Il mondo è come un arcobaleno:pieno di sfumature.

di thevampireheart
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 Capitolo ***
Capitolo 2: *** 2 capitolo. ***
Capitolo 3: *** 3 capitolo. ***
Capitolo 4: *** 4 capitolo. ***
Capitolo 5: *** 5 capitolo ***
Capitolo 6: *** 6 capitolo. ***
Capitolo 7: *** 7 capitolo. ***
Capitolo 8: *** 8 capitolo. ***
Capitolo 9: *** 9 capitolo. ***
Capitolo 10: *** 10 capitolo ***
Capitolo 11: *** 11 capitolo. ***
Capitolo 12: *** 12 capitolo. ***
Capitolo 13: *** 13 capitolo. ***
Capitolo 14: *** 14 capitolo. ***



Capitolo 1
*** 1 Capitolo ***




1 capitolo

 

If I was a man I'd make my move
If I was a blade I'd shave you smooth
If I was a judge I'd break the law
And if I was from Paris, if I was from Paris
I would go: oh-la-la-la-la-la-la, a-oh-la-la-la-la-la-la
Oh-la-la-la-la-la-la, a-oh-la-la-la-la-la-la

 

Se fossi un uomo mi piacerebbe fare la mia mossa
Se fossi una lama che avevo la barba si liscia
Se fossi un giudice avrei infrangere la legge
E se fossi da Parigi, se ero da Parigi
Vorrei andare: Oh-la-la-la-la-la-la, la-oh-la-la-la-la-la-la
Oh-la-la-la-la-la-la, la-oh-la-la-la-la-la-la

 

[Grace Potter & The Nocturnals' paris (ooh la la)]

 

 

I miei capelli erano tutti scombinati a causa del vento.

Stare la mattina presto in macchina era una vera e propria tortura, ma quel giorno era tutto diverso, stavo per incominciare una nuova vita, una nuova travolgente avventura.

Melissa, seduta accanto a me, guidava con abilità, andava non troppo veloce, ma potevo sentire il leggero caldo vento primaverile sfiorarmi le guance; così chiusi gli occhi e mi lasciai andare con i pensieri.

Lei era una delle persone a cui volevo più bene al mondo, era sempre con me, proprio per questo la nostra vita l'avremmo ricominciata insieme.

Aveva dei capelli rossicci poco più lunghi delle spalle, un sorriso che avrebbe conquistato qualunque creatura e uno sguardo penetrante. Non era una tipa seria, anzi, sapeva proprio come cacciarsi nei guai anche se era più grande di me e aveva il compito di farmi da balia!

Amava conquistare i ragazzi e farli sbavare, ma ci giocava solamente... senza impegni! Non era cattiva, si voleva solamente divertire guardando gli sguardi ammaliati dei bravi cagnolini!

Io ero il contrario di lei!

Ero una ragazza timida con le persone appena conosciute, ma appena prendo confidenza divento tutt'altro! Nonostante tutto sono molto riservata e non mi fido facilmente.

La mia passione è cantare, per me è vita, infatti Melissa non fa altro che spingermi a fare qualche bel provino ma io non ero ancora pronta per una sfida così grande.

Misi il mio disco, si, uno tutto mio, canzone cantate da me.

Entrambe cantavamo a squarciagola facendo girare chiunque.... stavamo arrivando nella nostra nuova città!

La città che mi aveva assegnato il mio regno: Mystic Falls.

 

Eravamo arrivate finalmente, dopo un lungo viaggio.

Stavamo raggiungendo la nostra nuova casa, guardavo curiosa quella città.

Tutti in quella città si conoscevano, e sicuramente non era facile vivere qui, appena si fa qualcosa tutti la vengono a sapere quindi, mi devo costruire una buona reputazione!

Sorrisi quando passammo davanti a quella che sarebbe stata la mia nuova scuola, ero eccitata a quell'idea del mistero!

Sono sicura che in una cittadina come questa, non mi sarei MAI annoiata... e con il tempo avrei scoperto ogni segreto che la nascondeva.

 

Tra tutte quelle villette una accanto all'altra ci doveva essere la nostra!

Ecco! E' questa!”disse Melissa posteggiando davanti a una casetta bianca.

Era a due piani, con un giardino piccolo ma veramente carino. Mi era dispiaciuto lasciare il mio paese sul mare, però non potevo fare altro che adattarmi ad un nuovo stile di vita.

Il mare quanto dista da qui?”chiesi alla mia amica portando dentro degli scatoloni. “Mezz'ora.”

Era già ora di sera. La casa non era del tutto sistemata ma almeno le cose indispensabili stavano già al loro posto!

La mia camera era stupenda! Avevo un letto matrimoniale con tanti cuscini, una scrivania in legno, una cabina armadio con tanti vestiti, un bagno personale in camera, e una finestra grande. Il paesaggio che vedevo non era di certo dei più belli, visto che davanti a noi c'era il bosco ma almeno ero vicina alla natura!

 

Sveglia! E' il tuo primo giorno di scuola, non puoi fare tardi!”non solo Melissa aveva interrotto il mio bellissimo sogno ma mi aveva anche buttato giù dal letto con una spintarella.

La prossima volta usa metodi più gentili per favore!”dissi imbronciata andando verso il bagno.

Non c'era una divisa nella scuola in cui sarei andata, e questo mi sollevava visto che in quella in cui andavo dovevo per forza indossare una gonnellina fastidiosa e corta!

Visto che c'era abbastanza caldo optai per un top azzurro e un pantaloncino di jeans.

Vuoi un cornetto?”

No ne ho per niente voglia.”sbuffai bevendo un po' di succo e prendendo la mia borsa.

Io vado, ciao!”gridai sbattendo la porta e incamminandomi verso la mia nuova scuola.

Il cortile era enorme, e c'erano tantissimi gruppi di studenti intenti o a giocare a pallone, o a spettegolare, o coppie che si baciavano! Io invece, beh, ero nuova!

Decisi di farmi avanti e di andare in segreteria per sapere la classe, quando mi incamminai, tutti si voltarono verso di me dicendo qualcosa alla persona vicina all'orecchio!

Ero la nuova! Quindi era abbastanza normale che mi osservassero... anche se mi stava dando parecchio fastidio!

Ehmm.. mi scusi, io sono la nuova studentessa. Alison Brown.”dissi alla segretaria. “Certo, tenga tutto il necessario.” mi consegnò una mappa della scuola, tutti gli orari, la scuola, i nomi dei laboratori e altri volantini che non sapevo cosa fossero.

La campanella suonò. Bene, era arrivata l'ora di conoscere i nuovi compagni.

Respirai profondamente percorrendo il corridoio verso la mia classe. Entrai sorridendo all'insegnante che già si trovava lì.

Quando tutti gli alunni si posizionarono nei propri banchi, l'insegnate mi presentò e tutti in coro mi dissero benvenuta. Sembravano tutti abbastanza simpatici.

Mi accomodai in un banchetto, era tutto strano qui.

Guardai attorno a me, alla mia destra si trovava una ragazza con dei capelli biondi e lunghi. Portava al polso uno strano bracciale con una perla. Mi sembrava di averla già vista... scossi la testa, ritornando a guardare attorno a me. Alla mia sinistra il banco era vuoto, i miei pensieri furono improvvisamente interrotti da delle grida. Bene, era il professore.

Gilbert! Per caso la sveglia non ha suonato?”il ragazzo strafottente non gli rispose, e si sedette proprio nel banco che poco fa era vuoto, quello accanto al mio.

Le ore scolastiche erano passate velocemente, così andai vicino al mio armadietto cercando di aprirlo. “Ma come si usa questo dannato coso?!”sferrai una specie di pugno a quell'armadietto, anche se più che farmi male io non potevo fare! “Hai bisogno di aiuto?” mi chiese un ragazzo, mi stava sorridendo.... e che sorriso!

G-grazie.” non riuscii a dire altro. “Ti ci abituerai, anche io all'inizio non facevo altro che prenderlo a pugni!”risi, guardandolo aprire quello stupido coso!

Avvolte si inceppa, bisogna prima farlo andare indietro e poi avanti.” mi spiegò lasciandomi posare i libri. “Grazie mille.”gli sorrisi.

Comunque, piacere Matt Donovan!” mi porse la mano. “Piacere mio, Alison Brown!”dopo la stretta di mano mi salutò e si allontanò.

Mi girai verso lo specchietto che avevo messo nell'armadietto. Ero rossa!

Non mi piaceva affatto quella sensazione! Essere umani era più difficile di quanto avessi previsto! 

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Capitolo 2
*** 2 capitolo. ***




2 capitolo

 

Grazie al cielo era finita quella mattinata di torture. Tutto era nuovo per me.

Ero davanti lo specchio, avevo lunghe gambe per camminare, dei vestiti, e delle cose colorate sul viso. Di solito avevo una lunga coda per nuotare, non avevo vestiti, né trucchi.

Gli umani erano strane creature che cercavano sempre di essere le prime in tutto, che parlavano male delle altre persone, e non gli importava di far male, l'importante era la propria salvezza.

In tutto quello schifo, c'era solo una cosa bellissima da vedere. Le donne sorridere e arrossire davanti a un ragazzo; i loro occhi lucidi, che brillavano alla luce del sole parlando del proprio amato; le loro lacrime o le loro grida isteriche; i loro baci casti sulle labbra e il loro modo di esprimere affetto con un abbraccio.

L'amore tra gli umani guariva ogni cosa, faceva apparire meravigliosa la loro vita. No ne mostrava il dolore e la parte oscura, il tormento, o la sete di vendetta, il rancore, la rabbia, la cattiveria, la voglia di uccidere, la paura, l'invidia.

La cosa più brutta era che proprio l'amore portava a tutto questo.

Tornando a casa non riuscii a non fermarmi e ad osservare una coppietta litigare.

Si poteva vedere la disperazione negli occhi di lei, il dolore e la voglia di gridare al mondo, la sete di vendetta, e l'intenzione di metter fine a tutto. Il suo cuore batteva piano, lento, in una cantilena che la cullava.

Lui non sapeva che dire, o cosa fare, sembrava inerme a tutto, nullo.

Era questa l'umanità. La felicità e la disperazione.

 

Un altro giorno di scuola, ora di chimica, piuttosto noiosa credo! Entro e scruto attorno a me, era la prima volta che l'avrei fatta. “Siediti pure lì, Alison.” disse il professore indicandomi un bancone.

Mi sedetti su uno dei due sgabelli e posai la borsa.

Gilbert vatti a sedere accanto a Brown!”il ragazzo raggiunse sbuffando lo sgabello accanto a me e si sedette.

Mi guardò e mi sorrise, così io ricambiai felice di quel gesto. Forse sarebbe stato presto un mio amico.

Beh benvenuta! Saremo compagni di laboratorio quindi...” disse lasciando la frase sospesa.

Grazie.”sorrisi per l'ennesima volta, passando per una stupida!

Durante l'ora nessuno dei due parlò di qualcosa al di fuori della lezione. “Vi lascio un compito a coppia con il vostro compagno di laboratorio! Sarà tutto scritto in questo foglio.”consegnò a ognuno di noi un foglio dove veniva spiegato il lavoro che avremmo dovuto fare.

Bene. Ci mancava pure il compito di chimica!”commentò acido Jeremy.

Sarebbe stato bello passare un po' di tempo con qualcuno che non fosse Melissa, visto che stavo incominciando ad annoiarmi seriamente in questa città!

Come ci mettiamo d'accordo?”chiesi rivolta verso di lui.

Ti lascio il mio numero, ne parliamo dopo!” mi consegnò un foglietto e scappò via.

Iniziamo bene. Sono sicura che non gli stavo molto simpatica! Ecco, ci volevano solamente persone che mi ignorassero e mi prendessero per strana!

Nessuno osava avvicinarsi a me. Tutti mi fissavano e si scambiavano frasi all'orecchio, sembravo un fenomeno da baraccone!

Uscii fuori da scuola vedendo Jeremy fumare sopra un muretto da solo.

Mi volevo avvicinare a lui ma qualcosa mi diceva che era meglio non immischiarmi. Così andai a casa.

 

Ero sul mio letto cercando di capire la noiosa storia del seicento!

Non avevo nessuna voglia di studiare... non aveva senso sapere tutte quelle cose sciocche e inutili!

Ad un tratto il mio telefono iniziò a vibrare, lo presi, e vidi scritto il nome di Jeremy.

Pronto?”dissi. “Ciao, scusami, disturbo?”mi chiese. Stava camminando sicuramente! “No, dimmi.”risposi preoccupata. Sentivo di doverlo aiutare, era una strana sensazione.

Qua a casa mia c'è la seconda guerra mondiale e... e non saprei dove andare.”si ammutolì come se si fosse pentito di avermi chiamato. “Vieni, tanto mi stavo annoiando a studiare storia!”ero felice che mi avesse contattato per qualcosa che non riguardasse la scuola! O forse ero semplicemente che avesse pensato a me e basta.... decisamente essere umani non semplificava niente.

Grazie mille io...”lo interruppi immediatamente. “Ti aspetto, l'indirizzo te lo mando tramite messaggio, ciao!”chiusi la chiamata e gli scrissi come avevo fatto due ore prima per dargli il mio numero.

Corsi immediatamente di sotto. “Melissa aspetto un amico quindi vatti a rinchiudere subito in camera!”sorrisi e lei mi guardò maliziosa. “Un amico di letto?”chiese pettegola. Si stava ambientando molto come umana! Già aveva una personalità molto particolareggiata.

Ma cosa dici?! E' un mio compagno di classe, niente di più.”sbuffai, era la solita!

E' carino almeno?”continuò stuzzicandomi.

Vattene subito!”gridai sentendo il campanello, così lei si arrese e andò di sopra. Io andai alla porta e aprii.

Ciao!”mi sorrise. In quella circostanza non potetti non ricambiare a quel sorriso meraviglioso.

Accomodati!”mi scostai e lo feci entrare.

Andiamo nella mia stanza?”gli chiesi sperando che non avesse una mente alla Melissa!

Ehm... certo.” gli feci strada e una volta arrivati chiusi la porta.

Lui scrutava la mia stanza. Forse non era molto bella però mi rispecchiava molto... compreso il disordine sulla poltrona!

Se ti va puoi raccontarmi quello che senti.”si girò verso di me, forse ero stata troppo schietta. “Vedo nei tuoi occhi un velo di malinconia... nessuno meglio di una sconosciuta può capirti no?!”dissi l'ultima frase ironica per cercare di smozzare quella tensione.

Sul suo viso comparse un sorriso tirato e si sedette per terra, appoggiando le spalle al mio letto, così io mi accomodai accanto a lui.

Da quando i miei genitori sono morti è tutto cambiato in casa mia. Poi succedono tante cose strane nella mia vita. Una dopo l'altra, ed io ci sto terribilmente male. No ne posso più di questo schifo!”anche se non mi guardava riuscivo a percepire ogni sua sensazione, e la sentivo come se fosse mia.

Appena toccai il suo braccio sentii una scossa in tutto il corpo. Spaventata ritirai la mano.

Sai, io ho passato la mia vita rinchiusa in un castello da sola, e i miei genitori non passavano mai del tempo con me. Così io mi facevo lunghe nuotate per andare lontano e mi fermavo poi a vedere il tramonto che colorava il mare blu.”dissi tutto con una tale malinconia che ora le lacrime che avevo sempre visto sul viso degli umani, le trovavo anche sul mio.

Appena si girò verso di me, con la mano asciugai il mio viso e feci un piccolo sorriso. “Perdere i propri genitori è bruttissimo, ma sono sicura che loro non vorrebbero mai vederti triste per loro. Sicuramente se ti potessero parlare ti incoraggerebbero ad andare avanti e goderti la vita così come è! Senza rimpianti, senza odio, ma solamente con tanto amore. Tu puoi farli felici solo se tu sei felice!”non sono mai stata saggia, e quindi mi stupii anche io di tutto quello che avevo detto, ciononostante lui mi sorrise e mi abbracciò.

Sentivo il suo calore umano scaldare anche me, e il suo cuore battere velocemente, come se stesse cantando.

Grazie. Mai nessuno era riuscito a farmi sentire... meglio. Neanche mia sorella!”quando i nostri corpi si separarono lo guardai negli occhi. “Ti posso giurare che non sapevo di avere un lato da maestrina sulla vita!”entrambi scoppiammo a ridere.

Sono fortunato ad averti come compagna di laboratorio!”mi fece l'occhiolino e io sorrisi. “Ed io sono felice che passeremo un bel po' di tempo insieme a causa del compito di chimica così potrò romperti con le mie sagge confessioni!”scherzai. Ero felice. Si, proprio come una semplice umana. Potevo ritenerlo un amico, e potevo anche lasciare andare il pensiero che lui mi ritenesse antipatica.

 

O mamma mia che sei mielosa! Secondo me dovevi consolarlo con un bacio!”disse Melissa preparando la cena.

Infuriata, presi una sua ciocca rossa e gliela tirai facendole abbassare il capo.

Ai!”gridò.

Così impari!”così dicendo andai sul divano.

 

Sbrigati! Sei in ritardo!”gridò la rossa dal piano di sotto.

Si!”scesi le scale di corsa, rischiando di rompermi l'osso del collo, però ero così in ritardo che non riuscii ad accorgermi delle gravità che potesse portare il collo rotto. “Vado!”gridai.

Entrai in classe con il fiatone. La professoressa di latino mi guardò furiosa ma non disse niente, a tal punto mi andai a sedere al mio solito posto.

Non ti facevo così ritardataria!”mi sussurrò Jeremy sorridendo, io come risposta gli feci solo una linguaccia.

 

Erano passate due settimane da quel giorno. Il compito di chimica con Jeremy era andato per il meglio, e inoltre ci aveva fatto legare molto.

Ci vedevamo ogni pomeriggio con la scusa di studiare e poi uscivamo. Non è un fidanzamento o una cotto, ma un'amicizia bellissima che cresce sempre più.

Per la prima volta Jeremy mi ha invitato a casa sua per i compiti, prima d'ora non lo aveva mai fatto, perchè sapeva che in casa non c'era un'aria molto bella da respirare. Ma si era convinto, e aveva deciso di affrontare tutto.

La tua casa è... è bellissima!”dissi guardandomi attorno. Mi sorrise e andammo in camera sua.

Mettiamoci sul letto.”disse. Quando fummo entrambi seduti parlò.

E'... strano.”sussurrò. “Mi fa piacere che tu mi abbia invitato.”sorrisi e lui ricambiò.

Jeremy la zia...”una ragazza entrò in camera sua, ma appena mi vide si bloccò.

Il fratello si alzò subito. “Lei è mia sorella Elena!”la ragazza sorrise.

Ciao.”disse facendo un gesto anche con la mano. “Piacere, Alison!”dissi alzandomi anche io.

La guardai per bene. Non poteva essere. Era la seconda doppelganger di Tatia Petrova.

