L'incubo dei Sempiterni.

di Paradichlorobenzene_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #Prologo - Primo giorno alla Golden School. ***
Capitolo 2: *** #L'inizio della fine ... ***
Capitolo 3: *** #Dopo le lezioni! ***
Capitolo 4: *** #Flashing Moments! ***
Capitolo 5: *** #Il Tempo che Passa. ***
Capitolo 6: *** #Coppie Scoppiate! ***
Capitolo 7: *** #Speciale Natale! ***
Capitolo 8: *** #Hide and Seek... ***
Capitolo 9: *** #Questioni di Cuore ... ***
Capitolo 10: *** #Thirty things (plus two) that I know about you! ***
Capitolo 11: *** #I desideri espressi con gli aeroplani ... ***
Capitolo 12: *** #Non c'è campo. ***
Capitolo 13: *** #Abbi cura di splendere. ***
Capitolo 14: *** #Nuvole Bianche. ***



Capitolo 1
*** #Prologo - Primo giorno alla Golden School. ***


Primo Giorno alla Golden School! - L'incubo dello Stage.


#1
Finalmente Castiel era riuscito ad ottenere quel che voleva.
Il primo anno di stage era concluso, ed erano arrivate le tanto sospirate vacanze estive, aveva  passato l’anno a pieni voti, stava per gettare tutti i libri all’aria quando … Suonò la sveglia.
Proprio così, era tutto un sogno. Era settembre, il quattordici per la precisione, e lui doveva ancora iniziarlo, lo stage. Guarda la sveglia.
Così come si era svegliato, bruscamente il povero diavolo si scaraventò giù dal letto invocando a gran voce tutti i santi del paradiso – o tutti i diavoli dell’inferno – per averlo fatto svegliare in ritardo.
Saltellando sul piede cercando di infilarsi la scarpa, il ragazzo rispose alla madre che sbraitava con un sonoro “E non rompermi le corna di prima mattina!” poco prima di capitombolare - facendo diverse capriole, tra l’altro - giù per le scale.
Dal nulla, dei Guardian Devil si volatilizzarono alzando cartelli con sopra stampati dei 10. Il ragazzo li mandò a quel paese prima di addentare al volo una fetta di pane tostato e dirigersi, con quella stessa fetta a penzoloni dalla bocca, fuori dalla sua casa, con una scarpa e una ciabatta, i capelli scombinati e la bava alla bocca.
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#2
Poco prima dell’allegra scenetta, qualche metro più avanti, due gemelli stavano placidamente dormendo nei loro letti. Stranamente, uno era nato Angelo, l’altro Diavolo. Mettiamo in chiaro due cose – loro ci tengono molto: Il V.E.T.O impedisce di esporsi, toccare ed ostacolare ma, finché nessuno viene a saperlo, non succede nulla. Insomma, un Angelo e un Diavolo potevano toccarsi quanto pareva loro finché le Alte Sfere o i Guardiani non li scoprivano, purché non andassero oltre. La storia della scossa elettrica che faceva un male boia era una cazzata, almeno finché Alexy, per svegliare l’amato fratello, non collegò il generatore di elettricità alla console di Armin. Quando Alexy disse al fratello qualcosa tipo “la tua console sembra rotta” il poveretto, svegliatosi per controllarla, prese una scossa tale che lanciò un urlo che abbiamo sentito fin qui a Palermo (si ragazzi, il terremoto del 13 aprile 2012).
 Uscirono di casa ancora in pigiama, rincorrendosi brandendo coltellacci da macellaio (non che ne avessero realmente bisogno, dei coltellacci, ma nessuno ebbe il coraggio di fermarli …) sulle notte del cellulare di Alexy, che come sveglia aveva : “Listen and learn, it is time for prancing. Now we are here, we'e Caramell Dancing!”.
Esatto, la versione inglese di CaramellDansen.
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#3
Dal canto suo, in quell’universo di belve assatanate e docili angioletti non esattamente indifesi, Lysandre stava elegantemente sorseggiando il suo tè con il mignolino alzato. Guai a bere qualcosa davanti a lui senza alzare il mignolino, guai. Castiel ci aveva provato, una volta …  Pare che i suoi capelli non siano più stati gli stessi. Da allora, tutti hanno sempre avuto il sacrosanto terrore di quella bestia celata dentro Lysandre, angelo d’aspetto, ma diavolo per natura. Era un essere sadico e narcisista che si nutriva di complimenti, il ragazzo. Poco dopo essere uscito da casa , stava camminando a passo fiero verso la scuola quando un vortice biondo lo travolse, facendolo inciampare. Però, era veloce, la novellina. Riprese stabilità sulle sue gambe evitando di cadere rovinosamente a terra, spolverando via la polvere dalle ali e dai vestiti. Si guardò intorno sperando che nessuno avesse assistito alla scena quando, poco dopo, un vortice rosso lo travolse, facendolo cadere in terra. Un vortice rosso che si chiamava Castiel e che era di nuovo in ritardo. Il ragazzo fermò l’amico tirandolo per la manica, tra due Devil non c’era problema, potevano toccarsi quanto pareva loro senza avere problemi. Quando il rosso si girò verso l’amico, spiegandogli il perché del ritardo, egli rispose “Guarda che il tuo orologio è un’ora avanti. Non sono le otto e dieci, ma le sette e dieci, razza di deficiente!”. Castiel esplose in una risata isterica, prima di scusarsi per i pantaloni dell’amico.
Lui, che non se n’era accorto, guardò lo strappo all’altezza del ginocchio con orrore. I suoi eleganti pantaloni ottocenteschi erano stati irrimediabilmente rovinati, era un affronto quasi peggiore del mignolino.
Lysandre si schiarì la voce per vocalizzare con precisione e, sorridendo, scandì bene le seguenti parole:
Vaffanculo, Castiel”.
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#4
Kentin arrivò a scuola avvolto da un’aura di potenza, andando a passo di marcia verso la sua classe. Avrebbe dimostrato una volta per tutte ad Alexiel che non era più l’angioletto occhialuto che ricordava, prima di partire per la scuola militare. Aveva già il discorso pronto, le aveva anche portato un regalo ma, entrando in classe, la trovò sommersa da biglietti di San Valentino e Rose Rosse. Il poveretto impallidì di colpo.
Davvero aveva ricevuto così tanti bigliettini che stava ancora aprendo quelli del San Valentino di sette mesi prima?!
Quando andò verso di lei per salutarla, la ragazza gli si gettò letteralmente addosso.
Allora aveva qualche possibilità! Forse lo amava davvero! Sarebbe stata sua, si sarebbero sposati e …

- Ken! Avevo proprio bisogno di te! Mi dai una mano ad aprirli, vero? Altrimenti non finirò mai! Per favoooooooooooore! … -Lo supplicò la ragazza facendogli gli occhi dolci.

Il povero Kentin, sempre più affranto, si diresse verso quell’enorme montagna di carta rosa maledicendosi per essersi fatto così tante illusioni.

- L'angolo della Neutra-

Buonasera a tutti! Questa Fan Fiction è nata perché, riguardando Angel's Friends (alla mia età guardo ancora i cartoni animati, si.) mi è venuto in mente un'idea che porterà ad una catastrofe naturale: "E se i personaggi di Dolce Flirt dovessero studiare alla Golden School?". All'inizio pensavo che farli uscire vivi da una simile idiozia fosse impossibile, poi l'ho scritta davvero, questa stupidaggine, ed è uscita la demenzialità più assoluta. La vorrei buttare sul comico ma, se non gli causo qualche problemuccio, non sarei io!
E adesso, prima di lasciarvi agli avvertimenti e alla sigla (?) vi faccio una domanda: Secondo voi, tra Alexy e Armin, chi è l'Angel? E chi è il Devil?
Grazie per la lettura (e per un'eventuale recensione)! Al prossimo capitolo! 
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- Visto che traggo ispirazione da Angel's Friends, alcune parti della storia saranno strettamente collegate al cartone animato.
-Il V.E.T.O adesso vi sembrerà di poco conto, ma vi avverto: non lo è.
- Il ratings potrebbe alzarsi (di brutto) con l'avanzare della storia.

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Capitolo 2
*** #L'inizio della fine ... ***


L'Inizio della Fine! - Siamo sicuri che "Catastrofe" sia il termine adatto? ...

#1
Nathaniel non sapeva come c’era finito in quello stage e, ad essere sinceri, non voleva nemmeno saperlo.
Svegliandosi – per la precisione, dopo essere stato scaraventato dal padre giù dal letto mentre l’amorevole madre portava il caffè in camera all’amata figliola – si era sentito urlare contro che avrebbe dovuto partecipare allo stage perché era ora che si decidesse a fare qualcosa della sua vita.
Padre stronzo e sorella puttana, ecco quello che pensava sotto la sua sbrilluccicante aureola. Ma siccome era un deficiente che non si sapeva imporre, quella mattina aveva preso la sua cartelletta sotto braccio e aveva seguito la cara Ambre voglio-le-corna-rosa-e-gonna-rosa-e-di-paillettes  con aria afflitta.
Ma come si fa ad essere cosi civettuoli? Stupido me che non sono ancora scappato di casa! Stupido!
Una volta entrati al liceo, Nathaniel si voltò appena in tempo per constatare con orrore che la sua amata sorella si stava strusciando indecentemente sul suo nemico giurato fin dall’infanzia.
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#2
Magari Nathaniel era saltato a conclusioni affrettate, o magari no, fatto sta che Ambra s’era attaccata a tutta la fiancata sinistra di Castiel con gambe, braccia, artigli e tacchi Jimmie Chou e non l’aveva mollata più finché il ragazzo, esasperato, se la scrollò di dosso con uno strattone non appena mise piede nell’aula, precipitandosi subito dopo accanto a Lysandre chiedendo venia. Lysandre, che era uno stronzo ma che capiva la situazione dell’amico, accettò di farlo sedere dalla parte del muro, guadagnandosi una copertura totale in caso d’assenza e tutti i soldi per il pranzo direttamente dalle tasche di Castiel.
Ambre però era un osso duro e continuò a mandargli bigliettini per tutte le ore di lezione su cartoncino rosa, profumato alla rosa, con inchiostro rosa, sotto lo sguardo del fratello che non lasciava presagire un futuro esattamente rosa e fiori.
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#3
Alexy intanto stava placidamente ascoltando la lezione quando Kentin entrò nel suo campo visivo sconvolgendo totalmente i suoi ormoni. L’angioletto, omosessuale dichiarato, a quanto pare s’era preso un bel colpo di fulmine. Era così preso da Kentin – che fissava Alexiel con aria affranta – che ciò che i professori dicevano entrava da un orecchio e usciva dall’altro, più o meno come al fratello, che invece s’era portato dietro la sua amata console.

