Macerie.

di Larrystattoos
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Parte 1. ***


Salve! 
Questa storia in origine doveva essere una One Shot, ma dato che era veramente lunga (32 pagine di Word) ho deciso di dividerla in tre parti. 
Sono un'amante delle James/Sirius e delle Lily/Severus, ma non ne avevo mai scritta una. 
Vorrei precisare che ho modificato alcuni elementi, più o meno rilevanti, della trama originale. Non vorrei sentirmi dire: "ma questo fatto nel libro non è così". Lo so, ma per dare un senso a questa fan fiction ho modificato leggermente qualcosa. 
Ci tengo davvero molto a questa storia, per cui spero piaccia anche a voi, anche se non è granché.
Se vi va, lasciatemi una recensione per farmi sapere i vostri pareri.
Credo di aver detto tutto, per cui, buona lettura! :)








Sirius Black ha capito che la sua vita sarebbe stata diversa da quella della sua famiglia a undici anni, quando il Cappello Parlante lo ha smistato in Grifondoro. Ciò che non sapeva era in che modo sarebbe stata diversa. La risposta è arrivata quando vicino a lui si è seduto un ragazzetto occhialuto con una massa disordinata di capelli corvini. Se non sbaglia, si chiama James Potter, anche lui neo Grifondoro. Il ragazzo, con un luminoso sorriso, gli porge la mano. –Ciao, sono James!- esclama allegramente. E Sirius non può far altro se non lasciarsi contagiare da quell’allegria dirompente e presentarsi a sua volta, stringendogli la mano. Ed è subito amicizia.
 

Come Sirius, anche Lily Evans sa di essere diversa dalla sua famiglia. E’ l’unica strega della casa, cosa che riempie d’orgoglio i suoi genitori e fa morire d’invidia sua sorella. E un giorno, un po’ per caso, un po’ per disattenzione, Lily è stata vista fare una piccola magia da Severus Piton, anche lui futuro studente di Hogwarts. Con il passare dell’estate, tra Severus e Lily nasce un forte legame d’amicizia. Severus è tormentato dalla paura che Lily possa finire in un’altra Casa che non sia Serpeverde. Perché lui ne è consapevole, finirà lì, come sua madre. E alla fine, i timori del ragazzo si avverano: Lily finisce a Grifondoro e lui a Serpeverde. E le cose iniziano a complicarsi.
 


Secondo anno. James corre lungo la scalinata che porta ai loro dormitori urlando: -Sirius! Sirius!-. Arriva in cima e spalanca la porta, trovando Sirius disteso sul letto, le mani incrociate dietro la nuca e lo sguardo vacuo. –Sir, tu che fai a Natale?- chiede eccitato, mentre cerca di stabilizzare il respiro.
Sirius, senza neanche alzarsi dal letto, gli risponde con voce piatta. –Rimango qui, non ho voglia di sorbirmi le urla di mia madre, che mi reputa un traditore del loro sangue perché sono a Grifondoro.-
Inaspettatamente, James gli rivolge un luminoso sorriso. –Vieni da me!-
L’altro si alza di scatto e lo fissa, l’ombra di un sorriso sul volto. -Ma.. Sei sicuro? E non dovresti chiedere ai tuoi prima?-
-Gliel’ho già chiesto e dicono che per loro non c’è problema. Non vedono l’ora di conoscerti!- risponde pronto James. Non fa neanche in tempo a finire che l’amico gli si butta addosso, stringendolo in un abbraccio.
-Grazie.- gli sussurra Sirius sul collo.
James sorride ancora di più e lo stringe più forte, dicendo: -Non c’è bisogno di ringraziarmi, sei il mio migliore amico e una delle persone più importanti della mia vita.-
E da quel giorno, qualcosa inizia a cambiare.
 

-Sev, tu rimani o torni a casa?-
E’ il giorno prima della partenza per le vacanze di Natale. Lily e Severus stanno passeggiando lungo il prato innevato. Fa un po’ freddo, ma loro non ci badano.
-Rimango qui Lily, come l’anno scorso.- risponde Severus.
Lily annuisce comprensiva. –D’accordo. Vorrà dire che ci vediamo dopo le vacanze.-
-Un anno dovresti rimanere. Il Natale a Hogwarts è davvero meraviglioso.- propone Severus, donandole uno dei suoi rari sorrisi.
Lily sorride di rimando. –Magari l’anno prossimo. Faremo il terzo e con la scusa dello studio, rimango.-
-Ci conto.- ghigna il ragazzo, prima di proporre: -Fa un po’ freddo, torniamo dentro?-
La ragazza acconsente, stringendosi di più nel mantello. –E’ meglio che torni su. Devo ancora finire di preparare le cose da portarmi a casa.-
-Ti accompagno.- si offre Severus.
Insieme percorrono il castello, parlando del più e del meno, fino alla Torre di Grifondoro.
-Beh, allora ci vediamo tra due settimane.- dice Lily una volta davanti la Signora Grassa. –Passa buone feste, Sev.-
-Grazie, anche tu.- dice Severus. Sembra tentennare un attimo, ma poi attira Lily in un abbraccio e le sussurra: -Ti voglio bene.-
Lily rimane di sasso. In due anni, è la prima volta che glielo dice. Sa che Severus è molto timido ed introverso, ragion per cui non esterna molto i suoi sentimenti. Sorride sulla sua spalla e ricambia l’abbraccio, mormorando: -Anche io te ne voglio, Sev.-
Si salutano così, ed è il miglior regalo di Natale che entrambi potessero desiderare.
 

I Potter accolgono Sirius come un figlio e lo fanno sentire a casa. Se avevano dei pregiudizi riguardo la famiglia Black, sono smentiti ben presto.
La mattina di Natale, James sveglia Sirius di buon’ora e insieme vanno in salotto e si siedono ai piedi dell’albero, ansiosi di scartare i loro regali. Di comune accordo, decidono di conservare i regali che si erano fatti tra di loro per ultimi e si dedicano a scartare quelli delle loro famiglie, di Remus e Peter. Si aspettano a vicenda e, quando entrambi hanno aperto tutti i doni tranne il loro, si fanno un cenno.
-Inizia tu.- propone James.
-Ma..- prova a ribattere Sirius, ma l’altro gli mette il pacchetto tra le mani e gli dice soltanto: -Muoviti.-
Sirius allora lo scarta. E’ la collezione completa di Harley Davidson, le motociclette che ama di più. Alcuni pezzi erano davvero rari e non riesce a capire come abbia fatto a trovarli. E’ così contento che rimane a fissarle per minuti interi a bocca aperta, quasi dimentico di James, finché quest’ultimo non si decide a parlare. –Allora.. Ehm.. Ti piacciono?-
Sirius sussulta e lo guarda con un gran sorriso sul viso. –E’ il regalo più bello che mi abbiano mai fatto. Grazie.- E lo attira in un abbraccio che vale più di mille ringraziamenti.
-Ora apri il tuo.- dice Sirius. –Anche se non è bello come quello che hai fatto a me.- aggiunge, un po’ triste. Ma James gli sorride rassicurante e gli dice: -Sarà bellissimo, ne sono sicuro.-
Lo scarta e vi trova la divisa personalizzata da Cercatore dell’Inghilterra. Strabuzza gli occhi e la solleva, osservando la scritta ‘Potter’ sopra il numero 7. Dalle pieghe della maglia cade un altro piccolo pacchetto. James lo fissa stralunato e Sirius ride. –Si, anche quello è per te, se non l’avevi ancora capito.- sghignazza, e glielo porge.
Con cura, James piega la divisa e la poggia sul divano alle loro spalle. Prende il pacchetto dalle mani di Sirius e lo apre. Dentro ci sono due piccoli specchi, e sopra uno c’è un bigliettino che recita: ‘In realtà, questo è un regalo che ho fatto a entrambi. Sono degli specchi a doppio senso, ci basterà pronunciare l’uno il nome dell’altro e i nostri visi appariranno su di essi. Ho pensato che avrebbero potuto essere utili. Buon Natale, Sirius.’
James sorride e dice: -Saranno sicuramente utili. Grazie Sir.- e gli posa un bacio sulla guancia. Il cuore di Sirius fa un balzo, ma, si dice, sarà per la soddisfazione.
 


