Lucy

di slash99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lucy ***
Capitolo 2: *** nuovi coinquilini ***
Capitolo 3: *** Ti voglio ***
Capitolo 4: *** Mi perdoni? ***
Capitolo 5: *** Non sei solo ***



Capitolo 1
*** Lucy ***


E così il successo non era ancora arrivato, i Guns N Roses vivevano alla Hall s Hous, i soldi erano difficili da guadagnare, ma loro erano soddisfatti comunque, sapevano che dovevano solo aspettare, lo sentivano, il successo era alle porte, e questo gli bastava per essere felici, le cose nonostante i soldi non gli andavano così male.

Una persona in particolare era soddisfatta, chi è?

È colui che fino ad allora dalla vita aveva ricevuto solo dispiaceri e dolori, colui che era nato col nome di William Bruce Rose, ma che si era fatto conoscere con il nome di Axl Rose.

Era riuscito a scappare dalla sua vecchia vita, quello schifo, era riuscito a scappare da lui, lui che gli aveva rovinato l' infanzia, lui, quel uomo che voleva solo dimenticare.

Si era giocato il tutto per tutto, e ci stava riuscendo.

Purtroppo però non si può scappare dal passato, è qualcosa che ti marchia a vita, bello o brutto che sia, e Axl lo avrebbe capito presto.

Era il 1986, tutti si trovavano a casa, erano le 9:00 del mattino, e tutti dormivano, fin quando il telefono squillo.

-Vai a rispondere coglione-

-Nemmeno se mi paghi-

-Axl alza il culo!-

-Jeff! Fottiti- disse signor carota imbronciandosi

-Fanculo- disse il moro girandosi dall' altra parte.

A quel punto un terzo individuo rispose

-Pronto?- disse una voce, che più che una voce sembrò un rutto

-Si, abita qui, adesso lo chiamo, ROSSO MALPELO!-

-Fanculo biondo ossiggenato- disse Rose scazzato per il brusco risveglio, buttandosi giù dal letto, mettendosi in piedi, e barcollando verso il telefono

-Pronto?-

-Salve, parlo con il signor Axl Rose?

-Si dolcezza, ma puoi chiamarmi anche ax!- disse lui in un tentato flirt.

-Ehm, penso che lei abbia frainteso, sono Alice Miller del dipartimento dei minori, e la chiamo dal carcere di Los Angeles-

-No senti bambola io in questo periodo non ho fatto ancora niente, o per lo meno niente di così grave, di sicuro però non nei confronti dei minori, non ne sarei capace....-

-Si calmi signor Rose, la chiamo per informarla che suo fratello Stuart è finito in prigione- disse lei bloccando Axl

Il silenzio piombo nella stanza

-Signor Rose?-

Ancora niente

-Axl, ci sei?-

-Che ha combinato?-

-Abuso di minore-

-Tale padre tale figlio!-

-Il punto della situazione è che la figlia di suo fratello è stata affidata a lei-

-Figlia?-

-Si, suo fratello a una figlia, ne era a conoscenza vero?-

-Veramente no, sarà piccola, di quanti mesi è?-

-In realtà ha 5 anni-

-Come? 5 anni e io non lo sapevo!-

-Mi dispiace del...-

-Aspetta, È STATA AFFIDATA A ME!!!! MA LEI SI RENDE CONTO!?!?!?!-

-Mi dispiace, non so che dirle!-

-Io non posso e non voglio prenderla!-

-Mi dispiace, ma non può rifiutare l' affido, è stato deciso dal giudice, e lei non si può rifiutare

-Mia sorella Amy, lei è più affidabile-

-Lei non è stata giudicata affidabile-

-Perché?-

-Fà abusi di droga, e ora è sotto cura per disintossicarsi-

-Perché sa più cose lei su i miei fratelli che io?- disse lui con tono nervoso

-Si calmi signor Rose, non le permetto di usare quel tono con me!- disse la ragazza che fino a quel momento era sembrata tanto timida, ma che in quel istante aveva tirato fuori le palle, facendolo azzittire

-Lei non ha fatto niente- prosegui Alice

-Lei chi?-

-La bambina, se vuole essere arrabbiato con suo fratello faccia pure, ma ne vale veramente la pena di mettere in mezzo una povera bambina?- Axl in quel momento non sapeva che dire, era arrabbiato, finiva sempre così, Stuart combinava guai e lui ci rimetteva, ma era pur vero che la bambina non gli aveva fatto niente.

-Come si chiama?- chiese lui con tono amaro

-Lucy-

-Quando la porterete qui?-

-Tra due giorni-

-Ci sarà da ridere-

 

IL MIO ANGOLO:

eccomi qui con la mia nuova ff, che dire, Axl alla fine ha accettato l' affido, ma sarà in grado di prendersi cura di una bambina, o l' odio per suo fratello sarà troppo forte, e come si comporteranno gli altri ragazzi?

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Capitolo 2
*** nuovi coinquilini ***


I due giorni passarono in fretta, era un lunedì , alle 9:00 del mattino qualcuno busso a casa Guns, stranamente erano tutti già svegli.

Ad aprire alla porta fù Duff, che fece entrare una bellissima ragazza con i capelli neri, e occhi azzurri, magra, e alta, vestita in giacca e camicia, con in mano una valigia nera e in un altra stringeva la mano di una bambina che si nascondeva dietro le gambe della ragazza:

-Salve, sono Alice, l' assistente sociale, lei è il signor Rose?- chiese la ragazza porgendogli la mano -Ciao io mi chiamo Alic... volevo dire Duff- disse il ragazzo incantato dalla donna, porgendogli una mano -Axl è di là, vieni ti accompagno- così dicendo guidò sia la donna che la bambina, che fino ad allora non era stata calcolata.

Entrando nella sala si potevano notare quattro ragazzi seduti sul divano, lei appoggiò la valigia sul pavimento -Chi di voi è il signor Rose?- chiese la donna, che lascio sbalorditi i ragazzi, data la sua bellezza -S..sono io!- affermò un ragazzo dai capelli color carota, alzandosi dal divano e dirigendosi verso la figura femminile, porgendogli la mano -Piacere- affermo quest' ultima afferrandola -Piacere, lei dove è?- chiese un ragazzo un po' impaziente.

A quel punto Alice tirò un braccio, che teneva dietro la schiena, data la pressione fattagli da chi tirava -Vieni piccola nessuno ti farà male qui- così dicendo da dietro alla donna ne usci una bimba scheletrica, molto piccola, aveva dei lunghi capelli dello stesso colore di quelli di suo zio, e degli occhi verdi come quelli di quest' ultimo.

-Lei è Lucy- La piccola non alzo una sola volta lo sguardo, lo teneva sempre basso, e ad Axl sembrò di vederla tremare

-Ciao, io sono Axl Rose, ma puoi chiamarmi pure zio- disse un po' impacciato, e porgendogli la mano, ma Lucy con uno scatto indietreggio impaurita.

