Yamiko, figlia delle tenebre... L' amore può cambiare ciò che sono?

di Eliosa
(/viewuser.php?uid=525822)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Yamiko, figlia delle tenebre. ***
Capitolo 2: *** Konoha ***
Capitolo 3: *** Prime conoscenze ***
Capitolo 4: *** Un nuovo amico? ***
Capitolo 5: *** 5. Convalescenza ***
Capitolo 6: *** Dall' Hokage ***
Capitolo 7: *** Missione di livello B con il Team 7 ***
Capitolo 8: *** Iou il fabbro ***
Capitolo 9: *** Kakashi dello sharingan ***
Capitolo 10: *** Ricordi d' infanzia ***
Capitolo 11: *** Il Tifone della Foglia ***
Capitolo 12: *** Un duro allenamento ***
Capitolo 13: *** Le terme ***
Capitolo 14: *** La principessa parte1 ***
Capitolo 15: *** La principessa parte2 ***
Capitolo 16: *** 15. A presto ***
Capitolo 17: *** 16. Il covo ***
Capitolo 18: *** 17. L'inizio della fine ***
Capitolo 19: *** 18. Missione con sorpresa ***
Capitolo 20: *** 19. Diverso? ***
Capitolo 21: *** 20. Qualcosa di inaspettato ***
Capitolo 22: *** 21. Nella camera di S ***
Capitolo 23: *** 22. Le pergamene ***



Capitolo 1
*** Yamiko, figlia delle tenebre. ***


ATTENZIONE: Oggi voglio introdurre una piccola novità : introdurrò dei sottofondi musicali, che voi potete anche ignorare.     Ideaa di Excalibuur :D
Buona lettura 

 
https://www.youtube.com/watch?v=yscapw0YmZQ

Capitolo 1

Yamiko figlia delle tenebre

 

Conoscevo ormai troppo bene quei lunghi corridoi, tutti molto simili tra loro, in effetti la perenne penombra che li caratterizzava non rendeva molto facile distinguerli gli uni dagli altri. Mi diressi nella sua stanza, mi stava aspettando. Arrivai davanti alla porta della stanza quando vidi Kabuto uscire :” Bentornata Yamiko, il maestro deve parlarti, entra pure.” Presi coraggio ed entrai. “Yamiko” Il maestro era di spalle, i suoi lunghi capelli corvini creavano un forte contrasto con la tunica color panna. “Per servirla Orochimaru-sensei” risposi docile. “Ho una nuova missione per te: devi recarti a Konoha,infiltrarti e raccogliere informazioni per me” si voltò e mi fissò con i suoi freddi occhi verdi. “Come desidera maestro” mi congedai e stando per uscire decretò “Ben tornata chou jo (figlia) ”. Nel corridoio incrociai il ragazzo 'freddo', era quasi una settimana che viveva insieme a noi nel covo e non avevo ancora sentito la sua voce, non che mi importasse, nulla della vita mi importava tranne servire Orochimaru.

Gli occhi del ragazzo erano forse più cupi e inquietanti del maestro, colmi di odio e di vendetta, la sua carnagione ricordava un po' quella cerea e pallida di Orochimaru-sensei accentuata dagli scuri capelli incolti. Passai oltre e mi recai nella stanza dove ero solita dormire; era esattamente come l' avevo lasciata in perfetto ordine, era difficile il contrario in quanto comprendeva un letto e un comodino, nient' altro. Mi sdraiai sul letto, chiusi gli occhi e inevitabilmente rividi il volto della mia più recente missione, un vecchio dai capelli argentei con verdi occhi arzilli, a prima vista poteva sembrare un comune anziano ma in realtà era un ninja del villaggio del fulmine. Il vecchio era abile e scaltro, un buon avversario e riuscì a resistere ai miei primi attacchi ma sfortunatamente per lui ebbi la meglio. La missione non era complicata uccidere il bersaglio e fare ritorno al covo, la parte più difficile fu sentirsi addosso lo sguardo della sua nipotina, scioccato e pieno di lacrime per l' imminente morte del caro amato nonno, pieni di disgusto rivolto a me.


Angolo dell' autore:

Ciao a tutti mi presento il mio nome è Eliosa, ho sedici anni e sono un' appassionata di Naruto, sono alle prime armi e vi inviterei a recensire questo capitolo e magari anche i prossimi per aiutarmi a crescere e per rendere migliore questa storia. Sono ben accette anche le critiche :) Ma non siete troppo crudeli ...Mi raccomando leggete anche i capitoli a seguire ;) A presto. Eliosa .

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Konoha ***


https://www.youtube.com/watch?v=b5uiFKmlkjw

Capitolo 2

Konoha

 

I cancelli di Konoha erano maestosi e imponenti in quella notte buia avvolta nel silenzio, in lontananza a romperlo s i sentiva il frinire di un grillo forse l' unico sveglio insieme a me. Era la prima missione dove avrei dovuto infiltrarmi, solitamente le mie missioni consistevano nell' eliminare la preda, torturarla per estorcergli informazioni o nel migliore dei casi solo rapirla; era molto che non stavo tra la gente, dalla sua morte... Non era il momento di ricordare il passato, era tempo di iniziare la missione.
Mi arrampicai sui muri di cinta e in cima mi assicurai di essere sola per poter entrare indisturbata nel villaggio, acuì i sensi ma non percepì chacra, ne un anima viva per le strade così saltai furtiva su un tetto vicino senza far rumore. Non sapevo ancora esattamente lo scopo ultimo della mia missione. Il maestro era stato vago, in primo luogo dovevo infiltrarmi poi avrei ricevuto ulteriori istruzioni.

Era ormai troppo tardi, non molto e sarebbe spuntato il sole e non potevo di certo recarmi in un ostello a quell' ora della notte, sarebbe sembrato troppo sospetto decisi quindi di aspettare pazientemente in un punto poco visibile l' avvento del primo sole.

Il sole non tardò a sorgere e potei quindi iniziare a perlustrare le strade della città che cominciavano a gremirsi di persone qua e la. “Al ladro, al ladro presto qualcuno fermi quell' uomo... mi ha derubata” era la mia occasione per conquistare la loro fiducia; una donna sulla quarantina indicava un uomo, vestito di nero, troppo scontato doveva essere un servo del maestro. Mi spinsi al suo inseguimento e in un baleno lo raggiunsi, con un salto mi parai di fronte a lui impedendoli di proseguire la sua fuga. Ebbi la conferma del mio sospetto: l' uomo portava sulla guancia il famoso segno maledetto, 'dono' che Orochimaru faceva solo a pochi e che procurava al proprietario notevoli poteri. Senza dargli il tempo di invertire la rotta della sua fuga lo colpì con un calcio repentino che lo scagliò violentemente di lato. Come fu a terra mi lanciai su di lui e lo sovrastai, presi la refurtiva che spuntava dalla sua cintura, lo lasciai scappare e tornando come un' eroina diedi i soldi alla donna che mi ringraziò copiosamente mentre altre persone che avevano assistito all' accaduto mi applaudivano. Mi portai il braccio dietro la nuca in modo impacciato, ero un po' in imbarazzo. Tutti quegli occhi puntati su di me mi davano un senso di claustrofobia, la vista cominciava ad appannarmisi... con un balzo disinvolto mi allontanai dalla folla per ripararmi sul tetto di una casa. Sul tetto soffiava un leggero venticello ristoratore alzai lo sguardo al cielo osservando le grossi nuvole bianche sopra Konoha “Se solo sapessero la verità non mi accoglierebbero come un eroina, mi disprezzerebbero guardandomi con disgusto... se solo sapessero cosa sono...”

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Prime conoscenze ***


 

 Angolo dell' autore : Devo fare una premessa... questo capitolo non mi piace tanto ma penso che fosse necessario da aggiungere alla mia storia. Il titolo è un pò bizzarro e lungo, ora vi spiego... inizialmente era nato solo come "Il ragazzo che ama guardare le nuvole" ma poi la mia fantasia ha preso il sopravvento e Akane ha incontrato altri personaggi e così il titolo si è allungato un po; il titolo generale è dunque "Prime conoscenze" ma non sono riuscita a staccarmi dal titolo originario e così... Bene vi prego di recensire questo capitolo perchè mi piacerebbe apportare delle modifiche ma sono a corto di idee. Recensite Recensite e buona lettura :) 

http://www.youtube.com/watch?v=YfQPt7b0_Ak

Capitolo 3

Il ragazzo che ama guardare le nuvole, Akamaru e gli strani individui con la tuta verde



“Anche a te piace guardare le nuvole?” un' assonnata voce maschile mi colse alla sprovvista, dovevo essere talmente assorta nei miei pensieri da non accorgermi della presenza del ragazzo e dallo sgomento iniziai a scivolare sulle tegole per trovarmi completamente senza appiglio... Come poteva un ninja come me, una così abile assassina cadere da un tetto per lo spavento?! Una mano mi afferrò il polso appena in tempo e cominciò a issarmi nuovamente sulla sommità dell' edificio. “Non pensavo di spaventarti, mi dispiace” si scusò il ragazzo. “Ero sovrappensiero ” risposi in imbarazzo

“Grazie per non avermi lasciata cadere” “Il mio nome è Shikamaru” si presentò il ragazzo sbadigliando. “Io sono Akane” era molto che non pronunciavo il mio vero nome, da quando conobbi il maestro fui ribattezzata Yamiko che significa figlia delle tenebre. “Molto piacere Akane ” concluse il ragazzo annuendo sdraiandosi con le braccia conserte dietro la nuca. Il sole non era caldo emanava un dolce tepore che avvolgeva i nostri corpi e le nuvole si muovevano lentamente sospinte dal vento, appoggiai le mani oltre la schiena portando la testa all' indietro per godermi il sole che irradiava la mia pelle. “Quando guardo il cielo mi sento in pace col mondo, mi sento parte di esso e non un corpo a lui estraneo, dimenticandomi per qualche istante chi sono ” pensai ad alta voce rispondendo alla sua domanda “Mi sembra di sentirmi libero, di muovermi stando immobile” asserì di rimando lui; lo guardai in viso, occhi sereni, di comprensione.

“Shikamaruuuu” il ragazzo guardo giù verso la strada “Ciao Choji che succede?”

“Oh sei lì, scendi Ino deve parlarci” “Che scocciatura” disse Shikamaru tra se e se

“Ci vediamo presto Akane” detto ciò saltò giù dal tetto e con l' amico si avviò.

Poco dopo decisi di scendere dall' edificio e mi incamminai alla cieca quando un grosso cane bianco mi saltò in braccio non troppo delicatamente cominciando a leccarmi tutta la faccia “Ahahah basta mi fai il solletico ” “Ei Akamaru fermati, ma che ti è preso”

Un ragazzo alto con degli strani segni rossi sul viso arrivò in mio soccorso cercando di strapparmi il grosso animale di dosso. “Akamaru basta a cuccia” proferì con tono autoritario il ragazzo guardando severamente il grosso cane bianco. “Mi dispiace tantissimo... Stai bene? Non era mai successo che Akamaru facesse una cosa del genere...” disse affranto il giovane . “Akamaru è questo il suo nome? Che strana coincidenza io mi chiamo Akane “ ridacchiai io (Aka la radice dei nostri nomi significa rosso) mi avvicinai al cane e gli diedi un dolce buffetto “Abbiamo una cosa in comune ” dissi rivolta al cane che gioioso cominciò a scodinzolare e girarmi intorno felice “Credo che tu gli piaccia e molto anche” disse con un grande sorriso “Il mio nome invece è ...” “Kibaa sei riuscito a fermare Akamaru” urlò ansimante una ragazza dai lunghi capelli blu correndo verso di noi seguita da uno strano tizio vestito di scuro con degli occhiali neri. “Lei è Akane, è lei che è riuscita a fermarlo ” disse Kiba “Loro sono Hinata e Shino, sono i miei compagni di team ” presentò lui. “Molto piacere” dissi cordiale con un piccolo inchino.

Il sole ormai stava già tramontando salutai le mie nuove conoscenze per cercare un posto dove passare la notte. Non dovetti camminare a lungo per trovare una piccola osteria dove decisi di cenare e passare la notte. Mi sedetti a un tavolo in disparte e ordinai da mangiare, nell' aria non aleggiava il solito trambusto tipico delle osterie, o almeno finché non entrarono due strani individui con delle, anch'esse strane, tute verdi e degli scaldamuscoli color carota. Si sedettero ad un tavolo vicino al mio e con loro un' altro membro del clan Hyuga e una ragazza con i capelli castani; l' uomo dalla tuta verde, immaginai fosse il loro maestro, cominciò a bere del sakè e così anche l' altro ragazzo vestito nello stesso modo. Ubriachi i due cominciarono a ridere, scherzare e far chiasso, non riuscivo nemmeno a gustarmi i miei spaghetti di riso, andai su tutte le furie, sbattei i pugni con forza sul tavolo, mi voltai nella loro direzione e con sguardo assassino sibilai “Fate silenzio”. Finì la mia cena e mi diressi verso la stanza che mi avevano assegnato, salendo le scale mi accorsi della presenza dei due ragazzi al tavolo con gli individui rumorosi “Ci scusiamo a nome loro” disse il ragazzo del clan Hyuga “Quando bevono diventano allegri e rumorosi” intervenì la ragazzina affranta “Non ha importanza forse sono stata anche io troppo severa ” mi scusai a mia volta “Io sono Neji e lei è Tenten” disse il ragazzo “E i due chiassoni sono Gai-sensei e Rock Lee” concluse la ragazza. Il mio nome è Akane” “Certo che Konoha è una città rumorosa ” dissi congedandomi e raggiunsi la mia camera.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Un nuovo amico? ***


Angolo d' autore: Ciao cari lettori ecco qui un' altro capitolo della mia "storia"  . Come sempre vi invito a recensire se avete suggerimenti, accorgimenti o perchè no anche lamentele o richieste. Spero vivamente che vi piaccia . Un saluto Eliosa
 

http://www.youtube.com/watch?v=EgA3vX_VwoQ

Capitolo 4

Un nuovo amico?

 

Dormì un sonno agitato e fu il rumore della pioggia sulla finestra a svegliarmi, guardai la stanza dove avevo passato la notte era una bella camera, con pareti color panna ornate con piccoli dipinti e ideogrammi, al centro un confortevole futon e una grande porta-finestra dava su un piccolo balconcino dal quale si vedeva Konoha.

