…e poi Angelina vorrà le sue mou al
più presto no?! Sarà bene lavorarci su!!!” aveva sorriso sornione Fred.
Detto questo le due
giovani, avevano abbandonato la stanza, lasciano i due Weasley alle loro
pozioni.
***
“Hohei Hed hi hemba
he huncioni!”
“Hedo!!!”
Erano ormai due ore
che Fred e George trafficavano con pozioni e intrugli vari, in modo da far
diventare delle semplici caramelle mou, delle promettenti Mou Mollelingua! E se
entrambe i due fratelli, al momento, palavano con delle fette di
venti-venticinque cm al posto delle lingue, dovevano aver trovato la
combinazione giusta di ingredienti!
George aveva
giust’appunto confermato al fratello l’efficacia dei dolcetti, tentando di non
strozzarsi con quella cosa che gli penzolava dalla bocca. D’altro canto, il
fratello –anche lui corredato di organo del gusto formato famiglia- stava
armeggiando con delle provette e un intruglio che avrebbe tanto voluto essere
una Pozione Restringente.
Infatti, il problema
ora, era far ritornare la lingua delle dimensioni originarie.
Il ragazzo, aveva
versato undici gocce di composto in due provette, immaginando bastassero per
porre rimedio alla reazione delle caramelle, quindi ne aveva allungata una al
fratello, che adesso lo guardava con uno sguardo molto preoccupato, della serie
TiRicordoCheAbbiamoTreInPozioni, già immaginandosi bello che avvelenato.
L’altro gli aveva risposto con una timida alzata di spalle quasi a voler dire,
che se morivano intossicati, non era colpa sua, e fatto un grottesco cin-cin
con le provette avevano buttato giù tutto d’un fiato il liquido.
Avevano strizzato gli
occhi disgustati, colti da improvvisi conati, avevano la nausea, e la stanza
aveva incominciato a girare vorticosamente. George barcollando aveva urtato il
paiolo con la pozione, che sbattendo a sua volta contro un contenitore pieno di
un liquido di un intenso viola, adagiato su un sostegno lo aveva
inevitabilmente rovesciato, mischiando il composto a non si sa bene cosa.
I due giovani erano
piegati a terra, tossivano e si contorcevano, improvvisamente presi da spasmi
violenti…sarebbero morti? Probabile, ma non avrebbero saputo dirlo visto che
prima d’allora nessuno dei due aveva bevuto una Pozione Restringente…
E poi era stato solo
un rumore fragoroso, e fumo, e vetri dappertutto…
E’ strano come certi
pensieri ti colgano nei momenti meno opportuni, quando stai lottando per
rimanere vivo e non sai se questo accadrà o se sei già con un piede nella
fossa…magari uno si aspetta di vedersi scorrere la propria vita davanti, i bei
momenti si intende, quasi a eterno memento di quello che eri…e invece l’unico
pensiero di Fred, correva ad un giorno di tre anni prima, quando ad una lezione
di pozioni, Piton aveva spiegato gli effetti di una pozione abbastanza
complicata, come se a una ragazzino di tredici anni fregasse qualcosa di uno
schifosissimo intruglio…e con ribrezzo, la mente di Fred aveva razionalizzato,
non si sa come, che quella pozione era una Pozione Restringente…e con infinito
orrore aveva ricordato, troppo tardi, le parole dell’insegnante di pozioni…
“La Pozione Restringente è un risultante di elementi discretamente
difficile. La sua preparazione non richiede molto tempo, e gli effetti sono
immediati, di solito è un complesso presente nei filtri di giovinezza;questa pozione consente, a chiunque ne entri
in contatto, di… ”
…aveva commesso uno
sbaglio madornale.
Ma ormai era troppo
tardi, e impietose le parole di Piton gli erano rimbombate nella mente.
“…capovolgere e accelerare i normali ritmi biologici dell’organismo,
fino a farlo ritornare allo stadio di partenza…insomma, se vi somministrassi
dieci gocce di questo composto, assumereste le sembianze di quando avevate tre
anni.”
***
Chiunque si fosse
affacciato alla finestra della camera al terzo piano della Tana in quel
momento, non avrebbe potuto far altro che credere di essere giunto in paradiso.
Stese sul grande letto
matrimoniale della camera della piccola Ginevra Weasley, giacevano,
profondamente addormentate, quelle che a prima vista sarebbero sembrate due
ninfe. L’una portava l’oro nei capelli, il mare nello sguardo e la neve sulla
pelle, l’altra era una creatura nata dall’ebano della Libia…capelli che
parevano fili scuciti dal nero manto della notte, e due occhi, adesso chiusi,
simili a pozzi d’ossidiana.
Una visione a dir poco
idilliaca, che avrebbe fatto la felicità di un qualsiasi maschio etero,
ormonalmente e mentalmente sano.
Le due fanciulle
stavano dormendo beate, quando un’esplosione a dir poco apocalittica le aveva,
non proprio gentilmente, destate dal loro sonno ristoratore.
Era stata Angelina ad
esprimere lo sconcerto generale:
“Che fottuto cazzo sta
succedendo qui!?”
Delicata come sempre.
Entrambe le giovani
erano scattate in piedi, sveglie e all’erta come se i aspettassero schiere di
Mangiamorte sbucare dal bagno della camera, dall’armadio e da sotto al letto.
Si erano scambiate uno
sguardo eloquente ed erano corse fuori dalla stanza.
Erano scese al piano
di sotto solo per ritrovarvi l’intera famiglia Weasley.
V’erano i Signori
Weasley e Ginny che stavano appena salendo le scale, Percy che si era
affacciato alla porta della propria camera e Bill, Charlie e Ron che si erano
precipitati dal piano di sopra, appena prima delle due ragazze.
L’attenzione di tutti
era stata calamitata dalla porta infondo al corridoio: la camera dei gemelli.
Normalmente nessuno si
sarebbe preoccupato di qualche esplosione, abituati com’erano al casino che i
due ragazzi erano soliti produrre, ma questa volta avevano esagerato, e il
rumore di vetri infranti non aveva fatto che accrescere il sospetto fosse
successo qualcosa.
Angelina non aveva
perso tempo e si era fionadata nella camera.
Aveva spalancato la
porta, ma la visuale era del tutto annullata da un’intensa cortina di denso
fumo dall’odore acre. Aveva tossito un paio di volte cercando di scorgere le
figure dei due giovani in mezzo a tutto quel fumo. A ogni suo passo, sentiva lo
scricchiolio di vetri rotti sotto ai piedi.
“Fred…coff coff…Geroge…dove
siete?! State bene?!”
Non aveva avuto
risposta, ma aveva sentito qualcuno tossire, segno che non erano svenuti, per
lo meno. Si era coperta la bocca con un lembo della maglietta. Le lacrimavano
gli occhi con tutto quel miasma.
Aveva mosso qualche
altro passo…se non si sbagliava, alla sua sinistra doveva esserci un finestra,
doveva aprirla in modo da far uscire un po’ di fumo. Si era spostata verso
quella direzione, e quando aveva sbattuto contro il letto, aveva raggiunto a
tentoni la maniglia. Trovatala, ne aveva spalancato le ante, respirando l’aria
fresca dell’esterno.
Aveva sentito dei
passi incerti alle sue spalle, seguite dal pigolio della bionda proprietaria
“Angelina…coff…coff…cosa…coff
è successo?!”
“Non lo so, ma…aspetta
si sta diradando il fumo…Fred, George, cosa diavolo è succ- O-MIO-DIO…”
***
Aveva aperto gli
occhi…era in paradiso?! Mmm, la bandiera dei Grifondoro troneggiava sul
soffitto, col suo leone, che pareva quasi ammiccare…no, decisamente non era in
paradiso, altrimenti ci sarebbero stati stormi di Angeline mezze nude con due
graziose alucce da angelo ad accompagnarlo…no, niente Angeline. Era nella sua
camera…ma cosa era successo?
Ah già...ora
ricordava…la pozione, l’esplosione, e tutto quel fumo. Gli bruciavano i
polmoni, doveva arrivare alla finestra ed aprirla.
Un momento.
Perché era tutto così
enorme?! I suoi vestiti gli andavano a dir poco immensi, ci sarebbe stato
comodamente tre volte. E la sedia! Arrivava a malapena con gli occhi al
sedile!!! Mio dio era diventato tutto gigantesco! Aveva visto un’ombra scura
avvicinarsi attraverso la cortina di fumo.
“George sei tu?!”
Ommadonna, la sua voce
suonava irrimediabilmente acuta! Colpa di quella pozione? O dei polmoni
intasati da quell’aria irrespirabile?
“Coff, si!”
Anche la voce di suo
fratello suonava come la sua!
…e alla fine l’aveva
visto, il suo gemello, e si era reso conto, che non era tutto il resto ad
essersi ingrandito, ma erano loro ad essere rimpiccioliti. Quello che lo
fronteggiava era inequivocabilmente George, anche se annaspante nei suoi abiti,
ormai smisurati. Aveva tirato fuori una faccia fra l’orripilato, lo sconvolto e
il sorpreso, la stessa espressione che aveva ritrovato sul volto dell’altro,
che adesso lo guardava e cominciava a comprendere molte cose.
Una voce gli aveva
richiamati, e dallo spesso polverone, che finalmente si stava diradando, era
comparsa la figura, decisamente altissima di Angelina, a cui si erano strozzate
le parole in gola, quando si era trovata davanti ai due gemelli…di cinque anni.
***
O-MIO-DIO, erano state
gli unici lemmi che il suo brillante cervellino aveva concepito davanti a
quella scena.
Aveva trovato i gemelli,
questo è vero, e sembravano stessero bene, se quelle condizioni potevano
rientrare nella categoria “stare bene”, e –ORRORE!- non avranno avuto più di 5
anni.
Era rimasta
pietrificata.
Non si sa con quale
voce avesse soffiato un:
“Li…ho trovati…”
che avevano dato ad
Alicia un attimo di mera felicità…che ovviamente si era estinto quando aveva
avuto davanti agli occhi la stessa scena.
Se Angelina era
scioccata, l’amica bionda si sarebbe detta l’essenza stessa dello shock. Avesse
trovato la voce per urlare, l’avrebbe fatto, ma semplicemente si era accasciata
sul letto vicino al quale si trovava, con gli occhi sbarrati e lo sguardo
pericolosamente vuoto.
Il peggio era stato
quando il resto dei Weasley, sparito il fumo, era stato fatta partecipe dell’accaduto.
La reazione principale
era stata pressoché una: sconvolgimento. Tutti, ma proprio tutti i componenti
della famiglia, anche Percy, avevano sgranato gli occhi e simultaneamente
avevano spalancato la bocca.
Non si sa per quanto
tempo erano rimasti in questo stato catatonico, sta di fatto che la prima ad
uscire dal trance era stata la signora Wealsey, che con un ruggito da leonessa
affamata e incazzata aveva attraversato a grandi falcate la stanza dei due
ragazzi e urlando un “Adesso farò quello che avrei dovuto fare molti anni fa!”
li aveva sollevati di peso, se li era messi sulle ginocchia, aveva alzato la
maglietta –unico vestito che al momento nascondeva le innocenti e fanciullesche
grazie dei due teppistelli- e, senza preoccuparsi del fatto che due dei suoi
figli avevano rischiato di morire per colpa di una pozione, senza considerare
che fossero coperti di tagli e graffi, tralasciando fossero completamente
sporchi di polvere e ingredienti vari, li aveva sculacciati talmente forte e
talmente a lungo che quando aveva finito, sembrava che i due portassero ungrazioso paio di pantaloncini rosso acceso.
Fred e George avevano i lacrimoni agli occhi e tentavano disperatamente di non
scoppiare in lacrime, ma la scena aveva del comico! Charlie e Bill si stavano
crepando di risate senza alcun ritegno, Percy, disgustato si era sbattuto una
mano in faccia ed aveva grugnito un “Che fratelli idioti che mi ritrovo!”
lasciando la stanza e ritornando ai suoi preziosissimi fondi di calderone, Ron
si stava strozzando per non scoppiare a ridere anche lui in faccia ai due
bambini, il signor Weasley camuffava le risate con dei colpi di tosse, se non
altro perché la moglie gli aveva lanciato un’occhiata omicida alla
NonC’èNineteDaRidere, mentre Ginny continuava a ripetere “Dai, non è una cosa
carina ridere così di loro!”, ma sotto sotto una risatina se la stava facendo
anche lei.
Le uniche che non
sembravano ancora essersi riprese erano Angelina e Alicia. O meglio, solo
Alicia visto che la mora compagna adesso aveva dipinto sul viso un’espressione
fra il perplesso e il divertito.
Quando finalmente
mamma Weasley si fu calmata dopo aver tratto un profondo respiro, rivolgendosi
a Ginny le aveva gentilmente chiesto, con una nota di quieta disperazione nella
voce
“Ginny tesoro,
potresti occupartene tu di questi due deficienti? Fa loro il bagno e poi, in
soffitta, nel baule grande dovrebbero esserci i vestiti di quando eravate
piccoli. Non ti dispiace vero? Io intanto vedrò di rimediare e preparare
l’antidoto.”
Poi addolcendo lo
sguardo si era rivolta alle due giovani
“Mie care, mi dispiace
molto per quest’imprevisto, gradireste una tazza di the nel mentre che preparo
la pozione?”
Angelina aveva
annuito, poi, gettato uno sguardo alla compagna aveva aggiunto
“Magari per Alicia, lo
faccia corretto con un po’ di whisky incendiario…mi sembra ancora molto, molto,
molto turbata…”
Quindi Charlie, che
aveva studiato con attenzione i vari ingredienti sparsi per la camera e i
rimasugli di pozione, aveva esordito un
“Credo che stessero tentando
di preparare una Pozione Restringente…”
“o un esplosivo al
plastico…” aveva suggerito sarcastica la moretta.
La signora Weasley
parve risollevata nello scoprire che si trattava di una pozione più o meno
semplice, e accompagnate le due giovani di sotto, aveva disposto gli
ingredienti per il contravveleno, mentre chiacchierava con le due giovani
davanti ad una tazza di the coi biscotti, accompagnate da momentanee urla dalla
piccola di casa, alle prese con i due gemellini.
Intanto al piano di
sopra, i due pupetti si stavano disperando, immersi fino al collo in nella
vasca da bagno ricolma d’acqua e schiuma profumata.
“Bwaaaaaaaaahhhhhh,
che figura davanti ad Angelinaaaaaaaaaaaaaaa, weeeeeeeeeeee, tutto il mio
onoreeeeee, umiliatoooooooooo bwaahhhhhhhhhaaaaaaahhhhhhhhhh” singhiozzava
Fred.
“Cheeee
maleeeeeeeeeee, sigh sigh, mi ha fatto maleeeeeeeeeeeee!!!” frignava
George.
Stranamente, Ginny, li
guardava e sorrideva. Aveva sempre desiderato un fratellino minore, e ora che
ne aveva due, se li voleva godere appieno, quindi, con fare materno, aveva
iniziato a consolarli accarezzandogli le testoline bagnate e mormorando dei
pacati “Su, su…non è la fine del mondo, dopotutto, adesso che siete dei
bambini, potreste approfittarne no?”
I due, tirando su col
naso l’avevano guardata, con ancora i goccioloni agli occhi, intendendo saperne
di più.
Sentendosi squadrare
da quegli occhioni color ambra, la –ormai non più- piccola dei Weasley aveva
cinguettato un timido “Beh, adesso, se faceste cose da bambini, nessuno
potrebbe dirvi niente, vi pare?”
I due si erano
scambiati uno sguardo, che non piacque affatto alla giovane, e nemmeno un
decimo di secondo dopo, un ghignetto sadico si era dipinto sul visino
lentigginoso dei due monelli, che al grido di:
“Cose come queste?!”
Avevano incominciato a
comportarsi come i più pestiferi dei mocciosi. Fred correva nudo per il bagno,
lasciando pozze di acqua saponata dappertutto mentre George si dava da fare con
schizzi di acqua, il tutto fra le grida disperate di Ginny, che riuscì a
calmarli solo minacciandoli di ripetere il servizio che poco prima aveva
eseguito la genitrice.
Finito il tanto
tormentato bagno, era scomparsa un attimo in soffitta, tornando con alcuni
vecchi vestitini.
Quando aveva finito
–non tanto presto, visto il comportamento riottoso dei due, ad infilarsi abiti
di undici anni prima, secondo loro davvero ridicoli- li aveva presi per mano,
conducendoli al piano di sotto.
Alicia sembrava aver
passato la fase ‘shock’ ed essere entrata in quella ‘incazzatura’, che
prevedeva un’arringa contro la stupidità dei due fratelli, lunga non meno di un
quarto d’ora, supportata dalle altre due donne al momento presenti, con aria
grave e momentanei cenni del capo o frasette tipo “Si hai ragione” o “E’
proprio come dici tu.”
“…Che imprudenti!
Eseguire un pozione senza le necessarie precauzioni! Ah! Non mi sorprende che
adesso abbiano dieci anni in due! Che razza di idioti, io mi preoccupo per
loro! Temevo si fossero fatti davvero male! Grrrr, Merlino come sono incazzata!
Che sconsiderati! Che scavezzacollo! Che…che…CARIIIIIIIINIIIIIIII!!!”
La veemente predica
era stata interrotta dall’arrivo dei due bimbi, annunciati dallo scalpiccio di
piedini sulle assi sconnesse delle scale e dalle raccomandazioni di Ginny del
tipo:
“Attenzione al
gradino, mi raccomando, piano, che se cadete vi fate la bua!”
Quando i due pupi
erano finalmente apparsi dalle scale, Alicia aveva disinserito la modalità
“Paternale” e aveva attivato il programma “Pucciosità mode: ON”.
I due piccoli portavano
entrambe una graziosissima salopette in jeans, dalla cui tasca anteriore
sembrava uscire un cagnolino ricamato. Sotto avevano una magliettina arancione,
con il colletto, e l’orlo delle maniche corte, giallo e sulla spalla il ricamo
in rosso scuro rispettivamente di una F e una G. Ai piedi un paio di scarpette
da ginnastica di tela.
Quando entrambe le
giovani avevano visto quei due frugoletti, rossi in volto per la vergogna,
uguali fino all’ultima lentiggine e vestiti come due veri bimbetti dell’asilo,
non si erano trattenute, saltandogli letteralmente addosso. Alicia si era
lanciata su George prendendolo in braccio e ricoprendolo di “Maccheccarino!
Puccioso! Tenero! Coccolo!!” e schioccandogli un mucchio di bacini sulle
guanciotte paffute, mentre Angelina, aveva sollevato il piccolo Fred da terra
stringendolo al petto e mormorandogli un tenero “Ti adotterei!”.
Fred, dal basso dei
suoi cinque anni, stava letteralmente morendo di felicità! Così adagiato su
quelle collinette poppute, sogno proibito dei suoi quattordici-quindici-sedici
anni, sarebbe potuto morire, tanto il suo personalissimo paradiso se l’era
goduto! E la pantera non accennava a lasciarlo andare, probabilmente troppo
impegnata a notare il suo tenero corpicino da marmocchio col moccio al naso, per
pensare al cervellino sedicenne che aveva nella testolina. Oh, se quella era la
punizione per non aver mai studiato pozioni, avrebbe smesso di studiare anche
incantesimi, trasfigurazione e quant’altro…non si sa mai che se si fosse
trasformato in un grazioso cagnolino avrebbe pure potuto dormirci insieme!!! E
allora perché non approfittare di questi cavolo di cinque anni, diavolo?! Aveva
un alibi di ferro: era piccolo e carino, ergo tutto gli era perdonato. Con
questo pensiero, aveva tuffato il viso nel petto maturo di quella divinità,
appena coperta dalla stoffa leggera della maglietta, ipotizzando potesse essere
l’unica occasione avesse per stare così a stretto contatto con le grazie della
moretta.
Ci si era strofinato,
strusciato, rigirato in quel bendiddio, e non ne voleva saperne di lasciar
perdere. Il visino costellato di lentiggini immerso beatamente in quel morbido
cuscino, quello era il giorno più bello della sua vita, sissignore, e la dolce
fanciulla non faceva altro che coccolarlo e accarezzarlo e tenerselo in braccio
e mormorare paroline come “Ma come siamo affettuosi!”…oooohhh che bello avere
cinque anni!!!! Non voleva più tornare grande, voleva rimanere così, per
sempre, con la faccia sprofondata in quell’air-bag da paura e l’aria da fatto totale,
anche se l’unica cosa che aveva sniffato era quel profumo selvatico che
sprigionava la sua personalissima baby-sitter sexy.
Fred aveva avuto la
conferma che Dio c’è, ed era anche dalla sua parte!
Se da una parte Fred,
avvinghiato ad Angelina, per quanto quel suo corpicino di un lustro poteva
permetterlo, sguazzava nella felicità –oltre che nelle tette della moretta-,
George non se la passava altrettanto bene. Lui VOLEVA ritornare grande, a tutti
i costi! Che divertimento c’era ad essere un poppante, quando a sedici anni
poteva fare quello che suo fratello faceva a cinque senza il terrore di un
ceffone? Lui ce l’aveva una ragazza, consenziente e innamorata, diavolo…e
momentaneamente furiosa…più o meno. Infatti, aveva tentato di fare il ragazzo
adulto -nel corpo del bambino-, a chiederle scusa come si deve, scagionandosi
da tutte le colpe e precisando più volte che l’intruglio l’aveva preparato il
pervertito di cinque anni che adesso, con tutta la depravazione infantile che
riusciva a concepire aveva la faccia immersa nel petto della sua amica, ci
aveva provato a dirle che lui non aveva nessuna intenzione di diventare
piccolo, che era un esperimento a fin di bene! Che se lo avesse saputo, quelle
maledettissime caramelle le avrebbe rifilate tutte a Percy! E lei, cosa aveva
fatto?! Con l’aria più dolce del mondo, e lo sguardo caldo come il circolo
polare artico gli aveva snocciolato un
“Ti perdono se fai il
bravo bambino, e mi farai partecipe dei tuoi cinque anni fino a quando non
tornerai grande!”
Detto in parole
povere, Alicia gli aveva ‘gentilmente’ chiesto –o imposto, come più vi piace,
visto che lo sguardo omicida che gli aveva scoccato, non avrebbe lasciato altra
decisione al povero George se non eseguire il muto comando- di comportarsi come
il bimbo di cinque anni che era, mentre lei si sarebbe divertita a fare la
mammina-babysitter-sorellamaggiore che non era, e –orrore degli orrori- quando
aveva tentato di baciarla, come avrebbe normalmente fatto dopo una
riappacificazione, la sua adorata principessa dei ghiacci lo aveva addirittura
ALLONTANATO!!!
Stava per mettersi a
piangere! Ma come, lui voleva fare pace con lei e lei non lo voleva baciare?!
“E’ perché mi sento
una pedofila a baciare un bimbo di cinque anni!” si era giustificata la bionda.
Bene, rimpicciolito e
rifiutato, grandioso! E poi cos’altro, impotente? Rabbrividiva al
pensiero…urgeva preparare la formula per ritornare grandi, al più presto!!
Anzi, ci sarebbe andato subito, dritto filato da sua mamma a chiederle di
preparare la pozione!
Era appena sceso dalle
gambe della sua ragazza, quando questa aveva pronunciato la parolina magica:
“George, lo vuoi un
biscotto?”
Biscotti?! Nessuno
aveva accennato alla possibilità di avere in premio biscotti!!! Questo cambiava
molte cose! Ok, magari sarebbe rimasto piccolo ancora per un po’, dopotutto un
po’ di gustosi biscotti fatti a casa con enormi gocce di cioccolata sopra, non
avrebbero fatto male a nessuno, soprattutto a lui…se poi a somministrarglieli
era quell’algida lince che al momento gli sventolava quella golosità casereccia
sotto al naso…beh poteva quasi dire di voler aspettare un po’ a tornare
sedicenne!
La fretta di tornare
grande era sparita dalla mente del piccolo rosso, quando era comparso davanti
ai suoi occhioni color ambra un fragrante frollino, aveva fatto per prenderlo
in mano, ma con uno scatto la bionda lo aveva alzato, decisamente fuori dalla
sua portata.
Sconvolto l’aveva
guardata mugolando un triste “Ma…ma…”. Da parte sua la ragazza guardandolo
severamente aveva intimato “Come si dice?! Per…” proprio come se parlasse ad un
moccioso di cinque anni!
Era indignato! L’aveva
guadata storto e aveva sbuffato un infastidito “Non mi trattare come se avessi
cinque anni!!!” la ragazza dapprima gli aveva rivolto uno sguardo alla AhNoIoDireiProprioDiSi-CarinoIlCagnolinoCheHaiCucitoSuQuellaSalopetteDaBambinoDiCinqueAnni,
quindi aveva di nuovo mutato lo sguardo in un cipiglio severo e lo aveva
ammonito con un “Niente parolina niente biscotto!!!”.
Questo era davvero
troppo!!! Come se a lui fregasse qualcosa di un semplice, stupido, maledetto,
biscotto…
…caldo e croccante e
con tante gocce di cioccolata sopra…sbaaaaaaaaaaaaav! E te lo da solo se dici
per favore! Fai il bravo bambino e di per…favore!
Alicia guardava
compiaciuta il pupetto perso in elucubrazioni da quinquenni, dove si combatte
fra desiderio (il biscotto) e onore (il fatto abbia ancora un cervello da
sedicenne), e a dirla tutta si stava divertendo…sapeva che il suo ragazzo
peccava terribilmente di gola, avrebbe sfruttato questa tattica a suo
vantaggio! Che carino mente si rodeva: cedere alla lusinga del biscottino,
quindi accettare la propria sconfitta e snocciolare quel per favore, ammettendo
così di ragionare come un bambino, oppure resistere e dimostrare a tutti di
avere più orgoglio che fame? Oh, se si sarebbe divertita!!
Il povero George
guardava come ipnotizzato il biscotto, troppo in alto per lui…sembrava così
buono…oh al diavolo l’orgoglio cazzo! Aveva fame, e aveva cinque anni!! Quindi,
prima la pappa e poi tutto il resto…ovviamente con stile!!! Era un moccioso?! E
allora avrebbe detto il ‘per favore’ più schifosamente moccioso che si fosse
mai visto.
Aveva inserito lo
sguardo da
cucciolo-abbandonato-e-indifeso-maltrattato-da-tutto-e-tutti-e-bisognoso-di-tanto-affetto
godendo nel vedere la sua ragazza sciogliersi come un panetto di burro
all’equatore –non se l’aspettava lo sguardo alla cucciolo la strega!- e aveva
pronunciato un timido “Per favore” con la vocetta da bimbo piccolo che era, che
avrebbe impietosito anche quel bastardo di Piton se l’avesse sentito, mentre si
dondolava timorosamente sulle gambe, con le manine dietro la schiena.
Una visione da diabete
fulminante.
E TACK! L’algida
bellezza che lo fronteggiava era ceduta sotto lo sguardo da cerbiatto del
piccolo Weasley, come un fuscello sotto al peso di un macigno da diverse
tonnellate! E il meritato biscotto era finito dritto dritto nel suo pancino da
idrovora!!
Una nuova temibile
arma nelle mani dei gemellini: lo sguardo da cucciolo! Che se funzionava quando
avevano sedici anni, immaginate a cinque!! La pucciosità fatta bambino insomma!
Della serie ChiedimiLaLunaCheTeLaRegalo!!!
E così, George si era
preso la sua rivincita e a colpi di occhioni sbrilluccicosi, si era divorato
un’intera scatola di biscotti, comodamente appollaiato sulle gambe della sua
biondina, che se lo stava spupazzando a dovere.
Ovviamente non erano
mancati anche i giochetti idioti, tipo Batti-batti-le-manine, giochino al quale
si era categoricamente rifiutato di giocare! Peccato, che se lui tirava fuori
lo sguardo paramecioso, Alicia, tirava fuori quello da Mangiamorte, così quando
lei gli aveva mostrato i palmi cinguettando un:
“Batti le manine
George”
a cui lui aveva
risposto un serafico
“Non ci penso nemmeno”
La bionda lo aveva
ghiacciato con quei due pozzi azzurri, ricordandogli i suoi doveri da bimbo.
Era trasalito,
fulminato da quell’occhiata si era ritrovato a battere quelle cavolo di manine,
con l’orgoglio che ormai era ridotto a poco più di nulla.
L’idea di voler
tornare grande non gli sembrava più così remota!!!
***
La pozione sarebbe stata
pronta a momenti, poteva sentire il paiolo bollire e levarsi un odore acre di
erbe mediche…peccato, le piaceva questo mini-Fred tutto coccole e pucciosità,
era così carino rannicchiato contro il suo petto, così ingenuo, candido e poi
così caldo…un momento, un po’ troppo caldo…anzi scottava decisamente!
Gli aveva posato in
fretta una mano sulla tempia, solo per avere la conferma ai suoi dubbi.
Aveva lanciato un
urletto e quindi aveva enunciato il verdetto:
“Fred…Fred ha la
febbre alta!!”
Continua…
Ahahah scusate, ma stavo ripensando a Fred che si
tuffa nelle tette di Angelina! Ma da dove mi vengono certe uscite? Me le sogno
la notte? [si…^^NdLynn]…comunque, la morale della favola è: mai preparare una pozione se hai tre nella
suddetta materia, potrebbe nuocere gravemente alla salute!!!
^^ vabbé va, lasciamo stare…piuttosto, per chiunque
volesse sapere cosa hanno detto i due combinaguai quando avevano le lingue a
penzoloni lunghe venti-venticinque cm, lo scambio di battute era questo:
G: “Ok Fred mi sembra che funzioni!”
F: “Vedo!”
…ecco spiegato l’arcano, mi sembrava giusto farvi
capire cosa ci fosse scritto, tutto qui ^^.
Poi…fra le foto appese nella camera dei gemelli,
sapete cosa voleva dire quella con Ron e il suo orsacchiotto di pezza vero?
Potrei quasi intitolarla ‘L’inizio dell’aracnofobia di Ron’…come sono perfida!
Ah, poi, mi vorrei scusare se nelle recensioni dei
precedenti capitoli ho saltato qualche nome! Il fatto è che alcuni mi hanno
recensito il primo chap, così, io andando a controllare le recensioni SOLO
dell’ultimo capitolo le ho saltateu.uvi chiedo umilmente perdono,
farò più attenzione la prossima volta!!!
Vi amo tutti!!!
Sasha: *-*
io…io…sono commossa!!! Sigh sigh…che dire, onorata che il mio nome
finisca in un’altra storia! Mi viene da piangere! Comunque l’ho già letta e
recensita ^^! Aspetto con impazienza il prossimo capitolo!! Per quanto riguarda
Fred e Angelina…beh non so che dirti! Giudica tu stessa! A me le cose sembra
stiano andando benino no? Almeno per Fred intendo! ^^ Grazie ancora e fammi
sapere che ne pensi di questo chap!
