And I've fallen for your eyes but they don't know me yet.

di xtoinfinity_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Epilogo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Epilogo ***


Vivo a Greenwich - un benestante quartiere di Londra - da circa 4 anni. Subito dopo aver finito il liceo linguistico in Italia mi sono trasferita quì per inseguire i miei sogni. Frequento il college che volevo frequentare - che mi dà una laurea che mi permetterà di fare la traduttrice ed interprete - e tutto sommato la mia vita va bene. Non avrei mai potuto immaginare che la mia vita potesse prendere questa piega. Non che non credessi ai miei sogni, semplicemente ormai mi ero lasciata influenzare dalle solite frasi che tutti mi ripetevano "Tu sogni troppo, non riuscirai mai", e a dir la verità adesso sono abbastanza soddisfatta di aver dimostrato che si sbagliavano continuando a crederci fino alla fine. Condivido il mio appartamento a Malpas Road con una ragazza conosciuta all'università, si chiama Charlie, ha ventidue anni come me e viene da Liverpool. La mia ambientazione qua non è stata poi tanto difficile, a parte all'inizio che non riuscivo bene a distinguere i penny e mi ci è voluto un po' a capire per bene la mappa della metropolitana: motivo per cui molte volte mi sono ritrovata a scendere alla fermata sbagliata, chiamando Charlie in disperata ricerca di aiuto. Lei accorreva sempre e non mi risparmiava mai la frase di rito "Sei sempre la solita imbranata!", non che si sbagliasse, ma spostarsi da un piccolo paesino a una metropoli come Londra è stato un cambiamento davvero drastico, e mi ci è voluto tempo ad abituarmici. Venni qua a quindici anni in gita scolastica, ma Londra è sempre stata il mio sogno da quando ne avevo dieci circa, quando venni per la prima volta scrissi entusiasta quella data ovunque perché finalmente avevo realizzato il mio sogno più grande. Fortunatamente adesso posso dire di conoscerla davvero bene e di non avere quasi più problemi. Con l'inglese mi trovo benissimo, sin da quando ero in Italia non facevo altro che parlare con inglesi sui social network, è sempre stata la mia grande passione e adesso che sono qua sono contenta di notare che sto migliorando e il mio accento si avvicina quasi a quello di un vero e proprio londinese, ovviamente sono costretta a parlarlo sempre, a parte quelle volte che chiamo mia mamma facendole sapere che sono ancora viva e può smettere di preoccuparsi. Da quando vivo qua non ho avuto alcun tipo di relazione con i ragazzi, non qualcosa che andasse oltre l'amicizia. Charlie una volta mi ha presentato un suo amico, Liam, è davvero un bravo ragazzo ma siamo solo buoni amici. Dopo una serie di delusioni in amore ho deciso di chiudere con i ragazzi, da allora sono diventata schiva e acida nei loro confronti, a meno che non riuscissero a prendermi. E per riuscire a prendermi ce ne vuole, dato che sono difficile da capire; ma d'altronde non ho mai preteso che qualcuno si sforzasse di capirmi - a volte non ci riesco neanch'io.

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Ciao a tutti! E' la seconda volta che inizio una FF e spero di riuscire a portarla a termine, stavolta! Di solito ne inizio molte ma poi non riesco mai a finirle, ma stavolta sono piena di buona volontà e ho già scritto abbastanza capitoli u.u
Comunque, che dire? Quest'epilogo è molto breve, mi serviva soltanto a presentare un po' la protagonista (che mi rispecchia moltissimo) e l'ambientanzione. Spero mi ricensiate perché i vostri pareri m'importano molto e mi motivano ad andare avanti (sperando siano positivi ahahah) e nulla, spero vi abbia catturate almeno un po', finora :3
Baci, Sam. x

