My heart in the fire

di Beliebersayswaggary
(/viewuser.php?uid=525607)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** One 1 ***
Capitolo 2: *** Two 2 ***



Capitolo 1
*** One 1 ***


" Leila , alzati o farai tardi a scuola " 
Guardai l’orologio fisso sul muro ed erano ancora le sei, non è possibile, pure mia madre che mi mente sull’orario , ma non importa, ormai ero sveglia. 
Mi alzai dal letto a mio malincuore e andai in bagno per una doccia veloce. Mi vestii con una maglietta verde smeraldo, un gilet nero in pelle, dei leggings neri ed infine indossai le mie amate blazer verdi. 
Però mi sentivo vuota, come se mi mancasse ancora qualcosa , ma cosa ? 
Uh, il cappello , certo, quello nero con la scritta "NY ". 
Misi in soqquadro l’intera stanza per cercarlo, ma del cappello, nessuna traccia. 


‘dove diamine l' ho messo ?’ continuavo a ripetere mentre frugavo in tutti i cassetti dell’armadio. 
‘non posso svegliarmi tranquillamente, una buona volta, come tutte le ragazze normali, vero? No, devo sempre trovare qualcosa che m’intralci il percorso.’ Dissi fra me e me. 
‘dov’è? DOV’E’?’ iniziai a perdere le staffe. 


Lo cercai in bagno, nei cassetti, tra le lenzuola, sopra l’armadio, dentro la tazza del water, ovunque, ma non lo trovavo. 
Di certo, non sarei uscita di casa senza il mio cappello. 
Mi piegai sulle mie fragili ginocchia e guardai sotto il letto. 

‘uh, eccolo’ esclamai.


Finalmente ero pronta per andare a scuola. 
Scesi le scale con lo zainetto sulle spalle, presi una mela in cucina, anche se non avevo molta fame, ed uscii di casa senza salutare quella che era, forse, la mia ‘’famiglia’’. 
Primo giorno di scuola nella grande mela. Ansia pura, ma infondo, era normale. Mi ero trasferita da poco e non conoscevo ancora quella grande città, e ovviamente, non conoscevo ancora nessuno. 
Arrivai davanti alla scuola, a prima vista, sembrava carina. 
Però nulla di eccezionale vista da fuori, era normale. 
Entrai dentro cercando di capire dove dovevo andare o cosa dovevo fare, ma non capivo nulla, lì dentro c’era un gran caos. 
Mi guardavo intorno disorientata e solo quando vidi arrivare una signora, abbastanza giovane, verso di me mi sollevai un po’. 
‘finalmente qualcuno che mi considera’ pensai. 


" Lei è la signorina Leila Coof ?" 

"Si, esatto " risposi.

"Ah , piacere benvenuta nella nostra scuola ,sono la signora Dafne Green , la sua futura professoressa di lettere , storia e geografia " mi disse mostrandomi un bellissimo sorriso. 

‘wow, quando mi da del ‘lei’ mi sento quasi importante’ pensai cercando di trattenere una piccola risata.

"Il piacere è tutto mio , ma scusi io non so qual è la mia classe e le volevo chiedere .." 

"Ah sì, dimenticavo, oggi non farai lezione con noi. Oggi visiterai la scuola insieme ad un nostro alunno. Visto che non fa mai niente di costruttivo, probabilmente, adesso si renderà utile a qualcosa." Disse con un sorriso sinistro. ‘’Justin, vieni’’ concluse chiamandolo.
Mi girai e vidi arrivare verso di noi un ragazzo alto, con un fisico perfetto, i capelli biondi-castani che gli incorniciavano quel viso perfetto e due occhi color miele che mandavano in tilt chiunque li guardasse. 

‘’Justin ‘’ allungò la mano verso di me. Nessuno sorriso, nessun’espressione, niente di niente. Distacco totale, nemmeno il contatto visivo. Era come se evitasse di guardarmi negli occhi. 

"Leila , Leila Coof " gliela strinsi debolmente.


Era un tipo affascinante, mi incuriosiva. 
Però era strano, molto strano.
Non voleva guardarmi. Ma perché? Cercava di distogliere lo sguardo dal mio ogni volta che provavo ad incontrare i suoi occhi. 


"Ok , io vado. Non vorrei trovarmi un putiferio in classe.’’ Disse. ‘’oh, all' una spaccate davanti scuola ,intesi ? " ci raccomandò per poi sparire tra i corridoi.


