Ariel.

di Sephora_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 (Parte 1°) ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 (Parte 2°) ***
Capitolo 8: *** Capitolo 6 (Parte 3°) ***
Capitolo 9: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 16 ( Parte 1° ) ***
Capitolo 19: *** Avviso ***
Capitolo 20: *** Capitolo 16 ( Parte 2° ) ***
Capitolo 21: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 27: *** AVVISO IMPORTANTE ***
Capitolo 28: *** Nuovo Avviso ***
Capitolo 29: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 32: *** Eccomi quì! ***
Capitolo 33: *** #Trasferimento ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


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Prologo

<Hey babe, scusa il disturbo, ma ormai la mia vita senza di te è nulla. Sono le cinque del mattino, io dovrei essere a letto perché domattina devo essere in studio per registrare, e invece sono ancora sveglio a parlare con te. Ti ho chiamata per dirti che sei la mia vita piccola, che senza te mi sento perso. Meriti tutto il bene di questo mondo. Sei l’amore della mia vita, mia piccola principessa. Un bacio, ti amo..>
Ascolto per l’ennesima volta il suo messaggio registrato nella segreteria piangendo. “Perché mi hai fatto questo? Perché anche tu mi hai deluso? Pensavo mi amassi veramente, e invece, ti hanno visto che uscivi due ore prima con una bionda dal pub. Mi fai schifo..” pensai nella mia mente.
 

Capitolo 1

Velocemente entro dentro la mia enorme villa, fuori c’è una tempesta di neve. Appena entro, sento il calore di casa. Stranamente c’è silenzio. Metto il mio cappottino nell’attaccapanni e ad un tratto, sento una voce dietro le mie spalle.
< Signorina Montgomery, bentornata a casa. E’ andata bene la sua passeggiata? Ehm, mi scusi, le volevo dire che suo padre mi ha detto di comunicarle che rimarrà fuori per una settimana, crede di ritornare in tempo per le feste natalizie, ma non è sicuro che ce la faccia. Mi ha detto di raccomandarle di essere prudente e che le vuole bene. >
Sbuffo. Ancora una volta, avrei passato le feste di Natale e Capodanno da sola, chiusa in casa con la strega e le sue amiche in uno dei loro noiosissimi party natalizi. Perché noiosissimi? Perché a me fa fare tutti i compiti che spettano ai domestici.
< Tutto bene Alfred, grazie mille. Però.. anche questa volta? Uff.. un'altra festa con la strega. Perché papà è sempre così impegnato? >
Abbasso lo sguardo  tra uno sbuffo e una smorfia. Abbandono l’enorme ingresso di casa mia e mi dirigo verso una grande porta. Mi sposto velocemente in cucina, o dovrei dire sala? Sento Alfred, il nostro maggiordomo, seguirmi. Entrando in cucina Grace, la nostra cuoca, mi rivolge un timido sorriso.
< Buon pomeriggio Grace. Posso avere gentilmente della cioccolata? > sorrido.
< Signorina Elian.. >
Odio quando mi devono chiamare Eliana. Già, Eliana Ariel Montgomery. Io mi chiamo Ariel. Lancio una brutta occhiata ad Alfred. Prendo la tazza di cioccolata e ringrazio Grace ritornando sui miei passi ed entrando nel salotto.
< Ariel, mi scusi signorina. Beh, suo padre è uno dei più ricchi uomini nel mondo degli affari, è normale che sia sempre impegnato. Ma ho una buona notizia per lei.. >
< Che notizia Alfred? Continua.. >
La cosa mi incuriosiva alquanto.
< La strega partirà con suo padre, quindi lei è.. >
Mi alzo dalla poltrona con un balzo enorme e inizio a saltellare come se avessi vinto il premio più bello del mondo. Perché infondo è veramente così.
< Oh cielo! Sono libera. Per una settimana sono libera Alfred.. sono libera. >
Corro ad abbracciare il mio maggiordomo.
< Lo so signorina, capisco la sua gioia. >
Lo sento sorridere. Alfred mi ha visto crescere. E’ uno di famiglia. C’è sempre stato, sempre. Sa tutto della mia famiglia. E della mamma..
< Grazie, mi hai dato una splendida notizia oggi. Comunque, siccome sono libera, salgo su adesso, più tardi scendo. Questa sera non cenerò a casa, molto probabilmente uscirò con le mie amiche.. >

Sorrido e velocemente, con tutta la tazza in mano, salgo nella mia camera, nel mio mondo. Quando arrivo al piano superiore apro la porta della mia enorme camera, entro, chiudo la porta ed avanzo fino al letto. Mi ci butto di sopra. Non posso crederci, per una settimana sono libera di fare ciò che voglio: la strega non c’è e io posso fare tutto ciò che ho sempre desiderato. Io, Eliana Ariel Montgomery, posso finalmente prendermi un po’ di relax e libertà.
“Mamma, perché non sei qui con me? Da quando te ne sei andata la mia vita è un’ inferno, mi manchi tanto..” pensai asciugandomi una solitaria lacrima sulla mia guancia.
La mia vita è difficile, non è così bella come credono alcuni. Essere figlia di un riccone non ha tutti questi pregi. Certo, sei rispettata, vivi in tutti i comfort possibili e inimmaginabili e puoi comprare tutto ciò che vuoi. Ma quando al tuo fianco non c’è la tua mamma ma una strega che fa di tutto per rovinarti la vita non è così bello.

Ma potevo mai immaginare che la mia vita sarebbe cambiata da un momento all’altro?

Mi alzo lentamente dal letto e mi dirigo verso una porta dentro la mia camera: la mia cabina armadio. Entro e inizio a guardarmi in giro. “Che mi metto?” pensai. Ad un tratto, mi viene in mente una persona. Compongo il suo numero e aspetto che risponde. Uno, due, tre squilli. Ad un tratto una voce affannata risponde dall’altro capo telefonico.
< Pronto? >
< Charlotte ma si può sapere che stavi facendo? > rido, sento in sottofondo dei sospiri. < Non dirmi che è un altro dei tuoi “amici” > aspetto che risponda.

Scuoto la testa. Charlotte, non cambierà mai. E’ la classica ragazza da capogiro: magra, snella, alta, occhi chiarissimi di un azzurro ghiaccio e bionda. Ma soprattutto non è timida ed riservata. E i ragazzi le cadono ai piedi. Ma nemmeno io mi posso lamentare. L’unica cosa che mi piace di me, sono i miei occhi: blu come il mare.
< Ascoltami pupa. Papà e la strega non ci sono. Stanno via per una settimana. E stavo pensando di mangiare qualcosa fuori e poi andare a ballare. Ti va l’idea? >
< Se mi va l’idea? Sorella non devi nemmeno chiedere. A che ora passi da me? >
< Ti passo a prendere alle otto e trenta con la limousine. >
< Bella la ricchezza eh! >
Scoppio a ridere sentendo lei che ride.
< Ma finiscila e fatti bella, questa sera mi voglio scatenare. > rido serena.
< Mmh, questa cosa mi intriga. Che la nostra Ariel vuole gustarsi le gioie del sesso finalmente? >

< Ariel, Ariel, Ariel. Come devo fare con te. E va bene, farò io un po’ di botti in più per te. > lo dice con un voce da innocentina.
< Charlotte!! Santo cielo. Dai ci sentiamo dopo. Un bacio. E usali i preservativi! > sento che riattacca. Poggio il cellulare sulla poltroncina. Vado nel reparto abiti e opto per un vestitino nero con delle bretelline sottili più corto di davanti e di dietro più lungo. Poi scelgo dei tacchi nero, non troppo alti ed infine scelgo, dal mio cassetto dei gioielli un paio di orecchini a goccia con un filo di diamantini. Dopo aver scelto il tutto, mi dirigo verso un'altra porta, affianco alla cabina armadio: il bagno.

Entro e un enorme bagno mi si presenta davanti. Avanzo verso il centro della stanza e riempio la mia vasca idromassaggio. Dopo di che, mi infilo dentro rilassandomi. Dopo una mezz’ora esco e mi preparo. Lascio i capelli naturali, mossi e metto un filo di mascara soltanto. Mi vesto indossando della semplice biancheria intima nera e poi indosso l’abitino. Guardo l’orologio al muro e già segna le otto. Prendo la mia borsetta a bustina ed esco dalla mia camera. Scendo nella hall di casa mia e trovo il mio autista ad aspettarmi davanti la porta.
< Signorina Ariel, mi permetta di dirle che è un’ incanto questa sera. Se permette, mi prendo il permesso di aiutarla a mettere il cappottino. >
< Ti ringrazio Richard, ma per favore, dammi del tu. > sbuffo. Troppa formalità mi fa venire il mal di testa.
< Mi scusi signorina. Le stavo.. ti stavo dicendo, posso aiutarti a mettere il cappotto? >
< Grazie mille Richard. > sorrido.
Messo il cappottino esco dalla mia enorme villa dirigendomi verso la limousine. Richard mi apre la portiera e salgo su. Poco dopo vedo la città sfrecciare davanti miei occhi. Mando un sms a Charlotte dicendole di scendere e nel mentre, arriviamo sotto casa sua. Dopo una manciata di minuti siamo già insieme e stiamo brindando con della cocacola, alla mia settimana di libertà. Richard ci accompagna fino al miglior ristorante di Londra, e dopo cena, ci dirigiamo verso la discoteca. Arrivate, mostro il pass mio personale.


Un enorme omone si sposta liberandoci il passo. Entriamo dentro la discoteca e un ambiente annebbiato e maleodorante di alcol e fumo ci si presenta davanti.
mi volto verso di lei ma.. non la trovo.

Mi guardo in giro e la vedo già buttata sulla bista da ballo a ballare. Sospiro e lentamente, mi faccio spazio tra la folla. Arrivo al bancone bar.
< Cameriere? >
Un giovane ragazzo muscoloso si volta verso di me, facendomi un sorrisino, tutt’altro che casto.
< Desidera, splendore? >
< Un bicchiere di cocacola ghiacciato, con tanto ghiaccio dentro, grazie. > sorrido al cameriere che mi guarda sconvolto.
< Dolcezza, qui non vendiamo cocacola o robe varie, qui vendiamo alcolici. Se vuoi.. posso offrirti sennò qualcos’altro.. >
Il suo sorriso diventa cattivo come il suo sguardo.
< La signorina ha chiesto un bicchiere di cocacola ghiacciato. Perché non ti muovi e glielo prepari? Non è educazione fare aspettare una creatura così bella. >
Lentamente mi volto verso la fonte di questa nuova voce, così calda e seducente. Vedo un ragazzo alto sedersi al mio fianco.
< Ehm, grazie. > sorrido riconoscente a quello sconosciuto.
< E di che, è il minimo per te, dolcezza. Cameriere, una vodka liscia per me invece. La bibita della signorina la pago pure io. >
Mi precipito nel dirgli no ma, mi precede.
< Mi dispiace, ma, pago io. >
Vedo i bicchieri posarsi davanti a noi e quel misterioso ma bellissimo ragazzo pagare. Lo guardo affascinata. Vedo che afferra il suo bicchiere e ne beve un sorso della sua bevanda.
< Allora, grazie mille per aver pagato. >
< E di cosa, dolcezza. >
Sento le mie gote diventare rosse. Non ero mai stata abituata a troppi complimenti. Prendo il mio bicchiere e distolgo lo sguardo da lui. Inizio a far scendere quelle deliziose bollicine marroni giù per la gola. Noto che qualche ragazzo o ragazza, dentro quella stanza, guarda verso di me, o meglio, verso di noi, e bisbiglia. Inizio a sentirmi a disagio. Abbasso lo sguardo sospirando. Ad un tratto vedo due dita sollevarmi il mento.
< Perché nascondi il tuo bel visino? > due splendidi occhi, inchiodano i miei.
< Mi sento a disagio, non so perché ma.. ci guardano tutti. >
Vedo il suo corpo muscoloso guardarsi intorno, e come per magia, tutto ritorna alla normalità. Ognuno torna a fare ciò che faceva. Guardo confusa.
< Come hai fatto? >
< Vedi piccola, qui dentro sono abbastanza conosciuto. >
Lo guardo come se stesse parlando un'altra lingua. Vedo il suo viso avvicinarsi sempre più al mio. Un intenso profumo maschile, invade il mio corpo. Un fremito di paura si impossessa di me. Quegli occhi.. sono così belli, ma allo stesso tempo, talmente profondi che hai paura di perderti.
< Sei così innocente. E questa cosa mi fa letteralmente andare fuori di testa. >
La sua voce diventa roca e intensa. Lunghi brividi mi attraversano. Mi irrigidisco. Sento le sue dita scorrere lungo la mia guancia e poi giù per il mio collo. Un altro fremito di paura si impossessa di me, quando i suoi occhi inchiodano nuovamente i miei.
< Posso sapere come ti chiami? >
La sua voce, mi giunge dritta come un proiettile. Profonda e roca.
< A..Ariel. >
< Piacere tutto mio Ariel, io sono Harry, Harry Styles. >
 
 
 
 
 
 
 
 

#Spazio Autrice

Buona sera Directioners..
Mi presento, il mio nome è Sephora ed è la prima storia che pubblico sui One Direction, quindi, spero che vi piaccia, per me significa molto.
Non vedo l’ora di sapere i vostri pareri, spero che man mano andrete leggendo sarete sempre più entusiasmati e mi seguirete in tanti. Scrivere è la mia passione, e decidendo di scrivere questa fan fiction ho unito le due cose che amo.
Ma adesso, chiudiamo le presentazioni e passiamo alle cose importanti. Hahahah!
Lei è Ariel, una ragazza di 18 anni, timida e.. innocente.
Lui è Harry, o meglio Harry Styles, un ragazzo che, da quanto ci ha fatto vedere in questo primo capitolo sa il fatto suo.
Affascinante, ma in Ariel, incute un po’ di disagio.
Chissà come proseguirà. Ma soprattutto, cosa si cela nelle vite di questi ragazzi?
Scopritelo nel prossimo capitolo.
Buonanotte. Un bacio Sephora. x
 
PS: Mi farebbe piacere sapere le vostre prime impressioni sulla storia, così da sapere cosa ne pensate o come vado. Quindi, recensite mi raccomando ;D

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


 
 
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Capitolo 2

Mi sveglio di soprassalto. Uno strano rumore giunge alle mie orecchie. Mi muovo sotto le coperte e mi volto verso la fonte di quell’odioso rumore. Afferro il cellulare che continua ad illuminarsi e vibrare.
< Pronto? > rispondo con voce impastata dal sonno.
< Ariel? >
< Charlotte, che succede? Perché mi hai chiamato alle sei del mattino? E perché hai una voce così strana? >
< Sono incinta Ariel, e non so di chi.. >
Spalanco gli occhi. Il sonno mi passa in un lampo.
< Mantieni la calma Charlotte, sto arrivando. >
Scendo velocemente dal letto, riagganciando.

* * *


Sono seduta sul letto della mia amica che piange tra le mie braccia.
< Non lo so Ariel, non lo so. Io ho sempre usato tutte le precauzioni. Avvertivo si fame e nausea, ma immaginavo fosse lo stress nel recuperare le materie e lo stile di vita frenetico che faccio, ma mai potevo immaginarmi questo. E ora che faccio? Non voglio abortire, se lo sanno i miei genitori mi uccidono.. >
La stringo forte tra le mie braccia e le accarezzo pian piano la testa. Mi fa una gran pena. Però, si deve assumere le sue responsabilità.
< Ieri sera l’hai fatto con qualcuno? >
< No, ieri sera no. Ho ballato tutto il tempo, anche se poi ero sfinita e mi sono fatta accompagnare a casa da un ragazzo che conoscevo.. >
< Capisco.. >
Sospiro, “che gran casino” pensai. Gli occhi mi vanno all’orologio.
< Cielo, Charlotte, sono le sette e trenta e noi fra mezz’ora dobbiamo essere a scuola. Sbrigati su, vatti a preparare. >
< Oh cielo è tardissimo! >
Vedo la mia amica alzarsi velocemente, quando ad un tratto si blocca.
< Ariel? >
Mi volto verso lei. < Dimmi Charl.. >
< Non si vede la pancia vero? >
< No, stai tranquilla. Troveremo una soluzione, ti aiuterò fidati. Ma adesso vai a prepararti. >
Vedo la mia amica avviarsi verso il bagno. Rimango da sola in camera sua e mi sdraio sul suo letto. Le immagini di ieri sera mi tornano in mente. Chiudo gli occhi, e i ricordi si fanno spazio nella mia mente.
“ < Posso sapere come ti chiami? >
 < A..Ariel. >
< Piacere tutto mio Ariel, io sono Harry, Harry Styles. > “
Sospiro riaprendo gli occhi. I suoi occhi, così profondi e pieni di mistero. Quella sua voce così roca e sensuale. Harry Styles.
Sospiro nuovamente. Ricordo il modo in cui ha fatto girare tutti quelli che ci guardavano. Non so, questo ragazzo mi incuriosisce. Chissà se lo incontrerò mai più..
< Sono pronta Ariel, possiamo andare. >
Svuoto la mente dai ricordi e sorrido alla mia amica.

* * *

La campanella che segna l’inizio del pranzo si fa sentire. Tutti ci alziamo dai banchi raccogliendo le nostre cose e abbandonando la classe di scienze. Mi dirigo al mio armadietto quando una sensazione di disagio si fa spazio in me. Vedo alcune ragazze guardarmi in modo strano.
“Ma che sta succedendo” penso tra me e me..
< Hey splendore. >
La voce della mia amica Karolina mi risveglia dai miei pensieri. Insieme a lei ci sono Charlotte, Tamara e Juliet.
< Ragazze, vi stavo aspettando. Andiamo a mensa. >
Lentamente ci dirigiamo verso la mensa. Come di rutine, quando le mie amiche passano dai corridoi, tirano gli occhi dei maschietti sui loro corpi. Loro mi dicono che guardano anche a me, ma sinceramente, non mi entusiasma così tanto la situazione. Sono fin troppo timida.
Giungiamo alla mensa e ci sediamo al nostro tavolo dopo aver preso il pranzo.
< Quindi, che avete fatto ieri sera? > Chiede Juliet prima di addentare una patatina.
< Io sono andata al cinema con Jason. > risponde Tamara.
< Io e Robert invece eravamo invitati a cena dalla sua famiglia. > risponde Juliet.
< Veramente? Che bella cosa. Io sono stata a casa ieri, non avevo voglia di uscire. > si unisce alla conversazione Karolina.
< Io invece ieri mi sono sballata in discoteca con Ariel. A proposito dove sei andata a finire ieri sera? > mi chiede Charlotte.
< Io ieri sera? Ehm beh, niente, visto che tu ieri sera ballavi e mi sentivo piuttosto a disagio a stare sola, mi sono avvicinata al bar e ho scambiato due chiacchiere con un ragazzo.. > dico.
Sento gli occhi delle mie quattro amiche puntarsi su di me come dei riflettori. Che mai l’avessi detto..
< Eliana Ariel Montgomery che parlava ieri sera in discoteca con un ragazzo? Oh santo cielo, racconta. > mi dice Karolina.
Scuoto la testa, la solita pettegola impicciona. Vedo la povera Charlotte fissarmi sbigottita.
< Che c’è? Perché mi fissate tutte? Non posso parlare con un ragazzo? >
< Certamente Ariel, solo che, sai com’è. Sentirti dire certe cose è strano. Non capita spesso vederti parlare con persone del sesso opposto, almeno che non sia il professore, il tuo autista oppure il ragazzo della biblioteca. > dice Juliet ridendo.
Le mie guance diventano pian piano rosse. Avevano ragione, e dicendo questa cosa mi ero cacciata in un brutto guaio.
< Dai com’è? Dicci come si chiama. Lo sai il suo nome giusto? > mi incita Tamara.
< Si, certo che lo so come si chiama. Promettete però che non fate le pettegole. >
< Promettiamo > dicono all’unisono.
< Okay.. allora. Ieri sera ero al bar, e il barista ci provava spudoratamente con me. Ad un tratto arriva questo ragazzo che mi difende, come una visione celestiale: alto, muscoloso, bellissimo, capelli ricci tutti tirati indietro e degli occhi che, credetemi. Non ho mai visto occhi così belli e allo stesso tempo misteriosi. > sospiro.
< E come si chiama? > chiede Juliet.
< Il suo nome è Harry Styles. >
< Che cosa? Harry Styles? >
Sento la voce di Karolina arrivarmi alle orecchie in modo assordate.
< Karolina c’è bisogno di urlare? Si sono giurati tutti.. >
Vedo alcuni ragazzi vicino a noi fissarci male, per poi tornare a farsi gli affari loro.
< Harry Styles? Ariel, ma sei diventata matta? >
Karolina abbassa il tono della voce. Non capivo, perché tutto questo stupore?
< No, perché che c’è di strano? > chiedo innocentemente.
< Ariel, vedi, come possiamo dirti.. > prende parola Charlotte.
< Ariel, sei troppo innocente e questo ragazzo, è troppo cattivo. Ha una cattiva reputazione a Londra. Non perde tempo per portarsi ragazze a letto e poi.. Ariel, non devi assolutamente più parlarci se lo incontri nuovamente. > interviene Tamara.
< Ragazze andiamo, non direte sul serio. E’ stato così gentile e dolce. Mi ha difesa e mi ha chiesto come mi chiamo anche. >
< Oh no, adesso è in trappola. > sospira con aria sommessa Charlotte.
< Ariel, non devi assolutamente parlarci, evitalo. Ha un brutto passato alle spalle, vedi lui.. ha problemi. Non di salute, problemi. >
< Vedi Ariel, una volta lui.. > Inizia a raccontare Karolina.
Guardo le mie amiche confusa. Ascolto le parole di Karolina con attenzione. Come può un ragazzo così affascinante e allo stesso tempo misterioso, avere una così brutta reputazione. Già, misterioso, ecco cos’avevano i suoi occhi. Avevano quell’alone di mistero. Stavo iniziando a temerlo. Avevo paura di lui. E man mano Karolina proseguiva, lo temevo sempre di più.

* * *

Il pomeriggio seguente.
Esco dalla mia scuola di danza. Oggi abbiamo fatto un nuovo balletto e sono distrutta. Mi copro bene nel mio cappottino e poggio meglio la sciarpa sul mio collo. Oggi ho deciso che avrei fatto due passi da sola. Niente autista, niente cose di lusso. Semplicemente, una normale vita da teenager. Cammino lentamente per le strade innevate di Londra. Il clima natalizio si fa sentire e con se anche il freddo. Mi avvicino ad una vetrina con esposti dolci natalizi di tutti i tipi. Mi viene l’acquolina in bocca. Alzo il mio sguardo e mi giro per entrare dentro la pasticceria, ma compiendo quest’azione, vado a sbattere contro qualcuno. Sento delle braccia tirarmi per i fianchi e un bacino incontrare il mio. Sussulto.
< A quanto pare il destino ha deciso di farci rincontrare. >
Alzo lentamente il mio sguardo, e quando il mio sguardo, si posa sul suo, inizio a tremare.
< C..ciao Harry.. >
< Ciao Ariel. Che c’è? Senti freddo? Stai tremando piccola. >
La sua voce si fa suadente e una sua mano, si poggia al centro della mia schiena, spingendomi più contro il suo petto. Metto le mie mani sulle sue spalle, cercando di staccarmi un po’.
< Che c’è? Stai fuggendo già? >
< No, no. Solo che.. sono di fretta e.. >
Un dito sulle mie labbra mi mette a tacere. Un semplice tocco, ma sento il cuore bloccarsi. Sussulto. Il suo sguardo è abbastanza divertito a vedere le mie azioni.
< Non troppo in fretta, andiamo in un bar dai, voglio soltantostare con te. Da solo. >
Sento la sua grande mano, prendere la mia, molto più piccola. Con un gesto veloce, toglie dalla mia mano il mio borsone e se lo carica lui addosso. Lo guarda affascinata, ma terrorizzata al momento stesso.
< Andiamo piccola, ti offro qualcosa di caldo. >
Pian piano, iniziamo a camminare e i fiocchi di neve, scendere giù.
 
 

#Spazio Autrice

Buona sera girls. Ecco a voi un altro capitolo fresco fresco.
Spero di non aver commesso errori di ortografia, ero così immedesimata nel capitolo che non c’ho badato molto.. Ahahah!
Quindi, come vi sembra la storia fin qui? Ancora non ho sentito nessun parere, quindi sono un po’ curiosa. Ci tengo molto. Ho paura che non vada bene.
Comunque, ringrazio a tutti quelli che hanno visitato la mia storia e a quelli che hanno messo la mia storia tra le ricordate e le seguite.
Che dire, speriamo che qualcuno decida di recensire, perché sto iniziando a scrivere il terzo capitolo. Quindi: NO RECENSIONE, NO CAPITOLO.
Un bacione, Sephora. x

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***



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Capitolo 3

< Ahahahah! Ma non mi dire, veramente? >
< Si, e quando poi mi sono girata sono scivolata giù per terra. Infatti mi fa ancora male la caviglia. >
< Santo cielo, che frana che sei Ariel. >
< Senti chi parla. Può capitare, fare la ballerina non è semplice. >
Sorseggio un altro po’ di cioccolata. Harry mi ha portato in un bar caldo e accogliente, insistendo di offrirmi qualcosa. Ed ora siamo seduti ad un tavolo che parliamo della mia caduta di oggi. Lo guardo, i suoi occhi hanno qualcosa di speciale, sono di un verde così intenso, ma hanno un’ombra dentro. Come se nascondesse dentro di se qualcosa. Fino ad ora è stato piacevole stare con lui. Non si è rivelato così cattivo come mi hanno raccontato, e nemmeno ha approfittato di me. Anche se la paura, è tanta dopo ciò che mi ha raccontato Karolina.
< Beh, se vuoi piccola, posso provvedere io a curarti la caviglia.. >
I suoi occhi ad un tratto, da un verde smeraldo, così bello e lucente, diventano di un verde più scuro, quasi come un verde muschio e la sua pupilla diventa più piccola. Sento una grande mano calda, poggiarsi sulla mia gamba. Mi irrigidisco e sussulto. Rimango immobile continuando a bere la mia cioccolata. Sento il suo respiro avvicinarsi al mio collo. Sento come una scossa partire dal centro della schiena e salire sempre più su.
< Mi piaci Ariel, vorrei invitarti ad uscire. >
Il cuore mi si blocca, dentro la mia testa, risuona solamente una cosa: il battito del mio cuore. Sento la testa pulsare. “Mi sta invitando ad uscire” penso. “Questo vuol dire stare da soli, io e lui. Ma anche ora siamo da soli. Cosa diamine può succedere?” ripeto a pensare mentalmente. Pian piano il respiro inizia a calmarsi. Lo guardo negli occhi.
< Mi stai dando un appuntamento? >
< Se lo vuoi chiamare così, beh, hai centrato dolcezza. Domani sera ti vengo a prendere io. >
< Ma non sai dove abito.. >
< Ho i miei informatori Eliana Ariel Montgomery. >
Sento il sangue gelarsi nelle vene. Come fa lui a sapere il mio nome completo? Nemmeno le mie amiche lo sanno. La paura inizia a farsi sentire. Mi sposto impercettibilmente da lui. Mille paure si impossessano di me.
< Alle otto sarò sotto casa tua dolcezza. Oh, dimmi se il tuo numero è corretto. >
Dopo mezzo istante mi arriva un messaggio. I miei occhi cercano i suoi velocemente, e quando li trovo, i suoi inchiodano i miei.
< Ma come.. >
< Ho i miei informatori dolcezza. A domani signorina Montgomery. >
Vedo che si alza e senza guardarmi si dirige verso l’uscita. Prima d’uscire del tutto, mi lancia un occhiolino e poi sparisce dalla mia vista. Rimango da sola, seduta al bar. “Come fa a sapere di me? Chi può essere ad averlo informato così bene? Che sia veramente cattivo come dicono?” penso. Mille domande, zero risposte. Dopo aver finito la cioccolata, mi alzo ed esco lentamente dal bar.

* * *

Harry

< No Tom, stai tranquillo. Miss Montgomery non sospetta niente. >
< Certo fratello che hai fatto un bel colpo. Una bella riccona eh. Qual è il tuo piano? >
Sposto i miei folti ricci dalla fronte. Sorrido al mio amico.
< Secondo te? E’ soltanto un’altra delle tante. E’ una bambolina da aggiungere alla miacollezione. E’ così, così pura, innocente. Mi fa andare fuori di testa. >
< Hai intenzione di portartela a letto? >
< Si, ma devo cogliere la giusta occasione, e quando ci sarà beh.. sarà la fine per lei. >
< Chissà se è ancora.. >
< Non ti so dire, una ragazza così bella, non penso sia ancora intatta. >
Sento Tom ridere.
< Sarai il suo peggiore incubo vero? Cadono tutte come delle pere difronte il tuo “charm” Harry. >
< Modestamente amico, io sono Harry Styles. >
Sorseggio della birra. Sono a casa del mio amico, sul divano e con un bel film di auto da corsa davanti. Finisco il mio calice di birra e istintivamente, i miei occhi si chiudono. Come un flash, due occhi blu come il mare si impossessano di me. Lei è bellissima, pura, innocente, e i suoi occhi sono qualcosa di veramente stupendo, non ho mai visto degli occhi così belli. Riapro i miei e vedo il mio amico al cellulare. Poco dopo riaggancia.
< Che succede amico? >
< Nulla di che amico. Harry, facciamo una scommessa? >
Si avvicina a me.
< Che tipo di scommessa? >
Lo guardo negli occhi, in modo duro.
< Se entro una settimana, tu non riesci a portarti quella ragazza a letto, tocca a me. >
Guardo il mio amico. Sento come una cosa dentro di me. Accetto, tanto, io non perdo mai le scommesse.
< D’accordo, se fra sette giorni non ci riesco, allora è il tuo turno. Ma fino ad allora, gira alla larga da lei, è mia. > lo dico fra i denti grugnendo.
< Tranquillo Styles. >
Guardo il mio amico con aria di sfida. “Che vinca il migliore” pensai.

* * *
Ariel

Sono passate ventiquattro ore, e l’ora dell’appuntamento si fa sempre più vicina. Inizio ad essere abbastanza nervosa. Le mie amiche non sanno niente, e non devono sapere niente. Lentamente, mi alzo dal divano. In casa, c’è un leggero sottofondo musicale di Mozart, e mille domestiche che spolverano, puliscono e lavano. Esco dal salotto e salutando le domestiche, salgo in camera mia. Entro e pian piano, scivolo lungo la porta di legno di ciliegio. “Chissà come andrà” penso. Una leggera musichetta arriva al mio orecchio. Mi alzo e pian piano mi dirigo vero la sorgente di quella musica. Afferro il mio cellulare: Harry. Sento la gola seccarsi. Apro il messaggio.

“ Da: Harry.
Ciao dolcezza, mancano due ore, e finalmente potremmo passare una serata insieme. Mi raccomando, vestiti elegante. Ti stupirò. Harry x. “

Guardo il display: che aveva in mente quel ragazzo? Sospirando, mi vado a preparare. Entro nel mio armadio ed opto per un abito monospalla, lungo in velo turchese; delle decolté con tacco basso e un bracciale argento. Preparo la borsetta e poi mi dirigo a fare una bellissima doccia.
Entro dentro e mi libero di tutti gli indumenti, gettandoli fuori. Sento il caldo getto dell’acqua sulla mia pelle nuda. Chiudo gli occhi, rigenerandomi. Una bella doccia, ci voleva. Quando finisco, esco avvolgendomi in un grande accappatoio e inizio a prepararmi per quella serata, che si prospettava alquanto misteriosa.
Dopo una mezz’ora sono pronta. Scendo lentamente le scale che portano alla hall della mia casa. Quando giungo alla rampa finale, sento una voce roca, provenire dal salotto.
< Alfred? >
Arrivo in salotto, e la scena che trovo davanti è alquanto sconvolgente. Harry, è in piedi nel mio salotto, ancor più bello di quanto me lo ricordassi e con in mano un bicchiere di liquore. Spalanco gli occhi e mi avvicino velocemente a lui. Gli sottraggo il bicchiere dalle mani.
< Eh no bello mio, se vuoi uscire con me, niente alcol. >
Sento i suoi occhi posarsi sulla mia figura. La sua sagoma si avvicina alla mia, facendolo sembrare ancora più alto. Due mani, grandi e calde, si poggiano sui miei fianchi delicatamente, e con un gesto rude, sento il suo torace schiacciare contro il mio petto e il suo bacino altrettanto. Sento le mie gote arrossire quando i nostri bacini vengono a contatto; quel gesto così rude, mi scuote un pò. Cerco di staccarmi, ma con scarso risultato.
< Sei uno schianto Ariel, veramente, sei.. >
La sua voce roca, viene interrotta dall’arrivo di una terza persona.
< Signorina Montgomery le volevo dire ch.. Scusatemi, ho interrotto qualcosa? >
 Mi stacco immediatamente, diventando ancora più rossa di come lo ero.
< N..no Alfred, assolutamente. Dimmi. >
< Le volevo dire, che ha chiamato suo padre, purtroppo, la strega, vuole passare le sue vacanze natalizie fuori casa e quindi non torneranno per le feste. Mi dispiace signorina. >
< Capisco.. > sospiro.
< Può sempre contare su di noi, signorina. >
< Ti ringrazio Alfred, sei un tesoro. >
< Per lei questo ed altro signorina. >
Sorrido, quell’uomo, sa sempre come tirarti su.
< Beh, allora, possiamo andare piccola? >
Sento una sensazione di caloria, impossessarsi del mio corpo. Gli occhi di Alfred, si posano sul mio fianco, dove c’è ancora poggiata la mano di Harry. I suoi occhi oscillano dalla mano grande di Harry, al mio viso.
< Ehm, beh, noi, noi andiamo Alfred. Non so quando torno. >
< Stia attenta signorina, per qualsiasi cosa, chiami. >
< Tranquillo. Buona serata.>
< Anche a voi. >
Vedo Harry salutare Alfred, con una gentile stretta di mano e dirigersi al mio fianco per poi aprirmi la porta e farmi uscire. Giunti fuori dal cancello, vedo un enorme fuori strada parcheggiato davanti la villa.
< E’ tuo, Harry? >
< Si piccola, è mio. >
< Complimenti, è bellissimo. >
Gentilmente, mi apre la portiera, ed io salgo su. Pochi minuti dopo, sento la portiera del posto guida aprirsi e una figura slanciata sedersi al mio fianco. Appena realizzo d’essere da sola, in macchina con Harry, la paura si impossessa di me. Inizio a tremare inconsapevolmente.
< Che c’è, Ariel. Hai paura di me, piccola? Non voglio mica mangiarti.. >
Una sua mano, sfiora la mia guancia bianca con il dorso. Sussulto.
< Sei così bella Ariel.. >
Sento un’atmosfera pesante intorno a noi. Il mio respiro, inizia a diventare sempre più irregolare. Il suo viso, si fa sempre più vicino al mio. Le sue labbra, sfiorano il mio collo. Chiudo gli occhi. Un piccolo fremito, attraversa tutto il mio corpo. Ad un tratto, non sento più nulla e riaprendo gli occhi, vedo spuntare al lato del suo viso, due fossette. Harry sta sorridendo. Pochi minuti dopo, ci ritroviamo per strada, diretti verso una destinazione ignota.

* * *

< Harry, ma dove stiamo andando? >
< Siamo arrivati piccola. Purtroppo abbiamo incontrato un po’ di traffico. Eccoci. >
Quando Harry abbassa il finestrino del mio posto, rimango incantata. Ci troviamo a Little Venice, uno dei quartieri più romantici di tutta Londra. Mi volto a guardare Harry, ma non lo trovo al mio fianco. Inaspettatamente sento una calma presa sulla mia mano. Mi volto e vedo Harry che mi invita a scendere dall’autovettura. Elegantemente scendo e dopo aver chiuso la macchina, ci dirigiamo verso il ristorante, rigorosamente italiano, che da sullo specchio d’acqua.
Dopo esserci accomodati al nostro tavolo, strettamente riservato a noi, il cameriere ci porta i menù per poter ordinare.
< Cosa scegli, amore? >
Sussulto a sentire quel piccolo soprannome. Se non era che ero stata messa in guardia, l’avrei anche potuto interpretare come una parola romantica, ma avevo paura, e ogni minima azione, la facevo col passo di piombo.
< Io prendo delle lasagne, e per secondo una bistecca. >
Vedo Harry sorridermi e voltarsi verso il cameriere. Non so perché, ma anche il cameriere, sembrava un po’ intimorito dalla presenza incombente di Harry. Pochi minuti dopo, quel povero ragazzo, scappa con le ordinazioni.
< Quindi.. >
La voce roca di Harry, risuona nella mia testa.
< Perché a volte quando sei vicino a me tremi? Hai paura di me? >
Alzo il mio sguardo, e due iridi verdi, mi fissano serie. Deglutisco sentendo la gola seccarsi.
< Ma che vai pensando Harry, certo che no, solo che.. mi sento in imbarazzo a volte. Non ci conosciamo bene e poi, non ho molta confidenza con i maschi. >
< Nel senso che non hai avuto molti uomini nella tua vita? >
< No ne ho proprio avuti a dire la verità. >
< Quindi sei ancora intatta..?>
Sussulto a quella domanda. Sento le mie gote diventare pian piano sempre più rosse. Una caloria invade il mio corpo.
< Importa così tanto sapere la mia intimità? >
< Si. >
Il suo tono di voce roco mi fa venire i brividi. Mi mordo le labbra e abbasso lo sguardo.
< Quanti anni hai, Harry. >
< Diciannove, tu? >
< Diciotto. >
< Capisco, ma ancora non hai risposto alla mia domanda. >
< Harry è imbarazzante, non ho intenzione di rispondere. >
Cala un silenzio imbarazzante tra di noi, che viene spezzato dall’arrivo del cameriere che ci porta le bibite a tavola. Inizio a guardare le mie unghie quando ad un tratto sento una mano calda sul mio ginocchio. Sussulto. Pian piano la sento salire e soffermarsi sulla mia coscia. Ringrazio la mia felice idea di aver messo un abito lungo. Un sussurro attira la mia attenzione, vedo gli occhi di Harry farsi più intensi. Si avvicina al mio orecchio..
< Allora, non mi resta che scoprirlo da solo.. >
Sento il respiro bloccarsi e l’aria non passare più nei polmoni. Che intende? Cosa vuole farmi? Inizio a respirare in modo affannoso. Sento la testa, girare in modo pauroso.
< Si. >
< Cosa si, Ariel? >
< Sono ancora intatta.. >
Abbasso lo sguardo imbarazzata. Sento la sua mano scivolare dalla mia coscia. Sollevo lo sguardo e un sorriso compiaciuto si fa spazio sul suo volto.
< Strano sai? Avrei scommesso in un no.. Ma evidentemente mi sbagliavo, sei troppo innocente Ariel, e questa cosa, mi attira troppo. >
Rimango spiazzata dalla sua affermazione. Non so più come agire. Fortunatamente i nostri ordini arrivano e in silenzio, iniziamo a cenare.
 

#Spazio Autrice

Ed ecco come promesso, il terzo capitolo. Che dire, un capitolo pieno di intrighi e di rivelazioni.
Harry mette su un vassoio d’argento il suo piano, e accetta la scommessa con il suo amico.
Che ne sarà della nostra Ariel, ma soprattutto, Harry, vincerà la scommessa?
Tutto nel prossimo capitolo, ma soltanto se recensite.
Buonanotte girls, un bacio.
Sephora. x

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***




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Capitolo 4

 

< Strano sai? Avrei scommesso in un no.. Ma evidentemente mi sbagliavo, sei troppo innocente Ariel, e questa cosa, mi attira troppo. >

E’ passata più di mezz’ora da quando io ed Harry abbiamo finito la nostra cena nel massimo silenzio. Adesso siamo in macchina, diretti verso un pub sul lungo mare. Penso e ripenso a questa sua frase. L’unico rumore che si avverte sull’autovettura, sono i miei e i suoi respiri. E’ così calmo e beato per ora. Mi giro lentamente verso lui e lo ammiro. Le luci dei lampioni sull’autostrada, illuminano la sua pelle così chiara, facendo risaltare i suoi splendidi occhi verdi. Un piccolo sorriso mi scappa, vedendo Harry stropicciarsi gli occhi con il dorso della mano, come un bambino. Senza rendermene conto, mi accorgo che Harry mi stava fissando pure lui.
< Che c’è, sono bello vero? >
Scoppio a ridere per la faccia che si mette e subito dopo, torno a guardare i miei piedi. Ritorna a guardare la strada Harry e poi, ci soffermiamo al semaforo che è rosso. Sento un leggero solletico alla mano, il che me la fa ritrarre. Un presa salda, cattura la mia mano e la porta sul suo petto. La mia mano, entra in contatto con un lembo della sua pelle. Harry, teneva la mia mano, sul suo petto, lasciato scoperto dalla sbottonatura della camicia. La sua pelle è così calda e liscia. Involontariamente muovo un dito, il che, a mia incoscienza, scatena una reazione inaspettata, per me, ad Harry.
Dalla sua bocca esce come un grugnito, ma più che grugnito era un sospiro. Ritraggo la mano, o almeno, pensavo di farlo, ma la sua presa si fa più salda. I suoi occhi cercano i miei e io, glieli mostro. Siamo occhi negli occhi: i miei lucidi per l’inaspettata reazione sua, e lui scuri, piccoli, illuminati a mala pena dal colore roso del semaforo. Il suo viso si avvicina pian piano al mio, sento il suo profumo invadermi nuovamente e poi, eccolo. Le sue labbra carnose, si poggiano sul mio collo, lasciando una scia di piccoli baci. Sento il mio corpo scosso da emozioni mai provate prima d’allora. Scosse frequenti invadono il mio corpo e il respiro pesante, fuoriesce dalla mia bocca. Sento le labbra di Harry sorridere sulla mia pelle. Le sue labbra salgono fino alla mandibola e poi, ancor più su fino al lobo dell’orecchio.
< Avevo ragione sai? > sussurra con un tono di voce roco e, oserei dire, eccitato.
Il mio cuore, galoppa dentro il mio petto, avevo quasi paura uscisse fuori. Ancora ansimante, lo guardo negli occhi. Mi ritrovo le sue labbra a pochi millimetri dalle mie. Sento i suoi occhi oscillare, dai miei occhi alle mie labbra.
< Sei così innocente Ariel, e i tuoi occhi, così grandi e blu, ne sono la conferma. La tua anima è così pura, e tu mi stai facendo impazzire. Sei.. >
Il suono di un clacson interrompe la nostra conversazione e così, anche quel momento così intrigante d’intimità creatasi fra me ed Harry. “Chissà cosa mi doveva dire Harry, ho paura. Non voglio vada a finire come quella ragazza.” Pensai. Mi ricompongo sul mio sedile e mi do una sistematina a capelli e trucco. Pochi minuti dopo sento la macchina fermarsi in una stradina buia, illuminata solamente dalla luce della luna.
< Harry.. Harry dove sei? Non vedo niente, ho paura. >
Sento una sua mano poggiarsi sulla mia e poi, una luce fioca invade la macchina.
< Stai tranquilla piccola, ci sono io con te. >
“Ed è proprio questo che non mi fa stare tranquilla Harry, la tua presenza.” Pensai.

* * *

Sono seduta su uno sgabellino del pub, che guardo il mare. Non so dove sia finito Harry. Ma meglio così. Sto iniziando a tranquillizzarmi. I suoi strani sbalzi d’umore mi mettono paura.
< Mi scusi signorina, posso ballare con lei? >
Alzo lo sguardo e un ragazzo biondo, mi guarda da capo a piedi.
< Ehm, no grazie, non ballo. >
Vedo quel povero ragazzo guardarmi male e tornarsene dai suoi amici che ridono di lui. Ma sono troppo timida per ballare in un discoteca, con milioni di ragazzi che guardano soltanto le curve del tuo corpo.
< Signorina, vuole qualche altra bibita? >
La voce del barista, mi risveglia dai miei pensieri.
< No grazie, va bene così. >
< Hey dolcezza, può concedermi un ballo?
Mi volto infuriata verso la sorgente di quella voce, ma quando mi giro, rimango incantata. Lui, è davanti a me. La sua incombente altezza fa ombra su di me. La sua grande mano è messa in evidenza, come segno d’invito. E i suoi occhi, sono di un verde così lucente.
< Harry, ho già detto di no ad un ragazzo, mi dispiacerebbe che lu.. >
Non finisco di parlare. Un gesto veloce e rude mi tira giù dalla sedia, facendomi finire appiccicata al corpo del mio cavaliere. Il mio viso, finisce a pochi centimetri di distanza dal suo collo. Il mio respiro, si posa su di esso. Due grandi mani, si poggiano sul mio fondoschiena e sussulto. Alzo immediatamente gli occhi verso Harry che mi guarda compiaciuto.
< Che c’è, mai nessuno ha toccato questa meraviglia? >
< Harry, togli le mani di li. >
< Andiamo babe. >
Sento la presa stringersi di più e mille brividi salire su. Tengo le mani salde sulle sue spalle. Sento la sua presa, spingere sul mio bacino, fino a far incontrare il suo col mio. Sento una strana presenza, il che, mi mette abbastanza in imbarazzo. Il mio respiro diventa pesante, e il mio corpo è scosso da brividi. Sento una cosa strana all’altezza dello stomaco. Lo sento ridere.
< Lo senti? E’ questo quello che mi provochi Ariel. Sei una tentazione, tu provochi i maschi, fai andare i loro ormoni in subbuglio. Ti voglio Ariel. >
In un nanosecondo mi ritrovo a correre, tirata dalla forza di Harry. Attraversa velocemente la discoteca e vedo che apre la porta di un bagno.
< Uscite tutti fuori. >
La sua voce, è più roca che mai e il mio corpo è scosso dalla paura. La sua voce, i suoi occhi.. sono scuri. Alcuni ragazzi escono senza replicare, fissando Harry impauriti. La porta si chiude con un tonfo, ed Harry, mi lascia la mano per andare a chiudere a chiave. Si gira, e vedo che con una mossa repentina, butta per terra la giacca, avvicinandosi a me. Inconsapevolmente indietreggio d’istinto, vedendo lui che avanza verso di me, sempre di più. Ad un tratto, sento una cosa fredda bloccarmi la schiena. “Sono in trappola” pensai.
La figura alta di Harry, si posiziona davanti a quella mia. Chiudo gli occhi d’istinto, non sapendo cosa aspettarmi. Pochi istanti dopo, sento il suo respiro sul mio collo, e non nego a dirlo, è piuttosto piacevole. Dalle mie labbra esce un piccolo sospiro, che viene colto alla perfezione dalla reazione di Harry, che con le sue braccia forti, mi prende in braccio trasportandomi, sul ripiano di marmo del lavello, mettendosi tra le mie gambe. Sento le sue labbra premere sempre di più e poi, ad un tratto, un dolore si impossessa del mio collo.
< Harry! >
D’istinto, stringo i suoi capelli sospirando. Mi dimeno. Sento i suoi denti stringere un po’ della mia pelle, e poi sento come succhiare.
< Harry, Harry basta! >
La presa sul mio collo svanisce, ma umidi baci, scendono giù, verso la scollatura del mio abito. Tiro la testa indietro, la sua presa, si fa sempre più salda, le sue mani sono poggiate sui miei fianchi.
< Ti piace, vero piccola? >
La sua voce è qualcosa di spaventoso. Ad un tratto, sento la sua presa sui miei fianchi sollevarmi, per rimettermi giù. Senza rendermene conto, finisco nuovamente bloccata al muro. Con un’abile mossa, solleva il mio abito, lasciando tutte le mie cosce scoperte. Le mie gote, diventano subito rosse.
< Harry finiscila, Harry ti prego.. > lo supplico.
Calde lacrime iniziano a fuori uscire dai miei occhi, quando vedo una sua mano, sbottonare la cintura dei suoi pantaloni. Inizio a tremare come una foglia. “La fine è vicina” penso.
Si avvicina tremendamente a me, le sue labbra sono ad un millimetro dalle mie. Le sento poggiarsi all’angolo della mia bocca. Un sussurro esce flebile, dalle mie labbra.
< Ho paura Harry, ti prego smettila, non sono pronta, non voglio che la mia prima volta sia in un sudicio bagno di una discoteca. Voglio che la mia prima volta sia magica.. >
Sento la presa del suo corpo, svanire dal mio. Tremo. Un grosso sospiro, il suo, rimbomba dentro la stanza. Si avvicina nuovamente a me, sollevandomi il viso.
< Asciugati le lacrime, su. Ma ricordati, un giorno, sarai mia. Vado a fare pipì. >
Lo vedo allontanarsi da me, e chiudersi dentro una piccola stanzetta. Scivolo contro il muro sospirando. Il mio cuore, inizia pian piano a regolarizzarsi. Ho paura, ho tanta paura. “Come faccio ora? Mi sono cacciata in un grosso pasticcio” penso. Debolmente, mi avvicino allo specchio sistemandomi un po’ i capelli e il trucco. Una macchia rosea, è impressa sul mi collo. La copro con i capelli. Mi poggio con le mani sul lavello. Pochi istanti dopo, vedo Harry uscire dal bagno e avvicinarsi a me. Man mano si avvicina, vedo quanto è alto, e io, mi sento piccola e impotente in confronto a lui. Si mette dietro di me, e con le sue grandi braccia muscolose, mi blocca tra lui e il marmo del lavello. Il suo viso si avvicina alla mia guancia, lasciandomi un casto bacio. Lo vedo allontanarsi e raccogliere la giacca da terra.
< Andiamo Ariel, torniamo a casa. >

* * *

Dopo un ora, finalmente siamo davanti il cancello di casa mia.
< Beh, grazie per la bellissima serata, anche se, una parte vorrei cancellarla. > ammetto timidamente.
< A me sembrava che ti piaceva invece. >
“ Colta nel sacco” pensai. E’ vero, i baci sul collo mi piacevano, ma tutto il resto no. Scaccio via i pensieri.
< Non direi. > dico ferma.
Una sua mano, si avvicina al mio collo. Lentamente, sposta sulla spalla desta i miei capelli, lasciando scoperto il collo sinistro.
< Mh, ho fatto un bel lavoro. E’ abbastanza violetto, direi quasi a sangue. >
Sbarro gli occhi e mi precipito a guardare. La scena che mi si presenta davanti, mi blocca il respiro: una grande macchia viola, era presente sul mio collo. Aveva sfumature rosse e anche nere sembrava.
< Harry, sei un mostro! >
Lo sento ridere.
< Sei ancora più bella, amore. >
Di nuovo quel soprannome, che mi mette i brividi.
< Comunque, grazie a te per la serata. Fai sogni d’oro. >
Le sue labbra carnose, si poggiano sulla mia guancia. Dopo averlo salutato, scendo giù dalla sua autovettura e mi incammino verso casa.
“ Sarà l’inizio di una nuova sfida.” E così pensando, mi avvio verso il vialetto di casa.
 
