Il tesoro sigillato di Nelawyn (/viewuser.php?uid=42449)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 0 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 0 ***
INTRODUZIONE
Era una notte tranquilla, il
conte Markus stava guardando le stelle dalla finestra della sua camera nella
torre più alta del suo castello. Da lì si godeva una vista paradisiaca, si
riusciva a vedere persino il lago al centro della foresta che rappresentava il
suo giardino e territorio di caccia personale. Sarebbe stata una serata
perfetta, il cielo era limpido e l’aria fresca, se non fosse stato per quel
bagliore all’interno della foresta comparso tre giorni prima.
Dark Schneider uscì dalla tenda
seguito poco dopo da Arshes Nei. Gli altri erano già attorno al fuoco ad
aspettarlo: Gara lucidava la spada, Abigail leggeva un libro dall’aspetto
piuttosto antico e Kall-su meditava. Appena lo videro arrivare capirono che era
giunto il momento, il suo sguardo era determinato e il suo corpo era percorso
da scarica elettriche che aspettavano soltanto la battaglia.
- E’ ora!
Pronunciò soltanto queste parole
e si inoltrò nella foresta seguito dagli altri quattro. Pronunciò qualche
parola sottovoce e il fuoco si spense.
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Capitolo 2 *** Capitolo 1 ***
CAPITOLO 1
Mentre si accingeva a chiudere
la finestra, il conte si accorse che il
bagliore che lo tormentava da giorni era improvvisamente scomparso e chiamò
immediatamente il suo servo personale per dirgli di raggiungere il capo delle
guardie e avvertirlo di tenere i propri uomini in allerta contro un eventuale
attacco. Detto questo si infilò la sua armatura dorata, brandì la spada
appartenuta alla sua famiglia da generazioni e raggiunse la guarnigione. I
soldati erano in fermento e ovunque si sentivano ufficiali impartire ordini a
chiunque capitasse vicino.
Nel frattempo Dark Schneider e i
suoi compagni iniziarono a risalire la collina su cui era situato il castello.
- Da dove attaccheremo? I miei
ninja hanno studiato a fondo le mura e non hanno trovato punti deboli. – Gara
sembrava preoccupato per le sorti della battaglia; al contrario Dark Schneider
era sicuro di vincere, come al solito. – Attaccheremo dalla porta principale! –
Gli altri non si scomposero. Lo
conoscevano abbastanza bene per sapere che era un pazzo ma lo conoscevano
altrettanto bene da sapere che non poteva perdere contro un nemico così debole.
Arrivati nei pressi del cancello,
furono avvistati dalle sentinelle che li riconobbero e corsero immediatamente
ad informare il conte: - Signor conte, Dark Schneider e i quattro Re sono stati
avvistati mentre si avvicinavano al castello. Quel bagliore nel bosco doveva
essere il loro accampamento. –
Il conte sembrava sconvolto: - La
situazione è peggiore del previsto. Devo assolutamente proteggere il tesoro – e
rivolto ai suoi generali – Voi, seguitemi! – e uscirono dalla caserma diretti
alla sala del tesoro.
Intanto fuori dalle mura Kall-su
cercava di deviare le frecce che venivano scagliate verso di loro usando la
magia per permettere a Dark Scnheider di preparare un incantesimo in grado di
abbattere il cancello. Quando i soldati sulle mura sentirono quale incantesimo
stava per essere lanciato contro di loro vennero colti dal panico e si
buttarono giù sperando di scappare alla furia distruttiva di quel incantesimo.
- Da Vemu Steen! Elementari della terra e
dell’aria! In rispetto all’antica alleanza, assolvete il vostro dovere!!
Megadeath – Esplosione dell’universo!!
L’intero cancello esplose
lanciando in aria innumerevoli frammenti di mura che ricaddero uccidendo
chiunque si trovasse nei dintorni delle mura. Un istante dopo non rimase altro
che un cumulo di macerie.
Dark Schneider ammirò compiaciuto
la propria opera prima di penetrare all’interno del castello.
Una volta dentro si trovò di
fronte l’intero esercito del conte. I soldati però conoscevano la fama del loro
nemico e sapevano di andare incontro a morte certa, ma gli era stato ordinato
di combattere e sarebbe stato quello che avrebbero fatto fino all’ultimo
battito del loro cuore.
Dark Schneider sembrava felice di
tutto quello schieramento di forze: - Vedo che mi avete riservato un bel
benvenuto, tutti così compatti e nelle vostre scintillanti armature di metallo.
Arshes, divertiti!
La sua bellezza era incredibile e
alcuni soldati rimasero ad ammirarla per alcuni istanti prima di capire che non
sarebbero sopravvissuti al suo attacco. Era uno dei quattro Re di Dark
Schnieder ma non aveva nulla da invidiare al suo compagno: grandissima maga,
specializzata nella magia del fulmine, la cui abilità era seconda solo a quella
di Dark Schnieder ma anche un’abile spadaccina.
Era già stato deciso che sarebbe
toccato a lei il compito di eliminare l’esercito assiepato dietro le mura in
quanto le armature d’acciaio conducevano l’elettricità con grande facilità e
lei, l’Imperatrice dei Fulmini, poteva trarne vantaggio.
- Slayerd Slayerd Balmor, fulmine delle
tenebre profonde! Barvolt – Fulmine colpisci!!
Un unico fulmine cadde
sull’esercito ma fu sufficiente ad uccidere quasi tutti i soldati. Le scariche
trasportate dalle armature raggiunsero tutti i soldati, anche quelli più
lontani dal punto dove era caduto il fulmine. Soltanto alcune decine rimasero
in vita e tentarono subito di scappare. Ma erano ancora storditi dal colpo che
avevano ricevuto e riuscivano a malapena a camminare. Qualche istante dopo
comparvero dal nulla alcune ombre che finirono i soldati scampati al fulmine
per poi ricomparire subito. Un sorriso comparve sul volto di Gara: - I miei
ninja non falliscono mai – poi rivolto ad Arshes Nei – al contrario di qualcun
altro!
- Taci Gara, se non vuoi essere il bersaglio
del mio prossimo attacco! – L’elfa non sopportava critiche sui suoi risultati
da chi non sapeva nulla di magia.
Il litigio fu interrotto
dall’arrivo di un servo del conte: - Ho visto il conte rifugiarsi in quel
edificio laggiù! – indicando un vecchio capanno di legno – Visto che vi ho
aiutato, mi risparmierete la vita.
- Certamente! – Ribatte Dark Schneider
ironico. Un attimo dopo la testa del servo rotolò a terra. Gara era furioso: -
Non sopporto i traditori!
Ora sapevano dov’era il conte,
quindi era solo questione di tempo prima che il tesoro fosse stato nelle loro
mani.
Dark Schneider: - Abigail, rimani
qui con Arshes e radunate tutte le ragazze del castello nella sala del trono.
Di loro mi occuperò dopo! Kall, Gara, voi verrete con me.
Detto questo si avviarono verso
il capanno che gli era stato indicato dal servo. Era un capanno di legno,
piuttosto vecchio e malridotto; soltanto la porta sembrava robusta, ma non
abbastanza da resistere ad un calcio di Gara che la sfondò con un colpo.
L’interno non rispecchiava l’aspetto esterno: era ben illuminato e un tappeto
rosso conduceva ad una scala in discesa affiancata per tutta la sua lunghezza
da una lunga fila di fiaccole. I tre scesero la scala e imboccarono un lungo
corridoio del quale non si vedeva la fine. Dopo qualche decina di minuti di
cammino, videro in lontananza una figura umana. Avvicinandosi si accorsero che
erano più di una e che assomigliavano ai soldati del conte. Erano i generali
che il conte aveva portato con se a difesa del tesoro. Dietro di loro c’era una
grande porta, l’ingresso alla sala del tesoro. Quando ebbero raggiunto i
generali videro che erano in sei: due armati di spada, due arcieri, un lanciere
e un altro con una grossa mazza.
- Fermatevi, o saremo costretti ad uccidervi!
– disse quello con la mazza. Avanzarono ancora di qualche passo. – Vi ho detto
di fermarvi!
Si fermarono, ma Kall-su stava
già lanciando un incantesimo: - Falskova Kilhemal Raid Therai Famfatara Fo
Bidoh! Gelo in terra! Ghiaccio infuria! Bis Kayder – Onda furiosa
dell’ipercongelazione!!
Un freddo improvviso calò sui
generali che ebbero soltanto il tempo di guardarsi intorno smarriti prima di
essere congelati. Sembravano delle normali statue di ghiaccio ma sarebbero
durate molto più a lungo, forse per sempre. Dark Schnerider si infilò tra loro
e si avvicinò alla porta.
- Non fare come prima. Un’esplosione qui sotto
e finiremo tutti sepolti dalle macerie! – Gara sperava nel buon senso del suo
compagno, ma non ci credeva poi più di tanto.
- Non preoccuparti Gara, questa volta farò
diversamente. Buron Dorb Session! Meis – Apriti porta!
