Una proposta per dire si

di miyuki90
(/viewuser.php?uid=224590)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo capitolo ***
Capitolo 2: *** Secondo capitolo ***



Capitolo 1
*** Primo capitolo ***


Tic tac tic tac


Il rumore dei tacchi risuonava sull'asfalto mentre, con la mia valigia al seguito, bagnata fradicia mi incamminavo sul viale di un paesino sperduto dell'Irlanda.

Non avrei mai detto che, raggiungere il mio fidanzato fosse un'impresa tanto ardua ma, a quanto pare non me ne andava bene una e pensare che solo qualche ora prima la mia vita sembrava perfetta, non potevo certo immaginare che da li a breve tutto sarebbe cambiato, che la mia vita sarebbe stata completamente stravolta; a quanto pare il destino aveva in serbo altro per me.



24 ore prima



-Bene, signor Trafalgar Law e signorina Nami Cocoyashi mi sembra che abbiate tutti i requisiti necessari, prenderemo in seria considerazione la vostra richiesta-

Io e il mio fidanzato uscimmo dall'ufficio immobiliare, avevamo deciso di comprare un appartamento e di andare a vivere insieme, ma in quel quartiere erano molto esigenti sulle persone alle quali assegnare le abitazioni.

-Stasera usciamo a cena?ho una sorpresa per te!- mi chiese Law

-Sai che non mi piacciono le sorprese...comunque va bene-

-Questa sono sicuro che ti piacerà!!allora facciamo alle sette?-

-No, mi devo prima incontrare con mio padre...ci vediamo per le otto-

Ci salutammo e mi diressi al lavoro.

Io e Law stavamo insieme da 4 anni ormai, lui faceva il chirurgo, mentre io facevo la home staging.

La giornata lavorativa passò alla grande, ero andata in una boutique per comprarmi un vestito per la serata e mentre il sarto me lo stava cucendo su misura, una mia amica entrò trafelata nel negozio...

-Nami! Nami! non puoi assolutamente immaginarti cosa ho appena visto...-

-Ciao Bibi!come mai così agitata? che è successo?-

-Una cosa meravigliosa!! ho appena visto Law entrare da Charman, c'è solo un motivo per il quale potrebbe essere entrato li!- disse saltellando di gioia

-No, non ci credo vuoi dire che...-

-...ti chiederà di sposarlo!!!-finì euforica la frase per me

-Oh mamma!!ecco qual è la sorpresa di stasera...non vedo l'ora di incontrarlo...sono felicissima...ormai ci stavo perdendo le speranze...-

-Ah Nami! sono così felice per te!-

-Signorina, potrebbe stare ferma, non riesco a cucirle il vestito altrimenti...- disse il povero sarto che tentava di sistemare l'abito.

Sprizzando gioia da tutti i pori, uscii dal negozio e mi diressi al bar dove avevo appuntamento con mio padre che, come al solito era in ritardo...

-Ehi signorina vorrebbe diventare la mia fidanzata?- mi chiese un uomo mezzo ubriaco mentre aspettavo seduta al bancone

-No mi spiace, sto per sposarmi...-

-Tesoro ti sposi!finalmente!- disse mio padre che, entrando aveva sentito tutto

-Ciao papà, eh si a quanto pare sto per sposarmi-

-Ah che bella notizia, era ora altrimenti avresti dovuto fare come la nonna Geltrude, quest'anno è bisestile...-

-Papà ti prego, non iniziare con quella assurda storia e poi non ce ne sarà bisogno-

-Non è una storia assurda, è una tradizione!- disse iniziando a raccontare tutta la storia al mio pretendente ubriaco -la tradizione vuole che una volta ogni quattro anni, il 29 febbraio per l'appunto, una ragazza può chiedere la mano al ragazzo...-

-Si, si certo, ora devo andare- dissi interrompendo il racconto che ormai sapevo a memoria

-Ma come, sono appena arrivato...-

-Si, ma sei arrivato in ritardo- lo salutai e mi preparai per la serata tanto attesa.


Io e Law ci accomodammo al tavolo e iniziammo a chiacchierare della nostra giornata e del più e del meno, io impaziente aspettavo che si decidesse a farmi la fatidica proposta.

-Sai è tanto che stiamo insieme...- iniziò Law, forse finalmente si era deciso -...e ci tengo tanto alla nostra storia e per dimostrartelo ti ho preso questo...- disse porgendomi un piccolo cofanetto di velluto blu, io con il cuore a mille aprii la scatolina aspettandomi un anello e invece...

-Un paio di orecchini...che belli- dissi delusa, per tutto il tempo mi ero illusa che volesse chiedermi di sposarmi invece non gli era passato neanche per l'anticamera del cervello

-Ero sicuro che ti sarebbero piaciuti...ormai ti conosco-

-Già...-dissi mentre indossavo i miei, non graditi, orecchini

Il cerca persone di Law iniziò a suonare, cattivo segno...

