Dangerous Love

di FFseryFF
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** C'è Qualcuno? ***
Capitolo 3: *** Tu Sei Danger ***
Capitolo 4: *** Zayn! ***
Capitolo 5: *** è pur sempre mia figlia! ***
Capitolo 6: *** Tu e il tuo bel culetto andate a scocciare qualcun altro ***
Capitolo 7: *** Ci sarà da divertirsi ***
Capitolo 8: *** come cavola hai potuto dirgli si? ***
Capitolo 9: *** in un batter d'occhio mi ritrovai nel bagno.. ***
Capitolo 10: *** sei ancora più bella quando arrossisci ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


Ciao mi chiamo Rebecca ed ho 17 anni, abito ad Holmes Chapel e la odio, qui è tutto così monotono. Vivo con i miei genitori e mio fratello James che ha 15 anni, i miei genitori sono iper-super-mega-protettivi e questo mi scoccia, vivo in modo quasi asociale se non fosse per l'unica amica che ho; che sta tanto simpatica ai miei genitori che sta più ore qui che a casa sua, per mia FORTUNA. La mia migliore amica si chiama Kate è bionda ed ha due enormi occhi azzurri, porta gli occhiali, è bellissima e non è un oca, anzi un genio, inoltre ha una saggezza che spesso mi ha aiutato tantissimo. Io sono di natura mora, ed ho due occhi nocciola, sono magra, alta e so di non essere brutta; ma nonostante ciò mi trattano da sfigata, per le regole dei miei genitori e per come mi costringono a vestire , sono stanca della mia vita, sono stanca di essere trattata come un emigrata, come un pezzo di un puzzle che non riesce a trovare la sua metà, che non riesce a trovare il suo posto, mi sento come un pezzo di un puzzle finito nella scatola sbagliata. Prima o poi scoppierò me lo sento, devo uscire, devo ribellarmi ed inizierò oggi andando al cinema! cosa che non mi lasciano fare facilmente. Quando gli chiedo di uscire da sola ( senza di loro) mi dicono ''è pericoloso'', ed io dico ''ma gli altri genitori fanno uscire i figli'', e loro ''gli altri genitori non sanno ciò che sappiamo noi'', vorrei tanto sapere cosa sanno loro di così orribile, vorrei sapere cosa gli impedisce di lasciarmi andare, devo capire cosa gli fa tanta paura. Cambieranno idea, devono farmi uscire oppure sgattaiolerò non mi interessa troverò un modo per evadere. Devo evadere da questo carcere devo evadere da questa vita, devo evadere da questo inferno.

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Capitolo 2
*** C'è Qualcuno? ***