Il terzo anno sembra iniziare come gli altri, per Severus e Lily, ma un evento stravolge il loro rapporto. 
-Lil, vuoi venire ad Hogsmeade con noi?- chiede un giorno Severus alla ragazza.
-“Noi” chi, Sev?-
-Beh, i miei amici..- inizia titubante Severus.
La rossa sbuffa. –Per “amici” intendi quei due idioti di Tiger e Goyle, Malfoy, Lestrange, Mulciber e tutto il resto?-
-Beh.. Si.-
-Allora no, grazie.-
-Ma.. Perché?- chiede esasperato il moretto.
-Te l’ho detto Sev, non sopporto i tuoi amici! No, non insistere, non verrò ad Hogsmeade con voi!-
Severus sospira, arrossendo un po’. –E se.. Andassimo solo io e te, ci verresti?-
-Certo.- risponde Lily, come se fosse una cosa ovvia.
-Bene allora, ci vediamo Sabato!- sorride il Serpeverde, e va via, lasciando Lily basita.
 

Il Sabato successivo, Lily è nella Sala d’Ingresso, in attesa di Severus. Spera solo che il ragazzo non gli abbia giocato un tiro mancino per presentarsi con la sua combriccola. Ma capisce di essersi fatta solo paranoie inutili quando vede Severus avvicinarsi a lei, da solo. Le rivolge un sorriso prima di salutarla con un allegro –Ciao Lily!-
La ragazza sorride di rimando. –Ciao Sev! Andiamo?-
Severus annuisce e insieme si dirigono verso il piccolo paesino.
Essendo la prima volta che la visitano, non hanno idea di dove andare. Decidono quindi di dirigersi ai Tre Manici di Scopa, il posto più famoso del paese. Entrano e Severus ordina della Burrobirra per entrambi. Si siedono a un tavolino e Lily chiede: -Sev, cos’è la Burrobirra?-
–E’ una bevanda buonissima. Fidati di me.-
Nel mentre, arrivano i due boccali ricolmi di bevanda. Titubante, Lily afferra il suo e beve un piccolo sorso. I suoi occhi verdi si spalancano per la sorpresa. –Ma è buonissima!- dice, prima di bere un altro lungo sorso.
Severus sorride e le dice: -Te l’avevo detto.- prima di iniziare a bere il suo.
Girano tutti i negozi di Hogsmeade fino al tramonto. A quel punto si dirigono al castello.
-E’ stata una bellissima giornata, grazie Sev.- dice Lily una volta davanti il ritratto della Signora Grassa.
-Di nulla Lil, è stato un piacere! Mi mancavano le nostre giornate.- mormora Severus un po’ in imbarazzo.
Lily si avvicina fino a trovarsi a pochi centimetri dal viso del ragazzo. Mormora: -Anche a me.- e fa unire le loro labbra in un dolce bacio.
Staccatisi, rimangono a scrutarsi in silenzio per degli interminabili secondi.
-Quindi.. Per te cosa significava quello?- chiede Severus, un accenno di sorriso sulle labbra.
-Vuoi un disegnino?- ride Lily. Poi torna seria e dice: -Significa che mi piaci, idiota.-
Severus rimane un attimo spiazzato. –Ah.- mormora.
Lily abbassa la testa delusa, prima di dire: -Evidentemente non è lo stesso per te. Pensavo.. Scusa.- e fa per andare via, mail ragazzo la prende per un braccio, fermando la sua corsa, e l’attira a sé, stringendola tra le sue braccia e sussurrandole nell’orecchio: -Anche tu mi piaci molto. Lily Evans, vuoi essere la mia ragazza?-
-Si.- è la risposta della ragazza, un largo sorriso sul volto a testimoniare la sua felicità.
Sorriso che appare anche sul volto di Severus, che, prendendola per i fianchi e facendola roteare, le dice semplicemente: -Grazie.- prima di fermarsi e baciarla appassionatamente, il suo sogno finalmente realizzato.
 

Con il finire del terzo anno, per James e Sirius arriva la consapevolezza che uno dei loro migliori amici, Remus, è un lupo mannaro e fanno di tutto per aiutarlo. E’ Marzo quando tentano, insieme a Peter, per la prima volta di diventare Animagi. Sono mesi molto duri per loro, frustrati perché i loro sforzi la maggior parte delle volte non hanno buon esito.
Una sera di fine Maggio, James e Sirius sono soli nel grande parco del castello, mentre provano a trasformarsi.
-Dai Jamie, proviamo un’ultima volta, se non ci riesce torniamo domani.- propone Sirius.
James si limita ad annuire e tenta di nuovo, stavolta con successo. Davanti agli occhi dell’amico diventa un bellissimo e maestoso cervo, di cui Sirius non può fare a meno di ammirare la bellezza. Anche nel cervo, trova gli stessi occhi di James, che Sirius scopre di adorare. Leggendo in quegli occhi l’esortazione a riprovare, anch’egli lo fa. Con sua sorpresa, riesce a trasformarsi in un grosso cane nero. E’ così euforico per esserci riuscito che si mette a saltare ed abbaiare attorno a James, che in poco tempo si unisce alla sua gioia.
Una volta tornati umani, si siedono sul prato, uno affianco all’altro, stanchi ma felici.
-Hai visto che ce l’abbiamo fatta?- sussurra felice James, girando la testa verso l’altro ragazzo.
-Già. Spero che anche Peter ci riesca.-
-Ce la farà, gli daremo tutto l’aiuto possibile.- risponde convinto James.
Sirius non risponde, ma annuisce soltanto.
Rimangono seduti a parlare per quelle che a loro sembrano ore, ma che in realtà sono solo pochi minuti. Ad un tratto Sirius dice: -E’ tardi, torniamo dentro. Non voglio perdermi la cena.-
James ride. –Okay, mangione.-
Sirius si alza e porge la mano a James, che l’afferra. Evidentemente la forza che ha usato per tirarlo su era eccessiva, perché James si ritrova premuto contro il petto dell’amico, con solo le loro mani ancora unite a dividerli. E, nell’osservare per la prima volta particolari del viso di Sirius a cui non aveva mai fatto caso; come il naso leggermente più lungo del normale, una piccola fossetta sulla guancia destra, un neo sul sopracciglio e soprattutto le labbra carnose e screpolate, in quel momento leggermente socchiuse; James trova che Sirius sia perfetto. Confuso dai suoi pensieri, riporta lo sguardo in quello dell’amico, notando solo allora quanto belle fossero quelle iridi del colore del mare in tempesta. Passano tre interminabili secondi in cui James alterna lo sguardo dagli occhi alle labbra di Sirius, infine, non riuscendo più a resistere, lo bacia. E’ un bacio breve, un lieve contatto di labbra, prima che James si stacchi di botto e fugga via, lasciando Sirius solo e confuso.
 