-Nami mi dispiace tanto ma, devo andare...- appunto!

-Come, di già?-

-Si è proprio urgente...domani parto per un convegno a Dublino, ci vediamo tra una settimana- mi salutò dopo di che se ne andò e io rimasi li con i miei stupidi orecchini.

Una volta arrivata a casa, me ne andai subito a letto, ma continuavo a pensare a quella stupida storia che mi aveva detto mio padre...mi alzai, tanto non riuscivo a dormire, e tanto per curiosità mi misi a fare una ricerca in internet, trovai parecchie cose, compresi un paio di video dove le ragazze facevano la proposta di matrimonio ai loro fidanzati.

-Che cosa stupida...- pensai

Misi la valigia sul letto e inizia a buttarci dentro un po' di roba, forse tutto sommato avrei potuto fare un tentativo, in fondo poteva anche essere romantico, pensai.

Poche ore dopo ero già su un aereo diretto a Dublino, il signore di fianco a me si era addormentato dopo aver ascoltato tutta la storia della mia vita, forse dovrei imparare a tenere la bocca chiusa ogni tanto, ma che potevo farci era più forte di me ed ero davvero felice della mia decisione.

Gonfiai il cuscino da viaggio e mi preparai anche io a dormire, quando all'improvviso l'aereo cominciò a sobbalzare

-Preghiamo i gentili passeggeri di stare tranquilli, stiamo attraversando una piccola perturbazione ma, è tutto sotto controllo- disse la voce del pilota ma, la “piccola perturbazione” non cessò minimamente anzi, peggiorò.

-Aiuto, non posso morire mi devo fidanzare!- dissi in un momento di panico mentre l'aereo continuava a traballare -non morirò senza essermi prima fidanzata!-

Esattamente due secondi dopo l'aereo ebbe una forte scossa e si sganciarono le mascherine per l'ossigeno.

-E' ancora il pilota che parla, forse abbiamo un tantino sottovalutato la tempesta, vi informiamo che stiamo cambiando rotta, atterreremo a Cardiff nel Galles-

-Nel Galles?!non possiamo atterrare nel Galles!- dissi sconcertata

-Almeno atterriamo!- disse preoccupato l'uomo di fianco a me

-Guardi che ho un impegno improrogabile!- l'uomo mi guardò come se fossi una pazza furiosa.

Dopo il brusco atterraggio, vagai nell'aeroporto di Cardiff fino a trovare il check-in

-Buongiorno!un biglietto per Dublino grazie!- chiesi alle hostess

-Mi spiace, ma a causa del maltempo non parte nessun aereo fino a domani-

-Come fino a domani?!...sentite tra ragazze ci possiamo di certo capire, devo assolutamente arrivare a Dublino per chiedere al mio fidanzato di sposarlo e potete capire quanto questo può essere importante...-

-Certo capiamo assolutamente...Kiwi puoi fare aprire appositamente una pista per la signorina e far preparare un aereo?-

-Subito Mozu, non c'è alcun problema- dissero fissandomi con un sorriso ebete stampato in volto, mi stavano prendendo in giro!

Con un diavolo per capello mi diressi alla stazione dei traghetti...

-Un biglietto per Dublino grazie!-

-Mi spiace ma non partono traghetti oggi...-

-Ma si può sapere che cos'ha questo paese?!- dissi esasperata

-Signorina forse non se ne è accorta ma è in corso una tempesta!- disse indicando la vetrata, mi stava prendendo in giro anche lui.

Bene! vogliono la guerra? e guerra sia! Non sarebbe di certo bastato questo a fermarmi!

Trovai un pescatore e mi feci dare un passaggio sulla sua barca, ma anche quel tentativo si rivelò più difficile di quanto pensassi.

-Signorina non possiamo continuare! devo farla scendere a Dingle!- disse in mezzo alla tempesta con la barca che ondeggiava di qua e di la

-non possiamo scendere adesso io...- ma in quel momento un'onda gigante ci travolse facendo traballare ancora di più la nave rischiando di capovolgerla – ok mi lasci qui!- mi convinsi, non che avessi molta altra scelta, il pescatore mi lasciò sulla spiaggia, completamente bagnata con i tacchi che mi si infossavano nella sabbia.

Ed ora, eccomi sulla strada che mi avrebbe condotta al mio destino.

Arrivai davanti a un pub, o almeno così mi sembrava, era un po' malmesso, spalancai la porta e quando entrai vidi dietro al bancone un ragazzo dai capelli verdi.