Finalmente ero pronta per il cinema, mi ero messa un pantalone nero stretto e una maglietta bianca larga con una scritta sopra, mentre avevo messo in una borsa nera, un pantaloncino ,una magliettina, e dei tacchi neri perché? perché i miei genitori di sicuro non mi avrebbero fatto uscire in quelle condizioni! Scendo le scale, faccio un grande respiro e mi preparo mentalmente! Mi preparo ad un no, ad uno scordatelo, li vedo sorseggiare un cappuccino e chiacchierare del più e del meno. Io: Mamma, papà, io oggi vorrei uscire- dissi preparandomi alle loro obiezioni Papà: No, mi dispiace- disse senza pensarci 2 volte. Ecco lo sapevo, non avevo alcun dubbio, ma in me una piccola speranza era ancora viva, mia madre. Mamma: Justin perché non modifichiamo le nostre regole? Facciamola uscire una volta a settimana da sola, si deve creare una vita sociale, deve abituarsi a stare tra CERTE persone- sottolineò il certe, lo marcò per bene, voleva far capire qualcosa a mio padre, - perché se poi noi moriamo lei non saprà nulla di cosa si trova là fuori- disse mamma sicura di aver colpito il segno! Cosa si può mai trovare la fuori di tanto pericoloso? Papà: Kelsey C'è ne vorrà di tempo prima che moriamo!- mio padre alzò gli occhi al cielo. Mamma: non è detto, se moriamo in un incidente mentre andiamo a lavoro?- disse portandosi le mani ai fianchi, alzò un sopracciglio aspettando la risposta di mio padre. Papà aprì la bocca e la richiuse senza dire nulla Mamma: esattamente, ho ragione!- disse facendo finta di spolverarsi le spalle, quell'azione venne seguita da una grande risata di mio padre, erano così innamorati, avrei voluto trovare anche io qualcuno che mi amasse così tanto, anche nelle situazioni difficili ci ridevano sopra, i loro sguardi, i loro tocchi, sarei rimasta lì per ore ad osservare quegli attimi meravigliosi. Io: Allora?- dissi interrompendo quel loro momento Papà: oh, bene una volta a settimana tu puoi uscire, devi tornare per mezzanotte e ti devi vestire in modo adeguato. Io: papà ora come sto?- chiesi facendo una finta sfilata ed una giravolta. Scoppiammo tutti e tre a ridere. I miei genitori erano sarcastici ed io non potevo fare a meno di essere come loro. Mi avevano raccontato della loro storia proibita dai genitori della mamma e mi avevano assicurato di accettare chiunque io avrei scelto anche se fosse stato un criminale. Di sicuro non mi sarei innamorata di un criminale, non amo la vita pericolosa. Diedi un bacio a mamma e a papà, presi il telefono e chiamai due o tre persone tra cui la mia BF, sfortunatamente nessuno poteva venire ed io mi incamminai sola verso il parco, cosa che vi sconsiglio di fare di notte perché era alquanto inquietante. Andai velocemente dietro un cespuglio, mi assicurai che non ci fosse nessuno e mi cambiai vestendomi con le cose che avevo nella mia borsa, mentalmente chiesi scusa a mio padre per aver vietato una regola. Mi avviai verso il centro del parco, illuminato da un lampione che faceva sembrare quel posto perfetto per il film Jack lo squartatore. Erano le 22.00 e quel posto era aperto fino alle 22.30, non volevo rimanere rinchiusa lì dentro. Sentii dei passi, mi voltai ma nulla, sentii delle foglie scricchiolare, ma dietro di me non c'era nessuno, c'erano solo degli altissimi alberi, nessuno sarebbe riuscito a raggiungere la cima. Mi stavo facendo film mentali, era solo il rumore del vento, o almeno spero. Speravo che essendo la prima volta, mi stavo spaventando per niente, ma quel pezzo del parco sembrava così isolato, sembrava impossibile il fatto che qualcuno era lì, non si sentiva nessuno parlare, solo dei passi, rumori di piccoli movimenti, come quelli che si fanno entrando in cassa di nascosto la notte tardi per non farsi scoprire dai genitori, stavo andando nel panico, dovevo calmarmi, non era successo nulla, nulla di preoccupante. Mi voltai più volte ma niente, i rumori si facevano più forti, il vento mi scompigliava i capelli sul viso offuscandomi la vista, il lampione mal ridotto iniziò e spegnersi lentamente, il parco stava per chiudere, sentì come un respiro mi girai e fissai per un po’ un punto nel vuoto. Io: c’è qualcuno?

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Capitolo 3
*** Tu Sei Danger ***


