Dissolvenza

di caterinaendrizzi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo Due ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo Quattro ***
Capitolo 5: *** Capitolo Cinque ***



Capitolo 1
*** Capitolo Uno ***


Louis scatta in piedi quando un tocco di luce si fa strada sulla porta dello studio. Si costringe a prendere un respiro profondo cercando di sorridere il più naturale possibile. Lui non è tipo da buttare addosso tutte le sue frustrazione a qualcun altro, preferisce tenerli dentro sè. Quando si gira trova Liam leggermente sporto verso la stanza, riluttante ad entrare e disturbarlo.

“Hey amico, va tutto bene, vieni dentro sto solo tagliando della stoffa!” Louis disse sorridendo e posando il suo pesante set di forbici.
Liam entrando si avvicina al lungo tavolo di legno, cosparso di tessuti alla ricerca di pezzi di carta per dei modelli. Non ha idea di ciò che Louis farà con quei pezzi, ma può già vedere la bellezza nei materiali e nei colori che Louis ha scelto di utilizzare. Liam appoggia il suo braccio intorno alla spalla di Louis mentre egli si appoggia a sua volta a lui con un sospiro.

“Tutto bene?” Liam chiede gentilmente.
“Si, voglio dire, sto mettendo tutto insieme e sta venendo veramente bene ma ho chiesto alla ragazze di chiedere in giro un modello maschile e non sono riuscito a trovare ancora nessuno. Così ora sto andando a vedere se trovo qualcuno e io veramente non ho tempo per fare questo, poi non penso nemmeno di trovare qualcuno a cui fare affidamento per il modello”. Louis sospira, pizzicandosi la punta del naso.
“Sai, Zayn lo farebbe per te, o anche per me” dice Liam, odiando vedere il suo migliore amico stressato.
“Lo so caro, e grazie, ma Zayn è troppo piccolo per quello che ho progettato, e tu sei troppo muscoloso per quella giacca” Louis sospira, gesticolando verso il manichino dove fa notare a Liam il pezzo bloccato a metà. “Ho bisogno di qualcuno alto e magro” aggiunge.
“Perché non chiedi a qualcuno della squadra di basket?” suggerisce Liam, sfiorando con la punta delle dita la seta diffusa in tutto il tavolo.
“Hannah ha chiesto già a Robbie ma hanno un torneo il giorno della sfilata così nessuno di loro potrà farlo” spiega Louis.

Ad un tratto Louis spicca in piedi dicendo tra se e se “devo tornare al lavoro!” anche perché parlandone si stressa ancora di più.
“Va bene amico, ti lascio andare avanti. Terrò gli occhi aperti, magari trovo qualcuno!” dice Liam, stringendo la spalla di Louis gentilmente. “Vuoi venire con me e Zayn fuori a mangiare, alla prossima ora?” Louis sente un dolore allo stomaco al pensiero del cibo ma scuotendo la testa dice “No grazie Liam, ho già preso un hamburger prima di venire qui”. Louis mentiva.
“Okay, ci vediamo in appartamento dopo?” fa cenno Liam.
“Si ci vediamo”, dice Louis d’accordo, già distratto con i suoi pensieri sul suo design.

Liam se ne va mentre Louis si lascia sfuggire un sospiro di sollievo quando viene lasciato solo in studio, di nuovo in silenzio. Ama i suoi migliori amici più di quanto ama se stesso, ma con la pressione della sfilata d’inverno e anche se più menti hanno più idee, pensa sia meglio lavorare da soli. Ha tre settimane e lui sa che sarà tutto pronto in tempo, perché Louis potrà anche essere la persona più ritardataria del pianeta, per quanto riguarda il resto ma non ha mai avuto problemi con le scadenze dei suoi disegni.

Il vantaggio di essere nel programma di fashion design presso l’università è che ha un centinaio di belle ragazze che sono più che disposte a fare le modelle per lui, ma ha una piccola gamma nel reparto di modello maschile. E’ all’università da due anni e come tutti, al terzo anno ha il privilegio di mostrare la sua intera collezione invernale alla sfilata d’inverno, insieme alle altre terze.

Quest’anno si è buttato e ha deciso di espandere i disegni e mentre i capi stanno venendo uno spettacolo, ora sta facendo i salti mortali per trovare qualcuno per fare giustizia a quei bellissimi abiti. Egli si sposta dal tavolo dove solitamente taglia le stoffe andando oltre i tre manichini davanti alla finestra dello studio. Il primo manichino indossa un bel cappotto color verde amaro che è solo in attesa di alcuni bottoni, che Louis pensa di trovare nel negozio di tessuti proprio dietro l’angolo. Il secondo manichino tiene un pantalone in tweed con un maglione a collo abbastanza spesso. La metà dello stress di Louis svanirebbe se riuscisse a trovare qualcuno con buone gambe, così da valorizzare tutto quello che i pantaloni possono dare. Il terzo manichino, è il suo preferito. I jeans sono la perfezione, il tessuto è morbido e cucito finemente mentre la maglietta contrasta perfettamente con il denim dei jeans. Il blazer però è il suo capolavoro, il suo pezzo migliore.

Louis sospira e si stropiccia gli occhi, cercando di ignorare il suo stomaco che brontola. Ha mentito sull’hamburger perché Zayn e Liam già la sera prima gli avevano detto che non aveva mangiato abbastanza. I loro orari di classe sono diversi, quindi è abbastanza facile mentire sul cibo, ma è più difficile durante il fine settimana, perché vivono tutti insieme e i ragazzi tendono a notare quando non lo vedono toccare cibo per tutto il weekend. E’ bravo a inventare scuse, però, tutte le volte che Louis è preoccupato, comincia a mangiare. Tutte le volte che Louis mangia, poi va sotto la doccia ma non per lavarsi, solamente fa correre l’acqua in modo che non lo sentano svuotare il suo stomaco, prima che i succhi gastrici cominciano ad essere assorbiti, non li vuole e nemmeno ne ha bisogno. No sicuramente Louis non ha bisogno della pasta pesante che Liam ama, o la pizza piena di grassi che è il piatto preferito di Zayn. Non ha nemmeno bisogno di quella mela a cui ha dato tre morsi per evitare di svenire mentre stava cucendo l’abito. Trova facile ignorare il pulsare del suo stomaco quando tocca con la sua mano i suoi fianchi tondeggianti e la sua pancia.

Si gira di nuovo verso il tavolo da cucire e si concentra sul trovare la forma corretta in seta per l’abito da cocktail, ha intenzione di terminarlo entro la fine dell’ora.