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Oggi è l'1 Novembre e l'aria gelida di Londra mi ha costretto ad imbottirmi come fossi un panino. Ho mille strati di vestiti addosso, più un cappotto enorme che mi arriva fino alle ginocchia, una sciarpa lunghissima al collo, guanti e cappellino. In pratica di me si vedono solo gli occhi - a stento. Mi consolo al pensiero di non essere l'unica, attorno a me tutti sono nelle mie stesse condizioni. Ma credo sia risaputo che qui a Londra il clima non è dei migliori; spero solo oggi non piova, ho dimenticato l'ombrello a casa e vorrei evitare di tornarci completamente inzuppata, odio avere vestiti bagnati addosso.
Oggi ho solo quattro ore di lezione a scuola, poi ho intenzione di andare in centro a fare un po' di shopping - sperando che il tempo me lo permetta -, m'incontro lì con Charlie, pranziamo e poi andiamo insieme in giro per i negozi. Fortunatamente qua c'è una vasta scelta e trovo sempre vestiti che mi piacciono!
Sono abbastanza felice di andare a scuola stamattina, ho un'ora di pratica di interpretariato, due ore di spagnolo (lingua che amo) e infine un'ora di inglese. In assoluto un giorno perfetto, anche se non vorrei parlare troppo presto, essendo molto lunatica fra due minuti potrei ritrovarmi a dire l'esatto opposto.
Arrivo a destinazione ed entrando mi ritrovo a pensare che sia assurdo come nell'università viga la stessa gerarchia che porta avanti la 'società' del liceo. Gli sfigati con gli sfigati, e quelli 'importanti' con quelli della loro specie. A mio parere sono davvero tristi coloro che si sentono il centro dell'universo, vorrei portarli nello spazio per far loro capire quanto piccoli e insignificanti possano essere, ma questo non sta nelle mie competenze. Allo stesso tempo, però, non capisco come quelli considerati come una 'sottospecie' non si prendano nemmeno la briga di farsi rispettare un po'.
Io sono Sam, e l'unica cosa che m'importa è che gli altri mi rispettino. Troppi anni ho passato permettendo alla gente di farmi del male e a trattarmi a loro piacimento, e poi un giorno ho deciso che fosse arrivata l'ora di darci un taglio e far capire agli altri che meritavo rispetto tanto quanto chiunque altro.
La campanella mi risvegliò dai miei pensieri e mi riportò alla realtà; purtroppo spesse volte ero solita lasciarmi andare ai miei pensieri dimenticando ciò che mi circondava.
Mi avviai verso la classe con la borsa alle spalle e all'improvviso mi sentii chiamare "Sam!", mi voltai e vidi un Liam sorridente che correva verso di me preso dalla fretta. Gli sorrisi anch'io e gli lasciai un bacio sulle guancie come saluto."Come mai così di fretta?", chiesi poi, quasi divertita. "Ricordi Danielle?", mi chiese lui mentre si guardava intorno."Sì!", risposi io sicura. "Mi ha detto di vederci fra un quarto d'ora in biblioteca, non so cosa voglia dirmi, ma non sto più nella pelle!", rispose lui entusiasta finalmente degnandosi di guardarmi negli occhi. "E' fantastico! - risposi realmente contenta - Allora va'! Buona fortuna amico", dissi ammiccando per poi dargli una pacca sulle spalle e voltandomi per continuare la poca strada che ormai mi divideva dall'aula in cui si sarebbe tenuta la prima lezione.
Non appena entrai sentì uno sguardo penetrante spostarsi su di me, non ebbi bisogno di voltarmi per sapere di chi si trattasse; Zayn Malik, l'unico ragazzo al mondo capace di scombussolarmi gli ormoni in una maniera che stupiva me stessa e che non riuscivo a controllare. Non ci eravamo mai parlati, ma trovavo quel ragazzo dannatamente affascinante. Non era molto loquace, almeno non in pubblico, ma l'aria di mistero che gli aleggiava attorno lo rendeva ancora più affascinante e poi non potevo certamente negare che fosse perfetto anche esteticamente. Scossi la testa mentre prendevo posto in una delle poche sedie rimaste libere, non dovevo lasciarmi distrarre da alcun ragazzo, volevo evitare di soffrire ancora una volta, e lasciarmi andare ad un nuovo interesse sarebbe stato puro masochismo, dato che stavo bene così com'ero.

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Ciao ragazze! Questo è un capitolo di passaggio che non mi soddisfa per niente, vi prometto però che più in là ci sarà molta più "azione" C:
Vorrei ringraziare xtommosmile
cha_DirectionerMartyLoveMusic e Kaanan_Uchiha per le recensioni, onestamente non credevo que qualcuno avrebbe letto la mia FF e ricevere già 4 recensioni all'epilogo è davvero tanto per me! Ogni volta che pubblico un nuovo capitolo ho paura di deludervi, ci tengo davvero a scrivere una FF che alla fine vi lasci un sorriso sulle labbra e che ad ogni capitolo vi faccia venir voglia di andare al successivo.
Comunque, perdonatemi se ho parlato troppo! Ahahah che dire, fatemi sapere con delle recensioni ciò che pensate, ho bisogno di pareri :)
Sam. x

