Tutta colpa di un matrimonio

di Vavvina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ...una notizia assurda... ***
Capitolo 2: *** ...complice la pioggia... ***
Capitolo 3: *** ...brividi... ***
Capitolo 4: *** ...finalmente nessuno ad interromperci... ***
Capitolo 5: *** ...addio...o arrivederci?... ***



Capitolo 1
*** ...una notizia assurda... ***


...UNA NOTIZIA ASSURDA...



-CHE COSA?????????

L’urlo lanciato dalla ragazza fece tremare tutto il palazzo.
-Tesoro, sii ragionevole…- una donna sui quarantacinque anni tentava di far ragionare sua figlia, una ragazza alta, con i lunghi capelli scuri raccolti in una coda di cavallo, e degli occhi castani che in quel momento emanavano scintille.
-Ragionevole? Mamma, mi hai appena detto che, tre giorni dopo l’inizio della scuola, e ti faccio notare che comincerò subito con il dare una pessima impressione, prenderemo un aereo, con tutta la famiglia, e sai meglio di me quanti siano i nostri parenti, per andare al matrimonio di Kikio, che ha innocentemente deciso di sposarsi a Kozu?
-Sango, tesoro…Kikio è la figlia di mia sorella, dobbiamo andare a quel matrimonio!
Sango sbuffò piuttosto sonoramente e, con un diavolo per capello, si rinchiuse in camera sua, mettendo la musica a tutto volume e stendendosi sul letto.
Era una bella ragazza, alta e snella, ma anche ben formata, con occhi castani piuttosto espressivi. Aveva diciassette anni, e frequentava, o meglio, avrebbe iniziato dopo due giorni, il terzo anno al liceo classico, cambiando praticamente tutti i professori. Sua madre, tanto per complicarle un po’ la vita, le aveva appena annunciato che, cinque giorni dopo, sarebbero partiti per Kozu. Certo, il fatto che avrebbe saltato subito la scuola un po’ la preoccupava, ma ciò che davvero la terrorizzava era la compagnia. La sua famiglia era numerosissima, sua madre aveva ben tre sorelle, ed ognuna di esse aveva una famiglia. Ed ora sua cugina., Kikio, ventisei anni, aveva deciso di sposare un ricco imprenditore, pazzo quasi quanto lei, di Tokyo. Per non far torto né ai parenti di lei, di Kyoto, né a quelli di lui, di Tokyo, i due avevano deciso di sposarsi a Kozu, un’isoletta di pescatori che avrebbero monopolizzato per l’evento. Unica nota positiva: avrebbe rivisto Kagome, la ragazza di suo cugino Inuyasha, di qualche anno più grande di lei, che abitava in un paesino un po’ distante da Kyoto. Ma questo non riusciva a renderla felice. Il rischio di fare figuracce era altissimo, con la famiglia che si ritrovava!
-Sango…posso?
Timidamente, il fratellino di Sango, Kohaku, si affacciò alla porta.
-Dimmi, Kohaku.
-Ecco..è Kikio al telefono…- Sango lo guardò truce, poi afferrò il cordless.
-Cuginetta…come stai?- la voce squillante di Kikio all’altro capo del telefono le perforò i timpani.
-Kikio…MA COME TI E’ VENUTO IN MENTE DI SPOSARTI SU UN’ISOLA IL DODICI SETTEMBRE????- sbraitò la ragazza.
-Oh, ma dai…salterai la scuola…e poi anche Naraku ha un sacco di parenti, magari farai colpo!!!
Sango contò mentalmente fino a dieci:- Kikio…sai bene che se tu fossi più vicina saresti già morta, vero?
Risata all’altro capo del telefono:- Comunque…la mia telefonata era per motivi puramente organizzativi…non hai problemi a dormire in camera con Kagome, vero?
Sango sospirò:- No, nessun problema…
-Perfetto, allora ci vediamo tra qualche giorno e… qui è molto caldo, attrezzatevi bene!
Un click segnò la fine della telefonata.
La ragazza, sconsolata, si lasciò nuovamente cadere sul cuscino. Come se tutto quello non fosse già abbastanza, ora aveva anche un altro problema. Lei, una ragazza piuttosto sportiva… cosa avrebbe indossato a quel matrimonio????

*********

Ed eccomi finalmente, con la mia prima ff!! E' quasi emozionante, pensare che qualcuno leggerà sul serio quello che scrivo, e che magari lo apprezzerà anche... Mi farebbe molto piacere ricevere qualche commentino sulla mia fic (che è in parte basata su una mia esperienza..ma questo non vi interessa!), sia positivo che negativo, e magari con qualche consiglio su come migliorarmi!
Baci e al prossimo capitolo!!!

PS:Ho un'altra richiesta...non è che qualcuno potrebbe gentilmente dirmi come a modificare il carattere, il colore e la grandezza della scrittura sulla pagina autore?? Sono un po' negata...

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Capitolo 2
*** ...complice la pioggia... ***


...COMPLICE LA PIOGGIA...


Cinque giorni dopo, una grande folla era radunata all’aeroporto di Tokyo.
-Sango!- una ragazza minuta, con capelli e occhi castani, si sbracciava nella direzione dell’amica, che avanzava nervosamente verso di lei, con indosso un paio di jeans, Converse a quadretti colorati e una canotta viola.
-Kagome, quanto tempo!
Le due si abbracciarono felici, poi Sango passò a salutare prima il cugino Inuyasha e poi tutti gli altri parenti.
Durante il viaggio in aereo, che fu piuttosto corto, le due ragazze si raccontarono tutti gli ultimi pettegolezzi, divertendosi un sacco a sparlare di Inuyasha, seduto accanto a Kagome.
Quando, finalmente, giunsero nell’isoletta, che dovettero raggiungere tramite un traghetto, poiché non c’era aeroporto, trovarono ad attenderli Kikio e Naraku.
Il porto era piccolino, con tante barchette di pescatori attraccate, e ai lati del moletto si trovavano molte reti da pesca, e pescatori che osservavano dei ragazzini che giocavano felici con un cane.
Dopo baci, abbracci e convenevoli vari, i due promessi sposi portarono il parentame vario sotto un enorme gazebo di legno, situato poco oltre il porto, nel quale poterono rinfrescarsi e sfamarsi, considerando che l’ora di pranzo era passata da un bel pezzo, e i brontolii di stomaco iniziavano a farsi sentire.
-Ehi, Sango!
La ragazza si voltò, chiamata dalla cugina, e rimase per un attimo a bocca aperta. Di fronte a lei, accanto a Kikio c’era uno splendido ragazzo sui vent’anni, con i capelli corti e scuri raccolti in un codino alla base della testa. Sotto ai jeans perfettamente fascianti e ad una camicia bianca risaltava la pelle abbronzata del ragazzo, ma Sango fu attratta da un altro particolare: due occhi blu mare, leggermente coperti da ciuffi di capelli ribelli, due calamite.
Fu una gomitata di Kagome a riportarla giù dal mondo nel quale si stava pericolosamente addentrando.
-Dimmi, Kikio!
-Volevo presentarti Miroku, il cugino di Naraku.
Il ragazzo sfoderò un sorriso abbagliante e tesa la mano verso Sango, mano che la ragazza strinse, ricambiando il sorriso e presentandosi a sua volta.
-Tesoro, cerca, per favore, tuo fratello, i tuoi e Inuyasha - continuò Kikio - poi Miroku vi mostrerà dove alloggerete.
Sango annuì:- Ok, vado a cercarli…
Poco dopo, tutti stavano seguendo Miroku lungo una bella stradina, molto pittoresca, costeggiata a destra e a sinistra di casette, abitazioni dei pescatori. Loro avrebbero dormito in una di quelle casette, molto graziosa: Sango e Kagome assieme ai genitori della prima, Kohaku e Inuyasha in un’altra, non molto distante, dove Miroku li condusse dopo aver lasciato gli altri.
La casetta era molto graziosa. Dalla strada si accedeva direttamente nella stanza che ledue ragazze avrebbero condiviso, con un letto sulla destra e uno sulla sinistra, un armadio addossato al muro, un paio di sedie e un comodino accanto ad uno dei letti.
La stanza aveva un bagno a sé, mentre a collegarlo all’altra camera, dove avrebbero dormito i genitori di Sango, c’era una piccola cucina poco ammobiliata.
Le ragazze, chiacchierando del più e del meno, sistemarono alla meglio le loro cose nell’unico armadio e poi, d’accordo con il resto del gruppo, si recarono nuovamente al porto.
Lì, Sango perse un battito nel vedere anche Miroku, che chiacchierava allegramente con Inuyasha.
-Ehi, Sango…-le fece Kagome -…ricordati di respirare!
La ragazza la guardò truce, mentre entrambe si avvicinavano ai due.
-Ragazze, finalmente!- esclamò Inuyasha, baciando Kagome sulla fronte.
Miroku e Sango si guardarono un attimo, e la ragazza rischiò seriamente il collasso quando lui le sorrise dolcemente.
-Stavamo pensando di andare a fare un giro verso il monte…-propose Inuyasha.