Axl aggrotti le sopracciglia.

-Signor Rose le dovrei parlare in privato- disse Alice.

I due andarono in cucina per parlare da soli

-Lucy non è una bambina qualunque- disse subito Alice.

-In che senso?- chiese l' altro allarmato .

-Lei è una misantropa-.

-Una misa che?- chiese Axl.

-Una misantropa è colei che odia la razza umana, e tende a isolarsi, nel suo caso anche a non parlare le è stata causata dal suo passato con il padre- .

-Che cosa le ha fatto?-.

-Lui non ha mai confessato, e Lucy nessuno di noi la mai sentita parlare, ma le prove sono schiaccianti.

È successo un mese fa, la polizia è stata avvertita dalla vicina di casa, una certa Mary Star, una anziana signora, che dal suo appartamento sentiva tutti i giorni, e avvolte di notte delle grida, la polizia arrivo dopo dieci minuti, busso alla porta, ma nessuno apri, tutti sentivano delle grida, allora gli uomini scassinarono la porta, e... quello che trovarono fù orribile, trovarono suo fratello a cavalcioni su Lucy, con una mano teneva una cintura, e con un altra un coltello, la cintura la usava per frustare la bambina, e con il coltello le...mi scusi, ma il solo pensiero mi fa rabbrividire , con il coltello le procurava dei graffi sulla schiena, gli lacerava la pelle- disse la ragazza deglutendo inorridita.

Axl si portò una mano alle labbra, era disgustato, non riusciva a crederci.

-Ha... avuto abusi- chiese Axl balbettando, era nauseato, il solo pensiero di suo fratello seduto su quella bambina lo faceva star male -Sessuali, no, ma suo padre si divertiva a inciderle la pelle, la schiena è piena di incisioni, per fortuna nessuna di queste è in profondità- rispose la ragazza, poggiando una mano su tavolo che gli si poneva affianco.

-Quindi se ho capito bene non sa parlare?- disse lui per cambiare discorso -A contrario sa parlare, ma ripudia la razza umana, perché è provabile che vedendo il padre pensa che tutti siamo così, odiando il padre quindi odia tutti- -Ho sempre odiato mio fratello, ma ora lo odio ancora di più, quindi dovrei aiutare la bambina ad aprirsi, giusto?- -Si, noi non ci siamo riusciti, ma pensiamo che con un parente potrebbe cambiare, anche perché abitando insieme dovreste stringere un bel rapporto- Axl sospirò, fece un secondo di silenzio, e poi scoppio -Io non ne sono capace! Mi vedi come sono messo? Come posso aiutare una bambina problematica se ho bisogno io stessi di aiuto?- esclamo lui quasi arrabbiato, posandosi una mano sulla fronte.

Alice si avvicinò a lui, gli poso una mano sulla spalla, quasi per conforto

-Non ti preoccupare, per questo svolgo il mio lavoro, per assicurarmi la salute dei bambini, e per aiutare la gente alla quale vengono affidate, per qualsiasi problema questo è il mio numero- disse porgendogli un biglietto con un numero -Stai facendo un flirt con me!- disse lui per sdrammatizzare, provocando la risata di lei -No, chiamami se ne hai bisogno.

Ci sono delle cose che devi sapere, è allergica alle noci, e quella di là è la sua valigia, dentro ci sono i suoi vestiti, verrò una volta ogni tre giorni a controllare la situazione della bambina, il più delle volte verro di sera, per accertarmi che la bambina non vada a letto troppo tardi- -Come siete rompi palle!- affermò lui -Purtroppo sono queste le regole, e devo vedere dove dormirà Lucy- -Si, vieni, per di qua!- così dicendo Axl guidò la ragazza nella camera da letto dove dormivano Slash, Izzy, e Axl, ma dato il nuovo arrivo Axl andava a dormire sul divano per cedere il letto alla bambina.

-Bene, ora ti devo fare domande stupide, ma essenziali, disponete di cibo per il minore, di farmaci, e di varie cose per le sue varie esigenze- -Si, quanto ne bastano per non farla morire, ma che razza di domande sono?- -Molto stupide, ma sono d' obbligo, bene, direi che ho finito, ritornerò tra tre giorni, per controllare la situazione, se qualcosa non andasse bene non esitare a chiamarmi, anche durante la notte- -Deve essere duro il tuo lavoro!- -Non sai quanto, ma quando c' è la passione non importa. Un ultima cosa, Axl ti prego, non fare cazzate, intesi?- -Ci proverò- -Mi fido di te, ci vediamo- così dicendo la donna gli porse la mano, si diresse verso la sala per salutare i ragazzi e la bambina, e usci dalla casa. Axl si diresse verso la sala, dove trovò Slash, Steven, Izzy e Duff seduti sul divano che cercavano di parlare con Lucy.

-Che state facendo?- -Non siamo simpatici a tua nipote, non ci vuole parlare!- affermò Izzy -Non si può dire che ha cattivo gusto!- affermo il rosso, facendo una risatina -Lo sai che sei cattivo?- disse Steven -Sono solo diversamente simpatico- rispose l' altro. Notò che Lucy aveva una maglia dei Queen -Ti piacciono i Queen?- Lei si portò una mano al petto, annuendo, ma sempre tenendo gli occhi bassi, si mordicchiava nervosamente le labbra.

-Anche a noi piacciono, guarda qua- così dicendo l' uomo si diresse verso lo scaffale alle sue spalle, e ne estrasse un EP, porgendolo alla piccola, sopra c' era scritto Queen -Lo conosci- Lucy ci mise una mano sopra, quasi come se gli ricordasse qualcosa.

Dopo pochi secondi annui per la seconda volta, in risposta verso la domanda dello zio -Che figata di nipote!- affermò Steven, provocando il sorriso della piccola Lucy. Axl la guardo negli occhi, incrociando il suo sguardo, che divenne subito rosso, lei dalla vergogna riabbassò gli occhi, lui le accarezzò la guancia, lei rialzo lo sguardo facendogli un sorrisino.

 

IL MIO ANGOLO:

eccomi qua con il secondo capitolo, ringrazio nikki_lee_666 che ha recensito, mi ha messo nei preferiti, e mi ha messo nelle seguite, insieme a L-GUNS che ringrazio di cuore, e a notaio slash, che ringrazio, sono commossa :,(

Ringrazio anche ai lettori silenziosi, grazie a tutti, tornando a noi, il secondo capitolo è talmente dolce da far venire il diabete, ma siete sicuri che continuerà così?
NO! assoltamente, no! Farei troppe vittime indiabetate (?)