Louis sta per finire il vestito quando suona il campanello, quindi un po’ amareggiato posiziona le sue cose nel suo angolo dello studio. Lui ha la sua classe dall’altra parte del campus ma deve fermarsi alle macchinette per un thè che spera con l’aggiunta di latte. Esso contribuirà a toglierli la leggera vertigine che gli viene quando è vuoto. Si mette la borsa sulla sua spalla e con il bicchiere di carta in  mano, si affretta per andare a lezione quando qualcuno cattura la sua attenzione. Appoggiato al muro fuori dal laboratorio di biologia, c’è il più bel ragazzo che abbia mai visto. Sta parlando e ridendo con un ragazzo un po’ più piccolo, di corporatura media e con i capelli biondi. Quel bel ragazzo si pone come nelle scene dei film: un atteggiamento pigro con angoli perfetti, un piede appoggiato contro il muro, la mano destra tra i suoi perfetti capelli ricci e castani. E’ alto e allampanato, ma non troppo esile. Ha anche due sottili e lunghe braccia con una mascella quadrata. Sta ridendo, ma in realtà è molto più di una semplice risata, ma è stranamente bello il modo in cui getta indietro la testa e batte le mani, in segno di divertimento.


Louis non può fare a meno di notare gli enormi occhi verdi scintillanti e una serie di fossette adorabili. Louis non sa che cosa sta dicendo il ragazzo biondo ma deve essere divertente, perché il bel ragazzo contro il muro sta ancora ridacchiando quando si immerge la testa tra le sue spalle e sorride timidamente a terra. Poco dopo la porta della classe si apre e il bel ragazzo si raddrizza dal muro per entrare in classe. Louis si accorge delle gambe del ragazzo, gli sembra come se quel ragazzo sia stato versato dentro ai jeans. Trova estremamente facile ignorare il dolore allo stomaco, il ronzio nella sua testa e lo stress dentro di lui perché l’ha trovato. E’ lui. Louis deve averlo.

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Capitolo 2
*** Capitolo Due ***


Louis pensa al ragazzo nel corridoio della sua classe, pensa al ragazzo come se potesse nascere una relazione, pensa al ragazzo fino a che la campanella suona, essa segna la fine della giornata. Louis può immaginarlo nelle sue vesti, può immaginare il modo in cui i pantaloni di tweed potrebbero stare su quelle lunghe gambe, può immaginare come il blazer si potrebbe adattare perfettamente al corpo del ricciolo.
Lui è la perfezione e Louis decide di andare verso la caffetteria nella speranza di trovarlo.

Raccoglie le sue cose e infila il suo computer portatile sotto il braccio prima di lasciare l’aula. Le sale sono affollate e la frustrazione di Louis è nuovamente al massimo mentre cerca di attraversare i corridoi. Quando finalmente raggiunge la caffetteria si ferma vicino all’ingresso e si guarda intorno. Vede Zayn e Liam, e pensa di andare a sedersi con loro fino a quando il ragazzo dai capelli ricci si presenterà da quelle parti. Louis sa che il ragazzo non potrebbe andare alla caffetteria ma vale la pena tentare.

Louis sta per andare dai suoi amici quando sente una risata familiare. E’ abbastanza sicuro, c’è il ragazzo con la testa all’indietro mentre ride. La risata è chiaramente causata dallo stesso ragazzo biondo che era con lui prima. Essi si siedono uno di fronte all’altro in uno dei tavoli vuoti. Il ragazzo batte ridicolosamente la grande mano sulla bocca per cercare di soffocare la sua risata. Louis ha un sorriso che gli giunge fino alle orecchie in un modo adorabile.

Louis gira il tacchi e si avvia verso il tavolo. Quando si avvicina sente l’accento irlandese del ragazzo biondo. Il bruno rilascia una risata ma poi si ferma accorgendosi di Louis, il quale si blocca con un sorriso sulle labbra. Louis offre un sorriso gentile e il biondo si gira in quanto il ricciolo quando vede Louis, inarcò le sopracciglia vertiginosamente.
“Ehi” dice Louis semplicemente tirando fuori una sedia accanto al biondo, sedendosi. Il bel ricciolo ha ancora gli occhi spalancati e le sopracciglia sono quasi arrivate a toccare la linea dei capelli. Louis lo trova un po’ strano ma mantiene un sorriso educato.
“Mi dispiace interrompere il vostro pranzo, mi stavo chiedendo se avete un minuto di tempo” Louis chiede guardando quello dai capelli ricci.
Il ragazzo annuisce e dice “Certo amico, che succede?”

La sua voce è lenta e profonda. A Louis sembra abbastanza strano avere tali fossette da ragazzi ma con una voce così roca. Egli sorride timidamente mostrando solo una fossetta e guarda Louis in attesa. Louis annuisce sogghignando.

“Qual è il tuo nome?” chiede Louis al riccio.
“Er-Harry Styles!” risponde.
“Piacere di conoscerti, io sono Louis Tomlinson” dice.
“Lo so” dice Harry. Subito dopo sembrava come se desiderasse non averlo detto.
Il biondo sembra ridere sotto il suo respiro per un motivo a Louis non noto e Harry gli lancia un sguardo, facendo cenno di smettere. Louis non è del tutto sorpreso dal fatto che il ragazzo conosca il suo nome. Louis è introverso, preferisce stare da solo o comunque con i suoi due migliori amici, perché l’interazione sociale tende ad essere drenante su di lui. Tuttavia, mentre lui preferirebbe essere da solo, quando è costretto a stare con gli altri, sviluppa una capacità di interagire bene con praticamente chiunque. Per tutta la vita è stato circondato da persone che si considerano loro stesso amico, anche se lui è il tipo di persona che ha solo uno o due veri amici alla volta.
Così non è sorpreso che Harry conosca il suo nome, perché quasi tutti lo conoscono. Sa per certo che non ha mai incontrato Harry però sa che avrebbe ricordato per sempre un ragazzo come quello.

“Bene bene, in realtà avrei un enorme favore da chiederti e ti chiedo di ascoltarmi fino in fondo prima di dire di no, okay?” Chiede Louis sorridendo.
“Ehm va bene!” dice Harry completamente perplesso.
“Di che anno sei?” chiede Louis.
“Al primo” dice Harry come se stesse ammettendo qualcosa di brutto.
“Va bene quindi dubito che tu sappia allora che ogni anno c’è una sfilata di moda invernale. Sono al terzo anno per ottenere il diploma di fashion design. La collezione invernale che ho progettato sta per essere mostrata” spiega Louis.
Harry annuisce ma sembra ancora confuso: “Questo è fantastico ma che cosa ha a che fare con me?” chiede.
“Beh io ho disegnato tre abiti maschili e ho bisogno di qualcuno che li sfili sulla pista” continua Louis.
Le sopracciglia di Harry si inarcarono e in un risolino nervoso dice: “Sicuramente non stai insinuando che vuoi che io lo faccia”.
Louis determinato afferma: “Questo è esattamente quello che sto insinuando. Ti ho visto nella hall e tu sei stato costruito per quello che ho progettato. Ho bisogno che tu lo faccia.” Dice.
A Harry non interessa più di tanto: “Io non sono un modello-i-io non posso sfilare” balbetta.
“Beh tu puoi camminare, o sbaglio?” dice Louis dolcemente. “Sarà facile, tutto quello che devi fare è mettere addosso tre abiti e comminare lungo una pista. E’ facile amico!”
Harry scuote vigorosamente la testa: “Ascolta, sono davvero lusingato ma io non sono una persona graziosa. Poi davvero non credo che riuscirei a mettere in mostra i tuoi vestiti”. E’ molto timido e di sottovalutazione, questo Louis lo trova adorabile.
“Ascolta Harry, io non sono davvero il tipo di ragazzo che prende un no come risposta. Non voglio costringerti e te lo sto chiedendo gentilmente” dice Louis con un sorriso giocoso.
Harry arrossisce a abbassa lo sguardo e mette le mani sul tavolo: “Io non voglio deluderti” dice tranquillamente.