Guardai il piccolo orologio sulla parete segnava le dieci passate, decisi di alzarmi e per svegliarmi mi lavai la faccia. Alzai lo sguardo e vidi una ragazza magra con un incarnato rosa pallido, dai capelli lunghi e biondi, con degli occhi lapislazzulo segnati dalle occhiaie... era tanto che non mi guardavo a uno specchio e non mi sembrava di riconoscere quella figura riflessa nello specchio, quell' estranea. Raccolsi i lunghi capelli in una coda, mi vestii e uscì dal balcone, correndo sui tetti sotto la pioggia, mi aspettavo di vedere Konoha deserta e invece un po di gente qua e la correva sotto la pioggia muniti di ombrelli e impermeabili. Quanto invidiavo quelle persone che potevano vivere la loro vita in modo felice, quanto invidiavo quei bambini che tornando a casa avrebbero trovato sempre mamma e papà, quanto invidiavo quelle persone che avevano una famiglia. Le lacrime si mescolavano alla pioggia mentre correvo senza sosta. Una volta calmata mi accorsi di qualcosa di anomalo, ero nei pressi dei cancelli di Konoha e percepivo un pericolo proveniente da fuori le mura; decisi di andare a controllare quindi mi inoltrai nella boscaglia.            http://www.youtube.com/watch?v=B9ZStkW2LBw&list=PLCBD154250374DD72
Come sospettavo stava per svolgersi un combattimento, un ragazzo della foglia e altri uomini probabilmente mercenari. Un ragazzo biondino con una tuta arancio cercava di proteggere una ragazzina impaurita “Lasciaci passare moccioso” esordì il mercenario più robusto “Non vi permetterò di attaccare Konoha presto ragazzina vai a chiedere aiuto al villaggio” disse rivolto alla bambina che si voltò e cercò di correre, con dei fiori tra le mani, in direzione di Konoha ma venne bloccata da una donna alta e magra dai capelli rossi “Tu non vai da nessuna parte” asserì ridacchiando. Inspirai , mi protrai in avanti, scattai con grazia felina pronta ad attaccare la preda e scaraventai la rossa contro un albero poco distante e urlai alla bambina “CORRI!” Il ragazzo biondo mi guardò perplesso poi alzò le spalle e le 'danze' ebbero inizio, mi lanciarono alcuni kunai che schivai con facilità, il ragazzo gridò “ KAGE BUNSHIN NO JUTSU” la 'tecnica della moltiplicazione del corpo' e fece due copie di se e poi “RASENGAN” non sapevo cosa stessero facendo le sue due copie, poi capii che stavano comprimendo il chakra nella mano del ragazzo formando una sfera rotante di chakra che scaranventò contro il mercenario più robusto il quale venne sparato con forza contro un albero fino a spezzarlo. Nel frattempo due uomini di media statura si lanciarono contro di me con in mano due catane non ebbi scelta e Fūton: Shinkūha” 'Lama del vuoto' e dopo aver compiuto un respiro profondo, esalai dalla bocca una lama di vento riuscendo a respingere il loro attacco e poi ancora “Raiton: Gian” 'Oscurità artificiosa' e scagliai contro di loro dei rapidi fulmini che per loro furono letali.
Avevamo messo fuori combattimento già 4 mercenari, il ragazzo mi guardò compiaciuto “Ottimo lavoro ” I mercenari stavano tentando un ninjutsu di gruppo “Dividiamoli ” istruii il ragazzo biondo che annuì “Fūton: Suiran Reppū “ 'Uragano di Giada' con una forte raffica di vento divisi i nostri avversari, il ragazzo ne approfittò e correndo verso di loro lanciò dei kunai che colpirono uno di loro mentre gli altri li pararono quindi si avventò su di loro e inizio un corpo a corpo contro i due. Improvvisamente mi trovai di fronte una grossa palla di fuoco non sarei mai riuscita a schivarla se il ragazzo non si fosse gettato su di me, rotolammo di lato, abbracciati insieme “Stai bene?” per un attimo fui catturata dai suoi bellissimi occhi turchesi pieni di apprensione verso di me. “Si grazie... ma la tua gamba ” notai che la sua gamba era tutta ustionata, salvando me la palla di fuoco doveva averlo colpito in quel punto; il ragazzo cercò di rialzasi e a fatica riuscì a rimettersi in piedi. Mi alzai furiosa e scariche elettriche iniziarono a fluttuare intorno a me “Sandā Appu ” 'Thunder up' raccolsi una grande quantità di energia elettrica in una mano, formando una sfera elettrica per poi rilasciarla all'improvviso provocando una forte esplosione annientando i nemici rimasti. fino a qui
“Fantasticaa” disse estasiato il ragazzo ed emise un lamento di dolore “Siediti fammi vedere” dissi indicandogli la gamba “E' solo un graffio superficiale” disse lui sorridendo a fatica. Lo feci sedere e strappai una parte di tessuto per avere una visione maggiore del danno; aveva tutto il polpaccio ustionato, appoggiai la mano e notai che la ferita stava velocemente facendo infezione non avevo chakra a sufficienza per utilizzare un' arte medica perciò cercai di infondergli con le mani un po del chakra rimastomi per rallentare l' infezione il tempo necessario per farlo visitare dai un ninja medico. Lo caricai sulle spalle “Ei aspetta posso camminare” disse lui a disagio “Se non ci sbrighiamo l' ustione farà infezione” dissi irremovibile e cominciai a correre. “Perchè mi hai salvato? Non mi conosci neppure” chiesi al ragazzo “Piacere Naruto Uzumaki futuro Hokage del villaggio della foglia” disse fiero “Il mio nome è Akane” feci in tempo a presentarmi che arrivammo in ospedale. ”Presto abbiamo bisogni di cure mediche” Urlai e una ragazza con i capelli rosa si avvicinò subito a noi “Cos'è successo Naruto?!” non lasciai il tempo al ragazzo di rispondere “Ha subito una brutta ustione al polpaccio, deve essere operato con urgenza, l'ustione sta facendo infezione rapidamente anche se ho ritardato il processo con un po' del mio chakra” La ragazza annuì seria “Seguimi” la seguì nella sala operatoria e adagia Naruto delicatamente sul lettino “Shōsen no Jutsu ” “Il palmo Mistico” dissi tra me e me conoscevo quella tecnica e sapevo avrebbe funzionato. Non appena la ragazza ebbe finito Naruto la ringraziò “Grazie Sakura” “Devi ringraziare la tua amica, se non avesse fermato l' infezione...” Il ragazzo si alzò dal lettino “Narutooooo risiediti subito sei convalescente e non voglio rifare tutto il lavoro per una testa quadra!!” sbraitò la ragazza arrabbiata e rossa in viso come se volesse colpire il paziente. “Vieni ti aiuto” misi il suo braccio sulla mia spalla in modo da facilitarli lo spostamento nella camera che Sakura ci aveva indicato. “Dovrai stare a riposo qualche giorno, tre al massimo se non ti muoverai dal letto” disse la giovane medico e uscì chiudendo la porta della stanza. Naruto era sdraiato sul lettino “Perchè mi hai salvato? Nemmeno mi conosci” chiesi nuovamente, perplessa, mi rispose con una domanda “Perchè mi hai aiutato contro quei mercenari? Non mi conoscevi” sorrisi al suo gioco di parole e annuì. “Non voglio annoiarti ancora con la mia presenza, sei anche convalescente tolgo il disturbo” dissi e mi diressi verso la porta “Non mi annoi, anzi, resta pure” disse dolcemente Naruto “Come vuoi” risposi con le guance che iniziavano a colorirsi e mi sedetti sul lettino vuoto in parte al suo “Da che villaggio provieni? E' da poco che sei a Konoha vero?” mi chiese sorridendo “Sono nata nel Villaggio nascosto del Gelo” risposi con malinconia “Sono arrivata ieri qui a Konoha” “Capisco, e cosa ci fai qui?” chiese “Voglio iniziare una nuova vita” non fu una vera bugia, avrei voluto davvero ricominciare una vita nuova a Konoha o ovunque fosse, ma non era possibile, non dopo tutto quello che avevo fatto, dopo tutto quello che avevo passato non sarei più stata capace di amare perciò a che scopo fingermi per il resto della vita qualcosa che non sarei più stata? Questi pensieri mi incupirono “Scusa non volevo essere invadente” si scusò lui muovendo le mani per enfatizzare l' equivoco “Ahah scusa non sono molto di compagnia” lo confortai. Parlammo a lungo del più e del meno come se ci conoscessimo da una vita e arrivò l' ora di cena. I nostri stomaci si lamentarono in contemporanea e scoppiammo a ridere così mi proposi di andare a cercare qualcosa da mangiare per entrambi e lui fu completamente d' accordo. Uscii dall' ospedale per cercare un chiosco e mi imbattei in Sakura “Ciao sei appena uscita anche tu” mi chiese “Si volevo andare a cercare qualcosa da mangiare per Naruto” dissi “Allora ti consiglio il ramen di Teuchi” mi consigliò la ragazza la ringraziai “Comunque il mio nome è Akane, ci vediamo... e grazie Sakura” dissi e mi incamminai alla ricerca del chiosco di Teuchi come mi aveva consigliato la ragazza.

Entrai nella stanza dell' ospedale con tre ciotole di ramen (idea di Teuchi) e gli occhi del ragazzo si illuminarono all'improvviso. Mangiammo con gusto, era il miglior ramen che avessi mai mangiato e Naruto fu entusiasta. Finita la cena mi congedai, lo salutai e mentre uscivo dalla porta “Domani tornerai a trovarmi?” mi chiese “Solo se farai il bravo” scherzai e uscì per tornare nella mia camera d' albergo e riposare.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 5. Convalescenza ***



Capitolo
Convalescenza

 

I raggi del sole filtravano insistenti dalla finestra della camera, mi voltai di lato e mi coprii il viso con il cuscino, quella mattina avevo un' insolita voglia di dormire ancora e ancora. Dopo tanto tempo avevo ripreso a sognare e a dormire sonni tranquilli, il suo sorriso mi occupava la mente come i suoi splendidi occhi turchesi... “Ma che...” mi sedetti di scatto... cosa mi stava succedendo ? Mi alzai confusa dei miei stessi pensieri e andai a rinfrescarmi il viso in bagno, mi guardai allo specchio e notai che uno leggero rossore colorava le mie guance. Avevo forse la febbre pensai controllandomi con la mano la temperatura del corpo, ma non era così. Mi vestii e raccolsi i lunghi capelli biondo ambrato in una coda alta per andare a trovare il convalescente Naruto, che mi aveva, probabilmente, salvato la vita il giorno prima.

Scesi le scale e uscii dall' ostello in direzione dell' ospedale, quando incontrai Shikamaru che passeggiava tranquillo “Oh ciao Akane ” mi salutò con un grosso sbadiglio e muovendo appena la mano “Ciao Shikamaru ti sei appena svegliato?” domandai per via del grosso sbadiglio e i suoi occhi lucidi “Si, in realtà si e sono in terribile ritardo per gli allenamenti” rispose annoiato “E allora perchè non stai correndo?” gli chiesi perplessa “No, correre alla mattina è una grande scocciatura” mi rispose lui con aria stanca “E tu dove stai andando di bello?” mi chiese “Sto andando in ospedale a trovare un ragazzo, Naruto...ehm ” “Uzumaki” mi aiutò lui “Cos' ha combinato stavolta?” si informò lui tutt'altro che preoccupato “Beh si è ustionato una gamba cercando di salvarmi... adesso devo andare a presto” detto ciò mi girai e corsi verso l' ospedale... non volevo parlare della mia imprudenza durante la battaglia, mi irritava da matti sapere che da sola non sarei riuscita a schivare quel ninjutsu, mi faceva sentire una povera inetta anche se allo stesso tempo ero grata a Naruto per il suo gesto. Aprii lentamente la porta scorrevole della stanza d' ospedale e trovai Naruto in piedi davanti alla finestra, non doveva avermi sentito perchè non si voltò per vedere chi fosse entrato nella stanza. “Buongiorno, non dovresti stare a letto? Sei convalescente” lo salutai e a conferma di ciò che avevo pensato il ragazzo si girò di scatto con occhi terrificati e colpevoli, ma dopo avermi riconosciuta il suo sguardo si illuminò “Ciao Akane, per fortuna sei tu... pensavo fossi Sakura” ridacchiò lui. Sorrisi e dissi “Dovresti comunque stare a letto” annuì e si sedette “Come stai oggi?” mi informai guardando la sua gamba fasciata e sedendomi sul lettino di fronte a lui “Molto bene” rispose con un grande sorriso che mi fece sentire meno in colpa. “Non sentirti in colpa” disse lui come leggendomi dentro “Si ma se non fosti stata imprudente...” “Lo farei ancora se fosse necessario” mi interruppe lui con occhi sinceri annuendo con forza.“Ma io non lo merito” dissi con un filo di voce a capo chino; in quel momento qualcuno entrò nella stanza mi voltai e sulla porta stava un ragazzo dalla carnagione bianca come la neve , dai capelli color pece, con volto serio che si trasformò non appena mi vide in uno strano sorriso che sembrava innaturale “Vedo che sei in compagnia di una bella ragazza” disse con quel leggero sorriso e occhi socchiusi. Arrossii violentemente e notai che anche le guance di Naruto si colorarono di un leggero rosa purpureo “Sai ma cosa dici!” lo rimproverò alzando la voce Naruto “Ero venuto a vedere come stavi quando ho saputo da Shikamaru che eri in ospedale, ma non pensavo di trovarti in stanza solo con una ragazza ” disse ammiccando all' amico. “E come ha fatto a saperlo Shikamaru...?” chiese sviando le sue supposizioni “Credo sia colpa mia” dissi imbarazzata “Mentre stavo venendo qui l' ho incontrato per strada”

“Ti ho portato questo” disse Sai mostrando un cesto di frutta che appoggiò sul comodino. “Come hai fatto a prenderti quella bella ustionata?” chiese il ragazzo moro

“Un piccolo incidente” “Salvandomi la vita” dissi con rammarico, Sai mi chiese di continuare “Ero uscito a fare una passeggiata” raccontò Naruto “Quando senti un grido corsi a vedere cosa stava accadendo e vidi una bambina con dei fiori di fronte ad alcuni ninja mercenari” “Al confine di Konoha?” chiese Sai “Si poco lontano dalle porte del villaggio” intervenni, Naruto continuò il racconto “Dissi alla bambina di scappare per dare l' allarme quando comparve Akane per aiutarmi” “Akane sei tu, giusto?” chiese il moro guardandomi “Si, piacere” “Io sono Sai” . Naruto continuò il suo racconto parendo irritato “Quindi abbiamo sconfitto i mercenari ed eccoci qui”

“Hai già fatto rapporto all' Hokage?” chiese Sai a Naruto “Ehm no, non ancora ” rispose lui grattandosi la tempia. “Avresti dovuto Naruto” lo sgridò l' amico “Potrebbero tornare, vado ad avvisare l' Hokage” disse congedandosi. “Ciao Akane, è stato un grande piacere, spero avremmo l' occasione di incontrarci ancora ” disse con un sorriso il moro e uscì. “Quel Sai... AJFKASLF!” borbottò il biondino.

“Scusalo, è il mio compagno di team insieme a Sakura, ma non sa ancora come comportarsi bene in pubblico” si scusò Naruto “Io l' ho trovato simpatico, un po' strano ma simpatico” risposi sinceramente . Posai gli occhi nuovamente sulla fasciatura del ragazzo, mi avvicinai a lui e misi entrambe le mani sopra essa “Cosa vuoi fare?” chiese il ragazzo “Shhht, voglio solo accelerare la tua guarigione” lo zittii e iniziai il jutsu medico “Shōsen no Jutsu ” 'Palmo mistico, lo stesso utilizzato da Sakura' concentrai il chakra sulle mani stimolando la rigenerazione delle cellule morte della gamba di Naruto. Dopo il Jutsu mi sentivo sfinita e mi accasciai sul lettino libero a fianco di quello di Naruto. “Cosa ti prende?” domando preoccupato il biondo “Non preoccuparti è il Jutsu che richiede molto chakra a stancarmi” risposi sorridendo debolmente “Dammi un attimo e mi riprendo” lo rassicurai, mi si chiusero gli occhi e sprofondai in un sonno profondo. Aprii gli occhi lentamente, infastiditi dalla forte luce; mi sentivo ancora stanca e avrei preferito dormire ancora “Ti sei svegliata, finalmente!” esclamò una voce sollevata di ragazzo... era Naruto, mi trovavo in ospedale: la confusione iniziale svanì in poco tempo... Avevo compiuto un Jutsu medico e mi ero addormentata “Quanto ho dormito?” chiesi a Naruto “Due ore, se non ti fossi svegliata l' avrei fatto io e sarei andato a chiamare Sakura” disse tormentato; cambiai discorso “Come sta la tua gamba?” chiesi indicandola “Bene, credo” rispose. Mi alzai dal letto, vidi nero e per un istante temetti di svenire ma il malessere cessò; mi avvicinai alla sua gamba ma lui mi prese i polsi “Non vorrai ritentare quel Jutsu spero, non te lo permetterò” disse serio “No, volevo toglierti la benda e poi non servirebbe compierne un altro, dovresti essere già guarito” dissi sorridendo. Mi guardò negli occhi come per accertarsi che dicessi la verità, poi annuì e mi lasciò lentamente i polsi; alzai la sua gamba e iniziai a srotolare delicatamente la fasciatura ed evidentemente il mio Jutsu aveva funzionato: sulla sua gamba non c'erano segni di bruciatura ne cicatrici.

Toccai leggermente, facendo attenzione a non fargli male, la parte che era escoriata “Mi fai il solletico” ridacchiò Naruto “E' con grande piacere, Naruto Uzumachi che la informo di essere completamente guarito” scherzai. Le visite non erano finite, ancora una volta qualcuno aprì quella porta: un uomo alto e magro con il volto quasi interamente coperto da una maschera e un occhio coperto dal coprifronte, fece la sua apparizione. Dal coprifronte spuntava una massa di capelli ribelli argento o bianchi e tra le mani stringeva un libro 'Il paradiso della pomiciata' fece qualche passo ed entrò nella stanza “Buongiorno Naruto, Sai mi ha informato che non saresti venuto all' allenamento di oggi perchè ti trovavi in ospedale. Sono venuto a vedere come stai” disse socchiudendo gli occhi e accennando un sorriso da sotto la maschera. “Kakashi-sensei sono già guarito grazie a Akane” disse Naruto sfoggiando un gran sorriso indicandomi “Mmm quindi tu saresti Akane” suppose Kakashi “Si signore” risposi con rispetto “Bene, Naruto se ti senti guarito allora dovrai venire con me dall' Hokage per fare rapporto”. “Ci vediamo allora Naruto” dissi ma Kakashi “No, Akane dovrai venire anche tu” “Uhm va bene” No, non andava per niente bene, temevo mi avrebbero smascherata ma se mi fossi rifiutata sarebbe sembrato sospetto, troppo sospetto.


Angolo dell' autore:  Cosa succederà nel prossimo capitolo?? Eheh non vi anticipo niente ma diciamo che la storia avrà un risvolto leggermente inaspettato :)  Non mancate di leggerlo, mi raccomando. Saluti Eliosa

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Dall' Hokage ***


Capitolo 6

Dall' Hokage

 

Camminavamo per le animate vie di Konoha, in silenzio, mentre nella mia testa vedevo mille scene di come poteva essere rivelato il vero motivo che mi aveva condotto a Konoha, di come sarei fuggita e della delusione del maestro. Mi sentivo già demotivata, come se essere scoperta fosse una cosa inevitabile. Naruto rallentò il passo, per trovarsi al mio fianco “Tutto bene? Mi sembri turbata... Stai tranquilla Tsunade-baa-chan non è spaventosa quanto dicono ” mi sussurrò lui, quel ragazzo aveva la capacità di capire esattamente il mio stato emotivo, e mi diede un' affettuosa pacca sulla spalle per incoraggiarmi “Nonna Tsunade?” chiesi interrogativa “Lei vive qui” disse fermandosi di fronte a un grande edificio color rosso corallo, indicandolo.

Il palazzo rosso corallo doveva essere la dimora del Hokage, il capo villaggio ed era circondato da una piccola mura di cinta. “Siamo arrivati” esordì a conferma Kakashi.

L' ufficio dell' Hokage era molto luminoso in quanto dotato di grandi finestre ed era inaspettatamente in gran disordine: c'erano pile di fogli accatastati sul pavimento così come sulla grande scrivania in mogano, dove dietro sedeva una bella donna con i capelli biondi raccolti in due code. Nella stanza c' era anche Sai, il ragazzo dalla carnagione pallida che avevo conosciuto all' ospedale, mi salutò con la mano.“Tsunade-baa-chan” “Narutooo quante volte dovrò ripeterti di non chiamarmi così ?!?! ” lo sgridò la donna rossa di rabbia in volto, sbattendo un pugno sulla scrivania che fece cadere alcuni fogli sul pavimento. “Naruto è venuto a fare rapporto su quanto è accaduto ieri al confine del villaggio” la informò Kakashi. “Sai mi aveva già accennato la cosa, ebbene” lo intimò a cominciare “Dunque, stavo passeggiando quando l' urlo di una bambina richiamò la mia attenzione...” iniziò a raccontare Naruto “... è stato grazie all' aiuto di Akane che siamo riusciti a fermarli” decretò alla fine il biondino. La donna che fino a quel momento non mi aveva degnato di uno sguardo mi chiese “Akane saresti tu giusto?” fino a quel momento non avevo aperto bocca e risposi annuendo”Da che villaggio provieni?” facendomi coraggio recitai “Sono nata nel villaggio nascosto del Gelo” “E cosa ti porta a Konoha, kunoichi del villaggio del Gelo?” domandò “Voglio ricominciare una nuova vita” recitai ancora e per rendere più credibile la mia storia inventai “I miei genitori sono morti da poco e non c' era più nulla a legarmi a quel villaggio, solo tristi ricordi” “Capisco” rispose abbastanza soddisfatta. Di colpo si aprì la porta ed entro correndo una donna magra, dai capelli corti e neri, con in mano un documento che consegnò tempestivamente all' Hokage. Mentre leggeva freneticamente il documento, il suo sguardo diventava sempre più accigliato e alla fine proferì “Team Kakashi visto che siete già qui vi affido una missione della massima priorità, siccome Sakura dovrà restare al villaggio per fornire assistenze mediche, per l' imminente selezione Chunin , verrà sostituita da Akane visto che ha già collaborato con Naruto” ................ Un attimo .....COOSA?! “Sempre che tu sia d' accordo ” aggiunse guardandomi in visto “Ehm...si ...certo” balbettai

“Perfetto, la missione è di livello B e dovrete proteggere il signor Iou, il fabbricante d' armi che vive fuori dal villaggio di Konoha” annuimmo attenti alla spiegazione “Il signor Iou sta progettando una nuova e pericolosissima arma e temiamo che questa o lo stesso signor Iou vengano rapiti, dovrete proteggere il fabbro finché l' arma non sarà pronta, poi la porterete a Konoha. Partirete prima dell' alba “ ci informò “e Kakashi dovrai accompagnarli in questa missione” l' uomo dai capelli argentei annuì.