Tralasciando questo particolare, nei prossimi capitoli, succederanno molte cose, non c' è da dimenticare che lo zio Axl è giovane (24 anni per l' esattezza), e con tanta voglia di divertirsi, come anche il resto del gruppo, vi aspetto nel prossimo capitolo, baci

Slash99

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Capitolo 3
*** Ti voglio ***


Ora di pranzo:

-Nonna Duff! Ho fame, che hai preparato?- chiese un nano tutto biondo
-Qualcosa che te non mangerai!- Disse l' uomo che lottava contro il fornello

-Stronzo!- disse l' altro sedendosi a tavola
-Mai quanto te- rispose l' essere che girava ingredienti misteriosi nel pentolone
-Lo so che sono il migliore, non me lo devi dire mica te! - rispose Steven vantandosi.
In quel momento in cucina entrarono Axl e Lucy
-Piccola, vedi quei due? Ignorali che è meglio- disse il rosso alla nipote - Steven, il nano è la persona più stressante e infantile che tu possa incontrare, Duff è schizzato, e non poco, ma qualche volta cucina bene- concluse Axl facendo l' occhiolino alla piccola che rispose con un sorriso.

-Che stai farfugliando zietto caro?!- chiese Pop corn
-Ehi! Solo Lucy mi può chiamare così-
-Ma dai! Questo è razzismo!-
-Esatto gorilla- disse Axl, facendo arrabbiare Steven
-OKOK! Calmatevi, che è pronto, IZZY, SLASH, VENITE CHE È PRONTO-
gridò il cuoco provetto.
-Sta calma principessa, non mi ero mai accorto della tua voce soave!- disse uno Slash stordito dal timbro di voce dell' amico
-Solo le principesse di più classe ne sono dotate, mio dolce principe!- rispose l' altro posando un pentolone sul tavolo e facendogli l' ochiolino.
Slash rabbrividì a questa ultimo gesto, e si sedette, poco dopo arrivò Izzy.
Il pranzo fù come dire.... una cosa oscena!
Gente che sbranava cosce di pollo come se fosse nel bel mazzo di una carestia, alcuni che mangiavano con le mani, meglio sorvolare i dettagli.
Nel pomeriggio Izzy uscì per prendere le sigarette, Slash e Duff andavano al marcato a fare la spesa, gli unici rimasti a casa erano Stevan, Axl e Lucy.
Axl pensava ad Alice, a quella donna con quelle forme, e quei occhi, e quella sua voce, tutto gli piaceva di lei, e sentiva che quella donna doveva essere sua.
Si trovavano in sala, a guardare la televisione, fino a quando:

-Vado a fare una chiamata- disse il cantante
-Alice?-
-Ma farti i cavoli tuoi?-
-Cavoli? Una volta in questa casa non si usava dire cazzi?- a questa affermazione Axl guardò male, ma molto male il biondo
-AAAAAAAAAAh! Ho capito, Lucy non ripetere quello che ha detto zio Steven- disse il biondo.
La bambina lo guardò con uno sguardo estraniato
-Visto, non ha capito, vai a fare la tua chiamata- disse il biondo
-Questa volta ti lascio stare, vado a fare questa chiamata- così dicendo il rosso si alzò e andò nella camera dei due biondi, dove si trovava il telefono, compose il numero e aspettò:
TU TUU TU TUU
-Pronto-
-Ciao Alice, sono Axl, ti và di uscire-
-Axl? Lo zio di Lucy?-
-Si, ti và di uscire?-
-Wow, sei schietto! Axl ti avevo detto di chiamarmi solo per emergenze!- disse la donna, in tono scocciato
-Bhé questa è una emergenza, io... ecco io.. devo farti delle domande sulla bambina- disse il rosso, cercando di inventarsi una balla
-Puoi farmele ora a telefono-
-NO!- rispose lui in modo brusco e istintivo
- C' è volevo dire che non posso fartele a telefono, sono taaaaaaaante, ma taaaaaaaante domande! Domani pomeriggio puoi?-
-Axl io....-
-Non puoi rifiutare, non li accetto i rifiuti- la interruppe lui, questa volta più serio; lei sospirò
-Domani non posso, e nei prossimi giorni non so, dipende dalle emergenze, posso oggi, ma non so fino a q...-
-Ok, allora ti vengo a prendere o ci diamo un punto di incontro?- chiese lui interropendola per la seconda volta
-Non mi piace essere interrotta mentre parlo!- lo sgridò lei
-E comunque ci vediamo al Deko caffè, alle 16:00 in punto, e se non ti trovo me ne vado-
-Ma è tra meno di dieci minuti!-
-Allora sbrigati!- così dicendo gli chiuse il telefono in faccia.
In quel momento Axl pensò che quella donna quando si arrabbiava era veramente un stronza, ma non era il momento di pensare, mancavano 7 minuti, e il bar dove dovevano incontrarsi non era molto vicino.

Scatto in sala, diede un bacio sulla guancia di Lucy
-Devo andare, ti lascio Lucy, Steven, mi fido di te-
-Aspetta un attimo, MI AFFIDI LUCY!- non fece in tempo a finire la frase che Axl era già scappato.

Steven guardò la bambina.

La bambina guardò Steven.

 

Intanto Axl stava correndo per le strade di Los Angeles, correva come un matto, mancava solo un minuto alle 16:00, e lui era ancora lontano.
Poco dopo era finalmente vicino, gli sarebbe bastato girare l' angolo, aveva il fiato che non gli reggeva, girò l' angolo, e BOOM

