My dirty blood. di IntoTheStorm (/viewuser.php?uid=277462)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio. ***
Capitolo 2: *** Una strana chiamata. ***
Capitolo 1 *** L'inizio. ***
1
L'inizio
7 Giugno 2013
La vita è troppo breve per concentrasi sul passato. Guarda piuttosto al futuro.
Quando lessi tale frase sul mio tablet non riuscì a
coglierne il senso. Non era veritiera. Non lo era per me. Il mio futuro
era piuttosto incerto proprio per colpa del mio passato. Il passato
rappresenta il futuro, siamo schiavi del passato.
Sbuffai, posando il tablet sul pavimento. Sussultai quando notai
l'orario: le sei e mezza. Mi alzai immediatamente dal letto anche se
con riluttanza, e mi scaraventai nella doccia. Lavorare al 'Fire
Kitchen Restaurant' significava immegersi nella sporcizia più
totale, ammazzarsi di lavoro per otto ore e ritirarsi a casa sembrando
zombie. Quando riuscii a togliere il grasso che mi era rimasto nei
capelli la sera prima, uscii dalla doccia e mi avvolsi in un morbido
asciugamano. Strofinai la pezza per tutto il corpo in modo che mi
asciugassi, diedi infine un colpo di phon ai miei capelli che col tempo
stavano perdendo la loro originale lucentezza. Indossai il mio intimo e
la mia uniforme di lavoro, gonna scozzese verde e gialla e una camicia
gialla con il logo del ristorante. Ho sempre pensato che fosse un
completo molto imbarazze ma in un modo o nell'altro mi ci ero
affezionata, forse era per questo che ancora non mi ero dimessa o forse
era perché avevo bisogno di soldi. Due anni fa, persi entrambi i
miei genitori e mia sorella maggiore scappò di casa quando avevo
5 anni. Perciò mi dovetti rimboccare le maniche e dare inizio
alla mia nuova '' vita ''. Ciò non significava che guardavo al
futuro, cercavo solo di proteggermi dal passato. Avvertii gli avvocati
che non volevo andare a vivere da nessuno dei miei zii, specialmente da
zio Gregor che è stato più volte trascinato in tribunale
e sbattuto in galera. Inizialmente, gli avvocati non erano d'accordo
alla mia richiesta di vivere sola ma infine accettarono a costo di una
visita mensile. A me andava bene così.
Mi recai al lavoro, leggermente sollevata. La sera prima, Arnold, il
cassiere del ristorante, mi avvertì che sarebbe arrivato un
rinforzo. Entrai nel locale attraverso la porta scorrevole e mi
ritrovai davanti una scena pietosa: il mio capo stava ridendo, era una
risata finta. Stava parlando con lo sceriffo di Beacon Hills e con un
ragazzo che poteva essere senz'altro il figlio. Tutti si voltarono a
guardarmi e io esposi il mio miglior sorriso. Ero in imbarazzo, detesto
essere fissata o guardata o essere al centro dell'attenzione. Bill, il
mio capo, mi afferrò il braccio e mi trascinò davanti ai
due. Presi fiato.
<< Lei è Arielle, la mia migliore cameriera >> mi presentò Bill. Lo guardai torva.
<< Sono la tua unica cameriera, Bill. >> Mi voltai a
guardare lo sceriffo e il figlio << Piacere di conoscervi...
>>.
Insieme ammiccarono un sorriso. La somiglianza tra i due era
straordinaria. Arrossii poiché mi resi conto di fissarli. Lo
sceriffo prese la parola e si rivolse a me << Lui - indicò
il ragazzo - è mio figlio, Stiles. E' nuovo del mestiere
perciò lo lascio nelle tue mani. Ti prego di trattarlo male
>>. Scoppiai in una leggera risata.
<< Nuovo del mestiere? Papà, ogni giorno mi sistemo il
letto! E' già un gran vantaggio... >> Il padre scosse la
testa alle parole del figlio.
Poi ci fu un attimo di silenzio.