Louis un po’ triste dalla sincera preoccupazione nella voce del ragazzo, si rende conto che non sta dicendo di no perché non vuole, ma perché pensa che non lo potrà fare abbastanza bene. E’ assolutamente accattivante.

“Ehi amico!” dice Louis per farsi guardare da Harry. “Sarai perfetto!”
“Lui lo farà” dice il biondo. Sia Louis che Harry alzano lo sopracciglia verso di lui.
“Vero Haz? Digli che lo farai”.
Louis sorride e guarda Harry che con un sorriso imbarazzato dice: “Va bene, lo farò!”
Louis batte le mani “Grandioso! Questo è impressionante! Dammi il tuo numero di telefono così posso dirti quando venire in studio per il montaggio” dice.

Dopo aver preso il numero di Harry, lo ringrazia di nuovo. Il biondo si presenta sotto il nome di Niall e nuovamente Louis gli dice grazie per averlo aiutato a convincere Harry. Louis li lascia vedendo che Harry ha un’espressione come se si stesse chiedendo cosa gli farà indossare.
Louis ha un sorriso da orecchio a orecchio quando va al tavolo con Zayn e Liam. Va da loro e tira fuori una sedia vicino a Zayn.

“Ho trovato il mio modello!” dice Louis allegramente.
“Chi?” dice Zayn eccitato.
“Uno del primo anno di nome Harry Styles. Lui è perfetto, le sue gambe sono così lunghe e sottili e un torso giusto per i miei progetti” spiega Louis.
“Come hai fatto a convincerlo?” chiede Liam, sollevato nel vedere il suo migliore amico meno strassato.
“Ero abbastanza persistente” si stringe Louis nelle spalle. “Ma ora che ho risolto questo dilemma la mia mente è pulita così vado nello studio a lavorare un po’. Ci vediamo a casa ragazzi!”

Dicendogli cosi si affretta fuori dalla caffetteria, sentendosi sollevato. La leggerezza si rivela essere la fame, però per il momento Louis arriva in studio e il suo cuore batte forte per la corsa che ha fatto. Cerca nella borsa fino a che non trova un sacchetto di plastica di gambi di sedano che ha imballato la mattina. Masticandoli continua con gli schizzi dei disegni e con una bottiglia di acqua aiuta a riempirsi lo stomaco. Non riesce a smettere di pensare a quanto sia bello Harry, con le sue labbra rosse e i denti bianchi, con gli occhi verdi e cosi accogliente.




SPAZIO AUTRICE:
Va bene, sono solo al secondo capitolo ma ci sto mettendo l'anima per scrivere questa storia.
Spero che qualche buon'anima mi possa dire cosa dovrei cambiare, cosa non va, se è interessante e se vi piace.
Grazie a tutti comunque :)

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Capitolo 3
*** Capitolo tre ***


“Lou dove stai andando? Ho preparato la colazione!” Esclama Zayn da dietro le stoviglie.

Liam osservando il quotidiano nota Louis che si sta infilando le scarpe e aggrotta la fronte. Sa che Zayn ha preparato la colazione perché poteva sentire l’odore della pancetta dall’inizio della sua stanza. Era frustrante il fatto che il suo stomaco si lamentasse così tanto. Ha dovuto seppellire il naso nel suo cuscino solo per allontanarsi da quel maledetto profumo, ha dovuto inghiottire vari bicchieri d’acqua per cercare di far tacere il suo stomaco.

“Scusa amico, voglio arrivare un po’ prima oggi a scuola per organizzare meglio il lavoro. Mi prenderò un sandwich quando andrò a prendermi il tè” mentì Louis.
“Con quel tanto potresti trasferirti lì, non ci siamo mai visti in questi giorni” dice Liam a malincuore.
Louis sentì una fitta di sensi di colpa. “Lo so, mi dispiace. E’ solo che lo spettacolo è alle porte e…”
“Lo sappiamo, lo sappiamo. Va bene amico, promettimi solo che ci sarai a cena!” dice Zayn quasi pregandolo.
Louis forza un sorriso e risponde “Certo, lo prometto”.
“Ok, guida con prudenza!” sogghigna Liam.

Louis si gira e lascia l’appartamento, il suo sorriso sparisce tanto presto quanto arriva all’uscita. Essere a casa per cena significa mangiare un pasto. Dovrà limitare l’assunzione di cibo durante il giorno perché anche se lui eliminerà tutto quello che mangia, egli deve tener conto delle calorie che saranno assorbite prima che possa sgattaiolare casualmente in bagno dopo cena. Ciò significa niente latte nel suo tè e solo un mandarino, anziché due, che tiene sempre nella sua borsa a tracolla, che stava per prendere.
Egli desidererebbe un ascensore nel suo complesso perché anche il solo scendere le scale, gli provoca un forte dolore alle ginocchia. A volte, in salita, deve prendersi una pausa e sedersi a metà strada per il dolore. Quando finalmente si mette alla guida della sua macchina, prima di partire, cerca una stazione radio decente. In realtà lui non ha nulla di importante da fare nello studio a scuola ma aveva bisogno di una scusa per non sedersi e mangiare con loro la colazione.
Quando arriva a scuola ci sono pochi studenti che s’incamminano verso l’entrata ma lui non va da nessuno dei suoi amici, va alle macchinette e prendere un tè e si siede nello studio. Lui va dritto ai suoi tre manichini vicino alla finestra, aggiustando la piega di ciascun abito. Per la milionesima volta dalla prima volta che ha visto Harry nella hall, pensa al ragazzo che indossa i vestiti da lui cuciti, pensa a quel ragazzo con cui dovrà passare varie ore per lo spettacolo.
Louis ha un momento di incertezza perché pensa che probabilmente Harry cambierà idea. Forse lui è uno di quei ragazzi che non sanno dire di no quando si è faccia a faccia e quando Louis scriverà a lui, troverà qualche scusa per svignarsela. Lo stomaco di Louis brontola pesantemente quando si affretta a prendere il telefono. Pensa un momento prima di comporre il messaggio.

