Soup bones.

di Mick_ioamoikiwi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Allo specchio. ***
Capitolo 2: *** Compleanno. ***
Capitolo 3: *** Sakura. ***
Capitolo 4: *** Cadavere. ***
Capitolo 5: *** Ragazza Drago. ***
Capitolo 6: *** Sociopathic love. ***
Capitolo 7: *** Cacciatrice di storie. ***
Capitolo 8: *** Un altro caso (umano) ***



Capitolo 1
*** Allo specchio. ***



Allo specchio.

Amo il tuo sguardo.
Ogni volta che alzo gli occhi è lì, che mi osserva. 
 
Mette paura lo sai? Ma sai,è una paura strana, mi piace, mi mette sicurezza.
Ogni volta che mi trovo davanti a te sei nascosto:
nelle vetrine dei negozi, nelle pozzanghere dopo i temporali, sul riflesso del vetro.
Con quei due occhi di ghiaccio secco proprio nel mezzo, che non vedono l'ora che arrivi il sole,
giusto per assaporare la dolce sensazione di chi riesce a provare calore. 
Con quelle inutili labbra sottili e rosa, che quando si muovono cantano storie di mondo,
ma esse urlano, mi sfondano i timpani con grida di terrore e rabbia.

Sembri una bambola da fuori, talmente sei bella e perfetta.
Ma purtroppo è solo un altro essere umano, imperfetto nel modo di essere.

Sotto la pelle, sotto quel mucchio di ossa, organi, muscoli, cellule.
Sotto quella cascata di
sangue rosso e vivido c'è la tua anima.
C'è il tuo modo di essere, che purtroppo esce solo quando lo decido io.
Quell'essere che se ne sta rintanato dietro a quel ciuffo di capelli al vento, sotto la fronte, chiuso in quel piccolo cranio.

L'ispirazione di ogni mia azione. Il padre e la madre di ogni mio sogno e desiderio.

Sei uno specchio; La mia immagine riflessa sulla sua lastra di vetro e argento. 
Bugia, quella nello specchio sono io.
E quello sguardo, è davvero il mio? Sì, metto paura. Me lo dicono in tanti.  
 
Ma che volete farci? Lo so anche io che la mia è una mente malata.

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Capitolo 2
*** Compleanno. ***



Compleanno.

Ogni anno è la stessa storia.
Sempre, lo sarà per ogni anno della tua vita.
Solo che le candele aumentano sulla torta, e si ripete sempre la solita frase:
'Avanti esprimi un desiderio'
.

Ed è con lo scorrere lento di ogni anno che ti senti più grande,
ed è così che ti accorgi che quel desiderio alla fine è sempre lo stesso:
incontrare la stessa persona che cresce esattamente come te,
con lo stesso ritmo,
ma che nonostante i suoi 21 anni in più sembra sempre un ragazzino.

 
Ma sai, sono tutti questi anni che ti fanno pensare che vuoi solo lui,
che lo vuoi tra le tue braccia,
perché ti accorgi che lui fa parte del tuo amore Platonico e Impossibile.
 
Perché lui è quel misero raggio di sole in mezzo al mare in tempesta
che ti fa ricordare di avere ancora una chance, una speranza di salvezza.
Che ti ha insegnato il significato della parola coraggio.
Che ti ha fatto capire che non importa quanto tu ci provi, ma è importante il motivo per cui lo fai.
Che ti ha insegnato ad amare e che a volte bisogna lasciare andare le persone per la loro strada,
e che a volte bisogna perdonarle anche se soffriamo.
 
Ma alla fine l'unico desiderio che hai è di potergli dire che per te è l'unico che..
sì, ci sarebbero tante altre cose che vorresti dirgli.
Il fatto è che non ne se trova una abbastanza importante che le contenga tutte,
Vero?

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Capitolo 3
*** Sakura. ***



Sakura.


Distesa su di un prato verdeggiante, con il vento che mi scompigliava i capelli.
Sopra di me si stagliava il cielo blu intenso, mentre ogni tanto mi passava davanti agli occhi un qualcosa,una macchia rosea profumata.
Che belli, i fiori di ciliegio.
Mi alzai, camminando verso la mia panchina preferita di legno.  
Un ricordo mi offuscava la mente ogni circa 5 minuti. Come un flashback.
Ricordi di una vita non vissuta.
 
Allora non mentivi quando dicevi che sembravo un'altra. Forse avevi solo conosciuto l'altra me.
Ma io non sono diversa, amo sempre le stesse cose.
Chiudo gli occhi, accompagnata da un lieve suono del vento.
Musica lontana, rilassante. Odore di primavera, dolce e calda.
Lo scorrere del fiume, su cui sospeso da un incredibile effetto rosso sangue si erge un ponte di legno.
Altri ricordi, che vengono dal passato di un'altra.
 