<< Beh, è meglio che vada a lavorare. Sceriffo, è
stato un vero piacere conoscerla. >> Sbloccai la situazione
imbarazzante. Lui mi sorrise, forse felice del fatto che avessi
riconosciuto il suo mestiere. M'incamminai verso gli armadietti.
<< Portati questo vile! >> E vidi che spinse il figlio
verso la mia direzione. Stiles assunse una buffa smorfia e sorrisi.
Gli mostrai dove posare le sue cose e poi riposi la mia borsa nel mio
armadietto. Quando chiusi lo sportello, notai lo sguardo di Stiles
posato su di me. Piegai la testa di lato.
<< Commenti? >> Alzai le sopracciglia.
<< A dire il vero sì! >> Rispose << Quel
completino è leggermente... ridicolo. Lo faranno indossare anche
a me? >>
<< Credo proprio di sì.. >> mi misi le mani sui
fianchi << Ma non ti preoccupare, alla fine ti ci affezioni.
>> Annuii.
<< Mi faranno indossare una gonnellina? >> Non sapevo se
stesse scherzando o meno. A rompere il silenzio che si era creato fu
Bill che porse a Stiles un completo personale. Era identico al mio, ma
anzichè una gonna, era costretto ad indossare dei buffi bermuda
scozzesi.
Quando Bill uscì, Stiles mi guardò con gli occhi
spalancati. Scoppiai in una rumorosa risata. M'incamminai verso la
cucina e quando gli passai accanti gli sussurrai << Benvenuto
all'inferno >>, il ragazzo deglutì.
A fine serata, io ed Arnold riuscimmo a contare quattro piatti rotti e
sette ordinazioni sbagliate. I principianti sono sempre stati la
miglior cosa del ristorante, peccato che a fine giornata tutti si
ritrovavano nuovamente senza lavoro.Io fui l'unica a superare il test ' pivello ' .
<< Mi sbatterà fuori? >> Mi chiese Stiles sussurrando mentre spazzavamo il pavimento.
<< Ne dubito >> ammisi. In Stiles si riaccese un bagliore di speranza.
<< Perché? >>
<< Beh, sei il figlio dello sceriffo. Sei.... come dire?
Raccomandato. >> Sorrisi senza mostrare i denti. Era un sorriso
falso. Stiles scosse la testa, deluso dalla mia risposta ma infondo
sapeva che era la verità.
Bill arrivò in sala e mi disse che potevo andare a casa.
Ovviamente mi fece i complimenti per l'ottimo lavoro che avevo compiuto
quel giorno. Trattenne con sé Stiles, per un attimo la mente
pensò al fatto che potesse veramente licenziare quel povero
ragazzo.
Presi le mie cose ed uscii dalla porta sul retro per poi immettermi
nella strada principale. Proprio mentre passavo davanti l'entrata del
locale, Stiles uscii. Lo guardai. Lui mi sorrise.
<< Ti ha licenziato? >> Gli chiesi diretta.
<< Mi ha minacciato. Non ha reagito bene ai piatti rotti ma non
mi ha licenziato. >> Sorrise. Annuii alle sue parole.
<< Bene, meglio così, immagino. >> Non mi ero mai
soffermata così tanto a parlare con un ragazzo in tutta la mia
vita. << Beh, adesso devo tornare a casa, ciao. >> Lo
salutai con un gesto della mano ed iniziai a camminare.
<< Allora, ci vediamo domani, Arielle. >> Mi bloccai e mi
voltai a guardarlo. Non so perché ma stavo sorridendo.
<< Sì.... ci vediamo domani, Stiles. >> Ritornai sui miei passi e arriva dritta a casa.
Angolo dell'autrice: Beh, questo è solo l'inizio. Fa schifo?
Sì, tanto. Ma è solo un modo per dare il via alla storia.
Spero di ricevere vostri commenti. Cercherò di scrivere il
prossimo capitolo al più presto.