 

#Spazio Autrice

Buon pomeriggio ragazze. Mamma mia che caldo che fa!
Allora, innanzi tutto vorrei partire con il dire che siete stupendi. Veramente ragazze, vi adoro. *-*
Poi volevo dirvi altre due paroline:
Ringrazio tutte quelle stupende persone che hanno letto la mia storia; ringrazio tutte quelle stupende persone che hanno recensito la storia; ringrazio tutte quelle stupende persone che hanno messo la mia storia tra le ricordate;
e ringrazio anche tutte quelle stupende persone che hanno messo la mia storia tra le seguite.
SIETE FANTASTICHE.
Ma soprattutto volevo dirvi una cosa:
E’ SOLTANTO GRAZIE A QUESTE PERSONE, GRAZIE A VOI, CHE LA MATTINA, QUANDO MI ALZO MI VIENE VOGLIA DI SCRIVERE UN NUOVO CAPITOLO. PERCHE’ VOI, MI DATE LA FORZA DI CONTINUARE QUESTA MIA PASSIONE.
GRAZIE, GRAZIE DI CUORE A TUTTE.
Ed ora, godetevi il capitolo, e non sbavate ;D
Baci, Sephora. x

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***





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Capitolo 5

Mi giro e rigiro nel mio enorme letto matrimoniale. Apro gli occhi e sospiro. Quel letto non mi era mai sembrato così grande. E’ come se, mi mancasse qualcosa. “Forse, quella cosa che mi manca è Harry. Oh andiamo Ariel, ma che vai pensando, lui è un mostro, voleva solamente portarti a letto e tu ancora lo pensi?” dico a me stessa. Però, effettivamente, c’è qualcosa che mi intriga in quel ragazzo. So che lui è pericoloso, so che ha una brutta fama, so che lui le donne le usa, ma so anche che il mio cuore vuole scoprire cosa veramente c’è, dietro quella maschera rude, di quel bellissimo ragazzo dagli occhi verdi. Pian piano gli occhi mi si chiudono e le scene di quella serata mi vengono davanti come un trailer di un film. Il mio cuore inizia a battere sempre più forte. Mi alzo e mi metto a sedere accendendo la luce sul mio comodino. Prendo uno specchietto e giro lentamente il collo da un lato. La macchia violacea era ben visibile. Un sospiro lascia le mie labbra. Poso lo specchietto dentro un cassetto del comodino e mi copro bene. Quella sera faceva particolarmente freddo, e io quella sera, mi sentivo particolarmente sola.

* * *

Sento uno strano rumore giungermi alle orecchie, subito dopo, una canzoncina si disperde per la stanza. A malapena apro gli occhi e afferro il cellulare che lampeggia: Charlotte.
< P..Pronto? > sbadiglio.
< A.. Ariel.. >
Dall’altro capo del telefono sento il mio nome e subito dopo un rigurgito.
< Oh cielo Charlotte, sto arrivando! > riattacco.
Volo dal letto e mi precipito dentro la mia cabina armadio. Prendo un jeans nero, una camicia bianca e un maglioncino a V arancione. Prendo gli stivali neri con un po’ di tacco e un paio di orecchini a punto luce argento. Metto tutto sul letto e poi prendo la mia borsa per scuola adagiandola li vicino. Mi vado a lavare di corsa infilandomi sotto la doccia. Esco pochi minuti dopo con un accappatoio e i capelli avvolti in un asciugamano. Metto la biancheria intima e poi mi vesto velocemente. Asciugo i capelli con il phon, metto un po’ di rimmel, una spruzzata di profumo, orecchini, stivali, infilo il mio giubbottino bianco, borsa a tracolla e lascio la mia camera. Guardo il mio cellulare, sono le sei e trenta del mattino. Arrivo davanti la hall della mia casa e trovo Alfred.
< Alfred, Alfred!! >
< Signorina che succede? Sta male? >
< No, no Alfred io sto bene. Charlotte sta poco bene, devo andare a casa sua. >
< Le chiamo il suo autista. >
Vedo Alfred sparire dietro la porta e subito dopo, lo vedo di nuovo con Richard al suo seguito.
< Signorina, Alfred mi ha detto tutto, andiamo su. >
Apro velocemente la porta e saluto Alfred. Usciti fuori, vengo colpita da un’aria gelida. I miei occhi diventano lucidi dal freddo, sento il naso pizzicare. Velocemente, salgo sull’auto. Richard chiude la portiera del mio lato e pochi istanti dopo è già al mio fianco che parte verso casa di Charlotte. Apro lo sportellino con lo specchio e vedo le mie labbra rosse per il freddo. Accidentalmente l’occhio mi cade sul collo. “Diamine ho dimenticato la sciarpa. “ penso. Senza farmene accorgere, sposto i miei lunghi capelli castano cioccolato sulla spalla sinistra, coprendo totalmente il segnale che lui mi aveva fatto.
< Ariel, siamo arrivati. Ti aspetto qui fuori. >
< Si Richard, tranquillo. Lascio la borsa qui, a dopo. >
Scendo velocemente dall’auto e arrivo davanti il cancello di Charlotte. Suono al campanello e il cancello si apre. Con una piccola corsetta entro dentro e attraverso il vialetto. Arrivo davanti la porta e un immagine alquanto sconvolta della mia amica, mi si presenta davanti. L’abbraccio d’istinto.
< Va tutto bene Charlotte, ci sono qui io. Ssh, tranquilla. Come ti senti?>
Le accarezzo i capelli. I suoi occhi erano impauriti. Chiudo la porta e in silenzio, saliamo in camera sua. Una volta che entriamo dentro. Charlotte scoppia a piangere.
< Ariel ho paura.. mia mamma sospetta qualcosa, ha visto che ho un grosso ritardo, vuole portarmi dal ginecologo. Non voglio perdere la mia famiglia, ma non voglio perdere nemmeno mio figlio. Che devo fare Ariel.. >
A quelle parole, il mio cuore va in pezzi. Mi avvicino a lei e l’abbraccio forte. Chiudo gli occhi pensando, ma l’unica soluzione che mi viene in mente, è quella.
< Charlotte, tesoro mio ascoltami. Io, non sono un’esperta in make up, non so smaltare bene le unghie e non sono nemmeno brava con gli uomini. Però, hai  commesso un piccolo sbaglio, che ora, credo si sia trasformato in una cosa stupenda. Quello mio non è un rimprovero, ma è soltanto una frase che spero ti aiuti ad andare avanti. Hai sbagliato è vero, ma da questo sbaglio hai creato tuo figlio. Anche lui è la tua famiglia, e come hai detto tu non la vuoi perdere. Ormai il guaio è stato fatto, quindi, devi assumerti le tue responsabilità di figlia, di donna ed ora, anche di madre. Hai diciannove anni appena compiuti Charlotte, puoi rivoluzionare il mondo se vuoi. E tu involontariamente hai rivoluzionato la tua vita. Io non so come aiutarti, non sono un’esperta nel campo di bambini. Ma, credo che la tua mamma, ti possa aiutare. Ricordati Charlotte, la mamma non ti volta mai le spalle, qualsiasi cosa tu faccia. Lei ti amerà sempre, sei la sua bambina. Quindi, va da lei. Saprà capirti. Perché ricordati: la mamma, c’è sempre. >
Non mi accorgo che dai miei occhi, calde lacrime scendono. Sento le braccia di Charlotte stringermi forte.
< Oh Ariel, io non so che dirti, se non grazie. Mi sei stata d’aiuto e.. ti adoro amica mia. >
Sorrido asciugandomi le lacrime.
< Tu hai la fortuna d’avere un saldo appoggio nella tua vita Charlotte, io purtroppo non ce l’ho più.. e a volte, non nego che vi invidio. Vorrei anche io che la mia mamma fosse ancora qui: ad abbracciarmi quando ho bisogno, a consolarmi, a farmi ridere, per fare shopping e anche per impararmi come si deve, a fare tante cose da donna.. ma purtroppo, il destino è stato cattivo con lei e con me. Ora è il mio angelo custode, e so che lei, sarà sempre vicino a me. Non fisicamente certo, ma nel mio cuore, lei è sempre con me. >
< Ariel, ma quanta forza c’hai? >
< Vai dalla tua mamma Charlotte, io ti aspetto qui. >
Le braccia della mia amica, stringono ancora una volta il mio corpo, per poi allentare la presa e sparire dietro la porta della sua stanza. “Buona fortuna Charlotte. “ penso.

* * *

< E quindi è andata bene? >
< Si Ariel. E’ andata meglio di come pensavo, sono così serena finalmente. Ma, non sono ancora pronta per dirlo alle ragazze. >
< Tranquilla Charlotte, sono cose delicate. Quando tu vorrai, io sono al tuo fianco. > sorrido alla mia amica.
La campanella segna l’inizio delle lezioni e io saluto Charlotte, per poi dirigermi in classe e prendere posto all’ultimo banco. Per tutto il tempo delle lezioni, sto in massimo silenzio, con la testa appoggiata al muro. Fuori la finestra, un debole sole di Dicembre splende. Sospiro, quando a richiamare la mia attenzione è la professoressa di letteratura.
< Miss Montgomery, sta bene? Qualcosa non va? Il suo viso è così pensieroso.. >
< No, stia tranquilla Mrs McFly. Ho solamente un po’ di mal di testa. >
< Se vuole può andare in infermeria. >
< Sto bene così, la ringrazio. > faccio un debole sorriso e mi metto nuovamente con la testa, poggiata sul palmo della mano.
Con il dito dell’altra mano, premo piano sul mio collo: fa ancora male. Per tutto il resto delle lezioni, rimango in silenzio, in un angolino dell’aula a cercare di scacciare via, l’incubo della sera prima.

* * *

Il suono della campanella, segna la fine della giornata scolastica. Senza fare movimenti bruschi, per evitare che i miei lunghi capelli si spostino dalla mia spalla, lasciando scoperto il collo, sistemo i libri dentro la mia borsa. Esco silenziosamente dalla classe e raggiungo il mio armadietto. Faccio la combinazione e lo apro. Poso i libri che non mi servono e poi lo richiudo. In lontananza vedo le mie amiche dirigersi verso me.
< Hey ragazze! > saluto io.
< Ed eccoci finalmente a meno una settimana dalla fine della scuola. Così finalmente possiamo stare a casuccia davanti il camino e l’albero e.. >
< Okay, basta così Tamara, abbiamo capito. > dice Karolina ridendo.
< Ma dov’è Juliet? > dico, cercando la mia amica.
< Juliet è a casa con la febbre alta. > risponde Karolina.
< Beh ragazze, che dite se iniziamo ad uscire da qui? Mi sa che anche a me sta venendo un po’ di febbre, non mi sento bene.. > dice Charlotte.
Povera la mia amica, mi distrugge non poterla aiutare per come si deve.
< Si, andiamo dai. >
Ci dirigiamo tutte e quattro insieme verso il portone principale di quell’edificio. Usciamo fuori, e un brusio, accompagnato da una leggera brezza fredda, attira l’attenzione mia e delle mie amiche.
< Ma che sta succedendo? Perché tutto questo trambusto? > dice Tamara.
< Oh mio dio, ragazze… > Charlotte, fa segno a Karolina, che insieme a Tamara guardano in un punto ben definito.
< C..che ci fa Harry Styles, davanti il cancello della scuola? >
Appena il suo nome giunge alle mie orecchie, sussulto. La paura si impossessa del mio corpo. Guardo la traiettoria specificata dalle mie amiche, e davanti il cancello della scuola, un ragazzo alto, muscoloso e bellissimo, è poggiato al suo fuoristrada nero. Appena mi nota, un sorriso si stampa sul suo volto, accompagnato dalle sue irresistibili fossette. Lentamente inizia a muovere alcuni passi, verso l’interno dell’atrio.
< Si sta avvicinando.. > Tamara è terrorizzata.
“ Questo ragazzo, sarà il mio incubo peggiore” penso. Lo vedo avanzare sicuro di se stesso, con un obiettivo preciso da raggiungere: me.
Vedo alcune ragazze bisbigliare, altre indietreggiare alla sua vista. Addirittura alcuni ragazzi scappano via, ma io, sto ferma, con lo sguardo puntato sui suoi occhi verdi. Si, oggi sono chiari, lucidi e splendenti come piacciono a me. Me lo ritrovo a pochi centimetri. Il suo sorriso, non svanisce dalle sue labbra.
< Buongiorno bellezza, sei uno schianto. Sai..passavo di qui e ho pensato di aspettare che uscissi dalla scuola. > saluta lui, guardandomi.
Con un gesto delicato, poggia le sue labbra sulla mia candida guancia bianca, che subito dopo, si colora di un leggero rossore.
< C..ciao Harry.. >
Sento il cuore dentro il mio petto pulsare sempre più forte, ho paura, ma allo stesso tempo, mi sento confusa dal suo comportamento così dolce, che mi fa stare tremendamente bene. L’episodio di ieri sera però, non aiuta di certo a calmare la situazione d’imbarazzo. Mi sento così confusa..
< Sei bellissima quando arrossisci sai? Stai bene? Dammi la borsa. >
Con un veloce gesto, la mia borsa si trova tra le sue mani.
< Spero non ti dispiaccia se oggi sono io il tuo autista. Mi sono preso la libertà di avvisare Richard. >
< Hai avvisato Richard? E come hai fatto? >
Lo guardo sconvolta, quel ragazzo è una sorpresa continua.
< Okay lo ammetto, l’avevo programmato e sono passato da casa tua. Spero non ti dispiaccia. Ho preso anche il tuo borsone di danza e.. >
< Non sarai mica entrato in camera mia Harry! >
Spalanco gli occhi. “ Ti prego, di che non ci sei entrato, mi imbarazzerei da morire.” Supplico mentalmente.
< Si, è normale che sono entrato dentro camera tua.. >
Il suo sguardo è fermo, serio. Sento il mondo crollarmi addosso. Le mie guance diventano ancora più rosse. Abbasso lo sguardo imbarazzata. Ad un tratto una risata giunge alle mie orecchie. Alzo il viso e vedo Harry alquanto divertito.
< Scherzo babe, me l’ha data Alfred la tua borsa di danza. Che faccia che hai fatto! > ride strizzando gli occhi.
Ad un tratto gli sferro un pugno sul braccio, caricando tutta la mia potenza, credendo di fargli male. Ma per lui, è soltanto una carezza. Scoppio a ridere pure io.
< Sei uno stupido Styles. >
< Senti chi parla. Mi raccomando, cadi di nuovo eh. >
Rido. Quel suo lato divertente, mi fa stare benissimo. Ma per quanto tempo durerà? Magari fosse sempre così. La paura si impossessa nuovamente di me. Inizio a tremare. Se lui è venuto a prendermi, significa rimanere sola con lui, e rimanere sola con lui..
Una caloria invade le mie spalle, risvegliandomi dai miei pensieri. Noto Harry che mette un braccio su di esse.
< Allora, andiamo bambolina mia? >
Non mi ero resa conto, in quei minuti che le mie amiche, fissavano impaurite la scena, come altre cento persone intorno a noi.
< Ehm, si Harry ora andiamo, volevo presentarti prima le mie amiche.. >
Mi volto verso loro, che vedo, fanno un passo indietro.
Vedo Harry sistemarsi il ciuffo e tendergli la mano con il sorriso più sincero che abbia mai visto sul suo viso. Le mie amiche, esitano un po’.
< Non vi mangio mica ragazze. Piacere, sono Harry, un amico intimo della qui presente bellezza. >
Quando scandisce la parola intimo, i suoi occhi inchiodano i miei facendomi arrossire a dismisura. Karolina, mi fissa impaurita e confusa, come Tamara e Charlotte. Tutte e tre si presentano e subito dopo ritraggono le mani.
< Beh, è stato un piacere conoscervi ragazze. Spero ci rivedremo presto. Andiamo piccola? >
Per l’ennesima volta in dieci minuti, le mie guance prendono fuoco. Abbraccio tutte le mie amiche, ma ad un tratto, Karolina mi tira verso il gruppo.
< Ti avevamo avvisata Ariel, e tu fraternizzi con il pericolo? Ma sei impazzita? Vogliamo spiegazioni. Non siamo arrabbiate, abbiamo solo paura per te. Sii prudente. Chiama se hai bisogno. > sussurra Karolina.
Annuisco, e lentamente, mi distacco da loro, salutandole.
Harry mi mette nuovamente un braccio sulle spalle e pian piano, ci dirigiamo verso l’auto. Una volta la davanti, Harry mi apre la portiera e io salgo su. Vedo che gira dalla parte del cofano anteriore e mi fa un sorriso abbastanza furbetto. Ancora non avevo notato il buon profumo e la pulizia dentro quella macchina. Vedo che sale al posto guida e pochi minuti dopo, sfrecciamo via dalla mia scuola.

  * * *

< Eccoci arrivati. > annuncia Harry.
Mi guardo intorno e un Greenwich innevato, mi si presenta davanti. La visione è quasi magica.
< Harry ma è magnifico. >
< Si, e la cosa bella sai qual è? >
Faccio ingenuamente no con la testa, non sapendo le sue idee.
Vedo che si sporge verso i sedili di dietro e ne esce con un cesto in mano.
< Pic-nic! >
Lo guardo accigliata.
< Harry ma ci saranno meno dieci gradi e tu vuoi fare un pic-nic sulla neve? >
< Si, perché? > chiede posando il cesto nuovamente.
< Tu sei tutto matto. >
Rido scendendo dalla macchina. Subito dopo, anche lui fa lo stesso e dai sedili posteriori, estrae tre plaid e il cesto.
Lo fisso incuriosita.
< Andiamo? >
Annuisco e pian piano, lo seguo lungo il parco. Arriviamo in un posto del parco, che sembra incantato. Siamo davanti un piccolo laghetto ghiacciato, i raggi del sole, illuminano la superficie facendola sembrare dorata e la neve attorno, brilla come mille diamanti.
< Harry ma è stupendo. >
< Mi fa piacere che ti piaccia piccola mia. Beh, sistemiamo i plaid sulla neve? >
Annuisco e con il suo aiuto, sistemiamo un piumoncino come tovaglia per non sentire freddo e un plaid ciascuno per coprirci. Harry apre il cesto e un profumo di pollo arrosto invade il mio naso.
< Che profumino, ma hai preso pollo arrosto? >
< Si, l’ho cucinato io apposta. Spero sia di tuo gradimento. >
Fisso Harry come un alieno.
< Tu sai cucinare? > chiedo stranita.
< Si, perché? >
< Sai, non capita spesso. > Ammetto afferrando il mio pranzo.
< Allora, buon appetito. >
< Grazie, anche a te. >
E tra piccole battute consumiamo il nostro pranzo.

* * *

< Ariel? >
Mi giro lentamente verso di lui, che mi guarda, sdraiato su un fianco. Abbiamo finito di mangiare da una mezz’ora e noi siamo sdraiati sulla neve con due coperte addosso. Ho paura, paura che tutta questa magia si possa rompere in un millesimo di secondo. Stranamente, sto bene.
Non mi accorgo che tremo.
< Vieni qui, senti freddo.. >
Le forti braccia di Harry, mi tirano a se. Finisco contro il suo petto duro. Le gote, diventano quasi bordeaux. Vedo gli occhi di Harry, che scrutano il mio viso.
< Hai le labbra rosse, sai? >
< Mi capita sempre con il freddo.. >
Sento la salda presa di Harry svanire. Mi gira a pancia in su e si solleva sull’avambraccio. Sento le dita della sua mano, scostare i capelli da un lato, permettendogli di visualizzare per bene, la sua opera. Il suo viso è rilassato e compiaciuto. Ad un tratto, un respiro caldo, sfiora la pelle delicata del mio collo, facendomi rabbrividire.
< Che c’è piccolina, già rabbrividisci di piacere? >
Sento le sue labbra, posarsi delicate, come petali di rosa sul mio collo e subito dopo, la sua lingua bollente, poggiarsi sulla parte dolente. Aspiro l’aria tra i denti. Sento come un dolore ancora più profondo. Metto una mano sul suo petto per allontanarlo, ma l’unico risultato è quello contrario. Mi ritrovo in un millesimo di secondo, Harry su me, che blocca le mie mani, all’altezza della mia testa. Una caloria mi invade e il cuore inizia a pulsare sempre più forte nel mio petto. Delicatamente, una scia di baci, conduce le labbra di Harry vicino le mie, e ad un tratto, una piacevolissima caloria, si diffonde sulle mie labbra. Mi sta baciando. Non è proprio un bacio, ma le sue labbra sono sulle mie. Mi scanso subito e guardo Harry impaurita che scivola al mio fianco; con un gesto delicato mi accarezza le gote rosee, e io, timidamente, affondo la testa sul suo petto, nascondendomi.
< Harry, quando la smetterai? > sussurro.
< Mai, fin quando non ti avrò. > sussurra.
< Non mi avrai mai, non te lo permetterò. > dico sicura di me.
< Scommettiamo? >
Sento il corpo di Harry nuovamente su mi me, ma la sua attenzione questa volta, non è né il mio collo, né le mie labbra. Sono i miei jeans.
< Harry, va bene, basta. Ti credo. Fermati.. lasciami Harry.. >
Sento il bottone aperto e la cerniera abbassata. Le sue mani, cercano di tirare giù i miei jeans con forza. Sento le lacrime salire ai miei occhi. Paura, ecco ciò che avverto. Quella paura che ti mangia il respiro, che non ti fa ragionare. Quella paura che hai, quando pensi solamente a salvarti.
< Harry per favore basta! >
Lo guardo negli occhi, sono di nuovo cupi. E’ come se fosse per conto suo, mi sente, ma non mi ascolta. Perdo la pazienza e senza rendermene conto, gli mollo un ceffone sulla guancia.
< Perché devi farmi del male Harry. Perché mi vuoi a tutti i costi? Perché ti comporti così! Mi fai schifo Harry! >
Velocemente, mi alzo facendolo scivolare da sopra di me. Mi ricompongo, prendo le mie borse e lo guardo negli occhi.
< Le persone non hanno tutti i torti Harry, sei cattivo, pericoloso. E si, ho paura di te. Stai alla larga da me. >
E così dicendo, me ne vado da quel parco innevato, dirigendomi verso la mia scuola di danza e lasciando Harry completamente stordito.

* * *

Sono passate due ore da quello sgradevole episodio. Sono sul palco del teatro dove mi devo esibire il prossimo mese. L’emozione e la felicità che provo in questo momento, sono indescrivibili. Per me la danza è tutto. Inizio a volteggiare in punta di piedi e poi, dopo aver fatto una piccola corsetta, slancio il mio corpo in alto, saltando e aprendo le mie gambe in una spaccata in aria. Atterro con leggerezza e li, prendo la mia posizione finale. I miei occhi si posano verso i posti a sedere, una figura attira la mia attenzione. Sento il sangue gelarsi nelle mie vene. E lui che ci fa di nuovo qui?
 




#Spazio Autrice

Ed eccomi qui ragazze, con un capitolo super mega lungo.
Dire che questo capitolo è stato impegnativo è poco: ho cercato di descrivere nel miglior modo,
la sensazione di ogni singolo personaggio, soprattutto le sensazioni di Ariel.
Spero che il capitolo, sia di vostro gradimento.
Che cosa succederà tra lei ed Harry?
Lui è abbastanza determinato, ottiene ciò che vuole.
Lei è abbastanza timida e indifesa, ha bisogno di una persona che la protegge.
Chissà cosa succederà, per saperlo seguite i prossimi capitoli e recensite.
Più recensioni ci sono, più capitoli scrivo.
Ma ora..
Vorrei ringraziare ancora una volta tutti voi.
Ringrazio chi legge la mia storia;
ringrazio chi recensisce la mia storia;
ringrazio chi l’ha messa tra i preferiti;
ringrazio chi l’ha messa tra le ricordate;
e ringrazio chi l’ha messa tre le seguite.
Un grazie di cuore, Sephora. x
Una serena notte. Baciiii! *-*

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 (Parte 1°) ***





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Capitolo 6 (Parte 1°)

< Bene, adesso passiamo al balletto di Ariel. Sei pronta tesoro? >
Il mio sguardo, è fisso sul suo. Mi guarda, mi scruta. Sento i suoi occhi su tutto il mio corpo. Arrossisco, rendendomi conto d’esser solamente con un body.
< Ehm.. Miss credo che.. non.. >
< Ariel, tutto apposto? Che succede? >
La mia maestra di danza mi affianca e guarda nella mia direzione.
< E’ il tuo ragazzo? >
A quella frase, mi si accappona la pelle. Mi volto sconvolta.
< Che cosa? No, no, assolutamente. Non lo conosco. >
< Okay, andiamo su. >
Imbarazzata, seguo la mia maestra, e come da lei richiesto, eseguo anche il mio assolo. Continuo a sentire i suoi occhi sul mio corpo, e questo mi rende abbastanza nervosa. Quando finiamo di provare, ci dirigiamo verso gli spogliatoi. Di corsa entro dentro lo spogliatoio e mi sistemo.
< Avete visto quel ragazzo seduto nella platea? Mamma mia che era carino. E come ci guardava mentre ballavamo. >
Sento le mie compagne di danza, parlare su Harry. Sto in silenzio. Lui non le guardava, lui mi guardava. Sento come un senso di gelosia dentro di me, ma forse era soltanto fastidio per il gesto che lui aveva fatto verso me.
< Durante l’assolo di Ariel poi, lui ha guardato tutto il tempo me. > Interviene alla discussione Cindy.
Già Cindy. Lei è la mia nemica fin dai tempi dell’asilo. Lei e la mia matrigna potrebbero sembrare mamma e figlia: odiose ed egoiste.
< Cindy, lui non ti guardava affatto. Lui guardava Ariel. > interviene una mia amica, dicendo la verità.
< Ma stai scherzando, chi potrebbe mai volere una ragazza così innocente e stupida? >
Sorrido senza farmene accorgere, ero abituata a ricevere critiche sul mio comportamento. Mi volto e mi avvicino a Cindy.
< Cindy, ti faccio i miei complimenti. Sei riuscita a conquistare la vista di quel ragazzo. Però, si da il caso che lui abbia già scelto me. >
E così dicendo mi volto verso l’uscita dello spogliatoio, lasciando tutte le mie amiche, a bocca aperta.

* * *

Esco fuori dal teatro, e lo vedo. Avanzo verso di lui lentamente. Che cosa vuole ancora da me? Che ci fa qui? Però.. E’ bellissimo, ha una maglia bianca che si intravede sotto il cappottino. E’ davanti a me. Sale sul marciapiede e mi sorride. Un sorriso sincero, a quanto sembra. Ma io sono abbastanza scottata, dai suoi modi di fare.
< Che cosa sei venuto a fare qui? Come sapevi che io ero qui? > parlo con un tono freddo e distaccato.
< Ho letto il manifesto che c’è appeso al centro. Tu vai alla “Royal Ballet” no? >
Annuisco sorpresa. Il suo tono di voce era calmo.
< Sono solamente passato per vederti ballare. Ogni volta che ne parli della danza ti illumini, e allora mi sono detto: perché non andarla a vedere? E sono venuto. Complimenti Ariel, sei veramente brava. >
Strabuzzo gli occhi. Quello è Harry? Mi ha appena fatto un complimento senza mettere malizia o quant’altro? Pian piano sento il sangue salire al cervello e le mie guance, diventano rosse. Abbasso lo sguardo.
< Ti ringrazio Harry. >
< Sarai stanca, se vuoi, ti posso accompagnare a casa. >
Lo vedo abbozzare un sorriso. Lo guardo negli occhi: sono sinceri. Il suo verde è così luminoso. Credo di non aver mai visto colore più bello. Sento la spalla farsi più leggera: Harry mi ha preso il borsone.
< Andiamo su, fa freddo, e tu sei tutta sudata. >
Vedo che carica il borsone in macchina e poi, mi apre lo sportello. Entro esitando un po’. Subito dopo lo richiude e lui sale al posto guida. Mette la cintura, come me, e poi mette in moto dirigendoci verso casa mia. Durante il tragitto, è silenzioso. Io gioco con le mie dita.
< Si vede che ci metti amore. > spezza il silenzio.
< Uhm? In cosa? >
< Quando balli, si vede che ci metti amore. Ti piace ballare vero? > si volta per un attimo a guardarmi.
Annuisco timidamente Poi guardo davanti a me. Leggeri fiocchi di neve scendono. Sorrido.
< Per me la danza è tutto. E’ l’unico posto dove posso essere me stessa, senza pretese. La danza per me è liberazione, espressione del corpo e dei movimenti. Ma soprattutto leggerezza e fluidità. E’, un qualcosa che mi prende anima e corpo. >
Finisco di parlare e vedo Harry guardarmi con un sorriso da infarto.
< Caspita, ti piace proprio. Io sono convinto che quando una persona ha un obbiettivo da raggiungere, deve farlo e basta. Ci potranno essere ostacoli è vero, ma se tu veramente lo vuoi, anche a costo di farti male, lo devi raggiungere. >
Guardo Harry per la seconda volta sorpresa. “Questo ragazzo è strano” pensai.
< Eccoci arrivati. > annuncia sorridente.
< Beh, grazie Harry. > sorrido sinceramente. < Sono stata bene. >
Vedo i suoi occhi illuminarsi. Rimango piacevolmente sorpresa.
< E’ stato un piacere, piccola. >
Sorrido, ed esitante, mi avvicino alla sua guancia, lasciandogli un dolce bacio.
< Grazie mille, Harry. >
Velocemente scendo dalla vettura e prendo il mio borsone. Non volevo fargli notare il rossore sulle mie guance. Entro dentro il cancello della mia villa e a passo svelto, mi dirigo dentro casa.

* * *

L’indomani sera..
< Ariel, vieni a ballare dai! >
Faccio no alle mie amiche. Non mi andava di ballare, almeno non in quel momento.
< Voi andate, fra dieci minuti vengo anche io. >
< Ci contiamo eh! >
< Tranquille. Charlotte, mi raccomando, non fare movimenti bruschi. >
< Tranquilla sorella. >
Vedo le mie quattro amiche sparire in mezzo la pista da ballo. “Sono delle pazze” pensai. Un sospiro, lascia le mie labbra. E’ da ieri pomeriggio che non sento ad Harry, e le miei amiche non mi hanno preso assolutamente discorso. “Meglio così” penso.
Sorseggio un altro po’ di cocacola fino a finirla tutta. Lascio il bicchiere sul bancone e poi, mi avvicino lentamente alla pista da ballo. Velocemente, cerco le mie amiche e le trovo a ballare con alcuni ragazzi, tra cui i fidanzati di Juliet e Tamara. Mi faccio largo fino a raggiungerle e quando siamo tutte insieme, inizio a scatenarmi. Un ragazzo del gruppo si avvicina e inizia a ballare al mio fianco. Balliamo tutti insieme, fin quando Charlotte non mi fa segno che non si sente bene.
< Ragazze, che ne dite, andiamo a bere un po’? >
< Si ottima idea, Ariel. > approva Karolina.
Ci dirigiamo al bancone bar e faccio sedere Charlotte. Mi avvicino al suo orecchio.
< Va tutto bene, amica mia? >
< Si, ora va meglio, grazie Ariel. >
< Non c’è di che, prendi un qualcosa di dolce, niente alcool o cose frizzanti. >
Sorrido dolcemente scombinandole i capelli. La vedo sorridere.
< Allora, mio amore, cosa si fa questa notte? > esordisce Jason, il fidanzato di Tamara.
Vedo la mia amica diventare rossa come un peperone e dare una leggera sberla al suo fidanzato. Rido. Sono dolcissimi come coppia. Ad un tratto però, sento qualcosa sfiorare il mio fondoschiena. Sussulto in preda al panico. Mi volto, pronta a sferrare uno schiaffo se fosse stato Harry, ma la scena che mi si presenta davanti, è più inquietante di Harry.
Thomas, un amico di comitiva, mi sta toccando il fondoschiena. Sgarbatamente, sposto la sua mano lungo il suo fianco.
 < La tua mano li, ti dona. >
Sento il suo fiato spostarsi sul mio collo. Nuovamente, la sua mano si poggia sul mio fondoschiena. Mi allontano sferrandogli uno schiaffo. O almeno credevo. Mi blocca i polsi, spingendomi contro il bancone. Mi guardo intorno, i miei amici sono distanti da me.
< Nessuno può venire in tuo soccorso. Sei così sexy Ariel. Devo confidarti una cosa. Sono pazzo di te.>
Sussulto. I ricordi di quelle volte che Harry ci ha provato con me, si fanno spazio nella mia mente. Inconsciamente inizio a tremare. Le lacrime, si fanno spazio nei miei occhi.
< No piccola, non piangere. Voglio solamente divertirmi un po’. Sei così bella, e il tuo corpo è così invitante..>
La sua lingua passa violentemente sulle sue labbra. Vedo il suo volto a pochi centimetri dal mio e subito dopo, un qualcosa colpirlo talmente forte, da vederlo volare per terra. Sobbalzo schiacciandomi ancor di più contro il bancone. Il mio volto si gira velocemente, nella direzione da dove è stato sferrato il pugno e i miei occhi incontrano i suoi: è Harry.
< Oh cielo! > sento i miei amici urlare.
Mi porto le mani alla bocca ancora tremante, credo che per la prima volta, sono riconoscente a quel ragazzo. Abbasso lo sguardo per terra e vedo quel ragazzo che ci stava spudoratamente provando con me, sputare sangue.    
< Non ti avvicinare mai più a lei, se non vuoi fare una brutta fine. >
La sua voce roca e dura, mi fa tremare. Non l’avevo mai sentito così arrabbiato.
Vedo Thomas rialzarsi lentamente e asciugarsi con il dorso della mano la bocca. Lo sguardo dei miei amici oscilla tra me, Harry e Thomas.
< E perché, sentiamo? > dice con voce spezzata il ragazzo, avvicinandosi pericolosamente al viso di Harry. Sono a poca distanza da me.
< Perché lei è mia. Solo ed esclusivamente mia.> dice Harry con sguardo duro.
Calde lacrime, scendono dai miei occhi. Ho paura, tanta. Non ho mai visto Harry così arrabbiato. Thomas si allontana da lui, e si avvicina a me. Tremo come una foglia. Siamo faccia a faccia. Chiudo gli occhi appena sento il suo tocco sul mio viso.
< E brava Ariel, così vai a letto con i cattivi ragazzi. Ed io che pensavo fossi un’innocentina. Sai, la cosa mi piace. Così non perdo tempo se voglio darti una bott.. >
Sento un tonfo profondo e la musica cessare. Apro gli occhi di scatto e vedo Harry addosso a Thomas che lo stava picchiando.
< Harry basta! > urlo io.
< Ariel, te lo avevamo detto che è pericoloso! Vai via! > sento la voce di Charlotte tremare.
Guardo la scena terrorizzata. Se non intervengo, lo uccide. Mi avvicino ad Harry e poggio le mani sulle sue spalle per cercare di farlo stare fermo, ma lui non sente nemmeno il mio tocco.
< Ariel va via di li! > sento Karolina urlare impaurita.
< Harry, Harry basta adesso. Finiscila Harry. Non mi ha fatto niente. Basta Harry Basta! > urlo, urlo forte, ma non mi sente.
Giro, cerco di guardarlo negli occhi. Finalmente, i nostri occhi si incontrano. I suoi occhi sono scuri e cupi. Poggio una mia mano sulla sua guancia, piangendo.
< Basta Harry, fermati ti prego. Ho paura.. > lo dico singhiozzando.
Vedo Harry bloccarsi. Il suo sguardo è fisso su Thomas, che ha il viso ricoperto di sangue. Tossisce. A quella vista, un senso di vomito mi parte dallo stomaco. Chiudo gli occhi prendendo un respiro profondo. Li riapro e lentamente, mi rivolgo ad Harry.
< Basta Harry, per favore.. >
Lentamente, sfioro le sue mani, togliendole dalla giacca di Thomas.
Vedo Harry risvegliarsi e guardarsi intorno rialzandosi.
< Che c’è? Che avete da guardare. Ritornate a fare ciò che stavate facendo! > urla.
Tutti i presenti, in men che non si dica, ritornano ognuno a fare quello che stavano facendo, addirittura riparte anche la musica.
< Andiamo Ariel, prendi le tue cose e andiamo via di qui. >
Il suo tono è duro. Annuisco e mi dirigo verso i miei amici.
< Ariel ma dove vai? > la voce spaventata di Juliet mi rattrista.
< State tranquilli, vado con Harry, ha bisogno di me. > sorrido flebile asciugandomi le lacrime e prendendo il mio cappotto con la mia borsetta. Anche io ho paura, da morire, ma non posso farlo avvertire a nessuno.
< Ariel è un mostro! >
Do un bacio sulla fronte alle mie amiche.
< Io so cavarmela. Pensate per Thomas.. Ci sentiamo domani. > così dicendo, mi allontano da loro.
< Andiamo. > dico ad Harry.
Sento la sua grande mano, poggiarsi sulla mia spalla e poi, velocemente, usciamo fuori arrivando in men che non si dica, in macchina sua. Per tutto il tragitto non si sente fiatare.

* * *

Arriviamo dopo un po’ difronte un palazzo alto, tutto decorato in stile classico. Rimango incantata.
< Ti piace? >
La voce di Harry, spezza il silenzio.
< E’ bellissimo, abiti qui? >
< Si. Vieni dai.. >
< Ma io veramente.. >
Vedo il suo sguardo incupirsi. Sospiro e acconsento.
< E va bene, saliamo. >
Un sorriso spunta sulle sue labbra. Scende dal posto guida e chiude la macchina, facendo scendere prima me. Ci dirigiamo verso l’entrata di quel palazzo ed Harry, saluta il portinaio.
< Buona sera Oliver. >
< Buona sera a lei signor Styles. E questa bellissima fanciulla? >
Vedo gli occhi del portinaio, volgersi verso il riccio. Se non fosse troppo sfacciato, quasi quasi direi che sta per diventare rosso.
< Oh, lei è Ariel, una mia amica. >
< Ariel, Ariel, questo nome non mi è nuovo. >
Sorrido imbarazzata.

< Harry, questa ragazza mi piace.>
< Già, ora noi andiamo, buonanotte. >
< Arrivederci, signor Oliver. > sorrido e poi seguo Harry dentro l’ascensore.
 
 

#Spazio Autrice
Buon pomeriggio ragazze, eccomi qui con un nuovo capitolo. *-*
Ogni giorno rimango sempre più entusiasta di tutte voi.
Giorno dopo giorno siete sempre più numerose e mi fa piacere sapere che la storia piace.
Io ce la sto mettendo tutta.
Che dire, credo che questo capitolo sia un po’ particolare, ma soprattutto Harry, è diverso.
Ma, capirete tutto più avanti, anche perché questa è solamente la prima parte.
Sto già scrivendo la seconda parte.
Nel frattempo però mi piacerebbe vedere tante recensioni, perché sennò non pubblico.
Quindi spolliciate sulla tastiera che la seconda parte arriva entro sera. *-*
Ho fatto rima! Ahahahah!
A dopo girls. Un bacio, Sephora. x

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 (Parte 2°) ***




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Capitolo 6 (Parte 2°)
 

Pochi minuti dopo, ci troviamo davanti una porta in legno chiaro al sesto piano di quel palazzo. Vedo Harry aprire la porta e spostarsi su un lato.
< Prima le signore. >
< Grazie Harry, che gentiluomo.. >
< Fai come se fossi a casa tua, fatti un giro se vuoi. >
< Okay, va bene. >
Lo vedo sorridere compiaciuto e poi entriamo entrambi dentro casa. Rimango incantata. Inizio a girare l’appartamento. Arredamento nettamente moderno, con colori vivaci e con molta prevalenza d’arancione. Mi guardo intorno, la casa è molto ordinata e profumata. Arrivo nel salotto, noto che tutta la casa è formata da molti open space: ingresso e salotto sono ambiente unico, cucina e sala da pranzo e poi ci sono due camere da letto con due bagni in camera.
< Complimenti Harry, bellissima casa. Certo che per avere diciannove anni, hai gusti decisamente.. fini oserei dire. > sorrido. < Posso togliere le scarpe? Mi fanno male i piedi.
< Si, certamente. >
Pian piano mi tolgo le scarpe e le metto in un angolino.
< Vieni, voglio farti vedere una cosa. >
Sento la sua mano prendere la mia e trascinarmi fuori. Appena usciamo, un grande terrazzo si presenta davanti a me.
< Caspita, ma è bellissimo. >
< D’estate monto la verandina con una piccola piscina, sai, per fare piccole feste. >
< Sei organizzato Styles. >
Sorrido compiaciuta dei suoi guasti. Ad un tratto però, abbassando lo sguardo, noto dei strani segni sulla sua mano. Delicatamente gliela prendo e gli sfioro la mano, non erano segni, erano cicatrici.
< Harry ma questi.. come te li sei procurato? >
< Non è niente, mi sono solo.. tagliato da piccolo. >
Sento il suo corpo irrigidirsi. Lo guardo negli occhi e noto che per la prima volta, svincola il suo sguardo dal mio. “ Che mi stia dicendo una bugia? Meglio non fare domande. “ pensai. Quando alzo il viso, noto del sangue sulla sua maglietta.
< Harry hai del sangue sulla maglietta..>
< Uh, sarà stato quando ho picchiato quel maiale. >
< Harry ci sei andato pesante però. Voglio dire, non aveva fatto niente di così orrendo.. >
Parliamo mentre entriamo nel salotto. Lo vedo girarsi di scatto ed infuriato verso me.
< Ti stava palpando il fondoschiena Ariel, ti stava importunando! Volevi che lo lasciassi fare? Magari ti portava anche a letto! >
Vedo i suoi occhi andare a fuoco, come prima.. Inizio a tremare..
< No..no certo che no. Non volevo per.. >
< Ariel, tu non capisci. Sei troppo bella, e i maschi ti guardano, ti sbavano dietro, ma tu non te ne rendi conto. Quel ragazzo ci stava provando spudoratamente e schifosamente con te. E io non potevo sopportare più.. >
< Harry, infondo è quello che stavi facendo tu.. >
Vedo che si avvicina pericolosamente a me, schiacciandomi nuovamente a muro. Un gemito di paura lascia le mie labbra.
< Quando tu lo supplicavi, lui ha smesso? Lui non ha cuore Ariel.. > sibilla tra i denti.
< Nemmeno tu hai smesso subito quando te l’ho chiesto.. > sussurro.
Sento un pugno sbattere vicino la mia testa. Sobbalzo e mi stringo a lui. Altre lacrima scendono sulle mie guance. Sento il suo tocco sfiorarmi il collo, proprio sul segno, che lui aveva lasciato temporaneamente sulla mia pelle.
< Tu sei mia Ariel, e di nessuno.>
< Ammettilo che sono tua perché mi vuoi solamente portare a letto! >
Non so da dove prendo questo coraggio, ma glielo urlo a due millimetri di distacco. Ad un tratto, sento la mia guancia bruciare così forte, da smettere di piangere. Harry mi aveva dato uno schiaffo. Sposto i miei capelli dal viso e mi tocco la guancia. Guardo impaurita Harry ed indietreggio sempre di più. Vedo gli occhi di Harry spalancati..
< No.. no. Ma che cosa ho combinato.. non di nuovo, non di nuovo. Ariel io.. >
< S..stai lontano da me, mostro. >
Vedo gli occhi di Harry farsi minuscoli e lucidi. A sguardo basso, si dirige verso la cucina.Lentamente, scivolo lungo il muro toccandomi la guancia.
“Mi ha dato uno schiaffo..” penso.
Ad un tratto, sento un urlo e poi, un rumore di vetro rotto. Mi alzo di scatto da terra e mi precipito in cucina. Appena entro, una scena ghiacciante mi si presenta davanti. Harry, accasciato a terra con la mano insanguinata e dei pezzettini di vetro sulla mano e per terra. In più, c’è dell’acqua.
< Harry ma cosa.. >
< Vai via Ariel, io sono un mostro. Io metto paura alle persone. > risponde cupo.
Lentamente, scansando il vetro, mi avvicino a lui e mi inginocchio abbracciandolo. Il suo viso, finisce poggiato sul mio petto.
< Non sei un mostro Harry. Sono i tuoi comportamenti a renderti in un modo che non sei. E’ vero, mi metti paura a volte, ma non tu, i tuoi modi di fare. Ma, vedi Harry, io credo in te. So che tu sei buono. Non so cosa ti sia successo per diventare così, ma so per certo, che il vero Harry è dolce e gentile. Io non ho paura Harry, non ho paura di te. Ma del tuo carattere. Ti sembrerà strano, perché ci conosciamo da poco. Ma in questi giorni, anche se mi hai fatto soffrire.. ho imparato anche a volerti bene. Ieri sera quando non ti sei fatto sentire, già mi mancavi.. Se tu vorrai, io sarò al tuo fianco Harry, solo se tu vorrai. >
Sento delle braccia circondarmi il corpo e poi, dei strani suoni, come dei singhiozzi. Ad un tratto, sento una cosa, bagnarmi il ginocchio. Abbasso lo sguardo e da dietro dei riccioli, vedo Harry piangere. Rimango di sasso.
< Harry.. > dico senza sapere cosa aggiungere.
< Grazie Ariel, ma adesso.. vorrei rimanere un po’ da solo.. se non ti dispiace. >
Annuisco, e in silenzio, lascio quella stanza. Prima di varcare la soglia, sento il mio nome. Mi giro.
< Ti prego, non andare dicendo in giro di questo mio momento. > abbassa lo sguardo.
< Sarà il nostro piccolo segreto. >
Pian piano, lascio la stanza, andando verso il salotto. Mi siedo sul divano e pian piano chiudo gli occhi. “Non posso crederci, Harry ha pianto..” penso.

