Be my Boy

di LadyDaredevil
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte prima ***
Capitolo 2: *** Parte seconda ***
Capitolo 3: *** Parte terza ***



Capitolo 1
*** Parte prima ***


BE MY BOY
 
 
Parte Prima
 
 
“Malfoy, psss, Malfoy”
Mi guardo intorno. Sono quasi sicuro di aver sentito qualcuno pronunciare il mio nome, ma forse mi sono sbagliato.
Continuo a camminare lungo il corridoio, ma ancora una volta il suono di quella voce mi fa fermare. Allora non mi ero sbagliato. Qualcuno mi stava davvero chiamando. Ma chi? E, soprattutto, chi osa chiamarmi in questo modo, con un psss?
Diamine, io sono un Malfoy e nessuno mi chiama con un psss, per nessun motivo al mondo.
Mi volto, improvvisamente irritato, cercando di capire la fonte della voce. Non posso fare a meno di alzare gli occhi al cielo e maledire il mio udito acuto.
Potter?” chiedo a denti stretti.
“Vieni qui, vieni” continua il moro, facendomi cenno con la mano di avvicinarmi.
È serio? Crede davvero di potermi attirare in questo modo?
Non vedo l’ora di allontanarmi da lui e non vedere più la sua faccia supplicante. Ma cosa vuole?
Lo guardo, incredulo. Non posso credere che lo abbia davvero fatto e ancora di più non posso credere di essere ancora qui. Dovrei essere già a metri di distanza, nel mio dormitorio, che poi è dove stavo andando. E invece no, Potter ha fermato la mia corsa, chiamandomi in questo modo barbaro.
“Ma neanche per sogno!”
Continuo a fissarlo. E rannicchiato all’interno di una nicchia, nascosto dal buio. Le uniche cose visibili sono il suo volto e la sua mano, tesa verso di me.
Cosa sta facendo lì dentro? Non oso chiederlo, forse ho paura della risposta.
“Malfoy, su… non farti pregare. Vieni”
Pensa forse di chiamare un cane in questo modo? Ma assolutamente no. Non voglio fare neppure un passo in avanti, non voglio vedere cosa nasconde lì sotto.
“No, neanche per mille galeoni”
“Ti pago il doppio, vieni” sussurra, continuando ad agitare la mano.
“Addio Potter, me ne sto andando” dico in fretta, facendo un primo passo per allontanarmi da lui.
“No! Psss, torna qui”
Faccio orecchie da mercante e continuo a camminare. Chissà perché allora i miei piedi si muovono come a rallentatore, come se non volessero effettivamente allontanarsi.
Forse ciò che mi spinge a rimanere è la curiosità di capire cosa c’è di così importante da chiamarmi in quel modo. Sento che questa curiosità sta vincendo sulla voglia che ho di allontanarmi il più possibile da lui, lasciandolo qui da solo, a invocare aiuto.
Accidenti a Potter! Esclamo nella sua mente, mentre giro sui tacchi e torno indietro, verso il ragazzo, nascosto nella nicchia.
“Potter mi spieghi perché sei nascosto lì?” chiedo all’improvviso sporgendomi verso di lui.
“E vieni qui! Non posso uscire”
“Ti hanno rubato i vestiti per caso?”
Ok, non so come mi è uscita questa frase. Il solo pensiero di Potter senza vestiti mi fa… beh, no, non mi fa venire da vomitare e non so il perché. Forse perché non mi sono trovato in quella situazione. Di certo non proverei piacere, questo è certo.
Abbandono quei pensieri a dir poco… strani, per pensare alla risposta di Potter, che non è ancora arrivata.
“Allora? Che ci fai lì sotto? Sei nudo o cosa?” insisto e non so perché lo sto facendo.
Diamine, sono ancora qui, a parlare con lui. Anzi, tecnicamente sto parlando con il muro visto che il ragazzo si è ben nascosto e chi passa per caso per il corridoio non può vederlo, perché lo proteggo da sguardi indiscreti. In fondo però non c’è molta differenza tra il parlare con Potter e il parlare con la parete, penso divertito.
Ma perché lo sto facendo? Mi prenderanno per pazzo, penseranno che sono qui a parlare da solo, come un matto.
Fantastico, anni e anni di fatica per creare un’immagine rispettabile vengono buttati via in un secondo, per colpa di Potter. Non poteva che essere colpa sua. Maledetto Potter.
“No, non sono nudo. Cosa ti viene in mente?”
“Eh, non lo so. Sei lì sotto, rannicchiato come un topo. Cosa dovrei pensare?” chiedo, facendo spallucce.
“Che forse ho bisogno di aiuto?” mi suggerisce.
“E chi ti fa pensare che io voglia aiutarti?”
“Ti sei fermato”
Cavolo, mi ha incastrato.
“Non vuol dire che voglia aiutarti. Posso andarmene quando voglio” rispondo, stizzito.
“E mi lasceresti qui tutto solo? Riusciresti a dormire stanotte?”
“Certo, sereno come un bambino” rispondo, facendogli una strana smorfia.
“Beato te, vuol dire che non hai una coscienza”
“Oh, andiamo, dimmi cosa vuoi e facciamola finita. Non voglio averti sulla coscienza, perché io ne ho una”
“Allora mi aiuterai?” chiese, speranzoso. Odio renderlo felice. Non mi piace dargli questo tipo di soddisfazione.
“Se posso. Ma non sognarti neppure di dire a qualcuno che ti ho aiutato”
“No, io non lo dirò a nessuno. Mi aiuti quindi?”
“Solo se questo non implica rendersi ridicoli davanti alla gente, avere a che fare con i Grifondoro, mettere a rischio il mio onore, andare contro i miei principi” rispondo, toccandomi un dito per ogni punto del mio discorso.
“Tutto qui?” mi chiede il moro, con il sopracciglio alzato.
“Mmm, sì, credo di sì” mi fermo un attimo, pensieroso, pensando se c’è altro che devo aggiungere. Voglio mettere le cose in chiaro.
“Ah, no, ovviamente non lo farò se non ne ho voglia o se non ti comporti nel modo giusto. Ecco, ora ho finito” concludo, soddisfatto.
“Solo?” chiede sarcastico il moro.
“Sì, solo” confermo, imitando il suo tono di voce.
“Allora vieni qui e dammi la mano”
Alzo gli occhi al cielo. Possibile che non ci sia nessun altro che possa aiutare questo perdente? Che ne è stato del suo caro amico rossiccio? E la mezzosangue? Nei momenti di bisogno se la danno a gambe?
Sono costretto ad aiutarlo e Merlino sa se ho voglia di farlo. Vorrei lasciarlo qui, abbandonarlo a se stesso. Oh, sarebbe una bella soddisfazione. Ma poi non potrei guardarlo negli occhi e sentire nella mia testa la stessa identica frase: non lo hai aiutato, non lo hai aiutato, cattivo…
Ok, sono cattivo, sono un’inguaribile cattivo, ma questa volta voglio stupire Potter, voglio fargli capire che sono molto meglio dei suoi presunti amici. Non che il suo parere mi interessi, ma sono stanco di fare sempre la parte del Serpeverde senza cuore.
Allungo la mano e sento le dita di Potter posarsi sulle mie.
Lo tirò a me, ma non mi rendo conto di aver usato troppa forza. L’ho tirato così forte che Potter mi si è praticamente spiaccicato addosso.
Dilettante!
Accetto questa improvvisa vicinanza solo perché mi sento di animo buono in questo momento. In realtà devo confessare che non è poi così male avere il moro così vicino. Emana un buon profumo e questo profumo mi riempie le narici, dandomi una sensazione di tranquillità.
“Potter, sei in grado di reggerti in piedi, o devo farti da bastone?” chiedo in fretta.
Devo continuare a recitare la mia parte, eh. Non posso mica cambiare idea così, dalla sera alla mattina. E poi, solo perché non l’ho allontanato bruscamente, non vuol dire che improvvisamente Potter mi piace. No no, affatto.