Se commentate, vi prego, posso ricevere consigli? E che ne pensate di Arielle ora come ora?
Vi posto l'immagine della mia Arielle ideale. Un bacio a tutti e al prossimo capitolo! :D
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Capitolo 2 *** Una strana chiamata. ***
2
Ps: Prima di leggere
la parte in corsivo, vi consiglio di andare su Youtube e cercare la
canzone Be Still - The Fray. Ci sarà più atmosfera ma
è solo un consiglio, non vi costringo. :)
Una strana chiamata.
Ero distesa sul mio letto ed i
miei piedi ancora non riuscivano a superare la lunghezza del materasso.
Ascoltavo mia madre gridare accompagnata dalle urla di mio padre. Non
erano arrabbiati, stavano supplicando mia sorella di non andare via.
Credevano che io stessi dormendo ma non era così, io sentivo
tutto e non ce la facevo più. Ad un certo punto, le urla si
fermarono e la porta della mia cameretta si aprì.
<< Cucciola, sei sveglia >> Mi sussurrò dolcemente
mia sorella. Io mi limitai ad annuire. << Mi dispiace che ti
abbiano svegliata le urla di papà e mamma. Ora gli dirò
di stare muti perché la principessa deve addormentarsi >>
Mi accarezzò le guance che erano rigate dalle lacrime.
<< Non te ne andare.. Ti prego >> La supplicai con quel
tono dolce di una bambina di 5 anni. Lei scosse lentamente la testa .
<< Perché vuoi andare? >>
<< Devo vivere la mia vita, e lo sai che con loro non è
possibile... >> Mi spiegò ma io non la capii. Forse ero
troppo piccola. Scoppiai di nuovo a piangere, cercando di non fare
sentire i singhiozzi ai miei genitori. << Non piangere, piccola.
Un giorno tornerò a prenderti e staremo di nuovo insieme .
>> Si distese accanto a me e mi abbracciò. << Te lo
prometto. >> Mi baciò la fronte.
<< E' una promessa? >> La guardai . Riuscivo a vedere al chiaro di luna i suoi occhi lucidi.
<< E' una promessa, cucciola. >> Mi asciugò le
lacrime. << Ora dormi, amore. >> Mi baciò un'altra
volta la fronte e si alzò dal letto. << A presto,
sorellina mia. >>
Non volevo lasciarle la mano che ancora tenevo stretta nella mia, ma
infine la lasciai andare. << A presto, sorellona. >> Le
mostrai un sorriso poiché potesse tranquillizzarla. Manteneva
sempre le sue promesse ed ero sicura che un giorno sarebbe tornata per
me, lo sapevo che lo avrebbe fatto. Sentii chiudersi la porta dietro di
lei ed io cacciai via le ultime lacrime, chiusi gli occhi e mi
riaddomentai.
7 Settembre 2013
Mi svegliai sudata, con un senso d'amarezza in
gola. Mi accarezzai i capelli, portando una ciocca di capelli dietro
l'orecchio. Quel sogno mi rincorreva da sempre, forse perché
volevo che si realizzasse veramente. Mia sorella tornò a
prendermi ma non era più quella di sempre, era un'altra persona
e non mi piaceva più. Scossi la testa per ricacciare indietro
quei pensieri. Iniziai a prepararmi per andare a lavoro:
gonna, camicia, converse ed una coda. Mi truccai il minimo
indispensabile tanto per non sembrare totalmente un fantasma. Presi il
mio lettore Mp3 ,comprato dal negozio cinese dietro casa mia, e
schiacciai il pulsante ' Play '.