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


"Okay ragazzi, per oggi la lezione è finita", disse il professore e alle sue parole tutti ci alzammo sistemando le nostre cose pronti ad andare, ma vennimo subito interrotti dalle sue parole "Oh, quasi dimenticavo", disse con tono di rimprovero nei propri confronti, mentre si sbatteva il palmo della mano sulla fronte "Vorrei faceste un lavoro di gruppo su come la figura dell'interprete si è sviluppata negli anni. So che siamo in un'università e non dovrei chiedervi certe cose, ma credo possa davvero aiutarvi questo studio e se sarà svolto bene, vi darò dei punti extra; inoltre credo che fatto in compagnia potrebbe diventare meno noioso. Per evitare discussioni fra di voi ho già preparato le coppie", disse mentre cercava probabilmente un foglio di carta all'interno della sua borsa, che uscì subito dopo pochi secondi "Eccole. Allora, Grant e Thomson - le dirette interessate, che erano amiche strette, si guardarono con sguardi complici - staranno insieme. Smith e Jones, Williams e..." a quel cognome sussultai, sperai fortemente che non mi capitasse una di quelle ochette che di sicuro non sarebbero riuscite a fare nulla e avrebbero scaricato a me tutto il lavoro e dentro di me sperai fortemente che non mi avesse messa assieme a Malik perché non so se sarei riuscita a resistere all'istinto di saltargli addosso. "..Ward. Williams e Ward", scandì bene ancora una volta. Fortunatamente mi era andata bene. "Professore, mi scusi, c'è un problema! - e adesso che problema era saltato fuori? - Io preferirei stare in coppia con Johnson, mia mamma è malata e lei è la mia vicina di casa, quindi riuscirei meglio a raggiungerla", bella scusa. Il professore la guardò con una faccia che non accettava scuse, ma poi si lasciò andare ad un sospiro "E va bene. Allora Williams andrà con Malik, che doveva appunto andare con Johnson"; bingo! Avevo parlato fin troppo presto. E adesso qual era il piano?
Il professore mi risvegliò dai miei pensieri "Voglio che il progetto sia presentato fra due settimane, adesso siete liberi di andare", finì sorridente. Non sapevo come avrei dovuto agire, sarei dovuta andare io da Zayn o aspettare che fosse lui a fare il primo passo? Ah, basta paranoie, è uno stupidissimo progetto scolastico. Staremo insieme il tempo sufficiente per finire il progetto e non avrò mai più nulla a che fare con lui. Ancora una volta mi ricatapultai nel mondo quando una voce mi distrasse dai miei pensieri, "Ciao", disse mostrandomi uno dei suoi sorrisi sgargianti capaci di fare sciogliere tutto il polo nord e volendo anche il polo sud; Zayn Malik era lì, proprio davanti a me. "Ciao!", risposi io ricambiando il sorriso che in confronto al suo faceva proprio schifo. "A quanto pare dovremo passare un po' di tempo insieme! Quando sei libera per incontrarci?", chiese gentilmente. Bello e anche dolce, onestamente non lo facevo così socievole, ma a quanto pare mi sbagliavo. Sarei potuta morirgli davanti, mi stava parlando da qualche minuto e già non riuscivo a reggere cotanta bellezza di fronte a me. "Io.. sono libera il Venerdì sera e il Giovedì pomeriggio!", dissi convinta. "Va bene, allora vada per il prossimo Venerdì sera!", disse per poi rivolgermi un ultimo sorriso e andare via.
Le ore successive finii le lezioni e poi mi catapultai a prendere il bus che mi avrebbe portato in centro da Charlie.

"Quindi hai un appuntamento?", chiese Charlie maliziosa, mentre insieme sorseggiavamo il nostro Starbucks.
"Non è un appuntamento! E' uno stupidissimo lavoro per la scuola!", risposi io sbuffando.
"Scommetto dieci sterline che finirete a fare sesso sulla scrivania", disse beffarda. Le sue parole mi provocarono un soffocamento, tanto che fu costretta a battermi il palmo della mano sulla shiena diverse volte; quando mi ripresi le diedi un pugno al braccio "Charlie!", urlai, poi. Lei rise, divertita.
"A te com'è andata la giornata?", chiesi poi io, cercando di cambiare discorso che stava andando a parare in discorsi poco 'carini'.
"Tutto bene, ho visto Harry poco prima di arrivare qua", replicò. "E' bellissimo, quel ragazzo", disse con aria sognante fissando un punto imprecisato davanti a sé.
"Secondo me dovresti prendere coraggio e parlargli", le suggerii io.
"Ma figurati!", disse lei risvegliandosi dai suoi sogni e guardandomi come se avessi appena bestemmiato in tutte le lingue del mondo.
Appena finito di mangiare tutto mi alzai prendendo la borsa "Allora, andiamo? Lo shopping ci aspetta!", dissi entusiasta.