Eccolo il mio destino, da quel momento sarebbe cambiato tutto e non mi sarei mai immaginata tutte le cose assurde che mi sarebbero presto capitate, senza saperlo la mia vita era ad una svolta decisiva, sarebbe stata stravolta, ma in meglio o in peggio?






ANGOLO AUTRICE


Ciao a tutti!!!eccomi con una nuova storia!!!ispirata al film “una proposta per dire si”, non appena ho visto i protagonisti del film mi sono subito venuti in mente Nami e Zoro e ho deciso di riadattarla con i personaggi di One Piece.
Spero di ricevere qualche vostra recensione per sapere cosa ne pensate!:)
A presto
Baci miyuki90


Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Secondo capitolo ***


Mi ritrovai davanti a una piccola locanda, e con la mia fedele valigia varcai la soglia, nel tentativo di avere qualche informazione e magari, con un po più di fortuna, ad arrivare a Dublino. Non appena entrai notai subito un ragazzo dai capelli verdi dietro il bancone che sistemava dei bicchieri, e due anziani signori che battibeccavano su non si sa bene cosa. Tutti si voltarono a guardarmi, i miei tacchi risuonavano sul pavimento in legno ed il mio aspetto non doveva essere dei migliori, probabilmente assomigliavo a un gatto mezzo annegato.

-Salve! Siete aperti?- chiesi

-Australiana!- sussurrò uno dei due anziani che discutevano prima

-Secondo me è sudafricana!- disse l'altro

Sudafricana? Sul serio? Decisi di porre fine al dibattito -Ehm americana!! Nami di Boston!-

-Scusi sa a che ora passa il prossimo autobus?- chiesi al ragazzo, ma non fu lui a rispondere

-L'ultimo autobus è passato nel 1987- intervenne il vecchietto di prima

-No!- intervenne l'altro -era il 1989 Usop!-

-Ti sbagli Brook!! ti dico che era il 1987- e iniziò così un'animata discussione, a cui si aggiunse un terzo, su quale era la data dell'ultimo autobus passato in quel paese sperduto. O santo cielo ma dove diavolo ero finita?

Decisi di sorvolare e di abbandonare l'idea di prendere un autobus, tornai così a rivolgermi al locandiere

-C'è un taxi o qualcuno che posso chiamare?-

Il locandiere, con l'aria più svogliata del mondo, mi diede un biglietto da visita con il numero del taxi

-Grazie- dissi, poi frugai nella borsa e presi il cellulare -Perfetto! Anche il telefono scarico!- esclamai e un uomo seduto al bancone mi indicò un telefono appeso alla parete alle mie spalle. Presi la cornetta in mano e composi il numero

-Pronto?-

-Salve avrei bisogno di un taxi per Dublino!-

-Mi spiace ma non portiamo rosse americane!-

-Come prego? Come fa a sapere...- iniziai confusa ma venni interrotta dai clienti del locale che scoppiarono a ridere, mi voltai e da dietro l'angolo sbucò fuori il locandiere con in mano la cornetta, era lui al telefono -Ah è lei il tassista...- dissi mentre loro continuavano a ridere -lei mi deve accompagnare a Dublino!-

-Non ci penso minimamente! Odio Dublino è pieno di falsi e traditori, non la accompagnerei a Dublino neanche per 500 euro!-

-Bene!- non c'è che dire era davvero un galant'uomo -Qualcun altro vorrebbe accompagnarmi a Dublino per 500 euro?- chiesi

-Sono a sua disposizione!- Esclamò un vecchietto ubriaco marcio prima di caracollare per terra

-Porta male partire di venerdì!- disse il signore di prima

-Sabato Usop! Porta male partire di Sabato!-

-No! È domenica!- disse un altro, oddio ci risiamo!

-Ok non importa!- dissi -Troverò qualcuno che mi ci porti domani, qualcuno può indicarmi l'albergo più vicino?-

Il locandiere mi fissò come se fossi stupida -Oh certo! Questo è anche l'albergo!-


Il ragazzo mi mostrò la camera, per niente lussuosa, anzi, c'erano solo un letto, un comodino e un armadio che sembrava reduce dalla prima guerra mondiale, ma per quella notte mi sarei dovuta accontentare.

-Sul bancone c'era anche un menù...- iniziai, ma fui interrotta

-E' chiuso!- rispose secco il ragazzo

-Certo è chiuso- dissi con una vena pulsante sulla tempia, quel ragazzo stava davvero incominciando a farmi innervosire -Ma se vorreste essere così gentile...-

-Le faccio un panino!- disse scocciato chiudendosi la porta alle spalle

-Non ti sprecare!!- Risposi alla porta, che razza di troglodita mi doveva capitare, ci mancava solo lui oggi.