CAPITOLO DUE Presi un grande respiro e mi convinsi a continuare la camminata, mi fermai di colpo quando vidi sotto al lampione un ragazzo, moro, alto, aveva dei jeans ed una giacca di pelle, non so perché,ma incuteva timore, aveva uno sguardo nel vuoto, triste, ma allo stesso tempo infuriato, si stava mordendo le labbra, posai lo sguardo sulle sue mani e mi accorsi che aveva una pistola in una di quelle, i miei occhi si spalancarono e lui se ne accorse. Si avvicinò a me, il mio cuore prese un ritmo più veloce, il mio respiro si fece pesante, faceva freddo, il vento era insopportabile. In me risuonava un allarme, la mia testa diceva URLA; SCAPPA, ma il mio corpo stupito non si muoveva. Sembravo lì impiantata a terra, i miei piedi erano lì fermi, le mie mani tremavano, una lacrima mi rigò il viso. Io: chi sei? perché hai quella cosa in mano? e che cosa vuoi da me?- dissi spaventata, ero agitata. x: assomiglia così tanto alla mamma- disse prendendo una foto in mano, riuscii anche io a guardarla, era mia mamma! Le cose erano più grandi di ciò che pensavo, dovevo provare, prima di rinunciare. Presi un grande respiro, incominciai ad indietreggiare, lentamente con molta cautela e quando fui più lontana da lui, mi voltai e cominciai a correre, la mia testa diceva HA UNA PISTOLA TI UCCIDERà, ma chi mi assicurava che se non correvo mi avrebbe risparmiata, nessuno. Fortunatamente ero veloce ed arrivai in un posto circondato da persone, lì non poteva fare più nulla, rallentai, mi voltai e come sapevo, nascose la pistola, aveva un espressione infastidita e per scaricare la rabbia tirò un pugno su un albero vicino, sobbalzai. Tirai un sospiro di sollievo ed in men che non si dica arrivai a casa. Papà:come è andata la serata?- disse con un sorriso sul volto. Non potevo dirgli papà stavo per morire! io: benissimo- mentii, se gli avessi raccontato la verità non mi avrebbe fatto uscire per il resto dei miei giorni, ne ero sicura. Papà: bene, domani è Domenica e pranzeremo con dei nostri vecchi amici John e Bruce,quindi quindi vai a riposare- disse spostando lo sguardo da me alla Tv. Spero che l'uscita di Domani mi distragga, non voglio pensare per il resto dei miei giorni a quel, come posso definirlo, quel mascalzone, criminale o qualsiasi cosa lui sia! Era qualcosa di indescrivibile, io non appartenevo a quel mondo, i miei erano persone buone, normali, non sapevo nulla riguardo al mondo dei criminali e questo mi spaventava. -----IL GIORNO DOPO----- Mi sveglio grazie alle voci di mamma, papà e 2 voci nuove, saranno quelle di john e bruce, guardo la sveglia e noto che sono le 10.30 CAZZO esclamò tra me e me! Apro l'armadio, prendo un vestitino merlettato con lo scollo dietro e lo metto, mi aggiusto i capelli, mi trucco e mi metto le scarpe. Scendo le scale e vedo due uomini osservarmi stupiti,erano alti e robusti, sembravano due guardie del corpo, uno dei quali sussurra a mia madre: Non ci posso credere è la tua fotocopia. Papà: John, Bruce lei è Rebecca. Io: ho interrotto qualcosa? Bruce: no, vecchie discussioni, lascia stare- disse l’uomo biondo sorridendo John: piacere di conoscerti comunque.-disse il moro Papà: Siamo pronti?- chiede mio padre spazientito, non gli è mai piaciuto aspettare è un tipo che affretta i tempi, pur di non aspettare. Io: prendo la borsa e vi raggiungo.- Salii in fretta le scale, presi la borsa e mentre scendevo sentii Bruce dire: JUSTIN, non puoi mollare tutto e crederti che non ti minacceranno più. sei DANGER e non vieni dimenticato così facilmente.- a quelle parole rimasi stupita, Danger? Quel nome non mi era nuovo, avevo trovato vecchi giornali in cantina che ne parlavo, su di lui sapevo qualcosa, ma mio padre cosa c’entrava? Non poteva essere lui!

