Tutta colpa di un matrimonio di Vavvina (/viewuser.php?uid=33374)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ...una notizia assurda... ***
Capitolo 2: *** ...complice la pioggia... ***
Capitolo 3: *** ...brividi... ***
Capitolo 4: *** ...finalmente nessuno ad interromperci... ***
Capitolo 5: *** ...addio...o arrivederci?... ***
Capitolo 1 *** ...una notizia assurda... ***
...UNA
NOTIZIA ASSURDA...
-CHE COSA?????????
L’urlo
lanciato dalla ragazza fece tremare tutto il palazzo.
-Tesoro,
sii ragionevole…- una donna sui quarantacinque anni tentava
di far ragionare sua figlia, una ragazza alta, con i lunghi capelli
scuri raccolti in una coda di cavallo, e degli occhi castani che in
quel momento emanavano scintille.
-Ragionevole?
Mamma, mi hai appena detto che, tre giorni dopo l’inizio
della scuola, e ti faccio notare che comincerò subito con il
dare una pessima impressione, prenderemo un aereo, con tutta la
famiglia, e sai meglio di me quanti siano i nostri parenti, per andare
al matrimonio di Kikio, che ha innocentemente deciso di sposarsi a Kozu?
-Sango,
tesoro…Kikio è la figlia di mia sorella, dobbiamo
andare a quel matrimonio!
Sango
sbuffò piuttosto sonoramente e, con un diavolo per capello,
si rinchiuse in camera sua, mettendo la musica a tutto volume e
stendendosi sul letto.
Era
una bella ragazza, alta e snella, ma anche ben formata, con occhi
castani piuttosto espressivi. Aveva diciassette anni, e frequentava, o
meglio, avrebbe iniziato dopo due giorni, il terzo anno al liceo
classico, cambiando praticamente tutti i professori. Sua madre, tanto
per complicarle un po’ la vita, le aveva appena annunciato
che, cinque giorni dopo, sarebbero partiti per Kozu. Certo, il fatto
che avrebbe saltato subito la scuola un po’ la preoccupava,
ma ciò che davvero la terrorizzava era la compagnia. La sua
famiglia era numerosissima, sua madre aveva ben tre sorelle, ed ognuna
di esse aveva una famiglia. Ed ora sua cugina., Kikio, ventisei anni,
aveva deciso di sposare un ricco imprenditore, pazzo quasi quanto lei,
di Tokyo. Per non far torto né ai parenti di lei,
di Kyoto, né a quelli di lui, di Tokyo, i due avevano deciso
di sposarsi a Kozu, un’isoletta di pescatori che avrebbero
monopolizzato per l’evento. Unica nota positiva: avrebbe
rivisto Kagome, la ragazza di suo cugino Inuyasha, di qualche anno
più grande di lei, che abitava in un paesino un
po’ distante da Kyoto. Ma questo non riusciva a renderla
felice. Il rischio di fare figuracce era altissimo, con la famiglia che
si ritrovava!
-Sango…posso?
Timidamente,
il fratellino di Sango, Kohaku, si affacciò alla porta.
-Dimmi,
Kohaku.
-Ecco..è
Kikio al telefono…- Sango lo guardò truce, poi
afferrò il cordless.
-Cuginetta…come
stai?- la voce squillante di Kikio all’altro capo del
telefono le perforò i timpani.
-Kikio…MA
COME TI E’ VENUTO IN MENTE DI SPOSARTI SU UN’ISOLA
IL DODICI SETTEMBRE????- sbraitò la ragazza.
-Oh,
ma dai…salterai la scuola…e poi anche Naraku ha
un sacco di parenti, magari farai colpo!!!
Sango
contò mentalmente fino a dieci:- Kikio…sai bene
che se tu fossi più vicina saresti già morta,
vero?
Risata
all’altro capo del telefono:- Comunque…la mia
telefonata era per motivi puramente organizzativi…non hai
problemi a dormire in camera con Kagome, vero?
Sango
sospirò:- No, nessun problema…
-Perfetto,
allora ci vediamo tra qualche giorno e… qui è
molto caldo, attrezzatevi bene!
Un
click segnò la fine della telefonata.
La
ragazza, sconsolata, si lasciò nuovamente cadere sul
cuscino. Come se tutto quello non fosse già abbastanza, ora
aveva anche un altro problema. Lei, una ragazza piuttosto
sportiva… cosa avrebbe indossato a quel matrimonio????
*********
Ed eccomi finalmente,
con la mia prima ff!! E' quasi emozionante, pensare che qualcuno
leggerà sul serio quello che scrivo, e che magari lo
apprezzerà anche... Mi farebbe molto piacere ricevere
qualche commentino sulla mia fic (che è in parte basata su
una mia esperienza..ma questo non vi interessa!), sia positivo che
negativo, e magari con qualche consiglio su come migliorarmi!
Baci e al prossimo capitolo!!!
PS:Ho
un'altra richiesta...non è che qualcuno potrebbe gentilmente
dirmi come a modificare il carattere, il colore e la grandezza della
scrittura sulla pagina autore?? Sono un po' negata...
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Capitolo 2 *** ...complice la pioggia... ***
...COMPLICE
LA PIOGGIA...
Cinque
giorni dopo, una grande folla era radunata all’aeroporto di
Tokyo.
-Sango!- una
ragazza minuta, con capelli e occhi castani, si sbracciava nella
direzione dell’amica, che avanzava nervosamente verso di lei,
con indosso un paio di jeans, Converse a quadretti colorati e una
canotta viola.
-Kagome, quanto
tempo!
Le due si
abbracciarono felici, poi Sango passò a salutare prima il
cugino Inuyasha e poi tutti gli altri parenti.
Durante il
viaggio in aereo, che fu piuttosto corto, le due ragazze si
raccontarono tutti gli ultimi pettegolezzi, divertendosi un sacco a
sparlare di Inuyasha, seduto accanto a Kagome.
Quando,
finalmente, giunsero nell’isoletta, che dovettero raggiungere
tramite un traghetto, poiché non c’era aeroporto,
trovarono ad attenderli Kikio e Naraku.
Il porto era
piccolino, con tante barchette di pescatori attraccate, e ai lati del
moletto si trovavano molte reti da pesca, e pescatori che osservavano
dei ragazzini che giocavano felici con un cane.
Dopo baci,
abbracci e convenevoli vari, i due promessi sposi portarono il
parentame vario sotto un enorme gazebo di legno, situato poco oltre il
porto, nel quale poterono rinfrescarsi e sfamarsi, considerando che
l’ora di pranzo era passata da un bel pezzo, e i brontolii di
stomaco iniziavano a farsi sentire.
-Ehi, Sango!
La ragazza si
voltò, chiamata dalla cugina, e rimase per un attimo a bocca
aperta. Di fronte a lei, accanto a Kikio c’era uno splendido
ragazzo sui vent’anni, con i capelli corti e scuri raccolti
in un codino alla base della testa. Sotto ai jeans perfettamente
fascianti e ad una camicia bianca risaltava la pelle abbronzata del
ragazzo, ma Sango fu attratta da un altro particolare: due occhi blu
mare, leggermente coperti da ciuffi di capelli ribelli, due calamite.
Fu una gomitata
di Kagome a riportarla giù dal mondo nel quale si stava
pericolosamente addentrando.
-Dimmi, Kikio!
-Volevo
presentarti Miroku, il cugino di Naraku.
Il ragazzo
sfoderò un sorriso abbagliante e tesa la mano verso Sango,
mano che la ragazza strinse, ricambiando il sorriso e presentandosi a
sua volta.
-Tesoro, cerca,
per favore, tuo fratello, i tuoi e Inuyasha - continuò Kikio
- poi Miroku vi mostrerà dove alloggerete.
Sango
annuì:- Ok, vado a cercarli…
Poco dopo, tutti
stavano seguendo Miroku lungo una bella stradina, molto pittoresca,
costeggiata a destra e a sinistra di casette, abitazioni dei pescatori.