"certo professoressa all'una saremo qui" sbuffò lui.

Mi morsi il labbro inferiore e rimasi in silenzio, scrutai ogni minima mossa di quel ragazzo, era davvero interessante. 
Quei lineamenti, le sue labbra, la forma degli occhi, era tutto perfetto e, come dire, pulito. Non aveva imperfezioni. 


‘’Beh, seguimi’’ disse Justin iniziando ad avanzare senza aspettarmi. 

‘’si’’ risposi cercando di raggiungerlo.

" Che sei venuta a fare qui , a Stanford?"

" I miei avevano bisogno di cambiare ‘aria’ e anch’io. Tu da quanto vivi qui ? " 

"Da quando sono nato " rispose tenendo quel tono di voce rigido e riservato. 

"Ah, wow e non hai mai .." 

‘Ehy Bieber , hai una nuova amica ?" mi interruppe un ragazzo alto, moro con l’aria trasandata. Puzzava di alcool in una maniera allucinante. 

"Che scassa palle che sei ,Chaz" rispose, Justin, duramente. 

"Oh , ma grazie. E tu ,signorina, come ti chiami?" il ragazzo si avvicinò a me prendendo la mia mano e dandole un bacio sensuale, la quale mi fece arrossire. 

‘’Mi c-chiamo L-leila " balbettai.

"Oh Leila , che bel nome , ma mai quanto te. " mi ipnotizzò con lo sguardo.
Si capiva che quel ragazzo, oltre ad aver bevuto come non mai, voleva pure arrivare ad altro.

"Hai finito di rompere, Chaz ?" ringhiò Justin.

"Cosa c’è? Non la conosci nemmeno e sei già geloso?" lo provocò Chaz.

‘’Vattene’’ ribatté Justin serrando i denti.

"Okey, amico, me ne vado.’’ Disse allontanandosi con le mani alzate. ‘’Riguardo a noi, ci vediamo presto " mi fece l’occhiolino per poi andarsene ridendo.

"Scusa Leila, è un coglione. Lascialo perdere ." mi disse il ragazzo accanto a me continuando a guardare quella figura che pian piano si allontanava sempre di più.

"Non ti preoccupare.’’ Risposi. ‘’aspetta, quella è una piscina? " mi avvicinai di corsa alla grossa vasca davanti a me. Arrivai così veloce che stavo quasi per cadere in acqua. Barcollai, per un po’ per cercare di trovare l’equilibrio e quando lo stavo per perdere definitivamente, una mano mi prese il braccio e mi tirò indietro. 
‘Attenzione, potresti caderci dentro’ disse allontanandomi di qualche metro. 
Mi girai verso di lui ed incrociai, finalmente, i suoi occhi. 
Volevo ringraziarlo ma le parole faticavo ad uscire. 
Magari non voleva guardarmi perchè sapeva che mi avrebbe messa a disagio. Non lo so. 
So solo che distolse subito lo sguardo e cercò di cambiare argomento, iniziando a balbettare qualcosa d’incomprensibile.

‘’Cosa?’’ strizzai gli occhi stranita da quello che stava ‘’dicendo’’.
‘‘vieni’’ ritornò freddo come il ghiaccio, afferrandomi il polso e stringendomelo forte.

‘’Cosa fai?’’ gemetti dal dolore. 

‘’Stai zitta’’ disse con tono rude. 

"Justin, fermati ci stiamo allontanando dalla scuola "

"Arriveremo entro l'una ,tranquilla , ma ora andiamo " ringhiò.

"No" riuscì a staccarmi dalla sua presa, però per poco, perché mi riafferrò il braccio e me lo strinse ancora di più.



Justin POV'S


"Vieni con me e non ti farò male ." feci un sorriso sinistro. 
Cercavo di evitare di nuovo i suoi occhi, è la prima volta che mi succede, ma non riesco a guardarla. 
Non so, appena incrocio le sue iridi azzurre, mi smuove qualcosa dentro. Sento lo stomaco in subbuglio e la pelle d’oca sulle braccia. 
Non mi era mai successo e non potevo perdere l’immagine di ‘ragazzo rude’ che mi ero creato.
Stringevo il suo fragile braccio nella la mia mano, sentivo la sua paura, era terrorizzata. 
La capivo, anch’io avrei paura di un tipo come me. 
La portai in un parco, vicino alla scuola. Molto isolato e poco frequentato. 
Andai il più lontano possibile dall’entrata, così da non farla scappare, e poi la lasciai, facendola sbattere contro l’albero

"Che vuoi da me ?" mi chiese spaventata.

mi avvicinai a lei con un ghigno, non volevo farle del male. 
Lei iniziò ad allontanarsi, inutilmente però, dato che la presi dai fianchi e la tirai verso di me. 
Si dimenò, cercando di liberarsi, ma io non mollai la presa. 
Ce l’avevo in pugno.
Si poteva sentire la sua paura a un kilometro di distanza, e dato che non avevo più intenzione di spaventarla, pensai a qualcosa per poter farla ridere.