Ci congedammo,uscimmo dal palazzo e ci separammo per andare a preparare l' occorrente della missione, dandoci appuntamento più tardi vicino ai cancelli del villaggio.

Angolo dell' autore : Un saluto a tutti, bene, che dire non è un risvolto un po' inaspettato? La povera Akane viene incastrata  da Tsunade e dovrà andare in missione con Sai, Kakashi e Naruto... Cosa succederà?? ^^  Lo scoprirete leggendo i prossimi due capitoli ;) Al prossimo capitolo Eliosa

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Missione di livello B con il Team 7 ***


Capitolo 7

Missione di livello B con il Team 7

 

 

Mentre camminavo verso i cancelli pensavo a come avevo fatto a cacciarmi in quel bel pasticcio; l' Hokage mi aveva presa alla sprovvista e ora avrei dovuto proteggere, quando invece ero abituata a uccidere. Il lato positivo della cosa era che potevo sfruttare la missione per allenarmi anche se passare del tempo con Sai mi metteva un po' di inquietudine, era simpatico ma il suo modo di fare era un po' bizzarro e il suo sguardo aveva qualcosa di sinistro o forse era solo la mia immaginazione.

Non arrivai per prima, ai cancelli c' era proprio Sai ad aspettare, appoggiato al muro con le braccia conserte e la testa china. Quando mi avvicinai alzò lo sguardo “Ah ciao Akane” “Ciao Sai, gli altri non sono ancora arrivati suppongo..” “No, loro sono i soliti ritardatari” rispose , fece una pausa e proferì “Naruto dice che sei straordinaria quando combatti” di nuovo una pausa e non potei evitare di arrossire lievemente per quello che pensava Naruto “Con questa missione potrò accertarmene” disse sorridendomi “Naruto esagera dopotutto è finito all' ospedale a causa mia” dissi abbassando lo sguardo. “Naruto è tipo da fare queste cose” disse Sai “Quali cose?” chiesi non avendo capito “E' il classico ragazzo che si sacrifica per gli altri” disse con una punta di orgoglio “Si, hai ragione” confermai ricordandomi le dolci e sincere parole che mi rivolse all' ospedale ” Lo farei ancora se fosse necessario”. Naruto arrivò prima di Kakashi che si inventò una scusa del tipo “Avevo una cosa molto importante da fare ...ehm ma ora non la ricordo” si schiarì la voce come per cambiare discorso e abbozzò un lieve sorriso “Bene, ci siamo tutti,che la missione abbia inizio ” e detto ciò ci incamminammo alla volta della bottega del signor Iou. La grande foresta di Konoha era bellissima in primavera ed era piena degli odori della natura e qualche scoiattolino qua e la , gli alberi erano grandi e verdi e la loro ombra ci permetteva di camminare al fresco. Di li a poco il cielo cominciò a imbrunire e decidemmo di accamparci e passare la notte in una piccola radura tra gli alberi; Naruto decise di andare a cercare della legna per accendere il fuoco,non faceva freddo ma durante la notte la temperatura sarebbe scesa sicuramente. “Ti aiuto” mi proposi seguendolo; raccogliemmo numerosi rametti che si trovavano al suolo e Naruto ne aveva raccolti così tanti da non vedere dove camminava che mi urtò accidentalmente facendoli cadere. Scoppiammo a ridere “Naruto sei un bel pasticcione” dissi con le lacrime agli occhi “Non l' ho fatto apposta” si scusò ridendo. Ci dividemmo il legname e raggiungemmo gli altri appena in tempo perchè la sera stava sopraggiungendo. Accendemmo il fuoco e ci sedemmo intorno ad esso; Naruto per passare il tempo propose su di giri e con un sorriso sinistro “Vi va di ascoltare la mia storia dell' orrore?” annuimmo e raccontò “Questa è la storia di Oiwa una giovane e bella ragazza, un giorno si fidanzò con un uomo di nome Lemon, nonostante non possedesse molto denaro. Dopo il matrimonio Oiwa restò incinta, ma Lemon cominciò a odiare la sua giovane moglie felice e intraprese una relazione extra coniugale con una ricca donna di nome Oume. Un giorno il padre di Oume venne per incontrare Lemon e gli disse che malgrado sua figlia si fosse follemente innamorata di lui, era disonorevole in quanto era già sposato. Così Lemon non avrebbe potuto avere Oume e di conseguenza la ricchezza e la nobiltà che ella possedeva. Così cominciò ad ideare un piano per sbarazzarsi di Oiwa e il suo bambino e poter sposare Oume. Una sera mentre Oiwa e Lemon erano a cena, la donna notò che il marito era stranamente silenzioso e nervoso per qualche motivo; così lo intimò a mangiare ma lui non volle toccare cibo. Le gridò di smetterla di agitarsi e mangiare, perchè disse, doveva essere in forze per il bambino, quindi la donna smise di insistere e mangiò la sua cena. Non passò molto che ella cominciò a sentirsi terribilmente male, mentre Lemon la guardava freddamente non offrendole il suo aiuto. Ma Oiwa non morì subito nonostante il suo viso fosse rimasto sfigurato dagli effetti del veleno e avesse perso il bambino, ella visse. Una sera Lemon portò la moglie a fare una lunga camminata e arrivando nei pressi di una scogliera, la spinse giù. Pensando che i suoi guai fossero, finiti Lemon pianificò le nozze con Oume, ma la notte prima del matrimonio notò che la lampada che aveva di fianco al letto cominciava a spegnersi ed incuriosito si mise a fissarla; ed improvvisamente la faccia sfigurata di Oiwa rimpiazzò la lampada 'Traditoreee' sibilò il fantasma per poi sparire. Il giorno seguente lui e Oume celebrarono le nozze, ma quando lui alzò il velo vide il volto sfigurato di Oiwa che sibilò per la seconda volta 'Traditore' così sguainò la spada per decapitare il fantasma, ma la testa troncata fu quella di Oume e sentì una risata in lontananza. Così cercando un posto dove nascondersi torno nella sua vecchia casa, dove aveva abitato con Oiwa. Inaspettatamente sentì bussare alla porta e quando aprì vide nuovamente il volto sfigurato del fantasma, decapitò il fantasma per scoprire poi di aver ucciso il padre di Oume. Così Lemon corse nel luogo dove quella sera aveva ucciso Oiwe, infatti ovunque andasse la sua risata lo perseguitava. Si fermò di fronte al dirupo e “ fece una pausa, tutti noi pendevamo dalle sue labbra “dei passanti raccontarono di aver visto l' uomo essere spinto dal fantasma della donna per poi gettarsi dopo di lui ridendo”

“Spaventoso” commentò Kakashi “Già mette i brividi” asserì Sai. “Bene meglio mettersi a dormire domattina ci dovremmo svegliare presto, non manca molto alla bottega del signor Iou” disse Kakashi sbadigliando. Naruto si avvicinò a me e mi disse “Spero di non averti spaventato a morte con la mia storia” “Non mi hai assolutamente spaventata” dissi e poi con uno sguardo maligno e sinistro aggiunsi “Ne conosco di molto più agghiaccianti”. Mi rivolse uno sguardo di sfida “Bene, ma dovrai raccontarmele durante la prossima missione” disse e si sdraiò come gli altri. Come un' altra missione?



Angolo d'autore : per la storia dell' orrore ho preso spunto da un racconto tradizionale giapponese. Spero questo capitolo vi sia piaciuto...e al prossimo Eliosa

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Iou il fabbro ***


Capitolo 8

Iou il fabbro

 

 

Camminammo qualche ora nel bosco che cominciava a farsi via via meno fitto, fino ad intravedere un ponte che collegava il bosco a una piccola ed arida pianura dove sorgeva una casupola. Ci fermammo davanti al ponte “E' questa la bottega?” chiesi a Kakashi “Ebbene si, questa è la bottega di Iou” detto ciò sentimmo un forte boato e una fumata uscire dalla cappa del camino della casupola. Ci guardammo preoccupati e ci precipitammo verso la casa. “Al tre apro la porta” ci informò Kakashi mentre sfoderammo i kunai “Uno...due..e tre” spalancò la porta e trovammo un ragazzo buffo che cercava di domare il fuoco del camino. “Caspita mi domando cosa sia potuto andare storto questa volta” disse accigliato un uomo sulla cinquantina, magro, con i capelli bianchi, folte sopracciglia anch'esse bianche, degli esili baffi e una barbetta a V sul mento. “Mi scusi, lei è il signor Iou?” chiese Sai al uomo “Si e voi chi siete?” “Siamo qui per proteggerla veniamo da Konoha” lo informò Kakashi “Allora siete benvenuti” esordì  “Ci hanno detto che lei è in pericolo per via delle nuove armi che sta progettando e quali sarebbero?” chiese incuriosito Naruto “Shoseki vai a prendere le ultime novità” istruì il giovane “D' accordo” “Ecco ci sono tutte” disse il giovane aiutante e posò le armi, avvolte in dei panni, sul tavolo in centro alla stanza. Il vecchio si avvicinò al tavolo e srotolando la prima arma annunciò “Vi presento la mia prima creazione: il kunai a due lame” “Mai visto un kunai del genere” esclamai.”La presenza della doppia lama lo rende praticamente un' arma infallibile” iniziò a spiegare e Naruto cominciò a toccare la strana arma quando emise un acuto urlo di lamento. Ci voltammo verso di lui quando il vecchio aggiunse “Oh dimenticavo la lama è impregnata di veleno quindi fai attenzione ragazzo” “E me lo dice adesso ” disse debolmente Naruto. “Scusi ma non le sembra un arma un po' pericolosa da maneggiare?” chiesi “Si lo è, per questo che ho creato un altro gioiello” disse entusiasta e scoprì la seconda arma “Ecco il kunai a due mani” disse stringendo un kunai senza nemmeno le lame, lo guardammo delusi “E' senza lama, quel kunai non serve a niente” notò Naruto “Come ti permetti moccioso, allora guarda questo” disse alzando il panno dalla terza arma “Shuriken a mille lame” esordì “Ma da che parte si prende?” chiese Kakashi perplesso. “Ed è per queste pericolosissime e ricercatissime armi che la sua vita sarebbe in pericolo? ” domandai poco convinta. “Ehm io non saprei” disse poco convincente. In quel momento lo stomaco di Naruto brontolò e lui arrossì “Scusate ho un po' di fame” disse portandosi la mano dietro la nuca. “Naruto sei il solito” lo ammonì il maestro “Poco distante mi era sembrato di vedere un fiume possiamo andare a pescare del pesce lì ” proposi “Ottima idea Akane” disse Sai; salutammo il vecchio per andare alla ricerca di cibo.
Il fiume non era molto distante, mi tolsi le calze nere che arrivavano fin sopra il ginocchio scoprendo le mie gambe lunghe poi mi tolsi i lunghi polsini di rete che usavo a coprirmi le braccia, per avere una piccola protezione in caso di combattimento. Gli occhi di Naruto si fermarono sulle mie gambe, come imbambolato e così anche quelli di Sai. Ignorandoli, presi coraggio ed entrai nel fiume con l' acqua che arrivava fino alle ginocchia, mi piegai e notai che quel fiume fortunatamente era ricco di pesci. Aspettai quindi che questi saltassero fuori dall' acqua per colpirli col kunai “Waoh ma sei bravissima” commentò Sai “Naruto, Sai andate a prendere un po' di legna per accendere il fuoco per cuocere il pesce “ ordinai “Subito” dissero in coro i due. Dopo aver pescato sei pesci decisi che potevano bastare, uscii dall' acqua gelida e mi sedetti aspettando che le gambe si asciugassero con il calore del sole, per poi rimettermi le lunghe calze nere e i polsini a rete. Kakashi arrivò e mi chiese dov'erano finiti gli altri due, non feci in tempo di rispondere, quando questi sopraggiunsero con in mano numerosi rametti di legna. Sai accese la legna ed io cominciai a cuocere il pesce che avevo infilzato nei rametti rimasti. “Buon appetito ”disse Naruto e a seguire gli altri, me compresa.
Terminato il pranzo ci recammo nuovamente alla bottega del vecchio Iou ma non c' era più traccia ne di lui ne del suoi aiutante. “Che gli abbiano rapiti?” provò a ipotizzare Naruto “Non credo, non ci sono segni di lotta” disse Sai, ero pienamente d'accordo con lui; Kakashi iniziò ad ispezionare la stanza quando notai che c' era un attrezzo fuori posto, e nel sistemarlo si aprì una botola nella parete di legno. “Ecco dove sono andati”.
Entrammo nel passaggio segreto che conduceva a una scalinata, scesi i gradini ci trovammo di fronte a un corridoio aperto sovrastato da delle lame giganti in movimento. “Questa trappola è uno scherzo da ragazzi adesso ci penso io” disse il ragazzo impulsivo “Aspetta Naruto” lo fermò Kakashi “Guarda” e indico di fronte a noi: in fondo al corridoio c' era un bersaglio “Lasciate fare a me” disse Sai ma il kunai da lui lanciato colpì una delle lame attivando una trappola: ci vennero scagliati contro non so quanti kunai Fūton: Reppūshō” recitai con prontezza 'Palmi dell' Uragano' concentrai il chakra nelle mani creando un flusso di vento che bloccò i kunai. “Ci riprovo” disse Sai e questa volta il suo kunai centrò il bersaglio, le grandi lame sparirono nel soffitto lasciandoci libero il passaggio per proseguire. Percorremmo il corridoio ed entrammo in una stanza piena di bellissime, accurate e lucidissime armi di ogni tipo. “E così avete scoperto la mia collezione” disse il vecchio più avanti a noi. “Ma sono bellissime queste armi” disse estasiato Naruto. “Perchè non mette queste armi a disposizione del nostro villaggio?” chiese Sai, al vecchio che rispose “Puoi scordartelo, quando si tratta di armi pericolose come queste è fondamentale scegliere bene chi le usa”. Sentimmo un forte boato e la terra sotto i nostri piedi tremò, ci voltammo verso il vecchio che disse scuotendo la testa“Non guardate me, questa volta io non c' entro”.
Ci precipitammo all' esterno della bottega dove ci aspettavano due uomini con il viso coperto da una maschera, completamente bianca, avvolti in dei lunghi kimoni neri. “Siamo venuti per vedere le nuove armi” disse uno dei due in tono piatto. “Ragazzi state in dietro, questi sono Gaki e Nekomata” disse il maestro posizionandosi davanti a noi. Naruto e Sai si guardarono perplessi, ma io conoscevo già di fama i nostri avversari: Gaki era un' esperto nei ninjutsu acquatici mentre Nekomata era un abile marionettista. “Credo che questi pivelli non vogliano farci passare, sai Nekomata” disse l' altro sogghignando rivolto al compagno. Si scambiarono un sguardo di intesa e corsero nella nostra direzione pronti ad attaccarci. Kakashi sollevò il coprifronte che nascondeva il suo occhio e rimasi piacevolmente stupida da ciò che vidi : uno sharingan.

Angolo d' autore: Ciao a tutti sono Eliosa, volevo informarmi che alcuni dialoghi e alcune tecniche le ho prese dal anime di Naruto, tanto per dargli un tocco più ... famigliare  ;)  Al prossimo capitolo con la battaglia :*

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Kakashi dello sharingan ***


Capitolo 9

Kakashi dello sharingan

 

Non avevo mai visto uno sharingan in un corpo estraneo ad un membro del clan Uchiha, in realtà non avevo mai visto uno sharingan ma ne avevo sentito parlare molto.
Kakashi corse in contro ai nostri avversari e cominciarono un corpo a corpo in tre. L' occhio scarlatto seguiva i movimenti veloci dei nemici, ma Kakashi riusciva altrettanto veloce a pararli o schivarli. Per quanto lo sharingan fosse un abilità micidiale non potevo lasciar combattere Kakashi da solo. Avevo già un piano: Io e Naruto avremmo combattuto contro Nakemota, avrei sfruttato l' abilità del ragazzo nel combattimento diretto, per annientare le marionette del nemico quindi attaccarlo io stessa; Kakashi, invece, grazie al suo sharingan sarebbe riuscito a tener testa ai ninjutsu di Gaki e Sai l' avrebbe aiutato. Guardai Naruto “Vieni con me, Sai tu invece va ad aiutare Kakashi” annuirono. “ Ippon Nukite ” concentrai il chakra nella mano per poi farlo fluire in un unico dito “Kakashi, si metta a terra” urlai, il maestro ubbidì, rilasciai il ninjutsu e colpii il marionettista che sfortunatamente riuscì in parte a schivare il mio colpo. “Pessima mira” commentò arretrando con un balzo, sempre con quel suo tono piatto e inanimato. Sorrisi compiaciuta, lui non sapeva che il mio scopo non era colpirlo bensì allontanarlo dal compagno. Naruto si gettò in un corpo a corpo col nostro avversario, quindi creò quattro copie di se con le quali calciò l' avversario scaraventandolo in aria, per poi terminare con un calcio volante rovesciato, che riuscì a parare ma nonostante ciò venne scagliato al suolo sollevando un gran polverone. Entrammo nella nube di polvere, e Naruto si gettò nuovamente all' attacco, ma la visibilità era ridotta e venne colpito ripetutamente da varie figure. Ipotizzai che durante la confusione Nakemota avesse richiamato le sue marionette. Ora iniziava la parte difficile...