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Capitolo 4
*** Zayn! ***


io: di che state parlando??- dissi sedendomi sul divano, dovevo cercare di sembrare calma Bruce: niente,niente- disse subito cambiando discorso io: ho sentito abbastanza per farmi delle idee, quindi se volete illuminarmi....- feci la vaga, non sapevo nulla di preciso Papà: REBECCA!!- mi sgridò Mamma: JUSTIN è grande e deve sapere- portò il suo tono di voce alto come quello di papà, mamma mi aveva sempre difeso, ma non credevo lo avesse fatto anche ora. Papà, si morse il labbro era visibilmente teso, mise le mani a pugno cercando di scaricare la tensione, mamma si avvicinò lentamente e gli diede piccoli paci, mio padre si calmò e prese un respiro profondo. Papà: ok, Rebecca, ok, quando ero un Adolescente, ero un- si fermò, non voleva parlarmene- criminale, ero un pericolo,- lo disse con un espressione di disprezzo, non voleva far sapere a sua figlia cos’era- infatti venivo chiamato Danger,- non ci potevo credere, lui era danger, quel danger che da piccola tanto mi spaventava? Mamma lo usava per farmi andare a dormiva diceva ‘vai a dormire o altrimenti viene danger’- nella vita mi sono fatto un sacco di nemici tra cui Luke, una sera ad una festa tua madre mi sorprese nel bel mezzo dei miei.... Lavoretti... – ero stupita, m ascoltavo con piacere-e dovevo fare in modo che non parlasse, piano piano ci siamo innamorati ed eccoci qui, Luke per vendicarsi a preso tua madre, io la ho salvata e successivamente sono successe un sacco di cose,ho fatto esplodere il magazzino di Luke- disse guardando il vuoto, mamma lo stesso, e se tutto era collegato a ciò che è successo ieri sera? lui potrebbe conoscerlo. continuò- Luke non morì e mi fece una trappola, appena cliccai il grilletto per spararlo e lui perse la vita la polizia si fece avanti e mi arrestò, sono rimasto dentro per 3 anni... i legami con tua madre si sono rovinati, ma abbiamo saputo aggiustarli- disse sorridendo- beh poi più o meno la storia la sai, i genitori non volevano, sei nata tu ecc...- disse guardandomi, le ultime parole le disse sorridendo, per lui erano un lieto fine, noi lo eravamo la sua famiglia. io: Papà devo dirti una cosa- mi feci coraggio- non volevo dirtela anzi volevo distrarmi, non pensarci, ma non ci sono riuscita, soprattutto dopo che mi hai raccontato queste cose- non volevo arrivare al dunque, ma dovevo Papa: Rebecca arriva al punto- disse preoccupato Io: beh, forse è meglio che non te lo dico....- dissi perplessa Papà: Rebecca!! sputa il rospo- disse ormai nervoso, peggio di così non lo ho mai visto, quindi se gli dico tutto non si arrabbierà di più....Credo.. Io: papà ierinelparcohoincontratountizioconunapistolachemivolevauccidere- dissi tutto in un fiato Papà: eh???- fece una faccia del tipo ‘mia figlia ha perso la testa’ Io: ieri sono uscita da sola, i miei amici non potevano ed io pensato 'fatti un giro nel parco e torni', il parco era buio e i pochi lampioni emettevano luce fioca ed era inquietante, ma non è questo il punto, c'era un ragazzo con una foto in mano una foto di mamma ha esclamato 'è uguale' ed ha cacciato una pistola- dissi, senza che me ne accorgessi, mi scese una lacrima, quei ricordi.. erano dolorosi..volevo solo dimenticare..metterci una pietra sopra Papà elaborò tutto ciò che gli avevo detto e spalancando gli occhi pieni di ira, diede un pugno al tavolino,era peggio di quel che credevo. Mamma si avvicinò: continua... Io: Ho iniziato ad indietreggiare, credo che mi volesse solo prendere, perché mi avrebbe sparato, mi sono avvicinata al centro ed ho incominciato a correre e poi sono arrivata qui, in mezzo alle persone non avrebbe potuto far nulla! John ancora stupito disse: com'era lui? com'era?? non ci ho pensato seriamente a com'era, era carino, giovane, alto, cattivo, mi metteva paura.. Io: giovane, carino?- dissi titubante Papà: CARINO??- disse a denti stretti io: beh, brutto non era... era alto, moro, aveva dei lineamenti diversi dai nostri più calcati...... Papà: chi potrebbe essere Luke è morto... Bruce: Jason??? papà: nahh, siamo rimasti in buoni rapporti.... più o meno.. John: uh, fermi tutti, Bruce, poco tempo fa ti ricordi chi venne a farci visita?- disse puntando un dito a bruce Bruce: Tayler Delgado- sputò a denti stretti, quasi come se quel nome gli facesse schifo john: esatto, ci ha detto di stare attenti, perché ha trovato un modo per avvicinarsi a te- disse indicando mio padre. papà: ma non aveva messo su famiglia??- chiede perplesso Bruce: gli hai ammazzato il fratello! john: rebecca, questo ragazzo aveva qualcosa di diverso giusto?- annuii- bene! Aveva occhi nocciola?- annuii- era moro e scuro di pelle?- annuii di nuovo- un ultima cosa sembrava pakistano?- mi invitò a rispondere Si, sembrava pakistano, ma non del tutto.... io: si, ma non del tutto! papà arrivò ad una conclusione : ZAYN!- zayn? O.o

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Capitolo 5
*** è pur sempre mia figlia! ***