- Quindi ragazzi il vostro compito è custodire i terreni … – Disse il professore agli Angel.
- Mentre il vostro è quello di tentarli. – Completò la professoressa riferendosi ai Devil.
- E ricordatevi del veto, non potete in alcun modo interferire personalmente nelle faccende umane! Altrimenti … -
- Le cose si mettono male.  -  Disse Armin, riferendosi non alla lezione, ma al fatto che il suo personaggio stava finendo le vite.
- Bravo Armin! Eri distratto, ottimo lavoro! – Trillò la professoressa entusiasta del perfetto comportamento da Devil che stava mantenendo il ragazzo, che teneva i piedi sul banco.

Purtroppo le cose andarono diversamente ad Alexy che, facendosi cogliere in flagrante a guardare altrove, si beccò una nota la prima ora del primo giorno del primo anno di scuola.
E così Alexy tornò a guardare sognante Kentin,che stava guardando spaventato Castiel, che stava guardando curioso Alexiel, che stava guardando insospettita la sua amica Claire, che stava guardando con aria da "ma cosa sta facendo quello li?..." Lysandre che, ovviamente, se ne stava sbattendo altamente di tutti.
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4#
Alexiel stava tranquillamente camminando verso l’uscita della scuola approfittando della ricreazione, quando distinse due capigliature e un paio di pugni volanti in un angolo del cortile.
Si diresse verso la sua amica Claire che, seduta sulla ringhiera, stava guardando la scena arricciandosi una ciocca castana attorno al dito con aria interessata.

-Si può sapere cos’è quell’uragano la in fondo?
- Nathaniel e Castiel che se le danno di santa ragione, sarà già la terza volta, oggi. Ne vuoi? - Claire porse ad Alexiel un pacco di pop-corn annegati nel burro  come se si trattasse di una barretta ipocalorica, guardandola innocentemente dietro i suoi occhi azzurri. Ma come diamine faceva quella stronza a mangiare di tutto e rimanere uno stecco?

- No grazie, Claire. Il tuo compito è tentare gli umani, non me. Chi vince?
- Sembra siano pari. Ma secondo me vince Castiel, insomma … Pensi davvero che vinca uno che è venuto il primo giorno in camicia e cravatta e che è stato candidato come rappresentante degli studenti?
- Si, secondo me ha qualche possibilità.
- Secondo me ha già perso.
- Accettasi scommesse – Disse la bionda, sorridendo sadicamente mentre tendeva la mano all’amica.
-  …. Guarda che dovrei essere io a tentare la gente – Rispose la castana, guardandola con gli occhi a fessura.
- Ma è solo una proposta!
-  … Accetto, ma se vinco io mangiamo al Bistrò, e offri tu – Claire strinse la mano ad Alexiel aggiungendo un “sei una Angel bastarda e doppiogiochista, razza di stronza” sottovoce, sperando che Alexiel non sentisse. Poco dopo ebbero già l’esito della scommessa.


-L'angolo della Neutra-
BuonasSeraH! Allora ragazzi, premettiamo che sono un attimo sclerata per motivi legati all'inferno che sta per ricominciare. Esatto, vi sto parlando della scuola! Tra un po' non solo i nostri cari protagonisti saranno riunchiusi in quell'edificio carcerario spacciato per istituto, ci finiremo chiusi dentro anche noi! Personalmente, non mi dispiacerebbe se non dovessi sostenere l'esame di riparazione - e quindi essere preda dell'ansia. Come avete visto, questo capitolo è un po' più serio del precedente (o almeno così mi sembra) ma già dal prossimo torneranno le mie amatissime Gag! Detto questo, vi lascio con la solita domanda finale:
Chi ha vinto la scommessa tra Claire e Alexiel?
Buon proseguimento di serata e al prossimo capitolo!

 

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Capitolo 3
*** #Dopo le lezioni! ***


Dopo le lezioni! - Siamo ancora nel delirio assoluto?!

#1
Quegli aggeggi erano infernali, sono infernali e rimarranno sempre infernali.
Lysandre, inserita la sua scintillante monetina all’interno della macchinetta, stava elegantemente imprecando contro chi l’avesse inventata perché la bottiglietta di tè verde era rimasta incastrata tra il vetro e l’apparecchio. Ormai sicuro che con le buone non l’avrebbe mai tirata fuori, e avendo collaudato che quella … Cosa, non rispondeva ai comandi vocali, tentò di infilare un braccio su per l’erogatore e tirare fuori la bottiglietta con le cattive. Ciò che ottenne fu una camicia lacera.           
Allora, sorridendo come suo solito, decise di prenderla in maniera filosofica:
Allontanatasi di circa mezzo metro, prese lo slancio e tirò un calcio ben assestato al centro del vetro di quell’affare. Si ruppe, ma la bottiglietta cadde e lui poté finalmente sorseggiare il suo tè in santa pace.
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#2
Ovviamente, la scommessa l’aveva vinta Alexiel.
Dopo essere stato minacciato da Nathaniel di vedersi sguinzagliato contro la sorella di lui, l'adorabile Ambre, Castiel se ne andò a tavoletta con un “non finisce qui”. La bionda, che era comunque una Angel – anche se da tale non si comportava – si era arresa alle suppliche di Claire e aveva accettato di mangiare da McDonald’s. O meglio, Claire mangiava, lei sorseggiava un milk-shake. Guardando l’amica spazzolare via in trenta secondi un Crispy McBacon, due McChicken, tre Happy Meal – uno con toast e due con hamburger- una confezione da venti di Chicken McNuggets, quattro pacchetti di patatine e cinque coca cola, si chiese come schifo facesse ad avere ancora fame e soprattutto a non aver messo su nemmeno un etto.


- Ma non è giusto! Nate ha cambiato le carte in tavola, non vale!
- Lo dici solo perché hai perso Claire, non andare a prendere altro perché ti strozzo se mi fai pagare il conto.
- Sai benissimo che sfogo sul cibo, e adesso ho tanto da sfogare – Rispose lei, addentando l’ennesimo cheeseburger.
- La rabbia per aver perso di nuovo contro di me o per il fatto che Lysandre non ti calcola?
Alexiel arrotolò una delle lunghe ciocche biondo platino attorno al dito, sorseggiando la bevanda con nonchalance. Sapeva quando aveva vinto, e stava già iniziando a cantare vittoria quando …


- Tsk, come se a te non piacesse nessuno, Alex. Dai, spara. Chi è?
La ragazza, rimasta interdetta, stava per rispondere all’amica dopo un attimo di silenzio quando si sentì chiamare dall’entrata del locale.
 
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#3
 
Armin si diresse sbracciandosi verso il tavolo delle ragazze come se non le vedesse da duecento anni piuttosto che da due ore. Ma forse, i troppi videogame e le ore di lezione gli avevano un po’ deviato la mente. Dopo aver quasi strangolato la ragazza e aver trascinato il fratello a prendere qualcosa, si sedette affidando la sua console a Claire sapendo che gli altri due l’avrebbero distrutta solo per fargli un dispetto. Altro che Angel ed Angel, qua i ruoli erano invertiti!
Dopo essersi preso il suo CBO e aver passato il Chicken Pepper al fratello, tentò disperatamente di aprire una conversazione.


- Allora Alex, chi l’ha vinta la scommessa?
- Che scommessa? Io non ho scommesso niente.
- Non dicevo a te, Alexy! Dicevo ad Alexiel.
- Uh, dicevi a me? L’ho vinta io.
- Dalla quantità esorbitante di cibo che sta mangiando Claire, pensavo l’avesse vinta lei.
- E invece no, devi aspettartelo, Armin. Alex non perde mai.
- Ma se l’ultima volta ho perso una magliettina adorabile per questione di minuti, ero giusto andato al negozio accanto per …
- Alexy! Non diceva a te!
- Scusami se abbiamo nomi simili!
- Si ma dovresti capirlo dal contesto della frase! Diglielo, Alex!
- … Stavolta te lo chiedo. Dici a me o a lei?
Armin rinunciò esasperato, tra una Claire che affogò nella coca cola la perduta partita di Mario Kart e Alexiel che, ridacchiando, guardava di sottecchi Alexy che cercava di calmare Armin, in piena crisi isteria – o premestruale, come preferite.
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#4
Intanto Kentin stava morendo di gelosia, mentre guardava di sottecchi Alexiel, fuori dal locale. Ma appena vide che Alexy voltava lo sguardo verso la porta a vetri, se ne andò alla velocità della luce inciampando più volte e chiedendo altrettante volte scusa al marciapiede.



- L'angolo della Neutra - 

Buona mezzanotte meno un quarto a tutti! Vi parla la Neutra, una povera sfigata che tra meno di otto ore dovrà essere relegata tra quattro mura gelide in un inferno chiamato scuola.
Sinceramente, preferirei di gran lunga la Golden School, ma di gran lunga. In realtà non ho molto da dire su questo capitolo, tranne che la gag del soprannome "Alex", comune sia per 
Alexy sia per Alexiel, è sempre tra le mie preferite. Detto questo, vi lascio con la domanda finale, ormai di routine, tanti baci e un grande in bocca al lupo per il nuovo anno scolastico!
Domanda Finale: Ad Alexiel piace qualcuno? E se si, chi potrebbe essere?

