Secret Love ♥

di asialisad
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Iniziò così.. ***
Capitolo 2: *** Una strana notizia ***



Capitolo 1
*** Iniziò così.. ***


Capitolo 1.

Tutto incominciò quel primo agosto 2013.

Ebbi la solita chiacchierata con i miei genitori, una di quelle lunghe di cui poi non ricordi più neanche l’inizio.

Incominciammo a parlare della scuola, del lavoro di babbo, della casa, di soldi, e incappammo in una rivelazione a dir poco sconcertante: a settembre mi sarei trasferita con i miei genitori a Londra.

Insomma, non mi dispiaceva per niente cambiare aria, ma l’idea di affrontare una nuova vita, in un nuovo paese, senza i miei amici, e per di più con una nuova lingua, mi mise nervosismo e irritazione allo stesso tempo.

Cominciò mio padre a spiegare il perché.

P: Tesoro, tu sai che abbiamo molti parenti in Inghilterra, e sai anche che ho appena perso il lavoro.

L: Si ma papà, tu non pu…                  

P: Ludo sai la nostra situazione, tua madre non lavora e se io non trovo un’occupazione, i soldi a casa non arrivano. Così la zia Isabella ha trovato un’ottima opportunità per me come avvocato in uno studio a Londra, per l’alloggio invece è tutto risolto.. Ah! Inoltre tu potresti frequentare la Grendy School con tua cugina Lucy.

Fu proprio a quelle ultime parole che mi sentii ribollire il sangue e con tutto il fiato che avevo urlai.

L: Ma perché non mi avete nemmeno consultata?! Ovvio, non ve ne frega niente ne di me e ne del mio parere. Non esisto io. Io devo sempre sottostare alle vostre decisioni stupide che prendete per fare soldi! Almeno chiedermi “Ludo, tesoro, cosa ne pensi? Ti piace come scuola?” e invece no, è troppo chiedere, mi sbattete in faccia la partenza e tutto il resto. Semplice fare così, no?? Io qui ho un sacco di amici, ho la scuola, ho le mie passioni e devo lasciare tutto per cosa?? Per voi ed uno stupido lavoro??? Non ci penso nemmeno!

Al mio rifiuto categorico e insolente mio padre si alzò ed istintivamente mi tirò uno schiaffo che mi fece rimanere immobile e scoccata, cosicchè mi alzai e mi chiusi in camera sbattendo violentemente la porta.

 

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Capitolo 2
*** Una strana notizia ***