Infatti, quell’isola era molto particolare e pittoresca perché, nella parte orientale, sorgeva un monte verdeggiante, che poi scendeva a picco sul mare.
Kagome e Sango si guardarono un attimo, poi sorrisero e annuirono.
-Va bene, è una bella idea…però vorrei prima andare a cambiarmi!- acconsentì Sango.
Un quarto d’ora dopo, la ragazza aveva indossato un paio di shorts verde militare e una canotta bianca, con le scarpe da tennis e la macchina fotografica nello zainetto nero, e i quattro si stavano avviando verso una stradina ciottolosa.
Man mano che percorrevano la strada, il panorama si faceva sempre più bello. Sango era rimasta affascinata, scatenando un certo senso di tenerezza in Miroku, dalla strano connubio mare-montagna: guardando in alto, alberi verdi e panorama alpino, in basso il mare e il villaggio di pescatori.
-Sango…avrai fatto un centinaio di foto! Cos’è, hai trovato la tua vocazione? - la prese in giro il cugino.
-Scemo…è che qui è talmente bello…tanto ormai Kikio il danno l’ha fatto, tanto vale godersi la vacanza, no? - si difese la ragazza.
-Hai ragione! - concordò Kagome - Dai, facciamo una foto tutti e quattro, se no solo panorami sono monotoni.
La proposta venne accettata e Sango sistemò la macchina fotografica su una roccia, programmando l’autoscatto.
Intanto, Kagome si era posizionata su una staccionata che correva lungo il sentiero, e Inuyasha davanti a lei, mentre anche Miroku era seduto sulla staccionata in legno, alla sinistra di Kagome. Quando Sango, dopo che il timer fu partito, fece per andare alla destra dell’amica, si sentì afferrare per un polso, e poi Miroku la attirò davanti a sé, abbracciandola e circondandole la vita con le braccia.
La ragazza si sentì avvampare, mentre il timer scorreva, troppo lento per i suoi gusti, e sentiva le grandi e calde mani del ragazzo sul suo ventre, che la carezzavano impercettibilmente. Quando mancavano ormai pochissimi secondi allo scatto, Miroku poggiò delicatamente il mento sulla spalla della ragazza, e Sango si inebriò con il profumo di salsedine che lui emanava. Finalmente il flash scattò, e Sango si liberò veloce da quell’abbraccio che la stava facendo impazzire, mentre Miroku sorrideva.
-Beh, ragazzi, io torno giù.- disse Sango, dopo che furono saliti un altro po’.
.Non ti senti bene?- Kagome la affiancò preoccupata.
-No, è che…ogni tanto ho un po’ di vertigini, e per oggi sono salita abbastanza in alto!- spiegò -E poi si è annuvolato tutto, non vorrei prendere l’acqua!
-Ma Sango, siamo quasi in cima…- si lamentò Inuyasha, un po’ contrariato.
-Ho detto che io torno giù, non voi…- puntualizzò lei.
-Tranquilli, non c’è problema!- si intromise Miroku - Tanto io questo giro l’ho già fatto, torno io giù con lei e la accompagno.
Sango si morse la lingua: quello che voleva in quel momento era solo stare un po’ da sola, per fare mente locale, e la compagnia di quel ragazzo di certo non la aiutava.
-Ma non serve, davvero…-tentò, ma lui sorrise.
-Lo faccio volentieri, sul seri! In effetti sono anche un po’ stanco…
Inuyasha, grato al ragazzo, accettò quella risoluzione, avviando si verso l’alto tenendo per mano Kagome, che era un po’ titubante nel lasciar andare Sango, mentre gli altri due iniziarono a percorrere il percorso per tornare indietro.
-Allora…- iniziò Miroku, dopo un lungo silenzio un po’ imbarazzato - prima non abbiamo parlato molto…quanti anni hai?
-Diciassette…- rispose lei, arrossendo senza motivo.
-Io ne ho venti….sono al secondo anno di università!
-Che facoltà hai scelto? - domandò Sango, più interessata.
-Scienze matematiche…
-Ehm…diciamo che non è proprio il mio ramo…sono più per le materie umanistiche, io!
-E che scuola fai? - domandò Miroku, sorridendo: il ghiaccio sembrava essersi un po’ sciolto.
-Sono al terzo anno al liceo classico!
-Wow…
Il silenzio scese di nuovo sui due ragazzi. Dopo un po’ che camminavano, grosse gocce di pioggia iniziarono a venire giù dal cielo, che si andava incupendo sempre di più.
-Maledizione…questa non ci voleva!
Sango si lasciò sfuggire un’imprecazione: odiava prendere la pioggia.
-Dai, vieni qui…- le disse Miroku, e prima che lei se ne rendesse conto, si trovò abbracciata al ragazzo, che teneva sopra alle loro teste la sua giacca d jeans, per tentare di ripararli un poco.
Lei arrossì, e lui se ne accorse, facendo un sorriso.
-Guarda che mica ti mangio…
-Non ne sarei tanto sicura…da come guardavi le ragazze prima al porto, direi che sei un po’ un dongiovanni…
-Gelosa, per caso? - frecciò Miroku.
-Ma se nemmeno ti conosco…- sbuffò Sango, tentando di mascherare il leggero rossore che le aveva imporporato le gote.
-Sarà…dai, vieni da me, che ti dai un’asciugata!
In effetti, mentre parlavano e correvano, erano arrivati davanti ad una piccola casa con la porta celeste. Sango era un po’ indecisa, Miroku non le sembrava molto serio, ma la casa dove era stata alloggiata lei era più lontana. Il ragazzo, però, non le diede il tempo di pensarci, perché aprì la porta e la spinse dentro alla stanza.
Non era grande, anche questa con due letti appoggiati al muro ed un solo armadio, con una sedia accanto ad esso.
-Dai, siediti! Vado a prendere un paio di asciugamani…
Sango obbedì e poi, con orrore, constatò che la sua canotta bianca, bagnata dalla pioggia, era diventata molto, troppo trasparente, lasciando perfettamente visibile il reggiseno nero sotto di essa. Imbarazzatissima, si coprì con le braccia, fino a quando il ragazzo non rientrò nella stanza, con indosso solo i jeans e un asciugamano con il quale si stava frizionando i capelli, con il fisico perfettamente scolpito in bella mostra.
Sempre con il sorriso, il ragazzo si avvicinò a Sango e, dopo averla fatta alzare in piedi, la avvolse in un asciugamano, strofinandole le spalle e la schiena.
-Stai bene, bagnata…- e ammiccò.
Sango lo guardò truce: era nell’imbarazzo più totale a causa di quella situazione così assurda.
Poi lui le scostò un ciuffo di capelli bagnati dagli occhi, e lei si perse in un mare blu.
Calamitato.
Sentì una mano del ragazzo scorrerle lungo la schiena, sotto l’asciugamano, mentre con l’indice dell’altra le carezzava la guancia, avvicinandosi sempre di più.
I loro corpi si toccavano, aderivano perfettamente l’uno con l’altro.
I loro nasi si sfioravano.
La ragazza chiuse gli occhi, ben consapevole di ciò che sarebbe accaduto.
Poteva sentire il fiato caldo di Miroku sulle sue labbra, di nuovo l’odore di salsedine nelle sue narici…
Quando alla porta bussarono, e i due fecero appena in tempo ad allontanarsi che nella camera irruppero Inuyasha e Kagome, bagnati fradici.
-Miroku, per fortuna ci sei…- esclamò il ragazzo, strizzandosi i capelli, mentre Miroku su affrettava a prendere degli asciugamani e Kagome affiancava Sango, che era di un bel color pomodoro maturo.
-Ci siamo rintornati poco dopo di voi, il cielo non prometteva nulla di buono…- spiegò Kagome, e Sango fu enormemente grata del loro arrivo: non avrebbe risposto più di sé, se così non fosse stato.
Quando il tremendo temporale fu cessato, le due ragazze tornarono nella loro casa e, dopo una cena piuttosto leggera, si infilarono nel letto, stanche per lo stress di quella giornata.
-Allora…che mi dici? Che te ne pare di qui? - domandò Kagome nel buio della camera.
Sango sospirò appena:- E’ un bel posto…certo, Kikio poteva sposarsi a Kyoto, ma non importa…
-Già…e di Miroku che mi dici? - chiese innocentemente la ragazza - E’ un bel ragazzo, no? E poi, prima era a torso nudo…
-Sì, senza dubbio è molto bello…ma cosa devo dirti? E’ il cugino di Naraku, no? Diventeremo praticamente parenti, domani…
-Ma che parenti!- esclamò Kagome.
-Vabbè…buonanotte, Kagome!
-’Notte, Sango!
Purtroppo, Sango non riuscì a prendere sonno subito.
Non riusciva a togliersi dalla testa quei due occhi blu che l’avevano incantata.
Non si era mai sentita in quel modo, e non riusciva a spiegarsene la ragione.
Ogni volta che Miroku la guardava, le sorrideva, il suo cuore iniziava a ballare il tip tap, e il suo cervello partiva senza preavviso per la tangente.
Odiava non essere padrona di se stessa.
Fortunatamente per lei, lo stress accumulato durante la giornata era molto e, dopo un po’ di rimuginamenti, si lasciò andare tra le braccia di Morfeo.