-Deficente, guarda dove vai!- gli disse la donna con qui si era accidentalmente scontrato
-Alice! Scusa non ti avevo visto- disse il rosso, alzandosi per andare ad aiutare la ragazza
-Dove vai, il bar è di là- gli chiese lui
-Lo so, ma sei in ritardo di cinque minuti, ti avevo avvertito-
-Andiamo! Lo sai che abito lontano! Non ho nemmeno la macchina!-
-I patti sono patti, salve signor Rose, a rivedersi- fece per andarsene, ma fù bloccata da Axl, che si mise davanti a lei bloccandole la strada
-Mi dai del lei? Ma dai, ti pago la bevuta!-
-Pensi di comprarmi con queste stupide promesse? Togliti che sei ridicolo- fece per andarsene, ma lui le afferrò il polso, con tutta la sua forza, lei fece per toglierlo, ma non ci riuscì
-Come osi? Mi fai male, lasciami-
-Non ti lascio fino a quando non esci con me!- disse lui stringendo la presa
-Mi metto a gridare- così dicendo lei spalancò la bocca, ma non fece in tempo a fare uscire niente che l' uomo le mise una mano sulla bocca
-Ora sei in mio possesso, e non ho intenzione di lasciarti- le sussurrò in un orecchi, accompagnando la frase con un ghigno scherzoso
-Allora, ci vieni con me, o ti devo imprigionare?- gli chiese lui.
Lei era arrabbiata, ma in un certo senso gli piaceva quel gioco, la divertiva, non sapeva perché, ma non le dispiaceva poi così tanto.
Quelle mani così belle, sulla sua bocca carnosa, avevano un odore forte di fumo, un odore che a lei piaceva, gli ricordavano sua madre, che era una grande fumatrice.
Lei cercò di lierarsi, ma la stretta di lui era troppo forte
-Non mi hai ancora risposto, ci vieni con me o no? Pensa alle conseguenze-
disse lui
Alla domanda che gli aveva posto l' uomo lei annui, e a quel punto lui lasciò la presa, e gli accarezò dolcemente la guanca
-Ti potrei denunciare, lo sai?- disse lei acida
-Non sarebbe ne la prima volta, ne l' ultima che prendo una denuncia- rispose
-Bene, allora sei una persona affidabile!- rispose sarcastica
-Diciamo che mi piace divertirmi-
-Questa volta ti perdono, ma la prossima scordatelo-
-Grazie mia regina, vogliamo andare- disse lui porgendole il braccio, con l' intento di andare a braccetto
-Andiamo- disse lei, andando avanti, non calcolando il braccio dell' uomo, facendolo restare male.
Arrivati al bar i due si misero ad un tavolo, ordinarono due birre, e incominciarono a parlare:
-Sei veramente una belva quando ti arrabbi!-
-Lo so, ma tu mi stavi facendo perdere le staffe, non mi facevi finire di parlare, ti dico di chiamarmi per problemi seri, e mi chiami per uscire, e per giunta mi hai pure preso come ostaggio, certe cose non si fanno con una signora!-
-Allora perché hai accettato di uscire con me, se ti davo fastidio?- chiese lui.
Per un attimo lei si sentì in difficoltà, nemmeno lei sapeva il perché, eppure aveva accettato, poi per fortuna le venne in mente una scusa
-Mi... mi avevi parlato di domande se non sbaglio, è comunque un mio lavoro togliere dubbi al affidatario, allora? - rispose lei, facendo comparire un sorriso sul volto di lui, pensando che lo stava facendo per metterlo in difficoltà.
-Ecco la prima è..... dove abitava Lucy -
-A Lafayette, un po' in periferia-
-Quindi mio fratello aveva una casa tutta sua?-
-Era in affitto, ma erano mesi che non lo pagava, ha un casino di debiti-
-La notizia non mi sorprende, un' altra domanda, dov' e la madre?- chiese lui bevendo un sorso della birra che aveva d' avanti
-Li ha abbandonati dopo pochi giorni la nascita di Lucy, convivevano, lui non sa niente di dove sia, l' ha cercata per mesi, ma sembra scomparsa-
-Non mi potresti dire il nome di questa troia?-
-No, qui entra la privacy, mi dispiace-
-Peccato, tutti e due erano dei bastardi, perché li mettono a mondo i figli, se poi li lasciano allo sbaraglio?- chiese lui infastidito
-Non lo so- in quel momento ci fù un istante di silenzio, fino a quando
-Visto che non hai più domande, posso tornare a casa- disse lei, un po' per infastidire Axl, e un po' per sdrammatizzare
-NO! Aspetta, quando è il compleanno di Lucy- chiese lui, per perdere tempo, e anche per informarsi
-Ehm se non sbaglio è il 26 Novembre-
-Davvero! Ma è tra poche settimane-
-Fategli una festa, penso che sarebbe la prima volta che festeggia il compleanno-
-Io non so come si fa una festa per un bambino-
-Di solito si invitano gli amici del minore, ma lei non ne ha per quel problema, di cui ti avevo parlato-
-La misantropia?-
-Si, strano che ti ricordi come si chiama-
-Non sono così rincoglionito- disse lui, scaturendo la risata di lei
-Tornando a noi, penso che dovresti fare una cosa tra voi coinquilini, e magari invitare qualche vostro amico-
-Credimi, quella di invitare qualche nostro amico non è una bella idea- disse lui
-Allora fate qualcosa tra di voi, comprate, o fate una torta, fategli un regalo, per la scelta, visto che non siete tanto pratici, vi posso aiutare io-
-Ci penserò, ne parlo anche con gli altri-
-Loro abitano con te?-
-Si-
-E cosa fanno nella vita?-
-In realtà tutti e cinque formiamo una band, ci chiamiamo Guns N' Roses, ma suoniamo nei locali della zona-
-Davvero? Bello!-
-Ti piacerebbe vedere un nostro concerto? Questa domenica suoniamo allo Star City- chiese lui deviando il discorso
-Si, volentieri, mi piace la musica- rispose
-Ti dispiace se andiamo? Qui si sta affollando, andiamo a fare un giro-
-Certo- così dicendo Axl andò a pagare, e insieme uscirono.
-Stavamo dicendo, gli affari non vanno molto bene, andiamo a suonare nei locali, ma non si prendono molti soldi, volevamo fare qualcosa con la Geffen, che è una casa discografica-
-Si, lo so, mio padre aveva avuto un contratto-
-Davvero? Allora ha fatto un EP, come si chiama?- chiese lui incuriosito
-Albert Miller, ma non ha fatto nessun EP, poco dopo il contratto è morto-
-Mi dispiace, quanti anni aveva?-
-Avevo un anno, ma non mi và di parlarne, mi fa soffrire- disse lei addolorata
-Capisco- disse lui, avvicinando la sua mano a quella di Alice, ma lei la trasse e divenne rossa.
In quel momento calò il silenzio.
I due si diressero verso il parco, e si sedettero su una panchina.
Intanto in casa Guns:
-Ehi, che ne dici se usciamo? Mi sto rompendo qui- disse Steven.
La bambina lo guardò e fece spallucce
-Dai mettiti le scarpe, ci andiamo a fare una passeggiata- così dicendo l' uomo in putrefazione sul divano riprese vita e si alzò.
I due ragazzi stavano in silenzio.
In quel momento i loro occhi si incrociarono.
Lui le posò una mano sulla candida guancia, lei per un attimo esitò, ma Axl la teneva stretta, avvicino le sue labbra a quelle di lei, erano a pochi centimetri di distanza, ma lei si allontano
-Scusami, si è fatto tardi, devo andare- affermò alzandosi
-Aspetta, dove vai?- disse lui alzandosi -Devo andare a casa-
-Lascia che ti accompagni-
-No, abito qui vicino, non preoccuparti-
-Insisto, non mi dà fastidio, andiamo- disse lui afferrandole la mano.
Lei abbasso di scatto lo sguardo, e divenne ancora più rossa di prima
-L.. lasciami l.. l.. la m.. mano- disse lei balbettando.
A quel punto lui lasciò la presa
-Se vuoi accompagnami pure a casa- disse lei.
I due si incamminarono
-Abiti qua?- disse il rosso indicando il palazzo arancione che gli si poneva di fianco
-Si, grazie , tra qualche giorno verro a casa vostra per controllare Lucy-
-Quando usciamo di nuovo?- chiese lui
-Non lo so Axl, ma penso che sia meglio finirla qui-
-Perché?-
-Tu non puoi capire-
-Aiutami a farlo-
-No- rispose lei confusa.
-Oggi hai corso troppo, ci conosciamo solo da stamattina, e già mi vuoi baciare?- chiese lei un po' arrabbiata
-Con altre ragazze dopo un ora le avevo già portate a letto-
-Bhè io non sono come le altre, con me dovrai sudare-
Ci fù un momento di silenzio, lui la guardava, come per aspettare un cenno, una frase, fino a quando
-Dobbiamo comprare i regali per la bambina, giusto? Ci mettiamo poi d' accordo per vederci, ok?- disse lei
-Quel compleanno è tra un mese, io ti voglio vedere prima-
-Axl, no, io sono confusa, ora devo andare, scusa- così dicendo la ragazza entrò nel portone del palazzo.
Lui fece ritorno verso la tana.
Nel tragitto verso casa lui era arrabbiato, dov' era il problema?
Io perdo tempo a farle domande, e a sparare cazzate, e mi contengo, e lei cosa fa? Mi rifiuta? Mi dici che dovrò sudare?
No bambina mia, se cerchi la guerra, guerra avrai, e io vincerò.
Mi sono comportato gentilmente, con un altra a quest' ora l' avevo gìà portata a letto, e l' avevo già abbandonata, quindi ringraziami, ma la prossima volta non sarà così, no di certo, anzi...” pensò lui, architettando un piano, per farla cadere ai suoi piedi.
Gli dava fastidio il fatto che non era riuscito nemmeno ad avere un bacio con lei, di solito le donne per lui erano facili, ma lei no, forse era per questo che la desiderava così ardentemente?
Non lo sapeva, quei suoi occhi color celo, quei capelli neri come la notte, quel fisico fantastico, tutto di lei gli piaceva, e forse anche quel carattere del cazzo.
Lui le donne non le avrebbe mai capite, ma di sicuro non avrebbe aspettato un mese per uscire con Alice, doveva fare qualcosa, intanto doveva tornare a casa, poi ci avrebbe pensato, anche se una vaga idea l' aveva già.