"Soffri il solletico ?" sussurrai vicino al suo orecchio.

"Si, perchè ? " mi guardò con una faccia buffa e poi si lasciò scappare una piccola risata.

Iniziai a farle il solletico sui fianchi, e lei cominciò a ridere a non finire. 
Era belo vederla, finalmente, ridere. 
La sua risata. Mamma mia, la sua risata era fantastica e dannatamente contagiosa. Lei stessa era fantastica. 

‘’Ti prego basta’’ soffocò le parole. 

Non le diedi retta e continuai, però, dopo qualche secondo, diventò rossa rossa in faccia e anche senza fiato. Non volevo soffocarla, quindi, la lasciai respirare smettendo di farle il solletico. 
Si sedette sul prato appoggiata al tronco dell’albero, intenta a riprendere fiato. 

‘’Tutto bene?’’ mi inginocchiai davanti a lei. 

Aveva la testa china e con una mano gli presi il mento e gliela sollevai.
Arrossì subito e un sorriso timido comparve nel suo volto.
La guardai dritto negli occhi , senza badare a tutte quelle ‘strane cose’ che mi provocava. 
Mi concentrai sulle sue labbra rosee, così carnose, così invitanti. 
Era bellissime. 
Più la scrutavo e più non capivo che cosa mi stesse prendendo. 
Iniziai ad avvicinarmi a lei. 
Non sapevo di preciso che intenzioni avevo, ma di certo, sapevo, che il cuore mi stava battendo all’impazzata. 
Ero a pochi centimetri dalla sua bocca e quando stavo per eliminare quella minima distanza, lei si spostò, facendomi cadere addosso all’albero. 
Mi rialzai e la sua risata echeggiò nell’aria. 
Quello che non sapevo è che l’ultima risata ce l’avrei avuto io, dato che le avevo rubato il cappello. 
Iniziò infatti a cercarlo disperatamente. 

"Leila che cerchi ? " gli chiesi facendo finta di niente.

‘’Il mio cappello, quello che avevo in testa, con la scritta ‘NY’. L’hai visto?’’ 

"No , vuoi che ti aiuto a cercarlo? "

"Grazie "

Iniziammo a ‘’cercare’’ il suo berretto, o meglio, lei lo cercava ed io cercavo di concentrarmi il meno possibile sul suo ‘lato B’. Molto attraente, devo dire.

"Justin, smettila subito di guard….aspetta quello è il mio cappello?"

Okey, mi aveva scoperto.

‘’Forse" cercai comunque di negare.

"Non fare lo spiritoso , dai. Dammelo" mi disse.

‘’che cosa?’’ gli chiesi facendo finta di non capire.

‘’Il mio cappello, dammelo’’ rise lei.

‘Mh, no.’’ Dissi iniziando a correre.

Ci ritrovammo a rincorrerci come due bambini, almeno, finchè Leila non inciampò e cadde su di me. 

"Aaaah ho ripreso il mio cappello " me lo sfilò di mano facendomi una smorfia.

"Si, ma non esultare per molto " la misi in guardia. 

Ci sdraiammo a pancia in su sul soffice prato, il cielo era blu, proprio come i suoi occhi, magnifici. 
Giuro che non mi ero mai comportato così con una ragazza, di solito, le tratto male e lascio dopo due giorni, ma con Leila non riesco a fare il bastardo. 
La conosco da poco, è vero, ma anche le altre le conoscevo da poco. 
Sono sicuro che con lei cambierei, voglio una bella storia da vivere. Voglio Leila, e sarà mia. 
Ottengo sempre quello che voglio.


Ad un certo punto lei si alzò di scatto interrompendo i miei pensieri. 