*********

Secondo capitolo di questa ff, finalmente! Non sono molto sicura di come sia la mia fic, sinceramente...e per rendermene conto ho bisogno di qualche commentino!! Non sarà molto lunga, credo non oltre i cinque capitoli, ma ho qualche idea per il seguito...tutto dipende da voi, se lo vorrete o no!! Aspetto commenti...pleaseeee!!
Bacibaci...

Dolce Sango91 : Chiedo umilmente perdono per non aver potuto aggiornare prima!! In realtà credevo di farcela, ma mi hanno tempestato di verifiche e compiti in classe, non ho proprio avuto tempo...Comunque sono contenta che l'inizio della mia ff ti piaccia, spero che anche questo capitolo ti interessi!! Per quanto riguarda la coppia Miroku/Sango...li adoro letteralmente!! Sono convinta che nel manga non si dia loro abbastanza spazio, è per questo che ho deciso di scrivere io qualcosa...eppoi Miroku....è bellissimoooooooo!!!XD Ok, la finisco di essere scema..parlando di cose serie..uso nvu...accetto molto volentieri suggerimenti, e spero vorrai commentare anche questo chap......bacini!

miss miyu 91 : ecco il secondo chap, anche se forse un po' in ritardo sulla mia tabella di marcia...spero ti sia piaciuto abbastanza da lasciarmi un commentino anche quì.......Bacissimi!!

Ringrazio molto anche Allimac, Arumi-chan e tullia89, che hanno aggiunto la mia fic tra i preferiti...vi invito anche a lasciare un commentino!!!!

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Capitolo 3
*** ...brividi... ***


...BRIVIDI...

Il mattino seguente, il sole era ancora coperto dalle nubi, ma, stando alle previsioni, la pioggia non si sarebbe riversata sull’isoletta.