 

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Capitolo 4
*** #Flashing Moments! ***


Flashing Moments! - Dopotutto, è solo un giorno come tutti gli altri!
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#1
Reduce dell’infernale venerdì sera passato dalla sorella in compagnia delle amiche, Nathaniel si avviava con passo strascicato fuori dalla Sala Delegati. Le quattro ragazze – Ambra, Lee, Charlotte e Karla – sghignazzanti nella stanza accanto lo avevano privato del sonno fino alle quattro del mattino e, mentre lui era praticamente uno zombie ambulante, le oche quaqquaraqquà avevano dormito bellamente per tutta la mattina. Inconsapevole del pallore cadaverico e dei macigni neri che aveva sotto gli occhi, perché quelle non erano occhiaie, sorrise a Melody con una faccia che voleva dire “Ti prego lasciami in pace e non farmi domande”. La povera ragazza, spaventata da quel mostro, andò a sedersi dal lato opposto della sala senza nemmeno fiatare, rivolgendo di tanto in tanto lo sguardo all’orologio, sperando di potersene andare presto e soprattutto di potersene andare viva.
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#2
Intanto, qualche ora prima, mentre le oche giulive dormivano, Ambra-corna-rosa-e-gonna-rosa-di-paillettes si stava aggraziatamente dirigendo verso il piano inferiore per sorseggiare il suo tè verde in santa pace quando, sempre molto aggraziatamente, scivolò sull’ultimo gradino delle scale cadendo leggiadramente per terra. Inginocchiandosi, si guardò attorno per verificare che nessuno avesse assistito alla sua poco dignitosa caduta e, rialzandosi, diede una sonora capocciata al tavolino che malauguratamente si trovava sopra di lei.
Lanciando un’occhiataccia molto gentile al resto dei mobili, si recò in cucina sorseggiando il suo tè, sputandoselo addosso quando si accorse che le sue amiche ridevano a crepapelle riguardando millemila volte il video che avevano girato di nascosto.
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#3
 
Alla fine della giornata scolastica Claire, che in quanto demone poteva stare disattenta a piacimento, si stava recando saltellando verso l’uscita, euforica per aver ottenuto – fonti anonime ci riferiscono che ha ricattato una povera vittima – il numero di Lysandre. Incrociò Alexiel per il corridoio, ma la bionda continuò a fissare l’oggetto dei suoi desideri armeggiare nervosamente con la tastiera del suo cellulare, sorda ai continui richiami e gli “Ma mi stai ascoltando, razza di stronza che non sei altro?!” dell’amica. Quando la scocciata ragazza guardò di striscio Claire con gli occhia  fessura, la castana capì che era meglio girare al largo. Passò i dieci minuti di strada per tornare a casa e tutta la notte seguente aspettando una risposta da Lysandre che, alle quattro del mattino, le inviò un “Finito di scassare le corna ogni sette minuti e mezzo? Vorrei dormire”, per poi non risponderle più.
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#4
 
Quel pomeriggio Castiel, reduce invece della lezione di educazione fisica e delle torture medievali che i poteri del fuoco, eterno flaggello dei Devil, lo costringevano a sopportare, si avviava carponi verso il suo armadietto in cerca di qualcosa di potabile. Anzi, si sarebbe accontentato di qualsiasi cosa liquida e fredda. Incrociò Nathaniel per il corridoio ma i due, dopo essersi scambiati un’occhiata raggelante, decisero di darsi tregua temporanea per non ridursi a pezzettini ancor più di quanto già non fossero. Infine, il povero Castiel capì che nel suo armadietto acqua non ne avrebbe mai trovata perché l’acqua a scuola se la portano solo i pivelli e le ragazze, chissenefrega se muoio di sete.Disperato, andò a chiedere aiuto a Lysandre che, in un primo momento, avrebbe voluto cedergli la bottiglia che riservava alle persone che dovevano girargli a largo, con acqua trovata casualmente nel water del bagno maschile, ma poi, un po’ per pietà un po’ perché Castiel era l’unico che realmente lo sopportasse, decise di cedergli la sua bottiglia d’acqua.
Peccato che il rosso dimenticò la regola del mignolino.

-L'angolo della Neutra-
Buona Sera a tutti! Chi vi parla è una povera studentessa stressata dopo nemmeno venti giorni dall'inizio della scuola. Halloween, si può sapere chi stai aspettando per arrivare?! EH?!
Bene, sul capitolo, anche questa volta, non ho gran che da dire, solo che sono momenti sparsi della stessa giornata. Cioè: il primo paragragrafo è ambientato all'incirca tra le 17.30 e le 18.00, il secondo verso le 10.30, il terzo verso le 17.00 e l'ultimo verso le 18.00. Quindi, tutti i paragrafi sono compresi nell'arco di una normalissima giornata da 24 ore, probabilmente l'unica cosa normale per i personaggi (o povere vittime). Detto questo, sperando che almeno voi riusciate a salvarvi da quest'anno scolastico, vi lascio con la solita domanda (o domande) finale (o finali)!

1. Abbiamo appurato dal 3° paragrafo che ad Alexiel piace qualcuno, resta la stessa incognita. Chi è lo sventurato?
2. Castiel ha firmato la propria condanna a morte nella riga finale. Come pensate che reagirà Lysandre?

 

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Capitolo 5
*** #Il Tempo che Passa. ***


Il Tempo che Passa - Una Lenta e Dolorosa Agonia ...


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#1
Charlotte era il classico devil passivo, angelo mancato che segue in silenzio la lezione e tutti gli avvenimenti che la circondano. Quel giorno, forse perché era ancor più svogliata degli altri giorni, forse perché la verifica di storia angelica non era esattamente un buon motivo per entrare a scuola, decise di disertare e scaraventare tutto – libri, quaderni e zaino – fuori dalla finestra, per poi andare al parco a rilassarsi. Prese un outfit a caso dal suo armadio di vestiti tutti rigorosamente uguali e uscì, dimenticandosi però che i tacchi a spillo non sono l’ideale sulla terra umida.
Quando arrivò, circa un quarto d’ora dopo, aveva dissotterrato un rolex, qualche lombrico, un elicottero, due cadaveri di qualche animale non identificato e un testimone di Geova grazie alle stalattiti che aveva sotto le caviglie. Decise di sedersi al tavolino del bar li vicino e osservare il via vai di gente intorno, quando il suo sguardo cadde su una pietra piatta posta sotto un albero, con accanto una bottiglietta d’acqua. Le parve che il terreno attorno alla pietra fosse leggermente bruciacchiato, ma non vi diede molto peso.
Almeno finché non sentì Armin, messosi a giocare li vicino, dire che Castiel era, in fin dei conti, una brava persona.
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#2
Intanto, Ambra stava cercando il ragazzo-amore-affermato-della-sua-vita in un vestitino rosa di pailettes, con tacchi rosa di pailettes, cerchietto rosa di pailettes, orecchini rosa di pailettes e una borsa rosa di pailettes. No, i suoi capelli sono ancora biondi, ma sta pensando di farsi delle meches fucsia. Vi ringrazia per l’interessamento, aggiungendo che noi comuni mortali senza un minimo di stile siamo talmente straccioni da sembrare quasi casual e che dovremmo prendere esempio da lei.
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#3
Intanto quella macchia verde che si aggirava per il cortile della scuola non era un enorme granatina alla menta bensì Kentin in tuta mimetica che tentava di sfuggire alle grinfie di Alexy. Muovendosi carponi tra le siepi però non passava molto inosservato, anzi, aveva gli occhi di mezza scuola puntati su di lui mentre l’altra metà della scuola si chiedeva chi fosse quel deficiente mascherato da opossum. Quando il povero ragazzo giunse, coperto di graffi e tagli, al portone della scuola, si ritrovò davanti un  paio di converse arancioni. Guardando in alto, l’inconfondibile capigliatura azzurra di un ragazzo che Kentin conosceva bene. Scappando a gambe levate, si ritrovò a sbattere contro la copia mora del ragazzo incontrato poco prima, sospirando di sollievo.


- Su Kentin, Alexy non è tremendo come credi!
Sarà, ma sono due settimane che mi perseguita peggio di uno stalker.
Il ragazzo cinse le spalle dell’amico con un braccio mentre un SMS riportante la scritta “Te l’avevo detto che avrebbe funzionato!” faceva capolino dal suo cellulare, mittente Armin.
Chi l’avrebbe mai detto che la tintura per capelli e le lentine colorate avrebbero compiuto tale miracolo?
Pensò Alexy, con i vestiti del fratello e il braccio sulla spalla di Kentin che poco dopo si sarebbe preso un infarto.
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#4
A scuola, la domanda del giorno riguardava la fine che Lysandre aveva riservato a Castiel.
C’era chi vaneggiava sullo squartamento, chi sull’elettroshock, chi sull’annegamento, ma nessuno aveva pensato che, in quanto Demone, Lys aveva optato per l’incenerimento.
Alexiel ci stava già pensando da un po’, visto che Claire aveva deciso di sostituire l’ora di filosofia dantesca* con botanica, asserendo di preferire il fango alla selva oscura.
Appogiata al muro con fare figo, stava vaneggiando su quanto odiasse l’ora di buco quando un gruppetto di ragazzi le passò davanti. Nulla, non le interessava nessuno.
Guardandosi attorno, la scuola era deserta. Bene, la sua reputazione non ne avrebbe risentito.
Si sedette a gambe conserte nel sottoscala e accese la console, presa in prestito da Armin, e iniziò a giocare ad Assassin’s Creed: Altair’s Chronicle.
Stava ormai arrivando ad un punto cruciale della partita quando un’alta ombra sorridente la sovrastò. Ghignava soddisfatto a aveva i capelli candidi.
Fottuto Lysandre.

- Bene bene, quindi la stella del professor Faraize passa l’ora libera a giocare ad un gioco violento invece che a ripassare lettere e filosofia. Il consiglio studentesco angelico sarà lieto di venirne a conoscenza.
- Tsk, con quali prove, Lysandre?
- Non c’è bisogno di sputare il mio nome con tanto odio, Alexiel. – Rispose lui, sventolandole davanti al naso il cellulare con su un video compromettente di lei con in mano una console.
- Dimmi cosa vuoi, razza di bastardo che non sei altro.
- Scendere a patti, angioletto – disse, sorridendo in modo poco rassicurante.



- L'angolo della Neutra-
Buon Pomeriggio a tutti! Vi chiedo umilmente perdono per l'immane ritardo, ma tra compiti in classe, avvenimenti vari e impegni massacranti, ho potuto scrivere il nuovo solo adesso. E' fresco fresco di battitura, buttato giù in dieci minuti scarsi parlando al telefono con un'amica rompiscatole. Non mi sono superata, in effetti questo è un capitolo abbastanza tranquillo. Diciamo che da qui in poi la storia prenderà una piega più seria, perché gli avvenimenti inizieranno ad intrecciarsi e la trama a complicarsi - anche se cercherò di non far mancare il pizzico di comicità, così, per sdrammatizzare.
Inutile dire che prima o poi si alzerà anche il rating con grande gioia delle fangirl pervertite come me. Yeh! Detto questo, un'unica nota del capitolo:

* Filosofia Dantesca è una materia che ho ovviamente inventato io, in relazione all'nferno, al purgatorio e all'inferno di Dante. Si studia durante i primi tre anni del College, che si struttura in 5+2 anni, che sarebbero il normale liceo più i due di specializzazione come se fosse un'università, e quindi dai 16 ai 23 anni. Anche questa struttura l'ho inventata di sana pianta per far tornare i conti della storia.

Infine, vi lascio con la solita domanda finale - più quella in sospeso del precedente capitolo (Cristoh, le note sono quasi più lunghe del capitolo):
- A quali condizioni Lysandre accetterà di non rivelare ai professori che in realtà Alexiel non è la perfetta Angel che tutti credono?

Buona continuazione!

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Capitolo 6
*** #Coppie Scoppiate! ***


.Coppie Scoppiate! - Morte tra 3 ... 2... 1...