 

IL MIO ANGOLO:

Eccomi qui con il terzo capitolo, ringrazio:

Nikki_lee_666, mrs_gunner, pink sweet, sweet black, NightrainV, notaro slash e dayafterday, grazie a tutti di cuore, mamma mia!

Quanti siete!

Ringrazio pure ai lettori silenziosi!

Tornando a noi, Axl c' ha provato, ma gli è andata male, e noi tutti sappiamo che Axl Rose non molla.

Cosa farà per incontrare Alice, e farla innamorare?

E cosa stà facendo zio Steven con la piccola Lucy?

E dove cazzo sono finiti Duff, Slash e Izzy?

Lo scopriremo solo leggendo il prossimo capitolo, a presto

slash99

 

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Capitolo 4
*** Mi perdoni? ***


-Le hai messe le scarpe? Ok brava, regole per uscire con me, mi devi dare la mano, o potresti morire investite da un auto, e secondo, beh non c' è ne sono di seconde, quindi usciamo- rassicurò zio Steven alla piccola Lucy, così dicendo il biondo prese le chiavi, con una mano, e con un' altra afferrò la manina della piccola,

-Aspetta- gridò lui facendo prendere uno spavento a lei

-Tuo zio non ha le chiavi- disse guardandola negli occhi

-Sai che c' è non me ne fotte proprio un cazzo, lui mi lascia sempre chiuso fuori- cosi dicendo chiuse la porta

-Una volta mi ha lasciato chiuso fuori di notte, aveva nevicato, e c' erano meno dieci gradi, faceva un freddo boia- disse lui mentre si allontanavano

-Allora dolce bambina, dove vuoi andare?- disse lui piegandosi verso di lei, per stare alla stessa altezza (anche se poi non è che lui fosse alto molto più di lei, diciamoci la verità).

Lei fece spallucce

-Vediamo dove possiamo andare... ti và di prendere un gelato?- disse lui illuminandosi.

Lei non disse niente, si limitò a guardarlo.

-Io le donne non le capirò mai, ci dite sempre di prendere iniziativa, e quando la prendiamo ci guardate schifate, perché?- disse lui, facendo sorridere la bambina

-Visto che non dici niente, decido io, andiamo verso l' infinito e oltre, cioè in gelateria- disse lui, alzandosi di scotto, e afferrando la bambina dalla vita, stile sacco di patate, e mettendosi a correre e a saltellare, come un deficiente, fregandosene della gente che lo guardava e lo giudicava.

Lucy rideva come una pazza, gli era simpatico quell' uomo, non era cattivo come il suo papà, era diverso.

Era la prima volta che qualcuno la faceva ridere così tanto.

Arrivato in gelateria, zio Steven (?) posò la bambina per terra,

-Che gelato vuoi?-

Lucy, che aveva ancora un piccolo sorriso, che gli era rimasto dalla cavalcata, fece le sue classiche spallucce

-Finirò per odiarle quelle spalle- disse lui, guardandola con odio, poi la prese in braccio per farle vedere i gelati, data la sua modesta altezza

-Ti piace quello giallo?- chiese, lei scosse la testa

-Quello rosa- scosse di nuovo la testa

-Quello blu- a questo punto lei annui

-Sia ringraziato il signore, ci ho azzeccato- affermo lui, posandola per terra, e poi rivolgendosi alla signorina, una bella ragazza, bruna, con occhi grigi

-Ciao bella, mi dai un gelato blu... c' è volevo dire al puffo-

-Che bravo padre-

-Nono, aspetta, io non sono suo padre-

-Mi sembravi troppo giovane- affermò lei, dando il gelato alla bambina

-E tu come lo vuoi?-

-Cioccolato e nocciola-

-Come ti chiami?-

-Steven-

-No, chiedevo alla piccola-

-Non ti risponderà mai, non parla molto, comunque si chiama Lucy-

-Che bel nome, io invece mi chiamo Erin Everly- si presento lei, dando il gelato all' uomo, impaziente come un bambino

-Hai un bel nome- disse lui strafogandosi di gelato, come se avesse paura che qualcuno lo rubasse

-Grazie, fanno due dollari- disse lei, facendo il conto.

Lui gli porse i soldi

-Ciao Erin, a presto- la salutò lui, facendogli l' occhiolino, lei arrossire.