john: avete qualche idea? bruce: zayn potrebbe perseguitarla dappertutto papà: non deve più uscire- disse mordendosi le labbra. Ero in cucina con mamma a preparare il caffè, avevo sentito tutto, quella che doveva essere una Domenica tra amici si era rivelata una giornata per cospirare contro una gang. io: mamma non posso rimanere chiusa qui per il resto della mia vita!- dissi nervosa mamma: lo so- disse guardando nel vuoto, continuò- non voglio che tu passi ciò che ho passato io, non voglio che ti facciano del male, ma ti capisco, anche io avrei rifiutato- disse fissando costantemente un punto nel vuoto, forse stava ricordando l'adolescenza. io: mamma fai qualcosa!- dissi esasperata, con le lacrime agli occhi. A quelle parole mamma smise di pensare e si precipitò in salotto. mamma: non può restare chiusa qui per sempre e non lo farà! già lo è stata per troppo tempo! papà: Kelsey ma che cazzo dici?- disse arrabbiato mamma: Justin, elimina questo linguaggio!- lo rimproverò- comunque hai capito bene non ti permetterò di rinchiuderla dentro casa! papà: kels, ragiona, se la lasciamo uscire lo rincontrerà!- disse ovvio mamma: si ma non può nemmeno rimanere qui per sempre! papà: oh mio dio kels! ragiona mamma: se ragionare vuol dire rinchiudere mia figlia... io.. non voglio farlo!- disse rossa di rabbia- da oggi si fa come dico io, basta, Rebecca uscirà di casa quando le pare! papà: ma che ti sei fatta? proprio ora che c'è in giro uno che la vuole morta tu la lasci libera, da sola?- urlò scioccato mamma: prima di tutto non sappiamo se la vuole morta, e poi non ho detto che uscirà sola! papà: spiegati meglio- disse ancora arrabbiato mamma: la seguirai a distanza- disse fiera della soluzione papà: non funzionerà- disse scocciato mamma: e tu vedi di farlo funzionare!- disse andando in cucina io: vogliamo andare al ristorante?- dissi per far calare la pressione che c'era in quella stanza, non l'avessi mai detto, mi guardavano come se fossi un extraterrestre. Bruce: hai del fegato ragazza- disse sorridendo john: si, una ragazza normale se la sarebbe fatta sotto- disse sorridendo anche lui papà: è pur sempre mia figlia- affermò fiero!

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Capitolo 6
*** Tu e il tuo bel culetto andate a scocciare qualcun altro ***


Ho pensato tantissimo al giorno prima, tutto sommato non era andato tanto male, tralasciando la discussione, ciò a cui avevo ripensato molte volte erano le parole di mio padre '' Rebecca, non posso seguirti ovunque, ti accompagnerò ovunque, ma nei posti affoltai, tipo scuola, ristoranti, quando stai con i tuoi amici puoi benissimo stare sola, non credo sia tanto stupido da agire in pubblico, ed anche se fosse tu urla, racconta che è un tuo ex che ti perseguita e te lo levano di dosso'' Ora mi ritrovavo in auto con lui mentre mi dirigevo a scuola, aveva sempre avuto un look suo, con tanto di giacchette di jeans o di pelle, ma non mi ero mai accorta che portava una pistola nel cofano, non mi ero mai accorta che era un criminale. Mi ero messa un jeans scuro, una maglietta bianca con su scritto 'afraid of falling in love' in grassetto, e da sopra una giacchetta nera abbinata alle vans nere, mi ero fatta una trecci con i capelli che avevo messo sulla spalla. Papà si accorse che c'era tensione e iniziò a parlare, parlava di stare attenta, erano tutti avvertimenti ai quali non feci tanta attenzione, quando arrivammo gli diedi un bacio sulla guancia e lo vidi sfrecciare con la sua auto lungo la strada, fino a scomparire dietro dei palazzi. Mi voltai per entrare nel cancello della scuola, quando mi bloccai, l'aria intorno a me divenne pesante, il mio cuore iniziò a battere più velocemente e l'ansia, la paura, il timore si fecero sentire, caddi nel panico, non sapevo che fare; mi voltai sperando invano che ero passata in osservato, ma non fu così, sentii dei passi, si avvicinavano sempre di più, dovevo fare qualcosa davanti a me c'era Alexis ( una ragazza super antipatica) che parlava con la sua amica Allie, decisi di avvicinarmi, non mi avrebbe potuto fare nulla, pensai. Io: ehi Alexis Alexis: tu ed il tuo bel culetto andate a scocciare qualcun altro- disse con voce da ' io sono la regina qui e tu un annulità' Allie: quello che ha detto lei- disse imitandola io volevo ammazzarle, ma dovevo intrattenermi lì io: beh, potete anche avere la squadra di footboll ai piedi ma non siete nessuno- dissi sicura di me. Alexis: parla quella che non può uscire di casa- disse ridendo x: parla quella che per avere valore fa la puttana con i ragazzi della scuola- a quelle parole mi irrigidii non avevo mai sentito quella voce, aspetta, non poteva essere, mi voltai..