La porta si aprì con un forte
scricchiolio e permise loro di vedere quello che si nascondeva dietro di essa:
una sala colma d’oro e il conte al centro di essa seduto su di un trono d’argento. |
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Capitolo 3 *** Capitolo 2 ***
CAPITOLO 2
Il conte li accolse con un gran
sorriso rimanendo seduto sul trono. Quello era il suo regno e nessuno poteva
portarglielo via, nemmeno Dark Schneider.
- Non sei il benvenuto. Vattene o sarò
costretto ad usare la forza.
Dark Schneider scoppiò in una
rumorosa risata: - Cosa credi di poter fare, hai di fronte a te l’essere più
bello e potente dell’intero universo!
- Vedo che non conosci il significato della
parola “modestia”. Forse dovrò insegnartelo uccidendoti.
- Smettila di blaterare, non ho tempo da
perdere! Mi serve la parte del sigillo che ti è stata affidata. Dammela senza
fare storie.
Come risposta il conte lanciò un
incantesimo: Ele Ele Nam Meilin! Spirito Santo, diventa il mio scudo! Straiber
– Dominio supremo degli spiriti maligni!
- Dannazione! Quel bastardo conosce
l’incantesimo della barriera assoluta antimagia, non me l’aspettavo che fosse
un chierico.
- Che te ne pare Dark Schneider? Ora non hai
scampo, non sei in grado di intraprendere uno scontro corpo-a-corpo.
- Io forse no, ma Gara è uno specialista in
questo! – poi rivolto a Gara – Non ucciderlo potrebbe servirci.
Il ninja si avventò sul conte: -
Murasame Blade! La spada demoniaca!!
Un attimo dopo un profondo
squarcio comparve nell’armatura del conte dal quale iniziò a zampillare del
sangue. Nei suoi ultimi istanti prima di svenire Markus riuscì soltanto a dire:
- Non ti sarà così facile ottenere le altre parti del sigillo. Gli altri
guardiani … - ed infine svenne.
Mentre Gara si caricava il conte
sulle spalle, Dark Schneider si avviò verso un piedistallo in un angolo della
sala. Su di esso vi era una piccola sfera sanguigna, delle dimensioni di un
occhio, ma che emanava una forte aura magica. Dark Schneider la prese e i tre
si apprestarono a tornare in superficie.
All’uscita Abigail e Arshes-Nei
li stavano già aspettando. Dark Schneider si avviò direttamente verso la sala
del trono dove erano state radunate tutte le donne del castello dicendo
soltanto:
- Interrogate il conte, ci servono più
informazioni possibili.
Passarono due giorni prima che Dark
Schneider si riunì ai suoi compagni e l’atmosfera era piuttosto tesa: tutti
erano arrabbiati con lui, Arshes-Nei perché l’aveva trascurata, Gara perché
avevano sprecato del tempo prezioso e Kall-su e Abigail perché la loro
trattativa con il conte non era andata a buon fine.
Per prima cosa di diresse da
Arshes-Nei per coccolarla, non che fosse sufficiente ma almeno la avrebbe
calmata per un po’. Poi chiede di aggiornarlo su quello che avevano scoperto
grazie alle informazioni del conte.
- Purtroppo non abbiamo ottenuto nessuna
informazione: era sotto l’effetto di Acquisid, è stato trasformato in rospo
appena ha cercato di dirci qualcosa.
- Non è un problema! Mentre stavo facendo
divertire quelle donzelle ho notato che in un angolo della sala del trono c’era
un piedistallo con un globo nero su cui risaltavano alcune rune sanguigne. Mi
sono avvicinato per controllare e ho scoperto che è un legame tra questo
castello e uno degli altri santuari del sigillo. Il conte deve averlo usato per
avvertirli del nostro attacco. Infine, usando la magia, sono riuscito a
localizzare il secondo santuario. Si trova in una valle a nord. Gara lascia i
tuoi ninja a difesa del castello, partiamo immediatamente.
Pronunciarono l’incantesimo quasi
all’unisono:
- Wah Kuoh! Librarsi nel cielo! Volo
tempestoso del corvo nero!!
E
partirono volando verso nord. |
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Capitolo 4 *** Capitolo 3 ***
CAPITOLO 3
Era sera quando giunsero nei
pressi della catena montuosa che nascondeva il santuario e decisero di
accamparsi e aspettare l’arrivo dell’esercito di Abigail: marciare era molto
più lento che volare!
Durante l’attesa i quattro Re
cercarono di farsi notare il meno possibile ma Dark Schneider non fece di tutto
per non accontentarli, si mise addirittura a testare alcuni incantesimi
distruggendo metà della foresta che gli offriva riparo. Fortunatamente erano
accampati lontano da qualunque città o villaggio e furono scoperti soltanto da
alcuni cacciatori dei quali nessuno fece più ritorno a casa.
Dopo un paio di giorni l’aria fu
pervasa da un forte odore di morte e di putrefazione: l’armata di Abigail stava
arrivando. Qualche ora dopo finalmente apparve, un’orda di scheletri, zombi e
numerosi altri non-morti comparvero tra le ombre della foresta. Finalmente
tutto era pronto.
Iniziarono a marciare quasi
immediatamente, senza dire neanche una parola fino a quando raggiunsero una
profonda gola che li avrebbe condotti alla valle in cui era nascosto il
santuario. Era un ottimo posto per tendere un’imboscata, ma Dark Schneider non
se ne preoccupò, nessuno lo avrebbe sconfitto: lui era il protagonista
superbellissimo e i protagonisti superbellissimi non possono essere sconfitti!
Ad un certo punto videro in
lontananza una specie di cancello, probabilmente era una delle tante difese del
santuario. Sapevano che avrebbero ricevuto una calorosa accoglienza visto che
il conte Markus li aveva avvisati del loro attacco, per questo avevano deciso
di aspettare l’esercito di non-morti di Abigail e lo inviarono subito
all’attacco. L’esercito era troppo lento per poter cogliere di sorpresa il
nemico ma si rivelò abbastanza forte e tenace da travolgerlo, i difensori non
riuscivano a contrastarli perché nonostante le ferite riportate e gli arti
tagliati si rialzavano e continuavano a fare l’unica cosa per cui erano stati
creati, uccidere. Ci vollero cinque ore per abbattere il cancello, ma il
risultato fu piuttosto soddisfacente: l’ingresso era libero da qualsiasi forma
di resistenza.
Proseguirono verso il santuario
senza incontrare nessuno e Abigail iniziò ad insospettirsi. L’unica cosa che
Dark Schneider fu in grado di dire fu: - Avranno paura di uno stregone potente
e bello come me!
Dopo qualche ora di marcia in
lontananza apparvero due torri: erano delle torri di guardia, gremite di
soldati poste a difesa dell’unico punto di accesso al santuario. Abigail si
occupò della prima torre: - Che i rovi della morte ti circondino! Blind
Guardian – Morte cieca in un inferno di rovi!!
In un attimo la torre fu
circondata da degli immensi rovi che la stritolarono cogliendo di sorpresa
chiunque si trovasse al suo interno. L’ altra torre fu talmente sfortunata da
essere travolta da uno degli incantesimi più letali di cui disponeva Dark
Schneider: - Bh Rai Bh Rain Dead! Sotto l’alleanza del sangue vieni dalla terra
di Abadon… Fuoco della Geenna, tramutati in una fiamma esplosiva e consuma ogni
cosa! Eg Sodus – Inferno delle fiamme violente di Satana!!
L’immensa quantità di calore
vaporizzò le rocce della torre senza permettere la fuga a nessuno dei suoi
occupanti.
Passarono oltre, senza degnare di
uno sguardo le macerie dei due edifici, e si diressero verso il santuario che
ancora era soltanto un’ombra all’orizzonte.
Durante il tragitto Gara propose
di elaborare una strategia, ma Dark Schneider non volle sentire nessuna
proposta diceva di averne già una anche se tutti gli altri ne dubitavano
fortemente. Quando raggiunsero il santuario divenne abbastanza palese che non
s’era nessuna tattica, Dark Schneider si limitò a lanciare all’attacco i
non-morti e a lanciare qualche incantesimo.
Nel frattempo nella sala del
trono il guardiano si stava preparando per la battaglia quando giunse un suo
sottoposto gridando: - Dark Schneider è penetrato all’interno del santuario,
non riusciamo a fermarlo!
In quello stesso momento la porta
della sala esplose e il potente stregone fece il suo ingresso seguito dai
quattro re.
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Capitolo 5 *** Capitolo 4 ***
CAPITOLO 4
Nella sala calò il silenzio fino
a quando Dark Schneider non iniziò a parlare:
- So che sei uno dei tre guardiani, ti
consiglio di consegnarmi la tua parte del sigillo se vuoi salva la vita.
Il guardiano si limitò soltanto a
fare un cenno al suo sottoposto che corse verso una leva. Abigail fu il più
veloce a reagire e lanciò uno dei suoi incantesimi che richiedevano meno
preparazione:
- Tool - Lama di luce rossa!!
Una lama di energia tranciò di
netto la testa del soldato, ma non fu abbastanza veloce e il corpo cadde sulla
leva azionandola. Improvvisamente la stanza fu pervasa da un forte rumore e la
parete dietro la leva si abbassò mostrando un feroce minotauro armato di un
pesante martello. Il guardiano era raggiante:
- Forza, mio schiavo, sconfiggi Dark
Schneider!