Nel frattempo Gaki non riuscendo a portare a termine neanche un colpo, arretrò con un balzo, allontanandosi da Kakashi, che Sai raggiunse, affiancandolo. Gaki fece dei gesti con le mani pronunciando “Suiton: Dai Bakusui Shōha ” emettendo una grossa quantità di acqua dalla bocca, sparandola verso Sai e Kakashi, il quale nel frattempo, in onore della sua fama di ninja copiatore, aveva ricreato un getto pressoché identico che si schiantò con l' altro. Il ninja rimase perplesso, stupito e leggermente preoccupato da ciò che aveva visto, non gli era mai successo che qualcuno avesse ricreato in modo così scrupoloso una sua tecnica; ma non si fece abbattere. Guardò il ragazzino accanto al suo avversario e con un ghigno di soddisfazione ebbe una brillante idea “Suiton - Mizu Bunshin no Jutsu ” detto ciò creò una copia acquatica di se, Sai si avvicinò correndo rapidamente per eliminare la copia ma Gaki approfittandosene “ Suirō no Jutsu” 'Tecnica della prigione acquatica' intrappolò il ragazzino in una bolla d' acqua e il suo clone vi appoggiò la mano sopra. Kakashi vedendo che in quella prigione acquatica il ragazzo non riusciva a respirare, si lanciò verso di lui ma venne fermato dal vero Gaki ed iniziarono un combattimento corpo a corpo con l' ausilio dei kunai.

Naruto in quella cortina di polvere non riusciva a vedere e di conseguenza a schivare gli attacchi delle marionette di Nakemota; ebbi un idea: avrei provato ad utilizzare l' uragano di giada per sollevare la nube di polvere “ Fūton: Suiran Reppū ” creai una grande folata di vento e riuscii nel mio intento. Senza tutta quella polvere riuscivo a vedere anche Kakashi che lottava con Gaki e poco distante da lui una sfera d' acqua con accanto una copia dello stesso Gaki; acuii lo sguardo per notare che all' interno di quella bolla si trovava Sai. Mi chiesi perchè creare una copia da tenere in disparte, invece di utilizzarla come aiuto in un combattimento, poi capii “Naruto, vai ad aiutare Sai, devi eliminare la copia di Gaki perchè il ninjutsu venga rilasciato” gli ordinai, poi rivolta a Nakemota “A te ci penso io”. Naruto corse in direzione di Sai lasciandomi sola con il mio nemico. Ammassai il chakra nelle mani e, quando mi si parò di fronte l' ultima delle sue marionette con un pugno la frantumai. Prima che estraesse il suo rotolo ed evocasse altre marionette, radunai il ciakra nel piede e con forza gli diedi un repentino calcio laterale che non parò. Si sentii il rumore di una o più costole rotte e poi finì scaraventato di lato rotolando qualche metro.

Naruto lanciò un kunai alla copia di Gaki che parò con facilità, allora iniziò con lui un corpo a corpo; la copia parava i suoi colpi e attaccava, senza mai allontanare la mano dalla bolla d' acqua in cui Sai stava soffocando. “Resisti amico” lo incoraggiò Naruto; “Kage bunshin no jutsu ” e creò una copia di se. Naruto scambiò uno sguardo d' intesa col suo maestro,poi insieme al suo sosia si scagliarono contro la copia acquatica e il vero Gaki, ingenuamente e scoprendosi, parò il colpo del ragazzo indirizzato alla copia, colpendo contemporaneamente con un kunai l' altro Naruto che si dileguò. Ma non si accorse di Kakashi alle sue spalle che lo spintonò, facendolo entrare nella sua stessa prigione, insieme a Sai che stava per svenire. Gaki non poté far altro che richiamare la sua copia, rompendo la prigione e liberando di conseguenza anche Sai, che cadde in ginocchio stremato e senza fiato. Naruto si avvicinò all' amico per accertarsi delle sue condizioni; Kakashi, invece, ne approfittò mentre Gaki cercava di riprendersi “Chidori” concentrò nella mano una grande quantità di chakra trasformandolo in elettricità, nell' aria si sentì uno strano rumore acuto, come il verso di tanti falchi e la sua mano emanava un forte, accecante bagliore. Prese la rincorsa e colpì Gaki che emise un verso agghiacciante di dolore, per poi cadere a terra privo di vita.

Nakemota si rialzò ma non gli diedi tregua, lo colpii in viso con il gomito, feci un grande salto, alzai la gamba e la riabbassai con violenza concentrando il chakra nel tallone. Con la discesa il mio colpo acquistò maggior forza che con l' impatto distrusse parte del terreno nell' area circostante. Mi accasciai a terra priva di forze, avevo consumato troppo chakra, la vista cominciava ad appannarmisi e stare in piedi mi risultava difficile, ma la cosa importante era aver sconfitto i nemici. Kakashi mi raggiunse “Tutto bene?” chiese preoccupato “Si, sono esausta” biascicai detto ciò mi prese tra le braccia, ma non ebbi la forza ne di sottrarmi, ne di sentirmi in imbarazzo. Tornammo al fiume dove avevamo mangiato; eravamo tutti malconci, Sai continuava a tossire e tremare avendo ancora gli abiti umidi, mentre Naruto e Kakashi era feriti in vari punti del corpo. Dopo un ora cominciai a sentirmi meglio e meno debole, Naruto mi si avvicinò con un panno tra le mani “Ti senti meglio?” chiese premuroso “Si, vieni che ti disinfetto quelle brutte ferite sulla schiena” gli presi il panno, ancora umido dalle mani, lo feci voltare, lui si slacciò la giacca e mi mostrò la schiena nuda piena di graffi. Cominciai a premere leggermente il panno per pulire le ferite, sussultò “Ti faccio male?” chiesi “No” sussurrò. Feci per alzarmi e bagnare il panno, ma Naruto si girò, a torso nudo per prendermi il panno tra le mani; rimasi imbambolata ad osservalo, il viso tenerissimo con qualche graffio, quei suoi innocenti occhi celesti nei quali mi persi per l' ennesima volta, per poi abbassare lo sguardo ad osservare i suoi pettorali perfetti. Rimanemmo per qualche istante così, a guardarci, come se il tempo si fosse fermato, come se quel momento etereo durasse all' infinito. Non mi chiesi nemmeno dove fossero i nostri compagni, quel momento fu solo nostro. Si schiarì la voce e si alzò rosso in viso, come me.


 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Ricordi d' infanzia ***


Capitolo 10

Missione compiuta e Ricordi d' infanzia

 

Tornammo alla bottega,dove il signor Iou ci stava aspettando con un rotolo tra le mani, mentre il suo assistente Shoseki metteva a posto il gran disordine nella stanza. “ E' per voi, portatelo a Konoha e proteggetelo con la vostra stessa vita” disse il fabbro consegnando il rotolo nelle mani del maestro Kakashi che chiese “Qui è contenuta la nuova arma ?” “Si, sono molto fiero del mio gioiellino, mi raccomando fate attenzione nella strada del ritorno” ci avvertì. Salutammo il fabbro e ci incamminammo verso Konoha entrando nuovamente nei fitti boschi.
Arrivammo senza problemi al villaggio, verso sera. “Sono orgoglioso di voi ragazzi, abbiamo portato a termine la missione” disse Kakashi e poi rivolto a me “Sono molto fiero anche di te, Akane sei stata bravissima, sopratutto sono rimasto piacevolmente stupito dalla velocità in cui hai elaborato quel piano e dalla sua efficacia. Buonanotte” detto ciò si congedò ed andò probabilmente a consegnare il rotolo contenente l' arma del vecchio.
Da lontano Naruto vide la sua amica dai capelli rosa “Sakura chaan” la chiamò e lei ci venne incontro. “Ciao ragazzi, com'è andata la missione senza di me?” chiese con aria angelica “Benissimo” rispose Naruto gioioso “Davvero e non vi sono mancata neanche un po'?” chiese con uno strano sguardo; Sai mi sussurrò “Preparati” e si guardò i piedi fingendo di non aver sentito la domanda di Sakura. Prepararmi? A cosa ? Non feci in tempo a pensarlo che Sakura, caricò e diede un forte pugno in faccia a Naruto, il suo viso da angelico che era prima si era trasformato, in una faccia spaventosa e arrabbiata. Si avvicinò e raccolse Naruto, alzandolo per il colletto “Ma perchè devi colpirmi sempre” piagnucolò lui “Non ho detto niente” e lei urlandogli in faccia “Perchè ci hai messo troppo tempo per rispondere” “Sakura” la chiamai, lei lasciò cadere a terra il ragazzo e mi guardò con volto nuovamente angelico... Quella ragazza cominciava a spaventarmi. “Com' è andata la selezione Chunin” chiesi “Bene, anche se ci sono stati quattro feriti gravi e sei mal ridotti” disse alzando le spalle; Naruto si alzò, si pulì con la mano le braccia dalla polvere e propose “Perchè non andiamo a mangiare del ramen di Teuci per festeggiare la missione” e aggiunse subito, mettendo una mano sulla spalla dell' amica come se niente fosse “Può venire anche tu, Sakura”. La ragazza si infuriò di nuovo e prendendo la mano del ragazzo lo scaraventò al suolo dicendo “Non toccarmi!!” per poi aggiungere “Comunque preferisco andare a casa a riposare, dopo oggi sono molto esausta” ci salutò e si incamminò. “Ma Sakura” biascicò Naruto, in quel momento il mio stomaco si strinse, una morsa alla gola, cos'era quel sentimento opprimente che provavo? Gelosia forse, vedere Naruto e Sakura scherzare e comportarsi così naturalmente mi rattristò e mi fece tornare alla mente vecchi ricordi. “Dovrai abituartici” mi disse Sai “Loro due fanno sempre così, pensa che una volta Sakura ha colpito anche me... Naruto deve avere una resistenza fisica formidabile” disse ridendo, annuii persa nei miei pensieri .“Allora andiamo a mangiare?” chiese Naruto e ci incamminammo al chiaro di luna. Il chiosco di Teuchi non era affollato e dovemmo aspettare solo cinque minuti per sederci. Naruto ordinò una doppia porzione extra large di ramen con tante fettine di maiale, mentre Sai ed io una porzione normale. Mangiai in silenzio e ancora turbata pensavo a Naruto, ma la sua faccia soddisfatta dopo aver mangiato, mi fece tenerezza, portandosi via parte della mia tristezza. Naruto ci offrì la cena, quindi mi alzai dal bancone , augurai la buonanotte a lui e a Sai e mi incamminai verso l' ostello. Subito venni raggiunta da Naruto “Aspetta, ti accompagno” disse leggermente affannoso per la piccola corsa. “Non sono più una bambina” gli dissi scherzando “Già, ma le ragazze carine non dovrebbero mai andare in giro, la notte, da sole” mi ammonì ”Naruto, sono un ninja e so difendermi” dissi sorridendo “Si, in effetti credo che sarebbe più pericoloso per l'aggressore ” scherzò lui ed io scoppiai a ridere, come stavo bene insieme a quel ragazzo: oltre a leggermi dentro, era capace di manipolare il mio umore, rendendomi allegra con poche parole. Non mi sentivo a disagio oppure in imbarazzo a camminare al chiaro di luna di fianco a lui, mi sentivo in pace con me stessa come quando stavo con Yukifumi, il mio migliore amico. “E' questo l' ostello” dissi indicandolo, “Grazie di avermi accompagnata” “Non c'è problema” disse sfoggiando il suo sorriso migliore. “Prima sembravi un po' giù di corda, sono contento che tu non lo sia più... Beh buonanotte Akane ” “Buonanotte Naruto”dissi ed entrai nell' ostello.
Quella notte sognai Yukifumi o meglio, non fu proprio un sogno bensì un ricordo o una serie di ricordi.
In quel periodo i miei genitori erano già deceduti, mi sentivo estremamente sola e nessuno giocava con me. A volte dei bambini si avvicinavano a me, ma poi i loro genitori li richiamavano, dicendoli di non giocare con me perchè ero una bambina maledetta. Adulti e bambini cominciarono ad avere paura di me e venni sempre più isolata, ogni tanto qualche mercante mi dava per compassione o terrore qualcosa da mangiare e sopravvivevo così, con la fortuna. Dopo qualche mese cominciai ad abituarmi a quello stato di profonda solitudine, ma un giorno dopo aver ricevuto un dono da una anziana signora, incontrai Yuki. Una mela rossa e lucida mi cadde dalle mani e rotolò nel suolo, un bambino dai capelli marroni si chinò e raccolse la mela e avvicinandosi a me, me la porse con un sorriso. Tutto cominciò da quel piccolo gesto, continuammo a vederci, giocare insieme, ridere, scherzare e grazie a lui non mi sentivo più una bambina sola ed emarginata: avevo ricominciato a vivere. I genitori di Yukifumi erano diversi dagli altri adulti del mio villaggio, non cercarono di separarmi da lui e a volte mi invitavano anche a cena o a pranzo da loro; erano diventati come una seconda famiglia. Il mio migliore amico ed io crescemmo insieme, ed il parere della gente su di me cominciò a cambiare grazie a lui. Mi ricordai di un particolare, Yukifumi crescendo cominciò a vestirti quasi esclusivamente con i kimono, i suoi preferiti erano quelli bianchi che facevano contrasto con i suoi,ormai lunghi, capelli marroni che occasionalmente raccoglieva in una coda. Il nostro ritrovo preferito era l' albero di pesco dove avevamo costruito un altalena molto rustica. Un giorno mentre ero seduta su quell' altalena Yukifumi mi disse, serio in volto che doveva parlarmi, io risposi che era il mio migliore amico e che avrebbe potuto raccontarmi ogni cosa... Quel giorno mi confessò il suo amore.
Mi svegliai nel cuore della notte con le lacrime agli occhi, era moltissimo tempo che non pensavo a Yukifumi, ogni volta che lo facevo venivo gettata nella più profonda disperazione ed angoscia. Continuai a piangere, mi imponevo di smettere ma le lacrime continuavano a scorrere sulle mie gote fino al mento. Misi la faccia sul cuscino, urlai, piansi disperatamente per un periodo che non saprei definire, finché non mi riaddormentai dalla stanchezza.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Il Tifone della Foglia ***


Capitolo 11

Dopo la tempesta viene la calma, ma per me arrivò un Tifone ...

 

La mattina mi svegliai più stanca che mai, come se non avessi dormito neanche un' istante. Mi bagnai il viso e mi guardai allo specchio: avevo occhi rossi e gonfi dal pianto, cerchiati da occhiaie. Pensai di rimanere a letto tutto il giorno, ma poi decisi che avrei dovuto uscire per distrarmi. Mi vestii, raccolsi i capelli, uscii dall' ostello e camminai senza meta, fino a che il mio cuore non mancò un battito, il tempo si fermò e il mio respiro divenne affannoso: un lungo kimono bianco richiamò la mia attenzione.  Un ragazzo alto, di spalle, dai capelli lunghi e marroni...Yukifumi sussurrai, lo rincorsi con lacrime di gioia, stavo per saltargli al collo, quando il ragazzo si voltò e mi fermai di colpo. Aveva la pelle diafana, come Yuki, e degli occhi perlati... Mi guardò con sguardo confuso, forse perchè stavo per gettarmi tra le sue braccia, arrossii violentemente, piangendo. ”Tutto bene? Qualcosa non va Akane?” mi chiese il ragazzo con tono gentile, e quando pronunciò il mio nome mi ricordai del nostro primo incontro; era il ragazzo del byakugan che avevo conosciuto all' osteria. “No,scusami devo averti confuso con qualcun altro...”singhiozzai “Mi ricordavi molto una persona che ho amato” dissi non riuscendo a fermare le lacrime. Il ragazzo si guardò attorno impacciato, ed esitando mi strinse in un abbraccio, mi avvinghiai a lui, disperata, fingendo fosse Yuki. Sapevo che non era lui, ma volli aggrapparmi a quel ricordo doloroso e dolce alla stesso tempo; non so per quanto restammo abbracciati, mi staccai guardandolo negli occhi, aveva il volto in fiamme. “Ti ringrazio” dissi, avendo placato le emozioni che mi avevano sopraffatto pochi istanti prima. “Ora penserai che io sia una pazza” dissi abbozzando un sorriso “ No ” disse con sguardo gentile “ Penso tu abbia avuto una brutta nottata” “E cosa te lo fa pensare ?” chiesi “Le mie occhiaie? ” dissi scherzando. “Forse” disse lui ridendo, superando l' imbarazzo iniziale. Cambiai discorso “Dove stavi andando prima di incontrarmi?” , sbiancò “Sono in ritardooo! Dovevo andare a colazione con Rock lee, Gai-sensei ...” “Tenten mi ucciderà ” disse portandosi le mani alla faccia. Mi prese per il braccio e cominciò a correre. Si fermò di fronte a un piccolo localino e mi istruì “ Tenten sarà furiosa con me, quindi dovremo mentirgli” gli feci l' occhilino “Lascia fare a me... solo una cosa... non è violenta come Sakura, vero?” chiesi fingendomi spaventata e lui scoppiò a ridere. Entrammo, ci avvicinammo al tavolo dove il maestro e l' allievo dalle spesse sopracciglia stavano mangiando, e vedemmo Tenten con la testa nascosta tra le braccia, appoggiata sul tavolo. “Ciao Tenten” disse Neji rivolto all' amica, che alzò la testa fulminandolo con lo sguardo “Lo sai che non voglio che mi lasci sola con questi due” disse lei “Oh ciao Akane” mi salutò accorgendosi di me, mentre gli altri due fecero segno con la mano perchè avevano la bocca piena di cibo o meglio traboccante di cibo. “Non staranno facendo un' altro allenamento” chiese Neji contrariato. Il maestro ingurgitò il cibo che aveva in bocca e rispose “L' allenamento di oggi sarà tre volte più duro del solito, perciò abbiamo bisogno di energie” spiegò il maestro, il ragazzino con la tuta verde mandò giù il cibo e corresse il maestro “ Gai- sensei l' allenamento di oggi non sarà tre, ma quattro volte più duro !!” urlò entusiasta. “Bravo ragazzo, oggi dimostreremo la vera forza della gioventù” si alzò in piedi e sfoggiando un gran sorriso ci mostrò il pollice in su. “Su Neji, siediti e fai colazione, altrimenti non avrai forze per l' allenamento, vieni accomodati anche tu” disse il maestro Gai “Grazie, il mio nome è Akane ” “Piacere di conoscerti, Akane io sono il maestro Gai e questo è il mio pupillo Rock lee”si presentò come se fosse la prima volta che mi vedeva, ma probabilmente quella sera era troppo ubriaco per ricordarsi di me. Cominciammo a mangiare mentre il viso di Neji e quello di Tenten esprimevano rassegnazione. Finito di mangiare il maestro Gai mi rivolse la parola “Akane, sei nuova al villaggio giusto?” “Si” “E non fai parte di un team, giusto?” non capivo dove volevo andare a parare ma dagli sguardi imbarazzati di Neji e Tenten capii che loro invece avevano capito eccome. “No, anche se ho già partecipato a una missione con il team 7 sostituendo Sakura” il maestro continuò come se non avessi aperto bocca “...e quindi non hai un maestro con cui allenarti, mi è venuta una brillante idea! Perchè non ti unisci al nostro allenamento di oggi?!?” disse tutto esaltato. “Ehm” guardai Neji e Tenten che scuotevano la testa, ma non riuscii a rifiutare. “ Non vorrei essere di peso” tentai “Allora è deciso oggi ci sarà un membro in più durante il nostro allenamento!!” decretò contento. Non sapevo ancora in che guaio mi ero cacciata.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Un duro allenamento ***