‘’Mancano pochi minuti all’una, Justin’’ disse allarmata guardando il suo cellulare.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Two 2 ***


2° capitolo Iniziammo a correre fuori dal parco e iniziammo pensare ad una soluzione Subito dopo ebbi l’ idea “la macchina .. la mia macchina, si trova a pochi isolati da qui , muoviamoci “ La presi per il polso continuando a correre verso la macchina , arrivammo alla mia Ferrari leopardata (ho un gusto un po’ strano abituatevi ) entrai in macchina insieme a lei e partimmo a tutto gas ,anche se eravamo in futuro ritardo non mi importava , volevo stare lì fermo a fissarla: fissare i suoi capelli color caramello con delle sfumature di biondo , che le coprivano il volto impaurito per il suo futuro ritardo (poi il primo giorno , non credo me lo perdonerà molto facilmente ) “ cavolo manca un minuto “la sua voce mi riportò sul pianeta terra “tranquilla , siamo vicinissimi a scuola e poi non mi mettere ansia ! ” Arrivammo davanti a scuola alle 13:05 , ma non era neanche presente l’ombra della professoressa Green , come di tutti i nostri compagni , che di sicuro saranno già a casa , senti uno schiaffo sulla spalla ed una risata che mi contagiò , non so come , ma non capisco , non riesco a capire che mi succede con questa ragazza , non provavo mai niente di simile con tutte le ragazze che mi portavo a letto , lei è diversa , lei anche se la conosco da poche ore , è speciale …. Finalmente dopo una decina di minuti arrivò la professoressa Green , con i suoi capelli non più racconti in un preciso cipollotto , ma sciolti che le davano 10 anni in meno ,( se non la odiassi tanto , le avrei fatto il filo),si avvicinò a noi scusandoci del ritardo e se ne andò lanciandomi la ennesima occhiata giornaliera , eravamo rimasti da soli , di nuovo “allora a domani ” La ragazza iniziò a incamminarsi verso la propria direzione … Leila POV’S “aspetta , vuoi un passaggio ? ” “beh.. se proprio insisti” mi aprì la porta della sua ferrari Gli diedi le coordinate ed in pochi minuti eravamo davanti a casa mia “allora a domani signor Bieber “ “a domani signorina Coof ” E con questo saluto sparì dalla mia vista entrai a casa , era vuota , naturale, mia ‘ madre’ lavora fino alle 9.30 di sera e sono figlia unica . (Ah sì giusto non mi sono presentata , il mio nome è Leila Coof da poche settimane mi sono trasferita da New York per venire qua a Standford , la ragione? Sono stata adottata , la mia vera famiglia ? non lo so, credo che ero di troppo e così mi hanno lasciato in uno schifo di casa per bambini pazzi , lì ho passato anni migliori di quelli che sarebbero passati dopo l’ adozione , all’ inizio era rose e fiori , ma dopo un po’ fu il mio incubo il mio padre adottivo iniziò a drogarsi e a bere alcolici pesanti ( si diceva anche in giro che aveva degli affari , ma non ci credo e non ci crederò mai ) e quando tornava a casa alzava le mani su mia madre adottiva e su di me , solo una volta mi ero ribellata e quella volta stavo per andare a trovare il mio fratellastro , ah sì, prima di me, i miei genitori adottivi avevano avuto un figlio Dereck ho vissuto con lui solo un’ anno , ma con l’inizio del drogarsi del padre e tentando di proteggermi è morto .. comunque siamo riuscite io e la mia madre a farlo arrestare e a scappare da lui e boh eccomi qui pronta a vivere una nuova vita … cercando di dimenticare tutto ..) a risvegliarmi dai miei pensieri fu un colpo di clacson, che mi fece sobbalzare , uscii dalla porta principale per trovarmi davanti la Ferrari di Justin “ehy il telefono “ iniziai a toccarmi le tasche e notai che mancava il cellulare “Oh grazie non me n’ero resa conto ”e con una mossa veloce mi lanciò il mio telefono che afferrai al volo “wow bella presa , piccola , ah comunque , se non disturba mi sono preso il tuo numero ..” “ tu cosa? Dammi immediatamente il tuo telefono !”iniziò a ridere ….. “Che c’è da ridere ?!?” sbottai “Il bello e che sapevo già che mi avresti detto questo e così ho lasciato il telefono a casa “ Come lo aveva lasciato a casa ? stupida , stupida , stupida io che mi dimentico sempre tutto in