Lo stregone lanciò immediatamente
un incantesimo senza dare al mostro nemmeno il tempo di uscire dalla nicchia
nel muro: - Damned – Esplosione!
Un’intensa esplosione distrusse
l’intera parete in cui si trovava il minotauro. Dark Schneider era entusiasta,
ma il guardiano non si scompose. Qualche secondo dopo dalla nube di polvere
creata dall’esplosione venne fuori il mostro che colpì Dark Schneider
scaraventandolo contro la parete opposta. Il guardiano non riuscì a trattenere
la gioia, il minotauro aveva soltanto riportato delle ustioni e perso il
braccio sinistro:
- Cosa te ne pare? Questo non è un normale
minotauro, è il frutto di anni e anni di ricerche. E’ stato creato dai più
potente maghi al mio servizio. Non puoi sconfiggerlo!
Dark Schneider si rialzò e un
rivolo di sangue gli colò dalla tempia destra. In quel momento esplose tutta la
sua rabbia:
- Come hai osato ferire il mio bellissimo
viso. Di le tue preghiere! Zahzard Zahzard Skurownoh Rowsuhk. Fuoco che arde
nei recessi tenebrosi dell’inferno, diventa la mia spada e annienta il mio
nemico! Venon – Inferno delle anime lacerate!!!
Il mostro venne maciullato in un
istante e il suo sangue schizzò in tutta la sala. Abigail prevedendo che la
situazione sarebbe degenerata decise di cercare di convincere il guardiano ad
arrendersi:
- Credo sia meglio se ti arrendi e ci consegni
il pezzo del sigillo; in questo momento Dark Schneider non è incline a
trattare!
- Va bene, mi arrendo. Il pezzo del sigillo e
sotto il trono. Vi prego lasciatemi andar…
Purtroppo non ebbe il tempo di
finire la frase perché Dark Schneider, ormai furente, decise di fargliela
pagare:
- Thkis Sratshuw Megamegade. Sodom – Visione d’inferno
tagliente!
Il corpo del guardiano fu
tagliato in numerose parti e il suo sangue andò a contribuire alla colorazione
della stanza insieme a quello del minotauro.
I quattro Re recuperarono il
pezzo del sigillo e andarono a parlare con Dark Schneider:
- Perché lo hai fatto? Non ci aveva ancora
detto l’ubicazione dell’altro santuario.
- Hanno osato ferire il mio dolce visino, non
potevo permettergli di sopravvivere! Comunque Abigail può trasformarlo in un
non-morto e poi lo interrogheremo.
- Dopo quello che gli hai fatto non credo che
riuscirai ad interrogarlo, metà del suo cervello è sul pavimento.
Infine raccolse le varie parti
del guardiano e cercò una stanza adatta a diventare il suo laboratorio. |
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Capitolo 6 *** Capitolo 5 ***
CAPITOLO 5
Ci volle un giorno intero prima
che la trasformazione in non-morto del guardiano fosse completata. I risultati
non furono dei migliori ma erano abbastanza buoni da permettere di ottenere
delle informazioni. Infatti a causa dei danni riportati il suo cervello gli
avevano limitato la sensibilità del suo corpo e annullato la capacità motoria.
Quando Abigail raggiunse la sala
del trono trascinando la sua creazione, Dark Schneider si preparò per
l’interrogatorio. Appoggiarono il guardiano sul trono ed iniziarono le domande:
- Dove si trova l’ultimo santuario?
Nessuna risposta, anche da morto
continuava ad essere fedele al suo compito.
- Dove si trova il santuario?
Ancora niente e Dark Schneider
perse la pazienza. Appoggiò una mano sulla fronte del non-morto e cercò di
leggergli la mente, ma Abigail lo ammonì dicendo:
- Il suo cervello è troppo debole, non
resisterà a lungo. Sbrigati!
Passarono soltanto pochi secondi
prima che il cervello esplose facendo fuoriuscire uno strano liquido scuro e
piuttosto denso dalle orecchie, dalla bocca, dal naso e, in quantità minore,
anche dagli occhi. In quel momento il guardiano morì per la seconda e ultima
volta.
Dark Schneider non sembrava
affatto soddisfatto da quello che era riuscito a vedere, o non vedere: l’unica
cosa che era riuscito ad ottenere prima di ucciderlo era soltanto un’immagine
del santuario su una piccola isola del mare occidentale. Non era sufficiente ma
sarebbe dovuto bastare. L’unica cosa che potevano fare era sorvolare il mare
finché non avrebbero trovato l’isola giusta.
Questo accadde circa ventitre
giorni dopo.
Scesero sull’isola e si
accamparono sulla spiaggia per riprendere le forze prima di sferrare il loro
attacco. |
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Capitolo 7 *** Capitolo 6 ***
CAPITOLO 6
L’isola era interamente coperta
da una fitta jungla, all’interno della quale si trovava il santuario. La cosa
strana era che l’isola era completamente isolata e, in caso d’attacco, non
avrebbe potuto ricevere aiuto da nessuno. Questo fece sorgere dei dubbi a
Kall-su ma non disse niente a Dark Schneider perché sapeva che sarebbe stato
inutile: non aveva un piano in quel momento e non l’avrebbe avuto neanche dopo
che gli avrebbe riferito i suoi dubbi. Quindi si inoltrarono nella giungla.
I rami non permettevano al sole
di illuminare l’interno della giungla e Dark Schneider e compagni dovettero
faticare parecchio per procedere, sia a causa dell’oscurità sia a causa
dell’altissima umidità.
Arrivati ad un certo punto
sentirono un forte ruggito provenire da dietro di loro. Si voltarono di scatto
ma non fu sufficiente: la sfinge saltò addosso a Kall-su che si ritrovò
sdraiato a terra. Un istante dopo la testa della sfinge cadeva al suolo,
troncata dal potente colpo sferrato da Gara.
- Tutto bene? – Gara gli stava porgendo una
mano per aiutarlo ad alzarsi. Improvvisamente Dark Schneider gliela scansò
dicendo:
- L’hai già aiutato fin troppo, se non è in
grado di farcela da solo non ha il diritto di venire con noi.
Kall-su lo ignorò e si rialzò
immediatamente rimettendosi subito in marcia. Gli altri lo seguirono senza dire
una parola.
Per un’ora non accadde niente e
riuscirono a proseguire piuttosto velocemente. Poi ad un tratto qualcosa cambiò
e Arshes-Nei si ritrovò a testa in giù appesa ad un ramo: le piante stavano
prendendo vita! Numerosi rami cercarono di afferrare il gruppo ma Gara si
impegnò al massimo per impedirlo.
Purtroppo non poteva resistere a lungo:
- Darsh devi trovare un’altra soluzione, non
riuscirò a respingerli ancora a lungo!
- Gara, pensa a liberare Arshes. Abigail
proteggici con una barriera, ne servirà una molto resistente. Al resto penserò
io!
Gara liberò Arshes-Nei che fu
presa al volo da Kall-su. Nel frattempo Abigail eresse una barriera che
racchiuse l’intero gruppo. Ora tutto era pronto:
- Impugnando la legge del cielo, della terra e
dell’uomo, il cono della forza e lo stemma di Dimagio, invoco la forza
grandiosa del triangolo, dell’esagono e del pentagono, la luce e l’ombra, la
luna piena e lo spirito del re dei draghi, che mi sia data la fiamma sacra, la
forza del drago d’oro con tre teste!! Mahnohwar – Il soffio del principe dei
draghi!!!!!
Improvvisamente l’intera isola fu
coperta da un immenso incendio che rase al suolo l’intera giungla con tutto
quello che conteneva.
Ci vollero delle ore prima che il
grosso dell’incendio si spense. Ovunque c’erano ceppi fumanti e carcasse
bruciate. Adesso il santuario era perfettamente visibile: non era stato
danneggiato dall’incendio. Tutto intorno era circondato da una barriera che
sembrava ridotta piuttosto male; probabilmente l’aveva protetto dalle fiamme,
ma aveva subito numerosi danni.
Ormai non aveva più senso
camminare per non farsi scoprire, quindi decisero di volare fino al santuario.
Quando furono più vicini videro che era
un immenso edificio senza finestre circondato da una cinta di mura e protetto
dalla barriera.
Abigail pensò subito ad un piano
per sfondare la barriera:
- L’unico modo per distruggere la barriera è
infliggerle più danni di quelli che è in grado di sopportare. Quindi dovremmo
lanciare numerosi incantesimi prima di poter entrare. Sarà sicuramente un
vantaggio per i soldati all’intero!
Dark Schneider non era sicuro che
la strategia di Abigail fosse la migliore:
- Io ho un altro piano! Ar Talb Sun! Il
richiamo della fiamma!! Fuoco eterno muoviti ai miei comandi! The Foura – Campo
della fiamma spirituale distruttiva!!
Dark Schneider evocò numerosi
elementali che iniziarono ad attaccare la barriera, ma non era sufficiente
quindi anche Arshes-Nei fece lo stesso:
- Second Heed. T’invoco dio del fulmine! Ai
miei comandi. Elementali delle folgori discendete dall’oscuro firmamento!