-Hai visto che occhi che aveva, sembrava un cerbiatto- disse lui eccitato

-Erin, non ti sembra il nome di un angelo, penso che verro più spesso in gelateria, anche se è quasi inverno, non la trovi stupenda, con quei suoi capelli ricci e lunghi?- chiese lui, che aveva finito il gelato, sbranandolo, e per grazia divina non aveva mangiato il tovagliolo in cui era avvolto.

Lei, fece spallucce.

I due si avviarono verso casa, e per tutto il tragitto Steven non fece altro che lodare la ragazza.

Arrivati davanti a casa videro un uomo addormentato davanti al portone

-Ogni volta è sempre la stessa storia- disse lui

-Non puoi uscire un attimo che i barboni si addormentano davanti a casa tua, ehi, quei capelli li ho già visti, e anche quei vestiti, sai che sto tipo assomiglia a tuo zio, molto strano, ma di sicuro non è lui- disse Stevan, tirando un calcio non proprio delicato al cadavere, per farlo svegliare e mandarlo via

-Ahia! Ma che cazzo fai?-

-Ciao Axl, come stai!-

-Ma vai a farti fottere bastardo-

-Meno male che non dovevamo dire parolacce davanti a Lucy-

-Per noi è impossibile- disse Axl, alzandosi in piedi, dolorante, e accarezzando il capo della piccola

-Dove cazzo eravate? Sono qui fuori da secoli!-

-Esagerato! Siamo andati a fare un giro-

-Bravo, e non mi hai detto niente!-

-Dovevi essere tu, è il primo giorno che è con noi, e cosa fai? Vai a rimorchiare le ragazze-

-Non devi dirmi tu quello che devo fare- disse il rosso puntando un dito verso l' amico

-Ma certo, tanto, chi se ne frega, tanto tu sei quello che fa quello che gli pare, testa di cazzo prenditi le tue responsabilità- i due incominciarono a litigare, e a spingersi.

Ad un certo punto Axl prese per la maglia Steven con una mano, e con l' altra gli tirò un pugno, aveva perso la pazienza, allora Steven gli tirò un calcio nei testicoli, facendolo cadere, si mise su di lui a cavalcioni, e aveva preso a tirare de cazzotti sul dorso, ma Axl lo tiro per i capelli, strappandogliene alcuni, i due se le davano di santa ragione.

Lucy li guardava, aveva paura, tanta, gli ricordavano suo padre, quella volta che una donna era andata a trovarli, chi era quella donna? Non lo sapeva, ma si ricordava la paura, o quando lei stessa veniva picchiata da suo padre, oppure il suo primo giorno d' asilo, che fu anche l' ultimo, dato che suo padre violentò la sua maestra, ricevendo un rifiuto dalla donna, il giorno dopo arrivò una denuncia a casa, e da allora lui non l' aveva più portata, aveva tanti ricordi, perché bisognava litigare? Le parole non bastavano?

Quei pensieri, quei ricordi, le facevano male, la testa le scoppiava, era così felice fino a pochi minuti prima, e ora cosa era successo?

Si rannicchio per terra, e prese a piangere.

A quel punto i due si girarono di scatto

-Hai visto l' hai fatta piangere- disse Axl

-Sei stato tu brutto stronzo!- disse Steven tirandogli un pugno.

Pochi secondi dopo qualcuno posò una mano sulla spalla della bambina, facendola girare

-Lucy che succede- chiese Izzy, che era appena tornato, prendendo in braccio la piccola, poi alzò lo sguardo, e notò i due amici che si picchiavano

-DUFF, SLASH, MUOVETEVI- gridò ai due amici dietro di lui, che ancora non si erano accorti della situazione.

I due andarono verso Axl e Steven, Slash afferò il biondo, e Duff prese il cantante

-Che cazzo stavate facendo, si può sapere?- chiese Slash infuriato

-Questo brutto stronzo non si prende le sue responsabilità- disse il nano

-Non mi interessa di chi è la colpa, lo capite che adesso c' è lei, guardala Axl, guarda cosa hai fatto a tua nipote- disse Duff, lasciando l' amico, che ormai si era calmato.

Il rosso si voltò verso la sua nipotine, era in braccio a Izzy, si stringeva forte a lui, quasi per protezione, a piangere, e tremare, che cosa aveva fatto? Avrebbe dovuto prendersi le sue responsabilità, e invece l' aveva lasciata a casa con Steven, il primo giorno, doveva essere lui quello che la portava in giro, e invece non cambiava mai, pensava sempre e solo a se stesso.

Si avvicinò alla piccola per accarezzarla, ma lei spinse via la mano

-Lucy, io...- cercò di dire Axl, ma le parole gli si fermarono in gola.

Gli aveva fatto più male quel gesto di sua nipote, che tutte le botte che gli aveva dato Steven

-La porto dentro, magari se beve un po' d' acqua si calma- disse Izzy, tirando fuori dalla tasca il suo mazzo di chiavi, e entrando nella casa

-Non è più come prima, Axl, lo vuoi capire, tutti quanti ci dobbiamo dare una regolata, prima tu e Steven vi sareste pure potuti tirare i peli del culo a vicenda, ma adesso c' è lei- disse Duff, con tutta la sua finezza, rivolgendosi a Axl, che era sovra pensiero, e che non rispose niente.

Intanto in cucina, Izzy posò la bambina ancora impaurita sul tavolo, prese un bicchiere, e lo riempì d' acqua fresca.

Gli porse il bicchiere, ma Lucy lo rifiutò

-Non vuoi bere?- chiese Izzy, ma lei non rispose niente.

L' uomo prese una sedia e si sedette di fronte a lei

-Sai, tuo zio non è cattivo, è solo un po' stupido- affermo lui, poi riprese il discorso

-Avvolte sbaglia, ma di sicuro si farà perdonare, non vi conoscete da molto, ma penso che lui ti voglia già un po' bene, e sono sicuro che adesso sta male, perché sa che anche te stai così- concluse lui

-Sei arrabbiata con zio Axl?- chiese lui

Lei annui

-Perché non provi a dargli una seconda possibilità? Ci potresti provare- consigliò l' uomo, lei non fece niente

-Ci proverai? Solo questa volta, penso che non te ne pentirai- richiese lui.

A quel punto la bambina sospirò, e in fine annui

-Brava piccola- disse lui, accarezzandogli i capelli, e scoccandogli un bacio sulla fronte candida.

Dall' altra parte della casa si sentì la porta sbattere, i due in cucina, dalla porta videro Steven incavolato, che si diresse in bagno, probabilmente per lavare via il sangue, e in fine gli altri tre che entrarono in cucina.