Arrivai a lavoro con un quarto d'ora d'anticipo e mi stupii di trovare
Stiles già pronto a lavorare. Io e lui diventammo buoni amici
col passare delle ' vacanze estive '. Ogni tanto mi invitava a casa sua
e passavamo la serata a guardare film dell'orrore ed anche se non lo
voleva ammettere, lui ne avrebbe fatto a meno di quel genere. Mi
fece conoscere i suoi amici: Scott, il suo migliore amico; Allison,
l'ex di Scott che adesso sembrava essere attratta da Isaac ed infine
Lydia, l'amore della sua vita. Lei era una bellissima ragazza, i suoi
capelli arancioni risplendevano ad ogni orario del giorno ed i suoi
occhi erano di un verde smeraldo che potevano essere scambiati per veri
diamanti. Stiles aveva buon gusto in ragazze e più volte mi
complimentai con lui. Era un ragazzo così buffo e divertente ed
ero felice di essere diventata sua amica.
<< Come va, Elle? >> Cominciavo ad amare questo soprannome. Gli sorrisi, posando la mia borsa nell'armadietto.
<< Lavoro da due anni in questa galera puzzolente, i miei capelli
si sono rovinati e passo i Natali a guardare 'Mamma ho perso
l'aereo'... Sì, sto bene, grazie. >> Mi guardò con
le sopracciglia corrucciate ed infine le sue labbra si distesero in un
sorriso. << Beh.. sono, sì, sono felice per te! >>
Annuì mentre parlava.
Andammo in sala, pronti ad accogliere i nuovi clienti del giorno.
Stiles, non rompeva più piatti e le ordinazioni erano quasi
sempre giusto. Ero fiera di quel ragazzo.
D'un tratto nel locale entrò Scott che mi salutò con la
mano ed io ricambiai con un gesto del mento. Prese Stiles e lo
portò nel retro. Stettero lì per quasi dieci minuti ed
infine uscirono, la mia mente incominciò a pensar a qualcosa di
perverso tra i due ma abbandonai immediatamente quelle idee. Scott
uscii senza neanche salutarmi, sembrava andare di fretta ed io non lo
fermai.
Stiles assunse uno sguardo preoccupato per l'intera giornata. Mi
chiedevo cosa potevano essersi detti da rendere Stiles uno zombie
vivente. A fine giornata, mi ritrovavo a pulire il bancone e lui a
spazzare il pavimento. Era sudato, molto sudato.
<< Vuoi dell'acqua? >> gli chiesi. Lui annuì. Gli porsi un bicchiere e ci versai la bevanda fresca.
<< Grazie... >> Sussurrò. Lo scrutai.
<< Stai bene? >> Gli domandai, leggermente preoccupata. Non aveva l'aria di uno che stava alla grande.
<< Oh, no, tranquilla... >> Si asciugò le gocce di
sudore sulla fronte con il polso della mano. << Scott, mi ha
riferito che Lydia sta poco bene e volevo farle visita... >> Non
era sincero. Lo si capiva da come gesticolava con le mani e da come
piegava la testa lateralmente. Mi limitai ad annuire e tornai a pulire
il bancone.
<< Perciò... Tra poco si riaprono le porte della scuola/ galera / manicomio... >> Riprese a parlare.
<< Non per me, Stiles. Io non frequento il liceo. >>
Incrociai il suo sguardo sbalordito e riposai gli occhi sul lavandino.
<< Cioè... tu lavori e basta? >> Mi domandò stupito.
<< Quant'è bella la mia vita, eh? >> Sorrisi
sarcasticamente. Lui sembrava dispiaciuto per me, credo non riuscisse a
capire come fosse possibile che una ragazza come me non abbia mai
frequentato il liceo. Più volte mi diede della ' so-tutto-io '
ma a dire il vero, la mia cultura derivava dai libri di mio padre.
<< Ti prometto che t'inviterò al ballo di fine anno
>> disse tutto d'un fiato e riuscii a vedere il suo rossore.
<< Insomma... sì... solo per farti capire cos'è
realmente il liceo... >> alzò le spalle. Risi al suo
imbarazzo.
<< Beh, sarò onorata di andarci con te. >> Stavolta
ero io quella in imbarazzo. Mi era uscita male ed entrambi ci guardammo
in silenzio per qualche secondo, poi lui tornò a spazzare il
pavimento.
<< Bene.. >> Sussurrò.