Gealbard – Assalto elettrico degli elementali delle folgori!!
L’attacco ininterrotto degli
elementali metteva a dura prova la barriera e per un attimo sembrò cedere. Dark
Schneider ne approfittò:
- Kaisard Alzard Ki Suk Hanse Gros Silk.
Saggio dell’oltretomba! Impugna le sette chiavi e spalanca i portali
dell’inferno! Riduci in cenere il mio nemico!! Helloween – Il custode divino delle
sette chiavi!!
Il potentissimo incantesimo di
Dark Schneider distrusse definitivamente la barriera e con essa la parte di
mura che si trovava dietro di essa. Ormai la strada per il santuario era
aperta! |
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Capitolo 8 *** Capitolo 7 ***
CAPITOLO 7
L’esercito a guardia delle mura
non fece in tempo a rendersi conto di quello che era successo che Dark
Schneider era già dentro e lui e Arshes-Nei iniziarono all’unisono a recitare
un incantesimo:
- Jh Eff Kees, con la forza del sangue degli
spiriti divini, del contratto e dell’altare… Io comando agli elementali! Che
cada il fulmine! Tesla – Il fragore del fulmine!!
Era l’incantesimo delle folgori
più potente e sconfisse all’istante l’intero esercito.
Era stato tutto troppo semplice,
doveva esserci qualcos’altro all’interno dell’edificio. Nessuno dei soldati
caduti poteva essere in grado di creare una barrire così estesa e così
resistente.
Non persero altro tempo e si
avvicinarono all’immensa costruzione quando notarono che oltre alle finestre,
mancava anche la porta. Gara corse attorno alla costruzione per cercare un
ingresso e quando lo trovò chiamò gli altri:
- Ehi! Ho trovato una specie di condotto,
dovrebbe essere abbastanza grande da poter entrare!
Nel medesimo istante ci fu una
forte esplosione e una nube di polvere avvolse gli altri: Dark Schneider aveva
trovato un modo più comodo per entrare.
Entrarono e si trovarono in una
piccola stanza con una bara aperta; dentro non c’era nessuno. Qualche secondo
dopo la stanza fu riempita da numerose guardie richiamate dall’esplosione.
Capirono perché in quella stanza c’era una bara: quello era un covo di vampiri!
La stanza era stretta quindi si
trovarono ad affrontarne soltanto pochi alla volta, e soltanto grazie
all’abilità di Gara e Arshes-Nei con la spada riuscirono a sconfiggerli senza
distruggere l’intero palazzo.
Uscirono dalla stanza e si
trovarono in un salone immenso dal quale partivano due scalinate verso il piano
superiore, una a destra e una e sinistra. Si dividono in due gruppi, Dark
Schneider e Arshes-Nei da una parte e gli altri dall’altra. Salirono le scale
ed entrambi i gruppi raggiunsero la medesima stanza: tutto il piano era un
unico salone con al centro un trono rialzato. Sul trono svettava una figura
slanciata con una folta chioma scura. Dalla sua bocca scorre un rivolo di sangue
e ai suoi piedi c’è una giovane donna svenuta. Il vampiro si pulisce la bocca
con una manica della lunga veste e rivolge la sua attenzione ai nuovi arrivati:
- Non dovevate disturbarmi durante il pranzo.
Ora ne pagherete le conseguenze!
Dark Schneider era stufo di
sentire sempre le solite frasi teatrali ogni volta che sfidava un nemico:
- Smettila di parlare e consegnami l’ultima
parte del sigillo!
- Quindi tu saresti Dark Schneider, gli altri
guardiani mi hanno parlato di te!
Dark Schneider era stizzito per
il fatto di non essere stato riconosciuto a prima vista e lo attaccò
immediatamente. Si scagliò contro il vampiro ma si scontrò subito con una
barriera. Al suo interno il guardiano si morse un polso e con il sangue che
colava dalla ferita costruì un cerchio magico.
- Motor Motor Del Del Fahth. Mio servitore,
questo è un ordine! Rispondi al tuo padrone! Moto Rush - Gigante risvegliati!!
L’intero edificio tremò e la
parete destra della stanza cedette rivelando il golem nascosto
nell’intercapedine.
- Vuoi la mia parte del sigillo? Prendila, è
incastonata nella testa di quel golem! Ahahahahah! |
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Capitolo 9 *** Capitolo 8 ***
CAPITOLO 8
Il golem era alto quanto due
persone ed era fatto di pietra, inoltre era immune alla magia. Con questa mossa
il guardiano sperava che gli invasori avrebbero rinunciato a prendere il pezzo
del sigillo, ma evidentemente non si era mai trovato di fronte a Dark Schneider
il quale non si scompose e ordinò a Gara di occuparsi del golem.
La spada di Gara sembrava non
riuscire nemmeno a scalfirlo mentre il ninja riportava numerose ferite. Gara
però era uno dei Quattro Re e non poteva permettersi di venire sconfitto.
Proprio per questo aveva iniziato ad attaccarlo insistentemente sulla fronte,
dove era incastonato l’obiettivo della loro missione. Dopo un’ora intera lo
scontro sembrava volgere a favore del golem, infatti Gara era pieno di ferite e
aveva perso molto sangue. Però ad un tratto qualcosa si staccò dalla testa del
golem e cadde a terra: era il pezzo del sigillo. In quel istante esatto Gara
svenne e fu preso al volo da Kall-Su, mentre Abigail si preparava ad erigere
una barriera che li avrebbe protetti dal golem. Dark Schneider notò che per
salvare Gara avevano dimenticato di prendere la parte del sigillo quindi, un
attimo prima che Abigail finisse di pronunciare l’incantesimo, corse a
prenderlo rimanendo così fuori della barriera in balia del golem. Il guardiano
sprizzava gioia da tutti i pori convinto che ormai Dark Schneider non aveva più
speranza, ma quando sentì che incantesimo stava pronunciando iniziò a tremare e
cercò di fuggire il più lontano possibile:
- Ego Ego a Zaragora Ego Ego Zame Ragon! Erede
delle tenebre, vieni nel nome del primogenito del male e del suo re!!
Escrescenze malefiche! Divorate il sacrificio offertovi!! Ed Zepelion – Inferno
dei dannati alla fame eterna!!
Terminate di pronunciare queste
parole, il guardiano capì di non avere più scampo e guardò rassegnato la
barriera che stava imprigionando se stesso e il golem. Poco dopo all’interno
della barriera iniziarono ad apparire i dannati alla fame eterna evocati da
Dark Schneider. Infine vide un’immensa bocca spalancarsi su di lui. Chiuse gli
occhi.
Intanto Dark Schneider ammirava
estasiato la sua creazione. Quando infine la barriera scomparve insieme con
tutto quello che conteneva, rimase soltanto un immenso cratere: metà edificio
era scomparso, divorato da quegli esseri famelici.
Ormai aveva ottenuto tutte e tre
le parti del sigillo, doveva soltanto ricomporlo. Per far ciò unì gli ultimi
due pezzi a forma di mezzaluna per formare un cerchio e al centro di esso
lasciò cadere la sfera che era la prima parte che erano riusciti ad ottenere. All’improvviso
il sigillo, finalmente completo, emanò un intenso bagliore e Dark Schneider
cadde a terra svenuto. |
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Capitolo 10 *** Capitolo 9 ***
CAPITOLO 9
Dark Schneider stava sorvolando
un’immensa foresta quando scorse una strana radura dalla forma troppo perfetta
per essere naturale: era perfettamente circolare. Notata quella stranezza,
decise di scendere a controllare. Mentre si avvicinava notò che esattamente al
centro sorgeva un edificio. Era immenso, eppure non aveva un’ombra! Dark
Schneider si avviò verso la porta ma non riuscì ad entrare: era sigillata! Poi
esaminando più attentamente la porta, vide uno strano cerchio al centro di essa
e lo toccò. Improvvisamente fu abbagliato da una luce accecante!
Quando si svegliò i quattro Re
erano al suo fianco e dalle facce sembravano piuttosto preoccupati.
- Cos’è successo? Mi sembrate preoccupati.
- Dopo aver ricomposto il sigillo sei rimasto
svenuto per un’intera settimana!
Dark Schneider era confuso, non
riusciva a capire come fosse potuto succedere, ma non lo diede a vedere agli
altri:
- Non è importante! Il nostro obiettivo è
raggiungere il santuario… e ora so dove si trova!
Gli altri rimasero a bocca aperta
di fronte a quell’affermazione, così Dark Schneider gli spiegò cos’era successo
mentre era svenuto. Al termine del racconto erano eccitatissimi, il loro
obiettivo era talmente vicino che potevano quasi toccarlo!
Non potevano aspettare ancora,
avevano riposato un’intera settimana, quindi partirono immediatamente.
Spiccarono il volo e iniziarono a sorvolare le grandi foreste che si
estendevano per tutto il continente meridionale perché credevano di avere più
probabilità di trovarlo lì che in qualche piccolo bosco più nord. Infatti dopo
qualche ora scorsero la strana radura che gli era stata descritta da Dark
Schneider. Non scesero subito, rimase qualche minuto in aria ad ammirare la
costruzione: tutti i loro sforzi avevano finalmente portato a dei risultati!