- L'angolo della Neutra - 
Che questa volta preferisco mettere prima per avvisare che in questo capitolo ci sono più termini scurrili del solito. E non pare, perché leggendo questa nota sembro una ragazza carina e coccolosa - ahahahahahahahahahahahahah, basta, la smetto di dire fesserie. Detto questo, visto che c'è freddo e ho le mani praticamente monche e per i fatti loro, mi scuso per il tremendo ritardo e vi lascio con la domanda rituale riferita al paragrafo #5:
Quale sarà, secondo voi, la reazione di Ambra?

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#1
Fancazzista guastafeste, ecco cos’è! Lo odio lo odio lo odio!
Questi erano i pensieri lusinghieri e delicati di Alexiel mentre, attraversando a passo di carica il corridoio, si recava in aula magna.
Era giunto  la tanto attesa apocalis  il tanto atteso giorno dell’assegnazione dei protetti, e lei non faceva altro che prendere alle peggio parole il povero Demone sventurato che aveva avuto la malaugurata idea di mettersi contro di lei ma, d’altro canto, al posto di Lysandre chi non l’avrebbe fatto? Nessuno avrebbe avuto il coraggio di negare che era un’occasione d’oro. Alexiel poteva permettersi tutto ciò che voleva con un battito di ciglia e renderla ricattabile equivaleva al poter ottenere tutto ciò che si voleva da lei. Tutto, o quasi.
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#2
 
L’aula magna era tutto un brulicare di gente impegnata nelle più svariate attività.
C’era chi si rifaceva le unghie, chi parlava dell’ultima partita di calcio, chi ripassava all’ultimo minuto per un compito imminente e chi si fumava un paio di canne in tutta tranquillità.
Si, avete capito bene. Canne. Perché le sigarette dovete sapere che fanno troppo mainstream.
Non curanti dei professori che avevano appena fatto il loro ingresso in sala, i ragazzi continuarono a distruggersi i neuroni finché non iniziarono a smistare le coppie.
  • - RAGAZZI! FATE UN PO’ DI SILENZIO! Deficienti che non siete altro … -
Delicata come sempre, l’insegnante dei Devil iniziò a smistare a random le coppie nel suo smistatore (?) truccato.
Ne uscì fuori il seguente elenco:
Castiel finì con Kentin, per la pace mentale del primo e la disperazione del secondo.
Alexy finì con Ambra, ed è che dire perché lei sperava di finire con un bel ragazzo. Alla bella notizia, ella rischiò di spezzarsi le unghie smaltate di fresco dalla disperazione.
Alexiel finì con Armin, per la gioia di entrambi che finalmente poterono trovare una scusa buona per vedersi e finire i loro tornei con la PS3 senza destare i sospetti di nessuno.
Claire finì con Nathaniel, che già programmava come vincere tutto.
Lysandre, sebbene fosse finito in coppia con un adorabile tizio chiamato Charlie, si ritrovò assegnato il suo peggiore incubo.
Debrah.
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#3
 
Debrah è la più putt ehm … Subdola, di tutti i devil, ma è stata cacciata dall’inferno in quanto ha tentato di sabotare il consiglio demoniaco per ottenere il potere. Arrivata sulla terra, si è iscritta ad un alberghiero dove ha inziaito a lasciarsi dietro una scia di cuori infranti. Attualmente è reduce di una … Due? Fonti esterne mi dicono due bocciature, e sta ripetendo il terzo anno. Adesso ha quindi diciotto anni ed è talmente stronza che nemmeno le feci per strada lo sono più di lei. Ed è inutile tentare di proteggerla, se hai un ragazzo Debrah se lo fotterà. Nel vero senso della parola.
Ci aveva provato anche con Nathaniel, quando era ancora una Devil – tentando di rompere il V.E.T.O tra le altre cose-, tempo prima, per indurlo a non spifferare quanto lei in realtà fosse stata ipocrita al resto della scuola. Tentativo riuscito e faccia salvata. A questo punto l’esclamazione giunge spontanea e si suggerisce di tappare le orecchie dei bambini.
Che puttana.
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#4
 
A Claire e Nathaniel era stato assegnato un ragazzo di nome Dajan, frequentante l’ultimo anno in un istituto professionale a indirizzo sportivo. Siccome anche lui è un bastardo di prima categoria, il compito di Claire risulta abbastanza facile, se non che Claire proprio non riusciva a sopportarlo.
Passò dunque la giornata a lamentarsi con il povero Nathaniel che si vide costretto a sopportarla.
Se la passarono meglio Alexiel ed Armin che, vedendosi assegnati ad una ragazza timida e tranquilla di nome Violet, passarono le loro giornate a divertirsi giocando alla console.
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#5
Intanto, il video in cui si vedeva Ambra capitombolare giù per le scale e mostrare il suo tanga rosa stava facendo il giro della scuola.

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Capitolo 7
*** #Speciale Natale! ***


Speciale Natale! - Meno Sette giorni a Capodanno ...

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#1
 
Claire stava vagando senza meta per i corridoi, felice e soddisfatta di essere riuscita a sopravvivere all’ultima giornata di scuola prima delle vacanze Natalizie. Strano ma vero, anche i demoni amano il Natale. Come potrebbe essere altrimenti? Il cibo, le vacanze, il cibo, gli amici, il cibo, le lunghe mattinate sotto le coperte, il cibo, i regali … Ho già detto il cibo? No? Beh, aggiungetelo alla lista. Era arrivata in aula multimediale per l’ultimo corso della giornata, quello di scrittura, l’unico che seguiva assieme ad Alexiel che era stranamente assente. La demonietta che sotto sotto aveva il cuore tenero iniziava a sentirsi sola senza aver nessuno a cui rompere le scatole, e mal sopportava la vista della sedia vuota accanto alla sua. Quella maledetta angel, ha quindici anni e già sa benissimo come rovinare la vita alle persone! Pensa lei, mordicchiando distrattamente la matita che fino a  poco prima usava per scrivere la bozza del suo ultimo progetto. E dire che aveva così tante cose da raccontarle, e che dovrà rimandare tutto alla festa di Natale che la sua amica aveva organizzato per quella sera stessa.
 
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#2
 
Intanto Castiel, che a fatica era riuscito a rimettere assieme i suoi numerosissimi pezzi andati inceneriti durante il suo ultimo incontro con Lysandre, stava accompagnando quest’ultimo a comprare gli ultimi regali di Natale, senza nemmeno essere tanto dispiaciuto: era l’occasione buona per comprare qualcosa che avrebbe potuto fargli acquistare punti agli occhi di una ragazza in particolare che però sembrava non calcolarlo nemmeno per sbaglio. Vedendo l’amico particolarmente assorto davanti a una vetrina di un negozio pieno di peluche fino al soffitto, il rosso iniziò a preoccuparsi. Non era mai successo.
 
- Lys? …Lys? Terra chiama Lysandre! Ascoltami! Non mi piace essere ignorato.
- Si, scusami. Stavo solo guardando.
- Eh appunto, perché guardavi dei peluche? Sai, mica sarai diventato … Insomma …
- ….Non pensarci neanche, devo scegliere il regalo per la mia ragazza.
 
A quel punto Castiel, colto di sorpresa da un repentino infarto e con il cuore che fece tre capriole di seguito, sputò tutta la sprite che stava bevendo sul pavimento, rischiando d’affogare e diventando di un colore indefinito tra il rosso, il viola, il verde e il giallo.
 
- L a  t u a  r a g a z z a ?! Razza di demonio che non sei altro, e non mi dici nulla! Dai, chi è la fortunata? – Domando all’amico con sguardo ammiccante.
- … Alexiel.
 
In fondo al torace di Castiel un sonoro Crack risuonò per tutto il centro commerciale, seguito dal rumore di cocci rotti.
 
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#3
 
Alexy, che in seguito a ore e ore di suppliche aveva lasciato Kentin da solo con il suo terrore, era andato in caffetteria per prendere una cioccolata calda, ingannando il tempo parlando con il fratello che, come suo solito, era intento a giocare alla PSP.
 
- Armin, hai sentito di Alexiel e Lysandre? Io sono rimasto sconvolto, cioè, Alex lo odia!
- A quanto pare ci sbagliavamo tutti … Ne ho parlato con Alexiel poco fa, mentre eravamo con Violet. Sai, lei è sempre così tranquilla che possiamo parlare quanto ci pare …
- Si, ma sai cosa voglio dire … Non sei preoccupato che possano rompere il V.E.T.O.?
- Nah, non succederà. Sono veramente a rischio solo se qualcuno delle Alte Sfere viene a saperlo o se decidono di procreare. Alexiel ha quindici anni e Lysandre sedici, quante probabilità ci sono?
- …In effetti zero. Beh, spero per loro che non abbiano istinti genitoriali precoci.
- E a te, invece? Come va con Kentin? …
 
Alexy, che ricordava ancora con rammarico Kentin che poco prima gli gridava terrorizzato di stare lontano da lui, dandogli più e più volte del mostro pervertito e che in seguito scappava spaventato con le gambe a pale di mulino nemmeno fosse bee-beep, decise di non rispondere.

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#4
 
Intanto Kentin stava ancora fuggendo a gambe levate, nemmeno avesse visto il bisnipote di Frankeinstein.

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#5

Ambra, invitata anche lei alla festa di Alexiel, stava ripulendo la sua maglietta sporcata di sangue poco prima pensando a cosa poter indossare quella sera. Il turchese faceva risaltare il colore dei suoi occhi e stava benissimo con i suoi capelli biondi, ma anche il nero le stava bene visti i suoi colori chiari, e in più snellisce molto … Alla fine, dopo ore di riflessione, optò per un tubino corto di pailettes rosa e un paio di scarpe con il tacco nere, abbinati a una pelliccia di visone per difendersi dal freddo. Tanto, anche se avesse indossato degli stracci, accanto alle sue due migliori amiche mutilate da lei stessa qualche ora prima, sarebbe apparsa comunque splendida.
O almeno così crede lei.



- L'angolo della Neutra - 

Buonaseraebenvenutinell'angolodellapazzasclerata! Allora, intanto siamo tutti contenti perché siamo in vacanza, compresa la sottoscritta che ha deciso di scrivere questo capitolo, che non è uno special di Natale ma un vero e proprio capitolo, e che è totalmente fuori programma perché non c'era messo da nessuna parte. Esatto, mi sono alzata stamattina con la voglia di scriverlo. Merito delle vacanze e della Vigilia della Vigilia di Natale. Allora, avete ben capito che Alexiel e Lysandre adesso stanno assieme, TATATATATAN (?) ma ci sono ancora diverse incognite da scoprire! Ma, visto che è Natale, vi farò solo una domandina che io trovo abbastanza facile poiché potete spaziare con la fantasia. Esatto, stavolta non c'è ne giusto e ne sbagliato perché è una cosa già successa!

- Come mai Lysandre e Alexiel si sono messi assieme? E com'è successo?