Loro avrebbero dormito in una di quelle casette, molto graziosa: Sango
e Kagome assieme ai genitori della prima, Kohaku e Inuyasha in
un’altra, non molto distante, dove Miroku li condusse dopo
aver lasciato gli altri.
La casetta era
molto graziosa. Dalla strada si accedeva direttamente nella stanza che
ledue ragazze avrebbero condiviso, con un letto sulla destra e uno
sulla sinistra, un armadio addossato al muro, un paio di sedie e un
comodino accanto ad uno dei letti.
La stanza aveva
un bagno a sé, mentre a collegarlo all’altra
camera, dove avrebbero dormito i genitori di Sango, c’era una
piccola cucina poco ammobiliata.
Le ragazze,
chiacchierando del più e del meno, sistemarono alla meglio
le loro cose nell’unico armadio e poi, d’accordo
con il resto del gruppo, si recarono nuovamente al porto.
Lì,
Sango perse un battito nel vedere anche Miroku, che chiacchierava
allegramente con Inuyasha.
-Ehi,
Sango…-le fece Kagome -…ricordati di respirare!
La ragazza la
guardò truce, mentre entrambe si avvicinavano ai due.
-Ragazze,
finalmente!- esclamò Inuyasha, baciando Kagome sulla fronte.
Miroku e Sango
si guardarono un attimo, e la ragazza rischiò seriamente il
collasso quando lui le sorrise dolcemente.
-Stavamo
pensando di andare a fare un giro verso il monte…-propose
Inuyasha.
Infatti,
quell’isola era molto particolare e
pittoresca perché, nella parte orientale, sorgeva un monte
verdeggiante, che poi scendeva a picco sul mare.
Kagome e Sango si guardarono un attimo, poi sorrisero e annuirono.
-Va bene, è una bella idea…però vorrei
prima andare a cambiarmi!- acconsentì Sango.
Un quarto d’ora dopo, la ragazza aveva indossato un paio di
shorts verde militare e una canotta bianca, con le scarpe da tennis e
la macchina fotografica nello zainetto nero, e i quattro si stavano
avviando verso una stradina ciottolosa.
Man mano che percorrevano la strada, il panorama si faceva sempre
più bello. Sango era rimasta affascinata, scatenando un
certo
senso di tenerezza in Miroku, dalla strano connubio mare-montagna:
guardando in alto, alberi verdi e panorama alpino, in basso il mare e
il villaggio di pescatori.
-Sango…avrai fatto un centinaio di foto!
Cos’è, hai trovato la tua vocazione? - la prese in
giro il cugino.
-Scemo…è che qui è talmente
bello…tanto
ormai Kikio il danno l’ha fatto, tanto vale godersi la
vacanza,
no? - si difese la ragazza.
-Hai ragione! - concordò Kagome - Dai, facciamo una foto
tutti e quattro, se no solo panorami sono monotoni.
La proposta venne accettata e Sango sistemò la macchina
fotografica su una roccia, programmando l’autoscatto.
Intanto, Kagome si era posizionata su una staccionata che correva lungo
il sentiero, e Inuyasha davanti a lei, mentre anche Miroku era seduto
sulla staccionata in legno, alla sinistra di Kagome. Quando Sango, dopo
che il timer fu partito, fece per andare alla destra
dell’amica,
si sentì afferrare per un polso, e poi Miroku la
attirò
davanti a sé, abbracciandola e circondandole la vita con le
braccia.
La ragazza si sentì avvampare, mentre il timer scorreva,
troppo
lento per i suoi gusti, e sentiva le grandi e calde mani del ragazzo
sul suo ventre, che la carezzavano impercettibilmente. Quando mancavano
ormai pochissimi secondi allo scatto, Miroku poggiò
delicatamente il mento sulla spalla della ragazza, e Sango si
inebriò con il profumo di salsedine che lui emanava.
Finalmente
il flash scattò, e Sango si liberò veloce da
quell’abbraccio che la stava facendo impazzire, mentre Miroku
sorrideva.
-Beh, ragazzi, io torno giù.- disse Sango, dopo che furono
saliti un altro po’.
.Non ti senti bene?- Kagome la affiancò preoccupata.
-No, è che…ogni tanto ho un po’ di
vertigini, e per
oggi sono salita abbastanza in alto!- spiegò -E poi si
è
annuvolato tutto, non vorrei prendere l’acqua!
-Ma Sango, siamo quasi in cima…- si lamentò
Inuyasha, un po’ contrariato.
-Ho detto che io torno giù, non voi…-
puntualizzò lei.
-Tranquilli, non c’è problema!- si intromise
Miroku -
Tanto io questo giro l’ho già fatto, torno io
giù
con lei e la accompagno.
Sango si morse la lingua: quello che voleva in quel momento era solo
stare un po’ da sola, per fare mente locale, e la compagnia
di
quel ragazzo di certo non la aiutava.
-Ma non serve, davvero…-tentò, ma lui sorrise.
-Lo faccio volentieri, sul seri! In effetti sono anche un po’
stanco…
Inuyasha, grato al ragazzo, accettò quella risoluzione,
avviando
si verso l’alto tenendo per mano Kagome, che era un
po’
titubante nel lasciar andare Sango, mentre gli altri due iniziarono a
percorrere il percorso per tornare indietro.
-Allora…- iniziò Miroku, dopo un lungo silenzio
un
po’ imbarazzato - prima non abbiamo parlato
molto…quanti
anni hai?
-Diciassette…- rispose lei, arrossendo senza motivo.
-Io ne ho venti….sono al secondo anno di
università!
-Che facoltà hai scelto? - domandò Sango,
più interessata.
-Scienze matematiche…
-Ehm…diciamo che non è proprio il mio
ramo…sono più per le materie umanistiche, io!
-E che scuola fai? - domandò Miroku, sorridendo: il ghiaccio
sembrava essersi un po’ sciolto.
-Sono al terzo anno al liceo classico!
-Wow…
Il silenzio scese di nuovo sui due ragazzi. Dopo un po’ che
camminavano, grosse gocce di pioggia iniziarono a venire giù
dal
cielo, che si andava incupendo sempre di più.
-Maledizione…questa non ci voleva!
Sango si lasciò sfuggire un’imprecazione: odiava
prendere la pioggia.
-Dai, vieni qui…- le disse Miroku, e prima che lei se ne
rendesse conto, si trovò abbracciata al ragazzo, che teneva
sopra alle loro teste la sua giacca d jeans, per tentare di ripararli
un poco.
Lei arrossì, e lui se ne accorse, facendo un sorriso.
-Guarda che mica ti mangio…
-Non ne sarei tanto sicura…da come guardavi le ragazze prima
al porto, direi che sei un po’ un dongiovanni…
-Gelosa, per caso? - frecciò Miroku.
-Ma se nemmeno ti conosco…- sbuffò Sango,
tentando di
mascherare il leggero rossore che le aveva imporporato le gote.
-Sarà…dai, vieni da me, che ti dai
un’asciugata!
In effetti, mentre parlavano e correvano, erano arrivati davanti ad una
piccola casa con la porta celeste. Sango era un po’ indecisa,
Miroku non le sembrava molto serio, ma la casa dove era stata
alloggiata lei era più lontana. Il ragazzo, però,
non le
diede il tempo di pensarci, perché aprì la porta
e la
spinse dentro alla stanza.
Non era grande, anche questa con due letti appoggiati al muro ed un
solo armadio, con una sedia accanto ad esso.
-Dai, siediti! Vado a prendere un paio di asciugamani…
Sango obbedì e poi, con orrore, constatò che la
sua
canotta bianca, bagnata dalla pioggia, era diventata molto, troppo
trasparente, lasciando perfettamente visibile il reggiseno nero sotto
di essa. Imbarazzatissima, si coprì con le braccia, fino a
quando il ragazzo non rientrò nella stanza, con indosso solo
i
jeans e un asciugamano con il quale si stava frizionando i capelli, con
il fisico perfettamente scolpito in bella mostra.
Sempre con il sorriso, il ragazzo si avvicinò a Sango e,
dopo
averla fatta alzare in piedi, la avvolse in un asciugamano,
strofinandole le spalle e la schiena.
-Stai bene, bagnata…- e ammiccò.
