Where the Hurt is

di IrishBreeze
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Where the Heart is ***
Capitolo 2: *** II.Petali ***
Capitolo 3: *** III.Where the Dream is ***
Capitolo 4: *** IV.Cartoni Animati ***
Capitolo 5: *** V.Where the Life is ***
Capitolo 6: *** Extra: Ringraziamenti ***



Capitolo 1
*** Where the Heart is ***


Fandom: Saint Seiya

Pairing: Hyoga/Shun

Words: Mah, più o meno sulle 300 per drabble!

Disclaimer: Nulla è di mia proprietà!

Ringraziamenti: Vedi capitolo in fondo alla fic!

Che diamine è ‘sta roba..?: Una piccola raccolta di drabble semi serie incentrate sulla relazione (più canon che mai, a momenti XD) fra Shun e Hyoga! POV: Hyoga!

Consigli: Per capire al meglio lo spirito di questa raccolta (…) sostituite al nome “Hyoga” l’adorabile “Crystal”. Non me la sono sentita di usare il nome italiano ma Cry è nel mio cuore ♥ Hyoga pare una marca di yoghurt per monaci zen tibetani ;_;

Where the Hurt is

I. Where the Heart is

La strada ingombra si srotolava sotto i suoi piedi e più la guardava più desiderava che il vento che la spazzava spazzasse anche l’interno della sua testa.

Era stata una dura battaglia, ma anche le dure battaglie sono destinate ad avere una fine. Sotto la sua zazzera bionda Hyoga già vedeva le enormi distese di ghiaccio della sua Siberia. La mamma.

“Hyoga.”

Non si aspettava di incontrarlo. Non si aspettava di incontrare nessuno, ma effettivamente avrebbe dovuto pensarci. Si diede dello stupido.

“Ikki. Parti anche tu?”

Chissà poi se Hyoga lo capì dalla malinconia nei suoi occhi o dalla libertà che arruffava i suoi capelli.

“Eh già. E’ il destino di ogni cavaliere vittorioso ripartire. Strada insieme?”

Non gli servì inserire il verbo giusto per farsi capire. Hyoga apprezzava la sinteticità. Ripresero a camminare.

“Ikki, pensavo… Non ti va di stare un po’ a casa, ogni tanto?”

Ikki sorrise. “Anche tu allor-“

“E’ diverso” Aveva previsto quella risposta “Io torno a casa. Torno.”

Capì nel medesimo istante in cui le parole gli erano uscite di bocca che non ersano risultate per niente convincenti. Ma come è possibile non capire più a che posto si appartiene? “Quale è casa tua, Ikki?”

“Beh… Sto a casa… con coi. Con Shun. Shun è casa mia e sto bene quando sto con lui, non ho bisogno di altro. Ma sto con lui sempre, e quindi… mi posso spostare.”

Per un attimo Hyoga smise di pensare. Esattamente era l’unica parola che aveva in mente.

“Io… Ikki…” Esattamente. Sto con lui sempre e…

“Io vado di qua. Ci si vede, Hyoga. Prenditi cura di Shun, se ne ha bisogno.”

Il cenno che si scambiarono consacrò quell’addio ed ognuno prese una strada diversa. Dio benedica sempre gli incroci. E le strade erano comunque ingombre ed i due ragazzi sparirono nel vento, lasciandosi cullare da pensieri alquanto simili e confortanti.

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Capitolo 2
*** II.Petali ***


II. Petali

“Staccalo piano. Ed ora succhia il retro”

Shun mi guarda con due enormi occhi pieni di una strana eccitazione mentre mi infilo in bocca quel piccolo fiore rosa. Ne ho staccato piano i petali, ed ora ne succhio il retro.

“Ehi. E’ dolce. E’… buono.”

Ora il poppante mette su una espressione tronfia ed incredula. E’ davvero un bambino speciale. Così speciale da non essere nemmeno un bambino.

“Non ci posso credere che tu non abbia mai succhiato i petali dei fiori. Che facevi da bambino?”