Buon Natale a Tutti e Felice Anno Nuovo nel cas non approdassi qui prima del 2014!
P.S. Questo capitolo è dedicato in particolare a Gozaru e a Cometothedarkside, perché si meritano qualcosa di scritto in particolare per loro, sperando che piaccia a entrambe, con i miei più pandacoccolosi (?) auguri per le feste!

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Capitolo 8
*** #Hide and Seek... ***


Hide And Seek - Nascondino, oppure ...
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#1
Il punto è che Alexiel non aveva riflettuto, quando aveva deciso di assecondare Lysandre in quel suo gioco stupido e infantile. Non aveva fatto i conti con i suoi, di sentimenti, pensando che in fondo Lysandre era un bel ragazzo e che in confronto a come si comportava con le altre, lei l’aveva sempre trattata bene. Non aveva pensato che mettersi con Lysandre voleva dire comportarsi come due fidanzati anche di fronte ai loro amici, che sicuramente avrebbero voluto delle spiegazioni – o quantomeno l’avrebbero tempestata di domande. E adesso stava letteralmente sommergendo di parole a raffica Claire che, povera vittima, si era offerta di aiutarla con i preparativi per la festa e con i vestiti, perché l’ultima cosa che la ragazza voleva era che Alexiel partecipasse ad una festa in jeans e sneakers come al solito. Piccolo problema, non le andava bene niente. Troppo scontato, troppo lungo, troppo corto, troppo stretto, troppo largo, troppo semplice, troppo scintillante, questo è semplicemente troppo e basta! Alexiel, sommersa di abiti fin sopra i capelli, stava per mettersi ad urlare esasperata.


- Ma insomma Claire! Perché tu puoi metterti i jeans e io no?!
- Perché io ho messo anche la camicia e il maglioncino elegante, mentre tu metteresti la tua adorata felpa azzurra di Totoro con le maniche smangiucchiate!

Alexiel, sapendo che l’amica aveva ragione, decise di starsene zitta e mettere il vestito di pizzo nero, aderente e con le maniche a tre quarti, che l’amica aveva scelto per lei. Si sentiva un po’ nuda con le gambe scoperte dal ginocchio in giù e non sapeva assolutamente come camminare sui tacchi, ma avrebbe provato ad arrivare a fine giornata senza rompersi l’osso del collo.
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#2
 
Ormai erano arrivati tutti, o quasi.
C’era Armin, felicissimo di poter giocare con la sua amata PSP anche nel bel mezzo di una festa, c’era Alexy, che ci provava spudoratamente con il povero Kentin costretto a nascondersi sotto il divano, raggomitolandosi in una coperta trovata chissà dove lasciando uscire solo i suoi occhietti spaventati. C’era l’allegro trio delle oche, tutte imbellettate nei loro abitini aderenti da discoteca, c’era Nathaniel che aveva portato con se il cugino Viktor, un bel ragazzo più grande di loro, che stava bevendo un thé chiacchierando insieme a Charlie e Jade, c’erano anche Kim e Rosalya, a litigare come sempre per le troppe differenze tra loro, e Melody che cercava di metter pace – anche se infondo si volevano bene tutte e tre - e infine c’erano Castiel, abbattuto in un angolo, e Lysandre, accanto ad Alexiel.  La serata sembrava procedere abbastanza tranquilla, finché non si volle cercare un gioco da poter fare tutti insieme.


- Io propongo Hide and Seek … – disse Lysandre, sorridendo sotto i baffi.

- Cosa sarebbe? – Alexy, che aveva messo giù le mani dalla coperta in cui ancora erainfagottato Kentin, non aveva mai sentito parlare di questo gioco. A quel punto Alexiel si alzò, dirigendosi verso il tavolo con un mezzo sorrisetto.

- … Diciamo che è la versione macabra di nascondino. Nella storia originale, si giocava solo in due, da soli, in una casa buia. Una bambola vodoo, a seguito di un rito di evocazione, doveva trovare il bambino che intanto doveva nascondersi senza fare il minimo rumore. Se il bambino vinceva il gioco, otteneva la vendetta richiesta. In caso contrario, se il gioco lo vinceva la bambola … - A quel punto Alexiel, che era andata di soppiatto dietro ad Armin mise di scatto le mani sopra le spalle del ragazzo che trasalì, perdendo la partita.
Tutti si trovarono d’accordo con Lysandre, e iniziarono la conta. A dover cercare tutti fu proprio Alexiel che, visto che era sola contro circa sedici persone, poteva usare le ali, normalmente celate sia da Angel che da Devil.  Che il gioco abbia inizio.
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#3

Toc Toc, sono alla porta, scappa e corri via! Giochiamo insieme a nascondino …
Quello che nessuno di loro sapeva era che giocare ad Hide and Seek con Alexiel sotto equivaleva ad una vera e propria caccia all’uomo fatta dalla bambola, sapeva essere spettrale. Nella penombra della sua casa, dove tutte le luci erano state spente, Alexiel camminava scalza muovendo la testa da un lato e dall’altro, come una bambola, canticchiando a voce bassissima. Dopo i primi cinque minuti, trovò Kentin nascosto sotto la scrivania e Alexy, attaccato alle sue gambe. Poco dopo anche Armin e Claire, nascosti dentro la dispensa, vennero trovati.
Sento chiaramente il rumore dei tuoi passi, sento chiaramente il tuo respiro irregolare …
Muovendosi svelta nell’ombra e su per le scale, trovò Ambra, Charlotte e Lee nascoste nell'armadio dei suoi genitori e Lysandre in soffitta, dentro un vecchio baule polveroso, sul punto di soffocare. Viktor e Charlie, invece, avevano preferito nascondersi sotto il letto, con scarsi risultati. Nathaniel, Rosalya e Melody erano dentro il suo armadio, Kim invece si ci era arrampicata sopra, peccato che non seppe scendere abbastanza in fretta.
Toc Toc, sono nella stanza, or ti troverò e porrò fine a questo gioco! Guardo sotto il letto, però non è li che sei …
Intanto, nella veranda, trovò anche Jade. Adesso mancava solamente Castiel, dove poteva essersi cacciato? Aveva guardato ovunque …
Din Don, ti ho trovato!
Attraverso quella specie di labirinto che era il giardino di Alexiel, Castiel correva, cercando di raggiungere la ragazza prima di essere visto.
Din Don, ecco dov’eri!
Alexiel, che intanto s’era voltata, doveva raggiungere la porta della sua stanza, designata come “Casa”, prima di essere raggiunta dal ragazzo. I suoi passi svelti sul parquet producevano un veloce tap tap tap tap, unico eco nella notte. Din don, la vittoria è mia!
Li separavano ormai appena venti centimetri, si erano quasi raggiunti, e la porta era proprio davanti a loro. Una mano svelta la raggiunse, mancava poco, pochissimo. Appena qualche millimetro … Din don, ora che ti ho raggiunto … Paghi pegno tu!
Din Don, ne è rimasto uno …
Din don, fine del gioco.


 

- L'angolo della Neutra -
Buonsalvesalvinoselvettino a tutti! Passato bene il Natale? Io credo che dovrò mettermi a dieta per tutto il 2014 ma, bando alle chiacchiere, ecco a voi il nuovo - un po' ... Horror - capitolo!
Intanto la canzone Hide and Seek di SeeU, e buona parte del capitolo è basato appunto su questa canzone e sul gioco Hide and Seek, comunemente conosciuto come Nascondino! Da questo momento in poi, come mi pare di aver anticipato in precedenza, la storia prenderà una piega un po' più seria. Ci sono ancora tante domande senza risposta, misteri da scoprire, intrecci da creare e su cui far poi luce ... Ma non preoccupatevi, ci saranno sempre Alexy&Kentin, loro si che rimarranno sempre i soliti! Detto questo auguro a tutti un buon 2014 con l'ultima domanda finale di quest'anno: Chi ha vinto il gioco?

 

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Capitolo 9
*** #Questioni di Cuore ... ***


Questioni di cuore! - E l'amore divenne cattiveria ...
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#1
Nel buio del corridoio, le due figure si distinguevano a malapena, come ombre quasi senza respiro.
La mano di Castiel, sulla maniglia, aveva assegnato per pochissimo la vittoria al rosso.
Alexiel, tra la porta e il ragazzo, lo guardava fisso, così come lui guardava fisso lei. Era come se la vedesse in quel momento per la prima volta. Aveva sempre creduto che i suoi occhi fossero grigi e basta, invece erano di un grigio penetrante, piatto e profondo al contempo, sfaccetato di luce come il colore delle perle, piegato dal tempo e dalla sofferenza che si poteva avere a quindici anni, nove mesi e ventisette giorni, perché anche lui li contava con lei. Erano avvolti da lunghissime ciglia nere, e avevano lo stesso taglio di quelli dei gatti, solo più grande. Se qualcuno gli avesse chiesto di che colore fossero i capelli di Alexiel, lui avrebbe risposto semplicemente “biondi”. A qualche centimetro di distanza da lei, si era accorto che biondi lo erano solo in parte.  Erano dello stesso colore della luce che sfiorava l’argento, che a sua volta sfociava nel bianco più splendente, anche di notte. Aveva le labbra disegnate, dipinte dello stesso colore roseo delle pesche. Era bella, al di là del fatto che c’era buio, che fuori aveva iniziato a piovere e che un fulmine aveva squarciato il silenzio creatosi inondando, per una frazione di secondo, il corridoio di luce.
«Ah, ehm … Castiel …» Il ragazzo sembrò ridestarsi da un sonno profondissimo. «Cosa c’è? … » Le rispose.
«Non è che adesso potresti levare la mano dal mio seno? Grazie».
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#2
 