Il terzo anno, per Lily e Severus, è un anno difficile. Lily non sopporta gli amici di Severus e lui odia la maggior parte dei Grifondoro, James Potter e la sua combriccola in primis.
Ma, con il passare del tempo, il rapporto tra loro due sembra solidificarsi.
Il ragazzo è cotto di Lily e crede che, prima o poi, il suo cuore scoppierà tanto forte è l’amore che prova nei confronti della ragazza dai capelli rossi.
Durante il quarto anno, nel giorno del loro anniversario, prepara una cena a lume di candela in un angolo nascosto nel parco del castello. Alle 8 in punto, ora concordata, va a prendere Lily davanti il ritratto della Signora Grassa e la benda. –Ti fidi di me?- mormora.
-Si, Sev. Solo, cerca di non farmi cadere.- ride Lily.
-Mai.- e la guida verso il parco.
Una volta arrivati, le toglie la benda dagli occhi e la osserva lanciare un urlo sorpreso, mentre ammira a bocca aperta quel piccolo angolo di terreno illuminato da decine di candele sospese a mezz’aria, una tovaglia a terra e un piccolo cestino da picnic sopra.
-Io.. Tu.. Hai fatto tutto questo.. Per me?- balbetta Lily, con le lacrime agli occhi.
Severus le si avvina, attirandola in un abbraccio, mentre risponde. –Questo è niente rispetto a ciò che meriti, ma si, è solo per te. Buon anniversario piccola.-
Lily scoppia a piangere mentre lo abbraccia forte, mormorando una serie infinita di “grazie” e “sei troppo dolce Sev”.
Il ragazzo sente il cuore scoppiargli nel petto per la felicità che prova. La sua ragazza ha apprezzato ciò che lui ha fatto anche se non è granché, e improvvisamente sente tutta la fatica di una giornata passata a preparare tutto alla perfezione scivolare via per fare spazio alla gioia più intensa.
Lily non smette un attimo di ringraziarlo, finché lui non si china e la bacia, dolcemente ma con passione. Quando si stacca, le sussurra sulle labbra: -Tu parli troppo, a volte.-
Lei ride, facendo balzare il cuore del suo ragazzo. Si siedono sulla tovaglia e iniziano a mangiare le leccornie preparate dal ragazzo. A fine “cena”, si sdraiano sul prato ad osservare le stelle, vicini e con le mani intrecciate.
-Potrei rimanere così per sempre.- mormora Severus.
-Anche io.- dice Lily, facendosi più vicina a lui e accoccolandosi sul suo petto.
Il ragazzo le passa una mano tra i capelli, accarezzandoli con dolcezza. Rimangono in quella posizione, senza parlare, per un tempo indefinito; finché Severus non scosta delicatamente la ragazza dal suo petto e si alza.
-Ho una cosa per te.- spiega, mettendo una mano in tasca ed estraendo un pacchetto, porgendolo poi a Lily.
-Sev, non dovevi, io.. Non ti ho fatto niente.- sussurra la rossa abbassando la testa.
Severus prende il mento della ragazza, costringendola ad alzare la testa, e le dice: -Non ce n’era bisogno. Il solo fatto che sei qui con me è il regalo più bello per me.-
Lily arrossisce e sorride, mentre con mani tremanti apre il pacchetto. Dentro, c’è una collana con un ciondolo d’argento a forma di serpente che forma una S.
-E’ bellissimo.- sussurra estasiata Lily.
Severus sorride, felice della reazione della sua ragazza. –Appena l’ho visto ho pensato a te. E’ una sciocchezza, davvero, ma..-
-Me lo allacci?- lo interrompe Lily, dandogli le spalle e tenendo fermi dietro di sé i due lembi della collana.
Il ragazzo le si avvicina e gliela allaccia, prendendola subito dopo per i fianchi e facendola girare verso di lui per stampargli un lungo bacio sulle labbra.
Forse, si dice, la mia vita ha finalmente preso la piega giusta.
Ma non sa cosa gli aspetta il futuro.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


L’evento del bacio non sembra scalfire minimamente l’amicizia tra i due ragazzi. Avevano semplicemente fatto finta che non fosse mai successo niente ed erano tornati gli scalmanati della scuola. Ma, per Sirius, questo ha voluto dire ammettere ciò che più temeva: si era innamorato del suo migliore amico. E vedere lui che corteggiava Lily Evans e gli raccontava ogni giorno di quanto fosse bella, dolce e chiedendogli cosa ci trovasse in un Serpeverde viscido e untuoso come Mocciosus (senza aspettare una risposta), non aiutava di certo. Ormai convive da due anni con questi sentimenti e nessuno sembra essersene accorto, tranne Remus, che gli sta vicino e cerca di consolarlo dicendogli che Lily lo detesta, che sta con Severus e che magari avrebbe dovuto solo attendere. Ma Sirius, arrivato a metà del quinto anno, è stanco di nascondersi e deciso a dire tutto a James. Così, mentre quello era immerso nella descrizione dei capelli di Lily, lo blocca. –James, ti devo parlare.-
 

Fine del quinto anno. Si è appena concluso l’esame dei G.U.F.O. di Difesa Contro le Arti Oscure. Lily esce dalla Sala Grande e va al parco con le sue amiche.
Non mancano, come al solito, le frecciatine di James al suo indirizzo, ma le ignora, come ha imparato a fare di recente. Arriva in riva al lago e si siede con Mary e le altre, iniziando a discutere della prova appena finita. Ad un tratto Mary, prendendo la manica di Lily, dice: -Ma quello non è Severus?-
Lily si gira verso la direzione indicatagli e nota il suo ragazzo appeso a faccia in giù ad un albero. E, ai piedi di esso, c’è James.
-Lascialo stare!- urla contro il ragazzo.
James si passa una mano tra i capelli e le dice: -Solo se esci con me, Evans. Esci con me e lo lascerò stare.-
-Ma neanche se dovessi scegliere tra te e la piovra gigante!- è la risposta secca della ragazza. –Mettilo giù.- ordina, estraendo la bacchetta.
-Ai tuoi ordini.- ride James, prima di lasciar cadere faccia a terra Piton. –Ti è andata bene che ci fosse la Evans, Mocciosus.-
Ma Piton, rialzandosi furente, se ne esce con un: -Non ho bisogno dell’aiuto di una schifosa Mezzosangue.-
Lily rimane pietrificata al suo posto. Abbassa la bacchetta e, con tono deluso, dice: -Bene, vuol dire che in futuro non mi prenderò nemmeno la briga di aiutarti. E riprenditi la tua stupida collana!- urla l'ultima frase, mentre se la strappa dal collo e lanciandola a terra.
Poi inizia a correre verso il castello, le lacrime ad offuscarle la vista.
 