* * *

Sento dei rumori provenire dalla cucina. E’ passato un quarto d’ora e di Harry nessuna traccia. Ad un tratto, lo vedo uscire dalla cucina e mi guarda. Il suo sguardo è serio, indecifrabile. Mi si avvicina e io sollevo lo sguardo incontrando i suoi occhi.
< Mi aiuteresti a medicare la mano, Ariel? >
Annuisco e mi alzo dal divano seguendolo. Attraversiamo un piccolo corridoio e poi, entriamo in una stanza, la sua.
Guardo affascinata quella stanza. E’ di un colore caldo, come un arancione fuoco e poi al centro della stanza, appoggiato al centro della parete frontale, un letto matrimoniale semplice, candido, bianco. Alla sinistra del letto, una finestra; alla destra invece una porta dove credo c’è il bagno.
< Wow Harry, è magnifica. >
< Si, è carina. > sorride.
Si dirige verso il bagno ed io lo seguo. Appena entro, un bel bagno si presenta davanti me. Vedo Harry con la mano sotto l’acqua, tentare di togliersi dei piccoli pezzi di vetro, la sua espressione di dolore, mi fa venire i brividi. Lentamente mi avvicino prendendogli la mano.
< Lascia fare a me. >
Avvicino le mie piccole dita a quei pezzettini di vetro e lentamente, li tolgo dalla sua pelle. Sento gli occhi di Harry, fissare tutti i miei movimenti. Dopo aver rimosso il vetro, metto la sua mano sotto l’acqua.
< La cassetta del pronto soccorso è dentro quel mobiletto. >
< Okay d’accordo, tu aspettami in camera. >
Mi abbasso e prendo la cassetta, richiudendo poi il mobiletto.
Mi dirigo in camera da letto, uscendo dal suo bagno. Apro la cassettina e prendo del disinfettante.
< Brucerà un po’.. ma spero non troppo.. > dico avvicinandomi a lui.
Mi siedo sul letto al suo fianco. Lentamente, sfioro le sue ferite con il disinfettante. Lo sento sobbalzare. Tolgo la mano all’istante.
< Harry io.. > cerco di scusarmi.
< Tranquilla, è normale che brucia.. > strizza gli occhi.
Riprendo ad appoggiare il cotone sulla ferita.
< C’è un modo per non farmi sentire dolore mentre mi disinfetti la mano, sai? >
< E qual è? > chiedo ingenuamente.
< Questo.. >
Con la mano libera, mi sfiora la guancia lentamente, d’istinto chiudo gli occhi bloccandomi ed improvvisamente, sento le sue labbra sulle mie. Sobbalzo colta di sorpresa. Sento che mi libera la mano dal cotone e pian piano mi sdraia sul letto, senza staccare le labbra dalle mie. Sento la testa, poggiare sul cuscino e il peso di Harry, trasferirsi sul mio corpo. Il mio cuore, batte all’impazzata, come se avessi fatto ore ed ore di corsa. Sento una cosa umida, lasciare una piccola scia sulle mie labbra per poi, cercare d’entrare. L’accolgo d’istinto, e in un batter d’occhio, io ed Harry siamo protagonisti di un bacio da favola. Sento la mia lingua rincorsa dalla sua e viceversa. Si sfiorano, si toccano.. ma tutto fatto nel modo più dolce. La sua mano, mi sfiora il fianco facendomi trasalire. Un piccolo sospiro, esce da me. Sento i denti di Harry pizzicare le mie labbra. Metto le mie braccia attorno al suo collo e gioco con i suoi ricci, attorcigliandoli tra le mie dita. Le sue labbra, tracciano una scia indefinita di baci su tutta la mia mascella, per poi risalire alle mie labbra e dare vita ad un bacio, diverso da quello di prima. Un bacio più intenso, più voluto, più desiderato. Sento le sue mani frugare sotto la mia maglia e poi, sollevarla lasciando scoperta la pancia. Il mio respiro aumenta d’intensità. Non ho paura, solamente sono piacevolmente coinvolta. Le sue labbra sono bollenti, piene di passione, si sente. Ma pian piano, il ritmo passionale del bacio, torna lento come quello di prima. Dopo un po’, sento le sue labbra, staccarsi dalle mie. Riapro gli occhi e sento la fronte di Harry poggiare sulla mia. Entrambi respiriamo affannati. Sorrido timidamente e vedo Harry che ricambia il mio sorriso. Nessuna parola, niente di niente, quel momento è perfetto già così.
Delle dolcissime fossette gli compaiono ai lati del viso ed io, c’affondo il dito dentro. Una bellissima e melodiosa risata, si disperde per la stanza. Rotola vicino a me, e si mette su un fianco guardandomi. Lo guardo, o meglio, lo ammiro. Il suo volto è rilassato. Sta bene, si vede.  La sua voce, spezza il silenzio.
< Dormi con me Ariel, ti giuro che non ti torcerò un capello. Ma dormi con me. Mi sento così solo la notte.. >
Rimango colpita dalla semplicità di quella frase.
< Harry, vorrei, ma non ho vestiti, e poi domani devo andare a scuola. Sono vestita troppo elegante. >
Vedo gli occhi di Harry, scrutare il mio corpo.
< I jeans sono apposto piccola, e le scarpe pure, l’unica cosa è la maglietta. Per questo, ci penso io domattina. Per la notte, ti do un mio pigiama. Ti prego rimani. >
Lo guardo negli occhi. Ripenso al bacio di prima e rabbrividisco. Lo guardo ancora..
< Harry, hai tentato di, di.. insomma ci siamo capiti. Come posso dormire tranquilla? > lo guardo seria.
< Sono disposto a dormire per terra. >
Rimango spiazzata. Sospiro.. “Che faccio? Rimanere o no?” penso. Prendo un respiro profondo.
< E va bene, rimango, ma soltanto se dormi al tuo posto. >
I suoi occhi si illuminano e si china su di me lasciandomi un bacio stampo sulle labbra. Sento le gote diventare rossissime ed Harry saltare giù dal letto.
Lo vedo frugare dentro un grande armadio fatto di specchi. Mi alzo dal letto e chiamo Alfred per avvisarlo, che dormo fuori casa.

* * *

Esco dal bagno e vedo Harry con il solo pantalone del pigiama addosso. Sento il mio viso andare a fuoco. Il suo fisico è perfetto.
< Ma che siamo belle, signorina. >
Faccio un giro su me stessa, il suo pigiama mi sta enorme. Ma ha un buon’odore, il suo.
Sento e vedo Harry che picchetta sul materasso. Lentamente mi ci avvicino e salgo gattonando sul letto. Prendo posto nella mia metà ed Harry, mi tira le coperte su.
< Così va bene? O senti freddo? >
< Va benissimo Harry, ma tu? Non senti freddo? > lo guardo negli occhi.
< Oh no piccola, io sto benone. Ora dormi dai, è già tardi e domani devi alzarti presto, anzi, dobbiamo.>
< Allora,buonanotte Harry.. > gli sorrido.
< Buonanotte Ariel. > mi sorride.
Sento che si posiziona meglio sotto le coperte e poi, sento un braccio poggiarsi sul mio fianco. Sorrido debolmente e pian piano, mi addormento.

* * *

Sento qualcosa di caldo sul mio collo, come qualcosa che soffia. Sento come dei massaggi sulla testa, è così rilassante.. Mi muovo lentamente girandomi su un fianco. Tanta caloria mi invade. Pian piano, apro gli occhi e la visione che mi si presenta davanti è angelica.
Harry a torso nudo, poggiato su un fianco con la testa rivolta verso me e un braccio che mi tiene stretta a se. Un sorriso si apre sul suo volto.
< Buongiorno mia principessa. > sussurra prima di lasciarmi un bacio sulla testa.
Sento le gote diventare rosse.
< B..buongiorno Harry.. > biascico assonnata.
Solo ora mi rendo conto, che ho una mano poggiata sul petto di Harry ed il mio viso è quasi appiccicato ad esso.
< Sono le sette piccola, e la colazione è quasi pronta. In bagno troverai i tuoi vestiti e un asciugamano pulito. Appena finisci, ti aspetto in cucina, piccolina mia. > sorride e poi, scivola giù dal letto.
Rimango stupita, non sembra affatto Harry. “Che la conversazione di ieri gli abbia fatto bene?” penso.
Mi alzo anche io dal letto e lentamente, mi dirigo in bagno. Mi lavo e mi cambio. Ma quando arrivo alla maglia, rimango sorpresa: è una camicia di Harry, bianca. Lentamente la indosso e vedo che mi viene abbastanza bene. Arrotolo un po’ le maniche e lascio qualche bottone aperto, giusto per renderla femminile. Sistemo i capelli, metto un filo di rimmel che porto sempre dietro ed esco dal bagno. Mi dirigo verso la cucina, e un buon’odorino riempie il mio olfatto. Appena arrivo, la scena che mi si presenta è davvero buffa e dolce. Harry è poggiato al tavolo, già vestito, di tutto punto, con le braccia aperte ed un sorriso contagioso. Sorrido anche io.
< Non sapevo che fossi così bravo, Styles. > dico avvicinandomi a lui.
Mi prende le mani e me le porta sulle sue spalle, per poi unire le sue mani dietro la mia schiena e tirarmi a se, lasciandomi un casto bacio sulle labbra.
< Non sapevo i miei vestiti ti stessero così bene, amore. > sorride.
Lo guardo negli occhi arrossendo. Credo che quello, sia l’inizio, di una lunga storia.
 
 
 

#Spazio Autrice

Ed eccomi qui ragazze, come promesso, vi ho postato una lunga seconda parte. Credevo che riuscivo a completare il capitolo in due parti, invece mi sbagliavo: mi sono resa conto che il capitolo è troppo lungo. quindi, per sapere come finisce l’intero capitolo, dovrete aspettare domani, con la terza parte.
Intanto godetevi la seconda parte e fatemi sapere cosa ne pensate.
Spero di trovare alcune recensioni domani mattina: più recensioni ci sono, più capitoli posto, perché ripeto, siete voi che mi fate andare avanti *-*
Vorrei ringraziare ancora una volta tutti voi. 
Ringrazio chi legge la mia storia;
ringrazio chi recensisce la mia storia;
ringrazio chi l’ha messa tra i preferiti;
ringrazio chi l’ha messa tra le ricordate;
e ringrazio chi l’ha messa tre le seguite.
Un bacio ed una serena notte, Sephora. ♥

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Capitolo 8
*** Capitolo 6 (Parte 3°) ***




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Capitolo 6 (Parte 3°)
 
< Non sapevo che fossi così bravo, Styles. > dico avvicinandomi a lui.
Mi prende le mani e me le porta sulle sue spalle, per poi unire le sue mani dietro la mia schiena e tirarmi a se, lasciandomi un casto bacio sulle labbra.
< Non sapevo i miei vestiti ti stessero così bene, amore. > sorride.
Lo guardo negli occhi arrossendo. Amore.. questo nomignolo mi fa così uno strano effetto, o forse, è perché è da tanti anni che nessuno, mi chiama più amore..
< Harry, potresti per favore, evitare di chiamarmi amore? > abbasso mortificata lo sguardo e poggio la mia guancia sulla sua spalla.
Sento la sua presa stringere il mio corpo, e una mano accarezzarmi piano la testa. Sospiro cercando di trattenere le lacrime.
“Mi manchi mamma..” pensai.
< Andiamo su, colazione pronta, mangiamo prima che si raffredda. > esordisce Harry.
Sento che mi prende le guance tra le sue mani e me le stringe forte.
< Sei uno schianto piccola, ma, la scollatura copriamola. > dice in modo duro.
Scoppio a ridere.
< Geloso Styles? >
< Sei mia. >
Scoppio nuovamente a ridere e mi vado a sedere a tavola, facendo colazione tra risate e battutine.
* * *
< Ed eccoci arrivati bellezza. > annuncia Harry con un tono di voce buffo.
Scoppio a ridere per la centesima volta nel giro di quindici minuti, quel ragazzo quando si ci mette è una forza. Abbiamo fatto tutto il tragitto casa-scuola a ridere.
< Oh, la ringrazio. > sorrido timidamente.
Vedo Harry che si posteggia proprio davanti il cancello della scuola. Molti ragazzi guardano incuriositi verso il fuoristrada di Harry. Le mie gote, diventano rosse.
< Aspettami. > dice Harry.
Lo guardo confusa e lo vedo scendere dalla macchina girando verso il lato passeggero, passando da davanti. Apre la mia portiera, porgendomi la mano per farmi scendere. Timidamente l’afferro e quando i miei piedi toccano l’asfalto noto che molti sguardi sono su di noi.
< Harry ci guardano tutti. > sussurro.
< Lasciali perdere. Di sicuro si è sparsa la voce di ieri sera.. > Il suo tono cambia, diventa duro. Vedo la sua mano stringersi in un pugno.
< Harry ti prego.. > gli sfioro la mano.
< Ariel, sta attenta. >
< In che senso? > domando confusa.
Vedo Harry iniziare ad agitarsi, il suo respiro cambia.
< Tu sei con me al momento, e io so come difenderti. Il tuo amico dopo quello che gli ho fatto, non perderà tempo a prendersela con te. Conosco questi tipi di persone. Ti prego stai attenta. E se hai bisogno chiamami.>
Sento il viso andare a fuoco e abbasso lo sguardo. Sapevo delle reputazione di Harry, ma lui non sapevo che io ne ero al corrente. Sento una leggera pressione sotto il mento che mi costringe ad alzare gli occhi sui suoi. Due iridi verdi smeraldo fissano le mie blu oceano. Mi ci perdo dentro. Credo di non aver mai visto un verde così intenso. Due fossette compaiono ai lati del suo viso. Sorrido pure io.
< Beh, allora buona giornata Ariel. > mi dice sorridendo.
< Buona giornata anche a te Harry. E grazie. > sorrido riconoscente.
Sento due labbra morbide poggiarsi sulla mia candida guancia. Sorrido e timidamente, mi avvio verso scuola. Quando entro dentro il portone, mi giro e noto che Harry è già andato via. Sospiro sentendo gli occhi di tutta la scuola, puntati sopra di me. “Si prospetta una lunghissima giornata. “ e così pensando, mi avvio verso il mio armadietto.

* * *
Harry

 
Sospiro, sono fermo al semaforo. Ho appena lasciato quella ragazza e già mi sento strano. Sento come un vuoto all’altezza del petto. “ E’ questo che si prova quando una persona ti manca? “ penso. Non lo so dire, non so più cosa significhi. Amare, mancare, sorridere, rispettare. Sono parole che non so più cosa significano.
Già, la vita è stata crudele con me. La vita mi ha lasciato un buco al posto del cuore. E’ per questo motivo che ora sono così.
Non ho più motivo di vivere. La mia vita se ne è andata insieme a lei, insieme a loro.
Sento il naso pizzicare. Non ho voglia di piangere, non di nuovo.
Un sospiro sonoro, lascia le mie labbra.
Ariel, lei è così innocente, così buona, così timida. Non so cosa mi stia facendo, ma sento che mi sbagliavo. “ Oh andiamo Harry, lei è un’altra delle tante, hai un obbiettivo da raggiungere. Portartela a letto e basta. “ sento la mia mente urlare questo. Ma il mio cuore, urla la verità: “lei non è un’altra delle tante. Lei è lei.” Lei, già..così perfetta, così pura, così innocente, così unica.
Si, lei è unica. Mai nessuna ragazza si era comportata così. Tutte ci stavano e basta. Ma lei, lei mi contrasta. Lei è il mio opposto. E purtroppo si sa: gli opposti si attraggono. Lei riesce a placare la mia ira, lei riesce a farmi sorridere: un sorriso vero. Lei riesce a portare fuori la luce, perché lei è la luce. Lei è così timida e così goffa certe volte, mi fa impazzire.
 E poi, è così fragile anche. Anche lei ha sofferto, anche lei ha perso una persona importante nella sua vita. Lo so. Questa notte l’ho sentita piangere. Questa notte ha fatto un incubo, urlava, si dimenava, e piangeva. Mi ricordo che ad un tratto, una frase mi ha colpito:
“ < Mamma, non mi abbandonare, non mi lasciare da sola. Ho bisogno di te. Ti amo mamma. > “
Lei ha bisogno di tanto affetto, ma io non posso darglielo. Mi sto legando a lei in un modo strano, non so nemmeno io come definirlo. Sono geloso di lei, mi spinge fuori un senso protettivo.
Ariel. Già, Ariel significa angelo, e lei è il mio.

* * *
Ariel

 
Sono passate tre ore da quando Harry mi ha lasciata a scuola. Sento ancora tutti gli occhi puntati addosso. Ma che c’è di strano voglio capire. Sbuffo ed apro l’armadietto. Un bigliettino bianco, scivola fino per terra. Mi abbasso a raccoglierlo e lo leggo aprendolo.
“ Da un ragazzo misterioso:
Avverti il tuo amichetto che per lui è la fine Montgomery, e bada anche per te, posso essere ovunque. Con affetto. “
Sento il sangue gelarsi nelle vene. Inizio a tremare. Chi era? Chi poteva avercela così tanto con me ed Harry? “ Ma certo Thomas!! “ penso d’istinto. Deglutisco un gusto amaro.
< Hey Ariel! >
Sobbalzo e infilo il biglietto dentro l’armadietto chiudendolo di colpo.
Mi volto verso le mie amiche.
< R..ragazze. Dov’eravate finite? > sorrido spaventata.
< Ariel stai bene? > mi chiede Juliet preoccupata.
< I..io? Benone, alla grande. >
< E perché tremi? > mi chiede Karolina.
< Beh, ho solamente la camicia.. >
< A proposito, bella camicia. Dopo mi dici dove l’hai comprata. Ed anche il profumo. > esordisce Tamara.
Sento le mie guance andare al fuoco, e al sol pensiero di Harry, sento il mio corpo calmarsi.
< Andiamo a mensa dai. Ho una fame.. Che poi, devo anche dirvi una cosa. > dice Charlotte.
Sorrido alla mia amica. Finalmente, aveva deciso. Ci dirigiamo verso la mensa, e continuo a sentire gli occhi addosso.
< Frequentare Harry Styles porta a questo.. > dice Juliet.
Sospiro. Già, portava a sguardi indagatori e curiosi. Ma Harry non è come lo descrivono.. forse un pochino. Arriviamo al nostro tavolo con il cibo nei vassoietti.
< Allora, chi inizia? >
< Vai Charlotte, tocca a te. > sorrido alla mia amica.
< Ehm, beh, vedete ragazze. Purtroppo ho combinato un casino, ma questo casino si è rivelato nella cosa più bella che mi potesse capitare. > dice Charlotte.
Vedo gli sguardi delle mie amiche confusi.
< Aspetto un bambino. > dice felice la mia amica.
< Che cosa? >
Scoppio a ridere sentendo all’unisono le mie amiche urlare. Subito si precipitano ad abbracciarla e a farle gli auguri. Dopo piccole domande, ne sorge una.
< Charlotte come farai con il pancione poi? > dice Tamara.
< Non lo so ancora, al momento è ancora piccolo. Ci penserò poi. > sorride serena.
< Ed ora tocca ad Ariel.. > mi guarda con fare severo Karolina. < Che cosa ci facevi stamattina davanti scuola con Har.. >
< Prima io! > Tamara, interrompe Karolina.
< Ma le stavo dicendo una cosa importante Tamy.. > sbuffa Karolina.
< Un secondo dai. > supplica Tamara.
< E va bene. > dice Karolina.
< Quindi, dove l’hai presa questa camicia? E’ così bella, e il profumo poi.. > dice entusiasta Tamara.
Inizio a sentire una caloria invadermi il corpo e le guance diventare rosse. Entro nel pallone. “ Glielo dico, non glielo dico, glielo dico, non glielo dico. Che fare? “ pensai.
< Vedete ehm.. q..questa camicia.. >
< Oh andiamo, questa camicia? Dove l’hai comprata? Da Armani, da Dolce e Gab.. >
< E’ di Harry.. > dico tutto d’un fiato.
Sento uno strano silenzio intorno a me. Alzo piano lo sguardo e vedo le mie amiche guardarmi sconvolte.
< Di Harry? > dice Charlotte sconvolta.
< Si, di Harry. > ripeto io.
< Harry qualche negozio o.. > dice Tamara titubante.
< No, di Harry Styles.. > abbasso lo sguardo.
Sento un piccolo rumore di una mano che sbatte contro qualcosa. Alzo lo sguardo e vedo Karolina con le mani in testa.
< Ariel, che ci facevi stamattina con quel ragazzo? Non ti è bastato ciò che hai visto ieri sera? E’ pericoloso. E a proposito, com’è andata a finire ieri? > sento il tono preoccupato della mia amica.
Mi sento in colpa, non voglio che si preoccupano così. Prendo un respiro.
< Ieri sera, dopo che abbiamo lasciato la discoteca mi ha portata a casa sua. > dico abbassando lo sguardo.
< Tu sei andata nella tana del lupo? Ariel ma sei impazzita? > dice Juliet con un tono di voce tremante.
< Zitte. Continua Ariel, che ti ha fatto? > interviene Karolina.
< Niente, mi ha portata a casa sua, ha una bellissima casa. Molto moderna e ben sistemata. Abbiamo parlato e poi niente, abbiamo scherzato un po’ e alla fine ho medicato la mano ad Harry, dopo tutte le botte che ha dato a Thomas.. Comunque, gli ho medicato la mano in camera e poi.. > sento le gote diventare sempre più rosse.
La scena del bacio mi si presenta davanti, ma non posso dirglielo, non posso. Come non ho potuto dirgli dello schiaffo di Harry e del suo sfogo. “ Scusate amiche.. ma non posso dirvi tutto.. “ penso.
< E poi? > mi incita Charlotte.
< E poi mi ha invitata a passare la notte da lui.. per questo ho la sua camicia, non avevo un ricambio e per questo motivo questa mattina mi ha accompagnata lui. > dico tutto d’un fiato guardando le mie amiche timidamente.
Gli sguardi delle mie amiche sono basiti.
< Tu sei pazza Ariel, come hai fatto a dormirci insieme, sempre ammesso, abbiate dormito.. > dice Juliet con un tono sconvolto.
< Juliet, ma ti sembra modo? La conosciamo ad Ariel, e sappiamo com’è fatta. Non puoi mai pensare che lei abbia accettato così facilmente una cosa così sporca. Da Harry poi! > interviene Charlotte in mia difesa.
Abbasso lo sguardo umiliata. Come fa a pensare Juliet che io mi davo così facilmente?
< Ha ragione Charlotte. Possiamo capire Harry, ma non Ariel. Non è vero tesoro? > sento lo sguardo di Karolina su di me. < Non avete fatto niente giusto? >
Annuisco sospirando.
< Abbiamo solamente dormito, lui al suo posto ed io al mio, non mi ha nemmeno sfiorato un capello. Sembrerà strano. Harry Styles è quello che se le porta tutte a letto, ma invece non l’ha fatto. Non è cattivo.. mi ha pure preparato la colazione.. > dico con voce flebile.
Sento una risatina leggera farsi sempre più grande. Alzo lo sguardo e vedo Karolina, Tamara e Charlotte ridere.
< Che c’è? > dico tra il serio e il divertito.
< No cioè, hai visto Harry cucinare? >
< No diciamo di no, ma il caos che c’era dentro la cucina si. > scoppio a ridere.
< Ma almeno cucina bene? > dice Tamara.
< Per essere un uomo, cucina divinamente. > ammetto io.
< Mh, un punto a suo favore. > dice Karolina.
< Ariel, non vuol dire che perché Harry non si è comportato male con te, non lo debba fare più avanti. Scusami se ho pensato male, ma, sono preoccupata. Tu sei la piccolina del gruppo e, vogliamo solo proteggerti. Non vogliamo che ti innamori della persona sbagliata o che vai a finire tra le mani di un mostro. Vogliamo solo il tuo bene. Sono felice se mi dici che Harry è stato buono con te, ma non fidarti. Intesi? > dice Juliet.
Guardo la mia amica con le lacrime agli occhi, ed annuisco.
< Va bene amica mia. Intesi. > sorrido e di li, iniziamo a scherzare.

* * *
 
Il pomeriggio seguente..
Sono in camera con la musica a tutto volume, sto facendo un po’ di stretching prima di ripassare alcuni passi di danza. Quando sento che i miei muscoli sono ben sciolti inizio a ballare per tutta la camera, dimenticandomi di tutto. Ballo, volteggio, canto.. si, questo è il mio mondo. Dopo una mezz’oretta finisco e stacco la musica cercando l’asciugamano.
< Cercavi questa? >
< Oh si grazie. >
Prendo l’asciugamano e mi vado per asciugare, quando di colpo mi blocco. Mi volto verso la fonte di quella voce e rimango di sasso. Sento il mio viso diventare un arcobaleno. Davanti a me, un Harry divertito mi guarda.
< E tu che ci fai qui? Come sei entrato? > chiedo spaventata.
< Sai, oltrepasso i muri. Sono entrato dalla porta principale babe, mi ha accompagnato Alfred. > risponde ridendo.
Si avvicina pericolosamente al mio viso e mi blocca contro al muro. Sento il suo respiro sulle mie labbra.
< Buon pomeriggio, principessa. > sussurra.
< Buon pomeriggio, riccio. > sussurro.
Lo sento ridere sulle mie labbra, per poi lasciarmi un dolce bacio su di esse. Divento subito rossa sulle guance e vedo Harry ridere.
< Mi piace vedere l’effetto che ti faccio. E il soprannome è adorabile. >
Lo guardo timidamente negli occhi.
< A cosa devo questa visita, riccio? > domando.
< Questa sera, tu ed io, a cena fuori. Vestiti elegante, ti porto in un posto speciale. >
Rimango spiazzata, senza parole.
< A cena fuori? Cos’è, un altro appuntamento come quello? > domando.
Sento le grandi mani di Harry prendere le mie e baciarle.
< Ti prometto Ariel, che io Harry Styles, non ti deluderò. >
Lo guardo negli occhi e sorrido. I suoi occhi sono limpidi e sinceri. Annuisco, e subito dopo, vedo spuntare un dolcissimo sorriso sul suo volto.
Lo guardo meglio, indossa un pantalone nero, scarpe eleganti ed una camicia grigia, leggermente sbottonata, ed una giacca sopra. I capelli sono leggermente tirati indietro.
< Sai Harry, non te l’ho mai detto, ma sei bellissimo questa sera. > ammetto timidamente.
< Finalmente sento un tuo complimento. > ridacchia.
< Beh, ora mi devo cambiare, se permetti. Quindi, fuori. > ammetto ridendo.
Le sue grandi mani, si poggiano sui miei fianchi. Lentamente, mi attira verso il suo corpo. Le sue labbra sfiorano il mio orecchio.
< Perché non ti cambi qui, davanti a me. > sussurra con voce roca e seducente.
Sussulto e deglutisco lentamente diventando rossa.
< Harry, è.. è meglio se mi aspetti giù, in salotto. > dico imbarazzata.
Il sol pensiero di farmi vedere nuda da Harry mi imbarazza. Lo sento sghignazzare per poi lasciarmi un dolce bacio sulla fronte ed uscire fuori dalla mia camera. Appena esce, mi infilo dentro la mia cabina armadio ed inizio a frugare, cercando qualcosa di elegante da mettere.

* * *
 
Mi guardo allo specchio, sono pronta. Indosso un abito da sera lungo blu notte stile impero, senza spalline e con una fascia argento sotto il seno. I miei occhi blu, sono delineati da un  leggero contorno di matita. Metto sopra una pelliccetta bianca e prendo la mia pochette argento. I capelli, sono lasciati lunghi su un lato. Lentamente, esco fuori dalla mia camera e dopo pochi passi, arrivo davanti le scale. Inizio a scendere, il tacco batte sul legno delle scale, facendo voltare Alfred, Richard ed Harry. Sento lo sguardo dei tre su di me, ma soprattutto uno, quello di Harry. Lentamente mi si avvicina sotto la scala, e con una mano dietro la schiena mi porge il suo braccio. Arrivata davanti a lui sorrido.
< Sei bellissima Ariel, sembri un angelo. > sussurra Harry.
Abbasso lo sguardo imbarazzata.
< Ti ringrazio. > ammetto io.
< Beh, signor Alfred, noi ci rivedremo presto. Non si preoccupi per Ariel, è in buone mani. E poi c’è Richard. > dice Harry.
< Richard? > domando io.
< Già, questa sera vi faccio da autista. > dice Richard.
Dire che mi sento sprofondare dall’imbarazzo è pochissimo.
< Oh, fantastico. > dico stringendo il braccio di Harry.
Salutiamo Alfred, e ci dirigiamo fuori. Percorriamo il vialetto innevato e davanti il cancello, ci aspetta la nostra limousine.
< Addirittura in limousine. Qualcosa mi dice che Richard è complice. Vero? > mi volto verso il mio autista.
< Assolutamente no, signorina Montgomery. >
Lo guardo scettica e poi sorridendo, salgo sulla mia limousine.
< Benvenuto nel mio salotto con le ruote. > dico ad Harry che scoppia a ridere.
< E’ bellissima, complimenti. Sai, Richard è simpaticissimo. >
< Si, lui è come un fratello per me. >
< Ma tu, non hai fratelli Ariel? >
Faccio no con la testa.
< Sono figlia unica. Almeno, al momento. >
< Capisco, pure io sono figlio unico. >
< Oh che bello. Non mi è mai capitato di incontrare una persona come me, almeno, fino ad ora. >
Dopo un bel po’, sento la limousine che si ferma. Richard viene ad aprire la portiera ed esce Harry che mi porge la mano. L’afferro, e quando esco dalla limousine..
< Ma qui siamo al The Bentley. Harry ma sei impazzito? > fisso il ragazzo al mio fianco.
< Zitta piccola, tu non devi assolutamente fiatare. Se ti c’ho portato, vuol dire che ho i miei motivi. > i suoi occhi verdi, inchiodano i miei blu.
Lo guardo meravigliata.
< Harry, aspetto la tua chiamata allora. >
< Si, grazie Richard. >
< Di niente, figurati. >
Entriamo e veniamo accolti in modo molto elegante, Harry da il suo cognome. Aveva prenotato un tavolo per due quella mattina. Continuo a fissarlo meravigliata. Dopo che ci fanno accomodare al nostro tavolo, in una sala elegantissima, un cameriere, viene a prenotare le nostre ordinazioni. La cena si svolge in modo molto calmo e dolce. Harry sta uscendo una parte di se, a me sconosciuta. Quando finiamo la cena, vedo Harry lasciare il conto.
< Andiamo piccola. > mi porge la mano.
Afferro la sua mano e lentamente usciamo fuori l’hotel. Richard è già la davanti che ci aspetta.
< Sono stata benissimo Harry. > dico mentre salgo sulla limousine.
Vedo Harry sorridere e lentamente, le sue labbra si poggiano sulla mia guancia, lasciandomi un dolce bacio. Stiamo un po’ in silenzio, fin quando non vedo la portiera della limousine aprirsi.
< Andiamo piccola. >
Scendo nuovamente dalla limousine e ci ritroviamo davanti il Green Park.
Harry mi offre il suo braccio e mio, poggio delicatamente la mia mano. Iniziamo a camminare per quel bellissimo parco innevato e pieno di magia natalizia.
< Ariel, c’è una cosa che vorrei chiederti. > dice Harry spezzando il silenzio.
< Dimmi Harry, dimmi tutto ciò che vuoi. > sorrido gentile a quel ragazzo che mi ha fatto passare una serata d’incanto.
< La prima volta che son venuto a prenderti, ho sentito parlare di una certa persona: la strega. E questa notte, non te ne sei accorta o non so se ti ricordi, ma urlavi, e piangevi. Stavi chiamando la tua mamma. Chi è la strega Ariel? Me ne potresti parlare? Voglio sapere qualcosa in più di te. >
Sento il respiro bloccarsi dentro il mio petto. Non mi ero mai aperta con nessun’altro a parte le mie amiche su questa storia. Guardo quel bellissimo ragazzo davanti me, prendermi una mano e stringerla tra le sue.
“ Credo sia arrivato il momento, di aprire il mio cuore a lui.. “ penso.
 
#Spazio Autrice

Buon pomeriggio ragazze. Ed ecco finalmente l’attesissima terza parte. *-*
Credetemi, sono sfinita. E’ davvero lungo questo capitolo.
Come potete ben vedere, abbiamo un punto di vista di Harry che ci spiega molte cose, ma soprattutto, ci mette in dubbio, sulla sua vita.
Forse, il motivo del suo essere si cela li?
Non vi do dire.
Ed Ariel, riuscirà a raccontarci la sua vita?
Lo scoprirete nel settimo capitolo.
Volevo ringraziarvi di cuore, per tutto.
Siete fantastiche e il vostro supporto mi riempie il cuore.
Ringrazio ogni singola persona che legge, recensisce, aggiunge nei preferiti, nelle seguite e nelle ricordate la mia storia.
Recensite mi raccomando, voglio sapere come vi sembra il capitolo.
Grazie di cuore a tutte.
Un bacione ed una buona lettura, Sephora. x

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Capitolo 9
*** Capitolo 7 ***




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Capitolo 7
 
“ Credo sia arrivato il momento, di aprire il mio cuore a lui.. “ penso.

Prendo un enorme sospiro e mi guardo intorno. Il parco è tutto innevato, e ci sono tantissime luci che segnano che Natale ormai è alle porte.
< Ariel, se me  ne vuoi parlare va bene, sennò.. > dice con calma Harry, ma io lo interrompo.
< Tutto è successo otto anni fa, io avevo solamente dieci anni. Ero una bambina piccola, grassottella, con le treccine e gli occhiali. A scuola tutti mi prendevano in giro. Infatti, è stato proprio in un giorno come questo, che la disgrazia è successa. > parlo con calma.
Sento la grande mano calda di Harry, stringere la mia e posarci un leggero bacio sopra. Gli faccio segno di sederci in una panchina, davanti il grande albero di Natale. Ci sediamo. Prendo un altro respiro e poi, inizio a raccontare.
< Mia mamma era un avvocato, uno dei migliori di Londra. Si sa, gli avvocati viaggiano e lei era partita per un viaggio in America, aveva un cliente li e doveva sbrigare le pratiche di divorzio a questo signore. Mi ricordo, era maggio, e c’era uno di quei orrendi temporali primaverili. Mia madre odiava la pioggia e i temporali, proprio come me. La sera prima della disgrazia, mi ricordo che mia madre chiamò piangendo, dicendo che io e papà gli mancavamo. Che gli mancava la famiglia e che già due giorni lontani da noi, le sembravano secoli. Parlò con papà. Papà soffriva, erano innamoratissimi. Entrambi stavano malissimo se non erano insieme. Dopo che mamma finì con papà, parlò con me. Mi raccomandò di fare la brava e mi disse che mi amava, ma io.. > la voce mi si spezza in gola.

Sento delle piccole lacrime scendermi lungo il viso. Sento Harry che mi mette un braccio attorno al fianco e mi tira a se. Tiro su col naso e poi prendo un altro bel respiro. Mi allontano da lui, giusto un po’, per parlare meglio, ed inizio a guardare l’albero.

< ...ma io ero troppo arrabbiata con lei. Ogni volta che partiva per me era un trauma. Non volevo che lei si allontanasse da me. Le dissi che la odiavo  e che non la volevo più come mamma. Ricordo che scappai in camera piangendo e li, mi addormentai. L’indomani mattina, Grace mi preparò per andare a scuola, scesi per fare colazione insieme a papà e poi, mi accompagnò a scuola. Li, iniziò la mia crudele giornata. I miei compagnetti mi prendevano in giro, mi dicevano che ero brutta e grassottella e che nessun bambino mi voleva. Io a quei tempi, ero innamorata di un bambino, Liam. E mi sentì cadere il mondo addosso. Ma nel frattempo, a Boston, succedeva una disgrazia. Mia madre uscì dall’albergo, chiamando un taxi per farsi accompagnare al suo ufficio. Il taxi l’accompagnò fino al suo ufficio e lei scese. Ma li, in quel medesimo di secondo, mentre mia madre stava scendendo, un pirata della strada che stava guidando un fuoristrada, colpì in pieno mia madre e si portò via anche lo sportello del taxi. Mia madre fu scaraventata per terra ad una velocità inaudita. Immediatamente fu portata d’urgenza all’ospedale di New York, aveva fratture multiple a costole, arti inferiori e un emorragia interna, i medici speravano di salvarla. Ritorniamo a Londra. Io ero a scuola, piangevo in un angolino perché i miei compagni si prendevano gioco di me. Ricordo che in un istante, dentro la mia aula, successe il caos più totale.. > asciugo alcune lacrime che continuano a scendere.

< Entrò mio padre, che poverino, era sconvolto e bianco di faccia. Parlò con la maestra senza farmi capire niente, di ciò che stavano dicendo. Nel frattempo Alfred mi prese per mano conducendomi fuori l’aula. Ricordo che gli chiesi cosa stava succedendo, e lui mi disse solamente, che mamma si era sentita poco bene, e dovevamo andare subito da lei. Ricordo che andammo subito a casa per poi partire verso New York la stessa ora. Quando arrivammo li, in ospedale, io rimasi in sala d’attesa con Alfred. Dopo quasi mezz’ora, mio padre uscì piangendo. Mi disse che la mamma voleva parlarmi. Mi voleva accompagnare, ma.. > scoppio a piangere più forte e mi copro il viso con le mani.

Sento le braccia di Harry circondarmi le spalle e stringermi forte a lui. Sento il suo corpo tremare. Alzo lo sguardo verso di lui, e rimango a bocca aperta.
< Harry, ma stai piangendo.. > dico sorpresa.
Mi avvicino a lui e gli asciugo le lacrime.
< Non piangere.. > altre lacrime scendono dai miei occhi.
< Continua, sfogati Ariel, libera tutto quello che hai dentro.. > mi dice con voce tremante.
Lo guardo negli occhi e sento che il mio cuore, batte fortissimo. Prendo un respiro profondo.

< …ma io gli dissi che volevo entrare da sola. Sentivo dentro me, che doveva essere così. Quando entrai, vidi mamma piena di tubi, fili, macchine elettroniche, e quant’altro. Rimasi ferma per due minuti, sapevo che mamma stava male, infatti mi convinsi che era così, ed erano solo fili per vedere come stava. Stetti ferma, fin quando, mamma non si girò verso di me. Era pallida, molto pallida ma i suoi occhi, i suoi occhi erano blu, più del cielo, più del mare. Ricordo che lentamente mi porse la mano ed io l’afferrai. L’abbracciai fortissimo e lei mi chiese se io la odiavo ancora, feci no con la testa. La sentii ridere. Poi, mi prese il viso con entrambe le mani e mi disse: “< Amore di mamma, tu sei una bambina bellissima, intelligente, dolce, educata, volenterosa. Sei una bambina fantastica, non badare all’aspetto fisico Ariel, tu diventerai bellissima. Non badare a ciò che dicono ora le persone, bada a ciò che diranno in futuro, fidati della mamma. Fammi una promessa Ariel, promettimi che sarai prudente, che non ti caccerai mai nei guai. Promettimi che quando sarai grande, sarai l’orgoglio di papà e mio pure. Prenditi cura di lui Ariel, lui ha bisogno di te. Ariel un ultima cosa, promettimi che troverai un uomo che ti meriti, non farti mai mettere i piedi in testa da nessuno. Sei forte Ariel, sei forte, e bellissima. Sei speciale bambina mia, la mamma ti ama, e ti amerà sempre. Dammi un bacino.. > “ Le diedi un bacino e l’abbracciai forte, ricordo che quelle, furono le sue ultime parole.. è morì tra le mie braccia.. Ricordo che, cacciai un urlo pazzesco e scoppiai a piangere. Subito entrarono papà, Alfred, dottori, infermiere.. mi portarono via subito. Ma io urlavo, piangevo, non potevo credere a ciò che era successo. E.. > sento una lacrima cadere sulla mia mano.

Mi volto, è Harry, i suoi occhi sono rossi. Sta piangendo, le sue lacrime scendono veloci dai suoi occhi verdi. Scoppio a piangere nuovamente e mi rifugio tra le sue braccia. Sento che mi stringe forte a se e continuo a piangere, liberandomi di tutto il peso che avevo dentro. Mi libero di tutta la tensione, di tutte le angosce.. dopo un po’, riprendo a parlare.

< …e dopo due giorni, ci furono i funerali, ero troppo sconvolta, non ci volevo credere. Seppellirono mamma nel cimitero di New York e dopo un giorno, ritornammo a casa, qui a Londra. La mia vita, mi sembrava così vuota..senza senso. Papà tolse tutto ciò che riguardava mamma, diceva che, non ce la faceva a vedere le sue cose, le faceva troppo male. Io man mano crescevo, e papà era sempre impegnato con il lavoro. Sono cresciuta con le domestiche, con Grace, con Alfred, con Richard.. e i ragazzi della scuola mi prendevano sempre più in giro, dicendomi che io non avevo una madre, mentre loro si. Io non avevo nessuno che mi coccolava e mi dava il bacio della buonanotte, mentre loro si. Poi, dopo un po’, quando iniziai a frequentare il liceo, conobbi le mie amiche, e con loro fu diverso. Pochi mesi, dopo il mio inizio del liceo, papà si fidanzò con la strega. La strega sarebbe la mia matrigna, Madeline Tiara Stramblin. Lei mi odia, o meglio, ci odiamo. Lei è malefica, lei è cattiva, lei mi sfrutta, lei mi ha picchiato. Lei ha provato anche ad uccidermi, perché sa che il patrimonio di mio padre, è mio. Mio padre è sempre fuori, quindi non sa e non crede a tutto quello che gli dico, perché sa che la odio, mentre lei gli fa credere che mi ama, e molto spesso ci litighiamo con mio padre. Ora, è il quinto Natale e Capodanno che passo da sola, la strega si è andata a fare un viaggio con mio padre, ed io, sono sola.. Potrò sembrarti una bambina Harry, ma voglio la mamma. Voglio la mia mamma Harry. Voglio che mi impari a truccarmi bene, come sapeva fare lei, voglio che mi impari a fare le unghie, voglio che mi impari a fare tante cose. Ma evidentemente, il destino, ha riservato questo per me, dolore, e sofferenza..> abbasso lo sguardo piangendo.

< Vorrei toglierti tutto il dolore che hai, e trasferirlo in me.> Sussurra al mio orecchio.
Sento l’aria non passare più nei polmoni, e il cuore battere all’impazzata. Lo guardo con gli occhi lucidi. Una lacrima mi scivola giù. Sento un suo dito, asciugarmi le lacrime.
angelo, si potesse nascondere così tanta sofferenza.. > dice piano, asciugandosi gli occhi.
< Oh Harry, tu sei il primo a cui ho raccontato veramente tutto. > ammetto.
Già, ho raccontato proprio tutto ad Harry. Non so come, ma è riuscito a farmi aprire. Gli sorrido tra le lacrime.
< Grazie Harry, grazie di tutto. > lo abbraccio forte e gli lascio un dolce bacio sulla guancia.
Lo vedo sorridere, asciugandosi gli occhi.
< Sappi piccola, che se vorrai, io ci sarò sempre. > sorride dolcemente, baciandomi una manina.
Sento le guance diventare lentamente rosse e il cuore battere sempre più forte. Mi sento meglio, mi sento più leggera. Era da tanto che no ne parlavo. E mai, avrei potuto credere, che Harry fosse la persona più adatta.

< Sai Ariel, anche io devo confidarti una cosa. Una cosa legata ad una parola. > rompe il silenzio Harry.
Mi volto a guardarlo, e vedo che sta guardando il cielo. “Harry che mi deve confidare una cosa? Su di lui? A me?” penso. Una lacrima, gli scivola dall’occhio. Sento un peso alla bocca dello stomaco, un grande dolore e pena. “Cosa lo può affliggere così tanto? Che sia il motivo di quest’oscurità negli occhi?” penso.

< Sai, anche io ho perso due persone importanti due anni fa. Questa persona era tutto per me. Un giorno però, lei si accorse che qualcosa dentro se non andava, e così andò a controllarsi. Le diagnosticarono cos’era. Aveva due scelte, o condividere con questo suo “problema” oppure liberarsene. Era giovane, e decise di liberarsene. Purtroppo l’intervento andò male. Mi ricordo come se fosse ieri: mi disse che aveva paura, ed era vero, aveva paura, lo si leggeva nei suoi occhi. Purtroppo, dopo un’ora, il dottore mi disse che non ce l’aveva fatta. Ed io, mi sentì morire. Sai, non so se ci hai fatto caso.. > dice guardandomi negli occhi.
< ..Ma molte volte, quando mi dici che hai paura, mi riporti alla mente questo episodio, ed io mi blocco, perché vedo la paura nei tuoi occhi e..non voglio più vedere soffrire le persone a causa mia. Soprattutto sentire dire che hanno paura di me, o di una cosa che creo io. Ti sembrerà strano, ho provato a convincermi che non era colpa mia, ma ancora, non sono riuscito a superarla. > abbassa lo sguardo.
Sono senza parole, non so che dire. Lui ha avuto dei brutti ricordi legati alla parola “paura” ma..

< Harry? > dico con calma.
< Dimmi piccola. > i suoi occhi incontrano i miei.
< Chi erano queste persone? > domando timidamente.
Vedo che solleva gli occhi al cielo.

< Sai Ariel, due anni fa, a causa mia, ho perso la mia fidanzata, e anche mia figlia.. > dice con voce fredda.

Sento il sangue congelarsi nelle mie vene. Harry era fidanzato.. ora capisco tutto. Ora capisco perché è così. Ora riesco a capire l’alone di tristezza nei suoi occhi. Ora capisco, Harry non si vuole innamorare più, per paura di soffrire..
 
 
 
#Spazio Autrice

Ed eccomi qui ragazze, con il capitolo tanto atteso.
Credetemi, non avevo mai pianto così tanto scrivendo un capitolo.
Questa è la prima volta che piango così tanto.
Ho addirittura bagnato tutta la tastiera..
Ma comunque, in questo capitolo, per come avete letto,
ci sono molti colpi di scena.
Ariel racconta la sua vita ad Harry, ed Harry racconta un pezzo della sua vita, legato ad una parola.
Ma da questo racconto, Ariel viene a capire un'altra cosa,
anche Harry ha paura.
Spero che questo capitolo vi piaccia, c’ho messo il cuore per farlo.
Fatemi sapere i vostri pareri, mi farebbe molto piacere.
Ringrazio a tutte voi, che ogni giorno,
diventate sempre più numerose.
Ringrazio a tutte voi, che recensite la mia storia.
Ringrazio a tutte voi, che avete messo la mia storia tra le seguite,
le preferite e le ricordate.
Grazie mille.
Un bacio, Sephora. x

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Capitolo 10
*** Capitolo 8 ***




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Capitolo 8

Harry

 
Due giorni dopo..
Lunedì pomeriggio..
 
Sono passati due giorni da quando ho raccontato ad Ariel, un piccolo pezzo della mia vita. Lei è la prima persona, all’infuori della mia famiglia, a sapere di questa storia. Sospiro. Finisco di bere un succo di frutta e prendo le chiavi dell’auto. Manca poco più di una settimana a Natale, ed io vorrei andare a fare qualche compera..

“Magari, compro un piccolo pensierino ad Ariel..” penso.

Esco di casa e prendo la macchina. Mentre guido, ad un tratto, sento il cellulare che squilla. Guardo il display, è Tom.

< Pronto? > rispondo mettendo il vivavoce.
< Fratello, è una settimana che non ci sentiamo, come va? > sento Tom dall’altro capo del cellulare.
< Tom, amico mio. Tutto bene grazie, tu come stai? > rispondo stando sempre attento alla strada.
< Io benone Harry. Che fai per ora? > dice curioso.
< Sto andando in centro. Voglio comprare qualcosa per Natale. > dico sincero.
< E con la ragazzina? Com’è andata? Hai fatto quel che dovevi?> domanda diretto.
Sento il sangue gelarsi nelle vene.. la scommessa!! Deglutisco lentamente.
< Harry? Pronto? Ci sei? > chiede.
< Si, si ci sono. Oh.. ehm.. beh con Ariel.. diciamo che è stato un po’ complicato. > dico, cercando un scusa.
< Ariel? Da quando in qua la chiami per nome? > dice sconvolto.
< Vabbè era per abbreviare. Comunque vedi, con lei.. >
< Non voglio sapere tutto. Te la sei portata a letto o no? > domanda con voce curiosa interrompendomi..
Sospiro lentamente..
< No. >
Sento dall’altro capo telefonico una tosse.
< Che cosa? Scherzi spero! Tu sei Harry Styles. Come hai fatto a non portarti a letto quell’innocentina? Harry ma sei pazzo? > dice alterato.
< E’ difficile fratello, lei non è come le altre. Fidati, entro metà settimana ci riuscirò.> mento.
< Non so Harry, ti ricordo che c’è una scommessa in gioco. Ricordi? Ci sentiamo comunque, è arrivato Jake. Ciao Harry. > chiude la chiamata.

Sospiro.