"Sono distrutta", disse Charlie mentre entrava in casa e si lasciava cadere a peso morto sul letto.
"Io proporrei un'uscita!", dissi io, ancora piena di energie.
Charlie si voltò verso di me uccidendomi con lo sguardo, senza proferire parola. "Che c'è?", chiesi poi io confusa. "Se non vieni con me andrò da sola", finii.
"E va bene, dammi solo il tempo di darmi una rinfrescata e cambiare vestiti", disse lei capendo di non avere altra scelta.
Salii le scale con le buste piene di indumenti nuovi che avevo comprato e posai tutto per terra accanto alla scrivania, mi dissi che le avrei riposte per bene nell'armadio più tardi o l'indomani. Poi pensai che per l'uscita avrei potuto indossare il vestitino a pois che avevo comprato da Primark poco prima e per questo iniziai a frugare fra le buste cercandolo.
Non ero una tipa eccessivamente vanitosa, ma mi piaceva vestirmi bene e 'conciarmi' al meglio. Certo, a scuola spesse volte andavo svogliatamente e non mi curavo più di tanto, ma quando uscivo ci tenevo ad avere un certo aspetto.
Trovato il vestito che cercavo mi avviai verso il bagno. Mi spogliai ed entrai nella doccia godendomi quei pochi minuti di relax che avevo, in cui solitamente mi perdevo fin troppo nei miei pensieri ed era per questo che spendevo tantissimo tempo lì dentro - motivo per cui i miei genitori si lamentavano sempre, quando vivevo con loro.
Quando finii mi avvolsi nell'asciugamani e sciolsi i capelli che avevo legato perché non si bagnassero. Mi arrivavano fino a metà schiena, erano ondulati e mi ero permessa lo sfizio di tingermi le punte color caramello e devo ammettere che quell'accoppiata col mio colore naturale mi aveva lasciata particolarmente entusiasta.
Mi asciugai per bene e poi mi vestii, presi i trucchi e iniziai a truccarmi con cura.
"Aspetto te!", urlai poi a Charlie.
"Arrivo, arrivo!", disse mentre correva per casa con una scarpa sì e una no, scena che mi fece scappare un'espressione alquanto divertita. "Che ridi?", chiese con un tono di voce che era tutt'altro che calmo "Non riesco a trovare l'altra scarpa!", finì, continuando a camminare.
"Ah sì, mi sa che l'ho vista prima in bagno!", dissi confusa. All'improvviso la vidi tornare indietro e andare verso il bagno. "Eccola!", la sentii urlare dopo un po'.
Finalmente pronte c'incamminammo verso l'auto e Charlie si sedette al volante. Era Venerdì sera e le strade erano parecchio affollate, soprattutto in centro. Quando ci trovammo in un parcheggio a pochi passi da Piccadilly posammo la macchina e c'incamminammo verso la piazza.
"Dove andiamo?", chiese Charlie guardandosi attorno.
"Che ne dici di andare al Waxy O'Connors pub?", chiesi io, sperando di ricevere una risposta affermativa: quello era il mio pub preferito.
"Andata", disse lei sorridente mentre iniziava ad avviarsi verso il pub, subito seguita da me.
"Non ci posso credere", dissimo all'unisono non appena entrate, per poi subito scambiarci uno sguardo interrogativo.


***
So che mi odiate per la lunghezza dei capitoli, e con questo mi sono fatta perdonare. uu
Comunque, che dire? Finalmente la Williams e Malik hanno un incontro ravvicinato! ahahah cosa vi aspettavate da Zayn? Che fosse il solito stronzo delle FF? E secondo voi a cos'è dovuta l'ultima battuta? Non vi spoilero nulla!
In generale fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo, se trovo riscontri positivi continuo a postare, ci tengo molto a sapere se la mia FF vi sta catturando o meno :3
Ciao bellezze!
Sam. x