Quando Sango aprì un occhio, abbracciata al cuscino, con il lenzuolo avvolto attorno al suo corpo raggomitolato, quasi come una trappola mortale, avrebbe di gran lunga preferito tornarsene nel mondo dei sogni.
Inuyasha era accovacciato davanti al letto di Kagome, con un fiore in mano, e le sussurrava probabilmente cose da far diventare milionari i dentisti, a forza di togliere carie -suo cugino era tremendo, per quelle cose- e, appoggiato allo stipite della porta, con le braccia conserte e l’aria visibilmente imbarazzata, c’era Miroku.
La ragazza, scocciata da quella presenza, emise una sorta di mugugno per avvisare del suo risveglio, e Miroku subito la raggiunse, sedendosi sul bordo del letto e guardandola negli occhi con un sorriso.
In effetti, dovette ammettere Sango, fu un risveglio piuttosto piacevole: vedere dal vivo quei due occhi blu mare che avevano popolato i suoi sogni era tutt’altro.
D’altro canto, però, era anche terrorizzata dall’effetto che quel ragazzo aveva su di lei, non troppo sicura di riuscire a controllarsi.
Inuyasha, notato il risveglio della cugina, si alzò in piedi e batté le mani:- Forza, in piedi!
-Per cosa?- domandò Kagome assonnata.
-Per una buona colazione e un giro in barca per le grotte dell’isola! - spiegò Miroku, dando una pacca sul sedere a Sango, che lo avrebbe trucidato, se solo non fosse stata incastrata nel lenzuolo.
-Bello…- commentò Kagome, alzandosi dal letto - Ora, fuori! Noi ci prepariamo, poi vi raggiungiamo al bar, ok?
Inuyasha le sorrise e la baciò, poi scompigliò i capelli di Sango, ancora nel letto, e uscì, seguito da Miroku.
-Ho sonnoooooooooooooooo!- si lamentò Sango, in segno di protesta contro l’amica, che tentava di scioglierla dalla stretta mortale nella quale si era andata ad infilare con il lenzuolo.
-Oh, avanti! - la riprese l’altra - Sarà un bel giro, dai! E poi viene anche Miroku, dovresti essere contenta, no?
Sango arrossì un poco:- Quel ragazzo è un pervertito…e poi si prende troppe confidenze!
Un po’ di malavoglia, alla fine la ragazza cedette e si alzò. Indossò un bikini nero con i bordini bianchi e, sopra ad esso, un paio di pantaloncini a fiori bianchi e neri, con una canottierina rosa. Dopo aver deciso di lasciare i capelli sciolti, aver preso l’inseparabile zainetto, aver calzato le solite Converse nere e aver inforcato gli occhiali da sole, era per strada, ascoltando le lamentele di Kagome, che era stata “costretta” a mettere un vestitino nero sopra al bikini rosso: una cosa, a detta sua, inammissibile!
Dopo aver percorso un paio di violetti, le due giunsero al bar con la terrazza sul mare che Miroku aveva loro indicato la sera precedente, e, proprio lì, seduti ad un tavolo, c’erano i due ragazzi.
-Finalmente! - esclamò Inuyasha, chiamando la cameriera e ordinando due cappuccini e due cornetti, mentre le ragazze prendevano posto.
-Parla con la tua ragazza! - si difese Sango - E’ lei che ci ha messo un secolo a scegliere il costume, mica io!
Questa affermazione le costò una linguaccia dall’amica e un buffetto sulla guancia dal cugino, mentre Miroku commentò:- Io credo che ti starebbe bene qualsiasi cosa, con il corpo che hai…
Battuta che gli fece guadagnare un’occhiataccia da Sango, mentre Kagome arrossiva e Inuyasha lo guardava sospettoso.
Quando le due ebbero finito di far colazione, il gruppetto si avviò verso il porto vecchio, situato dalla parte opposta a quello al quale erano arrivati.
Lì, ad attenderli, trovarono un pescatore e quattro o cinque persone che loro no conoscevano, ma che Miroku andò a salutare, probabilmente suoi parenti.
Dopo le presentazioni di rito, salirono tutti sulla barca del pescatore, non molto grande, con la cabina con il timone al centro e sedili ai lati.
I quattro ragazzi, essendo i più giovani, si posizionarono sulla prua della barca, beandosi del vento che arrivava loro in faccia.
Poco dopo, le due ragazza decisero di spogliarsi, rimanendo in costume, e si stesero a prendere il sole.
Durante il percorso per arrivare nella zona delle grotte, Miroku iniziò a giocare distrattamente con i capelli di Sango, distesa al suo fianco accanto a Kagome. Stranamente, al contrario del solito, la ragazza non provò alcun fastidio a quel tocco, anzi, le procurava addirittura piacere.
Il pescatore che guidava la barca fece visitare al gruppo una decina di grotte, una diversa dall’altra, molto belle e particolari, ognuna con una sua caratteristica e un suo nome: la Grotta dei Sospiri, la Grotta dell’Amore, la Grotta di Adamo…
Sango, che quasi mai aveva visitato posti del genere, era praticamente in estasi, e scattò una miriade di foto da mostrare alle amiche al suo ritorno a Kyoto.
Circa verso mezzogiorno, il pescatore fermò la barca in mezzo al mare, a due km dalla costa, per permettere a chi voleva di farsi un bagno.
Sango non se lo fece ripetere due volte: ammassò tutte le sue cose da una parte, tolse occhiali ed orologio e si tuffò in acqua, provando nuovamente quelle sensazioni che solo il mare sapeva regalarle.
L’acqua era gelida, e non appena entrò in contatto con essa, un brivido le corse lungo tutto il corpo; non vi badò, però: aveva un assoluto bisogno di rilassarsi e schiarirsi le idee, così cominciò a nuotare, allontanandosi dalla barca.
Lo spettacolo sotto di lei era mozzafiato: l’acqua era praticamente trasparente, di un colore stupendo, e la sabbia sul fondo, chiarissima, era mossa di tanto in tanto da pesciolini colorati.
Mentre nuotava, però, si sentì afferrare per una caviglia e, in preda al panico, si fece una fantastica bevuta di acqua salata.
Tossì forte, sputacchiando, sorretta da due forti braccia.
-Ehi…tutto bene?
-Tu…sei un idiota!- esclamò Sango, iniziando a prendere a pugni Miroku, che la aveva notata allontanarsi e la aveva seguita.
-Ma dai…-le sorrise- non volevo spaventarti…
-Chiunque si spaventerebbe nel sentirsi afferrare una caviglia in mare aperto…poteva essere qualsiasi cosa! - sbraitò la ragazza, furiosa.
-Sì, magari una piovra gigante che mangia le ragazze con un bikini nero! - la prese in giro Miroku.
Sango lo guardò truce e poi, immergendosi sott’acqua, si sottrasse alla sua stretta e si avviò verso la barca.
Non fece, però, in tempo a fare nemmeno due metri, che le grandi mani di Miroku la afferrarono per la vita sottile, facendola rabbrividire di nuovo. Dolcemente, la attirò a sé e le sorrise:- Non volevo farti arrabbiare…
La ragazza lo guardò assassina e tentò di allontanarlo, ma lui la strinse ancora di più contro il suo petto, facendola morire di imbarazzo quando fu costretta a poggiare le sue mani sui pettorali ben scolpiti di lui.
E, per la seconda volta in due giorni, il cuore di Sango iniziò a ballare il tip tap, mentre il suo cervello, che nel frattempo era tornato, partì nuovamente per la tangente.
Miroku, di fronte a lei, le sorrideva, mentre muoveva l’indice della mando destra sulla sua schiena, scossa dai brividi, e un dito dell’altra mano percorreva una linea che andava dal suo ombelico, su per il solco tra i seni e il collo, fino alle sue labbra, appena dischiuse.
L’errore più grande che Sango commise, fu quello di guardare il ragazzo negli occhi.
Occhi che la incantavano, che la rapivano.
Occhi stupendi, calamitati.
Occhi che mandarono a quel paese quel minimo di autocontrollo che le era rimasto.
In quel momento le importava soltanto sentire il tocco di quelle labbra sulle sue, poterle assaporare.
Miroku le sorrideva, mentre riduceva le distanza tra loro due sempre di più…
-Sango!Miroku!
Fu un attimo, e la magia si spezzò. Sango sgattaiolò via delle braccia di Miroku e si avvicinò a Kagome, che stava arrivando con Inuyasha.
-Stiamo andando, che il tempo minaccia di peggiorare…
-Ok…- annuì Miroku, deluso dall’interruzione.
I quattro si avviarono verso la barca, dove erano attesi dal pescatore e dal resto del gruppo.
Nel frattempo, il cielo si era incupito e il mare stava iniziando a diventare agitato.
Il pescatore dalla barca gettò una scaletta di corda per risalire e poi, dopo aver avvisato del rischio di ballare un po’, ripartirono.
-Cavoli!- imprecò Sango, che si stava gelando sulla prua della barchetta, in piedi.
-Cosa?- domandò Kagome, avvolta in un grande asciugamano con il suo ragazzo.
-Ho dimenticato l’asciugamano…- spiegò sconsolata.
Ma fu un attimo, perché Miroku, seduto appoggiato al lato della cabina con il timone, a gambe larghe, la prese per un polso e la fece sedere davanti a sé, tra le sue gambe, avvolgendola nel suo stesso asciugamano.
Sango si irrigidì nuovamente al contatto con la pelle di lui, maledicendosi per la sua sbadataggine e per il suo essere scossa da brividi di piacere a causa della mano di Miroku poggiata sul suo ventre, quasi a volerle impedire di scappare.
Sussultò, quando la voce di Miroku le sussurrò all’orecchio:- Rilassati…mica ti voglio saltare addosso!
La ragazza, anche se ancora imbarazzata, si rilassò di più, lasciando che la sua schiena aderisse al petto del bel ragazzo, che continuava a stringerla in vita, mentre con una mano teneva l’asciugamano in modo che coprisse entrambi dagli schizzi che venivano dalle onde del mare infrante contro la prua della barca.
Quando attraccarono nel porto, erano ormai le due, e il tempo sembrava essersi nuovamente stabilizzato: era un po’ nuvoloso, ma il pericolo pioggia sembrava scongiurato, e la cappa di calore c’era ancora.
Poiché il matrimonio si sarebbe tenuto nella piccola chiesetta che si trovava nella piazza principale alle cinque, le due ragazze decisero di riposare un po’ nella loro camera, per poi prepararsi con calma.