E’ la prima volta che mi capita. E’ la prima volta che perdo una scommessa. Lei non è una delle tante. Prima lo pensavo, credevo che sarei riuscito a conquistarla e a farla cadere ai miei piedi. Ed invece, mi sono sbagliato. Perché è stata lei, a farmi cadere ai suoi piedi.
Già.. è così bella. Quella sua pelle così chiara, quei suoi occhi così blu.. L’innocenza sul suo volto..
C’è qualcosa in lei che mi fa provare una sensazione strana. Sento come una forte pressione all’altezza del cuore, ed una all’altezza dello stomaco. Non me lo so spiegare, ma.. è così piccola e indifesa. Non riesco a farle del male. Dopo che poi si è aperta con me e mi ha raccontato della sua vita, ho veramente capito che con lei sono stato un verme.. ma non avevo realmente capito che una parte di me, l’ha sempre voluta proteggere.
E’ vero, all’inizio le ho fatto del male trattandola in quel modo, ma adesso sarei disposto a farmi male io, pur di non vederla soffrire. Lei, merita tanto. Lei, ha bisogno d’affetto, d’amore.
* * *

< Salve. > dico entrando in un negozio.
< Buona sera, posso aiutarla? > dice una ragazza mora.
< Ehm, sto cercando un regalo, per una ragazza. > dico imbarazzato.
< E’ la tua fidanzata? > dice la ragazza con un pizzico di invidia.
Sento il cuore battermi fortissimo. Io Harry Styles, sto andando a comprare un regalo ad una ragazza? Cavolo quanto tempo è passato. Sono anni che non faccio nulla del genere, e mai c’avrei sperato.
< Ehm, no è una mia amica. > dico serio.
< Oh beh capisco. E’ una ragazza carina? Ti piace? Vuoi che diventi la tua fidanzata? > dice con voce curiosa.
La guardo bene, è una bella ragazza: alta, occhi scuri e capelli scuri ma, sa tanto di ragazza facile. Niente a confronto con Ariel. E poi fa troppe domande.
< Scusa, ma lavori in un negozio di regali o nell’FBI? > dico scocciato.
Vedo che la ragazza rimane di pietra.
< Prego seguimi. >
Seguo la ragazza che mi porta in un reparto, pieno di cose femminili.
< Wow. Non immaginavo potessero esserci così tante cose che piacciono alle ragazze. > dico sorpreso.
< Già, con le donne si scoprono tante cose. Qui troverai tutto quello che piace alle donne. C’è il reparto peluche, reparto abiti, reparto trucchi, reparto gioielli, reparto borse.. insomma, man mano giri, trovi tutto.>  dice gentilmente.
Le sorrido e poi, mi lascia da solo. Inizio a girare per i reparti esplorando tutto quello che avevano da offrire.
< Non c’è niente che mi sembra adatto a lei.. >
Continuo a girare concentrandomi tra le borse e i peluche.
< Mamma mia che confusione. Certo che le ragazze sono proprio complicate. > dico passandomi una mano tra i ricci.
Passano i minuti, ma niente mi convince per lei. Velocemente do un’occhiata a tutto ed una cosa, attira la mia attenzione.
< E’ perfetto per lei! >

* * *
Ariel
 
Sono passati due giorni da quando mi sono aperta con Harry, raccontandogli della mia infanzia e adesso, mi sento bene. E’ come se mi sono tolta un peso di dosso. Mai avrei pensato che proprio lui, sarebbe stato al corrente della mia vita. Lui, che credevo fosse il mio incubo peggiore, si è rivelato un ragazzo dolce, con un brutto passato alle spalle.

“Ancora non riesco a crederci, Harry aveva una fidanzata, e lei portava in grembo una bambina” penso.

Lo so, lui è pericoloso, lui è denominato “il cattivo”, le ragazze gli cadono ai piedi e lui ne approfitta. Però non so, lui con me non è così. Lui con me è dolce e gentile. Si, mi ha fatto del male, ma adesso è diverso e mi piace questo lato di Harry. So che devo stare in guardia, però, sto bene con lui.
Però i suoi occhi sono ancora scuri, spenti, hanno ancora quell’alone di mistero. Farò di tutto pur di scoprire il suo passato oscuro..

< Ariel? > dice una voce stridula.
< Si? > dico girandomi.
Cindy con le mani sui fianchi e un volto sorridente mi guarda con aria superiore.
< Oggi sei stata penosa lo sai? Non ti sceglieranno mai per il concorso, io sono più bella di te. > ride atteggiandosi.
< Buon per te. > dico guardandola negli occhi.
< Infondo, scegliere te, sarebbe come se ti scegliessero per carità. Io ho tutti i valori per vincere il concorso. > dice lei ridendo.
< Sai che c’è? Sei vuota Cindy, non hai niente dentro di te se non vanità o altro. > dico abbassando lo sguardo scocciata.
< Poverina, che c’è sei dispiaciuta? Potrò anche essere vuota, ma intanto tutti mi preferiscono a te. Io sono migliore Ariel. Io sono il top, e tu sei il flop. Io sono il cigno, tu sei il brutto anatroccolo. Io ho la mamma, tu no. Il mio papà è sempre presente, tu vivi con i domestici. Sei fallita Ariel, sei fallita. Ci vediamo tesoro, ciao ciao. >
La vedo allontanarsi ridendo ed io, la guardo con le lacrime agli occhi. Perché deve esserci gente così crudele nel mondo? Scoppio a piangere e di corsa metto tutto dentro il borsone ed esco dalla scuola di danza, dove avevo avuto lezione fino a dieci minuti prima.

Corro veloce piangendo.
“Perché la mia vita deve essere così penosa? “ penso.
Mentre corro, urto contro qualcosa, finendo per terra.
< Ahia.. > dico.
< Dolcezza, stai più attenta. > una voce calda, mi riempie la mente.
Alzo gli occhi e vedo un ragazzo: alto, occhi castani, biondo e con un bel fisico. Vedo che mi porge la mano ed io timidamente l’afferro tirandomi su.
< Stai bene? > dice lui.
< S.. si grazie. > dico timida io.
< Come mai correvi così, è successo qualcosa? >
< No no, tutto bene grazie. > sorrido falsamente.
< Comunque, piacere, mi chiamo Thomas, per gli amici Tom. >
< Oh, io sono Ariel. > dico arrossendo.
< Ariel, bel nome. > dice facendo l’occhiolino.
< Ti ringrazio. >
< Ariel, sarei troppo affrettato se ti chiedessi di venire con me a prendere un bel frappè o magari una cioccolata calda? > sorride gentilmente.
Lo guardo. Gli occhi di quel ragazzo sono così caldi e così dolci.
< Veramente io.. >
< Dai, è solamente per una cioccolata. Come due amici. > dice lui sorridendo.
< Va bene, ma alle sette devo essere a casa.. >
< Ti accompagno io, se vuoi. >
< Non salgo in macchina con gli sconosciuti. > sorrido timidamente.
< Uh! Diretta la ragazza. Andiamo? > dice ridendo.
Annuisco e in silenzio, mi dirigo al bar con questo ragazzo di nome Tom.

Entriamo dentro il bar e prendiamo posto in un angolino. Vediamo arrivare una ragazza e dopo aver preso i nostri ordini va via.
< Allora Ariel, che stavi facendo prima? E come mai una così bella ragazza stava piangendo?> chiede lui.
< Oh nulla, semplicemente avevo finito danza e una mia compagna mi ha fatta arrabbiare. Tutto qui. > dico abbassando lo sguardo e sospirando.
< Ti ha fatto veramente arrabbiare se stavi piangendo. >
< Beh, ha toccato un tasto che non doveva. >
< Capisco. Se ne vuoi parlare.. >
< Oh beh, preferisco di no. >
< Come vuoi bellezza. >

Regna un lungo minuto di silenzio, poi Tom, prende parola.
< Sai, sei la prima ragazza che incontro che non ci prova spudoratamente con me. >
< Uhm? E perché dovrei? > chiedo innocentemente.
< Sai, a Londra sono conosciuto. > dice mordendosi il labbro.
< Oh davvero? Non lo sapevo, non ti ho mai sentito nominare. > faccio spallucce.
< Non vai in discoteca o che so, nei pub? >
< Raramente con le amiche. > dico io.
< Non hai un ragazzo? > chiede.
< No, e sinceramente non ci tengo al momento. Però ho un amico fantastico. > sorrido felice mordendomi un labbro.
< Veramente? E come si chiama? > domanda lui curioso.
< Harry. > dico innocentemente.
< Harry.. non mi è nuovo questo nome. > sorride.
< Anche lui è conosciuto. > dico ingenuamente.
< Oh, ho capito. Harry Styles per caso? > dice lui con un sorriso beffardo.
< Si, proprio lui. > annuisco con gli occhi che luccicano.
< E raccontami, che fate insieme? Io e lui non ci conosciamo molto, ma so che con le ragazze ha una certa notorietà.. > dice interessato.
I nostri ordini arrivano ed io mi metto comoda nella sedia. Guardo quel ragazzo così bello, ma allo stesso tempo un po’ curioso.
< Oh beh, noi ridiamo, scherziamo e usciamo insieme. Andiamo a cena fuori.. cose che fanno gli amici. > sorseggio la mia cioccolata.
< E lui con te non ci ha provato? >
< No, perché dovrebbe? > domando irritata.
< Sei una così bella ragazza.. è normale provarci.. > dice leccandosi le labbra.
Sento una sua mano poggiarsi sulla mia guancia. Sussulto.
< Non avere paura, non voglio farti niente. > sorride gentile.
Lo guardo e ritorno a bere. Ad un tratto, sento il mio fianco scaldarsi. Alzo lo sguardo e lo vedo al mio fianco. Lento, mi cinge le spalle facendomi appoggiare la testa sulla sua spalla.
< T.. Tom.. >
< Che dici piccola, hai voglia di un po’ di coccole? >
Sento il mio viso diventare rosso e una certa angoscia crescermi dentro.
< Veramente io.. > dico, ma vengo interrotta dalla sua mano che si poggia sulla mia gamba.
< Si? > dice con voce calda.
< Non toccarmi.. > dico secca.
Sento le sue dita infilarsi sotto la mia maglietta e cercare il bottone dei miei jeans. Entro in panico quando sento i jeans diventare più lenti sul bacino. Inizio ad agitarmi. Le sue labbra sfiorano il mio collo e lentamente lo baciano. Brividi di paura si fanno spazio sulla mia pelle. Cerco di liberarmi ma niente da fare, la sua presa è troppo forte su di me.
< B.. basta ti prego.. ho paura.. finiscila.. mi metti paura.. ti prego.. > supplico.
< Mi piace quando le donne hanno paura di me.. > sussurra sulle mie labbra. I suoi occhi, entrano dentro i miei.
Sento il sangue gelarsi nelle vene. Lui non è come Harry, lui è peggio. Sento le sue mani sfiorare l’orlo dei miei slip. Spalanco gli occhi e cerco di allontanarlo. Nessuno dentro quel bar si sta accorgendo di qualcosa.
< Mmh, ma come siamo morbide qua sot.. >
< Lasciala stare Thomas! > una voce calda, esordisce.
Sento Tom, staccarsi dal mio corpo e ridere. Mi volto verso la fonte di quella voce, che riconoscerei tra mille.
< Harry! > dico io, cercando di alzarmi.
< Dove vai dolcezza? > dice Tom bloccandomi.
Vedo l’imponente figura di Harry guardarmi con uno sguardo duro, per poi girarsi verso Tom che avanza verso di lui.
< Harry, amico mio. Come mai da queste parti? > dice Tom.
< Vi conoscete? > dico sorpresa.
< E’ il mio migliore amico, o dovrei dire era? > dice Harry fulminando Tom.
< Perché? > dice non campendo Tom.
< Avevamo un patto. > alza la voce Harry.
< Stai calmino, romanticone. A quanto pare, non l’hai mantenuta la scommessa ma hai fatto il dolce e bravo ragazzo con la signorina qui presente. >
< Finiscila Tom.. > dice Harry scocciato.
Inizio ad avere paura, gli occhi di Harry diventano di un verde scuro.
< Non sei riuscito a portartela a letto e come da scommessa ora tocca a me. >
Rimango a bocca aperta.
< Non ti azzardare a toccarla, lei è mia. >
Vedo Harry stringere i pugni. Tom lo guarda ridendo.
< Ti stai scaldando Styles? Geloso? Lo sai? Ariel è proprio morbida e calda la sotto.> avanza verso di lui guardandolo in modo superiore.
L’espressione di Harry diventa rabbiosa, indecifrabile. Stringe la mandibola. Mi alzo velocemente cercando di dividerli.
< Ragazzi per favor.. >
< Stai zitta tu! >
In pochi attimi, sento una forte presa all’altezza del petto, scaraventarmi per terra. Cado sbattendo la schiena allo spigolo del muro.
< Ma come ti permetti? >
Sento l’urlo di Harry risuonare dentro quel bar, e in un attimo, vedo il corpo di Tom, finire sul tavolino dov’eravamo seduti. Harry si avventa su di lui e inizia a picchiarlo.
Mi alzo velocemente da terra, dolorante, e prendo le spalle di Harry tirandole a me.
< Harry ti prego, basta. >
< Stai in disparte tu! >
Vedo la sua mano, colpire in un pugno il viso di Tom. Indietreggio sconvolta.
< Harry ti prego! > urlo impaurita con le lacrime agli occhi.
Alcuni uomini corrono verso Tom ed Harry, e cercano di dividerli. Tom ad un tratto, colpisce in pieno viso ad Harry che indietreggia stordito cadendo verso dietro.
< Oh mio Dio Harry!! >
Urlo piangendo. Mi avvicino ma, alcuni uomini mi bloccano.
< Sai Harry.. > dice Tom, asciugandosi del sangue all’angolo della bocca. < Dopo tutte le puttanelle che ti sei fatto, questa è la migliore che ti sei scelto. Quasi quasi una botta gliela darei. >
Vedo Harry asciugarsi il sangue dal naso e in un attimo, la sua imponente figura si libera e si avventa sul corpo di Tom, continuando a picchiarlo.
Guardo la scena tremando. Ad un tratto, vedo gli occhi scuri di Harry incrociare i miei impauriti. Si blocca e viene colpito allo stomaco. Lo vedo piegarsi in due ed accasciarsi per terra. Spalanco gli occhi e lentamente, indietreggio, uscendo dal bar di corsa.
Piango, piango forte correndo velocemente sul marciapiede.

In lontananza sento una voce chiamarmi. Pian piano la voce si fa sempre più vicina fino a sentirla quasi dietro di me.
< Ariel, Ariel fermati. Ariel.. >
Sento una forte presa sul mio polso e poi, in pochi secondi, mi ritrovo stretta al suo petto a piangere.
< Ssh.. va tutto bene piccola, ci sono io qui adesso. >
Sento la sua voce calma giungermi alle orecchie e le sue mani accarezzarmi delicatamente i capelli. Alzo il viso, e la visone che mi si presenta davanti è da rabbrividire.
< Harry, ma il tuo naso sanguina.. >
Con un dito asciugo un po’ del suo sangue.
< Ariel, ma così ti sporchi.. > dice Harry.
< Non m’importa.. perché hai perso il controllo Harry? Perché? > dico io un po’ arrabbiata.
< Perché nessuno deve toccarti Ariel, nessuno. >
Rimango a fissarlo stordita.
< Andiamo a casa mia Harry. >
< No, andiamo da me, ti prego.. >
Lo guardo negli occhi e annuisco. Pian piano ci dirigiamo verso la sua macchina.
* * *
 
< Eccoci piccola.. >
< Tieniti bello stretto il fazzoletto nel naso Harry, sennò gocciola e vai dritto in camera tua. > dico sospirando.
Chiudo la porta di casa nel mentre vedo Harry correre verso camera sua. Poso la mia giacca sull’appendi abiti e vado in bagno a prendere la cassetta del pronto soccorso. Mi dirigo verso camera di Harry ed entro. Scoppio a ridere.
< Ma che fai? > dico avvicinandomi al suo letto.
E’ sdraiato e con una scatola di cerotti per bambini sparsi sulla pancia.
< Ne sto scegliendo uno.. > dice con una voce tenerissima.
< Oh, ma che amore.. Ora ti curo per bene, d’accordo? > dico intenerita.
< Va bene dottoressa, però non mi faccia male. > dice guardandomi negli occhi.
< Oh ma io non faccio male a nessuno. > dico sorridendo.
Prendo la scatolina e la apro estraendo del cotone e del disinfettante. Inzuppo il cotone e prendo la mano di Harry sporca di sangue, rimuovendolo.
< Mmmh.. infermiera? Ma lo sa che è bravissima? >
Rido imbarazzata.
< Harry dai, smettila.. mi metti in imbarazzo.. > dico guardandolo negli occhi e finendo di ripulirgli la mano.
Mi siedo al suo fianco, vicino le costole e sento il suo braccio poggiarsi sulle mie gambe. Una caloria si diffonde nel mio corpo. Pian piano mi avvicino al suo naso e tolgo il fazzoletto. Quando lo apro, è pieno di sangue..
< Cavolo, hai preso proprio un bel colpo.. >
Prendo un po’ di cotone e lo inzuppo di disinfettante. Pian piano mi avvicino al suo naso.
< Brucerà un po’.. > dico poggiando il cotone sul suo naso.
Sento Harry sussultare..
< Ahia.. >
< Sssh.. >
Avvicino le mie labbra alle sue e dolcemente, gli lascio un bacio.
Sento il respiro di Harry bloccarsi. Pian piano mi stacco e lo guardo negli occhi.
< E questo? > dice fissandomi.
< Per alleviare il dolore no? > dico sorridendo.
< Direi che non fa più male.. >
Rido e finisco di pulire il suo nasino. Quando è tutto bello pulito, prendo un cerotto con gli orsetti e glielo applico delicatamente sul naso. Gli lascio un dolce bacio sul nasino.
< Ecco fatto. > dico sorridendo.
< Grazie mille, mio angelo.>
Sorrido e gli bacio la guancia.
< Mancano pochi giorni a Natale.. ed io sono sola.. > sospiro..
< Non sarai sola, non quest’anno. >
Alzo lo sguardo verso di lui.
< Ma che dici Harry.. > gli chiedo con tono confuso.
< Quest’anno sarai con me. >
Lo vedo alzarsi sul busto e prendermi le mani.
< Harry non scherzare.. >
< Dico seriamente, e siccome non scherzo, questa notte dormi con me di nuovo e domani, che è l’ultimo giorno di scuola, ti ci accompagno io. >
Lo guardo allibita.
< Harry ma io.. > dico prima di essere interrotta.
< Non si replica Ariel, lo sai. > dice con voce seducente.
Sento il mio cuore smettere di battere e il respiro mancarmi.
< Harry.. >
< Sssh.. > sussurra sul mio collo.

Sento una sua mano poggiarsi sotto il mio mento e l’altra mano poggiarsi sulla mia schiena e tirarmi a se. Finisco seduta a cavalcioni su di lui, a pochi centimetri dal suo viso. Il suo respiro, si scaglia sulle mie labbra, creando dei brividi sulla mia pelle. In pochi istanti, annulla la distanza tra di noi, dando vita ad un bacio passionale. Sento che lentamente mi fa sdraiare, senza mai staccare le labbra dalle mie. Piccoli brividi salgono lungo la mia colonna vertebrale. Lentamente, metto le mie mani sulle sue spalle, per poi farle risalire verso la sua nuca, intrecciando le mie dita fra i suoi capelli. Si stacca piano dalle mie labbra e mi guarda negli occhi.
< Sei bellissima piccola, sei bellissima. >
Sento le sue labbra calde e vogliose, impossessarsi del mio collo. Un piccolo gemito esce dalle mie labbra.
< Oh Harry! >
Come risposta, sento i suoi denti stringere di più la mia pelle. Velocemente le mie mani scivolano lungo il suo petto, sfiorandolo da sopra la maglia. Scendo lentamente, arrivando al bordo della maglia: la sollevo lentamente.
< A..Ariel.. che stai facendo? > dice sorpreso.
Non bado alle sue parole e velocemente la sollevo, sfiorando con un dito i suoi addominali. Sento Harry che aspira l’aria tra i denti.
< Piccola non puoi farmi questo.. > la sua voce, diventa roca e calda.
Vedo che si stacca un po’ da me e si toglie la maglia, rimanendo a petto nudo. Un torace scolpito mi si presenta davanti. Sento le guance diventare rosse. Si avvicina a me, poggiando il suo peso sugli avambracci. Sento una sua mano calda, poggiarsi sulla mia pancia, da sopra la maglia. Sussulto.
< Harry, che cosa stai facendo? > dico sorpresa.
Sento la sua mano, inoltrarsi dentro la maglia. Sento le sue dita snelle, scorrere lungo la mia pelle. Sento il respiro corto in gola e il cuore battere fortissimo, come se volesse uscire dal petto. Lentamente, con la mano va salendo. Sento che sfiora l’orlo del mio reggiseno. Il mio cuore perde un battito ed io sussulto.
< Harry ma che stai facend.. >  vengo interrotta da un suo bacio sulle labbra.
Le sue mani frettolose mi tirano su, facendomi sedere e pian piano, la mia maglietta raggiunge la sua sul pavimento. Le sue mani calde, si poggiano sui miei fianchi, facendomi tornare sdraiata. Sento il suo petto caldo incontrare il mio. Un sospiro esce dalle mie labbra. Il suo profumo, mi inebria totalmente.
< Ariel mi stai facendo impazzire.. la tua pelle è così morbida.. > sussurra sul mio collo.

Le sue labbra, scendono lente sul mio petto. Sussulto. Sento che lascia sul mio seno, dei piccoli baci. Ad un tratto, sento i jeans, sbottonarsi. Alzo gli occhi verso il viso di Harry, che inchioda i miei occhi con i suoi. Un piccolo fremito di paura si impossessa di me..
< Harry.. ho paura.. > dico sincera.
Stava accadendo tutto troppo velocemente. Sento la sua mano calda, prendere la mia e portarla alle sue labbra. Lascia un dolce bacio su di essa e poi, dolcemente mi guarda. Occhi negli occhi. Verde contro blu.
< Sai piccola, credo proprio che questa notte, non avrai bisogno di nessun indumento.. >
Sussurro sbarrando gli occhi. Vedo il suo viso avvicinarsi al mio e subito dopo, lasciarmi un dolce bacio sulle labbra. Ricambio intrecciando le mie dita con le sue. La sua mano libera, fa scendere lentamente i miei jeans lungo le mie gambe. Sento il peso di Harry farsi più vicino al mio e poi le sue labbra spostarsi vicino al io orecchio. Sento qualcosa di caldo toccarmi la coscia.. sbarro gli occhi. Una voce roca, abbastanza roca, giunge al mio orecchio bloccandomi il respiro.
< Ariel, vuoi fare l’amore con me? >
 


#Spazio Autrice
Perdonatemi ragazze, perdonatemi.
Scusate, ma sono stata veramente indaffarata questa settimana.
Prima il matrimonio di mia cugina, poi il raffreddore, poi i preparativi per la scuola.. sono esausta.
Ma adesso eccomi qui con un nuovo capitolo super lungo e ricco di sorprese.
Spero sia di vostro gradimento. :D
Allora, in questo capitolo vediamo un Harry un po’ diverso, più dolce, ma soprattutto protettivo.
Ma infine.. beh. Li lascio giudicare a voi e alla vostra immaginazione. Ahahahah!
Comunque avete sentito? I nostri One Direction, pubblicheranno il loro terzo album “Midnight Memories” non vedo l’ora di sentirlo, e voi?
Comunque, mi raccomando ragazze, fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo recensendo.
E’ veramente importante per me. C’ho messo il cuore.
E adesso per finire, vorrei ringraziare a tutte voi, per l’enorme sostegno che mi date.
Grazie di cuore.
Un bacio, Sephora. x
 
Ps: per come potete vedere, ho cambiato nickname: da “ LibertyScarlett ” a “ Sephora_ “. Quindi state tranquilli, son sempre io. Un bacio! ;)

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Capitolo 11
*** Capitolo 9 ***




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Capitolo 9
< Ariel, vuoi fare l’amore con me? > sussurra Harry al mio orecchio.
Rimango spiazzata, totalmente.
< Harry.. ho paura. Seriamente ti dico. Non so se sono pronta a concedermi ad un uomo.. > dico in un sussurro.
Sento le labbra di Harry poggiarsi all’altezza del mio cuore e lasciavi sopra un bacio.
< Piccola, non ti farò del male, dico seriamente. Cercherò di fare nel modo più dolce possibile.. >
< Harry, scusami ma non ce la faccio. Non mi sento pronta.. e in più non è il dolore a farmi paura..>
Abbasso lo sguardo. La scena di qualche ora prima, mi torna in mente..
< Ariel, cosa c’è che ti turba? > sussurra la sua voce al mio orecchio.
< Nulla Harry.. > cerco di alzare il mio busto ma Harry, mi rimette giù.
< Ariel.. cosa succede? > mi guarda severo.
Sospiro e poi, sento gli occhi che diventano lucidi. Sento una lacrima rigare il mio viso, e dopo una, altre. Scoppio a piangere.
< Cosa mi da la sicurezza che tu non mi stia usando per sfogarti? Perché hai necessità di farlo? Cosa mi dice che non sia un'altra da aggiungere alla tua lista? Andiamo.. hai fatto una lunghissima lista di ragazze che ti sei portato a letto, adesso ci aggiungi me! E poi Harry, chi mi dice che non lo stai facendo per vincere la scommessa?> giro il mio viso sul cuscino singhiozzando.
Sento un grosso sospiro. Due dita calde, mi sfiorano il mento, portando il mio viso a guardare in avanti.
< Hai paura che io possa approfittare di te? Se io avessi avuto quest’intenzione, saresti finita nel mio letto come tutte le altre ragazze dopo due millesimi di secondi Ariel, a sentirti urlare il mio nome come un ossessa, e invece non l’ho fatto. Ho fatto si quella stupida scommessa, ma non ero me in quel momento, non ti conoscevo nemmeno, era uno scherzo. E poi l’avrei fatto con un'altra, ma non con te! Non l’avrei assolutamente fatto! Non sei le altre, tu sei diversa! Sono fottutamente geloso Ariel e non voglio perderti, perché se ti perdo, mi perderei anche io. Quindi.. non pensare che io ti stia usando per scopi personali o per scommessa, perché per me di questa stupida scommessa, non me ne importa nulla, non è mai esistita per me. Ti ho chiesto di fare l’amore con me perché sei importante Ariel, perché lo sento nel cuore, sento che ho bisogno di sentirti vicino a me, voglio che siamo un corpo e una sola anima. Voglio appartenerti Ariel, io voglio che tu sia mia. Ti prego.. insegnami ad amare.. di nuovo, ed io ti imparerò a fare l’amore.>
Lo ascolto in silenzio, con gli occhi fissi nei suoi. Questo ragazzo sta dicendo sul serio? Sento i miei occhi diventare umidi, e poco dopo, calde lacrime scivolano dai miei occhi. Maledetta sensibilità! Perché questo ragazzo dev’essere così complicato? Perché non riesco a fidarmi al cento percento di lui? Perché ho paura di lui? Lui non è come viene descritto, mi sono affidata del tutto a lui e adesso.. sento questa paura impossessarsi del mio cuore. Che cosa faccio? Il suoi occhi sono così verdi e sinceri, non mi sembra che menta.. Fare l’amore con lui, come fanno tutte le coppie. Aspetta, ma noi non siamo fidanzati..
< Harry, io… >
La voce mi muore in gola, vedo le sue iridi diventare lucide.
< Non ti fidi di me vero? Dopo che io mi sono aperto a te, dopo che ti ho raccontato così tanto di me, tu credi ancor che io ti stia prendendo in giro? >
Il suo sguardo da triste, diventa rabbioso.
< Harry, non è come pensi, è che.. siamo solamente amici.. e due amici, non fanno l’amore.. >
La mia voce è flebile, quasi impercepibile. Sento il suo respiro profondo infrangersi su di me, poi, un filo di voce giungere alle mie orecchie.
< Forse tu mi reputi un amico, io ti reputo la mia amante.>
< Amante? Che intendi dire Harry? >
< Io ti amo, Ariel. >
 
 
 
#Spazio Autrice

Ed eccomi qui, sono ritornata ragazze.
Mi scuso per l’enorme ritardo, sono passati sei mesi dall’ultima volta che ho pubblicato qui, ma spero siate ancora appassionate di questa fanfiction. Sono successe moltissime cose in questi sei mesi, cause per cui ho perso l’ispirazione per continuare. Diciamo che ho troncato una difficile relazione che mi ha portato all’esasperazione. Poi tra studio e varie cose, non ho avuto molto tempo. Ma adesso eccomi qui, pronta a farvi sognare. Il capitolo è un po’ cortino, ma spero che vi piaccia e che recensite. AGGIORNO SOLAMENTE A 3 RECENSIONI.
Come dicevo, il capitolo è corto, ma è fatto apposta. Leggete attentamente.
Un bacio, e alla prossima. Sephora. x

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Capitolo 12
*** Capitolo 10 ***



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Capitolo 10
 
 
< Io ti amo, Ariel. >

E come in un attimo, sento quasi come se il mondo si fosse fermato di girare. Sento il respiro spezzarmisi in gola, e le lacrime, fermarsi di scivolare. Cerco di respirare ma sento quasi la gola secca. Non ci posso credere, lo ha detto veramente? Lui? Harry Styles, quel ragazzo tanto cattivo e tanto pericoloso, almeno, da come lo denominano gli altri, sta riuscendo ad amare nuovamente? E tutto questo grazie a me? Sono io la persona che ama, sta amando me. Quest’uomo dagli occhi smeraldo lucente, ama me. Ed io mi sento come se mi stia passando un treno addosso. Ha appena detto di amarmi.. non ci credo, pizzicatemi..

< H..Harry.. stai scherzando vero? >

La voce mi esce flebile, non riesco a mettere a fuoco tutto quello che sta accadendo. Ci siamo conosciuti tramite una serata in discoteca in cui lui mi ha difesa, ci ha provato spudoratamente con me, e poi come se fosse quasi un’illuminazione del cielo, cambia tutto un tratto, confidandosi con me e rivelandomi la sua vita. Rivelandomi parti che nemmeno la sua famiglia sa.  Rivelandomi parti oscure, del suo passato. Mi ha rivelato che ha sofferto per amore, che ha perso la fidanzata e una bambina, sua figlia, a causa sua, per un aborto. E adesso lui sta male. E poi che succede? In un giorno così, come tanti, arrivo io e lo faccio innamorare.. Mi ha detto che mi ama.. non ci posso credere.. è tutto così surreale. Siamo nudi, nel letto di camera sua a fissarci.. e a piangere..

< No piccola, non scherzerei mai con i miei sentimenti, e soprattutto con i tuoi, non dopo ciò che ho passato.. >

La sua voce è sofferente, mista ad una preoccupazione che la si legge negli occhi a caratteri cubitali, come quelle nelle insegne pubblicitarie. Nello stesso momento, c’è una scintilla di gioia, gioia d’amare nuovamente penso. Ma io, io lo amo?
Dentro me sento come un magone, un macigno insostenibile pesarmi dentro.. Cosa sento per questo ragazzo? Attrazione, affetto, simpatia, ma non riesco a capire cos’è quella sensazione che nasce dentro di me quando lo vedo.
Quando lo vedo sono felice, felicissima. Sento il mio cuore, uscire fuori dal mio petto, mi mette subito di buonumore.
Quando mi sfiora, sento i brividi salirmi in tutto il corpo e fermarsi nella profondità del mio interno, creandomi una sensazione di piacere e voglia nei suoi confronti, ma non sono pronta a darmici.
Quando mi bacia, sento il mio interno ribollire. E’ come se fossi dentro un pentolone e pian piano mi stia cuocendo a fuoco lento e la caloria sale pian piano. Mi fa letteralmente impazzire.
Ma quando mi guarda negli occhi, mi sento morire! Quando i suoi occhi incontrano i miei, sento che tutto va bene, sento che ho trovato un piccolo angolo di paradiso. Blu e verde, uniti, insieme. Sono due colori così diversi, ma allo stesso tempo, possono essere così simili.
Tutte queste sensazioni, una per una, analizzate in modo ben preciso, mi possono solo portare ad una conclusione: questi sono i sentimenti, le reazioni, i gesti, di una persona innamorata.
Ma io non riesco a pensare, non riesco a percepire questo amore.
Sono confusa è vero, ma non riesco a dirgli che anche io lo amo, mentirei, perché non è così.. non lo amo.. o almeno, non riesco a percepire questa sensazione..

Abbasso gli occhi, e sospiro pesantemente. Come faccio a dirgli che non lo amo? Come faccio? I suoi occhi hanno quella dolce scintilla di gioia, se gli dicessi che non ricambio, lo farei morire, gli spezzerei il suo cuoricino. Ma mentirgli gli farebbe più male.. Lacrime veloci e stanche, scendono dai miei occhi.

< Piccola perché piangi? >

La voce di Harry, mi arriva ovattata nelle orecchie.
Alzo gli occhi su di lui e gli accarezzo dolcemente la guancia. Un singhiozzo forte, mi fuoriesce.

< Perdonami Harry, non voglio farti del male, perdonami.. >
< Ma cosa dici Ariel, che stai dicendo? Cos’è che devo perdonare piccola mia? >
< Harry io.. >

Il fiato mi si blocca nella gola..

“Diglielo codarda, diglielo che non lo ami, prima o poi se ne farà una ragione! Ha già sofferto, questo con gli altri!” mi urla la mia vocina interiore, ma io non voglio fargli del male!!

Scuoto la testa forte, come per liberarmi di questa vocina interiore crudele e insistente.

< Ariel ma che hai? Non stai bene? Smettila, mi preoccupi.. >

Sento e non sento la voce di Harry, quel che mi dice, sono troppo confusa.. Dentro di me, una voce più dolce, si impossessa di me, confondendomi ancora di più.

“Ariel, tesoro, non ascoltare questa vocina insistente, ascolta me. Tu lo ami ad Harry, sei confusa è vero, ma tu lo ami. Senti quel che è dentro di te? E’ tutto un effetto dell’amore. Digli che lo ami, diglielo, lo renderai l’uomo più felice!”

< No no no no nooooooooooooooooo!!! >
< Ariel ma si può sapere che cosa ti prende? > urla Harry scuotendomi.
< Non ti amo Harry, ecco cosa mi prende!! > urlo forte.

Apro di scatto gli occhi, come se mi fossi risvegliata da un incubo. Inizio a tremare. Non ci credo, gliel’ho urlato in faccia..
Guardo i suoi occhi, sono spalancati e lucidi.

< Harry io.. >
< N..non mi ami quindi? Dopo tutto quello che abbiamo condiviso, non provi niente per me? >
< Harry, fammi spiegare.. >
< Cos’è che devi spiegare eh? Cos’è che devi dirmi? Che non mi ami e che stavi in mia compagnia solo per pena? >
< Harry ma cosa dici? Non è ver.. >
< Oppure volevi solo un amico vero? Ammettilo, ti senti troppo sola e vuoi una compagnia per divertirti. Oppure vuoi farti proteggere. Perché essendo ricca, ti noia stare sempre con guardie e altre persone al seguito, quindi cercavi un ragazzo che ti proteggesse e così attiravi occhi su di te , niente di più. >
< Harry fammi parlare io.. >

Vedo che si sposta da sopra di me e che scende in modo veloce dal letto. Si china sul pavimento e raccoglie gli abiti miei e me li tira addosso, come se fossi una con cui ha appena finito di farci sesso per poche ore.

< Harry ti prego, fammi spiegare, io non volevo dir.. >
< No Ariel, basta così, hai già detto troppo. Non volevi dire questo? Intanto lo hai detto. Volevi dirmelo in modo più dolce? Mi avresti fatto ugualmente del male.
Pensavo fossi diversa, pensavo fossi una ragazza più coerente, con più sentimenti, che capissi quello che ho passato. Che capissi che io ti volevo dare il cuore. Vai via Ariel, sei solo una bambina viziata.. >

Sento il mondo cadermi addosso. Sento dentro di me un vuoto enorme mentre infilo i miei vestiti. Lente lacrime scivolano dai miei occhi. Bruciano, fanno malissimo, più male di uno schiaffo.

“ Hai fatto bene, adesso non avrai più problemi” dice la mia vocina cattiva.

“ Perché Ariel, perché ti sei distrutta con le tue mani?” dice la mia vocina buona.

“ Perché non ci sei al mio fianco tu mamma?” dice il mio cuore.

Finitami di vestirmi, alzo gli occhi verso quel ragazzo stupendo, che fino a pochi minuti fa, mi stava affidando il suo cuore, e adesso, se lo stava riprendendo indietro.

< Quindi, io vado.. >
< Addio Ariel. > dice freddo.
< Harry ti prego, lasciami spiegare.. >
< Ariel, non ho più niente da condividere con te. >
< Harry io a te ci tengo, ti prego, per favore, fammi spiegare. >
< Esci da casa mia Montgomery. >

Sento una pallottola al cuore. Mi ha chiamata per cognome...

< Sei sicuro quindi? >
< Sicurissimo, non ti vorrei vedere nemmeno per una schifossissima nottata di sesso squallido. >

Altra pallottola al cuore, compresa una pugnalata. Come può trasformare l’amore in odio in così breve giro di posta?

< Allora vado.. Addio Harry.. >

Sento il mio cuore, sanguinare. Perché sono così stupida? Perché? Santo cielo, io lo amo. E me ne sto accorgendo adesso, che ormai l’ho perduto.

< Addio Eliana. >

Lentamente esco dalla sua camera, e mi dirigo verso la porta d’ingresso. La apro ed esco lentamente da casa sua. Un singhiozzo fortissimo, esce dalle mie labbra, le lacrime sono sempre più copiose. Mi dirigo verso l’ascensore e premo il pulsantino che richiama al piano l’ascensore. Salgo su appena le porte si aprono, e  premendo il tasto del pianoterra, le porte si richiudono. In silenzio, scendo fino alla hall del palazzo. Quando esco, non c’è nessuno, Oliver non c’è. Apro le ante in vetro di quel palazzo ed esco fuori. Una folata di vento ed acqua gelida mi colpisce in pieno viso: sta grandinando e nevicando.

< Ci mancava solamente questa.. >

Lentamente inizio a camminare sotto questa tempesta. Le mie lacrime, si confondono con la grandine e la neve. Ripenso a quei pochi momenti, e un altro colpo arriva al mio cuore. Sono solamente una stupida, sono un’idiota.. Lui credeva in me, e adesso, ha perso la fiducia. Io lo amo, ma la mia cecità mi ha impedito di vedere l’amore che provo nei confronti di questo ragazzo, e adesso, ne sto pagando le conseguenze. Non mi vuole più nella sua vita, mi ha letteralmente cancellata, in modo immediato. Eliana Ariel Montgomery, fai semplicemente schifo.
In lontananza sento chiamare il mio nome. Mi volto, ma non vedo nessuno. La paura si impossessa di me. Inizio a camminare in modo veloce, sotto quel cumolo di ghiaccio e neve. La voce si fa più vicina e ad un tratto, mi sento tirare dentro un vicolo buio. Urlo e istintivamente mi dimeno, ma qualcuno mi tiene ferma. Una voce giunge alle mie orecchie, anzi, due voci. Cerco di focalizzare, ma il vicolo è buio e solamente una piccola luce, filtra da un lampione rotto. La luce funziona ad intermittenza. Dal buio, riesco a scorgere due sagome di uomini.

< Ecco che ci rivediamo Ariel. Sei bella come sempre. >

Ad un tratto, mi sento morire. Il respiro mi si blocca e non riesco più a respirare. Un filo di voce, fuoriesce dalle mie labbra.

< Non fatemi del male, cosa volete da me? >
 
 
 
 
 
#Spazio Autrice
 
Non uccidetemi, vi prego non uccidetemi! *supplica*

Ed eccomi qui ragazze belle, ho aggiornato con un capitolo ricco di emozioni e sorprese.
Allora, partiamo con il fatto che sono stata abbastanza cattivella vero?
So che tutte vi aspettavate che Ariel ricambiasse i sentimenti di Harry, so che tutte vi aspettavate un bacio da film e che finivano con il fare l’amore,
ma invece non è stato così.
Le cose per i ragazzi da adesso si complicano, e credetemi, ce ne saranno delle belle.
Soprattutto nel prossimo capitolo.

Chi saranno mai questi due uomini?

Lo scoprirete nel prossimo capitolo solamente se recensite.
Almeno tre recensioni mi piacerebbe riceverle.

Un bacione  e un sereno weekend,
Sephora. x

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Capitolo 13
*** Capitolo 11 ***


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Capitolo 11
 
Cerco di focalizzare, ma il vicolo è buio e solamente una piccola luce, filtra da un lampione rotto. La luce funziona ad intermittenza. Dal buio, riesco a scorgere due sagome di uomini.

< Ecco che ci rivediamo Ariel. Sei bella come sempre. >

Ad un tratto, mi sento morire. Il respiro mi si blocca e non riesco più a respirare. Un filo di voce, fuoriesce dalle mie labbra.

< Non fatemi del male, cosa volete da me? >
< Noi piccola Ariel? Beh, non vogliamo niente, ma allo stesso tempo vogliamo tanto. >

Una voce roca e forte, giunge alle mie orecchie. Dire che rabbrividisco è poco.

< Ditemi cosa volete vi prego! Chi siete? >

Urlo nella disperazione più totale e sento qualcuno che mi tira i capelli da dietro. Lancio un urlo più forte, fa malissimo.

< Uhm! Come vorrei che questi versi li usassi con me, mentre che giochiamo un po’ sul letto.. >

A quelle parole, sento la mia anima congelarsi. Sbarro gli occhi e vedo queste due sagome più vicine, ma soprattutto una, la riconoscerei ovunque: Tom. L’amico di Harry, o meglio, ex amico. Quel lurido schifoso con cui aveva fatto la scommessa il mio Harry.

< Tom? >

La voce mi esce come in un sussurro. Sono attanagliata dalla paura.

< Ma che siamo brave Ariel, e indovina chi c’è con me? >

Quando vedo chi c’è al suo fianco, sento le gambe cedermi.
Tom e Thomas, sono entrambi davanti a me, a pochi metri di distanza. Inizio a fremere dalla paura.

< Per favore lasciatemi andare, non ho fatto nulla! > dico piangendo.
< Oh no piccola Ariel, hai fatto molto e adesso ne paghi le conseguenze.. > la voce di Thomas mi giunge come un coltello al cuore.

La sua voce è spenta, fredda e tagliente.

< Ed io ho una scommessa da portare a fine. >

La voce di Tom, e la frase che dice con così poca delicatezza, mi fa accapponare la pelle e drizzare i capelli in aria.

< L.. la scommessa? > sento i miei occhi pizzicare.
< Si Ariel cara, la scommessa. > dice Tom tranquillamente.
< Q.. quella con Harr.. > mi muore in gola la voce.

Tutto intorno a me, in un colpo, diventa nero e silenzioso.
 
* * *
 
Pian piano, sento la testa pesante, e le mie palpebre cercano di aprirsi. Con calma apro gli occhi e inizio a mettere a fuoco. Intorno a me, regna quasi l’oscurità. Sento un rumore e poi vedo qualcosa muoversi nel buio. Il cuore mi balza in petto, e i brividi mi percorrono la schiena. Mi guardo intorno cercando mi muovermi, accorgendomi che sono legata a delle catene attaccate ad un muro. Lo spazio è grande, sembra quasi un vecchio magazzino abbandonato.. Una flebile luce, filtra dai lampioni che ci sono fuori l’edificio.. i vetri rotti delle finestre e i cocci che brillano attorno a me, contribuiscono a rendere la scena ancora più tetra. Sono sola, in un magazzino abbandonato chissà dove, e al buio.
Quando i miei occhi mettono a fuoco quel che c’è al mio fianco, un urlo di terrore fuoriesce dalla mia bocca. Uno scorpione, è a due millimetri da me e un topo, mi è appena passato davanti. Urlo come un ossessa, presa dalla paura. Sento un tonfo e poi come degli squittii e uno sbattere d’ali. Alzo gli occhi al soffitto altissimo e alcuni pipistrelli entrano nel mio campo visivo. Oltre al tremore dovuto al freddo, si ci aggiunge quello di paura e disgusto.
Chiudo gli occhi e inizio a pregare. Ad un tratto, sento un rumore e apro gli occhi. Una saracinesca del magazzino si apre e delle luci fortissime mi abbagliano gli occhi. Li strizzo fortissimo e dopo qualche minuto, torna nuovamente il buio. Apro piano gli occhi e tutto intorno a me è flebilmente illuminato da una lampadina attaccata al soffitto. C'è un enorme fuoristrada in un angolo del magazzino e da dentro la macchina, vedo scendere i miei due incubi peggiori..

< Uhm.. Tom, guarda un po’ la nostra bella bambolina come è messa provocante! >

La voce di Thomas, mi giunge alle orecchie in modo tagliente. In fretta, mi ricompongo e stringo le mie gambe al petto. Sono con le mani incatenate al muro. Volto il mio viso lateralmente e con mio sollievo, non vedo più lo scorpione al mio fianco, ma su un muro. Noto che c’è una porticina rotta e subito dopo un corridoio con due o tre stanze, magari una di questa potrà essere la porta della salvezza, un uscita secondaria.. Un rumore di scarpe mi riporta alla realtà, un tocco brusco, mi fa voltare il viso.

< Allora Ariel, come stai? E’ di suo comfort, miss Montgomery? Vuole dello champagne con caviale? >

La risata di Tom, è alquanto disgustosa. Non rispondo.

< Che c’è? Il gatto ti ha morso la lingua? > dice Thomas sarcastico.

La mia risposta è il silenzio più totale.

< Miss Montgomery le conviene parlare o riceverà uno spiacevole trattamento. > continua Thomas.

Abbasso lo sguardo e sbuffo, ma dopo due secondi, sento la guancia bruciare fortissimo e un qualcosa di caldo, scendere dal labbro. Mi ha dato uno schiaffo.

< Parla, è un ordine! > mi urla Tom, con occhi sgranati.

Un fremito di paura mi percorre la schiena, ma cerco di essere forte.

< Preferirei morire, piuttosto che parlare con te. > Sibillo tra i denti.

Un sorriso compiaciuto compare sulle labbra di Thomas.
Si china al mio fianco e mi sfiora con un pollice le labbra, in modo delicato, troppo delicato, talmente delicato da far male. E il dolore sembrare una lama affilata che lacera la mia anima pura e indifesa.

< Tom? > la voce di Thomas è calma.
< Dimmi socio. > risponde Tom.
< Cosa ne facciamo di questa bella ragazza? Mi sto annoiando.. > dice Thomas guardandomi negli occhi.

Sobbalzo. Vedo una luce pazza nei suoi occhi.

< Io direi che è più opportuno andare nella camera dei giochi.. >

Vedo lo sguardo di Tom, illuminarsi alle parole che pronuncia. Il mio cuore, inizia a sobbalzare nel petto sempre più forte. Solamente un pensiero risuona in me: “camera dei giochi”.
Il terrore si impossessa di me. Mille pensieri sovrastano la mia mente. Non mi accorgo di nulla, non sento più nulla, solamente il mio cuore frantumarsi in mille pezzi. Lacrime scendono veloci sul mio viso.
Un tocco tagliente e bruciante mi riporta alla realtà di scatto.
Tom è in ginocchio davanti a me. In mano, ha un piccolo coltellino, che ha appena tagliato la mia pelle. Un piccolo strato di sangue scivola lungo il braccio, fa malissimo. Altre lacrime scivolano veloci.

< Allora Ariel, questo è per quello che mi ha fatto il tuo amico.. iniziamo da qui. >
< Thomas basta! Te lo sei meritato, mi stavi importunando! >
< Ma anche adesso ti sto importunando, ma siamo soli. Tom è nell’altra stanza, sta preparando una bella sorpresina per te. > la sua voce è divertita.

Altra paura e altra angoscia si impossessa di me. Sento il petto iniziare a bruciare dalla paura.

< Thomas fattene una ragione.. io non ti voglio. Non sei fatto per m.. >
< Zitta! Tu non puoi saperlo. Potevi avere l’oro tra le mani Ariel, ci conosciamo dalle scuole medie, sai come sono fatto, sai che sono ricco quasi quanto te, e ti sei abbassata ad un livello sociale così basso? Ma guardati.. scommetto che non ha tardato a portarti a letto! > dice in modo indignato, ma sotto sotto, il suo sguardo è compiaciuto.

Sta riuscendo a ferirmi, nel vero senso della parola. Mi sento offesa. Presa dalla rabbia cerco di liberarmi.

< Ma guardati come ti dimeni.. come sei bella. Mi stai facendo surriscaldare piccola. >

Sbarro gli occhi e mi blocco. Una scena alquanto disgustosa si presenta nella mia mente. Sento il vomito salire su per la gola e in un istante, aprendo velocemente la gambe, gli vomito sui piedi.

Un gemito di sorpresa mi giunge alle orecchie e in pochi istanti, un altro schiaffo sulla mia guancia.

< Guarda cosa hai combinato.. mi hai vomitato sui piedi.. > dice Thomas schifato.
< Ben ti sta, lurido schifoso. >
< Ariel Ariel, sei talmente aggressiva piccola. Sai che hai firmato la tua condanna? >

Mi guarda con uno sguardo pazzo. Si alza e con una camminata veloce, si dirige verso l’auto. Appena vedo che è un po’ più lontano. Tiro le catene in modo da farle rompere, ma sono robuste e ben saldate. Continuo imperterrita ma non mi accorgo che Thomas è già davanti a me. Mi prende la mascella nella mano e mi spinge il viso a guardare in su. Automaticamente, mi solleva leggermente da terra provocandomi un dolore al viso lancinante.

< Cosa stavi provando a fare piccola? > sussurra Thomas a pochi centimetri dalle mie labbra.
< Volevo scappare. > rispondo con noncuranza.
< Hai una bella faccia tosta. Non hai paura di quel che possa farti se mi fai arrabbiare? >
< Non ho paura del dolore Thomas, ho già ricevuto un enorme dolore. >
< Quando il tuo amico è venuto a letto con te? Lo immaginavo eri ancora verg.. >
< La morte di mia madre Thomas.. non ci sarà niente più doloroso di questo.. >

Lo fisso negli occhi. Dura. Per un attimo, vedo la sua mascella tirarsi come il suo respiro. La sua presa si addolcisce talmente tanto, da mollare la presa sulla mia mascella e farmi ricadere per terra di botto, battendo la schiena. Urlo di dolore.