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Capitolo 7
*** Ci sarà da divertirsi ***


Non poteva essere, avevo parlato con quelle oche per evitarlo e lui che fa? si unisce alla discussione, ma non è possibile!!! Mi volto già sapendo chi è, e lo vedo avvicinarsi con il suo sguardo penetrante, aveva un jeans nero, una maglia bianca e una giacca di pelle. Mi aveva difeso, ma avevo lo stesso paura, paura che si voleva avvicinare a me per usarmi ed arrivare alla mia famiglia, avevo paura di essere usata. Sono sempre stata una ragazza fragile ed insicura, quindi se uno viene mi fa complimenti, mi tratta bene, finge di amarmi, io cado nella trappola, ed odio questa parte di me! mamma mi diceva sempre non è colpa tua, sei solo TROPPO buona. Quanto vorrei essere un po' Stronza, per parlare in faccia alle persone, per non sembrare una perfetta cretina, timida ed impacciata. Allie: scusami come l'hai chiamata? zayn: hai sentito benissimo, e poi se non la fanno uscire ci sono valide ragioni!- disse Mi prese per un braccio e mi trascinò nella scuola. zayn: non credere che l'ho fatto per te..- disse ovvio Avevo voglia di rispondere, vivere la vita per una volta, CAMBIARE. Devi sempre agire, parlare e pensare come se quell'istante fosse l'ultimo della tua vita. io: ah no? e perché allora lo hai fatto?- dissi con un sorriso malizioso sul volto zayn: perché non sei nessuno per me, anzi tutt'altro- disse innervosito Non so perché, ma quelle parole mi fecero male, sono quel tipo di persona che accetta le critiche, gli insulti, ma poi ci sta male, sono quel tipo di persona che si chiede ''perché mi tratta così? che gli ho fatto?'' e poi non trova una risposta, sono quel tipo di persona che rimane male anche per le piccole cose, ma piange solo se quella persona che gli ha fatto del male vale davvero. Il suo sguardo cambia, si calma, poi capisco il perché STO PIANGENDO. perché? perché piango? per me lui non è nessuno! anzi è un problema per me e per la mia famiglia ! perché piango? sto diventando più fragile di quel che credevo! Mi lascia il braccio e se ne va! Mi avvicino al mio armadietto e prendo il libri di scienze, mi avvio verso la mia aula, fortunatamente non è in classe con me! Mi siedo vicino a Davide, non mi è mai stato simpatico, ma non si sa mai! Arriva il professore e porta con se un nuovo alunno! PERFETTO mi perseguita pure a scuola! se questo non è uno stolker cos'è?? si siede vicino alla finestra da solo! mi fa quasi pena! che? Rebecca ti fa pena?? perfetto mi fa pena il criminale che mi perseguita, sono sicura che se mio padre per il mio bene decide di mandarlo in prigione io lo fermerei, è più forte di me! IO SONO FATTA così! Prof: oggi studieremo la riproduzione.. Zayn: ci sarà da divertirsi- dice al professore NON VEDO L'ORA CHE QUESTA GIORNATA FINISCA!!

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Capitolo 8
*** come cavola hai potuto dirgli si? ***