Sango lo guardò truce: era nell’imbarazzo
più totale a causa di quella situazione così
assurda.
Poi lui le scostò un ciuffo di capelli bagnati dagli occhi,
e lei si perse in un mare blu.
Calamitato.
Sentì una mano del ragazzo scorrerle lungo la schiena, sotto
l’asciugamano, mentre con l’indice
dell’altra le
carezzava la guancia, avvicinandosi sempre di più.
I loro corpi si toccavano, aderivano perfettamente l’uno con
l’altro.
I loro nasi si sfioravano.
La ragazza chiuse gli occhi, ben consapevole di ciò che
sarebbe accaduto.
Poteva sentire il fiato caldo di Miroku sulle sue labbra, di nuovo
l’odore di salsedine nelle sue narici…
Quando alla porta bussarono, e i due fecero appena in tempo ad
allontanarsi che nella camera irruppero Inuyasha e Kagome, bagnati
fradici.
-Miroku, per fortuna ci sei…- esclamò il ragazzo,
strizzandosi i capelli, mentre Miroku su affrettava a prendere degli
asciugamani e Kagome affiancava Sango, che era di un bel color pomodoro
maturo.
-Ci siamo rintornati poco dopo di voi, il cielo non prometteva nulla di
buono…- spiegò Kagome, e Sango fu enormemente
grata del
loro arrivo: non avrebbe risposto più di sé, se
così non fosse stato.
Quando il tremendo temporale fu cessato, le due ragazze tornarono nella
loro casa e, dopo una cena piuttosto leggera, si infilarono nel letto,
stanche per lo stress di quella giornata.
-Allora…che mi dici? Che te ne pare di qui? -
domandò Kagome nel buio della camera.
Sango sospirò appena:- E’ un bel
posto…certo, Kikio poteva sposarsi a Kyoto, ma non
importa…
-Già…e di Miroku che mi dici? - chiese
innocentemente la
ragazza - E’ un bel ragazzo, no? E poi, prima era a torso
nudo…
-Sì, senza dubbio è molto bello…ma
cosa devo
dirti? E’ il cugino di Naraku, no? Diventeremo praticamente
parenti, domani…
-Ma che parenti!- esclamò Kagome.
-Vabbè…buonanotte, Kagome!
-’Notte, Sango!
Purtroppo, Sango non riuscì a prendere sonno subito.
Non riusciva a togliersi dalla testa quei due occhi blu che
l’avevano incantata.
Non si era mai sentita in quel modo, e non riusciva a spiegarsene la
ragione.
Ogni volta che Miroku la guardava, le sorrideva, il suo cuore iniziava
a ballare il tip tap, e il suo cervello partiva senza preavviso per la
tangente.
Odiava non essere padrona di se stessa.
Fortunatamente per lei, lo stress accumulato durante la giornata era
molto e, dopo un po’ di rimuginamenti, si lasciò
andare
tra le braccia di Morfeo.
*********
Secondo capitolo
di questa ff,
finalmente! Non sono molto sicura di come sia la mia fic,
sinceramente...e per rendermene conto ho bisogno di qualche
commentino!! Non sarà molto lunga, credo non oltre i cinque
capitoli, ma ho qualche idea per il seguito...tutto dipende da voi, se
lo vorrete o no!! Aspetto commenti...pleaseeee!!
Bacibaci...
Dolce
Sango91 :
Chiedo umilmente perdono per non aver potuto aggiornare prima!! In
realtà credevo di farcela, ma mi hanno tempestato di
verifiche e
compiti in classe, non ho proprio avuto tempo...Comunque sono contenta
che l'inizio della mia ff ti piaccia, spero che anche questo capitolo
ti interessi!! Per quanto riguarda la coppia Miroku/Sango...li adoro
letteralmente!! Sono convinta che nel manga non si dia loro abbastanza
spazio, è per questo che ho deciso di scrivere io
qualcosa...eppoi Miroku....è bellissimoooooooo!!!XD Ok, la
finisco di essere scema..parlando di cose serie..uso nvu...accetto
molto volentieri suggerimenti, e spero vorrai commentare anche questo
chap......bacini!
miss
miyu 91 : ecco
il secondo chap, anche se forse un po' in ritardo sulla mia tabella di
marcia...spero ti sia piaciuto abbastanza da lasciarmi un commentino
anche quì.......Bacissimi!!
Ringrazio
molto anche Allimac, Arumi-chan e tullia89,
che hanno aggiunto la mia fic tra i preferiti...vi invito anche a
lasciare un commentino!!!!
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Capitolo 3 *** ...brividi... ***
...BRIVIDI...
Il mattino seguente, il sole era ancora coperto dalle nubi, ma, stando
alle previsioni, la pioggia non si sarebbe riversata
sull’isoletta.
Quando Sango
aprì un occhio, abbracciata al cuscino, con il lenzuolo
avvolto attorno al suo corpo raggomitolato, quasi come una trappola
mortale, avrebbe di gran lunga preferito tornarsene nel mondo dei
sogni.
Inuyasha era
accovacciato davanti al letto di Kagome, con un fiore in mano, e le
sussurrava probabilmente cose da far diventare milionari i dentisti, a
forza di togliere carie -suo cugino era tremendo, per quelle cose- e,
appoggiato allo stipite della porta, con le braccia conserte e
l’aria visibilmente imbarazzata, c’era Miroku.
La ragazza,
scocciata da quella presenza, emise una sorta di mugugno per avvisare
del suo risveglio, e Miroku subito la raggiunse, sedendosi sul bordo
del letto e guardandola negli occhi con un sorriso.
In effetti,
dovette ammettere Sango, fu un risveglio piuttosto piacevole: vedere
dal vivo quei due occhi blu mare che avevano popolato i suoi sogni era
tutt’altro.
D’altro
canto, però, era anche terrorizzata dall’effetto
che quel ragazzo aveva su di lei, non troppo sicura di riuscire a
controllarsi.
Inuyasha, notato
il risveglio della cugina, si alzò in piedi e
batté le mani:- Forza, in piedi!
-Per cosa?-
domandò Kagome assonnata.
-Per una buona
colazione e un giro in barca per le grotte dell’isola! -
spiegò Miroku, dando una pacca sul sedere a Sango, che lo
avrebbe trucidato, se solo non fosse stata incastrata nel lenzuolo.
-Bello…-
commentò Kagome, alzandosi dal letto - Ora, fuori! Noi ci
prepariamo, poi vi raggiungiamo al bar, ok?
Inuyasha le
sorrise e la baciò, poi scompigliò i capelli di
Sango, ancora nel letto, e uscì, seguito da Miroku.
-Ho
sonnoooooooooooooooo!- si lamentò Sango, in segno di
protesta contro l’amica, che tentava di scioglierla dalla
stretta mortale nella quale si era andata ad infilare con il lenzuolo.
-Oh, avanti! -
la riprese l’altra - Sarà un bel giro, dai! E poi
viene anche Miroku, dovresti essere contenta, no?
Sango
arrossì un poco:- Quel ragazzo è un
pervertito…e poi si prende troppe confidenze!
Un po’
di malavoglia, alla fine la ragazza cedette e si alzò.
Indossò un bikini nero con i bordini bianchi e, sopra ad
esso, un paio di pantaloncini a fiori bianchi e neri, con una
canottierina rosa. Dopo aver deciso di lasciare i capelli sciolti, aver
preso l’inseparabile zainetto, aver calzato le solite
Converse nere e aver inforcato gli occhiali da sole, era per strada,
ascoltando le lamentele di Kagome, che era stata
“costretta” a mettere un vestitino nero sopra al
bikini rosso: una cosa, a detta sua, inammissibile!
Dopo aver
percorso un paio di violetti, le due giunsero al bar con la terrazza
sul mare che Miroku aveva loro indicato la sera precedente, e, proprio
lì, seduti ad un tavolo, c’erano i due ragazzi.
-Finalmente! -
esclamò Inuyasha, chiamando la cameriera e ordinando due
cappuccini e due cornetti, mentre le ragazze prendevano posto.
