Gli incubi di mezzanotte

di melory_
(/viewuser.php?uid=258672)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Coincidenze in sala da pranzo ***
Capitolo 2: *** Voci di una notte buia ***
Capitolo 3: *** Quando la realtà si mescola ai sogni ***
Capitolo 4: *** La figura ***



Capitolo 1
*** Coincidenze in sala da pranzo ***


Hermione si svegliò di colpo. Era notte fonda, e faceva piuttosto freddo. Non c’era la luna in cielo e nemmeno molte nuvole, però pioveva. Le gocce scendevano sulla finestra trasparente del dormitorio femminile di Grifondoro.
Ma a lei importava ben poco della pioggia.
Le girava la testa, era candida, come la neve e aveva i conati di vomito. Si alzò dal letto e camminando piano si diresse verso il bagno.
“C-c-Che poteva essere?”
Per dormire usava solitamente una camicia da notte azzurra e si faceva la treccia.
Le girava così tanto la testa che dovette appoggiarsi ad una colonna e respirare piano. In quel momento,  si sentiva così male che voleva morire, una lacrima le rigò le guance che stavano diventando verdi.
L’ asciugò con la manica del pigiama e continuò a camminare.
Era caduta tre volte prima di arrivare al bagno e si era appoggiata a il letto di una compagna per non cadere una quarta volta.
Iniziò a sudare freddo. Finché non arrivò in bagno, stava malissimo. Troppo, per sopportare ancora.
“Devo vomitare, ora.”
Ma dalla bocca non le usciva nulla. Iniziò a sputare sangue, ma in men che non si dica, infilò due dita in gola e lo fece, si liberò di tutto quello che la bloccava.

A quel punto si svegliò di soprassalto, mentre sudava.
“Un incubo.”
Era strano per lei fare incubi, non li faceva mai. Ne faceva abbastanza Harry al suo posto.
Ma non le importava, per una volta non aveva voglia di dare peso a una cosa così inutile, come una sogno.
Non le erano mai piaciuti. Credeva che il cervello bisogna usarlo solo di giorno, di notte non serve proprio a niente.
Si cambiò. Mise l’uniforme di Grifondoro. Fuori nevicava e, non sarebbe andata a trovare Hagrid quel giorno. Non aveva voglia di andare fino da lui, oltretutto con la neve.
Si sciolse la treccia e la pettinò. Quel giorno non aveva un aspetto molto sveglio e attivo come aveva sempre, ma un po’ assonato. Si fece una coda alta e mise del profumo alla menta, il suo preferito.

In sala da pranzo non mangiò molto, anche se aveva un po’ di fame, notava qualcosa di strano in lei, qualcosa che non aveva mai sentito.
“Non devo pensare ai sogni, sono solo una cosa contro la realtà. Non sono veri, sono solo delle immaginazioni, perché me ne dovrei preoccupare?”

-Hermione, ti vedo pensierosa, che cos’ hai?- Le domandò Ron.
-Uhm? Non ho nulla, non ti preoccupare. Comunque, quando dovrebbero arrivare i ragazzi per la coppa?-
Ronald non rispose, doveva finire di masticare i cupcake alla cioccolata. Poi, bevve un sorso di thé al limone e le rispose.
-Non lo so. Guarda sta arrivando Seamus.-

Harry si voltò a guardare. Anche Seamus non aveva un bel viso sveglio, proprio come Hermione.
“Anche lui un brutto sogno? Impossibile. Sarà un caso.”

 

 

Spazio autore:
Ciau a tutti! Scusate se non ho messo la coppia che dovrebbe esserci, ma non la trovavo comunque è Seamus-Hermione.
Spero che il primo capitolo vi piaccia ^^
Per il resto... nulla da aggiungere.
CIAU ^w^