“Io mi allenavo per diventare Cavaliere Shun, come avresti dovuto fare tu”

No, non lo penso davvero. O forse sì. L’importante ora è irritarlo tanto da recuperare in fretta il terreno perduta dalla mia scarsa conoscenza biologica-gastronomica.

“Intendevo dopo gli allenamenti.” Che squallido trucchetto, Shun.

“Beh sai… In Siberia non ci sono molti fiori.”

Mi guarda. Io guardo lui. Vorrei tanto poterlo baciare.

“Oh… Almeno così non dovete strapparli.”

Si stringe nelle spalle e mi sorride. Ha incastonato fra i denti il petalo rosa di un fiore, e mi domando se abbia sempre avuto un fiore fra le sue labbra, e vorrei tanto poterlo baciare.

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Capitolo 3
*** III.Where the Dream is ***


III.Where the Dream is

“Hyoga… Mi hai mai sognato?”

La domanda con la quale Shun mi desta dal mio torpore è così stupida che se non fossi così stanco credo gli riderei in faccia.

“Che domanda stupida è, Shun?”

Si fa fosco in volto. “Era solo per sapere”, dice.

Sospiro, e gli passo un braccio dietro alle spalle.

“Non ti ho mai sognato. Ma se dovessi farlo, sono sicuro che nel sogno sarebbe implicato qualche tipo di cucciolino carino, tipo… non so, cani?”

Storce il naso. “Cani? Forse gatti?”, dice.

“Ecco, gattini, sì. C sarebbero questi gattini e… un lago. Io e te al lago”

“E i gattini?”

“Beh in fondo non mi piacciono poi così tanto i gatti. I gattini vendono bibite”

Gli occhi gli si illuminano. “Va bene, mi piace questa storia del lago”, dice. Ridendo.

Tutta la faccenda del sogno, non si sa perché, mi prende e vado avanti.

“Ovviamente ci sarebbe un gran sole. E anche le stelle, insieme. Stelle al sapore di melone, e tu le mangeresti, perché so che ti piace. Gli operai della fabbrica di melone verrebbero a tirarci i coriandoli e i gattini si ubriacherebbero di coca cola, e tutto sarebbe davvero bello come lo ho detto. Tutto sarebbe così bello che noi saremmo felici solo mangiando melone e-“

Ride, ride tanto. “Ma sogneresti davvero una cosa così o lo dici solo per farmi piacere?”, dice.

Lo stringo di più a me e tuffo il mio volto fra i suoi capelli. Così bello…

Oh amore amore, naviga via… devo ancora svegliarmi!

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Capitolo 4
*** IV.Cartoni Animati ***


IV.Cartoni Animati

Stava lì fermo con gli occhi che fissavano il vuoto, le gambe raccolte sul divano e mille luci sul suo viso.

Hyoga si chiese cosa mai potesse esserci di tanto interessante in una televisione da tenerti inchiodato sul divano in quel modo. Apparentemente solamente un coniglio insolente e parlante.

Malgrado sembrasse che nulla potesse distogliere Shun dal fantastico mondo in cui era immerso, si sedette comunque accanto a lui per osservarlo meglio. Il suo volto non tradiva nessuna espressione e la bocca semiaperta lasciava scappare tutta la meraviglia che proveniva dai suoi occhi. Il coniglio ora scavava una buca.

Hyoga si lasciò scappare un sorrisetto e pensò che Shun fosse davvero la cosa più innocente che gli fosse mai capitata.

“Oh. Ciao.” Chissà come, chissà perché, Shun parve accorgersi finalmente del corpo estraneo disteso accanto a lui sul divano.

“Te ne sei accorto finalmente, eh?” Non era arrabbiato. Era solo contento di averlo trovato immerso nel suo mondo vergine e di averlo riportato a galla. Hyoga amava questo genere di stupri.

“Mh-mh”

Con una agilità alquanto impressionante, il piccoletto piombò su di lui, mentre il coniglio in televisione faceva saltare bombe a mano.