“Ehi Harry, sono Louis Tomlinson. Spero tu sia ancora disposto ad aiutarmi per lo spettacolo. Lo spero. Quando pensi ci potremmo incontrare?”

Manda il messaggio e lasciò il suo telefono sul tavolo da lavoro perché sono solo le otto di mattina e pensa che probabilmente risponderà più tardi. Lui si gira per prendere il suo taccuino quando il suo telefono riceve un messaggio.

“Se ancora mi vuoi io sono ancora disposto ad aiutarti. Sto andando a scuola ora, ho del tempo libero la seconda ora, o dopo pranzo, o dopo la scuola, quando sei libero”

Louis sorride un po’ leggendo il messaggio, il ragazzo è stato molto carino a scrivergli cosi, pensa. E’ sollevato. Sarebbe stato così facile per Harry scrivere “Oh scusa, non sono in grado di farlo”. Egli non deve nulla a Louis ma eccolo qui, pronto ad offrirgli il suo aiuto.

“Stai venendo abbastanza presto, non sto interrompendo i tuoi studi? Io sono già a scuola se vuoi venire nello studio proprio ora, se no ho tempo libero anch’io la seconda ora.”

La risposta arriva in meno di un minuto.

“Vado a correre la mattina e quello stronzo di Niall se torno in camera mentre dorme si arrabbia, quindi sono libero ora. Posso portarti un caffè, un muffin o qualcosa?”
Lo stomaco di Louis vorrebbe dire di si ma Louis lo ignora.

“No grazie, sto bene così, ci vediamo”

Louis va nel suo angolo di studio e raccoglie le cose che avrà bisogno per Harry. Tira i tre manichini sul suo banco di lavoro e tira fuori il suo puntaspilli e il metro. Si chiede vagamente cosa Harry pensare dei suoi disegni. Ieri il ragazzo era vestito con solo un paio di jeans e una maglietta raffigurante una band e Louis suppone che non sia il tipo di persona che mette molta attenzione a ciò che indossa. Louis capisce che è uno di quei tipo a cui potresti mettere anche un poncho e risulterebbe stupefacente.
Louis non è quel tipo. Cerca sempre delle cose che nascondano i suoi grossi fianchi. Quando lui si guarda allo specchio il suo primo istinto è quello di portare le sue dita in gola per cercare di tirare fuori tutto ciò che ha nello stomaco, ma non c’è nulla nel suo stomaco da espellere.
Louis sente un leggero bussare alla porta. Harry la apre ed entra nello studio, sorridendo. Indossa un paio di jeans neri, una camicia grigia sbottonata e un paio di scarpe blu. Gli occhi di Louis cadono sui suoi ricci, prima di incontrare gli occhi di Harry. E’ sicuramente una persona bellissima, pensa. Louis torna a sorridere al ragazzo.

"Ti ho portato qualcosa comunque. Compro sempre un caffè macchiato cosi ti ho preso lo stesso, spero ti piaccia” chiede esitante.

Louis allora nota Harry stringere due bicchieri con una mano e due borse di disegni con l’altra. Lo stomaco di Louis brontola silenziosamente. Sarebbe stato cosi facile dire no grazie, dire qualche bugia circa il fatto che non gli piaccia cosa ha scelto, saltando cosi la colazione. Ma Harry lo stava guardando con due occhi così verdi e innocenti.

"E’ stato carino da parte tua" dice Louis con un sorriso.

Pulisce velocemente il tavolo da lavoro per Harry, il quale sogghigna. Louis tira fuori una sedia dove Harry si siede, incrociando le gambe in un modo in cui i suoi piedi appoggino su uno dei pioli. Louis si posiziona ai margini della sede e si ritrova Harry seduto davanti. Louis guarda le sue lunghe dita tirare fuori la borsa dei disegni. I movimenti di Harry sono lenti e graduali. Egli ha disegnato il ragazzo allampanato.

“Davvero apprezzo quello che stai facendo Harry. E adoro questo disegno!” dice Louis.
Harry sorride dietro la sua tazza di caffè.
“Sono lusingato tu abbia chiesto a me, ma veramente non capisco il perché” dice lui sottvoce.
“Perché tu hai il corpo perfetto per ciò che ho disegnato” risponde Louis.
Harry fa una smorfia: “Bene sono felice di aiutarti”
Dopo uno scambio di sorrisi, Louis sente su di sé gli occhi di Harry.
“Quindi tu e Niall dormite in un dormitorio?” chiede Louis, cercando di integrare un discorso, aspettando che Harry abbia finito la colazione.
“Si, l’ho incontrato da poco e pare proprio un bravo ragazzo quindi va tutto bene” risponde Harry.
Louis si ritrova a guardare la bocca di Harry, il quale lo trova divertente.
“Eccetto quando ti butta fuori a calci dalla stanza alle sette di mattina” dice Louis schezando.

Harry sorride mostrando le sue fossette, prendendo in mano una merendina. Involontariamente ride. Louis ha amato quella risata nel momento in cui l’ha sentita per la prima volta.

“Si, eccetto quello. Solitamente vado in libreria a leggere quando succede, non è molto divertente” dice sorridendo Harry.
“Perché non vai a correre più tardi nella mattinata?” chiede Louis curioso.
“Non lo so, mi sveglio presto, non posso farne a meno. Poi mi viene l’ansia perché non posso semplicemente rilassarmi nel letto, perché mi viene da gridare”, Harry ferma il discorso e dice: “Ehi non hai ancora provato il tuo caffè. Non ti piace il caffè macchiato?”
“Oh no, io amo il caffè macchiato, aspetto solo che si raffreddi” dice Louis spiegandosi.

Harry sembra soddisfatto della risposta e le linee delle sue sopracciglia lo dimostrano. Lui sa quanto sia zuccherato e dolce la crema che mettono nel caffè, figuriamoci l’intruglio cioccolatoso nella tazza. Sa anche che non sarà facile espellerlo dal suo stomaco. E’ ossessionato dal suo contenuto calorico, quando la voce calda di Harry cattura la sua attenzione.

“Stai veramente bene con gli occhiali” dice Harry timidamente.

Louis sorpreso si raddrizza la plastica degli occhiali e risponde con un semplice grazie.
Harry sorride e prende un altro sorso del suo caffè, Louis impegnato cerca di nascondere il rossore.