Il ragazzo appoggia le mani sul mio petto e si allontana leggermente. Quasi mi manca quel contatto, ma scuoto in fretta la testa per eliminare quel pensiero dalla mia testa. Che pensiero bizzarro e assolutamente fuori luogo!
“Non sono ancora così vecchio” sussurra.
Ma perché sussurra? C’è forse qualcuno che lo sta seguendo? Non mi sembra in pericolo di vita, non mi sembra ci sia un’emergenza.
Cerco di guardarmi intorno ma appena volto il capo Potter afferra il mio viso tra le mani e lo rigira nella sua direzione.
“Potter che caz…?”
“Shhh, non dire niente, rimani così”
Cerco di liberarmi dalla sua presa, ma senza successo. Perché non mi lascia andare?
“Potter, se non mi dici immediatamente cosa sta succedendo io…”
Sposta la mano, l’appoggia sulle mie labbra, bloccando le mie parole. Rimaniamo così, immobili. Sono senza parole, non so che fare. Mi limito a sbattere gli occhi, attonito.
“Shh, vieni qui…” sussurra.
Come? Oh Salazar, cosa sta dicendo? Cosa mi sta proponendo?
Il tono della sua voce mi fa pensare al peggio, non posso crederci che stia succedendo.
Mentre tiene ancora le dita sulla mia bocca, l’altra mano afferra la mia, poi mi tira verso di lui e lentamente ci allontaniamo dal suo nascondiglio. Ma solo per trovare un nascondiglio migliore, dietro una larga colonna.
Finalmente mi libera dalla sua presa, mi tocco le labbra anche se il sapore delle sue dita non è poi così male.
Mi autoconvinco che quel pensiero non sia frutto della mia mente, perché in nessun universo potrei mai pensare una cosa del genere. Non è da me, e non è NORMALE!
“Che cosa vuoi? Guarda che non farò niente di strano con te quindi puoi evitare di usare quel tono mellifluo con me, non attacca proprio”
“Che? Non ti ho mica proposto di venire a letto con me!” esclama, come se quell’idea non lo abbia neanche sfiorato.
“Ah no? Ma hai sussurrato… mi hai detto di avvicinarmi”
“Appunto, di avvicinarti, non di saltarmi addosso”
Rimango immobile per un attimo. Sono costretto ad ammettere di aver frainteso le sue parole, ma assolutamente non per colpa mia. Lui è stato poco chiaro, ha usato un tono che non si addiceva per niente alle sue intenzioni, anzi. Era inappropriato. Ed è ovvio che ho frainteso se mi parlava con quel tono sdolcinato, soffiandomi le parole sulle labbra, come se volesse attirarmi nella sua malefica trappola.
“Ovviamente non l’avrei fatto” rispondo prontamente, per non dargli alcuna soddisfazione. Ma cosa dico? Non l’ho fatto solo per non dargli la soddisfazione, ho detto quelle parole perché ci credevo davvero. Credo. Forse.
“Ah no? Quindi forse non ti piacerà quello che sto per chiederti”
Ecco, lo sapevo. Il tranello doveva esserci per forza. Non poteva avermi chiesto aiuto solo per uscire da quella stupida nicchia, il che era strano già di per sé. Faccio finta di niente, passo sopra la stranezza di questo ragazzo, ma solo perché sono un Malfoy e ho l’obbligo di essere superiore a queste faccende e a queste persone a dir poco imbarazzanti.
“Se è così è meglio che vada via subito” dico in fretta, e cerco anche di andarmene ma Potter non me lo permette. Si aggrappa alle mie braccia e mi tira a sé, ancora una volta in modo equivoco.
“No, rimani”
“Sei proprio ambiguo Potter”
“Lasciami spiegare” mi dice, e sembra quasi che voglia implorarmi.
Questo mi piace. Una buona dose di implorazioni non fa mai male.
“Vai, e fai in fretta, ti ricordo che ho sprecato già dieci minuti del mio tempo con te, e dico dieci” dico, mostrando tutte e due le mani, come a mimare il numero esatto dei minuti che ho passato in sua compagnia. Mi correggo, il numero esatto dei minuti che sono stato costretto a passare in sua compagnia. Ora va meglio.
“Uhh, dieci minuti del grande Draco Malfoy!” mi prende in giro, e non sa che questa è una mossa davvero pericolosa da parte sua. Ma vabbè, accettiamo anche questo.
Mostro un’aria infastidita e alzò gli occhi al cielo.
“Vai, parla” lo esorto, sperando che questa tortura finisca presto.
Potter si avvicina, ed è di nuovo troppo vicino per i miei gusti. Dovrei ricordargli nuovamente che non può permettersi di comportarsi in questo modo con me?
“Le vedi quelle ragazze?”
Noo! Non posso crederci!
Potter mi ha chiamato, mi ha supplicato di aiutarlo, mi ha trascinato dietro questa colonna, sta rubando minuti del mio tempo prezioso e per cosa?? Per delle ragazze?
Assolutamente I.N.C.R.E.D.I.B.I.L.E.
Non so se ridere o se piangere. Se andare via o picchiarlo, proprio adesso, in questo momento. Sento le mani prudermi e so il perché. Voglio colpirlo, in pieno viso, ecco quello che voglio fare.
Cerco di mantenere uno straccio di calma e mi decido a parlargli, lentamente, come se avessi di fronte un bambino.
“Potter, caro Potter, se credi che io possa aiutarti in questo, ti sbagli di grosso”
“Ma non ti ho ancora detto niente!” protesta il moro, ma questo non mi impedisce di pensare a quello che sto pensando.
“Lo so cosa vuoi fare. Vuoi utilizzare la mia bellezza e il mio charme per attirare quelle ragazze. Beh, scordatelo, non farò una cosa del genere per te. La mia reputazione verrebbe rovinata”
“Ma…”
“Niente ma, ti piacerebbe avermi dalla tua parte? Eh? Far fare il lavoro sporco a me e godere della mia fama e del mio essere totalmente perfetto, ma no Potter, non avrai questo privil-”
È la seconda volta che mi mette una mano sulla bocca. Non so se questa volta posso accettarlo, stavo dicendo una cosa importante, diamine!
“Mi stai a sentire? Guarda prima quelle ragazze e poi ti spiego tutto”
Per l’ennesima volta alzo gli occhi al cielo, ma lo accontento. Guardo il gruppo di ragazze e mi accorgo che sta guardando nella nostra direzione.
È evidente che stanno fissando noi,  vista la mia bellezza non può essere altrimenti.
No, un momento. Dev’esserci un errore, un gigantesco errore.
Con mio enorme disappunto noto che gli sguardi non sono fissi su di me, ma sulla persona che mi è vicino. Oh, Merlino! Stanno fissando Potter!
E quando dico fissando intendo ‘letteralmente mangiando con gli occhi’.
Apro le labbra per lo stupore, ma non riesco a pronunciare neppure una parola.
Le ragazzine continuano a sghignazzare come delle oche, guardano Potter poi abbassano lo sguardo, arrossiscono, si sussurrano cose all’orecchie e riprendono a ridere.
Insopportabili.
“Hai capito di cosa parlavo?”
Ora mi rendo conto di aver sbagliato, ancora una volta. Harry non vuole conquistare questo gruppo di papere, vuole… liberarsene.
Ma, se è così, a cosa servo io? Perché chiedere il mio aiuto quando potrebbe semplicemente dire alle ragazze che non è interessato?
“Mi serve il tuo aiuto” continua, sempre con voce implorante. Questa volta capisco la sua necessità. Per esperienza so che non è bello quando qualcuno ti tormenta, soprattutto se non è la persona che vorresti.
Ancora non riesco però a capire perché vuole un aiuto proprio da me. Insomma, ci sono tanti modi per togliersele di torno. Potrebbe fingere di avere una rara malattia contagiosa, potrebbe comportarsi da stronzo con loro, potrebbe fingersi gay, potrebbe far finta di avere un ragaz-
OH NO
No
No no
Nooooo
 