Bryn: Bryn,
credo che non serva il personaggio per fare ingelosire Angelina! (Bryn si
deprime un po’) Forse sta capendo qualcosa (Bryn si deprime un altro po’)…forse
(Bryn si tira un po’ su)…oddio non saprei (Bryn comincia a credere che
l’autrice abbia qualche serio problema al cervello)…spero di sì, ma chi può
dirlo (magari tu chesei l’Autrice?
NdBryn che ha la conferma della malattia al cervello di Lynn) ?! °-°*…se ti
interessa nel prossimo chap Bill avrà una particina abbastanza
fondamentale^^…mi dispiace per Lee…purtroppo non c’era abbastanza spazio per
invitarlo alla Tana! u.u pazienza…che ci dobbiamo fare! Mmmm chissà che stanno
facendo in questo momento Oliver e Katie?! -///- oddio…forse lo so…meglio
tralasciare…ma hai visto che casinari sti due gemelli?! Però sono carucci dai!
Piccoli teneri monelli!!! Ok *-* li adotto!! Fammi sapere che ne pensi di
questo capitolo all’insegna della pazzia!! E ricordati quei benedetti 27
righi!!
Janice: Janiceeeeeeeee!!!!
Tesora!!! Il tuo Draco è in lavorazione, non temere!! Muahahahaha…ok mi sono
lasciata prendere un po’ la mano…calmiamoci…ok, sono calma! Benizzimo, fammi
sapere che te ne pare di questo capitolo nel nome della demenza XD!!!
Luna Malfoy: [Lynn
fa pat pat sulla testa di Luna dicendo di non preoccuparsi, quindi ascolta
attentamente tutti i giudizi che sciorina] Allora Luna bella, come vedi le tue
sibilline profezie si sono avverate e i casini si sono realizzati! Poi, mi
chiedi perché non ci ho messo niente di tuo…mai CI AVEVO PENSATO SERIAMENTE!
Infatti, mentre progettavo il capitolo, volevo far ascoltare a Bill gli stessi
gruppi che ascolti tu…poi però mi sono resa conto che sono gruppi babbani, e
non potrebbe conoscerli…alla fine però, ho deciso che sarà proprio Yian, ad
ascoltare un po’ dei gruppi che ascolti tu, non tantissimi perché comunque è
più vicino al mondo magico, ma sicuramente i Rammstein li ascolta u.u sissignore!
Mi raccomando recensisci anche questo chap ^^!!
Mira’82: Scusate,
scusate per il ritardo, chiedo umilmente perdono, ma il mio cervellino non ce
la fa a partorire idee più velocemente!!! I’m sorry!!!!
Angèle87: Mademoiselle
Angèle!!! Mon amie!! Che
ti devo dire, Angelina è così, senza ritegno, o ne ha troppo o non ne ha! E
poi, chi lo immaginava che avesse un debole per i bambini!? Una metallara pazza
che si diletta a coccolare dei pupetti…°-°* stupendo!!! Non oso immaginare come
ne usciranno i bimbi! Già mi vedo una sorta di Angelina baby-sitter che appena
i genitori girano l’angolo mette i Wizard’s a palla e insegna al piccolo cose
tipo ComeImitareUnPerfettoMaldipanciaPerGiobbareITuoiGenitori! Bwahahahah che
figa!!! La volevo io una tata così!!! Ok…la smetto, hai ragione sto
sproloquiando…vabbé fammi sapere che te ne pare di questo chap^^!
Audrey: Ed
eccoti accontentata con l’ennesimo capitolo da manicomio! Come ti sembrano
Alicia-occhiata-da-mangiamorte-Spinnett e George-mi-vendo-per-un-biscotto-Weasley?
Il mio preferito però è
Fred-adoro-tuffare-la-faccia-nelle-tette-di-Angelina-Weasley…un adorabile
pervertito formato viaggio, te lo metti in tasca e via, comodo e pratico!!! No,
non tiro di coca, tranquilla! Ah, per chiunque si voglia spupazzare Fred, è
pregato di prendere il biglietto (stile salumeria) e mettersi in fila,
aspettando il proprio turno…grazie! [Angelina ti conviene muovere quelle
chiappine di marmo se non vuoi perdere il partito!!!]
Felpy: Ed
ecco che cosa combinano lo stracotto e suo fratello, e la reazione della
pantera! Tu che ne dici, sopravvivranno ad una settimana come questa? Si
accettano scommesse!!!! XD
Selphie: L’hai
detto mia cara, ne vedremo delle belle!!! Già qui la cosa si fa interessante…se
poi aggiungiamo che Fred piccolo e pervertito ha meno freni inibitori, e la
febbre gioca brutti scherzi…ops…ho detto un po’ troppo! Ci becchiamo nel
prossimo capitolo!!! ^.-
Cleon Weasley: In
ritardo? Macché! Sei puntuale come un orologio svizzero, e poi meglio tardi che
mai!!! Ti sei divertita in vacanza? Spero di si…suppongo non avrai vissuto le
stesse esperienze dei nostri eroi!!! Un baciozzo, fammi sapere che ne pensi
^^!!!
Ryta Holmes: Bwahahahahaha
ommioddio non ripetere tante volte…bwahahahaha non riesco a
dirlo…bwahahahah…ommadonna =°)…si si, come vedete mi do da fare anche a
distanza…povero, piccolo stupido Fred dici…vedremo se non si prenderà quello
che gli spetta…magari, un giorno non troppo lontano, potrebbe decidersi a
rubare un certo bacio ad un certa cacciatrice…un giorno…forse…ma chi lo sa! Per
adesso è solo un moccioso di cinque anni, tremendamente depravato!…c’è il
vitello con i piedi di balsa, c’è il vitello con i piedi di spugna e indovina
chi c’è?! C’è pure il vitello con i piedi di cobalto…c’è il vitello dai piedi tonnati,
4 ne ho inventati….
Un commento non costa
niente e aiuta l’autore a scrivere meglio.
L’attenzione di tutti,
nel salotto della Tana, era stato catturato dalla figura di Angelina, che
stringeva fra le braccia il piccolo Fred, rosso in volto e tremante. Subito
mamma Weasley aveva lasciato la sua posizione davanti all’antidoto, per
realizzare le condizioni effettive del bambino. Aveva posato premurosa una mano
sulla fronte di quello e aveva assunto un’aria molto preoccupata.
“Hai ragione è molto
alta…accidenti, dicevo io che stava andando tutto troppo bene! Con una
regressione del genere!” aveva mormorato angosciata.
“In che senso Signora,
lei sapeva che a Fred sarebbe venuta la febbre?” aveva mugolato Angelina con
ancora il fagottino rosso fra le mani.
“Oh beh, non proprio cara,
ma comunque speravo non succedesse niente! Devi sapere che quando si effettuano
dei cambiamenti biologici sostanziali, per mezzo di una pozione, un filtro o
quant’altro, si potrebbe verificare uno scompiglio delle normali funzioni, che
si manifesta in vari modi…viene chiamato Stress Magico, può essere mal di
pancia, o una leggera influenza…o febbre molto alta.”
“Capisco, ma non è
grave vero?”
“Oh, no, dura al
massimo ventiquattr’ore se curato come si deve, ma così non posso
somministrargli l’antidoto, rischierei di peggiorarne le condizioni. Povero il
mio piccolo Fred…ora ci pensa la tua mamma a curarti! Per piacere cara,
potresti portarlo di sopra nella sua camera da letto? Fallo coricare e…Ginny,
prendi una coperta più pesante e accompagna Angelina per favore.” Detto questo
la donna aveva scostato con fare materno la frangetta dalla fronte calda del
figlio e l’aveva guardato teneramente.
La mora si era diretta
verso la stanza dei gemelli, accompagnata da Ginevra. Entrate nella camera,
riordinata e pulita dal casino del pomeriggio dagli esperti tocchi di bacchetta
di Bill e Charlie, avevano sistemato il piccolo Fred sul suo letto –quello di
fronte alla porta- e mente Ginny prendeva alcune coperte pesanti dall’armadio,
Angelina si era preoccupata di mettergli il pigiama (quello da sedicenne, che
essendo enorme lo teneva bello caldo). L’avevano coperto con tre strati di
piumoni, ma il piccolo ancora tremava visibilmente, respirando a fatica.
Dopo poco era arrivata
Molly, che con l’aiuto della magia aveva portato su un vassoio, incantato e
fluttuante, una tazza fumante di una strana medicina dall’odore pungente, un
bicchiere pieno di un intruglio azzurrino, e altri farmaci, stringendo tra le
mani un catino d’acqua e aceto, con a mollo una pezza.
“Bene, l’avete coperto
a sufficienza. Ora, Fred, da bravo devi bere questo.” Gli aveva mormorato
sedendosi sul bordo del letto, aiutandolo a sollevarsi dolcemente e porgendogli
la tazza fumante. Il bimbo bevendo, aveva strizzato gli occhi schifato -doveva
essere davvero disgustosa- ma l’aveva buttata giù tutta. Quindi gli aveva
somministrato alcune capsule color verde acido e un cucchiaio ricolmo di alcune
gocce rosse. Infine gli aveva passato il bicchiere col liquido azzurrino, che
avevano scoperto essere una sorta di ‘premio’ dal sapore zuccherino.
Finite queste
operazioni la madre lo aveva rimesso sotto le coperte al caldo, misurando la
temperatura con la bacchetta…39,8.
Gli aveva schioccato
un bacio e quindi aveva sussurrato
“Angelina cara, non
c’è bisogno che resti qui, ci penserà Ginny a fargli i bagnoli, tu puoi
scendere giù con gli altri, fra un po’ faremo ritornare George normale, prima
che si becchi la febbre anche lui.”
Ma la ragazza aveva
scosso il capo mormorando parole che sorpresero perfino lei stessa.
“Se non le spiace,
vorrei occuparmi io di Fred…ci penserò io a bagnargli la fronte.”
La donna l’aveva
guardata un attimo, quindi sorridendo gentilmente si era chinata sulla
bacinella d’acqua e mormorando ‘Refrigero’ con un colpo di bacchetta,
aveva raffreddato ulteriormente il contenuto. Poi, richiamata la figlia era
scesa al piano di sotto chiudendosi la porta alle spalle e lasciando Angelina
da sola col piccolo malato.
Aveva strizzato il
pezzo di stoffa, facendo sgocciolare bene, quindi glielo aveva posto sulla
fronte febbricitante, osservando l’espressione del bimbo rilassarsi, sotto
l’effetto benefico del fazzoletto fresco. Aveva sorriso dolcemente,
accarezzandogli una guancia morbida, congestionata dalla febbre. Si era seduta
accanto al letto, su un piccolo sgabello di legno, continuando a vegliare il
bambino, rinfrescandogli puntualmente la pezzuola sulla fronte. Sembrava ancora
più minuscolo sotto tutte quelle coperte, una graziosa palletta rossa, che
respirava a fatica. Gli aveva spostato delicatamente qualche ciocca color
sangue dalla fronte, tornando ad accarezzargli il visino addormentato.
Poi, inaspettatamente,
sfilandogli la pezza bagnata, si era chinata su quel frugoletto e gli aveva
scoccato un bacio gentile, sulla fronte umida, e senza nemmeno rendersene
conto, aveva sentito una lacrima salata solcarle il volto, morendo sul lenzuolo
candido.
E ora? Cosa le stava
succedendo? Perché piangeva? Che strana reazione! Non c’era nulla per cui
piangere, eppure lei aveva una gran voglia di farlo, e quelle goccioline salate
sembravano non avere niente di meglio da fare che rotolarle giù dalle guance…si
era affrettata ad asciugarle, ma quelle, imperterrite continuavano il loro
percorso, e di lì a poco si era ritrovata a singhiozzare con la testa sulle
braccia, appoggiata al letto.
***
Aveva freddo, un freddo tremendo, tremava!
Eppur sentiva come se dentro stesse bruciando! Si era addormentato sul petto
della sua Angelina, beatamente coccolato dalla creatura che su tutte avrebbe
desiderato gli riservasse quel trattamento. Eppure adesso aveva un freddo
immenso, gli bruciavano i polmoni e aveva la testa pesante.
Aveva aperto un
secondo gli occhi, esortato dalla voce di sua madre, quindi aveva bevuto una
schifezza che più schifezza non si può. Sapeva di…di…beh sapeva che faceva
davvero schifo, e pure quell’altra cosa nel cucchiaio era abbastanza
vomitevole!
Ma alla fine, come
ogni volta quando stava male da piccolo sua mamma gli aveva fatto bere quello
sciroppo dal sapore dolciastro, che aveva coperto il gusto delle altre
schifosaggini.
Adesso poteva dormire
tranquillo, ne aveva una gran voglia…si sentiva così stanco…Oh! Che bella
sensazione, qualcuno gli aveva messo una roba umida sulla fronte…che piacevole
frescura!
Il tocco di una mano
morbida sulla sua guancia…chissà chi era che gli riservava tutte queste
attenzioni…quasi avesse paura di romperlo o di svegliarlo…avrebbe dovuto aprire
gli occhi e ringraziare…ma era troppo, troppo, troppo stanco e gli occhi erano
davvero pesanti.
Aah che sollievo quel
coso freddo sulla fronte! Si sentiva quasi meglio…
…poi un bacio, lieve,
leggero sulla fronte…
Chi sei? Perché fai
tutto questo per me? Vorrei ringraziarti, ma anche aprire gli occhi mi esce
difficile…sono così stanco, però ti sono davvero grato per tutte le premure che
ti stai prendendo…
Con uno sforzo
sovrumano aveva aperto appena gli occhietti lucidi, annebbiati dai fumi della
febbre…una macchia scura, appoggiata a pochi centimetri da lui…Angelina…
Oh, ma allora sei tu
che mi stai curando! Che bellezza, curato dalla mia Angelina!!! Quasi quasi non
voglio che se ne vada più la febbre!…e adesso? Perché piangi? No, ti prego, non
piangere! Sei così bella quando sorridi! Ti supplico asciugati gli occhi e
sorridi, perché a vederti così mi metto a piangere anche io!
Raccogliendo tutte le
forze, aveva sollevato la manina da sotto le coperte, e l’aveva alzata,
tremante verso la ragazza, che ancora piangeva.
Aveva sentito un tocco
leggero, qualcosa posarsi delicato sulla sua testa…aveva alzato lo sguardo, con
gli occhi ancora gonfi di lacrime e le guance bagnate…e l’aveva vista, la
piccola manina di Fred, tentennare, posarsi sulla sua guancia rigata…era calda
la mano del bimbo, e insicura…stava facendo un sforzo enorme per quella
semplice carezza. E aveva sentito quel sussurro
“Non….pian…ere…”
E aveva visto quel
sorrisetto abbozzato. La stava consolando!!! Nonostante avesse cinque anni e la
febbre alta, quel bimbo la stava consolando! Era lei che si sarebbe dovuta
prendere cura di lui, e non viceversa!! Si era asciugata in fretta le lacrime,
e gli aveva regalato il sorriso più dolce che avesse mai tirato fuori. Aveva
preso fra le sue, la manina bianca di Fred, che adesso sorrideva contento,
anche se con gli occhi socchiusi. E gli aveva sussurrato a sua volta
“Vedi…non piango più
Fred…”
un altro sorriso, un
altro sussurro proveniente da quel corpicino accaldato
“Sei…bella…quando…sorridi”
Adesso aveva ancora
più voglia di piangere! Ma che cosa le stava succedendo! Si era rammollita ecco
cosa! Si era avvicinata di più all’orecchio del bambino e gli aveva soffiato
“Hey piccoletto, devi
guarire in fretta! Io non mi diverto se tu te ne stai qui, hai capito, quindi
devi ritornare al più presto grande! Voglio divertirmi ancora con te!!! Va
bene?”
Fred aveva accennato
un timido sì con il capo, sul viso un’espressione felice, beata, tranquilla.
Gli aveva cambiato di
nuovo il panno sulla fronte, e gli aveva stretto la manina, continuando ad
osservarlo mentre dormiva placidamente.
***
“Bene George, adesso
vieni qui e bevi questo”
La signora Weasley
aveva porto al figlio un cucchiaio con dentro undici gocce di contravveleno. Il
bambino, vestito con gli abiti giganteschi da sedicenne –perché non fa piacere
ritornare normali con addosso i vestiti di undici anni prima!- aveva
trangugiato l’intruglio; stranamente questa volta non c’erano stati né conati,
né spasmi, solo la sensazione di diventare più grande!
Il corpo si era
allungato, le gambine nodose si erano trasformate in fasci di muscoli e cosce
d’acciaio, le braccia esili avevano lasciato il posto a bicipiti e tricipiti
scolpiti, le forme paffute della sua infanzia si erano trasformate nel petto
tonico e negli addominali da sedicenne, infine le guanciotte più volte
torturate dalla sua ragazza quel pomeriggio, erano diventate le geometrie
regolari degli zigomi e delle guance maschie. Si era guardato le mani, non più
quelle manine cicciottelle da pupetto di un lustro, ma mani grandi e forti da
ragazzo. Aveva intravisto il proprio riflesso nello specchio del salotto.
SIIIIIIIIII era di nuovo un sedicenne figo!!! Il tocco di manzo adorabile che
voleva essere!!! Uau!!! Un’ultima controllatine ‘là sotto’ –non si sa mai, che
disgrazia atroce voglia, sia ritornato tutto normale e gli sia rimasto il fratellino
minore da moccioso di cinque anni- tutto a posto anche sul fronte ‘interno
mutande’!!! Stupendo!!!
Aveva schioccato un
bacio a sua madre, promettendole di non sperimentare mai più niente su se
stessi, se non dopo averne verificati gli effetti letali o meno!
Quindi presa per mano
Alicia l’aveva trascinata su per le scale, urlando ad una Ginny decisamente
scioccata un:
“Siamo in camera tua,
dobbiamo parlare in privato!! Non ti dispiace, vero, se la usiamo per un po’?!”
a cui la ragazza aveva
risposto un “No…non c’è problema…” alquanto perplesso.
Appena si furono
chiusi dietro la porta della camera, George fece quello che si era prefisso di
fare non appena aveva realizzato la fregatura dell’avere cinque anni: aveva
ricoperto Alicia di baci! L’aveva spinta contro la porta della camera e l’aveva
baciata con una passione travolgente! E senza troppe cerimonie le stava già
infilando le mani sotto la maglietta!
“George! George,
tesoro, non mi sembra il caso…”
aveva sospirato la
bionda ancora contro le labbra chiare del ragazzo.
“Ah no?!…signorina
Spinnett, questa è la sua punizione per avermi allontanato quando io cercavo di
fare pace con lei, trattandomi come un moccioso! Ora dovrà rimediare…hehehe!”
aveva ridacchiato sadicamente il rosso, scendendo con le labbra sul collo della
giovane.
“Ma…amore, tu ERI un
moccioso!! Insomma sarei parsa una pedofila!!” aveva mugolato quella, tentando
di resistere, inutilmente visto che subito dopo si era lasciata scappare un
gemito di piacere.
“Beh, adesso ho sedici
anni e tu non passi per una pedofila…e noi dobbiamo ancora fare pace come si
deve!!!” le aveva sussurrato il ragazzo giocherellando con una ciocca di
capelli biondi a pochi centimetri dall’orecchio della proprietaria. Quindi
aveva lasciato perdere il ciuffetto e aveva passato la punta della lingua lungo
tutto il collo della giovane fino a quando no aveva toccato il bordo della
maglietta.
Quello era troppo!!!
Ommadonna, e se li avessero beccati?! Trovarli mentre amoreggiavano
selvaggiamente nella camera di SUA SORELLA!!! In casa dei SUOI GENITORI!!!
Alicia si stava
perdendo in clamorose paranoie da ruzzata, combattuta fra la paura di essere
tanati in pieno e quella di continuare quello che il suo ragazzo aveva
iniziato, e proseguito in modo egregio…quando aveva sentito la mano di George
infilarsi ‘casualmente’ sotto la sua maglietta, arrivando al gancetto del
reggiseno. Prima che riuscisse a fare qualsiasi cosa, la ragazza gli aveva
afferrato un lembo della maglia e lo aveva trascinato a terra di peso
–facendosi anche un po’ male- prendendo in mano la situazione.
George l’aveva
lasciata fare quando lei gli aveva bloccato i polsi sul pavimento, godendo come
un matto quando aveva sentito la lingua del suo ghiaccioletto sexy ripetere
quello che poco prima aveva fatto lui, sul suo collo. Le aveva quasi agganciato
una natica, e lei quasi sfilato la maglietta quando avevano sentito dei passi
salire le scale. Si erano fermati di colpo, rialzandosi in fretta e
aggiustandosi alla bell’e meglio. Quindi, rossi in volto erano usciti dalla camera
di Ginny, solo per vedere la piccola scrutarli con un sorrisetto furbo in
volto, e sorpassarli entrando in camera. Si erano rivolti uno sguardo della
serie NonAvràSentitoTutto?! Quindi era stata Alicia a suggerire di andare a
vedere come stesse Fred.
Erano entrati
silenziosamente nella camera dei gemelli, trovando Angelina accoccolata sulle
braccia che stringeva la manina del piccolo, osservandolo mentre dormiva.
Quando li aveva visti era scattata spaventata, poi, riconoscendoli aveva
sussurrato cercando di non svegliare il bimbo
“Credo che gli sia
scesa un bel po’ la febbre…adesso respira molto meglio.”
La bionda aveva
sorriso annuendo col capo. E rivolgendo uno sguardo al letto occupato.
George, invece, con la
grazia di una motosega si era avvicinato al letto, e sedutosi sullo sgabello
aveva iniziato a stuzzicare il bambino che ci dormiva, infilandogli le dita
nelle orecchie, tappandogli il naso, punzecchiandolo un po’ dappertutto. Dopo
un po’ di mugoli infastiditi, Fred, seccato si era girato dalla parte di suo
fratello e gli aveva grugnito un “Che cazzo rompi deficiente!! Non vedi che sto
soffrendo!!!”, al che George aveva esordito un convinto “Si, gli si è abbassata
la febbre!”.
“George!! Lo hai
svegliato! Poverino, non vedi che sta male!!” lo aveva ripreso la ragazza dalla
chioma color dell’oro, mentre Angelina assisteva allibita alla scena.
E George imitando la
vocina acuta di una ragazza l’aveva canzonato “Oh, si povero piccolo Fred, ha
la bua!!! Su, vieni qui che ti do un bacino e ti passa tutto!!!” tentando poi
di schioccargli un bacio, nonostante le proteste del fratello che schifato
stava scalciando a destra e a manca ululando “Aaaaaaaarghhhh maniaco!!!
Mollami!!! Bleargh che schifo!!! Lasciami in pace finocchio!!! Brutta checca
isterica non mi toccare!!!”
La scenetta fu
interrotta dall’arrivo della signora Weasley, che aveva portato una tazza di
brodo per Fred e veniva ad avvertire che la cena era in tavola. Dopo aver
misurato la temperatura del malato, scesa a 37,7, gli aveva somministrato
nuovamente la tazza dal contenuto fumante con l’odore acre e il sapore
schifoso, intimandogli di riposarsi un po’. Così, dopo un veloce cambio di
pigiama -visto che il precedente era sudato fradicio- e alleggerito il letto di
un paio di coperte, gli aveva lasciato la tazza di brodo accanto uscendo dalla
stanza, seguita dagli altri tre ragazzi.
Dopo cena, i tre
sedicenni, erano nuovamente tornati a far compagnia a Fred chiacchierando con
lui allegramente del più e del meno fino a quando non era arrivata l’ora di
dormire…peccato che Fred non ne volesse sapere di tornare a letto, ora che si
sentiva meglio voleva passare un altro po’ di tempo con Angelina, la quale però
non era affatto d’accordo!
“Fred, non fare i
capricci, hai ancora febbre e devi dormire!”
“No, no, no! Non ho
sonno!!! Voglio rimanere un altro po’ sveglio!!!”
“Uff…cosa devo fare
con te?!” aveva mormorato con una punta di disperazione nella voce la ragazza.
“Ghe he he cantagli
una ninna nanna, magari il pupo si addormenta!!! Non è vero pucci pucci?!” lo
aveva sfottuto il fratello.
La reazione questa
volta fu ben diversa dalle altre, infatti, illuminatosi, il piccoletto aveva
trillato un giogioso “Sì!! Una ninna nanna!!!”.
George era quasi
caduto dal letto per lo shock! Non è che suo fratello si era del tutto
rincretinito diventando piccolo?! Ommadonna, pure la ninna nanna!!!
Poi però aveva subito
intuito il gioco a cui stava giocando quel pervertito di cinque anni. Infatti,
come se fosse la cosa più normale del mondo, si era sistemato in grmbo alla
mora cacciatrice, avvolto in un caldo piumone, la quale, senza fare una piega
l’aveva stretto a se, sistemandogli la frangetta. Quindi aveva miagolato un
pensieroso “Mmm…che ninna nanna conosco? Vediamo, vediamo…Alicia, tu che sei
brava a cantare, ne ricordi qualcuna?”
La biondina, anche se
leggermente sorpresa dalla domanda aveva annuito timidamente sciorinando
“Si…mia mamma me ne cantava sempre una…fa più o meno così…” detto questo ne
aveva intonato il motivetto. Anche Angelina parve illuminarsi.
“Ah, me la cantava
anche la mia!!”
Così entrambe le
giovani cominciarono ad cantare la nenia, la voce dolce e modulata di Alicia si
mescolava a quella più bassa e calda di Angelina…era una piacere
ascoltarle…piano piano, Fred, cullato dalla sua Angelina cominciava a scivolare
fra le braccia di Morfeo, ninnato dalle parole soavi delle due giovani.
Vorrei che questo
momento non finisse mai…qui, fra le braccia della mia Angelina, si sta così
bene, riscaldato dal calore del suo petto, riesco a sentire il battito del suo
cuore…chissà se un giorno, lì, ci sarà un po’ di spazio anche per me…mi
piacerebbe tanto poterla baciare…anche se ho solo cinque anni, adesso…dio
quanto ti amo…se solo tu riuscissi a capirlo…la mia dolce Angelina, bellissima
pantera…beato chi riuscirà a catturarti…vorrei poter essere io quel
qualcuno…peccato che al momento ho solo cinque anni…ti amo Angelina…non puoi
nemmeno immaginare quanto.
Lentamente la melodia
si spense, e la giovane moretta sistemò sotto le coperte il bimbo, profondamente
addormentato, rivolgendo un sorriso alla sua amica, che stava accarezzando la
chioma sanguigna del fratello, steso sul letto, con la testa poggiata sulle sue
gambe…anche lui profondamente addormentato.
Dopo avergli
schioccato un bacio, svegliandolo gentilmente lo aveva salutato, augurandogli
la buona notte uscendo dalla stanza dirette verso la propria camera.
Si erano addormentate
subito, provate dalla giornata –non proprio tranquilla- che avevano passato…non
male come primo giorno…chissà i prossimi!
***
Era stata svegliata
dal canto del gallo. Mezza addormentata aveva dato un’occhiata fuori dalla
finestra, il sole era appena sorto ed era ancora molto presto. Si era passata
una mano nella folta chioma dai riccioli color pece, sbadigliando sonoramente.
Accanto a lei Alicia dormiva beata, acciambellata a mo’ di gatto. Nel lettino
lì a fianco, Ginny si era rigirata sotto la sottile copertina di cotone,
sospirando e continuando a sognare tranquilla.
Si era guardata un
attimo intorno. La stanzetta era appena illuminata dai pallidi raggi del sole
che filtravano attraverso le tendine della finestra, e lei non aveva già più
sonno. Era scesa silenziosamente dal comodo giaciglio, facendo attenzione a non
svegliare le altre due, quindi si era diretta verso il bagnetto attiguo e si
era lavata. Aveva voglia di vedere come stava il piccolo, tenero Fred…era
prestino…sicuramente stava ronfando.
Si era vestita
velocemente, infilando un paio shorts in denim e un top nero con la scritta
Wizard’s Blood in rosso, a mo’ di sangue che cola, corredata di vari strappi
decorati con numerose spille da balia di diverse dimensioni e con un ampio
scollo che le lasciava una spalla scoperta.
Era uscita cautamente
dalla camera da letto, scendendo quatta quatta le scale, cercando d fare il
minimo rumore per non svegliare gli altri. Era arrivata in punta di piedi
davanti alla camera dei gemelli. L’aveva aperta, pian pianino, senza far
cigolare i cardini, silenziosa come un gatto, e vi aveva sbirciato dentro. La
prima cosa che notò fu il letto di Fred…VUOTO! Poi, aveva sentito degli strani
colpi, una vocetta acuta e dei guaiti infastiditi.
Ma che cavolo stava
succedendo?
Senza troppi preamboli
aveva spalancato la porta entrando, trovandosi di fronte a ad una scenetta a
dir poco comica.
C’era il piccolo Fred
–completamente guarito a quanto vedeva- che, seduto a cavalcionisullo stomaco del gemello, il quale tentava
di continuare a dormire, lo stava prendendo a cucinate in faccia,
rincretinendolo a suon di “Sveglia…sveglia…sveglia…e svegliati, svegliati!!!”
Quando il cucciolo si
era accorto della presenza della ragazza, aveva bloccato il cuscino a
mezz’aria, e rallegratosi era sceso dalla posizione in cui si trovava,
accompagnato da un sonoro SGRUNT di George, che si era rigirato
dall’altra parte, immergendosi nel bozzolo di coperte. Il bimbo era corso
pimpante verso Angelina cinguettando un allegro “Angie!!!” abbracciandole le
gambe, altezza massima a cui arrivava. La ragazza, intenerita, lo aveva
sollevato in braccio, e sedutasi sull’unico letto vuoto gli aveva misurato la
febbre, compiacendosi nello scoprire che il pupo era sfebbrato.
“Hey scricciolo, come
mai sei già sveglio a quest’ora?” gli aveva chiesto stringendo di più a se il
pargolo e cominciando ad accarezzargli i capelli fulvi.
Da parte sua il
bimbetto, con sua somma gioia aveva immerso la faccia in quel davanzale
morbidissimo, mormorandoci un “Perché non vedevo l’ora di vederti!”.
A queste parole
Angelina non seppe se mettersi a ridere o preoccuparsi seriamente…optò per la
prima e ridacchiando sommessamente si rivolse al frugoletto dicendogli “Ah, ora
capisco…ti devo cantare un’altra ninna nanna per farti addormentare?”. Di tutta
risposta l’altro si fece serio, e le rispose con un altrettanto serio “No,
dormi con me.”