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Voci di una notte buia ***


-Buongiorno.- Seamus era freddo.
Seamus era strano, si era tirato i capelli indietro? Seamus con una mezza cresta?
-Anche tu assonato?- domandò Harry.
-Perché?- chiese mentre si sistemava il nodo della cravatta – qualcuno di voi non ha dormito stanotte?-
Harry fece un cenno affermativo con la testa e la fece cadere tra le uova strapazzate.
-Anche io non ho dormito stanotte, penso che salterò un’ ora di lezione per riposare.-
Tutti spalancarono gli occhi a quella frase, detta da Hemione poi, Harry alzò la testa e Ron smise di mangiare, persino Ginny e Dean che erano seduti lì vicino la guardarono male facendo cadere la forchetta nel latte.
Solo Seamus sembrava non importagliene, la guardava con occhi diversi. Con occhi più lucidi, più aperti e sinceri.
-Cambiando discorso- accennò Harry – perché non hai dormito, Seamus?-
-Un incubo.-
A quelle parole Hermione spalancò gli occhi e chiese:
-Che genere di incubo?-
-Insomma,… c’ero io che guardavo questa ragazza, di cui, non mi ero reso conto chi poteva essere. Lei stava male, barcollava e cadeva. Io la vedevo cadere e appoggiarsi agli altri letti. Piangeva, poco però, sembrava piuttosto coraggiosa. E io piangevo, per lei. Non potevo muovermi. Avevo i piedi incollati al pavimento della stanza. Ma nella camera non c’eravamo solo io e lei e le sue compagnie di stanza, ma c’era un’ombra…-
In quel momento Hermione si ricordò di aver visto anche lei un’ombra , ma pensava che il dolore le aveva dato alla testa.
-L’ombra mi fissava da lontano con due occhi rossi, come due lucette. Era terribile. Quell’ ombra riusciva a penetrare nella mente della ragazza e farle fare quello che voleva.-
Hermione aveva un po’ la faccia sconvolta e sbalordita.
-Qualcosa non va?- Chiese Ron spostando delle ciocche di capelli dal viso della ragazza.
-Lasciami stare.- gli disse spostando la mano dell’amico bruscamente.
-Descrivimi la ragazza.- disse Hermione sbiancando in faccia.
-Bé, non l’ho notata molto. Aveva una camicia da notte con le maniche lunghe. E una treccia, ecco. Mi ricordo che ad un certo punto si è appoggiata ad un palo che si trovava nella stanza…-
-Una colonna.- lo corresse guardando un punto morto nella sala.

Ron iniziava a non capirci più nulla.
-Bene, ragazzi. Grazie per avermi ascoltato. Scusate se vi ho interrotto mentre facevate colazione, ma mi sono sentito obbligato a dirvi qualcosa, soprattutto per Harry, che lui…-
Non finì nemmeno la frase, non ne valeva la pena, Harry era affondato nei cereali e dormiva.
Uscì un piccolo sogghigno dai tre amici che erano vicino a lui.

-Grazie Seamus.- disse Hermione mentre lui si allontanava.
Un vuoto riempiva la sua mente. Vedeva la bocca di Ron muoversi, ma non sentì uscire niente, come se le orecchie le se fossero tappate.

-Scusa, puoi ripetere?- chiese scuotendo un po’ la testa.
-Hermione, cosa succede?-
Lei non rispose.

Quando Silente aveva annunciato il momento di andarsene, se ne andarono tutti lasciando Harry con la testa annegata nei cereali.

Hola :33 spero che anche questo capitolo vi sia piciuto! Recensite <3

-Lele

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Quando la realtà si mescola ai sogni ***


Herimone era sempre più sbalordita, finché, ad un certo punto:
-Signorina Granger? Cosa le gira in testa oggi? La vedo DISTRATTA.- La grifondoro  sentì un bisbiglio, e non se ne curò, pensando che era Ron a parlarle.
“Non è possibile, Seamus ed  io, abbiamo fatto… lo STESSO SOGNO. D’altronde non era un sogno, era un incubo.”
-Signorina Granger!- Adesso la sentì proprio bene la voce. E non era Ron, era Lumacorno, che la richiamava per la millesima  volta –non è molto attenta oggi. Che le succede?-
Hermione scosse la testa, come per scacciare un tenebroso pensiero.
-Scusi, professore. Non mi sento molto bene. Potrei andare al dormitorio?- Disse fingendo un piccolo svenimento.
Tutti si catapultarono su di lei. Tranne Seamus, anche lui aveva la testa fra le nuvole. Una ragazza sventolò la mano davanti al viso di Hermione, che in un batter d’occhio si rialzò.
-C-c-certo signorina Granger, vuole andare in infermeria? O preferisce andare in dormitorio.- Le chiese il professore di pozioni.
Lei non rispose, per la prima volta nella sua vita non rispose a un professore e barcollando un po’ uscì dalla stanza. Ron e Harry la seguirono, dovettero camminare di soppiatto per non farsi sentire dalla ragazza, poi le piombarono addosso.
-Hei! Hermione! Che cosa succede? -
Aveva il terrore negli occhi.
Sarà una maledizione? Una benedizione? Un’ invenzione della mia mente? Sto dando eccesivo peso a tutto questo? Magari. Ma che cosa? No. Io-io-
-Si, sto bene, Harry.-
-Non ti ho chiesto come stai, ma che hai?-
-Un po’ di sonno. Sono stanca. Vado a dormire, starò molto meglio.-
I ragazzi si lanciarono delle occhiate fuggenti, e poi, con viso di approvazione, se ne andarono dopo aver abbracciato l’amica.
In quel punto arrivò Seamus.
-Anche tu te ne sei andato da pozioni?- gli chiese Hermione, mentre appoggiava una  mano sulla sua spalla.
Entrambi avevano una faccia piuttosto sconvolta e un po’ imbarazzata e un po’ impaurita.
-Vieni in dormitorio con me.-  Le disse Seamus.
Tutti e due sapevano che era contro le regole andare in dormitorio insieme, ma dovevano parlare e prima lo facevano, meglio era.
“Che cosa sto facendo? Sono sempre stata perfetta e adesso sto addirittura infrangendo le regole.”
Ma intanto non c’era nessuno lì intorno, quindi non sarebbero stati visti.
Una volta entrati nel dormitorio maschile:
-Cosa provi?- chiese Hermione al ragazzo.
-Paura.-
Infatti la paura li stava divorando.
-Ma forse stiamo facendo una tragedia per niente. F-f-forse siamo un po’ stanchi.- La grifondoro balbettava, non era  mai stata troppo insicura di se stessa, così tanto da balbettare.