Fine parte prima


 
Salve!!
Eccomi qui con una nuova storia! Avevo promesso che sarei tornata presto e ho mantenuto la promessa! Lo so che vi mancavo! (ma anche no by tutti ahahah *si va a nascondere in un angolino*)
Ehm, allora... questa storia era nata come una oneshot, ma come sempre mi lascio prendere la mano e si è trasformata in qualcosa di un pò più lungo, ma niente di complicato. Saranno solo due o tre parti! Vi libererete presto di me!! XD
Non ho idea di come mi sia venuta questa storia, è stata l'ennesima idea notturna ahah che ho deciso di mettere per iscritto e spero vi piaccia. Come avete notato è tutto dal punto di vista di Draco, ahah poverino. Questa volta ho creato un Draco più... leggero ahah diciamo così! Ma devo ammettere che amo sempre lo scambio di battutine tra lui e Harry ahah li adoro anche per questo!!
Chissà cosa vorrà chiedere Harry al povero Draco e chissà se il pensiero che ha spaventato il Serpeverde è quello giusto!! Lo scopriremo presto!! XD
Un'ultima cosa: ringrazio tutti quelli che leggeranno la storia e quelli che saranno così gentili da farmi sapere se vi piace oppure no! XD
La seconda e la terza parte arriveranno presto! Tra oggi e domani!!
Un bacio grande!