Capitolo 12

Un duro allenamento

 

Prima di allenarci il maestro Gai aveva deciso di fare un 'riscaldamento' insieme a noi che consisteva in venti giri di corsa per tutta Konoha, e terminati ero esausta e con il fiatone, così come Neji e Tenten, mentre Rock lee e Gai erano ancora pimpanti e su di giri. Per l' allenamento vero e proprio, il maestro Gai aveva deciso di andare poco fuori il villaggio, dove non molto distante c' era un piccolo ruscello. Inizialmente dovemmo fare 200 piegamenti, 200 flessioni e 200 addominali... sul ruscello, utilizzando il chakra per restare a pelo dell' acqua. Dopo di che legò con una fune Neji e Tenten e poi Rock-lee e me, dicendo che avremmo dovuto imparare l' equilibrio e il lavoro di squadra. Lanciò una pietra a Neji-Tenten che cercando di schivarla, spostandosi verso lati opposti, rimasero allo stesso punto di partenza per essere poi colpiti dalla pietra. Lo stesso fece con noi, mi piegai e sollevai Rock lee che non riuscendo a muoversi non mi ostacolò mentre schivai la prima pietra. Ne arrivò subito una seconda che Rock lee ci fece schivare saltando roteando di lato. Poi una terza, una quarta e poi persi il conto, quell' allenamento fu molto efficace perchè ci consentì di acuire la nostra percezione, non solo riuscivamo a sentire la pietra che ci veniva scagliata contro, che via via venne sostituita da un kunai, ma riuscivamo anche a capire l' intenzione del partner legato a fianco. Quando, terminata la parte dell' allenamento, Gai ci slegò mi sedetti a terra stremata, si sedettero di fianco a me anche Tenten e Neji e gli chiesi ansimante “Ma voi sopportate questi allenamenti tutti i giorni? ” Tenten mi rispose con fiatone anche lei “ Noi ti avevamo avvertita ” e lui “E non sperare che sia finita” mi avvisò. “Cosa fate seduti pelandroni ” ci ammoni il maestro; ci alzammo e affrontammo l' ultima parte del duro allenamento del maestro Gai “Ora dovrete pescare un bastoncino a testa per formare le coppie del combattimento” disse mostrandoci la mano dalla quale spuntavano quattro bastoncini. Io e Neji avevamo il bastoncino corto, mentre Tenten e Rock lee quello più lungo.
Con un balzo mi allontanai dal mio avversario, era un membro del clan Hyuga e possessore del Byakugan, abilità innata che permetteva, oltre vedere a metri di distanza, di individuare il flusso del chakra, essendo così in grado di provocare seri danni agli organi interni, se non uccidere l' avversario con un colpo solo: infatti dà una perfetta visuale del sistema circolatorio e dei punti di fuga del chakra. Avrei assolutamente dovuto rimanere a distanza o sarebbe stata dura resistergli. Creai due copie di me “Bunshin no jutsu” e le scagliai contro Neji per metterlo alla prova, “Juken” 'pugno gentile', le sfiorò con la mano, con un salto le superò atterrando in ginocchio e quelle svanirono. Alzò lo sguardo deciso, incrociò il mio, si diede la spinta e capii che era il mio turno. Si avvicinò a me troppo rapidamente per potermi allontanare così mi preparai inevitabilmente al corpo a corpo. Riuscì a schivare tutti i suoi colpi, e così anche lui; mi accovacciai e cercai di colpirgli le caviglie con un calcio, come mi aspettavo lui lo schivò librandosi in aria e sempre accovacciata, lo colpi a sorpresa con un calcio verso l' altro. In quel colpo non ero riuscita a mettere una grande quantità di chakra per via dello scarso tempo, tuttavia Neji venne sparato in aria per atterrare di schiena. “ Fūton: Shinkūha ” inspirai profondamente, mentre Neji si era già rialzato, ed esalai dalla bocca una larga lama di vento e la sparai contro di lui, che a mia sorpresa vi corse in contro, per poi abbassandosi superarla puntando a me cogliendomi alla sprovvista “ Jukenho Hakke Rokujūyon Shō ” 'Tecnica delle 64 chiusure' mi colpì ripetutamente e senti via via il chakra divenire meno. Caddi a terra sputando sangue “Neji, sei impazzito, questo non è un combattimento è un allenamento” gli urlò Gai sensei correndomi incontro per assistermi. Lo scostai con la mano e mi rialzai “Sto bene ” dissi a fatica. Tentai un ninjutsu “ Fūton: Kami Oroshi” 'Sacro flusso rapido' ma senza successo, rimasi perplessa: non riuscivo a far fluire bene il chakra “ Non può richiamare il chakra, con la tecnica delle 64 chiusure, ti ho chiuso il flusso di chakra e di conseguenza non potrai richiamare alcun ninjutsu” disse dando voce ai miei pensieri. Concentrandomi riuscii però, nonostante il flusso chiuso a richiamare del chakra che utilizzai per creare dei cloni di elettricità “Raito : Kage bunshin” che indirizzai verso di lui “Sei monotona” mi scherzò e come avevo pensato le fece svanire allo stesso modo, con il pugno gentile... ma le mie non erano semplici cloni, infatti dopo essere stati colpiti rilasciarono una forte scossa elettrica. Ne approfittai e mi scaglia su di lui “ Fūton: Reppūshō” 'Palmi dell' uragano' creai un flusso d' aria tagliente dalle mani con quel poco di chakra che mi restava, creando una sorta di juken e colpii ripetutamente il ragazzo che si era rialzato. Si accasciò a terra e io di fianco a lui stremati e privi di forze “ Bel combattimento ” mi disse voltando il viso nella mia direzione, che non era più etereo e perfetto ma con qualche graffio e fuligginoso. Mi voltai anche io, ero estenuata “ Sai, non l' avrei mai detto ma è stata la parte più faticosa dell' allenamento di Gai ” dissi e ridemmo esausti.
Il sole cominciò ad albeggiare, la giornata era passata velocemente ed io ero avevo una stanchezza addosso tale da risultarmi faticoso il solo camminare. Salutai Neji, Rock lee e Tenten e ringraziai il maestro Gai per avermi fatto partecipare alla sua lezione piena di sincera gratitudine, lui mi rispose che avrei potuto allenarmi con loro tutte le volte che volevo; detto ciò mi incamminai faticosamente verso l' ostello.
Ma le sorprese non erano finite e mi corse incontro Naruto seguito da Sakura “Akaneeee-chan” mi salutò Naruto “Oh ciao Naruto” lo salutai debolmente “Ciao Akane ti abbiamo cercata ovunque” mi disse Sakura “Ciao Sakura, avete bisogno di qualcosa” dissi appoggiandomi a Naruto che arrissii “ Akane-chan cosa stai facendo?! ” sbadigliai non facendo caso a lui “ Sono esausta, dimmi pure Sakura” “Volevamo invitarti a venire alle Terme” disse “Verranno Tenten, Hinata ed Ino ” e il ragazzo continuò “Verranno anche Shikamaru, Kiba, Rock lee, Neji, Sai, Choji e Shino” dissero con un sorrisone “In realtà sono troppo stanca” cercai di rifiutare ma Naruto “ Le terme sono ottime per la stanchezza” si avvicinò Neji esausto come me e aggiunse sentendo la nostra conversazione “E sono ottime dopo un duro allenamento” mi rassegnai “ E va bene, si va alle terme”.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Le terme ***


Capitolo 13

Le terme

 

Arrivammo in un attimo ai bagni di Konoha, il tramonto tingeva l' acqua all' esterno di un colorino rossastro rendendo l' atmosfera molto romantica. Entrammo, i bagni di Konoha non erano molto grandi ma in compenso erano confortevoli e rilassanti.

Noi ragazze entrammo nello spogliatoio femminile salutando i ragazzi.

Mi svestii ed entrai nella vasca per essere poi raggiunta da Sakura, Hinata, Tenten ed Ino, che avevo visto per la prima volta. “Oh tu devi essere Akane , io sono Ino e faccio parte del team 10 insieme a Shikamaru e Choji” si presentò sorridendo la ragazza bionda entrando nella vasca “Molto piacere” dissi. Chiacchierammo del più e del meno mentre ci rilassavamo nell' acqua calda. Sentivo come se la stanchezza per l' allenamento di oggi si affievolisse e un po' venisse portato via dall' acqua.

Uscii per prima dalla vasca, mi rivestii e uscii dai bagni per recarmi sul ponticello all' esterno dei bagni. Ormai era sera e mi appoggia con i gomiti al corrimano del ponte, un leggero venticello fresco mi accarezzava la pelle. Percepii la presenza di qualcuno e mi voltai nella sua direzione. “Naruto-kun” “Akane, sei già uscita?” mi chiese “Si, faceva troppo caldo” annuì, si avvicinò e anche lui appoggiò i gomiti sul corrimano e poi adagiò la testa sulle mani pensieroso “A cosa pensi Naruto?” gli chiesi guardandolo negli occhi che sembravano estremamente profondi e più scuri per via del riflesso dell'acqua “Vedi, prima il team Kakashi era composto da Sakura, Sasuke e me...” mi spiegò malinconico, avevo già sentito quel nome, ma non ricordavo dove. “Sai venne introdotto come sostituto di Sasuke” continuò lui “ Quando se ne andò da Konoha per seguire Orochimaru” il sangue mi si gelò, ecco, Sasuke era quel ragazzo distaccato che Orochimaru aveva accolto nella base... “Mi dispiace” dissi guardando la luna di fronte a noi “Eravate molto amici?” chiesi rivolgendomi a lui “Era il mio migliore amico e l'ho perso, ho permesso che se ne andasse ” disse e mi parve avesse gli occhi lucidi. “Ma un giorno lo salverò ” disse convinto. Appoggiai la testa sulla sua spalla e mi confidai con lui “Capisco quello che provi, Naruto... anche io ho perso il mio migliore amico, ormai è passato molto tempo ma sento la sua mancanza ogni giorno, è come se ” e continuò lui “Se ci fosse un vuoto dentro di te, che solo lui può colmare ”. Inaspettatamente affiorarono ancora le lacrime dai miei occhi, le asciugai col braccio staccandomi da lui “Hai descritto esattamente come mi sento giorno e notte” gli dissi “E' perché mi sento così anche io” mi rispose sorridendo malinconico “Ma ora non siamo soli” disse convinto “Io ho te, e tu hai me, e poi ci sono i nostri amici” annuii “Io ho te, e tu hai me, Naruto-kun” ripetei le sue parole, guardandoci negli occhi sereni.

Qualcuno uscì dai bagni e guardai oltre Naruto, era Sai che si stava avvicinando. “Non posso perdervi di vista un attimo che vi appartate da soli” disse scherzando. “Perché, sei geloso?” dissi punzecchiandolo, Naruto arrossì ridendo e si mise a ridere anche Sai. Subito uscirono anche gli altri chiacchierando insieme, “Ei Akane, domani ti allenerai ancora con noi?” mi chiese scherzando Neji “Non ci penso nemmeno, credo che dormirò per tre giorni interi per riprendermi” gli risposi ridendo. Gli salutai e Naruto stranamente si offrì di accompagnarmi, avrei pensato che avrebbe riaccompagnato Sakura, non me, ma la cosa mi faceva piacere. Mentre camminavamo in silenzio mi rivolsi a lui “Naruto-kun” “Mmm” “Perchè non hai riaccompagnato Sakura a casa? ” gli chiesi curiosa, mi guardò imbarazzato e esitante “Perché avrei dovuto? E poi Sakura-chan abita vicino a Ino perciò sarebbero andate insieme” “Mah” feci io poco convinta. Naruto mi guardò perplesso e mi spiegai “Pensavo fossi innamorato di lei” dissi di getto, mi sorrise mesto ”Non più, quando eravamo più giovani ero molto innamorato di lei, ma il suo cuore appartiene a Sasuke” mi sentii meschina “Mi dispiace Naruto, con la mia lingua lunga parlo troppo, perdonami ” mi scusai dispiaciuta “Non preoccuparti, sono contento si sia innamorata di lui e non di un altro qualsiasi” “Proprio non le capisco le ragazze, io preferirei un ragazzo dolce e coraggioso come te invece di un tipo freddo come lui” dissi “Ciao Naruto, grazie di avermi accompagnata, buonanotte” detto ciò mi dileguai in fretta ed entrai nell' ostello. “Buonanotte” mi rispose spaesato lui.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** La principessa parte1 ***


Capitolo 14

La principessa

 

Alla mattina venni convocata dall' Hokage, entrai nella stanza e trovai ad aspettare Sakura, Sai e Naruto. “Ben arrivata, Akane, ti stavamo aspettando” disse Tsunade.

“Scusate il ritardo” annuì e continuò “Vi ho convocati perchè ho una missione da assegnarvi, nel remoto paese del Miele, vive una bellissima principessa, il vostro compito sarà scortare la giovane e proteggerla dai numerosi banditi che infestano le foreste circostanti.” Sai domandò “Dove dovremo scortare la principessa?” “In un paesino vicino, il paese degli uccelli, dove la principessa ha il compito di portare un dono per mantenere la pace tra i due paesi.” rispose la donna. “Il maestro Kakashi non ci accompagnerà?” chiese Sakura non vedendo l' uomo nella stanza. “Kakashi al momento è impegnato in una missione di livello A, ma mi ha consigliato di sostituirlo con Akane” “Con me?!?” urlai sbalordita “Mi ha raccontato della tua precisione di analisi e della rapidità in cui realizzi una strategia, perciò mi aspetto un totale successo da parte vostra ” decretò la donna congedandoci.

“Quindi capitano, cosa si fa?” mi chiese Sai una volta usciti “Non sono molto convinta della scelta dell' Hokage, dopotutto sono a Konoha da non molto” dissi titubante “Per me te la caverai alla grande ” mi incoraggiò Naruto. “Mmm, il villaggio del Miele dovrebbe essere lontano tre, massimo quattro giorni di cammino, perciò direi di partire subito” “Sono d'accordo” annuì Sakura.

Dopo due giorni di cammino interrotti da piccole soste decisi di accamparci nella foresta. “In meno di un giorno di cammino dovremmo essere al villaggio, io direi di fermarci un po' a riposare”gli altri approvarono, mi incamminai alla ricerca di una fonte d' acqua e poco distante trovai un ruscello con una piccola cascata . Mi chinai e mi bagnai il viso, poi mi sedetti chiudendo gli occhi, ascoltando il rumore rilassante dello scrosciare dell' acqua. “Cosa fai?” mi chiese una voce di ragazza, aprii gli occhi e mi voltai; Sakura mi guardava sorridendo con le braccia dietro la schiena, le sorrisi “Mi stavo rilassando” dissi “Il rumore dell' acqua mi rasserena” “Capisco, posso?” mi chiese “Certo, siediti pure” e la ragazza si sedette di fianco a me. “Akane, è stato simpatico andare alle terme tutte insieme, dovremmo rifarlo” annuii sorridendole, per poi corrucciare lo sguardo “Cosa succede?” mi chiese “Ho una strana sensazione, mi è sembrato di percepire del chakra, andiamo a controllare” dissi alzandomi e dirigendomi nuovamente nella foresta. Apparentemente sembrava tutto normale, “Naruto, Sai avete sentito niente di strano?” chiesi rivolgendomi ai ragazzi “No...” stava per dire Naruto quando uno strano luccichio attirò la mia attenzione, mi lanciai su Naruto e lo spinsi, scagliando un kunai in quella direzione... un dolore lancinante mi colpì in due punti dell' addome,una figura indistinta cadde dall' albero, io mi accasciai a terra cercando di estrarre i due kunai, ma la vista mi si annebbiò in poco tempo e il mondo cominciò a muoversi a rallentatore. Naruto fu subito su di me, mentre Sai lanciava abilmente degli shuriken alle altre figure nascoste tra gli alberi e Sakura si inginocchiava di fianco a me . “Il kunai... era... avvelenato” biascicai. Sai si avvicinò trascinando con se un uomo vestito completamente di nero “Questa dovrebbe essere l' antidoto, l' ho trovato su di lui” disse il moro. Naruto si gettò sull' uomo scuotendolo “Parla, è quello l' antidoto ?” ma l' uomo sogghignava senza aprir bocca.