La mora sbattè un paio
di volte le palpebre, visibilmente scioccata. Il pupetto rincarò “Mi basta tu
resti con me. Dai Angelina, dormi con me fino a quando non si svegliano gli
altri…ti prego!”
La ragazza non sapeva
che fare…era pur vero che aveva davanti solo un piccoletto puccioso di neanche
un lustro, ma era altrettanto vero che quel piccoletto puccioso di neanche un
lustro era il suo amico Fred!!!
Il suddetto notando
quel tentennamento nella cacciatrice, aveva tirato fuori la sua arma micidiale:
lo sguardo da cucciolo-in-via-d’estinzione-della-serie-adottami-adottami-adottami.
Come prevedibile era stata immediata la decisione di dormire col piccolo
batuffolo.
Sconfitta da un paio
di occhioni cerbiattosi, si era stesa sul letto, accanto al rosso, che
infilatosi sotto le coperte, le si era accoccolato contro, proprio come un
gattino in cerca di coccole e calore…non aveva molto sonno, ma aveva iniziato
ad accarezzargli i capelli color del sangue, osservandolo. Piano piano, quel
gesto si rivelò molto rilassante, soporifero a dire il vero, tanto che la mora
si riaddormentò profondamente.
Anche se gli aveva
chiesto di ‘dormire’ Fred era rimasto sveglissimo tutto il tempo. A parte che
non avrebbe comunque potuto chiudere occhio, primo perché non aveva affatto
sonno, secondo perché con quella meraviglia accanto non avrebbe potuto farlo
nemmeno volendo…e lui non VOLEVA dormire, ora che ne aveva l’occasione voleva
rimanere sveglio tutto il tempo ad osservarla, cercando di imprimere nella sua
mente ogni singolo dettaglio.
Quando si era accorto
che le carezzine sulla testa erano cessate, cautamente si era girato dall’altra
parte, accorgendosi che la giovane dormiva. L’aveva studiata attentamente,
prima con lo sguardo, poi con il tatto, azzardando delle delicate carezze con
le manine paffute. Le aveva sfiorato le guance morbide, la fronte liscia, le
labbra carnose…e lì, non ce l’aveva fatta…che quella pozione gli avesse
ridotto, oltre che gli anni anche la volontà, facendola diventare proprio come
quella di un bimbo curioso? Fatto sta, che quando aveva passato quel suo ditino
bianco sulla curva morbida delle labbra, era prevaricata la curiosità da
bambino di cinque anni più che il buonsenso da sedicenne…aveva avvicinato il
visetto a quello della ragazza, era talmente vicino che poteva contare ogni
lunga ciglia sulle palpebre chiuse. Aveva chinato leggermente il capo su un
lato, aveva tratto un profondo respiro…aveva chiuso gli occhi…e con estrema,
esasperante lentezza aveva annullato la distanza fra i loro visi.
Le aveva posato un bacino,
piccolo, piccolo su quelle belle labbra. Un bacio veloce, pauroso. La sua
bocca, troppo piccina, aveva per un attimo sfiorato quella della persona per
cui avrebbe fatto qualsiasi cosa. Aveva cinque anni, era piccolo…e
maledettamente felice! Il moccioso più felice dell’intero pianeta!
AVEVA BACIATO
ANGELINA!!!
Avrebbe voluto urlarlo
al mondo intero, con tutto il fiato che aveva in corpo! L’aveva baciata, ed era
stata la sensazione più meravigliosa della sua esistenza. Sentiva il cuore
scoppiargli nel petto! L’aveva baciata! Ancora non ci credeva. Si era rituffato
sotto le coperte, rossissimo in volto e in zona orecchie. Aveva baciato
Angelina!!! Aveva tirato nuovamente fuori la testa. La ragazza dormiva ancora
placidamente.
Era felice. Punto.
Aveva sorriso e si era
steso di nuovo. Aveva chiuso gli occhi ripensando all’esatto momento in cui
aveva sfiorato le sue labbra. Si era stretto maggiormente al corpo della
giovane, l’aveva abbracciata, ed era morto di felicità quando lei aveva fatto
lo stesso nel sonno, avvolgendolo con un suo braccio. Senza accorgersene si era
riaddormentato cullato dal pensiero di quel bacio innocente, che aveva rubato
alla creatura che popolava i suoi sogni.
Che bello avere cinque
anni!!!
***
Le giornate alla Tana
continuarono tranquille, dopo il primo movimentato giorno, Fred era tornato
grande, ed entrambi i gemelli si erano beccati una luuuuuunga paternale dalla
madre, ma a parte questo tutto filava liscio come l’olio.
Erano ormai arrivati a
venerdì, quel pomeriggio il caldo era insopportabile, mai si era vista
un’estate così calda per la Gran Bretagna. Le cicale frinivano impazzite e
Angelina aveva trovato un po’ di fresco, appollaiata su un ramo dell’enorme
albero nodoso dietro alla casa. Era un posticino davvero tranquillo quello,
niente gnomi schifosi a rompere le palle, all’ombra della grande chima
frondosa…e la visuale dall’alto non le dispiaceva affatto! In quel modo aveva
il controllo di tutto il territorio sottostante.
Così appisolata
sembrava davvero una pantera. Era stesa a pancia in giù, con una gamba a
penzoloni dal ramo e l’altra piegata, un braccio a fare da cuscino e l’altro
abbandonato ciondolante, vestita completamente di nero, ci mancavano solo coda
e orecchie e chi l’avesse vista avrebbe pensato che i Weasley avessero per casa
un enorme felino dal pelo nero…e terribilmente sexy.
Fred se la stava
mangiando con gli occhi da ormai troppo tempo, spiandola dalla finestra della
cucina, con in mano un biscotto, sospeso nel vuoto, a metà strada fra le fauci
del rosso e il barattolo. In quel momento era entrato Bill in cucina, e gli
aveva sfilato il frollino…l’altro non aveva fatto una piega.
Preoccupato dalla
reazione, il maggiore dei Weasley, aveva aggrottato le sopracciglia e aveva
cercato di intuire il perché di tanto beotismo…Angelina. Svelato l’arcano.
Doveva sospettarlo! Aveva guardato di nuovo il fratello, perso in chissà quali
fantasie, e scuotendo il capo si era detto che doveva dispensargli un paio di
consigli da fratello maggiore e rimorchiatore matricolato.
“Fred…”
…niente…
“Fred!”
…macché…
“FRED!!!”
“Eh?!”
Si era svegliato
grazie a dio!!! Ma guardalo, non si era nemmeno accorto di lui! E nemmeno che
gli aveva giobbato la merenda!
“Perché non vai a
parlarle?”
“A chi?!”
Sguardo fra il comprensivo
e lo scocciato
“Agli gnomi che
infestano il giardino! Ad Angelina! Razza di cetriolino sott’aceto!!”
“Ah…boh…non saprei che
dirle!”
“Chiedile se vuole una
massaggio!”
“Si, vabbé Bill, e poi
cosa? Me la violento mentre le faccio uno schiatzu? Anzi sai che faccio, me la
violento appena scende dall’albero, eliminiamo il massaggio! Anzi no! Ancora
meglio! Me la sbatto direttamente sull’albero e la facciamo finita!”
“Brutta storia gli
omoni fratellino! Comunque no, non te la violenti, le chiedi solo se vuole un
massaggio…”
“E perché dovrebbe
accettare?”
“Perché?! Perché?!?!
Ma buon dio perché TUTTE le ragazze vorrebbero farsi fare un massaggio da un
tocco di manzo! E lasciatelo dire, tutti i Weasley sono fatti a regola d’arte!”
“Tranne Perce…”
“No, lascia stare,
anche Perce…altrimenti come si spiega che abbia una ragazza, carina per giunta,
che sta ancora con lui?!”
“Se lo dici
tu…allora…vado?!”
“Vai vai…”
“Vado…”
Detto questo, il
minore dei due si era alzato deciso, ed era uscito nel cortiletto retrostante.
Bill non si stava perdendo una mossa. Aveva visto il fratellino –non più tanto
‘ino’- avvicinarsi all’albero e chiedere qualcosa alla ragazza. Lei lo aveva
guardato un attimo rispondendogli, ma da lì non riusciva a capire. Fred aveva
di nuovo detto qualcosa che l’aveva fatta ridere -perfetto, le donne amano i
tipi divertenti- e poi l’aveva aiutata a scendere dall’albero.
L’aveva vista
sdraiarsi a pancia sotto per terra, quindi aveva colto uno sguardo di genuina
felicità in suo fratello, che si era inginocchiato accanto a lei e aveva
iniziato a massaggiarle le spalle.
BINGO!!! Ora poteva
anche andarsene, tanto ormai era fatta. Già sapeva che quella sera ci sarebbe
stata una coppia in più alla Tana…sempre che non arrivasse qualche Idiota con
la I maiuscola a rovinare tutto!…ma no, dopotutto si vedeva un miglio che quei
due stavano flirtando, chi avrebbe osato interromperli? George era in camera
con la sua biondina –doveva ammettere che i fratellini avevano gusto in fatto
di pulzelle-, i suoi erano insieme a Ginny e Ron a Diagon Alley, per fare
compere e non sarebbero tornati prima di cena, Percy era al Ministero –grazie a
dio- e Charlie stava o dormendo o studiando, ergo non si sarebbe mosso dalla
sua camera nemmeno per andare al cesso!
E lui…beh lui la sua
parte l’aveva fatta, adesso sarebbe scomparso per un po’…giusto il tempo che
quei due avrebbero impiegato per capire che erano irrimediabilmente cotti uno
dell’altra…
Ah, l’amour!
Continua…
^____________________________________^ ngeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee…hem
hem…[Lynn si riprende dal capitolo assurdo che ha scritto.]
Bene, eccomi qui, dopo un altro chap fra il
diabetico e una chiamata alla neuro…finalmente il piccolo Fred si prende una
personalissima soddisfazione e al diavolo le buone intenzioni! Peccato che
Angelina dormisse…o forse è meglio dire per fortuna! Mi sentivo in dovere di
infilarci Bill nel capitolo perché, davvero è uno dei miei tanti personaggi
preferiti e non potevo esimermi dal regalargli una particina, anche se piccola
piccola, fondamentale! Il mio adorato fricchettone coi capelli lunghi! *ç*…
Riprendiamoci, riprendiamoci…ora, una nota davvero
importante. La ninna nanna che Alicia e Angelina cantano. [No! Non tiro di coca
ed è davvero una cosa importante! NdLynn]. Non ho scritto le parole della nenia
perché in realtà non ce n’era una in particolare, però, c’è un però, l’idea e
il pezzo è stata cogitata-scritta sulle note della canzone degli Evanescence
‘Anywhere’…ora vi chiederete come una metallara come la sottoscritta possa
avere e ascoltare una canzone del genere?! Beh, me lo sono chiesto tante volte
anche io e alla fine ho scoperto che alcune delle loro canzoni sono per me di
forte ispirazione…ovviamente anche quelle rock e metal, ma ci vedete un Fred di
5 miseri anni che si addormenta con il sottofondo di Seek&Distroy dei
Metallica? -.- io no!
Vabbé ma passiamo alle recensioni và!
Sasha: ^///^grazie, troppo
gentile…ok, magari la storia non finirà fra un miliardo di anni, mancano ancora
un po’ di chap, a dirla tutta non tantissimi, ma nemmeno pochi! Tu goditi sti
due monelli versione mini e fammi sapere ^.-!
Angèle87: Carissima !!!!
Allora, punto primo, la tua fic nuova: Feels Like Home…STUPENDA!!! Lo so, lo
so, chiedo venia per non avertela recensita, ma mi collego oramai una volta
ogni mille anni, e faccio appena in tempo a scaricare le nuove fic e a
chiudere!!! Ma non potevo non farti i complimenti…giuro ha preso una piega
fantastica e non si vede tutti i giorni una fic con il PoV di
Hermione-so-tutto-io-Granger…fantastico, sono rimasta a dir poco rapita à *-* sblink sblink …per
non parlare del finale a sorpresa, dio che storia stupenda!!! Voto 10 elevato
alla più infinito! Bellissima!!!
Per quanto riguarda i gemelli, tranquilla,
torneranno sexy e a appetitosi come prima…si spera…ma credo proprio che almeno
George sicuro se non voglio che Alicia mi seghi le manine con un’affilata sega
da boscaiolo canadese…
Bryn:
Affidarti Fred e George piccoli Bryn?!….mmm mi sa che mi diventi
pedofila…meglio evitare, anche perché se finisci in galera ti avrò sulla
coscienza…finché si tratta dei gemelli da grandi, non sorgono problemi (per
me…per Alicia sicuramente, e per Angelina…forse)…guarda, ora come ora, fossi in
te (ma anche in me -.-‘’) visto che i due picci-Weasleynon me li potrei fare, ripiegherei sul
grande ( o meglio SUI grandI…che vogliamo lasciare Charlie tutto da solo,
povero tocco di manzo?!) tanto grosso modo dovrebbe avere…24 anni? Boh, dovrò
fare un rapido calcolo, e ti farò sapere…cmq, anche se ne avesse 29 me lo farei
con tanta, tanta simpatia!!!
Cleon Weasley: Ok
spero che cadendo dalla sedia tu non ti sia fatta troppo male, non me lo
perdonerei se una fedelissima delle mie schiere (ma sto parlando di lettrici o
di mangiamorte?! ^^’’) si facesse del male!! E magari dopo a causa di questo
male non mi può più recensire!!! Ommioddio sarebbe la fine!!! Oancora peggio si offende con me che l’ho
fatta cadere e smette di leggere!!! ;___________; noooooooo!!!! Non smetti di
leggere vero?! =°°°
Audrey: Sai,
credo anche io che Alicia abbia una vena di perfidia repressa, tesoro, hai un
ragazzo, che benedica, anche se al momento ha cinque miseri anni è un puccioso
della miseria e tu me lo tratti a pezza per i piedi, ma io chiamo il
C.A.M.P.P.W (Comitato Anti Maltrattamento Poveri Piccoli Weasley) e ti faccio
fare una chiacchierata con un paio di lettrici che avrebbero una gran voglia di
aprirti la faccia!!! Chiaro?! Immagino di si bwahahahaha…ok, Alicia se n’è
andata terrorizzata, vedremo se sui da una svegliata sta ragazza!!! Fred…lo
vedo bene per ora, ma nel caso dovesse succedere qualcosa, noi fedeli
allupat…sostenitrici di Fred, ci faremo avanti!!!
Selphie: Mmm, a
me sembra che Angelina si stia divert4endo un po’ troppo a fare la
baby-sitter…o forse si è divertito più Fred a fare il poppante?! °-°…non lo so,
in entrambe i casi so solo che qui ci si diverte un po’ troppo!!! Tutti in
punizione! No vabbé scherzo…Alicia ha ragione a non voler baciare un moccioso
di 5 anni, ma non doveva nemmeno fare la bastarda col biscotto però!!! Cavoli!
Si parla sempre del povero piccolo tenero George-sono-una-fogna-Weasley!!!
Yaya: *.*
Uuuuuhh nuova lettrice!!!! Bene
bene bene, allora, il tuo Baston…mi è arrivato un gufo proprio ieri che diceva
che se la sta spassando insieme a Katie sulle coste dell’Irlanda suppongo verso
la manica, dove dice che si sta allenando per entrare fra le riserve dei
Puddlemere United…io so che ce la farà, ma so anche che se si lascia prendere
la mano, implicando perciò un regime di vita che ha come unico obbiettivo il
QUIDDITCH, katie non regge il colpo e addio idillio amoroso!!! Comunque a me
sembra che le cose, almeno fra quei due vadano a gonfie vele, aspetto molte
altre recensioni, mi raccomando!
Felpy: ^///^ grazie,
grazie, troooppo buona! Effettivamente pensando agli sguardi cucciolosi di
Freddino (no veramente scotta! XD) e Giorgiuccio mi è venuta voglia di
appendere fuori casa un bel cartello con scritto A.A.A si adottano cuccioli
Weasley!!!
Isimbel: *-*
ommadonna quante novità!!! Ragazze mi state viziando, potrei farci l’abitudine
a tutte queste recensioni e chiedervene altrettante per ogni chap!!! Per non
parlare dei complimenti!! Vi ringrazio davvero infinitamente ma giuro che
davvero non sono niente di che, semplicemente mi impegno per rendere quello che
scrivo almeno leggibile!! é.è…il che di solito richiede una dose di
intelligenza superiore, ed ecco che qui subentrano le mie beta-reader, dovete
loro davvero tanto, lettrici!!!
George Weasley: GEORGINO!!!
Piccino di zia,
vuoi la febbre?! No dai, vedrai che presto la tua Aly si accorgerà degli enormi
ormoni, che ormai raggiungono le dimensioni di una pluffa, che ti girano
intorno e saprà porvi rimedio, tranquillo!!
Dada90: O.O
ohi ma che è oggi?! Tutta sta gente, c’è pienone!!! Hanno aperto le gabbie
ragazzi! Spero solo che tutta questa bella gente recensisca anche i prossimi
chap, o potrei deprimermi e di conseguenza non scrivere per molto molto
tempo…no vabbé scherzo, io scrivo prima per me stessa e poi per chi ha il
dispiacere di incappare in tale orrore partorito dalla mia testolina bacata…O.o
ommadonnina, una scrittrice famosa?! Se, come o, diciassette anni di trip
mentali semmai!!! Nessuno mi aveva mai dato della scrittrice famosa! ^^ mi sto
gasando! No, comunque, definire me una scrittrice famosa sarebbe un insulto
alla categoria, io sono solo una matta disegnatrice che ha deciso di mettersi
in gioco anche nella scrittura…ah, e non dimenticare che presto (oddio si fa
per dire…) ci saranno nuovi disegni in arrivo ^^’…mi farebbe piacere se tu li
commentassi.
Aredhel:
Un’altra faccia nova?! Ma, ragazzi, sono diventata d’un tratto molto famosa? E’
una sensazione stupenda comunque vedere tante recensioni!!! Mi commuovo!!!
Grazie ancora per leggere questa storia, se possiamo definire tale quest’affronto
alle opere della Rowling, è sempre una grande soddisfazione sapere che i propri
sforzi vengono apprezzati…ah, non ti assuefare troppo, le mie storie sono come
le sigarette, nuocciono gravemente alla salute…soprattutto quella mentale!!!!
Pea: °-° Lynn
esce da sotto al tavolo dove si era nascosta insieme ad Alicia tremante…soi
guarda intorno con aria circospetta…bene Josephine se n’è andata, la bionda
cacciatrice dei Grifondoro è salva e con lei anche l’autrice…ok, Alicia ha
imparato la lezione e saprà rimediare ai suoi errori vero?! VERO?!?!?
Si…ovviamente, altrimenti la faccio morire alla prima battuta del prossimo chap
(muahahahah)…George è salvo, con la pancia piena e gli ormoni sedati, sei
contenta Pea? Josephine? Sai pisellino…ho come l’impressione che altro che
Stress Magico, la febbre gli sia venuta per colpa della terza di Angelina, che
ignara di tutto se lo spupazza a dovere (e alla fine del chap viene pure
giobbata da Baby Fred ^^’’’)…spero che Scaruccio tuo non faccia di queste
cos…scherzavo, le fa le fa…ma tralasciamo queste inutili sottigliezze sperando
di sopravvivere anche alla recensione diquesto chap…
Ale: Carissima
Ale, vuoi proprio sapere da dove mi vengono queste idee?! Beh, se devo essere
sincera me le sogno la notte! Lo giuro, nel vero senso della parola me le sogno
la notte…sono matta da legare, lo so, lo so…Lee, lo so, povero il nostro
cronista…a dirla tutta ho analizzato a fondo la situazione, ed essendo questa
storia creata per descrivere solo le coppie della squadra Lee, c’azzecca
davvero poco…però questo non vuol dire che il mio buon cuore non possa
prevedere un paio di sub chapter o una one shot sul caro moretto…ho già un paio
di ideuzze interessanti, ma certo non vi leverò la sorpresa!!! ^^…Yian, Bill…a
dirla tutta considero sti due i personaggi più carismatici di tutta la storia,
nulla togliendo ai gemelli, ma davvero quei due sono, come direbbe Angelina,
due esemplari perfetti di Maschi Fuoriserie!!! Grazie per la mega recensione, e
stai attenta che ne voglio una più lunga questa volta XP!!!
Mira’82: …spero
ne sia valsa la pena anche questa volta é.è’’!
Luna Malfoy: Lynn
si tappa le orecchie al suono dell’ennesima porcata dence o chissacché che Luna
canticchia ignara degli effetti cancerogeni che possono provocare sulla
sottoscritta! Hai finito? Bene, meglio così! E finalmente le fregole di
Fredprendono il sopravvento su di lui
e sul suo cervellino piccino e coccolino…come vedi il porcello formato
tascabile è perfettamente guarito…oddio non vorrei che con la storia del
massaggio gli sale di nuovo la febbre sennò son cavoli amari…Come va col
McPhee? Quali novità dopo l’Harry Meal? Non vedo l’ora di gustare qualche altro
succulento bocconcino…e collezionare qualche altro…errr…pupazzetto ^.- se
veghemo!!!
Un commento non costa
niente e aiuta l’autore a scrivere meglio.
Fred si era diretto
con passo deciso verso il grande albero, dove giaceva, appollaiata su di un
ramo, Angelina, in tutto il suo sex-appeal da pantera.
Il ragazzo, non era
sicuro di quello che stava facendo e nella sua mente diversi pensieri ronzavano
fastidiosamente…
Mah…questa storia del
massaggio mi sa tanto di stupratore a piede libero…però lo ha detto Bill,
voglio dire da che ne so io, le conquiste di quel capellone prevedono anche
qualche poppante nel reparto maternità del S. Mungo, pochi minuti dopo essere
stato scodellato in questo mondo, forse è meglio che gli dia retta…oddio devo
avere una faccia da maniaco mancato in questo momento!!! Però, mica è colpa
mia!!! Cavoli! Quel bocconcino ronfa beatamente accoccolata su di un albero,
con posa alla TiStuproOraSubitoOAdesso?e addosso praticamente niente, e poi io dovrei anche trattenermi?! Si
come no…ecco partiamo da dio, un paio di altri pensieri da depravato su
Angelina e il massaggio diventerà roba da numero speciale di Sexy Magic!!! Che
sfiga ‘sti sedici anni!!! Come se non bastasse ogni volta che la guardo in
faccia mi torna in mente il bacio, e dio solo sa cosa mi blocca dal tentare di
nuovo!! Bill…mi sa che il tuo massaggio è stata la peggiore idea che i tuoi maledettissimi
pidocchi abbiano partorito!!!
Fred sarebbe tornato
indietro dritto filato se non si fosse trovato già ai piedi dell’albero,
scrutando il volto rilassato di Angelina, che aveva aperto un occhio da gatta e
lo squadrava dall’alto in basso.
L’aveva guardata per
un attimo, quindi sorridendo aveva domandato sornione
“La pantera domina il
suo territorio?”
“Mmm…si, e c’è un
intruso che disturba il suo sonno!!!”
“Un intruso?! Ti
riferisci per caso a quel gran pezzo di ragazzo che adesso ti sta guardando e
muore dalla voglia di farti un massaggino?! No perché se è così, potresti
offendermi!!!”
“Ahahahahah, certo
certo…piuttosto, cos’è questa storia del massaggino?”
“Idea partorita dai
pidocchi del fricchettone…se non lo faccio gli si spezza il cuore…non a lui, ai
pidocchi, intendo! Allora, pantera? Scendi giù o salgo io?”
Detto questo l’aveva
aiutata a scendere dal ramo –ringraziando mentalmente Bill-. La ragazza si era
stiracchiata un attimo mormorando un placido
“Un massaggio…proprio
quello che mi serve!!” (Fred immagina se stesso che si inchina davanti al
ReDelRimorchio, alias Bill, adorandolo) sdraiandosi sull’erba a pancia sotto e
mostrando un’appetitosa zoomata di culo al rosso, cui l’idea dello stupro, d’un
tratto, non sembrava poi così assurda. Quando poi, i suoi occhi color ambra si
erano posati sui quarti posteriori di quella ninfetta, aveva sentito ‘qualcuno’
svegliarsi nei ‘piani bassi’.
Un ultimo sguardo di
estatica felicità alla creatura ai suoi piedi…meravigliosa.
Adesso poteva anche incominciare…detto
questo le si era inginocchiato accanto, cominciando a muovere sapientemente le
mani sulle spalle della ragazza, che già ai primi tocchi aveva miagolato un
“Aaahh…Fred sei stupendo!!!” di puro piacere.
Reazione di Fred? Rave party ormonale…
Mentre Fred metteva a
dura prova il proprio self-control, nella camera dei gemelli, George stava
allegramente chiacchierando con Alicia del più e del meno.
“Allora verrete alla
Coppa del Mondo di Quidditch?” aveva chiesto il ragazzo
“Certamente!!! Angelina
si è offerta di accompagnarmi…sai i miei sono babbani e non potrebbero…ci sarà
anche Katie!!”
“Davvero?!”
“Si, beh, andrà con
Oliver ovviamente…dice che vuole passare con lui tutto il tempo che le rimane.”
“Certo, mi sembra
ovvio…mi sa che a scuola rischieremo di affogare un giorno sì e l’altro pure!
Se la conosco, non farà che piangere!!!”
“Lo sospettavo… Ah, ma
se Oliver si dimentica di scriverle, quant’è vero che mi chiamo Alicia, lo
impalo sugli anelli del campo dei Puddlemere!!!”
George aveva deglutito
il vuoto.
“E voi? Ci sarete
vero?!” aveva chiesto la bionda.
“Sicuro!!! Papà ha
avuto i biglietti per la tribuna d’onore! Vi avremmo invitate se Ron non ci
avesse già pensato! Così Harry e la Granger si beccheranno i vostri posti…”
aveva mormorato con una punta di tristezza.
“Oh, povero cucciolo,
non mi dire che sentirai la mia mancanza perché non ci credo nemmeno se lo
vedo!”
“Ah, non credi ai miei
sentimenti eh?! Oh me tapino!!! Abbandonato da tutti! Sigh, basta, voglio
morire!” detto questo si era sdraiato teatralmente sul letto con una mano
adagiata sulla fronte.
Alicia lo aveva
guardato un paio di secondi quindi era scoppiata a ridere.
George l’aveva fissata
incantato, era davvero stupenda, ma se c’era una cosa che lui adorava in modo
particolare della sua ragazza era il colore dei suoi capelli. Non erano
semplicemente biondi, erano color del miele, quello chiaro, trasparente, che
sembra fatto di raggi di sole. Ecco, i capelli di Alicia avevano lo stesso
colore. Color miele.
“Alicia…lo facciamo?!”
La ragazza aveva
sbattuto un paio di volte le palpebre, non sicura di aver capito bene. Aveva
guardato il ragazzo che la fronteggiava, che adesso aveva dipinta sul volto
un’aria eccitata, quasi fosse un bambino in procinto di combinare qualche
marachella.
“C-come?!” aveva
balbettato sconvolta, diventando del colore dei capelli del monello, che aveva
ripetuto esaltato
“Lo facciamo?!”
la mente di Alicia
aveva cominciato a macinare idee alla velocità della luce.
Ommioddio!!! Vuole
farlo?! Qui?! Adesso!! E se ci beccano?! Un momento…ma siamo praticamente soli
a casa!!! Ommadonna…vuole farlo sul serio! E me lo chiede così?! Un po’ di
tatto per la miseria! Sono ancora vergine!!!…e anche lui lo è…vabbé che si
tratta di George…forse è meglio che me lo dica così…e adesso che gli rispondo?
La cacciatrice, con il
volto ormai prossimo alla temperatura della corona solare, aveva scoccato una
timida occhiata al suo ragazzo…la faccia dell’ingenuità!
Quindi, con la voce
ridotta praticamente a un soffio aveva mugolato un
“Io…veramente…”
L’altro, aveva
inclinato leggermente la testa su di un lato guardandola con un misto di
preoccupazione-delusione-tristezza.
“Non vuoi?” le aveva
domandato affranto.
“No…cioè si, lo vorrei
tanto…davvero, ma…io ecco…”
“Ti prego Alicia, se
non lo facciamo io muoio!!!” l’aveva implorata congiungendo le mani e inserendo
lo sguardo da cucciolo.
Checcariiiiiiiiiinoooooooo…mi
vergogno un po’…ma…se me lo chiede così…io…mi sciolgo!
“V-va bene…” aveva
mugugnato rossissima.
George si era
illuminato e con uno scatto era saltato giù dal letto. Quindi aprendo la porta
le aveva chiesto giulivo
“ Allora marmellata o
miele?”
Alicia lo aveva
guardato sconvolta, se possibile diventando tre volte più rossa!
Come diavolo vuole
farlo?! Per me è la prima volta, non sono già ai livelli da sesso gastronomico
io!!!
“COSA?!?!”
“Vuoi la marmellata o
il miele?!”le aveva ripetuto più
lentamente squadrandola con un sopracciglio alzato, quasi non capisse il perché
tanta agitazione.
“i-io…v-veramente…n-non
l’ho mai fatto!!!” aveva snocciolato tutto d’un fiato quella.
George l’aveva
guardata stralunato
“Alicia…tu non hai mai
fatto…lo spuntino delle cinque?!”
In quell’esatto
momento la ragazza aveva assunto la consistenza di una statua di marmo rosa di
Portogallo, e aveva tirato fuori l’aria più stupida che le riuscisse…
Si era sentita
morire…avesse potuto si sarebbe avada kedavrata con le sue stesse mani…e lei
che credeva di essere davanti alla sua ‘prima volta’…e invece, George
stava parlando di merenda!!!
Non si sa come si era
riscossa dallo stato catatonico in cui era caduta, e ridacchiando con fare
isterico-nervoso aveva liquidato il ragazzo con un:
“A-ah…tu intendevi
fare quello! Certo, si, beh non so fai un po’ tu, miele o marmellata, fa lo
stesso George!”
Il giovane l’aveva
guardata con la stessa espressione scettica di prima, quindi con un’alzata di
spalle era uscito dalla camera, diretto verso la cucina, borbottando fra se e
se…
“Fare quello! E cosa
sennò?! Ovvio che devo fare merenda, altrimenti stramazzo a terra coi crampi
per la fame!!!” si diceva mentre apriva le ante della credenza e tirava fuori
un barattolo di miele e dei biscotti fatti a casa.
“Fare quello?! Ma che
avrà voluto dire? Che altro può significare quando uno ti chiede ‘lo facciam…”
il biscotto che stava
per addentare gli era caduto di mano, atterrando sul pavimento della cucina con
un rumore sordo.