Infine atterrarono di fronte
all’immensa porta. Rimasero stupiti dalle dimensioni dell’edificio: era
veramente gigantesco, con grandi archi e altissime guglie; sembrava una chiesa
gotica.
Dopo aver ammirato la bellezza
del santuario decisero di entrare e Dark Schneider infilò il sigillo nella
fessura sulla porta che aveva visto nella visione. Furono attimi di intensa
tensione. Il sigillo entrava perfettamente nella fessura. Poi ad un tratto si
sbriciolò! Temettero il peggio, ma poi la gigantesca porta si mosse e Dark
Schneider riuscì a vedere l’immensa sala che si nascondeva dietro di essa. |
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Capitolo 11 *** Capitolo 10 ***
CAPITOLO 10
Dopo un attimo di esitazione
entrarono nella sala. La cosa che li colpì immediatamente fu l’incredibile
altezza del soffitto, che non si riusciva ad intravedere, e la totale mancanza
di finestre; soltanto la torce appese alle pareti fornivano un tenue bagliore
giallastro che gli permetteva di vedere quel poco che li circondava.
Dark Schneider si avvicinò ad una
delle torce per prenderla e portarsela appresso nell’esplorazione di quell’immenso
palazzo quando una sentì una voce:
- Non prenderla! Non ti servirà!
Si voltarono tutti verso la
sorgente della voce ma non videro niente. Poi improvvisamente comparve una
strana nebbia che lentamente assunse una forma umana: era un vecchio avvolto in
una tunica blu con alcune rune dorate ricamate sui polsini e sul colletto.
Dark Schneider non si stupì
eccessivamente dell’apparizione e gli chiese:
- Chi sei? Cosa ci fai all’interno del
santuario?
- Io sono il guardiano del tesoro e sono qui per
sottoporvi a delle prove con lo scopo di verificare se siete abbastanza abili
da saper usare con saggezza l’immensa conoscenza che otterrete quando sarete
uscito da qui.
- Perché dovrei sottopormi a delle prove
quando posso semplicemente ucciderti e cercare il tesoro all’interno di questo
palazzo?
Detto questo Dark Schneider si
scagliò sul vecchio, ma quando lo colpì con un pugno lo attraversò senza
incontrare la minima resistenza. Il vecchio sorrise:
- Non puoi uccidermi, io sono parte
dell’energia magica di questo parte. Finché cercherai di ottenere il tesoro
dovrai fare tutto quello che ti dirò!
Dark Schneider non era solito
accettare ordini dagli altri ma il suo obiettivo era il tesoro e non poteva
permettersi di perderlo:
- Farò tutto quello che mi chiederete di fare
se sarà necessario ad ottenere il tesoro.
I quattro Re lo guardarono
stupefatti, mai il grande stregone Dark Schneider aveva chinato il capo di
fronte ad un altro uomo; comunque decisero di accettare anche loro le richieste
del vecchio.
- Allora, per prima cosa valuterò la vostra
forza! Dovrete sconfiggere tutti le creature all’interno della prossima sala.
Dark Schneider era raggiante, non
poteva aspettarsi niente di più facile.
Il guardiano li condusse ad
un’immensa porta e disse:
- Io vi aspetterò dall’altra parte.
Poi scomparve e la porta si aprì.
Entrarono nella sala. Era
perfettamente circolare e le pareti erano coperte di cancelli. Subito sentirono
degli ululati agghiaccianti e poi dai cancelli uscirono creature di ogni sorta:
orchi, licantropi, vampiri, troll; c’era perfino un drago. In pochi secondi si
ritrovarono circondati.
Abigail eresse immediatamente una
barriera per proteggerli dai primi attacchi e dar loro abbastanza tempo da
ideare un piano. Decisero che le abilità da spadaccino di Gara erano inutili e
che soltanto la magia poteva consentire una vittoria rapida e sicura. Così formarono
un cerchio tenendo la schiena rivolta verso il centro e prepararono gli
incantesimi. Quando tutto fu pronto Abigial dissolse
la barriera e la sala fu avvolta da un turbinio di fuoco, ghiaccio e fulmini.
Le creature non ebbero il tempo di difendersi e morirono immediatamente;
l’unico a salvarsi fu il drago, ma era gravemente ferito e non era più in grado
di volare. Gara si offrì per finirlo.
Appena il drago esalò l’ultimo
respiro la porta che conduceva alla stanza successiva si aprì e
l’attraversarono contenti di avvicinarsi sempre più al tesoro. |
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Capitolo 12 *** Capitolo 11 ***
CAPITOLO 11
Attraversarono la porta e si
trovarono di fronte il vecchio guardiano che disse:
- Complimenti! Siete stati veramente veloci.
Seguitemi.
Lo seguirono per un lungo
corridoio senza pronunciare alcuna parola. Si limitarono a fissarlo e seguire i
suoi passi finché giunsero ad un’altra porta.
- La stanza oltre questa porta è dove avrà luogo la seconda prova. Entrate.
Detto questo scomparve e la porta
si aprì.
Dark Schneider entrò senza esitare e i Quattro Re lo seguirono.
Si ritrovarono in una stanza quadrata, di pietra, illuminata dal bagliore di
quattro torce, una per ogni parete. La cosa strana era la presenza di una porta
su ogni lato della stanza. Quattro porte: quella da cui erano
appena arrivati e altre tre.
Entrarono nella porta di fronte a
loro e si ritrovarono in una stanza uguale a quella che avevano appena
lasciato. Un lieve sorriso comparve sul volto di Dark Schneider,
ma l’unico ad accorgersene fu Abigail che però non disse niente agli altri. Entrarono in molte
altre porte: prima in quella a destra, poi in quella di fronte, poi in quella a
sinistra, … Dopo qualche decina di minuti erano
passati in talmente tante stanze da essere stanchi come e avessero camminato
per più di un giorno.
A quel punto Dark
Schneider si girò verso i suoi compagni e chiese:
- Avete capito?
Tutti annuirono tranne Gara:
- Cosa dovrei aver
capito?
Kall-su
si incaricò di spiegargli quello che stava accadendo:
- Tutte queste stanze che abbiamo attraversato
sono soltanto un’illusione, qualunque porta prendiamo
non andremo da nessuna parte.
- Ma come faremo ad
uscirne?
- Un’illusione confonde i sensi per farti
vedere e provare quello che vuole, ma se non usi i sensi l’illusione non può
confonderti. Quindi dovremo proseguire bendati e
seguire l’immensa energia sprigionata del vecchio che sicuramente si troverà
all’uscita di questa specie di labirinto.
Subito dopo strapparono dei pezzi
di stoffa dai propri mantelli e si coprirono gli occhi. Poi si
incamminarono verso quella che credevano fosse l’uscita. Gara rischiò di
perdersi spesso a causa delle sue quasi nulle conoscenze sulla magia e ogni
volta Kall-su lo prendeva
per un braccio e lo riportava sulla strada giusta.
Ad un certo punto Dark Schneider si fermò e gli
altri fecero altrettanto. Avevano appena avvertito un’altra grande
fonte di energia all’interno del labirinto. Si stava avvicinando. Era a poche decine
di metri da loro. |
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Capitolo 13 *** Capitolo 12 ***
CAPITOLO 12
Si tolsero le bende e lo videro.
Un grande
minotauro stava correndo verso di loro. Ma la cosa
strana era che la bestia era avvolta in una strana luce argentea.
Era velocissimo e prima che
fossero in grado di reagire li aveva già raggiunti. Il minotauro li fissò a
lungo poi aprì la bocca e quello che ne fuoriuscì fu un suono tutt’altro che animale, era molto più simile a una voce umana:
- Chi vi ha dato il
permesso di entrare in casa mia?
Dark Schneider non si scompose e rispose:
- Il vecchio guardiano ci ha fatto entrare, e
ci sta aspettando all’uscita di questo labirinto quindi se non vuoi fare una
brutta fine mostraci qual è la via da seguire.
- Come osi darmi darmi degli ordini, tu stupido mortale.
Dark Schneider
si irritò incredibilmente appena udì quelle parole e
la stanza in cui si trovavano cominciò a scaldarsi come se fosse avvolta dalle
fiamme. Infine Dark Scheider
scagliò uno dei suoi più potenti incantesimi:
- Zahzard Zahzard Skurownoh
Rowsuhk. Fuoco che arde nei recessi tenebrosi
dell’inferno, diventa la mia spada e annienta il mio
nemico! Venon – Inferno delle anime lacerate!!!
Ma
incredibilmente il minotauro rimase illeso:
- Non potete ferirmi, questo bagliore che mi
avvolge è una barriera assoluta contro gli incantesimi! Inoltre c’è solo un
modo per poter uscire da qui, ed è sconfiggermi in una combattimento corpo a corpo.