**********

Poverini...ma perchè ho deciso di farli interrompere sempre da qualcuno (che poi sono sempre Kagome e Inu..)???? Me lo chiedo anche io...mah...sono strana, che volete farci?Nulla, anche perchè non posso farci nulla nemmeno io!! Comunque...che ne dite di questo terzo capitolo?? La mia paura è quella di non riuscire a comunicare le emozioni di Sango..e ho anche paura di aver reso Miroku troppo OOC...che ne dite, voi?
Ringrazio tantissimo chi mi legge, ma ancora vi chiedo anche di commentare...ci sono oltre 50 letture, ma due sole recensioni...che vi costa, in fondo, scrivere due paroline in croce?? Se non altro, fatelo per me....ho bisogno di pareri!!!!!
BACINI...
...e, dato che probabilmente non aggiornerò prima....BUONA PASQUA!!

Dolce Sango91: No, che non voglio farti morire...ci mancherebbe altro...XD Non puoi capire quanto mi faccia contenta il fatto che la mia fic ti piaccia tanto da farti saltare sulla sedia...sono quasi commossa!! Di questo capitolino che mi dici, invece? Piaciuto? Spero di sì! E poi non preoccuparti dei commenti troppo lunghi...non mi annoiano per niente, anzi, mi fanno un sacco piacere!! Bacissimi...........

miss miyu 91: Ecco un altro capitolino, dopo soli 3 giorni...si vede che la scuola è chiusa, eh?! Sono molto happy che la mia fic ti piaccia...di questo capitolo che ne dici? L'idea di Miroku strafigo è resa abbastanza bene? Me lo auguro... baciobacio......

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Capitolo 4
*** ...finalmente nessuno ad interromperci... ***


...FINALMENTE NESSUNO AD INTERROMPERCI...


Alle quattro, il panico imperversava nella camera delle due ragazze.