Nel salotto, tutti si erano seduti a gambe incrociate, a cerchio, aspettando che Castiel scegliesse la penitenza per Alexiel. C’era chi vaneggiava su cose sporche, chi pensava a cose idiote, Lysandre che guardava Castiel con occhi assassini e Alexiel che, ormai, era seriamente spaventata. Il rosso, intanto, sembrava pensare seriamente a qualcosa per la prima volta in vita sua.
Esatto, Castiel pensa.
Gli serviva qualcosa di cattivo, qualcosa che potesse ferire Lysandre e far pentire amaramente  Alexiel di aver scelto un altro al posto suo. Castiel, da buon devil qual era, sapeva essere veramente cattivo.  Così guardò prima Lysandre, con gli occhi di chi odia ardentemente una persona e vuole solo la sua sofferenze, e poi Alexiel, con la bocca serrata e le parole che uscivano in un sibilo, in un soffio tra le sue labbra.
« Dimmi perché hai scelto proprio Lysandre. Dimmi cos’è che ti piace così tanto di lui, al punto da decidere di starci assieme, nonostante tu sia un Angelo e lui un Demone.»
Alexiel sembrò pietrificarsi, così come il resto delle persone nella stanza. Pallida come la morte, non sapeva trovare una risposta a quell’ordine impartitole in modo così diretto da farle male, da ferire lei al posto del ragazzo al suo fianco.  Dopo qualche minuto, gli rispose.
«… Che spiegazioni devo darti, Castiel? Io lo amo. L’amore non ha bisogno di spiegazioni. »
«Parli proprio come l’Angel che sei. »
Magari perché s’era fatto tardi, perché dovevano approfittare del fatto che la pioggia si fosse calmata, gli altri decisero di tornare a casa. Anche se tutti s’erano accorti che quella di Alexiel era solo un’enorme bugia.
O meglio, lo era solo per metà. Alexiel era davvero convinta che l’amore non avesse bisogno di spiegazioni, ma questa era solo una frase che le serviva per non far sembrare l’altra una scusa in modo troppo evidente.
A quel punto, mentre Claire che s’era fermata a dire qualcosa all’orecchio di Alexiel usciva dalla porta, Lysandre, che era rimasto solo nella stanza con Alexiel e Castiel, fece qualcosa di veramente cattivo.
Afferrò Alexiel per il polso, la tirò verso di se e, stringendola, la baciò.
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#3
 
Lysandre guardò Castiel con l’aria di chi ha vinto tutto e se ne andò, lasciando Alexiel sola con l’amico abbattuto. Di quel che avrebbero fatto da quel momento in poi, non gli importava. Alexiel, da Angel, non l’avrebbe mai tradito, e Castiel aveva avuto la vendetta che si meritava. Di Alexiel, Castiel vedeva solo i lunghi capelli sfiorarle le spalle e scendere lievi lungo la schiena, perché la ragazza era girata verso la porta, ormai chiusa. «Adesso però potresti rispondermi, Alexiel. » «Se ti riferisci a poco fa, ti ho già risposto.» «Voglio la verità. Voglio sapere cosa ami di lui, cosa ti piace di una persona opportunista, calcolatrice, vendicativa, menefreghista e falsa come Lysandre. Dimmelo Alexiel, dimmi perché hai scelto lui e non me!»
Alexiel, rimasta immobile a guardare Castiel, ci mise qualche secondo per metabolizzare tutto il discorso. Il ragazzo la fissava con i pugni chiusi e le labbra ridotte a una bianca linea sottile, gli occhi spalancati che brillavano di una luce intensa, Il confine tra l’amore e la rabbia. La linea sottile che t’impedisce di prendere il muro a pugni fino a romperlo ogni volta che lo vorresti.  Non stava per mettersi a piangere, non aveva nemmeno intenzione di dichiararsi. Castiel era semplicemente ferito, arrabiato, e forse anche deluso. Voleva bene a Lysandre tanto quanto amava Alexiel, e tutto questo lo faceva stare male.
« Ah, va bene. Fa’ come vuoi, non rispondermi!» Il ragazzo se ne andò, sbattendo la porta. Alexiel però, che per tutto il tempo non aveva fatto altro che pensarci, la risposta gliel’avrebbe data, la conosceva già da tempo ma, a quanto pare, l’avrebbe tenuta per lei ancora per un po’, il suo segreto personale.
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#4
 
Claire stava camminando per le strade della città con Charlie, in modo da non percorrere la strada verso casa da sola.  I due si conoscevano da poco, ma entrambi sapevano bene che Alexiel non amava Lysandre, ma allora chi? Si chiedeva Charlie.
« Non lo so, anche se conosco Alexiel da anni, non so che tipo di persona possa piacerle. Ha un carattere particolare, non è molto esigente, ma ci sono caratteristiche di una persona che gliela faranno amare oltre ogni dire oppure odiare profondamente. Per lei ci vuole qualcuno di romantico e anche un po’ folle perché, sotto la sua faccia forte, è pur sempre una Angel, e in quanto tale romantica e sognatrice. S’intristisce per nulla e crede troppo in tutto, si fida ciecamente delle persone sbagliate. In base a questo, posso affermare che Castiel non è assolutamente il suo tipo», gli disse Claire, pensandoci su.


- L'angolo della Neutra - 
Hello dears! Ed eccomi qui con il nono, romantico e cattivissimo capitolo della storia. Si, a quest'ora non ragiono più e inzio a scrivere queste cose dolci a manetta. Come avrete notato, la storia a decisamente preso un'altra piega: Lysandre ha un certo interesse verso Alexiel, della quale però è innamorato Castiel. Lei, invece, si direbbe non provi nulla se non comunissimo affetto verso Lysandre e qualcosa di indefinito per Castiel, che Claire giura e spergiura non sia il tipo di Alexiel. Si direbbe che qui si entra nella figura geometrica intrecciata amorosa!
Mi stupisco di me stessa e della mia mente contorta. Prima di lasciarvi con la domanda di routine, ringrazio Gozaru alias BerryChou per avermi dato l'idea della penitenza da chiedere ad Alexiel. Grazie piccolo muffin al cioccolato che mangerò domattina a colazione! Adesso, la domanda: Cos'ha detto Alexiel a Claire, prima che quest'ultima se ne andasse?


P.S. Scusatemi se non rispondo a tutte le recensioni ma, vuoi per mancanza di tempo, vuoi perché spesso non so nemmeno cosa rispondere per non sembrare banale, finisce che rispondo a poche persone o non rispondo affatto. Comunque sappiate che mi fa molto piacere riceverle e che vi ringrazio tutte/i per i complimenti ricevuti fin'ora! *si fa piccola piccola girando gli indicini delle sue manine piccole piccole*

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Capitolo 10
*** #Thirty things (plus two) that I know about you! ***


Thirty things (plus two) that I know about you!


1# Le ali degli angeli sono differenti per ognuno, non ne esistono due paia identiche.

2# Inizialmente, Lysandre doveva essere un angelo e Alexiel un demone.

3# Nella prima bozza della storia era prevista la morte di Alexiel.

4# Potrebbe essere ancora prevista. Potrebbe anche non esserlo, chissà.

5# Le ali degli angeli trovano la loro copia, ma con il colore opposto, nelle ali dei demoni.

6# Claire è basato su quella str dolcissima ragazza chiamata Gozaru.

7# Si potrebbe pensare che Claire sia bulimica, e ci ho anche pensato per qualche secondo. Ma, no. Ha solo un metabolismo invidiabile, la stronza.

8# Da qualche parte sul mio profilo di facebook c’è un disegno di Alexiel e Claire, creato a perditempo in un noioso pomeriggio di pioggia.

9# Se Alexy non fosse stato gay, Claire ci avrebbe provato con lui.

10# Alexy è gay anche su questa Fan Fiction sempre per ripicca a Gozaru, perché la sottoscritta è cattiva – anche se voi non ve ne accorgerete mai.

11# Lysandre non è cattivo come sembra … Ah beh, ripensandoci, forse lo è.

12# L’idea base del carattere di Lysandre deriva da Blackness – Until The Last Breath , dove è descritto come un re oscuro.
Con una coroncina storta.

13# Se Lysandre fosse stato un angelo avrebbe avuto, per la felicità di Gozaru, l’aureola storta.

14# Ci sono volute settimane prima che Gozaru accettasse come “coppia di fatto” Alexy e Kentin nella storia.

15# Si, dietro tutto questo, dietro i miei scleri, dietro tutto quello che faccio, c’è sempre Gozaru.

16# Le domande a fine capitolo le faccio per rubarvi le idee e spacciarle per mie.

17# No, non è vero. Però mi diverto a leggere quel che inventate, certe risposte sono davvero divertenti!

18# Ho già un’idea del finale della storia, ma voi non saprete nulla fino all’ultimo capitolo.

19# Il tempo di scrittura media di un capitolo è quarantacinque minuti con tanto di revisione.

20# Il problema è trovarli, quei quarantacinque minuti.

21# Avevo intenzione di pubblicare questa storia direttamente sul forum di Dolce Flirt, e non su EFP.

22# Alla fine, L’Incubo dei Sempiterni non vedrà mai il forum di Dolce Flirt.

23# Alexiel fuma.

24# All’inizio volevo scrivere questa storia sotto forma di One-shot, descrivendone brevemente la trama e passando direttamente al finale.

25# Nonostante Castiel sia il mio personaggio preferito nelle mie storie se la passa sempre male, su tutti i fronti. E spesso fa anche una brutta fine. Così impara a farmi passare il love’o’metro da 100 a 93 senza che io abbia fatto assolutamente niente!

26# Il rating passerà presto dal giallo all’arancione, quando succederà lo cambierò.

27# Uno dei capitoli potrebbe essere a rating rosso.

28# Claire e Alexiel, in un giorno di pioggia, hanno trovato due gattini in uno scatolone. Alexiel prese quello nero e lo chiamò L, mentre Claire ha preso quello con una macchia bianca attorno all’occhio e l'ha chiamato Giuliano.

29# Ogni sabato sera, Alexiel e Claire si incontrano a casa o dell'una o dell'altra per leggere manga, guardare anime e giocare ai videogames fino a mattina.

30# Alexiel è una tappetta di un metro e cinquanta, proprio come me.

31# Ogni potere angelico e demoniaco deriva da una voglia, diversa per ogni angelo e per ogni demone, sul corpo. Paradossalmente, quella di Alexiel, tra le clavicole, è un pentacolo. Quella di Claire, invece, attorno all'ombelico, ricorda una pokéball. Castiel ha un pentacolo capovolto tra le scapole e Lysandre, invece, una croce capovolta subito sotto il cuore.

32# Alcune di voi, aprendo questo capitolo, avranno pensato "maccheccazz-?!"  ma siete sicuramente arrivate fin qui a bocca aperta e con qualche risatina inaspettata. Ammettetelo!

 

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Capitolo 11
*** #I desideri espressi con gli aeroplani ... ***


Airplanes - B.o.B ft. Hayley Williams (of Paramore)

Per favore, abbiate pietà di me se, dopo la mia imperdonabile assenza, vi rifilo le note del capitolo addirittura prima del capitolo stesso. Lo faccio soprattutto per precisare una cosa: D'ora in poi tutti i capitoli - o quasi, dipende dall'ispirazione del momento - avranno come titolo quello di una canzone. Questo è ispirato a "Airplanes" di B.o.B e Hayley Williams. Ci tengo inoltre a specificare che l'idea è tratta dalla storia "Le carnet perdu" (vi prego ditemi che l'ho scritto giusto) di Euphoria_.