-Parla con la
tua ragazza! - si difese Sango - E’ lei che ci ha messo un
secolo a scegliere il costume, mica io!
Questa
affermazione le costò una linguaccia dall’amica e
un buffetto sulla guancia dal cugino, mentre Miroku
commentò:- Io credo che ti starebbe bene qualsiasi cosa, con
il corpo che hai…
Battuta che gli
fece guadagnare un’occhiataccia da Sango, mentre Kagome
arrossiva e Inuyasha lo guardava sospettoso.
Quando le due
ebbero finito di far colazione, il gruppetto si avviò verso
il porto vecchio, situato dalla parte opposta a quello al quale erano
arrivati.
Lì,
ad attenderli, trovarono un pescatore e quattro o cinque persone che
loro no conoscevano, ma che Miroku andò a salutare,
probabilmente suoi parenti.
Dopo le
presentazioni di rito, salirono tutti sulla barca del pescatore, non
molto grande, con la cabina con il timone al centro e sedili ai lati.
I quattro
ragazzi, essendo i più giovani, si posizionarono sulla prua
della barca, beandosi del vento che arrivava loro in faccia.
Poco dopo, le
due ragazza decisero di spogliarsi, rimanendo in costume, e si stesero
a prendere il sole.
Durante il
percorso per arrivare nella zona delle grotte, Miroku iniziò
a giocare distrattamente con i capelli di Sango, distesa al suo fianco
accanto a Kagome. Stranamente, al contrario del solito, la ragazza non
provò alcun fastidio a quel tocco, anzi, le procurava
addirittura piacere.
Il pescatore che
guidava la barca fece visitare al gruppo una decina di grotte, una
diversa dall’altra, molto belle e particolari, ognuna con una
sua caratteristica e un suo nome: la Grotta dei Sospiri, la Grotta
dell’Amore, la Grotta di Adamo…
Sango, che quasi
mai aveva visitato posti del genere, era praticamente in estasi, e
scattò una miriade di foto da mostrare alle amiche al suo
ritorno a Kyoto.
Circa verso
mezzogiorno, il pescatore fermò la barca in mezzo al mare, a
due km dalla costa, per permettere a chi voleva di farsi un bagno.
Sango non se lo
fece ripetere due volte: ammassò tutte le sue cose da una
parte, tolse occhiali ed orologio e si tuffò in acqua,
provando nuovamente quelle sensazioni che solo il mare sapeva regalarle.
L’acqua
era gelida, e non appena entrò in contatto con essa, un
brivido le corse lungo tutto il corpo; non vi badò,
però: aveva un assoluto bisogno di rilassarsi e
schiarirsi le idee, così cominciò a nuotare,
allontanandosi dalla barca.
Lo spettacolo
sotto di lei era mozzafiato: l’acqua era praticamente
trasparente, di un colore stupendo, e la sabbia sul fondo, chiarissima,
era mossa di tanto in tanto da pesciolini colorati.
Mentre nuotava,
però, si sentì afferrare per una caviglia e, in
preda al panico, si fece una fantastica bevuta di acqua salata.
Tossì
forte, sputacchiando, sorretta da due forti braccia.
-Ehi…tutto
bene?
-Tu…sei
un idiota!- esclamò Sango, iniziando a prendere a pugni
Miroku, che la aveva notata allontanarsi e la aveva seguita.
-Ma
dai…-le sorrise- non volevo spaventarti…
-Chiunque si
spaventerebbe nel sentirsi afferrare una caviglia in mare
aperto…poteva essere qualsiasi cosa! - sbraitò la
ragazza, furiosa.
-Sì,
magari una piovra gigante che mangia le ragazze con un bikini nero! -
la prese in giro Miroku.
Sango lo
guardò truce e poi, immergendosi sott’acqua, si
sottrasse alla sua stretta e si avviò verso la barca.
Non fece,
però, in tempo a fare nemmeno due metri, che le grandi mani
di Miroku la afferrarono per la vita sottile, facendola rabbrividire di
nuovo. Dolcemente, la attirò a sé e le sorrise:-
Non volevo farti arrabbiare…
La ragazza lo
guardò assassina e tentò di allontanarlo, ma lui
la strinse ancora di più contro il suo petto, facendola
morire di imbarazzo quando fu costretta a poggiare le sue mani sui
pettorali ben scolpiti di lui.
E, per la
seconda volta in due giorni, il cuore di Sango iniziò a
ballare il tip tap, mentre il suo cervello, che nel frattempo era
tornato, partì nuovamente per la tangente.
Miroku, di
fronte a lei, le sorrideva, mentre muoveva l’indice della
mando destra sulla sua schiena, scossa dai brividi, e un dito
dell’altra mano percorreva una linea che andava dal suo
ombelico, su per il solco tra i seni e il collo, fino alle sue labbra,
appena dischiuse.
L’errore
più grande che Sango commise, fu quello di guardare il
ragazzo negli occhi.
Occhi che la
incantavano, che la rapivano.
Occhi stupendi,
calamitati.
Occhi che
mandarono a quel paese quel minimo di autocontrollo che le era rimasto.
In quel momento
le importava soltanto sentire il tocco di quelle labbra sulle sue,
poterle assaporare.
Miroku le
sorrideva, mentre riduceva le distanza tra loro due sempre di
più…
-Sango!Miroku!
Fu un attimo, e
la magia si spezzò. Sango sgattaiolò via delle
braccia di Miroku e si avvicinò a Kagome, che stava
arrivando con Inuyasha.
-Stiamo andando,
che il tempo minaccia di peggiorare…
-Ok…-
annuì Miroku, deluso dall’interruzione.
I quattro si
avviarono verso la barca, dove erano attesi dal pescatore e dal resto
del gruppo.
Nel frattempo,
il cielo si era incupito e il mare stava iniziando a diventare agitato.
Il pescatore
dalla barca gettò una scaletta di corda per risalire e poi,
dopo aver avvisato del rischio di ballare un po’, ripartirono.
-Cavoli!-
imprecò Sango, che si stava gelando sulla prua della
barchetta, in piedi.
-Cosa?-
domandò Kagome, avvolta in un grande asciugamano con il suo
ragazzo.
-Ho dimenticato
l’asciugamano…- spiegò sconsolata.
Ma fu un attimo,
perché Miroku, seduto appoggiato al lato della cabina con il
timone, a gambe larghe, la prese per un polso e la fece sedere davanti
a sé, tra le sue gambe, avvolgendola nel suo stesso
asciugamano.
Sango si
irrigidì nuovamente al contatto con la pelle di lui,
maledicendosi per la sua sbadataggine e per il suo essere scossa da
brividi di piacere a causa della mano di Miroku poggiata sul suo
ventre, quasi a volerle impedire di scappare.
Sussultò,
quando la voce di Miroku le sussurrò
all’orecchio:- Rilassati…mica ti voglio saltare
addosso!
La ragazza,
anche se ancora imbarazzata, si rilassò di più,
lasciando che la sua schiena aderisse al petto del bel ragazzo, che
continuava a stringerla in vita, mentre con una mano teneva
l’asciugamano in modo che coprisse entrambi dagli schizzi che
venivano dalle onde del mare infrante contro la prua della barca.
Quando
attraccarono nel porto, erano ormai le due, e il tempo sembrava essersi
nuovamente stabilizzato: era un po’ nuvoloso, ma il pericolo
pioggia sembrava scongiurato, e la cappa di calore c’era
ancora.
Poiché
il matrimonio si sarebbe tenuto nella piccola chiesetta che si trovava
nella piazza principale alle cinque, le due ragazze decisero di
riposare un po’ nella loro camera, per poi prepararsi con
calma.
**********
Poverini...ma perchè
ho deciso di farli interrompere sempre da qualcuno (che poi sono sempre
Kagome e Inu..)???? Me lo chiedo anche io...mah...sono strana, che
volete farci?Nulla, anche perchè non posso farci nulla
nemmeno io!! Comunque...che ne dite di questo terzo capitolo?? La mia
paura è quella di non riuscire a comunicare le emozioni di
Sango..e ho anche paura di aver reso Miroku troppo OOC...che ne dite,
voi?