Slash e Duff si sedettero, mentre Axl si diresse vicino al lavandino, si sciacquo il viso, anche lui per il sangue, e si diresse verso Lucy che aveva lo sguardo rivolto al pavimento

-Ciao- disse lui, ma senza ricevere risposta

-Come và?- chiese lui, lei rispose facendogli spallucce

-Sei arrabbiata con me?- chiese intimorito, ma non ricevette risposta neanche questa volta

-Mi dispiace, non sarei dovuto uscire oggi pomeriggio, e per di più senza dirti niente, e non mi sarei dovuto picchiare con Steven, non sono bravo a chiedere scusa, anche se poi sbaglio spesso, ma mi perdoni?- chiese in fine.

Lucy guardò per un istante Izzy, ricordandosi cosa gli aveva detto, lui gli sorrise, e dopo pochi secondi di attesa, lei annui.

In quel istante Axl la prese in braccio e la abbracciò

-Grazie piccola mia, e per farmi perdonare, ho una piccola sorpresa, Izzy, l' hai presa quella cosa?- chiese il cantante, rivolgendosi all' amico.

Izzy da sotto il suo cappotto tirò fuori una video casetta, e la porse al rosso

-Guarda qui, lo conosci questo film?- chiese lui rivolgendosi alla bambina, lei scosse il capo

-Che film è? Spero non sia una porno, penso che sia..... come dire.... ancora troppo piccola- disse Slash

-Ma sei scemo? Non è un film di quel genere, è Biancaneve e i sette nani-

-Sei sicuro che non sia Biancaneve sotto i nani?-

-Cosa ti sei fumato prima di rientrare?-

-Niente, era una curiosità, come sei permaloso-

-Comunque lo guardiamo io e lei stasera da soli, in sala-

-Non c' è problema io stasera esco con la mia ragazza- disse Slash

-Hai una ragazza? E come si chiama?- chiese il bassista

-Non mi ricordo, ma è bella-

-Non cambi mai-

-Magari un giorno cambierò- rispose il ricco, sognante

-Comunque per me non c' è problema, io e Steven dobbiamo andare in un locale, abbiamo un appuntamento con due ragazze- disse Duff

-Perfetto, tu Izzy?- chiese Axl

-Io vado con una Consuelo al cinema-

-Chi cazzo è Consuelo- chiese Slash, grattandosi la fronte

-La mia ragazza-

-Quindi siete fuori dai coglioni, meno male, ti piace il programma?- chiese il rosso alla piccola, lei annuì

-Perfetto, per le otto dovete essere fuori, che poi alle dieci Lucy deve andare a letto, che dopo domani ha il primo giorno di asilo, e la voglio far abituare a farla addormentare presto, e svegliare presto- annunciò Axl

-Ha il primo giorno di scuola?!?!?!- chiese il chitarrista

-Si, sai quel posto con tanti bambini, e delle maestre?- disse il rosso

-Non sono rincoglionito come te, non ci avevi detto niente-

-L' ho inscritta mentre tornavo a casa, domani vado a comprare la roba necessaria-

-Wow, qualche volta la posso fare marinare da scuola?-

-Se ci provi ti taglio i coglioni-

-La tua dolcezza mi stupisce-

-Deve andare a scuola per non fare la tua fine, Slash- rispose il moro

-Ma vaffanculo Jeff-

 

 

 

IL MIO ANGOLO:

Ed eccoci qui con il quarto capitolo.

Chiedo scusa per l' attesa, ma ultimamente ho avuto da fare con l' università, avrei dovuto studiare per l' esame che mi aspetta, ma qualcosa è andato storto.

Ringrazio chi ha letto, recensito, messo nelle preferite, o quant' altro, vi stimo.

Chi ha trovato errori di grammatica me lo dica pure.

A quanto pare Steven ha adocchiato una preda, e di sicuro qualcuno si sarà accorto che si tratta di Erin! Lo so che nella realtà era fidanzata, e poi sposata con Axl, ma non so il perche nella mia storia combinerà qualcosa con il batterista.

Lo zio Axl si guarderà un cartone animato, con la nostra Lucy, chissà come andrà finire?

E come andrà la scuola a Lucy?

E come farà Axl nel prossimo capitolo a conquistare la nostra Alice?

E lei come si comporterà?

Lo scopriremo solo con il tempo, vi aspetto, un abbraccio

slash99

 

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Capitolo 5
*** Non sei solo ***


Dopo pochi minuti, Axl si diresse nella camera dove si trovava la valigia della bambina, la aprii, e si mise a guardare cosa ci fosse dentro.

Ad un certo punto qualcuno entrò

-Hey, che fai?-

-Ciao Slash, sto mettendo la sua roba nell' armadio, così vedo pure cosa c' è dentro-

-Non pensi che dovresti farlo insieme a lei? Voglio dire, è pur sempre la sua valigia, stai violando la sua privacy!- affermò il riccio

-Si, forse hai stranamente ragione, LUCY- gridò il rosso, per far venire la piccola nella stanza.

Dopo pochi istanti, la piccola arrivò

-Stiamo mettendo la tua roba a posto, ti va di farlo insieme- chiese Axl.

La bambina scosse il capo in segno di disapprovazione, e strappo la valigia dalle mani dello zio

-Hey! Che stai facendo? Non voglio mica mangiarla, fidati di me, non devi avere paura!- disse Axl.

Lei lo guardò negli occhi, poi acconsenti, e gli restituì l' oggetto

-Grazie- disse lui, aprendo la valigia.

Le cose che c' erano, erano veramente poche, due maglie, due pantaloni, e tre cambi intimi.

Lo zio prese una delle maglie, nel davanti si vedeva un fiore bianco, con uno sfondo giallo.

Fece per girarla, ma quando vide il retro ne fu disgustato.

Si vedevano macchie di sangue, sangue ovunque, era strappata, lacerata, era disgustosa.

Lui, quasi si sentì male, ripiegò il capo e lo pose dove lo aveva trovato

-Stai bene?- chiese Slash

-No, hai visto come era conciata?- chiese il rosso sconvolto

-Se entrambe sono sporche, e rotte dobbiamo buttarle, io guardo i pantaloni- affermò il riccio.

Lucy guardò i due ragazzi che le rovistavano nella valigia, provava un po' di vergogna.

-Sono tutte e due sporche, e non ci sono nemmeno dei pigiami! Tu che hai trovato?- chiese il rosso

-I pantaloni non sono sporchi, e nemmeno l' intimo, ma la maglia che ha addosso è sporca?- chiese il chitarrista

-Non lo so, Lucy, fai un giro su te stessa- chiese il cantante.

La bambina obbedì, e si girò

-No, non è sporca, stran...- Axl si interruppe, notando una cosa nella valigia.

Un pupazzo, che lo colpiva, sembrava una bambola, aveva solo un occhio, e non aveva vestiti, era scucita in varie zone.

La bambina alla vista della bambola la prese con violenza, e la abbraccio, quasi per difenderla

-È la tua migliore amica?- gli chiese Axl.