-Sir, mi stai facendo preoccupare. Cosa c’è?- chiede James con tono preoccupato.
-James, promettimi che tutto questo non ci separerà.- esordisce Sirius.
-Tutto questo.. Cosa?- E’ davvero allarmato James, ora.
Sirius rimane in silenzio. Passano alcuni istanti prima che James ripeta: -Tutto questo cosa, Sirius?-
Ancora silenzio. James, spazientito, sta per ribattere, quando Sirius parla.
-Ti amo.- dice. E quelle due parole hanno il potere di raggelare James, che fissa il suo migliore amico a bocca aperta.
Passa un minuto ma nulla è cambiato. Sirius abbassa lo sguardo e riprende a parlare. –Ti ho amato in segreto per due anni, non ce la facevo più a tenermelo dentro. Volevo soltanto che lo sapessi, non pretendo nulla da te.-
-Sir, io amo Lily..- inizia James, ma l’altro lo interrompe.
-Lo so, ma ti prego, non ripetermelo più. Fa male sentirlo.- mormora.
James, titubante, allunga una mano verso quella di Sirius e la prende, iniziando ad accarezzarla con il pollice. –Scusa.- dice. –Sir, ti voglio un mondo di bene ma non ti amo come mi ami tu.- sussurra triste.
-Lo so.- ripete Sirius, la voce ridotta ad un sibilo, mentre si sforza di non piangere.
E James non ce la fa a vedere uno dei suoi migliori amici in quello stato, soprattutto a causa sua, per cui lo attira nel suo abbraccio, stringendolo forte e facendogli capire che sarà sempre al suo fianco. In quell’abbraccio che sa di casa, Sirius si scioglie in lacrime, aggrappandosi a lui, come se fosse la sua unica salvezza in mezzo alle onde. Nonostante tutto, si sente un po’ più leggero perché James sa, ma anche irrimediabilmente triste perché, anche se se lo aspettava, non ricambia.
 

-Senti Lil, mi dispiace..-
-Non mi interessa.-
-Scusami piccola, non volevo chiamarti schifosa Mezzosangue, è stato un attimo di rabbia.-
-Non ci credo. Chiami tutti quelli come me così, perché io dovrei essere diversa?- Lily ormai sta urlando, nei suoi occhi si leggono l’indignazione e la delusione.
-Perché ti amo!- grida a sua volta Severus, cercando di trattenere le lacrime.
Rimangono entrambi immobili, come se il tempo si fosse fermato. Dopo un lungo istante di silenzio, Lily mormora: -Non basta più. E’ finita, Severus.- e si volta, entrando nella Torre di Grifondoro, senza degnarlo più di un’occhiata.
Severus rimane lì immobile, con le lacrime che ormai scendono copiose sulle sue guance e la collana ancora nella tasca, a ricordargli il suo imperdonabile errore.
 

Dopo la conversazione con Sirius, avvenuta circa una settimana prima, James proprio non riesce a capire perché si senta così triste e incompleto. Eppure, Sirius lo tratta come sempre e Lily non lo respinge più come prima, si limita ad ignorarlo (ed è già un grande passo in avanti, secondo lui). Forse perché in fondo sa a cosa è dovuto, ma non vuole ammetterlo neanche a se stesso.
Eppure, quando Sirius gli sorride, sente come se tutto andasse per il verso giusto e per un attimo dimentica tutta la tristezza che lo colpisce in quei giorni. Ammettere di amare la persona che gli è sempre stata più vicina e che lo ha amato a sua volta in silenzio, per lui, è difficile. E’ ammettere di essere stato cieco e stolto, anche vigliacco, in un certo senso. Vigliacco perché anni fa lo ha baciato e lo ha lasciato solo mentre lui fuggiva da quei sentimenti in procinto di nascere.
E  un po’ si odia perché in fondo sa che quei sentimenti sono cresciuti con gli anni e rimasti assopiti in un angolo del suo cuore, nell’attesa che qualcosa li facesse uscire allo scoperto. E, ora che è accaduto, non riesce ad accettarlo.
Tuttavia, appena esce dallo spogliatoio dopo un duro allenamento e trova Sirius ad aspettarlo, non può nascondere quel sorriso che da tempo manca sul suo volto. Quasi senza pensarci, si lancia nelle sue braccia, che lo accolgono con piacere. Essendo più alto, poggia il mento su quell’ammasso di ricci che l’altro ancora si ostina a chiamare capelli (non che lui possa esprimere la sua opinione a riguardo, comunque) e sospira tra di essi.
Sente Sirius irrigidirsi leggermente sotto il suo tocco, prima di rilassarsi e chiedere, con tono ironico: -A cosa devo questa dimostrazione di affetto, Jamie?-
James sorride tra i suoi capelli e lo stringe più forte per un secondo, non rispondendo. Poi si allontana leggermente e lo guarda negli occhi. In quel momento riesce ad ammetterlo a sé stesso. Lo ama. Lo ama e ne è felice.
Così, avvicinando il viso a quello di Sirius, glielo dice sulle labbra. -Ti amo.- e lo coinvolge nel loro primo vero bacio, la tristezza di tutta quella settimana ormai dimenticata.
 
 
Il quinto anno, per James e Sirius, passa senza ulteriori complicazioni. Stanno insieme e lo sa tutta la scuola.
Quando arriva il momento di separarsi per le vacanze estive, Sirius per poco non soffoca James di baci.
-Dai Sir, troveremo il modo di vederci. Ci sentiamo tramite lo specchio.- dice James prima di coinvolgerlo in un altro lungo bacio e scendere insieme dal treno.
-Non ce la faccio più, Jamie. Mi manchi.- sussurra Sirius attraverso lo specchio, stando attento a non farsi sentire. Non vuole che sua madre sappia.
-Anche tu mi manchi, Sir. Ho una voglia assurda di baciarti.- dice James di rimando. –Facciamo così: tra una settimana ci incontriamo al Paiolo Magico, prendiamo una camera e passiamo il resto dell’estate lì. Che ne dici?-
Sirius trattiene il fiato. –Davvero lo faresti?-
Vede James sorridere attraverso lo specchio. –Per te farei di tutto.-
Il giovane Black non riesce a nascondere un sorriso mentre risponde: -Allora va bene.-
Il sorriso di James si allarga, prima di affievolirsi. -Ora devo andare, mia madre mi chiama. Ci sentiamo in questi giorni. Ti amo, Sir.-
Sirius sta ancora sorridendo mentre dice: -Ti amo, James.- E interrompe la comunicazione.
A pranzo, la madre gli chiede: -Allora, quando fai le valige?-
Sirius rimane basito. Come faceva a sapere che se ne sarebbe dovuto andare? Decide di giocare la carta dell’ingenuità. –Perché dovrei fare le valige?- chiede.
 -Beh, semplice. Tu in questa casa non ci stai più. Essere fidanzato con un uomo, un Potter per giunta! Che figlio sciagurato e traditore del proprio sangue! Il disonore dei Black! Vai via prima che ti scagli una fattura!-
Merda. Era stato colto in flagrante. Poco male, una scusa in più per andarsene.
–Bene!- dice, prima di andare in camera e buttare tutto alla rinfusa nel baule. In 10 minuti è pronto per andarsene. –Addio!- urla verso quella che a malapena riesce a chiamare famiglia, e sbatte la porta.
Una volta fuori, prende lo specchietto e chiama James.
-Cambio di programma.- dice, appena vede il volto dell’amato apparire sulla superficie. –I miei ci hanno scoperti.-
-Vieni da me.- propone subito James. –I miei non avranno nulla da ridire.-
Sirius sorride. –Sei la mia salvezza. Arrivo subito.-
Ripone lo specchietto in tasca e chiama il Nottetempo. Nel giro di mezz’ora è davanti la porta di casa Potter.
 