< Cosa dicevi Montgomery? Dolore più forte non può esserci? Fidati di me, il dolore lo proverai con me. >

In quella frase, sento tante promesse. Promesse brutte, sporche, luride.
Sento che mi prende i polsi e il mio sguardo si volge verso le sue mani. Avvicina una chiave alla manetta di ferro che mi sta tenendo legata e con uno scatto, il primo braccio è libero. Dopo poco, entrambe le mie braccia sono libere. Lo guardo.

< Perché mi hai liberata? >

Lo guardo confusa. Che mi voglia aiutare?

< Ti ho liberata piccola, perché adesso ci divertiamo. Alzati! >

Sgrano gli occhi quando vedo Tom, entrare con un frustino in mano e senza maglietta.

< Cosa volete farmi? >
< Oh niente di grave piccola, solamente, se non obbedisci, ti facciamo assaggiare il frustino. Tutto chiaro? > dice Tom come se fosse tutto normale.

Sono terrorizzata. Mi faccio forza sulle braccia per alzarmi, ma il mio corpo è come paralizzato.

< Montgomery alzati.. > dice Thomas.
< Non ce la faccio. > dico sofferente.
< Non iniziare a dire cavolate. Alzati. > dice Thomas.
< Dico sul serio Thomas.. non ce la faccio.. >

Lacrime di terrore. Mi sento sola e piccola. Vedo Tom avvicinarsi a me e con brutalità, afferrarmi per un braccio e alzarmi di peso. Gli vado a finire contro il petto, poggiando le mie mani su di esso. Mi tiro immediatamente indietro. Sul suo volto, un sorriso compiaciuto si fa spazio.

< Perché non continui Ariel, toccami. > dice Tom.
< Mi fai schifo. > dico.
< Vuoi assaggiare il frustino Montgomery? Non vorrei sfigurare il tuo bel corpicino.. > dice Tom arrogante.

Esitante, mi avvicino a lui. In pochi secondi, mi ritrovo appiccicata al suo corpo, con le sue mani che mi tengono stretta per i fianchi e le sue labbra, sulle mie, unite in un bacio per niente casto. Cerco di staccarmi da lui mettendo forza e ci riesco. Gli mollo un ceffone e sputo per terra.

< Che schifo!! >
< Montgomery, dai, non farla tragica.. > dice Tom.

Mi guardo intorno. Siamo soli. Thomas non c’è.

< Che c’è piccola bambolina? Hai paura? > continua Tom.
 
 
 
# Spazio Autrice

Ed eccomi qui lettrici mie carissime, con un nuovo aggiornamento di “Ariel”.

Mi scuso anticipatamente se questo capitolo vi metterà ansia, curiosità e vi farà magari spaventare e schifare un pochino.
Sono perfida, vi ho lasciate in tredici in questo capitolo, ma fidatevi, ne vale la pena.
Povera Ariel, tenuta in ostaggio da due ragazzi, che le hanno fatto del male, e adesso, stanno approfittando di lei.

Ed Harry?
Vi siete chieste che fine abbia fatto Harry?

Secondo voi la salverà?

Fuggiranno insieme?

O per Ariel è la fine?

Scoprirete tutto nel prossimo capitolo di Ariel.

Aggiorno solamente a TRE RECENSIONI.

Quindi, non siate timide e spolliciate queste recensioni e soprattutto, datemi i vostri pareri su cosa accadrà.
Un bacione, Sephora. :3
 
Ps: avete visto che belli i nostri ragazzi nel video “You and I”? A chi è piaciuto? *-*

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Capitolo 14
*** Capitolo 12 ***


Image and video hosting by TinyPic Capitolo 12
 
< Che c’è piccola bambolina? Hai paura? >

La voce di Tom riecheggia nel grande magazzino, brividi su brividi. Faccio alcuni passi indietro. La paura mi sta attanagliando l’anima.

< Tom smettila ti prego.. >
< No piccola, non ci siamo capiti.. adesso io e te giochiamo un pochino.. >

Lo vedo muoversi davanti i miei occhi, si muove verso di me, è sempre più vicino, ed io, mi vado spingendo indietro sempre di più. Sento una cosa fredda sfiorarmi la schiena. Vedo Tom, a pochi centimetri da me. La sua voce, arriva come un proiettile dritto al cervello..

< Sei in trappola Montgomery.. >

Colpo al cuore: sono bloccata contro il muro, non posso scappare. Sento il suo dito, sfiorami piano la mascella e scendere delicatamente fino al collo. Trattengo il respiro. Ho troppa paura, ma non glielo ammetterò mai, non farò mai in modo di fargli vedere la mia paura..

< Hai un così buon profumo Ariel.. >

Chiudo gli occhi sentendo il suo respiro sulla mia pelle. Brucia.. brucia da morire..

Sento una cosa fredda, sfiorarmi il braccio. Abbasso lentamente lo sguardo e vedo il manico del frustino salirmi su per il braccio, in modo straziante. Un sospiro di agitazione, abbandona il mio corpo. Mi sento anche l’anima tremare.

< Sai Ariel, da quando ti ho vista la prima volta, mi hai tentato da morire. Il modo in cui sorridi, il modo in cui ti muovi, il modo in cui ti sistemi i capelli.. > sospira. < Ho sempre voluto portarti a letto, e penso che lo hai notato quando ti ho invitato al bar. Ma poi, Harry ha incrementato la mia voglia, facendomi capire che tu sei solo sua. Di li ho capito che il ragazzo si stava prendendo un debole per te, lui non ha mai fatto così.. >

Mi alza delicatamente il viso, per guardarlo negli occhi. Mi fissa in modo duro. Quasi come se il suo sguardo bruciasse d’invidia.

< Certo, Harry insomma, ha sempre avuto gran belle ragazze. Sempre molto disponibili a stare ai suoi ordini, ad andare a letto con lui. E’ stato fidanzato molte volte, con una ragazza più bella dell’altra. Ma tu, gli hai fatto perdere la testa, e si vede. Ti obbedisce, ti sta dietro come un cagnolino. E’ diventato dipendente da te. Si vede che ti ama, e che tu lo ami Ariel. Ed è una cosa dolcissima.. >

Sento che il mio cuore si blocca.

“Lui mi ama ed io lo amo? Ma stiamo dando i numeri? Noi non ci amiamo!” dice la mia vocina interiore.

Noto che abbassa lo sguardo e stringe le mani in due pugni ben saldi. La sua espressione si rattrista molto, e la cosa mi sorprende alquanto.

< Tom io.. >

Sento un tonfo vicino il mio orecchio destro e sobbalzo. La voce di Tom arriva fortissima alle mie orecchie, sta urlando.

< Adesso io mi chiedo, perché la vita è stata così ingiusta con me? Perché lui ha tutto ed io ho niente? Perché? Lui ha cento ragazze, io no ne ho; lui ha avuto tante
fidanzate, io ne ho avuto solamente due; lui ha trovato una donna stupenda ed io invece no. Perché Ariel, perché? Spiegamelo perché!! >
Mi urla in viso disperato. Vedo la rabbia e l’angoscia nei suoi occhi. Ansima, ha il fiato corto per aver urlato troppo. Vedo che si calma lentamente, e abbassa il volto. Lente lacrime gli scivolano sulle guance. Titubante, alzo il braccio e poggio la mia mano sulla sua guancia. Gliela sfioro dolcemente, nonostante il male che mi ha fatto.

< Tom, non devi essere arrabbiato con Harry. Non devi essere geloso di lui.. >

Sento che trema e tira su col naso.

< Lui ha tutto Ariel, quando dico tutto, è tutto. Io sono solo, lo capisci o no? > urla nuovamente.

Mi spingo di più al muro spaventata. Vedo che si avvicina a me fissandomi e poi, scoppia nuovamente in lacrime. Poggia la sua fronte sulla mia spalla.
Rimango abbastanza colpita, non mi sarei mai aspettata una cosa del genere. Poggio le mie braccia attorno al suo collo e gli accarezzo la schiena, come a fargli forza.

< Tom, tu sei un bel ragazzo, e dico seriamente. Potresti avere tante ragazze se tu solo ti comportassi in modo leggermente diverso. E’ il tuo comportamento a non farti ottenere nulla. Se solo tu fossi un po’ più delicato e dolce, avresti più successo. E poi con la pretesa e la vendetta, non ottieni nulla. Secondo te, comportandoti così con me, otterrai qualcosa? > Gli parlo in modo calmo.
< Spero di si.. >

La voce di Tom, mi arriva delicata nelle orecchie.

< Invece no Tom, mi hai letteralmente traumatizzata.. così non ci concludi nemmeno mezzo bacio, e lo hai visto. >
< Ammettilo che ti è piaciuto dolcezza! > dice Tom compiaciuto.
< Assolutamente no, mi hai fatto schifo. > dico sincera.
< Bugiarda. >
< Tom, non iniziamo di nuovo. Voglio solo dirti che dovresti comportarti in modo diverso. Ora dimmi, prendendomi con voi, cosa pensate di fare? >

Sento la sua mano, salire su per la schiena, inoltrandosi dentro la maglietta. Sussulto per lo stupore e l’ansia che pian piano, sale sempre di più come la sua mano. Sento che mi sfiora il gancetto del reggiseno.

< Tom, stai fermo con le mani. Cosa intendi fare? >

Metto le mie mani sulle sue braccia, cercando di allontanarlo, ma è più forte di me. Mi spinge ulteriormente al muro e sgancia il mio reggiseno. Sbarro gli occhi quando le sue mani, si avvicinano alla mia pancia. I suoi occhi, sono puntati contro i miei.

< Te l’ho detto che ti ho sempre desiderato. >

Il respiro mi si blocca in gola. Le sue mani, iniziano a girovagare e accarezzare la mia pelle. L’agitazione sale dentro di me: ci risiamo, è tornato il Tom perverso di prima.

< Uhm, Ariel, cosa ti farei! >

Le sue labbra, si poggiano sul mio collo. Sento i suoi denti pizzicare la mia pelle. Sobbalzo. Ad un tratto, la suoneria del mio cellulare mi distrae, e a quanto pare, distrae anche Tom che si ferma. Mi fissa.

< E’ il tuo cellulare? > mi chiede.
< Si Tom, probabilmente sarà il mio maggiordomo che mi sta cercand.. >
< Adesso vediamo chi è. Stai ferma li e non ti muovere, altrimenti ti lego al soffitto e sono guai seri per te. >

Deglutisco nervosamente e mi fermo dove sono. Vedo Tom avvicinarsi alla mia borsa, poggiata su una lurida coperta per terra. Lo vedo estrarre il cellulare dalla tasca della borsa. Un ghigno gli compare sul viso e mi guarda con sguardo trionfante. Lo vedo muovere le dita sul display e poi, la sua voce, riempie tutto il magazzino rimbombando.

< Ariel, Ariel dove sei? >

E’ Harry, ha chiamato al mio cellulare, mi sta cercando!!

< Harr.. >

La mia voce, viene bloccata da un'altra.

< Non sono Ariel, mi dispiace. Spero che io posso andare lo stesso bene, Harold. > dice Tom sarcastico.
< Tom? >

Sento la voce di Harry, risuonare nuovamente in tutto l’edificio. Tom ha messo il vivavoce per farmi sentire la chiamata, per farmi soffrire ulteriormente.

< Esatto Harry, che sei perspicace. Come stai amico mio, tutto bene? > dice Tom sedendosi su una poltrona vecchia.
< Cosa ci fai con il cellulare di Ariel? Dov’è lei? Cosa le hai fatto? >

La voce di Harry, è agitata, e come se non lo conoscessi bene, alquanto irritata e arrabbiata.

< Rilassati amico! Ariel è qui con me, è in buona compagnia. C’è pure Thomas. Sai quel ragazzo che hai fracassato di botte? Siamo in un posticino bellissimo, molto tranquillo e rilassante. L’ideale per stare un po’ in intimità. D’altronde hai perso la scommessa amico, rassegnati. Ora è mia, anzi, nostra. Comunque, fino al momento non le ho fatto nulla, ma sto pensando a cosa potrei farle. Magari.. potrei iniziare quel che tu non hai mai iniziato.. >
La risata di Tom è perfida e gelida. L’urlo di Harry, mi fa sobbalzare.

< NO!! Tom, guai se la tocchi, ti uccido! Lei non ti ha fatto nulla, è una questione tra noi due. >
< No amico, è una questione che si è allargata. Adesso comprende me, te, Ariel e Thomas. Uuuh!! Che quadretto perfetto! >
< Sei un lurido mostro Tom! Sei cattivo e perfido!! Lei è mia, non la devi toccare capito? Non devi!! >
< No, mi dispiace amico, ma non posso prometterti niente. Ho appena deciso cosa ne farò di lei. Se vuoi ti faccio assistere un po’.. >

Vedo Tom alzarsi divertito e venire verso di me con passo veloce. Poggia il cellulare sopra un tavolo rotto vicino a noi e con fare violento, mi sbatte al muro. Un urlo di dolore fuoriesce dalla mia bocca.

< Tom che cosa le stai facendo!! >

La voce arrabbiata di Harry, mi arriva dritta al cuore. Oltre al dolore fisico, sento il dolore del mio cuore che si frantuma. Sentire Harry così in pena per me, mi distrugge. Le lacrime salgono e lentamente, escono dai miei occhi. Dal profondo del mio cuore, sento una strana sensazione, qualcosa che non ho mai provato prima. Pesantezza, preoccupazione.. Il cuore mi batte così forte. Scoppio a piangere più forte, in modo disperato. E poi, faccio una cosa, che mai, avrai fatto in vita mia. Qualcosa, che mi viene dettata dal cuore..

< Harry, Harry!! Harry ti prego salvam.. >

Uno schiaffo sonoro mi arriva in piena guancia.

< Zitta bambina viziata. Sei patetica, piagnucoli al cellulare con il tuo fidanzatino? Mi fai schifo! >

La voce di Tom, fa gelare l’anima.

< Tom non la toccare!! Che cosa le hai fatto? >

La voce preoccupata di Harry, mi distrugge il cuore.
La presa di Tom si fa più salda sui miei polsi, mi stringe fortissimo. Stringo i miei occhi, li strizzo, come per evitare il dolore.

< Che c’è piccolina? Fa male? > dice Tom tra i denti.
< Lasciami Tom! Lasciami!! > urlo disperata.
< Lasciala Tom, fai come ti dice!! >

La voce di Harry, fuoriesce dal cellulare in modo aggressivo. Tom mi fissa compiaciuto e in una mossa repentina, mi strappa la maglia di dosso. Mi fissa con uno sguardo tutt’altro che ingenuo e si passa la lingua sulle labbra. Si avvicina a me, e mi tira per un braccio, tirandomi verso una sedia posta al centro del magazzino. Mi fa sedere li, e mi molla un altro ceffone. Con fare veloce, prende delle corde e lega le mie mani dietro la sedia, e la mie gambe, le blocca con delle manette alle sbarre laterali della sedia. Sono totalmente bloccata. Lo vedo allontanarsi ridendo, e prendere il mio cellulare. Si avvicina nuovamente a me.

< Sai Harry? La tua amica ha un bel corpo. Ma soprattutto.. usa della biancheria intima veramente provocante. Te la sei scelto bene eh! >
< Come fai a sapere che biancheria usa? Che cosa hai combin.. >

La voce di Harry, viene bloccata dalla voce di Tom.

< Ascoltami amico, passiamo ai fatti più importanti. Dimenticati di Ariel, non la rivedrai mai più bello mio, adesso è mia. Siamo in un posto sperduto a chilometri di distanza da Londra. Però.. >

Sento il respiro bloccarsi.

“Come non rivedrò più Harry? Cosa vuol dire questo? Che intenzioni hanno?”

< Però? Continua.. >

La voce di Harry, risuona calma.

< Però possiamo stringere un accordo Styles.. >
< Dimmi cosa vuoi. >
< Se tu, entro mercoledì sera, quindi domani, mi porti 150mila soldini, liberiamo la piccola Ariel e potrete vivere felici e contenti. Altrimenti.. ne approfitteremo io e
Thomas. E credimi, non saremo così dolci. >

Mi sento morire. Gli stanno chiedendo del denaro in cambio? Stanno barattando? La mia vita è appesa ad un filo. Non ho la minima idea di quel che ne sarà di me, e saper di essere a chilometri di distanza da casa, non mi rincuora affatto.

“150mila soldini..”

 Il prezzo della mia vita è 150mila soldini. Come farà Harry.. lui non ha tutti quei soldi..

< Va bene. >

La voce di Harry, mi coglie di sorpresa.

< Harry, devono essere 150mila entro domani sera alle 20:00. Vieni da solo, o farai una pessima fine. O meglio, farete: tu e la tua amica Ariel. Il posto è quel casolare abbandonato. Quello che conosci tu. Ci si vede. >

Tom, cessa la chiamata. Inizio a sentirmi veramente agitata. Cosa ne sarà di me? E soprattutto, Harry ce la farà? Dipende tutto da lui.

< Allora piccola Ariel, a quanto pare il tuo cavaliere ha il coraggio di un leone e vuole venire a salvarti. Augurati solamente che non sbagli e non faccia nessun passo falso, oppure, sarà la fine per entrambi. Buonanotte. >

Lo vedo allontanarsi e sparire subito dopo, dietro una porticina. La luce si spegne di colpo. La paura si impossessa di me. Sono nuovamente al buio, sola, legata ad una sedia. A quanto pare, passerò la notte qui, legata ad una sudicia sedia.

 
* * *

Sento freddo, e sento una luce leggera colpirmi gli occhi. Lentamente li apro, e un raggio di sole, mi abbaglia. Chiudo istintivamente gli occhi.

< Ben svegliata Ariel. >

Mi giro piano, ancora assonnata, verso la sorgente della voce, e vedo Thomas, al mio fianco. Noto che la stanza è diversa, più piccola ed io sono coricata. Istintivamente apro gli occhi di scatto e cerco d’alzarmi, ma non riesco a muovermi. Mi giro da un lato all’altro e con mia grande paura e mio grande disgusto noto che sono.. senza abiti! Mi volto a fissare Thomas che se la ride di gusto. Mi guardo nuovamente e sono coperta da un lenzuolo bianco, e sono legata su un tavolo di metallo. Sento le lacrime salire agli occhi.

< Thomas slegami! Thomas ti prego.. non potete farmi questo. Ridatemi i vestiti.. Thomas ti preg.. >
< Zitta, smettila di supplicare. Non ti ridarò niente, sei così bella senza nulla addosso. >

La voce di Thomas, ha un che di perverso, il che mi mette molta paura.

< Aiuto!! Aiuto!! >
< E’ inutile che urli piccola, non è il momento. Risparmiati il fiato per dopo. >

Vedo che mi schiaccia l’occhio e si avvicina con passo lento a me.

< Siamo soli sai? Tom non c’è, e diciamo che questa cosa, mi alletta molto perché.. quasi quasi.. >

Sento la sua mano, sfiorarmi il lembo del lenzuolo e scostarlo iniziando a scoprire il mio corpo. Sento l’imbarazzo e la paura salire.

< Thomas ti prego.. non farlo!! >

Supplico inutilmente, ma è la mia unica speranza. Sento le sue mani, scivolare su di me, senza ritegno. Le lacrime scendono sempre più veloci ed io, mi sento inutile, perché non posso fare niente per salvarmi, sono bloccata.

< Devo confessarti una cosa, sono innamorato di te, da un bel po’ Ariel. Io ti amo, e non posso vederti tra le sue braccia. Sei mia capisci? Sei mia!! >

In pochi attimi, sento le sue labbra sulle mie. Mi dimeno e sposto il mio viso. Ma lui mi tine ferma.

< Baciami Ariel, baciami. >

Cerco di parlare, ma le sue labbra sulle mie, impediscono ogni movimento. Sento una sua mano, scivolare lungo la mia pancia. Tutti i miei muscoli si contraggono dalla paura.

< Stavo pensando di fare una cosa veramente bella Ariel. >

Vedo i suoi occhi brillare di una luce perversa. Sento i miei muscoli irrigidirsi man mano lui scende con la mano. Lo sento, la fine è vicina. Chiudo gli occhi, pronta a subire il colpo..

< Thomas? Dove sei? >

La voce di Tom, interrompe tutte le azioni, e per la prima volta, lo ringrazio.

< Arrivo Tom. > urla Thomas, poi mi guarda. < Non finisce così. Aspettami qui piccola, non ti muovere. >

Lo vedo sparire dietro la porta ridendo.

“E dove vuoi che vada se sono legata? Che stupido.”

Dopo qualche minuto, sento silenzio totale e poi, il rumore delle ruote che sgommano su delle pietruzze. Sono nuovamente sola, chiusa in uno stanzino e legata come un animale. Sospiro e stanca, chiudo gli occhi ricadendo in un sonno profondo.
 
 
#Spazio Autrice
Ed eccomi qui people! *-*
Vi ho fatto attendere un po’ eh? La curiosità si è fatta sentire! Ahahah!
Allora, innanzi tutto vorrei ringraziare ognuno di voi per ogni singolo secondo che utilizzate per leggere la mia fan fiction! *-*
E’ grazie a voi se vado avanti, giorno dopo giorno, a scrivere i capitoli.
GRAZIE VERAMENTE DI CUORE, SIETE FANTASTICI!
Poi, vorrei ringraziare tutti questi dolcissimi ragazze e ragazzi, che mi lasciano delle recensioni bellissime. Grazie anche a voi, che spolliciate queste recensioni favolose!
Ma adesso, passiamo alla fan fiction.
La situazione, sta diventando sempre più tragica e delicata: Ariel è bloccata in un casolare disperso, Harry la sta cercando e Tom ha chiesto dei soldi ad Harry, se la vuole rivedere.
Ariel è sotto le grinfie di questi due mostri, segretamente innamorati della nostra bellissima protagonista. Come ripromesso, vediamo la dolcezza di Ariel, riaffiorare e nonostante tutto, incoraggiare quel mostro di Tom.
Ma adesso, cosa accadrà?
Harry riuscirà a salvare Ariel?
Ci sarà un lieto fine per loro?
Lo scoprirete più tardi, solamente se recensite!
Almeno 3 recensioni e metto il prossimo capitolo entro questa sera!

Forza forza forza! *-*
La rivelazione è vicina!
Sephora_

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Capitolo 15
*** Capitolo 13 ***


Image and video hosting by TinyPicCapitolo 13

 
 
Sento qualcosa sfiorarmi..
Qualcosa di freddo..
E’ il vento.
Ho i brividi, ho paura..
L’adrenalina sale.
Sto correndo.
Corro veloce, tra l’erba del prato..
Sto fuggendo.
Guardo indietro, non c’è nessuno per fortuna, li ho seminati..
Mi volto per guardare avanti e due fari enormi mi vengono addosso.
Sento un botto.
Dopo di questo, buio totale.
 
Apro gli occhi di scatto. Respiro affannata.

“Per fortuna è stato un incubo, che paura.”

Mi guardo attorno, sono di nuovo nel magazzino enorme, le luci sono accese ed io sono ancora legata in questa specie di ‘letto’.
Provo a guardare fuori dalle finestre rotte. Ormai è buio, avrò dormito tutto il pomeriggio, e si sente.. ho una fame e soprattutto ho bisogno di una doccia.
Sento bisbigliare. Le voci, o meglio i sussurri, provengono da una stanza qui vicino.
Sospiro sommessamente.

“Quando finirà tutto questo?”

< Ma quale onore, la bella addormentata si è alzata Tom. > la voce di Thomas risuona nella stanza.
< Che battuta pessima Thomas, non lo vedi che è legata come un animale? > Tom ride di cuore.
< Allora piccola, sono le 19:49. L’ora della verità si avvicina. > dice Tom.
< Tic tac tic tac.. la lancetta scorre veloce. > sussurra Thomas avvicinandosi a me.
< Lo sai che succede se il tuo caro Harry non viene alle 20:00 puntuale? > dice Tom, con voce malefica.

Faccio no con la testa in preda al panico.
Thomas si avvicina pericolosamente a  me, e mi scopre del tutto, buttando l’unico lembo di stoffa che mi copriva, per terra. Adesso sono senza nulla, davanti i loro occhi.

< Succede che noi, facciamo una bella festa.. > dice Thomas, baciandomi la guancia.

Sento delle lacrime scendere.

< Non ce la faccio più.. Harry ti prego salvami.. > sussurro disperata.
< Parla a voce alta! >

L’urlo di Tom mi fa drizzare i capelli in aria.
Inizio a tremare come una foglia, più di prima.
Vedo Tom, avvicinarsi a me pericolosamente e afferrare il mio collo con una mano.

< Dì a voce alta quel che hai detto, piccola viziata. >

Lo sguardo di Tom, contro i miei occhi è qualcosa di pauroso. Sento l’aria che manca nei polmoni. Con voce spezzata, ripeto quel che ho detto. Vedo nel viso di Tom, formarsi un ghigno e poi guardare Thomas.

< Hai capito la piccola signorinella? Prega che il suo eroe la venga a salvare. > dice Tom ridendo.
< Povera illusa. Sono le 19:59 baby. Tic tac tic tac.. >

Il modo di parlare di Thomas, mi mette su un agitazione tremenda. Sono le 19:59, e ancora Harry non è arrivato. Vedo Tom, prendere qualcosa da sotto un telo scuro e sporco. Quando si gira, vedo una specie di asta di ferro nella sua mano. Con passo lento si avvicina a me, battendo quel bastoncino di ferro, sulla sua mano.
Sento un trillare di sveglia.

< Sono le 20:00 baby, tempo scaduto, sei nostra. >

In un battito di ciglia, sento un dolore lancinante alla gamba, che me la fa divaricare. Tom mi ha colpito con l’asta di ferro nella gamba.

< Allora piccola.. che dici, iniziamo a divertirci? Ho una scommessa vinta, devo festeggiare! >

Sento le dita di Tom, scorrere lentamente dalle dita del mio piede destro, lentamente, fin sopra la caviglia. Arriva al polpaccio e boom!! Un altro colpo di ferro. Urlo dal dolore! Lacrime veloci, scendono dal mio viso.

< Piccola, urli così per un pezzetto di ferro, figurati quando ci divertiremo soli io e te. >

Sbarro gli occhi, capendo sempre di più le sue intenzioni. La realtà, mi ha appena colpito in faccia. Inizio a realizzare tutto quanto. Sento un altro colpo e altro dolore si impossessa del mio corpo. Sta salendo sempre più.
Chiudo gli occhi, pronta per ricevere un altro colpo, quando sento dei colpi alla saracinesca del magazzino. Ansia e paura, paura e ansia. Solo questo c’è nella mia mente adesso.

< Tom aspettavi a qualcuno? >
< No Thomas, tu? >
< Nemmeno io. Sono le 20:35, chi può essere mai? >

Vedo Tom, dirigersi verso la saracinesca e alzarla lentamente. Ad un tratto, una voce risuona nella mia mente.

< Oh mio Dio Ariel!! >

Dei passi veloci, corrono verso di me!

< Ariel, Ariel piccola mia cosa ti hanno fat.. >

Lacrime lente scorrono sul mio viso. Sono lacrime di gioia: Harry è qui.
La sua voce però si spezza.

< Calma Romeo, non hai rispettato l’orario. Sono le 20:38, sei in ritardo. Mi dispiace, ma i patti sono patti. La signorina è nostra. >
< Harry!! Harry!! Harry Salvami!! > urlo con le lacrime agli occhi!

Vedo Thomas bloccare Harry. Il viso di Harry è qualcosa di indescrivibile, è peggio delle altre volte. Dire che è arrabbiato nero è poco; dire che avrebbe voglia di distruggere tutto è pochissimo; è semplicemente furibondo.

< Senti poppante, togliti di mezzo, e tu Tom, non azzardare a toccarmi o ti faccio ingoiare questo pezzo di ferro. Lasciami andare immediatamente e slegala subito. >

La sua voce è calma, ma gelida. Solamente una volta Harry si è rivolto ame così. Fa paura, seriamente.

< Harry.. > supplico dolorante.
< Harry, amico mio ma che bella sorpres.. >
< Tom slega Ariel, gli accordi sono accordi. Qui ci sono 150mila, quanto mi avevi chiesto. Ora, slega la ragazza. E’ un ordine, o non ci sto niente ad alzare il telefono. Ho rispettato i patti, sono venuto da solo. Sii un uomo onesto. >

Lo sguardo di Harry è gelido. Con una mossa abbastanza veloce, e non calcolata da Thomas, lo butta per terra e lui, si libera. Si avvicina in modo lento a Tom, e gli consegna le banconote. Rimango sbalordita: come avrà fatto?
Vedo lo sguardo di Harry, allungarsi verso di me. Sospira impercettibilmente.

< Sei un uomo onesto Harry, e questo ti fa onore. > dice Tom.
< Lo so, e so che anche tu, in fondo, sei un uomo d’onore. Qui ci sono le banconote, libera miss Montgomery. > dice Harry, con voce calma e mani in tasca.
< Sai Harry, hai ragione, in fondo sono un uomo d’onore. Ma.. il mio onore è molto in fondo. Quindi tu adesso, ti godi lo spettacolino e poi, siete liberi. >

In pochi attimi, due uomini che non avevo mai visto, dei giganti alti e robusti, sorprendono Harry alle spalle e lo bloccano ad una sedia legandolo. Le urla di Harry, si espandono in tutto il magazzino.

< Sei un verme Tom!! > urla Harry.

La risata di Tom, si avvicina sempre di più a me.

< Goditi lo spettacolo, Styles. >

Non ci sto capendo più nulla, tutto mi sembra come in un film. Il rapimento, i soldi, il dolore, i dispetti, l’eroe che ti viene a salvare e poi, c’è sempre qualcosa che deve andare storto. Mi sento la testa girare, sono confusa.


< Grazie Thomas, adesso vai via. Sei libero. >
< Ma tu mi avevi detto.. >
< Io non sono un uomo di parola. Ora prendi la tua parte e sparisci dalla mia vista. >

Il ghigno di Tom è pauroso. Vedo Thomas furioso prendere la sua parte e sputargli davanti i piedi. Con fare veloce, ci lascia soli, come fanno anche gli altri due omoni. Siamo solamente io, Tom ed Harry. La tensione è alle stelle.

< Che intendi farle con l’acqua bollente Tom? > dice nervosamente Harry.
< Harry.. Harry salvami.. > urlo con voce strozzata e carica di panico.
< Zitta Montgomery!! >

L’urlo di Tom mi fa raggelare, ma il gesto che fa, ancora di più.
In modo lento e doloroso, mi butta l’acqua bollente sul corpo.
Un urlo raggelante, esce dalla mia bocca.
Sento Harry urlare parole senza senso a Tom.

< E adesso.. >

Si avvicina a me, mi libera i piedi. Inizio ad avere sempre più paura. Giro il mio sguardo verso Harry. Un lacrima mi riga il viso. Il suo sguardo, è disperato. Vorrebbe aiutarmi ma non può, è legato. Torno a guardare davanti a me.
In un nanosecondo, sento il mondo cadermi addosso.
Come in un film, in una scena a rallentatore vedo Tom, disfarsi dei suoi jeans e buttarli per terra, afferrarmi le gambe e avvicinarmi a lui.

< Adesso ti faccio fare un bel giretto. >

“Non ho più scampo, sono spacciata. La fine è vicina.”

Il mio corpo, trema senza controllo. Paura, ansia, angoscia, panico, agitazione, nervosismo, voglia di prendere a pugni Tom.. tutte questa sensazioni, una dietro l’altra, creano dentro di me, un magone enorme.

< Ti faccio vedere come si fa ad urlar.. >

Sento uno sparo fortissimo e vedo gli occhi di Tom, sgranarsi e poi, cadere per terra privo di sensi.
Lancio un urlo raggelante. Sento il cuore balzarmi fuori dal petto. Vedo un uomo con fucile in mano, fare segnale ad altri uomini di entrare. Vedo che alcuni, si dirigono verso Harry e lo slegano, altri, si avvicinano a me.
Inizio a tremare ancor più di prima.
Un uomo, si avvicina a me. Lo fisso.. la paura si impossessa di me nuovamente, appena mi sfiora.

< Non mi toccare! Non mi toccare!! >

Urlo impaurita. Le scene di quel giorno, di quelle ore, riaffiorano in me.

< Ha avuto un trauma.. > dice un uomo.

Le lacrime, cadono veloci, troppo veloci.

< Grazie ragazzi, siete stati mitici. Portatelo via per favore. E prendete anche l’altro. Per miss Montgomery ci penso io. >
< Agli ordini mr. Styles. >

Vedo quei uomini allontanarsi e fare alla lettera quel che dice Harry. Mi volto piano verso di lui, e lo guardo negli occhi. Blu nel verde, verde nel blu.. Solamente il cielo, sa quanto mi è mancato.

< Harry.. >

La mia voce è sottile, non riesco nemmeno a parlare. Harry si avvicina a me, e con fare cauto, avvicina le sue dita, al mio volto. Indietreggio la testa un po’, chiudendo gli occhi. Sento il suo tocco dolce, quel tocco che mi è mancato da morire, e me ne rendo conto solamente ora. Quell’amore e quella dolcezza, che solamente lui riesce a mettere. Lo guardo, e scoppio a piangere più di prima.

< Mi sei mancato Harry, pensavo non ti avrei più rivisto e.. e.. >
< Sssh.. Ariel, piccola mia, calmati. Ci sono io, e ci sono le mie guardie del corpo. Stai tranquilla tesoro mio. Adesso ti libero va bene? Stai tranquilla, non voglio farti del male, voglio solo portarti via. Adesso ti libero, ti copro e andiamo via velocemente va bene? >

Si avvicina ancora di più a me, e lascia un dolce bacio tra i miei capelli. Vedo che con molta velocità, mi libera da quella trappola. Sento tutto il corpo indolenzito. Le lacrime, non riescono a fermarsi di scivolare. Sento le braccia di Harry che mi prendono tra le sue braccia e con molta cautela, mi adagia piano sulla sedia. Sento le gambe bruciare di dolore. Vedo che prende da terra quel lenzuolo e i miei abiti con la borsa. Mi avvolge attorno il lenzuolo e senza pensarci due volte, mi prende in braccio abbandonando quel sudicio edificio.
Poggio la mia testa sulla sua spalla, e con poca forza, sfioro la sua guancia con un dito.

< Grazie Harry, grazie mio eroe. >

E con questa ultima frase, cado in un sonno profondo e sereno.
 
 
#Spazio Autrice
 
E come promesso, ho messo il capitolo rivelatore. *-*
Fazzoletti pronti mi raccomando!
Ahahah!

Finalmente, vediamo che Harry, salva la nostra Ariel.
Vediamo molto trambusto, molta confusione.
E queste guardie?

Cosa ci farà mai Harry con delle guardie del corpo?

Secondo voi, cosa succederà nel prossimo capitolo?

Mi raccomando recensite! *-*

Aggiorno solamente se ho almeno tre recensioni, e fidatevi, il prossimo capitolo sarà ricchissimo di sorprese!


Adesso, prima che scatta la mezzanotte,
vorrei fare gli auguri ad un mio carissimo lettore
che oggi ha fatto 18 anni!
TANTISSIMI AUGURI! *-*
 

Ps: mi dispiace d’aver deluso alcune lettrici che si aspettavano il fatidico bacio, ma sarebbe stato troppo scontato no?
Ma chi lo dice che nel prossimo capitolo……………
 
RECENSITE!
Ahahahah!

Buonaotte, by Sephora_

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Capitolo 16
*** Capitolo 14 ***


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Capitolo 14


 
 
Sento qualcosa di caldo al mio fianco.
Mi giro e qualcosa mi stringe i fianchi.
Controvoglia, apro piano gli occhi e una luce, mi abbaglia. Istintivamente mi rifugio per evitare la luce del sole. Un buonissimo profumo, invade il mio corpo. Strofino lentamente gli occhi e pian piano li apro.
Due iridi verdi mi fissano dolcemente.

< Buongiorno bellissima.. dormito bene? Come stai? >

La voce di Harry, risuona come una dolcissima melodia.
Rimango sorpresa nel vederlo al mio fianco, ma sorpresa, in modo piacevole. Sorrido istintivamente e mi stringo ancora di più tra le sue braccia, poggiando la testa sul suo petto. Sento che i suoi muscoli, diventano tesi a quella mia azione, e un respiro profondo si crea dentro di lui, per poi essere rilasciato e seguito da un sorriso. Le sue mani, si poggiano dietro la mia schiena.

< Buongiorno riccio. Ho dormito benissimo e sto bene.. sono un pochino dolorante ma, va bene.. Ma dove siamo Harry? >

Chiedo tenendo gli occhi chiusi e gustandomi quel momento di tenerezza assoluta. Dopo tutto quello che hi passato in quei due ultimi giorni, mi sento in paradiso.
Un brivido di freddo mi attraversa, e mi stringo di più a lui.

< Siamo in camera tua piccola.. Buona vigilia di Natale. >

Alzo gli occhi verso di lui, allontanandomi un pochino.

“Oddio, oggi è la vigilia di Natale! Come vola il tempo! Ed io, sono tra le sue braccia, in camera mia! Aspetta.. in camera mia? Oh santo cielo.. Però.. vorrei baciarlo.. Ariel ma cosa ti prende? A te non piace Harry!”

La voce di Harry, è di una dolcezza estrema, che mi sta facendo sciogliere.
Sento le sue labbra poggiarsi tra i miei capelli.

< Ieri quando siamo tornati, non me la sentivo di lasciarti da sola, soprattutto dopo il trauma che hai subito a causa mia. Se solo io non avessi fatto quella stupida scommessa.. se solo io avessi capito che quella sera avevi paura di farlo con me.. se solo avessi aperto un pochino gli occhi.. avrei capito tante cose. Invece, ti ho cacciato in questo brutto pasticcio, e mi sento estremamente in colpa.. >

Guardo Harry negli occhi, sono lucidi. Mi avvicino la mano a lui, e lo accarezzo sulla guancia. Noto che al mio tocco, chiude gli occhi.

< Harry, stai tranquillo, è acqua passata. Adesso, coccolami. >
< Tutte le coccole che vuoi piccolina. >

Sento una risatina, provenire da Harry, e questo, mi riempie il cuore di gioia.
Harry prende ad accarezzarmi i capelli, in modo lento e dolce, attorcigliandosi piccole ciocche nelle dita. Sospiro chiudendo gli occhi.

< Ariel? >
< Si Harry? >

Domando ad occhi chiusi, rilassandomi finalmente del tutto.

< Devo dirti una cosa.. >

La voce di Harry, è leggermente tesa. Continuo a stare con gli occhi chiusi e tra le sue braccia.

< Non aver paura, dimmi tutto quello che hai bisogno di dirmi. Sono qui. >

Sento che prende un bel respiro profondo. Il suo cuore, batte fortissimo.

< Ecco.. vedi.. ehm.. ti ricordi la scorsa sera? Quando ti ho detto che ti amo? Ecco vedi.. io non.. >

Sento il cuore battere fortissimo. Mi stacco lentamente da lui e lo guardo negli occhi. Sento i miei occhi diventare lucidi, e anche i suoi lo sono.

< Si Harry? Continua.. >
< Ecco.. ehm.. io non intendevo dirti ti a.. >
< Signorina Montgomery? Si può? >

La voce di Alfred, e il ticchettio alla porta, interrompe tutta la magia creatasi fra me e lui. A malincuore, mi stacco da lui, e con cautela, mi sollevo su un braccio. La mia stanza in disordine, mi fa balzare sul letto.

< Oddio che confusione.. Ehm.. si Alfred, puoi entrare.. >

Mi ricompongo i capelli, e guardo Harry.

< Signorina Ariel le volevo dire che.. >

Alfred entra e si rende conto, che Harry è nel mio letto, si ferma di parlare diventando rosso. Mi guarda dispiaciuto.

< Miss non volevo disturbar.. >
< Nessun disturbo Alfred, si figuri. Non stavamo facendo nulla di male.. >

Harry mi precede nelle parole.

< L’ho chiamato io, questa notte no riuscivo a dormire, ho fatto alcuni incubi.. >

Dico io, cercando di camuffare la situazione imbarazzata. Alfred pensava che io ed Harry..

< Comunque, volevo dirvi che la colazione è pronta, e tutta la casa è stata addobbata con i decori natalizi. Per l’albero di Natale, stiamo aspettando a lei miss
Montgomery. Mr. Styles, naturalmente, anche lei è il benvenuto nella nostra tradizione. Ammesso che non abbia impegni, mi prendo la libertà di invitarlo a pranzo. Se per lei non è un disturbo naturalmente. Miss Ariel, che ne pensa? >

Guardo Harry con gli occhi che mi brillano.

< Rimani con me, vero? >

Guardo Harry con gli occhi da cucciolo indifeso.

< Ma certo che rimango piccolina. Ti aiuto a fare l’albero e poi per te, tutti gli impegni svaniscono. Tu prima di tutto. >

Sento il cuore gonfiarsi di gioia e mi slancio in un abbraccio abbastanza caloroso!

< Ehm.. Ariel? Potresti toglierti da sopra di me? >

La voce imbarazzata di Harry, mi fa ridere. Gli sono saltata addosso senza nemmeno accorgermene, talmente la felicità. Guardo Alfred sorridente.

< Tra pochi minuti scendiamo Alfred, grazie mille. >

Dico io raggiante.

< E’ il mio lavoro, miss Montgomery. >

Il sorriso di Alfred, mi lascia senza parole. Non è un tipo che sorride spesso, e questa sua felicità, mi confonde.
Il mio sguardo cade su Harry, che si guarda intorno.

< Hai una camera magnifica Ariel. E il letto lo è ancora di più. >

Sento gli occhi di Harry puntati addosso a me. Mi guardo e mi accordo che indosso una camicia da notte di raso bianco a bretelline. Guardo Harry in modo brusco.

< Harry Styles, che cosa hai combinato? >

Vedo che scoppia a ridere e poi mi guarda. Fisso. Occhi dentro occhi.

< Dovevo vestirti no? O volevi dormi senza abiti? Ho cercato nella tua enorme cabina armadio e non ti nego che mi sono perso la dentro.. > ride di cuore.  < Ma alla fine ci sono riuscito. Ma te lo giuro, non ho sfiorato nemmeno mezzo centimetro del tuo corpo. >
Lo fisso negli occhi: è serio e sincero. Sorrido e mi sdraio al suo fianco.

< Vorrei poter stare così in eterno. > ammetto sospirando.
< Così nel senso sdraiata a rilassarti? > chiede Harry.
< Così nel senso con te. >

Mi sollevo, guardandolo negli occhi. Vedo che gli manca il respiro, e mi fissa negli occhi. Sento il cuore battermi fortissimo, e non riesco a capire che cosa mi stia prendendo. Che provo dei sentimenti per Harry? Non so, ma quel che riesce a farmi provare questo ragazzo, è qualcosa di magico.

< Con.. con me? >

Domanda Harry titubante. I suoi occhi sono lucidi.

< Si Harry, con te.. > sussurro avvicinandomi a lui.

Ad un tratto, qualcosa di inaspettato, scatta dentro di me. Come una scintilla di fuoco, propagarsi per tutto il corpo. Mi sollevo e mi metto a cavalcioni su di lui. La mia camicina da notte si solleva, lasciandomi scoperte le gambe e le cosce. Guardo Harry negli occhi, e lo vedo deglutire: è in serie difficoltà.

< S.. sei.. sei bellissima Ariel. >

Balbetta Harry, tutto rosso in viso. Sorrido leggermente imbarazzata e con dolcezza, gli sfioro con il dito indice, le labbra.
Sono così calde e vellutate, sembrano così morbide e gustose.

“ Ariel ma cosa stai dicendo? Cosa stai pensando? “ mi urla la mia vocina interiore.

Ad un tratto, qualcosa di caldo, si poggia sulla mia coscia. Abbasso lo sguardo e vedo la mano di Harry, poggiata su di essa. Sposto lo sguardo sul ragazzo davanti a me, e sento come un qualcosa, scattare dentro di me.

< Sento qualcosa all’altezza dello stomaco Harry.. >

Sussurro piano, avvicinandomi a lui inconsciamente.

< Anche io Ariel.. anche io.. >

La presa sulla mia coscia, diventa più salda, più forte. Le sue iridi, si fissano dentro le mie. Tutto intorno a noi scompare. Ci siamo io e lui, e i nostri cuori che battono fortissimo. L’atmosfera cambia: è carica di passione, è carica di qualcosa, che tra di noi, non c’era mai stata. Istintivamente poggio i miei gomiti vicino al suo collo, facendo sfiorare le nostre pance. Siamo a pochi millimetri di distanza, sento il suo respiro infrangersi sulle mie labbra. La sua mano, scivola su e giù sulla mia gamba.

< Ariel, ho voglia di baciarti.. posso? >

Sento il cuore balzarmi in gola, mille brividi attraversarmi e poi, come per magia, le sue labbra finalmente sfiorano le mie.
Chiudo gli occhi e mi perdo in quella sensazione mai provata prima.
Le sue labbra, si muovono delicatamente sulle mie, con dolcezza, il bacio si intensifica ancora di più, fino a diventare un tutt’uno.

Un cuore e un anima.

Mi sento scoppiare di gioia.
La presa sulla mia gamba svanisce, ma sento le sue braccia cingermi e spostarmi di peso, sotto di lui. Il bacio, inizia a diventare molto più rovente e passionale. Gli butto le braccia al collo, e lo stringo più forte a me.

Passione, desiderio, voglia, amore, dolcezza.

Tutte queste sensazioni, sono un vortice dentro di noi.
Sento Harry, staccarmi pian piano e riprendere fiato.
Apro gli occhi ed Harry, è su di me, sorridente e con le labbra arrossate per la troppa passione del bacio.

< Voglio fare l’amore Harry. >

L’espressione di Harry, è indecifrabile.

Sorpresa, stupore, felicità e dolcezza, si fanno spazio in lui.

< Anche io voglio fare l’amore con te Ariel.. >

Sento nuovamente le sue labbra sulle mie, più decise questa volta.
La sua mano, è nuovamente sulla mia gamba, e lentamente, sale più su, alzando la mia camicia da notte.
Mille brividi mi percorrono il corpo. I nostri respiri affannati, si confondono l’uno con l’altro. Mi stacco lentamente, e lo guardo negli occhi.

Blu dentro verde. Verde dentro blu.

Le mie mani, con molta cautela, si poggiano sui suoi fianchi. Lentamente, gli sollevo la maglia di cotone che indossa. Man mano la alzo, vado scoprendo il suo fisico scolpito. Mi si secca la gola. Butto la sua maglia per terra e adorante, sfioro con le mie dita il suo torace, definito dai muscoli.
Lo spingo leggermente, capovolgendo la situazione: io sono sopra di lui. Mi abbasso e lentamente, poggio le mie labbra sul suo petto. Vado lasciando una scia di baci, lungo il suo petto.
Ad un tratto, sento la mano di Harry bloccarmi, sfiorandomi la guancia e costringendomi a guardare a lui.
Obbedisco, e senza rendermene conto, con una mossa repentina, mi ritrovo in biancheria intima. Mi guardo e poi guardo nuovamente a lui.

< Sei un pervertito Styles, ma ti rendi conto della biancheria che mi hai mess.. >

Ribalta nuovamente la situazione con molta agilità, e le sue labbra, cercano disperate le mie. E’ una danza passionale, un tango pieno d’amore.
Si, amore.
Credo proprio, che sono innamorata di Harry Styles.
Sento i suoi baci umidi, scendermi lungo il collo. La sua barbetta leggera, mi solletica il collo e un sospiro, abbandona le mie labbra.

< Harry! > sussurro presa completamente dai suoi baci.

< Dimmi tutto Ariel.. > dice Harry, sussurrando sulla mia pelle.

Le sue labbra, scendono sempre più giù, arrivando all’altezza del mio seno, sul mio cuore.

< Ti amo. > sussurro chiudendo gli occhi e sorridendo.
 
#Spazio Autrice

Ve lo giuro miei cari, io ho pianto. *-*
Ed ecco finalmente il capitolo tanto atteso!

Ariel, confessa il suo amore ad Harry!

Ma quanto sono carini!
In questo capitolo vediamo Harry,
dolcissimo con la nostra protagonista,
ed Ariel, troppo confusa ed innamorata,
per capire i veri sentimenti che prova, ma alla fine,
ha capito che lo ama.

Vediamo una scena leggermente piccante ma.. cosa accadrà?
Harry ed Ariel, finiranno per fare l’amore?

Ma soprattutto, Harry ed Ariel, si metteranno insieme?

Tutte le vostre risposte, saranno nel prossimo capitolo, ma solamente se recensite eh!

Quindi, spolliciate le vostre recensioni, come minimo voglio vedere tre recensioni! *-*
Su su, fatelo per i nostri dolcissimi protagonisti!

Ma.. volevo sapere una cosa,
la nuova copertina della fan fiction, vi piace?
 