Capitolo 2. Dopo quella notizia andai in camera mia e, dopo aver pianto, mi addormentai profondamente con il viso rigato di lacrime e gli occhi rossi.. pensai ancora a quelle parole, mi rimbombavano nelle orecchie. Io non voglio andarmene. Qui sto bene, ho tanti amici e mi sento a casa, protetta insomma. Qualcosa interruppe i miei pensieri, il cellulare squillava, ma non sapevo dov’era. Freneticamente mi misi alla ricerca del cellulare, trovandolo dentro a una borsa. Lo presi in mano: mi stava chiamando Amanda, la mia migliore amica. Gli risposi, ma prima presi un respiro profondo. L: Ciao Amanda ….. hai bisogno di qualcosa? A: Ciao Ludo! Senti ti va sta sera di venire a una festa? L: Si certo, mi piacerebbe e poi ho una cosa da dire a te e a tutti…. A: E’ qualcosa di brutto? Di serio? L: …….. A: Ludo? L: Ti dirò sta sera.. anzi a che ora passi a prendermi? Perché passi tu giusto? Chiesi un po’ perplessa A: Si vengo io. Passo verso le 21, va bene? L: Si, perfetto. Emm devo portare qualcosa? A: Si, te stessa e la tua sensualità L: Sisi, certo Amanda, ci saranno tutte due.. Dissi ridendo A: A dopo, un bacio ciccia Ero molto felice di andare alla festa, di vedere cosa mi aspettava.. ma soprattutto ero decisa a trovare un bel ragazzo con cui scatenarmi in pista.. con gli alcolici invece dovevo stare seriamente attenta, non volevo certo ritrovarmi sbronza e mezza rincretinita. Mi buttai sul letto quando un pensiero mi pervase la mente: Porca! Che cosa mi metto? Aprii l’armadio e guardai se c’era un abito adatto a quell’occasione. L: No questo. Questo no. Questo è troppo sportivo. Questo troppo fiorato. Troppo semplice. Troppo smorto. …. Dissi mentre buttavo all’aria i miei vestiti facendo sembrare la mia stanza un campo di battaglia. Fino a che, una visione mi apparve.. il vestito che avevo èreso due mesi fa, me lo ero dimenticato! E’ un vestito perfetto, metterò questo: un vestitino nero e corto, molto sexy, con una scollatura a cuore, senza maniche e con una cinturina sotto al seno piena di brillanti; in più trovai i miei tacchi che si abbinavano perfettamente allo stile dell’abito. Li lascerò tutti a bocca aperta, pensai. Poi con del trucco, un po’ di smalto, gli accessori giusti e una pettinatura originale, farò un figurone. Si, aggiudicato. Mi feci una doccia e cominciai a sperimentare tutti i tipi di acconciature, tutti i make up e i tipi di smalto più indicati per l’abito e l’occasione. Con gli accessori sono a posto invece. Mentre facevo tutte queste cose, non mi accorsi del tempo che passava, guardai l’orologio: 15.30. Non ci posso credere, ma a che ora mi sono svegliata? O almeno quanto ci ho messo a scegliere tutto? Mi sa che mi sono talmente concentrata che non mi sono nemmeno accorta dell’ora. Mangiai qualcosa e uscii di casa a fare una passeggiata, avevo voglia di distrarmi. Tornando dalla passeggiata incontrai uno dei miei amici, Leonardo. Lo conosco da circa cinque anni, è alto, biondo, dagli occhi neri e profondi, pratica molto sport e lo si nota dai muscoli scolpiti che mostra ogni tanto sbottonando qualche bottone della camicia. Le: Ciao Lulu! Mi salutò Leo gridando L: Ciao Leo, guarda che ti sento eh Dissi scherzando Le: Si scusa, solo che è da troppo tempo che non ci vediamo.. L: Capito capito.. Come sono andate le vacanze? Le: Benissimo, ho conosciuto una ragazza fantastica, e pensa che ho sapito che verrà ad abitare qua .. insomma, traslocherà dalla sua casa, sono stra felice, la vedrò. Sai, credo di essermi preso una cotta per lei .. Mi disse con una faccia da cucciolo Alla parola “trasloco” mi si formò un nodo alla gola e non riuscii a spiccicare parola Le: Ehi lulu, tutto bene? L: Tutto bene Dissi io, ignorando quel pensiero negativo Lu: Ci sei alla festa di sta sera? L: Si, vengo con Amanda, non vedo l’ora Lu: Brava, è proprio questo che ci vuole, energia, è una festa stupefacente, ti divertirai un sacco, ne sono sicuro L: Ok, devo andare dato che devo preparare tutto per sta sera, ci vediamo, ciao Leo! Così dicendo mi avviai verso casa. Al mio ritorno vidi i miei genitori seduti intorno al tavolo. Mio padre mi fece cenno di sedermi, e io lo feci. Incomincio subito a parlare. P: Ludovica senti, dopo quello che è successo, non abbiamo più parlato, vogliamo continuare così? Io no e neanche tua mamma. E tu? L: No papà ma … P: Tesoro senti, la cosa che ti sto per dire non ti piacerà, ma comunque te ne devo parlare.. Mi ha appena chiamo la zia Isabella per il lavoro a Londra, e mi ha informato che lo studio vuole già avermi a disposizione e in più il preside della Grendy School mi ha chiamato e ha detto che devi essere li per il 20 agosto per compilare dei questionari e affrontare dei piccoli test, inoltre la scuola ti pagherà delle lezioni di inglese, quindi dobbiamo anticipare la partenza tra una settimana. Rimasi atterrita, e mi scesero lacrime amare. In quel momento riuscii a sfogare il mio dolore. L: Non ci posso credere! Adesso il tempo da un mese, si è ridotto ad una settimana. Bene. Domani cosa mi dirai? Che partiamo il giorno seguente? P: Tesoro per favore, è importante sia per me che per te. Potresti comprarti delle cose più costose, potresti avere il meglio, quello che voglio per te. L: Si certo, allora se davvero vuoi il meglio per me, perché non mi lasci stare qui? M: Amore per favore Si intromette mia mamma M: Non fare così, noi ti vogliamo bene e ti vogliamo sempre al nostro fianco. L: Si ok, ma allora perché devo soffrire così? Perché dobbiamo? Tu papà comunque hai l’eredità di nonno Antonio potresti sfruttare quella così avrai tempo anche per cercarti un lavoro e rimarremmo qui, dissi come se avessi ritrovato la felicità. P:Tesoro in realtà c’è qualcosa che non ti ho detto… L:Lo guardai perplessa cercando di decifrare nel suo sguardo un indizio di quello che mi voleva dire, ma niente sembrava impenetrabile. P: Ti devo spiegare tutto; è successo qualcosa, ti devo far capire il perché devo prendere al volo l’occasione di Londra e il perché quindi non possiamo rimanere qui. Ludovica tutto è incominciato …

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