Il sesto anno, per Severus, è un inferno. Senza più Lily a rallegrargli le giornate, la sua è diventata un’esistenza cupa e inutile. Passa le giornate con i suoi amici, a progettare di unirsi a Lord Voldemort una volta finita la scuola, e cerca di non far caso alle frequenti frecciatine che James lancia a Lily.
Più volte ha tentato di parlare alla sua, ormai ex, ragazza. Ma lei l’ha sempre mandato al diavolo. L’ultima volta che ha tentato di instaurare una conversazione si è ritrovato pietrificato in mezzo al corridoio, tra le risate di James e del suo ragazzo. Spesso Severus, pensando a Lily, si è sentito vuoto e inutile. Ancora non riesce a capacitarsi di essere riuscito a far allontanare l’unica persona che lo amava veramente, senza secondi fini. Più volte, la notte, si è trovato in lacrime, maledicendo la sua boccaccia. La sua unica consolazione è che James non l’avrà vinta.
Forse..

 
Negli ultimi due anni di scuola, Sirius e James dimostrano di essere maturati. Con l’aiuto di Remus, James ha messo la testa a posto e ciò ha suscitato l’interesse di Lily, che erano venuti a sapere, si era lasciata con Severus alla fine del quinto anno.
Sirius è geloso marcio, anche perché James le dà corda. -Non sopporto che tu le vada dietro anche ora che stai con me.- sbotta furioso ogni volta. –Devi scegliere. O me o lei.-
Nei primi tempi James gli diceva sempre: -E’ tutto a posto, Sir. Non c’è bisogno di preoccuparti, amo solo te.- e la discussione finiva lì.
Ma, più passa il tempo, più le scenate si fanno frequenti e accese. Finché, una sera, si arriva al punto di rottura.
-James, io non posso vivere con la costante paura di perderti, capiscimi. Ho notato che sei interessato a lei, non c’è bisogno di mentire. D’altronde, le sei andato dietro per 5 anni.- mormora Sirius, ormai prossimo alle lacrime. –Io voglio che tu sia felice. Con me o anche con lei. Ma per favore, se devi lasciami fallo, non voglio continuare a vivere così.-
James lo guarda, anche lui con le lacrime agli occhi. –Il nostro rapporto è cambiato, Sir, lo avrai notato. Io non so più cosa provo per te, se è ancora amore o se non lo è più, ma qualunque cosa sia non è forte come prima. Lily mi è sempre piaciuta, anche se in questi tre anni con te ho creduto di non essere più interessato a lei. Eppure non sono pronto a lasciarti andare via dalla mia vita. Sono un egoista, ma sei troppo importante per me.- dice, mentre le lacrime solcano il suo viso. Si nasconde il volto tra le mani mentre si accascia sul letto. In un attimo Sirius gli è davanti, inginocchiato, le mani sulle ginocchia dell’altro. Ora piange anche lui. –Te lo ripeto Jamie, voglio solo la tua felicità. Posso tornare l’amico che ero nei nostri primi anni, posso far finta di dimenticare tutto ciò che abbiamo passato, se servirà a farti stare bene. Se credi che lei ti dia ciò che non ho saputo darti io, va’ da lei. Io mi faccio da parte.-
Nonostante gli sia costato molto dirlo, sa di aver fatto la scelta giusta. ‘Se lo ami davvero, devi lasciarlo andare’ gli diceva sempre Remus quando credeva di non avere speranze.
Lui ha capito di essere un ostacolo, e l’ha lasciato libero, anche se ha pagato un prezzo molto alto: la sua felicità.
James lo fissa, con gli occhi lucidi. E capisce che Sirius sta dicendo la verità, che è davvero disposto a farsi da parte. Non gli dà una risposta, non ce n’è più bisogno. La conosce già.
-Però, voglio chiederti una cosa.- dice Sirius. Prende un respiro profondo e dice, con forzata ironia: -Posso essere il testimone? Giuro che non mando a monte il matrimonio.-
James sorride tra le lacrime e risponde. –Certo.-
Passano alcuni minuti in silenzio, ognuno perso nei suoi pensieri.
-Un’ultima cosa.- mormora Sirius. –Voglio amarti un’ultima volta, poi ti lascerò libero di andare da lei. Ti prego..-
E James non è capace di dirgli no, anche perché lo vuole anche lui. E così si amano per l’ultima volta, tra lacrime e urla mal trattenute, tra gemiti e ansiti spezzati, tra dolcezza e passione, tra irruenza e delicatezza, in una notte che porterà via la loro giovinezza e decreterà la loro fine.

 

Settimo anno. Severus ormai fa finta di non pensare più a Lily e con i suoi amici non fa altro che parlare del Signore Oscuro e del loro futuro da Mangiamorte.
Ma il suo cuore subisce un ulteriore colpo quando vede per la prima volta James e Lily insieme. Sono nel grande parco vicino al lago, mentre camminano mano per mano, sorridendosi. Ad un tratto, Severus vede James far roteare Lily e poi baciarla appassionatamente. In quel frangente sente la terra mancargli sotto i piedi, mentre si ritrova in ginocchio, a pregare di avere solo delle allucinazioni. Perché quella non può essere la sua Lily, tra le braccia di quel James, quello che stava con Sirius Black ma che faceva la corte a lei. Non può essere.
E mentre questi pensieri si accavallano nella sua mente, con le poche forze che gli restano si alza in piedi e corre fino al suo dormitorio, chiudendocisi dentro e sfogando il suo dolore con lacrime e singhiozzi. Il resto del settimo anno lo passa cercando di evitare il più possibile la nuova coppia e giurando a se stesso di non innamorarsi più e di togliersela dalla mente. Invano.
 

Da quando James sta con Lily, Sirius ha perso il sorriso. Da parte sua, James cerca di non far pesare la sua reazione a Sirius, evitando di parlarne e di farsi vedere da lui insieme a Lily, riducendo al massimo anche il contatto fisico. Ma Sirius l’ha presa ancora peggio, credendo che non lo voglia più nella sua vita, e non è pronto per questo. La sua unica valvola di sfogo è Remus, che ben capisce il suo stato d’animo e cerca sempre di distrarlo, talvolta anche parlando di cose futili.
Una sera di fine Maggio, Sirius e Remus stanno studiando per i M.A.G.O., quando: -Moony, non ce la faccio più.- fa Sirius, chiudendo di scatto il libro di Trasfigurazione.
-Sir, calmati. Non ce la fai più a studiare o non ce la fai più a fingere con James che vada tutto bene?- chiede Remus, avvicinandosi all’altro ragazzo e passandogli un braccio sulle spalle.
Sirius nasconde il viso nel petto dell’amico e: -La seconda, Rem.- risponde.
Remus sospira, stringendolo di più a sé. –Lo so che è difficile Sir, ma pensa che è solo un altro mese, poi finirete la scuola e vi vedrete molto meno. Sarà solo un bene, fidati.-
Sirius annuisce, anche se non è molto convinto delle parole del suo amico.
Rimangono in quella posizione per un paio di minuti, con Sirius che, il viso sepolto nel petto dell’amico, cerca di calmarsi; e Remus che cerca di dargli un muto conforto, fin quando quest’ultimo non mormora: -C’è James.-
Sirius alza di scatto la testa, cercando di assumere un’aria scocciata e sbarazzina.
-Ciao Jamie! Remus mi sta costringendo a studiare per il M.A.G.O. di Trasfigurazione, una noia totale. Beato te che eri con Lily.- dice cercando di sembrare allegro, ma la voce gli si spezza durante l’ultima frase.
James non risponde, si limita a sorridere, ma nei suoi occhi Sirius vi legge una scusa velata. Trattenendo le lacrime, mormora: -Vado in bagno.- si alza, maledicendosi per aver tirato in ballo Lily, e scappa via da James, via da quel dolore che sembra squarciarli il petto in due. 