Ringrazio tantissimo
chi mi legge, ma ancora vi chiedo anche di commentare...ci sono oltre
50 letture, ma due sole recensioni...che vi costa, in fondo, scrivere
due paroline in croce?? Se non altro, fatelo per me....ho bisogno di
pareri!!!!!
BACINI...
...e, dato che probabilmente
non aggiornerò prima....BUONA
PASQUA!!
Dolce
Sango91: No, che non voglio farti morire...ci mancherebbe
altro...XD Non puoi capire quanto mi faccia contenta il fatto che la
mia fic ti piaccia tanto da farti saltare sulla sedia...sono quasi
commossa!! Di questo capitolino che mi dici, invece? Piaciuto? Spero di
sì! E poi non preoccuparti dei commenti troppo lunghi...non
mi annoiano per niente, anzi, mi fanno un sacco piacere!!
Bacissimi...........
miss
miyu 91: Ecco un altro capitolino, dopo soli 3
giorni...si vede che la scuola è chiusa, eh?! Sono molto
happy che la mia fic ti piaccia...di questo capitolo che ne dici?
L'idea di Miroku strafigo è resa abbastanza bene? Me lo
auguro... baciobacio......
|
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Capitolo 4 *** ...finalmente nessuno ad interromperci... ***
...FINALMENTE
NESSUNO AD INTERROMPERCI...
Alle quattro, il panico imperversava nella camera delle due ragazze.
-Kagome…ti
odio!!- urlava una.
-Ma non
è colpa mia se la sveglia non ha suonato!- si difendeva
l’altra.
Le due si erano
addormentate sul letto dopo esser tornate dalla visita alle grotte, e
Kagome si era presa l’incarico di mettere la sveglia. Ma
quest’ultima, causa ignota, non aveva suonato, ed ora Sango e
Kagome si trovavano entrambe davanti allo specchio del bagno, a
truccarsi, vestite a metà e sbraitanti.
Finalmente, una
quarantina di minuti dopo, erano pronte, e tutte e due bellissime.
Sango indossava
in vestitino stile impero nero che le arrivava sopra al ginocchio,
stretto sotto al seno e lasciato poi cadere morbido sui suoi fianchi.
La parte superiore le copriva solo i seni, come un bikini, con due
laccetti neri annodati dietro al collo, dal quale pendeva una catenina
d’argento terminante con un ciondolo a formi di fiore in
madreperla, abbinato agli orecchini a quadratino che le brillavano sui
lobi. Poiché aveva la schiena e le spalle completamente
nude, aveva indossato un coprispalle, sempre nero, annodato sotto al
seno, mentre ai piedi calzava un paio di scarpe con un leggero tacco,
rosse, per rendere un po’ meno tetro il tutto. I capelli
puliti, morbidi e ordinati, le incorniciavano il viso praticamente non
truccato, se non per un filo di matita nera sugli occhi e un velo di
lucidalabbra trasparente a rendere più luminosa la sua bocca.
Anche il vestito
di Kagome era piuttosto semplice, celeste pallido, fino al ginocchio,
con le spalline fine. In vita portava una fina cinta con un fiocco
laterale celeste più scuro, abbinata allo scialle che le
copriva le spalle. I capelli erano lasciati sciolti, appuntati di lato
con una mollettina celeste, e ai piedi portava un paio di sandali con
poco tacco. Il trucco era leggero: un filo di matita e un po’
di ombretto azzurro sulle palpebre.
-Ragazze, siete
pronte?
Inuyasha si
affacciò dalla porta, e rimase piacevolmente sorpreso.
-Siete
fantastiche…
Le due
sorrisero, poi si avviarono verso la chiesetta.
Nella piazza
c’era un sacco di gente elegante, a gruppetti, che parlava
allegramente; molti bambini correvano da una parte all’altra,
scappando dalle mamme; la gente del villaggio era sulla porta di casa,
attendendo la sposa, che tardava ad arrivare, come tutte le brave spose.
-Ragazzi!
Miroku,
sorridendo, raggiunse gli amici. Indossava un completo nero, dal taglio
classico e di fattura raffinata, con i primi due bottoni della camicia
bianca sbottonati.
Quando Sango
apparve da dietro Inuyasha, nella semplicità del suo vestito
e con un sorriso imbarazzato, Miroku rimase un attimo senza parole per
lo stupore.
-Sango…sei…sei
davvero bella…- le disse, stranamente impacciato, baciandole
il dorso della mano.
-Mirokuuuuuu!
Una donna,
probabilmente la madre del ragazzo, a giudicare dall’aspetto,
lo stava chiamando dall’altro lato della piazza.
Di malavoglia,
Miroku fu costretto ad andare da lei, lasciando Sango che lo guardava
allontanarsi.
Dovettero
aspettare un altro po’, e poi Kikio fece la sua apparizione
al termine della stradina che conduceva alla piazzetta.
Era davvero
molto bella. Il vestito che indossava era molto semplice, nulla di
troppo elaborato, ma le metteva in risalto il corpo ben formato. Il
corpetto bianco, senza spalline e finemente lavorato, si apriva
all’altezza della vita in un’ampia gonna bianca,
lunga fino ai piedi, che copriva le semplici decolté con il
tacco bianche. I capelli erano raccolti sulla testa, con due ciuffi
lasciati ad incorniciarle il volto, ed un velo trasparente, appuntato
sulla sommità del capo con due mollettone bianche con un
fiorellino, creava un lungo strascico a terra.
Sango la vide
sorridere radiosa a tutti, mentre suo padre, con le lacrime agli occhi,
la conduceva all’altare.
Nel frattempo,
tutti avevano preso posto nella piccola chiesa, addobbata per
l’occasione con fiori bianchi e fiocchi celeste chiaro. Sango
era seduta a bordo di una panca, accanto a Kagome ed Inuyasha.
Involontariamente, durante la cerimonia, la ragazza si trovò
a cercare con lo sguardo Miroku, che individuò dalla parte
opposta alla sua, che lo guardava. Imbarazzata, distolse lo sguardo,
tornando a guardare il prete che celebrava la funzione.
Resistette,però, ben poco, perché la sua testa
decise arbitrariamente di voltarsi di nuovo verso il ragazzo, che non
aveva smesso di fissarla.
Incatenarono gli
sguardi, incuranti della gente attorno a loro.
Solo loro due.
Non si
sorridevano.
Non si parlavano.
Si guardavano e
basta.
Ognuno perso
negli occhi dell’altra.
Sango sentiva
una tempesta dentro di sé. Non capiva cosa le stesse
accadendo, perché le stesse accadendo. Era completamente in
balia del suo cuore, delle sue emozioni. Non conosceva Miroku, ci aveva
parlato pochissimo, e gli atteggiamenti che lui assumeva ne confronti
delle altre ragazze non giocavano certo a suo favore. Eppure si sentiva
irrimediabilmente attratta da lui. Attratta come non lo era mai stata
da nessun altro.
La ragazza si
ridestò dai suoi pensieri solo quando il prete
pronunciò la fatidica frase “Ora può
baciare la sposa”.
Naraku,
dolcemente, prese il volto di Kikio tra le mani e la baciò
con passione, tra gli applausi di tutta la chiesa.
Anche Sango si
unì all’applauso, sorridendo felice a Kagome, con
le lacrime agli occhi.
Quando la
cerimonia fu terminata, uscirono tutti fuori per accogliere gli sposi
con la consueta doccia di riso bianco.
A quel punto, il
bar accanto alla chiesa aveva organizzato una sorta di aperitivo in
piazza, con stuzzichini, dolcetti, moltissimi tipi di pesce e vini
pregiati.
Sango e Kagome,
con le lacrime agli occhi, corsero da Kikio, abbracciandola e
congratulandosi con lei, al settimo cielo.
Poi, come per in
tacito accordo, le due ragazze si allontanarono insieme.
-Dio, sto
morendo in queste scarpe…-si lamentò Sango,
avviandosi verso casa.
-A che lo
dici…- concordò l’amica.