Iniziai a sistemarmi, e per prima cosa decisi di mettere sotto carica il telefono. Presi il cellulare e carica batteria e...non c'era la presa! Assurdo doveva essercene una da qualche parte. Alla fine la trovai ma purtroppo era dietro il letto, sicuramente il genio che aveva avuto questa pensata era il troglodita. Mi sdraiai sul letto e cercai di arrivare alla presa, senza alcun risultato purtroppo, provai allora a spostare il letto, ma andò a sbattere contro l'armadio che cadde assieme a tutto il suo contenuto e per poco non mi finiva addosso. Quella locanda cadeva tutta a pezzi! Dopo vari tentativi riuscii ad arrivare alla presa, non prima di aver distrutto mezza camera, ma quando misi la spina, fece corto circuito facendo saltare la corrente in tutto il paese.

A quel punto sempre con la sua immane gentilezza, il locandiere entrò, senza neanche chiedere permesso nella stanza, praticamente lanciandomi il panino -Si può sapere che diavolo hai combinato qui dentro?- disse guardandosi intorno

-Io? La tua presa mi ha fritto il telefono!-

-E tu hai fritto tutto il paese!-

-Sei solo un buzzurro maleducato!-

-E tu una mocciosa impertinente!- disse uscendo e sbattendo la porta

-Accidenti a lui!-


Il giorno seguente mi alzai, e chiamai il mio fidanzato, la sorpresa sarebbe saltata ma qualcuno doveva sapere dove mi trovavo, lo informai che sarei arrivata a Dublino nel pomeriggio, mentre parlavo al telefono vidi dalla finestra il locandiere che discuteva con qualcuno, mi chiesi di cosa, ma in fin dei conti non erano affari miei, salutai Law e tornai in camera mia.

Mi stavo vestendo quando quel troglodita fece irruzione nella mia stanza...

-Ok sono pronto andiamo!-

-Razza di buzzurro maleducato esci immediatamente dalla mia camera!- dissi coprendomi con la prima cosa che trovai sul letto -E poi andiamo dove?-

-Ti accompagno a Dublino, solo perchè sei disperata!-

-Mi sembrava che non ne avevi nessuna intenzione ieri!-

-500 euro come pattuito ieri!-

-Quale parte di esci dalla mia camera non ti è chiara?!-

-Mi basta un si o un no!-

-Si va bene mi puoi accompagnare! Ora esci!-

Uscì dalla stanza, per poi rientrare un secondo dopo...

-Sono nuda! Accidenti!!-

-Per la stanza fanno 100 euro! Atti vandalici inclusi!- poi richiuse la porta


Uscii dalla locanda, e mi diressi alla...macchina?

-Ti prego dimmi che quella la useremo solo per arrivare alla vera macchina- la suddetta vettura era un minuscolo catorcio che sembrava potesse sgretolarsi da un momento all'altro

-Ma per favore! È solida come una roccia!-

-Povera me!- mi diressi verso il portabagagli e aspettai fissando il ragazzo, lui non capendo fece altrettanto

-Ti dispiace?- dissi indicando la valigia

-Ah!-

Prese la valigia con una grazia da elefante e iniziò a sbatterla per richiudere il manico

-Potresti trattarla con un minimo di grazia per favore, è un regalo del mio fidanzato!-

-Ti ha regalato una valigia?- disse alzando un sopracciglio

-E' una valigia molto pregiata!- risposi per poi dirigermi alla portiera, ma fui prontamente fermata dai due vecchietti sclerati del giorno prima

-Non può mettersi in viaggio!-

-Perchè?-

-Un gatto nero le ha appena attraversato la strada!-

-E allora?-

-Sono dieci anni di sfortuna!-

-No sono quindici!-

-Sono tredici!-

Li lasciai li a discutere e salii a bordo e mi resi conto che non sapevo neanche come si chiamava il ragazzo con il quale mi stavo mettendo in viaggio -Bene visto che dovremmo viaggiare insieme e che tu sei stato così educato da presentarti, potresti dirmi il tuo nome?-

-Oh scusami tanto se non ti ho dato le mie referenze, comunque mi chiamo Zoro! contenta?-

-Sei davvero un maleducato!-

-E tu una strega!-

-Come ti permetti?-

-Tu come ti permetti!-

-Ahh zitto e guida!-

Così, su una macchina sgangherata, io e il buzzurro partimmo insieme, non mi restava che pregare e sperare di arrivare sana e salva a Dublino.





ANGOLO AUTRICE:

Ciao a tutti!!!:) dopo secoli e secoli, mi sono decisa a scrivere il secondo capitolo di questa fic!! spero che vi piaccia!!! se vi va fatemi sapere cosa ne pensate!!:)

Alla prossima!!
Baci miyuki90

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2114460