Ecco a voi la seconda parte! La terza non so quando la posterò, dato che vado in vacanza, ma sicuramente entro il 15. 
Alla prossima! :)

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Sono passati due anni da quando James e Lily si sono messi insieme. Sirius, con un po’ di fatica, è tornato il migliore amico di James, ma qualcosa dentro di lui si è inevitabilmente spezzato.
Una sera di fine Aprile, gli ex ‘Malandrini’ si riuniscono. Remus è appena tornato sano e salvo da una missione per conto dell’Ordine e hanno deciso di festeggiare. Sirius è intento a preparare la cena per tutti e cinque (Lily compresa), quando James gli si affianca.
-Sir, ti devo dire una cosa.- mormora.
Sirius annuisce, con uno strano presentimento. –Andiamo a sederci e dimmi tutto.-
Si siedono sul divano di casa Lupin e James prende la parola. –Io e Lily ci sposiamo.- dice tutto d’un fiato.
Qualcosa nel cuore già martoriato di Sirius si spezza, ma cerca di non darlo a vedere, rivolgendogli il falso sorriso che ha imparato a mostrare quando si tratta della coppia. –E’ fantastico!- esclama. –Quando?-
James sembra sollevato da come l’ha presa l’amico e risponde un po’ più deciso. –Il  24 Giugno.-
-Sono felice per te.- e lo è davvero, Sirius, anche se ne soffre, perché se James è felice, lo sarà anche lui, in un modo o nell’altro.
-Ricordi ciò che mi chiedesti qualche anno fa?- chiede James, di nuovo insicuro.
Sirius annuisce, per poi dire: -Hai cambiato idea?-
-Certo che no!- risponde indignato James. Poi continua, con voce più calma. –Vuoi essere il mio testimone, Sirius Black?-
Un sorriso fa capolino sul suo viso. –Ne sarei onorato, James Potter.-
 

Le nozze sono state un successone e anche Sirius non può fare a meno di essere davvero felice per loro. Si
vede fin da subito che James e Lily sono innamorati e felici. E’ una cerimonia abbastanza sobria per via della guerra, ma tutti ne sono soddisfatti.
Dopo il matrimonio, le varie missioni che li coinvolgono non danno tempo a Sirius e i neo sposi di vedersi con calma, sino alla Vigilia di Natale. L’intero Ordine (o meglio, ciò che ne resta) si riunisce al Quartier Generale. Dopo cena, tutti si siedono sui divani a parlare di cose allegre e lì James se ne esce con: -Lily è incinta!-
Tutti fissano la donna come per cercare una traccia di ilarità, ma il sorriso luminoso che sfoggia dimostra che è tutto vero. Il primo a congratularsi è Silente, seguito da tutti gli altri. Sirius è quello che ci mette di più a metabolizzare la cosa. Solo uno scossone di Remus lo fa tornare in sé e a quel punto anche lui va a congratularsi con i futuri genitori.

 
Un uomo incappucciato si dirige alla Testa di Porco. Il Signore Oscuro gli ha dato ordine di seguire Silente e cercare di infiltrarsi tra le sue fila. Perciò, appena lo vede entrare in una stanza con una donna vestita di scialli e degli occhiali che le rendono gli occhi enormi, si apposta dietro la porta, in attesa. Parlano di Divinazione per un lungo periodo, fin quando Silente sta per congedarsi, ma la donna parla con voce diversa da quella di prima. -Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore… nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese...-
Sta ancora parlando quando l’oste lo scopre e lo butta fuori senza una parola. Severus, perciò, ritorna dal suo padrone e gli riferisce tutto.
Voldemort rimane immobile ad ascoltare tutto quello che dice, poi decreta: -Secondo Codaliscia, il figlio dei Potter dovrebbe nascere a fine Luglio. Appena nascerà, lo ucciderò. Li ucciderò tutti.-
Severus trasalisce visibilmente, mentre Voldemort lo guarda, un falso sorriso comprensivo sul suo volto serpentesco.
-Devi dirmi qualcosa, Severus?-
-Mio Signore, io.. Lily..- balbetta il giovane uomo.
-La ami nonostante tutto? Vuoi che la risparmi?-
-Mio Signore, grazie..-
-Hai fatto il tuo dovere, sei un servo fedele. La risparmierò. Ora va’.- ordina.
E Severus va via, deciso a dire tutto a Silente, nonostante le parole del Signore Oscuro, e metterli in guardia.
 

-La metta.. Li metta al sicuro. La prego.- supplica Severus. E’ in ginocchio di fronte all’uomo in cui ha riposto la sua fiducia, Albus Silente.
-E tu cosa mi darai in cambio, Severus?-
-In.. in cambio?- mormora Piton. Dopo un lungo istante di silenzio, risponde: -Qualunque cosa.-
-Allora farai da spia per me, a tuo rischio e pericolo?-
-Si.. si.- dice immediatamente il giovane. –Solo.. li protegga. Li protegga bene.-
-Farò il possibile.- è la risposta di Silente.
 

Una sera di fine Luglio nasce Harry James Potter. Il primo che chiama James è Sirius che, avuta la lieta notizia, si precipita a casa Evans-Potter per stare accanto al suo migliore amico, che gli era apparso felice ma abbastanza scosso.
Appena arrivato, lo saluta con un abbraccio e un: -Complimenti, papà.-
James sorride semplicemente.
–Dove sono la mamma e il piccolo?- chiede Sirius.
-Di sopra, vieni.- dice James, precedendolo lungo il tragitto.
Arrivati in camera trovano Lily che culla il bambino, mentre gli canta una ninna nanna. James si avvicina e posa un bacio sulle labbra alla moglie e uno sulla testa di Harry. Improvvisamente Sirius si sente di troppo. Vorrebbe andarsene, invece si ritrova a fissare la famigliola felice sapendo che lui non potrà mai averla con la persona che ama, proprio perché essa ce l’ha già.
I suoi pensieri vengono interrotti da Lily che lo invita ad avvicinarsi. Titubante, muove qualche passo verso di loro, fino a quando non si trova ai piedi del letto.
-Vieni qui, siediti.- lo esorta la donna. Sirius obbedisce e si ritrova al suo fianco, mentre osserva con dolcezza quella piccola creatura tra le braccia della donna.
-E’ la fotocopia di James.- mormora estasiato.
James lo guarda felice. –E’ vero. Vuoi prenderlo in braccio?- gli chiede.
-Cos.. No no no, non sono capace!- esclama allarmato.
Lily ride della sua insicurezza. –Dai, metti le braccia così, come le ho io.-
Sirius, un po’ insicuro, lo fa e Lily gli poggia delicatamente Harry sopra. L’uomo lo stringe con delicatezza al petto, cullandolo dolcemente. Passa un dito sulla guancia del bambino e poi sulla manina. Il dito viene stretto in essa e Sirius trattiene il respiro, emozionato.
Nel frattempo, James e ha preso la macchina fotografica e ha immortalato il suo migliore amico con in braccio suo figlio. Colto di sorpresa, Sirius sussultata leggermente, ma per fortuna Harry, che si era addormentato, non si sveglia.
-Sarai un padrino perfetto.- dice Lily, mentre James prende Harry dalle braccia di Sirius e lo poggia nella culla.
-P-padrino?- balbetta quest’ultimo. James sorride e gli chiede: -Vuoi essere il padrino di Harry? Io e Lily ci teniamo molto.-
Sirius sorride entusiasta. –Certo! Harry con me avrà da divertirsi!-
James sorride. –Basta che non inizi fin da subito a portarlo su quel bestione parcheggiato qui sotto.-
-Mhh, direi che si può fare.. Per i primi due mesi.- ride Sirius.
Forse, tornare ad essere felice non è così difficile.
 