LadyDaredevil

 

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Capitolo 2
*** Parte seconda ***


BE MY BOY


Parte seconda
 
 
OH NO
No
No no
Nooooo
 
“Potter dimmi che non è quello che sto pensando io”
“Dalla tua faccia deduco proprio di sì, ma ti prego, non prenderla nel verso sbagliato”
“E in che verso dovrei prenderla??” chiedo, isterico.
Tossisco, mi schiarisco la voce, cerco di ritrovare la calma.
“Prendilo come un aiuto personale che mi dai”
“Ma cosa stai blaterando? Aiuto personale? Ma ti rendi conto di cosa mi stai chiedendo?”
“Ti sto chiedendo di fingere di essere il mio ragazzo”
Ok, fino a quando era stato solo un pensiero, non mi ero reso conto di quanto la cosa fosse assurda. Ma adesso che Potter aveva pronunciato quelle parole, il pensiero era diventato reale, e ancora più assurdo.
“No, Potter, no no no”
Lo Sfregiato fa un ulteriore passo verso di me. No, non va bene questa vicinanza. Se si avvicina ancora potrei non essere in grado di dirgli di no, potrei fare l’errore più grande della mia vita accettando questa sua richiesta d’aiuto. No, non posso farlo.
Draco, sii il mio ragazzo”
Bene, sono fregato, sono letteralmente fregato. Queste cinque dannatissime parole hanno distrutto le mie certezze, hanno fatto crollare il mio muro di cinismo e cattiveria. Hanno sbriciolato l’indifferenza che ho per tutto ciò che non mi riguarda.
“Dannato Potter” penso, ma lo dico ad alta voce, in modo che possa sentirmi.
Un sorriso si disegna sulle sue labbra, ed è così dolce che quasi ho voglia di… fuggire. Scuoto la testa, arrabbiato con me stesso più che con lui.
“Lo farai? Lo farai per me?” mi chiede, sussurrando le parole, toccandomi le braccia con le sue mani.
Non ha capito che questo contatto è nocivo?
Sto cercando di rimanere calmo ma dentro di me sono come un vulcano che erutta lava da tutte le parti. Non so per quanto tempo potrò ancora resistere.
“Potter, tu sarai la mia rovina, lo sai?”
Il ragazzo annuisce, ma non riesco a fargli sparire il sorriso dalle labbra.
“Avanti, dimmi. Che devo fare?” chiedo infastidito, sperando che la cosa sia il più indolore possibile.
Sento ancora l’impulso di scappare via, ma che figura ci farei? Sarei marchiato a vita, bollato come ‘Malfoy il coniglio’, resterei per sempre il codardo che non ha voluto aiutare San Potter.
“Una cosina semplice semplice” risponde, con una vocina sottile e sdolcinata.
Già non mi piace, non mi sembra niente di buono.
“Cosa?” chiedo, titubante, e nel frattempo aggrotto la fronte, spaventato dalla risposta.
“Un bacio” dice e pronuncia questa parola con una tranquillità mai vista prima d’ora.
E questa gli sembra una cosina semplice semplice? A me non sembra affatto così!
Vorrei strozzarlo con le mie mani! Ma non posso, le sue mani sono ancora appoggiate sulle mie braccia, sono calde e delicate, ma non mi fermeranno. Mi libero dalla presa, in fretta e lo guardo in cagnesco.
“No Potter” dico, serio, convinto.
“Hai detto che mi avresti aiutato” risponde deluso.
No, non la tattica degli occhi da cucciolo abbandonato non funziona con me, no no. Non mi lascerò impietosire dai suoi profondi occhi verdi, dalle sue iridi profonde, dal suo volto perf-
Non mi lascerò impietosire. Punto.
“Ho accettato prima di sapere le tue malsane intenzioni, ora mi tiro indietro”
“Da buon Serpeverde” dice e so che è un insulto.
“Non criticare la mia Casa, Potter. Ma lo sai cosa mi stai chiedendo?”
“Uh, è un bacio, niente di che” dice, sminuendo il gesto che mi ha appena chiesto di compiere.
“Niente di che dici? Allora perché un bacio dovrebbe convincere le tue ammiratrici che non sei interessato a loro? Eh?”
“Perché vedermi baciare un ragazzo spezzerà i loro cuori e farà fallire tutte le loro speranze” risponde, come se non ci fosse niente di più ovvio al mondo.
“Tutto qui? Non è che poi vorrai altro da me?”
“No, Malfoy, solo un bacio”
Ok, la richiesta non è poi del tutto irragionevole. Forse è davvero la cosa migliore da fare per poter allontanare quelle piattole. Dopo questo bacio anche io sarò libero. Non dovrò più avere a che fare con lui, tantomeno con le sue labbra. Non mi ha chiesto molto, solo un bacio. Cos’è un bacio? Un piccolo contatto di labbra. E allora perché all’improvviso mi sento nervoso?
Ho detto che lo avrei aiutato, e non voglio tirarmi indietro adesso. Ma non posso neanche fingere che questo mi lasci indifferente, non riesco a eseguire il mio compito senza fiatare.
“Potter, tu hai qualche rotella fuori posto”
“Stai facendo troppe storie per una cosa da niente. Se non avevi perso tempo in chiacchiere, adesso avevamo già finito” dice, quasi impaziente.
Non credevo che Potter avesse tutta questa voglia di baciarmi. Non posso dire che questo non mi faccia piacere, però devo ricordare a me stesso che il bacio non è spassionato, Potter sta solo facendo tutto ciò che può per potersi liberare di quelle oche invadenti.
“E va bene, facciamolo, muoviti” gli dico, sperando che la tortura finisca in fretta.
Potter si avvicina. Trattengo il fiato, non posso impedire al mio cuore di battere più velocemente.
Sono agitato e non so neanche il perché. Non è il mio primo bacio, non è il mio primo bacio con un ragazzo, ma allora perché sento qualcosa di molto simile alle farfalle nello stomaco?
Chiudo gli occhi, poi li riapro. Voglio guardarlo negli occhi, voglio vedere il suo volto.
Potter si avvicina ancora. Alza una mano, io assottiglio gli occhi. Lo guardo perplesso, non capisco cosa vuole fare. Mi tranquillizzo quando capisco che vuole solo posare le dita sul mio viso. Il suo tocco è caldo, rassicurante.
Per un attimo mi rilasso, lo guardo negli occhi e mi perdo nelle sue iridi verdi. Lo osservo mentre si inumidisce le labbra, cacciando la lingua lentamente. Lo imito, faccio la stessa operazione, mordendomi leggermente il labbro inferiore.
Si avvicina ancora, mentre io cerco di capire se le ragazze ci stanno guardando in questo momento. Che senso avrebbe baciarci se non abbiamo degli spettatori? Potter non sembra interessato a questo, forse vuole semplicemente togliersi il pensiero, baciarmi e sfruttare le mie labbra a suo piacimento. Che sfruttatore!