-Kagome…ti odio!!- urlava una.
-Ma non è colpa mia se la sveglia non ha suonato!- si difendeva l’altra.
Le due si erano addormentate sul letto dopo esser tornate dalla visita alle grotte, e Kagome si era presa l’incarico di mettere la sveglia. Ma quest’ultima, causa ignota, non aveva suonato, ed ora Sango e Kagome si trovavano entrambe davanti allo specchio del bagno, a truccarsi, vestite a metà e sbraitanti.
Finalmente, una quarantina di minuti dopo, erano pronte, e tutte e due bellissime.
Sango indossava in vestitino stile impero nero che le arrivava sopra al ginocchio, stretto sotto al seno e lasciato poi cadere morbido sui suoi fianchi. La parte superiore le copriva solo i seni, come un bikini, con due laccetti neri annodati dietro al collo, dal quale pendeva una catenina d’argento terminante con un ciondolo a formi di fiore in madreperla, abbinato agli orecchini a quadratino che le brillavano sui lobi. Poiché aveva la schiena e le spalle completamente nude, aveva indossato un coprispalle, sempre nero, annodato sotto al seno, mentre ai piedi calzava un paio di scarpe con un leggero tacco, rosse, per rendere un po’ meno tetro il tutto. I capelli puliti, morbidi e ordinati, le incorniciavano il viso praticamente non truccato, se non per un filo di matita nera sugli occhi e un velo di lucidalabbra trasparente a rendere più luminosa la sua bocca.
Anche il vestito di Kagome era piuttosto semplice, celeste pallido, fino al ginocchio, con le spalline fine. In vita portava una fina cinta con un fiocco laterale celeste più scuro, abbinata allo scialle che le copriva le spalle. I capelli erano lasciati sciolti, appuntati di lato con una mollettina celeste, e ai piedi portava un paio di sandali con poco tacco. Il trucco era leggero: un filo di matita e un po’ di ombretto azzurro sulle palpebre.
-Ragazze, siete pronte?
Inuyasha si affacciò dalla porta, e rimase piacevolmente sorpreso.
-Siete fantastiche…
Le due sorrisero, poi si avviarono verso la chiesetta.
Nella piazza c’era un sacco di gente elegante, a gruppetti, che parlava allegramente; molti bambini correvano da una parte all’altra, scappando dalle mamme; la gente del villaggio era sulla porta di casa, attendendo la sposa, che tardava ad arrivare, come tutte le brave spose.
-Ragazzi!
Miroku, sorridendo, raggiunse gli amici. Indossava un completo nero, dal taglio classico e di fattura raffinata, con i primi due bottoni della camicia bianca sbottonati.
Quando Sango apparve da dietro Inuyasha, nella semplicità del suo vestito e con un sorriso imbarazzato, Miroku rimase un attimo senza parole per lo stupore.
-Sango…sei…sei davvero bella…- le disse, stranamente impacciato, baciandole il dorso della mano.
-Mirokuuuuuu!
Una donna, probabilmente la madre del ragazzo, a giudicare dall’aspetto, lo stava chiamando dall’altro lato della piazza.
Di malavoglia, Miroku fu costretto ad andare da lei, lasciando Sango che lo guardava allontanarsi.
Dovettero aspettare un altro po’, e poi Kikio fece la sua apparizione al termine della stradina che conduceva alla piazzetta.
Era davvero molto bella. Il vestito che indossava era molto semplice, nulla di troppo elaborato, ma le metteva in risalto il corpo ben formato. Il corpetto bianco, senza spalline e finemente lavorato, si apriva all’altezza della vita in un’ampia gonna bianca, lunga fino ai piedi, che copriva le semplici decolté con il tacco bianche. I capelli erano raccolti sulla testa, con due ciuffi lasciati ad incorniciarle il volto, ed un velo trasparente, appuntato sulla sommità del capo con due mollettone bianche con un fiorellino, creava un lungo strascico a terra.
Sango la vide sorridere radiosa a tutti, mentre suo padre, con le lacrime agli occhi, la conduceva all’altare.
Nel frattempo, tutti avevano preso posto nella piccola chiesa, addobbata per l’occasione con fiori bianchi e fiocchi celeste chiaro. Sango era seduta a bordo di una panca, accanto a Kagome ed Inuyasha. Involontariamente, durante la cerimonia, la ragazza si trovò a cercare con lo sguardo Miroku, che individuò dalla parte opposta alla sua, che lo guardava. Imbarazzata, distolse lo sguardo, tornando a guardare il prete che celebrava la funzione. Resistette,però, ben poco, perché la sua testa decise arbitrariamente di voltarsi di nuovo verso il ragazzo, che non aveva smesso di fissarla.
Incatenarono gli sguardi, incuranti della gente attorno a loro.
Solo loro due.
Non si sorridevano.
Non si parlavano.
Si guardavano e basta.
Ognuno perso negli occhi dell’altra.
Sango sentiva una tempesta dentro di sé. Non capiva cosa le stesse accadendo, perché le stesse accadendo. Era completamente in balia del suo cuore, delle sue emozioni. Non conosceva Miroku, ci aveva parlato pochissimo, e gli atteggiamenti che lui assumeva ne confronti delle altre ragazze non giocavano certo a suo favore. Eppure si sentiva irrimediabilmente attratta da lui. Attratta come non lo era mai stata da nessun altro.
La ragazza si ridestò dai suoi pensieri solo quando il prete pronunciò la fatidica frase “Ora può baciare la sposa”.
Naraku, dolcemente, prese il volto di Kikio tra le mani e la baciò con passione, tra gli applausi di tutta la chiesa.
Anche Sango si unì all’applauso, sorridendo felice a Kagome, con le lacrime agli occhi.
Quando la cerimonia fu terminata, uscirono tutti fuori per accogliere gli sposi con la consueta doccia di riso bianco.
A quel punto, il bar accanto alla chiesa aveva organizzato una sorta di aperitivo in piazza, con stuzzichini, dolcetti, moltissimi tipi di pesce e vini pregiati.
Sango e Kagome, con le lacrime agli occhi, corsero da Kikio, abbracciandola e congratulandosi con lei, al settimo cielo.
Poi, come per in tacito accordo, le due ragazze si allontanarono insieme.
-Dio, sto morendo in queste scarpe…-si lamentò Sango, avviandosi verso casa.
-A che lo dici…- concordò l’amica.
Una volta nella stanza le ragazze, come avevano programmato di fare, si cambiarono, per mettersi più a proprio agio.
Sango indossò un paio di pantaloni bianchi, le sue fedeli Converse, una canottierina nera e lo stesso coprispalle che aveva sul vestito.
Sagome, invece, optò per una paio di jeans, ballerine rosse e una magliettina, sempre rossa, con lo scollo a barca.
Quando tornarono nella piazza, notarono che si erano cambiati praticamente tutti: gli uomini portavano i jeans sotto alle camicie, le donne vestiti più comodi.
Sango individuò subito Miroku, bellissimo nei jeans scuri e nella camicia bianca, che gli valorizzava il fisico, come se ce ne fosse bisogno, che ancora una volta parlava con delle persone, facilmente parenti.
Anche lei, prima che avesse il tempo di realizzare, venne trascinata da tutti i suoi parenti, quelli che vedeva ogni passata di papa, che subito diedero sfoggio dei loro pizzicotti sulle guance migliori, facendole lacrimare gli occhi, e dei soliti complimenti, del tipo “Ma quanto sei cresciuta!”, “Ma come sei bella!”, “Sei una signorina, ormai!” e simili, dunque durante l’aperitivo non ebbe il tempo nemmeno di cercarlo, Miroku.
Assieme a Kagome ed Inuyasha, poi, venne praticamente trascinata in un ristorante lì accanto, dove vennero fatti sedere ad un tavolo con persone mai viste prima
Sango sospirò: non sapeva bene il motivo, ma le scocciava un po’ non aver nemmeno rivolto la parola a Miroku.
-Ehi, Sango, tutto bene?- le domandò Inuyasha, osservandola.
Sango sorrise:- Sì, tutto ok…sono solo un po’ stanca…
Bugia.
In realtà stava morendo, perché aveva il bisogno di parlare con Miroku.
-Basta che stai in forma per dopo…- commentò Kagome.
Sango cadde dalle nuvole:-Dopo…cosa succede?
-Oddio, Sango!- esclamò Inuyasha - Ma è mai possibile che il tuo cervello non è mai connesso sulla stessa frequenza del resto dell’umanità???
La ragazza gli fece una linguaccia, poi ascoltò l’amica.
-Dopo, al porto nuovo, ci sarà una specie di discoteca all’aperto, per tutti quanti, gente del villaggio compresa…
Sango sospirò: non adorava ballare, e soprattutto non era dell’umore adatto in quel momento.
La cena passò, tra chiacchiere e sospiri, e i tre si ritrovarono ad andare verso il porto.
-Credo che andrò a dormire…
-Sango, ma sei matta?- le chiese Kagome scandalizzata- Non puoi lasciarmi…
-Ma dai…tanto non ballo…
-Niente ma! Avanti!
Inuyasha prese sottobraccio le due ragazze e se le trascinò dietro.
Al porto, il gazebo sotto al quale erano stati accolti al loro arrivo era stato trasformato in una specie di pub, e il vasto spazio dinnanzi a questo era pieno di gente che ballava al ritmo della musica che veniva dalle casse situate ai lati del gazebo, musica scelta da due dj.
Sango notò Miroku, scatenato in mezzo alla pista e circondato da cinque ragazze, così, mentre Kagome trascinava il suo ragazzo a ballare, lei andò a sedersi, dopo aver preso da bere, su un muretto che colava a picco sul mare.
Non seppe per quanto tempo rimase lì, con le ginocchia abbracciate e il mento poggiato su di esse, a fissare il mare, immensa distesa di acqua salata resa nera dall’oscurità di una notte senza luna e senza stelle.
Fino a quando non sentì una mano grande e calda posarsi gentilmente sul suo fianco.
Sango si voltò di scatto, perdendosi in un mare altrettanto vasto, ma azzurro.
Miroku la guardava, sorridendole dolcemente, con una mano tesa.
-Balli con me?
La ragazza si trovò ad arrossire e ad annuire imbarazzata, sorridendo e ponendo la sua piccola mano in quella grande del ragazzo.
Senza parlare, lui la condusse in pista, fermandosi, fronteggiandola e guardandola negli occhi.
Poi iniziarono a muoversi a ritmo, seguendo la musica, ma senza sentirla davvero.
Miroku le si avvicinava sempre di più, cingendole la vita con le mani calde, sempre senza staccare gli occhi dai suoi.
Sango si sentiva persa, con le sue mani sul petto di lui. Non ragionava più, non sapeva più cosa le stesse accadendo, ma in quel momento si sentiva così bene che non lo avrebbe barattato con nessun altro.
Ballarono così, vicini, senza dire una parola, per un tempo indefinito.
Verso le tre, Kagome e Inuyasha si avvicinarono a loro.
-Sango, noi ci avviamo verso casa, va bene?
-Sì, Kagome…io torno tra un po’!
poco dopo, Sango si rivolse a Miroku:- Beh, io vado verso casa…mi accompagni?
Lui le sorrise e annuì.
Insieme, si avviarono attraverso una stradina.
Entrambi un po’ imbarazzati.
Nessuno sapeva cosa dire.
Dopo un po’, però, Miroku le passo un braccio attorno alla vita, attirandola a sé, sorridendole.
Sango ricambiò il sorriso, appoggiando il capo sulla sua spalla, e lasciandosi guidare da lui, dato che la sua volontà aveva momentaneamente preso le ferie.
Purtroppo per lei, il tragitto dal porto alla casa che le due ragazze occupavano era piuttosto corto, e cinque minuti dopo erano praticamente arrivati.
Ma Miroku, meno di un metro prima della porta, svoltò improvvisamente a sinistra, e la ragazza si trovò schiacciata tra il muro e il corpo perfetto di lui.
Senza preavviso, il ragazzo iniziò a baciarle sensualmente le spalle, scostando il coprispalle e facendola rabbrividire.
Con le labbra, Miroku si spostò all’incavo del collo, mentre con una mano le portava indietro i capelli e l’altra vagava sulla sua schiena.
Come per un riflesso incondizionato, Sango portò indietro la testa, tacito invito a continuare, e iniziò a passargli una mano tra i morbidi capelli, facendolo impazzire.
Miroku le lasciò una scia di baci sul collo, poi iniziò a mordicchiarle il lobo dell’orecchio, strappandole gemiti di piacere.
-Ti dà fastidio…?
Le domandò, roco e sensuale.
Sango non riusciva a rispondere, ma scosse la testa, facendo sorridere il ragazzo.
Non desiderava altro se non sentire il contatto delle labbra di Miroku sulle sue, e quello non tardò ad arrivare.
Un bacio a fior di labbra.
Semplice.
Leggero.
-Finalmente nessuno ad interromperci…
Sango sorrise, accogliendo nuovamente la bocca di Miroku sulla propria.
Un altro bacio.
Dolce.
Passionale.
Sincero.
Al sapore di mare.
Le lingue di entrambi fremevano, ansiose di conoscersi l’una con l’altra.
Miroku percorse con la sua l’intero contorno delle labbra della ragazza, che si schiusero, permettendo che quel bacio divenisse qualcosa di più profondo.
Ma senza fretta.
Con dolcezza.
Ma anche con passione.
Con desiderio.
Si staccarono, ancora affamati, soltanto quando i loro polmoni iniziarono ad urlare per mancanza di ossigeno.
Miroku, tenendo la sua fronte su quella di Sango, le sistemò i capelli dietro alle orecchie.
Poi sorrise.
E lei si sciolse.
Quel sorriso fantastico, che gli dava una luce nuova e diversa negli occhi, la faceva letteralmente impazzire.
Poi la prese per mano, e dolcemente la condusse per un violetto, dandole un bacio ogni tre passi, fino a giungere al vecchio porto.
Stettero lì, seduti su un muretto, a baciarsi e a coccolarsi, con la luna come unica spettatrice silenziosa, per un sacco di tempo.
Verso le quattro e mezza, Sango si staccò a fatica dalle labbra di Miroku, alzandosi in piedi e sistemandosi i vestiti.
-E’ tardi…- sussurrò.
-Ma…e mi lasci solo soletto ad andare a dormire?- le fece gli occhioni da cane bastonato, e lei rise.
-Scemo…
Poi lo prese per mano e lo costrinse a seguirla fino a casa sua.
Lì si fermò, e gli regalò un sorriso.
Miroku non resistette: si chinò e baciò ancora una volta quelle labbra rosee e gonfie.
-Buonanotte, piccola…
Le depositò un dolce bacio sulla fronte e si allontanò.
-’Notte, Miroku…
Silenziosamente, dato che Kagome già dormiva, la ragazza entrò in camera e, con un sorriso ad incresparle le labbra, si infilò nel letto.

