A Winter Tale

di Witchlight
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Alba ***
Capitolo 2: *** Come un cerbiatto ***
Capitolo 3: *** Occhi di bosco ***
Capitolo 4: *** Quello che non so ***
Capitolo 5: *** Profumo di mela ***
Capitolo 6: *** Compagni di giochi ***
Capitolo 7: *** Sera ***
Capitolo 8: *** Un'altra volta ***



Capitolo 1
*** Alba ***


Alba


Quando ti vedo per la prima volta sei immersa nella luce lattea di un'alba invernale. Non so perché mi affaccio proprio in quell'istante, non so quale richiamo silenzioso mi porta a coprire i pochi metri che separano il mio letto dalla finestra: so solo che lo faccio e ti vedo lì, ferma nel tuo abitino bianco, senza maniche, a piedi nudi sulla neve candida, candida come la tua pelle. Io però non vedo il bianco: vedo solo il rosso dei tuoi capelli, delle tue labbra e delle poche bacche che tieni in mano. E vedo che non lasci impronte sulla neve.

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Capitolo 2
*** Come un cerbiatto ***


Alba


Ti dirò la verità: penso di sognare, di non essere ancora sveglio, perché il termometro segna due gradi scarsi e tu non puoi essere lì, con i tuoi abitini leggeri, con la tua pelle nuda. Non ti chiamo, però sorrido; ed è come se tu lo sentissi, quel sorriso, perché ti giri, rapida come un cerbiatto spaventato; e punti i tuoi occhi neri nei miei. Hai anche gli occhi, di un cerbiatto. Fai un passo indietro, poi un altro e sparisci tra gli alberi senza foglie, alle tue spalle. So di aver sognato, ma quando esco in giardino a controllare trovo delle bacche abbandonate nella neve, lì dov'eri tu.

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Capitolo 3
*** Occhi di bosco ***


Occhi di bosco


Avverto spesso la tua presenza, nei giorni successivi. La avverte anche Inès, brava cagnolina, che annusa l'aria concitata e agita il suo mozzicone di coda, correndo lungo i bordi del sentiero, come alla ricerca di qualcosa. Ti sta cercando, ma tu non ti fai vedere. So però che mi segui silenziosa, sento i tuoi occhi sulla schiena, so che sei lì, da qualche parte tra gli alberi. Mi guardi, come io ho guardato te in quell'alba immobile; ed io ripenso ai tuoi occhi scuri. Hai gli occhi del bosco, mi dico, o, forse, sei gli occhi del bosco, silenzioso e senza tempo.

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Capitolo 4
*** Quello che non so ***


Quello che non so


Cosa tu sia, in realtà, non mi è dato saperlo. Provo a parlarne con gli amici, restando sul vago, buttando lì frasi discrete. Marco, tu che vai a caccia, hai mai incontrato una ragazza così e così? Stefano, tu che ci vai spesso, nel bosco, hai mai incontrato una donna sola, vestita di bianco? Ma no, nessuno ti ha mai vista, nessuno sembra conoscerti ed io penso che forse sei solo una povera pazza che si diletta dei suoi vagabondaggi solitari. Ma in realtà non ci credo davvero, perché nei tuoi occhi, che ho visto una volta soltanto soltanto, ho scorto qualcosa di caro, un ricordo antico cancellato dal tempo.

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Capitolo 5
*** Profumo di mela ***


Profumo di mela


Il ricordo mi colpisce all'improvviso, mentre me ne sto seduto in ufficio, davanti al mio computer, intento a controllare dei conti che proprio non ne vogliono sapere di quadrare. Ho gli occhi rossi, asciutti, che bruciano, la cravatta è troppo stretta e mi da fastidio, sono completamente preso dalla fredda sterilità dei numeri che ho davanti, concentrato su termini tecnici ed altisonanti che nascondono in sé la drammaticità di un mondo che va a rotoli, quando, come spuntato dal nulla, alla mia mente si affaccia il ricordo di una mela tagliata a fette, piccola e profumata, e del sorriso che aveva accompagnato quell'offerta, in un torrido pomeriggio estivo.

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Capitolo 6
*** Compagni di giochi ***


Compagni di giochi


Il sole è a picco e io, bambino, sono seduto su un sasso, solo, in un prato. La mamma insiste perché io resti in paese a giocare con gli altri piccoli, ma a me piace così, cerco la solitudine dei pascoli estivi perché so che è qui che troverò la più speciale delle compagne di gioco. E infatti lei arriva, minuta, scalza e vestita di bianco, con le sue trecce rosse, la sua bocca sporca di mirtillo e la sua voce di uccellino. Ha tra le mani una mela tagliata a fette, sul volto un sorriso e io so che sono tutti e due per me. Solo per me.

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Capitolo 7
*** Sera ***


Sera


Mi ricordo di te, ora, silenziosa amica dei lunghi pomeriggi della mia infanzia. Vorrei dirtelo, ma tu non sei più venuta nel mio giardino e io non so come fare a trovarti in questa sera d'inverno che va tingendosi di sfumature violette e perlacee. Se tu fossi qui ti chiederei scusa per aver dimenticato i tuoi sorrisi e i tuoi regali, le bestiole che ti circondavano, le tue parole mute, gli strani discorsi che facevi, tu, che non potevi parlare, o che forse parlavi una lingua sconosciuta agli uomini. Ti chiederei perdono e, se tu me lo permettessi, ti prometterei di non fare due volte lo stesso errore.

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Capitolo 8
*** Un'altra volta ***


Un'altra volta


Cosa tu sia, in realtà, non mi è dato saperlo. Ma non mi interessa: fata, strega, donna o forse solo intangibile frammento della mia immaginazione. Non importa. Tu sei qui, davanti a me. Accanto a te una cerva, tra i tuoi capelli le piume di un corvo e, tutt'intorno a te, solo neve immacolata. In mano hai, ancora una volta, una mela, tonda e profumata. Mi guardi e, dopo un attimo, me la porgi, sorridendo dispettosa. Lo stesso gesto, dopo anni. Quel pomeriggio lontano lo rifiutai. Oggi allungo una mano e prendo il frutto. Perché non voglio dimenticare. Qualsiasi cosa accada, non voglio dimenticare.


Note: c'è uno scrittore, Adalbert Stifter, e c'è un suo libro, che si chiama Pietre Colorate. La sua bambina selvaggia non ha nulla a che fare con il personaggio di questa specie di racconto, ma mi si è piantata in testa, da qualche anno a questa parte, e ogni tanto fa la sua comparsa nelle mie storie. Ovviamente consiglio la lettura del libro in questione a chiunque apprezzi le storie semplici e, allo stesso tempo, piene di un simbolismo profondo.

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