“Non possiamo fidarci ” disse Sakura a Sai che le tendeva una piccola boccettina. “Non abbiamo la certezza che non sia un' altro tipo di veleno, perciò non possiamo rischiare” disse la ragazza, “Ma se non tentiamo, morirà comunque” si lamentò lui; nella quasi penombra della sera, scorsi il volto dell' uomo che si accese di un ghigno per una frazione di secondo, girai la testa di lato e tossii violentemente, rigettando sangue. Il veleno stava già facendo effetto, presi la boccettina dalle mani di Sai e la bevvi in un sorso, Sakura cerò di fermarmi ma non fece in tempo. Controllò le mie condizioni e sorridendo decretò “Sta facendo effetto, il veleno si sta restringendo... ma come hai fatto a sapere che era l' antidoto?” mi chiese la ragazza sbalordita “Me lo ha detto lui” dissi debolmente indicando l' uomo. Sakura si incamminò nella direzione del ruscello mentre Sai andò ad accertarsi che non ci fossero altri ninja nei paraggi. Naruto lasciò l' uomo, si avvicinò a me e guardandomi negli occhi disse mortificato “Per la mia distrazione rischiavi di morire, mi dispiace.” cercai di alzarmi per appoggiarmi ad un tronco ma l' addome mi procurava ancora dolore, Naruto mi aiutò ed adagiò la mia testa sulle sue gambe “Tu mi hai già salvato la vita, ora toccava a me” dissi accennando un sorriso “Shht, chiudi gli occhi, è meglio che riposi”. Obbedii, chiusi gli occhi e dormii tutta la notte su Naruto. Al mattino, aprii gli occhi lentamente, per abituarli alla luce del sole che filtrava tra le fronde degli alberi e la prima cosa che videro furono i bellissimi occhi turchesi del ragazzo fissi su di me. Avvampai e mi rialzai di scatto, appoggiandomi al tronco di un albero, gli altri erano stesi a terra ancora assopiti. “Non devi fare quegli scatti” mi ammonì Naruto preoccupato “No, no sto bene” “Ragazzi” svegliò i due, Naruto. “Possiamo partire” decretai “Ma sei appena stata avvelenata” disse Sakura “dovresti riposare” “Sto benissimo e poi dobbiamo portare a termine la missione che ci hanno assegnato” ribadii con tono che non ammetteva repliche. Naruto si mise davanti a me, dandomi le spalle, mi afferrò le gambe e mi caricò sulla sua schiena iniziano a camminare “Bene andiamo” disse “No, aspetta, riesco benissimo a camminare” mi lamentai contorcendomi “Abbiamo una missione da compiere e devi essere in forze” disse, mi arresi e adagia la testa sulla sua spalla, posandola sui suoi capelli dorati, mentre camminavamo alla volta del villaggio del miele.

“Eccolo finalmente” urlai indicando dei piccoli portoni di legno. Naruto mi fece scendere delicatamente dalla sua schiena ed ci fermammo di fronte alle porte presentandoci ai ninja che bloccavano il passaggio agli stranieri. “Buon giorno, siamo ninja e veniamo da Konoha” i due annuirono, lasciandoci entrare nel piccolo villaggio del Miele. Il villaggio era caotico e nell' aria aleggiava un leggero profumo di spezie, degli uomini armati ci vennero incontro “Voi siete i ninja di Konoha?” chiese uno “Si, siamo stati inviati qui dall' Hokage” risposi “Bene allora seguiteci” fece lui. Gli seguimmo fino a un bellissimo palazzo color madreperla circondato da un immenso giardino verde, salimmo le grandi scalinate esterne e incontrammo la famosa principessa. “Buon giorno ninja di Konoha, il mio nome è Masako e sono la principessa del villaggio del Miele” si presentò con un lieve inchino. Era una ragazza bellissima dai lunghi capelli rosso rame,mossi ad eccezione della frangetta. Aveva dei grandi occhi color nocciola e un bellissimo abito bianco. “Piacere nostro” rispose ammaliato Naruto, Sakura non appena la principessa si voltò, gli mollò un pizzicotto e io aggiunsi indignata “Vedi di non sbavare di fronte a sua maestà”. 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** La principessa parte2 ***


La principessa parte 2 

 

La principessa tornò, pronta per partire vestita di stracci, con i lunghi capelli ramati raccolti in una crocchia. “Ottima idea, così avremmo più possibilità che non la riconoscano ” commentò Sai. “Bene, se lei è pronta, possiamo partire” dissi rivolta alla principessa. “Si, Hikigaru, Kaoru andiamo” disse la giovane rivolta a due uomini anch'essi vestiti di stracci.

Uscimmo dal villaggio mentre Sai e Naruto spingevano una carretta contenente il dono per il villaggio degli uccelli. Percorremmo una stradina sterrata a lato della foresta, la principessa dava segni di stanchezza e probabilmente non era abituata a quelle grandi camminate “Principessa, mi sembra stanca, se desidera posso portarla sulle mie spalle” chiesi alla giovane dalla pelle diafana “No, la porto io ” si offrii Naruto “Oh non ce né bisogno,posso camminare ancora, grazie del pensiero” disse gentile. Fulminai Naruto con lo sguardo, perchè gli uomini devo fare sempre i cascamorti con le giovani e belle principesse. Accelerai il passo, portandomi in testa a tutti, quando mi fermai di colpo. “Fermatevi, vado a controllare una cosa, voi aspettate qui ” dissi ed entrai nella foresta, saltando da un ramo all' altro, senza aspettare alcuna replica. Più avanti vidi due uomini e una donna che aspettavano chiacchierando. “Quest' anno il villaggio degli Uccelli non riceverà nessun dono, e la pace con il villaggio del Miele verrà meno” disse un uomo mascolino “Esatto, e il villaggio del Miele sarà nostro” disse una donna e i tre cominciarono a ridacchiare.

Mi voltai e tornai dagli altri “Come pensavo ci sono tre individui ad aspettarci più avanti, sapevano del nostro arrivo” gli informai “Dobbiamo cambiare strada” propose Sakura

“No, non possiamo, se il dono non arriverà entro questa sera sarà come non consegnarlo e la pace che lega i nostri villaggi sarà spezzata” disse Kaoru.

“L' unica possibilità sarà quindi che ci dividiamo, due di noi scorteranno la principessa insieme a Hikigaru e Kaoru mentre gli altri due terranno occupati i nemici.” decretai “Non resta che dividerci” disse Naruto ”Ma non conosco i nostri avversari con che criterio ci dividiamo?!” pensai ad alta voce, Sai ebbe un idea “ Naruto, perchè non crei dei cloni, così potremmo studiare le loro mosse” “Si ma le copie se venissero attaccate scomparirebbero subito, perciò non riusciremmo a capire il loro stile di combattimento” feci io “Non ci resta che accertarcene di persona mentre la principessa si nasconde dietro gli alberi laggiù, insieme a Hikigaru e Kaoru” disse Sakura. “Bene è deciso, andiamo da loro, gli studiamo, dopo di ché ci dividiamo e due di noi accompagneranno la principessa fino al villaggio degli Uccelli.”

La principessa e i suoi uomini si nascosero dietro gli alberi mentre noi andavamo dal nemico.

“Aspettate qualcuno?” chiese Naruto e la donna rispose “Si, ma a meno che tu non sia una principessa levati di torno”. Naruto si lancio verso la donna che urlo “Magen: Narakumi no Jutsu” ' Illusione Demoniaca: Tecnica della Visione Traumatica' e il ragazzo si fermò all' istante vittima di una potente illusione, dovette accorgersene anche Sakura che correndo verso di lui, cadde all' indietro per via del terreno che ebbe un forte sussulto “Doton: Chidōkaku ” disse l' uomo muscoloso 'Movimento terrestre'.

La donna su cui mi avventai, con un salto mi superò e fu su Sakura che gridò per poi essere decapitata,”Sakuraa” urlai disperato, non poteva essere vero, non poteva essere morta. Poi, la donna si voltò guardandomi e si lanciò su Akane e la trapassò con la mano, “Akenee noo!” mi gettai sul suo cadavere piangendo, non poteva essere vero, non poteva.

L'uomo più esile, invece, disegnò in aria con le mani delle strane forme “JibakuJutsu” materializzando una grossa tigre, Sai aprì il suo rotolo e disegno velocemente un grosso rinoceronte, che incornò la tigre facendola scomparire “Ninpō - Chōjū Giga ” 'Ultra illustrazione animale' ma il suo avversario creò subitò un' altra figura con le mani, materializzando una grossa lucertola. Dovevo liberare Naruto dall' illusione “Fūton: Suiran Reppū ” 'Uragano di Giada' generai una grande folata di vento che sollevò la donna mentre mi recavo da Naruto “Kai” 'Disperdi' e il ragazzo si risvegliò subito dall' illusione, sconvolto “Naruto, tu e Sakura andate, rimaniamo io e Sai ” il ragazzo mi guardò con occhi increduli e disperati, mi prese il viso dalle mani, ancora scosso dall' illusione, poi si riscosse, annuì sollevato e andrò da Sakura. “Doton - Dosekiryuu ” un grande drago di roccia mi si scagliò contro. Gli saltai sopra roteando nell'aria e “Raiton: Kangekiha ” sfruttai l' acqua contenuta nella roccia e con una potente onda elettrica polverizzai il suo drago. Corsi verso di lui “Fūton: Renkūdan ” e sparai verso di lui ,con la bocca, dei proiettili di aria pressurizzata ma lui “Doton: Doroku Gaeshi ” con un violento colpo sul terreno sollevò una zolla di roccia con la quale si protesse dal mio ninjutsu. Con la coda dell' occhio notai che la donna si stava già rialzando, capii subito di essere entrata in un illusione per via della luce del sole che era cambiata e della leggera brezza che mancava Naruto era a terra esangue e chiedeva il mio aiuto “Kai” ed uscii subito dalla illusione della donna “Queste patetiche illusioni non funzionano con me” dissi rivolgendomi alla donna e in un momento di distrazione riuscii ad attaccare l' uomo muscoloso “Fūton: Shinkūha” 'Lama del vuoto' e lo colpii in pieno petto con la mia lama di vento. Mi guardai attorno ma la donna delle illusioni non c'era più, intanto Sai era riuscito ad intrappolare il ragazzo esile con un suo animale d' inchiostro “Ottimo lavoro Sai!” dissi al ragazzo che mi sorrise dicendo “Torniamo dagli altri”.

Per tutto il viaggio sentivo uno sguardo fisso su di me, mi voltai per l' ennesima volta ma non vidi ne percepii nulla.

Vado a prendere la fuggiasca e mi inoltrai nella boscaglia correndo, riuscivo a percepire il suo chakra dapprima debole divenire sempre più chiaro e nitido.

Era di fronte a me “Fūton: Reppūshō” 'Palmi dell' uragano' creai un flusso d' aria tagliente nelle mani che scagliai contro la donna in fuga, la quale venne scagliata con forza contro un albero per poi cadere a terra. Si rialzò debolmente preparai la ”Lancia Infernale delle quattro dita” concentrando il chakra nella mano, ma la donna mi sopraffò e gettandosi su di me, caddi a terra mentre lei spingeva un kunai sulla mia gola “Chi è patetica ora?!” disse con un ghigno di soddisfazione “Tu” risposi rilasciando il ninjutsu che non avevo interrotto.” Yonhon Nukite ” e un fascio di chakra attraversò il suo corpo, e sputando sangue cadde di lato esanime.

Sakura, Naruto e la principessa avevano ripreso il cammino e ci raggiunsero “Allora gli avete sconfitti?” chiese Naruto sorpreso “Avevi dei dubbi?!” dissi io.

Raggiungemmo il villaggio degli Uccelli dove la principessa dopo aver consegnato il dono sarebbe rimasta del tempo, la nostra missione era compiuta. Prima di andare la principessa ci ringraziò e così Hikigaru e Kaoru, li salutammo e tornammo al villaggio.

Mi fermai sentendo ancora quella sensazione, gli altri mi guardarono e facendo finta di nulla gli dissi di aspettarmi al villaggio ,poco distante, perché avevo una cosa da fare e così loro proseguirono. “All' inizio pensavo fosse la mia immaginazione ma eri tu, giusto?” mi rivolsi all' ombra alle mie spalle e un uomo completamente mascherato si mostrò “Sono qui per ordine di Orochimaru-sama” disse lui “La missione è cambiata, dovrai eliminare l'Hokage” “No, non voglio, sono stanca di uccidere, stanca di vivere nell' ombra senza nemmeno avere un nome. Abbandono la missione, riferisci questo.” “Lo sai che a lui non piacciono i fallimenti” disse con tono piatto “Vattene” urlai scagliando contro di lui una scarica elettrica, ma lui sparì nell' ombra com' era venuto.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** 15. A presto ***


Capitolo 15

A presto

 

La vista di quell' uomo mi turbò, sapevo che non me la sarei cavata così facilmente, non con Orochimaru; me l' avrebbe fatta pagare, prima o poi, ma in quel momento non m' importava. Raggiunsi gli altri, che per fortuna non mi chiesero spiegazioni ed entrammo a Konoha. “Vado a far rapporto all' Hokage” dissi salutandoli.

Bussai “Vieni, Akane, entra” disse la donna dall' altra parte della porta. Nella stanza dell' Hokage c' era anche Kakashi. “Ciao Akane, com'è andata la missione?” mi chiese l' uomo “Bene, il dono è stato consegnato al villaggio degli Uccelli, dove la principessa è giunta incolume” affermai “Avete trovato ostacoli?” mi chiese Tsunade “Si, siamo stati attaccati da tre individui, due uomini e una donna.” dissi e continuai “ Il loro compito era bloccarci il passaggio,cosi che il dono non sarebbe stato consegnato, la pace si sarebbe spezzata e avrebbero conquistato il villaggio del Miele.” “Ottimo lavoro, il tuo consiglio si è rivelato prezioso Kakashi” disse la donna rivolgendosi a lui.

Uscii dal palazzo e mi diressi al chiosco di Teuchi dove sapevo avrei trovato gli altri,infatti, vi trovai Naruto che si abbuffava di ramen insieme a Sakura e Sai.

Mi sedetti in parte a Sai ed ordinai da mangiare, chiacchierammo spensierati fino al sopraggiungere della sera.

Al mattino mi risvegliò un forte boato, mi girai dall' altra parte decisa a dormire ancora, ma la terra sussultò nuovamente. Mi alzai di scatto e andai alla finestra, ma quello che vidi non mi piacque per niente. Un enorme serpente a tre teste stava distruggendo il villaggio...Orochimaru era arrivato. Mi vestii e mi fiondai al palazzo dell' Hokage per capire meglio la situazione.

Mi fiondai nella stanza c'erano anche Naruto, Sai e Sakura “Hokage, devo parlare in privato con lei” dissi allarmata. L' Hokage fece segno agli altri di uscire.

“E' opera di Orochimaru vero?” chiesi agitata “Si, temo di si ”. Mi gettai a terra in ginocchio piangendo “E' colpa mia, è tutta colpa mia” la donna si accucciò in fianco a me e continuai con le lacrime agli occhi “Ero stata inviata qui da Orochimaru con una missione, ma più passava il tempo, più mi affezionavo a questo luogo.” La donna continuava a tenere lo sguardo fisso su di me “Konoha ormai è il mio villaggio, e i suoi abitanti sono miei amici, così ho abbandonato la missione e adesso lui vuole portarmela via...” dissi, poi presi coraggio “Ma io lo fermerò, mi consegnerò a lui sperando che fermi l' attacco, questa è l' unica possibilità che abbiamo” dissi. “Akane, ormai fai parte di Konoha e come Hokage ho il compito di proteggere tutti i cittadini del mio villaggio, fino all' ultimo” disse la donna con tono fermo “No, nessuno deve pagare per i miei errori, ho deciso Tsunade e nulla mi farà cambiare idea, se c'è solo una speranza di salvare questo villaggio, io ne accetterò le conseguenze!” in quel momento Shizune entrò di carriera nella stanza “Tsunade-sama abbiamo localizzato Orochimaru, si trova non lontano al villaggio in una pianura” disse “Bene” feci per uscire “Voglio che tu venga accompagnata dal team Kakashi”.

Corremmo nel luogo indicatoci da Shizune, e da lontano lo riconobbi, con la sua carnagione chiarissima e i suoi capelli lunghi e corvini. “Orochimaru” sibilò Naruto “E' lui la causa di tutto questo?!” Mi fermai a venti metri da lui facendo segno agli altri di non proseguire “Akane, non puoi affrontarlo di certo da sola” disse Sakura, mi voltai con un sorriso spento “Non è certo mia intenzione” dissi con amarezza e mi avvicinai al uomo, mi inginocchiai di fronte a lui “Orochimaru sensei” “Sei venuta a chiedere pietà per la tua vita?” chiese lui “No, maestro, sono venuta a chiedere pietà per il villaggio” risposi sempre a capo chino. “E cosa mi offriresti in cambio di Konoha” chiese lui insinuante “La mia vita maestro” dissi e le lacrime cominciarono a scorrere sulle mie gote pensando ai bei ricordi che mi ero costruita al villaggio, insieme ai miei amici.

“Akane cosa stai facendo?!” mi gridò Naruto, ma venne fermato da Sai che probabilmente aveva capito tutto. Continuai cercando di essere convincente “Sono sempre stata al suo fianco, ho sempre ubbidito ai suoi ordini, ma sono stata un ingrata, ho tradito la sua fiducia e non credo di meritare il suo perdono. Di me può fare ciò che vuole ” dissi singhiozzando “Yamiko, i tuoi servigi mi servono ancora, questa volta sarò clemente ma pagherai caro il tuo affronto. Vieni andiamo” Con la tecnica del richiamo, fece sparire il grosso serpente che fino a poco prima assediava Konoha. Mi rivolsi a lui “Mi... mi permetta di salutarli, la supplico” fece un gesto con la mano come di fastidio e iniziò ad incamminarsi. Corsi verso i miei amici “Cosa sta succedendo?!” mi chiese Naruto esasperato ma lo ignorai. Mi fermai di fronte a Sai che mi guardava con sorriso malinconico “Sai, mi dispiace averti mentito, mi raccomando ti affido Sakura e Naruto, e stai attento che lei non lo uccida” dissi cercando di scherzare, con gli occhi lucidi, il moro annuì serio. Andai da Sakura, l' abbracciai “Sakura tu invece, mi raccomando continua ad educare Naruto e bada anche a Sai” “Si” disse lei piangendo.

Poi andai verso Naruto “No, non mi abbandonare anche tu, non mi lasciare come ha fatto Sasuke ti prego” mi disse afferrandomi il polso “Naruto, non ti sto abbandonando come ha fatto lui, me ne vado per proteggervi, per salvare Konoha” dissi debolmente ma lui strinse la presa “Troveremo un altro modo” gli sorrisi “Naruto, questo è l' unico modo” mi avvicinai a lui “Naruto, me ne vado perchè ti amo”.

Le nostre labbra si schiusero, portai le mani dietro la sua testa e lui mi cinse i fianchi e con forza, con vigore le nostre lingue si incontrarono. Chiusi gli occhi per la troppa intensità di quel bacio,mentre i nostri corpi si avvolgevano, avrei voluto durasse in eterno, ma mi staccai affannata.

