The seven stars
Il giorno dopo…
Note dell’autore
Tutti i personaggi
originali sono di opera della Rowling, che ha
fantasticato e tuttora fantastica su questa splendida storia.
Con questa ff ho deciso di fantasticare un po’ anche io.
Il tutto riprende dopo
la sconfitta di Voldemort il come e il perché di
quello che è successo forse lo leggerete su questa storia o forse in futuro su
un’altra mia ff.
Ora è giunto il
momento di iniziare…
Elena si ricordava di essere una ragazza come tante… o
meglio pensava di esserlo, con una vita come tante… non aveva particolari
desideri, solo quello di tirare avanti… anzi forse uno lo aveva…trovare il
ragazzo della sua vita… ma finora la fortuna gli era stata avversa.
Era stata felice quando la sua vecchia amica, Hermione Granger, gli aveva
chiesto per lei e per i suoi amici, un tetto sotto cui dormire…la sua casa era
troppo grande per lei da sola e se erano amici di Hermione
andavano bene anche a lei, ma purtroppo si sbagliava…
Erano questi i pensieri di Elena mentre si svegliava dal
poco duraturo sonno, qualcuno in cucina aveva fatto cascare qualcosa e sapeva
già chi…
Si alzo stanca dal letto, infilò le ciabatte ai piedi e si
diresse verso la cucina.
Un ragazzo adulto dai capelli rossi aveva appena spaccato il
contenitore del zucchero, la sua cara amica Hermione
gli stava facendo notare il macello, a modo suo…
“Sei una testa di rapa!!!! Come fai a farlo cadere ogni
mattina!!! Lo sai che è lì!!!”
Il ragazzo intimorito cercava di trovare una risposta ma era
chiaro che anche lui non sapeva proprio perché ogni mattina quando andava a
prendere lo zucchero lo sparpagliava per tutta la stanza.
“ehm… pensavo che fosse… più in là… ma io”
“pensavi un corno!!! Pensi così ogni mattino!!! Possibile
che non impari mai Ron??!!”
Ron Weasly
era questo il nome del rosso, la sua casa era stata devastata da un incidente
da quanto sapeva Elena, e così il rosso i suoi due gemelli, la sorellina e il
fratello per bene abitavano da lei.
Il rosso non era male, se non fosse per la sua sbadataggine,
sembrava sempre pensare a qualcosa e spesso i suoi pensieri erano seguiti da un
macello… era arrivato a rompere un comodino sbattendoci addosso… ma era
comunque molto simpatico… Elena non aveva capito bene il suo lavoro, sapeva
solo che lavorava insieme alla sua amica e ad altri due ospiti…
Il primo era un ragazzo grassottello con i capelli neri, se Ron era sbadato allora lui era il re nel perdere qualcosa…
il suo nome era Neville, ma era il secondo che lei non sopportava.
Il perfettino Harry
Potter, non lo poteva sorbire, sempre intento a farsi
notare, a fare battutine stupide e a fare il ganzo… come potevano sopportarlo
gli altri, era solo un volgare cafone che si chiudeva a giornate nella sua
stanza a fare chissà che cosa.
Aggiungendo a ciò le visite che il perfettino
riceveva nella sua camera ogni giorno e del suo gufo che al contrario di quello
di Ron sporcava dappertutto, Elena era sicura di
odiarlo…
Ma quel ragazzo aveva anche qualcosa di affascinante,
succedeva spesso che Elena si soffermasse su di lui a pensare, che se solo non
avesse quel carattere sarebbe meraviglioso…
Ma ritorniamo alla situazione di stamattina…
Ron e Hermione
avevano aumentato il livello della discussione, ormai le grida si sentivano per
tutto l’edificio… proprio in quel momento giunse Neville.
“avete per caso visto il barattolo dello zucchero??? Non
riesco a trovarlo…”
Hermione rispose gridando “si,
questo emancipato totale l’ha spaccato”
Ron rispose altrettanto a tono
“ehi calma Herm io…”
“non mi chiamare herm!!!!”
“scusa…”
Neville era stato bellamente ignorato…
Le grida di Hermione ormai
dovevano aver raggiunto la strada…
Stavolta furono i due gemelli a entrare Fred
e George… forse Elena sopportava meno loro di Harry Potter… erano ancora più
stupidi del perfettino, grazie al cielo il fratello Percy correva sempre in suo aiuto quando finiva bersaglio
degli scherzi dei gemelli, Percy era un angelo, ma
tuttavia non gli piaceva nel senso di amore, era un amico insieme alla sorella Ginny, se doveva confidarsi a qualcuno Ginny
era l’ideale, i gemelli dicevano che era a proposito di un diario di un certo Tom che Ginny si comportava così…
ma Elena non capiva bene e di solito l’affermazione era seguita da qualcosa che
volava dalla rossa verso i gemelli.
Fred:”Ehi Ron
hai di nuovo spaccato lo zucchero???”
George “ahia… ora mamma Hermione ti dovrà punire…”
Hermione non li sentiva nemmeno
troppo impegnata a urlare… ma qualcun altro li aveva già sentiti, Percy
“finitela!!! Siete già in
ritardo!!!”