 
-Credevo.. che lei.. l’avrebbe.. protetta.- singhiozza Severus, mentre Silente lo guarda con aria grave.
-Lei e James hanno riposto la loro fiducia nella persona sbagliata. Più o meno come te. Non speravi che Lord Voldemort la risparmiasse?-
Severus trattiene il fiato, sommerso dall’intensità del dolore che lo dilania.
-No! L’ho persa una seconda volta, l’ho persa per sempre! Morta, perduta..- blatera Severus, il suo volto ridotto a una maschera di sofferenza. –Io.. Devo andare da lei.. Voglio vederla..-

E, senza aspettare una risposta, si smaterializza a Godric’s Hollow.

 
Davanti ai suoi occhi si presenta una casa distrutta, le macerie ancora fumanti. A passo svelto si dirige verso l’entrata, la morte nel cuore. Nell’ingresso trova il cadavere di James, ma lo sorpassa senza degnarlo di uno sguardo. Gira lo sguardo verso il soggiorno, cercando il corpo della donna che ama più di sé stesso, ma non lo trova. Allora si dirige al piano di sopra, con passo lento e incerto. Nel pianerottolo, nota una luce provenire dalla camera in fondo al corridoio. Lentamente, si avvicina. Arrivato sulla soglia, deve aggrapparsi allo stipite per non crollare a terra alla vista di Lily riversa a terra, con le braccia spalancate, negli occhi ormai spenti un’ombra di terrore e coraggio per quel gesto estremo, fatto per proteggere il figlio. La sola cosa che riesce a fare è prendere il corpo di Lily tra le braccia e urlare al nulla il suo dolore e il suo senso di colpa. L’unica cosa che fa è stringere Lily mentre le lacrime iniziano a scorrere sul suo viso.
E, perso com’è nel suo dolore, Severus quasi non si accorge di Harry che, nel riparo della sua culla, sta piangendo, con una grossa ferita ancora aperta sulla fronte.
Quasi non si accorge che Sirius, ad un certo punto, entra nella stanza; anche lui i segni delle lacrime sul viso e l’espressione di puro dolore, mentre prende il bambino e lo porta via da lì.
Non si accorge di piangere così tanto da non respirare quasi più.
E, anche quando ha esaurito tutte le sue lacrime, il dolore e il rimorso restano presenti, come un buco una volta tolto un chiodo dal muro.
Resta così, nella casa di Godric’s Hollow, fino all’alba, quando Silente entra nella stanza e delicatamente lo scosta dal corpo senza vita di Lily. Severus urla e si dimena debolmente, ma la presa di Albus è salda. Così, sconfitto e senza la forza necessaria a combattere, guarda un’ultima volta l’amore della sua vita e si lascia condurre via. Da allora, è solo dolore.
 

Quando hanno saputo da Piton che Voldemort dà la caccia ai Potter, e quando Silente ha proposto l’Incanto Fidelius per proteggerli, Sirius si è offerto come Custode Segreto. Ma James non ha voluto saperne. –Hai già fatto tanto per me, non ti permetterò di rischiare la vita per proteggerci! Se ti succederà qualcosa non potrò mai perdonarmelo!- ha protestato.
E nonostante le sue continue insistenze, Sirius non è riuscito ad avere la meglio e il Custode Segreto è diventato Peter Minus.
Peccato che non abbia resistito molto e la notte di Halloween Voldemort sia arrivato a Godric’s Hollow e abbia ucciso James e Lily, non riuscendo tuttavia a uccidere Harry.
Appena Remus, con molto tatto e cercando di contenere il più possibile le lacrime, gli ha dato la notizia, Sirius ha creduto di morire. E lo avrebbe voluto davvero, se solo fosse servito a farlo smettere di soffrire così. Il senso di colpa lo pervade, mentre pensa a cosa sarebbe successo se avesse insistito affinché lo scegliessero come Custode Segreto.
Prende la sua moto e si dirige in volo verso la casa dell’uomo che non ha mai smesso di amare. Arrivato lì, vede che la parte superiore della casa è esplosa. Si avvicina all’ingresso e nota che la porta è aperta. Lentamente, entra. Nel corridoio, steso in posizione innaturale, c’è James. Le gambe gli cedono e si ritrova inginocchiato accanto la sua testa, mentre le lacrime iniziano a scorrere sul suo viso. Osserva i tratti del viso che ha tanto amato, anche se ora stravolti dall’orrore. Alcune lacrime cadono sulle guance ceree e fredde di James mentre prende il suo corpo inerme e lo stringe al petto, singhiozzando disperato. Ma, per ogni lacrima versata, anziché placarsi, il suo dolore sembra amplificarsi. Ad ogni singhiozzo, il suo cuore cade un po’ più a pezzi, come quella casa. Soltanto quando ha esaurito tutte le sue lacrime riesce a separarsi dal guscio vuoto che ha custodito per ventun anni l’anima di James Potter. Delicatamente, come se fosse soltanto addormentato, lo prende tra le braccia e lo adagia sul divano. Gli lascia un ultimo bacio, prima di voltarsi verso le scale e salirle. Man mano che si avvicina alla camera da letto, sente dei singhiozzi provenire da dentro. E, quando si affaccia, è stupito di trovare Severus che piange sul cadavere di Lily. In un angolo del letto, nota un James in miniatura che lo fissa tra le lacrime. Severus non dà segno di averlo notato, troppo preso a singhiozzare, ma Harry appena lo vede lo chiama piangendo. Sirius si avvicina a lui e nota la grossa ferita al centro della fronte. Sta ancora sanguinando. La tampona delicatamente e lo prende in braccio, sussurrandogli il più sicuro possibile: -Va tutto bene, piccolo, tutto bene..- mentre lo stringe a sé. Lo porta via da quella stanza, lasciando Severus solo con il suo dolore, e torna in salotto. In quel momento Remus e Hagrid fanno la loro comparsa. Entrambi piangono senza ritegno. I loro sguardi si posano su James, sdraiato sul divano, e poi tornano a Harry. Hagrid si avvicina e assesta una grossa pacca sulla spalla a Sirius, le cui ginocchia cedono per la troppa forza messa dal Mezzogigante in quel gesto.
-Devo portare Harry da Silente.- singhiozza. –E’ un suo ordine.-
Sirius protesta, stringendolo di più contro il suo corpo: -Sono il suo padrino, me ne occupo io.-
Hagrid scuote la testa. –Silente mi ha espressamente chiesto di portarlo da lui. Vuole affidarlo agli zii. Dammelo qui, per favore.-
Il moro sospira, lasciando un ultimo bacio a Harry e porgendoglielo. –Prendi la mia moto, a me non serve più.- mormora.
Hagrid annuisce e va via.
Remus si avvicina a Sirius e lo abbraccia di slancio, mentre continua a piangere. Sirius non ha più lacrime, si limita a stringere convulsamente il suo amico. Ad un certo punto sussurra: -Severus è qui. E’ sopra, da Lily.-
Remus annuisce, il residuo delle ultime lacrime ancora sul volto. –Lo immaginavo. Lasciamolo solo.-
Sirius mormora un –No!- strozzato, ma Remus lo spinge delicatamente verso l’ingresso. E lui si lascia trascinare, non senza aver prima lanciato un ultimo sguardo al corpo del suo amato.
 