“Ti prometto che tornerò a prenderti, ovunque sarai ti troverò e ti riporterò al villaggio” disse lui guardandomi intensamente negli occhi mentre le nostre fronti erano ancora una accanto all' altra. “E io ti aspetterò, Naruto” sussurrai al suo orecchio e mi incamminai verso Orochimaru senza voltarmi.

Spazio dell' autore
Se ve lo stavate chiedendo si sono ancora viva ! Ahaha  Maaa è colpa della scuola giuro !

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** 16. Il covo ***


OMG chiedo umilmente perdono per il ritardo galattico ...  Ecco a voi il nuovo capitolo spero vi piaccia <3

Capitolo 16  Il covo

Ci vollero tre giorni per arrivare al covo di Orochimaru, situato nel paese del suono e arrivati trovai Sasuke che ci aspettava, impaziente “Ci avete messo troppo, Orochimaru” disse scontento “Non essere impaziente Sasuke, ti ho portato una compagna di giochi” disse ridacchiando, eccola, la mia punizione. “Questa ragazzina?” disse con tono scettico squadrandomi “E' molto più abile di quanto tu pensi” e poi rivolto a me “Vieni, dimostra ciò che vali”. Andammo (o meglio mi spinse) nella grande sala dove era solito allenarsi Sasuke, era un' ampia sala con poche colonne e completamente spoglia.

Sasuke indossava un kimono bianco, che leggermente aperto lasciava intravedere i pettorali e dei pantaloni aderenti neri.

“Bene, cominciamo” decretò il ragazzo, attivò lo sharingan e con un salto si lanciò verso di me, cercò di colpirmi con un calcio, ma mi accucciai e lo schivai; con un salto all' indietro mi allontanai ma lui riprese l' attacco, senza darmi tregua. Era davvero veloce e i suoi colpi erano forti e precisi, contro questo avversario non avrei potuto risparmiarmi.

“Fūton: Shinkūha ” esalai dalla bocca una lama di vento che lui schivò abilmente. Sfoderò la katana e corse verso di me, “Kusanagi no Tsurugi: Chidorigatana ” caricandola di energia elettrica, la spada emanava il bagliore bluastro tipico dei fulmini. Quella spada era estremamente tagliente, cercò di colpirmi con un fendente laterale ma schivai (graffiandomi) e lo colpii rudemente con un calcio alla gola, il mio colpo andò a segno e il ragazzo fu scagliato di lato. Mi guardò con grande odio “Raiton: Gian” gli scagliai contro un gran numero di fulmini che lui riuscì incredibilmente a bloccare “Raikiri”... era la stessa tecnica usata da Kakashi , il taglio del fulmine.

Corse verso di me con la mano che emetteva bagliori e suoni acuti. Mi ricordai della battaglia contro Gaki e di come, con quella potente tecnica Kakashi avesse trapassato il nemico, lasciandolo senza vita. Se mi colpiva era la fine.

Schivai appena in tempo il colpo, che mi lacerò parte dei vestiti, e con il gomito colpii il suo braccio in modo da deviare l' attacco che si schiantò al suolo e saltai in aria per evitare il contraccolpo. Atterrai lontano da lui che uscì di scatto dalla nube che si era creata poco prima. “Katon: Gōkakyū no Jutsu ” e creò una gigantesca palla di fuoco.

Mi rifugiai dietro una colonna e in parte mi riparai dal suo attacco, inaspettatamente mi trovai il ragazzo di fronte, cerco di colpirmi nuovamente con la katana ma mi scansai, cercai di allontanarmi, ma mi afferrò la caviglia con qualcosa di simile a una corda di fulmini, sentivo la pelle che si ustionava provando un dolore atroce. Il ragazzo di avvicinò lentamente, mentre agonizzavo per terra respirai e cercai di non pensare al dolore “Fūton: Shinkūdaigyoku ” esalai dalla bocca un grande proiettile di vento dalla forma circolare e piatta, e per schivarla dovette lasciare la mia caviglia. Non riuscivo a camminare correttamente, avevo il respiro affannato e mi bruciava il fianco. Se non mi inventavo qualcosa mi avrebbe di certo uccisa e Orochimaru non avrebbe mosso un dito per fermarlo. “Chidori Nagashi” con un potente flusso di chakra colpì l' intero pavimento, non potei far altro che saltare per evitarlo e lui lo sapeva, nel frattempo aveva completato la trasformazione del segno maledetto, che lo rendeva più scuro di carnagione, con i capelli più lunghi e che gli conferiva delle mostruose ali. Mentre ero ancora in aria spicco il volo, pronto a colpirmi con il mille falchi, non avevo scelta se volevo evitarlo“Futon Daitoppa” e utilizzai la tecnica insegnatami da Orochimaru anni prima, la 'Distruzione Totale'. Creai, con un grande respiro e una grande quantità di chakra, un tifone devastante che travolse ogni cosa, Sasuke compreso. Caddi a terra, stremata, cercai di mettermi seduta e vidi il ragazzo a terra, nonostante la vista appannata, corsi zoppicando e barcollando verso di lui, mi sedetti in fianco a lui “Stai bene ?” gli chiesi preoccupata, vedendolo a terra pieno di graffi, mi scostò malamente “Ti ho sottovalutata, la prossima volta non accadrà” si alzò ed uscì dalla stanza furioso. Orochimaru che era rimasto nella stanza a guardare tutto l' incontro mi applaudì “Complimenti, non pensavo saresti riuscita a richiamare quel ninjutsu rendendolo così potente” disse e uscendo dalla stanza con un ghigno di compiacimento sulla faccia “Ho fatto bene a non ucciderti subito” e si congedò. Mi lasciai cadere malamente sul pavimento, chiusi gli occhi stremata, poi il nulla. 

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** 17. L'inizio della fine ***


Capitolo 17  L' inizio della fine

Mi sveglia in una stanza buia con degli strani macchinari, cercai di guardarmi attorno e capire dove fossi e come ci fossi arrivata, nel mio braccio era infilato un ago, io odio gli aghi ! In un lampo estrassi quello strumento demoniaco dal mio corpo, feci per mettermi seduta e in quel momento la porta si apri “Non dovresti muoverti, durante lo scontro con Sasuke hai usato il tuo chacra quasi oltre il limite, hai rischiato, hai dormito per diversi giorni” disse Kabuto da dietro i suoi rotondi occhiali.

Giorni?! Rimasi sbigottita , ci fu un attimo di silenzio poi Kabuto proseguì

“Nemmeno io che ho un perfetto controllo del mio chacra sono mai riuscito a eseguire quella tecnica” affermò, non so se con astio o gelosia. “Io ehm...” mi portai la mano alla fronte, la testa mi pulsava e mi sentivo stordita, ma preferivo tornare nella mia stanza piuttosto che rimanere alla mercè di quel falso e viscido uomo. Mi alzai e per un attimo ebbi le vertigini “Ti ho appena detto che devi rimanere a letto” disse l' uomo dai capelli argentei avvicinandosi “No, no sto bene, vado nella mia stanza” dissi e in un attimo di lucidità feci per sgusciare fuori dal locale e uscii in direzione della mia stanza.

Avevo mentito, non stavo affatto bene, la pelle mi sembrava bruciare, la fronte era imperlata di sudore, la vista si annebbiava sempre di più e come se non bastasse sentivo le gambe iniziare a cedere. Continuavo a camminare rasente il muro del lungo corridoio ma la mia mente era confusa e mi ritrovai a camminare alla cieca avendo perso l' orientamento e la cognizione di dove fossi.

Mi sentivo sempre più stanca passo dopo passo, poi Sasuke mi passò davanti, sperai con tutte le forze di non svenire di fronte a lui, che nemmeno mi degnò di uno sguardo e continuò dritto per la sua strada; ma la mia volontà venne meno e le gambe mi cedettero, cadendo a terra richiamai la sua attenzione.

Si avvicinò e nonostante la vicinanza del suo viso non riuscivo a distinguerne i lineamenti, la realtà divenne sempre più lenta o veloce ero talmente confusa da non capirlo. “Hai bisogno di una mano?” ... domanda stupida “No...c..e...l..a...f..a..c..c..i..o” farfugliai con uno sforzo incredibile, tentai di rimettermi in piedi ma era come se il mio corpo non ne volesse sapere di ascoltarmi. Tentai nuovamente, prima una gamba poi l'altra ... ero convinta che Sasuke annoiato ne se sarebbe andato, ma mi caricò sulla sua spalla con aria seccata. Da quella posizione l' unica cosa che percepivo era il calore del suo corpo e i continui sobbalzi della camminata. Giunti nella stanza dopo un periodo indeterminato di tempo mi ''gettò'' con noncuranza sul letto.

La mattina seguente mi sveglia come rinata, il bruciore del corpo era passato, la vista sembrava ritornata normale, mi alzai e per accertarmi che anche le vertigini fossero cessate. Con un sorriso constatai di aver ripreso controllo del mio corpo allungai le braccia aprendo e chiudendo le mani soddisfatta, in un attimo ripensai al giorno precedente, ero rimasta perplessa dal comportamento di Sasuke, avrebbe potuto lasciarmi giaciuta a terra nel corridoio ma non l'aveva fatto. Non mi sembrava un ragazzo che si lasciasse andare alla compassione, anzi tutt'altro mi sembrava un ragazzo annoiato e seccato dal mondo che lo circonda, indifferente a tutto ad eccezione del motivo per cui si trovava in quel luogo, motivo a me ancora sconosciuto. Uscii dalla stanza e mi recai nella sala dove eravamo soliti mangiare e vi trovai solo Sasuke, intento a fare colazione, alzò lo sguardo appena sentì la mia presenza e disse “Mhm vedo che ti sei rimessa” poi continuò a rivolgere le sue attenzioni al cibo. “Ehm..” provai a dire con un certo imbarazzo,poi mi decisi a ringraziarlo per bene, anche se non provavo simpatia per lui, aveva fatto un gesto carino “Grazie per ieri” sollevò nuovamente lo sguardo e con aria arrogante disse “Non farti strane illusioni, l' unico motivo per cui non ti ho lasciato a terra è che mi servi in forze per il mio allenamento” e sorrise beffardo. Mi fece venir voglia di rimangiarmi il ringraziamento, e di levargli quel sorrisetto a suon di pugni, ma sorrisi e dissi gentilmente“Allora la prossima volta lasciami pure dove sono ”. Il suo volto ancora chino sulla colazione cambiò espressione come fosse divertito ma poi tornò subito indifferente e alzò le spalle. Mi diressi in cucina e presi qualcosa per la colazione.

Mangiammo in assoluto silenzio finché lui si alzò e mi lasciò finalmente sola, la presenza di quel ragazzo mi irritava soprattutto per il fare arrogante e di superiorità con cui si atteggiava. Lo stato di tranquillità durò aihmé troppo poco perchè entrarono nella stanza il pallido Orochimaru e il fedele discepolo occhialuto.

“Yamiko, vedo che stai meglio” affermò l' uomo dai capelli corvini, annuii, intanto il fedele (cane) Kabuto era andato in cucina per preparare la colazione al suo padrone, che si era seduto alla grande tavolata ad aspettare, quindi uscii dalla stanza e andai a prepararmi per l' allenamento. Passarono mesi e mesi e le giornate sembrava sempre uguali, fatte di alternarsi tra allenamenti e piccole missioni. Un giorno Orochimaru mi informò di una nuova missione “Ho un compito da assegnarti” pausa “Ho già informato anche Sasuke” ... CCOSA? “Posso benissimo portare a termine il compito da sola” affermai con certezza riluttante di passare del tempo con quell' odioso ragazzo, ma Orochimaru mi fulminò con lo sguardo “Osi interferire con le mie decisioni?” mi domandò, supponendo però che non volesse una vera risposta. Mi alzai senza dire una parola e rassegnata asserì con il capo. “Bene” decretò lui.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** 18. Missione con sorpresa ***


Capitolo 18 Missione con ...sorpresa.

 

Uscii dal covo e aspettai Sasuke,fin quando si fece vivo con la sua solita faccia arrogante, mi incamminai subito, prima ci muovevamo, prima la missione sarebbe

finita e prima sarei potuta stare alla larga di quel “simpatico” ragazzo che nonostante i mesi passati ad allenarci insieme mi risultava ancora odioso.

Camminammo per molto tempo in silenzio, quel ragazzo non era capace di socializzazione, poi gli chiesi di mostrarmi la mappa che aveva dato lui Orochimaru dove era segnato il punto di incontro con il nostro bersaglio. Borbottò qualcosa ma poi mi diede la mappa, il luogo era nei pressi del villaggio della neve. “Dovremmo arrivare in quattro giorni” pensai io ad alta voce “Anche tre se sveltisci quel passo da lumaca” disse lui e farfugliò qualcosa del fatto che fossi una palla al piede e che poteva portare a termine da solo questa missione “Beh non credere di essere l' unico a non apprezzare questa missione di gruppo” gli feci io irritata dalle sue parole, lui non rispose e tornammo in quello stato di assoluto silenzio di prima.

Quando il sole cominciava a scendere mi fermai in prossimità di un fiume, potevo sentirne il rumore del corso, e infastidito,come al suo solito, si fermò anche lui sedendosi e appoggiandosi a un grande albero,e socchiuse gli occhi con le braccia incrociate.

Cercai della legna che gettai di fronte a lui, ma non reagì e rimase con gli occhi chiusi e le braccia conserte come se dormisse, ma dubitavo lo stesse facendo realmente.

Esasperata dal fatto che non fosse collaborativo lo lasciai solo e andai al fiume a rinfrescarmi il viso. Mi accucciai e cominciai a pensare a Naruto, subito il suo volto sorridente mi balenò in testa come se potessi vederlo tra il cielo ormai stellato, e come una fresca brezza spazzò via le negatività della giornata rubandomi un sorriso.

Il sorriso lasciò subito il posto alla triste consapevolezza che non potevo averlo accanto, stringerlo e così decisi che era meglio non pensarci,certo lo amavo ma l'avevo abbandonato anche se lo avevo fatto per lui, mi alzai e raggiunsi Sasuke che stranamente da quel che mi aspettavo aveva acceso un piccolo fuoco e aveva cambiato albero su cui appoggiarsi nonostante fosse ancora nella stessa posizione a braccia conserte-occhi chiusi. “Vedo che hai acceso il fuoco” asserii, lui senza aprire gli occhi mi rispose “Se avessi aspettato te mi sarei congelato, GyuuHo (Passo di lumaca)” “Beh non mi sarebbe dispiaciuto in tal caso” feci io stranita dal nuovo nomignolo. Il ragazzo si alzò all' improvviso e mi sbatte contro un tronco d' albero, con le mani mi costringeva a rimaner contro l' arbusto, la faccia che sfiorava la mia, allungai le mani come se volessi cingergli dolcemente il collo, strinsi la presa e gli diedi una ginocchiata nell' addome prendendo prontamente un kunai e portandolo di fronte al mio petto. Non sapevo che intenzioni avesse ma non ero una sprovveduta, avevo ucciso killer assassini, nukenin traditori, gruppi di ninja e una cosa del genere non poteva cogliere alla sprovvista un ninja del mio calibro. Con la mia reazione lo sorpresi, era con gli occhi spalancati a culo a terra, ma poi si mise a ridere, ridere di gusto e io non capii se il colpo doveva avergli fatto perdere qualche rotella.

“Sai” disse mentre si asciugava le lacrime agli occhi “sei una tipa strana” fece lui .... Ero allibita, lui mi aveva appena sbattuto contro un albero senza spiegazioni e poi sarei io quella strana?! “Penso tu sia la prima a rifiutarmi, tutte le ragazze cadevano ai miei piedi al mio villaggio e sono sicuro che se dovessi tornarvi anche da nukenin (cioè traditore) farebbero lo stesso” facendosi un po' più serio “Ragazze superficiali, sono così ridicole, più le tratto freddamente o malamente più mi cercano” disse sprezzante

“Mi corrono dietro senza nemmeno conoscermi veramente pretendendo le mie attenzioni. P A T E T I C H E” pronunciò l' ultima parola quasi con disgusto e io sentii la rabbia ribollirmi. Gli diedi uno schiaffo, lui si portò la mano sconcertato sulla guancia che cominciava a colorirsi per lo schiaffo. “COME TI PERMETTI DI PARLARE MALE DI LORO, DI DISPREZZARLE, DENIGRARLE, SEI RIVOLTANTE!!” gli urlai con veemenza “CHI NON E' IN GRADO DI RISPETARE L' AMORE DEGLI ALTRI, NON PUO' NEMMENO RISPETTARE SE STESSO, E' VERO SICURAMENTE NON TI CONOSCONO PERCHE' SE COSI' FOSSE NON SI INNAMOREREBBERO MAI DI UNA PERSONA MISERABILE COME TE!” finii per urlargli tutta la mia collera mentre lui da seduto ascoltava le mie dure parole. Forse non avrei dovuto ma il fatto che disprezzasse l' amore di quelle povere ragazze mi aveva fatto perdere il senno proprio perchè so che l' amore è qualcosa che non si comanda, qualcosa di così nobile e meraviglioso che NON può essere disprezzato un quel modo. Mi feci per girarmi e lui prese parola non seppi decifrare il suo tono, non era sprezzante, annoiato, curioso, arrabbiato ma solo piatto “Dove vai?” mi chiese “A sbollire la rabbia ” dissi mentre mi allontanavo.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** 19. Diverso? ***


Capitolo 19 Diverso?