giro! Ad ogni modo a chiudere me ed il mio auto-sgridarmi mentalmente fu Justin “Ad ogni modo .. io ora vado a casa , ci vediamo domani a scuola , piccola “ “Non chiamarmi ..”fui interrotta dalla sgommata e dalla partenza della Ferrari diretta a casa propria “Fottiti “ espressi liberamente il mio pensiero ad alta voce, ritornai in camera mia , volevo non so perché ,non so come , ma volevo liberare i dubbi che avevo : Perché era dannatamente perfetto ? Perché con lui mi sento i rinoceronti dentro di me ? Amore ? no non può essere lo conosco da solo un giorno , non può essere amore Justin POV’S Tornai a casa dove mi aspettavano i miei amici Chaz e Rayn ( in pratica viviamo insieme ) “hey nigga “ mi salutarono a loro modo “hey ragazzi dove è Bruce ? gli devo chiedere una cosa” “Riguarda quella ragazza tutto pepe ?” chiese Chaz senza indugi .. Beh forse delle cose avrei chiesto tipo di farmi scoprire tutte le cose su di lei , ma non potevo dirglielo o inizieranno a fare i gay in calore dicendo ‘’oh Bieber come sta la tua anima gemella? è ancora vergine ? o preferisce il suo ex perché ce l’ha più lungo ?’’Beh si appena li ho conosciuti pensavo fossero abbastanza ‘’normali’’ ,ma ecco il risultato 2 idioti come amici “No Chaz riguarda la prossima missione ”dopo quella frase sul volto del mio amico comparse un sorriso poco rassicurante “ Quindi vuol dire che non ti interessa giusto ?” cosa cazzo ha detto? vuole provarci con Leila? ah no no no non se ne parla “Senti Chaz se il tuo intento è di sbatterla a letto beh non ce la farai e poi non è il tuo tipo … ce l’ hai vista pure tu è una santarellina , non è una che da una botta e via , lei vuole una cosa seria e sai che non possiamo avere relazioni serie noi , soprattutto adesso mio caro ” Detto questo tacque ,ma a interrompere il nostro silenzio fu un rumore alla porta di ingresso , uno sparo… corremmo tutti fuori , ma non vedemmo niente appena abbassammo lo sguardo notammo tutti il corpo di Bruce a terra con una pozza di sangue attorno ed un biglietto attaccato alla sua felpa , portammo il corpo di Bruce in salotto dove dopo aver tolto e disinfettato la ferita dove si era conficcata la pallottola presi il biglietto .. quella scritta mi fece sbiancare ed un brivido mi passò lungo la schiena ……. Giorno Fratellino =D Leila POV’S Da pochi minuti ero rientrata a casa e non sapevo che fare guardai l’ora “13.25” dopo letto l’orario sentii il mio stomaco brontolare , beh .. un po’ di fame avevo andai in cucina e presi il cibo che spostai in salotto davanti al televisore e iniziai a mangiare , era da tanto che non vedevo quelle immagini sullo schermo , che cosa erano , “cartoni” si chiamano così giusto ? dopo una mezz’oretta finito di mangiare iniziai a fare zapping fino ad al telegiornale che trasmetteva una notizia con il bollino tipo: è importante guardate ! “ il ragazzino di 15 anni Jaxon Bieber , conosciuto per aver ucciso 16 persone in un bar pubblico e per molti altri crimini è stato lasciato dalle autorità …. Ed ora parliamo del nuovo tormentone della nostro inverno Zalele ” Spensi la televisione più di tanto non m’importava , Se avevo paura di Jaxon ? nah ho vissuto di peggio in caso un proiettile nel cranio farebbe meno male che essere torturata ogni giorno da chi pensavi che ti volesse bene *beh però quando ti ha preso Justin ? non hai avuto paura nooo * Perché la coscienza deve sempre intervenire anche cerco di essere una coraggiosa , bah A interrompermi i miei pensieri fu il telefono che segnavano un messaggio da sconosciuto Da Sconosciuto : Hey , hai visto il telegiornale ? Ma che caz… a aspetta forse era Justin , ma è una coincidenza o Justin e Jaxon erano fratelli A Sconosciuto : Si Justin l’ ho visto il telegiornale , ma perché me lo chiedi ? Non posai neanche il telefono che vibrò di nuovo Da Sconosciuto : Chi ha detto che sono Justin ? spazio autore scusate aggiorno mo , ma ho avuto problemi e poi niente commenti sulla grammatica , la mia amica non ha avuto tempo , mi spiace aggiornerò il più in fretta possibile ciao bacii

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2131181