**********

Penultimo capitolo di questa piccola fic...
Che dire? Sono contenta di aver trovato il coraggio di pubblicare qualcosa di mio, è una cosa che mi rende molto orgogliosa...e mi scuso molto per non essere troppo costante negli aggiornamenti...ma tra scuola, Pasqua e cose varie, il tempo da dedicare all scrittura non è molto!
Spero comunque che la fic piaccia, e invito sempre chiunque legga a lasciare un commentino...Vedo che le letture sono molte, ma i commenti sempre pochi...cambiate la situazione, per favore!!
...BACINI e al prossimo capitolo...

Dolce Sango91: Eccoti accontentata!! Finalmente i due piccioncini sono riusciti a stare un pochino da soli...e per l'immagine di Miroku in mare..beh...diciamo che me lo sono immaginato mooooooolto bene!! Spero che il chap non abbia deluso le tue aspettative....attendo commenti!! Bacissimi...

miss miyu 91: Perdono per il ritardo..il problema è sompre lo stesso!! Sono contenta di riuscire a trasmetterti qualcosa...e spero tanto che anche questo chap, nel quale finalmente succede qualcosa, ti sia piaciuto!! Spero in un tuo commentino......Bacini........

DenaDena: Che bello, una nuova commentatrice!! Sono tanto happy che la mia ficcina ti piaccia...ed eccoti accontentata!Kaggy e Inu finalmente non sopraggiungono..e i nostri piccioncini sono soli!! Mi auguro che questo chap ti sia piaciuto abbastanza da lasciarmi un commentino......Bacetti......

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Capitolo 5
*** ...addio...o arrivederci?... ***


...ADDIO...O ARRIVEDERCI?...

Un tocco leggero, dolce sulle sue labbra, svegliò Sango la mattina seguente, o meglio, qualche ora dopo.

Faticosamente, aprì gli occhi e si trovò davanti al volto, accucciato vicino al letto, il bellissimo sorriso di Miroku.
Anche lei sorrise, felice che quello della sera precedente non fosse stato solo un bel sogno.
-Buongiorno, principessa…
Un altro bacio sulla fronte.
-’Giorno…- biascicò la ragazza, stiracchiandosi.
-Ti alzi? Inuyasha e Kagome ci aspettano al porto tra un’oretta…Ho parlato con un pescatore, e ha detto che ci presta la sua barca per la mattinata!
-Mh…bello! Ma che ora è?
-Le nove!
Sango sbuffò e si girò dall’altra parte, mugugnando:- Torna tra un paio d’ore abbondanti!
-Niente da fare, non sono ammessi rifiuti!
Miroku, con agile mossa, balzò sul letto e si mise a cavalcioni della ragazzo, che si trovò così schiacciata tra il letto e il bel ragazzo, impossibilitata a muoversi a causa della sua abitudine di incastrarsi nel lenzuolo: un posizione decisamente ambigua.
Sango si costrinse a non arrossire, mentre Miroku, poggiate le mano sul cuscino, avvicinava sempre di più il volto, fissando avido le labbra della ragazza.
-Miroku…no…cosa vuoi fa…?
Le parole le morirono in gola, perché le sue labbra furono ben presto catturate da quelle di Miroku, e dunque troppo impegnate per parlare.
-Voglio darti un buon motivo per alzarti…- le disse il moro, con il fiato corto- Anche se preferirei rimanere qui…
E la guardò malizioso.
Sango non poté fare a meno di arrossire, agitandosi in quella trappola mortale che era il suo lenzuolo, facendo così ridere il ragazzo, che la tranquillizzò, assicurandole che non l’avrebbe violentata in un’isoletta sperduta, in un letto scomodo di una camera senza chiave, succube di un lenzuolo.
Mentre, però, stava per baciarla nuovamente, la porta della camera venne aperta all’improvviso, e Kikio fece irruzione, seguita da Naraku.
A Sango si fermò il cuore in petto, mentre Miroku fissò la porta imbarazzato, senza muovere un muscolo.
-Oh…ehm…io non volevo interrompervi…- disse Kikio, imbarazzata.
-No, no! Non stavamo facendo nulla!- puntualizzò Sango, ormai color pomodoro troppo maturo.
La cugina li guardò maliziosa, poi Naraku aggiunse:- Ah, d’accordo…Volevamo solo avvisarti che il vostro traghetto parte alle due e mezza…
Sango annuì, distratta da Miroku che giocava con i suoi capelli sparsi sul cuscino.
I due novelli sposini uscirono dalla stanza, aggiungendo, in tono malizioso:- Almeno la prossima volta chiudete la porta a chiave!
Una volta rimasti soli, Miroku si lasciò cadere di fianco alla ragazza, facendola poggiare al suo petto e sospirando.
-Ho creduto di morire dalla vergogna…- disse Sango, tentando di districarsi dal lenzuolo.
-Non dirlo a me…credevo fossero i tuoi!
Lei rabbrividì al solo pensiero.
-Almeno ora sono sveglia…- sorrise- Dammi un attimo, mi vesto e sono da te!
Schioccò un bacio sulle labbra del ragazzo, poi si alzò, prese i vestiti e si chiuse in bagno.
Un quarto d’ora dopo, uscì dalla stanza con una corta gonna bianca, canotta nera e Converse, indossando sotto un bikini, ma Miroku pareva addormentato sul letto, con un braccio sugli occhi.
Sorridendo, iniziò a preparare la sua valigia, quando si sentì afferrare da dietro, e venne stretta in un dolce abbraccio.
-Sei bella…- un sussurro sul suo collo, che poi venne baciato dolcemente.
Lei sorrise, si girò tra le sue braccia e lo baciò con passione.
Poi si staccò.
-Dai, andiamo…
-Ma io voglio restare qui con te…- fece Miroku, con la voce lamentosa di un bambino che fa i capricci.
-Su!- disse lei, svelta, aprendo la porta e spingendolo fuori- Se farai il bravo ti darò un premio…
Sorridendo felice, corse lungo la stradine che portava al porto, subito raggiunta da un Miroku sorridente per la sua allegria travolgente, che la prese per mano e si lasciò trascinare sino al molo.
-Finalmente!
-Piccolo contrattempo…
-Sango…che genere di contrattempo?- indagò Kagome,notando come l’amica tentava di eclissare l’argomento, mentre salivano sulla barchetta che Miroku aveva preso in prestito.
-Ehm…a dopo i dettagli?- domandò, speranzosa.
-Va bene…ma dopo non mi sfuggi!- Kagome sorrise sadicamente.
-Ehi, ragazze…mete desiderate?- domandò Inuyasha, mentre Miroku guidava la barca fuori dal porto.
Sango finse di pensarci, poi sorrise:- Sì, mi piacerebbe molto un viaggetto in Italia…
L’amica e Miroku risero, mentre Inuyasha scuoteva la testa sconsolato.
-Ok, sono seria…
Altre risate seguirono l’affermazione di Sango, che si ritenne ufficialmente offesa.
Quando furono in mare aperto, Miroku fermò la barca e si avvicinò a Sango, accoccolata da una parte, con la maschera da finta offesa ancora indosso.
-Eddai…scherzavamo! -le disse dolcemente, baciandole il capo.
-Io sono offesa! Non parlo con nessuno!
A quel punto, Miroku si alzò in piedi, prese in braccio Sango e poi, senza preavviso, la buttò in acqua, tutta vestita.
Quando riemerse, tossendo e sputacchiando, inveì contro il ragazzo:- Miroku! Sei un bastardo…
-No, dai…almeno ora mi hai rivolto la parola!
Poi si sporse oltre il bordo della barchetta, per aiutare Sango a risalire a bordo. La ragazza, con un sorrisetto furbo, afferrò la mano che Miroku le tendeva e poi…lo trascinò in acqua con sé!
-Ma sei tremenda!- esclamò il ragazzo, mentre Sango rideva a crepapelle.
-Io…IO TI UCCIDOOOOOOO!
Iniziò una vera e propria battaglia del solletico tra i due, mentre Kagome e Inuyasha si erano allontanati a nuoto, lasciandoli soli.
-Ah,ah, ah…basta, dai…Miroku, ti prego…il solletico no…fermati, dai!
Ma il ragazzo non accennava a smettere, così Sango, stupendosi della sua audacia, non trovò altra soluzione se non quella di baciarlo sulle labbra.
Con una passione nuova.
Con un nuovo desiderio.
Con una nuova consapevolezza.
Con un coraggio nuovo.
Le mani che prima le facevano il solletico, cominciarono a carezzarla dolcemente per tutto il corpo, coperto dai vestiti, mentre le mani della ragazza vagavano trai i capelli bagnati di lui, e ben presto il respiro di entrambi divenne irregolare.
-Però…- commentò Miroku, riprendendo fiato- Bel diversivo al solletico!
-Bhe, a mali estremi, estremi rimedi!- rispose Sango, arrossendo affannata.
-Vorrà dire che ti farò ancora il solletico…
Il ragazzo sorrise, prima di perdersi in un nuovo bacio al sapor di mare.
Salato.
Ma allo stesso tempo intrinseco di una dolcezza infinita.
Poco dopo, i due ragazzi erano stesi nella barchetta, con i vestiti al sole ad asciugare.
Miroku stava con la testa poggiata sulla pancia di Sango, mentre lei giocherellava distrattamente con i suoi capelli, sparsi sul suo ventre.
-Si sta una favola…non voglio partire!- mormorò la ragazza.
-Già…io riparto dopodomani…e non ho nessuna voglia!
Improvvisamente, Miroku si voltò su un lato, e poggiò le labbra sulla pancia della ragazza, facendole un succhiotto.
-Ma che fai??- le domandò scandalizzata Sango, osservando critica il segno rosso che ora spiccava netto sulla sua pelle chiara.
-Ti levo il sale dalla pelle?
-Non essere idiota…
-E su, che vuoi che sia…così domani ti ricorderai ancora di me!
Le sorrise dolcemente, prima di raggiungere le sue labbra.