SPAZIO AUTRICE:
Ed ecco il nuovo capitolo! Siamo al terzo
Spero che qualche buon'anima mi possa dire cosa dovrei cambiare, cosa non va, se è interessante e se vi piace.
Grazie a tutti comunque :)
-Cate

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Capitolo 4
*** Capitolo Quattro ***


“Wow Louis! Sono questi gli abiti che hai progettato?” dice Harry sbalordito, saltando in piedi dal tavolo da lavoro per lo stupore.
Louis guarda per un momento come Harry osservi stupefatto i manichini, la sua bocca è leggermente aperta e le sue sopracciglia sono inarcate. Le sue dita guardano toccano il blazer per poi andare a guardare i jeans. Si fa scappare un piccolo “wow” guardando i dettagli di tutti i manichini.
“Louis” mormora girando tra i manichini, “Cioè immaginavo tu fossi bravi ma wow”
“Grazie!” dice Louis con un timido sorriso.
“Amo questo tessuto a spina di pesce” dice Harry a se stesso guardando i pantaloni”
“Non avrei mai immaginato tu fossi il tipo di ragazzo che fosse capace di distinguere questi due tessuti” dice Louis, incapace di non essere sorpreso.
Harry lo guarda ed alza  le spalle un po’ insicuro: “A me piace la moda” ammette, “Ogni anno risparmio dei soldi e porto mia sorella allo spettacolo invernale Burberry, per il suo compleanno”
“Questa è una cosa veramente carina” dice Louis tranquillamente.
Harry ridacchia: “beh in realtà è un po’ egoista il fatto, perché lo spettacolo piace a lei tanto quanto a me!”
“No è veramente dolce” sospira Louis, “Penso di averti giudicato male, non avrei mai pensato tu potessi intenderti di queste cose, pensavo fossi un tipo casuale!”
“I completi sono molto carini” sogghigna Harry, “Ma li metto solo quando c’è qualche occasione importante” aggiunge.
Louis ride, “Ehi amico, non lo dubito!” dice semplicemente.
Harry lo guarda con un distinto rossore. Louis pensa sia adorabile. Lui guarda il modo in cui Harry osserva ancora i manichini dietro il posto di lavoro.
“Sono anche questi tuoi?” chiede Harry.
“Si, ho altre due ragazze che sfileranno come fai te” risponde Louis, “Le mie amiche Hannah e Sadie”
“Hai del talento amico!” dice Harry.
“Grazie Harry, sono onorato dal fatto che ti piace ciò che andrai a mettere” dice Louis timidamente.
Harry ride: “Tutto ciò che hai progettato è qualcosa che andrei a comprare se li vedessi in un negozio!” dice sinceramente.
Louis sorride. “Penso ti staranno benissimo” dice.
“Lo spero. Ad essere onesti sono un po’ nervoso” dice Harry, abbassando la voce gradualmente.
“Nervoso per cosa?” chiede Louis.
“Beh io ho le gambe un po’ storte, rivolte all’interno e non vorrei cadere a terra o sulla passerella e rovinare tutto” dice Harry a bassa voce, evitando il contatto con gli occhi di Louis.
“Beh non credo accadrà ma se dovesse succedere prometto non impazzirò!” risponde Louis giocosamente.
Harry sogghigna: “Grazie”, ride.
“Tranquillo” sorride Louis.

Gli occhi di Harry per un secondo incrociano gli occhi di Louis. Louis nota le labbra di Harry, sono le migliori che abbia mai visto. Le piccole e poche lentiggini sulla guancia sinistra sotto l’angolo dell’occhio sono molto dolci, secondo Louis. Harry arrossisce e guarda fuori dalla finestra per distogliere lo sguardo da Louis, mentre egli si fa un po’ curioso.

“Non mi hai mai detto che cosa fai qua a scuola!” dice Louis, sedendosi sulla sua sedia.
Anche Harry allora si siede semplicemente e risponde: “Io studio scienze, il mio corso prevede la scelta di materie scientifiche come chimica, fisica, biologia. Non ho ancora deciso cosa farò a dir la verità.” Sogghigna.
“Le scienze sono la tua passione?” chiede Louis.
Harry scuote la testa: “No le scienze sono solo semplici”
Louis è un po’ meravigliato: “Quindi qual è la tua passione?”
Harry aspetta un momento prima di digrignare i denti e scuotere la testa nuovamente. Louis non sa se Harry sia troppo timido per dirlo oppure non sa se ha una passione.
“Ci dev’essere qualcosa! Io ti ho mostrato la mia, ora tocca a te” dice Louis gentilmente, aspettando una risposta dal ragazzo.
Harry incontra gli occhi di Louis e sogghigna: “Mi piace cantare. Ma non si può fare carriera a meno che tu non sia pazzesco ed io non lo sono. Quindi è un hobby. Non so se questo conta”
“E quando canti è come se tutto sparisse e niente importasse?” chiede Louis.
Harry ha una specie di nodo allo stomaco. “Si” afferma.
“Allora conta definitivamente come una passione” dice Louis.

Harry lo guarda e tira fuori un suo grande sorriso, forse un po’ timido. Louis gli sorride. Pensa a qual è l’ultima volta che ha sorriso così tanto, è passato davvero tanto tempo. Harry chiede di Louis e egli spiega che lui condivide un appartamento con i suoi migliori amici Zayn e Liam. Harry chiede dello spettacolo di moda e Louis gli risponde che è tra tre giorni.
Harry chiede di vedere l’intera collezione che Louis ha fatto quindi lo porta a vederla. Spesso pensa che le persone gli dicano che sono begli abiti perché non possono dire altrimenti.
Ma c’è qualcosa di diverso in Harry. Louis pensa che sia una delle persone più genuine e semplici che abbia mai conosciuto. Il modo in cui i suoi occhi si illuminano quando vede qualcosa che gli piace, il modo in cui lui osserva i dettagli degli abiti. Ogni tanto Harry gli dice quanto sono belli i tessuti o quanto bene ha fatto la cucitura e Louis pensa che sia totalmente sincero anche perché degli occhi così verdi e grandi non possono mentire.
Louis arrossisce molto e dice “Grazie Harry” forse troppe volte, ma non sa cos’altro dire. E’ così grato per le sue parole e per il tempo che gli concede.
Tornano al tavolo da lavoro e Harry chiede come Louis trovasse il tempo di mettere così tanti dettagli nei suoi lavori, Louis risponde tranquillamente. Louis si sente un po’ stressato perché in quei giorni la sua agenda è sempre piena, non ha un giorno libero a causa della sfilata. Harry sogghigna e dice che Niall è amico di tutta Londra quindi la sua agenda è sempre piena.