George aveva
spalancato gli occhi, ed era diventato bordeaux!
“O…mio…dio…non avrà
pensato…non credeva mica…cioè lei pensava di dover fare QUELLO?!?!”
preso dall’agitazione
aveva iniziato una sorta di balletto davvero stupido…si era accovacciato per
terra mugolando un “Lei credeva volessi farlo!!!!” quindi razionalizzando quel
pensiero si era rotolato a destra e a sinistra –per altro schiacciando il
biscotto-. Quindi si era rialzato e zampettando
come un canguro
agonizzante aveva cominciato a ripetere “Quello!!! Fare QUELLO!!!
Quella cosa lì!!!”.
Poi, mentre stava
correndo intorno al tavolo si era arrestato di colpo, e delle parole erano
comparse nella sua mente.
Flashback
“Non vuoi?”
“No…cioè si, lo vorrei tanto…davvero,
ma…io ecco…”
“Ti prego Alicia, se non lo facciamo io
muoio!!!”
“V-va bene…”
lei…ci stava!!! Voleva
farlo!!! ALICIA VOLEVA DAVVERO FARE L’AMORE CON ME!!!!
A quel pensiero, la
faccia del ragazzo era diventata così rossa che i suoi capelli parevano neri a
confronto!
E lui? Ci stava?
Domanda inutile visto
che sognava quel momento da quando si era accorto che Alicia non era solo la
cacciatrice biondina e bravina nei passaggi, della sua squadra, ma era anche la
proprietaria di un culo da urlo e un caratterino niente male…se lui ci stava?
Eccome se ci stava!
Il problema adesso era
un altro…lui voleva davvero farlo con Alicia…ma non sapeva COME farlo. Cioè,
più o meno la tecnica l’aveva immaginata, ma mica aveva capito bene come e
quando doveva…insomma, entrare in quella stanza e violentarla non sarebbe stato
il massimo…doveva chiedere a qualcuno!!!
Si era guardato
intorno, nel panico più totale, alla ricerca di unpossibile aiuto, ed il suo sguardo era stato catturato al di
fuori della finestra.
Senza stare lì a
lambiccarsi troppo il cervello, era schizzato in quella direzione.
“Fred!! Fred, ho
bisogno d’aiuto!!!” aveva ansimato col fiatone.
Rotto l’incantesimo…
Il suo doppio aveva
alzato lo sguardo, guardandolo con un’aria svampita e decisamente confusa.
George parve vedere
solo in quel momento la scena, e quello che aveva interrotto.
Suo fratello, con aria
da fatto totale stava…massaggiando Angelina Johnson!? Si era perso qualcosa?
Ok, magari il suo
problema era più grosso, ma se quei due, finalmente stavano combinando, allora
non sarebbe stato lui a rovinare il tutto!!
Nel frattempo anche la
moretta lo stava squadrando, decisamente più presente dell’altro anche se
leggermente insonnolita.
“E’ successo qualcosa
George?” gli aveva domandato –Fred ancora lo guardava in trance-.
“Ehm…no! Niente!! E’
tutto apposto!!…euhm…divertitevi!!!” detto questo aveva girato i tacchi ed era
tornato dentro.
Angelina aveva alzato
un sopracciglio con aria perplessa, quindi rendendosi conto di quanto tempo
avesse passato sotto le manine d’oro di Fred, decise di alzarsi e fare qualcosa
di costruttivo
“Fred, ti va un giro
in scopa?”
L’aveva visto
rispondere con un’aria da chi è stato fatto partecipe di uno scorcio di
paradiso o di chi ha appena ricevuto un potente oblivion, un vago
“Si…”
Doveva ammettere che entrambe i gemelli
Weasley erano davvero, davvero strani!
***
George era rientrato
in cucina, sempre più nel panico, doveva risolvere il suo problema, e alla
svelta! Già, ma come?!
Aveva appena richiuso
la porta per il giardino dietro di sé, quando la faccia di Bill era spuntata da
dietro un’anta della credenza, con un biscotto in bocca.
BILL!!! MIO FRICCHETTONE
SALVATORE!!
“C’è qualcosa che non
va George? Ti vedo agitato..”
“Bill!!! Devi
aiutarmi!!!” gli aveva detto aggrappandosi alla maglietta del fratello con aria
disperata. L’altro l’aveva guardato leggermente spaventato.
“D-dimmi!”
“Alicia!!” aveva
piagnucolato George
“Chi?”
“La mia ragazza!!!”
“Ah la biondina!! Si,
si..carina però!!”
“Si, si va bene,
lei…vuole…vuole…insomma…ci sta!!”
Bill aveva corrucciato
la fronte…
“Scusa George, ma se
magari me lo dici nella lingua che noi comuni mortali parliamo, capisco anche
io!”
George aveva emesso
una sorta di gngnngn agonizzante, quindi, prendendo un bel respiro aveva
ripetuto.
“Avevo chiesto ad
Alicia se voleva fare merenda, e leiha
capito che volevo fare…ehm…volevo farlo con lei! Io ero sceso per
prendere del miele e poi ho capito tutto e adesso lei è di sopra e io lo vorrei
tanto fare con lei ma non so come e-”
“Frena! Frena!!! Ok,
non c’è bisogno che continui...pur non capendo come abbia fatto lei a capire
‘fare l’amore’ al posto di ‘fare merenda’ e tu a non intuire subito cosa
volesse lei, posso solo dirti una cosa…”
“Cosa?”
“Fattela!!!”
“Che?!”
“George, magari
evitiamo il disegnino, comunque, vai di sopra e, vecchio mio, mi aspetto che
tremino le pareti!!!”
George era arrossito
notevolmente in zona orecchie e non solo, poi si era alzato e tentennante
avevadichiarato
“A-allora…vado?”
“Vai, vai…”
“Vado…”
prima che però potesse
uscire dalla cucina, il ragazzo da capelli lunghi lo aveva fermato di nuovo.
“Ah…George?!”
“Si?”
“Prendi questo…sarà
più divertente!”
E facendogli l’occhiolino gli aveva lanciato
il barattolo del miele.
***
Stava salendo le scale
mentre osservava in trance il contenuto viscoso del vasetto di vetro.
Ok…è appurato, Bill è
completamente scimunito ‘…sarà più divertente!’…sì, come no, e che ci faccio
col vasetto di miele? Ci gioco a palla? E io che volevo un consiglio sul primo
approccio!!! E lui, invece, in assenza di pidocchi pensanti per lui, cosa fa?
Mi da un vasetto di miele e mi dice FATTELA!! Grazie al cazzo, è ovvio che me
la faccio, se solo sapessi come!!! Bell’aiuto un vasetto di miele! Bell’aiuto
davvero…si ma se devi far merenda, non se devi far perdere la verginità alla
tua ragazza, in modo carino!! Ma dov’è finita tutta l’intelligenza dei Weasley..lo
so io dov’è, l’hanno data tutta a Perce e a Ginny…anzi forse solo a Ginny…ma
che ho fatto io di male?! Un vasetto di miele! Come no, adesso entro in quella
stanza le strappo i vestiti, le faccio colare sto cavolo di miele sulla schiena
e inizio a leccar-…hey…niente male come inizio!!! Argh!!! Che cavolo sto
dicendo!!! Aspetta…l’idea non era malissimo devo solo…ehm…perfezionarla…
Così, George si era
ritrovato a partorir porcate con un vasetto di miele in mano, e senza
accorgersene era arrivato dritto in camera sua, dove Alicia lo aspettava seduta
sul letto. Ci si era seduto anche lui, con le gambe incrociate, a pochi
centimetri dalla giovane che guardava interessata il vasetto.
“Ecco qua, il miele
migliore che tu abbia mai assaggiato, produzione Weasley!!” aveva sciorinato il
rosso porgendole su una mano il barattolo di vetro aperto. Dal contenitore si
era levato un profumo dolciastro, che la ragazza aveva annusato deliziata.
Aveva subito tirato fuori un’aria fra l’interessato e il giocoso, pregustando
il sapore di quella leziosità dal colore ambra pallido, ma si era bloccata un
attimo notando l’impossibilità della cosa.
“George, non avresti
un cucchiaino? Non so come prenderlo…”
Ok…adesso perché il
suo ragazzo la stava guardando in quel modo? Quando aveva alzato lo sguardo su
di lui, aveva sentito lo stomaco aggrovigliarsi, e uno strano calore si era
impossessato delle sue gote. Il ragazzo dalla chioma sanguigna la fronteggiava
con un’espressione dolce mista a…a…a cosa? Era una scintilla strana quella nei
suoi occhi, una luce…vogliosa, sensuale…
Aveva visto la mano
del giovane prendere la sua, con delicatezza, avvicinarla a quel nettare
prelibato e intingervi la punta del dito indice.
“Niente cucchiaini…”
aveva sussurrato pacatamente. La bionda lo aveva guardato un attimo, con quei
suoi occhioni color del cielo, quindi aveva portato alla bocca il dito. Mai
aveva assaggiato niente di più squisito, quello non era miele, era ambrosia,
cibo divino! Aveva accompagnato il gesto con un mugolio di piacere, leccandosi
le labbra. Quindi, senza perdere altro tempo aveva rituffato la manina bianca
nel barattolo e raccolto un altro po’ di quello sciroppo succulento.
Quando era a metà
strada fra il barattolo e le sue labbra, aveva sentito la stretta di George sul
suo polso, gentile ma decisa. L’aveva guardato e aveva perso un battito, l’aria
tenera aveva lasciato spazio a quella scintilla passionale che aveva visto
prima. Senza dire una parola, il giovane aveva iniziato a lappare le dita
coperte di miele della ragazza, che era arrossita violentemente, sentendo una
scarica elettrica partire dalla base della nuca ed arrivare fino a dentro le
sue cosce…cosa stava succedendo!?
…vuole…vuole…ma allora
ha capito?!…
L’aveva lasciato fare,
facendosi lambire le dita, sordide di quel succulento liquido dalla consistenza
morbida…stava perdendo il controllo, lo sentiva...piano piano tutti i suoi
freni inibitori stavano cedendo, a ogni colpo di lingua, sentiva la razionalità
assottigliarsi, e cedere il passo al piacere…ormai sarebbe stato inutile
qualsiasi tentativo di porre fine a quella dolce tortura, tanto più che non
voleva affatto porvi fine, anzi pregava che George continuasse a leccare le sue
dita…e non fermarsi…
Aveva chiuso gli occhi
mordendosi il labbro…la stava facendo impazzire!
Aveva sentito la bocca
di George abbandonare le sue mani, aveva riaperto gli occhi puntandoli in
quelli color del miele più scuro del ragazzo, non v’erano dubbi sulle sue
intenzioni…
“Com’è George?” aveva
sussurrato maliziosamente, arricciando le labbra rosee. Il ragazzo le aveva
regalato un sorrisetto sexy di rimando, facendola rabbrividire, poi, spostando
il vasetto di miele sulla scrivania, si era avvicinato a quella bocca chiara,
passandovi delicatamente la punta della lingua. Aveva goduto di quell’umida
carezza, ricambiando il favore per poi divorare l’altro con un bacio
mozzafiato, che sapeva di miele.
Con una spinta
leggera, si era ritrovata stesa, con la testa appoggiata sul morbido cuscino,
sovrastata dal rosso, ancora attaccato alle sue labbra. Gli aveva allacciato le
braccia sottili intorno al collo, tirandolo più a se, mentre, veloce una mano
di George si insinuava sotto la maglietta corta.
L’aveva sentito
sussurrare, ancora contro le sue labbra “Dolce…ma sei più buona tu…”, con un
tono di voce che le aveva demolito anche l’ultimo refolo di lucidità. Gli aveva
sorriso, tuffando le mani in quei fili di fuoco e attirandolo a sè con foga, le
loro lingue a intrecciarsi, giocando insieme, maliziose e mai sazie l’una
dell’altra. Abbandonate le sue labbra Alicia, si era dedicata al collo tornito
del giovane, assaporandone la grana della pelle ambrata, l’odore maschio,
strappando al giovane sospiri e gemiti di piacere, solleticandolo con la punta
della lingua, mordendogli il lobo dell’orecchio con fare sensuale e soffiandoci
dentro un caldo “Grazie…”.
A quel punto era stato
George a riprendere le redini del gioco…le aveva sfilato la t-shirt leggera,
che con un fruscio era scivolata per terra, scoprendo il sottile reggiseno in
pizzo, che si sollevava ad ogni respiro della giovane. Si era lasciato
spogliare anche lui, regalando alla biondina un’appetitosa visione i quel
torace tonico, quindi le aveva sbottonato e tolto con estrema facilità i jeans,
ai quali erano seguiti quelli del giovane, aveva sorriso notando le sue
mutandine preferite indosso a quell’algida bellezza. Sentiva le manine bianche
della ragazza scorrere per tutto il petto, tracciandovi linee immaginarie e
provocandogli piccole scosse lungo tutta la schiena. Aveva fatto scorrere le
proprie dita sulle spalle della giovane, incontrando le bretelline del
reggiseno, indumento che pochi istanti dopo era andato a fare compagnia al
resto dei vestiti sul pavimento. Si era fermato un attimo a osservarla,
studiando ogni minimo dettaglio di quel corpo, quasi volesse marchiarlo a fuoco
nella propria mente, in maniera indelebile, poi lentamente aveva avvicinato le
proprie labbra al bocciolo turgido del capezzolo, sollecitandolo con la lingua.
Alicia si era fatta scappare un gemito, e un altro, e un altro ancora, e così
per tutto il tempo in cui quell’adorato carnefice gli infliggeva il suo
sensuale supplizio. Dopo interminabili minuti, il ragazzo dalla chioma
vermiglia aveva lasciato i seni della giovane, che ansimava vistosamente,
risalendo lungo la linea sinuosa del collo, tracciandovi una scia infuocata.
Dio…non poteva
crederci, davvero loro…non si era mai sentita appagata come in quel momento,
mai aveva sospettato di provare un tale spettro di emozioni, mai. E quello
spudorato sedicenne non accennava a voler smettere.
Le dispiaceva?
Nemmeno un po’.
Desiderosa di appagare
allo stesso modo il proprio impudico partner, con uno scatto lo aveva fatto
rotolare da un lato, prendendone il posto. Adesso era lei a dominare la scena.
Seduta sul torace scolpito, aveva incominciato ad esplorarne con sadica
lentezza il petto, passandovi la lingua, e posandovi umidi baci…sulle clavicole
sporgenti, sui pettorali che parevano di bronzo brunito, sulle costole
sollevate dal respiro affannoso del giovane, sulle sode geometrie degli
addominali, abbassandosi con spasmodica calma verso quel tratto di peluria
chiara che scendeva dritta dall’ombellico…un bacio e George non era riuscito
trattenere un gemito, un colpo di lingua e George aveva chiamato il suo nome in
completo delirio…una mano si era posata temeraria su quella virilità, accesa e
sensibile, coperta appena dalla stoffa sottile del boxer. Vi aveva posato una
carezza, percorrendone tutta la lunghezza, George stava sperimentando pura
agonia, pregustando il momento in cui avrebbe sentito la manina bianca di
Alicia sfilargli quell’inutile pezzo di stoffa e continuare quel martirio dei
sensi. Aveva emesso una sorta di basso rantolo prendendole una mano e
forzandone il ritmo…non ce la faceva più! Ma la ragazza, con un sorrisetto
sadico, era risalita ad altezza delle labbra baciandolo con passione e
sussurrandogli con malizia, “Scherzetto…”.
Il ragazzo si era
staccato, guadandola sottecchi con in un misto di giocoso sdegno e sensualità,
quindi con una leggera pressione sulla sua spalla, era ritornato a controllare
il gioco, bisbigliandole ad un orecchio “Questo…non lo dovevi fare…mi sa che ti
dovrò dare una lezione…” e detto questo aveva fatto scendere la propria mano
all’interno delle cosce della giovane la quale aveva accolto il gesto con un
lieve sussulto e un mugolio acuto di sorpresa. Iniziandole a baciare il collo,
le aveva scostato quelle mutandine indecentemente zuppe di umori di lato, e per
la prima volta nella sua vita aveva toccato il sesso nudo e caldo di una ragazza…la
sua ragazza, bellissima principessa dei ghiacci, con un cuore di pura lava. I
movimenti di Alicia lo incitavano ad affondare in quelle profondità stillanti
di liquido vischioso.
Si sentiva come se
dovesse spezzarsi da un momento all’altro, la schiena tesa come corde di
violino, mentre quel suo amante passionale e spregiudicato le regalava momenti
di pura estasi. Aveva gemuto nuovamente, chiamando il nome di quel sexyssimo
teppista che la stava letteralmente portando al limite. Aveva stretto convulsamente
il lenzuolo e quando finalmente George aveva sfilato le proprie dita da quelle
roride profondità, la guardava canzonatorio, quasi a sottolineare che l’aveva
punita a dovere, l’aveva baciato di nuovo. Si erano staccati dopo un tempo
infinito ansimanti, con i volti imperlati di sudore, accaldati e con lo stesso
desiderio, brama che chiedeva di essere soddisfatta e si realizzava in un muto
scambio di sguardi. E poi era successo, un attimo di dolore e poi infinita
dolcezza…la loro prima volta. Nell’aria risuonavano i sospiri caldi di due
corpi che si muovevano con lo stesso ritmo, un po’ impacciati ma sicuri che
avrebbero serbato per sempre il ricordo di quei momenti. Alicia aveva aperto
languidamente gli occhi azzurri, fissandoli sul volto di George, per un attimo
i loro sguardi si erano incrociati, ambra nel cielo, mare nel fuoco…e poi
l’apice del piacere, immenso, agognato, soddisfacente, puro…piacere.
Erano ricaduti
stancamente sui cuscini, Alicia si era accoccolata contro il petto di George
mormorandogli ripetute volte “Grazie”. Il ragazzo le accarezzava distrattamente
quel setoso manto color miele, rallentando il respiro.
Erano rimasti così per
un tempo impreciso, poi, Alicia aveva rotto quella tranquillità appena scalfita
dal frinire delle cicale.
“George…ti amo.”
Il ragazzo non aveva
risposto subito…era rimasto colpito da quelle parole, non gliel’aveva mai detto
prima! Aveva scostato un poco il viso, quel tanto per guardarla negli occhi, e
alla fine aveva risposto
“Ti amo anche io
Alicia, e ti prometto che non ti lascerò mai più, mai, mai, mai…e tu…resterai
sempre con me?”
“Sempre.”
Si erano scambiati un
tenero bacio, come sigillo di tale accordo.
Poi George aveva
aggiunto.
“Amore…mi regali le
tue mutandine?”
***
I giorni alla Tana erano
passati veloci, quel pomeriggio le due ragazze preparavano i bagagli per la
partenza. Nella camera risuonavano le note rockeggianti delle Weird Sisters a
tratti intervallati con altri gruppi babbani e non.
Fred e George stavano
escogitando un modo per spiare cosa facessero quelle tre disgraziate di
Angelina, Alicia e Ginny da ormai troppo tempo. Erano stati sbattuti
letteralmente fuori dalla stanza col preciso ordine di non disturbare, in
quanto dovevano preparare i bagagli, ma a sentire dalle risate e dalla musica,
tutto sembrava meno che quelle tre stessero organizzando la partenza.
“Senti Fred, mi
spieghi perché ti stai intestardendo con questa storia di spiare quelle tre?!
Stanno preparando le valige, e allora?! Non vedo cosa ci sia d’interessante!”
“Senti, carciofino
sott’olio, c’è d’interessante che tu hai ricevuto un paio di mutandine e io non
so neanche che reggiseno porta la mia Angelina!!! Quindi se non ti dispiace io
e te vedremo cosa combinano quelle matte che fanno tutto sto casino e se abbiamo
fortuna riusciamo a vedere anche qualche pezzo di biancheria intima!!!” aveva
bisbigliato Fred con aria sognante e vagamente eccitata. Il fratello l’aveva
guardato alzando un sopracciglio…lui, di biancheria intima ne poteva vedere
quanta voleva, per di più indosso a una sexy lince dei ghiacci dai capelli
color del miele…e se voleva poteva vedere pure quello che c’era…sotto la
biancheria!!!
Ma ormai la mente del
gemello viaggiava per lidi lontani, o più probabilmente veleggiava intorno alle
tette di una mora pantera, inutile spiegare quanto poco valesse l’impresa,
visto che Fred era già a cavallo della propria scopa e raggiungeva la finestra
della camera delle giovani.
L’aveva seguito, più
per noia che per vera curiosità…se non c’era niente di meglio da fare!
Si erano avvicinati
cautamente alla stanza, rimanendo sospesi sulle scope, avevano scostato le
tendine color panna e…l’idea di aver fatto una brutta caduta dalla scopa ed
essere morti non era sembrata loro mai tanto reale…infatti erano finiti in paradiso,
si si, solo quel posto poteva riservare tanto splendore tutto in un colpo!
Nella stanza, tre
giovani fanciulle si stavano scatenando sulle note di rock e metal,
assolutamente inconsapevoli del fatto che due paia di occhi color ambra le
stessero sbranando con lo sguardo –esclusa Ginny in quanto rischiare l’incesto
non sarebbe stato il massimo-.
Angelina, vestita di
un qualcosa che Fred, in un lampo di perversa lucidità, aveva identificato come
un minuscolo e porcissimo baby doll nero, stava ballando fianco a fianco con
un’Alicia vestita solo con una un top blu e delle culottes in coordinato.
L’unica un poco più vestita era Ginny che, trascinata dalle due, stava dando il
meglio di se, con indosso un leggero vestito estivo, che lasciava scoperte gran
parte delle gambe magre.
Quella scena sembrava
una calamita per lo sguardo, anche mettendoci tutto l’impegno e la buona
volontà –che al momento i due non avevano- i gemelli non avrebbero potuto
staccare gli occhi dalla camera delle ragazze…se poi si considera che le
testoline dei monelli cogitavano l’esatto contrario e cioè: rimanere a
guardare, si può ben capire con che facce stessero assistendo alla scena.
Fred aveva gli occhi
fuori dalle orbite, era rosso in zona orecchie e l’amichetto nelle mutande ancora
un po’ gli saltava fuori dal pantalone per guardare anche lui. L’idea che
Angelina non sarebbe ritornata vergine dalla Tana lo aveva sfiorato più e più
volte…purtroppo adesso era una certezza! E va bene che aveva sedici anni e
ormoni grandi come uova di Ungaro Spinato, ma a vedere ballare quella lolita
porca, sarebbe venuto duro anche al più impotente degli impotenti del
pianeta!!! Davanti a lui ... v' era quella femmina che ispirava .. Gridava ...
Invitava ... Istigava ... Supplicava - senza inutili eufemismi - ... SESSO!!!
Ogni singolo gesto, postura, passo era intriso, imbevuto fino all’orlo di
passione e sensualità, come una fiamma, un fuoco bruciante, Angelina si muoveva
e riempiva l’aria di quel calore e di quel profumo che facevano perdere il controllo.
Era sexy, era pericolosa, era invitante, sfacciata, era tutto quello che Fred
desiderava in quel momento. Non si sa cosa lo tratteneva dal violentarla
davanti a sua sorella e la sua amica! Forse il fatto che gli sarebbe piaciuto
sapere quanto a lungo poteva sopportare quella vista, o anche scoprire quanto
può essere appetitosa la Johnson.
George era caduto in
trance…c’era la musica, c’era Alicia e basta. Non vedeva altro! Aveva sempre
avuto il sospetto che la sua ragazza non fosse umana…ma adesso ne aveva le
prove…no no, Alicia Spinnett era una di quelle creature stupende che avevano
studiato in cura delle creature magiche…le Veela!! Assolutamente si, Alicia
Spinnett era una veela! Altrimenti non si sarebbe spiegato il perché ogni suo
movimento esprimesse eleganza, perfezione. Era *perfetta*. Punto. Non c’era
altro d’aggiungere. Anche il gesto più semplice, diventava calcolato, posato e
perfettamente in equilibrio se eseguito da quella splendida giovane, mentre si
muoveva, assolutamente a ritmo con la musica, i lunghi capelli raccolti in una
coda bassa, riflettevano in infinite sfumature i raggi del sole che penetravano
dalle tendine. Alicia era una melodia, vibrava come quelle note, riempiva la
stanza, o forse solo la mente di George, completamente drogato da quella
visione a dir poco idilliaca. Alicia era un suono, perfetto, chiaro e potente,
che risuonava, attirava, seduceva, invitava a entrarne a fare parte, a godere
ancora di tanta naturale perfezione. Alicia era la musica, quella musica, ed era
viva…pulsante…assoluta…e terribilmente bella.
Era partita un’altra
canzone…più lenta ed esotica della precedente, pur sempre rock -uno dei pezzi
più famosi dei Morganas-…a quel punto dopo un gridolino di esaltata
approvazione dalle tre, i due spettatori avevano assistito ad una scena al
limite della censura:
Angelina e Alicia,
quasi fossero sotto un potente afrodisiaco, avevano iniziato a ballare in modo
molto…troppo sensuale, strusciandosi l’una contro l’altra, scatenando le
fantasie peggiori dei due, in quanto, si sa, ogni uomo etero sognerebbe una
cosa a tre! Stavano sbavando, sembravano cani arrapati più che sedicenni in
piena crisi ormonale! Erano sicuri che di lì a poco sarebbero morti dissanguati
per emorragia al setto nasale!*
…dopo un tempo, che ai
due rossi era sembrato interminabile, ma che in realtà non sarà stato più di un
minuto le due ragazze si erano staccate ridendo come matte, quindi, con calma
serafica si erano voltate tutte e tre verso la finestra cinguettando un
malizioso:
“Piaciuto lo
spettacolo, monelli?!”
Fred e George erano
quasi caduti dalle scope!
***
Quella settimana alla
Tana era stato ciò che di più divertente fosse capitato alle due cacciatrici,
che la mattina dopo erano partite, chi con le lacrime agli occhi, come la biondina,
che non voleva staccarsi dal suo George, e chi come Angelina, all’apparenza
estranea a un tale comportamento, ma in cuor suo, consapevole di lasciare alla
Tana una persona davvero speciale…
Continua…
* Sempre quella storia del sangue dal naso dei manga
^^!
Ok…ok…avete ragione sto capitolo è un NC17 a tutti
gli effetti, lo so, ma che volete farci se la qui presente autrice, ha anche
lei –come i due Weasley-ormoni grandi
come palloni da Basket?! Mica è colpa mia! E’…è…è l’estate!
Ma lasciamo perdere và…volevo scusarmi per il
ritardo, ma il fatto è che sono stata in viaggio tre giorni e fra una cosa e
l’altra e il fatto che non mi posso collegare tanto spesso a internet, scappa
che fino a settembre le mie apparizioni saranno alquanto sporadiche!!! Vogliate
scusarmi, ma è questione di –sigh- impegni!!!
Piuttosto, passiamo alle vostre numerosissime
recensioni ^_________________________^
Teufel~of~Regen: ^^
grazie mille per l’8, fa sempre piacere ricevere recensioni “tecniche”! Fammi
sapere che ne pensi di questo capitolo ^^’’.
Janice: Weeeeeeeeeee
Janice!!!! Ola
sorella!!! Ok, credo presto riceverai la tua Fan Art, in quanto sono tornata e
posso utilizzare lo scanner! Sai che capita spesso anche a me di piangere senza
motivo? Ok…non senza motivo, il motivo di fondo c’è, sempre, ma io non lo
so…^^! Mi raccomando recensisci anche questo chap^^.
Sanae Nakazawa: *-* new
entry!!! Aaahh 10?!?! Ommadonna
mi arrossiscono anche le mutande fra un po’! E hai letto solo un chap! Aspetta
almeno di leggere il resto della storia no?! ^^’’’
Angèle87: ;___;
tesoro, così mi commuovi!!! La grande Angèle che si abbassa a fare i
complimenti ad una scrittorucola come me?! Domani finisce il mondo!!! Ohh
grazie mille per tutti questi complimenti, e mi raccomando non spaventarti per
questo chap all’insegna delle seghe mentali (no…no, non mentali -.-‘’)…la qui
presente autrice è ufficialmente in calore ù.ù!!! W
FRED E GEORGE SEXYYYYYYYYYYY XDDDDD!!!!
Audrey: Ok, ad
unanimità Bill è un dio. Ma hai visto che mente calcolatrice e perversa!! E’ il
fratello maggiore che nessuno vorrebbe avere, a meno che non sogni l’incesto o
abbia una buona dose masochista…a furor di popolo posso dire che Bill merita
una fanfic!!! Chi si offre per scriverne una? ^________________________________________________________________________________^
Felpy: Ho
evitato di esporre i pensieri di Fred mentre fa il massaggio ad Angelina o
davvero questo chap sarebbe stato censurato in piena!!! Però puoi ben capire
che gli ormoni girano alla Tana e anche parecchio!!!…se solo Georgino piccino
non avesse interrotto quei due…eh vabbé che ci dobbiamo fare! Capita! Lynn si
allontana velocemente prima che una lama rotante la falci in pieno in quanto
lei è l’autrice sadica che fa soffrire i poveri lettori…e Fred…
Isimbel: Lynn
ha come l’impressione che presto si scateneranno cruente battaglie fra le
lettrici di Amori…per lo meno fra Dada90 e Isimbel, ma posso prevedere con
certezza quasi sibillina che non saranno le sole…cercate solo di non uccidervi
l’un l’altra altrimenti non mi rimarrà nemmeno un lettore, e poi Fred e George
chi li sente quei matti?! Sapete come sono no? Niente recensioni niente
capitolo!!!
Dada90: Lynn
guarda Dada bardata alla Rambo, quindi osserva con crescente terrore la
motosega…ingoia il vuoto…CARISSIMA!!! Cmq, scherzi a parte, la storia l’ho
continuata, George ha sedato i bollenti spiriti –o quasi- Fred invece li ha
fomentati e sono tutti felici e contenti…seee come no…guarda, credo che
Angelina e Fred siano i casi umani peggiori che mi siano capitati davanti!
Credo che nemmeno sotto imperio quei due Baka capiranno che si amano!!! Poi…io
credo seriamente che Percy non sia brutto…una sottilissima nota positiva
potrebbe correre nel fatto che Percy non sia male, ma non faccia niente per migliorarsi
o comunque per farsi notare, il che forse dovrebbe suggerire che la cara Penny
abbia o la vista molto lunga in fatto di ragazzi, o abbia avuto un culo della
miseria a beccare un ragazzo figo e intelligente (anche se irrimediabilmente
rompiballe e secchione)! Cmq…farò una fan art su Percy per smentire l’aria da
cesso che gli è stata appioppata…secondo me non è il classico figo tipo…che so
Bill o Charlie *ç*, ma facendo un rapido calcolo secondo cui, TUTTI i Weasley
sono fatti a regola d’arte, Percy non fa eccezione…solo si nasconde dietro a
troppi libri, degli occhiali orrendi e un’aria da quattrocchi-che-è-meglio, e
non fa vedere il fisico, non stupendo, ma carino di cui è dotato…capito Dada?!