Torno a guardarlo, adesso è così vicino che le nostre labbra si sfiorano. Socchiudo gli occhi, aspetto il contatto. Quando finalmente la sua bocca si posa sulla mia, il contatto è così lieve che quasi mi vengono i brividi. Le sue labbra sono morbide, sono calde. Ci allontaniamo un attimo, i nostri respiri sono affannati, senza motivo.
Mi sporgo leggermente verso di lui, cerco nuovamente le sue labbra, vi poso un bacio leggero.
C’è di nuovo aria tra di noi. Abbasso lo sguardo e tutto ciò che vedo sono le sue labbra invitanti.
Adesso anche le mie mani si sono mosse, sono intorno al suo collo, le mie dita solleticano i capelli alla base della sua nuca.
Torniamo a baciarci, questa volta è un vero bacio, con un incrocio di labbra, di respiri sempre più affannati, di piccoli gemiti che rimangono intrappolati nelle nostre bocche.
Ci stacchiamo, a corto di fiato, lui bacia un angolo della mia bocca, io bacio il suo mento.
Le nostre labbra si incontrano ancora e ancora.
Rimaniamo immobili in questa posizione, senza avere la forza di baciarci ancora o di allontanarci. Respiro il suo profumo, guardo i suoi occhi, seguo i suoi movimenti mentre torna a leccarsi le labbra. Vuol farmi diventare matto?
La visione di quel semplice gesto mi fa salire il sangue al cervello. Sono geloso della sua lingua, in ogni momento può toccare quelle labbra, le può accarezzare, le può gustare.
Voglio anche io questo diritto. Ignoro ogni voce nella mia mente e riprendo a baciarlo, e questa volta approfondisco il bacio, spingo la mia lingua alla ricerca della sua.
Stranamente Potter non mi blocca, forse neanche lui ha capito cosa sta succedendo.
Ci baciamo ancora, e ogni volta separarci diventa più complicato, più doloroso. Harry appoggia il suo corpo contro il mio. Sento un brivido invadermi tutto il corpo a quel contatto. Ora il sangue è diretto decisamente in un’altra direzione, verso il basso.
Maledetto Potter e l’effetto che mi fa!
Cerco di riacquistare un po’ di controllo e stacco le mie labbra dalle sue, a malincuore.
I nostri nasi continuano a sfiorarsi e per un attimo penso che quel contatto possa bastarmi, ma non è così. Voglio di più e mi maledico per questo mio desiderio.
Potter mi guarda dritto negli occhi, sembra quasi che voglia leggere i miei pensieri.
Oh no, non posso permettere che questo accada. Non può scoprire quanto questo bacio mi sia piaciuto e, ahimè, quanto mi abbia eccitato.
Mi mordo il labbro inferiore per l’imbarazzo, distolgo lo sguardo. Deve proprio guardarmi con quei due occhi stupendi? Non so fino a quando potrò resistere alla tentazione di baciarlo fino a perdere completamente il fiato.
Ma no, Draco, torna in te! Mi ripeto questa frase forse dieci volte o anche di più, ma sembrano non avere nessun effetto sulla mia mente, né sul mio cuore, e tantomeno sul mio corpo.
Faccio un piccolo passo indietro e guardo le ragazze, il gruppo di oche che desidera qualcosa che non potrà mai avere. Stranamente provo una senso di soddisfazione a questa idea. Mi rende felice sapere che loro non avranno mai quello che io ho appena avuto, non potranno toccare le sue labbra, non potranno assaggiarle, non potranno provare la sensazione del corpo esile di Potter contro la propria pelle. Oh no, loro non proveranno mai queste sensazioni, penso soddisfatto.
Mi rendo conto che le ragazze hanno assistito al nostro spettacolo, piccolo ma di effetto. E dal modo in cui le labbra di Potter si sono curvate in un sorriso, capisco che anche lui se n’è accorto.
Le ragazze sembrano avere le lacrime agli occhi. Alcune di loro hanno portato le mani alla bocca, spaventate, inorridite, sconvolte.
Era proprio quello che volevamo!
Appena le ragazze si rendono conto di essere osservate, sussultano, squittiscono, si guardano intorno come se avessero visto chissà cosa. In un attimo si dileguano, fuggendo in tutte le direzioni possibili, tranne che nella nostra.
Torno a fissare Potter… o dovrei chiamarlo Harry?
Non so, ci siamo baciati e quindi direi che siamo piuttosto intimi, ma non sono sicuro che questo tipo di intimità mi spinga a chiamarlo per nome. Forse mi accontenterò dei soliti nomi, o del suo cognome. Sì, è meglio così.
“Sono fuggite sconvolte eh?” chiedo, per rompere il silenzio che è calato tra di noi.
È un po’ imbarazzante dopo il momento di intimità che abbiamo condiviso.
Ok, ho deciso che la parola intimità non mi piace, per niente.
“Domani daremo il colpo di grazia” mi risponde il moro, strizzandomi l’occhio.
“Domani?”
Mi è forse sfuggito qualcosa?
“Eh certo, un solo episodio non può bastare. Non hai idea di quanto siano agguerrite! Potrebbero capire che era solo una finta”
“Ma no, l’avranno capito” cerco di convincerlo, ma non sono abbastanza persuasivo.
“No no, sono degli ossi duri. Non si arrenderanno così facilmente”
“E tu cosa proponi di fare?” chiedo, quasi titubante.
Aveva detto di volere solo un bacio e nient’altro e invece… mi sa che mi ha fregato di brutto. Stupido Draco, hai abboccato come un pesce lesso!
“Niente, domani daremo loro un altro piccolo assaggio”
Capisco immediatamente a cosa si riferisce. Vuole un altro bacio.
Potter, Potter… ci stai prendendo gusto adesso?
“E’ proprio necessario?” chiedo, mascherando il mio ghigno.
Estremamente necessario” mi corregge.
Sbuffo, ma non posso non annuire. Ormai ho accettato di fare questa cosa per lui, ormai mi sono coperto di ridicolo. Cos’ho ancora da perdere?
Della mia dignità non è rimasta neanche l’ombra.
“Domani alla stessa ora, vicino l’aula di Pozioni” continua, tutto allegro e soddisfatto.
Certo, lui si libera dalle sue piattole, non può che essere felice. E io invece? Cosa ci guadagno? La sua gratitudine? Non me ne faccio niente della sua gratitudine.
“Guarda, non credo…” provo a dire, ma non riesco a concludere la frase.
“Ti aspetto”
Si sporge verso di me e posa un leggero bacio sulle mie labbra. Sbatto gli occhi.
Perché l’ha fatto? Non ci sono ragazzine isteriche nei paraggi.
Deve essersi così immedesimato nella parte del fidanzatino che non riesce a starmi lontano. Come dargli torto dopotutto…
“Ci vediamo domani” dice ancora e prima che possa rispondere mi volta le spalle e si allontana.
Ero così preso dai miei pensieri che mi sono fatto fregare, ancora una volta.
“Non so se ci sarò!” urlo, sperando che riesca sentirmi.
 