Buonanotte lettori e lettrici adorati,
un bacione, Sephora_

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Capitolo 17
*** Capitolo 15 ***







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Capitolo 15



 
 
Ti amo. >

Sussurro chiudendo gli occhi e sorridendo. Esattamente, lo amo.
Finalmente, dopo tanto tempo, ho capito realmente i miei sentimenti per lui, il mio Harry. Quest’uomo così misterioso che mi ha rapito anima, mente e cuore.
Sento un respiro profondo e poi un sospiro.
Una voce soave, arriva al mio orecchio, seguita dal suo respiro calmo e regolare.

< Non ci speravo più che mi avresti rivelato finalmente i tuoi sentimenti, amore mio.. >

Sento il mio cuore, fare un miliardo di capriole. Apro gli occhi e lo guardo.

< Come hai detto Styles? >
< Vuole che glielo ripeto, miss Montgomery? >

Mi avvicino a lui, poggiandogli una mano sul petto, e sollevandomi appena. Avvicino le mie labbra al suo orecchio e gli pizzico leggermente il lobo. Poi con voce suadente gli sussurro..

< Si. >

Sento i suoi muscoli tendersi e sento l’aria che viene aspirata tra i denti. Mi allontano un pochino, e vedo che ha la mascella serrata. Lentamente, gli lascio un bacio, e proseguo fino ad arrivare a far coincidere le nostre labbra in un casto bacio a stampo.

< Ti ho detto, che stavo perdendo le speranze in un tuo “ti amo”.. > dice Harry con voce abbastanza roca.
< E poi? Hai aggiunto un'altra cosa.. > continuo a sussurrargli all’orecchio, con voce sensuale, provocandolo.

In pochi attimi, mi ritrovo schiacciata contro il materasso e coinvolta in un bacio carico di passione. Sento la sua voglia e il suo bisogno di me, sento il suo amore e la sua dolcezza. Si stacca in modo deciso e poggia la sua fronte sulla mia: occhi contro occhi, verde dentro blu.

< Stanotte sarai mia, amore mio. >

Sbarro gli occhi, sentendomi mancare il respiro. E’ deciso. E’ una promessa. E’ una proposta senza via di fuga. Una scarica di adrenalina misto a passione e desiderio, si fa spazio, bruciandomi dentro. Inconsciamente mi mordo il labbro, sentendomi desiderata.

< Vuoi fare l’amore questa notte? >

Domando ingenuamente, colta alla sprovvista dalla sua dichiarazione.

< Si, voglio fare l’amore questa notte, voglio dormire di nuovo con te, sentirti al mio fianco. Non lasciarmi Ariel, sei il mio ossigeno, sei il mio angelo, sei la mia vita. Ti amo da impazzire piccola mia. >

Sento le lacrime salire agli occhi, è un turbinio di emozioni che mi sta sconvolgendo.

“Lui vuole stare con me, lui vuole me, vuole che divento la sua ragazza.”

Un misto di emozioni si fanno spazio nel mio cuore. Lo attiro a me, abbracciandolo forte. Sento la sua pelle, sfiorare la mia. Gli bacio delicatamente la spalla.

< Anche io ti amo, amore mio. >

Sento Harry, sorridere sul mio collo. Ad un tratto però, ritorno sul mondo reale.

< Ehm.. Harry? Posso chiederti una cosa? >
< Certo babe, dimmi. >
< Mi farai male questa notte, quando faremo l’amore? Ho paura.. >

Sento Harry allontanarsi un po’, e poi guardarmi con gli occhi sgranati. Chiudendo gli occhi, prende un grande respiro, e poi, mi guarda nuovamente, sedendosi al mio fianco.

< Amore, questo non te lo so dire, forse un pochino di fastidio lo proverai, ma non vuol dire che dobbiamo fare l’amore per forza questa notte.. insomma, l’ho detto in un momento che ero un po’.. come dire.. >

Vedo le sue guance diventare leggermente rosse.

< Eri un pochino su di giri? >

Ridacchio per alleviare la tensione creatasi.

< Diciamo di si. >

Vedo anche Harry ridacchiare.

< Quindi, vuoi dire che c’è possibilità che questa nott... >
< Prepariamoci per la colazione dai. > dice Harry. < Ho fame! >

Lo guardo sorridendo e scuoto la testa. Mi alzo e vado verso il bagno, ancora in biancheria intima.
Sento gli occhi di Harry, bruciarmi sulla pelle.

< Ariel? Amore mio? >

Mi giro verso la fonte della voce, e vedo Harry sdraiato sul letto, con la testa sollevata che mi fissa.

< Dimmi tutto, amore. >

< Posso venire a fare la doccia con te? Tu insaponi me ed io insapono te? >

Lo guardo e con un sorriso furbetto mi giro di schiena sganciandomi il reggiseno. Mi volto verso di lui e vedo il suo viso, trasformarsi in un espressione di stupore. Gli lancio il reggiseno addosso.

< Te lo dimentichi amore. La doccia insieme, non la faremo nemmeno nei tuoi sogni più selvaggi. >

Mi volto ed entro dentro il bagno, chiudendomi la porta alle spalle, con un colpo di anca e lasciando il mio povero Harry, sconvolto.
Ridendo, mi libero dell’ultimo indumento rimastomi ed entro dentro la doccia.
 
* * *
 
E’ arrivata l’ora di pranzo, ed io e Harry, siamo seduti vicini, nell’enorme tavolo,  dell’enorme salotto di casa mia. L’albero di Natale, è pronto per essere addobbato.
Sorrido, ripensando a tanti bei momenti, legati a questo giorno.
Una lacrima solitaria, mi riga la guancia.
Un dito caldo, asciuga la mia lacrima, seguito da un dolce bacio sulla guancia.

< Amore mio, va tutto bene? Che succede? > Chiede Harry, preoccupato.

Annuisco lentamente, e mi volto verso l’albero. Il camino è acceso, pronto per essere addobbato con le calze. L’albero, è il padrone del salotto. Un'altra lacrima solitaria, scivola giù. Sento le braccia di Harry, sollevarmi di peso e mettermi in piedi, ritrovandomi tra le sue braccia.

< Mi vuoi dire cosa ti prende? Eri così tanto felice poco fa, mentre che stavamo mangiando.. >

Sento Harry lasciarmi un bacio, tra i capelli.

< Quando ero piccola, prima della morte di mia madre, la vigilia di Natale era una festa. Mi ricordo che il salotto era pieno di parenti, che adesso, non vedo più da tanti anni, per colpa della strega. Papà andava a prendere sempre l’albero più grande e più bello, perché a me piaceva così. Poi, arrivata l’ora di pranzo, tutti i parenti, i miei nonni e i miei zii, con i miei cuginetti, venivano a pranzare da noi. Grace preparava sempre un grande pranzo abbondante con la mamma, lei amava cucinare. Poi, ci mettevamo tutti a tavola, e iniziava la festa. C’erano tante risate, tanto baccano.. Il nonno che rideva alle battute di papà, la nonna che mi invogliava a mangiare, e la mamma che mi accarezzava dicendomi che se non mi andava qualcosa, non dovevo sforzarmi, la lasciavo nel piatto. I miei cuginetti che mi stuzzicavano e mi facevano arrabbiare ed io, gli facevo una grande linguaccia, andandomi a rifugiare tra le braccia di mio padre. Il pomeriggio dopo pranzo, mamma andava in soffitta e andava a prendere gli addobbi per l’albero ed io andavo sempre con lei. Amavo la soffitta, era il rifugio mio e della mamma. Poi, iniziavamo a mettere palline, festoni, luci e quant’altro sull’albero, rendendolo bellissimo. A mamma, piaceva l’albero tutto colorato, con le lucine tutte colorate. Poi mi ricordo che papà, mi prendeva in braccio, e mi sollevava, per farmi mettere la stella in cima all’albero. Per me era una grande gioia. Finito l’albero, con mamma, ci andavamo a preparare, per il grande cenone di Natale. Era una gioia continua. A mezzanotte, trovavo sempre tantissimi regali sotto l’albero, e sempre cose che io desideravo.. > tiro su col naso.

Altre lacrime sono scese giù dal viso, senza rendermene conto.

< Adesso, l’unico regalo che vorrei per Natale, è la mia mamma.. e la mia famiglia.. > scoppio in lacrime.

Sento le braccia di Harry, stringermi fortissimo. Non un parola. Semplicemente un forte abbraccio, che dice tutto ciò di cui ho bisogno.

< Piccola, ci sono io con te adesso, non ti abbandonerò mai.. sei mia, e lo sarai per sempre. E adesso sorridi, che la tua mamma non vorrebbe mai vederti piangere.>

Sorrido lievemente e mi asciugo le lacrime.

< Ti amo, e basta.. non c’è nient’altro da aggiungere. Sei la cosa più bella, che mi potesse mai capitare. > sussurro stringendolo a mia volta più forte.

Ma io, non potevo mai sapere, che qualcuno, nella stanza affianco, avesse sentito il mio desiderio.

< Adesso, mia piccola Ariel, basta piangere e facciamoci forza. Abbiamo un albero enorme da decorare. > esclama Harry, tutto contento.

Scoppio a ridere vedendolo correre verso l’albero come un bambino e scavalcare il divano.
Una dolce melodia risuona nella stanza, una melodia natalizia, la melodia che metteva sempre la mia mamma.
Sorrido e corro verso Harry, saltandogli sulle spalle.

< Hey piccola furia! > dice Harry ridendo.

Scoppio anch’io a ridere, e mi sembra di essere tornata indietro con il tempo. Con tutta la gioia e l’allegria che c’era in questo giorno di festa.

< Ariel, mi scusi, qui c’è lo scatolone con gli addobbi per l’albero. >

La voce di Alfred, mi riporta con i piedi per terra. Scendo dalle spalle di Harry e mi avvicino allo scatolone. Mi volto verso di lui.

< Harry, dimenticavo una cosa.. >
< Dimmi tutto piccola. > si avvicina a me.

Arrossisco a sentire quel nomignolo così affettuoso davanti la presenza di Alfred.

< Ehm.. diciamo che poi, quando papà si è risposato, la strega ha rivoluzionato gli addobbi natalizi dell’albero. >
< Oh cielo.. che cosa ha combinato. Questa di qui non la conosco e già mi sta antipatica. > esclama Harry.
< Perspicace mr. Styles, molto perspicace. E’ una spina nel fianco. Senza offesa per suo padre, miss Ariel. > borbotta Alfred.

Scoppio a ridere, sentendo Alfred, sbilanciarsi così.

< Oh Alfred, sei mitico. Vai così!  Comunque, dicevo che la strega, buttò via i decori dell’albero di mia madre, rimpiazzandolo con dei decori anonimi e freddi.
Dei semplici fiocchi di neve e delle palline argento, il tutto completo con delle luci bianche. Infatti, guarda qui.. >
Mi avvicino allo scatolone e quando lo apro, con mia sorpresa, trovo delle palline tutte colorate, con dei festoni oro e poi, con mano tremante, trovo la stella, la stessa stella che da piccola, mettevo sull’albero di Natale.

< Ma.. questi sono gli addobbi che usava mamma.. > sussurro con voce tremante.

< Buon Natale, piccola Ariel. > dice Alfred, con voce commossa.

Alzo i miei occhi sul suo viso. Un viso scolpito da piccole rughe, che segnano la sua età. Con un piccolo slancio, corro ad abbracciarlo. Sento che lo colgo di sorpresa.

< Grazie mille Alfred, mi hai fatto uno dei regali più belli che potessi mai desiderare. >
< Per lei questo e altro, miss Ariel. Spero che per lei, la gioia di questo Natale, non finisca mai. >

Noto che sorride prima a me, e poi ad Harry. Mi volto per guardare Harry, leggermente confuso.

< Sapete, io ho capito che eravate destinati a stare insieme, dal primo giorno che vi ho visti. Tantissimi auguri. >

Il sorriso commosso di Alfred, fa commuovere anche me.

< Oh Alfred.. > lo abbraccio nuovamente. < Grazie di cuore. > dico staccandomi e avvicinandomi ad Harry.
< Grazie mille Alfred, mi prenderò cura di lei, sempre. > dice Harry, baciandomi la testa.
< Buon proseguimento, continuo con gli addobbi. >

Vedo che Alfred si allontana, lasciando me ed Harry iniziare a decorare l’albero di Natale tra risate e dolci baci rubati.
 
#Spazio Autrice

Buona Domenica a tutti, miei cari lettori!

Ed eccomi qui con un nuovo capitolo, abbastanza vario.
Lo so lo so, voi vi aspettavate che Ariel ed Harry finivano con il fare l’amore ma.. no!
Mi dispiace, ma dovete aspettare pochissimo, forse magari anche questione di ore.

Perché?

Perché se io mi ritrovo tre recensioni in questo capitolo,
pubblico subito il seguente, e credetemi.. sarà una bomba!

Ma quindi.. in questo capitolo troviamo Ariel abbastanza seducente
nei confronti di Harry, che,
colto alla sprovvista dal comportamento della sua ragazza,
si fa sedurre e dice una cosa ad Ariel, che la scuote un pochino.
Ma Ariel, presa dalla vena sensuale e scherzosa, fa girare la testa ad Harry, per poi deluderlo chiudendogli la porta in faccia.

Li ho riso come una matta ahahahah!

Nella seconda parte, invece troviamo un Ariel pensierosa, che ricorda vecchi momenti della sua infanzia.

Ma cosa accadrà nel prossimo capitolo?
Ci saranno delle sorprese e delle svolte nella vita della nostra protagonista?

E i nostri due protagonisti,
Harry ed Ariel,
cosa combineranno?

Tutte le risposte nel prossimo capitolo, ma solamente se recensite eh!

Un bacione, Sephora_
 
Aggiorno solamente a tre recensioni! *-*

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Capitolo 18
*** Capitolo 16 ( Parte 1° ) ***




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Capitolo 16 (Parte 1°)



 
 
< Amore? >

Una voce soave, richiama la mia attenzione, mi volto, e vedo Harry entrare nell’enorme cucina. Vedo che si guarda intorno sorpreso. Lo guardo dolcemente, sembra un cucciolo indifeso. Si avvicina e poggia le sue grandi mani, sui miei fianchi.

< Man mano vado camminando per questa casa, mi preoccupo. E’ enorme! Casa mia è pure enorme, ma non quanto questa.. >

Sento che mi lascia un leggero bacio sulla testa.

< Harry, l’ho vista casa tua, insomma, ci sono salita. E’ normale che ti senti un po’ spaesato, ma ci farai l’abitudine. > sorrido dolcemente, lasciandogli un bacio sulle labbra.

< Io intendevo casa dei miei. E’ grande quasi quanto questa. >

Dice Harry, carezzandomi pian piano i fianchi.

< Davvero? Ma amore, non mi hai mai parlato dei tuoi genitori.. e poi, non per essere invadente, ma come fai a mantenere te, casa e tutto il resto? Insomma, senza offesa, ma non lavori al momento. >

Dico timidamente, guardandolo. Mi volto due minuti per vedere se la cioccolata è pronta. Sono le 22:47 del 24 dicembre. Non vedo l’ora che scatti la mezzanotte! Tra poco, inizia un bel film di Natale.
Ad un tratto, le labbra di Harry sul mio collo, mi fanno sobbalzare. Sento che prende il pentolino con dentro la cioccolata, e lo porta sul piano cucina.

< Dove sono le tazze amore? > chiede con voce gentile e gli occhi che brillano.
< Nello scaffare di fronte a te. > dico io guardandolo.

E’ bello, è maledettamente bello. Le sue movenze, i modi di fare, i suoi occhi, il modo in cui mi guarda, i suoi baci, il modo in cui mi seduce, e soprattutto, il modo in cui mi chiede di fare l’amore.. tutto mi fa impazzire di lui. Le sue braccia, il modo in cui mi tocca, mi fanno andare letteralmente fuori di testa. Ma io cerco di essere forte, e di non cedere alle sue provocazioni, ma non so, quanto potrò ancora resistere.
Come lui vuole amarmi, anche io voglio amarlo, devo solo affrontare la mia paura.

< Ariel? Ariiiieeel? >

Sento una voce chiamarmi e scuoto la testa, guardando davanti a me. Vedo Harry con due tazze in mano, piene di cioccolata e marshmallow.

< Oh cielo, scusa amore. Grazie. >

Prendo dalle sue mani la tazza enorme di cioccolata e marshmallow e ci dirigiamo in salotto. Ci accoccoliamo nel divano, io poggiata a lui e coprendoci, vediamo iniziare il film. Ad un tratto, dopo qualche minuto, Harry parla, rispondendo alla mia domanda.

< Diciamo che, i soldi me li mandano i miei genitori, e quindi riesco a gestire tutto, diciamo che stiamo bene e per il lavoro che fa mio padre possiamo permetterci anche noi camerieri e maggiordomi. Fino a qualche tempo fa, lavoricchiavo in giro, e diciamo che riuscivo a mantenermi. Adesso cerco un lavoro, ma non riesco a trovarlo. Il mio più grande sogno, sarebbe quello di diventare un cantante. >

< Un cantante? > lo guardo stupita. < Dici sul serio? >
< Si si, amo cantare. Mi piacerebbe un giorno, essere un solista, e poter girare il mondo, con te! >

Lo guardo negli occhi: brillano. Ama veramente cantare ed io non posso essere che contenta. E’ una bella cosa, e vorrei tanto che riuscisse a realizzare i suoi sogni!

< Perché non fai un’audizione? > dico tutto un tratto.

Vedo lo sguardo di Harry posarsi su di me.

< Come? >

Mi domanda stupito.

< Fai un’audizione. Ho sentito dire che in autunno prossimo, o in inverno prossimo, devono fare la audizioni per un programma di giovani talenti. Perché non ci vai e provi? Magari piaci e ti prendono. >

Gli sorrido dolcemente, sarebbe una bellissima occasione per lui.

< Ci penserò su, piccola mia! >

E così dicendo, ci abbracciamo forte, guardandoci il film.
Ma potevamo mai sapere che in parte, i nostri sogni si sarebbero avverati?
Potevamo mai sapere che qualcosa stava per accadere?
Che la mia vita, sarebbe stata sconvolta ancora una volta?
 
* * *
 
Sento qualcosa, sfiorarmi la coscia, e salire sempre più su.
Qualcosa di caldo, mi avvolge del tutto e sento come qualcosa che mi soffia leggermente sul viso.
Sento avvicinarsi a me, sempre di più. Sento come due labbra, poggiarsi sulle mie.
Pian piano, apro gli occhi, e vedo davanti a me, due iridi verdi, guardarmi negli occhi.

< Piccolina mia, ben svegliata. Ti sei addormentata. >

Sento la braccia di Harry stringermi dolcemente ed io, mi stiracchio tra le sue braccia.

< Mi sono addormentata? Scusami amore.. >

Mi sollevo un pochino e mi metto in ginocchio sul divano. I suoi occhi, sotto la luce del camino e degli addobbi di Natale, brillano ancora di più. Vedo che alza gli occhi verso il soffitto, ed io, lo seguo a ruota. C’è del vischio appeso. I miei occhi, si poggiano su quelli di Harry, e quelli di Harry, si poggiano sui miei.

< Sai cosa dice la tradizione vero? > dice Harry, interrompendo quel silenzio magico.

Tutto intorno a noi, è silenzioso, in casa, molto probabilmente, sono già andati tutti via, perché la notte della vigilia di Natale, ognuno è giusto che la passi con la propria famiglia, quindi, io ed Harry, siamo soli.

< So cosa dice la tradizione.. > dico in un sussurro, avvicinandomi.
< Allora perché non mi baci? > sussurra ancor più piano lui, avvicinandosi di più a me.

Siamo a pochi millimetri di distanza. Il suo respiro, si infrange sulle mie labbra. Sento come delle farfalle allo stomaco. Mille sensazioni diverse si fanno spazio dentro me.
Sento le sue labbra, poggiarsi delicatamente sulle mie e lasciarmi un dolcissimo bacio su di esse. Metto le mie braccia attorno al suo collo e finisco sopra di lui, seduta. Le mani di Harry, si muovono su per i miei fianchi fino a sollevarmi la maglietta. Un brivido di freddo mi percorre la schiena. Sento le sue mani, stringermi la pelle. Un piccolo gemito mi sfugge. Il bacio ad un tratto, diventa sempre più passionale. Sento le mani di Harry, posizionarsi una sulla mia schiena, e una sotto le mie gambe ed alzarsi, facendomi mettere con le gambe attaccate al suo bacino. Mi attacco a lui e sento che si muove.

< Ariel, mi stai facendo impazzire! >

Sento le sue labbra scendere lungo la mia mandibola e giù per il collo.
Pian piano, sale le scale sempre con me in braccio. Arriviamo al piano di sopra e si dirige direttamente in camera mia. Mi mette giù e sempre tenendomi stretta a lui, apre la porta. Mi spinge dentro la stanza e la richiude velocemente alle sue spalle, chiudendola a chiave.
Siamo bloccati in camera mia. Lo guardo negli occhi, ardono d’amore.
Mi avvicino velocemente a lui e prendo il suo viso tra le mie mani, baciandolo con foga e passione. Sento che le sue mani, poggiandosi sui miei fianchi, mi spingono verso dietro e in pochi attimi, mi ritrovo sul mio letto, sotto di lui.

< Ti amo amore mio, ti amo! >

Sussurra Harry al mio orecchio. Sento come delle scosse, per tutto il corpo.

< Anche io ti amo Harry, da impazzire. >

Sussurro al suo orecchio. Sento il suo respiro caldo, avvicinarsi al mio collo e poi, dei dolci baci umidi sfiorare la superfice della mia pelle. Sento la sua lingua bagnare il mio collo e poi, sento dei piccoli morsetti. Noto che intensifica la stretta dei denti.

< Harry, amore mi fa un po’ male.. >

Sento che poggia le labbra sulla parte morsa e poi si stacca dolcemente, lasciandoci un dolce bacio sopra.

< Non mi avrai fatto di nuovo un altro doloroso succhiotto vero Styles? >
< No piccola, molto meno doloroso, ma il segno l’ho lasciato! >

Sento le sue labbra premere sulle mie, e pian piano, le sue mani, si fanno spazio sotto la mia maglietta, di nuovo.

< Harry.. >
< Ssssh.. piccola stai tranquilla.. >

Sento le braccia di Harry, sollevarmi dalla schiena ed entrambi ci alziamo dal letto. Vedo Harry allontanarsi da me, e disfare il letto. Prende dolcemente la mia mano, e pian piano, mi adagia nuovamente su di esso.

< Amore ma che vuoi fare? >

Domando sussurrando.

< Voglio coccolarti, senza vestiti addosso, sotto le coperte. Voglio dormire al tuo fianco, nudi e abbracciati. Voglio sentire la tua pelle sulla mia e baciarti dolcemente. >

Sento la sua voce, sfiorarmi leggermente. Rabbrividisco ad ogni sua singola parola.
Harry, alza il piumone e ci adagiamo sotto le coperte. Vedo che apre le braccia e mi metto accoccolata a lui. Prende il telecomando e accende la televisione, mettendo uno dei tanti film di Natale.

< Tra quindici minuti sarà Natale amore mio, il nostro primo Natale insieme. > sussurro al suo orecchio.
< Già, e sono sicurissimo che non lo dimenticherai facilmente. > sussurra Harry al mio.

Mi volto a guardarlo, e gli sorrido, facendo sfiorare le nostre labbra. Sento la sua mano inoltrarsi sotto la maglietta, per poi sentire che pian piano si solleva, fino a finire sul pavimento.
Le labbra di Harry, tracciano un percorso dalla mandibola, fino al mio seno, facendomi sobbalzare. Stringo le mie mani, attorno alle sue braccia e lo guardo negli occhi.

< Che intenzioni hai Styles? > dico guardandolo negli occhi ridacchiando.
< Conosco un giochino molto efficace per riscaldarci amore mio.. > si passa la lingua sulle labbra.

Inconsciamente, mi mordo le labbra e pian piano, la sua maglietta, fa compagnia alla mia sul pavimento. Lentamente, sfioro i suoi pettorali e i suoi addominali, facendo scendere le dita, fino ad arrivare alla cintura. La guancio lentamente e quando si apre, lo guardo negli occhi.

< Ma vedo che, non hai bisogno di spiegazioni sul gioco, sai benissimo le regole. > Mi sussurra Harry, con una voce tremendamente bassa e sensuale da provocarmi una capriola allo stomaco.

Mi passo la lingua sulle labbra e in un batti baleno, le sue labbra sono sulle mie.
Apro il bottone dei suoi jeans e lentamente, glieli abbasso. Sento che lui, fa lo stesso con i miei pantaloni. Sorrido salendo sopra di lui a cavalcioni e sento le sue mani sui miei fianchi, salire sulla schiena per poi sganciare il ferrettino del reggiseno. Gli blocco le mani e lo guardo negli occhi.

< Adesso te le spiego io le regole del gioco. > sussurro a pochi centimetri dalle sue labbra.

Vedo Harry spalancare gli occhi e tirare le coperte addosso a noi. In modo molto lento e sensuale, abbasso le bretelle del reggiseno e lo sfilo, passandoglielo sotto al naso. Un verso d’approvazione da parte di Harry, non tarda a giungere. Lo attiro verso di me in un bacio pieno d’amore. Mi ritrovo, con una mossa svelta, sotto di lui. Poggio le mie dita sull’elastico dei suoi boxer e glieli sfilo dolcemente, guardandolo negli occhi. Sento Harry, staccarsi dal bacio lentamente.

< Piccola, posso toglierti gli slip? > domanda Harry, leggermente agitato.

Lo guardo negli occhi, e gli sfioro dolcemente il viso. Inclino un po’ il mio, guardando per terra i nostri vestiti.

“ Ariel, se siete arrivati a questo punto, un motivo c’è. Non fare la fifona e goditi il momento. Tu lo ami, lui ti ama. Sarà tutto perfetto.”

La mia vocina interiore, cerca di tranquillizzarmi.

< Si amore mio, puoi toglierli. >

Sento Harry, respirare profondamente e poi, con molta delicatezza, sfila piano i miei slip per poi, buttare anche questi per terra.
Lo guardo negli occhi, siamo entrambi nudi, sotto le coperte.
Vedo Harry, sporgersi e spegnere tutte le luci, le uniche che rimangono accese in camera, sono le luci soffuse e la televisione.

< Ti senti pronta amore mio? > domanda Harry, sfiorandomi il volto.

Sento un’agitazione crescere dentro di me. Stringo le mie mani alle sue come per farmi forza.

< Non ti farò del male, Ariel. Te lo prometto amore mio.. piano piano, non sentirai nulla. >

Annuisco impaurita e sento le mani di Harry, sfiorare lentamente il mio corpo. Inizio a rilassarmi e sento che si mette meglio, sopra di me. Una sua mano, mi cinge la schiena abbracciandomi, mentre con l’altro braccio è poggiato al cuscino e mi sfiora i capelli.

< Andrà tutto bene piccola.. > sussurra Harry al mio orecchio.

Chiudo gli occhi, cercando di rilassarmi del tutto. La sua voce angelica, mi fa rilassare. Mi sussurra dolci parole d’amore all’orecchio e mi accarezza in modo disarmante.
Sento una leggera pressione e sussulto, chiudendo di scatto gli occhi e spingendo le unghie dentro la sua spalla.

< Sssh.. piccola va tutto bene.. Guardami.. > sussurra Harry.

Alzo i miei occhi su di lui, e vedo l’amore della mia vita, sorridente, che mi guarda. Con una mano, gli asciugo la fronte sudata. Scendo pian piano, fino a sfiorargli il petto. La sua voce richiama la mia attenzione.

< Sei bellissima Ariel, sei la cosa più bella che mi poteva mai capitare, e soprattutto.. > dice stringendomi forte e facendo una pausa.

Sento che mi stringe forte a se, e poggia le sue labbra sulle mie.
Inaspettatamente, sento un fastidio farsi spazio dentro me.

< ...Soprattutto sei mia adesso, amore mio. > sussurra Harry al mio orecchio, per poi lasciare un casto bacio sulle mie labbra.

Lo guardo negli occhi, e rimango a bocca aperta: ha gli occhi lucidi.
Sento anche i miei pizzicare e diventare lucidi.

< Amore mio siamo una sola cosa.. >

La voce di Harry, giunge soffice al mio udito. Lo stringo forte a me incredula, abbandonandomi a quella dolce danza. Abbandonandomi del tutto a lui.

Due anime e un solo corpo, uniti in un unico battito.
 


#Spazio Autrice

Ed eccomi qui miei dolci lettori e lettrici,
con un nuovo capitolo ricco d’amozioni.

Mi scuso per l’attesa, ma sono stata un pochino impegnata in questi giorni.

Però sono felice del fatto che nonostante tutto,
avete continuato a lasciare recensioni.
Infatti, il capitolo scorso ha ottenuto 10 recensioni!

Sono senza parole, grazie di cuore. *-*

Ma adesso, come avete notato,
questa è solamente la prima parte del capitolo 16.

Harry ed Ariel, hanno finalmente fatto l’amore, ma filerà tutto liscio nella loro relazione? Cosa accadrà?

Tutto nella seconda parte!
Vi aspetto numerosi!
Un bacione, Sephora! *-*
 
Ps: Aggiorno a 5 recensioni! Vediamo in quanti sarete!

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Capitolo 19
*** Avviso ***


Buon sera gente, chiedo scusa per il grande ritardo che sto portando nell'aggiornare "Ariel",
purtroppo in questo periodo sono piuttosto impegnata con alcune faccende personali,
e non ho avuto nemmeno il tempo per accendere il pc. 
Chiedo umilmente scusa, sono veramente, molto molto dispiaciuta.
Spero che, tra una settimana, quando tornerò a scrivere,
non vi siate dimenticate di "Ariel".
Un grandissimo abbraccio,
e ancora mille scuse,
Sephora_

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Capitolo 20
*** Capitolo 16 ( Parte 2° ) ***



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Capitolo 16 (Parte 2°)
 
 
Sento qualcosa di caldo, infrangersi sulla mia pelle.
Mi volto, e sento qualcosa stringermi più forte.
Apro leggermente gli occhi, e vedo un candido petto bianco davanti i miei occhi. Alzo leggermente lo sguardo, e due iridi verdissime mi guardano.

< Buon Natale amore mio.. > sussurra delicata la voce di Harry.

Sorrido timida e lo stringo più forte che posso.

< Buon Natale anche a te, mio tesoro. > biascico assonnata.
< Sei bellissima anche appena sveglia. Hai dormito bene questa notte? >

Sussurra Harry al mio orecchio con fare malizioso.

< Magari avessi dormito.. Ma tutto sommato sono stata benissimo. Tu Styles? Come hai dormito? >

Sussurro carezzandogli la guancia.

< Magari avessi dormito, ma tutto sommato, è stata la notte in bianco più bella della mia vita. >

Sorride Harry baciandomi la guancia.

< Non immaginavo fosse così bello fare l’amore, è stata la mia prima volta, avevo paura del dolore e anche della perdita di sangue ma.. >

Harry mi interrompe.

< Piccola, anche per me è stata la mia prima volta. >
< Ma Harry tu.. >
< E’ stata la prima volta che ho fatto veramente l’amore! > sussurra Harry sulle mie labbra.

Sento gli occhi diventare lucidi e lo abbraccio fortissimo.

< Ti amo piccolino mio.. >
< Ti amo anche io Ariel, non sai quanto. >

Alzo lo sguardo su di lui e sorrido commossa.
< Andiamo a prepararci, che dici? > Suggerisce Harry.

Annuisco e pian piano, mi alzo dal letto leggermente dolorante.
Quando mi volto, una chiazza di sangue ricopre le lenzuola bianche di seta. Sgrano gli occhi.

< Non è nulla Ariel, ci penso io, vai a lavarti tu. > dice Harry.
< Ho perso tutto questo sangue? Senza che ho avvertito nulla? > guardo Harry incredula.
<  Eh già piccola, meglio che non hai sentito dolore, no? >

Fisso Harry togliere le lenzuola dal mio letto, e poi lentamente, vado a sistemarmi in bagno.
 
* * *
 
Harry ed io siamo pronti per il nostro primo Natale insieme.
Harry è bellissimo, indossa un jeans nero e una camicia bianca sbottonata e i capelli, sono tirati indietro con una bandana rossa.
Io indosso un abitino leggero bianco, con le maniche lunghe e delle calze che arrivano a metà coscia.
Lo guardo ammirarsi allo specchio, è la cosa più bella che abbia mai visto in tutta la mia vita.
Sento un leggero tocchetto alla porta, come se qualcuno bussasse.
Mi avvicino e la apro leggermente.

< Alfred, buongiorno e buon Natale. > sorrido al mio maggiordomo.
< Buongiorno Ariel, buongiorno Harry, volevo informarvi che sono mezzogiorno e ci sono degli ospiti giù in salotto. >

Ospiti? Okay, fermi tutti: io non ho invitato nessuno.

< Harry per caso hai invitato qualcuno? >

Guardo il mio fidanzato, rimirarsi allo specchio.

< No, assolutamente no, perché? >

Guardo Alfred sorridermi e prima di chiudere la porta, sussurrarmi:
“ Buon Natale, piccola mia! ”

La porta si chiude davanti i miei occhi ed io, rimango ferma a fissarla. Una grande mano calda, si poggia sulla mia spalla.

< Allora piccola? Cosa facciamo? Hai degli ospiti da accogliere, sei bellissima. E poi queste labbra…uuuhm!! >
< Harry!! > scoppio a ridere.

Lentamente iniziamo a scendere le scale, e ogni gradino che scende, sento l’agitazione crescere. Chi sarà mai?
Arrivo in fondo alle scale, Harry è dietro di me e mi afferra la mano.
Lo guardo e pian piano, ci dirigiamo verso il salotto. Quando arrivo davanti la soglia, sento il mio cuore, fermarsi di battere.

< S..siete proprio voi? >

Sono incredula, davanti i miei occhi, c’è tutta la mia famiglia al completo: i miei nonni, i miei zii e i miei cugini!
La presa di Harry si fa più salda su di me ed io, scoppio a piangere andando ad abbracciare la mia famiglia.
Non posso crederci, non può essere vero! Dopo anni, finalmente, la mia famiglia è unita, nuovamente!
Alzo lo sguardo e vedo Alfred, commosso. Mimo un “grazie” con le labbra e torno ad abbracciare i miei parenti.
Sono sicura sia stato lui, è il mio eroe!

< Ariel piccola mia, ma quanto sei cresciuta? Sei bellissima! >

Le parole di mia nonna, mi distolgono dai miei pensieri.

< Oh nonna quanto mi sei mancata.. >

Sento le lacrime cominciare nuovamente a scendere.
Dopo che i miei parenti, mi hanno stretta tra le loro braccia, noto mia nonna, guardare in un posto preciso della stanza.
Mi giro a guardare verso quel punto, e noto Harry, seduto sulla poltrona del salotto a fissarmi con gli occhi lucidi. Sorrido intenerita.

< Harry, ti prego avvicinati. > prego Harry dolcemente.

Tutti i miei parenti, si girano verso lui, quando si avvicina.

< Ehm, famiglia, lui è Harry, il mio.. > mi interrompo a guardarlo.
< Sono il suo fidanzato. > conclude Harry.

Vedo i miei parenti fiondarsi su di noi a farci auguri e domande. Poi, una domanda mi spiazza.

< Ariel ma a tuo padre lo hai detto? >

La voce di mio zio, fa zittire tutti.

< No zio, non lo sa, e spero lo sappia il più tardi possibile. La mia vita non gli riguarda più di tanto, in quanto lui, non si occupa della mia più di tanto, e preferisce quella strega a me. >
< E’ sempre tuo padre Ariel, e lei è pur sempre… >
< Non dire una singola parola, non dire assolutamente quella cosa Jeremy Montgomery. > affermo dura, guardando mio zio negli occhi.
< Ariel! >

La voce di Harry, mi sorprende: mi sta rimproverando?

< Scusate, è solo che sono troppo felice per parlare di mio padre e della sua nuova moglie.. E’ da tanto che non stiamo insieme, voglio solamente divertirmi. >

Dei piccoli tacchetti, sbattono sul pavimento.

< Signori, il pranzo è servito. > annuncia la voce di Alfred.

Ci dirigiamo tutti verso la sala da pranzo e preso posto, iniziamo a pranzare tutti insieme.
 
Ma cosa sarebbe successo di li a qualche ora?
La mia vita, sarebbe cambiata, in peggio.
 


 

#Spazio Autrice

Buonasera miei bellissimi fansetti!

Mi scuso tantissimo per l’enorme ritardo, ma sono stata impegnatissima..
chiedo scusa, con tutto il cuore.

Ma adesso, eccomi qui con un nuovo capitolo!

So che non è il miglior capitolo che abbiate letto,
ma serve a far capire un po’ la bontà di Alfred e ad introdurre la famiglia di Ariel nella fanfiction.

Vediamo un nuovo personaggio: zio Jeremy.

Che impressione vi fa zio Jeremy?

E secondo voi, cosa accadrà ad Ariel di li a qualche ora?

Fatemi sapere le vostre idee recensendo, fatemi sapere cosa, secondo voi, accadrà ad Ariel.

Se avrò almeno CINQUE OPINIONI e quindi CINQUE RECENSIONI, aggiorno subito!


Volevo mandare un grosso abbraccio a due mie carissimi lettori, sono una coppia di fidanzati e credetemi sono dolcissimi! Ciao Marty e Thomas, vi voglio tanto bene!

Un grande bacio e un grosso abbraccio, Sephora_

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Capitolo 21
*** Capitolo 17 ***




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Capitolo 17
 
 
 
Il pranzo passa nel modo più sereno e felice possibile.
Ancora non posso capacitarmi di quello che è successo oggi, di quello che fino a pochi minuti fa riempiva il salotto della mia enorme casa.
Per la prima volta, questo salone mi è sembrato piccolo e caldo, riempito di persone che mi vogliono bene, visi familiari, le persone che mi hanno vista nascere e cresce fino ad un certo periodo.
Mi sembra ancora così surreale, ma devo crederci.
Sono appena andati via, e mi hanno promesso che domani, se non avevano imprevisti, qualcuno di loro mi sarebbe venuto a trovare.. sono così emozionata.

Salgo pian piano verso il piano di sopra, e ancora pensante, mi ritrovo davanti una porta, che era da tanto non passavo davanti. Quando alzo il mio viso, sento come una morsa allo stomaco. Sfioro quella porta con il mio indice, e una lacrima solitaria, scende lungo la mia guancia.

< Ariel va tutto bene? >

La voce di Harry, mi riporta alla realtà. Mi asciugo in modo veloce la lacrima senza farmi accorgere e mi volto verso di lui sorridente, e con uno slancio, mi ci butto tra le braccia.

< Harry Styles, noi due dobbiamo parlare! > dico ridendo.
< E di cosa, miss Styles? >

Sento il fiato bloccarmisi nel petto e gli occhi divenire nuovamente lucidi.

< Come prego? > chiedo con voce tremante.
< Di cosa dobbiamo parlare, miss Styles? >

Rimarca la voce sulle ultime due parole.

< Quando aspettavi di comunicarmi la felice notizia che io e te stiamo insieme? >

 Dico ridendo per l’utilizzo del suo cognome. Lo guardo dolcemente negli occhi, lasciando un casto bacio sulle sue labbra.
Mi guarda con quei suoi occhi stupendamente perfetti.

< Beh sai, pensavo di mandarti Edvige, la civetta di Harry Potter. Mi sa tanto che si è persa. >

Lo guardo sbalordita per la serietà nelle sue parole. E’ esilarante come riesce a colorare la mia vita.

< Sai Harry Potter? Il maghetto di quella serie di libri e film? Quello con la cicatrice nella fronte? Fanno magie in questi film.  > continua annuendo alle sue stesse parole.
< Si si si, Harry ho capito. Lo so chi è Harry Potter e so che fanno magie, non possono mica fare pop corn o saponette. > dico seria guardandolo negli occhi.
< Saponette? > replica Harry fissandomi un pochino stranito.
< Si Harry, saponette. Hai presente quelle cose di forma rotonda, rettangolare oppure ovale? Sono abbastanza viscide e scivolose se le metti sotto l’acqua e poi le tocchi. Sono quelle cose che servono per lavarti e non puzzare. > annuisco alle mie stesse parole causando un’espressione indecifrabile sul viso di Harry.
< Ehm.. Ariel, so cosa sono le saponette. Quel che non capisco è… cosa centrano le saponette con Harry Potter? > dice curioso Harry.

Scoppio a ridere e pochi secondi dopo, anche la risata di Harry si aggiunge alla mia.

< Tornando seri.. quando avevi intenzione di dirmelo? Prendi decisioni per conto tuo? > chiedo cautamente.
< Andiamo in camera, devo farti vedere una cosa.. >

Mi prende delicatamente la mano, e mi trascina in camera mia. Arrivati, mi fa accomodare sul letto, e lui rimane in piedi davanti a me. Si sbottona i polsini della camicia, arrotolandola lungo le sue braccia e si inginocchia davanti a me, poggiando le sue mani sulle mie ginocchia.
Lo guardo confusa, non capendo quel che sta per accadere.
Si schiarisce la voce, e scioglie i primi due bottoni della camicia.
Inizio a vedere che è abbastanza nervoso, e sto iniziando anche io ad avere paura di quel che deve dirmi. Sento una grandissima paura farsi spazio dentro me. E se mi vuole dire che non gli piaccio più? Che non ha nessuna attrazione per me?
La sua voce, mi porta con i piedi a terra.

< Vedi Ariel, io questa cosa, l’ho presa qualche settimana fa, e avevo intenzione di dartela questo pomeriggio a pranzo ma, per motivi di “riunificazione familiare” ho preferito conservarla per un momento più intimo e nostro.. > dice Harry con una voce abbastanza calma per essere Harry. La cosa mi preoccupa un po’ più di prima..

Lo guardo negli occhi e dire che sono lucidi è poco.

< Credimi Ariel, in vita mia non ho mai fatto un regalo ad una ragazza, non so nemmeno quali sono i gusti di una ragazza e cosa le piace. Tutto quel rosa, orsetti e cose varie, mi sembravano una perdita di tempo, e anche ora insomma, devo farci l’abitudine, ma da quando ti ho incontrato, da quando ho iniziato ad amarti, ho iniziato ad apprezzare tutti questi piccoli aggeggini e oggettini che piacciono tanto a voi ragazze. Quando sono entrato in quel negozio, mi sono confuso, non sapevo cosa fare o cosa prendere. Ma poi, qualcosa ha colpito la mia attenzione, è perfetta per te. O almeno spero.. > si corregge con voce bassa.

Vedo delle piccole goccioline di sudore, far capolino dalla sua fronte.

< Harry ma stai sudando? > esclamo incredula. Più che esclamazione, domando sorpresa. E’ veramente agitato..
< Direi… si vede eh.. Comunque.. >

Vedo Harry, frugare dentro la sua tasca e uscire un piccolo cofanetto verde acqua, con una scritta sopra “ Tiffany & Co. “ spiega la scatolina.
Sento la mani tremare in un modo impressionante, mai in vita mia avrei immaginato una cosa del genere.
Lentamente, Harry apre il cofanetto e dentro, è adagiata una collanina molto fine con un ciondolo a forma di chiave. La testa della chiave, è un piccolo cuore dello stesso colore della scatola. La sfioro delicatamente e poi, alzo gli occhi verso di lui.

< Harry è bellissima.. ma.. perché? Nono dovevi.. >

Harry, mi zittisce poggiando un dito sulle mie labbra.

< Ho scelto la chiave perché, sei la cosa più bella e importante che ho, e sei l’unica donna con cui voglio passare il resto della mia vita. Quindi, spero che potremmo affrontare nuove avventure insieme, e quindi poter aprire nuove porte, l’uno al fianco dell’altra. Secondo motivo beh.. il secondo motivo è il più importante Ariel. Solo tu possiedi la chiave del mio cuore, e solo tu la possiederai per il resto della mia vita.. nessun’altra. >

Mi sento, totalmente, letteralmente e.. non so nemmeno io cosa dire, sono senza parole. Il ragazzo davanti a me, ha appena pronunciato queste parole? Seriamente? Lui sente tutto questo per me?

< Piccola non piangere.. è così orrendo il regalo? >

Sento il mio viso, finire contro il suo petto e scoppio in lacrime stringendomi più forte a lui.

< Ti amo Harry, ti amo da morire. Sei la cosa più bella che mi potesse mai capitare. >

Le mie parole, escono flebili e interrotte dai singhiozzi.
Sento la sua stretta farsi più forte intorno a me, ed io mi sento così piccola tra le sue braccia. Vedo due iridi verdi sorridermi e poi, sento le labbra di Harry, poggiarsi delicatamente sulle mie. Chiudo gli occhi e mi assaporo ogni singolo istante di quel bacio. Dopo un po’ si stacca e mi dice di girarmi. Sento che toglie la collana dalla custodia e poi, la poggia delicatamente al mio collo, chiudendola.
Mi volto verso di lui e vedo i suoi occhi brillare di una luce mai vista.

< Sei bellissima Ariel, ti darà tutto l’amore di questo mondo, e ti proteggerò più che posso. >

Sorrido e lo abbraccio fortissimo.
La serata passa tra chiacchiere e risate, per poi finire entrambi a fare l’amore, per poi addormentarci l’uno stretto all’altra.
 
* * *
 
Sento dei rumori provenire dal piano di sotto e lentamente, apro i miei occhi.
Una forte luce mi colpisce in pieno volto, il che mi fa nascondere sotto il cuscino.
Una leggera risata giunge alle mie orecchie e pian piano, compaio da sotto il piumone bianco.

< Buongiorno bella addormentata. > sussurra Harry avvicinandosi a me gattonando sul letto.
< Oh bontà divina… > la mia voce esce secca dalla gola.

Harry è totalmente nudo se non fosse per il piccolo asciugamano che ha stretto in vita. I capelli gocciolanti ricadono sulla sua fronte.
Deglutisco rumorosamente, prima di essere schiacciata sotto l’incombenza di Harry ed essere travolta da un suo bacio super passionale.

< Uuuhm.. magari tutti i buongiorno fossero così, Styles. >
< Piccola, non farmi venire di nuovo voglia, sei sicura che non hai esperienza vero? >

Mi tiro su a sedere velocemente.

< Non ti fidi di me Harry? >
< Mi fido ciecamente, solo che ieri sera…ti muovevi su di me divinamente. >

Lo sguardo malizioso di Harry mi fa imbarazzare da morire e velocemente mi alzo dal letto per andare in bagno.

< Sono andato a casa mia questa mattina, ho preso un po’ di roba mia e l’ho portata qui, non si può mai sapere che voglia rimanere a dormire con te qualche altra notte. >

Guardo Harry e sorrido raggiante.

< Ti sistemo i vestiti nella cabina armadio dopo. E’ perfetto, mi sa che qualcosina la devo tenere pure io da te. > penso guardandolo.
< Uh si piccola, qualche completino intimo in pizzo rosso e nero. Uuuhmm!! Sai quanto saresti irresistib… >
< HAROLD!! >

Lo rimprovero ridendo.

< Scusami! > dice ridendo e facendo cadere la tovaglietta per terra.

Entro dentro la doccia, e mi lavo velocemente. Esco, e mi avvolgo in una tovaglia enorme. Harry è seduto alla scrivania, con il mio computer acceso e solamente un pantalone di tuta grigio, senza maglietta.
Mi mordo il labbro ma cerco di non distrarmi. Mi vesto velocemente e metto un leggings con una canottiera e asciugo velocemente i capelli con il phon.

< Sei bellissima piccola mia. Pronta? Andiamo a fare colazione? >

Annuisco e prendo la mano di Harry uscendo dalla mia camera.
Scendiamo le scale, e sento gli occhi di Harry puntati su tutto il mio corpo. Brucia sulla mia pelle il suo sguardo! Continuiamo a scendere la lunga gradinata e appena arriviamo nell’ingresso della mia villa, sento le braccia possenti di Harry spingermi contro il muro e bloccarmi. Scontra la sua fronte contro la mia.
La sua lingua scorre lenta sulle mie labbra per poi chiedermi l’accesso, ed io, lo lascio entrare senza esitare.
Il bacio è carico di passione, stringo i suoi capelli tra le mie dita.
Sento la sua mano scivolare sotto la mia canottiera, sono senza reggiseno. Un gemito esce dalla mia bocca quando Harry stringe tra le sue mani il mio seno.
Istintivamente, allaccio le mie gambe attorno al suo bacino e sento l’intimità di Harry contro la mia.

< Uuuuhmm Harry che cosa ti far… > sussurro ma qualcosa, o meglio, qualcuno mi interrompe.
< Eliana Ariel Montgomery, che cosa diavolo stai facendo? >

Sento un vocione enorme risuonare per tutta la casa ed io, mi stacco di colpo da Harry spingendolo via.
Rimango a bocca aperta appena vedo la scena che mi si presenta davanti gli occhi.

< Papà…? > la voce mi esce in un sussurro strozzato.

Guardo Harry a torso nudo con un’eccitazione piuttosto visibile, mio padre rosso in viso e sconvolto e poi.. lei, la strega.