Non era possibile. Non riuscivo a credere che fosse veramente viva, anche dopo il sacrificio. Era un miracolo.

Ehm... io vi lascio studiare... comunque, Jeremy io sto uscendo con Stefan. Ciao!”mi sorrise di nuovo e poi abbandonò la stanza.

Stefan... Stefan Salvatore.

Mia sorella è abbastanza strana lo so!”scherzò buttandosi sul letto e poi mi fece segno di avvicinarmi. Appena fui in ginocchio sul letto mi tirò verso di lui e caddi sopra il suo petto.

Sei un cretino!”gli sussurrai ironica. Lui mi guardò incantato. No, non farlo Gilbert! Mi alzai mettendomi seduta. “La matematica ci aspetta!”

 

Melissa non crederai mai alle mie parole!”gridai chiudendo la porta di casa.

Non mi dire che hai baciato Jeremy!”disse sbucando dalla cucina. “Ma finiscila! Si parla di cose serie.” la sua faccia mutò subito e mi invitò a seguirla in cucina.

La sorella di Jeremy è Elena, la doppelganger, la ragazza per cui i Salvatore litigano.”subito lasciò perdere i pomodori che stava tagliando. “Ma è impossibile! Dovrebbe essere morta.”disse Melissa fissando un punto impreciso.

Non so cosa sia successo, ma sicuramente la regina ti dirà tutto.”le dissi.

E' ora che ti spieghi ogni singola cosa di questa storia, e del compito che svolgerai sulla terra.”

Era il momento delle verità.

 

______

Ciao a tutti, volevo informare che i personaggi di TVD ci sono quasi tutti. E che la storia parte da dopo il sacrificio, ma molte cose sono diverse. 

I personaggi di TVD che ci saranno sono: Jeremy,Tyler,Damon, Stefan, Elena, Jenna, Alaric, Bonnie, Caroline, Matt, Klaus.

Jenna informo che nella mia storia è ancora VIVA anche se è un vampiro. 

Ora la storia sarà completamente stravolta quindi niente Rebekah ecc.. ;) se avete domande fate pure :)

Questa è Alison:


E questa Melissa: 

 

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Capitolo 3
*** 3 capitolo. ***



 

                                                                                                                       3 capitolo

 

Io e Melissa una volta che ci fummo sedute sul divano iniziammo a parlare del compito che avevo sulla terra.

“Allora... saprai innanzitutto che tu sei una principessa sirena, e che quindi sei molto più importante delle semplici sirene. Che a differenza tua, non possono vivere sulla terra o morirebbero in pochi giorni. La regina ha un compito per te principessa dell'Oceano Pacifico, che insieme alle altre principesse sirene dovrete proteggere gli umani da creature cattive.”mentre Melissa spiegava io con la mia mente vagavo. Come avrei mai potuto io proteggere degli umani? Non avevo di certo poteri!

“Ma come li dovrei sconfiggere? E poi quali altre sirene?”

“Questo non lo so, la regina mi ha detto che scoprirai i tuoi poteri piano piano. Le altre principesse sono sparse nel mondo, dobbiamo trovarle. Perchè il vostro potere insieme è fortissimo!”forse ora iniziavo a capire qualcosa.

“Dobbiamo proteggere gli umani dai vampiri?”chiesi. Avevo passato anni e anni a studiare quegli essere spregevoli che si nutrivano di sangue umano.

“Oltre i vampiri qui, ci sono anche i licantropi.”mi rispose Melissa, per la prima volta era seria!

“Mi stai dicendo, che qui ci sono anche dei lupi?”chiesi spaventata. I lupi erano molto più pericolosi dei vampiri per noi sirene.

Prima di partire mia nonna mi disse di fare molta attenzione a questi 'animali' poiché un loro morso non era letale solo per i vampiri, ma anche per le sirene!

“Bene. Ora devo scoprire chi è.”sussurrai.

“Mi dispiace di non poterti aiutare ma non so molto. La regina mi ha solo informata della doppelganger e dei fratelli Salvatore.”mi disse Melissa, per lei era tutto più facile.

“Come mai se tu sei una semplice sirena, stai sulla terra?”le chiesi, riflettendo di nuovo su tutto quello che mi aveva raccontato pochi minuti prima. Più cose sapevo, meglio era.

“La regina ha fatto un incantesimo su di me permettendomi di soggiornare sulla terra.”detto quello, si alzò ritornando in cucina.

“Ora che sai della tua missione, sei apposto, difendi le persone e cerca le tue compagne principesse!”

“Ma quante ne devo cercare?”chiesi preoccupata.

“Quattro!”gridò. Mi alzai e la raggiunsi.

“Come capirò se sono come me?”

“Basta con le domande! Lo capirai e basta!”disse spazientita.

Sbuffai e andai in camera mia.

Si iniziava a giocare veramente.

 

 

Scesi le scale canticchiando.

“Vedo che oggi siamo di buon umore!”disse ironica Melissa. “E siamo anche molto sexy! Non dirmi che ti fai così bella per il tuo Jeremy.”mi fece l'occhiolino, e si portò alle labbra una tazza con del caffè dentro.

“Quante volte ti devo dire che è solo un amico?!”dissi guardandomi allo specchio dell'ingresso. “Ma sono vestita male?”ecco i miei complessi.

“Assolutamente no! Sei perfetta.” mi sorrise la mia amica alle spalle.

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Ormai mi stavo abituando a quella nuova routine. Quella cittadina mi piaceva veramente, e anche le persone che vi abitavano.

Sorrisi guardando nel cortile della scuola ogni persona. Si respirava un'aria amichevole, e piena di gioia.

“Ei, scusami, una ragazza cretina ha lasciato la mia squadra! -ad un tratto sbucò una ragazza bionda davanti ai miei occhi-. Ho bisogno di un rimpiazzo sennò non potremmo sostenere i ragazzi della squadra di football, che faranno una partita tra un mese!” Capii poco e niente di quello che la ragazza mi avesse detto, visto che parlò alla velocità della luce, così veloce che mi sembrasse non avesse più ossigeno. “Scusami, che maleducata! Io sono Caroline Forbes! Capitana delle cheerleaders.”mi sorrise porgendomi la mano.

“Ciao, sono Alison Brown.”sorrisi timida e le strinsi la mano.

“Visto che sei nuova volevo chiedere a te, così almeno ti farai notare da bei ragazzi!”mi fece l'occhiolino.

“Veramente, io non sono molto brava a ballare.”dissi timida.

“Dai ti prego! Sono sicura che sei perfetta, il corpo c'è, la bellezza anche, non mi interessa! Tu sei una di noi.”certo che quella ragazza era molto sicura di se stessa.

“Ok va bene, ci proverò.”mi arresi. Provare non costava nulla. Se non mi fosse piaciuto avrai mollato tutto.

“Grazie mille! La prossima settimana iniziamo le prove per la coreografia. Questo è il mio numero.”mi lasciò un bigliettino e se ne andò.

Mi sa che lì tutti avevano il vizio del fogliettino con il numero!

Sorrisi divertita, quella ragazza mi sembrava simpatica.

 

“Cos'è quel biglietto?”mi sussurrò Jeremy durante la lezione.

Stavo girando tra le mani il pezzo di carta che mi aveva consegnato la ragazza.

“E' il numero di Caroline Forbes.”gli risposi, facendo finta di ascoltare il professore.

“Mamma mia! Come mai hai il suo numero?”sicuramente non c'era molta simpatia tra i due.

“Diciamo che mi ha quasi obbligato a diventare una cheerleaders.” dissi sorridendo.

“Bene... è un'amica di mia sorella.”mi spiegò.

 

Era da circa un'ora che cercavo in tutti i libri che mi aveva consegnato la regina prima di partire, qualcosa che mi aiutasse a trovare le altre sirene.

Forse l'unico modo era quello di chiedere ai genitori delle principesse dove si trovassero le proprie figlie.

Presi la macchina di Melissa e mi diressi verso il mare. Grazie al navigatore arrivai sana e salva senza perdermi.

Scesi dall'auto e andai sulla spiaggia. Corsi verso il mare e mi buttai.

Mi sembrava di essere finalmente a casa.

Perchè in realtà la mia vera casa era l'oceano.

Mi ricordo che ogni volta che ero triste mi rifugiavo in una caverna, che era piuttosto lontana dal castello, così da poter stare in tranquillità senza che nessuno mi venisse a cercare.

La vita di una sirena è molto diversa da quella di un'umana. Ma c'era anche differenza tra una principessa o una sirena normale.

Nonostante tutto io, non sono una di quelle che da peso alle diversità, anzi penso che proprio essere diversi ci renda unici e originali.

Nel mondo, anche se gli umani non lo sanno, vivono diverse creature tra loro, ma in ogni gruppo di essere viventi c'è il cattivo e il buono.

Questo molte persone non lo capiscono.

 

Vidi qualcosa muoversi. Così agitata mi avvicinai verso l'ombra che si muoveva, solo quando fui vicina capii che era un delfino.

Una creatura del mare meravigliosa. Uno dei miei grandi doni era quello di saper parlare con qualunque animale, anche con quelli terreni.

Mi accostai vicino a quella creatura e gli parlai. 'Potresti per favore andare a cercare le altre principesse sirene? Forse alcune le troverai in mare.'

Cosiffatto esso andò via.

Chissà se le avrebbe trovate....

“Pronto?”ero appena uscita dall'acqua, appena fui in macchina notai che qualcuno mi stava chiamando.

“Ciao! Sono Jeremy, ti andrebbe di vederci al grill per mangiare qualcosa insieme?”sorrisi d'istinto, potevo ormai dire che era un mio amico con il quale passavo molti dei miei pomeriggi e di cui mi potevo fidare.

Sapevo che stava passando un brutto periodo, e in effetti non potevo biasimarlo, la sua vita era piena e zeppa di vampiri, che stavano a contatto con la sorella. La mia incertezza era quella di non sapere se lui fosse a conoscenza di tutta quella storia.

Nonostante l'amicizia che stava nascendo, non gli potevo assolutamente raccontare nulla che riguardasse il mio vero essere.

Era un segreto.

“Certo, ci vediamo tra un'ora.”risposi accendendo la macchina.

“Ok, a dopo.”

Staccai la chiamata e andai verso casa. Dovevo asciugarmi i capelli.

La cosa positiva di una principessa, era quella che quando usciva dall'acqua i propri vestiti rimanevano intatti, e cosa più importante mi trasformavo solo quando mi immergevo completamente nell'acqua, quindi ero libera di farmi una doccia senza dover cadere per colpa di una coda!

In tal modo, nessun umano poteva avere sospetti su di me!

 

Ero in anticipo di 5 minuti, ma entrai lo stesso. Andai al bancone e mi sedetti su uno degli sgabelli.

Avevo visto più di una volta quel locale tornando a casa, ma mai vi ero entrata poiché pensavo che ci andassero solamente uomini ubriachi e maniaci, però mi dovetti ricreder! Era un posto perfetto!

 

                                                                                                                 ***

 

“E chi è quella?”domandò Damon, fissandola.

Era seduto ad un tavolo con Elena, il fratello, la vampira Caroline, l'ibrido Tyler, la streghetta (che era scomparsa nel bagno), e il suo amico Alaric.

“E' un'amica di mio fratello.”rispose Elena, e tutti si girarono a guardarla.

“Ed è anche la mia nuova cheerleader!”disse la bionda felice. “Attenta, potrebbe diventare una tua rivale.”la stuzzicò Damon. “E' troppo carina. -bevve l'ultimo goccio di bourbon del suo bicchiere-. E potrebbe rubarti il posto. -le sussurrò e accennò un sorriso-.”

Caroline sbuffò offesa. Elena invece, non ascoltò per niente quella conversazione poiché si alzo, attirando l'attenzione degli amici, e si avvicinò ad Alison.

“Ciao.”la salutò sedendosi nello sgabello accanto a lei.

“Ei! Sei la sorella di Jeremy, giusto?”chiese la ragazza timida.

“Si. Va tutto bene?”Elena, trovava Alison affidabile, e anche un buon partito per il fratello, a cui serviva un po' di svago.

“Benissimo... sto aspettando tuo fratello.”aggiunse e guardò verso la porta sperando di essere salvata da quella conversazione imbarazzante.

“Per caso state insieme? -chiese Elena-. Scusami sono stata troppo invadente. -disse coprendosi la bocca con le mani-.”

Alison si colorò di rosso e abbassò lo sguardo. “No, siamo solo amici.”disse, e pregò nella sua mente affinché arrivasse qualcuno a interromperle.

Imbarazzata diede una gomitata alla sua borsa, da cui caddero dei fogli, così si abbassò per terra a riprenderli.

“Oops. Perdonami!”esclamò una ragazza che senza accorgersene aveva pestato un foglio, così si chinò per aiutare Alison.

Appena presero tutti i fogli si alzarono.

“Questi sono tuoi. Ehm... io sono Bonnie.”per sbaglio, le toccò la mano e sentì qualcosa a cui non riusciva a dare una spiegazione.

“Grazie. Io sono Alison.”nervosa, posò tutto dentro la borsa e ringraziò il cielo, fortunatamente non era caduto niente di importante che potesse far capire qualcosa sulla sua vera identità.

Bonnie ritornò al suo tavolo con Elena.

“Quando l'ho toccata ho sentito qualcosa.”confessò agli amici a voce bassa.

“E' un vampiro?”chiese Damon. “Non lo so.”

Il vampiro che voleva sempre smascherare qualunque cosa incitò la strega. “Sforzati un po' di più! Jeremy potrebbe essere in pericola con quella.”disse. Ma non conosceva veramente Alison, la dolce sirena che avrebbe protetto l'amico, e qualunque umano della città, che era infestata da creature sovrannaturali.

“Non ho sentito niente di oscuro o di pericoloso. So solo che sento queste 'scosse' solo quando tocco qualcuno di non umano. Quindi potrebbe essere una creatura soprannaturale.”

“Basta con le incertezze!”gridò Damon. “Finiscila.”disse il fratello.

“Forse è un licantropo come lo sono per metà io!”disse Tyler, sperandolo. Voleva un amico lupo, qualcuno che lo potesse veramente capire.

“Non sappiamo niente di quella ragazza. Potrebbe essere uno schifoso ibrido al servizio di quel viscido di Klaus!”contestò il vampiro ricevendo un'occhiataccia da parte di Tyler.

La discussione finì quando videro Jeremy entrare e avvicinarsi all'amica.

 

                                                                                                                   ***

 

Ero ancora turbata.

Elena non si era sicuramente avvicinata solo per fare quattro chiacchiere! Inoltre ero sicura che al tavolo stessero parlando proprio di me e di quanto non si fidassero della nuova arrivata.

“Ti ho fatto aspettare tanto?”si girò riconoscendo la voce dell'amico e gli saltò al collo abbracciandolo. “No, tranquillo. Solo... mi stavo annoiando!”dissi sorridente e mi staccai da lui.

“Ora non ti annoierai più!”risposte Jeremy sedendosi e ordinando qualcosa di forte. “Hai bisogno di rilassarti!”

“Ma... io non ho mai bevuto alcolici.”dissi imbarazzata.

“C'è sempre una prima volta no?!”entrambi sorridemmo e facemmo cin cin con del bourbon.

Ero sicura che quella serata sarebbe stata l'inizio di tante altre.

                                                                                                                  ***

 

Il pomeriggio successivo Bonnie chiamò Caroline e Elena, e si incontrarono a casa della vampira.

“Bene. Cosa ci volevi dire? Perchè io dovrei comporre una coreografia importante e non ho tempo!”sbuffò Caroline buttandosi sul suo letto.

“Ho cercato di capire con qualche incantesimo chi fosse veramente quella ragazza ma niente. Ma la cosa più misteriosa, è che quando l'ho cercata su internet, non ho trovato nessuna corrispondenza. Non esiste nessuna Alison Brown adolescente! Solo una sui 50 anni.”

“E questo cosa significa?”Elena si accigliò non capendo.

“Che l'amichetta di tuo fratello non esiste.”rispose Bonnie.

'Forse Jeremy, è veramente in pericolo.'pensò Elena. 

___________

Ciao a tutti :) Volevo ringraziare le ragazze che mi hanno lasciato una recensione e anche chi l'aggiunto tra i seguiti, preferite ecc... Spero tanto che vi sia piaciuto il capitolo ;)
Ci tenevo a mettere in chiaro delle cose, visto che non è tutto come nel telefilm. 
1. Jeremy non sta con Bonnie.
2. Tyler e Caroline si sono lasciati poichè lui è asservito a Klaus. 
3.Alaric è vivo e vegeto. 
4.Elena non è un vampiro. 
5.Tyler è già un ibrido. 

Ok. Se avete altri dubbi chiedete pure ;) 

Un bacione :* <3 

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Capitolo 4
*** 4 capitolo. ***



 

4 capitolo

 

 

Ecco uno dei solito pomeriggi pieni di studio!

La professoressa di matematica quella mattina si era superata e ci aveva lasciato un sacco di compiti! Anche se ero da poco in quella scuola già odiavo quella sbruffona di una vecchia con tutto il cuore!

Decisi di andare a studiare al Grill, almeno avrei cambiato il panorama attorno a me.

Mi accomodai al bancone. I compiti procedevano per il meglio. Anche se la noia era tanta, dovevo farli.

All'improvviso una ventata di profumo arrivò alle mie narici, all'inizio non ci feci tanto caso ma poi divenne più insistente e vicina.

Alzai gli occhi e vidi il ragazzo che ieri era con Elena e gli altri.

Mi guardò e mi sorrise. Io cercai a mia volta di sorridere, ma tutto ciò che riuscii a fare era una smorfia. Quel Salvatore mi stava parecchio antipatico già dalle storielle che mi aveva raccontato Melissa su di lei. Ma tanto “donnaiolo” lo aveva già scritto in fronte senza nessuna storia.

Ritornai con gli occhi sul quaderno facendo gli ultimi esercizi che mi rimanevano.

 

***

 

Ero andato lì per sorvegliarla, in cerca di qualche indizio ma la ragazza stava facendolo solo della stupida matematica!

Rimasi un po' deluso, visto che volevo una situazione molto animata. Così chiamai il barista e gli dissi di portarmi un succo. Di certo non era per me, che non bevevo quella schifezza all'incirca da... sempre!

Il mio piano era quello di mettere in quella cosa arancione sia della verbena, sia dello strozza lupo così da poter capire cosa fosse veramente quella ragazza, che a detta di Bonnie non esisteva neanche. Di certo non mi fidavo di quella strega ma non potevo fare altro!

Appena arrivò il succo senza farmi vedere gli misi dentro quelle sostanze e glielo porsi sorridente.

“Potresti staccare un po' quel viso da quegli stupidi compiti!”dissi cercando di essere gentile.

La sua espressione era un misto tra il meravigliato e il preoccupato. Io me la ridetti bevendo il bourbon e aspettando che quella bamboccia buttasse giù il succo.