L’ira di Dark Schneider
crebbe ancora di più e con essa anche la temperatura
della stanza. Le rocce più vicine ai suoi piedi iniziarono a deformarsi finché
ad un certo punto tutto tornò alla normalità. Aveva capito che nessuno dei suoi
attacchi poteva ferire il suo avversario, ma non per
questo era disposto ad arrendersi. Quindi sfoderò la
sua spada e si lanciò all’attacco.
Improvvisamente sentì una mano
sulla spalla che lo tratteneva. Si voltò e vide che era Gara.
- Dark Schneider
lascia che sia io a sconfiggere questo avversario. E’
passato molto tempo dall’ultimo volta che ho sfidato
un maestro del corpo a corpo. Ti prego, lasciami questa
possibilità!
Dark Schneider si limitò a farsi da parte, senza rispondere.
Gara si fece avanti e il suo corpo fremeva nell’attesa dello scontro.
Il minotauro alzò un braccio e
afferrò qualcosa dietro le spalle: era la sua arma, un enorme martello.
Gara non si scompose e impugno Murasame.
I due si lanciarono l’uno contro
l’altro ad una velocità tale che gli altri faticavano a seguire i loro
movimenti con lo sguardo. Poi ad un tratto Gara venne
sbalzato via e atterrò ai piedi di Dark Schneider che
non gli rivolse nemmeno uno sguardo. Il ninja si rialzò e il combattimento
riprese.
Dopo una decina di minuti Gara sanguinava copiosamente mentre il minotauro
avevo soltanto qualche ferita superficiale.
Arshes-Nei
era davvero preoccupata per il compagno e quando il ninja fu scaraventato al
suolo per l’ennesima volta cercò di convincere Kall-su ad intervenire, ma questi rispose:
- Guardalo bene, Arshes.
Osserva bene la sua espressione. Cosa vedi?
- Sta … sorridendo.
- Esatto! Non possiamo intervenire. Erano anni
che Gara aspettava di combattere con un avversario che lo avesse potuto mettere
in difficoltà. Questa è la sua occasione per mettersi alla prova. E’ la sua
sfida personale. Dobbiamo rimanere in disparte ad assistere, anche se questo dovesse portare alla sua morte.
Arshes-Nei
sembrò comprendere quello che provava Gara e decise di non intervenire
anche se il suo volto mantenne un’espressione di seria preoccupazione.
Poi avvenne qualcosa di incredibile.
Gara fu scaraventato
a terra ancora una volta e ancora una volta si rialzò. Ma
questa volta era diverso: la sua espressione era cambiata. Non sorrideva più
come prima, adesso era serio, concentrato. Poi disse:
- Sono felice di aver incontrato un avversario
del tuo calibro. Credo che potrei anche morire contento.
Improvvisamente i suoi compagni
capirono: stava per ricorrere alla sua tecnica più potente, ma anche più
pericolosa. Con tutte le ferite che aveva riportato c’era un’alta probabilità
che avrebbe potuto esaurire tutta la sua energia. Ma
nonostante questo nessuno si mosse. Rimasero tutti ad osservare in
solenne silenzio.
Gara si concentrò
ancora un po’ poi iniziò il suo attacco:
- Murasame! Dimostra
di fronte ai miei occhi la tua vera forza!! Riducilo
in cenere!! Che la mia vita si trasformi in una spada lucente
e trapassi la sua gola!!! Spada ninja del demone che
squarcia le tenebre!!
Poi si mosse ad una velocità
incredibile. Nessuno riuscì a vederlo, era solo una scia luminosa che
attraversò il minotauro.
Infine la bestia cadde a terra in
una pozza di sangue e Gara si accasciò qualche metro più in là. |
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Capitolo 14 *** Capitolo 13 ***
CAPITOLO 13
Quando i due combattenti caddero
a terra nella sala calò il silenzio. Nessuno osava
parlare. Infine Dark Schneider
si mosse e andò a verificare le condizioni di Gara.
Quando
aveva da poco oltrepassato il cadavere del minotauro, avvertì una forte energia
provenire da dietro di lui. Si voltò e vide che il corpo della bestia emetteva
una luce intensissima e iniziò a fluttuare. Poi improvvisamente il bagliore
divenne accecante obbligando tutti i presenti a ripararsi gli occhi con la mani. Quando finalmente la luce
calò d’intensità e poterono tornare a vedere scoprirono che al posto del
cadavere del minotauro era comparso una specie di portale.
Abigail
fu il primo ad avanzare un’ipotesi:
- Probabilmente è l’uscita verso la prossima
prova. Cosa facciamo con Gara?
Per quanto fosse
insensibile, Dark Schneider non se la sentiva di
abbandonare lì il suo compagno:
- Abigai, vedi di
curarlo il meglio possibile. Poi usciremo da questo posto infernale e affronteremo
la prossima prova!
Anche se
Abigail aveva ormai abbandonato la via della magia
bianca, conosceva ancora qualche incantesimo di cura quindi si mise subito
all’opera per cercare di curare il povero ninja. Dopo qualche decina di minuti Gara era in grado di alzarsi e camminare, ma
probabilmente non sarebbe riuscito a sostenere un altro combattimento
impegnativo come quello dal quale era appena uscito.
- Ho fatto del mio meglio, ma non so se sarà
sufficiente per affrontare l’ultima prova!
- Mi basta che sia in grado di tenere il
passo. Al resto penserò io!
Dark Schneider era convinto che l’ultima prova sarebbe stata
come le due precedenti, ma si sbagliava e presto l’avrebbe scoperto.
Comunque
ignari di quello che li aspettava entrarono all’interno del portale. |
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Capitolo 15 *** Capitolo 14 ***
CAPITOLO 14
Quando
uscirono dal portale si ritrovarono in una piccola stanza da cui si apriva
un’unica porta. Qualche istante dopo apparve il vecchio guardiano e gli si
avvicinò:
- Oltre quella porta vi aspetta l’ultima
prova. Sarà una prova individuale, quindi entrerete solo uno alla
volta. Gli altri aspetteranno qui. Chi vuol essere il primo?
Kall-su
era confuso:
- Per superare la prova dobbiamo riuscire
tutti nell’impresa o soltanto alcuni di noi?
- Soltanto chi supererà la prova potrà continuare,
chi perderà verrà espulso da questo edificio e
aspetterà fuori che gli altri escano. Chi sarà il primo?
Kall-su
si fece avanti:
- Se nessuno è
contrario vorrei essere io il primo ad affrontare la prova.
Non ci furono obiezioni e il
vecchio aprì la porta per farlo entrare.
Kall-su
varcò la porta e si ritrovò in un’ampia stanza spoglia. La cosa che lo stupì
maggiormente era l’assenza di una porta per uscire da quella stanza. Al suo
posto c’era un grosso specchio.
Poi all’improvviso lo specchio si
oscurò e altrettanto improvvisamente emise una luce intensissima. Da questo intenso bagliore emerse una figura umana che Kall-su riuscì a riconoscere soltanto dopo la scomparsa
della luce. Dallo specchio era uscita una copia di se stesso!
Tutto a
un tratto la voce del vecchio risuonò all’interno della sala:
- Quello è il tuo avversario. Sconfiggilo e avrai superato la prova.
Nel frattempo la copia si era
avvicinata di qualche passo a Kall-su che si mise sulla difensiva e iniziò a lanciare un incantesimo:
- Falskova Kilhemal Raid Therai
Famfatara Fo Bidoh! Gelo in
terra! Ghiaccio infuria! Bis Kaiser – Onda Furiosa dell’ipercongelazione!!
Intanto anche la copia stava
formulando lo stesso incantesimo e i due finirono contemporaneamente. Quando i due incantesimi si scontrarono ci fu un’esplosione
che li annullò entrambi: erano esattamente alla pari.
A quel punto Kall-su
tentò con un incantesimo più potente:
- Banard Wol Ter Canard Richal! Acqua, colmati della forza degli spiriti! Il mio
nemico è il tuo!! Az Seez – Esplosione del drago imperiale d’acqua!!
Ma anche questa volta la copia
lanciò il suo stesso incantesimo nello stesso momento e il risultato fu lo
stesso dell’attacco precedente: i due incantesimi si scontrarono annullando si a vicenda.
Ormai l’unica sola speranza di Kall-su
di sconfiggere la propria copia risiedeva nel suo incantesimo più potente:
- Luy Elgre Scorbily. Tu sei un’anima
nera. Ora purificami!!! Oh re dell’inferno, mi ammanto
di mortale tempesta di ghiaccio mentre le forze sovrumane si uniscono! Adesso
lego la forza della neve e del ghiaccio con la nuova promessa! Testament – Raggio congelante allo Zero Assoluto!!!
Purtroppo anche questa volta il
risultato fu lo stesso.
Kall-su
si sentiva impotente. Abbasso la testa aspettando che il suo avversario lo uccidesse ma proprio in quel momento colse un piccolo
bagliore sul suo fianco. Improvvisamente capì che non tutto era perduto, aveva
ancora una speranza: gli rimaneva ancora la daga dei ghiacci!
Erano passati molti anni
dall’ultima volta che lo aveva impugnato, però aveva preso lezioni di scherma
da Arshes-Nei e ripassò
mentalmente tutto quello che gli era stato insegnato.