La mia vita è finita.
 
 

 
#Spazio Autrice

Salve miei stupendi lettori.

Eccomi qui con un nuovissimo capitolo bello lungo
e ricco di colpi di scena.

Come possiamo vedere ci sono momenti romantici,
comici e anche drammatici in questo capitolo.
E non è mica finita qui, da questo capitolo in poi,
 la situazione si complica molto.
Ne vedremo delle belle.

Credetemi, io sono morta di imbarazzo per Ariel,
quando il padre di ha scoperto lei ed Harry…
chi se lo aspettava eh!
 
Comunque, ringrazio di cuore tutte quelle persone
che leggono la mia fanfiction!
Vi adoro *-*

Vi prego, continuate così, siete la mia forza.
Non vedo l’ora di sentire le vostre recensioni,
aggiorno SOLAMENTE a TRE RECENSIONI.
Quindi spolliciate sui tasti, sennò non metto nessun capitolo.
 
Buonanotte,
Sephora_

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Capitolo 22
*** Capitolo 18 ***




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Capitolo 18
 
 
Papà…? > la voce mi esce in un sussurro strozzato.
< Eliana, si può sapere che cosa diavolo stai facendo? Chi è lui? >

Mio padre urla infuriato.
Guardo Harry che è terrorizzato e mi stringe forte la mano come per farmi coraggio.

< Papà fammi spiegare, io.. lui.. > sono in panico.

Mio padre si passa una mano sul viso esasperato. Ma che gli prende?

< Aveva ragione zio Jeremy, mi ha chiamato preoccupato ieri pomeriggio dicendomi di tornare subito, in giornata stessa, perché tu ti stai frequentando con un ragazzo e che dorme qui in casa nostra. Ariel ma ti è andato di volta il cervello? Che poi.. > mio padre guarda Harry sprezzante. < Ci si deve presentare così? A torso nudo? Davanti la fidanzata? Che maleducazione è questa? Ci manca solamente che avete fatto sesso e siamo apposto!! >

Il vocione di mio padre sovrasta tutto, facendo uscire fuori Grace e Alfred.
Sento il sangue gelarsi nelle vene. Guardo Harry che sbianca di viso e mi guarda. Mi volto verso mio padre con sguardo deciso.

< Papà io non mi sto frequentando, lui è il mio… >
< Signor Montgomery tutto.. > inizia Alfred, ma torna subito in cucina quando vede la faccia di mio padre.
< Non voglio sentire un'altra singola parola. Tu, ragazzo, fila a metterti una maglia e tu signorina, in salotto tra dieci minuti. Non uno in più, non uno in meno.

Dobbiamo farci una bella chiacchieratina. Tutti e tre da soli. >
Annuisco a mio padre e lentamente, inizio a salire le scale con il cuore in frantumi.

< Felice di rivederti, sgualdrinella. > la voce sottile e irritante di Madeline, o meglio conosciuta come “ la strega “, giunge alle mie orecchie.

Mi volto lentamente per guardarla e le sorrido alzandole il dito medio, per poi correre in camera mia da Harry.
Mio zio come ha potuto? Non lo facevo così poco rispettoso e così stronzo poi. Sono basita e senza parole, lo odio!
Quando arrivo nella mia camera, Harry è seduto sul letto preoccupato.

< Piccola io… mi dispiace così tanto.. > inizia Harry venendomi a stringere forte.

Mi lascio cullare dalle sue braccia e poi lo guardo.

< Amore mio, stai tranquillo. Adesso chiariremo tutto. > dico più a me stessa che a lui.

Guardo la sua maglia nera a manica corta e sorrido. E’ così dolce e premuroso nei miei confronti.
Prendo un respiro profondo, e scendiamo lentamente in salotto, dove, appena apriamo la porta, troviamo mio padre seduto in poltrona.

< Prego, accomodatevi. > dice mio padre con una fermezza assoluta.

Io ed Harry ci accomodiamo nel divano difronte alla poltrona. Prendo velocemente la mano di Harry e vedo gli occhi di mio padre, seguire il gesto. Sospira.

< La ami? > la sua domanda, spezza l’atmosfera e spiazza chiaramente Harry.

Guardo mio padre e subito dopo Harry.
Harry si guarda intorno e poi guarda me preoccupato per poi rivolgere uno sguardo nervoso a mio padre.

< Si signore, la amo più della mia vita. > dice Harry con fermezza e sicurezza stringendomi la mano.

Sento il cuore gonfiarsi ed esplodere. L’espressione di mio padre è indecifrabile.

< Sei sicuro di ciò che dici, giovanotto. > dice mio padre compiaciuto. < E dimmi, da quanto state insieme? > continua rivolgendosi ad Harry.
< Signore, la nostra storia è un po’ complicata. Io e sua figlia abbiam.. >
< Da quanto state insieme ti ho chiesto, non voglio sapere la vostra storia. > scatta mio padre.
< Una settimana signore. > risponde velocemente Harry.

E’ terrorizzato poverino, lo sarei anche io se non fosse mio padre.

< E dimmi, che lavoro fai? > mio padre si accende un sigaro.
< Sono disoccupato signore, prima lavoravo in una panetteria signore. Però riesco a vivere e mantenermi, i miei genitori sono ricchi quasi quanto voi signore, quindi mi mandano i soldi per mantenermi nel mio appartamento personale e per pagarmi le bollette e quant’altro nel mentre cerco un altro lavoro. >

L’espressione di mio padre si tramuta in un’espressione di curiosità.

< Come ti chiami ragazzo? >
< Harry signore, Harry Edward Styles. >
< Ti chiami Edward come secondo nome? > esclamo sorpresa.
< Si, non te lo avevo detto? > mi chiede Harry.
< No non lo sap.. >
< Ariel, sto colloquiando con il tuo presunto ragazzo. Ti chiedo di stare gentilmente in silenzio. >
< Scusami papà.. >
< Prego. Scusami Edward, stavo dicendo quindi, quanti anni hai? > continua mio padre.
< Diciannove signore, tra qualche mese ne faccio venti. >

Guardo i lineamenti di Harry, sono abbastanza tesi e lui non muove lo sguardo dagli occhi di mio padre.
Guardo il viso di mio padre, è piuttosto rilassato e a suo agio adesso. Non lo avevo mai visto così. Sarà perché non ho mai avuto un ragazzo?
Ma mio zio, santo cielo, la pagherà. E’ una promessa.

< Sei giovane ragazzo. Cosa ti piace di sport? >
< Calcio, golf, baseball, softball… un po’ tutto signore. >
< Ti piace il golf? > domanda mio padre incredulo.
< S.. si signore, perché? > domanda Harry terrorizzato.
< Qualche giorno potremmo organizzare una gara e andare insieme che dici? Sono socio in un club di golf. > dice mio padre sorridendo.

No aspettate, alt. Fermi tutti, che nessuno si muova.
 Mio padre sta sorridendo ad Harry?
Mi sa tanto che sta volando qualche maiale in aria.

< Oh sarebbe grandioso signore, veramente signore. Mi farebbe molto piacere signore, insomma signore, sarebbe un onor.. >
< Risparmi il fiato giovanotto. Ti verrà un accidenti. Sei simpatico sai? >

Ridacchia mio padre spegnendo il sigaro.
Guardo la scena come se fossi uno spettatore esterno, sembra tutto così strano e surreale. Prima mio padre voleva ucciderci e adesso gli dice che è simpatico e lo invita a giocare nel club di golf? Valli a capire i genitori.

< La ringrazio signore, anche lei non è male. >
< Cosa vorresti dire? > domanda serio mio padre.

Vedo un piccolo alone di divertimento nel vedere Harry tramutarsi di faccia.

< Non mi fraintenda signore, volevo dire che io… >

Mio padre scoppia in una risata fragorosa, il che spinge anche me a sorridere.
Ci guarda entrambi e poi prende un profondo respiro.

< Sapete, poco fa ero abbastanza arrabbiato. Mio fratello Jeremy mi ha detto che tu Ariel, ti frequentavi con un ragazzo scapestrato, senza lavoro e per nulla simpatico ed educato. Naturalmente, sentendo questo mi sono precipitato preoccupato. Penso che sia normale quando un padre sente questo. E’ mia figlia. Appena ho visto soprattutto che poco fa, era senza maglia, le opinioni di mio fratello sono state confermate. Presumo vi foste alzati da poco eh. Beh, non posso dirvi nulla, siete grandi abbastanza per prendervi rischi e pericoli da soli. Però non voglio che diventi un abitudine soggiornare l’uno a casa dell’altro. Vi è consentito ma non voglio sia un abitudine. Sto facendo uno strappo alla regola. Comunque, adesso, dopo questa breve chiacchierata, posso dire che non sei male ragazzo. Anche se, mi raccomando a tenere gli occhi aperti e le mani al proprio posto. Credo ci siamo capiti vero? Lei è la mia unica figlia, e se dovessi farla soffrire o dovresti farle del male, te la vedresti direttamente con me, e li si che sarebbero guai amari. Ancora dobbiamo conoscerci per come si deve, ma spero che avremmo tempo e che andremmo d’accordo. Per il resto, benvenuto a bordo Harry. >

Mio padre si alza dalla poltrona e tende la mano ad Harry che velocemente e abbastanza sconvolto ed emozionato, la stringe.

< Non la deluderò signore. Può stare tranquillo. Amo sua figlia più di ogni altra cosa al mondo, è la mia gioia di vita, è tutto. La proteggerò a costo della mia vita signore. > Dice Harry con una naturalezza e serietà che non avevo mai visto in lui.
 < Oh Harry, ragazzo mio, basta con signore. Non sono mica così vecchio. Chiamami Vincent. >
< D’accordo, Vincent. >
< Quindi beh, mio fratello mi sentirà più tardi. Mi ha fatto prendere un infarto. Harry, rimani a pranzo da noi, va bene? >
< Oh, certamente, volentieri signo.. volevo dire Vincent. >

Mio padre sorride e lascia il salotto silenziosamente.
Quando esce dal salotto richiudendosi l’enorme porta in legno dietro, sospiro sollevata buttandomi di peso sul divano.

< Oh cielo non ci credo, non ci credo che è andato tutto bene. > sussurro a me stessa.

Mi giro verso Harry che è ancora traumatizzato.

< Amore credimi, non ho mai avuto così tanta paura in vita mia. Menomale che è andato tutto bene.. > dice Harry.

Il mio uomo si gira verso di me, e mi attira tra le sue braccia. Mi sfiora piano la guancia e poi, poggia le sue labbra sulle mie, catturando il mio labbro inferiore tra i suoi denti. Un gemito di sorpresa e dolore, fuoriesce da me e vengo trascinata sulle sue gambe.

< Dov’eravamo rimasti, mia bella donna? >
< Uuuhmm.. non saprei amore mio.. >

Le sue labbra sono di nuovo sulle mie, coinvolte in un bacio passionale.

< Ragazzi vi volevo dire… >

La voce di mio padre risuona nella stanza facendoci sobbalzare.
Ci voltiamo verso di lui.

< Oh cielo scusate! > dice mio padre richiudendo la porta dietro di lui velocemente.

Io ed Harry scoppiamo a ridere, e quella che sembrava una catastrofe, si è risolta nel miglior modo possibile.

Ma adesso, c’era un altro ostacolo da superare, un ostacolo perenne: Madeline.
 
 

#Spazio Autrice

Avete visto? Avevo promesso che sarei
stata più costante nell’aggiornare la fanfiction
ed eccomi qui con un capitolo fresco fresco.

Allora, in quante avevano pensato che sarebbe successa la fine del mondo?
In tante vero? E invece non è stato così, perché
La fine del mondo arriverà tra qualche capitolo, se non nel prossimo.

Per chi non ricordasse, Vincent Montgomery, il papà di Ariel,
e Madeline, “ la strega “, erano fuori per le vacanze di Natale
a causa di impegni lavorativi.
Zio Jeremy, ha chiamato anticipando il ritorno del fratello, raccontando una bugia enorme.
Per questo Vincent era così.

In seguito scopriremo il motivo della sua rabbia verso Ariel ed Harry.

Che c’entri la nostra odiatissima MADELINE?

Scopriremo tutto nei capitoli a seguire solamente se recensite!
ALMENO TRE RECENSIONI E AGGIORNO.
 
Sephora_
Vi voglio bene. *-*

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Capitolo 23
*** Capitolo 19 ***




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Capitolo 19
 

 
Sono passati sei giorni da quel bellissimo ma allo stesso tempo agitato giorno in cui mio padre ha sbraitato contro me ed Harry.
Harry è molto spesso a casa mia durante il pomeriggio e con mio papà, vanno stringendo sempre più i rapporti, e questa cosa, non può che farmi un immenso piacere. C’è solamente un piccolo enorme problema: Madeline.
Ha tentato di uccidere Harry, versandogli tutto il vassoio con il the bollente addosso. Fortunatamente Harry si è scansato e si è procurato un leggero graffietto alla gamba. Mio papà si è arrabbiato molto con lei, ma lei è corsa su in camera piangendo come una pazza isterica e non è più uscita. Sono tre giorni che non la vedo, ma meglio così, non la voglio assolutamente vedere.

Scendo lentamente in cucina salutando Alfred che è nell’ingresso. Quando sono in cucina, con mia enorme sorpresa e disgusto, vedo Madeline seduta su uno sgabello con una vestaglia di raso nera e un vestitino abbastanza ristretto. Mi sta salendo il voltastomaco: gli si vede tutta la cellulite. Che schifo!
Si gira sorridendomi con il trucco colato e mi guarda con uno sguardo vittorioso.

< Buongiorno, Rachel. > dice con la sua vocina irritante. Iniziamo bene..
< Mi chiamo Ariel. >
< Fa lo stesso. >
< Uh si, certamente. >

Sbuffo e mi siedo a tre sgabelli di distanza da lei.

“ Che colazione esaltante che mi attende! “ urla la mia vocina interiore.

Vedo che lei si avvicina e cerco con lo sguardo a Grace. Mi guardo con uno sguardo compassionevole e mi sorride.

< Ariel, dimmi tutto cara, cosa desideri? >

La voce dolce di Grace, allevia tutta la mia irritazione, è come una nonna, per me, è una di famiglia. Mi ha vista crescere.

< Grace, per favore, mi puoi preparare una tazza di t… >

Sento un bruciore lancinante all’altezza della guancia. Mi volto lentamente verso la fonte da dove è provenuto il colpo.

< Ma brutta stronza, ti è andato di volta il cervello? Come diavolo ti permetti!! > urlo con tutta la voce che ho dentro.

Madeline mi ha mollato un ceffone senza motivo. La guardo sconvolta.

< Non è modo di rivolgersi così ad una cameriera, le si da del tu, maleducata. > dice con la massima calma la strega.

Il sangue mi ribolle nelle vene. Lei non è una “cameriera”, lei è parte della mia famiglia.

< E tu chi saresti per dirmi come devo e non devo comportarmi? Chi sei tu per darmi ordini?  E soprattutto chi sei tu per dirmi cosa devo fare a casa mia?>

Okay, sono esplosa, e adesso non mi ferma più nessuno: io la uccido con le mie stesse mani.
Vedo che mi guarda con fare minaccioso accendendosi una sigaretta e buttando il suo fumo dritto nella mia faccia. Mi sta facendo perdere la pazienza.

< Allora piccola sgualdrina, per primo ti siedi e non ti azzardi più ad alzare la voce con me.. > dice alzandosi e puntandomi la sigaretta accesa contro. < Come seconda cosa, io sono la moglie di quello stronzo di tuo padre, e quindi sono la tua matrigna, posso dirti e fare di te tutto ciò che voglio e come ultima cosa, questa casa è anche mia, ci abito, sono la moglie di tuo padre, tu sei minorenne e quindi non hai nessun diritto di parola. >

Sento il sangue salire al cervello, la cucina è totalmente deserta se non fosse per la povera Grace congelata sul posto, a fissarmi impaurita.
Una risata nervosa esce dalla mia bocca.

< Allora mettiamo le cose in chiaro okay? Per primo, sgualdrina ci sei tu, perché nemmeno tu lo sai con quanti uomini sei andata a letto, e mi sa tanto che tradisci anche a mio padre. > dico alzandomi e spingendola costringendola a sedersi. Le prendo la sigaretta dalle labbra e gliela rompo davanti agli occhi, gettandogliela addosso. < Come seconda cosa, in casa mia non si fuma e tu devi attenerti alle mie regole, stronza. Poi, mio padre si è sposato con te soltanto per sbaglio e per disperazione, perché se veramente vedesse chi sei quando lui non c’è, divorzierebbe all’istante. E anche perché sei stata una brava attrice a farti credere ciò che non sei veramente. La persona buona e caritatevole, non la sai fare per niente. Non sai essere nemmeno una signora. Chi eri prima di sposarti con mio padre? Nessuno. Per me, non sei altro che un lurido e viscido serpente velenoso. Hai presente Medusa? Quella donna con i serpenti al posto dei capelli? Tu la superi, sei più viscida e schifosa di lei. E come ultima cosa, questa è casa mia, solo ed esclusivamente mia e tu non sei nessuno per venirmi a comandare in casa mia. E lo vuoi un consiglio? Se non ti vuoi ritrovare dentro un letto d’ospedale o peggio ancora in una bara o in una fossa comune, tieni la lingua a freno e usala solante per quando sei a letto con i maschi, troia. >

Prendo la tazza di thè che Grace mi aveva appena preparato e gli getto il contenuto addosso.
Mi giro ed esco dalla cucina con il suo sguardo sconvolto addosso.
Tiro un enorme sospiro di sollievo, finalmente, mi ero tolta un po’ di peso di dosso.

Sono finiti i tempi che Ariel sopportava, che Ariel non reagiva, che Ariel si chiudeva in se stessa.

Salgo le scale che conducono in camera mia, quando sento ancora la sua voce irritante e sgradevole.

< Me la pagherai piccola sgualdrina, ti farò pentire di ciò che mi hai detto! >
< Madeline, taci, ringrazia che non ti ho sputata addosso che sennò la mia saliva ti disinfettava. Mi fai schifo. > dico con tutta la rabbia che ho dentro.

Adesso basta, ne ho sopportate fin troppo da parte sua, sono esausta.
Vedo che sale rabbiosa verso di me, con i capelli arruffati e il trucco più colato di prima ed io, indietreggio. Arriva davanti a me e mi tira i capelli, prima di scansarmi un ceffone da parte sua.

< Tu non sei mia madre, tu non mi dai ordini e nemmeno mi sgridi. Per me non sei nessuno. >

Glielo dico bello chiaro in faccia.

< Sicuramente, a letto con tuo padre, sono centomila volte meglio io di tua madre. Devi sentire come gli piace. >

D’istinto, le mollo un ceffone.

< Non ti azzardare a parlare così di mia madre!! Non sei assolutamente al livello di poter parlare così di lei. >

Cerco d’allontanarla ma lei, ma afferra il mio braccio e lo strattona facendomi perdere l’equilibro. Come una scena a rallentatore, vedo il mio viso avvicinarsi al gradino e toccarlo violentemente. Un dolore fortissimo si ripercuote in tutto il mio corpo, man mano vado rotolando giù dalle scale. Sento delle urla fortissime e dei tacchi battere contro il pavimento. Sento qualcosa di freddo sfiorare la mia pelle. Una risata fortissima si espande nel salotto. Sento tutto in modo così confuso, sento parlare, ma non capisco chi o cosa sia. Ad un tratto, un dolore lancinante mi attanaglia la testa. Sento il mio corpo sollevarsi.

< Ariel, Ariel! >

La voce di Alfred, mi arriva bassissima alle orecchie. Lo guardo e gli sorrido debolmente. Alzo piano il braccio ma dopo pochi secondi, sento le forze abbandonare il mio corpo e vedo il buio più tetro che ho mai visto, perdendo di colpo i sensi.
 
 


#Spazio Autrice

*suona la musichetta drammatica.*
Vi prego non uccidetemi, lo so,
non ve lo sareste aspettato un capitolo così.
 
Alloooora.. partiamo dal fatto che io vi adoro,
siete magnifiche tutte quante!
Ogni giorno il numero di persone che segue e
legge la mia fanfiction cresce, e questo
mi motiva sempre di più a creare dei capitoli stupendi, come voi.
GRAZIE!
 
Ma adesso, parliamo della storia.

Ariel non sembra se stessa in questo capitolo.
Madeline le fa perdere la pazienza e lei, le dice tutto ciò che pensa sulla sua persona.
Dire che è furiosa è abbastanza poco non credete?

Ma Madeline che la fa ruzzolare giù dalle scale?

Che cosa ne pensate di questo colpo di scena?

Ma soprattutto, cosa ne sarà di Ariel?

Recensite, recensite, recensite.
Aggiorno SOLO a TRE RECENSIONI.
 
Vi voglio tanto bene, Sephora_

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Capitolo 24
*** Capitolo 20 ***




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Capitolo 20
 
Harry
 


Sbatto un pugno al muro, sento le mie nocche bruciare.
Un grugnito di disperazione, lascia il mio corpo.

< Io la uccido che la uccido! > urlo.

La mia voce, risuona in tutta la stanza.
Mi siedo, cercando di calmarmi, ma non ci riesco.
Mi sento la testa pesante e confusa, è tutto così difficile da comprendere e pesante da sopportare.
Sono stato colto alla sprovvista, mi sono sentito il mondo cadere addosso. Non riesco ad esprimermi, mi sento totalmente confuso. Non riesco a capacitarmene ancora.
Ricordo ancora perfettamente, la chiamata di quattro ore fa..
 
Flashback
“ Sento il cellulare suonare, sono in camera mia, che provo alcuni accordi alla chitarra. Rispondo vedendo il nome di Ariel sul display.

< Pronto? > rispondo tranquillo.
< Harry! Ariel.. Madeline.. Oh cielo.. è gravissima, perde tanto sangue.. La stiamo portando in ospedale! >

La voce tremante e agitata di Alfred, le sue parole lasciate a metà e le sirene dell’ambulanza, mi fanno raggelare il sangue. Che cosa è successo? Ariel sta bene? E Madeline che cosa ha combinato? A chi stanno portando in ospedale?

< Alfred, amico, calmati. Cosa è successo? >
< Ariel è caduta, ha perso i sensi e perde molto sangue, Madeli.. >

La sua voce si interrompe come si interrompe il mio respiro. Non sento più nulla, solo il vuoto totale fuori e dentro di me. Mi sento morire, sento il pavimento distaccarsi dai miei piedi.
La mia piccola Ariel, che cosa le è accaduto?
Che cosa le ha fatto quella strega?
Vengo risvegliato dalla voce di Alfred urlarmi al cellulare. Abbasso gli occhi e vedo il mio telefono per terra. Lo raccolgo.

< Harry, ci sei? > la voce di Alfred è un gelo totale.
< Dimmi in quale ospedale la stanno portando. >

Sento a malapena il nome dell’ospedale che sono già sull’auto e sfreccio come un fulmine sull’autostrada.

Quella strega me la pagherà.

Ariel mi aveva raccontato che l’ha picchiata, che l’ha rinchiusa nella soffitta, che le ha provocato anche qualche livido.
Ma qualcosa mi dice che questa volta, è successo di peggio, e tutto a causa di quella Madeline.
Arrivo in ospedale dopo dieci minuti, l’ambulanza è appena arrivata. Vedo la barella scendere dalla vettura e la mia Ariel, su di essa.
Dei lunghi brividi mi ripercuotono il corpo.
Lascio la macchina parcheggiata male e mi affretto ad entrare. Mi avvicino alla barella ma alcuni medici mi allontanano.

< Non può avvicinarsi giovanotto. > mi dice un dottore.
< Ma sono il suo fidanzato!! > urlo disperato.
< Ci spiace, deve aspettare qui. >

E dopo quelle semplici parole, vedo la barella sparire dietro una porta bianca. “
 
Sono passate ormai quattro ore, se non di più. Quella porta non si è ancora aperta. Sento gli occhi pesanti, e il senso di nausea salire a causa dei disinfettanti che si spargono nell’aria.

Non so nemmeno io quanto ho pianto in queste quattro ore,
non so nemmeno io quante preghiere ho fatto in quattro ore,
non so nemmeno io quanto riuscirò a resistere se non saprò qualcosa al più presto.

Il pensiero e la preoccupazione mi sta lacerando il cuore.
Perché stanno perdendo tutto questo tempo? Perché ancora non escono? E’ una cosa grave? La mia piccola sta bene?
Sento delle lacrime bagnare le mie guance e lentamente, scivolo giù dalla sedia, finendo per terra.
Piango ancora, disperato, come un bambino che è appena caduto e si è sbucciato un ginocchio. Il bambino non conosce il dolore, e quindi urla e piange perché fa malissimo. Bene, adesso immaginate questo dolore, ma intensificato per un’infinità di volte.

Mi sento morire ogni secondo che passa. Le uniche cose che mi fanno compagnia, sono le lancetta del grande orologio, e qualche infermiera che passa.
Mi asciugo le lacrime, e mi guardo intorno: Alfred è in piedi, davanti la porta bianca. Un insegna sopra ad essa, è colorata di rosso, ancora.
Il silenzio mi sta divorando sempre di più.
Voglio solo una piccola notizia, voglio sapere se sta bene.

< Maledizione!! > urlo.
< Harry? > mi volto, e due ragazze, sono in piedi al mio fianco.

Entrambe, quando mi vedono, rimangono senza fiato. Farò veramente schifo, immagino. Una di loro scoppia a piangere e si abbassa abbracciandomi.
Rimango sorpreso da quel gesto, e pian piano, le passo una mano sulla spalla come ad incoraggiarla.

< Karolina, fatti forza. > Dice l’altra amica.
< Tu devi essere Charlotte vero? > dico con voce abbastanza roca, da spaventare me stesso.
< Si, e lei è Karolina. >

Vedo la ragazza che prima mi ha abbracciato, alzarsi e porgermi la mano.
La stringo educatamente e mi alzo. Sono le amiche del cuore della mia piccolina.

< Come sta Ariel? >
< Lei.. beh.. >
< Harry! Harry figliolo! >

Dietro le figure delle due ragazze, vedo Vincent avvicinarsi a me correndo.
Lo vedo arrivare davanti a me, e poggiarmi le mani sulle spalle, preoccupato.

< Cos’è successo? Come sta mia figlia? >

La sua voce, è così tesa e preoccupata. Dentro di me, sento il cuore spezzarsi un'altra volta. Sono tutti qui per lei, sono tutti preoccupati per lei..
Un magone, cresce dentro di me e scoppio a piangere.
Sento la forte presa di Vincent stringermi, ed io, come un bambino mi stringo a lui.

< Sta malissimo.. non l’ho vista.. Sono quattro maledettissime ore che aspetto qui fuori, ma non c’è nemmeno un dannatissimo dottore che esce e ci informa di come sta. Io e Alfred aspettiamo, aspettiamo e aspettiamo, ma nessuno ci informa come sta.. è tutta colpa di tua moglie!! >
Sento la presa di Vincent alleggerirsi e guardarmi.
Charlotte e Karolina, si guardano sconvolte e si allontanano per raggiungere altre due ragazze, credo che siano Jiulietta e Tiziana o una cosa del genere.

< Mia moglie? Harry, figliolo cosa stai farneticando? >

Dice incredulo e un po’ irritato mio suocero.

< Signor Montgomery, signore! Una catastrofe!! >

La voce di Alfred, riempie la stanza.

< Alfred, potresti spiegarmi che cosa è successo? > domanda Vincent.
< Signore, sua figlia questa mattina si è alzata ed è andata a fare colazione, dopo una decina di minuti abbiamo sentito un sonoro rumore e Grace ha detto a me, e gli altri, che sua moglie le ha dato uno schiaffo perché sua figlia, la signorina Ariel, ha dato cordialmente del “tu” a Grace, chiedendole un semplice the, come ha sempre fatto.. e sua moglie l’ha ripresa dicendole che è maleducata, che non si da del tu alla servitù e che è… >
< Che è? Continua Alfred.. > lo incita Vincent.
< Signore ecco vede, io non voglio creare litigi tra lei e sua moglie, insomma.. >
< Vincent, tua moglie ha dato della sgualdrina ad Ariel. > dico tutto d’un fiato.

Vedo l’espressione di Vincent, cambiare come un temporale improvviso in una giornata di caldo afoso. La sua voce, tuona in tutta la sala d’attesa dell’ospedale.

< Lei che cosa ha detto a mia figlia? > urla rabbioso.
< Si e non è tutto, continua Alfred? > dico guardando quel poveretto che trema.
< S.. si.. ecco.. ehm.. l.. la signorina.. insomma.. infuriata ha alzato anch’essa la voce e ha detto che forse lo è sua moglie e che non deve permettersi di dire certe cose e soprattutto, non deve permettersi di comandare in casa sua dandole ordini su come deve e non deve comportarsi e sua moglie ha risposto che lei può decidere ciò che vuole in quanto è anche casa sua.. > dice Alfred tremando.

Anche lui ha gli occhi lucidi.

< Sono allibito. E com’è successo che.. >
< In seguito, a quanto pare Ariel stava salendo in camera sua e tua moglie, caro Vincent ha offeso la memoria della tua ex moglie, dicendo che lei è molto meglio della tua defunta moglie a letto. Ariel a quel punto giustamente non ci ha più visto dalla rabbia e le ha dato uno schiaffo. > dico io, in modo disgustato.

La faccia di Vincent è sempre più sconvolta e la mascella sta per toccargli il pavimento.

< Ha detto questo sulla mia cara moglie defunta? Ariel ha ragione allora quando.. Oh se mi sentirà, eccome se mi sentirà!! >

Alfred riprende con la spiegazione, e Vincent, si siede nervoso.

< Signor Montgomery, in fine, come ha detto Harry, sua figlia stava per salire in camera e finito questo battibecco, sua moglie l’ha tirata per un braccio, l’ho visto con i miei occhi signore!! L’ha tirata per un braccio strattonandola e sua figlia ha perso l’equilibrio e si è ruzzolata giù dalle scale e beh.. si è fermata solamente quando è arrivata per terra e sua moglie, al posto di preoccuparsi, è scoppiata a ridere e se ne è andata in camera non uscendo per nulla. >

Vincent è senza parole. Totalmente sconvolto.

< Non ci posso credere, non pensavo fosse così disgustosamente meschina. E lei che dice di amare mia figlia, ma che è Ariel che la odia. A quanto pare è lei che odia mia figlia. >
< Signor Montgomery, sua figlia ha tentato di fargliel.. >

Sentiamo un rumore, e tutti ci voltiamo verso quella fonte. U dottore, esce dalla porta bianca. Mi precipito verso lui.

< Dottore, Dottore, la signorina Montgomery come st.. >
< Giovanotto stia indietro. I familiari della signorina Ariel Montgomery? > dice il dottore.
< Siamo noi. >

Il vocione di Vincent risuona nel corridoio, indicando me, se stesso e Alfred.

< Sono il fidanzato, posso sapere come sta? >

Il dottore prende un respiro e si passa una mano sul viso.

< La ragazza ha ferite gravi e molti ematomi, soprattutto nella testa. Ha un trauma cranico che deve essere sorvegliato perché pericoloso, e ha riportato delle lesioni alle gambe. Abbiamo cercato di arrestare anche un’emorragia interna all’addome e ci siamo riusciti, ma non deve fare sforzi, almeno per un mese, se non di più. In fine, ha una caviglia slogata, ma questa è la minima cosa. Al momento è ancora priva di conoscenza, speriamo si risveglia al più presto. Potete entrare uno per volta, la camera di miss Montgomery è la 138. Se avete bisogno, sono a completa disposizione. >

Mi allontano dal dottore con sguardo e mente assente.
La mia piccola è in pericolo, è in coma.. e se non si risveglia? Se il trauma cranico peggiora?
Non riesco ad immaginare la mia vita senza di lei? Io non vivo senza lei.
E’ tutto per me: è la mia intera vita.

Lei è Ariel, lei è il mio angelo.

Sento delle braccia forti bloccarmi e solo allora mi accorgo di star prendendo a pugni il muro. Mi guardo le mani, e un velo di sangue le ricopre. Guardo Vincent, anche lui è distrutto.

< Se lei dovesse peggiorare, io muoio Vincent.. io non vivo senza di lei. >
< Harry, figliolo, la nostra Ariel è forte. Ma ha bisogno che stiamo vicini a lei, e che la incoraggiamo a lottare. Lei è la nostra luce, lei è la luce. >

Annuisco asciugandomi le lacrime. Devo essere forte, per lei, per me e per Vincent.
Guardo le sue amiche e sono tutte e quattro abbracciate che piangono.
Mi avvicino lentamente a loro e le guardo.

< So cosa pensate di me. So che pensate che sono pericoloso a causa della fama che mi sono fatto, ma io ad Ariel, la amo con tutto me stesso, e non starei in questa condizione se veramente non ci tenessi a lei. Lei per me è tutto, è la mia vita, è il mio ossigeno.. lei è la luce del sole all’alba e il chiarore della luna la notte. Siamo due opposti è vero, ma solo agli occhi delle persone. Perché fidatevi siamo fin troppo uguali. Io non sono cattivo, non voglio farvi del male. Vi prometto una cosa, mi prenderò cura di lei, sempre. Non la abbandonerò mai. Adesso, fatevi forza, Ariel è forte. Come ha detto suo padre, dobbiamo essere forti noi per lei. Andate a casa, rilassatevi e sistematevi, domani mattina andate a scuola e informate i professori dell’accaduto, io starò al suo fianco e quando finite la scuola venite a trovarla, ma con il sorriso più bello del mondo, perché lei ha bisogno di forza. E solamente noi possiamo dargliela. >

Le guardo con un sorriso stanco sul volto.

< Sai Harry, non sei male.. > dice Julietta, credo.
< Ti ringrazio Julietta. > dico sincero.
< Ehm, il mio nome è Juliet e lei è.. >
< Lei è Tiziana, vero? > dico io convinto.
< No, lei è Tamara. > dice Karolina sogghignando.
< Non sono molto bravo con i nomi, mi metterò d’impegno per impararli correttamente. Grazie per essere state al suo fianco. >
< Siamo le sue amiche Harry, è nostro dovere starle affianco. > dice Tamara.
< Promettete che non scappate più da me? Mi fa stare male che le persone mi trattano così, insomma, non sono un mostro.. >
< Tranquillo, cercheremo di non fuggire più. > dice Juliet.

Dopo altre due chiacchiere, tutti lasciano il corridoio, ed io, rimango solo.
Vincent ha detto che doveva partire per lavoro, e sarebbe stato via fino a dopodomani sera, Alfred è tornato a casa, per informare Grace e gli altri.

Mi incammino lentamente verso la camera 138.
Quando arrivo li davanti, sento un enorme fitta al cuore.

Abbasso lentamente la maniglia e quando entro, la luce è abbastanza bassa. Scorgo un piccolo corpicino sul letto, e le lacrime salgono e sgorgano dai miei occhi. La mia piccola Ariel è piena di tubi e tubicini. Ha la mascherina dell’ossigeno e il suo corpo, è pieno di lividi neri.
L’unico rumore è quello dei macchinari al suo fianco.
Cado in ginocchio davanti il suo letto, e delicatamente, prendo la sua mano.
E’ tiepida, non è il suo calore corporeo. E’ pallidissima.

< Amore mio, ti prego risvegliati. Non posso vivere senza di te… >
 
 
 
#Spazio Autrice
 
*si soffia il naso con l’ennesimo fazzoletto*

Ragazze io piango..
Che dire, è stato fin ora,
il capitolo più commovente che io abbia mai scritto…

Vincent è andato su tutte le furie,
ed Harry, è totalmente distrutto.
La nostra Arie ce la farà?
Si riprenderà?
E Vincent, che farà secondo voi a Madeline?
 
Fatemi sapere i vostri pareri.
Aggiorno a tre recensioni.
 
Un bacione e un grosso abbraccio, Sephora_

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Capitolo 25
*** Capitolo 21 ***




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Capitolo 21

Harry
 
 
< Ragazzo? Ragazzo svegliati, è un’intera notte che sei qui.. alzati è mattino.. >

Sento qualcuno muovermi, e pian piano, apro i miei occhi.
Vedo un’infermiera abbassata al mio fianco.

< M..mmh.. Ariel sta bene? Si è svegliata? >

Sento i miei occhi pizzicare, segno che le lacrime stanno per salire.

< No ragazzo, ancora non si è svegliata. Sarai tutto indolenzito, hai dormito per terra tutta la notte? >

Annuisco.
Già, avevo dormito tutta la notte sdraiato per terra, davanti la porta della camera di Ariel, così in modo che se si fosse svegliata e mi avesse chiamato, la potevo sentire tranquillamente. Invece, ancora nulla..

< Posso entrare a vedere come sta? >
< Non è ancora il momento delle visite… > dice l’infermiera guardandomi.
< La prego, per favore.. tempo di darle un bacio sulla fronte ed esco.. >

La guardo supplicante, ho estremo bisogno di vederla..

< E va bene.. ma due secondi però. Io rimango qui. >

Mi alzo su velocemente e la ringrazio. Mi sistemo un po’ i capelli ed entro.
Appena entro, un colpo al cuore: è bianchissima..
Sento le mie lacrime, scendere lungo le mie guance. Mi avvicino a lei e prendo la sua mano, è fredda. Le lascio un casto bacio sulla fronte e le sistemo i capelli delicatamente.

< Buongiorno principessa, sono io, il tuo fidanzato. Questa notte ho dormito al tuo fianco sai? Non posso dormire in camera con te, e allora ho dormito fuori dalla porta. Non ho intenzione di staccarmi da te nemmeno un secondo, a parte per farmi una doccia perché puzzo.. ti prego piccola mia, apro quei bellissimi occhioni blu, non ce la faccio più a vivere senza di te.. sono distrutto, a pezzi.. >

Sento qualcuno schiarirsi la voce. Mi giro e vedo l’infermiera in lacrime. Le sorrido dolcemente e scoppio di più a piangere. Stringo la mano della mia Ariel. E’ tutto immobile: battito lento, respiro lento, corpo freddo.. Non c’è stato nessun cambiamento..

< Adesso vado amore mio, ci vediamo tra una mezz’oretta, mi vado a sistemare e magari prendo un cuscino e una coperta, questa notte ho sentito freddo. A dopo vita mia, ti amo. >

Le bacio un ultima volta la mano, e a testa bassa, esco dalla camera di Ariel.

< Grazie mille infermiera.. >
< Figurati giovanotto.. se hai bisogno di qualcosa, chiamami. >

Annuisco e lentamente, esco dall’ospedale, dirigendomi a casa mia, per farmi una doccia.. puzzo come un maiale..
 
* * *

10:35 A.M

Mezz’ora dopo…

 
 
Sono nuovamente in ospedale, e ho preso un enorme mazzo di rose bianche per la mia principessa, con un bellissimo orsacchiotto bianco.
Spero che quando aprirà i suoi occhioni sia di suo gradimento.
Salgo le scale che portano al suo reparto e lentamente, apro la porta della sua camera.

< Capito tesoro? Devi riprenderti.. abbiamo tutte bisogno di te. Dovessi vedere la pancia di Charlotte.. è enorme… >
< Ehm ehm.. si può? >

Vedo Karolina voltarsi e rimanere a bocca aperta.

< Sono bellissimi Harry, grazie per prenderti cura di lei. Sono sempre più meravigliata, non sei come ti descrivono. >

Sorrido debolmente.

< Lo ero fidati.. devo tutto a lei. E’ la mia vita, morirei senza di lei.. >

Sento la mia voce incrinarsi e scoppio a piangere.

< Scusa… > sussurro.

Sento due piccole braccia stringermi e scombinarmi i capelli.

< Non devi scusarti con me Harry, anzi, se hai bisogno, quando vuoi. >
< Ti ringrazio, Karol. >

Sorrido sinceramente.
Scambiamo altre due parole e poi, rimango solo con il mio amore.
Sistemo delicatamente i fiori su di un tavolo in fondo alla stanza. Quel dannatissimo rumore mi sta martellando la testa.
Mi avvicino a lei, e le carezzo la guancia. E’ così priva di colore, la mia piccola non è mai stata così, nemmeno quando ha avuto l’influenza. Sto malissimo, sto morendo senza le sue dolci battute, sto morendo senza il suo sorriso timido, sto morendo senza la sua innocenza, sto morendo senza il suo amore.

Siamo così diversi, eppure così uguali.
Siamo due opposi, e prendiamo facilmente fuoco, ma se ci dividiamo, non serviamo più a nulla.. siamo totalmente persi quando siamo divisi, ma forti quando siamo uniti.

Mi accorgo solo quando sento bagnarmi la mano che sto piangendo.
Non so se rimarranno lacrime dentro di me, perché ho la sensazione che le sto sciupando tutte.

< Piccolina mia, io sto andando in bagno e a prendermi in caffè, ti amo da matti. >

Lascio un dolce bacio sulla sua fronte, ed esco con cura dalla sua camera, richiudendo la porta.
Lentamente, mi dirigo verso il bagno.
 
* * *
 
11:12 A.M

Jeremy
 
Con molta cautela, mi aggiro per i corridoi di quell’ospedale. Quando vedo la camera di mia nipote, mi si illuminano gli occhi e velocemente, mi dirigo verso quella porta bianca.
Abbasso piano la maniglia, e vengo colto di sorpresa.
Vedere mia nipote su quel letto d’ospedale, con tutti quei tubi attaccati al suo corpo.. fa male.

< Jeremy, ma che cosa fai? Ti sei imbambolato? >

La voce della mia Madeline, mi riporta alla realtà.

< No no amore, stai tranquilla, stavo vedendo come agire. >
< Dobbiamo sbrigarci tonto, potrebbe arrivare qualcuno. Facciamo così, tu stai di guardia, ed io faccio quel che devo. >

Guardo quella donna negli occhi: la amo con tutto me stesso, è forte, ha carattere ed è crudele, come me. Ma..

< Maddie, tesoro mio.. devi per forza? Insomma è mia nipote ed è la tu.. >
< Jeremy, non mi importa, per me è un peso questa sgualdrina. Quando ci saremo sbarazzati della tua adorata nipotina, ci sbarazzeremo anche del tuo adorato fratello, il grande Vincent Montgomery, e l’eredità, sarà mia. Nostra. Saremo ricchissimi. >

Un grosso nodo alla gola, si fa spazio in me.
Sento cadermi a pezzi, sto lasciando che la mia fidanzata, uccidi mia nipote, per dei soldi. Ma a quanto pare, l’unica soluzione è questa.
Lei è forte ed io sono solo e povero. Devo tutto a lei. Lei mi ha tirato fuori dalla miseria.

La vedo avvicinarsi e in modo molto scaltro, toglie la mascherina d’ossigeno dal viso di Ariel e spegne la bombola. Subito dopo, stacca la flebo dal suo braccio.

< Sogni d’oro, piccolo tesoro. >

Sussurra con una voce alquanto paurosa la mia donna a mia nipote.
Guardo l’elettrocardiogramma, disegnare linee sempre più piccole e il rumore, farsi sempre più lento.
Un ghigno, spunta sul mio volto, ma quando sento dei passi, tiro via Maddie e corriamo velocemente via, lontano da quel posto.
 
 
* * *
 
11:27 A.M

Harry

 
Sono passati all’incirca quindici minuti da quando ho lasciato la camera di Ariel, mi sono preso un caffè dopo aver aspettato un eternità.
Non credevo che il bar dell’ospedale fosse sempre così pieno.
Salgo lentamente con l’ascensore, tutto mi sembra così monotono e spento. Non ho voglia di respirare.
Mi incammino verso quella stanza che oramai, purtroppo, conosco fin troppo bene.
Vedo due persone uscire in modo fin troppo veloce dal corridoio dove risiede Ariel.
Appena mi avvicino, un rumore assordante mi arriva alle mie orecchie.
Sento l’agitazione crescere.
Apro la porta di scatto e sento un enorme tonfo provenire davanti me.
Come una scena a rallentatore, vedo me stesso avvicinarsi al letto di Ariel e urlare disperato. Sento tutto così offuscato e mi sento del tutto confuso.
Ariel è senza mascherina d’ossigeno, e l’elettrocardiogramma non segna nemmeno un battito.

< Amore, amore mio risvegliati. No no no no no.. non puoi lasciarmi amore. Alzati, apri gli occhi.. >

Le mie mani tremano, mentre cerco di attivare la bombola d’ossigeno e mettere la mascherina sul volto del mio angelo.
Fredde lacrime, scivolano sul mio viso.
Il rumore è sempre più forte.

< Amore forza.. hai la mascherina, hai l’ossigeno.. puoi farcela, tu sei forte. >

Guardo verso lo schermo dell’elettrocardiogramma e il segnale, è fisso e rettilineo.

< Nooooo!! Noooooo!! Infermiera!! Dottore!! Aiuto!!! >

Suono in modo assurdo il campanello d’allarme e pochi secondi doto, uno staff medico si presenta in camera.

< Oh cielo, cosa è accaduto? >

Dice il dottore fissandomi terrorizzato.

< Non lo so, no ne ho idea. Sono andato un secondo in bagno e quando sono tornato, ho trovato la mascherina per terra e la flebo tolta e adesso… >
< Presto, un defibrillatore, controllatele il polso! Presto non c’è un minuto di tempo da perdere. >

Sento tutte le parole dei dottori offuscate.
Non ci sto capendo più nulla. Un attimo prima, l’ho lasciata tranquilla, l’attimo dopo, la ritrovo in fin di vita..
Che quelle persone sospette uscivano da questa camera? E chi poteva essere mai..

< Dottore, il polso è assente… che cosa dobbiamo fare? >

Le parole dell’infermiere, abbastanza giovane, mi rimette con i piedi per terra.

< Vi prego, non potete farla morire.. è troppo giovane per morire. Prendete me, ma non lei!! Io ho fatto cose cattive, lei merita di vivere.. vi prego salvatela… >

La mia voce, suona così disperata, che non la riconosco nemmeno.
Non posso perdere un'altra persona importante della mia vita…
 
Flashback
“ Sono in ospedale, è da più di un ora che aspetto.
Joseline è ancora in sala operatoria.
Quanto ci vuole per un aborto?
L’agitazione mi sta crescendo dentro sempre di più. Non è un sentimento con cui si può convivere, almeno, io personalmente, non potrei mai conviverci.
Adesso capisco cosa si prova: angoscia, ti manca il respiro e vuoi sapere al più presto quel che stanno facendo e se è andata bene.
Essere veramente innamorati, porta a questo.
Sto male, Joseline ha deciso di abortire. Ha deciso di uccidere la nostra bambina.
Si, i dottori hanno detto che è una femminuccia. Sarebbe stata la mia gioia, anche se entrambi siamo giovani, avere una bimba, sarebbe stata una cosa grandiosa, mi avrebbe cambiato la vita, e sarei stato pronto, perché la amo.
Passano altri minuti, non so quanti, ma quando vedo le porte della sala operatoria aprirsi sento un grande macigno sullo stomaco formarsi.

< Allora dottore, com’è andata? >

Chiedo impaziente.
Il dottore, toglie lentamente la mascherina, poggia la sua mano sulla mia spalla e dice quelle parole, che mai avrei voluto sentirmi dire, e mai mi sarei aspettato sentirmi dire:

< Mi spiace giovanotto, la tua ragazza non ce l’ha fatta. Sono morte entrambe.. mi spiace.. >

E se ne va, lasciandomi da solo e in preda alla disperazione più totale.
Mi accascio per terra, disperato come non mai,
Non avrei mai più amato una donna, in vita mia. “
 
E adesso, eccomi qui, sento l’angoscia salire in tutto il mio corpo. Totalmente disperato, cado in ginocchio e batto i pugni sul pavimento.

Avevo giurato a me stesso che non mi sarei mai più innamorato,
avevo giurato a me stesso, che le donne sarebbero state solamente un passatempo per me,
avevo giurato che non mi sarei innamorato di questa stupenda ragazza dagli occhi azzurri, perché lei “era come le altre”,
avevo giurato e sperato di non ritrovarmi nuovamente a perdere una persona importante della mia vita..
ma adesso, mi accorgo che sono nuovamente punto e a capo. Sono nuovamente in un orrendo ospedale, a lottare e sperare di non vedere la mia fidanzata, morire davanti i miei occhi. Sono totalmente terrorizzato e sono totalmente pazzo di lei. Mi rendo conto e confermo assolutamente che la mia vita non ha un senso senza il suo sorriso: Ariel ha illuminato la mia vita, con le sue piccole cose, con i suoi piccoli gesti.

La voce del dottore mi riporta alla realtà, interrompendo di botto i miei pensieri..

< Ora del decesso.. >
 


 
#Spazio Autrice

Boom!!
Colpo al cuore, colpo di scena.
Giuro ragazzi, piango come una fontana.

Mi scuso per l’attesa, ma ho avuto un piccolo problema con il dito
che mi ha tenuta bloccata.

Ma per farmi perdonare, ecco un super lunghissimo capitolo.