 
Fine parte seconda
 

Eccomi qui con la seconda parte della storia!
Mi sono divertita a scriverla, soprattutto perchè era dal punto di vista di Draco! Adoro i suoi pensieri e adoro fargli fargli le famose "pippe mentali" ahah (forse perchè sono anche io un pò così ahah)
Harry invece sembra così intraprendente in questa storia.... sembra aver cacciato il suo coraggio da Grifondoro!!
La prossima parte sarà l'ultima, e vedremo se Draco si presenterà o no all'appuntamento del giorno dopo!! XD
Ringrazio tutti quelli che hanno letto, commentato e inserito tra le seguite questa storia!!
Spero di avervi regalato qualcosa di piacevole da leggere! XD
Un bacio

LadyDaredevil

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Capitolo 3
*** Parte terza ***


BE MY BOY


Parte terza

 
“Domani alla stessa ora, vicino l’aula di Pozioni”
“Guarda, non credo…”
“Ti aspetto. Ci vediamo domani”
“Non so se ci sarò!”
 
 
Io sono qui, davanti all’aula di Pozioni.
Sono qui da dieci minuti. Non sapevo cosa intendesse esattamente Potter con ‘alla stessa ora’: intendeva il momento in cui ci sia incontrati o quello in cui ci siamo salutati (se così si può dire)?
Nel dubbio ho deciso di venire prima.
Lo so, il fatto stesso che io sia qui è una cosa strana. Dovrei essere dall’altra parte della scuola, a fare tutt’altro. Eppure sono qui, ad aspettare quel dannatissimo Potter.
È stato lui a dirmi di venire qui, e sapeva che non ne avevo nessuna voglia.
Avrebbe dovuto avere almeno l’accortezza di presentarsi in orario, non dico in anticipo, ma almeno in orario.
E invece no, Potter non è puntuale, non lo è mai stato e non so perché mi sono cacciato in questa trappola. Non so neppure io perché sono venuto qui.
O forse lo so e non lo voglio ammettere.
Odio lo Sfregiato, con tutto il mio cuore. Odio quello che è in grado di farmi fare.
Un Malfoy non aspetta mai, un Malfoy si fa attendere. E invece io sono qui, con più di dieci minuti di anticipo ad aspettare proprio Potter, che probabilmente ha anche dimenticato il nostro appuntamento. No, appuntamento non va bene.
Avere un appuntamento significa programmare un incontro, in un luogo e in un posto prefissato, per passare del tempo insieme. Io e Potter abbiamo solo deciso di vederci qui, a quest’ora per fare questa stupida cosa insieme. Non è la stessa cosa, vero?
Ho un piccolo attacco di panico, mi coglie impreparato, ma cerco di farmelo passare quando vedo Potter spuntare nel corridoio. Si dirige a grandi passi verso di me.
“Sei venuto allora!” esclama, soddisfatto.
Vorrei strappargli quel sorrisino compiaciuto dalla faccia.
“Avevo scelta?”
“Potevi non venire” osserva, stringendosi nelle spalle.
Vuoi vedere che alla fine sembrerà come se è stata tutta una mia idea? Vorrei sottolineare che non è stata mia l’idea del bacio, né l’idea di fingere di essere fidanzati per spaventare le ochette che gli corrono dietro. Quindi assolutamente non è colpa mia, anzi. In tutto questo io sono la vittima, io vengo sfruttato da Potter. Lui vuole solo le mie labbra, vuole usarmi per essere di nuovo libero e felice. Lui non pensa ai miei sentimenti…. Ok, la smetto, sono stato un po’ melodrammatico, ma ogni tanto mi succede. Noi Malfoy abbiamo bisogno di attenzioni, si sa.
“E sentire te che mi rompi a vita per non averti aiutato? No, grazie” dico alzando gli occhi al cielo.
“E chi ti dice che ti avrei rotto a vita?”
“Perché sei Potter, ti conosco. E ora, se non ti dispiace, vorrei fare quella cosa e togliermi il pensiero”
“Uhh, sembri ansioso di iniziare” mi prende in giro lo Sfregiato.
Nauseato è il termine più adatto” lo correggo, guardandolo in cagnesco.
“Se lo dici tu….”
Ancora quel tono? Perché non si limita a baciarmi e ad apprezzare quello che sto facendo per lui? Anche se odio ammetterlo, sto facendo tutto questo per lui, perché non voglio che qualcuno gli vada dietro, perché non voglio vedere delle stupide oche che gli ronzano intorno.
Odio chiunque gli sta vicino.
E va bene, lo ammetto, lo sto facendo anche un po’ per me stesso, per i miei nervi. Non è facile vederlo tutti i giorni seguito da uno stuolo di ragazzine in calore. Andiamo, è nauseante.
Prima credevo che Potter fosse felice di tutto questo, ma scoprire che non lo è affatto ha cambiato le carte in tavola. Posso aiutare entrambi, perché non farlo?
Ho passato tutta la notte a ripensare a quel bacio, a quei baci. Ho ripercorso la scena attimo per attimo e mi sono reso conto di non voler cambiare neppure una virgola. Voglio solo baciarlo, niente di più, niente di meno.
Adesso che ci penso però, ci sarebbe una piccola cosa che voglio cambiare…
Afferrò Potter per le spalle, lo trascino verso di me, troppo vicino. Lo stringo così forte da non permettergli di muoversi. Voglio avere il controllo della situazione.
Lo lascio leggermente andare solo quando mi rendo conto che non cercherà di sfuggirmi. Solo allora posso abbassare le mani, appoggiarle sui suoi fianchi. Faccio una piccola pressione, avvicinandolo ancora di più a me.
In un attimo mi fiondo sulle sua labbra, lo bacio con forza, aspirando la sua aria, cercando la sua lingua. Il bacio si rivela più passionale del previsto e ben presto mi ritrovo a corto di fiato, per più di un motivo.
Volevo prendere io l’iniziativa questa volta, ecco qual’era la cosa che volevo cambiare.
Questa volta Potter ha chiuso gli occhi e lentamente mi abituo a farlo anche io. Non ho bisogno di guardarlo per capire cosa sta succedendo nel suo corpo, perché è ciò che sta accadendo anche nel mio.
Non riesco a immaginare invece la faccia delle ragazzine, avranno ormai perso conoscenza di fronte a un bacio di questo tipo. Se prima avevano dei dubbi, ora non c’è niente di più sicuro. È ovvio che Potter mi appartiene e che non è assolutamente pane per i loro denti.
A questo pensiero mi sfugge un sorriso. Potter se n’è accorge ma decide di ignorarmi, continua a baciarmi, poi allaccia le sue mani dietro il mio collo, intreccia le dita nei miei capelli.
È una bellissima sensazione, mi tranquillizza. Mi lascio trasportare dal bacio, afferro il suo labbro superiore tra i denti e lo tiro leggermente, strappandogli un sorriso beffardo.
Lo bacio ancora, leccando le sue labbra e gustando il suo sapore dolce. È ancora meglio di come lo ricordavo. Durante la notte il ricordo aveva iniziato ad affievolirsi, ma ora è di nuovo vivido.
Spingo il mio corpo contro quello di Potter, continuando a stringere i suoi fianchi stretti. Merlino solo sa quanto avrei voglia di strappargli quella divisa, di avere la sua pelle nuda a contatto con la mia.