Una volta nella
stanza le ragazze, come avevano programmato di fare, si cambiarono, per
mettersi più a proprio agio.
Sango
indossò un paio di pantaloni bianchi, le sue fedeli
Converse, una canottierina nera e lo stesso coprispalle che aveva sul
vestito.
Sagome, invece,
optò per una paio di jeans, ballerine rosse e una
magliettina, sempre rossa, con lo scollo a barca.
Quando tornarono
nella piazza, notarono che si erano cambiati praticamente tutti: gli
uomini portavano i jeans sotto alle camicie, le donne vestiti
più comodi.
Sango
individuò subito Miroku, bellissimo nei jeans scuri e nella
camicia bianca, che gli valorizzava il fisico, come se ce ne fosse
bisogno, che ancora una volta parlava con delle persone, facilmente
parenti.
Anche lei, prima
che avesse il tempo di realizzare, venne trascinata da tutti i suoi
parenti, quelli che vedeva ogni passata di papa, che subito diedero
sfoggio dei loro pizzicotti sulle guance migliori, facendole lacrimare
gli occhi, e dei soliti complimenti, del tipo “Ma quanto sei
cresciuta!”, “Ma come sei bella!”,
“Sei una signorina, ormai!” e simili, dunque
durante l’aperitivo non ebbe il tempo nemmeno di cercarlo,
Miroku.
Assieme a Kagome
ed Inuyasha, poi, venne praticamente trascinata in un ristorante
lì accanto, dove vennero fatti sedere ad un tavolo con
persone mai viste prima
Sango
sospirò: non sapeva bene il motivo, ma le scocciava un
po’ non aver nemmeno rivolto la parola a Miroku.
-Ehi, Sango,
tutto bene?- le domandò Inuyasha, osservandola.
Sango sorrise:-
Sì, tutto ok…sono solo un po’
stanca…
Bugia.
In
realtà stava morendo, perché aveva il bisogno di
parlare con Miroku.
-Basta che stai
in forma per dopo…- commentò Kagome.
Sango cadde
dalle nuvole:-Dopo…cosa succede?
-Oddio, Sango!-
esclamò Inuyasha - Ma è mai possibile che il tuo
cervello non è mai connesso sulla stessa frequenza del resto
dell’umanità???
La ragazza gli
fece una linguaccia, poi ascoltò l’amica.
-Dopo, al porto
nuovo, ci sarà una specie di discoteca all’aperto,
per tutti quanti, gente del villaggio compresa…
Sango
sospirò: non adorava ballare, e soprattutto non era
dell’umore adatto in quel momento.
La cena
passò, tra chiacchiere e sospiri, e i tre si ritrovarono ad
andare verso il porto.
-Credo che
andrò a dormire…
-Sango, ma sei
matta?- le chiese Kagome scandalizzata- Non puoi lasciarmi…
-Ma
dai…tanto non ballo…
-Niente ma!
Avanti!
Inuyasha prese
sottobraccio le due ragazze e se le trascinò dietro.
Al porto, il
gazebo sotto al quale erano stati accolti al loro arrivo era stato
trasformato in una specie di pub, e il vasto spazio dinnanzi a questo
era pieno di gente che ballava al ritmo della musica che veniva dalle
casse situate ai lati del gazebo, musica scelta da due dj.
Sango
notò Miroku, scatenato in mezzo alla pista e circondato da
cinque ragazze, così, mentre Kagome trascinava il suo
ragazzo a ballare, lei andò a sedersi, dopo aver preso da
bere, su un muretto che colava a picco sul mare.
Non seppe per
quanto tempo rimase lì, con le ginocchia abbracciate e il
mento poggiato su di esse, a fissare il mare, immensa distesa di acqua
salata resa nera dall’oscurità di una notte senza
luna e senza stelle.
Fino a quando
non sentì una mano grande e calda posarsi gentilmente sul
suo fianco.
Sango si
voltò di scatto, perdendosi in un mare altrettanto vasto, ma
azzurro.
Miroku la
guardava, sorridendole dolcemente, con una mano tesa.
-Balli con me?
La ragazza si
trovò ad arrossire e ad annuire imbarazzata, sorridendo e
ponendo la sua piccola mano in quella grande del ragazzo.
Senza parlare,
lui la condusse in pista, fermandosi, fronteggiandola e guardandola
negli occhi.
Poi iniziarono a
muoversi a ritmo, seguendo la musica, ma senza sentirla davvero.
Miroku le si
avvicinava sempre di più, cingendole la vita con le mani
calde, sempre senza staccare gli occhi dai suoi.
Sango si sentiva
persa, con le sue mani sul petto di lui. Non ragionava più,
non sapeva più cosa le stesse accadendo, ma in quel momento
si sentiva così bene che non lo avrebbe barattato con nessun
altro.
Ballarono
così, vicini, senza dire una parola, per un tempo indefinito.
Verso le tre,
Kagome e Inuyasha si avvicinarono a loro.
-Sango, noi ci
avviamo verso casa, va bene?
-Sì,
Kagome…io torno tra un po’!
poco dopo, Sango
si rivolse a Miroku:- Beh, io vado verso casa…mi accompagni?
Lui le sorrise e
annuì.
Insieme, si
avviarono attraverso una stradina.
Entrambi un
po’ imbarazzati.
Nessuno sapeva
cosa dire.
Dopo un
po’, però, Miroku le passo un braccio attorno alla
vita, attirandola a sé, sorridendole.
Sango
ricambiò il sorriso, appoggiando il capo sulla sua spalla, e
lasciandosi guidare da lui, dato che la sua volontà aveva
momentaneamente preso le ferie.
Purtroppo per
lei, il tragitto dal porto alla casa che le due ragazze occupavano era
piuttosto corto, e cinque minuti dopo erano praticamente arrivati.
Ma Miroku, meno
di un metro prima della porta, svoltò improvvisamente a
sinistra, e la ragazza si trovò schiacciata tra il muro e il
corpo perfetto di lui.
Senza preavviso,
il ragazzo iniziò a baciarle sensualmente le spalle,
scostando il coprispalle e facendola rabbrividire.
Con le labbra,
Miroku si spostò all’incavo del collo, mentre con
una mano le portava indietro i capelli e l’altra vagava sulla
sua schiena.
Come per un
riflesso incondizionato, Sango portò indietro la testa,
tacito invito a continuare, e iniziò a passargli una mano
tra i morbidi capelli, facendolo impazzire.
Miroku le
lasciò una scia di baci sul collo, poi iniziò a
mordicchiarle il lobo dell’orecchio, strappandole gemiti di
piacere.
-Ti
dà fastidio…?
Le
domandò, roco e sensuale.
Sango non
riusciva a rispondere, ma scosse la testa, facendo sorridere il ragazzo.
Non desiderava
altro se non sentire il contatto delle labbra di Miroku sulle sue, e
quello non tardò ad arrivare.
Un bacio a fior
di labbra.
Semplice.
Leggero.
-Finalmente
nessuno ad interromperci…
Sango sorrise,
accogliendo nuovamente la bocca di Miroku sulla propria.
Un altro bacio.
Dolce.
Passionale.
Sincero.
Al sapore di
mare.
Le lingue di
entrambi fremevano, ansiose di conoscersi l’una con
l’altra.
Miroku percorse
con la sua l’intero contorno delle labbra della ragazza, che
si schiusero, permettendo che quel bacio divenisse qualcosa di
più profondo.
Ma senza fretta.
Con dolcezza.
Ma anche con
passione.
Con desiderio.
Si staccarono,
ancora affamati, soltanto quando i loro polmoni iniziarono ad urlare
per mancanza di ossigeno.
Miroku, tenendo
la sua fronte su quella di Sango, le sistemò i capelli
dietro alle orecchie.
Poi sorrise.
E lei si sciolse.
Quel sorriso
fantastico, che gli dava una luce nuova e diversa negli occhi, la
faceva letteralmente impazzire.
Poi la prese per
mano, e dolcemente la condusse per un violetto, dandole un bacio ogni
tre passi, fino a giungere al vecchio porto.
Stettero
lì, seduti su un muretto, a baciarsi e a coccolarsi, con la
luna come unica spettatrice silenziosa, per un sacco di tempo.