La mattinata, per Sango, trascorse troppo velocemente, ma anche molto piacevolmente.
Alle una e mezza, i due erano in un violetto, con la valigia di Sango al seguito, a salutarsi prima della partenza della ragazza.
-Vorrei non dover partire…- stava dicendo Sango, stringendo una mano di Miroku che, con un sorriso, si chinò a baciarle una gota, catturando con le sue labbra una dispettosa lacrima che le era scesa dagli occhi.
-Non credo che dimenticherò questi due giorni!- il ragazzo ammiccò, poi aggiunse:- Baci da dea…
La ragazza arrossì violentemente, ma con un timido sorriso lo baciò, come a lui tanto piaceva.
-Mh…è ora…-Sango si staccò dalle labbra di Miroku, a fatica.
-Già?
-Il traghetto non aspetta me..
Un sorriso triste le increspò le labbra.
Poi Miroku fece un gesto che rischiò di far sciogliere Sango, ormai prossima alle lacrime: si sganciò un sottile filino d’argento dal polso e, con un sorriso, lo agganciò a quello sottile della ragazza.
-Io…tu…
-Non dire nulla…così ogni volta che lo guarderai, ti ricorderai di questi due giorni fantastici!
Il self-control di Sango non resse più: calde lacrime salate iniziarono a rigarle le gote, e si fece abbracciare forte da Miroku.
Quando ormai mancavano dieci minuti alla partenza, furono costretti a separarsi.
-Bhe…allora io vado…- la ragazza si asciugò le lacrime e tentò di ricomporsi.
Miroku annuì, poi le diede un bacio sulle labbra, e uno sulla punta del naso.
-Non è detto che sia un addio…potrebbe essere un arrivederci. Anche perché io quel braccialetto lo rivoglio!- le sussurrò, prima di lasciarla allontanare.
Allora, con un filo di speranza in più ed un leggero sorriso ad incresparle le labbra, Sango si avviò verso il traghetto, trascinandosi dietro il suo trolley azzurro, che racchiudeva, oltre ai suoi effetti personali, anche i ricordi magnifici che quei due giorni le avevano regalato.
**********

Oddio, non ci posso credere...ho finito la mia prima fic!! Sono quasi commossa...
Sinceramente, ho cercato di ritardare il momento della fine il più possibile.Avevo anche pensato di fare subito un seguito, di non interromperla qui, ma mi piaceva la fine che avevo scelto. Qualche ideuzza per un seguito ci sarebbe, ma dipende da voi, se lo volete o no. In mente ho un'altra fic, sempre su Miroku e Sango, che ho già iniziato a scrivere, e che credo di pubblicare a breve...spero che mi vogliate commentare anche quella!!
Ringrazio tantissimo chi mi ha recensito, perchè è grazie a loro che ho trovato il coraggio di continuare a postare la storia, e mi hanno dato moltissima soddisfazione!!!
Grazie mille a tutte....
UN BACIONE, e alla prossima fic(spero..)!

Allimac: Non preoccuparti se non hai potuto recensire prima, già il fatto che tu abbia letto mi fa molto piacere! Sono contenta che la mia fic ti sia piaciuta, e spero di non averti deluso con quest'ultimo capitolo! Mi auguro di risentirti se mai deciderò di pubblicare la fic che ho in mente! Bacio...

DenaDena: Felicissima che il capitolo precedente ti sia piaciuto così tanto!! E con quest'ultimo ti ho deluso? Sper tanto di no...anche perchè l'ho riscritto almeno cinque volte!!Grazie mille per i tuoi complimenti, e spero di ritrovarti nella fic che pubblicherò! Tanti bacini...

Dolce Sango91: Mi imbarazzi, con tutti quei complimenti...ma mi fai anche immensamente felice!!Naturalmente non voglio vederti morta, ci mancherebbe altro...ma sono contenta che il capitolo che più mi preoccupava sia riuscito così bene da farti collassare!!Grazie tantissime per avermi seguito dal primo capitolo, e per aver sempre recensito, infondendomi coraggio e facendo nascere in me una grande soddisfazione...spero di risentirti presto, in una nuova fic...e, se vuoi, il mio indirizzo msn è poppy91@hotmail.it! Bacissimi...

miss miyu 91: Sono veramente contenta che la mia fic ti sia piaciuta tanto...e ti ringrazio per tutti i commenti che mi hai sempre lasciato, sin dal primo capitolo! Spero tanto che la conclusione della storia non abbia deluso le tue aspettative, e mi auguro di ritrovarti tra le commentatrici quando deciderò di pubblicare la fic che ho in mente!!Ah, il mio contatto msn è poppy91@hotmail.it! Bacibaci...

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