Mi sorrise, forse capendo del mio “buon gesto”, che di buono però non aveva niente.

Buttò giù tutto facilmente e senza nessuna reazione.

Ma se non era né un vampiro, né un lincantropo o un ibrido.... cosa cavolo era? E soprattutto quale mistero nascondeva la sua vita?

 

***

 

Quando mi portai il bicchiere alla bocca, sentii l'odore della verbena e dello strozza lupo. Avevo fin da prima capito che non aveva intenzioni buone, ma dopo tutto bevvi la sostanza solo per dargli la soddisfazione di non vincere.

Gli sorrisi facendo finta di niente e tornai a studiare.

Lui, forse sconfitto andò via.

 

***

 

“E lei? Ha bevuto tutto?” chiese Caroline.

“Si! E' questa la cosa strana!” esclamò Damon.

“Nessuna tosse o arrossamento?” chiese insistente Stefan, che si preoccupava della fidanzata. In quei tempi erano successe troppe cose, e non voleva che oltre a Klaus si aggiungesse un altro problema come quella adolescente spuntata dal nulla!

“A me sembra simpatica.” disse Caroline.

“Non ci interessando le apparenze, devi scoprire qualcosa su di lei durante le prove di danza o... quello che fate!” disse furioso il vampiro dagli occhi azzurri.

“Ok, va bene!” Caroline non era dell'idea degli amici. Si fidava di quella ragazzina impacciata e timida. Aveva conosciuto molte persone che all'apparenza sembravano angeli e poi invece erano tutt'altro che santi, ma non era il caso di Alison!

Quella mattina era stata gentilissima con lei, quando aveva trovato la bionda in bagno a piangere, e l'aveva consolata come solo un'amica sa fare anche se in realtà non si conoscevano per niente!

Questo l'aveva fatta sorridere, e promettere a se stessa, che avrebbe cercato di conoscerla meglio non per gli scopi di Damon, ma per la sua leale amicizia.

Dopo quella chiacchierata a casa dei Salvatore ognuno tornò nella propria dimora cercando di scavare un po' di più sul caso 'Alison Brown'. Ma su internet non c'era niente.

Così presto tutti si arresero andando a letto e sperando che l'indomani fosse una giornata con più successi.

 

***

 

“Pronta per un nuovo giorno di scuola?”chiese Melissa pimpante entrando in cucina. “Si.... spero solo che Damon Salvatore non mi infastidisca ancora.”

Non riuscivo a non pensare al giorno prima. Deve smetterla subito.

So che ha paura che sia cattiva, ma lui non deve assolutamente sapere niente di ciò che sono, di ciò che posso fare, e di tutta la mia storia.

“Se c'è qualche problema non esitare a chiamarmi.”mi disse accarezzandomi il braccio, e come una madre mi diede un bacio sulla fronte. “Ora vai, c'è Jeremy che ti aspetta.”

Sorrisi e uscii di casa vedendo il mio amico dinanzi la porta ad aspettarmi.

“Buon giorno!”gridai felice e lui mi abbracciò. “Oggi vedo che siamo di buon umore!”gli dissi ridendo e stringendolo.

“Anche tu!”si distaccò e mi sorrise. Prendendomi alla sprovvista, mi prese per mano e iniziò a correre. “Stiamo arrivando tardi a scuola.”ridevo... come mai avevo fatto.

Le sensazioni e i sentimenti che possono provare gli umani sono di gran lunga più belle di quelle delle sirene.

Quando si è umani l'emozioni si sentono di più nel vivo, la sera ti stanchi, la mattina hai sonno, ridi alle battute, sorridi quando vuoi e vivi a pieno.

Mentre quando ero una sirena.... non sentivo né stanchezza né sonno. Lì era un continuo non fare niente, dormivo o ridevo a comando, e non sorridevo quasi mai. Gli unici ricordi bellissimi sono quelli del tramonto, o delle bellissime coste che visitavo, o la grotta che tanto amo. Nient'altro mi rendeva così felice e spensierata.

Avevo un gran fiatone ma fortunatamente eravamo già arrivati a scuola.

Vidi da lontano Bonnie che mi sorrise e io ricambiai. Non so perchè ma quella ragazza mi emanava tranquillità.

“Per caso hai fatto la matematica? -mi chiese Jeremy-. Perchè io non ho capito niente di quello che dovevo fare.”confessò imbarazzato.

Presi il quaderno dallo zaino. “Per questa volta ti concedo il copiato, ma questo pomeriggio ci vediamo e te li spiego!”

“Grazie!”e mi lasciò un bacio sulla guancia.

A causa di esso, non riuscì a respirare per almeno 5 secondi, infatti boccheggiai in cerca di ossigeno. Ok.... 'riprenditi Alison!' mi ripetevo in testa....

 

“Ei Alison!”mi girai e vidi Caroline. “Stai andando a casa? Se vuoi ti posso dare un passaggio così mentre ci conosciamo un po'.”le sorrisi.

“Ehm... ok.” la seguii fino alla sua macchina, ed una volta entrati e averle spiegato dove abitavo, accese la macchina e partì.

“Allora... tu e Jeremy stata insieme?”aveva una voce maliziosa.

“Cosa?”gridai. “No! Siamo solo buoni amici.... diciamo che lui è l'unico mio amico in tutta la scuola visto che tutti mi evitano come se fossi un alieno.”forse trasparì un po' di malinconia da quella mia voce strozzata.

Era tutto vero. Mi sentivo molto sola. Non che in mare stessi meglio, ma almeno dove abitavo prima qui sulla terra mi ero fatta un paio di amiche... che ero sicura non avrei rivisto mai più. E' stata dura lasciarle, infatti Melissa per un attimo si sentì in colpa, ma alla fine la mia era una missione no una gita di divertimento sulla terra.

Ero qui in questa cittadina, con un compito, e delle sirene da trovare.... ed ero sola.

“Anche io sono una tua amica, non dimenticarlo!”mi sorrise e forse per un attimo non sentii tanta tristezza e malinconia grazie alle sue parole... anzi, mi sentivo molto meglio.

“Grazie.”sapevo che ero sincera. Anche se lei era amica di Elena, e quindi pure di Damon, non mi avrebbe ferita.... o almeno speravo.

 

“Bene, siamo arrivate! -sorrisi-. Io vado un bacione!”mi sorrise ed uscii dalla macchina entrando in casa.

Forse la mia vita stava iniziando a cambiare, volevo divertirmi anche se ero in missione, volevo vivere a pieno quella mia seconda vita. La vita di Alison Brown e no quella di Evelyn Bloom, che ormai era morta e sepolta.

 

***

 

“Ti ho detto di no Damon!”gridò la bionda.

“Finitela di litigare voi due!”gridò a sua volta Stefan.

“Lei non è cattiva te lo posso giurare! E lo sa anche Jeremy, quindi basta perder tempo! Dobbiamo piuttosto cercare Klaus e ucciderlo!”

“Non decidi tu biondina! Se vuoi bene a Elena, devi proteggere anche suo fratello, sennò quella è la porta.”il vampiro gridò con tutta quella sua arroganza e sfacciataggine che feci sentir male per un attimo ad Elena, che chiuse gli occhi.

“Basta! No ne posso più! Dobbiamo cercare di portarla in questa casa, e poi tutti insieme la interroghiamo per sapere cosa sa. Niente trucchi, niente sangue, catene, coltelli, o morti, voglio solo parlarle da persona civile!”la Gilbert si dimostrò molto forte anche se dentro stava morendo di preoccupazione.

“Finalmente sento una cosa intelligente.” esclamò Mason, a cui fu destinata un'occhiataccia da parte di Damon, che non era sicuramente un suo caro amico.

“Qual'è il piano?”chiese Alaric, che fino a quel momento era stato zitto ad ascoltare.

Il vampiro arreso si sedette.

“Ho sentito Jeremy poco fa parlare al telefono con lei. Le ha chiesto di venire domani sera per vedere un film. Lei viene, Jenna distrae Jeremy al piano di sopr a e noi tutti parliamo qui con lei.”

Tutti annuirono, mentre Damon come sempre non fu d'accordo.

“Niente sangue?”Elena gli dedicò un'occhiataccia. “Almeno le manette?”replicò. “NO!”fu così che Elena congedò tutti e andò a dormire sperando che l'indomani avessero scoperto qualcosa.

______________

Ciao a tutti! Eccomi con un nuovo capitolo! Che ne pensate di Alison o meglio dire...Evelyn? E' molto odiata da Damon, ma è naturale visto che per lui conta solo Elena!

Riusciranno a parlare con la sirena e farle spifferare tutto? 

Una curiosità... Alison con chi vi piacerebbe fidanzata? ahahahhah io già so con chi farla mettere u.u :P

Un bacione :*  

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Capitolo 5
*** 5 capitolo ***


                                                                                                              5 capitolo

 

La mattinata a scuola era volata, e tra qualche ora sarei dovuta andare a casa di Jeremy, però prima tornai sulla spiaggia.

Controllai attorno a me. Non c'era nessuno.

Mi tolsi i vestiti rimanendo in intimo e mi tuffai in acqua. Dovevo sapere notizie dal delfino, e capire se aveva avvistato qualche principessa sirena.

Eccolo, si stava avvicinando. Gli andai in contro sorridendo.

'Abbiamo trovato la sirena dell'Oceano Atlantico.' mi disse e io rimasi sorpresa. Non mi aspettavo che trovassero per prima una delle principesse più importanti del mare. 'Fammi un favore. Trovala di nuovo e mandala da me.' gli chiesi, dovevo assolutamente portarla qui e così cercare insieme le altre sirene.

'Ok.'

Uscii dall'acqua. Presto avrei conosciuto la principessa dell'Oceano Atlantico.

                                                                                                                         ***

“Dove vai?”mi chiese Melissa mentre io cercavo qualcosa da indossare. “A casa di Jeremy.”

“Non mi dire che farete porcherie!”esclamò portandosi le mani alla bocca. “Ci vedremo solo un film! Non farti film mentali.”non avevo la minima idea di cosa mettermi per l'occasione.

“Mmmh... fai fare a me.”mi sedetti sul letto aspettando che Melissa trovasse qualche indumento interessante. “Sai, ho chiesto pochi giorni fa a un delfino di aiutarmi a trovare qualche principessa... -si girò interessata-. Ha trovato quella dell'Oceano Atlantico.”

Si mise accanto a me. “Non riesco a credere che la più difficile da trovare sia stata la prima ad essere scovata!”mormorò fissando l'armadio forse ancora in cerca di qualche vestito interessante.

“Gli ho detto di portarla da me, così avrò un aiuto in più per trovare le altre!”

“Si.”

Appena Melissa uscì dalla mai stanza, mi vestii con la prima maglietta trovata, e un pantaloncino. Non era di certo un appuntamento quindi potevo vestirmi... ecco... normale.

Quando fui pronta, Melissa mi accompagnò. Dopo quello che le avevo detto la vedevo un po' frastornata, non mi aveva parlato per tutto il viaggio, forse c'era qualcosa che mi nascondeva, qualcosa che ancora dovevo sapere.

Bussai alla porta. “Ciao.”appena vidi il viso di Elena sbucare da dietro la porta rimasi di sasso. Non avevo voglia di ripetere il silenzio imbarazzante della scorsa volta.

Risposi al saluto, e poi mi fece entrare.

Si guardava attorno nervosa, come se cercasse il sostegno di qualcuno, ma la cosa era completamente vuota. “Ti vado a chiamare Jeremy.”

Salì le scale di corsa come se avesse paura di me.

Non capivo perchè tutte le persone dovevano fare così, come se io fossi un mostro pronto a mangiarle o a ucciderle, forse non si rendeva conto che i mostri li aveva accanto a se! E parlo dei fratelli Salvatore!

Erano da cinque minuti che aspettavo all'ingresso, ferma, a guardarmi intorno.

“Ma guarda chi abbiamo qui! Ci rivediamo!”mi girai e trovai Damon. Era davanti la porta di ingresso quindi non avevo nessuna via di fuga, a meno che non decidessi di esporre le mie abilità di karate! Ingoiai. Per la prima volta, ammetto di avere molta paura. Quel vampiro potrebbe uccidermi in men che non si dica e questo mi metteva in soggezione.

“Allora? Con cosa vogliamo iniziare? Faccio decidere a te. Posso legarti in una sedia e torturarti o soggiogarti e farti raccontare ciò che voglio, ma quest'ultima è poco divertente e quindi la escluderei subito! È meglio legarti e torturarti con un coltello da cucina.”

Non riuscivo ancora a credere a quello che mi stava dicendo. Ma dove ero finita?

Non potevo ancora difendermi da quei mostri. Si, sono una principessa sirena e dovrei saperli uccidere con facilità ma ancora non sapevo quali erano i miei poteri di preciso e non potevo rischiare.

“Damon, finiscila di spaventarla!”mi girai e incontrai il viso di Stefan. Bene, ci mancava solo questa!

Ad un tratto dalla cucina uscirono tutti quelli che erano due giorni prima al bar.

“Caroline?”lei mi guardò triste, i suoi occhi mi imploravano perdono.

In quel momento il mio cuore sperava solamente che Jeremy non fosse coinvolto in niente di tutto questo e che non mi avesse mentito per tutto questo tempo. Però la biondina che si credeva mia amica, mi aveva tradito, e tutto questo non lo riuscivo a sopportare.

Per la prima volta in vita mia mi sentii veramente sola e nuda, trasparente, ma soprattutto così limpida che chiunque avrebbe capito il dolore che si nascondeva tra le crepe della mia anima.

Tutti quegli anni sprecati a stare da sola, a guardare un tramonto e a chiedermi perchè la mia vita fosse così inutile, tutti quelle volte che avevo dovuto mentire alle mie amiche terrene perchè non potevo svelare la mia identità. Ero sola. In quell'avventura non c'era nessuno accanto a me pronto a difendermi.

“Cosa sei?”mi chiese Damon. “Una persona?!”risposi tremando.

“Non è vero! Bonnie è una strega e ha sentito che tu non sei un'umana, e questo lo sente solo quando tocca persone soprannaturali! Inoltre tu non esisti! Se non sei Alison Brown chi sei?”sputò ancora iracondo. I suoi occhi erano rossi, pieni di odio e di rabbia, colmi di desiderio di uccidermi.

Mi girai verso Bonnie, era lei la strega di cui tanto mi aveva parlato mia nonna, le Bennet.

“Tu sei una strega Bennet, vero?” le chiesi non curandomi più del vampiro.

Non dovevo avere paura, lei mi avrebbe protetta, lei era una strega legata alla natura, doveva farlo!

Mi chiesi come potesse essere legata così tanto ai vampiri, fin dall'antichità nemici delle streghe!

“Come lo sai?”mi chiese titubante, mentre gli altri mi fissavano.

“Mia nonna mi ha parlato molto di voi. Finalmente ti ho trovata!”sorrisi. La mia cara vecchia nonna mi aveva confessato tantissime cose su di loro, mi aveva detto che loro potevano aiutarmi molto con gli incantesimi che ancora dovevo scoprire in me. Lei mi avrebbe guidato e aiutato.... forse, a trovare le mie capacità.

“Sei un ibrido a servizio di Klaus?”chiese un ragazzo con i capelli scuri che non conoscevo.

“Come? E chi è questo Klaus?” Melissa non mi aveva mai parlato né di ibridi, né di questo tizio!

“Finiscila di fare la santa!”ecco, di nuovo l'arrogante Salvatore!

“Non so chi sia Klaus, né cosa siano gli ibridi!”confessai arrabbiata, quel vampiro mi stava facendo innervosire!

“Io sono un ibrido, sono Tyler Lockwood.”

I Loockwood. Feci un passo indietro, era un licantropo, un essere pronto ad uccidermi in qualsiasi momento!

 

Flashback.

 

“Nonna!”gridai, e mi sedetti vicino a lei su una roccia. “Promettimi che quando sarai sulla terra, farai la brava!”sorrisi, era la solita! Si preoccupava sempre per niente.

“Si, nonna.”risposi. “Ci sono tantissime creature soprannaturali come noi, e che sono anche molto potenti, dovrai combatterle e mettere in salvo gli umani.”ero troppo piccola e indifesa, come avrei fatto? Non avevo alcun potere, ero solo una semplice sirena. “Riuscirai a sconfiggere i lupi di cui ti ho parlato e anche i vampiri.”

“E come farò a riconoscerli?”le chiesi innocente. “Devi concentrarti sul loro odore, quello ti svelerà ogni segreto.” non capivo. La mia insegnante non mi aveva mai detto che annusando gli umani potevo capire cosa fossero! Era innaturale! Le sirene non avevano questo potere!

Tirai su con il naso, oltre l'odore mio e di mia nonna c'era qualcos'altro attorno a me. Aprii gli occhi automaticamente.

“Cosa senti?”mi chiese mia nonna. “Odore.... odore di morte.”

 

Fine flashback.

 

Solamente ora, dopo tanto tempo, capii cosa mi avesse svelato mia nonna. Io avevo il potere di capire molte cose solamente odorando nell'aria.

Chiusi gli occhi e feci un respiro profondo.

C'era un forte odore di vampiri e licantropi.... e di.... cacciatori. Mi girai immediatamente verso un uomo. “Tu sei un cacciatore!”guardò Damon, e poi riportò i suoi occhi su di me.

“Si, ma come sai tutte queste cose?”

Devo andarmene. Immediatamente. Cercai con lo sguardo una via di scampo, non potevo uscire neanche se volevo, avevo pronti a bloccarmi dei lupi, dei vampiri, e una strega!

“Le so e basta.”risposi dissimulando. “Bene, allora potrei soggiogarti e farti dimenticare ogni cosa, così poi ti spedirei di nuovo nella tua città!”disse Damon, più arrogante del solito!

“Non puoi soggiogarmi, i vampiri non hanno questo potere su di me.”di questo ne ero sicurissima, la mia insegnante era stata bravissima. Sapeva della mia missione, e proprio per questo fu incaricata dalla regina a istruirmi.

'I vampiri non possono farti niente, tu sei superiore a loro.' questo mi ripeteva sempre, ma io non avevo ancora poteri in grado di poterli contrastare o metterli alle strette e questo mi faceva paura. “Hai un'ultima chance prima che io ti uccida. Dimmi cosa sei.”disse a denti stretti.

“Fottiti.”non so tanta certezza da dove la presi,ma immediatamente lui mi prese il collo e mi alzò da terra. Non riuscivo a respirare bene, l'ossigeno mi mancava.

“Ora morirai.”mi sussurrò all'orecchio.

“Tu non ucciderai proprio nessuno.”una ragazza che non avevo mai visto in vita mia entrò dalla porta, e dalle facce degli altri intuii che neanche loro sapevano chi fosse. “E tu chi sei?”chiese l'altro Salvatore.

Lei non diede conto a nessuno, una luce l'avvolse, gli occhi degli altri si chiusero, accecati da quella meravigliosa luce, ma io no, io la vedevo. Quando la luce si spense lei aveva un altro vestito e in mano aveva una specie di scettro.