Verso le quattro
e mezza, Sango si staccò a fatica dalle labbra di Miroku,
alzandosi in piedi e sistemandosi i vestiti.
-E’
tardi…- sussurrò.
-Ma…e
mi lasci solo soletto ad andare a dormire?- le fece gli occhioni da
cane bastonato, e lei rise.
-Scemo…
Poi lo prese per
mano e lo costrinse a seguirla fino a casa sua.
Lì si
fermò, e gli regalò un sorriso.
Miroku non
resistette: si chinò e baciò ancora una volta
quelle labbra rosee e gonfie.
-Buonanotte,
piccola…
Le
depositò un dolce bacio sulla fronte e si
allontanò.
-’Notte,
Miroku…
Silenziosamente,
dato che Kagome già dormiva, la ragazza entrò in
camera e, con un sorriso ad incresparle le labbra, si infilò
nel letto.
**********
Penultimo
capitolo di questa piccola fic...
Che dire? Sono contenta
di aver trovato il coraggio di pubblicare qualcosa di mio, è
una cosa che mi rende molto orgogliosa...e mi scuso molto per non
essere troppo costante negli aggiornamenti...ma tra scuola, Pasqua e
cose varie, il tempo da dedicare all scrittura non è molto!
Spero comunque che la
fic piaccia, e invito sempre chiunque legga a lasciare un
commentino...Vedo che le letture sono molte, ma i commenti sempre
pochi...cambiate la situazione, per favore!!
...BACINI e al prossimo
capitolo...
Dolce
Sango91: Eccoti accontentata!! Finalmente i due
piccioncini sono riusciti a stare un pochino da soli...e per l'immagine
di Miroku in mare..beh...diciamo che me lo sono immaginato mooooooolto
bene!! Spero che il chap non abbia deluso le tue aspettative....attendo
commenti!! Bacissimi...
miss
miyu 91: Perdono per il ritardo..il problema
è sompre lo stesso!! Sono contenta di riuscire a
trasmetterti qualcosa...e spero tanto che anche questo chap, nel quale
finalmente succede qualcosa, ti sia piaciuto!! Spero in un tuo
commentino......Bacini........
DenaDena: Che bello,
una nuova commentatrice!! Sono tanto happy che la mia ficcina ti
piaccia...ed eccoti accontentata!Kaggy e Inu finalmente non
sopraggiungono..e i nostri piccioncini sono soli!! Mi auguro che questo
chap ti sia piaciuto abbastanza da lasciarmi un
commentino......Bacetti......
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Capitolo 5 *** ...addio...o arrivederci?... ***
...ADDIO...O
ARRIVEDERCI?...
Un tocco leggero, dolce sulle sue labbra, svegliò Sango la
mattina seguente, o meglio, qualche ora dopo.
Faticosamente,
aprì gli occhi e si trovò davanti al volto,
accucciato vicino al letto, il bellissimo sorriso di Miroku.
Anche lei
sorrise, felice che quello della sera precedente non fosse stato solo
un bel sogno.
-Buongiorno,
principessa…
Un altro bacio
sulla fronte.
-’Giorno…-
biascicò la ragazza, stiracchiandosi.
-Ti alzi?
Inuyasha e Kagome ci aspettano al porto tra
un’oretta…Ho parlato con un pescatore, e ha detto
che ci presta la sua barca per la mattinata!
-Mh…bello!
Ma che ora è?
-Le nove!
Sango
sbuffò e si girò dall’altra parte,
mugugnando:- Torna tra un paio d’ore abbondanti!
-Niente da fare,
non sono ammessi rifiuti!
Miroku, con
agile mossa, balzò sul letto e si mise a cavalcioni della
ragazzo, che si trovò così schiacciata tra il
letto e il bel ragazzo, impossibilitata a muoversi a causa della sua
abitudine di incastrarsi nel lenzuolo: un posizione decisamente ambigua.
Sango si
costrinse a non arrossire, mentre Miroku, poggiate le mano sul cuscino,
avvicinava sempre di più il volto, fissando avido le labbra
della ragazza.
-Miroku…no…cosa
vuoi fa…?
Le parole le
morirono in gola, perché le sue labbra furono ben presto
catturate da quelle di Miroku, e dunque troppo impegnate per parlare.
-Voglio darti un
buon motivo per alzarti…- le disse il moro, con il fiato
corto- Anche se preferirei rimanere qui…
E la
guardò malizioso.
Sango non
poté fare a meno di arrossire, agitandosi in quella trappola
mortale che era il suo lenzuolo, facendo così ridere il
ragazzo, che la tranquillizzò, assicurandole che non
l’avrebbe violentata in un’isoletta sperduta, in un
letto scomodo di una camera senza chiave, succube di un lenzuolo.
Mentre,
però, stava per baciarla nuovamente, la porta della camera
venne aperta all’improvviso, e Kikio fece irruzione, seguita
da Naraku.
A Sango si
fermò il cuore in petto, mentre Miroku fissò la
porta imbarazzato, senza muovere un muscolo.
-Oh…ehm…io
non volevo interrompervi…- disse Kikio, imbarazzata.
-No, no! Non
stavamo facendo nulla!- puntualizzò Sango, ormai color
pomodoro troppo maturo.
La cugina li
guardò maliziosa, poi Naraku aggiunse:- Ah,
d’accordo…Volevamo solo avvisarti che il vostro
traghetto parte alle due e mezza…
Sango
annuì, distratta da Miroku che giocava con i suoi capelli
sparsi sul cuscino.
I due novelli
sposini uscirono dalla stanza, aggiungendo, in tono malizioso:- Almeno
la prossima volta chiudete la porta a chiave!
Una volta
rimasti soli, Miroku si lasciò cadere di fianco alla
ragazza, facendola poggiare al suo petto e sospirando.
-Ho creduto di
morire dalla vergogna…- disse Sango, tentando di districarsi
dal lenzuolo.
-Non dirlo a
me…credevo fossero i tuoi!
Lei
rabbrividì al solo pensiero.
-Almeno ora sono
sveglia…- sorrise- Dammi un attimo, mi vesto e sono da te!
Schioccò
un bacio sulle labbra del ragazzo, poi si alzò, prese i
vestiti e si chiuse in bagno.
Un quarto
d’ora dopo, uscì dalla stanza con una corta gonna
bianca, canotta nera e Converse, indossando sotto un bikini, ma Miroku
pareva addormentato sul letto, con un braccio sugli occhi.
Sorridendo,
iniziò a preparare la sua valigia, quando si
sentì afferrare da dietro, e venne stretta in un dolce
abbraccio.
-Sei
bella…- un sussurro sul suo collo, che poi venne baciato
dolcemente.
Lei sorrise, si
girò tra le sue braccia e lo baciò con passione.
Poi si
staccò.
-Dai,
andiamo…
-Ma io voglio
restare qui con te…- fece Miroku, con la voce lamentosa di
un bambino che fa i capricci.
-Su!- disse lei,
svelta, aprendo la porta e spingendolo fuori- Se farai il bravo ti
darò un premio…
Sorridendo
felice, corse lungo la stradine che portava al porto, subito raggiunta
da un Miroku sorridente per la sua allegria travolgente, che la prese
per mano e si lasciò trascinare sino al molo.
-Finalmente!
-Piccolo
contrattempo…
-Sango…che
genere di contrattempo?- indagò Kagome,notando come
l’amica tentava di eclissare l’argomento, mentre
salivano sulla barchetta che Miroku aveva preso in prestito.
-Ehm…a
dopo i dettagli?- domandò, speranzosa.
-Va
bene…ma dopo non mi sfuggi!- Kagome sorrise sadicamente.
-Ehi,
ragazze…mete desiderate?- domandò Inuyasha,
mentre Miroku guidava la barca fuori dal porto.
Sango finse di
pensarci, poi sorrise:- Sì, mi piacerebbe molto un viaggetto
in Italia…
L’amica
e Miroku risero, mentre Inuyasha scuoteva la testa sconsolato.