In qualche modo finiscono in tema di interessi e scoprono di amare entrambi il calcio. Louis dice che tempo fa usava giocarci praticamente tutti i giorni ma non lo fa più perché è fuori forma. Si tratta di un’ammissione tranquilla e lui è un po’ sorpreso quando gli esce dalla sua bocca ma Harry dice solo che vorrebbe poter giocare ma che non può perché ha come due piedi sinistri. Louis scopre anche che Harry ama cucinare ed Harry scopre che Louis ama suonare il pianoforte, anche se insiste nel fatto che non lo suona bene e che lo fa solo per divertimento. Poi arrivano a parlare della famiglia e Louis ama il modo in cui Harry sembra quasi vantarsi di sua madre, sorella e padre perchè mostra quanto li ama. Louis pensa che un bel ragazzo come Harry merita di avere una bella famiglia.
Quando arriva il momento di Louis di parlare della sua famiglia si capisce che va fiero delle sue sorelle ma un po’ meno quando parla di sua madre e del suo nuovo marito. Louis cambia velocemente argomento perché lui è lontano da casa da molto tempo e gli mancano cosi tanto le ragazze. Lui non dice ad Harry quel pensiero, cambia solo discorso dicendo come certe volte Zayn e Liam siano come dei piccoli fratelli e Harry dice che per lui è lo stesso con Niall.

Entrambi sono come scioccati quando Louis da un’occhiata all’orologio e realizza che mancano solo dieci minuti al suono della campanella della prima ora. Louis non ricorda l’ultima volta che ha avuto una conversazione cosi facile con altre persone che non fossero Zayn o Liam. Solitamente quando parla con i suoi compagni di classe lui parla solo se agli altri importa, altrimenti rimane da parte. Con Harry è diverso, lui pensa che anche se leggesse l’intero dizionario lui resterebbe li ad ascoltarlo. E’ da molto tempo che Louis non trova qualcuno che parli con lui come Harry. Spera che non abbia annoiato Harry con le sue parole.

“Sono davvero dispiaciuto, non abbiamo neanche provato un vestito per il montaggio” dice Louis aggrottando la fronte.
Harry ride e scuote la testa: “Non è un grosso problema, ne è valsa la pena conoscerti un po’ meglio. Se ti va potrei tornare la seconda ora!”
Louis arrossisce perché è ancora una volta cosi sincero. “Non ti dispiacerebbe vero? Potrei anche solo appuntare e farti provare il tutto e quindi potresti tornare più tardi per provare di nuovo i capi quando finirò di aggiustarli. Non c’è bisogno che tu spreca la tua intera ora qui”.
“Non è uno spreco!” dice Harry sinceramente. “Davvero non mi dispiacerebbe. Forse potrei portare i miei libri di testo ed alcuni compiti di biologia. Ti prometto che non ti farò distrarre”.
Ancora una volta Louis vede un’innocente speranza nei suoi occhi e si rende conto che in realtà non gli dispiacerebbe che Harry stesse con lui. E non gli dispiacerebbe nemmeno se alla fine Harry lo distrarrà.
“Certo, se ti va” dice Louis sorridendo un po’.
“Grandioso. Ora vado ma ci vediamo tra un po’, si?” dice Harry in piedi tirandosi sulla spalla il suo zaino.
“Si ci vediamo dopo” risponde Louis aggiungendo un piccolo gesto della mano.
Harry si volta per andarsene ma da un’occhiata oltre la sua spalla: “E’ meglio che finisci la focaccina” dice aggiungendo un ghigno sfacciato.
Louis arrossisce e forza un sorriso: “Lo farò”.

Harry fa un piccolo cenno e si dirige verso la porta. Louis lo guarda allontanarsi e Harry guardò dietro una volta prima ad uscire, i suoi occhi incontrano quelli di Louis ed in quel momento capisce di aver visto il sorriso più dolce in assoluto. Poi Harry se ne andò.
Louis si lascia sfuggire un piccolo sospiro, raccogliendo la tazza vuota di Harry, la sua tazza è ancora quasi piena ed il rimanente lo versa nel bidone. Si sente male nel buttare via le cose che Harry ha portato per lui, il che è strano perché Louis dovrebbe sentirsi sollevato dal fatto che ha trascorso tutta la mattina senza ingerire nulla. Forse è a causa di quel piccolo sguardo che Harry gli diede. Lui si sente in colpa, ma vomita ancora, a prescindere dal modo in cui il suo corpo implora di non farlo.
Louis pulendo il suo tavolo di lavoro tira via i suoi manichini. E’ contento di aver avuto modo di conoscere un po' il ragazzo. Louis in realtà non sa perché Harry dovrebbe volere trascorrere la sua mattinata in studio con lui, ma capisce che deve essere un po’ solo. Louis sa come ci si sente, perché forse è un po’ troppo solitario, ma con le fossette di Harry, da li in avanti, si sarebbe sentito un po’ meno solo.



SPAZIO AUTRICE:
Finalmente sono riuscita a scrivere il nuovo capitolo! Siamo al quarto e sto già cominciando il quinto :)
Come sempre spero che qualche buon'anima mi possa dire cosa dovrei cambiare, cosa non va, se è interessante e se vi piace; anche se vedo che solo una persona recensisce questa storia.
Spero che pian piano comincerete a recensire :)
Per adesso io continuo..
Grazie a tutti comunque :)
-Cate

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Capitolo 5
*** Capitolo Cinque ***



Quando Louis arriva in studio dopo la prima ora ci sono un paio di altri studenti che stanno riordinando le loro postazioni di lavoro. Vedendo Louis si fermano e lo salutano, lui fa un piccolo cenno con la mano per ricambiare. La professoressa gli offre un caldo sorriso e lo segue verso la sua stazione.

“Sta venendo fuori magnificamente Louis” dice lei, sfiorando le dita lungo la maglia di uno dei vestiti.

“Grazie signora Schinnour. Ho trovato il mio modello maschile” Louis le dice, un po 'eccitato.

“Oh, grazie al cielo, dovete ancora montarlo?” chiede.

"Lui dovrebbe venire durante quest’ora" spiega.

"Meraviglioso" sorride, stringendo le spalle dolcemente: "Devo andare, ma ci vediamo alla quarta ora."

Louis saluta e inizia la raccolta delle cose che gli servono per il vestito di Harry . Louis è l'unica persona autorizzata ad essere in studio senza supervisione. E ' il più piccolo nel campus e la signora Schinnour usa solo due ore al di fuori della mattinata per i suoi primi anni. Al di fuori di alcune determinate ore, Louis ha il permesso di usarlo ogni volta che ha bisogno .
Il corso di laurea moda è estremamente selettivo, così le prime classi di solito hanno solo una ventina di studenti e il numero diminuisce fino a circa dieci dal terzo anno . Vi è un ampio monolocale appositamente per gli studenti che vogliono lavorare durante il loro tempo libero, ma mentre la maggior parte di essi prosperano nello spazio di lavoro di gruppo, Louis si sentiva sempre soffocare.
Louis ha vinto contro la signora Schinnour fin da quando lui era al primo anno perché è sempre stato così desideroso di imparare e migliorare, così disposto ad accettare le critiche e utilizzarle per migliorare se stesso . E’ il suo orgoglio e la gioia da quando lo vide lottare con tutte le chiacchiere che sono costanti nella classe. E’ stata gentile con Louis perché quando lui si sentiva dolorosamente non creativo e orribilmente disgustato di sé , anche se non l’aveva mai detto esplicitamente, lei cercava di incoraggiandolo con parole di conforto.
Alla fine, i primi anni sono passati e Louis è solo nella stanza, sfila gli abiti dai manichini per quando Harry arriverà a provarli. Ha trascorso la parte migliore della prima ora a parlare con Harry. Egli è sorpreso con quanta facilità la conversazione scorreva, come liberamente i suoi sorrisi sono venuti.