^o^ (ah…onorata per la mega recensione!) [W
LUPIN XD]
Ale: W il
puttino Bill XD…che gran pezzo di cupido dico io! Ok..un puttino un po’ troppo
latin lover, ma comunque bravo nel suo lavoro…se si vede come è andata a finire
fra il caro George-non-capisco-niente-di-approcci-ma-solo-di-merende-Weasley e
Alicia-in-testa-ho-solo-quello-Spinnett, direi che la cosa funzia…ti pare?!
Peccato solo che George abbia demolito il momento romantico di suo
fratello…povero Fred, per una volta che c’era quasi riuscito…amen, Bill dovrà
trovare un altro modo per farli mettere insieme!
Ah…un’altra recensione così lunga e mi ti sposo!!!
^___________________^
George Weasley:
Su, su Georgino, come vedi alla fine sei tu quello che è stato ricompensato “a
dovere”…certo che la mattina voi latte ed ormoni eh?! Cmq, la fine di questa
love story è alquanto prossima, mi dispiace (a noi no!!!^^ NdTutti) dirvelo ma
siamo agli sgoccioli!
Selphie: ^------^
e vai col chap NC17!!! Olé!!! E bravo il nostro George, mica scemo (no no, è
proprio scemo -.-‘’’)…cmq, per quanto riguarda la foto del film ti
spiego…personalmente non mi va di appoggiarmi alla versione cinematografica
della storia, preferisco fare affidamento ai libri, e visto che nei libri c’è
pochissima descrizione delle tre cacciatrici ho inventato spudoratamente –o
quasi, Angelina più o meno la descrive- le fisionomie ^^! A volte mi sono
aiutata con delle immagini e disegni che ho trovato in giro, ma per molti versi
è pura invenzione. Io immagino le tre cacciatrici così, i registi in
quell’altro modo, che tutti abbiamo visto o potremmo vedere in giro per il web,
ciò non toglie che magari io stia sbagliando, ma a me piace immaginare Alicia
bionda con gli occhi azzurri, Katie timida e impacciata con capelli castani e
Angelina la pantera dei sogni di Fred! Se la Rowling avesse il buon cuore di
descrivere meglio quelle tre fanciulle cambierei anche!!!…peccato che non lo
fa! T-T
Sasha: Hey
dolcezza!!! Ben
tornata dalle vacanze, e grazie per la foga con cui vi gettate sulla mia
storiella, non potete immaginare quanto mi faccia piacere! Ogni volta che apro
EFP e vedo che c’è una nuova recensione, mi si scioglie il cuore! Y- Y sono una
tipina sensibile io…cmq, come puoi vedere George si è dato parecchio da fare in
vacanza! Beato lui…[nd Lynn e Fred che non cuccano niente!]…A proposito
signorina…e la sua storia che fine ha fatto? Io aspettavo il secondo chap e
invece hai tolto anche il primo!!!
Un commento non costa
niente e aiuta l’autore a scrivere meglio.
“Mentre Ron, Hermione
ed Harry vanno a prendere l’acqua, voi provvedete alla legna! Io intanto
sistemerò il braciere…proprio come dei VERI babbani!” aveva esordito raggiante
il signor Weasley, all’indirizzo di un Fred e un George decisamente
contrariati…
Quella giornata non
era iniziata proprio bene per i gemelli, nonostante fosse la tanto attesa Coppa
del Mondo di Quidditch.
Se aveste chiesto loro
di descrivere con un solo aggettivo quella mattina, vi avrebbero ruggito un
“MERDOSO”, vuoi perché la ‘gentile’ sveglia materna all’alba era stata una
dimostrazione di quanto potessero essere garbati i Mangiamorte, vuoi perché al
risveglio pietoso era seguita una pesante litigata, vuoi perché per concludere
il tutto avevano dovuto scarpinare per una collina schifosa solo per incontrare
chi? Cedric-sono-bello-ma-ho-il-cervello-di-un-funghetto-sott’olio-Diggory,
dovutamente elogiato dal padre…e adesso, dovevano anche andare a caccia di rami
e tronchi?!?!?
No, decisamente la
giornata non cominciava al meglio.
Fatto sta che i due
rossi, un po’ per allontanarsi dal genitore, al momento gasatissimo nei panni
del BabbanoInCampeggio, un po’ per fare qualcosa che non fosse sentir
rimproveri, si erano armati di buona volontà ed erano partiti alla ricerca Del
Rametto Perduto.
Stavano costeggiando
il boschetto, poco distante dalla loro tenda, quando George si era bloccato
cominciando a guardarsi intorno, come un cane che fiuta la traccia di un
qualche animale, o del padrone…
“Ehi…che c’è?” aveva
chiesto il fratello guardandosi intorno con fare preoccupato.
Subito dopo, uno
tzunami color miele era piombato fra le braccia di George, scaraventando a
terra quel disgraziato di Fred. Quando il poveretto si era alzato da terra,
mugugnando un confuso “Perché c’è un treno nel campeggio?”, aveva identificato
il famigerato ‘treno’ in Alicia Spinnett, adesso aggrovigliata al suo gemello
in una ruzzata, con uno scenario che faceva molto ‘La bella addormentata nel
bosco’ versione NC17…
“Alicia…ma hai un radar
Cerca-George, o il tuo è un talento naturale?!”
Apriti cielo! Fred
aveva immediatamente dimenticato la caduta e la bella addormentata nel bosco
versione riveduta e corretta, nel momento esatto in cui aveva sentito le
sopraccitate parole uscire dalla boccuccia di Angelina Johnson, sbucata da
dietro alcuni alberi.
Si era illuminato
d’immenso prima di esordire un estatico “Angelina…”
“Fred! Grazie a dio ci
sei anche tu, l’idea di parlare con tuo fratello al momento mi spaventa…” aveva
detto accorgendosi solo in quel momento della presenza del ragazzo, e gettando
uno sguardo fra il preoccupato e lo schifato ai due pomicioni che sfogavano le
fregole da UccelDiBoscoInAmore.
“Farebbe paura anche a
me…” aveva continuato l’altro, rivolgendo ai due lo stesso sguardo che poco
prima aveva scoccato loro la mora cacciatrice.
“Che stavate facendo?”
aveva glissato l’unica ragazza al momento non impegnata ad usare la bocca e la
lingua.
“Humpf…raccoglievamo
legna!!! Sai com’è mio padre no? Come veri babbani!!!peccato che mentre
lui si esalti mettendo due pietre in cerchio per fare il braciere, NOI
sgobbiamo a raccogliere legna!”
“Ahahah, dai, vi
aiutiamo, eravamo anche noi qui per quello!”
Fred, iniziando a
cercare rami per il fuoco, le aveva lanciato un’ occhiata alla
AncheIVostriGenitoriSonoDeiBabbanofiliSfegatati alla quale Angelina aveva
risposto con un sarcastico
“No, Yian, lui e le
sue manie da stupratore! Ha beccato una ragazza appetitosa proprio nella tenda
accanto alla nostra, credo francese o che so io, e ci ha chiesto in modo
originale di toglierci dai coglioni, ordinando di interpretare il ruolo dei
tagliaboschi, nel mentre che lui seduceva la malcapitata…dio, si può essere più
idioti?!”
“Hai voglia!!! Almeno
tuo fratello non ha pidocchi pensanti per lui! Guarda Bill, una specie di
macchina del sesso, che se ti va bene e i pidocchi non hanno indetto sciopero,
ha la gentilezza di avvertirti che di lì a poco si scatenerà l’inferno,
altrimenti succede che ti becchi una scenetta come quella che è toccata a me e
a George a 11 anni!”
“Cioè?”
“Entrare nella TUA
camera da letto e ritrovarti nel bel mezzo di un numero di Sexy Magic! Dio,
urlavano così forte che non si sono nemmeno accorti della porta che sbatteva!”
“Buahahahahah…ommioddio
che ridere…buahahahahah! Buahahahahahaha, avrei voluto esserci!!!”
“Si, e rimanere
traviata a vita?!”
“Se come no, mi
sottovaluti! Ne so molto più di te riguardo a…certe cose!”
“Ohohoh, ed ecco a voi
la navigata Angelina Johnson!! Sentiamo, fino a che punto sei arrivata con un
ragazzo?” aveva domandato senza troppe remore Fred, sempre più convinto che
quella conversazione fosse manna dal cielo!
Angelina lo aveva
guardato con un sorrisetto eloquente, al che Fred aveva iniziato a concepire
porcate immaginando la ragazza dalla chioma color della notte, in un numero di
sesso sfrenato con qualcuno, che aveva –guarda caso- la sua faccia! Quindi, con
un po’ di incredulità aveva esordito un timido
“L’hai già fatto?!?!”
“No, non fino a quel
punto -toh guarda questo ramo, dovrebbe andare bene!- tecnicamente la mia
‘virtù’ è pressoché inviolata, ma…so e so fare cose molto, molto, molto
sporche, se questo ti interessa…” gli aveva sussurrato guardandolo con gli
occhi da gatta carichi di malizia…
Fred aveva avuto un
crollo ormonale e l’idea di chiedere una dimostrazione non gli era sembrata poi
così stupida. A dirla tutta gliel’avrebbe domandato sul serio se in quel
momento…
“Interessare cosa,
Johnson? Nuove tecniche di gioco? O strategie di seduzione?”
Lee Jordan era
blandamente appoggiato al tronco di un albero e guardava con divertito sospetto
la mora cacciatrice e il suo compagno di sventura nella missione
BoscaioliAllaRiscossa.
Fred aveva avuto un
lampo di pura, essenziale, malandrina gioia negli occhi color ambra, quindi era
corso verso l’amico di mille e una bravata, e salutandolo con virili pacche
sulla spalla –che Angelina avrebbe potuto benissimo scambiare per tentativi di
lussazione di scapole- e abbracci fraterni aveva richiamato all’ordine anche il
proprio gemello, con un gentile:
“George, muovi quel
tuo culo e scolla le labbra dalla tua biondina, che c’è quel balordo di
Jordan!!”
E di nuovo pacche e
spintoni e abbracci…
“Ma fanno sempre così
i maschi?” aveva chiesto timidamente Alicia avvicinandosi alla mora compagna
intenta ad osservare il comportamento al limite della rissa dei tre. Quindi,
senza staccare gli occhi dalla scena, aveva risposto con un serafico:
“Sempre…”
Quindi voltandosi
verso la compagna le aveva tolto dai capelli un paio di aghi di pino.
Effettivamente guardandola si sarebbe potuto intuire immediatamente fino a che
punto fossero arrivate le coccole del buongiorno…aveva lasciato un’Alicia
ordinata e pulita, vestita di un comodo paio di pantaloni fin sotto il
ginocchio, in jeans, e una graziosa camicetta verde smanicata, legata sotto al
seno in modo da lasciare la pancia scoperta. I lunghi capelli erano sistemati
in una comoda treccia…adesso si trovava davanti a un’altra persona,
completamente diversa da quella che aveva lasciato! I jeans erano macchiati d’erba
e terra, segno di un cospicuo rotolamento, la camicetta aveva il nodo sciolto e
diversi bottoni aperti che lasciavano intravedere la curva del seno. La treccia
era un groviglio di foglie, fili d’erba, rametti e capelli annodati e…con
discreto stupore della Grifondoro dai capelli neri, la sua amica aveva un
succhiotto sul collo di dimensioni considerevoli!!
Non male come inizio
della giornata!
“Mmm…vedo che il tuo…ciccino
si è dato da fare sul tuo collo!” aveva detto provocatoria Angelina. Di tutta risposta
la bionda l’aveva guardata stralunata, poi intuendo, aveva spalancato
contemporaneamente occhi e bocca, aprendola e chiudendola senza articolare
alcun suono. Quindi tastandosi freneticamente il collo aveva sussurrato un
isterico
“Dove? E’ grande?!”
“Tesoro hai un
tatuaggio che se non sapessi per certo che George è un comune mortale, direi
che hai un ragazzo vampiro!”
“Quindi è grande?!”
“Si Spinnett, è
grande, è viola e non passa inosservato!” aveva risposto una voce alle loro
spalle. Una voce conosciuta, più spesso atta ad urlare qualcosa che spesso
suonava come ‘Spinnett! Mi vuoi fare un lancio degno di tale nome prima che
ti butti giù dalla scopa?!?’. Si erano voltate, solo per riconoscere il
viso allegro dell’ex capitano Oliver Baston, mano nella mano con Katie, che
ridacchiava sommessamente mentre assestava una leggera gomitata nel fianco del
ragazzo il qualeaveva mugugnato un
sincero “Ma che ho detto?! E’ vero!”.
Subito anche i tre
monelli, accortisi dei nuovi arrivati, erano corsi a salutarli, iniziando a
parlare allegramente del più e del meno. Oliver, aveva subito informato
l’allegra combriccola di essere appena stato ingaggiato nella riserva dei
Puddlemere United come portiere, trascinando il gruppetto in un’animata
discussione sull’imminente partita di Quidditch, pronosticando i risultati,
analizzando i vari giocatori, le potenzialità e le scope…
“I bulgari hanno Krum
di davvero forte, ma noi…noi abbiamo Lynch, Mullett, Troy e Ryan porca miseria!
E’ matematicamente impossibile che Volkov e Levsky facciano di meglio! Ve lo
dico io, vinciamo noi!” aveva sciorinato convinto l’ex capitano dei Grifondoro.
“Si Oliver, ma ti
ricordo che è Krum il cercatore, non Volkov né Levsky! Se Krum prende il
boccino a inizio partita, siamo rovinati!!” aveva ribattuto convinta Alicia.
“Hai ragione Aly, ma
Lynch è il miglior cercatore della nazionale! Voglio dire, avrà un minimo di
tattica no?!” aveva ribadito Katie.
“Sono d’accordo con
Katie, senza contare che i nostri hanno delle Firebolt sotto al culo! Insomma,
mica cazzi!” aveva proferito veemente Lee
“Io non sono del tutto
d’accordo –aveva dichiarato Fred pensieroso- è vero che Lynch non è uno
sprovveduto, ma Krum è di gran lunga più veloce e agile di lui…non gli sarà
difficile giobbarlo con qualche finta! Comunque, la Ivanova è un altro soggetto
pericoloso per l’Irlanda, ho visto alcuni suoi passaggi…e, datemi retta, da
P-A-U-R-A!”
“Si, ma i nostri
battitori se la sapranno giocare! E poi, confido in Troy e Mullett, quei due
cacciatori sono formidabili!” aveva detto entusiasta Angelina.
“Secondo me vinciamo
noi!” aveva rincarato Oliver rimanendo convinto delle precedenti parole.
“Ma il boccino lo
prende Krum!” avevano concluso in coro i due gemelli. Poi rivolgendo uno
sguardo alla piccola catasta di sterpi e rametti ai piedi di un grosso faggio,
avevano aggiunto
“Noi dovremmo andare,
o nostro padre darà fuoco alla tenda pur di utilizzare i fiammiferi!”
“Beh ci vediamo dopo
la partita no? Tutti a festeggiare!” aveva ruggito euforico Baston.
I due rossi gli
avevano fatto il segno della vittoria con le due dita della mano libera dalla
legna, quindi erano usciti dal bosco correndo, urlando un “W L’IRLANDA!”,
sparendo dietro alcuni abeti.
Nessuno si sarebbe
aspettato che quel luogo di divertimento e spensieratezza si sarebbe
trasformato in un ricettacolo di paura, urla, grida e terrore…nessuno si
sarebbe aspettato che quella vittoria dell’Irlanda sarebbe stata rovinata da un
gruppo di Mangiamorte…nessuno si sarebbe aspettato nulla di quello che successe
quella notte…o forse sì…ma chi avrebbe potuto dirlo?!
***
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAARGHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH”
Un urlo disumano aveva squarciato quell’atmosfera di calma
accogliente della Tana.
Era ormai passata una settimana dal terrore della Coppa del
Mondo, e gli studenti di Hogwarts si preparavano all’imminente –e per molti
tragico- ritorno sui banchi.
Scioccata dall’agghiacciante ululato, la signora Weasley si
era affrettata a salire le scale, fiondandosi nella camera dei gemelli, stanza
da cui proveniva quel latrato angosciante.
Aveva spalancato la porta senza troppi preamboli, col fiato
corto e…
Fred era in piedi davanti al suo letto, stringeva fra le
mani una sorta di lunga tunica di un colore a metà fra il verde muffa e il
giallo vomito, ornato da orribili pizzi ammuffiti e mangiati dalle tarme.
Dipinta sul volto un’espressione di chi ha visto Piton
scopare e Cedric Diggory risolvere un teorema di 4° grado di Aritmanzia.
Definirla sconvolta e schifata sarebbe stato eufemistico.
“Che cos’hai da urlare tanto!!” aveva ruggito la signora
Weasley rendendosi conto di non aver trovato nessun cadavere, Mangiamorte o
terribile creatura degna di quel grido da protagonista di film horror.
“Che succede?”
In quel momento, era apparso anche George, alle spalle della
madre, con la faccia più tranquilla della terra, mentre mutilava una fetta di
torta con un morso. Aveva guardato dapprima la madre che attendeva una risposta
sull’uscio della sua camera, nella tipica posa del RinoceronteAll’Attacco e
cioè mani sui fianchi, gambe leggermente divaricate e cipiglio degno del più
terribile seguace delle schiere di Colui-che-non-deve-essere-nominato.
Non capendo cosa stesse succedendo aveva rivolto uno sguardo
al proprio gemello, pietrificato e con in mano un…
“Argh!!” aveva urlato anche lui alla vista di
quell’obbrobrio, per altro facendo venire quasi un infarto a sua madre!
“INSOMMA!! MI VOLETE DIRE COSA C’E’ DA URLARE?!?” aveva
strepitato esasperata la genitrice.
Era stato George a parlare terrorizzato “C-c-che…c-che cos’è
q-quella c-cosa?!”
“I vostri vestiti da cerimonia!”
“Aaargh!” altro urlo da parte dei due, in più Fred aveva
lasciato di scatto l’abito, quasi fosse infetto di una grave malattia,
scostandosi qualche centimetro dal letto.
“Non fate storie, ne ha uno anche Ronald! E anche Harry ce
l’ha! C’era scritto sulla lista della scuola di comprarlo!”
“Ma, mamma, è…è…osceno! Voglio dire, noi abbiamo una
reputazione da difendere, non possiamo certo conciarci come se andassimo ad un
ballo del 1500!!”
“Poche storie! Quelli c’erano e quelli ho comprato!”
“Non ci credo che ci fossero solo queste…queste…quest’incubi
di colori o modelli!!”
“Quei vestiti sono di seconda mano, e smettetela di
lamentarvi, quando avrete dei soldi vostri, vi comprerete tutti vestiti all’ultima
moda che volete, per adesso che siete senza il becco di un quattrino e i soldi
li sborsa tuo padre, sudando per guadagnarli, vi metterete quei vestiti.
Sono-stata-chiara?!”
I due fratelli avevano desistito dal ribattere, in quanto
ciò avrebbe causato loro mutilazioni permanenti da parte della madre, perciò,
avevano sospirato tristemente lanciando le due turpitudini in fondo al baule
della scuola, e continuando a sistemarci sopra quante più cose possibile per
occultarne la venefica vista.
Qualcosa già suggeriva loro che non avrebbero usato quegli
abiti, qualunque fosse la necessità o occasione, piuttosto, come aveva palesato
George, ci sarebbe andato vestito da Piton!
***
“George, per cortesia mi potresti passare una fetta di dolce
al cioccolato?” aveva chiesto gentilmente Alicia, rivolta al proprio ragazzo,
tutto intento a chiacchierare con Lee, suo fratello e Angelina, evitando di
strozzarsi con la torta alla melassa. La biondina non ricevette alcuna
risposta…ritentò di nuovo…
“George….”
Nisba.
“GEORGE!”
Manco per sogno.
“GEORGE!!!!!!!”
“Siiii?!” era scattato finalmente il rosso, dopo che un urlo
a non si sa quanti decibel gli aveva trapanato il timpano infilandosi come un
chiodo nel suo cervello…
“Mi passeresti il dolce al cioccolato?!” aveva ringhiato fra
i denti la ragazza. Odiava essere ignorata, e odiava ancora di più quando a
farlo era George! A volte aveva davvero l’impressione di stare con un bambino
pestifero!
D’altro canto il giovane seduto accanto a lei le aveva
sorriso di quel sorriso spensierato di cui erano dotati lui e la sua copia, e
le aveva passato l’agognata torta al cioccolato, bisbigliandole nell’orecchio
“Scusa se non ti sentivo, ma qui si parlava di affari!”
scoccandole un tenero bacio sulla guancia.
Era in quei momenti che ad Alicia non fregava davvero niente
di stare con un bambino pestifero, visto che comunque riusciva sempre a tirare
fuori dei lati nascosti del suo carattere che la mandavano in visibilio…forse
era vero che George era zeppo di difetti, ma era altrettanto vero che lei quei
difetti li amava tutti, dal primo all’ultimo.
Poco dopo –giusto il tempo di fare razzia del dessert e
ripulire i piatti dalle briciole- Silente fece il consueto discorso di inizio
anno.
“Dunque” esordì l’anziano preside rivolgendo un radioso
sorriso a tutti gli studenti. “Ora che siamo tutti sazi edissetati, devo richiamare ancora una volta
la vostra attenzione su alcuni avvisi. Mastro Gazza” (e qui Fred e George si
guardarono con un sorrisone perfido stampigliato sul viso) “il custode, mi ha
chiesto di dirvi che la lista di oggetti proibiti all’interno delle mura del
castello, quest’anno è stata estesa agli Yo-yo ululanti, ai Frisbee Zannuti e
ai Boomerang Rimbalzatutto.”
I due gemelli non parvero minimamente toccati dalla notizia,
anzi, forse pericolosamente compiaciuti dalla restrizione…Angelina suppose, la
felicità dei due fosse dovuta a nuove regole da infrangere…
Silente continuò dicendo “La lista completa comprende
qualcosa come quattrocentotrentasette oggetti” ( “In realtà sono
quattrocentotrentanove!” aveva precisato pignolo George, mentre il fratello
aggiungeva compiaciuto “Di cui noi ne abbiamo usati quattrocentotrentotto!”)
“…e può essere consultata nell’ufficio di Mastro Gazza, se qualcuno volesse
controllare (“Lungi da noi farlo!!!” avevano proferito scandalizzati i due
Weasley)”
Il discorso del preside, continuò con il divieto d’accesso
nella Foresta Proibita, e il villaggio di Hogsmeade per gli studenti sotto il
terzo anno o senza il permesso. Quindi annunciò
“E’ altresì mio doloroso dovere informarvi che la coppa del
mondo di Quidditch quest’anno non avrà luogo.”
A queste parole si scatenò il panico!
Harry mormorò un “Che cosa?” senza fiato, rivolgendo
uno sguardo scioccato a Fred e George.
I due sembravano essere stati trasfigurati in pesci,
aprivano e chiudevano la bocca senza dire nulla, Angelina aveva perso almeno
tre tonalità e aveva lo sguardo pericolosamente vuoto, fisso davanti a se, e
pronunciava qualcosa che suonava molto come “Non…è…possibile…non..è…poss…”.
Katie, quando lo aveva saputo era quasi caduta dalla panca, troppo sconvolta
per reagire e Alicia era sull’orlo delle lacrime. Lee dal canto suo cogitava
qualcosa come
Niente partite…niente partite…niente cronaca…non potrò
smerdare i Serpeverde…è la fine!!
Grazie a Dio, Oliver Baston aveva lasciato l’anno prima la
scuola altrimenti a quel punto si sarebbe suicidato gettandosi dalla torre dei
Grifondoro…sempre che la morte cerebrale non l’avesse colto prima!
Il discorso del canuto preside proseguì nonostante lo
sconcerto generale. Venne presentato anche il nuovo professore di Difesa Contro
le Arti Oscure, Alastor Malocchio Moody, e venne spiegato il perché
dell’annullamento del torneo di Quidditch, a causa cioè del Torneo Tremagli.
Quando venne fatto noto del giudice imparziale e del limite
d’età gli occhi color ambra dei gemelli brillarono di una poco rassicurante
luce furbesca.
***
“Non possono farlo!!!” aveva esclamato George Weasley, che
non si era unito alla folla che avanzava verso la porta, ma era lì in piedi che
guardava torvo Silente. “ compiamo diciassette anni in aprile, perché non
possiamo provarci?!”
“Non riusciranno ad impedirmi di partecipare” aveva detto
cocciutamente Fred “I campioni faranno un sacco di cose che normalmente uno non
ha il permesso di fare. E il premio è di mille galeoni!!”
I due, fermamente convinti di dover partecipare avevano
discusso su come fare anche tornati in dormitorio, dove li aspettavano le tre
ragazze e Lee.
“Mmm…secondo voi come possiamo fare a ingannare il giudice?”
aveva mormorato pensoso George
“Basterebbero poche gocce di pozione invecchiante no?” aveva
suggerito Alicia
“Ci avevamo pensato…credo che sia l’unica soluzione…”aveva
mugugnato sconsolato Fred.
“Io posso iscrivermi tranquillamente…” aveva miagolato
candidamente Angelina dalla sua posizione svaccata sulla poltrona. Cinque paia
di occhi le si erano puntati contro.
“C-che c’è?! Io compio diciassette anni il 24 ottobre!”
aveva aggiunto con semplicità.
Fred aveva spalancato gli occhi frustrato.
“Perché non ce l’hai mai detto!!!!” aveva proferito
sdegnato.
“Beh, perché non mi sembrava essenziale…”
“Si che lo è! Cavoli! Avremmo festeggiato no?!”
“Cinque compleanni che ci conosci e non ci hai mai detto
niente….quante occasioni sprecate!” aveva sospirato affranto George posando una
mano sul cuore, come se le parole dette dalla mora lo avessero ferito nel
profondo.
“Hey, se avessi
saputo che la mia nascita vi stava così a cuore l’avrei messo in bacheca!! Dai,
non fate così, vi rifarete a questo compleanno no?!” li aveva incoraggiati la
ragazza dai capelli color dell’inchiostro.
“Ci puoi giurare! Organizzeremo il miglior compleanno che tu
abbia mai potuto immaginare!” aveva ruggito il rosso entusiasta.
“Angelina, ti iscriverai al torneo vero?! Voglio dire, tu
saresti la campionessa perfetta! Faremo il tifo per te!!!” aveva sospirato
incantato Fred.
“Beh..si…credo che lo farò…l’idea mi stuzzica e mille
galeoni…son mille galeoni!!!”
Nei giorni seguenti, i due gemelli e Lee provarono più volte
la quantità di Pozione Invecchiante da usare. Mancò poco che una volta Alicia
non violentasse George.
I tre ragazzi avevano appena preso la propria dose di
Pozione, sbagliando inequivocabilmente la dose…quando la povera Spinnett aveva
aperto la porta del dormitorio del proprio ragazzo si era trovata di fronte a
un George ventiduenne, terribilmente figo. Non era cambiato molto…
semplicemente i tratti si erano fatti più maschi di quelli da sedicenne, e
forse era più alto di cinque centimetri. Per il resto era pressoché simile…a
parte la muscolatura leggermente più marcata nella zona dei pettorali e
addominali.
Era rimasta pietrificata da quella visione. Sulle prime
aveva creduto di sbagliare, entrando nel dormitorio di ragazzi del settimo
anno…poi si era resa conto che:
i
ragazzi del settimo anno non avevano 22 anni
i
ragazzi del settimo anno non potevano assomigliare in modo così spudorato
al proprio ragazzo
Quando anche Angelina era entrata nella camera, aveva
approvato la trasformazione con un lungo fischio di estrogenico
apprezzamento…doveva ammetterlo: Fred a ventidue anni era qualcosa definibile
solo STUPRABILE.
Fatto sta, che quel pomeriggio, mentre George e Alicia si
erano chiusi in dormitorio, e sicuramente non per giocare a dama, Fred e
Angelina si erano ritrovati a parlare di cosa fare con il premio, nel caso
avessero vinto.
Erano in un angolo della Sala Comune, stesi su un morbido
divano, Angelina poggiata su un bracciolo con le gambe allungate su quelle di
Fred, seduto al suo opposto, che cercava di non svenire con quelle gambe
poggiate addosso…per altro la ragazza portava la gonna della divisa, il che
rendeva tutto più difficile…avrà avuto fisicamente 22 anni, ma mentalmente
aveva ancora gli ormoni che si davano alla pazza gioia!
“Come li useresti Fred?”
“Beh, credo che li conserverei per il negozio di scherzi! Li
investirei in qualche buona azione e li farei fruttare centuplicandoli!!”
“Wow, mi trovo al cospetto di un ottimo affarista allora!”
aveva mormorato la pantera.
“E tu Angelina, come li useresti?”
“Io?…non saprei…davvero, se ci penso non mi viene niente di
intelligente…ho sempre avuto tutto dalla vita, la mia famiglia non ha alcun
problema e non mi ha mai fatto mancare nulla…credo proprio…credo proprio che se
vincessi mille galeoni…” aveva sussurrato puntando quei suoi pozzi d’ossidiana
dritti nelle iridi ambrate dell’amico “…credo proprio che ve li regalerei
tutti, sai Fred?”
Il ragazzo non se lo sarebbe aspettato minimamente, era
rimasto a fissarla negli occhi. Non stava mentendo, era seria…glieli avrebbe
regalati davvero!
Le aveva sorriso gentilmente prima di aggiungere “E perché
lo faresti?” gli aveva chiesto accorciando impercettibilmente la distanza fra
loro.
Angelina non gli scollava gli occhi di dosso, mantenendoli
puntati nei suoi, ciononostante si era sollevata blandamente raccogliendo le
ginocchia ala petto e abbracciandole, quindi si era avvicinata al ragazzo dai
capelli color del sangue, sistemandosi accanto a lui, posandogli la testa sulla
spalla.