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#1
 
Claire, che continuava a rigirarsi nel letto ormai sfatto, non riusciva a prendere sonno.
Non pensava a nulla in particolare, non provava rabbia, gelosia o risentimento, nei confronti di Alexiel. Non era nemmeno stanca. L’apatia che la contraddistingueva in quel minuto come in tutte le situazioni di quel genere le dava la capacità di estraniarsi, come se fosse semplicemente vuota. Dopo due ore di tentativi falliti decise di alzarsi, mettersi la vestaglia per stare al caldo e scendere a scaldarsi una tazza di latte. In fondo erano ormai le quattro e trentasette del mattino del venticinque dicembre, alias niente scuola.
Nessuno le impediva di bersi il suo caffellatte, incurante dei corti capelli castani spettinati e delle occhiaie dovute alla notte passata in bianco, non quella mattina. Il display del cellulare lasciato in camera si illuminava, rimanendo però silenzioso, all’arrivo del quarto messaggio della giornata.
Il primo era di Charlie, ansioso di sapere se la ragazza fosse tornata a casa sana e salva, poiché lui abitava circa due isolati prima di lei. I due seguenti erano di Armin, la buonanotte da parte sua il primo, del fratello il secondo. Il quarto era il buongiorno di Kim, che non rinunciava agli allenamenti nemmeno in pieno inverno. Due chiamate perse, entrambe di Alexiel, facevano capolino dalla sidebar del cellulare, come fossero due notifiche. Le ignorò, non voleva sentire nessuno. Prese il suo mp3 per non sprecare la batteria del cellulare e mise gli auricolari, impostando la modalità casuale, mentre mangiava latte e biscotti davanti ad un programma che non poteva sentire.
“There comes a time where you fade to the blackness, and when you’re staring at that phone in your lap …”
 
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#2
 
Lysandre non si sentiva  affatto in colpa .
Non stava giocando, la situazione non lo divertiva e, in fondo, non ne traeva alcun vantaggio. Era un demone promettente, sapeva manipolare le persone, aveva carisma e sapeva di averlo. Quella mattina stava correndo come al solito, ma aveva cambiato percorso. Al posto di andare alla pista apposita a poche centinaia di metri da casa sua, aveva deciso di deviare per il lungomare.
Quella mattina, con il cielo terso e il mare in tempesta anche in assenza di vento, Lysandre si sentiva leggero.  I suoi occhi erano assenti ma neanche lui pensava a nulla, era solo incantato. Guardava fisso le onde infrangersi contro gli scogli in mille frammenti di schiuma bianca e poi dissolversi nell’acqua, e gli ricordò tanto le sue speranze. Era un demone e doveva essere cattivo, eppure a volte si sentiva così profondamente fuori posto!
“If I don’t make that then I’ll switch my flight and I’ll be right back at it by the end of night!”
 
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#3
 
Pareva che la notte avesse  lasciato tutti, ma proprio tutti in banco. Anche Alexiel, soddisfatta delle sue due ore scarsissime di sonno, si era alzata ed era andata in soffitta per guardare l’alba. Si era seduta sulla rientranza della finestra, su un cuscino raccattato tra le torri immense di scatoloni e libri polverosi.  Tra quelli gli album delle sue foto di bambina giocavano a nascondino con le tragedie Shakespeariane ed Ernest Hemingway, tra Tolstoj e Primo Levi. Umani, ma meritevoli. Guardava le ultime stelle del cielo sparire poco a poco, quasi una per una, mentre il cielo stingeva nelle tonalità del giallo e dell’azzurro.  Lei, al contrario degli altri, era preoccupata per i risvolti che questa situazione avrebbe portato nelle loro vite. Si sa, tutti sanno che le storie d’amore dei Sempiterni non sono come quelle degli esseri umani, futili svaghi periodici. Eppure, un sempiterno ha le stesse debolezze di un essere umano, e le stesse malattie, solo con la sofferenza più grande: non poter rifuggire la vita. Anche lei mise gli auricolari, scegliendo la canzone.
Un aeroplano al decollo si stagliò nel cielo dividendolo in due con una linea bianca, simile alle nuvole.  Fuori, a parte che per al linea dell’orizzonte, era ancora buio.
“Can we pretend that airplanes in the night sky Are like shooting stars, I could really use a wish right now, wish right now, wish right now…”
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#4
 
Castiel invece, stanco com’era della sera precedente, era crollato a letto e in poco tempo dormiva come un sasso, riaprì gli occhi solo in tarda mattinata. La sua sveglia lo aveva lentamente portato ad odiare una delle pochissime canzoni Rap che sopportava, ma quella volta si limitò a sbattere violentemente la mano sul povero aggeggio, il quarto del mese. Benché il sonno gli fosse ormai passato, non aveva la minima voglia di alzarsi dal letto. Odiava tutto, odiava tutti. Voleva solo sparire, ferito com’era stato sia dal suo migliore amico sia dalla ragazza che amava. Si tirò le coperte fin sopra le orecchie per ripararsi dalla luce e dai rumori della città, troppo caotica alle undici del mattino. Una volta gli avevano detto che, svegliandosi a quell’orario, si perdeva la parte migliore del giorno. A Castiel, occhiaie profonde e sguardo cereo, non importava nulla.
“So here I stand and then again I say: I’m hoping we can make some whishes outta airplanes?” 




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Capitolo 12
*** #Non c'è campo. ***


~ Sole Negramaro


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#1

Alexy, ormai reduce di più di due ore di un viaggio in macchina giunto solo a metà, rimpiangeva di non aver lasciato la console del fratello a scaricarsi sul comodino durante la notte. Rimpiangeva anche la scelta di sua zia, sorella minore del padre, di trasferirsi a quattro ore di macchina da casa loro. Posò il libro che gli aveva prestato Alexiel tempo addietro, perché potesse sopravvivere alle cene con i parenti, e si guardò attorno. Di suo padre, alla guida della macchina, vedeva solo una massa di capelli come onde nere, mare di notte.
Sua madre stava arricciando distrattamente una ciocca di capelli scuri attorno al dito, guardando fuori dal finestrino come una ragazzina annoiata. Avendo avuto i due gemelli alla soglia dei vent’anni erano entrambi molto giovani, e spesso come ventenni si comportavano. Alla destra di Alexy, Armin stava sfidando l’ennesimo boss di chissà quale videogioco, e il gemello avrebbe potuto giurare sull’autenticità della sua aureola che non l’aveva mai visto così concentrato.
Al centro, con la testa sulle ginocchia del fratello, stava una bambina addormentata di circa nove anni. I capelli lisci erano sparsi in modo disordinato sulle gambe di Armin e una delle mani era abbandonata sotto la guancia, lasciandole sul visetto un’espressione imbronciata e la bocca leggermente chiusa a formare una piccola ‘o’. Sotto le palpebre, anch’esse chiuse, gli occhi erano azzurri come quelli di uno dei suoi due fratelli e del padre. Si chiamava Arianne, ed era la sorella minore dei due gemelli, che facevano a gara contendendosi le sue carezze e i suoi abbracci. Non era ancora chiaro se sarebbe diventata un angelo o un demone, ma Alexy, dopo averle rivolto un ultimo sguardo, si voltò verso il finestrino sospirando. Pensava al futuro e lo vedeva come i quadri dipinti da un pittore incontrato tra le pagine sbiadite di un libro letto davvero tante volte: completamente bianco.
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#2
 
Nathaniel, dal canto suo, non se la passava molto meglio dei due gemelli. Era stato trascinato a forza dalla scintillante sorella ad una cena di famiglia e, accecato da tutto il fucsia indossato dalla bionda, aveva finito per cedere. Avrebbe voluto fingere un malanno, una febbre, ma gli angeli non si ammalano. Non avrebbe potuto fingere la morte, gli angeli sono immortali. Si ragazzi, essere angeli alle volte è proprio una fregatura.
Condannato a soffocare a causa del nodo della cravatta troppo stretto anche per le vacanze natalizie, non vedeva l’ora di tornare a scuola. E soprattutto di scrollarsi di dosso Ambra, che non faceva che chiedersi che cosa stesse facendo Castiel.
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Intanto le vacanze erano finalmente finito, con buona pace di qualcuno che invece, i compiti, non li aveva finiti affatto.
 
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#3
 
Kentin – perché ormai bisogna chiamarlo così – si trascino a scuola, sollevato del fatto di non dover andare all’accademia militare, ma comunque stanco. Aveva lasciato il suo letto caldo e comodo con tale strazio che quasi se ne commosse anche la madre, prima di lanciare suo figlio fuori dalla finestra, direttamente sulla strada. Era quasi troppo tranquillo, da un paio di giorni a questa parte. Arrivò a scuola in anticipo e, nella quiete del mattino, lui solo davanti al portone della scuola, quasi si dispiacque del fatto che non ci fosse Alexy.
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#4
 
Quello che Kentin non sapeva era che Alexy, tornato da nemmeno ventiquattro ore da casa dei suoi zii, era collassato a letto con trentanove di febbre. Non è che gli angeli non si ammalano, è Nathaniel che sembra essere immune da qualsiasi tipo di malattia. Sono due cose diverse.
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#5
 
Intanto una figura slanciata di aggirava a passi ticchettanti per i corridoi ancora deserti della scuola. I capelli, lunghi e rossi, sfioravano la curva del fondoschiena come il pendolo di un orologio, dopo essersi arricciati in morbidi riccioli. Una spessa linea di eye-liner  nero contornava l’occhio, e un nero era sapientemente disegnato sullo zigomo destro. Piccolo, accennato, sembrava messo li per puro caso o maestria. Con un grande libro nero sotto il braccio – che si sarebbe potuto dire un’agenda se non fosse stato per le dimensioni – aprì la porta, sedendosi al primo posto trovato in biblioteca. Iniziò a sfogliare il suddetto libro con aria incuriosita e vagamente sadica e, aggiustando gli occhiali da vista dalla montatura retrò si limito a segnare alcune pagine con una ‘x’ a penna rossa, sorridendo.
Quel sorriso,effimero e sfuggente nonostante gli incisivi leggermente spezzati, non lasciava presagire nulla di buono.
 
 
L’angolo della Neutra – 
Ehilà! Eccomi tornata, reduce delle pagelle di fine quadrimestre, con un capitolo buttato qui con una ragione precisa – primo scritto non a random, sono fiera di me. Non ho molto da dire, in realtà, tranne due piccole precisazioni sui nuovi personaggi. Andiamo prima ad Arianne, inventata di sana pianta da me, presunta sorella minore di Alexy ed Armin. Non sottovalutate questa bambina. Il secondo personaggio, ancora incognito, e il – o meglio, la – protagonista del #5 paragrafo. Ho solo due cose da dire su di lei. Mi è venuta in mente pensando a Grell Sutcliffe e potrebbe essere straordinariamente buona o irrimediabilmente cattiva. O entrambe le cose, o nessuna delle due. Sta a voi capire quale delle quattro opzioni è esatta.  Al prossimo capitolo!
La domanda di questo capitolo è:
-  A quale libro si riferisce Alexy nel primo paragrafo?