Ci sono vari momenti in questo capitolo, ma il più commovente,
a mio parere, è il flashback e la paura di Harry.
Spero che adesso iniziate a capire un pochino di cose nella storia, ma se avete domande, non esitate a porle.

VOGLIO TANTISSIME RECENSIONI PER QUESTO CAPITOLO.
Voglio sapere cosa secondo voi, accade.
RECENSITE NUMEROSI!


Sephora_

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Capitolo 26
*** Capitolo 22 ***




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Capitolo 22

Harry


 
 
La voce del dottore mi riporta alla realtà, interrompendo di botto i miei pensieri..

< Ora del decesso.. >
< NO!! >

Mi alzo di scatto e corro verso il letto della mia Ariel e delicatamente, le prendo le mani.

< Amore mio, non puoi lasciarmi, non puoi abbandonarmi.. mi hai salvato dalla mia stessa rovina, e non puoi andartene.. ti prego.. >

Il silenzio, regna in quella camera, l’unico rumore, sono i miei sospiri e le mie parole. Una lacrima, finisce sulla mano di Ariel. Prendo un respiro profondo.

< Le tue mani combaciano con le mie come se fossero state create per me.. >

Inizio ad intonare delle parole che avevo scritto per lei, in una lettera mai data, ma che adesso, hanno un senso enorme, cantate.

< ... ma tieni a mente era destino fosse così, e unisco i puntini con le lentiggini sulle tue guance e tutto, prende senso per me.. >

Sento un leggero rumore e un verso d’incredulità.

< Dottore, dottore guardi.. >

Mi volto verso l’infermiera che segna l’elettrocardiogramma. La linea retta, sta iniziando a fare dei piccoli segni.

< La signorina reagisce! Ragazzo, continua a cantare. Continua! Questo è un miracolo! >

Sorrido con le lacrime agli occhi e guardo il mio angelo.
Le stringo più forte la mano, e bacio il dorso.

< Dai piccola, ce la fai, combatti, resisti. Fallo per me, per te, per noi.. >

Prendo un altro respiro, e continuo ad intonare quelle parole, improvvisandole su di una melodia..

< ..Tu parli nel sonno e tutte queste conversazioni sono i segreti che tengo per me.. >

Dico, ricordandomi di quando urlava nel sonno, sognando sua madre, ma anche di altre conversazioni buffe, che fa nel sonno.

< Ho lasciato che queste piccole cose uscissero dalla mia bocca perché sei tu.. >

La mia voce si interrompe, quando sento qualcosa, muoversi sulla mia mano.
Abbasso il viso, e vedo un ditino di Ariel muoversi.
Sento il respiro mancare dai miei polmoni e la voce, cede.
Lacrime copiose scendono sulle mie guance.
Respiro nuovamente in modo profondo, riprendendo.

<  ...e si aggiungono al motivo perché io mi sono innamorato di te... >

Dico stringendole la mano e baciandole delicatamente la fronte.

< Ti amo piccola Ariel, apri i tuoi occhioni.. ti prego.. >

Nuovamente, sento quel rumore fortissimo e l’elettrocardiogramma, segnare quella maledetta linea retta.
Cado in ginocchio a fianco al suo letto, e scoppio in lacrime.
Piango disperato come un bambino.

< Perché? Perché anche lei? Perché te la sei portata via? Perché devo soffrire ancora? Perch.. >
< T.. ti.. a.. amo.. H.. Ha..r..ry.. >

Sento una voce flebile, giungermi alle orecchie. Una voce familiare, una voce angelica. Alzo di scatto la testa e guardo in direzione di Ariel.

< No non può essere, ho le allucinazioni.. sto impazzendo.. >

Mi accascio nuovamente sul letto e scoppio a piangere più forte.
Non c’è più nulla da fare.. ormai la fine è arrivata.

< Ragazzo.. dobbiamo port.. >
< Vi chiedo un solo favore, lasciatemi salutare l’amore della mia vita per come si deve.. vi prego.. ho bisogno di stare da solo con lei.. >

Dico senza alzare il viso dal letto di Ariel, rifugiato tra le mie stesse braccia.
Sento dei piccoli passi e poi, la porta richiudersi.
Tiro su con il naso.

< Ti sei portato via un altro pezzo del mio cuore.. prima Joseline e mia figlia, adesso Ariel.. perché la mia vita deve essere piena di sofferenze? > sussurro nel materasso.
< N.. non pia.. piangere.. H.. Har..ry.. >

Sospiro esausto e rido nervosamente.
< Ti piace farmi anche degli scherzi eh! Ti prendi gioco di me? Ti diverti tanto a farmi credere che sono impazzito? Ti diverti a farmi credere che Ariel mi stia parlando? >

Tiro un pugno sul letto.

< H.. Ha.. Harry.. n.. non.. non sei i.. impazz..ito.. S.. sono.. i.. io.. >

Scuoto la testa sul letto ridendo come un pazzo appena uscito dal manicomio.

< Non puoi essere tu Ariel, smettila.. basta scherzi.. >

Sento una leggera pressione sui miei capelli, e poi, dei piccoli massaggi, come quelli che solitamente, Ariel mi faceva. Mi rendo conto che sto veramente impazzendo.

< A.. amore.. a.. alza il.. viso.. >

Mi alzo di scatto il viso, sono nervoso..

< Adesso bast.. >

Rimango paralizzato.

< A.. Ariel? S.. sei tu? >

Dico con voce quasi assente.
Non ci credo. Davanti i miei occhi, due iridi blu e un sorriso tirato ma pur sempre mozzafiato.
Guardo l’elettrocardiogramma che reagisce normalmente.

< Ma.. tu.. cioè.. io.. tu.. >
< Sssh! Harry.. basta.. non rompe..re più con ques..te la.. lacrime. H.. hai gli occhi ross..i.. >

Vedo con i miei occhi le labbra di Ariel muoversi.
Sto sognando, santo cielo sto sognando.

< Ariel sei tu? Oddio non ci credo.. >

Mi alzo da terra e corro ad abbracciarla delicatamente ma con tanto amore.

< Amore mio, sei tu, ti sei svegliata! Lo sapevo, lo sapevo!! >

Sento la sua dolce risatina riempirmi la testa.

< L.. le nostre.. mani.. s..sono c..create per.. per ess.. essere perf..perfette.. >

La guardo sbalordito..

< A.. Allora sentivi amore mio, hai sentito le parole che ti dicevo.. >

Vedo il suo dolce viso pallido, fare un movimento impercettibile come per dire si.

< Amore mio ti amo.. non abbandonarmi mai più.. >

La guardo negli occhi e poi lentamente, sposto quei piccoli fili dal suo corpo, per poggiare delicatamente le mie labbra sulle sue.
Mille brividi, percorrono la mia pelle.

< Ancora non ci credo che tu ti sia sv… >

Sento un rumore e un qualcosa di forte colpirmi la guancia e bruciare.

< Ahia… mi hai fatto male.. >

Dico piagnucolando: Ariel mi ha dato uno schiaffo.

< Così.. ti.. impari.. riccio. >

Dice respirando a fatica ma sorridendo la mia bellissima donna.
La porta viene aperta all’istante e ne entrano due dottori.

< Cos’è stato quest.. >

Vedo che si bloccano sul posto a guardare Ariel.

< Presto chiami le infermiere! Miss Montgomery è sveglia! >

Vedo tempo pochi secondi un via vai di dottori che entrano ed escono.

< Sto.. bene.. >

Sento dire ad Ariel rispondendo alle domande dei dottori che la toccano e la controllano.
Ridacchio dentro me avvicinandomi alla finestra e poi, alzando gli occhi al cielo sorrido.

< Grazie per averla salvata. Hai salvato anche la mia vita. >
 
 
 
#Spazio Autrice

Tadaaaan!!
Contenti? Ariel si è risvegliata! *-*
Potevo mai farla sparire di scena secondo voi?
Tutto è tornato in ordine, ma ancora i colpi di scena non sono finiti.
Ne vedremo delle belle, e chissà cosa accadrà ancora!
Nei prossimi capitoli, scopriremo altre cose.

Recensite mi raccomando.
Aggiorno SOLAMENTE a TRE recensioni.

E se non avete capito qual è la canzone che
Harry sta cantando ad Ariel,
è LITTLE THINGS.
In pratica Harry aveva scritto una lettera ad Ariel con queste parole,
ma per mancanza di coraggio non gliel’ha mai data.
E quindi adesso gli ha cantato le parole della lettera.

Un bacio, Sephora_

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Capitolo 27
*** AVVISO IMPORTANTE ***


Buona sera ragazze e ragazzi..
Vi scrivo per dirvi che sono dispiaciuta da morire che non ho potuto aggiornare in questo periodo. Mi spiace tantissimo..
Purtroppo dopo un malessere che ho avuto io, e che purtroppo ho tutt'ora, il mio nonnino è andato a finire d'urgenza in ospedale a causa di un ischemia, e al momento è sottocontrollo in ospedale.. le condizioni sembrano stabili al momento, ma lui ha metà corpo che non se lo sente..
Vi prego di perdonarmi, ma sono totalmente confusa e preoccupata, e non ho per nulla testa a scrivere..
Devo badare da sola a tutte le faccende domestiche, devo badare ai miei cuginetti che sono piccoli e che rimangono con me a casa e mi stanno facendo impazzire..

Chiedo scusa.. sappiate che non vi ho abbandonati, tornerò al più presto con un nuovo super fantastico capitolo.


Grazie anticipatamente per aver letto quest'avviso.
Vi voglio bene.

Sephora.

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Capitolo 28
*** Nuovo Avviso ***


Buona sera a tutti, eccomi nuovamente quì con altre informazioni.
Volevo comunicarvi che hanno dimesso mio nonno dall'ospedale e che sta meglio,
riesce a camminare, a fatica, ma cammina.
Adesso deve solamente fare le terapie e credetemi,
mi sento moooolto più sollevata e tranquilla e questo vuol dire...


NUOVO CAPITOLO IN VISTA!!! 

Non immaginate quanto mi sia mancato scrivere *-*
Purtroppo nè questa sera e nemmeno domani potrò aggiornare,
ma da martedì in poi, se tutto va bene,
( sono un tipo a cui non piace fare programmi u.u )
aggiorno un nuovo capitolo di "
Ariel "   *-*

Passate una buona serata e un buon inizio settimana.

Baci, Sephora_

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Capitolo 29
*** Capitolo 23 ***




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Capitolo 23
 

Un mese dopo…
12 Febbraio..
 

< E allora? Che cosa farete per San Valentino, voi dolci coppiette smielate? >

La voce disgustata di Charlotte mi riporta alla realtà.
E’ un fresco giovedì pomeriggio di febbraio, e si sente il clima di San Valentino che ormai è alle porte in quanto mancano solamente due giorni.
Ripenso a tutti i cambiamenti che ci sono stati nella mia vita:
prima ero sola, circondata solamente dalle mie amiche, e adesso ho un ragazzo che mi ama e che si prende cura di me. Mio padre lo adora, l’unico problema, come sempre è quella vipera.
Oh già dimenticavo, mi ha chiesto scusa, ma io le ho semplicemente voltato le spalle. Di buono c’è solamente che in casa non c’è mai, chissà dove va. E una grande notiziona, è che con mio padre sto ristabilendo i rapporti normali, e non posso essere che felice.

< Ariel? Ariel ci sei? >
Per l’ennesima volta, la voce della mia amica Charlotte mi riporta alla realtà. Prendo un sorso di cioccolata e mi volto a guardarla.

< Dimmi Charl.. > rispondo calma.

< Allora, cosa farai sabato sera con quello li.. come si chiama.. Harry? > Domanda con uno sguardo furbetto la mia amica.

Sento gli occhi delle mie amiche puntati addosso, in quanto è il mio primo San Valentino. Pian piano le mie gote diventano di un rosso porpora per il tremendo imbarazzo.

< Onestamente no ne ho idea, Harry non mi ha detto nulla. Insomma, a parte di vestirmi bene, non so altro. >
< Probabilmente andrai a cena con lui? > domanda Juliet.
< Non so, mi ha solamente detto di vestirmi bene e di farmi trovare pronta per le sette di sera. Per il resto, non so nulla. >
< Uhm, magari a fine serata ci scappa qualcosina, sai.. lui c’è abituato ed è pure ben dotato. Le voci di corridoio, sai com’è.. > dice Charlotte maliziosamente.
< Charlotte! Non imbarazzare Ariel, è un argomento delicato, soprattutto per lei che insomma, è ancora vergine.. >
< Non più… > sussurro in modo talmente basso, che mi sento solamente io, ma evidentemente mi sbagliavo..
< Come? > sento le voci delle mie amiche unirsi all’unisono.
< Mh? Chi ha parlato? Chi ha detto nulla? > dico facendo la finta tonta.
< Hai per caso detto che non sei più vergine? > dice Karolina.
< Io? Pff.. certo che no, ma secondo te lo andavo a fare con Harry alla vigilia di Natale in camera mia? Certo che no… >

Inizio a blaterare cose senza senso dall’imbarazzo.

< Ariel, Ariel, fermati! >

La mano di Tamara sulla mia, mi fa calmare. Abbasso lo sguardo sul mio bicchiere di cioccolata.

< Allora, ti vuoi calmare? Che cosa c’è di male? E’ giusto che fai le tue esperienze. Però insomma, cosa aspettavi a raccontarcelo? > dice calma Tamara.

Divento ancora più rossa di prima.

< Allora, ce lo racconti o dobbiamo farcelo raccontare da Harry in persona? > dice Karolina.

Strabuzzo gli occhi.

< No no, ve lo racconto io che poi lui ci mette del suo!! E’ solo che, avevo paura dei vostri giudizi, poi è pure successo tutto quel macello.. insomma.. meglio che ve lo racconto sennò andate a chiamare Harry! >

Scoppiamo tutte a ridere.

< Allora.. era la vigilia di Natale e io ed Harry eravamo in casa mia. A fine serata siamo saliti in camera mia e ci siamo stesi sul letto a parlare, ma in realtà non è assolutamente andata così.. >
< Continua.. > l’attenzione delle mie amiche è tutta rivolta a me. Mi sento tremendamente in imbarazzo.
< Insomma.. ehm.. dopo di che, Harry ha iniziato ad accarezzarmi, a baciarmi e beh.. ecco.. >
< Siamo finiti con il fare l’amore, ed è stata la prima volta anche per me. >

Sento il mio sangue congelarsi e l’espressione delle mie amiche mutarsi in un espressione sconvolta.
Quella voce profonda che riconoscerei tra mille, la sento proprio dietro di me. Mi volto piano verso dietro, e vedo il mio uomo in tutta la sua bellezza. Il suo naso è leggermente arrossato dal freddo di febbraio.

< Buon pomeriggio amore, sono passato a prenderti, tra poco inizia il tuo corso di danza, ti accompagno io. >
< Uuuh! Che premuroso Styles. > la voce di Charlotte risulta derisoria e un pochino acidina.

Va bene che è in piena crisi ormonale dovuta alla gravidanza, però Charlotte è sempre stata un pochino restia alla mia relazione con Harry, e questo non la giustifica con il fatto che deve fare battutine acide.
Cala un silenzio alquanto strano e imbarazzante e le mie tre amiche, iniziano a guardarsi a vicenda in modo alquanto strano ai miei occhi.
Sento Harry innervosirsi dietro di me.

< Oh vedo che la gravidanza non ti ha fatto ancora tacere. Non dovresti avere nausee e vomitare in questo periodo? Per lo meno taci un pochino, McFlynn. Sei sempre la stessa stronza di un anno fa. >

Lo sguardo confuso passa da un viso ad un altro. Prima sui due e poi sulle mie amiche.

< Ma insomma, voi vi conoscete? Pensavo di no.. insomma vi siete incontrati e.. > la voce mia voce, si interrompe.
< Si ci conosciamo purtroppo, e anche bene. Abbiamo solamente evitato di parlarci e far finta che nessuno dei due esiste, e questo solo per il tuo bene Ariel, ma evidentemente, la bocca la sa solamente tenere aperta la signorina qui presente. Vero? > dice Harry.
< Stai zitto Styles. E’ colpa del tuo amico stronzo se adesso sono in queste condizioni!! >

La voce di Charlotte si alza.

< Aspetta. Quale dei miei dieci amici che ti sei portata a letto uno a seguito dell’altro? Eri stata in astinenza forzata per caso? Uno non ti bastava evidentemente. Guarda, non lamentarti con me, e smettila di irritarmi, io non c’entro nulla. >

Vedo gli occhi di Harry bruciare, e il viso di Charlotte abbassarsi imbarazzato e nervoso. Sono senza parole, non era mai accaduta una cosa del genere.

< Andiamo Ariel, saluta le tue amiche che sei in ritardo. >

La voce di Harry, suona abbastanza arrabbiata.
Annuisco e saluto le ragazze in modo veloce, ma quando sto per allontanarmi una frase mi spiazza.

< Sa sempre dare ordini Ariel, pure quando è a letto. >

Il mio sangue si gela, e la presa di Harry sulla mia mano si fa talmente forte, che mi strattona dentro la macchina. Il viaggio dal bar del centro fino alla mia scuola di danza è piuttosto lento e silenzioso.
Quando arrivo, scendo lentamente dalla macchina.

< Ariel? Amore? > la voce di Harry mi richiama indietro.
< Ti aspetto qui al bar affianco, va bene? >

Annuisco silenziosamente.

< Non badare a Charlotte, è stupida. Mi ami? >
< Si.. >
< Anche io piccola. Dai, adesso vai e divertiti. A dopo. >

Sorrido debolmente e pian piano, entro dentro la mia scuola di danza.
 


#Spazio Autrice

Buona sera a tutti miei tesori, eccomi qui, sono tornata con un nuovo capitolo pieno di colpi di scena.
 
Prima di tutto, volevo ringraziare tutti coloro che mi sono stati affianco in questo breve periodo di problemi che ho affrontato.
Leggere i vostri messaggi di affetto e di sostegno, mi hanno fatta sentire molto meglio.
Veramente, grazie di cuore. *-*
 
Purtroppo mi è dispiaciuto che uno o due lettori, mi hanno abbandonata,
perché non ho aggiornato in modo costante, mi dispiace di cuore,
ma la famiglia viene prima di tutto!
 
Ma adesso, passiamo alle cose importanti: il nuovo capitolo.

Allora, Ariel si è ripresa, e mancano solamente due giorni a San Valentino.
Madeline ha un atteggiamento strano, ma ad Ariel non può che far picere.
Parlando parlando si viene a scoprire che Ariel ha fatto l’amore con Harry, e a darne la conferma è proprio lui.
Ma all’arrivo del giovane, vediamo un’indispettita Charlotte che parla in modo alquanto bizzarro.

Chissà come mai!! Secondo voi, i due giovani, nascondono qualcosa? E se è si, cosa?
 
Scoprirete tutto nel prossimo capitolo, ma solamente se avrò TRE RECENSIONI, sennò mi butto in FERIE!
Ahahahahah!!
 
Baci, Sephora_

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Capitolo 30
*** Capitolo 24 ***




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Capitolo 24
 
 
Sento la musica in sottofondo, e questo mi fa rilassare tantissimo.
Sono in sala da ballo, e sto mettendo del gesso nella punta delle mie scarpette in modo tale da evitare cadute mentre faccio le mie piroette sulle punte.

< Ma guarda un po’ chi abbiamo qui. Ben tornata sfigata. Mi sorprende che riesci a stare ancora in piedi dopo l’incidente che hai avuto. La tua  matrigna ci sa fare, farti rotolare giù dalle scale è stato un esto pieno d’affetto. Magari fosse mia madre, avrei studiato un piano con lei per distruggerti. Sai, il tuo assolo è stato assegnato a me, dato che eri ricoverata in un lurido ospedale. Come si dice negli spettacoli, the show must go on. >

Ecco qui, puntuale come un orologio svizzero, la mia adorata nemica Cindy Black, torna a rompermi le scatole. Ascolto tutto il suo sfegatarsi in silenzio, finisco di ingessare le mie scarpette e vado a fare un po’ di riscaldamento, lasciandola da sola come una fessa. Tramite lo specchio, vedo che si avvicina e mi prende per una spalla strattonandomi. Alzo il mio sguardo in modo lento.
I miei occhi sono fissi nei suoi, e credo che se fossimo state nei cartoni animati, si sarebbe vista la scintilla scontrarsi tra i miei e i suoi occhi. In modo lento, ma con forza, sposto la sua mano dalla mia spalla.

< Scusa, ma non voglio che mi infetti la spalla, Black. > dico con un sorrisetto.
< Uh allora parli Montgomery, pensavo che con la caduta la tua bocca fosse rimasta paralizzata. >
< Certo che parlo mia cara, solo che al posto di parlare a sproposito come fai tu, parlo l’essenziale. Se vuoi ti faccio vedere come funziona bene la mia bocca, posso sputarti se vuoi. >

Nel mentre continuo il mio riscaldamento, voltandole le spalle.

< Lo sai che dare le spalle è maleducazione? > abbaia Cindy.
< Certo che lo so, ho il bon-ton fisso in mente, ma sai com’è, con le persone che valgono zero non serve. Tempo sprecato. >

Sento un piccolo ringhio di nervoso da parte di Cindy, era ora, adesso mi diverto io.

< Comunque, mi hai sentita? Ho fatto io la tua parte nell’assolo e la tua matrigna doveva farti più male. Tanto, non conti nulla nella società. Non sei mica alla mia altezza. >

Mi fermo e prendo un respiro, mi volto verso di lei e le poggio una mano sulla spalla. Sento che sussulta.

< Sai Cindy, sono contenta che hai fatto l’assolo al mio posto. Almeno nella tua vita hai avuto il tuo primo momento di gloria. Ma non ci fare l’abitudine eh. Come seconda cosa, la mia matrigna è una grandissima stronza come te, e credo che come mamma e figlia sareste perfette, peccato che non lo siete. Terza cosa, se io nella società non conto nulla beh, tu sei messa proprio male tesoro mio. Adesso fammi un favore, vai via che mi stai facendo puzzare l’aria che respiro. Sciò, vai via! >

La spintono un po’ e torno a farmi gli affari miei, lasciandola totalmente senza parole.
Sento subito dopo, la voce di Miss Fremont, la mia insegnante di danza, e iniziamo le prove.

* * *
 
La lezione di danza è finita, e una bella notizia si è fatta presente nella mia vita. Esco dal portone dell’edificio e mi dirigo nel bar affianco.
Vedo Harry seduto in un tavolino che gioca con il cellulare. Lentamente mi avvicino a lui e lo abbraccio da dietro.

< Buonasera amore mio. > sussurro piano nel suo orecchio.  < Dobbiamo festeggiare sai? >

Vedo il volto di Harry, guardare il mio in modo malizioso.

< Che intendi con “festeggiare” e soprattutto, cosa dobbiamo festeggiare? > la sua voce è alquanto sorpresa.

Giro e mi vado a sedere di fronte a lui abbandonando il mio borsone per terra. Gli prendo la mano.

< Allora, partiamo dal fatto che ho messo a tacere Cindy.. > dico in modo soddisfatto.
< Noooo!! Non ci credo.. ma tu sei un mito! Finalmente, era ora! Sono felice amore mio, e la seconda cosa da festeggiare qual è? > dice entusiasta il mio ometto.
< La seconda cosa da festeggiare è la cosa che aspettavo da tutta la mia vita, è la cosa più bella che mai poteva accadermi.. >
< Oddio Ariel, non tenermi sulle spine.. > dice Harry impaziente.
< Miss Fremont mi ha iscritta ad un concorso per entrare nella più grande e importante scuola di danza del mondo. Se vinco la gara dovrò trasferirmi e frequentare le lezioni con i più bravi maestri del mondo. E’ un sogno che si avvera. L’unico aspetto negativo è che dovrò uscire i denti, le unghie e tutto, perché con me, nel mio stesso turno, gareggerà Cindy. Ma ce la farò a batterla. >

L’espressione di Harry è sconvolta. E’ un misto tra felicità e tristezza.

< Oh cielo amore, ma è stupendo, sono contento per te.. > dice stringendomi la mano. < Ma.. quindi mi abbandonerai quanto prima.. > dice abbassando lo sguardo.

Sento il mio cuore, spezzarsi in mille pezzettini.

< Amore.. io.. non ti abbandono. Tu sei sempre nel mio cuore.. E poi, devo vincere prima. Siamo tante scuole, e sai quante ballerine più in gamba di me ci sono.. >
< Non è vero Ariel, più brava di te, non c’è nessuno. >

Sospiro tristemente. Ma poi, qualcosa mi illumina..

< Amore, facciamo un accordo, anzi un patto. > esclamo io gioiosa.
< Dimmi.. > dice Harry guardandomi confusa.
< Il mio sogno è di diventare ballerina professionista, il tuo diventare un cantante. Io ho avuto la mia opportunità di poter partecipare ad un concorso per l’ammissione alla scuola di danza più importante al mondo, adesso è il tuo turno. Sono uscite le iscrizioni per il provino di X-FACTOR, perché non ci provi? Sei bravo amore, hai talento, anche se non ti ho sentito bene.. ma almeno provaci. Promettiamocelo a vicenda. Promettiamoci di realizzare i nostri sogni. E se un giorno, si dovessero realizzare, prenderemo un accordo. Ci stai? >
< Non so Ariel.. e se non dovessero prendermi, se non dovessi sembrargli all’altezza? > dice Harry sconfortato. < Non ho mai cantato in pubblico.. >
< C’è sempre la prima volta amore mio, fidati di me. Provaci. Promettiamoci che entrambi cercheremo di realizzare i nostri sogni, l’uno per l’altra. > dico allungando la mano verso Harry, come segno d’accordo.
< E va bene, mi hai convinto. Andrò ad iscrivermi. > dice stringendo la mia mano.
< Perfetto! E questa sera, si festeggia. > dico ridendo e rubando un bacio ad Harry.

Ma potevo mai sapere che in pochi mesi, sarebbe cambiato tutto per l’ennesima volta?

* * *
 
 
Un mese dopo…
18 Marzo 17:33 p.m
 
< Ariel stai calma, andrà tutto bene. Smettila di fare su e giù per la sala. >
< Harry non ci riesco, tra meno di venti minuti mi dovrò esibire davanti a persone importanti che decideranno del mio futuro. >

Mi butto tra le braccia del mio Harry.
Eh già, è passato un altro mese, ricco di dolci sorprese. Harry a San Valentino mi ha portato in un ristorante elegantissimo e mi ha fatto sentire un pezzo di una canzone che sta scrivendo. Ancora non è completa.
A adesso, eccoci qui, il giorno tanto atteso è arrivato ed io me la sto facendo sotto dalla paura.

< Andrà tutto bene Ariel, fidati. >

Mi stringo di più a lui. Siamo dietro le quinte del teatro più grande di Londra.

< Andrà bene piccola. > dice Harry dandomi un leggero bacio sulle labbra.
< Quando avrai la tua audizione piccolo mio? > chiedo stando stretta tra le sue braccia.
< Il prossimo mese tesoro, il casting apre il sette aprile. > dice Harry emozionato.
< Cavoli, sarà sicuramente un’esperienza bellissima. Speriamo bene amore mio, speriamo che riuscirai a realizzare il tuo sogno. > dico anche io emozionata.

Sto un altro pochino avvinghiata ad Harry e poi, inizio il mio riscaldamento prima dell’audizione.

< Eliana Ariel Montgomery e Cindy Désireé Black. >

Quando sento il mio nome, sussulto. Prendo un respiro profondo e mi dirigo verso Harry, ma un braccio mi ferma.
Mi volto e mi ritrovo Cindy faccia a faccia.

< Che vinca la migliore, Montgomery e di certo, non sarai tu. > dice acida la piccola strega.
< Lo vedremo, Black. >

Le volto le spalle e mi dirigo verso Harry.

< In bocca al lupo tesoro mio. >
< Crepi amore, crepi. > dico io agitata.

Senza rendermene conto, mi ritrovo sul palco, in piedi, davanti alle persone che determineranno il mio futuro.

< Buonasera signorine. Voi siete rispettivamente.. ? > ci indica una signora con un elegantissimo chignon.
< Io sono Eliana Ariel Montgomery. > rispondo con un leggero sorriso.
< Ed io sono Cindy Désireé Black, la migliore. > dice sistemandosi le bretelle del body.
< Questo lo vedremo signorina. > sputa un signore con la pelle olivastra.

Mi trattengo dal ridere nel vedere la faccia di Cindy diventare viola di rabbia.

< Allora, che cosa presentate? > domanda nuovamente la signora.
< Presentiamo una coreografia di un nostro saggio di danza. > dice Cindy.
< Prego, potete esibirvi. > dice il signore che ha risposto a Cindy e che ha tanta stima da parte mia.

Prendo la mia posizione e lentamente, la musica si espande per il teatro.

La prima ad iniziare, è Cindy. Inizia a volteggiare sulle punte. Devo dire che, guardandola così, è veramente brava, non c’è che dire. Ha una postura veramente corretta ed è leggera quando si alza sulle punte. Sta eseguendo correttamente tutti i passi.
Vedo che fa l’ultima posa dell’atto, e poi tocca a me.

Mi alzo sulle punte e inizio a fare un lento valzer, finendo sul centro del palco. Salto facendo un avvitamento e atterrando sul parquet del palco, con grazia, ma un piede, mi si svolta. Mi riprendo prima di cadere per terra. Chiudo gli occhi, e cerco di far andare via la tensione che ho nel corpo. Ecco, sento che pian piano svanisce e che i passi del balletto, sono parte di me.
Finisco il secondo atto e apro i miei occhi. Sia io che Cindy, iniziamo a volteggiare insieme, per la terza ed ultima scena. Ci guardiamo in modo di sfida, e poi la parte che più detesto. Entrambe ci prendiamo le mani e iniziamo a fare dei passi incrociati.

< Cara Montgomery, vincerò io. Sei stata pessima, quella caduta ti costerà l’ingresso. > sussurra con tono da vipera Cindy mentre balliamo.
< E’ tutto da vedere Cindy, pensa per ballare. > sussurro anch’io, cercando di non farmi vedere.

La prendo per i fianchi, e lentamente, la faccio alzare in aria per poi adagiarla nuovamente per terra. Anche lei fa lo stesso e stranamente, non mi fa nessun dispetto. Finiamo la nostra coreografia, e facciamo l’inchino.

< Siete state bravissime, vi faremo sapere. Ancora complimenti. > dice la signora con i capelli raccolti.

Facciamo un altro inchino per ringraziare, e ci dirigiamo verso le quinte del palco. Prima di arrivare dietro le quinte, sento il peso di Cindy spingermi con forza. Perdo l’equilibrio e per sbaglio, il mio piede finisce fuori il bordo del palco. Cado giù dal palco finendo per terra. Una fitta tremenda si impossessa della mia gamba sinistra.

< Ops.. > sento la voce di Cindy seguita da una risata e subito dopo vedo i giudici correre verso di me.
< Ariel!! > la voce di Harry giunge alle mie orecchie.

Non capisco nulla, le fitte sono troppo forti ed io mi sto contorcendo dal dolore.

< Chiamate un’ambulanza presto! > dice una voce maschile.
< Harry.. Harry dove sei.. AAAAAH!! Che male!!! > urlo.
< Piccola sono qui, stai tranquilla. Non ti abbandono, sono al tuo fianco. Stai tranquilla è solamente la botta. Quella Cindy la pagherà. >

Annuisco debolmente ad Harry, ma io la gamba non me la sento. La paura si impossessa di me, prima di perdere i sensi, per il forte dolore.
 

#Spazio Autrice

Tadaaan!!
Non uccidetemi vi prego!

Ve lo avevo detto che i prossimi capitoli sarebbero
stati ricchi di colpi di scena.

Povera Ariel, è un periodo tremendo per lei.
In più le persone che la circondano non aiutano la situazione.

Speriamo non sia nulla di grave per la nostra protagonista e soprattutto,
speriamo che non sia Cindy a vincere il concorso di danza.

Secondo voi cosa accadrà?

Ariel vincerà il concorso? La sua caduta sarà grave?
Ed Harry, lo farà il provino ad X-FACTOR? Come andrà?

Tutte le risposte sono nel prossimo capitolo.

Mi raccomando, recensite! *-*
Se avrò almeno tre recensioni, domani aggiorno!

Bacioni e buona serata, Seph_

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Capitolo 31
*** Capitolo 25 ***




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Capitolo 25
 
 
Sento delle voci ovattate, non capisco bene chi sta parlando e sento un dolore tremendo alla testa.
Pian piano, un filo di luce, filtra dentro i miei occhi, e riesco a vedere delle mura bianche. E’ tutto troppo luminoso per i miei poveri occhi.
Subito dopo, una forte puzza mi colpisce il naso. Come uno schiaffo in pieno volto. Ma dove mi trovo?

< Si sta risvegliando.. > dice una voce che proprio non conosco.

Voglio parlare, ma sento la gola secca.
Un qualcosa di caldo, si poggia sulla mia mano, ed io, muovo debolmente le dita.

< Ariel? Sono io, Harry.. >

Una voce calda e preoccupata mi giunge alle orecchie e lentamente metto a fuoco la scena.
Sono nuovamente, nel giro di poche settimane in una stanza di un orrendo ospedale. Circostanze diverse ma stesso posto..

< U..umm.. Harry.. come stai amore? > biascico lentamente, con voce fin troppo bassa.

Sento che tutti scoppiano a ridere.

< Dovrei essere io quello che chiede a te come stai, non tu a me. Hai fatto un volo incredibile dal palco, ed è veramente un miracolo che non ti sia fatta danni più gravi di quelli che già ti sei procurata... >

La voce di Harry è stanca e bassa, e soprattutto, ha gli occhi rossi e delle profonde occhiaie. Ha un sorriso debole, non sembra nemmeno il suo..
Quanto tempo ho dormito? Quanto tempo sono stata priva di coscienza?
Mi avvicino a lui, ma nel modo che lo vado per fare, un dolore lancinante mi scuote tutto il corpo.

< Signorina, deve stare distesa.. non si deve alzare, non per il momento. >
< Ma io voglio abbracciare il mio fidanzato. > piagnucolo.
< Non ora Ariel, il dottore ti deve parlare. >

Il vocione di mio padre, risuona in tutta la stanza, rendendomi conto solo adesso, che lui è al mio fianco, dall’altro lato del letto.
Inizio ad agitarmi.. che cosa mi deve dire il dottore? Che cosa è successo?
E Cindy? Che fine ha fatto?
Mi giro subito verso Harry.

< Cindy? > dico con rabbia.
< Cindy.. Cindy è stata squalificata dalle selezioni e cacciata via dalla scuola di danza. Mi ha chiamato Miss Fremont sul tuo cellulare. Ha avuto quel che meritava.. > dice Harry con un piccolo sorriso di vittoria.

Sorrido soddisfatta.
Certo, mi dispiacciono le disgrazie altrui, ma quando ci vuole ci vuole. Tutti i nodi vengono al pettine.

Abbasso lo sguardo, noto che ho una strana maglia, come se fosse un camice ed entrambe le gambe coperte. Infatti è proprio un camice. Alzo un po’ il lenzuolo e vedo la mia gamba sinistra tutta fasciata in modo strano, e la caviglia sinistra fasciata anch’essa ma in modo più semplice. Cerco di muovere un dito del piede sinistro, ma non sento nulla. Provo a muovere nuovamente le dita del piede ma nulla.
Inizio ad entrare in panico e a guardarmi in giro. Gli sguardi di Harry e di mio padre sono confusi guardandomi, non capiscono cosa mi prende. Il dottore, è di spalle, sta compilando alcune cose.
Continuo a provare a muovere la gamba e quando provo ad alzarla, un dolore più forte di prima si fa spazio in me. Un urlo abbandona la mia bocca.
Sento le lacrime salire ai miei occhi. Il panico si fa spazio nel mio corpo. Sento il respiro affannoso e ad un tratto urlo.

< Santo cielo che male!! > dico contorcendomi nel letto dal dolore.
< Qualcuno mi può spiegare che cosa mi è accaduto? Perché ho la gamba fasciata? >

Urlo disperata alzando il mio busto dal letto. Harry mi adagia nuovamente sul letto ed io, respiro affannosamente asciugandomi le lacrime.
Sento l’aria diventare pesante, la testa girare e vedo che tutti i presenti nella stanza, e quindi mio padre,  Harry e il dottore, si danno uno scambio di sguardi.
Sento un sospiro, e questo, viene proprio dal dottore.

< Ecco vede signorina lei… > il dottore viene interrotto da un singhiozzo di Harry.

Guardo Harry che si passa una mano nei ricci, per poi tirarseli. Segno chiaro ed evidente di disperazione.

< Harry… > dico piangendo.

Inizio ad esasperarmi.
Che cosa sta succedendo?
Sento la presa di Harry sulla mia mano e poi, vedo che si avvicina a me.
Il panico inizia ad invadermi sempre di più. E’ serio, fin troppo. Inizio a realizzare vari motivi per cui non sento più nulla… Anche le idee più assurde! No, non può essere vero, ditemi che è un orrendo incubo..

< No Harry.. dimmi che non è per come penso io.. dimmi che è un brutto sogno Harry.. non può essere.. > la mia voce si incrina a causa delle lacrime per poi svanire. < Dimmi che non ho perso la gamba a causa della caduta, dimmi che non avrò una gamba di legno!! >

Il silenzio si fa spazio nella stanza e tutti mi guardano in modo sconvolto.
Mi asciugo le lacrime e li guardo seria.

< Che c’è? Volete rispondermi per favore? > dico nervosa.

Harry abbassa il viso e intravedo un sorriso ma poi scoppia a piangere.

< Forse non potrai più ballare amore.. mi dispiace tantissimo.. Ma hai una rottura al ginocchio.. >

Sento il mondo cadermi addosso..
Scoppio a piangere ed Harry si fionda al mio fianco abbracciandomi.  
Lo stringo fortissimo.
Altro che gamba di legno.. Forse non potrò più ballare, e questo significa che il mio sogno si è frantumato in mille pezzetti minuscoli e microscopici.

Tutto in un attimo, è svanito.
Tutti i miei sogni, tutte le mie passioni, tutto ciò che mi aiutava a sollevarmi dall’oblio in cui ormai era racchiusa la mia vita, mi sta buttando giù.
Tutto quel che mi rendeva felice, mi si sta rivoltando contro.
E’ un inferno questo periodo, la mia vita è un inferno.
Prima la caduta dalle scale e adesso questo.
Mi sento vuota, come se mi hanno appena strappato il cuore e i polmoni dal petto. Mi sento male.

Un altro singhiozzo fortissimo lascia le mie labbra, e il mio pianto disperato, si fa spazio nel silenzio della stanza. Harry si stacca da me, e mi asciuga le lacrime.

< No no no! Amore non fare così, non piangere in modo così disperato. Come ho detto, è un forse, ascolta il dottore, ti spiega lui la situazione.. >

Annuisco in preda alle lacrime e allo sconforto e mi volto verso il dottore.

< Allora signorina Montgomery, ha avuto una brutta caduta che le ha provocato una rottura al ginocchio sinistro. E proprio questa rottura, le impedirà di ballare probabilmente. Non si preoccupi se non sente le gambe, è l’anestetico per alleviare il dolore durante l’operazione. Comunque.. Non so dirle per quanto precisamente non potrà più ballare, tutto sta a come risponde alle terapie. Se risponde bene, allora un giorno, forse, potrà ritornare a ballare, ma se il suo ginocchio dovesse essere fragile, non potrà più ballare. Non possiamo rischiare di aggravare la situazione, la danza è uno sport abbastanza pesante per le gambe, è uno sport in cui tutto è incentrato sul movimento di esse. Quindi, deve stare al massimo riposo, e usare la sedia a rotelle fin quando non riuscirà a mettersi in piedi e camminare tranquillamente. Mentre nella gamba destra riporta una slogatura alla caviglia abbastanza brutta.. Ma non c’è da preoccuparsi per la caviglia, questa guarirà col tempo. >

Per cosa devo lottare se il mio ginocchio non risponderà più?

Se non riuscirò più a ballare, che cosa ne farò dei miei sogni? La danza è tutto per me, è vita.

Piango in modo disperato, ho una paura matta di non riuscire più a realizzare i miei sogni. Ho paura che non avrò nulla per cui lottare.

Guardo Harry al mio fianco, e mi rendo conto che una cosa per cui lottare mi rimane ed è proprio lui, il mio angelo.

Allungo la mia mano verso la sua, e guardandomi, la prende tra le sue, molto più grandi delle mie.

Sento il respiro mancarmi. La mia vita è cambiata in un attimo. Tutte le parole del dottore mi ronzano nella mente.
Dovrò usare una sedia a rotelle per un periodo indeterminato..
Non si sa se riuscirò a ballare nuovamente..
Il mio futuro è appeso ad un filo e tutto dipende da me, dalla forza che avrò.
Ma.. quanta forza mi rimane più? Quante volte devo lottare io nella mia vita?
Sin da piccola mi sono ritrovata a lottare una delle battaglie più difficili per me, la perdita di mia madre. E adesso, mi ritrovo per la seconda volta, davanti ad una battaglia ardua. Dovrò impegnarmi al massimo per riuscire a vincerla.

Ma io mi chiedo: ce la farò?

Prendo un grande respiro, e guardo tutti, uno per uno.

< Gentilmente, vorrei rimanere da sola per favore, ho bisogno di assimilare tutte le notizie che mi avete dato. Vi prego, rispettate la mia decisione, e non entrate per le prossime due ore. Voglio stare da sola.. >

Dico con voce bassa, fin troppo bassa.
Si sente lo sconforto e la disperazione che c’è in me.
Non mi sarei mai aspettata tutto questo.. tutto in un colpo.
E’ una dura sfida questa.
Sarà pesante. Per un periodo di tempo indefinito, i miei ritmi giornalieri cambieranno.
Come farò con la scuola? Come farò i pomeriggi con Harry?
Sarò un peso per tutti, ed io non voglio.
Il mio sguardo, cade su quello di Harry. E’ spento, preoccupato e pieno di dolore.

< Lasciatemi sola vi prego… > la mia voce è ridotta ad un sibilo.

Vedo che il dottore e mio padre, si dirigono verso l’uscita della stanza.

< Harry vieni, lasciamola un pochino da sola. >

Harry sospira, lasciandomi un bacio sulla fronte. Poi va verso l’uscita della mia camera con mio padre e il dottore.
Sento la porta chiudersi e poggio la testa sul cuscino bianco di quel letto orrendo. La mia mente, vaga in cerca di mille soluzioni positive per il mio futuro. Cerco di essere il più positiva possibile, ma le condizioni, non sono semplici, e purtroppo, me ne rendo conto.

La voce di Harry mi distrae. E’ ancora in camera, davanti la porta.

< Ariel? >

Mi volto piano verso di lui.

< Si Harry? Dimmi… > dico dolcemente verso lui.
< Ti prometto che vincerò. Vincerò per me e per te X-FACTOR. Ci metterò anima, cuore e corpo per dare il meglio di me stesso a quella audizione, dovranno prendermi, dopo di che, spaccherò. Mi farò in mille pezzi pur di vincere, ma devo, perché ti sto promettendo che la mia vittoria, è la tua. E’ solo grazie a te se sto avendo il coraggio di realizzare il mio sogno. Ed io, lo realizzerò per entrambi, ti renderò fiera ed orgogliosa di me. Ma tu devi promettermi una cosa Ariel.. > dice avvicinandosi.

Lo guardo intensamente negli occhi.
Ha una luce strana, i suoi occhi brillano, brillano di una luce che non gli ho mai visto dentro.
Le lacrime ormai scorrono sulle mie guance senza neppure accorgermene. Ma le parole di Harry, mi hanno colpita nel cuore.

< Dimmi.. > dico con voce tremante.
< Tu devi promettermi che non ti arrenderai mai. Tu sei una guerriera, devi lottare e combattere. Devi rialzarti sulle tue gambe e tornare a camminare. Devi avere fede Ariel, tutto è possibile, basta volerlo e crederci. Non arrenderti mai prima di provare. La tua vita è sempre stato un campo di battaglia, ne hai superati tantissimi ostacoli e non devi farti abbattere solo perché non puoi usare le gambe e dovrai stare su una sedia a rotelle. Ricordati, non sarà per sempre. Hai l’intelligenza, la bontà  d’animo e un cuore enorme. Sei la persona più dolce e perfetta che io conosca, e non sei sola amore mio, perché io combatterò questa dura e lunga battaglia con te, costi quel che costi. Insieme, realizzeremo il sogno che tu mi hai spinto a tentare di realizzare, ed io, ti aiuterò a tornare in piedi. Non sei sola piccola mia, adesso ci sono io qui con te, ora e per sempre. E’ una promessa. >
< Oh Harry.. >

La mia voce è spezzata dal pianto. Troppe emozioni tutte insieme.
Non avevo mai sentito infondermi tutto questo coraggio nella mia vita in una sola volta.
Non avrei mai pensato che un ragazzo, potesse arrivare a volermi così bene.. ad amarmi.
Eppure lui, Harry Styles, il cattivo ragazzo che tutti dicono,  è qui al mio fianco, disposto ad aiutarmi in tutto e per tutto.
Lui è cambiato, per me. Ed io, ce la farò, non lo deluderò.

“ Costi quel che costi.. “ ha detto, “ E’ una promessa. “

Ed io credo nelle promesse. Soprattutto quelle fatte da lui.
Gli faccio segno d’abbracciarmi, e così lui fa.
Mi stringe in un abbraccio pieno d’amore. Un abbraccio che mi fa capire che non sono sola, che lui non mi abbandona, che lui c’è per me e ci sarà sempre. Un abbraccio che mi ricarica, un abbraccio che finalmente, mi ridà di nuovo la voglia di provare e realizzare i miei sogni.

< Grazie Harry, sei la mia ragione di vita. Ti amo da morire, e ti prometto che non ti deluderò. Mi rialzerò sulle mie gambe, costi quel che costi. Ma tu devi vincere per me e per te. > dico con un leggero sorriso.

Vedo Harry che annuisce.

< Ti amo piccola Ariel, non ti deluderò mai, per qualsiasi cosa, non ti deluderò. > Dice Harry convinto.

Credo alle sue parole. E così dicendo, gli stringo forte la mano, lasciandogli un dolce bacio sulle labbra.
Una nuova battaglia si fa presente nella mia vita: vincere la sedia a rotelle e rialzarmi sulle mie gambe.

E ci riuscirò. Io sono Eliana Ariel Montgomery, la guerriera.
 
 
#Spazio Autrice

Eccomi qui miei cari lettori e lettrici.

Che dire, sono senza parole.
Non so che dire in aggiunta di questo capitolo.
Credo che sia uno dei capitoli più difficili che io abbia mai scritto.
E’ un capitolo ricco di emozioni e sentimenti, e non è facile scriverli nero su bianco.
Bisogna un po’ immedesimarsi nella situazione, e credetemi, è veramente brutto. 

Ariel viene messa davanti ad una brutta realtà: la probabile fine del suo più grande sogno,
e non per volontà sua; e combattere per riacquistare il controllo delle sue gambe e tornare a camminare.

Credetemi, ho avuto i brividi mentre scrivevo questo capitolo,
ho cercato di esternare nel migliore dei modi i sentimenti di Ariel, ma credetemi, è estremamente difficile.

Harry è spiazzato quasi quanto Ariel, e cerca in tutti i modi, di tirarla su di morale.

Vediamo che gli promette due cose:

1) Gli promette che vincerà la competizione di X-FACTOR;
2) Gli promette che non la deluderà MAI.

Ma ci riuscirà il nostro Harry a vincere la competizione?
E soprattutto, riuscirà a non deluderla mai?
Chi lo sa, le risposte di queste domande, saranno nei capitoli a seguire, e credetemi, ne accadranno di cose.
Quindi, non perdetevi i prossimi episodi e recensite mi raccomando! ;)

Un bacio e una buona serata, Sephora_ *-*
 

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Capitolo 32
*** Eccomi quì! ***


Buonasera ragazze e ragazzi!
Okay, so che mi volete come minimo urlare in faccia che vi ho
abbandonati e credetemi, mi dispiace un sacco.
Tra i preparativi per il matrimonio di mia cugina,
l'inizio della scuola e altre piccole faccende non ho trovato molto tempo
per sedermi e aggiornare come si deve, e credetemi mi diapiace molto.
Poi ho avuto pure i pittori in casa e credetemi,
stare con il pc scollegato per tre settimane è orrendo.
Ma adesso sono quì pronta ad aggiornare.
Mi scuso nuovamente e spero che per il prossimo capitolo, sarete in tanti.

Baci, Sephora_
Vi saluto con la promessa di aggiornare presto! <3

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Capitolo 33
*** #Trasferimento ***


Buon pomeriggio a tutti ragazze!
Dunque, volevo informarvi che purtroppo chiudo il mio profilo quì e ne apro un altro su "Wattpad".
Potete già trovare "Ariel" su Wattpad, e quanto prima pubblicherò anche "She Loves The Rain".
Mi farebbe molto piacere se mi seguiste anche li, sul mio nuovo profilo Wattpad, ci conto.
Baci, Sephora_

 

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