Ancora il vento danzante fra le colline, che fa volare lontano queste opere senza vita di straordinaria bellezza.
 
Inebrianti. Carichi dello spirito combattente dei Samurai.
Solo che io li trovo particolarmente affascinanti, i fiori di ciliegio.

 

"Danzi, sospesa nel cielo d’oriente.
Come Petalo di Ciliegio ti infrangi sull’acqua.
 
Perfetta ammaliatrice di serpi infide.
 
Richiami suadente il mortale pericolo
delle austere compagne di vita.
 
 
Ti senti intoccabile,
sulla cima del piedistallo di gloria.
 
Gli occhi di giada non si guardano le spalle.
 
Così il Fiore cade, stroncato dall’invidia.
Di rosso si tinge, alla sera, il pallido cielo d’oriente".

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Capitolo 4
*** Cadavere. ***


Cadavere.

C'è solo il vuoto sotto di me.
Vertigini e malinconia, è davvero questa la fine che mi merito?
E' davvero questo il capolinea di ogni vita che finisce?

Non c'è più aria nei miei polmoni, nè sangue nel mio cuore.
E la pelle che aveva preso tanto sole ora è bianca e fredda come questo pavimento grigio.
Sono morta.
Ma non a causa degli altri, non è colpa della natura.
Sono solo annegata nei miei dispiaceri.
Cosa volete farci?
Non c'è più luce nei miei occhi.
Ed ora sono un morto che cammina.

Distesa sul mio lettino di metallo, su un tavolo d'obitorio.

Non vedo più il mondo a colori, gli altri non me lo permettono più.
Mi hanno cambiato il televisore, me ne hanno dato uno vecchio, dove non ci sono i tubi catodici a tre colori.

Qui c'è qualcuno che si diverte a prendere l'anima degli altri,
e che si diverte a giocare a nascondino con la mia voglia di vivere.

In questo caso la vita me l'ha già portata via,
ne ha fatto un trammezzino doppio strato e lo ha buttato giù intero.
E ora sono qui, nuda, con un misero lenzuolo addosso.
E' questo l'oblio?

E dove si va per l'inferno?

 

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Capitolo 5
*** Ragazza Drago. ***



Ragazza Drago.


Sei nata dal fuoco e dalle fiamme,
Con questo tuo carattere iracondo e il sorriso che emana calore.

E negli occhi verde smeraldo è nascosto un tesoro inestimabile
Il vapore che dalle tue labbra esce in inverno, sibilo di natura.

Eri la mia perla, e nemmeno queste squame di dolore
O la mia gran capacità di curarmi da solo,
potranno colmare il vuoto che mi hai lasciato.

Oh ragazza drago, amazzone dei cieli neri,
Perché te ne sei andata?

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Capitolo 6
*** Sociopathic love. ***


Sociopathic love.
 
Sono arrivata a un punto morto. Era la mia ossessione, un chiodo fisso: notte, giorno, che differenza fa se non si capisce più nemmeno come passa velocemente il tempo?
Il suicidio è stato la mia prima scelta, un’idea che mi è balenata in testa mentre facevo colazione al bar della scuola, con tanto di brioche calda al cioccolato. Da quel giorno accosterò il suicidio ad un qualcosa di buono, ad una sensazione dolce e calda.
Eppure dietro a quel gesto c’era tanta sofferenza, ma la morte non sarebbe stata la cosa migliore da fare, forse lo era l’omicidio? No, non credevo di arrivare a tanto, eppure mi sbagliavo, sono stata stupida e sciocca. Siamo umani no? E gli umani si sa, sbagliano. Siamo bestie fragili, diciamo di essere civili ma molte volte e troppo spesso ci capita di essere peggio di animali selvaggi. Facciamo cose fuori dall’ordinario, tuffandoci in un vortice di acqua gelida, di terrore e amarezza.
E spesso cadiamo in un buio totale, come quando proviamo amore, che sensazione disgustosa. Mi ha semplicemente rovinato l’esistenza. Non pensavo che esistesse qualcuno che mi facesse venire voglia di baci e carezze, non sai quanto ti odierò, stupido ragazzino pieno di arie.
Ed è con quel fare altezzoso che mi hai reso ridicola davanti a tutta la scuola.
Sai una cosa?
Quando tornerai a casa troverai un bel regalino d’addio da parte mia.
 
Addio, ah che cosa divertente, ti ricorderai per tutta la vita di me.
 