“che noia Percy… tanto siamo noi i
proprietari che problemi vuoi che ci siano”
Già i due tenevano un negozio di scherzi… adatto ai loro
caratteri mentre Percy lavorava al ministero, questo
dimostrava subito la sua superiorità mentale sui gemelli secondo Elena.
“proprio non pensate mai alle conseguenze voi due eh??? Dove
è Ginny lo sapete???”
“secondo te dove sarà… a lavoro no… lei non è mica come noi,
come te… ghghgh perfetto Percy!!!”
TONK
Percy aveva appena tirato un libro
a Fred.
Ginny lavorava in un negozio a
quanto sapeva Elena, doveva alzarsi presto e tornava tardi, solo la domenica
era libera ed era anche il giorno in cui Elena condivideva con Ginny i suoi problemi, ne aveva tanti da condividere ma
oggi era solo Venerdì…
Elena notò che i due si erano avviati fuori senza nemmeno
salutarla, ma Percy rimediò anch
eper loro…
“Che ignoranti… vabbé.. ciao
Elena, Ron e Hermione la
finiranno appena si accorgeranno di essere in ritardo”
“In ritardo???” Hermione si era
girata verso l’orologio….
“per la miseria ma sono le 8 dove è Harry??”
Elena rispose: “E uscito alle 5 di mattino”
Lo sapeva bene considerando il fracasso che il perfetto
aveva fatto.
“Forza Ron dobbiamo muoverci” Hermione aveva afferrato Ron per
la camicia e lo strava trascinando fuori di casa.
“Aspettaaaaa, ahhh
attenta alle scal… TONK… ahi… ehi attenta alle
macchine… smettila di trascinarmiiiiih!!!!”
Le urla del rosso continuarono fino a che i due non furono
troppo lontani per essere sentiti da Elena…
Ora toccava a le vestirsi… doveva essere all’università alle
nove in punto o rischiava di essere rimandata, dopo aver faticato tanto nello
studio dell’economia non voleva fallire proprio adesso.
Elena si avvicinò ad una finestra per dare un occhiata fuori
e vide la cosa più assurda della sua vita…
“ma che cosa…”
Si stropiccio gli occhi riportando poi lo sguardo sul luogo,
non c’era più nessuno ma prima, ne era sicura, quello era uno scheletro… era
sicura di aver visto uno scheletro con addosso una sciarpa e un paio di
pantaloni, proprio davanti all’ingresso del suo palazzo.
Elena restò a chiedersi se alla fine il poco sonno l’avesse
fatta impazzire… poi si rese conto di essere in ritardo e subito andò a
prepararsi.
“sei uno stupido Stefan… qualcuno
poteva vederlo… vederti…”
“uhm… beh che hai da innervosirti, gli chiederò anche se
qualcuno l’ha visto… se qualche babbano lo ha fatto
basta ucciderlo…”
Lo scheletro con sciarpa stava camminando verso le due
figure che parlavano…
La prima era vestita con un logoro mantello nero notte, il
cappuccio era alzato, e la faccia era coperta da più bende nere sovrapposte,
anche le mani erano coperte a quel modo.
La seconda portava una giacca al vento e una sciarpa pesante
nonostante fosse pieno Settembre.
In testa aveva un cilindro con piantato un fiore.
Aveva dei bellissimi capelli biondi scuro lunghi, anche se
non troppo, che gli ricadevano sugli occhi, non erano pettinati, anzi da come
stavano sembrava avessero vita propria…
Sotto gli occhi aveva due pesanti occhiaie e portava in mano
un involucro di legno chiuso da una benda bianca con inciso il teschio di uno
scheletro.
Appena lo scheletro li raggiunse il secondo lo guardò e
iniziò a parlare…
“Eccoti qua… allora dimmi, lo hai trovato???”
Lo scheletro mosse la mascella, nessuno sentì nulla ma il
tizio sembrava aver capito…
“Molto bene… ora puoi andare”
Il tizio con la sciarpa mosse una mano e lo scheletro svanì
nel nulla.
Quello avvolto nelle bende gli pose una domanda:
“allora lo ha trovato…”
“uhm.. sì in effetti lo ha trovato… ma c’è un problema… una babbana lo ha visto”
Il tizio con le bende sembrò irirtarsi
“te lo avevo detto che era pericoloso!!!”
Un sorriso malizioso incurvo le labbra di quello con la
sciarpa.
“Non temere… sembra che abiti con il nostro bersaglio,
potremo pensarci senza problemi mentre svolgiamo la missione…”
“Tsk… la missione… allora io vado
al ministero, lascio te ad aspettare Potter.”
“Fidati di me Elessar”
“E proprio perché mi fido di te che sono preoccupato Stefan.”
Il tizio con le bende svanì nel nulla…
Il tizio rimasto fissò l’edificio che un attimo prima il suo
scheletro spiava…
“uhm… mi toccherà fare una strage… hi…hihihi…”
Scoppiò in una risatina isterica…