 

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Capitolo 13
*** #Abbi cura di splendere. ***


Abbi cura di splendere.
 
Buonasera! Innanzitutto, imploro il vostro perdono per il ritardo. Davvero, in questo periodo esco da scuola alle 17.30 e sorvolando su varie ed eventuali sono distrutta e senza ispirazione. Questo capitolo mi è venuto di getto, in macchina, mentre ascoltavo una canzone che diceva proprio "abbi cura di splendere", non ricordo il titolo. Prima di lasciarvi al capitolo, avrei alcune precisazioni da fare:
1. La frase che scrive Lysandre sul suo taccuino nel paragrafo 2# dovrebbe significare "Vidi le mie paure farsi forti, farmi a pezzi". Ho usato Google Translate, quindi perdonate qualche eventuale errore grammaticale.
2. La domanda è la stessa del capitolo precedente.
3. In risposta a una domanda che mi aveva fatto BerryChou in merito ad Arianne: no, non si nasce demoni, ne angeli. Quando si nasce si è assolutamente umani e la natura angelica o demoniaca si manifesta tra i nove e gli undici anni. La natura dei genitori è assolutamente irrilevante, ad esempio, Nathaniel e Ambre sono rispettivamente Angelo e Demone, così come Armin e Alexy, nonostante i genitori dei primi siano entrambi angeli e i genitori degli altri entrambi demoni.
Detto questo, buona lettura!

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#1
 
Gli angeli e i demoni non potevano innamorarsi di qualcuno a loro differente, questa era la regola.
Scarlett, giunta dall’inferno e rimasta per secoli intrappolata nel limbo per dei sospetti caduti su di lei, lo sapeva bene. Scarlett che, per quell’equivoco, aveva perso un figlio. Scarlett, splendida diavolessa, che odiava tutto ciò che riguardava l’amore quanto amava il rosso del sangue sui vestiti, sui capelli, sulla carne e sulle persone. Odiava talmente tanto l’amore che riusciva a scovarlo negli occhi di tutti e a distruggerlo. Era giunta in quella scuola - Enorme, certo, ma bianca e vuota e lei lo vedeva, che era vuota come le anime degli angeli e dei demoni al suo interno, senza fine e quindi vuote – per questo. Avrebbe soppresso ogni forma di amore proibito al suo interno e l’avrebbe ridotto in cenere.
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#2
 
Lysandre si stava distruggendo con le sue stesse mani e se ne rendeva conto, perfettamente.
Lo vedeva nel suo soffermarsi a guardare l’asfalto troppo a lungo e perdere la sua fermata quando si trovava sull’autobus, nel fatto che non aveva voglia di scrivere, nel suo trovare inutile qualsiasi forma di divertimento. Nella sua apatia. Nel bloc-notes che, stranamente, non perdeva più. Il suo pensiero, il suo chiodo fisso – anzi, i suoi due chiodi fissi – non lo lasciavano mai. Due punti in completa contrapposizione tra loro. Da un lato il suo amore per Alexiel, dall’altro la recente attrazione che provava nei confronti di Claire. Allora Lysandre non sapeva gli effetti disastrosi che questa situazione avrebbe comportato, non immaginava nemmeno quello che sarebbe successo.
J'ai vu mes craintes devenir plus forts, déchire moi dehors – scrisse soltanto, in prima pagina, sul suo taccuino.  
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#3
 
Dall’altro lato Claire odiava Lysandre più di quanto non avesse odiato Alexiel, credendo che l’avesse presa in girò mettendosi insieme a lui. Alexiel glielo raccontò poi, che il ragazzo l’aveva praticamente ricattata. Allora iniziò a prendersela con lui, e con se stessa. Avrebbe fatto vedere a Lysandre di cos’era capace, decise di diventare veramente cattiva, e la freddezza nessuno la sopportava. Divenne fredda, insensibile, sembrava ce l’avesse con il mondo ed in un certo senso era così. Stanca di sentirsi inferiore e non sapendo come migliorare, decise di far sentire gli altri più inferiori di lei. Lei era un demone, ci sarebbe riuscita.
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#4
 
Per i corridoi della Golden School regnava il silenzio. Erano quasi le sette di sera, i corsi pomeridiani erano appena finiti. Alexiel stava per uscire, il passo strano e cadenzato come fosse una cantilena. Destra, pausa, sinistra, destra, pausa, sinistra, destra, pausa, sinistra. Guardava il pavimento, bianco, splendido e accecante tanto che riusciva a vederci dentro il suo riflesso.
Dei passi dietro di lei, più veloci, più pesanti. Alexiel lo sapeva chi era a seguirla, ma non accelerò. Alexiel, che di angelico aveva solo l’aureola e le ali, si fermò e si girò verso Castiel che, per tutto il tempo, l’aveva seguita.
«Non ti arrenderai, vero?»
«No, Alexiel. Non mi arrenderò.»
« Stai facendo un torto a Lysandre, e lo sai benissimo. I patti di sangue tra Demoni dovrebbero essere più importanti di un amore proibito che ti porterà soltanto alla rovina.»
«Non m’interessa. Io ti amo e non m’interessa se per questo morirò.»
«Io non potrei mai amare una persona come te.» Castiel strinse i pugni, rimasto ormai senza forza di intendere e, o, volere.
«Stai mentendo, Alexiel. Stai mentendo!»
 «Gli angeli non mentono. Non possono mentire.» Lui, che lo sapeva, era quasi ridotto alle lacrime. Alexiel, al contrario di lui, stava già piangendo. Ma dentro, nessuno quelle lacrime le avrebbe mai viste.
«Stai mentendo … Tu non ami Lysandre. Potrai anche non amare me, ma tu non ami Lysandre!» L’afferrò per il polso come aveva fatto Lysandre quella sera a casa si lei, il suo zaino cadde per terra. L’afferrò per il polso e la guardò fisso negli occhi e in quegli occhi rischiò di annegare.
«Abbi cura di splendere, Alexiel. Questo sarà un addio. Mi dimenticherò di te, non ti parlerò mai più, non ti penserò, arriverò al punto di incrociarti per i corridoi e non vederti. Tutto questo mi ucciderà, ma farò a pezzi qualsiasi sentimento io provi adesso nei tuoi confronti. Distruggerò tutto, anche la tua bellezza nei miei ricordi. Non sarai più nulla, Alexiel, splenderai come il sole e soffrirò da morire anche se sono un Demone, io lo so. Abbi cura di splendere perché, nella mia mente, tu non splenderai mai più».

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Capitolo 14
*** #Nuvole Bianche. ***


Nuvole Bianche.


La prima cosa, era il suo nome.
Una splendida donna di circa quarant’anni, forse poco meno. Una splendida donna dai magnifici occhi azzurri, vestita elegantemente, con un lievissimo accenno di rughe – rughe d’espressione.
Un sorriso bellissimo senz’altro, tuttavia non sorrideva.
Un uomo alto e dai capelli scuri, gli occhi grigi come antracite. Un uomo dal volto severo.
Un uomo dal volto severo e dai vestiti austeri, con lo sguardo colmo di preoccupazione.
Stava seduto a tavola, di fronte alla moglie, preoccupato per la sua unica figlia.
Il nome dell’angelo organico, dell’angelo guerriero, dello spirito combattivo, di una bellissima donna che aveva rinnegato il paradiso. Il nome di chi ha combattuto e perso, era tutto scritto lì.
Raphael e Lilith, nel loro cuore di genitori, lo sapevano.
Lo capivano dal silenzio, dai digiuni, dai mesi passati religiosamente chiusa nella sua stanza e dai sospiri, le urla che gettava negli incubi direttamente nelle orecchie dei genitori nel cuore della notte.
La loro bambina doveva essersi innamorata di un demone e loro le avevano dato il nome sbagliato.
 
La seconda cosa era la melodia del pianoforte.
Le dita correvano su bianchi pavimenti rettangolari, salivano scalini neri.
La melodia che riecheggiava nella stanza – nella sua testa – e non copriva i pensieri.
La scala di Do si adattava a quella melodia, veloce – lenta –
Triste non lo era sicuramente – dove vuoi nasconderti? Sembrava dirle.
I capelli biondi sciolti e la faccia pallida di chi da mesi non esce di casa – Da cosa vuoi nasconderti?
Sembrava dirle.
La seconda cosa era la melodia del pianoforte.
Gli occhi le si erano spenti fino a diventare neri, non parlava con nessuno.
Le finestre chiuse. Da chi vuoi nasconderti? – Sembrava dirle Nuvole Bianche.
Se un tempo le avessero detto che un giorno avrebbe sofferto per una cosa futile come l’amore,
lei non ci avrebbe mai creduto.
 
La terza cosa era il dolore.
Il sangue che ribolliva nelle vene anche se i demoni non possono ferirsi, non possono sentire dolore.
Chi ha deciso che questa cazzata è vera – Pensò Castiel – non merita nemmeno di bruciare all’inferno.
Si sentiva un emerito idiota e, a detta di Lysandre, in effetti lo era.
Lysandre, che l’aveva ferito. Lysandre, che s’era beccato tanti pugni quanti Castiel non gliene aveva mai dati quando questo venne a sapere che lui e Alexiel s’erano lasciati.
Perché, non l’aveva capito. Ma aveva avuto una buona scusa per vendicarsi, e tanto gli era bastato.
 
La quarta cosa era il caos.
Lysandre invece lo sapeva, perché Alexiel lo aveva lasciato.
Sapeva che amava Castiel, e forse lo amava ancora, ma ormai era tutto finito.
Tutte le possibilità che poteva avere erano state distrutte, e nonostante tutto non gli dispiaceva.
Essere demoni vuol dire tentare e distruggere e non poteva provare rammarico per qualcosa che
era suo dovere fare e che aveva fatto bene.
Ma se il caos fosse anche dentro di lui, a quello come doveva rimediare?
 
La quinta cosa, era la determinazione.
A scuola nessuno riusciva più a riconoscere Claire. Non sembrava essere diversa, solo più distante.
E più perfida, e si vedeva dalle risposte a tono che dava ad Ambra, dal suo modo di raggelare le persone e
Fermare il tempo dentro le stanze, dalla camminata.
Dal modo in cui i suoi occhi già color del ghiaccio come questo erano diventati freddi.
E in effetti la cosa aveva suscitato la curiosità di alcuni,
e attirato la bicromatica attenzione di altri.
 
Ma intanto il freddo dell’inverno si era confuso con i fiori di ciliegio,
e con il caldo che inizia a precedere l’estate.

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E ben presto ci si rese conto che, in questo modo, le cose non potevano continuare.

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