Tu e la tua sgualdrinella della tua ragazza, quell’oca tutta capi d’alta moda e capelli biondi.
Io chi ero al confronto? Una povera secchiona, una cervellona non abbastanza carina per un ragazzo altolocato come te. Chissà che fine farò io, oramai tutti sanno che io ti disprezzo, ma non sanno il dolore che ho provato. E questa lama sporca di sangue lo dimostra, penserai forse che è il mio ma invece no.
E tu, biondicella, non parli più? Ah, scusami è vero. Non puoi più, e non rivedrai più nemmeno lui. E che sguardo spento, con gli occhi aperti più del solito e la ferita alla gola.
Credi che io vada in prigione per così poco? No carina, finire in prigione sarebbe solo un’altra umiliazione, meglio morire.
 
Guarda, guarda tutto questo sangue che esce dalle mie vene, caldo e dolce.
Sì, il suicidio è stato un’ottima idea.
 
Addio amore mio,
nonostante tutto ti ricorderai della psicopatica Charlotte
e del suo amore malato.
Mi avrai sulla coscienza? Spero vivamente di sì.
 
Addio mamma,
Mi dispiace per tutto ciò che ti ho causato.
Mi dispiace che l’ultima cosa che mi hai detto
sia stata ‘vattene da questa casa’.
 
Addio papà,
mi dispiace di non averti voluto bene come me ne volevi tu.
Ho capito solo adesso che il mio cuore è malvagio.
L’amore è malvagio, crudele.
 
Addio,
perché sono solo una dolce e psicopatica killer.

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Capitolo 7
*** Cacciatrice di storie. ***



Cacciatrice di Storie.

Sono una cacciatrice di storie,
un’anima affamata della vita altrui.

Vado in giro per il mondo,
ascoltando e scrivendo le storie di vittime del destino.
Storie che nessuno ascolta, dimenticate,
sepolte in piccoli scrigni dorati,
che qualcuno ha nascosto per paura di perdersi.

Ascolta ciò che ho da dirti,
emozionati, piangi, gioisci.
E comunque vada rimani accanto a me.

Io ti racconterò una storia,  una e una soltanto.
Ma non temere di dimenticarla,
perché ti rimarrà impressa nella mente.
Raccontala ai tuoi figli e fa che loro la raccontino ai loro figli,
perché non meritano di essere dimenticate.

Tutti hanno storie da raccontare.

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Capitolo 8
*** Un altro caso (umano) ***


Un altro caso (umano)

 
La schiuma del mare ormai aveva cancellato qualsiasi traccia di DNA, il patologo forense sapeva che non sarebbe stato facile risalire a un colpevole ma aveva fiducia nelle capacità del suo capo.
L’uomo infatti arrivò pochi minuti dopo, fumando una sigaretta ridotta ormai a un misero mozzicone. Il cappello pendeva da un lato e l’impermeabile era visibilmente stropicciato: lo avevano praticamente buttato giù dal letto, non a caso le prime luci dell’alba stavano riempiendo il cielo in quel momento.
“Che cosa abbiamo, signor Lassiter?” domandò il detective.
“Donna, caucasica, di circa vent’anni. Le hanno tagliato la gola all’altezza della giugulare, deve essere morta in pochi secondi per dissanguamento... nel peggiore dei casi è soffocata nel suo stesso sangue. Lo stabilirò dall’autopsia.”
“Peggiore dei casi, dici?” L’uomo si appuntò tutto sul taccuino che aveva tirato fuori dalla tasca per poi riporlo al suo posto. “Sembra una bella gatta da pelare.”
Si avvicinò al corpo fradicio e grigio della ragazza poi, insieme al medico legale, la girò su un lato: i lunghi capelli neri, appiccicosi di acqua salmastra e sabbia, le ricadevano sul viso violaceo e contrito. Aveva un pendaglio sottile appeso al collo. “San Cristoforo.” Mormorò il detective. “Protettore dei viaggiatori.”
Il patologo prese un lungo termometro per misurare la temperatura del fegato ma, una volta letto il valore, assunse un’espressione di diniego. “è stata in acqua troppo a lungo. Impossibile determinare con certezza l’ora della morte.”
L’uomo col cappello guardò il viso della ragazza: gli occhi scuri erano velati ma mostravano ancora la vitalità di quella giovane vita strappata. Con l’indice e il medio della mano destra le richiuse le palpebre e le spostò i capelli. Osservò tutto il corpo, fino alle punte dei piedi per poi riguardarle il viso. “San Cristoforo, abbi cura di questa ragazza. Che tu possa fare ancora un buon viaggio.”

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