Infine estrasse il pugnale, e la
sua copia fece lo stesso. Kall-su si lanciò
immediatamente all’attacco ma il suo avversario non si fece cogliere
impreparato e parò il colpo preparandosi al contrattacco.
Purtroppo anche in questa occasione i due contendenti erano esattamente alla
pari. Poi improvvisamente Kall-su si ricordò una cosa
che gli aveva detto Gara quando lo aveva visto allenarsi
con Arshes-Nei: “Quando attacchi allarghi troppo il
braccio sinistro. Un giorno potrebbe risultarti
fatale!”
Fortunatamente non aveva mai
fatto niente per correggere questo suo errore, quindi probabilmente la copia
aveva il suo stesso problema. Perciò decise di lasciarsi
attaccare limitandosi a difendere e ad osservare i movimenti del suo
avversario.
Era proprio così: allargava
davvero troppo il braccio e lasciava scoperta una piccola zona del petto in
corrispondenza del cuore. Però rimaneva scoperta solo
per un istante ed era davvero piccola. Era necessaria una velocità e una
precisione che forse lui non possedeva.
Comunque
decise di tentare lo stesso. Era la sua unica speranza. Se non avesse
funzionato nemmeno questo si sarebbe arreso.
Al successivo attacco della copia
invece di difendersi cercò di colpirlo, ma non fu
abbastanza rapido e non riuscì a ferirlo. Ci riprovò ad ogni attacco successivo
sempre con lo stesso risultato. Poi, all’ennesimo attacco, riuscì a colpirlo ma aveva impresso troppa poca forza nel colpo: si
era concentrato troppo sulla velocità e sulla precisione da dimenticare del
tutto la forza.
Però
ormai aveva capito come fare a colpirlo, doveva soltanto colpire più forte.
Così al successivo attacco si lanciò con tutto il suo peso verso quel unico punto del suo avversario e riuscì nell’impresa:
la lama era penetrata completamente e sull’elsa stava colando una consistente
quantità di sangue. Poi però quando guardò la daga scoprì che il sangue che
usciva dal corpo della copia era completamente bianco, mentre quello sull’elsa
era rosso!
Cercò più attentamente da dove provenisse tutto quel sangue e scoprì che era il suo. Quando
si era lanciato con tutta la sua forza verso
l’avversario era stato ferito poco sotto la spalla. Probabilmente anche la
copia aveva tentato la sua stessa strategia. Fortunatamente per lui non era
stata altrettanto efficiente.
Aveva vinto! Il suo avversario
giaceva al suo sconfitto dentro una pozza bianca. Poi
improvvisamente la pozza prese a pulsare e Kall-su si
mise in guardia pronto a difendersi.
Non fu necessario perché quel
bagliore si tramutò in un passaggio per la stanza successiva, quella in cui
avrebbe aspettato i suoi compagni. |
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Capitolo 16 *** Capitolo15 ***
CAPITOLO 15
Intanto nell’altra stanza il
vecchio guardiano diede la notizia agli altri:
- Kall-su ha appena
superato la prova. Vi sta aspettando in una stanza simile a questa. Chi vuole
essere il prossimo ad affrontare la prova?
Per qualche
istante tutti i presenti si guardarono attorno aspettando un cenno dagli
altri che li invitasse ad andare, ma vedendo che nessuno si muoveva Arshes-Nei fece un passo avanti e si avvicinò alla porta
che l’avrebbe condotta alla stanza della prova.
Poi però accadde un fatto strano.
Improvvisamente la stanza iniziò a scaldarsi e comparvero delle piccole
scariche elettriche. Tutti si voltarono verso Dark Schneider: era lui la causa di tutto questo. Il suo corpo
fremeva nell’attesa della battaglia. Infine la panca su cui era seduto esplose
in una miriade di piccoli frammenti di pietra e Dark Schneider si alzo:
- Basta, non ce la faccio più ad aspettare!
Sarò io il prossimo! Arshes, fatti da parte!
Il suo sguardo tradiva la sua grande eccitazione e Arshes-Nei
capì che era inutile opporsi, quando era così elettrizzato Dark Schneider era irremovibile. Perciò decise
di farsi da parte e lasciarlo andare al suo posto.
Quindi
il guardiano aprì il portale e lasciò che Dark Schneider
lo attraversasse, poi disse:
- Quel uomo è
accecato dalla voglia di sangue. Non credo che riuscirà a superare la prova!
Non è abbastanza calmo.
Dark Schneider
venne teletrasportato nella stessa sala in cui si era
svolto il combattimento di Kall-su contro il suo
doppio. Dopo essere arrivato, si guardò intorno e oltre allo specchio
dall’altra parte della stanza notò anche delle chiazze di sangue sul pavimento
che emanavano ancora parte del potere del suo compagno
e capì che la prova doveva essere stata davvero dura per lui: Kall-su era sempre uscito illeso da ogni combattimento,
c’era persino qualcuno che iniziava a dubitare che fosse un essere umano,
alcuni lo consideravano addirittura un semi-dio!
Ancora una volta lo specchio si
oscurò e poi emise un forte lampo dal quale emerse una copia perfetta di Dark Schneider. A quel punto lo
stregone capì perché Kall-su si era trovato in
difficoltà: era davvero difficile cercare di sconfiggere un’avversario tanto potente.
Comunque
il volto di Dark Schneider rimase quasi impassibile.
L’unico cambiamento era la comparsa di un accenno di sorriso: quella sfida lo
eccitava incredibilmente, non avrebbe potuto desiderare un avversario migliore!
I due avversari passarono i primi
interminabili secondi a studiarsi a vicenda, perfettamente immobili nell’attesa
che l’avversario facesse la propria mossa. Però non passo molto prima che Dark Schneider
si stancasse di tutta quella calma e si scatenasse:
- Ansem – Proiettile
esplosivo del tuono d’acciaio!
Questo misero attacco era
soltanto un tentativo di risvegliare il suo avversario dal suo
torpore, e sortì l’effetto desiderato. Da questo momento in poi lo scontro si
fece molto più frenetico.
La copia si spostò lateralmente
per cercare di schivare l’attacco di Dark Schneider e iniziò subito a recitare un altro incantesimo:
- Slayerd Slayerd Balmor,
Fulmine delle tenebre profonde! Barvolt – Fulmine colpisci!
Nello stesso istante anche Dark Schneider stava formulando un incantesimo, ma il suo era
diverso, non era un incantesimo di attacco era un
incantesimo protettivo, una barriera:
- Al richiamo della terra,
al richiamo del fuoco, al richiamo dell’acqua, al richiamo dell’aria.
Grandioso re divino, alza intorno a me le fiamme del celeste pentagramma, scendi dal trono dell’empireo e infondimi la forza!
In questo modo l’attacco della
copia fu neutralizzato dalla barriera di Dark Schneider e lo scontro continuò così, senza che nessuno dei
due riuscisse a prevalere sull’altro, finché la copia con un incredibile
attacco riuscì a distruggere la barriera e a ferire Dark Schneider.
Lo stregone venne scaraventato contro la parete dalla
potenza dell’attacco, poi quando si rialzò sentì qualcosa colargli lungo il
volto. Dark Schneider si
portò le mani alla ferita e, quando scoprì che era il suo sangue quello che gli
stava colando lungo il volto, esplose in tutta la sua furia:
- Come hai osato ferire il mio dolce visino?
Come può un personaggio inutile come te destinato a morire riuscire a ferire il
protagonista superbellissimo? Non te lo perdonerò mai!
Detto questo la stanza iniziò a
scaldarsi incredibilmente, le pareti stavano diventando incandescenti e l’aria era ormai divenuta irrespirabile. Ormai la copia non poteva
più farcela, la potenza di Dark Schneider aumentava vertiginosamente quando si arrabbiava e adesso era davvero
furioso. Poi si mise a lanciare una serie di incantesimi
potentissimi:
- Zahzard Zahazard Skurownoh Rowsuhk. Fuoco che arde nei recessi tenebrosi dell’inferno…
diventa la mia spada e annienta il mio nemico! Venon – Inferno delle anime lacerate!
- Bh Rai Bh Rain Dead!
Sotto l’alleanza del sangue vieni dalla terra di Abadon… Fuoco delle Geenna, tramutati in una fiamma
esplosiva e consuma ogni cosa! Eg Sodus
– Inferno delle fiamme violente di Satana!
Nel frattempo nell’altra stanza,
dove i compagni di Dark Schneider
stavano aspettando il loro turno, il guardiano era diventato pallidissimo e
stava iniziando a sudare:
- Cosa diavolo sta
succedendo? Quello non può essere un essere umano! Il loro scontro sta
sviluppando un’energia incredibile! Se continuano così supereranno la quantità di energia usata per creare questo santuario e
distruggeranno ogni cosa!
Ma Dark Schneider
non poteva sentirlo, anche se probabilmente era troppo accecato dalla rabbia
per stare ad ascoltare la parole di un povero vecchio.
Infatti stava continuando a lanciare incantesimi:
- Kaisard Alzard Ki Suk
Hanse Gros Silk. Saggio dell’oltretomba! Impugna le sette chiavi e
spalanca i portali dell’inferno! Riduci in cenere il mio nemico!! Helloween – Il custode divino
delle sette chiavi!!