In quel momento il cuore di Fred aveva perso un battito
prima di iniziare a galoppare furiosamente; era certo che anche la ragazza lo
sentisse. Il suo cervello ormai era kaputt e non riusciva a cogitare nulla che
non fosse Angelina sulla sua spalla; non si sa con quale razionalità le aveva
passato un braccio dietro la schiena, poggiandolo sulla spalliera del sofà
“Lo farei perché siete i miei migliori amici, e vi voglio
bene…ammiro molto la vostra scelta di vita, in un clima come questo, è bello
che qualcuno pensi anchefar ridere la
gente. Quindi, per favore, non mettete da parte il vostro sogno, perché io sono
dalla vostra parte…”
Le aveva rivolto uno sguardo, di sorpresa, mista a
gratitudine e…amore…si, c’era anche tanta passione in quello sguardo, e il
giovane davvero sperava che la ragazza se ne fosse accorta.Avevano incrociato
gli sguardi, un mite sorriso da parte della moretta, che non sapeva dire da
dove le fossero uscite quelle parole, sapeva solo che aveva avuto il bisogno di
pronunciarle, e per una volta non si era sentita una stupida.
Erano rimasti così, seduti e quasi abbracciati su quel
divano, senza dire niente, soltanto respirando, fino a quando Fred non era
ritornato un sedicenne, avvolto da una pallida luce rossa.
Angelina si era diretta verso la propria camera. Salendo le
scale si era ritrovata a farsi milioni di domande, era confusa, agitata e un
milione di altre cose…aveva bisogno di parla re con qualcuno…sicuramente Katie
e Alicia l’avrebbero aiutata a capire.
Aveva aperto pensierosa la porta della stanza. Katie era
seduta sul ciglio del letto, aperta accanto a lei una lettera. Il volto rigato
dalle lacrime…
Non aveva perso tempo e subito le si era seduta vicino
abbracciandola.
“Cosa c’è Kat, che ti è successo?”
La brunetta di tutta risposta aveva singhiozzato più
veementemente, abbracciando a sua volta la mora compagna. Fra le lacrime era
riuscita a sussurrare un disperato.
“Nonce la faccio
Angelina…non ce la faccio più! Mi manca Oliver…”
Povera piccola Katie, alla fine aveva ceduto…era
inevitabile, se lo aspettava. La lontananza della persona amata è ciò che di
peggiore ci può essere per un amante, ti lacera dentro, nel profondo, ma lo fa
con una lentezza inesorabile…ti rode come un cancro, fino a quando non ti
ritrovi schiacciato da una voragine di nulla, e tutto ciò che vuoi è poter
vedere anche solo per un secondo è il suo viso, che ti sorride…ma sai che non è
possibile, che lui non c’è lì con te…povera piccola Katie, alla fine aveva
ceduto. Era lì, tremante, che si torturava quel cerchietto d’argento al dito.
“Me l’ha regalato per i sei mesi
insieme…quando me l’ha dato ho pianto…”
Diceva, e non la smetteva di piangere…c’era una nota di pura
disperazione nella sua voce, e nostalgia…è incredibile come quanto più una
persona senta la lontananza, tanto più si appigli disperatamente a tutto ciò
che può avere vagamente un legame con l’altro…
“E’ una fede
Irlandese…vedi questo cuore coronato, se la punta è rivolta verso di te vuol
dire che il tuo cuore appartiene a qualcuno…se invece la punta è rivolta all’esterno…vuol
dire che stai ancoracercando a chi
donarlo.”
Ed ancora stille
inconsolabili le avevano rigato le gote.
“Katie, ascoltami, lo so
che è difficile, ma cerca di sopportare…quando è che vi vedrete la prossima
volta?!” aveva tentato di rincuorarla. L’altra Grifondoro aveva tirato su col
naso prima di asciugarsi po’ gli occhi, quindi aveva singhiozzato un affranto
“Per le vacanze di
Natale…le passerò da lui…ma mancano ancora due mesi! Due lunghissimi mesi
Angelina! Io non ce la farò mai!”
La mora cacciatrice non
sapeva più che cosa fare per tirarle su il morale, ogni tentativo sarebbe stato
oltremodo stupido…Katie aveva bisogno di Oliver, ma come fare a portarlo a
Hogwarts?!
Poi un’idea…una parva
speranza…
Si era rivolta alla
ragazza in lacrime, pensierosa
“Avete mai pensato di
approfittare dei fine settimana a Hogsmeade?”
Angelina in quel momento
sembrò per Katie un angelo sceso a darle una mano!
“No! Ommioddio, sai che
non ci avevamo mai pensato! Dio Angie, non sai quanto ti sto amando in questo
momento!!! Grazie! Grazie mille! Mi hai salvato la vita! Grazie! Vado a
scrivere una lettera a Oliver!!” detto questo, era sparita dietro la porta del
dormitorio, armata di carta, piuma e speranza…
“Ed ecco fatta la buona
azione giornaliera…certo che pensarci un po’ prima…ah l’amore!…a proposito!”
aveva realizzato scioccata “Io devo ancora capire perché ho passato il
pomeriggio appoggiata alla spalla del mio migliore amico!”
Una vocina rispose nella
sua testa…
Perché è il tuo migliore amico!
Per un momento la risposta
sembrò funzionare, poi però…
Un momento…è normale rischiare la fibrillazione accanto al
tuo migliore amico?
Ok, doveva ammetterlo,
quando Fred e George si mettevano d’impegno, riuscivano a tirar fuori cosa al
limite del grandioso!
Quella festa di compleanno
ne era un esempio!
Avevano sistemato la
propria camera (in quanto i dormitori femminili avevano quel piccolo problema
degli allarmi -non che per i gemelli fosse mai sussistito tale problema-) in un
perfetto stile da compleanno magico, festoni colorati, palloncini che
cambiavano colore, qualche fuoco d’artificio del Dottor Filibuster Con Innesco
ad Acqua, e una torta gigante al cioccolato, che sospettava fosse valsa diversi
giorni di lavoro degli elfi nelle cucine…tutto per lei! Si sentiva…felice.
Punto!
“Grazie ragazzi, ma
davvero, non dovevate! Fra un po’ mi commuovo e non è un bello spettacolo!”
“Su, su Johnson, nessun
dovere, al massimo piacere!” le aveva fatto noto Lee allegramente.
“Infatti, e poi noi
*volevamo* regalarti un compleanno coi fiocchi e controfiocchi!” era
intervenuto raggiante George.
“E poi devi ancora aprire
i regali!!!!” aveva ruggito Fred gioioso all’indirizzo di un cesto pieno di
pacchetti colorati.
Angelina aveva sospirato
della serie ViVoglioBeneMaNonSoCheFareConVoi, quindi aveva mormorato con finta
disperazione “Ecco, adesso godrete lo spettacolo del rimmel sbrodolato sulla
mia faccia…”
Chissà perché ma Fred
pensò che sarebbe stata stupenda anche con il kajal strisciato su tutte le
guance.
Cominciò ad aprire i vari
incarti colorati, il primo da parte di Alicia e George era un set, un collarino
di velluto nero con un pendente fatto di pietra rossa e degli orecchini in
coordinato, i suoi colori preferiti!
Il secondo era da parte di
Katie, un enorme maglione nero, lungo fin sotto al ginocchio e con un ampio
scollo a barca, ottimo per l’inverno a Hogwarts.
Il regalo di Jordan invece
erano due libri, uno sulla storia delle Holyhead Harpies, la sua squadra
preferita di Quidditch, e uno era la bibliografia dei Wizard’s Blood, anche
questi regali più che apprezzati.
Infine Fred le aveva porto
il proprio pacchetto, un piccolo sacchettino di velluto rosso, fermato da un
cordino in cuoio. L’aveva aperto, svuotandone il contenuto sul palmo della
mano. Un anellino in argento era rotolato fra le sue dita.
“E’ una fede Irlandese,
spero che ti piaccia…” aveva mormorato pacatamente, con una punta d’imbarazzo.
“E’…è…grazie Fred, è un
bellissimo regalo.” Gli aveva risposto di rimando, regalandogli uno di quei
sorrisi che tramutò il midollo osseo delle gambe del rosso in gelatina.
“E’ una fede Irlandese…vedi questo cuore coronato, se la
punta è rivolta verso di te vuol dire che il tuo cuore appartiene a qualcuno…se
invece la punta è rivolta all’esterno…vuol dire che stai ancoracercando a chi donarlo.”
Forse…forse la sua ricerca
si era conclusa…forse…
Continua…
E così anche un altro capitolo è concluso, ormai
manca davvero poco alla fine di questa fanfic. A dirla tutta ci ho messo una
vita a scrivere questo chap, il tutto perché
1.non
aveva un briciolo d’ispirazione
2.non
avevo idee abbastanza divertenti
3.non
sapevo come districarmi nella trama
alla fine però il chap è uscito, insolitamente serio
per i miei gusti, ma che ci vogliamo fare, nessuno è perfetto!
Importantissimissimo!!! Ho pubblicato la mia galleria di disegni anche su Deviant Art,
quindi se volete visitarla ciccate àqui
Inoltre consiglio a tutti di andare a leggere la
faniction “An improbable
crush”, di LunaMalfoy, non vi lasciate ingannare
dal pairing assolutamente inusuale, il finale spiega ogni cosa! ^^ premetto
solo che parla di uno dei Wealsey e Alicia…
Sono ben accetti critiche e commenti, positivi negativi,
quello che volete!
Piuttosto, passiamo ai vostri graditissimi commeti!
Sasha: Lynn
arrossisce per il 10 e per il fatto di essere considerata così importante da
essere la prima nella lista delle fanfic da controllare quando si apre EFP,
quindi ringrazia mestamente Sasha per la sua recensione…eh si, George si dà
proprio da fare, ma dopotutto ha sedici anni e ormoni grandi come palle da
basket…inoltre non mi sembra che ad Alicia dispiaccia!!! Senti un po’, e la tua
storia?! Io voglio leggere il prossimo chap, tu mi togli anche il primo!!
Perché? *-*!
Yaya: Devo
ammettere che hai ragione, il migliore è il Baston dei primi periodi…come vedi
ho fatto una sorpresina a tutte le sue fan facendogli fare una porticina anche
in questo capitolo…poveretto scommetto che anche lui è nella stessa condizione
di Katie…magari si distrarrà un po’ di più col Quidditch, ma avrà anche lui le
sue crisi depressive…poretto ;___;
Janice: ^^ sono
contenta che il disegno ti sia piaciuto…in realtà i capelli lunghi non erano previsti,
ma visto che mi ispiravano glieli ho lasciati così…e poi non sono lunghissimi,
cioè guarda quelli del mitico fricchettone Bill e poi dimmi! (io lo immagino
con un coda che gli arriva fino metà schiena!)…beata Alicia davvero, chi non
vorrebbe un cuccioline teneroso e ossessionato con le tue mutandine?! Una vera
rarità! Mi dispiace solo che questo capitolo sia più smielato che
divertente…sorry Y-Y!
Selphie: ^^ onorata che ci sia così tanta gente che ha preso come
modello le mie cacciatrici! Davvero , è una cosa che mi fa sentire realizzata
sotto l’aspetto della scrittrice! Ovviamente non voglio assolutamente criticare
la Grande Signora Rowling, lungi da me farlo!!!Grazie per i complimenti, e ki
raccomando con la recensione del prossimo! ^.-
George Weasley:
^^’ mi dispiace Georgino piccino, ma devo proprio concluderla sta
fanfic…comunque, prometto…ne scriverò un’altra…tu però continua a recensire che
mi fa un piacere immenso sapere che le mie speculazioni mentali trasformate in
pagina web vengono apprezzate! E poi tu hai le mutandine di Ali…ma questo non
centra una cippa…ok fa niente…la smetto…mi raccomando col prossimo chap ^^!
Angèle87: *-*
Angèle, stupenda! Chiedo venia per il ritardo
con cui è arrivato il capitolo…Ahhh i gemelli…dolci…selvaggi…sexy…insomma
stuprabili! E non oso pensare come si è sentita Alicia quando li ha beccati a
22 anni!!! Credo che abbia rischiato un fibrillazione, coma cerebrale e un
embolo! Complimentosi anche per la tua storia Claire de Lune, che seguo con
moltissimo interesse, anche se non recensisco…(Ti prego Angèle, posa la
motosega! Ti prometto che per la fine della storia avrai almeno una recensione
della sottoscritta…il che potrebbe sembrare poco, ma in realtà è un dono
inestimabile in quanto il mio unico neurone Aermanno concepirebbe qualcosa che
và al di là del respirare!)…aspetto la recensione del prossimo chap ^^.
Audrey: eheheh
in realtà ho un mezza idea di scrivere una fic su Bill e Charlie…enon escludo che un delle tante conquiste del
fricchettone non si chiami proprio Audrey ^.-…ovviamente è tutto da vedere!
Prima devo finire questa mega storia, poi mi dedicherò a one shot o robe
simili…voi mi seguirete, vero *-* [Lynn con sguardo sbrilluccicoso]?!
Claudietta: Wow
*-* nuova lettrice fresca di lettura generale, allora, ti è piaciuta? Peccato
che con questo chap deluderò qualcuno, visto che lo reputo “non alla mia
altezza di divertimento”…uff però che ci potevo fare se le scene erano più sul
romantico che sul comico…spero di rimediare al prossimo capitolo…aspetto molte
recensioni sai ^^!
Dada90: [Lynn
guarda Dada leggermente sconvolta °-°] ehm, Dada tesoro, il fumo fa male…magari
prima recensisci e poi fuma eh?1 Altrimenti quella disgraziata di Isimbel ogni
volta deve escogitare strategie napoleoniche per avvicinarsi a te…mari di bava,
gatti cacasotto, e trip mentali Nc17 all’ultima potenza…poveretta non la
invidio…però le tue recensioni mi fanno sbellicare ogni volta [a me no!
NdGeorge traviato dagli scorsi commenti di Dada sui suoi pantaloni!] [piantala
se non vuoi che ti lasci in mutande per il resto dei chap! NdLynn minatoria!]
^___^ ok, eliminati gli scocc…che c’è Ron, cos’hai che i guardi con quello
sguardo degno di Tiger e Goyle dopo che Hermione gli ha spiegato come risolvere
un teorema di aritmanzia?! Cosa ti affligge?! [Dada…ha detto…che io…ho solo un
cogl-] PER L’AMOR DEL CIELO RON!!! Non dire altro!!!! Ho capito perfettamente!!
°-°’’’…va da hermione e ponile lo stesso quesito, sarà ben lieta di controllare
di persona!! Uff…ti aspetto al prossimo chap, prima che qualcun altro mi
stressi con le sue paranoie!!!
Luna Malfoy:
Mmm…mi chiedevi quanto ci vorrà perché Angelina si innamori di Fred…direi un
cazzo! (NON COMINCIARE APENSARE MALE!!!!!). Comunque, credo che la morale dell
favola sia chi la dura la vince no?! Il povero Fred alla fine verrà
ricompensato come si deve, ghe he he…piuttosto, corro a scrivere la tua
recensione per NpS e uAnB…waaaaaaaaaaaaasssssssppppppppppppp!!! XD (‘spetta…si
scriveva così?! °-°*)
Ryta Holmes: no,
ti prego, tutto ma il Big Lynn no! Sono ancora troppo…errr….PICCOLA! Va bene,
non fa schifo, diciamo solo che questo chap non è divertente quanto gli
altri…il che non va molto bene…comunque, per una volta non sono d’accordo con
il caro Fricchettone Bill, lui dice che ne passerà acqua sotto i ponti prima
che si dichiarino? Secondo me manca davvero poco…ovviamente tu che sei una
delle mie Beta sai già quanto…ma non anticipiamo niente, o mi sputtanto
l’effetto sorpresa =P…
Isimbel: °-°
ok…mi stavo preoccupando per Dada, ma qui vedo che la cosa è
contagiosa…mammina, povero George, qui rischia l’estinzione mi sa, fra te e
Dada…cmq ve la vedete voi con Alicia no, voglio dire, io me ne lavo le mani!!
Salutami gli 883, il politico di sinistra, Denethor,e gli spettatori del tuo mitico touch dawn…digli di stare attenti
ai secchi e alla bava quando escono, non vorrei si facessero male!!! Al
prossimo chap! ^^
Un ringraziamento particolare a Luna Malfoy e Ryta
Holms che mi sopportano e supportano, leggendo questa st…quest’ accozzaglia di
lettere unite a caso…ragazze vi voglio bene!!!
Un commento non costa
niente e aiuta l’autore a scrivere meglio.
Vorrei dedicare questo capitolo a tutte le mie
lettrici e lettori, vecchi e nuovi, a chi mi ha recensito dal primo all’ultimo
capitolo e a chi si è perso per strada, anche a chi ha solamente dato un’occhiata
a questa impresa titanica in cui mi sono gettata. Grazie mille, sappiate che
per me ha significato davvero tantissimo!
Amori sul campo di Quidditch
-16-
Quel Natale prometteva davvero bene.
Nonostante fosse la settimana prima delle tanto attese
vacanze natalizie, la torre dei Grifondoro era strapiena. Fred e George ormai
erano diventati famosi grazie alle loro Crostatine Canarine, il che fruttò loro
parecchi galeoni extra, mentre ai malcapitati –un esempio ne fu Lee- un
delizioso piumaggio giallo canarino…il peggio era che in mente avevano progetti
ben peggiori.
Poteremmo benissimo dire che per i rossi Weasley fosse
iniziato un periodo d’oro: le loro invenzioni vendevano bene, fra George e
Alicia era un continuo idillio amoroso –e diciamolo anche sessuale- e Fred e
Angelina avevano stretto molto di più il loro rapporto; non era raro vederli
insieme a chiacchierare amabilmente dopo le lezioni, oppure in Sala Comune
seduti l’una in braccio all’altro in compagnia dei propri compagni. Più volte
Alicia e Katie avevano pescato la mora compagna nel dormitorio maschile con la
sola compagnia di Fred, ma quella, nonostante l’interrogatorio da Santissima
Inquisizione, giurava ogni volta di averci soltanto chiacchierato…il che era la
pura verità alla fine!
***
“AAAAAAAAAAARGHHHHHHHHHHHH!! GEORGE! TOGLIMI STA MERDA DALLA
FACCIA!!! Coff coff NON VOGLIO
MORIRghghghE!!!”
Fred Weasley stava lottando con tutte le proprie forze per
non perire, strozzato da una manica assassina e tarlata del suo abito da cerimonia
color caccola di troll. Lee Jordan aveva assoldato George per compiere la
propria vendetta contro il fratello, memore della brutta esperienza piumata…
“Buahahahah, muori brutto pidocchio! Tu e la tua idea
malsana di farmi diventare un passero antropomorfe!!!” aveva ringhiato il moro
con aria demoniaca.
“Alcoffcoffmeno avresti avuto un uccello da qualche
parte…visto che in mezzo alle gambe non c’è!” aveva osato la vittima
sacrificale della giornata.
“Zitto, cacca di doxy in salamoia! Che ce l’ho più lungo di
te!!” aveva detto stritolandogli i gioielli e facendolo guaire come un
cagnolino bastonato.
“Ahiahiahi, nononononono, le palle noooooooo mi
servonooooo!!!”
“E a cosa? A giocarci a gobbiglie?!” lo aveva punzecchiato il
gemello aumentando la stretta intorno al collo.
In quel mentre era entrata Angelina, che rimasta a dir poco
scioccata dalla scena, aveva pensato bene di salvare il proprio migliore amico,
gettandosi all’attacco contro i due carnefici.
La mora si era letteralmente tuffata sui tre, che avevano
subito mutilazioni permanenti al suono di “Lasciate stare Fred!!!”
“Johnson, la convivenza con quel cafone di mio fratello ti
sta rovinando!! Un tempo non avresti saltato in questo modo su due poveri
innocenti!!!” aveva ribattuto George con aria lacrimosa.
“Certo George, innocenti sotto quale punto di vista? Lee
stava per attentare alla felicità di tutte le fan di Fred, con un colpo sotto
la cintura e tu! Tu lo stavi strozzando con un…un…ommioddio che cavolo è sta
morchia?!” aveva latrato quella, prendendo fra le mani l’arma impropria del
ragazzo dalla chioma sanguigna, squadrandola come se avesse davanti una macchia
di vomito…il che poi non era molto distante dalla realtà!
I fratelli si erano scambiati uno sguardo rassegnato e
sospirando avevano risposto in coro “Quello è il motivo per cui noi non andremo
al Ballo del Ceppo!”
La cacciatrice parve pensarci un po’ su. In effetti se
avesse avuto lei quei vestiti ci si sarebbe impiccata con tanto tanto amore, ma
il fatto che quei due non partecipassero era fuori discussione, una festa non è
una festa senza quei disgraziati di Fred e George Weasley, combina guai
matricolati e pesti a tradimento! Poi un lampo di genio…
“Katie!!”
“No, Angelina i vestiti sono la causa, non la Bell…”
“No, no, ci serve Katie! Lei può darvi una mano!” detto
questo era schizzata alla ricerca della brunetta, che si era presentata nella
camera dei gemelli pochi minuti dopo.
“Mmm…chi ha cucito quest’incubo tessile doveva essere uno
spostato che non capiva una mazza di sartoria!” aveva esordito esaminando in
modo dettagliato l’abito. Era rimasta lì a rigirarselo fra le mani,
rivoltandolo e testandolo per una buona mezz’ora, poi aveva esordito con un
sorrisone sulle labbra:
“Nessun problema, avrete i vostri vestiti sistemati per il
ballo…voi, preoccupatevi di cercare le dame! Al resto ci pensa la vostra Kat!”
Così dicendo era corsa a darsi da fare.
***
Nella seguente settimana, fino a quando non era stato il
momento di partire per Katie -che avrebbe passato il Natale da Oliver- la
ragazza non aveva fatto altro che dedicarsi agli abiti dei due scapestrati,
aiutata da un po’ di magia, tanta pazienza e qualche galeone, che i gemelli non
ebbero problemi a sborsare, pur di andare al ballo vestiti come si deve.
Quella sera, Angelina e Alicia
erano comodamente stravaccate su uno dei tanti divani della Sala Comune dei
grifoni a chiacchierare del più e del meno, prestando attenzione di tanto in
tanto i battibecchi fra il fratello dei gemelli Weasley, la Granger e Harry.
“Che peccato che Katie non passi il Natale qui, ci saremmo
divertite un mondo tutte e tre insieme…come ai vecchi tempi!” aveva sospirato
la Pantera rivolta alla sua amica.
“E secondo te lei si sarebbe persa l’occasione di passare le
vacanze di Natale col suo cucciolo adorato? Io credo di no…inoltre era tutta in
brodo di giuggiole perché lui le doveva dire una cosa molto importante!”
“Cosa?”
“Non ne ho idea…non lo sapeva nemmeno lei a dire il
vero…piuttosto, Fred ti ha già invitata al ballo?”
“Non ufficialmente ma è come se l’abbia già fatto,
praticamente mi sta torturando con i balli che dovrò concedergli! Toh, guarda
chi è arrivato, quando si parla del diavolo…”
In quel momento Fred e George erano apparsi iniziando a
parlare con il fratello Ron, chiedendogli un gufo per inviare una lettera, da
mandare probabilmente a Ludo Bagman. Era dall’inizio dell’anno che andavano
avanti con quella storia della scommessa, un trapanamento di maroni al cubo!!
“Ron, ci presti Leo?” aveva chiesto George.
“No è fuori per consegnare una lettera.” Aveva risposto il
fratello “Perché?”
“Perché George lo vuole invitare al ballo.” Aveva risposto
Fred sarcastico.
Alicia e Angelina si erano quasi strozzate per trattenere le
risate…
“Allora…avete già tutti una dama per il ballo?”
“No” era stata la risposta del più piccolo dei maschi
Weasley.
“Beh sarà meglio che ti sbrighi , ragazzo, o quelle carine saranno
tutte occupate!” aveva detto Fred con aria da grande esperto…tanto il tonto
problemi a trovare ragazze carine non ne aveva mai avuti!
“E tu con chi ci vai?” aveva chiesto Ron
Angelina si era fatta più che attenta, anche se già sapeva
all’incirca quale sarebbe stata la risposta…
“Con Angelina!” rispose Fred immediatamente senza alcuna
traccia di imbarazzo…come volevasi dimostrare!
(Angelina si fa mentalmente i complimenti per le proprie
previsioni)
“Cosa?!” aveva chiesto il fratello sorpreso; quasi non ci
credeva che quella bellezza andasse al ballo con quel cetriolino sott’aceto di
suo fratello. “L’hai già invitata?!”
Alicia e la moretta si erano scambiate uno sguardo malizioso
alla CheTiAvevoDetto. Subito dopo era arrivato l’invito di Fred.
“Ehi! Angelina!” la ragazza, facendo finta di aver
chiacchierato con l’amica dalla chioma color miele fino a quel momento si era
voltata a guardarlo.
“Che c’è?” aveva miagolato con una faccia di bronzo come
poche. Alicia stava per soffocarsi pur di non ridere della scena!
“Vuoi venire al ballo con me?” le aveva chiesto con
un’innocenza e una schiettezza della serie HoIlTattoDiUnComodinoeMeNeVanto.
Angelina ebbe una fugace visione di lei e Fred che ballavano
abbracciati, e un brivido le corse lungo la schiena, quindi divorandolo con lo
sguardo, quasi volesse spogliarlo in piena Sala Comune solo con gli occhi aveva
‘fuseggiato’* un placido “Si, ok.”, tornando a prestare lo sguardo ad Alicia
con un mezzo sorrisetto stampigliato in faccia.
La biondina l’aveva guardata maliziosamente, bisbigliandole
un “C’è qualcosa che devi dirmi, Johnson?”
“Io?!” aveva risposto l’altra con finta aria innocente
“Perché?! Cosadovrei dirti?!”
“Per esempio, che finalmente ti sei convinta che rimanere amica
di Fred per lui è salutare come ricevere un calcio nelle palle, e visto che
siete fatti l’uno per l’altra hai deciso di aprire quegli occhioni che ti
ritrovi e fare la felicità di entrambi? Giusto un esempio!”
“E cosa te lo fa credere?” aveva domandato l’altra
arrossendo impercettibilmente.
“Il fatto che se tu non avessi le orecchie il sorriso
farebbe il giro della faccia…”
Angelina si era limitata a guardare da un’altra parte
mugugnando qualcosa di incomprensibile.
“Bingo…”
***
Finalmente era giunta la tanto attesta notte del ballo.
Nell’ingresso, decine e decine di studenti aspettavano il proprio cavaliere o
la propria dama, sfoggiando abiti dalle raffinate fogge e colori. Tutti
volevano apparire quella sera..anche se il primato andava alle studentesse di
Beauxbatons per ora…infatti, solo Fleur Delacour, inguainata nel proprio abito
di satin grigio perla, indecentemente corto e scollato aveva attirato a se più
sguardi del dovuto. Anche Fred e George attendevano le proprie partner ai piedi
delle scalinate di marmo che portavano ai piani alti.
Non poche ragazze si erano ritrovate ad ammirare lo
spettacolo di quei due rossi made in Weasley, versione Ballo: Katie aveva fatto
un lavoro superbo! I pizzi erano spariti, e il color vomito era stato sostituito
da un bel blu oltremare per George e un rosso cremisi per Fred. Lo scollo era
più ampio e lasciava intravedere una maglia a collo alto nera in entrambe gli
abiti. Infine tutti gli orli del vestito erano decorati da delle fascette in
velluto nero. Due fighi!
Risultato? Estrogeni dal naso alla maggior parte della
popolazione femminile presente!
“Buon dio George, guarda come si sono conciate le
studentesse di Beauxbatons!! La loro preside lascia portare loro QUEI vestiti?!
Con QUELLI spacchi?! Se una delle nostre ragazze lo facesse, credo che la
McGranitt lo spacco glielo farebbe portare…si ma nel senso che le spacca tutte
e due le gambine con una grazia da centauro incazzato!”
George però non rispose.
Era imbambolato ad osservare qualcosa all’inizio delle
scale…qualcosa –o qualcuno- che Fred riconobbe come l’unico essere sul pianeta
capace di provocare una tale reazione da encefalogramma piatto in suo fratello:
Alicia Spinnett.
Quando l’aveva vista, George si era ritrovato a buon diritto
l’Etna in mezzo le gambe, e gli ormoni che facevano Head Banging** stile
concerto dei Wizard’s Blood…
La sua dama poteva benissimo essere scambiata per una Veela
quella sera; sorrideva imbarazzata in cima alla scalinata, il suo cavaliere se
la stava mangiando con gli occhi. Vestita da un lungo abito da
strega azzurro, che lasciava le spalle scoperte, aveva iniziato a
scendere la rampa. Ai piedi calzava delle graziose ballerine color cielo
decorate con lo stesso motivo riportato sullo scollo dell’abito, che lasciava
intravedere un grazioso pendente in pietra dura a forma di rosa, di un bel blu.
I capelli erano acconciati in maniera molto particolare, due ciocche
color miele erano avvolte da alcuni nastri azzurri, ricadendo morbidamente i
lati del viso. Gli stessi nastrini avvolgevano anche delle ciocche che raccolte
a mezza coda dietro alla testa erano bloccati da un fermaglio con tre perle
grigie.
Era scesa con eleganza, ponendosi davanti al proprio ragazzo
e guardandolo dritto negli occhi. In un impeto di riconquistata lucidità e
apparente calma ormonale, il rosso era riuscito a pronunciare una frase di
senso compiuto quale:
“Dio…sei bella come una rosa, baciata dai pallidi raggi del
sole dell’aurora.”
Ora, potete ben immaginare la reazione dei presenti nel sentire
un tipo come GEORGE articolare una cosa del genere. Alicia gli era
semplicemente saltata addosso, baciandolo, sull’orlo di una crisi di pianto da
romanticismo represso, Fred meditava di impiccarsi con la cintura, sempre che
non l’avesse colto prima un’ulcera fulminante da overdose di glucosio!!!
Quando poi si era dovuto sorbire una slinguazzata in piena
regola di quei due, l’idea di farsi concedere un ballo da
Cedric-sono-un-tubero-con-gli-occhi-e-ho-il-QI-di-una-forchetta-Diggory,
mettendo così fine alla propria esistenza fisica e etero, non gli parve così
oscena!
Fred aveva dovuto emettere un sonoro “Ehm-ehm”, che
vacillava tra i 10000 e i 200000 decibel di potenza, per farsi sentire dai due
passeri scopaioli in calore, i quali lo avevano guardato con in viso
l’espressione di chi ha leccato un rospo e vaga per fantastici lidi lontani, in
compagnia di creature stupende e scopabili. Come al solito la prima a
riprendersi, accertando il fatto che il proprio ragazzo nel cervello non avesse
neuroni ma ormoni, era stata Alicia, che non proprio contenta dell’interruzione
aveva silurato il povero Fred con un “Che c’è?!” che rasentava lo 0 assoluto e
un calore antartico. Da paura.