Ma, aspetta, frena. Draco, non credi di esagerare un po’?
Mi tiro indietro, smetto di baciarlo. Sono andato decisamente troppo in là con la fantasia. Mi punisco mentalmente per i pensieri inappropriati che ho avuto, ma cosa posso farci se Harry Potter mi ispira sesso?
È la mia condanna, la mia rovina, non so quante volte l’ho ripetuta questa frase ma è la verità.
Diamine, non posso più liberarmi di lui, della sua influenza.
Mi ha stregato, anima e corpo.
Rabbrividisco a questo pensiero sdolcinato e questo brivido sembra non passare inosservato. Potter sorride, forse pensa che sia un brivido di piacere.
Chi si crede di essere? Il dio del sesso? Ma andiamo!
“Penso possa bastare” sussurra, parlando ancora sulle mie labbra.
“Eh?”
La mia mente è ancora annebbiata dai pensieri e dal ricordo intenso del bacio che ci siamo appena dati.
“Ho detto che adesso possiamo smettere”
“Cosa?”
Sembro un idiota, sono sempre più confuso.
“Ormai hanno capito che non sono pane per i loro denti” risponde, e sembra avermi letto nel pensiero, perché ha usato la mia stessa identica frase. Oh, spero vivamente che non sia in grado di vedere nella mia mente, perché è talmente confusa che rischierebbe di perdersi, o di trovare qualcosa che non vuole trovare.
“Dici che l’hanno capito?”
“Ma sì! Mi hanno visto con te, pensano che noi due stiamo insieme, hanno finalmente accettato il fatto che sono gay” risponde il moro, soddisfatto.
“E’ quello che volevi, no?”
La sua felicità mi infastidisce. Non sopporto il fatto che ora non abbia più bisogno di me. Dovrei sentirmi sollevato ma non lo sono per niente.
“Assolutamente sì, non ne potevo più di quelle ragazzine che mi seguivano dappertutto. E ora sono libero”
“Sei libero” confermo, arricciando la labbra in segno di disapprovazione.
“E tutto questo grazie a te, non ce l’avrei mai fatta senza di te” dice, portandosi una mano al petto.
Questo è troppo. Tra un po’ mi offrirà anche dei soldi per quello che ho fatto?
“Mi stai ringraziando?”
“Ma certo, sei stato il mio salvatore!” esclama, sempre più felice.
“Quindi ora sei soddisfatto?” mi ostino a chiedere e non so ancora perché sto prolungando questa tortura. Vorrei dire semplicemente ‘ok, ciao, ci vediamo’ e andare via, ma i piedi sembrano bloccati in questa precisa mattonella del pavimento.
“Non sai quanto”
“Noto che sei felice”
“Oh lo so, tanto. E dovresti esserlo anche tu, sei libero adesso” dice, sorridendomi, come se questo possa darmi sollievo. Non è così.
“Mmm, quindi ora che hai fatto i tuoi comodi non ti servo più, eh?”
“Che vuoi dire? Mi hai aiutato, ti ho ringraziato e ora ognuno per la propria strada”
Ma che brutta faccia tosta! Ha il coraggio di dirmi apertamente una cosa del genere! Dopo quello che ho fatto per lui, dopo il sacrifico che ho fatto! Che ingrato!
“Ma certo, e tornerai a cercarmi solo quando avrai di nuovo bisogno di me, giusto?”
“Può darsi, sì” risponde, quasi in tono di sfida. Non riesco a capire se sta scherzando o cosa, perché davvero sarebbe uno scherzo di cattivo gusto.
“Stupido Potter” soffio sulle sue labbra, sporgendomi verso di lui.
“Ho detto qualcosa di sbagliato? No, perché i-”
Quando è troppo è troppo! Non ce l’ho più fatta. Ha afferrato Potter per la nuca e l’ho baciato. Ok, non stavamo più recitando, non era un bacio richiesto e non c’era nessuno da spaventare.
Quello che ho fatto l’ho fatto per pura voglia di farlo. L’ho baciato perché desideravo farlo, perché l’idea di non poterlo più baciare mi ha fatto venire il mal di stomaco, perché non mi andava giù l’idea di essere stato usato solo per far capire alle ragazzine che è gay.
Vuole essere gay e vuole essere fidanzato con qualcuno?
Beh ora ci sono io. Sono gay e posso essere il suo ragazzo.
Non vuole nessuno intorno che gli faccia la corte?
Sono capace di uccidere chiunque tocchi il mio ragazzo, sono geloso e possessivo, posso tenere lontano chiunque tenti di avvicinarsi a lui.
Interrompo  i pensieri e interrompo anche il bacio. Guardo Potter negli occhi e cerco di fargli capire i miei pensieri.
“Non mi accontenterò di essere solo il finto fidanzato, solo quando ti serve”
“Non vuoi più aiutarmi?” mi chiede, con aria innocente.
Vorrei tornare a mordere quelle labbra, ma mi trattengo, dobbiamo prima chiarire un punto o due.
Potter sembra volersi prender gioco di me, ancora una volta, ma adesso so come comportarmi. So cosa voglio e non mi fermerò davanti alla sua ironia.
“No, non voglio aiutarti. Potter a me non piacciono le vie di mezzo”
“Mmm?”
Forse sta facendo finta di non capire cosa sto dicendo. Bella tattica Sfregiato, ma con me non funziona.
“Quello che sto cercando di dire è che a me non piace stare in bilico. O tutto o niente”
“Mi stai dicendo che posso scegliere tra essere fidanzati o non parlarci più?”
“E’ esattamente quello che sto dicendo. Voglio tutto, o non voglio niente” rispondo, sempre più deciso.
“Mi dai solo queste due scelte?” chiede, sempre con la sua espressione innocente.
“Non solo ti do solo queste due scelte, ma ti vieto anche categoricamente di scegliere la seconda” rispondo, sparando la risposta tutta d’un fiato.
“Quindi alla fine è come se avessi scelto tu” mi stuzzica ancora.
“Oh, taci Potter”
Lo bacio ancora, questa volta con più forza, con più passione. Non mi serve una sua risposta, so già che avrebbe scelto la prima opzione. Lo vedo dal modo in cui i suoi occhi guardano i miei, lo sento dal tono della sua voce, lo percepisco dal modo in cui le sue labbra si muovono sulle mie, dal modo in cui le sue mani sfiorano la mia pelle e mi fanno tremare.
Ogni fibra del suo essere urla di voler essere mia e non posso fare altro che accontentarlo.
Ok, non gli avrò dato molta scelta, l’ho baciato per ben due volte senza il suo permesso, lo sto toccando come nessuno ha mai fatto, ma se l’è cercata.
È stato lui a chiedermi di aiutarlo, lui mi ha chiesto di fingere di essere il suo ragazzo, lui ha chiesto un mio bacio. Io, da persona magnanime quale sono, ho solo deciso di assecondare il suo desiderio.
E ora lui è mio.
Forse serviva un gruppetto di ragazzine per farmelo capire, servivano loro e la loro ossessione per Potter per farmi capire che tra noi c’è molto di più che semplice odio. C’è desiderio, c’è passione, c’è sfida, c’è anche intesa.
E si da il caso che questi siano proprio gli ingredienti giusti per una nuova relazione. Perché sprecarli?
 