-Ok, sono
seria…
Altre risate
seguirono l’affermazione di Sango, che si ritenne
ufficialmente offesa.
Quando furono in
mare aperto, Miroku fermò la barca e si avvicinò
a Sango, accoccolata da una parte, con la maschera da finta offesa
ancora indosso.
-Eddai…scherzavamo!
-le disse dolcemente, baciandole il capo.
-Io sono offesa!
Non parlo con nessuno!
A quel punto,
Miroku si alzò in piedi, prese in braccio Sango e poi, senza
preavviso, la buttò in acqua, tutta vestita.
Quando riemerse,
tossendo e sputacchiando, inveì contro il ragazzo:- Miroku!
Sei un bastardo…
-No,
dai…almeno ora mi hai rivolto la parola!
Poi si sporse
oltre il bordo della barchetta, per aiutare Sango a risalire a bordo.
La ragazza, con un sorrisetto furbo, afferrò la mano che
Miroku le tendeva e poi…lo trascinò in acqua con
sé!
-Ma sei
tremenda!- esclamò il ragazzo, mentre Sango rideva a
crepapelle.
-Io…IO
TI UCCIDOOOOOOO!
Iniziò
una vera e propria battaglia del solletico tra i due, mentre Kagome e
Inuyasha si erano allontanati a nuoto, lasciandoli soli.
-Ah,ah,
ah…basta, dai…Miroku, ti prego…il
solletico no…fermati, dai!
Ma il ragazzo
non accennava a smettere, così Sango, stupendosi della sua
audacia, non trovò altra soluzione se non quella di baciarlo
sulle labbra.
Con una passione
nuova.
Con un nuovo
desiderio.
Con una nuova
consapevolezza.
Con un coraggio
nuovo.
Le mani che
prima le facevano il solletico, cominciarono a carezzarla dolcemente
per tutto il corpo, coperto dai vestiti, mentre le mani della ragazza
vagavano trai i capelli bagnati di lui, e ben presto il respiro di
entrambi divenne irregolare.
-Però…-
commentò Miroku, riprendendo fiato- Bel diversivo al
solletico!
-Bhe, a mali
estremi, estremi rimedi!- rispose Sango, arrossendo affannata.
-Vorrà
dire che ti farò ancora il solletico…
Il ragazzo
sorrise, prima di perdersi in un nuovo bacio al sapor di mare.
Salato.
Ma allo stesso
tempo intrinseco di una dolcezza infinita.
Poco dopo, i due
ragazzi erano stesi nella barchetta, con i vestiti al sole ad asciugare.
Miroku stava con
la testa poggiata sulla pancia di Sango, mentre lei giocherellava
distrattamente con i suoi capelli, sparsi sul suo ventre.
-Si sta una
favola…non voglio partire!- mormorò la ragazza.
-Già…io
riparto dopodomani…e non ho nessuna voglia!
Improvvisamente,
Miroku si voltò su un lato, e poggiò le labbra
sulla pancia della ragazza, facendole un succhiotto.
-Ma che fai??-
le domandò scandalizzata Sango, osservando critica il segno
rosso che ora spiccava netto sulla sua pelle chiara.
-Ti levo il sale
dalla pelle?
-Non essere
idiota…
-E su, che vuoi
che sia…così domani ti ricorderai ancora di me!
Le sorrise
dolcemente, prima di raggiungere le sue labbra.
La mattinata,
per Sango, trascorse troppo velocemente, ma anche molto piacevolmente.
Alle una e
mezza, i due erano in un violetto, con la valigia di Sango al seguito,
a salutarsi prima della partenza della ragazza.
-Vorrei non
dover partire…- stava dicendo Sango, stringendo una mano di
Miroku che, con un sorriso, si chinò a baciarle una gota,
catturando con le sue labbra una dispettosa lacrima che le era scesa
dagli occhi.
-Non credo che
dimenticherò questi due giorni!- il ragazzo
ammiccò, poi aggiunse:- Baci da dea…
La ragazza
arrossì violentemente, ma con un timido sorriso lo
baciò, come a lui tanto piaceva.
-Mh…è
ora…-Sango si staccò dalle labbra di Miroku, a
fatica.
-Già?
-Il traghetto
non aspetta me..
Un sorriso
triste le increspò le labbra.
Poi Miroku fece
un gesto che rischiò di far sciogliere Sango, ormai prossima
alle lacrime: si sganciò un sottile filino
d’argento dal polso e, con un sorriso, lo agganciò
a quello sottile della ragazza.
-Io…tu…
-Non dire
nulla…così ogni volta che lo guarderai, ti
ricorderai di questi due giorni fantastici!
Il self-control
di Sango non resse più: calde lacrime salate iniziarono a
rigarle le gote, e si fece abbracciare forte da Miroku.
Quando ormai
mancavano dieci minuti alla partenza, furono costretti a separarsi.
-Bhe…allora
io vado…- la ragazza si asciugò le lacrime e
tentò di ricomporsi.
Miroku
annuì, poi le diede un bacio sulle labbra, e uno sulla punta
del naso.
-Non
è detto che sia un addio…potrebbe essere un
arrivederci. Anche perché io quel braccialetto lo rivoglio!-
le sussurrò, prima di lasciarla allontanare.
Allora, con un
filo di speranza in più ed un leggero sorriso ad incresparle
le labbra, Sango si avviò verso il traghetto, trascinandosi
dietro il suo trolley azzurro, che racchiudeva, oltre ai suoi effetti
personali, anche i ricordi magnifici che quei due giorni le avevano
regalato.
**********
Oddio, non ci posso
credere...ho finito la mia prima fic!! Sono quasi commossa...
Sinceramente, ho cercato di ritardare il momento della fine il
più possibile.Avevo anche pensato di fare subito un
seguito, di non interromperla qui, ma mi piaceva la fine che avevo
scelto. Qualche ideuzza per un seguito ci sarebbe, ma dipende da voi,
se lo volete o no. In mente ho un'altra fic, sempre su Miroku e Sango,
che ho già iniziato a scrivere, e che credo di pubblicare a
breve...spero che mi vogliate commentare anche quella!!
Ringrazio tantissimo chi mi ha recensito, perchè
è grazie a loro che ho trovato il coraggio di continuare a
postare la storia, e mi hanno dato moltissima soddisfazione!!!
Grazie mille a tutte....
UN BACIONE, e alla
prossima fic(spero..)!
Allimac:
Non preoccuparti se non hai potuto recensire prima, già il
fatto che tu abbia letto mi fa molto piacere! Sono contenta che la mia
fic ti sia piaciuta, e spero di non averti deluso con quest'ultimo
capitolo! Mi auguro di risentirti se mai deciderò di
pubblicare la fic che ho in mente! Bacio...
DenaDena:
Felicissima che il capitolo precedente ti sia piaciuto
così tanto!! E con quest'ultimo ti ho deluso? Sper tanto di
no...anche perchè l'ho riscritto almeno cinque volte!!Grazie
mille per i tuoi complimenti, e spero di ritrovarti nella fic che
pubblicherò! Tanti bacini...
Dolce
Sango91: Mi imbarazzi, con tutti quei complimenti...ma mi
fai anche immensamente felice!!Naturalmente non voglio vederti morta,
ci mancherebbe altro...ma sono contenta che il capitolo che
più mi preoccupava sia riuscito così bene da
farti collassare!!Grazie tantissime per avermi seguito dal primo
capitolo, e per aver sempre recensito, infondendomi coraggio e facendo
nascere in me una grande soddisfazione...spero di risentirti presto, in
una nuova fic...e, se vuoi, il mio indirizzo msn è
poppy91@hotmail.it! Bacissimi...
miss
miyu 91: Sono veramente contenta che la mia fic ti
sia piaciuta tanto...e ti ringrazio per tutti i commenti che mi hai
sempre lasciato, sin dal primo capitolo! Spero tanto che la conclusione
della storia non abbia deluso le tue aspettative, e mi auguro di
ritrovarti tra le commentatrici quando deciderò di
pubblicare la fic che ho in mente!!Ah, il mio contatto msn è
poppy91@hotmail.it! Bacibaci...
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