A quel punto iniziò a cantare.

 

'Vola la mia mente
è scintillio suadente
che libera
mi libera e va.

Gioia incandescente,
il cuore mi si accende
magicamente amore sarà.

Sciolgo le mie vele
al vento del mio cuore
tu stai con me,
con me!

Come una carezza
mi sfiora già l'ebbrezza
se amore sei
amore sarai!

 

Sogno non c'è più grande di te
mare in tempesta dentro di me
è melodia
fantastica poesia
questo bisogno di te!

Sogno non c'è più vero di te
cielo d'argento dentro di me
è melodia
fantastica poesia

Ho bisogno di te... di te!!!

 

 

Tutti si accasciarono per terra, tenendosi la testa, tranne me. Anche Damon era caduto per terra lasciandomi libera. Così ne approfittai per allontanarmi.

La ragazza non cantava più.

“Alison, andiamo via!”mi prese per mano e scappammo via da quella casa. I suoi capelli rosa svolazzavano a causa del vento.

 

'Sogno non c'è più vero di te, cielo di argento dentro di me, è melodia, fantastica poesia, ho bisogno di te... di te....'

 

(Mermaid Melody/ Fantastica Poesia) 

________________________

Hooola!! Eccomi con un altro capitolo :) 
Vorrei prima di tutto ringraziare tutti quelli che recensiscono, chi ha messo la storia tra le preferite e seguite e anche chi legge in silenzio. Sono molto felice che quello che scrivo vi piace. 
Nello scorso capitolo vi avevo chiesto con chi vi piacesse Alison aahahahaha xD mi sono piaciute le risposte, ma siamo ancora all'inizio :) 
Damon come sempre ha voluto fare di testa sua, ma non ci ha ricavato niente! Avete capito chi è la ragazza misteriosa? Ha salvato la nostra Alison ma lei non sa chi sia, e inoltre Melissa nasconderà ancora qualche segreto? E come continuerà "l'amicizia" di Caroline e la nostra sirena? Ali la perdonerà? Fatemi sapere cosa ne pensate di questo nuovo capitolo. Mi scuso se ci sono degli errori, questa si chiama distrazione ahahhaha xD 
Vi lascio con la foto della ragazza misteriosa u.u Un bacio :*



 

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Capitolo 6
*** 6 capitolo. ***



                                                                                                     6 capitolo

 

“Chi sei tu?”chiesi, arrestando la corsa.

“Sono Hanna, la principessa dell'Oceano Atlantico.”la fissai. Era lei. Sorrise.

“So che ancora non hai scoperto tutti i tuoi poteri, ma ti posso assicurare che ti aiuterò.”


Andammo a casa mia.

“Melissa, lei è Hanna, la principessa dell'Oceano Atlantico.”lo stesso stupore che avevo poco prima io, ora si trovava sul viso della mia amica.

“E' un onore conoscerti.”Le sorrise e la fece accomodare in salotto.

“Per me è un onore conoscere Evelyn, che è la principessa più importante.”rispose lei sorridente.

“Sei la benvenuta, ti preparo sempre una stanza.”

Melissa salì le scale per andare a preparare una camera ad Hanna che avrebbe vissuto lì con noi.


Poco dopo a cena parlammo molto del nostro compito.

Hanna decise che il giorno dopo si sarebbe iscritta a scuola per confondersi tra la gente.

Io invece stavo sui miei pensieri.

 

Devi crederci con tutto il tuo cuore. Fare un respiro profondo, serrare gli occhi e concentrarti sulla natura intorno a te.”

Mia nonna mi ripeteva sempre queste parole, come se dovessero avere un vero significato.

Quando sia che Hanna che Melissa andarono a letto io uscii fuori.

Serrai gli occhi e feci entrare molto ossigeno nei miei polmoni, poi mi concentrai sui rumori della natura.

Riuscii a sentire qualcosa in lontananza... delle voci.

 

“Dobbiamo sapere assolutamente cosa sia. Non possiamo permettere che oltre a Klaus entri anche lei a rovinarci la vita.”

Ma si... quella era la voce di Stefan. Però non c'era nessuno lì vicino quindi... uno dei miei poteri era quello di sentire le cose in lontananza che riguardano me.

Aprii gli occhi. Mia nonna era sempre stata lì a suggerirmi ogni cosa, ad amarmi e a sostenermi sempre. Ed io ora dovevo renderla fiera di me.


Un nuovo giorno. Non avevo nessuna voglia di andare a scuola dopo quello che era successo ieri ma Hanna mi promise che mi avrebbe protetta e aiutato.

Non mi piaceva per niente dipendere dagli altri, ma ancora nessuna magia mi permetteva di difendermi quindi dovevo aspettare ancora.

Jeremy non era venuto quella mattina a casa mia, una volta arrivata in classe lo cercai con lo sguardo, ma per tutta la giornata non lo vidi. Non si era presentato a scuola.

Una parte di me aveva paura che lui sapesse tutto e che avesse fatto tutto quello per un'oscura motivazione ma un'altra parte di me non voleva credere che lui fosse dentro quella storia.

Tornai a casa più triste che mai.

Il ragazzo con cui avevo passato le mie giornate, il ragazzo con cui avevo condiviso così tante esperienze della mia vita.... gli avevo raccontato molte cose di me anche se lui non sapeva la mia vera natura.

Durante il pranzo non spiccai parola. Ero troppo presa dai miei pensieri.

Così il pomeriggio lo passai in camera a studiare. Ad un certo punto Hanna entrò. “Dobbiamo andare in soccorso dei tuoi amichetti che ieri ti volevano uccidere.” Mi alzai improvvisamente pensando a Jeremy. Dovevo salvarlo. Mi ero molto legata a lui, e per niente lo avrei lasciato tra le grinfie del male.... era l'unica persona che era riuscita a capirmi, ed era rimasta con me contro a tutte le critiche della gente.

Arrivammo subito in casa Salvatore. Hanna aveva il potere di capire subito le persone dove si trovassero.

Prima di entrare mi concentrai per sentire cosa succedeva dentro la casa.

“Vi devo uccidere.”disse una voce che non conoscevo.

“Chi sei tu?”chiese Damon.

“Un servitore di Klaus.”

Io e Hanna ci guardammo confuse. Ancora quel Klaus.... ma chi era?

Poggiai la mano sulla porta preoccupata, pronta ad entrare ma la mia amica mi fermò. “Devi concentrarti, solo in quel momento capirai tutto, solo in quel momento ti libererai da ogni dolore ed ogni pensiero.”le sorrisi, ero sicura che saremmo diventate ottime amiche. Entrammo dentro.

“Fermo.”dissi all'uomo asservito a quest'ibrido. Melissa ci aveva nascosto qualcosa... qualcosa di molto oscuro ma importante.

“C-osa?”Damon non riusciva a credere che noi fossimo lì, per salvarli, per aiutare loro, quelle persone che solo il giorno prima mi avevano attaccato. Jeremy era lì, inerme e spaventato. Nel suo viso vidi tantissima paura, e in quel momento capii che lui non c'entrava niente, che era sorpreso. I miei poteri si stavano amplificando, sentivo tantissimi odori mescolati, le emozioni di tutti entrarmi dentro e perforarmi l'anima. Le voci di tutto il vicinato mi stordivano la testa, e portai prontamente le mani alle orecchie implorando che la smettessero di gridare. Odore, voci, emozioni, tanta tanta paura... e all'improvviso una luce illuminò tutta la stanza.

Quella luce mi avvolgeva e diventava sempre più forte e intensa. Sentivo qualcosa di caldo avvolgermi il corpo per poi trapassarmi dentro.

Quando quella luce si spense, io avevo un vestito magnifico che ritraeva l'infinito mentre Hanna ne aveva uno che raffigurava il mondo della fantasia. Ci eravamo trasformate. E ora? Concentrati Evelyn.

Non era uno scettro quello che teneva ieri la sirena. Era una specie di microfono.

Sentivo una grandissima forte dentro di me.

 

Canta nipote mia, lasciati andare, la luce ti proteggerà.”

 

Sorrisi. Quella era la voce di mia nonna. Non sapevo da dove provenisse quella voce, ma sapevo solo che l'energia cresceva sempre di più dentro me e all'improvviso iniziò una base musicale.

Questo è il tuo destino. Lasciati andare e salva le persone.

 

'Anche se il mare

è in tempesta

e mi spinge violento
verso la sconfitta,

guardo negli occhi l'amore

che mi fa lottare

con la forza che da!'

 

La mia voce andava da sola, melodica e meravigliosa. Sapevo già quelle parole. Erano dentro il mio cuore, nascoste nella mia anima.

 

'Per ogni volta che cado

io posso rialzarmi

e così mantenere

quella promessa

che ho fatto con voce sincera

credendo all'amore.'

 

Sapevo che la mia voce era potente, ma avevo capito anche che potevo decidere solo io a chi fare del male con la mia voce. Quindi il nostro canto fece solamente male a quell'uomo.

 

'E' una luce incandescente

che riscalda più del sole,

così chiara che rivela la realtà!

Voci unite per cantare

per sconfiggere il silenzio,

sarà forte,

sarà chiara la verità!'

 

Cantando tantissimi segreti sulle sirene si stavano svelando. Quella era la magia delle principesse sirene. Il canto. La musica. L'amicizia. L'amore.

Avevo un potere immenso, che faceva del male a qualsiasi creatura soprannaturale. Ed il fatto che noi con la nostra voce potevamo fare sia che bene sia che male mi sollevava. Avrei fatto tacere con la mia voce solo chi avrebbe messo in pericolo l'umanità.

 

'Guarda in uno specchio

il tuo riflesso è limpido

(e tutto questo ci sarà!)

Sarà quel battito forte d'amore

che ci da la forza e la speranza

per affrontare questa tempesta

che porta con se i

l vento forte

che ci sorprende dal mare!

Ma unendo le nostre voci in un canto

che si sentirà nel profondo

più vero del cuore.

Io voglio lottare soltanto per te

e voglio essere il battito forte

d'amore con te.

Puoi sentirlo!

Puoi sentirlo...

Se lo vuoi!'

 

Solo ora capivo la preoccupazione di Melissa. Sapeva che sarebbe successo questo, ma qualcosa dentro me diceva anche che sapeva qualcosa su quel Klaus... quella era la mia magia. Sentire ciò che prova la gente.

 

“Non ci direte cosa siete e come siete riuscite a farlo andare via e non aver fatto del male a noi, vero?”chiese Damon spaesato per la prima volta.

“No. Non ve lo diremo. Non è ancora l'ora.” Hanna mi guardò, anche lei sapeva qualcos'altro. Era l'ora di sapere la verità.

 

“Alison... io... mi dispiace... non sapevo di ieri ti giuro.”mi disse Jeremy avvicinandosi.

“Lo so, sento il tuo battito.”gli sorrisi e mi girai per andarmene.

Sentivo il battito del suo cuore fortissimo, rimbombava nella mia testa, senza mai fermarsi.

“Ci vediamo domani a scuola.”gli dissi guardandolo un'ultima volta prima di andarmene.

 

“Mi dite che succede?”gridai alle due ragazze che se ne stavano tranquille sul divano.

“Gli ibridi sono creature mezzi licantropi mezzi vampiri. Il primo di questa stirpe è Klaus.”e Melissa mi raccontò tutta la storia. Ogni singola cosa.

Quella era la terribile verità.

Dobbiamo difendere il mondo da questo mostro. 

________________

Ciao a tutti, scusate per il ritardo ma con la scuola è difficile continuare la storia....spero che vi piaccia, io non sono molto contenta di questo capitolo :(
Fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo tanto ;) 
Finalmente anche Alison è riuscita a capire molti dei suoi poteri anche se ancora deve scoprire moltissime cose. Nel prossimo capitolo conoscerete ancora di più Hanna, la principessa sirena dell'Oceano Atlantico, infatti si parlerà molto della sua vita. E inoltre si scoprirà molto di più sulla loro missione. 
Un bacione <3 

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Capitolo 7
*** 7 capitolo. ***



 

7 capitolo

 

Il destino delle sirene, inspiegabilmente devoto alla natura. Dopo la trasformazione mi sentivo diversa. Il mio corpo era pieno di una potente forza che non sapevo ancora controllare per bene, e che non riuscivo a tenere sotto controllo. Mia nonna mi aveva sempre raccontato delle storie, che non sono così certa che fossero solo storielle..... lei mi aveva detto così tante di quelle cose che non riuscivo più a distinguere quelle vere da quelle che non mi servivano affatto.

Anche la mia insegnante era stata di grande aiuto. Quando dovetti lasciare il mare mi disse delle parole che non potrò mai scordare. “Tutto ciò che serve sapere già è dentro di te.” Quella frase mi sconvolse. Ma non le chiesi mai una spiegazione perchè sapevo che non c'era.
Quindi ora mi dovevo lasciare andare e cercare di sentire quello che avevo dentro, tutto ciò che solo se volevo potevo far fuoriuscire.
Ed era strana anche per me tutta quella situazione così insolita in cui mi ero ritrovata.
Dovevo prendere tutto il coraggio e trasformarlo in una forza potente.

 

'Luce brillante di stelle,
fari luminosi lassù,
vi chiamiamo tutti a raccolta,
costruiamo un mondo migliore insieme
Noi…
da qui…
ripariamo terra e mare perchè
lo scrosciare della pioggia così
si fermerà
finirà… '

 

Ogni volta che cantavo sentivo tante sensazioni dentro il mio corpo. Così tante da confondermi e stordirmi.. ma non mi arrendevo. Tutti i pomeriggi li passavo ad allenarmi con la magia con Hanna quando non era impegnata.
Mi ero sentita sempre sola dopo la morte di mia nonna, ma Hanna non mi faceva più sentire così...quando ero con lei nessuna preoccupazione incombeva in me.

 

'E' un concerto d'amore per
vivere e sperare in una grande emozione,
da un palco di luci e ombre
sentirò la melodia del nostro cuore
del nostro cuore!'

 

                                                                                                                                                                       (Concerto d'amore // Mermaid Melody)

 

Mi stava aiutando tantissimo senza volere niente in cambio. A lei bastavano i sorrisi e le occhiate piene di coraggio in ciò che provavo a fare. Non voleva favori ricambiati, lei dava tanto amore e io a modo mio gliene restituivo ancora di più.
Avvolte capitava che mi abbracciava di slancio presa dall'euforia del momento, anche se quando voleva riusciva ad essere più seria di me.
Agli occhi umani appariva come una normalissima fanciulla che amava fantasticare, e poteva anche dare l'impressione di essere immatura, ma in realtà era molto furba. Ama dipingere cose appartenenti al mondo della fantasia, come gli unicorni che tanto adora. E' ambiziosa e furba ma anche molto testarda, forse troppo curiosa per i miei gusti ma pur sempre una ragazza stupenda.

“Sveglia dormigliona! Il tuo Jeremy tra 10 minuti sarà qui e sicuramente si prenderà un infarto se ti vede conciata così!”
Mi sono dimenticata di dire che è anche molto rompi scatole.
Mugugnai girandomi per dare le spalle alla finestra affinchè non mi arrivasse il sole in pieno viso. Cosa che odio terribilmente ma che Hanna continua a fare!
Adora farmi innervosire, sembra quasi un suo passatempo o un hobby.
“Se non ti alzi immediatamente farò vedere a Jeremy le tue bellissime mutandine in pizzo che tieni per occasioni non ignote alle persone con età maggiore ai 10 anni!”un'altra sua qualità sono i ricatti perfetti, che sono veri e propri, e da una persona come lei puoi tranquillamente aspettarti che ciò che dice fa senza alcun rimpianto o vergogna.
Così decisi di alzarmi visto che ancora non era arrivato il momento di far vedere al mondo quelle mutande, che sicuramente mi avrebbero svergognato alla grande.
Anche se ci conoscevamo tutte noi da pochi giorni, Hanna e Melissa avevano stretto già un pericoloso legame, visto che entrambe sono con lo stesso carattere malizioso.
Si erano coalizzate contro di me e avevano già creato un team chiamato: 'TEAM JEREMY'. Entrambe erano convinte che prima o poi lui mi avrebbe baciato e che come nei film ci saremmo innamorati e fidanzati.
Infatti nemmeno Jeremy era riuscito a fare capire alle due che noi eravamo solo cari amici.
Era passata una settimana dalla sera in cui io e Hanna avevamo salvato il mio amico, e gli altri. Damon già il giorno dopo era tornato all'attacco convinto che avrebbe scoperto la verità anche se ancora non aveva neanche un minimo di prove. Stefan si era stancato e aveva lasciato perdere, mentre Elena si era ricreduta di tutto e mi aveva chiesto scusa per quel comportamento alquanto infantile che avevano avuto lei e i suoi “compagni”.
Caroline mi aveva spiegato che non aveva mai dubitato di me e che quindi mi voleva sempre nella sua squadra di cheerleder. Avevo subito capito che non mentiva e che era stata molto sincera infatti le dissi che non importava più ciò che era accaduto e che potevamo cominciare tutto daccapo.
Mentre riguardo a Jeremy... beh eravamo tornati come prima:facevamo i compiti insieme e qualche volta ci vedevamo un film.
“Sono pronta!”gridai e scesi veloce dalle scale trovando il bancone della cucina pieno di dolci. “Oggi Melissa ha dato il meglio di se!”ridacchiò Hanna assaggiando una ciambella del suo colore preferito. “Vedo...” risposi entrando in cucina. “Pomeriggio mi accompagni a fare shopping? Melissa credo che ha trovato un ragazzo con cui spassarsela e non mi va di essere l'unica cretina senza un boy con cui passare il tempo. E inoltre, potreste tu e Jeremy distaccarvi un po' e per poi ritrovarvi su un letto comodo e....”
“Ti prego chiudi quella boccaccia volgare con la ciambella!”le dissi addentando un muffin dall'aria squisita.
Sbuffò e uscì dalla cucina. “Oggi alle quattro eh!” Ero incastrata.

La mattina a scuola era noiosa come sempre. Fortunatamente Hanna non era nella mia classe e quindi non riusciva a torturarmi a parole anche se mi continuava a mandare messaggi del tipo 'Perchè tu e Jeremy non giocate a mosca cieca... o ancora meglio... obbligo o verità.' la maggior parte di quegli sms li eliminavo senza nemmeno leggerli perchè non volevo assolutamente scombussolarmi lo stomaco per colpa sua!
Ancora lei non aveva puntato lo sguardo su nessuno, ma anche se era una tipa non molto casta a parole ho potuto notare che crede nelle storie romantiche e con un lieto fine, inoltre lei mi ha detto che non ha mai trovato il ragazzo giusto... quello che ti fa sognare!
Uscii dall'aula piuttosto in ritardo... dovevo correre al Grill sennò Hanna mi avrebbe sgridato per il mio ennesimo ritardo!