Seamus non rispose nemmeno. I era già addormentato e Hemione sopra il suo braccio.
Ma, in quel momento, entrambi videro un ombra dagli occhi rossi che li fissava.
Si guardarono negli occhi.
Un sogno o realtà?



Ciauu! Allora , che dire?  A voi la tastiera.  Io non ho nulla da dire ^w^  Sto già lavorando al prossimo capitolo e spero che anche questo vi sia piaciuto.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** La figura ***


-S-S-Seamus! Lo v-vedi anche tu?-
Lui non rispose, lui la vedeva la creatura la vedeva benissimo, così bene che gli si era attorcigliata la lingua.
-Ho paura.- Disse Herimone tremante.
“Ma che dico? Io che ho paura? Io. Non. Posso. Avere. Paura.”
L’essere sembrava un dissenatore, ma loro sapevano che non era un dissenatore e avrebbero preferito che davanti a loro ce ne fosse stato uno. Era una figura incappucciata, dal ungo vestito nero un po’ rotto ovunque, non gli si vedeva la faccia, solo un cumulo di polvere che portava un paio di occhi rossi.
-Non temere.- Rispose Seamus abbracciandola.
La figura sorrise. Non era un sorriso in tutto e per tutto, era un piccolo ghigno.
I due iniziarono ad abbracciarsi sempre più forte, fino a stritolarsi. La figura avanzava verso di loro, il sorriso diventava ogni passo più grande. Finché non li travolse.
Hermione lanciò un piccolo urlo.
-Se n’è andata. – La voce di Seamus era fredda, di nuovo.

I due si svegliarono nel letto di Seamus, abbracciati. Avevano un po’ il viso e le mani sudate, ma non gl’importava. La grifondoro si sedette:
-L’hai vista anche tu?-
Il ragazzo fece cenno di si con la testa.
-Scusa, ci vediamo a cena. Tra poco abbiamo trasfigurazione, la McGranitt non si vuole far aspettare.-
Seamus non rispose. Si limitò a fare un piccolo cenno con la testa mantenendo gli occhi spalancati.

L’ora di trasfigurazione passò molto in fretta e Hermione riuscì quasi a divertirsi con Ron e Harry che facevano battute e scherzavano.
-Andiamo in biblioteca, devo vedere cosa sta succedendo con Seamus.- Replicò la ragazza.
I due la seguirono, senza obbiettare, anche loro erano piuttosto curiosi.

“Sezione proibita. Magia Nera. No…”
Uhm… Sezione proibita. Cercherò lì. Devo trovare qualcosa.
-Ehi, Herimone! Guarda: ho trovato qualcosa!- esclamò Harry, mentre agitava un libro molto grosso in aria.
 La notte degli incubi”
Non era un libro di narrativa, ma un’ enciclopedia che riguardava i sogni oscuri. La ragazza cercò un capitolo riguardante un sogno “collettivo” e ne trovò uno che ci andava vicino:
Si dice che le persone che sognano o fanno, in questo caso lo stesso incubo di una persona, vuol dire che condividono qualcosa con essa.”
-Impossibile, io e Seamus condividiamo solo la casata, nient’ altro. Non credo che importi.- sussurrò.
“Gli incubi nascono da alcune voci di mente contorte, che hanno subìto in passato crudeltà. Oppure che lavorano molto con la Magia Nera…e poi… qualunque essa possa essere… …”
Hermione continuò a leggere per mezz’ora, anche Harry e Ron (stranamente) si diedero molto da fare.

Alla fine riuscirono a capire che potrebbe essere una casuale coincidenza, un caso. Oppure un forza che lega i due. Una forza strana e superiore.
Amore?
Hermione non amava Seamus, non lo aveva mai amato.
Lei immaginava l’amore come un prato verde fiorito, non come una figura cupa dagli occhi rossi.
“Non permetterò di fare un altro incubo così.”
Ma i suoi pensieri non furono ascoltati e quella notte, anche Seamus: il terrore.


Zahnnn!
Ed ecco il quarto capitoloH. Che ne dite? Recensite <3 Spero che vi sia piaciuto c:
-Lele

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2124299