FORTUNATAMENTE il professore lo manda in presidenza, dubito che ci sia andato, ma comunque meglio per me non averlo sotto agli occhi. Le 3 ore successive passano in fretta, mi reco in mensa dove vedo Zayn fumare -.- perfetto, speravo che se ne fosse andato! Mi avvicino al bancone e prendo una fetta di carne con l'insalata, una mela ed una bottiglina d'acqua. Vedo Kate entrare in sala mensa, il mio cuore si riempì di gioia, finalmente, andavamo in classi separate e quando ci vedevamo era pazza gioia! Kate: Amoreeeeeeeee- urlò appena mi vide io: tesorooooooooo, mi sei mancata!- dissi Kate: da quanto tempo!!- disse sarcastica io: già, ti devo raccontare un sacco di cose!- dissi Non potevo dirle mio padre è un criminale, ci sedemmo e gli raccontai tutto, tralasciando i dettagli. Kate: quindi un uomo che non sopporta tuo padre dai tempi del liceo, ha mandato il figlio per vendicarsi? io: più o meno..- non gli avevo detto una bugia, quella era la verità, una verità nuda, spogliata delle parti essenziali. Kate: chi è??- disse curiosa, nonostante era intelligente e non era un oca, non si faceva scappare i ragazzi ed adocchiava sempre quelli carini. Io: quello che fuma, con la giacca di pelle e gli occhiali neri. Kate: è un figo pazzesco- dice - ma è pericoloso?- chiese preoccupata io: non lo so, oggi- iniziai a raccontargli ciò che era successo la mattina- e mi sono messa a piangere, capisci??? io non piango quasi mai! kate: si però rimani male facilmente, sarà stato uno sfogo- disse ovvia, mi limitai ad annuire, non sapendo spiegare tutto ciò Kate: Rebecca, si sta avvicinando...- disse scuotendomi il braccio e facendomi tornare sulla terra io: non te ne andare qualsiasi cosa succeda. kate annuii e successivamente deglutii nervosa. Zayn: ciao- disse sedendosi di fianco a me. Io: ciao, ti presento Kate- dissi seccata Kate: piacere- disse intimidita dal suo sguardo pesante (noi tutte sappiamo quale sguardo OuO) Zayn: allora, voglio farmi perdonare, stasera usciamo? Ed ora?? no,no,no, Rebecca dici no Kate: certo!- cosa??????? gli occhi fuoriuscirono dalle mie orbite!! come cavolo ha potuto dire di si! Kate: Al Piccadilly alle 19.30- disse sorridendo. Zayn se ne andò soddisfatto facendomi un cenno come saluto, io ricambiai sorridendo. io: come cavolo hai potuto dirgli si?? Kate: 1 colpa del suo sguardo (eh già, e che sguardo) 2 dobbiamo vederci chiaro!- disse ovvia Forse dovevo dargli una possibilità, anche mio padre e cambiato e potrebbe farlo anche lui! Il resto della giornata passo in men che non si dica! Tornai a casa accompagnata da papà che mi era venuto a prendere ed aveva offerto a Zayn una delle sue occhiatacce per dire ''tieni le mani lontano da mia figlia''. Entrai in auto e lo salutai con un bacio. Papà: allora come è andata?? Io: bene, tutto sommato bene! Zayn è strano prima fa il gentile e mi difende, poi mi offende e poi fa il carino!- dissi sbuffando giunsi ad una conclusione- si comporta come una donna quando ha il ciclo quindi o lo è e non credo oppure è Bipolare, tremendamente Bipolare!- a quelle parole mio padre sorrise, mammamia che sorriso, mi piaceva vederlo così! io: che hai?- dissi sorridendo papà: nulla, anche tua mamma mi diceva che ero bipolare, me lo ripeteva in continuazione!- disse sorridendo. io: posso accendere la radio?? papà: no, amore- mi disse tenendo lo sguardo sulla strada io: papà a chi non piace la musica?? papà: anche questo mi ha detto una, anzi 2 volte! Le assomigli più di quanto pensi- disse ormai ridendo. Mamma lo aveva cambiato tantissimo, ci dovevo provare anche io con zayn, perché se non ci provi perdi in partenza!

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Capitolo 9
*** in un batter d'occhio mi ritrovai nel bagno.. ***