“Errr…Angelina? Non è ancora pronta?” aveva gnaulato
timidamente la vittima della situazione.
“Oh…arriverà a momenti, era quasi pronta quando sono uscita.
Beh, noi andiamo allora!” aveva detto prendendo il braccio che George, più per
riflesso incondizionato che per reale cavalleria –essendo ancora in stato
catatonico-semovente- le aveva porto.
Fred aveva mutamente reso grazie ad almeno tre divinità per
la concessione di avergli tolto quei due dai piedi, quindi si era seduto sullo
spesso passante delle scale attendendo pazientemente l’arrivo della propria
dama.
***
Nella villetta della famiglia Baston, in un tranquillo
paesino Irlandese, c’era aria di grosse novità.
I genitori di Oliver, avrebbero passato le vacanze di Natale
in Islanda, lasciando il figlio diciottenne da solo…che poi solo proprio non
era, infatti, come avrebbe potuto non invitare la ragione della propria vita,
la luce dei suoi occhi, e il motivo di tanta malinconia durante quei mesi
lontano da lei, dove l’unica occasione per incontrarsi erano stati poche gite
ad Hogsmeade?
Katie Bell era compostamente seduta sul divano, fra le
braccia del portiere. Era felice. Avrebbe passato due lunghe settimane con il
ragazzo che amava, dopo la sola consolazione di lettere e fugaci incontri per
la cittadina magica, rare occasioni, in quanto gli impegni della squadra di
Oliver non gli permettevano di sfruttare tutte le uscite della giovane.
Immaginava le proprie compagne agghindate di tutto punto e
pronte per fare furore al ballo, insieme a quei due matti dei loro ragazzi e,
stranamente, non le invidiava. Seppure lì a casa Baston non ci sarebbero state
grandi cerimonie o bei vestiti, c’era tutto ciò che aveva sempre sognato:
Oliver, lei e una montagna di vischio sotto cui baciarsi se possibile fino alla
fine delle vacanze –o al sarcoma polmonare, dipende-!
In realtà era curiosa di sapere cosa le dovesse dire Oliver.
Nella lettera dove la invitava, specificava di doverle dire una cosa molto
importante…cosa, però, non era chiaro.
“Oliver…”
“Si?”
“Cosa mi dovevi dire di così importante?”
“Te lo dirò a mezzanotte, amore mio…”
Detto questo l’aveva baciata teneramente.
***
Erano ormai alcuni minuti che Fred attendeva paziente la
propria migliore amica. Molte…troppe ragazze gli avevano rivolto occhiatine
alla CheCarinoCheSeiChissàPerchéStaiTuttoSoloOraTiConsoloIo, e risatine idiote
da far venire l’emicrania anche a un sasso. Poi finalmente, era apparsa, e il
ragazzo dalla chioma fulva si era ritrovato la torre dei Grifondoro al posto
del fratellino minore dei piani bassi, una roba erotica da non raccontare. Sta
di fatto che, come nelle favole era apparsa la principessa della serata, e
altro che Fleur e il suo vestitino di satin, in confronto alla Johnson, quello
della bionda di Beauxbatons poteva benissimo esser usato come pezza per le
scarpe…
La pantera era apparsa in cima alle scale, che adesso
scendeva con sensualità e charme infinito, nonostante il tacco abominevole dei
sandali neri, fasciata da uno stupendo abito
rosso vivo, che lasciava una spalla scoperta, coprendo l’altra con
un’ampia manica lunga, orlata di nero e ricamata d’oro. Un profondo spacco, le
lasciava scoperta le gambe statuarie che quando Fred lo vide dovette tirarsi un
pugno all’alzabandiera per impedirgli di saltar fuori e fare ‘ciao ciao’
decretando quindi l’ora della propria dipartita.
Angelina gli si era avvicinata guardandolo sorniona e
commentando un sarcastico “Fred, chiudi la boccuccia e asciugati la bava, non
vorrei inciampare nella prima o scivolare sopra la seconda…”
Il poveretto aveva fatto una fatica immane a riprendersi, e
a dirla tutta si era preso il proprio tempo per studiarla a fondo nei minimi
dettagli.
La ninfetta aveva raccolto i capelli in un’alta coda,
lasciando due ciocche ad incorniciarle i lati del viso. Al collo e alle
orecchie portava la collana e gli orecchini che George e Alicia le avevano
regalato per il compleanno. Al braccio destro uno spesso bracciale color
magenta e all’anulare sinistro l’anellino che lui le aveva regalato…ma quello
alla fin fine non lo toglieva mai…solo che…l’aveva messo col cuore al contrario
rispetto al solito.
Fred, non trovando una spiegazione plausibile al
cambiamento, non stette troppo a lambiccarsi il cervello, per altro fuori uso
dopo la visione erotico-paradisiaca della bella dama. Le porse il braccio ed
entrarono in Sala Grande.
In seguito al lauto banchetto le Weird Sisters salirono sul
palco accolte dal tumulto dei numerosissimi fans presenti. Subito il gruppo
intonò una melodia lenta e lugubre e i campioni aprirono le danze.
Dopo poco, molte coppie iniziarono a ballare.
George e Alicia erano stretti l’uno a l’altra e si
scambiavano tenere effusioni nascosti dall’occhio severo della McGrannitt.
Fred e Angelina non entrarono immediatamente in pista,
aspettavano che l’atmosfera si scaldasse…in quel mentre almeno una dozzina di
ragazzi fra Beauxbatons, Durmstrang e Hogwarts si fecero avanti per invitarla a
ballare, sotto lo sguardo inceneritore del compagno. La mora aveva rifiutato
categoricamente tutti.
Quando si presentò l’ennesimo idiota fighetto con l’accento
francese, Fred prese in mano la bacchetta pronto a avadakedavrarlo a dovere.
La voglia di farlo aumentò pericolosamente quando l’idiota
esordì
“Mademoiselle, sarebbe un gronde piascere puor moi, se lei
volese conscedermi questo balo.”
Angelina, come le precedenti dodici volte, declinò gentilmente
l’offerta. Ma il tipo doveva essere o duro di comprendonio o non doveva capire
un cazzo d’inglese, in quanto continuò imperterrito
“La prego, solo questo balo…le ho jià deto che lei è
stuponda?!”
A quel punto Fred gli aveva ruggito un nervoso
“Ehy, lei è con me e come vedi non ha alcuna intenzione di
venire a ballare con te, quindi sloggia pivello!”
Dopo un’occhiata di ghiaccio e un altrettanto glaciale “Non
stavo parlondo con lei…monsieur!”
il francese aveva rivolto lo sguardo alla pantera e presale
una mano vi aveva posato un bacio sul dorso, sorridendo affabile.
Angelina aveva ricambiato il sorriso prima di pronunciare
con voce suadente un secco
“Ehy pivello, hai sentito il mio amico…gira al largo.”
Indispettito, il giovane aveva mollato la mano della mora
andando ad importunare alcune ragazze di Tassorosso.
Fred in quel momento ebbe la certezza matematica, assoluta e
incontestabile di amare Angelina Johnson e volerne fare la propria consorte,
nei secoli dei secoli amen!
Si scambiarono uno sguardo complice, quindi la cacciatrice
iniziò:
“Bene carino, mi sembra giunto il momento di dare una botta
di vita a questo ballo…ma prima, un piccolo aiuto…”
detto questo, sfilò dalle mani di Fred la bacchetta,
puntandola su un calice con dentro un po’ d’acqua e bisbigliando la formula “Occhi
di coniglio, rumore di fischi, trasforma quest’acqua in whisky!” trasformò
il poco contenuto del bicchiere in uno dei migliori liquori mai assaggiati.
Ne bevve un sorso, sarebbe bastato poco in quanto non abituata
e poi porse il bicchiere al rosso, che guardandola con fare malandrino le
sussurrò un furbesco “Ti ho mai detto che quando fai così rischi di farmi
innamorare sul serio?!”, quindi scolò il restante contenuto strizzando gli
occhi per l’alto grado alcolico. La ragazza ridacchiò per il commento, quindi
sfilandogli con estrema sensualità il calice dalle mani del ragazzo mormorò un
malizioso “E’a quello che punto…” per poi prenderlo per mano e trascinarlo in
mezzo alla pista, senza dargli il tempo di capire cosa avesse detto, complice
anche l’alcol.
In quel momento le Weird Sisters attaccarono un pezzo molto
più vivace del primo, uno dei loro migliori successi, scatenando l’euforia
comune. Fred e Angelina iniziarono a scatenarsi, tanto che intorno a loro non pochi
studenti fecero spazio per paura di essere travolti. Una canzone dopo l’altra,
la coppia dimostrò essere composta da due ballerini impeccabili, fossero balli
di coppia o semplici, i due avevano un ritmo perfetto, si muovevano come se
avessero studiato una coreografia insieme…fuoco…puro fuoco erano quei due, un
eccezionale gioco di contrasti…l’ossidiana della prima, nell’ambra dell’altro,
la notte delle chiome di una ninfa, contro i fili color tramonto di un fauno,
la pelle d’ebano della giovane e il bronzo brunito del ragazzo…un accostamento
singolare, ma perfetto nella sua unicità…senza l’ombra di alcun dubbio
ragionevole Angelina Johnson e Fred Weasley erano stati creati l’uno per
l’altra.
A mezzanotte meno cinque, le Weird Sisters intonarono l’ultima
canzone: un lento.
Era una musica molto dolce, diversa dal solito punk-rock che
suonavano. Fred contemplò un secondo la propria dama prima di stringerla a se,
guardandola languidamente negli occhi. Le sorrise dolcemente e lei gli regalò
uno di quei sorrisi per cui chiunque avrebbe fatto qualsiasi cosa.
“Mi sono divertita molto questa sera…seiun ottimo ballerino…”
“Grazie, tutto merito di Jordan, mi ha insegnato lui…” disse
indicando con un cenno del capo il moretto che al momento era impegnato a
chiacchierare con la propria dama –una ragazza di Corvonero- “ma anche tu non
te la cavi affatto male…”
“Grazie…”
“Sei davvero magnifica questa sera…”disse rapito il ragazzo,
facendola volteggiare lentamente.
“Perché di solito come sono?” chiese lei maliziosamente.
Fred rimase leggermente spiazzato da quella domanda, ma poi
prese coraggio e sciorinò
“Stupenda…tu sei sempre perfetta, non ho mai incontrato
nessuno come te…per questo ti a-”
Una mano sulla spalla del giovane interruppe quello che da
ormai troppo tempo tentava di dire. Era suo fratello, che teneva per mano
Alicia. “Per stanotte il la nostra camera è occupata…Lee lo sa già.” Detto
questo gli fece l’occhiolino e condusse la biondina fuori dalla Sala Grande.
Fred sbuffò, prima di rivolgersi di nuovo alla propria dama
con un’aria tristemente rassegnata mugugnando “Perfetto…mio fratello ha deciso
di spassarsela stasera…mi toccherà dormire sul divano!”
“Puoi dormire da me…se vuoi…” gli propose l’amica.
“Da te? Ma gli allarmi?”
“Questa sera gli hanno tolti, con tutto il tran tran che c’è
stato…”
“Sei sicura? Voglio dire, se per te non ci sono problemi…”
“No,no, anzi, io sarei più che contenta…”
“Devo prenderlo come un invito particolare?” scherzò Fred
provocatorio.
“Certo che si…” ribatté la mora tenendogli il gioco.
“Stai attenta perché potrei sentire il bisogno di saltarti
addosso, Johnson…”
“Fino a prova contraria la pantera qui sono io, Weasley…”
“Una pantera terribilmente bella…” le disse guardandola
dritta negli occhi.
Detto questo le fece fare un lento casqué sulle note
conclusive della canzone, avvicinando pericolosamente il proprio volto a quello
della mora, che gli miagolò un sensuale “Anche questo te l’ha insegnato
Jordan?” “No, ho improvvisato.”
***
L’elegante pendola del salone dei Baston suonò la
mezzanotte.
Katie abbandonò per un attimo le labbra del proprio amante,
aprendo gli occhi lentamente e guardandolo, sorridente. Il ragazzo, le sorrise
di rimando, prima di alzarsi in piedi ed estrarre qualcosa dalla tasca dei
pantaloni: una scatolina nera.
Katie si era seduta compostamente sul divano trattenendo il
fiato.
Oliver le prese una manina bianca, quindi aprendo il piccolo
contenitore ne estrasse un anellino in oro bianco, decorato da tre piccoli
diamanti. Trasse un respiro profondo, quindi con voce calma e sicura disse:
“So, che siamo ancora giovani, e non pretendo certo che tu
accetti, ma voglio che tu sappia quanto ti amo, e che sono disposto a passare
tutta la vita che mi è concessa con te. Questo è un anello di fidanzamento,
spero che in futuro possa diventare una promessa di amore eterno…quindi, Katie,
vorresti sposarmi?” detto questo infilò il cerchietto nell’anulare della
giovane, che stupita aveva iniziato a piangere…non sapeva cosa dire, cosa
rispondere, era stato tutto così improvviso!
Erano così giovani…eppure, lei desiderava davvero passare il
resto della sua vita con Oliver…non desiderava altro. Con la voce incrinata dal
pianto replicò “Oliver…ti prometto, sull’amore che provo per te, che appena finirò
Hogwarts, diventerò tua moglie.”.
Il giovane le baciò le lacrime, prima di scendere sulle
labbra morbide, a suggellare quel patto, che sapeva, avrebbe mantenuto.
***
La porta del dormitorio femminile si aprì lentamente. La
stanza era appena illuminata da alcune candele e i tizzoni ardenti della stufa.
Angelina entrò nella camera, seguita da Fred, che si chiuse dietro la porta.
“Uff…finalmente mi tolgo queste torture, non hai idea di
quanto siano terribili!” disse mentre slacciava i sandali col tacco.
Fred mugugnò un poco convinto “Mmhm” intento com’era ad
osservare lo stacco di coscia lasciato scoperto dal vestito, che lo stava
letteralmente ipnotizzando…l’idea di andare a dormire sul divano si faceva
sempre più concreta!
Non si stava perdendo un solo movimento. Mentre slacciava la
collana…mentre toglieva gli orecchini…quando sfilava il bracciale.
La giovane si era avvicinata lentamente al rosso,
sorridendogli. Fred era tesissimo, cavoli, Angelina era una donna, ergo non
poteva sapere che ci sono degli organi nei maschi la cui volontà è superiore a
quella del padrone…e se lo sapeva lo faceva apposta! Come in questo momento: lo
aveva abbracciato, posandogli la testa sulla spalla e chiudendo gli occhi. Chi
li avesse visti così indubbiamente avrebbe pensato fosse un’immagine molto
dolce, di due amici che si vogliono molto ben, ma Fred no! L’unico pensiero di
Fred al momento era che le tette di Angelina erano schiacciate sul suo petto, e
come doveva fare per impedirsi di saltarle addosso, deflorandola in modo poco
amichevole. Quel profumo lo stava facendo ammattire, lo stava drogando nel vero
senso della parola, tanto che senza accorgersene aveva ricambiato con slancio
l’abbraccio. Ormai era andato, completamente perso in quegli attimi di
silenzio. Il cuore –che al momento sfiorava la fibrillazione- pompava sangue
dalle parti sbagliate e in testa aveva una gran confusione, era combattuto fra
mille pensieri…
Devo dirle che mi piace? E se poi mi rifiuta? Magari sto
fraintendendo la sua amicizia! Però devo dirglielo! Ma come faccio con le sue
tette sul petto, l’unica cosa che mi viene in mente è quella di violentarla,
qui, per terra e senza troppe cerimonie! No, no così no va Fred, hai il
testosterone che ti esce anche dal naso, datti una calmata e ragiona, sei un
ragazzo serio tu! Cerca di fare le cose con razionalità e
lucidità!…teeeeeeetteeeeee…UN PAR DI PALLE!!! Ok ciccio, se vuoi farti odiare
questo è il modo migliore! E questa mi viene a parlare di dormire con lei?! Se
come no, e mio fratello è gay e si chiama Samantha! Col cavolo che dormo se sto
qui! Oltretutto ho pure bevuto…meglio telare prima che sia un suo tacco in
mezzo alla faccia a decidere per me…
Aveva discostato lievemente il viso dalla spalla della mora,
che sollevando un po’ la testa lo aveva cercato con gli occhi.
“A-Angelina, non prendertela, ma forse è meglio che vada a
dormire sul divano, stanotte…” aveva balbettato impacciato, nonostante la
stringesse ancora a se. La ragazza aveva mutato espressione, apprendo delusa e
dispiaciuta, cercando di convincere il battitore dalla chioma color del fuoco a
rimanere.
“M-ma come…no, dai…resta! Per me non sei di alcun fastidio,
davvero! Non c’è nessun problema!”
“Angie, non insistere, il problema c’è ed è pure grosso…anzi
a dire la verità il problema sono io! Non voglio…non voglio farti nulla di
male, e tutto troppo difficile così com’è! Ti prego…”
“Fred, che c’è? Di cosa hai paura?! Io mi fido di te!”
“Appunto! Non voglio tradire la tua fiducia per qualche stupida
fregola da maschio in calore! Finiresti per odiarmi, considerandomi uno dei
tanti maniaci che non vedevano l’ora di…di…beh, hai capito!”
La cacciatrice gli aveva sorriso dolcemente, scuotendo la
chioma corvina, quindi, guardandolo teneramente aveva risposto pacata
“Fred…non potrei mai, e dico MAI odiarti, considerandoti
come uno dei tanti idioti che volevano infilarsi nelle mie mutande!”
“E…perché?…”
Angelina gli aveva deposto una lieve carezza, sulla guancia
morbida, bisbigliandogli in tono complice un
“Perché nessuno dei tanti idioti che volevano infilarsi
nelle mie mutande, si è mai preoccupato di sapere che cosa ne pensassi.”
“E tu…cosa pensi…adesso?”l’aveva interrogata, ipnotizzato da quegli occhi felini che la ragazza
teneva fissi nei suoi. Si stava perdendo nella notte di quello sguardo, in un
abisso di sensualità e premesse di piaceri proibiti e a lungo anelati.
“Penso proprio…che tu debba rimanere qui, con me.”
“Angelina…potrei non essere padrone delle mie azioni!
Insomma, tu sei così…perfetta! Sei bella, simpatica e attraente, molto
attraente…troppo attraente…e io…”
“Tu…” lo aveva incalzato lei.
“…e io sono un ragazzo, porca miseria! Di sedici anni e
mezzo e con gli ormoni che dettano legge! E tu, mi tenti troppo per non approfittarne!”
“E allora…approfittane, Fred….”
Fred le aveva rivolto uno sguardo a metà fra il meravigliato
e il confuso. Non capiva. Non capiva più niente, il suo cervello non ce la
faceva più a razionalizzare altro. Sapeva solo che c’erano lui e Angelina,
abbracciati come tante altre volte, ma in modo differente dal solito…c’era quel
profumo di selvatico, di ferino che lo stava stordendo peggio di un potente
afrodisiaco…e quelle labbra, così morbide e invitanti, si muovevano…sensuali,
sbriciolando anche gli ultimi scampoli di razionalità del ragazzo.
Non capiva…cosa voleva dire Angelina con quelle parole? Era
un invito? Una provocazione? O l’ennesima prova da superare? Doveva resistere a
quella lusinga o cedere e abbandonarsi a quella sollecitazione? Non
capiva.
“In…in che senso?”
“In questo…”
Sussurrati questi pochi suoni, aveva annullato la distanza
fra le loro labbra, divorandolo con un bacio da cardiopalma.
Tante…tantissime volte aveva immaginato, sognato, desiderato
baciare Angelina, ma mai, mai nemmeno nelle sue fantasie più sfrenate aveva
concepito un bacio potesse essere così disperatamente passionale, violentemente
impetuoso, e caldo, e provocante, e languido. Stava godendo come non avrebbe
mai creduto poter fare, e praticamente non stava facendo niente. A questo
proposito bisognava far vedere che non fosse solo quella piccola tentatrice,
eccellente in simili arti.
Aveva rinforzato la presa sulla sua vita sentendo un brivido
caldo scorrergli per tutta la schiena fino a dentro le cosce, quando aveva
percepito quelle mani affusolate tuffarsi in quei suoi fili di sangue e tirarli
possessiva a sé…una provocazione sottile…la pantera aveva fame quella sera, e
non di cibo.
Non aveva perso altro tempo, iniziando a restituirle quel
piacere che gli aveva concesso, coprendole la bocca color cioccolato con la
propria, imprigionandole la lingua in un voluttuoso intreccio, a incontrarsi e
scontrarsi, cercandosi ossessivamente…mordendole il labbro, leccandolo,
baciandolo ancora e ancora, per poi di nuovo suggerlo avidamente, senza mai
staccarsi, senza mai sciogliere quel contatto, come aria, come droga…
Si erano staccati controvoglia, costretti dai polmoni che al
contrario dei propri padroni necessitavano una pausa, aria nuova. Si erano
guardati intensamente, specchiandosi nelle iridi dell’altro, leggendovi li
stessi pensieri, desideri, emozioni…prepotenti, caotiche, veementi…che
squassavano l’animo, consumando fin nel profondo, bruciando come fuoco, come
lava, come loro due.
Fred si era rituffato su quel viso, conscio i non poterne
più fare a meno. Ormai era sua, sua e di nessun altro, e la voleva come
nient’altro al mondo, voleva vederla cedere, voleva vedere quegli occhi felini,
sfrontati e orgogliosi, velarsi di lussuria e illanguidirsi sotto il suo tocco…viveva
per quello! Per il suo respiro affannato, per quel corpo pressato contro il
proprio, per quelle mani che percorrevano le perfette geometrie della sua
figura, facendolo tremare, provocandogli una mole di sensazioni tali da
cagionargli paura, e inaspettatamente, eccitandolo…adorava il rischio, e con
Angelina lo si provava di continuo, lei ne era l’essenza stessa! Forse la
desiderava anche per questo!
Non seppero dire per quanto tempo si assaporarono
vicendevolmente, gustandosi con languore sempre crescente, ma arrivò un punto
dove Fred, fu certo di essere al limite della sopportazione. Se non si fosse
staccato da lei immediatamente, sarebbe stato un attimo e quegli inutili pezzi
di stoffa che li coprivano sarebbero spariti…da lì alla verginità di Angelina
il passo era più che breve.
Aveva abbandonato a malincuore quelle labbra così tanto
vagheggiate, che quando se ne fu staccato stette quasi male al pensiero di aver
fatto ciò…ma doveva riprendere il controllo di se stesso e del proprio
corpo…soprattutto certe zone del proprio corpo, dotate di vita propria e adesso
assolutamente volenterose di voler partecipare!!!
Ansimava…l’aveva guardata per l’ennesima volta, catturato da
quel piglio orgoglioso, da predatrice, da padrona, così sensuale, ammaliante,
carico di quel fuoco in cui era stata forgiata una tale ninfa d’ebano e notte…
Doveva andarsene o l’avrebbe fatta sua…doveva andarsene o
non si sarebbe più fermato…doveva andarsene.
“I-io…credo che andrò a dormire sul divano della Sala Comune…non
posso rimanere un secondo di più in questa stanza, o dio solo sa cosa potrei
farti stanotte!” aveva mormorato quello, facendo per aprire la maniglia della
grande porta in legno.
Ma la mora era stata ben più veloce; con un sonoro clack
erano scattate le chiavi nella serratura, chiavi che erano schizzate in mano
alla proprietaria la quale gliele aveva mostrate un’ultima volta prima di
bisbigliargli un malizioso
“Tu non vai da nessuna parte…senza il mio permesso…”
Si sentiva un topo in trappola, una preda incastrata in un
vicolo cieco, che attende paziente la morte per mano del proprio cacciatore…ma
era certo che la sua morte sarebbe stata una cosa meravigliosa…ma Fred, nel
nome della criniera fulva che portava, avrebbe dimostrato a quell’angelo tentatore,
che con un Wealsey non si scherza.
Si era avvicinato a lei lentamente, con passi pesati e
calcolati, quasi fosse un leone che aggira un animale suo pari, con lo stesso
fascino prepotente e fiero. Aveva accorciato le distanze fino a quando non aveva
sentito il respiro caldo dell’altra sul proprio viso. Sorrideva quella piccola
stronza, sorrideva soddisfatta…aveva sfoderato anche lui un sorrisetto obliquo;
era sceso lentamentesulle labbra della
ragazza, leccandole lascivamente e mordendole il labbro inferiore, quindi aveva
percorso la linea chiara della mascella, baciandola senza sosta, facendole
reclinare il capo e chiudere gli occhi in preda al piacere, salendo fino al
lobo dell’orecchio, dove vi aveva soffiato un provocatorio
“Potrei costringerti a farti urlare il mio nome per tutta la
notte, sai?”
Angelina aveva riso, con quella sua risata gutturale, calda,
terribilmente sexy, gettando indietro la testa. Quindi, avvicinandosi al suo
collo, vi aveva sussurrato contro un basso
“Non vedo l’ora…”
Non aveva atteso oltre, le aveva afferrato con prepotenza la
nuca, attirandola a se in un bacio che pareva più atto a sbranare che non a
esprimere l’amore che quei due provavano l’una per l’altro. D’altro canto la
ragazza lo aveva se non assecondato, ripagato con la stessa foga, spingendolo
violentemente contro una delle colonne del baldacchino e avvinghiandosi a lui
completamente dimentica di un qualsivoglia freno o residuo di razionalità.
Sembrava lottassero: ognuno dei due voleva dominare la scena
e lo facevano con una tale irruenza, da far apparire una prima volta fra
adolescenti, una competizione viziosa, fra chi fosse il più esperto o
lussurioso in arti che a quell’età, normalmente, si dovrebbero al massimo
immaginare!!
Gemiti e sospiri si levavano incessantemente dalle labbra di
entrambi, succubi di qualche straziante, sensuale tortura inflitta dal proprio
adorato carnefice. Fred, ormai plagiato dalle proprie sensazioni aveva
accarezzato la coscia di lei, lasciata scoperta dallo spacco, l’aveva sollevata
lentamente, agganciandola al fianco, quindi con un minimo sforzo, l’aveva
alzata da terra, facendole allacciare le gambe intorno alla propria vita e
invertendo le posizioni. Adesso era Angelina quella contro la colonna,
seviziata dai licenziosi martiri del rosso, che lasciate perdere le labbra si
stava divertendo sul suo collo, leccandolo, mordendolo fino a farle male, ma
ottenendo solo di farla eccitare ancora di più, strappandole urla e portandola
fino al limite del sopportabile.
Si sentiva predata, senza vie d’uscita da quel labirinto di
passione in cui quel maledetto bastardello l’aveva gettata…e dio solo sapeva se
non stava impazzendo dal piacere. Sembravano davvero due fiere che si stavano
scannando, e quella che aveva la meglio al momento non era certo lei, e questo
non andava affatto bene, odiava perdere! Gliel’avrebbe fatta vedere lei a quel
piccolo impertinente che cosa succede a scherzare con la Johnson.
Con uno movimento fluido era scesa per terra, lo aveva
afferrato per il collo della tunica e lo aveva letteralmente gettato sul letto,
quindi, gattonando sul materasso con fare sensuale e felino, da vera pantera
qual’ era, gli si era posizionata esattamente sopra, strusciandosi come dio
solo sa cosa e riguadagnando la scena. Fred cominciava a sentire terribilmente
caldo, e i pantaloni gli erano diventati inspiegabilmente davvero troppo
stretti…anche la mora era accaldata e l’abito da sera ormai le stava diventando
insopportabile. Si era tirata un attimo su, seduta sullo stomaco del rosso. Con
una lentezza, che al rosso parve addirittura sadicamente eccessiva, gli aveva
snodato la cintura, sfilato la veste ed eliminato la maglia, lasciandolo con la
semplice copertura dei bermuda di jeans…a notare bene, qualcuno era
molto molto felice di passare la notte con lei!
Aveva studiato con occhi famelici quel corpo su cui era
seduta…non c’era che dire, un applauso a mamma Weasley per quel capolavoro!
Una distesa di sani, appetitosi, tonici, e terribilmente
sexy centimetri di sana carne maschia…carne da monta sicuramente, ma non solo…
Aveva fatto scivolare gli occhi dal collo tornito, alle
clavicole ben delineate, alle spalle ampie, deltoide, bicipite e tricipite
possenti, le mani grandi e forti, i pettorali, quasi scolpiti nel marmo, gli
addominali come cesellature nel bronzo…ma a cosa pensava quando lo guardava di
solito? Un tale bendiddio di virile splendore, e lei non lo aveva considerato
se non fino a qualche mese prima…dov’era finita la famosa Pantera Johnson,
quella dalla vista lunga e dai gusti sicuramente indiscutibili riguardo ai
ragazzi? Ma non stette a speculare troppo su quel cervellino, che al momento
riusciva solo a concepire perversi piani per far godere quello stronzetto come
mai in vita sua…e avrebbe incominciato proprio col leccare tutta quella grazia
che le veniva concessa.
Gli aveva rivolto un sorrisetto perfido, quindi con
disinvoltura si era abbassata fino a sfiorare la superficie glabra del petto
con la punta della lingua, cominciando a lambirlo, sperimentandone la
consistenza invitante e assaporandone il gusto maschio, inebriandosi in quel
profumo di muschio…a ogni colpo, sentiva l’eccitazione crescerle in petto, il
cuore accelerare i battiti, i sensi amplificarsi e la ragione
affievolirsi…aveva passato lentamente la lingua sul pettorale bronzeo,
scorrendovi piano, con lentezza, quasi fosse una pietanza succulenta di cui
saziarsi con calma esasperante…si era soffermata sui capezzoli del giovane,
mordendoli leggermente e strappandogli un singulto di mero piacere, scendendo
insoddisfatta fino all’ombellico, discendendo ancora fino a quella striscia di
peluria sottile che scendeva fin dentro ai pantaloni…senza smettere di
leccarlo, aveva preso a sbottonare i jeans, calandoglieli conun gesto secco e continuando da dove aveva
lasciato.