 

                                                                                                                        ***

 

Arrivai al Grill stanca di tutta quella strada, solo in quel momento pensai che potevo anche aspettare Alison nel cortile della scuola e venire qui insieme ma ormai...!
Mi sedetti al bancone.
“Ei, ciao!”alzai lo sguardo e vidi Matt. Lo conoscevo da pochi giorni... è stato lui a farmi fare il giro della scuola il primo giorno quando la guida scolastica mi ha dato buca!
Era decisamente un bellissimo ragazzo con degli occhi bellissimi e un sorriso che ti mozzava il fiato.
“Ciao Matt!”sorrisi immediatamente sentendo una strana sensazione che correva lungo la mia schiena. “Come va a scuola? Ti piacciono i tuoi compagni? E i professori?” risi, era un ragazzo molto impacciato pur essendo più grande di me e con più esperienza nella materia 'vita umana'.
“Tutto bene. Mi sono trovata benissimo sin dal primo giorno!”a quell'affermazione si rilassò. “Cosa ti posso portare?”mi chiese gentile. “Un thè freddo alla pesca va bene, grazie.”
Mai come in quel momento sperai che mi dicesse di fare una passeggiata. Al diavolo il pomeriggio di shopping, sarei rimasta lì tutto il pomeriggio a perdermi nei suoi occhi che mi ricordavano qualcuno di molto importante.


'Stella preziosa
Nessuno l’ha vista sparire
La stella che un giorno ritroverò
Ma se il mio cuore è triste
La speranza non perderò!
io lo so!'

Avevo nuotato velocemente verso il mio castello quel giorno consapevole che qualcosa mi stava rincorrendo. Ero piccola ed avevo una paura così forte che temetti di morire come era successo a mio fratello maggiore. Il mio meraviglioso principe. Lo avevo sempre amato sin da piccola, vedevo nei suoi occhi azzurri un meraviglioso mondo dove c'era solo felicità, dove c'era solo amore, dove non c'era la solitudine o la tristezza.
Mi aveva sempre protetta e difesa da qualunque male, amava solamente me, e io amavo solamente lui finchè un giorno qualcosa nacque per poterci separare.
I nostri genitori si stavano accorgendo di quel forte sentimento che c'era tra di noi, di quel qualcosa che ci legava tramite un filo invisibile, qualcosa che ci avrebbe sempre unito.
Mio fratello mi disse di non preoccuparmi, che tutto si sarebbe risolto, che i nostri cari genitori avrebbero capito... ma non fu così. Destinarono a matrimonio il mio caro Cody a nozze.
Si divertirono a vedermi soffrire silenziosamente, si divertirono a troncare quel bellissimo amore. Che era forte, così forte che Cody non riuscì a stare lontano da me. Decise di andare contro i nostri genitori e loro stessi incaricarono un servo per far si che uccidesse il figlio.
Ero stata proibita del mio primo amore, ma anche del mio unico fratello.
Da quel giorno avevo paura di morire, così tanta che volevo rischiare pur di proteggere le persone che volevano amare liberamente.
Volevo che mai nessuno soffrisse per amore come avevo sofferto io. Nessuno si merita di perdere il proprio amore, nessuno si merita di pensare così tanto.
Quando ho scoperto che avrei avuto dovuto proteggere gli essere umani allora mi sono detta che in quel mio compito avrei dato anima e corpo.
Anche se temetti veramente di morire, e anche se ero piccola e piena di paura ho lottato contro il male, ho lottato grazie al pensiero fisso di mio fratello, e io ora sulla terra farò la stessa cosa:lotterò pensando che Cody sarebbe stato più che fiero di vedermi così forte e coraggiosa, lotterò perchè mai come quel giorno di 5 anni fa avevo avuto una forza così disumana da scampare alla morte non solo fisica ma morale.
E osservando gli occhi di Matt non riuscii a non rimembrare tutto questo enorme macigno.... perchè i suoi occhi sono uguali a quelli suoi....a quelli del m io caro fratello Cody.

 

'Pioggia di Smeraldo
Grido al vento un desiderio
Stella a cui appartengo fatti vedere

Destino che mi guida
Col tuo aiuto so
Che non mi arrenderò!
Più fortuna avrò! '

 

(Stella preziosa // Mermaid Melody)

_______________

Ciao bellezze! Inizio con il ringraziare chi recensisce, chi segue la storia, chi sta in silenzio ed ecc.... xD 
Spero tanto che questo capitolo vi piaccia... so che sono in ritardissimo ma purtroppo con la scuola sarà più difficile aggiornare ma farò il possibile per metterlo come minimo ogni settimana ;) 
Avete scoperto un pezzettino del passato di Hanna, che sarà molto importante nella storia perchè come sempre il passato prima o poi ritorna e con gli occhi di Matt la nostra sirena ha rimbembrato già troppe cosuccie.... più andremo avanti con i capitoli più scoprirete il passato di Hanna e anche quello di Ariel che è abbastanza oscuro.... anche per il fatto del nome, o delle storie della sua nonna, o la morte sempre di quest'ultima. Beh, un bacione :*  
Alla prossima! 

 

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Capitolo 8
*** 8 capitolo. ***



 

8 capitolo

 

“Non mi è mai piaciuto fare shopping.”dissi sbuffando.

“Io invece amo perdermi tra i vestiti, le scarpe e gli accessori!”disse un Hanna esaltata.

Giravamo per i negozi da circa 4 ore. I miei piedi... beh, li avevo persi già da qualche ora! Invece, Hanna era pimpante e non si fermava neanche un attimo per riposarsi, perchè no ne aveva proprio bisogno.

“Sono già le sette, io vado a casa.”

“Ma come? Non puoi lasciarmi sola!”subito dopo iniziò a fare i capricci come una bambina di 2 anni. “Beh io sono stanca e me ne vado, ciao!” Le lasciai un bacio sulla guancia e mi avviai verso casa.

 

“Ei ho bisogn... dov'è Hanna?”all'improvviso sbucò Melissa dalla porta della cucina. Chiusi la porta e mi buttai sul divano. “E' voluta rimanere ancora in giro.”

“Ancora non si è stancata?”chiese sedendosi accanto a me. “A quanto pare no!”

“Appena arriva vi devo raccontare delle cose importanti.”

La guardai con sospetto, doveva sicuramente trattarsi di qualcosa di importante che riguardava la missione.

Stavo per rispondere ma fui bloccata dall'entrata della sirena dai capelli rosa!

“Tu, mi hai lasciata da sola!”gridò indicandomi. “Abbi pietà di una povera vecchietta!”risposi con ironia. Hanna sbuffò e buttò i sacchetti per terra. “Cosa ci devi dire?”

“Ho captato una forte presenza magica qui a Mystic Falls. Una presenza che emana tantissima energia. Una presenza di un'altra principessa sirena.”

“Cosa?”gridammo io ed Hanna all'unisono.

“Non so di chi si tratti ma dobbiamo trovarla.”

 

Quella mattina né io né Hanna andammo a scuola, dovevamo trovare a tutti costi quella principessa. Anche se non sapevamo con certezza chi fosse, la magia sicuramente ci avrebbe aiutato.

L'unica speranza era trovare il modo in uno dei tanti libri di mia nonna che trattavano dei più profondi segreti marini.

Le ore passavano molto velocemente ma non c'era traccia di un incantesimo che ci potesse condurre da una principessa sirena,e tanto meno la si poteva cercare in ogni dove.

Il mio telefono squillò interrompendo la mia ricerca. “Pronto?”

“Ti devo dire una cosa.”disse Jeremy con voce preoccupata. “Klaus è in città.”

 

“COME? NON SE NE PARLA NEMMENO!”Melissa era furiosa, e camminava avanti e indietro con le mani tra i capelli, pronta a strapparli se solo qualcuno avesse pronunciato un'altra parola.

“E' l'unica soluzione. L'unica risposta.”cercò di spiegare la mia amica che tra le due era certamente quella che sapeva di più 'ammaliare' le persone.

“NO,NO, NO E ANCORA NO!”continuò a gridare. “Due principesse sirene sole non possono combattere un ibrido!”

“Ma non dobbiamo combattere, o almeno non per ora, dobbiamo solamente prenderci la principessa.”

“E' troppo pericoloso! Il vostro potere non è ancora abbastanza forte da far calare il potere di un originale.”

“Ho letto su un libro di mia nonna che possiamo riuscire a farlo stare calmo per dieci minuti.”dissi entrando nel discorso. “Sono troppi pochi! Non ci riuscireste!”

“Facci provare.”ripetè Hanna.

“Che dovete provare? La morte? Perchè vi può strappare il cuore in qualsiasi momento!”

“Non saremo sole. Ci aiuteranno i fratelli Salvatore e Bonnie.”risposi. Si avevo coinvolto anche loro. Damon e Stefan avevano accettato immediatamente solamente per la possibilità di uccidere Klaus, mentre la strega che all'inizio si dimostrò un po' titubante e timorosa decise che l'avrebbe fatto per il bene dell'amica.

“Loro non hanno alcun potere sull'ibrido!”contestò nuovamente. “Bonnie si, è una strega Bennet!”era ora che gridassi anche io, giusto per farmi ascoltare meglio!

“Siete testarde e capricciose...”disse di nuovo con un tono di voce sopportabile.

“Allora?” chiese Hanna. “Allora è un no!”uscì dalla cucina più arrabbiata di prima mentre io e Hanna ci guardammo, un no non ci avrebbe fermato, quella sera avremmo liberato la principessa sirena.

 

Eravamo fuori casa Salvatore pronti ad entrare in macchina e raggiungere la casa in cui Klaus si era stabilito. Ero curiosa di conoscere quell'uomo, così misterioso, e così crudele... il cuore lo aveva perso, e il motivo per cui lo aveva perso era a tutti oscuro.

“Possiamo andare.” ci informò Damon, era arrivata l'ora.

Avevamo lasciato la macchina lontana dalla casa di Klaus così da non fare sentire la nostra presenza immediatamente.

Bonnie era molto nervosa e camminava a passo veloce come se volesse scappare da un momento all'altro, Damon invece era come sempre sicuro di se e convinto che tutto sarebbe andato per il meglio al contrario del fratello che già stava pensando ad una sua morte. Hanna era preoccupata ma non voleva darlo a vedere, e nonostante tutto non si sarebbe comunque tirata indietro mentre io... beh io...me la stavo facendo sotto ma nessuno mi avrebbe impedito di salvare quella principessa sirena.

Eravamo dinanzi quell'enorme villa pronti a mettere in atto il piano.

Damon stava ripetendo per l'ennesima volta quello che avremmo dovuto fare:io e Hanna lo avremmo inizialmente stordito cantando, mentre Damon e Stefan avrebbero cercato la ragazza, e Bonnie avrebbe dovuto aiutare il nostro effetto magico.

Entrammo silenziosamente nella casa. Le luci erano accese ma non sembrava che ci fosse qualcuno. C'era uno strano silenzio alquanto inquietante.

Mi fermai e chiusi gli occhi, e mi concentrai sulla casa, ma non sentivo nessun rumore, nessun respiro, tutto era fin troppo tranquillo.

“Non si entra a casa delle persone senza prima aver bussato.”ci girammo tutti verso la voce. Era il temibile Klaus, l'ibrido, il crudele originale dagli occhi azzurri.

“Hai qualcosa di nostro.”sentenziò sicura Hanna. Il biondo si voltò verso di lei guardandola male. “Non ti conosco! Cosa sei? Una strega?”

Hanna lo guardò male. “Non credo che lo scoprirai.”

“Mmmh... potrei torturarti finchè non me lo svelerai ma... prima voglio sapere il perchè di questa vostra visita.”

“Ripeto, hai qualcosa di nostro, anzi hai qualcuno che noi vogliamo.”era ferma e decisa, ma il suo cuore stava iniziando a tradirla, presto sarebbe finita tra le mani di quell'uomo se non avremmo iniziato a cantare.

“Cosa? Quella fanciulla di nome Koral?” Ecco come si chiamava. Era la principessa sirena dell'Oceano Antartico.

Damon e Stefan si guardarono, era il momento.

Questo è il momento, il momento di lasciarsi andare.”

Feci un profondo respiro, chiusi gli occhi e mi lasciai andare al mio potere, alla mia magia, al buono della vita, alle cattiverie del mondo, mi lasciai andare alla felicità di una madre e al buio di un barbone, questo era il mondo, questa era la terra, questa era la magia!

 

'Cambierà con l'amore riuscirò

a spegnere il male che c'è qui

che nn può più dividerci
E le bugie qualche volta sentirò

io le trasformerò in gioelli

di purezza e fedeltà

Mare che incanti

come il cielo blu

le tue principesse lottano

non le abbandonare mai.'

 

Hanna iniziò a trasformarsi e la luce si moltiplicò facendo cadere per terra Klaus, che si andava contorcendo sul pavimento.

'L'assoluto di un amore

può rendere caldo un vento freddo

vincendo le difficoltà

che nella vita incontrerà

riaccende ogni cuore

che da troppo tempo

ormai si era spento'

 

Damon e Stefan erano andati in cerca di Koral, mentre noi continuavamo a cantare cercando di dare più forza possibile. Bonnie ci stava aiutando moltissimo cercando di farci resistere, ci dava la sua forza... ma anche quella presto si sarebbe esaurita presto.

 

'Stringimi e la paura passerà

guardiamo le stelle amiche

che ci sorridono lassù

Mare tu severo e dolce

padre mio

fai placare l'uragano

di giustizia che c'è qui'

 

Sentivo che le gambe iniziavano a cedere. Quell'ibrido era troppo forte e potente per essere battuto da noi, presto saremmo crollate.

 

“Non lasciarti andare, resisti, se vuoi puoi farcela.”disse Hanna con voce fiacca mentre cadeva per terra priva di sensi. Dovevo resistere, dovevo farcela, dovevo farlo per Hanna, per Koral, per tutti noi o saremmo morti.

 

'L'assoluto di un amore

può rendere caldo un vento freddo

vincendo le difficoltà

che nella vita incontrerà

riaccende ogni cuore

che da troppo tempo ormai

si era spento'

 

La luce si stava spegnendo, le mani tremavano seguite da tutte il corpo, il mio cuore sembrava che stesse per cedere.

 

'L'assoluto di un amore

può cambiare

i connotati al mondo

cancella la fatica

tua riempiendo di poesia

un nuovo gior.....'

 

Caddi per terra. Dinanzi a me c'era solo un tremendo buio.

 

***

 

Io e Damon stavamo cercando questa ragazza, non so il motivo, forse eravamo debitori verso quelle due ragazze. Nonostante tutto io avrei aiutato Alison, sentivo di potermi fidare, sentivo che saremmo diventati sicuramente amici.

“Non sento nessun battito umano, non sento nessuno respirare, qui non c'è nessuno.”disse mio fratello. “Non ci dobbiamo arrendere.”gli risposi concentrandomi sui rumori.

“Ma ti senti? Stiamo facendo tutto questo per due sconosciute che hanno dei poteri ma che non ci vogliono dire cosa siano?”ecco le solite uscite egoistiche di Damon!

“Ci hanno salvato la vita. Dobbiamo aiutarle. Inoltre ci hanno detto che ci diranno tutto una volta che avranno trovato altre 3 ragazze che a quanto pare hanno i loro stessi poteri.”

“Quelle sono in grado di ucciderci! Dovrebbero essere le nostre nemiche no degli amici da salvare.”

“Finiscila Damon e cerca!”gridai.

“Credo che la vostra ricerca si fermerà qui.”Klaus.

 

***

 

Aprii gli occhi. La testa mi faceva un male tremendo. Mi alzai sulle mani mettendomi seduta e mi guardai attorno. Ero svenuta, avevo ceduto, e attorno a me c'erano ancora dormienti Bonnie ed Hanna. Mi alzai subito, Stefan e Damon erano in pericolo, li dovevo salvare, dovevo riuscire a riprendere il controllo di me stessa e dei miei poteri.

Mi concentrai, sentivo delle voci dal piano di sopra, Klaus era con loro.

 

Feci irruzione nella camera.

Nipote mia ce la puoi fare, la forza è dentro il tuo cuore, la forza è dentro il tuo corpo, scorre nelle tue vene.”

Sorrisi, dovevo salvare i miei amici.

 

'Lo sguardo mio è rapito ormai

da un cielo che ha milioni di stelle

accese nel blu

che mi spingono nell'oceano

Di chi sarà la voce

che tra venti e maree

mi chiede un aiuto?

Il grido di chi ha bisogno

di una luce nel buio'

 

“Non puoi fermarmi.”disse Klaus prendendomi dalla gola e buttandomi dall'altra parte del muro. Stefan cercò di aiutarmi ma prese anche lui e lo scaraventò sul pavimento.

Devi farcela Alison, anima, corpo, cuore, il potere è tutto lì, devi solamente riuscire ad esternarlo.

 

'Dal destino non puoi scappare mai

ed il cuore mi dice di non arrendermi.

Proteggerò chi più puro sarà

La paura non vincerà'

 

Ricominciai a cantare alzandomi da terra, ero tutta dolorante, ma il mio cuore batteva ancora, mi dice di non arrendermi.

 

'Torno nell'oceano più blu

tra le onde a cui davo del tu!

Creature del mare,

vi posso fermare ancora

e non vedervi più!'

 

Non stavo più cantando io, era una bellissima ragazza dai capelli biondi, che irradiava una luce meravigliosa, casta e pura. Mi porse una mano e mi aiutò ad alzarmi da terra, mi sorrise e lì tutte le mie paure, tutte le mie ferite guarirono. Non mi sentivo più stanca. Le sorrisi e cominciai a cantare con lei.

Le nostri voci si mescolarono, insieme, potenti, piene di vita.

 

'Torno nell'oceano più blu

tra i ricordi che amo di più!

Con questa mia perla

difenderò il mare ancora

cantiamo insieme

e non molliamo mai!'


Le nostre mani si intrecciarono come per completarsi e la luce diventò ancora più intensa così da fare chiudere gli occhi ai presenti.

'Un sole c'è nel cuore mio

che riscalderà chi mi sta vicino

e chi come me sa combattere

un attacco nemico

Dal destino non puoi scappare mai

Ed il freddo non riuscirà

a confondermi.

Difenderò chi un grido alzerà

la sua mano mi tenderà!'

 

Klaus stava gridando dal dolore. Quella era la luce, la felicità, la purezza e l'armonia delle principesse sirene che insieme sconfiggevano le tenebre.

Finimmo di cantare e la luce si affievolì fino a scomparire. Aiutai Damon e Stefan a rialzarsi e poi andammo tutti giù. Klaus sarebbe stato per almeno dieci minuti fermo a terra pieno di dolore.

“Ma cosa è successo?”chiese Hanna aprendo gli occhi nell'esatto momento in cui noi arrivammo nel salone. Si svegliò anche Bonnie.