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


"Quello è Harry!", sussurò lei al mio orecchio.
"E quello che gli sta accanto è Zayn", dissi io ancora scoinvolta. Lei mi guardò confusa "Zayn Malik, quello con cui devo fare il progetto", risposi alla domanda che ero sicura stesse per pormi.
"Belloccio il ragazzo!", mi disse con un sorrisino malizioso mentre mi dava una gomitata "Non mi avevi detto che fosse amico di Harry, però!", mi disse guardandomi con aria di rimprovero.
"E che ne sapevo io!", ribattei. "Adesso per farti perdonare vai da lui, me lo presenti e così di sicuro ci presenterà anche Harry", disse lei sognante. "Scordatelo, piuttosto andiamo a trovarci un posto prima che siano tutti occupati!", dissi con un tono di voce severo.
"Ma...", tentò di persuadermi lei. "Niente ma!", dissi io chiudendo lì il discorso e incamminandomi verso un tavolino vuoto, uno dei pochi liberi che ero riuscita ad addocchiare.
Erano le undici di sera, avevamo bevuto qualche drink e non potevo più dire di essere completamente lucida, ero ormai brilla ma nonostante ciò ero ancora in grado di capire cosa succedesse attorno a me, semplicemente non avevo i soliti freni che mi imponevo sempre. "Vado a ballare", esordii fissando la pista da ballo dove numerosi miei coetaneii si lanciavano nelle danze più sfrenate a ritmo delle canzoni commerciali del momento.
Stavo ballando non curandomi di chi mi circondava, nonostante non sapessi ballare bene volevo solo divertirmi e non pensare. Sentivo la musica entrarmi nelle orecchie e far vibrare tutto il mio corpo, tanto il volume era alto; le luci soffuse e i fumi mi confondevano ma al tempo stesso mi facevano sentire terribilmente libera e viva. All'improvviso mi sentii cingere i fianchi da dietro, il fumo e la musica troppo pesanti mi stavano confondendo sempre più, mi girai e vidi un viso più che conosciuto. Zayn Malik mi stava sorridendo e stava ballando insieme a me. Da una parte il mio cervello mi diceva di andarmene e tornarmene a casa, dall'altra l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era il suo corpo scolpito a qualche centimetro dal mio e le sue labbra che mi si paravano proprio davanti. Mi girai un attimo alla ricerca di Charlie e con mia grande sorpresa notai che stava ballando con un ricciolino che mi era di spalle... Harry?!
"Che c'è, non balli più?", mi sussurrò all'orecchio Zayn provocandomi brividi lungo tutta la colonna vertebrale. Mi stava ancora cingendo i fianchi con le sue mani. Con un sorso finii l'alcolico che tenevo in mano e buttai nel cestino vicino a me il bicchiere ormai vuoto, con aria strafottente. Mi voltai verso Zayn e ripresi a ballare. I nostri corpi danzavano all'unisono con la musica, e si avvicivano sempre più - per quanto fosse possibile -; non riuscivo a distogliere il mio sguardo da quello di Zayn, mi piaceva provocarlo mentre ballavo e mi piacevano le facce divertite che faceva lui. All'improvviso colta da un raptus di follia appoggiai le mie labbra alle sue iniziando a baciarlo con foga. Con mio grande stupore non si allontanò, ma ricambiò il bacio con la stessa passione. Non potevo crederci, stavo baciando Zayn Malik. A quel pensiero mi ritrovai ad esultare interiormente come una ragazzina di 14 anni che sta dando il suo primo bacio al ragazzo per cui ha una cotta. La lingua di Zayn si insinuò nella mia bocca, cercando la mia, le sue mani erano scese e si erano quasi posate sui miei glutei mentre le mie mani erano entrambe sulla sua nuca, mentre toccavano i suoi morbidi capelli. Erano anni, ormai, che non baciavo un ragazzo! Mi sentii particolarmente euforica e quando ci staccamo da quel bacio tanto atteso non riuscii a trattenere un sorriso soddisfatto.
Continuai a ballare avvinghiata a Zayn, non potevo credere a ciò che era appena successo. Subito dopo però il mio cervello si mise in moto e pensai a quanto imbarazzante sarebbe stato dover fare il progetto assieme a lui. Scossa da quel pensiero mi staccai bruscamente balbettando uno "Scusa, devo andare". Alle mie spalle lo sentì dire un "Dove vai?" confuso ma io scattai come un razzo e mi catapultai verso Charlie che era seduta ad un tavolino mentre beveva e scherzava con Harry, era evidentemente ubriaca. La tirai da un braccio dicendo "Scusa Harry ma noi dobbiamo andare, ciao!", e subito dopo mi ritrovai fuori il locale.
"Ehi! Ma che cavolo fai?!", chiese Charlie non reggendosi nemmeno in piedi e dondolando da una parte all'altra, tanto che dovetti tenerla sotto braccio per tutto il tragitto pub - parcheggio per evitare che cadesse.