Il ragazzo ansimava in preda ad una depravata agonia dei
sensi, stringeva convulsamente i pugni, cercando di trattenere sospiri e
gemiti, che puntualmente gli venivano strappati con calcolato sadismo…quando
poi aveva sentito la manina di Angelina insinuarsi nei suoi boxer, aveva avuto
l’impressione di morire, tanto forte era stata la scarica elettrica che dalla
base della nuca gli era arrivata, con l’impeto di un fulmine dritta in mezzo
alle gambe, dove ormai pulsava un’erezione a dir poco monumentale…si era morso
a sangue il labbro quando lei aveva eliminato anche quell’ultimo, inutile pezzo
di stoffa, scoprendo quell’intimità ormai impossibile da celare; a quel punto
aveva ardito immaginare che cosa avesse in mente di fargli quella piccola
strega e non aveva trattenuto un sorrisetto compiaciuto, pensando a quando
avrebbe potuto ricambiare il favore…aveva visto abbassarsi quella chioma di
notte e aveva serrato gli occhi, attendendo trepidante il momento in cui quelle
labbra magnifiche si sarebbero chiuse attorno al suo sesso…quegli attimi gli
apparivano oltremodo lunghi, stava sperimentando pura sofferenza, vi sentiva il
fiato caldo contro…non resisteva, non ce la faceva più, perché Angelina lo
stava torturando in quel modo? Dio, poteva essere così crudele?! Aveva
socchiuso gli occhi, appannati dal piacere, rivolgendole uno sguardo
sofferente, e l’aveva vista, che lo guardava, con quel piglio orgoglioso di chi
ti ha in pugno, con quell’aria maliziosa da tentatrice, con la stessa
perversità di un persecutore inclemente.
“C-continua!! Non f-fermarti!” le aveva mugolato ansimando
vistosamente e trattenendo a stento un gemito…l’aveva vista arricciare le
labbra passandovi la lingua e sussurrargli un “Pregami!”, mentre passava la
punta del dito per tutta la lunghezza del membro. Con una fatica enorme era
riuscito ad articolare un flebile “Ti…prego…” a cui l’altra vi aveva miagolato
un insoddisfatto “Non sento…gridalo!”, rendendo quella carezza più profonda…a
quel punto Fred aveva gridato un disperato “TI PREGO!”, al limite della propria
sopportazione emotiva…lo stava torturando, nel modo più miserabile che
conoscesse, nonostante ciò stava godendo spudoratamente, in modo vergognoso…e
sarebbe venuto in modo indecente se, sentendo la bocca calda di Angelina
accogliere la propria virilità, leccarla e morderla con perizia, non avesse
fatto appello a tutta la propria forza, autocontrollo e orgoglio a impedirsi di
cedere così debolmente.
Ogni movimento gli costava uno sforzo colossale per non urlare
facendosi sentire fino all’inferno tanto era intesa la scarica passionale che
stava provando, uno tzunami dell’anima, che gli toglieva il respiro e la
volontà, annebbiandogli il cervello. Aveva gemuto, sospirato ed era certo anche
gridato fino a quando non aveva sentito quelle labbra abbandonare quella landa
peccaminosa e risalire fino al suo collo, dove non aveva smesso un attimo di
baciarlo e morderlo, dandogli il tempo di riprendersi, e ove aveva avuto il
coraggio di sussurrargli “Ti è piaciuto, monello?!”.
A quel punto aveva ringraziato la propria capacità di
recupero, perché tanto gli bastò a prenderla per le spalle e ad atterrarla sul
materasso, ponendosi sopra di lei, …desso era di nuovo lui a tenere le redini
del gioco, che si sarebbe fatto molto, molto interessante. Si era divertita
quell’ impudica ninfa fatta di notte, lo sapeva, aveva goduto almeno la metà di
quanto non avesse fatto lui! Adesso però toccava a lui condurre, vederla gemere
e urlare, e cadere sotto la lusinga dei propri supplizi…
Per prima cosa, si eraavventato su quella bocca seduttrice, che aveva osato più del dovuto, in
parole soprattutto! Aveva lavorato di lingua, avvertendola mutamente su ciò che
le avrebbe riservato, quindi, era sceso all’altezza dell’orecchio della ragazza,
rispondendole con un basso ringhio con un “ Da morire…!” per poi mordicchiarle
giocosamente il lobo, lambendolo, sospirandoci contro, scendendo sul collo,
fino alla spalla lasciata scoperta dall’abito, dove vi aveva posato dei piccoli
baci. Constatando il fatto fosse ancora vestita, aveva subito provveduto a
restituirle pari servizio…, l’aveva fatta voltare a pancia sotto, cogliendola
alla sprovvista, quindi aveva aperto la cerniera dell’abito scoprendole la
schiena liscia. Sorridendo compiaciuto l’aveva finalmente svestita, gettando
l’abito dietro le proprie spalle, quindi con naturalezza le aveva passato la
punta della lingua lungo tutta la colonna vertebrale, mentre le mani scorrevano
esperte ad accarezzare i fianchi, fino al bordo di quel nastrino nero che
scendeva beato proprio in mezzo a quelle natiche d’acciaio…e George si vantava
tanto delle mutandine di Alicia? Tze, pivello, Angelina sì che sapeva far
contento un uomo…aveva osservato voglioso quel culo tutto da mordere…e non
aveva resistito, lo aveva fatto, le aveva mollato un morso poderoso sulla
chiappa.
Immediata si era levata la protesta della giovane, la quale
girandosi supina lo aveva guardato in tralice. Il rosso, ghignando
furbescamente, aveva preso la palla al balzo, bloccandole entrambe i polsi
sopra la testa con una sola mano, affondando il viso nel collo da cigno e
cominciando a farsi perdonare la zannata precedente; scendendo lungo la linea
sinuosa della clavicola, fino in mezzo alla conca dei seni maturi, la mano
libera a scivolare rovente lungo la sua pelle.
Un brivido l’aveva scossa.
“Non vuoi?”
“Non provare nemmeno a fermarti…”
Non le era stato possibile aggiunger altro , dacché ora la
bocca del giovane suggeva avida il capezzolo roseo , inturgiditosi sotto la
scolta dell' eccitazione che l' aveva pervasa , nel sentir la ruvida lingua
lambir il velluto della rosa ..
Sentiva quella bramosa virilità premere dura, ostinata,
insistente contro il bacino e già immaginava come sarebbe stato sentirla
dentro…chiuse gli occhi, mentre pian piano quella pressione decisa svaniva ..
il ragazzo era scivolato in ginocchio ...
Le sue labbra assaporavano ora la conca piatta del suo
addome , deponendovi mille baci , mentre le dita s' impossessavano dell' ultimo
ostacolo , frapposto alla conquista della completa nudità di una ninfa dalle
chiome di notte ...
Era splendida ...
Nuda ..
Ansimante ..
Pudicamente virginale ..
Ed impudicamente puttana , con quel suo corpo generoso…non
si era trattenuto tuffando il viso fra quelle gambe nervose, la sua lingua raggiunger
altre labbra che non quelle cui aveva ardito rubar un bacio ..
Si era morsa a sangue le labbra, sperando d' arginar l'
impeto d' uno spudorato godimento...Ma quando quell' indecente amante aveva
raggiunto il famigerato 'BOTTONCINO ' del suo autocontrollo, le era
sfuggito un tale acuto che, probabilmente, sempre non avesse pensato piuttosto
ad un omicidio, sicuramente non vi sarebbe stato alcuno in tutta Hogwarts
ignorasse come avesse deciso di trascorrere il proprio tempo libero Angelina
Johnson!
Fred capì in quel momento di essere nato per quello, seguire
il ritmo di quella nera pantera, gioire dei suoi sospiri ..godere del suo
appagamento ..la sentiva perdersi sotto quella tempesta d’emozioni che lui le
stava provocando…
A quella mora tentatrice pareva di crollar da un istante
all' altro, sotto la sferza di qualcosa che non aveva mai sperimentato ... la
schiena aveva cominciato a tendersi quasi dovesse spezzarsi , mentre , nei
fatti , qualcosa , dentro di lei , pareva stesse per infrangersi davvero ...
Ma il giovane non ebbe affatto l' idea imbecille del 90 %
dei maschi quando vedono un fiorito giardino...non la schiacciò sotto di lui ,
infilandole dentro quella sua meravigliosa virilità per il solo gusto di
sentirsi Dio ...
Oh , no !
Aspettò che la sua eccitazione raggiungesse il culmine ,
prima di unirsi a lei, la strinse forte a sé, prima di lasciar scivolare le
mani sino alle sue natiche e sollevarla di peso, intrecciarle le gambe contro
la sua schiena...e...non si accorse nemmeno quando la prese , perché esplose in
un orgasmo così rumoroso e prolungato , che a lungo s' interrogò non l'
avessero sentita fino all' Inferno ...
Erano certi d’aver gridato ...
D’essersi morsi ..
Graffiati ...
D’aver goduto come carne da postribolo…eppure sapevano che
non era così, non era solo sesso quello che stavano facendo e per quanto tutta
la loro passione si fosse riversata in quella notte, c’era stato anche amore,
attenzione e rispetto verso l’altro, una fusione di sentimenti che si era
trasformata in quella ricerca morbosa nel donare il massimo piacere all’altro,
in quel sottile piacere nel vedere i propri tentativi cagionare nell’amato il
risultato sperato e ricevere altrettante attenzioni…una ninfa della notte
avvinta al corpo d' un dio di bronzo che non smise un solo istante di baciarla,
di accarezzarla, di guardarla negli occhi ..
L' estasi appagante di quel gioco erotico durò ancora a
lungo, rimasero stetti l’uno all’altra, sotto le coperte, in una fredda notte
di Natale ma che a loro parve rovente…come lo fu per George e Alicia, come lo
fu per Katie e Oliver…sei amanti…tre coppie, teneramente abbracciate con la
connivenza di una magica oscurità, percependo una pace interiore mai provata
prima, insieme, a guardar lo stesso cielo stellato dalle finestre appannate
delle proprie stanze…
Una stella cometa passò davanti ai loro occhi, mentre il
desiderio di rimanere uniti per sempre, attraversava le menti di quei giovani,
pieni del proprio amore… Amore, nato sul campo di Quidditch.
Fine
*dall’inglese: to purr = fare le fusa
**Head Banging = e’ il tipico movimento che fanno i
metallari o rokkettari o chiunque ascolti musica pesante con cui dare colpi di
testa avanti e indietro agitando le “chiome”…se hai i capelli lunghi esce
meglio!
N-non ci credo…ho…ho
finito…non so se ridere o piangere!! Eheheheh…ommioddio, dopo 16 lunghi ed
estenuanti capitoli ho concluso quest’avventura!! N- non posso crederci!!! Ce
l’ho fattaaaaa!!! [Lynn comincia a saltellare gioiosa quando un tomawak di
pregiata fattura Apache si conficca sul muro a 0,4 millimetri dal suo nasino a
patatina, apre gli occhi e comincia a sudare freddo…lentamente si volta e vede
una folla di lettrici assatanate armate di tutto punto, che meditano la morte
dell’autrice in modo sadico e perverso…]
°-° Oh-oh…^^’’’’ ok, ok,
vi devo delle spiegazioni, tutto è stato così improvviso, e credo che nessuno
se lo aspettasse e qualcuno ci è rimasto male etc, etc…
Allora, per coloro che
sono già lì, pronti a rileggersi l’intera storia fino a quando il computer
stesso non deciderà di auto-distruggersi inviandosi un potente virus per lo
svalvolamento di hardware, o per chi ha già imbracciato la lupara e il forcone
e si dirige qui per uccidermi, SI CALMI! La storia prevede un EPILOGO,
ergo vi spetta un ultimo chap, con cui potrete dare l’addio reale a questa
storia, che credo abbia intasato EFP per troppo a lungo! Per chi mi si è
affezionato [ chi? Lynn ha lo scenario di un deserto western dove rotola
no enormi palle di
rovi…SOLITUDINE], non disperi, sono abbastanza sadica da propinarvi altre delle
mie porcate sotto forma di pagina web, e abbastanza masochista da impelagarmi
in un’altra storia, long fic o one shot che sia! Quindi, non temete, io
ritornerò! [ma anche no, disse quello!]
Passiamo al dunque,
avrete notato come i miei ormoni si siano dati da fare, se le precedenti scene
d’amore erano NC17, questa è da ergastolo a vita! Non me ne vogliate, purtroppo
io quei due arrapati li immagino così, spero che non abbia dato l’idea di una
mera sessata senza sentimenti perché a quel punto vi prego di dirmelo e
provvederò a modificare le cose [Lynn guarda la revolver di emergenza-suicidio
che ha nel cassetto].
Ah, poi, un’altra cosa,
forse…e dico FORSE potrei ricevere delle recensioni poco gradevoli da una tipa
che suppongo voglia vendicarsi, per aver spezzato una lancia nei confronti di
Ryta Holmes, che lei in una recensione aveva insultato nemmeno lievemente…ora,
faccio affidamento su di voi per difendermi, perché lo farete, VERO?! =°°
Volevo
chiedervi un ultimo favore, come “regalo” di fine fanfiction…sarei enormemente
felice se, tutti quelli che leggeranno questa pagina mi lasceranno una
recensione, va bene qualsiasi cosa, anche brevissima, anche solo il vostro
nick, o una cosa cosìà ^^ o
così =) (se vi è piaciuta chiaramente…sono bene accetti anche i vaffanculo!![va
benissimo qualsiasi cosa, mi serve solo per sapere a quante persone dovrò
pagare lo psicanalista ^o^!!])
Detto questo rispondiamo
alle vostre recensine adorate ^_____^:
Luna Malfoy: Lynn
osserva Draco dolorante per terra con un mega bernoccolo provocato dalla
macchinetta macina carne…Draco, Draco, possibile che tu debba sempre cacciarti
nei guai?! Beh alla fine si è concluso tutto per il meglio, io ho finito questa
sorta di never ending e sono felice come una Pasqua…beati Angelina e Fred
cmq…sigh…recensisci anche L’Epilogo ^.-!
Sasha: Alla
fine la dolce e disperata Katie, riceve credo il più bel regalo di Natale della
sua vita…Y-Y mi viene da piangere se penso che è finita…mi raccomando lascia
una recensione e ti aspetto per l’ultimissimo chap ^^!
Angy: ti
ringrazio davvero tanto per il commento, ma non preoccuparti, anche se non lo
avessi fatto non saresti stata una carogna, già è tanto che sei riuscita
trovare questa storia al limite dell’assurdo e hai avuto voglia di leggerla
fino in fondo…non posso che ringraziarti. Come vedi alla fine è stata Angelina
a prendere l’iniziativa, anche perché se aspettavamo a Fred…mi dispiace che tu
sia arrivata a storia finita, ma spero comunque che mi lascerai un commento ^^.
Vega: Ciao
Vega !! Quanto tempo!! Dov’eri scomparsa?! Grazie per i complimenti, è
davvero strano sapere che piaccia quello che scrivo! A dire il vero all’inizio,
quando iniziai questa storia non mi sarei mai aspettata un tale successo!! Ti
ringrazio di cuore! Ah…ancora pena per Fred? A me sembra se la stia spassando!
Selphie: Anf
Anf…scusatemi per il ritardo, ma come hai potuto vedere questo ultimo chap (o
quasi) è enorme,e decisamente ricco di situazioni, ti pare? Scommetto che non
te lo aspettavi che fra quei due si risolvesse tutto così!! Ma secondo me vi ho
fatto aspettare fin troppi chap…guarda, x qnt riguarda Fred e George a 22 anni,
mi chiedo anche io perché non conosco gente come questa. Vabbé lasciamo stare
va sennò cado in paranoia -.-…lascia un commento e non perderti il prossimo
capitolo ^^!
Audrey: Fa
davvero Buffy/Angel ?! Come mai? Er…nonostante io abbia seguito parte
della sesta serie e della prima ignoro cosa sia successo fra quei due…però quei
bastardi della mediaste me lo interrompono prima della settima, a mio parere la
serie migliore!!! Vabbé, ma lasciamo stare! Grazie per il commento sui disegni,
come vedi in qst pagina ci sono molti collegamenti ipertestuali per chiarire
meglio le idee!! Aspetto una tua recensione, prima dell’Epilogo ^.^.
Angèle 87 :
Nun so pekké ma quando leggo i commentuzzi di Angèle mi sciolgo sempre!! Sarà
che sono io quella strana! ¬¬…cmq, come hai potuto vedere
la storia è finita, e direi anche bene no? Angelina ha fatto la sua scelta
(ottima direi) e Fred sprizza allegria da tutti pori! Ho fatto una faticaccia
con la scena d’amore in quanto la volevo rendere molto passionale, ma non una
cosa sconcezza da postribolo…anche se non sono sicura di esserci riuscita…beh,
fammi sapere che ne pensi e non mancare all’appuntamento con l’Epilogo ^.-!
Claudietta : ^^
eheh, SEI BRAVISSIMAè un complimento più che sufficiente, davvero, non c’è
bisogno che ti scervelli per trovare un sinonimo altrettanto maestoso (anche
perché alla fine non me li merito poi così tanti tutti sti bravissima
^^’’)…volevi il bacio fra Fred e Angelina? Beh, credo che tu sia stata più che
soddisfatta no?! Non perderti l’Epilogo ^^!!
Ale : Eheh,
credevi tu che vi avrei fatto penare per altri 16 chap, e invece…tutto si è
risolto in un capitolo…vabbé, senza contare tuuuutti i capitoli dove loro si
piacciono e non vogliono ammetterlo, ma che centra, dovevo creare un po’ di
suspance no?! Su, su, non disperarti per il piccolo puccioso Lee Jordan, manca
ancora l’Epilogo no?! (appunto, in un chap non risolvi proprio un fico secco
-.- )(errr….¬//¬’’’)…senza contare che potrebbe saltarmi una mezza idea di
infilarci una one shot o un sub charter, non si sa mai!!! Come vedi, non solo
Katie e Oliver si sono incontrati, ma hanno coronato in modo decisivo la loro
storia d’amore!!! Che carini, più rileggo la loro storia più mi rendo conto di
averli resi troppo pucciosi e teneri quei due…adorabili, come te e le tue mega
recensioni!! Mi ti SPOSO!!!
Inuyashathegreat: Eccoti
accontentato caro InuYasha, la fine è stata postata e adesso manca solo
l’Epilogo. Ti ringrazio davvero tanto per il dieci e mi fa piacere che le mie
battute malate facciano ridere, anche perché fai conto che ci metto più tempo a
cercare la battuta che faccia sbellicare che non a scrivere il chap come si
deve…sono da manicomio, lo so ¬¬!
George Weasley:
Sigh Sob, come faro io senza di voi, lettori adorati, mi sono affezionata =°°°!
Uff, alla fine l’ultimo chap ufficiale è arrivato, manca solo L’Epilogo e poi
potrò mettere davvero la parola FINE a questa long fic che mi ha impegnata per
9 mesi della mia vita…a che servono i fidanzati?! Sob…mi raccomando recensisci
anche il prossimo, ultimissimo chap T-T!
Isimbel:
°-°…o-ok…anche io TVT(periodico)B…e se hai violato una delle regole imposte da
Erika (giustappunto quella di non intasare le rec con milioni di T e B etc etc)
vuol dire che me ne vuoi davvero tanto! <3<3<3 che carina, questa
lettrice, ma come farò senza di voi?! Ehm…se allo scorso chap stavi per
metterti a piangere a questo che fai, accendi un cero alla Madonna per aver
fatto la grazia a quei due tonti di Fred e Angelina?…aspetto la tua recensione
(e quella di Dada), mentre cerco di cogitare un buon Epilogo ^^! Ciau!
Aredhel: non
importa se non hai più commentato, non verrai mutilata in modo oltraggioso per
questo [ah no?! NdFred&George speranzosi… NO!NdLynn]…rifatti con
quest’ultimo chap e con l’epilogo ^^. Ciao!
Dada90: Lynn
si rialza a fatica dopo il quarto infarto, un embolo al cervello, Aermanno (il
mio unico neurone) morto stecchito, una trombosi all’aorta e le coronarie
partite…anf anf anf, ma sono ancora viva, NON posso morire, devo ancora
pubblicare l’ultimissimo chap di questa storia, l’epilogo, che TU DEVI
RECENSIRE!!! Cmq, parlando di film, non ho messo i tre film di Harry Potter,
perché il terzo mi faceva pena, mentre per gli altri due, non ci ho trovato
niente di speciale…a parte i gemelli e Oliver Baston…tutto ok piccola?
(piccola…verrò mutilata a vita per questo Y-Y)…BAKA è un termine giapponese che
comprende una varietà di significati che vanno dallo “scemo” al “coglione” e
tutti i sinonimi a loro allegati ^^…[Dada la guarda un attimo poi urla un altro
BRAVA…e Lynn sviene di nuovo -.-].
Marta: Ti
sembra abbastanza focoso il loro primo…errr….bacio con tutte le conseguenze
annesse e concesse? Spero oltre che focoso sia stato anche un po’ romantico,
giusto per non dare l’idea di Fred e Angelina come due ninfomani assetati di
sesso!!! Grazie per avermi recensito, almeno alla fine ^.-
Ryta Holmes: Vabbé
dai, bastava il pensiero, mi hai recensito a voce! ^-^…almeno non ti perdere la
prossima e l’Epilogo!!!
Un ringraziamento particolare a Luna Malfoy e Ryta
Holms che mi sopportano e supportano, leggendo questa st…quest’ accozzaglia di
lettere unite a caso…ragazze vi voglio bene!!!
Un commento non costa
niente e aiuta l’autore a scrivere meglio.
Dite la verità, non ve l’aspettavate quest’entrata eh? Beh e
invece eccomi qua, il vostro telecronista preferito, comodamente svaccato sul
divano di casa dei miei migliori amici…ok di uno dei miei due migliori
amici: Fred Weasley.
Non v’aspettavate nemmeno questo eh?! Ahah, e invece il
vecchio Fred si è preso un appartamentino niente male proprio sopra il negozio
di scherzi, appena sotto quello di George. Niente di speciale, un normale
appartamento mago, dove si nota a colpo d’occhio il tocco femminile di
Angelina…ehi ehi!! Non correte troppo eh? Non sono sposati! Convivono e basta!
Anche perché la cara Johnson, per adesso, non ha nessuna voglia di badare a
qualche teppistello con la faccia tempestata di lentiggini e i capelli rossi,
ne ha già uno formato diciannovenne che la occupa a tempo pieno, per non
parlare del fatto che sia sempre impegnata col lavoro…che lavoro fa? Se dovessi
dirlo con un termine che alla Pantera piace molto direi che fa la PR…ma io e il
vecchio Fred preferiamo chiamarla con un nome più appropriato: una Timbracarte
a Tradimento Non Ordinaria, ovvero un membro del ministero, occupata nel
dipartimento di Pubbliche Relazioni con il mondo babbano. E’ una tipa molto
convincente sapete? Soprattutto in tailleur, stile DonnaInCarriera…era così
convincente che è riuscita a piegare perfino quel disgraziato del suo compagno;
infatti Fred mi ha confessato che l’ultima fantasia erotica prevedeva lui,
Angelina in completo scuro e la scrivania del suo ufficio!
Come vedete le cose non sono cambiate nel cervello di quello
sciagurato. Certo non ha contribuito quella fuga proprio l’ultimo anno a
cavallo delle scope, ma si sa i gemelli Weasley sono fatti così, tanti colpi di
testa e mai un bernoccolo! Potete immaginare le reazioni delle loro ragazze
quando hanno visto quei due dare l’addio a Hogwarts per mettersi in proprio…non
riuscite ad immaginarle? Beh ve lo dico io: Alicia ha quasi piantato George in
tronco, mentre Angelina…Angelina ha regalato a Fred qualcosa tipo tre mesi
interi dei sesso sfrenato, le sono sempre piaciuti gli uomini che prendono
l’iniziativa!
Come? Che fine hanno fatto George e Alicia?
Beh come vi ho già detto, Alicia non ha preso troppo bene la
ribellione di quei due, definendolo un “abbandono” per lei, e l’ennesima
cazzata per compromettere il loro futuro! Eravamo tutti convinti che il
battitore Weasley e la cacciatrice si sarebbero lasciati brutalmente e ci
abbiamo davvero creduto fino all’ultimo; anche la Spinnett ci ha creduto fino a
quando, tre giorni dopo la fine della scuola, non si è presentato a casa sua
George Weasley, con in mano un mazzo di 3000 rose rosse e un anello di
fidanzamento. Potete ben credere che si sia sciolta in lacrime come un panetto
di burro all’equatore! Per non parlare di quando, l’anno dopo, l’ha portata a
vedere l’appartamento che aveva preso per loro…se non mi sbaglio è stato allora
che ha cacciato un discorso riguardante “bambini” “cane” “metter su famiglia” e
Alicia gli ha chiesto di sposarlo. Inevitabile!
Adesso porta fieramente un bel cerchietto d’oro all’anulare
sinistro e suppongo che non ci vorrà molto per sentire lo scalpiccio di piedini
appartenenti a qualche furbetto che ha la stessa faccia di un certo battitore,
o magari, perché no, una graziosa principessina coi codini biondi e due
occhioni azzurri come il cielo! Intanto si accontenta di aiutare quei due
scapestrati al negozio di scherzi…
Eh si, fa un certo effetto parlare di queste cose! Sembra
che siamo cresciuti un po’ tutti…ognuno la propria vita, il proprio lavoro…la
propria famiglia…eh già, guardate Oliver Baston e Katie Bell ad
esempio…l’ispiratori del nostro gruppo si può dire!
Quel diavolo di un portiere ha scalato in fretta le vette
del successo, passando da semplice riserva a Portiere titolare dei Puddlemere,
e manca tanto così che ne diventi Capitano…e poi chi lo sa, magari Capitano
della Nazionale! Per adesso però si accontenta del suo posto di ruolo…a quanto
ne so il Quidditch lo impegna quasi a tempo pieno…quasi, perché ha
sempre tempo per la sua adorata mogliettina biscottifera e Darren…
Ok, chi è caduto dalla sedia si rialzi perché le cose stanno
esattamente così!
Katie ha mantenuto la promessa e giuro che non ho mai visto
sposa più bella di lei, sembrava un angelo con quel vestito bianco e i gigli
fra i capelli, e la faccia di Oliver non faceva che confermare!
Una gran cerimonia, sissignore! C’erano moltissimi ex
compagni di scuola, e indovinate un po’ che regalo hanno ricevuto da entrambe i
genitori? Una casetta, a cinque metri dal campo di Quidditch, il loro piccolo
“nido d’amore”…ancora più piccino dalla nascita del piccolo Darren!
Chi è Darren?! Ma parlo di Darren Baston, mi sembra ovvio!
Un frugoletto che ha poco più di due anni, gli occhioni color caffè come la
mamma e il visetto paffuto spaventosamente somigliante a quello del padre! E
non solo nell’aspetto fisico! Cammina a malapena, ma sa già l’intera formazione
della nazionale Irlandese di Quidditch, la prima parola che ha detto è stata “boccino”
e come regalo del primo compleanno il suo papà, nonché mito ineguagliabile e in
assoluto miglior giocatore di tutte le squadre del mondo di Quidditch -a detta
sua-, gli ha regalato una mini Firebolt cavalcabile che lo solleva quel tanto
che basta a fargli toccare terra coi piedini…non se ne scolla mai!
Se Katie è d’accordo con tutto questo fanatismo?
Assolutamente si, anzi è stata proprio lei a proporgli di
chiamare il pupo in arrivo Darren se fosse stato maschio, eMeaghan se fosse stata una bimba –proprio
come la figlia della leggendaria Catriona McCormack*, nonché attuale portiere
dei Portree Pride-.
La si può trovare spessissimo che prepara squisiti biscotti
a forma di pluffa-boccino-firebolt per Darren, oppure che fa il tifo con in braccio
il bimbo alle partite dei Puddlemere United.
A volte capita che ci si ritrovi tutti a casa dei gemelli a
vedere in diretta le partite che, modestie a parte, spesso e volentieri io
commento!
…ah, non ve l’avevo detto?
Io ho trovato lavoro ad un noto canale sportivo di RSN,
Radio Strega Network, e vengo chiamato a fare la telecronaca della maggior
parte delle partite del campionato…dicono che i miei commenti riescono ad
entusiasmare il pubblico!
Me lo ha detto spesso anche Athena…chi è Athena?! Err…beh…lei
è la mia ragazza! Vi ricordate la ragazza di Corvonero con cui parlavo al Ballo
del Ceppo? Beh, lei! All’inizio siamo diventati solo buoni amici, non
sembrerebbe, ma è una tipa pazza almeno quanto i Weasley…potrei definirla una
specie di Fred o George con i capelli neri e le tette…beh, non è proprio così,
però la sostanza è quella! Ci ha accomunati il nostro odio per Piton
all’inizio…ma quando mi ha detto che si è appassionata al Quidditch dopo aver
sentito le mie telecronache è scoccata la scintilla e mi sono detto “Lee, se
non te la leghi stretta sei proprio un Troll con la T maiuscola!” !!
Ed eccomi qui, adesso, con un lavoro, una ragazza stupenda
che lavora anche lei (è l’attuale proprietaria del Ghirigoro…sua nonna
era l’ex titolare), due migliori amici che hanno un negozio di scherzi coi
controfiocchi e due ragazze innamoratissime, di cui una già impalmata a dovere,
un amico quasi Capitano di una delle squadre di Quidditch più forti del
Campionato con moglie e figlio al seguito…insomma, ditemi se le cose non si
sono evolute in meglio dai tempi delle lotte in dormitorio e delle crisi
ormonali!
Che dire…sicuramente sì!
Ma chi sa che cosa ci riserva il futuro…cosa ci accadrà…come
proseguiranno le nostre vite?
A volte mi fermo a riflettere e penso a come sia cominciato
tutto…e ritorno ai tempi della scuola, al castello di Hogwarts…con il suo lago,
la piovra gigante…le serre di Erbologia…quel parco enorme…la Foresta Proibita…e
quel campo verde, con i suoi sei anelli, e gli spalti…e allora realizzo, che
tutto è iniziato da lì…sul Campo di Quidditch.
Amori sul campo di Quidditch
-Fine-
*Catriona McCormack: la più famosa Cacciatrice dei Portree
Pride, capitanò la squadra in due vittorie di campionato negli anni 60 e giocò
per la Scozia 36 volte. Sua figlia Meaghan attualmente è Portiere della
squadra.(Suo figlio Kirley è chitarra solista della popolare band magica Le
sorelle Stravagarie)
Vorrei dedicare questo capitolo a quelle due povere
anime di Luna Malfoy e Ryta Holmes, le mie beta reader, che si
sono dovute sorbire tuuuutta sta tiritera con crisi ispirative al seguito…è per
merito loro se Amori è nata e se, anche se con fatica, è finita! Non
dimenticherò mai la pazienza, la disponibilità e gli ottimi consigli che mi
hanno sempre dato…e soprattutto non dimenticherò le loro memorabili minacce,
con armi di qualsiasi genere al seguito (katane, asce bipenni, pugnali,
macchine per la carne macinata, Big Lynn e via dicendo…).
Grazie ragazze, non credo che riuscirei a sostituirvi
con qualcuno di meglio, perché il meglio siete voi!