“Abbiamo trovato Koral.”dissi e quest'ultima sorrise. “Grazie di avermi aiutata, senza il tuo aiuto noi saremmo morti tutti.”le dissi guardandola negli occhi. Era di una bellezza disarmante. I capelli erano legati in una treccia lunga che era adagiata sul bellissimo vestito bianco lungo che indossava e che la faceva sembrare una fata.

“Tu sei la principessa dell'Oceano Pacifico?”mi chiese lei sorridente.

“Si.”

“E' un piacere averti aiutata.”

“E' stato difficile trovarti ma alla fine ci siamo riuscite! Ora dobbiamo scappare immediatamente prima che Klaus si rialzi.”disse Hanna alzandosi.

“Sono d'accordo, dobbiamo andarcene.”risposi.

“Non posso andarmene.”disse seria la sirena.

“Come?”chiese Damon. “Dopo tutto quello che abbiamo sofferto il minimo che tu possa fare è venire con noi!”

“Non posso. Klaus ha fatto fare un incantesimo ad una strega affinchè mi impedisse di uscire da casa.”abbassò la testa. Era una schiava di Klaus, un essere nelle sue mani.

“Non può averti fatto questo!”disse Hanna. “A noi s... beh a quelle come noi gli incantesimi non fanno alcun effetto.”continuò.

“Lui infatti non ha fatto un incantesimo su di me, ma sulla casa.”

“Questo è un grosso problema!”disse Stefan.

“Potrei riuscire a contrastare questo incantesimo, ma dovremmo ritornare un altro giorno perchè prima devo trovare la formula per riuscire a contrastarlo.”spiegò Bonnie.

“E' meglio che ora ve ne andiate, si è svegliato e non sarà molto felice che io vi abbia aiutato.”

“Ritorneremo ad aiutarti te lo prometto.”le dissi abbracciandola. “Sono sicura che ci riuscirete.”

'Stai tranquilla Koral, ti porterò fuori da questa casa.'

____________________

Ciao a tutti :) Scusate se vi ho fatto aspettare parecchio, spero che il capitolo vi piaccia. Da ora in poi ci sarà molta più azione, anche perchè siamo già all'ottavo capitolo e quindi le cose ora diventeranno più pericolose, e movimentate. Non so quanti capitoli sarà questa storia...non ho un tot o un minimo, io scrivo e quando la trama sarà tutta completa beh lì terminerà tutto. Un bacione a tutti, aspetto le vostre recensione, alla prossima! Vi lascio con una foto di Koral ;) 

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Capitolo 9
*** 9 capitolo. ***



 

                                                                                                               9 capitolo

 

Ero sempre stata una bambina solitaria sin da piccola. Non mi piaceva stare con gli altri o passare le giornate sui libri.... ero una tipa a cui piaceva vagare nell'oceano tra un tipo di pianta e un altro.
La natura era la cosa a cui tenevo di più. Passavo intere giornate a curare i fiori marini che tenevo vicino a casa mia, proprio come se fossero persone o animali; proprio come se fossero in grado di ricambiare quel mio tenero affetto.
Molte volte invece mi sedevo vicino le piante di corallo ad ammirarle e a perdermi nei miei pensieri adolescenziali.
Il mio nome 'Koral' si riferisce infatti al corallo, che deriva dal latino corallium a sua volta dal greco κοραλλιον (korallion). Non c'è un vero e proprio significato che lo leghi alla vita o alla natura, antiche leggende dicono che significhi “scheletro duro” ma ne dubito! Invece, altri dicono che significhi proprio “sirena”. Su questa antica leggenda si basa un'altra storia che mi raccontò mia madre molti anni prima.
Secondo dei libri, quando ad una sirena viene attribuito per caso il nome 'Koral' che richiama le sirene, ella diventerà più potente delle semplici sirene marine.
Niente però a cui fare affidamento!
Sono sempre stata una ragazza piuttosto riservata, che non ama chiedere o favori o stare al centro dell'attenzione, proprio per questo i miei conoscenti mi hanno sempre ripetuto che sono molto educata e gentile.
Non ho mai combinato guai in vita mia! O almeno non qualcosa di così grave!
La vita non è mai stata molto quieta e gentile con me. 5 anni fa ho perso mia sorella, la persona più importante della mia vita, una persona speciale che era sempre pronta ad aiutarti, una ragazza dalle mille sorprese, vivace ma dolce e generosa. Faceva quasi sempre pasticci, ed era molto dispettosa ma non cattiva, anzi, era una ragazza di animo buono! Non si arrendeva mai, lottava, lottava ancora finchè non portava a termine un suo obiettivo... Aveva solamente 15 anni. Così innocente, viva, pura.. e casta.... non si meritava di morire.
Lì, in quel momento, iniziò la mia solitudine, la mia paura di sbagliare, di ferire i miei genitori o di non renderli fieri di me. Ero l'unica figlia che gli era rimasta e pretendevano il massimo. Volevano ciò che mia sorella Aria non gli avrebbe potuto dare da morta.
Ed ero rimasta sola contro il mondo, contro me stessa. E solo quando il mio cuore cedette, capii che dovevo svegliarmi e fare ciò che avevo sempre svegliato, seguire il mio cuore e no i desideri dei miei genitori!
Proprio quando fui pronta di lasciar perdere tutto arrivò la notizia della regina:il mio compito.
Cambiò tutto quel giorno, cambiò ogni cosa.
I miei genitori erano contrari poiché non volevano perdermi e rimanere di nuovo senza una figlia... ma la verità è che aspettavo quel cambiamento radicale nella mia vita!
Quando arrivai sulla terra mi sentivo persa e confusa; non c'erano più i miei genitori a stimolarmi o mia sorella ad incoraggiarmi! Ero sola in quell'avventura, o almeno credevo.. finchè non incontrai Klaus. Il temibile ibrido.
A dir la verità lui non si era mai mostrato a me come quello che tutti temevano. Lui con me era dolce e protettivo, e mi capiva, mi trattava come una vera e propria sorella. Ma arrivò il giorno in cui la regina mi inviò una lettera dove mi spiegava in particolare quello che avrei fatto lì. Però essa finì nella mani sbagliate.
Non so se Klaus aveva deciso di tenermi prigioniera in quella casa per affetto o solo per paura, però una cosa era certa... io gli volevo bene, lui per me era un fratello e un amico su cui contare. Non era il cattivo della situazione. Lui era semplicemente lui.
E ora però mi ritrovo qui, prigioniera di un brutale destino che non posso negare o cambiare... la verità è che io lo dovrò uccidere, e dopo quello che lui mi ha fatto non credo che sarà così tanto difficile!

 

                                                                                                                                   ***

 

“Non c'è scritto molto sul suo passato qui...” borbottò Hanna che cercava in alcuni libri la storia di Koral. “Dobbiamo sapere di più, non ci dobbiamo arrendere!”disse Melissa intenta a sfogliare un altro libro.
“Secondo me non ha senso! Siamo delle ficcanaso!”esclamai.
“No! Questo è informarsi!”sottolineò Hanna arricciando il naso. “Come dici tu!”
“Forse ho trovato qualcosa ragazze!”gridò Melissa. “Qualcosa che non vi piacerà affatto.”
Entrambe ci sedemmo sul mio letto accanto alla rossa che scorreva gli occhi su quelle scritte come se fossero qualcosa di impossibile e rivoltante.
“Koral quando è arrivata sulla terra era molto sola ed ha instaurato una strana amicizia con Klaus, però presto è venuta a sapere della sua missione grazie ad una lettera spedita dalla regina che però prima è passata tra le mani del vampiro che leggendola si è arrabbiato molto. Lei non era per niente intenzionata ad ucciderlo, ma Klaus preso dall'ira e dal pensiero che di nuovo era rimasto solo fa uccidere i genitori della sirena. Però nonostante tutto lui non vuole lasciarla per questo ha fatto quell'incantesimo. Ma ora Koral lo odia ed è pronto ad ucciderlo anche se un tempo per lei era come un fratello.”
Non riuscivo a credere a quella storia, che sembrava inventata, riadattata a quella vita. Una storia molto strana direi!
Non mi sarei mai immaginata che un tipo come Klaus, senza cuore, potesse avere amici! E addirittura una sirena.. che per sua sfortuna poi si è scoperta la sua futura assassina.
Si può affermare con certezza che non ha molta fortuna nei rapporti sociali! Dapprima con i suoi genitori, poi con i fratelli e addirittura con gli “amici”!
Sicuramente non nego che per lui sarà molto difficile, ma infondo è stato lui a crearsi quel muro di cemento attorno.
Ora il mio unico pensiero andava alla povera Koral, una ragazza molto sensibile, che è in una situazione a dir poco catastrofica... riuscirà a portare a termine il suo compito o l'affetto prenderà il sopravento?

 

 

                                                                                                                         ***

 

Toc Toc.
Aprii piano la porta d'ingresso per paura di chi vi potessi trovare dietro, ma era lei, la mia migliore amica.
“C'è lui?”mi chiese. “No non c'è, puoi entrare.”mi scostai per permetterle l'entrata.
“Sai non dovresti essere qui! E' troppo pericoloso.”
“Lo so, però lo faccio per te Koral!”mi disse mentre salivamo le scale per andare nella mia camera, dove sicuramente Klaus non sarebbe entrato e così non avrebbe sentito nessun profumo che non appartenesse a me o al personale.
“Sto cercando da giorni quel maledetto incantesimo ma ancora non ho trovato niente mi dispiace.”confessò.
“Sai... ieri è successa una cosa molto strana.”
“Cosa?” mi chiese curiosa e preoccupata, forse perchè ultimamente non le davo molte buone notizie. “In città ci sono altre due principesse sirene.”
“Come? Stai scherzando?”
“No, affatto. Ieri sono venute con l'intento di salvarmi, non so come facessero a sapere che ero qui, ma hanno cercato di lottare contro Klaus, anche se alla fine le ho aiutate io, e mi hanno detto che mi tireranno fuori di qui!”le raccontai.
“Non è possibile... non ho sentito nessun'altra presenza magica che potesse riportarmi a delle sirene!”confessò. “Quali principesse sirene erano?”mi chiese.
“Quella dell'Oceano Atlantico e quella del Pacifico.”risposi.
Il suo volto era candido come la neve, talmente delicato che avevi paura persino di sfiorarlo. Lei era fatta di ghiaccio all'esterno, così forte e determinata che poteva anche sembrare perfida e senza cuore, ma la verità è che aveva sofferto tanto... ma le sue paure non le ammetteva mai, le piaceva affrontarle da sola come una vera e propria dura. Però all'interno lei non era di ghiaccio, ma era un fuoco ardente.
“Quella del Pacifico?”mi chiese come confusa e meravigliata. “Si, è stata proprio lei a dirmi quelle parole.”
Abbassò gli occhi. Anche se non aveva mai conosciuto la principessa del Pacifico di presenza, non le piaceva affatto.... pensava che sicuramente era un'ochetta che si dava delle arie solo perchè era molto importante! Ma tutte le persone hanno i propri segreti.


Erano passati ormai 6 giorni, era non c'era anima viva né della mia migliore amica, né delle altre principesse.
Io avevo passato le giornate alla finestra persa nei miei pensieri o su qualche libro drammatico. Klaus non si era fatto vivo. Entrava in casa solo per dormire e lavarsi. Meglio così!
Ero annoiata come al solito, ed mi trovavo distesa sul letto, rilassata come non mai, quasi sul punto di addormentarmi ma qualcosa me lo impedì. Era la porta.
Scesi con riluttanza le scale e una volta dinanzi alla porta l'aprii.
“Sono venuta qui per portarti via.”

 

                                                                                                                               ***

 

“Cosa è successo?”le chiesi.
“Ho trovato l'incantesimo!”mi disse Bonnie entrando in casa mia. “Allora possiamo andare.”le dissi.
“Si, possiamo andare.”disse Hanna.
“Streghetta siamo sicure che questo incantesimo funzionerà o è uno dei tuoi scherzetti infantili?”chiese Damon, anche se più che una domanda sembrava un esclamazione piena di noia, che così portava allo sfottere gli altri... ormai lo conoscevo molto bene da poter dire che quello era un suo hobby!
“Damon non fa ridere!”disse Stefan, ma Bonnie non era per niente intenzionata a rispondere, lo stava semplicemente ignorando.
“Ei, c'è qualcuno in casa?”Damon toccò la porta che si aprii.
Come poteva essere?
Entrammo dentro, ma non c'era segno di vita all'interno della dimora.
“Non abbiamo voglia di giocare a nascondino, Koral esci fuori!”gridò Damon irritato.
“Che ci fate voi qui?”Klaus.
“Dacci la ragazza e nessuno si farà male!”certo come no! Quelli che siamo in pericolo siamo noi non lui!
L'ibrido fece una risatina. “Dov'è?”
“E' quello che mi chiedo anche io. Se non l'avete presa voi, chi l'ha presa?” Quello si che era un gran dilemma.

Tornammo con Hanna a casa, preoccupate e deluse. Avevamo passato giornate intere sui libri per cercare un maledetto incantesimo che alla fine non era servito a niente! Quello era il colmo!

Toc Toc.

“Dimmi che è la mia pizza!”gridò Hanna dal piano di sopra mentre io scendevo ad aprire.
“Si?!”mi ritrovai di fronte una ragazza.
“Piacere, sono Noel, sono felice di conoscerti finalmente.”

____________

Ciao ragazze,eccomi qui con un nuovo capitolo :) 
Vi è piaciuto? Ora inizia la vera storia, il mistero e l'azione ;) siete pronti per entrare in questo mondo soprannaturale? Chi sarà Noel? E cosa vorrà?
Un bacione vi lascio con Noel :*


 

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Capitolo 10
*** 10 capitolo ***


                                                                                                                10 capitolo

 

“Chi sono loro?”chiese Melissa entrando in salone vedendo noi tutte sedute sui divani. C'eravamo da poco accomodate, ed io e Hanna volevamo proprio sapere chi era quella ragazza e soprattutto come aveva fatto a liberare Koral.
“Piacere, io sono Koral, la principessa sirena dell'Oceano Antartico.” Sorrise felice, come se non provasse dolore, come se tutto ciò che le fosse successo si fosse dissolto nel nulla. La forza di quella ragazza la si vedeva negli occhi. Non era un tipo di persona che si faceva vedere debole o triste, era una di quelle che sorridevano sempre anche se il cuore dentro gridava.
Un solo abbraccio con lei mi aveva fatto capire tantissime cose: di lei si ci poteva assolutamente fidare.
“E tu chi sei?”chiese Melissa dopo aver salutato Koral, ed aver guardato per bene Noel.
“Piacere, sono la principessa Noel, dell'Oceano Indiano.”
Non poteva essere!
Avevamo trovato un'altra principessa!
“Wow, allora manca solamente una principessa da trovare.”disse Melissa ritornando in salone con un vassoio e delle tazze con il tè.
“Si. Ariel, la principessa dell'Oceano Artico.”disse sorridendo Koral.
“Avete un'idea di dove si possa trovare?”chiese la rossa. “Sinceramente l'ultima volta che l'ho vista è stata più di un anno fa, ed era a Manhattan, non so però se si è spostata.”rispose, soffiando sul tè per farlo raffreddare.
“Andrò io stessa a cercarla, sicuramente si troverà in qualche spiaggia!”Noel sicuramente era una ragazza molto riservata. Era la prima frase e anche l'ultima che disse quella sera oltre il 'ciao, siccome ho un appartamento Koral verrà a vivere con me.'
Non era molto socievole, ma sapevo che mi potevo fidare, anche se non molto facilmente saremo diventate amiche visto la sua esagerata diffidenza!

                                                                                                                                ***

Mi ero alzata presto perchè era mia intenzione partire immediatamente e trovare Ariel.
Sapevo benissimo che tipo di persona era, l'avevo conosciuta quando ero piccola e avevamo sin da subito legato molto. Era una ragazza veramente con un cuore d'oro. L'unica mia amica oltre Koral, una delle poche di cui mi fidavo. E' una ragazza molto socievole, sempre di buon umore, generosa, che è pronta sempre ad aiutarti.
Koral stava ancora dormendo, le avrei lasciato un biglietto dove le avrei spiegato le mie intenzioni di trovare Ariel.
Sicuramente si sarebbe arrabbiata per non averla avvertita ma volevo incontrare Ariel da sola.
Era da ormai più di 3 ore che ero in macchina, ma finalmente ero arrivata nella cittadina, la mia destinazione fu proprio il mare.
Scesi i pochi gradini che portavano alla spiaggia, e fissai il mare: la cosa più bella della vita delle sirene. Il luogo dove poter essere se stesse, dove scappare dal mondo, dove scappare dai litigi, dalla tristezza, dalla crudeltà, dove poter scappare semplicemente da tutto.
Però era da 2 anni che per me non era più così, il mare lo odiavo con tutta me stessa, odiavo il pensiero di nuotare tra le acque che erano state inquinate dal sangue delle vittime del mio regno. Quelle povere persone che mi hanno vista crescere, quelle persone che vedevo ogni giorno, e che mi amavano, mi sorridevano e mi facevano sentire felice... quelle persone che ho amato e che mai potrò dimenticare.

                                                                                                                               ***

Quella mattina di andare a scuola proprio voglia non ce n'era così decisi di passare il tempo sui libri di mia nonna e vedere di scoprire qualcosa ma qualcuno iniziò a bussare ferocemente alla porta.
Guardai dall'occhiolino:era Koral. “Ciao!”dissi aprendo la porta.
“Ei ciao! Scusami, stavi andando a scuola?”
“No, veramente no ne ho voglia e quindi resto a casa. Entra pure.”mi spostai per farla entrare e poco dopo andammo in salone.
“Vuoi un po' di succo o..?”cercai di completare la domanda ma mi interruppe. “No tranquilla, sono qui per parlare un po'. Vi chiedo prima di tutto grazie perchè avete fatto di tutto per trovare quell'incantesimo anche se alla fine non è servito a nulla, e sono contenta che abbiate fatto questo per me. Inoltre vi volevo dire che anche se Noel può sembrare una ragazza antipatica non lo è, è sempre molto diffidente si, ma quando poi inizia a fidarsi delle persone da anima e cuore per proteggerle.”
“Non c'è bisogno che ci ringrazi, sei pur sempre una di noi, e tra noi ci dobbiamo proteggere.”sorridemmo.
“Ci sono cose importanti che tu, Hanna e Melissa dovete sapere.”disse tornando seria.
“Buon giorno a tutte! Capito giusto a fagiolo, state parlando di qualche bel ragazzo?”ecco Hanna.
“Ehm...no.”disse imbarazzata Koral. “Tranquilla fa sempre così....”la consolai. “Ma Melissa è peggio!”dissi ridendo.
“Ei non mi sparlate!”eccola!
“Koral ci deve parlare di qualcosa di molto importante.”