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Ciao belli! So che mi odierete, vi ho fatto aspettare davvero tanto; ma da quando è iniziata la scuola non ho uno straccio di secondo cc
Spero di non avere perso i lettori che avevo e spero che la storia vi catturi ancora :) Sapete che come sempre terrei a dei commenti, così so se sto andando bene!
Sam. x

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Fortunatamente guidai io e arrivammo a casa sane e salve. L'indomani mattina mi svegliai di sovrassalto con un mal di testa atroce. Guardai l'orologio ed erano le dodici, cercai di risvegliarmi per bene guardandomi attorno e con gli occhi ancora socchiusi mi alzai per andare a controllare che Charlie stesse bene. Entrai nella sua stanza e la vidi dormire profondamente assopita. Così decisi di scendere in cucina e prepare qualcosa per il pranzo, anche se voglia di cucinare ne avevo davvero, davvero poca. Estrassi la pentola dallo sportello e nel frattempo cercavo di fare mente locale su ciò che era successo la sera prima, avevo i ricordi davvero confusi. Improvvisamente ricordai di aver baciato Zayn, e non era solo un sogno, ne ero certa. Avevo ricordi troppo dettagliati perché fosse solo un sogno. Sospirai, chiedendomi cosa mi fosse passato per la testa in quel secondo e soprattutto immaginando quanto imbarazzante sarebbe stato quando ci saremmo dovuti incontrare per quel progetto di scuola. In quell'attimo entrò in cucina Charlie, ancora in mutande e canottiera, che mi guardava confusa. "Che è successo ieri sera?", chiese con la voce impastata dal sonno mentre cercava di risvegliarsi per bene e fare anche lei mente locale. "Buongiorno anche a te. Ti sei ubriacata fino a non capire nulla", le dissi, quasi con tono di rimprovero. "Ma perché stavi baciando Zayn?", chiese lei ignorando la mia affermazione. A quelle parole strabuzzai gli occhi e mi voltai di spalle perché non potesse vedere che probabilmente il mio colorito era diventato terribilmente rosso. "Ti ho vista, inutile che fai finta di nulla", continuò lei divertita. "Potrei fare la stessa domanda a te, cos'è successo con Harry?", le chiesi io, cercando di cambiare argomento. "Nulla, ma se 'qualcuno' non mi avesse tirata lontana da lui probabilmente anch'io avrei avuto il mio momento di gloria baciandolo, finalmente, dopo tutto questo tempo", rispose acida. "Scusa..." dissi io seriamente dispiaciuta "E' che Zayn mi attira moltissimo, sia fisicamente che caratterialmente - per quel poco che ho potuto evincere dai suoi comportamenti - solo che mi ero ripromessa di non lasciarmi mai andare a qualsiasi storia con i ragazzi e ho pensato a quanto imbarazzante sarebbe stato poi vederlo. In quell'attimo ho reagito impulsivamente e sono letteralmente scappata", sospirai infine. "Sam, non puoi privarti di vivere delle emozioni semplicemente perché hai paura che venga ferita ancora. Nella vita bisogna soffrire, vivere, lasciarsi andare alle emozioni. Altrimenti che vita è se ti ostini a non volere provare nulla? Magari le cose potrebbero andare bene, e se così non fosse, qualsiasi sofferenza ti aiuterebbe a maturare e capire più cose", disse lei mentre mi accarezzava la schiena e mi fissava dolcemente. Annuii senza però proferire parola. "Però voglio sapere com'è stato baciare Zayn", disse lei con gli occhi a cuoricino. "Mh, carino", risposi io con aria di sufficienza. "Ti ostini a mentirmi, eh? Si vedeva lontano un miglio che per te quel bacio non era solo 'carino'", disse mimando le virgolette quando pronunciò l'ultima parola. Sbuffai buttando la pasta dentro la pentola, Charlie aveva dannatamente ragione. Quel bacio era stato un misto di emozioni indescrivibili, non esagero se dico che probabilmente è stato il bacio che ho sempre desiderato. Le sue labbra erano soffici, il suo profumo mi inebriava e le sue mani sui miei fianchi mi avevano letteralmente fatta impazzire. Forse aveva ragione Charlie, forse per una volta avrei dovuto rischiare.




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Due capitoli in una sola giornata, sì! Spero di essere riuscita a farmi perdonare per il ritardo, così! çç

Sam. x

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