Liam è nella squadra di football e ha tonnellate di compagni, Zayn ha i suoi amici con cui fa skateboard. Mentre Louis ha solo Liam e Zayn. Ha tonnellate di persone che sono amichevoli, che avrebbe potuto chiamare i suoi amici, se voleva, ma lui non si “connette” con le persone facilmente. Con Harry è diverso però.

"Hey Lou" arriva la calda e profonda voce di Harry dalla porta.
Louis si volta e sorride: "ehi, grazie per essere venuto" dice.

"Ne sono più che felice" Harry risposte, entrando nell’aula e facendo cadere il suo zaino sul pavimento.

"Lo sai che hai un graffio di inchiostro sul mento?" Louis chiede, cercando di non ridere.

Le guance di Harry diventano improvvisamente rosse, mentre comincia a strofinare energicamente il mento. "Ho un orribile abitudine di masticare la fine della mia penna e qualche volta mordo la parte sbagliata per sbaglio, per favore non giudicarmi" dice sottovoce.
Louis ride e scuote la testa: "Va bene non lo farò. E’ andato via, fermati prima che ti strappa via la pelle". Harry gli sorride timidamente e strofina il retro del collo.

"Mi sto chiedendo quante persone avranno riso di me mentre camminai nel corridoio" ride.

"Solo pochi ne sono sicuro", dice Louis con un gesto casuale della sua mano. "Come è andata finora a scuola?"

"Noioso". Harry stringe nelle spalle.

Louis cambia discorso e dice: "Allora vuoi provare queste cose così vedo cosa potrei migliorare?"

"Certo, quale proviamo per primo?" Harry domanda, facendo un passo avanti.

"I pantaloni di tweed se ti va bene" Louis risponde, perché sa che saranno i più difficili da montare.

Harry si sfila le scarpe e Louis ha tutta l'intenzione di consegnare ad Harry i pantaloni, ma poi Harry si sbottona i jeans. In un attimo Harry si è già spogliato dai suoi jeans e si ritrova in piedi di fronte a Louis in boxer.
Harry sta lì con una tale fiducia in Louis, la sua mano intanto grattava la coscia destra, rosa chiaro come la porcellana con una leggera spolverata di peli. I peli diventano più scuro e più spessi giù ai suoi polpacci e le dita dei piedi girano leggermente verso l'interno. Ha chiaramente nessun problema ad essere mezzo nudo di fronte a qualcuno che ha appena incontrato e Louis lo invidia così tanto. Louis non può nemmeno vedersi mezzo nudo, trascorre così tanto tempo ad assicurarsi che i suoi vestiti siano abbastanza larghi per nascondere il suo grasso… Louis capisce perché Harry è così sicuro, però, forse lo sarebbe anche lui se le sue gambe fossero magre e lunghe.
Mantenendo il suo volto inespressivo e distogliendo lo sguardo dal rigonfiamento nei boxer di Harry, gli porge i pantaloni. Louis li prende e armeggia con la cerniera. Louis si china per guardare meglio come gli i pantaloni stanno ad Harry, prendendo i pantaloni e usando come guaina le gambe di Harry, solleva la camicia di Harry solo per vedere la cintura dei pantaloni.
La sua attenzione è al massimo quando Harry sospira: "Non sto abbastanza bene dentro questi pantaloni, non è vero?" E, anche se Louis è dietro di lui per l'analisi dei pantaloni, riesce a sentirlo. Harry continua: “Probabilmente li faccio sembrare troppo traballanti no? Puoi dirlo, prometto che non mi offenderò se vorrai trovare un altro modello" dice con calma, con un tono assolutamente deluso di se stesso.
Louis fa una smorfia e fa un giro intorno a Harry, così da poter vedere la sua faccia. Egli odia l’atteggiamento che Harry ha contro se stesso, è come se ne fosse deluso.

"Harry cosa stai dicendo? Perché pensi che sembrano traballanti su di te?" Louis chiede.

La testa di Harry si blocca: "perché hai fatto una smorfia che me lo faceva intendere" borbotta.
Louis ha voglia di ridere, ma si ferma. Harry gli sembra così adorabilmente pentito, come se egli si sentisse un fallito, come se avesse deluso Louis, che è l'ultima cosa al mondo che avrebbe voluto fare. Per Louis è strano il fatto che Harry si preoccupi così tanto.

"Harry questa è solo la mia faccia quando sono concentrato" ride Louis.

"In realtà sono davvero sorpreso. Sembrano si adattino perfettamente. Come te li senti? "

"Mi sento benissimo dentro!" dice Harry velocemente, "Tu dici che sto bene? Non vorrei fare brutta figura, anche se sono bellissimi e me li sento davvero bene".

Louis ride di nuovo e annuisce: "Sì tranquillo, vieni a vederti" dice, portando Harry verso lo specchio lungo la parete.

Louis guarda come Harry alza la camicia per vedere la cintura e fa un giro completo , analizzando i pantaloni da ogni angolo. Louis si accorge nel modo in cui i pantaloni sfiorano il sedere di Harry perfettamente, circondano le cosce giustamente. E' quasi folle quanto bene si adattino al ragazzo.

Gli occhi di Harry sono luminosi non appena si volge verso Louis e dice timorosamente: "Santa merda! Sono così belli Louis! I dettagli, il taglio ed il modello del tweed sono stupendi!”

Louis arrossisce: "Grazie Harry, devo ancora orlarli, ovviamente, ed ho lasciato i polsini a metà perché non sapevo a che altezza sarebbe arrivata la manica, ma mi sa che in realtà no ho bisogno di fare grandi modifiche"

"Sono contento di indossarli bene" dice Harry .

"Ti ho detto che saresti stato perfetto . Ora per la mostra attuale disponi di un paio di semplici scarpe da sera nere? Niente di stratosferico, qualcosa di semplice." Louis chiede.

"Sì, ne ho un paio" Harry conferma.

Louis annuisce e replica: "Pensi che forse, siccome devo fare i risvolti ai pantaloni, potresti portare quelle scarpe un giorno, quando ti fa più comodo? In modo che siano alla giusta lunghezza quando indosserai quelle scarpe?"

"Sì certo" Harry acconsente, sorridendo e finalmente allontanarsi dallo specchio .

"Ottimo. Vuoi provare il maglione che va con i pantaloni?" Chiede Louis tornando alla stazione di lavoro.