<< Bene >> Sussurrai mentre finivo di pulire il bancone.
Tornata a casa, accesi la televisione e sintonizzai al canale ' E4 '
dove trasmettevano ' Misfits ', uno dei miei telefilm preferiti insieme
a Supernatural e The Walking Dead. Indossai il pigiama e
dopodiché mi preparai un toast al prosciutto e formaggio, non
avevo tanta fame quella sera.
All'improvviso, il telefono squillò e mi fece saltare in aria
poiché ero concentrata sulla serie tv. Borbottai qualche
parolaccia prima di rispondere.
<< Pronto? >>
<< Ciao sorellina. >> Il battito perse un colpo, era lei. Era proprio mia sorella.
<< Ciao... >> La voce era strozzata, la sua , invece, era calma e stranamente suonava anche minacciosa.
<< Non posso parlare a lungo. C'è una cosa che devi fare.
>> Non riuscivo a capire. Lei si era trasformata in un mistero.
<< Cosa vuoi? >> Cercai di tranquillizzarmi.
<< Devi frequentare la scuola. >> Sgranai gli occhi alle sue parole.
<< Cosa? Ma stai scherzando? >> Il tono di voce
aumentò << Sai bene che non ho i soldi per permettermela.
>>
<< Oh, ma di quello non ti devi preoccupare. >> Fece una
risatina che riuscì a farmi spuntare la pelle d'oca. <<
Guarda, sotto il tuo cuscino, troverai una borsa con un bel po' di
verdoni. Credo che ti aiuteranno per i prossimi 2 anni scolastici.
>>
<< Ma dovrei iscr... >> Mi zittì con un ' Shhh '.
<< Non preoccuparti per l'iscrizione, l'ho già fatto io.
Cominci lunedì stesso alla Beacon Hills High School. I libri li
trovi sul tavolo dello studio di papà.. >> Riuscii a
sentire una porta aprirsi dall'altra parte del telefono << Ora
devo andare >>
<< No, aspetta! >> urlai.
<< Ah, sorellina.. Sono molto fiera di te, a presto. >>
<< Aspetta >> dissi invano, lei aveva già chiuso la
chiamata. ' A presto ', lo aveva detto anche undici anni fa ma ancora
non era tornata, almeno non era tornata la sorella che conoscevo.
Sospirai. Rimasi qualche minuto seduta sul divano. Non potevo crederci
che venivo catapultata da uno stile di vita ad un'altro senza che me ne
accorgessi. Che ne sarebbe stato del mio lavoro? Non ero pronta a
lasciarlo. Poi mi ricordai di quello che mi disse mia sorella riguardo
ai soldi sotto il mio cuscino e corsi in camera. 60.000 bigliettoni
giacevano sul mio letto. Cominciai a pensare che mia sorella lavorasse
per la mafia o qualcosa del genere. Posai i soldi dentro il comodino ed
andai a controllare i libri. Lo studio profumava dell'essenza di mio
padre e mi avvicinai alla sua scrivania. Una decina di libri uno sopra
l'altro erano posati su di essa. Mi grattai la nuca. Ritornai in
salotto e afferrai il telefono. Pigiai il suo numero.
<< Pronto? >>
<< Stiles.. >> pronunciai il suo nome con voce flebile.
<< Arielle? >> il suo tono era una via di mezzo tra preoccupazione e sorpresa.
<< Stiles, a quanto pare saremo compagni di scuola. >>.
Angolo dell'autrice: SALVE TEEN WOLFESI (?). Beh, non so il
perché ma questo capitolo mi sta a cuore. Spero che sia piaciuto
pure a voi. Vi chiedo scusa se ho fatto errori grammaticali, non sono
brava con la sintassi ma come già ho detto ci sto provando a
migliorare. Scrivetemi consigli, commenti sul personaggio di Arielle e
magari datemi qualche idea se vi va :) Al prossimo capitolo un bacio.
Vi lascio una foto :) Ciao a tutti!
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