Al mattino riprendemmo il cammino senza far accenni alla notte precedente, come se niente fosse finché la terra non cominciava a diventare sempre più bianca per il freddo e per la neve e in tre giorni come aveva detto Sasuke giungemmo al punto della mappa. Gli alberi erano spogli ma erano avvolti da un manto di neve e sulla terra neve fresca ancora vergine difronte a noi senza alcuna impronta tranne le nostre dietro di noi. D' un tratto ci venne scagliata all' improvviso un kunai, diretto verso di me, avrei potuto schivarlo benissimo ma Sasuke fu più veloce di me e parò il colpo. “Stai in guardia sono già qui” mi disse mettendosi davanti a me “Stammi diet” ma non finì la frase che mi lanciai in avanti bramosa di combattere; individuai subito il lanciatore del kunai, accovacciato su un ramo di un albero, spiccai un salto e finì a un palmo dal suo naso e con un calcio lo feci cadere. Mi gettai su di lui, fu una cosa veloce, gli taglia la gola prima ancora che potesse dimenarsi. “Stupida” fece Sasuke che si era portato alle mie spalle. Chiusi gli occhi per concentrarmi e capire quanti fossero i nostri nemici “Ne mancano altri cinque” feci sicura “Lascia fare a me ” “Neanche per sogno, non ti lascerò tutto il divertimento ” sbuffò e corremmo incontro ad altri due, a quello alto che portava sulla schiena una grossa spada corse in contro Sasuke sfoderando la katana rendendola elettrica grazie al chidori e attivando lo sharingan. Io mi lanciai verso uno bassettino e “Fūton: Shinkūgyaku (Sfere del Vuoto)” e mentre correvo verso il mio avversario riempii i polmoni d'aria ed esalai dalla bocca numerosi proiettili di vento molto taglienti e veloci che lui schivò prontamente, quando ero ormai vicina il bassetto sfoderò una grande potenza, l' aria attorno a lui si caricò di elettricità, quello scattò in avanti,sorprendendomi, “Erubou(Corrente Violenta) ” e mi colpì con una forte gomitata in volto che mi sentii disorientata per un attimo, troppo, lui mi prese per la gola “Aian Kurō (Iron Claw)” Non riuscivo a respirare in quella morsa, avevo fatto un grosso errore, nella foga di attaccare avevo sottovalutato il piccoletto, che racchiudeva (non so dove) una gran forza. “Yamikoo” urlò Sasuke, con la coda dell' occhio vidi che cercò di venire dalla mia parte ma il suo avversario lo colpì alla schiena “Tu non vai da nessuna parte, la ragazzina ora se la vede da sola ahaha” disse l' uomo alto. Se non facevo qualcosa quello di certo mi avrebbe ucciso. Concentrai il cakra il più velocemente possibile nella mano “Kiri (taglio)” che si trasformo in una sorta di lama e amputai il braccio con il quale mi faceva mancare l'aria ai polmoni. Emise un urlo agghiacciante di dolore, non indugiai e con un doppio calcio alla testa lo stesi. Sasuke intanto combatteva molto bene contro il suo avversario riuscendo a prevederne le mosse grazie allo sharingan. Decisi di andare alla ricerca degli ultimi due e quando sentii un altro gemito di dolore capii che Sasuke mi stava raggiungendo “Pensavo ti avrebbe ucciso” disse ripensando alla preoccupazione di prima “Ci vuole ben altro” dissi atteggiandomi scherzando “Spavalda” disse scherzando anche lui

“Forse avrei dovuto colpirti prima” dissi io, da quella notte il suo comportamento era veramente cambiato, ma lo preferivo così piuttosto che quel arrogante pezz..

“Andiamo a cercare gli altri” feci.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** 20. Qualcosa di inaspettato ***


Capitolo 20 Qualcosa di inaspettato

 

Sono in quella grotta mi informò Sasuke anche se avevo già percepito la loro presenza, dopo l' ultima spiacevole sorpresa decisi di non trascurare il loro livello di combattimento, non inferiore di quello del bassettino. Ci eravamo appostati dietro un cespuglio, accucciati vicino alla grotta, per studiare il da farsi; Sasuke fece per alzarsi, ma lo fermai e con un cenno lo feci riaccucciare. D' un tratto mi ero accorta di qualcosa di anomalo: percepivo tanti tipi di chacra diversi ma in quantità veramente insignificanti... “Che c'è?! Perchè mi hai bloccato?” mi chiese il moro interrompendo i miei pensieri... “Sasuke affina i sensi e dimmi se noti qualcosa di strano” gli ordinai “Cosa intendi per qualcosa di strano?” mi chiese con un sopracciglio sollevato “Fallo e basta, ormai ne sono certa, è una trappola”. Chiuse gli occhi per concentrarsi e la faccia contratta che fece confermò i miei sospetti, o forse fu per l' ordine appena impartito e eseguito controvoglia. “E' una trappola come dici tu” disse semplicemente guardandomi negli occhi “Allora che si fa?” mi chiese “Quanti sono?” percepivo fossero tanti ma il numero esatto sarebbe stato d' aiuto. “Saranno una cinquantina credo” disse “Troppi per noi due” feci io “Non sottovalutarmi” fece tagliente lui “Non fare l' idiota Uchiha... vorrei capire come sono riusciti a camuffare il chacra di cinquanta persone e renderlo come quello di qualche formica...” dissi pensierosa poi continuai “comunque non possiamo buttarci a capofitto in una trappola per un solo uomo e poi quanto deve essere importante per avere una scorta del genere” il ragazzo mi guardò perplesso “Cosa intendi per un solo uomo?” “Il nostro bersaglio” feci io e il moro si lasciò sfuggire un sorrisetto “Il bersaglio non è un uomo” disse “è una tecnica o meglio una parte di essa” “Ecco perchè non ha voluto riferirmi lo scopo della missione... sapeva sarei stata contraria... bene allora torniamo al covo” “Come vuoi” rispose il moro e rimasi perplessa della sua accondiscendenza. Uscimmo dal nascondiglio e ci incamminammo sulla via del ritorno.

Quando ormai il sole stava sparendo all' orizzonte Sasuke decise che potevamo fermarci intanto ero assorta nei miei pensieri “Com'è che sei così silenziosa GyuuHo (Passo di lumaca)” disse d' un tratto lui rompendo il silenzio, ignorai l' irritante nomignolo e gli chiesi ”Senti, sai per caso di che tecnica vuole impadronirsi Orochimaru?” “No” disse lui frettoloso distogliendo lo sguardo.

Prima tecnica per estorcere informazioni: seduzione.

Mi avvicinai gattonando lentamente verso di lui guardandolo fisso negli occhi abbozzando un sorrisetto, “Sasuke, lo so che mi stai mentendo” sussurrai al suo orecchio quando fui vicina a lui “Non starai tentando di sedurmi” disse lui malizioso guardandomi mentre ero di fianco a lui “Perchè?” dissi fingendomi innocente

“Beh se così fosse continua pure” sorrise provocante, mi prese i fianchi e mi sollevò sistemandomi sopra di lui. Praticamente seduta sopra di lui, allungai la mano per accarezzargli il volto “Mi dirai qualcosa?” chiesi “No” disse saldo.

“Beh ci ho provato” feci per alzarmi ma mi trattenne guardandomi seducente, lo guardai negli occhi e ripensai alla sera precedente “Mi dispiace, ieri non avrei dovuto urlarti in faccia quelle cose” “Shht, stai rovinando l' atmosfera” disse lui

“Dai smettila, sono seria. Vedi anche io pensavo come te all' amore come qualcosa di inesistente, falso, frutto delle convenienza dell' uomo; ma poi ho incontrato un ragazzo ” e guardai le stelle ripensando a Naruto “lui mi ha fatto capire cosa significa avere degli amici, combattere per degli ideali e mi ha insegnato ad amare”

“E dov'è adesso questo ragazzo? Perchè non sei con lui” mi chiese il moro insinuante, sorrisi amara guardando in basso “Lontano da me, non vedo futuro per noi, se mi ci avvicinassi ancora farei del male a lui e ai suoi cari” sentii una mano calda poggiarsi sul mio viso, alzai lo sguardo e vidi negli occhi del ragazzo di fronte a me uno sguardo di compassione. Gli sorrisi dolce e dissi scherzando “Certo che la vita è strana, non avrei mai pensato che il ragazzo moro del covo fosse capace di provare emozioni diverse dall' irritazione e dalla noia ” “E non ha finito di sorprenderti” avvicinò il suo viso al mio, mi prese il volto tra le mani e mi baciò... fu un bacio così delicato, gentile e pieno di una dolcezza che non pensavo il ragazzo possedesse; sentii il cuore riempirsi di tepore, tranquillizzarsi, e liberarsi dalle preoccupazioni che mi affliggevano.

Fu come se il tempo si fosse fermato apposta per me, per permettermi di cogliere e di godere a pieno di quel fugace bacio. In quel momento non provai imbarazzo ne sentii di star tradendo in un certo senso Naruto, sentivo solo le sue calde labbra incatenate alle mia. Ma il senso di rimorso mi colpì non appena lui si staccò lentamente da me.

Portai la mano alla bocca, stupita non tanto dal gesto ma più da me stessa che non lo avevo respinto. Continuammo a guardarci negli occhi, nessuno proferiva parola, come ci stessimo studiando a vicenda; poi decisi che ciò che avevo fatto era scorretto e crudele “Non avresti dovuto” dissi e con le guance in fiamme mi alzai “Aspetta dove vai?!” “Non preoccuparti” risposi e mi inoltrai un poco nella foresta, dovevo schiarirmi le idee perchè il mio cervello e il mio corpo non erano ancora d'accordo tra loro sul fatto che ciò che avevo fatto era sbagliato.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** 21. Nella camera di S ***


Capitolo 21 Nella camera di S

 

Alle prime luci dell' alba mi alzai e andai dove avevo lasciato Sasuke la sera prima, lui dormiva ancora, appoggiato al tronco, come l' avevo lasciato. Mi accucciai vicino a lui e gli spostai una ciocca ribelle che si era adagiata sul suo viso coprendo l' occhio, non riuscendo a trattenermi dal farlo. Lui si svegliò subito, a quel lieve contatto e mi prese la mano “Perchè te ne sei andata ieri sera?” sussurrò con sguardo triste “E' complicato” provai io, cambiai discorso “Ora dobbiamo andare” Sbadigliò, si alzo e ci incamminammo. Ci impiegammo meno tempo dell' andata e quando tornammo Orochimaru era fuori che ci aspettava, mentre il sole si nascondeva dietro le colline.

“Orochimaru...” cominciai “Non siamo riusciti a prendere la tecnica proibita...” “Ci aspettavano con un' imboscata” terminò lui sbrigativo.“Immaginavo, ciò significa che sanno che voglio impossessarmi di tutti i pezzi... Lasceremo che le acque si calmino un pò” disse allora l' uomo dai lunghi capelli corvini “Perchè non mi avevi parlato della missione? Perchè non mi avevi detto che dovevamo impossessarci di una tecnica proibita?” chiesi a lui con tono seccato, lui mi guardò in un modo che mi fece capire all' istante il mio 'posto' “Io non devo alcuna spiegazione” disse tagliente e sparì nel ombra del covo.

“Senti, se vuoi proprio sapere di quella tecnica vieni dopo cena nella mia stanza” mi sussurrò all' orecchio il moro e sparì anche lui nell' ombra del lungo corridoio.

Rimasta fuori da sola decisi di godermi gli ultimi attimi di libertà, guardai il cielo imbrunire e arricchirsi sempre più di stelle, poi di malavoglia decisi di entrare anche io nel angusto covo.

La cena fu abbastanza silenziosa a parte Kabuto che cercava di creare una conversazione con risultati evidentemente pessimi. Prima di alzarci da tavola scambiai uno sguardo con Sasuke che mi riconfermò quanto detto prima con un cenno, così prima andai nella mia stanza aspettai un po' poi andai da lui. La porta era leggermente socchiusa, feci per bussare e lui bruscamente mi tirò dentro chiudendo la porta dietro di se. La stanza era esattamente uguale alla mia a differenza della disposizione del letto. “Allora” lo incoraggiai io “Nonono” fece lui “Prima voglio sapere io una cosa” e si mosse verso di me “Perchè sei scappata quella sera? E non rispondere che è complicato perchè non lo è” “Io ehm non lo so, ero confusa” mi guardò incitandomi a continuare “Beh mi sentivo incolpa” “Lo hai detto anche tu che tu e quel ragazzo non avete un futuro” disse ripensando alle mie parole “E' così ma è come se tradissi il suo ricordo, non saprei spiegarlo” si avvicinò pericolosamente a me, mi trovai con le spalle contro il muro, lui mi mise una mano dietro la schiena, l' altra dietro la nuca, le sue labbra sfiorarono le mie e mi fecero sussultare e chiudere involontariamente gli occhi, si staccò guardandomi mentre riaprivo gli occhi con aria da colpevole. “Perchè non mi hai respinto allora?” lasciò la presa senza però arretrare, sgusciai fuori e dissi “Io me ne vado” ma mi prese per il braccio “Non puoi andartene ogni volta che le cose si fanno difficili Yamiko, non puoi sfuggirmi in eterno” “Yamiko non è il mio nome e non sto scappando” “Allora rimani qui” disse semplicemente “Non riesco a controllarmi se ti comporti così e non voglio...” non mi lasciò finire la frase che mi baciò. Fu un bacio da un secondo, si staccò subito a vedere la mia reazione e mi sorrise “Neanch'io riesco a farlo” disse e gli risposi anche io con un sorriso. Mi baciò ancora ma fu un bacio ancora diverso, pieno di passione, lungo e caldo, mi strinse a lui e mi accompagnò al letto. Ci sedemmo e quando si staccò appena per prendere fiato, in un barlume di lucidità gli chiesi maliziosa “Mi hai detto di venir qui per parlare della missione oppure per altro ?” Lui mi guardo seducente e mi costrinse a sdraiarmi, i suoi capelli corvini mi accarezzavano le guance, non avrei voluto ma ero determinata a scoprire la verità su quelle pergamene, cosi presi in mano la situazione, lo ribaltai e mi misi su di lui.

Sorrise “Non pensavo fossi così intraprendente” disse divertito, scoppiai a ridere “ Hai frainteso, voglio solo parlare ” strabuzzò gli occhi come se non potesse credere alle sue orecchie “Non puoi provocarmi e lasciarmi così” sorrisi arrogante “Oh certo che posso”. 

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** 22. Le pergamene ***


Capitolo 22 Le pergamene

 

Sasuke mi parlò a malincuore della missione e delle pergamene, mi aveva spiegato che esisteva una tecnica chiamata “Eien no yume (sogno eterno)” creata da un potentissimo ninja l'Eremita dei sei sentieri tanti anni fa, si trattava per lo più di una leggenda secondo la quale, questo ninjutsu avrebbe permesso all' esecutore di controllare il mondo intero. Sasuke mi spiegò di aver sentito questa storia da piccolo, aveva creduto fosse una leggenda che circolava tra il suo clan ma si sbagliava. Orochimaru gli aveva spiegato che il rotolo esisteva ancora ma non essendo riusciti a distruggerlo ed essendo stato ritenuto troppo pericoloso i villaggi avevano deciso di dividerlo in 14 pergamene, ciascuna in ogni villaggio del mondo, e Orochimaru era riuscito ad impossessarsi già di 8 pergamene. Quando ebbe finito di parlare mi si gelò il sangue al pensiero della fine che avrebbe fatto il mondo se fosse caduto nelle mani di Orochimaru, ma lui non sembrava turbato quanto me, lo interrogai e lui mi rispose che se era ancora in vita era perchè doveva compiere una missione, dopo averla portata a termine non gli importava della fine del mondo. Capii che probabilmente aveva sfruttato il ragazzo per recuperare i frammenti e che avrebbe fatto lo stesso con me, ma io dovevo andarmene al più presto, dovevo andare a Konoha e informare l' Hokage, la signorina Tsunade avrebbe saputo cosa fare. Ma se me ne fossi andata mi avrebbe seguito? Sarebbe tornato a prendermi al villaggio ? Avrebbe ucciso i miei amici e distrutto il villaggio? No, non lo avrebbe fatto, aveva avuto la sua occasione per distruggere Konoha e non l' aveva portata a termine, la città era rimasta senza protezioni, ma era una cosa che non sarebbe più successa ne ero certa, e anche Orochimaru doveva saperlo. Così mentre Sasuke si era seduto nuovamente sul letto guardandomi mi decisi, sarei partita la mattina seguente. Mi fece segno di sedermi in parte a lui, obbedii “Ti ho raccontato tutto quello che sapevo,” fece una smorfia maliziosa “ora voglio ciò che mi spetta”. Lo fermai ancora una volta e il suo sguardo si fece frustrato “Mi stai facendo impazzire lo sai?” mi disse, gli sorrisi “Posso sapere qual è invece la tua di missione? ” con questa domanda lo sorpresi mi guardò sbigottito “Non capisco cosa intendi...” io precisai “Cosa ci fai qui, con Orochimaru, lontano da tutto?” rispose serio “Devo vendicarmi di una persona, ha ucciso la mia famiglia, i miei amici, il mio clan” con lo sguardo pieno di odio.

Gli accarezzai una guancia, volevo fare qualcosa per lui prima di andarmene e abbandonarlo lasciandolo di nuovo solo al mondo “La vendetta, minima o grave che sia, è sempre dolorosa anche per chi la mette in atto: finisce per portare la vittima al livello del carnefice, rendendolo altrettanto misero, ingiusto e violento, e dando vita ad un circolo vizioso difficilmente esauribile. ” e Sasuke con astio “Era mio fratello” ci fu un momento di silenzio, rimasi spiazzata, sapevo che qualcuno aveva sterminato il clan Uchiha ma non pensavo un Uchiha stesso tanto meno il fratello di Sasuke “Sono cresciuto da solo, senza l' affetto di mia madre o le cure di mio padre, senza tradizioni, senza ..” presi il suo viso tra le mani “Mi dispiace Sasuke” sussurrai con una tale intensità che mi sembrò che Sasuke stesso avesse capito realmente quanto lo fossi. Lo baciai dolcemente e mi unii a lui, forse lo feci per una sorta di compassione, per farlo sentire meglio, per fargli capire che non era più solo, che tutto era passato.

Non fu come lo avrei immaginato, dolce o passionale, fu un po violento come se avesse un bisogno prepotente di stare dentro di me, di sentirsi vicino a qualcuno, non fu però doloroso, fu piacevole. Stanchi uno di fronte all' altro ci guardavamo negli occhi, non mi disse che mia amava, ne io che amavo lui, d'altronde avremmo mentito entrambi se lo avessimo fatto. Mi guardava profondamente tant'è che credevo di perdermi nell'immensità di quegli occhi cobalto. Avrei dovuto dirgli che sarei partita la mattina seguente ma non ebbi il coraggio di rovinare quel momento, così la mattina mi rivestii, scrissi lui una lettera, la poggiai nel posto del suo letto prima occupato dal mio corpo e me ne andai nel silenzio del mattino.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2123336