 
 
*EPILOGO*
 

Harry lasciò andare le labbra del suo nuovo ragazzo, un fidanzato vero questa volta. Gli sorrise dolcemente mentre il biondo spostava una ciocca di capelli dal suo viso. Appoggiò la testa sul suo petto, lasciando che le braccia dell’altro lo stringessero forte. Si voltò poi verso il gruppo di ragazze che guardava ancora nella loro direzione. Si assicurò che lo sguardo di Draco fosse diretto da un’altra parte, poi lasciò che un sorriso di soddisfazione si disegnasse sul suo viso.
Guardò nuovamente le ragazze, poi mosse le labbra, senza parlare, sperando che le studentesse capissero il suo labiale.
Fece l’occhiolino e sorrise ancora alle sue preziose alleate.
“Grazie”

 
The end
 

Ahahah qualcuno di voi aveva imamginato che tutto questo piano per allontanare le ragazze non era che altro un piano per attirare il caro Malfoy? Ahah io e Harry ci siamo divertiti molto a giocare con i sentimenti di Malfoy. Abbiamo corrotto delle ragazze e abbiamo fatto credere a Malfoy di volerci liberare di loro, ma la verità era un'altra: Malfoy doveva capire i suoi sentimenti per Harry e quale miglior modo se non questo?
Ahah e Draco ci è cascato, "come una pera cotta" ahah
No, in realtà mi è dispiaciuto un pò per lui, all'inizio, ma quando abbiamo visto che ci stava prendendo gusto, io e Harry abbiamo capito che eravamo sulla strada giusta ahahah
Detto questo, spero che la storia vi sia piaciuta e se è così fatemelo sapere, con un comunicato stampa, con uno striscione attaccato a un aereo, o... semplicemente con un commento ahah (forse è la via più semplice, ma anche le altre opzioni vanno bene! XD ahah)
Mi sono divertita mentre scrivevo questa storia e spero di aver regalato anche a voi qualche emozione positiva!
Mando a tutti quello che hanno letto e commentato la storia un grande bacio e un grazie di cuore!
A presto!!

LadyDaredevil

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