 

                                                                                                                          ***

“Capisco il tuo odio verso il mare.”mi girai verso quella voce. Era Ariel.
Sorrisi. Avevo ritrovato la mia migliore amica, la persona con cui ho passato moltissimi momenti indimenticabili.
Si sedette accanto a me, su quella spiaggia dorata, ma deserta poiché tutti erano o a lavoro o a scuola.
“Mi sei mancata.”le sussurrai stringendola forte a me. Potevo di nuovo abbracciarla, potevo di nuovo sentire il suo bellissimo profumo, potevo udire quella bellissima risata e vedere il suo sorriso. Lei, l'unica che non mi ha mai voltato le spalle, che mi ha sempre voluta bene, che mi ha sempre capita....lei, la ragazza che mi ha fatto capire il significato di 'amicizia'.
“Anche a me.”stava sorridendo, ne ero certa.
Grazie Ariel, grazie perchè sei qui con me.
Grazie perchè anche se lontane ci siamo sempre sentite, e ci siamo sempre capite, sempre consolate, anche solo tramite una stupida lettera. Quei fogli di carta sono testimoni di tutto il bene che proviamo una verso l'altra, e non metterebbero mai indubbio i nostri sentimenti perchè sono veri e puri e mai nessuno li potrà mettere in discussione.
“Ho da raccontarti moltissime cose Ariel.”le dissi, ripensando alle principesse sirene. “Abbiamo tutto il tempo di questo mondo.”mi sorrise e presi il coraggio necessario.

                                                                                                                         ***

“Poco tempo fa Noel, ha visto la morte del suo intero regno. Tutto quel sangue, tutto quel gelo, tutta quell'angoscia le ha attraversato le vene.
Non so se ne siete a conoscenza, ma ci sono cinque tipi di sirene nel mare: le prime e cioè le più importanti sono le principesse sirene perchè hanno dei poteri speciali che le altre sirene non hanno, poi ci sono le semplici sirene, poi ci sono i tritoni che sono delle sirene però maschi, e poi ci sono le 'Anthropophagos' cioè le 'cannibali' che sono quelle sirene malvagie che uccidono gli umani che si trovano in mare.
Esse sono quelle che rovinano la nostra specie, e che odiano non solo le sirene, ma soprattutto le principesse poiché hanno dei poteri particolari e possiedono infinita bellezza e purità. Loro sono le degradate, quindi le impurità della nostra società e di conseguenza non sono le ben volute.
Si pensa che all'inizio dei tempi esse non esistessero e che siano state il gradevole risultato di una sirena incinta.
Questa sirena si chiamava Euridice, ed era una delle prime sirene del mare, presto rimase incinta ma purtroppo vennero alla luce delle bestie. Presto le figlie di Euridice iniziarono a commettere omicidi e proprio per questo diventarono completamente nere e impure. Queste sirene sono diverse da noi, hanno dei capelli aggrovigliati e neri, una coda nera come la pece.
E' vietato il loro ingresso al regno e quindi sono escluse e odiate. Si sono ribellate al mondo delle sirene, e così da quei tempi c'è una lotta tra noi e loro. Il loro obbiettivo è quello di predominare in mare uccidendo tutti i regni, e rendendo così debole la regina, in quel caso sconfiggerla sarebbe più semplice e potrebbero conquistare tutto l'Oceano tenendo le altre sirene come proprie schiave.”
Ero sconvolta. Quello che Koral ci stava raccontando era sconvolgente, e soprattutto no ne sapevo nulla.
“Dovete stare attente, perchè quando sono fuori dall'acqua, però possono stare solo sugli scogli, prendono sembianze di una bellissima sirena mentre quando sono in acqua si trasformano e diventano bruttissime.” continuò.
“Ma hanno poteri?”chiese Hanna.
“Cantano come noi. Il loro canto alle nostre orecchie è qualcosa di fastidiosissimo come il nostro lo è per i vampiri e per tutte le altre creature soprannaturali. Oltre a lottare qui sulla terra dobbiamo tenere al sicuro i nostri regni e cercare di sconfiggerle. La congrega di sirene comunemente chiamate 'Sirenes Nigra' cioè 'Sirene Nere', è quella più potente, quella che dobbiamo maggiormente temere e che dobbiamo uccidere. Se siamo unite con il nostro canto ci riusciremo.”
“Perchè questa battaglia?”chiesi sconvolta.
“Non c'è una spiegazione logica. Siamo nate per questo.”
“Sono state loro ad uccidere i cari di Noel?”chiese Melissa sottovoce.
“Si..”sussurrò Koral con la stessa voce inclinata.
Eravamo nei guai, ma non dovevamo scoraggiarci, dovevamo lottare contro quelle sirene, dovevamo farcela, dovevamo far tornare in pace il nostro mare, la nostra casa, la nostra vita! E per farlo l'unico modo era lottare!

 

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Capitolo 11
*** 11 capitolo. ***


11 capitolo

 

Era ormai tardo pomeriggio, io, Hanna e Koral stavamo cercando qualche notizia in più su quella storia, in diversi libri delle nostre antenate ma non c'era niente che potesse veramente interessarci.
Ma ad un tratto suonò il campanello.
“Credo che sia Melissa!”dissi, correndo giù. Ma quando aprii la porta non trovai Melissa bensì Noel e un'altra ragazza.
“Piacere!”una ragazza a dir poco bellissima allungò la sua mano verso di me, sorridendo felice. “Sono Ariel, principessa dell'Oceano Artico.” Ora era tutto chiaro, ora eravamo al completo.

 

***

 

“Quindi ora siamo al completo! Tutte unite contro i nemici!”gridò Hanna saltellando come una bambina.
“Sono sicura che diventeremo tutte ottime amiche!”esclamò Ariel. “Certo, siamo tutte con diversi caratteri ma è proprio questo è il bello, e poi abbiamo tutte in comune una preziosa cosa: siamo principesse sirene.”continuò.
“Potete venire tutte a dormire qui! Abbiamo una stanza per ognuna, e comunque sia questa casa la regina c'è l'ha assegnata proprio per vivere tutte sotto lo stesso tetto.”spiegai. “Certamente!”disse Koral.
“Sarà un occasione per conoscerci meglio!”
“Ovvio Ariel!”urlò Hanna dalla cucina, e subito dopo tornò con un pacco di patatine, cioccolati, e arachidi. “Un'altra grande passione che condiviamo scommetto che è il cibo!”esclamò.
“Ma credo che nessuno lo ami più di lei!”esclamò Koral aiutando Hanna a sistemare il cibo sul tavolino dinanzi al divano. “Io mangio poco!”confessò Noel che sino ad ora non aveva spiccicato parola.
“Parlando seriamente, come sconfiggeremo Klaus?”Noel si alzò per attirare la nostra attenzione.
“E' più difficile di ciò che pensiamo! Noi abbiamo avuto molta difficoltà la scorsa volta.” dissi indicando me ed Hanna. “Ma in teoria la nostra voce unita è un'arma così potente, che infatti è l'unica che può distruggerlo.
“C'è una cosa che non avete considerato!”ci girammo e notammo che Melissa era appena tornata dal supermercato. “Ci sono tantissime cose che noi non sappiamo, non basterà avere soltanto la voce di tutte e 5 le principesse sirene. Non so però cosa serva, la regina non me ne ha parlato.”spiegò.
“Dobbiamo chiedere aiuto agli altri.”propose Hanna rivolta a me. “Come?!”strabuzzai gli occhi.
“I vampiri non devono entrare in queste faccende!”esclamò Noel con sguardo più che serio.
“Loro ci possono aiutare! Odiano così tanto Klaus che farebbero un patto anche con il diavolo! Ne possiamo approfittare.”continuò Hanna.
“Credo che sia una buona idea.” mormorò Koral quasi avendo paura delle nostre reazioni.
“Si può fare.”conclusi.
“Mi raccomando, dovete stare molto attente anche con loro! Io credo che siano delle persone di cui si ci può fidare, e quindi vi consento questa pazzia, ma appena tutto si incasina lasceremo questa strada immediatamente.”disse Melissa. “La cosa più importante è la sincerità, se voi sarete sincere e gli direte cosa siete, loro vi aiuteranno, in caso contrario dovremmo cavarcela da sole!”continuò Melissa.
“Allora è deciso! Domani diremo tutto agli altri.”dissi.

 

***

 

Avevo chiesto cortesemente a Jeremy la mattina, di dire a tutti che la sera ci saremmo dovuti vedere a casa Gilbert per parlare.
Noel non era affatto contenta di questa decisione ma aveva evitato di parlarne, nonostante questo disagio avevamo deciso che avremmo detto tutto.
Ed era arrivata l'ora, noi, le 5 principesse sirene stavamo per dire la verità, stavamo svuotando il sacco sulle nostre vere origini.

***

 

“Non siamo quello che voi pensate. Non siamo malvagie. Non uccidiamo gli umani.”dissi sicura, cercando di chiarire le loro domande.
“Credevo che le sirene fossero solo leggende.”esclamò Damon sorpreso.
“Noi siamo reali.”disse Hanna con ironia. “O mamma mia! Non prendeteci in giro per favore!”ecco di nuovo una delle battute di quell'arrogante vampiro!
“Le sirene hanno un aspetto chimerico umano-animale, caratterizzate da un melodioso e seducente richiamo. Si dice che le sirene siano nate da un equivoco o da una tradizione, tuttavia non attestata, secondo la quale le Sirene, gettatesi in mare per non essere riuscite a trattenere l'eroe Odisseo/Orfeo, si sarebbero trasformate in vergini-pesce ma ci sono anche altri scritti che dicono che furono trasformate in tal modo da Demetra per poter cercare Persefone rapita da Plutone (o per punizione per non aver saputo evitare il ratto) o secondo altri furono trasformate dalle Muse poiché battute nel canto.”spiegò Koral.
“Si, e sono anche assassine di marinai!”esclamò il maggiore dei Salvatore.
“Perchè mai allora, voi siete buone?”chiese Stefan.
Koral alzò gli occhi sugli altri e riprese a raccontare ciò che pochi giorni prima aveva spiegato a noi: tutta la divisione delle sirene buone e quelle cattive, ma omettendo l'informazione sulla famiglia di Noel.
“Wow! Sembra una storia più complicata di quella dei vampiri!”esclamò Tyler.
“E io che credevo foste delle streghe!”confessò imbarazzata Bonnie.
“Il canto delle cannibali rende i marinai che lo ascoltano più saggi a causa della loro omniscienza, e il loro canto può addirittura provocare o fermare i venti. Ci sono stati anche vari avvistamenti nell'oceano indiano e nel lontano oceano pacifico ma mai nessuno ha confermato la nostra esistenza.”spiegai.
“È stato ipotizzato che noi sirene fossimo in realtà una specie di mammifero marino, il dugongo, che in antichità era diffuso anche nel Mar mediterraneo e che avrebbe in comune con noi le ghiandole mammarie toraciche e l'abitudine di allattare i cuccioli reggendoli con le pinne anteriori ma in realtà non siamo degli animali, o meglio siamo per metà pesci e per metà umani!”aggiunse Hanna.
“Ma restano però inspiegati i racconti sulla voce melodiosa e sulla bellezza, che sembrano cozzare in gran contrasto con le caratteristiche del Dugongo. Questa tesi contraria è avvalorata da una celebre frase che Cristoforo Colombo pare abbia detto molti secoli più tardi, nelle quali si faceva riferimento ad un piccolo gruppo di Dugonghi come 'brutte sirene'. In realtà noi non siamo una leggenda ma siamo la pura realtà.” continuai il discorso di Hanna.
“Un altro punto debole della teoria del Dugongo sta nel fatto che le sirene sono state avvistate in diversi tempi, dall'antichità fino a tempi molto recenti e anche in tutte le altre parti del mondo, come prima menzionato, mentre il Dugongo, per quanto un tempo sia stato diffuso anche nel mediterraneo, non fu mai diffuso in tutti gli oceani e i mari del mondo, come provato sia in passato che in tempi recenti. Bisogna valutare oltre i pro, anche i contro della teoria dugongo-sirena.”aggiunse Koral. Era stata lei a farci leggere in quei giorni i libri della sua famiglia, e farci conoscere tantissimo sulla nostra storia. 
“Ma quindi il Dugongo esiste davvero?”chiese Caroline. “Questo non lo so! Mai visto uno in vita mia!”rispose Hanna.
“Sicuramente saranno solamente cose inventate!”dissi.
“Come facciamo a fidarci di voi?”chiese dubbioso Damon.
“Siamo a soli dieci minuti dal mare, andiamo!”proposi sorridente, sapevo perfettamente ciò che facevo, e potevo affermare con certezza che Damon Salvatore non si sarebbe convinto facilmente senza nessuna prova.
“Ci sto.”rispose così tutto uscimmo fuori pronti ad andare in macchina.
“Sei sicura di farlo?”mi chiese in un sussurro Koral.
“Sicurissima.”risposi. “Peccato che Ariel e Noel non siano qui, si perderanno tutto il divertimento!”esclamò Hanna ridendo e salendo in macchina, sorrisi anche io, tra poco avrei goduto dell'espressione meravigliata di Damon e dei suoi cari amici!

__________

Ciao a tutti! :) So di essere in ritardissimo ma la scuola mi prende troppo tempo! E mentre ho finito anche un'altra mia storia così che ora mi potessi dedicare completamente a questa che ha bisogno di molte attenzioni poichè è anche tutto uno stile nuovo per me.
Purtroppo è piccolo e brutto ma è necessario perchè nel prossimo inizierà la vera azione dove vedremo una bella squadra pronta ad uccidere il nostro Klaus!
Ci tenevo a precisare che alcune notizie sulle sirene le ho trovate su wikipedia e cose varie, mentre altre le ho inventate io. 
Vi lascio con la fotina di Ariel ;) un bacione :*

 

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Capitolo 12
*** 12 capitolo. ***


12 capitolo

 

Eravamo sulla spiaggia. Damon aveva in viso la sua solita espressione da diffidente che la vuole sempre avere vinta, mentre gli altri stavano in silenzio veramente curiosi del nostro essere.
Mi girai verso Koral per guardarla negli occhi, era seria, forse un po' titubante ma serena. Le sorrisi e dopo aver tolto le scarpe mi avvicinai lentamente al mare.
I miei piedi accarezzavano la spiaggia. Per la prima volta avevo veramente paura. Cosa avrebbero pensato di noi?
Non era quello il momento per pensare. Presi coraggio e mi buttai in acqua.
Una luce maestosa mi avvolse. Aprii gli occhi una volta sotto acqua e osservai la natura marina attorno a me.
Oh mare mio, perdonami per averti tradito, devo farlo.
Feci un salto fuori dall'acqua, non pensavo a niente, eravamo solo io e il mare in quel momento. Iniziai a nuotare proprio come i delfini e felice sorrisi, quella era la mia casa, la mia vera gioia.
Pochi minuti dopo uscii fuori dall'acqua e mi ritrovai i vestiti, ero perfettamente asciutta come se non avessi mai toccato acqua.
“Non è possibile.”sussurrò Elena scioccata.
“Ora mi credi?”dissi rivolta a Damon che mi guardava scioccato. “Assolutamente si.”sorrisi vittoriosa, ero riuscita a conquistarlo.


Dopo aver dato 'spettacolo' ritornammo in paese, a casa Gilbert.
“Perchè non mi hai detto niente?”mi chiese Jeremy, eravamo da soli nella sua stanza, mi aveva chiesto se potevamo parlare da soli.
“Io ci tengo a te credimi, non pensare che io ti abbia usato, perchè io ti voglio bene. Ti ho solamente voluto proteggere.”gli dissi, era deluso e arrabbiato.
“Anche mia sorella diceva così sai! Mi sono stancato di essere trattato come se fossi un bambino, so badare a me stesso. Credevo di aver trovato finalmente un'amica di cui fidarmi, una persona fuori da tutta questa storia, qualcuno che non avesse questo peso del soprannaturale o qualunque
leggenda addosso.”preso dalla disperazione si sedette su una sedia tenendosi la testa fra le mani.

“Mi dispiace...” non sapevo cosa dire, non sapevo come comportarmi. “Io non sono un'umana e non so neanche come manovrare tutte queste sensazione. Ma quando a scuola ho trovato te, ti ho conosciuto, non c'era bisogno di un manuale perchè mi sentivo libera e umana.”era duro per me spogliarmi così, parlare del mio essere.
Alzò la testa e mi guardò negli occhi per poi riabbassarla. “Io ti voglio tanto bene.”gli dissi inginocchiandomi dinanzi a lui per guardarlo meglio. Una mia mano si posizionò sulle sue gambe mentre l'altra gli alzava il viso.
“Con te ho provato.... non so cosa ho provato.... quando vivi come me non provi niente, non c'è amore, non c'è niente. Ma con te... io non so cosa ho provato, non so perchè ogni volta lo stomaco si chiudeva, e non so neanche perchè non voglio perderti.”dissi anche io ormai con le lacrime.
“E' la stessa cosa che provo io.”mormorò finalmente. “Cosa è?” chiesi.
“Amore.”
Sentii qualcosa accendersi dentro, qualcosa che bruciava... il mio cuore.
Era come se conoscessi da sempre quella parola, era come se l'avessi provata da sempre.
Abbassai la testa e ritirai le mani. Si, era amore.
“Io non sono la persona perfetta per te Jeremy.”dissi alzandomi. “Troverai un'umana, la ragazza adatta per te, una persona che sappia amarti, che sappia cosa fare, che non sia dentro questa storia, una persona pura.”dissi sicura ritirando le lacrime.
Lui si alzò. “No! Io voglio te. Io sono innamorato di te.” gridò.
Ecco cosa era l'amore. Era un turbinio di emozioni, una mescolanza di emozioni, una tempesta da cui non riesci ad uscire. Era come se mi stessero dando fuoco e io non riuscissi a spegnere le fiamme.
“Jeremy, non sarai felice con me. Meriti di meglio.”dissi decisa.
Io dopo la missione sarei ritornare in mare. Non potevo spezzargli il cuore, illuderlo, non potevo e non dovevo.
Soffocai le lacrime e mi diressi all'uscita della stanza ma prima fui costretta ad ascoltare le sue parole. “Il mio cuore dice di non arrendermi, lotterò per averti.”
Sorrisi ma subito dopo uscii da quella casa in cerca di ossigeno.