Din-Don, sentii il campanello suonare, mi catapultai giù ed aprii era Kate. Kate: Buonasera signore, signora- dopo aver salutato i miei genitori salimmo in camera io: Kate sei bellissima, questo completo azzurro sta benissimo con i tuoi occhi e questi tacchi ti slanciano e che gambe... al piccadilly ti moriranno dietro!- dissi sorridendo Kate aprì il mio armadio e disse: beh tu on sei da meno, allora jeas? no, gonna? no, mmmm,,,,, metti questo abito nero e da sopra questa mantella, mettiti questa borsa blu, no,no rossa, meglio come il rossetto e vai, forza abbiamo mezz'ora- disse soddisfatta delle scelte- oh, le scarpe metti queste!- mi lanciò dei tacchi neri. Andai in bagno mi tolsi l'accappatoio e mi vestii, mi truccai e mi aggiustai i capelli per 10 minuti, in fine ci misi una fascia nera. Ero pronta. io: Mamma, Papà noi usciamo!-disse aprendo la porta Papà: non si chiede più?- disse sorridendo- sta attenta! Uscimmo e prendemmo il bus, ci vollero 10 minuti pieni per arrivare, il Piccadilly era un posto fantastico e super affollato, andammo al bar che avevamo deciso ed aspettammo ad un tavolino! Finalmente lo vidi arrivare con un amico, aveva i lineamenti più delicati, aveva dei folti capelli ricci, scuri e due grandissimi occhi verdi, devo dire che era molto carino. Kate: è mio!- sussurrò al mio orecchio, io mi limitai a sorridere. Zayn si avvicinò zayn: Buonasera bellezza, ciao Kate- disse lanciandoci uno dei suoi sguardi- lui è H- il ragazzo lo interruppe x: so presentarmi da solo, piacere mi chiamo Harry -ci fece il baciamano- con chi ho il piacere di essere qui starsera? io: Piacere sono Rebecca Kate: io invece sono Kate- disse facedogli l'occhiolino, quella ragazza va dritto al sodo. Harry cedette a quella tentazione e la trascinò su uno di quei divanetti rossi in pelle ed iniziarono a parlare. Zayn: è stato più facile di ciò che credevo sbarazzarmi di Kate e di Harry io: ma non è un tuo ami- mi mise un dito sulle labbra per zittirmi, si avvicinò e mi sussurrò: si ma volevo rimanere un po' solo con te- mi accarezzo la guancia con una mano e i fianchi con l'altra, guardai Kate, Harry con lei aveva usato un altra tattica, stavano ridendo e scherzando, quando lui la fece sedere sulle sue gambe e si avvicinò lentamente, ma fu lei a posare le sue labbra su quelle di Harry. Guardai di nuovo Zayn, i suoi occhi erano così profondi, mi scrutava attentamente, era attento ad ogni mossa che faceva, si avvicinò sempre di più, io desideravo quel bacio, sapevo che era proibito ma lo volevo più di ogni altra cosa, si avvicinò ancora e allungo un braccio poi.......afferra un vassoio di patatine che erano sul bancone dietro di mee si sedette su un divano di pelle mangiucchiandole. Che razza di perverso film mi ero fatta in testa?? come mi ero potuta immaginare le sue labbra sulle mie? (beh non è tanto difficile vero ragazze? OuO) Mi avvicinai e mi sedetti di fianco a lui avevo un aria delusa e lui se ne accorse Zayn: cosa c'è che non va principessa?- mi chiese Cosa c'è che non va?? mi sto innamorando di un criminale assetato di vendetta! Questo non va! io: niente- mentii zayn: beh speravo che mi dicevi ''Ho voglia di baciarti''- a quelle parole spalancai gli occhi, dovevo vivere ogni attimo della mia vita, dovevo vivere anche gli errori e sapevo di starne per fare uno io: se te lo avessi detto che avresti fatto?- dissi sfacciata Zayn: questo-disse pendendomi per il braccio, riuscii a malapena a fare un segno a Kate per dirle 'va tutto bene' che i un batter d'occhio mi ritrovai nel bagno...

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Capitolo 10
*** sei ancora più bella quando arrossisci ***


Zayn mi trascina in bagno e mi spinge vicino al muro, era freddo,ma non mi importava, mi mette le mani sui fianchi e mi bacia, chiede l'accesso nella mia bocca, ed io glielo permetto, mi stringo i capelli, avvicino il mio corpo al mio, ora lo desidero più che mai, voglio sentire i suoi baci, il bacio diventa forte, poi ci stacchiamo sfiniti. Imbarazzata abbasso lo sguardo ed arrossisco. Zayn: sei ancora più bella quando arrossisci- dice avvicinandosi, il suo corpo premeva contro il mio, quanto desideravo un altro bacio in quel momento, ma era meglio fermarci qui (OuO) Io: zayn torniamo di là, Kate si starà chiedendo che fino ho fatto. Mi apre la porta e torniamo sul divano, si avvicina una cameriera che fa gli sguardi dolci a Zayn, OCA, oddio, sono gelosa?? no è impossibile! cameriera: cosa ordinate? Zayn: un caffè io: un frappè al cioccolato Kate: predo..un succo alla pesca Harry: un caffè La cameriera ci prova anche con Harry ma non è aria! io: Kate, mi accompagni in bagno? kate: dai, Becky che dobbiamo fare in bagno in due Io: Kate, alza quel culetto e portalo in bagno! Kate: ok, a dopo ragazzi- fa un cenno a d Harry io: Zayn mi ha portata qui e.. BOOM e poi Boom capisci??- le dico Kate: mmm...no- dice perplessa. io: allora-prendo un respiro- mi a portata qui e mi ha baciata, eh che bacio, ne volevo ancora, ma mi sono fermata- dico sorridendo Kate ahhhhhhhhhhhhh!-urla- è successo lo stesso anche a me.... più o meno!!!!!- dice extrafelice io: torniamo di la poi ne parliamo, li notiamo parlare tra di loro animatamente, quando ci ntano subito si fermano, chissà che stavano dicendo..... Si apre la porta di ingresso ed entra lui, colui che non doveva entrare, non doveva sapere di quella uscita...

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