Hyoga non smise di sorridere nemmeno quando la mano di Shun si intromise fra la sua pelle ed i suoi pantaloni, e tantomeno quando si accorse che le sue labbra avevano nidificato sulle sue. (ARGH) Il coniglio ora progettava trappole mortali.

In fondo Shun era davvero la cosa più innocente che gli fosse mai capitata.

Innocente.. come un cartone animato.

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Capitolo 5
*** V.Where the Life is ***


V.Where the Life is

Ad ogni respiro segue un altro respiro.

Il ritmo è lento ma ben cadenzato, e vorrei davvero farmi cullare per sempre da quelle piccole onde di vita, ma so che non è possibile, che non ce la farò.

Lui sta dormendo nel suo letto. Un letto singolo, lungo e stretto come la Perseveranza. Ha gli occhi chiuso, capelli arruffati ed il viso appoggiato al suo braccio sinistro. Vorrei poter dire che la sua pelle risplende nella notte, ma no. E’ la notte che è completamente annullata dalla sua pelle.

Un passo, due passi, e mi chiudo la porta dietro alle spalle.

Gioco a respirare tutti i suoi sospiri e l’idea che muoiano dentro di me mi piace non poco, e so che se glielo dicessi lui si metterebbe a ridere ed a fissare il terreno imbarazzato.

Un passo, due passi, e sono inginocchiato sul ciglio del suo letto.

Gli accarezzo una guancia, e lo trovo assurdamente caldo. Ma temo di essere io quello esageratamente freddo.

La mia polvere di diamanti sembra essere talmente bigia e scialba in confronto al suo viso che quasi me ne vergogno. Camus di Aquarius, se solo tu fossi qua a vedere.

Infilo una mano sotto la coperta, violando la teca di calore e notte che proteggeva il corpo di Shun, e non la fermo finché non sento la curva dei suoi fianchi. Vorrei entrare nel suo lungo e stretto letto e scaldarmi con lui. Farlo rabbrividire e poi scaldarlo contro di me, e poi farlo rimanere freddo per sempre, così che ci sarà sempre una scusa per tenerlo stretto accanto a me.

Non so quando questo sia accaduto, se mi trovo in questa situazione da un ora o da dieci secondi, ma le mie labbra sono sulle sue, e la sua guancia sta facendo nido nella mia mano. Shun, mio piccolino, si può morire per così poco?

“Che… Che… Sei tu?”

Cerca di aprire gli, ma non ce la fa. Lo vedo che è stanco, e non mi riconosce.

“Sono… Sì, sono io.”

Il suo braccio lentamente si alza e prende il volo, e plana dolcemente sulla mia spalla. Vedo che sorride nel sonno, anche se ha un sorriso triste come tutti i bambini martire.

“Sei tu…. Fratello.”

E avrei potuto morire per molto meno.

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Capitolo 6
*** Extra: Ringraziamenti ***


E finalmente... Ecco l'enorme spazio dove finalmente posso parlare a vanvera! Olè!

Ringraziamenti: Vanno come al solito alla Zoeey ealla Eide, che mi sostengono nella follia.

A Damaris, che mi fa stare bene con i suoi commenti e non so mai dove ringraziare!

Credits: L'onnipresente De Gregori, dal quale ho praticamente preso tutta la Drabble Where the Dream is. Leggete il testo di "Cercando un altro Egitto" e capirete!

Scuse: Embè, anche queste sono necessarie! Mi scuso per aver scomodato Shun e Hyoga, ma questa ship in Italia è vergognosamente poco seguita e loro hanno tanto bisogno di essere amati e coccolati.

Mi scuso per l'eccessiva carineria e per l'abbondante miele. Ma via, stiamo parlando di SHUUN! Aw! AW! Come avrei potuto non esserlo? çç

Mi scuso per aver deturpato il genere della raccolta-di-drabble codificato da Zooey. Perdono xD

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