- E per finire… Da Vemu Steen! Elementali della
terra e dell’aria! In rispetto dell’antica alleanza, assolvete il vostro dovere!! Megadeth – Esplosione
dell’universo!!
Ormai non rimaneva più niente
della copia, soltanto qualche brandello sparso qua e là. Ma l’ultimo
incantesimo di Dark Schneider aveva superato la
soglia che il guardiano temeva e l’intera stanza esplose. |
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Capitolo 17 *** Capitolo 16 ***
CAPITOLO 16
Quando il guardiano sentì
l’immensa quantità di energia sprigionata dall’ultimo
incantesimo di Dark Schneider, i suoi lineamenti
cambiarono improvvisamente: il suo volto divenne la maschera del terrore. Non
credeva che sarebbe stato possibile generare una quantità di energia
così elevata da distruggere il santuario, ma ormai era successo ed erano tutti
in pericolo.
Per diversi minuti rimase
immobile senza riuscire a dire niente, era totalmente paralizzato dalla paura,
poi nella sua mente confusa comparvero improvvisamente tutti gli insegnamenti
che aveva ricevuto durante il suo addestramento e si
riebbe improvvisamente. Uno dei suoi compiti era anche quello di salvare tutti
quelli che erano dentro il santuario qualora ci fossero stati degli imprevisti.
Adesso il suo compito era salvare i compagni di Dark Schneider!
La stanza stava già iniziando a dissolversi quando il guardiano si mise a gridare rivolto a
Gara, Abigail e Arshes-Nei:
- Avvicinatevi! Dovete starmi il più vicino
possibile!
Gara non riusciva a capire cosa
stava succedendo:
- Ma cosa diavolo …
- Rimandiamo a dopo le
spiegazioni, adesso non c’è tempo!
E detto questo li teletrasportò tutti fuori dal
santuario che ormai stava diventando sempre più trasparente fino a scomparire.
Ora erano al sicuro e il vecchio
iniziò a spiegare cos’era successo:
- Il palazzo è stato
distrutto, ormai non esiste più! Dark Schneider
ha sviluppato un’energia potentissima, addirittura superiore a quella usata per creare il santuario e l’ha fatto implodere!
Arshes-Nei
stava già piangendo:
- Il mio povero Darsh!
Cosa gli è successo?
- Purtroppo non so darti una risposta.
Potrebbe essere morto o potrebbe vagare da qualche
parte su questo pianeta o nello spazio.
- Non è possibile. Il mio Darsh
non può morire così, sicuramente è ancora vivo e io lo aspetterò qui, anche se dovessi aspettare tutta la vita. Darsh
non mi ha mai abbandonato!
Detto questo i compagni di Dark Schneider piantarono le tende
e iniziarono ad aspettare il ritorno dei loro compagni.
Trascorsero tre mesi senza che
ricevessero nessuna sua notizia quando finalmente una
mattina videro due persone uscire dal bosco e venire loro incontro. Erano Dark Schneider e Kall-su!
Sul volto di Arshes-Nei comparvero delle lacrime di gioia e l’elfa corse loro incontro abbracciando il suo adorato Darsh.
Poco dopo la
raggiunsero anche gli altri e Abigail chiese:
- Dove siete stati
per tutto questo tempo?
L’unica risposta che ottenne da Dark Schneider fu:
- Eravamo in un bel posto. Però
adesso avrei piuttosto fame, rimandiamo a dopo questa conversazione.
Gli altri non protestarono, erano
di nuovo tutti insieme e questo era sufficiente.
Infine, dopo che ebbero mangiato,
Dark Schneider iniziò a
raccontare cos’era successo dopo che il santuario era stato distrutto. |
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Capitolo 18 *** Capitolo 17 ***
CAPITOLO 17
“Dopo che ho lanciato il mio
ultimo incantesimo, del mio avversario ormai rimaneva
soltanto qualche brandello sparso per la stanza. Poi improvvisamente tutto il
santuario iniziò a tremare e la stanza diventava sempre più trasparente. Infine
l’intero palazzo si dissolse e mi ritrovai immerso nell’oscurità. Allora decisi che sarebbe stato meglio iniziare a cercare una via
di fuga e iniziai a vagare senza meta all’interno di quel buio. Ad un
certo punto, in lontananza, vidi delle piccole luci galleggiare nel vuoto. Mi
avvicinai e scoprii che erano i resti della copia che avevano iniziato a
brillare e ad attirare gli altri resti sparsi nell’oscurità. Infine tutti quei
frammenti si riunirono e formarono un piccolo portale nel quale decisi di
entrare perché era la sola via d’uscita che ero
riuscito a trovare.
Quando attraversai il portale venni avvolto da una luce intensissima e per qualche istante
non riuscii nemmeno a tenere aperti gli occhi. Quando riuscii ad aprirli di nuovo era in una piccola stanza, uguale a quella nella quale
aspettavamo il nostro turno per sostenere al prova e, a sedere in una angolo,
vidi Kall-su. Avevo superato la prova! Adesso non
rimaneva altro da fare che accedere alla sala del
tesoro ed ottenere un potere inimmaginabile.
Quando
mi diressi verso la porta che si trovava sulla parete opposta della stanza, Kall-su sembrava perplesso e mi chiese:
- Non aspettiamo gli altri?
- Ormai siamo rimasti solo
noi, credo di avere distrutto il santuario durante il combattimento.
Kall-su
non fece altre domande e ci avviammo verso la porta e la verso la mia
ricompensa.
Oltrepassammo la porta e
rimanemmo estasiati da quello che ci trovammo di fronte: era un’immensa caverna
della quale si riusciva a malapena a intravedere il
soffitto. Ma la cosa che ci colpì di più era che la caverna era un’immensa
biblioteca: era la più grande raccolta di testi del
mondo antico che sia mai esistita! Lì dentro c’era la chiave per ottenere una
conoscenza e un potere incredibili!
Iniziammo quasi subito ad
esplorare la vastità di quella caverna per cercare di capire quali testi erano
contenuti al suo interno, poi decisi che Kall-su si
sarebbe dedicato ai testi storici mentre a me
sarebbero spettati tutti i testi magici.
Ci sono voluti tre mesi per
riuscire a leggere tutti quei libri ma quella era la
mia ricompensa per aver superato le prove e nessuno me l’avrebbe portata via,
quindi quando finalmente avevamo finito e siamo usciti ho deciso di distruggere
la caverna e tutto quello che conteneva così che nessun altro avesse potuto
averne accesso e poter anche solo pensare di riuscire ad ottenere un potere
lontanamente paragonabile al mio. Io sono il protagonista superbellissimo e
nessuno è degno di essere paragonato a me!
Forza, adesso
andiamo abbiamo un pianeta da conquistare!”
Detto questo si alzarono e stavano per andarsene quando improvvisamente un
immenso ciclope sbuco dalla foresta attirato dall’odore della loro colazione.
Dark Schneider
ne era davvero compiaciuto, non vedeva l’ora di
provare qualcuno dei nuovi incantesimi che aveva imparato:
- Adesso spalancate gli occhi perché vedrete
degli incantesimi incredibilmente potenti!
E iniziò
a formulare un incantesimo:
- Suean Dasteel. Grande Tonimua, barone
degli inferi, adempi l’antico contratto! Riot – Bufera
di folgori!
Il ciclope fu bersagliato da una
gran quantità di fulmini e cadde a terra in fin di vita. Dark Schneider sembrava contrariato: com’era possibile che un
dannatissimo ciclope riuscisse a resistere a un
incantesimo come quello?
- Adesso basta! Con il prossimo incantesimo
non avrà scampo!
I compagni di Dark Schneider, percependo l’immensa quantità di
energia che si stava accumulando, decisero di allontanarsi in volo e di
assistere all’evento da una maggiore distanza.
- Oscurità! Tenebre! Destate dal caos del
mondo negativo la nera fiamma proibita! Pahra Nohdoi Formor Blur
Nehi Vase Eeder Ih Eternal Idohl Hev’n’Heill Iaiannma!
Daiommy Ghiza Ozzi! Blagozahath – Esplosione
dell’inferno nucleare della morte nera!
Improvvisamente l’intera foresta venne avvolta da un bozzolo di fiamme nere che consumarono
ogni cosa. Quando l’incantesimo terminò la sua distruzione la foresta non esisteva più, al suo posto c’era soltanto
un’immensa voragine.
Lo stregone era raggiante, non
riusciva a credere che in quella biblioteca si nascondesse un incantesimo di
quella potenza! Poi si girò verso i suoi compagni e gridò:
- Cosa ne pensate?
Non è stupendo? – poi li raggiunse in volo e disse: - Adesso andiamo abbiamo
già perso troppo tempo!
Il gruppo partì immediatamente
verso il regno più vicino con un solo scopo, conquistare il mondo e creare un
vastissimo harem.
Appena
partirono Dark Schneider esitò un istante e si voltò
a guardare la sua opera per l’ultima volta e commentò:
- Così bello e così potente, oh Dio perché hai
voluto infliggermi questi fardelli!
FINE |
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