C’è un momento preciso a cui Sirius pensa mentre lascia quel che resta di casa Potter a Godric’s Hollow. La sera in cui lui lo ha lasciato andare. Voleva la sua felicità e voleva essere felice con lui. E ciò è avvenuto fino a quella notte. La notte del 31 Agosto sono morte tre persone: James Potter, Lily Evans e Sirius Black. Anche se cosciente, il cuore di quest’ultimo è morto. Ridotto in frantumi, come quella casa, non ha retto al dolore e si è sgretolato, diventando polvere e macerie. 



Ecco la terza e ultima parte. E' rimasto soltanto l'epilogo, che dovrei pubblicare tra qualche giorno. Questa è una delle mie parti preferite. Come sempre, spero vi piaccia. :)

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Capitolo 4
*** Epilogo. ***


E’ passato un anno da quando Lily e James Potter sono morti. Un anno in cui Sirius ha cercato di vedere Harry, invano. Un anno che vive con la sgradevole sensazione di vuoto nella sua vita.
E’ notte fonda del 31 Ottobre e finalmente si dirige, trasformato in Animagus, davanti la tomba di quelli che erano i suoi migliori amici. Non fa in tempo ad avvicinarsi che nota che davanti la tomba c’è già qualcuno. E crede anche di sapere chi è.
Riacquista la sua forma umana e lentamente si avvicina, fino a trovarsi davanti la lapide bianca. Si inginocchia e parla. –Immaginavo che ti avrei trovato qui, Severus.-
Quello sussulta, girandosi leggermente verso l’altro per un secondo, prima di tornare a volgere lo sguardo verso la foto della donna dai capelli rossi.
-Non potevo non venire..- mormora poi, con voce tremula.
Sirius si limita ad annuire, dedicandosi all’osservazione di quella foto che ormai conosce a memoria. Con una mano la sfiora, mormorando un lieve: -Mi manchi, Jamie..-, mentre una lacrima solca la sua guancia.
I due uomini rimangono in silenzio per un lungo lasso di tempo, finché Severus dice, girando la testa verso Sirius: -Lo ami ancora.-
Non è una domanda, è una semplice constatazione. Altre lacrime sgorgano dai mari in tempesta che ha negli occhi Sirius. –Anche tu.- mormora.
Severus annuisce. –E’ tutta colpa mia. Se non avessi detto della profezia al Signore Oscuro sarebbe ancora viva.- singhiozza.
Sirius non sa cosa dire. Sa che è vero, perché senza quella profezia Voldemort non avrebbe dato la caccia ai Potter. Ma sa anche che se lui si fosse stato il Custode Segreto, sarebbe morto piuttosto che dirglielo. Così, opta per dire ciò che lo tormenta da un anno.
-E’ anche colpa mia.- mormora. –Se avessi insistito per diventare Custode Segreto, piuttosto che tradirli avrei attraversato l’Inferno. In un certo senso, mi sento come se li avessi uccisi io..-
-No. Hanno riposto la loro fiducia nella persona sbagliata, credendo di essere protetti ugualmente, anche senza che tu rischiassi la vita per loro. Eri troppo importante per James.-
A Sirius questa discussione sa di sovrannaturale. Loro due si sono odiati fin dal primo giorno, e ora si trovano a consolarsi a vicenda per la perdita dei loro amori.
Rimangono per lungo tempo in silenzio, rotto solo dai singhiozzi di Severus. Ad un tratto, Sirius gli circonda le spalle con un braccio e gli permette di piangere sulla sua spalla.
Non è certo del perché consenta al suo più acerrimo nemico di sempre di piangere su di lui; forse perché ha riconosciuto in Severus lo stesso dolore che alberga nel suo cuore, forse perché lo sente incredibilmente vicino, o forse perché insieme a lui ha trovato il modo di alleviare il suo, di dolore.
Severus non lo respinge, anzi, si lascia guidare delicatamente verso il corpo dell’altro, fidandosi ciecamente di quello che fino a un anno prima avrebbe ucciso senza indugio, ma che ora gli offre una muta promessa di supporto. E piange sulla sua spalla, soffocando i singhiozzi nel suo collo, fino ad esaurire tutte le lacrime. Soltanto allora alza gli occhi gonfi e rossi verso la sua roccia personale e lo trova con il volto rigato da lacrime silenziose.
Quasi involontariamente, gli passa una mano sulla guancia, eliminando ogni goccia salata da essa.
-Grazie.- gli dice.
Sirius lo guarda in un modo quasi dolce, mentre risponde: -E di che?-, continuando tuttavia a tenerlo stretto.
-Sai.- dice, dopo un lungo lasso di tempo passato in silenzio. –Insieme a te è come se il mio dolore si acquietasse, si mettesse in disparte, perché so che anche tu sei in balia della stessa tortura, e ciò mi spingesse a fare di tutto affinché nessuno, nemmeno tu, la debba subire.-
Severus alza la testa, trovando pericolosamente vicino il volto dell’altro. Specchiandosi nelle iridi di Sirius, riesce a capire che è sincero. E inaspettatamente, scopre che, con lui vicino, anche il suo cuore sembra ricomporsi un minimo. Così mormora: -Anche io mi sento meglio, ora che sono con te. E’ come se, stringendomi, riuscissi a mettere insieme qualche pezzo di me.-
Sirius annuisce comprensivo, scoprendo che questo lato romantico di ‘Mocciosus’ gli piace molto. –Allora ti stringerò forte, per ricomporre i pezzi dei nostri cuori e ricominciare a vivere, insieme.-
Severus si poggia di nuovo sul corpo di Sirius. –Non dimenticherò mai Lily. Non posso e non voglio farlo. E’ la parte migliore di me. Ma..-
-Devi andare avanti.- completa per lui Sirius. –Dobbiamo farlo entrambi. Glielo dobbiamo. Una parte di me resterà sempre innamorata di James, è inevitabile. Per lui nutrirò sempre un amore sconfinato, ma non mi ha impedito di diventare Custode Segreto e sottrarmi a morte certa per poi farmi piangere la sua, di morte, per ciò che mi resta della vita. Devo sorpassarla soprattutto per lui, anche se è difficile. E lo stesso devi fare tu.-
Severus ha ascoltato in silenzio questo breve discorso, e non può fare a meno di essere d’accordo. Perciò, lentamente, pronuncia: -Ci proverò. Ma tu devi aiutarmi.-
Il primo vero sorriso dopo un anno sboccia sul volto di Sirius. –Sempre.- dice.
E così, la notte di Halloween, due uomini iniziano il loro cammino insieme. Esattamente un anno dopo quella che credevano la loro fine, scoprono che esiste un modo per ritornare a vivere ed amare. Non sanno dove ciò li porterà, ma sanno che soltanto insieme potranno ambire a domare il dolore e incominciare una nuova vita.
E forse, dalle macerie di due cuori può nascere qualcosa di solido come un amore.





Finita. Beh, non so che dirvi, se non che ci tengo molto. L'ho scritta in un periodo difficile e mi ha aiutata a pensare.
Spero che vi sia piaciuta e vi ringrazio per il tempo che avete passato a leggerla. Alla prossima, spero. :)

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