Ero seduta sui gradini fuori casa Gilbert.
Le ragazze erano ancora dentro, si era creata una certa sintonia, forse l'inizio di un'amicizia.
“Cosa ci fai qui tutta sola?” mi girai e vidi Tyler sedersi accanto a me.
“Sto pensando.”risposi. “Mmmh... cosa è successo con Jeremy?”poco dopo si riprese subito. “Scusami, non voglio essere invadente, lo chiedo come amico.”
Gli sorrisi. “Tranquillo...” presi fiato. “E' che lui è innamorato di me e...”mi bloccai. “E tu non lo sai.”lo guardai. “Esatto. E poi non possiamo stare insieme.”dissi abbassando il viso.
“Sono sicuro che tutto si sistemerà.”mi sorrise per rassicurarmi, e solo in quel momento lo guardai meglio. Era davvero un bel ragazzo, sicuro, testardo, e competitivo, però sicuramente sotto sotto molto dolce e debole.
“Facciamo una passeggiata?”mi chiese. “ Certo!”ci alzammo e iniziammo a camminare.
“Sai riguardo alla storia delle sirene, è una cosa alquanto strana... anche se ormai non mi meraviglio più di tanto data la mia strana vita!”mi disse mentre passeggiavamo.
“E' meraviglioso sapere che nel mondo esistono diverse creature, ma non è un bene che ci sia una rivalità.”risposi.
“La cosa più bizzarra è che gli umani non sanno proprio nulla di ciò.”disse ridendo.
Dopo 2 lunghi minuti di silenzio che sembrarono un'eternità decisi di dir qualcosa. “Ti piacerebbe essere un normale essere umano?”gli chiesi.
“Fino a poco tempo fa credevo di esserlo.”sussurrò triste.
Si fermò e si appoggiò ad un masso e guardò la luna.
“Io non ho mai avuto questa opportunità. Noi sirene siamo dei pesci, non siamo mai stati umani.”lo imitai.
“Non c'è un modo per trasformarti in un'umana?”mi chiese guardandomi negli occhi.
“No. Sono destinata a rimanere così.”una lacrima sfuggì dai miei occhi.
Non sarei mai potuta cambiare.
In quel momento il desiderio di essere una semplice persona aumentò. Ero stanca di quella mia vita, volevo essere libera come loro, libera di essere me stessa.

___________________

Ciao a tutteee!!! Scusatemi per il tremendo ritardo. Finalmente ho avuto il tempo di continuare e vi prometto che prima che ricomincia la scuola ne avrete un altro ;) 
Ci ho messo molta passione in questo capitolo. Magari mi ammazzerete perchè non c'è stato un bacio tra Jeremy e Alison, o perchè lei non ha detto che è innamorata, ma vi prego capitela. E' una ragazza che non ha mai provato emozioni e che quindi non sa cosa significhi veramente amore. Per lei è una cosa tutta nuova quindi non può immediatamente innamorarsi e fidanzarsi. 
Beh che dire, spero che non vi abbia deluso. 
Un bacione a tutte, e recensite perchè ho bisogno di voi <3 

 

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Capitolo 13
*** 13 capitolo. ***


13 capitolo

 

“Alison! Alison svegliati!”aprii piano gli occhi trovandomi Hanna dinanzi.
“Che succede?”le chiesi mettendomi seduta. “Abbiamo delle nuove notizie.”
“Cioè?”mi sorrise. “Sappiamo chi può dirci come uccidere Klaus.”
“Co...”spalancai la bocca. “Come avete fatto?”
“Non c'è tempo per spiegare, dobbiamo andare a casa Salvatore e parlare con gli altri.”

 

“Chi sarebbe questa Eleonor?”chiese Stefan.
“E' un angelo. Un angelo speciale.”disse Hanna. “E dove la troviamo?”chiese nervoso Damon, come sempre nervoso e scettico.
Ariel aprii un libro dall'aria molto antica, che sicuramente doveva essere di una sua lontana parente. “Qua c'è scritto che per evocarla si deve svolgere un importante incantesimo, forse c'è bisogno di una strega.”spiegò dopo aver letto i primi righi.
“Bene, abbiamo Bonnie per questo!”disse bevendo del bourbon.
“Abbiamo bisogno però di questo oggetto.”indicò delle immagini raffigurate nel libro.
C'era disegnato uno specchio, molto particolare con intorno delle strane piante.
Non sarebbe stato facile trovare quell'angelo.
“E quindi?”domandò scorbutico Damon. Ariel fece finta di niente e continuò a leggere.
“Non c'è nessun indizio oltre questa immagine.”
“Quindi ora dobbiamo anche giocare. Bene!”il vampiro sospirò già esausto di quella storia.
“E' qualcosa di molto complicato.”mormorò Hanna sbirciando da dietro le spalle di Ariel. “Sai che scoperta!”
“Oddio Damon! Finiscila!”borbottò seccata la ragazza.
Risi sotto i baffi, erano buffi quei due! Litigavano continuamente.
“Fatemi vedere!”dissi e Ariel mi fece spazio.
“Sembrano gigli!”azzardai. “No... ora che li guardo meglio noto che sono Nymphoides o meglio un Limnantemo. Esso è originario dell'Europa, dell'America del nord, e dell'Asia. Nell'Oceano Indiano ce ne sono tantissimi di questi fiori.”disse Noel.
“Solamente voi potete trovare questo specchio a quanto pare!”esclamò Elena, che fino a quel momento era stata in silenzio ad ascoltare.
“Ma siamo pazzi? Non possiamo esplorare l'intero mare che circonda queste terre. E' come cercare un ago in un pagliaio!”gridò Hanna.
“Io escluderei l'America. Si sono praticamente quasi estinte, quindi sarebbe meglio cercare prima di tutto nell'Oceano Indiano.”continuò Noel. “E ci dobbiamo dividere!”esclamò poco dopo.
“Ok, ci sto. Sicuramente ci metteremo di meno a trovarlo se siamo sparpagliate.”dissi.
“Quando iniziamo?”chiese Hanna finalmente calma. “Ora.”esclamai.

 

Erano da tre giorni che cercavamo senza mai fermarci. Stavamo saltando la scuola con la scusa di un viaggio ma quello era vero e proprio lavoro.
Noel aveva chiesto a dei suoi amici di aiutarci, ma noi altre furbe avevamo chiesto anche ai delfini di aiutarci a rintracciare lo specchio. Avevo anche chiesto a molte creature marine se per caso lo avessero mai visto, ma di questo oggetto non ci sono tracce. Sicuramente ha scelto un posto molto complesso da scovare.

-Noel.-
Mi sedetti su un masso, ero molto stanca. Ad un certo punto il masso si abbassò e dinanzi a me, un'altra pietra si spostò facendo largo ad una grotta.
Curiosa entrai dentro, attenta a veder se c'era qualche trappola.
Era molto buia, e sinceramente non riuscivo a vedere molto. Presto si fece completamente buio e poi ad un certo punto si accesero dei faretti.
Mi guardai attorno cercando di capire cosa si nascondesse in quella grotta.
Il corridoio sembrava non finire mai. Mi bloccai. Quelli sulle pareti erano dei fiori, quelli del disegno!
Sorrisi, ero più vicina di quanto pensassi.
Entrai in una grande stanza e mi ritrovai di fronte una grande conchiglia poggiata sulla sabbia, piena di fiori e rami attorno.
La aprii, e vidi finalmente il famoso specchio.
Lo avevo trovato. Ora potevamo avere le nostre risposte.

 

“Sei sempre tu!”esclamò Hanna uscendo dalla doccia. “Che fortuna che hai!”mi disse Koral ridendo.
“Beh, si ho avuto fortuna!”ammisi sorridendo e guardando Alison rigirarsi tra le mani quell'antico specchio fatto di ceramica.
Era molto delicato, reale, speciale, terribilmente prezioso.
“Non riesco a capire cosa dobbiamo fare ora!”sbuffò Ariel buttandosi sopra il letto accanto ad Ali.

-Alison.-
Stavamo ormai da un'ora scherzando in camera mia quando entrò Noel con il libro in mano. “C'è una piccola filastrocca, un indovinello diciamo.”avvisò. “Leggila.”le chiese Koral.

Il suo umile sorriso dallo specchio sorrideva,

principessa, principessa, sei la più bel poetessa.

La tua musica risplende come stelle in mezzo al ciel,

ma per scriver poesia, amar bisogna la vita,

e tu, fanciulla, odiasti il tuo viso ancor prima di scoprirlo.

Ama la tua vita principessa, solo all'ora la tua poesia potrà essere unica,

e risplendere come la luna in mezzo a tutte quelle stelle.”

“Oddio! Sento che mi sta per scoppiare la testa!”piagnucolò Hanna.
“Potresti porgermi il libro?”le chiese Koral gentilmente e si mise subito dopo a leggere.
“La poesia è intesa come musica, quindi fa riferimento al canto, una canzone scritta e poi parla di piacersi.”sussurrò Koral facendo un ragionamento nella sua testa. “Ci sono! La principessa deve cantare allo specchio una sua canzone, e deve essere sicura di se stessa e di ciò che fa.”disse alzandosi in piedi.
“E chi sarebbe questa principessa?”domandò Ariel. “Credo sia una di noi.”disse Noel. “Probabilmente.”aggiunse Koral.
“Chi è la più sicura di noi?”domandò Hanna.
“Noel!”dissi velocemente. “Cosa? Io una principessa?”disse mettendosi a ridere.
“Tieni.”le porsi lo specchio. Lo prese e si specchiò. “Che canto?”chiese.
“Una delle nostre canzoni.”rispose Koral.

 

Lo sguardo mio è rapito ormai da un cielo
Che ha milioni di stelle accese nel blu
Che mi spingono nell’oceano
Di chi sarà la voce che tra venti e maree
Mi chiede un aiuto
Il grido di chi ha bisogno di una luce nel buio
Dal destino non puoi scappare mai
Ed il cuore mi dice di non arrendermi
Proteggerà chi
Più puro sarà
La paura non vincerà
Torno nell’oceano più blu
Tra le onde a cui davo del “Tu”
Creature del male
Vi posso fermare ancora
Cantiamo insieme
E non molliamo mai!
Un sole c’è nel cuore mio che riscalderà chi mi sta vicino
E chi come me sa combattere un attacco nemico
Dal destino non puoi scappare mai
Ed il freddo non riuscirà a confondermi
Difenderà chi un grido alzerà
La sua mano mi tenderà”

 

Lo specchio iniziò a brillare. Una luce avvolse Noel che continuò a cantare con gli occhi chiusi, ignare di ciò che stesse succedendo attorno a lei.
Era lei la principessa scelta. 

“Torno nell’oceano più blu
Tra le onde a cui davo del “Tu”
Creature del male
Vi posso fermare ancora
E non vedervi più
Torno nell’oceano più blu
Tra i ricordi che amo di più
Con questa mia perla difenderò il mare ancora
Cantiamo insieme
E non molliamo mai!”

Appena finì di cantare la luce si spense e la finestra si aprì di botta facendo entrare il vento freddo.
“Principessa, oh mia principessa!”ci girammo ritrovando una donna davanti alla finestra con un lungo velo bianco. Il suo volto era molto pallido ma dipinto da un sorriso molto accentuato. Era una donna molto giovane, un angelo davvero meraviglioso.
“Sei riuscita a scovare lo specchio e a contattarmi. Fanciulla, dimmi come ti posso aiutare.”disse gentile la donna.
“Ecco, noi vorremmo sapere come uccidere il temibile Klaus.”spiegò.
“L'ibrido?”chiese. “Si.”
“Ragazze, come ben saprete nessuna creatura può sfuggire al canto di una sirena, e lo avrete ben capite visto che quando Alison e Hanna lo hanno affrontato, il loro canto ha indebolito Klaus. Solo che anche se cantaste insieme ora come ora, non riuscireste comunque ad indebolirlo di molto. Prima di tutto dovete ancora migliorare, creare sintonia tra di voi, e tante altre cose che ancora non potete sapere.”
“Ti prego vogliamo almeno un piccolo aiuto.”disse Hanna.
“Per sconfiggere completamente Klaus avete bisogno della perla arcobaleno.”disse.
“E dove la troviamo?”chiese innervosita Noel.
“La perla si pensa che appartenesse ad Agata. Una sirena potente che fu privata dei propri poteri visto che aveva avuto un bambino con un licantropo.
Viveva nell'Oceano Antartico nella grotta dimenticata dal sole. Andate lì, e parlare direttamente con lei. Sicuramente vi sarà di aiuto.”
Neanche il tempo di risponderle che una luce improvvisa ci fece chiudere gli occhi, e quando li aprimmo Eleonor non c'era già più.
“Ma scusate, se è morta con chi parleremo?”chiese Hanna.
“Parleremo con il suo spirito.”disse Koral. “Cosa?”gridò spaventata Nana'.
“Soprattutto, cosa voleva significare la grotta dimenticata dal sole?”chiese Ariel.
“E' una grotta che è lontana dal mio intero regno, e per arrivarci bisogna fare una lunga nuotata!”spiegò Koral.
“Domani si parte!”disse Noel prima di scomparire dietro la porta.

____________

Scusate se non ho mantenuto la promessa ma purtroppo ricominciando la scuola tornano i compiti, e gli ultimi 2 giorni ero troppo in ansia per scrivere. 
Spero che siate contenti di questo capitolo, io sono soddisfatta di creato questi strani misteri, e indovinelli xD Finalmente è arrivata l'azione ma vi prometto che si parlerà anche di amore, e anche che si scopriranno più cose sulle nostre sirene che nascondo ancora molti segreti. 
Beh, spero che vi riteniate soddisfatti e vi prego lasciatemi delle recensioni così che io capisca cosa ne pensate. 
Accetto anche cose negative.
Un'ultima cosa! Se c'è qualche errore di grammatica perdonatemi ma non ho il tempo di rileggerlo quindi un bacione e alla prossima :*

 

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Capitolo 14
*** 14 capitolo. ***


14 capitolo

 

Erano passati già 2 giorni; le ragazze in quell'arco di tempo erano andate a scuola per non destare sospetti e avevano svolto una vita normale per gli umani.

Inoltre avevano approfondito il loro rapporto e avevano legato ancora di più fra loro.

 

-Alison.-

 

“Buongiorno ah!”disse Hanna appoggiandosi agli armadietti dietro di lei e guardandomi. “Giorno.”risposi prendendo dei libri.

“Questa mattina sei uscita prima vero?”mi chiese curiosa. “Avevo voglia di fare una passeggiata.”risposi fredda.

“Ti vedo triste in questi giorni, è per Jeremy?”chiese Nana'.

“Non ci parliamo da quel giorno...”confessai chiudendo il mio armadietto.

“Però vedo che tu e Tyler vi state avvicinando!”disse maliziosa. “Siamo solo amici! Non ti fare film mentali. Gli sto dando ripetizioni di italiano, visto che è una schiappa!”

“Si certo. Però è un bel ragazzo quindi...”disse seguendomi.

“Non ho nessuna intenzione di mettermi in guai amorosi!”sentenziai.

“Eddai! Lasciati un po' andare. Mi sembri quella fredda di Noel!”esclamò portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

“Grazie!”disse Noel piombando vicino a noi. “Di niente!”sorrise Hanna.

“Di che parlate?”chiese la nuova arrivata nella discussione. “Di ragazzi.”rispose Nana'.

“Brutto argomento!”rispose Noel facendo una strana smorfia. “Che noiose che siete!”commentò l'altra.

 

-Ariel.-

 

Io e Koral avevamo deciso di andare nella casa di Agata per non perdere tempo e così velocizzare il piano di vendetta.

“Sai è strano che tu faccia questo contro Klaus, l'uomo con cui hai passato molto tempo della tua vita.”volevo sapere di più su questa storia, infondo eravamo amiche no?!

Mi guardò. Aveva in viso un espressione indecifrabile.

“Non c'è tempo per i ripensamenti.”rispose fredda continuando a nuotare.

“Se lo dici tu!”esclamai.

Presto arrivammo nella vecchia casa della sirena ormai morta.

Restavano pochi mobili distrutti dal tempo e pagine di libri per terra. Era una casa piuttosto inquietante ma non mi feci spaventare.

“Cosa ci fate voi qui?”era il fantasma della sirena.... Agata.

“Noi siamo le principesse dell'Oceano Artico e Antartico, abbiamo bisogno del tuo aiuto per sconfiggere il potente Klaus.”spiegò Koral.

Io me ne stavo ferma a guardare il fantasma. Pur essendo morta manteneva una certa bellezza, che sicuramente da viva era maggiore, ma che comunque anche in quel momento le dipingeva il corpo.

Era una donna giovane, esile e alta, con capelli biondi lunghi, raccolti da una lunga treccia.

“Abbiamo bisogno della perla arcobaleno.”dissi vedendo che la sirena non decideva a parlare.

“Ah si... quella perla.”abbassò lo sguardo per poi riportarlo su di noi.

“Non la ho più.”disse.

Koral sbuffò, mentre io mi accigliai guardando male la sirena. “Come?”

“So solo che l'hanno conservata nel castello della sirena Kate.”spiegò.

“E dove lo possiamo trovare?”chiese Koral.

“Kate è una sirena perfida e buia, il suo castello purtroppo si muove sempre, ed è difficile trovarlo.”

“Non c'è un modo per rintracciarlo?”chiesi.

“Non saprei... forse vi potete fare aiutare da una strega. Ma deve essere potente e brava.”rispose.

“Ok, grazie, e ci scusi per averla disturbata.”concluse Koral, e dopo averla salutata ce ne andammo via da quella casa.

 

-Alison.-

 

“Quindi cosa dovrei fare?”chiese Bonnie.

Eravamo a casa Salvatore. Koral ci aveva raccontato cosa era successo la mattina e avevano pensato subito che Bonnie potesse fare qualche incantesimo per localizzare il castello.

“Fare qualche magia!”rispose acida Noel.

“Sarà difficile. Non ho mai fatto incantesimi di questi tipi, e inoltre senza qualcosa che mi riconduca al castello, non posso fare niente.”spiegò la strega.

“Una foto ti può aiutare?”chiese Damon come al solito irritato.

“Potrebbe.”ci fu un minuto di silenzio. “Allora che aspettiamo? Forza! Vediamo se c'è qualche foto su internet!”esclamò il vampiro.

 

“Forse è questo il castello!”disse Hanna. “Fatemi vedere.”Era venuta anche Melissa, sicuramente lei poteva esserci di aiuto visto che era più anziana e sapeva più cose di noi. “Si, è questo.”rispose.

Un'ora dopo Stefan tornò in salotto con la foto fra le mani. “Abbiamo stampato la foto!”disse.

Bonnie la prese tra le mani, si posizionò in piedi con attorno delle candele e iniziò a dire frasi in latino.

Non capendo niente mi concentrai sul viso della strega. Era concentrata, con gli occhi chiusi, e il corpo rilassato. Anche io ero come lei sotto un certo aspetto, solo che non sapevo ancora giostrare bene tutti i miei poteri, non sapevo neanche quali fossero a dir la verità, e questo mi spaventava!

“Si trova nell'Oceano Pacifico!”esclamò Bonnie aprendo gli occhi.

“So dove trovarlo!”gridai.

Presi il giubbotto e corsi fuori la pensione. “Dove vai?”gridò Hanna. “Al castello!”risposi.

Noel e Ariel si guardarono, e subito dopo mi vennero dietro entrando in macchina. “Non ti lasciamo sola.”mi dissero.

“Neanche noi!”arrivarono anche le altre due. “Allora andiamo.”accesi la macchina e misi in moto.

Destinazione: casa mia.

 

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