Lei annuì.

La valigia ora era vuota, lui prese le maglie e andò a buttarle, mentre Slash prese l' intimo e i pantaloni, e li mise a posto.

Dopo Axl e Duff fecero la doccia a Lucy, che si concluse in tragedia, dato che lei continuava a piangere per le croste sulla schiena, che con l' acqua se ne andavano.

Axl interruppe la doccia, perché non reggeva le lacrime di quella povera bimba.

Come pigiama le misero un pantalone corto di Axl, che a lei andava lungo, data la sua altezza, e una maglia sempre di Axl, con sopra il logo dei Rolling Stones, come arrangiamento non andava male.

Mangiarono, poi tutti uscirono, tranne zio e nipote.

Axl si diresse verso la TV, e inserì la video casetta

-Sei pronta piccola?- chiese lui.

Lei gli rispose con un sorrisino.

Il film incominciò, e come tutti i bambini Lucy fu terrorizzata dalla matrigna, ma il film le piacque comunque.

Axl invece ne era annoiato, ma era comunque un modo per stare con sua nipote.

Aveva rischiato varie volte di addormentarsi, ma aveva resistito alla tentazione.

Arrivato il momento dei titoli di coda, Axl si girò per guardare Lucy, e notò che la piccola si era addormentata.

In quello stesso istante si sentì la porta di casa sbattere

-Cazzo Duff! Fai piano, che Lucy dorme!- disse lo zio alterato

-Sta calmo rosso, che sono già incazzato di mio!- disse il finto biondo, sedendosi sul divano, affianco all' amico.

-Che ti è successo?-

-La mia tipa mi ha dato buca!- disse scazzato

-Non te la prendere, può succedere!- lo consolò l' amico

-Cambiamo discorso, che è meglio! Stasera dormo io sul divano, ho parlato con Steven, e abbiamo deciso che tu e Lucy dormirete nella nostra stanza, Staven và nel tuo letto e io sul divano- disse Duff

-Come mai?- chiese il rosso

-Perché se durante la notte succede qualcosa, preferiamo che ci sia tu a curarla, e un ultima cosa, mi sono sentito con delle mie vecchie conoscenze a Seattle, e sono riuscito a organizzare un piccolo tour di una settimana!- confesso un po' sollevato

-Davvero?-

-Si, e in dei locali non da poco!- si vantò

-Ma come facciamo? Ci dobbiamo portare Lucy, che di conseguenza salterà la scuola!-

-Cazzo! Non ci ho pensato!

-E devo pure vedere cosa ci dice Alice, che palle!- affermò Axl scocciato, passandosi una mano nei capelli.

-Fa niente dai! Domani ci pensiamo, porta la piccola a letto.

Sembra una bambina molto dolce!-

-Già, mi dispiace un po' per quello che ha passato, e per il fatto che non riesce a parlare-

-Penso che un giorno, se riusciremo a instaurare un bel rapporto con lei riuscirà a parlare- disse Duff

-Lo spero! Sono stanco, vado a letto- disse Axl, prendendo Lucy in braccio, la portò in camera, e la mise sotto le coperte, le dette un bacio sulla fronte, e si mise anche lui nel letto affianco.

Era stanco, e si addormentò subito.

Ma quella notte Axl non la passo bene.

Fece un incubo, c' era Lucy, che piangeva, e quell' uomo, che per anni aveva considerato un padre, ma che aveva sempre odiato, che gli gridava contro, lo insultava, sia a lui che alla piccola

-Smettila- bisbigliò Axl nel sonno

-Smettila- disse una seconda volta

-Basta- disse, questa volta alzandosi di scatto.

Si guardò in torno, era tutto buglio, tranne quello spiraglio di luce che entrava dalla finestra.

Guardò che ora era, erano le 3 del mattino, di dormire non se ne parlava, allora si alzò, e si diresse in sala.

Li trovò Slash, al buglio, davanti alla finestra aperta che fumava una sigaretta.

Il chitarrista si girò per vedere chi fosse.

-Ehi, Axl, che ci fai in piedi a quest' ora- chiese sorpreso

-Lascia perdere, tu più tosto, che fai?- rispose

-Fumo una sigaretta, stai bene? Hai una brutta cera- chiese il riccio corrucciando le sopra ciglia

-Sono preoccupato Slash- confesso Axl

-Per Lucy?-

-Non ne sono in grado, non ne sono in grado cazzo!- disse lui alterato, portandosi le mani nei capelli.

Slash a quel punto butto fuori dalla finestra la sigaretta, e disse

-Axl, capisco la tua preoccupazione, ma lascia che ti faccia una domanda, ma che cazzo stai dicendo?- chiese incazzato

-Slash, tu non capisci, non ho un lavoro fisso, ho delle crisi di esistenza ogni cinque minuti, sono una testa di cazzo, e per di più ho solo 24 anni, non ci riuscirò- disse tutto ad un fiato, nel bel mezzo di una crisi, camminando avanti e in dietro.

-Axl, guardami negli occhi- disse l' amico, afferrandolo per un braccio, fermandolo.

-Non posso dire che tutto quello che hai detto non sia vero, ma non sei solo, ci siamo noi, siamo amici, noi ti aiuteremo, è vero, siamo tutti giovani, tutti testa di cazzo, ma possiamo farcela- lo confortò Slash.

Ad Axl gli vennero gli occhi lucidi

-Vieni qui- disse il chitarrista abbracciandolo.

Axl lo strinse forte

-Ho paura Slash- disse con la voce tremolante

-Lo so, e se vuoi saperlo ne ho anche io, ma so che ce la faremo, la prossima settimana andremo a Seattle, spaccheremo il culo a tutti, e instaureremo un rapporto con la piccola.

Sbaglieremo, perché di sicuro lo faremo, ma ce la possiamo fare-

-Grazie Slash, sei un amico- lo ringraziò Axl, sciogliendo l' abraccio

-Di niente- disse sorridendo

-Non mi aspettavo tutta questa intelligenza!- scherzò il cantante

-Fanculo, neanche io, sono pure sudato per il troppo impegno- in quel momento, scoppio una risata.

-Buona notte Axl- disse Slash, dirigendosi in camera

-Buona notte Slash- disse Axl, che andò a dormire.

 

 

IL MIO ANGOLO:

Ciao gente, chiedo perdono per il tremendo ritardo!

Ringrazio a tutti quelli che anno recensito, messo nelle preferite, seguite, ecc... e anche a chi ha letto, GRAZIE DI CUORE!

Allora, a quanto pare, Slash è un tenerone, quanto sono belli questi due insieme?

Povero Axl, ma si sa, lui ha sempre sofferto di queste crisi!

Potranno andare i nostri eroi a fare questo tour?

Cosa ne pensa la nostra Alice?

A presto

slash99

 

 

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