Louis si gira con il maglione a collo alto di Cowel nero tra le sue mani. Harry ha già la camicia mezza sbottonata. Gli occhi di Louis slittano attraverso la maglietta di Harry, vedendo la pelle bianco latte del suo petto e nota anche i suoi addominali definiti. Intanto Harry si sfila le maniche mentre Lou trova, il taglio netto della linea V, molto adorabile e mascolino dove i pantaloni erano messi in modo grossolano sui fianchi. Louis ha osservato anche il rigonfiamento dei suoi bicipiti.

"Sì. Io ho tipo quattro capezzoli, so che è strano" dice Harry ridendo mentre ripiega la camicia.

Louis nota le due macchie scure in più e si stringe nelle spalle: "Per lo meno sei unico", lo corregge con un sorriso .

Harry ridacchia "Va bene bene passami il maglione" dice.
Ancora una volta Harry si trova davanti a Louis mezzo nudo e completamente a suo agio. Egli prende la maglia dalle mani di Louis e comincia
ad infilarla attentamente. Louis pensa che forse c'è stato un tempo in cui sarebbe stato in grado di ammirare il modo in cui i muscoli di Harry si allungano e flettono mentre alza le braccia sopra la testa. Ora però, Louis vorrebbe solo rannicchiarsi in se stesso. Cioè c’è Harry, che sembra che sia stata fatto a mano con la terracotta e dipinto in avorio, e poi c'è lui: piccolo, grasso e comune. Così Louis non pensa a come vorrebbe spogliarsi e farsi toccare in ogni singolo centimetro ma a come farebbe in fretta a mettersi quel maglione.
Infine Harry ha il maglione caldo addosso e Louis si fa avanti per regolare il collo. Louis è a livello degli occhi con il petto di Harry e Harry guarda giù verso di lui sorridendo con un ricciolo che gli cade sul viso. Louis gli sorride altrettanto, ma si concentra sul fare in modo che le maniche siano alla lunghezza corretta.

"Che ne pensi?" Chiede conducendo Harry allo specchio.

Harry si sofferma ad osservare se stesso, girando e guardando oltre la sua spalla nella parte posteriore. Il tweed sembra carboncino da lontano, solo da vicino si può vedere il disegno a spina di pesce ed il nero dei contrasti. Il collo del maglione pende allentata, mostrando solo un po ' del collo e delle clavicole di Harry.

"Sinceramente non so nemmeno cosa dire Lou. Sembra come qualcosa che dovrebbe già essere nei negozi" dice Harry.

Louis non pensa che si abituerà alla sincerità nella voce di Harry. "No, ma grazie. Sono contento che ti piaccia."

Harry si volta verso Louis dicendo: "Sono serissimo Louis, sei incredibile."

"Grazie" dice lui un po’ più tranquillamente.

Harry semplicemente sorride e Louis gli ri-sorride. Decidono di provare il caban ed i pantaloni sottili. La fame si fa sempre più sentire per Louis mentre fa il suo ritorno al posto di lavoro scavando nella sua borsa per una bottiglia di acqua. Mentre Harry si sta cambiando Louis si abbuffa d’acqua per cercare di fermare tutte le contorsioni del suo stomaco.
Alla fine tutto sembra incredibile su Harry, come Louis sapeva che sarebbe stato. I pantaloni neri hanno bisogno di essere mollati un po' nella zona inguinale, ma è una cosa semplice da fare. Il doppio cappotto color verde amaro si adatta perfettamente a Harry. I jeans sono un po’ sciolti invece. Lou usa gli spilli per adattare le gambe magre di Harry ad i pantaloni. La t-shirt si adatta in modo giusto, il girocollo mettono in mostra gli angoli delle clavicole di Harry.
Louis non riesce a smettere di sorridere quando Harry mette su il blazer. È di gran lunga il suo pezzo preferito e Harry si adatta così perfettamente che sembra irreale. Louis si immagina la sfilata che unendosi all'emozione si sente quasi come se il vuoto cavernoso del suo stomaco si riempisse. Harry ormai ha provato tutto. Harry si spoglia dell’abito mentre Louis gli pende accuratamente gli indumenti.

"Grazie mille Harry, sei perfetto e ti ringrazio per avermi aiutato" dice Louis, quando Harry tira su il suo zaino.

"Sono davvero contento che tutto sta andando bene. Onestamente, però Lou sei così talentuoso! Non posso nemmeno credere come possano essere così incredibili queste cose" Harry scuote la testa con gli occhi spalancati e la solita voce sincera.

"Grazie ancora Harry, ma sul serio devi smettere di dirmi quanto sono bravo perché mi fai diventare rosso" Louis dice scherzando , anche se le sue guance sono arrossite veramente.

Harry sorride dolcemente e scuotendo la testa dice: "Mi fermo per dirti quanto sei stupefacente quando si smetti di guardarmi quando dico queste cose, come se non mi credessi" ridacchia quando Louis guarda a terra.

Louis ride un po' e scuote la testa: "Va bene Harry. Ti mando un messaggio quando ho finito le modifiche, si? Così siamo in grado di capire quando potresti venire con le scarpe per misurare gli orli".

"Certo, quanto tempo pensi che occorra per le modifiche?" chiede Harry.

"Beh, devo ancora finire i cambiamenti agli abiti delle ragazze quindi probabilmente un paio di giorni" Louis suppone. "Ma non abbiamo da preoccuparci  perché la sfilata non comincerà prima di due settimana”.

"Oh" dice Harry , massaggiandosi la nuca: "Ma ti vedrò prima?"

Louis quindi dice: “Sono sicuro che ci vedremo nelle sale o qualcosa del genere” ma poi si ferma. Harry ha il labbro inferiore tenuto fra i denti e lui ha ancora una volta che abbia un'espressione di speranza sul volto. Louis ricorda a se stesso che forse Harry è un po' solo, a parte per Niall.

"Beh sai dove trovarmi se dovessi essere annoiato durante la seconda ora" dice Louis, con una scrollata di spalle.
La faccia di Harry si illumina letteralmente e sorride a Louis: "Okay, ci vediamo domani Lou".

Louis sorride e si sporge un po’ oltre la porta guardando Harry camminare verso la porta. Ancora una volta Harry guarda indietro sulla soglia e Louis è ricompensato con quel sorriso dolce che richiama automaticamente un sorriso sulle sue labbra. Louis ha notato che Harry porta una sorta di bagliore intorno a lui, un calore che penetra nelle sue ossa con ognuna delle sue risate rauche, ognuno dei suoi sorrisi gentili. Anche se Louis torna ad avere una sensazione di freddo e vuoto quando comincia a mettere via le sue cose per la prossima ora.



SPAZIO AUTRICE:
So di essere tremendemente in ritardo e per questo mi scuso.
In altro modo, spero vi piaccia :)
-Cate

 

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